quando hai 17 anni
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quando hai 17 anni
assediato e sospeso tra raid aerei e missioni di pace. Damien è figlio di un pilota dell'Armée de l'Air in missione e 'allievo' di un ex militare che lo fa boxare convogliando sul punching ball la sua rabbia giovane. Avvicinati gli spettacolari paesaggi montani, Téchiné interpone la natura con la visibilità totale dei personaggi, adolescenti, genitori, militari, ex militari, contadini, insegnanti, presidi, una comunità umana che collabora, si soccorre e si sostiene. C'è qualcosa d'immaginabile e insieme utopico nella maniera in cui Téchiné mostra i suoi personaggi senza mai contrapporre le classi sociali. Perché come spiega molto bene al figlio la madre di Sandrine Kiberlain non bisogna avere paura ma 'confidenza' nella vita, davanti all'amore salta tutto, le etichette sociali come i pregiudizi sessuali. Ma "quando i tigli sono verdi lungo i viali" e "il cuore è folle come Robinson in un romanzo" sei diffidente e preparato agli attacchi. Damien e Tom hanno soltanto diciassette anni e prima di amarsi e (af)fidarsi devono cercarsi, battersi, affrontarsi, darsele di santa ragione dentro una natura selvaggia sulla quale scorre il tempo e le stagioni. Diviso in trimestri e lungo nove mesi, intervallo in cui si nasce (la sorellina di Tom) e si muore (il padre di Damien), Quando hai 17 anni pedina i suoi personaggi risaltando al microscopio la loro corporalità, fino a raggiungere per via epidermica il cuore inesplorato delle emozioni. Rinvigorito dall'aria di montagna e dalla scrittura di Céline Sciamma (Diamante nero), Téchiné si ritrova e ritrova il suo cinema. Elusa la spettacolarizzazione e i sentimenti rosa dei film commerciali, coglie di nuovo la chiarezza dell'essere, lasciando emergere tutto il disagio del movimento osservato, ripetuto, arrampicato sui rilievi della vita. (…) Marzia Gandolfi Www.MyMovies.it Mercoledì 2 novembre, ore 16.30 - 19 - 21 Giovedì 3 novembre, ore 19.00 - 21.00 Un film di François Ozon con Pierre Niney e Paula Beer Dopo la fine della Grande Guerra, in una piccola città tedesca, Anna si reca ogni giorno presso la tomba del suo fidanzato Frantz, morto al fronte in Francia. Un giorno, arriva in città il giovane francese Adrien, anche lui desideroso di rendere omaggio alla tomba dell'amico tedesco. La presenza di Adrien, vista la sconfitta dei tedeschi, provocherà una serie di reazioni molto forti e sentimenti estremi tra i cittadini. Venerdì 4 novembre, ore 21.00 (versione originale) MERCOLEDí 26 OTTOBRE 2016, ORE 16.30-19.00-21.00 GIOVEDí 27 OTTOBRE 2016, ORE 19.00-21.00 VENERDí 28 OTTOBRE 2016, ORE 21.00 (VERS. ORIG.) Il cast tecnico. Regia: André Téchiné. Sceneggiatura: André Téchiné, Céline Sciamma. Fotografia: Julien Hirsch. Montaggio: Albertine Lastera. Scenografia: Olivier Radot. Costumi: Christian Gasc. Musica: Alexis Rault. Origine: Francia, 2016. Durata: 1h56. Gli interpreti. Sandrine Kiberlain (Marianne), Kacey Mottet Klein (Damien), Corentin Fila (Tom), Alexis Loret (Nathan), Jean Fornerod (Jacques), Mama Prassinos (Christine), Jean Corso (Paulo). La trama. Damien, liceale diciasettenne figlio di un pilota in missione e di una madre dottoressa, ha un problema che ha il volto e il piglio sfrontato di Tom che non perde occasione a scuola per provocarlo. Figlio adottivo di una coppia che gestisce una fattoria in montagna, Tom ha paura di amare e di essere amato. Come Damien che con la pubertà ha scoperto il desiderio e la sua inclinazione sessuale. Ma Tom non ci sta e tra loro il confronto si fa aspro. Poi la vita, scandita da trimestri, irrompe gravosa togliendo o donando dentro una nuova stagione. Sono innumerevoli i registi che hanno cercato di fissare sulla pellicola dolori e gioie dell'adolescenza, quell'età incerta in cui - dubitando di tutto - si devono prendere decisioni cruciali per la propria vita. Per riuscire a farlo così bene ci voleva un regista ultrasettantenne: o meglio, l'alleanza tra l'ultrasettantenne André Téchiné e la sua collega Céline Sciamma, giovane sceneggiatrice e regista in proprio (...). Si avverte che 'Quando hai 17 anni' è il film di un intellettuale: lo tradiscono il titolo stesso, preso a prestito da un verso di Arthur Rimbaud, e una dotta disquisizione sul desiderio mascherata da materia di studio dei ragazzi. Tuttavia la storia è narrata con estrema semplicità, e per questo risulta tanto più efficace e coinvolgente. (...) È vero che il regista porta ancora una volta nel film le proprie ossessioni e i propri temi ricorrenti, inclusi l'omosessualità e i fantasmi dell'incesto. Ma la sensibilità e l'acume con cui s'inoltra nell'universo di personaggi che oggi potrebbero essere suoi nipoti è ammirevole: non un'inquadratura che suoni falsa, nessuno stereotipo o luogo comune sull''età ingrata'; mentre le asperità, le reticenze e perfino l'aggressività dei comportamenti sottendono un bisogno lancinante di empatia e di assistenza reciproca. Però, in tema di rifiuto dei cliché sull'adolescenza, la cosa notevole è un'altra. Pur essendo a tutti gli effetti ragazzi della nostra epoca (...), quelli di Téchiné rifuggono dagli stereotipi che il cinema appiccica di regola ai teenager odierni: smartphone, messaggini, selfie e tutto il resto. Roba che, nelle intenzioni di tanti cineasti, vorrebbe 'fare realismo' e invece serve solo a smarrire la linea retta della narrazione. Resta da aggiungere che Téchiné dirige gli attori da par suo, ottenendo il massimo dai due giovanissimi interpreti e dalla sempre più brava Sandrine Kiberlain. Roberto Nepoti La Repubblica 6 Ottobre 2016 (...) Un film che una volta tanto non è fatto (solo) di psicologie o di facili sociologismi ma di aria, umori, colori, passioni. In perfetto equilibrio tra l'età impetuosa dei personaggi principali e la forza di quella Natura non meno protagonista di loro. Come riassume alla perfezione la poesia scritta da Rimbaud a 16 anni che Damien legge in una delle prime scene del film, 'Sensation'. E come André Téchiné aveva già fatto nel lontano 1994 in uno dei suoi film migliori, 'Les roseaux sauvages/L'età acerba'. Con la stessa capacità di catturare i palpiti più segreti e qualche fatica in più nel delineare il quadro storico di questa storia di maturazione e d'amore. Anche perché la guerra d'Algeria della sua giovinezza (Téchiné ha 73 anni), ormai storicizzata, aveva contorni più chiari e sicuri del presente melmoso in cui siamo sprofondati, che si affaccia in 'Quando hai 17' anni con qualche insistenza. Il padre di Damien, pilota militare, è sempre in missione in paesi pericolosi, il che spiega il clima di desiderio diffuso, alla 'Teorema', che si respira dopo l'arrivo del bel Tom, ma introduce anche l'unica nota lievemente forzata di un film altrimenti miracoloso. Grande ritorno di un autore che avevamo un po' perso di vista. Fabio Ferzetti Il Messaggero 6 Ottobre 2016 "«Avere 17 anni», uno dei più bei film del regista francese dai tempi del capolavoro 'Le Roseaux Sautages' ('94), è un romanzo di formazione e di scoperta della vita che si intreccia a quella della sessualità. Prepotente, furiosa, col cuore in gola e lo spavento di lasciarsi andare come solo quando si hanno diciassette anni. (...) Téchiné racconta a partire dai corpi filmati con amore, quello del protagonista, straordinaria faccia nuova del cinema francese, Corentin Fila, una specie di caos che scompiglia gli universi e le certezze (...). A cui fa da specchio Damien, trattenuto e impacciato disorientato nel confronto sul bordo del gender con la sua sessualità. (...) II cinema d'oltralpe ha un legame speciale con l'adolescenza, quasi che questo frammento dell'esistenza umana con le sue attese e la sua infelicità sia il terreno potenzialmente più ricco su cui sperimentare una narrazione. Coi rischi che comporta un tema infinitamente ripetuto, un mito, una leggenda, una raccolta di luoghi comuni, gli amori impossibili e la lotta confusa con l'età adulta. Per questo il film di Téchiné stupisce ancora una volta di più. È una storia d'amore, fisica e colta con pudore nella sua profonda segretezza Ma è anche la scoperta della vita e del mondo che avviene attraverso la sessualità, nella liberazione del desiderio, nella conquista di una nuova libertà che è insieme fiducia nel mondo e in un futuro. (...) Si può narrare il presente nell'amore? Sembra anche questo una sfida impossibile a meno che non sia orientata da un magnifico senso del cinema come quello che guida lo sguardo del regista. Non c'è mai in ogni singola inquadratura di Téchiné qualcosa di eccessivo, sentimentalismo a buon mercato, l'esibizione della sceneggiatura che tutto fa quadrare (tipico limite italiano). L'equilibrio complicato e prezioso, mai artefatto, è tra la scrittura precisissima nei toni, negli accenti dell'emozione, nei passaggi accelerati del regista insieme a Céline Sciamma (autrice dei bellissimi 'Diamante nero' e 'Tomboy'), di cui si sente la sensibilità raffinata a cogliere il sentimento di passaggio di ognuno dei personaggi e una messinscena quadratissima e insieme delicata. In cui la dimensione intima si spalanca sul presente, le guerre in cui la Francia è coinvolta coi loro morti di cui si parla sempre troppo poco (...). E sulla Storia, la guerra di Algeria, i pieds noirs, temi che si rincorrono nella poetica di Téchiné in un'eco che rimbomba fino a oggi. Tutto questo però con leggerezza, nel flusso della vita che sembra impossibile catturare e di cui invece Téchiné riesce a tradurre il respiro nelle sue immagini. Cristina Piccino Il Manifesto 16 Febbraio 2016 André Téchiné ha già raccontato con L'età acerba la nascita di un sentimento travagliato e di un desiderio che monta in piena natura, nondimeno sarebbe un errore ridurre Quando hai 17 anni alla sola descrizione di una passione adolescenziale. Perché il film dell'autore francese si misura con pudore e intelligenza con la virilità, la filiazione e tutto quello che determina profondamente gli individui. Téchiné ancora una volta dimostra la volontà di indagare gli insondabili sentimenti umani, partendo proprio dall'istintualità dell'adolescenza e adoperando una strategia situazionale dove la macchina da presa scruta al millimetro il corpo e scava nell'enigmatica impulsività adolescenziale. Il punto di vista dei giovani protagonisti è rapportato sempre al nucleo familiare e sociale la cui riformulazione è al passo con la storia. Se L'età acerba abitava nella Francia del conflitto algerino, Quando hai 17 anni è ficcato nelle montagne dell'Ariège e in un Paese