Il tempo è denaro - Comunicazione Non Verbale
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Il tempo è denaro - Comunicazione Non Verbale
12 Business - Dealership Management www.motodealernews.it MOTO DEALER NEWS - luglio-agosto 2010 Il tempo è denaro Una diversa visione Per la maggior parte dei titolari di concessionaria l’officina rappresenta un problema, un costo, una “grana”: se potessero, alcuni cancellerebbero la parola “officina” anche dal vocabolario. In realtà, l’officina è solo uno dei diversi reparti della concessionaria e fa parte dell’attività a pieno titolo; come tale, quindi, concorre alla produzione del reddito complessivo. Il primo passo per gestire un’attività commerciale è avere ben presente l’efficienza di ogni reparto, dalla quale scaturisce la redditività ma, solitamente, alla domanda “cos’è la redditività?” si ottengono risposte vaghe, che non danno certo l’idea di una gestione sotto controllo. L’officina non sfugge a questa regola: va gestita in modo imprenditoriale valutando costi e profitti di reparto. A questo punto, però, chi dovrebbe occuparsi dei conti dell’officina? Il commercialista? Meglio di no. Costui, infatti, sarà bravissimo nell’amministrazione, nel conoscere la normativa fiscale e nella gestione delle carte, ma è totalmente all’oscuro delle pratiche di officina. Questo reparto, per essere gestito correttamente, va valutato attraverso un unico parametro fondamentale: il tempo. È solo un’accurata gestione del tempo che permette di ottimizzare tutti gli aspetti economici che ruotano intorno al reparto officina. Il tempo dell’officina, come vedremo a breve, è composto da “momenti” di valenza diversa, secondo le varie attività e capire appieno i tempi dell’officina è il primo passo per quadrare i conti di questo reparto. L’obiettivo deve essere rendere l’officina “attiva”, aumentandone la redditività. Per integrare il reparto officina nell’economia complessiva della concessionaria sarà opportuno ricordare alcuni termini tecnici, come ad esempio il fattore “assorbimento”: è la percentuale con cui ogni reparto concorre a coprire i costi totali dell’attività. In altre parole, l’assorbimento dell’officina nei conti economici indica quanto il reparto specifico contribuisca a coprire in percentuale i costi globali dell’azienda (oltre a quelli generati direttamente, ovviamente). Se, ad esempio, l’officina è in perdita, ma la concessionaria va bene, vuol dire che gli altri reparti (showroom, vendite, magazzino, amministrazione, ecc.) guadagnano così bene da sostenere anche il costo dell’officina. Come una persona che riesce a camminare lo stesso anche se ha una gamba ingessata: significa che tutto il corpo si attiva per supportare l’arto infortunato. L’obiettivo, tuttavia, deve essere quello di rendere l’officina tanto efficiente da permettere che essa stessa contribuisca all’assorbimento dei costi generali, dando – in definitiva – un contributo positivo alla redditività. Ora ragioneremo principalmente in termini di tempo, inteso come tempo delle risorse presenti in officina: meccanici, capi officina ed eventuali collaboratori. Da un punto di vista analitico, la gestione dell’officina dipende da tre semplici parametri: la redditività, la l’azienda: Analisi della gestione efficiente nel reparto officina e cura della redditività bisogna chiedersi: quanto si riesce a vendere del tempo di presenza del meccanico? Proponiamo ora un esempio di cattiva gestione del tempo delle risorse: il titolare della concessionaria manda un suo meccanico a fare la copia della chiave di casa per l’amante. Il meccanico impiega un’ora e mezza di tempo tra andare, far fare la copia della chiave, tornare, parcheggiare, prendere un caffè e riprendere il lavoro che aveva interrotto. Al titolare questo tempo costa 24,00 Euro (16,00 Euro x 1,50) più il tempo non fatturato come manodopera, quindi 57,00 Euro, che fanno già 81,00 Euro, più ricambi e accessori non montati in quest’ora e mezza, dove mediamente c’è un margine del 40%. Questo titolare non faceva prima a cambiare tutta la serratura? È un esempio banale di non corretta valorizzazione del fattore tempo nella gestione dell’officina! “… Tanto il meccanico l’ho già pagato, cosa mi costa mandarlo a fare la chiave?” … pensa solitamente il “cattivo imprenditore”! Invece, per garantire la redditività di un reparto, bisogna curare ambiente e organizzazione del lavoro affinché il rapporto tra tempo di lavoro del dipendente e tempo rivenduto come mano d’opera sia proficuo. La produttività dell’officina Abbiamo già parlato in un precedente articolo di MDN (settembre ’07) della produttività riferita a tutta la concessionaria. Ora ci concentriamo solo sul reparto officina. produttività e l’efficienza. Questi tre indici non sono altro che tre modi di rapportare l’attività svolta rispetto al tempo. La redditività dell’officina La prima considerazione per una corretta comprensione di questo parametro è questa: la redditività non può essere controllata direttamente. Essa, infatti, è il risultato delle gestione diretta degli altri due indici, la produttività e l’efficienza. Il conduttore di concessionaria non può far nulla per agire direttamente sul fattore redditività perché è il rapporto tra il costo sostenuto per una risorsa e il guadagno ottenuto grazie alla risorsa stessa. Fra questi due fattori c’è l’intera gestione organizzativa di tutta l’officina. In termini di tempo, la redditività è: Tempo di presenza in azienda della risorsa = Redditività Tempo di manodopera fatturata al cliente In termini monetari, il conto è presto fatto: è il rapporto fra quanto costa un collaboratore al giorno (contributi compresi) rispetto al guadagno fatturato sulla manodopera da lui prodotta e rivenduta. In termini concreti la produttività è: Facciamo un rapido “conto della serva”: un collaboratore costa intorno ai 30.000,00 Euro annui lordi, contributi e tasse comprese; lavora (è presente in azienda) 40 ore alla settimana, per circa 48 settimane in un anno, per un totale di 1.920 ore di presenza complessive. Ciò significa che ogni ora del dipendente costa alla concessionaria poco meno di 16,00 Euro. Un’intera giornata lavorativa di otto ore di questo collaboratore, costa all’azienda circa 128,00 Euro: ma quanto ha permesso di guadagnare la vendita a terzi del suo tempo? Se questo dipendente ha perso tempo, magari a causa di un ambiente di lavoro disorganizzato, potrebbe aver prodotto solo tre ore di manodopera. Mediamente potremmo dire che la sua giornata di lavoro ha permesso alla concessionaria di fatturare 38,00 Euro/ora (al netto di IVA) per un totale di 114,00 Euro in fattura. Ma questo ritorno copre, oltre allo stipendio del dipendente, i costi dei macchinari, dell’area officina, della corrente, dei materiali di consumo, dell’ammortamento delle attrezzature, dello stipendio del capofficina e così via? Questi sono dei rapidi conti per dare l’idea degli ordini di grandezza di costi e ricavi di officina e per iniziare a ragionare in termini di redditività. Ricordiamo che un’officina media ha una fatturazione che si attesta intorno al 50% (cioè non più di quattro ore di manodopera vendute a al giorno per meccanico). In altre parole, Tempo speso lavorando per l’azienda = Produttività Tempo di presenza in azienda Questa “unità di misura” non è altro che il rapporto tra due tipologie di tempo: quello che i collaboratori spendono per “vivere”, e quello dedicato unicamente al lavoro attivo ed efficace per il valore aggiunto dell’impresa. Facciamo un esempio: il tempo speso dal dipendente per la pausa caffè non può oggettivamente dirsi valore aggiunto per l’azienda, ma è comunque necessario per far sì che la persona possa rendere al meglio, nel rispetto delle sue esigenze e abitudini. I dipendenti sono persone, non automi. In altri termini: Tempo speso CREANDO VALORE AGGIUNTO per l’azienda = Produttività Le otto ore contrattuali di presenza in azienda Pedane poggiapiedi intercambiabili alle originali Attacchi (specifici per modello di moto) e poggiapiedi venduti separatamente Colori disponibili: SBK 2010 Technical Sponsor 00 01 02 03 04 FRANCHISING VMC: Marina di Altidona (AP) Tel. 0734 977166 - Benevento (BN) Cell. 349 3902270 - Monguzzo (CO) Tel. 031 651563 - Giussano (MI) Tel. 0362 861979 - Monza (MB) Tel. 039 2328493 - Lesmo (MB) Tel. 039 6064368 - Campagnano di Roma (RM) Tel. 06 30895140 - Favria (TO) Tel. 0124 470681 - Padova (PD) Tel. 049 8936399 t 399 www.motodealernews.it Ad esempio: pulire per terra, svuotare il cestino dei rifiuti, andare a prendere un ricambio in magazzino, riparare la moto del cliente, mettere in ordine le attrezzature, scaricare la merce da un camion in consegna, mettere in ordine le moto, ecc. sono lavori che aggiungono valore alla concessionaria. Solo quando il meccanico lavora sulla moto del cliente, però, questo tempo produttivo è anche fatturabile. Prendere il caffè, telefonare alla moglie, parlare con il collega delle partite di calcio, aspettare perché non è chiaro cosa fare, invece, non sono tempi produttivi per la concessionaria, ma fanno parte della vita naturale dell’officina, nonché del tempo “perso”. Se la redditività non può essere controllata direttamente, si può invece agire sulla produttività. Cosa può fare il “bravo imprenditore” per migliorarla? I fattori che la influenzano non sono aspetti che toccano direttamente l’operato dei collaboratori, ma riguardano le condizioni di lavoro in generale. Eccone alcuni esempi: - Aria condizionata/riscaldamento sul posto di lavoro. - Illuminazione adatta, cura del colore delle pareti. - Cura del tempo di riposo: distributore dell’acqua, macchinette per il caffè, ambiente di relax dove ci si può sedere, toilette pulite e in numero sufficiente per tutti i dipendenti, armadietti, spogliatoi, docce, ecc. - Preoccuparsi del tragitto giornaliero per raggiungere il posto di lavoro e del parcheggio. - Un buon servizio di ristorazione, buoni pasto, convenzioni. - Ci sono le finestre? Cosa si vede dalle finestre? - Rapporto con il superiore: qui entra in gioco il fattore “leadership” in modo determinante. - Rapporto umano tra i collaboratori. - Riunioni, attività extra-lavorative (una pizza insieme). - Feed-back con tutti i collaboratori, partendo dalle mansioni più semplici (riunioni regolari in orario lavorativo, lasciare la porta aperta a tutti i suggerimenti). - Condivisione chiara degli obiettivi aziendali. - Condivisione dei risultati. MOTO DEALER NEWS - settembre 2010 - Procedure chiare e scritte. - Attrezzi giusti, adeguati e in buono stato. - Job description chiara e scritta – mansioni con- - Spazio e luce. divise da tutti. - Attenta formazione. - Materiali informativi e manuali tecnici adatti. L’elenco potrebbe allungarsi ben oltre e sicura- - Rapporto con il superiore. mente è possibile aggiungere altre considerazioni. - Procedure chiare e scritte. L’obiettivo, in ogni caso, è capire quali “aspetti” - Un ottimo coordinatore del lavoro: il capofficina. non direttamente produttivi siano da curare per - Un magazzino ben fornito e un magazziniere efficiente. dare ai collaboratori la possibilità di lavorare - Ordini di lavoro, schede officina ben organizzate. meglio. In breve, la produttività si ottimizza mi- - Gestione accurata dei tempi. gliorando gli aspetti umani del lavoro. - Chiarezza sull’intervento da eseguire. Non dimentichiamo che una produttività giusta è - Preparazione dei lavori previsti il giorno prima. dell’80% circa, sarebbe sbagliato cercare di otte- - Ecc. nere il 100% dai collaboratori: vorrebbe dire che lavorano sempre e non si fermano neppure per Il capofficina è come un direttore d’orchestra, deve saper andare in bagno! Un 20% di tempo perduto nella coordinare gli interventi nei tempi giusti e assicurarsi di produttività è da considerarsi naturale e umano. avere tutti gli strumenti adeguati. Se un meccanico deve ripassare un motore perché è gripL’efficienza dell’officina pato, ma non ha gli estrattori adatti, lavora per terra e in L’efficienza dell’officina riguarda il rapporto tra officina ci sono 40°C, è evidente che la sua efficienza sarà il tempo ritenuto necessario per portare a termine molto bassa, ma non è colpa sua! Si tratta di una pessima un lavoro e quello effettivamente impiegato. gestione dell’officina. In termini concreti l’efficienza è: Tempo ufficiale ritenuto necessario per il lavoro = Efficienza Tempo effettivamente impiegato per farlo Facciamo subito degli esempi per chiarire le idee. Se un meccanico esperto per eseguire il tagliando di una moto impiega due ore, ma il mansionario riconosciuto (oppure la tabella oraria per le garanzie) riporta tre ore per fare lo stesso lavoro, allora il meccanico avrà un’efficienza del 150%. L’imprenditore in questo caso potrà comunque fatturare tre ore di mano d’opera risparmiandone una che potrà “rivendere” su un altro lavoro. Viceversa, pensiamo ad esempio a una frizione da sostituire: il tempario indica cinque ore, ma il meccanico ne impiega otto per ultimare il lavoro. L’efficienza in questo caso è del 63%. Un giusto compromesso sarebbe quello di puntare a un’efficienza intorno al 95% per un meccanico esperto. Misura e gestione del tempo Per attribuire ad ogni collaboratore il valore di produttività che gli compete, dovremmo poter misurare i suoi tempi durante tutto l’arco della giornata, sia quelli “naturali” (andare in bagno, fumare una sigaretta, rapportarsi con i colleghi), sia quelli legati all’attività. La verifica dei tempi non è un sistema di controllo sull’operato dei dipendenti, ma solo uno strumento di calcolo per capire e organizzare al meglio le attività in officina. Fare la verifica dei tempi non vuol dire “far lavorare di più i dipendenti”, ma farli lavorare meglio. D’altra parte, la cattiva efficienza di un’officina non difficilmente è attribuibile ai meccanici, mentre spesso è dovuta a chi li gestisce. La gestione accurata dei tempi in officina permette di curare gli aspetti economici che riguardano l’intero reparto e la piena comprensione della qualità dei tempi è fondamentale per razionalizzare e organizzare al meglio il lavoro. Business - Dealership Management 13 nico e le rivende al cliente, traendone profitto. Questa è la redditività fondamentale dell’officina. Se l’imprenditore riesce a coprire almeno tutti i costi dell’officina (spazio, macchinari, attrezzi, stipendi, corrente, ammortamenti, materiali, ecc.) con quello che guadagna vendendo la manodopera, avrà già fatto molto, in quanto all’officina potrà essere attribuito un “costo zero”, mentre il guadagno sarà dato interamente da ricambi e accessori montati, con margini decisamente più alti! Se, invece, il reparto officina lavora male, produrrà una perdita dal punto di vista del costo orario (il costo della manodopera venduta non riesce a compensare neppure il costo del dipendete) e una percentuale di tutti i guadagni degli altri reparti dovrà essere destinata a coprire il “buco” creato dall’officina. Non solo, una cattiva efficienza dell’officina porta a una minore produttività, che significa un minor numero di ricambi, o accessori, montati sulle moto e – più in generale - meno “passaggi di officina”, intesi come numero delle moto prese in consegna, lavorate e riconsegnate al cliente. Il tempo come valore L’officina deve essere gestita con un’analisi approfondita di tutte le operazioni eseguite ogni giorno. Ogni attività del reparto richiede la massima cura: movimentazione delle moto, stoccaggio, cura delle postazioni di lavoro, preventiva organizzazione degli interventi, preparazione dei ricambi il giorno prima, ecc. Una buona redditività permette di coprire almeno i costi dell’officina e di guadagnare tanto e bene sulla vendita di ricambi e accessori montati sulle moto in lavorazione. Il tempo dei meccanici è un valore, non sprechiamolo in attività non necessarie. I meccanici devono lavorare solo sulle moto. Tutte le altre attività (parlare con i clienti, andare a prendere i ricambi, spostare le moto, tenere in ordine gli utensili, ecc.) devono essere ridotte il più possibile, eventualmente affidate a una risorsa il cui tempo è meno prezioso. In conclusione, un’accurata organizzazione dell’officina permette di guadagnare bene, di soddisfare i clienti in termini di tempi, promesse mantenute ed efficacia dell’intervento venduto. Il ritorno economico dell’officina Ora possiamo vedere chiaramente come la redditività in termini di tempo (e di conseguenza di denaro) è il rapporto tra l’efficienza nell’eseguire un lavoro da fatturare al cliente e il costo orario del dipendente. In una parola, l’imprenditore Cosa influenza dunque l’efficienza di lavoro dei guadagna sullaC gestione della “risorsa manodopera”: egli ha M Y CM MY CY CMY K meccanici in officina? acquistato tutte le ore a disposizione della risorsa/mecca- Prezzo al pubblico: 15 euro Prezzo ai rivenditori: Sconti a partire dal 40% NONCASCO è facilmente applicabile a tutti i caschi con calotta sferica in fibra, ABS o policarbonato. Lo spoiler permette di appoggiare il casco ovunque in modo sicuro e igienico Disponibile in 6 colori NONCASCO S.r.l - Corso M. D’Azeglio, 60 - Torino Telefono 011 66 90 995 - Fax 011 66 90 976 Mobile: +39 393 156 43 94 sito: noncasco.com - email: [email protected]