Dichiarazione della RSU della Biblioteca Universitaria di Genova
Transcript
Dichiarazione della RSU della Biblioteca Universitaria di Genova
Dichiarazione della RSU della Biblioteca Universitaria di Genova Abbiamo chiesto di poter leggere come Rappresentanza Sindacale Unitaria della Biblioteca Universitaria di Genova un piccolo intervento. Ci presentiamo: siamo lavoratori e lavoratrici del più grande istituto bibliografico della regione Liguria, istituto che, nonostante il nome, fa capo al Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Poiché oggi, in questa sede, si tiene un seminario incentrato su “sapere aperto: conoscenza, innovazione, società” abbiamo ritenuto di dover richiamare la vostra attenzione su quella che a nostro avviso rischia di diventare una situazione paradossale ma che ha invece in sé tutte le potenzialità per trasformarsi in una opportunità eccezionale per la città, la regione e per le istituzioni culturali che in esse operano. Ci riferiamo alla creazione e allo sviluppo della nuova sede della Biblioteca Universitaria nell’ex Hotel Colombia di Genova. La destinazione di un’area cospicua di 13.000 mq per i servizi di una nuova biblioteca può essere, se correttamente gestita da tutti i soggetti interessati, un’occasione unica sia sul piano della politica occupazionale, aprendo spazi a professioni tecnico-culturali, sia su quello della visibilità a livello cittadino e nazionale di iniziative a carattere culturale. Nel fatto che di queste opportunità non si parli in un convegno che privilegia il rapporto tra formazione, conoscenza e territorio, sta il paradosso a cui accennavamo in apertura. Mediateca, particolare attenzione alle nuove tecnologie informatiche, la possibilità di ampia consultazione di banche dati, spazi per convegni, mostre e iniziative trasformerebbero l’istituto in un polo di attrazione di prima grandezza per tutto quello che riguarda le attività culturali. Ciò sarà possibile soltanto se su questo progetto convergeranno le istituzioni cittadine dando il via a sinergie che a oggi stentano a decollare. Fare della nuova Biblioteca Universitaria di Genova un’opportunità alla stregua di Sala Borsa a Bologna e della Biblioteca Europea a Milano significa innanzi tutto offrire alla cittadinanza servizi qualitativamente elevati garantiti da personale rinnovato nella formazione professionale e numericamente adeguato alle accresciute e diversificate esigenze. Grazie agli spazi garantiti dalla nuova sede, la Biblioteca, oltre alla scontata collaborazione con le Sovrintendenze e gli altri uffici del Ministero, potrebbe inserirsi a buon titolo, nella convenzione sui servizi bibliotecari integrati siglata dall’Università di Genova e dal Comune e tramite un più stretto rapporto con l’Università, divenire un punto di raccordo con le facoltà umanistiche. Particolari prospettive potrebbero anche aprirsi per le collaborazioni culturali con altri soggetti operanti in città e pensiamo, a titolo di mero esempio, al tema dell’America, interagendo con il progetto-fondazione “Casa America”; all’Acquario di Genova; alla scadenze di Euroflora e del Festival della Scienza, contesti nei quali la Biblioteca, grazie ai propri fondi librari storici di eccezionale rilievo, può svolgere un ruolo di primo piano e propositivo, specie se integrati con i nuovi servizi. La nuova sede della Biblioteca offrirà, come è nella sua tradizione, servizi, spazi e pacchetti formativi rivolti a tutti i cittadini ma soprattutto all’utenza universitaria. Proprio nella fase attuale dove è concreto il rischio che il Ministero per i Beni e le Attività Culturali proceda alla costruzione di un grande soggetto culturale pubblico senza cercare alleanze e radicamenti territoriali, ci sembra doveroso chiedere come rappresentanti dei lavoratori della biblioteca un coinvolgimento e un’attenzione particolari a questo progetto. Una grande biblioteca pubblica, situata in una zona urbana che sta cambiando radicalmente la sua struttura sociale, dovrà secondo noi essere la vera rappresentazione fisica del tema dibattuto oggi in questo seminario: un sapere aperto a tutti perché fonte di conoscenza, innovazione e arricchimento culturale e occupazionale. Nella consapevolezza che questa occasione, che tra l’altro ha già comportato e comporterà ulteriormente notevoli sforzi finanziari per le casse dello Stato, non debba essere sprecata, abbiamo ottenuto l’assicurazione da parte dell’attuale Direzione della biblioteca che tutti gli argomenti che qui vi abbiamo brevemente esposti siano approfonditi nel corso di una giornata di studio all’uopo organizzata. Ci auguriamo che i presenti rappresentanti delle istituzioni universitarie, di enti locali e sindacali diano la loro disponibilità a discutere in quella sede, insieme al personale della biblioteca e ai funzionari ministeriali che coordinano i lavori della nuova sede, perché il progetto possa effettivamente avere delle ricadute di arricchimento culturale, formativo e occupazionale per tutta la città e la società italiana nel suo complesso. La RSU della Biblioteca Universitaria di Genova