n° 5 – maggio 2007(dimensioni 5.3 MB)

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n° 5 – maggio 2007(dimensioni 5.3 MB)
Passaggi
di tempo
Notizie dall'Istituto Comprensivo Statale Fabrizio De Andrè - n. 5 - Maggio 2007
EDITORIALE
Gennariello. E' il titolo del "trattatello pedagogico " che apre
le 'Lettere luterane' di Pasolini, apparse per i tipi della Einaudi più
di trenta anni fa, nel 1976. In virtù di una serie persino 'sospetta'
di coincidenze, ho riletto il trattatello pasoliniano qualche giorno
prima di attraversare l'Italia in pullman con una sessantina di
ragazzi e ragazze di terza media: io ultracinquantenne come
Pasolini, in viaggio con uno stuolo di coetanei di Gennariello.
Dialogando con il suo interlocutore apparentemente immaginario
sulle ragioni profonde della loro estraneità, Pasolini osserva:
"Non mi stancherò mai di ripeterlo: io, nel parlarti, potrò forse
avere la forza di dimenticare, o di voler dimenticare, ciò che mi è
stato insegnato con le parole. Ma non potrò mai dimenticarmi ciò
che mi è stato insegnato con le cose. Quindi, nell'ambito del linguaggio delle cose, è un vero abisso che ci divide: ossia uno dei
più profondi salti di generazione che la storia ricordi. Ciò che le
cose col loro linguaggio hanno insegnato a me è assolutamente
diverso da ciò che le cose col loro linguaggio hanno insegnato a
te. Non è cambiato, però, il linguaggio delle cose, caro
Gennariello: quelle che sono cambiate sono le cose stesse. E sono
cambiate in modo radicale".
Le 'cose', appunto. Anche i primi televisori che nel 1957
funzionavano in quattro (forse cinque) delle case di un grande
paese arrampicato in cima al Gargano erano 'cose': grandi scatole magiche, con un pesantissimo trasformatore esterno, che per
qualche ora al giorno consegnavano a pochi privilegiati l'illusione
di attraversare le praterie del West insieme ad un cane tenero e
forte ed ai suoi amici le cui divise - pur essendo blu - ci venivano
offerte in tutte le sfumature del bianco e del nero. Né io, né Piero,
né Tommaso potevamo interagire con quella 'scatola'. Non ci era
nemmeno concesso di accenderla o spegnerla. Zia Franca ci permetteva talvolta - se l'intercessione di mia madre era convincente
- di fantasticare con qualche avventura di Rintintin e di sloggiare
velocemente, silenziosamente e senza nemmeno sfiorare i
soprammobili e i centrini ricamati che riempivano l'angolo della
sala dove troneggiava non il televisore, ma un pendolo enorme i
cui rintocchi erano sincronizzati con quelli del campanile del
Carmine.
Sono 'cose' anche le molte decine di cellulari e di iPod in
compagnia dei quali i ragazzi e le ragazze di cui dicevo all'inizio si
sono seduti sul sagrato del Duomo di Orvieto, hanno scalato il
Vesuvio fino al primo cratere, sono entrati a Cuma nell'antro della
Sibilla. Si tratta però di 'cose' potentissime, indossate come si fa
con un pantalone, utilizzate con la stessa disinvoltura con cui si
consulta il quadrante di un orologio da polso. Sono piccoli gusci
(la parola inglese 'pod', nel linguaggio botanico, rinvia proprio al
concetto di guscio) che trasportano una mole impressionante di
informazioni e la cui tecnologia è sofisticata fino al punto che
Ulisse può fotografare l'ignaro Achille nello stesso momento in cui
sta rovistando le narici del suo naso ed inviare immediatamente la
compromettente foto ad Agamennone e Menelao i quali certamente non resisteranno alla tentazione di mostrarla a tutto il Gran
Consiglio degli Achei…
Chi come me ha vissuto la magia dei primi televisori ed ora si
ritrova tra le mani un cellulare che di fatto è una sorta di 'Stargate'
capisce bene quanto profetica e vera fosse la considerazione di
Pasolini sugli effetti provocati dal profondo cambiamento della
natura stessa delle 'cose' che arredano la quotidianità della nostra
esistenza.
Scuola. In greco, scholé significa riposo. Il riposo necessario
alla mente per riflettere, imparare, scoprire. Mai come oggi gli
adulti che fanno scuola devono essere 'riposati' e quindi saggi,
equilibrati, consapevoli: in una parola sapienti. Non possono né
fuggire inorriditi - come le Grazie di schilleriana memoria - di
fronte ai video che i loro studenti collocano su internet, né comportarsi in modo grottescamente adolescenziale facendo squillare
il loro cellulare mentre fanno lezione e magari rispondere pure alla
chiamata. Avendole a disposizione nelle aule o nei laboratori, a
mio avviso i docenti possono e devono utilizzare le tecnologie
multimediali: governandole con l'intelligenza di chi insegna educando.
segue a pagina 2
“Una Scuola di persone”
Nostra intervista esclusiva ad Anna Maria Dominici, Direttore
Generale dell’Istruzione Regionale: la Scuola non è fatta solo
di leggi e decreti, ma è fatta soprattutto di bisogni e aspirazioni
da conoscere e ascoltare, per valorizzare e premiare le tante
risorse umane e professionali della scuola lombarda e italiana.
Nonostante l’agenda zeppa di
impegni e le numerose incombenze, la
Dottoressa Anna Maria Dominici,
Direttore
Generale
dell’Ufficio
Scolastico Regionale per la Lombardia, lo scorso 7 maggio ci ha fatto il
grande onore di accogliere nel suo ufficio noi piccole giornaliste, insieme al
Preside Facciorusso, alla Vicepreside
Anzani, al responsabile della Redazione Professor Leondi, al fotografo
Prof. Giacomessi, per un’intervista
esclusiva al nostro giornale “Passaggi
di tempo”.
Durante l’ora passata insieme, la
Dottoressa Dominici ci ha narrato il
percorso intrapreso per arrivare a ricoprire a Milano la carica attuale: dopo
aver effettuato gli studi giuridici, si laureò in Giurisprudenza; si appassionò
subito al diritto amministrativo, che la
fece avvicinare all’ambito scolastico;
quando, attraverso un complesso concorso, le si presentò la possibilità di
lavorare nell’Amministrazione scolastica, non perse l’occasione: vinse quel
concorso, iniziando proprio in
Lombardia, che da allora divenne la
sua seconda patria.
Dopo questa prima esperienza
venne nominata Direttore Generale
dell’Ufficio Scolastico Regionale per la
Campania; la situazione delle scuole
campane non era, e non è tuttora tra
le migliori, per via della presenza di un
alto tasso di dispersione scolastica, che
purtroppo coinvolge circa il 48% della
popolazione studentesca. Nonostante
ciò la Dottoressa, insieme ai suoi colleghi e alle altre istituzioni regionali,
diede il massimo di sé stessa, contribuendo alla nascita del Polo Qualità
nella Scuola nel Sud.
Dopo due anni Anna Maria
Dominici fu chiamata a ricoprire lo
stesso incarico in Umbria, dove ritiene
di essere riuscita a “tirar fuori” molte
energie positive, a vivacizzare quella
realtà scolastica. Trascorsi altri due
anni, fu in Piemonte, sempre con l’incarico di Direttore Generale; grazie a
un forte lavoro di squadra con le altre
Istituzioni, anche in questa regione riuscì a compiere al meglio il suo lavoro.
Nello scorso dicembre è stata infine nominata dal Ministro Fioroni
Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia; ci
ha rivelato che è stata per lei una grande soddisfazione ricevere questo incarico, in quanto la Lombardia è una
delle sedi più prestigiose a livello
nazionale, e per lei tornare a Milano è
stato come ritrovare le proprie radici.
Ha trovato l’istruzione lombarda in
ottime condizioni, in quanto i Docenti,
cifica realtà locale”. Il suo non è per
niente un “mestiere” semplice e comodo: la Dottoressa lavora anche 16 ore
al giorno; ha definito la sua professione prevalentemente maschile, anche
se fortunatamente vi sono, in Veneto e
in Emilia Romagna, altri due Direttori
Generali di sesso femminile, mentre
altre due sue colleghe sono state nominate Direttori Generali al Ministero.
La Dottoressa ci ha dichiarato infine che la Scuola è fatta sì di norme, di
leggi e di decreti, ma è fatta soprattutto di persone, con i loro bisogni, le loro
esigenze, le loro aspirazioni, che
La Dottoressa Dominici scrive
i Dirigenti Scolastici, gli alunni e le loro
famiglie si impegnano, si attivano e
sentono la scuola come un elemento
fondamentale per il futuro di noi giovani studenti.
Per quanto riguarda l’Istruzione
nella regione, ci ha spiegato che si sta
lavorando per la promozione di una
più diffusa competenza scientifica e
tecnologica, alla valorizzazione dell’arte, della musica, del nostro migliore
patrimonio culturale, storico e letterario; si punta specialmente a una ulteriore espansione delle nuove Tecnologie in campo didattico, a un ampliamento della sfera delle discipline e
facoltà scientifiche, a un innalzamento
delle conoscenze relative alla nostra
lingua e alla letteratura, alla diffusione
di una più solida e ricca cultura musicale e strumentale.
A proposito del suo lavoro, la
Dottoressa Dominici ha affermato che
si tratta di “un ruolo di supporto allo
sviluppo della scuola a livello regionale, che mette in connessione le scelte
compiute a livello ministeriale e la spe-
una dedica sul nostro giornale
vanno conosciute e ascoltate il più
possibile, valorizzando e premiando le
tante risorse umane e professionali
della scuola lombarda e nazionale.
Concludendo l’intervista, la
Dottoressa Dominici ci ha detto di aver
letto l’ultimo numero di “Passaggi di
tempo” e di averlo trovato molto “fresco” e stimolante; lo ha letto con gusto
perché, secondo lei, dalle pagine stampate scaturisce la nostra personalità, il
nostro sguardo sul mondo, le nostre
passioni. Dopo essersi complimentata
con noi e con i nostri Docenti per l’ottimo lavoro svolto, ci ha assicurato che
leggerà sempre con molto interesse il
nostro giornale.
L’incontro è terminato simpaticamente con una bella foto di gruppo; la
Dottoressa Dominici ha firmato una
copia del giornale apponendo sulla
prima pagina una sua dedica particolare, e augurando a noi alunne e alunni di poter realizzare al meglio i nostri
progetti per il futuro.
Alice Fiamberti, 3C “Virgilio”
Passaggi di tempo
2
Incontro a scuola con l’Arma dei Carabinieri
del nostro territorio
Cultura e legalità
Cultura & legalità: che significato hanno
per noi ragazzi, oggi?
Questo è il tema affrontato con l’Arma dei
Carabinieri, o meglio, con tre loro rappresentanti: il comandante di San Donato, Marco
Poddighe, il maresciallo Walter Salsi di
Peschiera Borromeo e De Biasi, carabiniere
semplice.
Un incontro durato circa due ore; due ore
di scambi di opinioni, di informazioni e di piacevoli interventi di noi ragazzi, talvolta scherzosi ma sempre molto utili per renderci conto
degli errori in cui facilmente cadiamo, scivolando quindi, senza neppure accorgercene,
nella illegalità.
Ma prima di parlare degli argomenti trattati assieme ai carabinieri, vediamo un po’
come e cosa ha dovuto fare il comandante
Poddighe prima di rivestire questa carica di
fondamentale importanza. Lui, che ha tenuto
questo incontro usando toni di rispetto verso
ognuno di noi dandoci del “lei”, come penso
si faccia solitamente in caserma, e quindi
introducendoci un po’ in questo clima, si è
dovuto rimboccare le maniche e impegnare
molto nello studio. Proprio così! Diventare
carabinieri non è una cosa da nulla!
Il capitano Poddighe ci ha parlato degli
ostacoli, possiamo definirli così, che spesso ci
fanno piombare nel torto, nell’illegalità vera e
propria. Negli ultimi tempi la percentuale di
ragazzi morti a causa di consumo di stupefacenti, cadute dal motorino, protagonisti di filmati di avvenimenti terribili messi su internet,
è aumentata paurosamente.
E allora, dobbiamo chiederci tutti a partire dai genitori, come vivremo in futuro? Ci
riusciremo o saremo soppressi dall’illegalità
che noi stessi accettiamo già quando, ad
esempio, non usiamo il casco o quando non
rispettiamo il codice stradale?
La verità è che non dobbiamo dare la
colpa ai teppisti, ai delinquenti, ma che ognuno di noi anche nelle piccole azioni, deve
impegnarsi. A questo ci esortano i carabinieri;
perché a partire dalla cintura o dal casco,
forse potremmo assicurarci una vita più sana,
più sicura. E allora, CULTURA & LEGALITA’
torneranno a significare qualcosa.
Katia Barraco, 3D “Virgilio”
Passaggi di tempo
Redazione: Daniela Falcone, Stefania Giambelli,
Tina La Rossa, Sergio Leondi, Silvia Maggi,
Ortensia Passalacqua, Giuseppina Torsello
Responsabile del Giornale: Sergio Leondi
Co-Responsabile: Roberta Bolzoni
Fotografie: Flavio Giacomessi
Segreteria di redazione: - Simone Molinelli,
Marta Moroni, 3D “Virgilio”
Laboratorio di Giornalismo
Classi Terze Medie: Katia Barraco, Daniele
Belloli, Alessia De Angelis, Martina Dell’Ovo,
Alice Fiamberti, Mattia Leone, Jasmine Mancin,
Simone Molinelli, Marta Moroni, Alessandro
Oreglio, Martina Princiotta, Jessica Ruggiero,
Ottavia Scarabottolo, Marta Tarasconi (Titolare:
Prof. Sergio Leondi).
LAMPEDUSA
VIA
Impaginazione: Alessandro Robecchi Quindicinale “7 giorni”, Sergio Leondi
Tipografia: fda eurostampa srl
Tiratura: 5000 copie
Istituto Comprensivo Statale
“Fabrizio De André”
Via Carlo Goldoni1,
20068 - Peschiera Borromeo (Milano)
e-mail: [email protected]
Fax: 0251650184
Dirigente Scolastico
Prof. Giuseppe Facciorusso
Tel. Direzione: 025470172-025470527
Tel. Scuola Media “Virgilio”: 025470797
Tel. Scuola Media di San Bovio: 027532831
Tel. Primarie Bettola: 025470402
Tel. Primarie San Bovio: 027531431
Tel. Materne Bettola: 025471076
Tel. Materne San Bovio: 027532829
CENTRO
ESTETICO
ABBRONZATURA
DANTE, 2 PESCHIERA BORROMEO -
TEL.
02.54.75.596
Maggio 2007
segue dalla prima pagina
Ma non basta, perché i docenti più
sapienti hanno a disposizione un catalogo
assai ampio di possibilità formative. Possono
ad esempio coniugare la tradizione e l'innovazione.
- Come sta accadendo ad un gruppo di
bimbi e bimbe di seconda elementare. Un
giorno dello scorso autunno si sono ritrovati
vicino alla porta della loro aula una cassetta
per le lettere costruita in cartone e già occupata da una busta. Un personaggio misterioso si
rivolgeva a tutti loro come se li conoscesse,
parlando del loro comportamento in refettorio, delle loro amicizie e persino dei dispetti
che si scambiavano. I bimbetti e le bimbette si
incuriosiscono moltissimo ed iniziano una fittissima corrispondenza con il personaggio
misterioso del quale vogliono sapere tutto:
come era da piccolo, cosa fa ora, quale è il
suo animale preferito, se è fidanzato. Per il suo
compleanno decidono di fargli anche un regalino accompagnato da un biglietto di auguri
congegnato nel laboratorio di informatica
insieme alle loro insegnanti. Solo a fine maggio i bambini scopriranno l'identità del personaggio misterioso con il quale hanno dialogato per l'intero anno scolastico, ottenendo
spunti continui per le loro attività: hanno scritto, hanno letto, hanno disegnato, hanno
discusso, hanno usato i pc del laboratorio.
Hanno utilizzato insomma tutte le forme di
scrittura e di lettura della realtà, anche quelle
non codificabili sui circuiti elettronici.
- Come lo scorso anno è accaduto agli
alunni e alle alunne di una classe terza della
scuola media. Nel bel mezzo di un percorso di
studio relativo ai generi letterari ed ai registri
espressivi, si sono visti assegnare dalla loro
professoressa un compito: ciascuno di loro
avrebbe dovuto scrivere e ricevere una lettera
da un compagno o da una compagna di classe. Non solo: la lettera doveva essere scritta a
casa, individualmente, indirizzata, affrancata
ed infine imbucata. Si trattava di una serie di
gesti che quasi tutti i ragazzi e le ragazze coinvolte compivano per la prima volta, abituati
com'erano ad inviare costantemente messaggini telefonici, arricchiti magari da disegni,
suoni e immagini, ma spesso carenti della sintassi e della grammatica non solo della lingua
italiana, ma anche delle emozioni. Un ' sms '
non potrà mai catturare infatti le sensazioni ed
i pensieri che stanno "sul foglio ove scrivo, tra
la carta e il fruscio della penna che scrive" (F.
Pessoa, poeta portoghese).
Il Dirigente Scolastico
Prof. Giuseppe Facciorusso
Noi bambini,
Vigili del Fuoco!
Noi bambini della
Scuola dell’Infanzia di
San
Bovio,
il
1
Febbraio, per un giorno
siamo diventati Vigili
del Fuoco! Avete capito
bene, proprio Vigili del
Fuoco. Ma come?
Visitando la Caserma
di Gorgonzola. Stare
sull’autopompa per un
brevissimo giro, mentre
la sirena suonava, suonava, è stata un’ emozione mai provata
prima, ed anche mentre
ci mostravano le loro
divise speciali, complete di elmetto, guanti
protettivi e stivali di
sicurezza. Questo è il
loro equipaggiamento in caso di interventi
speciali, così ci hanno detto.
Come possiamo non ricordare questo
giorno? I Vigili del Fuoco sono stati molto
bravi, ci hanno raccontato e fatto vedere tante
cose interessanti. Per questo li abbiamo rin-
graziati e salutati con una canzone.
Riteniamo sia stata una giornata davvero
divertente e particolare.
I bambini delle Sezioni Blu e Lilla, Scuola
dell’Infanzia di San Bovio, e le insegnanti
Campana, Passaseo, Tradi e Pontieri
A proposito di cronache recenti, lettera
di una Docente sul “bello” della scuola
Adesso però basta!
Basta con le maestre “mani di forbice”, i professori presi a pugni, gli alunni videoamatori, le supplenti troppo disponibili… C’è anche un “bello” della scuola, quello che non si
vede perché non finisce sui giornali, perché è piccolo e prezioso e occuperebbe troppo poco
spazio. Accade, però.
Accade quando si entra in classe e un ragazzino ti fa trovare sulla cattedra un rametto
di mimosa mentre urla dall’ultimo banco “Auguri, prof.!” O quando riesci a far sorridere
occhi che per mesi sono stati tristi e un po’ persi a fissare il banco…
E’ la gioia profonda che ti prende quando scrivi “buono” sulla verifica di chi ha sempre
e solo visto “insufficiente”, o quando ascolti già rassegnata il più distratto dei tuoi alunni
raccontare le imprese di qualche re perché-prof.-lei-sì-che-spiega-bene…
E’ l’entusiasmo di quando, mangiando un panino in “mansarda”, scopri insieme a una
collega il progetto del secolo, quello che adesso-sì-finalmente-impareranno-l’-analisi-logica!
E che dire del calore di sentire il tuo nome sussurrato da un angolo e scoprire che i bidelli ti stanno aspettando per farti assaggiare una loro specialità culinaria…
Può sembrare poca cosa. Può sembrare banale. Ma è un po’ come lo zucchero: ne basta
una punta e l’amaro del nostro lavoro se ne va.
Prof.ssa Marina Passerini
Dalla collaborazione Scuola-Comune: un nuovo
percorso per lo studio dell’Educazione Civica
Un laboratorio
speciale: la
Costituzione in fumetto
Nella nostra scuola ogni martedì si è svolto un laboratorio particolare, coordinato dalla
professoressa Antonella Baroncelli: quello sull’identità dei popoli, che ha come argomento
principale la Costituzione italiana.
Per un certo periodo di tempo si è cercato
di tradurre in immagini, in un fumetto, alcuni
aspetti della stessa Costituzione. Per l’occasione, la docente è stata assistita da Gianni
Carino, un fumettista che ha spiegato dettagliatamente ai ragazzi i vari aspetti del mondo
del fumetto.
Noi giornaliste di “Passaggi di tempo”
abbiamo assistito ad alcune lezioni. Il fumettista ci ha detto che la creazione di un fumetto
richiede un lavoro abbastanza lungo e difficile,
che coinvolge molte persone; la pubblicazione
richiede una struttura collaudata e un notevole impegno finanziario.
L’idea parte dal soggettista, il quale può
lavorare su personaggi propri, oppure su per-
Passaggi di tempo
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tualmente imposti dalla redazione, rispettando
la personalità dei personaggi e anche senza
creare scene troppo difficili (o impossibili) da
disegnare, mantenendo un buon ritmo…
Dopo queste informazioni i ragazzi si sono
suddivisi in due gruppi di cinque persone, per
elaborare una storia. In questi gruppi ognuno
aveva il suo ruolo: c’erano i disegnatori (due
ragazzi di prima media, Danilo Sala e Cosimo
Razeto di 1D), i soggettisti, chi si occupa dei
dialoghi, chi dei costumi, del casting, della
scelta delle “facce”, dell’ambiente e dello svolgimento della storia.
I gruppi, anche grazie all’aiuto della professoressa e del signor Carino, partendo dalle
informazioni
acquisite
relative
alla
Costituzione Italiana quale garante di libertà e
giustizia, sono riusciti a creare le basi necessarie per la creazione di un fumetto, cercando di
evidenziare alcuni valori quali la lealtà, il
rispetto dell’ambiente, unitamente all’impor-
Intervista ad Alice Fiamberti, “colonna portante” del nostro giornale
Voglio diventare
giornalista
professionista
Dopo tre lunghi anni di lavoro e fatica trascorsi nella redazione di “Passaggi di tempo”,
eccola ancora qui con noi: Alice Fiamberti.
È entrata a far parte della redazione casualmente, ma si è rivelata presto una brava “giornalista”; ha buoni rapporti sia con i suoi compagni sia con il Professor Leondi, il quale ha
sempre posto molta fiducia in lei e nei suoi lavori, tanto che la considera una “colonna portante” del giornale.La passione e la voglia di scrivere l’hanno spinta a non mollare e ad impegnarsi sempre, articolo dopo articolo, settimana
dopo settimana, affezionandosi sempre più al
giornale che ha visto nascere e che ha collaborato a creare sin dal primo numero; il giornale
che ormai sente un po’ parte di sé.
Alice s’impegna molto anche a scuola ed è
proprio tanto impegno quello che le servirà
l’anno prossimo, quando frequenterà il liceo linguistico; nei suoi progetti futuri è presente
anche l’università, indirizzo “giornalismo con
lingue”, proprio perché il suo sogno è quello di
poter diventare un giorno giornalista professionista, anche se non ha ancora scelto in che
campo del giornalismo lavorare. Noi che conosciamo bene Alice, perché è una nostra cara
amica, possiamo affermare che ha tutte le qualità per riuscire a realizzare i suoi progetti.
Jasmine Mancin, 3C
Mattia Leone, 3A “Virgilio”
Alice Fiamberti, in piedi a
sinistra con due “colleghe”
del giornale
Il disegnatore Gianni Carino,
la prof. Baroncelli e i ragazzi
del Laboratorio di Fumetto
sonaggi già “lanciati”, di proprietà di un editore o di un altro sceneggiatore. Poi ciò viene
inviato alla redazione che lo approva, lo modifica d’accordo con l’autore, oppure lo scarta
(perchè simile ad altri o non adatto ai lettori).
Se la storia viene accettata, lo sceneggiatore inizia la sceneggiatura, cioè scrive un bel
numero di pagine distinguendo le varie tavole
o le singole vignette. Per ogni vignetta lo sceneggiatore deve scrivere chiaramente cosa
fanno i singoli personaggi, cosa dicono e qual’è lo sfondo. Inoltre si indicano gli eventuali
rumori ed eventualmente i colori che si desiderano, per certi effetti necessari al racconto.
Da qui si capisce che non basta avere una
buona idea: bisogna anche saperla esporre
con coerenza, restando dentro i limiti even-
tanza dei rapporti umani di fatto concretizzatisi in atteggiamenti solidali per la risoluzione
fantastica di problemi che affliggono il pianeta
Terra.
La storia del primo gruppo è focalizzata su
un ragazzo proveniente dal futuro, che ha
intenzione di distruggere l’umanità. Il secondo
gruppo ha scelto invece di basare il suo fumetto su qualcosa di più sentimentale: parla di
alcuni ragazzi profondamente legati a una persona che purtroppo si ammala… Il resto lo
scoprirete leggendo il fumetto, che verrà prossimamente pubblicato in un libro!
Martina Dell’Ovo, Jessica Ruggiero, 3A
Marta Moroni, 3D “Virgilio”
SOCIETA' COOPERATIVA A.R.L. FONDATA NEL 1952
Via Due Giugno, 2-4
4 - 20068 - Peschiera Borromeo (Mi)
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Imparare il francese:
con divertimento
I laboratori, nel nostro Istituto, sono
“usati” per imparare una determinata materia
in modo più leggero e ludico. Alla mattina le
ore di lezione sono più impegnative di quelle
dei laboratori pomeridiani: questi ultimi sono
un’aggiunta alle lezioni del mattino, dove le
attività curriculari servono per imparare le
materie più approfonditamente.
Noi siamo alunne di classi prime e frequentiamo il laboratorio di francese, nel corso
del quale svolgiamo anche attività creative e
diverse: un’attività è per esempio l’ascolto di
canzoni in lingua che noi poi trascriviamo sul
quaderno per leggerne i testi. Ci sono anche
letture e trascrizioni di testi, uso di fiches e di
affiches, cioè di carte e cartelloni che permettono di imparare i nomi di alcuni oggetti di
uso comune, di persone, di animali, di sport,
eccetera, osservando le figure e leggendone il
significato sul retro.
Durante questo laboratorio abbiamo
anche visto un film didattico a episodi di cartoni animati, dal titolo “Muzzy en Gondolie”,
che ci è piaciuto moltissimo; su questo film
abbiamo fatto un lavoro di trascrizione delle
canzoni e di illustrazioni. Abbiamo inoltre prodotto un cartellone di educazione alla cittadinanza, che riporta un messaggio di pace. Vi si
rappresenta il mare sul quale stanno navigando tante barche di Paesi diversi, ognuna con
la propria bandiera. Queste barche navigano
verso l’orizzonte e in basso come didascalia vi
è scritto in tre lingue – che sono il francese,
l’inglese e lo spagnolo – che tutti i popoli della
terra dovrebbero vivere in pace e sintonia (“la
stessa lunghezza d’onda”) fra loro. Su questo
cartellone abbiamo anche incollato una foto
con tutti i componenti il laboratorio, e infine
l’abbiamo appeso nel corridoio della scuola,
dove il “messaggio” è visibile a tutti. Alcuni di
noi si aspettavano il laboratorio di francese
poco interessante, ma poi abbiamo capito che
alcune attività che abbiamo svolto sono non
solo istruttive, ma anche divertenti.
Chiara, Eleonora, Nicole, Martina, Sarah,
Classi 1A e 1B, “Virgilio”
Passaggi di tempo
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Raccordo tra le classi Quinte e i bambini
di 5 anni delle Scuole dell’Infanzia di Bettola
Il draghetto Fuochetto
Il 28 marzo i bambini dell’ultimo anno
della scuola materna sono venuti a visitare la
scuola elementare, dove l’anno prossimo frequenteranno la prima classe. Abbiamo passato la mattinata insieme, e noi grandi abbiamo
fatto i “tutor”, infatti ci sono stati assegnati
uno o due bambini ciascuno, da aiutare ed
accompagnare in questa esperienza.
Una nostra compagna ha raccontato la
storia del draghetto Fuochetto e al termine del
racconto ognuno dei nostri piccoli ospiti ha
ricevuto la fotocopia del disegno di Fuochetto,
da colorare con il nostro aiuto.
Dopo il disegno e la merenda li abbiamo
portati a visitare la scuola: le aule di informatica, la palestra e le aule dove andranno l’anno prossimo. Infine abbiamo fatto delle foto di
gruppo insieme al drago di cartapesta che si
trova da due anni nel nostro atrio, e che per
nostre esperienze passate.
Mentre svolgevamo le attività previste, ci
hanno raccontato la loro esperienza di questi
tre anni d’asilo e la loro paura di affrontare la
scuola, ma noi li abbiamo tranquillizzati.
Siamo andati tutti nel salone e a piccoli
gruppi abbiamo colorato tanti animali che
sono protagonisti della storia di Fuochetto,
utilizzando varie tecniche, abbiamo fatto il trenino, ascoltato la musica, cantato e … fatto
tante risate. Alla fine ci siamo lasciati con un
po’ di tristezza, sperando di rivederci presto.
Alessandra Modugno, Anita Rossi - VC
La fase finale del raccordo prevede
una bella festa in cui grandi e piccoli
prepareremo insieme i cartelloni della
Maggio 2007
Un famoso dipinto analizzato e ambientato
dai bambini di san Bovio
Giocare con l’arte
Quest’anno, i bambini che frequentano l’ultimo anno della scuola dell’infanzia di San Bovio
hanno sviluppato le attività grafico-pittoriche anche attraverso le opere d’arte.
Considerando i disegni dei bambini molto simili ai capolavori dell’arte pittorica contemporanea, si è voluto progettare un percorso per sviluppare l’osservazione, la valutazione e l’interpretazione di alcune opere d’arte. Quindi non solo sono state elaborate e costruite le interpretazioni dei capolavori della pittura con disegni, dipinti, invenzioni di storie, balletti, ma si è cercato di imitare l’atteggiamento dei personaggi e l’ambientazione dei quadri (quadri viventi).
L’insegnante presenta ai bambini il dipinto “Il pranzo” di Cotman
Insegnante: “Bambini cosa vedete in questo quadro?”
Bambini: “Dei signori e dei bambini che mangiano”
Insegnante: “Secondo voi è un pranzo o una cena?”
Bambini: “La cena”
Insegnante: “Da cosa lo capite?”
Francesco: “Perché dalla finestra entra la luce”
Insegnante: “Chi sono queste persone?”
Bambini: “Mamma, bambini…tre, nonna e… papà… no… nonno… boh?”
Gabriele: No, è un nonno… ha la barba lunga”
Rebecca: “C’è anche un cavallo che guarda dalla finestra!”
Virginia: “La mamma gli dà da mangiar”
Insegnante:”Secondo voi cosa gli dà?”
Bambini: “Pane”
Rebecca (esperta di cavalli):”Fieno o avena, perché i cavalli non mangiano il pane”
Camilla:”C’è anche un cane appoggiato sulla mamma”
Insegnante: “Secondo voi le persone dipinte sono moderne o di tanto tempo fa?”
Bambini: “Di tanto tempo fa, perché sono vestiti di stracci… e hanno i capelli così”
Matilde: “Di tanto tempo fa, perché la stalla era dentro la casa”
Alex: “La nonna ha il mento…così”
Bambini: “Ha le righe”
Virginia: “Le rughe”
Insegnante: “Cosa mangiano e cosa bevono?”
Bambini: “Pane, pollo, pandoro, formaggio, carne, formaggio grattugiato, acqua e vino”
Gabriele: “Il nonno sta appendendo la sua borsa da lavoro”
Alex: “Forse farà il dentista” (il papà di Alex fa il dentista)
Gabriele:”O forse il falegname!”
Francesco: “Gabriele, mi hai rubato la parola di bocca”
J. Cotman, “Il pranzo”
l’occasione abbiamo chiamato Fuochetto.
Questa mattinata è stata molto bella e
divertente e ci ha fatto ricordare quando noi
eravamo all’asilo e dovevamo iniziare la scuola elementare.
Miriana Morandi, VD
Venerdì 13 aprile abbiamo ricambiato la
visita che ci avevano fatto i bambini della
scuola materna, andando noi a trovarli.
Rientrare all’asilo è stata un’esperienza
bellissima, perché quasi tutti noi abbiamo
ritrovato le nostre maestre, ma soprattutto
siamo stati insieme ai bambini più piccoli,
che hanno provato subito affetto per noi e
che ci hanno fatto rivivere dei momenti delle
storia del draghetto, incollando i disegni
realizzati nei precedenti incontri sui
fondali preparati dai bambini delle quinte.
Ci sarà però una grande sorpresa,
infatti ad un certo punto il nostro
Fuochetto involontariamente farà scoppiare un grosso incendio e saremo
costretti ad una evacuazione tutti insieme nel giardino … per continuare la
grande festa.
All’inizio del nuovo anno i remigini
troveranno ad aspettarli le maestre, e il
draghetto Fuochetto che comparirà in
tutti i bei cartelloni preparati durante
questa bellissima esperienza.
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Peschiera Borromeo
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Per arricchire questa esperienza, nel mese di marzo, i bambini con le loro insegnanti si sono
recati al museo Villa Belgiojoso Bonaparte a Milano, per ascoltare una favola itinerante: “La storia di John”, raccontata da un esperto dove i quadri, con i loro personaggi e le loro ambientazioni, sono state le immagini che hanno accompagnato la narrazione. La tematica sull’arte è
stata scelta anche per sviluppare l’attività di raccordo (dal mese di febbraio fino a fine maggio
con la Festa dei Remigini) fra i bambini dell’ultimo anno della scuola dell’infanzia, i ragazzi di
quinta della scuola primaria e i relativi insegnanti.
I bambini dell’ultimo anno della Scuola dell’Infanzia
di San Bovio, e Daniela Falcone
Passaggi di tempo
5
Maggio 2007
E’ tornata a “rifiorire” la bella pianta
all’ingresso delle Elementari di Bettola
I bambini di San Bovio hanno incontrato
la Banca Agricola Mantovana
Ormai è diventato un simbolo dell’Istituto
De André, il “Ficus elastica” che c’è all’ingresso della scuola elementare di Bettola. Questa
pianta è originaria dell’Asia tropicale: stando in
un vaso, può raggiungere l’altezza di 2,5 metri.
Per capire meglio la storia del nostro esemplare, siamo andate a intervistare alcune maestre, i bambini e Fausta, una bidella che da
sempre si occupa del Ficus. Tutto ha inizio a
settembre, quando la rappresentante di classe
della 4B si accorge che la pianta è ridotta in
pessime condizioni: le radici, troppo grosse per
il vaso, non hanno più il nutrimento necessario,
mentre le foglie sono gialle e secche. Nasce così
l’idea di parlare con degli esperti del vivaio
“Clorofilla” di Peschiera Borromeo. Dopo
averli contattati, è venuto a scuola un loro
dipendente: vista la situazione, ha proposto di
tagliare tutti i rami. L’idea è stata subito bocciata, perché l’ albero ci avrebbe messo troppo
tempo per crescere. Così si è deciso di rinvasar-
Mercoledì 24 gennaio Maria e Walter,
due simpatici funzionari della Banca
Agricola Mantovana, sono venuti a scuola a spiegarci, con semplicità e competenza, la funzione del denaro e i servizi della
banca. Per trasmetterci il concetto del
risparmio, ci hanno raccontato una bella
storia. Infine ci hanno regalato un piccolo
salvadanaio per iniziare subito a “risparmiare”. Custodendo su un libretto di
deposito, che cresce con noi nel tempo, le
piccole somme di denaro donate dalle
persone che ci vogliono bene, possiamo
iniziare a costruire una buona base economica per il nostro futuro. E’ stata una
lezione molto interessante e ringraziamo
le persone che l’hanno resa possibile.
Abbiamo salvato
il Ficus
lo: hanno quindi spostato le radici in un vaso
più grande, con la terra nuova. I rami più grossi, che prima erano appesi con del semplice filo
di spago, ora sono appesi con appositi fili.
I soldi per finanziare questo progetto sono
stati forniti da tutti i genitori. Anche i bambini
hanno partecipato all’iniziativa, portando a
scuola un euro ciascuno. Tutti sono contenti di
ciò che hanno fatto e sperano che il Ficus si
riprenda il prima possibile, rispettando i tempi
necessari. Fausta innaffia il Ficus e lo concima,
lo cura insomma come un figlio. Insieme a due
colleghe ha estratto un “figlioletto” del Ficus e
lo ha trapiantato in un altro vaso (in breve
tempo è diventata una bellissima pianta). La
loro intenzione, adesso è di occuparsi anche
delle altre piante che sono state portate a scuola dalle insegnanti.
Marta Tarasconi, Marta Moroni
3D “Virgilio”
Laboratorio di “scrittura creativa”
in collaborazione con la Biblioteca Comunale
Giocare con la parola
Nel mese di febbraio sono venuti a trovarci Dario e Caterina, due animatori della
Biblioteca
Comunale
di
Peschiera
Borromeo, che con una serie di incontri ci
hanno insegnato cos’è la scrittura creativa e
alcuni modi per sviluppare le nostre capacità
“poetiche” e “letterarie”.
Nel primo incontro ciascun alunno ha
realizzato un “acrostico”, che consiste nello
scrivere in verticale il proprio nome, e con le
lettere che lo compongono fare delle parole
che formano una frase di senso compiuto.
Abbiamo in seguito costruito un “albero
delle parole”, che insegnava come da una
parola se ne possono trovare altre che la
rispecchiano; per ogni parola dovevamo trovarne due, e così via.
Alle fine, con queste parole dovevamo
inventare frasi, racconti e filastrocche.
Durante il secondo incontro abbiamo
fatto una cosa simile alla prima, ma svolta in
rima baciata.
Nel terzo appuntamento dovevamo compilare una scheda con le caratteristiche di un
oggetto scelto da noi, e poi di questo descrivere il gusto, l’odore e l’aspetto; senza svelarne il nome, dovevamo descriverne le caratteristiche in rima, e formare una filastrocca.
Tutti gli incontri sono stati interessanti e
simpatici: mi hanno insegnato a riflettere
sulle parole, a guardare oltre la forma,
l’aspetto di una parola o di un oggetto, a
“giocare” insomma con le parole.
Martina Leonetti, 1D “Virgilio”
Ancora successi dei nostri alunni
al Polo Didattico e Universitario di Crema
La Patente Europea
del Computer
Da alcuni anni nella nostra scuola esiste
la possibilità di partecipare al laboratorio
dell’ECDL, che consente di ottenere la
Patente Informatica, valida a livello europeo,
superando sette esami. Dopo averne superati quattro, che riguardano Word, Excel,
Internet e Gestione File, si acquisisce la
cosiddetta Start, una “pre-patente”. Ogni
anno la scuola prepara i ragazzi che aderiscono all’iniziativa a sostenere due esami, in
modo da raggiungere le scuole superiori possedendo già la Start, per mezzo di un laboratorio pomeridiano, nel quale i professori
Roberta Bolzoni e Flavio Giacomessi ci spiegano le funzioni e ogni comando presente
nel programma d’esame. Lo scorso 27 febbraio è giunto il gran giorno. Esattamente
come l’anno scorso ci siamo recati al polo
didattico dell’Università di Crema per eseguire i moduli di quest’anno, precisamente
Internet e Excel. Dopo essere entrati, ognuno
di noi si è disposto ad una postazione prece-
dentemente preparata. “Caricati” gli esami,
chi due, chi tre, a seconda di quanti ne avevamo superati l’anno passato, abbiamo scelto da quale iniziare: da quel momento è calato il silenzio. Ogni esame prevedeva 36
domande, che potevano essere quesiti a scelta multipla, semplici domande, oppure
richieste da eseguire per mezzo di una schermata interattiva. Dopo che tutti i ragazzi
ebbero finito, ci siamo riuniti per comunicarci i risultati, dato che questi vengono comunicati appena terminata la prova d’esame. Di
nuovo riuniti nell’aula, è arrivato il nostro
dirigente scolastico per congratularsi con noi,
ma soprattutto con quelli che avevano già
superato con successo quattro esami, e che
quindi possedevano la Start. Questa ci verrà
consegnata a breve. Quelli tra noi ragazzi che
vorranno continuare l’ECDL, potranno farlo
alle scuole superiori.
Simone Molinelli, 3D “Virgilio”
L’educazione
al Risparmio
Classi Quinte,
Scuola Primaria di San Bovio
La leggenda di Ts’ai Lun
Quest’anno abbiamo fatto un’interessante visita al Museo della Scienza e della
Tecnologia, dove abbiamo appreso “la Leggenda di Ts’ai Lun”, che ci piace raccontarvi:
“Ts’ai Lun si recava ogni giorno presso uno stagno adibito a lavatoio: lì meditava ed
osservava le donne lavare i panni. Un giorno si accorse che le fibrille, precedentemente staccatesi dai panni logori, a causa dello strofinio e della battitura esercitati dalle lavandaie, si
accumulavano e si riunivano a mo’ di tessuto. Ts’ai Lun raccolse con delicatezza il sottile velo
di fibrille feltratesi, in un’ansa dello stagno stesso, e lo pose ad essiccare. Nacque così un
foglio di una certa consistenza, di colore biancastro ed idoneo per sopportare la scritttura”.
Dopo la visita siamo andati nel laboratorio del Museo e qui abbiamo imparato a riciclare la
carta, facendo queste operazioni: - Spezzettare la carta - Mettere a bagno nell’acqua Raccogliere l’impasto con il telaio - Mettere sull’impasto un feltro per assorbire l’acqua Sovrapporre un secondo feltro a panino e inserire nella pressa - Togliere un feltro delicatamente e appendere il foglio ottenuto. ECCO FATTO! Abbiamo ripetuto l’esperimento in classe e, con la carta riciclata, abbiamo realizzato il biglietto per gli auguri di Pasqua.
Scuola Primaria di San Bovio, Classi 2A e 2B
Il tavolo della natura
Tra le tante attività che si fanno nella scuola materna di San Bovio “Antichi Fontanili”, c’è anche quella
di occuparsi della natura. In particolare nella Classe
Rossa i bambini di tre anni hanno creato il “Tavolo
della natura”: un piccolo angolo della classe dove possono osservare e prendersi cura delle piante, dei fiori e
anche dei frutti presenti in natura nelle diverse stagioni. Infatti hanno cominciato in autunno con le castagne e i bulbi di giacinto, per poi seguire con i crocus, i
narcisi, le primule e tanti altri ancora. Durante l’anno,
inoltre, sono seguite osservazioni dirette del giardino e
dell’oasi.
Scuola dell’Infanzia di San Bovio I bambini della Sezione Rossa, le insegnanti
Claudia Pulvirenti e Marina Tristani
Associazione “Peschiera Sotto le stelle”
c/o La Galleria, via Dante, 2 - Peschiera Borromeo
tel. 02.55.300.716
Passaggi di tempo
6
Dopo la visita al Museo di storia naturale,
siamo diventati “Artisti della Preistoria”
Vivere la Preistoria
Completata la prima parte del progetto
“Vivere la Preistoria”. Noi alunni delle classi
terze di San Bovio abbiamo visitato il Museo
di Storia Naturale e svolto un laboratorio in
classe dove abbiamo realizzato, come gli artisti della Preistoria, pitture sui sassi utilizzando
rametti e colori naturali.
Durante la visita al Museo la nostra guida
ci ha condotto in una sala dove c’erano delle
vetrine che contenevano tante foto e reperti
del periodo preistorico. In una vetrina era
esposto un cervello in pongo colorato: la
guida ci ha spiegato che nel cervello ci sono
due parti, chiamate lobo parietale e lobo temporale, che nell’uomo sono più sviluppati
rispetto alle scimmie antropomorfe. Nel lobo
temporale risiede la memoria, nel lobo temporale le informazioni che arrivano al cervello. Per questo ciò che differenzia l’uomo dagli
animali è la memoria e la cultura,
Altre vetrine contenevano oggetti e immagini
sull’evoluzione
dell’uomo,
dall’Australopiteco all’Homo Sapiens, che
testimoniano che l’uomo ha imparato a
costruire e usare oggetti sempre più perfetti ed
efficaci per ogni tipo di lavoro.
La scoperta del fuoco - Con la scoperta
del fuoco l’uomo si è dimostrato superiore a
tutti gli altri animali. La capacità di accendere
e utilizzare il fuoco permise agli uomini primitivi di difendersi dal freddo, tenere lontano gli
animali, illuminare le caverne, cuocere la
carne; ma soprattutto la scoperta del fuoco
cambiò il modo di vivere dell’uomo primitivo, perché bastava radunarsi intorno ad un
falò per sentirsi un gruppo, e da qui l’esigenza di dividersi i compiti all’interno della tribù
e organizzare regole di convivenza. Nacque
così la prima forma di società; intorno al
fuoco l’uomo cominciò a scambiarsi idee, a
raccontare avventure di caccia, a migliorare la
capacità di comunicazione e a sviluppare un
linguaggio più evoluto.
Classi 3 A e B - Scuola Elementare
di S. Bovio
Maggio 2007
Dalla musica classica a quella popolare,
“passando” per Fabrizio De Andrè
Concerto di primavera
Un gioco di luci, l’apertura del sipario ed
eccoci! Sono le 20.30 del 21 marzo: tutto il teatro tace, in attesa che cominci il Concerto di
Primavera organizzato dal nostro Istituto. Nella
sala di sentono rumori di sottofondo; è solamente un pizzico di agitazione e di emozione
da parte di noi tutti, che ci prepariamo all’esibizione.
Lo show è cominciato subito, dopo la
breve introduzione del preside Giuseppe
Facciorusso; mentre sul grande schermo scorrevano le immagini dei bambini dell’asilo del
nostro Istituto, abbiamo potuto ascoltare in sottofondo la canzone registrata da alcuni alunni
della nostra scuola: “Quello che non ho” di
Fabrizio De Andrè. Sono seguite canzoni di
tutti i generi musicali: dal jazz alla lirica, dallo
stile moderno, alle sinfonie classiche. Non solo.
Infatti sono stati eseguiti anche canti popolari,
napoletani e di molti altri paesi, senza dimenticarci le canzoni del grande
Fabrizio De Andrè.
Noi ragazzi siamo saliti sul
palco dopo circa un’ora dall’inizio dello spettacolo, ma la
tensione è rimasta la stessa.
Un coro di circa cinquanta
alunni: prime, seconde e terze
medie, tutti insieme per cantare il famoso pezzo dei
Carmina
Burana:
“O
Fortuna” tutto in latino.
L’esibizione è stata premiata
da calorosi applausi.
Dopo di noi è toccato ai
professori: sono stati protagonisti dello spettacolo Flavia
Spurio, Gianpaolo Adami,
Umberto Fiorellino, i due
docenti del corso di musica
Roberto Acciuffi e Giuseppe
Chiarella, l’ex insegnante
della nostra scuola Katia
Calò, senza dimenticare i
numerosissimi altri artisti,
alcuni dei quali anche professionisti, che hanno partecipa-
to. Anche i ragazzi e alcuni insegnanti della
Scuola Civica di musica “Giampiero Prina”,
diretta dal Maestro Rocco Carbonara, ci hanno
deliziato con fantastici pezzi di grandi artisti
classici, jazz e molti altri generi.
Dulcis in fundo è venuto il momento del
direttore scolastico, che ha recitato per noi,
insieme al nostro sottofondo corale, una sorta
di cantilena, tutta in pugliese, canto popolare
che ha fatto divertire un po’ tutti. Ha concluso
lo spettacolo il coro delle medie, unite ai professori e a tutti i protagonisti della serata: tutti
insieme abbiamo cantato “We are the world”.
Infine, dopo i saluti e i ringraziamenti, con la
“buonanotte” augurataci dal preside, siamo
tornati a casa stanchi ma orgogliosi del regalo
più bello che abbiamo potuto ricevere: gli
applausi e il calore del pubblico.
Katia Barraco, 3D “Virgilio”
La Galleria non è solo MODA,
è anche un centro d'aggregazione.
Un laboratorio di idee, di promozione culturale
e di iniziative a scopo benefico
sul nostro territorio.
Sono orgogliosa di sostenere
le attività promosse
dall'Istituto Comprensivo De Andrè!
La Galleria - via Dante, 2
Peschiera Borromeo - Mi
tel. 02.55.300.716
Carla Bruschi
Julia Hill,
la ragazza sull’albero …
una storia vera!
Nel dicembre 1997, a 23 anni, Julia
“Butterfly” Hill si arrampicò in cima a una
sequoia (Luna), per evitare che una foresta di
alberi millenari del nord della California venisse abbattuta da parte di una Società operante
nel settore della raccolta del legname. Dopo
più di 2 anni la ragazza lasciò “Luna”, avendo
raggiunto un accordo con l’impresa Pacific
Lumberun. Quella di Julia è una storia vera
che a noi maestre piace tanto raccontare … ed
ai bambini ascoltare. Un’esperienza unica che
ha catturato la curiosità dei nostri piccoli, insegnando loro qualcosa di importante; di così
tanto importante che sicuramente rimarrà
impressa nel loro cuore, nella loro mente … e
nel loro futuro. Un futuro di gesti e comportamenti quotidiani, un impegno da parte di tutti
noi, per Salvaguardare questo nostro e stupendo Pianeta Terra. Saranno i bambini stessi
a raccontarvi l’avventura di Julia e ciò che ha
insegnato loro.
“Conoscete Julia Hill?” “Julia Hill è una
ragazza che è stata 2 anni e mezzo su una
Sequoia…” - “Questa ragazza è molto brava
perché ha salvato una Foresta intera di
Sequoie.” - “E’ una ragazza che vive in
America e un giorno ha sentito un rumore di
motosega… è andata fuori a vedere che cosa
succedeva…” - “E ha visto che tagliavano gli
alberi!” - “Perché tagliate gli alberi di questa
foresta?” - “Perché dobbiamo fare la carta e i
mobili!”
“Allora Julia è salita sulla Sequoia e ha
detto: “No, non tagliate questa Foresta, perché
dà tanto ossigeno a noi uomini, a noi donne e
agli animali di tutto il mondo!” - “Ma loro non
l’ascoltavano…” - “ Così decise di rimanere a
vivere sulla Sequoia…” - “ Prima in una
capanna…” - “ …poi in una tenda.” “Passarono tanti tanti giorni…” - “… e mesi” “… e anni…” - “Julia festeggiò 2 compleanni
su quell’albero!
“Sì, quella sequoia si chiamava Luna…” “Chissà perché l’ha chiamata così…” - “Forse
perché gli piaceva il nome Luna…” - “Perché è
bello il nome Luna...” - “Perché la luna è in alto
e anche la sequoia era alta…” - “Perché era da
tanti anni che Julia era sulla sequoia…” “Forse perché la luna è in alto e anche la
sequoia è alta...” - “Perché la sequoia poteva
assomigliare alla luna… forse era grande come
la luna…” - “O forse perché la sequoia è bella
e anche la luna è bella…” - “Forse perché la
Passaggi di tempo
7
Maggio 2007
sequoia è alta come le stelle e come la luna…”
“Ma un giorno, i signori che tagliavano gli
alberi e il Sindaco della città dissero: “Abbiamo
capito, scendi Jiulia, non tagliamo più queste
bellissime piante!” - “ Julia scese dall’albero
baciò la terra e la sequoia per ringraziarle… “Poi andò all’ospedale per farsi visitare dal dottore…” - “E poi fece con la sua mamma e il suo
papà e tutti i suoi amici una bella festa!”
Julia ci ha insegnato… “Che non dobbiamo buttare più tanta carta…” - “Se sbagliamo a fare un disegno lo trasformiamo…” - “E
che dobbiamo riciclarla, la carta…” - “Sì, si
deve buttare nel bidone bianco, così la riciclano…” - “Sì, così si possono fare degli altri fogli
nuovi…” “… e così si tagliano meno alberi!”
I bambini della Sezione Gialla della
Scuola dell’Infanzia di S. Bovio
Mozart alle Elementari di Bettola e San Bovio
Tutti a scuola con
“Il Flauto Magico”
Anche quest’anno le Scuole Primarie di
Bettola e San Bovio hanno seguito alcune
interessanti lezioni-concerto, organizzate dal
Maestro
Rocco
Carbonara
e
dall’Amministrazione Comunale di Peschiera
Borromeo. Il tema delle lezioni è stato “Il
Flauto magico”, la splendida opera musicale
di Wolfgang Amadeus Mozart.
Il Maestro Carbonara, direttore della
Scuola Civica Musicale “G. Prina” e celebre
clarinettista, insieme ad alcuni bravi musicisti
ha tenuto le lezioni-concerto nelle scuole primarie di Bettola e San Bovio nei mesi di gennaio e febbraio. Così i bambini hanno potuto
conoscere la storia, i personaggi e le musiche
della splendida opera, ascoltando e ammirando da vicino alcuni strumenti a fiato, come il
clarinetto, il corno di bassetto e il fagotto. Le
insegnanti hanno poi ripreso in classe l’argomento, sviluppandolo ulteriormente attraverso letture, immagini, ascolto di registrazioni,
esecuzione di scritti e disegni.
La mattina del 23 marzo gli alunni delle
classi prime, seconde e terze hanno quindi
assistito, presso il Teatro De Sica, alla rappre-
Anna Maria Donniacuo,
Scuola Primaria di Bettola
Esperienze di fuoco
Il nostro viaggio di scoperta e conoscenza
degli elementi della natura , ACQUA, TERRA,
ARIA, si conclude quest’anno con il
“FUOCO”. Stefania e Patrizia cercano attraverso l’immaginario del bambino di stimolare
atteggiamenti di curiosità come spinta alla
conoscenza.
Il nostro viaggio è così iniziato: “ UNO
STRANO RITROVAMENTO”. Una mattina,
dopo la lezione di musica, rientrati in classe, i
bambini trovano sul tavolo delle maestre un
pacchettino chiuso con un nastro dorato e
accompagnato da un messaggio…
“Quando entrai per la prima volta nella
maestosa Foresta di Sequoie che sembrava
una Cattedrale, il mio spirito capì di aver trovato quello che cercava. Mi inginocchiai e
cominciai a pregare, sopraffatta dalla saggezza, dall’energia e dalla spiritualità presente in
questo Tempio Naturale” (Julia)
Vera poesia, alle Elementari di San Bovio
Una lezione di vita
Poesia, poesia, poesia… La vita dei
nostri figli questo Natale ha respirato la
poesia, quella vera, fatta di sentimenti, di
valori, di sensazioni.
Le due quarte elementari di San Bovio,
guidate dalle loro insegnanti, Stefania,
Maria e Concetta, e dal loro nuovo insegnante di Inglese, Davide, ci hanno presentato un bellissimo spettacolo nel teatrino
della Scuola media dal titolo “Una stella
sulla strada di Betlemme”.
Siamo entrati, noi genitori, e i bambini,
immobili, con lo sguardo fisso a terra, ma
qualcuno con un lieve sorriso, ha recitato a
turno brani di poesie d’ogni sorta, classiche
e moderne, scritte da altri e da loro.
E noi genitori, impressionati da come
dei piccoli di nove anni potessero aver
imparato così tanto e lo sapessero esprimere con tanta sicurezza e semplicità, li abbiamo visti trasformati. Li ricordavamo nelle
prime recite, preparati ma un po’ impaccia-
sentazione teatrale dell’opera, opportunamente ridotta e adattata, grazie anche all’utilizzo di burattini e alla recitazione di tre bravissimi attori. Gli alunni delle classi quarte e
quinte sono stati invece invitati a recarsi al
Teatro alla sera dello stesso giorno, accompagnati dai propri genitori.
Il risultato di questo lavoro è stato entusiasmante: i bambini hanno ascoltato e seguito
con attenzione ogni fase del progetto; anche
la rappresentazione serale è stata coronata da
successo, dimostrando la validità dell’attività
di educazione musicale svolta in questi mesi.
Un sentito ringraziamento va anche
all’Amministrazione Comunale per aver
finanziato sia le lezioni che lo spettacolo e per
aver organizzato il trasporto degli alunni con
lo scuolabus. Docenti e alunni si augurano,
inoltre, che anche nel prossimo anno scolastico le lezioni-concerto possano avere luogo.
Con quale tema? Chissà, magari con
“Cenerentola” di Gioachino Rossini…
ti, timidi e bloccati alla prima difficoltà, e
ora li abbiamo ritrovati sicuri, disinvolti.
Un bel modo di crescere, di maturare,
non solo nel sapere, ma nella sicurezza in sè
stessi, nella consapevolezza delle proprie
capacità e, cosa più importante, nei valori.
Ed è stato bello risentire nei versi in
milanese della poesia “Natal a Milan” di
Loredana Moroni, quello che i nostri nonni
ci raccontavano, di un Natale fatto di cose
semplici, in cui il regalo non era l’ultimo
gioco della play station, ma il mandarino o
la frutta secca appesi all’albero.
E il Natale era l’occasione non dei regali, ma dello stare insieme in quel mistero
che solo il Natale sa dare. Sono i valori
della famiglia… ma la classe non è alla fine
una grande famiglia?
Un genitore della Quarta A,
Scuola elementare di San Bovio
Insegnante: Chi sarà Scintilla?
- Giulia: una fatina; - Simone: una cosa
che viene dal fuoco, o anche un drago; -
Simona: una principessa; - Nicola: una pietra
di fuoco…
Insegnante: E dentro al pacchettino cosa
ci sarà? Proviamo ad annusare.
- Sabrina – Silvia – Giacomo – Alessia –
Davide: è polvere; - Manuel – Rossana –
Domenico – Simone – Nicola: è sabbia; Sara: è terra; - Emanuele: è sigaretta spenta; Giulia: è zolfo: - Simona (che è rumena): è
genuscia ( cenere ); - Martina – Luca –
Matteo: è cenere.
Dall’oro di “Scintilla” alla ricerca del
Fuoco.
I bambini ipotizzano tutto ciò che occorre
per fare un fuoco…
degli scatoloni… della
carta… le foglie secche… i legnetti… un
fiammifero…
Insegnante:
Bambini, facciamo un
gioco: “ fuoco fuochino”. Proviamo a cercare
in aula alcune cose, che
ho nascosto tra i vostri
giochi e classifichiamole
tra le cose che bruciano
e quelle che non bruciano.
Tra i materiali che i
bambini hanno trovato
e classificato, ne prendiamo in considerazione alcuni per effettuare
delle PROVE DI…
FUOCO: fuoco di…
Paglia – fuoco con… un
bicchiere di plastica –
fuoco con… carta alluminio. Il nostro percorso
continuerà con… C’era
una volta… Scoperta
del fuoco; Il fuoco e le
sue funzioni; Oggi noi ci
riscaldiamo; Luci ed
ombre: dal fuoco scopriamo la luce; I pericoli
del fuoco, che si concluderà con la visita alla
caserma dei pompieri…
Scuola dell’Infanzia “Collodi” di Bettola,
Sezione Blu
Passaggi di tempo
8
Maggio 2007
Cronaca del viaggio in Campania
Arrivederci Napoli!
Ore 7.30, puntualissimi, eravamo già tutti
pronti per la partenza. Ultimi saluti e… via! Il
16 Aprile inizia la nostra avventura. Tre classi
(3B, 3D, 3F) riunite sotto lo stesso tetto: quello del pullman con
cui avremmo raggiunto la nostra
meta: Sorrento, un paesino di
mare in provincia di Napoli.
PRIMO GIORNO: Il viaggio è
lunghissimo, ma per fortuna
armati di Mp3, cellulari, accompagnati dagli accordi alla chitarra
del prof. Adami, ma soprattutto
con tanta tanta voglia di raggiungere la meta, il viaggio è sembrato più corto. Ore 13: arriviamo ad
Orvieto, nostra prima tappa.
Piccola sosta per pranzare e visita
al Duomo. Si riparte. E finalmente, dopo 10 ore di viaggio, si
intravede la nostra vera meta,
Sorrento. E’ bellissima… sembra
un miraggio!
SECONDO GIORNO: E’ prevista una visita agli scavi di
Pompei, con guida. E’ bellissimo
poter visitare una città che ha vissuto tanti secoli fa, fino ad arrivare a noi. Lasciamo gli scavi per
raggiungere un’altra delle principali tappe del nostro viaggio, il
Vesuvio. Fantastico! Poter osservare il cratere di un vulcano
“addormentato”, ma che potrebbe svegliarsi da un momento
all’altro, è un momento unico. Per
questo dimentico per un attimo la
lunga salita che bisogna fare per
raggiungerlo, e mi incammino,
mettendo da parte la stanchezza.
Insomma… gambe in spalla!
TERZO GIORNO: Pozzuoli!
Partenza per i campi Flegrei. Forte odore di
zolfo, caratteristico del posto, ma a parte questo, l’esperienza è stata stravagante e diver-
tente!
QUARTO GIORNO: Napoli, finalmente
Napoli; capitale della pizza, città del sole.
Dopo aver visitato i maggiori
posti e i monumenti della città,
ci siamo diretti al pullman, per
poi arrivare in spiaggia! Sì, proprio così, tutti al mare, chi a
prendere il sole, chi a rinfrescarsi nelle limpide acque delle
coste napoletane. Sera: ultima
sera. Per questo i professori ci
hanno dato la possibilità di
poterci scatenare al chiaro di
luna, sotto il cielo stellato di
Sorrento. Abbiamo infatti creato una discoteca, inventata sul
momento. La generosità dei
professori però è finita, appena
è scattato il coprifuoco. Ore 11:
tutti a letto (così credono i prof)
per aspettare un’ultima magnifica giornata
QUINTO GIORNO, ULTIMO: Oggi tocca alla Reggia di
Caserta, bellissimo palazzo
regale, imponente, di cui il giardino colpisce subito e attira l’attenzione di tutti. Bello, non c’è
che dire! Finita la visita è il
momento di partire. Ultime
foto ricordo, ultimi saluti alla
bella Caserta e in un attimo
l’aria si riempie del nostro
“Addio”. No! Sbagliato. Il
nostro non è un Addio, ma un
arrivederci, che viene dal
cuore, quindi… ARRIVEDERCI NAPOLI!
Katia Barraco, 3D “Virgilio”
Ho fatto
l’attrice…!
Nella gita a Napoli, svolta con la scuola, ho
dovuto improvvisarmi attrice protagonista per un
videoclip di una canzone spagnola: “Me voy”.
Ho recitato la parte della fidanzata incompresa e
infelice, che un giorno si stufa del proprio ragazzo e si guarda attorno in cerca di un nuovo principe azzurro. All’inizio delle riprese il mio unico
pensiero era: “Ma chi me lo ha fatto fare? Perché
fra tutte hanno scelto proprio me?”. Non vi dico
poi l’imbarazzo che c’era tra me e il mio compagno Daniele: abbracciarci, farci qualche carezza,
cose che magari sono all’ordine del giorno, ma
che davanti alla telecamera… beh, il timore di
sbagliare c’è sempre. Dopo qualche ripresa la
cosa si è fatta più interessante, gli episodi non
erano più romantici, ma diventarono litigi su litigi
e, diciamolo, litigare per finta è sempre divertente. Sta di fatto che incominciai ad appassionarmi
e a stare più serena. Il ruolo di fidanzata che non
viene ascoltata dal suo patner, mi si addiceva a
pennello, anche perché molte volte non vengo
capita da nessuno, perché dico cose che insensate al momento sbagliato. La cosa più divertente,
però, è stata quando ho dovuto far ingelosire
Daniele; quante risate mi sono fatta! Lui che cercava di colpirmi e di affascinarmi, e io? Io che
non lo ascoltavo proprio e mi divertivo con gli
altri. Ovviamente il merito è anche dei miei professori e del preside, che mi hanno aiutata moltissimo durante le riprese, e mi hanno fatto stare a
mio agio. Mi hanno ascoltata e hanno cercato di
far sembrare tutto normale, come se non ci fosse
la telecamera. Purtroppo non sono riuscita a
guardare tutto quanto è stato “girato”, quindi sarà
una sorpresa anche per me vedermi sul grande
schermo del teatro “De Sica”; chissà: un giorno
magari mi vedrete in televisione a recitare da protagonista in un film! Beh, per adesso spero di
vedervi il 24 maggio… vi aspetto in tanti!
Abnet Habtemariam, 3F “Virgilio”