usa: il patto delle baby mamme

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usa: il patto delle baby mamme
USA: IL PATTO DELLE BABY MAMME
Venerdì 27 Giugno 2008 01:05
di Mariavittoria Orsolato
"Se lo fa la sorella di Britney Spears, perchè non posso farlo anch'io?". E' quello che avranno
pensato le 18 adolescenti della Glouchester High School in Massachussets, rimaste incinte
quasi simultaneamente grazie a padri di cui si tace il nome. Il caso è scoppiato a livello globale
quando il settimanale americano Time ha dedicato un'inchiesta al caso di Glouchester, un
paesino con poco meno di 30.000 abitanti nella cattolicissima provincia americana in cui il boom
di puerpere poco più che bambine ha risollevato l'annoso problema delle gravidanze in età
scolare, cui le statistiche assegnano un aumento di tre punti percentuali ogni anno solo negli
States. Tutto è cominciato lo scorso ottobre quando all'infermeria della scuola sono stati
richiesti più di 140 test di gravidanza, numero incredibilmente elevato per un istituto che ospita
poco più di mille studenti, 600 dei quali sono femmine. Il primo a insospettirsi è stato il
preside del liceo, Joseph Sullivan, preoccupato da quello che le riferiva l'infermiera: "Il sospetto
è diventato certezza quando mi è stato riferito che, provata la negatività del test, le ragazzine
invece che tirare un sospiro di sollievo e ringraziare Dio sembravano particolarmente deluse o
addirittura davano in escandescenze". Da qui l'idea, lanciata dal
Time
e ripresa dai maggiori network e quotidiani internazionali, di un patto tra le ragazze per avere il
pancione assieme e poter così crescere i propri figli con le amiche in una specie di "Club-Juno",
in omaggio all'omonimo film di Janos Reitman. Vi si racconta - non senza un pizzico di
buonismo - la parabola della giovane liceale, interpretata da Ellen Page, rimasta fregata da un
rapporto occasionale con il compagno di banco che decide di portare avanti la gravidanza
nonostante le difficoltà economiche e la provincialissima insistenza delle malelingue.
Il microcosmo che faceva da cornice alle vicende di Juno è lo stesso che ha caratterizzato la
storia di quelle che già qualcuno chiama maliziosamente le ex-vergini di Salem: una contea
messa in ginocchio dalla recente crisi economica, in cui il 7% della popolazione vive al di sotto
della soglia di povertà cercando di arrabattarsi con la pesca negli insidiosi banchi dell'Atlantico
e i turni snervanti negli enormi cantieri navali. Un contesto difficile e sicuramente problematico,
che spesso porta i genitori a trascurare la prole e la prole a cacciarsi nei guai. E' infatti il
bisogno di "amare ed essere amate in modo incondizionato" ad aver spinto le liceali a vedere
nel proprio corpo di giovani donne e nella possibilità di dare la vita un antidoto alla tremenda
depressione individuale e collettiva che tiene in ostaggio la loro comunità.
Il fatto strano, se qualcosa di ancor più strano può esserci, è la scelta - condivisa da tutte le
baby mamme - di essere delle future genitrici single; le identità dei padri sono infatti ancora
sconosciute, sebbene si ventilasse l'ipotesi di paternità plurima per un senzatetto
ventiquattrenne. Intanto la Procuratrice della Repubblica locale sta valutando l'ipotesi di aprire
un'inchiesta contro ignoti per stupro collettivo: il sesso con le minorenni è infatti severamente
punito dalle leggi federali pur essendo una realtà di fatto in tutte le High Schools degli USA.
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Ma a Glouchester c'è chi di patti e club-Juno non vuole proprio sentir parlare e punta il dito
contro gli adulti. In molti sussurrano che la colpa di questo baby-boom tra adolescenti sia da
ricercare nella mancata educazione sessuale al liceo: l'ironia della sorte ha infatti voluto che
poco prima che scoppiasse il caso, al liceo cittadino il PTA (Parents Teachers Association)
votasse in blocco contro la proposta di distribuire nelle classi preservativi e opuscoli relativi a
pillole, aborto e sesso sicuro, in seno a quei valori cattolici nel Midwest così fortemente radicati.
Le ragazze poi, avrebbero deciso di tenere i figli del peccato per lo stesso religioso motivo,
perché anche nella moderna America abortire è una questione morale; non a caso i movimenti
anti-abortisti e neo-con stanno facendo a gara per adottare simbolicamente le 18 liceali in modo
da poterle poi utilizzare come testimonial d'impatto nella propaganda della lotta per la vita. E'
pur sempre business, baby!
Ma queste giovani non hanno bisogno né di profilattici né di Giuliani Ferrara americani,
conoscono bene i primi e hanno deciso di non utilizzarli, se conoscessero poi gli emuli del
secondo ne starebbero ben alla larga. Quello che forse più hanno bisogno di sperimentare
queste giovanissime puerpere, è che non si può chiedere ad un figlio "amore incondizionato",
perché un figlio non è una proprietà privata né un surrogato del boyfriend che non ti ascolta e
non ti capisce; un figlio è qualcosa di molto di più e, per crescere, ha solitamente bisogno anche
di un padre e di un tetto.
La solidarietà femminile delle amiche e il supporto economico dei genitori-nonni non possono
bastare a un neonato e non basteranno all'adolescente che diventerà. Non a caso tutte le
ricerche condotte sull'argomento dimostrano che le maternità adolescenziali sono tra le prime
cause di povertà per le madri e di vite amare per i loro figli. Ma forse a questo le piccole donne
non hanno creduto, per loro l'importante era non restare sole.
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