HAPPY FAMILY® (11 Giugno)
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HAPPY FAMILY® (11 Giugno)
Happy Family® Sceneggiatura di Alessandro Genovesi e Gabriele Salvatores (Stesura definitiva) 11 Giugno 2009 SCHERMO NERO TITOLI DI TESTA 1. INT. CASA DI EZIO - GIORNO Su un foglietto attaccato a una lampada si legge la scritta: “PREFERISCO LEGGERE O GUARDARE UN FILM CHE VIVERE… NELLA VITA NON C’È UNA TRAMA”. Groucho Marx Primo piano di un UOMO sui trent'anni. UOMO (parla in mdp) Essere al mondo e non avere niente da fare penso sia la cosa più brutta che ci sia. L'altra è morire, ma non divaghiamo. L'inquadratura si allarga. L'UOMO è seduto alla scrivania. Indossa una camicia bianca (pulita ma non stirata) e un paio di pantaloni blu. Davanti a lui un computer portatile di marca Apple. Sulla scrivania numerosi libri. Alcuni aperti come servissero a fare ricerche su ciò che sta scrivendo, altri chiusi come fossero serviti a fare ricerche su ciò che già è stato scritto. Una bottiglia di birra da 66 cl. di marca italiana. Un posacenere stracolmo e tutto ciò che di probabile e improbabile si può trovare sulla scrivania di una persona che scrive. Davanti a lui una finestra, aperta, che guarda la città. Sopra di lui un ventilatore a pale muove l'aria calda e umida che sta attanagliando Milano da più di un mese. L'UOMO sta fumando una sigaretta. Meglio sarebbe dire il filtro di una sigaretta. La spegne. UOMO (parla in mdp) Mi chiamo Ezio Colanzi, ho trentasei anni e non ho mai fatto niente in vita mia. Voglio scrivere un film. Anzi un film d'autore che però incassi. Anche non un cult, basta che sia un bel film. Se non hai niente da fare e sai scrivere, scrivere è la cosa più bella del mondo. E io ho tutto quello che mi serve: un computer, la salute e la solitudine. Mancherebbe l'idea, ma 2 fa niente. Più o meno sette mesi fa, Francesca mi ha lasciato e insieme al mio amore per lei, si è portata via tutto quello che pensavo fosse anche mio. Alle sue spalle passa UN CANE. Un setter inglese in giovane età. Gioca con una calza. EZIO (continua) Stamattina guardando tra le cose che mi sono rimaste, ho trovato questo disco. Lo mostra. Nonostante la custodia sia usurata, si riescono a vedere Simon & Garfunkel nel fiore dei loro anni. EZIO si alza e va verso un giradischi. EZIO (continua) Simon and Garfunkel… E' musica che non ascolta più nessuno. Me compreso. Però è l'unica musica che ho. E scrivere senza la musica, è come fare l'amore col preservativo. La puntina del giradischi gracchia un po’, poi si sentono Simon & Garfunkel cantare uno dei loro pezzi migliori. EZIO si alza, va ALLA SCRIVANIA e comincia a scrivere. CUT TO: 2. EST./INT. STRADA - GIORNO - CONTINUA Dall'alto, in una delle vie trafficate, vediamo un UOMO che pedala tra le macchine: è EZIO. Il suo sguardo incrocia PERSONE che escono dalla metropolitana, DONNE che escono da un supermercato con le borse della spesa, una DONNA in carriera scende le scale del tribunale, PERSONE stipate su un tram, ADOLESCENTI che scherzano fuori dalla scuola, UNA MAMMA PASSEGGIA con un BAMBINO sul passeggino, UN UOMO che litiga in macchina col vivavoce, UN CLOCHARD che fruga in un cestino, UN OBESO che mangia una pizzetta, dei PICCIONI che si alzano in volo, UOMINI d’affari che parlano al telefonino e tutti quelli che sono in strada in una tarda mattinata di inizio estate. 3 Sono le undici del mattino. Il mese è giugno. Il sole è già alto. Fa caldo. Fin troppo caldo per essere giugno. Il riscaldamento del pianeta comincia a far sentire i suoi effetti. EZIO (V.O.) Tutti noi viviamo con l'incubo delle bombe. Del cancro. Delle sostanze cancerogene. Delle malattie. Della disoccupazione. Dell'impotenza. Con la paura d'aver paura. Con lo spettro dei bianchi. Dei neri. Della polizia. Delle bollette. Delle multe per divieto di sosta. Di perdere i capelli. Di ingrassare. Di essere stupidi. Di essere timidi. Di come riparare un'auto. Una bici. Di imparare a suonare il piano. Paura di fallire. Di arrivare in ritardo al lavoro. Di non avere la pensione, la sicurezza. Paura della vecchiaia. Della morte. Della guerra. Di rimanere feriti in un incidente. Paura di rischiare. Paura di nuotare. Di saltare. Di tuffarsi da un trampolino. 2 A. EST. STRADA E PORTONE CASA EZIO - GIORNO EZIO arriva. Lega la bici a un palo, va verso il portone di Caterina, esita, poi entra nel suo portone. EZIO (V.O.) (continua) Paura di un trasloco. Paura di vendere. Paura di comprare. 2 B. INT. CASA DI EZIO - SCALE - GIORNO EZIO sale le scale. EZIO (V.O.) (continua) Paure ossessive di ragni. Armadi scuri. Coltelli. Rapinatori. Paura della gente. Delle feste. Della folla. Delle persone intelligenti. Infila le chiavi in una serratura ed entra. 4 2 C. INT. CASA DI EZIO - INGRESSO E STUDIO - GIORNO EZIO (V.O.) (continua) Paura di dire quel che si pensa. Paura delle donne. Paura degli uomini. Paura dell'ansia. Si siede ALLA SCRIVANIA Sulla scrivania, tra le varie cose, c'è un computer portatile di marca Apple. Lo apre. EZIO (parla in mdp) Motivo per cui questo film, è dedicato a chi ha paura. 3. INT. AULA DI LICEO - GIORNO SUONA LA CAMPANELLA. Fine delle lezioni. TUTTI infilano in grande fretta i libri negli zaini, si alzano ed escono dalla classe. Solo FILIPPO rimane seduto, con calma mette a posto le sue cose. FILIPPO (parla in mdp) Mi chiamo Filippo. Ho quindici anni e tra un mese mi sposo. Ci ho pensato a lungo e sono arrivato a questa conclusione. D'altronde se trovi la ragazza giusta a cosa serve aspettare? Aspettare poi cosa? Che l'amore finisca? Che la passione, il desiderio e la contemplazione lascino spazio alla noia, al fastidio e al tradimento? Esce dalla classe. 3 A. INT. CORRIDOIO LICEO - GIORNO Anche gli ALUNNI delle altre sezioni stanno uscendo, facendo il tipico disordinato bordello che fanno gli alunni uscendo dal liceo. 5 FILIPPO (continua) No, no. Le cose importanti vanno fatte di getto, senza star su troppo a pensarci. Scende le scale. 3 B. INT. SCALE LICEO - GIORNO Gli ALTRI ALUNNI è come se non si accorgessero di lui. Come non lo sentissero parlare. FILIPPO (continua) Io la ragazza giusta l'ho trovata. Lo so, direte che sono fortunato, che c'è gente che passa una vita a cercarla e non la trova. Cosa volete che vi dica? Ho avuto culo. Si potrà avere culo, no? Ecco, io l'ho avuto. 4. EST. LICEO - GIORNO - CONTINUA FILIPPO è su un motorino. Un HONDA SH 50 rosso, evidentemente usato. Sulla sua testa un casco a scodella. FILIPPO (parla in mdp) La mia futura moglie si chiama Marta. Anche lei ha quindici anni. Ci siamo conosciuti a scuola. Frequentiamo tutti e due il liceo classico Parini di Milano, ma siamo in sezioni diverse. Lei la B. Io, chiaramente, la A. Sono figlio di genitori separati. Parte seguito dalla nuvola di fumo del motorino. 5. INT. CASA DI MARTA - GIORNO MARTA, MAMMA e PAPÀ sono in soggiorno. Uno di quei classici salotti piccolo borghesi che siamo abituati a vedere nelle case piccolo borghesi. E' in corso una discussione animata. MAMMA è fuori dalla grazia di Dio. MARTA cammina per la stanza cercando di sfuggire a MAMMA, che la segue costringendola a guardarla in faccia. PAPÀ è steso sul divano e sta fumando uno spinello. E' spettinato, indossa pantaloni della tuta, camicia hawaiana e 6 zoccoli bucherellati. MAMMA Ma sei cretina?! Hai quindici anni, Marta! Quindici! Non ci si sposa a quindici anni! PAPÀ Dai non gridare che sentono i vicini... MAMMA A quindici anni si va in discoteca! Si vuole il motorino! Vuoi il motorino? Eh? Dimmelo. Se vuoi il motorino te lo compro! Ma non puoi dirmi che vuoi sposarti! (a Papà) E dille qualcosa anche tu! PAPÀ Ma scusa, se vuole... MAMMA Ma sei deficiente?! Ma io non lo so! Tua figlia vuole sposarsi?! Hai capito?! Tua figlia Marta, quindici anni, tra un mese si sposa! Hai capito o no?! PAPÀ Sì, ma... MAMMA "Ma" che cosa? E spegni quella canna che stiamo parlando! La mdp stringe su PAPÀ che sta ancora fumando lo spinello. MAMMA e MARTA, dietro di lui, continuano a litigare. Come non sentissero quello che sta dicendo PAPÀ. MAMMA (alla figlia) E poi lo conosci solo da tre mesi. E se poi scopri che... non dirmi che avete già avuto dei rapporti sessuali! 7 PAPÀ (parla in mdp) Secondo me se ha voglia è giusto che lo faccia. Cosa c'entra l'età? Uno può essere maturo anche a quindici anni. Cosa vuol dire. C'è gente che anche a sessant'anni non ha capito niente. Quindi, magari, uno a quindici può aver capito. Poi se non va... oh, pazienza. Anzi, è meglio. Così se poi ci ripensa ha un sacco di tempo davanti per rifarsi una vita. Tra l'altro Filippo mi è simpatico. Mi sembra un bravo ragazzo. Voglio dire, uno che a quindici anni decide di fare una cosa così, secondo me ha carattere. VARI INSERTI: PAPÀ E I SUOI QUINDICI ANNI 5 A. INT. CAMERA DA LETTO – GIORNO PAPÀ, a quindici anni, nel suo letto si masturba sotto le lenzuola. PAPÀ (V.O.) Io alla sua età mi facevo un sacco di seghe e basta... 5 B. EST. PRATO – GIORNO PAPÀ, a quindici anni, seduto su un prato, fuma uno spinello con ALTRI FRIKKETTONI come lui. PAPÀ (V.O.) (continua) Fumavo spinelli... 5 C. EST. STRADE MILANO E VESPA (MOVING)-GIORNO PAPÀ, a quindici anni, gira per Milano in VESPA. PAPÀ (V.O.) (continua) e andavo in giro in Vespa. FINE INSERTI 8 (SEGUE SC.5) PAPÀ (parla in mdp) Basta. Finita lì la mia vita a quindici anni. Canne seghe e Vespa. Questo qui invece pensa a sposarsi. Voglio dire, non è un cretino. (guardando Mamma) E' che se dico che son d'accordo mia moglie mi urla e io non ho voglia di sentirla urlare. Poi mi viene il mal di testa e devo prendere le medicine. Le medicine fanno male, (dando una boccata allo spinello) intossicano. Cosa faccio? Difendo la mia posizione e la sento urlare o le do ragione almeno la finisce? Io ho cinquanta tre anni! Eh già... ho cinquanta tre anni. Vado in ufficio in Vespa, fumo le canne e mi faccio le seghe davanti al computer. Fa per dare un'altra boccata allo spinello, ma si accorge che si è spento. Si alza per cercare un accendino. PAPA' Chi ha preso l'accendino?! MARTA E' qui! Prende un accendino dal tavolo e lo porta al padre. PAPA' (a Marta) Grazie. Senti, ma Filippo ha già deciso cosa vuol fare? Come attività lavorativa intendo... La mdp inquadra MAMMA. Dietro di lei vediamo MARTA e PAPA' che parlano, seduti sul divano. MAMMA (parla in mdp) Io non ho parole! Ma come si fa?! Questa qui vuole sposarsi! 9 Sposarsi! Non le sono venute neanche le sue cose, a momenti e vuole sposarsi. Insomma, voglio dire, stanno insieme da tre settimane, non hanno mai avuto altre storie, come cazzo si fa a dire mi sposo?! Che poi Filippo, io, non lo sopporto. E' un deficiente. Sembra un cinquantenne nel corpo di un adolescente coi brufoli. E' brutto. Sa tutto lui. Con sta voce che... MARTA si alza dal divano ed esce dalla stanza. MAMMA (continua) Mio marito si sta confermando l'imbecille che è. Sta lì, fuma le canne e non dice niente. Anzi, almeno stesse zitto! Invece no! Parla, il pirla! Si dirige verso il marito. Gli si piazza davanti. MAMMA Tu sei il padre di tua figlia, hai capito?! Ti devi prendere una volta nella vita delle responsabilità... La mdp inquadra la porta del bagno. La porta si apre e MARTA entra nella stanza. Dietro di lei vediamo PAPA' e MAMMA che discutono. MARTA (parla in mdp) Lo sapevo. Avrei dovuto farlo e basta. Dirglielo dopo. Mamma, papà, sapete che c’è? C’è che mi sono sposata. Ecco, così avrei dovuto fare. E invece no, cretina che sono, gliel'ho detto. E' che mi sembrava una cosa bella. Credevo si sarebbero emozionati. Soprattutto "la stronza". (guardando Papà) Meno male che c'è "il merda" che sta dalla mia parte. Più che altro non sta da nessuna parte. L'unica cosa che sa fare è stare lì sul 10 divano a fumare le canne. Che Fallito! Ci credo che "la stronza" è diventata così stronza. Con un demente così come marito. Non scopano neanche. Li sentirei. La mia camera è attaccata alla loro. 5 D. INT. PENSIONE CALABRIA - CAMERA DA LETTO MARTA - NOTTE MARTA, a dieci anni, sente dalla sua camera MAMMA e PAPÀ fare l'amore. MARTA (V.O.) E' dalla vacanza in Calabria che non li sento più. FINE INSERTO (SEGUE SC. 5) MARTA (parla in mdp) Avevo dieci anni. 6. INT. CASA DI VINCENZO - GIORNO VINCENZO è in cucina. Seduto al tavolo. Sul tavolo c'è una busta gialla di quelle che contengono una radiografia. Guarda, alla tv, un programma di ricette gastronomiche. Il sole è già molto caldo. VINCENZO spegne la televisione. VINCENZO (parla in mdp) Mi chiamo Vincenzo ho cinquantadue anni e sto per morire. Me lo hanno detto oggi. Ho un tumore. Maligno, chiaramente. Prende la lastra che sta sul tavolo e la mostra. VINCENZO (continua) Questa è la lastra che sono andato a ritirare stamattina. 7. FLASHBACK - INT. LABORATORIO ANALISI - SALA D’ASPETTO E SPORTELLO - GIORNO VINCENZO è allo sportello. Parla con UN'INFERMIERA. Nell'enorme sala illuminata a neon, ci sono MOLTE PERSONE che aspettano il 11 loro turno. INFERMIERA (a Vincenzo) Sono trentacinque euro e venti di ticket. VINCENZO mette una banconota sul ripiano dello sportello. INFERMIERA Non ha i venti? VINCENZO si fruga nelle tasche. 8. EST./INT. STRADA LAB. ANALISI E AUTO VINCENZO - GIORNO CONTINUA VINCENZO entra IN MACCHINA Estrae la lastra dalla busta gialla e la guarda in controluce. Dal vetro della macchina. La radiografia è difficilmente decifrabile: una serie di macchie chiare e scure... VINCENZO (tra sé) Io non vedo niente... Proprio in quel momento, una cagata di piccione cade sul vetro della macchina, esattamente nel centro della radiografia. VINCENZO si sporge dal finestrino e vede il piccione volare via. Sguardo in mdp (tipo Stanlio e Ollio). FINE FLASHBACK (SEGUE SC.6) VINCENZO è sempre seduto al tavolo. Appoggia la lastra. Passa UNA RAGAZZA. Bellissima. Indossa solo un paio di mutandine a fiorellini e una canottiera da uomo bianca. Si è evidentemente appena svegliata. Fuma una sigaretta. Apre la porta finestra e va sull'enorme terrazzo. VINCENZO (parla in mdp) Ho una figlia, Caterina, che ha ventotto anni. Avuta con la mia prima moglie, Anna… 12 9. FLASHBACK - INT./EST. MACCHINA DI VINCENZO E STRADA- GIORNO ANNA, la ex moglie di VINCENZO, è in macchina. Accanto a lei c'è VINCENZO. Si salutano baciandosi. ANNA apre la portiera. Un autobus sta passando in quel momento. Trancia la portiera portandosi via ANNA quasi fosse un manichino. VINCENZO (V.O.) (continua) … morta in un incidente stradale dieci anni fa. FINE FLASHBACK (SEGUE SC.6) Entra ANNA. Saluta con un bacio VINCENZO ed esce. VINCENZO (parla in mdp) Questa è Anna, la mia seconda moglie. Siamo sposati da otto Anni. La amo. VINCENZO è sempre seduto al tavolo in cucina. VINCENZO Poi c'è Filippo, quindici anni. Figlio di Anna, la mia seconda moglie. Un ragazzo... particolare. Entra NONNA ANNA. Apre il frigo, prende un pollo già spennato e va verso il lavandino. Si accorge di VINCENZO. Gli si avvicina e lo guarda. VINCENZO (continua) In casa con noi vive anche mia madre. Si chiama Anna, ovviamente. Ha ottant'anni. Tutti la chiamano Nonna Anna. Ha il morbo di Alzheimer ed è totalmente rincoglionita. Tu le parli, le racconti le cose e lei alla fine del discorso ti dice… NONNA ANNA (a Vincenzo) Ma tu chi sei? 13 VINCENZO Sono Vincenzo, mamma, tuo figlio. NONNA ANNA Ah… NONNA ANNA torna al lavandino. Poggia il pollo su un tagliere. Prende un coltello da un cassetto. VINCENZO riaccende la televisione e si siede al tavolo. NONNA ANNA (parla in mdp) A me piace cucinare. I primi, i secondi, i contorni. I Dolci no. I dolci non mi piace cucinarli. Non mi vengono. Invece i primi, i secondi, i contorni… quelli sì. Quelli mi vengono bene. Con un gesto deciso, quasi fosse un macellaio, taglia la testa al pollo. 9 A. INT. CASA DI VINCENZO, BAGNO - GIORNO - NELLO STESSO MOMENTO Caterina è nella vasca da bagno. Si depila le gambe fumando una sigaretta. Un bagno antico. Uno di quei vecchi bagni che ancora si trovano nelle case milanesi. CATERINA (parla in mdp) Sono Caterina. Ventotto anni. In questo momento non ho molto da dire. Vivo con i miei. Ho i capelli rossi. Sono alta uno e settanta tre e ho la depressione. Almeno credo. Mi dicono tutti che sono bellissima. Che ho una pelle meravigliosa. Ho un problema: puzzo. Si dice che le rosse puzzino, no? Io sono rossa e lo posso dire: è vero. Lo sento. Il mio odore è diverso dalle altre. Ognuno ha il suo odore personale. C'è chi sa di borotalco, chi di bambino, chi di contadino. Io so di sottaceti. E in estate è ancora peggio. Ho provato tutti i bagnoschiuma, tutti gli 14 ammorbidenti, i detersivi per i panni, tutte le marche di deodoranti, a tingermi i capelli, a depilarmi il pube. Niente. Le ghiandole non ci cascano. Non mi sembra un motivo sufficiente per suicidarmi, infatti non ho mai provato a farlo. ANNA entra in bagno, si guarda allo specchio e si aggiusta i capelli. CATERINA (continua) Con noi vive anche Anna, la moglie di mio padre. E' una donna bellissima. ANNA (a Caterina) Io esco. Ciao. CATERINA Ciao. CATERINA (parla in mdp) Anna ha un figlio di quindici anni, Filippo. Un ragazzo… particolare. Se penso a cosa potrebbe diventare il mio corpo con un figlio in pancia divento pazza. Se nasce rosso? Se puzza anche lui? Se mi devono fare il taglio cesareo? 10. INT. METROPOLITANA, VAGONE (MOVING) - GIORNO - POCO DOPO Una serie di PPP: UN FILIPPINO legge notizie su un quotidiano gratuito. UNA STUDENTESSA ascolta musica con l'Ipod. UN UOMO di mezza età la guarda fisso. UN TUNISINO legge un volantino di un supermercato con le offerte della settimana, DUE GIAPPONESI pieni di sacchetti griffati parlano tra loro in giapponese. UN GIOVANE MANAGER vestito Prada, con la barba lunga e la cravatta allentata, dorme. ALCUNI guardano quelli che hanno di fronte. ALTRI, sentendosi osservati da quelli che hanno di fronte, si guardano in giro. Tutti sono leggermente scossi da un movimento ondulatorio. In piedi vicino alla porta c'è ANNA. E' tesa. Una musica malinconica, di fisarmonica. 15 ANNA (parla in mdp) Mi chiamo Anna. Ho quaranta due anni. Sono sposata con Vincenzo e ho un figlio, Filippo, di quindici anni. Con noi vive anche Caterina, (le si inumidiscono gli occhi) ventotto anni, figlia di Vincenzo. Avuta con la sua prima moglie, Anna... ANNA scoppia a piangere, ma il resto dei passeggeri non sembra accorgesi di nulla. Come se fosse invisibile. Come se quello che sta dicendo e facendo non appartenesse al mondo reale. ANNA (continua) Scusate… scusate. In genere non sono così nervosa. Oggi non lo so che cos’ho, scusate… ANNA infila la meno nella borsa e tira fuori un fazzoletto. ANNA (continua) E’ che… con oggi sono quattro mesi che non faccio l’amore con mio marito. E il brutto è che non me ne frega niente. Lui non mi cerca e io non lo cerco. E’ come se… come se mi ci stessi abituando. La mdp fa una panoramica e scopriamo che la MUSICA della FISARMONICA viene, appunto, dalla fisarmonica suonata da un ragazzino romeno. RAGAZZINO ROMENO Sono una famiglia molto povera... Niente casa... Niente da mangiare... 11. INT. CASA DI EZIO - CAMERA DA LETTO - GIORNO EZIO si alza dal letto. Visibilmente assonnato. Indossa una CAMICIA BIANCA e UN PAIO DI BOXER. EZIO (V.O.) Stamattina mi sono alzato, 16 11 A. INT. CASA DI EZIO - CUCINA - GIORNO EZIO, sempre assonnato, beve il caffè. Sul tavolo della cucina c’è anche il computer. EZIO lo apre e comincia a scrivere. EZIO (V.O.) (continua) ho bevuto il caffè e sono uscito. 11 B. EST. STRADA ED EDICOLA – GIORNO ALCUNE PERSONE camminano in tutta fretta. Col tipico passo spedito che hanno le persone la mattina a Milano. Ciò che differenzia EZIO da TUTTI GLI ALTRI, oltre al passo, è il suo abbigliamento. La camicia, bianca, che indossa è evidentemente la stessa con cui ha dormito. Stropicciata come la sua faccia e il resto dei vestiti. EZIO (V.O.) (continua) In edicola ho comperato il mio quotidiano preferito. EZIO cammina sfogliando il giornale. E' UN GIORNALE DI ANNUNCI. Si blocca. Ha trovato un annuncio che lo interessa particolarmente. E' assorto. Come se tutti quelli che sono obbligati a scansarlo per non urtarlo, non costituissero per lui un problema. EZIO (V.O.) (continua) Ho visto un annuncio che diceva: "Massaggi Cinesi prolungati. Ambiente riservato. 347, etc... 12. INT. CASA DI EZIO - SOGGIORNO - GIORNO - PIÙ TARDI EZIO è al computer. Sta scrivendo. In mutande. Accanto a lui, una limonata. Sopra di lui il ventilatore gira. Ma il caldo è insopportabile. Secondamano è aperto ai suoi piedi. EZIO (V.O.) (continua) Ho aspettato che il caldo si calmasse... 13. INT. CASA DI EZIO SOGGIORNO - GIORNO - PIÙ TARDI EZIO è sempre alla scrivania. Il telefono in mano e Secondamano ai suoi piedi. 17 EZIO (V.O.) (continua) e ho chiamato... ALTERNATO A: 14. INT. CASA DI YOKO - SALA MASSAGGI - GIORNO Casa di YOKO. Penombra. YOKO è una ragazza cinese di circa ventitre anni. E' seduta sui glutei di un UOMO nudo sdraiato sul letto. Gli sta massaggiando la schiena. SQUILLA UN TELEFONINO. YOKO smette di massaggiare la schiena dell'UOMO, prende il telefono e risponde. YOKO Colinibetuno, colinibetuno. Citopono tle. EZIO Pronto? YOKO Colinibetuno, colinibetuno. Citopono tle. EZIO La via... volevo sapere in che via è... YOKO Colinibetuno, colinibetuno. Zonà Paolo Salpi. EZIO E' in via Paolo Sarpi? YOKO Apetti signole... Dal telefono si sente una VOCE DI UN UOMO che parla un italiano perfetto. VOCE DI UOMO (al telefono) Pronto? Scopriamo che l'uomo steso sul lettino col telefono in mano è PAPA' 18 EZIO Sì? PAPA' (al telefono) E' in via Niccolini ventuno. Devi citofonare al numero tre. EZIO Sì, ma posso venire adesso? PAPA' Eh no, cazzo. Adesso ci sono io! Passa il telefono a YOKO YOKO Pino tette tetela. EZIO Pronto?! Pronto!? (parla in mdp) Ha riattaccato. 15. EST. STRADE MILANO - GIORNO - POCO DOPO EZIO è in bicicletta tra le vie trafficate di Milano. La pedalata è decisa, lo sguardo pensieroso. EZIO (V.O.) (continua) "Pino tette tetela". Che cosa significa…? Piano terra! Ah, ecco! Al piano terra! "Pino", stava per piano e " tette tetela", stava per tette teterra... sarà mica balbuziente?! Cinese e balbuziente?! Come faremo a capirci? 16. EST. PORTONE CASA DI YOKO - GIORNO - POCO DOPO EZIO è davanti ai citofoni di via Niccolini 21. Cerca il numero 3, lo trova e suona. YOKO (al citofono) Telzo piano. 19 EZIO Terzo piano? YOKO (al citofono) Telzo piano. EZIO Telzo piano? YOKO Sì. 16 A. EST. PORTONE CASA DI YOKO - GIORNO - POCO DOPO EZIO, entrando nel cortile, si ritrova in una piccola China Town 17. INT. PIANEROTTOLO CASA DI YOKO - GIORNO - CONTINUA EZIO è al terzo piano. Davanti a lui due porte. Non sa a quale suonare. Sta per suonare a quella di destra, quando si apre quella di sinistra dalla quale spunta una mano che gli fa cenno di entrare. YOKO (F.C) Qui. Qui. EZIO Sì. 18. INT. CASA DI YOKO - SALA MASSAGGI - CONTINUA EZIO è entrato in casa. Penombra. E' una stanza molto piccola. Al centro della stanza un letto singolo coperto da asciugamani di spugna. Sul letto un cuscino. C'è anche una finestra. Chiusa, ma che lascia filtrare la luce del sole. Si Sta bene. C'è un bel freschino. YOKO Plego... EZIO (non sapendo che fare) Mi spoglio? YOKO ... 20 EZIO si rende conto di avere fatto una domanda inutile. Inizia a spogliarsi. EZIO Tutto? YOKO Sì, sì. Sdlaia su pancia. EZIO si toglie le mutande e si sdraia sul lettino. YOKO Masagio nolmale? EZIO (non sapendo cosa rispondere) Sì, normale. YOKO Tlenta eulo. EZIO Adesso? YOKO Si. EZIO si alza e va a prendere il portamonete nei pantaloni. Ha solo cinquanta euro e glieli mostra. EZIO Hai il resto? YOKO (prendendo i soldi e mettendoseli nel reggipetto) Dopo, dopo. YOKO comincia a massaggiare la schiena di EZIO. Dai movimenti si capisce che non è una massaggiatrice professionista. SQUILLA IL TELEFONINO di YOKO che smette di massaggiare e risponde. YOKO Colinibetuno, colinibetuno. Citopono tle... Si sentono parole confuse provenire dal telefono. YOKO Colinibetuno colinibetuno. Zonà 21 Paolo Salpi.... Si sentono parole confuse provenire dal telefono. YOKO Apetti signole. YOKO porge a EZIO il telefono. EZIO prende il telefono e lo accosta all'orecchio. EZIO (imbarazzato) Pronto? Ehm... è in via Niccolini ventuno... sì. Devi citofonare al numero tre... prego, prego. EZIO ridà il telefono a YOKO. YOKO Pino tette tetela... pino tette tetela! YOKO riattacca. YOKO (a EZIO) Glazie. EZIO Plego. YOKO sorride e riprende il massaggio. La mdp si muove sulle parole di EZIO. EZIO (V.O.) Sorride e ricomincia a massaggiarmi. Ora, però, mentre mi impasta le chiappe (che è uno dei miei punti preferiti), così, en passant, mi sfiora lo sfintere, che vista la posizione in cui mi trovo è lì in bella mostra. Ora, tutti, anche le donne, sanno la reazione che il passaggio di una mano femminile, seppur cinese, provoca in quel punto lì ad un uomo. Beh, quest'azione viene ripetuta più e più volte, anche quando il massaggio passa alle gambe. Qui Yoko mi chiede di girarmi. 22 YOKO Gila, gila. EZIO (V.O.) Mi giro. Ho un cazzo che sembra il clarinetto di Benny Goodmann. YOKO si alza e va verso un armadietto. Lo apre. Prende dei tovaglioli di carta e torna da EZIO. Nota la sua evidente eccitazione e sorridendo dice: YOKO Sei sù di minchia! EZIO sorride imbarazzato. YOKO torna a sedersi sul letto. EZIO (V.O.) Ha iniziato a massaggiarmi i pettorali, per poi scendere agli addominali, fino a prendermi l'uccello in mano e a farmi una delle seghe più belle che abbia mai ricevuto. Sono venuto in quattordici secondi netti. 19. INT. CASA DI YOKO - INGRESSO - POCO DOPO EZIO si è rivestito e sta per uscire. YOKO Potele dale dieci eulo pel me? Tlenta sono pel padlona. EZIO No, guarda mi dispiace. Ciao. EZIO esce e chiude la porta. YOKO (tirando fuori i cinquanta euro dal reggipetto) Fanculo! 20. EST. STRADA PORTONE CASA DI YOKO - GIORNO - CONTINUA EZIO è sotto la casa di YOKO. Slega la bici dal palo e comincia a pedalare per la città. CINESI con i loro carrettini portano scatole piene di non si sa cosa. 23 EZIO (parla in mdp) Che sega! quasi meglio di quelle che mi organizzo da solo. Il sole è una palla arancione che colora di rosa i palazzi di solito grigi. Una stella che sembra turca tanto è bella, compare nel cielo che è blu dipinto di blu. Il suo sguardo corre verso uno degli orologi che sono sparsi per Milano. EZIO (V.O.) L'orologio del comune segna le otto. Sono in bici come i cinesi e beato come un cinese, me ne sto tornando a casa con le palle vuote. Sto bene. Sto veramente bene. Però… però… EZIO alza lo sguardo e vede UN GABBIANO volare nel cielo EZIO (V.O.) … però, che cazzo ci fa un gabbiano in una città senza il mare? 20 A. EST. MILANO - INSERTI VARI - GIORNO Si è alzato uno strano vento, quasi stesse per arrivare un temporale. E’ estate e d’estate succede. Soprattutto se di giorno ha fatto molto caldo. EZIO pedala più forte, il suo sguardo incrocia DUE DONNE che, sorprese dal vento, cercano di tenere basse le loro gonne. TRE SENEGALESI smontano il loro banchetti per non farli volar via. QUATTRO PASSANTI attraversano la strada, a uno di loro vola il cappello. RAGAZZI che chiacchierano e bevono fuori da un bar, UN FOTOGRAFO che fotografa DUE SPOSI, UNA DONNA ARABA con il velo. EZIO continua a pedalare. 21. INT. CASA DI EZIO – INGRESSO, CUCINA E STUDIO- GIORNO POCO DOPO EZIO entra in casa. Va in cucina, apre il frigo e prende una bottiglia di birra di marca italiana da 66cl. La stappa ne beve un sorso e se la porta alla scrivania. Si siede. Accende il computer e aspetta che si avvii. Fuori il cielo minaccia tempesta. La stanza è illuminata da una luce irreale. Il vento s’infila dalla finestra, muove le carte sul tavolo. Il cane di EZIO è preoccupato, si guarda intorno. All'improvviso il vento cessa di colpo e cala un silenzio totale. Il cane, ora, è molto agitato. 24 EZIO (al cane) Gianni, cosa c'è? Il cane, GIANNI, mugola e si guarda intorno preoccupato. All'improvviso un suono, un "Plin!" elettronico, fa sobbalzare EZIO. E' solo il computer che è pronto. EZIO guarda lo schermo, poi apre il file del film che sta scrivendo. Legge le ultime righe e poi comincia a battere le dita sui tasti, ma non succede niente. Il computer sembra in tilt… EZIO Ma che cazz... Prova a digitare qualcosa. EZIO Niente... Lentamente il fondo luminoso dello schermo diventa nero e le parole scritte in nero diventano bianche, come in una fotografia al negativo. Dopo qualche secondo, sullo schermo a sinistra, dietro le parole scritte in bianco, si affaccia timidamente una ragazza coi capelli rossi. E'... CATERINA (a Ezio) Ciao. EZIO (stupito) Ciao. CATERINA Lo sai chi sono, vero? EZIO Direi di sì… CATERINA (a Ezio) Posso dirti una cosa? EZIO Direi di sì… CATERINA Mi era sembrato di capire che ero io la protagonista femminile… carina, un po’ complessata, che mi sarei innamorata di qualcuno… E poi scusa, ma la storia della cinese, 25 che c'entra? Non è una lamentela la mia, intendiamoci. Ma mi sembra un po'... come dire...? Masturbatorio. EZIO (tra se) In effetti... (a Caterina) Hai ragione, Caterina, però sono ancora all'introduzione. Devo creare i presupposti. Sto disegnando i personaggi e... CATERINA (a Ezio) Sì, ma è da un casino che non si parla di me! FILIPPO (entrando nello schermo) Sì. Confermo. Sta scena della cinese, mi sembra proprio messa lì per strappare una risata. Meno male che voleva fare un film d’autore. Poi non vorrei essere pesante, ma anche io è da un po' che non parlo. MARTA (scansando gli altri per entrare in campo) Perché io allora?! Ho detto due robine all'inizio e poi stop, finita lì! MAMMA (facendosi spazio) Concordiamo anche noi. D'accordo che siamo personaggi di secondo piano, (a Ezio allusiva) senza nemmeno un nome, ma un minimo di sviluppo potremmo averlo, no? (a Papà che è fuori campo) E dì qualcosa anche tu! PAPÀ entra in campo. Sta fumando uno spinello. Tutti tossiscono e si scansano per il fumo. 26 PAPÀ Sì... cioè... secondo me... voglio dire... MAMMA (spingendolo fuori dallo schermo) Fuma, fuma! Non riesci più neanche a parlare! Imbecille! EZIO Scusate posso dire una cos... ANNA Ezio, hanno ragione! Stai parlando solo di te! Anche io, insomma, alla fine sono la mamma di Filippo e la matrigna di Caterina, che è la protagonista! CATERINA (entrando in campo) Infatti! ANNA (spingendo Caterina fuori campo) Zitta tu! ANNA (a Ezio) Mi sembra che il mio ruolo dovrebbe essere un po' più grande di quello che è stato finora. Non ti pare?! EZIO Sì, Anna, hai ragione però... VINCENZO Ma lasciatelo lavorare, cazzo! E’ un artista, ha bisogno della sua tranquillità. Ma io non lo so! (avanzando) E' vero o no, Ezio? EZIO Grazie, Vincenzo... VINCENZO Prego, Ezio, figurati. 27 EZIO E' che sto ancora cercando lo stile, le immagini, le parole adatte... VINCENZO Infatti! A proposito... non potresti darmi qualche battutina in più? No, la storia del tumore, non è male, ma è un po' ferma lì. Cosa faccio muoio tra un po'? Una bella morte lunga? Tutti intorno al mio capezzale... NONNA ANNA (entrando in campo) Posso fare una domanda? TUTTI Sì. NONNA ANNA Ma Ezio, chi è? EZIO (sbottando) Sono l’autore, cazzo! Sono io che sto scrivendo questo film! E sono io che decido, se non vi dispiace! CATERINA (a Ezio) Sì, ma hai delle responsabilità! Io voglio innamorarmi, non voglio rimanere da sola. EZIO Va bene. Ma ricordati che sei stata tu a chiedermelo. C'è un lungo silenzio mentre EZIO e i suoi PERSONAGGI si guardano negli occhi. PAPÀ … quindi? 28 EZIO Sapete cosa facciamo? EZIO sorride, poi si volta come se qualcuno lo avesse chiamato. 22. INT. CASA DI YOKO, INGRESSO - GIORNO Siamo tornati alla scena precedente, nella casa della massaggiatrice cinese. EZIO si è rivestito e sta per uscire. YOKO Potele dale dieci eulo pel me? Tlenta sono pel padlona. EZIO No, guarda mi dispiace. Ciao. EZIO esce e chiude la porta. YOKO (tirando fuori i cinquanta euro dal reggipetto) Fanculo! 23. EST. STRADA E PORTONE CASA DI YOKO - GIORNO - CONTINUA EZIO è sotto la casa di YOKO. Slega la bici dal palo e comincia a pedalare per la città. CINESI con i loro carrettini portano scatole piene di non si sa cosa. EZIO (parla in mdp) Che sega! quasi meglio di quelle che mi organizzo da solo. Il sole è una palla arancione che colora di rosa i palazzi di solito grigi. Una stella che sembra turca tanto è bella, compare nel cielo che è blu dipinto di blu. Il suo sguardo corre verso uno degli orologi che sono sparsi per Milano. Il suo sguardo corre verso uno degli orologi che sono sparsi per Milano. EZIO (continua) L'orologio del comune segna le otto. Sono in bici come i cinesi e beato come un cinese me ne sto tornando a casa con le palle vuote. Sto bene, sto veramente bene. Però… però… però che cazz…! 29