2014 Inaugurazione del restauro del paliotto in scagliola della

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2014 Inaugurazione del restauro del paliotto in scagliola della
2014
Inaugurazione del restauro del paliotto in scagliola della Collegiata di San Vittore di
Muralto
L’Associazione Amici dei Musei del Canton Ticino con sede a Lugano, il cui obiettivo
principale è quello di avvicinare il pubblico al mondo delle arti visive, attraverso visite
guidate a mostre, beni culturali in Ticino e in Svizzera e all’estero, in occasione del suo
trentacinquesimo anno di fondazione ha promosso il restauro di un pregiato manufatto in
scagliola presente nella Collegiata di San Vittore di Muralto. Si tratta di un paliotto
realizzato secondo un’antica tecnica artigianale alla cui base è il gesso e le “meschie”
colorate, ossia del gesso mescolato con dei pigmenti pittorici naturali e un legante, che
venivano stese su lastre con sfondo nero, sulle quali erano stati preventivamente
approntati i disegni e le figurazioni desiderati, incidendoli e scavandoli e quindi colmandoli
con impasti di scagliola. Dopodiché seguiva una fase molto delicata, ossia quella della
levigatura e della lucidatura ottenuta attraverso alcuni tipi di pietra, cere e oli, il tutto per
rendere la materia compatta, brillante e lucente come i marmi veri e propri. L’intento era
quello di emulare l’effetto sfavillante dei famosi “commessi fiorentini” realizzati con preziosi
e rari marmi policromi, mentre nel caso del presente paliotto si era utilizzato della semplice
scagliola, comunemente definita il “marmo dei poveri”.
I paliotti in scagliola si rivelano però estremamente fragili e vulnerabili all’umidità, essendo
il gesso un materiale che assorbe l’acqua e quindi soggetto allo sfarinamento, alla caduta
delle “meschie”, alla formazione sia di efflorescenze di salnitro che conferiscono alla
superficie una patina biancastra opacizzante, sia alla proliferazione di muffe. Ed è appunto
quanto è accaduto al paliotto qui presentato, allontanato per giunta dal sito originario per
cui era stato realizzato. Verosimilmente nel corso dell’ultimo grande intervento di restauro
a cui la Collegiata di Muralto è stata sottoposta, ossia attorno agli anni tra il 1977 e il 1989,
è stato relegato in un locale di servizio.
Il presente intervento di restauro dell’Associazione Amici dei Musei, sotto la supervisione
dell’Ufficio Cantonale dei Beni Culturali, nella persona di Lara Calderari, e della
Commissione di Arte Sacra, è stato affidato all’atelier Arte e Tecnologia del Restauro di
Andrea Meregalli, con il contributo di Alfredo Matasci. L’Associazione Amici dei Musei non
si è limitata a sussidiare la delicata operazione di ripristino del paliotto in scagliola e a
seguirne da vicino le diverse tappe di intervento, ma ha pure sollecitato la sua
ricollocazione alla mensa dell’altare di San Giuseppe per il quale era stato originariamente
progettato. A tale scopo, visto che le dimensioni della mensa originaria è stata alterata, si
è provveduto a realizzare un apposito supporto in metallo nel quale il frontale in scagliola è
stato inserito, telaio che permette di saldare il manufatto e ancorarlo alla parete.
La scagliola con al centro la figura di San Giuseppe, che richiama il titolare dell’altare, è
ravvivata da quattro eleganti motivi a girali di acanto variopinte per lato, che si dipanano
secondo un dinamico disegno a voluta e si intrecciano con delicati fiori di narciso e di
mughetto e dove poggiano, come su di un rametto d‘albero, due cardellini canterini. Su di
uno sfondo rigorosamente nero e lucido spicca l’accentuata cromia dei colori primari
-rossi, blu e gialli- declinata in delicate sfumature con cui sono realizzati gli elementi
ornamentali, ripresa anche nei motivi che emulano le pietre dure della cornice, trattati con
sottili effetti di marezzature. L’opera già attestata in situ nel 1741 è assegnata alla celebre
bottega dei Pancaldi di Ascona, a cui si devono pure altri manufatti in scagliola presenti
nella stessa collegiata di Muralto.