Formato PDF
Transcript
Formato PDF
Gent.ma Sig.ra Viviana Beccalossi Assessore Regionale Agricoltura Egregio signor Dott. Paolo Lassini Direttore Generale del Servizio Agricoltura Via Pola 12/14 20124 M I L A N O e p.c. Egregio Signor Leonardo Carioni Presidente UPL Milano, 22 dicembre 2005 OGGETTO: Riunione del Gruppo di Lavoro UPL del 13-12-2005. Nella riunione del Gruppo di Lavoro UPL “Caccia e pesca”, tenutasi in data 13-12-2005, è emersa la necessità di sottoporre con urgenza all’attenzione delle SS. VV. le problematiche relative ai trasferimenti regionali alle Province per il finanziamento delle attività in materia di caccia e pesca e alla mobilità dei cacciatori negli A.T.C. e C.A. della Regione Lombardia. A tal fine si fa rilevare che: L’art. 45 della L.R. 26/93 dispone che “la Regione per conseguire i mezzi finanziari necessari a realizzare i fini previsti dalla presente legge e dalla 157/92, istituisce la tassa di concessione regionale, ai sensi dell’art. 3 della L. 16 maggio 1970, n. 281, per il rilascio dell’abilitazione all’esercizio venatorio di cui all’art. 44, soggetta a rinnovo annuale”. L’art. 46 – comma 1 prescrive invece che “gli appostamenti fissi, i centri privati di riproduzione della fauna selvatica allo stato naturale, le aziende faunistico venatorie e le aziende agroturistico-venatorie sono soggette a tasse di concessione regionale da versare secondo le modalità e nella misura prevista alle corrispondenti voci della tariffa annessa al d.lgs. 22-061991, n. 230 e successive modificazioni”. Infine il secondo comma dello stesso articolo stabilisce che “i relativi introiti sono destinati alle Province”. Dalla lettura dei predetti articoli sembra evidente come tutti i proventi derivanti da concessioni regionali in materia di caccia debbano essere finalizzati ad attività o iniziative indicate esclusivamente dalla L.R. 26/93, destinando alle Province, in applicazione delle predette disposizioni, la maggior parte dei fondi, permettendo alla Regione di trattenere il corrispondente dei soli costi riguardanti la pianificazione e il coordinamento che competono alla stessa (art. 8 – art. 10 e art. 12). Le Province lombarde, nella stagione venatoria 2004/2005, hanno complessivamente emesso 94.731 tesserini venatori regionali e rilasciato oltre 14.000 autorizzazioni per la caccia da appostamento fisso. Considerato che la tassa di concessione regionale per l’abilitazione all’esercizio venatorio per l’anno 2004, versata da ognuno dei 94.731 cacciatori è stata di Euro 64,56, mentre quella degli oltre 14.000 titolari di appostamento fisso è stata di Euro 55,78 (ridotta per gli ultrasessantacinquenni ad Euro 27,89 - circa il 25% dei titolari di appostamento fisso), la Regione Lombardia ha introitato dai cacciatori lombardi per la scorsa annata venatoria la somma complessiva di Euro 6.799.138,36 (Euro 6.115.833,36 per tesserini venatori + 683.305 per appostamenti fissi). A fronte di detto versamento, nel 2005 la Regione Lombardia ha assegnato alle Province lombarde la somma complessiva di Euro 3.843.000,00.= pari a circa il 63% di quanto introitato dalla Regione stessa, diversamente da quanto disposto dall’art. 52 della L.R. 26/93 e successive modificazioni. Detto articolo dispone, infatti, che la Regione provveda, sulla base delle riscossioni che sono complessivamente affluite al bilancio dell'esercizio precedente per le tasse di concessione regionale relative alla caccia, ad assegnare alle Province il 90% per il finanziamento delle spese previste al comma 1, lettere a), b), c), d), ed e) e il restante 10% alla Regione per il finanziamento della lettera f). La stessa riflessione potrebbe essere ripetuta per quanto riguarda i finanziamenti in materia di pesca, sempre eccessivamente ridotti rispetto alle incombenze cui le Province debbono fare fronte. Questo gruppo di lavoro ritiene, pertanto, indispensabile il riesame dell’assegnazione annuale dei fondi, restando nel frattempo in attesa di un’urgente informativa in merito. L’attuale legge regionale n. 26 venne predisposta e approvata nel corso del 1993, quando i cacciatori lombardi che si sarebbero poi iscritti agli A.T.C. e/o C.A. erano oltre 120.000. Come già accennato, nel corso della stagione venatoria 2004/2005 i cacciatori che hanno praticato la caccia sul territorio lombardo sono stati 94.731. Nonostante il calo di oltre 25.000 cacciatori, in corrispondenza delle annuali iscrizioni nei vari A.T.C. o C.A. della Lombardia, che la legge prevede ogni anno entro il 31 marzo, si ripetono contenziosi dovuti al mancato accoglimento di domande di cacciatori, che intendono praticare la caccia in A.T.C. o C.A. diversi da quelli di residenza e generalmente provenienti da province con elevata densità venatoria. Inoltre, non di rado si è assistito a tentativi di escludere da A.T.C. o C.A. non di residenza, cacciatori già regolarmente iscritti, disattendendo il diritto cosiddetto di “permanenza associativa”, definitivamente sancito dalla L.R. n. 7/2002 di modifica della L.R. n. 26/93. Il Comitato U.P.L. ritiene che le difficoltà che annualmente e sempre più insistentemente si ripetono, siano anche dovute a un testo di legge nato quando l’elevato numero di cacciatori lombardi esigeva una gestione fondamentalmente restrittiva. La forte e continua riduzione del numero dei cacciatori rende necessaria una nuova formula di gestione, di ammissione e mobilità dei cacciatori negli A.T.C. o C.A.. Il nuovo disposto normativo dovrà pertanto essere più agile, comprensibile, meno penalizzante per le Province ad alta densità di cacciatori e soprattutto più chiaro nei distinti ruoli tra Pubblica Amministrazione e soggetti di diritto privato come ATC e C.A., anche al fine di favorire una distribuzione più razionale del prelievo venatorio sull’intero territorio regionale nonché una perequazione della densità venatoria, evitando inutili tensioni all’interno dello stesso mondo della caccia e un costante ricorso avverso le decisioni degli organi di gestione degli A.T.C. e C.A. Per dette motivazioni si sollecita una urgente revisione della normativa che regolamenta l’iscrizione e la mobilità dei cacciatori negli A.T.C. e C.A. e si comunica la disponibilità di questo gruppo di lavoro a collaborare per predisporre le modifiche o integrazioni necessarie per raggiungere i predetti obiettivi. Ritenendo di aver fornito le necessarie delucidazioni circa le argomentazioni trattate e ringraziando anticipatamente per il positivo accoglimento di quanto esposto, si porgono cordiali saluti. IL COORDINATORE GRUPPO DI LAVORO UPL "Caccia e Pesca" (Alessandro Sala)