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W I REL ES SEX P ERIEN C E
WHITE PAPER - Configurazione di rete Mulcast
CONFIGURAZIONE RETI: I VANTAGGI DEL MULTICAST IN WIRELESS
INDICE
1. Il “web 3.0” e le tendenze del Triple Play……………………….………………………. …………………..…...2
2. Consumo esponenziale di banda: rischi e opportunità per gli ISP………………………………….……3
3. Le innovazioni di Townet: verso le re Mulcast……………………………………….………………….…..4
4. Digital divide e videosorveglianza: sfru:are le re Mulcast………………….…………...…………….5
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1. Il “web 3.0” e le tendenze del Triple Play
La rete internet sta evolvendo sempre più velocemente in una direzione ben precisa: da semplice contenitore di
servizi, a poten3ssima pia:aforma di contenu. Il passaggio è dal fa3dico web 2.0, dove l’enfasi è sullo sharing, sul
traffico peer 2 peer, sui blog e i social network, al web 3.0, cara:erizzato da due macro-tendenze: sempre maggiore condivisione di contenu3 in tempo reale e il conce:o di “cloud compung”.
Il primo elemento avrà mol3 risvol3 in diversi se:ori: dalle imprese (si pensi alle videoconferenze), alle Pubbliche
Amministrazioni (Web TV), alle Università (Lauree on-line), ai priva3 (video-on-demand, live streaming, servizi integra3 di fruizione audio/video).
Dall’altro lato, abbiamo il “cloud compung”: la “nuvola” in rete cui confluiscono tu:e le informazioni degli uten3,
formata da pia:aforme virtuali che facilitano la ges3one dei da3 e ne impediscono lo smarrimento. In altre parole,
sarà sempre minore la vendita e sempre maggiore l’erogazione di programmi e servizi via internet.
Inoltre, la terza ondata del web sarà cara:erizzato dallo sviluppo dell’intelligenza ar3ficiale, dall’introduzione massiccia della tecnologia 3D (il reality augmen3ng) e dal web seman3co, un sistema di ricerca e di collegamen3 ipertestuali evolu3, che perme:erà di fare ricerche sempre più elaborate e complesse.
Dal lato degli uten, invece, si avrà una proliferazione massiccia degli accessi, sfru:ando i device di nuova generazione (terminali mobili come smartphone, iPod Touch, Galaxy ecc.) che rifle:ono il desiderio dei consumatori di
essere sempre connessi, sia al lavoro che nel tempo libero.
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Pertanto, lo scenario che si apre è il seguente:
•
i grandi proprietari di contenu3 come Google, Apple e Amazon, integreranno i servizi per facilitarne la fruizione in modo semplice e veloce: AppleTV, Google/SonyTV, Boxee, sono esempi concre3 di servizi integra3 di fruizione audio/video. Parallelamente, per poter contenere i cos3 di accesso e proteggere i diriJ d’autore, ques3 a:ori
dovranno fornire app sprovviste di qualsiasi disposi3vo di storage;
•
i cosiddeJ “Triple Player” (aziende che offrono servizi di telecomunicazione / internet / media) dovranno far
fronte alla crescente richiesta di contenu in dire:a (e quindi ad un più elevato scambio di da3), senza far ricadere le ripercussioni sugli altri 3pi di contenu3.
2. Consumo esponenziale di banda: rischi e opportunità per gli ISP
Ecco dunque la prima implicazione per il futuro della rete: essere sempre più in grado di mantenere prestazioni
necessarie al download simultaneo di contenu3 video in real-3me.
Ques3 nuovi 3pi di contenu3, però, sono anche la ragione principale dell’aumento esponenziale dell’u3lizzo di
banda, che porterà nel medio termine alla saturazione delle re esisten, di fa:o costringendo i carrier e gli ISP ad
un nuovi aggiornamen tecnologici, che richiederanno ingen3 invesmen.
È interessante notare, tra l’altro, come ques3 scenari diano nuova conferma alla Legge di Moore, che afferma che
la capacità di calcolo e gli altri parametri delle tecnologie informa3che (tra cui la banda consumata, appunto) raddoppiano ogni 18 mesi.
In realtà, il “Triple Play” marca il passaggio da un modello di business basato sull’accesso ad uno basato sul trasporto dei contenu3. In un contesto di neutralità delle rete, questo si rivela una potenziale fonte di reddito aggiun3vo o alterna3vo dagli parte degli ISP nei confron3 dei proprietari di contenu3 (Apple, Google, detentori di diriJ
ecc.) in quanto rende profi:evole il trasporto di servizi a valore aggiunto.
Inoltre, proprio ul3mamente si stanno definendo le basi nella NGN (Next Genera3on Network, la 3pologia di rete
che consente il trasporto di voce/da3/mul3media in paccheJ commuta3vi), proge:o per cablare 15 ci:à italiane.
Ricordiamo, però, che l’inves3mento in fibra oJca è notevole (si parla di diversi miliardi di Euro, con tempi di realizzazione piu:osto lunghi). Il proge:o, infaJ, coinvolge solamente i principali carrier nazionali, che sapranno innescare opportune strategie di ritorno economico.
Ecco dunque che le re wireless cos3tuiscono l’alterna3va flessibile ed economica alla fibra, con ritorni di inves3mento molto più rapidi. Ovviamente, il limite delle infrastru:ure wireless è posto dal Teorema di Shannon (che
pone dei limi3 alla massima compressione dei da3) e dalla regolamentazione di un mezzo fisico condiviso tra tuJ:
la potenziali di crescita di larghezza di banda di queste tecnologie, pertanto, è infinitamente inferiore alla fibra oJca.
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Detto questo, non si può neanche affermare che il mezzo di accesso preferenziale nel futuro sia solo la fibra, anzi,
il futuro dell’ulmo miglio (il mezzo che unirà i nostri disposi3vi mobili e fissi alla rete) sembra inevitabilmente essere una tecnologia wireless, per le sue do3 di pra3cità, economia e libertà.
3. Le innovazioni di Townet: verso le re Mulcast
In prospeJva dei nuovi scenari che aprono al conce:o di neutralità della rete, la priorità cambia: le re3 di accesso
senza fili non dovranno puntare ad una ricerca forzata di ampliamento della banda; bensì, dovranno rendere al
massimo in funzione dei contenu che si andranno a trasportarvi sopra. I WISP, infaJ, non saranno paga3 per la
capacità di banda massima, ma per i servizi che saranno in grado di offrire.
Townet si muove da molto tempo in relazione a questo aspe:o.
Nel 2005 Townet ha implementato la prima rete di accesso Hiperlan basta su un protocollo di roung dinamico,
dove fino ad allora mol3 vendor erano focalizza3 su re3 trasparen3 a livello 2, ovvero completamente in bridge.
Tale approccio impediva molte delle cara:eris3che richieste in seguito alla rete, come l’efficienza del trasporto, la
ridondanza, l’affidabilità, la flessibilità e la possibilità di coesistenza di diversi ISP.
Nel 2009 Townet apre all’u3lizzo del MPLS (Mul3 Protocol Label Switching) per ridurre ancora l’overhead dei paccheJ, aumentare la capacità di trasporto e migliorare la ges3one del QoS. Con questa tecnologia di instradamento
IP iniziarono a poter coesistere diversi servizi, indirizzamen3 e ISP sulla stessa rete, garantendo nel contempo sicurezza, integrità, scalabilità e ges3one degli SLA.
Sempre a:en3 agli scenari in evoluzione, Townet rende disponibili su ogni macchina del backbone e dell’accesso, i
protocolli necessari per rimanere al passo con i tempi e ridurre i cos3 di aggiornamento della rete. L’ul3ma evoluzione in questo senso sono l’IPv6 e il roung Mulcast, in diverse modalità.
Come abbiamo già de:o, le re3 wireless basate sulle bande libere soffrono di uno svantaggio congenito rispe:o ad
altri mezzi: la minore disponibilità di banda e l’u3lizzo di un mezzo condiviso, che poco si ada:ano alla consegna di
contenu3 univoci, come il VoD o la semplice navigazione indipendente, ad esempio.
Per questo mo3vo, importan3 a:ori come FastWeb e Telecom Italia, nell’oJca di fornire servizi esclusivi alla propria clientela, danno la possibilità di vedere contenu3 in dire:a sulle loro re3 a:raverso speciali set-top-box. Per
ridurre il traffico Unicast, che è consistente per questo 3po di media, nell’ordine di 1-2Mbps ad utente, u3lizzano il
protocollo Mulcast da par3colari server proxy. Tale approccio può essere u3lizzato profi:evolmente nelle re3
basate su appara3 Townet, perché tali appara3 dispongono sia del protocollo Mul3cast IGMP proxy (che ges3sce
gruppi Mul3cast) che del protocollo Mul3cast PIM rou3ng (che coordina i router Mul3cast e instrada i paccheJ
alle loro des3nazioni finali), con l’effe:o di riduzione del carico di rete per la distribuzione di contenu3 condivisi.
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Nessun altro disposi3vo non basato su tecnologia RouterOS dispone di ques3 protocolli, che sono perfe:amente
integra3 nella suite applica3va e parametrizzabili e monitorabili a:raverso gli strumen3 standard di ges3one.
Le moderne re3 HiperLan sono basate sul vecchio protocollo 802.11, da cui derivano. Una delle cara:eris3che di
questo protocollo era proprio una apparente limitazione sul trasporto di traffico Mul3cast. Par3amo da tre considerazioni:
•
il traffico Mul3cast, è per definizione, des3nato a tuJ indis3ntamente;
•
il flusso video è generalmente cos3tuito da traffico UDP, quindi senza il controllo di ricezione;
La capacità del mezzo fisico radio di terminazione (la cella della BTS), risente del livello di segnale ricevuto da ogni
CPE (RSI), che si traduce nella velocità massima di collegamento della CPE. Queste considerazione determinano la
seguente conclusione:
Per essere sicuri che tuJ i client ricevano corre:amente il contenuto Mul3cast, il traffico sarà sempre trasmesso
(dalla BS alla CPE) alla minima velocità possibile.
Questa cara:eris3ca fondamentale è stata spesso “mascherata” come una limitazione, ma in realtà non lo è: si
tra:a semplicemente di una garanzia che il flusso sia ricevuto corre:amente e indis3ntamente da tu:e le CPE collegate alla visualizzazione del contenuto.
Dato che difficilmente esistono contenu3 (anche in HD) che vengono offer3 a una banda superiore a 4-6 Mbps, è
più importante non caricare la rete di trasporto primaria e secondaria con traffico Unicast piu:osto che Mul3cast,
invece di preoccuparsi di consegnare un’elevata capacità singola ad ogni utente.
Questo risultato, specialmente su re ruotate e con MPLS aJvo, è applicabile “solo” ado:ando il rou3ng IGMP
Mul3cast. Al contrario, in re bridging molto estese, dovremo preoccuparci di più della insicurezza intrinseca e del
traffico broadcast, piu:osto che del traffico Mul3cast oJmizzato a livello di accesso.
In altre parole, la limitazione della capacità Mul3cast della cella è bypassabile semplicemente alzando il livello minimo delle modulazioni, o incapsulando il traffico finale. Al momento, non esiste alcun protocollo di trasmissione
radio oJmizzato Mul3cast; in realtà, si tra:a semplicemente di rimuovere una sicura prevista dallo standard.
4. Digital divide e Videosorveglianza: sfru:are le re Mulcast
Sulla base di quanto affermato finora, gli appara3 Townet si pongono come oJmali per i WISP che stanno cercando di abba:ere il digital divide nel nostro paese. Grazie ai prodoJ Townet, gli unici a disporre del protocollo Mul3cast IGMP e del protocollo Mul3cast PIM, si potranno trasme:ere più contenu audio/video a parità di banda e,
quindi, a costo zero.
L’inves3mento del futuro non è nel potenziamento estremo della rete, ma nell’oJmizzazione della banda a:uale.
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I rischi di intasamento di banda e di blocco della rete in traffico Unicast si evitano, senza conseguenze nega3ve sulla qualità dei contenu3 video. Il traffico UDP manda paccheJ di con3nuo, garantendo velocità e fluidità. Anche se,
in mancanza del sistema di acknowledgment (la necessità di conferma del dato in traffico TCP) un pacche:o non
arrivasse a des3nazione, la conseguenza sul contenuto audio o video sarebbe infinitesimale (si tra:erebbe di un
pixel in meno, di un piccolo sca:o, effeJ difficilmente percepibili dall’utente).
Ecco perché l’offerta Townet è rivolta al futuro: Townet offre appara3 e consulenza per gli sviluppi del Web 3.0,
dove la richiesta di video-on-demand, di contenu3 in streaming e live streaming sarà sempre maggiore e l’insieme
dei servizi integra3 cos3tuirà la primaria fonte di reddito per gli Internet Provider.
I conceJ fin qui espressi si ada:ano perfe:amente anche al se:ore della videosorveglianza. Anche in questo caso, per i clien3 finali, siano essi imprese, Pubbliche Amministrazioni o priva3 il focus è sul bisogno di avere il controllo delle immagini in tempo reale di determinate aree, 24 ore su 24, 7 giorni su 7. A questo si aggiunge la frequente necessità di
1.
Collegare più telecamere ad un'unica Base Sta3on
2.
Aumentare il numero dei NOC (Network Opera3ons Center) per ges3re network o ambien3 differen3 o monitorare si3 geograficamente dispersi
Gli appara3 Townet possono essere configura3 in modo tale da:
•
Avere più potenza per il collegamento di due o più telecamere a circuito chiuso alla stesso apparato (il troughput massimo per la 108-40-BS è di 64 Mbps + la compressione hardware dei paccheJ che aumenta la velocità di
trasporto) senza conges3one di traffico (configurando la rete in Mul3cast)
•
Garan3re la con3nuità di flusso anche se in una stessa rete vengono aumenta3 i NOC
In conclusone, la tecnologia Townet è basata sulla flessibilità dei propri appara3, che a seconda delle necessità
garan3scono:
- Potenza e affidabilità
- Velocità e fluidità
Il valore aggiunto di Townet è dato dalla competenza nella configurazione delle re3, secondo l’esigenza del cliente
e della specifica situazione. Il Mul3cast è solo una delle possibili configurazioni di una rete, più ada:a per certe
esigenze.
La forza di Townet è la capacità di configurare secondo le necessità dell’operatore, sia esso un Internet
Service Provider o un System Integrator.
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