Dott. Angelo Caputo
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Dott. Angelo Caputo
Editoriale 4 Cinema: AVATAR 8 Teatro: Juan Mayorga, La tartaruga di Darwin 10 Libri: Benito Li Vigni, I sentieri della luna 14 La campagna Romana dai Bamboccianti alla Scuola Romana 20 A spasso per la Tuscia 22 Letteratura: Joseph Roth 28 Intervista a Umberto Veronesi 30 Nucleare, ne varrà la pena? 34 La pres. del cons. del Municipio XII informa 36 La storia della Ferrari 38 Consiglio Regionale Informa 58 www.ilperiodico.it Eur Torrino News Pubblicazione mensile ANNO VIII n° 2 febbraio 2010 Editrice: Service & Business 2001 Direttore responsabile: Sergio Di Mambro Redazione: Viale degli Eroi di Rodi, 214 Tel. 06.5083731 Grafica: Fabio Zaccaria Stampa: Ripoli snc 34 8 Hanno collaborato: Irene Giarracca, Cristina Cese, Roberta de Vito, Rossana Bartolozzi, Valerio Alias Per la pubblicità su “Eur Torrino News” telefonare al numero: 06.50797732 oppure al 380.3965716 oppure inviare una e-mail all’indirizzo: [email protected] 38 La direzione si riserva il diritto di valutare i testi pervenuti. Il materiale non verrà restituito. Finito di stampare nel mese di: febbraio 2010 it ic it d e. io iv er ol p .il w w w w w w w o. g zi .la w .it w .r w w w or e. liv a om ur .e w w w lia a to rr liv in e. ol or iv g e. it 20 Editoriale: Cari lettori, Questo mese apriamo con un quesito, in riferimento alla nostra copertina: perché una Nuova Informazione? Perché abbiamo sentito l’esigenza di innovare un modo di comunicare che ha necessariamente bisogno di essere ripensato per i tempi moderni. Un’informazione partecipata, nel senso più autentico del termine, che consenta uno scambio, un circolo virtuoso tra chi comunica e chi usufruisce di notizie che parlano di noi, della gente, dei fatti che ci accadono attorno, e del modo in cui essi cambiano le nostre vite. Il meccanismo che ci consente di offrirvi tutto questo è un sistema integrato, che va dalla carta stampata, con le nostre riviste, ai portali web (Romalive.org, Laziolive.it, ecc…), fino alla web TV (Romalive.tv) e ai social media (Italialivetube.it). Nello specifico, sul numero di questo mese di Eur Torrino News troverete cinema, teatro, libri, medicina, arte e viaggi, accanto ai consueti spazi di approfondimento dedicati all’informazione locale, con le ultime news dal Municipio XII, e regionale, con lo spazio La Regione Informa. Riprende questo mese la rubrica dedicata ad un mito della storia italiana: la Ferrari, una realtà storica ancor prima che industriale, sportiva e tecnologica del nostro paese. Un’ultima segnalazione per quanto riguarda uno spunto di riflessione circa l’eterno dilemma nucleare/energie rinnovabili, un tema attualissimo che riguarda il futuro di tutti noi, e in particolar modo delle nuove generazioni. Buona lettura. 4 eur torrino news ] a cura di Sergio Di Mambro [ jaggO © by Medialive Il miglior amico dello shopping COS’E’ JAGGO Jaggo.it è un circuito che ti consente di creare e gestire facilmente un sito di E-Commerce professionale già completo di tutto ciò che serve per la vendita online, inclusa la visibilità su Internet. In pochissimo tempo e con estrema semplicità avrai il tuo catalogo di prodotti o servizi su Internet e sarai subito pronto ad accettare ordini e pagamenti direttamente online. Jaggo.it soddisfa tutte le esigenze del cliente sia per siti web e-commerce B2B (Business to Business) che B2C (Business to Consumer) cioè per la vendita diretta allʼutente finale. Jaggo.it ti permette di avere il tuo sito di e-commerce personalizzato e strutturabile a piacimento in relazione al tipo di utilizzo, facile da utilizzare come un semplice showroom, catalogo online o e-commerce con infiniti articoli. 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Jaggo.it offre soluzioni per il commercio elettronico con i maggiori istituti bancari per la verifica delle carte di credito. VISA Intervista al Dott. Marco Amati, DIRETTORE DELL’AGENZIA ITALIANA INVESTIGAZIONI Il dottor Amati è da sempre uno sponsor del nostro giornale Eur Torrino News, è proprio dai lettori del nostro giornale che sono arrivate delle lettere alla nostra redazione indirizzate alla sua attenzione. Ma prima di parlare di queste, ci spiega nuovamente di cosa si occupa la sua agenzia? Abbiamo deciso di creare una società investigativa nuova, che prendesse atto dei cambiamenti in corso, non ha più senso di esistere la figura dell'investigatore che sta dietro una scrivania e poco sul territorio. Noi siamo dei professionisti che si rivolgono a persone normali, che hanno delle problematiche normali. Un tempo vi era una certa riluttanza ad affidarsi all'investigatore per risolvere gli eventuali problemi, adesso la situazione sta cambiando e sono sempre di più le persone che si rivolgono a noi per i motivi più svariati; genitori preoccupati per la strada intrapresa dai propri figli, mariti sospettosi nei confronti della moglie, aziende che temono uno spionaggio interno alla loro stessa struttura. Noi ci occupiamo, attraverso un'indagine accurata, che tiene ben presente anche l'aspetto psicologico di ogni situazione, di fornire le eventuali prove, così da fugare ogni dubbio, o nel caso che tali sospetti vengano confermati, forniamo gli elementi da portare in giudizio là dove fosse necessario. Partiamo dalla lettera inviata alla nostra redazione dalla signora Maddalena e indirizzata al Direttore dell'Agenzia Italiana di Investigazioni. La signora ci racconta come sia sposata da 10 anni e come il suo matrimonio fino all'anno scorso potesse dirsi sereno e appagante. Aggiunge di non essere mai stata gelosa, anche se nell'ultimo anno, appunto, il marito le era sembrato cambiato. Ci descrive come questo abbia cominciato a fare tardi nel rincasare dal lavoro, cosa che prima non faceva, come abbia cominciato a tenere sempre il suo telefonino sotto controllo e a rispondere, in sua presenza, ad alcune telefonate in maniera molto evasiva. Racconta, inoltre, come una volta, nel rispondere lei al cellulare del marito, abbia sentito una voce di donna che diceva “Ciao caro come stai?”, e come, questa donna, resasi conto che non era una voce maschile a parlare, abbia riattaccato immediatamente. Conclude dicendo come, purtroppo, anche l'intesa sessuale non sia più la stessa, come si siano allontanati. La signora chiede cosa può fare in questa situazione, lei non ha la possibilità di seguire il marito. Tutto quello che mi ha esposto in questo momento evidenzia, ancora una volta, come questi errori grossolani siano soliti compierli gli uomini, le donne sono molto più attente nel tradimento, una volta che decidono di farlo, lo fanno in modo assolutamente differente. Ma per tornare alla signora Maddalena, io direi che aspettare un anno prima di far chiarezza su una situazione come questa, forse, è anche troppo, anche se capisco che è normale, come prima cosa, mettersi in discussione, valutare gli eventuali errori commessi è sintomo di una persona seria; tuttavia la lontananza sia fisica che mentale, come in questo caso, nel 90 % delle situazioni attesta, che a monte, c'è qualcosa che non va. Prima di arrivare a estreme conseguenze è meglio fare uno spaccato nella vita di questa persona, anche perché, in una percentuale molto alta di casi, la scoperta di un eventuale tradimento non sempre porta alla separazione; inoltre bisogna anche considerare come i mariti, normalmente, difronte alle accuse delle mogli reagiscono accusandole di essere delle visionarie. Quindi la documentazione da noi proposta, nel caso di un tradimento, ha una doppia valenza; da una parte può permettere un' onesta discussione tra i coniugi, che porta in molti casi ad una riappacificazione, dall'altra, nei casi i cui si decida per la separazione, può fornire elementi utili in sede di giudizio. La ringrazio per la spiegazione e quindi cosa possiamo dire a questa signora? Possiamo dirle di contattarci quando desidera ai nostri numeri di telefono o di venirci direttamente a trovare, ricordo ancora una volta come i nostri uffici abbiano un ingresso indipendente, proprio per tutelare la privacy dei nostri clienti che, normalmente, quando si rivolgono a noi, non hanno piacere di incontrare nessuno. ] di Irene Giarracca [ L e risorse della terra sono esaurite e l’umanità è costretta a viaggi spaziali per soddisfare le sue esigenze energetiche. Pandora, un pianeta a 40 anni luce di distanza, si rivela ricco di giacimenti minerari molto preziosi. Il giacimento più ricco del pianeta è però sotto l’insediamento di una tribù di Na’vi, la popolazione autoctona. La tribù dovrà essere sgomberata con le buone o con le cattive. Il compito è inizialmente affidato ad un’equipe di biologi che tentano di guadagnarsi la fiducia degli indigeni tramite gli Avatar, dei cloni umani dall’aspetto identico alla popolazione locale. Jake, un ex marine, rimasto costretto su una sedia a rotelle verrà inserito nell’equipe di ricerca e riuscirà a farsi accettare dalla tribù. Ma la diplomazia non sortisce alcun effetto, i Na’vi non sono disposti a venire a compromessi, e saranno quindi i militari a prendere in mano la situazione. Pandora ha un ecosistema perfetto, i suoi abitanti lo sanno e vivono in completa armonia con il pianeta che è in grado di soddisfare le esigenze di tutti gli esseri viventi che vi abitano, ma l’uomo non riesce a comprendere e dopo aver esaurito le risorse del suo pianeta si lancia alla conquista e all’esaurimento delle risorse di Pandora. Ma al di là dei riferimenti ecologisti, la trama è la stessa di film come Balla coi lupi, l’Ultimo samurai, o Braveheart, in cui primeggiano sentimenti patriottici ed anti-imperialisti. Non stupisce la trama, ma, probabilmente anche per colpa di occhiali 3D sempre sporchi, stupisce poco persino la tecnologia di proiezione tridimensionale e, questo sì, lascia sorpresi visto che per la realizzazione di questo film Cameron ha impiegato 15 anni. Certo Pandora è bellissima, e la sua rappresentazione è stata realizzata in modo quasi maniacale, ogni singolo essere vivente è stato curato nel dettaglio 8 eur torrino news dando un effetto di insieme veramente affascinante, ma i Na’vi, nonostante un ruolo di primo piano, lasciano un po’ a desiderare, in fondo non hanno niente di più di tanti personaggi dei videogiochi: un aspetto sicuramente simpatico ma alquanto inespressivi. Tuttavia, pur trattandosi di una trama già vista, che viene definita dallo stesso regista “un’avventura vecchio stile”, Avatar riesce a tenere sulla poltrona per quasi tre ore intrattenendo il pubblico, che fino all’ultimo minuto è immerso a 360° in questo panorama straordinario. Produzione: Twentieth Century-Fox Film Corporation, Lightstorm Entertainment, Giant Studios Inc. Distribuzione: 20th Century Fox Regia: James Cameron Attori: Sam Worthington, Sigourney Weaver, Giovanni Ribisi, Michelle Rodriguez, Zoe Saldana. Durata: 166 Min Paese: USA 2009 TEATRO: Juan Mayorga è re umano. Vista la sua veneranda età er Juan Mayorga il teatro è la esse rimpo più enti mom mone oculare dei miglior forma di espressione e testi a della storia contemporanea: la prim i tant ha o l’uom che comunicazione la , smo nazi ra mondiale, l’avvento del a disposizione. Non è solo guer guerra mondiale ed il comunismo. nda seco di luogo di ricezione passiva igine iet è lontana dalla sua terra d’or idee o di svago o, ancora, stru- Harr zo mez in e viver di ca stan ai orm è 6, ica, nel dal 183 ri esse mento catartico, il teatro è polit gli e com luogo ad animali stupidi e dannosi no, ritor senso più antico del significato, è un farvi di de deci to e con- umani e per ques nel quale i cittadini possono riunirsi a di lasciare in e di ma prima di andare pens pret inter o mer frontarsi. L’Attore non è memoria storica. rdatagli dono all’umanità la sua ruoli, ma attraverso la delega acco un personaggio to pun politici o Harriet è a questo dal pubblico può, come facevano e di fatti di cui mon testi ma l’ulti è con lo pericoloso, filosofi nell’antica Grecia, dialogare I fatti storici vengoquestio- ormai si è persa traccia. spettatore e invitarlo a riflettere su o, gli errori comstort no ricordati in modo di ni di pubblico interesse. l’uomo ha comche ri mino ntazioni messi sono mali Per questo durante le sue rapprese resso, ma ciò prog il ere iung ragg per o attiva- piut lo spettatore è invitato a prendere lusione, la un’il è vicenda. che lui considera progresso mente parte allo svolgimento della attraverso solo e ne, uzio ntare ciò sua è una falsa evol Il drammaturgo non deve rapprese verso una attra solo à, verit della provoca il recupero che il pubblico desidera ma ciò che ri erro e di quelli ire a presa di coscienza di questi la sua destabilizzazione, deve riusc potrà realmen, tere met la sua che continua a com scuoterlo affinché, uscito dalla sala, za Harriet per utiliz orga May e. olano te progredir esperienza sia ampliata. Le opere stim te alle sue fragiliquesto porre lo spettatore di fron l’immaginario del pubblico, e in specchio che uno a meno tà, lo pone davanti senso creano un’esperienza che nem e quello che anch ma è che fiche mostra quello le più avanzate tecniche cinematogra e. ntar dive ebbe o da potr riescono a produrre. Come sostenut nel 1965. Si le Juan Mayorga è nato in Spagna enti pres sono e oper nelle Strindberg, facoltà di alla ento mom o che la iscrive in un prim paure e le speranze di un’epoca, così orato di dott un con lude conc che permet- filosofia amenfinzione messa in scena dall’attore essiv Succ . in modo ricerca su Walter Benjamin per te allo spettatore di esaminare gna inse che tica, ema ciò che te si laurea in Mat di ia approfondito la vita, di osservare ndar Seco la Scuo una in essere. alcuni anni urmat siamo e quello che potremmo dram gna spesso Madrid. Attualmente inse Anche nell’ambito della formazione Escuela Superior Real la so pres ofia filos e gia una di si assiste all’imposizione culturale La sua formarid. Mad di atico ntro ne de Arte Dram generazione sull’altra, non vi è inco i seminari di con a inizi ca urgi mat dram e disposte zion confronto. Non essendo realmente José Sancon e a stigma- Marco Antonio de la Parr all’ascolto le parti sono portate alla pren- chis Sinisterra. tizzazione dell’interlocutore, non com teatrali, tra cui: à di È autore di diversi testi ibilit poss i lsias dendolo perdono qua buenos, Màs ceniespres- Hamelin, Siete hombres arricchimento. Questa modalità di El jardin quemabra, maggior zas, El sueño de Gine sione appartiene purtroppo alla n. Ha ottenuto Stali a r amo de contri- do, Cartas parte dei sistemi di comunicazione, ento, tra cui il oscim ricon di i prem i eplic molt ento culbuendo ad un generale appiattim 2007, il Max nel ro Premio Nacional de Teat turale. 6, 2008, 200 nel re auto storia di come migliore 7 con La Tartaruga di Darwin, è la 200 nel solo Italia in to giun È 9. studio di 200 un’anziana signora che arriva nello l’affare Hamelin. un famoso storico e gli dice che in scena al Teatro onta- Dal 2 al 28 febbraio sarà racc ha Dreyfus non è andato come lui ruga di Darwin Tarta la con a Rom di ruga Vittoria to. Cosa ne sa? Lei è in verità una tarta olo. Toni di espe- interpretata da Vittoria di quasi 200 anni che, a seguito un in a rienze fuori dall’ordinario, si trasform ] di Irene Giarracca [ P Teatro Vittoria Liberatrice Piazza S. Maria 10, Roma. 0 info: 06 574017 06 5740598 ia.it info@teatrovittor ia.it www.teatrovittor Scegliere il nostro stile significa molto di più che un appuntamento per la bellezza delle tue mani. La cura della ricostruzione unghie esprime il massimo della femminilità. The Nail Specialists ti aggiorna su tutte le tendenze moda, sulle evoluzioni di nuovi prodotti e sulle ultime tecnologie di applicazione e ricostruzione. Valorizzare la tua femminilità significa prestare attenzione ai particolari e prendersi cura di tutto il tuo corpo. Le tue mani e i tuoi piedi parlano per te, rendili importanti. The Nail Specialists & More nasce a Roma nel 1999, quando i nail center non erano ancora molto diffusi. Anna Cattuzzato, onicotecnica specializzata e titolare dell’azienda, aveva iniziato la sua carriera di Nail Stylist in Australia; dopo essersi trasferita in Italia ha aperto qui il proprio Nail Center: 10 anni di evoluzione, di costanti aggiornamenti e sempre al passo con il tempo e le ultime tendenze. La ricostruzione delle unghie ha sempre destato in me molta passione ed interesse. Ho aperto il mio nail center per sviluppare uno stile innovativo di ricostruzione professionale in modo da dare ad ogni donna la possibilità di esprimere il suo fascino anche attraverso la bellezza delle mani. Anna Cattuzzato Qualità esclusiva, risultato perfetto: I prodotti usati nel nostro centro sono prodotti selezionati e di alta qualità sviluppati con una tecnologia avanzata. Accuratamente testati e controllati. Naturalità e brillantezza: Anche la cliente più sensibile apprezzerà il nostro sistema di lavorazione. La brillantezza dell'unghia è immediata e dura nel tempo. 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In questo breve lasso di tempo si intrecciano le storie di tanti attori che furono protagonisti del nostro destino: la mafia, quella siciliana e quella americana, le relazioni con gli Stati Uniti, gruppi di sindacalisti, di social-comunisti, uomini, che hanno sognato e lottato per la costruzione di uno Stato nuovo e che diedero la loro vita per combattere il totalitarismo e l’oppressione. Questo racconto ci pre- senta un’Italia in rivolta contro i soprusi e la violenza, che nonostante anni di autoritarismo non perde la speranza e non abbandona valori di giustizia, uguaglianza e riscatto sociale. Dalla seconda guerra mondiale è passato ormai più di mezzo secolo, ma è importante che ciascun cittadino continui a ricordare, perché certi fenomeni non muoiono mai e perché forse sotto altre spoglie continuano a presentarsi, anche se, come ricorda l’autore, ciascuno di noi deve imparare a misurarvisi senza mai smettere di sognare. Benito Li Vigni fu stretto collaboratore di Enrico Mattei ed alto dirigente dell’Eni, giornalista e studioso di storia politica. Attualmente è libero docente di geopolitica e membro della Commissione Nazionale Energia. Ha scritto numerosi saggi dedicando particolare attenzione ai misteri d’Italia e alla geopolitica del petrolio. In occasione della presentazione del suo libro lo abbiamo intervistato ai nostri microfoni. Siamo qui per la presentazione del suo ultimo libro, I sentieri della luna, qual è la trama? Il romanzo si apre con una fuga, da Palermo, sotto il fuoco di uno dei bombardamenti più cruenti della seconda guerra mondiale. I bombardamenti iniziarono il 9 maggio del 1943, con 300 bombardieri americani che rasero al suolo la città provocando migliaia di vittime. Io e la mia famiglia fuggimmo da questo inferno dirigendoci verso l’entroterra, in un paese del latifondo, divenuto famoso in seguito perché vi risiedeva uno dei più potenti mafiosi dell’epoca: Calogero Vizzini. Questo spaccato della nostra storia è narrato attraverso gli occhi di questo bambino di dieci anni, che si trova costretto a misurarsi con il bene e con il male. Sarà testimone di fatti tristi come la guerra o la mafia, ma altrettanto di atti di coraggio e speranza. Il libro vuole essere una metafora di quello che è la vita. Quali sono stati i rapporti fra l’America e la mafia? Gli Stati Uniti avevano rapporti principalmente con la mafia americana, e nello specifico con Lucky Luciano, oltretutto, il paese in cui io e la mia famiglia ci eravamo rifugiati era il paese in cui lui era nato. Quando lo Stato americano aveva deciso di procedere alla liberazione dell’Italia, chiese l’appoggio di Luciano, affinché non fossero ostacolati dalla popolazione locale dopo e durante lo sbarco L'ASSOINFANZIA è un'associazione di gestori di vari asili nido privati situati a Roma. Il rispetto e la tutela dei bambini che ospitiamo, e il miglioramento continuo dei nostri programmi è una prerogativa primaria del nostro lavoro. Purtroppo, senza i mezzi adeguati e senza il supporto necessario, questi propositi rischiano di scontrarsi con ragioni economiche difficili da superare, che però non possiamo esimerci dall'affrontare. Il nostro obiettivo è dialogare con tutti gli organi istituzionali per tutelare i nostri interessi e per ottenere strumenti concreti che ci permettano di operare bene a vantaggio della collettività. Per realizzare questo importante progetto, è fondamentale innanzitutto attuare alcune modifiche essenziali all'anacronistica normativa vigente in materia di asili nido e scuole dell'infanzia. Noi crediamo forte- mente che l' unione e la collaborazione di più strutture operanti nel settore dell'infanzia ci permetterà di raccogliere e confrontare esperienze e sinergie per crescere e per costruire insieme le condizioni ottimali per l'educazione e la cura dei bambini, la più preziosa risorsa della nostra società. Condividendo risorse per la formazione degli operatori e del personale, vogliamo offrire servizi più ampi ed efficienti anche alle famiglie, per poter rappresentare dei punti di riferimento saldi sul territorio, nello spirito del principio di sussidiarietà e di solidarietà sociale. Servizi ad hoc sono stati organizzati per gli associati, ed altre valide iniziative sono in programma. Abbiamo idee ed energie a volontà da mettere al servizio di un'attività tanto delicata e importante proprio perché riguarda i bambini e le loro famiglie. DAL 22 FEBBRAIO 2010 INIZIERA’ IL CORSO DI FORMAZIONE PER ASPIRANTI EDUCATRICI E PROFESSIONISTI DEL SETTORE Per info e adesioni vi invitiamo a contattare, entro la prima settimana di febbraio, l’Assoinfanzia tramite numero telefonico o e-mail. in Sicilia. Lucky Luciano fece da tramite con la mafia siciliana. Infatti nell’area occidentale della Sicilia non vi fu alcuna reazione all’occupazione americana, cosa che non accadde nel catanese. Il loro contributo venne successivamente ripagato, con la legittimazione di molti capi mafia. Alla fine della guerra, gli americani avallarono la nomina di molti esponenti di cosa nostra come sindaci. Legittimazione venuta anche dallo Stato italiano? No, legittimazione da parte degli americani, anche se visto il ruolo di contrapposizione al comunismo avuto nel dopo guerra, attuato anche per mezzo di gruppi fascisti, vennero investiti da altre legittimazioni. Nel libro si parla anche di contrapposizione al fascismo. Sì, la contrapposizione è venuta dagli stessi siciliani successivamente allo sbarco. Si iniziò a parlare della costruzione di un nuovo Stato, e presero vita molti gruppi social-comunisti, che poi si riunirono sotto il nome di Blocco del Popolo. Il movimento assunse nel giro di pochi anni moltissimi aderenti. I conservatori e la mafia fecero una forte contrapposizione a questi gruppi, arrivando persino a com- mettere delle stragi come quella di Portella della Ginestra. Poco prima della tragedia, le elezioni regionali avevano mostrato un netto vantaggio del Blocco del Popolo, fu probabilmente questa la causa della strage. Molti contadini che quel giorno, il 1° maggio del 1947, si erano riuniti per festeggiare la festa dei lavoratori, persero la vita. La Sicilia che fino a quel momento aveva vissuto sotto forme d’autorità fortemente repressive, inizia a sognare e a lottare per la libertà e l’indipendenza. Tra le sue opere ricordiamo: • I briganti - 1987 • Le Pietre in tasca - 1989 • Il vicerè - 1992 • Omicidi eccellenti - 1995 • Il caso Mattei - 2003 La foto di copertina ritrae proprio lei. La foto venne scattata da Robert Capa, uno dei più importanti fotoreporter della seconda guerra mondiale morto in Indocina negli anni ‘50. Al momento dello scatto si trovava al seguito delle truppe americane, che passarono per il paese in cui mi trovavo. La foto venne scattata di fronte alla mia casa, l’ho ritrovata a distanza di molti anni a Siena, in una mostra antologica su di lui. Lei ha voluto realizzare un’edizione scolastica del Libro. Questo libro ha un valore pedagogico, perché parla dell’amore per la propria terra e per la giustizia, perché descrive con ammirazione quegli uomini che costruiscono la storia con • Le guerre del petrolio - 2004 • Poema civile - 2008 in alto: La copertina dell’ultimo libro di Benito Li Vigni: I sentieri della Luna valori positivi, ed invita a riflettere anche su quanti invece sono soliti ricorrere alla violenza e ai soprusi. Molti personaggi sono poeti e sognatori, ce n’è uno che scolpisce dei volti in una collina di Tufo, quell’uomo ha scolpito i volti dei rivoluzionari del periodo dei fasci socialisti dei lavoratori di fine ‘800. Quest’uomo, che io ho conosciuto personalmente, mi diceva di non smettere mai di lottare per il bene e l’onestà. FISIONIR CENTRO ORTOPEDICO FISIOKINESITERAPICO CONVENZIONI S.S.N. e FASDAC Fisioterapia - Rieducazione Motoria - Laserterapia CO2 Magnetoterapia - Ipertermia - Tecarterapia - Onde d’Urto VISITE SPECIALISTICHE ORTOPEDICHE E FISIATRICHE Ortopedia - Fisiatria - Medicina Legale - Terapia del Dolore Fisionir s.r.l. 00144 Roma (Eur Mostacciano) - Via L. Umile, 33 Tel e Fax 06 5291983 - 06 5292776 - e-mail: [email protected] - www.fisionir.com Cefalee ricorrenti, mal di schiena, stanchezza, ronzio alle orecchie, insonnia... potrebbero essere causate da un problema occlusale. La filosofia di fondo dello Studio di Odontoiatria Olistica è la ricerca della diagnosi. Si tratta di un approccio diagnostico terapeutico innovativo, basato sull’interpretazione dei segnali del nostro corpo per individuare la causa dei disturbi più frequenti. Dalle patologie della bocca ai dolori posturali, la medicina olistica propone una terapia eziologica risolutiva che non si limita alla cura sintomatica, tipica di quella tradizionale, ma prende in considerazione l’individuo nella sua interezza, eliminandone la causa e di conseguenza la sintomatologia. Spesso i disturbi più banali quali mal di testa, mal di schiena, dolori muscolari, insonnia, vengono sottovalutati: ci si limita ad eliminare il sintomo con dei semplici analgesici e non si vanno a rimuovere le cause di tali disturbi, che nella maggior parte dei casi determinano un’alterazione della corretta postura e l’insorgenza di dolori ricorrenti. È frequente ad esempio che le cefalee o dolori cervicali possano essere una conseguenza di contratture dei muscoli masticatori, a loro volta causate da malocclusioni o parafunzioni dentali quali serramento o arrotamento dentale. Il nostro approccio olistico diagnostico consiste in un approfondimento clinico posturale ed occlusale, supportato da esami radiografici digitali, e soprattutto da una serie di esami computerizzati, quali la valutazione elettronica dell’occlusione, la stabilometria, la posturometria, e soprattutto l’esame Formetric 4D. Quest’ultimo consiste in una speciale apparecchiatura adibita alla misurazione statica e dinamica della colonna, ed elabora tridimensionalmente tutti quei parametri che ci permettono di rapportare una alterazione posturale con una problematica occlusale. In questi casi uno strumento terapeutico molto efficace è il bite: un “apparecchio” sottilissimo che viene realizzato per l’arcata dentale inferiore che “azzera” l’occlusione errata e ne ricrea un’altra corretta, permettendo così di eliminare tutti i disturbi posturali creati dall’occlusione precedente non corretta, o di compensare frequenti problematiche legate allo stress, come il bruxismo. Il bite viene realizzato spesso dal Dottor Daniele Puzzilli anche per atleti professionisti, non solo per correggere malocclusioni, ma anche per ottimizzare performance sportive e per recuperi di infortuni importanti e ricorrenti. Per eliminare la causa del problema posturale oltre al bite, può essere consigliato un plantare propriocettivo, un trattamento osteopatico, un ciclo di sedute di riprogrammazione posturale, trattamenti craniosacrali, o molto spesso l’integrazione e la collaborazione di diversi specialisti può offrire la risoluzione a frequenti disturbi. Solo con questo tipo di approccio olistico si possono fornire terapie mirate ad eliminare i disturbi. Olistica Odontoiatria • Formetric 4D • Esame elettronico dellʼocclusione • Esame posturometrico Studio di Odontoiatria Olistica Dott. Daniele Puzzilli Info line 06.5925129 www.olisticsmile.com 28 – 29 Marzo 2010 Luigi Abate Lei è stato per tanti anni Direttore regionale dei Vigili del Fuoco nel Lazio. Come mai questa candidatura? Che cosa ha determinato il passaggio dall’attività da Lei svolta sin’ora a quella politica? Sono stato al servizio del cittadino per 35 anni, occupandomi della tutela sua e dell’ambiente; ora credo di poter reinvestire il bagaglio di conoscenze ed esperienze da me acquisito nell’ambito della politica regionale, continuando, così, a lavorare a servizio della collettività. L’intenzione sarebbe quella di apportare un contributo alla struttura della protezione civile, con l’idea di darle un’impostazione mirata non più soltanto al pronto intervento in caso di pericolo, ma anche alla prevenzione. L’obiettivo è, cioè, quello di evitare che l’eventuale danno si verifichi, intervenendo nel campo della sicurezza e mediante un’attività di monitoraggio costante, volta a rintracciare in tempo utile le situazioni a rischio. Lei immagina, quindi, una prevenzione ad ampio raggio; come pensa di poterla attuare? Anzitutto attraverso una riorganizzazione del volontariato che possa garantire un servizio attivo 365 giorni l’anno e non soltanto nel momento del bisogno, e questo deve necessariamente passare anche attraverso un’attività di formazione volta alla creazione di figure professionali qualificate capaci di intervenire in più settori, quello sanitario, quello dell’antincendio, etc. Altro passo sarebbe, poi, quello di intervenire sotto il profilo legislativo con una precisa regolamentazione che garantisca la sicurezza negli ambienti domestici; l’attuale legislazione è molto sensibile alla questione della sicurezza negli ambienti di lavoro, ma, in realtà, si verificano più incidenti in casa che non in ufficio; è importante, quindi, lavorare su questo fronte. Ancora è indispensabile tracciare le linee guida di un programma di controllo continuativo sul territorio per individuare i potenziali fattori di rischio così da poter intervenire preventivamente, lavoro che dovrà essere svolto mediante una collaborazione di più soggetti: Vigili del Fuoco, Croce Rossa, etc. Estremamente importante è anche agire nel campo dell’educazione del cittadino, offrirgli, cioè, le conoscenze adeguate sul comportamento da tenere in caso di pericolo. Non a caso il mio programma prevede anche la formazione di una figura specializzata, il soccorritore civico, che non andrebbe a sostituirsi alle istituzioni, ma svolgerebbe un ruolo di mediazione nel rapporto tra cittadino e istituzioni; ruolo che potrebbe essere ricoperto da soggetti estremamente eterogenei sotto il profilo formativo; dotati, cioè, ciascuno di un proprio bagaglio di competenze da spendere al servizio della società. Che cosa si potrebbe fare sul piano della sicurezza del territorio? Anche in questo caso torno a mettere l’accento sull’importanza della prevenzione; per garantire un buon servizio è necessario organizzare una struttura che sia in grado di individuare e lavorare in maniera preventiva sulle situazioni di potenziale pericolo. In qualità di Direttore regionale dei Vigili del Fuoco mi sono occupato della sistemazione dell’alveo dell’Aniene; grazie a questo importante intervento, durante il periodo delle alluvioni non si sono verificati problemi. Questo atteggiamento preventivo deve essere trasferito anche nell’ambito della protezione civile. Alla luce della drammatica esperienza del terremoto in Abruzzo, viene naturale pensare che un possibile lavoro di prevenzione andrebbe svolto anche nel settore delle costruzioni, soprattutto per garantire la sicurezza degli edifici più vecchi.. Certamente, anche in quest’ambito è importante svolgere un’attività di controllo, rivolta non solo agli edifici pubblici, ma anche ELEZIONI REGIONALI alle abitazioni private. Devo dire, comunque, che oggi c’è, da questo punto di vista, una cultura generalizzata che scongiura errori di tipo costruttivo, solitamente quando si verificano danni o c’è a monte un progetto precario oppure sono subentrate delle modifiche che hanno compromesso la stabilità della struttura. Il suo programma prevede anche la realizzazione di un portale web che fornisca un servizio utile al cittadino, parliamone. Anche in questo caso si tratta di un’esperienza che ho avuto modo di maturare durante il mio lavoro presso il corpo dei Vigili del Fuoco. Un’idea che vorrei trasportare anche nell’ambito della politica regionale; si tratta di attivare un portale che consenta di rispondere ad eventuali interrogativi posti dal cittadino in tempo reale. Ancora si potrebbe attivare uno sportello che si occupi del disbrigo delle pratiche di più facile risoluzione nell’arco di una stessa giornata. Lei ha anche in mente un altro progetto: La Cittadella della Sicurezza, di che cosa si tratta? È un’area nella quale creare dei veri e propri percorsi formativi, con delle simulazioni di possibili situazioni di rischio o pericolo, così da poter proporre un’adeguata preparazione per affrontare le più diverse situazioni. È, quindi, un progetto volto alla diffusione di una cultura che possiamo definire di “auto – protezione”. Perché si è candidato per la lista della Polverini? Perché mi sento ideologicamente e culturalmente vicino al suo pensiero; spero, con le mie competenze, di poter apportare un contributo. Perché dovrebbero votare proprio Lei? Perché ho sempre lavorato con onestà e disponibilità a sevizio del cittadino, e posso dare ancora molto, impiegando le competenze da me acquisite in tanti anni di lavoro presso il corpo dei Vigili del Fuoco per metterle nuovamente a servizio della collettività e della sua sicurezza. L’auspicio è che si possa arrivare a parlare non più di protezione civile, ma di “sicurezza civile”. I PUNTI DEL MIO PROGRAMMA 1) Promuovere una legge regionale mirata al contenimento degli incidenti ed infortuni domestici 2) Coinvolgimento di tutte le categorie professionali che operano nel settore della sicurezza 3) Politica della preservazione del territorio 4) Ricorso ad incentivi regionali 5) Sostegno regionale alla riqualificazione degli stabili 6) Riorganizzazione del Volontariato 7) Istituzione dello sportello “Rapido e cortese” 8) Istituzione del “soccorritore civico o “di prossimità” 9) Portale web della “Sicurezza Civile” 10) Promozione ed incentivazione del ricorso alle fonti di energie ecosostenibili 11) Dipartimento Regionale per la prevenzione e mitigazione dei rischi in caso di incidenti rilevanti 12) Cittadella della Sicurezza Civile La Campagna Romana dai Bamboccianti alla Scuola Romana • Roma Complesso del Vittoriano – gennaio - febbraio 2010 Questa spinta a viaggiare condusse in Italia molti stranieri che portarono una ventata di diversità di stili e di linguaggi… C irca 140 opere in un percorso espositivo che tratta la pittura e l’acquerello nelle vedute della Campagna Romana così come l’hanno vista e interpretata grandi artisti dal ‘700 fino ai nostri giorni. Questa superficie che si estende da Civitavecchia lungo tutta la zona costiera fino a Terracina e nell’entroterra passando per i Monti Tiburtini, Lepini e Ausoni, ha affascinato nel tempo grandi personaggi come Stendhal, che descrive quelle campagne deserte come “immerse in una solitudine immensa”. Quanti pittori, viaggiatori come Goethe del Grand Tour, l’hanno traversata con la scatola dei colori e i pennelli sulle spalle, per coglierne le immagini più suggestive, cercando, nella ricerca della antica cultura classica romana, l’essenza profonda dei paesaggi incantatori. Molti vincitori del Grand Prix de Rome, come Hubert Robert, nelle loro lunghe incursioni nel paesaggio che si snodava da Roma fino a Tivoli, hanno lasciato testimonianze della loro ammirazione in olii e acquerelli, rovine romantiche e aquedotti antichi. Questa spinta a viaggiare condusse in Italia molti stranieri che portarono una ventata di diversità di stili e di linguaggi, come i Bamboccianti; alcuni di loro sono presenti nella mostra a richiamare alla memoria storie e scenette di genere, momenti di vita quotidiana, costumi della vita contadine dell’epoca. Nasce da lì a poco il “vedutismo”, fenomeno che fa da tramite tra la pittura romantica e quella ottocentesca, che vuole significare la predisposizione dell’artista ad interpretare, in modo spesso romantico e personale, il paesaggio, a cui si dà un ruolo primario nel significato filologico. Con queste premesse si forma il gruppo dei quindici della Campagna Romana, nato nel 1904, composto da artisti che intendevano ritornare alla pittura “dal vero” come già aveva preconizzato Camille Corot (1796-1870) in Francia; molti di loro sono qui presenti con olii ma soprattutto aquerelli di notevole livello, con immagini suggestive e sommamente poetiche. La mostra prosegue con nomi prestigiosi di artisti vissuti nel lo scorso secolo, da Ugo Attardi, grande disegnatore e scultore nonché pittore, a Giulio Turcato, Giovanni stradone, tutti personaggi che hanno dato un volto ad una Roma in parte sparita. Conclude la mostra una bella raccolta di costumi regionali. 20 eur torrino news ] a cura di Rossana Bartolozzi [ ] a cura di Roberta de Vito [ C o m e a r r iv are? Da Roma: si pe rc km 41 circa pr orre la S.S. 2 Cassia fino al oseguendo po i per la Cassia Cimina fino al bivio per Capra rola. Dal Paese esistono più stra ingressi della Ri de che conducono agli serva. Da Viterbo: Si percorre la Cas sia Cimina fino al Passo del C imino. Prosegue ndo, sia verso Caprarola, sia verso San Mar tino, si incontra no dopo poch i chilometri gl i ingressi della Riserva. Dall’A1: Uscen do al casello di Orte, ci si dirige verso Viterb o e da lì si perc orre il tragitto indicato. La riserva naturale del Lago di Vico La leggenda narra che il lago di Vico ebbe origine dalla clava che Ercole conficcò nel terreno per sfidare gli abitanti del luogo, nessuno tra loro fu capace di rimuoverla. Solo Ercole ci riuscì. Da quel foro sgorgò un fiume d’acqua che andò a riempire la valle formando così il lago. In realtà, il Lago di Vico è il risultato di un’antichissima attività vulcanica, caratterizzata da fenomeni esplosivi, risalente a 4,5 mln di anni fa circa, ed ha conservato perfettamente la caratteristica forma che ne testimonia l’origine. Per le sue speciali caratteristiche naturali l’area del Lago di Vico è inclusa tra le zone di maggiore valore naturalistico del Lazio e tra i biotipi di rilevante interesse in Italia. La Riserva si estende per 3240 ettari, ad una quota sul livello del mare compresa tra i 510 m ca del lago e i 950 m ca del Monte Fogliano. Comprende una grande varietà di ecosistemi diversi tra loro condensati in un ambito territoriale ristretto e questa è probabilmente la caratteristica più importante di questo territorio. Tra gli ambienti si annoverano il canneto e il giuncheto che ospitano interessanti specie di uccelli acquatici e una ricca fauna ittica, la zona palustre delle Pantanacce, noccioleti, e castagneti, il bosco e la faggeta. Quest’ultima nella zona del Monte Venere è l’elemento più tipico del lago, dove si trovano meravigliosi faggi plurisecolari. Nella Riserva sono stati creati alcuni sentieri che permettono di conoscere i diversi 22 eur torrino news ambienti del territorio. Tra questi ce n’è uno apposito per non vedenti dove sono presenti plastici e tabelle in Braille. Si parte dalle piccole camminate lungo le rive del Lago, alle più impegnative lungo il sentiero “Pozzo del Diavolo”, quello che resta dell’antico cratere vulcanico. Per i più impavidi ci sono i tratturi che tagliano i boschi, da cui è possibile godere di panorami paradisiaci. Grafica: Romalive La salute passa per il corpo per la ma anche mente… Ansia e depressione Ansia e depressione sono emozioni e stati d’animo universali che appartengono al quotidiano della vita dell’individuo. La sintomatologia depressiva, dalle sue tinte più sfumate e lievi alle sue manifestazioni più eclatanti, è sempre legata alla diminuzione del tono di fondo dell’umore. È sempre presente il calo del livello energetico. È sempre compromessa l’iniziativa nelle relazioni interpersonali e nella partecipazione alla vita. La depressione è definita come una perdita di interesse e di piacere che pervade l’individuo in tutte le sue attività in modo insistente e più o meno duraturo. Le variazioni del tono dell’umore possono essere relative a una causa esterna, depressione reattiva, oppure no, e quindi risultare incomprensibili, depressione endogena. Le manifestazioni cliniche più sfumate di una depressione del tono dell’umore sono spesso parte del corredo caratteriale della personalità. Nella depressione reattiva il paziente vive il proprio dolore lottando, piangendo, parlando, sfogandosi, non smette di sperare che qualcosa intervenga, per cambiare, per riavere un po’ di pace, per riprendere e partecipare alla vita senza angosce. La depressione reattiva è correlabile a eventi di particolare significato, la perdita di una persona cara, l’abbandono. Nella depressione endogena, il paziente non lotta, non piange, non spera, non pensa ad un futuro migliore. È rivolto al proprio passato di cui nulla può essere modificato, poiché si è interrotto il filo conduttore che dava senso alla vita. L’ansia è caratterizzata da alterazioni della regolazione dell’umore del comportamento, delle emozioni sempre associati a manifestazioni neurovegetative. MANIFESTAZIONI ANSIOSE Attacchi di panico Disturbi fobici Patologie dovute a stress Disturbi ossessivo-compulsavi La sindrome ansioso-depressiva è il quadro patologico più diffuso nella società occidentale. Molte persone, per abuso di alcool, droghe, farmaci chimici, e alimentazione non equilibrata soffrono di sintomi in qualche modo correlati a questa sindrome. L’omotossicologia svolge un ruolo importante nella terapia delle forme ansioso-depressive. I risultati profondi e duraturi, l’assenza di effetti collaterali sono stati dimostrati da innumerevoli studi clinici. L’omotossicologia è l’omeopatia delle basse diluizioni che agiscono a livello tissutale e che non prescindono dall’azione chimica delle diverse sostanze. I farmaci omotossicologici, composti da associazioni di rimedi omeopatici in bassa diluizione, sono l’ideale per agire a livello somatopsichico. CUPRUM è il farmaco dell’ansia con manifestazioni neurolologiche spasmodiche; ARGENTUM è il rimedio più profondo dell’ansia anticipatoria con ripercussioni a livello gastroenterico; AURUM è il rimedio dell’ansia depressiva scompensata, con riflessi a livello Cardiocircolatorio. Anche i rimedi vegetali possono essere utili: le piante della famiglia delle SOLANACEE, delle RANUCOLACEE, delle LOGANIACEE, rispettivamente per depressioni endogene, esogene, e con componente ormonale. Ancora rimedi omotossicologici NUX VOMICA IGNATIA GELSENIUM hanno effetto ansiolitico e sedativo. Sarà il medico, con perizia clinica e coscienza, a scegliere la terapia adatta ad ogni paziente, considerando le tre dimensioni della natura umana: l’aspetto fisico, psichico e spirituale, per addivenire ad un quadro veramente solistico. Infine: la partecipazione del paziente che deve identificare e cambiare comportamenti e stili di vita è fondamentale. Dott.ssa Rossana Lembo Medicina Estetica V.le degli Astri, 59 Pal C. Int. 9 Tel. 06 5204699 366 1581284 I CONSIGLI DEL DENTISTA una delle patologie più frequenti: LA PARADONTITE O PIORREA Piorrea (travaso di pus) è un nome desueto al quale oggi si pre- La terapia iniziale mira a migliorare l’igiene orale del paziente ferisce il termine paradontite, che sta ad indicare una infiamma- rimuovendo tartaro e placche batteriche. In un secondo momen- zione del paradonto, cioè dei tessuti che stanno intorno al dente to, progredendo le tasche, si procede alla levigatura sottogengi- e che lo sostengono. La piorrea è una infezione cronica delle vale delle radici finalizzata alla rimozione del tartaro sottogengi- strutture paradontali causata da batteri soprattutto anaerobici. vale. Molto utile può essere il trattamento antibiotico soprattut- Nel nostro cavo orale vivono circa 500 ceppi di batteri tenuti sotto to se mirato, rivolto cioè contro i germi specifici determinati con un controllo dal sistema immunitario. Se l’igiene orale è trascurata i semplice microbiologico (Padotest). Oggi si utilizza anche il laser batteri si attivano e formano delle placche appiccicose nelle quali chirurgico che vaporizza tutti i microrganismi che è in grado di possono moltiplicarsi indisturbati, la famosa placca batterica o raggiungere. Ricordiamo tra le tecniche più sofisticate, la rico- placca dentale. struzione guidata dell’osso (tecnica chirurguca paradontale). I batteri provocano gengivite che si manifesta con gengive che sanguinano quando si spazzolano i denti. Perdurando nel tempo l’infiammazione può estendersi alle strutture circostanti distruggendo le fibre paradontali e l’osso alveolare che sorregge i denti: ecco comparire la piorrea. In questo stadio si formano dei solchi o tasche paradontali, delle fessure dapprima gengivali e poi ossee (perdita di sostanza ossea) che minano la stabilità del dente portando alla sua perdita. Sintomi significativi di questa patologia sono: l’alitosi, la tumefazione, l’arrossamento e il sanguinamento delle gengive. Negli stadi conclamati si ha abbondante fuoriuscita di pus. Ricordiamo che tra le cause principali, oltre alla cattiva igiene orale (ristagno di residui alimentari fra i denti e tartaro), vi sono anche la presenza di otturazioni e protesi inadeguate, denti non perfettamente allineati, quindi malocclusioni e mancanza di elementi dentali, ma soprattutto gengiviti croniche mal curate. Tra i fattori di rischio ricordiamo il fumo (la piorrea nei fumatori avanza più rapidamente con un decorso più aggressivo), lo stress che indebolisce le difese immunitarie, la gravidanza ed alcune patologie come il diabete, l’AIDS, alcune malattie su base immunitaria. Ricordiamo altresì una causa genetica, la patologia ha una certa familiarità. Per la diagnosi si utilizzano radiografie e sonde paradontali graduate per verificare la profondità delle tasche paradontali in ogni dente. Tasche paradontali di profondità superiore ai 4 mm. segnalano Test di Autovalutazione: Rispondi alle seguenti domande per scoprire se hai sintomi della malattia paradontale: Hai mai dolore nella tua bocca? I Le tue gengive sanguinano quando spazzoli i denti o quando mangi alimenti duri? I Hai notato degli spazi svilupparsi tra i tuoi denti? I Senti mai le tue gengive gonfie e tese? I Hai notato che le tue gengive stanno abbassandosi e che i tuoi denti appaiono più lunghi di prima? I Hai un alito cattivo persistente? I Hai notato del pus tra i tuoi denti e le gengive? I Hai notato cambiamenti nella sensibilità de i tuoi denti? I Sviluppi mai ferite in bocca? I Ti sembrano instabili i tuoi denti quando mastichi? I Hai notato spostamenti dei tuoi denti, migrazioni? I Se hai qualcuno di questi sintomi, indaga più a fondo e consulta il tuo dentista. spesso una piorrea già avanzata. La terapia prevede diversi stadi. Dott. Angelo Caputo medico chirurgo - odontoiatra ODONTOIATRIA Conservativa Estetica Endodonzia Ortodonzia IMPLANTOLOGIA CHIRURGIA ORALE CHIRURGIA MAXILLO FACCIALE ROMA (zona Infernetto - Casal Palocco) Via Ernesto Boezi, 73 tel./fax 06.50.91.06.85 Roma (zona Eur - Montagnola) Via Guido De Ruggiero, 71 tel./fax 06.59.64.50.67 Tel. cell. 347.52.40.418 h p e s o J h t o R i i l i f rar o r P tte le ] a cura di Roberta de Vito [ La leggenda del santo bevitore Nelle librerie è riapparso per l’editore Baldini e Castoldi Dalai, dopo qualche tempo, un vecchio titolo del 1939 tradotto in tutto il mondo e noto anche per il film che ne trasse nel 1988 Ermanno Olmi che gli valse diversi premi tra cui il Leone d’Oro a Venezia. La leggenda del santo bevitore è un racconto autobiografico postumo molto poetico, strutturato come un racconto di fiabe, di Joseph Roth che ripercorre tre settimane della vita di Andreas Kartak. L’uomo, ex minatore originario dell’Impero Asburgico orientale, dopo aver ucciso il marito della sua amante fugge a Parigi dove, alcolizzato, vive alla meglio sotto i ponti della Senna. Una sera di primavera del 1934 sul suo cammino incontra un uomo misterioso che gli affida 200 franchi con la promessa di restituirli la domenica seguente nella chiesa di Santa Maria presso la Cappella di Santa Teresa. Il racconto, che ha tutte le caratteristiche della fiaba, prende il via in un serie di rocamboleschi incontri che porteranno alla rinascita, anche in senso lato, del povero Andreas, non prima di avere attraversato il “bosco”. Infatti, nonostante i buoni propositi per l’antieroe Kartak non sarà cosa da poco restituire il denaro che, anzi, sarà l’occasione per continuare a bere. Molte volte, grazie alla sorte, Andreas avrà a disposizione il denaro per saldare il debito, azione che egli stesso considera come riscatto della sua dignità. Ma altrettante volte non saprà resistere alle tentazioni: amori, vizi, vecchie amicizie, lo porteranno a ricadere ancora nel circolo vizioso dell’alcol. Nelle settimane successive Andreas incontre- rà nuovamente Caroline, la donna per cui era stato in prigione, troverà un vecchio compagno di scuola divenuto un pugile famoso e avrà anche il tempo per un’avventura amorosa con Gabby, una ballerina di varietà, e sosterà amabilmente con un vecchio compagno di miniera nei bar. Poi la prova finale, il riscatto. Il rimorso dei 200 franchi è pungente nella mattina della terza domenica, Andreas si avvia infine a pagare il suo debito. Come di consueto si trova, in un bistrot vicino alla Chiesa, e ubriaco viene colto da un malore. Poco prima di morire vede entrare nel locale una bambina di nome Teresa e pensa si tratti di Santa Teresa venuta a cercarlo e perdonarlo. Con l’illusione di essere stato redento, Andreas muore ai piedi della Santa, felice. COME PREVENIRE I TUMORI DELLA BOCCA Abbiamo raccolto il contributo del massimo esperto di oncologia in Italia, Umberto Veronesi, in merito ad abitudini alimentari e comportamenti corretti, al ruolo del dentista e, perché no, del sorriso nella prevenzione Professore, lei da sempre si batte per la pre- infine sottoporsi con regolarità ai principali venzione innanzitutto, quali sono i suoi consigli controlli di prevenzione, quelli indicati per ai nostri lettori per una miglior prevenzione di ambo i sessi e quelli specifici per la donna e tumori in generale e di quelli della bocca in per l’uomo. particolare? Per quanto riguarda i tumori della bocca, que- Dei pochi e semplici capisaldi della prevenzio- sti nell’80-90% dei casi sono provocati dal fumo, ne individuale, il primo è l’educazione a non non fa differenza se di sigaretta, sigaro o pipa. fumare: non iniziare e smettere subito, a qual- Anche l’eccessivo consumo di bevande alcoli- siasi età. Il secondo caposaldo è il controllo che è un fattore di rischio. Il vizio del fumo del peso corporeo: l’obesità è, nei cosiddetti associato a quello dell’alcol poi aumenta paesi sviluppati, la causa principale di morbili- esponenzialmente il rischio di ammalarsi. tà e mortalità e costituisce, sia per le malattie Quindi occorre prima di tutto evitare queste tumorali sia per quelle cardiovascolari, il mag- abitudini pericolose. In alcuni casi il tumore gior fattore di rischio dopo il fumo. può insorgere su una lesione già presente nella Il terzo caposaldo è dunque la cura dell’ali- bocca da molti anni. Per questo l’arma più mentazione, che deve essere prima di tutto efficace rimane quella della diagnosi preco- frugale; la moderazione è la regola d’oro per ce, per la quale è sufficiente una semplice visi- tutti i tipi di alimenti, salvo che per frutta e ver- ta periodica presso uno specialista. dura che devono essere abbondanti e consumati regolarmente. Il quarto caposaldo è Secondo Lei, quale ruolo potrà avere il denti- ascoltare e controllare il proprio corpo, cioè sta nella salute pubblica, soprattutto in azioni fare attenzione e non sottovalutare i cambia- di prevenzione delle malattie neoplastiche in menti o le alterazioni del nostro organismo e genere, al fine di indirizzare per tempo il parlarne subito con il proprio Medico. Occorre paziente allo specialista? intervista tratta dal n° 02_2008 di Sorridiamo, il primo periodico dedicato al sorriso e alla salute orale. L’odontoiatra può, senza dubbio, svolgere un per la partecipazione consapevole ai pro- ruolo di prima linea nella prevenzione e nella grammi di trattamento. Tuttavia la scienza ci diagnosi precoce delle neoplasie del cavo dice che la malattia ha origine da un malfun- orale. Per questo è importante che riceva una zionamento o un “inceppamento” (di un orga- formazione specifica che gli consenta di rico- no, di una proteina, di un gene) o da un trau- noscere le lesioni pre-neoplastiche e neoplastiche. ma. Se dunque l’atteggiamento individuale Il Dentista poi può anche svolgere l’importantis- non influisce sulla prognosi finale, tuttavia cer- simo ruolo di convincere il paziente a smettere tamente può influire sulla fasi del decorso della di fumare: non dimentichiamo che di tutti i malattia. cosiddetti “fattori ambientali” responsabili del- La malattia può essere dominata con le tera- l’insorgenza dei tumori, il fumo è il fattore pie, ma un atteggiamento psicologico positivo numero 1. del malato è l’unico rimedio contro l’ansia e la Più di un quarto di tutte le forme di cancro nel sofferenza e spesso migliora anche la risposta mondo occidentale è causato sicuramente dell’organismo ai farmaci. dal fumo. Il fumatore quindi ha bisogno di esse- L’esperienza clinica ci insegna che un pazien- re dissuaso dalla sua cattiva abitudine ma te aiutato da un atteggiamento ottimistico prima ancora ha bisogno di essere informato guarisce di più anche perché segue meglio le da fonti autorevoli sui rischi che corre. In que- cure, s’impegna a osservare meglio le indica- st’opera di informazione il dentista ha dunque zioni del medico, s’impegna a voler guarire. un ruolo primario, anche perché non c’è prevenzione senza informazione. Non è dunque scontato, o banale, nella nostra società di “cibo veloce” e di “vita velo- Quanto il sorriso, il buon umore, l’ottimismo ce” imparare a dare valore alle piccole cose possono influire nella riduzione della comparsa e partire da lì per grandi e significativi cambia- di malattie tumorali e quanto l’atteggiamento menti nella nostra salute e soprattutto nel mentale positivo è di supporto durante le tera- nostro benessere: spegnere una sigaretta, pie di coloro che si sono ammalati? mangiare una mela, salire le scale invece di Un atteggiamento positivo del paziente è sicu- usare l’ascensore, arrabbiarci un po’ di meno, ramente importante per l’adesione alle cure e apprezzare la forza di un sorriso UMBERTO VERONESI è uno dei maggiori esperti di oncologia del mondo. Pioniere della lotta contro i tumori, ha fondato a Milano e dirige l’Istituto Europeo di Oncologia. È stato il primo Italiano presidente dell’Unione Internazionale contro il Cancro e il fondatore della la Scuola Europea di Oncologia. A lui si deve l’invenzione della chirurgia conservativa per i tumori del seno. Nucleare, ne varrà veramente la pena? ] di Irene Giarracca [ Il reperimento delle risorse energetiche è una problematica sempre attuale. Il governo di centro-destra sta mettendo in atto un programma volto alla costruzione ed attivazione di 6 o più centrali nucleari, che dovrebbero essere pronte entro i prossimi 10 anni. Come noto la regione Basilicata, Campania, e la Puglia, si sono opposte all’installazione delle centrali nelle loro aree di competenza. Il programma di governo è rivolto all’apertura di due siti nucleari anche nella nostra regione, uno si troverà a Montalto di Castro, dove verranno attivati 2 reattori, mentre l’altro, dotato di 1 reattore, potrebbe essere installato a Borgo Sabotino, dove, dicono i tecnici, sono presenti sufficienti risorse idriche. Siamo in campagna elettorale e le due candidate alla presidenza della Regione sono state interpellate in proposito: entrambe hanno espresso un chiaro parere di contrarietà circa la realizzazione di questo tipo di centrali. Di fronte a questo quadro e alla chiara volontà espressa dal governo di attuare al più presto il progetto nucleare, sorgono alcuni dubbi, sia in merito alla sua economicità, sia in merito al rispetto dei princìpi costituzionali. Infatti in conformità a quanto stabilito dall’art.117 Cost. la potestà legislativa circa la produzione, trasporto e distribuzione dell’e- 34 eur torrino news nergia è di competenza concorrente tra Stato e Regioni. Nello specifico, alla Regione è conferita la potestà legislativa riguardo la produzione del testo normativo, ma rimane di esclusiva pertinenza statale la definizione dei princìpi fondamentali sui quali definirlo. Inoltre, conformemente a quanto sancito dall’articolo 120 della Costituzione lo Stato ha la facoltà di sostituirsi ai poteri regionali, in riferimento ai princìpi enunciati negli articoli 117 e 118, in nome “della salvaguardia dell’unità giuridica ed economica, e della salvaguardia dei diritti civili e sociali dei cittadini, nel rispetto dei princìpi di leale collaborazione e sussidiarietà”. Viene quindi spontaneo domandarsi se per leale collaborazione si intenda anche un intervento di netto contrasto a quanto decretato dell’Organo esecutivo delle regioni. Ci si chiede inoltre, in che modo intervenire contrariamente a quanto definito dalle istituzioni regionali, rispetti i princìpi federalisti promossi dal governo. Come specificato precedentemente, allo Stato spetta il compito di tutelare la salvaguardia dei diritti civili e sociali, dovere realizzato anche attraverso la promozione dello sviluppo economico. Ma in quale misura l’utilizzo del nucleare può favorire lo sviluppo economico dei cittadini, visto che saranno loro a supportare gli elevatissimi costi di costruzione, gestione, smaltimento scorie, ammortamento ed usura? È inoltre evidente che l’energia prodotta da 6 centrali non potrà soddisfare il fabbisogno energetico nazionale, pertanto l’intervento del governo non darebbe una risposta esaustiva alla problematica energetica. Tuttavia nonostante le molteplici incertezze dovremo attendere la risposta della Corte costituzionale che in questi giorni è stata interpellata in merito al contraddittorio sorto tra Stato e Regioni. ELEZIONI REGIONALI Gentili Elettrici, Gentili Elettori La mia candidatura, che sottopongo alla Vostra attenzione, parte da lontano e nasce da un legame con il territorio e le persone che vi abitano. Vivo nel quartiere “Colle di Mezzo” XII Municipio da quaranta anni. Sono sposato e padre di quattro figli. Ho lavorato per 35 anni nel Gruppo ENI e ciò nonostante ho sempre cercato di mantenere un patto con la presenza nel territorio. Ho conosciuto i problemi che le persone vivono, garantendo tutto il mio impegno. Sono entrato in tante case. Ho conosciuto tante storie. Ho collaborato con tante donne e uomini che mi hanno dato fiducia. Eletto a pieni voti nel 1990 Consigliere Circoscrizionale al Municipio XII nella lista del PSI, ritenevo di poter dare corso agli impegni assunti con gli Elettori. In data 07 aprile del 1992, presi carta e penna scrivendo una lettera di dimissioni irrevocabili con cui rimettevo il mandato ricevuto. Le dimissioni si danno e non si annunciano. La decisione maturata, scaturiva dal non ruolo delle Circoscrizioni appannato dal mancato decentramento che ne impediva la possibilità di esercitare un minimo di potere reale e di intervento. 28 – 29 Marzo 2010 La suddetta motivazione la rendevo pubblica con una Lettera Aperta ai Cittadini ai quali comunicavo che “le mie dimissioni” non avevano un significato di rinuncia ma un ritorno nei ranghi dell’impegno civico. Infatti, l’esperienza maturata mi ha consentito di affrontare e risolvere molte questioni del mio quartiere e di quelli limitrofi. Qualche esempio: accesi i riflettori sui padiglioni ex scuola media in cemento-amianto, già, nel 1987 con denunce allea Procura della Repubblica, accompagnate dalla raccolta di firme degli abitanti. La rimozione degli stessi, verso cui non mi sono mai arreso è avvenuta soltanto nel 2009, grazie al fatto d’aver indetto la elezione democratica del Comitato di Quartiere la cui azione, finalizzata allo smantellamento degli stessi, è stata determinante. L’area, finalmente libera sarà destinata a Parco Pubblico. Per il caso di Vigna Murata raccolsi 2000 firme, presentando un esposto-denuncia al procuratore della Repubblica della Corte dei Conti – P. Maddalena – contro il Comune, allo scopo di accertare eventuali risvolti di carattere penale esistenti sulla vicenda per il mancato ampliamento della via medesima a causa di una costruzione definita “monumento dell’abusivismo” (Il Messaggero 11.07.87 e Paese Sera 26.9.87). Nell’anno 1989 ho promosso una sottoscrizione con circa 1500 firme dalle famiglie di Via Colle di Mezzo, Luca Gaurico, dei Corazzieri, Armellini, F.lli Laurana, contro l’oscuramento esistente, indirizzata all’Assessore dell’epoca Alberto Quadrana. Quest’ultimo, messo alle strette, intervenne tramite ACEA per la immediata realizzazione degli impianti dei punti luce. Ho seguito da vicino molte vicende nel quadrante dell’EUR, dal Velodromo alle Torri delle Finanze e alla salvaguardia delle aree verdi, per scongiurare la realizzazione di 20 punti di ristoro lungo il laghetto, avvalendomi della collaborazione che ho con la Stampa. In data 06 gennaio 2010 ho segnalato su “Il Messaggero” la mancanza di illuminazione in Viale dell’Esercito (Cecchignola) avvolto dalle tenebre. In data 12 gennaio, come per magìa, nel Viale ricomparve la luce. Tralascio altri particolari più o meno rilevanti. Ecco: mi candido alle Elezioni Regionali del 28-29 Marzo nella lista del PSI per Emma BONINO senza rinunciare alle mie idee e poter continuare un nuovo e rinnovato viaggio con il Vostro aiuto e sostegno. Ernesto CALLUORI eur torrino news 35 La presidenza del Consiglio del Municipio roma XII eur informa ] a cura della Redazione [ Sicurezza, Cacciotti – Carpignoli: Mantenuto impegno con i cittadini. “Con l’istituzione nel Municipio XII del “Vigile di prossimità” l’attuale Amministrazione Municipale mantiene un impegno preciso assunto in campagna elettorale e che costituisce una battaglia storica del centro destra sin da quando era all’opposizione”. Lo dichiarano in una nota gli esponenti del PDL, Marco Cacciotti e Cristiano Carpignoli, rispettivamente Presidente del Consiglio e Presidente della Commissione Sicurezza del Municipio Roma XII EUR. “Questo progetto, a cui il Governo Municipale ha lavorato sin dall’insediamento, mira ad avvicinare l’Istituzione al cittadino creando così un importante punto di riferimento per i residenti dei quartieri interessati e che prende avvio a Trigoria e a Vitinia, due aree periferiche del Municipio che hanno fortemente bisogno di controlli sul territorio” “Inoltre per quanto riguardo il quartiere di Trigoria l’attivazione di questo servizio costituisce un primo passo nella direzione di realizzare un presidio vero e proprio con personale delle forze dell’ordine”. “Avevamo – concludono Cacciotti e Carpignoli preso nei confronti di questi quartieri un impegno in occasione di apposite sedute del Consiglio Municipale tenutesi proprio a Trigoria e a Vitinia e oggi finalmente possiamo orgogliosamente rivendicare il raggiungimento di un obiettivo importante con la determinazione necessaria a proseguire nella direzione di valorizzare questo servizio estendendolo anche ad altri quartieri del Municipio”. Roma, 21/01/2010 Torri Eur, Cacciotti – Carpignoli – Pucci (Pdl): al via cabina di regia su quartiere Eur Il Consiglio del Municipio XII EUR ha espresso il parere in merito alla proposta di deliberazione133 relativa alla demolizione e ricostruzione delle Torri ex Ministero delle Finanze. “Con viva soddisfazione annunciamo il recepimento, da parte dell’Assessore Comunale competente Alfredo Antoniozzi, che ha partecipato alla seduta del Consiglio Municipale, delle osservazioni che insieme al Presidente Calzetta abbiamo avanzato su questo intervento urbanistico. Lo dichiarano in una nota i Rappresentanti del PDL del Municipio XII, Marco CACCIOTTI, Presidente del Consiglio Municipale e i Consiglieri Cristiano CARPIGNOLI e Carlo PUCCI. “In particolare è estremamente importante l’accoglimento della proposta, a cui la Giunta Calzetta e la sua maggioranza sta lavorando da tempo e che oggi inizia a prendere corpo, di istituire una cabina di regia sull’EUR, un organo che avrà il compito di coordinare i vari programmi urbanistici previsti nel quadrante e individuare le opere pubbliche e di mobilità necessarie e prioritarie”. “Inoltre è stata accolta una ulteriore importante richiesta che riguarda l’impiego degli oneri derivan- 36 eur torrino news ti dal progetto delle Torri, circa 33 milioni di euro, che saranno utilizzati esclusivamente nel quadrante Eur con priorità per l’interramento della Cristoforo Colombo in corrispondenza di Viale Europa”. “A questo tema – concludono CACCIOTTI, CARPIGNOLI, PUCCI va aggiunta la necessità di agire al più presto e con la massima determinazione per avviare da subito una riqualificazione del quartiere EUR partendo dallo spostamento del Mercato di Viale America, fonte da anni di enorme degrado, e dalla riorganizzazione di altri mercati presenti al fine di migliorare il decoro del quartiere. Su questo siamo certi non mancherà l’impegno del Presidente Calzetta e la collaborazione degli Assessorati Comunali competenti”. Roma, 26/01/2010 Agro Romano, Cacciotti – Carpignoli (Pdl): grave colpo per sviluppo e edilizia sociale “Il vincolo posto sull’agro romano colpirà principalmente i piccoli costruttori e i piani urbanistici destinati all’edilizia sociale. Per questo non possiamo che esprimere un giudizio negativo nella speranza che questo provvedimento del Ministero dei Beni Culturali non sia il riflesso di contrasti politici interni alla maggioranza”. Lo dichiarano in una nota Marco Cacciotti e Cristiano Carpignoli, rispettivamente Presidente del Consiglio del Municipio XII e Consigliere PDL. “L’attuale Amministrazione Comunale guidata da Gianni Alemanno sta lavorando affinché in alcune aree dell’Agro vengano attivati progetti per far fronte al problema dell’emergenza abitativa e per riqualificare zone prive di servizi pubblici. Questo vincolo non colpirà le grandi speculazioni edilizie, ma soltanto quei cittadini che da anni attendono risposte sul fronte dell’edilizia popolare e quelle piccole realtà imprenditoriali che da sempre costituiscono la colonna portante dell’economia cittadina”. “Infine vogliamo ricordare l’impegno del Consiglio del Municipio XII, il cui territorio è interessato dal provvedimento del vincolo, che ha approvato a larga maggioranza un Ordine del Giorno con cui si chiede che il vincolo sia limitato ad aree non interessate da programmi di riqualificazione urbanistica o di edilizia sociale”. Nuove scuole nel quartiere Mezzocammino Il Consiglio del Municipio XII ha approvato con Risoluzioni n. 3/2010 e 5/2010 i provvedimenti necessari per l’apertura delle nuove scuole nel quartiere Mezzocammino. Si tratta in particolare di due asili nido, due scuole dell’infanzia comunale, una scuola elementare e una media. Grazie all’impegno del Consorzio, che sta realizzando le opere di urbanizzazione, il nuovo quartiere di Mezzocammino vedrà a breve l’apertura di importanti plessi scolastici destinati all’infanzia e all’istruzione elementare e media. Contrariamente a quanto avveniva nel passato dichiara Marco Cacciotti - Presidente del Consiglio del Municipio Roma XII EUR - oggi assistiamo ad una evidente inversione di tendenza. Infatti in questo nuovo quartiere della città i servizi pubblici stanno nascendo parallelamente all’insediamento dei nuovi abitanti. Il Municipio, nell’ambito delle proprie competenze, è fortemente impegnato per assicurare l’apertura di questi plessi per l’A.S. 2010-2011. Al via importanti interventi per la sicurezza stradale In questi mesi verranno realizzati alcuni interventi per il miglioramento della viabilità e della sicurezza stradale. Si tratta dichiara Marco Cacciotti Presidente del Consiglio del Municipio Roma XII EUR – di opere pubbliche particolarmente richieste dalla cittadinanza che il Municipio ha accolto e finanziato e che mirano ad assicurare migliori condizioni di sicurezza stradale. In particolare verranno riassaltate alcune sedi stradali, particolarmente ammalorate nel quartiere di Mostacciano (Via Umile - Via Vivanti - Via Mendozza - Via Soncelli) e nel quartiere di Spinaceto (Viale Eroi di Rodi e Viale Eroi di Cefalonia e relativi marciapiedi) Inoltre in Viale Eroi di Rodi,Viale Eroi di Cefalonia e Via Don Pasquino Borghi verranno installati semafori a chiamata pedonale per garantire l’attraversamento in sicurezza. Altri interventi sono previsti e programmati sulle strade municipali di maggior scorrimento. Spettacoli all’auditorium Santa Chiara La manifestazione di “Musica, teatro & danza” del Municipio Roma XII Eur è giunta alla 10^ edizione. Per festeggiare il decennale di una rassegna tanto gradita e attesa, è stato incrementato il numero degli appuntamenti, aggiungendo la domenica pomeriggio, per consentirne e facilitarne la fruizione ad una ulteriore fetta di cittadini e per garantire a tutti una maggiore varietà di spettacoli e stabilire con maggiore frequenza un rapporto diretto con un pubblico che si è sempre dimostrato motivato e partecipe. L’evento ha inizio il 5 febbraio e continuerà fino al 14 maggio 2010 e si terrà come sempre presso l’Auditorium Santa Chiara in Via Caterina Troiani 90. Gli spettacoli del venerdì inizieranno alle 21,30 e quelli della domenica alle 17,30. Tutte le informazioni e il programma sono disponibili sul sito del Municipio XII – www.municipio12.it • Marco Cacciotti Presidente del Consiglio del Municipio Roma XII EUR [email protected] ] a cura di Valerio Alias [ Una fantastica coppia: Enzo Ferrari e Gilles Villeneuve regalano emozioni ai fan della rossa alte ma si conclude tutto in tragedia con la morte del pilota di punta, il grande Villeneuve, e il durissimo incidente che costringe il secondo pilota Didier Pironi, ad abbandonare il mondo della Formula 1. Con il ritiro del suo ultimo campione del mondo, Jody Scheckter, Ferrari non ha piloti di punta da far salire sulle proprie vetture e passeranno anni prima che ne trovino uno. In questo ventennio gli unici anni degni di nota sono il 1982 e il 1983 quando la scuderia conquista il titolo costruttori. Enzo Ferrari non riuscirà più a vedere la sua squadra campione del mondo; muore infatti nel 1988 all’età di 90 anni. La scuderia continua comunque nell’intento anche grazie a due grandi nomi, Alain Prost e Nigel Mansell. Gli anni ‘80 In questi anni la Renault inaugura l’era del turbo e la Ferrari li segue. Il 12 cilindri aspirato ha raggiunto la fine del suo ciclo di sviluppo e viene rimpiazzato dal nuovo 1500 V6 turbo. Come sempre il motore diventa il punto forte della vettura a scapito del telaio e dell’aerodinamica sviluppati ancora in maniera antiquata. La brillante guida di Gilles Villeneuve porta ancora molte vittorie alla Ferrari nel 1981 ma è evidente che il telaio deve essere completamente ridisegnato per poter competere per il titolo del mondo. A metà stagione entra nel team Harvey Postlewaite il cui scopo è quello di costruire un telaio innovativo per la stagione successiva. Postlewaite vorrebbe costruire un telaio di fibra di carbonio ma è costretto a ripiegare su altri materiali a causa dell’inesperienza della Ferrari nella lavorazione di queste nuove leghe. Anche se con un telaio non del tutto decente, le aspettative per il 1982 sono 38 eur torrino news Gilles Villeneuve Gilles Villeneuve nasce in Quebec il 18 gennaio 1950. Cresce tra gare di Formula Atlantic e di motoslitta. Lui stesso accredita parte del suo successo a queste gare: “Ogni inverno potevi contare tranquillamente su tre o quattro ribaltamenti - e sto parlando di correre sul ghiaccio a circa 160 kmh. Le gare su queste slitte volanti mi hanno dato una grandissima esperienza nel controllo della vettura. E la visibilità era terribile! A meno che tu non fossi primo, non riuscivi a vedere nulla a causa di tutta la neve che sollevava chi ti precedeva. È stata un’ottima esperienza per velocizzare i miei tempi di reazione; inoltre nelle gare sotto la pioggia riesco a guidare in maniera abbastanza tranquilla”. Nel 1976 domina il campionato di Formula Atlantic con un team canadese così povero che è costretto a seguire la gara di Mosport da semplice spettatore. Ma le sue impressionanti prestazioni gli forniscono una certa fama ed un posto alla McLaren. La sua prima gara in Formula 1 (che coincide con il debutto del motore Renault turbo) è a Silverstone nel 1977 come compagno di James Hunt e Jochen Mass. La sua prestazione in prova è impressionante e si qualifica decimo con una vettura vecchia di due anni. La cosa non sfuggì ad Enzo Ferrari che, dopo l’abbandono di Lauda, lo chiama per correre le ultime due gare della stagione. Enzo Ferrari disse che quando incontrò per la prima volta il piccolo canadese, questi gli ricordò immediatamente il grande Nuvolari. L’ovvio interesse di Ferrari per Villeneuve fa sì che Gilles inizi la sua corta ma mirabolante carriera in Ferrari. Nella gara di Mosport deve lasciare la corsa a causa di una perdita di olio. La gara successiva, al Fuji, lo vede nuovamente fuori, ma questa volta in modo più drammatico, a causa dell’investimento di alcuni spettatori. Nonostante questi insuccessi, dichiara che “Se qualcuno mi dicesse che ho tre desideri, il primo sarebbe quello di poter correre, il secondo di essere in Formula 1 ed il terzo di guidare per la Ferrari....” La prima delle sei vittorie di Villeneuve arriva l’anno successivo, ed in modo molto combattuto, in Canada. A proposito di vittorie, tutti dicono che ha vinto solo sei Gran Premi. Occorre però ricordare che 1979 arriva secondo nel Campionato del Mondo dietro al suo compagno di squadra Jody Scheckter, per il quale oggi c’è meno considerazione di quanta se ne abbia per Gilles. Aiutò Jody a conquistare il titolo con la promessa che l’anno successivo sarebbe stato lui a vincere. La qualità delle macchine guidate da Villeneuve, però, è sempre stata scadente. Il suo modo di guidare non teneva in nessun conto la conservazione della vettura, altro particolare che ha contribuito alla scarsità di vittorie. Era difficile vedere una gara nella quale non faceva letteralmente decollare la sua Ferrari. Ma la gara che porta Gilles nella leggenda, è il Gran Premio di Francia del 1979 a Digione, la Renault e Jean-Pierre Jabouille segnano la prima vittoria con una moderna macchina turbo. A Rene Arnoux basta non fare errori per poter arrivare al secondo posto e fare una doppietta Renault. Ma Villeneuve si fa valere ingaggiando un duello a colpi di pneumatici, derappate e sgommate con Arnoux che non è facile da dimenticare. La folle insistenza di Villeneuve, che la sua meno potente Ferrari vuole a tutti i costi battere la più veloce Renault di Arnoux, viene ricompensata e finisce la gara davanti al francese. Si può sicuramente dire che questa fu la battaglia per la seconda posizione più eccitante nella storia della Formula 1. Come certi altri grandi piloti, e citiamo solo due dei più grandi, Clark e Senna, Villeneuve aveva due personalità completamente opposte. Lauda scrisse di lui “È stato il più pazzo diavolo che io abbia mai incontrato in Formula 1... la cosa strana è che, sceso dalla vettura, aveva un carattere amabile e sensibile; ma quando si infilava il casco diventava tutt’altra persona.”. È stato un temerario di enormi proporzioni. Tuttavia sulla pista era scrupolosamente corretto e non faceva mai nulla per mettere in pericolo la sicurezza di qualcun altro. Questa combinazione di caratteristiche lo fanno diventare estremamente popolare e benvoluto non solo dai fans ma anche dai suoi avversari. Rimane tuttora uno dei piloti più amati in Canada, in Italia e nel resto del mondo della Formula 1. La rottura dell’amicizia con il suo migliore amico può aver contribuito alla sua tragica e prematura scomparsa. Nel giro finale del Gran Premio di Imola del 1982, che domina fin dal principio, rallenta sapendo di avere ormai la gara in pugno. Ma viene inaspettatamente sorpassato a tradimento dal suo compagno di squadra Pironi il quale gli ruba letteralmente la vittoria. Villeneuve è furioso nonostante il suo carattere pacato. Con la ferita che brucia ancora si presenta, due settimane più tardi, al Gran Premio di Zolder. Durante le qualifiche del sabato, mentre fa il giro veloce, arriva dietro la più lenta March pilotata da Mass. Gilles tenta il tutto per tutto sperando she Mass si sposti ma non sarà così. L’impatto fra le due ruote, fà letteralmente decollare la Ferrari che si disintegra, scagliando il pilota canadese contro le reti di protezione. La sfortuna vuole che il pilota Ferrari vada a colpire il palo tra una rete e l’altra. Villeneuve viene soccorso subito ma le sue ferite risultano mortali. Muore nell’ospedale locale la sera stessa. La sua morte ha lasciato una profondissima tristezza che aleggia tuttora nel mondo delle corse. Anche Arnoux, il suo avversario nello scontro epico di Digione ed in molte altre occasioni, ha confessato di aver pianto il giorno in cui Gilles è morto. Quell’anno suo figlio Jacques aveva undici anni e, nel 1997 coglierà quella vittoria che solo il destino negò al padre. Oltre al duello di Digione, di Gilles si ricorderà per sempre, il giro su tre ruote a Zandvoort, le vittorie mitiche del 1981 con la prima Ferrari con motore turbo, a Monaco ed in Spagna dove tiene testa per tutta la gara a cinque vetture, più veloci della sua, che lo seguono in fila indiana. Queste e tante altre imprese hanno dato vita a quella che era chiamata “febbre Villeneuve”. Nessuno riuscirà più a dare simili emozioni. Gilles Villeneuve è stato il pilota più popolare che la Ferrari abbia mai avuto rischiando di offuscarne il mito. Il suo unico scopo era di andare il più veloce possibile col mezzo a disposizione e, spesso, anche più del possibile. Questo mandava in visibilio le folle e si era meritato il soprannome di “Aviatore”, soprannome confermato anche dal suo ultimo tragico e spettacolare volo. eur torrino news 39 Grafica: Romalive Rigenerazione ossea e trattamento terapeutico della parodontite (piorrea) Una tecnica di ricostruzione ossea testata da numerosi anni di attivita' permette di rigenerare osso per consentire l'inserzione di impianti dove non sarebbe possibile e di apportare osso sui denti affetti dalla piorrea permettendo la loro permanenza in bocca. intervista al Dott. Aldo Casti Abbiamo intervistato il Dott. Aldo Casti chiedendogli di parlarci dei chirurghi fondatori dell’A.I.P. Il gruppo di chirurghi che ha fondato l’Aip proviene da una lunga esperienza ospedaliera, nel corso della quale sono stati effettuati un numero cospicuo di interventi. L’attività è incentrata sia sull’implantologia classica, sia nell’utilizzo di una tecnica di rigenerazione ossea con la quale è possibile salvare denti che generalmente vengono estirpati. Consente inoltre di rigenerare le strutture ossee del mascellare e della mandibola, perdute in seguito a traumi o infiammazioni. In questi casi, successivamente al riassorbimento della sostanza, che si trasforma in osso, si può anche procedere all’installazione degli impianti. È possibile così ottenere ricostruzioni buccali anche complete in situazioni generalmente considerate irreparabili. Come si ottiene la ricostruzione ossea? Il problema della ricostruzione ossea è storico, e viene risolto per lo più con prelievi di osso autologo, prelevato da vari siti donatori della nostra struttura ossea. È un problema di pertinenza ortopedica, di pertinenza maxillofacciale, e via dicendo. L’osso autologo viene più comunemente prelevato dalla cresta iliaca, dal fianco, come consigliato generalmente dai maxillofacciali, ed ha dato buoni risultati, tuttavia dalla cresta iliaca si possono prelevare quantità limitate di osso e non dà molte possibilità di approvvigionamento, essendo le creste iliache, purtroppo, solo due. Al di là di ciò, questa soluzione puo’ generare molte complicazioni, di cui alcune sono successive al prelievo, come l’insorgenza di infezioni dell’area interessata, altre sono legate alla tecnica chirurgica e a fattori estetici. Qual è la soluzione alternativa? Si è cercato di ovviare a queste complicazioni utilizzando biomateriali in luogo dell’osso autologo. I biomateriali sono di varia origine, composti prevalentemente da fosfato di calcio, ma sia in sperimentazione che in commercio ne esistono di moltissimi tipi. Noi utilizziamo da circa 20 anni un sostitutivo d’osso che ci ha dato risultati superiori alla norma, si tratta di un biomateriale, costituito da sostanze biologiche tra cui il fosfato di calcio, estratto dal corallo. Il fosfato viene miscelato con un‘altra sostanza chiamata colla di fibrina, anch’essa biologica ed utilizzata in questo ambito da circa 40-50 anni da tutti i chirurghi del mondo. Le due sostanze miscelate insieme danno vita ad un materiale plastico che può essere modellato, facilitando l’opera del chirurgo, nell’ambito della ferita e che permette in un determinato periodo di tempo la trasformazione dei sostituti d’osso in osso vero e proprio. In che modo avviene la trasformazione in osso vero e proprio? La trasformazione viene facilitata dalla bio-stimolazione che le sostanze presenti nella colla di fibrina esercitano sui fibroblasti o gli osteoblasti, ossia le cellule del tessuto connettivale e del tessuto osseo, che compongono l’insieme delle cellule presenti nel nostro osso. L’accorrere delle suddette cellule all’interno della sostanza che apponiamo determina una più rapida trasformazione del sostituto d’osso in osso vero e proprio. Il materiale in questione, l’idrossiapatite (così si chiama il fosfato di calcio in situazioni biologiche) e la colla di fibrina, ci permette di agire in tutte le cir800.911.983 - 06.84242545 costanze in cui si verifica una perdita d’osso, come anche, in particolare, nella piorrea o parodontite, un’infezione sotto gengivale che interessa il periodonto, ossia la struttura che supporta i denti. Quali sono i batteri che interessano il periodonto? I batteri responsabili, normalmente sono presenti nella bocca in maniera saprofita, ossia non patogena, ma per varie cause, come malattie o stress diventano patogeni ed aggrediscono la struttura del dente con la produzione di endotossine. Queste generano un’infiammazione appunto del periodonto, a seguito della quale l’osso si ritrae. L’osso, infatti, non può stare ad una vicinanza inferiore a due millimetri da un processo infiammatorio. La reazione ossea può dare tasche parodontali verticali o retrazioni orizzontali, ossia a tutto spessore dell’osso. La sostanza in questione permette il ripristino della struttura ossea che è andata perduta nei processi infiammatori. La miscela plastica si indurisce nel tempo, si amalgama con l’osso presente ancora nella struttura intorno ai denti, andando a formare un nuovo osso. Così che, un po’ togliendo l’infiammazione, un po’ legandosi al dente stesso, permette il salvataggio dei denti e la loro permanenza nel tempo. In quali altre situazioni è possibile utilizzare questa tecnica? Un’altra situazione importante in cui si utilizza la miscela è nella ricostruzione di osso mandibolare o mascellare distrutto da cisti invasive, la ricostruzione può essere effettuata sia durante che prima degli interventi di implantologia. Oltre alla ricostruzione ossea a seguito dell’asportazione di cisti è possibile effettuare rialzi di seno mascellare o di cresta che trovano l’elezione con questo materiale, poiché grazie alla sua plasticità permette la stabilità dell’innesto, che altrimenti presentandosi sotto forma di granuli liberi potrebbe andare incontro ad una perdita meccanica per fuoriuscita meccanica generando la così detta sindrome del Pop Corn. Viene chiamata così poiché la presenza di granuli fra i denti dà la stessa sensazione data dal Pop Corn. Possono esserci delle controindicazioni? Mi piace sottolineare il fatto che si tratta di una sostanza completamente innocua, infatti in nessun paziente sono state riscontrate controindicazioni o rilevati disturbi di alcun genere. Quali sono i costi di gestione di questi materiali? La maggior parte dei colleghi si imbatte in problemi economici legati alla gestione del materiale che presenta un costo leggermente più elevato di altri, ma con questa tecnica gli interventi possono essere realizzati anche negli studi privati, mentre generalmente il prelievo di osso otologo viene effettuato solo nelle strutture ospedaliere. Per questo qualsiasi professionista ben organizzato dal punto di vista logistico può farne uso presso la sua attività, oppure in alternativa può risolvere il problema organizzativo rivolgendosi all’Aip dove, chiunque voglia, può non solo utilizzare questa sostanza nel miglior modo possibile grazie ai presidi adibiti, ma anche avere delucidazioni in merito alle modalità di utilizzo essenziali ad una resa ottimale. Ciò che incide maggiormente nel suo rendimento è l’esperienza, e presso l’Aip è possibile trovare un servizio di tutor per mezzo del quale i colleghi possono essere avviati nell’utilizzo di questa tecnica. È prevista inoltre la possibilità di organizzare corsi volti alla sua diffusione. I ELEZIONI REGIONALI La sua immagine ha ormai raggiunto una certa celebrità, Roma è invasa dai manifesti pubblicitari con lo spot da Lei lanciato: Parla con me. Siedo in Consiglio regionale da tre legislature, credo di aver maturato un’esperienza che ritengo sia giusto mettere a frutto; lo spot, allora, vuole essere un invito ai cittadini ad instaurare un rapporto diretto così da poter impiegare l’esperienza acquisita per dare delle risposte concrete. La costiera laziale, che ha un’ampia estensione, potrebbe rivestire un ruolo importante nell’ambito del turismo regionale, eppure non è sufficientemente valorizzata. Che cosa si potrebbe fare in tal proposito? Effettivamente si tratta di circa 400 km di territorio da valorizzare, e io stesso già in passato mi sono adoperato molto per questo. Nel 1999 mi sono preoccupato di far stanziare 100 miliardi delle vecchie lire per ben 24 comuni laziali, soldi impiegati per garantire la fruibilità degli spazi e la depurazione delle acque. Ad oggi è stato fatto molto per la balneabilità. Ancora nel 2001 sono stati investiti altri 72 miliardi di euro. Il punto è che oggi per portare avanti un’opera di rinnovamento bisogna passare attraverso il vaglio di 5 assessorati, questo significa che l’approvazione di qualsiasi intervento richiede tantissimo tempo. L’idea maturata con la Polverini è di concentrare tutte le deleghe sotto un unico assessorato. Potrebbe trattarsi dell’assessorato al turismo, inutile dirle che mi piacerebbe potermene occupare io stesso. Tra gli interventi possibili per accrescere la competitività del Lazio si dovrebbe fare qualcosa anche nel campo della viabilità e delle infrastrutture. Purtroppo negli ultimi 5 anni è stato fatto poco, e questo perché il centrosinistra ha portato avanti una politica rissosa che non ha permesso di giungere a conclusioni. Anche adesso ci sono ben 9 partiti a sostenere la Bonino, forse diventeranno 14, questo è sicuramente un impedimento al raggiungimento di una posizione coerente e di fatto determina l’impossibilità di dare risposte reali alle esigenze del territorio. In passato non è stato possibile arrivare a decisioni importanti proprio a causa dell’atteg- 28 – 29 Marzo 2010 giamento rissoso del centrosinistra. Penso, per esempio, al progetto per il Corridoio Tirrenico, che garantirebbe un sistema viario in grado di facilitare l’accesso alla capitale, di far defluire il traffico, riducendo, così, la pericolosità di una strada come la Pontina. È vero che una strada può anche rappresentare una ferita nel territorio, ma io credo che in certi casi si debba necessariamente fare un bilancio dei costi e dei benefici; in fondo gli incidenti o lo scarico delle auto che per ore stanno in fila sono più dannosi della costruzione di una strada. Lei non crede che sarebbe necessaria anche una strategia di marketing per lanciare l’immagine della Regione Lazio anche all’estero? Ci sono organi precisi deputati a questo, Sviluppo Lazio e l’Assessorato per le attività produttive. Il punto è che indispensabile promuovere una buona campagna di comunicazione, ben organizzata e non pensata soltanto all’ultimo momento, così che si possano mettere in piedi degli eventi che siano in grado di portare l’immagine della Regione all’estero. Altra necessità è quella di assegnare un ruolo importante alle televisioni private, che d’altronde sono proprio quelle che possono garantire la valorizzazione dei prodotti locali. Prima si parlava di turismo, il nuovo centro congressi in costruzione all’Eur sarà senz’altro un importante elemento di richiamo in tal senso. Certamente sì, ma le iniziative, che sono tante, vanno collegate, Penso non solo al centro congressi, ma anche alla nuova fiera di Roma, all’aeroporto; si tratta di creare una rete di collegamento fra i diversi poli di attrazione; una soluzione potrebbe essere la realizzazione di una ferrovia monorotaia, che permetterebbe di decongestionare strade coma la Colombo o la Via del Mare, e sarebbe senz’altro meno invasiva di una metropolitana. Parliamo adesso delle elezioni, i sondaggi attualmente danno in vantaggio la Bonino. Sicuramente la Bonino ha un lungo percorso politico alle spalle, è un personaggio già molto noto presso i cittadini, ma questo non significa che verrà votata. La notorietà non necessariamente garantisce il consenso. Lei assegna grande importanza all’esperienza, come declinarla per proporre, poi, novità? intervista all’On. Luigi Celori Nel ‘95, quando ero al primo mandato, mi sono battuto perché si arrivasse a Roma Capitale, e cioè perché la città potesse finalmente accedere a fondi degni di una capitale; durante la seconda legislatura ho proposto la legge sulla bio-edilizia, mi sono impegnato nel campo della raccolta differenziata. Questo è il passato che mi garantisce esperienza, ma bisogna guardare al futuro, e allora bisogna intervenire per creare condizioni favorevoli per la piccola e media impresa, è necessario stipulare delle convenzioni con i grandi sistemi bancari affinché garantiscano l’accesso al credito agevolato, e ancora bisogna fare in modo che si investa anche sulle idee. Che cosa pensa in merito al nucleare? Ritengo che non sia un’esigenza primaria nel Lazio; noi abbiamo impianti fotovoltaici, idroelettrici, questo ci garantisce addirittura un surplus nella produzione. E sulla privatizzazione della ACEA? Credo che i servizi essenziali non vadano privatizzati in toto, piuttosto è necessaria un’attività di controllo; peraltro, anche la dove ci si orienti per la privatizzazione, bisogna tenere sempre presente che l’obbiettivo è quello di offrire un buon servizio al cittadino e di garantire un contenimento delle spese, per cui la privatizzazione, ove richiesta, deve avvenire soltanto a certe condizioni. Parliamo adesso di una questione di grande urgenza in questo momento, il problema dell’occupazione, del lavoro. La Bonino parla di reddito minimo garantito.. Secondo me il provvedimento è equiparabile ad un’elemosina; è senza dubbio fondamentale garantire gli ammortizzatori sociali, gli incentivi, ma la reale necessità è quella di creare posti di lavoro. A questo proposito mi sento di affermare che la sospensione dell’art. 18 ha avuto ripercussioni negative sulle aziende e soprattutto quelle medio-piccole. Oggi è più facile interrompere un’unione coniugale che un rapporto di lavoro con un dipendente. Dobbiamo dire che ad oggi il costo del lavoro è davvero alto. È proprio per questo che si pone la necessità di una maggior flessibilità nel mondo del lavoro. Che cos’è l’A.I.P.? Come nasce e finalità… intervista al Dott. Fabrizio Ferrazza L’A.I.P., Accademia di Implantologia e Parodontologia è un’Associazione fondata da cinque chirurghi provenienti da percorsi diversi che hanno in comune l’aver operato in alcune strutture ospedaliere. Abbiamo incontrato il Dott. Fabrizio Ferrazza che ha risposto ad alcune nostre domande: Come nasce l’idea di tale servizio? Attraverso lo svolgimento di questa attività ci siamo resi conto dell’utilità del servizio che stavamo offrendo e del numero di persone che avesse la necessità di usufruirne. Come è noto, le operazioni dentistiche ed in particolar modo quelle chirurgiche, hanno costi rilevanti, dovevamo quindi coniugare necessità terapeutiche del paziente e le sue esigenze economiche studiando forme che portassero ad un abbattimento dei costi e un progetto che riuscisse a calamitare interesse e finanziamenti privati. Successivamente, grazie ad un riscontro positivo dei nostri interlocutori, per non disperdere il patrimonio accumulato, abbiamo ritenuto opportuno fondare l’A.I.P. Attraverso l’Accademia ci siamo uniti in consorzio, ed abbiamo ricreato quelle condizioni che ci consentono di continuare ad effettuare interventi chirurgici con costi estremamente ridotti. Ed è grazie a ciò che moltissime persone hanno avuto accesso alle cure. Quanti professionisti operano nella struttura? Come precedentemente accennato siamo cinque chirurghi, la nostra professionalità è maturata durante l’esperienza ospedaliera, durante la quale ciascuno di noi effettuava circa 1000 interventi l’anno. Che tipo di tecnica adottate? I trattamenti vengono effettuati per mezzo di una tecnica innovativa di cui si parlerà in seguito che si incentrano prevalentemente sulla chirurgia ricostruttiva, tecnica poco diffusa in chirurgia orale ma diffusa gia’ da molti anni in ortopedia. Nonostante questo, la nostra, è una metodologia che nel corso degli anni ha dato ottimi risultati e che permette di recuperare pazienti che necessitano interventi di protesizzazione fissa e supportata da impianti. Da quanto tempo è attiva la struttura? La struttura in cui operiamo è attiva da circa 7 mesi, rispetta il protocollo in merito alla normativa vigente, ed è stata organizzata e strutturata in modo ottimale, permettendoci di avere tempi di attesa estremamente ridotti e di offrire al paziente una ambiente confortevole. Durante l’intervento il paziente può essere supportato da un’anestesista, questa procedura è attuata sia su i cosìddetti pazienti odontofobici, sia su pazienti che hanno patologie a carattere sistemico che richiedono un monitoraggio. In che modo avete ottenuto l’abbattimento dei costi? Il lavoro viene svolto in collaborazione con una Onlus, che supporta la nostra attività eseguendo raccolte fondi che ci permettono di offrire un servizio a costi estremamente contenuti. L’economicità del servizio è dovuta anche alle aziende fornitrici con le quali collaboriamo sin dall’esperienza ospedaliera, e dalle quali acquistiamo i materiali a prezzi di favore. Oltre alle cure, l’Accademia fornisce altri servizi? L’attività principale è quella di cura diretta, tuttavia l’Accademia si rivolge anche a colleghi, che hanno rinunciato a prendere la strada dell’implantologia a causa di costi eccessivamente elevati nella gestione dello strumentario e nel magazzino, ma che se interessati, possono rivolgersi presso di noi ed usufruire di un servizio di tutoraggio nella gestione del piano di trattamento e nella realizzazione dell’intervento o semplicemente affittare la struttura per eseguire i propri interventi. Presso di noi il collega ha la possibilità di avere un supporto nello svolgimento dell’operazione, di utilizzare la sala chirurgica dell’accademia mentre, ad operazione ultimata, il percorso terapeutico viene concluso nello studio dentistico di provenienza del paziente, senza quindi “interrompere” il rapporto tra il paziente ed il medico al quale si era originariamente rivolto. Grazie a questi diversi accorgimenti riusciamo a rendere accessibile a tutti questo tipo di servizio. Oltre al tutoraggio, offriamo a quanti non hanno nel proprio studio strutture chirurgiche, di eseguire presso di noi gli interventi. Il collega avrà a disposizione tutto il necessario: materiale per la ricostruzione ossea, diverse tipologie di impianti, il kit chirurgico o il motore chirurgico. C’è inoltre la possibilità di utilizzare l’ortopantomografo digitale, a basse emissioni di radiazioni, per verificare al termine dell’intervento la sua riuscita oppure una ortopanoramica prima dell’inizio dello stesso qualora si renda necessario. Dove si trova la struttura? La struttura si trova in Via Sebino,16, scala 1, interno 2. La strada è la prosecuzione di Via Tagliamento ed è all’angolo con Via Chiana. La clinica ha una sala d’attesa per i pazienti, una sala in cui vengono svolti gli interventi chirurgici con annessa sala di sterilizzazione, una sala con denta-scan di ultima generazione, dove le immagini escono in maniera tridimensionale, che può essere utilizzata sia come pre-chirurgica per l’allestimento del piano di trattamento che come post chirurgica per tac a fine intervento. La sala operatoria è attrezzata con carrellino salva vita, macchinari moderni per la realizzazione dell’intervento tra cui il piezo- surgery per la chirurgia ad ultrasuoni che consente di operare in sicurezza anche a ridosso delle strutture nervose (vedi canale alveolare o forame mentoniero), o della membrana sinusale in caso di grande rialzo del seno mascellare. La pompa peristaltica utilizzata per gli interventi di implantologia è dotata di manipolo a fibre ottiche consentendo un’ottimale illuminazione anche nelle zone più difficili. Per concludere, i tempi di attesa sono lunghi? In genere gli appuntamenti per l’operazione vengono dati con una cadenza abbastanza ampia per evitare che il paziente rimanga molte ore in sala d’attesa, e per evitare il rischio di ansia pre-operatoria. I 800.911.983 - 06.84242545 eur torrino news 47 Tecniche operatorie implantologiche Un'esecuzione impeccabile è la migliore garanzia di successo in implantologia. intervista al Dott. Fabrizio Diofebi Dopo aver ascoltato il Dott. Aldo Casti e il Dott. Fabrizio Ferrazza abbiamo incontrato un altro dei soci AIP, il Dott. Fabrizio Diofebi, che ci parla delle tecniche utilizzate: Dopo quello che hanno spiegato i miei colleghi non resta che dare una breve descrizione delle tecniche chirurgiche. Tengo anche a precisare che, nel caso dell'implantologia, si tratta di tecniche classiche in cui un’esecuzione impeccabile dà una maggiore possibilità di successo, come ritengo avvenga nel nostro caso. Ad esempio, in presenza di osso sufficiente, si effettua un’incisione chirurgica per eseguire un lembo muco-periostale, con esposizione del periostio e dell’osso, alla quale seguirà una eventuale toilette chirurgica a mezzo di ultrasuoni. Successivamente viene praticata l’esecuzione di fori calibrati atti ad accogliere gli impianti, con eventuale riempimento di deiscenze ossee attraverso il preparato già descritto dal mio collega, ossia osso mischiato a colla di fibrina, e chiusura del lembo con sutura. Come si procede dopo questa prima fase? Ultimato il procedimento vengono prescritte terapie antibiotiche, descritte in stampati che vengono rilasciati al paziente. I punti di sutura vengono rimossi dopo dieci giorni circa, e in seguito il paziente dovrà attendere un periodo di tempo che va da quattro a sei mesi per ottenere una buona integrazione degli impianti e per essere pronto alla protesizzazione. Cosa accade quando l’osso è compromesso? Nel caso in cui l’osso sia mancante, sia che si tratti del reparto mascellare superiore, che della mandibola, eseguiamo delle tecniche per preparare l’osso a ricevere gli impianti. Nell'intervento sul mascellare superiore effettuiamo rialzi di seno mascellare, utilizzando anche in questa circostanza la tecnica classica: lembo chirurgico, esposizione della membrana di Schneider, scollamento della membrana e riempimento con osso e colla di fibrina, chiusura ed attesa di alcuni mesi prima dell'inserimento degli impianti. Se invece lo spessore osseo lo consente, siamo in grado di eseguire un rialzo del seno mascellare con apposizione degli impianti contemporanea, abbreviando molto i tempi di attesa per la protesizzazione. Quanto al mascellare inferiore, in caso di osso insufficiente, vengono eseguiti rialzi della cresta mandibolare, dopo i quali sarà possibile, a differenza dei protocolli tradizionali, inserire gli impianti necessari a ripristinare una buona funzionalità masticatoria, il tutto nel rispetto delle strutture anatomiche “sensibili”, quali l'emergenza del nervo mentoniero e il canale mandibolare. In presenza di piccole deiscenze ossee si effettuano le ricostruzioni anche dopo aver inserito gli impianti. Vi limitate esclusivamente ad interventi implantologici? Quelli descritti sono gli interventi di implantologia, ma non ci limitiamo solo a questo, visto che interveniamo anche con tecniche di chirurgia parodontale finalizzate alla ricostruzione dell'osso in seguito a processi degenerativi dell'osso alveolare, con conseguente retrazione gengivale. Anche in questa circostanza usiamo tutte le soluzioni tecnologiche più avanzate, parlo ultrasuoni chirurgici di ultima generazione, tecniche radiologiche intra 800.911.983 - 06.84242545 operatorie, riuscendo così a salvare denti che in molti studi dentistici vengono considerati irrecuperabili. Il problema del ripristino della funzionalità dentale e masticatoria in pazienti che hanno bocche parzialmente o completamente dentule viene risolto brillantemente dall’implantologia e consente in pratica di ripristinare una situazione completamente naturale. Se un paziente completamente edentulo ha un sufficiente substrato osseo, naturale o indotto, grazie alle nostre tecniche ricostruttive riusciamo addirittura a reinserire ogni singolo dente fino a ricreare una situazione quasi identica a quella che aveva precedentemente, inserendo in ciascun impianto un dente. Tuttavia spesso, per via del costo, si preferisce non essere così completi ed inserire un numero inferiore di impianti creando piccoli ponti. Come è consigliabile agire nel caso di persone in età avanzata? In bocche completamente dentule ed in persone di età avanzata non è consigliabile inserire tantissimi impianti, pertanto utilizziamo un’altra tecnica che consente di metterne tre o quattro per ciascuna arcata e creare delle barre fresate sulle quali vengono costruite delle protesi che, una volta inserite sono del tutto fisse e consentono a persone di età superiore agli ottanta anni di non avere nelle loro bocche dentiere traballanti. Insomma siamo in grado di fornire soluzioni ottimali quasi per ogni caso che compare al nostro studio. A concludere quanto detto finora, posso affermare che presso il nostro Centro e nei nostri Studi privati riusciamo a risolvere la maggior parte dei problemi di edentulia in modo risolutivo e con costi estremamente ridotti. I Soluzioni protesiche su impianti Protesi su barra fresata. intervista al Dott. Enrico Frezza Con il Dott. Frezza vogliamo parlare delle moderne tecniche implantologiche che sono rivolte a diversi tipi di riabilitazione. Prendiamo in esame soprattutto i pazienti edentoli, ai quali, da anni mancano i denti naturali. Questi hanno un tipo di riabilitazione removibile, nel senso che, grazie all’utilizzo di impianti endossei, si riesce a ottenere un stabilizzazione migliore, soprattutto in quei pazienti in cui l’atrofia ossea si è aggravata. In effetti, in alcuni casi, è possibile collocare degli impianti endossei nella parte frontale sia superiore che inferiore, per ovviare alla mobilità che spesso e volentieri i pazienti lamentano, oltre ad altri fastidi come: infiammazioni, arrossamenti , riassorbimenti e fratture delle stesse protesi, dovute al fatto che, con il tempo, queste non hanno più un basamento armonioso con la bocca. Da qui nasce l’utilizzo di questi impianti per aiutare l’inserimento sociale dei nostri pazienti. In che cosa vi differenziate rispetto ai protocolli tradizionali? Normalmente il protocollo tende ad usare, per queste tecniche, delle barre fresate, che vengono inserite o avvitate su degli impianti; effettivamente mettendo tre o quattro impianti e unendoli con una barra fresata si riesce a ottenere una stabilità migliore, soprattutto nella zona inferiore, mentre in quella superiore, questa barra ovvia al problema, lamentato normalmente dai pazienti, dell’eccessivo ingombro della protesi, oltre naturalmente a dare una maggior stabilità. L’utilizzo di queste barre, dunque, riesce a risolvere diverse problematiche. Non esiste una sola tecnica per quanto riguarda l’inseri- mento e lo sviluppo di queste; ci sono pazienti che richiedono più di un intervento per raggiungere la protesizzazione finale, mentre altri, in funzione del tipo di osso e di capacità di gestire l’ansia dell’intervento, possono usufruire di un miglior e più veloce approccio alla protesizzazione. Cosa ci può dire riguardo la tecnica operativa? Per quanto riguarda invece la tecnica operativa, possiamo dire che, rispetto ad altri interventi, è poco invasiva; si interviene facendo un piccolo lembo sopra la mucosa gengivale, sia nella parte superiore, che nella parte inferiore. Una volta costituito questo lembo si inseriscono degli impianti endossei, prima ovviamente è stato creato un alloggio per questi con degli strumenti rotanti, i quali a distanza di sei, sette mesi possono essere preparati per l’apertura e quindi si può cominciare a progettare la barra sulla quale verrà inserita la protesi del paziente. Come nasce questa tecnica? Come accennato in precedenza questa tecnica è nata, principalmente, per ovviare al problema dell’ingombro lamentato dai pazienti, soprattutto nella parte superiore, poiché per raggiungere una stabilità con una protesi normale si deve tener conto del palato completo dell’arcata superiore, a differenza di questa tecnica che, come ho spiegato in precedenza, prevede invece l’utilizzo solo di una parte di questo. Inoltre la funzionalità di questi impianti che vengono attaccati a queste barre, ha una durata maggiore nel tempo rispetto alle vecchie soluzioni, senza considerare inoltre che questi impianti permettono al paziente di evitare di dover ricorrere a tutti quei dispositivi per risolvere il problema della mobilità, soprattutto durante i pasti. Tornando a parlare delle barre fresate, come già detto, la loro collocazione prevede un intervento poco invasivo, possono essere inseriti dai due ai quattro impianti per arcata, sempre avendo valutato prima il tipo di osso che andiamo a trovare, se il paziente è motivato o meno ad affrontare più di un intervento o addirittura un unico intervento. Cosa ci può dire riguardo la fase post-operatoria? Per quel che riguarda la fase post operatoria non è assolutamente traumatica, anche considerando il fatto che, normalmente, la fascia di età dei pazienti interessata a questo tipo di riabilitazione è relativamente alta, del resto stiamo parlando di pazienti che hanno perso degli elementi dentali nel corso degli anni. Ne consegue che spesso i nostri pazienti sono affetti da patologie legate all’incedere dell’età, come ad esempio diabetici, ipertesi o con problemi di sanguinamento eccessivo. Questo tipo di intervento ci permette, oltre che di ridurre la drammaticità dell’operazione, anche di accorciare i tempi di realizzazione dell’impianto che permetterà al paziente di avere una stabilità dentale entro 5 o al massimo sei mesi. I 800.911.983 - 06.84242545 OSSIGENO IPERBARICO ESTETICO: la novita’ del nuovo millennio nel ringiovanimento cutaneo a cura della Dr.ssa Leda Moro, Medico Estetico di Roma (www.brazilsystem.com) In un’epoca orientata verso sistemi sempre più evoluti e poco invasivi, l’ingegneria biomedica risponde sfruttando il presidio più naturale che esiste: l’ossigeno. Dei suoi effetti biologici sui tessuti la scienza parla chiaro: ben 17 sono le patologie attualmente curabili con la terapia di Ossigenazione in camera iperbarica, pressurizzata due o tre volte la pressione atmosferica normale. Spostare l’attenzione di questi benefici sul ringiovanimento cutaneo è stato un passo breve, l’uso dell’ossigeno iperbarico estetico è approdato anche in Europa, dove ha assunto un carattere più “terreno” e destinato a tutti, dai vip alle persone comuni. COS’È L’ossigeno iperbarico estetico è una tecnica di infusione percutanea, tramite un sofisticato apparato costituito da un generatore che trasforma l’aria (costituita al 21% da ossigeno e al 79% da azoto) in ossigeno puro, iperbarizzandolo (portandolo cioè ad una pressione superiore rispetto a quella atmosferica di 1 Bar). Al compartimento iperbarizzante è collegato un deflussore a manipolo simile ad una pistola pneumatica che “spara” il gas ottenuto sulla cute, con un sistema a scansione e di intensità graduabile dal Medico. MECCANISMO D’AZIONE Un po’ di storia e cenni di ricerca scientifica: dagli studi del fisico Von Ardenne (1990), l’invecchiamento è legato al minor apporto di sangue ai tessuti, a sua volta conseguenza di un deficit della circolazione a livello dei tratti terminali dei capillari. Altri studi (Stuttgen G.) confermano che il numero di capillari attivi cutanei diminuisce con il passare degli anni. Lavori recenti (Stucker et al.) mostrano che gli strati superiori della pelle umana sono quasi esclusivamente riforniti di ossigeno dall’ambiente esterno, e i ricercatori della Clinica Universitaria di Berlino hanno infine dimostrato come l’impiego di ossigeno attivo topico favorisca la microcircolazione ed il metabolismo cutaneo. In termini pratici, invecchiamento, stress, inquinamento, malattie, sono tutti fattori che colpiscono i microcapillari avviando un processo di degradazione del collagene e dell’elastina: ossigenare la pelle vuol quindi dire “rivascolarizzarla” rendendola più sana, tonica, luminosa e morbida. Tuttavia, se il primo beneficio del trattamento topico è una rivitalizzazione diretta degli strati cutanei, ne esiste un secondo: il gas iperbarico è anche un potenziatore metaboli- co e veicolatore di alcune molecole attraverso gli strati dermo epidermico. Se ne deduce che il grande successo che questa tecnica sta riscuotendo in tutto il mondo è legato sia al potere dell’ossigeno stesso che all’azione dei farmaci antiaging scelti dal Medico e veicolati. INDICAZIONI Invecchiamento cutaneo e non solo: molte patologie dermatologiche del viso e del corpo traggono enormi benefici dall’ossigenazione percutanea (acne in tutte le sue forme, iperpigmentazioni, lassità, edemi post chirurgici, cellulite, smagliature, ecc…) al punto da rendere questa strategia indicata in molti campi d’azione. La sua assenza totale di effetti collaterali, dolore e traumi la rende peraltro completamente priva di controindicazioni e adatta a qualsiasi età. PROTOCOLLI INDIVIDUALI Esistono al momento diversi protocolli, che derivano essenzialmente dal grado di invecchiamento cutaneo e, soprattutto, dal fatto che il trattamento venga effettuato da una estetista o da un medico. Nel caso in cui l’operatore sia un medico, i principi attivi saranno veri e propri “farmaci” e l’ossigeno iperbarico rappresenterà una sorta di siringa virtuale con cui iniettare, senza aghi, tossina botulinica, fattori di crescita ed altre molecole “medical device”. I protocolli di trattamento “strong” possono essere articolati in sedute intensive a cadenza mensile, della durata di circa 60 minuti, il cui costo dipende dai materiali veicolati (dai 200 ai 250 euro a seduta). Lo schema “strong” mensile è ottimale in abbinamento ad altre strategie antiaging che ottimizzino il risultato: radiofrequenza bipolare, bioristrutturazione con polinucleotidi, carbossiterapia, peelings, ecc… Altri protocolli prevedono invece 4-6 sedute “soft”, di circa trenta minuti, (da 100 a 200 euro a seduta) con cadenza settimanale, e qualche richiamo mensile. Tale schema è adatto a pelli più giovani e rientra in un programma di prevenzione antiaging o di mantenimento o, ancora, nel pre e post chirurgico (lifting). In ogni caso, le modalità, i tempi, i farmaci da veicolare e le associazioni con altre terapie saranno quindi “strettamente personalizzati” e individuati in una valutazione medica essenziale per un risultato visibile e duraturo. RISULTATI La tecnica è recente ma le nostre casistiche attuali (condotte nei tre centri medici pilota di Napoli, Roma e Milano), si fondano su più di un anno di sperimentazione e su un “Customer Satisfaction” in cui i pazienti hanno definito il “ringiovanimento ottenuto” superiore alle aspettative (il 70 % definisce il risultato molto significativo, il 22% abbastanza significativo, il 6 % risultato mediocre e soltanto il 2% riferisce risultato nullo). Detti risultati sono così descrivibili: Dopo circa dieci giorni dalla prima seduta è già molto evidente l’evoluzione di tutti i parametri morfologici cutanei (turgore, elasticità, tessitura) e il miglioramento in termini di luminosità, tono e spessore della zona trattata. Notevole la diminuzione delle rughe dinamiche e statiche, il restringimento dei pori cutanei, l’involuzione dei processi acneici attivi e degli esiti cicatriziali post acneici. Nel pre e post chirurgico, ottimizzazione del risultato operatorio con regressione veloce degli edemi e assestamento cutaneo veloce. Tutti i risultati subiscono un ulteriore incremento al progredire delle sedute e, in follow up ad un anno, restano stabili e duraturi. PER INFORMAZIONI: tel 0666154318, www.brazilsystem.com VLADI POLO Italia: nuova frontiera del polo Il gioco del Polo colpisce anche il Lazio Roma - La dr.ssa Vladlena Belolipskaia Guerrand Hermès, ci, dopo l’esclusione avvenuta nel 1936” - sottolinea la sportiva e prima donna russa a giocare a polo, dopo aver dr.ssa Hermès. gareggiato per anni nel salto agli ostacoli e nel dressage in Italia, nel 1996 viene a contatto con il mondo del Polo ed Diverse le manifestazioni promosse dalla stessa. Siamo inizia a frequentare i corsi del Roma Polo Club. Trasferita- infatti alla V edizione di “Si gioca a Polo in Italia” 1° INTER- si in Inghilterra nel 2000, è stata accolta dall’Ascot Polo NATIONAL ROMA CHALLENGE: Italia - Russia - Inghil- Club divenendo presto “full member” del Royal County of terra che, attraverso immagini, filmati e grande partecipa- Berkshire Polo Club. zione da parte di illustri personaggi politici e dell’imprenditoria nazionale ed internazionale provenienti da Ma la sua più grande gratificazione personale e professio- Russia, Inghilterra, Kazakistan e Ucraina, racconteranno la nale arriva con il torneo internazionale Russian Polo Cup di grazia, l’originalità e la potenza di questo sport. Mosca, che la vede partecipe come unica giocatrice russa. In collaborazione con il Ministero della Gioventù ed il supNel 2007, nasce VLADI POLO Associazione, memorabile porto di Autorità ed Istituzioni nazionali ed internazionali, la idea che la vede indossare i panni di Presidente. manifestazione si svolgerà il 22-23 maggio 2010 nella splendida cornice della città eterna, presso l’Ippodromo Obiettivo dell’Associazione è quello di divulgare e pro- Militare “Generale C.A. Pietro Giannattasio”. muovere lo sport del Polo, a livello nazionale ed interna- 56 zionale, attraverso vari appuntamenti sportivi ed artistico- L’evento, unico a livello mondiale, preceduto da una Con- culturali miranti a far comprendere “come questo gioco sia ferenza stampa il 20 maggio, si apre ufficialmente il 21 veramente accessibile a tutti, ma in particolare sia da pa- maggio con una mostra fotografica di carattere socio-cultu- trocinare un ritorno di questa disciplina tra gli sport olimpi- rale “Polo & Fashion” del noto Marco Glaviano che farà da eur torrino news sfondo alla presentazione di atleti di de soddisfazione e stimolo di vita. Il fama internazionale e alla successiva mio prossimo obiettivo è organizzare Cena di Gala. Sabato 22 maggio è la edizioni di Polo non soltanto in aree volta dell’University Polo Day: appun- campestri ma anche in quelle maritti- tamento interamente dedicato alla so- me ed innevate” - sottolinea la Dr.ssa cializzazione del pubblico universitario Hermès. internazionale nel corso dell’allenamen- Iniziative che ispirano ottime prospetti- to delle squadre. ve future e, chissà, che tra i nostri pic- Domenica 23 maggio si svolge l’Inter- coli partecipanti non nasca un “gran- national Roma Polo Challenge duran- de” campione di polo. te il quale i tre Polo Team, Italia - Russia - Inghilterra, appassioneranno il pub- Sicuramente un meraviglioso avveni- blico in un coinvolgente match. re è già segnato per la dolce Vladi B. La manifestazione coinvolgerà circa G. Hermès (figlia di Vladlena B. Guer- 10.000 persone, 500 VIP per il Gala rand Hermès) che a soli 5 anni, con Dinner e altrettanti per il VIP Marquee. già tre anni di polo alle spalle, batte di “Il Polo, per anni confinato e ritenuto er- gran lunga i “grandi” supereroi di que- roneamente attività d’elite, sa dare gran- sta spasmodica disciplina. VLADI POLO Associazione - Via di Santa Chiara, 57 – 00186 Roma Tel. (+39) 06.97612322 – Fax. 06.97612698 e-mail: [email protected] - www.vladi-polo.it eur torrino news 57 Consiglio Re ] a cura di Cristina Cese [ Smog: Regione e Arpa attivano nuovo modello di previsione della qualità dell’aria Un nuovo strumento per misurare l’inquinamento atmosferico e un sito web (http://www.arpalazio.net/main/aria/) in cui i cittadini della Regione possono visionare i livelli dello smog. A presentarli sono stati l’assessore all’Ambiente, Filiberto Zaratti, e il commissario straordinario di Arpa Lazio Corrado Carrubba. Il nuovo modello previsionale sviluppato da Arpa Lazio permette di conoscere in anticipo eventuali criticità ambientali, permettendo alle amministrazioni di entrare subito in azione e prendere le opportune contromisure. Le simulazioni predittive sono costituite da tre insiemi di previsioni realizzate in parallelo: la prima dedicata all’intero territorio regionale, un’altra riferita alla zona di Roma e dintorni, e l’ultima relativa all’area di Frosinone. Il sistema messo a punto da Arpa Lazio è in grado di valutare la distribuzione dei principali inquinanti a 24, 48 e 72 ore. “La Regione - ha detto l’assessore Zaratti - è fra le prime a dotarsi di uno strumento simile. Il si- stema analizza dati su tutta la Regione, con particolare attenzione alle due aree critiche individuate dal piano di qualità dell’aria approvato recentemente in Regione. In questo modo, Arpa Lazio potrà comunicare ai Comuni il rischio di sforamento dei limiti di inquinamento imposti dalle direttive europee. Questi a loro volta potranno prendere i relativi provvedimenti in maniera tempestiva ed efficace. Inoltre, il sito è accessibile a tutti i cittadini e garantirà la trasparenza dei dati”. “Il modello - ha detto poi Corrado Carrubba - si basa su 4 fonti di informazione: la situazione meteo del Lazio e dell’Italia Centrale, le previsioni meteo a grande scala derivanti da modelli ad area limitata, le previsioni sulla dispersione degli inquinanti derivanti da modelli che considerino anche il trasporto di particolato a grande distanza e le numerose reazioni chimiche e fotochimiche e infine l’evoluzione prevista delle sorgenti di emissione di inquinanti presenti sul territorio”. Al via nuovo bando per la partecipazione dei Comuni. Nieri: "Partecipazione una delle novità più significative degli ultimi anni". La giunta regionale del Lazio, nella seduta odierna, ha dato il via libera a uno stanziamento di 950.000 euro finalizzato a sostenere le iniziative di quei Comuni del Lazio e Municipi del Comune di Roma che intendono sperimentare meccanismi di coinvolgimento dei cittadini alle decisioni dell'Amministrazione in merito alle proprie scelte economiche e di bilancio. L'iniziativa, promossa dall'Assessorato al Bilancio della Regione Lazio, si inserisce nel più ampio processo di partecipazione che, iniziato nel 2006 con l'approvazione della specifica una legge regionale, ha visto, sono a oggi, l'adesione di oltre 100 comuni. Il progetto del comune o del municipio deve prevedere azioni capaci di raggiungere in modo efficace il maggior numero possibile di cittadini. La consultazione deve garantire un adeguato coinvolgimento della cittadinanza e deve prevedere la redazione di un documento della partecipazione in cui vengano descritte le fasi e riportati i risultati del percorso partecipativo da trasmettere al Consiglio Comunale. L'intero processo dovrà prevedere modalità chiare e trasparenti affinché i cittadini possano verificare l'iter e gli esiti del processo partecipativo. I Comuni ed i Municipi del Comune di Roma interessati al contributo regionale devono fare domanda e presentarla a mano, oppure inviarla tramite raccomandata con ricevuta di ritorno, allo sportello dell'Ufficio ricezione della Regione Lazio sito in via R. Raimondi Garibaldi n. 7, 00145 Roma indirizzata a: Regione Lazio -Direzione Regionale Economia e Finanza. La domanda deve comunque pervenire entro e non oltre le ore 12.00 del quarantacinquesimo giorno dalla pubblicazione sul BURL della presente Deliberazione, pena la non ammissibilità della stessa. L'entità dei contributi è commisurata al numero degli abitanti del Comune, secondo i più recenti dati ISTAT. "Vogliamo estendere ulteriormente le pratiche di partecipazione alle scelte economiche, dai piccoli centri della nostra Regione fino alle grandi città - dichiara l'Assessore al Bilancio della Regione Lazio Luigi Nieri - Le voci della democrazia sono un antidoto alla corruzione e alla negligenza. Tutto sta a far parlare queste voci, intrecciarle in un ascolto reciproco e a tradurle in concreta realtà. Fino ad assicurare loro effetto deliberativo. La partecipazione rappresenta una delle novità più significative degli ultimi anni in ambito amministrativo". Oltre 150 farmacie del Lazio hanno aderito a FARMAReCUP Sono già più di 150 le farmacie del Lazio che hanno aderito al servizio FARMAReCUP per la prenotazione di visite specialistiche ed esami diagnostici. Il servizio permette al cittadino di evitare le code e fare le prenotazioni negli orari che gli sono più comodi e direttamente in un luogo che gli è familiare, come la farmacia più vicina. In pratica ogni assistito, munito dell'impegnativa (ricetta rosa) e della tessera sanitaria, può rivolgersi al farmacista che si collega per via telematica al ReCUP ed effettua la prenotazione, consegnando poi 58 eur torrino news il relativo modulo di conferma e le eventuali istruzioni per la preparazione agli esami e il pagamento del ticket. In questo modo, da qualsiasi luogo di residenza, anche se privo di punti di prenotazione della Asl, sarà possibile richiedere una prestazione sanitaria, andando in una farmacia che offra il servizio FarmaReCUP. Il tutto senza fare code agli sportelli, in orari flessibili (quelli di apertura delle farmacie, sabato e domenica compresi), nelle sedi più comode e senza alcun costo. La farmacia rilascia anche uno stampato che indica l'importo del ticket da pagare, con il quale si può: - pagare alle casse ticket delle Asl; - pagare agli sportelli della Sisal; - pagare direttamente, dove disponibili, alle macchine riscuotitrici collocate nelle strutture sanitarie. È poi importante sapere che: - in farmacia non si prenotano gli esami urgenti; - l'orario dipenderà dalla singola farmacia che aderisce al servizio; - il servizio è completamente gratuito. gionale informa • Augusto Culasso 80 teatri per il Lazio Presentato il Piano di interventi della Regione Lazio per i teatri Ottantuno interventi su altrettante strutture teatrali del Lazio - alcune delle quali verranno costruite ex novo - a fronte di un investimento regionale complessivo di 42 milioni di euro. Il piano, che costituisce il risultato definitivo di un bando regionale emanato lo scorso anno e di altri provvedimenti realizzati in questa legislatura dalla Giunta della Regione Lazio, è stato illustrato oggi in una conferenza stampa al Teatro Argentina dall'assessore alla Cultura Spettacolo e Sport della Regione Lazio, Giulia Rodano, alla presenza del Sindaco di Frosinone, Michele Marini, del direttore generale del Teatro di Roma Giovanna Marinelli, del segretario generale dell'A.G.I.S. Pietro Longhi, del presidente dell'A.T.C.L. Alessandro Berdini, e dell'attore e autore teatrale Moni Ovadia. "Per la prima volta, l'assessorato alla Cultura della Regione Lazio interviene con un piano coordinato e corposo sugli spazi teatrali pubblici e privati del nostro territorio", dichiara Giulia Rodano, assessore alla Cultura, Spettacolo e Sport della Regione Lazio. "Un provvedimento che rappresenta non solo uno dei risultati più significativi di questa legislatura regionale, ma anche un contributo pubblico inedito, di portata storica, per gli spazi di spettacolo dal vivo del nostro territorio". "Perché abbiamo dato il via alla realizzazione del teatro comunale che una città come Frosinone non ha mai avuto", dichiara Rodano. "Perché abbiamo contribuito in misura determinante alla ristrutturazione e all'ampliamento delle strutture pubbliche di spettacolo dei tre capoluoghi di Rieti, Viterbo, Latina. Perché siamo intervenuti su nuove strutture teatrali in aree metropolitane deprivate di spazi, come Pomezia, Ladispoli, Passo Corese, Nettuno, e contribuito in misura determinante al recupero di teatri della cintura metropolitana di Roma, ovvero Ciampino, Fiumicino, Guidonia, Ostia, Formello. Sono settantatre per la precisione, sia pubblici che privati, i teatri già esistenti su cui siamo intervenuti, dislocati sia nelle cinque province che a Roma città. E alle comunità del Lazio riconsegneremo, o consegneremo ex novo, luoghi di identità culturale, di coesione sociale, di lavoro". La Regione Lazio, che ha portato avanti con grande determinazione la definizione di questo piano per le strutture culturali, per far fronte alla mancata ripartizione dei fondi FAS da parte del CIPE ha poi deciso di impegnare risorse proprie, garantendo la disponibilità immediata delle risorse e rendendole erogabili già da quest'anno. In tal modo, si è consentito ai beneficiari degli interventi di ricevere al più presto il contributo regionale, a fronte dei lavori già svolti o in via di svolgimento. "Si tratta di un vero e proprio intervento pilota" ha detto Moni Ovadia nel suo intervento. "La cultura produce ricchezza, identità, sicurezza per i territori", ha detto Ovadia "ed a questo, il teatro aggiun- ge l'elemento dell'aggregazione, della relazione sociale, della formazione dell'individuo. Uno dei punti fondamentali per la cultura di un Paese non è avere ad un centro lustro, ma delle periferie vive e pulsanti. Quella che presentiamo oggi è dunque una vera e propria operazione di civiltà culturale, come l'investimento sull'economia verde, perché il teatro è ricchezza e vita, ed appartiene a tutti i cittadini". Persi 21.000 posti di lavoro atipici nel 2009 La sempre maggiore precarizzazione nel mercato del lavoro italiano e laziale, le difficoltà nell'inserimento lavorativo e l'esigenza sempre più pressante di adeguate politiche di reddito. Questi i temi al centro della tavola rotonda 'I nuovi esclusi dal mercato del lavoro: gestione del precariato, transizione nel mercato del lavoro, politiche di reddito', tenutasi oggi nell'ambito della Conferenza regionale del Lavoro del Lazio, organizzata dall'Assessorato al Lavoro della Regione Lazio, in corso a Roma allo spazio Etoile. "Nel Lazio - ha detto Mario Albisinni, responsabile analisi e diffusione dati forze di lavoro Istat, intervenuto alla tavola rotonda, riferendosi ai da- ti sulle forze lavoro del terzo trimestre 2009 - all'interno di un calo generale dell'occupazione la crisi ha colpito di più i lavoratori atipici, co.co.co e a tempo determinato, che dal terzo 2008 a terzo 2009, sono diminuiti di 21.000 unità. Sono cresciuti i contratti a tempo indeterminato, sorretti dalla componente straniera (colf e badanti), come anche nel settore della ristorazione". Sempre secondo l'Istat "i 'lavoratori atipici' nel Lazio sono 250 mila, nella maggior parte (68%) hanno meno di 34 anni". Albisinni è quindi entrato nello specifico della situazione dei lavoratori atipici nella Regione. "Un'altra caratteristica del lavoro atipico è quella durata del contratto. Nel Lazio il rischio di una lunga 'durata' dello stato di precarietà per il lavoratore è relativamente meno esteso nel Lazio rispetto al resto d'Italia. Nella Regione infatti il periodo di precarietà va dai 4 anni per il 64% degli atipici, mentre nel resto d'Italia è del 71%". E spesso i lavoratori sono costretti a scegliere il part-time per potere lavorare. "Il part-time 'involontario', nel senso che non è scelto dal lavoratore, è del 67%". E per Giovanna Altieri dell' Ires, intervenuta anch'essa alla tavola rotonda, la crisi ha prodotto "effetti devastanti", e oggi il mercato del lavoro italiano è caratterizzato da "una sempre maggiore segmentazione, iniquità sociale, precarietà e squilibri territoriali". Nel corso della tavola rotonda si è parlato anche di possibili soluzioni alle difficoltà dei giovani di inserirsi nel mercato del lavoro. Per Piero Lucisano, docente dell'Università 'La Sapienza' di Roma, e responsabile scientifico di Soul (Sistema orientamento università lavoro) "È necessaria una grande alleanza, una rete tra istituzioni, università, e forze sociali per realizzare un sistema che sappia non solo introdurre giovani nel posto di lavoro, ma capace anche di dare stabilità sociale. E quindi valorizzare il patrimonio di conoscenze che i giovani acquisiscono con lo studio". eur torrino news 59 Politiche abitative - Di Carlo: “Approvati 70 milioni per l’housing sociale” “Con la ripartizione dei 70 milioni di euro per l’attuazione del primo programma per l’housing sociale, le nuove disposizioni contenute nel Piano Casa del Lazio prendono vita garantendo un forte impulso alla costruzione, al recupero a all’acquisto di nuovi alloggi da destinare all’edilizia popolare, per i quali vengono stanziati ben 65 milioni di euro”. Così Mario Di Carlo, assessore alle politiche Abitative della Regione Lazio, ha annunciato il contenuto della delibera approvata oggi dalla Giunta. “Inoltre abbiamo destinato 2 milioni di euro alle agevolazioni per favorire l’offerta di alloggi pri- vati in locazione e 3 milioni agli interventi di auto recupero- aggiunge Di Carlo - lungo queste tre principali direttrici (costruzione o recupero di alloggi, sostegno agli affitti ed incentivo all’auto recupero) si sviluppa la strategia della Regione per il contrasto del disagio abitativo attraverso l’innovativo strumento dell’housing sociale”. “Oggi non abbiamo solo ripartito le risorse destinate all’housing sociale- conclude Di Carlo - ma abbiamo anche stabilito un ordine di priorità che favorisce i comuni ad alta tensione abitativa ed approvato lo schema di avviso pubblico per la presentazione delle proposte di intervento”. Amministrazione - Montino, realizzati 25 dei 39 punti Patto anticrisi “Abbiamo fatto quest’incontro con le tre delegazioni di Cgil, Cisl e Uil che avevano con noi sottoscritto nel 2009 i 39 punti del piano anticrisi. Abbiamo constatato, punto per punto, che 25 dei 39 sono applicati, ci sono già atti deliberativi, ci sono state decisioni, delibere d’appalto, cantieri in corso”. Così Esterino Montino, vice presidente della Giunta Regionale del Lazio, al termine dell’incontro in regione con le delegazioni regionali di Cgil, Cisl e Uil sul Patto anticrisi sottoscritto nel 2009. “Abbiamo sei punti - ha quindi sottolineato Montino che riguardano questioni aperte con il governo na- zionale, che sono incagliate per responsabilità del governo, e penso al Cipe. Non siamo riusciti ad avere l’approvazione del progetto per la Pontina. Come è incagliata anche la questione della Salaria”. “Ci sono altri sei punti - ha spiegato il vicepresidente - che riguardano atti legislativi, come la legge sugli appalti, che non sono di competenza della giunta, ma del consiglio regionale, che visto che siamo nell’ordinaria amministrazione, non si è potuto portare a termine”. All’incontro con Montino hanno partecipato Claudio Di Berardino, segretario generale Cgil di Roma e Lazio, Salvatore Biondo, segretario regionale di Cisl Roma e Lazio e Luigi Scardaone, segretario generale di Uil Roma e Lazio. Soddisfatto il segretario generale della Cgil Roma e Lazio, Claudio Di Berardino. “Abbiamo chiesto alla regione - ha detto - di dare un segnale evidente sull’equità sociale, e quindi di sviluppare delle prossime ore un intervento sul cosiddetto redditometro. Chi ha di più paga di più, chi ha di meno paga di meno. Non si capisce - ha aggiunto - perché una persona che ha una difficoltà economica, deve pagare un ticket come una persona che ha una condizione economica diversa, magari più alta. E quindi questo redditometro finirebbe per essere un segnale di equità enorme”. “Noi nel 2009 - ha spiegato il sindacalista - abbiamo sottoscritto con la regione un protocollo non di fine legislatura, ma per affrontare la crisi. Quest’incontro è importante perché dimostra che le cose non solo si scrivono, ma si devono anche fare. La valutazione - ha detto Di Berardino - è positiva perché i punti attuati, 25, sono più di quelli che ancora non lo sono. Altri punti hanno avuto dei problemi perché il consiglio regionale non è più operativo, altri riguardano il rapporto con il governo e lì abbiamo chiesto alla regione di andare avanti. I finanziamenti alle infrastrutture - ha concluso Di Berardino - sarebbero uno dei modi in cui il Governo potrebbe intervenire. Se il Cipe blocca le opere pubbliche, il Lazio si ferma”. E il segretario generale di Uil Roma e Lazio, Luigi Scardaone ha chiesto un intervento sul consorzio Gaia. “Abbiamo chiesto un intervento a favore del consorzio Gaia, e abbiamo chiesto che se ci sono comuni che devono avere finanziamenti regionali, non li dessero a quei comuni che mettono in crisi Gaia. E poi ci dovrebbero spiegare - ha concluso come mai un consorzio a totale capitale pubblico rimane operoso”. Di Liegro: “2,8 milioni per formazione assistenti familiari” Su proposta dell’assessore Luigina Di Liegro, la Giunta della Regione Lazio ha approvato oggi una delibera che stanzia 2,8 milioni di euro per progetti sperimentali e interventi per la riqualificazione del lavoro delle assistenti familiari. Le risorse finanziarie saranno ripartite tra il Comune di Roma e i Comuni o enti capofila di distretto, in base al numero delle persone anziane e dei disabili residenti. Il fondo permetterà di finanziare corsi di formazione della durata di 120 ore o di 180 ore destinati a donne e uomini disoccupati, italiani o immigrati (in regola con le norme in materia di im- 60 eur torrino news migrazione), residenti o domiciliati nella Regione Lazio. La frequenza ai corsi, per un ammontare complessivo di 300 ore, permetterà anche di acquisire la qualifica professionale di ‘assistente familiare’. Inoltre, la delibera prevede l’istituzione presso ciascun comune capofila di distretto, di un elenco delle assistenti familiari con specifico attestato delle persone qualificate al quale potranno accedere i cittadini. Nel 2009 con uno stanziamento di pari entità è stato possibile finanziare un totale di 93 progetti tra formativi e non for- mativi volti a qualificare il lavoro di cura e di sostegno familiare dell’assistenza familiare privata a domicilio, con particolare riguardo all’attività in favore delle persone non autosufficienti. “La delibera approvata oggi - dichiara l’assessore alle Politiche sociali e delle sicurezze della Regione Lazio Luigina Di Liegro - è un segno di attenzione importante per far fronte ai bisogni delle persone anziane e dei disabili non autosufficienti. Bisogni che stanno assumendo una dimensione tale da rendere indispensabile una risposta pubblica qualificata che dia sostegno alle famiglie che, quotidianamente, si trovano a fron- teggiare i problemi legati alla presenza di una persona anziana o disabile all’interno del nucleo familiare. Lo scopo di questi corsi è quello di qualificare il lavoro degli assistenti, per favorire la permanenza delle persone non autosufficienti nel proprio domicilio e con la propria famiglia, ma anche facilitare l’emersione di rapporti di lavoro domestico non contrattualizzati, attraverso agevolazioni sugli oneri fiscali e previdenziali. Spesso, infatti, a far fronte all’esigenza di assistenza sono proprio donne immigrate e italiane, le badan- ti, che svolgono un’opera preziosa per i nostri anziani, ma verso le quali occorre attivare un’azione di qualificazione, anche nella prospettiva della sicurezza del servizio alla salute. Anche l’istituzione degli elenchi in ogni distretto è un’iniziativa volta proprio a fornire ai cittadini personale con competenze specifiche e certificate”. Agricoltura: oltre 200 orti biologici saranno a disposizione dei romani Mettere oltre 200 orti biologici a disposizione dei cittadini romani che vorranno trascorrere il proprio tempo libero coltivando la terra, nel cuore della Capitale. È questo l’obbiettivo del protocollo d'intesa siglato da Regione Lazio, Arsial, Roma Natura (l’ente regionale per la gestione del Sistema delle aree naturali protette nel Comune di Roma), Legambiente e l’associazione Acqua Sole Terra per concedere in comodato d'uso gratuito due ettari di proprietà dell’Arsial, all’interno delle aree protette di Roma, ai cittadini romani che faranno richiesta, secondo dei requisiti che saranno indicati nel bando che verrà pubblicato in primavera. Questi requisiti saranno relativi soprattutto alle fasce d’età, alla residenza (obbligatoriamente nel Comune di Roma), al reddito e al nucleo famigliare di appartenenza. “Abbiamo accolto con entusiasmo l'idea lanciata tempo fa da Legambiente e dall'associazione Acqua Sole Terra - ha commentato l'assessore regionale all'Agricoltura, Daniela Valentini - perché ci siamo resi conto che la voglia di natura e di campagna sta crescendo in maniera esponenziale tra i cittadini. E l'orto garantisce non solo una migliore qualità di vita e di alimentazione, ma risponde anche al bisogno di aggregazione che c'è in ognuno di noi. Inoltre, possedere un orto significa anche spendere meno e questo è un ulteriore incentivo, in un periodo di crisi come quello che stiamo vivendo.” I primi due ettari, che saranno suddivisi in appezzamenti di circa 70 metri quadrati ciascuno, si trovano all'interno del monumento naturale Quarto degli Ebrei-Tenuta di Mazzalupetto, nel quadrante nord della Capitale. “Ma l’intento- ha aggiunto l’assessore Valentini è quello di allargare presto anche in altre zone di Roma e di estendere l’iniziativa ai parchi della Capitale. Anzi, mi impegno sin d’ora, qualunque sia il risultato delle elezioni regionali, a stanziare dei finanziamenti nel prossimo bilancio a favore degli orti urbani.” Il comodato avrà una validità di otto anni (con un contratto 4+4) e permetterà agli ortisti di col- tivare qualsiasi prodotto alimentare, purché in sintonia con le regole del biologico e senza l’uso di pesticidi. “L’Arsial - ha commentato il commissario Arsial, Massimo Pallottini - vede così soddisfatta la propria vocazione naturale, e concedere i nostri terreni in comodato ai cittadini significa tutelare sia la salute delle persone che la salubrità delle terre.” “È fortemente simbolico - spiega Legambiente che si parta dagli immensi spazi agricoli all’interno delle aree protette della campagna romana, in modo da rilanciare un’agricoltura di qualità, gestita direttamente dal cittadino, con un obiettivo anche educativo e come risposta al desiderio sempre più diffuso di ‘sapere cosa si mangia’”. Siglata intesa tra Regione e Comunità Ebraica sulle inumazioni Il vicepresidente della Regione Lazio Esterino Montino e il presidente della Comunità Ebraica di Roma Riccardo Pacifici hanno firmato, alla presenza del rabbino capo di Roma, Riccardo Di Segni, un’intesa che promuove l’applicazione in tutte le Asl e Aziende Ospedaliere del Lazio della normativa che consente di autorizzare l’inumazione anche prima che siano decorse le 24 ore. La richiesta di dare piena applicazione alla legge n° 578 del 29-12-1993 è stata inoltrata dal rabbino capo Di Segni al fine di rispettare le prescrizioni religiose ebraiche che prevedono di procedere alla sepoltura nel più breve tempo possi- 62 eur torrino news bile. Attualmente la procedura standard in ogni caso di decesso è quella di attendere 24 ore prima di consentire la sepoltura, al fine di evitare i casi di morte apparente. Le disposizioni della legge 578 rendono invece possibile il nulla osta all’inumazione anche prima delle 24 ore prescritte se il medico procede ad accertare la morte mediante un elettrocardiogramma protratto per venti minuti. Con l’intesa firmata oggi la Regione si è fatta carico dell’opera di promozione presso le Asl e le AO (i cui direttori generali erano presenti alla firma e hanno siglato l'intesa) dell’applicazione della norma a chiunque ne faccia richie- sta, a prescindere dalla fede religiosa. “Dalla Comunità ebraica era giunta questa sollecitazione, mi sembra un atto di civiltà fare in modo che si possa rispettare questa tradizione rimanendo all'interno del rispetto delle regole” ha spiegato il vicepresidente Montino al momento della firma, mentre per il presidente della Comunità Ebraica Pacifici “questo accordo potrà essere utile anche per il mondo islamico, visto che è anche loro uso seppellire velocemente i defunti. Siamo contenti – ha concluso – di poter rispettare una nostra tradizione nel pieno rispetto delle regole dello Stato”. Endocrinologia estetica la nuova branca specialistica per la salute e la bellezza delle donne. Studio Medico Roma EUR V.le Città d’Europa, 634 00144 – Roma Tel. 06.4555.4636, 06.4555.6685 389.9849409 www.stamegna.it Dall’esperienza del Centro di Endocrinologia Estetica di Roma nasce LA LIPOSCULTURA ENDOCELL® per la cellulite e per il Body Contouring non chirurgico Le foto inserite in questo spazio, insieme ad altri risultati visibili sul sito www.endocell.com, stanno a dimostrare la possibilità di ottenere una liposcultura senza bisogno di intervento chirurgico. In cosa consiste la LIPOSCULTURA ENDOCELL? Il programma Endocell consente la riduzione del grasso superficiale responsabile della cellulite e delle localizzazioni regionali grazie all’utilizzo di una specifica soluzione (Endocell®) che viene veicolata nelle regioni interessate dalla cellulite e dal grasso sottocutaneo mediante una speciale tecnologia che consente una vera e propria mesoterapia senza aghi. In che modo agisce? La somministrazione trans dermica della soluzione Endocell aumenta il metabolismo del grasso superficiale e, al tempo stesso, riattiva la vascolarizzazione e l’ossigenazione delle stesse zone. I risultati sono sorprendenti e il costo del trattamento molto contenuto anche perché basta una seduta a settimana seguita dall’applicazione a casa della crema Endocell®. I risultati sono duraturi? La LIPOSCULTURA ENDOCELL® è talmente efficace che non sarebbe necessario seguire alcun regime alimentare perché essa agisce sul grasso superficiale, non sempre sensibile alla perdita di peso. Laddove sia necessario perdere peso i trattamenti saranno preceduti da una visita endocrinologica che servirà a fornire le indicazioni metaboliche e nutrizionali personalizzate al problema di base. Perché è importante avere un buon metabolismo? Perché perdere peso e mantenerlo è una vera e propria lotta e bisogna combatterla al meglio ma se si brucia il 30% in meno sarà difficile vincere. Molte donne hanno dei valori di ormoni tiroidei ai limiti inferiori della norma; non bisogna accontentarsi del fatto che siano normali, occorre che siano ottimali. vedi altri risultati su www.endocell.com Dr. Antonio Stamegna Specialista in Endocrinologia e malattie metaboliche Presidente della Società Italiana di Endocrinologia estetica EsseMedica Centro di Endocrinologia e Medicina estetica V.le delle Belle Arti, 7 – 00196 – Roma Tel. 06.322.42.76 St. Medico Roma EUR V.le Città d’Europa, 634 – 00144 – Roma Tel. 06.4555.4636 – 06.4555.6685 www.siees.it