Elita Maule, Un volo musicale vituosistico
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Elita Maule, Un volo musicale vituosistico
Elita Maule, Un volo musicale vituosistico. Rimskij-Korsakov, Lo zar Saltan: „Il volo del calabrone“. Qualche idea didattica per prepararsi ai concerti. 1 Un volo musicale virtuosistico Rimskij-Korsakov, Lo zar Saltan, “Il volo del calabrone”. Per la scuola secondaria Elita Maule http://www.artribune.com/2012/11/dalla-russia-a-pisa-kandinsky-in-minore/04-ivan-bilibin-illustrazioneper-la-favola-dello-zar-saltan-di-alexander-s-pushkin-1905-acquerello-e-inchiostro-di-china-su-carta-museo-distato-russo-san-pietroburgo/ 1 1 Elita Maule, Un volo musicale vituosistico. Rimskij-Korsakov, Lo zar Saltan: „Il volo del calabrone“. Introduzione Nell’intento di progettare un percorso interdisciplinare per la scuola secondaria (sia di primo che di secondo grado) veicolato da Il volo del calabrone di Rimskij-Korsakov ho subito pensato al tema, interessante per entrambi gli ordini scolastici, della metamorfosi, approcciabile con svariate modalità nel rispetto dei livelli di apprendimento dei ragazzi. Il brano musicale in questione, infatti, rende con i suoni la metamorfosi che, ne La favola dello zar Saltan, trasforma il principe Guidon in un calabrone (o meglio, secondo l’originale russo della favola di Puskin dalla quale è tratta l’opera di Rimskij-Korsakov, in un bombo). Nell’opera letteraria di Puskin il protagonista subisce in realtà tre metamorfosi: oltre che calabrone, egli prenderà anche la forma di zanzara e di moscone. Non solo: la co-protagonista, ovvero la bella principessa futura sposa del principe, si presenta per tutta la storia, a causa di una magia che solo alla fine si risolverà, nelle sembianze di un bianco cigno. Il tema della metamorfosi percorre tutta la storia dell’umanità rivelandosi ancora di grande attualità, specie nell’arte, luogo privilegiato del fantastico. “A segnare il confine in cui il reale e l’immaginario si incontrano dando vita a una terza inquietante dimensione, è soprattutto il gioco metamorfico con cui l’artista trasforma e deforma la tranquilla e rassicurante quotidianità di ambienti, figure e oggetti. Un gioco che l’arte conosce fin dall’antichità. La contaminazione di forme umane con forme animali, vegetali o minerali è il tratto distintivo di questo gioco. A rendere possibile questo continuo passaggio, che assume ora tratti ironici e grotteschi, ora inquietanti toni di incubo, è la credenza nella fondamentale unità di tutto ciò che esiste. Caratteristica del pensiero primitivo e conservata da molte culture, questa visione attraversa anche 2 Elita Maule, Un volo musicale vituosistico. Rimskij-Korsakov, Lo zar Saltan: „Il volo del calabrone“. l’immaginario occidentale, espressa da quei filoni culturali sotterranei come il pensiero alchemico e quello esoterico e trovando poi nell’arte una possibilità di espressione. Paesaggi dai volti umani, oggetti che sembrano avere vita propria e che assumono sembianze umane, animali umanizzati, esseri umani i cui tratti prendono caratteristiche animali o vegetali, sono trasformazioni che le fiabe e i miti raccontano da sempre e che oggi il cinema, specie quello di animazione, ha abituato tutti a vedere, ma che sono apparse molto prima nelle arti visive, materializzate dall’opera degli artisti. Il filo della metamorfosi lega tra loro opere molto diverse e che appartengono a contesti culturali e ad epoche differenti. Dall’antichità fino ai nostri giorni, gli artisti rappresentano processi metamorfici che raccontano i mille aspetti dell’anima. Il bestiario fantastico comune nell’arte occidentale si ritrova anche nell’arte orientale”2 e caratterizza pure gli antichi miti precolombiani: presso le civiltà maya e azteca la credenza diffusa era che ogni uomo godesse di un proprio doppioanimale, chiamato nagual, nei cui confronti poteva essere attivato il fenomeno della metamorfosi3. L’etimologia della parola metamorfosi ha, come è noto, origini greche - mondo nel quale per la prima volta ne compare un uso letterario- e stava ad indicare il passaggio da una forma a un’altra in perfetta corrispondenza con il termine trasformazione che ha la stessa etimologia, ma derivata dalla lingua latina4. In zoologia, “la metamorfosi è un processo nel quale avvengono diverse modificazioni strutturali e funzionali nel corpo di un animale che inizia il Carotenuto, A., Il fascino discreto dell’orrore. Psicologia dell’arte e della letteratura fantastica, Bompiani, Milano 2010, pp. 3 Cfr. Cfr. Romagnoli, G., La metamorfosi. Vitalità di un concetto. In Romagnoli, G. (a cura di), Le metamorfosi, Centro Internazionale Studi sul Mito, Delegazione Siciliana, 2011, p. 6. 4 Cfr. Romagnoli, G., La metamorfosi. Vitalità di un concetto. In Romagnoli, G. (a cura di), Le metamorfosi, Centro Internazionale Studi sul Mito, Delegazione Siciliana, 2011, p. 3. 2 3 Elita Maule, Un volo musicale vituosistico. Rimskij-Korsakov, Lo zar Saltan: „Il volo del calabrone“. suo ciclo vitale allo stadio di larva, per formare un animale adulto la cui forma definitiva nulla ha più a che vedere con quella iniziale”5. Ma il tema della metamorfosi interessa anche la filosofia, le scienze della terra, la fisica, la storia e l’arte: vivamente interessato all’argomento è, nel Novecento, il gruppo pittorico dei metafisici. In particolare, Andrea de Chirico, fratello di Giorgio, ispirato nell’arte pittorica anche dalla musica e dalla letteratura (quindi autore quanto mai interdisciplinare per formazione) utilizza in ampissima misura nella sua poetica il tema della metamorfosi ritraendo corpi umani con teste di animali, quasi un ritorno alle credenze antiche che accomunavano, come in Fedro, i comportamenti animali a quelli umani. 6 Come tema letterario “la metamorfosi si inscrive pienamente nell’universo del meraviglioso, che sfugge ai codici del mondo reale e si proietta nella dimensione altra dell’immaginario. Le sue funzioni sono poliedriche e polivalenti: da un lato tende infatti a scardinare ogni immagine monolitica della realtà e dell’identità, dall’altro mira a spiegare retrospettivamente, e quasi a razionalizzare, l’infinita varietà delle forme. 5 6 Ibidem. Alberto Savinio, La sposa fedele (1930-1931), olio su tela, 80 x 65 cm. Verona, Galleria dello Scudo. 4 Elita Maule, Un volo musicale vituosistico. Rimskij-Korsakov, Lo zar Saltan: „Il volo del calabrone“. Non è un caso che i primi esempi della metamorfosi si trovino nel secondo poema di Omero, più fantastico e romanzesco. Solo con l’età ellenistica assurge però al rango di genere letterario autonomo: ed è su questa base che Ovidio intesse il suo poema, le Metamorfosi (3-8 d.C.), che narra, in una forma molto libera e per nulla aristotelica, circa duecentocinquanta casi di trasformazioni”7. Ecco due esempi, ispiratrici delle seguenti raffigurazioni pittoriche che ritraggono la trasformazione in ragno di Aracne e quella in serpenti di Cadmo e Armonia. 8 9 Da Omero in poi il tema della metamorfosi accompagna tutta la storia della letteratura fino a giungere al Novecento, che “vede la rielaborazione del tema di gran lunga più innovativa e affascinante: La metamorfosi (1916) di Franz Kafka. Al risveglio da sogni inquieti il protagonista, il commesso viaggiatore Gregor Samsa, si trova trasformato in un insetto Fusillo, M., Letteratura, meraviglioso e metamorfosi. In “Griseldaonline. Portale di letteratura”, 2008, p. 1. In http://www.griseldaonline.it/temi/metamorfosi/letteratura-meraviglioso-metamorfosi-fusillo.html 8 Sebastien Le Clerc, Aracne e Minerva (1676), incisione su rame. In Isaac de Benserade, Les Métamorphoses d’Ovide en rondeaux imprimez et enrichis de figures par ordre de sa Majesté, et dediez à Monseigneur la Dauphin. A Paris, de l’Imprimerie Royale, 1676. 9 Cadmo e Armonia mutati in serpenti (1565 ca.), bottega di Virgiliotto Calamelli. Faenza, Museo Internazionale delle Ceramiche 7 5 Elita Maule, Un volo musicale vituosistico. Rimskij-Korsakov, Lo zar Saltan: „Il volo del calabrone“. mostruoso: la metamorfosi non è motivata in alcuno modo, e viene descritta con inaudita precisione analitica nella sua assurda naturalità” 10. Lo Zar Saltan. Dalla favola all’opera. Nel noto film Shine (1996) del regista Scott Hicks, David Helfgott, giovane e valentissimo pianista, vede la sua carriera concertistica compromessa da una malattia mentale che lo colpisce. Il film contiene una scena memorabile in cui Helfgott va in un bar, si siede al pianoforte e stupisce gli avventori con la velocità disumana con cui interpreta Il volo del calabrone di Rimskij-Korsakov. Eseguito da un pianista, un violinista o da un qualunque altro strumentista (viene eseguito anche con la fisarmonica o con percussioni come la marimba o lo xilofono!11) questo breve, vorticosissimo e assai noto brano, con le sue diaboliche scale cromatiche è diventato sinonimo di virtuosismo strumentale. Nikolai Rimskij-Korsakov12. Ibidem. Per marimba si i può ascoltare, per esempio su you tube: https://www.youtube.com/watch?v=hmv6SDkUNEQ; per xilofono, con accompagnamento di pianoforte al sito: https://www.youtube.com/watch?v=XeunpCbg5xg. 12 Valentin Serov, Ritratto di Nikolai Rimskij-Korsakov (1898). Tretyakov Gallery, Mosca. 10 11 6 Elita Maule, Un volo musicale vituosistico. Rimskij-Korsakov, Lo zar Saltan: „Il volo del calabrone“. Ma non era affatto quello che il compositore russo Nikolai RimskijKorsakov aveva in mente quando ha creato questa musica come un interludio strumentale per la sua opera La favola dello zar Saltan, eseguita per la prima volta al teatro Solodovnikov di Mosca il 3 novembre 1900. Il brano è stato concepito dal suo autore per descrivere il furioso volo pungente di un calabrone magico che in realtà è un principe trasformato da un sortilegio. Basata sulla celebre fiaba del grande Alexander Pushkin, dalla quale il librettista Vladimir Ivanovic Bel’skij ha tratto spunto, l’opera in lingua russa di Rimskij- Korsakov ha come titolo completo La favola dello zar Saltan, di suo figlio, il glorioso e potente bogatyr principe Gvidon Saltanovič e della bellissima zarevna Lebed'. Composto tra il 1899 e il 1900, lo Zar Saltan venne rappresentato per la prima volta in Italia nel 1929 al teatro alla Scala di Milano. Una memorabile edizione italiana dell’opera fu quella realizzata per la Scala di Milano e il teatro Romolo Valli di Reggio Emilia in coproduzione nel 1988 con la scenografia di Gae Aulenti e la regia di Luca Ronconi, il quale, in una intervista, così si espresse: «Poche scene: il mare divide le due città, quella reale e quella irreale, molti animali saranno presenti in scena, e poi una nave farà da spola. Gli interpreti sono i personaggi inseriti in un mondo fantastico, una caratterizzazione garbata. Qui, a differenza di altre mie realizzazioni, la scenografia non è mai un elemento di provocazione o di copertura. Si amalgama con lo spirito dell'opera. Non ho rovesciato il “senso”, perché il senso dello zar Saltan è la favola. Io e la Aulenti abbiamo voluto dare a quest'opera un carattere favolistico ma mai esasperato. Questa è una favola serena, perfino un po' ironica. E' stato molto difficile trovare il carattere giusto. Per le scene - aggiunge l'Aulenti – c'è il mare visto dall'alto, poi le due città e infine tanti animali. Per gli animali abbiamo lavorato sugli scarti di dimensioni, cioè animali abnormi. Anche per la capanna nel prologo non 7 Elita Maule, Un volo musicale vituosistico. Rimskij-Korsakov, Lo zar Saltan: „Il volo del calabrone“. abbiamo cercato un'iconografia russa, ma sarà una capanna immersa in un paesaggio completamente innevato. Lì busserà lo zar, lì incontrerà Militrisa. Anche le due città saranno volutamente dissimili»13. Scenografie della Aulenti per la realizzazione dello Zar Saltan del 19814. Composta da un prologo e quattro atti, l’opera ha tra i personaggi principali lo Zar Saltan (con voce di basso), la Zarina Militrisa (con voce di soprano), la tessitrice Tkačicha (con voce di mezzosoprano), la cuoca Povaricha (con voce di soprano), la vecchia Babaricha (con voce di contralto) nonché altri personaggi secondari. La trama dell’opera, che trova ambientazione nella città di Tmutarakan e nell’isola di Bujan, racconta la storia fantastica dello zar Saltan, della sua sposa in esilio e del figlio che ha bandito insieme a lei. La Zarina è la più giovane di tre sorelle, tutte e tre desiderose di sposare lo Zar. Quando quest’ultimo si sceglie Militrisa, quella dall’animo più nobile, le sue sorelle gelose meditano vendetta. 13 14 Luca Ronconi, Intervista con Gabriele Mazzola. In Gazzetta di Parma , 27 aprile 1988. Immagini reperite in: http://www.lucaronconi.it/mostraronconi_scheda.asp?num=202 8 Elita Maule, Un volo musicale vituosistico. Rimskij-Korsakov, Lo zar Saltan: „Il volo del calabrone“. Così, mentre lo zar è impegnato lontano in guerra, la Zarina dà alla luce un figlio bello e sano ma le sorelle, sostituendo il messaggio vero con uno falso, inviano allo zar la notizia che la moglie ha partorito un mostro, non un essere umano. Lo zar impartisce quindi l’ordine di imprigionare la zarina e il principino in una botte e di gettarli in mare. Ma i due, dato che si tratta di una favola, non annegano. La botte infatti, trasportata dalle onde, giunge sull’isola deserta e sterile di Buijan, poi magicamente trasformata da un cigno, che Guidon stesso ha salvato dall’assalto di un falco, in una bella, operosa e fiorente città: è qui che Militrisa cresce il piccolo Guidon. Un giorno Guidon, ormai adolescente, viene a sapere che una nave, in partenza dall’isola, è diretta verso la patria dello zar Saltan. Desideroso di conoscere suo padre, il ragazzo chiede aiuto al cigno, il quale lo trasforma in un calabrone in modo da poter salire a bordo senza essere riconosciuto. Giunti a destinazione, i membri dell’equipaggio della nave vengono invitati a pranzo dallo zar Saltan che, sorpreso dalle meraviglie dell’isola di Buijan che gli vengono narrate, decide di recarvisi. Tornato sull’isola, il giovane Guidon, che ne era stato nominato re, è assalito da una profonda tristezza perché non ha una sposa. E così ricorre nuovamente all’aiuto del cigno. Ma questo è in realtà una bellissima principessa vittima di un sortilegio. Riprese le sue vere sembianze, il principe e la principessa-cigno si innamorano l’un l’altra perdutamente decidendo di unirsi in matrimonio. Giunto anche in visita all’isola il re Saltan, egli vi ritrova, con grande meraviglia, la sua sposa Militrisa e suo figlio che, tutt’altro che mostro, era invece un valoroso re. Il finale è dunque dei migliori e ne beneficiano anche i cattivi che vengono perdonati. 9 Elita Maule, Un volo musicale vituosistico. Rimskij-Korsakov, Lo zar Saltan: „Il volo del calabrone“. La favola di Pushkin Scritta in versi nel 1831, La favola dello Zar Saltàn, dalla quale è tratta l’opera di Rimskij-Korsakov, è sicuramente una delle più popolare di tutte le favole di Pushkin. Grande esponente della moderna letteratura russa, Alexander Pushkin (1799-1837), che si è cimentato in quasi tutti i generi letterari dal teatro al racconto, dalla poesia alla prosa critica, ha offerto alla musica innumerevoli capolavori letterari: oltre alla favola dello zar Saltàn, possiamo almeno menzionare le opere Evgenij Oneghin (Čajkovskij), Boris Gudonov (Musorgskij), Mozart e Salieri (Rimskij-Korsakov ), Il cavaliere avaro (Rachmaninov), La dama di picche (Čajkovskij ). Pur rappresentando la produzione meno nota dell’autore, le Favole che Puskin scrisse nell’ultima parte della sua vita sono assai significative; esse rappresentano una rielaborazione della tradizione del folclore russo, una rivisitazione del ricordo delle fiabe che nell’infanzia gli venivano narrate dalla balia Arina Rodionova. “E’ stato Puskin a cogliere il pieno valore artistico della fiaba popolare. “Come sono incantevoli questi racconti!” diceva. “Ognuno è una poesia”. Non solo, ma il poeta, che sentiva più acutamente dei contemporanei i bisogni e le aspirazioni della letteratura nazionale, capiva che il romanzo russo moderno era solo in germe e che la tradizione orale restava ancora per lo scrittore di prosa russo un modello istruttivo e ineguagliato. “Solo nella favola è stato possibile dotare la nostra lingua di un’ampiezza così russa. Ma bisogna imparare a parlare il russo anche al di fuori della fiaba!”. Pushkin non poteva limitarsi ai pur cospicui risultati con cui ha coronato il cammino trionfale di tutto un secolo della poesia russa, e durante l’ultimo periodo del suo breve arco di vita tentò di arricchire la narrativa russa moderna ponendo le basi di una prosa nazionale. Emerge da questa 10 Elita Maule, Un volo musicale vituosistico. Rimskij-Korsakov, Lo zar Saltan: „Il volo del calabrone“. ricerca il suo interesse per le favole, che egli conobbe a fondo e che si 15 occupò di raccogliere” . Come tutte le fiabe, anche quelle di Pushkin hanno una morale e richiamano norme comportamentali, dando indicazioni su come comportarsi nella vita reale. “Quelle di Pushkin sono ovviamente anche rappresentazioni surreali del suo tempo e dei vari personaggi dell’epoca. I personaggi sono spesso ambigui e sfuggenti, a tratti inquietanti e, nella maggior parte dei casi, legati al mondo politico”16. 17 Aleksandr Pushkin (1799–1837) Rimskij-Korsakov e la Scuola nazionale russa. Nato a Tikhvin (Pietroburgo) nel 1844 e morto a Liubensk (Pietroburgo) nel 1908, dopo un incontro con il compositore Balakirev Nikolai RimskijKorsakov, l’animatore del Gruppo dei cinque che costituì la cosiddetta scuola nazionale russa, “risolse di dedicarsi interamente alla composizione, anche se abbandonò definitivamente la carriera della marina, alla quale era avviato, solo nel 1871, anno in cui fu nominato Jakobson, R., Russia Poesia Follia, Guida Editori, Milano 1989, pp. 75-6. Speroni Zagrljaca, S., Letteratura russa, Alpha Test, Milano 2003, p. 73. 17 Aleksandr Puskin. In http://biografieonline.it/biografia.htm?BioID=1772&biografia=Aleksandr+Puskin 15 16 11 Elita Maule, Un volo musicale vituosistico. Rimskij-Korsakov, Lo zar Saltan: „Il volo del calabrone“. insegnante di composizione al Conservatorio di Pietroburgo. Da allora questa città fu la sede delle sue attività: dal 1886 al 1900 diresse il Concerti sinfonici russi e nel 1905 perse il posto di professore, avendo richiesto l’autonomia del Conservatorio che fin’allora era sotto il controllo della Società musicale imperiale. Ma quella battaglia si concluse poi vittoriosamente per lui, tanto che egli poté riprendere e continuare fino alla morte l’intensa attività di insegnante, avendo fra i suoi allievi Glasunov, Liadov e Stravinski. Come uno dei maggiori rappresentanti della scuola nazionale russa […], Rimksi-Korsakov ebbe accanto a Borodin e Mussorgski notevole importanza per la definizione di uno stile nazionale, distaccato dalla tradizione occidentale estranea alla civiltà musicale russa. Tuttavia egli fu anche, dei “Cinque”, l’elemento più disponibile ad influenze esterne; la sua grande virtuosità di strumentatore e la sua profonda conoscenza della produzione dei paesi europei lo portarono molto spesso ad accogliere elementi estranei alla natura della musica nazionale”18. Per tale motivo lo stile di Rimskij-Korsakov è visto come un punto di contatto tra la tradizione musicale occidentale e quella russa: all’interno di quest’ultima egli ha svolto un ruolo di prim’ordine, incidendo notevolmente anche nella formazione di un gusto e di una scuola musicale, quella russa appunto, considerata una delle più produttive e feconde degli inizi del Novecento. Si è sottolineato come Rimskij-Korsakov abbia investito le sue energie prevalentemente nella composizione di opere, quindici in tutto, delle quali ha realizzato anche quasi tutti i libretti. Attratto inizialmente da soggetti della storia e della letteratura russa, Rimskj privilegiò in un secondo momento soggetti fantastici, arricchiti da interventi magici come quelli che caratterizzano Lo zar Saltan. “In queste 18 Manzoni, G., Guida all’ascolto della musica sinfonica, Feltrinelli, Milano 2004, p. 363. 12 Elita Maule, Un volo musicale vituosistico. Rimskij-Korsakov, Lo zar Saltan: „Il volo del calabrone“. opere si possono notare quasi ovunque due tratti persistenti nell’opera russa: esse sono costruite come una serie di quadri statici, piuttosto che come drammi diretti ad un obiettivo preciso; e all’interno di questa struttura le scene di folla assumono una grande importanza […]. In tutte le sue opere, a partire perlomeno da Sadko, l’abilità di orchestratore di Rimskij-Korsakov gli permise di evocare situazioni musicali particolarmente efficaci degli strani luoghi ed eventi nei quali si era specializzato”19. ATTIVITA’ 1. ASCOLTIAMO RIMSKIJ-KORSAKOV Senza anticipare alcuna informazione, l’insegnante propone l’ascolto de Il volo del calabrone20 guidando i ragazzi a cogliere da soli, attraverso domande mirate, i tratti distintivi del brano. Si cercherà di insistere particolarmente sulla rilevazione di quegli elementi – ritmici, melodici, timbrici e formali- utili alla successiva esecuzione collettiva nella quale i ragazzi stessi si cimenteranno a livello esecutivo su base cd. QUESTIONARIO PER GUIDARE L’ASCOLTO Plantiga, L., La musica romantica. Storia dello stile musicale nell'Europa dell'Ottocento, Milano, Feltrinelli 1989, pp. 383-4. 20 Riferimenti. Da "The Tale of Tsar Saltan". Performed by the London Festival Orchestra, conducted by Alfred Scholz. La musica utilizzata per realizzare questo “suoniamoci su” è reperibile su You tube all’indirizzo: https://www.youtube.com/watch?v=kAJcVR0n-ek 19 13 Elita Maule, Un volo musicale vituosistico. Rimskij-Korsakov, Lo zar Saltan: „Il volo del calabrone“. Individuazione dei codici percettivi generali Conosci questo brano? L’hai sentito altre volte? SI NO Se si, in quale occasione e con quale modalità ? Alla radio Alla televisione Al computer In un film in una pubblicità è una soneria di un cellulare ………………….. Questo brano, a tuo parere, esprime: vitalità allegria tristezza solitudine malinconia energia spossatezza irrequietudine dinamismo altro ……………………………………………………………………………………………… Se si trattasse di una musica per una scena di un film, per quale di queste situazioni il brano ti sembra adatto? scena d’amore inseguimento scena di guerra corsa automobilistica passeggiata in un bosco altro …………………………………………………………………………………………….. Sapresti spiegare le ragioni della tua scelta? ………………………………………………………………………………………………………….. Il brano descrive in realtà il volo di un insetto. Di quale si potrebbe trattare e perché? coccinella calabrone tarme cimici moscerino Riferendoti al carattere della musica, indica le motivazioni della tua scelta: ……………………………………………………………………………………………………….. 14 Elita Maule, Un volo musicale vituosistico. Rimskij-Korsakov, Lo zar Saltan: „Il volo del calabrone“. Individuazione delle Tecniche musicali Prova ad accompagnare il brano con il battito delle mani seguendo la pulsazione. Questa musica ti sembra: lenta vivace allegra rallenta qualche volta adagio accelera qualche volta è regolare e si riesce a tenere la pulsazione per tutto il tempo Risp: il brano presenta l’indicazione Vivace q = 180 di metronomo. Non sono presenti accelerando o ritardando: si può seguire la pulsazione con il battito delle mani dall’inizio alla fine. Com’è la melodia? La sapresti canticchiare? SI NO Perché ? ………………………………………………………………………………………… Risp: il brano è costituito da tante scalette veloci cromatiche (l’insegnante ne spiega il concetto) ineseguibili con la voce. Tuttavia da battuta 45 a 58 (da 36’’ della registrazione) compare il tema di Guidon eseguito 2 volte (dai violoncelli prima e dai violini poi) che è facilmente riproducibile con la voce. L’insegnante propone ai ragazzi di canticchiarlo intervenendo successivamente al momento giusto su base cd riascoltando la musica: Le scalette cromatiche veloci che abbiamo individuato vengono eseguite sempre: da uno stesso strumento da strumenti diversi Riascoltando la musica, quali di questi strumenti rendono, a tuo parere, il volo del calabrone? Flauto contrabbasso violino tromba clarinetto oboe Risp: violini, flauti e clarinetti 15 Elita Maule, Un volo musicale vituosistico. Rimskij-Korsakov, Lo zar Saltan: „Il volo del calabrone“. Individuazione dello Stile d’epoca e d’autore L’insegnante propone ai ragazzi l’ascolto dei seguenti tre brani (incipit di un minuto circa) avvisandoli che solo uno di questi è stato composto dallo stesso autore (non ancora rivelato) de Il volo del calabrone: - Terzo movimento (Andantino quasi allegretto) da RimskijKorsakov, Sheherazade21 (primo minuto). “Il giovane principe e la giovane principessa”. - Acquario, da Camille Saint-Saëns, Il carnevale degli animali22; - Primo tempo, “Allegro” (primo minuto) da Il Gardellino di Antonio Vivaldi, Concerto per flauto, archi e basso continuo RV42823. Quali di questi 3 brani appartiene allo stesso autore de “Il volo del calabrone? Il primo Il secondo Il terzo Quali elementi ti hanno guidato nella tua scelta ? ………………………………………………………………………………………………………………… A tuo parere il compositore è: italiano, vissuto nel 1700 tedesco, vissuto nel XVII secolo russo, vissuto nel 1800 Inglese, compositore contemporaneo 21 Rimskij-Korsakov, Sheherazade, terzo movimento. Moscow Symphony orchestra, dir. Arthur Arnold. In: https://www.youtube.com/watch?v=wxWS_iZbKY0 22 Acquario, da Camille Saint-Saëns, carnevale degli animali, duo Bonaldi, Zullo. In https://www.youtube.com/watch?v=ENEU4P0Bnvw 23 A. Vivaldi: Il Gardellino, Op. 10 n. 3 - Concerto for flute, strings & b.c. in D major (RV 428). In https://www.youtube.com/watch?v=vYrvOQiCx4I 16 Elita Maule, Un volo musicale vituosistico. Rimskij-Korsakov, Lo zar Saltan: „Il volo del calabrone“. Da che cosa lo deduci? ………………………………………………………………………………………………………………… Il brano: qualche spiegazione. I calabroni ronzano, e Rimskij-Korsakov sapeva che il modo migliore per rappresentare un calabrone musicale sarebbe stato quello trovare un espediente affinché l'orchestra imitasse il ronzio dell'insetto. Egli era un esperto di orchestrazione (ovvero sapeva quali strumenti e combinazioni di strumenti utilizzare in un brano di musica e quando utilizzarli); aveva anche scritto un libro sull’orchestrazione per insegnare ai suoi allievi questa arte 24. Quindi quali decisioni prende il compositore per il suo calabrone? Egli crea il ronzio con i flauti e i violini dell'orchestra giocando con un tema di note cromatiche rapidissime (sedicesimi) che salgono e scendono continuamente (cambiando spesso gamma sonora) riproducendo, così, il movimento sinuoso ma regolare di un grosso insetto. I violini ‘ronzano’ sin dall’inizio fornendo l’idea di un calabrone occupatissimo a svolazzare in modo frenetico qua e là. Al volo si aggiunge all’inizio il flauto e i clarinetti poi. 24 Rimskij-Korsakov, N. (a cura di Ripanti, L.), Principi di orchestrazione, Rugginenti, Milano 1992. 17 Elita Maule, Un volo musicale vituosistico. Rimskij-Korsakov, Lo zar Saltan: „Il volo del calabrone“. OPZIONE 3. Suoniamo il calabrone di Rimskij- Korsakov25 “Accompagnare brani musicali […] con strumenti auto costruiti, con oggetti sonori o con strumenti didattici rappresenta una attività significativa che consente ai ragazzi di arricchire le loro esperienze d’ascolto accostandosi, in modo attivo e partecipativo, a repertori poco praticati: essi avranno così modo di confrontarsi con tradizioni musicali lontane temporalmente e geograficamente promuovendo la coscienza di sé e dell’altro. Si tratterà di individuare le sezioni (ritornelli, frasi) più appropriate ad essere accompagnate dai giovani musicisti. In questo modo sarà anche possibile introdurre nei ragazzi la sensibilità per la forma musicale”26. I discenti si uniranno alla musica suonando i loro strumenti con la tecnica del suoniamoci su, tecnica ideata da Giovanni Piazza e ampiamente praticata nella didattica dell’ascolto dell’Orff Schulwerk 27. Accompagnamento ritmico Inizieremo col far esercitare i ragazzi con l’accompagnamento ritmico, realizzato prima con gesti-suoni (battito di mani o mani sulle cosce) e poi con gli strumenti didattici a percussione disponibili (woodblocks, piccole percussioni, ecc.). Aggiungeremo anche il calabrone auto costruito 28 o, in alternativa, soffiando in coro. Riferimenti. Da "The Tale of Tsar Saltan". Performed by the London Festival Orchestra, conducted by Alfred Scholz.La musica utilizzata per realizzare questo “suoniamoci su” è reperibile su You tube all’indirizzo: https://www.youtube.com/watch?v=kAJcVR0n-ek 26 Maule, E. Azzolin, S., Suoni e musiche per i piccoli, Erickson, Trento 2009, p.193. 27 Piazza, G., Suoniamoci su, Sonorizzazioni di gruppo su playback, Ricordi, Milano 1994. 28 Per la costruzione del calabrone, utile anche per meglio far comprendere i principi di produzione e diffusione del suono, si vedano le spiegazioni contenute nel progetto “Prometeo”, realizzato dalla scrivente e reperibile in : http://www.haydn.it/italiano/scuola/201415/Maule%20PROMETEO%20PRIMARIA%20FINALE%20(1).pdf 25 18 Elita Maule, Un volo musicale vituosistico. Rimskij-Korsakov, Lo zar Saltan: „Il volo del calabrone“. Nella partitura finale abbiamo contrassegnato con colori diversi i seguenti interventi e cellule ritmiche presenti nel brano: Prima cellula = Seconda cellula= Battuta di pausa = Calabrone roteato = Modulo ritmico del tema di Guidon: Il brano consta di 114 battute di 2/4 ed è in do maggiore. La partitura ritmica semplificata con la quale far esercitare i ragazzi è stata realizzata adottando il sistema TUBS (Time United Box System): ad ogni casella corrisponde una battuta; ogni battuta corrisponde ad una pulsazione (percepita) di base. 19 Elita Maule, Un volo musicale vituosistico. Rimskij-Korsakov, Lo zar Saltan: „Il volo del calabrone“. Pausa per pulsazioni 2 volte : : Batt. 24- 38: calabrone roteato (o si soffia con la voce) Batt. 39- 44: P (ausa) Batt. 45- 58: Tema di Guidon 2 volte : P - - P P : P P Batt. 59- 114: P P 20 Elita Maule, Un volo musicale vituosistico. Rimskij-Korsakov, Lo zar Saltan: „Il volo del calabrone“. Accompagnamento melodico Possiamo ora cimentarci ad accompagnare il brano anche con gli strumenti a barre intonate o, ancor meglio, con strumenti d’orchestra melodici nel caso abbiamo in classe qualche ragazzo in grado di suonarne qualcuno anche se in modo elementare. Esercitiamoci dapprima con il tema di Guidon (il principe trasformato in calabrone): Leitmotif di Guidon Data l’elevata velocità con la quale viene eseguito il tema, nella partitura didattica sotto riportata si è pensato di far eseguire solo la prima nota di ogni gruppetto di crome. Si sono evidenziate con colori diversi le diverse altezze per rendere meglio visibili i cambiamenti (in viola il DO, in verde il DO#, in arancio il RE, in giallo il LA e in rosa il MI). In tutto servono quindi solo 5 barre se escludiamo il tema di Guidon che può essere assegnato, da solo, ad un solista più esperto. Per rendere più facile l’esecuzione possiamo anche adottare il seguente schema esecutivo: - 6 battute di Pausa 8 DO 1 DO# 8 RE 21 Pausa (calabrone) Tema di Guidon 3 Pausa 23 LA 2 MI - 2 LA 1 MI 7 LA 2 MI 2 LA 1 MI 3 LA 6 Pausa 5 LA 21 Elita Maule, Un volo musicale vituosistico. Rimskij-Korsakov, Lo zar Saltan: „Il volo del calabrone“. Ecco la nostra partitura completa. Barre 6 Ape+ woodblocks 6 12 20 15 24 28 36 45 53 22 Elita Maule, Un volo musicale vituosistico. Rimskij-Korsakov, Lo zar Saltan: „Il volo del calabrone“. 61 69 77 82 85 93 101 109 23 Elita Maule, Un volo musicale vituosistico. Rimskij-Korsakov, Lo zar Saltan: „Il volo del calabrone“. 24