utilizzo della granulocito-monocito aferesi nelle ibd
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utilizzo della granulocito-monocito aferesi nelle ibd
UTILIZZO DELLA GRANULOCITO-MONOCITO AFERESI NELLE IBD Dr. Renato Sablich SSD di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva Azienda Ospedaliera “Santa Maria degli Angeli” Pordenone GRANULOCITAFERESI SELETTIVA La Granulocito-monocitoaferesi (GCAP) è una tecnica di aferesi con emoperfusione su colonna che consente la rimozione selettiva di granulociti e monociti/macrofagi dal plasma. E’ una procedura di che si è dimostrata in grado di dare una risposta clinica in pazienti affetti da malattie caratterizzate da disordini immunologici refrattari ai trattamenti convenzionali. Granulocitoaferesi con sfere di acetato di cellulosa in soluzione fisiologica La colonna Adacolumn® è marcata CE per il trattamento di: Colite Ulcerosa e Malattia di Crohn Artrite Reumatoide Malattia di Behcet Oculare Lupus Eritematoso Sistemico ® Adacolumn Granulocitoaferesi con ® Adacolumn z Aferesi veno-venosa due accessi venosi con aghi da 18 gauge Sensore di pressione Camera di gocciolamento z Durata: 60 min. Rilevatore di bolle d’aria z Flusso: 30 mL/min z Volume totale di sangue processato: 1.800 mL Adacolumn z Volume extracorporeo: 210 mL Pompa z Anticoagulante: Eparina sodica 1500/2500 UI/h Linea di prelievo Infusione di eparina Sensore di pressione CONTROINDICAZIONI ASSOLUTE Non deve essere utilizzata nei pazienti che presentano nel circolo ematico un numero di GRANULOCITI < 2.000/mm3 CONTROINDICAZIONI RELATIVE Infezioni in atto Ipersensibilità all’eparina Grave disidratazione (G.R. >6 x 106/mm3) Anemia severa o grave piastrinopenia Sangue ipercoagulabile (fibrinogeno > 700 mg/dl) Febbre Insufficienza epatica e renale Gravi malattie cardiovascolari Età avanzata PROTOCOLLO TERAPEUTICO La durata della procedura è 60 min. con una filtrazione di circa 2.0 L . Il protocollo standard prevede una procedura / settimana per cinque settimane consecutive. Sono stati impiegati anche altri protocolli con 10 procedure in 5 sett. senza differenze significative nell’efficacia terapeutica. In dubbio resta la possibilità nei responders di eseguire una procedura al mese di mantenimento. Al momento noi abbiamo deciso di ripetere il trattamento nei pazienti con remissione duratura che vanno incontro a recidiva EFFICACIA Nella GCAP la colonna di sfere di acetato di cellulosa determina un adsorbimento selettivo di granulociti e monociti, mentre non provoca ritenzione né di piastrine né di eritrociti L’efficacia depletiva della metodica è infatti del 65% per i granulociti e del 55% per i monociti e solo il 2% per i linfociti MECCANISMO D’AZIONE L’acetato di cellulosa è un materiale non biocompatibile in grado di attivare il complemento determinando la generazione di C3b, C3a e C5b in presenza di calcio. Il C3b, adeso alla sfera di acetato, si lega, in presenza di calcio, al recettore CR3 (anche Mac-1) di granulociti, monociti, B linfociti e cellule NK. Il legame C3b-CR3 è potenziato dalla presenza di IgG, adese alle sfere, che si legano al recettore Fcy dei leucociti. Meccanismo d’azione RILASCIO DI SOSTANZE Granulocita/Monocita Linfocita B/NK FcγR Ig G CR3 Sfera di acetato di Adacolumn® C3b 9I granulociti adesi producono sostanze che alterano la reazione immunitaria. 9La sola rimozione di granulociti e monociti /macrofagi non è la causa dell’efficacia di Adacolumn® IMMUNOMODULAZIONE Al contatto del sangue con le sfere di acetato, il sistema immunitario reagisce (opsonizzazione delle sfere con frammenti C3 del complemento e IgG) Meccanismo d’azione z I granulociti adsorbiti rilasciano IL1-ra, citochina antiinfiammatoria che lega i medesimi recettori cellulari di IL1, senza indurre alcuna risposta intracellulare. Non rilasciano IL1 e TNF-α. z L’aumento del rapporto IL1-ra/IL1 induce un effetto antiinfiammatorio fisiologico. Takeda et all., Inflammatory Re. 2003 Meccanismo d’azione z Il TNF-α si può legare a due recettori, RI e RII, espressi sulla membrana cellulare di granulociti e monociti. z Quando questi recettori si trovano dispersi nel medium in forma solubile, possono legare il TNF-α , inibendone l’effetto proinfiammatorio. z Adacolumn provoca un aumento dei recettori solubili RI ed RII, e quindi una inibizione fisiologica del TNF-α . H. Hanai et all., American Journal of Gastroenterology 2004 Meccanismo d’azione Adacolumn® è efficace grazie a: z Immissione in circolo dal midollo osseo di granulociti naive (turn over dei granulociti) z Diminuzione di produzione di citochine proinfiammatorie, come TNF-α, IL6, IL8 e IL1ß z Diminuzione dei recettori del TNF-α e CXCR3 espressi dai granulociti z Produzione da parte dei granulociti adsorbiti di fattori anti-infiammatori (IL1-ra, e i recettori solubili del TNF-α) z Diminuzione della chemiotassi dei granulociti verso l’IL8 z Diminuzione dell’espressione di molecole di adesione (L-selectina) IMMUNOMODULAZIONE Nel 1985 Heimann aveva notato che i pazienti con relapse di IBD avevano una bassa conta di linfociti periferici (~ 1000/µL ) e che nessuno 1000 con una conta linfocitaria > 2000/µL aveva una IBD. Ne concluse che un numero elevato di linfociti circolanti aveva un’azione antinfiammatoria. Un recente lavoro di Saniabadi ha confermato come nei pazienti affetti da IBD sia in effetti presente una bassa conta di linfociti circolanti Nei pazienti con IDB trattati con GCAP, sono ridotti anche i monociti CD14+CD16+ tipici dei processi infiammatori Aumento dei linfociti T CD4+CD25high+. Questi linfociti Tregs sono targets terapeutici per la modulazione nelle malattie autoimmunitarie. Adacolumn induced increase in regulatory CD4+CD25high+ T cells CD4+CD25High+ Pre (n=12) Post (n=12) 0.36±0.23 0.45±0.30 P=0.023 A 30% increase in Treg just post First session, might increase further because an increase in lymphocyte count, up to 12 weeks has been seen following a course of adsorptive leucocytapheresis Yokoyama Y, et al. Dig Dis Sci 2007; 52:2725-31. CAI IL1ra RISULTATI CLINICI metanalisi 2 /sett per 3 sett > 1/sett fino a 11 sett 80 pazienti Uno studio randomizzato, in doppio cieco, con colonna di controllo Sham, in pazienti con RCU moderata – severa, è stato disegnato e condotto negli Stati Uniti per ottenere l’approvazione dell’FDA Coinvolti 36 centri negli Stati Uniti e Canada Estensione del protocollo a 12 centri in Europa (Austria, Belgio, Francia, Germania, Italia, Norvegia, Svezia, Regno Unito), ed uno Giapponese Due centri Italiani Prof. Bianchi Porro, Osp. Sacco, Milano Prof. Prantera, Osp. San Camillo, Roma RISULTATI RISULTATI I risultati non mostrano un’efficacia di Adacolumn superiore alla Sham Ciò è dovuto ad una percentuale dell’efficacia di Adacolumn inferiore alle pubblicazioni precedenti, non ad un’efficacia della Sham superiore all’atteso Gli autori sottolineano che vi è una discrepanza tra i risultati dello studio americano e le precedenti pubblicazioni con Adacolumn, in cui si riporta efficacia superiore L’ipotesi degli autori è che la popolazione studiata è diversa dai precedenti studi, in quanto l’efficacia di Adacolumn su pazienti steroido-dipendenti è stata dimostrata da precedenti studi randomizzati controllati (Hanai et all, 2004). Al contrario, in questo studio solo 50% dei pazienti inclusi assumeva steroidi. Si conclude che lo studio non dimostra l’efficacia di Adacolumn nella popolazione selezionata. Il criterio di remissione scelto era restrittivo (Mayo score da 0-2 score 0 per sanguinamento e score endoscopico 0-1) e ha portato ad un’inaspettata discrepanza tra remissione e risposta ( in molti studi remissione = CAI < 3 o 4) Remissione : CAI <= 4 Risposta: riduzione 3 o > 3 punti ESPERIENZA PN N. paz sesso età UC CD Estensio GCAP LCAP ne N. sed Ritrattamenti 19 47.6 18 1 Pan: 9 Sin: 7 Dist:3 20 3 10 F 17 2 RISPOSTA CLINICA Riduzione CAI >=3 REMISSIONE CLINICA CAI <=3 MC: 0/1 MC (CDAI): 0/1 0/1 RCU: 12/16 sul totale pz trattati* (75 %) RCU: 11/16 sul totale pz trattati* (68 %) 6/16 pz* < 3 mesi 4/12 3 - 12 mesi 3/12 > 12 mesi 5/12 (12 – 34 mesi) 2 responders ASA 9 responders ASA + CC o ASA + AZA I 3 pazienti ritrattati avevano ottenuto la remissione clinica e hanno egualmente risposto al 2° tratt. * esclusi i ritrattamenti REMISSIONE ENDOSCOPICA Mayo score 0-1 (37.5%) CONCLUSIONI 1. Buona risposta clinica , ma bassa endoscopica 2. La Tx con ASA o CC non sembra interferire con i risultati 3. I pazienti trattati con successo meritano ritrattamento in caso di recidiva. 5-ASA CC GCAP AZA/6-MP GCAP BIOL CHIR GCAP • COSTI • RISP. LENTA • SCARSA SU M.H. • NON FARMACI • BRIDGE RX •COSTO/EFF ? CONCLUSIONI 1. La GCAP agisce riducendo la quota circolante di neutrofili e monociti/macrofagi ( in particolare dei CD 14+ e CD 16+ DR++) 2. Aumento dei linfociti Treg CD4+ CD25high+. 3. Diminuzione di produzione di citochine proinfiammatorie, come TNF-α, IL6, IL8 e IL1ß 4. Diminuzione dei recettori del TNF-α e CXCR3 espressi dai granulociti 5. Produzione da parte dei granulociti adsorbiti di fattori anti-infiammatori 6. Diminuzione della chemiotassi dei granulociti verso l’IL8 7. Diminuzione dell’espressione di molecole di adesione (L-selectina) (IL1-ra e i recettori solubili del TNF-α) CONCLUSIONI 1. Produce una risposta globale ( Risposta + remissione clinica) variabile fra 40 e 100 % nella UC e fra 44 e 83 % nel CD 2. La remissione endoscopica è invece fra il 12 e il 40 % 3. L’interferenza del cortisone sull’efficacia della GCAP è incerta 4. Sembrano rispondere meglio i pazienti con elevata conta iniziale di granulociti 5. Nel breve termine sembra avere un’efficacia paragonabile a quella dei corticosteroidi, mentre nel medio termine risulta superiore 6. La risposta è in alcuni casi “sostenuta” (soprattutto se si è ottenuta la remissione) con evidente effetto “steroid sparing” 7. E’ dubbia la maggior efficacia di trattamenti “intensivi” rispatto allo schema classico 8. Non vi sono dati sufficienti per proporre uno schema di mantenimento