Futuro da progettare

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Futuro da progettare
QUINDICINALE DI ATTUALITA’, CULTURA, SPORT E TRADIZIONI
La voce degli 8 Comuni
l’Altopiano
www.giornalealtopiano.it
ASIAGO CONCO ENEGO FOZA GALLIO LUSIANA ROANA ROTZO
N. 319 - ANNO XIII - EURO 1,50
“IL PRIMO ED UNICO GIORNALE DELL’ALTOPIANO”
ALPINI
FOZA
Cave di marmo:
la Guardia di
Finanza indaga
sull’operato del
sindaco. Oro:
“E’ tutto fumo,
sono tranquillo”
Mercato del
sabato, gli
ambulanti
in rivolta
Pag. 8
Pag. 6
Futuro da
progettare
ROANA
di Gerardo Rigoni
Per l’Altopiano,
zona a protezione
speciale, serve un
“Master Plan”
Pagine 2 e 3
Pag. 18
Pagine 10 e 11
ENEGO
Iscrizioni alle Scuole Medie:
Lavori per
“Ad Asiago non si può!”
rendere la
I genitori si rivolgono ad un legale. scuola a norma
Strade dissestate e pericolose.
A quando la sistemazione?
SABATO 1 MAGGIO 2010
Viva Dino, lo sprinter dei boschi
ASIAGO
Al via la
sistemazione
del Rifugio
Cecchin
GALLIO
Lo ammetto. Pur mantenendo una ferma convinzione sul
“Partito pro asini”, mi sono
iscritto anche al “Partito pro
orso”. Nonostante il
plantigrado abbia portato terrore, almeno tra la popolazione equina altopianese, nonostante l’orso sloveno abbia
recato danni economici ad
allevatori che si sono visti
animali, anche di pregio, diventare cibo per orso, nonostante tutto ciò, il gigante peloso desta simpatia. Sarà che
l’orso, inteso come orsetto,
ha fatto compagnia a generazioni e generazioni di bambini, saranno i cartoni animati,
sarà quell’andamento buffo,
ma è difficile non averlo in
simpatia. Anche perché
l’Altopiano sta diventando
“meta di villeggiatura”, almeno per ora, dell’orso bruno.
Dopo la permanenza per
qualche anno di Kj2g2, orso
trentino (guarda caso arrivato
dopo il referendum), ci ha
fatto visita M5, orso sloveno
che gli esperti dicono sia alla
Pagina 9
Cinque studenti a Ugine per
l’Aventure Raid Junior
e più sicura
ricerca di una compagna.
Tanto che la sua permanenza è durata solamente una
settimana perché da queste
parti orse non c’è ne sono
(qualche salvadega si, ma
orse no).
Una settimana iniziata il 17
aprile con una breve
puntatina in territorio
altopianese sconfinando dai
boschi di Calvene e Cogollo.
Poi il 21 l’orso decide di lasciare il suo segno; segno
purtroppo che rimane su un
asino di proprietà di Nicola
Testolin che vive nella
contrada lusianese di
Prepiana. Il giorno dopo
M5 attraversa una profonda vallata per lasciare nuovamente il segno sugli animali di Bruno Poli, uccidendo tre asini e facendo abortire due cavalle dalla paura.
Forse capisce che, se vuole
rimanere il benvenuto, è meglio passare a cibarsi d’altro;
infatti non attaccherà più animali d’allevamento...
Continua a pagina 5
CONCO
Approvato
il bilancio,
il Comune
gioca al
risparmio
pag.15
Pagina 17
Rotary
Sport
In visita a Rivolto
base delle
Frecce Tricolori
comandata dal
Col. Dalle Nogare
Vipers in
finale, si
giocherà
all’Odegar?
Pagina 14
I SAPORI
DELLA
TRADIZIONE
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pagina 17
8
Sabato 1 maggio 2010
l’Altopiano
2
Un “Master Plan” per l’Altopiano
ATTUALITA’
Redigere un master plan per
l’Altopiano. E’ il nuovo grido
di battaglia degli amministratori altopianesi. Master plan;
ovvero individuare un piano
che indichi gli orientamenti
strategici per il futuro e di definire a grandi linee la sequenza temporale per il conseguimento degli obiettivi. Obiettivi improntati sullo sviluppo
economico - turistico e nella
gestione territoriale sempre
nell’ottica della sostenibilità
con il coinvolgimento di tutti
gli attori interessati, dagli operatori turistici agli imprenditori, dagli amministratori alla
stessa popolazione.
“C’è bisogno di uscire da una
mentalità d’emergenza – dice
il sindaco di Asiago Andrea
Gios – Credo che se
l’Altopiano non riuscirà esprimere a breve un piano strategico condiviso con istituzioni
e imprenditoria sarà sempre
più difficile accedere a
finanziamenti per avviare progetti e iniziative sia turistiche
sia sociali.”
Il “master plan”, in pratica,
dovrebbe avviare una pianificazione degli investimenti per
la comunità, fuori dai confini
amministrativi comunali,
uniformando i servizi alla cittadinanza e la qualità dell’offerta turistica su tutto il territorio.
Gallio ha già avviato una sorta di piano strategico turistico
ipotizzando investimenti per
infrastrutture ed azioni promozionali su una proiezione
temporale di 20/25 anni. Un
piano che prevede investimenti per oltre 15 milioni di euro
ma anche creazione di posti
di lavoro, nuove opportunità
di investimento e diverse aree
turistiche valorizzate.
Che sia giunto il momento
improrogabile di attivare un
progetto
integrato
di
“governance” dell’Altopiano è
fuori di ogni dubbio. Lo dicono gli studi, gli amministrazioni, gli esperti. Un progetto, per
Navigare a vista non basta più. Da più parti si ritiene strettamente necessario un piano
che indichi gli orientamenti strategici per lo sviluppo del territorio e la definizione,
anche di ordine temporale, di ogni step per il conseguimento degli obiettivi
dirla con le parole dell’architetto Vittorio Corà: “che sappia contemperare, in una visione d’insieme, le esigenze di
tutela con una compiuta
valorizzazione e promozione
degli elementi di eccellenza
presenti sul territorio organizzando un’altrettanto strutturata e funzionale rete
infrastrutturale integrata con
il sistema della viabilità principale, delle malghe e delle
strutture ricettive per consentire una ottimale fruizione del
territorio e delle sue risorse
non soltanto a favore di pochi
appassionati ma più in generale dei numerosi turisti che
frequentano l’Altopiano e che
possono così trovare nuovi e
più interessanti elementi di attrazione.”
Il PATI: un’occasione persa
Occasione sarebbe stato il
PATI, ma per motivi di divergenza su come sarebbe dovuto
essere redatto e sui punti su
cui soffermarsi, in particolare affrontando la questione
dell’espansione edilizia, il Comune di Asiago ha scelto di
non parteciparvi.
“Un’occasione mancata - sottolinea ancora Corà - resta il
rammarico che i Comuni non
abbiano saputo trovare l’intesa per procedere alla redazione di un unico PATI come altre realtà, anche a noi vicine,
hanno invece voluto e saputo
fare. Anche il Piano d’Area
elaborato nel 2000 dalla Regione Veneto e adottato nel 2002
dalla Giunta Regionale non è
mai stato approvato dal Consiglio Regionale. Un Piano che,
pur con limiti, oltre a rilevare
le
nostre
eccellenze
paesaggistiche ed ambientali,
per la prima volta ha perseguito la messa in rete delle valenze
storiche e culturali presenti sul
territorio (dal Bostel ai graffiti
della Val d’Assa, dalla Calà del
Sasso ai mulini della Covola e
della Valle del Chiavone, ai luoghi della Grande Guerra) con
il sistema relazionale, dei servizi e dell’ospitalità integrando
le eccellenze del sistema produttivo con particolare riferimento al settore agro alimentare.”
Le proposte: creare dei parchi tematici, un sistema
museale e una rete organizzata di percorsi di mobilità
dolce.
Tra le proposte lanciate da
Corà e da altri, più che esperti
veri
appassionati
dell’Altopiano, c’è l’istituzione
di una serie di parchi tematici
come quello letterario di Tõnle
oppure la creazione di una rete
di percorsi pedonali e sentieri
destinati alla “mobilità dolce” o,
ancora, l’individuazione dei
“corridoi di visitazione turistica” del territorio prettamente
montano con l’adeguamento
della viabilità e delle aree destinate alla sosta ed al pic-nic.
“Ma pensiamo anche alla rete
dell’ospitalità con lo sviluppo
di nuove e più moderne forme
di ospitalità (bed and breakfast
e
albergo
diffuso),
l’adeguamento dei bivacchi e
dei rifugi e soprattutto il
potenziamento
e
la
riqualificazione delle malghe
anche a fini ricettivi; azioni riportate proprio nel Programma transregionale denominato
Grandi Altipiani – prosegue Vorrei a questo punto ri-lanciare
tre proposte che, pur in un periodo di difficoltà economiche,
sono convinto potrebbero trovare concreta attuazione qualora si realizzasse una piena
condivisione e comunità di intenti da parte delle Amministrazioni comunali, ma anche delle
Istituzioni e degli operatori
economici presenti sul territorio: la costituzione di un sistema museale dell’Altopiano
che metta finalmente a sistema le diverse realtà già operanti e quelle in corso di attivazione; la creazione di una
rete di percorsi destinati alla
“mobilità dolce”: tema nei
mesi scorsi riportato con forza al centro del dibattito dalla
Libera Consulta 7C e dal Giornale dell’Altopiano; l’istituzione nella “zona nord” (in
gran parte già ricompresa all’interno
della
ZPS
IT3220036 individuata dalla
Regione Veneto ai sensi della
Direttiva CE 92/43/CEE) di un
“Parco regionale” sul modello di quello della Lessinia: un
Parco “locale” voluto e gestito dalla Comunità locale con
la finalità di tutelare i caratteri
naturalistici, storici, ambientali ed etnici del territorio
dell’Altopiano promuovendo
nel contempo lo sviluppo sociale, culturale ed economico
delle popolazioni residenti.”.
Gerardo Rigoni
Escursioni in quad con guide:
un’offerta turistica da rilanciare
Non solo escursionismo e
mountain bike. Anche i mezzi
motorizzati rivendicano un loro
diritto di esistere nel mondo
delle molteplici offerte turistiche
dell’altopiano.
Specificatamente si parla dei
quad, mezzi a quattro ruote
concepiti per il fuoristrada che,
se utilizzati in maniera corretta
e nei luoghi consentiti, possono regalare emozioni, donare
panorami mozzafiato, mettere
in contatto l’uomo con la natura. Chiaro, nessuno sostiene che i quad, pur avendone la
possibilità meccanica, possano scorrazzare ovunque. Ma
sono mezzi targati che possono circolare su tutte le strade
della penisola, e quindi anche
sulle strade di montagna aperte al traffico veicolare. E il miglior modo per garantirne un
uso corretto e rispettoso della
natura è quello di favorirne
l’uscita con guide autorizzate.
Ma oramai i quad vengono associati a comportamenti non
“eco friendly” e quindi vengono osteggiati in tutte le maniere. A torto secondo Mario
Palano che qualche anno fa aveva investito nei quad stilando, assieme ai figli, anche dei percorsi
dedicati. “Percorsi, sia chiaro,
lungo vie consentite al traffico –
spiega anche a nome di altri che
hanno investito sulle escursioni
guidate con i quad – Le nostre
escursioni erano “complete”; si
usciva, si visitava luoghi significativi del nostro Altopiano, ci si
fermava nelle malghe, si esponeva la storia, si dava qualche cenno sulla natura, sulla flora, sulla
fauna. Insomma si cercava di imprimere un uso consapevole del
mezzo.” Un proposta che trovava una buona risposta da parte
degli ospiti tanto che Palano ha
investito nel progetto, ma poi,
dopo qualche anno, ha trovato
ostacoli ed impedimenti. E ciò nonostante i percorsi fossero stati a
suo tempo concordati con la forza pubblica ed enti turistici. “Con
il semplice noleggio dei mezzi le
cose sono chiaramente peggiorate – conclude – Noi non possiamo controllare chi noleggia i
nostri mezzi, che ricordo sono
targati e a norma ed il noleggio è
autorizzato, così come non
possiamo correggere comportamenti scorretti. Non possiamo educare né sensibilizzare.
Non credo che la natura ci guadagni. Non credo che sia stata fatta una scelta accorta”.
Gerardo Rigoni
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Sabato1 maggio 2010
ATTUALITA’
l’Altopiano
3
Zone a protezione speciale, in fase di
ultimazione il “Piano di gestione”
di Beppa Rigoni Scit
Il piano di gestione per i siti
della “Rete Natura 2000” rappresenta insieme alle misure
di conservazione, lo strumento fondamentale per la tutela
della biodiversità del singolo
sito e dell’intera rete. La direttiva CEE/92/43 “Habitat”,
da cui prende origine Natura
2000, evidenzia il ruolo chiave dei Piani di Gestione all’interno dei singoli siti. Esso può
essere definito anche come lo
strumento di pianificazione
del territorio che tra i suoi
obiettivi dovrà in primo luogo
considerare la tutela o il ripristino di uno stato di conservazione favorevole per specie e
habitat di interesse comunitario, non trascurando i possibili
effetti di miglioramento delle
condizioni di vita, delle genti
che vivono ed operano sul territorio. I temi presi in esame
dal piano di gestione progettato da “Studio verde”, “Istituto Oikos”, “NER Ingegneria”, “RDM Studio”, sono
quindi, i fattori di pressione e
le minacce insistenti sulle pe-
culiarità dell’area e la successiva definizione degli obiettivi
gestionali. Le modalità attraverso cui il piano si pone di
perseguire i suoi obiettivi, sono
le schede di azione, suddivise
in quattro tipologie: gestione
attiva, incentivazione, programmazione, monitoraggio e
ricerca (oltre 50 nel caso della
nostra zona ZPS). Ognuna di
esse definisce la scelta delle
strategie, la tempistica di intervento, i costi previsti e le possibili fonti di finanziamento di
un determinato intervento. I
codici di habitat o specie (assieme agli altri connotativi di
flora fauna area), che maggiormente vi ricorrono, sono
il “4070” e il “6170”. Ovvero, quelli identificativi del pino
mugo e del pascolo d’alta
quota: due elementi in lotta e
precario equilibrio fra loro, da
secoli. Le direttive europee
in merito alla conservazione
del mugo, sono rigide, in
quanto riferite a paesi dove
la pianta ha una storia ben diversa da quella di casa nostra. Quassù il mugo (tuttora
supertutelato quasi fosse una
specie a rischio) è eccessivamente vivace, a detrimento di altre specie animali e vegetali. Per par condicio, queste ultime, vanno protette da
lui! Ecco perchè, assieme ai
concetti di salvaguardia, protezione, cura, ripristino, riferiti a flora fauna e siti
antropomorfi, nell’incontro
del 26 scorso in Comunità
Montana, a chiusura del ciclo di presentazione del “piano di gestione”, una buona
fetta è stata dedicata alla
dicotomia fra mugo e pascolo. Ben tre sono infatti le
schede di azione dedicate al
contenimento dell’invadente
arbusto. Fattori di pressione
per gli habitat e le specie
vegetali oggetto di conservazione, sono: la gestione
disomogenea dei pascoli, il
pascolo animale (calpestio e
deiezioni), la raccolta di specie vegetali, la frequentazione
turistica,
l’escursione
speleologica, l’espanione di
specie vegetali (mugo!), i fenomeni meteorici (schianti) e
per le specie animali : i cambiamenti strutturali nella vegetazione, la conversione
d’uso del suolo, la lavorazione forestale, il taglio e lavoro in periodo riproduttivo, lo
sfalcio prativo, il lavoro nei
pascoli o l’abbandono delle
pratiche colturali e agricole
tradizionali, il disturbo
antropico, il passaggio
veicolare, la presenza di cavi
sospesi, l’attività venatoria.
Minacce per l’habitat sono:
eventi provocati dall’uomo o
fenomeni naturali che possono incidere negativamente su
acque, lande, boscaglie,
praterie, torbiere, grotte e
sulle specie animali che li popolano. Tra le specie animali
obiettivo di conservazione: la
salamandra, la pernice,
l’aquila, il picchio, il cedrone,
il forcello, gli anfibi, i rettili, i
chirotteri. Gli obiettivi sono di
svariato ordine: dalla conservazione delle praterie in equilibrio dinamico con le
mughete (come sopra riferito),
alla
gestione
selvicolturale orientata alla
creazione di habitat più idonei, fino ad azioni di conservazione attiva di specie particolarmente rare (in pole
position: la Salamandra atra
aurorae di casa nostra). Altro obiettivo considerato di priorità alta, è il censimento con la
successiva localizzazione geografica di tutti i dati ambientali di dettaglio che rappresentano un patrimonio basilare per
la corretta gestione delle aree.
Il piano prevede infine una serie di azioni non direttamente
correlate alla gestione ambientale, ma finalizzate pe esempio, all’incentivazione dei prodotti locali (creazione di un
marchio “Rete Natura 2000 7
Comuni”) e alla realizzazione
di un “sistema” per favorire la
conoscenza del nostro ambiente (creazione di un sito Internet
ad hoc, progettazione e produzione di materiale cartaceo, incontri di sensibilizzazione e formazione come il “Corso
accompagnatori” in atto, etc.).
A chiudere, molti gli interventi
da parte del pubblico, come
ad esempio l’idea di regolamentare e monitorare la raccolta-funghi (temi molto caldi) e il fatto che questo attività porta solo via e non
porta economia all’Altopiano
e ancora, l’integrazione al
piano con le attività dei
comprensori sciistici: di tutto
di più, quindi! L’importante è
comunicare, informare, formare: solo così si salva il nostro territorio!
Assessore, i giovani stiano in posizione eretta
quando acquisisce una posizione eretta e si alza in piedi:
così da tenere le mani e il
viso liberi di disegnare parole e gesti. Le parole e i gesti
dei nostri ragazzi: bellissimi e
dannatamente fragili. Li chiami da lei, li convochi, istituisca una Consulta Giovane in
Regione dove assieme a loro
ricreare quell’affetto e quella stima che fanno di una
scuola un laboratorio d’artigiano dove apprendere un
mestiere. Nelle deleghe ha
perso la caccia e la protezione civile: le è rimasto tutto il
mondo giovane. Forse Qualcuno ha pensato che meritano tutta l’attenzione e la cura
possibile. Perchè tornino ad
essere protagonisti nella loro
terra. Le auguro tanta fortuna, Assessore. Certo che come scrisse Mounier - la più
grande virtù politica rimane
quella di non perdere il senso
dell’insieme.
Sapor d'acqua natìa
Innanzitutto complimenti,
Assessore: certa che lei conosce il peso e il sapore di
22131 firme messe sulle sue
spalle. A lei e ai suoi colleghi
di Giunta spetta ora il compito di
governare ed educare questa
splendida terra che è il Veneto e
che tiene storie, tradizioni e cultura da difendere e promuovere. A lei, però, toccherà il delicato compito di vegliare e accompagnare il popolo giovane del
Veneto: con le sue deleghe prenderà il bambino
che s’affaccia alla
scuola e lo accompagnerà fino al giorno in
cui salperà nel mondo
del lavoro. Un compito
delicatissimo perchè le
verrà chiesta la sensibilità di mostrare attenzione e fermezza in un
momento storico tutt’altro semplice. Molte
volte, nel precedente
mandato, l’abbiamo vista battagliare ed
esporsi sul tema dell’esempio e dell’educazione. Del cuore: ma
anche del pensiero, dell’immaginazione, dell’anima. Parole
che a volte sembrano “fuori
moda” in certi ambienti più
dediti al compromesso e al
carrierismo che all’arte delicata del servizio. Oggi la scuola
- e ciò che della scuola è l’applicazione concreta - sta in un
momento di stallo: forse
perchè circostanze sfavorevoli
tolgono all’educatore l’arte
della passione. Ma nulla giustifica che in alcune delle nostre scuole s’insegni l’inconveniente d’essere nati: come si
può insegnare se l’immagine
dell’esistenza che l’educatore
custodisce dentro è quella del
fallimento, dell’odio e dell’apa-
tia? Forse dovremmo ritornare al maestro più che all’insegnante: c’è bisogno di ridare
slancio, memoria, dinamismo
e immaginazione dove si convocano i giovani per trasmettere loro il sapere. L’urgenza
oggi è di ridare un orientamento e un significato all’esistenza perchè per chi ha uno scopo nulla sarà impossibile
da tentare. Ma per chi
non ce l’ha, anche alzarsi
al mattino sarà cosa ardua da immaginare. In
campagna elettorale
spesso abbiamo sentito
che la musicalità del nostro dialetto vogliono renderla istituzionale. Ma
non servono le legislazioni per far splendere i ricordi: basta la passione
e l’affetto per una cultura che regala natali, tramonti e nevicate al sorgere di ogni anno. Ai nostri giovani, invece, l’italiano serve: per tradurre
parole, sospiri e battiti altrimenti incomprensibili per gli altri
fratelli della penisola. Mentori
e detrattori le riconoscono il
suo essere presente sempre e
ovunque: se per un attimo mettiamo da parte il rischio di coltivare l’immagine personale,
l’esserci rappresenta la prima responsabilità per un politico come per un uomo di
chiesa: a maggior ragione la
responsabilità di stare dove si
inventano le grandi manovre
dell’esistenza. Questo è il biglietto da visita bello di uno
che ha a cuore il suo mandato: elevare gli uomini invece
di spingerli verso il basso. Ma
per fare questo occorre battagliare, proporre, duellare,
proporre: tornarsene a casa
la sera con gli occhi gonfi e
le spalle curve. Ma pronti a
ripartire perchè c’è un giovane da difendere e promuovere. Il grande antropologo
Andrè Leroi-Gourhan sostiene che l’uomo diventa uomo
don Marco Pozza
www.sullastradadiemmaus.it
8
Sabato 1 maggio 2010
ATTUALITA’
Quindici al giorno. E’ questa
la media, ma con picchi che
hanno superato anche i 40
soccorsi, degli interventi delle
pattuglie di soccorso, costituite da agenti del Corpo
Forestale e dall’Arma dei
Carabinieri, che vigilano sulla sicurezza degli sciatori sulle piste altopianesi e che intervengono nel caso di infortuni in attesa dell’arrivo dei
sanitari. Personale appositamente addestrato per prestare i primi soccorsi e trasportare feriti ma anche chi viene colpito da qualche patologia. E che è incaricata anche di sanzionare (con multe, denunce e anche con l’allontanamento dagli impianti)
comportamenti ritenuti a ri-
l’Altopiano
4
Infortuni sulla neve: bob e slitte
sono molto più pericolosi degli sci
I dati sugli interventi delle pattuglie di soccorso impegnate sulle piste dell’Altopiano
registrano una media di quindici al giorno, con punte che, in alcuni casi, vanno oltre i 40
schio per la sicurezza degli
altri sciatori. Un lavoro che
impegna questi “angeli custodi delle piste” oltre 4 mesi
all’anno, sette giorni su sette, dall’apertura fino alla
chiusura degli impianti. Dai
dati in questi giorni in elaborazione sull’andamento dell’attività di questa stagione
sciistica emerge che lo sci
non è l’attività sulla neve più
rischiosa, nonostante il numero maggiore di infortuni,
dovuto al fatto che ci sono
molti praticanti: la probabilità di farsi male e più gravemente è molto più alta per i
bob e le slitte. Lo sostiene an-
che il primario di ortopedia di
Asiago Giovanni Costacurta.
“Nello sci si ha un 60% di infortuni non gravi, distorsioni
e contusioni, mentre con i bob
e slitte si ha un 61% di infortuni gravi, ovvero fratture spiega Costacurta - Gli sciatori sono, in valore assoluto, i
più frequenti nelle prestazioni
di pronto soccorso ortopedico
durante il periodo invernale ma
se riferita alla popolazione totale degli sciatori non è il fattore di rischio sportivo più
alto. Piuttosto slitta e bob
sono più a rischio se considerato il numero totale dei
praticanti, sicuramente inferiore a quello degli sciatori.”
All’incirca la metà delle prestazioni ortopediche di pronto soccorso sono riconducibili all’attività sportiva invernale. Patologie che vanno da
distorsioni, in particolare del
ginocchio, alle fratture, con una
leggera prevalenza dell’arto
superiore. Infortuni in leggero
aumento rispetto l’anno scorso con una media di 10 prestazioni ortopediche giornaliere nei giorni festivi. Infortuni
spesso riconducibili più a disattenzione e imprudenza che agli
sport invernali in sé.
“E’ interessante confrontare gli
infortuni slitta/bob con quelle
da sci/snowboard – illustra ancora Costacurta - Per quanto
riguarda contusioni e lussazioni
non vi sono grosse differenze
mentre vi è una netta differenza per quanto riguarda la distribuzione delle fratture, con
fratture agli arti inferiori e al
rachide tipiche di bob e slitte
mentre le fratture agli arti superiori, soprattutto polso, sono
tipiche degli sci e dello
snowboard. Così come c’è
una netta prevalenza per le distorsioni, soprattutto al ginocchio, per quanto concerne sci
e snowboard.”
Gerardo Rigoni
Corsi per
smettere
di fumare
Anche quest’anno ULSS 3,
impegnata sul fronte della
prevenzione della dipendenza da tabacco, organizza due
corsi per smettere di fumare: due buone opportunità –
per i fumatori – di fare una
scelta positiva per la propria
vita.
I corsi 2010 si terranno all’Ospedale San Bassiano dal
3 al 7 maggio e dal 4 all’8
ottobre 2010.
Per informazioni ed iscrizioni: chiamare il SERT al n.
0424 885407 dal lunedì al
venerdì, dalle ore 9:00 alle ore
13:00 e dalle ore 14.30 alle
ore 17.00.
Aiuto psicologico alle donne operate al seno,
lo offre la delegazione locale della Lilt di Vicenza
Riscontri molto positivi dall’attività dell’ambulatorio dermatologico per il controllo
dei nei, in funzione dalla scorsa estate presso il Distretto Sanitario di Asiago
Mentre si sta avvicinando il primo anniversario
di attività ad Asiago dell’ambulatorio medico
dermatologico della Lega
Italiana per la lotta contro i tumori preposto al
controllo dei nei, la delegazione altopianese presieduta da Gianna Maria
Ceoloni si è attivata per
offrire un nuovo servizio
di aiuto psicologico alle
donne che sono state operate al seno, o sono in
procinto di esserlo. Le
basi di questa importante
attività di sostegno, il cui
inizio è previsto a breve,
sono state messe a punto
coinvolgendo la dottoressa Xausa, psicologa,
Floriana Stefani, responsabile presso la sezione
di Vicenza della Lilt nel
Gruppo donne operate al
seno, e la dottoressa
Dramassino, chir urgo
dell’ospedale di Asiago
che si occuperà di informare le interessate degli
appuntamenti che si terranno nei locali del distretto sanitario di via
Monte Sisemol. Gli incontri, oltre a offrire alle
donne operate al seno la
possibilità di ottenere informazioni utili, daranno
loro modo di confrontarsi con altre, esprimendo
liberamente emozioni e
paure, per riuscire a superare con più serenità
momenti che possono portare a una solitudine interiore. Intanto sono stati
resi noti alcuni numeri
che riguardano l’attività
di prevenzione fatta nell’ambulatorio per il controllo dei nei: nel 2009, il
servizio partito a inizio
estate, ha registrato 136
visite; ad oggi, nel corrente anno ne sono state
fatte già 134, mentre sono
attualmente 35 le persone in lista di attesa. “La
cadenza delle giornate di
visita – spiega la signora
Ceoloni – dipende dalla
disponibilità dei medici.
Si prendono le prenotazioni e poi si chiamano i
pazienti non appena c’è
la possibilità di vederli. Il
servizio funziona bene, la
sezione di Vicenza di cui
facciamo parte è soddisfatta di quanto viene fatto ad Asiago e anche gli
utenti sono soddisfatti.
Quando se ne reputa la
necessità i pazienti vengono richiamati per un
controllo, ci sono casi di
persone richiamate e operate che di stanno risolvendo positivamente e
casi, anche di persone
giovani, che grazie alla
visita sono stati presi per
tempo,
risolvendo
problematiche che se trascurate avrebbero potuto
avere conseguenze ben
diverse. Il nostro è un ser-
vizio di volontariato possibile grazie al contributo di tante persone, dal
personale che opera nell’ambulatorio, ai medici
che provengono da Padova, e al cui buon funzionamento contribuisce anche la collaborazione dei
medici di base e del CUP
dell’Ulss che informa i
pazienti di questa possibilità”. Ricordiamo che
con 10 euro annuali ci si
può associare alla Lilt, il
costo della visita è pure
di 10 euro; i minorenni
possono usufr uire dell’associazione di un genitore, pagando solo la visita. “Indipendentemente
dalla lista di attesa – con-
clude la signora Ceoloni
– se si presenta un’urgenza una soluzione in tempi
brevi si trova. Inoltre con
la quota associativa si
può usufruire di altre visite preventive presso la
sede
di
Vicenza:
mammografiche, pap test,
senologiche
e
prostatiche”. Per informazioni e per prenotare il
servizio dermatologico di
controllo dei nei presso
l’ambulatorio Lilt di
Asiago, si può chiamare
il numero telefonico 340
0648487, preferibilmente
nei giorni di martedì e
sabato dalle ore 11.30
alle 13.30.
Silvana Bortoli
8
Sabato1 maggio 2010
l’Altopiano
5
E’ tornato il “Funny Night Bus”
ATTUALITA’
La Cooperativa Sociale “Il Faggio”, con
i Comuni altopianesi e
l’associazione “Occhi
aperti”, ha riproposto
ai
giovani
dell’Altopiano il servizio di trasporto notturno, già sperimentato
l’anno scorso. Il progetto “Funny Night
Bus” nasce dalle osservazioni effettuate
durante le uscite
dell’equipe Unità di
Strada, nei diversi
contesti di aggregazione e divertimento.
Dalle interazioni con i
ragazzi è stato rilevato il desiderio, tipico di
ogni adolescente, di
uscire il sabato sera
con gli amici, ma anche la
difficoltà di raggiungere i luoghi di ritrovo, su un territorio
tanto vasto quanto quello
dell’Altopiano. I ragazzi tendono a spostarsi verso
Asiago e questo richiede la
L’obiettivo del progetto, proposto dalla Cooperativa “Il Faggio” con i Comuni dell’Altopiano e
l’Associazione “Occhi aperti”, è la prevenzione e l’acquisizione di comportamenti responsabili
disponibilità dei genitori ad
accompagnarli o la possibilità di aggregarsi a ragazzi più
grandi che hanno un’automobile o l’autostop. Il problema,
quindi, non riguarda solamente la possibilità di spostarsi,
ma anche di poterlo
fare in sicurezza. Il
progetto, nella prima
sperimentazione, ha
presentato alcune
criticità riguardanti le
modalità di divertimento dei giovani di
età compresa tra i 14
e i 20 anni, divertimento spesso associato, sia dai maschi
sia dalle femmine, all’uso (e a volte abuso) di alcol, con fenomeni di bullismo che
vanno dal racconto
delle loro prodezze
alla pubblicazione delle stesse su internet.
Grazie al contatto con
la loro realtà, gli operatori dell’Unità di
Strada hanno rilevato la necessità di offrire per il sabato sera un punto di riferimento. Obiettivamente, le proposte presenti sull’Altopiano
per questa fascia d’età sono
limitate alla discoteca o al ri-
trovo in qualche taverna, ma
supportate dagli operatori
possono avere un approccio
diverso. Il progetto, in questa
fase, permette ai giovani di
sperimentare anche una “festa analcolica” con la presentazione di un cocktail preparato dai loro coetanei e condito di rock, creatività e molto
altro. L’obiettivo primario resta quello della prevenzione e
l’acquisizione di un comportamento responsabile.
Gli operatori sul bus con i ragazzi
Il servizio offre il trasporto dal centro del paese di appartenenza fino al locale scelto per la serata e ritorno, seguendo
un calendario e orari fissi, che i ragazzi trovano a scuola e nei
luoghi di ritrovo. Possono prenotarsi telefonicamente
(348.3272305), mettendosi in contatto con l’operatore e usufruire del servizio, previa autorizzazione di un genitore, un
sabato al mese, secondo il calendario e le tappe stabilite.
Muovendosi all’interno di un approccio educativo alla prevenzione, gli operatori intendono servirsi della durata del tragitto per creare un dialogo con i giovani riguardo alle diverse forme del divertimento, fornendo loro informazioni sulle sostanze
ed accompagnandoli in un percorso di svago alternativo.
Viva Dino, lo sprinter dei boschi
La Polizia provinciale, con il Corpo
Forestale e i Carabinieri tengono l’animale sotto stretta sorveglianza. Ma la
cosa non risulta facile, M5 è veloce. Basta pensare che la mattina del 22 è stato
visto alle 5.20 al Cunchele, sotto Santa
Caterina di Lusiana. Mezz’ora dopo era
alle Giarre di Conco. Tempi da sprinter,
ma considerato che supera i 2 quintali la
cosa stupisce.
M5 poi ha deciso di rimanere tra i boschi
di Montecorno e Val Lastaro cercando
un passaggio verso nord. Oltre a mettere
(contiuna dalla prima pagina)
in subbuglio un campo scout, l’orso non ha fatto
altri danni tranne forse qualche capello strappato dei suoi inseguitori a cui sfugge con regolarità
perché il suo radiocollare non trova campo.
E’ notizia di questi giorni invece che l’orso è
tornato sui suoi passi, tornando a Posina per
cercare nuovamente di passare al Trentino (anche lui) attraverso le vallate ad occidente
dell’Altopiano. Fatto che non esclude quindi
un suo possibile arroccamento nei territori di
Rotzo. Eventuali asini sono avvertiti; anche
perché il partito pro asino non trova sostenitori.
Gerardo Rigoni
Sapori e ricordi della cucina della nonna
Tutta la saggezza popolare tramandata di generazione in generazione nelle pietanze della cena
“nutrizionale” proposta dall’Associazione “Le mani” e preparata dai ragazzi della 3° Alberghiero
Bravi. Bravi i ragazzi della
3° Istituto Alberghiero di
Asiago che nella cena
“nutrizionale” proposta dall’associazione “Le Mani”
hanno rievocato i profumi,
i colori, i ricordi della cucina della nonna. Immagini
che schizzavano velocemente nella mente mentre
gli occhi e le narici
assaporavano le pietanze
preparate. Piatti che sono
nati da una ricerca storica
sulla
cucina
tipica
altopianese e, attraverso il
loro studio nutrizionale, acquisivano il loro perché. Il
perché fossero preparati
così, il come la saggezza
popolare tramandata da
generazione a generazione
avesse creato pietanze
complete dal punto di vista
nutrizionale partendo da
prodotti semplici e poveri.
Ma tutti questi ragionamenti, esposti egregiamente dai
ragazzi, dal prof. Mariano
Meneghini e dalla biologa
nutrizionista Francesca
Lazzarotto, arrivano dopo.
Prima, attraversata la por-
ta della sala dell’istituto alberghiero, sono solo ricordi. Reminiscenze del
“seciaro” colmo, di un
grembiule fiorito, della
fornela in un angolo con
sopra “le tecie a pipanare”.
Di uno sguardo che è una
Appuntamenti dell’Associazione
degustatori grappe e distillati
Dopo la “Giornata di
Degustazione” in collaborazione con Velier
(azienda importatrice di
vini e distillati) tenutasi
il 29 aprile, il programma degli appuntamenti
proposti dalla delegazione
7
Comuni
dell’A.D.I.D. prosegue
con una serata con il
produttore nella quale i
soci potranno confrontarsi con Schiavo Distillerie,
il 12 maggio (costo 10
euro). Il 19 maggio si terrà una serata sulle grappe in preparazione del
Torneo “ADID 7 Comuni”
(costo 5 euro).
Il 20 Maggio l’incontro
con il produttore Rossi
d’Asiago; il 26 Maggio,
serata whiskey con Franco Gasparri di Diageo;
il 3 giugno il 1° Torneo
Adid Asiago 7 Comuni
(iscrizione 5 euro). Tutti
gli eventi, gratuiti per i
soci ADID, si terranno
alle 20.30 presso lo
Sporting Residence di
Asiago.
carezza ma che intanto valuta anche quanto sarà necessario rimpinzarti con
“roba sana” perché tu possa reggere un’altra settimana. Fino al prossimo
pranzo dalla nonna.
Una cena nutrizionale si è
detto. Iniziativa sorta da
un’idea dell’associazione
“Le Mani” chiamata “Alimentazione e benessere” e
che considera l’equilibrio fisico, mentale, alimentare
tutto legato. Un progetto
partito da una richiesta del
territorio dove si è percepita una necessità di informazione e educazione
nutrizionale. Progetto quindi concretizzato con l’aiuto
di Francesca Lazzarotto e
poi proposto all’Istituto Alberghiero. I ragazzi hanno
quindi sostenuto tre lezioni
teoriche dove sono state
analizzate le pietanze storiche locali e la loro combinazione in un menù.
In realtà tutte le pietanze
portate sono piatti unici,
unici nel senso completi sotto il profilo nutrizionale;
ognuno apportando il giusto
equilibrio tra carboidrati,
proteine, minerali, vitamine.
Si parte con foglie di salvia
fritte con sopra un salmì di
capriolo accompagnate da
una semplice sfoglia con
sopra una fetta di pomodoro. Si passa poi alla considera con fefero e fonduta
di Asiago. Poi, come in un
crescendo, la minestra
maridà, ovvero tagliatelle e
riso insieme serviti in un
brodo di gallina arricchita
con la carne e i fegatini del-
la gallina stessa. Seguono
incalzanti gnocchi di pane
raffermo serviti con la conserva. Il secondo è un vero
monumento alla cucina
altopianese, rotolo di coniglio con ginepro e vezzena
servito con asparagi bianchi
e il kraut, un’insieme di
erbe spontanee di montagna. Infine, come dolce,
una crema di lamponi in
salsa di ribes.
Un tripudio di sapori e di
bravura che lascia tutti i
convenuti soddisfatti. Doveroso l’applauso finale a
tutti coinvolti, studenti, docenti, nutrizionista e associazione. Necessario il ringraziamento per una cena
piacevole e per i ricordi regalati.
Gerardo Rigoni
8
l’Altopiano
Sabato 1 maggio 2010
6
Mercato del sabato ad Asiago
cresce la protesta degli ambulanti
ASIAGO
Sessanta per cento in più rispetto l’anno precedente con
la previsione di nuovi rincari nel
2011.
E’ quanto ha deciso l’amministrazione comunale di Asiago
per la tassa di occupazione del
suolo pubblico pagata dagli
ambulanti del mercato settimanale del sabato.
Una decisione confermata agli
esercenti dal sindaco Andrea
Gios in una riunione tenutasi lo
scorso 20 aprile nel municipio
di Asiago, richiesta dagli stessi
ambulanti più di due mesi fa,
Confermata la decisione dell’amministrazione di aumentare la Cosap. “Ci opporremo a qualsiasi
iniziativa che metta in discussione l’autonomia e la libertà d’impresa previste dalle normative”
alla quale erano presenti, oltre
al primo cittadino e all’assessore al bilancio Ivan Baù, il
Presidente provinciale degli
ambulanti Confesercenti Pasquale Davide e il Direttore dell’Associazione Vincenzo
Tamborra. “Il Sindaco –
relaziona Davide - non solo ha
confermato la decisione unilaterale di aumento, ma ha anche affermato che non ritiene
opportuno consultare le Asso-
ciazioni di categoria in caso di
possibili ulteriori aumenti”.
Gli ambulanti Confesercenti
esprimono ovviamente il loro
totale disaccordo: “ Bisogna
ricordare – ha sottolineato
Davide - l’impegno e il sacrificio degli operatori, in prevalenza provenienti da fuori
Asiago, ad assicurare un servizio che viene svolto a favore dei consumatori locali
per molti mesi durante l’an-
NOTIZIE DAL MUSEO DELL’ACQUA
a cura del Gruppo Speleologico Settecomuni
GLI ESPLORATORI DELLE CAVERNE
E’ il titolo di un libro patriota.
E’ disponibile presso la biblioteca del museo e seppur
umile nella copertina, all’interno, il suo narrare, non
scherza.
E’ un libro di avventure in
grotta, di disostruzioni e di vicende più o meno sotterranee, ambientate nei gessi
bolognesi durante l’ultimo
conflitto mondiale.
Ha il sapore lontano dei Ragazzi della via Paal perchè di
ragazzi si tratta, di ragazzi
speciali...
Ma ecco in dettaglio il libro:
Anno - 1949
Titolo - Gli esploratori delle
caverne
Autore - Cleto Patelli
Editore- ABES Bologna
Pagine - 158
Illustrazioni - bianco e nero
Si, ha davvero qualcosa che
ricorda i ragazzi dello scrit-
tore ungherese Ferenc
Molnàr.
E non può essere che così
dopo aver letto questa storia
tutta ambientata durante
l’occupazione nazista quando una piccola banda di ragazzini si rende protagonista
di fatti importanti.
Tutto inizia dentro un rifugio
antiaereo in un piccolo paese nel bolognese. Il riparo è
una grotta naturale formatasi nei gessi di quella zona.
Mentre Don Giulio e i paesani guardano la volta della
grotta in silenziosa preghiera
aspettando fiduciosi la sirena del passato pericolo,
Mino, capo di un gruppo di
ragazzi, si convince che se
una bomba cadrà vicino all’ingresso saranno tutti sepolti
vivi...
Decide così, assieme agli
amici di cercare nella grotta
un’uscita di sicurezza. Il tutto si sarebbe svolto in gran
segreto.
Ma in tempo di guerra muoversi in segreto è voler dire
scoprire segreti altrui e costruirne continuamente di
propri...
E’ così l’inizio di un susseguirsi di episodi ... i tedeschi
si impadroniscono di un loro
segreto...i ragazzini ne scoprono uno dei loro...infine la
banda decide di aiutare i partigiani in una determinata
azione e altro ancora...
L ‘autore del libro, il “mitico”
Don Cleto della Salus, autore di vari libri scritti nel dopoguerra, ha voluto sottolineare le gesta compiute da alcuni ragazzini nella lotta partigiana emiliana. Gesta che
rispecchiano numerosissime
altre in tutta Italia.
Basti pensare ai soli “
scugnizzi “ nelle Quattro
Giornate di Napoli. Molti
morirono in combattimento
nel liberare la città. Quattro di essi ebbero la massima onorificenza. A pochi
giorni dalla commemorazione del 25 Aprile questo libro dà l’ occasione di ricordarli e ricordare tutti i ragazzi e ragazze caduti per
la Resistenza.
Le Quattro Giornate di Napoli
MEDAGLIA D’ORO
ALLA RESISTENZA Alla Memoria di:
Gennaro Capuozzo, anni 12
- Filippo Illuminati, anni 13
- Pasquale Formisano, anni
17 - Mario Menechini, anni
18.
Giliano Carli Paris ( Gil )
no, in condizioni climatiche
spesso inclementi e che
nei mesi estivi costituisce
un elemento indiscutibile
di attrattiva del centro alpino anche per i turisti”.
“Inoltre - ha proseguito il
Presidente – bisogna sapere che gli ambulanti si
trovano spesso di fronte
ad aumenti dei plateatici
anche molto rilevanti decisi da più Comuni contemporaneamente, il che
intacca pesantemente, soprattutto in un periodo difficile come l’attuale, i loro
risicati guadagni”.
“Il ritocco della Cosap, che
non avveniva dal 1992 - sottolinea l’assessore al bilancio Ivan Baù – è stato deciso in collaborazione con la
Confcommercio di Asiago. Si
tratta comunque, per una
bancarella media di 32 mq,
di un aumento di circa 200
euro all’anno, da 400 euro
circa a 600, ovvero circa 4
euro a mercato. Gli aumenti
rientrano
in
una
razionalizzazione della tariffa applicata a tutte le categorie e non solo ai banchi del
mercato”.
“A lasciare gli ambulanti
piuttosto stupiti – aggiunge
Davide - è stato il sentirsi definire dal sindaco “corpi estranei che si avvantaggerebbero
in modo parassitario di uno
sviluppo turistico cui non contribuirebbero in alcuna maniera” ponendo una chiara distinzione tra operatori economici
residenti e quelli che provengono da fuori comune. Dichiarando poi di avere affidato ad
alcuni legali uno studio per porre le basi giuridiche di un progetto di profonda revisione
del mercato settimanale, basato in futuro sulla presenza
esclusiva dei prodotti locali,
Gios ha mostrato una visione di sviluppo economico
autarchica e antistorica”.
Gli ambulanti hanno annunciato la loro ferma volontà di
opporsi a qualsiasi iniziativa
che metta in discussione
l’autonomia e la libertà d’impresa prevista dalle
normative vigenti.
Stefania Longhini
Gios:“Una polemica alquanto puerile”
“Trovo questa polemica alquanto puerile; l’aumento in
questione è di circa 4 euro a
mercato, aumento che arriva
dopo oltre 10 anni. Solo
l’adeguamento Istat nello stesso periodo avrebbe costato di
più agli ambulanti che sono
ospiti graditi ma sempre ospiti; questo lo devono capire.”
Non usa mezzi termini il sindaco di Asiago Andrea Gios
nel replicare alle polemiche scaturite da Confesercenti per
l’aumento della tassa che gli
ambulanti pagano per partecipare al mercato settimanale
asiaghese. “Non escludo che
man mano che razionalizziamo
le finanze comunali, non ci siano altri aumenti; ricordiamoci che fino a un decennio fa
gli ambulanti non pagavano
nemmeno il costo della raccolta rifiuti – aggiunge l’assessore al Bilancio Ivan Baù – Senza poi pensare al disagio per
la liberazione del piazzale parcheggio d’estate o al costo per
lo sgombero della neve per lo
svolgersi del mercato d’inverno.” “Confermo – aggiunge
Gios – che l’amministrazione
ha affidato uno studio per un
progetto di profonda revisione
del mercato basata sulla presenza esclusiva dei prodotti locali. Gli ambulanti godono del
miglior giorno alla settimana
per il mercato e si valgono dello
sforzo annuale del Comune e
dei commercianti locali, uno
sforzo che supera il mezzo
milione di euro all’anno, di promozione e di organizzazione di
eventi. Non mi pare che gli
ambulanti si siano mai spesi
per contribuire agli addobbi e
luminarie natalizie pagati dai
commercianti locali”.
Gerardo Rigoni
8
Sabato1 maggio 2010
l’Altopiano
7
La tesi da 110 e lode di Matteo Tondello
ATTUALITA’
Neo-laureato in Scienze
Forestali ed Ambientali
Matteo Tondello con una tesi
(Facolta di Agraria - PD.
Relatori: Prof. Raffaele
Cavalli, Dott. Stefano
Grigolato, Dott. Marco
Pellegrini) su un elemento
a noi molto familiare: il pino
mugo. Una pianta così interessante da divenire oggetto
di studio e il nostro neo-Dottore, esporrà qui la bontà
delle sue argomentazioni:
“La caratteristica di alta
proliferazione di questa pianta, se da un lato connota in
monocromia, i declivi e le
parti sommitali del nostro
Altopiano, dall’altro comporta alcune problematiche a livello di gestione del territorio. Va rilevato che la progressiva riduzione del numero di capi allevati e il conseguente decremento dell’utilizzazione dei pascoli, dei
contadini, che sono calati di
numero, ha favorito l’espansione della mugheta (attualmente estesa su 1870 ettari
di territorio circa), con un
impatto negativo nei confronti di altre specie vegetali
“Strategie di recupero della mugheta
nelle zone settentrionali dell’Altopiano”
ed animali. Se la
mugheta invadente allontana molte specie
animali non è solo per
una questione alimentare (impedendo la crescita di erbe e suffrutici
alla base della loro alimentazione) ma anche
per l’aspetto riproduttivo. Animali selvatici
come ad es. il Fagiano di monte, hanno bisogno di un certo spazio per poter effettuare le “parate nuziali” ed
allevare i piccoli, ma più
in generale, tutta la fauna necessita di “passaggi”
fra un pascolo e l’altro. Se il
mugo chiude gli accessi, caprioli cervi e camosci, migrano verso territori più accessibili, mentre i Tetranoidi,
letteralmente...volano via!
La mugheta in tempi brevi
invade i sentieri, ricopre i
manufatti (casematte, trincee, vecchie costruzioni) e ha
un impatto negativo pure sulle valanghe, contrariamente
a quanto si possa pensare.
Infatti, i rami a candelabro tipici di questa pianta, sotto il
peso della neve tendono a
sollevare il manto e innescare movimenti del manto stesso”. Quindi “bello” il
mugo, decorativo, connotativo, balsamico per l’atmosfera, ma un po’
meno...”buono”! (Solo 1/5
dei 2100 ettari di pascolo
malghivo - Portule, Moline,
Galmarara, Zingarella viene infatti sfruttato, a
causa dell’invadenza della pianta.)...Più mugo,
meno fruibilità del territorio da parte di turisti e cac-
ciatori (...sì anche loro
svolgono la loro funzione
sull’habitat!); più mugo
meno accesso a manufatti
bellici a detrimento della
loro manutenzione e del
turismo. “Una legge del ’78,
lo proteggeva in modo esasperato, sanzionando i
malghesi che ne esportavano i germogli. Solo successivamente si è cercato di interpretare la norma in modo
più flessibile, in particolare
con la gestione dei pascoli
altopianesi da parte della
Comunità Montana. Dal ’99
in poi sono stati eseguiti interventi per contenere
l’espansione della specie nei
pascoli e per liberare aree
atte alla vita dei selvatici, interventi, che sono stati
perlopiù effettuati a titolo
volontario dai cacciatori del
Comprensorio N.4 (AsiagoRoana-Rotzo). Azioni di questo tipo, sporadiche e puntuali, sono di grande valenza per
l’ambiente. Alcuni esperimenti, sono poi stati messi in
essere dalla provincia di
Vicenza, per valutare costi e
benefici derivanti da una
meccanizzazione degli interventi di contenimento della
NUOVAGESTIONE DELLE SERATE MUSICALI
sabato 1 maggio
The lonley
heart club band
venerdì 7 maggio
I Fafifurni
sabato 8 maggio
Nuovo Fronte
del Vasco
mugheta”. Peccato che il
materiale che risulta da tali
interventi, sia lasciato sul
terreno a decomporsi e non
venga
invece
utilizzato...Solo in passato
infatti, il pino mugo era tenuto sistematicamente sotto controllo dai pastori migranti nelle zone medioalte e alte e dai carbonai
che lo utilizzavano per produrre carbone di legna.
(...Anche la Grande Guerra svolse un ruolo di
contenimento sia per effetto dei bombardamenti, sia
per l’utilizzo per il riscaldamento e per mascherare
le postazioni). Allora, come
utilizzarlo?
“Le “formazioni a pino
mugo”, sono un ambito prioritario a livello europeo, quindi fortemente tutelate. Questo perchè in molte zone la
specie è effettivamente a rischio di scomparsa. Rischio
che non interessa il nostro
Altopiano. L’utilizzazione può
avvenire sostanzialmente in
due modi: per fini energetici
o per produzione di oli essenziali. La prima utilizzazione
può rivelarsi interessante, soprattutto qualora il materiale
sia cippato e destinato all’alimentazione di caldaie a
biomassa legnosa. La seconda invece, seppur allettante
anche in base a esperienze
condotte in provincia di
Bolzano, richiede un’attenta
anlisi dei costi di approvvigionamento del materiale, della
sua lavorazione e della
commercializzazione dei prodotti della distillazione”.
E...una
valutazione,
dell’auspicabile guadagno, vien da dire. Ma questa è un’altra storia. Allora, lasciamolo dov’è, riproduzione dei selvatici o
meno, invadenza o meno, e
se tagliato, resti lì a marcire: chi va in altura, certo
non comprende il perchè di
quelle cataste, ma verificando quanto costa portarle via, magari se ne fa una
ragione. Ecco perciò l’ana-
lisi tecnico-economica della tesi: taglio di fasce della larghezza di 10 mt. ai
lati delle strade forestali,
trasporto a punti di raccolta intermedi mediante
forwander (mezzo di trasporto ad elevata mobilità
di cui sono dotate alcune
imprese
boschive
dell’Altopiano)
e
cippatura. Il successivo
trasferimento ai luoghi di
destinazione non è stato
considerato, in quanto
strettamente correlato alle
modalità di utilizzo.
“I costi delle varie fasi del
processo di utilizzazione, sono
stati quantificati per chiarezza di lettura, in euro x tonnellata di materiale trattato.
E’ stato così evidenziato, che
l’operazione di taglio costa
11,8 euro/ton; il trasporto del
materiale fino ai punti dove
viene cippato costa circa 65
euro/ton e la cippatura del
materiale, necessaria sia per
uso energetico che per
distillazione, costa 14 euro/
ton”.
Ma, se l’opzione B: “estrazione degli oli essenziali”, fosse organizzata direttamente
sul luogo di cippatura e il
materiale legnoso, dopo la
distillazione degli oli, venisse
successivamente inviato agli
impianti a biomassa, magari
localizzati nei centri abitati
prossimi all’area di produzione? In questo caso, il notevole valore aggiunto generato dalla distillazione, potrebbe mantenere il costo del
combustibile a prezzi di mercato e favorire così una
filiera virtuosa, alla quale dovrebbero evidentemente contribuire tutte le categorie
beneficiarie dell’intervento.
Così fanno i nostri vicini
altoatesini e non sono gli ultimi arrivati!
Beppa Rigoni Scit
(Con la supervisione del
Prof. Raffaele Cavalli e dei
Dott. Matteo Tondello e
Marco Pellegrini)
8
l’Altopiano
Sabato 1 maggio 2010
8
Progetto Ortigara – programma 2010
ATTUALITA’
Si ristruttura il rifugio Cecchin
Gli Alpini di Marostica e della “Monte Ortigara” all’opera diretti dalla Comunità Montana
Da quando nel 2006 l’
Adunata Nazionale degli alpini trovò spazio ad
Asiago con le penne
nere tornate “sulle orme
dei padri”, l’ Ana porta
avanti il “Progetto
Ortigara”, iniziativa destinata a far tornare sui
luoghi della memoria in
particolare le nuove generazioni.
La parte realizzativa è
stata affidata dalla
Spettabile Reggenza dei 7
Comuni alle Sezioni Ana
Marostica ed alla “Monte
Ortigara”. Da allora si sono
susseguiti gli interventi di ripristino delle trincee e degli
altri manufatti della grande
guerra nella zona della chiesta del Lozze ed in altre circostanti con l’impiego di
squadre di volontari alpini
provenienti da parecchie Se-
zioni della penisola poste sotto la supervisione di “tutors”
durante l’esecuzione degli interventi stessi.
L’esperienza maturata in
questo lasso di tempo è stata
riassunta in un bilancio
presentato ai vertici
dell’ Ana dalla Sezione
di Marostica che ormai da tanti anni custodisce il Rifugio “Gianni
Cecchin” adiacente la
chiesetta del Monte
Lozze.
Quest’anno si punterà
molto sulla diffusione
della cultura alpina con
visite guidate nella
zona
sacra
dell’Ortigara anche grazie
alla formazione di apposite
guide attività quest’ultima
già condotta a buon fine.
Ampio spazio anche alle richieste provenienti dalle
scuole superiori accompagnate sui luoghi dalla memoria e speso invitati a sintetizzare in un testo l’ esperienza vissuta. Dalla loro
lettura si possono trarre
spunti interessanti sul come
la pensino le giovani generazioni rispetto alla guerra,
alle sue atrocità, sul come
la
“materia”
venga
rielaborata ed interpretata
alla luce del loro modo di
pensare. A sostegno del
Progetto Ortigara l’Ana ha
ora aggiunto un ulteriore
elemento. Un tecnico ha infatti ricevuto l’incarico di
valutare la fattibilità rispetto alla ristrutturazione del
Rifugio “Gianni Cecchin”.
Qualora ciò avvenisse si
renderebbe disponibile un’
importante base logistica
per potenziare ulteriormente la diffusione della cultura alpina tema sul quale
l’Ana nazionale come le due
Sezioni vicentine coinvolte
puntano molto per rendere a
tutti gli interessati un servizio sempre migliore quanto di
elevata qualità.
Renato Angonese
Morto Georg Eineder, “Alpino
Antonio Pozzan verso la pensione austriaco” cavaliere di pace
Dopo 35 anni di lavoro come direttore del Consorzio Tutela Formaggio Asiago
Un’avventura lunga 35 anni. Avventura che Antonio
Pozzan, direttore
del Consorzio Tutela
Formaggio Asiago
dal 1988, definisce
“entusiasmante”.
“Entusiasmante
perché abbiamo
colto molte sfide,
abbiamo portato la
produzione del formaggio Asiago da
43 mila a quasi 250 mila quintali, l’Asiago è passato da un
prodotto locale a un nome
conosciuto anche fuori dai
confini nazionali. Si credo
che qualcosa di buono posso
dire di aver fatto.”
Occasione “ghiotta” per
scambiare due parole con
Antonio Pozzan, la cui carriera corre su binari paralleli
con il formaggio Asiago, avviene al Caseificio Pennar
dove il giornalista Giovanni
Stefani con il TGR sta realizzando un servizio per un
nuovo programma inerente al
mondo agricolo. Servizio
improntato sul formaggio
Asiago e quindi non poteva
mancare Pozzan, che si dedica dal 1975 al formaggio
Asiago, prima in Camera di
Commercio poi come direttore del Consorzio Tutela.
Posizione che Pozzan detiene ora quale “facente funzioni” fino alla nomina del nuo-
vo direttore. Perché Pozzan
ha deciso di andare in pensione. Ci sono in questi 35
anni delle cose che non rifarebbe, delle strade intraprese erroneamente? “Certo si
poteva, e si può, fare meglio,
ma tutto è più semplice in retrospettiva – dice – Anche gli
errori servono per imparare;
basta che non compromettano il risultato finale. Credo
che la storia del formaggio
Asiago, e quella del Consorzio Tutela che lo accompagna, è costellata più da successi. Successi commerciali, ma non solo, anche di un
insieme di agricoltori, casari
e operatori che in gruppo hanno portato il formaggio
Asiago ad essere conosciuto in molti paesi del mondo.”
Il successo del formaggio,
secondo Pozzan, è un insieme di fattori. Un complesso
di piccoli e grandi produttori,
chiaramente le sue proprietà
che lo rendono gradevole a
molti, anche la ampiezza della zona di produzione che favorisce le diverse varietà
dell’Asiago hanno tutti contribuito al successo. Così
come il nome stesso; breve,
musicale e facilmente
pronunciabile anche per lo
straniero. “E poi ingrediente fondamentale è stata la
tenacia di chi credeva in
questo prodotto, dagli
allevatori a chi ha lavorato
e lavora nel Consorzio Tutela; solo la tenacia ha permesso di continuare in momenti passati davvero difficili – conclude Pozzan –
E’ stata proprio una bella
avventura e vedo un futuro
roseo per l’Asiago che ha
saputo superare anche questo momento economico
delicato. Futuro chiaramente accompagnato dal Consorzio Tutela”.
Gerardo Rigoni
A maggio due concerti ad Asiago
“Vieni con noi nel maggio fiorito”, è questo il titolo di una serie di concerti organizzati
da Parrocchia e Comune di Asiago. Sabato 1° Maggio, nella chiesa di San Rocco alle
21, si esibirà il “Coro Progetto Musica di Valdagno” diretto dal maestro Claudio Ferro.
Sabato 22 Maggio, sempre alle 21, nel duomo di Asiago, serata con il coro
“Bell’Humore” di Padova, diretto dal maestro Franco Massaro, e con il coro femminile “YUH” di Nishinomiya (Giappone), diretto dal maestro Yoshiko Okazaki. I due
appuntamenti saranno introdotti da alcuni brani eseguiti dalla Schola Cantorum
S.Matteo di Asiago diretta dal maestro Andrea Pinaroli. L’ingresso è libero.
All’età di 87 anni scompare una figura importante per quanti si dedicano alla
memoria dei caduti in guerra. I funerali si terranno il 7 maggio a Vienna
Dopo la recente dipartita
del compianto Mantovani,
un altro vuoto si forma tra
le fila di quanti hanno ai
adoperano per mantenere
alta la memoria dei Caduti
della Grande Guerra. All’età di 87 anni è morto
Georg Eineder, ufficiale in
pensione dell’esercito austriaco e promotore delle
prime manifestazioni di fratellanza tra Kaiserschützen
e alpini. Nato a Merano nel
1923, grazie alla sua costante iniziativa e alla passione con cui studiava i fatti d’arme, era venuto a contatto con le varie associazioni combattentistiche italiane. Il suo amore per
l’Altopiano di Asiago l’aveva ereditato dal padre, comandante dell’11a Compagnia del 3° Battaglione del
17° Reggimento di fanteria
“Kronprinz” combattente contro i nostri reparti alpini in zona
Monte Chiesa – Ortigara. Fu
spesso presente sui Sette Comuni alle cerimonie
commemorative in uniforme
storica dei Kaiserschützen,
tanto di stingere rapporti di
fattiva collaborazione con la
locale Sezione Fanti. Nel ricordare la sua figura Gianni
Bellò pone in risalto l’impegno
profuso per le molte iniziative
poste in essere, delle quali la
gran parte portate a termine.
“Tra i suoi meriti bisogna ricordare la ricostruzione della chiesetta del M. Forno,
la sistemazione dei cimiteri
militari austroungarici del
Mosciagh e di Val
Galmarara, ancora il
recupero del piccolo cimitero al Passo di Val Caldiera;
infine ha visto realizzarsi il
suo sogno (me ne parlava
20 anni fa tanto che effettuammo
anche
un
sopralluogo): la ricostruzione della Chiesetta di Santa
Zita al Passo Vezzena. Commovente la sua presenza alla
cerimonia di inaugurazione
nel 2008: ha voluto esserci,
pur in carrozzina e con
l’ausilio dell’ossigeno, assistito dalla figlia.
Molti fanti vicentini, e non solo,
lo ricorderanno sempre presente, fino al 2007, all’annuale
Pellegrinaggio dei Fanti in Val
Magnaboschi la terza domeni-
ca di giugno; qui lui si sentiva di casa, godeva della
presenza di tanti amici, in
primis dell’indimenticabile presidente Marcello
Mantovani. In un suo breve intervento di saluto
ebbe a dire, lui austriaco,
“Val Magnaboschi sei la
mia Patria”, tanto sentiva vicino e pulsante lo spirito fraterno dei partecipanti di varie nazionalità,
nato dal sacrificio dei
Caduti dei due eserciti qui
un tempo sepolti e rivolto
all’armonia dei Paesi d’Europa. L’Altopiano di
Asiago perde con lui un
pezzo di storia di questi
ultimi 20 anni e sente doveroso ringraziarlo per
quanto ha saputo trasmettere alla nostra comunità. Grazie Giorgio,
ti ricorderemo sempre in
Val Magnaboschi”. Le esequie di Georg Eineder, il cui impegno venne premiato dal Console Generale d’Austria con la
medaglia d’oro al merito della
Repubblica, si terranno venerdì
7 maggio e la salma verrà sepolta nel cimitero di Vienna. La
Sezione Fanti altopianese informa chi desiderasse partecipare ai funerali di prendere
contatto con la presidenza,
tel. 0424-462662, e-mail:
[email protected]
Giovanni Dalle Fusine
Georg Eineder ha collaborato per anni con la Croce Nera
d’Austria e con Onorcaduti di Roma alla cura dei vari Cimiteri militari austriaci sparsi in Italia, con l’Associazione
Musei all’aperto del Grappa nel recupero di siti storici, vero
operatore di pace. Il Console Generale d’Austria, dott.sa
Maria Kunz, gli conferì la medaglia d’oro al merito della
Repubblica d’Austria in una solenne cerimonia presso il
Municipio di Borgo Valsugana.
8
Sabato1 maggio 2010
l’Altopiano
9
GALLIO
Cinque alunni della scuola media di Gallio tra i concorrenti
dell’ “Aventure Raid Junior” ad Ugine, in Francia
Ugine. Si è conclusa con
successo e grande soddisfazione l’avventura sportiva di Mattia Tura,
Riccardo
Munari,
Valentina Finco, Veronica
Rossi e Gloria Martini, i
cinque ragazzi, che frequentano la seconda classe della scuola media di
Gallio che hanno partecipato, accompagnati dalla
loro insegnante di francese, prof.ssa Biancamaria
Ghiro, e dalla delegazione composta dal presiden-
te del comitato di
gemellaggio di Gallio Mario Schivo, dal sig. Gildo
Sambugaro in rappresentanza del Comune di Gallio
e dal sig. Domenico
Munari, alla 13^ edizione
della competizione sportiva
“Aventure
Raid
Junior”, svoltasi dal 12 al
16 aprile presso Ugine, città francese gemellata con
Gallio.
Erano ben 130 i ragazzi,
suddivisi in 26 squadre,
che hanno affrontato in un
clima di grande affiatamento e motivazione ben
44
prove
sportive
pluridisciplinari (staffetta
sci, biathlon, freccette,
gare acquatiche, percorsi
di agilità, pallamano,
orienteering, percorso hockey...) che si sono svolte
presso gli impianti sportivi
di Ugine e di Albertville,
oltre che sulle piste da sci
nella suggestiva cornice
delle montagne francesi di
Lachat.
Le squadre hanno anche
sostenuto prove di cultura
generale, nelle quali i ragazzi di Gallio si sono distinti per la loro competenza e preparazione; al termine delle competizioni i
cinque alunni di Gallio
hanno ottenuto la settima
posizione, risultato ottimo
poiché frutto di impegno,
di entusiasmo e di vero spirito di squadra.
Un ricordo ed un ringraziamento va da parte del
comitato di gemellaggio di
Gallio al comitato di Ugine,
Prima le risate, poi la commozione
I Rispaar fanno divertire e aiutano due associazioni che si attivano in iniziative benefiche nel nome di chi non c’è più
Con le due serate
all’Auditorium del 16 e 17
aprile, è terminata la tournée
dei Rispaar, che hanno portato in scena, prima a Conco
e poi a Gallio, lo spettacolo
“Osteria dala zia”, facendo
come sempre divertire moltissimo il pubblico presente, e devolvendo gli incassi
in beneficienza. Quanto
raccolto a Conco, cinquecento euro tolte le spese, è
stato donato metà all’asilo
di Conco e metà a quello di
Fontanelle. A Gallio, grazie
alla
capienza
dell’Auditorium che ha potuto ospitare un pubblico
ben più numeroso, sono stati devoluti milleduecento
euro all’associazione “Amici di Antonio Pertile e Sonia
Sartori” e altrettanti alla
neonata onlus “Amici di Silvia, Lisa e Roberta”. E in
conclusione dello spettacolo del sabato sera, quando
è stata ufficializzata la consegna delle due somme di
denaro ai presidenti delle
associazioni, c’è stato un
momento in cui dalle fragorose risate scaturite tra il
pubblico durante battute e
scenette varie, si è passati
alla commozione, quando il
sindaco di Gallio Pino Ros-
si, invitato sul palco da
Silvano Vellar presidente
dei Rispaar, si è particolarmente emozionato nel ricordare come il suo paese
sia stato duramente colpito
negli ultimi anni da avvenimenti luttuosi e tragici. Il
pensiero è andato, oltre a
coloro a cui sono intitolate
le associazioni, anche ad
altri giovani scomparsi, e
naturalmente a Rosa Finco
e al figlio Alessandro, vittime della tragedia dello
scorso dicembre. Proprio
seguendo l’esempio della
famiglia Finco, che recentemente ha donato alcuni
computer alle scuole di
Gallio, Roberto Sartori ha
dichiarato che la somma ricevuta dai Rispaar andrà ad
incrementare il progetto di
dotare di nuovo materiale
informatico non solo le
scuole del paese, ma anche
altre, di centri vicini. L’associazione “Amici di Silvia,
Lisa e Roberta” per bocca
del suo presidente Gloder
ha invece annunciato che
quanto loro donato servirà
a portare avanti il progetto
del ripristino del Parco della Crocetta di Gallio. Il
modo migliore per ricordare chi non c’è più può essere proprio questo: attivarsi in suo nome nel portare
a termine iniziative benefiche a favore degli altri,
mentre dimenticare per
qualche ora i problemi e
dolori grandi e piccoli è
quanto si riesce a fare assistendo a serate come
quelle che, ancora una volta, i Rispaar hanno regalato ai loro sempre
numerosissimi spettatori.
L’appuntamento con le performance del gruppo è ora
rinnovato alla prossima
estate, in occasione
dell’Hoga Zait organizzato
dal Comune di Roana.
Silvana Bortoli
in particolare nella persona del suo presidente Luciano Baù, che si è distinto per la squisita accoglienza riservata al gruppo italiano.
Un ricordo speciale va anche a tutto lo staff dei preparatori, dei soci e dei tanti
ragazzi francesi che hanno reso possibile con la
loro competenza ed impegno lo svolgersi di questa
manifestazione, al sindaco
di Ugine Franc Lombard,
al vice-sindaco Martine
Berthet ed al consigliere
municipale
signora
Nathalie
MonvignierMonnet.
Ed è nell’auspicio che questa esperienza così ricca e
formativa possa essere ripetuta negli anni a venire
con altri alunni di scuola
media che studiano la lingua e la cultura francese,
che gli organizzatori del
Raid Junior hanno salutato con un au revoir il comitato del gemellaggio di
Gallio.
ROTZO
Tutti i segreti del
Blockbau canadese
A Maggio un corso al Bostel di Rotzo
Costruire case senza chiodi, con tronchi di conifere fatti combaciare ad incastro, senza fessura tra
l’uno e l’altro. Tutti i
segreti del
Blockbau
canadese, l’antichissima
tecnica di costruzione,
presente nel passato anche in altopiano e perfezionata dai canadesi, saranno esposti durante un
corso, dal 21al 25 maggio 2010, al sito archeologico del Bostel di Rotzo
che verrà tenuto dal maestro sud tirolese Dietmar
Gånsbacher. Nei 5 giorni
di corso, a tempo pieno,
verrà realizzata una casetta di 4 metri per 3 resa
mobile dal montaggio di
una slitta simile a quelle
utilizzate anticamente in
Altopiano documentate
da Aristide Baragiola. (
Quello del Blockbau è un
sistema utile per tetti, abitazioni, baite, malghe
(come quelle di un tempo), rifugi, ricoveri per
animali od attrezzi, strutture da giardino o lavoro, in uso in tutta l’Europa centro settentrionale
dai primordi dell’umanità
ed evolutasi fino alle raffinate costruzioni nord
americane attuali.(
Il maestro Dietmar
Gånsbacher presenterà il
corso nella “sala delle
maschere” della Comunità Montana ad Asiago,
sabato 7 maggio alle ore
21.00.
Per informazioni: Giorgio
3398112668
8
Sabato 1 maggio 2010
l’Altopiano
10
“Questa iscrizione non s’ha da fare!”
ROANA
No all’accesso alla scuola di
Asiago. E’ quanto si sono sentite rispondere diciassette famiglie del Comune di Roana (residenti nelle frazioni di Treschè
Conca e Canove) che, per il prossimo anno scolastico, avevano
deciso di iscrivere i propri figli,
oggi frequentanti la classe V°
presso la scuola primaria di
Canove, alla classe prima della
scuola secondaria di primo grado nella sede del capoluogo
altopianese. Un no che non è
stato accettato e che ha spinto
gran parte di queste famiglie a
rivolgersi, con profonda amarezza, ad un legale per vedere tutelato il diritto allo studio dei loro
figli come costituzionalmente
riconosciuto . “Abbiamo scelto
la scuola di Asiago – spiegano i
genitori – ritenendola la più
adatta rispetto alle esigenze
formative, di famiglia e di lavoro, ma le nostre scelte, operate
in accordo con i nostri figli, soprattutto sulla base del Piano
dell’offerta formativa presentato dalla scuola, sono state completamente ignorate”. Il diniego
è stato comunicato dal dirigente scolastico Piergiorgio Valente tramite lettera nella quale si
specifica che la domanda di
iscrizione non potrà essere accolta presso la sede di Asiago,
bensì in quella di Cesuna, il tutto “in ottemperanza a quanto
deliberato dal consiglio d’Istituto in data 11 febbraio 2010".
“Cosa venga riportato in que-
Diciassette famiglie del comune di Roana avevano chiesto l’iscrizione dei propri figli alla scuola
secondaria di primo grado di Asiago, ma, secondo la risposta del dirigente scolastico, la loro
domanda potrà essere accolta nella sede di Cesuna. In tredici si rivolgono ad un legale
sta delibera è un mistero – specificano i genitori – visto che a
tutt’oggi non abbiamo ancora
potuto averne una copia: l’abbiamo richiesta, inutilmente, più
volte e riteniamo quanto meno
corretto che fosse allegata alla
lettera di comunicazione fattaci
pervenire. Neanche sul sito web
della scuola è mai stata pubblicata”. A sostegno del rifiuto,
visto che non si presenta presso la scuola di Asiago un caso
di eccedenza di domande e che
comunque mai prima d’ora si
erano verificati casi analoghi a
questo, non ci sono, a quanto
pare, valide motivazioni. Quella
portata da Valente in un incontro con i genitori della scuola
primaria di Canove, tenutosi il
18 marzo scorso, dichiarando
“che è strettamente necessaria
l’iscrizione di almeno altri 15
alunni a Cesuna allo scopo di
salvare il plesso dalla chiusura
per mancanza di numeri” è
quanto meno discutibile. Gli
alunni della classe V° di Canove
sono 28, dei quali 5 hanno chiesto l’iscrizione a Cesuna, uno a
Lusiana e 22 ad Asiago. “Di
questi 22 – sottolineano i genitori – ai 5 residenti a
Camporovere verrebbe concessa l’iscrizione ad Asiago “perché cosi tradizionalmente è
sempre stato fatto”, tra i 17 che
rimangono, altri due, che secondo il dirigente scolastico avrebbero dovuto essere estratti a
sorte, possono iscriversi ad
Asiago, mentre gli altri 15 devono per forza andare a
Cesuna”. Ora, non fosse per altro, ai genitori sorgono lecite
alcune domande: se parte di
questi alunni ha scelto l’opzione delle 36 ore settimanali, per
essere - si riporta dal P.O.F. della scuola - “più competenti in
italiano e matematica, più tec-
nologici, più creativi e più critici”, alcuni con lo studio, come
seconda lingua, del tedesco,
può il dirigente imporre l’iscrizione a Cesuna dove l’unica offerta garantita è quella delle 30
ore con francese come seconda
lingua straniera? E ancora, chi
ha scelto Asiago anche per motivi di organizzazione familiare,
può vedersi “stravolta” la propria famiglia per un motivo simile?
Alla luce di tutto questo, i genitori ritengono il “no” ricevuto
dal Dirigente scolastico palesemente illegittimo, privo di fondamento e deciso sulla base di
gravi discriminazioni. “I nostri
figli – concludono - non sono
numeri da spostare di qua e di
là. Vogliamo che vengano trattati con pari dignità degli altri e
che i loro diritti vengano riconosciuti”.
Attraverso l’avvocato, le famiglie in questione chiedono ora
l’intervento dell’Ufficio Scolastico Provinciale affinché venga garantito il pieno rispetto
della facoltà di scelta, sia della
sede che dell’offerta formativa
più adatta ai propri figli, evitando discriminazioni tra alunni residenti nello stesso comune. Interpellato sulla questione, il sindaco di Roana Valentino Frigo
sostiene la piena autonomia di
scelta dei genitori e dei ragazzi:
“Liberi – dice il primo cittadino
- di avvalersi di quelle opportunità che soddisfino al meglio
l’esigenze di una adeguata preparazione e consentano il
raggiungimento dei migliori risultati”. “Le decisioni – spiega
da parte sua il dirigente scolastico Piergiorgio Valente – sono
state prese in base ai criteri che
regolano le iscrizioni riportati,
come già specificato nella comunicazione inviata alle famiglie, nella delibera del consiglio
d’istituto dell’11 febbraio 2010,
documento che ci è stao richiesto per la prima volta proprio in
questi giorni dal legale al quale
le famiglie si sono rivolte e che
abbiamo già provveduto a spedire. Tra questi criteri c’è anche
quello che prevede sì la possibilità di scelta della sede nella
quale iscrivere il proprio figlio,
quindi anche Asiago, fatta salva però la formazione di almeno
una classe nelle varie sedi distaccate (Gallio, Cesuna e
Mezzaselva). La delibera prevede anche una deroga al cui primo punto si trova la possibilità
dei residenti nella frazione di
Camporovere di essere accolti
ad Asiago”.
Stefania Longhini
Anche i genitori della classi quarte
sono preoccupati e sostengono la battaglia
Quanto si è verificato per le iscrizioni alla scuola secondaria di
primo grado per il prossimo anno scolastico desta molta preoccupazione anche tra i genitori delle attuali classi quarte del plesso
di Canove, pronti a sostenere la battaglia intrapresa da coloro
che li precedono di un anno nell’iter scolastico. “Credo – dice
una mamma, interpretando il pensiero generale – che i genitori
di ogni bambino abbiano il dovere e il diritto di cercare di cogliere le migliori opportunità per l’istruzione del proprio figlio. Il
comportamento ed i modi usati nei confronti dei bambini di V°
della scuola elementare di Canove sono assolutamente intollerabili. Ad ogni bambino devono essere garantite pari opportunità. La scuola di Asiago, offre sul piano didattico un’offerta
senz’altro maggiore. Qualche genitore potrà preferirla addirittura per esigenze organizzative, ma credo che un altro aspetto
da non sottovalutare sia la possibilità che la scuola di Asiago dà
a molti bambini provenienti da varie parti dell’Altopiano di
interagire fra loro. Perseguire l’integrazione e non i particolarismi
è fondamentale per un migliore futuro dei nostri figli e della
nostra terra”.
TRESCHÈ CESUNA – 25 APRILE
Una riuscita festa per il 65°
anniversario della Liberazione
Domenica 25 aprile, si è svolta ai Cavrari di Treschè
Cesuna la commemorazione
dell’anniversario della Liberazione. La cerimonia, accompagnata dalla banda
“Monte Lemerle” di Cesuna,
alla quale ha assistito un folto gruppo di persone, si è
svolta, sotto un sole splendente, nel cortile della casa di
Marco Frigo delle Oche, un
tempo campo di bocce e teatro della tragedia; l’alpino
Marco, a suo tempo, aveva
messo a disposizione il terreno per innalzare il cippo.
Nel numero precedente è stato dato ampio resoconto dei
fatti.
Don Gianni, parroco di
Cesuna, ha celebrato la
S.Messa tra i gagliardetti dei
gruppi alpini delle frazioni
roanesi, il gonfalone del comune, il làbaro della sez.
Monte Ortigara, le bandiere
dei Combattenti e Reduci e
dell’Ass.
Fanti
dell’Altopiano.
Le autorità di Roana erano
tutte presenti, con in testa il
sindaco Valentino Frigo; l’assessore Dario Frigo ha tenuto il discorso di apertura
imperniato sui valori della
resistenza, che hanno fatto
da fondamenta alla Repubblica Italiana, invitandoci a
meditare tutti insieme sui
valori fondanti della nostra patria.
L’alpino Bruno Frigo del
Sante de Campielo (classe
1928), cugino di una delle vittime,
dopo
sessantacinque anni, ha
tenuto un discorso rievocando i drammatici fatti
a cui assistette il 27 aprile
1945.
Il
“diciassettenne” Bruno,
per non soccombere all’emozione, aveva scritto in precedenza il discorso, ma ha dovuto più
volte interrompersi per la
commozione, solo grazie
all’affettuoso sostegno
del pubblico è giunto alla
fine.
In prima fila un gruppo
di testimoni e parenti delle
vittime (vedi foto sopra, a
partire da sinistra): Rosi
Pellarin del Gejo (classe
1930), vide uccidere il padre
e la sorella; Sofia Frigo Slegar (1919), il giorno successivo raccolse e compose i caduti; Arturo Panozzo Birelo
(1921), il partigiano “Vento”
che riuscì a far saltare il ponte di Campiello e la curva
della Barricata, purtroppo
solo il giorno successivo la
strage; al suo fianco, la moglie Mafalda Frigo Oste
(1925) che assistette al massacro dalla soffitta dell’osteria “Alla Riva”; Guido Frigo
Oste (in piedi a dx), il
capogruppo degli alpini di
Treschè Cesuna che nel
1979 fece erigere il cippo sul
luogo della tragedia (sullo
sfondo l’ex osteria “Alla
Riva”). Gli alpini si sono impegnati a completare l’opera inserendo nella lapide i
nomi degli undici fucilati. Tra
questi ci piace ricordare l’alto tributo pagato dalla comunità istro-dalmata, rifugiatasi
in altopiano per sfuggire alle
persecuzioni nella nascente
Jugoslavia. Guido Oste ci
racconta che proprio uno di
questi, il maestro Rocco
Cossovich-Pellegrini, fuggito
in un primo momento a Trieste,
dalla
nativa
Lussingrande, venne consigliato di rifugiarsi quassù con
la famiglia per stare più tranquillo. Fu il padre, un
irredento istriano, che aveva
combattuto da queste parti
come i fratelli Stuparich, a
consigliarlo. Crudele destino
il suo, abitava in Villa Renata,
la casa degli Osti, dall’altra
parte della strada e fu strappato dalle braccia della giovane figlia, mentre con una
bambola tentava di calmarla. Dopo l’esecuzione, come
gli altri, rimase tutta la notte
sotto la pioggia e la sua mano
rattrappita si portò nella tomba il giocattolo della
figlioletta; in molti tentarono
pietosamente ed inutilmente
di togliergliela, il ricordo difficilmente scomparirà dalla
memoria di chi vide e di chi
ne udì il racconto.
Giorgio Spiller Ostarelo
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Sabato1 maggio 2010
ROANA
11
In grave stato di degrado la provinciale
che dal Bivio Italiano porta a Roana
“Affermazioni false?”
Signor Sindaco, ma
per piacere…!
Risposta della Lista Insieme a quanto dichiarato
su “L’Altopiano” da Valentino Frigo
La reazione stizzita di
Valentino Frigo, ospitata sulle
pagine de “L’Altopiano”, alla
nostra prima uscita del foglio
informativo per la popolazione, ci fa pensare che abbiamo
colpito nel segno. Altro che
“affermazioni false e fuorvianti”! La risposta del sindaco
conferma, purtroppo, che avevamo visto giusto.
Premesso che la sentenza del
Tar dà una valutazione amministrativa su un ricorso, e non
certo come il sindaco vuole far
intendere una parabola di verità, per il resto prendiamo atto
che:
1) L’indennità di sindaco,
come da noi affermato, ad
oggi, non è andata in beneficenza.
2) L’importo di spesa per le
biomasse è quello da noi citato, l’utilità (6 utenze) pure. Una
valutazione va fatta sui “costi
– benefici” per tutta la collettività, citare a giustificazioni
altre realtà non comparabili
non significa assolutamente
nulla. A chi giova ? Al
sottobosco od allo scarto di
qualche segheria?
3) Sulla Cattedra le nostre perplessità ( che come conferma
il sindaco sono anche sue)
dopo le elusive chiarificazioni
del Sindaco, sono rafforzate.
Nessun beneficio occupazionale, nessun beneficio in bolletta per 900 famiglie, ma solo
il recupero ( fra molti anni ) di
un po’ di soldi dall’ENEL pari
al consumo di energia per la
pubblica illuminazione. Nulla si
dice sui criteri di affidamento
della GARA, per quanto riguarda le dimensioni confermiamo che il progetto è pari a
25.000 metri.
4) Quando parliamo di discarica abusiva sul Verena parliamo di una sentenza di condanna emessa da un Tribunale dello Stato, non di fantasie.
Cosa centra la funzionalità
degli impianti sciistici e la re-
l’Altopiano
lativa occupazione. Evidentemente il Sindaco preferisce rispondere parlando di altro.
5) Sulla Variante altra conferma dal Sindaco “…è stata la
Commissione stessa ad accorgersi di aver commesso un errore…”. Che strano, solo su
quel terreno (del sindaco) e
solo in data Gennaio 2010 ad
atti approvati. Sarà pure una
coincidenza, ma conferma
comunque quanto da noi scritto.
5) Per quanto riguarda il centro urbano e gli impianti sportivi nonché le nuove scuole, in
località Canove, qui il nostro
timore (altro che falsità) ha
addirittura una conferma in
grande stile dal Sindaco che
recita nell’intervista: “…rifondendo i proprietari dei terreni
con perequazione urbanistica…” ovvero metri cubi .
Ma va, non ci avevamo pensato…! Caro Sindaco, grazie
per tutte le conferme nell’intervista alle nostre “falsità”, assicuriamo comunque che siamo
ben consci “…che bisogna partecipare alla vita amministrativa
in modo costruttivo…”, ma siamo altrettanto convinti che chi
ha la metà del consenso popolare (pure comprendendo le residenze delle seconde case) non
può prendere decisioni sopra la
testa dell’altro 50 per cento senza un minimo di concertazione,
perché per dirla con le Sue parole è “…continuando di questo
passo che non si va da nessuna
parte…”
Gruppo Lista Insieme
Grosse buche, infiltrazioni d'acqua sul ponte, marciapiede all'ingresso del
paese completamente dissestato: servono urgenti interventi di ripristino
Dopo una stagione invernale come quella da poco terminata, sono molti i tratti
stradali dell’altopiano che si
presentano dissestati, creando disagi ad automobilisti
e pedoni. In merito nei giorni
scorsi è arrivata in redazione la segnalazione di una lettrice roanese che riguarda
la strada che porta a Roana.
“Vorrei segnalare agli organi competenti, attraverso il vostro giornale –
scrive la lettrice
- lo stato di
grave degrado in cui si trova il tratto di
strada che collega Roana al
Bivio Italiano,
attraversando
il ponte sulla
Val d’Assa. Il
manto stradale è disseminato di diecine,
forse centinaia, di buche,
divenute ormai
molto insidiose e pericolose per la circolazione. Ci sono vasti
tratti di strada che stanno
letteralmente franando a
valle e grosse crepe si sono
già
aperte
nella
massicciata, creando addirittura importanti dislivelli
sulla carreggiata”. Come
si può vedere dalle foto che
pubblichiamo,in particolare
in corrispondenza di alcune curve, il fondo stradale
è davvero malridotto, ma se
per percorrere la provinciale che porta in paese l’ideale mezzo di trasporto sembra essere ormai il
fuoristrada, per incamminarsi sul marciapiede all’ingresso dello stesso indispensabili sembrano invece
essere gli scarponcini da
montagna, oltre a
una buona dose di
cautela e attenzione, visto che in alcuni tratti si sente muovere
sotto i piedi ciò che rimane
dell’asfalto. “Per quanto riguarda il rifacimento del
marciapiede all’ingresso
dell’abitato di Roana – dice
Dario Frigo, assessore ai
lavori pubblici del Comune
– attualmente in condizioni
davvero indecorose, è già
pronto il progetto ed è già
disponibile il contributo della Provincia, che ha stanziato centomila euro per
questo e altri interventi che
verranno effettuati nel corso del corrente anno. Inoltre la Provincia, alla quale
abbiamo segnalato la ne-
Addio a Renzo Stefani
Se n’è andato in silenzio il buon Renzo Stefani, lontano dal
clamore che solo una morte sopraggiunta presso una casa di
riposo riesce a dare. La notizia ci è giunta in redazione via
mail qualche giorno fa, spedita dalla nipote Lina, memore
dell’intervista che facemmo allo zio nel novembre 2008.
Renzo era stato un grande cercatore di reperti sull’Altopiano
di Asiago e su altri fronti dell’arco alpino, personalmente lo
contattai per inserirlo tra i protagonisti del libro sui
Recuperanti; nell’inverno appena concluso gli feci visita presso la Casa di Riposo San Giuseppe di Roana, mi riconobbe,
ma la vista precaria non gli permise la soddisfazione di vedersi ritratto tra le pagine di una pubblicazione che è stata sui
scaffali di mezza Italia. Parlammo qualche minuto, a differenza di mesi fa ora si era rassegnato a finire i suoi giorni in
mezzo agli altri anziani, gli mancavano comunque le lunghe
passeggiate tra boschi e trincee.
La redazione del Giornale si unisce al cordoglio della famiglia e dei parenti e porge sentite condoglianze.
GDF
cessità di un intervento urgente per il ripristino del
manto bituminoso nel tratto
stradale in questione, ha già
fatto
i
necessari
sopralluoghi, auspichiamo
per cui che a breve possano venire fatti e portati a
termine i necessari lavori.
L’asfalto verrà rifatto in
maniera tradizionale, visto
che quello antiskid attuale
si è rivelato non idoneo, l’inverno rigido con l’utilizzo di
abbondante sale ha fatto il
resto”. Le preoccupazioni
espresse della nostra lettrice riguardano anche il ponte sulla Val d’Assa. “Il
ponte stesso – scrive che non molti anni fa
era stato oggetto di restauro e messa in sicurezza con lavori durati
moltissimi mesi, si trova nuovamente in stato
di ammaloramento e
privo della più elementare manutenzione. Il
manto stradale è
solcato da enormi
fenditure nelle quali filtrano l’acqua ed il
ghiaccio con conseguenze devastanti.
Se non si interviene per tempo con i
necessari lavori
rischiamo di dover
nuovamente chiudere l’unica strada che collega i
due fianchi della
Val D’Assa e, come
già accaduto in
passato, di dover
usare il sentiero di
fondovalle, adatto
solo
a
mezzi
fuoristrada o la
strada che porta
al Ponte del Gesso,
da
anni
dismessa e senza
manutenzione,
che comunque è strettissima e molto più lunga.”
“Le prove statiche sul
ponte – continua Dario
Frigo – vengono fatte regolarmente ogni due anni.
Anche per il fondo stradale del ponte sono previsti interventi proprio per
ovviare ai danni provocati delle acque pluviali. Per
quanto concerne il rifacimento
del
manto
bituminoso, ci sono inoltre
numerosi progetti che riguardano tutte le frazioni
del comune”.
Silvana Bortoli
8
Sabato 1 maggio 2010
l’Altopiano
12
ROANA
Le Parrocchie di Canove, Cesuna e Treschè
Conca a piccoli passi verso l’unità pastorale
Il prossimo 13 maggio ventiquattro ragazzi dei tre paesi saranno cresimati tutti insieme nella chiesa di Treschè Conca
Stanno aumentando le
sperimentazioni da parte
delle diocesi di un nuovo
tipo di organizzazione pastorale per far fronte ad
alcuni problemi, primo su
tutti il calo del numero dei
preti che rende necessario
l’abbandono della formula
tradizionale per cui in ogni
parrocchia è presente un
parroco residente. Unità
pastorale, viene definita
così dalla Chiesa cattolica
un insieme di parrocchie
vicine tra loro e affini per
quanto riguarda il tipo di territorio, che rimangono tali
con le proprie strutture, archivi, tradizioni da conservare, ma che vengono coordinate e guidate da 2 o
più sacerdoti che d’intesa
tra loro compiono un cammino di unità fra le comunità. Di unità pastorale da
un po’ di tempo si sente
parlare anche a Canove,
Cesuna e Treschè Conca,
dove i parroci stanno piano piano informando i fedeli su quello che sarà il
futuro della vita parrocchiale, che maturerà lenta-
mente nel tempo.
La chiesa di Treschè Conca
I primi concreti
passi sono stati
compiuti proprio in
questo periodo:
innanzitutto il bollettino pastorale
settimanale, che
dopo Pasqua è
stato rinnovato,
proponendo la prima pagina uguale
per le tre parrocchie. E poi la collaborazione e
l’unità per confessioni, comunioni, cresime: la prima confessione si
è svolta per tutti a Cesuna, infine, ventiquattro ragazzi
facendo seguire in un’altra delle tre parrocchie sarangiornata un momento di fe- no cresimati nella chiesa di
sta ognuno nella propria Treschè Conca, dopo aver
parrocchia, mentre per la fatto tutti insieme anche il
prima comunione, program- percorso di preparazione.
mata per tutti domenica 2 Ma come sta reagendo la
maggio, accordi, program- gente alla novità, e in conmi di catechismo, incontri creto cosa comporterà
fra genitori, i ritiri di prepa- l’unità pastorale delle tre
razione sono stati fatti in- frazioni roanesi? Ne abbiasieme, ma il sacramento mo parlato con don Giorgio
verrà somministrato ad Verzotto, parroco di
ognuno nella propria chie- Canove, che, tra l’altro, il
sa. Il prossimo 13 maggio, prossimo autunno lascerà la
La chiesa di Canove
parrocchia per raggiunti limiti di età. “Finora la gente
ha ben accettato le varie
proposte di unità – spiega
il parroco - ma si percepisce che c’è un po’ di paura
del dopo, il timore di non
avere più la disponibilità del
sacerdote come prima. Per
il momento ci si adeguerà
a quelle che sono le scadenze naturali, come la mia
che coincide con l’età. Rimarranno don Gianni
Bocchese a Cesuna e don
La chiesa di Cesuna
Stefano Margola a Treschè
Conca che diventeranno
co-parroci delle tre parrocchie, roteando nelle stesse,
nelle quali verranno ridimensionati orari e attività.
Molto importante sarà la
collaborazione dei laici presenti sul posto, che andranno coordinati, sollecitati e
valorizzati. E poi, col tempo, quando sarà il momento di nuove nomine, chi arriverà verrà nominato coparroco di tutti e tre i pae-
si, ci sarà la convivenza di
due parroci sotto lo stesso
tetto, probabilmente nella
canonica di Canove, che
potrebbe venire ristrutturata proprio per ospitare più
sacerdoti. Le varie novità
che saranno introdotte il
prossimo autunno, verranno ufficializzate dal Vescovo, che per questo sarà presente a Canove la prima
domenica di ottobre”.
Silvana Bortoli
Fan Club Enrico Fabris, nessuno si fa avanti per raccogliere il
testimone del direttivo uscente il cui mandato scade a giugno
Consuelo Martello, Fabio
Rebeschini e Nicola Fabris:
sono stati loro tre, in questi
quattro anni a portare avanti
l’attività del Fan Club Enrico
Fabris. Dopo l’entusiasmo
iniziale in cui in tanti sembravano disposti a impegnarsi a
sostegno del campione
roanese, pur potendo contare sul temporaneo aiuto di
altre persone in occasione di
singoli eventi, si sono praticamente ritrovati soli a organizzare tutte le iniziative legate al club, dalle trasferte
per assistere alle gare, fino
alle serate con la presenza di
Enrico. Consuelo, Fabio e
Nicola: sempre loro tre, si
sono ritrovati alla riunione,
ampiamente divulgata, indetta lo scorso 26 aprile per decidere il futuro del club. La situazione è presto detta: a giugno scade il secondo mandato dell’attuale direttivo che per
statuto non può più essere rinnovato, visto che il documento parla chiaro: i membri devono cambiare. Per questo
all’incontro erano stati invitati
a partecipare quanti avessero
a cuore la sorte del club, appassionati di pattinaggio velocità e tifosi di Enrico, sperando che qualcuno si facesse
avanti e si rendesse disponibile a raccogliere l’eredità del
consiglio uscente. Invece nulla, sala completamente vuota:
alla fine si sono registrate tre
sole presenze, oltre a quelle
suddette. “Questa situazione
mi amareggia molto – ha commentato Consuelo Martello,
presidente in carica – mi
spiace soprattutto per Enrico,
Concerto del Primo Maggio a Canove
Anche Canove avrà il suo
concerto del Primo Maggio.
L’evento organizzato dall’associazione Artemusica,
inizierà alle ore 21 nella
sala consiliare del Municipio e vedrà come protagonista Amedeo Cannas,
un giovanissimo pianista
che nel 2008 la stampa
sarda ha definito come
“un enfant prodige al pianoforte che appena
diciottenne sta già ritagliando il suo spazio nel
panorama isolano”.
A conferma di ciò lo scorso anno l’artista si è
diplomato con il massimo
dei voti e la lode al Conservatorio Pierluigi da
Palestrina di Cagliari, conseguendo nello stesso periodo anche la maturità magistrale.
Cannas che ha cominciato
lo studio del pianoforte a 10
anni di età, ha saputo mettersi in luce fin dall’inizio
primeggiando nei diversi
concorsi nazionali ai quali
ha partecipato.
Attualmente sta frequentando a Cagliari il biennio superiore dello stesso Conservatorio e contemporaneamente si sta perfezionando
in Spagna presso il Conservatori Superior de Musica
del liceu di Barcellona.
Nel concerto del Primo
Maggio si cimenterà con le
musiche di Schumann e
Chopin.
Al termine dell’esibizione
un piccolo rinfresco.
Giovanni Rattini
che con il suo impegno e i suoi risultati ha
fatto davvero moltissimo, per Roana, per
tutto l’Altopiano e non
solo. Noi ci siamo dati
da fare per quattro
anni, in modo corretto
anche dal punto di vista burocratico, seguendo lo statuto che
regolamenta l’attività
del club. Dopo questo
tempo è giunto il momento di lasciare, sia
per i nostri impegni
personali che non ci
permetterebbero più
di seguire il tutto
come ci piace fare,
ovvero nel modo migliore
possibile, ma anche perché
questo è quanto prevede lo
statuto. A questo punto non
possiamo far altro che aspettare la fine di giugno, quando
il nostro mandato scadrà,
augurandoci che nel frattempo qualcuno si faccia avanti.
Altrimenti consegneremo il
logo del club ad Enrico e sarà
lui a decidere cosa farne. I
gadget rimasti li regaleremo
ai bambini delle scuole, come
già accaduto negli anni scor-
si, quando il residuo è stato
donato ai bambini delle elementari di Gallio e a quelli
degli asili di Foza, Canove e
Roana. In cassa rimane un
piccola somma che, nel caso
nessuno si assumesse l’incarico di continuare l’attività del
club, sarà devoluta alla Sportivi Ghiaccio di Roana, come
previsto dallo statuto, e come
deciso proprio nei giorni delle vittorie olimpiche del 2006,
quando nel raccogliere la
quota di partecipazione per la
trasferta in pullman a Torino, si è
raccolto, e puntualmente consegnato, anche a un
contributo per la
società sportiva,
formalizzando l’intenzione del club
di sostenere non
solo il nostro campione, ma il pattinaggio velocità in
generale. Voglio
ringraziare tutti
coloro che ci hanno dato una mano
nell’organizzazione delle serate in
occasione delle ultimi olimpiadi, e del contorno
di festa creato in paese dove
si respirava uno stupendo clima olimpico, grazie a tante
persone, tra cui i volontari
della Pro Loco”. Consuelo
Martello ha comunque lasciato intendere che, seppur
non in prima persona come
fatto finora, se ci fosse qualcuno pronto a raccogliere il
testimone del club, non esiterà a contribuire con idee e
consigli per il proseguo dell’attività. Silvana Bortoli
8
Sabato1 maggio 2010
l’Altopiano
13
Quando la festa è anche occasione di solidarietà
La buona partecipazione alla sagra dei cuchi di Canove premia il lavoro di tanti volontari
e offre l’occasione per aiutare associazioni locali che si occupano di persone bisognose
Quando tra il divertimento e
la spensieratezza trova spazio, grazie a tanti volontari,
anche la solidarietà: questo si
è ripetuto anche quest’anno
alla sagra dei cuchi di Canove.
Tra giostre e attrazioni e il
nutrito programma di appuntamenti messo a punto dalla
Pro Canove che hanno richiamato un buon numero di persone nel week-end di festa,
non sono mancate le opportunità di dare un contributo a
favore di persone meno fortunate, innanzitutto con la
pesca di beneficienza che ha
trovato spazio nei locali della
Pro Loco e della quale da
molto tempo si occupa un
gruppo di signore del paese,
grazie alla collaborazione di
commercianti e privati. “Le
somme di denaro raccolte –
commentano – grazie a questa iniziativa in cui chi fa le
proprie offerte può pescare
tra un’infinità di oggetti di svariato genere (che vanno dai
soprammobili all’abbigliamento, dai prodotti alimentari a piccole cose utili per tantissimi usi) sono destinate
alla Cooperativa San Matteo
e San Luigi di Asiago. Ringraziamo ancora una volta chi
mette a disposizione dei premi, oltre ai vari negozianti
Le bambole di
stoffa
dell’Associazione
Le Mani
Alcune delle
signore che si
occupano della
pesca di
beneficienza
anche coloro che offrono bellissime creazioni fatte a mano”. E la manualità
è stata valorizzata in questa sagra anche grazie ad
alcune esposizioni che si sono
meritate i complimenti di tantissima gente. Vicino ai sempre ammiratissimi cuchi, simbolo della festa patronale del
paese che nascono dall’abilità di mani esperte nel creare
artigianalmente
questi
fischietti considerati segni di
amore e di amicizia, sono state esposte le creazioni dell’associazione
altopianese
“le mani”
che si occupa di aiutare
e
supportare, grazie a un’attività completamente gratuita,
persone del posto che hanno
necessità, in particolare se toccate dalla malattia nelle sue varie forme. Tra le varie attività
dell’associazione anche il laboratorio creativo nato come
occasione di arricchimento
personale e di gruppo e dal
quale nascono lavori in tessuto bellissimi,
come le bambole, le mucche, i
raffinati sacchetti visti a
C a n o v e .
L’esposizione di
Canove, tra
l’altro è stato un
modo di divulgare fra i numerosi visitatori della sagra la
consapevolezza che aiutare gli
altri è possibile in tanti modi e
che ognuno può dare il proprio contributo nel portare solidarietà, aiuto e idee. Tornando alla sagra e ai piccoli capolavori scaturiti dalla creatività e dall’abilità manuale, che
dire delle creazioni realizzate
da Dialma Frigo, in favore
della Pro Canove? Semplice-
mente stupende! La “maestra
Dialma” come è da tutti conosciuta, da quando è andata
in pensione ha più tempo per
dedicarsi alla sua passione per
i lavori manuali “specializzandosi” in particolare nella produzione di originalissimi coppi,
che colora, dipinge e arricchisce con applicazioni di pizzi, nastri ma soprattutto di
creazioni in pasta di mais
(fiori, funghi, frutta e verdura, animaletti, particolari di vario genere)
con risultati veramente
ammirevoli. E un plauso va a tutto lo staff della Pro Canove, che per
tenere alta la tradizione
della sagra anche quest’anno ha preparato un
programma
di
intrattenimenti con serate
musicali, stand gastronomico, lotteria gratuita per
bambini e sottoscrizione
a premi, ed estrazione della tombola. La messa so-
lenne in onore del patrono è stata ancora
una volta arricchita
dalle voci dei cantori
che hanno accompagnato la celebrazione
con i canti cimbri.
Silvana Bortoli
Dialma Frigo
con alcuni dei
suoi capolavori
Sottoscrizione a premi: i numeri dei biglietti vincenti
i cui premi non sono stati ancora ritirati
1499 – 3455- 2372- 557- 2013- 337- 439- 1737- 1570
1423- 2584- 322- 2124-2895- 3330- 185- 2645- 209
910- 3149- 355- 2353- 1313
Per il ritiro rivolgersi alla Macelleria Massimo Panozzo di Canove
L’Associazione Le Mani dà i numeri!
Dall’assemblea dei soci sono emersi dati positivi sulle attività svolte nel 2009,
ma si è anche ripresentato il problema della sede non ancora risolto
Come previsto dallo statuto, qualche giorno fa
l’Associazione Le Mani ha indetto presso la
sala Musica delle scuole elementari di Asiago l’
assemblea ordinaria dei soci a chiusura dell’anno, con approvazione del bilancio e il riassunto
delle attività svolte nel 2009. Ne sono emersi
dei numeri che vale la pena di rendere pubblici,
perché, se a un primo sguardo possono sembrare solo delle cifre noiose, in realtà sintetizzano e danno una chiara visione dell’impegno
che i soci volontari con orgoglio e
professionalità hanno profuso nel corso dell’anno. Grazie al lavoro di tre fisioterapiste sono
state offerte in totale 213 ore di fisioterapia, di
cui 110 per linfodrenaggio a 9 pazienti operate
al seno e 103 massoterapia e kinesiterapia per
disabilità motorie a 3 pazienti. Due istruttori
hanno fatto fare un totale di 35 ore di ginnastica in acqua a 3 disabili motori; 28 ore sono
state quelle dedicate dallo psicologo a terapie
individuali e di gruppo. Un socio ha usufruito
di 14 ore di insegnamento musicale, mentre per
attività diverse, tra cui quella di utilizzo e uso del
computer sono state riservate ben 630 ore ad un unico socio; il laboratorio creativo ha coinvolto per circa
420 ore una quindicina di persone, mentre sono state
fatte 59 uscite di gruppo di nordic walking, anche qui
con la presenza di circa 15 persone. “Nonostante la
crescita del numero dei soci e delle attività a favore di
chi colpito da malattia chiede aiuto – dicono dall’Associazione Le Mani - durante l’assemblea è riemerso
il problema della sede, che provvisoriamente si trova
a Canove. Fin dall’inizio dell’attività, varie sono state
le domande indirizzate a Enti, Parrocchie e Comuni
e che a volte si sono trasformate in incontri con i relativi responsabili, ma che non si sono poi concretizzati,
visto che alla fine da nessuna parte si è trovato
uno spazio idoneo a questo scopo”. I responsabili
dell’associazione hanno per questo pensato di
organizzare un incontro invitando tutte le parti interessate, confidando in una positiva evoluzione a
breve della questione.
S.B.
Delegazione dell’Altopiano rende visita ad un suo illustre compaesano
8
Il presidente
del Rotary
Colpo
premia il
comandante
Sabato 1 maggio 2010
l’Altopiano
Dalle Nogare
14
assieme al
presidente del Coro
Asiago
Paolo Finco
La stella alpina
dono del Coro
Asiago
Quando una gita si trasforma
in una sorta di “riunione di famiglia”! E’ accaduto nei giorni
scorsi quando una nutrita delegazione altopianese si è recata
a far visita alla base aerea di
Rivolto, vicino ad Udine, sede
della storica pattuglia delle
“Frecce Tricolori”, onore e
vanto a livello mondiale della
nostra Aeronautica Militare.
Ma dove sta la riunione di famiglia? Direte voi. Andiamo per
ordine. Pochi lo sapevano, ma
dal settembre 2008 ed ancora
per un paio di mesi a comandare il 2° stormo dell’Aeronautica Militare è il Colonnello
Alfonso Dalle Nogare, cognome che suona familiare, soprattutto ai cittadini di Conco; in
effetti il giovane (47enne) alto
graduato ha chiare origini e radici nel comune altopianese.
A prendere l’iniziativa di andare
a fargli visita nella sua attuale
<casa> è del presidente del
Rotary Club di Asiago, Mario
Colpo (guarda caso di Conco),
che, grazie alla conoscenza diretta dell’Ufficiale, combina una
visita alla base per i soci e familiari del Club; ma il papà del
Colonnello, Gianni, canta nel
Coro Asiago e così il
<gemellaggio> allarga i propri
confini ed alla volta di Rivolto
partono da Asiago due pullman,
uno “targato” Rotary ed un secondo con una larga rappresentanza del Coro Asiago, ma anche con papà, mamma, zii e
cugini. A Rivolto arriviamo con
i minuti contati; alla comitiva si
uniscono gli ex compagni di
scuola superiore del colonnello
Rotary e Coro Asiago a Rivolto
La base della storica pattuglia delle Frecce Tricolori è comandata, dal 2008,
dal Colonnello Alfonso Dalle Nogare, originario di Conco
Dalle Nogare. Là in pista gli intrepidi <top gun> hanno procrastinato di un paio d’ore il loro
<allenamento> mattutino appositamente per permetterci di assistervi in diretta, da bordo pista. Il cielo è nuvoloso, spira
un venticello niente male, condizioni che non permettono
l’effettuazione di alcune figure, ma nel grigio cielo friulano
gli otto Aermacchi MB339A
danno comunque vita ad un’intensa mezz’oretta di intrecci e
di figure spettacolari, che ci
fanno stare col naso all’insù,
ammaliati. Poi l’atterraggio, fra
gli applausi dei presenti. Col
pullman facciamo il giro del
campo ed arriviamo agli hangar, davanti ai quali i piloti, con
il loro comandante di pattuglia
(pony 0), il tenente colonnello
Marco Lant, ci aspettano per
rispondere a domande e per
fare foto. Flash che si sprecano al fianco di questi artisti del
cielo e dei loro splendidi aeroplani, davanti agli hangar ed alle
officine; Colpo consegna al
comandante Lant un ricordo
della visita, che prosegue prima al museo storico della Pattuglia Acrobatica Nazionale
(che a settembre festeggerà il
50° Anniversario della sua costituzione) e poi alle postazioni
mobili attive di difesa
contraerea. Il programma della giornata all’interno della base
militare prevede il pranzo alla
mensa della base, per molti un rivivere uno spicchio di passato
legato al servizio militare; fuori le
condizioni meteo migliorano e nel
cielo friulano rombano i motori
delle Frecce, impegnate nel loro
secondo addestramento quotidiano. Dentro, consumato il pranzo, è tempo di discorsi e saluti,
brevi ma intensi. Dopo aver letto
ai presenti il lungo ed intenso
curriculum del Comandante della base, Mario Colpo gli offre a
ricordo della visita un libro e dei
bottoni d’argento; Paolo Finco,
Presidente del Coro Asiago, fa
altrettanto con una stella alpina
d’argento, un libro del 50° e l’ultimo CD del Coro. Il Colonnello Dalle Nogare (erano presenti
anche la moglie ed i due figli),
visibilmente compiaciuto e
commosso per questo momento (forse sicuramente atteso e
sperato, arrivato giusto in tempo), ha avuto parole di sincero
e sentito ringraziamento (con
particolare sottolineatura per
Mario Colpo, artefice della spedizione) per una visita che l’ha
fatto sentire a casa, con l’affetto e la stima dell’altopiano, a
cui sente legate strettamente le
Il presidente del Rotary Colpo premia il comandante delle Frecce Tricolori, ten. Col. Marco Lant;
al centro il col. Dalle Nogare mentre a sinistra, in secondo piano, papà Gianni Dalle Nogare.
infine il saluto, un arrivederci
che per l’ufficiale ha significato soddisfazione, emozione e
commozione; un’esperienza
che i partecipanti hanno vissuto in maniera intensa, piacevolissima, sia per la particolare
possibilità di un approccio così
diretto e vissuto a questa
spettacolare realtà, sia per la
possibilità di conoscere e di
apprezzare da vicino le doti
umane di questo che possiamo
ben definire a pieno titolo un
altopianese illustre, importante,
di cui la nostra terra può andare sicuramente fiera. Sulla via
del ritorno una puntatina alla
splendida “Villa Manin” di
Passariano, quindi i due pullman
dividono le loro strade: quello
del Coro prosegue con un suo
programma, mentre i rotariani
prendono la via del ritorno in
Altopiano.
Cesare Pivotto
La scheda.
Il colonnello
Alfonso Dalle Nogare è
Alfonso Dalle
Nogare in
nato a Thiene il 13 febbraio
uniforme
1963; figlio di Gianna e di
Gianni, è sposato con Luisa ed ha due figli, Giovanni e Francesca.
Dopo aver conseguito il diploma di Maturità Tecnica nel 1982, il 6 settembre
dello stesso anno si arruola nei corsi regolari dell’Accademia Aeronautica.
Dopo aver concluso il ciclo di Yugoslavia fino al luglio 1997.
studi accademici con il conse- Dal gennaio 1998 al luglio 2001
guimento della laurea in Scien- è assegnato alla NATO Early
ze Aeronautiche, intraprende Warning & Control Force El’attività finalizzata al consegui- 3A Component presso la base
mento del Brevetto di di Geilenkirchen (Germania); in
Navigatore Militare ed alla con- tale contesto partecipa alle opeversione operativa sul velivolo razioni belliche legate alla crisi
Tornado frequentando, tra il dell’ex Yugoslavia.
1986 ed il 1988, corsi di for- Nel luglio 2001 è trasferito presmazione negli USA, in Italia ed so la base di Trapani Birgi, in
Sicilia, dove assume il comaninfine in Inghilterra.
Il 10 aprile 1988 viene trasferi- do della NATO E-3A
Forward
to al 36° Stormo di Gioia del Component
Colle ed assegnato al 156° Operating Base fino all’agosto
Gruppo Caccia Bombardieri 2005; nel settembre 2005 vie(“Le Linci”), dove ricopre vari ne assegnato al Comando Opeincarichi; in particolare prende rativo delle Forze Aeree di Pogparte alle operazioni aeree della gio Renatico in qualità di vice
prima guerra del Golfo Persi- Capo Ufficio A6 (Sistemi di
co (1990-91) ed a tutte le varie Comando & Controllo e Cofasi delle operazioni aeree nei municazione). Il 3 febbraio
Balcani legate alla crisi dell’ex 2007 assume l’incarico di Capo
Ufficio A6, che mantiene
fino al suo trasferimento
presso la base di Rivolto,
il 3 settembre 2008. Dal
successivo 18 settembre,
ricopre l’incarico di Comandante del 2° Stormo.
Vanta una brillante e rapida carriera che lo ha visto
acquisire prima i gradi di
sottotenente (1984), quindi di tenente (1986), di capitano (1988), di maggiore (1995), di tenente colonnello (1997) fino a quelli di colonnello (2004).
Ha al suo attivo circa 3600 ore
di volo, molte delle quali in operazioni reali; fra le varie decorazioni ricevute è stato insignito del distintivo “CACCIA” di
bronzo per le operazioni nel
Golfo Persico e del distintivo
“EARLY WARNING” d’oro
per le operazioni nell’ex
Yugoslavia ed, inoltre, della Croce di Cavaliere Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
Il prossimo giugno il col. Dalle
Nogare lascerà il Comando del
2° stormo per andare a ricoprire, su designazione del Ministro della Difesa, il ruolo di
Addetto Militare per l’Aeronautica presso l’Ambasciata d’Italia
in Israele a Tel Aviv.
proprie radici ed origini, ricambiando con la consegna di un
crest della pattuglia al presidente
del Rotary e di un quadro a
quello del Coro, oltre ad un
poster del 50° autografato dai
piloti della pattuglia. Particolarmente commosso quando il
Coro Asiago ha dedicato a lui
ed alla sua famiglia alcuni brani
del proprio repertorio, anche
con un <assolo> di papà Gianni.
Poi il tempo per un caffè ed
Foto di gruppo con i piloti ed il comandante della pattuglia acrobatica Lant ed il colonnello Dalle Nogare davanti all’hangar e ad uno dei velivoli Aermacchi MB339A
8
Sabato1 maggio 2010
CONCO
Il consiglio comunale di Conco
ha approvato il bilancio di previsione 2010.
Anche il comune di Conco
ha risentito di una situazione economica generale difficile ed ha dovuto subire
l’effetto dei tagli della finanza statale.
Già da diversi anni, a causa delle insufficienti entrate dalle tasse e dai trasferimenti dello stato, il comune
ha dovuto ricorrere alle entrate straordinarie delle
cave per la copertura di spese correnti. Nei trascorsi
cinque anni, per merito delle
scelte delle amministrazioni
precedenti, le cave hanno
portato nelle casse comunali ben 2.479.000 euro, e di
questi 1.350.000 sono stati
usati per la parte corrente.
Oggi la crisi dell’edilizia ha
bloccato il settore ed in più i
contratti per lo sfruttamento
delle cave sono scaduti o
scadranno quest’anno. Nel
l’Altopiano
15
Conco, le casse comunali piangono
l’amministrazione gioca al risparmio
Approvato il bilancio di previsione 2010. Nel capitolo entrate la voce “cave” non rende più.
Non sono previsti aumenti per le tasse, salvo quella sui rifiuti che rincara del 5%
2010 sono previste entrate
per soli 160.000 euro, con
problemi anche sugli incassi
dei crediti. Per l’apertura di
nuove cave bisognerebbe
attendere l’approvazione del
mega progetto del nuovo polo
estrattivo di Montagnanova,
che purtroppo è fermo in
Regione da 3 anni. Ma l’attuale amministrazione si sta
dando da fare per ottenere
l’autorizzazione di almeno
una parte del progetto. Per
questo motivo, nella
predisposizione del bilancio di
quest’anno, si è cercato di
contenere al massimo le spese correnti, con un attento
esame delle varie voci, risparmiando o tagliando dove possibile; senza ridurre i servizi
per i cittadini, anzi cercando
di migliorarne la qualità ed
efficienza.
Intervento corrente di rilievo
è il rafforzamento dell’ufficio
urbanistica, per recuperare i
ritardi nelle pratiche
edilizie e soddisfare più
rapidamente le richieste dei cittadini. Sul
lato delle entrate, per
compensare i minori
proventi delle cave, si
è cercato di individuare tutte le possibili fonti, cercando di gravare il meno possibile sui
cittadini. Non è stato
previsto alcun aumento delle tasse, tolta la tassa sui rifiuti. Questa aumenta solo
del 5% per mantenere la copertura dei costi del servizio.
In sintesi un bilancio che risente delle difficoltà dei tempi che stiamo vivendo, ma
che rappresenta anche un
grande sforzo di questa amministrazione, impegnata ad
attuare il programma di mandato e a dare risposte alle attese dei cittadini.
Il piano delle opere pubbliche
Per realizzare il piano delle opere pubbliche si è cercato di reperire
il più possibile contributi e finanziamenti da enti.
Per il 2010 il piano triennale approvato prevede la realizzazione
del sistema di videosorveglianza di strade, piazze, parcheggi e
cimiteri, per garantire la prevenzione di atti vandalici e migliorare
la sicurezza dei cittadini. Costo 54.000 euro con un contributo
regionale di 32.000 euro.
Altro intervento che sarà possibile realizzare nel 2010 è la sistemazione della viabilità pedonale e veicolare del centro di Rubbio,
con una spesa prevista di 240.000 euro coperta in parte da contributi: regionale per 146.000 euro e statale per 22.000. Il resto è
finanziato con entrate delle cave. Si tratta di un intervento atteso
da tempo dalla popolazione di Rubbio, che chiedeva una più
decorosa e funzionale sistemazione di marciapiedi, parcheggi,
accessi e viabilità nel centro del paese. Nel corso del 2010 sono
previsti altri interventi per importi minori, che riguarderanno: l’area
giochi e la trasformazione per usi sociali delle ex scuole a
Fontanelle, i lavori di sistemazione delle aree esterne della nuova
palestra e di completamento del magazzino comunale a Conco.
Incerto, in attesa dell’esito della vendita di aree edificabili di
proprietà del comune, rimane l’intervento di riqualificazione del
centro della contrada Brunelli. Per quest’anno è previsto poi
l’acquisto di un vecchio immobile di valore storico in piazza a
Conco, che in passato era già stato un edificio ad uso pubblico,
e che gli attuali proprietari privati ora sono disposti a cedere al
comune. Tale acquisto dovrebbe essere finanziato con la vendita della ex casa del segretario comunale.
Sulle tracce di Dino: una passeggiata per scoprire
i segni del passaggio dell’orso M5 nella zona di Conco
La propone l’A.S.D Conco che recentemente, nel programma di ripristino dei sentieri locali, ne ha intitolato all’autovettura Fiat 1500 che lo simboleggia da tantissimi anni
Corsi sportivi vari, uscite in
mountain bike, trekking, ripristino dei sentieri: continua
l’attività dell’ASD Associazione Sportiva Conco, che
grazie alle idee di soci e collaboratori organizza varie iniziative con la finalità di offrire valide risposte alla voglia
di fare sport, non solo degli
abitanti del paese, ma di tutti
coloro che desiderano iscriversi al gruppo e partecipare alle attività, promosse e
illustrate nel sito dell’Associazione. Originale l’ultima
iniziativa lanciata dal gruppo,
ovvero la “camminata sulle
orme dell’orso”. “Abbiamo
I segni delle unghiate dell’orso
Dino su un albero
La vecchia Fiat 1500 a cui
il sentiero è stato intitolato
La pulizia del sentiero
preso la cosiddetta “palla
al balzo”- commenta
Antonello Bagnara - e visto
che in questi giorni si
parla tanto dell’orso
Dino e delle sue scorribande anche fra i nostri
monti e boschi, ci è venuta l’idea di organizzare una camminata lungo
un percorso dove sono
state casualmente trovate tracce del suo passaggio, come le unghiate impressionanti lasciate su alcuni alberi che
un nostro amico ha visto e fotografato in località Stalete. Non è stata decisa una data in cui
fare il percorso, attendiamo iscrizioni che si
ricevono al n. 335
12.56.654". Nell’ambito
dei lavori per la
rivalutazione dei sentieri,
iniziata lo scorso anno, recentemente poi è stato ripulito un
sentiero che da Conco sopra
porta a incrociarsi con quello
dei “fagaroni”, intitolandolo
“sentiero de la fiat 1500”, dal
relitto dell’auto che da oltre
quarant’anni lo simboleggia.
“Nessuno sa come ci sia finita – continua Bagnara –
l’abbiamo sempre vista là,
e per questo dopo esserci
dati da fare per ripulirla e
riportarla in bella vista abbiamo deciso di chiamare
così il percorso che porta
a vederla. Il nostro lavoro
di
ripristino
e
valorizzazione dei sentieri
continua, l’intenzione è
quella di creare una rete di
percorsi con indicazioni,
segnaletica e cartine illustrative”. Intanto ad aprile si
è dato il via anche al calendario delle uscite 2010 sia per
la mountain bike che per il
trekking, che prevedono entrambi un’escursione mensile fino al prossimo autunno.
L’uscita di trekking di maggio è in programma domenica 2 e si svolgerà su un percorso di media difficoltà della durata di 4-5 ore, con ritrovo alle 8.30 in piazza a
Conco, verso Colpi, passando tra l’altro per Gomarolo,
Pozza grande, Tortima,
Pizzari, Bertacchi, e ritorno
a Conco. Il prossimo appuntamento con l’escursione in
mountain bike si terrà invece domenica 16 maggio su
un percorso di 30 km sulle
montagne di Conco, che si
prevede di compiere in tre
ore, partendo alle 8.30 da Val
Lastaro. Tra le prossime iniziative della polisportiva ci
sono anche delle serate di
spinning all’aperto, in date
che saranno prontamente comunicate. Si ricorda che per
partecipare alle iniziative serve il tesseramento valido un
anno, con copertura assicurativa; per essere aggiornati sulle attività basta collegarsi al
sito
www.polisportivaconco.org, è
attivo inoltre il nuovo servizio
di promemoria tramite sms:
fornendo il proprio numero un
messaggio 2 giorni prima di
ogni avvenimento ricorderà
l’iniziativa. Silvana Bortoli
Torna la gara di mountain
bike per bambini e ragazzi
Dopo il successo della prima edizione tenutasi lo scorso anno,
l’A.S.D. Associazione Sportiva Conco, in collaborazione con
la s.c. Fausto Coppi di Montecchio Precalcino, ripropone
domenica 9 maggio la gara di mountain bike per bambini e
ragazzi dai 4 ai 15 anni, che si svolgerà presso il campo sportivo di Conco su un circuito di 350 metri da ripetersi più volte
a seconda dell’età. La gara è aperta anche ai non tesserati.
Per informazioni si può scrivere all’indirizzo e-mail
[email protected].
8
Sabato 1 maggio 2010
LUSIANA
L’orso proveniente dal
Trentino, ribattezzato con il
nome Dino, in memoria di
Dino Buzzati, e indicato con
la sigla M 5, ha preso di mira
asini e cavalli nella zona di
contrada Marziale. In una
prima incursione ha ucciso
l’asina di Gaetano Testolin in
località Vanzo e dopo qualche notte ha compiuto una
mattanza nella zona del Largo di Marziale uccidendo,
per sfamarsi, alcune asine di
proprietà di Bruno Poli. Sempre in zona, alcune cavalle
terrorizzate dall’orso hanno
abortito. Sono intervenute le
guardie della Polizia Provin-
l’Altopiano
16
Incursioni dell’orso nelle contrade
Ora è lontano, ma il timore resta
I caduti che
l’ufficialità
non ricorda
I danni provocati ammontano ad alcune migliaia di euro, in corso le pratiche per il risarcimento
Al buso della Spaluga, il 25 aprile, è stato ricordato con una cerimonia religiosa l’eccidio di 65
anni fa. La messa è stata svolta
dal parroco di San Nazario, don
Gaetano Borgo. Erano presenti
con i labari i ragazzi di Azione
Giovani e di figli di familiari di
caduti e dispersi in guerra della
R.S. Era presente anche l’assessore regionale Elena Donazzan
e proprio in prossimità dell’apertura della foiba, profonda
75 metri con un primo salto di
104 metri, è stata benedetta e
inaugurata una lapide che riporta questa scritta: “Ai caduti che
l’ufficialità non ricorda”. Anche
a Lusiana è stato commemorato
il 25 aprile con la deposizione di
una corona al monumento ai
caduti davanti alla caserma dei
carabinieri di via Cobbaro, una
messa in chiesa a Lusiana e la
deposizione di un’altra corona
al monumento ai caduti di piazza IV Novembre. Ha svolto il discorso ufficiale il sindaco
Antonella Corradin e hanno letto pensieri in ricordo delle vittime della guerra gli studenti di
Lusiana.
E.Z.
Una delle asine di Poli sbranate dall’orso Dino ai Marziale
ciale e i carabinieri. Le asine
squartate e lacerate non
sono state recuperate perchè
Bruno Poli ha invitato le autorità a far intervenire, con
spese pagate dalla Regione
Ronzani, un secolo separa
il più giovane dal più anziano
Il cognome Ronzani è assai diffuso nel Lusianese e pare
che il primo ceppo sia partito proprio dalla contrada omonima, contrada Ronzani nella vallata di Santa Caterina. E
come tutti gli anni gli omonimi che portano il cognome
Ronzani si sono riuniti a pranzo al ristorante “La Rotonda”. Oltre una settantina i partecipanti tra cui il più anziano
Giuseppe Ronzani di 100 anni e il più giovane Sebastian
Ronzani di 42 giorni appena. La festa dei Ronzani è l’unica
rimasta nella zona dopo che negli anni scorsi si ritrovavano a convivio gli omonimi che portavano il cognome Soster
e Pozza.. Altre feste delle contrade, come quelle dei Marziale e dei Ronzani non sono più state ripetute. E.Z.
Trentino Alto Adige, un elicottero dato che le carcasse
sono disseminate in una zona
impervia e in alcuni
appezzamenti erbosi tra le
piante e le rocce.
L’orso ha girovagato per alcune notti in zona, nascondendosi in gallerie o tra i rovi
di giorni, diventando predatore carnivoro di notte. I segni delle sue fameliche scorribande sono stati riscontrati nelle carogne degli animali devastati nella zona. L’animale è dotato di un
radiocollare che emette dei
segnali. Dalle ultime rivelazioni sembra sia diretto ver-
so il Trentino e sono state registrate sue incursioni nella
zona di Tonezza del Cimone.
Ma il timore degli allevatori
di asini altopianesi è che M
5 possa tornare a colpire
anche nel Lusianese. C’è infatti la convinzione che di
orsi ce ne siano più di uno
dal momento che le testimonianze indicano la sua presenza in zone molto lontane tra loro più o meno alla
stessa ora. Il danno è stato
calcolato in alcune migliaia di euro e sono in corso le
pratiche per chiedere il risarcimento alla Regione
Trentino.
E.Z.
Settino, 32 coppie in gara a Velo
Nel finale si sono scontrate coppie di Asiago e Lusiana al torneo di settino
svoltosi in due serate con in lizza 32 coppie al ristorante “Alla Rosa” di Velo
di Lusiana. Nella finalissima ha vinto il duo formato da Marco Forte e
Antonio Rigoni di Asiago che hanno relegato alla piazza d’onore Giorgio
Zannoni ed Eddi
Pernechele di Lusiana.
Nella classifica finale al
terzo posto si è piazzata
l’accoppiata
lusianese formata da
Gianni e Fabio Pozza.
Quarto
il
duo
asiaghese formato da
Gilberto e Fortunato
Rigoni. Il calendario
delle gare altopianesi di
settino, con finale mondiale a Saint Moritz in
Svizzera, non è stato
ancora stilato.
E.Z.
Le 2 prime coppie classificate
La targa in ricordo delle vittime
che l’”ufficialità non ricorda”
Il tarassaco di Conco: venerdì 7 maggio
tocca al Rubens di Rubbio esaltarlo
con un fantasioso menù a tema
Ci sono sull’Altopiano ristoratori e commercianti che si impegnano per valorizzare il territorio nei suoi vari aspetti, promuovendone i prodotti tipici,
con lo scopo di mantenere e
far conoscere i sapori della tradizione, proponendoli anche in
preparazioni inedite e fantasiose. Come il Gruppo Ristoratori di Conco che per il quinto
anno consecutivo ha organizzato tra aprile e maggio la rassegna enogastronomica “A tavola con il tarassaco di Conco”,
appuntamento ormai consolidato con la buona cucina che
intende dare il giusto risalto a
questo semplice ma eccezionale prodotto che a primavera
ci regalano i nostri prati, trasformandolo da semplice contorno a ingrediente principale
di piatti fantasiosi, dall’antipasto al dessert. Ma anche chi
decide di aderire all’iniziativa
partecipando alle cene contribuisce a sostenere il territorio
e i suoi prodotti tipici, spronando nel contempo gli organizzatori a continuare in questa
valorizzazione dell’ambiente
locale. Prossima tappa della rassegna sarà,
venerdì 7 maggio, il
ristorante pizzeria
Rubens Stube
Fest di Rubbio, attento in ogni occasione a offrire menù
particolari e inediti, con
prodotti di qualità e
abbinamenti fantasiosi
che deliziano il palato anche dei più esigenti e dei più
curiosi di proposte creative ed
originali. La cena dedicata all’ortaggio di campo avrà
inizio
con
gli
stuzzichini
al
tarassaco che accompagneranno l’aperitivo, mentre gli antipasti faranno incontrare il
tarassaco con i quattro elementi della terra. Tre i primi
piatti che si potranno assaporare: la zuppa di campo in panino
casareccio,
il
“culingiones”ovvero tortelli sardi fatti a forma di spiga e chiusi a mano, per onorare le origini di Marisa, padrona di casa,
preparati in questa occasione
con il tarassaco e serviti con
ragù al cinghiale, e infine lo
sformato al tarassaco con formaggio Pincion. Dopo il sorbetto toccherà al filetto di manzo laccato al miele di
tarassaco con asparagi bianchi e verdi e insalatina di
tarassaco al lardo. Per
dessert, come in tutte le serate della rassegna, si gusterà
la mousse al tarassaco di
Ilario Cortese, e in conclusione con il caffè verrà servita la
biscotteria secca al tarassaco
della casa. La cena sarà allietata da un sottofondo musicale soft, con il piano bar di Raffaella e Lucio. Per partecipare
è richiesta la prenotazione, che
si riceve al n. 0424 709012.
Servizio redazionale
8
l’Altopiano
Sabato1 maggio 2010
17
Opere pubbliche e finanziamenti
Lavori per una scuola più sicura
ENEGO
Incontro Giovanni
Cantele, Assessore alle
attività produttive e viabilità, ed è particolarmente soddisfatto, in
questo periodo hanno
preso o stanno prendendo il via numerosi
lavori nel paese di
Enego, molti dei quali
grazie a corposi
finanziamenti e contributi, di varia provenienza.
Uno degli interventi più
importanti, è la messa in
sicurezza dell’edificio
che ospita la scuola media. I lavori che inizieranno
alla chiusura dell’anno scolastico e dovranno essere
terminati alla ripresa delle
lezioni a metà settembre,
verranno eseguiti grazie ad
un finanziamento ottenuto
in base alla legge finanziaria 626/07 INAIL, per l’abbattimento delle barriere
architettoniche e la messa
in sicurezza. Un contributo
notevole ottenuto anche
grazie all’interessamento di
Flavio Rodeghiero Presidente dell’ESU di Padova.
Il contributo per i lavori è
di 283.000 euro su 350.000
di spese previste, e nel corso del mese di maggio sarà
Al via una serie di interventi importanti e ormai più che necessari per un totale di spesa di 350
mila euro. Cantiere aperto anche a fianco della torre scaligera dove si realizzerà un museo
pubblicato il bando d’asta
per affidare i lavori. Le
opere in particolare consisteranno in un importante
intervento esterno per creare una rampa di acceso e
una messa in sicurezza di
tutta la zona di entrata alla
scuola, con lavori di
recinzione. All’interno verrà sistemato un ascensore
che servirà i 3 piani:
interrato, piano terra e primo piano. Saranno inoltre
rifatti gli impianti: termico
ed elettrico. Anche per facilitare l’accesso alla palestra, saranno abbattute le
barriere architettoniche e
verrà inoltre aperta una
nuova uscita di sicurezza.
Nel primo piano ed in quello interrato, verranno montati nuovi serramenti a norma,
con
vetri
antisfondamento, in tutto
l’edificio saranno inoltre installati nuovi termosifoni ad
elementi tubolari, anch’essi per una maggiore sicurezza dei ragazzi e di tutto
il personale. Anche la
pavimentazione non a norma, sarà sostituita con una
antisdrucciolo. Insomma
una serie di interventi importanti e ormai più che
necessari.
Grazie invece ad un contributo regionale di 63.000
euro sui 153.000 previsti, sempre per l’eliminazione delle barriere
architettoniche negli
edifici pubblici, sono
previsti alcuni interventi
nella scuola elementare, in Municipio dove finalmente troverà posto
un ascensore, inoltre
saranno costruite delle
rampe d’accesso per
accedere alla scuola
materna e in Duomo.
In questi giorni inoltre
ha preso il via il cantiere che porterà alla costituzione di un museo
negli spazi, fino ad ora
inutilizzati, che si trovano a
fianco della torre scaligera
sotto il piano del Municipio;
ed inoltre si stanno sistemando 2 vecchi antichi sentieri che dalla Valsugana
salgono ad Enego, un
recupero delle antiche strade che diventa un’interessante proposta turistica, e
una possibilità anche per i
paesani di riappropriarsi
delle antiche memorie.
Sono già stati affidati i lavori, anche per sistemare
l’edificio attiguo a quello
dell’ULSS, che accoglierà
il Centro per Anziani, prima dell’inverno dovrebbe-
CERIMONIA DEL 25 APRILE
Premi alla Protezione Civile
La Cerimonia del 25
aprile, con la deposizione
della corona d’alloro di
fronte al monumento ai
Caduti, si è svolta ad
Enego, in piazza S. Marco, in Località Fosse e a
Stoner.
In piazza ad Enego dopo
le cerimonie e la preghiera di rito, la ricorrenza è
anche servita per ricordare ancora una volta
l’importante ruolo svolto
dalle associazioni di volontari, e alla presenza del
gruppo della Protezione
Civile di Enego e dell’Associazione volontari del
118 Monte Lisser, del sindaco Rodeghiero e dei suoi
ospiti: Silvio Bartolomei Direttore del Centro Regionale di Protezione Civile, Emanuela Roman Dirigente del
settore Antincendi Boschivi
della Regione Veneto,
Ruggero Felicetti Sindaco di
Ospedaletto Valsugana,Gino
Nicoletti Comandante del
Corpo dei Vigili del Fuoco
Volontari
di
Ospedaletto,Nicola Pierotti
Ispettore Superiore del Corpo Forestale dello Stato, comandante della stazione
forestale di Enego e vice sindaco di Ospedaletto, sono,
sono stati consegnati gli attestati ai 12 volontari della
Protezione Civile di Enego(
Thomas Bertizzolo, Maria
Boscardin, Lino Dalla Palma,
Mauro Gabrieli, Giancarlo
Marinelli, Cristiano Paradisi,
Giuliano Paradisi, Eugenio
Pasqualon,
Francesco
Rodeghiero, Fulvio Tognon,
Giovanni Maria Zarpellon)
che lo scorso anno hanno
partecipato all’emergenza
Abruzzo.
Sempre Bartolomei ha inoltre consegnato l’attestato di
partecipazione al sindaco
Igor Rodeghiero in qualità
Coordinatore capo al campo COM 4 di Pianola in
Abruzzo, e la bandiera della
Regione Veneto riconoscendo al gruppo di Enego
il titolo di capo settore per
l’Altopiano dei 7 Comuni,
grazie al consistente apporto alle popolazioni d’Abruzzo colpite dal terremoto .
Infine la dirigente regionale
Ramon, con Felicetti sindaco di Ospedaletto ed il suo
vice Pierotti e Nicoletti, hanno consegnato alla Protezione Civile di Enego un prezioso oggetto, un’autopompa
antincendio, donata appunto
dal comune trentino, con il
quale da un paio di anni
Enego ed i suoi volontari hanno avviato numerose iniziative ed esercitazioni in comune, a chiusura della cerimonia la benedizione della pompa da parte di don Andrea
Finco.
Stefania Simi
ro già essere consegnate le
chiavi.
Molti inoltre i cantieri in paese e nelle varie contrade
favoriti dalla Legge 39;
sempre per quanto riguarda asfaltatura e messa in
sicurezza, saranno interessate la contrada Lessi e
Coldarco, Godeluna e
Godenella , sarà sistemato
anche il marciapiede di via
Zante ed il Vicolo S. Marco. In altre contrade e vie
di Enego verranno sempre
riassaltate le strade, ma i
lavori saranno a spese degli enti che negli ultimi tempi
erano intervenuti nel manto stradale per la sistemazione dei sottoservizi.
Infine, un’iniziativa rivolta
soprattutto a favorire il turismo in bicicletta, è stato
siglato con un interessante
accordo con l’FTV Corriere, anche grazie a Claudio
Guzzo di Enego che fa parte
della Commissione Tecnica
dell’FTV . L’accordo prevede che nel corso della
stagione estiva,ovvero da
Giugno a Settembre, tutti i
sabato e domenica, ad Agosto tutti i giorni, il bus che
parte da Vicenza per fermare a Bassano Primolano,
Enego, sia munito di
portabiciclette. Un servizio
in più per gli amanti della
bicicletta e dei frequentatori della pista ciclabile che
passa per la Valsugana.
Negli stessi mesi poi sarà
disponibile anche un Bus
per portare gli interessati
anche a Marcesina; e naturalmente a tutti verrà assicurata la corsa di ritorno,
non tutti infatti sono così
temerari da intraprendere la
discesa giù per i tornanti in
sella alla propria bici!
Stefania Simi
La festa di San Giuseppe
Da oggi, fino a domenica sera, a Fosse di Enego si svolge la
tradizionale festa del Santo patrono, S. Giuseppe lavoratore,
giunta alla 37^ edizione. Nell’ambito dei festeggiamenti, la
solenne messa del 1° maggio alle ore 10.00 con la
premiazione degli studenti eneghesi delle scuole medie e superiori più meritevoli, e soprattutto l’11^ edizione del S. Giuseppe d’Oro, un sentito riconoscimento che ogni anno viene
riservato ad un eneghese che si è distinto nell’ambito culturale, artistico, professionale e sociale. Al termine del rito, come
è ormai consuetudine, la benedizione dell’ambulanza e dei
soccorritori volontari dell’Associazione Monte Lisser, volontari attivi 24 ore su 24 e collegati al 118, che quest’anno festeggiano il 7° compleanno. Sette anni di importante e delicata attività, per rendere al paese un servizio di ineguagliabile valore. Non mancherà lo stand gastronomico, ma nemmeno divertenti spettacoli teatrali con la compagnia Gli Instabili e con la Confraternita del Bagolo, e la classicista lotteria. Stefania Simi
8
Sabato 1 maggio 2010
l’Altopiano
18
Le indagini sulle cave arrivano a Foza
FOZA
Abuso d’ufficio e turbata libertà degli incanti: di questo,
in seguito a denuncia del nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di
Vicenza, dovranno rispondere il sindaco di Foza Giovanni Alessio Oro, il tecnico
esterno delegato dal 2004
agli affari relativi al patrimonio Roberto Costa e il
cavatore di Conco Alfonso
Colpo. Si tratta di un nuovo
capitolo dell’indagine, diretta dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di
Bassano del Grappa, nella
persona del Sostituto Procuratore della Repubblica
Gianni Pipeschi, sull’attività
dell’ufficio cave e miniere
provinciale, proseguita dopo
l’ arresto, un anno fa, in
flagranza di reato, del suo
responsabile, il lusianese Angelo Canalia. I fatti risalgono al novembre 2005. I tre di
comune accordo, avrebbero
predisposto un bando di gara
(procedura nell’ambito della
Il sindaco Giovanni Alessio Oro, il tecnico esterno delegato dal 2004 agli affari relativi al patrimonio
Roberto Costa e il cavatore di Conco Alfonso Colpo, denunciati dalla Guardia di Finanza
quale il tecnico era stato nominato responsabile) finalizzato all’aggiudicazione di un terreno demaniale alla
società di cui l’imprenditore era rappresentante legale; il motivo
di tale illecito accordo,
secondo quanto appurato dalla Guardia di
Finanza, starebbe nella volontà dell’imprenditore stesso, già titolare di una concessione estrattiva su un terreno di proprietà,
adiacente all’area
demaniale oggetto della gara, di sfruttare
l’area attigua non già
per estrarre il marmo
bensì per fruire di un
collegamento diretto tra la
cava di proprietà e la strada
provinciale. Per il rilascio
delle concessioni per l’attività estrattiva è
necessario procedere alla
pubblicazione di un bando di
gara per consentire alle ditte
interessate di presentare
un’offerta commisurata alla
qualità ed alla quantità del
materiale estraibile; sulla
base di tali offerte, l’ente
concessionario, verificata la
presenza dei requisiti normativamente
previsti in capo alle
società istanti, procede all’assegnazione della concessione
a favore del migliore
offerente.
Dalle indagini sarebbe emerso che, per
permettere l’aggiudicazione all’imprenditore “amico”, Sindaco e tecnico, per evitare la concorrenza
di altre imprese,
avrebbero predisposto fraudolentemente
alcune domande, per
conto di ulteriori ignari soggetti (che, in
realtà, non avevano
aderito al bando ovvero, addirittura, avevano
comunicato di non essere interessati alla partecipazione);
in particolare sarebbe stata
riscontrata la predisposizione
di buste contenenti offerte (di
importo evidentemente più
basso rispetto a quella dell’impresa da favorire) con la
apposizione di fittizi timbri in
ceralacca riportanti il logo
delle società formalmente
partecipanti e sigle contraffatte.
La stessa Amministrazione
comunale, inoltre, per “dissuadere” la partecipazione
alla gara da parte di ulteriori
eventuali interessati, aveva
previsto una cauzione provvisoria di 50.000 euro, a fronte di un valore assai inferiore della concessione. Tra l’altro, Giovanni Alessio Oro e il
suo collaboratore, avrebbero
anche violato le norme contemplate dal R.D. 827/1924,
non avendo provveduto a specificare, nel bando, l’oggetto
della procedura di scelta, il
capitolato di oneri, la base
d’asta ed i criteri di valutazione delle offerte nonché
avendo del tutto omesso di
procedere ad un’adeguata
pubblicazione del bando stesso. Risulterebbero quindi es-
sere stati posti in essere atti
idonei a procurare all’imprenditore un ingiusto vantaggio
patrimoniale, rappresentato
dalla possibilità di conseguire a condizioni vantaggiose
l’aggiudicazione del terreno
demaniale. Il disegno criminoso concertato sarebbe,
però, sfumato per l’inaspettata e improvvisa presentazione, all’ultimo giorno utile,
di una offerta da parte di una
società terza, che, in quanto
superiore rispetto a quella
formulata dalla società dell’imprenditore indagato, si
è, in concreto, aggiudicata
la gara. Per i reati sopra
descritti, sulla base degli
elementi forniti dalle Fiamme Gialle del capoluogo
berico, il Sostituto Procuratore della Repubblica di
Bassano ha quindi emesso
tre avvisi di conclusione
delle indagini preliminari in
concorso al sindaco, al geometra e all’imprenditore di
Conco.
Ma il sindaco Oro non si scompone:
“E’ tutto fumo. Procedure regolari”!
“E’ tutto fumo!” Si dice tranquillissimo Giovanni Alessio
Oro rispetto a quella che considera l’ennesima puntata di
una faccenda condotta, da
parte del Comune, secondo
tutte le regolari procedure.
Delle indagini della Guardia
di Finanza e delle conseguenti denunce, dichiara di
non avene saputo assolutamente niente prima che, nel
pomeriggio di martedì 27
aprile, i giornalisti lo chiamassero per avere in merito
una sua dichiarazione. “Riteniamo queste indagini superflue, le accuse che ci vengono rivolte sono già state
smentite dalla perizia svolta dall’incaricato del tribunale civile di Bassano –
dice il sindaco di Foza –
che, nell’ambito della causa civile intentata da
Nicolino Colpo, vincitore
dell’asta nel bando incriminato, ha appurato la validità delle operazioni eseguite
e anche che, al contrario di
quel che dice Colpo, sotto
il terreno oggetto del bando, marmo ce n’è. Sono
estremamente pacifico, sicuro che con il proseguo
delle indagini si appurerà,
ancora una volta, che tutto
è trasparente”.
“Forse abbiamo un sindaco
veggente!” gli fa subito eco
Nicolino Colpo. L’imprenditore avesse davanti il pri-
mo cittadino di Foza gli
chiederebbe senz’altro
come può lui sapere con
anticipo le conclusioni di
una causa civile ancora in
corso. “La prossima udienza degli avvocati con il giudice è fissata per il 18 maggio prossimo, ma già un
anno fa, il sindaco, in una
lettera inviata ai cittadini
prima delle elezioni amministrative, in cui si rimetteva in
corsa per la riconferma, aveva dato la sentenza definitiva dicendo che il mio ricorso
sarebbe stato sicuramente
respinto. Come fa a dirlo ancora prima che si esprima il
giudice?”.
Nicolino Colpo è in causa col
Comune proprio per quell’asta “turbata” per la quale
Oro insieme a Roberto Costa , tecnico esterno delegato dal 2004 agli affari relativi
al patrimonio del Comune di
Foza e il cavatore di Conco
Alfonso Colpo sono stati denunciati dalla Guardia di Finanza per abuso d’ufficio e
turbata libertà degli incanti.
“Il sindaco si è dichiarato
tranquillo? – chiede Colpo –
beh, io sono ancora più tranquillo di lui, fiducioso che la
giustizia farà il suo corso.
Questo è solo l’inizio di
un’escalation che porterà a
galla tantissime altre azioni
illecite, non solo a Foza. Sono
troppi i dubbi e gli interroga-
tivi su questa vicenda per
poter dire che tutto è trasparente”.
Nicolino Colpo è in causa con
il Comune perché rivuole i 50
mila euro del deposito
cauzionale che gli erano valsi
l’aggiudicazione della gara in
questione. Li rivuole perché
sotto quel terreno non ci sarebbe marmo a sufficienza e
non vale la pena dunque iniziare la coltivazione.
“L’ho scoperto, dopo, a seguito di alcuni sopralluoghi effettuati da esperti geologi da me
incaricati Perciò chiesto il rimborso del deposito cauzionale
che con molta arroganza mi è
stato negato e quindi sono ricorso alle vie giudiziali”.
Ma il sindaco dice che il marmo c’è!
“Certo, su un terreno di
diecimila metri quadrati – controbatte Colpo – la parte
sfruttabile è il 10/15%. Questo ha appurato il perito del
Tribunale, una percentuale che
non è sufficiente. L’asta, come
dicono le indagini della Guardia di Finanza, era stata costruita ad hoc per dare in mano
quel terreno ad Alfonso Colpo
e permettergli di costruire una
strada, visto che dal terreno
adiacente di sua proprietà non
aveva sbocchi a disposizione.
Su questo punto pure c’è un
grosso interrogativo: come
aveva fatto la Regione a dare
la concessione di apertura di
una cava su un terreno privato senza vie d’uscita? A questo punto sorgono gravi dubbi anche sull’operato non
solo del Comune e della Provincia, ma anche della Regione. Anche qui chi di dovere dovrà dare prossimamente delle risposte. Da parte mia andrò avanti fintanto
che i miei diritti di libero cittadino non mi saranno riconosciuti”.
Stefania Longhini
TUTTO PER UNA STRADA?
“Nel dicembre 2007 il
sindaco
Giovanni
Alessio Oro propone al
consiglio comunale di
deliberare l’autorizzazione al mutamento di
destinazione di terreni
gravati da uso civico per
la realizzazione di una
strada a servizio della
cava a suo tempo richiesta dalla ditta C&C Marmi Snc di Conco, facente capo ad Alfonso Colpo, dimenticando forse
che la strada da realizzare interessava direttamente l’area che il Comune, nel dicembre del
2005 , aveva aggiudicato a me. Da notare che
la strada nel dicembre
2007 era già stata rea-
lizzata, perché serviva
alla adiacente cava di
Alfonso Colpo, senza, a
questo punto, le prescritte autorizzazioni amministrative”. E’ questa la ricostruzione fatta da Nicolino
Colpo sulla vicenda riguardante la realizzazione
della via di collegamento
tra la Provinciale per
Valstagna e la cava
Bisbant in concessione
alla C&C Marmi. Una
questione che risulta piuttosto ingarbugliata della
quale il nostro giornale si
era già occupato un paio
d’anni fa con la minoranza, guidata da Carlo
Lunardi, che contestava
alla giunta “la non regolarità dei lavori e il non
rispetto del diritto storico d’uso civico”.
La risposta del sindaco
non si era fatta attendere. “La realizzazione della strada è stata iniziata
prima del tempo dal
cavatore – aveva detto
Oro - circostanza che potrà procurare sanzioni e
un fermo temporaneo dei
lavori, ma, riguardo all’uso civico, specifico che
si tratta di una strada per
tutti che potrà servire al
Comune per le sue esigenze connesse alle utilizzazioni boschive, ai cittadini per l’esercizio dell’uso civico del legnatico
e ad altri cavatori nel
caso di apertura, in zona,
di altre cave”.
S.L.
8
Sabato1 maggio 2010
l’Altopiano
19
CINEMA
A maggio Gallio si tinge di
nero con la nuova rassegna
cinematografica del Cineghel
L’iniziativa prevede la proiezione di sei pellicole del genere noir, oltre a una ricca
selezione di narrativa disponibile presso la sala del cinema per tutto il mese
“Gallio in nero” è il titolo
della rassegna cinematografica, abbinata anche
a un ampio spazio di letteratura noir e giallistica,
che il Cineghel, in collaborazione con il Comune di Gallio, propone per
tutto il mese di maggio.
Gli amanti del thriller,
della suspense, di storie
i cui protagonisti sono
personaggi oscuri, oltre a
godere della proiezione
di sei film del genere, troveranno presso la sede
del cinema uno stand
dove poter visionare e
acquistare un’ampia
gamma di libri di narrativa noir dei migliori autori, disponibile in tutte le giornate di apertura della sala.
Le proiezioni dei film sono
previste nelle serate di martedì e giovedì. Questo il calendario completo delle proiezioni, con inizio alle ore 21:
martedì 4 maggio “Amabili
resti” (drammatico –thriller),
film del 2009 diretto da Peter
A Rotzo si
presenta il libro
“Altipiani di fuoco”
Il libro “ Altipiani di fuoco.
La Strafexpedition austriaca” sarà presentato il prossimo 15 maggio, alle ore 20.30
presso la sala consiliare di
Rotzo. L’opera, di cui ne è
autore lo storico Leonardo
Malatesta è edito dall’Istituto
per la Storia del Risorgimento
Italiano, Comitato di Treviso,
e tratta dell’offensiva austriaca del maggio – giugno 1916
in Trentino. Durante l’incontro si discuteranno i contenuti
del volume, con particolare
rilevanza alla genesi dell’idea
asburgica di effettuare l’operazione contro l’alleata Italia,
da fine ‘800 fino allo scoppio
del conflitto mondiale,
soffermandosi sulle dottrine
della guerra di montagna allora in voga, sul ruolo del saliente trentino nel teatro strategico di confine e sulle prime
azioni belliche nel 1915.
Jackson, adattamento cinematografico dell’omonimo
romanzo di Alice Sebold; giovedì 6 maggio “L’ombra del
dubbio”, thriller di Alfred
Hitchcock del 1943, che nel
1991 è stato scelto per la
preservazione nel National
Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati
Uniti. Martedì 11 maggio sarà la volta di “Fuori
controllo” (thriller) di
Martin Campbell; giovedì 13 maggio toccherà a
“L’infernale Quinlan”
(poliziesco) del 1958
scritto, diretto e interpretato da Orson Welles, liberamente tratto dal romanzo Badge of Evil di
Whit Masterson. Martedì 18 maggio è in programma “Frozen riverFiume
di
ghiaccio”(thriller) un film
indipendente del 2008,
scritto e diretto da
Courtney Hunt; infine, a
chiudere la rassegna, che
i responsabili si augurano
dia il via a un appuntamento
permanente, sarà martedì 25
maggio “Gilda” (drammatico-thriller-noir) film del 1946
diretto da Charles Vidor, con
Rita Hayworth, Glenn Ford
e George Macready. Il costo
di ingresso prevede biglietto
unico a 2 euro.
Silvana Bortoli
“Storia fotografica della
Grande Guerra”. Presentazione
sabato 1 maggio a Forni
“La
grande
guerra nella Valle dell’Astico –
terra di confine”, è con questo titolo che
Delmo Stenghele
apre la copertina del suo volume recentemente
dato alle stampe. “Questa selezione fotografica – afferma
l’autore nella prefazione –
può essere una finestra
aperta sul passato, un
viatico per meglio conoscere i tempi andati”. E
Stenghele è riuscito
egregiamente nel suo intento, raccogliendo tra le
pagine dozzine di immagini che spiegano la realtà
pre e post bellica, il
profugato degli abitanti di
Casotto e Pedemonte, la
battaglia dei Forti e le fasi
della “Spedizione Punitiva”
dell’Austria verso l’Italia.
“Terra di Confine”, pubblicato con il patrocinio dei
Comuni
di
Casotto,
Valdastico, Lastebasse e
Pedemonte, tratta nei vari
capitoli gli avvenimenti ac-
caduti presso i territori posti a ridosso dell’Altopiano
dei Sette Comuni, arrivando
con le rappresentazioni in
bianco e nero alle postazioni
fisse di Vezzena e Luserna,
Doss del Sommo e Sommo
Alto.Oltre duecento pagine
per più di 700 istantanee
con precise didascalie,
unitamente a importanti documenti raccolti in anni di
ricerche dal curatore dell’opera. Nell’occasione della presentazione (Sabato 1
maggio ore 19,30) a Forni
sarà riallestita e ampliata
la mostra che ha dato lo
spunto per la pubblicazione. Il volume sarà disponibile presso la sede locale
degli Alpini.
G.D.F.
Jeff Bridges
Al Cinema Lux
anche quest’anno
sarà un “Maggio
da Oscar”
Giunta alla settima edizione la rassegna cinematografica dedicata alle
pellicole più premiate nell’ edizione agli Academy Award - Si comincia
giovedì 6 e venerdì 7 maggio con “The Hurt Locker” vincitore di 6 Oscar
con i suoi 2.713.migliardi di
Il Circolo Effetto Cinema
dollari incassati in tutto il
Asiago organizza per il mese
mondo. Il terzo film della
di Maggio la consueta rasrassegna sarà Il nastro biansegna Cinematografica
co, Palma d’oro al Festival
“Maggio da Oscar” dedicadi Cannes 2009 e Golden
ta alle opere più premiate
Globe 2010: miglior film straalla serata degl’Oscar. Si
niero, la storia di un villaggio
inizia con il film “The Hurt
della Germania protestante
Locker” vero mattatore deldel nord nel 1914, poco pril’ultima edizione degli
ma dell’inizio della prima
L’Academy Award, la pelguerra mondiale. Si concenlicola narra i 40 giorni al
tra sui ragazzi del coro del
fronte, in Iraq, di una squavillaggio e le loro famiglie:
dra di artificieri e sminatori
quella del barone, dell’intendell’esercito statunitense, 6
Oscar 2010 come miglior film, regista,
Avatar
sceneggiatura originale,
miglior montaggio sonoro, miglior sonoro, miglior montaggio. A seguire si proietterà
Avatar, l’opera di James
Cameron vincitore di 3
Oscar
:
miglior
scenografia, migliore fotografia, migliori effetti
speciali ma soprattutto
vincitore al botteghino
dente, del reverendo, del
medico e dei contadini. La
pace della comunità viene
improvvisamente turbata da
una serie di avvenimenti inquietanti di cui si cerca il colpevole all’interno del villaggio.
L’ultima pellicola rella rassegna sarà Crazy Heart un
film del 2009 diretto da Scott
Cooper, basato sull’omonimo
romanzo, incentrato sulla vita
di un cantante country alcolizzato interpretato da Jeff
Bridges. Il film ha vinto 2 Premi Oscar: miglior attore
protagonista (J. Bridges)
e “Miglior canzone originale”, andato al brano
“The Weary Kind”. La
tessera per la visione dei
4 film costerà 10 euro
per
i
tesserati
Cineforum 2009/10 e 15
euro per i non soci. Il
primo film si proietterà
giovedì 6 e venerdì 7
maggio con inizio alle
ore 20.45.
D.D.
LA GRANDE GUERRA IN PILLOLE
Quarta puntata della rubrica
posta in essere grazie al museo della Grande Guerra di
Canove che ci mette gentilmente a disposizione il suo archivio. Sfogliando le copie del
supplemento settimanale illustrato del «Corriere della Sera» questa volta ci imbattiamo in tre brani
di carattere sanitario. Anche qui
le notizie si riflettono dai vari fronti
europei, e il carattere dell’informazione rimbalza tra il serio e il
faceto, paradossalmente il brano sul soldato colpito eccezionalmente da 68 ferite lascia
esterrefatti, come pure la sua
“prevista” guarigione in un periodo in cui la medicina era da
considerarsi agli albori.
Da “La Domenica del Corriere”, 18-25 giugno 1916,
“La tenia contro i tedeschi”
Negli ultimi mesi del 1915
un’epidemia mortale infierì
nelle trincee tedesche; una
quantità di boches (come li
chiamano i francesi) avevano la tenia. Il male derivava
dalle salsicce di Francoforte
inviate ai soldati in grande abbondanza. I salumai di
Francoforte, sia per mancanza di combustibile, sia
per l’aumento terribile dei
prezzi, non facevano cuocere abbastanza i loro prodotti, sicché i germi della
tenia, esistenti quasi sempre
nella carne di maiale, non venivano distrutti e producevano gravi danni all’esercito. La
tenia prussiana era assai difficile da espellere, ed un maggiore tedesco diceva che due
cose erano difficili in quel momento: 1° fare uscire il soldato tedesco dalla trincea, 2°
fare uscire la tenia dal soldato tedesco. Da “La Domenica del Corriere”, 6-13 dicembre 1914, “Un ferito eccezionale” Un soldato caduto
sul campo e trasportato a Parigi
per subirvi una operazione presentava ben sessantotto ferite
distinte, la maggior parte delle
quali prodotte da armi da fuoco,
schegge di shrapnell e palle di
fucile. Il più singolare si è che la
guarigione di questo ferito sembra assicurata.
Da “La Domenica del Cor-
riere”, 3 –10 gennaio 1915,
“La guerra e i feriti” Dal 15
settembre al 30 novembre i soldati feriti francesi ascesero a
489.735, secondo le dichiarazioni ufficiali della direzione di sanità militare. Di essi soltanto il 2,48
per cento morirono e l’uno e
mezzo per cento rimasero inabili al servizio; mentre il 50 per
cento di curati sono già tornati a
combattere. Il 25 per cento sono
in convalescenza ed il 17 per
cento sono ancora in cura. Tali
cifre rappresentano la mortalità
più bassa tra quelle constatate
nelle guerre moderne; e sono
dovute in parte alla perfezione
dei servizi sanitari che consentono di trasportare i feriti con gli
stessi treni i quali condussero i
combattenti sul fronte, all’abbondanza dei materiali – i francesi
soltanto dispongono di 3968
ospedali e di 360 mila letti,
numero superiore al bisogno
– ed in parte all’eroismo dei
medici che per soccorrere i
caduti si avanzano sino alla
linea del fuoco. A questo proposito dice il Medical Record
che fra il 31 ottobre e la metà
di dicembre, cioè in 45 giorni
circa morirono ben 135 medici addetti all’esercito tedesco (9 in un solo giorno), 4
dei quali uccisi sul campo
mentre adempivano al loro
pietoso ufficio. GDF
onale
Asiago (Vi)
siago (Vi)
606
517
1460517
.it
8
Sabato 1 maggio 2010
l’Altopiano
20
Hockey Inline A1
INLINE
Vipers in finale... all’Odegar?
Ritorna il “classico”: lo scudetto sarà (ancora) un affare tra Rigoni di Asiago Vipers ed Edera Trieste.
Si inizia domenica 2 maggio dalla città giuliana; poi due volte in casa (ma dove?) dei campioni in carica
Un anno sabbatico, caratterizzato da uno storico derby-scudetto, ma questa stagione segna il ritorno all’antico con una
finale, la terza nelle ultime quattro edizioni, che oppone la
Rigoni diAsiago Vipers all’Edera
Trieste. Più di qualcuno, però,
alla vigilia dei playoff sosteneva che questo fosse l’anno buono per assistere ad un epilogo
inedito e, invece, il tricolore è
ancora una questione che si
snoda lungo l’asse Asiago-Trieste, con buona pace di chi aveva pronosticato diversamente e
delle avversarie, che dovranno
riprovarci. Soprattutto i Vipers,
da sei anni campioni d’Italia e
reduci da un anno un po’ tribolato, sembravano i più in difficoltà. E, invece, più uno li dà
per spacciati, più loro si
compattano per smentirlo. Anche questo, forse, è uno dei
segreti del successo di questo
gruppo che ha stravinto tutto,
ma che non ha ancora perso il
vizio di provarci. A dare la scossa all’ambiente, comunque, è
stato soprattutto l’arrivo, come
dodici mesi fa, di Gianluca
Canei
sulla
panchina
arancionera, al fianco del presidente (e tecnico) Fabio For-
Foto Carlo Dal Sasso.
te. « Con lui – racconta Andrea Comencini, difensore dei
Vipers – la squadra è un’altra
rispetto a prima. Ho sempre
sostenuto che il doppio ruolo
di allenatore e presidente non
fosse conciliabile; ora tutti
sono al posto giusto ». L’obiettivo è chiudere la stagione (forse l’ultima di questo gruppo,
stando ai “rumours” che circolano) da vincitori, ancora una
volta. « L’avevo detto – prose-
gue Comencini, un anno fa autore del rigore-scudetto a
Vicenza – che quando arriva il
momento che conta ci siamo!
Scatta sempre qualcosa dentro
di noi; ci piace vincere e proveremo a farlo anche in questa finale. Gara uno sarà molto importante, abbiamo qualcosa in più rispetto all’Edera,
ma sulla pista di via Boegan
le differenze di potenziale e tasso tecnico praticamente si az-
zerano. Sarà una partita
apertissima, ma le prestazioni
positive contro Vicenza, fatte
anche di concentrazione, disciplina ed ordine difensivo, sono
un buon viatico per questa serie ». Una rivalità radicata nel
tempo, quella tra Vipers ed Edera, con Asiago che finora ha
sempre lasciato le briciole agli
avversari, che negli ultimi tempi è stata rinverdita dalla presenza sulla panchina dei giuliani
dell’ex capitano ed allenatore
dei Vipers Cristian Rela. Un piccolo derby tra amici, insomma,
anche per la presenza di altri
altopianesi nelle fila rossonere
come Fabio Rigoni e Tomas
Ferro. E proprio il piccolo attaccante, a segno in gara due
di semifinale contro il Ferrara,
vivrà l’emozione della sua prima finale contro la prima squa-
dra di una società che per anni
lo ha visto elemento delle formazioni di Serie A2, conquistando promozioni, senza però
poi avere la gioia di indossare
la maglia arancionera in A1. «
Mi godo questo momento ».
Confessa Ferro, che poi aggiunge: « E’ un gran risultato
essere in finale, stento ancora
a crederci, soprattutto pensando alle difficoltà di questa stagione. Abbiamo giocato sempre con gli uomini contati, ancora di più dopo l’uscita di scena di un giocatore importante
come Sotlar (lo sloveno in gennaio ha lasciato l’Edera per
trasferirsi di nuovo a Majorca,
dove la scorsa settimana ha
vinto la Liga), ma abbiamo
unito e moltiplicato le forze,
riuscendo ad andare fino in
fondo ed ora ce la giochere-
mo, senza timori ». Partendo
da una gara uno nel vostro
“bunker”. « Esatto, è un’occasione da sfruttare per provare
a vincere e mettere un po’ di
pressione addosso ai nostri avversari. Sarà dura e lo sappiamo, anche perché siamo meno
tecnici di loro, ma la nostra forza è che non molliamo mai. Abbiamo voglia di provarci; non
sempre c’è la possibilità di giocarsi un titolo e quindi… ». Ma
questa finale può essere l’occasione anche per una rivincita personale? « No, sono tutti amici, ci
conosciamo da tanto tempo. Il
dispiacere per non aver mai giocato in A1 con i Vipers c’è, è
ovvio, ma si esaurisce qui. Sarà
una sfida particolare, quello sì,
ma finita la partita andremo
comunque tutti a bere una birra insieme ». Stefano Angonese
Il calendario della finale (al meglio delle cinque partite).
Gara 1 domenica 2 maggio (ore 18) a Trieste (Pista “Foschiatti”).
Gara 2 martedì 4 maggio (ore 20.45) in sede ancora da stabilire (Cittadella o Asiago, stadio Odegar)
Gara 3 venerdì 7 maggio (ore 21) in sede ancora da stabilire (Cittadella o Asiago, stadio Odegar) *
Eventuale gara 4 lunedì 10 maggio (ore 18) a Trieste (PalaChiarbola) *
Eventuale gara 5 lunedì 17 maggio (ore 21) in sede ancora da stabilire (Cittadella o Asiago, stadio Odegar) *
* in diretta su Rai Sport Più
INFO: al momento di andare in stampa la società Asiago Vipers non ha ancora deciso la sede per gli incontri casalinghi. Negli
ultimi giorni, infatti, sembra essere tornata d’attualità anche l’ipotesi stadio Odegar (dipenderà dai tempi di allestimento
della pista). L’alternativa più concreta resta quella di Cittadella, già teatro della sfida interna di semifinale. Per ulteriori
informazioni su sede ed orari consultate i siti internet: www.giornalealtopiano.it oppure www.asiagovipers.it .
Odegar: ombelico del mondo inline
Tra maggio e giugno Finali nazionali giovanili, Trofeo delle Regioni e raduni delle nazionali
Rivedere le otto ruote in linea scorrere all’interno dello stadio del
ghiaccio comunale di Asiago, universalmente conosciuto come
Odegar, sembrava essere solo un bel ricordo datato primavera
2009. Ma di questi tempi, in quella zona, avvengono “miracoli”
sportivi. Tutto, infatti, “giocava” contro la presenza dell’inline
all’Odegar: le date dei campionati di hockey su ghiaccio e inline
che non si incastravano alla perfezione come un anno fa, il raduno premondiale della nazionale senior di hockey su ghiaccio (fino
al 24 aprile) e la laboriosa operazione di trasloco e riassemblaggio
della pista di via Cinque. E, invece, ecco servito il sorpresone:
l’inline torna a varcare le porte dell’Odegar, diventando tra metà
maggio e giugno la capitale di questa disciplina: la Federazione,
infatti, nei giorni scorsi ha ufficialmente assegnato agli Asiago
Vipers l’organizzazione delle finali nazionali giovanili (14-16 maggio e 21-23 maggio) e del Trofeo delle Regioni (4-6 giugno). Non
solo, anche le nazionali, senior e junior allenate rispettivamente
dagli altopianesi Cristian Rela e Riccardo Marobin, avranno Asiago
come base d’appoggio per preparare le spedizioni mondiali. Insomma, dallo “zeru inline” di qualche settimana fa al pienone
delle prossime, anche in ottica di presenze sull’Altopiano, come spiega il presidente dei Vipers Fabio Forte: « Per la nostra società sarà un
gran lavoro, da allestire e gestire. Per Asiago, invece, una bella occasione per portare tanta gente quassù. Saranno, infatti, coinvolte una
cinquantina di squadre nel corso dei tre fine settimana, con circa
3000 presenze alberghiere previste. Oltre 40 i volontari per l’organizzazione ». Ma come farete con le partite? « Saranno divise tra lo
stadio del ghiaccio e via Cinque. In teoria Under 13 e 15 nell’impianto più piccolo (i Vipers sono qualificati con entrambe le formazioni), Under 17 e 20 all’Odegar, che ospiterà anche la finale unica
dell’Under 23 ». Ma come vi organizzerete con la pista? « E’ stata
affittata dal comune di Varese quella utilizzata l’anno scorso per i
Mondiali. I lavori di allestimento, salvo imprevisti, inizieranno a
breve ». Ecco, dunque, servita la soluzione al “problema-pista”, con
un sensibile guadagno di tempo (niente trasloco e giocando sul 30 x
60 metri niente lavori alle balaustre), visto che lo “stilmat” è arrivato ad
Asiago lunedì 26 aprile, pronto per essere assemblato. Con questa
tempistica, volendo, anche la finale scudetto (gara 2 e 3 in programma
il 4 ed il 7 maggio) potrebbe essere disputata sulla pista dell’Odegar.
Infine la nazionale, con Asiago che diventerà, come nel 2007, una
sorta di “casa azzurri” (inclusa la rappresentativa italiana che dovrebbe partecipare alla Coppa del Mondo veterani). « Tutti i weekend dal
14 maggio in poi fino al 26 giugno – conclude Forte – vedranno gli
azzurri allenarsi qui. Altre 300-400 presenze alberghiere. Come dire
che anche con l’inline si può far turismo »
S.A.
Hockey Ghiaccio, Asiago regala la maglia alla Nazionale italiana
Asiago, una delle sue ditte
più rappresentative, la Rigoni
di Asiago, e la Nazionale Italiana di hockey su ghiaccio
insieme. Venerdì 23 aprile, in
municipio, è stato celebrato
un gemellaggio che si spera
possa ripetersi a lungo in futuro, suggellato con il dono
di una maglia. Una nuova divisa, sponsorizzata appunto
dalla Rigoni di Asiago, che
gli azzurri capitanati da Rolly
Ramoser hanno indossato
per la prima volta in occasione dell’amichevole di lusso svoltasi nella serata di venerdì 23 contro la Russia,
L’idea è partita da Mario
Lievore, motore di questa iniziativa che ha portato ad
Asiago la squadra campione
del mondo in carica, la Russia, e la nostra nazionale, entrambe impegnate fra poche settimane nei Mondiali
Gruppo A di hockey su
ghiaccio. “Una maglia
speciale – ha sottolineato Mario Lievore - per
il realizzarsi di un sogno che rappresenta
un momento importante non solo per
l’hockey, ma per l’intera
comunità
asiaghese. Vorrei co-
gliere questa occasione per
ringraziare tutti coloro che
hanno lavorato e lavorano
per questo sport, specie co-
loro che lo hanno fatto e lo
fanno senza farsi vedere”.
“L’hockey asiaghese sta vivendo un momento partico-
lare – ha sottolineato il sindaco di Asiago Andrea Gios
– con il raggiungimento dell’importante traguardo dei
75 anni di fondazione, lo scudetto appena vinto e questo
evento che vanno a
coronare nel migliore dei modi tanti
anni di attività e di
impegno. Mario
Lievore e Andrea
Rigoni
sono
l’espressione di un
territorio che per
questo sport ci ha
sempre messo tanta
passione”. Parole di
elogio per Asiago e per la locale società hockeystica
sono state espresse da
Gianfranco Talamini, Team
leader della Nazionale: “Abbiamo passato qui un periodo
importante di preparazione in
vista dei mondiali e ci siamo
trovati molto bene. Sicuramente Asiago su questo sport
non ha nulla da imparare. Ringrazio la città per l’accoglienza riservataci, Mario Lievore
e Andrea Rigoni per questa
maglia che indosseremo per
le amichevoli con la Russia
(un’altra era in programma
a Bolzano sabato 24, ndr)”.
Stefania Longhini
8
Sabato1 maggio 2010
l’Altopiano
21
SCI ALPINO - CAMPIONATI ITALIANI ASPIRANTI
SCI ALPINO
Si sono svolti a Corno
alle Scale in provincia
di Bologna, il 6 e 7 aprile, i Campionati Italiani
Aspiranti che han visto
salire sul secondo gradino del podio in slalom
speciale
l’atleta
altopianese di Treschè
Conca Patrick Zattarin.
Unica medaglia della
categoria per il Veneto,
ed è così che Patrick ha
portato onore alla nostra regione come Giuliano Razzoli ha portato a casa dalle Olimpiadi di Vancouver l’unica medaglia per l’Italia,
anche lui in slalom.
Una medaglia attesa
Medaglia d’argento a Patrick Zattarin
Unico podio della categoria per il Veneto. Bel risultato in slalom speciale per l’atleta
di Treschè Conca a conclusione di una stagione ricca di soddisfazioni
dopo una stagione che
lo ha visto a gennaio
primo a Folgaria in una
Fis Junior del Trentino
e secondo assoluto per
soli quattro centesimi in
due manche; a San Vito
di Cadore di nuovo sul
gradino più alto del podio; a febbraio a Cortina secondo in una Fis
Junior e a marzo ancora primo in slalom, ai
Mondiali Cittadini svoltisi a Caspoggio. Disciplina a lui congeniale
lo slalom speciale, forse perché fin da bambino si è sempre allenato
sulle nevi del Monte
Verena, dove è più faci-
le migliorare in tale specialità e dove anche
quest’anno gli è stata
offerta la possibilità,
con un occhio di riguardo, di potersi allenare.
Ha comunque ottenuto
buoni risultati anche in
slalom gigante e in super
G, dove deve però lavorare ancora per ottenere i risultati che le sue
capacità
fanno
auspicare.
Un esempio per molti
p e rc h é c o n l ’ i m p e g n o
costante, il duro lavoro
e anche il sostegno solerte dei genitori si possono ottenere risultati e
belle soddisfazioni.
Guido Carli confermato La stagione dorata del fondista Gino Ceccato
nel consiglio della Fisi Ormai il nome di Gino Ceccato
un riconoscimento inatteso,
Guido Carli ottiene la
riconferma nel Consiglio Federale della Federsci al termine della tornata elettorale convocata lo scorso 24 aprile a
Torino dove si è pure registrata la permanenza ai vertici del
“numero uno” uscente Giovanni Morzenti.
Unico candidato vicentino a
cariche federali Guido Carli ha
ottenuto 41639 voti classificandosi al quinto posto fra i
quattordici consiglieri espressi dagli sci club di tutta Italia
giunti numerosi in Piemonte, il
75,09% degli aventi diritto al
voto, per una assemblea
elettiva molto partecipata anche grazie alle due forti candidature presentate: il già citato Giovanni Morzenti e
Carmelo Ghilardi suo vice nel
triennio 2007-10.
La campagna elettorale ha
coinvolto in pieno anche gli sci
club altopianesi e vicentini appositamente riunitisi a Schio
per valutare le candidature. Al
termine di quell’incontro, presente anche lo stesso Guido
Carli, le società intervenute si
erano assunte l’impegno di sostenere il duo-Morzenti-Carli
in quella che sembrava una
corsa alla riconferma del tutto agevole.
Al “Lingotto” di Torino, sede
della “convention bianca” la
candidatura di Carmelo
Ghilardi prendeva invece rapidamente quota tanto che nel
corso dello scrutinio non pochi
ipotizzavano
un
ribaltamento dei pronostici.
Non è andata così per soli
2757 voti sugli oltre 115mila
espressi nelle urne. A questo
proposito sulla riconferma del
presidente, di Guido Carli e
degli altri eletti nella listaMorzenti molto hanno pesato
i suffragi espressi direttamente o per delega in loro favore
dalle società altopianesi e
pedemontane presenti nel capoluogo piemontese. Un pacchetto di voti davvero
consitente rivelatosi prezioso
proprio al momento giusto.
Toccherà ora al riconfermato
numero uno degli sport invernali italiani distrubuire gli incarichi ed i referati.
Guido Carli era titolare del settore sci nordico. Potrebbe riavere quella delega come essere
incaricato di occuparsi d’altro.
Molto dipenderà dall’atteggiamento che andranno ad assumere i sette consiglieri sul totale
di venti eletti (quattordici “laici”,
quattro atleti e due tecnici) che
in campagna elettorale si erano
schierati per Carmelo Ghilardi.
Fra questi c’è anche il campione cortinese Kristian
Ghedina il cui intervento al
Lingotto è stato subissato dagli applausi.
Il nodo sarà sciolto a breve in
quanto l’attività federale non
si può interrompere dati i molti
impegni e le altrettanto importanti scadenze cui il neoeletto consiglio federale deve
far fronte quanto prima.
Renato Angonese
è sinonimo di grandi successi
sportivi, e lo è non solo a Enego
dove Gino vive, ma in tutto il
mondo del fondo, nazionale ed
internazionale; e nella stagione che si è appena conclusa,
questo lo si può affermare più
che mai. Sabato scorso 24 aprile, a Trento, durante le
premiazioni del Mastertour
2009-2010 (challenge di sci
nordico amatoriale), giunto ormai alla 6^ edizione, erano presenti le delegazioni dei paesi
che organizzano le varie gare.
Gli organizzatori hanno
riconsiderato le diverse prove
che compongono questo brillante campionato riservato alle
categorie Master, e per quanto riguarda Enego, rappresentato dal suo Assessore allo
sport Davide Dalla Costa, dato
il buon successo della
Marciabianca, hanno accettato di collocare al sabato la gara
dei 25 Km, pur riconfermando
la Marciabianca Kids riservata ai giovanissimi, lasciando per
la giornata di domenica invece
la classica granfondo di 50
Km. Ma la grande soddisfazione di Enego è giunta grazie
alla premiazione di Gino
Ceccato, nella categoria U4
(anni 1954 – 1948) fondo a
tecnica libera, classificatosi al
1° posto. “E’ da 6 anni che
partecipo al Mastertour, da
quando è nato, ho svolto bellissime gare, ho raccolto diversi e soddisfacenti successi, ma
il primo posto finale lo avevo
sempre e solo sfiorato. Quest’anno invece finalmente posso godermi questo successo
che viene a coronare una intera stagione, davvero perfetta. I successi sportivi sono sicuramente frutto di una buona ed attenta preparazione, ma
soprattutto di un lungo periodo in cui fisicamente sono stato davvero benissimo”. Così
commenta Ceccato, la sua stagione dorata. Un bellissimo e
meritato epilogo che giunge al
culmine di un periodo costellato di vittorie non indifferenti, fra tutte le tre fantastiche
medaglie d’ argento conquistate in terra slovena, lo scorso
mese di gennaio, in occasione
delle prime Olimpiadi Master
tenutesi a Bled, nella 15 Km
TL , nella 30 km sempre a tecnica Libera e nella staffetta
3x5 con il veronese Guido
Masiero e l’inossidabile
Martini di Asiago. Il successo
nel Mastertour è il risultato di
vari successi, raccolti in ben 8
gare delle 15 che compongono questo circuito dedicato alla
categoria Master appunto: La
Sgambeda a Livigno, Lavazè
Hihto a Passo Lavazè,
Befanalauf a Lavarone –
Luserna, Millegrobbe a
Lavarone, Dobbiaco Cortina,
Val di Vizze a Bolzano, Val
Casies sempre in provincia di
Bolzano e la casalinga
Marciabianca. Solo nella prima gara, quando l’allenamento non era stato ancora messo
a punto si è dovuto accontentare del 3° posto, poi sono stati tutti allori! Tuttavia, Gino
ammette che una cosa l’ha
particolarmente emozionato ed
inorgoglito sabato a Trento, e
cioè il riconoscimento avvenuto di fronte a tutti i suoi amici
e campioni di fondo, ricevuto
dall’Assessore Dalla Costa,
per avere con il suo operato e
i suoi preziosi consigli, favorito
l’ingresso della Marciabianca
nel circuito Mastertour, rendendola una delle gare tra le
più apprezzate. Per questo
motivo sono stati premiati anche Silvano Berlanda e Roberto De Zolt, due grandi alteti e
oggi, contemporaneamente,
anche abili organizzatori. Con
Ceccato, per i successi nel
Mastertour, sono stati premiati anche altri due vicentini: Marco Crestani anno 1964 di Rubbio,
che nella categoria U2 ha fatto
incetta, aggiudicandosi a pieno
merito il titolo per quanto riguarda sia la tecnica classica, sia la
tecnica libera, un fondista completo e fortissimo; poi il fuoriclasse Roberto Martini, classe 1941,
diAsiago, che dopo gli invidiabili
successi raggiunti nelle Olimpiadi Master, non ha voluto mancare il successo nella categoria U5
del Mastertour, riconfermandosi,
se mai ce ne fosse bisogno, un
grande atleta. L’Altopiano e la
provincia di Vicenza sono presenti al Mastertour solo da un
anno ospitando nel proprio territorio una sola gara, la
Marciabianca, ma a livello di atleti, non c’è dubbio sanno ben figurare, con fondisti di primordine.
Infine , va’ segnalato che, giusto
per non cullarsi troppo negli allori, Ceccato si sta già allenando
per portare a termine il Gran Prix
Endurance, che si articola in tre
gare di resistenza e fatica, la
Marciabianca di fondo che si è
appunto già svolta, dove Gino
si è piazzato al 30° posto assoluto e al primo di categoria; la
granfondo di Breganze 140
Km in bicicletta prevista per il
9 maggio e la mezza maratona di Bassano di 21 Km per il
prossimo primo settembre.
Stefania Simi
Silvio Fauner premia
alcuni giovani fondisti
8
Sabato 1 maggio 2010
Giulia Giannesini sul podio delle Cucciole
l’Altopiano
Il premio a Maurizio Stella consigliere
della banca Popolare di Vicenza
22
SCI
Rinnovato successo per il “don Bosco”
Al Millepini la premiazione degli atleti che hanno partecipato alla sessantesima edizione della
manifestazione sportiva. Presente per l’occasione anche il presidente della FISI Giovanni Morzenti
Per festeggiare come si
conviene un “compleanno”
importante qual’era quello
della sessantesima edizione
del Trofeo Don Bosco, al
“Millepini” di Asiago si è
fatto il pienone di piccoli
atleti, genitori, nonni, sportivi famosi ed autorità. Una
cornice simpatica e
festante per ricordare
come questa mini-olimpiade invernale riservata ai
giovanissimi dell’altopiano
rappresenti un evento ormai
divenuto irrinunciabile nel
quale crede molto anche la
Banca Popolare di Vicenza
sponsor della manifestazione
organizzata dall’Us Asiago
Sci in collaborazione con le
Scuole Sci Altopiano, patronati e parrocchie dei Sette
Morzenti consegna un riconoscimento a Antonio
Carli e Gianni Arduini ultimi rimasti dei fondatori
del Trofeo Don Bosco
Comuni, Comune di Asiago,
Provincia di Vicenza, Consorzio Turistico Asiago 7
Comuni, Centro Fondo Golf
e
Società
Impianti
Kaberlaba. Andrea Gios, sindaco
del
capoluogo
altopianese, ha ricordato
come… “Il don Bosco è la
nostra olimpiade dove tutti i
giovani dell’altopiano si ritrovano, ormai da decenni, per
gareggiare e far festa assieme”, mentre Giovanni
Morzenti, presidente della
Federazione Italiana Sport
Arduini ed Antonio Carli.
Invernali, nel ricordare i Bortoluzzi.
suoi trascorsi di ex-allievo Prima della festosa consegna Entrambi, sessant’anni fa,
salesiano
nella a tutti delle classifiche, slalom furono fra i fondatori del
bergamasca, ha riproposto gigante e sci nordico, e di “don Bosco” e dopo oltre
una frase del Santo pie- una maglietta a ricordo del- mezzo secolo sono ancora
la sulla breccia a testimoniamontese secondo il quale l’avvenimento,
“i grandi sono i piccoli” premiazione di due dirigenti re della validità di quelR.A.
invitandoli perciò a prose- sportivi asiaghesi: Giovanni l’idea.
guire nella pratica
Morzenti premia il presidente dell’ U.S. Asiago
sportiva per cresceSergio Vellar e il Sindaco Andrea Gios
re sempre meglio.
Presenti
anche
Giulia Gianesini,
Sergio Rigoni e
Luca Stefani oltre al
direttore agonistico dello sci nordico Silvio
Fauner, al presidente
dell’Us asiago Sci Sergio Vellar, al consigliere federale Guido Carli
ed al presidente regionale Fisi Roberto
Circolo Pattinatori Asiago, il bilancio della stagione appena conclusa
Si è recentemente conclusa la stagione agonistica del Circolo Pattinatori Asiago, che anche quest’anno ha vantato buoni
risultati sia a livello nazionale che regionale, nelle gare organizzate dalla Federazione Italiana Sport Ghiaccio. Per cominciare, la prima competizione in programma è stato un
memorial internazionale, la Coppa dell’Amicizia a Merano,
che ha visto le nostre atlete confrontarsi con pattinatori di
varie nazionalità. Buoni piazzamenti per Diletta Busin, Elisa
Leone, Giulia Povoledo e Marta Stefani, considerando anche la
grande affluenza alla gara. Tra dicembre e marzo si è poi susseguita la serie delle quattro gare trivenete Free valide per la
qualificazione alla Coppa Italia, rispettivamente a Cavalese,
Pontebba, Cortina e Vipiteno. Convocati dal Comitato regionale a rappresentare la regione alla finale di Coppa Italia, svoltasi
a Como nel weekend tra 9 e 11 aprile, sono stati Giacomo Costa (sempre presente sul gradino più alto del podio nelle quattro
gare di qualificazione) per categoria Principianti A, Diletta Busin
in Esordienti B, Marta Stefani in Principianti B, , Ylenia Rossi in
Novice B, Martina Rossi in Junior. Le atlete non qualificate, tra
cui Giulia Povoledo, Diandra Tumolero, Valentina Vellar, Erica
Ambrosini, Giada Leone e Denise Rossi, hanno Comunque ottenuto ottimi piazzamenti nelle quattro tappe Free. A Como I
risultati sono stati particolarmente buoni per Marta Stefani e
Diletta Busin, che hanno ottenuto il punteggio necessario al passaggio in Categoria federale per la prossima stagione: lo score
totale di Marta, 25.43, le è valso il sesto posto nella rispettiva
categoria, mentre quello di Diletta, 20.78, l’ha portata in nona
posizione. Entrambe le categorie contavano ciascuna 27 atlete in gara. A concorrere a livello
federale, nel corso della stagione, è stata invece Elisa Leone,
per la categoria Esordienti B:
dopo due gare di qualificazione,
una a Feltre e una a Torino, Elisa
è stata convocata per la finale
nazionale, il Trofeo delle Regioni a Pinzolo. Nella gara di Torino, a marzo, aveva infatti ottenuto un ottimo decimo punteggio tecnico, su un totale di 45
atlete in gara. Per concludere, a fine marzo si è svolto l’annuale
Trofeo Città di Feltre, giunto quest’anno all’ottava edizione. Il
Trofeo prevedeva sia una gara Free, valida per tutti gli atleti che
non avevano partecipato alla Coppa Italia, sia una competizione
intersociale, per coloro che invece non avevano preso parte a
gare Free o federali nella stagione in corso. Per le categorie
Free, Giulia Povoledo e Giulia Panozzo hanno conquistato la
medaglia d’argento rispettivamente in Cadetti e Junior. Buoni
risultati anche per Diandra Tumolero, Valentina Vellar, Erica
Ambrosini e Giada Leone. Per quanto riguarda la gara
intersociale, è stato Luca Dalle Molla a salire sul gradino più alto del podio nella categoria Esordienti maschile, mentre nella corrispondente categoria femminile ha gareggiato Nicole
Munari, classificata ottava. Anche la
piccola Elisa Scuderi ha ottenuto un
buon ottavo posto in categoria
Esordienti A.
Per festeggiare il termine della stagione, come da tradizione, atleti
grandi e piccoli si sono esibiti singolarmente e in gruppo durante
l’annuale saggio finale organizzato
dal Circolo, lo scorso 18 aprile. Al
di là delle competizioni, è da ricordare inoltre che quattro ex atlete della società hanno superato con successo il test d’ammissione per il corso istruttori,
tenutosi a Brescia a inizio marzo: si tratta di Manuela Stefani,
Carrie Tessari, Alessia Mosele e Giulia Panozzo, alle quali il
Circolo fa i migliori auguri per l’esame vero e proprio, che si
terrà nella prossima stagione. Infine, a nome della Società, il
Presidente Gianbattista Forte desidera ringraziare tutti coloro che hanno contribuito all’attività del Circolo Pattinatori: in
primo luogo il Comune di Asiago per aver reso disponibile
agli allenamenti il Palazzetto dell’Hodegar; quindi gli sponsor che, con il loro contributo, hanno permesso l’acquisto di
materiale per gli atleti: la Cassa di Risparmio Veneto, la Cassa Rurale e Artigiana di Roana, la Banca Popolare di Marostica,
l’Apicoltura Guoli, il Bar Sport di Asiago, Paccanaro Domenico
e il Ristorante Amicizia di Roana; infine, un ringraziamento speciale va naturalmente alle allenatrici, Anita Forrer, Mariuccia
Sordelli, Maria Letizia Rigoni, Manuela Stefani e la coreografa
Cristina Pulga, new entry
nello staff del Circolo, per l’impegno con il quale si sono dedicate alla crescita, sportiva ed interiore, dei nostri atleti.
Arrivederci alla prossima stagione!
8
Sabato1 maggio 2010
l’Altopiano
23
Un po’ più vicini alla salvezza
CALCIO
Il Canove conquista tre punti d’oro contro il Borso San Eusebio. La battaglia per la
permanenza in prima categoria prosegue domenica 2 maggio alle ore 16.30 all’Armando Frigo
Calcio - Terza categoria.
Ancora sconfitte le
nostre formazioni
Anche questo scorcio conclusivo di stagione è purtroppo
caratterizzato da qualche amarezza e delusione di troppo per
le nostre squadre impegnate nel campionato di terza categoria.
Nel girone “B” altri due passi falsi per l’Asiago Calcio
Altopiano, che ha collezionato in serie le sconfitte n. 14 (1-2
contro il Galvanauto Motta) e n.15 (2-4 per mano del Faizanè).
I giallorossi di Marcello Carlesso, ormai da tempo senza
ambizioni in questo torneo di transizione, nelle ultime tre giornate (il 16 maggio si recupera uno dei turni cancellati per la
neve) potrebbero, comunque, diventare “arbitri” delle sfide
a distanza per la promozione e la zona playoff. Tra le avversarie da affrontare, infatti, ci sono anche S. Paolo e Molina.
Solo 180’ separano, invece, il GLC Soccer Team dalle vacanze nel girone di Bassano. Nelle ultime due uscite sono
arrivate altrettante battute d’arresto: prevedibile quella (2-0)
contro la Virtus Colceresa, lanciatissima verso un posto per
la post season,; decisamente meno, invece, anche per le
proporzioni (1-3), quella di domenica scorsa patita contro
il non certo irresistibile Montecchio Precalcino.
Anche per il GLC una stagione di assestamento dopo la
retrocessione (e conseguente fusione estiva tra Lusiana
Conco e Gallio) utile per iniziare a costruire il proprio futuro.
Le classifiche. Girone “B”: Cogollo punti 56; Silva 1950
e Molina 54; Monte Malo 52; S. Paolo e U.C. Thiene 49;
Galvanauto Motta 46, Novoledo Villaverla 42; Siggi Schio
36; Faizanè 34; Arsiero 29; Asiago 28; Valli 24; Zugliano
18; Rozzampia 13; Giavenale 9.
Stefano Angonese
GironeBassano:
Eurocalcio punti 76; Aurora S. Giuseppe 59; Cresole 58; Villaggio S. Lazzaro 51; Virtus Colceresa 50; Real Stroppari 44; Pall.
Vigardolo 39; Facca 34; Fellette * ed Arsenal Cusinati 32;
Marchesane 28; GLC 27; Montecchio Precalcino 26; S. Pietro
Rosà * 25; Tezze Brenta * 24; SST 11. * una partita in meno
Prossimo turno. Girone “B”: domenica 2 maggio (ore 16.30)
Asiago-S. Paolo. Girone “Bassano”: domenica 2 maggio (ore
16.30) Palladiana Vigardolo-GLC. Nota: le gare delle formazioni altopianesi potrebbero subire variazioni di luogo.
Marcello Carlesso
Tre punti d’oro conquistati dal Canove domenica scorsa sul
campo del Borso San Eusebio, ennesimo scontro diretto per la
salvezza. Una partita combattuta e vittoria sudata che riscatta
la prestazione del Canove della settimana precedente quando,
sul terreno amico, non è riuscito ad andare oltre il pareggio
contro un San Fortunato intento a non prenderle. Domenica 18
il Canove ha fatto il suo ritorno all’Armando Frigo dopo quattro
mesi di pellegrinaggio in pianura per l’impraticabilità del proprio
campo. Un ritorno a casa dal sapore dolce amaro per una partita contro il San Fortunato dove i gialloblu hanno pareggiato 1 1 lasciando sul campo due punti preziosissimi in chiave salvezza. Perché in campo c’è stata un’unica squadra, quella gialloblu,
che comunque il San Fortunato ha saputo accortamente controllare nonostante il Canove lo abbia schiacciato nel proprio
terzo difensivo per oltre un’ora. Colpevoli però i gialloblu nel
non riuscire a capitalizzare le numerose occasioni create. Domenica 25 invece il Canove ha suonato un’altra musica. Anche
se con qualche nota ancora stonata. Passati in vantaggio al 27’
del primo tempo, i gialloblu hanno controllato, giocando una partita un po’ più difensiva, cercando di non scoprirsi per portare a
casa la posta piena. Ed invece il Borso prima pareggia e poi nel
secondo tempo passa in vantaggio cercando di imporre la sua
composizione. Pareva che la partita si avviasse verso un’altra
cocente delusione, ma, sarà stata la visione del fondo della classifica, a 5 minuti dalla fine i gialloblu sono riusciti a pareggiare.
Poi, spingendo sull’acceleratore e sono passati in vantaggio ad
un minuto dal fischio finale avvicinandosi così all’obiettivo salvezza. La battaglia prosegue domenica 2 maggio alle ore 16.30
a Canove contro l’Alto Astico, penultima partita e altro scontro
salvezza. Forza Canove.
Gerardo Rigoni
Classifica prima categoria girone “C”. Mussolente punti 61; Pove 56; Dueville
45; Scledum ed Azzurra Sandrigo 43; Sarcedo 42; Malo e Summania 39; Alto
Astico 37; Carmenta e Canove 36; Travettore 34; Borso S. Eusebio 32;
Poleo Aste 31; S. Fortunato 23; Isola 14.
Prossimo turno. Domenica 2 maggio (ore 16.30) Canove-Alto Astico.
CALCIO A 5
La squadra asiaghese di calcio a 5, sponsorizzata dall’Immobiliare Stella di Asiago ha
giocato e vinto lunedi’ scorso
l’importante sfida contro gli
Americans di Vicenza , riuscendo, al termine di una partita giocata in maniera perfetta, ad imporsi con il risultato di
4 ad 1, ed aggiudicandosi cosi’
la possibilita’ di andarsi a giocare la fase finale provinciale
del campionato che avra’ luogo sabato 8 maggio 2010, a
partire dalle ore 14, presso il
prestigioso palcoscenico del
Palasport del Centro Sport
Una vittoria che vale le finali
Palladio a Vicenza. L’avversario della prestigiosa finale
raggiunta dalla squadra
asiaghese sara’ la squadra del
Vicenza - Rizzetto Team , una
compagine agguerrita e molto
tecnica, che dispone di un attacco molto prolifero in termini di gol realizzati ed una difesa molto ermetica che solitamente concede molto poco alla
squadra avversaria; servira’ sicuramente una prestazione
maiuscola dell’intera compagine asiaghese per portare a
casa la vittoria finale che significherebbe il tanto agognato
passaggio alla categoria superiore , andando a disputare
così, nella prossima stagione,
il campionato provinciale di
serie A1. Cresce nel frattempo l’attesa per il prossimo e
decisivo impegno della seconda squadra sponsorizzata dall
‘IMMOBILIARE STELLA
– ASIAGO, gia’ partecipante
al campionato di serie A1, che
dovra’ invece affrontare la
forte compagine del Vicenza
- San Pio ; anche in questo
caso servira’ una prova magistrale dei nostri ragazzi per
staccare il biglietto che garantirebbe l’accesso alla finale
che assegnera’, sempre il giorno 8 maggio 2010 al Palasport
di Vicenza, il titolo di campione
della provincia di Vicenza. Sarebbe una soddisfazione enorme
per la giovane societa’ asiaghese
portare entrambe le proprie
squadre alle finali provinciali, il
giusto epilogo di una stagione
agonistica lunga ed impegnativa,
ma sicuramente ricca di soddisfazioni. Alessandro Cunico
PROSEGUE LA MARCIA DEI KARATEKA ALTOPIANESI
Non conosce soste il calendario degli appuntamenti del karate,
appuntamenti a cui gli atleti delle palestre altopianesi del Maestro Marino Rossi si presentano sempre con grande preparazione e professionalità, ottenendo ovunque consensi e successi.
Partenza “in casa”, domenica 18 aprile, con la seconda tappa
del “Gran Premio Giovanissimi Libertas - 1° Trofeo Immobiliare Neve” disputato nel rinnovato ed accogliente Palazzetto
dello Sport di Gallio. La manifestazione (riservata ai nati dal
1998 al 2005 e che ha visto la partecipazione di 190 piccoli atleti
provenienti da tutto il Veneto e dall’Emilia Romagna) ha avuto
come prologo mattutino il saluto ai presenti del Sindaco di Gallio
Pino Rossi. Gli atleti di casa dell’A.S.D. Fuji-Yama Karate-Do
Sette Comuni hanno onorato al meglio il “fattore campo” piazzando sul podio 21 atleti che si sono aggiudicati ben 31 le medaglie, un risultato fuori da ogni aspettativa che rende quanto mai
orgogliosi dirigenti, tecnici e familiari dei piccoli campioni. Questi i risultati: classe bambini 1 cinture bianche – arancioni,
maschile : Spagnolo Gioele 1° nella prova del palloncino e 2°
nella prova del percorso e Crestani Gian Luca 3° cl. nella prova del palloncino; femminile: Battocchio Maia 3^ cl. nella prova del kata.
Classe fanciulli 1 cinture bianche – arancioni, maschile:
Ferraresi Thomas 1° cl. nella prova del palloncino e 2° cl. nella
prova del percorso , Pertile Giovanni 1° cl. nella prova del percorso, Galuzo Vladislav 3° cl. nella prova del percorso, Predebon
Filippo 3° cl. nella prova del palloncino; femminile: Pangrazio
Alice 1^ cl. nella prova del percorso. Classe fanciulli 2 cintu-
re verdi – marrone, maschile: Casso Marco 1° cl. nella prova del percorso, Basso Marco 3° cl. nella prova del palloncino,
Frigo Matteo 2° cl. nella prova del percorso, nella prova del
palloncino e nella prova del kata; femminile: Apolloni Helga 1^
cl. nella prova del percorso, nella prova del palloncino e nella
prova del kata, Battocchio Senia 2^ cl. nella prova del palloncino e 3^ cl. nella prova del kata, Basso Giulia 2^ cl. nella
prova del percorso e 3^ cl. nella prova del palloncino. Ragazzi
1 cinture bianche – arancioni: Pozza Giuliano 3° cl. nella
prova del percorso classe. Classe ragazzi 2 cinture verdi –
marrone: Rigoni Susanna 1^ cl. nella prova del percorso e
Pozza Elisabetta 2^ cl. nella prova del kumite e 3^ cl. nella prova
del palloncino. Classe Esordienti/A - 42 kg Moresco
Petra 2^ cl. kumite e Ronzani Francesca 3^ cl. Kumite.
Classe Esordienti/A - 45 kg Frigo Andrea 3° cl. Kumite.
Classe Esordienti/A - 47 kg Pozza Lara 3^ cl. Kumite.
Classe Esordienti/A - 60 kg Bonato Francesca 3^ cl.
Kumite.
Domenica 25 aprile, invece, si è svolta ad Udine la gara internazionale “11° Udine Karate Trophy”, ed anche in questa occasione sono ottimi i piazzamenti ottenuti dagli atleti agonisti
dell’A.S.D. Fuji-Yama Karate-Do Sette Comuni. Sei gli atleti
altopianesi inseriti in questo contest che, alla luce del l’importanza della gara e del gran numero di atleti partecipanti (provenienti da tutta l’Italia e da molti paesi dell’Est e del nord Europa)
hanno ottenuto risultati di valore e prestigio. L’unico podio, con
un ottimo 3° posto, è di Nicola Rossi (Seniores, -84 kg).
8
Sabato 1 maggio 2010
l’Altopiano
24
Volley Asiago Altopiano
VOLLEY
Under 16 alla finale per il terzo posto
Under 13 e Minivolley chiudono una stagione positiva. Sabato 8 Maggio,
presso la palestra IPSIA di Asiago, le finali Under 13 e la finalissima del torneo misto
Non riesce alle ragazze
dell’Under 16 l’impresa contro
lo Sporting Alto Vicentino nel
match di sabato scorso valevole per gara 2 di semi-finale
di categoria AICS (0 a 3 il finale con parziali di 19:25, 21:25 e
15:25), a differenza dello scorso anno in cui le ragazze
capitanate da Veronica Galante
si giocarono una finale al
cardiopalmo contro le pari eta’
del Recoaro. Le ragazze
asiaghesi allora persero al tiebreak e per loro fu titolo di vicecampionesse provinciali. Quest’anno il dictat era quello di
riprovarci con la speranza che
quel “vice” di troppo si potesse cancellare dal palmares
asiaghese, ma le speranze si
sono infrante alle 18 e 45 di
sabato scorso quando la squadra di Chiampo dello Sporting
ha messo a segno il
venticinquesimo punto del terzo set relegando il Volley Asiago
Altopiano alla finale “di consolazione” per la conquista del
terzo posto. Finale che il team
di Ilenia Basso, Deborah Rigoni
e compagne andrà certamente
ad onorare al meglio. Partita,
quella di sabato scorso, che ha
comunque visto confrontarsi
due squadre di altissimo livello
e che il destino ha voluto si affrontassero proprio in semi-finale, quando un più onorevole
e meritevole traguardo per queSta per iniziare l’ultimo mese
di attività agonistica per le formazioni della P.G.S. Pallavolo
Cesuna – Polisportiva Comune di Roana, che quest’anno ha
fatto la scelta di consolidare il
valore tecnico delle proprie
squadre con l’iscrizione indirizzata esclusivamente ai campionati della Fipav (Federazione
Italiana Pallavolo). Una scelta
fatta sia per premiare il livello
agonistico raggiunto dalle formazioni di vertice (impegnate
nei campionati provinciali di
Prima Divisione femminile e
Seconda Divisione maschile) ,
e quindi con l’intento di avere
continuamente un ricambio di
atleti di buon livello, sia per trovare il giusto collocamento ai
sette allenatori di Federazione,
che sono in possesso dell’attestato nazionale, a cui vanno
aggiunti altrettanti aiuto allenatori che contribuiscono ad accrescere le qualità atletiche dei
ben 135 tesserati. L’impegno di
spicco in questo finale di stagione è la prossima partita casalinga del Caseificio Pennar,
maschile di Seconda Divisione
impegnato nei Playoff promozione, che venerdì 30 alle
21,30 al Palazzetto dello Sport
di Roana affronterà il Volley
Castellana di Montecchio Maggiore nella penultima giornata
del girone unico. In una classifica contraddistinta dall’assoluto equilibrio delle sette sfidanti
ste due compagini sarebbe stato di
sicuro
la
finalissima. Questo il commento a
caldo di coach
Ulisse Munari
dopo la sfida:
“Che dire, primi
due set giocati in
totale equilibrio,
con scambi spesso della durata di
oltre un minuto
prima di mettere a
segno un punto,
ma la solidità dello Sporting si è
fatta notare soprattutto nelle fasi
finali quando era
sempre in grado di
sferrare
la
zampata vincente e assicurarsi
il set. Mi sento di dire tuttavia
che lo scarto di cinque punti
rimediati mediamente nei primi due set ci penalizza eccessivamente, forse un paio di punti, massimo tre, sarebbero stati
uno specchio più fedele di
quanto si è visto in campo. Poi
nel terzo set si stava ormai sempre più materializzando la possibilità della sconfitta e lì sicuramente le mie ragazze hanno avuto un calo psicologico
che le ha portate a perdere il
set con uno scarto più cospicuo rispetto ai primi due. Onore
comunque a un avversario
molto forte e cresciuto moltissimo dall’inizio del campionato ad adesso e che merita certamente di accedere alla
finalissima. Resta comunque
una stagione positiva la nostra
che andremo a concludere giocandoci la finale per il terzo
posto al meglio delle nostre possibilità e consapevoli di poter
raggiungere il podio”. Se dunque l’Under 16 deve attendere
ancora un match prima di mettere giù gli attrezzi del mestiere, è invece finita da un paio di
settimane la bellissima esperien-
za delle più giovani
r a g a z z i n e
dell’Under 13. Le
atlete di coach
Petronio Gatti e
dell’assistant coach
Lucio Plebs hanno
disputato un campionato d’esordio
di tutto rispetto a
discapito della loro
fin troppo giovane
età (praticamente
tutte loro rientrano
ancora nella fascia
di età del minivolley!) e del fatto
che più della metà
di loro della
pallavolo ne conoscesse a malapena
l’esistenza. Dopo
una stagione di
grande entusiasmo, ma anche
di grandi difficoltà, soprattutto
all’inizio, e di poche soddisfazioni, le ragazzine altopianesi
hanno dato vita a un girone di
play out molto convincente, a
sottolineare la grande semina
profusa durante l’anno, partendo in alcuni casi anche dai fondamentali, che induce a ben
sperare per un favorevole raccolto nella prossima stagione.
Ci piace sottolineare, tuttavia,
che questa stagione per le Under
13 va in archivio solo dal punto di vista dei campi di gioco,
ma lascia una fiamma ancora
molto viva sotto il profilo della
forte amicizia radicatasi all’interno di questo gruppo. Chiudiamo infine spendendo due
meritate parole anche per l’effervescente settore del minivolley. Domenica scorsa infatti si è svolto a Lugo il Gran Finale 2010 e la partecipazione da
parte dei nostri giovanissimi
atleti è stata, a dir poco, entusiasmante e numerosa.
Dieci gli atleti del Volley Asiago
Altopiano suddivisi nelle solite
due squadre che hanno
contraddistinto l’intera stagione dei raduni minivolley: i Caprioli e le Marmotte. La manifestazione finale, organizzata
dall’AICS e dalla società
dell’US Astico, a differenza di
tutte le precedenti si è svolta
nell’arco dell’intera giornata e
prevedeva nella mattinata una
serie di giochi a squadre stile
“Giochi Senza Frontiere” in cui
più che abilità e agilità, a far da
padroni erano allegria e gran divertimento, ovvero gli ingredienti essenziali di tutte le ricette che vengono preparate per
queste giovani fasce di età. A
seguire la Santa Messa in palestra e subito dopo il pranzo presso i locali dell’US Astico. La
bella giornata di sole e le miti
temperature di pianura hanno
consentito un sano intervallo al
parco giochi adiacente alla palestra prima del rientro per ini-
Volley Cesuna: Ultime battute
di un’intensa stagione agonistica
per l’accesso in Prima
Divisione (ne resteranno
solo tre!) il Cesuna viene
da una vittoria casalinga
ai danni del P.F.S. Volley
di Vicenza ed una sconfitta in trasferta subita in
quel di Cornedo. Finora le
prestazioni
degli
altopianesi hanno avuto un
andamento altalenante e,
specialmente quando partivano con i favori del pronostico, non sono riusciti
a mettere in campo il carattere e la grinta necessaria per spuntarla in un
campionato dagli alti contenuti tecnici. La partita di
venerdì ha però tutti gli ingredienti per gratificare il pubblico
che segue con grande entusiasmo i ragazzi guidati da Fabio
Munari alla loro ultima uscita
sul parquet amico. Dopo la
quarta giornata dei Playoff, anche per l’effetto dell’alternanza dei turni di riposo, al primo
posto con 10 punti c’è il Belvedere seguito a 8 punti dal PFS
Volley e a 7 dal Volley Castellana,
quindi Cornedo e Cesuna a 5
punti e Ardens a 4, fanalino di
coda il Rosà ancora fermo al
palo. Rischia grosso, invece,
La Bussola Asiago, Prima Divisione femminile, che a due
giornate dal termine della stagione si trova a dover lottare
per la salvezza senza più poter
essere protagonista della propria sorte ma dovendo confidare sui risultati negativi delle
antagoniste. Solo una delle ultime due sfide casalinghe contro le dirette concorrenti è andata a buon fine: quella contro
il Lugo Vicentino finita per 3 a
1 per le “Tigers”, mentre la suc-
cessiva disputata lo scorso
mercoledì 21 aprile è finita con
lo stesso risultato ma a favore
delle ospiti dello Sporting Alto
Vicentino di Chiampo. Dopo la
ventesima giornata, nel mentre
che l’Azzurra Angarano festeggia in anticipo la promozione in
serie D arrivando a quota 57
punti, ormai irraggiungibile dal
Sartorello Argine di Vicenza che
segue a 50 punti, in zona salvezza il Cesuna, quartultimo a
22 punti, deve sperare sulla
sorte avversa di Chiampo che
lo precede a quota 26
punti e Montecchio
Maggiore che di punti
ne ha 27. In alternativa la soluzione estrema è quella di sperare
nel ripescaggio offerto alla migliore classificata nella classifica
avulsa dei due gironi di
Prima Divisione.
Intanto anche le formazioni giovanili continuano la stagione
agonistica con la partecipazione nel Torneo
Città di Vicenza nelle
categorie Open femminile e U14 femminile. In particolare la Calce
Barattoni Cesuna, formazione
composta dall’integrazione di
U18 e U16, trova finalmente
una meritata vittoria nella trasferta di Marano Vicentino contro il Volley Sottoriva. In un
anno speso ad acquisire esperienza arriva la prima affermazione per l’Open femminile proprio al giro di boa del torneo
cittadino. Una partita sempre
giocata ad alti livelli di attenzione in quanto ogni punto poteva
essere decisivo per l’esito fi-
ziare la serie di incontri di minivolley pomeridiani. Alla fine, la
somma dei punti rimediati nei
giochi della mattina e nelle vittorie del pomeriggio hanno portato il Volley Asiago Altopiano a
conquistare il secondo
piazzamento, soltanto a una
manciata di punti dalla prima
posizione. Ma al di là dei risultati, vale la pena sottolineare lo
spirito di grande amicizia e di
grande allegria che regna sovrano in queste manifestazioni
e che il Volley Asiago Altopiano
condivide nella sua totalità,
come spesso sottolineato dai
due responsabili del settore per
il Volley Asiago Alessandro
Siviero e Sara Rigoni. Anche se
i raduni sono giunti al termine
l’attività di mini-volley e giocavolley prosegue fino alla fine
dell’anno scolare e con essa
anche la possibilità per qualsiasi bambino di venire a provare
questo sport presso la nostra
palestra di allenamento in Via
Cinque ogni Martedì e Giovedì
dalle 17 alle 18. Ricordiamo infine il grande appuntamento
con la Giornata delle Finali che
avra’ luogo sabato 8 Maggio
presso la palestra IPSIA di
Asiago con le finali primo-secondo e terzo-quarto posto
Under 13 e finalissima primosecondo per il torneo misto
(ore 20:30). L’ingresso sara’
gratuito.
nale del match. A differenza di
altre partite questa volta la Calce Barattoni Volley Cesuna non
subisce cali emotivi e mira dritta all’obiettivo finale. Dopo aver
concluso positivamente i primi
due set, il Cesuna cede il terzo
alle padrone di casa che ostentano un generoso orgoglio. Nel
quarto e ultimo set però il
Cesuna riprende il ritmo giusto
e chiude anzitempo la disputa.
1 a 3 il risultato finale a favore
delle altopianesi, parziali di 1925, 21-25, 25-20 e 17-25. Inizio del girone di ritorno meno
soddisfacente, ma solo nel risultato, per il Bar Sport Volley
Cesuna, squadra femminile
impegnata nel Torneo Città di
Vicenza U14, che trova la strada sbarrata dalla capolista
Auxilium di Schio. Come nella
partita di andata, anche il ritorno in trasferta non risulta essere
produttivo per la squadra guidata
da Beatrice Pesavento nonostante una buona prestazione espressa nelle fasi finali del match. 3 a 1
il risultato finale della partita, parziali di 25-13, 25-14, 20-25 e
25-23, con il Cesuna che comunque riesce a mantenere il
secondo posto a 12 punti nella
classifica guidata a punteggio
pieno, 6 vittorie in 6 partite per
un totale di 18 punti,
dall’Auxilium Schio; a seguire
il Villaverla Santo, prossimo avversario del Cesuna, terzo con
9 punti
8
l’Altopiano
Sabato1 maggio 2010
Giù le mani dal … nulla perché – nottetempo sono scomparsi. Ma chi! I “morosi de
paja de Canove “ orca!
Quei due grotteschi pagliacci alle porte di Canove di
Sotto e di Sopra . Mistero!
Ma come sempre conviene
partire dall’inizio. Dunque:
albori d’autunno scorso, ultima fienagione. Appaiono due
giganteschi , sgangherati, ma
bellissimi morosi che inforcando un paio di sci da combattimento salutano chi passa per la strada: “Welcome
Canove “ ( vicentini,
magnagati ma ..internazionali). Benvenuti a Canove.
Tutte le mattine là! Parto con
qualche magone sullo stomaco e dopo la Gaiga – eccoli,
pimpanti, sorridenti, ironici,
Giù le mani da “I morosi de paja de Canove”
quasi a dirti… dai, dai cosa
vuoi che sia, noi siamo
sempre qua, sorridi. E al
ritorno da Vicenza ingranando la terza, eccoli riapparire “ Welcome
Canove” Ciao Canove.
Certo che per quegli sci
non avevano interpellato la
FISI , per non parlare degli attacchi e le racchette,
dei tempi di Annibale
quando attraversò le Alpi
: fantastici! E Lui ? Mezzo burbero e mezzo sorridente, con cappellaccio in
testa e con le braghe a
mezz’asta. Grande. E Lei ?
Dolce (?) contadinella con
sottanona a fiori e fiocchetto
sul panciotto? Superba. E’
chiaro, non vestono Armani
ma va bene così ! Poi d’un
tratto, come svaniti nella notte, spariti tutti e due! Perché?
Che è successo! Chiacchere
I nostri boschi “violentati”
Benvenuto fratello orso
Ho già scritto altre volte del danno provocato dalle migliaia di
cercatori di funghi, una
vera e propria
fungomania, che si riversano sui boschi
dell’Altopiano, una delle zone più ambite, tant’è che un recente censimento della Forestale
ha rilevato il rilascio da
parte della Comunità Montana di 100 mila permessi in 6
anni.
Danni non solo di carattere
forestale per il calpestio che
non risparmia nemmeno i posti più reconditi, ma danni a
tutto l’ecosistema, quindi flora e fauna, in particolar modo
quella stanziale, caprioli, cervi, tetraonidi ecc, che vengono continuamente disturbati e
quindi sono costretti ad abbandonare i loro habitat naturali
con tutte le conseguenze, anche in termini di mortalità. Già
dal prossimo mese di maggio
inizierà l’esodo dei fungaroli
per ricercare le mitiche
spugnole (Morchellaria) e il
(Tricholoma Georgi) volgarmente denominato prataiolo,
delle Collibie Esculente chiamate volgarmente palanchette,
le prime ad affiorare dalle
macchie di neve disciolte.
Sono piccole e fragilissime e
per raccoglierne una manciata ci vuole un bel po’ di tempo,
ma sono un ottimo ingrediente
per spaghetti, fettuccine, ecc.
Poi il grande flusso comincerà nei mesi di luglio e agosto e
si protrarrà anche a settembre e ottobre, condizioni
metereologiche permettendo,
alla ricerca dei mitici porcini
(Boletus Edulis). Purtroppo è
consentita la cerca dei funghi
anche nel periodo di caccia e
nelle poche giornate riservate
ai cacciatori con tutti i rischi e
25
pericoli del caso, nonostante
tutte le precauzioni e attenzioni. Quanti sono i cercatori di
funghi che si riversano nel territorio censuario del Comune
di Rotzo tra i più ambiti e più
frequentati, al punto da vedere delle vere e proprie file di
macchine lungo la strada, senza alcun obbligo per il parcheggio, come invece è per i cacciatori, i quali sono obbligati a
parcheggiare in prossimità delle malghe e poi continuare a
piedi? Perché non si prevede
l’obbligo di parcheggio anche
pei i fungaroli? Forse perché loro
sono una categoria privilegiata?
Ho letto sui quotidiani della preoccupazione della gente di
Posina per la presenza dell’orso, tant’è che c’è stata un’Assemblea, nella quale si sono alzate molte voci che chiedono di
abbatterlo, poiché come è stato
riportato, è sceso nelle contrade
sbranando un’asina e due piccoli asinelli.
Ora sembra che si sia allontanato verso il Trentino alla ricerca di qualche orsa, poiché credo, ma non sono esperto,
sia il periodo degli
amori e quindi
degli accoppiamenti.
Tra l’altro
sono anche
preoccupati
per una
probabile
defezione
dei fungaroli nei boschi di Posina per timore di fare un brutto incontro e quindi ci
sarebbe anche una
perdita in denaro, poiché per raccogliere
funghi è necessario
munirsi di un tesserino
rilasciato dalla Comunità Montana come
previsto dalla Legge
regionale. Io speravo esattamente il contrario, poiché siamo di diverse idee e opinioni.
Ci speravo proprio che l’orso
visitasse anche i boschi
dell’Altopiano e che qualche
fungarolo facesse un incontro
e se la desse a gambe, quando invece si raccomanda in
questo caso di non fuggire perché allora l’epilogo è inevitabile. Se stai fermo e non dimostri paura, l’orso si allontana e va per i fatti suoi. C’è infatti un vecchio proverbio che
dice: “Done, muli e cani se te
ghe paura, scampeghe”, credo valga anche per gli altri animali. Un probabile incontro con
l’orso attenuerebbe di molto il
fenomeno dei cercatori di funghi, un vero e proprio fenomeno
di massa e non sarà certo l’introito da parte della Comunità
Montana per il rilascio di decine di migliaia di
permessi a
risarcire il
danno che
ho menzionato sopra. Speriamo
pertanto che nei suoi erratismi,
voglia ancora fare una visitina
nei nostri boschi e venga a dare
il suo “cordiale saluto” a qualche fungarolo, la qual cosa, se
amplificata dai media, porterebbe certamente dei risultati confortanti. L’anno scorso ho avuto
un incontro con il Comandante
del distretto Forestale di Asiago;
purtroppo mi ha riferito che il
territorio è vastissimo, la vigilanza è quella che è, vale a dire non
sufficiente, le sanzioni sono di
carattere amministrativo e di
poche decine di euro, una cifra
decisamente irrisoria.
Nonostante le richieste del Consorzio Usi Civici di RotzoS.Pietro-Pedescala di essere
messi al corrente di quanti
cercatori si riversano nei boschi
del demanio, non c’è stato verso di cavarne un ragno dal buco,
poiché il tesserino che viene rilasciato vale per tutto l’Altopiano.
Basterebbe un tesserino di colore diverso da quello rilasciato
per il restante territorio per sapere almeno quanti fungaroli frequentano i boschi del demanio e
quindi anche l’introito in euro, ma
ogni richiesta in questo senso è
sempre stata disattesa.
Edoardo Sartori
di invidiosi insinuano che il
Lui di Canove di Sotto– (
canaja ) - si sia invaghito di
Lei di Canove di Sopra e che
Lei,
ringalluzzita,
insomma...ci sia stata e quindi.. fuga d’amore nella romantica Carrè per coronare
il sogno d’amore.. con le conseguenze che sapete! Eccoli
e smascherati i soliti maldicenti. Vero niente! I Lui e le
Lei si stanno rifacendo il luk
in una Biuty Farm (?) pronti
a riapparire sui prati all’inizio dell’estate. Me lo ha garantito quel bizzarro e spiritoso contadino – che non
conosco – anche perché
sembra ci siano in ballo gi-
ganteschi (?) contributi dall’Europa contadina! Quindi ..
giù le mani dai morosi de
paja de Canove..Ma, a proposito come li chiamiamo:
Nino e Nina – scontato ,
Teodoro e Rosalinda , mah?
Valkirio e Brunilde ?
Lancillotto e Ginevra? Beh
non esageriamo. Giulietta e
Romeo? Meglio Giulieo e
Rometta così non si arrabbia
nessuno. Chissà se i lettori del
nostro giornale hanno qualche idea in proposito. Concorso a premi – al vincitore
una foto ricordo con i due
morosi. E chissà che non diventino una attrazione …
Paolo Lorenzi
P.S : Spesso trascuriamo le cose
marginali.Ce ne accorgiamo quando
non ci sono più.
“Pedofilia: se nella
Chiesa c’è tanta
spazzatura, tra i laicisti
c’è un’enorme discarica!”
Con il pretesto di qualche prete pedofilo, la chiesa cattolica sta
subendo uno dei molti attacchi previsti dal suo fondatore Gesù
Cristo. Persecuzione da routine quotidiana dunque, nulla di nuovo sotto il sole: le forze delle tenebre fanno il loro mestiere. Ciò
che invece bisogna sapere circa gli inquisitori laicisti del terzo
millennio, è che la pratica della pedofilia è predicata ed auspicata
dai loro stessi referenti culturali. Per fare solo alcuni esempi in
ordine sparso temporale, Rousseau, il profeta dell’educazione
relativista e illuminista si comprò per pochi franchi una bambina
di dieci anni per allietare sessualmente le sue serate. Dacia
Maraini, sulla scia dei filosofi illuministi che praticavano sesso
con i lori figli, sostenne che l’incesto è una pratica naturale.
Jean-Paul Sartre, Simone de Beauvoir, Michel Foucault, Jack
Lang, futuro ministro francese, firmarono una petizione in cui si
reclamava la legalizzazione dei rapporti sessuali coi minori. Daniel
Cohn-Bendit, capogruppo dei Verdi a Bruxelles, raccontò addirittura di avere sperimentato e favorito la pedofilia e il sesso coi
minori a scuola, come insegnante. Aldo Busi ha spiegato che
l’età per rapporti omosessuali che lui ritiene lecita è a partire dai
tredici anni, in quanto a questa età un ragazzo, secondo lui, sarebbe adulto, e libero di decidere di avere rapporti con un altro
uomo. Nichi Vendola, governatore della Puglia, in una intervista del 1985 a Repubblica affermava: “Non è facile affrontare
un tema come quello della pedofilia ad esempio, cioè del diritto
dei bambini ad avere una loro sessualità, ad avere rapporti tra
loro, o con gli adulti, e trattarne con chi la sessualità l’ha vista
sempre in funzione della famiglia”. I radicali hanno organizzato
il 27-10-1998 un convegno, nelle aule del Senato, la cui presentazione recitava: “Essere pedofili non può essere considerato
un reato; la pedofilia diventa reato nel momento in cui danneggia altre persone”. Come dire che la pedofilia è lecita purché il
bambino sia consenziente e la legge lo permetta. L’internazionale dei Gay e delle lesbiche (ILGA) ha collaborato politicamente e culturalmente con i pedofili americani (NAMBLA:
North American Man-Boy Lovers Association ) per dieci anni,
prima di separarsi da questo movimento. Il filosofo omosessuale Mario Mieli sosteneva la funzione redentiva della pedofilia.
Nelle sue opere (considerate la bibbia dei gay) vengono considerate esperienze redentive da promuovere, oltre la pedofilia, la
necrofilia e la coprofagia. Le associazioni omosessualiste (COC)
fondate da Jef Last (pedofilo omosessuale e amico di André
Gide) nei Paesi Bassi hanno voluto e ottenuto la depenalizzazione
dei contatti sessuali con giovanetti al di sopra dei 12 anni . Nel
1990, infatti, erano stati depenalizzati, nei Paesi Bassi, i contatti
sessuali (etero e omo) con individui sopra i 12 anni: la condizione era il consenso del giovane o della giovane e il nulla osta dei
genitori. E’ pur vero come disse Ratzinger da cardinale, nella
chiesa c’è ancora tanta spazzatura, ma è altrettanto vero, che
dall’altra parte (quella inquisitoria laicista) c’è una discarica di
colossali dimensioni.
Gianni Toffali
8
Sabato 1 maggio 2010
l’Altopiano
26
by G. Dalle Fusine
Da sabato 1 a venerdì 14 maggio 2010
Il 1 maggio è il 121° giorno del Calendario Gregoriano, mancano 244 giorni alla fine del 2010
Sabato 1 maggio S. Giuseppe
Domenica 2 S. Atanasio
Lunedì 3 Giacomo
Martedì 4 S. Ciriaco
Mercoledì 5 S. Pellegrino
Giovedì 6 S. Giuditta
Venerdì 7 S. Flavia.
Sabato 8 S. Vittore
Domenica 9 S. Geronzio
Lunedì 10 S. Antonino
Martedì 11 S. Fabio
Mercoledì 12 S. Nereo
Giovedì 13 S. Natale di Milano
Venerdì 14 S. Mattia
Curiosità del mese: il 1° maggio il sole leva alle ore
5,07 e tramonta alee 19,06. Il nome maggio deriva
dal latino Majus e avrebbe preso origine secondo
Ovidio da “Maiores”: “gli adulti anziani” a cui i romani dedicavano questo mese (avendo Romolo diviso
la popolazione romana in due, i maggiori e i minori,
cioè gli adulti abili alle armi, così che i primi governassero con la saggezza, i secondi con la forza delle
armi); secondo altri deriverebbe dal nome do Maja,
la madre di Mercurio, a cui il mese sarebbe stato dedicato. Nel Medioevo maggio veniva rappresentato
come un giovane che portava i fiori, oppure come un
giovane intento a tagliare il fieno.
Proverbi del mese : -Aprile carciofaio, maggio
ciliegiaio. -Aprile e maggio son la chiave di tutto l’anno. -Aprile fa il fiore e maggio si ha il colore. -Aprile
piovoso, maggio ventoso o veneroso (cioè bello e
gaio); anno fruttuoso. -Chi fugge maggio, non fugge
calende. -Chi non ha pane lavorato, agosto diventa
maggio. -Chi pota di maggio e zappa d’agosto, non
raccoglie né pane né mosto. –Nel mese di maggio fornisciti di legna e di formaggio. –Maggio ortolano
(cioè acquoso) molta paglia e poco grano. -D’aprile
non ti scoprire, di maggio vai adagio, di giugno cavati il codigugno, e se non pare tòrnatelo a infilare;
di luglio vattene ignudo. -D’aprile piove per gli uomini e di maggio per le bestie. -Di maggio nascono i
ladri. -Fango di maggio, spighe d’agosto
Un santo per volta: San Natale di Milano. Secondo
gli antichi cataloghi episcopali della archidiocesi milanese, s. Natale fu il quarantatreesimo vescovo di
Milano, governò sulla cattedra di s. Ambrogio per soli
quattordici mesi, negli anni 746-47, morendo a Milano il 14 maggio del 747 ca. Venne sepolto nella chiesa di S. Giorgio al Palazzo, chiesa da lui fatta costruire, questo ci è noto grazie ad una epigrafe posta sul
suo sepolcro, ancora leggibile nel secolo XVI. Detta
iscrizione, confermava che Natale aveva governato
per soli quattordici mesi e diceva che era morto all’età di 72 anni, esaltandone le qualità di buon pastore. Notizie successive, lo classificano come uomo
di grande cultura; aveva in particolare una profonda
conoscenza del latino, del greco e dell’ebraico, che è
quanto dire per quei tempi. Fu un tenace oppositore
dell’eresia ariana, diffusa da Ario (320), secondo la
quale, il Verbo incarnato in Gesù, non è della stessa
sostanza del Padre, ma rappresenta la prima delle sue
creature; condannata dai Concili di Alessandria (321)
e di Nicea (325).
All’origine del nome Natale, vi è l’aggettivo latino
Dalle ore 8.45 di sabato 1 alle ore 8.45 di sabato 8 maggio
CANOVE: Farmacia del dott. Leonardo Bosio, Via Roma 33/a
ENEGO: Farmacia della dr.ssa Giovanna Gabriele,
Piazza del Popolo, 16
Dalle ore 8.45 di sabato 8 alle ore 8.45 di sabato 15 maggio
ASIAGO: Farmacia Bortoli sas del dr. Vittorino Ballici
Molini, Piazza II° Risorgimento, 23
‘natalis’ che significa ‘nascita’ e ‘natus’ che significa
‘nato’. È un antico nome cristiano adottato sin dagli
inizi e imposto ai bambini che avevano l’opportunità
di nascere cristiani, e aspirare alla vita eterna. Dal
IV-V secolo, fu dato ai figli nati il giorno di Natale.
Abbastanza diffuso in Italia, anche nella forma alterata di Natalino, al femminile è usato come Natalia,
Natascia, Natalina.
3 maggio: S. Giacomo, protettore di cappellai e droghieri. Dall’ebraico ya’ agob, vuol dire colui che diviene il primo. Figlio di Alfeo, fu detto “il Minore”
per distinguerlo da
Giacomo, figlio di
Zebedeo, detto “il
Maggiore”. Fu uno
dei dodici apostoli
e il primo vescovo
di Gerusalemme.
Esempio di umiltà e
di integrità morale,
per queste sue doti
venne chiamato
“Giusto”. Era ritenuto fratello del Signore in quanto
sembra che gli fosse molto somigliante. Scrisse la prima
lettera cattolica
dell’Antico Testamento, rivolta alle
dodici tribù della diaspora, ossia ai cristiani di origine ebraica dispersi al di fuori della Palestina. Sarebbe morto martire per lapidazione intorno all’anno 63.
Viene invocato contro le sofferenze degli agonizzanti
ed è protettore dei fabbricanti di cappelli e dei droghieri.
Un dolce semplice: la torta al limone. Ingredienti per
6 persone, 250 g di farina, 150 g di zucchero, 100 g di
burro, 4 uova, 1 limone, 1 bustina di lievito, per lo sciroppo: 3 limoni,3 cucchiai di zucchero. Procedimento: imburrare e infarinare una tortiera. Lavorare i tuorli d’uovo
con lo zucchero, mescolandoli con un cucchiaio di legno.
Aggiungere un po’ alla volta la farina setacciata insieme
al lievito, la buccia grattugiata e il succo di limone e il
burro fuso a parte in un tegamino. Amalgamare bene gli
ingredienti e unire infine gli albumi montati a neve, incorporandoli delicatamente. Versare il composto nella tortiera preparata, far cuocere in forno preriscaldato a 190°
per 45-50 minuti. Togliere la torta dal forno e irrorarla
con lo sciroppo così preparato: mettere in un tegamino 3
cucchiai di acqua, il succo dei limoni e lo zucchero, porre
sul fuoco e far cuocere per qualche minuto fino a ottenere uno sciroppo trasparente; versarlo sulla torta e stenderlo in modo uniforme coprendo tutta la superficie. Lasciare raffreddare la torta prima di toglierla dalla tortiera.
Sabato 1 maggio
SASSO DI ASIAGO: TOTAL, Via Chiesa
TRESCHE’ CONCA: AGIP, Via Campiello
Domenica 2 maggio
CONCO: ERG, via Bocchetta, 1
Domenica 9 maggio
MEZZASELVA: IP, via XXI Maggio
CONCO: OMV, via Cappellari
ARIETE
Siete di fronte a un dilemma e rischiate di sbagliare, prendendo una decisione della quale vi pentireste. Nel dubbio, l’atteggiamento più saggio è stare fermi anche di fronte alle sollecitazioni di Giove e di Urano, che potrebbero spingervi a
prendere iniziative non abbastanza meditate. Un’assenza ben
studiata ci vuole per evitare errori.
TORO
Con il vostro entusiasmo e la simpatia che sapete suscitare in
chi vi interessa, potete affrontare con successo ogni problema. In particolare nell’amore, se avete qualche capriccio,
offritevi quello che desiderate, senza ovviamente esibire il
vostro successo. Nei rapporti di lavoro vi è concesso un
moderato dissenso, che è opportuno motivare seriamente.
GEMELLI
Evitate di perdere tempo, affrontando con coraggio il nodo
della questione che vi sta a cuore. Nell’amore nulla si può
escludere, siate quindi disponibili a ogni sviluppo. Una rottura dolorosa potrebbe rivelarsi positiva, così come l’apparente recupero di un rapporto in crisi potrebbe non resistere alla
vostra attenta critica, forse anche troppo severa.
CANCRO
Il vostro fascino e la vostra disponibilità alle novità sono gli
strumeti più adatti per affrontare con successo ogni problema. L’amore, se vi dà qualche pensiero, può sopportare un
leggero stimolo da parte vostra, purché non costringa il partner a prendere una posizione precisa. Nel lavoro potete limitarvi a dimostrare le vostre capacità, senza esibirle.
LEONE
Se attendete qualche novità, sappiate che i vostri desideri
saranno soddisfatti nel futuro non immediato: per il momento l’attesa è l’atteggiamento giusto. Venere, appena arrivata
all’opposizione del vostro segno, infatti facilita proposte molto
stimolanti, da non sollecitare se non volete provocare reazioni che non sapreste come fronteggiare.
VERGINE
Quello che desiderate è dietro l’angolo e ancora non è del
tutto chiaro che cose potete o non potete fare. Nell’incertezza, l’atteggiamento giusto è una cauta disponibilità alle novità, che non vi chiude nessuna porta, ma neppure vi espone a
facili delusioni. Non è quindi il caso di avanzare proposte a
chi ancora non vi ha dato il segnale di via libera.
BILANCIA
Potete realizzare più di un obiettivo, sia nell’amore che nelle
questioni di lavoro o di soldi, Se tenete di più agli affetti, siate
pronti a cogliere l’occasione adatta per rendere il vostro rapporto più intenso. Se siete single, potrete avviare nuovi interessanti rapporti. Nel lavoro sarete in grado di chiedere di
più, specie se sarete capaci di valorizzare il vostro impegno.
SCORPIONE
E’ arrivato il momento di mettere a frutto le recenti conferme
d’amore e di lavoro, prendendo una decisione importante in
totale libertà e calma. L’amore potrebbe sfociare in un matrimonio o perfino in un divorzio, che spiani la strada a una
nuova unione. Mare appena entrato nel vostro segno non vi
fa mancare le buone occasioni.
SAGITTARIO
Sapete bene che con Urano non si scherza, e neppure con
Giove: sono entrambi in aspetto più che positivo per voi,
perciò cercate di non sprecare un’ottima occasione di farvi
avanti, magari approfittando del periodo benevolo, ma anche
dalla vostra capacità di intuire quel che si cela dietro le apparenze. Nell’amore la chiarezza non è soltanto necessaria, ma
possibile.
CAPRICORNO
Se vi sentite tra Scilla e Cariddi, avete colto nel segno, perché il destino vi pone di fronte a una scelta che potrebbe
essere determinante per il vostro futuro. Se però tintinnate,
vuol dire che non avete ancora fatto una attenta analisi della
situazione. Per fortuna non vi mancano gli strumenti per analizzare a fondo quello che ancora non vi è del tutto chiaro.
ACQUARIO
Fidatevi di importanti appoggi astrali per osare quello che
finora avete soltanto sognato. Se l’amore è il primo dei vostri
interesse, siete fortunati: potete cogliere l’occasione che attendete da tempo, senza neppure fare lo sforzo di chiedere.
Venere appena entrata nel vostro segno è un talismano del
quale, se volete, potete fare ottimo uso.
PESCI
Prendendo coscienza di quel che non va, sia nell’amore che
nel lavoro, riuscirete a prendere in mano le redini del vostro
destino e ad agire in modo positivo, realizzando un equilibrio
più adatto ai vostri bisogni. Puntate sul coraggio: è lo strumento vincente per realizzare i vostri obiettivi. Nelle finanze
non sprecate le preziose risorse in buone ghiottonerie.
8
Sabato1 maggio 2010
Il capitello dei Miotti
(Lusiana)
Per la via che porta ai Cavassi,
dalla strada a due passi,
si trova il capitello dei nostri antenati
a ricordo dei tempi passati.
Non è l’antica voce dei devoti
che ci parla di te, Capitello dei Miotti,
ma quei funesti segni di aride ossa,
scolpite sulla grezza pietra rossa.
Segni espressi da un cuore e da una mente
provati dal dolore
quando il morbo della peste incombeva
e le famiglie distruggeva.
Qui potevano sostare,
dopo lungo andare,
i moribondi e i morti
che al lazzaretto venivano sepolti.
Il 26 maggio, per la ricorrenza,
il Capitello era addobbato a festa
con infantili ed ingenue gesta
e i fiori dei campi erano la nostra offerta.
Era tradizione passare in processione,
soffermarsi a pregare
e un pensiero portare
con tanta fede e devozione.
Ma con l’andar del tempo,
i pellegrinaggi a poco a poco son cessati;
più non vanno per i sentieri della Val Cavassi
ma passano a fianco al capitello motorizzati.
l’Altopiano
27
Chi ti seppe tanto amare fu Don Giovanni,
quando da studente a casa tornava
l’entusiasmo nella contrada aumentava
e alla Madonna la lode non mancava.
Qui ti pregava l’emigrante
con gli occhi umidi di pianto
sperando di tornare o di tanto in tanto
o da vecchio curvo e stanco.
Madonna,
proteggi chi ancora dovrà partire
e alle famiglie, mamme e spose
lenisci il loro soffrire.
LE BELLE E LA BESTIA
Conforta l’emigrante
nelle altrui lontane sponde
e volgi il tuo sguardo pio
alle loro spoglie tombe.
Cara Madonna del Capitello dei Miotti,
benedici le mani e gli occhi
di chi ti ha e ti saprà custodire
a ricordo perenne delle anime beate.
E il devoto viandante
ti visiterà, silenziosamente orante,
e per onorarti
con voce pia invocherà “Ave Maria”.
Cara Madonna dei Miotti
benedici chi a te si è affidato
chi oggi ti viene a pregare
e i posteri che ti sapranno amare.
Queste 3 bellezze altopianesi c’hanno inviato
la simpatica foto accompagnata dalla frase:
“Noi l’orso l’abbiamo incontrato, infatti...”
Giustina Boscardin in Soster
l’Altopiano
Sabato 1 maggio 2010
L’Altopiano srl - Società unipersonale
Sede legale: Via Iacopo Scajaro, 97 - 36012 Asiago (Vi)
Redazione: Via Iacopo Scajaro, 23 - 36012 Asiago (Vi)
Registrazione n. 10/02 del 04/12/2002
presso il tribunale di Bassano del Grappa
Telefono servizio lettori: 348 - 3138606
Telefono servizio abbonati 338 -1460517
Telefono per inserzioni pubblicitarie 338-1460517
E-mail: [email protected]
[email protected]
Direttore responsabile: Stefania Longhini
Segretaria di redazione: Silvana Bortoli
In redazione:
Stefano Angonese, Luigi Frigo Bettinado,
Giovanni Dalle Fusine ,Cesare Pivotto, Giulia Panozzo,
Giovanni Rattini, Beppa Rigoni Scit, Gerardo Rigoni,
Martina Rossi, Stefania Simi, Egidio Zampese
Hanno collaborato: don Marco Pozza, Virginia Gianello,
Aurora Carli, Stefano Rigoni, Ilario De Guio,
Alessandro Cunico, Alessandro Siviero,
Giorgio Spiller Ostarelo, Renato Angonese
Responsabile grafico ed impaginazione: Fabrizio Favaro
Impaginazione: Davide Degiampietro
Foto: Archivio Giornale - Grafica Altopiano
Stampa: Centro Stampa delle Venezie
Via Austria, 19/b - 35217 Padova
Buon compleanno a mio
bisnonno Berto che compie
87 anni... da Marta
Cedesi avviata attività di
abbigliamento in centro ad Asiago.
Gli interessati sono pregati di inviare
nome e numero di telefono al
seguente indirizzo e-mail:
[email protected]
Cercasi parrucchiere con
esperienza. Presentarsi al Salone
Stel, in piazza Carli ad Asiago
8
Sabato 1 maggio 2010
l’Altopiano
28

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