documento di valutazione dei rischi sede via pelagalli
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DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO AI SENSI DELL’ART.17, COMMA 1 DEL D.LGS. 81/2008 AZIENDA : I.I.S. “TULLIANO” SEDE ITIS PER CHIMICI VIA PELAGALLI, 3 ARPINO (FR) DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI - D.LGS. 81/2008 - Revisione n. 14 I.I.S. “TULLIANO” SEDE ITIS PER CHIMICI - ARPINO (FR) - Normativa di Riferimento pag. 2/99 NORMATIVA DI RIFERIMENTO Si elenca di seguito la principale normativa di riferimento in tema di igiene e sicurezza del lavoro. LEGGI A CARATTERE GENERALE: • R.D. 1265, 27/7/34: “Approvazione del testo unico delle leggi sanitarie”. • D.P.R. 1124, 30/06/65: “Testo unico delle disposizioni per l’assicurazione obbligatoria contro malattie e gli infortuni”. • D.Lgs. 81/2008: (Testo unico per il miglioramento della salute e della sicurezza dei lavoratori). PREVENZIONE INCENDI • D. M .10/03/1998 (Criteri generali per la sicurezza antincendio e per la gestione dell’emergenza nei luoghi di lavoro) • D.P.R. 01/08/1998, n. 151 (Nuovo Regolamento di semplificazione di Prevenzione Incendi). DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI I.I.S. “TULLIANO” - D.LGS. 81/2008 - SEDE ITIS PER CHIMICI Revisione n. 14 - ARPINO (FR) - Dati dell’Azienda pag. 3/99 Impresa: I.I.S. “TULLIANO”. Sede legale: P.zza Municipio, 49 - Arpino (FR). Sede dell'unità produttiva: Via Pelagalli, 3 - Arpino (FR). C.F.: 91011090601 Codice ATECO: ATECO 2007: P – ISTRUZIONE Attività esercitata: Istituto di istruzione secondaria Datore di lavoro: Prof. Michele Bove. Responsabile del servizio di prevenzione e protezione: Ing. Reale Loris Numero delle persone addette all'unità produttiva: 84 di cui - 65 Docenti (55 ITIS + 4 Liceo Scientifico); 18 ATA (6 Assistenti amm.vi + 4 Assistenti tecn. + 8 Collab. scol); 1 D.S.G.A. Breve descrizione dell'attività lavorativa: L'attività lavorativa è quella di gestione di un Istituto scolastico secondario superiore. Le lavorazioni si eseguono in un unico turno lavorativo dalle ore 8:00 alle 14:00 per sei giorni settimanali. DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI I.I.S. “TULLIANO” - D.LGS. 81/2008 - SEDE ITIS PER CHIMICI Revisione n. 14 - ARPINO (FR) - Organico dell'Azienda pag. 4/99 Organigramma dell'azienda Dirigente Scolastico (Datore di lavoro) Direttore Servizi Generali ed Amministrativi Docente con funzioni vicarie o coordinatore di plesso/sede associata (preposto) Personale A.T.A. Personale Docente Organico dell'azienda (sicurezza) Datore di Lavoro: Dirigente Scolastico - Prof. BOVE Michele Responsabile del servizio di prev. e protezione: Ing. REALE Loris Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza: Sig. LEPORE Felice Aldo DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI I.I.S. “TULLIANO” - D.LGS. 81/2008 - SEDE ITIS PER CHIMICI Revisione n. 14 - ARPINO (FR) - Organico dell'Azienda pag. 5/99 Squadra di Emergenza: Nome Lepore Felice Aldo Gabriele Nadia Rea Aldo Visca Antonio Iafrate Mauro Scafi Domenico Cappello Serena Posizione Piano terra Piano terra Piano terra/Palestra Piano primo Piano primo Piano secondo Segreteria Nome Scappaticci Pierina Rea Aldo Sera Valeria Iafrate Mauro Scafi Domenico Ricci Pasqua Cappello Serena Rea Rocco Posizione Piano terra Piano terra Piano primo Piano primo Piano secondo Piano secondo Segreteria Segreteria Addetti al primo soccorso: DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI I.I.S. “TULLIANO” - D.LGS. 81/2008 - SEDE ITIS PER CHIMICI Revisione n. 14 - ARPINO (FR) - Generale pag. 6/99 I lavoratori sono informati e conoscono l’intero processo produttivo. Ogni lavoratore conosce il proprio ruolo nell’ambito dell’attività aziendale. Ogni lavoratore conosce le mansioni dei colleghi di lavoro. Nella assegnazione delle mansioni si tiene conto della opinione degli interessati. L’organizzazione del lavoro promuove il mantenimento di relazioni amichevoli e collaborative e di comunicazione tra i lavoratori. Il servizio di PREVENZIONE E PROTEZIONE è stato realizzato in ottemperanza all’art.8 capo II. Il servizio antincendio è stato realizzato in ottemperanza all’art. 13 e in base al DM 10/03/1998. Il servizio di pronto soccorso è stato realizzato in ottemperanza all’art.15 in base ai decreti che saranno emanati. L’attribuzione delle funzioni e responsabilità in campo di igiene e sicurezza coinvolge il personale a tutti i livelli; è stata comunque stabilita la responsabilità gerarchica a cui far riferimento. DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI I.I.S. “TULLIANO” Premessa e pag. - D.LGS. 81/2008 - SEDE ITIS PER CHIMICI Revisione n. 14 - ARPINO (FR) - Metodologia seguita 7/99 PREMESSA Il presente documento è redatto ai sensi dell’art. 17 del D.Lgs. 81/2008, descrive i risultati della valutazione dei rischi per la sicurezza e l’igiene del lavoro, individua le misure di prevenzione e protezione dei rischi e il loro programma di attuazione. Esso è stato predisposto dal datore di lavoro. METODOLOGIA SEGUITA PER LA VALUTAZIONE Il processo logico di valutazione dei rischi può essere graficamente sintetizzato nel seguente flusso: Identificazione dei pericoli Verifica esposizione e identificazione esposti Analisi e stima di tutti i rischi Definizione priorità di intervento Individuazione e adozione delle misure di prev. e prot. Controllo, monitoraggio e revisione DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI I.I.S. “TULLIANO” Premessa e pag. - D.LGS. 81/2008 - SEDE ITIS PER CHIMICI Revisione n. 14 - ARPINO (FR) - Metodologia seguita 8/99 In riferimento al flusso di cui sopra, per la esecuzione della presente valutazione si e adottata la sequenza metodologica operativa di seguito descritta: 1. Raccolta dati, analisi del ciclo lavorativo e delle condizioni di lavoro. 2. Individuazione dei pericoli o fonti di rischio presenti nelle varie aree aziendali. 3. Individuazione di eventuali situazioni di esposizione e individuazione dei lavoratori/lavoratrici esposti/e. 4. Individuazione di eventuali lavoratori o gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari o con particolari “condizioni soggettive” aggravanti. 5. Verifica delle misure di prevenzione e protezione adottate e del rispetto delle relative norme vigenti. 6. Analisi dell’esposizione e stima dei rischi. 7. Individuazione delle misure di prevenzione e protezione da intraprendere e loro programmazione. MODALITA’ DI IDENTIFICAZIONE DEI PERICOLI Il primo passo nel processo di valutazione dei rischi consiste nella identificazione dei pericoli o fonti/sorgenti di rischio. Secondo la definizione di cui all’art. 2 del D. Lgs. 81/08, per pericolo si intende la “proprietà o qualità intrinseca di un determinato fattore avente il potenziale di causare danni”. I pericoli presi in considerazione, sono stati raggruppati nelle seguenti quattro categorie, a seconda della tipologia di origine: · · · · AMBIENTI DI LAVORO IMPIANTI – ATTREZZATURE – MATERIALI AGENTI CHIMICI – FISICI – BIOLOGICI ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO Per ogni fonte di rischio riscontrata nella specifica realtà aziendale ed, in particolare, attribuita alla fase lavorativa e/o reparto e/o area aziendale in cui si presenta, si procede ad un esame delle caratteristiche del pericolo e delle eventuali misure di prevenzione e protezione già adottate. DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI I.I.S. “TULLIANO” Premessa e pag. - D.LGS. 81/2008 - SEDE ITIS PER CHIMICI Revisione n. 14 - ARPINO (FR) - Metodologia seguita 9/99 MODALITA’ DI ANALISI DEI RISCHI Una volta individuata la presenza del pericolo si prosegue nell’analisi dei rischi associabili. Secondo la definizione di cui all’art. 2 del D. Lgs. 81/08, il rischio e la “probabilità di raggiungimento del livello potenziale di danno nelle condizioni di impiego o di esposizione ad un determinato fattore o agente oppure alla loro combinazione”. Per ogni pericolo riscontrato si procede alla analisi delle caratteristiche di pericolosità e di eventuali condizioni di esposizione dei lavoratori ( area di rischio). Un volta individuato il rischio si procede alla sua classificazione ( Rischio per la SICUREZZA / Rischio per la SALUTE ) ed alla valutazione del rischio stesso, attraverso l’attribuzione di un grado di rischio. Il grado di rischio, qualora non sia diversamente normato, viene stimato tenendo conto della probabilità (P) del verificarsi dell’evento dannoso ( infortunio o malattia professionale ) e della gravita o magnitudo dell’eventuale danno (D) al lavoratore/lavoratrice che può causare. La stima del grado di rischio R e data, dunque, dal combinarsi dei due fattori P e D ai quali vengono assegnati i seguenti valori con relative definizioni : PROBABILITA’: P = 1 Bassa: L’evento dannoso è improbabile. La sua manifestazione è legata al contemporaneo verificarsi di più eventi indipendenti e poco probabili. P = 2 Medio bassa: L’evento dannoso è poco probabile, ma possibile. E’ legato al contemporaneo verificarsi di più eventi non necessariamente indipendenti e di probabilità non trascurabile. P = 3 Medio alta : L’evento dannoso è probabile. Tipicamente legato a funzionamenti anomali delle macchine e degli impianti, non rispetto delle procedure di lavoro, non utilizzo dei mezzi di prevenzione e protezione. P = 4 Alta: L’evento dannoso è altamente probabile, tende a verificarsi diverse volte. DANNO: D = 1 Trascurabile : Il danno è rapidamente reversibile e di scarsa entità. Non comporta l’abbandono del posto di lavoro D = 2 Modesto: Il danno comporta una parziale limitazione funzionale reversibile in pochi giorni con completo ripristino della capacità lavorativa D = 3 Notevole: Il danno comporta una limitazione funzionale reversibile solo dopo un certo tempo con eventuale riduzione della capacità lavorativa. D = 4 Grave: Il danno è irreversibile e comporta una notevole e permanente riduzione della capacità lavorativa o l’inabilità o la morte DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI I.I.S. “TULLIANO” Premessa e pag. - D.LGS. 81/2008 - SEDE ITIS PER CHIMICI Revisione n. 14 - ARPINO (FR) - Metodologia seguita 10/99 Il grado di rischio R può essere rappresentato dalla seguente matrice : R 4 8 12 16 3 6 9 12 2 4 6 8 1 2 3 4 D Dalla matrice si possono estrapolare le seguenti 3 gradazioni di rischio: R Valore Classificazione R=PXD 1-3 Rischio Lieve (basso) R=PXD 4-8 Rischio Medio R=PXD 9 - 16 Rischi Alto La classificazione del rischio, in base alla probabilità dell’evento ed al danno procurabile, ha lo scopo (che è poi l’obiettivo ultimo del processo di valutazione) di individuare le situazioni che necessitano di interventi di prevenzione e protezione, tecniche, organizzative o procedurali, per eliminare (quando possibile) o ridurre il rischio. L’indicazione delle misure di prevenzione e/o protezione da intraprendere, la priorità ed i tempi di intervento, saranno determinate, oltre che in base all’eventuale riscontro di non conformità rispetto alle vigenti normative, in relazione al grado di rischio attribuito: maggiore il valore di R (PxD), più alta dovrà essere la priorità di intervento. PROCEDURA OPERATIVA DI VALUTAZIONE Nella specifica realtà aziendale, la raccolta delle informazioni necessarie per la valutazione dei rischi è stata effettuata utilizzando le seguenti modalità operative: · Sopralluoghi nei locali di lavoro con liste di controllo. · Analisi della documentazione tecnica e amministrativa. · Analisi degli infortuni e delle eventuali malattie professionali. · Analisi dati di comparto. DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI · · · · · I.I.S. “TULLIANO” Premessa e pag. - D.LGS. 81/2008 - SEDE ITIS PER CHIMICI Revisione n. 14 - ARPINO (FR) - Metodologia seguita 11/99 Colloqui con i lavoratori, e con il Rappresentante dei Lavoratori Colloqui col Medico Competente Esame dei resoconti di Sorveglianza Sanitaria Esame dei manuali di uso delle attrezzature di lavoro. Rilevazioni strumentali specifiche. Gli orientamenti considerati si sono basati sui seguenti aspetti: Ciclo produttivo; osservazione dell’ambiente di lavoro (requisiti dei locali di lavoro, vie di accesso, sicurezza delle attrezzature, microclima, illuminazione, rumore, agenti fisici e nocivi); identificazione dei compiti eseguiti sul posto di lavoro (per valutare i rischi derivanti dalle singole mansioni); osservazione delle modalità di esecuzione del lavoro (in modo da controllare il rispetto delle procedure e se queste comportano altri rischi); esame dell’ambiente per rilevare i fattori esterni che possono avere effetti negativi sul posto di lavoro (microclima, aerazione); esame dell’organizzazione del lavoro; rassegna dei fattori psicologici, sociali e fisici che possono contribuire a creare stress sul lavoro e studio del modo in cui essi interagiscono fra di loro e con altri fattori nell’organizzazione e nell’ambiente di lavoro. Formazione, addestramento, informazione del personale; Procedure di emergenza; Dispositivi di protezione individuale; Segnaletica; Le “Misure di Prevenzione e di Protezione” individuate ed i conseguenti “Dispositivi di protezione” da adottare sono conseguenti alla valutazione dei Rischi, La valutazione dei rischi di seguito riportata è stata effettuata esaminando il più dettagliatamente possibile gli argomenti sopra elencati determinando le situazioni e i punti di possibile rischio. Contemporaneamente è stata posta attenzione al rispetto delle normative in tema di sicurezza e igiene del lavoro. DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI I.I.S. “TULLIANO” Premessa e pag. - D.LGS. 81/2008 - SEDE ITIS PER CHIMICI Revisione n. 14 - ARPINO (FR) - Metodologia seguita 12/99 ANALISI DELLE ATTIVITÀ E FASI DI LAVORO Per la valutazione dei rischi si è proceduto preliminarmente alla individuazione delle attività lavorative presenti nell’Unità Produttiva (intese come attività che non presuppongano una autonomia gestionale, ma che sono finalizzate a fornire un servizio completo e ben individuabile nell’ambito della produzione). All’interno di ogni attività lavorativa sono state individuate le singole fasi a cui sono associate: • Macchine ed attrezzature impiegate • Sostanze e preparati chimici impiegati • D.P.I. Ad ogni singola fase sono stati attribuiti i rischi: • derivanti dalla presenza dell’operatore nell’ambiente di lavoro • indotti sul lavoratore dall’ambiente esterno • conseguenti all’uso di macchine ed attrezzature • connessi con l’utilizzo di sostanze, preparati o materiali pericolosi per la salute. Qui di seguito sono riportate le diverse fasi lavorative presenti in azienda suddivise in Attività ed in Fasi di lavoro. ATTIVITA' 1 DIREZIONE E SEGRETERIA Fase 1 LAVORI D’UFFICIO ATTIVITA' 2 Fase 1 DIDATTICA ATTIVITA’ DIDATTICA IN AULA ATTIVITA’ DIDATTICA IN AULA DI INFORMATICA O MULTIMEDIALE ATTIVITA’ DIDATTICA IN LABORATORIO ATTIVITA’ DIDATTICA IN PALESTRA AUSILIARIA ACCOGLIENZA E VIGILANZA ALLIEVI PULIZIA LOCALI Fase 2 Fase 3 Fase 4 ATTIVITA' 3 Fase 1 Fase 2 Lavoratori Addetti DSGA Assistente amministrativo Docente - Allievo Docente - Allievo Docente – Allievo- Assist.tec. Docente - Allievo Collaboratore scolastico Collaboratore scolastico Individuati i raggruppamenti le diverse fasi lavorative presenti in azienda, per ognuna di esse, con la metodologia indicata, oltre ai rischi propri dell’attività sono stati individuati e valutati i rischi legati attrezzature utilizzate e ad eventuali sostanze impiegate o prodotte. In funzione dei rischi rilevati sono state indicati i Dispositivi di Protezione Individuale necessari e l’eventuale ricorso alla sorveglianza sanitaria. DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI I.I.S. “TULLIANO” LOCALI UFFICI pag. - D.LGS. 81/2008 - SEDE ITIS PER CHIMICI Revisione n. 14 - ARPINO (FR) - Luogo di lavoro 13/99 1. LOCALE SEGRETERIA 1.1. DESCRIZIONE DELLE CARATTERISTICHE GENERALI DEL LOCALE Il locale, adibito segreteria, è collocato al piano rialzato di uno stabile separato dall’edificio in cui si svolgono le attività didattiche ed è dotato di un ingresso separato da quest’ultimo. L'accesso al locale avviene per mezzo di una porta sufficientemente agevole. È presente altresì un locale adibito a magazzino cancelleria situato all’interno dello stabile in cui si svolgono le attività didattiche. 1.2. LUOGO DI LAVORO • La pavimentazione, del tipo a mattoni, presenta buone caratteristiche di aderenza e risulta idonea al tipo di attività e all'uso che si fa dei locali secondo quanto previsto dal D. Lgs 81/2008. • La pavimentazione è regolare ed uniforme non inducendo il rischio di inciampo. • L'altezza minima dei locali è conforme a quanto prescritto dal D. Lgs 81/2008. • La superficie minima disponibile per ogni lavoratore è conforme a quanto prescritto dal D. Lgs 81/2008. • Le dimensioni delle porte sono conformi alle norme vigenti. • All’interno del locale sono presenti scaffali su cui sono riposti oggetti di basso peso. Tali scaffali sono adeguatamente stabili dato il basso rapporto altezza/area di base e l’esiguo peso presente sugli stessi. • All’ingresso del locale è presente un idoneo tappeto per l’asciugamento delle scarpe dei clienti al fine di ridurre il rischio di scivolamento in caso di pioggia. All'interno del locale è custodito un pacchetto di medicazione conforme a quanto previsto dal DM 388/2003. DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI I.I.S. “TULLIANO” LOCALI UFFICI pag. - D.LGS. 81/2008 - SEDE ITIS PER CHIMICI Revisione n. 14 - ARPINO (FR) - Illuminazione-Servizi 14/99 1.3. ILLUMINAZIONE • Le pareti dei locali sono di tinta chiara al fine di migliorare la riflessione/diffusione della luce. L'illuminazione è uniforme per evitare eccessivi contrasti tra le diverse zone. Le lampade sono dotate di elementi diffusori della luce. • L’illuminazione è ottenuta per mezzo di lampade a neon. • Le plafoniere sono provviste di elementi di protezione contro la caduta accidentale di eventuali oggetti. • All'interno del locale sono presenti lampade di emergenza alimentate a batteria che entrano in funzione automaticamente in caso di mancanza di energia elettrica di rete. Si ricorda che è necessario verificare periodicamente il funzionamento delle luci di emergenza. 1.4. SERVIZI IGIENICI • I servizi igienici sono collocati all’interno del locale. Essi risultano idonei al tipo di lavorazione e al numero di lavoratori presenti e sono provvisti dei dispositivi necessari per una corretta igiene: dispenser del sapone, carta asciugamani a perdere. DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI I.I.S. “TULLIANO” LOCALI UFFICI pag. - D.LGS. 81/2008 - SEDE ITIS PER CHIMICI Revisione n. 14 - ARPINO (FR) - VDT 15/99 1.5. VIDEOTERMINALI Durante l’attività lavorativa si fa uso di videoterminali da parte di alcuni addetti. Essi non rientrano nella definizione di operatori di videoterminali data dal titolo VII art. 173 del D.Lgs. 81/2008. Dall’esame dei luoghi di lavoro è emerso che le postazioni di lavoro nelle quali si utilizzano attrezzature munite di videoterminali rispettano le prescrizioni minime contenute nell’allegato XXXIV del D.Lgs. 81/2008. In particolare è stato rilevato che: • il piano di lavoro ha una superficie poco riflettente e dimensioni sufficienti a permettere una disposizione flessibile dello schermo, della tastiera, dei documenti e del materiale accessorio; • il piano di lavoro ha generalmente una profondità tale da assicurare una corretta distanza visiva dallo schermo; • i sedili utilizzati dagli addetti sono dotati di schienale ed altezza regolabili e possono essere facilmente spostati anche in rapporto al tipo di pavimento; Note: si segnala, in linea generale, un lay-out interno pianificato e studiato a livello funzionale-spaziale tale da evitare, nel limite di ciò che è fattibile, fenomeni di abbagliamento e/o di riflesso sugli schermi delle postazioni dotate di VDT.. DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI I.I.S. “TULLIANO” LOCALI UFFICI pag. - D.LGS. 81/2008 - SEDE ITIS PER CHIMICI Revisione n. 14 - ARPINO (FR) - Rischi mansione 16/99 1.6. RISCHI LEGATI ALLA MANSIONE DI IMPIEGATO/COLLABORATORE AMMINISTRATIVO Descrizione attività Trattasi dei lavori tipici della direzione e della segreteria dell’Istituzione Scolastica, sia per quanto riguarda gli aspetti amministrativi e contabili che quelli relativi alla gestione del personale. L’attività comporta anche l’attuazione dei rapporti con l’utenza e con i fornitori di prodotti e servizi sussidiari all’attività scolastica. Attività svolte Rapporti relazionali interni ed esterni Rapporto col personale e servizi Attività generica di ufficio Gestione del personale e dei servizi Macchine ed Attrezzature utilizzate Sostanze pericolose utilizzate Personal computer Inchiostri Stampante, Calcolatrice Spillatrice, Timbri, Taglierina,Telefono/fax Fotocopiatrice Attrezzi manuali d’ufficio di uso comune Pericoli evidenziati dall’analisi Rischio Misure di prev.e prot. attuate Elettrocuzione BASSO Formazione e informazione Manutenzione periodica impianto elettrico Stress da fattori ambientali nei lavori di ufficio BASSO Rumore BASSO Affaticamento visivo per l'utilizzo di VDT BASSO Pause attività legate all’uso di VDT Formazione e informazione Punture, tagli ed abrasioni BASSO Formazione e informazione Scivolamento BASSO Posizionamento tappeto all’ingresso per asciugamento scarpe in caso di pioggia; Pulizia periodica del pavimento. Movimentazione manuale dei carichi BASSO Vedi capitolo successivo Dispositivi di protezione individuale Sorveglianza sanitaria L’attività non comporta situazione di rischio che richiedano la sorveglianza sanitaria PROGRAMMA DELLE MISURE PER IL MIGLIORAMENTO DEI LIVELLI DI SICUREZZA Misura da attuare Procedura Informazione dei lavoratori sulle seguenti tematiche: impiego delle attrezzature da ufficio Divulgare il materiale fornito dal DS e dal RSPP Preposto/i all’attuazione D.S., D.S.G.A. Programmazione Da effettuare periodicamente (una volta l’anno) DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI I.I.S. “TULLIANO” LOCALI AULE pag. - D.LGS. 81/2008 - SEDE ITIS PER CHIMICI Revisione n. 14 - ARPINO (FR) - Luogo di lavoro 17/99 2. LOCALI AULE DIDATTICHE 2.1. DESCRIZIONE DELLE CARATTERISTICHE GENERALI DEI LOCALI I locali, adibiti ad aule didattiche, sono collocate su tre piani dell’edificio scolastico principale. L’edificio è dotato di due ingressi su due piani. 2.2. LUOGO DI LAVORO • La pavimentazione, del tipo a mattoni, presenta buone caratteristiche di aderenza e risulta idonea al tipo di attività e all'uso che si fa dei locali secondo quanto previsto dal D. Lgs 81/2008. • La pavimentazione è regolare ed uniforme non inducendo il rischio di inciampo. • L'altezza minima dei locali è conforme a quanto prescritto dal D. Lgs 81/2008. • La superficie minima disponibile per ogni lavoratore è conforme a quanto prescritto dal D. Lgs 81/2008. • Le dimensioni delle porte sono conformi alle norme vigenti e il senso di apertura è verso l’esterno. • All’interno di alcune aule sono presenti scaffali su cui sono riposti oggetti di basso peso. Tali scaffali sono adeguatamente stabili dato il basso rapporto altezza/area di base e l’esiguo peso presente sugli stessi. • Al fine di ridurre i rischi, i collaboratori scolastici e i docenti riferiranno al D.S. o al Vicario o al RSPP ogni elemento potenziale di rischio presente nelle aule dovuto all’utilizzo delle stesse quali ad esempio danni ai vetri, prese elettriche aperte o rotte, fili elettrici esposti, ecc. DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI I.I.S. “TULLIANO” LOCALI AULE pag. - D.LGS. 81/2008 - SEDE ITIS PER CHIMICI Revisione n. 14 - ARPINO (FR) - Illuminazione-Servizi 18/99 2.3. ILLUMINAZIONE • Le pareti dei locali sono di tinta chiara al fine di migliorare la riflessione/diffusione della luce. L'illuminazione è uniforme per evitare eccessivi contrasti tra le diverse zone. Le lampade sono dotate di elementi diffusori della luce. • L’illuminazione è ottenuta per mezzo di lampade a neon. • Le plafoniere sono provviste di elementi di protezione contro la caduta accidentale di eventuali oggetti. 2.4. SERVIZI IGIENICI • I servizi igienici sono collocati nei corridoi in numero di due per piano e sono separati per maschi, femmine e docenti. Essi risultano idonei e sono provvisti dei dispositivi necessari per una corretta igiene. DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI I.I.S. “TULLIANO” LOCALI AULE pag. - D.LGS. 81/2008 - SEDE ITIS PER CHIMICI Revisione n. 14 - ARPINO (FR) - VDT 19/99 2.5. VIDEOTERMINALI Durante l’attività scolastica, nell’aula di informatica/multimediale, si fa uso di videoterminali da parte degli alunni. Essi non rientrano nella definizione di operatori di videoterminali data dal titolo VII art. 173 del D.Lgs. 81/2008. Dall’esame dei luoghi di lavoro è emerso che le postazioni di lavoro nelle quali si utilizzano attrezzature munite di videoterminali rispettano le prescrizioni minime contenute nell’allegato XXXIV del D.Lgs. 81/2008. In particolare è stato rilevato che: • il piano di lavoro ha una superficie poco riflettente e dimensioni sufficienti a permettere una disposizione flessibile dello schermo, della tastiera, dei documenti e del materiale accessorio; • il piano di lavoro ha generalmente una profondità tale da assicurare una corretta distanza visiva dallo schermo; • i sedili utilizzati dagli addetti sono dotati di schienale ed altezza regolabili e possono essere facilmente spostati anche in rapporto al tipo di pavimento; Note: si segnala, in linea generale, un lay-out interno pianificato e studiato a livello funzionale-spaziale tale da evitare, nel limite di ciò che è fattibile, fenomeni di abbagliamento e/o di riflesso sugli schermi delle postazioni dotate di VDT.. DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI I.I.S. “TULLIANO” LOCALI AULE pag. - D.LGS. 81/2008 - SEDE ITIS PER CHIMICI Revisione n. 14 - ARPINO (FR) - Rischi mansione 20/99 2.6. RISCHI LEGATI ALLA MANSIONE DI DOCENTE/ALUNNO Descrizione attività L’attività è caratterizzata dallo svolgimento di lezioni in materie specifiche svolte dal docente che si avvale di strumenti cartacei, tra cui testi, fotocopie e dispense e, talvolta, di strumenti informatici o di attrezzature quali, ad esempio, la lavagna luminosa. Attività svolte Organizzazione e svolgimento attività didattiche Svolgimento lezioni Svolgimento attività specifica di laboratorio di informatica Vigilanza alunni Macchine ed Attrezzature utilizzate Sostanze pericolose utilizzate Computer Polveri (Gessi) Lavagna (in ardesia, plastificata etc.) Lavagna luminosa Strumenti di uso comune per svolgere le attività didattiche (gessi, pennarelli, penne, libri, quaderni ,ecc.) Pericoli evidenziati dall’analisi Rischio Misure di prev.e prot. attuate Inalazione di polveri BASSO Disturbi alle corde vocali BASSO Stress da rapporto con gli alunni BASSO Rumore BASSO Elettrocuzione BASSO Formazione e informazione Inciampo, urti, scivolamenti BASSO Posizionamento tappeto all’ingresso per asciugamento scarpe in caso di pioggia; Pulizia periodica del pavimento. Postura BASSO Formazione e informazione Movimentazione manuale dei carichi BASSO Vedi capitolo successivo Dispositivi di protezione individuale Sorveglianza sanitaria L’attività non comporta situazione di rischio che richiedano la sorveglianza sanitaria PROGRAMMA DELLE MISURE PER IL MIGLIORAMENTO DEI LIVELLI DI SICUREZZA Misura da attuare Procedura Informazione dei lavoratori sulle seguenti tematiche: impiego delle attrezzature, formazione generica su rapporti interpersonali e pericoli presenti Verifica giornaliera delle condizioni delle aule al fine di individuare possibili pericoli (vetri rotti, prese aperte, ecc) Divulgare il materiale fornito dal DS e dal RSPP Verifica visiva Preposto/i all’attuazione D.S., D.S.G.A. Programmazione Collaboratori scolastici, Docenti Giornaliera Da effettuare periodicamente (una volta l’anno) DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI I.I.S. “TULLIANO” LOCALI AULE pag. - D.LGS. 81/2008 - SEDE ITIS PER CHIMICI Revisione n. 14 - ARPINO (FR) - Rischi mansione 21/99 2.7. RISCHI LEGATI ALLA MANSIONE DI COLLABORATORE SCOLASTICO Descrizione attività Consiste nell’attività di controllo degli accessi, di prima accoglienza degli allievi e dei genitori e di quanti accedono all’Istituzione Scolastica e di sussidio nella vigilanza sugli allievi. Consiste inoltre nella pulizia e disinfezione dei locali dell’edificio e delle relative pertinenze esterne, compresi: pavimenti, pareti e le apparecchiature igienico-sanitarie presenti nei bagni. Attività svolte Circolazione interna all’istituto, Vigilanza alunni, Rapporti con l’utenza, Pulizia, Detersione e disinfezione, Riassetto locali. Macchine ed Attrezzature utilizzate Sostanze pericolose utilizzate Citofono Detergente comune Telefono Alcool denaturato secchio scopa lavapavimenti Pericoli evidenziati dall’analisi Rischio Misure di prev.e prot. attuate Scivolamenti, inciampi, cadute a livello BASSO Posizionamento tappeto all’ingresso per asciugamento scarpe in caso di pioggia; Pulizia periodica del pavimento Formazione e informazione Urti, colpi, impatti e compressioni BASSO Formazione e informazione Punture, tagli ed abrasioni BASSO Formazione e informazione Elettrocuzione BASSO Formazione e informazione Stress da fattori ambientali (telefoni, presenza di BASSO Formazione e informazione pubblico, vigilanza allievi) Movimentazione manuale dei carichi BASSO Vedi capitolo successivo Inalazione polveri e fibre BASSO Formazione e informazione Dispositivi di protezione individuale Sorveglianza sanitaria Mascherina antipolveri (su richiesta) L’attività non comporta situazione di rischio che Guanti monouso richiedano la sorveglianza sanitaria Camice da lavoro PROGRAMMA DELLE MISURE PER IL MIGLIORAMENTO DEI LIVELLI DI SICUREZZA Misura da attuare Procedura Informazione dei lavoratori sulle seguenti tematiche: impiego delle attrezzature, formazione generica su rapporti interpersonali e pericoli presenti Verifica giornaliera delle condizioni delle aule al fine di individuare possibili pericoli (vetri rotti, prese aperte, ecc) Divulgare il materiale fornito dal DS e dal RSPP Verifica visiva Preposto/i all’attuazione D.S., D.S.G.A. Programmazione Collaboratori scolastici, Docenti Giornaliera Da effettuare periodicamente (una volta l’anno) DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI I.I.S. “TULLIANO” LOCALI LABORATORI pag. - D.LGS. 81/2008 - SEDE ITIS PER CHIMICI Revisione n. 14 - ARPINO (FR) - Luogo di lavoro 22/99 3. LOCALI LABORATORI DIDATTICI 3.1. DESCRIZIONE DELLE CARATTERISTICHE GENERALI DEI LOCALI I locali, adibiti a laboratori didattici, sono collocate su due piani dell’edificio scolastico principale. 3.2. LUOGO DI LAVORO • La pavimentazione, del tipo a mattoni, presenta buone caratteristiche di aderenza e risulta idonea al tipo di attività e all'uso che si fa dei locali secondo quanto previsto dal D. Lgs 81/2008. • La pavimentazione è regolare ed uniforme non inducendo il rischio di inciampo. • L'altezza minima dei locali è conforme a quanto prescritto dal D. Lgs 81/2008. • La superficie minima disponibile per ogni lavoratore è conforme a quanto prescritto dal D. Lgs 81/2008. • Le dimensioni delle porte sono conformi alle norme vigenti e il senso di apertura è verso l’esterno. • All’interno dei laboratori sono presenti scaffali su cui sono riposti oggetti di basso peso. Tali scaffali sono adeguatamente stabili dato il basso rapporto altezza/area di base e l’esiguo peso presente sugli stessi. • All’interno dei laboratori sono presenti lavaocchi di emergenza. • Al fine di ridurre i rischi, i collaboratori scolastici e i docenti riferiranno al D.S. o al Vicario o al RSPP ogni elemento potenziale di rischio presente nei laboratori dovuto all’utilizzo delle stesse quali ad esempio danni ai vetri, prese elettriche aperte o rotte, fili elettrici esposti, ecc. DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI I.I.S. “TULLIANO” LOCALI LABORATORI pag. - D.LGS. 81/2008 - SEDE ITIS PER CHIMICI Revisione n. 14 - ARPINO (FR) - Illuminazione-Servizi 23/99 3.3. ILLUMINAZIONE • Le pareti dei locali sono di tinta chiara al fine di migliorare la riflessione/diffusione della luce. L’illuminazione è uniforme per evitare eccessivi contrasti tra le diverse zone. Le lampade sono dotate di elementi diffusori della luce. • L’illuminazione è ottenuta per mezzo di lampade a neon. • Le plafoniere sono provviste di elementi di protezione contro la caduta accidentale di eventuali oggetti. 3.4. SERVIZI IGIENICI • I servizi igienici sono collocati nei corridoi in numero di due per piano e sono separati per maschi, femmine e docenti. Essi risultano idonei e sono provvisti dei dispositivi necessari per una corretta igiene. DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI I.I.S. “TULLIANO” LOCALI LABORATORI pag. - D.LGS. 81/2008 - SEDE ITIS PER CHIMICI Revisione n. 14 - ARPINO (FR) - Rischio mansioni 24/99 3.5. RISCHI LEGATI ALLA MANSIONE DI DOCENTE T.P./ALUNNO Descrizione attività L’attività è caratterizzata dallo svolgimento di lezioni tecnico pratiche con l’impiego di soluzioni di sostanze e preparati molto diluiti. Le soluzioni vengono preparate dal Docente tecnico-pratico che adotterà le dovute precauzioni per ridurre il rischio chimico (operazioni sotto cappa aspirante e con l’impiego di DPI). In alcuni laboratori avvengo lezioni volte all’apprendimento dell’impiego di strumentazione analitica. Attività svolte Organizzazione e svolgimento attività didattiche Svolgimento lezioni Svolgimento attività specifica di laboratorio Vigilanza alunni Macchine ed Attrezzature utilizzate Sostanze pericolose utilizzate Macchine ed attrezzature specifiche di Sostanze chimiche da laboratorio laboratorio Strumenti di uso comune per svolgere le attività didattiche (gessi, pennarelli, penne, libri, quaderni ,ecc.) Pericoli evidenziati dall’analisi Rischio Misure di prev.e prot. Attuate Rischio chimico alunni BASSO Rischio chimico Docenti IRRILEV. Vedasi capitolo specifico Stress da rapporto con gli alunni BASSO Inciampo, urti, scivolamenti BASSO Pulizia periodica del pavimento. Dispositivi di protezione individuale Sorveglianza sanitaria Guanti, Camice L’attività non comporta situazione di rischio che richiedano la sorveglianza sanitaria PROGRAMMA DELLE MISURE PER IL MIGLIORAMENTO DEI LIVELLI DI SICUREZZA Misura da attuare Procedura Informazione dei lavoratori sulle seguenti tematiche: impiego delle attrezzature di laboratorio, sui pericoli presenti e sulle procedure di lavoro e di sicurezza Verifica giornaliera delle condizioni dei laboratori al fine di individuare possibili pericoli (vetri rotti, prese aperte, ecc) Divulgare il materiale fornito dal DS e dal RSPP Verifica visiva Preposto/i all’attuazione Docenti Programmazione Collaboratori scolastici, Assistenti tecnici, Docenti Giornaliera Da effettuare periodicamente (una volta l’anno) DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI I.I.S. “TULLIANO” LOCALE PALESTRA pag. - D.LGS. 81/2008 - SEDE ITIS PER CHIMICI Revisione n. 14 - ARPINO (FR) - Luogo di lavoro 25/99 4. LOCALE PALESTRA 4.1. DESCRIZIONE DELLE CARATTERISTICHE GENERALI DEI LOCALI I locali, adibiti a palestra, sono collocati al piano terreno dell’edificio scolastico principale. 4.2. LUOGO DI LAVORO • La pavimentazione, del tipo a materiale plastico, presenta buone caratteristiche di aderenza e risulta idonea al tipo di attività e all'uso che si fa dei locali secondo quanto previsto dal D. Lgs 81/2008. • In alcuni punti la pavimentazione presenta delle discontinuità che potrebbero indurre il rischio di inciampo. • L'altezza minima dei locali è conforme a quanto prescritto dal D. Lgs 81/2008. • La superficie minima disponibile per ogni lavoratore è conforme a quanto prescritto dal D. Lgs 81/2008. • Le dimensioni delle porte sono conformi alle norme vigenti e il senso di apertura è verso l’esterno. • Al fine di ridurre i rischi, i collaboratori scolastici e i docenti riferiranno al D.S. o al Vicario o al RSPP ogni elemento potenziale di rischio presente nella palestra dovuto all’utilizzo delle stesse quali ad esempio danni ai vetri, prese elettriche aperte o rotte, fili elettrici esposti, ecc. DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI I.I.S. “TULLIANO” LOCALE PALESTRA pag. - D.LGS. 81/2008 - SEDE ITIS PER CHIMICI Revisione n. 14 - ARPINO (FR) - Illuminazione-Servizi 26/99 4.3. ILLUMINAZIONE • Le pareti dei locali sono di tinta chiara al fine di migliorare la riflessione/diffusione della luce. L’illuminazione è uniforme per evitare eccessivi contrasti tra le diverse zone. Le lampade sono dotate di elementi diffusori della luce. • L’illuminazione è ottenuta per mezzo di lampade a neon e o per mezzo di fari. • Le plafoniere sono provviste di elementi di protezione contro la caduta accidentale di eventuali oggetti ed atti a resistere al urto accidentale con i palloni. 4.4. SERVIZI IGIENICI • I servizi igienici/spogliatoi sono collocati nei pressi della palestra e sono separati per maschi e femmine. Essi risultano idonei e sono provvisti dei dispositivi necessari per una corretta igiene. DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI I.I.S. “TULLIANO” GENERALE pag. - D.LGS. 81/2008 - SEDE ITIS PER CHIMICI Revisione n. 14 - ARPINO (FR) - Luogo di Lavoro 27/99 4.5. RISCHI LEGATI ALLA ATTIVITÀ DIDATTICA IN PALESTRA Descrizione attività L’attività ginnica viene svolta nelle palestre o in alcuni all’esterno nella pista di atletica di proprietà dell’istituto, questo tipo di attività svolta dagli alunni è seguita da docenti che hanno una formazione specifica. Attività svolte Organizzazione e svolgimento attività ginniche Vigilanza alunni Macchine ed Attrezzature utilizzate Sostanze pericolose utilizzate Attrezzatura di palestra in genere Cavalletti ginnici Pesi Palloni Pericoli evidenziati dall’analisi Rischio Misure di prev.e prot. Attuate Urti, colpi, impatti e compressioni (alunni) MEDIO Formazione ed informazione Urti, colpi, impatti e compressioni (docenti) BASSO Formazione ed informazione Stress da rapporto con gli alunni BASSO Formazione ed informazione Inciampo, scivolamenti, cadute a livello BASSO Pulizia periodica del pavimento. Formazione ed informazione Dispositivi di protezione individuale Sorveglianza sanitaria L’attività non comporta situazione di rischio che richiedano la sorveglianza sanitaria PROGRAMMA DELLE MISURE PER IL MIGLIORAMENTO DEI LIVELLI DI SICUREZZA Misura da attuare Procedura Informazione dei lavoratori sulle seguenti tematiche: impiego delle attrezzature di palestra, sui pericoli presenti e sui comportamenti da tenere Verifica giornaliera delle condizioni dei laboratori al fine di individuare possibili pericoli (vetri rotti, prese aperte, ecc) Risistemazione della pavimentazione Divulgare il materiale fornito dal DS e dal RSPP Verifica visiva Preposto/i all’attuazione Docenti Programmazione Collaboratori scolastici, Docenti Giornaliera Da effettuare periodicamente (una volta l’anno) Al più presto DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI I.I.S. “TULLIANO” STRUTTURA TENSIOST. pag. - D.LGS. 81/2008 - SEDE ITIS PER CHIMICI Revisione n. 14 - ARPINO (FR) - Luogo di lavoro 28/99 5. LOCALE STRUTTURA TENSIOSTATICA 5.1. DESCRIZIONE DELLE CARATTERISTICHE GENERALI DEI LOCALI Il locale, adibito a palestra, è collocato al piano terreno all’esterno dell’edificio scolastico principale ed è realizzato in struttura reticolare metallica con copertura tensiostatica in materiale plastico. 5.2. LUOGO DI LAVORO • La pavimentazione, del tipo a guaina in gomma, presenta buone caratteristiche di aderenza e risulta idonea al tipo di attività e all'uso che si fa dei locali secondo quanto previsto dal D. Lgs 81/2008. • La pavimentazione è regolare ed uniforme non inducendo il rischio di inciampo. Sono presenti delle scale agibili per accedere al campo. • L'altezza minima dei locali è conforme a quanto prescritto dal D.Lgs. 81/2008. • La superficie minima disponibile per ogni lavoratore è conforme a quanto prescritto dal D.Lgs. 81/2008. • Le dimensioni delle porte sono conformi alle norme vigenti e il senso di apertura è verso l’esterno. • All’ingresso della struttura sono presenti scale. Al fine di ridurre il rischio di scivolamento, su tali scale sono posizionate bande antisdrucciolo. • Durante i periodi freddi è possibile la presenza di condensa sul pavimento. Sarà cura del docente verificare la presenza di tale condensa e non praticare l’attività didattica al fine di ridurre il rischio di scivolamento. • Al fine di ridurre i rischi, i collaboratori scolastici e i docenti riferiranno al D.S. o al Vicario o al RSPP ogni elemento potenziale di rischio presente nella struttura dovuto all’utilizzo delle stesse quali ad esempio danni alla copertura, fili elettrici esposti, ecc. DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI I.I.S. “TULLIANO” STRUTTURA TENSIOST. pag. - D.LGS. 81/2008 - SEDE ITIS PER CHIMICI Revisione n. 14 - ARPINO (FR) - Luogo di Lavoro 29/99 5.3. ILLUMINAZIONE • L’illuminazione è uniforme per evitare eccessivi contrasti tra le diverse zone. Le lampade sono dotate di elementi diffusori della luce. • L’illuminazione è ottenuta per mezzo di lampade a neon e o per mezzo di fari. • Le plafoniere sono posizionate ad una altezza tale da rendere lieve il rischio di urto accidentale con i palloni. • Sono presenti lampade di illuminazione di emergenza. DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI I.I.S. “TULLIANO” STRUTTURA TENSIOST. pag. - D.LGS. 81/2008 - SEDE ITIS PER CHIMICI Revisione n. 14 - ARPINO (FR) - Luogo di Lavoro 30/99 5.4. RISCHI LEGATI ALL’ATTIVITÀ DIDATTICA NELLA STRUTTURA Descrizione attività L’attività ginnica e alcune partite di allenamento o didattiche sono svolte all’interno della struttura, questo tipo di attività svolta dagli alunni è seguita da docenti che hanno una formazione specifica. Attività svolte Organizzazione e svolgimento attività ginniche Vigilanza alunni Macchine ed Attrezzature utilizzate Sostanze pericolose utilizzate Attrezzatura di palestra in genere Palloni Pericoli evidenziati dall’analisi Rischio Misure di prev.e prot. Attuate Urti, colpi, impatti e compressioni (alunni) MEDIO Formazione ed informazione Urti, colpi, impatti e compressioni (docenti) BASSO Formazione ed informazione Stress da rapporto con gli alunni BASSO Formazione ed informazione Inciampo, scivolamenti, cadute a livello BASSO Pulizia periodica del pavimento. Formazione ed informazione Dispositivi di protezione individuale Sorveglianza sanitaria L’attività non comporta situazione di rischio che richiedano la sorveglianza sanitaria PROGRAMMA DELLE MISURE PER IL MIGLIORAMENTO DEI LIVELLI DI SICUREZZA Misura da attuare Procedura Preposto/i all’attuazione Docenti Programmazione Informazione dei lavoratori sulle seguenti tematiche: impiego delle attrezzature di palestra, sui pericoli presenti e sui comportamenti da tenere Verifica giornaliera delle condizioni della struttura al fine di individuare possibili pericoli (prese aperte, ecc) Verifica delle condizioni del pavimento prima dell’inizio dell’attività didattica. Divulgare il materiale fornito dal DS e dal RSPP Verifica visiva Collaboratori scolastici, Docenti Giornaliera Verifica visiva Docenti Giornaliera Da effettuare periodicamente (una volta l’anno) DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI I.I.S. “TULLIANO” GENERALE pag. - D.LGS. 81/2008 - SEDE ITIS PER CHIMICI Revisione n. 14 - ARPINO (FR) - Rischio Chimico 31/99 RELAZIONE SULLA VALUTAZIONE DEI RISCHI PER LA SALUTE E LA SICUREZZA DEI LAVORATORI DERIVANTI DALLA PRESENZA DI AGENTI CHIMICI PERICOLOSI - Rif. D.Lgs. 81/2008, artt. 17 e 223 - DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI I.I.S. “TULLIANO” GENERALE pag. - D.LGS. 81/2008 - SEDE ITIS PER CHIMICI Revisione n. 14 - ARPINO (FR) - Rischio Chimico 32/99 Il presente documento di valutazione dei rischi è stato elaborato secondo la metodologia ARChiMEDE ispirata al modello della Regione Emilia Romagna (Movarisk) per quanto concerne il rischio salute dovuto all’utilizzo di agenti chimici pericolosi nel luogo di lavoro ed integrato per la valutazione del rischio per la sicurezza e delle multi-esposizioni. I risultati ottenuti in molteplici realtà lavorative con modello Archimede sono stati confrontati con le misure ambientali e personali di alcuni inquinati. DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI I.I.S. “TULLIANO” GENERALE pag. - D.LGS. 81/2008 - SEDE ITIS PER CHIMICI Revisione n. 14 - ARPINO (FR) - Rischio Chimico 33/99 INDICE PRESENTAZIONE ................................................................................................................................. 34 PREMESSA NORMATIVA ..................................................................................................................... 35 VALUTAZIONE PRELIMINARE E DETTAGLIATA DEL RISCHIO ........................................................ 39 Valutazione del rischio per la salute..................................................................................39 Principi e caratteristiche del modello ...............................................................................................39 Determinazione dell’indice di esposizione per via inalatoria ...........................................................40 Determinazione dell’esposizione cutanea .......................................................................................45 Valutazione degli effetti cumulativi ..................................................................................................48 Valutazione dei risultati ottenuti .......................................................................................................48 Valutazione del rischio per la sicurezza ............................................................................49 Giudizio conclusivo ...........................................................................................................50 STESURA DEL DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI ........................................................... 51 DESCRIZIONE GENERALE DEI LUOGHI DI LAVORO E DELLE ATTIVITA’ .................51 RACCOLTA DELLE INFORMAZIONI ...............................................................................53 Attività ..............................................................................................................................................53 Dati dei prodotti ...............................................................................................................................53 Misure preventive e protettive adottate ...........................................................................................54 AGENTI CHIMICI UTILIZZATI ..........................................................................................55 GRUPPI OMOGENEI DI LAVORATORI ESPOSTI AD AGENTI CHIMICI E/O CONDIZIONI DI ESPOSIZIONE SIMILARI .................................................................................................60 VALUTAZIONE PRELIMINARE E VALUTAZIONE DETTAGLIATA DEL RISCHIO ........61 MISURE DI SICUREZZA ADOTTATE ..............................................................................72 MISURE DI RIDUZIONE DEL RISCHIO E VALUTAZIONE DEL RISCHIO RESIDUO....77 RASSEGNA DELLE SPECIFICHE MISURE ADOTTATE ................................................77 DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI I.I.S. “TULLIANO” GENERALE pag. - D.LGS. 81/2008 - SEDE ITIS PER CHIMICI Revisione n. 14 - ARPINO (FR) - Rischio Chimico 34/99 PRESENTAZIONE 25/03/2014 Il documento di valutazione dei rischi di esposizione dei lavoratori ad agenti chimici pericolosi: • • è stato redatto ai sensi del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 costituisce parte integrante del documento di valutazione dei rischi redatto ai sensi del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 art. 17; è soggetto ad aggiornamento periodico ove si verifichino notevoli mutamenti che potrebbero averla resa superata ovvero quando i risultati della sorveglianza medica ne mostrino la necessità . La valutazione dei rischi è stata condotta dal Datore di lavoro e Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione con la collaborazione del Medico Competente e il coinvolgimento preventivo del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza. DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI I.I.S. “TULLIANO” GENERALE pag. - D.LGS. 81/2008 - SEDE ITIS PER CHIMICI Revisione n. 14 - ARPINO (FR) - Rischio Chimico 35/99 PREMESSA NORMATIVA La valutazione dei rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori viene effettuata a fronte di quanto richiesto dal D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 art. 17: il presente documento si riferisce alla valutazione dell’esposizione ad agenti chimici pericolosi sul luogo di lavoro, in ottemperanza a quanto richiesto dall'art. 223, e ne costituisce la necessaria integrazione. Il D.L.gs . 9 aprile 2008, n. 81 prescrive, infatti, al Datore di Lavoro di: • effettuare la valutazione dei rischi di esposizione dei lavoratori preliminarmente, • aggiornarla periodicamente in funzione di modifiche sostanziali nel frattempo intercorse, • prendere, in base alle risultanze, tutte le misure di prevenzione e protezione, collettiva ed individuale, necessarie a ridurre al minimo il rischio. La valutazione dei rischi deve contenere le informazioni relative a: • natura, caratteristiche di pericolosità e quantitativi delle sostanze chimiche presenti; • modalità di utilizzo, misure di prevenzione e protezione messe in atto; • entità di esposizione, intesa come numero di lavoratori potenzialmente esposti, tipo, durata e frequenza dell’esposizione; • effetti delle misure di sicurezza messe in atto; • valori limite di esposizione e valori biologici dell’agente; • risultati dei controlli sanitari e dei monitoraggi ambientali effettuati; • eventuali conclusioni tratte dalle azioni di sorveglianza sanitaria già intraprese; • eventuali misure che si ritenga mettere in atto, in base alle risultanze della valutazione dei rischi. Il D.Lgs. 81/2008 si applica a tutte le attività in cui siano presenti sostanze pericolose ed in particolare sono compresi: • la produzione; • la manipolazione; • l'immagazzinamento; • il trasporto o l'eliminazione; • il trattamento dei rifiuti. Gli agenti chimici sono quelli classificati o classificabili come: • sostanze pericolose ai sensi del decreto legislativo 3 febbraio 1997, n. 52, e successive modifiche; • preparati pericolosi ai sensi del decreto legislativo 14 marzo 2003 n.65; • che possano comportare un rischio per la sicurezza e la salute dei lavoratori a causa di loro proprietà chimico-fisiche chimiche o tossicologiche e del modo in cui sono utilizzati o presenti sul luogo di lavoro; • gli agenti chimici cui è stato assegnato un valore limite di esposizione professionale. In particolare occorre riferirsi a sostanze e preparati: DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI I.I.S. “TULLIANO” GENERALE pag. - D.LGS. 81/2008 - SEDE ITIS PER CHIMICI Revisione n. 14 - ARPINO (FR) - Rischio Chimico 36/99 a) esplosivi b) comburenti c) estremamente infiammabili d) facilmente infiammabili e) infiammabili f) molto tossici g) tossici h) nocivi i) corrosivi j) irritanti k) sensibilizzanti l) cancerogeni m) mutageni n) tossici per il ciclo riproduttivo Sono invece esclusi dal campo di applicazione del D.Lgs. 81/08 sostanze e preparati che siano solo: o) pericolosi per l'ambiente La classificazione può essere individuata dalle frasi di rischio (frasi R) presenti sulle schede di sicurezza. Parlando di rischio di esposizione è possibile differenziare, come indica il D.Lgs. 81/08, tra: Rischio di esposizione Irrilevante per la salute e basso per la sicurezza NON irrilevante per la salute e non basso per la sicurezza Riferimento normativo Obblighi D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 art. 224 comma 2 • • D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 artt. 225, 226,229,230 • • • Valutazione dei rischi Informazione e formazione Valutazione dei rischi Informazione e formazione Misure specifiche di protezione e prevenzione • Disposizioni in caso di incidenti o di emergenze • Sorveglianza sanitaria Si ricorda che l’analisi del rischio di esposizione ad agenti cancerogeni, ove pertinente, deve essere stata già effettuata ai sensi del D.Lgs. 25 febbraio 2000 n. 66 e riportata all’interno della valutazione dei rischi nell’ambiente di lavoro ai sensi del D.Lgs. 19 settembre 1994 n. 626, ora sostituito dal D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 con compilazione del registro degli esposti e conseguente invio dello stesso agli organi preposti. Un ulteriore importante riferimento normativo è dato dagli obblighi previsti dall’art. 5 comma 2 D.lgs. 334/99 relativo ad azienda a rischio di incidente rilevante (Legge "Seveso"), per cui anche gli stabilimenti che utilizzino sostanze pericolose al di sotto dei quantitativi limite previsti dall’Allegato I del D.Lgs. 17 agosto 1999 n. 334 stesso devono provvedere all’individuazione dei rischi con conseguente aggiornamento del documento di valutazione, ed alla formazione/informazione del personale ai sensi del D.M. 16 marzo 1998. DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI I.I.S. “TULLIANO” GENERALE pag. - D.LGS. 81/2008 - SEDE ITIS PER CHIMICI Revisione n. 14 - ARPINO (FR) - Rischio Chimico 37/99 METODOLOGIA PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI DI ESPOSIZIONE AGLI AGENTI CHIMICI PERICOLOSI (schema logico) Nella Figura seguente è rappresentato lo schema logico previsto dal D.Lgs. 81/2008 per la valutazione del rischio di esposizione agli agenti chimici secondo quanto definito nelle Linee Guida delle Regioni 1) valutazione Art.223 • Proprietà pericolose • Dati della scheda di sicurezza • Limiti di esposizione • Quantità presenti Art.223 • Effetti delle misure preventive e protettive adottate • Conclusioni tratte da eventuali azioni di sorveglianza sanitaria Art.223 • Modalità di lavorazione • Tipo di esposizione • Durata di esposizione • Livello di esposizione Art.224 c 2 • Valutazione preliminare dei rischi Valutazione del rischio per la SALUTE Valutazione del rischio per la SICUREZZA L’attività esclude la presenza di: concentrazioni pericolose di sostanze infiammabili, facilmente infiammabili, materiali combustibili o comburenti, di fiamme libere o fonti di accensione ed il luogo di lavoro è classificato a rischio incendio basso SI SI Rischio BASSO per la Sicurezza Giustificazione che la natura e l’entità dei rischi non rendono necessaria una ulteriore valutazione NO Valutazione dettagliata del rischio con modelli o misure RISCHIO BASSO PER LA SICUREZZA E IRRILEVANTE PER LA SALUTE Rischio Non Irrilevante per la salute NO approfondire la valutazione integrandola con quella dovuta al formarsi di atmosfere esplosive e con la valutazione del rischio incendio e aggiornare il piano di emergenza Rischio Irrilevante per la Salute Valutazione estesa del rischio Eliminazione o riduzione del rischio con misure specifiche di prevenzione e protezione NO Esistono lavoratori esposti a T, Xn, Xi SI Rischio non Basso per la Sicurezza Sorveglianza sanitaria Monitoraggio periodico degli agenti chimici DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI I.I.S. “TULLIANO” GENERALE pag. - D.LGS. 81/2008 - SEDE ITIS PER CHIMICI Revisione n. 14 - ARPINO (FR) - Rischio Chimico 38/99 2) esito della valutazione Esito della valutazione Stesura della relazione Informazione e formazione dei lavoratori Aggiornamento periodico 1. Valutazione preliminare del rischio (art. 224 comma 2) 2. Valutazione dettagliata del rischio (tramite algoritmi o misurazioni) 3. Valutazione estesa del rischio che per correttezza sarebbe opportuno differenziare in: 1. Valutazione preliminare del pericolo 2. Valutazione dettagliata ed estesa del rischio residuo in quanto, dalle considerazioni effettuate sul campo di applicazione della normativa, consegue che la valutazione preliminare non può essere una valutazione analitica del rischio di esposizione dei singoli lavoratori, ma solo una individuazione del pericolo di esposizione agli agenti chimici. Solo con questa interpretazione è possibile spiegare le terminologie di rischio irrilevante per la salute e basso per la sicurezza, che altrimenti sarebbero in contrasto con l’evidenza che il rischio di esposizione debba essere comunque basso, anche in realtà complesse che utilizzino agenti pericolosi in quantità significative. La valutazione estesa del rischio è obbligatoria solo per le situazioni nelle quali il pericolo è non irrilevante per la salute e non basso per la sicurezza; in questi stessi casi è anche necessario: • adottare misure specifiche di prevenzione e protezione; • aggiornare il Piano di emergenza per includere eventuali scenari incidentali relativi a rischi chimici; • prevedere la sorveglianza sanitaria per gli esposti ad agenti pericolosi per la salute; • dimostrare, anche con misurazioni di agenti chimici in luoghi di lavoro, il raggiungimento di adeguati livelli di sicurezza. Nei paragrafi che seguono sono illustrate le varie fasi in cui è stata articolata la valutazione dei rischi. DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI I.I.S. “TULLIANO” GENERALE pag. - D.LGS. 81/2008 - SEDE ITIS PER CHIMICI Revisione n. 14 - ARPINO (FR) - Rischio Chimico 39/99 VALUTAZIONE PRELIMINARE E DETTAGLIATA DEL RISCHIO Modello di calcolo del rischio da agenti chimici pericolosi per la salute e la sicurezza da utilizzarsi nelle piccole e medie imprese (titolo IX Dlgs 81/08) Valutazione del rischio per la salute Il modello utilizzato è quello presentato dalla Regione Emilia Romagna, ed è basato su semplici algoritmi e può essere utilizzato per effettuare la valutazione del rischio da agenti chimici pericolosi, per attività che comportino basse esposizioni per i lavoratori. Il modello matematico si serve di coefficienti (parametri) che valutano i vari contributi per definire il livello di rischio secondo quanto previsto e richiesto dal titolo VII bis “protezione da agenti chimici” L’utilizzo di tale modello è piuttosto semplice e può essere utilizzato da piccole e medie imprese per definire il livello di rischio presente nella loro realtà. Principi e caratteristiche del modello Il modello nasce dalla relazione semplice e di carattere più generale per la quale il rischio dipende linearmente dal pericolo e dall’esposizione secondo la formula: R = P×E ove il pericolo dipende dalle caratteristiche intrinseche, mentre l’esposizione dalla modalità con cui il lavoratore viene a contatto con tale pericolo. Quando si parla di sostanze e preparati il pericolo è rappresentato dalle proprietà chimico-fisiche e tossicologiche della sostanza o del preparato e l’esposizione potrà essere di tipo inalatoria, cutanea o per ingestione ed anche a più di una sola via. Per poter partire da criteri oggettivi capaci di classificare correttamente la natura dei pericoli prodotti da sostanze e preparati si è scelto di adottare la classificazione assegnata ai prodotti che circolano nel mercato europeo secondo i criteri definiti dalla direttiva europea 67/548/CEE e dalle successive modifiche e aggiornamento. Alle sostanze e ai preparati classificati come pericolosi sono assegnati secondo i criteri di classificazione indicati nei D.Lgs. 52/97, D:Lgs. 65/2003, DM 28/041997, DM 14/06/2002 delle frasi di rischio R, si è scelto quindi di associare ad ogni frase R un punteggio corrispondente al livello di pericolo fornito dalla classificazione e nei casi dei rischi per la sicurezza di segnalare il rischio specifico (esplosione, incendio) e i necessari approfondimenti. Il rischio calcolato secondo tale modello tiene conto di quanto richiesto dal titolo IX del D.Lgs. 81/08: infatti col parametro P si considerano le proprietà pericolose e l’assegnazione di valori limite, mentre con E si considera: tipo, durata dell’esposizione, modalità con cui essa avviene, le quantità in uso, gli effetti delle misure preventive e protettive adottate. Riportando la definizione di rischio alle vie di esposizione è anche possibile calcolare singolarmente il rischio dovuto ad inalazione di una sostanza o preparato e quello dovuto al contatto cutaneo secondo le analoghe formule: Rinal = P × E inal Rcute = P × Ecute Ringestione = P × Eingestione DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI I.I.S. “TULLIANO” GENERALE pag. - D.LGS. 81/2008 - SEDE ITIS PER CHIMICI Revisione n. 14 - ARPINO (FR) - Rischio Chimico 40/99 quando un agente chimico determina un’esposizione attraverso più vie, si potrà calcolare il rischio totale che tiene conto di tutti i contributi utilizzando la formula: 2 2 2 Rcum = Rinal + Rcute + Ringest considerando che il contributo dovuto all’ingestione in normali condizioni di igiene risulta trascurabile, la formula può essere semplificata (rimane comunque la possibilità a discrezione del valutatore di inserire se necessario nell’algoritmo anche questo contributo stimando egli stesso il peso che deve avere sul totale) 2 2 Rcum = Rinal + Rcute i valori che possono essere assunti dai vari coefficienti sono: 0.1 ≤ Rinal ≤ 100 1 ≤ Rcute ≤ 100 1 ≤ Rcum ≤ 100 Il metodo proposto utilizza per ogni agente chimico il valore più elevato tra gli indici di pericolo ottenuti dall’etichettatura e moltiplicandolo per l’esposizione ricava il livello di rischio. E’ necessario subito chiarire che tale valutazione non può essere applicata ai cancerogeni, per i quali non è mai possibile assegnare un livello di rischio irrilevante per la salute e basso per la sicurezza e per i quali si applica specificatamente il Titolo IX del dlgs 81/08. Inoltre questo modello si basa sull’etichettatura delle sostanze e dei preparati. Sarà quindi essenziale sempre verificare i dati posseduti sia dalle schede di sicurezza che dalla letteratura di settore e applicare i criteri più cautelativi, selezionando i valori degli score più elevati dell’agente chimico in esame e in caso di dubbio scegliere comunque quello più alto. L’etichettatura dei prodotti può essere considerata uno strumento per valutare la loro pericolosità intrinseca di un prodotto. Tuttavia spesso accade di trovare delle sostanze con una classificazione incerta o che si sono formate nel processo produttivo e non sono accompagnate da una scheda di sicurezza. In tali casi sarà necessario applicare una propria classificazione (utilizzando i dati provenienti dalla letteratura scientifica e i criteri di classificazione previsti per legge). Il modello indicizzato proposto conferisce alle proprietà tossicologiche dei prodotti una valore primario per la valutazione dei rischi da agenti chimici per l’uomo, anche se per quanto riguarda i pericoli dovuti alla sicurezza dei lavoratori segnala di volta in volta gli ulteriori approfondimenti da eseguire. Determinazione dell’indice di esposizione per via inalatoria L’indice di esposizione inalatorio Einal viene calcolato come prodotto dell’intensità dell’esposizione (I) per la distanza (d) secondo la formula: Einal = I × d L’intensità dell’esposizione dipende da 5 variabili: 1. proprietà chimico-fisiche DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI 2. 3. 4. 5. I.I.S. “TULLIANO” GENERALE pag. - D.LGS. 81/2008 - SEDE ITIS PER CHIMICI Revisione n. 14 - ARPINO (FR) - Rischio Chimico 41/99 quantità d’uso modalità d’uso tipo di controllo tempo di esposizione 1. Tra le proprietà chimico-fisiche relative alla granulometria si considerano quattro livelli in ordine crescente, in funzione della capacità della sostanza di disperdersi in aria come polvere o vapore in: • • • • stato solido/nebbie (largo spettro granulometrico): bassa disponibilità: pellet e simili, solidi non friabili, bassa evidenza di polverosità osservata durante l’uso. Es. pellets di PVC, cere e paraffine. Media disponibilità: solidi granulari o cristallini. Durante l’impiego la polverosità è visibile, ma la polvere si deposita rapidamente. Dopo l’uso, la polvere è visibile sulle superfici. Es. sapone in polvere, zucchero granulare Polveri fini: Alto livello di disponibilità: polvere fina e leggera. Durante l’impiego si può vedere formarsi una nuvola di polvere che rimane aerodispersa per diversi minuti. Es. cemento, ossido di titanio, toner da fotocopiatrice liquidi a bassa volatilità (bassa tensione di vapore) liquidi ad alta e media volatilità (alta tensione di vapore) o polveri fini, stato gassoso. 2. Le quantità in uso riguardano le quantità di agenti chimici (sostanze e/o preparati) realmente presenti e destinati all’uso giornaliero in qualunque modalità. Esse sono distinte in 5 classi: • < 0.1 kg • tra 0.1 e 1 kg • tra 1 e 10 kg • tra 10 e 100 kg • > 100 kg 3. Per tipologia d’uso si intendono le modalità d’uso che possono determinare una dispersione in aria e sono classificate in quattro livelli crescenti: • sistema chiuso: la sostanza viene utilizzata e/o conservata in reattori o contenitori a tenuta stagna e trasferita da un contenitore all’altro attraverso tubazioni stagne. Questa categoria non può essere applicata a situazioni in cui, in una qualsiasi sezione del processo produttivo, possano verificarsi rilasci nell’ambiente. Un sistema si definisce chiuso se lo è in ogni sua parte. • Inclusione in matrice: la sostanza viene incorporata in materiali o prodotti da cui è impedita o limitata la dispersione nell’ambiente. Questa categoria include l’uso di materiali in pellet, dispersione di solidi in acqua con limitazione nel rilascio di polveri e in genere ogni volta che una sostanza inclusa in un’altre viene trattenuta. • Impiego controllato e non dispersivo: Si tiene conto delle lavorazioni in cui operano gruppi selezionati di lavoratori, esperti del processo e in cui esistono dei sistemi di controllo adeguati a controllare, ridurre e contenere l’esposizione. • Uso con dispersione significativa: si considerano lavorazioni e attività che possono comportare un’esposizione incontrollata degli addetti, e di altri lavoratori ed eventualmente della popolazione in generale. Es. processi di irrorazione fitosanitari, vernici ecc. DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI I.I.S. “TULLIANO” GENERALE pag. - D.LGS. 81/2008 - SEDE ITIS PER CHIMICI Revisione n. 14 - ARPINO (FR) - Rischio Chimico 42/99 4. Tipologia di controllo: si tiene conto delle misure di prevenzione e protezione da prevedere e mettere in atto per evitare l’esposizione del lavoratore alla sostanza. Tali misure sono ordinate in senso decrescente in funzione dell’efficacia del controllo: • contenimento completo: corrisponde al ciclo chiuso, rende l’esposizione almeno dal punto di vista teorico trascurabile, escludendo anomalie del sistema o incidenti o errori • ventilazione-aspirazione locale delle emissioni: tiene conto della rimozione del contaminante alla sorgente di emissione, impedendo la dispersione in ambiente di lavoro. • Segregazione-separazione: viene separato il lavoratore dalla fonte di emissione dell’inquinante attraverso uno spazio di sicurezza che non riguarda una barriera fisica, ma soprattutto le modalità e le procedure di lavoro. In tal caso assume un ruolo fondamentale la prevenzione dell’esposizione. • Diluizione-ventilazione: può essere naturale o meccanica, consente di ridurre l’esposizione diluendo fortemente l’inquinante. • Manipolazione diretta (con sistemi di protezione individuali): il lavoratore opera a contatto con l’agente chimico pericoloso protetto unicamente dai DPI. 5. Tempo di esposizione: sono identificati 5 intervalli di tempo: • < 15 min • tra 15 min e 2 ore • tra 2 e 4 ore • tra 4 e 6 ore • > 6 ore l’identificazione del tempo deve essere effettuata su base giornaliera. Le 5 variabili individuate consentono la determinazione del parametro I attraverso un sistema di matrici secondo la procedura: 1. dalle proprietà chimico-fisiche e dalle quantità in uso si ricava (matrice 1) un primo indicatore D (che può assumere 4 livelli crescenti di possibile aerodispersione) Proprietà chimico fisiche Solido/nebbia Bassa volatilità Media/alta volatilità e polveri fini Stato gassoso <0.1 kg Matrice 1 Quantità in uso 0.1-1 kg 1-10 kg 10-100 kg >100kg Bassa Bassa Bassa Bassa Medio/bassa Medio/alta Bassa Medio/alta Medio/alta Medio/bassa Medio/alta Alta Medio/bassa Alta Alta Medio/bassa Medio/alta Alta Alta Alta DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI I.I.S. “TULLIANO” GENERALE pag. - D.LGS. 81/2008 - SEDE ITIS PER CHIMICI Revisione n. 14 - ARPINO (FR) - Rischio Chimico 43/99 Valori dell’indicatore di disponibilità (D) Bassa 1 Medio/bassa 2 Medio/alta 3 Alta 4 2. calcolato D e identificata la tipologia d’uso tramite la matrice 2 si ricava l’indicatore U (che può assumere 3 livelli crescenti in funzione dell’effettiva disponibilità all’aerodispersione) D1 D2 D3 D4 Sistema chiuso Basso Basso Basso Medio Tipologia d’uso Incluso in matrice Basso Medio Medio Alto Uso controllato Basso Medio Alto Alto Uso dispersivo Medio Alto Alto Alto Valori dell’indicatore di uso (U) Basso Medio alto 3 U1 U2 U3 1 2 3 calcolato U e identificata la tipologia di controllo attraverso la matrice 3 si ricava l’indicatore C che tiene conto dei fattori di compensazione dovuti alle misure di prevenzione e protezione adottate nell’ambiente di lavoro Contenimento completo Basso Basso Basso Tipologia di controllo Aspirazione Segregazione / localizzata separazione Basso Basso Medio Medio Medio Alto Ventilazione generale Medio Alto Alto Valori dell’indicatore di compensazione (C) Basso 1 Medio 2 Alto 3 Manipolazione diretta Medio Alto Alto DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI I.I.S. “TULLIANO” GENERALE pag. - D.LGS. 81/2008 - SEDE ITIS PER CHIMICI Revisione n. 14 - ARPINO (FR) - Rischio Chimico 44/99 4 dall’indicatore C e dal tempo di effettiva esposizione del lavoratore tramite la matrice 4 si ricava il valore dell’indice I (che può assumere 4 diversi livelli che corrispondono alle diverse intensità di esposizione indipendentemente dalla distanza dei lavoratori dalla sorgente di emissione dell’inquinante) < 15 min C1 C2 C3 Basso Basso Medio/bassa Tempo di esposizione Tra 15 min e 2 Tra 2 e 4 ore Tra 4 e 6 ore ore Basso Medio/ Bassa Medio/bassa Medio/bassa Medio/alta Medio/alta Medio/alta Alta Alta Valori dell’indicatore di intensità (I) Basso Medio/bassa Medio/alta Alta > 6 ore Medio/alta Alta Alta 1 3 7 10 Calcolo dell’indice d relativo alla distanza. L’indice d tiene conto della distanza tra una sorgente di emissione e il lavoratore esposto e assume valore 1 per una distanza 1 metro, mentre assume valori <1 per distanze maggiori di 1 metro secondo lo schema: distanza in metri <1 Tra 1 e 3 Tra 3 e 5 Tra 5 e 10 ≥ 10 Valori di d 1 0.75 0.50 0.25 0.1 L’indice di esposizione inalatorio Einal viene calcolato come prodotto dell’intensità dell’esposizione (I) per la distanza (d) secondo la formula: Einal = I × d DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI I.I.S. “TULLIANO” GENERALE pag. - D.LGS. 81/2008 - SEDE ITIS PER CHIMICI Revisione n. 14 - ARPINO (FR) - Rischio Chimico 45/99 Determinazione dell’esposizione cutanea Schema del processo di valutazione: Proprietà chimico fisiche Quantità d’uso Tipologia d’uso Tipologia di controllo Tempo di esposizione Solido-nebbie Bassa volatilità Media e alta volatilità e polveri fini Stato gassoso D 1 2 3 4 <0.1 kg 0.1-1 kg 1-10 kg 10-100 kg >100kg U Sistema chiuso Inclusione in matrice Uso controllato Uso dispersivo Contenimento completo Aspirazione localizzata Segregazione/separazione Ventilazione generale Manipolazione diretta < 15 min tra 15 min e 2 ore tra 2 e 4 ore tra 4 e 6 ore > 6 ore I 1 2 3 C 1 3 7 10 1 2 3 1 2 3 E inal = I x d DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI I.I.S. “TULLIANO” GENERALE pag. - D.LGS. 81/2008 - SEDE ITIS PER CHIMICI Revisione n. 14 - ARPINO (FR) - Rischio Chimico 46/99 L’esposizione cutanea viene calcolata dalla formula: Ecute = I × d e l’indice di esposizione cutanea tiene conto di: 1. tipologia d’uso: tiene conto della possibilità di disperdere in aria l’inquinante, e delle modalità d’uso viene espresso in 4 livelli crescenti di gravità. • sistema chiuso: la sostanza viene utilizzata e/o conservata in reattori o contenitori a tenuta stagna e trasferita da un contenitore all’altro attraverso tubazioni stagne. Questa categoria non può essere applicata a situazioni in cui, in una qualsiasi sezione del processo produttivo, possano verificarsi rilasci nell’ambiente. Un sistema si definisce chiuso se lo è in ogni sua parte. • Inclusione in matrice: la sostanza viene incorporata in materiali o prodotti da cui è impedita o limitata la dispersione nell’ambiente. Questa categoria include l’uso di materiali in pellet, dispersione di solidi in acqua con limitazione nel rilascio di polveri e in genere ogni volta che una sostanza inclusa in un’altre viene trattenuta. • Impiego controllato e non dispersivo: Si tiene conto delle lavorazioni in cui operano gruppi selezionati di lavoratori, esperti del processo e in cui esistono dei sistemi di controllo adeguati a controllare, ridurre e contenere l’esposizione. • Uso con dispersione significativa: si considerano lavorazioni e attività che possono comportare un’esposizione incontrollata degli addetti, e di altri lavoratori ed eventualmente della popolazione in generale. Es. processi di irrorazione fitosanitari, vernici ecc. 2. • • • • Sono stati individuati 4 possibili gradi di contatto cutaneo (in ordine crescente): Nessun contatto Contatto accidentale: non più di un evento al giorno. Dovuto a spruzzi o rilasci occasionali Contatto discontinuo: da due a dieci eventi al giorno a causa del processo produttivo Contatto esteso: il numero di eventi giornaliero è maggiore a dieci. Incrociando i dati della tipologia d’uso con quelli del tipo di contatto attraverso la matrice: Nessun contatto Contatto accidentale Contatto discontinuo Contatto esteso Sistema chiuso Basso Basso Medio Alto Incluso in matrice Basso Medio Medio Alto Uso controllato Basso Medio Alto Molto alto Uso dispersivo Basso Alto Alto Molto alto Valori da assegnare ad E cute Basso 1 Medio 2 Alto 3 Molto alto 4 Modello di valutazione del rischio da agenti chimici che sono il prodotto di un processo Quando gli agenti chimici pericolosi si sono formati nel processo produttivo e non costituiscono materie prima si dovrà utilizzare un sistema di matrici modificato (matrici 1bis e 2bis) avendo cura di: DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI I.I.S. “TULLIANO” GENERALE pag. - D.LGS. 81/2008 - SEDE ITIS PER CHIMICI Revisione n. 14 - ARPINO (FR) - Rischio Chimico 47/99 1 2 3 4 conoscere il processo produttivo, la natura degli inquinanti e l’entità del loro sviluppo identificare gli agenti chimici e assegnare la classificazione per ricavare il punteggio più elevato derivante da quest’ultima ricavare gli indici parziali e l’indice di intensità applicare l’algoritmo per il calcolo del rischio • nella matrice 1bis si considera: le quantità in uso, giornaliera e complessiva, il materiale di partenza da cui si possono sviluppare gli agenti chimici pericolosi, il tipo di controllo • nella matrice 2bis si utilizza l’indice ricavato dalla matrice 1 bis e il tempo di esposizione, ricavando l’indice di intensità I che viene poi moltiplicato per la distanza d come in precedenza Quantità in uso < 10kg Tra 10 e 100 kg > 100kg Basso Medio alto < 15 min C1 C2 C3 Basso Basso Medio/bassa Matrice 1 bis Tipologia di controllo Contenimento Aspirazione completo localizzata Basso Basso Basso Medio Basso Medio Segregazione / separazione Basso Medio Alto Ventilazione generale Medio Alto Alto Valori dell’indicatore di compensazione (C) 1 2 3 Matrice 2bis Tempo di esposizione Tra 15 min e 2 Tra 2 e 4 ore Tra 4 e 6 ore ore Basso Medio/bassa Medio/bassa Medio/bassa Medio/alta Medio/alta Medio/alta Alta Alta Valori dell’indicatore di intensità (I) Bassa Medio/bassa Medio/alta Alta 1 3 7 10 > 6 ore Medio/alta Alta Alta DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI I.I.S. “TULLIANO” GENERALE pag. - D.LGS. 81/2008 - SEDE ITIS PER CHIMICI Revisione n. 14 - ARPINO (FR) - Rischio Chimico 48/99 Valutazione degli effetti cumulativi Il Dlgs 81/08 obbliga il datore di lavoro a valutare gli effetti combinati sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori dovuti all’esposizioni di più agenti chimici pericolosi. Il modello Archimede consente di evidenziare gli effetti cumulativi sulla salute attraverso il riconoscimento dell’azione di sostanze diversi sullo stesso organo bersaglio. In tal modo anche piccole esposizioni di molteplici sostanze possono far pervenire ad un giudizio di rischio non irrilevante per la salute se tutte agiscono in modo sfavorevole sullo stesso organo bersaglio. Per quanto concerne il rischio sicurezza il modello tiene sempre conto della presenza nel luogo di lavoro delle altre sostanze come previsto dalla norma. Valutazione dei risultati ottenuti Criteri per la valutazione del rischio da agenti chimici pericolosi Rischio irrilevante per la 0.1≤ R<15 Rischio irrilevante salute 15≤ R<21 Intervallo di incertezza, è necessario analizzare nel dettaglio le misure di prevenzione e protezione adottate per definire il livello di rischio Rischio non irrilevante per la 21≤ R<40 Rischio non irrilevante salute 40≤ R<80 Rischio elevato R>80 Rischio grave, rivalutare ed implementare le misure di prevenzione e protezione, intensificare i controlli quali la sorveglianza sanitaria, i monitoraggi ambientali e personali, la manutenzione Osservazioni se il prodotto utilizzato è classificato in una delle seguenti categorie l’esito della valutazione condurrà ad un livello di rischio comunque non irrilevante per la salute e sarà necessario sostituire il prodotto se possibile. Classificazioni che rendono il rischio non irrilevante o cangerogeno-mutageno H350 R45 H340 R46 H350 R47 R49 R42 R43 Può provocare il cancro. Può provocare alterazioni genetiche ereditarie. Può provocare malformazioni congenite. Può provocare il cancro per inalazione. sensibilizzanti rischio cancerogeno sostituire il prodotto rischio mutageno sostituire il prodotto non irrilevante per la salute rischio cancerogeno sostituire il prodotto sostituire il prodotto non irrilevante per la salute sostituire il prodotto DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI I.I.S. “TULLIANO” GENERALE pag. - D.LGS. 81/2008 - SEDE ITIS PER CHIMICI Revisione n. 14 - ARPINO (FR) - Rischio Chimico 49/99 Osservazioni 1) il rischio deve essere calcolato per ogni mansione di lavoro e per ogni sostanza o preparato, pericoloso 2) il calcolo del livello di rischio deve partire dal valore più alto degli indici di rischio 3) se una sostanza o preparato presenta più frasi di rischio per il calcolo del punteggio nella formula si utilizza il valore più elevato tra quelli elencati 4) la valutazione dell’esposizione cutanea è obbligatoria quando esiste il pericolo di assorbimento cutaneo o quando esiste la possibilità del contatto diretto con la sostanza. 5) nella valutazione delle variabili deve essere effettuata una accurata analisi del ciclo produttivo e dell’attività lavorativa 6) nei casi in cui il lavoratore è esposto a più sorgenti dello stesso inquinante contemporaneamente si dovrà tenere conto degli effetti additivi . 7) E’ necessario che il modello non venga applicato in modo meccanico, ma data la sua estrema semplicità sarà necessario di volta in volta analizzare bene le reali condizioni di lavoro e applicare i criteri più cautelativi. 8) Il modello si basa su principi teorici e non ha avuto alcuna validazione confrontando i risultati ottenuti matematicamente con dati sperimentali. Valutazione del rischio per la sicurezza La valutazione del rischio degli agenti chimici pericolosi tiene conto di due aspetti quello relativo alla salute che viene valutato secondo quanto presentato nel modello precedente e quello relativo alla sicurezza. Essendoci dati l’obiettivo di fornire degli strumenti di valutazione di semplice applicazione, seppur non esaustivi, ma che potessero essere utilizzati nella maggior parte delle aziende di piccole e medie dimensioni, per la valutazione del rischio sicurezza dovuto all’utilizzo di agenti chimici pericolosi si propone una valutazione di tipo qualitativo. Infatti è possibile trovarsi nelle seguenti condizioni: 1) Rischio basso per la sicurezza: Requisiti da soddisfare affinché il livello di rischio per la sicurezza sia automaticamente moderato: 1. nel luogo di lavoro è esclusa la presenza di concentrazioni pericolose di sostanze infiammabili 2. nel luogo di lavoro è esclusa la presenza di sostanze chimicamente instabili 3. nel luogo di lavoro è esclusa la presenza di fiamme libere fonti di accensione o simili 4. nel luogo di lavoro è esclusa la presenza di altri materiali combustibili, comburenti o simili 5. nel luogo di lavoro è esclusa la presenza di sostanze facilmente volatili (temperatura di ebollizione inferiore a 65°C) ed infiammabili 6. il luogo di lavoro è classificato a rischio incendio basso secondo il DM 10/03/98 2) Rischio non basso per la sicurezza: Frase di rischio Descrizione Azione R01 Esplosivo allo stato secco. sostituire il prodotto R02 Rischio di esplosione per urto, sfregamento, fuoco o altre sorgenti d’ignizione. sostituire il prodotto R03 Elevato rischio di esplosione per urto, sfregamento, fuoco o altre sorgenti d’ignizione. sostituire il prodotto R04 Forma composti metallici esplosivi molto sensibili. sostituire il prodotto DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI I.I.S. “TULLIANO” GENERALE pag. - D.LGS. 81/2008 - SEDE ITIS PER CHIMICI Revisione n. 14 - ARPINO (FR) - Rischio Chimico 50/99 R05 Pericolo di esplosione per riscaldamento. sostituire il prodotto R06 Esplosivo a contatto o senza contatto con l’aria. sostituire il prodotto R09 Esplosivo in miscela con materie combustibili. sostituire il prodotto R12 Altamente infiammabile. sostituire il prodotto R13 Gas liquefatto altamente infiammabile. sostituire il prodotto R14 Reagisce violentemente con l’acqua. sostituire il prodotto R14/15 Reagisce violentemente con l’acqua liberando gas facilmente infiammabili. sostituire il prodotto R15/29 A contatto con l’acqua libera gas tossici e facilmente infiammabili. sostituire il prodotto R16 Pericolo di esplosione se mescolato con sostanze comburenti. sostituire il prodotto R18 Durante l’uso può formare con aria miscele esplosive/infiammabili. sostituire il prodotto R19 Può formare perossidi esplosivi. sostituire il prodotto R44 Rischio di esplosione per riscaldamento in ambiente confinato sostituire il prodotto 3) Livello di rischio per la sicurezza da definire attraverso ulteriori approfondimenti integrando la valutazione del rischio da agenti chimici pericolosi titolo IX, con il titolo XI del D.Lgs. 81/08 (rischio da atmosfere esplosive) e il DM 10/03/98 Frase di rischio R07 R08 R10 R11 R15 R17 Descrizione Può provocare un incendio. Può provocare l’accensione di materie combustibili. Infiammabile. Facilmente infiammabile. A contatto con l’acqua libera gas facilmente infiammabile. Spontaneamente infiammabile all’aria. Azione valutare il rischio per la sicurezza valutare il rischio per la sicurezza valutare il rischio per la sicurezza valutare il rischio per la sicurezza valutare il rischio per la sicurezza valutare il rischio per la sicurezza Giudizio conclusivo Il livello di rischio definito per sostanza e per mansione deve tenere conto sia del contributo della salute che di quello per la sicurezza:è sufficiente che risulti un livello non irrilevante per la salute e non basso per la sicurezza ovvero per uno dei due contributi, che renda obbligatorio per il datore di lavoro adottare le misure specifiche previste dalla norma e descritte nei capitoli successivi. Calcolo dell’efficacia delle misure di prevenzione e protezione attuate Il modello Archimede consente di valutare l’efficacia delle misure specifiche attuate quali DPI (respiratori e cutanei), sistemi di captazione alla fonte ecc. al fine di definire se il rischio residuo è sotto controllo. DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI I.I.S. “TULLIANO” GENERALE pag. - D.LGS. 81/2008 - SEDE ITIS PER CHIMICI Revisione n. 14 - ARPINO (FR) - Rischio Chimico 51/99 STESURA DEL DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI PREMESSA Nella stesura della valutazione del rischio sono stati individuati come soggetti esposti gli Insegnanti tecnico Pratici (ITP) essendo questi i soli che manipolano sostanze e preparati in concentrazioni non diluitissime. È stato chiesto a ciascuno di loro di individuare le sostanze impiegate durante l’anno scolastico nei vari laboratori didattici in cui insegnano e le rispettive quantità oltre che la modalità di impiego. Dai dati raccolti si è scelto, a vantaggio della sicurezza, di considerare come se le sostanze utilizzate da tutti gli ITP fossero utilizzate da un solo ITP nelle quantità massime indicate. Il soggetto virtuale esposto così individuato avrà una esposizione sicuramente superiore a quella di ogni singolo Insegnante. Non sono stati tenuti in considerazione gli alunni e il personale ATA in quanto i primi impiegano soluzioni diluitissime (0.1 M massimo) e gli altri non manipolano sostanze, ma provvedono alla fornitura delle stesse ai laboratori prelevandole nelle confezioni chiuse dal magazzino. Il documento di valutazione dei rischi viene aggiornato periodicamente e comunque a fronte di modifiche sostanziali che comportino una variazione dei livelli di esposizione. DESCRIZIONE GENERALE DEI LUOGHI DI LAVORO E DELLE ATTIVITA’ • • • • i dati anagrafici dell’Azienda e dell’Unità Produttiva oggetto della valutazione: I.I.S. “TULLIANO”. ARPINO (FR) i nominativi dei responsabili: Datore di Lavoro: Bove Michele Responsabile S.P.P.: Reale Loris Rappresentante Lavoratori Sicurezza: Lepore Felice aldo l’elenco e la descrizione dei reparti: - locale Laboratori didattici Elenco e descrizione delle mansioni Gruppo Descrizione Insegnanti Tecnico Pratici ITP DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI • I.I.S. “TULLIANO” GENERALE pag. - D.LGS. 81/2008 - SEDE ITIS PER CHIMICI Revisione n. 14 - ARPINO (FR) - Rischio Chimico 52/99 l’elenco degli agenti chimici: Agente chimico Descrizione sodium hydroxide; caustic soda Viene pesato e disciolto in acqua. acetic acid ... % Diluizione sotto cappa aspirante. ammonium chloride Diluizione in acqua. nitric acid … % Diluizione sotto cappa aspirante trichloromethane; chloroform Diluizione sotto cappa aspirante. diethyl ether; ether Diluizione sotto cappa aspirante potassium hydroxide; caustic potash Diluizione. ammonia ….% Diluizione sotto cappa aspirante. hydrogen chloride Diluizione sotto cappa aspirante sulphuric acid ... % Diluizione sotto cappa aspirante. Etichettatura DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI I.I.S. “TULLIANO” GENERALE pag. - D.LGS. 81/2008 - SEDE ITIS PER CHIMICI Revisione n. 14 - ARPINO (FR) - Rischio Chimico 53/99 RACCOLTA DELLE INFORMAZIONI Attività • • • Analisi del ciclo produttivo Definizione delle mansioni Definire i luoghi fisici in cui vengono svolte le attività (lay-out dell’area), le attività e le fasi operative svolte, compreso il trattamento degli effluenti, travasi, miscelazioni, aggiunte, ecc. Dati dei prodotti Sono state raccolte le seguenti informazioni: • • • • elenco di tutti gli agenti chimici pericolosi da considerare: (materie prime, intermedi, prodotti finiti, rifiuti) e per ciascun agente chimico, classificazione di pericolo (etichettatura, frasi di rischio e consigli di prudenza) e proprietà chimico fisiche (stato fisico, volatilità di solidi e liquidi, granulometria dei solidi) (cfr. par. 4.3) i quantitativi degli agenti chimici presenti nei reparti e i quantitativi degli agenti chimici utilizzati nelle singole operazioni: Gruppo Qta/sostanza Insegnanti Tecnico Pratici • 0,01 Kg/giorno di sodium hydroxide; caustic soda • 0,01 Kg/giorno di acetic acid ... % • 0,01 Kg/giorno di ammonium chloride • 0,01 Kg/giorno di nitric acid … % • 0,01 Kg/giorno di trichloromethane; chloroform • 0,2 Kg/giorno di diethyl ether; ether • 0,01 Kg/giorno di potassium hydroxide; caustic potash • 0,01 Kg/giorno di ammonia ….% • 0,01 Kg/giorno di hydrogen chloride • 0,01 Kg/giorno di sulphuric acid ... % definizione dei quantitativi massimi di agenti chimici presenti in azienda interazioni pericolose possibili tra i diversi prodotti DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI I.I.S. “TULLIANO” GENERALE pag. - D.LGS. 81/2008 - SEDE ITIS PER CHIMICI Revisione n. 14 - ARPINO (FR) - Rischio Chimico 54/99 Per quanto riguarda i valori limite di esposizione professionale o i valori limite biologici (se pertinenti) ci si riferisce agli allegati XXXVIII ed XXXIX del D.Lgs 81/2008, per gli agenti per cui esistono riferimenti di legge, mentre per gli altri agenti ci si riferisce alle norme tecniche riconosciute. Per le altre sostanze ci si riferirà a valori limite internazionalmente riconosciuti. L’ACGIH (www.acgih.org) pubblica annualmente svariati documenti in proposito ed in particolare il volume TLVs and BEIs in cui sono riportati aggiornati i valori di diversi indicatori di pericolosità sulla giornata, sul breve periodo o sul brevissimo periodo di esposizione. Misure preventive e protettive adottate Tra le misure attuate è si tiene conto di: • una progettazione di adeguati processi lavorativi e controlli tecnici, nonché l'uso di attrezzature e materiali adeguati, al fine di evitare o ridurre al minimo il rilascio di agenti chimici pericolosi che possano presentare un rischio per la sicurezza e la salute dei lavoratori sul luogo di lavoro; • dell'applicazione di misure di protezione collettive alla fonte del rischio, quali un'adeguata ventilazione e appropriate misure organizzative; • dell'applicazione di misure di protezione individuali, comprese le attrezzature di protezione individuali, qualora non si riesca a prevenire con altri mezzi l'esposizione; • e di corsi e attività di formazione e informazione effettuati (registrate e verificate). La raccolta delle informazioni è stata organizzata nel modo seguente: Elenco delle misure di prevenzione e protezione di tipo: 1. tecnico; 2. organizzativo; 3. procedurale; 4. di formazione/informazione DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI I.I.S. “TULLIANO” GENERALE pag. - D.LGS. 81/2008 - SEDE ITIS PER CHIMICI Revisione n. 14 - ARPINO (FR) - Rischio Chimico 55/99 AGENTI CHIMICI UTILIZZATI Nome: sodium hydroxide; caustic soda Codice INDEX Numero CAS Descrizione Reparti di utilizzo Tipologia Agente Stato fisico 011-002-00-6 1310-73-2 Viene pesato e disciolto in acqua. (Insegnanti Tecnico Pratici) Sostanza stato solido/nebbie (largo spettro granulometrico) Frasi R R35 Frasi H H314 Frasi S S1/2; S26; S37/39; S45 Etichettatura Nome: acetic acid ... % Codice INDEX Numero CAS Descrizione Reparti di utilizzo Tipologia Agente Stato fisico 607-002-00-6 64-19-7 Diluizione sotto cappa aspirante. (Insegnanti Tecnico Pratici) Sostanza liquidi a bassa volatilità [bassa tensione di vapore] Frasi R R10; R35 Frasi H H226 ; H314 Frasi S S1/2; S23; S26; S45 Etichettatura DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI I.I.S. “TULLIANO” GENERALE pag. - D.LGS. 81/2008 - SEDE ITIS PER CHIMICI Revisione n. 14 - ARPINO (FR) - Rischio Chimico 56/99 Nome: ammonium chloride Codice INDEX Numero CAS Descrizione Reparti di utilizzo Tipologia Agente Stato fisico 017-014-00-8 12125-02-9 Diluizione in acqua. (Insegnanti Tecnico Pratici) Sostanza stato solido/nebbie (largo spettro granulometrico) Frasi R R22; R36 Frasi H H302 ; H319 Frasi S S2; S22 Etichettatura Nome: nitric acid … % Codice INDEX Numero CAS Descrizione Reparti di utilizzo Tipologia Agente Stato fisico 007-004-00-1 7697-37-2 Diluizione sotto cappa aspirante (Insegnanti Tecnico Pratici) Sostanza liquidi a bassa volatilità [bassa tensione di vapore] Frasi R R35; R8 Frasi H H272 ; H314 Frasi S S1/2; S23; S26; S36; S45 Etichettatura DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI I.I.S. “TULLIANO” GENERALE pag. - D.LGS. 81/2008 - SEDE ITIS PER CHIMICI Revisione n. 14 - ARPINO (FR) - Rischio Chimico 57/99 Nome: trichloromethane; chloroform Codice INDEX Numero CAS Descrizione Reparti di utilizzo Tipologia Agente Stato fisico 602-006-00-4 67-66-3 Diluizione sotto cappa aspirante. (Insegnanti Tecnico Pratici) Sostanza liquidi ad alta e media volatilità [alta tensione di vapore] o polveri fini Frasi R R22; R38; R40; R48/20/22 Frasi H H302 ; H315 ; H351 ; H373 Frasi S S2; S36/37 Etichettatura Nome: diethyl ether; ether Codice INDEX Numero CAS Descrizione Reparti di utilizzo Tipologia Agente Stato fisico 603-022-00-4 60-29-7 Diluizione sotto cappa aspirante (Insegnanti Tecnico Pratici) Sostanza liquidi ad alta e media volatilità [alta tensione di vapore] o polveri fini Frasi R R12; R19; R22; R66; R67 Frasi H H224 ; H302 ; H336 Frasi S S16; S2; S29; S33; S9 Etichettatura DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI I.I.S. “TULLIANO” GENERALE pag. - D.LGS. 81/2008 - SEDE ITIS PER CHIMICI Revisione n. 14 - ARPINO (FR) - Rischio Chimico 58/99 Nome: potassium hydroxide; caustic potash Codice INDEX 019-002-00-8 Numero CAS 1310-58-3 Descrizione Diluizione. Reparti di utilizzo Tipologia Agente Stato fisico (Insegnanti Tecnico Pratici) Sostanza stato solido/nebbie (largo spettro granulometrico) Frasi R R22; R35 Frasi H H302 ; H314 Frasi S S1/2; S26; S36/37/39; S45 Etichettatura Nome: ammonia ….% Codice INDEX Numero CAS Descrizione Reparti di utilizzo Tipologia Agente Stato fisico 007-001-01-2 1336-21-6 Diluizione sotto cappa aspirante. (Insegnanti Tecnico Pratici) Sostanza liquidi a bassa volatilità [bassa tensione di vapore] Frasi R R34; R50 Frasi H H314 ; H400 Frasi S S61; S1/2; S26; S36/37/39; S45 Etichettatura DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI I.I.S. “TULLIANO” GENERALE pag. - D.LGS. 81/2008 - SEDE ITIS PER CHIMICI Revisione n. 14 - ARPINO (FR) - Rischio Chimico 59/99 Nome: hydrogen chloride Codice INDEX Numero CAS Descrizione Reparti di utilizzo Tipologia Agente Stato fisico 017-002-00-2 7647-01-0 Diluizione sotto cappa aspirante (Insegnanti Tecnico Pratici) Sostanza liquidi a bassa volatilità [bassa tensione di vapore] Frasi R R23; R35 Frasi H H314 ; H331 Frasi S S1/2; S26; S36/37/39; S45; S9 Etichettatura Nome: sulphuric acid ... % Codice INDEX Numero CAS Descrizione Reparti di utilizzo Tipologia Agente Stato fisico 016-020-00-8 7664-93-9 Diluizione sotto cappa aspirante. (Insegnanti Tecnico Pratici) Sostanza liquidi a bassa volatilità [bassa tensione di vapore] Frasi R R35 Frasi H H314 Frasi S S1/2; S26; S30; S45 Etichettatura DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI I.I.S. “TULLIANO” GENERALE pag. - D.LGS. 81/2008 - SEDE ITIS PER CHIMICI Revisione n. 14 - ARPINO (FR) - Rischio Chimico 60/99 GRUPPI OMOGENEI DI LAVORATORI ESPOSTI AD AGENTI CHIMICI E/O CONDIZIONI DI ESPOSIZIONE SIMILARI Gruppo omogeneo: Insegnanti Tecnico Pratici Attività Sostanze utilizzate ITP • • • • • • • • • • acetic acid ... % ammonia ….% ammonium chloride diethyl ether; ether hydrogen chloride nitric acid … % potassium hydroxide; caustic potash sodium hydroxide; caustic soda sulphuric acid ... % trichloromethane; chloroform DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI I.I.S. “TULLIANO” GENERALE pag. - D.LGS. 81/2008 - SEDE ITIS PER CHIMICI Revisione n. 14 - ARPINO (FR) - Rischio Chimico 61/99 VALUTAZIONE PRELIMINARE E VALUTAZIONE DETTAGLIATA DEL RISCHIO Gruppo omogeneo: Insegnanti Tecnico Pratici Esposizione alla sostanza: sodium hydroxide; caustic soda Valutazione del rischio per la salute Tipologia d’uso: uso controllato e non dispersivo Tipologia di controllo: diluizione - ventilazione Tempo d’esposizione: inferiore a 15 minuti Distanza d’uso: inferiore ad 1 m Tipologia d’esposizione cutanea: nessun contatto Quantità giornaliera usata: 0,01 Kg Indici della valutazione del rischio Indici della gestione del rischio Indicatore di Disponibilità: 1 1 Indicatore d’Uso: 1 Indicatore di Compensazione: Sub-Indice di Intensità: Valore del Rischio R: Valori delle esposizioni della valutazione e del rischio Valori delle esposizioni della gestione e del rischio E(inal) 1,00 1,00 1 E(cute) 1,00 1,00 2 2 R(inal) 5,85 5,85 1 1 R(cute) 5,85 5,85 Calcolo del livello di rischio della valutazione Calcolo del livello di rischio residuo dopo le misure specifiche di gestione 8,27 8,27 Esito della valutazione del rischio chimico Classificazione del rischio salute: IRRILEVANTE Livello del rischio chimico residuo dopo l'adozione delle misure specifiche Misure specifiche adottate per la gestione del rischio chimico residuo: • • • Classificazione del rischio residuo per la salute: Il rischio residuo è sotto controllo Valutazione del rischio per la sicurezza Classificaz. del rischio sicurezza: Vengono usati guanti La sostanza/preparato viene mescolata con sostanze inertizzanti La lavorazione avviene a temperature inferiori a quella di ebollizione BASSO DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI I.I.S. “TULLIANO” GENERALE pag. - D.LGS. 81/2008 - SEDE ITIS PER CHIMICI Revisione n. 14 - ARPINO (FR) - Rischio Chimico 62/99 Gruppo omogeneo: Insegnanti Tecnico Pratici Esposizione alla sostanza: acetic acid ... % Valutazione del rischio per la salute Tipologia d’uso: uso in sistema chiuso Tipologia di controllo: ventilazione - aspirazione locale Tempo d’esposizione: inferiore a 15 minuti Distanza d’uso: inferiore ad 1 m Tipologia d’esposizione cutanea: nessun contatto Quantità giornaliera usata: 0,01 Kg Indici della valutazione del rischio Indici della gestione del rischio Indicatore di Disponibilità: 1 1 Indicatore d’Uso: 1 Indicatore di Compensazione: Sub-Indice di Intensità: Valore del Rischio R: Valori delle esposizioni della valutazione e del rischio Valori delle esposizioni della gestione e del rischio E(inal) 1,00 1,00 1 E(cute) 1,00 1,00 1 1 R(inal) 5,85 5,85 1 1 R(cute) 5,85 5,85 Calcolo del livello di rischio della valutazione Calcolo del livello di rischio residuo dopo le misure specifiche di gestione 8,27 8,27 Esito della valutazione del rischio chimico Classificazione del rischio salute: IRRILEVANTE Livello del rischio chimico residuo dopo l'adozione delle misure specifiche Misure specifiche adottate per la gestione del rischio chimico residuo: • • • • Classificazione del rischio residuo per la salute: Il rischio residuo è sotto controllo Valutazione del rischio per la sicurezza Classificaz. del rischio sicurezza: Vengono usati guanti Ci sono sistemi di captazione alla fonte La sostanza/preparato viene mescolata con sostanze inertizzanti La lavorazione avviene a temperature inferiori a quella di ebollizione BASSO DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI I.I.S. “TULLIANO” GENERALE pag. - D.LGS. 81/2008 - SEDE ITIS PER CHIMICI Revisione n. 14 - ARPINO (FR) - Rischio Chimico 63/99 Gruppo omogeneo: Insegnanti Tecnico Pratici Esposizione alla sostanza: ammonium chloride Valutazione del rischio per la salute Tipologia d’uso: uso controllato e non dispersivo Tipologia di controllo: ventilazione - aspirazione locale Tempo d’esposizione: inferiore a 15 minuti Distanza d’uso: inferiore ad 1 m Tipologia d’esposizione cutanea: nessun contatto Quantità giornaliera usata: 0,01 Kg Indici della valutazione del rischio Indici della gestione del rischio Indicatore di Disponibilità: 1 1 Indicatore d’Uso: 1 Indicatore di Compensazione: Sub-Indice di Intensità: Valore del Rischio R: Valori delle esposizioni della valutazione e del rischio Valori delle esposizioni della gestione e del rischio E(inal) 1,00 1,00 1 E(cute) 1,00 1,00 1 1 R(inal) 2,50 2,50 1 1 R(cute) 2,50 2,50 Calcolo del livello di rischio della valutazione Calcolo del livello di rischio residuo dopo le misure specifiche di gestione 3,54 3,54 Esito della valutazione del rischio chimico Classificazione del rischio salute: IRRILEVANTE Livello del rischio chimico residuo dopo l'adozione delle misure specifiche Misure specifiche adottate per la gestione del rischio chimico residuo: • • • Classificazione del rischio residuo per la salute: Il rischio residuo è sotto controllo Valutazione del rischio per la sicurezza Classificaz. del rischio sicurezza: Vengono usati guanti La sostanza/preparato viene mescolata con sostanze inertizzanti La lavorazione avviene a temperature inferiori a quella di ebollizione BASSO DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI I.I.S. “TULLIANO” GENERALE pag. - D.LGS. 81/2008 - SEDE ITIS PER CHIMICI Revisione n. 14 - ARPINO (FR) - Rischio Chimico 64/99 Gruppo omogeneo: Insegnanti Tecnico Pratici Esposizione alla sostanza: nitric acid … % Valutazione del rischio per la salute Tipologia d’uso: uso in sistema chiuso Tipologia di controllo: ventilazione - aspirazione locale Tempo d’esposizione: inferiore a 15 minuti Distanza d’uso: inferiore ad 1 m Tipologia d’esposizione cutanea: nessun contatto Quantità giornaliera usata: 0,01 Kg Indici della valutazione del rischio Indici della gestione del rischio Indicatore di Disponibilità: 1 1 Indicatore d’Uso: 1 Indicatore di Compensazione: Sub-Indice di Intensità: Valore del Rischio R: Valori delle esposizioni della valutazione e del rischio Valori delle esposizioni della gestione e del rischio E(inal) 1,00 1,00 1 E(cute) 1,00 1,00 1 1 R(inal) 5,85 5,85 1 1 R(cute) 5,85 5,85 Calcolo del livello di rischio della valutazione Calcolo del livello di rischio residuo dopo le misure specifiche di gestione 8,27 8,27 Esito della valutazione del rischio chimico Classificazione del rischio salute: IRRILEVANTE Livello del rischio chimico residuo dopo l'adozione delle misure specifiche Misure specifiche adottate per la gestione del rischio chimico residuo: • • • • Classificazione del rischio residuo per la salute: Il rischio residuo è sotto controllo Valutazione del rischio per la sicurezza Classificaz. del rischio sicurezza: Vengono usati guanti Ci sono sistemi di captazione alla fonte La sostanza/preparato viene mescolata con sostanze inertizzanti La lavorazione avviene a temperature inferiori a quella di ebollizione BASSO DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI I.I.S. “TULLIANO” GENERALE pag. - D.LGS. 81/2008 - SEDE ITIS PER CHIMICI Revisione n. 14 - ARPINO (FR) - Rischio Chimico 65/99 Gruppo omogeneo: Insegnanti Tecnico Pratici Esposizione alla sostanza: trichloromethane; chloroform Valutazione del rischio per la salute Tipologia d’uso: uso in sistema chiuso Tipologia di controllo: ventilazione - aspirazione locale Tempo d’esposizione: inferiore a 15 minuti Distanza d’uso: inferiore ad 1 m Tipologia d’esposizione cutanea: nessun contatto Quantità giornaliera usata: 0,01 Kg Indici della valutazione del rischio Indici della gestione del rischio Indicatore di Disponibilità: 1 1 Indicatore d’Uso: 1 Indicatore di Compensazione: Sub-Indice di Intensità: Valore del Rischio R: Valori delle esposizioni della valutazione e del rischio Valori delle esposizioni della gestione e del rischio E(inal) 1,00 1,00 1 E(cute) 1,00 1,00 1 1 R(inal) 7,00 7,00 1 1 R(cute) 7,00 7,00 Calcolo del livello di rischio della valutazione Calcolo del livello di rischio residuo dopo le misure specifiche di gestione 9,90 9,90 Esito della valutazione del rischio chimico Classificazione del rischio salute: IRRILEVANTE Livello del rischio chimico residuo dopo l'adozione delle misure specifiche Misure specifiche adottate per la gestione del rischio chimico residuo: • • • • Classificazione del rischio residuo per la salute: Il rischio residuo è sotto controllo Valutazione del rischio per la sicurezza Classificaz. del rischio sicurezza: Vengono usati guanti Ci sono sistemi di captazione alla fonte La sostanza/preparato viene mescolata con sostanze inertizzanti La lavorazione avviene a temperature inferiori a quella di ebollizione BASSO DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI I.I.S. “TULLIANO” GENERALE pag. - D.LGS. 81/2008 - SEDE ITIS PER CHIMICI Revisione n. 14 - ARPINO (FR) - Rischio Chimico 66/99 Gruppo omogeneo: Insegnanti Tecnico Pratici Esposizione alla sostanza: diethyl ether; ether Valutazione del rischio per la salute Tipologia d’uso: uso in sistema chiuso Tipologia di controllo: ventilazione - aspirazione locale Tempo d’esposizione: tra 15 minuti e le due ore Distanza d’uso: inferiore ad 1 m Tipologia d’esposizione cutanea: nessun contatto Quantità giornaliera usata: 0,2 Kg Indici della valutazione del rischio Indici della gestione del rischio Indicatore di Disponibilità: 3 2 Indicatore d’Uso: 1 Indicatore di Compensazione: Sub-Indice di Intensità: Valore del Rischio R: Valori delle esposizioni della valutazione e del rischio Valori delle esposizioni della gestione e del rischio E(inal) 1,00 1,00 1 E(cute) 1,00 1,00 1 1 R(inal) 3,50 3,50 1 1 R(cute) 3,50 3,50 Calcolo del livello di rischio della valutazione Calcolo del livello di rischio residuo dopo le misure specifiche di gestione 4,95 4,95 Esito della valutazione del rischio chimico Classificazione del rischio salute: IRRILEVANTE Livello del rischio chimico residuo dopo l'adozione delle misure specifiche Misure specifiche adottate per la gestione del rischio chimico residuo: • • • • Classificazione del rischio residuo per la salute: Vengono usati guanti Ci sono sistemi di captazione alla fonte La sostanza/preparato viene mescolata con sostanze inertizzanti La lavorazione avviene a temperature inferiori a quella di ebollizione Il rischio residuo è sotto controllo DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI I.I.S. “TULLIANO” GENERALE pag. - D.LGS. 81/2008 - SEDE ITIS PER CHIMICI Revisione n. 14 - ARPINO (FR) - Rischio Chimico 67/99 Valutazione del rischio per la sicurezza Classificazione del rischio sicurezza: NON BASSO Commento Il rischio per la sicurezza risulta NON BASSO a causa delle seguenti frasi R che caratterizzano la sostanza/preparato: - R12: estremamente infiammabile. - R19: può formare perossidi esplosivi. Gruppo omogeneo: Insegnanti Tecnico Pratici Esposizione alla sostanza: potassium hydroxide; caustic potash Valutazione del rischio per la salute Tipologia d’uso: uso controllato e non dispersivo Tipologia di controllo: diluizione - ventilazione Tempo d’esposizione: inferiore a 15 minuti Distanza d’uso: inferiore ad 1 m Tipologia d’esposizione cutanea: nessun contatto Quantità giornaliera usata: 0,01 Kg Indici della valutazione del rischio Indici della gestione del rischio Indicatore di Disponibilità: 1 1 Indicatore d’Uso: 1 Indicatore di Compensazione: Sub-Indice di Intensità: Valore del Rischio R: Valori delle esposizioni della valutazione e del rischio Valori delle esposizioni della gestione e del rischio E(inal) 1,00 1,00 1 E(cute) 1,00 1,00 2 2 R(inal) 5,85 5,85 1 1 R(cute) 5,85 5,85 Calcolo del livello di rischio della valutazione Calcolo del livello di rischio residuo dopo le misure specifiche di gestione 8,27 8,27 Esito della valutazione del rischio chimico Classificazione del rischio salute: IRRILEVANTE DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI I.I.S. “TULLIANO” GENERALE pag. - D.LGS. 81/2008 - SEDE ITIS PER CHIMICI Revisione n. 14 - ARPINO (FR) - Rischio Chimico 68/99 Livello del rischio chimico residuo dopo l'adozione delle misure specifiche Misure specifiche adottate per la gestione del rischio chimico residuo: • • • Classificazione del rischio residuo per la salute: Il rischio residuo è sotto controllo Valutazione del rischio per la sicurezza Classificazione del rischio sicurezza: Vengono usati guanti La sostanza/preparato viene mescolata con sostanze inertizzanti La lavorazione avviene a temperature inferiori a quella di ebollizione BASSO DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI I.I.S. “TULLIANO” GENERALE pag. - D.LGS. 81/2008 - SEDE ITIS PER CHIMICI Revisione n. 14 - ARPINO (FR) - Rischio Chimico 69/99 Gruppo omogeneo: Insegnanti Tecnico Pratici Esposizione alla sostanza: ammonia ….% Valutazione del rischio per la salute Tipologia d’uso: uso in sistema chiuso Tipologia di controllo: ventilazione - aspirazione locale Tempo d’esposizione: inferiore a 15 minuti Distanza d’uso: inferiore ad 1 m Tipologia d’esposizione cutanea: nessun contatto Quantità giornaliera usata: 0,01 Kg Indici della valutazione del rischio Indici della gestione del rischio Indicatore di Disponibilità: 1 1 Indicatore d’Uso: 1 Indicatore di Compensazione: Sub-Indice di Intensità: Valore del Rischio R: Valori delle esposizioni della valutazione e del rischio Valori delle esposizioni della gestione e del rischio E(inal) 1,00 1,00 1 E(cute) 1,00 1,00 1 1 R(inal) 4,85 4,85 1 1 R(cute) 4,85 4,85 Calcolo del livello di rischio della valutazione Calcolo del livello di rischio residuo dopo le misure specifiche di gestione 6,86 6,86 Esito della valutazione del rischio chimico Classificazione del rischio salute: IRRILEVANTE Livello del rischio chimico residuo dopo l'adozione delle misure specifiche Misure specifiche adottate per la gestione del rischio chimico residuo: • • • • Classificazione del rischio residuo per la salute: Il rischio residuo è sotto controllo Valutazione del rischio per la sicurezza Classificaz. del rischio sicurezza: Vengono usati guanti Ci sono sistemi di captazione alla fonte La sostanza/preparato viene mescolata con sostanze inertizzanti La lavorazione avviene a temperature inferiori a quella di ebollizione BASSO DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI I.I.S. “TULLIANO” GENERALE pag. - D.LGS. 81/2008 - SEDE ITIS PER CHIMICI Revisione n. 14 - ARPINO (FR) - Rischio Chimico 70/99 Gruppo omogeneo: Insegnanti Tecnico Pratici Esposizione alla sostanza: hydrogen chloride Valutazione del rischio per la salute Tipologia d’uso: uso in sistema chiuso Tipologia di controllo: ventilazione - aspirazione locale Tempo d’esposizione: inferiore a 15 minuti Distanza d’uso: inferiore ad 1 m Tipologia d’esposizione cutanea: nessun contatto Quantità giornaliera usata: 0,01 Kg Indici della valutazione del rischio Indici della gestione del rischio Indicatore di Disponibilità: 1 1 Indicatore d’Uso: 1 Indicatore di Compensazione: Sub-Indice di Intensità: Valore del Rischio R: Valori delle esposizioni della valutazione e del rischio Valori delle esposizioni della gestione e del rischio E(inal) 1,00 1,00 1 E(cute) 1,00 1,00 1 1 R(inal) 7,00 7,00 1 1 R(cute) 7,00 7,00 Calcolo del livello di rischio della valutazione Calcolo del livello di rischio residuo dopo le misure specifiche di gestione 9,90 9,90 Esito della valutazione del rischio chimico Classificazione del rischio salute: IRRILEVANTE Livello del rischio chimico residuo dopo l'adozione delle misure specifiche Misure specifiche adottate per la gestione del rischio chimico residuo: • • • • Classificazione del rischio residuo per la salute: Il rischio residuo è sotto controllo Valutazione del rischio per la sicurezza Classificaz. del rischio sicurezza: Vengono usati guanti Ci sono sistemi di captazione alla fonte La sostanza/preparato viene mescolata con sostanze inertizzanti La lavorazione avviene a temperature inferiori a quella di ebollizione BASSO DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI I.I.S. “TULLIANO” GENERALE pag. - D.LGS. 81/2008 - SEDE ITIS PER CHIMICI Revisione n. 14 - ARPINO (FR) - Rischio Chimico 71/99 Gruppo omogeneo: Insegnanti Tecnico Pratici Esposizione alla sostanza: sulphuric acid ... % Valutazione del rischio per la salute Tipologia d’uso: uso in sistema chiuso Tipologia di controllo: ventilazione - aspirazione locale Tempo d’esposizione: inferiore a 15 minuti Distanza d’uso: inferiore ad 1 m Tipologia d’esposizione cutanea: nessun contatto Quantità giornaliera usata: 0,01 Kg Indici della valutazione del rischio Indici della gestione del rischio Indicatore di Disponibilità: 1 1 Indicatore d’Uso: 1 Indicatore di Compensazione: Sub-Indice di Intensità: Valore del Rischio R: Valori delle esposizioni della valutazione e del rischio Valori delle esposizioni della gestione e del rischio E(inal) 1,00 1,00 1 E(cute) 1,00 1,00 1 1 R(inal) 5,85 5,85 1 1 R(cute) 5,85 5,85 Calcolo del livello di rischio della valutazione Calcolo del livello di rischio residuo dopo le misure specifiche di gestione 8,27 8,27 Esito della valutazione del rischio chimico Classificazione del rischio salute: IRRILEVANTE Livello del rischio chimico residuo dopo l'adozione delle misure specifiche Misure specifiche adottate per la gestione del rischio chimico residuo: • • • • Classificazione del rischio residuo per la salute: Il rischio residuo è sotto controllo Valutazione del rischio per la sicurezza Classificaz. del rischio sicurezza: Vengono usati guanti Ci sono sistemi di captazione alla fonte La sostanza/preparato viene mescolata con sostanze inertizzanti La lavorazione avviene a temperature inferiori a quella di ebollizione BASSO DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI I.I.S. “TULLIANO” GENERALE pag. - D.LGS. 81/2008 - SEDE ITIS PER CHIMICI Revisione n. 14 - ARPINO (FR) - Rischio Chimico 72/99 VALUTAZIONE DEGLI EFFETTI CUMULATIVI Gruppo omogeneo: Insegnanti Tecnico Pratici SOSTANZE sodium hydroxide; caustic soda cute acetic acid ... % cute ammonium chloride nitric acid … % trichloromethane; chloroform diethyl ether; ether potassium hydroxide; caustic potash ammonia ….% ORGANI BERSAGLIO cute occhio e annessi oculari fegato e vie biliari apparato respiratorio ORGANI BERSAGLIO cute fegato e vie biliari apparato respiratorio cute apparato respiratorio hydrogen chloride cute sulphuric acid ... % cute SOSTANZE acetic acid ... %; hydrogen chloride; nitric acid … %; potassium hydroxide; caustic potash; sodium hydroxide; caustic soda; sulphuric acid ... % ammonium chloride trichloromethane; chloroform ammonia ….%; diethyl ether; ether occhio e annessi oculari DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI I.I.S. “TULLIANO” GENERALE pag. - D.LGS. 81/2008 - SEDE ITIS PER CHIMICI Revisione n. 14 - ARPINO (FR) - Rischio Chimico 73/99 Valutazione del rischio degli effetti cumulativi per la salute sull’organo bersaglio: cute Esposizione alle sostanze: sulphuric acid ... %, acetic acid ... %, nitric acid … %, sodium hydroxide; caustic soda, hydrogen chloride, potassium hydroxide; caustic potash Valutazione del rischio per la salute Tipologia d’uso: uso controllato e non dispersivo Tipologia di controllo: diluizione - ventilazione Tempo d’esposizione: inferiore a 15 minuti Distanza d’uso: inferiore ad 1 m Tipologia d’esposizione cutanea: nessun contatto Quantità giornaliera usata: 0,06 Kg Indici della valutazione del rischio Indici della gestione del rischio Indicatore di Disponibilità: 1 1 Indicatore d’Uso: 1 Indicatore di Compensazione: Sub-Indice di Intensità: Valore del Rischio R: Valori delle esposizioni della valutazione e del rischio Valori delle esposizioni della gestione e del rischio E(inal) 1,00 1,00 1 E(cute) 1,00 1,00 2 2 R(inal) 7,00 7,00 1 1 R(cute) 7,00 7,00 Calcolo del livello di rischio della valutazione Calcolo del livello di rischio residuo dopo le misure specifiche di gestione 9,90 9,90 Esito della valutazione del rischio chimico Classificazione del rischio salute: IRRILEVANTE Livello del rischio chimico residuo dopo l'adozione delle misure specifiche Classificazione del rischio residuo per la salute: (N.D.) Non Disponibile IRRILEVANTE DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI I.I.S. “TULLIANO” GENERALE pag. - D.LGS. 81/2008 - SEDE ITIS PER CHIMICI Revisione n. 14 - ARPINO (FR) - Rischio Chimico 74/99 Valutazione del rischio degli effetti cumulativi per la salute sull’organo bersaglio: occhio e annessi oculari Esposizione alle sostanze: ammonium chloride Valutazione del rischio per la salute Tipologia d’uso: uso controllato e non dispersivo Tipologia di controllo: ventilazione - aspirazione locale Tempo d’esposizione: inferiore a 15 minuti Distanza d’uso: inferiore ad 1 m Tipologia d’esposizione cutanea: nessun contatto Quantità giornaliera usata: 0,01 Kg Indici della valutazione del rischio Indici della gestione del rischio Indicatore di Disponibilità: 1 1 Indicatore d’Uso: 1 Indicatore di Compensazione: Sub-Indice di Intensità: Valore del Rischio R: Valori delle esposizioni della valutazione e del rischio Valori delle esposizioni della gestione e del rischio E(inal) 1,00 1,00 1 E(cute) 1,00 1,00 1 1 R(inal) 2,50 2,50 1 1 R(cute) 2,50 2,50 Calcolo del livello di rischio della valutazione Calcolo del livello di rischio residuo dopo le misure specifiche di gestione 3,54 3,54 Esito della valutazione del rischio chimico Classificazione del rischio salute: IRRILEVANTE Livello del rischio chimico residuo dopo l'adozione delle misure specifiche Classificazione del rischio residuo per la salute: (N.D.) Non Disponibile IRRILEVANTE DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI I.I.S. “TULLIANO” GENERALE pag. - D.LGS. 81/2008 - SEDE ITIS PER CHIMICI Revisione n. 14 - ARPINO (FR) - Rischio Chimico 75/99 Valutazione del rischio degli effetti cumulativi per la salute sull’organo bersaglio: fegato e vie biliari Esposizione alle sostanze: trichloromethane; chloroform Valutazione del rischio per la salute Tipologia d’uso: uso in sistema chiuso Tipologia di controllo: ventilazione - aspirazione locale Tempo d’esposizione: inferiore a 15 minuti Distanza d’uso: inferiore ad 1 m Tipologia d’esposizione cutanea: nessun contatto Quantità giornaliera usata: 0,01 Kg Indici della valutazione del rischio Indici della gestione del rischio Indicatore di Disponibilità: 1 1 Indicatore d’Uso: 1 Indicatore di Compensazione: Sub-Indice di Intensità: Valore del Rischio R: Valori delle esposizioni della valutazione e del rischio Valori delle esposizioni della gestione e del rischio E(inal) 1,00 1,00 1 E(cute) 1,00 1,00 1 1 R(inal) 7,00 7,00 1 1 R(cute) 7,00 7,00 Calcolo del livello di rischio della valutazione Calcolo del livello di rischio residuo dopo le misure specifiche di gestione 9,90 9,90 Esito della valutazione del rischio chimico Classificazione del rischio salute: IRRILEVANTE Livello del rischio chimico residuo dopo l'adozione delle misure specifiche Classificazione del rischio residuo per la salute: (N.D.) Non Disponibile IRRILEVANTE DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI I.I.S. “TULLIANO” GENERALE pag. - D.LGS. 81/2008 - SEDE ITIS PER CHIMICI Revisione n. 14 - ARPINO (FR) - Rischio Chimico 76/99 Valutazione del rischio degli effetti cumulativi per la salute sull’organo bersaglio: apparato respiratorio Esposizione alle sostanze: diethyl ether; ether, ammonia ….% Valutazione del rischio per la salute Tipologia d’uso: uso in sistema chiuso Tipologia di controllo: ventilazione - aspirazione locale Tempo d’esposizione: tra 15 minuti e le due ore Distanza d’uso: inferiore ad 1 m Tipologia d’esposizione cutanea: nessun contatto Quantità giornaliera usata: 0,21 Kg Indici della valutazione del rischio Indici della gestione del rischio Indicatore di Disponibilità: 2 2 Indicatore d’Uso: 1 Indicatore di Compensazione: Sub-Indice di Intensità: Valore del Rischio R: Valori delle esposizioni della valutazione e del rischio Valori delle esposizioni della gestione e del rischio E(inal) 1,00 1,00 1 E(cute) 1,00 1,00 1 1 R(inal) 4,85 4,85 1 1 R(cute) 4,85 4,85 Calcolo del livello di rischio della valutazione Calcolo del livello di rischio residuo dopo le misure specifiche di gestione 6,86 6,86 Esito della valutazione del rischio chimico Classificazione del rischio salute: IRRILEVANTE Livello del rischio chimico residuo dopo l'adozione delle misure specifiche Classificazione del rischio residuo per la salute: (N.D.) Non Disponibile IRRILEVANTE DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI I.I.S. “TULLIANO” GENERALE pag. - D.LGS. 81/2008 - SEDE ITIS PER CHIMICI Revisione n. 14 - ARPINO (FR) - Rischio Chimico 77/99 MISURE DI SICUREZZA ADOTTATE In questo capitolo vengono passate in rassegna le specifiche misure di sicurezza adottate dall'azienda al fine di ridurre il rischio. Particolare attenzione viene posta agli agenti chimici e alle modalità di esposizione (prevista, accidentale, da contaminazione degli ambienti di lavoro) cui corrispondono indici più alti. MISURE DI RIDUZIONE DEL RISCHIO E VALUTAZIONE DEL RISCHIO RESIDUO Per la corretta gestione del rischio chimico, per i soli casi di mansioni con indice di rischio potenziale non irrilevante per la salute e non basso per la sicurezza, l'azienda ha adottato provvedimenti quali: 1. progettazione di appropriati processi lavorativi e controlli tecnici, nonché uso di attrezzature e materiali adeguati; 2. appropriate misure organizzative e di protezione collettive alla fonte del rischio; 3. misure di protezione individuali, compresi i dispositivi di protezione individuali; 4. sorveglianza sanitaria dei lavoratori. Questi provvedimenti sono stati presi in ordine di priorità e comunque dopo avere considerato l'ipotesi dell'eliminazione o sostituzione degli agenti pericolosi. Nei paragrafi successivi vengono analizzati i casi specifici della mansioni a rischio potenziale non irrilevante per la salute e non basso per la sicurezza, seguendo il criterio di considerare per prime le mansioni con maggiori indici. RASSEGNA DELLE SPECIFICHE MISURE ADOTTATE Eliminazione o sostituzione degli agenti pericolosi • Per l’attività svolta in relazione ai programmi didattici svolti non è possibile per ora la sostituzione dei preparati. Misure organizzative Si opererà per adottare: • misure per la riduzione dei tempi di esposizione • misure per la riduzione della frequenza di esposizione • misure di igiene personale Misure di protezione collettiva alla fonte I prodotti, ad eccezione dei solidi (tutti poco volatili) saranno impiegati sotto cappa aspirante. Misure di protezione individuali Tutti gli operatori (ITP) saranno guanti monouso e camice di protezione. Saranno inoltre provvisti di occhiali protettivi. È presente inoltre in ogni laboratorio un lavaocchi di emergenza e sono a disposizione di tutti le schede si sicurezza di tutti i prodotti presenti. Attività di formazione e informazione DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI I.I.S. “TULLIANO” GENERALE pag. - D.LGS. 81/2008 - SEDE ITIS PER CHIMICI Revisione n. 14 - ARPINO (FR) - Rischio Chimico 78/99 TABELLE DI SINTESI Valutazione del rischio chimico Sostanza Mansione acetic acid ... % Insegnanti Tecnico Pratici Valutazione Rischio Salute R(inal) 5,85 R(cute) 5,85 R 8,27 (**) Gestione Rischio Salute (effetti delle misure specifiche di prevenzione e protezione R(inal) R(cute) R 5,85 5,85 8,27 (*) Valutazione Rischio Sicurezza BASSO Misure Specifiche Attuate - Vengono usati guanti - Ci sono sistemi di captazione alla fonte - La sostanza/preparato viene mescolata con sostanze inertizzanti - La lavorazione avviene a temperature inferiori a quella di ebollizione DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI Sostanza Mansione ammonia ….% Insegnanti Tecnico Pratici ammonium chloride Insegnanti Tecnico Pratici I.I.S. “TULLIANO” GENERALE pag. - D.LGS. 81/2008 - SEDE ITIS PER CHIMICI Revisione n. 14 - ARPINO (FR) - Rischio Chimico 79/99 Valutazione Rischio Salute R(inal) 4,85 R(cute) 4,85 R 6,86 (**) 2,50 2,50 3,54 (**) Gestione Rischio Salute (effetti delle misure specifiche di prevenzione e protezione R(inal) R(cute) R 4,85 4,85 6,86 (*) 2,50 2,50 3,54 (*) Valutazione Rischio Sicurezza BASSO BASSO Misure Specifiche Attuate - Vengono usati guanti - Ci sono sistemi di captazione alla fonte - La sostanza/preparato viene mescolata con sostanze inertizzanti - La lavorazione avviene a temperature inferiori a quella di ebollizione - Vengono usati guanti - La sostanza/preparato viene mescolata con sostanze inertizzanti - La lavorazione avviene a temperature inferiori a quella di ebollizione DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI Sostanza Mansione diethyl ether; ether Insegnanti Tecnico Pratici hydrogen chloride Insegnanti Tecnico Pratici I.I.S. “TULLIANO” GENERALE pag. - D.LGS. 81/2008 - SEDE ITIS PER CHIMICI Revisione n. 14 - ARPINO (FR) - Rischio Chimico 80/99 Valutazione Rischio Salute R(inal) 3,50 R(cute) 3,50 R 4,95 (**) 7,00 7,00 9,90 (**) Gestione Rischio Salute (effetti delle misure specifiche di prevenzione e protezione R(inal) R(cute) R 3,50 3,50 4,95 (*) 7,00 7,00 9,90 (*) Valutazione Rischio Sicurezza NON BASSO BASSO Misure Specifiche Attuate - Vengono usati guanti - Ci sono sistemi di captazione alla fonte - La sostanza/preparato viene mescolata con sostanze inertizzanti - La lavorazione avviene a temperature inferiori a quella di ebollizione - Vengono usati guanti - Ci sono sistemi di captazione alla fonte - La sostanza/preparato viene mescolata con sostanze inertizzanti - La lavorazione avviene a temperature inferiori a quella di ebollizione DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI Sostanza Mansione nitric acid … % Insegnanti Tecnico Pratici potassium hydroxide; caustic potash sodium hydroxide; caustic soda I.I.S. “TULLIANO” GENERALE pag. - D.LGS. 81/2008 - SEDE ITIS PER CHIMICI Revisione n. 14 - ARPINO (FR) - Rischio Chimico 81/99 Valutazione Rischio Salute Gestione Rischio Salute (effetti delle misure specifiche di prevenzione e protezione R(inal) R(cute) R 5,85 5,85 8,27 (*) Valutazione Rischio Sicurezza R(inal) 5,85 R(cute) 5,85 R 8,27 (**) Insegnanti Tecnico Pratici 5,85 5,85 8,27 (**) 5,85 5,85 8,27 (*) BASSO Insegnanti Tecnico Pratici 5,85 5,85 8,27 (**) 5,85 5,85 8,27 (*) BASSO BASSO Misure Specifiche Attuate - Vengono usati guanti - Ci sono sistemi di captazione alla fonte - La sostanza/preparato viene mescolata con sostanze inertizzanti - La lavorazione avviene a temperature inferiori a quella di ebollizione - Vengono usati guanti - La sostanza/preparato viene mescolata con sostanze inertizzanti - La lavorazione avviene a temperature inferiori a quella di ebollizione - Vengono usati guanti - La sostanza/preparato viene mescolata con sostanze inertizzanti - La lavorazione avviene a temperature inferiori a quella di ebollizione DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI Sostanza Mansione sulphuric acid ... % Insegnanti Tecnico Pratici trichlorome thane; chloroform Insegnanti Tecnico Pratici I.I.S. “TULLIANO” GENERALE pag. - D.LGS. 81/2008 - SEDE ITIS PER CHIMICI Revisione n. 14 - ARPINO (FR) - Rischio Chimico 82/99 Valutazione Rischio Salute R(inal) 5,85 R(cute) 5,85 R 8,27 (**) 7,00 7,00 9,90 (**) Gestione Rischio Salute (effetti delle misure specifiche di prevenzione e protezione R(inal) R(cute) R 5,85 5,85 8,27 (*) 7,00 7,00 9,90 (*) Valutazione Rischio Sicurezza BASSO BASSO Misure Specifiche Attuate - Vengono usati guanti - Ci sono sistemi di captazione alla fonte - La sostanza/preparato viene mescolata con sostanze inertizzanti - La lavorazione avviene a temperature inferiori a quella di ebollizione - Vengono usati guanti - Ci sono sistemi di captazione alla fonte - La sostanza/preparato viene mescolata con sostanze inertizzanti - La lavorazione avviene a temperature inferiori a quella di ebollizione DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI I.I.S. “TULLIANO” GENERALE pag. - D.LGS. 81/2008 - SEDE ITIS PER CHIMICI Revisione n. 14 - ARPINO (FR) - Rischio Chimico 83/99 Effetti cumulativi per organo bersaglio Valutazione Rischio Salute Organo Mansione cute Insegnanti Tecnico Pratici R(inal) 7,00 R(cute) 7,00 occhio e annessi oculari Insegnanti Tecnico Pratici 2,50 2,50 fegato e vie biliari Insegnanti Tecnico Pratici 7,00 7,00 apparato respiratorio Insegnanti Tecnico Pratici 4,85 4,85 R 9,90 (**) 3,54 (**) 9,90 (**) 6,86 (**) Gestione Rischio Salute (effetti delle misure specifiche di prevenzione e protezione R(inal) R(cute) R 7,00 7,00 9,90 (**) 2,50 2,50 3,54 (**) 7,00 7,00 9,90 (**) 4,85 4,85 6,86 (**) DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI I.I.S. “TULLIANO” GENERALE - D.LGS. 81/2008 - SEDE ITIS PER CHIMICI Revisione n. 14 - ARPINO (FR) - Rischio Incendio pag. 84/99 VALUTAZIONE RISCHIO INCENDIO ai sensi del D.M. 10/03/1998 (Fino all’adozione dei decreti di cui all’art. 46 comma 3 del D.Lgs. 81/2008) L’attività è in possesso del Certificato di Prevenzione Incendi (CPI). Per la valutazione del rischio incendio si rimanda alla valutazione effettuata per la richiesta del certificato di prevenzione incendi presso i Vigili del Fuoco. DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI I.I.S. “TULLIANO” GENERALE - D.LGS. 81/2008 - SEDE ITIS PER CHIMICI Revisione n. 14 - ARPINO (FR) - Rischio Incendio pag. 85/99 In attesa degli interventi dell’Amministrazione provinciale e visto il numero di alunni e del personale, si provvederà a mettere in atto le seguenti misure compensative: • incremento della squadra di emergenza; • aumento delle azioni di vigilanza della squadra di emergenza; • eliminazione delle possibili fonti di innesco quali stufe elettriche; gli assistenti tecnici provvederanno inoltre a togliere l’alimentazione elettrica alle piastre riscaldate immediatamente dopo il loro impiego nei laboratori e alle strumentazioni in modo da evitare che queste diventino fonti di incendio soprattutto durante i periodi di non utilizzo quando non sono sorvegliate. • Adozione procedure di controllo da parte dei Collaboratori scolastici; • prove di evacuazione di emergenza. DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI I.I.S. “TULLIANO” GENERALE - D.LGS. 81/2008 - SEDE ITIS PER CHIMICI Revisione n. 14 - ARPINO (FR) - Rischio Incendio pag. 86/99 PROGRAMMA DELLE MISURE PER IL MIGLIORAMENTO DEI LIVELLI DI SICUREZZA Misura da attuare Procedura Informazione e formazione dei lavoratori sulle seguenti tematiche: rischio di incendio, manipolazione sostanze infiammabili, uso impianti e attrezzature elettriche Sottoporre i presidi antincendio (estintori) a controllo e manutenzione semestrale da parte di ditta specializzata Provvedere alla prova di evacuazione annuale Distribuire il materiale fornito dal DS e dal RSPP Apporre la seguente segnaletica: Cartello recante il numero telefonico dell’emergenza sanitaria (118), del nome e numero telefonico del Medico Competente aziendale (vicino al telefono utilizzato per l’attivazione del soccorso esterno) Controllare periodicamente l’agibilità delle vie di fuga e delle uscite di emergenza Controllare periodicamente l’agibilità degli accessi ai quadri elettrici, estintori, cassetta di pronto soccorso Non impiegare apparecchi di riscaldamento supplementari (stufette elettriche o ad altra alimentazione) Controllare periodicamente il corretto funzionamento dell’illuminazione di emergenza Controllare periodicamente a vista la pressione degli estintori Sottoporre periodicamente gli impianti e le attrezzature elettriche a controllo e manutenzione da parte di tecnici specializzati Controllare continuativamente il rispetto del divieto di fumare Preposto/i all’attuazione DS, RSPP Programmazione Da effettuare annualmente Contattare ditta specializzata per l’attivazione dei controlli DS, Ufficio tecnico Da effettuare semestralmente Definire la data della prova (in seguito a formaz. generale sull’antincendio) Apporre il cartello DS, RSPP Da effettuare annualmente DS, Ufficio tecnico Al più presto Effettuare controllo a vista Squadra di emergenza Misura da attuare in maniera continuativa Misura da attuare in maniera continuativa Misura da attuare in maniera continuativa Squadra di emergenza Effettuare controllo visivo Effettuare controllo a vista disattivando l’alimentazione di corrente Effettuare controllo a vista sul manometro Contattare periodicamente ditta specializzata Effettuare controllo a vista e richiedere il rispetto dell’obbligo agli eventuali trasgressori Squadra di emergenza, Collaboratori scolatici Squadra di emergenza Una volta al mese Squadra di emergenza DS, Ufficio tecnico Una volta al mese DS, RSPP, Squadra di emergenza, Collaboratori scolatici Misura da attuare in maniera continuativa Si consigliano interventi almeno annuali DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI I.I.S. “TULLIANO” GENERALE pag. - D.LGS. 81/2008 - SEDE ITIS PER CHIMICI Revisione n. 14 - ARPINO (FR) - Impianto Elettrico 87/99 IMPIANTO ELETTRICO • L'impianto elettrico dei locali è in buono stato. Sono presenti interruttori differenziali ed un impianto di terra. • È necessario inoltre accertarsi che ogni macchina azionata elettricamente sia collegata all’impianto di terra. Si raccomanda di controllare periodicamente il funzionamento degli interruttori differenziali che dovranno protegge l’intero impianto e di effettuare periodicamente interventi manutentivi affinché l'impianto sia sempre in buone condizioni. • Formare ed informare il personale sui rischi elettrici e sulle misure da prendere in caso di infortunio. PROGRAMMA DELLE MISURE PER IL MIGLIORAMENTO DEI LIVELLI DI SICUREZZA Misura da attuare Procedura Sottoporre periodicamente gli impianti e le attrezzature elettriche a controllo e manutenzione da parte di tecnici specializzati. Serrare morsetti, controllare isolamenti ecc. Informazione dei lavoratori sulle seguenti tematiche: rischio di folgorazione, uso impianti e attrezzature elettriche Formazione dei lavoratori sulle seguenti tematiche: rischio di folgorazione, uso impianti e attrezzature elettriche Contattare periodicamente ditta specializzata Preposto/i all’attuazione DS, Ufficio tecnico Programmazione Si consigliano interventi almeno annuali Distribuire il materiale fornito dal DS e dal RSPP DS, RSPP Da effettuare annualmente Identificare le date e gli orari per l’attuazione della formazione e concordarla con l’Ente preposto DS, RSPP Da effettuare annualmente DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI I.I.S. “TULLIANO” PROCEDURE pag. - D.LGS. 81/2008 - SEDE ITIS PER CHIMICI Revisione n. 14 - ARPINO (FR) - Impianto Elettrico 88/99 PROCEDURA PER LA PREVENZIONE DEL RISCHIO ELETTRICO Destinatari: Tutto il Personale ASPETTI GENERALI E NORMATIVI Un modo di definire la sicurezza è considerarla come la probabilità di non arrecare danno. La sicurezza delle apparecchiature alimentate elettricamente dipende dal contemporaneo soddisfacimento di vari fattori indipendenti tra loro: a) corretta connessione dell’apparecchio all’impianto di alimentazione; b) corretto utilizzo dell’apparecchiatura e suo impiego in luogo idoneo al suo uso; c) conoscenza da parte dell’operatore sanitario delle caratteristiche di sicurezza dell’apparecchio e dell’impianto; d) efficace programma di manutenzione qualificata e preventiva. Scopo delle norme tecniche è prevenire due circostanze di pericolo: a) pericolo di incendio a causa del sovraccarico dei conduttori o cedimento di isolamento; b) contatto diretto o indiretto. Per quanto riguarda la prevenzione al contatto diretto (contatto con parti, che in condizioni di funzionamento normale sono in tensione) il rischio elettrico si può suddividere in due categorie, - RISCHIO DA MACROSHOCK dovuto al passaggio di corrente elettrica nell’organismo attraverso la pelle intatta. - RISCHIO DA MICROSHOCK dovuto al passaggio di correnti di bassissima intensità attraverso il cuore del soggetto. MACROSHOCK Il rischio da MACROSHOCK si può suddividere in due categorie: Macroshock per contatto diretto: quando si stabilisce un contatto tra la persona ed una parte di impianto elettrico normalmente in tensione (es. un cavo elettrico scoperto, una presa di corrente, parti interne di apparecchiature elettriche non isolate ecc). Macroshock per contatto indiretto: quando si stabilisce un contatto tra la persona ed una parte normalmente NON in tensione (carcassa esterna di apparecchiature elettriche in tensione a causa di un guasto o a causa del deterioramento del materiale isolante). DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI I.I.S. “TULLIANO” PROCEDURE pag. - D.LGS. 81/2008 - SEDE ITIS PER CHIMICI Revisione n. 14 - ARPINO (FR) - Impianto Elettrico 89/99 TIPICHE SITUAZIONI DI RISCHIO - impianto elettrico sprovvisto di impianto di messa a terra; - conduttore di protezione (colore giallo/verde) interrotto a causa di maltrattamenti del cavo (schiacciamenti del cavo per passaggio di carrelli, tra gli stipiti di una porta o sotto gambe di sedie e tavoli) o a causa di allentamento o distacco per un fissaggio non adeguato; - utilizzo di materiali elettrici non identificati da un contrassegno internazionale o il simbolo di un ente nazionale di normazione, es. IMQ (Italia). - inserimento di un oggetto conduttore in una presa elettrica (chiodo, filo metallico, ecc.); - inserimento di una spina in una presa elettrica mantenendo le dita su gli spinotti; - contatto con una spina rotta o con un cavo elettrico danneggiato (cavo elettrico in parte scoperto, cioè privo dell’isolante di protezione); - sostituzione di un fusibile nel portafusibile di un apparecchiatura collegata alla presa di corrente; - riparazione di apparecchiature elettriche collegate alla presa di corrente; - Interventi non autorizzati su parti di impianti elettrici o quadri elettrici in tensione da personale non qualificato; Il rischio di macroshock per contatto indiretto è limitato dalla corretta realizzazione dell’impianto di messa a erra e dall’installazione di interruttori differenziali ad alta sensibilità (30 mA = 0,03 A.) PREVENZIONE E DIVIETI E’ vietato effettuare qualsiasi riparazione o intervento su impianti elettrici, quadri elettrici o apparecchiature prima di aver tolto l’alimentazione elettrica. E’ vietato al personale non autorizzato, operare su quadri elettrici e/o parti dell’impianto elettrico. Richiedere sempre, in caso di guasto o malfunzionamento, l’intervento del personale qualificato. Per alcuni interventi in situazioni particolari ove la continuità dell’erogazione di energia sia ritenuta fondamentale per la sicurezza dei pazienti e degli operatori, il personale addetto qualificato deve essere autorizzato a operare in presenza di tensione da un responsabile, indossando comunque i necessari mezzi di protezione. E’ vietato l’uso di stufe elettriche negli ambienti scarsamente riscaldati di fornellini elettrici, se non espressamente autorizzati. E’ vietato l’uso di adattatori di spine-prese, cavi volanti di prolunga, prese multiple non fisse in modo stabile, se non installate da personale competente ed abilitato, in quanto causa di possibili contatti diretti accidentali. L’uso di prese multiple derivate da un unica presa elettrica a muro, può provocare sovraccarichi all’impianto elettrico, il suo surriscaldamento e possibili cortocircuiti. DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI I.I.S. “TULLIANO” PROCEDURE pag. - D.LGS. 81/2008 - SEDE ITIS PER CHIMICI Revisione n. 14 - ARPINO (FR) - Impianto Elettrico 90/99 E’ vietato disinserire la spina elettrica dalla presa di corrente tirando il cavo di alimentazione. Quando possibile dopo l’utilizzo, le apparecchiature devono essere scollegate dalla rete elettrica. E’ vietato operare su apparecchiature elettriche con le mani bagnate. E’ vietato estinguere incendi utilizzando acqua o schiume a base acquosa quando questi interessino impianti o apparecchiature elettriche in tensione. OBBLIGHI DI SEGNALAZIONE Tutti gli operatori devono segnalare e nel contempo richiedere l’intervento di personale specializzato al fine di rimuovere qualsiasi possibile causa di rischio accertata (prese multiple, prolunghe elettriche, collegamenti a terra non congrui, prese di corrente non fisse a parete, cavi elettrici o di computer o telefonici adagiati a terra ecc.) E’ obbligo anche la segnalazione di situazioni che hanno determinato il forzato uso di prolunghe elettriche, al fine di evitare il ripetersi di condizioni d’insicurezza. MICROSHOCK Il rischio di microshock è più difficile da prevenire. PREVENZIONE E DIVIETI La norma prevede l’esecuzione di controlli periodici per gli impianti elettrici installati da parte di personale qualificato. Risultano di fondamentale importanza ai fini della prevenzione, - l’impiego di apparecchiature elettromedicali per le quali sia stata certificata la rispondenza alle normative nazionali e/o internazionali; - la verifica dei parametri di sicurezza elettrica per le apparecchiature da parte di personale qualificato. - l’effettuazione quando indicata dal costruttore, dei test e dei controlli di corretta funzionalità. - la disponibilità e la conoscenza del manuale di istruzioni. DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI I.I.S. “TULLIANO” GENERALE pag. - D.LGS. 81/2008 - SEDE ITIS PER CHIMICI Revisione n. 14 - ARPINO (FR) - Rumore - Vibrazioni 91/99 RUMORE È stata effettuata una valutazione del rischio rumore relativa alle attività lavorative all’interno dei locali in uso all’Istituto. In seguito a tale valutazione è stato possibile escludere il superamento degli 80 dB(A) di Lex,8h in quanto nei locali di lavoro non si esercitano attività rumorose e non si utilizzano macchinari che prevedano lavorazioni con emissioni sonore sopra la soglia di attenzione prevista dal D.Lgs. 81/2008. Il rischio da esposizione al rumore è pertanto basso. ----------------------------------------------------------- VIBRAZIONI Non sono presenti sorgenti vibranti in uso ai lavoratori. ----------------------------------------------------------- DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI I.I.S. “TULLIANO” GENERALE pag. - D.LGS. 81/2008 - SEDE ITIS PER CHIMICI Revisione n. 14 - ARPINO (FR) - Stress da lavoro 92/99 VALUTAZIONE DEL RISCHIO STRESS LAVORO CORRELATO L’8 ottobre 2004 è stato firmato un accordo europeo sullo stress sul lavoro. Sancisce alcuni principi, che possono essere così riassunti: • Lo stress da lavoro è considerato, a livello internazionale, europeo e nazionale, un problema sia dai datori di lavoro che dai lavoratori. • Lo stress è uno stato, che si accompagna a malessere e disfunzioni fisiche, psicologiche o sociali ed che consegue dal fatto che le persone non si sentono in grado di superare i gap rispetto alle richieste o alle attese nei loro confronti. • L’individuazione di un problema di stress da lavoro può avvenire attraverso un’analisi di fattori quali l’organizzazione e i processi di lavoro, le condizioni e l’ambiente di lavoro, la comunicazione e i fattori soggettivi: • tutti i datori di lavoro sono obbligati per legge a tutelare la sicurezza e la salute dei lavoratori. Questo dovere riguarda anche i problemi di stress da lavoro in quanto costituiscano un rischio per la salute e la sicurezza. A fronte di questo accordo, le Nazioni si impegnano a recepirlo nelle leggi nazionali e ad attuare un programma di verifica sull’attuazione. Con il D.Lgs. 81/2008, l’Italia ha recepito tale accordo, che impone al Datore di Lavoro di valutare il rischio da stress correlato al lavoro e integrare tale valutazione nel sistema di gestione della sicurezza in azienda. D’altra parte non si può dimenticare che lo stress individuale presenta fattori di variabilità dovuti alla specifica condizione sociale e familiare, oltre che lavorativa, alla capacità soggettiva di reazione, alle relazioni interpersonali costruite. Di fatto, un lavoratore non può scegliere i colleghi, né separare completamente la vita privata da quella professionale, né, tantomeno tentare di cambiare i propri atteggiamenti connaturati. Sulla base della lettera Circolare del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali prot. 15/SEGR/0023692 del 18/11/2010 che fornisce indicazioni sulla DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI I.I.S. “TULLIANO” GENERALE pag. - D.LGS. 81/2008 - SEDE ITIS PER CHIMICI Revisione n. 14 - ARPINO (FR) - Stress da lavoro 93/99 valutazione dello stress lavoro-correlato, si è provveduto ad effettuare, come indicato nella “metodologia” della suddetta Circolare, una fase di valutazione preliminare per il rilievo di elementi di rischio in base a indicatori oggettivi e verificabili quanto più numericamente apprezzabili. A questo scopo, la valutazione del rischio da stress correlato al lavoro qui eseguita, non si riferisce a ciascun singolo soggetto, ma ad un individuo collettivo, rappresentato dal gruppo omogeneo (rispetto alle mansioni) di lavoratori. La valutazione delle condizioni individuali è lasciata al Medico Competente (se nominato per tale scopo), il quale può, ovviamente, fare richiesta di consulti con medici specialisti. Il test dovrà essere erogato in forma anonima ai lavoratori. Il risultato identifica un livello di potenziale stress sul lavoro, suddiviso in tre categorie (basso, medio, alto), del singolo individuo al quale tale test è stato erogato. La valutazione qui eseguita riguarda lo studio statistico della totalità dei risultati, non il singolo risultato. Nello specifico: erogati N test, viene conteggiato il numero di risultati n =“basso”, n =“medio” o 1 2 n =“alto”. Viene poi applicato l’algoritmo seguente: 3 R= 1 • n1 + 2 • n 2 + 3 • n3 N e, in funzione del valore di R, possiamo valutare il rischio complessivo come: 1----------1,75 1,75----------2,25 2,25----------3 BASSO MEDIO ALTO Se la valutazione complessiva mostra un valore di R “medio” o “alto”, risulta necessario eseguire una analisi più approfondita e mirata al fattore di rischio DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI I.I.S. “TULLIANO” GENERALE pag. - D.LGS. 81/2008 - SEDE ITIS PER CHIMICI Revisione n. 14 - ARPINO (FR) - Stress da lavoro 94/99 “stress da lavoro”, altrimenti si ritiene il rischio sufficientemente sotto controllo. Il Datore di Lavoro dovrà comunque concentrare le proprie energie anche per verificare periodicamente che tale stato permanga. Lo stesso test, con punteggi differenti, viene usato anche come primo screening della possibilità che vi sia mobbing all’interno del luogo di lavoro. In questo caso la valutazione, pur riguardando l’entità collettiva “lavoratori”, si concentra su ogni singolo soggetto. Quindi al semplice apparire in un singolo test del valore di probabilità del rischio provocato da mobbing MEDIO o ALTO , si definisce la probabilità complessiva del “luogo di lavoro” come MEDIA o ALTA. In seguito ad un tale risultato, è opportuno eseguire una analisi più approfondita e mirata al fattore di rischio “mobbing”, altrimenti si ritiene il rischio sufficientemente sotto controllo. Il Datore di Lavoro dovrà comunque concentrare le proprie energie anche per verificare periodicamente che tale stato permanga. Nel caso dell’I.I.S. “Tulliano” con sede in Arpino in Via Pelagalli sono stati eseguiti test che hanno portato alla determinazione di un fattore di rischio R pari a 1.00 cioè un rischio basso; la valutazione per il mobbing è ritenuta bassa. Si provvederà pertanto a promuovere i rapporti interpersonali già buoni e a migliorare le condizioni lavorative per ridurre ulteriormente il rischio stress lavoro correlato. DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI I.I.S. “TULLIANO” MOVIMENTAZIONE pag. - D.LGS. 81/2008 - SEDE ITIS PER CHIMICI Revisione n. 14 - ARPINO (FR) - MANUALE DEI CARICHI 95/99 MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI La mansione oggetto di osservazione relativamente al rischio da movimentazione manuale dei carichi è quella di Collaboratore scolastico in quanto le altre mansioni comportano il sollevamento o la movimentazione di gravi di scarsa entità. I collaboratori scolastici possono movimentare pesi non superiori a 9 chilogrammi consistenti in sedie, banchi (i più pesanti da movimentare in due) e attrezzi per la pulizia dei locali. Sono, comunque, vigenti disposizioni interne che se rispettate assicurano lo svolgimento ordinario delle proprie mansioni in condizioni di sicurezza. Tali disposizioni, cui il personale è tenuto ad osservare prevedono, in generale, quanto segue: - l’impiego di ausili e/o il coinvolgimento di più persone ogni qualvolta l’attività risultasse particolarmente difficoltosa e/o gravosa; Valutazione del rischio Per quanto riguarda la movimentazione manuale dei carichi, è stato scelto come riferimento per l’analisi del rischio il metodo NIOSH (National Institut for Occupational Safety and Health – USA). Tale modello, proposto nel 1993, permette di determinare per ogni azione di sollevamento il “limite di peso raccomandato” attraverso un’equazione che, a partire da un massimo peso ideale sollevabile in condizioni ideali, considera l’eventuale esistenza di elementi sfavorevoli e tratta quest’ultimi con appositi fattori di demoltiplicazione: tanto più piccoli quanto maggiore è l’allontanamento dalla condizione ottimale . DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI I.I.S. “TULLIANO” MOVIMENTAZIONE pag. - D.LGS. 81/2008 - SEDE ITIS PER CHIMICI Revisione n. 14 - ARPINO (FR) - MANUALE DEI CARICHI 96/99 Condizioni ideali di sollevamento NIOSH sono : - Posizione di inizio sollevamento a schiena eretta (75 cm) - Carico da sollevare estremamente vicino al corpo (15 cm) - Sollevamento verticale del carico di non più di 25 cm - Frequenza di sollevamento molto bassa : 1 ogni 5 min - Forma del carico e della maniglia ottimali - Condizioni ambientali ottimali. Durante le attività la movimentazione dei carichi consiste nello spostamento di oggetti dal peso inferiore a 9 kg. Vengono perciò ampiamente rispettati i suggerimenti dell’ Ergonomic Group Health & Environment Laboratories Eastman Kodak Company. Sono state comunque adottate misure strutturali e organizzative per ridurre ulteriormente il rischio di eventuali danni alla salute dei lavoratori; DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI I.I.S. “TULLIANO” MOVIMENTAZIONE pag. - D.LGS. 81/2008 - SEDE ITIS PER CHIMICI Revisione n. 14 - ARPINO (FR) - MANUALE DEI CARICHI 97/99 CALCOLO DELLO SFORZO DI SOLLEVAMENTO MEDIANTE MODELLO N.I.O.S.H. CALCOLO DEL PESO LIMITE RACCOMANDATO metodo NIOSH altezza da terra fattore h finale di soll. fattore d max ragg. fattore rotazione busto fattore presa carico fattore età M F > 18 25 15 15 - 18 20 15 15,00 0 25 50 75 100 125 150 > 175 0,77 0,85 0,93 1,00 0,93 0,85 0,78 0,00 25 30 40 50 70 100 170 > 175 1,00 0,97 0,93 0,91 0,88 0,87 0,86 0,00 25 30 40 50 55 60 > 63 1,00 0,83 0,63 0,50 0,45 0,42 0,00 0 30° 60° 90° 120° 135° > 135° 1,00 0,90 0,81 0,71 0,52 0,57 0,00 buona medio scarso 1,00 0,95 0,90 CF x 1,00 A x 0,87 B x 1,00 C x 0,90 D x 1,00 E frequenza gesti atti al minuto 0,20 1 3 4 6 9 12 > 15 < 1 ora 1,00 0,94 0,88 0,84 0,75 0,52 0,37 0,00 > 1 ora < 2 ore 0,95 0,88 0,79 0,72 0,50 0,30 0,21 0,00 > 2 ore a 8 ore 0,85 0,75 0,55 0,45 0,27 0,15 0,00 0,00 si no si no 0,60 1,00 0,85 1,00 sollevamento solo arto (1) fattore peso eff. Sollevato 2 1 sollevamento : : due persone (2) fattore peso limite raccomandato 11,745 = = 2 indice di sollevamento 0,170 (peso limite = CF x A x B x C x D x E x F x G x H ) INDICE DI SOLLEVAMENTO = PESO EFFETTIVAMENTE SOLLEVATO PESO LIMITE RACCOMANDATO x 1,00 x 1,00 x 1,00 F G H DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI I.I.S. “TULLIANO” MOVIMENTAZIONE pag. - D.LGS. 81/2008 - SEDE ITIS PER CHIMICI Revisione n. 14 - ARPINO (FR) - MANUALE DEI CARICHI 98/99 VALUTAZIONE DELL’INDICE DI SOLLEVAMENTO VALORE SITUAZIONE inferiore a 0,85 tra 0,86 e 0,99 accettabile Nessuno livello di attenzione superiore a 1,00 rischio - attivare la sorveglianza sanitaria (biennale) - controlli periodici - formazione e informazione del personale interventi di prevenzione – attivare sorveglianza sanitaria ravvicinata (semestrale) - formazione e informazione del personale PROVVEDIMENTI Il rischio si ritiene accettabile per tutti i lavoratori. DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI I.I.S. “TULLIANO” - D.LGS. 81/2008 - SEDE ITIS PER CHIMICI Revisione n. 14 - ARPINO (FR) - CONCLUSIONI pag. 99/99 E' stato programmato un piano di informazione e formazione per i lavoratori dipendenti. Tale attività di formazione sarà continuativa nel tempo. Il presente documento composto da 99 pagine rilegate è la revisione n° 14 del 25/03/2014. Il presente documento è stato illustrato e discusso nell’ambito della riunione del 01/04/2014 alla presenza delle seguenti figure: - DATORE DI LAVORO: Prof. Bove Michele - RSPP: Ing. Reale Loris - RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA: Sig. Lepore Felice Aldo