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C ULTURA LUDOVICA FONTI 11 FEBBRAIO 2014 STAMPA Una task force per salvare il tesoro siriano Francesco Rutelli lancia una campagna di diplomazia culturale per proteggere il patrimonio siriano. Presentato un video che documenta la devastazione C’è una vittima dimenticata in Siria: il patrimonio culturale. È l’allarme lanciato questa mattina da Francesco Rutelli, nella veste di presidente dell’Institute for cultural diplomacy e di fondatore dell’associazione Priorità cultura: «La guerra civile siriana – ha spiegato – è una immane tragedia umanitaria con 130mila morti e milioni di profughi. Ma è anche una immane tragedia culturale perché rischia di distruggere un patrimonio archeologico e artistico straordinario». Sono infatti già sei – ha ricordato l’ex ministro dei beni culturali e sindaco di Roma – i siti siriani patrimonio dell’umanità dell’Unesco che sono stati iscritti nella lista dei beni in pericolo e molti dei «diecimila monumenti censiti sono campi di battaglia». «La civiltà siriana – ha detto l’archeologo Paolo Matthiae, scopritore dell’antica Ebla, che da molti anni lavora in Siria – ha dato all’umanità l’avvio dell’agricoltura e dell’allevamento diecimila anni fa sulle sponde dell’Eufrate, la nascita degli insediamenti urbani, il primo alfabeto. Il maggiore architetto romano, Apollodoro, era di Damasco». Krak dei Cavalieri L’interno della moschea degli Omayyadi ad Aleppo La moschea degli Omayyadi ad Aleppo, aprile 2013 La Moschea degli Omayyadi prima dei bombardamenti, Damasco © iStockphoto/Anthon Jackson La moschea di Aleppo © Reuters – Stringer Aleppo Anche oggi sarebbe necessaria una task force come quella dei Monuments men dell’esercito americano, descritta nell’omonimo libro di Robert Edsel e che proprio questa settimana arriva nelle sale italiane nella rilettura cinematografica diretta e interpretata da George Clooney. Un piccolo plotone di topi di biblioteca, colti e appassionati, che verso la fine della seconda guerra mondiale, mentre il nazismo mette a fuoco e saccheggia l’Europa, viene inviato in missione per salvare i tesori dell’arte e della cultura. Le guerre di ieri e quelle di oggi si somigliano anche nelle atrocità commesse contro i tesori culturali. Le immagini che documentano il disastro siriano fanno tornare alla mente icone come il bombardamento nazista della biblioteca di Holland House di Londra nel 1940. A differenza di quanto è accaduto durante la guerra in Iraq, ha fatto osservare Rutelli, «quando il mondo si mobilitò a difesa del suo patrimonio artistico» – «l’Italia fu in prima linea con i carabinieri del nucleo tutela artistica che recuperarono molte opere e contribuirono alla riapertura del Museo di Baghdad» –, c’è scarsa «sensibilità internazionale» sul rischio che sta correndo la memoria della civiltà millenaria siriana. L’Institute for cultural diplomacy lancia così una nuova campagna di mobilitazione internazionale per fronteggiare il disastro in atto con una serie di proposte: creare aree culturali protette, rafforzare la sicurezza, contrastare il traffico illecito, formare il personale di sorveglianza, mettere in campo progetti di restauro e di recupero dei siti danneggiati. In programma anche una mostra dal titolo “Siria, splendore e dramma”, che dopo Roma toccherà altre capitali europee. È promossa da un comitato di professori della Sorbona di Parigi e dell’Università di Berlino, che si occuperà anche di sovrintendere l’azione di tutela del patrimonio siriano. A testimoniare la devastazione che gli ultimi anni la guerra ha inferto a questa civiltà millenaria, una anteprima del video girato Matteo Barzini, con musiche di Ennio Morricone: un documento del contrasto choccante tra bellezza di una terra e follia della guerra. TAG: Francesco Rutelli, George Clooney, Institute for cultural diplomacy, Monuments men, Robert Edsel, siria, Unesco