partner che collaborano
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pi Cooperazioni | Maggio 2013 | 04 pi Cooperazioni | Maggio 2013 Partenariati: insieme si è più forti sul mercato | 05 Partenariati: insieme si è più forti sul mercato Urs Frey Se una piccola impresa desidera concordare condizioni d’acquisto più convenienti, lanciare un prodotto sul mercato più velocemente o aprire nuovi canali di distribuzione, può valere la pena collaborare con dei partner. Grazie alle cooperazioni e ai partenariati è infatti possibile unire le forze. Che si tratti di studi associati, cooperazioni di acquisto o partenariati di distribuzione, le cooperazioni rappresentano per le piccole imprese uno strumento ideale per imporsi sul mercato e sfruttare le opportunità. Una cooperazione è definita come la collaborazione tra imprese indipendenti con uno scopo specifico che va oltre un singolo compito. Il partenariato serve a realizzare progetti mediante un’azione comune e ad affermare interessi comuni nei confronti di terzi. Ha lo scopo di soddisfare le esigenze dei clienti meglio di come accade quando si opera da soli, come mostrano i seguenti esempi. Piccole imprese di parrucchieri collaborano in ambito formativo per sostenere la concorrenza delle grandi catene, in particolare per quanto riguarda le tendenze e le tecniche di taglio e colore. Per questo fanno seguire ai propri collaboratori dei corsi di formazione comuni tenuti da professionisti esterni. Diverse piccole imprese che sviluppano e producono macchinari presentano i loro prodotti e servizi su una piattaforma elettronica comune che hanno chiamato «Kompetenz im Maschinenbau» («Competenza nella costruzione di macchinari»). In questo modo la clientela può individuare con facilità l’operatore che fa al proprio caso. Un team affiatato di artigiani che lavorano a livello regionale collaborano per poter offrire servizi a tutto tondo come lavori d’idraulica, tinteggiatura e falegnameria a chi deve costruire o restaurare una casa. L’acquisizione dei clienti, la consulenza e la direzione dei lavori sono gestite da un ufficio di amministrazione centrale. Perché le piccole imprese avviano una cooperazione? Per essere più forti di quanto si è singolarmente. Le imprese dovrebbero sempre riflettere su una cooperazione se vogliono migliorarsi rispetto al passato o superare i propri limiti. Anche se come dirigenti si è critici nei confronti del partenariato, è sempre consigliabile valutare l’idea. Spesso si crede che, in caso di cooperazione, la propria libertà imprenditoriale venga limitata, che si debbano redigere minuziosi contratti o che ne derivi una gran mole di lavoro aggiuntiva. Ma le cooperazioni non sono per forza complicate se vengono affrontate nel modo giusto. Propensione differente nei confronti delle cooperazioni. Uno studio ha rivelato che in Europa circa la metà delle piccole e medie imprese (PMI) inizia una cooperazione. Ai primi posti troviamo paesi come l’Italia, la Danimarca, la Norvegia, la Finlandia e l’Islanda, in cui più della metà delle imprese hanno optato per una cooperazione. Fanalino di coda è invece il Portogallo in cui coopera solo un sesto delle imprese. Anche in Svizzera la propensione a cooperare è inferiore alla media. Quale sia la forma di cooperazione scelta e quali obiettivi vengano stabiliti dipende molto dalle dimensioni delle imprese. Le piccole imprese ten- excursus Spontaneamente e autonomamente U Caratteristiche tipiche di una cooperazione: i partner partecipano spontaneamente a una collaborazione perseguono un obiettivo comune possono rimanere giuridicamente ed economicamente autonomi nei settori d’attività non concernenti la collaborazione eseguono attività in comune (ad es. acquisto, pubblicità, distribuzione) VTCIIQPQWPRTQƂVVQ anche economico dalla collaborazione Motivi per la cooperazione Accesso a mercati nuovi e più estesi Maggiori possibilità di acquistare i prodotti Accesso a know how e tecnologie Capacità produttive aggiuntive Riduzione dei costi Accesso alla forza lavoro Accesso al capitale Varie Non so/nessuna risposta Ostacoli alla cooperazione Desiderio di conservare la propria indipendenza Non vi sono ostacoli Informazioni carenti sul partner appropriato Rivelazione di dati sensibili .KOKVC\KQPKCNKXGNNQIKWTKFKEQQVGEPKEQƂUECNG Elevato rischio dovuto alla cooperazione Barriere linguistiche o culturali Non so / nessuna risposta 10 20 Maggiore competitività. Secondo uno studio, con le cooperazioni i piccoli imprenditori desiderano assicurarsi l’accesso a nuovi e più grandi mercati, mentre per quanto attiene alle medie imprese viene messa in primo piano la riduzione dei costi (cfr. figura 01). Relativamente alle prospettive di successo, la grande maggioranza delle piccole imprese che cooperano ritiene che la cooperazione rafforzi la loro competitività. .C ƂFWEKC EQOG RTGUWRRQUVQ KPFKURGPUCDKNG Il partenariato presuppone che tutti i partecipanti siano disposti a contribuire con le proprie conoscenze, l’impegno personale e spesso anche il denaro. Non vi è però alcuna garanzia sulla riuscita di una cooperazione. Esistono tuttavia alcuni fattori che determinano in modo decisivo il successo di un partenariato professionale, fra cui la fiducia reciproca e la definizione chiara degli obiettivi comuni. Direzioni di cooperazione Per una breve spiegazione dei termini evidenziati si rimanda al glossario in fondo alla rivista. Figura 01 I motivi e gli ostacoli più importanti per le cooperazioni 0 dono per lo più alle tipologie non formali, vale a dire alle cooperazioni che presentano poche norme dal punto di vista contrattuale, come gli studi associati o i partenariati di acquisto. Se una piccola impresa inizia una cooperazione, si chiederà quale direzione di cooperazione scegliere. Vuole collaborare con altre imprese dello stesso settore o di settori differenti? La collaborazione deve avvenire sullo stesso livello o su livelli differenti della catena di creazione del valore (ad es. la ricerca e lo sviluppo, gli acquisti, la produzione o la vendita)? In linea di massima sono possibili tre direzioni di cooperazione. Cooperazione orizzontale: le imprese che cooperano possono lavorare nello stesso settore, ricoprendo però mansioni differenti. Esempio: alcuni artigiani di diverse categorie di lavoro (uno stuccatore, un elettricista, un imbianchino e un vetraio) si uniscono nella «Comunità d’interessi vecchi edifici»), una comunità di artigiani per la ristrutturazione dei vecchi edifici. In caso di cooperazione orizzontale le imprese possono tuttavia essere diretti concorrenti. Esempio: alcuni imbianchini costituiscono una comunità di lavoro, per portare a termine un importante incarico. Spesso gli obiettivi della cooperazione orizzontale sono il rafforzamento della posizione di mercato o l’accesso a nuovi mercati. Cooperazione verticale: una cooperazione viene definita verticale se le imprese provengono da livelli diversi o susseguenti di una catena di creazione del valore, come nel caso in cui un produttore coopera con un commerciante. Esempio: un produttore di «frittelle di mele» e altri prodotti fatti con mele biologiche coopera con un negozio biologico. Il produttore propone regolarmente all’interno del negozio delle degustazioni. Situazione win-win: il produttore attira l’attenzione sul suo assortimento, il negozio biologico promuove la vendita. Le cooperazioni verticali possono servire, oltre a incrementare il fatturato, anche a garantire l’acquisto di materie prime o singoli componenti. Cooperazione diagonale: una cooperazione diagonale è caratterizzata da un’associazione tra imprese che operano principalmente in diversi settori. Essi non sono né in diretta concorrenza tra loro né si trovano nella stessa catena di creazione del valore. Esempio: una guida in una regione turistica coopera con un costruttore di e- excursus Attività che non sono vere e proprie cooperazioni U Sia l’acquisto di singole prestazioni (subappalto) sia la trasmissione di incarichi dietro provvigione PQPTKGPVTCPQPGNNCFGƂPKzione di cooperazioni. Essi sono piuttosto forme di collaborazione che di norma non perseguono alcun obiettivo strategico o comune. Anche i tradizionali rapporti cliente-fornitore non sono considerati per questo motivo vere e proprie cooperazioni, come nel caso in cui uno UVWFKQƂFWEKCTKQQTFKPC regolarmente il pranzo in una panetteria nei presUKFGNNoWHƂEKQ Figura 02 Le tre direzioni di cooperazione 30 40% Secondo i sondaggi sulle piccole e medie imprese in Europa, le più importanti ragioni che spingono alle cooperazioni sono l’accesso a nuovi mercati, le più ampie possibilità di acquisto e l’accesso al know how. Gli ostacoli più importanti sono invece il desiderio di conservare la propria indipendenza, informazioni carenti riguardo ai partner di cooperazione e la paura di rivelare le proprie informazioni. Fonte: ENSR Enterprise Survey (2003): Co-operation among SMEs. European Communities, 2004. Direzioni di cooperazione Livelli di creazione del valore Distribuzione / vendita: commercio al dettaglio commercio all’ingrosso Tipo di prestazione: trasformazione produzione semilavorati e RTQFQVVKƂPKVK Spunto principale: predisposizione delle risorse acquisizione materie prime Verticale Orizzontale Diagonale Settori: uno (esempio: vino) Settore: uno GUGORKQTKUVTWVVWTC\KQPGGFKƂEK Livelli: tutti Livelli: solo un livello di produzione Settori: sempre più di uno (esempio: costruttore biciclette/turismo) Livelli: di norma più di uno Ristorante / enoteca Produttore di vino Viticoltore Guida turistica Stuccatore Imbianchino Elettricista Costruttore e-bike Nelle cooperazioni orizzontali (verde) collaborano imprese dello stesso settore. Nelle cooperazioni verticali (rosso) collaborano imprese che operano a livelli diversi o susseguenti del processo di creazione del valore. Nelle cooperazioni diagonali (arancione) la collaborazione si sviluppa in diversi settori e di norma su più livelli. pi Cooperazioni | Maggio 2013 Partenariati: insieme si è più forti sul mercato bike del luogo. Insieme offrono delle visite guidate nell’azienda di produzione e dei giri di prova grazie ai quali i turisti conoscono sia la regione turistica sia le e-bike. Gli obiettivi delle cooperazioni diagonali possono essere l’accesso a nuovi mercati/gruppi di clienti o lo scambio di esperienze. Tipologie di cooperazione Le cooperazioni si distinguono non solo per la direzione, bensì anche per la tipologia di collaborazione. Per quanto riguarda la tipologia, gioca un ruolo fondamentale il grado di interconnessione finanziaria e giuridica dei partner, in particolare si valuta quanto sia limitato il grado di libertà individuale dell’impresa. Scambio di esperienze: se i titolari delle piccole imprese discutono regolarmente sulle esperienze e le sfide aziendali, si parla di uno scambio di esperienze. I temi di norma riguardano la gestione operativa e vanno dalla presentazione della merce e dalla suddivisione dell’assortimento, all’analisi dei fornitori, allo sviluppo di un piano d’acquisto o di marketing fino a toccare temi quali le strategie aziendali future. Talvolta i partner decidono di rendere disponibili i loro dati economici per un confronto interno al gruppo. Grazie a ciò e all’osservazione, all’analisi e al confronto comune del contesto (il cosiddetto benchmarking) le piccole imprese ottengono importanti informazioni su come gestire l’attività in confronto ad altre imprese dello stesso settore. Soluzioni back-up: per soluzioni back-up s’intende l’aiuto reciproco in caso di difficoltà. Per esem- | 06 pio nel caso in cui un’agenzia di eventi riceva l’incarico di organizzare un evento per migliaia di persone, o un piccolo studio di architetti si aggiudica un grosso incarico o quando in azienda più collaboratori si ammalano contemporaneamente. Gruppo di acquisto: questo tipo di cooperazione è un’unione volontaria di imprese con lo scopo di aumentare l’economicità negli acquisti. I gruppi di acquisto sono diffusi specialmente nel commercio al dettaglio. Se per esempio diversi fabbri acquistano la loro energia dallo stesso fornitore, grazie al quantitativo più elevato otterranno condizioni d’acquisto migliori. Scambio di incarichi e di personale: se una piccola impresa non riesce a portare a termine un incarico con le proprie forze, lo concede del tutto o in parte ai partner di cooperazione. Le imprese che in quel momento possono accettare ne saranno grate. In caso di scambio del personale, i collaboratori, in particolare nelle reti più grosse, vengono impiegati presso i partner di cooperazione a seconda delle loro abilità. excursus Associazioni come piattaforme U Le associazioni rappresentano una buona piattaforma, attraverso la quale si possono sviluppare le cooperazioni. Quasi ogni professione possiede una propria associazione di categoria. Le associazioni professionali rappresentano da un lato gli interessi dei loro membri nei confronti dei partner contrattuali come datori di lavoro, committenti, enti pubblici e legislatori nonché nei confronti del pubblico. Dall’altro chiariscono le questioni interne URGEKƂEJGFGNUGVVQTG Produzione concordata: l’esperienza insegna che quando in certi periodi le piccole imprese non vengono sfruttate appieno e dispongono di capacità produttiva inutilizzata, vale la pena concordare il processo di produzione con le altre imprese. In questo modo vi sarà lo stesso carico di lavoro in tutte le aziende partecipanti. Organizzazione di vendita comune: in caso di cooperazioni di vendita, una delle forme di cooperazione più diffuse, le piccole imprese collaborano nell’ambito della vendita. Le cooperazioni di ven- Figura 03 Tipologie di cooperazione: dallo scambio di esperienze alla partecipazione Partecipazione maggioritaria lla co tensi opera Produzione concordata in base ai gruppi d’ordine o alle tecniche di produzione Soluzioni back-up (in caso di necessità) Scambio di esperienze tensi o d’in Gruppo di acquisto Grad zione opera lla co tà de Scambio di incarichi tà de Scambio di personale +PVGTEQPPGUUKQPGƂPCP\KCTKCGIKWTKFKEC dei partner zione Organizzazione di vendita comune o d’in basso elevato Partecipazione minoritaria Grad Dipendenza dei partner per obiettivi e strategie elevato basso pi Cooperazioni | Maggio 2013 Partenariati: insieme si è più forti sul mercato | 07 dita possono essere costituite per il mercato locale, nel caso in cui ad esempio un’impresa della Romandia vende nella Svizzera occidentale i prodotti di un’impresa della Svizzera tedesca, o a livello internazionale, nel caso in cui per esempio un’azienda italiana vende in Italia i prodotti di un’azienda svizzera. Attenzione: In caso di organizzazioni di vendita comune vanno rispettate le disposizioni previste dalla Legge sui cartelli, che vieta e stabilisce delle sanzioni per certi tipi di accordo. di quantitativi più elevati possiedono una base migliore da cui partire durante le trattative sul prezzo con i fornitori. 2. Ottimizzazione del processo di creazione del valore. Le cooperazioni possono anche avere l’obiettivo di realizzare insieme un processo di creazione del valore migliore rispetto a quello creato singolarmente, come nel caso in cui le imprese in una cooperazione si concentrano sulle loro competenze di base, ma concedono e condividono le proprie conoscenze per creare valore aggiunto nell’ambito di un progetto comune. Esempio: il primo partner è specializzato nella lavorazione di un materiale, il secondo apporta le proprie conoscenze in materia di meccanica di controllo e il terzo mette a disposizione la propria rete di distribuzione per la commercializzazione del prodotto finito comune. Un altro obiettivo delle imprese che cooperano può essere quello di acquisire ulteriore capacità produttiva riuscendo così a eseguire incarichi più grossi. Partecipazioni: nelle partecipazioni il grado di interconnessione finanziaria e giuridica tra i partner di cooperazione è alto mentre il margine di libertà della singola impresa è più limitato rispetto alle altre forme di cooperazione summenzionate. A seconda della partecipazione finanziaria al capitale del partner di cooperazione, si parlerà di partecipazione minoritaria o maggioritaria. Obiettivi della collaborazione Le imprese avviano le cooperazioni per raggiungere insieme determinati obiettivi, che possono essere suddivisi in quattro gruppi. 3. Incremento delle vendite. Le cooperazioni consentono l’accesso a nuovi mercati, in quanto è possibile servire una clientela maggiore offrendo prodotti e servizi più completi. Inoltre i singoli partner possono così incrementare la notorietà oltre la propria rete. 1. Accesso alle risorse. Le imprese che cooperano mirano ad avere un più facile accesso alle risorse mancanti quali conoscenze, macchinari, tecnologie o materie prime come pure al personale. Nell’acquisto delle risorse le piccole imprese beneficiano reciprocamente delle esperienze e delle relazioni con i fornitori. Grazie agli acquisti già effettuati da tutti i partner coinvolti, esse dispongono di utili parametri di riferimento. In questo modo e in virtù dell’acquisto comune consiglio Criteri per la collaborazione U I seguenti criteri aiutano i partner nella realizzazione di una cooperazione: chiarezza riguardo agli obiettivi, ai risultati che ci si aspetta e ai contributi necessari da parte dei partner chiara distinzione tra le conoscenze condivisibili e quelle riservate e FGƂPK\KQPGFGKOGEECPKsmi di protezione evitare gli squilibri legati alla dipendenza e alle informazioni ripartizione equa di proƂVVKGRGTFKVGPQPEJÅ dei diritti di proprietà in relazione ai risultati 4. Minimizzazione dei rischi. Un altro possibile obiettivo delle cooperazioni è quello di assumersi insieme i rischi, riducendo quindi i rischi per la singola impresa, nell’acquisto della merce o nella vendita dei prodotti. Per esempio cinque negozi di mobili acquistano insieme una Figura 04 Valutazione dei possibili partner di cooperazione Le diverse tipologie di cooperazione si differenziano l’una dall’altra in base al grado di interconnessioPGƂPCP\KCTKCGIKWTKFKECPQPEJÅ in base alla dipendenza dei partner in relazione agli obiettivi e alle strategie. Conformemente a ciò il grado di intensità della cooperazione è più o meno elevato. Fonte: Küng, Pius, Schillig, Beat: Jungunternehmerleitfaden. Weka-Verlag, 2010. Valutazione dei partner Che cosa manca? (qualità desiderate) Competenze rilevanti Valutazione della propria azienda 1. Risorse Insuff. Medio Buono Insuff. Medio Buono Personale Massimo utilizzo della capacità produttiva X X Che cosa si deve fare? X Assicurare il trasferimento delle conoscenze X Acquisizione di nuovi incarichi 2. Competenze Tecnologia di produzione X Capacità innovativa Competenze linguistiche X X Conciliare la tecnologia di produzione e la capacità innovativa X X X Sfruttare le conoscenze d’inglese del Inglese disponibile, francese non disponibile partner, organizzare corsi di francese X Software compatibili 3. Equipaggiamento Macchinari Strumenti informatici X X X 4. Competenze sociali Disponibilità a cooperare X X Capacità di comunicazione X X Consultare un esperto .CƂIWTCOQUVTCEQOG è possibile valutare i partner in caso di cooperazione nel settore della produzione. È necessario stabilire quali sono le compeVGP\GTKNGXCPVKCKƂPKFGN progetto, valutare la propria impresa e il potenziale partner sulla base di tali competenze, annotare le lacune e FGƂPKTGINKKPVGTXGPVKPGcessari. pi Cooperazioni | Maggio 2013 Partenariati: insieme si è più forti sul mercato | 08 partita interessante e si spartiscono la merce. Il loro rischio di invenduto è minore in quanto non devono vendere l’intero quantitativo. Anche in caso di innovazioni è possibile ripartire il rischio tra i diversi partner. 5WRGTCTGNGUƂFGEQPUWEEGUUQ Una cooperazione funziona solo se ogni partner può trarre beneficio dalla cooperazione e il partenariato è caratterizzato una mentalità win-win. Per realizzare con successo un partenariato, è necessario superare diverse sfide. 5ƂFGGOQVKXGNei partenariati, a seconda del tipo di cooperazione, si sviluppano diversi gradi di interdipendenza. Questo si oppone spesso al desiderio della piccola impresa di conservare la propria indipendenza. I piccoli imprenditori devono capire in modo mirato a quanta indipendenza sono disposti a rinunciare. In questo possono essere d’aiuto le seguenti riflessioni: ho paura di perdere un possibile vantaggio competitivo in seguito alla rivelazione di informazioni? ho sufficiente fiducia nei miei partner di cooperazione? ho paura di condividere le mie conoscenze con gli altri? 5ƂFGQTICPK\\CVKXGEWNVWTCNKGIKWTKFKEJG Le sfide organizzative iniziano già con la scelta del partner: spesso mancano importanti informazioni sui partner di cooperazione adatti, e queste è bene reperirle subito. In caso di cooperazioni interregionali e / o internazionali, devono essere superate anche le barriere culturali e linguistiche. Infine anche le disposizioni giuridiche rappresentano un’importante sfida. Per superare queste sfide è essenziale pianificare e strutturare accuratamente la cooperazione tenendo conto che la comunicazione tra partner gioca un ruolo fondamentale. Bisogna anche valutare che le aspettative e gli obiettivi di ogni partner di cooperazione siano chiari e coincidano. Inoltre si deve garantire che la ripartizione dei compiti venga disciplinata e comunicata in modo esplicito. Come si svolge una cooperazione Lo svolgimento di una cooperazione può essere suddiviso in cinque fasi (cfr. figura 05). Fase I Decisione iniziale: riconoscere le opportunità offerte da una cooperazione. Quando dei piccoli imprenditori prendono in considerazione una cooperazione, desiderano risolvere determinate problematiche. Nella prima fase è necessario capire se una cooperazione può rappresentare la giusta soluzione alla propria problematica. Bisogna quindi ponderare i vantaggi e gli svantaggi di una collaborazione. Prevalgono i vantaggi, ad es. l’impresa minimizza i costi, accede a nuovi mercati più facilmente o beneficia di risorse e competenze complementari? O assumono più importanza gli svantaggi, come ad es. aumentano l’interdipendenza o i costi legati alla coordinazione ed è più arduo prendere delle decisioni? Durante la valutazione si dovrebbe anche considerare che in una cooperazione vengono ridotti i rischi e i costi propri, ma deve essere poi condiviso anche il successo comune. consiglio Cooperazione: sì o no? U La mia impresa deve cooperare oppure no? Le seguenti domande vi aiuteranno a trovare una risposta. Quali vantaggi concreti mi aspetto dalla cooperazione? Per raggiungere il mio obiettivo è assolutamente necessaria una cooperazione o è possibile semplicemente acquistare i servizi necessari? Quante conoscenze posso apportare / possono apportare i partner effettivamente? Quale rischio corro se la cooperazione dovesse fallire? A quanto ammonta KNEQUVQKPVGTOKPKƂPCPziari e di personale in relazione ai vantaggi? Sono pronto a rinunciare a una parte della mia autonomia? pi Cooperazioni | Maggio 2013 Partenariati: insieme si è più forti sul mercato | 09 Fase II Scelta e reclutamento del partner. Bisogna individuare le possibili imprese che si lasciano conquistare dagli obiettivi comuni. In linea di massima si può dire che due imprese con punti deboli simili non diventano più forti se collaborano. Se però i punti di forza e le debolezze si compensano o, ancora meglio, sono i punti di forza a integrarsi l’uno con l’altro, ci sono buone possibilità che nasca una collaborazione stabile e proficua. Inoltre danno buoni risultati le cooperazioni tra imprese che hanno dimensioni o culture aziendali simili. Nella scelta del partner di cooperazione è poi importante che le imprese partner siano disposte e capaci di collaborare. L’iter da seguire nella scelta e nel reclutamento del partner è il seguente. 4GFKIGTGWPRTQƂNQFGNRCTVPGT l’impresa che cerca un partner di cooperazione redige un proprio profilo e un profilo del partner desiderato. Essi conterranno i punti di forza e le debolezze in relazione al progetto di cooperazione e alle competenze rilevanti per tale progetto. Inoltre vengono annotate le caratteristiche ricercate che possono compensare le debolezze della propria impresa e in particolare rafforzare i punti di forza (cfr. figura 04). In questo modo è possibile stabilire i requisiti che il partner deve possedere. 2. Individuare il partner: per individuare il partner di cooperazione idoneo, si dovrebbe innanzitutto analizzare e valutare le relazioni d’affari in essere. Nella ricerca del partner è consigliabile consultare le associazioni e le piattaforme di categoria. 3. Eseguire dei colloqui: dopo aver individuato i potenziali partner, vengono eseguiti i primi colloqui personali per la cooperazione. (CUG+++%QPƂIWTC\KQPGKFGC\KQPGGRKCPKƂEC\KQne della cooperazione. Se si trova il partner di cooperazione, si può iniziare a pianificare. Per ogni piccola impresa si stabilisce un responsabile che si occuperà del progetto di cooperazione. Si definiscono poi gli obiettivi comuni da perseguire e la forma di collaborazione. In aggiunta i partner stabiliscono come si vogliono organizzare, come si svolge la collaborazione nell’attività standard e che cosa bisogna fare nei momenti di crisi. Fase IV Esecuzione. Per realizzare una cooperazione proficua, i partner concordano in anticipo, chi quando e che cosa viene concesso. Nell’attuazione ogni partner deve attenersi alle regole della cooperazione. Fondamentali sono la gestione rigorosa del progetto e la valutazione regolare della buona riuscita del progetto. Se i partner constatano che l’obiettivo non può essere raggiunto, verranno stabilite delle contromisure. Fase V Cessazione della cooperazione. Se si raggiunge l’obiettivo, il lavoro comune si conclude. Tuttavia la cooperazione può giungere al termine anche in seguito ad altri eventi. Ad esempio perché i conflitti tra i partner rendono impossibile il proseguimento della collaborazione o perché il mercato crolla quando ancora si sta sviluppando il prodotto. Per evitare questo tipo di cessazione è importante che la cooperazione venga pianificata completamente e accuratamente e che i partner affrontino i conflitti in modo costruttivo. Conclusioni In un contesto di mercato dinamico i partenariati rappresentano un’ottima opportunità per le picco- consiglio Aspetti concreti e astratti nella scelta dei partner U Se un’impresa cerca un partner di cooperazione, al momento della scelta dovrà valutare i fattori «hard» e quelli «soft». Fattori «hard» (quantitativi, oggettivi) come impresa: settore, attività, immagine, ubicazione, organizzazione, assetto giuridico mercati/contesto: clienti, fornitori ƂPCP\GNKSWKFKV¼ capitale, fatturato risorse e infrastruttura: personale, macchinari competenze: acquisti, marketing, ecc. Fattori «soft» (qualitativi, soggettivi) come cultura aziendale: valori, stile gestionale, orientamento alla clientela, creatività competenze sociali: propensione alla cooperazione e al rendimento, capacità di comunicazione, tratti caratteriali, carisma, ecc. Figura 05 Le cinque fasi di una cooperazione Fase I Decisione iniziale Fase II Scelta e reclutamento del partner Fase III %QPƂIWTC\KQPG Fase IV Esecuzione Controllo/valutazione Fase V Cessazione Obiettivo raggiunto A. B. Chiarimenti sul contenuto Obiettivi che devono essere raggiunti con la cooperazione &KHƂEQNV¼EJGRQUUQPQGOGTIGTG GUHCVVKDKNKV¼VGEPKEC Valutazione degli oneri e dei vantaggi della cooperazione Rischi e opportunità della cooperazione Chiarimenti sul contenuto +FGPVKƂEC\KQPGFGKRCTVPGTRQVGP\KCNK Scelta preliminare dei partner interessanti: punti di forza a livello economico, esperienza di cooperazione, know how Reclutamento del partner Confronto degli obiettivi e degli interessi Chiarimenti sul contenuto Tipologia e condizioni della cooperazione Contratto di cooperazione: contributo in termini di risorse, controlli, sanzioni in caso di violazione del contratto Tempo Fasi dell’esecuzione Organizzare la cooperazione: chi fornisce che cosa, quando e qual è la qualità? Garantire lo scambio di informazioni e la comunicazione 8GTKƂECTGTGIQNCTOGPVGKNTCIIKWPIKOGPVQFGINK obiettivi Controllo delle tappe (= ) Motivi per A. la cessazione: l’obiettivo della cooperazione è raggiunto. All’occorrenza viene avviato un nuovo progetto di cooperazione. B. l’interruzione: problemi tecnici, economici o legati alla cooperazione (ad es. lite) cooperazione non più necessaria Dalla decisione iniziale alla cessazione: di norma un processo di cooperazione è caratterizzato da cinque fasi. Fonte: Harland, Peter E.; Kooperationsmanagement: Der Aufbau von Kooperationskompetenz für das Innovationsmanagement. Harland media, 2002. pi Cooperazioni | Maggio 2013 Partenariati: insieme si è più forti sul mercato | 10 pi Cooperazioni | Maggio 2013 | 11 «La cosa più importante è trovare il partner appropriato.» Handwerk Plus GmbH le imprese, poiché grazie alle cooperazioni è possibile lanciare sul mercato i propri servizi in modo più rapido, migliore ed efficace. L’esperienza insegna che le cooperazioni sono proficue quando i partner hanno dei punti di forza dove la propria impresa presenta invece delle debolezze, o quando i punti di forza si completano a vicenda. I partenariati richiedono però maggiore trasparenza e scambio di informazioni rispetto al tradizionale rapporto cliente-fornitore. Se una piccola impresa programma di avviare una cooperazione, è utile valutare accuratamente gli oneri e i vantaggi derivanti dalla cooperazione. Lista di controllo: come far funzionare la collaborazione Le seguenti domande sono utili per valutare scrupolosamente e avviare il vostro progetto di cooperazione. Sì No Decisione iniziale prima della cooperazione Possiamo fornire il servizio necessario basandoci sulle nostre forze? Dal punto di vista tecnico possiamo portare a termine l’incarico da soli? Con la nostra impresa siamo presenti in tutte le località richieste? &CUQNKUKCOQGHƂEKGPVKFCNRWPVQFKXKUVCGEQPQOKEQ! 5KCOQKPITCFQFKCUUWOGTEKFCUQNKKNTKUEJKQƂPCP\KCTKQ! Se avete risposto «no» a una o più domande, dovreste prendere in considerazione l’avvio di una cooperazione. Sì No Necessità di intervento 2KCPKƂEC\KQPGFGNNCEQQRGTC\KQPG Gli obiettivi della cooperazione sono stati chiariti? 5QPQUVCVGFGƂPKVGNGEQORGVGP\GTKEGTECVGPGNRCTVPGTFK cooperazione? 5QPQUVCVKTGFCVVKKRTQƂNKRTQHGUUKQPCNKTKEJKGUVKPGNRCTVPGT! Sono stati considerati gli aspetti giuridici della tipologia di cooperazione? Sono stati esaminati i vantaggi auspicati e i possibili svantaggi derivanti dalla cooperazione? ¤UVCVCFGƂPKVCNCRTQEGFWTCRGTKPFKXKFWCTGGUEGINKGTGK partner di cooperazione? Selezione di un partner di cooperazione I partner di cooperazione hanno le stesse aspettative riguardo al successo della cooperazione? I partner di cooperazione possono avviare una collaborazione basata UWNNCƂFWEKC! Il partner di cooperazione ha già esperienze in questo senso? Le culture aziendali sono conciliabili (ad es. stile gestionale)? Le competenze professionali dei partner di cooperazione si completano a vicenda (ad es. formazione e perfezionamento, conoscenze linguistiche)? Le competenze sociali dei partner (ad es. motivazione, capacità di comunicazione) favoriscono la cooperazione? Strutturazione dell’organizzazione di cooperazione Azienda Handwerk Plus GmbH, www.handwerkplus.ch Settore, attività Artigianato Costituzione dell’impresa 2010 Numero di partner di cooperazione 8 imprese artigianali Obiettivo della cooperazione Acquisire e portare a termine incarichi comuni Sono stati nominati i responsabili per l’organizzazione? 5QPQUVCVKFGƂPKVKEQPRTGEKUKQPGKRTQEGUUKFWTCPVGNQUXQNIKOGPVQ della cooperazione? L’impiego (comune) delle risorse è stato disciplinato? Sono state annoverate le competenze, i compiti e le responsabilità? 5QPQUVCVGFGƂPKVGNGRTQEGFWTGEQPETGVGRGTNQUECODKQFK informazioni? 3WGUVCNKUVCFKEQPVTQNNQÄFKURQPKDKNGUWYYYRQUVƂPCPEGEJRK Otto imprese artigianali della zona di Aarau si sono unite nella cooperazione «Handwerk Plus GmbH». Sono specializzati nel restauro e offrono alla clientela servizi a tutto tondo. Insieme per offrire di più. Da circa quattro anni alcune imprese artigianali di diverse categorie, provenienti da Aarau e dalla zona circostante, collaborano in una cooperazione. Dalla primavera del 2013 gestiranno anche uno spazio espositivo comune. «Se i clienti desiderano restaurare la loro casa, qui troveranno tutto ciò di cui hanno bisogno, dal forno al bagno. Tutti i partner presentano i propri prodotti e servizi sotto lo stesso tetto», dice Thomas Zulauf, titolare della società H & T Raumdesign AG e amministratore della cooperazione Handwerk Plus GmbH. Della cooperazione fanno parte un’impresa di tinteggiatura e falegnameria, un elettricista, un negozio di piastre e forni, un’impresa di ingegneria civile e proget- «Per richiamare l’attenzione sulla nostra cooperazione, tutti i partner hanno partecipato KPUKGOGCWPCƂGTCNQECNG+NPWQXQURC\KQ espositivo sarà la prossima mossa comune». Denise Dallinger, architetto d’interni e Thomas Zulauf, amministratore, Handwerk Plus GmbH.