Futuro da progettare
Transcript
Futuro da progettare
QUINDICINALE DI ATTUALITA’, CULTURA, SPORT E TRADIZIONI La voce degli 8 Comuni l’Altopiano www.giornalealtopiano.it ASIAGO CONCO ENEGO FOZA GALLIO LUSIANA ROANA ROTZO N. 319 - ANNO XIII - EURO 1,50 “IL PRIMO ED UNICO GIORNALE DELL’ALTOPIANO” ALPINI FOZA Cave di marmo: la Guardia di Finanza indaga sull’operato del sindaco. Oro: “E’ tutto fumo, sono tranquillo” Mercato del sabato, gli ambulanti in rivolta Pag. 8 Pag. 6 Futuro da progettare ROANA di Gerardo Rigoni Per l’Altopiano, zona a protezione speciale, serve un “Master Plan” Pagine 2 e 3 Pag. 18 Pagine 10 e 11 ENEGO Iscrizioni alle Scuole Medie: Lavori per “Ad Asiago non si può!” rendere la I genitori si rivolgono ad un legale. scuola a norma Strade dissestate e pericolose. A quando la sistemazione? SABATO 1 MAGGIO 2010 Viva Dino, lo sprinter dei boschi ASIAGO Al via la sistemazione del Rifugio Cecchin GALLIO Lo ammetto. Pur mantenendo una ferma convinzione sul “Partito pro asini”, mi sono iscritto anche al “Partito pro orso”. Nonostante il plantigrado abbia portato terrore, almeno tra la popolazione equina altopianese, nonostante l’orso sloveno abbia recato danni economici ad allevatori che si sono visti animali, anche di pregio, diventare cibo per orso, nonostante tutto ciò, il gigante peloso desta simpatia. Sarà che l’orso, inteso come orsetto, ha fatto compagnia a generazioni e generazioni di bambini, saranno i cartoni animati, sarà quell’andamento buffo, ma è difficile non averlo in simpatia. Anche perché l’Altopiano sta diventando “meta di villeggiatura”, almeno per ora, dell’orso bruno. Dopo la permanenza per qualche anno di Kj2g2, orso trentino (guarda caso arrivato dopo il referendum), ci ha fatto visita M5, orso sloveno che gli esperti dicono sia alla Pagina 9 Cinque studenti a Ugine per l’Aventure Raid Junior e più sicura ricerca di una compagna. Tanto che la sua permanenza è durata solamente una settimana perché da queste parti orse non c’è ne sono (qualche salvadega si, ma orse no). Una settimana iniziata il 17 aprile con una breve puntatina in territorio altopianese sconfinando dai boschi di Calvene e Cogollo. Poi il 21 l’orso decide di lasciare il suo segno; segno purtroppo che rimane su un asino di proprietà di Nicola Testolin che vive nella contrada lusianese di Prepiana. Il giorno dopo M5 attraversa una profonda vallata per lasciare nuovamente il segno sugli animali di Bruno Poli, uccidendo tre asini e facendo abortire due cavalle dalla paura. Forse capisce che, se vuole rimanere il benvenuto, è meglio passare a cibarsi d’altro; infatti non attaccherà più animali d’allevamento... Continua a pagina 5 CONCO Approvato il bilancio, il Comune gioca al risparmio pag.15 Pagina 17 Rotary Sport In visita a Rivolto base delle Frecce Tricolori comandata dal Col. Dalle Nogare Vipers in finale, si giocherà all’Odegar? Pagina 14 I SAPORI DELLA TRADIZIONE Pagina 20 pagina 17 8 Sabato 1 maggio 2010 l’Altopiano 2 Un “Master Plan” per l’Altopiano ATTUALITA’ Redigere un master plan per l’Altopiano. E’ il nuovo grido di battaglia degli amministratori altopianesi. Master plan; ovvero individuare un piano che indichi gli orientamenti strategici per il futuro e di definire a grandi linee la sequenza temporale per il conseguimento degli obiettivi. Obiettivi improntati sullo sviluppo economico - turistico e nella gestione territoriale sempre nell’ottica della sostenibilità con il coinvolgimento di tutti gli attori interessati, dagli operatori turistici agli imprenditori, dagli amministratori alla stessa popolazione. “C’è bisogno di uscire da una mentalità d’emergenza – dice il sindaco di Asiago Andrea Gios – Credo che se l’Altopiano non riuscirà esprimere a breve un piano strategico condiviso con istituzioni e imprenditoria sarà sempre più difficile accedere a finanziamenti per avviare progetti e iniziative sia turistiche sia sociali.” Il “master plan”, in pratica, dovrebbe avviare una pianificazione degli investimenti per la comunità, fuori dai confini amministrativi comunali, uniformando i servizi alla cittadinanza e la qualità dell’offerta turistica su tutto il territorio. Gallio ha già avviato una sorta di piano strategico turistico ipotizzando investimenti per infrastrutture ed azioni promozionali su una proiezione temporale di 20/25 anni. Un piano che prevede investimenti per oltre 15 milioni di euro ma anche creazione di posti di lavoro, nuove opportunità di investimento e diverse aree turistiche valorizzate. Che sia giunto il momento improrogabile di attivare un progetto integrato di “governance” dell’Altopiano è fuori di ogni dubbio. Lo dicono gli studi, gli amministrazioni, gli esperti. Un progetto, per Navigare a vista non basta più. Da più parti si ritiene strettamente necessario un piano che indichi gli orientamenti strategici per lo sviluppo del territorio e la definizione, anche di ordine temporale, di ogni step per il conseguimento degli obiettivi dirla con le parole dell’architetto Vittorio Corà: “che sappia contemperare, in una visione d’insieme, le esigenze di tutela con una compiuta valorizzazione e promozione degli elementi di eccellenza presenti sul territorio organizzando un’altrettanto strutturata e funzionale rete infrastrutturale integrata con il sistema della viabilità principale, delle malghe e delle strutture ricettive per consentire una ottimale fruizione del territorio e delle sue risorse non soltanto a favore di pochi appassionati ma più in generale dei numerosi turisti che frequentano l’Altopiano e che possono così trovare nuovi e più interessanti elementi di attrazione.” Il PATI: un’occasione persa Occasione sarebbe stato il PATI, ma per motivi di divergenza su come sarebbe dovuto essere redatto e sui punti su cui soffermarsi, in particolare affrontando la questione dell’espansione edilizia, il Comune di Asiago ha scelto di non parteciparvi. “Un’occasione mancata - sottolinea ancora Corà - resta il rammarico che i Comuni non abbiano saputo trovare l’intesa per procedere alla redazione di un unico PATI come altre realtà, anche a noi vicine, hanno invece voluto e saputo fare. Anche il Piano d’Area elaborato nel 2000 dalla Regione Veneto e adottato nel 2002 dalla Giunta Regionale non è mai stato approvato dal Consiglio Regionale. Un Piano che, pur con limiti, oltre a rilevare le nostre eccellenze paesaggistiche ed ambientali, per la prima volta ha perseguito la messa in rete delle valenze storiche e culturali presenti sul territorio (dal Bostel ai graffiti della Val d’Assa, dalla Calà del Sasso ai mulini della Covola e della Valle del Chiavone, ai luoghi della Grande Guerra) con il sistema relazionale, dei servizi e dell’ospitalità integrando le eccellenze del sistema produttivo con particolare riferimento al settore agro alimentare.” Le proposte: creare dei parchi tematici, un sistema museale e una rete organizzata di percorsi di mobilità dolce. Tra le proposte lanciate da Corà e da altri, più che esperti veri appassionati dell’Altopiano, c’è l’istituzione di una serie di parchi tematici come quello letterario di Tõnle oppure la creazione di una rete di percorsi pedonali e sentieri destinati alla “mobilità dolce” o, ancora, l’individuazione dei “corridoi di visitazione turistica” del territorio prettamente montano con l’adeguamento della viabilità e delle aree destinate alla sosta ed al pic-nic. “Ma pensiamo anche alla rete dell’ospitalità con lo sviluppo di nuove e più moderne forme di ospitalità (bed and breakfast e albergo diffuso), l’adeguamento dei bivacchi e dei rifugi e soprattutto il potenziamento e la riqualificazione delle malghe anche a fini ricettivi; azioni riportate proprio nel Programma transregionale denominato Grandi Altipiani – prosegue Vorrei a questo punto ri-lanciare tre proposte che, pur in un periodo di difficoltà economiche, sono convinto potrebbero trovare concreta attuazione qualora si realizzasse una piena condivisione e comunità di intenti da parte delle Amministrazioni comunali, ma anche delle Istituzioni e degli operatori economici presenti sul territorio: la costituzione di un sistema museale dell’Altopiano che metta finalmente a sistema le diverse realtà già operanti e quelle in corso di attivazione; la creazione di una rete di percorsi destinati alla “mobilità dolce”: tema nei mesi scorsi riportato con forza al centro del dibattito dalla Libera Consulta 7C e dal Giornale dell’Altopiano; l’istituzione nella “zona nord” (in gran parte già ricompresa all’interno della ZPS IT3220036 individuata dalla Regione Veneto ai sensi della Direttiva CE 92/43/CEE) di un “Parco regionale” sul modello di quello della Lessinia: un Parco “locale” voluto e gestito dalla Comunità locale con la finalità di tutelare i caratteri naturalistici, storici, ambientali ed etnici del territorio dell’Altopiano promuovendo nel contempo lo sviluppo sociale, culturale ed economico delle popolazioni residenti.”. Gerardo Rigoni Escursioni in quad con guide: un’offerta turistica da rilanciare Non solo escursionismo e mountain bike. Anche i mezzi motorizzati rivendicano un loro diritto di esistere nel mondo delle molteplici offerte turistiche dell’altopiano. Specificatamente si parla dei quad, mezzi a quattro ruote concepiti per il fuoristrada che, se utilizzati in maniera corretta e nei luoghi consentiti, possono regalare emozioni, donare panorami mozzafiato, mettere in contatto l’uomo con la natura. Chiaro, nessuno sostiene che i quad, pur avendone la possibilità meccanica, possano scorrazzare ovunque. Ma sono mezzi targati che possono circolare su tutte le strade della penisola, e quindi anche sulle strade di montagna aperte al traffico veicolare. E il miglior modo per garantirne un uso corretto e rispettoso della natura è quello di favorirne l’uscita con guide autorizzate. Ma oramai i quad vengono associati a comportamenti non “eco friendly” e quindi vengono osteggiati in tutte le maniere. A torto secondo Mario Palano che qualche anno fa aveva investito nei quad stilando, assieme ai figli, anche dei percorsi dedicati. “Percorsi, sia chiaro, lungo vie consentite al traffico – spiega anche a nome di altri che hanno investito sulle escursioni guidate con i quad – Le nostre escursioni erano “complete”; si usciva, si visitava luoghi significativi del nostro Altopiano, ci si fermava nelle malghe, si esponeva la storia, si dava qualche cenno sulla natura, sulla flora, sulla fauna. Insomma si cercava di imprimere un uso consapevole del mezzo.” Un proposta che trovava una buona risposta da parte degli ospiti tanto che Palano ha investito nel progetto, ma poi, dopo qualche anno, ha trovato ostacoli ed impedimenti. E ciò nonostante i percorsi fossero stati a suo tempo concordati con la forza pubblica ed enti turistici. “Con il semplice noleggio dei mezzi le cose sono chiaramente peggiorate – conclude – Noi non possiamo controllare chi noleggia i nostri mezzi, che ricordo sono targati e a norma ed il noleggio è autorizzato, così come non possiamo correggere comportamenti scorretti. Non possiamo educare né sensibilizzare. Non credo che la natura ci guadagni. Non credo che sia stata fatta una scelta accorta”. Gerardo Rigoni 8 Sabato1 maggio 2010 ATTUALITA’ l’Altopiano 3 Zone a protezione speciale, in fase di ultimazione il “Piano di gestione” di Beppa Rigoni Scit Il piano di gestione per i siti della “Rete Natura 2000” rappresenta insieme alle misure di conservazione, lo strumento fondamentale per la tutela della biodiversità del singolo sito e dell’intera rete. La direttiva CEE/92/43 “Habitat”, da cui prende origine Natura 2000, evidenzia il ruolo chiave dei Piani di Gestione all’interno dei singoli siti. Esso può essere definito anche come lo strumento di pianificazione del territorio che tra i suoi obiettivi dovrà in primo luogo considerare la tutela o il ripristino di uno stato di conservazione favorevole per specie e habitat di interesse comunitario, non trascurando i possibili effetti di miglioramento delle condizioni di vita, delle genti che vivono ed operano sul territorio. I temi presi in esame dal piano di gestione progettato da “Studio verde”, “Istituto Oikos”, “NER Ingegneria”, “RDM Studio”, sono quindi, i fattori di pressione e le minacce insistenti sulle pe- culiarità dell’area e la successiva definizione degli obiettivi gestionali. Le modalità attraverso cui il piano si pone di perseguire i suoi obiettivi, sono le schede di azione, suddivise in quattro tipologie: gestione attiva, incentivazione, programmazione, monitoraggio e ricerca (oltre 50 nel caso della nostra zona ZPS). Ognuna di esse definisce la scelta delle strategie, la tempistica di intervento, i costi previsti e le possibili fonti di finanziamento di un determinato intervento. I codici di habitat o specie (assieme agli altri connotativi di flora fauna area), che maggiormente vi ricorrono, sono il “4070” e il “6170”. Ovvero, quelli identificativi del pino mugo e del pascolo d’alta quota: due elementi in lotta e precario equilibrio fra loro, da secoli. Le direttive europee in merito alla conservazione del mugo, sono rigide, in quanto riferite a paesi dove la pianta ha una storia ben diversa da quella di casa nostra. Quassù il mugo (tuttora supertutelato quasi fosse una specie a rischio) è eccessivamente vivace, a detrimento di altre specie animali e vegetali. Per par condicio, queste ultime, vanno protette da lui! Ecco perchè, assieme ai concetti di salvaguardia, protezione, cura, ripristino, riferiti a flora fauna e siti antropomorfi, nell’incontro del 26 scorso in Comunità Montana, a chiusura del ciclo di presentazione del “piano di gestione”, una buona fetta è stata dedicata alla dicotomia fra mugo e pascolo. Ben tre sono infatti le schede di azione dedicate al contenimento dell’invadente arbusto. Fattori di pressione per gli habitat e le specie vegetali oggetto di conservazione, sono: la gestione disomogenea dei pascoli, il pascolo animale (calpestio e deiezioni), la raccolta di specie vegetali, la frequentazione turistica, l’escursione speleologica, l’espanione di specie vegetali (mugo!), i fenomeni meteorici (schianti) e per le specie animali : i cambiamenti strutturali nella vegetazione, la conversione d’uso del suolo, la lavorazione forestale, il taglio e lavoro in periodo riproduttivo, lo sfalcio prativo, il lavoro nei pascoli o l’abbandono delle pratiche colturali e agricole tradizionali, il disturbo antropico, il passaggio veicolare, la presenza di cavi sospesi, l’attività venatoria. Minacce per l’habitat sono: eventi provocati dall’uomo o fenomeni naturali che possono incidere negativamente su acque, lande, boscaglie, praterie, torbiere, grotte e sulle specie animali che li popolano. Tra le specie animali obiettivo di conservazione: la salamandra, la pernice, l’aquila, il picchio, il cedrone, il forcello, gli anfibi, i rettili, i chirotteri. Gli obiettivi sono di svariato ordine: dalla conservazione delle praterie in equilibrio dinamico con le mughete (come sopra riferito), alla gestione selvicolturale orientata alla creazione di habitat più idonei, fino ad azioni di conservazione attiva di specie particolarmente rare (in pole position: la Salamandra atra aurorae di casa nostra). Altro obiettivo considerato di priorità alta, è il censimento con la successiva localizzazione geografica di tutti i dati ambientali di dettaglio che rappresentano un patrimonio basilare per la corretta gestione delle aree. Il piano prevede infine una serie di azioni non direttamente correlate alla gestione ambientale, ma finalizzate pe esempio, all’incentivazione dei prodotti locali (creazione di un marchio “Rete Natura 2000 7 Comuni”) e alla realizzazione di un “sistema” per favorire la conoscenza del nostro ambiente (creazione di un sito Internet ad hoc, progettazione e produzione di materiale cartaceo, incontri di sensibilizzazione e formazione come il “Corso accompagnatori” in atto, etc.). A chiudere, molti gli interventi da parte del pubblico, come ad esempio l’idea di regolamentare e monitorare la raccolta-funghi (temi molto caldi) e il fatto che questo attività porta solo via e non porta economia all’Altopiano e ancora, l’integrazione al piano con le attività dei comprensori sciistici: di tutto di più, quindi! L’importante è comunicare, informare, formare: solo così si salva il nostro territorio! Assessore, i giovani stiano in posizione eretta quando acquisisce una posizione eretta e si alza in piedi: così da tenere le mani e il viso liberi di disegnare parole e gesti. Le parole e i gesti dei nostri ragazzi: bellissimi e dannatamente fragili. Li chiami da lei, li convochi, istituisca una Consulta Giovane in Regione dove assieme a loro ricreare quell’affetto e quella stima che fanno di una scuola un laboratorio d’artigiano dove apprendere un mestiere. Nelle deleghe ha perso la caccia e la protezione civile: le è rimasto tutto il mondo giovane. Forse Qualcuno ha pensato che meritano tutta l’attenzione e la cura possibile. Perchè tornino ad essere protagonisti nella loro terra. Le auguro tanta fortuna, Assessore. Certo che come scrisse Mounier - la più grande virtù politica rimane quella di non perdere il senso dell’insieme. Sapor d'acqua natìa Innanzitutto complimenti, Assessore: certa che lei conosce il peso e il sapore di 22131 firme messe sulle sue spalle. A lei e ai suoi colleghi di Giunta spetta ora il compito di governare ed educare questa splendida terra che è il Veneto e che tiene storie, tradizioni e cultura da difendere e promuovere. A lei, però, toccherà il delicato compito di vegliare e accompagnare il popolo giovane del Veneto: con le sue deleghe prenderà il bambino che s’affaccia alla scuola e lo accompagnerà fino al giorno in cui salperà nel mondo del lavoro. Un compito delicatissimo perchè le verrà chiesta la sensibilità di mostrare attenzione e fermezza in un momento storico tutt’altro semplice. Molte volte, nel precedente mandato, l’abbiamo vista battagliare ed esporsi sul tema dell’esempio e dell’educazione. Del cuore: ma anche del pensiero, dell’immaginazione, dell’anima. Parole che a volte sembrano “fuori moda” in certi ambienti più dediti al compromesso e al carrierismo che all’arte delicata del servizio. Oggi la scuola - e ciò che della scuola è l’applicazione concreta - sta in un momento di stallo: forse perchè circostanze sfavorevoli tolgono all’educatore l’arte della passione. Ma nulla giustifica che in alcune delle nostre scuole s’insegni l’inconveniente d’essere nati: come si può insegnare se l’immagine dell’esistenza che l’educatore custodisce dentro è quella del fallimento, dell’odio e dell’apa- tia? Forse dovremmo ritornare al maestro più che all’insegnante: c’è bisogno di ridare slancio, memoria, dinamismo e immaginazione dove si convocano i giovani per trasmettere loro il sapere. L’urgenza oggi è di ridare un orientamento e un significato all’esistenza perchè per chi ha uno scopo nulla sarà impossibile da tentare. Ma per chi non ce l’ha, anche alzarsi al mattino sarà cosa ardua da immaginare. In campagna elettorale spesso abbiamo sentito che la musicalità del nostro dialetto vogliono renderla istituzionale. Ma non servono le legislazioni per far splendere i ricordi: basta la passione e l’affetto per una cultura che regala natali, tramonti e nevicate al sorgere di ogni anno. Ai nostri giovani, invece, l’italiano serve: per tradurre parole, sospiri e battiti altrimenti incomprensibili per gli altri fratelli della penisola. Mentori e detrattori le riconoscono il suo essere presente sempre e ovunque: se per un attimo mettiamo da parte il rischio di coltivare l’immagine personale, l’esserci rappresenta la prima responsabilità per un politico come per un uomo di chiesa: a maggior ragione la responsabilità di stare dove si inventano le grandi manovre dell’esistenza. Questo è il biglietto da visita bello di uno che ha a cuore il suo mandato: elevare gli uomini invece di spingerli verso il basso. Ma per fare questo occorre battagliare, proporre, duellare, proporre: tornarsene a casa la sera con gli occhi gonfi e le spalle curve. Ma pronti a ripartire perchè c’è un giovane da difendere e promuovere. Il grande antropologo Andrè Leroi-Gourhan sostiene che l’uomo diventa uomo don Marco Pozza www.sullastradadiemmaus.it 8 Sabato 1 maggio 2010 ATTUALITA’ Quindici al giorno. E’ questa la media, ma con picchi che hanno superato anche i 40 soccorsi, degli interventi delle pattuglie di soccorso, costituite da agenti del Corpo Forestale e dall’Arma dei Carabinieri, che vigilano sulla sicurezza degli sciatori sulle piste altopianesi e che intervengono nel caso di infortuni in attesa dell’arrivo dei sanitari. Personale appositamente addestrato per prestare i primi soccorsi e trasportare feriti ma anche chi viene colpito da qualche patologia. E che è incaricata anche di sanzionare (con multe, denunce e anche con l’allontanamento dagli impianti) comportamenti ritenuti a ri- l’Altopiano 4 Infortuni sulla neve: bob e slitte sono molto più pericolosi degli sci I dati sugli interventi delle pattuglie di soccorso impegnate sulle piste dell’Altopiano registrano una media di quindici al giorno, con punte che, in alcuni casi, vanno oltre i 40 schio per la sicurezza degli altri sciatori. Un lavoro che impegna questi “angeli custodi delle piste” oltre 4 mesi all’anno, sette giorni su sette, dall’apertura fino alla chiusura degli impianti. Dai dati in questi giorni in elaborazione sull’andamento dell’attività di questa stagione sciistica emerge che lo sci non è l’attività sulla neve più rischiosa, nonostante il numero maggiore di infortuni, dovuto al fatto che ci sono molti praticanti: la probabilità di farsi male e più gravemente è molto più alta per i bob e le slitte. Lo sostiene an- che il primario di ortopedia di Asiago Giovanni Costacurta. “Nello sci si ha un 60% di infortuni non gravi, distorsioni e contusioni, mentre con i bob e slitte si ha un 61% di infortuni gravi, ovvero fratture spiega Costacurta - Gli sciatori sono, in valore assoluto, i più frequenti nelle prestazioni di pronto soccorso ortopedico durante il periodo invernale ma se riferita alla popolazione totale degli sciatori non è il fattore di rischio sportivo più alto. Piuttosto slitta e bob sono più a rischio se considerato il numero totale dei praticanti, sicuramente inferiore a quello degli sciatori.” All’incirca la metà delle prestazioni ortopediche di pronto soccorso sono riconducibili all’attività sportiva invernale. Patologie che vanno da distorsioni, in particolare del ginocchio, alle fratture, con una leggera prevalenza dell’arto superiore. Infortuni in leggero aumento rispetto l’anno scorso con una media di 10 prestazioni ortopediche giornaliere nei giorni festivi. Infortuni spesso riconducibili più a disattenzione e imprudenza che agli sport invernali in sé. “E’ interessante confrontare gli infortuni slitta/bob con quelle da sci/snowboard – illustra ancora Costacurta - Per quanto riguarda contusioni e lussazioni non vi sono grosse differenze mentre vi è una netta differenza per quanto riguarda la distribuzione delle fratture, con fratture agli arti inferiori e al rachide tipiche di bob e slitte mentre le fratture agli arti superiori, soprattutto polso, sono tipiche degli sci e dello snowboard. Così come c’è una netta prevalenza per le distorsioni, soprattutto al ginocchio, per quanto concerne sci e snowboard.” Gerardo Rigoni Corsi per smettere di fumare Anche quest’anno ULSS 3, impegnata sul fronte della prevenzione della dipendenza da tabacco, organizza due corsi per smettere di fumare: due buone opportunità – per i fumatori – di fare una scelta positiva per la propria vita. I corsi 2010 si terranno all’Ospedale San Bassiano dal 3 al 7 maggio e dal 4 all’8 ottobre 2010. Per informazioni ed iscrizioni: chiamare il SERT al n. 0424 885407 dal lunedì al venerdì, dalle ore 9:00 alle ore 13:00 e dalle ore 14.30 alle ore 17.00. Aiuto psicologico alle donne operate al seno, lo offre la delegazione locale della Lilt di Vicenza Riscontri molto positivi dall’attività dell’ambulatorio dermatologico per il controllo dei nei, in funzione dalla scorsa estate presso il Distretto Sanitario di Asiago Mentre si sta avvicinando il primo anniversario di attività ad Asiago dell’ambulatorio medico dermatologico della Lega Italiana per la lotta contro i tumori preposto al controllo dei nei, la delegazione altopianese presieduta da Gianna Maria Ceoloni si è attivata per offrire un nuovo servizio di aiuto psicologico alle donne che sono state operate al seno, o sono in procinto di esserlo. Le basi di questa importante attività di sostegno, il cui inizio è previsto a breve, sono state messe a punto coinvolgendo la dottoressa Xausa, psicologa, Floriana Stefani, responsabile presso la sezione di Vicenza della Lilt nel Gruppo donne operate al seno, e la dottoressa Dramassino, chir urgo dell’ospedale di Asiago che si occuperà di informare le interessate degli appuntamenti che si terranno nei locali del distretto sanitario di via Monte Sisemol. Gli incontri, oltre a offrire alle donne operate al seno la possibilità di ottenere informazioni utili, daranno loro modo di confrontarsi con altre, esprimendo liberamente emozioni e paure, per riuscire a superare con più serenità momenti che possono portare a una solitudine interiore. Intanto sono stati resi noti alcuni numeri che riguardano l’attività di prevenzione fatta nell’ambulatorio per il controllo dei nei: nel 2009, il servizio partito a inizio estate, ha registrato 136 visite; ad oggi, nel corrente anno ne sono state fatte già 134, mentre sono attualmente 35 le persone in lista di attesa. “La cadenza delle giornate di visita – spiega la signora Ceoloni – dipende dalla disponibilità dei medici. Si prendono le prenotazioni e poi si chiamano i pazienti non appena c’è la possibilità di vederli. Il servizio funziona bene, la sezione di Vicenza di cui facciamo parte è soddisfatta di quanto viene fatto ad Asiago e anche gli utenti sono soddisfatti. Quando se ne reputa la necessità i pazienti vengono richiamati per un controllo, ci sono casi di persone richiamate e operate che di stanno risolvendo positivamente e casi, anche di persone giovani, che grazie alla visita sono stati presi per tempo, risolvendo problematiche che se trascurate avrebbero potuto avere conseguenze ben diverse. Il nostro è un ser- vizio di volontariato possibile grazie al contributo di tante persone, dal personale che opera nell’ambulatorio, ai medici che provengono da Padova, e al cui buon funzionamento contribuisce anche la collaborazione dei medici di base e del CUP dell’Ulss che informa i pazienti di questa possibilità”. Ricordiamo che con 10 euro annuali ci si può associare alla Lilt, il costo della visita è pure di 10 euro; i minorenni possono usufr uire dell’associazione di un genitore, pagando solo la visita. “Indipendentemente dalla lista di attesa – con- clude la signora Ceoloni – se si presenta un’urgenza una soluzione in tempi brevi si trova. Inoltre con la quota associativa si può usufruire di altre visite preventive presso la sede di Vicenza: mammografiche, pap test, senologiche e prostatiche”. Per informazioni e per prenotare il servizio dermatologico di controllo dei nei presso l’ambulatorio Lilt di Asiago, si può chiamare il numero telefonico 340 0648487, preferibilmente nei giorni di martedì e sabato dalle ore 11.30 alle 13.30. Silvana Bortoli 8 Sabato1 maggio 2010 l’Altopiano 5 E’ tornato il “Funny Night Bus” ATTUALITA’ La Cooperativa Sociale “Il Faggio”, con i Comuni altopianesi e l’associazione “Occhi aperti”, ha riproposto ai giovani dell’Altopiano il servizio di trasporto notturno, già sperimentato l’anno scorso. Il progetto “Funny Night Bus” nasce dalle osservazioni effettuate durante le uscite dell’equipe Unità di Strada, nei diversi contesti di aggregazione e divertimento. Dalle interazioni con i ragazzi è stato rilevato il desiderio, tipico di ogni adolescente, di uscire il sabato sera con gli amici, ma anche la difficoltà di raggiungere i luoghi di ritrovo, su un territorio tanto vasto quanto quello dell’Altopiano. I ragazzi tendono a spostarsi verso Asiago e questo richiede la L’obiettivo del progetto, proposto dalla Cooperativa “Il Faggio” con i Comuni dell’Altopiano e l’Associazione “Occhi aperti”, è la prevenzione e l’acquisizione di comportamenti responsabili disponibilità dei genitori ad accompagnarli o la possibilità di aggregarsi a ragazzi più grandi che hanno un’automobile o l’autostop. Il problema, quindi, non riguarda solamente la possibilità di spostarsi, ma anche di poterlo fare in sicurezza. Il progetto, nella prima sperimentazione, ha presentato alcune criticità riguardanti le modalità di divertimento dei giovani di età compresa tra i 14 e i 20 anni, divertimento spesso associato, sia dai maschi sia dalle femmine, all’uso (e a volte abuso) di alcol, con fenomeni di bullismo che vanno dal racconto delle loro prodezze alla pubblicazione delle stesse su internet. Grazie al contatto con la loro realtà, gli operatori dell’Unità di Strada hanno rilevato la necessità di offrire per il sabato sera un punto di riferimento. Obiettivamente, le proposte presenti sull’Altopiano per questa fascia d’età sono limitate alla discoteca o al ri- trovo in qualche taverna, ma supportate dagli operatori possono avere un approccio diverso. Il progetto, in questa fase, permette ai giovani di sperimentare anche una “festa analcolica” con la presentazione di un cocktail preparato dai loro coetanei e condito di rock, creatività e molto altro. L’obiettivo primario resta quello della prevenzione e l’acquisizione di un comportamento responsabile. Gli operatori sul bus con i ragazzi Il servizio offre il trasporto dal centro del paese di appartenenza fino al locale scelto per la serata e ritorno, seguendo un calendario e orari fissi, che i ragazzi trovano a scuola e nei luoghi di ritrovo. Possono prenotarsi telefonicamente (348.3272305), mettendosi in contatto con l’operatore e usufruire del servizio, previa autorizzazione di un genitore, un sabato al mese, secondo il calendario e le tappe stabilite. Muovendosi all’interno di un approccio educativo alla prevenzione, gli operatori intendono servirsi della durata del tragitto per creare un dialogo con i giovani riguardo alle diverse forme del divertimento, fornendo loro informazioni sulle sostanze ed accompagnandoli in un percorso di svago alternativo. Viva Dino, lo sprinter dei boschi La Polizia provinciale, con il Corpo Forestale e i Carabinieri tengono l’animale sotto stretta sorveglianza. Ma la cosa non risulta facile, M5 è veloce. Basta pensare che la mattina del 22 è stato visto alle 5.20 al Cunchele, sotto Santa Caterina di Lusiana. Mezz’ora dopo era alle Giarre di Conco. Tempi da sprinter, ma considerato che supera i 2 quintali la cosa stupisce. M5 poi ha deciso di rimanere tra i boschi di Montecorno e Val Lastaro cercando un passaggio verso nord. Oltre a mettere (contiuna dalla prima pagina) in subbuglio un campo scout, l’orso non ha fatto altri danni tranne forse qualche capello strappato dei suoi inseguitori a cui sfugge con regolarità perché il suo radiocollare non trova campo. E’ notizia di questi giorni invece che l’orso è tornato sui suoi passi, tornando a Posina per cercare nuovamente di passare al Trentino (anche lui) attraverso le vallate ad occidente dell’Altopiano. Fatto che non esclude quindi un suo possibile arroccamento nei territori di Rotzo. Eventuali asini sono avvertiti; anche perché il partito pro asino non trova sostenitori. Gerardo Rigoni Sapori e ricordi della cucina della nonna Tutta la saggezza popolare tramandata di generazione in generazione nelle pietanze della cena “nutrizionale” proposta dall’Associazione “Le mani” e preparata dai ragazzi della 3° Alberghiero Bravi. Bravi i ragazzi della 3° Istituto Alberghiero di Asiago che nella cena “nutrizionale” proposta dall’associazione “Le Mani” hanno rievocato i profumi, i colori, i ricordi della cucina della nonna. Immagini che schizzavano velocemente nella mente mentre gli occhi e le narici assaporavano le pietanze preparate. Piatti che sono nati da una ricerca storica sulla cucina tipica altopianese e, attraverso il loro studio nutrizionale, acquisivano il loro perché. Il perché fossero preparati così, il come la saggezza popolare tramandata da generazione a generazione avesse creato pietanze complete dal punto di vista nutrizionale partendo da prodotti semplici e poveri. Ma tutti questi ragionamenti, esposti egregiamente dai ragazzi, dal prof. Mariano Meneghini e dalla biologa nutrizionista Francesca Lazzarotto, arrivano dopo. Prima, attraversata la por- ta della sala dell’istituto alberghiero, sono solo ricordi. Reminiscenze del “seciaro” colmo, di un grembiule fiorito, della fornela in un angolo con sopra “le tecie a pipanare”. Di uno sguardo che è una Appuntamenti dell’Associazione degustatori grappe e distillati Dopo la “Giornata di Degustazione” in collaborazione con Velier (azienda importatrice di vini e distillati) tenutasi il 29 aprile, il programma degli appuntamenti proposti dalla delegazione 7 Comuni dell’A.D.I.D. prosegue con una serata con il produttore nella quale i soci potranno confrontarsi con Schiavo Distillerie, il 12 maggio (costo 10 euro). Il 19 maggio si terrà una serata sulle grappe in preparazione del Torneo “ADID 7 Comuni” (costo 5 euro). Il 20 Maggio l’incontro con il produttore Rossi d’Asiago; il 26 Maggio, serata whiskey con Franco Gasparri di Diageo; il 3 giugno il 1° Torneo Adid Asiago 7 Comuni (iscrizione 5 euro). Tutti gli eventi, gratuiti per i soci ADID, si terranno alle 20.30 presso lo Sporting Residence di Asiago. carezza ma che intanto valuta anche quanto sarà necessario rimpinzarti con “roba sana” perché tu possa reggere un’altra settimana. Fino al prossimo pranzo dalla nonna. Una cena nutrizionale si è detto. Iniziativa sorta da un’idea dell’associazione “Le Mani” chiamata “Alimentazione e benessere” e che considera l’equilibrio fisico, mentale, alimentare tutto legato. Un progetto partito da una richiesta del territorio dove si è percepita una necessità di informazione e educazione nutrizionale. Progetto quindi concretizzato con l’aiuto di Francesca Lazzarotto e poi proposto all’Istituto Alberghiero. I ragazzi hanno quindi sostenuto tre lezioni teoriche dove sono state analizzate le pietanze storiche locali e la loro combinazione in un menù. In realtà tutte le pietanze portate sono piatti unici, unici nel senso completi sotto il profilo nutrizionale; ognuno apportando il giusto equilibrio tra carboidrati, proteine, minerali, vitamine. Si parte con foglie di salvia fritte con sopra un salmì di capriolo accompagnate da una semplice sfoglia con sopra una fetta di pomodoro. Si passa poi alla considera con fefero e fonduta di Asiago. Poi, come in un crescendo, la minestra maridà, ovvero tagliatelle e riso insieme serviti in un brodo di gallina arricchita con la carne e i fegatini del- la gallina stessa. Seguono incalzanti gnocchi di pane raffermo serviti con la conserva. Il secondo è un vero monumento alla cucina altopianese, rotolo di coniglio con ginepro e vezzena servito con asparagi bianchi e il kraut, un’insieme di erbe spontanee di montagna. Infine, come dolce, una crema di lamponi in salsa di ribes. Un tripudio di sapori e di bravura che lascia tutti i convenuti soddisfatti. Doveroso l’applauso finale a tutti coinvolti, studenti, docenti, nutrizionista e associazione. Necessario il ringraziamento per una cena piacevole e per i ricordi regalati. Gerardo Rigoni 8 l’Altopiano Sabato 1 maggio 2010 6 Mercato del sabato ad Asiago cresce la protesta degli ambulanti ASIAGO Sessanta per cento in più rispetto l’anno precedente con la previsione di nuovi rincari nel 2011. E’ quanto ha deciso l’amministrazione comunale di Asiago per la tassa di occupazione del suolo pubblico pagata dagli ambulanti del mercato settimanale del sabato. Una decisione confermata agli esercenti dal sindaco Andrea Gios in una riunione tenutasi lo scorso 20 aprile nel municipio di Asiago, richiesta dagli stessi ambulanti più di due mesi fa, Confermata la decisione dell’amministrazione di aumentare la Cosap. “Ci opporremo a qualsiasi iniziativa che metta in discussione l’autonomia e la libertà d’impresa previste dalle normative” alla quale erano presenti, oltre al primo cittadino e all’assessore al bilancio Ivan Baù, il Presidente provinciale degli ambulanti Confesercenti Pasquale Davide e il Direttore dell’Associazione Vincenzo Tamborra. “Il Sindaco – relaziona Davide - non solo ha confermato la decisione unilaterale di aumento, ma ha anche affermato che non ritiene opportuno consultare le Asso- ciazioni di categoria in caso di possibili ulteriori aumenti”. Gli ambulanti Confesercenti esprimono ovviamente il loro totale disaccordo: “ Bisogna ricordare – ha sottolineato Davide - l’impegno e il sacrificio degli operatori, in prevalenza provenienti da fuori Asiago, ad assicurare un servizio che viene svolto a favore dei consumatori locali per molti mesi durante l’an- NOTIZIE DAL MUSEO DELL’ACQUA a cura del Gruppo Speleologico Settecomuni GLI ESPLORATORI DELLE CAVERNE E’ il titolo di un libro patriota. E’ disponibile presso la biblioteca del museo e seppur umile nella copertina, all’interno, il suo narrare, non scherza. E’ un libro di avventure in grotta, di disostruzioni e di vicende più o meno sotterranee, ambientate nei gessi bolognesi durante l’ultimo conflitto mondiale. Ha il sapore lontano dei Ragazzi della via Paal perchè di ragazzi si tratta, di ragazzi speciali... Ma ecco in dettaglio il libro: Anno - 1949 Titolo - Gli esploratori delle caverne Autore - Cleto Patelli Editore- ABES Bologna Pagine - 158 Illustrazioni - bianco e nero Si, ha davvero qualcosa che ricorda i ragazzi dello scrit- tore ungherese Ferenc Molnàr. E non può essere che così dopo aver letto questa storia tutta ambientata durante l’occupazione nazista quando una piccola banda di ragazzini si rende protagonista di fatti importanti. Tutto inizia dentro un rifugio antiaereo in un piccolo paese nel bolognese. Il riparo è una grotta naturale formatasi nei gessi di quella zona. Mentre Don Giulio e i paesani guardano la volta della grotta in silenziosa preghiera aspettando fiduciosi la sirena del passato pericolo, Mino, capo di un gruppo di ragazzi, si convince che se una bomba cadrà vicino all’ingresso saranno tutti sepolti vivi... Decide così, assieme agli amici di cercare nella grotta un’uscita di sicurezza. Il tutto si sarebbe svolto in gran segreto. Ma in tempo di guerra muoversi in segreto è voler dire scoprire segreti altrui e costruirne continuamente di propri... E’ così l’inizio di un susseguirsi di episodi ... i tedeschi si impadroniscono di un loro segreto...i ragazzini ne scoprono uno dei loro...infine la banda decide di aiutare i partigiani in una determinata azione e altro ancora... L ‘autore del libro, il “mitico” Don Cleto della Salus, autore di vari libri scritti nel dopoguerra, ha voluto sottolineare le gesta compiute da alcuni ragazzini nella lotta partigiana emiliana. Gesta che rispecchiano numerosissime altre in tutta Italia. Basti pensare ai soli “ scugnizzi “ nelle Quattro Giornate di Napoli. Molti morirono in combattimento nel liberare la città. Quattro di essi ebbero la massima onorificenza. A pochi giorni dalla commemorazione del 25 Aprile questo libro dà l’ occasione di ricordarli e ricordare tutti i ragazzi e ragazze caduti per la Resistenza. Le Quattro Giornate di Napoli MEDAGLIA D’ORO ALLA RESISTENZA Alla Memoria di: Gennaro Capuozzo, anni 12 - Filippo Illuminati, anni 13 - Pasquale Formisano, anni 17 - Mario Menechini, anni 18. Giliano Carli Paris ( Gil ) no, in condizioni climatiche spesso inclementi e che nei mesi estivi costituisce un elemento indiscutibile di attrattiva del centro alpino anche per i turisti”. “Inoltre - ha proseguito il Presidente – bisogna sapere che gli ambulanti si trovano spesso di fronte ad aumenti dei plateatici anche molto rilevanti decisi da più Comuni contemporaneamente, il che intacca pesantemente, soprattutto in un periodo difficile come l’attuale, i loro risicati guadagni”. “Il ritocco della Cosap, che non avveniva dal 1992 - sottolinea l’assessore al bilancio Ivan Baù – è stato deciso in collaborazione con la Confcommercio di Asiago. Si tratta comunque, per una bancarella media di 32 mq, di un aumento di circa 200 euro all’anno, da 400 euro circa a 600, ovvero circa 4 euro a mercato. Gli aumenti rientrano in una razionalizzazione della tariffa applicata a tutte le categorie e non solo ai banchi del mercato”. “A lasciare gli ambulanti piuttosto stupiti – aggiunge Davide - è stato il sentirsi definire dal sindaco “corpi estranei che si avvantaggerebbero in modo parassitario di uno sviluppo turistico cui non contribuirebbero in alcuna maniera” ponendo una chiara distinzione tra operatori economici residenti e quelli che provengono da fuori comune. Dichiarando poi di avere affidato ad alcuni legali uno studio per porre le basi giuridiche di un progetto di profonda revisione del mercato settimanale, basato in futuro sulla presenza esclusiva dei prodotti locali, Gios ha mostrato una visione di sviluppo economico autarchica e antistorica”. Gli ambulanti hanno annunciato la loro ferma volontà di opporsi a qualsiasi iniziativa che metta in discussione l’autonomia e la libertà d’impresa prevista dalle normative vigenti. Stefania Longhini Gios:“Una polemica alquanto puerile” “Trovo questa polemica alquanto puerile; l’aumento in questione è di circa 4 euro a mercato, aumento che arriva dopo oltre 10 anni. Solo l’adeguamento Istat nello stesso periodo avrebbe costato di più agli ambulanti che sono ospiti graditi ma sempre ospiti; questo lo devono capire.” Non usa mezzi termini il sindaco di Asiago Andrea Gios nel replicare alle polemiche scaturite da Confesercenti per l’aumento della tassa che gli ambulanti pagano per partecipare al mercato settimanale asiaghese. “Non escludo che man mano che razionalizziamo le finanze comunali, non ci siano altri aumenti; ricordiamoci che fino a un decennio fa gli ambulanti non pagavano nemmeno il costo della raccolta rifiuti – aggiunge l’assessore al Bilancio Ivan Baù – Senza poi pensare al disagio per la liberazione del piazzale parcheggio d’estate o al costo per lo sgombero della neve per lo svolgersi del mercato d’inverno.” “Confermo – aggiunge Gios – che l’amministrazione ha affidato uno studio per un progetto di profonda revisione del mercato basata sulla presenza esclusiva dei prodotti locali. Gli ambulanti godono del miglior giorno alla settimana per il mercato e si valgono dello sforzo annuale del Comune e dei commercianti locali, uno sforzo che supera il mezzo milione di euro all’anno, di promozione e di organizzazione di eventi. Non mi pare che gli ambulanti si siano mai spesi per contribuire agli addobbi e luminarie natalizie pagati dai commercianti locali”. Gerardo Rigoni 8 Sabato1 maggio 2010 l’Altopiano 7 La tesi da 110 e lode di Matteo Tondello ATTUALITA’ Neo-laureato in Scienze Forestali ed Ambientali Matteo Tondello con una tesi (Facolta di Agraria - PD. Relatori: Prof. Raffaele Cavalli, Dott. Stefano Grigolato, Dott. Marco Pellegrini) su un elemento a noi molto familiare: il pino mugo. Una pianta così interessante da divenire oggetto di studio e il nostro neo-Dottore, esporrà qui la bontà delle sue argomentazioni: “La caratteristica di alta proliferazione di questa pianta, se da un lato connota in monocromia, i declivi e le parti sommitali del nostro Altopiano, dall’altro comporta alcune problematiche a livello di gestione del territorio. Va rilevato che la progressiva riduzione del numero di capi allevati e il conseguente decremento dell’utilizzazione dei pascoli, dei contadini, che sono calati di numero, ha favorito l’espansione della mugheta (attualmente estesa su 1870 ettari di territorio circa), con un impatto negativo nei confronti di altre specie vegetali “Strategie di recupero della mugheta nelle zone settentrionali dell’Altopiano” ed animali. Se la mugheta invadente allontana molte specie animali non è solo per una questione alimentare (impedendo la crescita di erbe e suffrutici alla base della loro alimentazione) ma anche per l’aspetto riproduttivo. Animali selvatici come ad es. il Fagiano di monte, hanno bisogno di un certo spazio per poter effettuare le “parate nuziali” ed allevare i piccoli, ma più in generale, tutta la fauna necessita di “passaggi” fra un pascolo e l’altro. Se il mugo chiude gli accessi, caprioli cervi e camosci, migrano verso territori più accessibili, mentre i Tetranoidi, letteralmente...volano via! La mugheta in tempi brevi invade i sentieri, ricopre i manufatti (casematte, trincee, vecchie costruzioni) e ha un impatto negativo pure sulle valanghe, contrariamente a quanto si possa pensare. Infatti, i rami a candelabro tipici di questa pianta, sotto il peso della neve tendono a sollevare il manto e innescare movimenti del manto stesso”. Quindi “bello” il mugo, decorativo, connotativo, balsamico per l’atmosfera, ma un po’ meno...”buono”! (Solo 1/5 dei 2100 ettari di pascolo malghivo - Portule, Moline, Galmarara, Zingarella viene infatti sfruttato, a causa dell’invadenza della pianta.)...Più mugo, meno fruibilità del territorio da parte di turisti e cac- ciatori (...sì anche loro svolgono la loro funzione sull’habitat!); più mugo meno accesso a manufatti bellici a detrimento della loro manutenzione e del turismo. “Una legge del ’78, lo proteggeva in modo esasperato, sanzionando i malghesi che ne esportavano i germogli. Solo successivamente si è cercato di interpretare la norma in modo più flessibile, in particolare con la gestione dei pascoli altopianesi da parte della Comunità Montana. Dal ’99 in poi sono stati eseguiti interventi per contenere l’espansione della specie nei pascoli e per liberare aree atte alla vita dei selvatici, interventi, che sono stati perlopiù effettuati a titolo volontario dai cacciatori del Comprensorio N.4 (AsiagoRoana-Rotzo). Azioni di questo tipo, sporadiche e puntuali, sono di grande valenza per l’ambiente. Alcuni esperimenti, sono poi stati messi in essere dalla provincia di Vicenza, per valutare costi e benefici derivanti da una meccanizzazione degli interventi di contenimento della NUOVAGESTIONE DELLE SERATE MUSICALI sabato 1 maggio The lonley heart club band venerdì 7 maggio I Fafifurni sabato 8 maggio Nuovo Fronte del Vasco mugheta”. Peccato che il materiale che risulta da tali interventi, sia lasciato sul terreno a decomporsi e non venga invece utilizzato...Solo in passato infatti, il pino mugo era tenuto sistematicamente sotto controllo dai pastori migranti nelle zone medioalte e alte e dai carbonai che lo utilizzavano per produrre carbone di legna. (...Anche la Grande Guerra svolse un ruolo di contenimento sia per effetto dei bombardamenti, sia per l’utilizzo per il riscaldamento e per mascherare le postazioni). Allora, come utilizzarlo? “Le “formazioni a pino mugo”, sono un ambito prioritario a livello europeo, quindi fortemente tutelate. Questo perchè in molte zone la specie è effettivamente a rischio di scomparsa. Rischio che non interessa il nostro Altopiano. L’utilizzazione può avvenire sostanzialmente in due modi: per fini energetici o per produzione di oli essenziali. La prima utilizzazione può rivelarsi interessante, soprattutto qualora il materiale sia cippato e destinato all’alimentazione di caldaie a biomassa legnosa. La seconda invece, seppur allettante anche in base a esperienze condotte in provincia di Bolzano, richiede un’attenta anlisi dei costi di approvvigionamento del materiale, della sua lavorazione e della commercializzazione dei prodotti della distillazione”. E...una valutazione, dell’auspicabile guadagno, vien da dire. Ma questa è un’altra storia. Allora, lasciamolo dov’è, riproduzione dei selvatici o meno, invadenza o meno, e se tagliato, resti lì a marcire: chi va in altura, certo non comprende il perchè di quelle cataste, ma verificando quanto costa portarle via, magari se ne fa una ragione. Ecco perciò l’ana- lisi tecnico-economica della tesi: taglio di fasce della larghezza di 10 mt. ai lati delle strade forestali, trasporto a punti di raccolta intermedi mediante forwander (mezzo di trasporto ad elevata mobilità di cui sono dotate alcune imprese boschive dell’Altopiano) e cippatura. Il successivo trasferimento ai luoghi di destinazione non è stato considerato, in quanto strettamente correlato alle modalità di utilizzo. “I costi delle varie fasi del processo di utilizzazione, sono stati quantificati per chiarezza di lettura, in euro x tonnellata di materiale trattato. E’ stato così evidenziato, che l’operazione di taglio costa 11,8 euro/ton; il trasporto del materiale fino ai punti dove viene cippato costa circa 65 euro/ton e la cippatura del materiale, necessaria sia per uso energetico che per distillazione, costa 14 euro/ ton”. Ma, se l’opzione B: “estrazione degli oli essenziali”, fosse organizzata direttamente sul luogo di cippatura e il materiale legnoso, dopo la distillazione degli oli, venisse successivamente inviato agli impianti a biomassa, magari localizzati nei centri abitati prossimi all’area di produzione? In questo caso, il notevole valore aggiunto generato dalla distillazione, potrebbe mantenere il costo del combustibile a prezzi di mercato e favorire così una filiera virtuosa, alla quale dovrebbero evidentemente contribuire tutte le categorie beneficiarie dell’intervento. Così fanno i nostri vicini altoatesini e non sono gli ultimi arrivati! Beppa Rigoni Scit (Con la supervisione del Prof. Raffaele Cavalli e dei Dott. Matteo Tondello e Marco Pellegrini) 8 l’Altopiano Sabato 1 maggio 2010 8 Progetto Ortigara – programma 2010 ATTUALITA’ Si ristruttura il rifugio Cecchin Gli Alpini di Marostica e della “Monte Ortigara” all’opera diretti dalla Comunità Montana Da quando nel 2006 l’ Adunata Nazionale degli alpini trovò spazio ad Asiago con le penne nere tornate “sulle orme dei padri”, l’ Ana porta avanti il “Progetto Ortigara”, iniziativa destinata a far tornare sui luoghi della memoria in particolare le nuove generazioni. La parte realizzativa è stata affidata dalla Spettabile Reggenza dei 7 Comuni alle Sezioni Ana Marostica ed alla “Monte Ortigara”. Da allora si sono susseguiti gli interventi di ripristino delle trincee e degli altri manufatti della grande guerra nella zona della chiesta del Lozze ed in altre circostanti con l’impiego di squadre di volontari alpini provenienti da parecchie Se- zioni della penisola poste sotto la supervisione di “tutors” durante l’esecuzione degli interventi stessi. L’esperienza maturata in questo lasso di tempo è stata riassunta in un bilancio presentato ai vertici dell’ Ana dalla Sezione di Marostica che ormai da tanti anni custodisce il Rifugio “Gianni Cecchin” adiacente la chiesetta del Monte Lozze. Quest’anno si punterà molto sulla diffusione della cultura alpina con visite guidate nella zona sacra dell’Ortigara anche grazie alla formazione di apposite guide attività quest’ultima già condotta a buon fine. Ampio spazio anche alle richieste provenienti dalle scuole superiori accompagnate sui luoghi dalla memoria e speso invitati a sintetizzare in un testo l’ esperienza vissuta. Dalla loro lettura si possono trarre spunti interessanti sul come la pensino le giovani generazioni rispetto alla guerra, alle sue atrocità, sul come la “materia” venga rielaborata ed interpretata alla luce del loro modo di pensare. A sostegno del Progetto Ortigara l’Ana ha ora aggiunto un ulteriore elemento. Un tecnico ha infatti ricevuto l’incarico di valutare la fattibilità rispetto alla ristrutturazione del Rifugio “Gianni Cecchin”. Qualora ciò avvenisse si renderebbe disponibile un’ importante base logistica per potenziare ulteriormente la diffusione della cultura alpina tema sul quale l’Ana nazionale come le due Sezioni vicentine coinvolte puntano molto per rendere a tutti gli interessati un servizio sempre migliore quanto di elevata qualità. Renato Angonese Morto Georg Eineder, “Alpino Antonio Pozzan verso la pensione austriaco” cavaliere di pace Dopo 35 anni di lavoro come direttore del Consorzio Tutela Formaggio Asiago Un’avventura lunga 35 anni. Avventura che Antonio Pozzan, direttore del Consorzio Tutela Formaggio Asiago dal 1988, definisce “entusiasmante”. “Entusiasmante perché abbiamo colto molte sfide, abbiamo portato la produzione del formaggio Asiago da 43 mila a quasi 250 mila quintali, l’Asiago è passato da un prodotto locale a un nome conosciuto anche fuori dai confini nazionali. Si credo che qualcosa di buono posso dire di aver fatto.” Occasione “ghiotta” per scambiare due parole con Antonio Pozzan, la cui carriera corre su binari paralleli con il formaggio Asiago, avviene al Caseificio Pennar dove il giornalista Giovanni Stefani con il TGR sta realizzando un servizio per un nuovo programma inerente al mondo agricolo. Servizio improntato sul formaggio Asiago e quindi non poteva mancare Pozzan, che si dedica dal 1975 al formaggio Asiago, prima in Camera di Commercio poi come direttore del Consorzio Tutela. Posizione che Pozzan detiene ora quale “facente funzioni” fino alla nomina del nuo- vo direttore. Perché Pozzan ha deciso di andare in pensione. Ci sono in questi 35 anni delle cose che non rifarebbe, delle strade intraprese erroneamente? “Certo si poteva, e si può, fare meglio, ma tutto è più semplice in retrospettiva – dice – Anche gli errori servono per imparare; basta che non compromettano il risultato finale. Credo che la storia del formaggio Asiago, e quella del Consorzio Tutela che lo accompagna, è costellata più da successi. Successi commerciali, ma non solo, anche di un insieme di agricoltori, casari e operatori che in gruppo hanno portato il formaggio Asiago ad essere conosciuto in molti paesi del mondo.” Il successo del formaggio, secondo Pozzan, è un insieme di fattori. Un complesso di piccoli e grandi produttori, chiaramente le sue proprietà che lo rendono gradevole a molti, anche la ampiezza della zona di produzione che favorisce le diverse varietà dell’Asiago hanno tutti contribuito al successo. Così come il nome stesso; breve, musicale e facilmente pronunciabile anche per lo straniero. “E poi ingrediente fondamentale è stata la tenacia di chi credeva in questo prodotto, dagli allevatori a chi ha lavorato e lavora nel Consorzio Tutela; solo la tenacia ha permesso di continuare in momenti passati davvero difficili – conclude Pozzan – E’ stata proprio una bella avventura e vedo un futuro roseo per l’Asiago che ha saputo superare anche questo momento economico delicato. Futuro chiaramente accompagnato dal Consorzio Tutela”. Gerardo Rigoni A maggio due concerti ad Asiago “Vieni con noi nel maggio fiorito”, è questo il titolo di una serie di concerti organizzati da Parrocchia e Comune di Asiago. Sabato 1° Maggio, nella chiesa di San Rocco alle 21, si esibirà il “Coro Progetto Musica di Valdagno” diretto dal maestro Claudio Ferro. Sabato 22 Maggio, sempre alle 21, nel duomo di Asiago, serata con il coro “Bell’Humore” di Padova, diretto dal maestro Franco Massaro, e con il coro femminile “YUH” di Nishinomiya (Giappone), diretto dal maestro Yoshiko Okazaki. I due appuntamenti saranno introdotti da alcuni brani eseguiti dalla Schola Cantorum S.Matteo di Asiago diretta dal maestro Andrea Pinaroli. L’ingresso è libero. All’età di 87 anni scompare una figura importante per quanti si dedicano alla memoria dei caduti in guerra. I funerali si terranno il 7 maggio a Vienna Dopo la recente dipartita del compianto Mantovani, un altro vuoto si forma tra le fila di quanti hanno ai adoperano per mantenere alta la memoria dei Caduti della Grande Guerra. All’età di 87 anni è morto Georg Eineder, ufficiale in pensione dell’esercito austriaco e promotore delle prime manifestazioni di fratellanza tra Kaiserschützen e alpini. Nato a Merano nel 1923, grazie alla sua costante iniziativa e alla passione con cui studiava i fatti d’arme, era venuto a contatto con le varie associazioni combattentistiche italiane. Il suo amore per l’Altopiano di Asiago l’aveva ereditato dal padre, comandante dell’11a Compagnia del 3° Battaglione del 17° Reggimento di fanteria “Kronprinz” combattente contro i nostri reparti alpini in zona Monte Chiesa – Ortigara. Fu spesso presente sui Sette Comuni alle cerimonie commemorative in uniforme storica dei Kaiserschützen, tanto di stingere rapporti di fattiva collaborazione con la locale Sezione Fanti. Nel ricordare la sua figura Gianni Bellò pone in risalto l’impegno profuso per le molte iniziative poste in essere, delle quali la gran parte portate a termine. “Tra i suoi meriti bisogna ricordare la ricostruzione della chiesetta del M. Forno, la sistemazione dei cimiteri militari austroungarici del Mosciagh e di Val Galmarara, ancora il recupero del piccolo cimitero al Passo di Val Caldiera; infine ha visto realizzarsi il suo sogno (me ne parlava 20 anni fa tanto che effettuammo anche un sopralluogo): la ricostruzione della Chiesetta di Santa Zita al Passo Vezzena. Commovente la sua presenza alla cerimonia di inaugurazione nel 2008: ha voluto esserci, pur in carrozzina e con l’ausilio dell’ossigeno, assistito dalla figlia. Molti fanti vicentini, e non solo, lo ricorderanno sempre presente, fino al 2007, all’annuale Pellegrinaggio dei Fanti in Val Magnaboschi la terza domeni- ca di giugno; qui lui si sentiva di casa, godeva della presenza di tanti amici, in primis dell’indimenticabile presidente Marcello Mantovani. In un suo breve intervento di saluto ebbe a dire, lui austriaco, “Val Magnaboschi sei la mia Patria”, tanto sentiva vicino e pulsante lo spirito fraterno dei partecipanti di varie nazionalità, nato dal sacrificio dei Caduti dei due eserciti qui un tempo sepolti e rivolto all’armonia dei Paesi d’Europa. L’Altopiano di Asiago perde con lui un pezzo di storia di questi ultimi 20 anni e sente doveroso ringraziarlo per quanto ha saputo trasmettere alla nostra comunità. Grazie Giorgio, ti ricorderemo sempre in Val Magnaboschi”. Le esequie di Georg Eineder, il cui impegno venne premiato dal Console Generale d’Austria con la medaglia d’oro al merito della Repubblica, si terranno venerdì 7 maggio e la salma verrà sepolta nel cimitero di Vienna. La Sezione Fanti altopianese informa chi desiderasse partecipare ai funerali di prendere contatto con la presidenza, tel. 0424-462662, e-mail: [email protected] Giovanni Dalle Fusine Georg Eineder ha collaborato per anni con la Croce Nera d’Austria e con Onorcaduti di Roma alla cura dei vari Cimiteri militari austriaci sparsi in Italia, con l’Associazione Musei all’aperto del Grappa nel recupero di siti storici, vero operatore di pace. Il Console Generale d’Austria, dott.sa Maria Kunz, gli conferì la medaglia d’oro al merito della Repubblica d’Austria in una solenne cerimonia presso il Municipio di Borgo Valsugana. 8 Sabato1 maggio 2010 l’Altopiano 9 GALLIO Cinque alunni della scuola media di Gallio tra i concorrenti dell’ “Aventure Raid Junior” ad Ugine, in Francia Ugine. Si è conclusa con successo e grande soddisfazione l’avventura sportiva di Mattia Tura, Riccardo Munari, Valentina Finco, Veronica Rossi e Gloria Martini, i cinque ragazzi, che frequentano la seconda classe della scuola media di Gallio che hanno partecipato, accompagnati dalla loro insegnante di francese, prof.ssa Biancamaria Ghiro, e dalla delegazione composta dal presiden- te del comitato di gemellaggio di Gallio Mario Schivo, dal sig. Gildo Sambugaro in rappresentanza del Comune di Gallio e dal sig. Domenico Munari, alla 13^ edizione della competizione sportiva “Aventure Raid Junior”, svoltasi dal 12 al 16 aprile presso Ugine, città francese gemellata con Gallio. Erano ben 130 i ragazzi, suddivisi in 26 squadre, che hanno affrontato in un clima di grande affiatamento e motivazione ben 44 prove sportive pluridisciplinari (staffetta sci, biathlon, freccette, gare acquatiche, percorsi di agilità, pallamano, orienteering, percorso hockey...) che si sono svolte presso gli impianti sportivi di Ugine e di Albertville, oltre che sulle piste da sci nella suggestiva cornice delle montagne francesi di Lachat. Le squadre hanno anche sostenuto prove di cultura generale, nelle quali i ragazzi di Gallio si sono distinti per la loro competenza e preparazione; al termine delle competizioni i cinque alunni di Gallio hanno ottenuto la settima posizione, risultato ottimo poiché frutto di impegno, di entusiasmo e di vero spirito di squadra. Un ricordo ed un ringraziamento va da parte del comitato di gemellaggio di Gallio al comitato di Ugine, Prima le risate, poi la commozione I Rispaar fanno divertire e aiutano due associazioni che si attivano in iniziative benefiche nel nome di chi non c’è più Con le due serate all’Auditorium del 16 e 17 aprile, è terminata la tournée dei Rispaar, che hanno portato in scena, prima a Conco e poi a Gallio, lo spettacolo “Osteria dala zia”, facendo come sempre divertire moltissimo il pubblico presente, e devolvendo gli incassi in beneficienza. Quanto raccolto a Conco, cinquecento euro tolte le spese, è stato donato metà all’asilo di Conco e metà a quello di Fontanelle. A Gallio, grazie alla capienza dell’Auditorium che ha potuto ospitare un pubblico ben più numeroso, sono stati devoluti milleduecento euro all’associazione “Amici di Antonio Pertile e Sonia Sartori” e altrettanti alla neonata onlus “Amici di Silvia, Lisa e Roberta”. E in conclusione dello spettacolo del sabato sera, quando è stata ufficializzata la consegna delle due somme di denaro ai presidenti delle associazioni, c’è stato un momento in cui dalle fragorose risate scaturite tra il pubblico durante battute e scenette varie, si è passati alla commozione, quando il sindaco di Gallio Pino Ros- si, invitato sul palco da Silvano Vellar presidente dei Rispaar, si è particolarmente emozionato nel ricordare come il suo paese sia stato duramente colpito negli ultimi anni da avvenimenti luttuosi e tragici. Il pensiero è andato, oltre a coloro a cui sono intitolate le associazioni, anche ad altri giovani scomparsi, e naturalmente a Rosa Finco e al figlio Alessandro, vittime della tragedia dello scorso dicembre. Proprio seguendo l’esempio della famiglia Finco, che recentemente ha donato alcuni computer alle scuole di Gallio, Roberto Sartori ha dichiarato che la somma ricevuta dai Rispaar andrà ad incrementare il progetto di dotare di nuovo materiale informatico non solo le scuole del paese, ma anche altre, di centri vicini. L’associazione “Amici di Silvia, Lisa e Roberta” per bocca del suo presidente Gloder ha invece annunciato che quanto loro donato servirà a portare avanti il progetto del ripristino del Parco della Crocetta di Gallio. Il modo migliore per ricordare chi non c’è più può essere proprio questo: attivarsi in suo nome nel portare a termine iniziative benefiche a favore degli altri, mentre dimenticare per qualche ora i problemi e dolori grandi e piccoli è quanto si riesce a fare assistendo a serate come quelle che, ancora una volta, i Rispaar hanno regalato ai loro sempre numerosissimi spettatori. L’appuntamento con le performance del gruppo è ora rinnovato alla prossima estate, in occasione dell’Hoga Zait organizzato dal Comune di Roana. Silvana Bortoli in particolare nella persona del suo presidente Luciano Baù, che si è distinto per la squisita accoglienza riservata al gruppo italiano. Un ricordo speciale va anche a tutto lo staff dei preparatori, dei soci e dei tanti ragazzi francesi che hanno reso possibile con la loro competenza ed impegno lo svolgersi di questa manifestazione, al sindaco di Ugine Franc Lombard, al vice-sindaco Martine Berthet ed al consigliere municipale signora Nathalie MonvignierMonnet. Ed è nell’auspicio che questa esperienza così ricca e formativa possa essere ripetuta negli anni a venire con altri alunni di scuola media che studiano la lingua e la cultura francese, che gli organizzatori del Raid Junior hanno salutato con un au revoir il comitato del gemellaggio di Gallio. ROTZO Tutti i segreti del Blockbau canadese A Maggio un corso al Bostel di Rotzo Costruire case senza chiodi, con tronchi di conifere fatti combaciare ad incastro, senza fessura tra l’uno e l’altro. Tutti i segreti del Blockbau canadese, l’antichissima tecnica di costruzione, presente nel passato anche in altopiano e perfezionata dai canadesi, saranno esposti durante un corso, dal 21al 25 maggio 2010, al sito archeologico del Bostel di Rotzo che verrà tenuto dal maestro sud tirolese Dietmar Gånsbacher. Nei 5 giorni di corso, a tempo pieno, verrà realizzata una casetta di 4 metri per 3 resa mobile dal montaggio di una slitta simile a quelle utilizzate anticamente in Altopiano documentate da Aristide Baragiola. ( Quello del Blockbau è un sistema utile per tetti, abitazioni, baite, malghe (come quelle di un tempo), rifugi, ricoveri per animali od attrezzi, strutture da giardino o lavoro, in uso in tutta l’Europa centro settentrionale dai primordi dell’umanità ed evolutasi fino alle raffinate costruzioni nord americane attuali.( Il maestro Dietmar Gånsbacher presenterà il corso nella “sala delle maschere” della Comunità Montana ad Asiago, sabato 7 maggio alle ore 21.00. Per informazioni: Giorgio 3398112668 8 Sabato 1 maggio 2010 l’Altopiano 10 “Questa iscrizione non s’ha da fare!” ROANA No all’accesso alla scuola di Asiago. E’ quanto si sono sentite rispondere diciassette famiglie del Comune di Roana (residenti nelle frazioni di Treschè Conca e Canove) che, per il prossimo anno scolastico, avevano deciso di iscrivere i propri figli, oggi frequentanti la classe V° presso la scuola primaria di Canove, alla classe prima della scuola secondaria di primo grado nella sede del capoluogo altopianese. Un no che non è stato accettato e che ha spinto gran parte di queste famiglie a rivolgersi, con profonda amarezza, ad un legale per vedere tutelato il diritto allo studio dei loro figli come costituzionalmente riconosciuto . “Abbiamo scelto la scuola di Asiago – spiegano i genitori – ritenendola la più adatta rispetto alle esigenze formative, di famiglia e di lavoro, ma le nostre scelte, operate in accordo con i nostri figli, soprattutto sulla base del Piano dell’offerta formativa presentato dalla scuola, sono state completamente ignorate”. Il diniego è stato comunicato dal dirigente scolastico Piergiorgio Valente tramite lettera nella quale si specifica che la domanda di iscrizione non potrà essere accolta presso la sede di Asiago, bensì in quella di Cesuna, il tutto “in ottemperanza a quanto deliberato dal consiglio d’Istituto in data 11 febbraio 2010". “Cosa venga riportato in que- Diciassette famiglie del comune di Roana avevano chiesto l’iscrizione dei propri figli alla scuola secondaria di primo grado di Asiago, ma, secondo la risposta del dirigente scolastico, la loro domanda potrà essere accolta nella sede di Cesuna. In tredici si rivolgono ad un legale sta delibera è un mistero – specificano i genitori – visto che a tutt’oggi non abbiamo ancora potuto averne una copia: l’abbiamo richiesta, inutilmente, più volte e riteniamo quanto meno corretto che fosse allegata alla lettera di comunicazione fattaci pervenire. Neanche sul sito web della scuola è mai stata pubblicata”. A sostegno del rifiuto, visto che non si presenta presso la scuola di Asiago un caso di eccedenza di domande e che comunque mai prima d’ora si erano verificati casi analoghi a questo, non ci sono, a quanto pare, valide motivazioni. Quella portata da Valente in un incontro con i genitori della scuola primaria di Canove, tenutosi il 18 marzo scorso, dichiarando “che è strettamente necessaria l’iscrizione di almeno altri 15 alunni a Cesuna allo scopo di salvare il plesso dalla chiusura per mancanza di numeri” è quanto meno discutibile. Gli alunni della classe V° di Canove sono 28, dei quali 5 hanno chiesto l’iscrizione a Cesuna, uno a Lusiana e 22 ad Asiago. “Di questi 22 – sottolineano i genitori – ai 5 residenti a Camporovere verrebbe concessa l’iscrizione ad Asiago “perché cosi tradizionalmente è sempre stato fatto”, tra i 17 che rimangono, altri due, che secondo il dirigente scolastico avrebbero dovuto essere estratti a sorte, possono iscriversi ad Asiago, mentre gli altri 15 devono per forza andare a Cesuna”. Ora, non fosse per altro, ai genitori sorgono lecite alcune domande: se parte di questi alunni ha scelto l’opzione delle 36 ore settimanali, per essere - si riporta dal P.O.F. della scuola - “più competenti in italiano e matematica, più tec- nologici, più creativi e più critici”, alcuni con lo studio, come seconda lingua, del tedesco, può il dirigente imporre l’iscrizione a Cesuna dove l’unica offerta garantita è quella delle 30 ore con francese come seconda lingua straniera? E ancora, chi ha scelto Asiago anche per motivi di organizzazione familiare, può vedersi “stravolta” la propria famiglia per un motivo simile? Alla luce di tutto questo, i genitori ritengono il “no” ricevuto dal Dirigente scolastico palesemente illegittimo, privo di fondamento e deciso sulla base di gravi discriminazioni. “I nostri figli – concludono - non sono numeri da spostare di qua e di là. Vogliamo che vengano trattati con pari dignità degli altri e che i loro diritti vengano riconosciuti”. Attraverso l’avvocato, le famiglie in questione chiedono ora l’intervento dell’Ufficio Scolastico Provinciale affinché venga garantito il pieno rispetto della facoltà di scelta, sia della sede che dell’offerta formativa più adatta ai propri figli, evitando discriminazioni tra alunni residenti nello stesso comune. Interpellato sulla questione, il sindaco di Roana Valentino Frigo sostiene la piena autonomia di scelta dei genitori e dei ragazzi: “Liberi – dice il primo cittadino - di avvalersi di quelle opportunità che soddisfino al meglio l’esigenze di una adeguata preparazione e consentano il raggiungimento dei migliori risultati”. “Le decisioni – spiega da parte sua il dirigente scolastico Piergiorgio Valente – sono state prese in base ai criteri che regolano le iscrizioni riportati, come già specificato nella comunicazione inviata alle famiglie, nella delibera del consiglio d’istituto dell’11 febbraio 2010, documento che ci è stao richiesto per la prima volta proprio in questi giorni dal legale al quale le famiglie si sono rivolte e che abbiamo già provveduto a spedire. Tra questi criteri c’è anche quello che prevede sì la possibilità di scelta della sede nella quale iscrivere il proprio figlio, quindi anche Asiago, fatta salva però la formazione di almeno una classe nelle varie sedi distaccate (Gallio, Cesuna e Mezzaselva). La delibera prevede anche una deroga al cui primo punto si trova la possibilità dei residenti nella frazione di Camporovere di essere accolti ad Asiago”. Stefania Longhini Anche i genitori della classi quarte sono preoccupati e sostengono la battaglia Quanto si è verificato per le iscrizioni alla scuola secondaria di primo grado per il prossimo anno scolastico desta molta preoccupazione anche tra i genitori delle attuali classi quarte del plesso di Canove, pronti a sostenere la battaglia intrapresa da coloro che li precedono di un anno nell’iter scolastico. “Credo – dice una mamma, interpretando il pensiero generale – che i genitori di ogni bambino abbiano il dovere e il diritto di cercare di cogliere le migliori opportunità per l’istruzione del proprio figlio. Il comportamento ed i modi usati nei confronti dei bambini di V° della scuola elementare di Canove sono assolutamente intollerabili. Ad ogni bambino devono essere garantite pari opportunità. La scuola di Asiago, offre sul piano didattico un’offerta senz’altro maggiore. Qualche genitore potrà preferirla addirittura per esigenze organizzative, ma credo che un altro aspetto da non sottovalutare sia la possibilità che la scuola di Asiago dà a molti bambini provenienti da varie parti dell’Altopiano di interagire fra loro. Perseguire l’integrazione e non i particolarismi è fondamentale per un migliore futuro dei nostri figli e della nostra terra”. TRESCHÈ CESUNA – 25 APRILE Una riuscita festa per il 65° anniversario della Liberazione Domenica 25 aprile, si è svolta ai Cavrari di Treschè Cesuna la commemorazione dell’anniversario della Liberazione. La cerimonia, accompagnata dalla banda “Monte Lemerle” di Cesuna, alla quale ha assistito un folto gruppo di persone, si è svolta, sotto un sole splendente, nel cortile della casa di Marco Frigo delle Oche, un tempo campo di bocce e teatro della tragedia; l’alpino Marco, a suo tempo, aveva messo a disposizione il terreno per innalzare il cippo. Nel numero precedente è stato dato ampio resoconto dei fatti. Don Gianni, parroco di Cesuna, ha celebrato la S.Messa tra i gagliardetti dei gruppi alpini delle frazioni roanesi, il gonfalone del comune, il làbaro della sez. Monte Ortigara, le bandiere dei Combattenti e Reduci e dell’Ass. Fanti dell’Altopiano. Le autorità di Roana erano tutte presenti, con in testa il sindaco Valentino Frigo; l’assessore Dario Frigo ha tenuto il discorso di apertura imperniato sui valori della resistenza, che hanno fatto da fondamenta alla Repubblica Italiana, invitandoci a meditare tutti insieme sui valori fondanti della nostra patria. L’alpino Bruno Frigo del Sante de Campielo (classe 1928), cugino di una delle vittime, dopo sessantacinque anni, ha tenuto un discorso rievocando i drammatici fatti a cui assistette il 27 aprile 1945. Il “diciassettenne” Bruno, per non soccombere all’emozione, aveva scritto in precedenza il discorso, ma ha dovuto più volte interrompersi per la commozione, solo grazie all’affettuoso sostegno del pubblico è giunto alla fine. In prima fila un gruppo di testimoni e parenti delle vittime (vedi foto sopra, a partire da sinistra): Rosi Pellarin del Gejo (classe 1930), vide uccidere il padre e la sorella; Sofia Frigo Slegar (1919), il giorno successivo raccolse e compose i caduti; Arturo Panozzo Birelo (1921), il partigiano “Vento” che riuscì a far saltare il ponte di Campiello e la curva della Barricata, purtroppo solo il giorno successivo la strage; al suo fianco, la moglie Mafalda Frigo Oste (1925) che assistette al massacro dalla soffitta dell’osteria “Alla Riva”; Guido Frigo Oste (in piedi a dx), il capogruppo degli alpini di Treschè Cesuna che nel 1979 fece erigere il cippo sul luogo della tragedia (sullo sfondo l’ex osteria “Alla Riva”). Gli alpini si sono impegnati a completare l’opera inserendo nella lapide i nomi degli undici fucilati. Tra questi ci piace ricordare l’alto tributo pagato dalla comunità istro-dalmata, rifugiatasi in altopiano per sfuggire alle persecuzioni nella nascente Jugoslavia. Guido Oste ci racconta che proprio uno di questi, il maestro Rocco Cossovich-Pellegrini, fuggito in un primo momento a Trieste, dalla nativa Lussingrande, venne consigliato di rifugiarsi quassù con la famiglia per stare più tranquillo. Fu il padre, un irredento istriano, che aveva combattuto da queste parti come i fratelli Stuparich, a consigliarlo. Crudele destino il suo, abitava in Villa Renata, la casa degli Osti, dall’altra parte della strada e fu strappato dalle braccia della giovane figlia, mentre con una bambola tentava di calmarla. Dopo l’esecuzione, come gli altri, rimase tutta la notte sotto la pioggia e la sua mano rattrappita si portò nella tomba il giocattolo della figlioletta; in molti tentarono pietosamente ed inutilmente di togliergliela, il ricordo difficilmente scomparirà dalla memoria di chi vide e di chi ne udì il racconto. Giorgio Spiller Ostarelo 8 Sabato1 maggio 2010 ROANA 11 In grave stato di degrado la provinciale che dal Bivio Italiano porta a Roana “Affermazioni false?” Signor Sindaco, ma per piacere…! Risposta della Lista Insieme a quanto dichiarato su “L’Altopiano” da Valentino Frigo La reazione stizzita di Valentino Frigo, ospitata sulle pagine de “L’Altopiano”, alla nostra prima uscita del foglio informativo per la popolazione, ci fa pensare che abbiamo colpito nel segno. Altro che “affermazioni false e fuorvianti”! La risposta del sindaco conferma, purtroppo, che avevamo visto giusto. Premesso che la sentenza del Tar dà una valutazione amministrativa su un ricorso, e non certo come il sindaco vuole far intendere una parabola di verità, per il resto prendiamo atto che: 1) L’indennità di sindaco, come da noi affermato, ad oggi, non è andata in beneficenza. 2) L’importo di spesa per le biomasse è quello da noi citato, l’utilità (6 utenze) pure. Una valutazione va fatta sui “costi – benefici” per tutta la collettività, citare a giustificazioni altre realtà non comparabili non significa assolutamente nulla. A chi giova ? Al sottobosco od allo scarto di qualche segheria? 3) Sulla Cattedra le nostre perplessità ( che come conferma il sindaco sono anche sue) dopo le elusive chiarificazioni del Sindaco, sono rafforzate. Nessun beneficio occupazionale, nessun beneficio in bolletta per 900 famiglie, ma solo il recupero ( fra molti anni ) di un po’ di soldi dall’ENEL pari al consumo di energia per la pubblica illuminazione. Nulla si dice sui criteri di affidamento della GARA, per quanto riguarda le dimensioni confermiamo che il progetto è pari a 25.000 metri. 4) Quando parliamo di discarica abusiva sul Verena parliamo di una sentenza di condanna emessa da un Tribunale dello Stato, non di fantasie. Cosa centra la funzionalità degli impianti sciistici e la re- l’Altopiano lativa occupazione. Evidentemente il Sindaco preferisce rispondere parlando di altro. 5) Sulla Variante altra conferma dal Sindaco “…è stata la Commissione stessa ad accorgersi di aver commesso un errore…”. Che strano, solo su quel terreno (del sindaco) e solo in data Gennaio 2010 ad atti approvati. Sarà pure una coincidenza, ma conferma comunque quanto da noi scritto. 5) Per quanto riguarda il centro urbano e gli impianti sportivi nonché le nuove scuole, in località Canove, qui il nostro timore (altro che falsità) ha addirittura una conferma in grande stile dal Sindaco che recita nell’intervista: “…rifondendo i proprietari dei terreni con perequazione urbanistica…” ovvero metri cubi . Ma va, non ci avevamo pensato…! Caro Sindaco, grazie per tutte le conferme nell’intervista alle nostre “falsità”, assicuriamo comunque che siamo ben consci “…che bisogna partecipare alla vita amministrativa in modo costruttivo…”, ma siamo altrettanto convinti che chi ha la metà del consenso popolare (pure comprendendo le residenze delle seconde case) non può prendere decisioni sopra la testa dell’altro 50 per cento senza un minimo di concertazione, perché per dirla con le Sue parole è “…continuando di questo passo che non si va da nessuna parte…” Gruppo Lista Insieme Grosse buche, infiltrazioni d'acqua sul ponte, marciapiede all'ingresso del paese completamente dissestato: servono urgenti interventi di ripristino Dopo una stagione invernale come quella da poco terminata, sono molti i tratti stradali dell’altopiano che si presentano dissestati, creando disagi ad automobilisti e pedoni. In merito nei giorni scorsi è arrivata in redazione la segnalazione di una lettrice roanese che riguarda la strada che porta a Roana. “Vorrei segnalare agli organi competenti, attraverso il vostro giornale – scrive la lettrice - lo stato di grave degrado in cui si trova il tratto di strada che collega Roana al Bivio Italiano, attraversando il ponte sulla Val d’Assa. Il manto stradale è disseminato di diecine, forse centinaia, di buche, divenute ormai molto insidiose e pericolose per la circolazione. Ci sono vasti tratti di strada che stanno letteralmente franando a valle e grosse crepe si sono già aperte nella massicciata, creando addirittura importanti dislivelli sulla carreggiata”. Come si può vedere dalle foto che pubblichiamo,in particolare in corrispondenza di alcune curve, il fondo stradale è davvero malridotto, ma se per percorrere la provinciale che porta in paese l’ideale mezzo di trasporto sembra essere ormai il fuoristrada, per incamminarsi sul marciapiede all’ingresso dello stesso indispensabili sembrano invece essere gli scarponcini da montagna, oltre a una buona dose di cautela e attenzione, visto che in alcuni tratti si sente muovere sotto i piedi ciò che rimane dell’asfalto. “Per quanto riguarda il rifacimento del marciapiede all’ingresso dell’abitato di Roana – dice Dario Frigo, assessore ai lavori pubblici del Comune – attualmente in condizioni davvero indecorose, è già pronto il progetto ed è già disponibile il contributo della Provincia, che ha stanziato centomila euro per questo e altri interventi che verranno effettuati nel corso del corrente anno. Inoltre la Provincia, alla quale abbiamo segnalato la ne- Addio a Renzo Stefani Se n’è andato in silenzio il buon Renzo Stefani, lontano dal clamore che solo una morte sopraggiunta presso una casa di riposo riesce a dare. La notizia ci è giunta in redazione via mail qualche giorno fa, spedita dalla nipote Lina, memore dell’intervista che facemmo allo zio nel novembre 2008. Renzo era stato un grande cercatore di reperti sull’Altopiano di Asiago e su altri fronti dell’arco alpino, personalmente lo contattai per inserirlo tra i protagonisti del libro sui Recuperanti; nell’inverno appena concluso gli feci visita presso la Casa di Riposo San Giuseppe di Roana, mi riconobbe, ma la vista precaria non gli permise la soddisfazione di vedersi ritratto tra le pagine di una pubblicazione che è stata sui scaffali di mezza Italia. Parlammo qualche minuto, a differenza di mesi fa ora si era rassegnato a finire i suoi giorni in mezzo agli altri anziani, gli mancavano comunque le lunghe passeggiate tra boschi e trincee. La redazione del Giornale si unisce al cordoglio della famiglia e dei parenti e porge sentite condoglianze. GDF cessità di un intervento urgente per il ripristino del manto bituminoso nel tratto stradale in questione, ha già fatto i necessari sopralluoghi, auspichiamo per cui che a breve possano venire fatti e portati a termine i necessari lavori. L’asfalto verrà rifatto in maniera tradizionale, visto che quello antiskid attuale si è rivelato non idoneo, l’inverno rigido con l’utilizzo di abbondante sale ha fatto il resto”. Le preoccupazioni espresse della nostra lettrice riguardano anche il ponte sulla Val d’Assa. “Il ponte stesso – scrive che non molti anni fa era stato oggetto di restauro e messa in sicurezza con lavori durati moltissimi mesi, si trova nuovamente in stato di ammaloramento e privo della più elementare manutenzione. Il manto stradale è solcato da enormi fenditure nelle quali filtrano l’acqua ed il ghiaccio con conseguenze devastanti. Se non si interviene per tempo con i necessari lavori rischiamo di dover nuovamente chiudere l’unica strada che collega i due fianchi della Val D’Assa e, come già accaduto in passato, di dover usare il sentiero di fondovalle, adatto solo a mezzi fuoristrada o la strada che porta al Ponte del Gesso, da anni dismessa e senza manutenzione, che comunque è strettissima e molto più lunga.” “Le prove statiche sul ponte – continua Dario Frigo – vengono fatte regolarmente ogni due anni. Anche per il fondo stradale del ponte sono previsti interventi proprio per ovviare ai danni provocati delle acque pluviali. Per quanto concerne il rifacimento del manto bituminoso, ci sono inoltre numerosi progetti che riguardano tutte le frazioni del comune”. Silvana Bortoli 8 Sabato 1 maggio 2010 l’Altopiano 12 ROANA Le Parrocchie di Canove, Cesuna e Treschè Conca a piccoli passi verso l’unità pastorale Il prossimo 13 maggio ventiquattro ragazzi dei tre paesi saranno cresimati tutti insieme nella chiesa di Treschè Conca Stanno aumentando le sperimentazioni da parte delle diocesi di un nuovo tipo di organizzazione pastorale per far fronte ad alcuni problemi, primo su tutti il calo del numero dei preti che rende necessario l’abbandono della formula tradizionale per cui in ogni parrocchia è presente un parroco residente. Unità pastorale, viene definita così dalla Chiesa cattolica un insieme di parrocchie vicine tra loro e affini per quanto riguarda il tipo di territorio, che rimangono tali con le proprie strutture, archivi, tradizioni da conservare, ma che vengono coordinate e guidate da 2 o più sacerdoti che d’intesa tra loro compiono un cammino di unità fra le comunità. Di unità pastorale da un po’ di tempo si sente parlare anche a Canove, Cesuna e Treschè Conca, dove i parroci stanno piano piano informando i fedeli su quello che sarà il futuro della vita parrocchiale, che maturerà lenta- mente nel tempo. La chiesa di Treschè Conca I primi concreti passi sono stati compiuti proprio in questo periodo: innanzitutto il bollettino pastorale settimanale, che dopo Pasqua è stato rinnovato, proponendo la prima pagina uguale per le tre parrocchie. E poi la collaborazione e l’unità per confessioni, comunioni, cresime: la prima confessione si è svolta per tutti a Cesuna, infine, ventiquattro ragazzi facendo seguire in un’altra delle tre parrocchie sarangiornata un momento di fe- no cresimati nella chiesa di sta ognuno nella propria Treschè Conca, dopo aver parrocchia, mentre per la fatto tutti insieme anche il prima comunione, program- percorso di preparazione. mata per tutti domenica 2 Ma come sta reagendo la maggio, accordi, program- gente alla novità, e in conmi di catechismo, incontri creto cosa comporterà fra genitori, i ritiri di prepa- l’unità pastorale delle tre razione sono stati fatti in- frazioni roanesi? Ne abbiasieme, ma il sacramento mo parlato con don Giorgio verrà somministrato ad Verzotto, parroco di ognuno nella propria chie- Canove, che, tra l’altro, il sa. Il prossimo 13 maggio, prossimo autunno lascerà la La chiesa di Canove parrocchia per raggiunti limiti di età. “Finora la gente ha ben accettato le varie proposte di unità – spiega il parroco - ma si percepisce che c’è un po’ di paura del dopo, il timore di non avere più la disponibilità del sacerdote come prima. Per il momento ci si adeguerà a quelle che sono le scadenze naturali, come la mia che coincide con l’età. Rimarranno don Gianni Bocchese a Cesuna e don La chiesa di Cesuna Stefano Margola a Treschè Conca che diventeranno co-parroci delle tre parrocchie, roteando nelle stesse, nelle quali verranno ridimensionati orari e attività. Molto importante sarà la collaborazione dei laici presenti sul posto, che andranno coordinati, sollecitati e valorizzati. E poi, col tempo, quando sarà il momento di nuove nomine, chi arriverà verrà nominato coparroco di tutti e tre i pae- si, ci sarà la convivenza di due parroci sotto lo stesso tetto, probabilmente nella canonica di Canove, che potrebbe venire ristrutturata proprio per ospitare più sacerdoti. Le varie novità che saranno introdotte il prossimo autunno, verranno ufficializzate dal Vescovo, che per questo sarà presente a Canove la prima domenica di ottobre”. Silvana Bortoli Fan Club Enrico Fabris, nessuno si fa avanti per raccogliere il testimone del direttivo uscente il cui mandato scade a giugno Consuelo Martello, Fabio Rebeschini e Nicola Fabris: sono stati loro tre, in questi quattro anni a portare avanti l’attività del Fan Club Enrico Fabris. Dopo l’entusiasmo iniziale in cui in tanti sembravano disposti a impegnarsi a sostegno del campione roanese, pur potendo contare sul temporaneo aiuto di altre persone in occasione di singoli eventi, si sono praticamente ritrovati soli a organizzare tutte le iniziative legate al club, dalle trasferte per assistere alle gare, fino alle serate con la presenza di Enrico. Consuelo, Fabio e Nicola: sempre loro tre, si sono ritrovati alla riunione, ampiamente divulgata, indetta lo scorso 26 aprile per decidere il futuro del club. La situazione è presto detta: a giugno scade il secondo mandato dell’attuale direttivo che per statuto non può più essere rinnovato, visto che il documento parla chiaro: i membri devono cambiare. Per questo all’incontro erano stati invitati a partecipare quanti avessero a cuore la sorte del club, appassionati di pattinaggio velocità e tifosi di Enrico, sperando che qualcuno si facesse avanti e si rendesse disponibile a raccogliere l’eredità del consiglio uscente. Invece nulla, sala completamente vuota: alla fine si sono registrate tre sole presenze, oltre a quelle suddette. “Questa situazione mi amareggia molto – ha commentato Consuelo Martello, presidente in carica – mi spiace soprattutto per Enrico, Concerto del Primo Maggio a Canove Anche Canove avrà il suo concerto del Primo Maggio. L’evento organizzato dall’associazione Artemusica, inizierà alle ore 21 nella sala consiliare del Municipio e vedrà come protagonista Amedeo Cannas, un giovanissimo pianista che nel 2008 la stampa sarda ha definito come “un enfant prodige al pianoforte che appena diciottenne sta già ritagliando il suo spazio nel panorama isolano”. A conferma di ciò lo scorso anno l’artista si è diplomato con il massimo dei voti e la lode al Conservatorio Pierluigi da Palestrina di Cagliari, conseguendo nello stesso periodo anche la maturità magistrale. Cannas che ha cominciato lo studio del pianoforte a 10 anni di età, ha saputo mettersi in luce fin dall’inizio primeggiando nei diversi concorsi nazionali ai quali ha partecipato. Attualmente sta frequentando a Cagliari il biennio superiore dello stesso Conservatorio e contemporaneamente si sta perfezionando in Spagna presso il Conservatori Superior de Musica del liceu di Barcellona. Nel concerto del Primo Maggio si cimenterà con le musiche di Schumann e Chopin. Al termine dell’esibizione un piccolo rinfresco. Giovanni Rattini che con il suo impegno e i suoi risultati ha fatto davvero moltissimo, per Roana, per tutto l’Altopiano e non solo. Noi ci siamo dati da fare per quattro anni, in modo corretto anche dal punto di vista burocratico, seguendo lo statuto che regolamenta l’attività del club. Dopo questo tempo è giunto il momento di lasciare, sia per i nostri impegni personali che non ci permetterebbero più di seguire il tutto come ci piace fare, ovvero nel modo migliore possibile, ma anche perché questo è quanto prevede lo statuto. A questo punto non possiamo far altro che aspettare la fine di giugno, quando il nostro mandato scadrà, augurandoci che nel frattempo qualcuno si faccia avanti. Altrimenti consegneremo il logo del club ad Enrico e sarà lui a decidere cosa farne. I gadget rimasti li regaleremo ai bambini delle scuole, come già accaduto negli anni scor- si, quando il residuo è stato donato ai bambini delle elementari di Gallio e a quelli degli asili di Foza, Canove e Roana. In cassa rimane un piccola somma che, nel caso nessuno si assumesse l’incarico di continuare l’attività del club, sarà devoluta alla Sportivi Ghiaccio di Roana, come previsto dallo statuto, e come deciso proprio nei giorni delle vittorie olimpiche del 2006, quando nel raccogliere la quota di partecipazione per la trasferta in pullman a Torino, si è raccolto, e puntualmente consegnato, anche a un contributo per la società sportiva, formalizzando l’intenzione del club di sostenere non solo il nostro campione, ma il pattinaggio velocità in generale. Voglio ringraziare tutti coloro che ci hanno dato una mano nell’organizzazione delle serate in occasione delle ultimi olimpiadi, e del contorno di festa creato in paese dove si respirava uno stupendo clima olimpico, grazie a tante persone, tra cui i volontari della Pro Loco”. Consuelo Martello ha comunque lasciato intendere che, seppur non in prima persona come fatto finora, se ci fosse qualcuno pronto a raccogliere il testimone del club, non esiterà a contribuire con idee e consigli per il proseguo dell’attività. Silvana Bortoli 8 Sabato1 maggio 2010 l’Altopiano 13 Quando la festa è anche occasione di solidarietà La buona partecipazione alla sagra dei cuchi di Canove premia il lavoro di tanti volontari e offre l’occasione per aiutare associazioni locali che si occupano di persone bisognose Quando tra il divertimento e la spensieratezza trova spazio, grazie a tanti volontari, anche la solidarietà: questo si è ripetuto anche quest’anno alla sagra dei cuchi di Canove. Tra giostre e attrazioni e il nutrito programma di appuntamenti messo a punto dalla Pro Canove che hanno richiamato un buon numero di persone nel week-end di festa, non sono mancate le opportunità di dare un contributo a favore di persone meno fortunate, innanzitutto con la pesca di beneficienza che ha trovato spazio nei locali della Pro Loco e della quale da molto tempo si occupa un gruppo di signore del paese, grazie alla collaborazione di commercianti e privati. “Le somme di denaro raccolte – commentano – grazie a questa iniziativa in cui chi fa le proprie offerte può pescare tra un’infinità di oggetti di svariato genere (che vanno dai soprammobili all’abbigliamento, dai prodotti alimentari a piccole cose utili per tantissimi usi) sono destinate alla Cooperativa San Matteo e San Luigi di Asiago. Ringraziamo ancora una volta chi mette a disposizione dei premi, oltre ai vari negozianti Le bambole di stoffa dell’Associazione Le Mani Alcune delle signore che si occupano della pesca di beneficienza anche coloro che offrono bellissime creazioni fatte a mano”. E la manualità è stata valorizzata in questa sagra anche grazie ad alcune esposizioni che si sono meritate i complimenti di tantissima gente. Vicino ai sempre ammiratissimi cuchi, simbolo della festa patronale del paese che nascono dall’abilità di mani esperte nel creare artigianalmente questi fischietti considerati segni di amore e di amicizia, sono state esposte le creazioni dell’associazione altopianese “le mani” che si occupa di aiutare e supportare, grazie a un’attività completamente gratuita, persone del posto che hanno necessità, in particolare se toccate dalla malattia nelle sue varie forme. Tra le varie attività dell’associazione anche il laboratorio creativo nato come occasione di arricchimento personale e di gruppo e dal quale nascono lavori in tessuto bellissimi, come le bambole, le mucche, i raffinati sacchetti visti a C a n o v e . L’esposizione di Canove, tra l’altro è stato un modo di divulgare fra i numerosi visitatori della sagra la consapevolezza che aiutare gli altri è possibile in tanti modi e che ognuno può dare il proprio contributo nel portare solidarietà, aiuto e idee. Tornando alla sagra e ai piccoli capolavori scaturiti dalla creatività e dall’abilità manuale, che dire delle creazioni realizzate da Dialma Frigo, in favore della Pro Canove? Semplice- mente stupende! La “maestra Dialma” come è da tutti conosciuta, da quando è andata in pensione ha più tempo per dedicarsi alla sua passione per i lavori manuali “specializzandosi” in particolare nella produzione di originalissimi coppi, che colora, dipinge e arricchisce con applicazioni di pizzi, nastri ma soprattutto di creazioni in pasta di mais (fiori, funghi, frutta e verdura, animaletti, particolari di vario genere) con risultati veramente ammirevoli. E un plauso va a tutto lo staff della Pro Canove, che per tenere alta la tradizione della sagra anche quest’anno ha preparato un programma di intrattenimenti con serate musicali, stand gastronomico, lotteria gratuita per bambini e sottoscrizione a premi, ed estrazione della tombola. La messa so- lenne in onore del patrono è stata ancora una volta arricchita dalle voci dei cantori che hanno accompagnato la celebrazione con i canti cimbri. Silvana Bortoli Dialma Frigo con alcuni dei suoi capolavori Sottoscrizione a premi: i numeri dei biglietti vincenti i cui premi non sono stati ancora ritirati 1499 – 3455- 2372- 557- 2013- 337- 439- 1737- 1570 1423- 2584- 322- 2124-2895- 3330- 185- 2645- 209 910- 3149- 355- 2353- 1313 Per il ritiro rivolgersi alla Macelleria Massimo Panozzo di Canove L’Associazione Le Mani dà i numeri! Dall’assemblea dei soci sono emersi dati positivi sulle attività svolte nel 2009, ma si è anche ripresentato il problema della sede non ancora risolto Come previsto dallo statuto, qualche giorno fa l’Associazione Le Mani ha indetto presso la sala Musica delle scuole elementari di Asiago l’ assemblea ordinaria dei soci a chiusura dell’anno, con approvazione del bilancio e il riassunto delle attività svolte nel 2009. Ne sono emersi dei numeri che vale la pena di rendere pubblici, perché, se a un primo sguardo possono sembrare solo delle cifre noiose, in realtà sintetizzano e danno una chiara visione dell’impegno che i soci volontari con orgoglio e professionalità hanno profuso nel corso dell’anno. Grazie al lavoro di tre fisioterapiste sono state offerte in totale 213 ore di fisioterapia, di cui 110 per linfodrenaggio a 9 pazienti operate al seno e 103 massoterapia e kinesiterapia per disabilità motorie a 3 pazienti. Due istruttori hanno fatto fare un totale di 35 ore di ginnastica in acqua a 3 disabili motori; 28 ore sono state quelle dedicate dallo psicologo a terapie individuali e di gruppo. Un socio ha usufruito di 14 ore di insegnamento musicale, mentre per attività diverse, tra cui quella di utilizzo e uso del computer sono state riservate ben 630 ore ad un unico socio; il laboratorio creativo ha coinvolto per circa 420 ore una quindicina di persone, mentre sono state fatte 59 uscite di gruppo di nordic walking, anche qui con la presenza di circa 15 persone. “Nonostante la crescita del numero dei soci e delle attività a favore di chi colpito da malattia chiede aiuto – dicono dall’Associazione Le Mani - durante l’assemblea è riemerso il problema della sede, che provvisoriamente si trova a Canove. Fin dall’inizio dell’attività, varie sono state le domande indirizzate a Enti, Parrocchie e Comuni e che a volte si sono trasformate in incontri con i relativi responsabili, ma che non si sono poi concretizzati, visto che alla fine da nessuna parte si è trovato uno spazio idoneo a questo scopo”. I responsabili dell’associazione hanno per questo pensato di organizzare un incontro invitando tutte le parti interessate, confidando in una positiva evoluzione a breve della questione. S.B. Delegazione dell’Altopiano rende visita ad un suo illustre compaesano 8 Il presidente del Rotary Colpo premia il comandante Sabato 1 maggio 2010 l’Altopiano Dalle Nogare 14 assieme al presidente del Coro Asiago Paolo Finco La stella alpina dono del Coro Asiago Quando una gita si trasforma in una sorta di “riunione di famiglia”! E’ accaduto nei giorni scorsi quando una nutrita delegazione altopianese si è recata a far visita alla base aerea di Rivolto, vicino ad Udine, sede della storica pattuglia delle “Frecce Tricolori”, onore e vanto a livello mondiale della nostra Aeronautica Militare. Ma dove sta la riunione di famiglia? Direte voi. Andiamo per ordine. Pochi lo sapevano, ma dal settembre 2008 ed ancora per un paio di mesi a comandare il 2° stormo dell’Aeronautica Militare è il Colonnello Alfonso Dalle Nogare, cognome che suona familiare, soprattutto ai cittadini di Conco; in effetti il giovane (47enne) alto graduato ha chiare origini e radici nel comune altopianese. A prendere l’iniziativa di andare a fargli visita nella sua attuale <casa> è del presidente del Rotary Club di Asiago, Mario Colpo (guarda caso di Conco), che, grazie alla conoscenza diretta dell’Ufficiale, combina una visita alla base per i soci e familiari del Club; ma il papà del Colonnello, Gianni, canta nel Coro Asiago e così il <gemellaggio> allarga i propri confini ed alla volta di Rivolto partono da Asiago due pullman, uno “targato” Rotary ed un secondo con una larga rappresentanza del Coro Asiago, ma anche con papà, mamma, zii e cugini. A Rivolto arriviamo con i minuti contati; alla comitiva si uniscono gli ex compagni di scuola superiore del colonnello Rotary e Coro Asiago a Rivolto La base della storica pattuglia delle Frecce Tricolori è comandata, dal 2008, dal Colonnello Alfonso Dalle Nogare, originario di Conco Dalle Nogare. Là in pista gli intrepidi <top gun> hanno procrastinato di un paio d’ore il loro <allenamento> mattutino appositamente per permetterci di assistervi in diretta, da bordo pista. Il cielo è nuvoloso, spira un venticello niente male, condizioni che non permettono l’effettuazione di alcune figure, ma nel grigio cielo friulano gli otto Aermacchi MB339A danno comunque vita ad un’intensa mezz’oretta di intrecci e di figure spettacolari, che ci fanno stare col naso all’insù, ammaliati. Poi l’atterraggio, fra gli applausi dei presenti. Col pullman facciamo il giro del campo ed arriviamo agli hangar, davanti ai quali i piloti, con il loro comandante di pattuglia (pony 0), il tenente colonnello Marco Lant, ci aspettano per rispondere a domande e per fare foto. Flash che si sprecano al fianco di questi artisti del cielo e dei loro splendidi aeroplani, davanti agli hangar ed alle officine; Colpo consegna al comandante Lant un ricordo della visita, che prosegue prima al museo storico della Pattuglia Acrobatica Nazionale (che a settembre festeggerà il 50° Anniversario della sua costituzione) e poi alle postazioni mobili attive di difesa contraerea. Il programma della giornata all’interno della base militare prevede il pranzo alla mensa della base, per molti un rivivere uno spicchio di passato legato al servizio militare; fuori le condizioni meteo migliorano e nel cielo friulano rombano i motori delle Frecce, impegnate nel loro secondo addestramento quotidiano. Dentro, consumato il pranzo, è tempo di discorsi e saluti, brevi ma intensi. Dopo aver letto ai presenti il lungo ed intenso curriculum del Comandante della base, Mario Colpo gli offre a ricordo della visita un libro e dei bottoni d’argento; Paolo Finco, Presidente del Coro Asiago, fa altrettanto con una stella alpina d’argento, un libro del 50° e l’ultimo CD del Coro. Il Colonnello Dalle Nogare (erano presenti anche la moglie ed i due figli), visibilmente compiaciuto e commosso per questo momento (forse sicuramente atteso e sperato, arrivato giusto in tempo), ha avuto parole di sincero e sentito ringraziamento (con particolare sottolineatura per Mario Colpo, artefice della spedizione) per una visita che l’ha fatto sentire a casa, con l’affetto e la stima dell’altopiano, a cui sente legate strettamente le Il presidente del Rotary Colpo premia il comandante delle Frecce Tricolori, ten. Col. Marco Lant; al centro il col. Dalle Nogare mentre a sinistra, in secondo piano, papà Gianni Dalle Nogare. infine il saluto, un arrivederci che per l’ufficiale ha significato soddisfazione, emozione e commozione; un’esperienza che i partecipanti hanno vissuto in maniera intensa, piacevolissima, sia per la particolare possibilità di un approccio così diretto e vissuto a questa spettacolare realtà, sia per la possibilità di conoscere e di apprezzare da vicino le doti umane di questo che possiamo ben definire a pieno titolo un altopianese illustre, importante, di cui la nostra terra può andare sicuramente fiera. Sulla via del ritorno una puntatina alla splendida “Villa Manin” di Passariano, quindi i due pullman dividono le loro strade: quello del Coro prosegue con un suo programma, mentre i rotariani prendono la via del ritorno in Altopiano. Cesare Pivotto La scheda. Il colonnello Alfonso Dalle Nogare è Alfonso Dalle Nogare in nato a Thiene il 13 febbraio uniforme 1963; figlio di Gianna e di Gianni, è sposato con Luisa ed ha due figli, Giovanni e Francesca. Dopo aver conseguito il diploma di Maturità Tecnica nel 1982, il 6 settembre dello stesso anno si arruola nei corsi regolari dell’Accademia Aeronautica. Dopo aver concluso il ciclo di Yugoslavia fino al luglio 1997. studi accademici con il conse- Dal gennaio 1998 al luglio 2001 guimento della laurea in Scien- è assegnato alla NATO Early ze Aeronautiche, intraprende Warning & Control Force El’attività finalizzata al consegui- 3A Component presso la base mento del Brevetto di di Geilenkirchen (Germania); in Navigatore Militare ed alla con- tale contesto partecipa alle opeversione operativa sul velivolo razioni belliche legate alla crisi Tornado frequentando, tra il dell’ex Yugoslavia. 1986 ed il 1988, corsi di for- Nel luglio 2001 è trasferito presmazione negli USA, in Italia ed so la base di Trapani Birgi, in Sicilia, dove assume il comaninfine in Inghilterra. Il 10 aprile 1988 viene trasferi- do della NATO E-3A Forward to al 36° Stormo di Gioia del Component Colle ed assegnato al 156° Operating Base fino all’agosto Gruppo Caccia Bombardieri 2005; nel settembre 2005 vie(“Le Linci”), dove ricopre vari ne assegnato al Comando Opeincarichi; in particolare prende rativo delle Forze Aeree di Pogparte alle operazioni aeree della gio Renatico in qualità di vice prima guerra del Golfo Persi- Capo Ufficio A6 (Sistemi di co (1990-91) ed a tutte le varie Comando & Controllo e Cofasi delle operazioni aeree nei municazione). Il 3 febbraio Balcani legate alla crisi dell’ex 2007 assume l’incarico di Capo Ufficio A6, che mantiene fino al suo trasferimento presso la base di Rivolto, il 3 settembre 2008. Dal successivo 18 settembre, ricopre l’incarico di Comandante del 2° Stormo. Vanta una brillante e rapida carriera che lo ha visto acquisire prima i gradi di sottotenente (1984), quindi di tenente (1986), di capitano (1988), di maggiore (1995), di tenente colonnello (1997) fino a quelli di colonnello (2004). Ha al suo attivo circa 3600 ore di volo, molte delle quali in operazioni reali; fra le varie decorazioni ricevute è stato insignito del distintivo “CACCIA” di bronzo per le operazioni nel Golfo Persico e del distintivo “EARLY WARNING” d’oro per le operazioni nell’ex Yugoslavia ed, inoltre, della Croce di Cavaliere Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Il prossimo giugno il col. Dalle Nogare lascerà il Comando del 2° stormo per andare a ricoprire, su designazione del Ministro della Difesa, il ruolo di Addetto Militare per l’Aeronautica presso l’Ambasciata d’Italia in Israele a Tel Aviv. proprie radici ed origini, ricambiando con la consegna di un crest della pattuglia al presidente del Rotary e di un quadro a quello del Coro, oltre ad un poster del 50° autografato dai piloti della pattuglia. Particolarmente commosso quando il Coro Asiago ha dedicato a lui ed alla sua famiglia alcuni brani del proprio repertorio, anche con un <assolo> di papà Gianni. Poi il tempo per un caffè ed Foto di gruppo con i piloti ed il comandante della pattuglia acrobatica Lant ed il colonnello Dalle Nogare davanti all’hangar e ad uno dei velivoli Aermacchi MB339A 8 Sabato1 maggio 2010 CONCO Il consiglio comunale di Conco ha approvato il bilancio di previsione 2010. Anche il comune di Conco ha risentito di una situazione economica generale difficile ed ha dovuto subire l’effetto dei tagli della finanza statale. Già da diversi anni, a causa delle insufficienti entrate dalle tasse e dai trasferimenti dello stato, il comune ha dovuto ricorrere alle entrate straordinarie delle cave per la copertura di spese correnti. Nei trascorsi cinque anni, per merito delle scelte delle amministrazioni precedenti, le cave hanno portato nelle casse comunali ben 2.479.000 euro, e di questi 1.350.000 sono stati usati per la parte corrente. Oggi la crisi dell’edilizia ha bloccato il settore ed in più i contratti per lo sfruttamento delle cave sono scaduti o scadranno quest’anno. Nel l’Altopiano 15 Conco, le casse comunali piangono l’amministrazione gioca al risparmio Approvato il bilancio di previsione 2010. Nel capitolo entrate la voce “cave” non rende più. Non sono previsti aumenti per le tasse, salvo quella sui rifiuti che rincara del 5% 2010 sono previste entrate per soli 160.000 euro, con problemi anche sugli incassi dei crediti. Per l’apertura di nuove cave bisognerebbe attendere l’approvazione del mega progetto del nuovo polo estrattivo di Montagnanova, che purtroppo è fermo in Regione da 3 anni. Ma l’attuale amministrazione si sta dando da fare per ottenere l’autorizzazione di almeno una parte del progetto. Per questo motivo, nella predisposizione del bilancio di quest’anno, si è cercato di contenere al massimo le spese correnti, con un attento esame delle varie voci, risparmiando o tagliando dove possibile; senza ridurre i servizi per i cittadini, anzi cercando di migliorarne la qualità ed efficienza. Intervento corrente di rilievo è il rafforzamento dell’ufficio urbanistica, per recuperare i ritardi nelle pratiche edilizie e soddisfare più rapidamente le richieste dei cittadini. Sul lato delle entrate, per compensare i minori proventi delle cave, si è cercato di individuare tutte le possibili fonti, cercando di gravare il meno possibile sui cittadini. Non è stato previsto alcun aumento delle tasse, tolta la tassa sui rifiuti. Questa aumenta solo del 5% per mantenere la copertura dei costi del servizio. In sintesi un bilancio che risente delle difficoltà dei tempi che stiamo vivendo, ma che rappresenta anche un grande sforzo di questa amministrazione, impegnata ad attuare il programma di mandato e a dare risposte alle attese dei cittadini. Il piano delle opere pubbliche Per realizzare il piano delle opere pubbliche si è cercato di reperire il più possibile contributi e finanziamenti da enti. Per il 2010 il piano triennale approvato prevede la realizzazione del sistema di videosorveglianza di strade, piazze, parcheggi e cimiteri, per garantire la prevenzione di atti vandalici e migliorare la sicurezza dei cittadini. Costo 54.000 euro con un contributo regionale di 32.000 euro. Altro intervento che sarà possibile realizzare nel 2010 è la sistemazione della viabilità pedonale e veicolare del centro di Rubbio, con una spesa prevista di 240.000 euro coperta in parte da contributi: regionale per 146.000 euro e statale per 22.000. Il resto è finanziato con entrate delle cave. Si tratta di un intervento atteso da tempo dalla popolazione di Rubbio, che chiedeva una più decorosa e funzionale sistemazione di marciapiedi, parcheggi, accessi e viabilità nel centro del paese. Nel corso del 2010 sono previsti altri interventi per importi minori, che riguarderanno: l’area giochi e la trasformazione per usi sociali delle ex scuole a Fontanelle, i lavori di sistemazione delle aree esterne della nuova palestra e di completamento del magazzino comunale a Conco. Incerto, in attesa dell’esito della vendita di aree edificabili di proprietà del comune, rimane l’intervento di riqualificazione del centro della contrada Brunelli. Per quest’anno è previsto poi l’acquisto di un vecchio immobile di valore storico in piazza a Conco, che in passato era già stato un edificio ad uso pubblico, e che gli attuali proprietari privati ora sono disposti a cedere al comune. Tale acquisto dovrebbe essere finanziato con la vendita della ex casa del segretario comunale. Sulle tracce di Dino: una passeggiata per scoprire i segni del passaggio dell’orso M5 nella zona di Conco La propone l’A.S.D Conco che recentemente, nel programma di ripristino dei sentieri locali, ne ha intitolato all’autovettura Fiat 1500 che lo simboleggia da tantissimi anni Corsi sportivi vari, uscite in mountain bike, trekking, ripristino dei sentieri: continua l’attività dell’ASD Associazione Sportiva Conco, che grazie alle idee di soci e collaboratori organizza varie iniziative con la finalità di offrire valide risposte alla voglia di fare sport, non solo degli abitanti del paese, ma di tutti coloro che desiderano iscriversi al gruppo e partecipare alle attività, promosse e illustrate nel sito dell’Associazione. Originale l’ultima iniziativa lanciata dal gruppo, ovvero la “camminata sulle orme dell’orso”. “Abbiamo I segni delle unghiate dell’orso Dino su un albero La vecchia Fiat 1500 a cui il sentiero è stato intitolato La pulizia del sentiero preso la cosiddetta “palla al balzo”- commenta Antonello Bagnara - e visto che in questi giorni si parla tanto dell’orso Dino e delle sue scorribande anche fra i nostri monti e boschi, ci è venuta l’idea di organizzare una camminata lungo un percorso dove sono state casualmente trovate tracce del suo passaggio, come le unghiate impressionanti lasciate su alcuni alberi che un nostro amico ha visto e fotografato in località Stalete. Non è stata decisa una data in cui fare il percorso, attendiamo iscrizioni che si ricevono al n. 335 12.56.654". Nell’ambito dei lavori per la rivalutazione dei sentieri, iniziata lo scorso anno, recentemente poi è stato ripulito un sentiero che da Conco sopra porta a incrociarsi con quello dei “fagaroni”, intitolandolo “sentiero de la fiat 1500”, dal relitto dell’auto che da oltre quarant’anni lo simboleggia. “Nessuno sa come ci sia finita – continua Bagnara – l’abbiamo sempre vista là, e per questo dopo esserci dati da fare per ripulirla e riportarla in bella vista abbiamo deciso di chiamare così il percorso che porta a vederla. Il nostro lavoro di ripristino e valorizzazione dei sentieri continua, l’intenzione è quella di creare una rete di percorsi con indicazioni, segnaletica e cartine illustrative”. Intanto ad aprile si è dato il via anche al calendario delle uscite 2010 sia per la mountain bike che per il trekking, che prevedono entrambi un’escursione mensile fino al prossimo autunno. L’uscita di trekking di maggio è in programma domenica 2 e si svolgerà su un percorso di media difficoltà della durata di 4-5 ore, con ritrovo alle 8.30 in piazza a Conco, verso Colpi, passando tra l’altro per Gomarolo, Pozza grande, Tortima, Pizzari, Bertacchi, e ritorno a Conco. Il prossimo appuntamento con l’escursione in mountain bike si terrà invece domenica 16 maggio su un percorso di 30 km sulle montagne di Conco, che si prevede di compiere in tre ore, partendo alle 8.30 da Val Lastaro. Tra le prossime iniziative della polisportiva ci sono anche delle serate di spinning all’aperto, in date che saranno prontamente comunicate. Si ricorda che per partecipare alle iniziative serve il tesseramento valido un anno, con copertura assicurativa; per essere aggiornati sulle attività basta collegarsi al sito www.polisportivaconco.org, è attivo inoltre il nuovo servizio di promemoria tramite sms: fornendo il proprio numero un messaggio 2 giorni prima di ogni avvenimento ricorderà l’iniziativa. Silvana Bortoli Torna la gara di mountain bike per bambini e ragazzi Dopo il successo della prima edizione tenutasi lo scorso anno, l’A.S.D. Associazione Sportiva Conco, in collaborazione con la s.c. Fausto Coppi di Montecchio Precalcino, ripropone domenica 9 maggio la gara di mountain bike per bambini e ragazzi dai 4 ai 15 anni, che si svolgerà presso il campo sportivo di Conco su un circuito di 350 metri da ripetersi più volte a seconda dell’età. La gara è aperta anche ai non tesserati. Per informazioni si può scrivere all’indirizzo e-mail [email protected]. 8 Sabato 1 maggio 2010 LUSIANA L’orso proveniente dal Trentino, ribattezzato con il nome Dino, in memoria di Dino Buzzati, e indicato con la sigla M 5, ha preso di mira asini e cavalli nella zona di contrada Marziale. In una prima incursione ha ucciso l’asina di Gaetano Testolin in località Vanzo e dopo qualche notte ha compiuto una mattanza nella zona del Largo di Marziale uccidendo, per sfamarsi, alcune asine di proprietà di Bruno Poli. Sempre in zona, alcune cavalle terrorizzate dall’orso hanno abortito. Sono intervenute le guardie della Polizia Provin- l’Altopiano 16 Incursioni dell’orso nelle contrade Ora è lontano, ma il timore resta I caduti che l’ufficialità non ricorda I danni provocati ammontano ad alcune migliaia di euro, in corso le pratiche per il risarcimento Al buso della Spaluga, il 25 aprile, è stato ricordato con una cerimonia religiosa l’eccidio di 65 anni fa. La messa è stata svolta dal parroco di San Nazario, don Gaetano Borgo. Erano presenti con i labari i ragazzi di Azione Giovani e di figli di familiari di caduti e dispersi in guerra della R.S. Era presente anche l’assessore regionale Elena Donazzan e proprio in prossimità dell’apertura della foiba, profonda 75 metri con un primo salto di 104 metri, è stata benedetta e inaugurata una lapide che riporta questa scritta: “Ai caduti che l’ufficialità non ricorda”. Anche a Lusiana è stato commemorato il 25 aprile con la deposizione di una corona al monumento ai caduti davanti alla caserma dei carabinieri di via Cobbaro, una messa in chiesa a Lusiana e la deposizione di un’altra corona al monumento ai caduti di piazza IV Novembre. Ha svolto il discorso ufficiale il sindaco Antonella Corradin e hanno letto pensieri in ricordo delle vittime della guerra gli studenti di Lusiana. E.Z. Una delle asine di Poli sbranate dall’orso Dino ai Marziale ciale e i carabinieri. Le asine squartate e lacerate non sono state recuperate perchè Bruno Poli ha invitato le autorità a far intervenire, con spese pagate dalla Regione Ronzani, un secolo separa il più giovane dal più anziano Il cognome Ronzani è assai diffuso nel Lusianese e pare che il primo ceppo sia partito proprio dalla contrada omonima, contrada Ronzani nella vallata di Santa Caterina. E come tutti gli anni gli omonimi che portano il cognome Ronzani si sono riuniti a pranzo al ristorante “La Rotonda”. Oltre una settantina i partecipanti tra cui il più anziano Giuseppe Ronzani di 100 anni e il più giovane Sebastian Ronzani di 42 giorni appena. La festa dei Ronzani è l’unica rimasta nella zona dopo che negli anni scorsi si ritrovavano a convivio gli omonimi che portavano il cognome Soster e Pozza.. Altre feste delle contrade, come quelle dei Marziale e dei Ronzani non sono più state ripetute. E.Z. Trentino Alto Adige, un elicottero dato che le carcasse sono disseminate in una zona impervia e in alcuni appezzamenti erbosi tra le piante e le rocce. L’orso ha girovagato per alcune notti in zona, nascondendosi in gallerie o tra i rovi di giorni, diventando predatore carnivoro di notte. I segni delle sue fameliche scorribande sono stati riscontrati nelle carogne degli animali devastati nella zona. L’animale è dotato di un radiocollare che emette dei segnali. Dalle ultime rivelazioni sembra sia diretto ver- so il Trentino e sono state registrate sue incursioni nella zona di Tonezza del Cimone. Ma il timore degli allevatori di asini altopianesi è che M 5 possa tornare a colpire anche nel Lusianese. C’è infatti la convinzione che di orsi ce ne siano più di uno dal momento che le testimonianze indicano la sua presenza in zone molto lontane tra loro più o meno alla stessa ora. Il danno è stato calcolato in alcune migliaia di euro e sono in corso le pratiche per chiedere il risarcimento alla Regione Trentino. E.Z. Settino, 32 coppie in gara a Velo Nel finale si sono scontrate coppie di Asiago e Lusiana al torneo di settino svoltosi in due serate con in lizza 32 coppie al ristorante “Alla Rosa” di Velo di Lusiana. Nella finalissima ha vinto il duo formato da Marco Forte e Antonio Rigoni di Asiago che hanno relegato alla piazza d’onore Giorgio Zannoni ed Eddi Pernechele di Lusiana. Nella classifica finale al terzo posto si è piazzata l’accoppiata lusianese formata da Gianni e Fabio Pozza. Quarto il duo asiaghese formato da Gilberto e Fortunato Rigoni. Il calendario delle gare altopianesi di settino, con finale mondiale a Saint Moritz in Svizzera, non è stato ancora stilato. E.Z. Le 2 prime coppie classificate La targa in ricordo delle vittime che l’”ufficialità non ricorda” Il tarassaco di Conco: venerdì 7 maggio tocca al Rubens di Rubbio esaltarlo con un fantasioso menù a tema Ci sono sull’Altopiano ristoratori e commercianti che si impegnano per valorizzare il territorio nei suoi vari aspetti, promuovendone i prodotti tipici, con lo scopo di mantenere e far conoscere i sapori della tradizione, proponendoli anche in preparazioni inedite e fantasiose. Come il Gruppo Ristoratori di Conco che per il quinto anno consecutivo ha organizzato tra aprile e maggio la rassegna enogastronomica “A tavola con il tarassaco di Conco”, appuntamento ormai consolidato con la buona cucina che intende dare il giusto risalto a questo semplice ma eccezionale prodotto che a primavera ci regalano i nostri prati, trasformandolo da semplice contorno a ingrediente principale di piatti fantasiosi, dall’antipasto al dessert. Ma anche chi decide di aderire all’iniziativa partecipando alle cene contribuisce a sostenere il territorio e i suoi prodotti tipici, spronando nel contempo gli organizzatori a continuare in questa valorizzazione dell’ambiente locale. Prossima tappa della rassegna sarà, venerdì 7 maggio, il ristorante pizzeria Rubens Stube Fest di Rubbio, attento in ogni occasione a offrire menù particolari e inediti, con prodotti di qualità e abbinamenti fantasiosi che deliziano il palato anche dei più esigenti e dei più curiosi di proposte creative ed originali. La cena dedicata all’ortaggio di campo avrà inizio con gli stuzzichini al tarassaco che accompagneranno l’aperitivo, mentre gli antipasti faranno incontrare il tarassaco con i quattro elementi della terra. Tre i primi piatti che si potranno assaporare: la zuppa di campo in panino casareccio, il “culingiones”ovvero tortelli sardi fatti a forma di spiga e chiusi a mano, per onorare le origini di Marisa, padrona di casa, preparati in questa occasione con il tarassaco e serviti con ragù al cinghiale, e infine lo sformato al tarassaco con formaggio Pincion. Dopo il sorbetto toccherà al filetto di manzo laccato al miele di tarassaco con asparagi bianchi e verdi e insalatina di tarassaco al lardo. Per dessert, come in tutte le serate della rassegna, si gusterà la mousse al tarassaco di Ilario Cortese, e in conclusione con il caffè verrà servita la biscotteria secca al tarassaco della casa. La cena sarà allietata da un sottofondo musicale soft, con il piano bar di Raffaella e Lucio. Per partecipare è richiesta la prenotazione, che si riceve al n. 0424 709012. Servizio redazionale 8 l’Altopiano Sabato1 maggio 2010 17 Opere pubbliche e finanziamenti Lavori per una scuola più sicura ENEGO Incontro Giovanni Cantele, Assessore alle attività produttive e viabilità, ed è particolarmente soddisfatto, in questo periodo hanno preso o stanno prendendo il via numerosi lavori nel paese di Enego, molti dei quali grazie a corposi finanziamenti e contributi, di varia provenienza. Uno degli interventi più importanti, è la messa in sicurezza dell’edificio che ospita la scuola media. I lavori che inizieranno alla chiusura dell’anno scolastico e dovranno essere terminati alla ripresa delle lezioni a metà settembre, verranno eseguiti grazie ad un finanziamento ottenuto in base alla legge finanziaria 626/07 INAIL, per l’abbattimento delle barriere architettoniche e la messa in sicurezza. Un contributo notevole ottenuto anche grazie all’interessamento di Flavio Rodeghiero Presidente dell’ESU di Padova. Il contributo per i lavori è di 283.000 euro su 350.000 di spese previste, e nel corso del mese di maggio sarà Al via una serie di interventi importanti e ormai più che necessari per un totale di spesa di 350 mila euro. Cantiere aperto anche a fianco della torre scaligera dove si realizzerà un museo pubblicato il bando d’asta per affidare i lavori. Le opere in particolare consisteranno in un importante intervento esterno per creare una rampa di acceso e una messa in sicurezza di tutta la zona di entrata alla scuola, con lavori di recinzione. All’interno verrà sistemato un ascensore che servirà i 3 piani: interrato, piano terra e primo piano. Saranno inoltre rifatti gli impianti: termico ed elettrico. Anche per facilitare l’accesso alla palestra, saranno abbattute le barriere architettoniche e verrà inoltre aperta una nuova uscita di sicurezza. Nel primo piano ed in quello interrato, verranno montati nuovi serramenti a norma, con vetri antisfondamento, in tutto l’edificio saranno inoltre installati nuovi termosifoni ad elementi tubolari, anch’essi per una maggiore sicurezza dei ragazzi e di tutto il personale. Anche la pavimentazione non a norma, sarà sostituita con una antisdrucciolo. Insomma una serie di interventi importanti e ormai più che necessari. Grazie invece ad un contributo regionale di 63.000 euro sui 153.000 previsti, sempre per l’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici pubblici, sono previsti alcuni interventi nella scuola elementare, in Municipio dove finalmente troverà posto un ascensore, inoltre saranno costruite delle rampe d’accesso per accedere alla scuola materna e in Duomo. In questi giorni inoltre ha preso il via il cantiere che porterà alla costituzione di un museo negli spazi, fino ad ora inutilizzati, che si trovano a fianco della torre scaligera sotto il piano del Municipio; ed inoltre si stanno sistemando 2 vecchi antichi sentieri che dalla Valsugana salgono ad Enego, un recupero delle antiche strade che diventa un’interessante proposta turistica, e una possibilità anche per i paesani di riappropriarsi delle antiche memorie. Sono già stati affidati i lavori, anche per sistemare l’edificio attiguo a quello dell’ULSS, che accoglierà il Centro per Anziani, prima dell’inverno dovrebbe- CERIMONIA DEL 25 APRILE Premi alla Protezione Civile La Cerimonia del 25 aprile, con la deposizione della corona d’alloro di fronte al monumento ai Caduti, si è svolta ad Enego, in piazza S. Marco, in Località Fosse e a Stoner. In piazza ad Enego dopo le cerimonie e la preghiera di rito, la ricorrenza è anche servita per ricordare ancora una volta l’importante ruolo svolto dalle associazioni di volontari, e alla presenza del gruppo della Protezione Civile di Enego e dell’Associazione volontari del 118 Monte Lisser, del sindaco Rodeghiero e dei suoi ospiti: Silvio Bartolomei Direttore del Centro Regionale di Protezione Civile, Emanuela Roman Dirigente del settore Antincendi Boschivi della Regione Veneto, Ruggero Felicetti Sindaco di Ospedaletto Valsugana,Gino Nicoletti Comandante del Corpo dei Vigili del Fuoco Volontari di Ospedaletto,Nicola Pierotti Ispettore Superiore del Corpo Forestale dello Stato, comandante della stazione forestale di Enego e vice sindaco di Ospedaletto, sono, sono stati consegnati gli attestati ai 12 volontari della Protezione Civile di Enego( Thomas Bertizzolo, Maria Boscardin, Lino Dalla Palma, Mauro Gabrieli, Giancarlo Marinelli, Cristiano Paradisi, Giuliano Paradisi, Eugenio Pasqualon, Francesco Rodeghiero, Fulvio Tognon, Giovanni Maria Zarpellon) che lo scorso anno hanno partecipato all’emergenza Abruzzo. Sempre Bartolomei ha inoltre consegnato l’attestato di partecipazione al sindaco Igor Rodeghiero in qualità Coordinatore capo al campo COM 4 di Pianola in Abruzzo, e la bandiera della Regione Veneto riconoscendo al gruppo di Enego il titolo di capo settore per l’Altopiano dei 7 Comuni, grazie al consistente apporto alle popolazioni d’Abruzzo colpite dal terremoto . Infine la dirigente regionale Ramon, con Felicetti sindaco di Ospedaletto ed il suo vice Pierotti e Nicoletti, hanno consegnato alla Protezione Civile di Enego un prezioso oggetto, un’autopompa antincendio, donata appunto dal comune trentino, con il quale da un paio di anni Enego ed i suoi volontari hanno avviato numerose iniziative ed esercitazioni in comune, a chiusura della cerimonia la benedizione della pompa da parte di don Andrea Finco. Stefania Simi ro già essere consegnate le chiavi. Molti inoltre i cantieri in paese e nelle varie contrade favoriti dalla Legge 39; sempre per quanto riguarda asfaltatura e messa in sicurezza, saranno interessate la contrada Lessi e Coldarco, Godeluna e Godenella , sarà sistemato anche il marciapiede di via Zante ed il Vicolo S. Marco. In altre contrade e vie di Enego verranno sempre riassaltate le strade, ma i lavori saranno a spese degli enti che negli ultimi tempi erano intervenuti nel manto stradale per la sistemazione dei sottoservizi. Infine, un’iniziativa rivolta soprattutto a favorire il turismo in bicicletta, è stato siglato con un interessante accordo con l’FTV Corriere, anche grazie a Claudio Guzzo di Enego che fa parte della Commissione Tecnica dell’FTV . L’accordo prevede che nel corso della stagione estiva,ovvero da Giugno a Settembre, tutti i sabato e domenica, ad Agosto tutti i giorni, il bus che parte da Vicenza per fermare a Bassano Primolano, Enego, sia munito di portabiciclette. Un servizio in più per gli amanti della bicicletta e dei frequentatori della pista ciclabile che passa per la Valsugana. Negli stessi mesi poi sarà disponibile anche un Bus per portare gli interessati anche a Marcesina; e naturalmente a tutti verrà assicurata la corsa di ritorno, non tutti infatti sono così temerari da intraprendere la discesa giù per i tornanti in sella alla propria bici! Stefania Simi La festa di San Giuseppe Da oggi, fino a domenica sera, a Fosse di Enego si svolge la tradizionale festa del Santo patrono, S. Giuseppe lavoratore, giunta alla 37^ edizione. Nell’ambito dei festeggiamenti, la solenne messa del 1° maggio alle ore 10.00 con la premiazione degli studenti eneghesi delle scuole medie e superiori più meritevoli, e soprattutto l’11^ edizione del S. Giuseppe d’Oro, un sentito riconoscimento che ogni anno viene riservato ad un eneghese che si è distinto nell’ambito culturale, artistico, professionale e sociale. Al termine del rito, come è ormai consuetudine, la benedizione dell’ambulanza e dei soccorritori volontari dell’Associazione Monte Lisser, volontari attivi 24 ore su 24 e collegati al 118, che quest’anno festeggiano il 7° compleanno. Sette anni di importante e delicata attività, per rendere al paese un servizio di ineguagliabile valore. Non mancherà lo stand gastronomico, ma nemmeno divertenti spettacoli teatrali con la compagnia Gli Instabili e con la Confraternita del Bagolo, e la classicista lotteria. Stefania Simi 8 Sabato 1 maggio 2010 l’Altopiano 18 Le indagini sulle cave arrivano a Foza FOZA Abuso d’ufficio e turbata libertà degli incanti: di questo, in seguito a denuncia del nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Vicenza, dovranno rispondere il sindaco di Foza Giovanni Alessio Oro, il tecnico esterno delegato dal 2004 agli affari relativi al patrimonio Roberto Costa e il cavatore di Conco Alfonso Colpo. Si tratta di un nuovo capitolo dell’indagine, diretta dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bassano del Grappa, nella persona del Sostituto Procuratore della Repubblica Gianni Pipeschi, sull’attività dell’ufficio cave e miniere provinciale, proseguita dopo l’ arresto, un anno fa, in flagranza di reato, del suo responsabile, il lusianese Angelo Canalia. I fatti risalgono al novembre 2005. I tre di comune accordo, avrebbero predisposto un bando di gara (procedura nell’ambito della Il sindaco Giovanni Alessio Oro, il tecnico esterno delegato dal 2004 agli affari relativi al patrimonio Roberto Costa e il cavatore di Conco Alfonso Colpo, denunciati dalla Guardia di Finanza quale il tecnico era stato nominato responsabile) finalizzato all’aggiudicazione di un terreno demaniale alla società di cui l’imprenditore era rappresentante legale; il motivo di tale illecito accordo, secondo quanto appurato dalla Guardia di Finanza, starebbe nella volontà dell’imprenditore stesso, già titolare di una concessione estrattiva su un terreno di proprietà, adiacente all’area demaniale oggetto della gara, di sfruttare l’area attigua non già per estrarre il marmo bensì per fruire di un collegamento diretto tra la cava di proprietà e la strada provinciale. Per il rilascio delle concessioni per l’attività estrattiva è necessario procedere alla pubblicazione di un bando di gara per consentire alle ditte interessate di presentare un’offerta commisurata alla qualità ed alla quantità del materiale estraibile; sulla base di tali offerte, l’ente concessionario, verificata la presenza dei requisiti normativamente previsti in capo alle società istanti, procede all’assegnazione della concessione a favore del migliore offerente. Dalle indagini sarebbe emerso che, per permettere l’aggiudicazione all’imprenditore “amico”, Sindaco e tecnico, per evitare la concorrenza di altre imprese, avrebbero predisposto fraudolentemente alcune domande, per conto di ulteriori ignari soggetti (che, in realtà, non avevano aderito al bando ovvero, addirittura, avevano comunicato di non essere interessati alla partecipazione); in particolare sarebbe stata riscontrata la predisposizione di buste contenenti offerte (di importo evidentemente più basso rispetto a quella dell’impresa da favorire) con la apposizione di fittizi timbri in ceralacca riportanti il logo delle società formalmente partecipanti e sigle contraffatte. La stessa Amministrazione comunale, inoltre, per “dissuadere” la partecipazione alla gara da parte di ulteriori eventuali interessati, aveva previsto una cauzione provvisoria di 50.000 euro, a fronte di un valore assai inferiore della concessione. Tra l’altro, Giovanni Alessio Oro e il suo collaboratore, avrebbero anche violato le norme contemplate dal R.D. 827/1924, non avendo provveduto a specificare, nel bando, l’oggetto della procedura di scelta, il capitolato di oneri, la base d’asta ed i criteri di valutazione delle offerte nonché avendo del tutto omesso di procedere ad un’adeguata pubblicazione del bando stesso. Risulterebbero quindi es- sere stati posti in essere atti idonei a procurare all’imprenditore un ingiusto vantaggio patrimoniale, rappresentato dalla possibilità di conseguire a condizioni vantaggiose l’aggiudicazione del terreno demaniale. Il disegno criminoso concertato sarebbe, però, sfumato per l’inaspettata e improvvisa presentazione, all’ultimo giorno utile, di una offerta da parte di una società terza, che, in quanto superiore rispetto a quella formulata dalla società dell’imprenditore indagato, si è, in concreto, aggiudicata la gara. Per i reati sopra descritti, sulla base degli elementi forniti dalle Fiamme Gialle del capoluogo berico, il Sostituto Procuratore della Repubblica di Bassano ha quindi emesso tre avvisi di conclusione delle indagini preliminari in concorso al sindaco, al geometra e all’imprenditore di Conco. Ma il sindaco Oro non si scompone: “E’ tutto fumo. Procedure regolari”! “E’ tutto fumo!” Si dice tranquillissimo Giovanni Alessio Oro rispetto a quella che considera l’ennesima puntata di una faccenda condotta, da parte del Comune, secondo tutte le regolari procedure. Delle indagini della Guardia di Finanza e delle conseguenti denunce, dichiara di non avene saputo assolutamente niente prima che, nel pomeriggio di martedì 27 aprile, i giornalisti lo chiamassero per avere in merito una sua dichiarazione. “Riteniamo queste indagini superflue, le accuse che ci vengono rivolte sono già state smentite dalla perizia svolta dall’incaricato del tribunale civile di Bassano – dice il sindaco di Foza – che, nell’ambito della causa civile intentata da Nicolino Colpo, vincitore dell’asta nel bando incriminato, ha appurato la validità delle operazioni eseguite e anche che, al contrario di quel che dice Colpo, sotto il terreno oggetto del bando, marmo ce n’è. Sono estremamente pacifico, sicuro che con il proseguo delle indagini si appurerà, ancora una volta, che tutto è trasparente”. “Forse abbiamo un sindaco veggente!” gli fa subito eco Nicolino Colpo. L’imprenditore avesse davanti il pri- mo cittadino di Foza gli chiederebbe senz’altro come può lui sapere con anticipo le conclusioni di una causa civile ancora in corso. “La prossima udienza degli avvocati con il giudice è fissata per il 18 maggio prossimo, ma già un anno fa, il sindaco, in una lettera inviata ai cittadini prima delle elezioni amministrative, in cui si rimetteva in corsa per la riconferma, aveva dato la sentenza definitiva dicendo che il mio ricorso sarebbe stato sicuramente respinto. Come fa a dirlo ancora prima che si esprima il giudice?”. Nicolino Colpo è in causa col Comune proprio per quell’asta “turbata” per la quale Oro insieme a Roberto Costa , tecnico esterno delegato dal 2004 agli affari relativi al patrimonio del Comune di Foza e il cavatore di Conco Alfonso Colpo sono stati denunciati dalla Guardia di Finanza per abuso d’ufficio e turbata libertà degli incanti. “Il sindaco si è dichiarato tranquillo? – chiede Colpo – beh, io sono ancora più tranquillo di lui, fiducioso che la giustizia farà il suo corso. Questo è solo l’inizio di un’escalation che porterà a galla tantissime altre azioni illecite, non solo a Foza. Sono troppi i dubbi e gli interroga- tivi su questa vicenda per poter dire che tutto è trasparente”. Nicolino Colpo è in causa con il Comune perché rivuole i 50 mila euro del deposito cauzionale che gli erano valsi l’aggiudicazione della gara in questione. Li rivuole perché sotto quel terreno non ci sarebbe marmo a sufficienza e non vale la pena dunque iniziare la coltivazione. “L’ho scoperto, dopo, a seguito di alcuni sopralluoghi effettuati da esperti geologi da me incaricati Perciò chiesto il rimborso del deposito cauzionale che con molta arroganza mi è stato negato e quindi sono ricorso alle vie giudiziali”. Ma il sindaco dice che il marmo c’è! “Certo, su un terreno di diecimila metri quadrati – controbatte Colpo – la parte sfruttabile è il 10/15%. Questo ha appurato il perito del Tribunale, una percentuale che non è sufficiente. L’asta, come dicono le indagini della Guardia di Finanza, era stata costruita ad hoc per dare in mano quel terreno ad Alfonso Colpo e permettergli di costruire una strada, visto che dal terreno adiacente di sua proprietà non aveva sbocchi a disposizione. Su questo punto pure c’è un grosso interrogativo: come aveva fatto la Regione a dare la concessione di apertura di una cava su un terreno privato senza vie d’uscita? A questo punto sorgono gravi dubbi anche sull’operato non solo del Comune e della Provincia, ma anche della Regione. Anche qui chi di dovere dovrà dare prossimamente delle risposte. Da parte mia andrò avanti fintanto che i miei diritti di libero cittadino non mi saranno riconosciuti”. Stefania Longhini TUTTO PER UNA STRADA? “Nel dicembre 2007 il sindaco Giovanni Alessio Oro propone al consiglio comunale di deliberare l’autorizzazione al mutamento di destinazione di terreni gravati da uso civico per la realizzazione di una strada a servizio della cava a suo tempo richiesta dalla ditta C&C Marmi Snc di Conco, facente capo ad Alfonso Colpo, dimenticando forse che la strada da realizzare interessava direttamente l’area che il Comune, nel dicembre del 2005 , aveva aggiudicato a me. Da notare che la strada nel dicembre 2007 era già stata rea- lizzata, perché serviva alla adiacente cava di Alfonso Colpo, senza, a questo punto, le prescritte autorizzazioni amministrative”. E’ questa la ricostruzione fatta da Nicolino Colpo sulla vicenda riguardante la realizzazione della via di collegamento tra la Provinciale per Valstagna e la cava Bisbant in concessione alla C&C Marmi. Una questione che risulta piuttosto ingarbugliata della quale il nostro giornale si era già occupato un paio d’anni fa con la minoranza, guidata da Carlo Lunardi, che contestava alla giunta “la non regolarità dei lavori e il non rispetto del diritto storico d’uso civico”. La risposta del sindaco non si era fatta attendere. “La realizzazione della strada è stata iniziata prima del tempo dal cavatore – aveva detto Oro - circostanza che potrà procurare sanzioni e un fermo temporaneo dei lavori, ma, riguardo all’uso civico, specifico che si tratta di una strada per tutti che potrà servire al Comune per le sue esigenze connesse alle utilizzazioni boschive, ai cittadini per l’esercizio dell’uso civico del legnatico e ad altri cavatori nel caso di apertura, in zona, di altre cave”. S.L. 8 Sabato1 maggio 2010 l’Altopiano 19 CINEMA A maggio Gallio si tinge di nero con la nuova rassegna cinematografica del Cineghel L’iniziativa prevede la proiezione di sei pellicole del genere noir, oltre a una ricca selezione di narrativa disponibile presso la sala del cinema per tutto il mese “Gallio in nero” è il titolo della rassegna cinematografica, abbinata anche a un ampio spazio di letteratura noir e giallistica, che il Cineghel, in collaborazione con il Comune di Gallio, propone per tutto il mese di maggio. Gli amanti del thriller, della suspense, di storie i cui protagonisti sono personaggi oscuri, oltre a godere della proiezione di sei film del genere, troveranno presso la sede del cinema uno stand dove poter visionare e acquistare un’ampia gamma di libri di narrativa noir dei migliori autori, disponibile in tutte le giornate di apertura della sala. Le proiezioni dei film sono previste nelle serate di martedì e giovedì. Questo il calendario completo delle proiezioni, con inizio alle ore 21: martedì 4 maggio “Amabili resti” (drammatico –thriller), film del 2009 diretto da Peter A Rotzo si presenta il libro “Altipiani di fuoco” Il libro “ Altipiani di fuoco. La Strafexpedition austriaca” sarà presentato il prossimo 15 maggio, alle ore 20.30 presso la sala consiliare di Rotzo. L’opera, di cui ne è autore lo storico Leonardo Malatesta è edito dall’Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano, Comitato di Treviso, e tratta dell’offensiva austriaca del maggio – giugno 1916 in Trentino. Durante l’incontro si discuteranno i contenuti del volume, con particolare rilevanza alla genesi dell’idea asburgica di effettuare l’operazione contro l’alleata Italia, da fine ‘800 fino allo scoppio del conflitto mondiale, soffermandosi sulle dottrine della guerra di montagna allora in voga, sul ruolo del saliente trentino nel teatro strategico di confine e sulle prime azioni belliche nel 1915. Jackson, adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di Alice Sebold; giovedì 6 maggio “L’ombra del dubbio”, thriller di Alfred Hitchcock del 1943, che nel 1991 è stato scelto per la preservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti. Martedì 11 maggio sarà la volta di “Fuori controllo” (thriller) di Martin Campbell; giovedì 13 maggio toccherà a “L’infernale Quinlan” (poliziesco) del 1958 scritto, diretto e interpretato da Orson Welles, liberamente tratto dal romanzo Badge of Evil di Whit Masterson. Martedì 18 maggio è in programma “Frozen riverFiume di ghiaccio”(thriller) un film indipendente del 2008, scritto e diretto da Courtney Hunt; infine, a chiudere la rassegna, che i responsabili si augurano dia il via a un appuntamento permanente, sarà martedì 25 maggio “Gilda” (drammatico-thriller-noir) film del 1946 diretto da Charles Vidor, con Rita Hayworth, Glenn Ford e George Macready. Il costo di ingresso prevede biglietto unico a 2 euro. Silvana Bortoli “Storia fotografica della Grande Guerra”. Presentazione sabato 1 maggio a Forni “La grande guerra nella Valle dell’Astico – terra di confine”, è con questo titolo che Delmo Stenghele apre la copertina del suo volume recentemente dato alle stampe. “Questa selezione fotografica – afferma l’autore nella prefazione – può essere una finestra aperta sul passato, un viatico per meglio conoscere i tempi andati”. E Stenghele è riuscito egregiamente nel suo intento, raccogliendo tra le pagine dozzine di immagini che spiegano la realtà pre e post bellica, il profugato degli abitanti di Casotto e Pedemonte, la battaglia dei Forti e le fasi della “Spedizione Punitiva” dell’Austria verso l’Italia. “Terra di Confine”, pubblicato con il patrocinio dei Comuni di Casotto, Valdastico, Lastebasse e Pedemonte, tratta nei vari capitoli gli avvenimenti ac- caduti presso i territori posti a ridosso dell’Altopiano dei Sette Comuni, arrivando con le rappresentazioni in bianco e nero alle postazioni fisse di Vezzena e Luserna, Doss del Sommo e Sommo Alto.Oltre duecento pagine per più di 700 istantanee con precise didascalie, unitamente a importanti documenti raccolti in anni di ricerche dal curatore dell’opera. Nell’occasione della presentazione (Sabato 1 maggio ore 19,30) a Forni sarà riallestita e ampliata la mostra che ha dato lo spunto per la pubblicazione. Il volume sarà disponibile presso la sede locale degli Alpini. G.D.F. Jeff Bridges Al Cinema Lux anche quest’anno sarà un “Maggio da Oscar” Giunta alla settima edizione la rassegna cinematografica dedicata alle pellicole più premiate nell’ edizione agli Academy Award - Si comincia giovedì 6 e venerdì 7 maggio con “The Hurt Locker” vincitore di 6 Oscar con i suoi 2.713.migliardi di Il Circolo Effetto Cinema dollari incassati in tutto il Asiago organizza per il mese mondo. Il terzo film della di Maggio la consueta rasrassegna sarà Il nastro biansegna Cinematografica co, Palma d’oro al Festival “Maggio da Oscar” dedicadi Cannes 2009 e Golden ta alle opere più premiate Globe 2010: miglior film straalla serata degl’Oscar. Si niero, la storia di un villaggio inizia con il film “The Hurt della Germania protestante Locker” vero mattatore deldel nord nel 1914, poco pril’ultima edizione degli ma dell’inizio della prima L’Academy Award, la pelguerra mondiale. Si concenlicola narra i 40 giorni al tra sui ragazzi del coro del fronte, in Iraq, di una squavillaggio e le loro famiglie: dra di artificieri e sminatori quella del barone, dell’intendell’esercito statunitense, 6 Oscar 2010 come miglior film, regista, Avatar sceneggiatura originale, miglior montaggio sonoro, miglior sonoro, miglior montaggio. A seguire si proietterà Avatar, l’opera di James Cameron vincitore di 3 Oscar : miglior scenografia, migliore fotografia, migliori effetti speciali ma soprattutto vincitore al botteghino dente, del reverendo, del medico e dei contadini. La pace della comunità viene improvvisamente turbata da una serie di avvenimenti inquietanti di cui si cerca il colpevole all’interno del villaggio. L’ultima pellicola rella rassegna sarà Crazy Heart un film del 2009 diretto da Scott Cooper, basato sull’omonimo romanzo, incentrato sulla vita di un cantante country alcolizzato interpretato da Jeff Bridges. Il film ha vinto 2 Premi Oscar: miglior attore protagonista (J. Bridges) e “Miglior canzone originale”, andato al brano “The Weary Kind”. La tessera per la visione dei 4 film costerà 10 euro per i tesserati Cineforum 2009/10 e 15 euro per i non soci. Il primo film si proietterà giovedì 6 e venerdì 7 maggio con inizio alle ore 20.45. D.D. LA GRANDE GUERRA IN PILLOLE Quarta puntata della rubrica posta in essere grazie al museo della Grande Guerra di Canove che ci mette gentilmente a disposizione il suo archivio. Sfogliando le copie del supplemento settimanale illustrato del «Corriere della Sera» questa volta ci imbattiamo in tre brani di carattere sanitario. Anche qui le notizie si riflettono dai vari fronti europei, e il carattere dell’informazione rimbalza tra il serio e il faceto, paradossalmente il brano sul soldato colpito eccezionalmente da 68 ferite lascia esterrefatti, come pure la sua “prevista” guarigione in un periodo in cui la medicina era da considerarsi agli albori. Da “La Domenica del Corriere”, 18-25 giugno 1916, “La tenia contro i tedeschi” Negli ultimi mesi del 1915 un’epidemia mortale infierì nelle trincee tedesche; una quantità di boches (come li chiamano i francesi) avevano la tenia. Il male derivava dalle salsicce di Francoforte inviate ai soldati in grande abbondanza. I salumai di Francoforte, sia per mancanza di combustibile, sia per l’aumento terribile dei prezzi, non facevano cuocere abbastanza i loro prodotti, sicché i germi della tenia, esistenti quasi sempre nella carne di maiale, non venivano distrutti e producevano gravi danni all’esercito. La tenia prussiana era assai difficile da espellere, ed un maggiore tedesco diceva che due cose erano difficili in quel momento: 1° fare uscire il soldato tedesco dalla trincea, 2° fare uscire la tenia dal soldato tedesco. Da “La Domenica del Corriere”, 6-13 dicembre 1914, “Un ferito eccezionale” Un soldato caduto sul campo e trasportato a Parigi per subirvi una operazione presentava ben sessantotto ferite distinte, la maggior parte delle quali prodotte da armi da fuoco, schegge di shrapnell e palle di fucile. Il più singolare si è che la guarigione di questo ferito sembra assicurata. Da “La Domenica del Cor- riere”, 3 –10 gennaio 1915, “La guerra e i feriti” Dal 15 settembre al 30 novembre i soldati feriti francesi ascesero a 489.735, secondo le dichiarazioni ufficiali della direzione di sanità militare. Di essi soltanto il 2,48 per cento morirono e l’uno e mezzo per cento rimasero inabili al servizio; mentre il 50 per cento di curati sono già tornati a combattere. Il 25 per cento sono in convalescenza ed il 17 per cento sono ancora in cura. Tali cifre rappresentano la mortalità più bassa tra quelle constatate nelle guerre moderne; e sono dovute in parte alla perfezione dei servizi sanitari che consentono di trasportare i feriti con gli stessi treni i quali condussero i combattenti sul fronte, all’abbondanza dei materiali – i francesi soltanto dispongono di 3968 ospedali e di 360 mila letti, numero superiore al bisogno – ed in parte all’eroismo dei medici che per soccorrere i caduti si avanzano sino alla linea del fuoco. A questo proposito dice il Medical Record che fra il 31 ottobre e la metà di dicembre, cioè in 45 giorni circa morirono ben 135 medici addetti all’esercito tedesco (9 in un solo giorno), 4 dei quali uccisi sul campo mentre adempivano al loro pietoso ufficio. GDF onale Asiago (Vi) siago (Vi) 606 517 1460517 .it 8 Sabato 1 maggio 2010 l’Altopiano 20 Hockey Inline A1 INLINE Vipers in finale... all’Odegar? Ritorna il “classico”: lo scudetto sarà (ancora) un affare tra Rigoni di Asiago Vipers ed Edera Trieste. Si inizia domenica 2 maggio dalla città giuliana; poi due volte in casa (ma dove?) dei campioni in carica Un anno sabbatico, caratterizzato da uno storico derby-scudetto, ma questa stagione segna il ritorno all’antico con una finale, la terza nelle ultime quattro edizioni, che oppone la Rigoni diAsiago Vipers all’Edera Trieste. Più di qualcuno, però, alla vigilia dei playoff sosteneva che questo fosse l’anno buono per assistere ad un epilogo inedito e, invece, il tricolore è ancora una questione che si snoda lungo l’asse Asiago-Trieste, con buona pace di chi aveva pronosticato diversamente e delle avversarie, che dovranno riprovarci. Soprattutto i Vipers, da sei anni campioni d’Italia e reduci da un anno un po’ tribolato, sembravano i più in difficoltà. E, invece, più uno li dà per spacciati, più loro si compattano per smentirlo. Anche questo, forse, è uno dei segreti del successo di questo gruppo che ha stravinto tutto, ma che non ha ancora perso il vizio di provarci. A dare la scossa all’ambiente, comunque, è stato soprattutto l’arrivo, come dodici mesi fa, di Gianluca Canei sulla panchina arancionera, al fianco del presidente (e tecnico) Fabio For- Foto Carlo Dal Sasso. te. « Con lui – racconta Andrea Comencini, difensore dei Vipers – la squadra è un’altra rispetto a prima. Ho sempre sostenuto che il doppio ruolo di allenatore e presidente non fosse conciliabile; ora tutti sono al posto giusto ». L’obiettivo è chiudere la stagione (forse l’ultima di questo gruppo, stando ai “rumours” che circolano) da vincitori, ancora una volta. « L’avevo detto – prose- gue Comencini, un anno fa autore del rigore-scudetto a Vicenza – che quando arriva il momento che conta ci siamo! Scatta sempre qualcosa dentro di noi; ci piace vincere e proveremo a farlo anche in questa finale. Gara uno sarà molto importante, abbiamo qualcosa in più rispetto all’Edera, ma sulla pista di via Boegan le differenze di potenziale e tasso tecnico praticamente si az- zerano. Sarà una partita apertissima, ma le prestazioni positive contro Vicenza, fatte anche di concentrazione, disciplina ed ordine difensivo, sono un buon viatico per questa serie ». Una rivalità radicata nel tempo, quella tra Vipers ed Edera, con Asiago che finora ha sempre lasciato le briciole agli avversari, che negli ultimi tempi è stata rinverdita dalla presenza sulla panchina dei giuliani dell’ex capitano ed allenatore dei Vipers Cristian Rela. Un piccolo derby tra amici, insomma, anche per la presenza di altri altopianesi nelle fila rossonere come Fabio Rigoni e Tomas Ferro. E proprio il piccolo attaccante, a segno in gara due di semifinale contro il Ferrara, vivrà l’emozione della sua prima finale contro la prima squa- dra di una società che per anni lo ha visto elemento delle formazioni di Serie A2, conquistando promozioni, senza però poi avere la gioia di indossare la maglia arancionera in A1. « Mi godo questo momento ». Confessa Ferro, che poi aggiunge: « E’ un gran risultato essere in finale, stento ancora a crederci, soprattutto pensando alle difficoltà di questa stagione. Abbiamo giocato sempre con gli uomini contati, ancora di più dopo l’uscita di scena di un giocatore importante come Sotlar (lo sloveno in gennaio ha lasciato l’Edera per trasferirsi di nuovo a Majorca, dove la scorsa settimana ha vinto la Liga), ma abbiamo unito e moltiplicato le forze, riuscendo ad andare fino in fondo ed ora ce la giochere- mo, senza timori ». Partendo da una gara uno nel vostro “bunker”. « Esatto, è un’occasione da sfruttare per provare a vincere e mettere un po’ di pressione addosso ai nostri avversari. Sarà dura e lo sappiamo, anche perché siamo meno tecnici di loro, ma la nostra forza è che non molliamo mai. Abbiamo voglia di provarci; non sempre c’è la possibilità di giocarsi un titolo e quindi… ». Ma questa finale può essere l’occasione anche per una rivincita personale? « No, sono tutti amici, ci conosciamo da tanto tempo. Il dispiacere per non aver mai giocato in A1 con i Vipers c’è, è ovvio, ma si esaurisce qui. Sarà una sfida particolare, quello sì, ma finita la partita andremo comunque tutti a bere una birra insieme ». Stefano Angonese Il calendario della finale (al meglio delle cinque partite). Gara 1 domenica 2 maggio (ore 18) a Trieste (Pista “Foschiatti”). Gara 2 martedì 4 maggio (ore 20.45) in sede ancora da stabilire (Cittadella o Asiago, stadio Odegar) Gara 3 venerdì 7 maggio (ore 21) in sede ancora da stabilire (Cittadella o Asiago, stadio Odegar) * Eventuale gara 4 lunedì 10 maggio (ore 18) a Trieste (PalaChiarbola) * Eventuale gara 5 lunedì 17 maggio (ore 21) in sede ancora da stabilire (Cittadella o Asiago, stadio Odegar) * * in diretta su Rai Sport Più INFO: al momento di andare in stampa la società Asiago Vipers non ha ancora deciso la sede per gli incontri casalinghi. Negli ultimi giorni, infatti, sembra essere tornata d’attualità anche l’ipotesi stadio Odegar (dipenderà dai tempi di allestimento della pista). L’alternativa più concreta resta quella di Cittadella, già teatro della sfida interna di semifinale. Per ulteriori informazioni su sede ed orari consultate i siti internet: www.giornalealtopiano.it oppure www.asiagovipers.it . Odegar: ombelico del mondo inline Tra maggio e giugno Finali nazionali giovanili, Trofeo delle Regioni e raduni delle nazionali Rivedere le otto ruote in linea scorrere all’interno dello stadio del ghiaccio comunale di Asiago, universalmente conosciuto come Odegar, sembrava essere solo un bel ricordo datato primavera 2009. Ma di questi tempi, in quella zona, avvengono “miracoli” sportivi. Tutto, infatti, “giocava” contro la presenza dell’inline all’Odegar: le date dei campionati di hockey su ghiaccio e inline che non si incastravano alla perfezione come un anno fa, il raduno premondiale della nazionale senior di hockey su ghiaccio (fino al 24 aprile) e la laboriosa operazione di trasloco e riassemblaggio della pista di via Cinque. E, invece, ecco servito il sorpresone: l’inline torna a varcare le porte dell’Odegar, diventando tra metà maggio e giugno la capitale di questa disciplina: la Federazione, infatti, nei giorni scorsi ha ufficialmente assegnato agli Asiago Vipers l’organizzazione delle finali nazionali giovanili (14-16 maggio e 21-23 maggio) e del Trofeo delle Regioni (4-6 giugno). Non solo, anche le nazionali, senior e junior allenate rispettivamente dagli altopianesi Cristian Rela e Riccardo Marobin, avranno Asiago come base d’appoggio per preparare le spedizioni mondiali. Insomma, dallo “zeru inline” di qualche settimana fa al pienone delle prossime, anche in ottica di presenze sull’Altopiano, come spiega il presidente dei Vipers Fabio Forte: « Per la nostra società sarà un gran lavoro, da allestire e gestire. Per Asiago, invece, una bella occasione per portare tanta gente quassù. Saranno, infatti, coinvolte una cinquantina di squadre nel corso dei tre fine settimana, con circa 3000 presenze alberghiere previste. Oltre 40 i volontari per l’organizzazione ». Ma come farete con le partite? « Saranno divise tra lo stadio del ghiaccio e via Cinque. In teoria Under 13 e 15 nell’impianto più piccolo (i Vipers sono qualificati con entrambe le formazioni), Under 17 e 20 all’Odegar, che ospiterà anche la finale unica dell’Under 23 ». Ma come vi organizzerete con la pista? « E’ stata affittata dal comune di Varese quella utilizzata l’anno scorso per i Mondiali. I lavori di allestimento, salvo imprevisti, inizieranno a breve ». Ecco, dunque, servita la soluzione al “problema-pista”, con un sensibile guadagno di tempo (niente trasloco e giocando sul 30 x 60 metri niente lavori alle balaustre), visto che lo “stilmat” è arrivato ad Asiago lunedì 26 aprile, pronto per essere assemblato. Con questa tempistica, volendo, anche la finale scudetto (gara 2 e 3 in programma il 4 ed il 7 maggio) potrebbe essere disputata sulla pista dell’Odegar. Infine la nazionale, con Asiago che diventerà, come nel 2007, una sorta di “casa azzurri” (inclusa la rappresentativa italiana che dovrebbe partecipare alla Coppa del Mondo veterani). « Tutti i weekend dal 14 maggio in poi fino al 26 giugno – conclude Forte – vedranno gli azzurri allenarsi qui. Altre 300-400 presenze alberghiere. Come dire che anche con l’inline si può far turismo » S.A. Hockey Ghiaccio, Asiago regala la maglia alla Nazionale italiana Asiago, una delle sue ditte più rappresentative, la Rigoni di Asiago, e la Nazionale Italiana di hockey su ghiaccio insieme. Venerdì 23 aprile, in municipio, è stato celebrato un gemellaggio che si spera possa ripetersi a lungo in futuro, suggellato con il dono di una maglia. Una nuova divisa, sponsorizzata appunto dalla Rigoni di Asiago, che gli azzurri capitanati da Rolly Ramoser hanno indossato per la prima volta in occasione dell’amichevole di lusso svoltasi nella serata di venerdì 23 contro la Russia, L’idea è partita da Mario Lievore, motore di questa iniziativa che ha portato ad Asiago la squadra campione del mondo in carica, la Russia, e la nostra nazionale, entrambe impegnate fra poche settimane nei Mondiali Gruppo A di hockey su ghiaccio. “Una maglia speciale – ha sottolineato Mario Lievore - per il realizzarsi di un sogno che rappresenta un momento importante non solo per l’hockey, ma per l’intera comunità asiaghese. Vorrei co- gliere questa occasione per ringraziare tutti coloro che hanno lavorato e lavorano per questo sport, specie co- loro che lo hanno fatto e lo fanno senza farsi vedere”. “L’hockey asiaghese sta vivendo un momento partico- lare – ha sottolineato il sindaco di Asiago Andrea Gios – con il raggiungimento dell’importante traguardo dei 75 anni di fondazione, lo scudetto appena vinto e questo evento che vanno a coronare nel migliore dei modi tanti anni di attività e di impegno. Mario Lievore e Andrea Rigoni sono l’espressione di un territorio che per questo sport ci ha sempre messo tanta passione”. Parole di elogio per Asiago e per la locale società hockeystica sono state espresse da Gianfranco Talamini, Team leader della Nazionale: “Abbiamo passato qui un periodo importante di preparazione in vista dei mondiali e ci siamo trovati molto bene. Sicuramente Asiago su questo sport non ha nulla da imparare. Ringrazio la città per l’accoglienza riservataci, Mario Lievore e Andrea Rigoni per questa maglia che indosseremo per le amichevoli con la Russia (un’altra era in programma a Bolzano sabato 24, ndr)”. Stefania Longhini 8 Sabato1 maggio 2010 l’Altopiano 21 SCI ALPINO - CAMPIONATI ITALIANI ASPIRANTI SCI ALPINO Si sono svolti a Corno alle Scale in provincia di Bologna, il 6 e 7 aprile, i Campionati Italiani Aspiranti che han visto salire sul secondo gradino del podio in slalom speciale l’atleta altopianese di Treschè Conca Patrick Zattarin. Unica medaglia della categoria per il Veneto, ed è così che Patrick ha portato onore alla nostra regione come Giuliano Razzoli ha portato a casa dalle Olimpiadi di Vancouver l’unica medaglia per l’Italia, anche lui in slalom. Una medaglia attesa Medaglia d’argento a Patrick Zattarin Unico podio della categoria per il Veneto. Bel risultato in slalom speciale per l’atleta di Treschè Conca a conclusione di una stagione ricca di soddisfazioni dopo una stagione che lo ha visto a gennaio primo a Folgaria in una Fis Junior del Trentino e secondo assoluto per soli quattro centesimi in due manche; a San Vito di Cadore di nuovo sul gradino più alto del podio; a febbraio a Cortina secondo in una Fis Junior e a marzo ancora primo in slalom, ai Mondiali Cittadini svoltisi a Caspoggio. Disciplina a lui congeniale lo slalom speciale, forse perché fin da bambino si è sempre allenato sulle nevi del Monte Verena, dove è più faci- le migliorare in tale specialità e dove anche quest’anno gli è stata offerta la possibilità, con un occhio di riguardo, di potersi allenare. Ha comunque ottenuto buoni risultati anche in slalom gigante e in super G, dove deve però lavorare ancora per ottenere i risultati che le sue capacità fanno auspicare. Un esempio per molti p e rc h é c o n l ’ i m p e g n o costante, il duro lavoro e anche il sostegno solerte dei genitori si possono ottenere risultati e belle soddisfazioni. Guido Carli confermato La stagione dorata del fondista Gino Ceccato nel consiglio della Fisi Ormai il nome di Gino Ceccato un riconoscimento inatteso, Guido Carli ottiene la riconferma nel Consiglio Federale della Federsci al termine della tornata elettorale convocata lo scorso 24 aprile a Torino dove si è pure registrata la permanenza ai vertici del “numero uno” uscente Giovanni Morzenti. Unico candidato vicentino a cariche federali Guido Carli ha ottenuto 41639 voti classificandosi al quinto posto fra i quattordici consiglieri espressi dagli sci club di tutta Italia giunti numerosi in Piemonte, il 75,09% degli aventi diritto al voto, per una assemblea elettiva molto partecipata anche grazie alle due forti candidature presentate: il già citato Giovanni Morzenti e Carmelo Ghilardi suo vice nel triennio 2007-10. La campagna elettorale ha coinvolto in pieno anche gli sci club altopianesi e vicentini appositamente riunitisi a Schio per valutare le candidature. Al termine di quell’incontro, presente anche lo stesso Guido Carli, le società intervenute si erano assunte l’impegno di sostenere il duo-Morzenti-Carli in quella che sembrava una corsa alla riconferma del tutto agevole. Al “Lingotto” di Torino, sede della “convention bianca” la candidatura di Carmelo Ghilardi prendeva invece rapidamente quota tanto che nel corso dello scrutinio non pochi ipotizzavano un ribaltamento dei pronostici. Non è andata così per soli 2757 voti sugli oltre 115mila espressi nelle urne. A questo proposito sulla riconferma del presidente, di Guido Carli e degli altri eletti nella listaMorzenti molto hanno pesato i suffragi espressi direttamente o per delega in loro favore dalle società altopianesi e pedemontane presenti nel capoluogo piemontese. Un pacchetto di voti davvero consitente rivelatosi prezioso proprio al momento giusto. Toccherà ora al riconfermato numero uno degli sport invernali italiani distrubuire gli incarichi ed i referati. Guido Carli era titolare del settore sci nordico. Potrebbe riavere quella delega come essere incaricato di occuparsi d’altro. Molto dipenderà dall’atteggiamento che andranno ad assumere i sette consiglieri sul totale di venti eletti (quattordici “laici”, quattro atleti e due tecnici) che in campagna elettorale si erano schierati per Carmelo Ghilardi. Fra questi c’è anche il campione cortinese Kristian Ghedina il cui intervento al Lingotto è stato subissato dagli applausi. Il nodo sarà sciolto a breve in quanto l’attività federale non si può interrompere dati i molti impegni e le altrettanto importanti scadenze cui il neoeletto consiglio federale deve far fronte quanto prima. Renato Angonese è sinonimo di grandi successi sportivi, e lo è non solo a Enego dove Gino vive, ma in tutto il mondo del fondo, nazionale ed internazionale; e nella stagione che si è appena conclusa, questo lo si può affermare più che mai. Sabato scorso 24 aprile, a Trento, durante le premiazioni del Mastertour 2009-2010 (challenge di sci nordico amatoriale), giunto ormai alla 6^ edizione, erano presenti le delegazioni dei paesi che organizzano le varie gare. Gli organizzatori hanno riconsiderato le diverse prove che compongono questo brillante campionato riservato alle categorie Master, e per quanto riguarda Enego, rappresentato dal suo Assessore allo sport Davide Dalla Costa, dato il buon successo della Marciabianca, hanno accettato di collocare al sabato la gara dei 25 Km, pur riconfermando la Marciabianca Kids riservata ai giovanissimi, lasciando per la giornata di domenica invece la classica granfondo di 50 Km. Ma la grande soddisfazione di Enego è giunta grazie alla premiazione di Gino Ceccato, nella categoria U4 (anni 1954 – 1948) fondo a tecnica libera, classificatosi al 1° posto. “E’ da 6 anni che partecipo al Mastertour, da quando è nato, ho svolto bellissime gare, ho raccolto diversi e soddisfacenti successi, ma il primo posto finale lo avevo sempre e solo sfiorato. Quest’anno invece finalmente posso godermi questo successo che viene a coronare una intera stagione, davvero perfetta. I successi sportivi sono sicuramente frutto di una buona ed attenta preparazione, ma soprattutto di un lungo periodo in cui fisicamente sono stato davvero benissimo”. Così commenta Ceccato, la sua stagione dorata. Un bellissimo e meritato epilogo che giunge al culmine di un periodo costellato di vittorie non indifferenti, fra tutte le tre fantastiche medaglie d’ argento conquistate in terra slovena, lo scorso mese di gennaio, in occasione delle prime Olimpiadi Master tenutesi a Bled, nella 15 Km TL , nella 30 km sempre a tecnica Libera e nella staffetta 3x5 con il veronese Guido Masiero e l’inossidabile Martini di Asiago. Il successo nel Mastertour è il risultato di vari successi, raccolti in ben 8 gare delle 15 che compongono questo circuito dedicato alla categoria Master appunto: La Sgambeda a Livigno, Lavazè Hihto a Passo Lavazè, Befanalauf a Lavarone – Luserna, Millegrobbe a Lavarone, Dobbiaco Cortina, Val di Vizze a Bolzano, Val Casies sempre in provincia di Bolzano e la casalinga Marciabianca. Solo nella prima gara, quando l’allenamento non era stato ancora messo a punto si è dovuto accontentare del 3° posto, poi sono stati tutti allori! Tuttavia, Gino ammette che una cosa l’ha particolarmente emozionato ed inorgoglito sabato a Trento, e cioè il riconoscimento avvenuto di fronte a tutti i suoi amici e campioni di fondo, ricevuto dall’Assessore Dalla Costa, per avere con il suo operato e i suoi preziosi consigli, favorito l’ingresso della Marciabianca nel circuito Mastertour, rendendola una delle gare tra le più apprezzate. Per questo motivo sono stati premiati anche Silvano Berlanda e Roberto De Zolt, due grandi alteti e oggi, contemporaneamente, anche abili organizzatori. Con Ceccato, per i successi nel Mastertour, sono stati premiati anche altri due vicentini: Marco Crestani anno 1964 di Rubbio, che nella categoria U2 ha fatto incetta, aggiudicandosi a pieno merito il titolo per quanto riguarda sia la tecnica classica, sia la tecnica libera, un fondista completo e fortissimo; poi il fuoriclasse Roberto Martini, classe 1941, diAsiago, che dopo gli invidiabili successi raggiunti nelle Olimpiadi Master, non ha voluto mancare il successo nella categoria U5 del Mastertour, riconfermandosi, se mai ce ne fosse bisogno, un grande atleta. L’Altopiano e la provincia di Vicenza sono presenti al Mastertour solo da un anno ospitando nel proprio territorio una sola gara, la Marciabianca, ma a livello di atleti, non c’è dubbio sanno ben figurare, con fondisti di primordine. Infine , va’ segnalato che, giusto per non cullarsi troppo negli allori, Ceccato si sta già allenando per portare a termine il Gran Prix Endurance, che si articola in tre gare di resistenza e fatica, la Marciabianca di fondo che si è appunto già svolta, dove Gino si è piazzato al 30° posto assoluto e al primo di categoria; la granfondo di Breganze 140 Km in bicicletta prevista per il 9 maggio e la mezza maratona di Bassano di 21 Km per il prossimo primo settembre. Stefania Simi Silvio Fauner premia alcuni giovani fondisti 8 Sabato 1 maggio 2010 Giulia Giannesini sul podio delle Cucciole l’Altopiano Il premio a Maurizio Stella consigliere della banca Popolare di Vicenza 22 SCI Rinnovato successo per il “don Bosco” Al Millepini la premiazione degli atleti che hanno partecipato alla sessantesima edizione della manifestazione sportiva. Presente per l’occasione anche il presidente della FISI Giovanni Morzenti Per festeggiare come si conviene un “compleanno” importante qual’era quello della sessantesima edizione del Trofeo Don Bosco, al “Millepini” di Asiago si è fatto il pienone di piccoli atleti, genitori, nonni, sportivi famosi ed autorità. Una cornice simpatica e festante per ricordare come questa mini-olimpiade invernale riservata ai giovanissimi dell’altopiano rappresenti un evento ormai divenuto irrinunciabile nel quale crede molto anche la Banca Popolare di Vicenza sponsor della manifestazione organizzata dall’Us Asiago Sci in collaborazione con le Scuole Sci Altopiano, patronati e parrocchie dei Sette Morzenti consegna un riconoscimento a Antonio Carli e Gianni Arduini ultimi rimasti dei fondatori del Trofeo Don Bosco Comuni, Comune di Asiago, Provincia di Vicenza, Consorzio Turistico Asiago 7 Comuni, Centro Fondo Golf e Società Impianti Kaberlaba. Andrea Gios, sindaco del capoluogo altopianese, ha ricordato come… “Il don Bosco è la nostra olimpiade dove tutti i giovani dell’altopiano si ritrovano, ormai da decenni, per gareggiare e far festa assieme”, mentre Giovanni Morzenti, presidente della Federazione Italiana Sport Arduini ed Antonio Carli. Invernali, nel ricordare i Bortoluzzi. suoi trascorsi di ex-allievo Prima della festosa consegna Entrambi, sessant’anni fa, salesiano nella a tutti delle classifiche, slalom furono fra i fondatori del bergamasca, ha riproposto gigante e sci nordico, e di “don Bosco” e dopo oltre una frase del Santo pie- una maglietta a ricordo del- mezzo secolo sono ancora la sulla breccia a testimoniamontese secondo il quale l’avvenimento, “i grandi sono i piccoli” premiazione di due dirigenti re della validità di quelR.A. invitandoli perciò a prose- sportivi asiaghesi: Giovanni l’idea. guire nella pratica Morzenti premia il presidente dell’ U.S. Asiago sportiva per cresceSergio Vellar e il Sindaco Andrea Gios re sempre meglio. Presenti anche Giulia Gianesini, Sergio Rigoni e Luca Stefani oltre al direttore agonistico dello sci nordico Silvio Fauner, al presidente dell’Us asiago Sci Sergio Vellar, al consigliere federale Guido Carli ed al presidente regionale Fisi Roberto Circolo Pattinatori Asiago, il bilancio della stagione appena conclusa Si è recentemente conclusa la stagione agonistica del Circolo Pattinatori Asiago, che anche quest’anno ha vantato buoni risultati sia a livello nazionale che regionale, nelle gare organizzate dalla Federazione Italiana Sport Ghiaccio. Per cominciare, la prima competizione in programma è stato un memorial internazionale, la Coppa dell’Amicizia a Merano, che ha visto le nostre atlete confrontarsi con pattinatori di varie nazionalità. Buoni piazzamenti per Diletta Busin, Elisa Leone, Giulia Povoledo e Marta Stefani, considerando anche la grande affluenza alla gara. Tra dicembre e marzo si è poi susseguita la serie delle quattro gare trivenete Free valide per la qualificazione alla Coppa Italia, rispettivamente a Cavalese, Pontebba, Cortina e Vipiteno. Convocati dal Comitato regionale a rappresentare la regione alla finale di Coppa Italia, svoltasi a Como nel weekend tra 9 e 11 aprile, sono stati Giacomo Costa (sempre presente sul gradino più alto del podio nelle quattro gare di qualificazione) per categoria Principianti A, Diletta Busin in Esordienti B, Marta Stefani in Principianti B, , Ylenia Rossi in Novice B, Martina Rossi in Junior. Le atlete non qualificate, tra cui Giulia Povoledo, Diandra Tumolero, Valentina Vellar, Erica Ambrosini, Giada Leone e Denise Rossi, hanno Comunque ottenuto ottimi piazzamenti nelle quattro tappe Free. A Como I risultati sono stati particolarmente buoni per Marta Stefani e Diletta Busin, che hanno ottenuto il punteggio necessario al passaggio in Categoria federale per la prossima stagione: lo score totale di Marta, 25.43, le è valso il sesto posto nella rispettiva categoria, mentre quello di Diletta, 20.78, l’ha portata in nona posizione. Entrambe le categorie contavano ciascuna 27 atlete in gara. A concorrere a livello federale, nel corso della stagione, è stata invece Elisa Leone, per la categoria Esordienti B: dopo due gare di qualificazione, una a Feltre e una a Torino, Elisa è stata convocata per la finale nazionale, il Trofeo delle Regioni a Pinzolo. Nella gara di Torino, a marzo, aveva infatti ottenuto un ottimo decimo punteggio tecnico, su un totale di 45 atlete in gara. Per concludere, a fine marzo si è svolto l’annuale Trofeo Città di Feltre, giunto quest’anno all’ottava edizione. Il Trofeo prevedeva sia una gara Free, valida per tutti gli atleti che non avevano partecipato alla Coppa Italia, sia una competizione intersociale, per coloro che invece non avevano preso parte a gare Free o federali nella stagione in corso. Per le categorie Free, Giulia Povoledo e Giulia Panozzo hanno conquistato la medaglia d’argento rispettivamente in Cadetti e Junior. Buoni risultati anche per Diandra Tumolero, Valentina Vellar, Erica Ambrosini e Giada Leone. Per quanto riguarda la gara intersociale, è stato Luca Dalle Molla a salire sul gradino più alto del podio nella categoria Esordienti maschile, mentre nella corrispondente categoria femminile ha gareggiato Nicole Munari, classificata ottava. Anche la piccola Elisa Scuderi ha ottenuto un buon ottavo posto in categoria Esordienti A. Per festeggiare il termine della stagione, come da tradizione, atleti grandi e piccoli si sono esibiti singolarmente e in gruppo durante l’annuale saggio finale organizzato dal Circolo, lo scorso 18 aprile. Al di là delle competizioni, è da ricordare inoltre che quattro ex atlete della società hanno superato con successo il test d’ammissione per il corso istruttori, tenutosi a Brescia a inizio marzo: si tratta di Manuela Stefani, Carrie Tessari, Alessia Mosele e Giulia Panozzo, alle quali il Circolo fa i migliori auguri per l’esame vero e proprio, che si terrà nella prossima stagione. Infine, a nome della Società, il Presidente Gianbattista Forte desidera ringraziare tutti coloro che hanno contribuito all’attività del Circolo Pattinatori: in primo luogo il Comune di Asiago per aver reso disponibile agli allenamenti il Palazzetto dell’Hodegar; quindi gli sponsor che, con il loro contributo, hanno permesso l’acquisto di materiale per gli atleti: la Cassa di Risparmio Veneto, la Cassa Rurale e Artigiana di Roana, la Banca Popolare di Marostica, l’Apicoltura Guoli, il Bar Sport di Asiago, Paccanaro Domenico e il Ristorante Amicizia di Roana; infine, un ringraziamento speciale va naturalmente alle allenatrici, Anita Forrer, Mariuccia Sordelli, Maria Letizia Rigoni, Manuela Stefani e la coreografa Cristina Pulga, new entry nello staff del Circolo, per l’impegno con il quale si sono dedicate alla crescita, sportiva ed interiore, dei nostri atleti. Arrivederci alla prossima stagione! 8 Sabato1 maggio 2010 l’Altopiano 23 Un po’ più vicini alla salvezza CALCIO Il Canove conquista tre punti d’oro contro il Borso San Eusebio. La battaglia per la permanenza in prima categoria prosegue domenica 2 maggio alle ore 16.30 all’Armando Frigo Calcio - Terza categoria. Ancora sconfitte le nostre formazioni Anche questo scorcio conclusivo di stagione è purtroppo caratterizzato da qualche amarezza e delusione di troppo per le nostre squadre impegnate nel campionato di terza categoria. Nel girone “B” altri due passi falsi per l’Asiago Calcio Altopiano, che ha collezionato in serie le sconfitte n. 14 (1-2 contro il Galvanauto Motta) e n.15 (2-4 per mano del Faizanè). I giallorossi di Marcello Carlesso, ormai da tempo senza ambizioni in questo torneo di transizione, nelle ultime tre giornate (il 16 maggio si recupera uno dei turni cancellati per la neve) potrebbero, comunque, diventare “arbitri” delle sfide a distanza per la promozione e la zona playoff. Tra le avversarie da affrontare, infatti, ci sono anche S. Paolo e Molina. Solo 180’ separano, invece, il GLC Soccer Team dalle vacanze nel girone di Bassano. Nelle ultime due uscite sono arrivate altrettante battute d’arresto: prevedibile quella (2-0) contro la Virtus Colceresa, lanciatissima verso un posto per la post season,; decisamente meno, invece, anche per le proporzioni (1-3), quella di domenica scorsa patita contro il non certo irresistibile Montecchio Precalcino. Anche per il GLC una stagione di assestamento dopo la retrocessione (e conseguente fusione estiva tra Lusiana Conco e Gallio) utile per iniziare a costruire il proprio futuro. Le classifiche. Girone “B”: Cogollo punti 56; Silva 1950 e Molina 54; Monte Malo 52; S. Paolo e U.C. Thiene 49; Galvanauto Motta 46, Novoledo Villaverla 42; Siggi Schio 36; Faizanè 34; Arsiero 29; Asiago 28; Valli 24; Zugliano 18; Rozzampia 13; Giavenale 9. Stefano Angonese GironeBassano: Eurocalcio punti 76; Aurora S. Giuseppe 59; Cresole 58; Villaggio S. Lazzaro 51; Virtus Colceresa 50; Real Stroppari 44; Pall. Vigardolo 39; Facca 34; Fellette * ed Arsenal Cusinati 32; Marchesane 28; GLC 27; Montecchio Precalcino 26; S. Pietro Rosà * 25; Tezze Brenta * 24; SST 11. * una partita in meno Prossimo turno. Girone “B”: domenica 2 maggio (ore 16.30) Asiago-S. Paolo. Girone “Bassano”: domenica 2 maggio (ore 16.30) Palladiana Vigardolo-GLC. Nota: le gare delle formazioni altopianesi potrebbero subire variazioni di luogo. Marcello Carlesso Tre punti d’oro conquistati dal Canove domenica scorsa sul campo del Borso San Eusebio, ennesimo scontro diretto per la salvezza. Una partita combattuta e vittoria sudata che riscatta la prestazione del Canove della settimana precedente quando, sul terreno amico, non è riuscito ad andare oltre il pareggio contro un San Fortunato intento a non prenderle. Domenica 18 il Canove ha fatto il suo ritorno all’Armando Frigo dopo quattro mesi di pellegrinaggio in pianura per l’impraticabilità del proprio campo. Un ritorno a casa dal sapore dolce amaro per una partita contro il San Fortunato dove i gialloblu hanno pareggiato 1 1 lasciando sul campo due punti preziosissimi in chiave salvezza. Perché in campo c’è stata un’unica squadra, quella gialloblu, che comunque il San Fortunato ha saputo accortamente controllare nonostante il Canove lo abbia schiacciato nel proprio terzo difensivo per oltre un’ora. Colpevoli però i gialloblu nel non riuscire a capitalizzare le numerose occasioni create. Domenica 25 invece il Canove ha suonato un’altra musica. Anche se con qualche nota ancora stonata. Passati in vantaggio al 27’ del primo tempo, i gialloblu hanno controllato, giocando una partita un po’ più difensiva, cercando di non scoprirsi per portare a casa la posta piena. Ed invece il Borso prima pareggia e poi nel secondo tempo passa in vantaggio cercando di imporre la sua composizione. Pareva che la partita si avviasse verso un’altra cocente delusione, ma, sarà stata la visione del fondo della classifica, a 5 minuti dalla fine i gialloblu sono riusciti a pareggiare. Poi, spingendo sull’acceleratore e sono passati in vantaggio ad un minuto dal fischio finale avvicinandosi così all’obiettivo salvezza. La battaglia prosegue domenica 2 maggio alle ore 16.30 a Canove contro l’Alto Astico, penultima partita e altro scontro salvezza. Forza Canove. Gerardo Rigoni Classifica prima categoria girone “C”. Mussolente punti 61; Pove 56; Dueville 45; Scledum ed Azzurra Sandrigo 43; Sarcedo 42; Malo e Summania 39; Alto Astico 37; Carmenta e Canove 36; Travettore 34; Borso S. Eusebio 32; Poleo Aste 31; S. Fortunato 23; Isola 14. Prossimo turno. Domenica 2 maggio (ore 16.30) Canove-Alto Astico. CALCIO A 5 La squadra asiaghese di calcio a 5, sponsorizzata dall’Immobiliare Stella di Asiago ha giocato e vinto lunedi’ scorso l’importante sfida contro gli Americans di Vicenza , riuscendo, al termine di una partita giocata in maniera perfetta, ad imporsi con il risultato di 4 ad 1, ed aggiudicandosi cosi’ la possibilita’ di andarsi a giocare la fase finale provinciale del campionato che avra’ luogo sabato 8 maggio 2010, a partire dalle ore 14, presso il prestigioso palcoscenico del Palasport del Centro Sport Una vittoria che vale le finali Palladio a Vicenza. L’avversario della prestigiosa finale raggiunta dalla squadra asiaghese sara’ la squadra del Vicenza - Rizzetto Team , una compagine agguerrita e molto tecnica, che dispone di un attacco molto prolifero in termini di gol realizzati ed una difesa molto ermetica che solitamente concede molto poco alla squadra avversaria; servira’ sicuramente una prestazione maiuscola dell’intera compagine asiaghese per portare a casa la vittoria finale che significherebbe il tanto agognato passaggio alla categoria superiore , andando a disputare così, nella prossima stagione, il campionato provinciale di serie A1. Cresce nel frattempo l’attesa per il prossimo e decisivo impegno della seconda squadra sponsorizzata dall ‘IMMOBILIARE STELLA – ASIAGO, gia’ partecipante al campionato di serie A1, che dovra’ invece affrontare la forte compagine del Vicenza - San Pio ; anche in questo caso servira’ una prova magistrale dei nostri ragazzi per staccare il biglietto che garantirebbe l’accesso alla finale che assegnera’, sempre il giorno 8 maggio 2010 al Palasport di Vicenza, il titolo di campione della provincia di Vicenza. Sarebbe una soddisfazione enorme per la giovane societa’ asiaghese portare entrambe le proprie squadre alle finali provinciali, il giusto epilogo di una stagione agonistica lunga ed impegnativa, ma sicuramente ricca di soddisfazioni. Alessandro Cunico PROSEGUE LA MARCIA DEI KARATEKA ALTOPIANESI Non conosce soste il calendario degli appuntamenti del karate, appuntamenti a cui gli atleti delle palestre altopianesi del Maestro Marino Rossi si presentano sempre con grande preparazione e professionalità, ottenendo ovunque consensi e successi. Partenza “in casa”, domenica 18 aprile, con la seconda tappa del “Gran Premio Giovanissimi Libertas - 1° Trofeo Immobiliare Neve” disputato nel rinnovato ed accogliente Palazzetto dello Sport di Gallio. La manifestazione (riservata ai nati dal 1998 al 2005 e che ha visto la partecipazione di 190 piccoli atleti provenienti da tutto il Veneto e dall’Emilia Romagna) ha avuto come prologo mattutino il saluto ai presenti del Sindaco di Gallio Pino Rossi. Gli atleti di casa dell’A.S.D. Fuji-Yama Karate-Do Sette Comuni hanno onorato al meglio il “fattore campo” piazzando sul podio 21 atleti che si sono aggiudicati ben 31 le medaglie, un risultato fuori da ogni aspettativa che rende quanto mai orgogliosi dirigenti, tecnici e familiari dei piccoli campioni. Questi i risultati: classe bambini 1 cinture bianche – arancioni, maschile : Spagnolo Gioele 1° nella prova del palloncino e 2° nella prova del percorso e Crestani Gian Luca 3° cl. nella prova del palloncino; femminile: Battocchio Maia 3^ cl. nella prova del kata. Classe fanciulli 1 cinture bianche – arancioni, maschile: Ferraresi Thomas 1° cl. nella prova del palloncino e 2° cl. nella prova del percorso , Pertile Giovanni 1° cl. nella prova del percorso, Galuzo Vladislav 3° cl. nella prova del percorso, Predebon Filippo 3° cl. nella prova del palloncino; femminile: Pangrazio Alice 1^ cl. nella prova del percorso. Classe fanciulli 2 cintu- re verdi – marrone, maschile: Casso Marco 1° cl. nella prova del percorso, Basso Marco 3° cl. nella prova del palloncino, Frigo Matteo 2° cl. nella prova del percorso, nella prova del palloncino e nella prova del kata; femminile: Apolloni Helga 1^ cl. nella prova del percorso, nella prova del palloncino e nella prova del kata, Battocchio Senia 2^ cl. nella prova del palloncino e 3^ cl. nella prova del kata, Basso Giulia 2^ cl. nella prova del percorso e 3^ cl. nella prova del palloncino. Ragazzi 1 cinture bianche – arancioni: Pozza Giuliano 3° cl. nella prova del percorso classe. Classe ragazzi 2 cinture verdi – marrone: Rigoni Susanna 1^ cl. nella prova del percorso e Pozza Elisabetta 2^ cl. nella prova del kumite e 3^ cl. nella prova del palloncino. Classe Esordienti/A - 42 kg Moresco Petra 2^ cl. kumite e Ronzani Francesca 3^ cl. Kumite. Classe Esordienti/A - 45 kg Frigo Andrea 3° cl. Kumite. Classe Esordienti/A - 47 kg Pozza Lara 3^ cl. Kumite. Classe Esordienti/A - 60 kg Bonato Francesca 3^ cl. Kumite. Domenica 25 aprile, invece, si è svolta ad Udine la gara internazionale “11° Udine Karate Trophy”, ed anche in questa occasione sono ottimi i piazzamenti ottenuti dagli atleti agonisti dell’A.S.D. Fuji-Yama Karate-Do Sette Comuni. Sei gli atleti altopianesi inseriti in questo contest che, alla luce del l’importanza della gara e del gran numero di atleti partecipanti (provenienti da tutta l’Italia e da molti paesi dell’Est e del nord Europa) hanno ottenuto risultati di valore e prestigio. L’unico podio, con un ottimo 3° posto, è di Nicola Rossi (Seniores, -84 kg). 8 Sabato 1 maggio 2010 l’Altopiano 24 Volley Asiago Altopiano VOLLEY Under 16 alla finale per il terzo posto Under 13 e Minivolley chiudono una stagione positiva. Sabato 8 Maggio, presso la palestra IPSIA di Asiago, le finali Under 13 e la finalissima del torneo misto Non riesce alle ragazze dell’Under 16 l’impresa contro lo Sporting Alto Vicentino nel match di sabato scorso valevole per gara 2 di semi-finale di categoria AICS (0 a 3 il finale con parziali di 19:25, 21:25 e 15:25), a differenza dello scorso anno in cui le ragazze capitanate da Veronica Galante si giocarono una finale al cardiopalmo contro le pari eta’ del Recoaro. Le ragazze asiaghesi allora persero al tiebreak e per loro fu titolo di vicecampionesse provinciali. Quest’anno il dictat era quello di riprovarci con la speranza che quel “vice” di troppo si potesse cancellare dal palmares asiaghese, ma le speranze si sono infrante alle 18 e 45 di sabato scorso quando la squadra di Chiampo dello Sporting ha messo a segno il venticinquesimo punto del terzo set relegando il Volley Asiago Altopiano alla finale “di consolazione” per la conquista del terzo posto. Finale che il team di Ilenia Basso, Deborah Rigoni e compagne andrà certamente ad onorare al meglio. Partita, quella di sabato scorso, che ha comunque visto confrontarsi due squadre di altissimo livello e che il destino ha voluto si affrontassero proprio in semi-finale, quando un più onorevole e meritevole traguardo per queSta per iniziare l’ultimo mese di attività agonistica per le formazioni della P.G.S. Pallavolo Cesuna – Polisportiva Comune di Roana, che quest’anno ha fatto la scelta di consolidare il valore tecnico delle proprie squadre con l’iscrizione indirizzata esclusivamente ai campionati della Fipav (Federazione Italiana Pallavolo). Una scelta fatta sia per premiare il livello agonistico raggiunto dalle formazioni di vertice (impegnate nei campionati provinciali di Prima Divisione femminile e Seconda Divisione maschile) , e quindi con l’intento di avere continuamente un ricambio di atleti di buon livello, sia per trovare il giusto collocamento ai sette allenatori di Federazione, che sono in possesso dell’attestato nazionale, a cui vanno aggiunti altrettanti aiuto allenatori che contribuiscono ad accrescere le qualità atletiche dei ben 135 tesserati. L’impegno di spicco in questo finale di stagione è la prossima partita casalinga del Caseificio Pennar, maschile di Seconda Divisione impegnato nei Playoff promozione, che venerdì 30 alle 21,30 al Palazzetto dello Sport di Roana affronterà il Volley Castellana di Montecchio Maggiore nella penultima giornata del girone unico. In una classifica contraddistinta dall’assoluto equilibrio delle sette sfidanti ste due compagini sarebbe stato di sicuro la finalissima. Questo il commento a caldo di coach Ulisse Munari dopo la sfida: “Che dire, primi due set giocati in totale equilibrio, con scambi spesso della durata di oltre un minuto prima di mettere a segno un punto, ma la solidità dello Sporting si è fatta notare soprattutto nelle fasi finali quando era sempre in grado di sferrare la zampata vincente e assicurarsi il set. Mi sento di dire tuttavia che lo scarto di cinque punti rimediati mediamente nei primi due set ci penalizza eccessivamente, forse un paio di punti, massimo tre, sarebbero stati uno specchio più fedele di quanto si è visto in campo. Poi nel terzo set si stava ormai sempre più materializzando la possibilità della sconfitta e lì sicuramente le mie ragazze hanno avuto un calo psicologico che le ha portate a perdere il set con uno scarto più cospicuo rispetto ai primi due. Onore comunque a un avversario molto forte e cresciuto moltissimo dall’inizio del campionato ad adesso e che merita certamente di accedere alla finalissima. Resta comunque una stagione positiva la nostra che andremo a concludere giocandoci la finale per il terzo posto al meglio delle nostre possibilità e consapevoli di poter raggiungere il podio”. Se dunque l’Under 16 deve attendere ancora un match prima di mettere giù gli attrezzi del mestiere, è invece finita da un paio di settimane la bellissima esperien- za delle più giovani r a g a z z i n e dell’Under 13. Le atlete di coach Petronio Gatti e dell’assistant coach Lucio Plebs hanno disputato un campionato d’esordio di tutto rispetto a discapito della loro fin troppo giovane età (praticamente tutte loro rientrano ancora nella fascia di età del minivolley!) e del fatto che più della metà di loro della pallavolo ne conoscesse a malapena l’esistenza. Dopo una stagione di grande entusiasmo, ma anche di grandi difficoltà, soprattutto all’inizio, e di poche soddisfazioni, le ragazzine altopianesi hanno dato vita a un girone di play out molto convincente, a sottolineare la grande semina profusa durante l’anno, partendo in alcuni casi anche dai fondamentali, che induce a ben sperare per un favorevole raccolto nella prossima stagione. Ci piace sottolineare, tuttavia, che questa stagione per le Under 13 va in archivio solo dal punto di vista dei campi di gioco, ma lascia una fiamma ancora molto viva sotto il profilo della forte amicizia radicatasi all’interno di questo gruppo. Chiudiamo infine spendendo due meritate parole anche per l’effervescente settore del minivolley. Domenica scorsa infatti si è svolto a Lugo il Gran Finale 2010 e la partecipazione da parte dei nostri giovanissimi atleti è stata, a dir poco, entusiasmante e numerosa. Dieci gli atleti del Volley Asiago Altopiano suddivisi nelle solite due squadre che hanno contraddistinto l’intera stagione dei raduni minivolley: i Caprioli e le Marmotte. La manifestazione finale, organizzata dall’AICS e dalla società dell’US Astico, a differenza di tutte le precedenti si è svolta nell’arco dell’intera giornata e prevedeva nella mattinata una serie di giochi a squadre stile “Giochi Senza Frontiere” in cui più che abilità e agilità, a far da padroni erano allegria e gran divertimento, ovvero gli ingredienti essenziali di tutte le ricette che vengono preparate per queste giovani fasce di età. A seguire la Santa Messa in palestra e subito dopo il pranzo presso i locali dell’US Astico. La bella giornata di sole e le miti temperature di pianura hanno consentito un sano intervallo al parco giochi adiacente alla palestra prima del rientro per ini- Volley Cesuna: Ultime battute di un’intensa stagione agonistica per l’accesso in Prima Divisione (ne resteranno solo tre!) il Cesuna viene da una vittoria casalinga ai danni del P.F.S. Volley di Vicenza ed una sconfitta in trasferta subita in quel di Cornedo. Finora le prestazioni degli altopianesi hanno avuto un andamento altalenante e, specialmente quando partivano con i favori del pronostico, non sono riusciti a mettere in campo il carattere e la grinta necessaria per spuntarla in un campionato dagli alti contenuti tecnici. La partita di venerdì ha però tutti gli ingredienti per gratificare il pubblico che segue con grande entusiasmo i ragazzi guidati da Fabio Munari alla loro ultima uscita sul parquet amico. Dopo la quarta giornata dei Playoff, anche per l’effetto dell’alternanza dei turni di riposo, al primo posto con 10 punti c’è il Belvedere seguito a 8 punti dal PFS Volley e a 7 dal Volley Castellana, quindi Cornedo e Cesuna a 5 punti e Ardens a 4, fanalino di coda il Rosà ancora fermo al palo. Rischia grosso, invece, La Bussola Asiago, Prima Divisione femminile, che a due giornate dal termine della stagione si trova a dover lottare per la salvezza senza più poter essere protagonista della propria sorte ma dovendo confidare sui risultati negativi delle antagoniste. Solo una delle ultime due sfide casalinghe contro le dirette concorrenti è andata a buon fine: quella contro il Lugo Vicentino finita per 3 a 1 per le “Tigers”, mentre la suc- cessiva disputata lo scorso mercoledì 21 aprile è finita con lo stesso risultato ma a favore delle ospiti dello Sporting Alto Vicentino di Chiampo. Dopo la ventesima giornata, nel mentre che l’Azzurra Angarano festeggia in anticipo la promozione in serie D arrivando a quota 57 punti, ormai irraggiungibile dal Sartorello Argine di Vicenza che segue a 50 punti, in zona salvezza il Cesuna, quartultimo a 22 punti, deve sperare sulla sorte avversa di Chiampo che lo precede a quota 26 punti e Montecchio Maggiore che di punti ne ha 27. In alternativa la soluzione estrema è quella di sperare nel ripescaggio offerto alla migliore classificata nella classifica avulsa dei due gironi di Prima Divisione. Intanto anche le formazioni giovanili continuano la stagione agonistica con la partecipazione nel Torneo Città di Vicenza nelle categorie Open femminile e U14 femminile. In particolare la Calce Barattoni Cesuna, formazione composta dall’integrazione di U18 e U16, trova finalmente una meritata vittoria nella trasferta di Marano Vicentino contro il Volley Sottoriva. In un anno speso ad acquisire esperienza arriva la prima affermazione per l’Open femminile proprio al giro di boa del torneo cittadino. Una partita sempre giocata ad alti livelli di attenzione in quanto ogni punto poteva essere decisivo per l’esito fi- ziare la serie di incontri di minivolley pomeridiani. Alla fine, la somma dei punti rimediati nei giochi della mattina e nelle vittorie del pomeriggio hanno portato il Volley Asiago Altopiano a conquistare il secondo piazzamento, soltanto a una manciata di punti dalla prima posizione. Ma al di là dei risultati, vale la pena sottolineare lo spirito di grande amicizia e di grande allegria che regna sovrano in queste manifestazioni e che il Volley Asiago Altopiano condivide nella sua totalità, come spesso sottolineato dai due responsabili del settore per il Volley Asiago Alessandro Siviero e Sara Rigoni. Anche se i raduni sono giunti al termine l’attività di mini-volley e giocavolley prosegue fino alla fine dell’anno scolare e con essa anche la possibilità per qualsiasi bambino di venire a provare questo sport presso la nostra palestra di allenamento in Via Cinque ogni Martedì e Giovedì dalle 17 alle 18. Ricordiamo infine il grande appuntamento con la Giornata delle Finali che avra’ luogo sabato 8 Maggio presso la palestra IPSIA di Asiago con le finali primo-secondo e terzo-quarto posto Under 13 e finalissima primosecondo per il torneo misto (ore 20:30). L’ingresso sara’ gratuito. nale del match. A differenza di altre partite questa volta la Calce Barattoni Volley Cesuna non subisce cali emotivi e mira dritta all’obiettivo finale. Dopo aver concluso positivamente i primi due set, il Cesuna cede il terzo alle padrone di casa che ostentano un generoso orgoglio. Nel quarto e ultimo set però il Cesuna riprende il ritmo giusto e chiude anzitempo la disputa. 1 a 3 il risultato finale a favore delle altopianesi, parziali di 1925, 21-25, 25-20 e 17-25. Inizio del girone di ritorno meno soddisfacente, ma solo nel risultato, per il Bar Sport Volley Cesuna, squadra femminile impegnata nel Torneo Città di Vicenza U14, che trova la strada sbarrata dalla capolista Auxilium di Schio. Come nella partita di andata, anche il ritorno in trasferta non risulta essere produttivo per la squadra guidata da Beatrice Pesavento nonostante una buona prestazione espressa nelle fasi finali del match. 3 a 1 il risultato finale della partita, parziali di 25-13, 25-14, 20-25 e 25-23, con il Cesuna che comunque riesce a mantenere il secondo posto a 12 punti nella classifica guidata a punteggio pieno, 6 vittorie in 6 partite per un totale di 18 punti, dall’Auxilium Schio; a seguire il Villaverla Santo, prossimo avversario del Cesuna, terzo con 9 punti 8 l’Altopiano Sabato1 maggio 2010 Giù le mani dal … nulla perché – nottetempo sono scomparsi. Ma chi! I “morosi de paja de Canove “ orca! Quei due grotteschi pagliacci alle porte di Canove di Sotto e di Sopra . Mistero! Ma come sempre conviene partire dall’inizio. Dunque: albori d’autunno scorso, ultima fienagione. Appaiono due giganteschi , sgangherati, ma bellissimi morosi che inforcando un paio di sci da combattimento salutano chi passa per la strada: “Welcome Canove “ ( vicentini, magnagati ma ..internazionali). Benvenuti a Canove. Tutte le mattine là! Parto con qualche magone sullo stomaco e dopo la Gaiga – eccoli, pimpanti, sorridenti, ironici, Giù le mani da “I morosi de paja de Canove” quasi a dirti… dai, dai cosa vuoi che sia, noi siamo sempre qua, sorridi. E al ritorno da Vicenza ingranando la terza, eccoli riapparire “ Welcome Canove” Ciao Canove. Certo che per quegli sci non avevano interpellato la FISI , per non parlare degli attacchi e le racchette, dei tempi di Annibale quando attraversò le Alpi : fantastici! E Lui ? Mezzo burbero e mezzo sorridente, con cappellaccio in testa e con le braghe a mezz’asta. Grande. E Lei ? Dolce (?) contadinella con sottanona a fiori e fiocchetto sul panciotto? Superba. E’ chiaro, non vestono Armani ma va bene così ! Poi d’un tratto, come svaniti nella notte, spariti tutti e due! Perché? Che è successo! Chiacchere I nostri boschi “violentati” Benvenuto fratello orso Ho già scritto altre volte del danno provocato dalle migliaia di cercatori di funghi, una vera e propria fungomania, che si riversano sui boschi dell’Altopiano, una delle zone più ambite, tant’è che un recente censimento della Forestale ha rilevato il rilascio da parte della Comunità Montana di 100 mila permessi in 6 anni. Danni non solo di carattere forestale per il calpestio che non risparmia nemmeno i posti più reconditi, ma danni a tutto l’ecosistema, quindi flora e fauna, in particolar modo quella stanziale, caprioli, cervi, tetraonidi ecc, che vengono continuamente disturbati e quindi sono costretti ad abbandonare i loro habitat naturali con tutte le conseguenze, anche in termini di mortalità. Già dal prossimo mese di maggio inizierà l’esodo dei fungaroli per ricercare le mitiche spugnole (Morchellaria) e il (Tricholoma Georgi) volgarmente denominato prataiolo, delle Collibie Esculente chiamate volgarmente palanchette, le prime ad affiorare dalle macchie di neve disciolte. Sono piccole e fragilissime e per raccoglierne una manciata ci vuole un bel po’ di tempo, ma sono un ottimo ingrediente per spaghetti, fettuccine, ecc. Poi il grande flusso comincerà nei mesi di luglio e agosto e si protrarrà anche a settembre e ottobre, condizioni metereologiche permettendo, alla ricerca dei mitici porcini (Boletus Edulis). Purtroppo è consentita la cerca dei funghi anche nel periodo di caccia e nelle poche giornate riservate ai cacciatori con tutti i rischi e 25 pericoli del caso, nonostante tutte le precauzioni e attenzioni. Quanti sono i cercatori di funghi che si riversano nel territorio censuario del Comune di Rotzo tra i più ambiti e più frequentati, al punto da vedere delle vere e proprie file di macchine lungo la strada, senza alcun obbligo per il parcheggio, come invece è per i cacciatori, i quali sono obbligati a parcheggiare in prossimità delle malghe e poi continuare a piedi? Perché non si prevede l’obbligo di parcheggio anche pei i fungaroli? Forse perché loro sono una categoria privilegiata? Ho letto sui quotidiani della preoccupazione della gente di Posina per la presenza dell’orso, tant’è che c’è stata un’Assemblea, nella quale si sono alzate molte voci che chiedono di abbatterlo, poiché come è stato riportato, è sceso nelle contrade sbranando un’asina e due piccoli asinelli. Ora sembra che si sia allontanato verso il Trentino alla ricerca di qualche orsa, poiché credo, ma non sono esperto, sia il periodo degli amori e quindi degli accoppiamenti. Tra l’altro sono anche preoccupati per una probabile defezione dei fungaroli nei boschi di Posina per timore di fare un brutto incontro e quindi ci sarebbe anche una perdita in denaro, poiché per raccogliere funghi è necessario munirsi di un tesserino rilasciato dalla Comunità Montana come previsto dalla Legge regionale. Io speravo esattamente il contrario, poiché siamo di diverse idee e opinioni. Ci speravo proprio che l’orso visitasse anche i boschi dell’Altopiano e che qualche fungarolo facesse un incontro e se la desse a gambe, quando invece si raccomanda in questo caso di non fuggire perché allora l’epilogo è inevitabile. Se stai fermo e non dimostri paura, l’orso si allontana e va per i fatti suoi. C’è infatti un vecchio proverbio che dice: “Done, muli e cani se te ghe paura, scampeghe”, credo valga anche per gli altri animali. Un probabile incontro con l’orso attenuerebbe di molto il fenomeno dei cercatori di funghi, un vero e proprio fenomeno di massa e non sarà certo l’introito da parte della Comunità Montana per il rilascio di decine di migliaia di permessi a risarcire il danno che ho menzionato sopra. Speriamo pertanto che nei suoi erratismi, voglia ancora fare una visitina nei nostri boschi e venga a dare il suo “cordiale saluto” a qualche fungarolo, la qual cosa, se amplificata dai media, porterebbe certamente dei risultati confortanti. L’anno scorso ho avuto un incontro con il Comandante del distretto Forestale di Asiago; purtroppo mi ha riferito che il territorio è vastissimo, la vigilanza è quella che è, vale a dire non sufficiente, le sanzioni sono di carattere amministrativo e di poche decine di euro, una cifra decisamente irrisoria. Nonostante le richieste del Consorzio Usi Civici di RotzoS.Pietro-Pedescala di essere messi al corrente di quanti cercatori si riversano nei boschi del demanio, non c’è stato verso di cavarne un ragno dal buco, poiché il tesserino che viene rilasciato vale per tutto l’Altopiano. Basterebbe un tesserino di colore diverso da quello rilasciato per il restante territorio per sapere almeno quanti fungaroli frequentano i boschi del demanio e quindi anche l’introito in euro, ma ogni richiesta in questo senso è sempre stata disattesa. Edoardo Sartori di invidiosi insinuano che il Lui di Canove di Sotto– ( canaja ) - si sia invaghito di Lei di Canove di Sopra e che Lei, ringalluzzita, insomma...ci sia stata e quindi.. fuga d’amore nella romantica Carrè per coronare il sogno d’amore.. con le conseguenze che sapete! Eccoli e smascherati i soliti maldicenti. Vero niente! I Lui e le Lei si stanno rifacendo il luk in una Biuty Farm (?) pronti a riapparire sui prati all’inizio dell’estate. Me lo ha garantito quel bizzarro e spiritoso contadino – che non conosco – anche perché sembra ci siano in ballo gi- ganteschi (?) contributi dall’Europa contadina! Quindi .. giù le mani dai morosi de paja de Canove..Ma, a proposito come li chiamiamo: Nino e Nina – scontato , Teodoro e Rosalinda , mah? Valkirio e Brunilde ? Lancillotto e Ginevra? Beh non esageriamo. Giulietta e Romeo? Meglio Giulieo e Rometta così non si arrabbia nessuno. Chissà se i lettori del nostro giornale hanno qualche idea in proposito. Concorso a premi – al vincitore una foto ricordo con i due morosi. E chissà che non diventino una attrazione … Paolo Lorenzi P.S : Spesso trascuriamo le cose marginali.Ce ne accorgiamo quando non ci sono più. “Pedofilia: se nella Chiesa c’è tanta spazzatura, tra i laicisti c’è un’enorme discarica!” Con il pretesto di qualche prete pedofilo, la chiesa cattolica sta subendo uno dei molti attacchi previsti dal suo fondatore Gesù Cristo. Persecuzione da routine quotidiana dunque, nulla di nuovo sotto il sole: le forze delle tenebre fanno il loro mestiere. Ciò che invece bisogna sapere circa gli inquisitori laicisti del terzo millennio, è che la pratica della pedofilia è predicata ed auspicata dai loro stessi referenti culturali. Per fare solo alcuni esempi in ordine sparso temporale, Rousseau, il profeta dell’educazione relativista e illuminista si comprò per pochi franchi una bambina di dieci anni per allietare sessualmente le sue serate. Dacia Maraini, sulla scia dei filosofi illuministi che praticavano sesso con i lori figli, sostenne che l’incesto è una pratica naturale. Jean-Paul Sartre, Simone de Beauvoir, Michel Foucault, Jack Lang, futuro ministro francese, firmarono una petizione in cui si reclamava la legalizzazione dei rapporti sessuali coi minori. Daniel Cohn-Bendit, capogruppo dei Verdi a Bruxelles, raccontò addirittura di avere sperimentato e favorito la pedofilia e il sesso coi minori a scuola, come insegnante. Aldo Busi ha spiegato che l’età per rapporti omosessuali che lui ritiene lecita è a partire dai tredici anni, in quanto a questa età un ragazzo, secondo lui, sarebbe adulto, e libero di decidere di avere rapporti con un altro uomo. Nichi Vendola, governatore della Puglia, in una intervista del 1985 a Repubblica affermava: “Non è facile affrontare un tema come quello della pedofilia ad esempio, cioè del diritto dei bambini ad avere una loro sessualità, ad avere rapporti tra loro, o con gli adulti, e trattarne con chi la sessualità l’ha vista sempre in funzione della famiglia”. I radicali hanno organizzato il 27-10-1998 un convegno, nelle aule del Senato, la cui presentazione recitava: “Essere pedofili non può essere considerato un reato; la pedofilia diventa reato nel momento in cui danneggia altre persone”. Come dire che la pedofilia è lecita purché il bambino sia consenziente e la legge lo permetta. L’internazionale dei Gay e delle lesbiche (ILGA) ha collaborato politicamente e culturalmente con i pedofili americani (NAMBLA: North American Man-Boy Lovers Association ) per dieci anni, prima di separarsi da questo movimento. Il filosofo omosessuale Mario Mieli sosteneva la funzione redentiva della pedofilia. Nelle sue opere (considerate la bibbia dei gay) vengono considerate esperienze redentive da promuovere, oltre la pedofilia, la necrofilia e la coprofagia. Le associazioni omosessualiste (COC) fondate da Jef Last (pedofilo omosessuale e amico di André Gide) nei Paesi Bassi hanno voluto e ottenuto la depenalizzazione dei contatti sessuali con giovanetti al di sopra dei 12 anni . Nel 1990, infatti, erano stati depenalizzati, nei Paesi Bassi, i contatti sessuali (etero e omo) con individui sopra i 12 anni: la condizione era il consenso del giovane o della giovane e il nulla osta dei genitori. E’ pur vero come disse Ratzinger da cardinale, nella chiesa c’è ancora tanta spazzatura, ma è altrettanto vero, che dall’altra parte (quella inquisitoria laicista) c’è una discarica di colossali dimensioni. Gianni Toffali 8 Sabato 1 maggio 2010 l’Altopiano 26 by G. Dalle Fusine Da sabato 1 a venerdì 14 maggio 2010 Il 1 maggio è il 121° giorno del Calendario Gregoriano, mancano 244 giorni alla fine del 2010 Sabato 1 maggio S. Giuseppe Domenica 2 S. Atanasio Lunedì 3 Giacomo Martedì 4 S. Ciriaco Mercoledì 5 S. Pellegrino Giovedì 6 S. Giuditta Venerdì 7 S. Flavia. Sabato 8 S. Vittore Domenica 9 S. Geronzio Lunedì 10 S. Antonino Martedì 11 S. Fabio Mercoledì 12 S. Nereo Giovedì 13 S. Natale di Milano Venerdì 14 S. Mattia Curiosità del mese: il 1° maggio il sole leva alle ore 5,07 e tramonta alee 19,06. Il nome maggio deriva dal latino Majus e avrebbe preso origine secondo Ovidio da “Maiores”: “gli adulti anziani” a cui i romani dedicavano questo mese (avendo Romolo diviso la popolazione romana in due, i maggiori e i minori, cioè gli adulti abili alle armi, così che i primi governassero con la saggezza, i secondi con la forza delle armi); secondo altri deriverebbe dal nome do Maja, la madre di Mercurio, a cui il mese sarebbe stato dedicato. Nel Medioevo maggio veniva rappresentato come un giovane che portava i fiori, oppure come un giovane intento a tagliare il fieno. Proverbi del mese : -Aprile carciofaio, maggio ciliegiaio. -Aprile e maggio son la chiave di tutto l’anno. -Aprile fa il fiore e maggio si ha il colore. -Aprile piovoso, maggio ventoso o veneroso (cioè bello e gaio); anno fruttuoso. -Chi fugge maggio, non fugge calende. -Chi non ha pane lavorato, agosto diventa maggio. -Chi pota di maggio e zappa d’agosto, non raccoglie né pane né mosto. –Nel mese di maggio fornisciti di legna e di formaggio. –Maggio ortolano (cioè acquoso) molta paglia e poco grano. -D’aprile non ti scoprire, di maggio vai adagio, di giugno cavati il codigugno, e se non pare tòrnatelo a infilare; di luglio vattene ignudo. -D’aprile piove per gli uomini e di maggio per le bestie. -Di maggio nascono i ladri. -Fango di maggio, spighe d’agosto Un santo per volta: San Natale di Milano. Secondo gli antichi cataloghi episcopali della archidiocesi milanese, s. Natale fu il quarantatreesimo vescovo di Milano, governò sulla cattedra di s. Ambrogio per soli quattordici mesi, negli anni 746-47, morendo a Milano il 14 maggio del 747 ca. Venne sepolto nella chiesa di S. Giorgio al Palazzo, chiesa da lui fatta costruire, questo ci è noto grazie ad una epigrafe posta sul suo sepolcro, ancora leggibile nel secolo XVI. Detta iscrizione, confermava che Natale aveva governato per soli quattordici mesi e diceva che era morto all’età di 72 anni, esaltandone le qualità di buon pastore. Notizie successive, lo classificano come uomo di grande cultura; aveva in particolare una profonda conoscenza del latino, del greco e dell’ebraico, che è quanto dire per quei tempi. Fu un tenace oppositore dell’eresia ariana, diffusa da Ario (320), secondo la quale, il Verbo incarnato in Gesù, non è della stessa sostanza del Padre, ma rappresenta la prima delle sue creature; condannata dai Concili di Alessandria (321) e di Nicea (325). All’origine del nome Natale, vi è l’aggettivo latino Dalle ore 8.45 di sabato 1 alle ore 8.45 di sabato 8 maggio CANOVE: Farmacia del dott. Leonardo Bosio, Via Roma 33/a ENEGO: Farmacia della dr.ssa Giovanna Gabriele, Piazza del Popolo, 16 Dalle ore 8.45 di sabato 8 alle ore 8.45 di sabato 15 maggio ASIAGO: Farmacia Bortoli sas del dr. Vittorino Ballici Molini, Piazza II° Risorgimento, 23 ‘natalis’ che significa ‘nascita’ e ‘natus’ che significa ‘nato’. È un antico nome cristiano adottato sin dagli inizi e imposto ai bambini che avevano l’opportunità di nascere cristiani, e aspirare alla vita eterna. Dal IV-V secolo, fu dato ai figli nati il giorno di Natale. Abbastanza diffuso in Italia, anche nella forma alterata di Natalino, al femminile è usato come Natalia, Natascia, Natalina. 3 maggio: S. Giacomo, protettore di cappellai e droghieri. Dall’ebraico ya’ agob, vuol dire colui che diviene il primo. Figlio di Alfeo, fu detto “il Minore” per distinguerlo da Giacomo, figlio di Zebedeo, detto “il Maggiore”. Fu uno dei dodici apostoli e il primo vescovo di Gerusalemme. Esempio di umiltà e di integrità morale, per queste sue doti venne chiamato “Giusto”. Era ritenuto fratello del Signore in quanto sembra che gli fosse molto somigliante. Scrisse la prima lettera cattolica dell’Antico Testamento, rivolta alle dodici tribù della diaspora, ossia ai cristiani di origine ebraica dispersi al di fuori della Palestina. Sarebbe morto martire per lapidazione intorno all’anno 63. Viene invocato contro le sofferenze degli agonizzanti ed è protettore dei fabbricanti di cappelli e dei droghieri. Un dolce semplice: la torta al limone. Ingredienti per 6 persone, 250 g di farina, 150 g di zucchero, 100 g di burro, 4 uova, 1 limone, 1 bustina di lievito, per lo sciroppo: 3 limoni,3 cucchiai di zucchero. Procedimento: imburrare e infarinare una tortiera. Lavorare i tuorli d’uovo con lo zucchero, mescolandoli con un cucchiaio di legno. Aggiungere un po’ alla volta la farina setacciata insieme al lievito, la buccia grattugiata e il succo di limone e il burro fuso a parte in un tegamino. Amalgamare bene gli ingredienti e unire infine gli albumi montati a neve, incorporandoli delicatamente. Versare il composto nella tortiera preparata, far cuocere in forno preriscaldato a 190° per 45-50 minuti. Togliere la torta dal forno e irrorarla con lo sciroppo così preparato: mettere in un tegamino 3 cucchiai di acqua, il succo dei limoni e lo zucchero, porre sul fuoco e far cuocere per qualche minuto fino a ottenere uno sciroppo trasparente; versarlo sulla torta e stenderlo in modo uniforme coprendo tutta la superficie. Lasciare raffreddare la torta prima di toglierla dalla tortiera. Sabato 1 maggio SASSO DI ASIAGO: TOTAL, Via Chiesa TRESCHE’ CONCA: AGIP, Via Campiello Domenica 2 maggio CONCO: ERG, via Bocchetta, 1 Domenica 9 maggio MEZZASELVA: IP, via XXI Maggio CONCO: OMV, via Cappellari ARIETE Siete di fronte a un dilemma e rischiate di sbagliare, prendendo una decisione della quale vi pentireste. Nel dubbio, l’atteggiamento più saggio è stare fermi anche di fronte alle sollecitazioni di Giove e di Urano, che potrebbero spingervi a prendere iniziative non abbastanza meditate. Un’assenza ben studiata ci vuole per evitare errori. TORO Con il vostro entusiasmo e la simpatia che sapete suscitare in chi vi interessa, potete affrontare con successo ogni problema. In particolare nell’amore, se avete qualche capriccio, offritevi quello che desiderate, senza ovviamente esibire il vostro successo. Nei rapporti di lavoro vi è concesso un moderato dissenso, che è opportuno motivare seriamente. GEMELLI Evitate di perdere tempo, affrontando con coraggio il nodo della questione che vi sta a cuore. Nell’amore nulla si può escludere, siate quindi disponibili a ogni sviluppo. Una rottura dolorosa potrebbe rivelarsi positiva, così come l’apparente recupero di un rapporto in crisi potrebbe non resistere alla vostra attenta critica, forse anche troppo severa. CANCRO Il vostro fascino e la vostra disponibilità alle novità sono gli strumeti più adatti per affrontare con successo ogni problema. L’amore, se vi dà qualche pensiero, può sopportare un leggero stimolo da parte vostra, purché non costringa il partner a prendere una posizione precisa. Nel lavoro potete limitarvi a dimostrare le vostre capacità, senza esibirle. LEONE Se attendete qualche novità, sappiate che i vostri desideri saranno soddisfatti nel futuro non immediato: per il momento l’attesa è l’atteggiamento giusto. Venere, appena arrivata all’opposizione del vostro segno, infatti facilita proposte molto stimolanti, da non sollecitare se non volete provocare reazioni che non sapreste come fronteggiare. VERGINE Quello che desiderate è dietro l’angolo e ancora non è del tutto chiaro che cose potete o non potete fare. Nell’incertezza, l’atteggiamento giusto è una cauta disponibilità alle novità, che non vi chiude nessuna porta, ma neppure vi espone a facili delusioni. Non è quindi il caso di avanzare proposte a chi ancora non vi ha dato il segnale di via libera. BILANCIA Potete realizzare più di un obiettivo, sia nell’amore che nelle questioni di lavoro o di soldi, Se tenete di più agli affetti, siate pronti a cogliere l’occasione adatta per rendere il vostro rapporto più intenso. Se siete single, potrete avviare nuovi interessanti rapporti. Nel lavoro sarete in grado di chiedere di più, specie se sarete capaci di valorizzare il vostro impegno. SCORPIONE E’ arrivato il momento di mettere a frutto le recenti conferme d’amore e di lavoro, prendendo una decisione importante in totale libertà e calma. L’amore potrebbe sfociare in un matrimonio o perfino in un divorzio, che spiani la strada a una nuova unione. Mare appena entrato nel vostro segno non vi fa mancare le buone occasioni. SAGITTARIO Sapete bene che con Urano non si scherza, e neppure con Giove: sono entrambi in aspetto più che positivo per voi, perciò cercate di non sprecare un’ottima occasione di farvi avanti, magari approfittando del periodo benevolo, ma anche dalla vostra capacità di intuire quel che si cela dietro le apparenze. Nell’amore la chiarezza non è soltanto necessaria, ma possibile. CAPRICORNO Se vi sentite tra Scilla e Cariddi, avete colto nel segno, perché il destino vi pone di fronte a una scelta che potrebbe essere determinante per il vostro futuro. Se però tintinnate, vuol dire che non avete ancora fatto una attenta analisi della situazione. Per fortuna non vi mancano gli strumenti per analizzare a fondo quello che ancora non vi è del tutto chiaro. ACQUARIO Fidatevi di importanti appoggi astrali per osare quello che finora avete soltanto sognato. Se l’amore è il primo dei vostri interesse, siete fortunati: potete cogliere l’occasione che attendete da tempo, senza neppure fare lo sforzo di chiedere. Venere appena entrata nel vostro segno è un talismano del quale, se volete, potete fare ottimo uso. PESCI Prendendo coscienza di quel che non va, sia nell’amore che nel lavoro, riuscirete a prendere in mano le redini del vostro destino e ad agire in modo positivo, realizzando un equilibrio più adatto ai vostri bisogni. Puntate sul coraggio: è lo strumento vincente per realizzare i vostri obiettivi. Nelle finanze non sprecate le preziose risorse in buone ghiottonerie. 8 Sabato1 maggio 2010 Il capitello dei Miotti (Lusiana) Per la via che porta ai Cavassi, dalla strada a due passi, si trova il capitello dei nostri antenati a ricordo dei tempi passati. Non è l’antica voce dei devoti che ci parla di te, Capitello dei Miotti, ma quei funesti segni di aride ossa, scolpite sulla grezza pietra rossa. Segni espressi da un cuore e da una mente provati dal dolore quando il morbo della peste incombeva e le famiglie distruggeva. Qui potevano sostare, dopo lungo andare, i moribondi e i morti che al lazzaretto venivano sepolti. Il 26 maggio, per la ricorrenza, il Capitello era addobbato a festa con infantili ed ingenue gesta e i fiori dei campi erano la nostra offerta. Era tradizione passare in processione, soffermarsi a pregare e un pensiero portare con tanta fede e devozione. Ma con l’andar del tempo, i pellegrinaggi a poco a poco son cessati; più non vanno per i sentieri della Val Cavassi ma passano a fianco al capitello motorizzati. l’Altopiano 27 Chi ti seppe tanto amare fu Don Giovanni, quando da studente a casa tornava l’entusiasmo nella contrada aumentava e alla Madonna la lode non mancava. Qui ti pregava l’emigrante con gli occhi umidi di pianto sperando di tornare o di tanto in tanto o da vecchio curvo e stanco. Madonna, proteggi chi ancora dovrà partire e alle famiglie, mamme e spose lenisci il loro soffrire. LE BELLE E LA BESTIA Conforta l’emigrante nelle altrui lontane sponde e volgi il tuo sguardo pio alle loro spoglie tombe. Cara Madonna del Capitello dei Miotti, benedici le mani e gli occhi di chi ti ha e ti saprà custodire a ricordo perenne delle anime beate. E il devoto viandante ti visiterà, silenziosamente orante, e per onorarti con voce pia invocherà “Ave Maria”. Cara Madonna dei Miotti benedici chi a te si è affidato chi oggi ti viene a pregare e i posteri che ti sapranno amare. Queste 3 bellezze altopianesi c’hanno inviato la simpatica foto accompagnata dalla frase: “Noi l’orso l’abbiamo incontrato, infatti...” Giustina Boscardin in Soster l’Altopiano Sabato 1 maggio 2010 L’Altopiano srl - Società unipersonale Sede legale: Via Iacopo Scajaro, 97 - 36012 Asiago (Vi) Redazione: Via Iacopo Scajaro, 23 - 36012 Asiago (Vi) Registrazione n. 10/02 del 04/12/2002 presso il tribunale di Bassano del Grappa Telefono servizio lettori: 348 - 3138606 Telefono servizio abbonati 338 -1460517 Telefono per inserzioni pubblicitarie 338-1460517 E-mail: [email protected] [email protected] Direttore responsabile: Stefania Longhini Segretaria di redazione: Silvana Bortoli In redazione: Stefano Angonese, Luigi Frigo Bettinado, Giovanni Dalle Fusine ,Cesare Pivotto, Giulia Panozzo, Giovanni Rattini, Beppa Rigoni Scit, Gerardo Rigoni, Martina Rossi, Stefania Simi, Egidio Zampese Hanno collaborato: don Marco Pozza, Virginia Gianello, Aurora Carli, Stefano Rigoni, Ilario De Guio, Alessandro Cunico, Alessandro Siviero, Giorgio Spiller Ostarelo, Renato Angonese Responsabile grafico ed impaginazione: Fabrizio Favaro Impaginazione: Davide Degiampietro Foto: Archivio Giornale - Grafica Altopiano Stampa: Centro Stampa delle Venezie Via Austria, 19/b - 35217 Padova Buon compleanno a mio bisnonno Berto che compie 87 anni... da Marta Cedesi avviata attività di abbigliamento in centro ad Asiago. Gli interessati sono pregati di inviare nome e numero di telefono al seguente indirizzo e-mail: [email protected] Cercasi parrucchiere con esperienza. Presentarsi al Salone Stel, in piazza Carli ad Asiago 8 Sabato 1 maggio 2010 l’Altopiano 28