IL TEATRO SOCIALE SI RACCONTA
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IL TEATRO SOCIALE SI RACCONTA
TEATRO SOCIALE - Trento 5, 6, 7 giugno ore 10,45 (riservato scuole) 6, 7 ,8 giugno ore 21 9 giugno ore 18,00 ed ore 21,30 IL TEATRO SOCIALE SI RACCONTA Visita itinerante sulla storia del Teatro Sociale una produzione del Centro Servizi Culturali S.Chiara ideazione e drammaturgia Emanuela Rossini con Giacomo Anderle e Camilla Da Vico e Andrea Maccabelli oggetti scenici: Nadezhda Simeonova luci Marco Comuzzi consulenza storica Sergio Giovanazzi regia Giacomo Anderle Posti limitati (max 25 spettatori) Visto il limitato numero di spettatori è richiesta la prenotazione n.verde 800 013952 tel 0461 213834 dalle ore 10 alle 19 da lunedì a sabato [email protected] Per prenotazioni scuole: Area Formazione [email protected] tel 0461 213816 - 213815 fax 0461 213817 IL TEATRO SOCIALE SI RACCONTA “solo uno spazio vuoto consente la nascita di un fenomeno nuovo” (Peter Brook) Questa visita guidata in forma di spettacolo attraversa più di un secolo di storia: 1818 - 2001. Inizia negli anni in cui un privato cittadino, Felice Mazzurana – detto anche ‘il Caffettiere’ - decise che a Trento mancava un “vero teatro” di rappresentanza e lo fece costruire, riuscendo in un solo giorno a vendere quasi tutti i palchi alle ricche famiglie cittadine. Si passa poi agli anni in cui a gestirlo fu la Società dei Possessori dei Palchi, gli anni d’oro di fine Ottocento, quando a Trento venivano le grandi opere verdiane e a dirigere saliva a Trento Arturo Toscanini. Poi, la prima guerra mondiale, la chiusura del teatro, il restauro del 1924 e l’inizio di una nuova era, quella del cinema. Per 60 anni il Teatro Sociale ospiterà spettacoli di prosa, lirica e cinema fino al 1984 quando, non potendo sostenere i costi del restauro l’allora proprietario, l’impresario Zuliani, deciderà di venderlo. Scongiurando per poco il rischio di vederlo trasformato in un grande magazzino, la Provincia Autonoma di Trento, su richiesta di tutta la città, deciderà di acquistarlo. E così, nel 1984, per la prima volta, il Teatro Sociale da privato diventa teatro pubblico provinciale. L’ ultimo restauro, conclusosi nel 2000, lo restituirà al pubblico trentino nella vesti di un vero e proprio museo all’aperto sulla storia cittadina. Il racconto, scritto dalla drammaturga Emanuela Rossini che si è avvalsa della consulenza storica dell’arch. Sergio Giovanazzi, direttore dei lavori di restauro, si snoda, tra le sale e i palchi del teatro, svelando ai visitatori, tra prospettive insolite e trascurate, la memoria lunga del luogo. Fatti precisi, nomi, descrizioni vivide e pungenti della città del tempo: la cronistoria di questa grande avventura quale è stata la vita del Teatro Sociale, si intreccia con quella della sua città, cogliendola nel momento in cui ha saputo impossessarsi di questo nuovo simbolo, quale era il suo teatro, per costruire una nuova di visione di sè, capace di accompagnarla e sostenerla attraverso momenti di grandi trasformazioni, sociali, culturali ed economiche. Una storia unica e irripetibile nelle sue modalità e che a noi, oggi, ricorda quale sia ancora l’essenza e la potenza di un teatro e della sua arte: quella di essere un luogo di visioni, dove intravedere i nostri futuri impossibili, perchè, come ci ricorda il grande regista Peter Brook “solo uno spazio vuoto consente la nascita di un fenomeno nuovo” . La regia di Giacomo Anderle valorizza lo spazio e sa creare momenti scenici di grande poesia e suggestione, come quando in scena si intravede la figura di spalle di Puccini mentre ascolta la sua Manon Lescau, diretta da Toscanini o quando, con l’uso delle maschere, rendono vivi e ironici i dialoghi e le lamentele dei palchettisti sui costi per mantenere il teatro a servizio di rappresentanza della città. Le luci di Marco Comuzzi sono un vero e proprio ‘atto d’amore’ per il teatro: ornamenti, pitture, l’oro zecchino con cui sono ricoperti i candelabri….. prendono vita facendo sì che sia lo spazio a diventare il vero narratore della sua storia. Inoltre con l’appoggio della cooperativa La Ruota di Trento sarà possibile anche per i non abili in carrozzine accedere alle recite serali. Prenotazione obbligatoria (max 25 spettatori a recita) telefonando n. verde 800 013952 oppure allo 0461 213834 ( da lunedì a venerdì dalle ore 10 alle ore 19) biglietto 10 euro intero 8 euro ridotto (over 65, under 18) 6 euro gruppi scuole ai possessori della Carta In Cooperazione verrà effettuato uno sconto pari al 10% sul prezzo del biglietto