Helga Schneider, Il rogo di Berlino, Milano, Adelphi, 1995, 229 p

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Helga Schneider, Il rogo di Berlino, Milano, Adelphi, 1995, 229 p
N AR R ATIV A STR AN IE R A
Helga Schneider, Il rogo di Berlino, Milano, Adelphi, 1995, 229 p.
“Dopo la nascita di mio fratello Peter, mia madre scoprì di aver
sbagliato carriera. Ben presto si convinse che servire la causa del
Fuhrer fosse più onorevole dell’allevare i propri figli; così ci
abbandonò entrambi in un appartamento di Berlin-Niederschonhausen
e si arruolò nelle SS. Era l’autunno del 1941 e le forze tedesche se la
passavano male sul fronte russo.”
Norman Mailer, Il nudo e il morto, Garzanti, 1986, 853 p.
Norman Mailer scrisse Il nudo e il morto a 23 anni, nel 1946, appena
smobilitato dal fronte del Pacifico. Quarant’anni dopo questo
romanzo, il più forte della letteratura americana sulla seconda guerra
mondiale, non ha perduto nulla della sua motivata violenza: la guerra
come riduzione dell’individuo all’unica alternativa tra la vita e la
morte e la perdita di ogni identità personale.
Heinrich Boll, Il legato, Torino, Einaudi, 1983, 107 p.
Lungo una striscia di terra della costa atlantica, un fronte che davanti a
sé non ha altro nemico che il mare di Normandia, si conduce una
guerra tutta particolare: la guerra contro la noia. In questo scenario
Boll ambienta la vicenda di due ex compagni di scuola.
Robert Harris, Enigma, Milano, Mondadori, 1996, 383 p.
“Un romanzo di spionaggio e d’amore, fra i più belli degli ultimi
anni”.
The Times