Estratto visibile per tutti del numero n. 47/16
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N.47 PDF Numero 5 PDF - anno 2016 DIRETTORE NORBERTO CANCIANI DIRETTORE RESPONSABILE CRISTINA PECCHIOLI Manuale Tecnico-giuridico di In-formazione e Documentazione per RSPP, RLS, Giuristi, Operatori, Tecnici e Medici della Prevenzione APPROFONDIMENTI TECNICI Impariamo dagli errori: logistica...illogica (M. Montresor) Costruire il progetto di formazione (R. Borgato) Calzature di sicurezza, di protezione e da lavoro per uso professionale per lavori sui tetti inclinati (V. Galimberti) Il dirigente scolastico e la sicurezza sul lavoro (R. Dubini) Una svolta nei sistemi di gestione: UNI/TR 11542 “World class manufacturing e l’integrazione della sicurezza nei processi produttivi - indirizza applicativi” (G. Spada) SENTENZE Formazione, informazione e vigilanza sull’utilizzo di una piattaforma aerea semovente (A. Guardavilla) GLI ESPERTI RISPONDONO nell’ambito di Rivista Ambiente e Lavoro Febbraio 2011 IN QUESTO NUMERO INDICE 2 APPROFONDIMENTI Impariamo dagli errori: logistica...illogica 3 (M. Montresor) Costruire il progetto di formazione (R. Borgato) 19 Calzature di sicurezza, di protezione e da lavoro per uso professionale per lavori sui tetti inclinati (V. Galimberti) INDICE 21 Il dirigente scolastico e la sicurezza sul lavoro (R. Dubini) SALUTE E SICUREZZA 23 Gli apparecchi e la protezione delle vie respiratorie Una svoltaGalimberti) nei sistemi di gestione: UNI/TR 11542 (Virginio “World class manufacturing e l’integrazione della sicurezza COMMENTI nei processi produttivi - indirizzi applicativi” (G. Spada) L’azione di rivalsa dell’INAIL SENTENZE (Giovanni De Luca) Formazione, informazione e vigilanza sull’utilizzo di una SALUTE E SICUREZZA piattaforma aerea semovente (A. Guardavilla) Spazi Confinati: Sicurezza del lavoro e sistema di gestione Ferioli) GLI(Eugenio ESPERTI RISPONDONO D.Lgs. 81/08: Agenti chimici e protezione delle vie respiratorie (Graziano Frigeri) 1 2 25 25 25 33 33 50 COMMENTI La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti (Alessandro Mazzeranghi e Rossano Rossetti) COLLABORATORI E CORRISPONDENTI Rivista Ambiente e Lavoro 2016 58 64 Approfondimenti IMPARIAMO DAGLI ERRORI: LOGISTICA...ILLOGICA di Michele Montresor* Premessa «Sbagliando s’impara» è un detto che accompagna la vita di ogni essere umano fin dalla sua nascita. Lo ripetono i genitori al bimbo che commette i primi errori nella comune attività di conoscenza della vita che, come è capitato a tutti, procede per prova ed errore. E ce lo sentiamo dire ancora oggi, non solo perché è una verità empirica, ma anche per vedere il «bicchiere mezzo pieno». Cioè, pur avendo sbagliato (in caso non si tratti di mera distrazione) esiste la possibilità di arricchire la propria esperienza di una nuova conoscenza che sia in grado di evitare il ripetersi dell’errore commesso. CLICCA QUI PER LA VERSIONE COMPLETA RISERVATA AGLI ABBONATI * T.d.P. presso ATS Val Padana dal 1999. 1 L’antica cultura greca capì sin dall’inizio l’importanza di analizzare e specificare questo termine nel suo uso e significato. Nella lingua greca antica la parola esperienza era indicata con ἐμπειρία (empeirìa), composta da ἐν, ἦν (in, all’interno) e πεῖρα (prova) volendo significare che con l’esperienza il soggetto era in grado di saggiare all’interno la realtà. Un’analisi accurata del concetto di esperienza (empeiria) venne condotta da Platone il quale distingueva tra i giudizi formati sulla base di esperienze pratiche e quelli che hanno utilizzato l’intelletto per elaborare veri e propri ragionamenti (logoi); l’esperienza inoltre permette di formarsi le regole di un metodo secondo le quali praticare ordinatamente ogni attività pratica (technè). Platone quindi non nega l’importanza dell’esperienza ma anzi vuole giustificarla, dando un fondamento ontologico ai fenomeni sensibili sulla base delle idee che l’esperienza stessa induce a risvegliare nella mente umana. L’interesse di Aristotele per la conoscenza della natura è confermata dalle numerose e ampie analisi che egli condusse sul concetto di esperienza definendola come «un insieme di sensazioni e memoria reso possibile dall’induzione, la capacità di cogliere l’universale attraverso i particolari». Questo spiega perché «gli animali di esperienza ne hanno poca» mentre gli «uomini da molte riflessioni sull’esperienza si formano un unico giudizio generale intorno ai casi simili». Da qui nasce l’arte, la technè «poiché molti ricordi di uno stesso oggetto costituiscono insieme il valore di un’esperienza» che è «una conoscenza di casi particolari, mentre l’arte è conoscenza degli universali» e delle «cause» tramite il filosofare. [https://it.wikipedia.org/wiki/Esperienza ] 2 Aggiornare le misure di prevenzione in relazione ai mutamenti organizzativi e produttivi che hanno rilevanza ai fini della salute e sicurezza del lavoro o in relazione al grado di evoluzione della tecnica della prevenzione e della protezione. Rivista Ambiente e Lavoro 2016 3 Approfondimenti COSTRUIRE IL PROGETTO DI FORMAZIONE di Renata Borgato* Quando si parla di formazione alla sicurezza occorre fare fin dall’inizio uno sforzo di chiarezza e non confondere i diversi possibili campi di intervento. La prima - e più facile - differenziazione avviene distinguendo gli obiettivi di sapere (conoscenze) da quelli di saper fare (capacità) e di saper essere (atteggiamenti). Si tratta di compiti di diversa natura, che devono essere chiaramente identificati da parte di chi progetta e attua il percorso formativo. Fino qui è tutto abbastanza semplice. La cosa si complica se si tira in ballo il concetto di efficacia (o se vogliamo di effettività) cioè se si è interessati ai risultati che la formazione produce o non produce sui riceventi. Entrano qui in campo elementi connessi all’azione formativa vera e propria e altri che esulano da essa e sono riconducibili al contesto aziendale (coerenza organizzativa, sistema di comando, clima…). CLICCA QUI PER LA VERSIONE COMPLETA RISERVATA AGLI ABBONATI 1 Esperta di formazione. Rivista Ambiente e Lavoro 2016 19 Approfondimenti CALZATURE DI SICUREZZA, DI PROTEZIONE E DA LAVORO PER USO PROFESSIONALE PER LAVORI SUI TETTI INCLINATI di Virginio Galimberti* UNI ha pubblicato la norma UNI 11583 Dispositivi di protezione individuale - Calzature di sicurezza, di protezione e da lavoro per uso professionale per lavori sui tetti inclinati. Questa norma è stata voluta dal gruppo di lavoro “Stivali e scarpe di protezione” della Sottocommissione 2 DPI della Commissione Sicurezza sulla base di esigenze particolari richieste dal mercato. Prendendo lo spunto da una norma simile austriaca, considerando tutte e tre le tipologie previste dalle norme EN (di sicurezza EN ISO 20345; di protezione EN ISO 20346 e da lavoro o occupazionali EN ISO 20347), nella configurazione di tipo B (calzatura alla caviglia) e C (stivale al polpaccio) della classificazione I (calzature di cuoio o altri materiali escluso gomma e polimerici), sono state definiti i requisiti che CLICCA QUI PER LA VERSIONE COMPLETA RISERVATA AGLI ABBONATI * Coordinatore Gdl UNI Stivali e scarpe di protezione. Rivista Ambiente e Lavoro 2016 21 ABBONAMENTO 2017 N.42 PDF Numero 4 PDF - anno 2015 DIRETTORE CRISTINA PECCHIOLI Manuale Tecnico-giuridico di In-formazione e Documentazione e Medici della Prevenzione e P, RLS, Giuristi, Operatori, Tecnici per RSPP FORMARE LA SICUREZZA FOCUS Formazione: non solo oneri, ma opportunità (M. Cicci) DOSSIER AMBIENTE 2017 Oltre la norma: una formazione umanistica (F. Capelli) Comportamenti sicuri e cultura di sicurezza (F. Bisio) La form-azione (R. Vitale) Le verifiche sulla formazione (M. Morone) ESPERIENZE DI SUCCESSO Promozione di stili di vita favorevoli alla salute negli ambienti di lavoro: un esperienza ad Alfa Acciai di Brescia (P. Abolis) GLI ESPERTI RISPONDONO Rinnovo abbonamento 2017 174,00 IVA assolta dall’editore www.amblav.it Per acquisti e abbonamenti effettuare il versamento sul c.c.p. n. 10013209 IBAN: IT 74 B 07601 01600 000010013209 (Iva assolta dall’editore-Art.74 Comma 1 Lett. C del DPR 633/72) Oppure effettuare l’acquisto online direttamente dal sito. Approfondimenti IL DIRIGENTE SCOLASTICO E LA SICUREZZA SUL LAVORO di Rolando Dubini* Ai sensi dell’art. 25 del D.Lgs. n. 165 del 2001, “il dirigente scolastico assicura la gestione unitaria dell’istituzione, ne ha la legale rappresentanza, è responsabile della gestione delle risorse finanziarie e strumentali e dei risultati del servizio. Nel rispetto delle competenze degli organi collegiali scolastici, spettano al dirigente scolastico autonomi poteri di direzione, di coordinamento e di valorizzazione delle risorse umane. In particolare, il dirigente scolastico organizza l’attività scolastica secondo criteri di efficienza e di efficacia formative ed è titolare delle relazioni sindacali”. Il Dirigente scolastico è titolare di funzioni di carattere amministrativo (art. 25 D.Lgs. n. 165 del 2001): - Obblighi organizzativi di amministrazione e di controllo sulla attività degli operatori scolastici; - Obbligo di garantire la sicurezza della scuola e la disciplina tra gli alunni. CLICCA QUI PER LA VERSIONE COMPLETA RISERVATA AGLI ABBONATI * Avvocato del Foro di Milano Rivista Ambiente e Lavoro 2016 23 Approfondimenti UNA SVOLTA NEI SISTEMI DI GESTIONE: UNI/TR 11542 “WORLD CLASS MANUFACTURING E L'INTEGRAZIONE DELLA SICUREZZA NEI PROCESSI PRODUTTIVI - INDIRIZZI APPLICATIVI”. di Giuseppe Spada* Il 18 settembre 2014 è stato pubblicato un corposo e piuttosto originale, almeno per l’Italia, rapporto tecnico: UNI/TR 11542 “Sicurezza - World Class Manufacturing e l’integrazione della sicurezza nei processi produttivi - Indirizzi applicativi”. Si tratta del primo documento tecnico elaborato da UNI che abbia per oggetto il World Class Manufacturing (conosciuto anche con l’acronimo WCM) con particolare riferimento a quell’aspetto della gestione aziendale costituito dalle attività tese alla tutela della salute e sicurezza sul lavoro. L’importanza di questo documento sta nel fatto che l’adozione del WCM, se correttamente attuata, risolve tre fondamentali criticità che stanno alla base del notevole numero d’infortuni che accadono in Italia: a) la convinzione diffusa che i costi, affrontati dall’azienda per la SSL, sono costi “a perdere”, privi di un ritorno economico; b) la conseguente emarginazione della gestione delle problematiche di SSL dalle altre gestioni aziendali; c) la tendenza diffusa ad approcciarsi alle problematiche di SSL con l’ottica giuridica tendente più a tutelare i responsabili dell’azienda da eventuali azioni penali o anche amministrative che a trovare ed attuare soluzioni tecniche efficaci per la riduzione dei rischi. Questa impostazione deriva, purtroppo, dalla complessità delle leggi e regolamenti che le aziende sono chiamate a rispettare e, qualche volta, dall’impossibilità in determinate situazioni di adattarle a particolari realtà concrete o dalla mancanza di risultati tangibili per la tutela della SSL a fronte di spese non trascurabili. A questa situazione si aggiunge una particolare attenzione della Magistratura che, seppure con finalità nobili, finisce con l’essere controproducente. Tutto ciò determina una gestione della SSL che si riduce agli adempimenti formali delle norme, trascurando l’impegno per la riduzione dei rischi. CLICCA QUI PER LA VERSIONE COMPLETA RISERVATA AGLI ABBONATI * Coordinatore del GdL della Commissione Sicurezza dell’UNI che ha redatto il TR 11542; ex coordinatore generale della CONTARP INAIL. Rivista Ambiente e Lavoro 2016 25 www.amblav.it DOSSIER AMBIENTE FORMAZIONE, INFORMAZIONE E VIGILANZA SULL’UTILIZZO DI UNA PIATTAFORMA AEREA SEMOVENTE (Commento a Cassazione Penale, Sez. IV, 21 luglio 2014 n. 32133) di Anna Guardavilla* Il caso e la ricostruzione dell’evento Con questa sentenza la Cassazione Penale conferma la condanna di un datore di lavoro per omicidio colposo aggravato dalla violazione di norme antinfortunistiche in danno di un lavoratore il quale, mentre manovrava verso l’alto il cestello del ponte sviluppabile di una piattaforma aerea, era rimasto schiacciato con il torace tra una parte del capannone in realizzazione ed il bordo di protezione in tubolare del quadro di comando dell’elevatore. La colpa del datore di lavoro, secondo la sentenza d’appello, era consistita nell’“avere posto a disposizione del lavoratore una attrezzatura di lavoro inadeguata all’attività da svolgere ed inidonea ad assicurare la sicurezza e la salute dei lavoratori” e nel “non avere informato il lavoratore dei rischi connessi all’utilizzo della piattaforma aerea semovente, dettando le opportune prescrizioni, e per non avere rispettato le istruzioni previste dal manuale operativo della macchina”. CLICCA QUI PER LA VERSIONE COMPLETA RISERVATA AGLI ABBONATI * Autrice del Codice della Salute e della Sicurezza sul lavoro 2016 29 Gli esperti rispondono GLI ESPERTI RISPONDONO QUESITO Nella nostra azienda è previsto un intervento di una società specializzata per una verifica dei cespiti aziendali. L’attività prevista consiste nella etichettatura manuale di tutti i beni a cespite della nostra azienda al fine di effettuare una fotografica reale della situazione. La società coinvolta deve essere considerata una azienda di servizi? Che tipo di documentazione dobbiamo richiedere ? Per parte nostra è sufficiente fornire il Piano di Emergenza e una descrizione dei rischi presenti negli ambienti di lavoro ? Risposta del dott. Norberto Canciani, segretario Associazione Ambiente e Lavoro (già responsabile U.O. Sicurezza del Lavoro – ASL Milano). CLICCA QUI PER LA VERSIONE COMPLETA RISERVATA AGLI ABBONATI Rivista Ambiente e Lavoro 2016 33 Rivista Ambiente e Lavoro Manuale Tecnico-Giuridico di In-Formazione e Documentazione © Editore e proprietà Associazione Ambiente e Lavoro – Iscrizione al R.O.C. al n. 5443 del 30 novembre 2001 Direttore: Norberto Canciani Direttore Responsabile: Cristina Pecchioli Direzione Amministrativa e Redazione: c/o Associazione Ambiente e Lavoro Via Tolmezzo, 3 20132 Milano Tel: 02.26223120 - 02.26262030, Fax: 02.26223130 ([email protected]) Spedizione in PDF – Riservata agli abbonati 2016. 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