Leggere le Immagini Alla Ricerca del Significato

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Leggere le Immagini Alla Ricerca del Significato
Leggere le Immagini
Alla Ricerca del Significato
Serata a cura di:
Alessandro Scatolini, Docente FIAF
Leggere le Immagini
Alla Ricerca del Significato
Se è possibile “leggere una Fotografia”, allora prima
deve essere avvenuto un altro fenomeno interessante:
qualcuno è stato in grado di “scriverla”.
Obiettivo della serata sarà quello di indagare insieme
“come” è possibile scrivere significati con la Luce
affinchè qualcun altro possa tentare di leggerli.
Cosa serve per comunicare con le immagini?
Ma poi... Abbiamo davvero voglia di Comunicare?!
Le Fotografie sono come barche senz’ancora: galleggiano
liberamente alla de#va sul mare dei Significati. Sulla
superficie a$aiono le immagini, ma il loro senso “vero”,
quello voluto dall’autore, %a so&o la superfici'...
La Fotografia come risultato...
di uno SGUARDO
di una MENTE
di un SAPERE TECNICO
Come Vede il nostro
occhio?
Come Vede la Fotocamera?
1839
Nasce un nuovo tipo di SGUARDO...
...vede di più
...MA non Seleziona...
...vede di meno
MA... Inquadratura
...Inganna
...superficie a 2D
...Vede cose nuove
...come MAI erano state viste in passato
Come vede l’Occhio
•Visione selettiva – Visione periferica
• Visione nel tempo (è un flusso continuo di immagini
quello che scorre davanti a noi)
• Enorme sensibilità alla luce e ai contrasti luminosi e
ai colori
• Dettaglio: la visione umana percepisce globalmente
una situazione e per cogliere i dettagli deve muoversi
in continuazione
• Punto di visione limitato (42 gradi circa)
• L’occhio vede con tutti i sensi (Insieme)
Come vede la Fotocamera
• Visione totale, non selettiva (acritica): per poter
selezionare dobbiamo far ricorso a specifiche scelte
tecniche
• Visione incorniciata (l’inquadratura): “Mettre en cadre”
• Visione congelata – L’attimo, l’istantanea (Si perde il
senso del tempo, del “flusso”)
• Limitata possibilità di registrare forti contrasti luminosi
• In un unico colpo d’occhio una enorme quantità di
dettagli
• Può mostrare l’invisibile (macro; raggi x)
• La fotocamera non ha sensi (solo un sensore)
Cosa accade quando
Fotografiamo?
Rendiamo Tutto:
Più Visibile
Più Concentrato
Più Intenso
Le 7 Domande
1 - che tipo di comunicazione è l’immagine fotografica?
2 - come funziona l’immagine fotografica?
3 - cosa “finisce” nell’immagine fotografica (cosa “accade”
dentro la foto)?
4 - cosa “resta fuori” (cosa “non accade” dentro la foto)?
5 - cosa riesce a trasmettere l’immagine fotografica (quali
significati può trasportare)?
6 - come facciamo per fissare il senso che vogliamo dare alla
nostra foto?
7 - che ruolo ha lo spettatore in tutto questo (alla scoperta di
un altro importante “attore” dell’atto fotografico)?
1 - CHE TIPO DI COMUNICAZIONE E’
L’IMMAGINE FOTOGRAFICA
La fotografia è una comunicazione sbilanciata dalla parte dell’emittente: il
fotografo ha più potere di chi guarda. Il fotografo “ha più potere
comunicativo” perché sa di più rispetto a chi guarda.
Il fotografo “sa di più” perché lui è stato davanti a quel soggetto, al suo
soggetto, l’ha vissuto, ne ha fatto esperienza.
Quello che la fotografia mostra è un analogon della realtà. E
questo può crearci, dal punto di vista comunicativo, qualche problema
(perché è vero che lo spettatore si trova di fronte a qualcosa che il più delle
volte sa riconoscere - una casa, ad esempio - ma non ha vissuto la stessa
esperienza della casa vissuta dal fotografo e dal suo sguardo).
E’ una comunicazione sbilanciata anche come messaggio: ogni messaggio
si fonda su un codice comune ma in fotografia questo codice
comune non c’è.
2 - COME FUNZIONA
L’IMMAGINE FOTOGRAFICA
Prendiamo come modello comunicativo quello che conosciamo meglio: la
lingua, il codice per eccellenza.
La parola CASA:
Casa / Casa in collina / Quella triste casa in collina
Confrontiamo ora il funzionamento dell’immagine fotografica:
L’immagine Fotografica:
Non ha parole
Non ha aggettivi
Non ha tempo (la fotografia è un eterno presente)
3 - COSA SUCCEDE NELL’IMMAGINE
FOTOGRAFICA
Quali trasformazioni accadono dentro l’immagine fotografica?
A - “Mettre en cadre” e il concetto di regia
1 - Il “limite fisico” dell’immagine rispetto alle apparenze (la cornice):
interrompiamo il flusso della realtà per dargli importanza e un senso
2 - Il nostro punto di vista sul mondo (collochiamo il nostro soggetto
in uno spazio simbolico e forte)
- l’immagine “finestra”
- l’immagine “specchio”
3 - La nostra “distanza” dalle apparenze (Robert Capa: “basta un
metro a fare la differenza fra una foto riuscita e una non riuscita”)
B - Una realtà bidimensionale
C - Punti di vista otticamente “non umani”
• Immagine FINESTRA...
• Immagine SPECCHIO...
4 - COSA NON SUCCEDE
NELL’IMMAGINE FOTOGRAFICA
Cosa “resta fuori” dalla fotografia?
1 - Il colore (se B/N)
2 - La terza dimensione
3 - Il tempo e il suo fluire (noi congeliamo solo un attimo,
trasformandolo in un eterno presente)
4 - Tutti gli altri 4 sensi
5 - COSA RIESCE A TRASMETTERE
L’IMMAGINE FOTOGRAFICA
La fotografia descrive ma non (sempre) è sufficiente perché non avremo mai
un significato preciso, millimetrico (non c’è codice)
Avremo invece una costellazione di significati, un alone di senso …
una traccia visiva (come a caccia …)
…INDIZI…
Le fotografie sono come barche senza ancora: galleggiano liberamente, alla de#va …
sulla superficie a$aiono le immagini ma il loro senso “vero”, quello voluto dal fotografo,
è sommerso, %a so&o la superfici'...
6 - COME POSSIAMO FISSARE IL
SENSO CHE VOGLIAMO?
L’ ANCORAGGIO (Roland Barthes): abbiamo bisogno di ancorare
il nostro significato visivo e lo possiamo fare in vari modi:
1 - con i dispositivi di enunciazione (inquadratura, focali,
diaframmi, tempi, b/n o colore, esposizione, bilanciamento del bianco,
impaginazione, enfatizzazione del soggetto, distorsione,
illuminazione…)
2 - con il titolo o la didascalia
3 - con l’impaginazione
6 - COME POSSIAMO FISSARE IL
SENSO CHE VOGLIAMO?
4 - con il ricorso al SIMBOLO, ovvero la scelta di rappresentare il
nostro soggetto attraverso i suoi INDIZI PIU’ RAPPRESENTATIVI che
possono rivelarne l’essenza…)
5 - L’EVOCAZIONE (ex-vocare):
a – inquadratura e fuori campo
b - l’illuminazione [cfr. il cinema: il thriller]
c - lo sfondo: rapporto soggetto/contesto
6 - GLI EQUIVALENTI VISIVI
7 - IL RUOLO DELLO SPETTATORE
Mappa cognitiva e comunicazione visiva (lo spettatore vede quello
che sa o che vuole vedere in base alle sue “credenze” o
mappe) Come togliere “rumore” all’immagine per avvicinare maggiormente
lo spettatore al senso dell’immagine voluto dal fotografo?
Ad esempio: fare ricorso a ciò che si ha in comune con lo spettatore: i 5
SENSI…
Oppure: fare ricorso ad un limitato uso delle concettualizzazioni (troppo alto
il rischio di rumore, come nel caso di immagini che citano altre immagini)
Oppure: con il ricorso al SIMBOLO: rappresentare il nostro soggetto
attraverso i suoi “indizi più rappresentativi” o più noti…
La chiave nella toppa (mettiamo in moto i sensi dello spettatore:
creiamogli delle “equivalenze” con le quali lo spettatore può mettersi in
sintonia con noi, con il nostro “messaggio”)