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1 Sito ufficiale: http://www.le5leggende
Le 5 Leggende – Pressbook Italiano
DreamWorks Animation SKG Presenta
Un film di PETER RAMSEY
CHRIS PINE
ALEC BALDWIN
HUGH JACKMAN
ISLA FISHER
JUDE LAW
Produttori Esecutivi
WILLIAM JOYCE
GUILLERMO DEL TORO
Prodotto da
CHRISTINA STEINBERG
NANCY BERNSTEIN
Diretto da
PETER RAMSEY
Uscita italiana: 29 Novembre 2012
Durata: 90 minuti
Il materiale fotografico è disponibile sul sito www.image.net
Sito ufficiale: http://www.le5leggende-ilfilm.it
Facebook: https://www.facebook.com/Le5Leggende
Twitter: https://twitter.com/#!/le5leggende
Hashtag: #Le5Leggende
Ufficio Stampa UNIVERSAL PICTURES INTERNATIONAL ITALY
Cristina Casati: [email protected]
Riccardo Tinnirello: [email protected]
Marina Caprioli: [email protected]
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Le 5 Leggende – Pressbook italiano
La Produzione
E se ci fosse di più, dietro le storie di Babbo Natale (Alec Baldwin), del Coniglietto di
Pasqua, Calmoniglio (Hugh Jackman), della Fata del Dentino, Dentolina (Isla Fisher) e di
Sandman, Sandy, di quanto avessimo mai creduto fin’ora? Che cosa succederebbe se i
portatori di doni tanto meravigliosi, come uova, denaro e sogni, fossero molto di più di ciò che
sembravano? Ne “Le 5 Leggende”, della DreamWorks Animation, tutto questo troverà risposta!
Immortali, forti e veloci, queste Leggende dell’infanzia sono state incaricate di proteggere
l’innocenza e la fantasia dei bambini di ogni età, usando al massimo i loro poteri. Quando una
minaccia, con un piano malvagio, cercherà di cancellare l’esistenza delle Leggende, privando i
bambini di ogni sogno e speranza, questi amati crociati avranno bisogno dell’aiuto di Jack Frost
(Chris Pine), una nuova recluta riluttante, che preferisce godersi un giorno di neve che salvare il
mondo.
Dai recessi più profondi del Polo Nord, ai tetti di Shanghai, ad una piccola cittadinà del
New England ed oltre ancora, le Leggende saranno impegnate in una battaglia epica e
universale contro il seducente e malvagio Uomo Nero, Pitch (Jude Law), le cui macchinazioni
per la conquista del mondo diffonderanno paura e sconforto in tutto il mondo, e potranno essere
sconfitte soltanto dalla forza della fede… e dalla magia delle Leggende.
DreamWorks
Animation
SKG
presenta
“Le
5
Leggende”,
una
produzione
PDI/DreamWorks con le voci di Chris Pine, Alec Baldwin, Hugh Jackman, Isla Fisher, Jude Law
e Dakota Goyo. Il film è diretto da Peter Ramsey. La sceneggiatura è del drammaturgo,
vincitore del Premio Pulitzer, David Lindsay-Abaire (“Il Grande e potente Oz”, “Rabbit Hole”) ed
è basata sulla storia originale del pluripremiato autore William Joyce. Prodotto da Christina
Steinberg (“Il mistero dei Templari”, “Bee Movie”), e Nancy Bernstein (“Il Signore degli Anelli La Compagnia dell’Anello”) con i produttori esecutivi, Guillermo del Toro (“Il Labirinto del
Fauno”, “Hellboy”), William Joyce (“The Fantastic Flying Books of Mr. Morris Lessmore”), e
Michael Siegel (“La fabbrica di cioccolato”). Le musiche sono del quattro volte nominato agli
Academy Award, Alexandre Desplat.
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NON SI CONOSCONO?
Quattordici anni fa, la figlia di sei anni di William Joyce, Mary Katherine, ha chiesto a suo
padre se Babbo Natale e il Coniglietto di Pasqua fossero amici. La domanda incuriosì oltremodo
l’autore/illustratore. Dopo averci pensato su, rispose con un sonoro “Si”! E cominciò a inventare
coloratissime favole per Mary Katherine e il suo fratellino Jackson, i quali ascoltavano le
avventure non solo di Babbo Natale e del Coniglietto di Pasqua, ma anche di Jack Frost, della
Fata del Dentino, di Sandman, dell’Uomo nella Luna e dell’Uomo Nero. Man mano che le storie
si facevano più elaborate, Joyce iniziò a vederne tutto il potenziale.
“Questa era la tradizione che iniziò a svilupparsi nella nostra famiglia”, dice Joyce, “e ben
presto mi resi conto che avrei dovuto realizzare qualcosa con quelle favole. Era materiale
decisamente interessante! Così ho iniziato a disegnare le immagini di questi personaggi e
capire la mitologia fondamentale per ciascuno di essi, basandomi su quanto potevo reperire”,
che non era molto. Al di là di “The Night Before Christmas” di Clement Clarke Moore, Joyce
scoprì che pochissimi fatti sulla vita passata di Babbo Natale erano effettivamente noti. E
ancora meno informazioni erano disponibili riguardo agli altri personaggi.
“Superman e Batman hanno delle proprie mitologie, ma non quel gruppo di personaggi in
cui chiediamo ai nostri figli di credere”, dice Joyce. “ Mi son guardato attorno e ho detto, ‘ma
sono l’unico ad essermene accorto’”?
Ad oggi, Joyce, sceneggiatore/regista, vincitore del Premio Oscar per il corto animato
“The Fantastic Flying Books of Mr. Morris Lessmore” e autore di libri come “George Shrinks” (su
cui è basata la serie per bambini della PBS) e “Dinosaur Bob”, ha realizzato una collezione di
13 storie della serie “Guardians of Childhood” (solo cinque già pubblicate) che raffigurano il
folklore più profondo di ogni personaggio e, sorprendentemente, risultano più potenti di quanto
si possa immaginare.
Sono “straordinari, grandi, magnifici ed eroici”, dice Joyce. “Possiedono enormi regni che
sovrintendono alle loro gesta, sia che si tratti di viaggiare per il mondo in una sola notte per
consegnare doni o uova di Pasqua, o volare tutto l’anno per recuperare dentini da latte”.
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Vista questa premessa unica, Hollywood manifestò il suo grande interesse a trasformare
in film le elaborate favole di Joyce ancor prima che i libro fossero pubblicati.
“Quasi ogni casa di produzione della città fece a gara per rilevare i diritti di queste storie,
ma nessuna riusciva a comprendere appieno l’interezza della tela che intendevo tessere con
esse, c’era molto di più da rivelare su questo gruppo”, dice Joyce. “Non pensavo che tutto
potesse esaurirsi attraverso un film o un solo libro. C’era bisogno della sincronia di più mezzi
diversi”.
Questa la sua posizione fino a quando non ebbe una serie di incontri con il direttore
creativo della DreamWorks Animation, Bill Damaschke, alla fine del 2006; fu allora che Joyce
capì di aver trovato la giusta casa per le sue storie.
“La DreamWorks disse, ‘Siamo d’accordo. Lavora sul film. Lavora sui libri. Lascia che si
nutrano a vicenda’. Per me è stata la più eccitante ed interessante esperienza” dice Joyce.
“Avevo già lavoratoa dei film in precedenza, ma mai avevo lavorato ad un film e a dei libri allo
stesso tempo, e dovevo comunque affrontare gli stessi temi, seppur rendendoli diversi”.
La squadra di esperti filmmakers, affiancata a Joyce nella creazione delle “Leggende”,
nutriva la sua stessa passione per il progetto. La prima ad essere arruolata è stata la produttrice
Christina Steinberg, che aveva alle spalle una lunga carriera nello sviluppo e produzione di
film live-action, prima di approdare alla DreamWorks Animation nel 2005 come produttrice del
filn d’animazione nominato ai Golden Globe “Bee Movie” di Jerry Seinfeld (per cui ottenne una
nomination ai Producers Guild of America Awards).
“L’idea era che William scrivesse i libri e in simultanea noi realizzassimo il film”, lei dice.
“Abbiamo amato l’idea centrale, ed eravamo eccitati dalla storia profonda creata dalle mitologie
sviluppate da William. Ci sono molte vicende da raccontare. Per il film, abbiamo avuto l’idea di
saltare temporalmente nel futuro, dopo che questi personaggi sono effetivamente diventati le
Leggende, e abbiamo raccontato come si sono dovuti alleare nella lotta contro la più grande e
malvagia forza del mondo, l’Uomo Nero”.
Aggiunge Joyce: “Non volevo che il film fosse in competizione con i libri, o che la gente
dicesse, “Oh! Ma è diverso dal libro”, e non volevo nemmeno che si sapesse già quel che
sarebbe successo nel film. Ho voluto creare una storia per questi protagonisti. Per questo
l’avventura nel film inizia circa 300 anni dopo la risoluzione della serie di libri”.
Peter Ramsey, che ha trascorso diversi anni come artista di storyboard in numerosi film
live-action, inclusi “Independence Day”, “L’Incredibile Hulk” e “Minority Report”, è stato
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contattato per dirigere le “Leggende”, dopo aver guidato lo speciale televisivo di successo per
Halloween della DreamWorks Animation “Monsters vs. Aliens: Mutant Pumpkins from Outer
Space”, oltre ad essere stato, in precedenza, head of story in “Mostri contro Alieni”. Lui
sostiene: “Questi personaggi rappresentano elementi fondamentali non soltanto per i bambini,
ma anche per tutti gli adulti: il senso della meraviglia, i sogni e la speranza. È una grande
storia”.
“Abbiamo avuto un sacco di conversazioni con William a proposito dei personaggi”,
continua Ramsey, “a proposito di Jack Frost e la sua relazione con il gruppo, sul significato
delle Leggende, sulle loro personalità e i loro ruoli. La più grande idea scaturita da queste
conversazioni era che sapevamno quanto questi personaggi fossero reali, e che dovevamo
tenere presente quanto la gente credesse realmente in loro e li amasse già dalla tenera età. Per
me, questo ha determinato completamente il modo di presentarli nel film e di seguirli
nell’evoluzione della storia”.
Questa filosofia è stata poi naturalmente estesa al reparto visivo del film.
“L’esperto filmmaker, Roger Deakins, ci ha offerto la sua consulenza, così come aveva
fatto per “Dragon Trainer”, aiutandoci ad ottenere una ricca e veritiera apparenza”, dice
Ramsey.
“Abbiamo
avuto
professionisti
estremamente
talentuosi,
dalla
scenografia
all’animazione, alle luci e al modellismo, i quali hanno lavorato sodo per ottenere un’immagine
sofisticata e stilizzata, comunque molto realistica. Il risultato è diverso da tutto ciò che lo studio
abbia mai realizzato prima”.
Lo sceneggiatore, Premio Pulitzer, David Lindsay-Abaire, aveva appena finito di
scrivere le liriche per la produzione DreamWorks Animation, “Shrek: The Musical” quando
Damaschke, Ramsey e Steinberg lo ingaggiarono per scrivere la sceneggiatura delle
“Leggende”. Dice Steinberg, “Dato il suo amore per i super-eroi e la fantasia, era la scelta
perfetta per la sceneggiatura”.
Lindsay-Abaire ricorda una visita alla DreamWorks Animation, subito dopo il debutto di
“Shrek: The Musical” a Broadway: “Ho incontrato Bill (Damaschke) e Christina Steinberg, mi
hanno illustrato alcune idee di base, mostrato qualche disegno, tra i più belli che abbia mai
visto, e caricato con una pila di libri di Will Joyce. Pochi giorni dopo stavo già lavorando sulla
sceneggiatura”.
Ben presto, Lindsay-Abaire è stato travolto dal mondo delle Leggende. “Offrono grande
divertimento”, dice lo sceneggiatore a proposito dei libri di Joyce. “Lui (Joyce) ha scritto questi
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personaggi leggendari e li guida come se fossero in carne e ossa senza perdere mai la loro
magia. Cattura quella speciale meraviglia dell’infanzia che, spesso, chi come noi è cresciuto,
sente come un lontano ricordo, e riesce a riportarla al presente con tutte le sensazioni ad essa
legate. Anche questa singola impresa è una specie di magia”.
Joyce sapeva che le “Leggende” sarebbero state in buone mani, avendo già collaborato
con Lindsay-Abaire sul film d’animazione del 2005, “Robots”.
“David è davvero molto astuto e possiede una fine intelligenza”, dice Joyce. “Una delle
cose più difficili da rappresentare di questa storia è che è davvero grande. Avevamo tutti questi
personaggi e le loro mitologie e dovevamo legare tutto insieme in un unico racconto. La cosa
più difficile in ogni film è mantenere una storia lineare, chiara, concisa e divertente, per trovare il
nucleo della storia stessa. David aveva un istinto naturale sul come semplificare la vicenda e
mantenere i personaggi al centro, giocando allo stesso tempo con tutte le situazioni. Ha
ottenuto questa epopea e, come ogni storia epica, anche questa risulta molto intima e reale”.
Dice il produttore Steinberg, “David è stato in grado di tenere insieme la trama del film, e
al contempo tirare fuori il cuore e l’anima dei personaggi, creando un’avventura epica e
fantastica. Ha l’abilità di trovare una voce unica per ogni personaggio, espressione di verità e
umorismo, universalmente riconosciuta”.
Il premiato filmmaker Guillermo del Toro, che ha collaborato con la DreamWorks
Animation come consulente creativo in “Megamind”, ed è stato produttore esecutivo in “Kung Fu
Panda 2” e “Gatto Con Gli Stivali”, è tornato nella veste di produttore esecutivo per aggiungere
la sua visione unica alle “Leggende”.
“Dal punto di vista tematico, il film ha molto in comune con quello che faccio di solito”,
dice del Toro. “Mi è sembrato subito un progetto ambizioso, di grande respiro, dall’enorme
ricchezza visiva, oltre che dal grande cuore. Sono entrato immediatamente in empatia con
quanto stavano creando”.
CHI SAREBBE BABBO NATALE?
Secondo i libri di William Joyce, North, meglio conosciuto come Babbo Natale, è il leader
di fatto delle Leggende, ma è l’Uomo nella Luna, “il saggio osservatore del mondo”, dice
Ramsey, che lo ha scelto molti secoli fa.
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“Quando l’Uomo nella Luna decise che c’era bisogno di un gruppo di persone speciali per
difendere i bambini della terra da Pitch, l’Uomo Nero, il primo ad essere scelto fu Nicholas St.
North”, dice Joyce, che ha immaginato Babbo Natale nei suoi primi tempi come un guerriero
Cosacco che brandisce la sua spada, “il più selvaggio giovane guerriero e ladro di tutta la
Russia”, fino quando la sua missione nella vita non è cambiata, diventando protettore dei
bambini.
Per il film, tutti erano d’accordo che Babbo Natale, con la sua voce tonante ed impetuosa,
il suo atteggiamento severo e i suoi bei tatuaggi sugli avambracci, fosse un personaggio
chiassoso ed esagerato che aveva bisogno di essere interpretato da un attore altrettanto
grande. Chi meglio del nominato all’Oscar Alec Baldwin?
“Alec interpreta Babbo Natale,” dice Ramsey. “È giocoso e malizioso, ed è anche un po’
arrogante. Quando il pubblico vedrà gli occhi di Babbo Natale sul grande schermo, con la voce
di Alec, non avrà alcun dubbio che la sua anima sia realmente dentro il personaggio”.
Aggiunge Joyce, “Nessuno poteva catturare meglio la personalità di Babbo Natale, tanto
Alec è brillante”.
Baldwin vede il suo personaggio in questo modo: “Nella mia mente, Babbo Natale è una
combinazione di personalità diverse. È una sorta di mago, quasi come il Mago di Oz. È molto
benevolo, come il vostro insegnante preferito, ed ha a cuore gli interessi dei suoi ‘elettori’, i
bambini. Da un lato più umano, è ossessionato dal ricevere credito per tutto. Vuole essere
sicuro che tutti sappiano che è con lui che si debbano fare affari. Il Natale è il numero uno.
Discute costantemente con Calmoniglio su quale festa sia più importante, la Pasqua o il Natale.
A questo proposito è come Donald Trump”.
“Posso relazionarmi a Babbo Natale perché, come un produttore, deve credere di poter
far tutto anche quando, in realtà, non sa come riuscirà a farcela”, dice il produttore Steinberg.
“Crede sinceramente di poter far accadere qualsiasi cosa, per il semplice fatto che lo dice lui.
Noi lo descriviamo sempre come un angelo dell’inferno con un cuore d’oro. Possiede questo
incredibile spirito di gioia, meraviglia e speranza. Allo stesso tempo è comunque forte e
analitico. Non esistono zone d’ombra per lui”.
Appena la nostra storia si sviluppa, è Babbo Natale (insieme ai suoi robusti Yeti, che si
occupano dei suoi giocattoli, e agli elfi onnipresenti, sempre tra i piedi) che incontra l’ombra di
un nemico che credeva scomparso: l’Uomo Nero, Pitch, che invade la bottega di Babbo Natale
nella sua magnifica fortezza al Polo Nord, spargendo minacciosa sabbia nera attorno al suo
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Globo della Speranza. Il Globo è un’enorme sfera, di solito illuminata da piccole lucette, che
rappresentano la speranza dei bambini di tutto il mondo. Il fatto che queste lucette stiano
diminuendo non è affatto un buon segno.
Il regista Ramsey spiega, “la questione centrale per l’Uomo Nero è quanto i bambini
amino e credano realmente nelle Leggende. Essi sono coinvolti emotivamente, e i genitori li
incoraggiano a credere nella loro esistenza. Mentre per l’Uomo Nero è esattamente il contrario.
I genitori dicono sempre, ‘Oh, non c’è niente nel buio’. ‘Era solo un brutto sogno’. ‘Non esiste
una cosa come l’Uomo Nero’. Tutta la storia prende piede perché Pitch, l’Uomo Nero, è malato
e stanco per queste dinamiche. Egli rappresenta la paura e il suo obiettivo finale è quello di
essere creduto, e per realizzare tutto questo, dovrà cancellare ogni speranza che i bambini
ripongono nelle Leggende”.
“Le Leggende rappresentano la gioia, la speranza, la meraviglia e i sogni”, nota il
produttore Steinberg. “Se l’Uomo Nero sarà realmente in grado di metterli fuori gioco,
smetterebbero letteralmente di esistere. Se le qualità e i sogni che essi rappresentano fossero
cancellati dal mondo, regnerebbe la paura”.
Il modo in cui Pitch tenta di far tutto ciò è corrompendo uno degli strumenti delle
Leggende. “Prova enormi risentimenti per tutte le volte che è stato ricacciato sotto i letti per
centinaia di anni”, dice l’attore Jude Law, che da la voce a Pitch. “Escogita un modo per
prendere la sabbia dei sogni di Sandy; quella positiva, pura sabbia d’oro che induce sogni felici
a tutti i bimbi, e la trasforma in incubi (che assumono la forma di amorfi stalloni neri, sottomessi
ai comandi di Pitch), stimolando così la paura nei bambini.
Il modo in cui opera è molto convincente, dice Ramsey.
“Abbiamo pensato molto al modo in cui la paura funziona nel mondo reale, e la logica che
sta dietro. Se pensi, ‘Voglio uscire, ma ci sono delle nuvole nel cielo, significa che potrebbe
piovere. Se piove, potrei prendere un raffreddore, se prendessi un raffreddore…’Ben presto non
usciresti più di casa e perderesti le cose migliori della vita. La paura spegne il mondo. Così
sapevamo di voler un personaggio che sembrasse allettante e che riuscisse a far credere che la
paura fosse l’unica cosa ad aver senso”.
Steinberg concorda. “Questi iconici personaggi avevano bisogno di un degno avversario.
Peter, Will Joyce, David Lindsay-Abaire ed io abbiamo trascorso molto tempo parlando dei
nostri cattivi preferiti nei film. Abbiamo tutti amato la sensazione che abbiamo provato
guardando “Il Mago Di Oz” con la sua perfida Strega dell’Ovest. Faceva paura, ma era
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emozionante e carismatica al tempo stesso. Abbiamo cercato di portare quelle stesse
dinamiche nel personaggio di Pitch, l’Uomo Nero. Per questo non è un terrificante e classico
cattivo. Ha tanta personalità. È malvagio, divertente e intelligente”.
Lindsay-Abaire aggiunge, “C’è anche un lato umano in Pitch. Come il nostro eroe, Jack
Frost, l’Uomo Nero è un’anima solitaria che vuole semplicemente essere creduto.
Sfortunatamente, pensa che la via per ottenere queste attenzioni sia attraverso la paura e
l’intimidazione”.
“Quando per il ruolo è venuto fuori il nome di Jude Law, tutti abbiamo avuto
l’illuminazione”, dice Ramsey. “Abbiamo ascoltato la sua voce in combinazione con alcuni test
animati e sapevamo di aver trovato l’interprete giusto. L’Uomo Nero, si muove attraverso le
ombre. Si muove ai margini di ciò che si può vedere. La voce di Jude ha una splendida qualità
intrinseca, noi la chiamiamo ‘Il tocco di velluto dell’Uomo Nero’, si vorrebbe ascoltare all’infinito,
anche se sta dicendo delle cose terribili”.
“La storia di Pitch è piuttosto interessante”, continua Ramsey. “È un ragazzo che è stato
emarginato per molto tempo e che ora ha trovato un modo per reagire e prendere il potere.
Jude è stato in grado di approfondire le sfumature di questo personaggio. È una cosa magnifica
da ascoltare, viene letteralmente la pelle d’oca”.
“Il casting delle voci aveva, senza giochi di parole, un’intonazione perfetta”, dice il
produttore esecutivo Guillermo del Toro. “Jude porta fragilità, raffinatezza, intelligenza ed
astuzia, oltre ad un sacco di altri aspetti sopra le righe, al suo personaggio. Traspare un senso
di solitudine ed isolamento in Pitch, e questo grazie al lavoro di Jude”.
Dopo la ‘visita’ dell’Uomo Nero alla fortezza, Babbo Natale convoca i suoi compagni
Leggende, Calmoniglio, Dentolina e Sandy, al Polo Nord per un consiglio. È passato così tanto
tempo. Le Leggende non sempre lavorano insieme, in quanto ognuno ha “un lavoro
estremamente complicato”, nota Ramsey. “Babbo Natale distribuisce giocattoli a tutti nel mondo
in una sola notte. È un’impresa immensa! Anche Calmoniglio è molto indaffarato a consegnare
uova ad ogni bambino del mondo. E Dentolina e Sandy sono occupati tutte le sere. Per questo
si incontrano solo quando c’è una reale ed impellente necessità”. Bhè! Ne hanno assolutamente
bisogno, e subito.
Nei libri di Joyce, E. Aster Bunnymund, meglio conosciuto come il Coniglietto di Pasqua,
è un Pooka, l’ultimo di un’antica razza di giganti, guerrieri coniglio-sacerdoti che proteggono la
vita. Bunnymund ha l’abilità di creare portali magici che gli permettono di viaggiare in tutto il
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mondo in un batter d’occhio per consegnare le decorate uova pasquali.
“Questo Coniglietto di Pasqua è il personaggio più cool che abbiate mai incontrato”. Dice
Hugh Jackman, che doppia il Calmoniglio nel film. “È abbastanza tosto. Pensate ad Indiana
Jones con un pizzico di Steve Irwin. Protegge la natura, è un brillante maestro di arti marziali ed
è davvero forte. Può saltare in alto, naturalmente, ed ha questi due boomerang sui fianchi,
invece della sei-colpi, che usa egregiamente. È stato bello per me interpretare questo
personaggio australiano irascibile, duro, burbero e abbastanza nonsense. Non si lascia mai
prendere dall’ansia, ha un lavoro da compiere, e di sicuro quel lavoro sarà portato a termine, a
qualunque costo”.
“In un certo senso potrebbe sembrare un cowboy”, dice Ramsey. Potrebbe davvero
sembrarlo. È il perfetto contrappunto di Babbo Natale, che entra in una stanza inciampando in
tutto, a causa della sua stazza”.
“Sa essere un guerriero feroce, quando le circostanze lo richiedono”, concorda Steinberg,
“ma possiede anche un lato sorprendente. È un ranger oltre che un fervente sostenitore della
primavera, della speranza e della nascita delle piccole uova che cresce”.
“Una delle cose su cui Hugh si è maggiormente concentrato è stata la rivalità tra
Calmoniglio e Babbo Natale”, aggiunge Ramsey. “Hugh ha amato particolarmente questa
competitività. Ha creato così tanti versi per i momenti in cui Babbo Natale cerca di rubare la
scena a Calmoniglio. Ma la cosa più importante per Calmoniglio è proteggere la sua festa fino
all’ultimo respiro. Tutte queste sensazioni sono state portate in vita da Hugh”.
Isla Fisher interpreta la Fata del Dentino, detta Dentolina, mezza-umana, mezza-colibrì,
che è in grado di raccogliere i dentini da latte persi in tutto il mondo, 365 giorni all’anno. “È
piccolina, ma possiede queste bellissime ali turchesi e verdi, e questi enormi occhi”, dice Fisher.
“In quanto a personalità, è decisamente una di serie A. Deve sempre fare in modo che tutto
vada bene e che tutto sia entro i tempi stabiliti. È quasi militare nel suo modo di raccogliere i
dentini ma possiede anche un lato estremamente dolce, e si eccita immensamente quando
vede degli incisivi bianco perla”.
“L’abbiamo immaginata come un colibrì perchè lei è sempre al suo posto di lavoro”, dice
Ramsey. “Svolazza senza sosta di qua e di là, sempre con mille cose da fare, e la sua mente
viaggia in milioni di posti diversi, parla sempre e sempre comunica”. Non lavora da sola però.
“Dentolina ha tantissime Fatine, che sono la sua versione in miniatura”, dice Fisher. “Volano in
giro, raccolgono dentini, lasciando in cambio denaro e piccoli doni”.
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Dice Lindsay-Abaire, “Dentolina è come un controllore del traffico aereo, gestisce il
dentino di ogni bambino, in ogni paese”.
“Per molto tempo, Dentolina è stata, concettualmente, uno dei personaggi più delicati da
realizzare”, dice Ramsey. “Ma abbiamo approntato alcuni test preventivi, con gli animatori, e
insieme alla voce di Isla, abbiamo ottenuto Dentolina. Isla è una grande attrice comica. Ha
inoltre interpretato con cura delle scene altamente emotive, con perfetto equilibrio tra durezza e
vulnerabilità, da cui traspare realmente quanto, per lei, sia importante il suo lavoro”.
Considerando che per chiunque sarebbe impossibile far star zitta Dentolina per un
minuto, Sandman, detto Sandy, non dice mai una parola. L’architetto e portatore di sogni buoni,
“colui che libera la vostra immaginazione, e durante la notte lascia scatenare ogni possibile
fantasia”, dice Ramsey, non ha altrettanto bisogno di usare le parole.
“È bello avere un personaggio simile che si troverà nell’occhio del ciclone”, aggiunge
Ramsey. “Sandy alla fine sarà un personaggio centrale in molte scene. Seppur non pronunci
mai una sola parola, racchiude un'enorme energia, sia per quanto riguarda il suo compito nella
storia, che il suo ruolo di guardiano nel gruppo delle Leggende. La sua abilità, il potere dei
sogni, e tra le più forti”.
“Comunica con i sogni, visibili sopra la sua testa”, spiega Steinberg. “È come il Buddha. È
molto dolce, calmo e sereno, seppur anche lui possieda un altro lato del suo carattere, e lo usi
nel momento in cui deve difendersi, o difendere gli adorati bambini. È in realtà un guerriero
feroce, che come Yoda di “Guerre Stellari”, esprime le sue potenzialità nel momento del
bisogno. Egli può usare la sabbia per creare e controllare qualsiasi oggetto di cui necessiti, e di
solito riesce a vincere ogni combattimento in cui è coinvolto”.
Le Leggende sono state convocate, l’Uomo nella Luna splende su di essi e porta loro una
notizia sorprendente.
Per
sconfiggere l’Uomo Nero, avranno bisogno
dell’aiuto da
un’improbabile ed inattesa fonte: Jack Frost.
“Sanno che Jack è un piantagrane, in quanto un ragazzo estremamente immaturo”, dice
Ramsey, “e lo è realmente, almeno in apparenza. Jack è un vecchio burlone di 300 anni,
intrappolato nel corpo di un diciassettenne, e possiede il potere di creare freddo, vento e neve.
Felicissimo quando riesce a seminare il caos, controllando e gestendo l’inverno con un
semplice tocco, per lui, un giorno di successo si misura dal numero di palle di neve che è
riuscito a lanciare, da quante finestre è riuscito ad appannare e da quante scuole sono state
chiuse, dopo che le autorità hanno emanato il pericolo neve. Non ha responsabilità, nessuno da
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cui dipendere e, in definitiva, almeno nella sua mente, nessuno scopo”.
“Tutto ciò lo infastidisce”, dice Ramsey. “Oltre a sapere che il suo nome è Jack Frost, non
sa nient’altro di sé tesso, tanto meno riesce ad immaginare il suo scopo nel mondo. A
peggiorare le cose, nessuno riesce a vederlo e, a differenza delle Leggende, nessuno crede
nella sua esistenza, per questo è un solitario e un outsider”.
Per interpretare il personaggio di Jack, Ramsey e la squadra delle “Leggende” sapevano
di dover trovare un attore che potesse dimostrare doti e convinzioni da leader, in diversi modi, le
“Leggende” alla fine sono la storia di Jack. Ma chi poteva risultare anche giocoso e vulnerabile,
oltre ad esprimere la variegata gamma di emozioni che Jack prova nel film? Trovarono quanto
stavano cercando nell’attore Chris Pine.
“Ci è piaciuto Chris in ‘Star Trek’”, dice Ramsey. È emozionante e intelligente. Riesce a
bucare lo schermo. Ha un luccichio negli occhi che traspare dalla sua voce. È un protagonista
dotato di enorme energia, carisma e un fine senso dell’umorismo, tutte qualità che possiede
anche Jack Frost”.
Da parte sua, Pine è riuscito a immedesimarsi perfettamente nel ruolo di Jack e nella sua
situazione.
“Uno dei viaggi, raccontati in questo film, parla di come Jack riesca a trovare una casa,
un gruppo di amici e la sua funzione”, dice. “Jack sarà coinvolto in battaglie di palle di neve,
cercando in tutti i modi di far divertire i ragazzi e i bambini, ma vorrebbe disperatamente che
loro sapessero che c’è lui dietro quel gioco, e che lui è la ragione per la quale si stanno tanto
divertendo. La richiesta di Jack – di poter interagire con gli altri e capire il suo ruolo sulla terra è molto umana”.
PERSONAGGI LEGGENDARI RICHIEDONO ARTISTI LEGGENDARI…
William Joyce ha avuto molte fonti di ispirazione mentre creava la sua serie di libri.
“Le storie personali di questi personaggi non hanno, per molti versi, risposta, sono stato
in grado di prendere spunto da altre mitologie - greche, romane, fiabe e Tarzan – e combinarle
poi insieme, in modo che si adattassero perfettamente ad ogni storia”, ricorda.
I disegni definitivi che hanno dato vita a quelle storie erano così complessi, elaborati e dal
forte impatto visivo, da fornire un superlativo trampolino di lancio per l’intero progetto. “Tutto nel
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film è stato ispirato dall’originale mitologia di Will Joyce, che è fantastica, magica e potente”,
dice lo scenografo Patrick Hanenberger, ed è stato comunque importante per i realizzatori delle
“Leggende” ottenere un proprio aspetto, separato dalla sua controparte letteraria.
Hanenberger, che è entrato in DreamWorks Animation nel 2004 come visual
developement artist (“La Gang Del Bosco”, “Bee Movie”, “Mostri contro Alieni”) e più tardi come
direttore artistico per lo speciale TV, “Monsters vs. Aliens: Mutant Pumpkins from Outer Space”,
prima del suo attuale ruolo nelle “Leggende”, osserva, “Visto che tutta la storia nel film si basa
sul potere della fede e della speranza, il pubblico ha estremamente bisogno di credere nella
veridicità di questi personaggi”, dice. “Questo ci ha limitato in alcune scelte stilistiche che
avremmo voluto compiere. Ma se avessimo scelto qualcosa di troppo scandaloso o
stravagante, il pubblico non sarebbe riuscito a relazionarsi ad esso facilmente. E, se fosse
stato troppo realistico, non sarebbe stato più un film d’animazione. Per noi, la sfida più grande è
stata trovare il giusto equilibrio: È un film d’animazione che sembra il più reale possibile”.
Un passo in questa direzione è rappresentato dal lavoro svolto sulle carnagioni dei
personaggi, umani e non-umani.
“Il modo in cui abbiamo trattato la pelle dei personaggi nelle “Leggende” è stato
innovativo per la DreamWorks Animation”, dice la produttrice Nancy Bernstein. “Il nostro
dipartimento R&D ha lavorato con una squadra che in precedenza aveva collaborato con lo
studio di Stan Winston, e insieme l'hanno realizzata come se si trattasse di pelle protesica,
lavorando su diversi strati. Questo ha portato ad una maggiore trasparenza, avvicinandosi molto
al modo in cui la pelle reagisce alla luce. In passato, la luce sarebbe stata riflessa dalla pelle, e
non assorbita. Adesso abbiamo ottenuto maggiore controllo sull’aspetto dei personaggi e su
come la loro pelle risulti durante diversi movimenti. Siamo stati inoltre capaci di inserire elementi
particolari come le pieghe del viso”.
Un’altra sfida per i realizzatori è stato creare sei differenti ambienti originali - uno per
ogni Leggenda e uno per Pitch, l’Uomo Nero - che riflettessero le personalità di ogni
personaggio, ma che rispondessero anche ad esigenze di armonia del film.
“Ogni ambiente è caratteristico, ma ci siamo assicurati anche che lo stile originale di Will
Joyce fosse sempre presente”, dice Hanenberger. “Volevamo che ognuna delle Leggende si
differenziasse attraverso stili e colori propri. Per esempio, nel mondo di Babbo Natale, troviamo
molti blu, caldi e freddi, molti rossi e grigi, e molto rosso-cremisi per Babbo Natale in persona;
nel mondo di Dentolina c’è molto color lavanda, salmone e pesca, accentuati dall’iridescenza
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Le 5 Leggende – Pressbook italiano
turchese di Dentolina stessa. Per le gamme di colori ci siamo ispirati ad illustrazioni di libri per
ragazzi di fine secolo, fatte a matita e acquerello, perché evocavano un senso di nostalgia”.
“Abbiamo anche sentito il bisogno di ricreare sei ambienti differenti per apportare al film
un appeal internazionale”, continua. “Non volevamo che la storia si svolgesse in un posto di
fantasia, che nessuno avrebbe riconosciuto. Non poteva essere nello spazio, non poteva
essere su un altro pianeta che non fosse la terra”.
Non a caso, i realizzatori si sono ispirati a luoghi reali.
“Dal momento che Babbo Natale è un guerriero cosacco, abbiamo preso in
considerazione l’architettura russa, come il Cremlino”, dice il direttore artistico Max Boas. “La
sua casa al Polo Nord è una gigantesca fortezza in legno. Essendo un entusiasta, indomabile,
ragazzo selvaggio, abbiamo optato per un’architettura molto forte e virile. La sua casa è
costruita da pezzi di legno ad incastro, un po' come il gioco Tetris. Non ci sono né colla né
chiodi, è solo legno incastrato come in un grande puzzle”.
Per il palazzo di Dentolina, che si trova nel Sud-est asiatico, i realizzatori hanno preso
spunto dall’architettura tailandese.
“Si ispira molto agli uccelli, ci sono elementi decorativi formati da ali e becchi”, dice Boas.
“Dentolina è incredibilmente complessa ed è una comunicatrice estremamente veloce. Dal
momento che lei si occupa di archiviare i dentini da latte di tutta l’umanità, quasi come fosse
una bibliotecaria, volevamo che il suo ambiente sembrasse una sorta di biblioteca”, dice. “Ci
sono tonnellate di dettagli ovunque: sculture, mosaici e murales, perché è tutta una questione di
comunicazione e informazione visiva. È l’ambiente, visivamente, più travolgente di tutti, proprio
perché è strettamente legato alla sua personalità”.
“Il suo palazzo è costituito da gigantesche colonne, che rappresentano i continenti del
mondo”, continua. “Nell’ambito di questi continenti ci sono degli anelli, organizzati per paese,
regione, città, via e casa dei bambini, e all’interno di tutto questo troviamo milioni di piccole
scatole in cui le Fatine conservano i dentini. È tutto organizzato, colorato e molto, molto bello”.
La prigione oscura dell’Uomo Nero, nasce dall’architettura veneziana classica e, infatti, il
team di realizzatori ha posto questo suo regno proprio sotto Venezia, in Italia.
“Pensate ad un antico palazzo, affondato nel mare e circondato da fango e roccia”, dice
Boas. “Questa è la dimora di Pitch. Tutti i suoi luoghi sono spigolosi e ci si sente come dopo la
caduta da un dirupo in un abisso. Inoltre, possiede degli elementi simili a quelli delle Leggende,
ma dalle proprietà negative. Per esempio, c'è un globo, simile a quello di Babbo Natale, per
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Le 5 Leggende – Pressbook Italiano
tenere d'occhio la fiducia dei bambini del mondo, ma è di colore grigio-nero”.
In completo contrasto con i palazzi architettonicamente significativi di Babbo Natale,
Dentolina e dell’Uomo Nero, la casa-giardino di Calmoniglio è un’oasi sotterranea da cui ha
origine ogni forma di vita. Lui vive lì, insieme a delle giganti uova sentinella, antiche sculture
rocciose che prendono vita quando degli invasori cercano di introdursi, così come le uova
magiche, che, su ordine di Calmoniglio, marciano su piccoli piedi in giro per il mondo,
diventando poi le tanto bramate uova che i bambini cercano durante le caccie al tesoro
pasquali.
“L’ambiente
di
Calmoniglio
è
molto
singolare”,
dice
Hanenberger.
“Si
tratta
fondamentalmente di rocce, erba e alberi, ma si adatta perfettamente alla sua personalità e
riflette ciò di cui lui si occupa, cioè, proteggere la natura. Dal momento che la sua casa è il
luogo in cui nasce la natura, abbiamo progettato un ambiente che sembrasse un santuario, solo
dopo aver compiuto attente ricerche su antichi templi, spiriti della foresta, geroglifici e sculture
antiche. È poco presente nel film, ma posso dire che si tratta del mio mondo preferito”.
Per portare ogni notte i sogni nel mondo, Sandy non necessita di una casa tanto
elaborata. Vive su una ‘Nuvola Sogno’, tra il giorno e la notte, e si sposta al tramonto.
“Penso a lui mentre naviga nell’oceano di nuvole”, dice Hanenberger. “Se foste in volo
sulla East Coast al tramonto, e vedeste l’ultimo raggio di sole colpire una nuvola, dovreste
cercare Sandy nel cielo, perché è proprio lì che dovrebbe essere”.
E poi c’è Jack Frost. È un vagabondo sulla terra e, a differenza delle Leggende o di Pitch,
non ha un vero e proprio posto chiamato casa - anche se qualcosa lo spinge a tornare sempre
in una piccola cittadina: Burgess in Pennsylvania.
“Jack sente una magica connessione con quella città, ma non ne conosce il motivo”, dice
Hanenberger.
I filmmakers hanno intenzionalmente creato forte contrasto visivo tra la cittadina
americana e i regni delle Leggende.
“Per rendere terrena la location di Jack, abbiamo usato un tipo di architettura molto
normale in modo che, quando il pubblico vedrà i vari regni delle Leggende, resterà senza fiato”,
afferma Boas.
Visionando le scene ambientate a Burgess, Ramsey dice, “Volevamo che si vedesse una
certa grana nel risultato. Volevamo che si percepisse l’atmosfera. Non volevamo che quanto
realizzato sembrasse una cartolina di Natale”.
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Le 5 Leggende – Pressbook italiano
La squadra delle “Leggende” ha deciso di utilizzare il Tru 3D - standard in tutti i film
DreamWorks Animation - in un modo organico, che fosse funzionale alla storia, e non come una
bravata o un ripensamento.
“L’uso del 3D non è mai stato contemplato come un accessorio, mai”, osserva il
produttore Del Toro. “Volevamo creare un mondo che fosse differente da ogni altro film
d’animazione 3D visto prima. Con questo film abbiamo corso molti rischi, comunque superati
egregiamente sotto molti aspetti: consistenza, colore, illuminazione e fotografia”.
“Il 3D è parte integrante del processo”, spiega il produttore Bernstein, “Il nostro obiettivo
era usarlo come uno strumento per migliorare la narrazione della storia. Fin dall’inizio abbiamo
calcolato ogni aspetto in relazione all’aspetto stereoscopico. Ogni decisione, sia che si trattasse
della posizione della camera e il suo movimento, dell’animazione o delle luci, veniva presa dopo
aver esaminato il lavoro 3D”.
“Pensavamo costantemente al 3D durante la progettazione e la
produzione”, concorda
Hanenberger, “creare spazi che fossero interessanti in 3D, cercando il ritmo giusto della storia:
Come poter collegare perfettamente questi set con il 3D e il film nel suo complesso”?
“La sfida, sempre presente in un film 3D, è rappresentata dal come assimilare gli effetti
speciali alla storia, sempre tenendo presente il modo in cui il 3D potrebbe rafforzarla”, spiega il
consulente visivo Roger Deakins. “Questo film possiede una fortissima componente magica e
meravigliosa, e il 3D è una parte molto importante in essa”.
Aggiunge Del Toro: “Jeffrey Katzenberg è un fervente sostenitore dell’animazione come
mezzo per raccontare grandi storie attraverso grandi tele. Ha una speciale visione per il 3D, per
l’ampiezza e la portata dei film. Le storie che raccontiamo sono destinate ad essere raccontate
con grandi mezzi. Non sono pensate per il piccolo schermo, perché abbiamo vasti panorami,
grandi momenti e personaggi immensi. Ma, allo stesso tempo, vi sono anche dei momenti di
grazia, intimità e relazioni che sono comunque al di là di quanto ogni film live-action potrebbe
descrivere. Non avevamo intenzione di emulare nessun altro film, tendiamo semplicemente a
sfruttare al massimo ogni mezzo a nostra disposizione”.
“Questo è il più grande e il più drammatico film mai realizzato dalla DreamWorks
Animation”, dice Hanenberger. “È una gigantesca ed epica storia che aveva bisogno di essere
supportata da gigantesche ed epiche immagini. Dovevamo rendere giustizia ad una storia tanto
potente”.
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Le 5 Leggende – Pressbook Italiano
“Spesso alcuni film live-action si sentono chiamare ‘stravaganze da effetti speciali’”. Dice
Bernstein, “Le “Leggende” è, visivamente, tanto complesso quanto quei film. Credo che ciò che
rende diverso il nostro film è l’uso artistico di alcuni effetti speciali nello sviluppo dei personaggi;
gli effetti sono perfettamente integrati nei nostri personaggi e aiutano nella definizione delle loro
personalità. Il potere che Jack Frost ha sul vento e sul gelo riflette il suo stato d’animo. La
creazione dei sogni da parte di Sandy mostra quanto in realtà sia giocoso e gentile. Pitch,
l’Uomo Nero, è in grado di corrompere i sogni e trasformarli in personaggi da incubo, che sono
letteralmente una combinazione tra effetti visivi e pura animazione. Siamo stati molto attenti nel
trovare un equilibrio in cui le immagini supportassero i personaggi e non sopraffacessero la
storia”.
…E MUSICA LEGGENDARIA AD AVVOLGERLI
Il ruolo che le musiche svolgono nelle “Leggende” non può essere sottovalutato. I
filmmakers sapevano di avere bisogno di temi eroici e imponenti quanto la storia stessa.
Quando si è trattato di cercare il compositore giusto, il quattro volte nominato agli Academy
Award, Alexandre Desplat (“Il Discorso del Re”, “Fantastic Mr. Fox”) era l’unico nome che la
squadra delle “Leggende” avesse in mente.
“C’è più musica nelle “Leggende” di quanto mediamente se ne incontra in un film liveaction, dice Desplat, che ha diretto la London Symphony Orchestra nelle registrazioni delle sue
composizioni. “In pratica, corre attraverso tutto il film.
L’obiettivo delle partiture, principalmente sinfoniche, anche se in alcune figurano
sassofono e un fantastico cembalo, era sottolineare ogni momento di gioia, di tristezza e
interiorità, in modo da aiutare il pubblico nell’immersione totale attraverso i personaggi e i loro
mondi”.
“Abbiamo incontrato per la prima volta Alexandre più di due anni fa, e da allora ha iniziato
a scrivere le musiche, essendo a conoscenza della storia e dei
personaggi, così come erano”, dice Steinberg. “Penso che quello che abbiamo cercato di fare,
attraverso la musica, sia stato mettere in evidenza ogni momento di gioia e ogni sentimento del
film, per avvicinarci ai personaggi, ci immergiamo con loro nei loro mondi, tutto risulta ancor più
eccitante, emozionante e reale. Grazie ad Alexandre, la sua musica è diventata un ulteriore
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Le 5 Leggende – Pressbook italiano
personaggio del nostro film. I suoi temi aggiungono ricchezza, tenerezza e umorismo, il tutto a
supporto dei personaggi e della storia”.
Anche Ramsey è entusiasta dei risultati.
“Alexandre ha lavorato alle musiche come una furia per mesi”, dice. “È perfetta. Magica e
divertente, è la corona adatta al nostro film. Prevedo che nessun occhio resterà asciutto in sala,
appena il pubblico ascolterà il risultato”.
LA DOMANDA DI UNA GIOVANE, ALLA FINE RISPOSTA
È stato 14 anni fa, quando la figlia di Will Joyce ha posto quella domanda tanto
innocente: “Non si conoscono”? I filmmakers, anticipando con impazienza l’imminente arrivo del
film nelle sale, riflettono sul proprio lavoro pieno d’amore.
Joyce, per esempio, è in attesa di un pubblico che, uscendo da questa esperienza
cinematografica, ritrovi una nuova speranza e un rinnovato senso di stupore. “Sono felice per
coloro che rivedranno questi personaggi che tutti conoscono molto bene e con i quali sono
cresciuti, in una nuova ed originale eroica veste”, dice, “loro meritano la nostra devozione e la
nostra convinzione, e sono più grandi di quanto mai ci fossimo resi conto”.
Ramsey prevede, “un pubblico mondiale vorrà far parte di tutto questo. C’è avventura e
dramma, ma anche tanto umorismo. Ogni personaggio è davvero divertente, e il loro modo di
prendersi in giro l’un l’altro e di discutere tra loro, o di collaborare insieme alla missione cui sono
stati chiamati, è davvero fonte di grande ispirazione”.
Dice Steinberg, “Entro la fine del film spero che tutti possano comprendere quello che noi
crediamo delle Leggende, e cioè che oltre ad essere gli eroi che tutti si aspettano, potenti e
coraggiosi, sono al tempo stesso deliziosi e legati come dei vecchi amici”.
“Quello che mi stupisce di più vedendo l’ultima immagine scorrere sul grande schermo è
pensare che davvero siamo riusciti a realizzarlo”, dice Hanenberger. “Io la chiamo ‘La magia dei
pixel’. Si crea qualcosa dal nulla. La soddisfazione più gratificante di tutto ciò è vedere un
piccolo disegno sul mio block-notes che alla fine è diventato un’immagine realizzata sullo
schermo, che rappresenta la collaborazione di tutte le persone coinvolte, perché non si
potrebbero realizzare certi film senza una grande quantità di persone intelligenti, dedite ed
estremamente talentuose che collaborano e comunicano per riuscire a realizzare un’impresa
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Le 5 Leggende – Pressbook Italiano
tanto follemente creativa”.
Infine, Joyce contempla quasi due decenni di dedizione alle sue Leggende.
“Per arrivare ad uscire con questi ragazzi, ci ho creduto strenuamente come un bambino,
e mi sono riconnesso con loro… Voglio dire, ora siamo amici! Sapete”? Dice Joyce. “Per tanti, il
sogno da piccoli, è di uscire insieme a Babbo Natale o al Coniglietto di Pasqua, per riuscire a
vedere in che modo fanno quello che fanno. Questo è il mio lavoro. Questo è quello che sono
riuscito a fare scrivendo i miei libri e lo vedrete in questo film. Quando ero bambino, anche io,
sarei voluto uscire con loro e pensavo che fossero i ragazzi più ‘cool’ del mondo. Cosa avrei
potuto desiderare di più”?
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Le 5 Leggende – Pressbook italiano
Il Cast
Il premiato attore Alec Baldwin (Babbo Natale) ha iniziato la sua prolifica carriera in
televisione, in serie di successo come “Hotel” e “Knot’s Landing” prima di ottenere ruoli a
Broadway e nei film. I suoi credits cinematografici includono “Caccia a Ottobre Rosso” di John
McTiernan, “Americani”, scritto da David Mamet, “The Departed”, di Martin Scorsese, e “È
complicato ” di Nancy Meyers, tra gli altri. Nel 2004, Baldwin ha ricevuto un Academy Award per
il suo ruolo in “The Cooler”. Nel 2008, ha prestato la sua voce nel film della DreamWorks
Animation “Madagascar 2”. Dal 2006, Baldwin interpreta il carismatico ruolo di Jack Donaghy
nella serie televisiva della NBC “30 Rock”, personaggio che gli ha portato due Emmy Awards e
sei Screen Actors Guild Awards. Tra i suoi ruoli a Broadway anche quello che nel 1992, lo ha
portato a ricevere una nomination ai Tony Award in “A Streetcar Named Desire”.
Baldwin è diplomato, classe 1994, alla Tisch School of the Arts ed ha ricevuto un
dottorato onorario nel 2010.
È anche il presentatore radiofonico e membro del consiglio della New York Philharmonic.
Jude Law (L’Uomo Nero, Pitch) è considerato uno dei più talentuosi attori inglesi, con
una numerosa serie di film e rappresentazioni teatrali al suo attivo.
Nel Novembre del 2012, Law apparirà accanto a Keira Knightley in “Anna Karenina” di
Joe Wright. L’anno scorso, si è riunito con Guy Ritchie e Robert Downey Jr., per “Sherlock
Holmes: Gioco d’Ombre”, riprendendo il suo ruolo nel campione d’incassi “Sherlock Holmes”; è
apparso in “Contagion”, di Steven Soderbergh, accanto a Matt Damon, Gwyneth Paltrow, e
Kate Winslet ed ha recitato in “360” di Fernando Meirelles, con Rachel Weisz e Anthony
Hopkins. Recentemente ha recitato nel West End, in “Anna Christie”, ottenedo critiche
entusiastiche.
Nel 2009, Law ha recitato nel ruolo protagonista della produzione Donmar Warehouse
dell’ “Amleto” di Shakespeare, prima nel West End di Londra e poi a Broadway, per il cui ruolo
ottenne la sua seconda nomination ai Tony.
Per il grande schermo, Law è stato conosciuto dal grande pubblico per la prima volta, nel
ruolo dell’amante di Oscar Wilde, Lord Alfred Douglas, nel film del 1997 “Wilde”, per il quale ha
vinto un Evening Standard British Film Award.
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Le 5 Leggende – Pressbook Italiano
Successivamente è stato acclamato a livello internazionale per il suo lavoro nel film di
Anthony Minghella “Il Talento di Mr. Ripley.” La performance di Law nel ruolo del ricco e cinico
giovane Dickie Greenleaf gli ha fatto ottenere le candidature sia all’Oscar® che al Golden
Globe, e gli è valso un BAFTA Award come Miglior Attore non protagonista.
Law successivamente ha ottenuto le candidature all’Oscar®, al Golden Globe ed al
BAFTA Award, come Miglior Attore in un ruolo da protagonista, per la sua parte nel film del
2003 sulla guerra civile “Ritorno a Cold Mountain”, diretto anche questo da Minghella. Inoltre, è
stato candidato al Golden Globe per il suo ruolo nel film di Steven Spielberg “A.I. Intelligenza
Artificiale”.
Nel 2004, Law ha recitato in cinque film diversi, tra cui due per i quali ha
condiviso premi con tutti gli altri attori: il film drammatico e di successo di Mike Nichols, “Closer”,
nel quale recitavano anche Julia Roberts, Clive Owen e Natalie Portman, con cui ha vinto il
National Board of Review Award come Miglior Cast; ed il film biografico di Martin Scorsese “The
Aviator”, per il quale ha condiviso la candidatura allo Screen Actors Guild Award® come
Migliore Interpretazione di Cast. Sempre quell’anno, Law ha recitato in “Alfie”, interpretando il
ruolo protagonista per la regia di Charles Shyer; nel film di David O. Russell “I Heart Huckabees
– Le strane coincidenze della vita”; ed in “Sky Captain and the World of Tomorrow”, che ha
anche prodotto. Inoltre, ha prestato la voce a “Lemony Snicket’s – Una serie di sfortunati
eventi”.
La sua numerosa serie di lavori comprende anche il film di Terry Gilliam “Parnassus –
L’uomo che voleva ingannare il diavolo”; il film di Kenneth Branagh “Sleuth – Gli insospettabili”,
che ha anche prodotto; il primo film in inglese di Wong Kar-wai, “Un Bacio Romantico - My
Blueberry Nights”; la commedia romantica di grande successo di Nancy Meyers “L’amore non
va in vacanza”, con Cameron Diaz, Kate Winslet e Jack Black; il film di Anthony Minghella
“Complicità e sospetti”; il film di Sam Mendes “Era mio padre”, con Tom Hanks e Paul Newman;
il film di Jean-Jacques Annaud “Il Nemico alle Porte”; il film di David Cronenberg “eXistenZ”; il
film di Clint Eastwood “Mezzanotte nel Giardino del Bene e del Male”; e “Gattaca – La porta
dell’universo”, che ha rappresentato il suo debutto americano.
Law ha iniziato la sua carriera in teatro, recitando per il National Youth Theatre all’età di
12 anni. Nel 1994, ha creato il ruolo di Michael nel lavoro di Jean Cocteau “Les Parents
Terribles”, per il quale è stato candidato all’Ian Charleson Award come Miglior attore emergente.
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Le 5 Leggende – Pressbook italiano
L’opera teatrale è stata rinominata “Indiscretions” quando si è trasferita a Broadway, dove Law
ha ricevuto una candidatura ai Tony Award come Miglior Attore non protagonista.
I suoi lavori successivi sempre per il teatro comprendono “`Tis Pity She’s a Whore” al
Young Vic Theatre di Londra ed una performance molto acclamata nel ruolo protagonista
nell’opera di Christopher Marlowe “Dr.Faustus”, entrambi diretti da David Lan.
Law recentemente è stato impegnato in attività di raccolta fondi per la ristrutturazione del
Young Vic Theatre.
Nel 2007, la French Academy ha conferito a Law un César d’Honneur come
riconoscimento per il suo contributo al cinema e per i risultati artistici raggiunti.
Hugh Jackman (Coniglietto di Pasqua, Calmoniglio) è apparso per la prima volta in un
colossal americano nel ruolo di Wolverine, nel primo episodio della franchise degli “X-Men”, un
ruolo che ha ripreso successivamente in “X-Men 2” e “X-Men: conflitto finale”, nel 2006.
Recentemente ha interpretato nuovamente Wolverine in “X-Men le origini – Wolverine”, il
prequel della popolare serie che ha guadagnato 85 milioni di dollari negli Stati Uniti al suo primo
weekend di programmazione nel maggio 2009. Il pubblico vedrà ancora Jackman nello stesso
ruolo nel prossimo capitolo degli “X-Men”, “The Wolverine”, attualmente in produzione in
Australia.
Jackman ha appena concluso le riprese dell’attesissimo film, adattamento del musical
“Les Miserables”, diretto dal regista Premio Oscar, Tom Hooper, nel cast anche Anne Hathaway
e Russel Crowe. Il film uscirà il 25 dicembre negli U.S.A.
L’anno scorso, Jackman era sul grande schermo nel film d’azione della DreamWorks,
“Real Steel”, del regista Shawn Levy, che ha conquistato il box-office per due settimane
consecutive nell’autunno del 2011.
Nell’ottobre del 2011, Jackman, veterano a Broadway, ha fatto il suo ritorno con lo show
“Hugh Jackman-Back on Broadway”. Sostenuto da un’orchestra di 18 elementi, lo show, che in
precedenza era stato allestito a San Francisco e a Toronto, ottenne critiche molto positive, e,
seppur lo show durò fino alla fine dell’anno, l’impegno costante di Jackman a Broadway fu
ripagato duranta la serata dei Tony Awards 2012, nel corso della quale ha ricevuto un premio
speciale dalla commissione amministrativa dei Tony Awards, riconoscimento al suo impegno
nello spettacolo e nelle cause umanitarie.
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Il 22 febbraio 2009, Jackman ha avuto l’onore di presentare l’81° Serata di Premiazione
degli Oscar®. Live dal Kodak Theater, Jackson ha incantato il pubblico con la sua presenza e
professionalità, contribuendo a raggiungere il 13% in più di share rispetto all’anno precedente,
un vero e proprio successo per la ABC, che trasmette il programma in esclusiva. Tuttavia
Jackman aveva già avuto un’esperienza di conduzione perché dal 2003 al 2005, per tre anni
consecutivi, ha presentato la serata di premiazione dei Tony Awards®, aggiudicandosi un
Emmy® Award per la conduzione della 58° Edizione nel 2004, e una nomination nel 2005.
All’inizio del 2008, Jackman è apparso nel film della 20th Century Fox “Sex List –
Omicidio a Tre”, al fianco di Ewan McGregor, un film ‘dark’ che tratta la misteriosa scomparsa di
una donna e una rapina multimiliardaria.
Alla fine del 2008, Jackman è apparso nel romantico film d’azione “Australia,” diretto da
Baz Luhrmann. Il film, ambientato nell’Australia del Nord prima della Seconda Guerra Mondiale,
vede Jackman nei panni di un ruvido mandriano che accompagna un’aristocratica inglese
(interpretata da Nicole Kidman) e i suoi 2000 pezzi di bestiame, in un lungo viaggio attraverso le
zone accidentate di questo vasto paese, in cui i due si troveranno coinvolti nel bombardamento
giapponese di Darwin.
Jackman è stato inoltre il protagonista per Darren Aronofsky di “The Fountain – L’Albero
della Vita”, di “The Prestige” di Christopher Nolan e di “Scoop” di Woody Allen. Ha inoltre
doppiato due personaggi animati in “Happy Feet” e “Giù per il tubo”. Altri film in cui ha
interpretato ruoli importanti sono: “Qualcuno come te, “Codice: swordfish”, “Van Helsing” e
“Kate & Leopold”, che gli è valso una candidatura al Golden Globe® nel 2002.
Per il suo ritratto del cantautore degli anni ‘70 Peter Allen in “The Boy From Oz”, Jackman
ha ricevuto il Tony Award® 2004 come Migliore Attore in un Musical; è stato inoltre insignito del
Drama Desk Award, del Drama League Award, dell’Outer Critics Circle e del Theatre World
Award.
Precedenti lavori teatrali di Jackson comprendono: “Carousel” alla Carnegie Hall,
“Oklahoma!” al National Theater di Londra (nomination all’Olivier Award), “Sunset Boulevard”
(che gli è valso un Mo Award, l’equivalente australiano del Tony Award®) e “Beauty and the
Beast” della Disney (nomination al Mo Award).
Jackman ha iniziato la sua carriera in Australia con i film indipendenti “Paperback Hero” e
“Erskineville Kings”.
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Chris Pine (Jack Frost) si è imposto fra i giovani attori più sexy di Hollywood, attualmente
sta girando “Jack Ryan”, in uscita nel dicembre 2013, in cui interpreta l’eroe d’azione di Tom
Clancy, in precedenza portato sul grande schermo da Alec Baldwin, Harrison Ford e Ben Afflek.
Più recentemente, Pine era accanto a Michelle Pfeiffer, Elizabeth Banks e Olivia Wilde nel film
drammatico della Tochstone Pictures, “Welcome to People” ed è stato co-protagonista, accanto
a Reese Witherspoon e Tom Hardy nella commedia della 20th Century Fox, “A Prova di Spia”.
Precedentemente, Pine è apparso nel film della 20th Century Fox “Unstoppable – Fuori
Controllo”, per la regia di Tony Scott, co-interpretato da Denzel Washington.
Nel 2009 Pine ha recitato la parte del Capitano James T. Kirk nel film campione di incassi
della Paramount “Star Trek”, del regista J. J. Abrams. Il film racconta i primi giorni del Capitano
Kirk e del suo equipaggio sulla USS Enterprise. Riprenderà lo stesso ruolo nei prossimi due
sequel della franchise.
Altri film di Pine comprendono “Carriers – Contagio Letale” della Paramount Vantage,
l’istruttivo film animato “Quantum Quest: A Cassini Space Odyssey”, “Bottle Shock” dello
scrittore-regista Randall Miller, il film indipendente “Un Amore alle Corde” dello scrittore-regista
Ryan Craig, il crudo dramma di Joe Carnahan “Smokin’ Aces” per la Working Title Films e
Universal Pictures, “Appuntamento al Buio”, co-interpretato da Eddie Kaye Thomas e Jane
Seymour, la commedia romantica della Fox/New Regency “Baciati dalla Sfortuna” al fianco di
Lindsay Lohan e “Principe azzurro cercasi” con Anne Hathaway.
A teatro, Pine ha recentemente recitato nello spettacolo di Martin McDonagh “The
Lieutenant of Inishmore” al Mark Taper Forum di Los Angeles. In una recensione su Variety,
Bob Verini ha definito la performance di Pine “spettacolare” sottolineando come “il pubblico di
‘Inishmore’ abbia assistito alla nascita di una promettente carriera teatrale”. Nel marzo 2011
Chris è stato premiato come Migliore Protagonista dalla LA Drama Critics Circle.
Pine è stato elogiato dalla critica e candidato all’Ovation Award 2009 per la sua
performance nel dramma “Farragut North”, accanto a Chris Noth alla Geffen Playhouse di Los
Angeles. Altri suoi credits teatrali includono lo spettacolo di Neil LaBute “Fat Pig”, in scena al
Geffen Playhouse, e “The Atheist”, un one-man show presentato ad Off-Broadway.
Pine si è laureato in Inglese presso la University of California, a Berkeley, e ha studiato
recitazione all’American Conservatory Theater e alla University of Leeds, in Inghilterra. Il suo
ricco lavoro teatrale comprende performance nelle produzioni di “Our Town”, “American
Buffalo”, “No Exit”, “Waiting for Godot” e “Orestes”.
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I genitori di Pine sono gli attori Gwynne Gilford e Robert Pine. Sua nonna, Anne Gwynne,
era un’attrice di cinema negli anni ’30 e ‘40.
Isla Fisher (Fata del Dentino, Dentolina) Ha recentemente terminato il suo lavoro in “The
Great Gatsby”, adattamento 3D di Buz Luhrmann, del classico romanzo di F. Scott Fitzgerald, in
cui recita accanto a Leonardo Di Caprio, Carey Mulligan e Tobey Maguire, così come la
commedia “The Wedding Party”, scritto e diretto da Leslye Headland e interpretato accanto a
Kirsten Dunst e Lizzy Caplan, presentato al Sundance Film Festival del 2012. Fisher ha
recentemente completato “Now You See Me”, un thriller indipendente con Mark Ruffalo, Jesse
Eisenberg, Woody Harrelson, Melanie Laurent e Morgan Freeman. Fisher ha inoltre varie
commedie in sviluppo alla Universal, incluse “Cookie Queen”, in cui è anche produttrice,
“Desperados” e “Life Coach”.
Isla Fisher è nota al grande pubblico soprattutto per la sua interpretazione, nel
blockbuster “Due Single a Nozze” accanto a Vince Vaughn. Altri suoi credits cinematografici
includono il lungometraggio animato di Gore Verbinski “Rango” accanto a Johnny Depp; “Ladri
di Cadaveri - Burke & Hare” di John Landis con Simon Pegge Andy Serkis; “I Love Shopping”
per la Disney, l’adattamento cinematografico del romanzo best-seller di Sophie Kinsella;
“Certamente, forse”, commedia romantica con Ryan Reynolds; il successo di critica “Sguardo
nel Vuoto” scritto e diretto da Scott Frank, con Joseph Gordon-Levitt e Jeff Daniels; “Ortone e il
Mondo dei Chi” con Jim Carrey e Steve Carrell; la commedia “Hot Rod – Uno Svitato in Moto”
con Andy Samberg; “Matrimonio per sbaglio” con Jason Biggs, scritto e diretto da Michael Ian
Black; “Le Strane Coincidenze della Vita” di David O. Russell e “Scooby-Doo”. Ha anche
recitato nella serie televisiva “Pilot Season”, con David Cross, Andy Dick e Sarah Silverman.
Nata in Medio Oriente, la famiglia di Fisher si è trasferita a Perth, nell’Australia
occidentale, quando lei era piccola. A nove anni, Fisher appariva già negli spot pubblicitari
trasmessi dalla televisione australiana. È poi diventata famosa per il ruolo di “Shannon Reed”
nella soap “Home & Away”, che ha anche lanciato Guy Pearce, Naomi Watts e Heath Ledger.
Durante le riprese di “Home & Away” ha pubblicato due romanzi per teenager.
Dakota Goyo (Jamie Bennett) viene da Toronto, Canada. In giovane età, Goyo ha
scoperto il gusto per la recitazione e l’esibizione davanti la macchina da presa. Questa
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passione, unita all’estrema etica per il lavoro di Dakota, oltre ad un naturale talento recitativo, gli
ha aperto le porte verso una fiorente carriera cinematografica fin dall’età di 11 anni.
Goyo ha recentemente concluso le risprese di “Noè” di Darren Aronofky, in Islanda, in cui
interpreta la versione giovane del personaggio protagonista, interpretato da Russell Crowe.
Attualmente sta girando per la Dimension Films, “Dark Skies”, accanto a Keri Russell.
Nel 2011, Goyo ha recitato accanto a Hugh Jackman nella produzione DreamWorks,
“Real Steel”, del regista Shawn Levy e sotto la produzione esecutiva di Steven Spielberg. Ha
inoltre interpretato il “Giovane Thor” accanto a Anthony Hopkins nel successo della
Paramount/Marvel “Thor”, diretto da Kenneth Branagh.
Altri credits cinematografici di Goyo includono “Resurrecting the Champ”, con Josh
Hartnett e Samuel L. Jackson, “Emotional Arithmetic”, accanto a Susan Sarandon, e
“Defendor”, accanto a Woody Harrelson e Kat Dennings.
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Le 5 Leggende – Pressbook Italiano
I Filmmakers
“Le 5 Leggende” rappresenta per Peter Ramsey (Regista) l’esordio alla regia di un
lungometraggio, dopo aver diretto, con successo, lo speciale Tv di Halloween della
DreamWorks Animation, “Monsters vs. Aliens: Mutant Pumpkins from Outer Space.” Questo
progetto è arrivato in seguito al film d’animazione, “Mostri contro Alieni”, in cui Ramsey era a
Capo della Storia. Alla DreamWorks Animation, Ramsey è anche stato artista della storia in
“Shrek Terzo” e artista dello story board in “Shark Tale”.
Prima di entrare alla DreamWorks Animation nel 2004, il talento di Ramsey come
storyboard artist era già noto, avendo lavorato su diversi film live-action, come “Il Ladro di
Orchidee”, “Minority Report”, “A.I. Intelligenza Artificiale”, “Cast Away”, “Il Grinch”, “Fight Club”,
“Godzilla”, “Men in Black”, “Independence Day”, “Batman Forever”, “Cuori Ribelli”, “Fuoco
assassino”, e “Predator 2”, tra gli altri.
Le abilità nella regia di Ramsey sono state affinate rapidamente, lavorando come regista
delle seconde unità in film live-action come “Godzilla”, “Tank Girl”, “L’Università dell’Odio”, e
“Poetic Justice”.
Essendo cresciuto a Crenshaw, Ramsey si può definire un residente di lunga data di Los
Angeles, California. Diplomato alla Palisades High School ha poi frequentato la University of
California, Los Angeles (UCLA).
Dopo una lunga carriera nella produzione e nello sviluppo di film live-action, Christina
Steinberg (Produttore) è entrata alla DreamWorks Animation nel 2005 per produrre la prima
commedia animata al computer di Jerry Seinfeld, “Bee Movie”, ed ha ricevuto una nomination
come Producer of the Year dalla Producers Guild of America.
Prima di entrare in DreamWorks, Steinberg era nella Junction Entertainment, una
compagnia di produzione che lei stessa fondò nel 1998 insieme al regista Jon Turteltaub.
Insieme, hanno prodotto una vasta gamma di film, come il blockbuster di Jerry Bruckheimer “Il
Mistero dei Templari”, con Nicolas Cage, per la Disney, “Faccia a Faccia”, con Bruce Willis, e
“Instinct - Istinto Primordiale”, interpretato da Anthony Hopkins. Prima di far squadra con
Turteltaub, Steinberg è stata vice-presidente senior della produzione alla Touchstone Pictures,
dove ha lavorato con talenti chiave della cinematografia, come Robert Redford e Michelle
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Pfeiffer per “Niente Di Personale” del regista Penny Marshall, in “Uno sguardo dal cielo” e con
John Travolta per “Phenomenon”.
Steinberg ha conseguito la laurea presso la Cornell University ed ha iniziato la sua
carriera nel campo dell’editoria, come assistente editor ad Harper’s Bazaar.
Prima di iniziare a lavorare al film DreamWorks Animation, “Le 5 Leggende”, Nancy
Bernstein (Produttore), è stata responsabile di produzione presso il campus DreamWorks
Animation di Glendale, dove supervisionava tutti gli aspetti della produzione. Bernstein è entrata
alla DreamWorks Animation dalla Digital Domain. Mentre era lì, ha guidato la produzione degli
effetti speciali della società nel film Premio Oscar, “Al di la dei sogni” e nel nominato agli
Academy Award® “Io, Robot”. Ha lavorato come produttrice esecutiva degli effetti visivi su oltre
trenta films, inclusi “Il signore degli anelli- La compagnia dell’anello”, “A Beautiful Mind”, e “Aeon
Flux.” Ha inoltre supervisionato la produzione degli effetti visivi in sette film del regista, premio
Oscar®, Ron Howard.
Prima di entrare alla Digital Domain nel 1997, Bernstein ha trascorso 10 anni presso gli
R/GA Digital Studios. Come capo della produzione, era responsabile dei film, degli spot
pubblicitari e dei nuovi media, ed è stata produttrice degli effetti visivi in film come “Nel Centro
del Mirino” e “Last Action Hero”. È stata, inoltre, molto importante nella transizione aziendale
della R/GA dalle immagini ottiche alla produzione digitale.
William Joyce (Produttore Esecutivo) ha ottenuto riconoscimenti in tutto il mondo come
autore, illustratore e leader nel settore dell’animazione digitale. È stato nominato da Newsweek
Magazine come una delle 100 persone da tenere d’occhio nel nuovo millennio ed è stato
riconosciuto come miglior autore della Louisiana nel 2008. È inoltre un artista delle copertine del
The New Yorker ed un membro sia della Producers Guilds of America che della Writers Guilds
of America. I suoi progetti sono stati richiesti, come prodotto, da quasi ogni studio d’animazione
importante, tra cui Disney, Fox/Blue Sky, e DreamWorks. Progetti basati sui suoi lavori sono
stati translati con successo in lungometraggi e in show televisivi, inclusi “Robots”, “I Robinsons,
una famiglia spaziale” e le serie televisive, premiate con l’Emmy Award, “Rolie Polie Olie” e
“George Shrinks”. Joyce ha co-diretto il corto, premiato con l’Academy Award, “The Fantastic
Flying Books of Mr. Morris Lessmore”. È stato inoltre sceneggiatore, produttore e scenografo
per la 20th Century Fox/Blue Sky Studios, per il film “Epic”, basato sul suo libro “The Leaf Men”.
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David
Lindsay-Abaire
(Sceneggiatore)
sceneggiatore, paroliere e librettista.
è
un
drammaturgo
Premio
Pulitzer,
La sua opera più recente, Good People, è stata
presentata a Broadway la scorsa stagione, ed è stata premiata nel 2011 con il New York Drama
Critics Circle Award per Best Play, con il The Horton Foote Prize, il The Edgerton Foundation
New American Play Award, e con due nominations ai Tony. La Theater Communications Group
ha recentemente nominato David come il drammaturgo americano più prodotto nella stagione
2012-13, e Good People come l’opera più rappresentata. La sua opera precedente, Rabbit Hole
ha ricevuto il Premio Pulitzer per Drama, cinque nomination ai Tony, e uno Spirit of America
Award. David è stato nominato per un Grammy Award e due Tonys per il suo lavoro in Shrek
The Musical: Best Score, e Best Book of a Musical. Prima di ciò, David ha ricevuto il Kleban
Award come il più promettente paroliere musicale americano di teatro. Altri suoi spettacoli
includono Fuddy Meers, Kimberly Akimbo, Wonder of the World e A Devil Inside, tra gli altri. In
aggiunta al suo lavoro per il teatro, credits cinematografici di David includono il suo adattamento
di Rabbit Hole (con Nicole Kidman – Nominato agli Oscar), oltre che l’imminente e atteso film
d’animazione “Le 5 Leggende” (Dreamworks).
Da quando ha vinto il Premio della Critica al Festival di Cannes 1993 e nove Oscar
Messicani per il suo primo film, la co-produzione USA-Messico “Cronos”, Guillermo del Toro
(Produttore Esecutivo) si è affermato come uno tra i più ammirati e ricercati scrittori-registi
internazionali.
Del Toro ha costruito la sua carriera muovendosi tra film indipendenti, film in lingua
spagnola e produzioni ad altissimo budget. Suoi film includono “Mimic”, “The Devil’s Backbone”,
“Blade 2”, “Hellboy” e il suo sequel, “Hellboy 2: The Golden Army”.
Il suo film del 2006 “Il Labirinto Del Fauno” ha ricevuto sei nomination agli Oscar® (tra
cui Miglior Film Straniero e Miglior Sceneggiatura Originale per Del Toro) e ne ha vinti tre. Ha
anche vinto nove Ariel Awards (tra cui Miglior Regia per Del Toro) - di dodici nomination - tre
BAFTA (incluso Miglior Film Straniero) e sette Goya Awards – di 13 nomination - (incluso
Miglior Sceneggiatura per Del Toro). Inoltre, “Il Labirinto Del Fauno” ha ricevuto premi della
critica a Boston, Los Angeles e New York, ed è stato selezionato dalla National Society of Film
Critics come miglior film dell’anno. Ha anche ricevuto una nomination ai Golden Globe per
Miglior Film Straniero. E’ attualmente il film in lingua spagnola che ha incassato di più di tutti i
tempi negli USA e il quinto film in lingua straniera con i maggiori incassi nella storia dei
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botteghini americani: 37,6 milioni di dollari.
Nel 2007, Del Toro ha prodotto il film spagnolo “The Orphanage”, che è diventato il film in
lingua che ha incassato di più nella storia spagnola. Altri suoi credits nella produzione includono
“Rudo y Cursi,” diretto da Carlos Cuaron e interpretato da Gael Garcia Bernal e Diego Luna;
“Biutiful” di Alejandro Gonzalez-Inarritu, in competizione al Cannes Film Festival del 2010 e che
ha ricevuto nomination agli Academy Award® per Best Foreign Language Film e Best Actor.
Nel 2010, Del Toro ha nominato la DreamWorks Animation quale ‘casa’ per tutti i suoi
progetti futuri d’animazione. L’anno scorso, è stato produttore esecutivo del film d’animazione di
maggior successo dell’anno, “Kung Fu Panda 2”, così come del successo planetario “Gatto Con
gli Stivali”.
A parte il suo lavoro nei film, Del Toro è anche co-autore della trilogia horror “The Strain”
insieme all’acclamato romanziere Chuck Hogan.
Il primo libro della serie fu pubblicato da
William Morrow nel 2009. Il secondo volume, “The Fall”, ha debuttato al n°8 della lista dei bestsellers del The New York Times, nell’ottobre 2010.
Michael Siegel (Produttore Esecutivo) possiede una società di gestione e produzione
letteraria che rappresenta i più importanti autori per bambini, inclusi Roald Dahl (“James e la
pesca gigante”), William Joyce (“Santa Calls”), e Lauren Child (“Charlie and Lola”). Ha
contribuito a formare l’immagine e i contenuti dei Moonbot Studios, che hanno vinto l’Oscar per
miglior corto animato con “The Fantastic Flying Books of Mr. Morris Lessmore”, ed è stato
produttore esecutivo di “La Fabbrica di Cioccolato”. Siegel è inoltre uno dei membri fondatori
del 5D, un gruppo di lungimiranti scienziati, designers e scrittori.
Patrick Hanenberger (Scenografo) ha iniziato a coltivare la sua vocazione nel disegno in
giovane età, realizzando caricature dei suoi maestri e disegnando dei veicoli da costruzione e
scenografie per i suoi eroi giocattoli. Dopo diversi stage nella pubblicità e in società di
produzione in Europa, e una formazione come disegnatore industriale presso la University of
Michigan, Hanenberger ha realizzato che la sua passione era lavorare nel cinema. In seguito, si
trasferì a Los Angeles per studiare disegno dello spettacolo presso l’Art Center College of
Design di Pasadena. Durante quel periodo, Hanenberger ottenne uno stage alla Pixar
Animation Studios, e questa esperienza ha segnato il suo percorso e la sua carriera come
scenografo nei film d’animazione.
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Dopo la laurea all’Art Center ed un anno da freelance, Hanenberger è entrato in
DreamWorks Animation nel 2004, dove ha lavorato come artista allo sviluppo visivo in “La Gang
Del Bosco”, “Bee Movie” e “Mostri contro Alieni”. Dopo quest’ultimo, Hanenberger è stato
direttore artistico per il corto televisivo “Monsters vs. Aliens: Mutant Pumpkins from Outer
Space”.
Prima di entrare in DreamWorks Animation, Hanenberger ha lavorato come artista
concettuale a Los Angeles, per diversi clienti, inclusi Rhythm and Hues, Lego Concept Lab e
Hot Wheels ed è stato artista dello storyboard in diversi spot commerciali.
Nel 2007 Hanenberger ha lanciato il suo sito, PatrickHanenberger.com, con l’ambizione
di espandersi nei nuovi campi artistici e del design di tutto il mondo. Attualmente insegna presso
l’Art Center e recentemente ha tenuto un workshop al Konstfack University College of Arts,
Crafts and Design di Stoccolma, Svezia.
Hanenberger è nato a Melbourne, Australia ed è cresciuto a Wiesbaden, Germany.
Max Boas (Direttore Artistico) ha iniziato la sua carriera in DreamWorks Animation nel
2003 come artista e pittore di layout di fondo su "Sinbad: la Leggenda Dei Sette Mari”. Ha
lavorato come artista allo sviluppo visivo in "La Gang del Bosco", dove ha contribuito alla
progettazione, produzione e creazione di illustrazioni per il reparto della fotografia, disegnando
una pletora di oggetti di scena ispirati a veri oggetti presenti nei sobborghi. Boas è stato anche
visual development artist in “Giù per il tubo” e nel nominato all’Oscar, “Kung Fu Panda”. Boas è
stato recentemente direttore artistico in “Shrek e Vissero Felici e Contenti”.
Prima di entrare in DreamWorks Animation, Max ha studiato illustrazione all'Art Center
College of Design di Pasadena, in California, dove ha ricevuto un Bachelor of Fine Arts con lode
nel 2002. Prima della Art Center, Max ha trascorso due anni presso il Kansas City Art Institute,
dove ha studiato illustrazione e il fondamenti generali dell’arte.
Max si è diplomato presso il Fairview High School nel 1996, nella città dove è cresciuto,
Boulder, Colorado. E’ nato a Jackson, Mississippi nel 1978 e ha trascorso i suoi primi cinque
anni a New Orleans, Louisiana.
Roger Deakins (Consulente Visivo) ASC, BSC, è un pluripremiato direttore della
fotografia che è stato onorato dall’American Society of Cinematographers, del BAFTA, del BSC,
dell’NBR e dell’Independent Spirit Award. È stato, inoltre, nominato nove volte all’Academy
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Award per il suo lavoro con Joel e Ethan Coen per “Non è un Paese per Vecchi”; con Frank
Darabont per “Le Ali della Libertà”; con Martin Scorsese, per “Kundun”; con Andrew Dominik,
per “L’Assassinio di Jesse James per Mano del Codardo Robert Ford”; con Stephen Daldry, per
“The Reader” (credits condivisi con Chris Menges); e con Joel Coen, per “Fargo”, “L’Uomo Che
Non C’Era”, “Fratello, Dove Sei?” e “Il Grinta”. Ha ricevuto il premio della ASC, il Lifetime
Achievement nel 2011.
Nato a Torquay, Devon, Inghilterra, Deakins ha iniziato la sua carriera nella fotografia di
scena dopo aver frequentato la scuola d’arte e la National Film School. Molti dei suoi primi
progetti cinematografici erano documentari sull’Africa. Ha inoltre partecipato alla competizione
nautica Whitbread Round the World Yacht, che lo ha portato a lavorare per oltre nove mesi
come un membro dell’equipaggio, durante le riprese e la regia del documentario.
Altri suoi credits includono il film di Norman Jewison, “The Hurricane”, “A Beautiful Mind”,
di Ron Howard e “Revolutionary Road” di Sam Mendes. Ha lavorato inoltre per “007-Skyfall” di
Sam Mendes, l’ultimo capitolo nella franchise di James Bond, uscito il 9 novembre 2012.
Deakins è stato consulente visivo in molti film d’animazione, inclusi “Wall-E” della DisneyPixar, “Rango” della Paramount, e “Dragon Trainer” della DreamWorks Animation. Oltre che
nell’imminente “The Croods”.
Alexandre Desplat (Compositore/Cantautore) è stato quattro volte candidato agli
Academy Award®, ed è uno dei più importanti compositori della sua generazione, noto per le
sue collaborazioni creative con alcuni tra i più importanti cineasti del mondo. Ha ricevuto la sua
più recente nomination agli Oscar® per le sue musiche nel film, premiato come Best Picture “Il
Discorso del Re”, per il quale ha ottenuto un BAFTA Award, un Grammy Award e una
nomination ai Golden Globe. Precedentemente aveva ottenuto una nomination agli Oscar® e al
BAFTA Award per le sue musiche nel film d’animazione “Fantastic Mr. Fox”; nomination
all’Oscar®, ai Grammy, ai Golden Globe e ai BAFTA Award per il lavoro svolto nel film di David
Fincher, “Il Curioso Caso Di Benjamin Button”; una nomination agli Oscar® e ai BAFTA Award
per il film di Stephen Frears, “The Queen - La Regina”.
In aggiunta, Desplat ha vinto un Golden Globe per il lavoro svolto nel film di John Curran,
“Il Velo Dipinto” ed ha ricevuto una nomination ai Golden Globe per le sue musiche nel film di
Stephen Gaghan, “Syriana” e nel film di Peter Webber, “La Ragazza con l’Orecchino di Perla”.
Nato da madre greca e padre francese, Desplat è cresciuto in Francia con l’amore per le
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musiche dei film hollywoodiani, ed ha esordito nell’industria cinematografica francese negli anni
’80. Nella sua Francia, Desplat, ha vinto il César Award per le sue musiche in “Tutti i battiti del
mio cuore”, che gli valse inoltre un Silver Bear al Berlin Film Festival del 2005. Ha ricevuto la
sua ultima nomination ai César Award per le sue musiche, nel film di Roman Polanski, “L’uomo
nell’ombra”. Desplat ha inoltre collezionato altre quattro nomination ai César Award, inclusa
quella per il film francese del 2009, nominato agli Oscar®, “A Prophet”.
Altri suoi credits cinematografici includono il film diretto da Chris Weitz, “La Forza
dell’Onestà”, “The Twilight Saga: New Moon” e “La Bussola d’Oro”; il film di Jonathan Glazer,
“Birth- Io sono Sean”, “Julie & Julia” di Nora Ephron; “Coco avant Chanel” di Anne Fontaine e
“Lussuria”, di Ang Lee. Ha inoltre composto le musiche per i due film finali della franchise di
“Harry Potter”, “Harry Potter e i Doni della Morte - Parte 1 e 2”.
Desplat più recentemente ha creato le musiche per l’acclamato “The Tree of Life”, diretto
da Terrence Malick; per “Le Idi di Marzo” di George Clooney”; per “Carnage”, che lo ha riunito a
Roman Polanski; per il nominato agli Oscar, “Molto Forte, Incredibilmente Vicino”, di Stephen
Daldry; per “Moonrise Kingdom” di Wes Anderson e “Argo” di Ben Affleck.
I suoi progetti futuri includono “Rust and Bone” di Jacques Audiard e “Zero Dark Thirty” di
Kathryn Bigelow.
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