13 Maria Valtorta - Fondazione Maria Valtorta

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13 Maria Valtorta - Fondazione Maria Valtorta
Viale Carducci, 71 – 55049 VIAREGGIO (Lucca)
17 FEBBRAIO 2017
- NEWSLETTER N° 13
Tutto quello che Maria Valtorta ha scritto
è stato pubblicato?
Maria Valtorta, nel suo letto,
in una foto del 1951
Nel numero di febbraio 2017 della
rivista Frammenti di Pace è stato
pubblicato un interessante articolo
della giornalista Rita Ricci nel
quale vengono presentati i lavori
del Convegno Valtortiano Internazionale dello scorso 22 e 23
ottobre 2016, organizzato dalla
Fondazione Maria Valtorta.
La domanda è: a 56 anni dalla morte (avvenuta
il 12 ottobre 1961) sono stati pubblicati tutti gli
scritti di Maria Valtorta? Non è una domanda
retorica. Non è una domanda vana. Comprendere
bene ciò che Maria Valtorta ha scritto (la sua
Opera) implica farsi, e fare, tutta una serie di
domande a cui comunque tutti rispondono in
modo implicito o esplicito. Invece di tralasciarle,
le domande, le facciamo uscire allo scoperto
proprio per afferrare bene la o le risposte.
Nessun stupore su quanto vado scrivendo; mi
raccomando: che nessuno si stracci le vesti.
Tutti hanno il diritto di conoscere e dunque fare
delle domande, sì, anche quelle che qualcuno
potrebbe considerare «scomode». Evitiamo però,
fin da subito, la solita obiezione cattiva di chi non
vuole uscire dalle proprie pseudo (in)sicurezze.
Prendendo spunto dall’Opera Valtortiana scriviamola così: Questo atteggiamento è cavilloso?
È la ricerca, appunto, di cavilli per creare problemi. «Cavillo» in italiano è definito così:
«Argomento o ragionamento sottile e capzioso,
sostenuto in malafede per alterare la verità a
proprio vantaggio; pretesto, arzigogolo».
1
PREGHIERA
per chiedere a Dio
il riconoscimento
pubblico delle virtù
di Maria Valtorta
O Dio,
Misericordia infinita
ed eterna,
che in Maria Valtorta,
umile tua creatura,
hai manifestato le meraviglie
del tuo amore,
glorifica questa tua figlia
che ha accettato di unirsi
alla Passione del tuo Figlio
fino alla consumazione totale
in un letto di dolore.
O Signore
d'inesauribile bontà
che l'esempio di vita
della tua ancella,
la sua testimonianza eroica,
la perseveranza fino
al dono totale,
converta il cuore dei
peccatori accenda l'amore dei
tiepidi, faccia divampare
la carità in tutti.
O Signore
che hai unito al Cristo,
Uomo-Dio, quale sposa
crocifissa, Maria Valtorta,
fa che la santa Chiesa,
riconosca le sue virtù
e la sua missione
e la porga a tutti i fedeli
come modello da imitare,
e a cui chiedere
l'intercessione presso di Te.
Per Cristo Nostro Signore.
Amen.
Gesù, negli scritti Valtortiani, utilizza più volte
questo termine, ad esempio:
L’Evangelo come mi è stato rivelato, capitolo 7:
La piccola Maria con Anna e Gioacchino. Sulle sue labbra è già la
Sapienza del Figlio
Dice Gesù: «Sento già i commenti dei dottori del cavillo:
cavillo “Come
può una bambina di non ancora tre anni parlare così? È una
esagerazione”. E non riflettono che loro mi fanno mostruoso
alterando la mia infanzia ad atti da adulto. […] La piccola Imelde
Lambertini, Rosa da Viterbo, Nellie Organ, Nennolina, vi diano
base, o dottori difficili,
difficili per credere che mia Madre potesse pensare
e parlare così.
L’Evangelo come mi è stato rivelato, capitolo 35:
Fuga in Egitto. Insegnamenti sull'ultima visione legata
all'avvento di Gesù.
Dice Gesù: «E anche questa serie di visioni cessano così. Con
buona pace dei dottori difficili siamo andati mostrandoti le scene
che hanno preceduto, accompagnato e seguito il mio Avvento, non
per esse stesse, che sono molto note per quanto svisate da
elementi sovrapposti nei secoli, sempre per quel modo di vedere
umano che, per dare maggior lode a Dio — e perciò è perdonato —
rende irreale ciò che è tanto bello lasciare reale.
L’Evangelo come mi è stato rivelato, capitolo 100:
A Nazareth dal vecchio e malato Alfeo. Non è facile la vita
dell’apostolo
E ancora per i dottori del cavillo dico che ho usato il termine "zio"
e "zia", inusato nelle lingue palestinesi, per chiarire e definire una
irrispettosa questione sulla mia condizione di Unigenito di Maria e
sulla Verginità pre e post parto di mia Madre, la quale mi ebbe
per spirituale e divino connubio e, lo si ripeta ancora una volta,
non conobbe altre unioni, né ebbe altri parti.
I Quaderni del 1944 - 13 maggio 1944
I summenzionati farisei faranno anche un’altra osservazione circa
il dettato di ieri. Ho detto: “Avevi ragione. È troppo forte per te.
Bisogna mitigare il decreto”. Sento già il coro scandalizzato di
questi dottori del cavillo:
cavillo “Ma come? Dio non lo sapeva che questo
era troppo forte? Costei bestemmia facendo accusa a Dio di essere
non perfetto nell'intelligere e applicare”.
I Quaderni del 1944 – 20 agosto 1944
Dice Gesù: «Quando io ti svelo episodi sconosciuti della mia vita
pubblica, sento già il coro dei dottori difficili dire: “Ma questo fatto
non è nominato nei Vangeli. Come può dire costei: ‘io ho visto
questo’?”. A costoro rispondo con parole dei Vangeli. […] E allora?
Che dicono ora i dottori del cavillo?
cavillo
2
Ingegnere francese in
pensione che si è dedicato allo studio degli scritti
valtortiani raccogliendo
oltre diecimila evidenze
e pubblicando in questi
anni dei libri a carattere
scientifico che dimostrano come il contenuto
dell’Opera principale di
Maria Valtorta si può
vagliare con l’aiuto e
l’ausilio della scienza.
In lingua italiana sono
disponibili due testi:
L’Enigma Valtorta 1 e 2.
Fisico e ricercatore del
CNR che ha indagato
l’Opera principale di
Maria Valtorta dal punto
di vista astronomico
verificando come i dati
dei
calcolatori
della
NASA sono compatibili
con le descrizioni presenti nell’Evangelo.
Recentemente è stato
ordinato Diacono permanente presso la Diocesi
di Bari-Bitonto. Fino ad
oggi ha pubblicato due
libri su Maria Valtorta:
I Cieli Raccontano 1 e 2.
In ogni caso il significato è sempre lo stesso.
E cioè: di fronte a persone che sollevano falsi
ragionamenti (sofismi) o che alzano problemi
senza senso, oppure rifiutano la soluzione che è
evidentissima, per affermare, con categorica
sicumera, che gli scritti di Maria Valtorta sono
parto della sua fantasia o delle sue malattie (non
cito perché me ne vergogno, chi ha decretato
senza averne titolo, la malattia psichica e la
multi personalità di Maria Valtorta), Gesù negli
scritti Valtortiani, li definisce «dottori
dottori del
cavillo».
cavillo Per chiarire ancora meglio: «cavillosi»
non sono né Jean-François Lavère né Liberato De
Caro perché volendo capire, hanno posto dei
problemi, li hanno analizzati con attenzione,
hanno studiato le vari soluzioni possibili, e poi
hanno scelto e adottato quella che hanno ritenuto
la migliore. Tutto questo per sostenere l’Opera
Valtortiana e non per distruggerla. «Cavillosi»
sono i molti (troppi) che accampano storie o fatti
inverosimili; o critici che vorrebbero cancellare,
togliere, omettere molte parti degli scritti.
«Cavillosi» sono chi, per partito preso e senza
conoscenza di causa (perché non hanno letto),
hanno deciso che i testi Valtortiani sono fantasia
di donna senza cultura. È faticoso, ma nessuno
deve dimenticare che non è la gente che deve
essere convinta, ma chi la Divina Provvidenza ha
voluto a guida della Chiesa Italiana. Loro devono
essere convinti. Non la Chiesa Romana? Certo!
Ma il punto di partenza, di genere, deve essere
locale, solo dopo quella della Curia Romana.
Perciò, per favore, lasciate perdere questo «titolo»
per quello che mi riguarda.
3
NOVITÁ
EDITORIALE:
il Centro Editoriale
Valtortiano (C.
(C.E.V.)
ha pubblicato
l’edizione completa
dell’Opera
“L’Evangelo come mi
è stato rivelato”
rivelato”
in versione
AudioLibro
(in lingua italiana)
composto da
da 10 CD
in formato MP3
che possono essere
acquistati presso le
librerie online oppure
richieste alla
alla vostra
vostra
libreria di fiducia
per ascoltare
tutti i 652 capitoli
il Centro Editoriale
Valtortiano (C.
(C.E.V.)
ha pubblicato il primo
volume del “L’Evangelo
come mi
rivelato””
è stato rivelato
di Maria Valtorta
nella traduzione
traduzione
in lingua greca
Sarebbe decisamente denigratorio spararmi
contro un termine del genere. Il mio punto di
vista vuole essere quello della Chiesa Italiana
supponendo che voglia capire il caso Valtortiano.
Mettendomi in questi panni cerco di ragionare,
alzare problemi e proporre soluzioni vere e
valide.
Ripetiamo, la domanda è: a 56 anni dalla morte
(12 ottobre 1961), sono stati pubblicati tutti gli
scritti di Maria Valtorta?
Subito questa domanda ne pone altre due:
È un vero problema questo?
Non ci bastano gli scritti che abbiamo in mano?
E c’è un ulteriore domanda. Quello che Maria
Valtorta ha scritto è perfettamente identico a
quello che è stato stampato? Se la Chiesa avesse
accettato tutto, forse su alcune cose si potrebbe
soprassedere, ma visto come si è svolta la storia,
la Chiesa (ma anche noi tutti lettori) deve
pretendere di vedere anche le virgole cancellate.
Ricordo a tutti che nell’iscrizione di una persona
nell’elenco dei beati o dei santi, c’è di mezzo,
addirittura, l’infallibilità della Chiesa stessa.
Come può allora la Chiesa non essere super
prudente e dunque acribiosamente analizzare
ogni fatto e ogni scritto?
Dunque veniamo alla prima domanda.
È stato pubblicato tutto? Qualcuno potrebbe dire:
andiamo dall’editore ed erede degli scritti autografi e chiediamoglielo! Troppo facile! E non
giustamente critico. Facciamo allora un’altra
domanda: esiste qualche motivo per supporre
qualche dimenticanza? Qualche omissione?
Scartiamo anzitutto le domande che ancor oggi
alcuni si pongono. Dove sono finite le lettere – si
4
è parlato di circa 200 – che si notano assenti
almeno nel secondo volume dedicato alla
corrispondenza con Madre Teresa Maria?
Dov’è finito il romanzo «Il cuore di una donna»
che Maria Valtorta scrisse prima di ogni cosa e
che gli eredi hanno dichiarato bruciato come
voleva lei prima della morte e prima di assentarsi
da questo mondo?
Quadernetti Senza Data 6 p. 250:
Madre Teresa Maria e
Marta Diciotti furono le
due persone che rimasero più vicine e fedeli a
Maria Valtorta durante
e dopo la sua esperienza
mistica. Madre Teresa
fu la sua consigliera
spirituale,
era
una
monaca carmelitana di
clausura che intrattenne una fitta corrispondenza epistolare con la
mistica di Viareggio.
Marta Diciotti fu invece
la persona che accudì e
servì con dedizione e
amore Maria Valtorta
.
“Brucia tutto. Solo per l'Opera mia devi esser conosciuta come
scrittrice”. Ed io, sempre ubbidientissima a Lui, feci ardere quel
capolavoro. Un’ubbidienza che mi costò molto, e ancor mi pesa,
ma la Volontà di Dio va sempre fatta, quale che sia, costi [quel]
che costi!!! [Lo scritto, senza data, che abbiamo riportato in
chiusura è su un foglietto messo in una busta, sulla quale Madre
Teresa Maria di S. Giuseppe, ha scritto:
Foglietto di Maria V. riguardo il romanzo: Il cuore di una
donna, e righe di Marta.
Le righe di Marta, su un altro foglietto, sono le seguenti:
Corrispondenza varia e suo scritto circa l'ordine di bruciare il
libro “Il cuore di una donna” che io non volli bruciare a sua
insaputa e perciò esiste sempre. Marta Diciotti 15-2-1962.
Il voluminoso manoscritto fu poi consegnato all'Editore Emilio
Pisani con la seguente lettera:
Viareggio 15-3-1978
Caro Emilio.
Ti affido il manoscritto del Cuore di una Donna che deve essere
distrutto, come mi ebbe a dire Maria e che io non feci. Tu che hai
il mezzo per bruciarlo lo puoi fare quando vuoi. Però non oltre la
mia morte.
Marta Diciotti
Del suo romanzo Maria Valtorta parla nell'Autobiografia, poco
oltre la metà del primo capitolo della parte settima] a p. 367.
Ripeto lasciamo perdere queste due domande
- a cui comunque, parzialmente, è stato risposto 5
Autobiografia di Maria
Valtorta scritta dalla
mistica durante i primi
mesi dell’anno 1943 in
obbedienza alla richiesta
di padre Romualdo M.
Migliorini, che era il suo
direttore spirituale. Al
termine di questo testo,
il 23 aprile 1943 ha
inizio la straordinaria
esperienza mistica che
porterà Maria Valtorta a
scrivere l’Opera su Gesù.
Raccolta di scritti di
Maria Valtorta che sono
rimasti inediti fino al
2006 e che erano stati
vergati su fogli volanti,
quinterni e taccuini dalla
mistica di Viareggio.
Contengono interessanti
approfondimenti su numerose tematiche.
che, in qualche modo, tutti avrebbero piacere ci
fosse una dichiarazione ufficiale dell’eredità in
cui si dichiarasse questi due blocchi di documenti
irrimediabilmente perduti.
Resta però almeno un fatto. A pag. 32 del
giorno 24 marzo 1946 (Terza domenica di
Quaresima del vecchio messale) del Libro di
Azaria, si parla dell’elenco dei libri presenti nella
microscopica biblioteca casalinga di Maria
Valtorta.
Il suo angelo custode, Azaria, la loda perché ne
ha fatto l’elenco aggiungendovi anche i libri dati
in prestito e non ancora ritornati.
Una breve ricerca legge che verso la fine
dell’Autobiografia (pp. 406-407) c’è un certo
elenco di libri, quasi un riassunto, ma niente più.
Sparsi qua e là nei vari libri, ci sono indicazioni
di singoli testi.
Ad esempio: nell’Autobiografia la nota a p. 53.
E poi a p. 194; nei I Quaderni del 1945-1950 a p.
94, 8 settembre 1945, altro testo. Nel volume
Quadernetti che raccoglie «gli scritti di Maria
Valtorta – rimasti inediti fino al 2006 (sic) – che
sono su fogli volanti e su gruppi di fogli» (p. 5),
almeno così è scritto, non c’è traccia di questo
elenco importantissimo.
Dunque, che fine ha fatto? È andato perduto
anche questo? Che gli eredi abbiano pubblicato
l’elenco dei quaderni originali su un piccolo testo
con i sommari dei contenuti (Catalogo dei
quaderni autografi di Maria Valtorta, Emilio
Pisani, Centro Editoriale Valtortiano, Isola del
Liri FR 2010), è certamente una cosa buona, ma e
l’elenco dei libri della biblioteca Valtortiana?
Questo è un caso che chiunque può constatare.
6
I video che
documentano
i lavori e gli interventi
dei relatori del
PRIMO CONVEGNO
VALTORTIANO
INTERNAZIONALE
di Forte dei Marmi,
che si è svolto il
22/23 ottobre 2016,
sono disponibili sul sito
online della Fondazione
Ma allora è sicuro che non ci sia altro visto che
ci sono voluti 50 e passa anni – tempi biblici,
come si suole dire - per pubblicare ciò che è stato
edito?
È possibile però un’obiezione: «in fondo si tratta
di cose piccole o addirittura nulle. Perché perdere
tempo dietro queste minuzie? Cose ben più
importanti sono in ballo». Semplicemente non è
vero che sono minuzie senza valore. Davanti al
giudizio della Chiesa niente è senza valore.
Perfino le note della spesa valgono. Si, valgono.
Perché provano la povertà e l’indigenza in cui
Maria Valtorta è vissuta. Anche queste
andrebbero pubblicate. Nessuna meraviglia.
I quaderni di Tamanrasset del beato Charles de
Foucauld contengono anche le note di spesa
quotidiana (Cfr. Carnets de Tamanrasset 19051916, Nouvelle Cité, Paris 1986). Praticamente
un intero volume è dedicato a queste note.
Leggere per credere. Perché per Maria Valtorta
dovrebbe essere diverso?
Quindi la domanda resta pienamente valida e
molto importante.
Alla prossima Newsletter il proseguo.
Maria Valtorta:
www.fondazionemariavaltorta.it
Don Ernesto Zucchini
FONDAZIONE MARIA
VALTORTA
viale Carducci, 71
55049 VIAREGGIO (Lucca)
P.S. Tutti i testi di Maria Valtorta sono Editi dal
«Centro Editoriale Valtortiano, Isola del Liri, FR»
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