8751/14 - consilium

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8751/14 - consilium
CONSIGLIO
DELL'UNIONE EUROPEA
Bruxelles, 30 aprile 2014 (12.05)
(OR. en)
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NOTA
del:
al:
n. doc. prec.:
Oggetto:
SPORT 23
SOC 273
ENV 376
ECOFIN 369
Segretariato generale del Consiglio
Comitato dei rappresentanti permanenti (parte prima)/Consiglio
8211/14 SPORT 20 SOC 223 ENV 376 ECOFIN 369
Sostenibilità economica, sociale e ambientale dei grandi eventi sportivi
- Dibattito orientativo
(Dibattito pubblico a norma dell'articolo 8, paragrafo 2, del regolamento interno
del Consiglio [proposto dalla presidenza])
Dopo aver consultato il Gruppo "Sport", la presidenza ha elaborato il documento di riflessione in
allegato quale base per il dibattito orientativo sul tema in oggetto che si svolgerà nella sessione del
Consiglio "Istruzione, gioventù, cultura e sport" del 20 e 21 maggio 2014.
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Sostenibilità economica, sociale e ambientale dei grandi eventi sportivi
Documento di riflessione della presidenza
Effetto leva ed eredità sono aspetti sempre più importanti nella pianificazione dei grandi eventi
sportivi. Il concetto dell'eredità dei grandi eventi sportivi è comparso nello sport negli anni
Novanta, con l'insorgere di questioni relative ai costi e benefici dell'organizzazione di tali eventi.
I contribuenti del Quebec hanno impiegato più di trent'anni per pagare l'enorme deficit causato dalle
Olimpiadi di Montreal del 1976. Ne conseguì un declino del numero di candidature per accogliere
le Olimpiadi fino al punto di ridurre i candidati ad organizzare i Giochi olimpici del 1984 ad una
sola città (Los Angeles). Le Olimpiadi del 1984 hanno tuttavia dato nuovo slancio alle candidature
olimpiche grazie ai notevoli profitti finanziari.
I Giochi olimpici di Barcellona del 1992 hanno lasciato un'eredità urbanistica a lunghissimo
termine, trasformando l'intera linea costiera della città. Le Olimpiadi invernali del 1964 e 1976,
organizzate ad Innsbruck, hanno lasciato un'eredità significativa e tangibile sotto forma d'impianti
sportivi mantenuti e sviluppati dopo entrambe le edizioni dei Giochi per accogliere molti altri eventi
sportivi. La manutenzione di taluni impianti costruiti per grandi eventi, quali le piste di bob
realizzate per le Olimpiadi invernali e i torrenti artificiali per la canoa slalom realizzati per le
Olimpiadi estive, è tuttavia diventata costosa. Va rilevato che la maggior parte degli impianti
sportivi realizzati per le Olimpiadi invernali di Grenoble del 1968 fu demolita dopo i Giochi per
evitare continue spese di manutenzione.
Sebbene una parte degli impianti sportivi delle Olimpiadi di Atene del 2004 sembri soffrire di
carente manutenzione o addirittura abbandonata, la capitale greca - al pari di tutte le "città
olimpiche", ossia Salonicco, Patrasso, Eraklion e Volos - ha cambiato radicalmente volto e si è
dotata di grandi infrastrutture urbane permanenti, come l'aeroporto internazionale di Atene
Elefterios Venizelos, il modernissimo prolungamento della metropolitana, la tangenziale olimpica
di Atene, etc.
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Alcune città ospitanti hanno creato "fondi ereditari" per garantire che gli impianti sportivi costruiti
per i Giochi possano continuare ad essere utilizzati. Ciò è avvenuto per le Olimpiadi invernali di
Calgary, Salt Lake City e Torino.
In termini generali, per eredità s'intendono benefici duraturi e a lungo termine a livello regionale o
nazionale derivanti dall'evento stesso o dalle attività che lo circondano generate per effetto leva.
L'esperienza sembra dimostrare che è necessario che siano soddisfatte varie condizioni affinché un
singolo grande evento sportivo lasci un'eredità duratura e abbia un effetto leva. Le spese per
infrastrutture devono essere intelligenti, realistiche e proporzionate. Le infrastrutture devono inoltre
poter essere utilizzate a lungo termine, per fini sportivi e non sportivi (ad esempio culturali). Le
comunità locali devono essere coinvolte nella pianificazione e preparazione dei grandi eventi. Gli
eventi dovrebbero inoltre guardare al futuro e prevedere un programma continuo che prosegua
anche dopo l'evento stesso. Il dibattito sull'eredità è incentrato principalmente sui costi e sugli
aspetti finanziari. Occorre tuttavia considerare anche gli effetti socioculturali e ambientali. Le
eredità sociali sono sempre più importanti in quanto le comunità che ospitano grandi eventi sportivi
sono alla ricerca di un maggiore senso di appartenenza e benessere nonché del sentimento di
soddisfazione derivante da un evento ben organizzato.
L'attuale crisi economica e finanziaria ha avuto un notevole effetto sull'organizzazione e
sull'accoglienza di grandi eventi sportivi in Europa. Molti grandi eventi sportivi e campionati
mondiali previsti per quest'anno e per i prossimi anni saranno ospitati al di fuori dell'Europa, nei
paesi emergenti. L'UEFA ha preso l'iniziativa di organizzare il futuro campionato europeo di calcio
del 2020 (Euro 2020) in 13 diversi paesi e città. Ciò contribuirà a ridurre i costi di organizzazione di
questo importante evento.
In tale contesto, la presidenza greca desidera organizzare un dibattito orientativo a livello
ministeriale sulla sostenibilità economica, sociale e ambientale dei grandi eventi sportivi. Gli Stati
membri dell'UE hanno maturato di recente un'esperienza significativa nell'ospitare tali eventi ed è
importante cogliere l'occasione per trarre vantaggio dalle rispettive esperienze, sia positive che
negative.
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I quesiti che saranno al centro del dibattito sono i seguenti:
1.
In un periodo di forti limitazioni della spesa pubblica, può il vostro paese considerare di
ospitare, da solo o con altri, un grande evento sportivo (Giochi olimpici, Coppa del
mondo, campionati mondiali/europei)?
2.
Quali sono i principali elementi dell'eredità di un tale evento che ne giustificano
l'accoglienza? Quali esempi recenti di grandi eventi ritenete possano offrire importanti
insegnamenti per il futuro, positivi o negativi, riguardo alla pianificazione dell'eredità?
Per garantire un dibattito interattivo e scorrevole la presidenza ha invitato un autorevole oratore
esterno, David Grevemberg (direttore generale dei Giochi del Commonwealth di Glasgow 2014),
che fornirà il suo punto di vista unico e le sue prospettive sulla questione.
Nei loro interventi i ministri dovrebbero essere guidati dai summenzionati quesiti e dalle
presentazioni dell'oratore esterno. I ministri saranno incoraggiati a rispondere liberamente
all'oratore senza interventi preparati, facendo domande o esprimendo osservazioni. La presidenza
inviterà inoltre l'oratore esterno a rispondere nel corso del dibattito e a riflettere sulle questioni
sollevate dai ministri.
Per dare a tutti i ministri l'opportunità di partecipare al dibattito, la durata degli interventi sarà
limitata ad un massimo di due minuti.
È obiettivo della presidenza che i ministri lascino il dibattito con alcune idee pratiche da poter
discutere nella propria capitale.
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