Consiglio Regionale del Lazio

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RESOCONTO STENOGRAFICO
X LEGISLATURA
Consiglio Regionale del Lazio
Seduta n. 1.2
di
Martedì 26 Marzo 2013
Servizio Aula, Commissioni
Area Resocontazione lavori Aula e Commissioni
Atti consiliari
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Regione Lazio
X LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 1 DEL 26 MARZO 2013
La seduta riprende alle ore 11,18
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
LEODORI
PRESIDENTE. La seduta riprende.
Comunicazioni del Presidente
Regione (Prosecuzione esame)
della
Dibattito
PRESIDENTE. Diamo inizio ai lavori della
seduta del Consiglio regionale del 26 che è il
proseguimento della seduta del 25.
Chi volesse intervenire è pregato di
iscriversi a parlare. Vi ricordo che non
essendo ancora formalizzati i capigruppo, gli
interventi possono essere effettuati per dieci
minuti per ogni consigliere regionale e venti
minuti per un solo consigliere regionale del
gruppo. Quindi i capigruppo in pectore,
qualora individuati, possono intervenire per
venti minuti e gli altri consiglieri per dieci
minuti o chi decide il gruppo.
Verrà rispettato il criterio dell’alternanza
tra maggioranza ed opposizione nel dare la
parola per gli interventi.
Il primo iscritto a parlare è il consigliere
Michele Baldi. Ne ha facoltà.
Ricordo che ha venti minuti di tempo per il
suo intervento. Grazie.
BALDI. Grazie, Presidente, soprattutto buon
lavoro a lei ed al Presidente Zingaretti di cui
condividiamo l’intervento di ieri.
Io penso che nel cominciare questa
legislatura la speranza è soprattutto quella di
non sentire quella solitudine che spesso
attanaglia la politica, la solitudine di chi
vuole fare, di chi vuole fare tanto e spesso
poi si ritrova solo. La solitudine che ho
provato in tanti anni di Consiglio comunale,
quando dal ’97 mi battevo perché si facesse
la raccolta differenziata a Roma, aprendo una
vertenza col monopolista, che attraverso la
discarica faceva sì che i rifiuti, che in tutto
quanto il mondo sono una grande risorsa per
tutte le città, fossero invece in realtà un peso
per tutti quanti i cittadini romani.
Io auspico che sul tema dei rifiuti e
dell’ambiente finalmente questa Regione
possa andare all’avanguardia, perché la
raccolta differenziata si può fare, lo dimostra
Salerno, che in un anno è passata dal 16 al 72
per cento, non sto parlando di Berlino o di
Monaco, dove i paragoni sarebbero impietosi,
parlo di Salerno e penso che su questo
possiamo confrontarci.
E sul tema dell’ambiente, a me
particolarmente caro, io credo che dobbiamo
lanciare delle sfide. Io la incalzerò,
Presidente, e incalzerò l’assessore Civita, che
conosco, perché finalmente si faccia una
legge in questa Regione che stabilisca che
tutto quello che è prodotto dalle varie aziende
sia
obbligatoriamente
riciclabile,
riutilizzabile o compostabile. A quel punto
finalmente potremmo chiamare Rifkin ed i
grandi ambientalisti del mondo per dire che
la Regione Lazio ha fatto finalmente
qualcosa all’avanguardia.
Io credo che da qui debba nascere anche
l’esigenza di avere un progetto fortemente
ambizioso, che è quello di pensare anche agli
interessi del mondo, il mondo si salva se
salviamo l’ambiente, attraverso piccoli passi.
Questa legge non è un piccolo passo,
assessore Civita. Io credo che questa sia una
cosa fondamentale e su questo avremo non
solo il consenso europeo, ed io porto anche il
saluto del braccio destro di Jeremy Rifkin,
che è il direttore a Bruxelles e che mi ha
affiancato in questi mesi, e che su questa
legge io penso che noi ci potremmo
caratterizzare a livello europeo. Niente che
non sia riciclabile, compostabile e
riutilizzabile deve essere prodotto dalle
aziende.
E su questo noi lanciamo una sfida a tutti,
perché io credo che questa Regione,
Presidente
Zingaretti,
debba
lanciare
veramente
una
sfida
a
tutti,
indipendentemente dai ruoli. Siamo ancora in
fase di assestamento, c’è chi viene con
l’apriscatole immaginando chi sa quale ruolo
da parte della Presidenza e scambiando i ruoli
di maggioranza e di opposizione, a me
interessa di più il fatto che ieri un assessore si
sia alzato da quei banchi e sia venuto fuori
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con me a parlare con della gente che è stata
licenziata e che sta in mezzo alla strada.
Questa per me ieri, al di là del suo discorso, è
stata la cosa più importante, cioè una Giunta
che sta in mezzo alla gente e che raccoglie i
problemi drammatici, perché la gente che sta
qui fuori aspetta delle risposte. Per la prima
volta dal dopoguerra ad oggi sono più le
aziende che chiudono che quelle che aprono.
O noi sappiamo essere forti su questo o
altrimenti verremo distrutti tutti quanti,
attraverso delle iniziative importanti, anche
coraggiose, anche rivoluzionarie.
Io sono anni che dico che nel momento in
cui le banche sono diventate dei grandi centri
di usura legalizzati e che non assistono più le
imprese, che non hanno più nessun sostegno
è necessario un appoggio forte da parte del
mondo del credito. Come? Io ho fatto una
proposta a livello nazionale - qui c’è un
valido assessore che viene da una esperienza
come quella del MEF e che su queste cose si
confronta quotidianamente – prendiamo, in
alternativa alle banche che stanno facendo
solamente i loro interessi, la Cassa depositi e
prestiti e facciamola diventare una grande
banca pubblica che faccia quello che
facevano una volta le banche, la raccolta e
l’erogazione a chi ha bisogno, diamo ai
giovani la possibilità di intraprendere,
lanciamo le startup con la possibilità di
creare dei fondi. Ma quella Cassa depositi e
prestiti, guarda caso, dopo che io mi sono
sgolato in questi anni, la stanno prendendo,
indovinate chi, le banche. Le banche, ancora
una volta. E, invece, prendiamocela noi,
Presidente Zingaretti, facciamo una grande
banca regionale, facciamo in modo che le
imprese che sono state massacrate in questi
anni - perché io sono andato a studiare un po’
di bilancio e ho visto che i fondi con cui
bisognava pagare le imprese sono stati
destinati a coprire i buchi della sanità, quei
buchi vergognosi, come le fatture pagate due
volte all’IDI, e sono state ammazzate, le
aziende chiudono! - allora su questo
facciamo un gesto coraggioso, creiamo una
grande banca regionale e facciamo in modo
che le imprese possano respirare, oltre che
con quello che spetta loro da parte della
Regione.
Creiamo dei momenti di aggregazione. Ho
avuto modo e la fortuna di parlare ieri con
l’assessore Ravera. Facciamo dei punti di
aggregazione per i giovani, per un Paese, per
una regione che non sogna più, è una città
che non sogna più Roma, non ha più
speranze, è disillusa.
Tu ieri, Presidente, hai detto una bella cosa,
che è stata quella che ha caratterizzato anche
la mia campagna elettorale: la buona politica.
La buona politica si può fare e la buona
politica quando si fa non ha bisogno di soldi
o di grandi risorse; le grandi risorse servono
quando la politica è cattiva ed il consenso
bisogna comprarlo. Quando il consenso non
lo devi comprare non servono grandi risorse.
E’ quella la buona politica, quella che genera
speranza, che genera certezze dopo la
speranza, quella che genera la possibilità di
sognare, perché se in politica non sogniamo e
voliamo sempre raso terra, alla fine quella
non è buona politica, la buona politica è
quella che fa sognare e che realizza i sogni.
Ed i sogni dei giovani quali sono? Una
speranza non solo di lavoro ma di qualcosa in
cui credere, dei valori.
Parlando qualche anno fa, molti anni fa, in
rappresentanza ufficiale del Comune di Roma
con il Sindaco di Parigi, il Sindaco di Parigi
mi disse: “Io ho preso una città che era
morta e ho creato le Officine culturali, ho
svegliato quella città e l’ho fatta diventare la
Parigi che tutti quanti conosciamo”. Bene,
copiamo. Qui tanto si copia tutto, ho visto
che anche oggi il Sindaco di Roma ha copiato
la lista che volevamo mettere noi, questo ci fa
piacere, finché facciamo cose buone che
vengono copiate questo ci fa piacere, magari
se copiassero anche altre cose eviterebbero
altri problemi.
Copiamo, copiamo le Officine culturali e
facciamo in modo che ci siano in tutta la città
ed in tutta la regione dei punti di
aggregazione dove persone, a costo zero, a
costo zero, personaggi del mondo della
cultura, dell’arte, dello spettacolo possano
essere poli attrattivi di tante realtà.
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Noi vediamo Venditti, De Gregori, li
sentiamo, ma ci scordiamo che Venditti e De
Gregori esistono perché a Roma una volta
c’era qualcosa che si chiamava Fox Studio.
Allora ricreiamolo, creiamo un punto dove si
possa fare teatro, dove si possa insegnare ai
giovani anche un mestiere, perché se un
giovane oggi è disperato ma ha una bella
voce, magari se in qualche officina culturale
ci mettiamo Luca Ward, Pannofino o qualcun
altro magari può scoprire che con quella voce
può avere anche un lavoro. Tutto a costo
zero.
Questa è una grande sfida che facciamo,
svegliare Roma, svegliare la regione, creare
l’alternativa ai “baretti”, alle sale giochi, al
niente, all’indifferenza, alla mancanza di
qualità della vita, creare l’alternativa a ciò
che distrugge i sogni dei giovani ma che
invece dia speranza, spesso in zone
degradate, dove c’è violenza.
E qui vado su un altro punto, il punto della
sicurezza, di cui tutti spesso parlano ma poi,
quando si vuole delegittimare realtà
importanti che fanno sicurezza, io mi sono
trovato solo con i poliziotti della Consap, e
basta.
Il problema della sicurezza è soprattutto
quello di levare l’acqua di colture dove
sguazzano tante situazioni di collusione. La
sicurezza non è solamente quello che ti
rapina sotto casa. Lì bisogna creare dei
presidi di sicurezza, che peraltro attengono ad
altre realtà. Ma io credo che noi abbiamo una
grande responsabilità, Presidente, perché
spesso la vera insicurezza, la vera criminalità
nasce dalla collusione spesso tra la mafia, la
camorra, le grandi organizzazioni criminali e
certa politica o certa imprenditoria o certe
realtà che sono consenzienti nel modo
peggiore.
Qualche tempo fa - io pensavo che fosse
una notizia da prima pagina, invece è
diventato un trafiletto - il nuovo Capo della
Procura della Repubblica di Roma,
Pignatone, lanciò un grido d’allarme dicendo
che questa Regione è controllata da
cinquantadue famiglie criminali tra mafia,
camorra e ‘ndrangheta nei vari campi. Dovrà
avere
grande
coraggio,
Presidente,
grandissimo coraggio, perché contrastare
tutto questo sarà una cosa difficilissima, ma
dobbiamo farlo di fronte, non solo a chi ci ha
votato, ma di fronte a noi stessi e alla nostra
coscienza.
Dobbiamo avere il coraggio di sfidare tutto
questo perché è chiaro che la collusione tra la
grande criminalità e la realtà politica nasce
nel mondo opaco degli affari e degli appalti.
Ma come possono imprenditori onesti - voi li
ascoltate, li sentite, ci parlate? - reggere il
confronto rispetto a dei bandi di gara
vergognosi che vengono aggiudicati al
massimo ribasso a società che reggono quegli
appalti solamente perché dietro hanno i soldi
sporchi, i soldi riciclati?
E che fa l’imprenditore bravo? O va border
line anche lui, di fronte al lavoro nero, ai
soldi riciclati; oppure chiude. E quando
chiude, è un dramma per decine e decine di
persone. Io, in vita mia, pur facendo politica
da tanti anni, non ho mai ricevuto tante email, come negli ultimi mesi, di gente che si
voleva suicidare.
Ed allora sugli appalti, Presidente, noi
dobbiamo essere rivoluzionari e attentissimi,
perché su questo noi dobbiamo lanciare una
grande sfida sulla legalità. Era uno dei temi
per cui ci siamo ritrovati insieme in questa
campagna elettorale, in questa avventura, e
oggi in Consiglio regionale: la legalità. La
legalità che non significa il dossier o la
“denuncetta”, ma significa portare nella
politica l’etica, mettere al centro l’etica, per
fare in modo che anche qui si ritrovi una
speranza, che io non debba parlare con degli
imprenditori distrutti che, dopo tanti anni di
lavoro onesto e di sacrifici, devono chiudere
perché massacrati da tutto questo.
Non dobbiamo chiudere gli occhi davanti al
problema dell’usura, non dobbiamo chiudere
gli occhi davanti al problema anche nel
campo dei rifiuti, di quello che, ripeto, in tutti
i Paesi e le città del nord Europa è una
grande, una grandissima risorsa per una città
e che invece qui diventano un peso
pesantissimo da portare sulle spalle dei
cittadini.
E poi, sempre guardando il bilancio, i soldi
non utilizzati dall’Europa, centinaia di
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milioni. Questo non va bene. Questo
dimostra che, oltre a tante complicità in tanti
campi, qui ci sono state tante incapacità in
tanti campi. Perché non utilizzare dei fondi
che stanno lì, quando ci sono giovani che non
hanno possibilità di lavoro, io penso che
questo sia un atto che non so come definire.
Stanno lì, basta leggere il Bilancio, bastava
leggerlo e bastava prendere quelle centinaia
di milioni e metterci su un progetto, un
progetto che fosse finalizzato all’interesse di
tutti e che probabilmente non è partito perché
magari qualcuno voleva farne un interesse
personale anche in quel caso! Perché in tutti i
campi poi c’è sempre un interesse personale.
Ricordo quando con il Presidente attuale,
già all’epoca Presidente di Confagricoltura,
lanciammo il Progetto dell’edilizia agricola,
delle realtà dove poi delle persone disagiate
potessero trovare un luogo dove stare. No.
Come si è parlato di edilizia rurale,
immediatamente
si
è
pensato
alla
speculazione, così come in tanti altri campi.
Ricordiamoci che siamo la regione più
verde d’Europa, con delle ricchezze
incredibili. Il nostro petrolio sta sotto i piedi,
ce l’abbiamo sotto i nostri piedi e non lo
sfruttiamo.
Conosco persone che hanno fatto cose
straordinarie, hanno ritrovare la prima casa di
Augusto Imperatore. In un altro posto del
mondo sarebbe diventato un polo di
attrazione, a Roma si sono sentiti dire:
“Bravi, fate una bella foto, ricoprite tutto,
perché non abbiamo i soldi per poter gestire
tutto questo”. E poi vediamo i soldi come
vengono sprecati.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE
VALERIANI
Ecco perché dico che il compito è di grande
coraggio, difficile, ma sarà supportato,
Presidente, da tutto il nostro impegno, da
tutta la nostra forza.
Insieme al collega Quadrana, da ieri
Segretario d’Aula, noi saremo sempre
disponibili per cercare di costruire, per tenere
sempre un filo che possa legare questo
Consiglio, che spero ancora più aperto
levando quel vetro che trasforma i cittadini,
che li tiene a distanza, mentre invece devono
essere vicini, ci devono far sentire il loro
fiato sul collo, ci devono far sentire il loro
respiro di persone vive, vere, con cui
confrontarci ogni giorno, ebbene, noi su
questo ci saremo e non faremo sconti a
nessuno, come ti chiedo, Presidente, di non
fare tu sconti a nessuno. Su questo dovremo
essere anche implacabili.
Se nella sanità, e ho tenuto appunto agli
ultimi due minuti il tema forse più
importante, che è quello della sanità,
abbiamo visto quello che succede, il nostro
imperativo categorico deve essere quello di
difendere la sanità pubblica, quello di fare in
modo di valorizzare le eccellenze che ci
sono, senza andare a penalizzare lavoratori,
medici, risorse a vantaggio di qualcuno che
già sta pensando, così come sulla città di
Roma nel campo dei trasporti - assessore
Civita, pure su quello dovremo fare
un’analisi approfondita - di poter trasformare
interessi generali in interessi personali e
particolari.
Sul campo dei rifiuti, assessore e
Presidente, lanciamola questa sfida, ma
lanciamola anche sulla sanità.
Caro Nicola, quando dico che dobbiamo
essere implacabili significa che se sono state
chiuse determinate realtà e se altre, come
quella, per esempio, dei medici di base che
hanno creato dei presidi, che con soli 100.000
euro hanno evitato 10.000 codici bianchi in
questa città, ripeto, 10.000 codici bianchi in
questa città e questo esperimento, anzi, non è
un esperimento, questa realtà non è stata, poi,
applicata in altre zone di Roma o della
regione perché mancavano i soldi, 100.000
euro, e poi mi dovete dire perché si spendono
150 milioni per pagare le fatture doppie. E,
allora di chi ha pagato quelle fatture io voglio
sapere nome e cognome e deve pagare!
Su questo, caro Nicola, io ti chiedo, e noi
come Gruppo, di essere implacabili. In quei
casi non ci deve essere pietà, perché quella
gente non ha avuto pietà di distruggere il
sentimento, la lealtà, speculare sulla sanità,
sulla malattia! Questo è ignobile! Quindi, non
hanno avuto pietà loro, non dobbiamo avere
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pietà noi. Chi è stato il responsabile di quelle
fatture pagate due volte? Chi sono i
responsabili? Nome e cognome di chi tutto
questo ha fatto.
E, allora, quindici secondi per dire a Nicola
Zingaretti e a tutta la Giunta: “Buon lavoro”
e per dire a tutti i colleghi, di maggioranza e
di opposizione, che io sono convinto, e io
feci un manifesto: “La notte bianca della
buona politica e l’assemblea dei poveri
idioti”, qualcuno non l’ha capito, quel
“poveri idioti” era mutuato dal fatto che in
un’intercettazione telefonica dei mafiosi
dicevano che tutti coloro che pensavano di
prendere voti in modo pulito, senza passare
attraverso il confronto delle mafie, erano dei
poveri idioti, ebbene io mi auguro che, se
quello è il termine di paragone, questa
Assemblea tutta sia fatta da poveri idioti che
hanno preso i voti senza dover ricorrere a
certe situazioni che abbiamo visto in questo
Paese.
E’ bene che tutti quanti insieme, a
prescindere dagli schieramenti, ma da
persone di buona volontà, su questi temi e su
altri temi che, purtroppo, il tempo non ci
concede adesso di ricordare, ma lo faremo in
questo tempo che ci sarà davanti a noi, ci si
confronti per avere una Regione di cui tutti
quanti, fra sei mesi, possiamo veramente
essere orgogliosi. Perché la mia ambizione è
una sola, è quella che si possa dire fra sei
mesi in tutta Europa: “Guardate il Lazio che
cosa ha fatto” e per una volta non essere noi
quelli che vanno a dire “Guarda Madrid”,
“Guarda Parigi”, “Guarda Berlino” o
“Guarda Istanbul”, addirittura, ma che tutta
l’Europa, guardando noi, possa dire
“Guardate cosa hanno fatto Zingaretti e il suo
Consiglio regionale”. Grazie.
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