PRESENTAZIONE DEL CONTESTO LOCALE NEL SETTORE DEI

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PRESENTAZIONE DEL CONTESTO LOCALE NEL SETTORE DEI
PRESENTAZIONE DEL CONTESTO LOCALE
NEL SETTORE DEI SERVIZI ALLA PERSONA
ITALIA
Definizione del settore dei servizi alla persona
Il termine servizio definisce un’azione che una persona svolge per soddisfare le necessità di
un’altra e pertanto fa riferimento soprattutto alle capacità relazionali dell’uomo. Ognuno di noi
scambia con gli altri bisogni e competenze, dando e ricevendo contemporaneamente l’aiuto
necessario per muoversi agevolmente nel sistema di cui fa parte.
Prestare un servizio ad un’altra persona richiede la sensibilità di saper cogliere la dimensione
soggettiva del rapporto con le cose e con le persone, per poterle creare attorno un ambiente che
rispetti e tuteli la sua umanità.
Un ambiente propriamente umano implica un mix di qualità non solo tecniche, ma soprattutto tese
a favorire i processi di comunicazione ed interazione interpersonale, anche attraverso soluzioni
materiali, che riflettano le esigenze di benessere, etiche ed estetiche indispensabili all’uomo per
agire con serenità e naturalezza. Lo slogan che attualmente caratterizza la qualità totale di
molte aziende. È la soddisfazione del cliente, il non offrire prodotti, ma servizi, il che equivale a
dare un senso economico ad un bisogno umano, ad un valore etico.
Contemporaneamente si nota un evidente scollamento tra gli alti livelli di professionalizzazione
raggiunti in molteplici campi e i livelli minimali di formazione richiesti per svolgere l’insieme delle
funzioni che caratterizzano quel microclima della quotidianità in cui si collocano e si sviluppano le
esigenze basiche dell’uomo, da sempre sintetizzate nel termine “atmosfera familiare”, che
esprime la dimensione soggettiva del benessere. Non esistono oggi figure professionali capaci di
prendersi in carico l’ambiente con questa logica di attenzione a tutti i bisogni fondamentali
dell’uomo, soprattutto in momenti di particolare fragilità, come la malattia o l’anzianità.
Nonostante gli sviluppi tecnologici, manca in chi realizza questi lavori la visione d’insieme e la
capacità di focalizzare negli aspetti del “care” e dell’accoglienza, i valori che rendono efficace un
servizio.
I diversi mestieri (titolo, missioni)
I profili professionali:
-
Operatrici per la famiglia (COLF)
Assistenti d’infanzia (BABY SITTER)
Assistenti socio-sanitari per anziani (BADANTI)
L'offerta di formazione: tipo di formazioni, diplomi
Percorsi formativi si strutturano a vari livelli, fornendo qualifiche di base e qualifiche
specialistiche.
I corsi di primo livello sono mirati agli immigrati ospiti presso i Centri di accoglienza, allo scopo di
fornire loro nozioni di lingua italiana, di normativa nazionale in materia di diritto al lavoro e di
immigrazione, alcune competenze professionali di base. Attraverso questi corsi (di durata non
superiore ai due mesi) si intende sostenere le strutture di prima accoglienza, spesso concepite in
un’ottica meramente emergenziale, offrendo agli ospiti una serie di interventi formativi
finalizzati ad acquisire consapevolezza dei propri diritti in campo sociale e lavorativo; acquisire
fiducia in sé stesse e valorizzare le proprie esperienze e competenze; acquisire informazioni sul
mercato del lavoro e tecniche per la ricerca attiva di un lavoro; rafforzare le capacità di scelta in
campo professionale e giungere alla definizione di un progetto di inserimento lavorativo.I
I corsi di secondo livello sono rivolti agli occupati part-time o a coloro che sono disoccupati ma
ancora in possesso del permesso di soggiorno. Hanno una durata variabile dai tre ai sei mesi (tre
volte alla settimana, anche in orari serali) e si propongono l’obiettivo di fornire competenze
professionali qualificate per ognuno degli indirizzi prescelti.
I corsi di terzo livello sempre rivolti a studenti, ad occupati part-time o a coloro che sono
disoccupati ma ancora in possesso del permesso di soggiorno, forniscono competenze
specialistiche per l’assistenza agli anziani. Il corso di otto mesi (tre volte la settimana) offre
conoscenze di tipo psico-pedagogico-sociale, di igiene-sanitaria, capacità operative, abilità
pratiche e relazionali.
L’attività di stage, prevista per tutti i corsi, facilita l’incontro con diverse realtà lavorative e
nello specifico con servizi del privato presso le quali le figure professionali in merito potranno
trovare opportunità orientative e/o lavorative
1 - Assistenti socio-sanitari per anziani
L’intervento didattico è strutturato per moduli teorici (attività di formazione in aula) e per
ambiti di tirocinio (attività di stages). Per quanto attiene alla parte teorica, il corso è articolato
per materie d’insegnamento distribuite in aree disciplinari. Il modulo professionalizzante (ambiti
di tirocinio) prevede una serie di attività presso le strutture ed i servizi nel cui ambito il ruolo
dell’operatore socio-sanitario è richiesto: il fine è quello di favorire la rielaborazione applicata
alle tecniche e atteggiamenti professionali e di verificare il reale apprendimento dei contenuti
trattati nella parte teorica. Il percorso formativo adotta la metodologia della formazione in
alternanza consentendo in itinere un’integrazione delle attività d’aula con l’attività di stage.
2 – Operatori per la famiglia
durata: 3 mesi totale 200 ore
L’intervento formativo intende fornire un preparazione specifica per la erogazione di
servizi primari di cura alla persona. Lo sviluppo della moderna società civile ha reso fortemente
critica l’area di gestione dei servizi primari, in particolare in ambito domestico familiare.
Sempre più forte in realtà è avvertita ormai l’esigenza di potenziare al massimo l’offerta
di tali servizi, ed il corretto funzionamento di quelle istituzioni che rappresentano la condizione
sine qua non per uno sviluppo sereno e sano della società, e fra questa la famiglia riveste un ruolo
determinante.
In particolare l’intervento intende:
1 – qualificare tecnicamente, e nei contenuti gli operatori di un particolare ambito professionale
quale quello familiare, rendendoli capaci da punto di vista tecnico, della modalità del fare, ma
anche consapevoli del contesto in cui il loro lavoro deve inserirsi, nonché dei contenuti
estremamente rilevanti dal punto di vista sociale;
2 – qualificare gli operatori di staff della padrona di casa in modo che il peso della attività di cura
resti nella responsabilità affidato essenzialmente alla donna ma nella esecuzione condiviso e
pertanto permetta alla donna di rendere sempre più compatibili la cura della propria famiglia e le
attività professionali anche di elevato profilo che quest’ultima intendesse realizzare;
3 – restituire al lavoro di cura familiare e domestico tutta la dignità tecnica e sociale che le
appartiene, qualificando i settori della popolazione che maggiormente se ne occupano: le
immigrate;
Metodi di finanziamento della formazione
Sostanzialmente i metodi di finanziamento sono contributi privati, FSE e FRN.
Tipologia del pubblico
Attualmente l’esistenza di servizi specifici relativi al settore di assistenza domiciliare che
soddisfino, allo stesso tempo, esigenze e necessità di famiglie, da un lato, e lavoratori, dall’altro,
è piuttosto limitata, salvo alcune iniziative locali sperimentali. I servizi per famiglie e
colf/badanti fanno piuttosto riferimento ad ambiti diversi (settore socio-sanitario e politiche
per gli anziani/disabili da un lato e settore immigrazione dall’altro), spesso poco coordinati tra di
loro. Si segnala quindi la carenza di azioni più strutturate, pensate e gestite su una scala più
ampia.
La regolarizzazione della presenza dei lavoratori stranieri adibiti a funzioni di assistenza e
collaborazione domiciliare, la sempre maggior richiesta in tal senso da parte delle famiglie, e la
diminuita disponibilità da parte degli italiani a svolgere attività nel settore domestico, stanno
evidenziando nuovi bisogni, che richiedono approfondite analisi e risposte adeguate su:
-
miglioramento qualitativo delle prestazioni di assistenza/collaborazione domiciliare,
corretta gestione del rapporto di lavoro domestico, sia esso tradizionale che interinale
efficace integrazione socio-economica dei lavoratori stranieri.
Offerta di lavoro
La professionalizzazione delle attività svolte tra le mura domestiche rappresenta per la società
nel suo complesso, per la famiglia, per il lavoratore ed in particolare per le donne, siano esse
lavoratrici o datrici di lavoro, una importante sfida con la quale hanno tentato di confrontarsi in
questi ultimi anni diverse realtà.
Il settore del lavoro di cura e domestico è fortemente connotato da situazioni “in nero”, la cui
emersione è resa complessa da elementi legislativi, sociali, economici, culturali.
Questo rende troppo spesso le lavoratrici soggetti deboli e senza diritti, a forte rischio di
esclusione sociale.
Le famiglie sono spaventate e sovraccaricate dagli adempimenti amministrativi legati alla
regolarizzazione del lavoro di cura e domestico, spesso sono costretti a rivolgersi a consulenti
con ulteriori oneri aggiuntivi (denuncia di assunzione, calcolo dei contributi da versare, denuncia
di cessazione, calcolo delle indennità di fine rapporto, etc).
Per operatori sociali che non hanno una forte capacità economica il prezzo pagato per il servizio,
anche se di un professionista del settore, diventa determinante: gli oneri aggiuntivi possono
risultare eccessivi per una famiglia di medie condizioni economiche.
Sono in forte aumento gli incidenti domestici: molti di questi riguardano lavoratori domestici non
regolari, che di conseguenza si trovano senza alcuna tutela a fronte di eventuali danni temporanei
o duraturi.
Il mercato del lavoro in tale ambito è in profonda trasformazione e veicola fondamentali
dimensioni culturali e sociali: rappresenta di fatto l’incontro tra modelli di educazione, di cura, di
assistenza in diverse culture, e crea nuovi equilibri e squilibri nei sistemi di convivenza che
caratterizzano la nostra società.
Nel mercato del lavoro domestico l’incontro tra domanda e offerta di lavoro è fondato quasi
unicamente sul passaparola: tra gli elementi di scelta del collaboratore domestico c’è l’affidabilità
(e ancora più spesso la familiarità) della persona a cui viene affidata la custodia di un bene molto
intimo (la casa) o la cura di un familiare: non a caso i rapporti di lavoro domestico hanno una
durata media molto lunga tanto che, ad oggi, per questa tipologia di rapporto di lavoro, sembra
preferibile rivolgersi a parenti, conoscenti, amici che hanno la possibilità di referenziare il
collaboratore.
Da recenti dati solo nella provincia di Roma si stima che la domanda di lavoro domestiche sia tra
le più ricercate e cresca annualmente di circa il 20%
Offerta di servizi: la natura e gli statuti giuridici delle imprese dei servizi
alla persona
Attualmente sono molte cooperative che funzionano ad intermittenza ed alcune società private