000_000 Tecnica da corsa – GP12 Ducati Cusago
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000_000 Tecnica da corsa – GP12 Ducati Cusago
TECNICA DI BASE Testo: Daniele Diamanti Supertwins by Ducati Cusago Corse Nelle rumours del mese di marzo vi avevamo anticipato che Alessandro Loprevite, vecchia conoscenza di Moto Tecnica, con la squadra corse della concessionaria Ducati Cusago stava lavorando alla realizzazione di una moto per partecipare al campionato Supertwins. Scopriamo insieme i segreti di questa due ruote allestita a tempo di record I l Trofeo Supertwins, per Alessandro, non è una novità dato che già nel 2010 aveva preso parte alla gara di Franciacorta con la SXV-GP10, il suo vecchio progetto 2 sviluppato in collaborazione con i tirocinanti del Politecnico di Milano. Alessandro in questa nuova avventura, alle dipendenze della concessionaria Ducati Cusago di Pa- squale Lavigna proprietario anche del concessionario d’auto DIM Car, ha ovviamente costruito la moto sulla base di componenti sviluppati dalla Casa di Borgo Anche il forcellone e il leverismo di progressione dell’ammortizzatore con geometria triangolare sono quelli della Monster S2R. La 1098 ha una articolazione a quadrilatero, perciò Alessandro ha dovuto apportare delle modifiche al telaio per riuscire nel fissaggio delle parti. Il monoammortizzatore Sachs, prelevato da una Ducati 748, è stato revisionato nell’idraulica dalla Ugo Racing Suspension. La GP12 allestita dal Team Ducati Cusago ruota intorno al motore bicilindrico della Ducati Monster S2R 1000 e al telaio della Ducati 1098. Panigale. Infatti l’intero progetto ruota intorno all’unità motrice della Monster S2R 1000, su cui poi è stata cucita ad hoc tutta la ciclistica. Ma andiamo con ordine iniziando proprio da quest’ultima, che come fiore all’occhiello ha il telaio della Ducati 1098, il quale è stato a sua volta adattato per consentire il montaggio del forcellone monobraccio in alluminio della Monster S2R e il monoammortizzatore Sachs di una Ducati 748. Quest’ultimo revisionato nell’idraulica dalla Ugo Racing Suspension. Per riuscire in questo scopo Alessandro ha dovuto tagliare, modificare e saldare la parte posteriore del telaio, visto che l’articolazione progressiva a quadrilatero che aziona il monoammortizzatore sulla 1098 è stata sostituita con quella a triangolo della Monster S2R. Inoltre, come nella configurazione originale della S2R, il perno del forcel- lone continua a passare solo all’interno del foro ricavato nel basamento senza sfruttare i fori di fissaggio presenti sul telaio della 1098. Anche il cerchio posteriore è quello originale dalla S2R e di conseguenza si tratta di un Marchesini a cinque razze delle dimensioni 5,50 x 17’’. Il telaietto che sostiene il pilota è stato invece realizzato partendo da quello a tubi quadri di una vecchia Yamaha YZF-R1. Nessuna variazione per quel che riguarda l’angolo di inclinazione del cannotto di sterzo, a cui è stata fissata una forcella Paioli completamente regolabile a steli rovesciati dal dia- 3 TECNICA DI BASE Come sulla Monster S2R il perno del forcellone non passa nel telaio anche se la struttura portante della 1098 lo prevede. Questo perché sfruttando i due attacchi superiori del motore al telaio, l’asse del foro perno forcellone del basamento non è allineato con i corrispondenti fori del telaio. Il cerchio e l’impianto frenate posteriori sono rimasti i componenti di serie della Ducati Monster S2R. All’anteriore è invece stata adottata una forcella Paioli a steli rovesciati da 43 mm di diametro. Le piastre di sterzo sono state ricavate ad hoc dopo un’attenta progettazione con un software di modellazione solida. Le pinze freno sono della Yamaha R6 mentre i dischi da 320 mm di diametro arrivano da una Aprilia SXV. Le modifiche di sostanza al motore sono state piuttosto contenute per mantenere un certo margine di affidabilità. Alessandro ha sostituito i cilindri originali con dei Bursi da 102,0 mm di alesaggio accoppiati a pistoni Pistal Racing ad alta competizione. In foto Alessandro durante le fasi di montaggio. 4 L’impianto elettrico è stato completamente controllato da Alessandro, che ha dovuto in parte ripristinarlo perché recuperato da una S2R incidentata. Durante le modifiche si è reso necessario spostare la batteria dietro al cupolino. Ovviamente tutti i dettagli sono stati curati in ottica racing, ad esempio sono state impiegate pedane arretrate e leve a pedale ricavate dal pieno. metro di 43 mm. Rispetto alla 1098 è però cambiata l’avancorsa, visto che le piastre di sterzo impiegate da Alessandro hanno un offset di 40 mm, valore differente da quello standard scelto dai progettisti di Borgo Panigale per la loro supersportiva. Sul cerchio anteriore in magnesio da 3,50 x 17’’, prodotto dalla Marvic, sono stati vincolati una coppia di dischi da 320 mm con profilo ondulato della Aprilia SXV. Il fissaggio ha richiesto delle piastre in lega di alluminio dal peso di 800 g che Alessandro a realiz- zato ad hoc. Le pinze che lavorano con questi dischi sono state prelevate invece da una Yamaha YZF-R6, mentre il resto dell’impianto idraulico è costituito da pastiglie freno SBS con mescola racing, da tubi dei freni in treccia metallica e da una pom- Il serbatoio della benzina è di una Ducati 1098, come del resto lo sono le carene in vetroresina fatta eccezione per il codino che è di una Honda CBR 1000RR. 5 TECNICA DI BASE pa Brembo. Il freno posteriore è invece quello di serie della Monster S2R. Passiamo ora alla descrizione degli interventi svolti sul motore. Per garantire l’affidabilità iniziale del progetto, Alessandro ha deciso per la sola sostituzione del gruppo termico del bicilindrico a V di 90°, che in questa configurazione adotta di serie una distribuzione desmodromica con due valvole per cilindro e sistema di raffreddamento ad aria. Più nel dettaglio sul motore sono stati montati dei cilindri con alesaggio pari a 102,0 mm e canna riportata in acciaio, realizzati dalla Bursi Evolution, accoppiati a pistoni ad alta compressione costruiti dalla Pistal Racing. Di conseguenza la cilindrata originale di 992 cm3, ottenuta con alesaggio e corsa rispettivamente pari a 94,0 e 71,5 mm, è stata incrementata fino a 1.168 cm3. Inserendo il motore della S2R nel telaio della 1098, qualche modifica è stata effettuata anche al sistema di aspirazione: Alessandro ha risagomato l’airbox originale della S2R affinché si adattasse con agio nelle travi del telaio. La modifica ha richiesto anche un intervento sulla cartuccia filtrante, che per alloggiare nella nuova cassa filtro, è stata opportunamente rifilata. Per la sostituzione dell’impianto di scarico Alessandro si è appoggiato alla SC-Project che gli fornito un sistema completo di collettori e il silenziatore. Al termine di queste modifiche la moto è stata portata da Desmolupo dove, durante le prove al banco, si sono definite le modifiche alla taratura del sistema di iniezione. In termini numerici il responso del banco è stato di 101 CV alla ruota (Ducati in configurazione standard per questo motore dichiarava 96 CV all’albero motore). Il lavoro del Team Ducati Cusago non si è limitato alla parte meccanica, visto che l’impianto elettrico è stato prelevato da una S2R incidentata. Il ripristino del cablaggio ha richiesto ben quattro giorni nei quali ogni singolo filo è stato opportunamente controllato ed eventualmente ripristinato. Durante questo intervento è stato deciso di spostare anche la batteria, che a causa del nuovo telaietto posteriore, non trova più posto nella zona 6 I collettori di scarico e il terminale sono prodotti dalla SC-Project. Nel dettaglio del collettore si può osservare qualche residuo di materiale plastico: la carena passa molto vicina alla tubazione e questo ha dato anche qualche problema al pilota nelle fasi preliminari del week end di gara al Mugello. La strumentazione è quella standard della S2R. Il tachimetro è stato completamente coperto con un pellicola nera. Da notare che il pulsante per l’avviamento del motore è sul comando di sinistra in modo che il pilota all’avvio abbia sempre entrambe le mani sui semimanubri. Il pilota Emanuele Frosi a colloquio con Alessandro Loprevite durante un turno di prova della gara svoltasi al Mugello. centrale della moto. L’accumulatore sulla GP12 del Team Ducati Cusago è infatti sistemato dietro al cupolino. La moto è poi stata completata con il serbatoio della benzina e una carenatura in vetroresina quasi integrale 1098; solo il codino posteriore e di una Honda CBR 1000RR. Il Team Ducati Cusago ha svolto tutti i lavori appena descritti in appena sessanta giorni e, visto che molti componenti sono stati recuperati usati, con un budget di spesa limitato a circa 17.000 euro. In questa cifra è compresa anche l’iscrizione alla terza gara del In griglia di partenza da sinistra: Alessandro Loprevite, xxxxxxx xxxxxxxxx, xxxxxxx xxxxxxxx, Emanuele Frosi, xxxxx Lavigna e Pasquale Lavigna. Trofeo Supertwins 2012, a cui il Team Ducati Cusago ha preso parte come Wild Card e di cui ora vi andremo a raccontare. La gara Il Team Ducati Cusago ha deciso di testare il risultato del proprio lavoro partecipando come wild card alla terza prova del Campionato Supertwins, che si è corsa domenica 17 giugno sull’impegnativo circuito del Mugello. Come già detto, in questa fase prototipale Alessandro ha realizzato la moto tenendosi un certo margine di affidabilità, di conseguenza in questa prima uscita sui campi di gara i ragazzi di Ducati Cusago non hanno cercato la prestazione assoluta. La scelta del pilota e caduta su Emanuele Frosi che grazie alle esperienze maturate in varie discipline del motociclismo è stato in grado di fornire ad Alessandro indicazioni ben precise. Il week end di gara per il Team Ducati Cusago è iniziato un po’ in salita dato che la moto è stata ultimata il mercoledì prima della gara e quindi solo al giovedì, durante il primo turno di prove libere, si sono effettuate le ultime regolazio- 7 TECNICA DI BASE Frosi, col numero 18, in azione con la GP12 del Team Ducati Cusago durante la terza prova del Trofeo Supertwins. ne per consentire a Emanuele di trovare la corretta posizione in sella. Inoltre per adattarsi alle caratteristiche del tracciato del Mugello il rapporto di trasmissione finale è stato allungato: il pignone è passato da 15 a 16 denti mentre la corona da 41 a 36 denti. Il venerdì quando il feeling del pilota è decisamente aumentato, si deve tenere in considerazione che Frosi non ha aveva mai corso con un bicilindrico Ducati, sono emersi anche i primi problemi tecnici tipici di una giovane moto, ma con un attento lavoro di messa a punto i ragazzi sono intervenuti nel modo ottimale. I componenti che hanno messo in subbuglio Alessandro 8 Anche il Team Ducati Cusago rende omaggio allo scomparso Marco Simoncelli. sono stati il monoammortizzatore e il layout del sistema di scarico. Il primo non garantiva una risposta adeguata mentre i collettori di scarico obbligavano la carena a rimanere troppo larga e il pilota nelle curve a destra spesso arrivava al contatto della carena stessa con l’asfalto. Di conseguenza non potendo chiudere correttamente la trattoria anche l’uscita di curva ne veniva penalizzata, un limite importante in un circuito con molti cambi di pendenza come il Mugello e con soli 100 CV a disposizione. La soluzione è stata trovata con i tecnici della Mupo sospensioni che hanno suggerito ad Alessandro di sostituire la molla ori- ginale dell’ammortizzatore Sachs con una loro molla di maggiore rigidezza. Intervenendo anche sulla forcella Alessandro è riuscito a sollevare la moto di 10 mm sia all’anteriore che al posteriore, così da guadagnare una maggiore luce a terra. Al termine delle prove ufficiali del sabato il Team Ducati Cusago ha guadagnato la partenza dalla tredicesima casella in griglia di partenza. La domenica ha poi dato risultati molto incoraggianti al giovane Team, dato che Frosi alla frenata della San Donato, subito dopo la partenza, ha guadagnato un paio di posizioni e già al secondo giro ha migliorato il tempo registrato nelle qualifiche. La gara per il Team Ducati Cusago è stata ricca di emozioni con Frosi che un sorpasso dopo l’altro si è portato a ridosso dei primi dieci e all’ultimo giro, proprio sul traguardo, uscendo di scia ha agguantato un ulteriore sorpasso che gli ha regalato l’ottava posizione finale in questa gara della Supertwins. Per tutto il Team è stato quindi un fine settimana di gara importante che ha dato indicazioni ben precise ad Alessandro, che ora continuerà a lavorare nello sviluppo della GP12 per farsi trovare pronto nei prossimi appuntamenti. Non ci rimane che augurare a lui e a tutto il Team il nostro in bocca al lupo. ■