EXTERIOR MAPA (ITALIA).ai
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EXTERIOR MAPA (ITALIA).ai
Generalitat de Catalunya Rinamed. Regioni e rischi www.rinamed.net Piemonte Provenza-Alpi Costa-Azzurra LanguedocRoussillon 2 Superficie: 32.000 km Popolazione: 6.000.000 abitanti Capitale: Barcellona CARATTERISTICHE SOCIOECONOMICHE L'industria è una delle basi dell'economia, anche se durante gli ultimi anni il settore terziario, in particolare il commercio ed il turismo, si è notevolmente sviluppato. CARATTERISTICHE NATURALI DELLA REGIONE La diversità del rilievo, si alternano pianure e regioni molto montagnose, crea una grande diversità di habitat bioclimatici. Il perfetto adattamento dei pini alle condizioni climatiche della Catalogna fa delle pinete il tipo di foresta predominante. Nelle località più fresche e più umide troviamo lecci e faggi. Nella zona dei Pirenei la vegetazione è quella di alta montagna, prevalentemente a pascoli. Occorre anche sottolineare l'importanza delle zone dei delta. CARATTERISTICHE SOCIOECONOMICHE Agricoltura specializzata in pianura (cereali) e in collina (vite). L'industria di automobili e il relativo indotto riveste primaria importanza nel torinese. Altri poli industriali sono Ivrea (elettronica), il Biellese (tessile), Novara (chimica, grafica), l'Ossola (siderurgica e meccanica), Alessandria. In crescita il settore terziario. 2 Superficie: 31.400 km Popolazione: 4.472.000 abitanti Capoluogo di Regione: Marsiglia CARATTERISTICHE SOCIOECONOMICHE Il 78% della popolazione lavora nel settore terziario, i servizi ed il turismo. Le zone litorali presentano una grande densità di popolazione. Superficie: 27.376 km2 Popolazione: 2.300.000 abitanti Capoluogo di Regione: Montpellier Catalogna Lombardia Superficie: 25.399 km2 Popolazione: 4.360.000 abitanti Capoluogo di Regione: Torino CARATTERISTICHE NATURALI DELLA REGIONE La regione è molto ricca di specie animali e vegetali. La Camargue, area protetta di grande interesse ambientale, è una delle sue località da segnalare. CARATTERISTICHE SOCIOECONOMICHE Lo sfruttamento della campagna è in declino ed il settore industriale è poco attivo, ma esiste un grande sviluppo del turismo estivo. Una delle caratteristiche significative della regione è la grande densità di popolazione attorno alle zone urbane, spesso in zone inondabili. RISCHI 1. Inondazioni 2. Incendi boschivi 3. Frane 4. Valanghe 5. Terremoti RISCHI 1. Inondazioni 2. Terremoti 3. Incendi boschivi 4. Frane 5. Valanghe CARATTERISTICHE NATURALI DELLA REGIONE Le pianure presentano una vegetazione mediterranea tipica (macchia mediterranea, pinete e querceti) e le zone di montagna sono caratterizzate da roveti, castagneti e conifere. CARATTERISTICHE NATURALI DELLA REGIONE Da un punto di vista climatico la regione si divide in due parti: la settentrionale a clima umido e la meridionale più secca. La regione è montuosa (Alpi occidentali e gli Appennini) per quasi la metà della sua estensione, mentre la pianura e le colline rappresentano circa un quarto ciascuna del territorio. Quanto alla vegetazione, è molto ricca (oltre 2800 specie): particolarmente significativa la presenza di specie mediterranee e, all’opposto, artico-alpine. Elevato il numero di endemismi. Legge regionale 7/2003 "Disposizioni in materia di Protezione Civile": gli obiettivi di questa legge riguardanti la pianificazione trovano una loro esplicitazione a livello metodologico in una serie di linee guida. Queste linee guida si propongono come strumento tecnico per la redazione dei piani comunali di protezione civile; sono strutturate in capitoli che richiamano le sezioni principali presenti nell'articolazione del piano: analisi territoriale, scenari di rischio, organizzazione e risorse, procedure, formazione, informazione ed esercitazioni. • I Piani di Prevenzione dei Rischi (PPR) • I Piani ORSEC RISCHI 1. Inondazioni 2. Incendi boschivi 3. Erosione costiera e riduzione delle spiagge 4. Frane 5. Terremoti 6. Valanghe CARATTERISTICHE SOCIOECONOMICHE Grazie al grande sviluppo agricolo ed industriale, alla propensione commerciale e finanziaria, al prodotto interno lordo e al tenore di vita, la Lombardia è la regione economicamente più ricca e all’avanguardia fra quelle italiane. CARATTERISTICHE NATURALI DELLA REGIONE Dal punto di vista climatico, la regione si può suddividere in tre zone: la zona alpina, le pianure e la zona dei laghi prealpini. Dal punto di vista orografico, il territorio lombardo è rappresentato per il 40,7% da montagne, per il 12,4% da colline mentre le pianure ne costituiscono il 46,9%. La diversità orografica e climatica implica quindi una grande varietà di vegetazione. RISCHI 1. Inondazioni 2. Frane 3. Incendi boschivi 4. Valanghe 5. Temporali 6. Terremoti PIANI DI PREVENZIONE E DI EMERGENZA PIANI DI PREVENZIONE E DI EMERGENZA Superficie: 23.861 km2 Popolazione: 9.108.545 abitanti Capoluogo di Regione: Milano PIANI DI PREVENZIONE E DI EMERGENZA • Piani di emergenza provinciali predisposti a cura delle prefetture e delle province • Piani comunali di protezione civile • Piano per l’Assetto Idrogeologico del fiume Po (PAI) • Piano straordinario delle aree ad elevato rischio idrogeologico (PS 267) Liguria Superficie: 5.416 km2 Popolazione: 1.571.783 abitanti Capoluogo di Regione: Genova CARATTERISTICHE SOCIOECONOMICHE L'attività portuale, tanto per le merci che per il traffico di passeggeri nei tre porti principali di Genova, La Spezia e Savona nonché il traffico relativo al piccolo cabotaggio nei numerosi porti turistici, è la base economica dello sviluppo sociale. Non si può trascurare il comparto industriale della cantieristica, della siderurgia ed alcuni poli di tecnologie avanzate. Il settore turistico costituisce un'attività fiorente soprattutto nelle zone litoranee ma ha anche nell'entroterra con l'agriturismo. Un altro settore importante dell'economia è la floricoltura, concentrata in particolare a Sanremo. La regione dispone anche di un'agricoltura di qualità, specializzata nella produzione di olio e di vino. CARATTERISTICHE NATURALI DELLA REGIONE Clima tipicamente mediterraneo, benché alcune regioni interne abbiano un clima continentale piuttosto temperato e che alcune zone delle Alpi marittime presentino caratteristiche climatiche proprie dell'alta montagna. RISCHI 1. Inondazioni 2. Incendi boschivi 3. Frane 4. Terremoti 5. Siccità PIANI DI PREVENZIONE E DI EMERGENZA I rischi naturali sono affrontati a livello normativo con Piani di prevenzione e di emergenza che consistono sia nell'analisi dei rischi che in procedure operative PIANI DI PREVENZIONE E DI EMERGENZA • I Piani di Prevenzione dei Rischi (PPR) • I Piani ORSEC Lombardia RISCHI 1. Inondazioni 2. Incendi boschivi 3. Frane 4. Temporali e tempeste 5. Valanghe 6. Siccità 7. Ondate di calore e ondate di freddo 8. Terremoti Piemonte Liguria Calabria Provenza-Alpi Costa Azzurra PIANI DI PREVENZIONE E DI EMERGENZA • INFOCAT: Piano di protezione civile in caso di incendi boschivi in Catalogna • INUNCAT: Piano speciale di emergenza in caso di inondazione in Catalogna • NEUCAT: Piano speciale di emergenza in caso di valanghe in Catalogna • SISMICAT: Piano speciale di emergenza sismica in Catalogna • CAMCAT: Piano speciale di emergenza in caso di inquinamento delle acque del mare in Catalogna LanguedocRoussillon Catalogna Baleari o ne ra ter Calabria di Comunità Valenciana Me e r a Superficie: 618,33 km2 Popolazione: 333.910 abitanti Capoluogo di Regione: Catanzaro CARATTERISTICHE SOCIOECONOMICHE Si tratta di una regione principalmente agricola, la popolazione lavora nelle aziende agricole o nelle industrie agroalimentari di trasformazione. Il turismo, che approfitta della situazione privilegiata della zona, è anche un importante motore dell'economia. M Murcia RISCHI 1. Inondazioni 2. Terremoti 3. Frane Comunità Valenciana Superficie: 23.255 km2 Popolazione: 4.326.708 abitanti Capitale: Valencia CARATTERISTICHE SOCIOECONOMICHE La tradizione agricola è molto forte. Le terre irrigate sono soprattutto destinate alla coltura di agrumi, del riso e delle colture ad ortaggi; quelle non irrigate sono invece destinate alla coltura della vite, dei mandorli, degli ulivi e dei cereali. L'attività commerciale ha avuto un forte sviluppo grazie alle esportazioni di prodotti agricoli ed industriali. CARATTERISTICHE NATURALI DELLA REGIONE Il clima della Comunità Valenciana è caratterizzato da inverni miti ed estati calde, da precipitazioni modeste ed irregolari concentrate di solito in autunno e primavera. La vegetazione è tipicamente mediterranea, con boschi di querce verdi e di lecci, spesso sostituiti da conifere (specialmente pino bianco, ma anche pino domestico e pino marittimo). Tipica è la macchia mediterranea dove abbondano la lavanda, il rosmarino, la ginestra... RISCHI 1. Inondazioni 2. Incendi boschivi 3. Terremoti 4. Temporali e tempeste 5. Valanghe 6. Siccità 7. Frane 8. Ondate di calore e ondate di freddo PIANI DI PREVENZIONE E DI EMERGENZA • Piano speciale per gli incendi boschivi • Piano speciale per le inondazioni • Procedure d’ intervento in caso di valanghe • Procedure d’ intervento in caso di rischio sismico • Piano territoriale di emergenza della Comunità Valenciana Andalusia Murcia Baleari Superficie: 11.317 km2 Popolazione: 1.200.000 abitanti Capitale: Murcia CARATTERISTICHE SOCIOECONOMICHE L'agricoltura è la base dell'economia, soprattutto per la tradizionale coltivazione di ortaggi e per la maggiore disponibilità di terreni irrigabili. L’industria è rappresentata dai settori chimico e navale e da altre imprese di vario genere: alimentari, di trasformazione... Il turismo si concentra principalmente lungo la costa, ma anche in alcune zone dell’interno. CARATTERISTICHE NATURALI DELLA REGIONE Clima temperato in inverno e caldo in estate. Il carattere torrenziale delle precipitazioni è la caratteristica più significativa: ha ripercussioni molto importanti sui corsi d'acqua e sui processi d'erosione. Il deficit idrico è generalizzato, ma è più accentuato a sud e a est della regione. Le formazioni vegetali più comuni sono la macchia mediterranea ed i pascoli, con una grande varietà di specie locali. RISCHI 1. Inondazioni 2. Incendi boschivi 3. Siccità 4. Sismi 5. Ondate di calore e ondate di freddo 6. Temporali e tempeste 7. Frane 8. Valanghe PIANI DI PREVENZIONE E DI EMERGENZA • PLATEMUR: Piano territoriale di protezione civile della Regione Murcia • INFOMUR: Piano de protezione civile di emergenza in caso di incendi boschivi in Murcia • Piano per le Inondazioni (in corso di stesura) • COPLA: Piano speciale di emergenza per le spiagge Superficie: 5.061 km2, distribuita in alcune isole come Maiorca, Minorca, Ibiza, Formentera, Cabrera e altre più piccole Popolazione: 900.000 abitanti Capitale: Palma di Maiorca CARATTERISTICHE SOCIOECONOMICHE La regione è passata da una vocazione soprattutto agricola ad un'economia basata sul turismo. Andalusia Superficie: 88.000 km2 Popolazione: 8.000.000 abitanti Capitale: Siviglia CARATTERISTICHE SOCIOECONOMICHE Per molto tempo il settore primario ha costituito la base dell'economia, in primo luogo l’agricoltura convenzionale o di seccagno (senza irrigazione) e poi l’allevamento di bestiame e la pesca. Ma da alcuni anni il settore turistico è diventato una delle risorse più importanti. Il settore dei servizi porta alla Comunità Autonoma dell’Andalusia risorse economiche molto importanti. CARATTERISTICHE NATURALI DELLA REGIONE Il clima presenta caratteristiche mediterranee, atlantiche e continentali. Subisce l'influenza dell'Oceano Atlantico, cosa che crea una grande diversità di paesaggi e di condizioni climatiche: dalla costa tropicale del sud di Granada o di Malaga fino al deserto di Tabernas in Almeria. Le montagne della Sierra Morena e la cordigliera Betica circondano la valle del Guadalquivir. RISCHI 1. Inondazioni 2. Incendi boschivi 3. Siccità 4. Ondate di calore e ondate di freddo 5. Terremoti PIANI DI PREVENZIONE E DI EMERGENZA • INFOCA: Piano antincendio in Andalusia • PACD: Piano per il controllo della desertificazione in Andalusia. • Piano di emergenza in caso d’ inondazione in Andalusia. • Piano territoriale di emergenza dell'Andalusia www.rinamed.net CARATTERISTICHE NATURALI DELLA REGIONE Clima mediterraneo puro ad eccezione della sierra di Tramuntana. Il vento è molto importante, soprattutto il vento del nord (tramontana) in autunno ed in primavera. La vegetazione è tipicamente mediterranea, i lecci occupano le zone più piovose e le pinete, la macchia mediterranea le zone più secche. Le zone più elevate di Maiorca e le rocce del litorale presentano una grande varietà di specie endemiche. RISCHI 1. Incendi boschivi 2. Temporali e tempeste 3. Siccità 4. Inondazioni 5. Ondate di calore e ondate di freddo 6. Frane 7. Terremoti PIANI DI PREVENZIONE E DI EMERGENZA • EVITAELFOC (EVITA IL FUOCO) • INFOBAL: Piano speciale di emergenza per il rischio incendi boschivi Convivere con il rischio è possibile Generalitat de Catalunya www.rinamed.net CHE COS'E' UN RISCHIO? Un rischio è un pericolo potenziale al quale possono essere esposte persone o cose. CLASSIFICAZIONE DEI RISCHI FATTORI IMPLICATI RISCHIO= PERICOLOSITË x VULNERABILITË Rischi collettivi e rischi localizzati I rischi sono classificati anzitutto in rischi collettivi e rischi localizzati benché non esista una distinzione netta fra i due tipi. In generale si parla di rischio collettivo in caso di un fenomeno o di una emergenza che colpisca un gran numero di persone (per esempio un’inondazione, un terremoto, un incidente industriale grave, ecc.). Al contrario, nelle situazioni di rischio localizzato, gli incidenti colpiscono un numero ristretto di persone (per esempio gli incidenti sul lavoro, stradali, domestici, ecc.). RISCHI NATURALI Meteorologici Di origine geofisica • Temporali • Ondate di freddo o di caldo • Tempeste • Nevicate • Uragani • Tornadi • Nebbie • • • • • • • Di origine mista D’origine biologica • • • • • Calamità per l’agricoltura o per il bestiame • Epidemie o pandemie • Malattie Inondazioni Incendi boschivi Siccità Desertificazione Probabilità che in una certa area si possa verificare un fenomeno di una certa estensione, intensità e durata, implicante conseguenze negative. Grado di perdita causato da un fenomeno pericoloso di una data intensità ad uno o più elementi a rischio. Un rischio episodico è caratterizzato da effetti immediati (sismi, incendi forestali, ecc.), ciò lo distingue da situazioni che hanno effetti a più lungo termine come quelle associate a rischi legati al cambiamento del clima (il buco dell’ozono, ecc.). I rischi possono inoltre divedersi in rischi naturali e rischi antropici sulla base del luogo in cui si verificano. Sono considerati rischi naturali le inondazioni, le eruzioni vulcaniche, le calamità per l’ agricoltura, le malattie infettive, ecc. I rischi antropici sono quelli collegati alla convivenza di numerosi individui in società. Citiamo ad esempio i rischi tecnologici, quelli associati al trasporto o quelli la cui origine è la mancanza di un servizio essenziale per la popolazione, ecc. Pericolositˆ Vulnerabilitˆ Rischi episodici e rischi a medio e lungo termine Rischi naturali e rischi antropici La nozione di rischio deve includere la frequenza e la magnitudo del fenomeno (pericolosità), come gli eventuali danni (vulnerabilità degli elementi a rischio). Perché la vulnerabilità è aumentata negli ultimi anni? RISCHIO Terremoti Eruzioni vulcaniche Frane Valanghe Maremoti Frane costiere o erosione Subsidenze • Aumento dei danni a causa dell’occupazione intensiva del territorio da parte della popolazione. • Aumento del valore delle cose. • Aumento del tenore di vita. • Aumento della densità abitativa. • Comparsa in zone a rischio di aree privilegiate dal punto di vista economico o ludico. • Incremento delle infrastrutture. • Mancanza di conoscenza da parte della popolazione sulle caratteristiche naturali dei luoghi dove abita o transita, come dei rischi ad essa associati. • Mancanza di sensibilizzazione e di formazione sui rischi connessi ad azioni scorrette o imprudenti. Non si può parlare di rischio in assenza di persone o beni (materiali o ambientali) esposti al pericolo; in questo caso il rischio è nullo. INTERVENTI PER FRONTEGGIARE I RISCHI Prevenzione Questo termine comprende tutte le misure adottate in anticipo al fine di evitare o ridurre i danni causati dal verificarsi di un fenomeno pericoloso. Si tratta di misure prese a lunga scadenza, che prevedono una corretta pianificazione dell’assetto del territorio nonché la programmazione di interventi strutturali e non strutturali di difesa del suolo. Previsione Consiste nelle attività dirette allo studio ed alla determinazione delle cause dei fenomeni calamitosi, alla identificazione dei rischi ed alla individuazione delle zone del territorio soggette ai rischi stessi. Intervento immediato Gestione del rischio subito dopo il manifestarsi del fenomeno. I rischi naturali non sono mai totalmente naturali: l’uomo è divenuto uno degli agenti che modifica questi rischi. Azioni posteriori Studio degli eventi passati ed elaborazione di dati storici. Misure di recupero Educazione comportamentale di fronte al rischio www.rinamed.net Incendi boschivi Generalitat de Catalunya www.rinamed.net IL FENOMENO Incendi boschivi (it.), incendi forestal (ca.), incendio forestal (es.), incendie de forêt (fr.), forest fire (en.) Fuoco che si propaga senza controllo su un terreno forestale coinvolgendo vegetazione che non era destinata a bruciare. TEMPESTA i Il caso delle Balear e da forti venti. a da piogge torrenziali Tempesta accompagnat 2001. 10 e 11 novembre Penisola Iberica al mediterranea della Isole Baleari, costa Spagna. Sóller. nord dell’Africa. Stato: Alcudia, Pollença, dell’isola di Maiorca: massimi colpite Comuni ha raggiunto valori Comuni o zone più À Sóller la pioggia del vento 150 km/h. mm). Velocità massima di 245 l/m2 (245 porti, alloggi, pioggia di interrotte), (29 strade e valori massimi rimaste Infrastrutture viarie 175.000 persone pali elettrici divelti Danni materiali industrie... 2.000 di danni. 37.295.218,38 euro senza elettricità. feriti. (370 ettari) 4 morti e numerosi 132.545 alberi divelti Danni all’uomo I danni più importanti: Meteorologia. di dell’Istituto Nazionale Danni ambientali di guardie forestali. Allarme emanato Impiegate 17 squadre Gestione della crisi Dispositivi di controllo. Attivazione del piano linea telefonica speciale. Attivazione di una d’emergenza. numerosi articoli locale ha pubblicato stampa La temporale e e sui Importante. le conseguenze del Impatto sulla società di aiuto. sul fenomeno analizzando ne speciali sulle richieste mezzi di comunicazio pubblicando dei numeri Raccolta e trattamento persone coinvolte. zone colpite. Aiuti economici alle Riforestazione delle Gestione post-crisi degli alberi danneggiati. Tipo di rischio Date dell’episodio Regione colpita I fattori naturali Il fattore umano QUAL’È L’ORIGINE NATURALE DI UN INCENDIO? La presenza dei seguenti elementi: • Combustibile: massa vegetale del bosco (morta o viva). • Ossigeno: sempre presente nell’atmosfera. • Calore: una fonte di calore intenso è necessaria (scintilla o fiamma) all'emissione della combustione; in seguito il fuoco si auto-alimenta. INFLUENZA DELL’UOMO SUI BOSCHI: TRASFORMAZIONI SOCIOECONOMICHE • Prima: frammentazione delle superfici boscate da terreni coltivati. Oggi: aumento della continuità delle superfici boscate. • Diminuzione del taglio dei boschi. • Aumento delle attività ludiche nei boschi. • Urbanizzazione incontrollata con proliferazione di abitazioni all’interno dei boschi. Aumento del numero di persone che abitano nelle zone forestali. • Diminuzione dell’allevamento estensivo di bestiame (erbivori domestici) QUALI SONO LE CAUSE DI PROPAGAZIONE DI UN INCENDIO? • Le condizioni meteorologiche: vento, radiazione solare, temperature elevate e bassa umidità. • La vegetazione: le specie presenti, la continuità orizzontale e verticale come lo stato fisiologico dei tessuti. • Il rilievo: il fuoco si propaga meglio del basso verso l'alto, un rilievo accidentato rende molto più difficili le operazioni d'estinzione. Tipologie d’incendio nell’arco mediterraneo • INCENDIO RADENTE (FUOCO DI SUPERFICIE) Brucia le erbe, i cespugli, i resti vegetali e i ceppi. E’ il caso più frequente. E’ un tipo d’incendio estremamente aggressivo per il bosco. dalusia dell’An SICCITA’ – Il caso Siccità. Anno 1999. Tipo di rischio Tutta l’Andalusia. Sub-Betiche Data dell’evento compresi nelle sierre e nel Regione colpita te colpite I comuni nel litorale della Costa del Sol Occidentali, Comuni o zone maggiormen di Cadix. litorale della provincia delle dighe è risultato In alcuni casi il volumeloro capacità. della livello delle a. inferiore al 40% Diminuzione del derivanti dall’agricoltur idriche barbabietola Diminuzione dei redditi dighe o delle risorse l'agricoltura (girasole,una riduzione Gli allevamenti e Danni materiali stati interessati da da zucchero) sono Danni all’uomo Danni ambientali Gestione della crisi CONSEGUENZE • Aumento della massa boschiva. • Aumento dei materiali combustibili nei boschi. • Diminuzione della conoscenza dei boschi. • Piromani, sigarette accese, scintille dai tubi di scappamento: l’uomo responsabile degli incendi boschivi. • Accrescimento della sensibilizzazione sociale di fronte al fenomeno. • INCENDIO DI CHIOMA (FUOCO DI CHIOMA) Brucia la parte superiore degli alberi. E’ necessaria una densità vegetale sufficientemente elevata degli alberi ad alto fusto e la presenza di un forte vento o di una forte pendenza. Molto aggressivo per il bosco. • INCENDIO SOTTERRANEO (FUOCO DI TERRA) Brucia lo strato di materia organica del suolo e le radici. E’ un tipo d’incendio poco frequente. È fatale per il bosco. della produzione. nel suolo, Nessuna vittima. disponibilità dell'acqua Diminuzione della fiumi. portata di alcuni (Lutra lutra) diminuzione della popolazione di lontre Diminuzione della all’ambiente fluviale. e di altre specie legate dell'acqua potabile. Restrizioni sull’uso PRIMA Corso di formazione e aggiornamento per gli Agenti Forestali nelle isole Baleari Cartografia del rischio incendio nelle isole Baleari Segnalazione di pericolo incendio nel Piemonte Vigili del fuoco realizzano interventi preventivi (incendi controllati) in Catalogna RISCHIO D'INCENDIO GLI EFFETTI DELL'INCENDIO SU.... LA POPOLAZIONE PRIMA Mezzi terrestri in azione su un fronte nella Comunità Autonoma di Valencia Vigili del fuoco in azione su un fronte laterale nella Comunità Autonoma di Valencia Mezzi aerei nelle Baleari Vigili del fuoco in azione sul terreno nelle isole Baleari LA POPOLAZIONE Morti, feriti, senza tetto... I BENI Distruzione totale e parziale di: • case isolate • centri abitati • infrastrutture • fabbriche • linee elettriche e telefoniche • aziende agricole e zootecniche L’AMBIENTE • Perdita della copertura vegetale, diminuzione della popolazione animale e delle specie vegetali presenti. • Perdita di copertura vegetale con conseguente aumento dell’erosione del suolo. • Danni sul paesaggio e sulla potenzialità ricreativa del bosco. I BENI L'AMBIENTE MISURE DI PREVENZIONE NELLE ZONE BOSCATE URBANIZZATE (zone di campagna) MISURE DI PREVENZIONE NELLE ZONE BOSCATE URBANIZZATE Eliminate i rami presenti sopra il tetto o vicino al camino. Eliminate la vegetazione secca o morta presente su vie, sulle zone d’accesso e nei fossi. Allontanatevi dall’incendio lungo le zone laterali in direzione delle aree meno boscate dando le spalle al vento. Non risalite lungo un versante se il fuoco fa lo stesso. Se siete in macchina non uscite. Se avete il tempo cercate un luogo riparato e fermatevi. Se il fronte delle fiamme attraversa la strada restate nel veicolo, chiudete i finestrini e accendete i fari per segnalare la vostra presenza nel fumo. Il rischio d’esplosione è inferiore al rischio di essere bruciati o di asfissia dal fumo. Evita avvalamenti e depressioni dove possa concentrarsi il fumo. Se possibile, scavate una buca nel suolo dove potete rifugiarvi e coprite la testa e il corpo con una coperta o un asciugamano bagnato, possibilmente. Le fiamme di un grande incendiore possono raggiunge ra di una temperatu zza di 400°C e un’alte 30 metri. a Si considera che partire da una °C 260 temperatura di tali certe specie vege ione. bust entrano in com Non lasciate rifiuti nei boschi. Oltre a sporcare possono essere all’origine di un incendio. Pulizia lungo i confini nelle Baleari Non accendere fuochi nel bosco durante le gite Dotatevi, se possibile, di attrezzi che possono essere utili in caso d’incendio. Segnalate le vie, le case e le zone d’accesso al fine di facilitare l’identificazione e la localizzazione in caso d’ incidente. Provate a procurarvi una pompa portatile a benzina con un condotto d'aspirazione che permetta l'utilizzo dell'acqua di una piscina o di uno stagno, questo in previsione di una possibile interruzione della rete dell’acquedotto e dell’elettricità. Conservate puliti un perimetro di protezione e i lotti non costruiti. Eliminate la vegetazione secca i/o morta che come qualsiasi altro rifiuto può favorire la propagazione del fuoco. ndi sona Il 47% degli inceigenza, dovuti a negl nzionali, il 16% sono inteali e solo il 9% accident ti a cause il 7% sono dovu restano di naturali. Il 24%osciuta. origine scon Informatevi sul piano d'autoprotezione (PAU) in caso d'incendio boschivo. Questo piano deve essere conosciuto e testato da tutti. DURANTE Telefona immediatamente al 112. • Attivazione di piani di emergenza che prevedano la mobilizzazione di squadre di vigili del fuoco, di gruppi antincendio boschivo ed altre associazioni interessate. • L’estinzione di un incendio è basata sull’eliminazione di uno dei tre elementi necessari al fuoco (calore, ossigeno e combustibile): • Diminuire il calore: spruzzare dell’acqua. • Ridurre l’ossigeno: coprire il legno con terra o acqua. • Ridurre il combustibile: eliminare la vegetazione, creare delle aree tagliafuoco. • Creare una frangia senza vegetazione: strategia «fuoco contro fuoco». • Una grande capacità di controllo e specifiche condizioni meteorologiche e orografiche sono necessarie al fine di evitare la propagazione del fuoco. IVI INCENDI BOSCH Il caso dell’Andalusia Incendio boschivo. 2003. e Rivera Dal 1° al 4 agosto della Sierra Pelada Zona naturale protetta Stato: Spagna. dell’Aserrador (Huelva). Cortegana (Huelva). la Real, Aroche e te colpite Almonaster in 2.600 Comuni o zone maggiormen causato da un fulmine incendiati No. L’incendio è stato si è propagato Numero di ettari tempesta secca e zona occasione di una la Intenzionalità est interessando verso nord-nord-ov protetta sopraccitata.il primo agosto 2003 ed è L'incendio è iniziato estinto il quattro agosto. te o del stato completamen danno al settore silvicolo Durata dell’incendio L’incendio ha arrecatodi pino), ai cinghiali e al periodo con incendi e (legno di eucalipto . Una parte dell'economia dei Danni materiali settore dell’apicoltura su queste risorse. si basa comuni sinistrati dall’incendio sono poco I comuni interessati vittima. popolati. Nessuna numero di nidi di avvoltoio Danni all’uomo del 22% di riduzione (Aegypius monachus). Danni ambientali Tipo di rischio Data dell’evento Regione colpita Non gettate fiammiferi, sigarette o fuochi artificiali nei boschi o nelle vicinanze. Non accendete dei fuochi al di fuori delle zone autorizzate e verificate che il fuoco sia spento prima di lasciare la zona. Durante i periodi a rischio incendio è vietato accendere un fuoco a una distanza inferiore ai 500 metri da un’area boscata. Utilizzate le aree picnic dotate di barbecue, se volete cucinare. E’ tuttavia preferibile consumare un pasto freddo. Durante i periodi a massimo rischio d’incendio informatevi sulle zone a maggior rischio prima di entrare in un bosco. Se voi abitate in una casa con giardino mantenetelo pulito e non accumulate il materiale vegetale. Pulite ed eliminate le sterpaglie dalla vostra piazzola se siete in zona urbana e mantenete il perimetro di sicurezza se vi trovate in zona rurale. Non bruciate le erbe secche o le stoppie dei terreni senza preventiva autorizzazione. • Cartografia del rischio potenziale d’incendio: redazione di carte generali e quotidiane durante tutto l’anno. • Misure di prevenzione destinate a evitare gli incendi: norme urbanistiche, eliminare i cespugli, introduzione d’erbivori. • Misure di controllo destinate ad evitare gli incendi: regolazione e controllo delle attività pericolose, informazione... • Creazione di postazioni di sorveglianza. • Realizzazione di vie tagliafuoco. • Elaborazione di piani d’azione in caso d’incendio boschivo. DURANTE QUALI SONO GLI ELEMENTI A RISCHIO? SI VI TROVATE ALL’INTERNO DI UNA CASA Mettetevi dei vestiti di cotone, un pantalone, degli stivali, una camicia a maniche lunghe, un fazzoletto e degli occhiali di protezione. L’evacuazione di una casa è una misura di prevenzione che può essere presa dalle forze di pubblica sicurezza. Se vi chiedono di lasciare l’abitazione dovete farlo appena è possibile, con calma e in modo ordinato. Serrate porte, finestre e altre aperture della casa. Bagnate i vostri abiti con l’acqua. Lasciate documenti e oggetti importanti nella macchina all’interno del garage chiuso, nel caso siate obbligati a fuggire. Se non avete il tempo di abbandonare la casa, seguite questi consigli: Tentate di comunicare la vostra situazione alle autorità. Disattivate l’apertura automatica della porta del garage. Ritirate tutti gli oggetti facilmente infiammabili, mobili del giardino compresi, dai dintorni della casa. Se avete tempo ritirate le tende dalle finestre. Gruppo di volontari della Catalogna Zona residenziale in procinto di essere colpita dalle fiamme di un grande incendio in Catalogna un meccanismo bosco Gli incendi sono ovanimento del , naturale di ringi nonostante inata mediterraneo; ciò di in una determ i reiterati incenpressione attuata dalla zona e la forte o determinare la società, posson copertura vegetale, ento degradazione della suoli e l’impoverim l’impatto la perdita dei ndo rende dell’ecosistema, te reversibile. difficilmen INCENDI BOSCH colpite Comuni o zone più bruciati Numero di ettari Chiudetevi in casa. nel pomeriggio. né edifici, interessato né alloggi, L’incendio non ha sono stati imprese. I danni né proprietà e né Danni materiali Riempite d'acqua le vasche da bagno, i lavandini ed altri recipienti. Danni all’uomo Danni ambientali Gestione della crisi e sui Impatto sulla società ne mezzi di comunicazio DOPO DOPO Piccolo incendio già spento nelle Baleari Ceppi di alberi carbonizzati da un incendio in Catalogna Terrazzamenti realizzati con tronchi per evitare l’erosione del suolo nelle Baleari Vigili del fuoco spengono fuochi residui in Catalogna INCENDI BOSCH • Permettere la ricrescita naturale ogni volta che è possibile. Recuperate il legno secondo il luogo e il tipo di bosco. • Se la ricrescita naturale non è possibile, è necessario applicare delle misure per favorire la rigenerazione nelle zone colpite dall’incendio. Partecipate ai movimenti, alle associazioni incaricate della riforestazione e pulizia dei boschi, se gli organismi competenti decidono che queste operazioni devono essere fatte. • Dichiarazione di calamità naturale. • Studio delle cause del fenomeno. Comuni o zone più Beni immobili colpiti da un incendio in Catalogna Incendio già spento alle porte di una zona residenziale in Catalogna Distruzione di beni immobili in Catalogna Ripiantumazione di alberi dopo un incendio in Catalogna Domandate degli aiuti per la rigenerazione, riforestazione e la semina. • Adozione di misure di correzione. • Revisione dei piani d’azione. • Adozione di misure di correzione. • Revisione dei piani d’azione. LA SOCIETË L'INDIVIDUO www.rinamed.net colpite bruciati Numero di ettari Intenzionalità o del Durata dell’incendio periodo degli incendi Danni materiali Danni all’uomo Danni ambientali Gestione della crisi e sui Impatto sulla società ne mezzi di comunicazio Gestione post-crisi soprattutto ambientali. solo tre feriti. valore Nessuna vittima, delle zone di grande L’incendio ha interessato e la della Fonte di Peñamala ecologico: la zona in Pini d’Aleppo, zone località Fonte Umbría. mediterranei. riforestazione, arbusti to,spegnipersone (coordinamen Intervento di 797 unità aeree. unità terrestri e 24 mento...) con 198 che la zona interessata dato Importante, abitanti di apprezzata dagli dall’incendio è molto Chiva. IVI – Il caso della Tipo di rischio Date dell’episodio Regione colpita Immediatamente dopo l’evento aiutate a spegnere i focolai residui. • Ritorno alla normalità ia Supposta. del 28 e iniziato nella notte 5 giorni. L’incendio era sotto ufficiale che l’incendio agosto, l’annuncio del 30 agosto dato nel pomeriggio controllo è stato è avvenuta il 2 settembre, e l’estinzione definitiva Intenzionalità o del Durata dell’incendio periodo degli incendi Chiudete gli interruttori del gas, gasolio, ecc. IVI – Il caso di Valenc Incendio boschivo. 2 settembre 2003. Dal 28 agosto al tra Chiva e da canaloni scoscesi Zona circondata Spagna. Buñol, Valencia. Stato: et Buñol (550 ha). Chiva (1.157 ha) non 1.570 ha di superficie 1.707 ettari bruciati: di superficie boscata. boscata + 137 ha Tipo di rischio Date dell’episodio Regione colpita Catalogna Incendio boschivo. 1994. Dal 4 all’ 8 luglio Barcelonés. Bages, Solsonés, Catalogna : Berguedà, Stato: Spagna. Sant Mateu de Bages Montmajor (Berguedà), Sant Quirze Sant Miquel del Fai, (Bages), Collbató, del Vallés, Canyelles. 13.600 ha di bosco. 23.100 ha di cui Cause sconosciute. Dal 4 all’ 8 luglio. di terreni rurali e un centinaio strade Interessati: 35 case di bestiame. Interrotte agrari e di allevamenti telefonici dei servizi elettrici, e ferrovie. Danneggiati idrico. Danni al bosco e d’approvvigionamento di euro. valutati in 8,18 milioni evacuate. 5 morti, 6.500 persone alcuni bruciati, danni ad 13.600 ettari di bosco del suolo da dell’erosione parchi naturali, aumento l’autunno verificatesi durante parte di forti piogge all’evento. successivo hanno partecipato. Tutte le forze dell’ordine l’incendio ha interessato, Molto importante, persone. o indiretta, molte in maniera diretta del 7 marzo sulle decreto 64/1995 Approvazione del boschivi. contro gli incendi misure di prevenzione Generalitat de Catalunya Altri rischi nell’arco mediterraneo Altri rischi Temporali e grandine www.rinamed.net Tempesta di vento e tornadi Fenomeno convettivo associato a dei bruschi cambiamenti di elettricità nell’atmosfera. I lampi e i tuoni sono spesso accompagnati da piogge intense o da grandine. Nelle zone molto secche è possibile che le precipitazioni evaporino prima di arrivare al suolo, si parla allora di temporale secco. I temporali sono talvolta associati a venti locali di forte intensità. Quando le precipitazioni si presentano sotto forma solida si parla di grandine. Tempesta di vento: venti estremamente forti. La velocità, superiore alla norma, è differente a seconda dei punti. Tornado: colonna d’aria che gira rapidamente estendendosi dalla base di una nuvola fino al suolo. Il fenomeno ha durata limitata (da qualche minuto a più di un’ora), ma è molto distruttivo. PRIMA PRIMA PRIMA PRIMA • Adozione di misure di prevenzione: pulizia dei letti dei corsi d’acqua e dei torrenti. • Definizione di regole di protezione civile di fronte al rischio temporale. • Apertura delle chiuse delle dighe in previsione di forti acquazzoni. • Fate un’adeguata manutenzione nella vostra abitazione: installate dei parafulmini e verificate i tetti, le grondaie e le chiusure delle porte e delle finestre. • Ascoltate la radio e guardate la televisione per essere informati sulle previsioni meteorologiche. • Verificate le previsioni meteo prima di uscire. Prestate attenzione ai segni premonitori di un cambiamento del tempo. • Studio e definizione delle soglie d’allerta. • Adozione di misure di prevenzione: revisione delle linee elettriche, piantumazione di specie vegetali di grandi dimensioni che servano da barriera, realizzazione di potature preventive. • Fate un’adeguata manutenzione nella vostra abitazione: controllate i tetti, le grondaie e le chiusure delle porte e delle finestre. • Se abitate in una casa con giardino verificate lo stato degli alberi e fate una potatura preventiva sui rami che appaiono instabili. • Ritirate tutti gli oggetti che possono essere portati via dal vento: tende, vasi, mobili... DURANTE DURANTE • Attivazione di piani d’emergenza e messa in allerta dei differenti soggetti di protezione civile. • Annullamento di eventi programmati in precedenza. DURANTE • Rimanete all’ascolto delle trasmissioni locali della radio al fine di ottenere informazioni meteorologiche o di protezione civile. • Attivazione di piani d’emergenza e allertamento dei differenti attori di protezione civile. • Annullamento degli eventi programmati in precedenza. SE SIETE IN CASA DOPO • Ritorno alla normalità. • Aiuto ai colpiti. • Staccate gli elettrodomestici ed il televisore. • Non fatevi né il bagno né la doccia (l’acqua è un buon conduttore in caso di temporale). • Fermate porte e finestre per evitare le correnti d’aria. • Non è consigliabile uscire. SE SIETE IN CAMPAGNA • Allontanatevi da alberi isolati e da strutture appuntite. • Riparatevi in un edificio o restate nella vostra automobile. SE SIETE IN MONTAGNA : • Non portate piccozza, bastone o altri oggetti metallici. • Allontanatevi dalla sommità della montagna, dalla ferrovia e dalla zone minerarie ricche in ferro. • Non riparatevi sotto un albero isolato o più alto degli altri. DOPO • Ritorno alla normalità : ripristino dell’elettricità e delle linee telefoniche, eliminazione degli alberi caduti sulle strade, taglio degli alberi danneggiati che possono rappresentare un pericolo per la circolazione dei veicoli o dei pedoni. • Ispezione dello stato delle abitazioni interessate dall’evento. Riparazione delle strutture danneggiate che possono costituire un pericolo per la circolazione sulle strade. • Aiuti ai colpiti. • Ascoltate la radio o guardate la televisione al fine di rimanere informati delle conseguenze dell’emergenza. Non utilizzate il telefono se non in caso d’emergenza. • Fate delle fotografie ai danni dell’abitazione e delle strutture pertinenti (capannoni, serre..) per le domande di rimborso alla vostra compagnia assicurativa. • Eliminate i rami che minacciano di cadere dagli alberi danneggiati. • Fate attenzione ai fili elettrici e a quelli del telefono caduti a terra. Temporale elettrico LA SOCIETË Ondate di freddo L'INDIVIDUO Ondate di calore Fenomeno provocato dall’arrivo di una massa d’aria fredda che causa una improvvisa diminuzione della temperatura. • Non uscite dalla vostra abitazione. • Ascoltate le trasmissioni radio e televisive al fine di ottenere le informazioni meteorologiche o di protezione civile. • Allontanatevi dalle spiagge e da altri luoghi dove l’acqua potrebbe trascinarvi via. • Aprite una delle porte o delle finestre del vostro alloggio, dalla parte opposta al vento, al fine di equilibrare le pressioni. • Non cercate di ripararvi dal vento dietro dei muri o degli alberi. DOPO • Soccorrete le persone ferite o sepolte sotto le macerie. Non muovere le persone seriamente ferite a meno che non si trovino in zone pericolose. Chiedete aiuto. • Allontanatevi dagli edifici danneggiati. • Fate delle fotografie ai danni occorsi alla vostra abitazione per le domande di rimborso alla vostra compagnia assicurativa. • Aiutate a tagliare i rami che minacciano di cadere dagli alberi danneggiati. • Fate attenzione ai fili elettrici e a quelli del telefono caduti a terra. DOPO DURANTE Piccolo tornado LA SOCIETË L'INDIVIDUO Siccità Situazione atmosferica che produce delle temperature estremamente elevate in rapporto alla media della stagione e che persiste per più di un giorno. Condizione caratterizzata da mancanza di piogge, che non è propria del clima della zona considerata e che dura sufficientemente a lungo per essere dannosa. PRIMA PRIMA PRIMA PRIMA (SE L’EPISODIO È PREVISTO) PRIMA PRIMA • Studio e definizione delle soglie d’allerta per ogni regione. • Adozione di misure di prevenzione: spargere il sale sulle strade. • Attivazione di piani di protezione sociale: soccorrere le persone senzatetto e portarle in centri d’accoglienza. • Fate una riserva di alimenti, di combustibile e di bevande. Preparate una cassetta di pronto soccorso con le medicine che potrebbero essere utili ai vari membri della famiglia. • Dotatevi di abiti e calzature adatte al freddo. • Ascoltate la radio o guardate la televisione per essere informati sulle previsioni meteorologiche. • Verificate le previsioni del tempo prima di uscire. • Prestate attenzione ai segni premonitori di un cambiamento del tempo. • Controllate tutti i punti che possono lasciare entrare l’aria dall’esterno: finestre, porte... Installate dei giunti isolanti e controllate le chiusure. • Potenziamento dell’approvvigionamento elettrico (il consumo aumenta a causa del maggior utilizzo degli impianti di condizionamento dell’aria). • Potenziamento del sistema sanitario :aumento del numero di letti in ospedale, nelle case di riposo e nei pronto soccorso. • Bevete molto, anche se non avete sete e scegliete delle bevande che contengano sali minerali. • Evitate bevande alcoliche o molto zuccherate e pasti abbondanti. • Non vi esponente ad un calore eccessivo. • Assistete le persone più deboli (persone anziane, malate...) • Non fate sport. • Studio e definizione delle soglie d’allerta. • Campagne d’educazione e di sensibilizzazione ambientale per una nuova cultura dell’acqua. • Miglioramento degli impianti dell’acquedotto per ottimizzare l’uso dell’acqua. • Verificate lo stato delle canalizzazioni e dei rubinetti al fine di evitare le perdite d’acqua. • Installate delle cassette del WC a doppio comando. • Cambiate qualche comportamento : abituatevi a chiudere il rubinetto mentre vi lavate i denti, limitate i consumi al minimo per la pulizia della casa e delle stoviglie, non utilizzare la lavatrice o la lavastoviglie se non a pieno carico. DURANTE • Attivazione di piani d’emergenza e allertamento dei diversi soggetti di protezione civile. DOPO DURANTE • Ritorno alla normalità. • Aiuti ai colpiti. • Ascoltate le trasmissioni locali di radio e televisione al fine di ottenere informazioni meteorologiche o di protezione civile. SE SIETE IN CASA • Consumate i viveri e i utilizzate il riscaldamento in modo razionale. • Dotatevi di una radio a pile per restare informati sull’evoluzione del tempo. • Dotatevi di uno stock di candele, lampade tascabili e di pile. • Staccate ogni apparecchio elettrico non necessario. • Lasciate un rubinetto in casa leggermente aperto al fine di evitare la rottura delle tubazioni per congelamento dell’acqua. • Gli anziani non dovrebbero uscire se non strettamente necessario. DURANTE • Assistenza delle persone che soffrono di malattie croniche, specialmente anziani che vivono soli. • Se l’ondata di calore persiste il rischio incendio aumenta. E’ quindi consigliabile limitare l’accesso alle aree boscate dove il rischio è massimo. DOPO • Revisione delle azioni intraprese durante l’ondata di calore e adozione, se necessario, di misure di correzione, specialmente nel settore sanitario. DURANTE DURANTE • Evitate gli esercizi fisici che possono affaticarvi molto o favorire una forte sudorazione. • Se una persona presenta i primi segni di un colpo di calore (insolazione): • Trasportatela in un luogo fresco e areato. • Copritela a poco a poco con asciugamani o bende inzuppati di acqua fredda, incominciando dalla testa. Se il corpo si raffredda molto velocemente la persona può subire una commozione. • Chiamate un medico o trasportate rapidamente la persona all’ospedale. • In tutti i casi la persona deve essere trasportata all’ospedale. • Adozione di misure destinate a ridurre il consumo dell’acqua: • Limitazione delle ore di fornitura dell’acqua. • Utilizzazione per il consumo umano dell’acqua destinata ad altri utilizzi. • Durante i periodi di siccità, che è legata a un lungo periodo di stabilità atmosferica, occorre controllare i livelli d’inquinamento atmosferico nei centri industriali e urbani. L’inquinamento può favorire la propagazione e/o intensificazione di malattie respiratorie. • Controllo del livello d’inquinamento dei corsi d’acqua e del livello dell’acqua nelle dighe. • Intensificazione della clorazione delle piscine. • Controllo sanitario per la prevenzione delle epidemie, tanto per la popolazione che per il bestiame. DOPO • Fate un controllo medico se soffrite di una malattia cronica respiratoria, si può aggravare. SE SIETE ALL’APERTO • Se dovete rimanere per molto tempo all’aperto, è preferibile vestirsi a strati piuttosto che con un solo indumento pesante. • Evitate di bere delle bevande alcoliche. • Proteggete soprattutto il viso e la testa. Evitate di respirare direttamente dell’aria fredda, copritevi il naso e la bocca con una sciarpa, un foulard... DURANTE • Chiudete leggermente i rubinetti del vostro alloggio al fine di diminuire il flusso dell’acqua • Fatevi delle scorte di acqua e di altre bevande da utilizzare in caso di necessità. • Riducete il consumo dell’acqua, per esempio: fatevi meno docce, non lavate l’automobile, non innaffiate il giardino. Date la priorità al consumo umano. • Riutilizzate l’acqua : l’acqua utilizzata per cucinare o per lavare le stoviglie può servire per le pulizie della casa. • Non andate nei boschi, il rischio d’incendio è molto alto. DOPO • Continuare a limitare il consumo dell’acqua. DOPO • Continuare a limitare le ore di fornitura dell’acqua sino al ripristino delle riserve. • Controllo dello stato degli invasi. • Aiuti alle aziende agricole e agli allevamenti di bestiame danneggiati dal periodo di siccità. • Campagne d’educazione ambientale destinate a modificare i comportamenti della popolazione in relazione all’utilizzo dell’acqua approfittando della maggiore sensibilità al problema causato dal periodo di siccità. • Raccolta di tutta la massa vegetale morta, facilmente combustibile. SE SIETE IN AUTO • Evitate di mettervi in viaggio da solo. Utilizzate, se possibile, i trasporti pubblici. Cercate di procurarvi un telefono cellulare. • Se partite per un viaggio, portate con voi una radio, una fune, una lampada tascabile e dei vestiti caldi. Non dimenticate di portare con voi anche degli alimenti calorici (cioccolato, frutta secca..) Evitate di guidare durante la notte quando i pericoli sono più difficili da evitare. • Viaggiate sempre con il serbatoio di benzina pieno. • Se la strada è ghiacciata e l’automobile scivola: non frenate, non ruotate bruscamente il volante e lasciate che il veicolo si fermi da solo. DOPO Ondata di freddo dopo un’intensa nevicata LA SOCIETË • Se presentate dei segni di ipotermia (congelamento) consultate un medico. • Verificate lo stato delle tubature del gas, potrebbero scoppiare. • Controllate lo stato delle strade anche se le temperature aumentano, le zone ombreggiate possono essere ancora ghiacciate. L'INDIVIDUO Villaggio colpito da un’ondata di caldo LA SOCIETË L'INDIVIDUO www.rinamed.net LA SOCIETË Paesaggio semidesertico in Andalusia L'INDIVIDUO Terremoti Generalitat de Catalunya www.rinamed.net IL FENOMENO terremoto (it.), terratrèmol (cat.), terremoto (es.), séisme (fr.), earthquake (en.) one L’ 80 % delle pers valanga sepolte da una quando la sono ancora vive sta. valanga si arresta cifra que Dopo un’ora . Dopo due si riduce al 40%delle persone ore solo il 20% vita. sono ancora in Rottura improvvisa degli strati superiori della crosta terrestre, accompagnata dalla liberazione di energia sotto forma di onde elastiche che provocano movimenti oscillatori nel suolo. La zona d’origine di un terremoto, situata sotto la superficie terrestre, è chiamata ipocentro. L’epicentro, il punto della superficie dove il terremoto viene percepito con maggior intensità, è situato teoricamente lungo la verticale dell’ipocentro. Il fattore naturale Il fattore umano QUAL’È L’ORIGINE DI UN TERREMOTO? L’uomo non può intervenire sull’origine di un terremoto ma gioca un ruolo molto importante per le conseguenze che un terremoto può avere sulla popolazione e sui beni (per esempio i danni di un terremoto sono diversi a seconda del tipo di edificio e delle sue misure di sicurezza). • Il movimento di placche litosferiche. TIPI DI TERREMOTO NELL’ARCO MEDITERRANEO SULLA BASE DELLA PROFONDITÀ DELL’IPOCENTRO • Terremoti con ipocentro superficiale: ipocentro fino a 60 Km di profondità. • Terremoti con ipocentro intermedio: fra i 60 e i 300 km di profondità. • Terremoti con ipocentro profondo: a più di 300 km de profondità. lasLe valanghe a troni sono 70% del all’origine . degli incidenti Il 92 % degli ati leg incidenti sono escate a valanghe inn dalle loro stesse vittime. LA MAGNITUDO E L’INTENSITÀ: DUE TERMINI SPESSO CONFUSI FRA LORO. Magnitudo: dato strumentale che corrisponde alla quantità di energia liberata durante il terremoto. Normalmente è misurata con la scala Richter. Intensità: valore numerico assegnato in base alla descrizione degli effetti del terremoto sulle persone, sulle cose, sulle costruzioni e sul terreno. Tale valore varia in funzione della distanza dall’epicentro. La misura dell’intensità è fatta tramite la scala MSK. Un terremoto ha una sola magnitudo ma diverse intensità che variano in funzione della distanza dall’epicentro e delle amplificazioni locali. PRIMA Struttura di un edificio antisismico Mappa macrosismica di Provenza-Alpi-Costa Azzurra dell’11 giugno 1909 Edificio costruito seguendo la normativa sismica nella regione di Murcia Faglie principali e associate in Provenza benefiche Le nevicate sono no la perché proteggo animale vita vegetazione e la erature esdal gelo e da temp e. Esse rigid tremamente anche delle costituiscono d’acqua. grandi riserve DURANTE Coordinamento e attivazione delle risorse disponibili Forze dell’ordine in azione nella Comunità di Murcia DI TERREMOTI GRUPPI D’INTERVENTO • Acquisizione dell’informazione sull’incidenza del fenomeno sismico e sua distribuzione territoriale. • Ricerca dei dispersi, soccorso e trasporto dei feriti nelle zone di primo soccorso. • Localizzazione di eventuali danni derivati e determinazione della strategia d’intervento. • Coordinamento dei mezzi disponibili. • Mobilizzazione delle risorse, le più prossime alla zona colpita. • Valutazione della situazione e rapporto al centro di comando. caso della TERREMOTI – Il Tipo di rischio Data dell’evento Regione colpita Comuni o zone maggiormente colpite Magnitudo della scala Richter Danni materiali Danni all’uomo Danni ambientali Gestione della crisi LA POPOLAZIONE PRIMA LA POPOLAZIONE • Morti e feriti (generalmente a causa di crolli, fughe di gas o incendi). L’AMBIENTE • Frane. • Incendi provocati indirettamente. I BENI • Danni sulla struttura degli edifici. • Interruzione di strade e di altre infrastrutture (telefono, acqua, gas e elettricità). DOPO Struttura di un edificio danneggiata in seguito ad un terremoto Stato di una costruzione dopo un terremoto Resti di una costruzione colpita dagli effetti di un terremoto Salon-de-Provence dopo il terremoto dell’anno 1909 TERREMOTI Azzurra za- Alpi- Costa Il caso della Proven Fissate saldamente gli oggetti che possono cadere; quadri, specchi, lampade... Controllate e rinforzate (se lo giudicate necessario) la struttura del vostro alloggio: camini, balconi... Tenete aggiornata la lista delle vaccinazioni di tutti i membri della vostra famiglia. scala Richter) Magnitudo (valore diretti Danni materiali Danni all’uomo Tranquilla conversazione su come fronteggiare eventuali rischi Equipaggiamento di emergenza DURANTE Conservate un atteggiamento sereno e fate in modo che tutti restino calmi. Pensate alle conseguenze dei vostri atti. SE SIETE ALL’INTERNO DI UN EDIFICIO Riparatevi sotto le strutture che possono proteggervi dalla caduta di oggetti, per esempio sotto un tavolo. Non uscite dall’edificio se vi trovate già in un posto sicuro. Allontanatevi dalle finestre, dagli specchi, dai quadri e dai camini. Estinguete tutti i tipi di fuoco, non accendete alcuna fiamma e, soprattutto, chiudete il gas. Verificate se ci sono dei feriti fra i membri della vostra famiglia o fra i vicini. Non muovete le persone seriamente ferite a meno che non abbiate conoscenze mediche o che i feriti non si trovino in zone di grave pericolo. Ispezionate lo stato degli impianti dell’acqua, del gas e dell’elettricità. Comunicate i danni alle aziende competenti, non tentate di ripararli da soli. Non accendete fiammiferi, accendini, lampade... prima di aver ben arieggiato l’edificio, questo come misura precauzionale in caso di fuga di gas. Non fate un uso irresponsabile del telefono, utilizzatelo solo per le vere urgenze. Rifugiatevi sotto strutture sicure SE SIETE ALL’ESTERNO DI UN EDIFICIO Restate lontano dagli edifici, dai muri, dalle linee elettriche e da tutto ciò che può crollare. Dirigetevi verso luoghi all’aperto. Non correte, potete creare del panico. Se ti trovi all’esterno, fai attenzione a cavi elettrici e telefonici Attenzione agli oggetti che possono cadere Se vi trovate in un luogo affollato, mettetevi le mani davanti a voi all’altezza dello stomaco per garantirvi la respirazione e a protezione della cassa toracica. SE SIETE IN CLASSE Ricordatevi delle informazioni ricevute durante i corsi. Se dovete entrare in un edificio danneggiato, restateci il meno possibile. Mettetevi delle calzature solide e siate prudenti con gli oggetti instabili. Cercante, per quanto possibile, di lasciare le strade libere al fine di facilitare la circolazione dei veicoli dei soccorsi. Danni materiali in un’abitazione della Comunità Autonoma di Murcia nell’anno 1999 Persone al lavoro per sgomberare le macerie dopo un terremoto Rispondete alle domande di aiuto ma senza intralciare le operazioni delle forze dell’ordine e dei soccorsi. Non siate curiosi, non fareste che disturbare e vi mettereste in pericolo. Preparatevi ad affrontare le eventuali repliche. In generale sono di minor magnitudo, ma possono provocare dei danni. Provenza-Alpi-Costa Azzurra nell’anno 1909 L'INDIVIDUO www.rinamed.net te sinistrati. Alcune 34 completamen . 5.000 alloggi coinvolti, a livello locale dell’elettricità scuole chiuse. Sospensione Un ferito. Crolli ed un incendio. servizi dello Stato. con l'appoggio dei A livello comunale, Tipo di rischio Date dell’episodio Regione colpita colpite Comuni o zone più DOPO LA SOCIETË M.S.K.) Rafforzamento della struttura di un edificio Aiutate i vostri compagni. • Porre attenzione ad eventuali scosse successive denominate «repliche». • Valutazione dei danni provocati dal fenomeno. • Ritorno alla normalità. • Informazione continua alla popolazione sulle misure da prendere in caso di nuove repliche. 4,8 (VI-VII della scala L'AMBIENTE Fate un piano d’azione con i vostri familiari affinché tutti sappiano come chiudere gli interruttori dell’elettricità, dell’acqua e del gas e affinché tutti conoscano i numeri di telefono dei servizi di protezione civile, della polizia, della Croce Rossa, ecc... FORZE DELL’ORDINE • Segnalazione. • Controllo sugli accessi e regolazione del traffico sulle strade interessate dal terremoto e in quelle più vicine. Danni strutturali ad un edificio nella Comunità Autonoma di Murcia I BENI Promuovete delle tranquille conversazioni con i vostri familiari sui disastri naturali senza entrare in particolari catastrofici, questo servirà ad affrontare le situazioni d’emergenza con più calma e maggiore conoscenza. GLI EFF ETTI DI UN TERREMOTO SU... Murcia Terremoti. 2 febbraio 1999. Stato: Spagna. Regione Murcia. Mula. Campos del Río e Comuni di Albudeite, Sgombero. . panico generalizzato e sui Scene di Impatto sulla società delle persone sinistrate. ne Rialloggiamento mezzi di comunicazio Sostegno psicologico. Gestione post-crisi Indennizzi. Siate lungimiranti e preparate, in un luogo conosciuto da tutti, una cassetta di pronto soccorso, delle lampade tascabili, una radio e delle pile, alimenti non deperibili e dell’acqua in bottiglia. • Determinazione di zone a rischio sismico. • Studi sulla sismicità del passato. • Studio della sismicità attuale sulla base di una rete sismica adeguata. • Valutazione delle conseguenze degli effetti sismici. • Informazione alla popolazione residente in zone a rischio. • Valutazione della capacità di risposta degli edifici e costruzioni di fronte a differenti tipi di movimento. • Controllo del rispetto di norme sismiche nelle costruzioni. • Definizione di un piano d’evacuazione in caso d’emergenza. • Simulazione degli effetti di un terremoto in diverse condizioni. • Simulazioni periodiche da parte dei servizi di emergenza. • Creazione e sviluppo di programmi di formazione destinati sia ai servizi pubblici che alla popolazione civile. FASE D’EMERGENZA • Informazione alla popolazione, specialmente attraverso i mezzi di comunicazione previsti, con inclusi dei consigli di autoprotezione. • Sopralluoghi per la valutazione dell’intensità del terremoto nelle zone colpite. • Attivazione di tutti i dispositivi sanitari previsti. RISCHIO QUALI SONO GLI ELEMENTI A RISCHIO? Terremoto. ore 21. 11 giugno 1909, Azzurra. Stato: Francia. Provenza-Alpi-Costa Rognes, Vernègues, Lambesc, Saint-Cannat, vence, Le Puy-SainteVenelles, Salon-de-Pro (Bouches-du-Rhône). Réparade, Pélissane M.S.K.). 6,2 (IX della scala danneggiati. Migliaia di alloggi i 340 milioni di euro. Danni fra i 230 e 46 morti e 250 feriti. Frane Generalitat de Catalunya www.rinamed.net Il FENOMENO frane (it.), moviments de vessants (ca.), movimientos de ladera (es.), mouvements de terrain (fr.), slope movement (en.) Insieme di fenomeni risultanti dalla deformazione, dalla rottura e dallo spostamento del suolo lungo un versante sotto l’azione della gravità. Questi movimenti fanno parte dell’evoluzione naturale dei terreni, l’erosione e la gravità agiscono costantemente con il trasporto di materiale dalle zone più elevate a quelle più depresse. Il fattore naturale Il fattore umano PERCHÉ CI SONO DELLE FRANE NELL’ARCO MEDITERRANEO? • A causa del tipo di clima: precipitazioni intense. • A causa dell’orografia: presenza di versanti con pendenze elevate. • A causa dei tipi di roccia: molto fratturate e facilmente erodibili. • A causa della sismicità e del vulcanismo. INFLUENZA DELL’UOMO NEI PROCESSI NATURALI DEI MOVIMENTI FRANOSI. • Disboscamento. • Costruzione di strade e altre infrastrutture. • Escavazioni, esplosioni e sovraccarichi. • Attività minerarie. CONSEGUENZE • Rottura dei profili del terreno. • Perdita di protezione del suolo. TIPOLOGIE DI FRANA NELL’ARCO MEDITERRANEO • Crollo: caduta improvvisa, verticale o quasi, di materiali rocciosi. • Scivolamento: movimento di una massa di terreno o di roccia su una superficie preesistente, spesso lubrificata dall’acqua. • Colata: flusso di materiali che si comportano come un fluido viscoso a causa dell’elevato tenore d’acqua. • Frana complessa: è caratterizzata dall’associazione di diversi tipi di movimento. Sottomurazione di parete rocciosa in Provenza-Alpi-Costa Azzurra Sottomurazione di parete rocciosa in Provenza-Alpi-Costa Azzurra • Cartografia del rischio potenziale da frana: individuazione di zone potenzialmente instabili e classificazione dei dissesti. • Interventi in zone franate: • Correzione delle pendenze. • Modifica della geometria dei versanti. • Correzione del drenaggio. • Aumento della resistenza mediante ancoraggi, muri. • Protezione superficiale mediante spriz-beton, reti di trattenuta, inerbimento e ripiantumazione dei suoli. • Nelle zone che possono essere interessate da movimenti franosi: costruzione di rilevati e valli, divieto di costruire infrastrutture e edifici. • Informazioni ai cittadini sui rischi a cui possono essere esposti. • Installazione di dispositivi di controllo dei movimenti che interessano il versante (monitoraggio delle frane). • Corretta pianificazione urbanistica. PRIMA Squadre di soccorso in procinto di entrare in azione I BENI L'AMBIENTE PRIMA Se siete obbligati ad attraversare una zona a rischio fatelo molto lentamente e con estrema attenzione. GLI EFFETTI DELLE FRANE SU... LA POPOLAZIONE • Morti e feriti, soprattutto in caso di movimenti rapidi. • Immediato intervento della Protezione Civile. L’AMBIENTE • Distruzione di boschi. • Riduzione dei litorali. • Modifica dei sistemi di smaltimento superficiale LA POPOLAZIONE In caso di forte pioggia non camminate al piede di versanti o di pareti rocciose. • Attivazione di sistemi di allerta e delle procedure di evacuazione. Squadre di soccorso in Liguria DI FRANE Fornite informazioni sul rischio frana del vostro territorio. DURANTE RISCHIO QUALI SONO GLI ELEMENTI A RISCHIO? Ceriana, località della Liguria con episodi recenti di frana Fai attenzione ai pendii sassosi e ai precipizi Persona alle prese con lavori di sgombero delle macerie in Liguria Casa completamente distrutta da una frana in Liguria Interventi di soccorso in Liguria Costruzione sepolta da detriti in Liguria Colata detritica in Liguria Ricostruzione di edifici in Liguria Automobili danneggiate da una frana in Liguria Lavori di ripristino dei servizi minimi per la popolazione in Liguria DURANTE I BENI Distruzione totale o parziale di: • Abitazioni isolate e/o centri abitati (soprattutto in zone montane). • Sorgenti d’acqua destinata al consumo umano. • Rete di approvvigionamento d’acqua (condotti, canali, stazioni di pompaggio... portati via o distrutti). • Strade e altre infrastrutture. Informate della situazione di emergenza le autorità del vostro Comune. Precisate dove vi trovate, le zone interessate dalla frana, la dinamica del fenomeno, il numero di persone coinvolte e la possibilità di persone sepolte sotto la frana. Ascoltate le trasmissioni radio e quelle televisive per avere informazioni sulla situazione meteorologica e i consigli della protezione civile. Strada colpita da una crollo di blocchi in Liguria DOPO DOPO • Dichiarazione di calamità naturale. • Riparazione dei danni subiti dai beni e dalle infrastrutture. Lavori di ripristino di una scarpata in Liguria Intervento per la rimozione di alcuni massi in Liguria Materiali di frana depositati su una strada in Lombardia Nucleo di case colpite da una valanga in Liguria • Determinazione dei risarcimenti da erogare per i danni occorsi. • Revisione dei criteri di pericolosità e di zonazione. • Revisione dei progetti di nuove infrastrutture nelle zone franate e nelle zone esposte a rischio. Fate attenzione al ripetersi del movimento franoso nella stessa zona o nelle vicinanze. Raccogliete rapidamente gli animali morti così che possano essere portati via ed eliminati. Se avete visto persone travolte dalla frana, segnalate ai gruppi d'aiuto: il luogo dell’accaduto , la via ed il punto dove avete perso di vista le persone coinvolte. Seguite scrupolosamente le norme igenico-sanitarie, di pulizia e di alimentazione dettate dalle autorità. Non fate un uso irresponsabile del telefono, utilizzatelo solo per le vere emergenze. Iniziate a pulire dalle zone più elevate. UNA VOLTA OTTENUTA L’AUTORIZZAZIONE A RIENTRARE A CASA Fate una prima ispezione al fine di assicurarvi dell’assenza di rischi di crollo. Astenetevi dal bere l’acqua fino a quando non vi saranno date sufficienti garanzie dalle autorità competenti. LA SOCIETË Depositate sul marciapiede gli oggetti inutili senza intralciare la circolazione. Partecipate ai turni di pulizia delle strade situate vicino al vostro alloggio. L'INDIVIDUO www.rinamed.net Inondazioni Generalitat de Catalunya IL FENOMENO inondazioni (it.), inundació (cat.), inundación (es.), inondation (fr.), flood (en.) Sommersione temporanea di terreni normalmente fuori dall’acqua, provocata da un apporto eccezionale, più o meno rapido, di una quantità d’acqua superiore a quella che può essere drenata dal corso d’acqua. Le inondazioni sono frequenti nell’arco mediterraneo a causa delle caratteristiche climatiche e orografiche della zona. Il fattore naturale Il fattore umano PERCHÉ SI HANNO DELLE INONDAZIONI NELL’ARCO MEDITERRANEO? INFLUENZA DELL’UOMO NEI PROCESSI NATURALI D’INONDAZIONE • A causa del tipo di clima: precipitazioni improvvise (brevi e molto intense) e delle precipitazioni prolungate (molto intense ma di più lunga durata: 2 o 3 giorni). • A causa della forma dei bacini idrografici. • A causa del tipo di suolo. • Disboscamento • Urbanizzazione • Agricoltura • Vie di comunicazione • Occupazione di aree golenali • Creazione di barriere (ponti, scarichi nel letto del corso d’acqua... ) • Impermeabilizzazione, canalizzazione, copertura e deviazione dei corsi d’acqua • Ostruzione dei corsi d’acqua TIPI D’INONDAZIONE NELL’ARCO MEDITERRANEO • Per precipitazioni molto intense sullo stesso terreno. • Per straripamento di fiumi, torrenti, laghi o paludi. • Per innalzamento del livello della falda freatica. • Per innalzamento del livello dell’ acqua del mare (maree). • Per ruscellamento. CONSEGUENZE SULL’INONDAZIONE • Aumento della velocità dell’acqua. • Diminuzione dell’infiltrazione. • Aumento delle sostanze disciolte nell’acqua. • Aumento del potere distruttivo per un’inondazione equivalente. • Trasporto di materiali estranei nei fiumi. • Rotture delle dighe : l’uomo è responsabile delle inondazioni. RISCHIO D'INONDAZIONI PRIMA Previsioni meteorologiche: Meteosat Previsioni meteorologiche: il radar Segnalazione di aree inondabili in Provenza-Alpi-Costa Azzurra Opere di difesa: canalizzazione dell’alveo di un fiume DURANTE Elicottero soccorre delle persone in difficoltà Pompieri mentre estraggono acqua durante evento alluvionale Apertura delle chiuse nella regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra Gruppo di soccorso in Lombardia ATTIVAZIONE, IN TRE FASI, DEI SISTEMI D’ALLERTA IN OGNI REGIONE • Fase di pre-allerta: previsione. • Fase di allerta: sorveglianza e prevenzione. • Fase d’emergenza: organizzazione delle misure di salvaguardia e dei soccorsi. Una pluralità di istituzioni ed enti sono implicati: protezione civile, vigili del fuoco, polizia, servizi sanitari ed imprese di servizi essenziali. Inoltre altri servizi, nazionali o regionali, aventi un rapporto con la tematica (meteorologia, gestione dell’acqua...). Alveo di un torrente dopo un’inondazione Effetti di un’inondazione in Catalogna Interventi di ricostruzione dopo un’inondazione IL BENI Informatevi sul rischio d’inondazione nella vostra zona. Il vostro sindaco vi può dare delle notizie. Pulite regolarmente le strade e i marciapiedi nei pressi della vostra abitazione eliminando le foglie morte, le sterpaglie e tutto quanto può essere trasportato dall’acqua. Verificate lo stato della vostra casa, in particolare le tubazioni, in modo da evitare o ridurre gli effetti dell’inondazione nella vostra abitazione. Non parcheggiate la vostra auto nel letto di un torrente in secca: una piena improvvisa potrebbe trasportarla via. Non vi accampate nel letto di un torrente in secca. GLI EF FETTI DELL'INONDAZIONE SU... LA POPOLAZIONE • Morti e dispersi. • Feriti. • Senza tetto. • Impoverimento. I BENI Distruzione totale o parziale di: • Abitazioni isolate e/o centri abitati. • Strade e altre infrastrutture. • Servizi essenziali per la popolazione. • Centri commerciali e/o complessi industriali, monumenti. • Aziende agricole o allevamenti di bestiame. L’AMBIENTE Le inondazioni sono un fenomeno naturale che ha delle conseguenze sia benefiche che dannose. Per quanto riguarda le prime citiamo: • La fertilità dei suoli. • La biodiversità. • La rigenerazione delle spiagge e dei delta. • La ricarica degli acquiferi. Per le seconde: • Distruzione della vegetazione lungo gli argini. • Mortalità dei pesci e della fauna che vive lungo gli argini. • Spostamento del letto del fiume. L'AMBIENTE Preparate un’attrezzatura d’emergenza composta da: • Una lampada tascabile con delle pile di riserva • Una corda • Una scatola di fiammiferi • Dei prodotti alimentari non deteriorabili • Una cassetta di pronto soccorso • La fotocopia della vostra carta d’identità • Un temperino • Una matita e un pezzo di carta • Un fischietto • Una radio a pile Controlla lo stato della tua casa Allontanati dai corsi d’acqua DURANTE Restate informati. SE SIETE IN CASA Se la casa viene invasa dall’acqua, chiudete il gas e l’impianto elettrico e abbandonate i piani inferiori. Non abbandonate la casa a meno che non vi troviate in grave pericolo o vi sia ordinato dalle autorità. Se necessario sigillate lo spazio tra le porte e il suolo utilizzando dei panni o un asciugamano al fine di evitare l’entrata dell’acqua. Mettete in un luogo sicuro i documenti importanti, le medicine e gli animali domestici. Mettete gli elettrodomestici sulle credenze o ai piani superiori. Proteggete i prodotti tossici in modo da evitare che si disperdano. Se la casa è invasa dall’acqua rifugiatevi ai piani superiori e affacciatevi alle finestre chiedendo aiuto. SE SIETE ALL’ESTERNO Evitate di utilizzare l’auto. Se siete in campagna, allontanatevi dalle zone di drenaggio dell’acqua e dirigetevi verso luoghi più elevati. Fate attenzione ai cavi elettrici caduti e ai crolli. Non attraversare i corsi d’acqua Piena del fiume Cardener in Catalogna Se non potete evitare di restare all’esterno, mettetevi delle calzature resistenti e portate tutto quello che può facilitare il vostro avvistamento (una lampada tascabile, dei vestiti ben visibili...) Non provate ad attraversare dei ruscelli né camminare lungo strade allagate soprattutto se l’acqua defluisce con velocità. DOPO DOPO LA POPOLAZIONE PRIMA • Cartografia del rischio potenziale d’inondazione: individuazione e zonazione delle aree potenzialmente inondabili. • Miglioramento dell’informazione idrologica e meteorologica. • Predisposizione di piani d’azione di protezione civile legati al rischio inondazione nei Comuni. • Informazione e sensibilizzazione preventiva dei cittadini sul rischio inondazione. • Limitazioni urbanistiche nelle zone che presentano rischio inondazione, disciplina dell’uso del suolo. • Realizzazione di opere che possano mitigare gli effetti delle inondazioni: argini, muri di ritenzione, rimboschimento lungo i fiumi. I differenti territori dispongono di piani d’emergenza in caso d’inondazione. Questi piani definiscono l’organizzazione delle risorse umane e materiali al fine di gestire in maniera corretta la crisi. QUALI SONO GLI ELEMENTI A RISCHIO? UNA VOLTA OTTENUTA L’AUTORIZZAZIONE A TORNARE A CASA • Ritorno alla normalità: • Ripristino dei servizi essenziali per la popolazione. • Controllo sanitario degli alimenti e dell’acqua. • Controllo e sepoltura degli animali morti, raccolta delle sterpaglie. • Pulizia all’interno delle abitazioni, delle strade pubbliche, delle reti fognarie, ecc. • Consigli alla popolazione dopo la crisi. • Controllo, realizzazione e gestione della documentazione riguardante i danni al fine di facilitare gli eventuali risarcimenti. • Identificazione e stima dei danni e dei costi legati alla gestione dell’emergenza. Fate una prima ispezione al fine di assicurarvi dell’assenza di rischi di crollo. Astenetevi da bere dell’acqua se non avete sufficienti garanzie della sua potabilità. Raccogliete rapidamente gli animali morti perché possano essere rapidamente portati via ed eliminati. Seguite scrupolosamente le norme sanitarie d’igiene, pulizia e alimentazione dettate dalle autorità. Primi interventi di pulizia dopo un’inondazione Effetti di un’inondazione in Provenza-Alpi-Costa Azzurra Effetti di un’inondazione in Catalogna Iniziate a pulire dai piani superiori. Depositate sul marciapiede gli oggetti inutili, senza ostacolare la circolazione. • Dichiarazione di calamità naturale. • Studio dei danni e delle cause del fenomeno. • Adozione di misure di correzione. • Revisione dei piani d’azione. Partecipate ai turni di pulizia delle strade pubbliche adiacenti alla vostra abitazione. Prendete contatto con le autorità per comunicare l’entità dei danni. LA SOCIETË L'INDIVIDUO www.rinamed.net