La Stampa - 23-10-2016

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La Stampa - 23-10-2016
1234135635738931A
LA SORELLA: NON È VERO
UNDER 23 AL TOP
LE STORIE
“Cucchi morto
per un attacco
epilettico”
Il museo
dei profumi
Maria Corbi A PAGINA 17
Giulia Statolero A PAGINA 18
La meglio
I detenuti gioventù
recitano i reati del calcio
Selma Chiosso A PAGINA 18
Guglielmo Buccheri ALLE PAG. 34 E 35
LA
LA STAMPA
STAMPA
QUOTIDIANO FONDATO NEL 1867
MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016 1 ANNO 150 N. 276 1 1,50 € IN ITALIA (PREZZI PROMOZIONALI ED ESTERO IN ULTIMA) SPEDIZIONE ABB. POSTALE - D.L. 353/03 (CONV. IN L. 27/02/04) ART. 1 COMMA 1, DCB - TO www.lastampa.it
Il premier sulle cifre: vediamo tra un anno chi avrà ragione. Mercati in ansia dopo le indiscrezioni su Francoforte
Dopo il referendum
I migranti
tornano
a marciare
Graduale riduzione dell’acquisto dei titoli. Il Fondo Monetario taglia le stime dell’Italia sull’Ungheria
La Bce studia lo stop al bazooka
REFERENDUM
UN BRIVIDO La super parcella
DA SETTE PUNTI
PER RENZI
MARCO ZATTERIN
È
bastato un lancio
d’agenzia sull’ipotesi di
un rallentamento del doping pro-ciclico della Bce a far
sobbalzare gli interessi che la
Repubblica Italiana pratica
per finanziare il suo mostruoso debito. Il differenziale di
rendimento fra i Btp e i Bund
tedeschi è salito di 7 punti base. Nulla di drammatico, appena un brivido, eppure è un segnale preciso. I mercati pensano che senza crescita e senza
Francoforte che compra bond
a palate, sostenere il passivo di
Stato potrebbe diventare difficile. Se non impossibile.
del guru Messina
All’esperto americano
vanno 400 mila euro
Ilario Lombardo A PAGINA 9
La Bce potrebbe avviare il
ritiro progressivo degli acquisti
di titoli pubblici (il cosiddetto
bazooka) prima della fine del
Quantitative Easing. Un’indiscrezione che fa fibrillare i mercati. Il Fondo monetario taglia
le stime di crescita dell’Italia.
Renzi: fra un anno vedremo chi
ha ragione.
Barbera, Bresolin,
1
INTERVISTA
“La Raggi mi ha messo al Bilancio
perché nessuno voleva quel posto”
Andrea Mazzillo: “Confermo, sono commercialista
e docente anche se non sono iscritto all’Albo”
Paolucci e Semprini DA PAG. 2 A PAG. 5
Capurso, Iacoboni e Rossi ALLE PAGINE 6 E 7
In 300 sono partiti da Belgrado
All’indomani del referendum, i migranti si sono
rimessi in marcia verso
l’Ungheria. Perosino A PAG. 12
1
FRANCESCO VISITA A SORPRESA AMATRICE: NON SONO VENUTO PRIMA PER NON DARE FASTIDIO. SFOLLATI COMMOSSI
Il Papa in ginocchio fra le macerie del terremoto
BAN KI-MOON
“Il coraggio
dei volontari
del mare”
CONTINUA A PAGINA 5
PAOLO MASTROLILLI
INVIATO A NEW YORK
Il gran ballo
dei numeri
sulle previsioni
Intervista al
Segretario
generale dell’Onu:
l’Italia ha ragione, l’Ue
trovi via comune
sull’immigrazione
FRANCO BRUNI
N
ell’ottobre di ogni anno
il Fondo monetario internazionale prevede
le crescite dei Pil dell’anno dopo. Per l’Italia negli ultimi cinque anni ha previsto in media
una crescita di 0,9 punti in più
di quella che poi c’è stata. Se
l’anno prossimo ripetesse il
suo errore medio avremmo
una crescita zero. Se fossero
coerenti coi giudizi dati lunedì
sulle previsioni 2017 del nostro governo (+1%), l’Ufficio
Parlamentare di Bilancio accuserebbe il Fondo di «eccesso di ottimismo».
CONTINUA A PAGINA 23
A PAGINA 13
PATTO SUL CLIMA
OSSERVATORE ROMANO/REUTERS
Papa Francesco, qui ad Amatrice, ha visitato anche Accumoli e Pescara del Tronto
“Ho visto il terrore
negli occhi dei bambini”
ANDREA TORNIELLI
«H
Buongiorno
MASSIMO GRAMELLINI
9 771122 176003
61005
1 In dodici mesi un tizio di Salerno ha giocato 255 volte al
Gratta e Vinci, perdendo sempre. Solo a quel punto si è
ricordato di vivere in Italia e ha provato a grattare un giudice. Ha vinto immediatamente. Il tribunale di Vallo della
Lucania gli ha infatti riconosciuto il diritto al risarcimento della spesa sostenuta, circa 3000 euro. Le motivazioni?
I tagliandi non recavano scritto che il gioco d’azzardo crea
dipendenza e non indicavano le reali probabilità di vincita. Forse però un grattatore indefesso che tenta la sorte
per un anno intero senza mai portare a casa un centesimo
e ciò nonostante continua a grattare 255 volte, prima ancora che con la dipendenza ha qualche problema con la
perspicacia. Avrebbe almeno potuto diversificare il vizio:
provare con il videopoker o con l’iscrizione a un partito
o visto il terrore negli occhi
dei bambini. E ho visto la
forza che nonostante tutto
Amabile e Pitoni A PAGINA 10
sanno trasmettere gli anziani...». Papa
Francesco è visibilmente stanco e provato dopo la maratona che lo ha portato nelle zone terremotate.
CONTINUA A PAGINA 22
Gratta e svegliati
politico. E poi, mi chiedo, per recedere dalla grattata compulsiva aveva davvero bisogno che lo Stato lo redarguisse
come all’asilo ricordandogli per iscritto che il gioco d’azzardo è una truffa legalizzata dove le vittorie sono più rare
di un pensiero di senso compiuto al Grande Fratello Vip?
L’unica avvertenza che andrebbe riportata sui tagliandi è che le probabilità di farcela al Gratta e Vinci
sono nettamente inferiori a quelle di trovare un giudice
che dia ragione ai turlupinati, innescando un’ondata di
ricorsi che, nel caso di un loro accoglimento, creerebbe
una tale voragine nei conti pubblici da costringere il governo a rivalersi sull’altra categoria di grattati che non
vincono mai: i rari contribuenti che pagano le tasse.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Non lasciamo
l’ambiente
agli economisti
LUCA MERCALLI
A PAGINA 23
2 .Primo Piano
STAMPA
.LA
MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016
Il Fondo monetario taglia
le stime di crescita dell’Italia
Renzi: tra un anno si saprà chi ha ragione. Padoan: l’1% è realizzabile
Previsioni sulla crescita
Variazioni annue del Pil dell'Italia in %
2017
2016
1,3
1,1
1,0
0,8
Commissione Ue*
0,8
0,7
Confindustria
0,8
0,9
0,8
Ocse
0,8
Governo (Def)
Fmi
- LA STAMPA
*stima di maggio, che sarà aggiornata a breve
FRANCESCO SEMPRINI
INVIATO A NEW YORK
In fatto di crescita economica
l’Italia rischia la maglia nera in
Europa nel 2017 sebbene con
una lievissima accelerazione ri-
+1,6
per cento
La crescita
degli Stati
Uniti è più
bassa
di 0,6 punti
percentuali
in meno
rispetto
a luglio
spetto a quest’anno, mentre a livello globale sono le due sponde
anglosassoni dell’Atlantico a
rappresentare i maggiori fattori di incertezza e di rallentamento complessivo. E’ quanto
emerge dal World Economic
Outlook del Fondo monetario
internazionale secondo cui il Pil
italiano salirà dello 0,8% e nel
2017 dello 0,9%, rispettivamente 0,1 punti percentuali in meno
rispetto alle stime di luglio e 0,2
punti percentuali rispetto ad
aprile. Sul fronte del debito, il
passivo per l’Italia è destinato a
salire al 133,2% nel 2016 dal
132,7% del 2015, mentre nel 2017
il debito crescerà al 133,4%.
In questo caso la revisione è
stata al rialzo rispetto ad aprile,
quando la previsione era stata
fissata al 133% per il 2016 e al
131,7% per il 2017. Una nota moderatamente positiva arriva invece dal mercato del lavoro con
la disoccupazione per il 2016 all’11,5% dall’11,9% del 2015, e un ulteriore calo per l’anno a venire
all’11,2%. Le stime del Fmi sono
in disaccordo per il 2017 con
quelle contenute nella nota di aggiornamento al Def, secondo cui
il governo prevede un Pil in crescita e dell’1,0%, mentre c’è piena
coincidenza per quanto riguarda
l’anno in corso. E in disaccordo
con quanto sostenuto dall’esecutivo sembra anche Banca d’Ita-
lia, Ufficio parlamentare di Bilancio e Corte dei Conti, che avevano parlato di stima, quella del
2017, quanto meno ambiziosa.
«Ambiziosa ma realizzabile»,
ha replicato ieri il ministro Pier
Carlo Padoan, mentre il premier
Matteo Renzi ha detto: «Essendo previsioni glielo dico tra un
anno chi ha ragione, l’ultimo anno siamo stati più prudenti della
realtà ed è andata meglio». In
ogni caso l’Italia rischia di essere maglia nera in Europa nel
2017 finanche dietro la Grecia
per la quale è previsto un rimbalzo del 2,8% dal +0,1% del 2016
che la rende fanalino di coda. La
Germania crescerà invece dell’1,4%, mentre la Francia dell’1,3%. Padoan rilancia la strategia del governo di «sostegno alla
crescita e consolidamento dei
conti pubblici», mentre rimane
il programma di dismissioni del
patrimonio immobiliare e di privatizzazioni, frenato quest’anno
dalle condizioni di elevata volatilità dei mercati». Volatilità che
registra in maniera chiara anche il Fmi nel Weo, con una riduzione delle stime di crescita su
scala planetaria e rischi al ribas-
per cento
La crescita
stimata dal
Fmi nel
2016: meno
del 2,2% del
2015, ma
comunque
uno 0,1% in
più rispetto
alle previsioni di luglio. I
conti con la
Brexit sono
rimandati al
prossimo
anno
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Stati Uniti
Germania
Il duello Trump-Hillary
frena la locomotiva Usa
Berlino va meglio delle attese
C’è l’incognita Deutsche Bank
Se la Brexit tiene in scacco le sorti dell’Europa e crea volatilità sui mercati finanziari globali, le elezioni americani infondono incertezze non
trascurabili. Washington si guarda bene dall’esprimere pareri sull’esito del voto dell’8 novembre, ma quando gli esperti spiegano che «il
sempre più sfilacciato il consenso sui benefici dell’integrazione economia rende più attraenti le politiche protezionistiche», sembra far riferimento anche a Donald Trump. Il capo economista Maurice Obstfeld si
limite a un ragionamento più generico: «Le elezioni stanno creando
incertezza e l’incertezza non è positiva per gli investitori. È difficile prevedere cosa accadrà dopo il voto». Ma sempre su Trump sembra andare a parare. Quello che è inconfutabile sono i numeri, quelli delle stime
dell’Fmi secondo cui gli Usa cresceranno nel 2016 solo del +1,6%, ben
0,6 punti percentuali in meno rispetto a luglio, per accelerare nel 2017
al +2,2%. E con un’altra incognita, quella del rialzo dei tassi d’interesse.
La Germania mantiene la sua posizione nella lista dei virtuosi del Fmi,
il quale spiega che il calo americano viene in qualche modo ribilanciato
su scala globale dai buoni risultati messi a segno proprio da realtà
come Germania e India. La locomotiva d’Europa, dopo il +1,5% del
2015, si appresta a terminare l’anno in corso con una crescita dell’1,7%,
(previsione ritoccata al rialzo dello 0,1%) mentre per il 2017 è atteso un
più contenuto rialzo dell’1,4%.In questo caso però il tasso è stato rivisto
in rialzo rispetto alle precedenti stime di due punti decimali. Restano
potenziali elementi di turbativa per la Germania, come ricordavano gli
esperti del Fmi già questa estate, ricordando che «la Gran Bretagna è
un partner economico importante della Germania». Certo l’individuazione da parte di Londra di una finestra temporale entro cui procedere
con l’uscita va a beneficio di Berlino. Anche se a creare qualche preoccupazione ad Angela Merkel sono ora le difficoltà di Deutsche Bank.
+1,7
per cento
La Germania
si prepara
a chiudere
l’anno
con una
crescita
più alta
del previsto
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
+1,8
so, soprattutto politici, come dimostrato dalla Brexit e dall’incertezza creata dalle elezioni
presidenziali negli stati Uniti.
L’economia globale che crescerà così quest’anno del 3,1% meno
del +3,2% del 2015, a pagare il
prezzo più elevato sono le economie avanzate, sulle quali pesano le frenate americane e britanniche. Tanto che l’area euro
nel 2016 farà meglio degli Stati
Uniti, crescendo dell’1,7% col
Fmi che plaude alla politica monetaria della Bce. Tra gli emergenti Russia e Brasile si contraggono anche nel 2016 mentre
rimango invariate le stime per la
Cina, che crescerà del 6,6% nel
2016 e del 6,2% nel 2017, e con
l’India che prosegue la sua cavalcata a +7,6% per questo e il
prossimo anno. Il messaggio del
Fmi è questa volta più politico
che economico o monetario con
l’invito a un’azione collettiva per
restituire alla crescita la necessaria spinta, dinanzi al «pericolo» che la persistente ripresa
debole abbia ricadute politiche
con l’ascesa dei populismi e del
protezionismo.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Gran Bretagna
Spagna
Brexit frenerà i Pil britannico
Ma Londra è regina del G7
Manca l’esecutivo da nove mesi
eppure c’è il miracolo economico
La Brexit fa male alla Gran Bretagna. E’ quanto emerge dal Weo del
Fmi che stima per il Pil del Paese una
crescita per quest’anno dell’1,8%,
meno del 2,2% del 2015, ma 0,1 punti
percentuali in più rispetto alle previsioni di luglio. Nel 2017 la crescita è
prevista rallentare all’1,1%. Così se
l’economia del regno resta per il 2016
la migliore fra i Paesi del G7, il Paese
potrebbe fare i conti con la Brexit
l’anno prossimo. Anche nel caso della Gran Bretagna, quindi, è la situazione politica a tenere banco piuttosto che quella prettamente economico-finanziaria. Specie perché a essere chiamato in causa è proprio l’Fmi
accusato da più parti di aver lanciato
allarmi «eccessivi» in caso di Brexit,
causando panico quando la «cattiva
premonizione» si è avverata. «Sarebbe stata una negligenza non offrire
un range di scenari, incluso quello
più negativo», si giustifica il Fmi il
quale vuole allontanare l’ipotesi di
scenari pericolosi spiegando che la
Gran Bretagna si avvia verso un
«soft landing», ovvero una crescita
rallentata, ma pur sempre crescita.
Theresa May tiene però a precisare
che l’economia del Regno resta solida nei suoi fondamentali, a dispetto
proprio di certi allarmi risuonati durante la campagna referendaria. La
premier britannica interviene con
una raffica di interviste televisive attraverso le quali punta a frenare il
calo della sterlina, sprofondata nel
giro di due giorni a un doppio minimo storico nei confronti del dollaro. I
timori di una «hard Brexit» fanno
precipitare il pound a una quotazione mai così bassa sul biglietto verde
dal 1985 a 1,273 dollari. I mercati tuttavia non hanno sofferto delle vicende valutarie grazie a una valutazione
tutto sommato meno pessimistica
dei dati del Weo. Così l’indice Ftse
100 sfonda quota 7000, toccando il
picco di 7100, per la prima volta dall’aprile 2015.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
+3,1
per cento
Grazie
anche alla
riforme
del passato
la Spagna
sta vivendo
un periodo
di boom
economico
La Spagna è senza dubbio il «caso-Paese» più singolare descritto dal World
Economic Outlook del fondo monetario internazionale. Un Paese orfano di
un esecutivo da circa nove mesi ma con
un’economia in straordinaria crescita,
specie se inquadrata nella generale volatilità globale, nelle incognite legate
alla Brexit e nella lenta ripresa dell’Europa in particolare quella del Sud a cui
appartiene lo stesso Paese iberico. Eppure l’Istituzione diretta da Christine
Lagarde ha previsto per la Spagna una
crescita del 2,1% per il 2017, marginalmente inferiore alle stime di luglio, ma
pur sempre una crescita assai importante. La visione del Fmi trae forza dalle crescita registrata dal Paese nel secondo trimestre del 2016, ovvero un
+0,8% «decisamente superiore alle
previsioni», come sottolinea Gerry Rice. Il portavoce del Fmi preferisce non
rispondere alle domande sulla situazione politica del Paese, ma spiega che
la robusta tendenza di crescita «è riconducibile al benefico effetto delle ri-
forme attuate in passato combinate
con alcuni fattori esterni positivi che le
consentono di avere il vento in poppa».
Del resto la galoppata del Paese iberico
è ben superiore alla media del +1,5%
prevista per l’Eurozona, e pensare che
solo qualche anno fa, durante gli anni
bui della grande crisi, il Paese apparteneva di «diritto» ai Piigs, ovvero al
gruppo debole dell’Europa a moneta
unica assieme a Grecia, Portogallo, Italia e Irlanda. Ancora più rosee le stime
interne del Paese che prevede per il
2017 una crescita del 2,4% con
un’espansione del settore bancario pari al 3%. A frenare gli entusiasmi è però
lo stesso Fmi che invita alla cautela:
esistono infatti fattori di rischio alla
crescita futura come una limitata crescita della produttività, l’eccessivo debito in alcuni settori e una disoccupazione strutturale elevata. Tanto che
Washington per il medio periodo fissa
la crescita spagnola a un più cauto
1,5%. Fino a prova contraria.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
LA STAMPA
MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016
Primo Piano .3
.
LE PREVISIONI SULL’ECONOMIA
In aula
Bankitalia
“Interventi ad hoc
per pagare gli esuberi”
Ieri il ministro
dell’Economia,
Pier Carlo
Padoan
è intervenuto
in Parlamento
per replicare
alle critiche di
Banca d’Italia
sul documento di economia e finanza
1 Mancano dai 100
ai 200 milioni di euro di
risorse al Fondo esuberi del settore bancario
per agevolare le uscite
chieste da governo e
Bankitalia, e sempre
più impellenti a causa
della rivoluzione tecnologica che sta investendo il settore. Il dg
di Via Nazionale Salvatore Rossi, ha parlato
di «inevitabili interventi sul personale» e
di possibili «interventi
ad hoc» anche legislativi. La somma dovrebbe poter essere reperita con un intervento
del governo ancora
però tutto da definire.
PAOLO CERRONI/IMAGOECONOMICA
Il referendum e l’instabilità politica
L’Fmi teme la crisi del governo Renzi
Nel rapporto Washington evita di fare riferimenti al voto e a Deutsche Bank
Retroscena
ALESSANDRO BARBERA
INVIATO A WASHINGTON
C
i sono un paio di singolari omissis nei due
rapporti che il Fondo
monetario pubblica in queste ore in occasione della
plenaria d’autunno. E non è
colpa del sole caldo che
riempie ancora le strade impeccabili di Washington. Il
primo riguarda il referendum costituzionale italiano.
L’ultimo “outlook” sull’economia mondiale non ne fa
cenno, nonostante l’attesa
dei mercati e le molte parole
Intervista
DALL’INVIATO A WASHINGTON
spese nelle scorse settimane
per commentare – secondo
alcuni con troppa enfasi - i rischi della Brexit. Non un riferimento, né diretto, né indiretto. Come mai? Gian Maria
Milesi-Ferretti, numero due
italiano del dipartimento ricerca la mette così: «Il referendum non è la Brexit: non è
una decisione su fattori economici, ma politica, e come
tale non è fra quelle di cui il
Fondo vuol parlare». Una versione che stride con le preoc-
cupazioni del partner di un
grosso hedge fund americano
il quale – fra i tanti in questi
giorni - ammette di considerare i mercati italiani “radioattivi” fino al 4 dicembre. Fra
gli analisti e gli operatori di
Borsa il rischio referendum si
percepisce eccome. C’è chi
attribuisce la responsabilità
al premier, e alla scelta – poi
ammessa come sbagliata – di
personalizzare l’esito della
consultazione. Chi compra e
vende titoli ragiona sul breve
termine, e sul prezzo di
un’azione o di un Btp c’è poco
da distinguere.
Eppure la risposta apparentemente evasiva di MilesiFerretti conduce sulla strada
giusta. Le voci raccolte al
Fondo monetario raccontano
che la preoccupazione ai piani alti dell’istituzione ameri-
“Un più 0,9 di Pil è a portata di mano
Ma che accade se la Bce cambia politica?”
Cottarelli: per ripartire l’Italia deve proseguire con le riforme
C
arlo Cottarelli sorseggia
un caffè a pochi passi
dal suo ufficio su Pennsylvania Avenue. Oggi il ruolo
“politico” di rappresentante
per l’Italia al Fondo monetario
gli permettere di valutare con
franchezza il lavoro della
struttura burocratica in cui lavorava fino a pochi anni fa.
ad aprile-giugno di quest’anno.
E’ possibile immaginare che un
trimestre sia significativo di un
trend? Non credo. Io sono convinto che +0,9 sia alla portata
del governo. Il punto se posso
permettermi è un altro: cosa
accadrà se e quando la Bce inizierà a modificare la sua politica monetaria?».
Come interpreta le previsioni
di crescita dell’ultimo Rapporto? Tutto sommato in linea con
il governo, ma certo fa riflettere trovarsi sempre appena un
gradino sopra la Grecia.
Gli esperti dicono che per questo
occorrono politiche fiscali
espansive, più spesa pubblica e
meno tasse.
«La valutazione degli esperti
si basa sui cinque trimestri
fra il primo del 2015 e il primo
del 2016. In quei cinque trimestri la crescita italiana ha
sempre oscillato fra +0,2 e 0,3
per cento. Il dato che ha gelato
le previsioni è quello relativo
cana è alta. E non ha a che vedere con le conseguenze immediate del referendum sui
mercati. «Se ci saranno, si
esauriranno in pochi giorni
come accaduto con il voto sulla Brexit», dice un funzionario. Così come accaduto in
giugno, a Washington danno
per certo che la Bce interverrebbe con la stessa prontezza
che ha permesso alla Bank of
England di evitare crolli sui
mercati inglesi.
Il timore che si respira al
Fondo è più sottile, ma non
per questo meno pericoloso:
quello che l’eventuale vittoria
del no al referendum costituzionale apra la strada ad una
crisi del governo Renzi e a una
nuova fase di instabilità, non
solo in Italia. Potrebbe essere
questa la ragione che ha spinto lo staff del Fondo a evitare
Le banche sono molto
prudenti a concedere
credito, e questo
finisce per rallentare
l’attività economica
Carlo Cottarelli
Direttore esecutivo per
l’Italia al Fondo Monetario
riforme, lo testimonia il fatto
che la previsione di crescita al
2021 è ancora allo 0,8 per cento.
Credo però ci sia un problema
più generale di trasmissione degli impulsi delle banche centrali
all’economia reale. Non è possibile che una massa così grande
di liquidità non produca altrettanta crescita».
Cosa non funziona?
Cosa manca alla crescita italiana?
«Le faccio l’esempio del Giappone: fra il 2008 e il 2015 il deficit
medio è stato dell’8,5 per cento,
in gran parte finanziato stampando moneta. Fra il 2008 e il
2015 la base monetaria negli Stati Uniti è aumentata di 2,5 volte.
In Europa ci siamo arrivati più
tardi, ma a partire dal 2015 è salita del 60 per cento. E’ chiaro che
il problema sta altrove, ed è nella
regolamentazione bancaria».
«L’Italia deve proseguire con le
Cioè aver chiesto alle banche
«Sì, ma l’invito è rivolto ai Paesi
che hanno spazio fiscale per
farlo. E quali sono oggi? Gli Stati Uniti, la Germania, la Corea
del Sud, forse il Canada, non
certo l’Italia. C’è una certa incoerenza fra le raccomandazioni generali e quelle specifiche».
margini di capitale più alto.
«So che l’argomento è dibattuto, e di questi tempi va più in voga la tesi della stagnazione secolare, ma oggi la realtà è questa:
le banche sono molto prudenti
nel concedere credito, e questo
finisce per rallentare l’attività
economica. E’ un fatto».
qualunque riferimento: la natura molto politica dell’appuntamento. Il rischio potrebbe essere quello di apparire
fra coloro che tentano di condizionare l’esito del voto, come accaduto pochi giorni fa
all’ambasciatore americano a
Roma. Ma la vera ragione dell’omissis del Fondo sembra
un’altra: mentre il governo
Cameron spinse per avere il
sostegno aperto di Washington a favore del no alla
Brexit, qui non risulta alcuna
sollecitazione da parte dell’Italia a favore del sì. Visto
l’esito del voto inglese, dal
punto di vista del governo potrebbe trattarsi di una scelta
corretta.
Al Fondo monetario del resto convivono da sempre due
anime: quella più spiccatamente politica, oggi rappresentata da Christine Lagarde
e dal suo vice David Lipton, e
quella più tecnica, gli staff
impegnati nelle singole missioni e concentrati a misurare gli effetti delle riforme in
questa o quella nazione. Nel
caso dell’Italia quel lavoro lo
svolgono i funzionari del Dipartimento europeo, gli stessi che hanno stilato l’ultimo
documento sulle riforme italiane. Questo potrebbe spiegare l’apparente contraddizione fra l’omissis sul referendum e quello che apparirà
stamattina nel cosiddetto Financial Stability report, il
rapporto che misura lo stato
di salute del sistema finanziario mondiale. Se a giugno
Deutsche Bank veniva definita la banca “più rischiosa del
mondo” per via della “rilevanza sistemica” nel documento di oggi di essa non ci
sarà alcuna traccia. Non sarà
la stessa cosa per il Monte dei
Paschi di Siena, la quale – e
giustamente – viene citata
per i noti problemi. In questo
caso la ragion politica potrebbe aver preso effettivamente
il sopravvento sulla scelta se
citare o meno il colosso tedesco. Fra Washington, Berlino
e Bruxelles i casi di frizione
sono molti, dal Dieselgate
della Volkswagen alla polemica sulle tasse pagate in Europa da Apple. Siamo nei giorni
caldi della trattativa fra Stati
Uniti e Germania per la megamulta a Deutsche Bank: il
silenzio è d’oro.
Twitter @alexbarbera
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
negoziazione del debito è “essenziale”.
«Vero, ma il Fondo si sta mostrando troppo rigido. Se accettasse un principio di gradualità, un accordo potrebbe
essere raggiunto. Invece insiste
nel chiedere un taglio del debito, che però dovrebbe riguardare solo i prestiti erogati dai
partner europei, come ad
esempio dell’Italia. Nel loro
schema quelli del Fondo dovrebbero essere restituiti al
[ALE. BAR.]
cento per cento».
Twitter @alexbarbera
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Lei è rappresentante al Fondo
anche per la Grecia, il quale ha
deciso di restare fuori dal piano
europeo di aiuti ad Atene. Lo
stallo proseguirà fino alle elezioni tedesche?
Jena
«Non so rispondere a questa
domanda, certo è che la distanza fra le posizioni della Commissione e quelle espresse dal
Fondo è ancora ampia».
Disse Casaleggio prima
di morire: “L’intelligenza
artificiale ci seppellirà”.
Parlava della Raggi?
Eppure il piano concordato con
la Commissione non funziona.
La crescita stenta, l’ultimo Rapporto sulla Grecia dice che la ri-
Ci
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
[email protected]
1234562789A95BB5C329DEF LA STAMPA LA STAMPA
MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016
Primo Piano .5
.
I NODI DEL CREDITO
MARCO BRESOLIN
INVIATO A BRUXELLES
I numeri
del
Quantitative
Easing
80
miliardi
L’attuale volume
di acquisti
mensili
di titoli
da parte
della Banca
Centrale Europea
per sostenere
i mercati
10
miliardi
Il livello
del volume
di acquisti
di bond
al quale
dovrebbe
gradualmente
scendere
l’intervento
della Bce
11,8
miliardi
Il valore
degli acquisti
di titoli italiani
da parte
della Bce
nello scorso
mese
di settembre
sul totale
di 84,5 miliardi
il caso
TORINO
UN BRIVIDO
DA SETTE PUNTI
PER RENZI
MARCO ZATTERIN
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
A
AXEL SCHMIDT/REUTERS
Il presidente della Bce, Mario Draghi ( a destra) durante l’audizione al Bundestag la scorsa settimana
“La Bce studia lo stop
all’acquisto di titoli”
Mercati in fibrillazione
Francoforte replica alle voci: non se ne è discusso
cendo che «oggi abbiamo bisogno di tassi più bassi, per poterli
avere più alti in futuro». E proprio davanti al Bundestag, il parlamento tedesco, il numero uno
della Bce aveva ricordato che
nel 2015 il Quantitative Easing
ha fatto risparmiare 28 miliardi
di euro alla Germania grazie alla
riduzione dei tassi.
Dall’inizio del piano, la Bce
ha acquistato 176,16 miliardi di
TAPERING
La Banca Centrale Europea si
prepara a ridurre il volume degli acquisti di Bond. Secondo
l’agenzia Bloomberg, Francoforte potrebbe avviare il ritiro
progressivo degli acquisti di titoli pubblici prima della fine del
Quantitative Easing. Per ora si
tratta solo di un’indiscrezione,
non confermata da Francoforte, ma sono bastati i “rumors”
per scatenare i primi effetti sui
mercati, soprattutto quelli
americani, con i titoli a lunga
scadenza in calo.
Secondo le fonti citate da
Bloomberg, ci sarebbe già un
accordo di massima per diminuire il volume degli acquisti:
dagli attuali 80 miliardi di euro
al mese, si scenderebbe a circa
10 miliardi. La decisione di far
partire il “tapering”, la riduzione degli acquisti, potrebbe essere il segnale di non voler proseguire la fase del piano avviata
lo scorso aprile. Ma non è detto:
Bloomberg non esclude un suo
prolungamento oltre la data di
scadenza attualmente prevista,
vale a dire marzo 2017.
La Bce comunque nega che il
tema sia già sul tavolo e ha fatto
sapere che «il consiglio dei governatori non ha discusso di
questi argomenti, come ha affermato Mario Draghi durante
l’ultima conferenza stampa e
durante l’audizione al Parlamento Europeo». Secondo fonti
europee, il presidente della Bce
avrebbe lasciato intendere che
il Quantitative Easing continuerà sicuramente fino al marzo 2017, e anche oltre «se necessario». Il suo famoso bazooka,
insomma, rimarrebbe ben carico. Ma sul punto non ci sarebbe
ancora un orientamento definitivo all’interno dell’Eurotower,
dove la dialettica tra le diverse
anime è ancora molto aspra.
Certamente, in caso di fine del
Qe, l’uscita sarebbe comunque
graduale per evitare shock.
Se le indiscrezioni fossero
confermate, questa decisione
potrebbe essere letta come una
sorta di apertura di Draghi nei
confronti di chi contesta da
sempre la sua politica monetaria espansiva. Una concessione
delle “colombe” ai “falchi”. I tedeschi – che rientrano nella seconda categoria – puntano infatti a un rialzo dei tassi. Dal loro
punto di vista, i tassi di interesse
bassi danneggiano le banche. E,
come gli hanno ricordato alcuni
parlamentari tedeschi nel corso
della sua audizione al Bundestag, sono una sorta di “salvataggio occulto” per i Paesi che
non fanno le riforme strutturali.
Potrebbe dunque trattarsi di un
cambio di linea dello stesso Draghi, che nelle scorse settimane
aveva difeso la sua politica di-
titoli italiani, 255,07 miliardi di
quelli tedeschi, 202,538 di quelli
francesi e 126,387 di quelli tedeschi. Soltanto nel mese di settembre, gli acquisti hanno toccato quota 84,5 miliardi di euro,
di cui 11,8 dall’Italia, 17,2 dalla
Germania, 8,5 dalla Spagna e
13,6 dalla Francia. Ma nell’ultima settimana del mese il totale
degli acquisti è stato di 14,24
miliardi di euro, in calo rispetto
ai 18,537 di quella precedente.
L’indiscrezione sulla possibile graduale riduzione degli acquisti ha fatto perdere all’euro
uno 0,2% sul dollaro, ma gli effetti sul rendimento dei titoli
italiani sono stati contenuti. Lo
spread tra Btp decennali e gli
omologhi tedeschi è rimasto
pressoché stabile a quota 136,
con un rendimento dell’1,30%.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Letteralmente «restringimento». È riferito alla graduale, lenta
riduzione degli acquisti di titoli effettuati dalla Bce nell’ambito del
piano di Quantitative easing (Qe, alleggerimento quantitativo).
Ovvero, la creazione di moneta a debito da parte di una banca
centrale e la sua iniezione nel sistema tramite operazioni di
mercato. Ha lo scopo di evitare choc sul mercato che potrebbero
arrivare con uno stop brusco agli acquisti. Il termine «tapering» è
stato utilizzato quando la Federal Reserve ha gradualmente
ridotto il proprio Qe di 10 miliardi al mese fino al suo azzeramento.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Etruria e le altre, l’aiuto del fondo Usa
e il cambio dei toni di Bankitalia
Le “Vittime del Salvabanche”: avrebbe ridato fiducia
«A
vevamo notato
che c’era stato un
cambiamento nei
nostri colloqui con Bankitalia. A settembre i riferimenti
ad un “ristoro” per i risparmiatori si sono fatti molto più
sfumati». Silvia Battistelli,
portavoce dell’Associazione
vittime del Salvabanche.
commenta così quanto riferito ieri da La Stampa sull’offerta del Fondo Usa Apollo
per Etruria, Banca Marche,
Carife e CariChieti. Offerta
dichiarata «non ricevibile» in
agosto ma che secondo quanto ricostruito conteneva - ol-
12500
azzerati
I titolari delle
obbligazioni
subordinate
delle quattro
banche azzerati con il
decreto del
novembre
scorso
tre ad un prezzo ritenuto troppo basso - proprio una modalità per compensare almeno
parzialmente i risparmiatori
coinvolti nella risoluzione delle
quattro banche.
«Leggendo dell’offerta di
Apollo - che avrebbe compreso
una conversione in azioni per
gli obbligazionisti azzerati e un
warrant dedicato ai vecchi
azionisti -viene da pensare che
l’uscita di scena di Apollo e il
cambiamento dei toni di
Bankitalia siano legati», dice la
Battistelli, che ricorda come
«una qualche forma di ristoro
bbiamo il terzo debito
del globo e una crescita
rachitica. L’ossigeno
per tirare avanti è oggi garantito dallo scudo di Mario Draghi.
Sinché continueranno gli acquisti, l’Italia potrà respirare,
perché l’azione dell’Eurotower
tiene bassi i tassi e lontane le
paure. Così, anche se è giusto
avere preoccupazioni per la
terra della ripresina nonostante il denaro senza costo, nessuno si fa cogliere da pensieri distruttivamente speculativi.
Magari non succederà. Magari Draghi allungherà il quantitative easing (Qe) come dice
il Fmi. Oppure lo ridurrà gradualmente, tenendolo in vita
almeno sino al 2018. Ogni possibilità è sul tavolo. La peggiore delle ipotesi è che da aprile
Francoforte stoppi gli acquisti. Con l’economia fragile, i
cordoni della borsa stretti e le
casse storicamente disastrate,
i mercati potrebbero pensare
che stiamo per collassare e
agire di conseguenza. E allora?
L’Italia avrebbe due possibilità di difesa. Una sarebbe
quella di tornare a crescere
con riforme e politiche di investimento, stimolando la ricchezza, dunque le entrate, tagliando a ruota il debito. Gonfiando il Pil, migliorerebbe i
parametri di bilancio calcolati
in sua funzione. Il Paese uscirebbe dal guado lentamente,
con le carte in regola.
L’alternativa comporterebbe la riduzione dello stock di debito, dunque il taglio delle uscite e/o l’incremento delle entrate. E’ una marcia politicamente
difficile da presentare, richiederebbe un improbabile sacrificio di governo nel nome del bene collettivo. Renzi e Padoan
non posseggono una terza carta. C’è semmai l’ipotesi che il
QE continui quanto basta alla
congiuntura globale per rifarsi
bella tirando con sé anche l’Italia. Soluzione non sicura neanche questa e, soprattutto, non
influenzabile da Roma che può
risanare, riformare e rendersi
credibile, o affidarsi alla Bce e
augurarsi che non molli. Se andasse male sarebbe il peggio.
Tanto che, davanti al sospetto
che il QE possa finire o assottigliarsi, i 7 punti base ripresi dai
Btp possono apparire appena
uno schizzo dell’oceano.
è importante per noi, ma lo è
ancora di più per le banche e
per i territori», anche perché
«i risparmiatori azzerati sono
ancora clienti delle quattro
banche e si vuole ricostruire la
fiducia da lì si deve passare».
Sfumato il ristoro, le vie da
percorrere per i titolari dei
bond azzerati restano quelle
«ufficiali». Nei giorni scorsi sono arrivati i primi 40 rimborsi
dal Fondo interbancario, fino
all’80% dell’investimento effettuato. Il Fondo però lamentano
i risparmiatori azzerati, ha ulteriormente ristretto i criteri,
4000
rimborsabili
Coloro che
potranno
ricevere il
rimborso fino
all’80% dal
Fondo interbancario.
Meno di un
terzo
escludendo tutti coloro che
avevano effettuato gli acquisti
dopo l’emissione sul mercato
secondario e non in fase di collocamento. Una decisione, lamenta la Battistelli, che ha
escluso altri 1500 azzerati e ridotto la platea dei rimborsabili
a 4000 persone su 12.500 obbligazionisti azzerati in totale.
Le alternative sono l’arbitrato o le cause ordinarie. Ma
l’arbitrato, annunciato nel dicembre scorso, resta ancora in
alto mare. Mancano i decreti
attuativi, dopo che il Consiglio
di Stato ha respinto i testi pre-
sentati. Intanto Ubi - che ieri
ha riunito il consiglio di gestione - va avanti, con l’appoggio di
Tesoro e Bankitalia per sbloccare la rigidità della Bce sulle
condizioni presentate dall’istituto lombardo.
Il nodo principale è quello
degli attivi ponderati per il rischio, i cosiddetti Rwa. Ubi
vorrebbe applicare i propri parametri anche post-fusione,
che consentirebbe di liberare
capitale date le elevate coperture applicate dalle good bank.
L’interesse di Ubi è limitato
a Etruria, Banca Marche e CariChieti. Mentre per Carife sarebbe in corso un trattativa separata con un soggetto non
bancario, spiegano alcune fonti. L’alternativa è l’intervento
del comparto volontario del
Fondo interbancario, che ieri
ha fatto sapere di valutare
«con prudenza» il dossier delle
[G. PAO.]
quattro banche.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
6 .Primo Piano
I nodi
sul
tavolo
1 Almeno in
tre deputati
hanno lamentato la carenza di
democrazia
interna, tra
questi l’ex capogruppo Federico
D’Incà e Davide
Crippa, sentiti
da Grillo assieme agli altri
deputati ricevuti
in gruppi
STAMPA
.LA
MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016
La rivolta dei grillini
“Beppe, vogliamo
più democrazia”
I deputati: autonomia dallo staff comunicazione
Muraro: ho la fiducia di Raggi, non lascio l’incarico
ILARIO LOMBARDO
ROMA
Che le cose non vadano così bene tra i parlamentari 5 Stelle è
cosa nota. Che qualcuno colga
l’occasione di un faccia a faccia
con Beppe Grillo per dirgli
chiaramente che il Movimento
ha bisogno di più democrazia è
una notizia. La parola usata è
proprio questa, «democrazia»:
ne hanno lamentato la carenza
almeno tre deputati, tra questi
l’ex capogruppo Federico D’Incà e Davide Crippa, auditi dal
capo politico assieme agli altri
deputati ricevuti in gruppi da
venti alla Camera.
Il tema in realtà torna e ritorna tra i 5 Stelle periodicamente e ha a che fare con i difficili rapporti che si sono creati
con lo staff della comunicazione gestito dalla Casaleggio Associati: «Parlamentari eletti
con il voto degli italiani - spiega
un deputato che chiede anonimato - non possono essere prigionieri di Rocco Casalino e
Ilaria Loquenzi (i due responsabili della comunicazione,
ndr)». Il motivo delle lamentele non sono solo le ospitate tv, il
fatto che vadano sempre i soliti
noti come Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista, battezzati
a una leadership mediatica
proprio grazie al piccolo
schermo. I parlamentari vo-
1 «Parlamen-
tari eletti con il
voto degli italiani - spiega un
deputato che
chiede anonimato - non
possono essere
prigionieri di
Casalino e Loquenzi, i due
capi comunicazione di Senato
e Camera»
1 I nomi nel
mirino che ieri
giravano tra i
deputati più
scontenti erano
quelli di Pietro
Dettori e Max
Bugani, entrambi responsabili
dell’Associazione Rousseau
assieme a Davide Casaleggio
Antimafia
E Virginia annulla
l’audizione di oggi
1 Non si terrà oggi
la prevista audizione
del sindaco di Roma
Virginia Raggi per sopraggiunti impegni
del primo cittadino. Lo
ha reso noto la presidente della commissione Antimafia, Rosy
Bindi, aprendo i lavori
della seduta odierna.
«Ho già provveduto a
formulare un nuovo
invito per martedì 11
ottobre o per il 18 ottobre», ha spiegato
Bindi. Ma il Pd attacca
la sindaca, paragonandola a Berlusconi.
«Raggi annulla l’audizione in commissione
Antimafia. Anche lei
chiede il legittimo impedimento come Berlusconi?», scrive su
Twitter Lorenza Bonaccorsi, della segreteria
nazionale dem e presidente del Pd Lazio.
Un ringraziamento
ai netturbini. Ora
la città è più pulita,
grazie a loro che sono
la forza più
importante della città
Beppe Grillo
fondatore
del M5S
gliono comunicare maggiormente il lavoro fatto in parlamento, vogliono più autonomia
anche nel gestire l’interfaccia
con i militanti e gli elettori. I
nomi che ieri giravano tra i deputati scontenti erano quelli di
Pietro Dettori e Max Bugani,
entrambi responsabili dell’Associazione Rousseau assieme
a Davide Casaleggio ed entrambi presenti alla Camera
accanto al figlio di Gianroberto
e a Grillo. I deputati chiedono
maggiore chiarezza sul loro
ruolo e sul loro effettivo potere. «Beppe deve capire che è
necessaria una struttura. Che
deve essere il capogruppo eletto in assemblea a interloquire
con lui». Basta direttorio, staff
e capi comunicazione che dettano le strategie politiche.
Grillo non si sottrae alla di-
il caso
ANDREA ROSSI
TORINO
Il progetto
È stato
presentato
da Sonia
Schellino, la
funzionaria
della Compagnia di
San Paolo
che Appendino ha
voluto
assessore al
Welfare
Mediatori
Accanto ai
dormitori e
alle tendopoli allestite
nei parchi,
la Città ha
stretto
rapporti con
enti no
profit e
terzo settore. E a loro
ha chiesto di
fare da
mediatori
per trovare
famiglie
un esperimento, calato in una ragnatela di
iniziative che vanno
dai dormitori allestiti nei
parchi alle “ronde” notturne con cui convincere chi si
accampa all’aperto ad accettare un posto al caldo.
Nel piano di assistenza ai
senza fissa dimora e alle famiglie in emergenza abitativa - sfrattate e finite in strada - la sindaca di Torino
Chiara Appendino tenta di
aprire una nuova strada:
l’accoglienza diffusa. E offre
300 euro al mese a ogni famiglia che quest’inverno
deciderà di ospitare un senzatetto in casa propria.
Il progetto, presentato da
Sonia Schellino, la funzionaria della Compagnia di San
Paolo che Appendino ha voluto assessore al Welfare, è
stato approvato dalla giunta
Cinquestelle ieri, e contiene
una serie di misure - ormai
collaudate - per l’inverno in
arrivo e per tamponare una
prevedibile emergenza: i
1700 senza fissa dimora che
tra qualche tempo dovranno
combattere con temperature vicine o al di sotto dello
zero. Accanto ai dormitori e
alle tendopoli allestite nei
parchi, la Città ha stretto
È
Beppe Grillo con Davide Casaleggio e la torta per i 7 anni del M5S
scussione. Spiega che da ora
in avanti «non ci saranno più
filtri», e ribadisce la fine del
direttorio «che si è trovato in
una situazione difficile da gestire», con liti e faide, a tal
punto da costringerlo a tornare a guidare lui in persona
il M5S. Il comico chiede «meno autoreferenzialità» in televisione «e più contenuti»:
«Dobbiamo parlare di più del
programma». Promette «più
votazioni online, come avveniva prima», e detta la linea
da seguire fino al referendum: «Ci massacreranno.
Dobbiamo essere più compatti, lasciar perdere le beghe di
cortile e i giornali».
Ieri non era un giorno qual-
siasi. Ma il settimo compleanno del M5S, festeggiato con
una torta e le candeline spente
assieme da Grillo e da Davide
Casaleggio jr. I due leader si
sono ripresi il Movimento, in
asse con Luigi Di Maio, non a
caso unico invitato a cena lunedì sera all’Hotel Forum. Si
guarda al governo, ma sul breve termine l’obiettivo è di affrontare il referendum senza
troppi traumi.
Roma è ancora una questione aperta. A sera, Grillo, fuori
dalla Camera, rilascia solo poche parole: «Good Movement
and bad moments». I «brutti
momenti» in Campidoglio sono noti e non sono ancora finiti.
Per il secondo giorno di fila, il
I valori di San
Francesco, solidarietà,
fraternità, povertà,
devono essere
la guida di chi
amministra
Appendino ieri non ha partecipato alla giunta che ha dato il via libera alla delibera.
Era, insieme con il presidente
della Regione Chiamparino,
ad Assisi per la celebrazione
di San Francesco patrono
d’Italia. È stata lei, a nome dei
comuni italiani, ad accendere
la lampada votiva che rischiara la cripta che ne custodisce i
resti: «I valori di San Francesco - solidarietà, fraternità,
povertà - devono essere la guida di chi amministra».
A Torino, ha spiegato la sindaca, «c’è una grande storia di
solidarietà. Viviamo un momento difficile e sta noi cercare di trasformarlo in un’opportunità per ripensare e dare
uno slancio alla città e al territorio». A 600 chilometri di distanza queste parole suonano
quasi come una spiegazione
della scommessa di Appendino: coinvolgere i torinesi nell’assistenza ai senzatetto, che
negli ultimi mesi sono tornati
ad affollare i portici del centro
e le grandi piazze. Nell’ultimo
anno gli interventi della polizia
municipale sono cresciuti, e
non di poco: in tutto il 2015 per
250 volte i vigili sono stati
chiamati a “evacuare” i senzatetto da zone dove non potevano accamparsi. Nei primi sei
mesi di quest’anno gli interventi erano già 160. Di questo
passo, si prevede una crescita
del 30% alla fine dell’anno. Ecco perché la nuova amministrazione Cinquestelle ha deciso di percorrere anche nuove strade. Anche a costo di
tentare un azzardo.
Viviamo un momento
difficile e sta noi
cercare di trasformarlo
in un’opportunità per
ripensare e dare uno
slancio alla città
Chiara Appendino
sindaco
di Torino
ROBERTO SETTONCE /LAPRESSE
Appendino paga 300 euro al mese
ai torinesi che accolgono i senzatetto
La sindaca omaggia San Francesco: è un mio esempio
I dati
Sono 1700 i
senza fissa
dimora a
Torino, che tra
qualche
tempo dovranno combattere con
temperature
vicine o al di
sotto dello
zero
rapporti con enti no profit e
realtà del terzo settore. E a loro ha chiesto di fare da mediatori per trovare famiglie disposte a dare una mano, ospitando anche per brevi periodi
chi non ha un tetto.
Chissà se funzionerà. Con
profughi e richiedenti asilo
qualche risultato è arrivato: la
campagna sull’accoglienza
diffusa, basata sulla sensibilizzazione delle famiglie, idea-
ta da una cooperativa nel
2008 e fatta propria dall’amministrazione Fassino due anni fa, ha dato un letto a 150 migranti. Qui la situazione è molto diversa: tanti senza fissa dimora sono anziani, non di rado vivono in strada per scelta,
rifiutano i dormitori, talvolta
soffrono di disagio mentale,
altre volte finiscono preda dell’alcolismo. È un percorso
molto più difficile, ma la giun-
ta Cinquestelle ha deciso comunque di replicare l’esperimento. Sperando - si legge nel
provvedimento - che «contesti
di accoglienza individualizzati, calibrati sulle esigenze delle
singole persone ospitate, favoriscano la creazione di reti di
comunità locale in cui la persona senza dimora possa inserirsi e sentirsi valorizzata condividendo un possibile percorso di inclusione sociale».
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
LA STAMPA
MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016
Primo Piano .7
.
I PROBLEMI DEL MOVIMENTO
Intervista
FEDERICO CAPURSO
ROMA
“Non c’era nessuno per fare
l’assessore al Bilancio a Roma”
Parla Mazzillo, scelto da Raggi dopo dimissioni e rifiuti
uomo più ricercato di
Roma è sempre stato lì
dove tutti potevano vederlo. Andrea Mazzillo, nuovo
assessore al Bilancio, da mesi
tra i più vicini a Virginia Raggi,
eppure invisibile agli occhi della
stessa sindaca, intenta a inseguire altri candidati. Poi, improvvisamente, la provvidenza
gli getta un riflettore addosso e
lo chiama a salvare i conti capitolini. E così, allo stesso modo,
mentre i suoi colleghi assessori
entrano in sordina in Comune
da entrate secondarie per sfuggire ai giornalisti, lui pranza in
terrazza tra turisti e dipendenti
comunali, nessuno lo nota.
L’
Prof?
«Non ho
mai detto di
essere professore, ma
docente.
Come chiamare qualcuno che
tiene lezioni
all’Università?»
La linea politica deve essere
quella scritta nel programma
del Movimento e la soluzione
dell’azzeramento delle partecipate non è prevista».
Per colpa delle partecipate, secondo il Pd, Roma avrebbe un
buco nel bilancio di un miliardo
di euro. Un bel problema, no?
«In questo momento non ne posso parlare. Giovedì in aula risponderemo all’interrogazione del Pd
riguardante le venti pagine di relazione presentate alla sindaca
Virginia Raggi dal ragioniere generale Stefano Fermante. Io le ho
già lette e sostanzialmente mi
sembra la stessa relazione presentata a maggio al commissario
Tronca. C’è poco di nuovo».
Si è già messo al lavoro sul bilancio di Roma?
FACEBOOK
fondatore non ha visto Virginia Raggi e chi ha parlato con
lui è certo dell’interpretazione
di quella battuta al mattino:
«Un ringraziamento ai netturbini di Roma, la città è più pulita grazie a loro», dice senza citare in alcun modo l’operato
dell’assessora all’Ambiente Paola Muraro, indagata assieme
agli ex vertici di Ama imputati
in Mafia Capitale. Le rivelazioni quasi quotidiane delle inchieste dei magistrati hanno
costretto il M5S a pensare già
a una exit strategy resa più
complicata però dalle difficoltà di trovare un sostituto.
Ma anche di fronte a Grillo
che non la difende e ne prende
le distanze, Muraro non arretra: «La sindaca non mi ha
chiesto passi indietro - afferma
-, ho il suo pieno sostegno. Mai
pensato a dimettermi, continuo a lavorare per i romani»
Le
partecipate
«Oggi (ieri, ndr) è il mio compleanno».
«Se si tratta
di razionalizzare Atac
e Ama, noi
abbiamo
sempre
detto di sì.
Certo, prendere in
considerazione la
privatizzazione, come
scrisse
Colomban,
non sarebbe
possibile»
Le pesano le accuse di essere stato scelto come ripiego?
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
«Abbiamo deciso insieme alla
sindaca che sarebbe stato meglio cercare qualcuno all’interno del Campidoglio. Non è stata
una scelta di ripiego».
Quindi era stato preso in considerazione già da tempo come
possibile assessore?
«No, dopo un mese di ricerca
abbiamo preso questa decisione. Ci siamo resi conto che
scegliere una persona esterna
era diventata una questione
troppo delicata».
Così, è arrivata una nomina interna. Ma un dogma cinque stelle non era il doversi basare sui
curricula e non sulle esperienze
politiche?
«Mi dica lei se trova qualcuno
che vorrebbe fare l’assessore al
Bilancio di Roma».
Qualcuno c’era…
«Ma l’attenzione mediatica era
troppa. Una cosa impressionante».
Alla fine sulla graticola c’è finito
lei. Nel curriculum si è davvero
inventato i titoli di professore
VINCENZO LIVIERI/LAPRESSE
La sala consiliare del Campidoglio
Ci siamo resi conto
che scegliere una
persona esterna era
diventata questione
troppo delicata
Sono commercialista e
docente universitario.
Non iscritto all’ordine
perché dipendente
di Equitalia
Andrea Mazzillo
neo assessore
al bilancio
universitario e di commercialista, come è stato scritto in questi
giorni?
«Mettiamo le cose in chiaro: sono commercialista e sono docente universitario. Non sono
iscritto all’ordine dei commer-
«È tutto a posto. Ho sentito Paolo e mi ha dato la sua disponibilità a lavorare insieme».
A proposito di lavoro, il nuovo
assessore alle Partecipate Massimo Colomban, con il quale dovrà collaborare, in passato sosteneva la necessità di azzerare
ogni partecipazione esterna da
parte dei comuni. È una linea politica adottabile a Roma?
L’allusione al M5S fuori controllo, come Hal in Odissea nello spazio
Il video
JACOPO IACOBONI
l video «Singularity», col «testamento» di Gianroberto
Casaleggio - postato ieri dal
figlio Davide sul blog delle stelle
nel giorno del settimo compleanno del Movimento, il giorno
di santo Francesco - può essere
letto in due sensi. Il primo è ovvio, millenaristico: un’allegoria
abbastanza semplicistica sull’intelligenza artificiale che in
futuro spossesserà quella umana, e non sarà più capita neanche dai suoi stessi creatori, gli
uomini: «Arriverà un momento
in cui non comprenderemo le
scelte delle intelligenze artificiali che avremo creato. Questo
momento ha il nome di Singularity», scrive Davide introducendo il video dove c’è un testo
I
Gianroberto
Casaleggio ha
lasciato una
specie di
«testamento
ideale», un
video pubblicato ieri sul
blog delle
stelle
Il settimo
compleanno
M5S
MASSIMO PERCOSSI/ANSA
Verrà un
momento in cui
non
comprenderemo
le scelte delle
intelligenze che
avremo creato
La fine
dell’umanità, la
Singularity,
potrebbe avvenire
a partire già dagli
Anni Quaranta di
questo secolo
Chi è
Andrea Mazzillo ha un
passato di
attivista del
Pd, cosa che
ha provocato
scontento nel
M5S in Campidoglio
«Se si tratta di razionalizzare
Atac e Ama, noi abbiamo sempre detto di sì. Certo, prendere
in considerazione la privatizzazione non sarebbe possibile.
Apocalissi e politica, il video di Casaleggio
“L’intelligenza artificiale contro gli umani”
Retroscena
«Con Fermante ho già iniziato a
confrontarmi. Mi è sembrato di
capire che voglia restare. L’importante è andare avanti sicuri
di voler portare a compimento
il proprio lavoro. E finora la ragioneria ha lavorato bene. Nessun problema».
cialisti perché sono un dipendente di Equitalia. E poi non ho
mai detto di essere professore,
ma docente. Come lo chiama lei
qualcuno che tiene lezioni all’Università?».
Anche il suo passato di attivista del Pd ha provocato qualche scontento in Campidoglio.
Si dice che il capogruppo grillino Paolo Ferrara sia andato su
tutte le furie…
Un Super-essere in
futuro controllerà
il pianeta e
sfuggirà alla
comprensione
umana: Big data,
Iot, web e IA
Proprio le dimissioni minacciate
la scorsa settimana dal ragioniere generale Fermante hanno creato altro caos nella giunta...
del padre. «Una minaccia che potrebbe considerarci insetti da
schiacciare», scrive Casaleggio
senior; con tono dunque apocalittico e cupo su questo scenario. Il
Casaleggio tech-entusiasta non
esisteva più da tempo. Siamo a
una divulgazione elementare di
cose che sarebbero complesse,
Lovink-Pariser-Barabási.
Ma si scorge anche un sottofondo politico, alla luce degli eventi che tanto abbiamo raccontato
in questi mesi: anche il creatore
del Movimento non capiva più le
«intelligenze» - diciamo così - da
lui partorite, quelli che una dirigente M5S ha definito «i ragazzini
cattivi», che hanno scalato e stravolto il Movimento con Casaleggio ancora in vita? Anche il Movimento doveva essere un’intelligenza collettiva (la metafora delle
sinapsi nel video), a Casaleggio
piaceva credere di averlo creato
così, ma il gioco gli era sfuggito.
Il video si muove attraverso alcune citazioni, la vittoria del calcolatore Ibm Deep Blue contro
Garry Kasparov nel ’96 (la prima
di un’intelligenza artificiale contro un essere umano), 2001 Odissea nello spazio (e il suo computer
Hal 9000, che ormai disposto a
tutto - come nel M5S - pur di non
essere spento), la Brain Iniziative
di Obama, Solaris (non il film di
Tarkovskji, il romanzo), le pecore
elettriche di Philip Dick, e Blade
Runner. «La fine dell’umanità, la
Singularity, potrebbe avvenire a
partire già dagli anni quaranta di
Fermante ha denunciato di essere stato lasciato solo in una situazione di confusione e con i
conti sempre più in rosso. Sicuro
che non ci sia nessun problema?
«Fermante ha evidenziato la
mancanza di indirizzo politico
e, quindi, di un assessore al Bilancio. Adesso l’assessore c’è».
Nonostante il lavoro della ragioneria, pensa che potrebbero esserci dei ritardi per l’approvazione dei bilanci?
«Quello di assestamento verrà
chiuso per tempo. Ne sono certo. Mentre per quanto riguarda
quello di previsione, vedremo.
Una eventuale proroga sarebbe
comunque prevista dalla legge.
Nulla di preoccupante».
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questo secolo», sono le parole
conclusive di Casaleggio. Però
precedono un controfinale, il culmine del video. Due pupazzettimacchina parlano tra loro, per
circa un minuto. Parlano degli
umani. «Sono fatti di carne», asserisce uno. «Carne?!?». «Nessun dubbio, tutta carne». «È impossibile. E i segnali radio? i segnali alle stelle?». «Usano le onde
radio per parlare, ma i segnali
non vengono da loro, vengono
dalle macchine». «E chi le ha fatte? È lui che dobbiamo contattare». «Loro; della carne ha fatto le
macchine». «Forse sono intelligenze a base di carbonio che passa attraverso uno stadio di carne?». «No, nascono carne e muoiono carne». «Niente cervello?»
«Un cervello c’è, solo che è fatto
di carne». «E allora che cos’è che
pensa, dovrei credere nella carne
pensante?», è l’ultima domanda.
L’ultima risposta è: «Sì, carne
pensante, carne cosciente. La
carne è tutto». Un mix di repulsione verso gli umani tutt’intorno a lui, ma di disperata incapacità di selezionarli, se non di attrazione verso quelle modestie.
Casaleggio è morto solo. In
ospedale si era registrato col nome «Gianni Isolato». Nell’ultima
telefonata, aveva rotto con Grillo.
L’intelligenza artificiale è, oltre
che una minaccia, persino un sogno noir, dinanzi all’abbandono
subito dagli umani che lui aveva
creato, nella politica italiana.
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12345367318
9A74BCADE3F3B11B7A382 LA STAMPA LA STAMPA
MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016
Primo Piano .9
.
VERSO IL REFERENDUM
Taccuino
Retroscena
MARCELLO
SORGI
ILARIO LOMBARDO
ROMA
Revocati
i vitalizi
a Negri
e Previti
l referendum costituzionale
è di tale importanza che
Matteo Renzi non vuole badare a spese. La campagna per
il Sì pesa sulle tasche del partito in termini di energie, uomini e soldi. Soprattutto, soldi. Com’è noto, il premier, appassionato spettatore di politica americana, non è andato a
pescare Oltreoceano un nome
qualsiasi, bensì Jim Messina,
colui che da tutti è considerato
l’artefice della vittoriosa campagna di Barack Obama nel
2012, quella più complicata,
con un leader consumato dalla
prova di governo che doveva
fare i conti con la realtà di un
congresso spaccato, dopo il
trionfante mid-term repubblicano. Una situazione che, fatte
le debite differenze, non è
troppo dissimile in Italia. Il
Paese è diviso e a Messina
Renzi ha affidato il compito
più arduo: traghettare gli indecisi verso il sì. Il tutto per
una parcella di 400 mila euro.
È quanto prenderà il guru
per la sua super-consulenza,
appena centomila euro in meno
di quanto, mezzo milione di euro, il Pd ha incassato con la raccolta delle 500 mila firme per il
referendum. La cifra sta circolando tra i parlamentari democratici venuti a conoscenza che
quei soldi saranno scuciti dai
gruppi di Camera e Senato assieme agli ulteriori 700 mila euro destinati alla campagna
pubblicitaria. Quella, per intenderci, che sta tappezzando le
grandi città, autobus compresi.
Quella anche che ha fatto infuriare un po’ di parlamentari
della minoranza, bersaniani e
non, per i toni dal sapore di anti-politica che cavalcano i temi
contro la casta tanto cari ai 5
Stelle. Marco Meloni, deputato
fedelissimo di Enrico Letta, ha
chiesto apertamente su Twitter che venga ritirato lo slogan
di Basta un Sì che domanda all’Italia se si vuole «diminuire il
numero dei politici». Tutti i
cartelloni sono firmati in basso
dai deputati e dai senatori del
Pd. Per questo, Meloni si è sentito in diritto di chiedere al suo
I
1 Vitalizi
revocati a sei ex
deputati ultraottantenni, tra
cui Toni Negri e
Cesare Previti.
La decisione è
stata presa
dall’Ufficio di
presidenza della
Camera in base
alla documentazione trasmessa
dalla presidenza
della Corte di
Cassazione: i sei
ex deputati
risultavano
infatti condannati con sentenza passata in
giudicato a
pene superiori a
due anni di
reclusione (per
delitti non colposi, consumati
o tentati, per i
quali sia prevista la reclusione
fino a un massimo di sei anni).
La decisione, in
base ad una
delibera assunta
nel 2015, riguarda anche gli ex
deputati Giuseppe Astone,
Giuseppe Del
Barone, Luigi
Farace e Luigi
Sidoti. In precedenza la revoca
aveva colpito
altre 18 persone, tra cui l’ ex
senatore Silvio
Berlusconi.
Il caso
AMEDEO LA MATTINA
ROMA
Il cuore malato
del Capo
e le due linee
di Forza Italia
Chi è
Il campaign
manager di
Barack
Obama,
Jim
Messina,
arruolato
da Renzi per il
referendum
I
CHARLES DHARAPAK/AP
Dal Pd 2,8 milioni di euro
per la campagna del Sì
400 mila al guru Messina
Il “Financial Times”: le riforme di Renzi dannose
capo-gruppo Ettore Rosato di
cancellarlo: «Ok riduzione dei
senatori, non dei “politici”. Il
manifesto è sbagliato. I politici
sono tutti i cittadini che fanno
politica». Non c’è bisogno di un
briefing con Messina per capire che con l’aria che tira in Italia, la parola “politici” accanto a
“taglio” ha molta più efficacia
di senatori, che comunque verranno ridotti ma non aboliti.
Lo slogan non è andato giù a
molti altri democratici, curiosi
di sapere di più anche su quanto spenderà in tutto il Pd, alla
fine. Sì, perché ai soldi dei
gruppi ci sono da aggiungere
quelli del partito, che si aggira-
no attorno a 1,7 milioni di euro.
Il gruzzolo finale dovrebbe fermarsi così poco sotto i 3 milioni di euro. «Abbiamo 14 milioni
di euro a bilancio - spiega Daniele Marantelli, tesoriere del
gruppo Pd alla Camera, non
del partito - La campagna del
referendum è perfettamente
coincidente con le tipiche attività del gruppo». E confermando il compenso di Messina
aggiunge: «C’è da dire che lo
abbiamo pagato anche per la
campagna No Imu lanciata
prima delle elezioni amministrative». «Peggio mi sento risponde un deputato bersaniano - visto come sono anda-
te a finire quelle elezioni».
Di referendum Messina però
ne ha già vinto uno, nel 2014 accanto a David Cameron contro
l’indipendenza della Scozia.
Renzi spera che possa bissare
in Italia. Il premier punta sul
suo fiuto e su un marketing
massiccio che serve anche a coprire la campagna per il Sì dagli attacchi di avversari e critici
che spuntano quasi quotidianamente. Ieri è stato il turno del
Financial Times, autorevole
quotidiano finanziario britannico che senza troppo tatto ha
definito le riforme di Renzi «un
ponte verso il nulla».
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Gli orfani spaesati di Berlusconi
E c’è chi dice: puntiamo sulla Carfagna
Santanchè: la salute gli consentirà di non metter la faccia sul no
iva Zagrebelsky, Viva
Sinistra Italiana, Viva
M5s». Per fortuna Silvio Berlusconi è dall’altra parte dell’oceano, negli Stati Uniti (non tornerà prima di domenica) e non può sentire
l’urlo di Renato Brunetta che
inneggia ai nemici vecchi e
nuovi diventati ottimi alleati.
Compreso Marco Travaglio e
la sua “Woodstock per il No”
che secondo il capogruppo di
Fi farà «impallidire Renzi e la
sua orchestrina di disperati».
Un urlo, lanciato durante la
presentazione del comitato
del no dei giovani azzurri guidato da Annagrazia Calabria,
che dovrebbe galvanizzare le
truppe senza generale. Il Cavaliere rimarrà ancora a lungo fuori gioco. I controlli americani al cuore si prolungano e
tutti ieri alla Camera si chiedevano se il capo sarà in grado
V
di esserci e di intervenire all’assemblea nazionale di fine novembre. «Oppure il legittimo
impedimento della salute - dice
maliziosa Daniela Santanchè gli consentirà di non mettere la
faccia sul no».
Non sono pochi a pensare
che l’ex premier si terrà aperte
tutte le strade, compresa quella
di un accordo con Renzi sulla
legge elettorale dopo il referendum. Dice Rocco Crimi, ex tesoriere azzurro: «E’ inevitabile
un’intesa se si vuole evitare la
vittoria dei 5 Stelle. Certo, la
vittoria del no renderà più forte
Berlusconi nella trattativa, ma
anche una risicata vittoria del
sì avrebbe lo stesso effetto».
Scenari e angosce nel Transatlantico degli orfani politici di
Berlusconi. Un sentimento,
quello degli orfani politici, che
viene declinato in vario modo. Il
coordinatore del Veneto Marco
l brusco richiamo dei
medici americani a Berlusconi e ai doveri della
sua delicata convalescenza,
dopo l’operazione al cuore e
l’estate di forzata inattività,
ha rimesso in ebollizione il
suo partito senza pace.
L’idea della successione affidata a Stefano Parisi, candidato sconfitto a sindaco
di Milano ma aspirante una
rivincita sul piano nazionale, s’era scontrata, non solo
con i timori della vecchia
classe dirigente di Forza
Italia, per nulla disponibile
a farsi rottamare, ma contro il desiderio dello stesso
ex-Cavaliere di tornare in
campo. Tal che, malgrado
la promessa fatta ai figli e
agli amici più fidati di prendersela con tranquillità,
Berlusconi aveva fatto filtrare la possibilità di un suo
ritorno in scena in occasione del compleanno, il 29
settembre degli ottant’anni
che per la prima volta dopo
molto tempo gli avevano
fatto recapitare qualche riconoscimento insperato
anche dagli avversari. E all’idea che la parentesi Parisi fosse servita solo a riempire il vuoto dell’immediata
convalescenza post-operatoria, i colonnelli di Forza
Italia, mugugnanti ad ogni
affermazione di Parisi, e assenti, anche per volere del
leader, alla sua convention
milanese, improvvisamente si erano tacitati, convinti
che alla fine tutto sarebbe
cambiato per non cambiare
nulla e il partito sarebbe rimasto quell’insieme anarchico che è sempre stato.
Invece il contrordine dei
medici riapre tutti i problemi. Con una conseguenza
immediata sulla campagna
per il referendum. Il ritorno
di Berlusconi alla politica
attiva sarebbe servito subito a capire, al di là del “No”
ufficiale pronunciato per
tenere unito il centrodestra, se nel partito sarebbe
stata destinata a prevalere
la linea più prudente di Letta e Confalonieri, aperta,
anche per ragioni aziendali
del gruppo che fa capo alla
famiglia dell’ex-presidente
del consiglio, alla possibilità di un riavvicinamento
con Renzi stile patto del
Nazareno, per concordare,
se non proprio cogestire, il
percorso finale della legislatura fino alla scadenza
del 2018 in chiave anti-5
stelle, o quella più movimentista di Brunetta, votata a uno scontro senza
esclusione di colpi con il
premier per l’oggi e per il
domani. Adesso, con la prospettiva del prolungarsi
della forzata assenza di
Berlusconi, la sensazione è
che le due linee siano destinate a coesistere. E per capire quale delle due sia destinata a prevalere nel breve e nel medio termine occorrerà misurare lo spazio
che le tv Mediaset daranno
alle ragioni del “Si” e del
“No”, prima che scatti la
par-condicio.
Marin ad esempio è pronto a reagire e spiega che esiste la rete
territoriale dei coordinatori.
«Ci stiamo mobilitando per il no
con forza, determinazione e in
maniera corale. Il nostro presidente sarà presente nell’ultima
fase della campagna referendaria. Sono sicuro che ci sarà nello sprint finale. Intanto noi non
stiamo con le mani in mano. I
coordinatori regionali, io tra
questi, stiamo organizzato decine di iniziative in tutte le Regioni», dice il senatore Malan venuto a Montecitorio per parlare
con Mariastella Gelmini. «E’ così - conferma la coordinatrice
della Lombardia - stiamo organizzando assemblee e coordinamenti in tutte le regioni».
Poi ci sono quelli più pessimisti che sottolineano la mancanza di un indirizzo chiaro in assenza di Berlusconi e parlano di
balcanizzazione. «Avevo ripo-
Negli Usa
Silvio
Berlusconi
è a New York
per accertamenti medici
e potrebbe
rientrare a
Roma non
prima di
domenica.
Venerdì aveva
accusato un
lieve malore
mentre era in
volo verso gli
Stati Uniti
sto molta fiducia in Stefano Parisi - confessa Michaela Biancofiore - ma poi anche lui è rimasto schiacciato dalla lotta tra
correnti, schierandosi con una
corrente. Che senso ha fare un
convegno con Miccichè a Palermo? Dove stanno i nuovi volti
della società civile?». E fa vedere sul telefonino il manifesto
dell’appuntamento palermitano del 14 ottobre con il simbolo
di Forza Italia e sotto il logo di
Parisi declinato in chiave regionale «Energie PER la Sicilia».
«Ma quale società civile? A Napoli Parisi dove la trova questa
nuova energia?», si chiede Paolo Russo che da quelle parti i voti ce li ha. «Dobbiamo pensare a
valorizzare le nostre figure,
verso le politiche. Chi candidiamo? Secondo me Mara Carfagna, tanto apprezzata dal Cavaliere, è la persona più adatta».
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10 .Primo Piano
STAMPA
.LA
MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016
IL PONTEFICE AD AMATRICE
L’ARRIVO TRA I TERREMOTATI
Un bimbo tra i primi
ad accorgersi
del Papa: “Mamma,
guarda, c’è un uomo
vestito di bianco”
L’eco della storia
In molti hanno rivisto negli
scatti di ieri di papa
Francesco tra i terremotati
di Amatrice e Accumoli,
le immagini di Pio XII che
il 19 luglio 1943 allargava
le braccia davanti alla folla
dopo il bombardamento
di San Lorenzo
LAPRESSE
OSSERVATORE ROMANO/ANSA
ANTONIO PITONI
AMATRICE (RIETI)
ra i primi ad accorgersi
di lui c’è un bimbo che
avrà a malapena cinque anni. «Guarda, mamma,
c’è un uomo vestito di bianco». Lei sorride: «È il Papa».
Francesco si presenta così,
all’improvviso. Atteso eppure
inaspettato. Ha scelto il giorno in cui si festeggia il santo
dei poveri e degli ultimi da cui
ha preso il nome per fare visita alle popolazioni colpite dal
terremoto del 24 agosto. «Vi
sono vicino e prego per voi,
non sono venuto prima per
non dare fastidio», saluta
scendendo dalla Golf blu senza scorta che lo ha portato fino ad Amatrice.
Il suo viaggio inizia da qui.
Dalla scuola Capranica, in
mezzo ai bambini, le prime
vittime del sisma che ha segnato per sempre le loro vite.
Bergoglio ha una carezza per
tutti in un giorno come tanti
che il Santo Padre ha saputo
rendere speciale. Concedendosi agli abbracci, alle grida
di gioia, persino alle tante richieste di selfie. Tra i più piccoli qualcuno è intimorito e si
rifugia tra le braccia della
maestra. Ma quando Francesco varca la soglia di una delle
aule della scuola dell’infanzia,
è proprio la spontaneità di un
bimbo a rompere definitivamente il ghiaccio. «Auguri
Papa, oggi è San Francesco,
la tua festa», lo accoglie tirandolo per la tonaca. E lui, l’uomo vestito di bianco, ringrazia. Prima di ricevere, uno ad
T
Il Papa tra i terremotati: “Eccomi
prima non volevo dare fastidio”
La preside: “Mi ha commossa”. La negoziante:“Prenda una felpa”
OSSERVATORE ROMANO/LAPRESSE
Zona rossa
Il Pontefice
all’interno
dell’area
interdetta
insieme
ai vigili
del fuoco
che lo hanno
portato
tra le rovine
del centro
colpito
dal sisma
il 24 agosto
scorso
il caso
FLAVIA AMABILE
INVIATA AD AMATRICE
uno, i circa duecento allievi dalla scuola «colorata», dalla materna al liceo. «È stata una sorpresa, non immaginavamo che
sarebbe venuto oggi. Alcuni
studenti del liceo si sono commossi e devo ammettere che io
stessa non sono riuscita a trattenere le lacrime», confessa la
preside Maria Rita Pitoni.
I bambini della materna gli
regalano un modellino della
scuola con il Papa al centro.
Quelli della primaria un album
con i loro disegni. E Bergoglio
ricambia donando un rosario a
OSSERVATORE ROMANO/ANSA
ciascuno di loro e una parola di
conforto a insegnanti e genitori. «Vi sarò sempre vicino con
la preghiera», promette commosso il Santo Padre dopo aver
recitato insieme l’Ave Maria.
Ora c’è la zona rossa ad attenderlo. Lontano da taccuini e
obiettivi, Bergoglio si incammina tra le macerie del centro
storico di Amatrice accompagnato solo dai suoi angeli custodi, i Vigili del Fuoco. «Peccato non averlo potuto abbracciare», si rammarica un’anziana
ancora ospite delle tendopoli.
«Ma il solo fatto che sia venuto
è stato un gesto che per noi significa molto», la riprende una
vicina del campo. Il Papa è già
andato via. Destinazione Borbona, per pranzare con gli anziani del San Raffaele. Il tempo
di un piatto di riso, poi di nuovo
in marcia, direzione Accumoli.
Per continuare «la visita dei
gesti e dell’incontro fisico con
la gente», come la definisce il
vescovo di Rieti, Domenico
Pompili, che ha accompagnato
il Pontefice nel suo viaggio.
Qui, nell’ultimo comune del La-
Accumoli
Il Santo Padre
ha visitato
anche
il centro
di Accumoli.
Nella foto (in
alto) benedice
un ragazzo
mentre
altre persone
aspettano
da lui
un contatto
e una parola
di conforto
Adele, malata di Sla nella tendopoli
“Resto qui, non lascio mio marito”
Le assistenti sociali: non può rimanere. Lei: “È assurdo”
iuto, mi stanno
mandando via
dalle tende! E ora
dove vado?». Alle sei di sabato
pomeriggio scorso arriva l’appello di Adele Narcisi, 46 anni, da 20 ammalata di sclerosi
multipla, da un mese e una
settimana una degli oltre mille sfollati del terremoto che
ha provocato quasi trecento
morti tra Lazio e Abruzzo. Ha
vissuto per un mese in una
tendopoli a Scai, una frazione
di Amatrice. «Non era la sistemazione migliore per una
persona con gravi difficoltà a
«A
Adele Narcisi
camminare come me ma non
sono una che si perde d’animo,
è andata bene fino a sabato pomeriggio quando all’improvviso mi hanno mandato le assistenti sociali per farmi dire che
una tenda non era adatta. Dopo
un mese finalmente se ne sono
resi conto!» E quindi? « Mi hanno mandata via», risponde.
Prova rabbia e amarezza
Adele mentre racconta quello
che sta vivendo. Non è l’unica, per lei è solo tutto più difficile con le sue gambe malate, ma a centinaia sono nelle
stesse condizioni ora che l’or-
dine sui luoghi del terremoto
è di smantellare le tende.
Via dai campi, quindi, ma per
andare dove? «A me hanno proposto solo di andare al mare»,
spiega Adele. «Secondo loro dovrei lasciare qui mio marito che
non può muoversi perché ha il
bestiame, sei ettari di terra di
proprietà e molti altri in affitto,
e andare da sola al mare. A me
sembra un’assurdità! Resto qui.
Senza un tetto, al freddo, con disagi enormi ma almeno sono
nella mia terra e con i miei cari».
Da sabato sera Adele dorme
con il marito in una cantina che
misurerà al massimo cinque
metri quadrati: lui su un divano, lei su una specie di branda
che apre la sera. La stufa a legna riscalda la stanza quando
la temperatura cala già in questa stagione sui 4-5 gradi. Scai
si trova a quasi mille metri di
altezza, impensabile resistere
in queste condizioni in inverno
quando tutto si copre di neve.
Impensabile e inutile: in
tanti hanno offerto un container a Adele, dalla Caritas diocesana all’associazione La Via
del Sale Onlus. «A noi piacerebbe poterle consegnare una
zio al confine con le Marche,
dove le ferite del terremoto sono ancora vive, la Golf del Pontefice entra spedita nella zona
rossa dribblando fotografi e
cronisti. Ma non si nega agli
sfollati che, anzi, incontra uno
ad uno. Anna D’Adamo vive in
una roulotte dal giorno del terremoto. «Prego per te e per voi
tutti», la rincuora il Pontefice.
«Mi ha trasmesso un grande
senso di pace interiore in questo momento di grande difficoltà», gli risponde lei. Poi Bergoglio concede una carezza ai piccoli Anastasia e Nicolas. «Noi
siamo in albergo, a San Benedetto del Tronto, ci siamo precipitati qui appena saputo che
il Papa sarebbe venuto», racconta la madre dei due bimbi,
Francesca Mattioli.
«Santità, le regalo questa
felpa bianca con la scritta Accumoli che sono riuscita a salvare dalle macerie del mio negozio», gli si rivolge emozionata Alessandra Salpini, che ha
perso la sua attività nel centro
di Amatrice. «Ti ringrazio tanto», le risponde Bergoglio.
«Credo che la sua visita sia il
segno della nostra rinascita»,
aggiunge la rappresentante dei
commercianti. «È così», la rincuora il Papa abbracciandola.
«Poteva venire in elicottero, invece ha deciso di viaggiare in
macchina, sulle strade che noi
tutti percorriamo ogni giorno», osserva Alessandra. «È
come se avesse voluto rendersi
partecipe della nostra condizione». E di sicuro Francesco
sembra esserci riuscito.
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casetta di legno dove poter
passare l’inverno in maniera
dignitosa. Purtroppo, allo stato attuale, ciò non è possibile,
neanche sul suo terreno, in
quanto per questa emergenza
è stato vietato ogni ricorso a
soluzioni fai da te. Sarebbe un
abuso edilizio», spiega Valerio
Capraro, vicepresidente della
onlus La Via del Sale.
Ma intanto l’inverno è alle
porte e le casette di legno che la
Protezione Civile ha promesso
di costruire non arriveranno
prima di marzo. nella migliore
delle ipotesi, a cui credono in
pochi. «E intanto dove vado a
dormire? Nei boschi come stanno facendo in tanti? Ma sanno
che cosa significa avere la sclerosi multipla? Dicono che avere
un container sarebbe un abuso
edilizio? Mi denuncino. Sono sul
mio terreno: andremo in tribunale, si vedrà chi ha ragione».
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LA STAMPA
MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016
Primo Piano .11
.
LA SANITA’ CHE CAMBIA
Tra sette anni un italiano su tre
non avrà più il medico di famiglia
I numeri
1200
Fuga verso la pensione, chi se ne va non viene rimpiazzato dalle giovani leve
assistiti a testa
Attualmente
ogni medico
di famiglia
ha a proprio
carico circa
1200 pazienti
sul territorio
PAOLO RUSSO
ROMA
Addio caro, vecchio medico di
famiglia. Entro sette anni 20
milioni di italiani potrebbero
rimanere senza il proprio dottore di fiducia. Perché tra numeri troppo chiusi per i giovani che vogliono aprirsi uno studio di medicina generale e vecchi camici bianchi in fuga da
una professione strangolata
dalla burocrazia che non li soddisfa più, entro il 2023 verranno a mancare 16 mila medici di
famiglia. Calcolando che mediamente ognuno di loro segue
oggi 1200 pazienti, vuol dire
che un assistito su tre rimarrà
senza medico.
Un fenomeno diffuso in tutta Italia, anche se i numeri sono più allarmanti a Nord. In
Piemonte, ad esempio, nei
prossimi sette anni lasceranno
lo studio 1173 medici di famiglia, in Lombardia 2776, in Veneto 1600, in Liguria 527. Considerando la popolazione, non
sono pochi. E il problema è per
ogni quattro dottori che lasciano, ce n’è solo uno pronto a subentrare se le regioni continueranno, come fanno oggi, a
elargire con il contagocce le
borse di studio per accedere
alla professione.
I numeri della bomba demografica medica, diffusi al congresso nazionale della Fimmg,
la Federazione dei medici di famiglia, sono quelli dell’Enpam,
il solido ente previdenziale dei
camici banchi, che col perdurare di questa fuga dalla professione qualche problema potrebbe cominciare ad averlo.
I dati parlano chiaro. Da oggi al 2023 andranno in quiescenza 21.700 medici di famiglia, che se prima appendeva-
67
anni
Oggi il medico
di famiglia va
in pensione
in media a 67
anni. In precedenza appendeva il camice al
chiodo verso i 70
900
borsisti
Le Regioni mettono a disposizione 900 borse
di studio per
i nuovi medici
di famiglia
a fronte di 3000
pensionati l’anno
800
euro al mese
I borsisti che
aspirano a diventare medici
di famiglia guadagnano 800
euro al mese. Chi
segue la specialistica batte
sui 1700 euro
Trentino
Alto Adige
Lombardia
Friuli
Venezia Giulia
Veneto
290
1.284
60
2.169
LA STAMPA
348.000
72.000
Marche
1.540.800
456
2.602.800
547.200
Valle
d’Aosta
Umbria
Emilia
Romagna
23
227
Abruzzo
1.167
27.600
272.400
1.400.400
Piemonte
546
655.200
Toscana
1.077
361
Molise
Puglia
56
433.200
67.200
1.292.400
Liguria
1.115
1.338.000
Lazio
318
1.657
Campania
381.600
Calabria
1.988.400
Basilicata
2.047
Sardegna
147
860
591
2.456.400
176.400
1.032.000
709.200
Medici che mancheranno
(proiezione basata su borse 2016)
Pazienti che resteranno
senza medico di famiglia
TOTALE
15.995
1.664
19.194.000
no il camice al chiodo verso i 70
anni «ora si ritirano intorno ai
67. O anche prima, se hanno
raggiunto i 35 anni di contribuzione» spiega Vincenzo Pomo,
coordinatore della Sisac, l’organismo che per la parte pubblica contratta i rinnovi delle
convenzioni mediche. «Biso-
Sicilia
1.996.800
gna aumentare i posti nelle
scuole post-laurea di medicina
generale, altrimenti sul territorio rimarranno solo i pazienti», denuncia il presidente dell’Enpam, Alberto Oliveti.
I dati diffusi dalla Fimmg gli
danno ragione: le Regioni che
programmano l’accesso alla
professione non vanno oltre i
900 borsisti l’anno, mentre le
uscite marciano al ritmo più
che triplo: oltre tremila camici
bianchi ogni dodici mesi. «E
non è che poi i giovani vengano
tanto incentivati a intraprendere la formazione in medicina
generale, visto che - puntualizza il vicesegretario nazionale
vicario della Fimmg, Silvestro
Scotti - i giovani che scelgono
la specialistica, come chirurgia
od ortopedia, possono contare
su una retribuzione mensile di
1700 euro. I borsisti che aspirano a diventare medici di famiglia a malapena raggiungono
gli 800 euro».
Ma a parte la questione economica a spiegare il vuoto c’è
anche e soprattutto il fatto che
la formazione dei giovani specialisti la fa l’università, che
per questo riceve lauti finanziamenti e che, nonostante il
numero chiuso, ha tutto l’interesse a mantenere più cattedre possibili. Quella dei futuri
medici di famiglia è invece a
carico delle Regioni. Che da un
lato tirano i cordoni della borsa, dall’altro - insieme al governo centrale - pensano a un nuovo modello di assistenza per il
futuro dove il primo punto di
contatto per il cittadino sul
territorio non sarà più il medico di base ma infermieri e tecnici della riabilitazione, con alle spalle équipe mediche pronte a intervenire alla bisogna.
Un sistema che si pensa possa
far limitare le prescrizioni e,
quindi, produrre risparmi.
«Qualcuno nella stanza dei
bottoni - ipotizza Scotti - vuole
un modello di cure territoriali
senza medici di famiglia?». I
numeri sembrano dire che il
sospetto è più che fondato.
Le interviste
Il giovane
Il pensionato
“Siamo meno di chi esce
È un futuro precario”
“Il mestiere è mutato
ma la nostra utilità no”
Il percorso
Il prestigio
Per diventare medico
di famiglia
bisogna fare
sei anni
di Medicina
e poi accedere a un
corso regionale di
formazione
triennale
al termine
del quale
è possibile
aprire
il proprio
studio
CAGLIARI
Alberto Congia, 30 anni a novembre, finirà il mese prossimo
il corso che lo renderà abile e
arruolato per aprire il suo studio di medico di famiglia. «Ma
per ora mi attende un presente
di precariato, di sostituzioni e
guardie mediche nei giorni festivi», confida sconsolato.
Perché anziché diventare specialista ha scelto di essere medico di
famiglia?
«Mi piace lavorare in autonomia, poter seguire i pazienti
non solo nella fase acuta della
malattia ma anche nel suo
sviluppo. Avere la soddisfazione di vedere se la nostra
diagnosi e le terapie che abbiamo somministrato hanno
funzionato. E poi c’è il rapporto di fiducia che si crea
tra medico e paziente».
Come si diventa medici di famiglia?
«Dopo sei anni di medicina si fa
un concorso per accedere a un
corso regionale di formazione
Ho scelto questa professione
per il rapporto di fiducia
che si instaura con il paziente
Alberto Congia
A quasi 30 anni, tra un
mese aprirà il suo studio
triennale. Il problema è che nella mia regione, la Sardegna, si
arriva massimo a 30 borse di
studio l’anno, mentre in pensione va un’ottantina di colleghi. Il
medico di famiglia è relegato a
un ruolo subalterno rispetto allo specialista».
Non è anche perché la formazione degli specialisti la fa l’Università e a voi la Regione?
«Sicuramente. Gli specializzandi maturano esperienza sui ricoverati. Noi ci limitiamo a osservare affianco ai medici più anziani. A volte i pazienti mi chiedono se ho la laurea».
[PA. RU.]
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Oggi molti
pazienti
credono
di capire
leggendo
le cose
su Internet
ma il prestigio non è
calato. Gli
specialisti
vedono le
malattie, ma
il medico di
famiglia
vede
i malati
FIRENZE
«Una volta quello che dicevamo era il verbo e anche i politici ci corteggiavano». Mauro Ucci, fiorentino di 74 anni,
dal 2012 in pensione dopo 44
anni di onorata professione
nel suo studio medico ricorda però con poca nostalgia
quei tempi del vecchio medico della mutua.
Com’è cambiato in tutti questi
anni il mestiere del medico di famiglia?
«Da professionisti abituati a lavorare come battitori liberi, un
po’ individualisti, abbiamo imparato a confrontarci, a essere
categoria che lavora anche in
équipe».
E il rapporto con i pazienti?
«Il grosso cambiamento è avvenuto proprio qui. Una volta, soprattutto gli anziani, accettavano l’esito sfavorevole di una malattia. Oggi la morte è stata cancellata dal nostro vocabolario.
E questo a volte ci induce a un
accanimento terapeutico senza
Oggi la morte è stata cancellata
dal vocabolario, c’è un insensato
accanimento terapeutico
Mauro Ucci
Medico di famiglia
in pensione dal 2012
senso. E poi oggi i pazienti vogliono condividere le scelte terapeutiche, essere informati su
tutto. Purtroppo i problemi nascono quando lo fanno sul web e
sui social, dove girano balle colossali, come quella dei vaccini
che provocano l’autismo».
Questo vi ha fatto perdere un
po’ di prestigio?
«Direi di no. Prima la nostra era
una figura paternalistica, oggi
siamo interpreti dei bisogni di
salute dei cittadini. E questo lo
sappiamo fare proprio noi perché gli specialisti vedono le ma[PA. RU.]
lattie, noi i malati».
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
12 .Primo Piano
In trappola
nella terra
di nessuno
STAMPA
.LA
MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016
Migranti in marcia verso l’Ungheria
“Riaprite i confini dell’Europa”
Centinaia in cammino da Belgrado verso la frontiera: “Devono farci passare”
Orban rilancia: inserirò in Costituzione il divieto dei ricollocamenti collettivi
1 Sei mesi fa
circa 6mila
migranti erano
rimasti intrappolati al confine
tra Serbia e
Ungheria in una
sorta di terra
di nessuno.
Dopo Slovenia e
Serbia, anche
Macedonia e
Croazia avevano
chiuso i confini
MONICA PEROSINO
1 Ieri la lunga
attesa nei campi
si è improvvisamente interrotta: in centinaia si
sono messi in
cammino da
Belgrado per
raggiungere a
piedi la frontiera
con l’Ungheria
1 Da quando
il governo di
Orban ha deciso
di chiudere la
rotta balcanica
sigillando la
frontiera l’Ungheria ha concesso 87 visti ai
rifugiati e fatto
passare meno
di 500 persone
Sei mesi fa erano rimasti intrappolati al confine tra Serbia
e Ungheria. Era il 5 marzo e la
rotta balcanica si era ufficialmente chiusa, bloccando nella
terra di nessuno almeno 6 mila
migranti. Dopo Slovenia e Serbia, anche Macedonia e Croazia
avevano blindato le frontiere in
una reazione a catena di fronte
alla quale l’Ungheria aveva dichiarato lo «stato d’emergenza» per il pericolo di «migrazioni di massa» e deciso di rafforzare il muro «anti invasione».
Ma ieri la lunga attesa nei campi si è improvvisamente interrotta: in centinaia si sono messi
in cammino da Belgardo per
raggiungere a piedi la frontiera
con l’Ungheria, 200 km circa
più a Nord, con l’obiettivo di
protestare contro le autorità di
Budapest per la decisione di
impedire loro il passaggio in
territorio ungherese e poter
proseguire il viaggio verso l’Europa occidentale.
Da quando il governo di Orban ha deciso di chiudere la rotta balcanica sigillando la frontiera con 175 chilometri di barriera presidiata da 10 mila
agenti, c’è un solo modo per entrare legalmente nel Paese e
proseguire il viaggio verso l’Europa: passare dalle due zone di
transito autorizzate, una è a
Horgos, dove stanno gli afghani, l’altra è Kelebia, dove aspettano i siriani. Trenta persone al
giorno. Nei primi 6 mesi del
Testimonianza
VALERIA BERTINELLI *
LAMPEDUSA
Dice, la paura dell’altro si vince a scuola. Facile,
in teoria. Poi bisogna fare i conti con i prof, i
bilanci, la burocrazia. Stavolta ha funzionato. A 2
anni dal naufragio noto come quello del 3
ottobre, il peggiore di sempre, quando a poche
miglia dall’Italia morirono 366 migranti (155
sopravvissero), il Miur ha portato a Lampedusa
per 4 giorni di incontri e seminari 260 studenti
italiani, sloveni, lettoni, greci, tedeschi, austriaci.
Gli occhi del futuro.
(Francesca Paci)
uando ho saputo che
insieme a tre compagni
avrei rappresentato il
mio istituto nel viaggio a
Lampedusa sono rimasta
sorpresa e colpita. Non sapevo praticamente nulla del
«Comitato 3 ottobre», l’associazione che ha organizzato
la visita nostra e di altri 260
studenti d’Italia e d’Europa.
Ci chiedevano di prepararci e
produrre del materiale da
portare sull’isola, così, prima
di partire, abbiamo incontrato un ragazzo senegalese che
vive nel Centro Casilina 634,
una struttura gestita dagli
Scalabriniani non lontano
dalla nostra scuola.
È stato il mio primo contatto diretto con il mondo dell’immigrazione e mi ha lasciato piena di domande. Lui raccontava di essere scappato
dal suo paese abbandonando
ANDREJ ISAKOVIC/AFP
A piedi
Centinaia
di migranti
afghani
marciano da
Belgrado
verso
la frontiera
con
l’Ungheria
nonostante
la pioggia
e il freddo
2016 l’Ungheria ha concesso 87
visti ai rifugiati (a fronte di
22.491 richieste d’asilo) e fatto
passare meno di 500 persone.
A Belgrado, prima di intraprendere il viaggio a piedi, i migranti, per lo più afghani, avevano inscenato una manifestazione di protesta contro gli ungheresi alla stazione degli autobus
della capitale serba, bloccando
a tratti il traffico: «Please Open
Hungary Borders», per favore
aprite il confine ungherese, si
leggeva su cartelli e striscioni
mostranti dai manifestanti, fra i
quali si sono registrati scontri
con gruppi di migranti contrari
alla marcia verso il confine magiaro. La polizia, che ha tenuto a
bada la protesta, ha successivamente diffuso un comunicato
mettendo in guardia dal ripetersi di incidenti e invitando i
migranti a «rispettare le leggi
serbe» al pari di tutti gli altri cittadini. La marcia è proseguita
nonostante la pioggia e il freddo, scortata dalla polizia e da
cittadini che lungo la strada offrono acqua e cibo.
Un anno fa migliaia di migranti sostarono e protestarono a lungo davanti alla barriera
di metallo e filo spinato eretta
da Orban che ieri, incurante
dell’affluenza al referendum,
che ha visto mancare il quorum
per la sua validità, ha detto che
procederà comunque: «Il divie-
vittime
nel solo 2016
(dati Unhcr),
un morto
ogni 42
disperati che
si imbarcano
verso l’UE
chilometri
La distanza
della capitale
serba Belgrado dalla
frontiera
con
l’Ungheria
“Le storie dei profughi di oggi
come quelle di mia nonna nel 1945”
Una studentessa romana descrive la sua esperienza
durante l’incontro “L’Europa inizia a Lampedusa”
Q
3498
200
Italia, UE
Valeria con i 3
amici, tutti
accompagnati
dal professor
Piergiorgio
Mori, e con i
sopravvissuti
del 3 ottobre
La memoria
Al termine
dei 4 giorni
di full immersion con i
migranti si è
svolta la
marcia con le
orazioni
cristiane e
musulmane
praticamente tutto e io lo guardavo ripetendomi quanto fosse
coraggioso, un ragazzo che si
lascia alle spalle la famiglia, gli
amici, la casa, perfino gli studi
in giurisprudenza per ritrovarsi qui a Roma a vivere facendo
piccoli lavoretti e sognando di
essere indipendente. Non pensiamo mai alle persone quando
ci facciamo prendere dalla pa-
ura, in realtà non ne sappiamo
nulla, un po’ per ignoranza e un
po’ per pressappochismo.
A Lampedusa ne ho incontrati tanti come quel ragazzo
senegalese, parlavano in inglese delle loro esperienze e i volontari traducevano per noi.
Me n’è rimasto impresso uno
originario dell’Eritrea, anche
lui ha abbandonato qualsiasi
cosa per salire su
una barca e arrivare in Italia. Mi ha
colpito perché ci teneva a nominarci
suo fratello che è
morto durante il
naufragio del 3 ottobre, si sentiva in colpa, pareva che non
si perdonasse di essere l’unico dei due
ancora vivo. Tanto
lui quanto gli altri dicevano che
il loro sogno non è quello di rimanere in Italia perché vogliono andare nei Paesi del Nord
Europa: loro in realtà ci sono
riusciti, non abitano più qui,
sono tornati a Lampedusa appositamente per incontrarci.
Mi ha un po’ stupito l’idea che
l’Italia non sia appetibile, perché io non ho mai pensato di
andarmene, voglio stare con la
mia famiglia e ho fiducia nel
Paese. Loro comunque sono
coraggiosissimi: certo, scappano da guerre e dittature, ma
chissà cosa farei io. Le loro storie mi hanno ricordato i racconti di nonna Onoria dei tempi della Seconda guerra mondiale, quando fuggì da Caserta
e le mancava perfino il pane:
to dei ricollocamenti collettivi»
sarà un emendamento alla Costituzione, «poiché il 98% ha votato no alla redistribuzione il risultato del referendum va tradotto in legge». E il blocco Est
continua la sua battaglia per
fermare o «disincentivare» i
flussi: il presidente della commissione parlamentare per la
sicurezza interna della Bulgaria, Tsvetan Tsvetanov, ha detto che si sta valutando la possibilità di trasformare tutti i centri di accoglienza in centri «di
tipo chiuso» con coprifuoco e
massiccia presenza di forze dell’ordine, «per evitare disordini e
tensioni con la popolazione».
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nonna non dimentica quanto
sia stata dura allora. Mi chiedo
se oggi potrebbe scoppiare una
guerra qui, mai dire mai, ma in
fondo credo che la guerra sia
una cosa del passato.
Ora dovrò raccontare ai miei
compagni rimasti a Roma cosa
abbiamo fatto in questi giorni,
ma più che dei workshop sulla
discriminazione gli parlerò delle persone, alcune non molto
più grandi noi, ragazzi con una
faccia e una voce, ragazzi veri a
cui non mancano vestiti puliti e
pane, ma manca un rapporto
umano, una famiglia, degli amici. Gli parlerò delle storie, della
fatica, della paura, della violenza, dello shock di essere ancora
vivi mentre tanti non ce l’hanno
fatta. E poi gli parlerò delle cose
che ho visto nel museo del migrante di Lampedusa, i documenti, la foto con una famiglia
sorridente, una macchinina
giocattolo appartenuta a un
bambino che è morto. La macchinina ce l’ho sempre in mente, potrebbe essere quella dei
bambini che conosco a Roma.
Mi si è aperto un mondo nuovo.
La marcia del 3 ottobre con le
preghiere cristiane e musulmane e con l’appello dei superstiti
ai governi d’Europa la ricorderò per tanto tempo. L’idea che
ci facciamo degli immigrati è influenzata dalla tv, da informazioni superficiali. Voglio provare a raccontarlo ai miei compagni, a Lampedusa non ho visto
numeri, ma persone proprio come noi.
(*studentessa del quinto anno
programmatori all’IISS Giorgio
Ambrosoli di Roma)
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1
LA STAMPA
MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016
Primo Piano .13
.
SICUREZZA
ALMENO 5 NAUFRAGI
Intervista
Strage di migranti:
50 morti su barconi
al largo della Libia
PAOLO MASTROLILLI
INVIATO A NEW YORK
1 Almeno 22 migranti sono
morti ieri sera su un barcone sovraccarico al largo della Libia. A
dare la notizia un fotografo della
France Presse, a bordo della nave
Astral, che ha parlato di persone
«schiacciate nella stiva e soffocate». Sull’imbarcazione di legno
sembra viaggiassero mille persone. Una strage che si aggiunge
alle tante del Mediterraneo - in
24 ore sono morte almeno 50
persone in cinque diversi naufragi - e che avviene il giorno dopo
la cerimonia con cui Lampedusa
ha ricordato il tragico 3 ottobre
di 3 anni fa, quando le vittime furono 368. Continuano intanto le
operazioni di salvataggio (nella
foto un’immagine di questi giorni dei soccorsi davanti alle coste
libiche): solo un paio di giorni fa
6.000 migranti sono stati salvati
dal mare, e 9 cadaveri sono stati
recuperati. «Se L’Europa resta
ferma all’idea che ciascun Paese
fa quel che vuole in tema migratorio va a sbattere», ha detto il
ministro degli Esteri Paolo Gentiloni a «La Stampa». Un forte atto
d’accusa all’Ue è giunto anche
dal segretario generale della Cei,
Nunzio Galantino, che ha chiesto
un ruolo più incisivo a un’Europa
«debole e cieca».
Europa deve ascoltare l’appello di Matteo
Renzi per «una soluzione condivisa all’emergenza dei migranti», anche perché il rischio che il traffico di
esseri umani venga sfruttato
dai terroristi per colpirla è
reale. Per stabilizzare la Libia bisogna «riconoscere un
ruolo al generale Haftar»,
mentre il futuro della Siria
«non può dipendere dal destino di un solo uomo», cioè
Assad. Sono considerazioni
che il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon affida a
questa intervista esclusiva
con «La Stampa», dove fa il
bilancio dei suoi dieci anni di
mandato, in occasione della
visita di saluto al Vaticano e
all’Italia che comincia oggi.
L’
Come giudica il ruolo di Roma
nelle relazioni internazionali?
«L’Italia è stata una pietra
angolare della pace e la sicurezza regionale e internazionale, e continuerà a esserlo
quando nel 2017 diventerà
membro non permanente del
Consiglio di Sicurezza, condividendo il seggio con l’Olanda
dopo uno storico accordo. E’
il maggior contributore occidentale di truppe e polizia
per le operazioni di pace, e
svolge un ruolo attivo dalla
Libia al Libano. Accolgo con
favore l’annuncio del premier
Renzi di usare la leadership
del G7 nel 2017 come “occasione per riflettere sulla lotta
contro povertà e fame”».
Renzi chiede alla Ue di fare di
più per le migrazioni, non solo
aiutando l’Italia nei soccorsi,
ma anche investendo in Africa
per affrontare il problema alle
radici. Condivide questa strategia?
«Apprezzo i coraggiosi sforzi
compiuti da molti uomini e
donne italiane nei soccorsi,
ed elogio il governo per avere
dedicato le sue risorse a salvare vite in mare. L’Italia ha
dimostrato anche compassione per chi arriva. Il vostro
Paese sta sopportando un pesante onere in Europa, visto
l’ampio numero di rifugiati e
migranti ricevuto, e ciò ha
avuto un impatto significativo sulla società italiana. Come leader, abbiamo la responsabilità di affrontare le
difficili questioni associate
con l’integrazione, attraverso
un dialogo aperto, costruttivo e inclusivo. Accolgo con favore gli sforzi in corso di Italia e Ue per contrastare il
traffico di esseri umani, e incoraggio l’Italia a continuare
la cooperazione con i partner
europei, per forgiare un’autentica risposta comune.
Condivido la visione di Renzi
secondo cui abbiamo bisogno
di un approccio di lungo termine per gli ampi movimenti
di popolazioni, incluso affrontare i motivi alla radice.
Dobbiamo anche gestire le
cause, come i conflitti e le violazioni dei diritti umani, che
forzano molte persone a cercare una vita migliore. Bisogna lavorare insieme per attuare le misure economiche,
commerciali, di sviluppo,
umanitarie, diplomatiche e di
sicurezza necessarie. La sfida non è insormontabile, se la
comunità internazionale condivide le responsabilità. La
AFP
BAN KI-MOON
“Italia pietra angolare per la pace
Ora serve una forza comune
per fermare il traffico di uomini”
Il segretario generale Onu: “Apprezzo il coraggio dei vostri volontari”
Dieci anni
alla guida
Il sudcoreano
Ban Ki-moon
è stato eletto
segretario
generale Onu
nel 2007
dopo la presidenza di Kofi
Annan
Il ruolo di Assad in
Siria? Nessun Paese
dovrebbe dipendere
dal destino
di una sola persona
Per il futuro della Libia
servono forze armate
solide. Il generale
Haftar andrà
incluso nel processo
La mia più grande
delusione in 10 anni
alla guida dell’Onu
è l’egoismo di troppi
leader politici
Ban Ki-moon
Segretario generale Onu
Dichiarazione di New York del
settembre scorso è un passo
importante, ora bisogna mantenere gli impegni presi».
Vede il rischio che i terroristi
sfruttino il traffico di esseri
umani per raggiungere e attaccare l’Europa?
«Migranti e rifugiati sono vulnerabili alle violazioni dei diritti umani e lo sfruttamento da
parte dei trafficanti. Dobbiamo proteggerli, in particolare
giovani, donne e bambini, da
coloro che vogliono approfittare del loro desiderio di un futuro più dignitoso. Dobbiamo governare le migrazioni in modo
sicuro e basato sui diritti, creando sentieri sufficienti e accessibili per l’ingresso di migranti e rifugiati, e affrontare
alla radice le cause che li forzano a lasciare le case».
Qual è la strategia migliore per
stabilizzare la Libia ed eliminare
l’Isis? E’ possibile includere il generale Haftar nel processo?
«Come abbiamo visto a Sir-
te e Bengasi, i libici vogliono liberare il loro Paese dalla minaccia dell’Isis e altri terroristi. Ora è cruciale che la Libia
costruisca forze armate solide
e unite, e istituzioni per la sicurezza, sotto il comando del
Consiglio di presidenza, come
prevede il Libyan Political
Agreement. È anche cruciale
che li aiutiamo a ricostruire il
Paese. Tutti i libici devono
unirsi, per rendere la lotta al
terrorismo efficace. Il generale
Haftar ha un importante ruolo
da svolgere nelle strutture di
sicurezza che dovrebbero essere formate».
Lei ha detto che in Siria vengono commessi crimini di guerra,
ma la tregua negoziata da Usa e
Russia è saltata e Washington
ha interrotto i colloqui bilaterali. Come si può riportare la pace?
«Il mio inviato Staffan de
Mistura è pronto a presentare
un quadro di proposte alle parti, come punto di partenza. Ma
ciò che serve è un ambiente favorevole a colloqui di successo.
Questo significa cessazione
delle ostilità, e accesso degli
aiuti umanitari a tutti i siriani».
Lei vede ancora un ruolo per Assad nel futuro della Siria?
«Il destino di nessun Paese
deve dipendere da ciò che accade a un singolo individuo. Se
una parte continua a insistere
che i poteri del presidente non
sono soggetti a trattativa, per
definizione non ci può essere
un accordo negoziato. E se
un’altra parte insiste che il presidente vada semplicemente
via all’inizio della transizione, è
difficile che un negoziato genuino possa avere luogo. La transizione non è un fine in se stessa. E’ un processo attraverso
cui i siriani possono ottenere
una nuova realtà pacifica e democratica, proteggendo la loro
sovranità, l’integrità territoriale e l’indipendenza, unendosi contro il terrorismo».
Cosa pensa della «Brexit», mette a rischio il futuro della Ue?
«Il voto del Regno Unito è
arrivato alla fine di intense deliberazioni e discussioni. Io
confido nel pragmatismo storico e la responsabilità comune
dell’Europa, nell’interesse dei
suoi cittadini. All’Onu contiamo di continuare il lavoro con
Gran Bretagna e Ue come
partner importanti».
Le sanzioni sono l’unico strumento per frenare le ambizioni
nucleari della Corea del Nord, o
bisogna passare ad altri mezzi?
«Io ho condannato nei termini più forti possibili il recente test nucleare sotterraneo di
Pyongyang, che costituisce
un’altra sfacciata violazione
delle risoluzioni del Consiglio
di Sicurezza. Conto sul Consiglio affinché resti unito e prenda azioni appropriate. Dobbiamo urgentemente spezzare
questa spirale di escalation.
Per essere efficaci, la sanzioni
vanno accompagnate da altri
sforzi. I membri del Consiglio,
specialmente i cinque permanenti, hanno la responsabilità
di superare le loro differenze e
trovare unità di intenti, specialmente riguardo la Nord
Corea».
Quale considera il suo più grande successo nei dieci anni come
segretario generale, e quale il
maggior rimpianto?
«Non sta a me giudicare i
miei successi o fallimenti.
Quando sono entrato in carica
i cambiamenti climatici non
erano sul radar di nessuno, ma
dal 2007 in poi ho lavorato senza sosta per elevarli al vertice
dell’agenda globale. Nonostante le resistenze abbiamo perseverato, e tutti i Paesi del pianeta si sono uniti nella conferenza Onu di a Parigi a dicembre. Sono sicuro che l’Accordo
entrerà in vigore quest’anno, e
ci porterà verso un futuro più
sicuro, equilibrato e prospero.
La mia delusione più grande è
stato l’egoismo di troppi leader politici. Troppo spesso
continuiamo a vedere i civili
presi in mezzo a violenze e
guerre perché i leader falliscono nelle loro responsabilità.
L’anno scorso a Istanbul ho incontrato Nadia Taha, giovane
yazida sopravvissuta al rapimento e la tortura da parte di
estremisti dell’Isis. Ho potuto
abbracciarla e cercare di confortarla. Lei simboleggia il nostro fallimento collettivo verso coloro che dovremmo proteggere».
A gennaio entreranno in carica
un nuovo segretario generale e
un nuovo presidente americano. Su quali temi dovranno
puntare?
«Spero che chiunque sia
scelto, come segretario generale o leader degli Stati Uniti,
dimostri visione, perseveranza e capacità di guida. A volte
sono scioccato dalla mancanza di empatia di certi leader
verso i loro popoli. Possono
ispirare i cittadini agendo con
integrità, e basando le decisioni non sull’interesse egoistico, ma comprendendo che
siamo membri di una umanità
con responsabilità condivise.
Abbiamo bisogno di leader
con passione e compassione.
Li sollecito ad ascoltare i popoli e lavorare per un futuro
migliore per tutti».
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14 .Estero
STAMPA
.LA
MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016
Reclusi per anni tra manga, computer e tv
Ecco chi sono i nuovi eremiti del Giappone
Nessun contatto umano: sono mezzo milione i giovani che non escono mai di casa
La storia
CECILIA ATTANASIO GHEZZI
PECHINO
ei primi Anni Novanta,
Tamaki Saito era semplicemente uno psichiatra tra i tanti che cominciava la sua carriera. Fu colpito dal numero di richieste
di aiuto da parte di genitori
che non sapevano come comportarsi di fronte ai figli che,
di punto in bianco, rifiutavano di andare a scuola e si rifugiavano nella propria cameretta per mesi, a volte per anni. Si trattava di famiglie per
lo più del ceto medio alto, con
una discreta educazione scolastica. I ragazzi erano soprattutto maschi che cominciavano a escludersi dalla società intorno ai quindici anni.
Il dottor Saito diede loro un
nome: hikikomori, che letteralmente significa «tirarsi indietro, ritirarsi». Rifiutò di
etichettare questo stato come una semplice depressione e lo definì una sorta di
«adolescenza senza fine».
Erano ragazzi che evitavano
qualsiasi contatto sociale
con famigliari e amici e che
passavano le giornate leggendo manga, guardando la
tv, giocando ai videogiochi o
semplicemente non facendo
N
Tra la mura
di casa
Alcuni esperti
leggono
nel gesto
estremo
dei giovani
il rifiuto
della modernità e di un
mondo dominato dall’ipercompetitività
STEFANO DE LUIGI / VII/LUZ
nulla. A spese dei genitori. Oggi, secondo uno studio pubblicato dal governo giapponese,
sono più di mezzo milione. Per
l’esattezza 541 mila persone
tra i 15 e i 39 anni che per almeno sei mesi non sono usciti di
casa. Il 34 per cento di loro ha
vissuto in uno stato di reclusione volontaria più di sette
anni, il 29 per cento si è autoconfinato per un periodo che
va dai tre ai cinque anni. Ma i
numeri sono probabilmente
IL GIRO DI VITE DI BRUXELLES
Dopo lo stop alla vendita, scatta anche il divieto di pubblicizzare o trasportare sul territorio europeo tutti quegli strumenti che in alcuni Stati vengono utilizzati per eseguire
torture o pene capitali. Parlamento e Commissione Ue
hanno trovato un accordo per
aggiornare il regolamento del
2005, che stila un elenco di oggetti la cui commercializzazione è proibita dentro i confini Ue. Non si tratta solo di sedie elettriche, ma anche di
strumenti di iniezione automatica, viti schiacciapollici,
manganelli e scudi a scarica
elettrica, fucili con proiettili di
gomma o storditori. La lista
nera di undici anni fa, ora in
parte aggiornata, è lunga e
contiene tutti gli oggetti che
hanno come unica funzione
quella di torturare o provocare la morte. Un divieto che però negli anni è stato spesso aggirato, per questo Bruxelles
ha deciso di correre ai ripari:
«Non possiamo accettare
scappatoie - spiega la commissaria al Commercio, Cecilia
Malmstroem - che consentono di continuare a vendere
questi strumenti». Il nuovo regolamento approvato ieri dovrà ora ricevere il via libera
del Consiglio, poi entrerà in vigore. Una legge considerata
anni
C’è chi non ha
avuto contatti
con l’esterno
per un quarto
di secolo
La maggior
parte di loro
ha tra
i 15
e i 39 anni
E’ mancato all’affetto dei suoi cari
Il business della tortura
adesso ha un freno:
basta spot di manganelli
MARCO BRESOLIN
INVIATO A BRUXELLES
25
più alti. Il Japan Times racconta di decine di migliaia di quarantenni che si comporterebbe esattamente nella stessa
maniera senza però essere inclusi nelle statistiche per motivi di età. Kazuo, uno di loro,
ammette candidamente di
«essere sempre stato timido»
e di «non aver mai trovato facile la comunicazione frontale».
Ha 48 anni e da cinque vive
della pensione della madre,
quasi ottantenne. Ogni giorno
«più forte e flessibile, che permetterà di rispondere più rapidamente allo sviluppo delle
nuove tecnologie»: così l’ha definita l’eurodeputata olandese
Marietje Schaake, relatrice del
provvedimento. Sarà illegale
non solo vendere i prodotti
elencati, ma anche pubblicizzarli. Sia online, sia nelle fiere,
dove hanno continuato a riempire gli stand nonostante il bando. Vietato anche il semplice
transito sul territorio Ue. «I trasportatori - spiegano dal Parlamento Ue - saranno inoltre tenuti a interrompere il transito
di prodotti che sono stati progettati per altri scopi, ma che
potrebbero essere usati per la
tortura, se sono a conoscenza
che la spedizione potrebbe finire nelle mani sbagliate». Entro
l’agosto 2020 la Commissione
dovrà «valutare se applicare
queste norme anche ai cittadini
Ue all’estero». Il testo approvato prevede anche l’istituzione di
un gruppo di coordinamento
anti-tortura. La decisione è anche un segnale politico chiaro
«e sottolinea l’importanza che
l’Ue attribuisce al rispetto dei
diritti fondamentali - dice Federica Mogherini, Alto Rappresentante per la politica estera -.
Promuoviamo l’abolizione globale della pena di morte con tutti i mezzi e gli strumenti che sono a nostra disposizione».
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
si sveglia alle 10 e va a letto alle
3 di notte. A parte quando gli
vengono serviti pranzo e cena,
non fa altro che navigare su internet e guardare dvd. L’agenzia di stampa Kyodo ha raccolto la testimonianza di un padre
allo stremo delle forze: Akio
Kusano ha 72 anni e suo figlio
Koichi, ormai 42enne, non esce
di casa da 25 anni.
Qualcuno li chiama «eremiti
post-moderni» e legge nel loro
rifiuto di confronto con gli altri
Dio ha chiamato a Sè
Carmelo Loi
Piera Fossati Dogliani
Anziano La Stampa
anni 71
Lo annunciano la moglie Anna, la figlia Francesca. Rosario questa sera
ore 18 e Funerale giovedì 6 ore 9, parrocchia Santa Rita.
L’annunciano: marito Domenico, figlia Laura con Paolo ed Eleonora, fratello Giovanbattista, parenti tutti. Funerale in Bra mercoledì 5 ottobre ore
14 parrocchia S. Antonino.
- Torino, 4 ottobre 2016
Giubileo 011.8181
Il Presidente, il Vice Presidente, il Consiglio di Amministrazione, il Collegio
Sindacale, l’Amministratore Delegato,
il Direttore Generale, i Dirigenti e i dipendenti tutti dell’Italiana Editrice
S.p.A. partecipano al dolore dei familiari dell’ex dipendente
Carmelo Loi
- Torino, 4 ottobre 2016
I Seniores La Stampa ricordano il caro
COLLEGA.
E’ mancata
Domenica Garis
in Fiore
di anni 63
Ne danno il triste annuncio: il marito
Marco e parenti tutti. Funerale giovedì 6 ottobre ore 15,30 parrocchia
N.S. del Sacro Cuore di Gesù in Mappano di Caselle. Rosario mercoledì ore
20,30 medesima parrocchia. Si ringraziano quanti si uniranno nelle preghiere.
- Ciriè, 4 ottobre 2016
O.F. Banchio - Moretta
Nella sua casa di Alassio è serenamente mancata all’affetto dei suoi
cari
Carla Negri
Ne danno il triste annuncio, a Funerale avvenuto, la sorella Mimmi, le cugine Anna, Barbara con Joseph, Elisabetta con Rodolfo ed i parenti tutti.
- Albenga, 5 ottobre 2016
Ricordano CARLINA con affetto. Mario con Francesca, Luisita con Maurizio e Marc-Olivier con Annabelle.
- Bra, 5 ottobre 2016
541
mila
Le persone
che non sono
uscite di casa
per almeno
sei mesi
Il 34%
ha vissuto
da recluso
per più
di 7 anni
Matterino e Marina Dogliani con i loro
figli sono affettuosamente vicini a Domenico e ai suoi familiari nel dolce ricordo di
Piera Fossati Dogliani
ammirati dalla sua bontà e intelligenza, dall’amore alla famiglia e alla
vita.
- Bra, 3 ottobre 2016
O.F. Gruppo Verrua - Bra
Cassa di Risparmio di Bra S.p.A. Presidenza, Amministrazione, Collegio
Sindacale, Direzione Generale e Personale partecipano al lutto della famiglia Dogliani per la scomparsa della
signora PIERA e sono vicini a Domenico, Laura, Paolo ed Eleonora.
Adriana, Zino e Beatrice Puci si uniscono al dolore degli amici Domenico,
Laura, Paolo e Eleonora per la perdita
della cara PIERA.
Il Consiglio di Amministrazione della
SPV S.p.A. partecipa con profonda
commozione al cordoglio unanime
per la perdita di
Piera Fossati Dogliani
e sono vicini al loro Presidente Domenico Dogliani e alla sua famiglia.
- Bra, 3 ottobre 2016
Presidenza, Consiglio di Amministrazione, Dirigenti e impiegati del Consorzio Stabile SIS esprimono vivo cordoglio e profonda commozione per la
scomparsa della cara
Piera Fossati Dogliani
Antonio e Massimo Puci son le rispettive famiglie sono vicini a Domenico,
Laura, Paolo e Eleonora in questo triste momento.
Tiziana e Franco Guida con Cecilia e
Florian sono vicini a Domenico, Laura,
Paolo ed Eleonora.
Donatella Vigna è affettuosamente vicina a Domenico, Laura e famiglia ricordando la carissima PIERA.
esseri umani una sorta di
oscura alternativa alla modernità in cui vivono, una forma
espressiva che travalica i limiti
imposti dalla rigida struttura
della società giapponese. Una
sorta di contrappasso dovuto
alla cultura del «gambari», virtù tra le più apprezzate, parola
intraducibile che allude alla
perseveranza e alla capacità di
sopportare qualsiasi situazione pur di raggiungere i propri
obiettivi. C’è perfino chi ci legge un’opposizione netta e silenziosa alla politica sempre
più aggressiva del premier
Shinzo Abe che vuole tirare
fuori il Giappone da una recessione decennale proponendo
un modello che si basa esclusivamente sulla crescita economica a tutti i costi e che fa leva
sull’identità collettiva del popolo giapponese, le unità di lavoro, l’iperproduttività, lo
scomparire del singolo. Certo
è che gli hikikomori alternano
comportamenti infantili a
scatti di rabbia. La metà di loro è aggressiva verso i propri
genitori e, come diversi casi di
cronaca certificano, a volte la
frustrazione si trasforma in
violenza gratuita. Ma non bisogna generalizzare. Un commento a uno dei tanti articoli
critici del Japan Today fa riflettere. «Sono un hikikomori e
lo sono stato per un certo numero di anni. Avrei potuto scegliere di commettere un crimine o di suicidarmi, ma non l’ho
fatto. Ho scelto di incarcerarmi da vivo. È solitario, noioso e
triste. Niente amore, né sesso.
È vergognoso essere costretti
in questa posizione. Molti di
noi, compreso me stesso, non
sono violenti. Abbiamo bisogno di un’educazione al pensiero critico, di più flessibilità e
tolleranza. Per piacere, smettetela di criticarci. Siamo vittime del vostro sistema. Siamo i
vostri figli e, senza dubbio, siamo il futuro del Giappone».
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
E’ mancata
Marisa Izzo
ved. Compostella
di anni 85
Ne danno il triste annuncio il figlio Attilio con la moglie Anna, i nipoti Maria ed Alberto, la consuocera Renata
con Laura e parenti tutti. Funerale in
Sangano nella parrocchia SS. Solutore
Avventore e Ottavio giovedì 6 ottobre
alle ore 15.
- Sangano, 3 ottobre 2016
E’ mancata
Annamaria Cacciola
ved. D’Angelo
Lo annuncia la famiglia.
- Torino, 3 ottobre 2016
Giubileo 011.8181
assistenza e professionalità
Anna e Fernando pregheranno per
l’anima del caro
Uccio Caretti
- Bra, 3 ottobre 2016
Presidenza, Consiglio di Amministrazione, maestranze e colleghi tutti del
Gruppo Fininc S.p.A. partecipano con
vivo dolore alla scomparsa della cara
unendosi al dolore di tutti i famigliari.
- Torino, 5 ottobre 2016
Ci mancherai molto Marisa Bruno
Francesco Lozzi.
Piera Fossati Dogliani
ANNIVERSARI
- Bra, 3 ottobre 2016
E’ mancato all’affetto della moglie
Liliana il
2015
dott. Vincenzo Pasquale
Marisa e Fabrizio Bigone Alberto e
Adriana Di Caro piangono con Domenico e Laura la scomparsa della cara
PIERA.
Pierangela e Camillo partecipano al
dolore di Domenico e famiglia per la
scomparsa della cara PIERA.
Oreste, Claudio, Paola e il piccolo
Giorgio Maria si stringono affettuosamente a Domenico Dogliani in questo
triste momento per la scomparsa
dell’amata
Piera Fossati Dogliani
- Bra, 3 ottobre 2016
Ufficiale della Marina Militare
di anni 86
Il Funerale avrà luogo giovedì 6 ore
10,30 parrocchia Ascensione del Signore, via Bonfante 3. Il Presente è
partecipazione e ringraziamento.
- Torino, 4 ottobre 2016
O.F. Centro Europa
tel. 011.3140830
E’ mancato
Emanuele Vultaggio
Lo annuncia la famiglia. Per orari telefonare 14 - 18.
- Torino, 4 ottobre 2016
Giubileo 011.8181
assistenza e professionalità
2016
Carmen Comba
ved. Quaranta
2009
2016
rag. Giacomo Quaranta
Sempre con noi.
LA STAMPA
MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016
.
Estero .15
SALE LA TENSIONE DOPO LA ROTTURA DEI NEGOZIATI SULLA TREGUA
Mosca sfida Washington
missili in difesa di Assad
Ultimatum di Putin: via sanzioni e truppe dai Paesi ex sovietici
E rompe un altro accordo per il disarmo con gli Stati Uniti
ANNA ZAFESOVA
Dopo aver rotto il negoziato
con Washington, la Russia
rafforza le sue difese in Siria:
nel weekend scorso, 48 ore
prima che Vladimir Putin
lanciasse il suo ultimatum
agli Stati Uniti, alla base russa nel porto siriano di Tartus
sono arrivati i componenti
del nuovissimo complesso
antiaereo S-300VM (SA-23
Gladiator), che finora non era
mai stato impiegato fuori dalla Russia. Il ministero della
Difesa di Mosca parla di «misura unicamente difensiva»,
ma siccome l’Isis non ha
l’aviazione al Pentagono non
nascondono di considerare i
missili russi una minaccia
agli aerei della coalizione a
guida americana. Mentre gli
americani stanno richiamando a casa tutti i negoziatori
che dovevano mettere in piedi il meccanismo della cooperazione tra Russia e Usa in Siria, gli esperti militari di Mosca confrontano, senza troppo ottimismo, i potenziali
schierati in Siria da america-
ni e russi, e paventano il rischio
che una «guerra per procura»
porti infine a uno scontro diretto tra i due vecchi nemici.
La Guerra fredda è tornata,
e rischia di trasformarsi in una
guerra calda. Pentagono e ministero della Difesa russo si accusano a vicenda dei fallimenti
in Siria e le diplomazie dei due
Paesi sottolineano che non è
previsto un ritorno al negoziato. Anche perché il decreto con
il quale lunedì Putin ha posto le
condizioni per tornare a parlarsi pone condizioni irrealiz-
zabili. Annunciando che la
Russia rompe un altro accordo
per il disarmo con gli Usa - firmato nel lontano 2000, con
l’impegno a smaltire 34 tonnellate di plutonio militare per
parte - il presidente russo accusa gli americani di «atti ostili
che cambiano la situazione
strategica» e gli chiede di ritirare la loro presenza militare
dai Paesi ex sovietici diventati
membri della Nato, di abolire
tutte le sanzioni contro esponenti del governo russo (inclusa la «lista Magnitsky») e di
SPUTNIK/KREMLIN/ALEXEI DRUZHININ/REUTERS
L’incontro
in Turchia
Il 10 ottobre
Putin vedrà il
presidente
turco
Erdogan
a Istanbul
Usa, nuovo scandalo imbarazza Yahoo
«Milioni di email copiate e passate agli 007 americani»
1 Nuova bufera su Yahoo, dopo la vi-
cenda del furto di milioni di informazioni
private da parte di hacker. Il gruppo guidato da Merissa Mayer avrebbe in gran
segreto scannerizzato centinaia di milioni
di indirizzi di posta elettronica dei propri
utenti mettendoli a disposizione degli
007 Usa, dall’Fbi alla Nsa. A rivelarlo
l’agenzia Reuters, che cita fonti vicine al
dossier, tra cui due ex dipendenti. Si tratta
del primo caso in cui una società fornitrice di servizi internet acconsente alle
agenzie di intelligence Usa di controllare
tutte le email in arrivo.
compensare i danni subiti dalla Russia per colpa delle controsanzioni imposte alle importazioni dagli Usa.
In altre parole, una richiesta
di capitolazione su tutta la linea, difficilmente ottenibile in
cambio di 34 chili di plutonio,
oggetto di un accordo di 16 anni
fa già ratificato dai parlamenti.
La Casa Bianca infatti ha già
fatto sapere che non ha intenzione di rinegoziare nulla. L’ultimatum russo però non sembra voler rilanciare un negoziato, semmai congelarlo definitivamente, e gli analisti si
stanno chiedendo quale sorta
di partita a poker stia giocando
Putin, dopo aver cercato per
mesi di rientrare nei giochi internazionali, non senza successo. Per alcuni esponenti dell’opposizione, non si tratta però di un bluff, ma di una rottura
vera, conseguente al rapporto
della commissione d’indagine
sull’abbattimento del Boeing
malese sopra il Donbass il 17
luglio 2014, che accusa della
tragedia i militari russi. Ma potrebbe anche trattarsi di una
vittoria dei «falchi» nel complesso equilibrio interno alla
Russia. Oggi infatti il governo
dovrebbe varare una serie di
tagli pesanti alla spesa pubblica, mentre si discute di ridurre
l’indicizzazione delle pensioni
e privare i disoccupati del diritto alla sanità gratuita. Le
uniche spese in aumento sono
quelle per la difesa, la polizia, i
servizi segreti e la neonata
Guardia nazionale, dai poteri
quasi illimitati, mentre quasi
un quarto delle voci di spesa
del bilancio russo è ormai coperto dal segreto di Stato.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
3
Reportage
milioni
I siriani
fuggiti
dalla guerra
civile
scoppiata
nel 2011
che vivono
in Turchia
La maggior
parte
di loro è
nei campi
profughi
ROLLA SCOLARI
ISTANBUL
I
dolci al pistacchio e al miele finiscono in decine di
scatole verdi con la scritta: «Saloura, da Aleppo a
Istanbul», mentre ai tavoli
dell’affollato ristorante i camerieri servono piatti che sul
menu sono presentati sia con
il loro nome turco sia con
quello arabo. La pasticceria
siriana Saloura è diventata
uno dei luoghi più conosciuti
nel distretto di Fatih, quartiere popolare nella parte europea di Istanbul. Qui, dall’inizio della guerra in Siria nel
2011 si sono installati migliaia
di siriani, quella classe media
che può permettersi di vivere
in città e non nei campi profughi lungo il confine.
A Fatih, le insegne ormai
parlano arabo, ci sono scuole
private siriane, e basta passeggiare per le sue vie per
sentire parlare arabo con accento siriano. Qualcuno ha
già definito il quartiere una
«Little Syria» sul Bosforo. Samer Alkadri, giovane proprietario di Pages, libreria
aperta un anno e mezzo fa a
Fatih e dove si vendono libri
in arabo e turco e si sorseggia
caffè ascoltando la voce della
stella della canzone libanese
Fairouz, spiega che in realtà i
siriani sono ormai ovunque in
città. Lui, nato a Hama e cresciuto a Damasco, non vede
l’ora di poter tornare in Siria
«il giorno stesso in cui Bashar
el-Assad cadrà». Per ora, però, i siriani continuano ad arrivare in Turchia: sono tre
milioni, mentre restano tensioni tra Bruxelles e Ankara
dopo la firma di un accordo a
marzo sui migranti e la richiesta turca di liberalizzare i
La grande
fuga
Sono migliaia
i siriani arrivati a Istanbul.
Fanno parte
della classe
medio alta
che può permettersi
di vivere
nella
città turca
FREDERIK BRAKENHAMMER/LANDMARKER/VISUM/LUZ
Nella Little Siria di Istanbul
la seconda vita dei rifugiati
Nel distretto di Fatih vivono migliaia di profughi fuggiti dalla guerra
“Ma sogniamo il giorno in cui potremo tornare a casa”
visti d’entrata per i cittadini
turchi in cambio della regolamentazione dei flussi verso
l’Europa.
La questione dell’immigrazione non è l’unica a creare tensioni tra l’Unione e la Turchia.
Le autorità locali hanno sospeso ieri 12.800 poliziotti, sospettati d’essere legati a Fethullah
Gulen. L’imam - in esilio in
America - e la sua vasta rete attiva in Turchia e all’estero sono
accusati da Ankara d’essere
dietro al fallito golpe del 15 luglio. L’ampiezza delle «purghe»
che le autorità collegano all’at-
tività di questa rete agita la comunità internazionale, mentre
associazioni per i diritti umani
e critici del presidente temono
che il post-golpe sia occasione
per estendere i poteri del governo e indebolire le opposizioni: 32 mila gli arresti finora, 70
mila i fermi. E pochi giorni fa, la
Turchia ha annunciato il prolungamento di altri tre mesi
dello stato di emergenza. «Il
processo legale è attivo, tutto
sarà trasparente», assicura a
un gruppo di giornalisti internazionali dall’edificio del Parlamento Ismail Kahraman, pre-
sidente dell’Assemblea. Ricorda come quattro partiti d’opposizione si siano schierati allora
con Erdogan, contro il golpisti,
e parla di una nuova «unità che
non scomparirà mai». Con il
perdurare dello stato di emergenza e degli arresti, questa ritrovata unità sembra però
scricchiolare. «Stiamo perdendo giorno dopo giorno la speranza in questa unità», ha spiegato dallo stesso Parlamento
Engin Altay, vice capogruppo
del deputati del CHP, il partito
kemalista laico. «La legge sullo
stato di emergenza non garan-
tisce standard di democrazia,
siamo preoccupati dagli arresti
di accademici, giornalisti... ».
Anche per Ferhat Boratav,
direttore della CNnn turca, il
canale che ha mandato in onda
il live di Erdogan via Face Time
la notte del tentato golpe, l’unità tra l’Akp, il partito islamista
del presidente, e le opposizioni
sta diventando fragile a causa
delle leggi di emergenza:
«L’estensione per altri tre mesi
non solleverà polemiche, ma se
ci fosse un ulteriore prolungamento ci sarebbero problemi».
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Il Lotto
Concorso N. 119 - Martedì 4 ottobre 2016
Bari
35 54 3 41 29
Cagliari
55 61 40 32 65
Firenze
47 90 86 49 56
Genova
74 62 35 8 83
Milano
36 74 90 39 64
Napoli
58 54 60 29 21
Palermo
47 31 77 43 53
Roma
14 83 56 18 86
Torino
61 39 60 88 34
Venezia
27 59 63 68 89
Nazionale
48 6 56 10 29
SUPERENALOTTO
Combinazione vincente
47 49 67
numero jolly 21
80 84 85
superstar 26
MONTEPREMI 5.273.040,60 €
JACKPOT
149.786.671,54 €
Nessun 6
Nessun 5 +
Ai 2 con punti 5
110.733,86 €
Ai 421 con punti 4
531,62 €
Ai 20.182 con punti 3
33,55 €
Ai 340.438 con punti 2
6,19 €
10 e LOTTO
Numeri vincenti
3 14 27 31 35 36 39 40 47 54
55 58 59 60 61 62 74 83 86 90
16 .Cronache
STAMPA
.LA
MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016
Reportage
NICOLA PINNA
CAPO FRASCA (ORISTANO)
L
150
barche
Sono quelle
che hanno
partecipato
alla protesta
contro le
esercitazioni
degli aerei
nell’area di
Capo Frasca
3
miglia
L’estensione
della zona
off-limits
dove si
addestrano
i piloti
della flotta
italiana
e di quella
tedesca
a piccola chiatta verde di
Emilio Pani in mezzo al
mare sembra una noce in
balia delle onde: di fronte al pattugliatore della Guardia di Finanza quasi non si vede. Ma lui,
da solo al timone, sfida il gigante: «Questa volta non ci fermiamo». Centocinquanta barche e
seicento pescatori lo seguono.
Le motovedette tentano di mettersi di traverso, ma i pescherecci non si fermano all’alt. Si
rischia lo speronamento e via
radio i pescatori coordinano
l’attacco: «Chi entra per primo?». I cacciabombardieri dell’Aeronautica sono costretti subito a fermarsi: due passaggi e
poi via. Stop ai bombardamenti, esercitazione immediatamente sospesa. Da oggi il mare
intorno al poligono è occupato:
«Noi qui vogliamo lavorare, i
militari hanno invaso la nostra
casa da più di mezzo secolo. Ora
ce la riprenderemo».
Nella zona di Capo Frasca,
sulla costa occidentale della
Sardegna, si addestrano i piloti
della flotta italiana e di quella
tedesca. Su questo promontorio, tra gli stagni e il golfo di Oristano, c’è un gigantesco poligono di tiro aereo e il tratto di costa è off-limits tutto l’anno. In
certi periodi si può solo passare, in altri bisogna stare alla larga: invadere questa fascia di tre
miglia è vietato. I militari non
fanno sconti: «I radar segnalano subito qualsiasi presenza e
le motovedette arrivano a tutta
velocità - racconta Raffaele
Manca -. Se superiamo il limite,
anche solo per errore, rischiamo una multa da quattromila
euro e addio licenza di pesca».
ALESSANDRA CHERGIA
I pescatori occupano il mare
“Basta esercitazioni militari”
Protesta nel golfo di Oristano: “Ci impediscono di lavorare”
Capo Frasca
Su questo
promontorio
nell’ovest
della Sardegna c’è un
gigantesco
poligono
di tiro aereo
e il tratto
di costa è
off-limits
tutto l’anno
Le esercitazioni d’autunno
sono iniziate ieri, ma alla guerra simulata dell’Aeronautica i
pescatori rispondono con una
battaglia vera. Sono arrivati da
mezza Sardegna: da Cabras, la
marineria più grossa della Sardegna, ma anche da Terralba,
Cuglieri, San Vero Milis, Arbus
e qualcuno anche dal Sulcis e
dalla zona di Bosa. Senza bandiere, per gridare tutti la stessa
richiesta: «Liberino questo mare o almeno riducano i vincoli -
dice Franco Zucca, presidente
del Consorzio di Merceddì -. Ci
permettano di pescare oppure
ci paghino gli indennizzi».
Antonio Serra è tornato in
Sardegna dopo 15 anni di lavoro
(ben pagato) in Svizzera e oggi
combatte in prima linea: «Ho
fatto l’errore della vita, ho comprato una barca e mi sono messo a pescare. Credevo che avrei
assicurato un futuro ai miei figli, invece a 64 anni non riesco a
garantire il necessario alla fa-
miglia. I militari ci devono restituire il territorio». Sandro Piscedda è stato il primo a chiamare a raccolta tutti i pescatori: «Da anni chiediamo che ci
ascoltino, ma le nostre richieste
vengono ignorate. Perché noi
non possiamo lavorare in questo tratto di mare?».
Il ritrovo è all’alba. Nel porticciolo di Marceddì, quello più
vicino alla base, si aspetta che
arrivino i pescherecci partiti
dal resto della provincia. Quel-
li di Cabras sono i più numerosi. E anche i più agguerriti.
Pierpaolo Manca incita i colleghi: «Invadiamo il poligono e
blocchiamo subito l’esercitazione. Dobbiamo restare qui
finché il ministero non prende
un impegno serio».
In Sardegna in questi giorni
il tema delle servitù militari ha
riacceso le tensioni. L’isola
ospita il 65 per cento delle basi
italiane e ancora non si è fatta
chiarezza sulla questione delle
contaminazioni dei territori intorno ai poligoni. Tutti argomenti all’attenzione della Commissione parlamentare d’inchiesta sbarcata sull’isola lunedì. «Noi aspettiamo qui l’arrivo dei commissari - annuncia
Giovanni Mele -. Non siamo
contro i militari, ma non possiamo essere sfrattati da casa
nostra per i giochi di guerra».
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
1
LA STAMPA
MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016
Cronache .17
.
A questo punto
chiederemo
alla Procura che sia
archiviata la posizione
dei carabinieri
Le
tappe
Eugenio Pini
Uno degli avvocati
degli imputati
1
Perizia approssimativa
fino alla confusione.
È chiara la volontà
di chiudere una
vicenda imbarazzante
22/10/2009
Cucchi
muore
all’ospedale Sandro
Pertini.
Era stato
arrestato
per
possesso
di droga
Luigi Manconi
Presidente Commissione
Diritti Umani al Senato
ANGELO CARCONI /ANSA
2
5/6/2013
Sentenza
di primo
grado:
condannati
sei medici,
assolti tre
infermieri e
tre guardie
carcerarie
3
31/10/2014
La Corte
d’appello
di Roma
assolve
tutti gli
imputati,
fra cui
i medici
del Sandro
Pertini
4
10/9/2015
La Procura
di Roma
riapre
le indagini.
Sospettati i
carabinieri
presenti
all’identificazione
RICOSTRUZIONE CONTRADDITTORIA: PER GLI STESSI SPECIALISTI LA TESI SAREBBE «PRIVA DI RISCONTRI OGGETTIVI»
“Stefano Cucchi è morto per epilessia”
La nuova perizia dell’inchiesta bis scagiona il pestaggio: nessuna correlazione con il decesso
ROMA
La morte di Stefano Cucchi
avvenne «in maniera improvvisa e inaspettata a causa dell’epilessia in un uomo con patologia epilettica di durata
pluriennale, in trattamento
con farmaci anti-epilettici»,
scrivono i periti del collegio
nominato dal gip dell’inchiesta bis che coinvolge i carabinieri che la sera dell’arresto
ebbero in consegna Stefano
Cucchi. Ma nello stesso tempo
gli esperti di medicina legale
chiariscono che la morte epilettica «è priva di riscontri oggettivi». Scrivono: «Riteniamo che allo stato attuale non
sia possibile formulare alcuna
certa causa di morte». Oltre
all’epilessia ipotizzano un arresto cardiaco causato «dalla
abnorme dilatazione di una
vescica neurogenica atonica,
secondaria alla frattura trasversa della S4». Dunque un
problema innescato da una
delle due fratture vertebrali
riscontrate su Cucchi. Causa
di pestaggio, secondo l’accusa
e la famiglia. Certamente quel
che emerge dalla perizia è che
Stefano Cucchi poteva essere
salvato. «Riteniamo al riguardo - scrivono i periti - che se il
soggetto fosse stato adeguatamente sorvegliato e sottoposto a monitoraggio infermieri-
L’altro
processo
Nel luglio
scorso la Terza
Corte d’Assise
d’Appello
aveva assolto
per la seconda volta,
dopo l’annullamento in
Cassazione, il
primario
dell’ospedale
Sandro Pertini
e quattro
sanitari imputati di omicidio colposo
stico, con controllo della diuresi, la dilatazione vescicale,
del tutto attendibilmente, non
si sarebbe verificata».
Continua così il calvario
della famiglia Cucchi. Quattro
processi non sono bastati a fare chiarezza e giustizia. L’ultima sentenza è del luglio scorso: una seconda assoluzione in
Appello per i medici dell’ospedale Sandro Pertini dove Stefano, 32 anni, morì il 22 ottobre 2009 dopo cinque giorni di
ricovero nel reparto detenuti
(arrestato sette giorni prima
dai carabinieri per droga). La
Terza Corte d’Assise d’Appello di Roma ha scagionato dall’accusa di concorso in omici-
dio colposo il primario Aldo
Fierro e quattro sanitari perché il fatto non sussiste. Il nuovo processo d’Appello ai sanitari era stato celebrato dopo
l’annullamento dell’assoluzione deciso dalla Corte di Cassazione nel dicembre del 2015.
L’avvocato Eugenio Pini,
legale di uno dei carabinieri
indagati nell’ambito dell’inchiesta bis sulla morte di Stefano Cucchi, spiega che adesso verrà chiesta «all’Ufficio di
procura l’archiviazione del
procedimento nei confronti
dei carabinieri».
Secondo Luigi Manconi,
presidente della Commissione Diritti Umani a Palazzo
La sorella: ora i medici non saranno assolti
Intervista
MARIA CORBI
ROMA
15/12/2015
6
4/10/2016
«Morte
improvvisa
per
epilessia».
È l’ipotesi
dei periti
nell’inchiesta bis sul
caso
Stefano
Cucchi
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
“Attacco letale a causa
delle sue condizioni”
5
La
Cassazione
annulla
la sentenza
di appello
ordinando
un nuovo
processo
per 5 dei 6
medici
Madama «ora spetta alla
procura e, mi auguro, a un
tribunale, decidere a proposito della dinamica della
morte di Stefano Cucchi.
Non spetta certo a maldestri
spericolati difensori dei carabinieri che finiscono come
sempre col danneggiarne
l’immagine e l’operato».
Prosegue il senatore: «Questa perizia risulta contraddittoria e approssimativa fino alla confusione. Valutazioni precipitose, che rivelano soltanto
la volontà di chiudere al più
presto una vicenda sempre
più imbarazzante e tutt’altro
che chiarita».
[MA. COR.]
uesta perizia ci dà
ancora una volta
ragione» dice Ilaria Cucchi, la sorella di Stefano che da sempre si batte per
avere giustizia. «Ora sappiamo che finalmente abbiamo
ottime possibilità di vedere
processati gli indagati per
omicidio preterintenzionale».
«Q
Secondo il perito Francesco Introna quella di suo fratello è
stata «morte improvvisa ed
inaspettata per epilessia» e le
lesioni subite dopo il suo arresto «non possono essere considerate» legate alla sua morte».
«Introna tenta di scrivere la
sentenza finale del processo
per i responsabili del violentissimo pestaggio a mio fratello. Ma in realtà riconosce
quello che abbiamo sempre
pensato. Addirittura, e finalmente, dopo 7 anni si riconosce la doppia frattura alla colonna vertebrale sostenuta e
riconosciuta dai pm».
Come si spiega che nello stesso
tempo il perito afferma che è
impossibile determinare con
certezza una causa di morte di
Stefano?
Ilaria Cucchi
La sorella
di Stefano
Cucchi
da sempre
si batte
per ottenere
la verità
sulla morte
del fratello
«È una perizia che dice e contraddice. Si parla di due cause
possibili. Introna stesso dice
che l’epilessia è priva di riscontri oggettivi. Poi dice in
buona sostanza che chi lo ha
pestato non è responsabile
della sua morte per il fatto che
il globo vescicale che ha fermato il suo cuore non si sarebbe formato se non ci fosse stata la responsabilità degli infermieri. Ed è quello che noi continuiamo a dire da sempre».
Introna insiste molto sull’epilessia, però.
«È evidente che se Stefano
fosse morto di epilessia, come
ipotizzato nella perizia, secondo quanto dicono gli stessi
periti ciò sarebbe stato possibile in funzione delle condizioni fortemente debilitate dalla
sua magrezza e dalle lesioni
subite nel pestaggio».
Il sindacato della polizia penitenziaria Sappe ha detto che dopo questa perizia i poliziotti si
aspettano delle scuse.
«Mi chiedo cosa c’entrano i
sindacati con persone accusate di omicidio. Io non devo
chiedere scusa a nessuno. Qui
l’unico che aspetta delle scuse
è mio fratello. Nessun pubblico
ufficiale ha compiuto il proprio
dovere, almeno di umana pietà. Si sono tutti voltati dall’altra parte. Stefano è morto di
giustizia e di indifferenza. Come è possibile trovarsi di fronte a una persona in quelle condizioni e non fare nulla?».
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
18 .Cronache
STAMPA
.LA
MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016
LE STORIE
In scena
Un museo per annusare
l’arte dell’erboristeria
Il teatro è una
tradizione per
il carcere di
Asti che si
avvale di un
attore professionista. Nel
progetto
sono 30 le ore
dedicate alla
mediazione
dei conflitti
che sul palcoscenico diventano storie
facendo
virare il dolore verso una
vita migliore
Nel Cuneese rivive la tradizione dei conventi
GIULIA SCATOLERO
SAVIGLIANO (CUNEO)
«I
I detenuti recitano
i reati che hanno commesso
Parte da Asti un progetto pilota per le carceri italiane
SELMA CHIOSSO
ASTI
l reato che diventa teatro; la punizione che si fa
scena; i «canovacci» ispirati dai consigli di disciplina: la strada per superare i
conflitti che hanno portato
ai crimini passa anche di
qui. È un «giro» dell’«Altra
chiave: formare, conoscere,
comprendere» un progetto
pilota per tutte le carceri
italiane che parte da Asti. Il
fine: educare in maniera inclusiva tutto il mondo carcerario, dalla Polizia penitenziaria ai volontari, dagli
educatori a chi fa le pulizie,
dai medici agli impiegati,
dai detenuti alle loro famiglie. Perchè il carcere è un
mondo a sè
ma per non
diventare
un feudo
deve avere
gli strumenti per
aprire tante finestre
sul mondo.
Ad una condizione:
tutti devono parlare la stessa lingua,avere gli stessi
obiettivi, finalità, comportamenti. Quindi ciò che serve
è un unico corso inclusivo. E
il teatro diventa uno degli
strumenti della didattica riscoprendo l’antica catarsi.
I
Il progetto
Non hanno avuto timore di
sognare Elena Lombardi
Vallauri, direttore del carcere di Asti e Anna Cellamaro,
garante comunale dei detenuti. E se le casse del Ministero della Giustizia sono
vuote i fondi sono arrivati
«fuori sacco» e dalla Compagnia San Paolo.
La necessità di un progetto educativo da mesi super
sollecitato dai sindacalisti è
stato realizzato in sintonia
con il Provveditorato regionale ed è diventato un cantiere con il lavoro di tanti partner. Ognuno ci ha messo
quello che sapeva fare, dal
personale ai detenuti.
Il carcere di Asti è ad alta
sicurezza e quindi il punto di
partenza per tutti gli operatori, non poteva che essere la
conoscenza delle organizzazioni criminali spiegate da
avvocati, magistrati, sociologi, esponenti di Libera. Non
lezioni teoriche ma formazione sul campo con tecni-
l cambiamento è il processo con il quale il futuro invade le nostre
vite», diceva il saggista statunitense Alvin Toffler. Lo sa bene la città di Savigliano, provincia di Cuneo, uno dei centri
più importanti del Piemonte
per la produzione e lo studio
delle erbe officinali e aromatiche. Il cambiamento risale all’inizio del ’700, quando furono
abbattute le mura cittadine. La
demolizione favorì la creazione
di orti e giardini nei terrapieni
tra la prima e la seconda cinta
muraria. Appezzamenti di varie dimensioni, molti di proprietà degli ordini religiosi.
che per tutti. E incontri aperti
alla città per sapere cosa è il
carcere. «Il fine è acquisire
strumenti per mediare i conflitti e vivere meglio - dice Valluari - . Il carcere di Asti è una
fetta di mondo vissuto da molte persone che ricoprono ruoli
diversi e 280 detenuti. La trasformazione dell’istituto in
Casa di reclusione ha imposto
una riorganizzazione anche in
considerazione di percorsi detentivi molto lunghi». Per Anna Cellamaro: «La novità è affrontare il disagio e lo stress
dell’operatore penitenziario in
un ambiente generatore di
emozioni e sofferenze. Una
parte del progetto è dedicata
alle famiglie per gestire la terribile situazione di essere genitori dietro le sbarre. Anche i
colloqui vanno riempiti di contenuti e serenità». Il teatro è
una tradizione per il carcere
di Asti che si avvale di un attore professionista. Nel progetto sono 30 le ore dedicate alla
mediazione dei conflitti che
sul palcoscenico diventano
storie facendo virare il dolore
verso una vita migliore.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
COSTANZA BONO
Le coltivazioni
A metà secolo si contavano almeno nove comunità. Tre erano monasteri femminili: quello
di Santa Caterina, quello di
Santa Monica e quello di Santa
Chiara. Quattro maschili: il
monastero di San Pietro, il
convento di San Domenico,
quello di San Francesco (oggi
sede del Museo Olmo con l’antica farmacia ospedaliera) e il
convento Casa dei Filippini.
Fuori città, invece, trovavano
dimora gli agostiniani e i cappuccini. Dal chiostro di San
Francesco cunicoli segreti portavano alle due giornate di terreno possedute dai francescani
nella zona delle ex mura cittadine. Tinture, tisane, unguenti,
ma anche bevande e liquori a
scopi terapeutici e degustativi.
Vasta la produzione delle comunità religiose: a quel tempo
erano i monaci a offrire cure alla popolazione. «Le coltivazioni
erano quelle tipiche della cultura occidentale soprattutto
erbe aromatiche e officinali spiega Rosalba Belmondo, direttrice del museo Olmo -. Avevano un concetto produttivo
degli spazi verdi e hanno tramandato le conoscenze agricole e botaniche degli antichi
Greci, Romani e Arabi».
«Quintessenza»
Il legame con il mondo delle
erbe coltivate non appartiene
solo al passato di Savigliano,
ma è fortemente legato a presente e futuro. A maggio la
città ospita una manifestazione dedicata al settore, «Quintessenza», giunta alla diciannovesima edizione. Nell’ex
convento di Santa Monica è
attivo da 15 anni il corso triennale «Tecniche Erboristiche»
dell’Università di Torino con
120 iscrizioni l’anno. E a Palazzo Taffini d’Acceglio, l’anno
scorso, è stato aperto un polo
museale tecno sensoriale uni-
Sognatrici
Da sinistra
Elena
Lombardi
Vallauri,
direttore del
carcere di
Asti, e
Anna
Cellamaro,
garante comunale dei
detenuti
Musès
Nel Palazzo
Taffini
d’Acceglio di
Savigliano è
stato aperto
un polo
museale
tecno
sensoriale
unico in Italia,
il «Múses»
Múses nelle
cui sale si può
fare è un
viaggio
trasnazionale
tra essenze:
l’obiettivo è
valorizzare
sapori
e profumi del
Mediterraneo
e dell’Europa
co in Italia, il «Múses». L’edificio in cui sorge risale a metà
Seicento e fu residenza della
famiglia Taffini, militari di
professione alla corte dei Savoia ai quali gradualmente fu
affidato il governo della città.
Nelle dodici sale del Múses è
offerto un viaggio trasnazionale tra essenze, profumi e arte
contemporanea. Punto di forza è l’aula didattica. «Visitatori, esperti o semplici curiosi
imparano da giovani laureati,
chef e artieri di successo cosa
si può creare con erbe officinali e aromatiche - spiega Umberto Pecchini, procuratore legale di Terre dei Savoia, associazione che ha creato il polo l’obiettivo comune è valorizzare i consumi dei prodotti naturali, sapori e profumi del Mediterraneo e dell’Europa».
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
LA STAMPA
MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016
.
19
I mercati
ECONOMIA
FINANZA
Italia
FTSE/MIB
+0,21%
16.308
FTSE Italia
All Share
+0,21%
EuroDollaro
IL SENATO CHIEDE L’INTERVENTO DEL GOVERNO. IN FUTURO POSSIBILI AUMENTI DEI PREZZI DEI TRENI A LUNGA PERCORRENZA
Cambio
1,1200
Fs: a rischio gli abbonamenti
per i pendolari del Frecciarossa
Petrolio
dollaro/barile
48,690
Trenitalia: stop al servizio se non ci adeguiamo in tempo all’Authority dei trasporti
All’estero
Dow Jones
(New York)
-0,46%
MAURIZIO TROPEANO
TORINO
Secondo Trenitalia l’applicazione delle delibere dell’Autorità garante dei Trasporti
(Art) mette a rischio, da gennaio, la vendita degli abbonamenti per i pendolari dei
Frecciarossa. Una possibilità
che scatenato un fuoco di
sbarramento trasversale dei
senatori della commissione
Trasporti che hanno chiesto
l’immediato intervento del
governo per garantire i viaggiatori. In un futuro più lontano, invece, «l’aumento dei
pedaggi che Trenitalia dovrà
pagare per l’accesso alla rete
ferroviaria potrebbe comportare, nei prossimi anni, un
taglio dei servizi oppure un
incremento dei biglietti» ha
spiegato Barbara Morgante,
amministratore delegato di
Trenitalia. In questo caso i
disagi potrebbe coinvolgere
soprattutto i pendolari delle
linee tradizionali finanziati
dallo Stato (treni a lunga percorrenza) o dalle Regioni (il
trasporto locale).
Nasdaq
(New York)
-0,21%
Dax
(Francoforte)
+1,03%
Ftse(Londra)
+1,30%
Oro
Euro/grammo
37,3740
Sistemi da adeguare
Per ora l’emergenza è legata
ai pendolari dell’alta velocità
che usano gli abbonamenti ai
Frecciarossa (8000 in tutta
Italia, circa 1600 solo tra Torino e Milano). Davanti ai
parlamentari la Morgante ha
ricostruito la querelle sugli
abbonamenti Av che ha portato alla delibera dell’Art che
fissa i diritti minimi per i
viaggiatori. Secondo la ma-
il caso
ROMA
Garanzia giovani
L’Ue: ha ridotto
la disoccupazione
1 Tre anni di Garan-
Le delibere dell’Authority dei Trasporti mettono a rischio gli abbonamenti al Frecciarossa
nager «l’azienda, per rispettare le prescrizioni indicate deve
affrontare costi economici di
alcune centinaia di migliaia di
euro per l’adeguamento informatico e interventi complessi
di aggiornamento che investono anche il sistema dei pagamenti».
Interventi che richiedono
tempo perché dovranno garantire anche la sicurezza di
dati sensibili. Secondo l’Art il
nuovo sistema dovrebbe essere pronto il 31 dicembre ma è
«chiaro che se non dovessimo
essere operativi per il primo
gennaio allora, piuttosto che
subire penali per aver messo in
vendita gli abbonamenti,
aspetteremo fino a quando non
saremo pronti».
del governo per garantire il diritto di viaggio ai pendolari
dell’alta velocità
Senatori all’attacco
Aumento dei prezzi
Morgante ha poi aggiunto:
«Vogliamo garantire gli abbonamenti Av ma deve essere
chiaro che non è un obbligo,
perchè per i servizi a mercato
non ci può essere un’imposizione, ma un segnale di attenzione dell’azienda nei confronti dei propri clienti». Affermazioni che hanno provocato una
reazione trasversale dei senatori - da Esposito (Pd) a Petralia (S.I.) fino a Scibona (M5S) che hanno chiesto l’intervento
Quel che è certo, però, è che i
pendolari dell’Alta velocità a
partire dal 2017 si vedranno
aumentare il costo dell’abbonamento. Morgante ha deciso
di non comunicare l’entità dell’incremento ai commissari ma
ha spiegato che «i titoli di viaggio per i pendolari saranno differenziati». Un abbonamento
sarà valido dal lunedì al venerdì e l’altro dal lunedì alla domenica «e questo costerà di più».
mila euro
Il nuovo tetto
fissato per gli
stipendi di
dipendenti e
collaboratori
della Rai
10
anni
Sarà la durata
della
concessione
per il servizio
pubblico
A
far notizia, creando polemiche infinite, nelle
scorse settimane era
stato soprattutto il nuovo tetto di 240mila mila fissato per
gli stipendi di dipendenti e
collaboratori della Rai. Ma la
legge sull’editoria approvata
ieri in via definitiva dalla Camera (275 sì, 80 no e 32 astenuti) contiene molte altre novità. Molto più importanti.
Tant’è che sia gli editori, che il
sindacato dei giornalisti, come l’intera «Filiera della carta», ieri hanno salutato positivamente la novità.
Il cuore della riforma, infatti, è costituito dalla nascita di
un nuovo fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione, di fatto un fondo uni-
Al via un fondo da 100 milioni
per sostenere l’editoria
co che raccoglie tutti i finanziamenti destinati fino ad ora a
questo settore, e che per il periodo 2016-2018 verrà alimentato
anche da 100 milioni all’anno
prodotti dalle eventuali maggiori entrate frutto dell’operazione «canone Rai in bolletta».
Il Fondo, la cui prima missione
è l’attuazione dei principi dell’articolo 21 della Costituzione
in materia di diritti, libertà, indipendenza e pluralismo dell’informazione, servirà a finanziarie sia le imprese editoriali
che si sono costituite in cooperative e quelle no profit, sia le
radio e le tv locali.
La legge poi assegna alcune
importanti deleghe al governo
che avrà sei mesi di tempo per
ridefinire tutta la disciplina del
LAPRESSE
La legge è, passata con 275 sì alla Camera
zia Giovani hanno dato
opportunità di lavoro o
di formazione a 9 milioni di giovani europei, contribuendo a ridurre il tasso di disoccupazione giovanile
dal 24,4% nel 2013 al
18,9% nel 2016, e quello dei Neet (né occupati
né studenti) dal 13,2%
del 2012 al 12% nel
2015. È il bilancio tracciato dalla Commissione Ue, nel primo studio
sui risultati dell’iniziativa messa in campo dall’Unione europea nel
2013. Bruxelles è soddisfatta dei risultati, e
per questo ha deciso di
rifinanziarla con altri
due miliardi di euro fino al 2020. Anche in
Italia i risultati sono
buoni: secondo i dati
Ue, il 64,1% dei ragazzi
italiani che ha accettato un’offerta di impiego o di formazione, a
sei mesi dalla fine del
progetto era di nuovo
impiegato. Una media
alta rispetto a quella
europea (35,5%).
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Ok della Camera alla riforma. Incentivi all’innovazione
240
&
sostegno pubblico a questo
comparto, e soprattutto rivedere i meccanismi di prepensionamento dei giornalisti e le procedure per l’accesso agli stati di
crisi. Quindi l’esecutivo interverrà anche sulle competenze e
la composizione dell’Ordine dei
giornalisti, il cui nuovo consiglio nazionale sarà formato da
60 componenti anziché 144.
Il governo è poi impegnato a
incentivare l’innovazione digitale, a liberalizzare la vendita
dei prodotti editoriali e gli orari
di apertura dei punti vendita e a
incentivare sul piano fiscale gli
investimenti pubblicitari su
quotidiani, periodi e radio tv locali. Prevista infine una definizione più precisa per i quotidiani on line e una ridefinizione del
concetto di servizio pubblico
(Rai): la concessione dovrà durare 10 anni e dovrà sempre essere accompagnata da una consultazione pubblica sugli obblighi di servizio per il rinnovo.
«Finalmente si pongono le
basi per il rilancio dell’intero sistema dell’informazione», hanno commentato il presidente ed
il segretario generale della Fnsi, Giuseppe Giulietti e Raffaele
Lorusso. Per il presidente della
Federazione editori Maurizio
Cosa «è stato raggiunto un importante traguardo. Ora deve
seguire il rapido avvio del cantiere delle misure per contrastare la crisi dell’editoria giornalistica del nostro Paese».
Guardando soprattutto all’editoria quotidiana e periodica
«che negli ultimi 8 anni - rimarca il presidente della Fieg - ha
visto dimezzarsi i propri ricavi». Ma per far questo servono
risorse adeguate e per questo
Costa sollecita il governo a garantire le necessarie coperture
già con la prossima legge di Bi[P. BAR.]
lancio.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
1
20 .Economia
STAMPA
.LA
MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016
Insieme
IL COLOSSO USA HA PRESENTATO ANCHE HOME, L’ASSISTENTE VOCALE PER LA CASA
Da sinistra
Bernardo
Caprotti,
fondatore
di Esselunga
con i figli
di primo
letto, Violetta
e Giuseppe
Google sfida Apple
con gli smartphone Pixel
In vetrina
BRUNO RUFFILLI
INVIATO A LONDRA
C’è lo smartphone, il router
wi-fi, lo speaker, la Tv via internet. Ma fermarsi ai gadget
significa non cogliere la strategia globale di Google, che il
Ceo Sundar Pichai riassume
così: «Siamo passati dal Mobile First all’AI First». Dove AI
sta per Artificial Intelligence:
l’intelligenza artificiale è l’ultima frontiera della battaglia
tra le aziende hi tech.
Qui Google è più avanti di
tutti, con diciotto anni di esperienza nelle ricerche via web,
ma anche con gli assistenti vocali, il riconoscimento delle immagini, le traduzioni, le reti
neurali, tutti elementi di un puzzle che ora si compongono in un
disegno unico. Per gli utenti si
concretizza in un assistente che
si evoca con le parole magiche
“Ok Google”: permette di fissare appuntamenti e consultare il
calendario, ma pure di fare ricerche sul web, avviare la riproduzione di video da YouTube o
di musica da Spotify.
Google Assistant è in Home,
un piccolo speaker da mettere
in salotto, e sul nuovo smartphone Pixel, disponibile in due
versioni, da 5 e da 5,5 pollici.
Prodotto da Htc su specifiche
Google, Pixel è un attacco diretto ai primi della classe, per le
specifiche tecniche e il prezzo
elevato (da 649 dollari in Usa).
Non è pensato per i grandi numeri, ma per dimostrare lo stato dell’arte di Android (qui alla
versione 7.1) e delle tecnologie
Sundar Pichai
ceo di Google
presenta a
San Francisco
il nuovo
telefonino
e gli altri
prodotti
del gruppo
AP
Paperoni americani
I guru high tech battono i vecchi di Wall Street
1 I giovani guru dell’high tech battono i vecchi baroni
di Wall Street spingendo al rialzo il portafoglio della
grande ricchezza negli Usa. L’aumento di valore di Amazon e Facebook ha provocato un terremoto nella lista di
Forbes dei 400 Paperoni d’America e per la prima volta
dal 2000 un tech tycoon è la seconda persona più ricca
negli Usa. Jeff Bezos di Amazon, con un patrimonio netto
di 67 miliardi di dollari, ha scalzato Warren Buffett (65,5
miliardi) confinandolo al terzo posto. Il 32enne Marck
Zuckerberg di Facebook con 55,5 miliardi è quarto seguito da Larry Ellison di Oracle. Capo classifica resta Bill Gates, per il 23esimo anno consecutivo, con 81 miliardi.
di Google. Design e finiture sono
ai livelli della serie Galaxy di
Samsung, mentre da Apple arriva l’idea di progettare insieme
software e hardware: «Un passo
naturale», commentano da
Mountain View: il valore aggiunto sono i servizi. Le foto, ad esempio, finiscono direttamente nel
cloud, per cui non comparirà mai
l’avviso che la memoria dello
smartphone è piena. L’uso è
l’unico modo di fornire all’intelligenza artificiale l’enorme massa
di dati di cui ha bisogno per diventare appunto intelligente.
Così la strategia di Pichai per
ora tocca l’Italia solo marginalmente: l’assistente di Google,
ad esempio, è disponibile già in
Allo, l’app di chat appena lanciata per Android e iOS, ma bisogna parlarci in inglese. E lo
speaker arriverà forse l’anno
prossimo. Dovrebbe essere disponibile prima di Natale, invece, la nuova versione della chiavetta Chromecast, che si collega alla tv e permette di accedere al web, stavolta con video in
4K e Hdr. Nessuna data nemmeno per il router intelligente,
che modula il segnale WiFi perché sia disponibile in tutta la casa, senza zone scoperte. Più intrigante è forse Daydream
View, un visore per la realtà virtuale sul modello del Gear Vr di
Google, in vendita da novembre
a 79 dollari. È rivestito in tessuto morbido e serve a tenere in
posizione lo smartphone, cui
sono delegate le operazioni di
elaborazione e visualizzazione.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
CITTÀ DI TORINO
PROCEDURA APERTA N. 19/2016 DEL 7
SETTEMBRE 2016 PER ”MANUTENZIONE
STRAORDINARIA EDIFICI DI INTERESSE
CULTURALE. ADEGUAMENTO NORMATIVO
E INTERVENTI DI CONSERVAZIONE. C.O.
4196”. Comunicazione a norma dell’art. 65 del
D.Lgs n. 163/06. Sistema di aggiudicazione:
art. 83 D.Lgs. 163/2006 e art. 120 del
D.P.R. n. 207/10. Hanno presentato offerta
n. 45 (quarantacinque) ditte. E’ risultata
aggiudicataria la ditta S.E.C.A.P. S.P.A, con
sede in Via Asti n. 25, 10131 Torino, con il
ribasso del 43,99%.
Torino, 29 settembre 2016
IL DIRIGENTE AREA APPALTI ED ECONOMATO
Dott.ssa Monica SCIAJNO
FONDO DI ASSISTENZA
PER IL PERSONALE DELLA POLIZIA DI STATO
Area Vasta Emilia Centrale
Azienda Unità Sanitaria Locale di Bologna
Via Castiglione, 29 - 40124 Bologna
tel. 051/6584811 - fax 051/6584923
ESTRATTO DEL BANDO DI GARA
AVVISO DI GARA DESERTA
AVVISO DI AGGIUDICAZIONE DI APPALTO
AMMINISTRAZIONE AGGIUDICATRICE: S.C.R.
- Piemonte S.p.A. – Corso Marconi n. 10 – 10125
Torino Tel. 011-6548.321 Fax 011-6599.161
[email protected]
www.scr.piemonte.it
OGGETTO DELL’APPALTO: “Fornitura di metadone
cloridrato con sistema di erogazione informatizzato
“in service” tramite dispenser occorrente ai
Ser.D. e relativi servizi connessi per le Aziende del
Servizio Sanitario della Regione Piemonte di cui
all’art. 3 comma 1 lettera a) della L.R. n. 19 del 6
agosto 2007 e s.m.i. e per l’Azienda USL della
Valle d’Aosta (gara 78-2016)” TIPO DI APPALTO E
LUOGO DI PRESTAZIONE DEI SERVIZI: Fornitura;
Codice NUTS ITC1; IMPORTO COMPLESSIVO
PRESUNTO DELL’APPALTO: presunti complessivi
Euro 10.780.880,00 oneri della sicurezza Euro 0
(zero) TIPO DI PROCEDURA: Aperta CRITERIO
DI AGGIUDICAZIONE: Offerta economicamente
più vantaggiosa; AGGIUDICAZIONE: gara non
aggiudicata RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO:
Dott. Fabio Maurino ALTRE INFORMAZIONI: Il bando
di gara integrale è stato trasmesso alla GUUE in data
22/09/2016
Il Presidente del Consiglio di Amministrazione
Luciano PONZETTI
AMMINISTRAZIONE AGGIUDICATRICE: S.C.R. Piemonte S.p.A. – Corso Marconi 10 – 10125 Torino
– Tel. 011/6548311 – Fax 011/6599161 – appalti@
scr.piemonte.it - www.scr.piemonte.it PROCEDURA
DI GARA: aperta CRITERIO DI AGGIUDICAZIONE:
Minor prezzo OGGETTO DELL’APPALTO: Fornitura
di mezzi di contrasto e servizi connessi in favore
delle Aziende del Servizio Sanitario della Regione
Piemonte e dell’Azienda USL Valle d’Aosta (gara 702016) suddivisa in 5 lotti TIPO DI APPALTO E LUOGO
DI PRESTAZIONE DEI SERVIZI: Fornitura Codice
NUTS ITC1 e ITC2 DATA DI AGGIUDICAZIONE:
21/09/2016 VALORE TOTALE INIZIALMENTE
STIMATO: complessivi € 1.706.076,75 oneri
della sicurezza Euro 0 (zero) VALORE FINALE
TOTALE: complessivi € 1.544.380,50 oneri della
sicurezza Euro 0 (zero) OPERATORI ECONOMICI
AGGIUDICATARI: Lotto 1,2,3 e 4 BRACCO
IMAGING ITALIA S.r.l. – Lotto 5 GUERBET S.p.A.
RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO: dott.ssa
Isabella FANELLI ALTRE INFORMAZIONI: L’avviso
integrale di aggiudicazione di appalto è stato
trasmesso alla GUUE in data 22/09/2016
Il Presidente del Consiglio di Amministrazione
Luciano PONZETTI
L’Azienda U.S.L. di Bologna indice ai sensi
del D.Lgs. 50/2016 le seguenti Procedure
Aperte: 1) Service di sistemi per
Allergologia per AVEC, importo massimo
per 5 anni Euro 4.905.000,00 IVA esclusa;
2) Service di Sistemi Modulari per
Plasmaferesi produttiva per AVEC,
importo massimo per 5 anni Euro
900.000,00 IVA esclusa; 3) Gestione di
bar pubblico esercizio presso l’Istituto
Ortopedico Rizzoli di Bologna, canone
triennale Euro 943.809,00 IVA esclusa; 4)
Noleggio di un sistema diagnostico osseo
digitale e ortopantomografo digitale per
AUSL di Imola, importo massimo per 7
anni Euro 406.000,00 IVA esclusa. Il
bando integrale è pubblicato sulla
Gazzetta Ufficiale della Repubblica
Italiana e sulla Gazzetta Ufficiale dell’UE
la cui spedizione è avvenuta il
23/09/2016. Le condizioni e i documenti
necessari per la partecipazione alle
procedure sono indicati analiticamente
nella documentazione di gara. Termine
perentorio di scadenza per la
presentazione delle offerte: ore 12 del
giorno 04/11/2016, pena la non
partecipazione. Il Bando integrale e la
documentazione di gara con relativi
allegati dovranno essere reperiti sul sito
Internet www.ausl.bologna.it. Per
informazioni rivolgersi al Servizio
Acquisti
Metropolitano,
e-mail:
[email protected], pec:
[email protected].
Il Direttore
del Servizio Acquisti Metropolitano
Dott.ssa Rosanna Campa
ENTE DI DIRITTO PUBBLICO
(Legge 12/11/1964, n. 1279 - D.P.R. 29/10/2010 n. 244)
AVVISO
GARA EUROPEA A PROCEDURA APERTA
CUP n. D81F12000040005
lotto 1) CIG n. 6460385E57
lotto 2) CIG n. 64604167EE
Il Fondo di Assistenza per il Personale della
Polizia di Stato (L. 12.11.1964, n. 1279 - D.P.R.
29/10/2010, n. 244) rende noto che, a seguito
dell’espletamento della gara europea a procedura aperta preordinata all’affidamento dei servizi
assicurativi per la copertura dei rischi e tutela
legale, inerenti alle responsabilità connesse allo
svolgimento delle attività istituzionali del personale della Polizia di Stato ai sensi della Legge 28
dicembre 2001, n. 448, in data 1° agosto 2016
sono stati definitivamente aggiudicati i relativi
lotti: LOTTO 1): copertura dei rischi inerenti alle
responsabilità connesse allo svolgimento delle
attività istituzionali del personale della Polizia di
Stato - CIG 6460385E57: Compagnia “LLOYD’S
Rappresentanza Generale per l’Italia - Sindacato
leader MARKETFORM”, con sede a Milano - Corso Garibaldi, 86. LOTTO 2): copertura della tutela
legale CIG n. 64604167EE: Compagnia “ROLAND
- Rechtsschutz - Versicherungs - Ag. Rappresentanza Generale per l’Italia” con sede a Milano,
Via Guicciardini, 6. L’avviso di aggiudicazione
dell’appalto è stato pubblicato sulla GUUE n.
2016/S 182-327630 del 21.09.2016 e sulla GURI
n.114 del 3.10.2016.
IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO
Terribile
ARCHIVIO PERSONALE DI GIUSEPPE CAPROTTI
I FIGLI DI PRIMO LETTO IN ATTESA DEL TESTAMENTO
La Dynasty dei Caprotti
Giuseppe e Violetta pronti
alla sfida per il testamento
FABIO POLETTI
MILANO
Di motivi per essere buoni fino all’apertura del testamento ce ne sono almeno 6 miliardi e 630 milioni. Quanto valeva fino al 2011 - oggi sarà pure
di più - l’impero di Bernardo
Caprotti trapassato a quasi 91
anni, dopo una vita di successi economici e un’altra di liti
infinite con i figli. I Caprotti,
nel senso di Giuseppe e Violetta - estromessi dal padre
dai vertici di Esselunga nel
2011 quando tolse loro tutto il
pacchetto azionario - di bontà
per ora ne elargiscono a piene
mani. La figlia Violetta ai funerali in chiesa fa leggere un
toccante ricordo del padre visto poco prima che morisse:
«Grazie papà per avermi
aspettato, mi hai fatto capire
l’enorme amore che c’era tra
di noi. Rimarrai sempre nel
mio cuore». L’altro figlio Giuseppe sul suo sito va pure oltre: ricostruisce la storia di
famiglia, si definisce romanticamente «figlio di un droghiere», e pubblica i pensierini di
quando andava ancora in seconda elementare: «Mio papà
lavora tutto il giorno, fa il droghiere ma vende di tutto. Gli
voglio sempre bene perchè è
mio papà».
Sembra Beautiful è invece
è Dynasty. La storia di sempre
dove si mescolano le solite 3
esse soldi, sesso, successo che
qui diventano 4 se si conta pure supermarket. I soldi nel
piatto sono un’esagerazione.
«Giuseppe e Vittorio si aspettano di essere penalizzati dal
testamento. Ma per ora piangono solo il padre. Cosa faranno dopo, dipende dal lascito
che leggerà il notaio», la facile
previsione di un amico di fa-
miglia. La legittima che assicura il 50% dell’eredità tra i tre figli - c’è pure Marina Sylvia nata
dal secondo matrimonio - rischia di impallidire dopo la divisione, davanti al 25% di cui Bernardo Caprotti può aver disposto liberamente. L’altro 25% va
d’ufficio alla moglie.
È vero che «il dottore» come
si faceva chiamare dai suoi dipendenti, solo l’anno scorso
aveva ritirato una querela per
diffamazione contro Giuseppe:
«Sono sempre suo padre non
posso volere che lo condannino...». Ma nella Dynasty Esselunga dove si litiga tra fratelli
fondatori sin dagli Anni Sessanta, «il dottore», secondo
Giuseppe che lo rivela a un settimanale, non si sarebbe fermato nemmeno davanti alla di lui
madre Marianne alzando pure
le mani. L’articolo è ancora sul
sito di Giuseppe. Con tanto di
certificato medico. Seguiranno
altre cause e smentite secche di
Bernardo, che mai avrebbe picchiato il gentil sesso figuriamoci sua madre: «Questa cosa non
esiste».
Alla fine dopo la lettura del
testamento si saprà chi sono i
proprietari delle quote. Chi potrà andare a trattare con gli
eventuali compratori. I colossi
americani Blackstone e Cvc sono assai interessati. Giuseppe e
Violetta speravano di avere le
carte in regola. Lui ha curato
insieme ad Armando Testa la
campagna di John Lemon con
occhialini e limone. Lei ha inventato la Fidaty card e la spesa on-line. Ma il padre quando
tolse loro le azioni, la fece da
padrone: «Non sono responsabili, non posso lasciargli l’azienda». Da vedere se davanti al notaio abbia poi cambiato idea.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Sole 24 Ore
Boccia: “Non perderemo il quotidiano”
Il titolo in Borsa fa -3,7% ai nuovi minimi
1 «Il Sole 24 Ore rimarrà
di Confindustria, non sarà
la mia gestione a perderlo». Lo ha detto il presidente dell’associazione, Vincenzo Boccia. Gli industriali cominceranno a breve il lavoro per presentare
la lista in vista dell’assemblea del 14 ottobre (21 in
seconda convocazione). «Faremo un consiglio all’altezza degli obiettivi che abbiamo», ha detto Boccia che il
12 ottobre riunirà un consiglio generale di Confindustria «monotematico sul Sole 24 Ore per dare un’informativa che mi sembra corretto dare dopo tutto quello
che è accaduto», su cui, peraltro, hanno acceso un faro
la Consob e la Procura di Milano. «Stiamo lavorando»,
ha aggiunto Boccia, confermando che la questione del
quotidiano «è diventata una delle grandi priorità di
Confindustria». In Borsa nuovo crollo del titolo: -3,74%,
a 0,43 euro, nuovi minimi da che il Sole è quotato.
Borsa .21
LA STAMPA
.
MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016
LEGENDA
AZIONI: Il prezzo di chiusura rappresenta l’ultima quotazione
dei titoli al termine della giornata di scambi. EURIBOR: è il tasso
interbancario comune delle piazze finanziarie dell’area euro.
il punto
Panorama
LUIGI GRASSIA
IL MIGLIORE
Lucisano Media Group
+9,65%
IL PEGGIORE
-9,29%
Boero
20,4
1,261
Mer
Gio
Ven
Lun
Mar
Mer
Gio
Ven
Lun
Mar
IN ROSSO MPS E UNICREDIT
BENE MONCLER E FERRAGAMO
P
iazza Affari chiude la seduta in rialzo ma cresce meno
degli altri listini europei. L’indice Ftse Mib segna un
modesto +0,21% a 16.308 punti, quasi un punto sotto le
altre piazze; stessa variazione per l’All Share. Tra le banche
soffre Monte Paschi (-1,36%) dopo che il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, ha affermato che non ci saranno
piani alternativi diversi da un’offerta al mercato. In calo anche Unicredit (-1,08%), Generali e Fineco. Corrono invece
Bpm (+2,20%) e Banco Popolare (+1,51%).
Tonica Fiat Chrysler (+0,61%) dopo i positivi dati sulle immatricolazioni di auto. Bene anche Ferrari (+1,89%) ed Exor
(+2,04%). Nell’energia si muovono i petroliferi con Eni
(+0,62%), Saipem (+1,93%), Tenaris (+1,50%). Bene il lusso,
con Yoox (+2,05%), Ferragamo (+1,93%), Moncler (+1,94%).
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Btp a 50 anni: emessi 5 miliardi al 2,85%
Ammonta a 5 miliardi la prima tranche del
primo Btp a 5O anni emesso dalla Repubblica italiana. Il nuovo titolo, informa una
nota del ministero dell’Economia, ha scadenza 1 marzo 2067, godimento 1 settembre
2016 e tasso annuo 2,80%, pagato in due cedole semestrali. Il regolamento dell’operazione è fissato per l’11 ottobre. Il «bond Matusalemme» è stato collocato al prezzo di
99,194 corrispondente ad un rendimento
lordo annuo all’emissione del 2,850%. Il collocamento è stato effettuato mediante sindacato, costituito da sei lead manager, Banca Imi, Bnp Paribas, Goldman Sachs, Hsbc
France, JP Morgan Securities e Unicredit e
dai restanti Specialisti in titoli di Stato italiani in qualità di co-lead manager.
Soddisfazione per la risposta forte degli
investitori, con ordini importanti da Europa e Usa, viene espresso dalle banche che
hanno curato il collocamento. In particolare si sottolinea che il risultato si può leggere
come un segnale di fiducia verso l’Italia.
Alla Bper il controllo
della Cassa di Saluzzo
I giocattoli Fao Schwarz
alla californiana Three-Sixty
La Bper acquista il controllo della Cassa
di risparmio di Saluzzo. L’istituto guidato
da Alessandro Vandelli ha acquisito dalla
Fondazione Cassa di Risparmio di Saluzzo il 48,98% del capitale sociale della banca, incrementando in tal modo la propria
partecipazione dal 31,02% all’80%. L’operazione, si legge in una nota, è coerente
con la strategia del gruppo Bper di valorizzazione delle partecipazioni detenute
in realtà creditizie del Piemonte, fortemente radicate nei territori di insediamento, in coerenza con quella già realizzata con la Cassa di Bra a inizio 2013. La
Cassa di Saluzzo registrava, al 30 giugno,
un attivo di 996,8 milioni di euro, una raccolta complessiva da clientela per 1.338,3
milioni e impieghi per 614,3 milioni.
Il gigante dei giocattoli Usa Toys’R’Us,
sempre più in crisi a causa della concorrenza del commercio online, ha deciso di
vendere l’iconico marchio Fao Schwarz,
acquistato nel 2009. La mossa arriva dopo che lo scorso anno fu chiuso il negozio
di Fao Schwarz, sulla Fifth Avenue di
Manhattan, frequentato ogni anno da milioni di turisti e considerato un vero e proprio paradiso dei bambini, oltre che set cinematografico in diversi film di Hollywood. Ad acquistare il brand di giocattoli più
famoso al mondo, con oltre 154 anni di età
alle spalle, è il gruppo californiano ThreeSixty, specializzato in design, produzione
e distribuzione di giocattoli, con oltre 70
mila punti vendita negli Usa. I termini dell’operazione non sono stati resi noti.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
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Il Mercato Azionario del 04-10-2016
AZIONI
A
A.S. Roma
A2A
Acea
Acsm-Agam
Aedes
Aegon
Ageas
Agronomia
Ahold Del
Alba
Alcatel Lucent
Alerion
Allianz SE
Ambienthesis
Ambromobiliare
Anima Holding
ASTM
Atlantia
Autogrill Spa
Autostrade Meridionali
Axa SA
Azimut
Prezzo
chiusura
Var. %
ultima.
0,4262
1,2090
11,0700
1,7040
0,3366
3,4640
32,6500
0,0413
20,9700
2,6860
3,4920
2,0260
133,2000
0,3678
2,4600
4,3800
9,8050
22,1100
7,5800
17,3900
19,0100
13,9100
-1,8200
+0,3300
+0,0000
+3,9000
-0,9700
+1,8200
+1,3300
+0,0000
+3,3000
+0,0000
-0,1700
+0,8000
+0,6000
+1,2900
+7,8900
+0,1400
+0,8200
-0,8100
+0,2000
+0,2900
+1,7700
+1,9000
Minimi
anno
Massimi
anno
Dati forniti da FIDA-Finanza Dati Analisi
Var. %
annua.
Cap.
mln
AZIONI
Prezzo
chiusura
0,3700
0,5090 -12,8100
0,9560
1,2870 -3,5900
9,8400 14,2500 -22,0400
1,2640
1,8000 +6,5000
0,3156
0,5195 -35,2100
3,0380
5,4650 -34,1400
28,8900 43,2700 -24,5400
0,0220
0,1412 -70,7500
18,7588 22,0600 +9,3400
2,2120
3,0980 -11,5300
2,8980
3,7760 -3,5400
1,5210
2,4480 -15,5800
119,0000 163,9000 -18,7300
0,3510
0,4620 -18,2700
2,2800
5,2705 -53,3300
3,9240
8,0200 -45,3900
8,9350 11,9200 -15,1100
20,9400 24,6500 -9,7600
6,2150
8,8200 -14,0600
15,9800 18,1400 -2,2500
16,2500 25,3900 -25,1300
12,8300 23,0600 -39,6800
169
3788
2358
131
108
0
1
26
88
60346
4
6
1313
863
18258
1928
76
1993
Edison rnc
EEMS
Enel
Enertronica
Enervit
ENGIE
ENI
ERG
Ergycapital
Eukedos
EXOR
0,6760
0,0895
3,9140
3,3800
2,5080
13,5900
12,9700
10,1700
0,0495
1,0200
36,4900
C
D
E
Banca Carige
Banca Carige ris
Banca Generali
Banca Intermobiliare
Banca Mediolanum
Banca Monte Paschi Siena
Banca Pop. Emilia Romagna
Banca Popolare di Milano
Banca Popolare di Sondrio
Banca Profilo
Banco di Desio e Brianza
Banco di Desio e Brianza rnc
Banco di Sardegna risp
Banco Popolare
Banco Santander
Basf
Basicnet
Bastogi
Bayer
Beghelli
Beni Stabili
Best Union Company
Bialetti Industrie
Biancamano
Bio On
Biodue
Bioera
BMW
BNP Paribas
Boero
Bonifiche Ferraresi
Borgosesia
Borgosesia r
Brioschi
Brunello Cucinelli
Buzzi Unicem
Buzzi Unicem rnc
0,2925
65,0000
17,0600
1,0480
6,0250
0,1808
3,2260
0,3768
2,4920
0,1710
1,7710
1,7690
5,7500
2,1460
4,0380
77,7500
3,2100
1,0330
90,1000
0,3535
0,5575
2,3520
0,3550
0,1400
11,5000
4,5200
0,2049
77,4500
46,1300
20,4000
18,2500
0,2850
0,3425
0,0488
17,9000
17,9000
9,7900
+1,2800
+0,0000
-0,5800
-0,1900
+1,0900
-1,3600
-0,3100
+2,2000
-0,5600
-0,5800
+0,6200
+3,0900
+0,0000
+1,5100
+2,0700
+1,6300
+0,4400
-1,5300
+0,6100
+0,3100
-0,1800
+0,0900
+0,7700
-0,7100
+0,1700
+3,6700
+1,5900
+4,8000
+1,2100
-9,2900
+0,7700
+0,0000
+0,0000
+0,0000
+1,1900
-1,0500
-1,4100
Caleffi
Caltagirone
Caltagirone Editore
Campari
Carraro
Carrefour
Cattolica Assicurazioni
CdR Advance Capital
Cerved Information Solutions
CHL
CIA
Cir
Class Editori
CNH Industrial
Cofide
Conafi Prestito'
Credem
Credit Agricole
Credito Valtellinese
CSP
CTI Biopharma
1,1900
1,9680
0,7300
9,9200
1,2130
23,4000
5,1250
0,6500
7,5600
0,0210
0,1795
0,9360
0,3196
6,4600
0,3384
0,2419
4,9620
8,9250
0,3033
1,0740
0,3540
+2,0600 0,8735
+0,0500 1,7850
-2,1400 0,7300
-0,8000 6,9400
+0,0000 1,1070
+1,9200 21,2200
+1,4900 4,9800
+0,0000 0,6500
-1,2400 6,1450
-0,9400 0,0149
+2,2800 0,1700
+2,0700 0,7640
-3,7300 0,3196
+0,8600 5,1700
+0,0000 0,3164
-0,1700 0,2005
+1,8100 4,8100
+1,1900 7,0950
-0,2300 0,3033
-0,4600 0,7755
+0,0800 0,2741
1,1900
2,3600
1,0000
10,0900
1,9260
27,1500
7,3400
0,7295
7,9050
0,0338
0,2305
1,1100
0,6950
6,9200
0,4306
0,3190
6,8550
10,9100
1,0910
1,2340
1,1600
+19,0000
-16,6100
-27,0000
+24,0000
-37,0200
-13,8100
-30,1800
-7,1400
-1,8200
-37,8700
-22,1300
-3,5100
-54,0100
+1,8900
-18,6500
-21,8400
-27,6100
-18,1900
-72,2000
+1,1300
-69,3800
19
236
91
5762
56
893
8
1474
6
17
743
30
8804
243
11
1649
336
36
100
Daimler
Damiani
Danieli
Danieli rnc
Danone
De' Longhi
Deutsche Bank
Deutsche Telekom
Diasorin
Digital Magics
DigiTouch
DMail Group
64,5000
0,9630
17,2600
11,6600
65,8500
22,1700
11,7900
14,9600
58,9000
3,6580
1,2050
1,1570
+4,2000
+0,4200
+0,0600
-1,5200
+0,0000
+3,1600
+2,5200
+2,7500
+0,5100
+1,6100
-2,5100
+1,4900
77,9500
1,2150
20,1000
14,6900
69,4500
27,6700
22,6300
16,6100
62,0000
5,8000
2,3480
1,9900
-17,2500
-19,4100
-1,9300
-11,3300
+4,6900
-19,8800
-47,9000
-9,9300
+21,5700
-36,3800
-48,6800
-41,8600
80
706
471
3314
3295
18
17
2
E.ON
Ed. L'Espresso
6,2850 +0,3200
0,7420 -0,3400
0,2824
1,2620 -76,8200
49,9000 99,9000 -22,3400
16,0200 29,1800 -41,5400
1,0000
2,2500 -52,9600
5,3150
7,7300 -17,5800
0,1808
1,2320 -85,3200
2,5820
7,0400 -54,1800
0,3318
0,9210 -59,0900
2,1260
4,1520 -39,9800
0,1602
0,2699 -36,6400
1,5850
2,7880 -36,0200
1,7060
2,5400 -30,0800
5,6900
8,2650 -30,4300
1,8300
9,5042 -77,4200
3,2900
4,6600 -12,7900
56,8000 77,7500 +9,6600
2,6980
4,8500 -33,8100
1,0050
1,6500 -34,6200
84,6500 117,0000 -22,9900
0,3520
0,4779 -26,0300
0,4768
0,7215 -20,1900
2,2500
2,8600 -2,0000
0,2305
0,4050 -6,0800
0,1140
0,2810 -50,1800
10,3300 15,3900 -24,3900
3,7000
5,8050 -19,7900
0,1890
0,3740 -44,0900
65,0500 97,9500 -20,9300
36,7000 52,5000 -12,1300
17,5000 22,4900 -8,5200
16,5900 19,1000 -3,6400
0,2500
0,2900 -1,7200
0,3420
0,3900 -12,1800
0,0452
0,0879 -44,4800
13,2800 18,0800 +9,6800
12,1000 19,6000 +7,8300
7,3500 10,6900 -3,9300
51,4500
0,8990
13,4000
10,8000
57,7000
18,9300
10,4900
13,9000
42,6800
3,3000
1,1800
1,0400
6,2450
0,6960
8,4736 -20,4500
1,0300 -26,6800
243
2
1984
164
4453
530
1553
1655
1130
116
207
23
38
1776
58286
196
128
71
1265
22
38
5
169
50
7
89
144
11
0
38
1217
2960
399
0
306
Var. %
ultima.
Minimi
anno
Massimi
anno
Var. %
annua.
Cap.
mln
AZIONI
Prezzo
chiusura
+0,5200 0,6045
+0,4500 0,0603
+0,1000 3,3980
-0,5900 3,3800
+0,8800 1,9720
-0,8000 13,0600
+0,6200 10,9300
-0,1000 9,4950
-1,0000 0,0420
+2,0000 0,8780
+2,0400 23,6100
0,7230
0,1190
4,1300
6,0800
3,1620
16,5300
14,9000
11,9016
0,0787
1,0680
42,0900
-6,5000
-10,1400
+0,5700
-11,9300
-11,4400
-17,7900
-6,0100
-14,5500
-36,9400
-4,0500
-13,3000
75
4
39792
12
45
47135
1529
8
23
8794
Pininfarina
Piquadro
Poligrafici Editoriale
Poligrafici Printing
Poste Italiane
Prelios
Premuda ord
Primi Sui Motori
Prysmian
1,5070
1,1040
0,1698
0,2680
6,1500
0,0797
0,0498
1,2000
23,4000
F Ferrari
Fiat Chrysler Automobiles
Fincantieri
Finecobank
Fintel Energia Group
First Capital
FNM
Frendy Energy
Fullsix
47,3500
5,7550
0,4390
5,0900
3,4500
0,8000
0,4080
0,3730
1,3890
I
I Grandi Viaggi
Il Sole 24 Ore
IMMSI
Industria e Innovazione
Ing Groep NV
Intek Group
Intek Group risp
Intesa Sanpaolo
Intesa Sanpaolo rnc
Investimenti e Sviluppo
Iren
Italcementi
Italia Independent
Italiaonline
Italiaonline R
Italmobiliare
IVS Group
J Juventus FC
K K.R.Energy
Kering
Ki Group
L L'Oreal
Leonardo-Finmeccanica
Leone Film Group
Lucisano Media Group
Luxottica
LVenture Group
Lvmh
M M&C
Mailup
Maire Tecnimont
MC-link
Mediacontech
Mediaset
Mediobanca
Meridie
Methorios Capital
Mid Industry Capital
Mittel
Molmed
Moncler
Mondadori
Mondo TV France
Monrif
MP7 Italia
Munich Re Ag
N Net Insurance
Neurosoft
Nokia Corporation
Notorious Pictures
Nova Re
O Olidata
Orange
OVS
P Parmalat
Philips NV
Piaggio
Pierrel
47,3500
8,5196
0,4390
7,6250
4,3880
0,8900
0,5045
0,5740
1,7790
-32,4500
+9,6700
-33,2500
-21,3800
-8,0500
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-35,0200
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7395
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20
177
18
16
+1,1000
+2,3200
-0,2800
-1,3400
+0,5100
+2,3000
-1,4800
0,4450
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2,0620
9,5000
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4,0820
10,3000
0,2465
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-49,4900
-1,0000
-29,1900
-82,5200
26
115
16816
534
79
14
7
2,2520 -3,8400
2,2520
2,6580
-8,0800
3354
0,4509
2,5580
Gas Plus
10,7800
Generali
2,0620
Geox
9,9000
Glenalta Food
Gruppo Ceramiche Ricchetti 0,1688
0,1267
Gruppo Waste Italia
HHera
+1,8900 28,0000
+0,6100 5,1100
+2,5700 0,2700
-0,7800 5,0000
+0,0000 3,4100
+0,0000 0,7560
+0,0000 0,3408
-1,8400 0,3680
+4,5100 0,9900
+0,8100 0,6975
1,0340
-3,7400 0,4370
0,6450
+0,9800 0,3292
0,4680
+7,8300 0,1030
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+0,3700 8,5500 12,5800
-2,0400 0,1888
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+0,1100 0,3576
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+0,1000 1,5500
3,0880
+0,5500 1,4930
2,8340
-1,4700 0,0335
0,0941
-0,6000 1,2700
1,6690
+0,2800 9,7600 10,6200
+0,7300 4,3680 26,2000
+0,1000 1,7540
3,5000
+0,0000 292,7000 320,0000
-0,4100 30,1200 46,3100
+0,3500 7,5400
8,8000
+10,0000
-32,2500
-18,5500
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-13,0400
-37,8000
-23,2700
-37,5000
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-64,0900
+0,6700
+3,6100
-83,2100
-34,4500
+9,3300
+4,1600
-3,5800
47
19
130
3
42249
68
19
30609
1716
2
1773
3709
10
233
2
1044
331
0,3157 +18,3500
310
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0,6710 -30,2500
185,5000 +2,9400 137,0000 185,5000 +15,2200
2,7000 +0,0000 2,3013
2,9725 +4,2100
15
0
15
0,9900
0,4370
0,3812
0,1294
10,9400
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0,3694
1,9300
1,8400
0,0335
1,5000
10,6200
4,4000
2,0320
320,0000
43,8500
8,4850
0,3077 +2,5300
0,2310
170,3000
9,8850
2,7220
1,2610
41,2500
0,4801
156,5000
+1,1300 144,9000 177,0000
-0,8500 8,3800 12,9000
-1,7300 2,0200
3,0100
+9,6500 1,0350
2,0840
+0,1200 41,2000 60,4000
+0,0200 0,3961
0,7142
+3,1000 130,8000 160,5000
+8,1300
-23,3700
+1,9500
-33,2800
-31,7100
-27,2300
+5,8900
5715
38
19
19960
12
-
0,1942
1,7430
2,1720
4,9000
1,0030
2,7980
5,7800
0,0950
0,0261
4,1000
1,3810
0,5130
15,2600
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0,1250
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164,3000
-0,1500 0,1142
0,1995
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-0,4100 4,8000
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+0,2000 0,6700
1,6500
+0,5000 2,5920
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+0,0900 4,6320
8,8850
+0,0000 0,0540
0,1151
+0,0000 0,0261
0,2510
+0,0000 3,9000
4,6000
+0,0700 1,2900
1,5740
-0,5800 0,2398
0,6200
+1,9400 12,1900 16,0000
-0,6600 0,7140
1,0680
-0,1600 0,1140
0,1807
+0,0000 0,1640
0,2657
+0,0000 1,1310
2,1700
-0,3600 140,8000 185,5000
+44,2800
-24,7200
-13,4700
-16,9500
+21,2100
-26,9800
-34,9500
-17,4600
-89,6000
+2,5000
-11,6400
+40,3200
+18,1100
-12,5100
-30,8200
-26,5400
-45,6200
-9,9700
92
20
664
16
2
3305
5034
5
3
17
121
216
3818
238
13
29
7
-
-2,7800
+1,2100
+1,5600
-0,9300
+0,0000
-60,8900
+2,7200
-19,5800
-61,2800
-58,3000
48
39
18
3
7,0000
1,5100
5,2000
0,8000
0,2310
7,0000
1,3150
4,4457
0,8000
0,2200
17,9800
1,9010
6,7792
2,0720
0,5540
0,1540 +0,0000 0,1193
14,0900 +1,7300 13,1200
5,2500 +1,0600 4,8440
0,1991 -18,0900
16,5400 -9,6800
6,4200 -18,2200
5
1192
+0,0000 2,3040
+0,3400 20,9000
+0,5300 1,4620
-0,4100 0,2434
2,4560 -1,4200
26,7400 +9,6200
2,3260 -26,3100
0,5490 -51,5500
4371
619
14
2,3560
26,3100
1,7140
0,2660
Var. %
ultima.
Minimi
anno
Massimi
anno
Var. %
annua.
Cap.
mln
-1,1800 1,5070
+0,0900 0,9825
-4,0700 0,1580
+0,0000 0,2210
+1,0700 5,1700
-0,3800 0,0702
-0,4000 0,0490
-0,1700 0,9470
+1,1200 16,4500
3,7000
1,3880
0,2588
0,3320
7,2000
0,2694
0,1886
3,2858
23,5000
-59,2700
-17,4300
-33,1200
-4,2900
-13,3800
-70,4200
-73,4500
-63,4800
+15,5000
45
55
22
8
8033
92
9
5
5071
Ratti
RCS Mediagroup ord
Recordati
Renault
Risanamento
Rosss
RWE
S S.S. Lazio
Safe Bag
Safilo Group
Saipem
Saipem rnc
Salini Impregilo
Salini Impregilo rnc
Salvatore Ferragamo
Sanofi
SAP
Saras
Save
SIAS
Siemens
Sintesi
Snai
Snam
Societe Generale
Softec
Sol
Stefanel
Stefanel rcv
STMicroelectronics
T TAS
TBS Group
TE Wind
Telecom Italia
Telecom Italia R
Telefonica
Tenaris
Terna
Tiscali
Tod's
Toscana Aeroporti
Total
Trevi
U UBI Banca
3,6500
2,0360
0,9400
28,3800
75,7500
0,0643
0,5880
15,2800
0,4861
1,0070
8,8100
0,3860
5,8500
2,4900
6,8000
22,8500
69,0500
81,2500
1,3960
18,1500
8,4650
105,2000
0,0157
1,1900
4,8420
30,8000
2,0400
7,9000
0,1600
145,0000
7,2250
0,7775
1,5850
0,2952
0,7315
0,6040
9,1400
12,8900
4,5020
0,0436
47,6400
14,9800
43,1700
1,2080
-2,1400 3,4440
-0,1000 1,9650
-1,0500 0,4080
-0,3200 19,4300
+3,4100 65,2500
+0,7800 0,0638
+3,8000 0,5355
+0,2000 10,1500
+2,3400
+2,0300
+3,0400
+1,9300
+0,0000
-0,2400
+0,0000
+1,6500
+0,9500
+0,3700
-0,2900
+4,3100
-1,1700
+1,2500
+0,6400
+1,2800
-1,1000
+0,2600
+0,0000
+1,2800
-0,1900
+0,0000
+0,4900
-22,6400
-14,0900
+51,4900
+17,8100
-19,5000
-48,8100
-38,1100
+30,4900
993
56
491
5935
116
7
-
0,3919
0,5235 -5,6100
0,6000
1,1890 +25,8000
6,2700 10,7100 -17,7400
0,3014
0,9429 -59,0600
3,9000
9,5000 +0,4000
2,4500
4,0100 -37,9100
6,2650
9,5100 -28,5000
17,5300 22,8500 +5,0600
67,1000 79,9500 -13,6300
65,4500 82,1500 +11,6800
1,2300
1,9520 -21,7500
11,2700 18,1500 +39,6200
7,5100
9,8000 -13,6200
79,0000 108,9000 +17,5400
0,0140
0,0355 -55,1400
0,5290
1,1980 +33,3300
4,7220
5,5300 +0,2500
26,1600 43,3200 -28,9000
1,9800
6,3200 -67,7200
7,0800
9,0850 -4,3600
0,1420
0,2500 -32,9400
145,0000 145,0000 +0,0000
4,5900
7,2500 +15,3200
33
13
552
3902
1
1226
11
3857
1328
1004
1926
1
224
16950
4
717
14
0
6582
+2,3000 0,3850
+1,6000 1,3000
+0,0000 0,2448
-0,0700 0,6335
+0,1700 0,5115
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-1,0100 4,4700
+2,1100 0,0375
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+0,1300 12,9700
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+1,5100 1,1180
4,7860
2,5780
1,0500
29,3600
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0,1256
0,9500
16,0000
0,7800
1,6260
0,5390
1,1750
0,9510
10,4900
13,1900
5,0800
0,0577
73,7500
15,5000
45,0000
1,8300
+83,3700
+5,3200
-45,1800
-37,7400
-36,4900
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+17,8200
-5,3400
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+3,8200
-33,9900
32
67
3
9875
3641
0
15217
9049
137
1577
279
199
2,0240
2,0100
5,3300
41,9500
2,3080
1,4400
+0,0000 1,9950
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+0,0700 1,2600
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5,1350
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43,0000
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+3,0700
-51,5500
-38,9800
1825
12417
13
1656
4075
17,4700
1,1300
0,1023
0,0670
18,1000
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+1,9700 15,2600
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1,2980 -6,5300
0,3657 -72,0300
0,1080 -23,9500
20,0200 -8,1700
185
34
2
1
-
W War Ambromobiliare 2011-20170,0193
0,0193
0,0001
0,0019
0,1899 -89,2100
0,0067 -62,1200
0,0204 -90,2000
0
0
0
28,3400 +2,0500 19,6000
34,5500 -17,9700
2516
UniCredit
UniCredit rnc
Unilever
Unipol
UnipolSai
V Valsoia
Vianini
Visibilia Editore
Vita Societa' Editoriale
Vivendi
STAR
Acotel Group
5,7000 -2,5600
5,4950
9,0100
-33,4500
24
Aeffe
1,0300 -0,3900
0,9450
1,4890
-30,8300
111
Aeroporto Marconi di Bologna
9,0000 -0,4400
6,1000 10,4500 +47,5400
325
Amplifon
9,2000 -1,3900
6,7550
9,5300 +15,0700
2078
Y Yoox Net-A-Porter Group
Z Zucchi
Zucchi rnc
-39,3100
0,0025 +19,0500
0,0020 -9,0900
0,0194 +2,1100
0,1421 +0,0000
0,0080
0,1150
MONETE AUREE
0,0402 -51,7400
0,2095 +23,5700
7
0
Quotazioni del 04-10-2016
Dati elaborati da Bolaffi Metalli Preziosi S.p.a.
ACQUISTO
Marengo
210,49
-
231,97
Sterlina
265,36
-
292,44
4 Ducati
499,13
-
550,06
20 $ Liberty
1.090,98
-
1.202,31
Krugerrand
1.128,22
-
1.243,35
50 Pesos
1.359,57
-
1.498,30
VENDITA
Massimi
anno
Var. %
annua.
10,5000 +0,9600
+6,3800
2100
Ascopiave
2,6500 +0,7600
2,0100
2,9100 +21,3400
621
Astaldi
3,2760 -0,3000
3,2080
5,6150
-41,6600
322
B&C Speakers
7,0500 +0,7100
6,2400
7,8100
-8,6800
78
Banca Finnat
0,3085 +0,0000
0,2990
0,4322
-28,6200
112
20,4700 +0,4400 16,6600 29,1100
9,7350 10,7100
-29,0000
1102
Banca Sistema
2,0400 +0,2900
1,8600
4,0000
-47,5000
164
Banzai
2,8000 +1,0800
2,4660
4,5700
-37,0800
115
46,9800 +1,8400 36,9400 54,1800
-13,2900
2603
BB Biotech
BE
0,5965 +1,1000
0,3584
0,5965 +15,4900
80
Biesse
14,3100 +2,5800 10,3600 15,9200
-10,1100
392
Brembo
54,5000 +1,6800 32,7800 54,5000 +21,9800
3640
CAD IT
3,6500 +0,0000
3,4000
4,3320
-11,4100
33
Cairo Communication
3,7000 +7,1800
3,3700
4,9900
-19,0400
497
12,7000 -1,2400 12,3500 14,2500
-8,6300
216
Cementir
4,2500 -0,9300
3,3800
5,9050
-28,0300
676
Centrale del Latte d'Italia
2,7880 -0,4300
2,5700
3,3400
-16,2300
39
D'Amico
0,3320 -0,6000
0,3074
0,6935
-52,1300
142
Dada
2,0840 -0,2900
1,9900
2,7320
-3,1600
35
18,8500 +0,0000 12,5200 19,2500 +14,9400
1102
Cembre
Datalogic
Dea Capital
1,0510 +0,0000
0,9965
1,2863
Digital Bros
9,4800 +1,5500
3,8860
9,4800 +27,5900
-18,2900
322
QUOTAZIONI BOT
SCADENZA
14-10-2016
31-10-2016
14-11-2016
30-11-2016
14-12-2016
30-12-2016
13-01-2017
31-01-2017
14-02-2017
28-02-2017
14-03-2017
31-03-2017
13-04-2017
12-05-2017
14-06-2017
14-07-2017
14-08-2017
TA. 360
1,8200 +0,0000
1,4020
1,9850
-8,3100
115
Emak
0,8000 +0,0000
0,6045
0,8185
+3,9600
131
MERCATI
Esprinet
5,1150 -1,0600
4,6640
8,6850
-39,8900
268
Eurotech
1,1560 -0,4300
1,1000
1,6180
-28,2000
41
Exprivia
0,6490 +1,4100
0,6075
0,8150
-14,5500
34
Falck Renewables
0,7800 -0,3800
0,6500
1,1060
-29,4800
227
Fidia
5,4700 -0,4500
4,1420
6,9250
-14,2600
28
Fiera Milano
1,6090 -1,2300
1,3570
2,3180
-30,5900
116
9,8500 13,0200 +18,0600
444
Corona Ceca
Corona Danese
Corona Islandese
Corona Norvegese
Corona Svedese
Dollaro
Dollaro Australiano
Dollaro Canadese
Dollaro di Hong Kong
Dollaro N. Zelanda
Dollaro Singapore
Fiorino Ungherese
Franco Svizzero
Leu Rumeno
Lev Bulgaro
Lira Turca
Rand Sud Africano
Sterlina
Won Sud Coreano
Yen
-17,8800
1382
8,9375 18,8000 +80,9000
351
Gefran
2,5900 -0,8400
1,4300
2,6340 +50,1400
37
IGD
0,6515 -1,5900
0,6320
0,8865
-26,5100
530
Ima
59,8500 +0,0800 41,2900 59,8500 +24,7100
2350
Interpump
15,6400 +0,9000 10,4500 15,9900
+9,2200
1703
Irce
1,7270 -4,0600
1,6410
2,1340
-19,0700
49
Isagro
1,2100 +0,0000
0,9040
1,5000
-19,3300
30
Isagro Azioni Sviluppo
1,0300 -1,8100
0,7255
1,1820
-0,8700
15
It Way
1,6250 +0,3100
1,1340
1,8200
+0,9300
13
La Doria
8,4000 -2,6700
8,4000 13,2900
-35,6300
260
0,4070 -0,4200
0,3900
0,7575
-45,3300
46
17,7500 +0,5700 15,7400 19,0800
-6,9700
1181
Massimo Zanetti Beverage
7,2000 +0,2100
6,4200
9,5050
-24,2500
247
Moleskine
2,4120 -0,1700
1,3440
2,4800 +41,7200
512
Mondo TV
4,5500 -0,5700
3,1880
6,0600
-23,8500
126
Mutuionline
7,6200 +1,6000
6,6600
8,2500
-4,6900
301
Nice
2,5500 -0,0800
1,9030
2,8480
+3,9100
296
Openjobmetis
6,6750 +0,0000
6,5250
7,5000
-8,5600
92
Panariagroup
3,0300 +0,0000
2,2820
3,9400
-13,9200
137
Poligrafica S.Faustino
5,2800 -1,4000
4,1180
6,6650
-10,9600
6
8,7500 14,8200
-6,8800
145
0,3679
-23,8900
106
121,5000 +1,2500 105,0000 135,9000
-3,4900
1136
Prima Industrie
13,8000 +1,4000
Reno De Medici
0,2800 +0,2100
Reply
0,2724
Retelit
0,7900 +2,6000
0,4267
0,7900 +30,3600
130
Sabaf
9,0700 +0,3900
8,7750 11,4800
-20,0900
105
12,7600 -0,4700
8,9850 14,0000
-1,1600
187
Saes Getters rnc
9,1500 +0,5500
6,7500 10,5500
-8,0900
68
Servizi Italia
3,5780 -2,2900
3,1480
3,8700
-5,8400
114
Saes Getters
15,0500 -0,0700 12,5000 15,7000
TA. 365
TA. 360
PER.
TA. 365
-0,2030 -0,2060
-0,1310 -0,1330
-0,0640 -0,0650
134
18,1800 -0,9300
Marr
-0,3000
-0,4811
-0,3729
-0,4308
-0,3922
-0,3908
-0,3222
-0,3154
-0,3126
-0,2988
-0,2900
-0,2815
-0,2923
-0,2793
-0,2958
-0,2802
-0,2734
-0,3710 -0,3760 6 mesi
-0,3380 -0,3430 9 mesi
-0,3010 -0,3050 12 mesi
Elica
Landi Renzo
TASSO %
100,0080
100,0320
100,0430
100,0710
100,0760
100,0970
100,0970
100,1040
100,1230
100,1280
100,1290
100,1400
100,1590
100,1720
100,1950
100,2060
100,2300
1 mese
2 mesi
3 mesi
EL.EN.
12,8100 -1,0000
PREZZO
10
27
41
57
71
87
101
119
133
147
161
178
191
220
253
283
314
EURIBOR
48,9000 +1,1000 41,5900 59,5500
Fila
GIORNI
PER.
Ei Towers
-3,6500
233
Sogefi
1,7840 +0,2200
1,1600
2,1660
-17,6400
212
Tamburi
3,6100 +0,2200
2,5900
3,7360
+6,5500
534
Tecnoinvestimenti
4,3260 +0,1400
2,8006
4,3800 +38,5800
200
TerniEnergia
0,7700 -0,1300
0,6950
1,5820
-51,3300
31
Tesmec
0,4800 -0,9300
0,4561
0,6500
-26,1500
51
TXT e-solutions
7,2000 +1,4100
6,9550
8,1300
-11,4400
94
Vittoria Assicurazioni
9,5750 +0,0500
7,7650 10,0400
-4,6300
645
Zignago Vetro
5,1100 -0,2000
5,0000
6,0650
-15,7500
450
CAMBI VALUTE
QUOT.
27,0210
7,4418
127,4636
8,9175
9,6005
1,1161
1,4564
1,4697
8,6565
1,5327
1,5289
307,4200
1,0949
4,4583
1,9558
3,3883
15,1834
0,8754
1.238,1600
114,5000
X
EURO
%
3,7008 +0,0000
100
1,3438 -0,0600
10
0,7845 -0,1900
100
1,1214 -0,5000
10
1,0416 +0,0800
10
0,8960 -0,6700
1
0,6866 -0,5100
1
0,6804 -0,0300
1
0,1155 -0,6700
1
0,6524 -0,8200
1
0,6541 -0,2400
1
0,3253 -0,2500
100
0,9133 +0,2800
1
10000 2.243,0074 +0,1800
0,5113 +0,0000
1
0,2951 +0,0600
1
0,0659 -0,5300
1
1,1423 +0,2500
1
0,8077 +0,0800
1000
0,8734 +0,5300
100
METALLI PREZIOSI
(Prezzi vendita in $ per oncia). Un'oncia Troy=gr.31,1035
04-10-2016 PRECEDENTE VAR.%
DESCRIZIONE
Argento Milano (Euro/kg)
553,1810
570,5040 -3,0400
Oro Londra P.M. (Usd/oz) 1.283,3000 1.313,3000 -2,2800
37,3740
38,0020 -1,6500
Oro Milano P.M. (Euro/gr)
BORSE ESTERE
MERCATI
Amsterdam (Aex)
Bruxelles (Bel 20)
EuroParigi (Cac 40)
Francoforte (Dax Xetra)
Hong Kong (Hang Seng)
Londra (FTSE 100)
Madrid (Ibex 35)
Sidney (AllOrd)
Tokyo (Nikkei 225)
Zurigo (SMI)
QUOTAZ.
VAR.%
458,3200
3.565,2300
4.503,0900
10.619,6100
23.689,4400
7.074,3400
8.769,0000
5.569,9000
16.735,6500
8.230,7300
+1,1800
+0,6300
+1,1100
+1,0300
+0,4500
+1,3000
+0,2000
+0,0900
+0,8300
+0,7900
OBBLIGAZIONI 04-10-2016
TITOLI
MONETE
Minimi
anno
Ansaldo Sts
Sesa
War Ergycapital 2016
War First Capital 2010-2016
Var. %
ultima.
Cap.
mln
Prezzo
chiusura
AZIONI
Banca Ifis
R Rai Way
G Gabetti Property Solutions
B
Mercati
Fondi su LaStampa.it
I fondi di investimento sono on line su LaStampa.it
Per consultarli l’indirizzo è www.lastampa.it/fondi
Autostrade 1.625% 12.06.2023
B.IMI USD Fix Rate 26.06.2022
B.Popolare Sub Tier 2 TV 2022
B.Popolare TF Amm.Per. 11/2020
BNP Arb.TF 10% BRL 02.12.2017
Btp 3.25% 01.09.2046
Btp 4% 01.02.2037
Btp Italia 20.04.2023
Bund 1% 15.08.2025
Cassa D.Prestiti TM 2015-2022
Cct 01.03.2017 Ind
Cct EU Euribor+0.7% 15.12.2022
Cct EU Euribor+1.2% 15.11.2019
PREZZO
107,3400
101,7900
102,7300
102,1700
98,3100
121,0200
133,9800
102,1500
111,6700
100,0400
100,1300
101,5100
103,2100
TITOLI
Comit 1998/2028 ZC
Ctz ZC 27.02.2017
EBRD ZAR ZC Notes 30.12.2027
EIB BRL 10% Bonds 17.12.2018
EIB MXN 4% Bonds 25.02.2020
EIB SEK 2.75% Bonds 13.11.2023
EIB ZAR 6.00% Bonds 21.10.2019
EIB ZAR 7.50% Bonds 21.12.2018
EIB ZAR 8.50% Bonds 17.09.2024
G.Sachs Fixed Float 26.11.2027
GS Ten-Year USD 3.5% Call.2025
IVS Group 4.5% 15.11.2022
Med.Lombardo 99/2019 3^Rev.Fl.
PREZZO
78,8700
100,1100
41,4800
104,8900
96,0000
115,6400
95,0500
102,0000
101,0900
100,0100
102,6000
104,3100
109,3200
TITOLI
Mediob.Carattere 2023 LowTier2
Mediob.II Atto 5% 2020LowTier2
Mediob.IV Atto TV 2021 L.Tier2
Mediobanca TV Floor 2015-2025
MPS 2017 TM Cap&Floor BPosta 3
Oat 0.5% 25.05.2025
Obligaciones 1.60% 30.04.2025
RBS Ottobre 19 Royal Fisso-Var
Rep.of Italy 5.375% 15.06.2033
Rep.Polonia 3% Notes 17.3.2023
SG $100 Mln Notes 23.06.2025
Sg 7.25% Idr 375 Mld 29.1.2019
SG Issuer RUB 10.5% 27.04.2018
PREZZO
113,9400
108,9600
106,4800
102,4600
99,4900
104,7100
106,9700
99,4700
122,8900
104,0000
101,2000
100,3000
104,3000
1
22 .Lettere e Commenti
STAMPA
.LA
MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016
LA STAMPA
Quotidiano fondato nel 1867
2
SECONDO ME
Parmigiano, 59 anni, iniziò a raccontare la politica nel 1981 sulla «Voce Repubblicana». È stato vicedirettore del defunto settimanale «Epoca». Alla «Stampa» dal 1996, ha seguito passo
passo la parabola del berlusconismo. Oggi è corrispondente
dal Quirinale.
UGO MAGRI
c.
contatti
Le lettere
vanno inviate a
LA STAMPA
Via Lugaro 15,
10126 Torino
E-MAIL:
[email protected]
Anna Masera
Garante del lettore:
[email protected]
FAX: 011 6568924
Il referendum, Mazzini
e le derive autoritarie
uesta mattina mi sono recato in
libreria e ho notato la bella copertina del libro di Jessie W. Mario «Vita di Giuseppe Mazzini», editore
Castelvecchio. Ho riletto il capitolo riguardante la proclamazione della Repubblica romana del 9 febbraio 1849 e
l’approvazione della relativa Costituzione avvenuta il 3 luglio 1849. I principi fondamentali sono di fatto uguali a
quelli della Costituzione della Repubblica italiana, e il Titolo II di quella Romana prevede che il potere del popolo
si eserciti tramite l’Assemblea eletta
dai cittadini. Si tratta, quindi, di
un’unica Assemblea che venne ritenuta idonea dai costituenti per governare
una nazione.
Di fronte ad un mondo che corre,
ahimè, velocemente verso il futuro,
continuare a tagliare il capello in due, a
mettere virgole e anche bastoni fra le
ruote ai vari provvedimenti, mi sembra
fuori tempo e fuori luogo. Mi basta l’eliminazione di una Camera per dire sì al
referendum.
Q
DANILO BALLARDINI FORLÌ
Caro Ballardini, il timore delle «derive autoritarie» credo fosse l’ultima preoccupazione
di Mazzini. Con le truppe francesi alle porte,
e la Repubblica romana da difendere, una
sola Camera pareva più che sufficiente. Più
tardi però venne il fascismo, e come reazio-
Caro Papa, senti
l’odore delle pecore
1 Caro papa Francesco,
hai detto in nome della
Chiesa cattolica che è in
corso una guerra mondiale
all’attacco del matrimonio.
È una frase epica, che evoca
orde di diavoli a insinuarsi
nelle coppie di tutto il
mondo. Ma ad insinuarsi
nelle lenzuola di tutto il
mondo è stata nei secoli la
Chiesa cattolica. Dici che la
colpa è della «teoria del
gender», che tra l’altro è
nata proprio da alcune
menti confuse di teologi
all’interno della Chiesa ed è
stata smentita dalla
comunità scientifica
mondiale. Nel frattempo
negli ultimi 30 anni c’è stato
un crollo dei matrimoni
cattolici in Italia, che
segnano un - 54% (dati
Censis), circa la metà delle
coppie passa per il divorzio
entro i primi tre anni ed è
crescente la richiesta di
annullamento cattolico.
Penso che questo risultato
sia per colpa della morale
coercitiva e repressiva che
per anni la Chiesa ha
promosso. Il celibato l’ha
imposto un Papa, non
Cristo. Tu hai fatto tanto per
il mondo, ma fino a quando
seguirai i dossier sul gender,
le pecore che entreranno nel
recinto della Chiesa saranno
sempre meno. Segui il
richiamo fatto alla Chiesa da
San Francesco, e, come dicevi
tu, iniziate voi del clero ad
avere «l’odore delle pecore» e
non dell’incenso che copre la
vita e la natura con ipocrisia.
DAVIDE UNA PECORA NEL RECINTO
La differenza fra
uomini e caporali
1 Mi ha molto colpito il
gesto dell’imprenditore
romagnolo Alfredo Aureli che
non solo ha donato
all’ospedale pediatrico Gaslini
di Genova 800 mila euro in
segno di riconoscenza per
aver guarito il suo nipotino da
una grave forma di tumore,
ne, la Carta del 1948 adottò certe contromisure tra cui, appunto, il sistema bicamerale
paritario. Siamo ormai fuori pericolo e ne
possiamo fare a meno?
Una parte del mondo politico ritiene di no.
Perché vede il rischio che possa impadronirsi del governo qualche leader prepotente,
eletto magari grazie al premio di maggioranza. Dunque preferisce mettere, come dice lei, i bastoni tra le ruote di una doppia lettura delle leggi piuttosto che semplificare la
vita al futuro «tiranno».
Sono preoccupazioni da non prendere sottogamba, e personalmente le rispetto. Ma
mi sono fatto un’idea diversa. Cioè che Roma non è più il centro del potere come una
volta, semmai è diventato il centro dell’impotenza, dei proclami cui non seguono i fatti, perché le decisioni vere si prendono soprattutto altrove: sui mercati finanziari,
nelle segrete stanze della Bce, a Bruxelles, al
Parlamento di Strasburgo, nelle Regioni,
nei Comuni e finanche nei consigli di circoscrizione. La forza dello Stato nazionale è
stata erosa da sopra e da sotto. Quello che
ne rimane è ancora sufficiente, senza dubbio, a provocare grossi danni, specie in
campo economico; ma evocare lo spettro di
un nuovo autoritarismo suona, perlomeno
a me, eccessivo.
Ps: a scuola, da ragazzo, trovavo Mazzini insopportabile. Ma adesso, chissà perché, mi
appare un gigante.
www.lastampa.it/lettere
ma ha fatto sì che questo
contributo non si disperdesse
nei mille rivoli di una qualche
burocrazia sanitaria ma
servisse, concretamente, per
assumere medici preparati e
di altissima specializzazione.
La ricchezza, quando viene
raggiunta con onestà, lavoro e
impegno non è certo una
colpa, anzi, ma non sempre
chi ne gode sente nel cuore il
dovere morale di usarla anche
in favore di un prossimo meno
fortunato. Ci sono Uomini e
caporali, diceva
l’indimenticato Totò. Di
caporali, che ostentano la loro
lussuosa agiatezza
sbattendola in faccia agli altri
con esibizionismo e
presunzione, quasi fosse un
privilegio di origine divina, ce
ne sono purtroppo tantissimi.
Di Uomini ce ne sono pochi:
Alfredo Aureli è uno di essi.
MAURIZIO DEGIANI
Riforma costituzionale, le vostre domande
Fino a venerdì a rispondere alle lettere sul referendum
costituzionale e sulla politica è Ugo Magri. Nel fine settimana,
come di consueto, a dialogare con i lettori sarà invece
il direttore Maurizio Molinari. Per l’editoriale dei lettori
raccomandiamo di scrivere testi di 1800 caratteri spazi inclusi.
La Stampa
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TM
“IL TERRORE
NEGLI OCCHI
DEI BAMBINI”
ANDREA TORNIELLI
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
l’immigrazione è un processo
epocale che non si può
controllare si dovrebbe
ricordare cosa è successo alla
Spagna, che con controlli
severi alle proprie frontiere e
senza favorire gli ingressi è
riuscita a fermare il
fenomeno. Ciò dimostra che la
pressione immigratoria verso
l’Italia è voluta dal nostro
Paese, proprio grazie alle
misure a favore degli ingressi
di qualsiasi natura. Con un
sistema di accoglienza basato
su finanziamenti pubblici che
scarica i problemi sugli
italiani costretti, loro
malgrado, a subire questa
forma di vera e propria
invasione. Senza contare che
il tutto avviene in una realtà
economica stagnante, dove
non c’è lavoro neppure per i
nostri figli, figuriamoci per
giovani africani sradicati da
contesti economico-religiososociali completamente
diversi dal nostro, causa
prima di una difficilissima
integrazione. Basta vedere
cosa capita negli Usa ancora
oggi dopo secoli.
n viaggio fatto a sorpresa un giorno dopo la conclusione del faticoso viaggio in Georgia e Azerbaigian. Alla fine della giornata, commosso, commenta con chi gli sta vicino ciò che ha colto nei volti delle
persone incontrate. È voluto venire ad Amatrice, Accumuli, Arquata e Pescara del Tronto per abbracciare i
vivi e pregare per i morti, non per benedire le macerie.
Guardando dal parapetto della strada che dall’alto offre
una visuale sulle case di Pescara del Tronto devastate
come da un bombardamento, Bergoglio si è commosso.
E girandosi verso il vescovo, Giovanni D’Ercole, ha chiesto sussurrando con un filo di voce: «Quanti morti?».
Ricevuta la risposta è rimasto in silenzio a pregare.
Ha scelto di non arrivare dal cielo, come un vip, con
l’elicottero che gli avrebbe permesso un viaggio molto
più breve e soprattutto meno faticoso. Ha voluto venire
in macchina, cercando fino all’ultimo di depistare i giornalisti con quella risposta data domenica sera sul volo di
ritorno da Baku, quando aveva detto di non aver ancora
scelto la data. Doveva essere, e in fondo è stata, una visita privata. Non ha pronunciato discorsi, soltanto qualche breve cenno di saluto. Non è venuto tra i terremotati
per parlare. Ma per ascoltare e abbracciare. Per testimoniare silenziosamente, con tenerezza, la sua personale vicinanza. A colpirlo di più, alla fine di una giornata
costellata da emozioni e bagnata da tante lacrime, sono
stati gli occhi dei bambini e quelli degli anziani. «Ho visto il terrore, la paura nei volti dei più piccoli», confida ai
collaboratori più vicini, pensando ai tanti bambini che
sono rimasti sepolti sotto le macerie. «Ho percepito la
forza che sanno trasmettere gli anziani». Nonostante
quanto è accaduto, nonostante i propri cari e gli amici
che non ci sono più, le case sbriciolate, la perdita di tutto. L’incontro che ha maggiormente colpito Francesco è
stato proprio quello con i vecchi, alla residenza San Raffaele Borbona, che accoglie ammalati cronici e non autosufficienti. Tra di loro molti sfollati a causa del terremoto. Con i loro volti apparentemente così fragili, eppure in
grado di trasmettere forza e speranza al Pontefice loro
coetaneo venuto a dire loro che non sono soli.
FIORE VITTORIO
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L’Italia non vuole
fermare i migranti
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LA STAMPA
MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016
IL GRAN BALLO
DEI NUMERI
SULLE PREVISIONI
Lettere e Commenti .23
.
LA DIFFICILE
PARTITA
CON LA RUSSIA
MARTA DASSÙ
FRANCO BRUNI
mondo finito. Non c’è verso di
aprire un dibattito costruttivo
su questa verità assoluta. Ma
in Francia è da poco uscito nella collana Anthropocène delle
edizioni Seuil il saggio di Antonin Pottier, «Comment les économistes réchauffent la
planète».
Secondo l’autore, ricercatore al Centre d’économie industrielle de l’École des mines de
Paris, l’attuale modello economico dominante deforma la realtà e ci impedisce di prendere
i giusti provvedimenti di fronte ai segni premonitori di una
crisi epocale che investirà noi
e le generazioni future. Alimenta la schizofrenia delle nazioni, che si dichiarano verdi,
ma poi vogliono solo estrarre,
bruciare, produrre, trasportare, cementificare seguendo il
culto della crescita. Non possiamo permetterci di affidarci
a un’economia astratta e isolata dalla biofisica planetaria da
cui dipendiamo: il clima è la
condizione della nostra sopravvivenza, problema troppo
grande per essere lasciato nelle mani dei soli economisti.
he Paese è per noi la Russia? Oggi, quando si terrà
alla Farnesina il Consiglio italo-russo per la cooperazione economica - con ministri e industriali da
entrambe le parti - sarà bene avere idee chiare in proposito. Proviamo a discuterne alcune.
Primo: se guardiamo all’economia, la Russia è un
partner rilevante, specie in alcuni settori (non solo
l’energia ma anche, per fare un solo esempio, l’agro-alimentare). L’Italia fa bene a difendere i propri interessi
con Mosca. Lo fanno tutti i grandi Paesi europei, che d’altra parte mantengono in piedi le sanzioni occidentali decise a seguito dell’annessione della Crimea e del conflitto
in Ucraina. Per l’Italia (così come per la Germania), il
costo delle sanzioni in termini di mancato export è particolarmente rilevante: 3,6 miliardi di euro nel 2014-2015.
Nell’estate scorsa, Roma aveva cercato di riaprire il dossier, opponendosi a un rinnovo automatico delle sanzioni
europee alla Russia: è una posizione che resterà nelle
«minute» del Consiglio ma che non ha avuto seguito. E le
cose non sono certo migliorate da allora: i famosi accordi
di Minsk II (sull’Ucraina) sono rimasti sulla carta, mentre è clamorosamente fallita, con gli ultimi bombardamenti su Aleppo e il loro tragico prezzo in vite umane,
anche l’illusione di una intesa con Mosca sulla Siria.
In queste condizioni, intravedere un rapido cambiamento del clima con la Russia, e tanto più nella fase di
incertezza legata alla campagna elettorale americana, è
poco realistico. L’Italia valuta giustamente di non avere
opzioni diverse da quelle che sta praticando: difesa del
proprio interesse nazionale al dialogo con Mosca ma anche partecipazione alle decisioni comuni (Ue e Nato) che
riguardano il contenimento della Russia sul fronte Est
dell’Europa. Sfilarsi in modo unilaterale avrebbe infatti
per l’Italia costi «sistemici» più generali, politici ed economici; superiori al costo delle sanzioni. Insieme agli
spazi esistono insomma anche i vincoli della politica italiana verso Mosca. Rispetto al passato, il calcolo è più
libero; ma il risultato, a me pare, non cambia di molto.
Secondo: in materia di sicurezza europea, la Russia di
oggi non è un partner ma un avversario. L’occasione di
creare un ordine pan-europeo fondato sulla cooperazione con Mosca è stata persa da entrambe la parti alla fine
del secolo scorso. Oggi è tardi. Per Paesi come la Polonia
o i Baltici, la Russia post-sovietica ma ancora imperiale
resta una minaccia. Per la Russia di Putin, annettere la
Crimea e intervenire in Ucraina è in ogni caso la legittima difesa di una propria e storica area di influenza. Su
quest’area grigia - il cosiddetto «estero vicino», che separa e connette le due masse continentali - si consuma la
frattura geopolitica fra l’Europa e la Russia. Lo scenario
più probabile, a medio termine, è che il conflitto resti
congelato. Non si tratta certo di una riedizione della
guerra fredda; ma la realtà è che avere una relazione
«avversaria» con Mosca, sul teatro europeo, impedisce
di stabilire un nuovo ordine di sicurezza. Certo: la Russia
resta invece un partner potenziale nella lotta ad Isis. Ma
ciò implica di riuscire a «separare» i vari fronti del rapporto con Mosca e richiede un accordo vero sul futuro
della Siria. La tragedia di Aleppo, come osservavo, ha
moltiplicato i dubbi.
Terzo: sul piano ideologico la Russia si propone ormai
come un rivale, all’ombra di una democrazia illiberale o
(per usare il vecchio termine di Vladislav Surkov) della
propria democrazia «sovrana». Controllo interno e proiezione esterna, nei vuoti lasciati dal parziale ripiegamento americano. La Russia neo-patriottica e revanscista di Putin - che vede negli Stati Uniti la superpotenza
in declino e nell’Ue la potenza mancata - riesce ad esercitare un qualche appeal internazionale. Perfino nel mondo occidentale, da Marine Le Pen a Donald Trump. Per
dotarsi di antidoti, è sufficiente pensare che questa Russia stabile all’interno e in ascesa all’esterno maschera
anche profonde fragilità. I disegni personali di Putin non
coincidono necessariamente con gli interessi strategici
del Paese, che avrebbe bisogno di diversificare e modernizzare la propria economia. Era il grande progetto su
cui costruire - in teoria - la cooperazione fra l’Ue e Mosca. Ma di quel progetto resta poco, mentre si scaricano
sulla Russia le tensioni dei mercati petroliferi, ben più
che l’effetto delle sanzioni.
Tutto questo significa che la Russia di oggi è un cliente complicato e difficile. Tanto più per un’Europa divisa.
Trovare un nuovo equilibrio non sarà semplice, anche
perché il terreno di gioco è diventato più ampio. Non è un
caso che Putin coltivi ormai - assieme alla relazione con
un’altra democrazia illiberale ai nostri confini: la Turchia di Erdogan - un disegno «Euroasiatico», fondato su
rapporti economici e di sicurezza con le nuove potenze
d’Oriente, dall’Iran alla Cina. La reale consistenza dei
progetti russi attraverso l’Eurasia andrà verificata. Ma
se si aggiungono i timori degli Stati Uniti sul dopo-Brexit
- il timore, in sostanza, che l’Europa continentale possa a
sua volta gravitare verso l’Eurasia, distanziandosi dall’Atlantico - la partita che riguarda l’Europa è una partita globale. Che l’Italia, con i Paesi europei, ha interesse a
giocare e non soltanto a subire. Porsi queste domande, e
cercare risposte comuni, è un modo per cominciare.
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SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
C
sua volta la Banca d’Italia lo definirebbe «ambizioso», l’on. Brunetta
urlerebbe al «falso in bilancio». E’ forse meglio limare le
critiche e prendere le previsioni con le pinze. Padoan non può
esimersi dal farle, ma imbastire critiche analitiche acrobatiche o polemiche pretestuose
A
miti tecnici della macro-econometria. Il mondo è sempre più
complicato, interrelato e cangiante e i modelli statistici di
previsione dovrebbero tener
conto di fattori internazionali
ed extraeconomici sui quali si
limitano a fare ipotesi forzatamente discutibili. A ciò si lega il
terzo genere di difficoltà: si
sugli zero virgola è sbagliato,
quando non è maldestro bisticcio politichese.
Previsioni come quelle sul
Pil dell’anno prossimo incontrano almeno tre difficoltà. La
prima è che possono o meno tener conto dei provvedimenti di
politica economica che verranno presi durante il periodo previsto. Si cerca di distinguere le
previsioni tendenziali da quelle
che incorporano nuove misure,
ma è un’operazione artificiosa
che, fra l’altro, sottovaluta l’impatto delle politiche sulle
aspettative e viceversa. La seconda difficoltà sono i gravi li-
fanno previsioni in condizioni
di elevata «incertezza», che in
statistica è una brutta bestia.
Sarebbe infatti meglio avere
a che fare con la «rischiosità»,
cioè con scenari alternativi ai
quali si possono però associare
ragionevoli probabilità. Invece
l’incertezza disorienta il calcolo delle probabilità, significa
mancanza di informazioni essenziali per previsioni ben ponderate. C’è incertezza perché
viviamo in tempi complessi
con evoluzioni globali e geopolitiche imprevedibili; ma una
parte dell’incertezza ce la infliggiamo da soli, in casa no-
Illustrazione
di Koen Ivens
NON LASCIAMO
L’AMBIENTE
AGLI ECONOMISTI
LUCA MERCALLI
on la ratifica dell’Europa, l’accordo sul clima
di Parigi ha raggiunto
il quorum e può entrare in fase esecutiva. Bene, bravi,
pacche sulle spalle tra politici, respiro di sollievo dei cittadini che - seppur ancora
non ben informati sul cambiamento climatico - sono
ben contenti che del problema si occupino i leader e non
loro. Bicchiere mezzo pieno
per la società. Invece il cammino della riduzione concreta delle emissioni inizia ora,
lento e irto di ostacoli. La ricetta la conosciamo, meno
combustibili fossili, più energie rinnovabili, più efficienza, meno sprechi, più riciclo,
meno rifiuti, e - aggiunge pa-
C
pa Francesco nella «Laudato
si’», più etica e più sobrietà.
Ma il paziente è riluttante a rispettare la dieta. Permane una
perniciosa dissonanza cognitiva che ci induce a credere di
essere più forti delle leggi fisiche che governano i processi
naturali. La termodinamica
non attende i negoziati umani,
semplicemente procede per la
sua strada gravida di conseguenze irreversibili. Così i climatologi avvertono: la soglia
dell’aumento di due gradi entro il 2100, peraltro non indolore, non potrà essere rispettata
con le sole promesse di Cop21.
Per ora siamo più vicini ai 3 °C
di incremento, con conseguenze gravi su produzione agricola, eventi estremi e rialzo del livello dei mari, tutte cause di
instabilità sociali e geopolitiche, comprese le migrazioni di
popoli. Ci sono poi le sorprese
climatiche che non siamo in
grado di modellizzare con le simulazioni matematiche, i «tipping points»: cambiamenti
drastici della dinamica del clima e della biosfera. Catastrofi,
insomma! Ma non chiamatelo
catastrofismo, è semplicemente scritto nel manuale di istruzioni del pianeta: non superare
un certo numero di giri altrimenti il motore grippa. Dal
punto di vista della scienza il
bicchiere è dunque mezzo vuoto. Quali sono gli ostacoli più
rilevanti che ci impediscono di
iniziare una terapia d’urto?
Uno è antropologico: siamo
una specie che non riesce a
guardare oltre il proprio naso
(o le elezioni). L’altro è il paradigma economico della crescita infinita che evidentemente è
in rotta di collisione con un
stra, condizionando l’economia
a litigi politici destabilizzanti
come quelli che, è inutile nasconderlo, circondano la questione del referendum costituzionale. E sarebbe un paradossale circolo vizioso se aumentassimo l’incertezza bisticciando anche sulle previsioni che
essa rende più difficili.
Prepariamoci invece a domare l’incertezza centrando
l’attenzione sulle tendenze di
fondo, di lungo andare, dell’economia e sulle misure
strutturali che servono per migliorarle. Il problema dell’Italia non è sollevare il Pil dell’anno prossimo di qualche decimale, ma accrescere continuativamente, nei prossimi due o
tre lustri, la capacità produttiva di una delle economie avanzate meno efficienti del mondo. Servono soprattutto provvedimenti che stimolino e facilitino lo spostamento di lavoro,
capitale, imprenditorialità,
energia politico-amministrativa, da dove sono meno produttive a dove rendono di più.
Più che numeri macro occorrono i numeri micro che sono alla loro base e sono spesso
meno incerti. Ricerche della
Banca d’Italia mostrano che
dopo la crisi del 2009 la produttività aggregata in Italia è
leggermente cresciuta; ma ciò
è avvenuto perché il guadagno
di produttività derivante dalla
morte di imprese inefficienti
ha più che compensato la perdita di produttività dovuta alla
nascita di nuove imprese, purtroppo nell’insieme anch’esse
inefficienti. Qualcosa non funziona: dobbiamo riorganizzarci radicalmente, dismettere alla svelta quel che non va, impegnarci al massimo per ridirigere lavoratori e investimenti dove buone previsioni microeconomiche ci promettono produttività crescenti.
Twitter@francobruni7
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24
STAMPA
.LA
MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016
&
CULTURA
SOCIETA’
SPETTACOLI
Arundhati Roy ci riprova
Vent’anni dopo Il Dio delle piccole cose, con
cui vinse il Booker Prize come esordiente
e divenne autrice di culto, Arundhati Roy
ha annunciato la pubblicazione del suo
secondo romanzo. The Ministry of Utmost
Happiness (Il ministero della massima
felicità), questo il titolo, sarà pubblicato
nel corso del 2017.
Sopra Cady Noland, Oozewald, 1989: la scultura
che l’artista americana ricavò
dall’immagine dell’assassinio del killer di Jfk
Sopra uno dei quadri di Oktober 1977, il ciclo che il tedesco Gerard Richter realizzò
nel 1988 utilizzando le immagini dei terroristi suicidi della Baader Meinhof
Sulla Stampa
22
LA STAMPA
.DOMENICA
2 OTTOBRE 2016
Da domani il Tropea Festival
Quinta edizione del «Tropea Festival, Leggere &
Scrivere», da domani all’8 ottobre a palazzo Gagliardi
di Vibo Valentia: oltre 180 appuntamenti e 300 ospiti
dall’Italia e dall’estero, con la letteratura protagonista
nel suo rapporto con arti, scienze umane, politica,
musica, media e nuove tecnologie, territorio.
Iniziative anche a Tropea, Pizzo, Soriano Calabro e
Serra San Bruno.
&
CULTURA
SOCIETA’
SPETTACOLI
Nell’immagine
grande
La zattera
della Medusa,
la gigantesca tela
(491 x 716 cm,
conservata
al Louvre
di Parigi) dipinta
da Théodore
Géricault
tra il 1818 e 1819.
L’artista sarebbe
morto poco dopo,
a soli 32 anni,
nel 1824.
Lo spunto per il
suo capolavoro,
vero e proprio
manifesto del
Romanticismo,
era stata una
tragedia del mare
avvenuta
nel luglio del 1816
al largo
del Senegal
In mostra
a Catania
Ugo Nespolo
è nato a Mosso
(Biella) 75 anni fa.
Alla Fondazione
Puglisi Cosentino
di Catania
(via Vittorio
Emanuele II, 122)
si apre oggi
(fino al 15
gennaio) la sua
retrospettiva
That’s life,
a cura
di Danilo Eccher
UGO NESPOLO
UGO N ESPOLO
N
ell’istante stesso in cui
l’Europa e il mondo
naufragano nella liquida tomba mediterranea insieme a decine di migliaia di disperati, il rutilante Art-World, ormai tutto inceppato e
contraddittorio, invita muto
gli artisti a continuare a occuparsi solo dell’orpello, del decorativo e in particolare del
possibile «bene rifugio».
Sono certo esistiti movimenti e artisti «contro». Basti
pensare alle tragiche tavole
dei Disastri della guerra di Goya, ai violenti collage anti-hitleriani di John Heartfield, alle
opere-denuncia di Ben
Shahn, per poi passare dalla
già estetizzante Guernica picassiana alle scioccherie veneziane stile Alejandro Aravena, al premio MigrArti o come con precisione scrive
Bonami (La Stampa del 22
settembre) - ai canotti sgonfiati di Ai Weiwei. Si gioca ancora il consunto gioco dell’avanguardia - parola ormai
impronunciabile e vacua - e
imperterriti si traffica per affermare il proprio ruolo di optional con la pace nel cuore.
L’arte contemporanea
naufraga con i naufraghi
Due secoli fa, davanti a una tragedia del mare, Géricault investiva la pittura
di un ruolo etico-sociale; oggi gli artisti sono sempre più lontani dalla vita
to darà voce potente un giovane artista, Théodore Géricault,
la cui opera ribalterà la stessa
idea di pittura investendo gli
artisti di un ruolo potentemente sociale.
La mattina del 2 luglio 1816 i
guardiamarina Maudet e Rang,
a bordo della fregata Méduse
che sta navigando nell’Atlantico al largo del Senegal, si rendono conto che il colore dell’acqua si viene facendo sempre
più chiaro e la sua temperatura
sale di 4 gradi centigradi l’ora.
La pericolosa secca di Arguin è
molto vicina, troppo vicina. Un
sta di alcune navi capeggiate
dalla Méduse.
Dopo molti ritardi causati
dal maltempo, la spedizione si
avvia dal porto di Rochefort il
15 giugno con lo scopo di raggiungere Saint-Louis in quel
Senegal che - con alcune attività commerciali lecite - sinistramente brillava come miniera di
uomini da catturare e vendere.
L’Eden del traffico degli schiavi. Sulla Méduse s’imbarcano
quattrocento anime, soldati,
esploratori, notabili, naturalisti, commercianti, artigiani,
medici, chirurghi, fabbri, don-
terribile banco sabbioso d’Arguin dove si schianta. Solo sei
scialuppe di salvataggio sono
disponibili, e su quelle si assiepano col pavido comandante i
nobili e i prescelti. Coi resti della nave sfasciata si costruisce
una zattera di 20 metri per 7
sulla quale si stipano ben 157
persone. L’incerto natante dovrebbe essere trainato dalle
scialuppe sino alle infuocate
coste africane. Dopo poche miglia però, in un mare inferocito,
le accette dei traditori tagliano
le cime e la zattera col suo morente carico umano è abbando-
Sulle pagine di Cultura di domenica l’atto d’accusa di Ugo Nespolo: due
secoli fa, con La zattera
della Medusa, Géricault investiva l’arte di un potente
ruolo etico-sociale, mentre gli artisti d’oggi, di
fronte alle nuove tragedie
del mare, sembrano in fuga dalla realtà.
1
FRANCESCO BONAMI
a domanda o l’accusa
di Ugo Nespolo sul perché l’arte non riesce
più a raccontare la cronaca e
la vita, prendendo a esempio
La zattera della Medusa di
Géricault al Louvre, è legittima come domanda, ma ingiusta come accusa. Non è
tanto l’arte a essere diventata incapace di rispondere alla realtà dei fatti, ma sono i
fatti che attraverso le nuove
tecnologie di comunicazione
sono diventati più potenti
dell’arte. Se Géricault avesse
fatto il suo quadro oggi, prendendo come soggetto uno dei
barconi che arrivano dalla
Libia verso le nostre coste,
una volta terminato sarebbe
stato in ritardo sui tempi,
avrebbe perso la sua attualità e non avrebbe avuto la potenza che invece ha avuto nel
1819 quando le immagini della cronaca erano rare e le notizie arrivavano lentamente
alla gente.
Non è un caso che abbia
grande successo il documentario di Gianfranco Rosi Fuocoammare, immediato, diretto, senza indulgenze o ritardi
pittorici. È l’immediatezza
della comunicazione che ha
messo in difficoltà l’arte. Le
immagini ci raggiungono in
tempo reale e impediscono
L
Il critico d’arte
Francesco Bonami
Anche Géricault, oggi,
farebbe naufragio
Bonami risponde a Nespolo: non è l’arte a essere diventata
incapace di rispondere alla realtà; è la realtà dei fatti
comunicati in tempo reale che è ormai troppo potente per l’arte
all’arte di digerirle, processarle, trasformarle. Le immagini
della realtà hanno scippato all’arte il suo potere di scioccare,
lasciandole solo la possibilità
di provocare: un’attività il più
delle volte banale.
Saccheggiamo immagini
Pochi artisti contemporanei
sono riusciti a usare l’iconografia della cronaca in modo
efficace. Era forse ancora possibile quando la televisione faticava ad agganciare la velocità della diretta. Quando l’assassino di John Kennedy, Harvey Lee Oswald, nel 1963 viene
a sua volta assassinato mentre
lo trasferiscono in prigione,
l’immagine trasmessa dalla tv
americana fa il giro del mondo
ma non raggiunge tutti. Ha ancora il potere di entrare nella
memoria con una sua unicità.
L’artista americana Cady Noland nel 1989 ricava da quella
immagine una scultura che ha
ancora la freschezza e la potenza che la storia può donare
a certi suoi momenti.
Oggi si potrebbe dire che la
storia come l’arte ha perso la
capacità di archiviare i suoi
momenti migliori. Noi stessi
siamo incapaci di selezionare
le migliaia di immagini che catturiamo ogni giorno, salviamo
sulla memoria dei nostri cellulari e diffondiamo immediatamente al resto del mondo. Siamo talmente bulimici nel divorare la realtà, che spesso non
siamo più nemmeno in grado
di ritrovare quello che abbiamo pensato d’immortalare. Di
fatto uccidiamo la memoria
delle immagini che saccheggiamo. Non è quindi l’arte incapace di raccontarci la vita,
ma è la vita che sempre di più
sembra assomigliare all’arte.
È un po’ come quando uno, vedendo il tramonto sull’Arno e il
Ponte Vecchio a Firenze, diceva: «Sembra una cartolina». Il
mondo diventa souvenir e l’arte si ritrova incapace di trasformare il mondo in una nuova esperienza.
Non è quindi un fatto di
semplice superficialità o ossessione per il mercato, difetti
sicuramente presenti nella
cultura contemporanea. L’arte
si trova a combattere con il pe-
ricolo più grande, la banalità
del reale anche nelle sue
espressioni più tragiche. Un
altro grandissimo artista del
ventesimo secolo e di questo
inizio del ventunesimo, il tedesco Gerard Richter, nel 1988,
undici anni dopo il fatto, dipinse un ciclo di quadri intitolato
Oktober 1977, dedicato alle immagini che uscirono fuori dal
carcere di Stammheim, con i
terroristi della Baader
Meinhof morti suicidi. Le tele
sono eccezionali, ma la loro
forza sta nel non essere più
semplici documenti ma memorie sfocate dal tempo, quasi come se l’artista avesse sognato
la tragica cronaca di quei giorni dieci anni dopo.
Un ruolo più defilato
Parliamo di un tempo non remoto dove tuttavia la diffusione delle immagini era ancora
macchinosa rispetto a oggi.
Già l’11 Settembre è stato un
evento che l’arte visiva non è
riuscita a rielaborare con efficacia. Ci è riuscita la letteratura - con il romanzo di Don DeLillo L’uomo che cade (2007) -
perché attraverso le parole è
stata capace di riprendersi la
lentezza della storia e della
memoria; oppure la serie di
film corti messi insieme nel
2002 nel film 11 settembre 2001,
capace di creare tanti punti di
vista diversi - cosa che oggi i
social difficilmente riescono a
fare, appiattendo paradossalmente nell’eccessiva proliferazione della stessa immagine il
suo vero contenuto o pathos.
Le arti tradizionali, pittura
e scultura, arrancano. Accusarle di non saper più comunicare significa accusarle di non
essere capaci di appiattirsi per
competere con la potenza dei
social media. Forse l’arte visiva oggi deve accettare di non
avere più un ruolo centrale
nella narrazione della nostra
storia e spostarsi più verso il
ruolo che la poesia ha nei confronti del romanzo e del giornalismo. Un ruolo sicuramente più defilato, non marginale,
ma pur sempre essenziale nella costruzione della percezione e della sensibilità interiore
dell’individuo e del mondo.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
1
LA STAMPA
MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016
«È stato in Iraq e in Siria nel 2015»:
Washington nega il visto a Zerocalcare
André e Simone, ascesa e declino
d’un amore ai tempi del surrealismo
Il Beaubourg celebra il cinquantenario della morte di Breton
e Gallimard pubblica la corrispondenza con la prima moglie
PAOLA DÈCINA LOMBARDI
PARIGI
«L
MAN RAY TRUST/ADAGP/AAAB
La lettera
CARA, TI SUPPLICO
RENDIMI
LA MIA LIBERTÀ
ia cara Simone... ti chiedo umilmente
perdono. In questo momento non sono
fiero di me, né della vita, né dei sentimenti che
ispiro... si tratta di passione. (...) è vero che sei
sempre il mio marmocchio... Che tu hai soltanto l’idea del bene, che la tua mente è la cosa
più integra che io conosca, che in te c’è soltanto il desiderio di piacere (...) Ma ecco la tempesta, i naufragi... Lei mi ha mostrato tutta la distanza che ora ci separa, te e me... Per me Suzanne non è un’avventura... Sei sempre rimasta nella parte più luminosa della mia mente,
presente e unica. Dal più profondo del cuore,
da dove traggo la certezza di non averti mai
ingannato, né mentito, credo tesoro mio che
Suzanne non c’è, non c’è stata come una donna qualunque per compensare una mancanza... Lei non è più qui, sono solo e non ti ritrovo
con me... Ti supplico di non trattenermi... Non
c’è, non ci sarà mai libertà nell’amore. Simone, ti supplico, rendimi la mia libertà...
André
8 ottobre 1928
M
THE N. Y. REVIEW OF BOOKS / DISTR. ILPA
mard, rivelano un Breton più intimo, nel momento di passaggio
dalla provocazione distruttiva di
Dada alla elaborazione del progetto surrealista, cioè dal nichilismo alla speranza costruttiva.
Per merito, anche, di Simone.
Quando la incontra nei giardini del Luxembourg, a metà luglio del 1920, per lui, è il colpo di
fulmine. Tutta l’estate la sommerge di lettere. Di famiglia
ebrea altoborghese, è intelligente, coltissima e sportiva, suona il
pianoforte, frequenta teatri, sale di concerto e sa anche cucirsi i
vestiti. Breton lo conosce di fama e dopo le presentazioni, le
viene spontaneo dire: «Sa, io
non sono dadaista». Lui, cre-
sciuto nella periferia operaia di
Pantin, già introdotto negli ambienti letterari e incerto tra la
medicina e la poesia, le appare
«un giovanotto un po’ smunto e
magro che nonostante la povertà conservava una certa eleganza...». Conquistata dalla sua
spontaneità e dal suo ardore, dopo un anno lo sposa gettandosi a
capofitto in un rapporto fusionale di condivisione e dedizione
totale. «Sono così debole, in fondo, che attribuisco un’importanza smisurata al minimo particolare gradevole… Lei ha ragione
di parlare di entusiasmi idealisti
a proposito di certe amicizie. Ho
l’impressione che mi apra gli occhi. Io sono per il grande choc
André Breton
(1896 – 1966)
dopo un breve
periodo Dada
scrisse nel 1924
Il manifesto
del
surrealismo,
l’atto
fondativo
del movimento
(la caricatura
è di David
Levine).
A destra
Simone Kahn
(1897 - 1980),
prima moglie
dello scrittore
eportati da Stalin nei
Gulag del Kazakhstan, insieme con altri «piccoli popoli» al termine della seconda guerra
mondiale, con l’accusa di
aver collaborato coi nazisti.
E oggi premiati da Putin,
nella Russia erede dell’Urss
che li perseguitò, mentre
l’Italia, più o meno, li ignora. È il paradosso degli ita-
D
liani di Crimea, una storia
che comincia nell’800 quando qualche migliaio di pugliesi, liguri, veneti e campani
emigrano nella penisola
ucraina, già all’epoca meta
turistica dell’élite zarista, in
cerca di fortuna, là dove dal
Medioevo esistevano colonie
della Repubblica di Genova.
Il comunismo confiscò loro
case e terreni, poi nel 1942 furono rastrellati e spediti nelle
steppe d’Asia Centrale come
rappresaglia contro l’invasio-
Putin insieme con Berlusconi
emotivo… ma certamente non
ho mai creduto di essere amato
allo stesso modo», le ha scritto
in una delle prime lettere.
Preda di grandi entusiasmi e
depressioni esistenziali, alla
continua ricerca di rapporti
umani e vittima di cocenti delusioni amicali, fragile, contraddittorio, ingenuo e generoso, innamorato dell’amore e spaventato dalla solitudine, in Simone
trova l’ancora di salvezza, la
confidente su cui riversare problemi e amarezze. «Tutto il tempo che passiamo a spiegarci (e si
arriva sempre a questo) è proprio tempo perduto per quel che
faremo in seguito», le scrive nel
1923, mentre il loro atelier di rue
Fontaine diventa sempre più
«una stazione», luogo di nuovi
incontri e riunioni fiume.
Provata da tanto attivismo
cui partecipa con passione ma
non senza qualche critica, e soprattutto senza il rapporto paritario che vorrebbe, il ruolo di
musa e ancella, in cui si sente
sempre più coinvolta, ma esclusa dalle discussioni sull’erotismo
e la sessualità o da quelle politiche, la spinge ad allontanarsi
sempre più spesso. La sua femminilità e civetteria cercano un
appagamento, e finisce per cedere a un flirt che non intaccando «l’amore profondo ed essenziale per André», tiene segreto.
Lui invece alla sua, «amatissima piccina, tesoro adorato,
angioletto, piccolo loulou, piccolo youyou, e anche fratellino
mio e figlietta mia», oltre al diario quotidiano, e alle descrizioni
di nuovi amici come De Chirico
«un uomo meraviglioso, piacevole, e così semplice, vero»,
confessa anche l’innamoramento per Lise Déharme e la
relazione tormentata con Suzanne Musard, senza voler
rompere il loro matrimonio. Ma
nel 1928, quando Simone stremata gli confessa la sua relazione, Breton furibondo per il tradimento del tacito patto di dirsi
tutto, è irremovibile, e brucia
tutte le sue lettere. Disperato,
neanche cederà dopo la rottura
con Suzanne. Pronunciato il divorzio nel 1931, lui avrà altri due
amour fou, lei sposerà Michel
Collinet, e i loro rapporti riprenderanno amicalmente. Dopo la morte di Collinet, Simone
metterà sulla sua scrivania una
delle prime foto con André
mentre a testa china guardano
nell’erba di un fossato.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Gli italiani di Crimea “riabilitati” da Putin
A Mosca una mostra li riscopre
LUCIA SGUEGLIA
MOSCA
25
«l’autorizzazione a recarsi negli Stati Uniti ai sensi del Visa Waiver
Program non è stata concessa». «Il motivo», aggiunge il fumettista,
«è che sono stato in Siria e in Iraq nel 2015». La presenza di
Zerocalcare era prevista al New York Comicon: «C’avevate presente
che domani dovevo andare a New York a fare disegnetti al New York
Comicon, la conferenza alla Columbia, e tutta quella roba fichissima
che pareva una gag?», scrive il fumettista su Facebook. «Ecco, famo
che è stata tutta una gag, va». Sempre su Facebook, Zerocalcare
ammette che esisteva la possibilità di ottenere il visto attraverso
un colloquio in ambasciata, ma i tempi erano troppo stretti.
Gli Stati Uniti hanno negato il visto a Zerocalcare, al secolo Michele
Rech, uno dei fumettisti più noti d’Italia. A raccontare quanto
accaduto è lui stesso su Twitter, piazzando sul proprio profilo una
delle sue vignette. All’interno della vignetta Zerocalcare ha inserito
la comunicazione con cui l’ambasciata gli conferma la ricevuta di
pagamenti per il visto ma al tempo stesso lo avverte che
ei non lo avrebbe
mai lasciato, e non
avrebbe divorziato
se lui, pur amandola, non
l’avesse costretta». A farmi
questa confidenza è Sylvie
Sator Collinet, figlia di «lei»,
Simone Kahn, mentre al Museo nazionale d’arte moderna,
il Beaubourg, visitiamo l’atelier di «lui», André Breton (di
cui Simone fu la prima moglie), dove in mostra permanente c’è la parete del suo studio fitta di quadri, maschere,
sculture, e centinaia di oggetti di arte primitiva, oceanica e
precolombiana.
Oggi, a cinquant’anni dalla
morte, per celebrare il poeta
di Piuttosto la vita e l’autore di
Nadja, il teorico del Surrealismo «storico», dell’amour fou
e della filosofia della vita, insomma la figura più significativa dell’avanguardia del Novecento, Aube Elleouët Breton ha donato anche la scrivania del padre per completare
l’atelier. Beaubourg gli dedica
invece André Breton, surréalisme et politique, una sala della
mostra Politiques de l’art, e un
interessante catalogo-dossier.
Il titolo, Du temps que le surréalistes avaient raison. rimanda a un documento politico
del 1935 in cui Breton dopo la
condanna del realismo socialista e i vani tentativi di accordo con il Pcf stalinista, rispondeva all’interrogativo sul che
fare? Con la parola d’ordine
«Trasformare il mondo secondo Marx cambiare la vita
secondo Rimbaud». Ovvero
contro Hitler e contro Stalin.
Nell’odierna celebrazione,
ad aggiungere un tassello inedito sono però le Lettres à Simone Kahn che dopo le Lettres
à Aube, sempre curate e magnificamente introdotte da
Jean-Michel Goutier per Galli-
.
ne dell’Unione Sovietica da
parte dell’Armir.
Oggi sono rimasti in trecento, una piccola comunità
in difficoltà dopo l’annessione alla Russia. Ma con l’orgoglio della propria storia, e il
desiderio di riallacciare i legami con l’Italia, frustrato.
Ora una mostra itinerante,
Storia e storie degli italiani di
Crimea, li celebra: proprio a
Mosca, nella prestigiosa Società Geografica Russa, ove
approda dopo esser stata
due anni fa a Torino. Organizzata grazie alla Borsa Premio del Presidente della Federazione Russa, con cui verrà realizzato anche un libro.
La svolta un anno fa grazie,
guarda caso, all’anticomunista Silvio Berlusconi, in vacanza in Crimea con Putin:
una visita che fece irritare
tutta l’Europa segnando un
riconoscimento implicito del
passaggio della penisola
ucraina alla Russia. Ma servì
anche a riportare l’attenzione
sui krimskoe-italiantsi: una
delegazione incontrò Silvio e
Vladimir in un bar sul lungomare di Yalta. Il giorno stesso
Putin modificò il suo Decreto
(21 aprile 2014-12 settembre
2015) sulle minoranze di
Crimea «Misure per la riabilitazione di armeni, bulgari,
greci, tatari e tedeschi e sull’appoggio statale alla loro rinascita e sviluppo», includendovi gli italiani. «Per ristabilire la giustizia storica», vi si
legge, «con un recupero politico, sociale e spirituale». Una
mossa di «pr» dello zar mirata però soprattutto ai tatari,
che avevano boicottato il referendum di annessione nel
marzo 2014. Oltre 200 mila
furono deportati nel 1944: ma
a differenza di ceceni e caucasici cui nel 1956 Krusciov diede il diritto di tornare a casa,
il loro rimpatrio iniziò solo a
fine Anni 80, e fu formalizzato
da Kiev nel 1991.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
26 .Società
STAMPA
.LA
MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016
Futuriste
TENDENZE
Al Grand
Palais Karl
Lagerfeld ha
ricreato un
gigantesco
data center.
Scenario
perfetto per le
sue ragazze
che vivono
twittando, ma
non rinunciano
al vezzo antico
di esibire la
lingerie che
sbuca dai
tailleur in
tweed estivi.
Coloratissimi,
profilati di
passamaneria
simulano i
circuiti in rete.
Con giacche a
scatola ampie,
quasi bomber,
gonne svasate
a pannelli,
aperte sulle
sottovesti. In
testa, un
berrettino da
baseball
sghimbescio
ANTONELLA AMAPANE
INVIATA A PARIGI
ntreccia cavi digitali a
pizzi da boudoir. Clicca, e
voilà, in un lampo sei connessa con Chanel. Sintonizzata sulla prossima primavera estate. Al Grand Palais
Karl Lagerfeld ha ricreato
un gigante data center. Scenario perfetto per le sue ragazze che vivono twittando,
ma non rinunciano al vezzo
antico di esibire la lingerie
che sbuca dai tailleur in tweed estivi. Coloratissimi, profilati di passamaneria in
caucciù, simulazione dei circuiti in rete. Con giacche a
scatola ampie, quasi bomber, gonne svasate a pannelli, aperte sulle sottovesti. In
testa, un berrettino da baseball sghimbescio.
I
Dettagli
di stile
Il bomber
In jacquard
floreale con
applicazioni di
foglie laserate
è il modello di
Esemplare oro
e verde
militare
antichizzato
Lampi
di luce
In occasione
del suo 30°
anniversario,
Stuart
Weitzman
introduce la
collezione Pavé
a edizione
limitata
dell’iconico
sandalo Nudist
La borsa
Giancarlo
Petriglia
lavora sul
concetto del
doppio, dai
toni pastello
alle note accese
del Pop
Anni 70
Wrangler
propone uno
stile tutto Anni
70:
a cominciare
dalle felpe dai
ricami floreali
che
richiamano le
atmosfere
hippy
Nuove generazioni
La modella che apre la sfilata, casco per trip virtuali e
stivali alla «Star Wars» è la
sintesi del mood chanelliano.
Come sempre, il kaiser della
moda, con abiti e installazioni fotografa la realtà
elevandola all’apice del
lusso. Ironizzando su
tic e manie dilaganti con freschezza.
Segni distintivi: orecchini a
forma di tastiere illuminate da led, futuriste chiusure di velcro, borse
robotiche dalla doppia catena. Corto e lungo si alternano nei pagliaccetti di seta
albicocca, nelle culotte blu
notte; nelle candide vestaglie senza malizia. Pensate
per le nuove generazioni
che pizzicano input qua e là.
Per giovani bon chic bon
genre come Lily Rose Deep,
testimonial della riedizione
di «Chanel N°5 L’Eau» che
aleggia nell’aria con note
più fresche, alleggerite dal
«naso» Olivier Polge.
Musica cyber e fantasie
luminose di cortocircuiti sono una costante. La tecnologia del web abita qui. E’ il linguaggio più immediato per
comunicare. Non a caso Lagerfeld ha espresso sui social la sua solidarietà a Kim
Kardashian (derubata l’altra
notte nell’hotel particulier
dove alloggiava in rue Tronchet) E il successo di un defilè non si misura più con gli
applausi, ma con il numero
di iPhone sollevati in platea
per filmare l’ultima uscita.
Il fascino della maglia
Sarah Burton per Alexander McQueen indaga sulle
tradizioni tricot delle isole
Shetland. Con la tecnica fair isle knit
realizza abiti-golfoni che sono
puzzle di motivi recuperati
dalla tradizione locale.
Sfilano le
collezioni
estive? Pace, al Nord fa
freddo anche ad agosto. Chi
ama i climi caldi può optare
per le tuniche in trine, serrate sul seno da fascioni in
cuoio profilati di conchiglie
e amuleti. Capi che sembrano usciti da una fiaba celtica, attualizzati da contaminazioni punk.
La maglia è una fedele
complice, sveltisce il guardaroba, regala un senso di
libertà. Il concetto espresso quarant’anni fa con
un’estetica ribelle da Sonia
Rykiel (scomparsa a 86 an-
Borse robot e tailleur digitali
Chanel è sempre connessa
Karl Lagerfeld intreccia suggestioni tecnologiche e pizzi da boudoir
ni lo scorso agosto), torna in
chiave oversize nella collezione che porta il suo nome.
Julie de Libran rilancia con
estro e raffinatezza i cavalli
di battaglia della stilista.
Mettendo l’ accento su tenute marinare e abiti multicolor scivolati sul corpo.
L’ombelico della moda
Ieri il sindaco di Parigi, Anne
Hidalgo, ha convocato in municipio gli esponenti fashion
della stampa internazionale
per fare il punto sulla kermesse del prêt-à-porter. E
per tranquillizzare gli animi
dopo l’aggressione a Kim
Kardashian. «Un caso increscioso sul quale sta indagando la polizia, ma il servizio
d’ordine è eccellente. Durante la notte bianca c’erano due
Celtica
milioni di persone in giro e
non è successo niente».
Poi, dati alla mano, ha sottolineato che qui la moda sta
crescendo, con un giro d’affari di 150 miliardi di euro all’anno. Ma si aprirà sempre di
più ai nuovi talenti potenziando pure le scuole. Perché, come sostiene il presidente di
Dior, Sidney Toledano: «Parigi esporta la bellezza nel mondo e ha il compito di accogliere il maggior numero di giovani creativi, linfa vitale per l’alta moda». Mentre Anna Wintour ha suggerito alla Hidalgo
di aprire le porte del Louvre
alle mostre di moda. Come fa
il Metropolitan a New York. E
c’è da giurare che il consiglio
del «Diavolo veste Prada»,
non cadrà nel vuoto.
Sarah Burton
per Alexander
McQueen (a
sin) indaga
sulle tradizioni
con tuniche in
trine, serrate
sul seno da
fascioni in
cuoio profilati
di conchiglie e
amuleti
Oversize
Julie de Libran
(destra)
rilancia con
estro e
raffinatezza il
cavallo di
battaglia di
Sonia Rykiel:
la maglia
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Piccolo vocabolario della fashion week parigina
La parola chiave? “Stile senza sforzo”
LEONARDO MARTINELLI
PARIGI
Sempre così restii a utilizzare
l’inglese, per una volta i francesi stanno cedendo. Almeno
nella moda: ecco i termini ricorrenti in questi giorni di
fashion week parigina.
Gender fluid
Riflette una tendenza della
moda attuale, non solo nella
capitale francese, ma che qui
trova uno dei suoi pasdaran,
Demna Gvasalia, stilista di
Balenciaga ma anche di un
suo marchio arcisperimentale, Vetements. Che fa sfilare
uomini e donne indifferentemente, indossando stivali dai
tacchi alti e giacche in formato XXL. Come ha ripetuto nei
giorni scorsi Guram Gvasalia,
amministratore delegato di
Vetements e inseparabile fra-
tello di Demna, «il genere non
esiste più. Uomini o donne,
possiamo scegliere cosa vogliamo essere».
ma, alla lunga, «ucciderebbe»
la creatività.
Effortless
Front row
È la prima fila di chi assiste alle sfilate (si dice anche
«frow»). Quei posti, bersagliati
dai fotografi, sono sempre più
occupati dalle personalità rappresentative del marchio come la «povera» Kim Kardashian che ha fatto il «front
row» per Balmain e poi per Givenchy ed è già fuggita da Parigi, dopo essere stata aggredita e derubata dei suoi gioielli.
See now, buy now
Alla lettera significa: «vedi
ora, compra ora». È il concept
della stagione (già messo in
pratica da marchi come Burberry, Tom Ford o Tommy Hil-
AP
Front row
Natalia
Vodianova,
Salma Hayek
e il Ceo di
Kering
Pinault da
Stella
McCartney
figer), per cui si dà la possibilità di acquistare subito i capi
che hanno appena sfilato (e ormai tutti possono vedere su internet e tramite i social
network), invece di attendere i
canonici sei mesi. A Parigi, comunque (ma pure a Milano), si
fa resistenza, in primis le associazioni di categoria: il siste-
Avere stile «senza sforzo»: come dire, uno charme che appare naturale, fluido. A parlare
esplicitamente di «semplicità
effortless dello stile francese, intrinseco nella donna di Chloé» è
stata pochi giorni fa Clare Waight Keller, direttrice artistica
del marchio. Ma ormai «effortless» sta diventando la parola
chiave per indicare un certo stile parigino nel vestirsi, in pieno
revival, tipo quello di Charlotte
Gainsbourg, ben visibile alla sfilata di Yves Saint Laurent, il
primo giorno della fashion
week. Che a Parigi dura 9 giorni, a New York si è esaurita in 8,
6 a Milano e 5 a Londra. Una
settimana mai di sette giorni.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
27
DELUSIONE IN ITALIA
po della collaborazione internazionale «Virgo» che ha contribuito con l’omologo americano «Ligo» alla prima rilevazione del fenomeno cosmico. «Assegnare il
Nobel alle onde sarebbe stata
una violazione delle norme: le
nomination per il premio vengono raccolte entro il 31 gennaio,
mentre l'annuncio della loro scoperta è stato dato l'11 febbraio».
“Peccato per le onde gravitazionali
Si meritavano il riconoscimento”
1 «Speravamo che il Nobel an-
dasse alle onde gravitazionali,
ma ci aspettavamo che andasse
così e ora confidiamo per il
2017»: a parlare, con un po’ di
delusione, è Fulvio Ricci, ricercatore dell'Infn e professore all’Università La Sapienza di Roma, a ca-
.
TUTTOSCIENZE
MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016
NUMERO 1715
A CURA DI:
GABRIELE BECCARIA
REDAZIONE:
CLAUDIA FERRERO
www.lastampa.it/tuttoscienze/
tutto
salute
SCIENZE
...
&
P
Il Nobel ai signori della materia esotica
Premiati per la Fisica i tre britannici Thouless, Haldane e Kosterlitz, pionieri nelle ricerche
su superconduttori, superfluidi e stati magnetici: “Grazie a loro l’elettronica del XXI secolo”
La love story
GABRIELE BECCARIA
La partecipazione di nozze
di Michael Kosterlitz (sotto):
si sposò a Torino nel 1970
hors Hans Hansson tira fuori dal sacchetto della colazione un bombolone,
una ciambella e un pretzel e svela compiaciuto che nelle forme di quei dolcetti si intuiscono i poteri della topologia: è la branca
della matematica in grado di indagare le proprietà delle forme che non cambiano quando
vengono soggette a deformazioni ed è proprio
quella che ha reso possibili le ricerche di tre
inglesi arruolati negli Usa e che da ieri sono i
nuovi Nobel della Fisica: David J. Thouless
della University of Washington, Duncan Haldane della Princeton University e Michael Kosterlitz della Brown University.
Questi magnifici tre - dice Hansson, uno dei
rappresentanti del comitato del premio - si
sono immersi nella materia e l’hanno esplorata negli stati più esotici, lontanissimi dall’esperienza quotidiana: hanno osservato, con
ruolo da pionieri, cosa accade quando si passa
da un oggetto magnetizzato a un altro che non
lo è oppure da un metallo «standard» a uno
superconduttore o, ancora, da un fluido normale a un superfluido privo di viscosità. Tante metamorfosi in cui il gioco dell’ordine e del
disordine spalanca possibilità straordinarie.
Per esempio quelle dei computer quantistici.
Iperveloci, iperpotenti.
T
Così Michael
scoprì Torino
e l’alpinismo
SIMONE BOBBIO
ono due tracce parallele
i segni che John Michael
Kosterlitz lasciò in Italia
durante l’intensa permanenza a Torino nell’anno accademico ’69-‘70. «Arrivò all’Istituto di Fisica dell’Università
di Torino con una borsa della Royal Society per approfondire la ricerca sui modelli
duali sotto la guida del nostro maestro Sergio Fubini ricorda il professor Stefano Sciuto,
S
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SPL/GETTY
“Hanno inventato
i mattoni del nostro
futuro quantistico”
«Siamo già uno dei protagonisti: il Cnr coordina una
“roadmap” sulle tecnologie
quantistiche che prevede importanti sinergie tra università e industria».
all’epoca borsista -.
Pubblicò anche un lavoro e
proprio qui sposò sua moglie. Conservo ancora gelosamente la foto delle nozze.
Era un ragazzo molto simpatico e intraprendente, con
cui rimasi in contatto negli
anni successivi».
L’altro ambito in cui Kosterlitz si applicò, ottenendo grandi risultati, fu l’arrampicata
sulle pareti alpine. «La notizia
del Nobel mi ha colto alla
sprovvista - racconta l’alpinista Ugo Manera - perché noi lo
ricordavamo come Mike. Appena giunto in città, si legò in
cordata con Gian Carlo Grassi
e mise la sua firma su alcune
vie di elevata difficoltà. Ancora oggi i giovani scalatori vanno a Ceresole Reale per cimentarsi sull’indimenticabile
fessura Kosterlitz».
Introdusse nelle Alpi occidentali - aggiunge - «un nuovo
stile di arrampicata e ci mostrò per primo i “nut”, gli attrezzi per la progressione in
parete che rivoluzionarono il
concetto di alpinismo. Ma rimaneva il classico britannico
flemmatico e pacato, per nulla
autocelebrativo. Avevo capito
che era molto intelligente, ma
non fino a questo punto».
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L’analisi del presidente del Cnr Inguscio
“Tante meraviglie, dai sensori ai computer”
VALENTINA ARCOVIO
ai sensori per rilevare l’attività
cerebrale ai dispositivi quantistici che permetteranno, ad esempio, di
immagazzinare in modo pulito enormi quantità di dati o di
trasmetterli in sicurezza e
nel rispetto della privacy». È
puntando sulle applicazioni
che Massimo Inguscio, presidente del Cnr, spiega perché
il lavoro di Thouless, Haldane
e Kosterlitz ha fatto guadagnare loro un posto nell’Olimpo dei Nobel.
«D
Professore, qual è la rivoluzione impressa alla fisica dai tre
nuovi Nobel?
«Considerato che le loro scoperte risalgono agli Anni 70 e
80, il lavoro di Thouless, Haldane e Kosterlitz può essere
considerato davvero visionario. Hanno il merito di essere
andati oltre il mondo classico
delle transizioni di fase della
materia, come il passaggio di
un solido allo stato liquido o
gassoso, per descrivere nuovi
stati della materia stessa, basati sulle caratteristiche “topologiche” di materiali sottilissimi, bidimensionali o addirittura unidimensionali. Nella
descrizione di una transizione
topologica di un materiale sono importanti le proprietà che
rimangono stabili: un po’ come quando si deforma una
ciambella, visto che alla topologia interessa che questa
mantenga il buco. Proprio per
questo materiali così sottili,
portati a temperature prossime allo zero assoluto, mantengono il comportamento quantistico anche in presenza di difetti o imperfezioni. Sono
transizioni di fase completamente diverse da quelle classiche, tipo il passaggio dell’acqua da liquida a ghiaccio, e
possono essere descritte solo
introducendo la topologia».
Con quali implicazioni?
«Si è aperta la strada a una fisica di superfrontiera che ha
già permesso di realizzare materiali nuovi e che, in futuro,
I fantastici tre
David J. Thouless (University of Washington), Duncan Haldane
(Princeton University) e Michael Kosterlitz (Brown University)
realizzerà tecnologie quantistiche molto innovative. Oggi,
per esempio, questi materiali
sono utilizzati per rilevare i
campi magnetici. Altre applicazioni si realizzano in medicina, come nell’elettroencefalogramma: questi sensori analizzano l’attività cerebrale e ci sono laboratori del Cnr che grazie a loro studiano se esistono
legami tra l’attività cerebrale e
alcune malattie».
E le applicazioni di frontiera?
«I Nobel hanno gettato le basi
su cui si costruiranno le tecnologie quantistiche: è un settore
su cui investe tutto il mondo e
l’Europa in particolare. L’obiettivo è realizzare materiali per
dispostivi intelligenti in grado
di aumentare le capacità di trasmissione e memorizzazione».
Quale sarà il ruolo dell’Italia?
STAMPA
.LA
MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016
l
P SCIENZE
Cervelli di ritorno
28 .TuttoScienze
«Noi, le 23 donne che vogliono
provare a sconfiggere l’Alzheimer»
SILVIA BANDELLONI
1 «Non ti scordar di te» è lo slogan della cam-
pagna triennale di AIRAlzh Onlus e Coop Italia,
grazie alla quale l’Università di Firenze ha bandito
25 assegni di ricerca annuali - per 600 mila euro,
pari a 1,8 milioni in tre anni - allo scopo di migliorare lo studio di diverse patologie neurodegenerative, tra cui l’Alzheimer.
Ventitrè di questi assegni di ricerca, distribuiti in
varie istituzioni italiane, sono stati conquistati da
donne. «Ce ne sono molte che fanno ricerca nel
nostro campo - spiega Ilde Pieroni, una delle 23
studiose che da Bruxelles si è spostata a Pescara
per realizzare il suo progetto presso la casa di cura
Villa Serena -. Basti pensare che il mio supervisore
a Ginevra, dove ho lavorato per tre anni, era una
donna». Ma la straordinarietà di questa vicenda
sta nel fatto che tre scienziate - tra cui la stessa
Pieroni - abbiano deciso di rientrare. «Se ci saranno altre occasioni simili, potremo dire di aver iniziato a invertire la rotta e, magari, attratto ricercatori stranieri - commenta -. Potrebbe essere un
primo passo per contrastare la fuga dei cervelli,
ma penso che sia sempre importante nella nostra
professione uscire dai propri confini nazionali».
In questo caso i cervelli ritornano per riportare la
memoria a chi l’ha smarrita. Se nei prossimi 20 anni una famiglia italiana su quattro avrà un parente colpito dall’Alzheimer, sono numerosi gli studi
di frontiera, in Italia e nel mondo, alla ricerca di
soluzioni terapeutiche ancora sfuggenti, come
quella farmacologica. È dunque fondamentale
puntare anche alla prevenzione. Come spiega
Sandro Sorbi - professore di Neurologia dell’Università di Firenze e direttore della Clinica neurologica dell’Azienda ospedaliero-universitaria Careggi, nonché presidente di AIRAlzh - «molti studi
confermano la relazione tra i fattori ambientali e
lo stile di vita e la possibilità di modificare, preve-
Voglio indagare
i cloni del Pianeta Terra
e viaggiare tra le stelle
Astrofisico o astronauta? Come si moltiplicano
le opportunità professionali di chi studia il cosmo
l
P
SPAZIO/1
ANTONIO LO CAMPO
o spazio è e sarà una
delle grandi avventure
del XXI secolo. Intreccia ricerca teorica e business
estremo e coinvolge un numero crescente di specialisti:
scienziati, ingegneri, astronauti, imprenditori.
Solo l’anno scorso, secondo
la Space Foundation», l’«economia spaziale» - che si allarga dai satelliti commerciali
alle missioni delle agenzie nazionali - è salito a 323 miliardi
L
di dollari. Ed è destinato ad au- spalancano per le nuove genementare con gli investimenti razioni: un futuro da astrofisidei privati: in testa quelli di co o da astronauta non è imElon Musk, che con la società probabile e questi scenari saSpaceX vuoranno uno
le colonizzadei temi delre Marte, e
l’«AstroJeff Bezos,
nomy Day»
che con Blue
del 7 ottobre,
Origin punta
organizzato
allo sfruttaal centro Almento anche
tec di Torino
turistico dei
«La
RUOLI: IL PRIMO È STATO ASTRONAUTA d a
ESA-ASI E IL SECONDO È RICERCATORE Stampa» e
viaggi tra le
AL DIPARTIMENTO DI FISICA
stelle.
DELL’UNIVERSITÀ DI TORINO Infinito in
Lo spazio
occasione
diventa così
del conto aluna dimensione «totale», so- la rovescia per un altro grande
spesa tra visioni e opportunità, evento: la sonda ExoMars, una
a cominciare da quelle che si delle missioni più ambiziose tra
Maurizio Cheli
Davide Gandolfi
Astronauta
Astrofisico
quelle realizzate per l’esplorazione di Marte, è vicina all’ingresso nell’orbita del Pianeta
Rosso. Il 16 ottobre il modulo
principale sgancerà quello di
atterraggio, battezzato «Schiaparelli», che, tre giorni dopo,
dovrà toccare il suolo.
Tra i protagonisti della giornata ci saranno l’astronauta
Maurizio Cheli e l’astrofisico
Davide Gandolfi, che si racconteranno agli studenti. Ma per
chi vuole seguire i loro percorsi
qual è la strada da seguire?
«Grande passione e forte motivazione - spiega Cheli -. E ci si
deve dedicare allo studio, dando il massimo, perché tra gli
astronauti la selezione è dura».
«Sono sempre stato attratto
dal volo - aggiunge Cheli -. Così,
dopo l’università sono entrato
in Accademia Aeronautica e ho
trascorso lunghi periodi all’estero: Inghilterra e Usa in-
nanzitutto. Se dovessi fornire
un consiglio a chi sogna di diventare astronauta, direi che è
importante la diversità delle
esperienze e delle conoscenze,
più ancora della sola specializzazione in una singola disciplina. Un astronauta si trova ad
affrontare tematiche operative
e scientifiche molto varie e una
conoscenza allargata è davvero
fondamentale». E - sottolinea «non si finisce mai di studiare,
perché nel 2004 mi sono laureato in economia e commercio:
una cultura che mi aiuta nella
mia attività di imprenditore
nelle tecnologie aeronautiche».
Ha raggiunto il suo sogno da
“Come colpiremo
l’asteroide killer
prima dell’Apocalisse”
A BergamoScienza il leader del piano
l
P
SPAZIO/2
VALENTINA ARCOVIO
on succederà oggi né
domani. Ma prima o
poi accadrà: un asteroide si schianterà sulla Terra. Potrebbe finire in fondo a
un oceano o nel deserto. O su
una metropoli. «È una probabilità remota, ma non impossibile», dice Ian Carnelli, responsabile del «General Studies Program» all’Esa,
l’Agenzia spaziale europea.
Carnelli è anche l’ingegnere a
capo di uno dei progetti europei più promettenti nel campo della protezione spaziale:
sarà destinato a guidare
«Aim», l’«Asteroid Impact
Mission» dell’Esa, missione
che ha lo scopo di testare una
strategia per evitare che un
asteroide si schianti sulla
Terra. A patto che l’Esa dia
l’ok a dicembre.
N
Chiariamolo subito: il programma non ha nulla a che fare con «Osiris-Rex», la sonda
appena lanciata dalla Nasa
con lo scopo di raggiungere
l’asteroide 101955 Bennu,
prelevarne dei campioni e riportarli sulla Terra. Qui si
tratta di salvare il Pianeta e i
suoi abitanti. E sarà l’occasione per testare nuove tecnologie utili per l’esplorazione
dello spazio. Carnelli racconterà i suoi obiettivi il 9 ottobre, in un incontro intitolato
«Asteroidi: pericolo di impatto e opportunità per l’esplorazione spaziale», nell’ambito
di BergamoScienza.
Ingegnere, quali sono le reali
probabilità che un asteroide ci
colpisca?
«Molto basse, ma non nulle.
Sul nostro Pianeta ci sono diversi crateri a dimostrarlo. Per
questo teniamo d’occhio lo spazio e gli oggetti celesti che potrebbero minacciarci. Attualmente ci sono 554 asteroidi potenzialmente pericolosi, corpi
LA STAMPA
MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016
La ricerca è sempre più declinata al femminile
.
TuttoScienze .29
La violenza affonda nella preistoria
ma cultura e società ci hanno resi più pacifici
nendolo, il rischio di ammalarsi di Alzheimer e di
altre forme di demenza».
La patologia va quindi vista in un quadro più ampio. «Se ritardassimo di cinque anni l’insorgere
dell’evidenza clinica, potremmo abbattere considerevolmente il numero dei malati con sintomi
conclamati», commenta Sorbi. Adesso un obiettivo dei ricercatori diventa quindi migliorare la
precisione delle diagnosi. «Il nostro obiettivo è
testare un gruppo di pazienti osservando l’attività cerebrale e muscolare durante il sonno - spiega Pieroni -. Ci occupiamo non solo di Alzheimer,
ma anche di un’altra forma neurodegenerativa
nota come demenza a corpi di Lewy. Migliorare la
diagnosi - conclude - farà sì che anche i trattamenti diventino via via più efficaci».
1 Le radici della violenza umana affondano
nella preistoria. È una caratteristica dei primati,
ereditata durante l'evoluzione, e influenzata dalla cultura e dalla società. All'alba della nostra specie le uccisioni tra esseri umani erano circa il 2% e
aumentarono fino al 15-30% nel periodo tra 3 mila e 500 anni fa per calare oggi allo 0,01%. L’hanno
calcolato i ricercatori guidati da Josè Maria Gomez, della Stazione sperimentale di Almeria, in
Spagna, il cui lavoro è pubblicato su «Nature».
Se l'uomo sia violento o buono per natura è un tema che da sempre appassiona i filosofi, ma sta-
volta ci si è serviti della biologia comparativa. Dopo aver messo insieme i dati su oltre 4 milioni di
vittime, si è quantificato il livello di violenza in
1024 specie di mammiferi (tra cui topi, cavalli, pipistrelli, conigli e scimmie), mentre per l'uomo i
dati sono stati ricavati da 600 studi e campioni dal
Paleolitico fino all'Età del ferro e al presente, vale
a dire da 50 mila anni fa in poi. La conclusione è
che il nostro tasso di violenza è cambiato in concomitanza con i cambiamenti socio-politici: cultura e società, quindi, possono modificare le nostre peggiori inclinazioni e migliorarci.
In orbita
La Stazione
Spaziale
Internazionale
sorvola
la Terra
tra i 330
e i 435 km
di altitudine
e viaggia
a una velocità
media
di oltre
27 mila km/h
bambino anche l’astrofisico
Davide Gandolfi, ricercatore
all’Università di Torino. «Sono
sempre stato affascinato dall’astronomia, già a sette anni dice -. Ho studiato fisica e ho
fatto molte esperienze all’estero: al centro Esa di Noordwijk
in Olanda, e in due istituti, a
Jena e Heidelberg in Germania. Ora mi occupo di pianeti
extrasolari, la nuova frontiera
dell’astronomia. I miei suggerimenti? Tanto studio e, una volta raggiunti i traguardi, non
sentirsi mai arrivati e puntare
alla scoperta. Che è l’elemento
alla base della ricerca».
Anche Uber e Google
potranno aiutarci a guarire
L’evento di venerdì
Al via a Torino
l’Astronomy Day
1 L’appuntamento è
per venerdì 7 al Centro
Spaziale Altec di Corso
Marche 79 a Torino: alle 9 avrà inizio la prima
edizione dell’Astronomy Day, organizzato da «La Stampa» con
Infinito-Planetario di
Torino, in collaborazione con Asi, Thales Alenia Space e Altec.
Protagonista un gruppo di studenti delle
scuole superiori per
una giornata dedicata
ai temi dell’esplorazione spaziale alla vigilia
dell’arrivo intorno a
Marte di ExoMars.
Ragazzi e ragazze, selezionati nei giorni
scorsi, incontreranno
scienziati, tecnici e
specialisti di un settore-chiave della scienza
e dell’high tech, stimolando un dialogo trasversale: dalle prospettive della ricerca a
quelle professionali.
I temi saranno numerosi: le nuove frontiere dell’esplorazione
planetaria, l’Italia nello spazio, la ricerca di
vita aliena, le professioni di ingegnere
spaziale, astrofisico e
astronauta.
Le app di Brownstein servono a pazienti e ospedali
Domani riceverà il Premio Lagrange-Fondazione Crt
l
P
COMPLESSITÀ
GABRIELE BECCARIA
a visita più promettente
dal migliore specialista
a volte naufraga per ragioni banali: l’imprevisto familiare, l’ingorgo nel traffico, il
parcheggio che non c’è.
John Brownstein è un professore di Harvard, oltre che
medico di punta del Boston
Children’s Hospital, e ha un
doppio merito: aver calcolato
l’astronomico prezzo di questi
piccoli ma frequentissimi contrattempi - 6 miliardi di dollari
l’anno soltanto negli Stati Uniti - e aver trovato una soluzione per scongiurare la catena di
L
eventi avversi che dagli appuntamenti saltati degenera
in tante terapie mancate e poi
nell’incontrollabile domino
degli intoppi organizzativi in
cliniche e ospedali.
Figura di fontiera
Assieme alla società Uber
(che, Italia a parte, colleziona
successi sempre più lusinghieri) l’epidemiologo computazionale Brownstein - figura
di frontiera tra medicina e
universo digitale - ha creato
una piattaforma davvero speciale: si chiama «Circulation»
ed è il primo sistema pensato
per integrare le esigenze di
trasporto dei pazienti (tutti
quelli che non si trovano in
condizioni d’emergenza e,
quindi, la fetta prevalente di
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
spaziali vicini all’orbita terrestre che non è escluso possano
un giorno scontrarsi con noi: al
momento c’è una probabilità
su 700mila di assistere a un impatto simile. Ma in futuro tutto
potrebbe cambiare».
In che modo la missione «Aim»
contribuirà alla protezione della
Terra?
«La missione è stata progettata per testare una tecnica di
deflessione e raccogliere dati
sulle proprietà fisiche degli
asteroidi. L’obiettivo è Didymos, un asteroide che si prevede passerà vicino alla Terra
nel 2022: è un sistema binario,
costituito da un corpo maggiore con un diametro di 800
metri e una piccola luna, grande 170 metri che gli orbita attorno. L’obiettivo della missione è questa luna, su cui verrà testato il
cosiddetto
“impatto cinetico”».
re a modificare la velocità della
luna di circa mezzo millimetro al
secondo. Nel frattempo, la sonda
“Aim” raccoglierà immagini, studierà le proprietà dell’asteroide
e i detriti rilasciati. Non solo.
Avremo l’opportunità di testare
strumenti molto avanzati, realizzati anche con start-up italiane».
«Se tutto andrà come previsto,
a novembre 2020. Poi ci vorrà
un anno e mezzo per raggiungere l’obiettivo, nel maggio
2022. L’impatto cinetico avverrà dopo qualche mese e lo
spettacolo sarà visibile dai radiotelescopi sulla Terra».
Quali altri metodi abbiamo per
evitare che un asteroide colpisca la Terra?
Ian
Carnelli
Ingegnere
RUOLO: È PROFESSORE DI PEDIATRIA
E INFORMATICA ALLA HARVARD
MEDICAL SCHOOL E «CHIEF
INNOVATION OFFICER»
DEL CHILDRENS’ HOSPITAL DI BOSTON
Miniera di dati
Quando dovrebbe partire la
missione?
«Ci sarebbero altre due strategie. Una è
quella dell’attrattore gravitazionale: si
spedisce un
oggetto intorIn cosa consiRUOLO: È RESPONSABILE no all’asteroiste?
DEL «GENERAL STUDIES PROGRAM» de per attrarDELL’AGENZIA SPAZIALE EUROPEA lo con la pro«Nel far scontrare una sonpria massa e
da con l’asteroide, rallentandolo indurlo a cambiare rotta. È un
e costringendolo a cambiare tra- approccio che però richiede
iettoria. Ed è quello che farà la tempi lunghi. La seconda strasonda “Dart” (“Double Asteroid tegia prevede il ricorso a detoRedirection Test”) della Nasa, nazioni nucleari: vengono stupartner del nostro progetto. diate con simulazioni al comL’impatto è previsto nell’ottobre puter, perché la Bomba nello
2022 a circa 6 km al secondo. spazio è bandita».
Questa velocità dovrebbe basta12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
John
Brownstein
Epidemiologo
chi ha un problema di salute)
con la programmazione delle
strutture sanitarie. I tempi,
così, si razionalizzano e - come
dimostra una serie di progetti-pilota in diversi Stati degli
Usa, dal Massachusetts al Delaware - la possibilità di seguire in tempo reale le richieste e
il loro smistamento sta migliorando sia la vita di tante persone sia l’efficienza delle cure.
Brownstein è considerato
un pioniere nel tradurre in realtà digitali creative i saperi e
gli strumenti medici: ormai
iper-citato con ammirazione è
il suo HealthMap.org, un sistema web di «intelligence» con il
quale sorvegliare la diffusione
delle malattie infettive, a cominciare dall’onnipresente influenza. Ma le idee e le iniziative del professore continuano a
moltiplicarsi. «Con l’app Yelp spiega - si possono segnalare
pranzi e cene al ristorante che
hanno preso la piega sbagliata
e ci hanno fatto sentire male».
Così, grazie a questa rete di recensioni al contrario, si innesca un sistema di controlli capillari sulle violazioni sanitarie e si creano allo stesso tempo mappe dettagliate sulle reazioni allergiche di una vasta
platea di pubblico.
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Consulente per l’Oms, l’Organizzazione mondiale della Sanità, oltre che per l’Institute of
Medicine americano e per la
Casa Bianca, il 6 ottobre
Brownstein riceverà a Torino
il Premio Lagrange-Fondazione Crt 2016: coordinato dalla
Fondazione Isi, il riconoscimento, dal 2008, ogni anno,
viene assegnato a uno studioso
che si è messo in luce nel campo della scienza della complessità, un labirintico territorio
dove teorie ed esperimenti si
trasfigurano in nuove logiche
interdisciplinari grazie alla gestione intelligente di informazioni sempre più massicce e sofisticate, i cosiddetti Big Data.
Dall’ufficio bostoniano, infatti, il professore spiega come «i social e tutto l’universo digitale rappresentano
ormai una vera miniera per
indagare e per prevedere
molti fenomeni legati alla salute». E spesso l’invisibile
abbraccio - da Amazon a Google - funziona anche meglio
delle reti «ufficiali», come
quelle governative, svelando
dinamiche e proprietà altrimenti destinate a restare nascoste o almeno controverse.
Per trasformarle in pratiche
concrete e in politiche globali altre macchine ci daranno
una mano. L’Intelligenza Artificiale è già all’opera.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
30 .TuttoScienze
STAMPA
.LA
MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016
l
P MEDICINA
I cinque giorni di vacanza
che possono aiutare anche il nostro Dna
PAOLA MARIANO
1 Sono sufficienti cinque giorni di vacan-
za per modificare in modo favorevole l’attività del proprio Dna e migliorare le funzioni
immunitarie, oltre a indurre una serie di variazioni nei parametri del sangue legati alla
longevità. Lo rivela una ricerca condotta da
Eric Schadt, direttore dell’Istituto Icahn for
Genomics and Multiscale Biology presso il
Mount Sinai di New York e pubblicata sulla
rivista «Translational Psychiatry».
l
P
SANITÀ
LORENZA CASTAGNERI
Q
«Il relax consente al tuo corpo di liberarsi da
posture scorrette e di tipo difensivo (per
esempio spalle chiuse e irrigidite) e di ridurre
il livello di stress, che a sua volta influenza lo
stato di benessere del corpo e in particolare ha spiegato Schadt - il funzionamento del sistema immunitario».
Lo studio ha coinvolto 102 donne tra i 30 e i
60 anni, sottoposte a prelievi di sangue prima e dopo cinque giorni di vacanza relax in
un centro a Carlsbad, in California. Durante
la permanenza alcune donne hanno parteci-
pato a sessioni di yoga e meditazione, mentre altre si sono semplicemente godute il relax e i confort della struttura. È quindi emerso
che in tutte le «villeggianti» i valori del sangue sono cambiati: è migliorata, in particolare, la funzione immunitaria, con la riduzione
delle risposte immunitarie improprie ed esagerate che, spesso, fanno da apripista a reazioni allergiche e malattie autoimmuni. E allo
stesso tempo è stata osservata una serie di
cambiamenti favorevoli nell’attività di molti
geni, a cominciare da quelli legati a reazioni
infiammatorie). E, non ultimo, yoga e meditazione hanno avuto un ruolo (ancora da quantificare con precisione) nel potenziamento
dei processi di riparazione del Dna.
“Contro disastri e terrorismo
i segreti salva-vita del nostro 118”
uanto è pronto il nostro sistema sanitario
a gestire un possibile
attacco terroristico? Tra gli
addetti ai lavori la riflessione
è in corso: sebbene nessuno
metta in dubbio la qualità batteriologica», racconta Lodelle cure offerte dal 118 e dai tan. In questo caso un ospedanostri ospedali, c’è chi crede le israeliano sarebbe in grado
che, con qualche correttivo, di trasferire rapidamente pala gestione di una maxi- zienti e macchinari nel proprio
emergenza potrebbe miglio- parcheggio, trasformando
rare. «Se il 118 fosse organiz- l’area in reparti e ambulatori.
zato sul piano nazionale e Succede ad Haifa.
Dopo l’assistenza d’urgennon regionale o provinciale
za, poi, quella
come oggi, ci
ospedaliera è
sarebbero
l’altro grande
modelli comcapitolo,
portamentali
quando si vee di risposta
rifica un maunici,
da
xi-incidente.
Nord a Sud,
RUOLO: È DIRETTORE
«In Italia,
con cui tratDELLA CENTRALE OPERATIVA
PER LA MAXI-EMERGENZA
purtroppo,
tare le vittiDELLA REGIONE PIEMONTE
non esiste
me. Adesso,
una legge che
invece, rischiamo che il paziente che impone alle strutture sanitarie
in un luogo ha la priorità, in di dotarsi di un “Peimaf”, cioè
un altro non ce l’abbia», ra- di un piano d’emergenza intergiona Mario Raviolo, diretto- na per fronteggiare un massicre della Struttura complessa cio afflusso di feriti, in cui sia
«Maxiemergenza 118» della indicato, per esempio, quanto
Regione Piemonte.
Il modello da seguire - sostiene - è quello di Israele, nazione che ha imparato a convivere con l’incubo-attentati
e che ha una lunga esperienza nella gestione delle maxiemergenze. A questo tema
caldo è stato dedicato il primo seminario italo-israeliano, che, dal 18 al 21 settembre
scorsi, ha portato a Saluzzo,
in provincia di Cuneo, medici
dell’esercito israeliano ed
esperti in sicurezza degli
ospedali, oltre a Eilat Shinar,
la direttrice della Banca del
sangue locale, e ad alcuni
rappresentanti dell’Mda, il
Magen David Adom, vale a
dire il 118 di Israele. «Abbiamo circa 2 mila dipendenti e
15 mila volontari», racconta
Felix Lotan, paramedico, responsabile dell’Mda nella regione di Gerusalemme. «Tutti - aggiunge - seguono lo
stesso corso di formazione e
ovunque viaggiano gli stessi
mezzi. C’è l’ambulanza di base, per i codici bianchi e verdi, e quella con i paramedici,
per le missioni più gravi, con
il necessario per intubare il
paziente o per svolgere operazioni sul posto».
In Italia è differente. «Non
possiamo mai dare per scontata la dotazione di un’ambulanza, a seconda della Regione in cui si opera - spiega Raviolo -. A ciò si aggiunge la
differenza tra i protocolli
operativi in caso di maxiemergenza. Questo fa sì che
la risposta sanitaria possa
cambiare da zona a zona». E
c’è anche dell’altro. In Israele
gli operatori del 110 - è questo
il numero di emergenza - sono sottoposti a training continui per migliorare le proprie performance. «Ci prepariamo ad affrontare ogni tipo
di situazione: dal grande incidente stradale all’attacco
terroristico fino a una guerra
Dagli specialisti israeliani le novità sulla gestione delle maxi-emergenze
Mario
Raviolo
Chirurgo
ARIEL SCHALIT/AP
e quale personale dev’essere
richiamato in servizio, come
dev’essere organizzata la catena di comando e quali spazi
vanno riconfigurati, oltre a
come svolgere l’accettazione
dei pazienti e la gestione di
quelli da dimettere per liberare letti. Di conseguenza non
abbiamo una norma che impone di fare simulazioni pratiche per testare la validità dei
piani», rivela Raviolo.
«In caso di maxi-emergenza
- insiste il medico - un “Peimaf” ben studiato e condiviso,
del quale tutti gli operatori sono informati e con il quale sono
stati formati, è l’unico modo
per rispondere in modo efficiente ed efficace. I piani devono essere flessibili, adattabili a
tutte le situazioni e patologie
che possono prospettarsi, nonché facilmente applicabili.
Senza regole si rischia il caos».
Non succede all’ospedale
Shaare Zedek di Gerusalemme, dove lavora Ofer Merin, esperto in traumatologia:
«In caso di incidenti di massa
l’ospedale è diviso in sezioni,
ciascuna con a capo un medico
che coordina uno staff. Ognuno sa cosa fare e per tenerci
pronti facciamo due-tre simulazioni all’anno».
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Il diabete giovanile
non è solo per giovani
l
P
tici in persone tra i 30 e i 60 anni, si è scoperto che il numero
di diagnosi di diabete di tipo 1
rimaneva costante anche nella
FABIO DI TODARO
fascia di popolazione adulta.
Un dato corroborato dall’osserè quello giovanile (ti- vazione del fenotipo dei pazienpo 1) e quello dell’età ti (più magri rispetto ai coetaadulta (tipo 2): quan- nei affetti dal diabete di tipo 2)
do si parla del diabete, è la e dall’esigenza di ricorrere alclassificazione più utilizzata. l’insulina che mostravano enLa forma autoimmune è più tro un anno dalla diagnosi.
di frequente diagnosticata
Le altre evidenze non hanno
nei bambini e negli adolescen- scompaginato lo scenario: enti, mentre l’altra è considera- tro la terza decade di vita la forta la conseguenza di una dieta ma autoimmune (le cellule beta
squilibrata e uno stile di vita del pancreas diventano incapasedentario e la si scopre con ci di secernere insulina) era comaggiore
munque la più
frequenza
diagnosticata,
negli adulti.
mentre con il
Finora, su
passare degli
questo punanni cresceva
to, sono stala quota di chi
ti tutti d’acè affetto dal diRUOLO: È RICERCATORE ALLA
cordo. Ma
MEDICAL SCHOOL DELL’UNIVERSITÀ sturbo di origiDI EXETER (GRAN BRETAGNA) ne metabolica.
uno studio
presentato
«Siamo stati
al congresso della Società Eu- portati a pensare che, oltre una
ropea di Diabetologia, a Mo- certa età, una persona che prenaco di Baviera, riscrive la senta alterazioni nel metaboliclassificazione della malattia. smo degli zuccheri soffra del
«La metà delle diagnosi di diabete di tipo 2 - ha spiegato
diabete di tipo 1 si registra in Thomas -. Oggi invece sappiachi ha superato i 30 anni», ha mo che conviene indagare più a
detto Nicholas Thomas, ri- fondo: il diabete di tipo 1 non
cercatore dell’Università di sempre viene diagnosticato duExeter, in Gran Bretagna, fa- rante l’infanzia e l’adolescencendo crollare il luogo comu- za». In gioco c’è l’approccio tene che vedeva l’insorgenza rapeutico. Se il diabete di tipo 2
della condizione tipica del- si può correggere anche solo
l’età infantile. A questa con- modificando la dieta e intensificlusione si è arrivati dopo cando l’attività fisica, la forma
aver valutato un campione di autoimmune non può prescin120 mila adulti: andando a dere dall’insulina.
caccia dei polimorfismi gene12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
DIABETOLOGIA
C’
Nicholas
Thomas
Diabetologo
LA STAMPA
MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016
.
Spettacoli .31
MARIANNA
(DASY)
Il rapporto tra Viola
e Dasy è esasperato,
ma ci hanno fatto
capire quanto noi si
abbia in comune
I ruoli li abbiamo scelti
noi: io sono decisa e
impulsiva come Dasy;
Angela dolce, sensibile
e riflessiva come Viola
La scena più difficile?
Quella in motorino:
anche perché
Marianna non ne ha
mai portato uno
Da dove veniamo noi,
come nel film, c’è
desolazione e
abbandono, ma anche
tanta voglia di riscatto
ANGELA
(VIOLA)
ANSA
Angela (a sinistra) e Marianna cantanti neomelodiche in «Indivisibili»
ADRIANA MARMIROLI
ROMA
el dopo-Venezia, Indivisibili di Edoardo De
Angelis è stato lo strascico polemico: non selezionato e passato a margine, nelle
Giornate degli autori, lo hanno voluto i festival di Toronto
e Londra (dove passa oggi e
domani). Mentre, secondo Paolo Sorrentino, sarebbe stato
il film giusto per rappresentare l’Italia agli Oscar.
Bella storia asciutta e dura
di degrado, ribellione e crescita («Favola neogotica», secondo gli inglesi), realistica e
metaforica nel contempo, Indivisibili deve tanto alle protagoniste, Angela e Marianna
Fontana, diciottenni gemelle
di Casapesenna (Caserta):
sono loro le indivisibili del
film, le canterine sorelle siamesi Viola e Dasy. Interprete
e personaggio quasi si confondono in una prova che è
(anche) un tour de force.
Le abbiamo trovate che
stavano per andare a prendere l’aereo per Londra: elettrizzate. Rispondono alle domande alternandosi in modo quasi
automatico a seconda dell’argomento. Uguali eppure diverse. «Come i nostri lineamenti», dicono in simultanea.
«Abbiamo una forte simbiosi
mentale: le stesse passioni e
sogni fin da piccole. Con qualche diversità, però, nel carattere e nei gusti».
Studentesse al Conservatorio di Napoli, concordi nello
scegliere una specializzazione insolita come il canto jazz,
una ha poi preferito il piano
come strumento facoltativo,
l’altra la chitarra. «Il rapporto
tra Viola e Dasy è ovviamente
più esasperato, ma ci hanno
fatto capire meglio quanto noi
si abbia in comune. E ci ha
unite maggiormente». Ma anche sottolineato i reciproci segni di diversità, che sono poi
gli stessi dei personaggi.
Tant’è: ai provini sono
state loro a scegliere la sorella che avrebbero interpretato. «Perché un po’ ci somigliano: io più decisa e impulsiva, chiacchierona come
Dasy; Angela dolce, sensibile e riflessiva come Viola.
Edoardo ha concordato».
Non era la prima volta che
incontravano il giovane regista: a 16 anni erano state provinate per un corto. Non erano state scelte, ma un ponte
si era creato. In quell’occasione avevano anche avuto in
dono una borsa di studio di
recitazione. Così, quando De
Angelis è tornato per Indivisibili, avevano tutto: la voce e
la naturalezza sotto i riflettori. «Cantare è stata la cosa
più semplice: abbiamo solo
dovuto studiare lo stile e le
movenze dei neomelodici. A
Napoli chi non li conosce,
D
Le gemelle Fontana, diciottenni, vengono da Casapesenna (Caserta)
Un film per diventare grandi
“Ora viviamo da sole, insieme”
Le gemelle (non siamesi) Fontana, attrici rivelazione di “Indivisibili”
con quelle macchinone e le
corti di ammiratori?».
Più difficile imparare a muoversi in sincronia. «Anche nelle
scene più difficili siamo noi.
Nessuna controfigura. Nessun
effetto digitale». Solo, nelle scene in cui si vede l’anca congiunta delle siamesi, un’imbracatura strettissima e cinque ore di
trucco. «Dolorosa, ci aiutava a
capire la loro sensazione di costrizione. Una cosa su cui ab-
Qui a fianco,
una scena di
«Indivisibili»
di Edoardo De
Angelis: il film,
ora in sala,
è stato
presentato
nei festival di
Venezia ,
a Toronto
e oggi
è a Londra
biamo lavorato per mesi: per
imparare a muoverci, correre,
sederci insieme. Anche i movimenti più insignificanti diventano complessi». La scena più
difficile? «Quella in motorino:
anche perché Marianna non ne
ha mai portato uno». La più
scioccante? «Il tuffo dalla barca: nel mare vero, al buio». Senza mai un’esitazione. «Siamo testarde: quando decidiamo una
cosa, non ci tiriamo indietro».
La loro vita – raccontano – è
stata quella di ogni adolescente
amata e seguita dai genitori, e
da loro sostenuta. Figlie di un
imprenditore agricolo, Casapesenna è a pochi chilometri dal
cuore nero della Campania camorrista e dalla terra dei fuochi, Castel Volturno (dove il
film è ambientato) e Casal di
Principe. «C’è tanta desolazione e abbandono, ma anche tanta voglia di cambiamento e riscatto», dice Marianna.
Nei prossimi mesi, Conservatorio e cinema a parte (Angela, da sola, ha già girato un altro
film, I due soldati di Marco Tullio Giordana), le aspetta un
grande salto: andare a vivere
da sole a Napoli. «È la filosofia
di Edoardo e del film: ogni scelta di crescita comporta il taglio
di un pezzo di sé. Nel nostro caso è il cordone con la famiglia.
Noi siamo pronte».
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Anna Rita Sidoti
e la sua storia
protagoniste
all’Overtime
SARA IACOMUSSI
In mezzo agli altri era la metà,
ma correva, anzi marciava,
più forte di tutti. Annarita Sidoti era alta 1 metro e 50, era
uno «scricciolo d’oro», come
la chiamava il giornalista Candido Cannavò, una donna forte, prima ancora che un’atleta.
Tutti gli aspetti della sua
vita, dagli anni come studentessa all’oro ai mondiali di
Atene nel 1997, passando per
la figura di madre e moglie,
vengono raccontati in Una
storia semplice, documentario che viene presentato domani mattina in occasione
dell’Overtime Festival di
Macerata, dove è in concorso
insieme ad altri 15 lavori legati al tema dello sport e dell’etica sportiva.
Il film di Goffredo d’Onofrio e Giuseppe Garau è un
omaggio alla marciatrice,
scomparsa l’anno scorso per
un tumore al seno contro cui
ha lottato per sette anni. Ma
non solo: Una storia semplice è
il ritratto di un’atleta che ha
avuto il coraggio di parlare
pubblicamente della malattia.
«C’era una sola persona da cui
partire per realizzare il documentario – spiega il regista
Garau – il marito di Annarita,
Pietro. Da lì, abbiamo girato
tutta l’Italia per raccogliere
una ventina di testimonianze.
Ma tutti hanno su di lei la stessa opinione: era una donna
con un grande carattere».
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
32 .Spettacoli
STAMPA
.LA
MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016
Fuocoammare, l’Italia scopre la voglia di realtà
Dopo il successo in tv del documentario su Lampedusa: “Ci siamo svegliati dall’ipnosi televisiva”
il caso
FULVIA CAPRARA
ROMA
isola dei migranti si misura con l’isola del Grande fratello Vip e la bella
sorpresa è che la prima, a dispetto di tutte le più facili previsioni, viene fuori dal match a testa alta. È successo l’altra sera
su Rai 3, dove il documentario
Fuocoammare di Gianfranco
Rosi, Orso d’oro all’ultima Berlinale, designato a rappresentare l’Italia nella prossima corsa
agli Oscar (nelle due categorie
Miglior film in lingua non inglese e Miglior documentario), è
stato visto da 2 milioni 273mila
spettatori, con share dell’8,8% e
con oltre 7 milioni di contatti.
Non è vero che il pubblico
vuole solo piatta evasione. Forse vuole soprattutto capire. Ed
è proprio questa la grande forza dei documentari, per anni
esiliati, soprattutto in Italia,
nel limbo delle cose uggiose, e
ora finalmente al centro di un
vivace rilancio. Più che di finzione, dice Federica Di Giacomo, regista di Liberami, il film
sul fenomeno dell’esorcismo
premiato all’ultima Mostra di
Venezia, il pubblico avverte
«estremo bisogno di realtà. È
come se gli italiani, dopo 20 anni di ipnosi televisiva, si fossero
svegliati, e si stessero chiedendo in che Paese vivono».
Ma non solo: «Inondati da un
fiume di immagini, sentiamo
più forte la necessità di ragionare su come ci poniamo rispetto alla realtà». Domande cui i
documentari possono rispondere molto meglio di tanti film:
«Il cinema del reale vince perché è indipendente, libero di
sperimentare, di aprirsi, con
sguardo critico, su un panorama ampio e variegato».
L’altra verità, a lungo trascurata, è che i documentari, proprio come i film di finzione, possono divertire, emozionare,
commuovere: «Il pubblico non
li trova affatto ostici - osserva
Roberto Cicutto, presidente e
ad di Istituto Luce Cinecittà
L’
2,27
milioni
I telespettatori che lunedì
sera hanno
visto - in
media «Fuocoammare» di
Gianfranco
Rosi su Rai 3
62
Paesi
Sono quelli in
cui verrà
distribuito
«Fuocoammare», che
rappresenta
l’Italia nella
corsa agli
Oscar
950
passaggi
Di documentari sulla Rai
dal 2013
al 2016, per
un totale
di circa
60 milioni
di spettatori
Una scena di «Future Baby»
«Così vi racconto
come nascono
i figli del futuro»
5
Esorcismi
Qui a fianco, un’immagine di
«Liberami», il documentario sugli
esorcisti premiato all’ultima Mostra
del cinema di venezia; a sinistra, la
regista Federica Di Giacomo; in
alto, una scena di «Fuocoammare»
ANSA
che con Rai Cinema ha prodotto e distribuito Fuocoammare e
che da tempo promuove lo sviluppo della produzione documentaristica - e gli autori hanno imparato a usare sempre
meglio gli strumenti del cinema
del reale». In Italia, concorda Di
Giacomo, c’è «un vuoto formativo, c’è ancora chi pensa che, andando a vedere un documentario, sicuramente si annoierà».
E poi c’è il problema più grave, la circolazione di questo tipo
di prodotti, resa difficile dalla
«miopia del sistema distributivo». Anche se dal 2013 al 2016 la
tv di Stato, con Rai Cinema, ha
dato impulso alla programmazione di documentari (950 passaggi, repliche comprese, su reti sperimentali e generaliste,
per un totale di 60 milioni di telespettatori, mentre, nella stesso arco di tempo, i documentari
coprodotti sono stati 160), resta
inespugnata la zona proibita
delle sale cinematografiche:
«Manca il sostegno delle strutture distributive - dichiara Cicutto -, in questo le sale sono
scandalose, non danno tempo
per educare il pubblico, ignorando l’aumento esponenziale
di interesse nei confronti del
genere. Oggi è molto più facile
che un giovane sia incuriosito
da un documentario, anche rispetto a un film».
Secondo Cicutto il cammino
da fare è comunque ancora lungo: «In tv si rischia poco, questo
tipo di opere viene relegato nelle reti tematiche. Eppure, con-
tro la superficialità dell’informazione tv, il documentario è
un modo attraente per approfondire e comprendere meglio
la cronaca contemporanea».
Venduto in 62 Paesi, il 21 ottobre in uscita in Usa, Fuocoammare ne è la prova schiacciante:
«È stato prodotto sull’onda dell’afflato morale - dice Cicutto -,
il cinema non poteva non occuparsi di un tema così importante, e rivendico, da vecchia volpe
della distribuzione, la scelta di
mandare il film alla Berlinale,
nel cuore politico della questione». Il 24 gennaio Rosi saprà se
sarà riuscito a entrare nella fatidica cinquina degli Oscar. Ma
per i documentaristi italiani
l’era vincente è già cominciata.
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Visioni dal Mondo a Milano
Il vero vince sul verosimile
14
titoli
Sono quelli
in concorso
a «Visioni dal
Mondo,
Immagini
dalla Realtà»
in anteprima
assoluta
La realtà vince sulla fiction, il
vero sul verosimile. Il successo
del documentario continua la
sua cavalcata di festival in festival, da Berlino a Venezia fino
a approdare ai prossimi Oscar
per rappresentare l’Italia. È
quindi in un momento specialissimo che si apre oggi a Milano il Festival Internazionale del
Documentario, già alla sua seconda edizione.
«Visioni dal Mondo, Immagini dalla Realtà», come da titolo,
racconta il mondo contemporaneo attraverso un linguaggio
originale e indipendente, che
oggi sembra essere quello più
moderno. Storie vere su temi
che toccano tutti, dalla malattia
alla migrazione, da web e privacy a legalità e giustizia. Si
parte con Rupture: Living with
my Broken Brain di Maryam
d’Abo e Hugh Hudson, lei ex
Bond Girl e lui regista di Momenti di gloria. Il documentario
racconta la vita dell’attrice
stessa dopo l’emorragia cerebrale che l’ha colpita anni fa.
Non un «disease movie» fatto
per commuovere ma storia in
cui la rinascita è più importante
della malattia, come quella di
Life, Animated, altro documentario che vede protagonista il figlio del premio Pulitzer Ron
Suskind, ragazzo autistico che
trova un modo di comunicare
attraverso i cartoni Disney e a
cui la multinazionale ha messo
a disposizione tutto quello di
cui aveva bisogno.
«Il documentario è un genere che in Italia sta riprendendo forza dopo la stagione d’oro
degli anni 60 e 70 di Rosi e Antonioni», ragiona Francesco
Bizzarri, Direttore generale
del festival. «Credo che il moti-
Maria Arlamovsky
regista
MARCO CONSOLI
ZURIGO
C’è la giovane che va a donare gli ovuli con un’amica e
l’adolescente nata dalla fecondazione in vitro che pensa sia ingiusto non poter conoscere suo padre. E poi il
medico eccitato dalle pratiche per evitare patologie ai
nascituri, ma anche per scegliere sesso e tratti somatici.
Queste e molte altre sono le
storie di Future Baby, documentario di Maria Arlamovsky: «Mi interessava esplorare quella che considero
una nuova idea di sfruttamento del corpo femminile»,
spiega la regista austriaca. Il
suo film fa parte della rassegna Mondovisioni (www.cineagenzia.it), in viaggio per
l’Italia fino
a fine mese.
Perché
sfruttamento?
«Sono gli
ovuli il bene
prezioso da
congelare e
vendere, più
Maria
del seme
Arlamovsky
maschile,
sono le donne a subire la pressione quando non possono
avere figli, e sempre loro a prestare l’utero per dare figli a chi
non può metterli al mondo».
È chiaro che si tratta di un business, ma lei nel film non parla di costi e guadagni...
«Il valore di queste transazioni varia molto da Paese a Paese, era complicato fare cifre.
Ma l’economia conta: una coppia nel film dice di aver chiesto un mutuo per avere un figlio. Sta cambiando totalmente il modello di procreazione».
Da oggi il festival internazionale
SARA RICOTTA VOZA
MILANO
domande
a
In che senso?
«Quando si crea un mercato, c’è chi può permettersi
di accedere a queste tecniche e chi no. E chi ha i soldi
può avere un figlio anche
senza partner. Mi ha disturbato rendermi conto che i figli sono diventati una merce. E intanto non si ha il
tempo di risolvere alcuni
problemi fondamentali».
vo principale stia nella qualità
e nel fatto che non si parla più
di documentari che durano sei
ore, vanno ai festival e lì rimangono, ma di opere visibili
anche al cinema e che possono
essere distribuite».
«La forza del documentario
sta nel farti conoscere la realtà
che non puoi vivere in prima
persona» concorda Cristiana
Capotondi, madrina del Festival che proprio l’anno scorso ha
diretto un episodio del docufilm
Milano2015. «Credo dovremmo
ragionare su vero e verosimile,
Ex Bond Girl
Qui sopra,
Maryam D’Abo
nel film
«Rupture»:
l’attrice,
ex Bond Girl,
racconta la
sua vita dopo
l’emorragia
cerebrale
Quali?
due categorie troppo a lungo invertite; oggi ci interessa la vita
vera e non è quella dei social,
che ti raccontano persone che
si autorappresentano».
Quattordici i titoli in concorso in anteprima assoluta, 9
quelli in anteprima italiana, 8
fuori concorso e 17 work in progress che al festival troveranno,
si spera, un finanziatore e una
fine. Le proiezioni si tengono all’UniCredit Pavilion e sono tutte gratuite, programma su
www.visionidalmondo.it
«Ad esempio occuparsi del
desiderio dei figli nati in provetta di conoscere i genitori
biologici. Lo si nega come lo si
faceva anni fa per i figli adottivi, poi si è capito che è meglio
concedere tale possibilità. Le
leggi arrivano in ritardo».
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
E variano nei vari Paesi.
«Esatto. Per questo c’è bisogno di una legislazione internazionale. Basta un’ora di
viaggio per raggiungere un
Paese in cui ogni tecnica fecondativa è disponibile».
LA STAMPA
MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016
.
Spettacoli .33
Programmi tv
I programmi settimanali completi delle principali tv satellitari, del digitale terrestre e delle radio su: www.lastampa.it/programmi
del 5 ottobre 2016
Rai 1
Rai 2
Rai 3
6.30 Tg 1
6.45 Unomattina Attualità
10.00 Storie vere Attualità
11.05 Tempo & Denaro
11.50 La prova del cuoco
13.30 Telegiornale
14.00 La vita in diretta
15.00 Torto o ragione? Il verdetto finale Attualità
16.10 Tg 1
16.15 Tg 1 Economia Attualità
16.25 Convegno Sport e Fede
alla presenza di Sua Santità Papa Francesco
17.15 La vita in diretta Attualità Cristina Parodi e
Marco Liorni sono
padroni di casa del
pomeriggio di Rai1
18.45 L’eredità Game show
20.00 Telegiornale
20.30 Affari tuoi Game show
10.10 Tg2 Mizar Attualità
10.30 Tg2 Achab Libri Cultura
10.35 Tg2 Eat Parade
10.45 Tg2 Medicina 33
10.55 Tg2 Flash
11.00 I fatti vostri Varietà
13.00 Tg 2 Giorno
13.30 Tg2 Costume e società
13.50 Tg2 Medicina 33
14.00 Detto fatto Attualità
15.00 Question Time. Interrogazioni a risposta immediata
16.05 Due uomini e mezzo TF
16.30 The good wife Telefilm
17.15 Madame Secretary TF
18.00 Rai Parlamento
18.10 Tg2 Flash L.I.S.
18.15 Tg 2
18.30 Tg Sport
18.50 Blue Bloods Telefilm
19.40 NCIS Telefilm
20.30 Tg 2 20.30
10.00 Mi manda Raitre
11.00 Elisir Attualità
11.10 Tutta salute Attualità
12.00 Tg3
12.25 Chi l’ha visto? 12,25
12.45 Quante storie Cultura
13.15 Il Tempo e la Storia
13.40 Tg3 Fuori Tg
14.00 Tg 3. Tg Regione. Meteo
14.20 Tg 3. Meteo 3
14.50 Tgr Leonardo Attualità
15.05 Tg3 Lis
15.10 Tgr Piazza Affari
15.15 Il commissario Rex TF
16.00 Aspettando Geo
16.40 Geo Documentari
19.00 Tg 3. Tg Regione. Meteo
20.00 Blob Videoframmenti
20.05 Gazebo Special Attualità
20.30 Prova pulsante... quasi
quasi Rischiatutto Quiz
20.40 Un posto al sole SO
21.15
Un fidanzato
per mia moglie ★★
21.15
Chi l’ha visto?
Michele Santoro
torna in video con un nuovo
programma che viaggerà attraverso il nostro Paese per raccontarne i pregi e le contraddizioni
ATTUALITÀ. Questa sera Federica
Sciarelli tornerà anche sul caso
di Maria Chindamo, l’imprenditrice di 43 anni scomparsa da
Limbadi (Vibo Valentia), il 6
maggio scorso
ATTUALITÀ.
FILM. (comm., 2014) con Paolo
Kessisoglu, Geppi Cucciari.
Regia di Davide Marengo.
Camilla lascia la sua amata Sardegna per sposare Simone
23.00 Porta a porta Attualità
0.35 Tg 1 - Notte. Che tempo fa
1.10 Sottovoce Attualità
1.40 Movie Mag Magazine
2.05 Mille e una notte... Teatro
Documentari
4.15 Da Da Da
21.10
Italia
23.30 The Wolf of Wall Street
Film (biogr., 2013)
★★★★
2.25 Sulla via di Damasco
2.55 La variabile umana Film
(dramm., 2013) ★★
4.15 Videocomic
Canale 5
6.00 Tg 5 Prima pagina
7.55 Traffico
8.00 Tg 5 Mattina
8.45 Mattino Cinque
11.00 Forum Attualità
13.00 Tg 5. Meteo.it
13.40 Beautiful Soap opera
14.10 Una vita Soap opera
14.45 Uomini e donne Talk
show
16.10 Grande Fratello Vip - Live
Reality show Il daytime
16.20 Il segreto Telenovela
La serie ambientata
nella Spagna rurale
dell’inizio del XX secolo
17.10 Pomeriggio cinque
Attualità
18.45 Caduta libera Game
show
20.00 Tg 5. Meteo.it
20.40 Striscia la notizia Varietà
21.10
Rimbocchiamoci
le maniche
FICTION. Fabio (Sergio Assisi) è
felicissimo per la notte d’amore trascorsa con Angela (Sabrina Ferilli) che riaccende in lui la
speranza di una riconciliazione
23.30 Matrix Attualità
Nicola Porro e Piero
Chiambretti si alternano
alla conduzione del programma
1.35 Tg 5 Notte. Meteo.it
2.20 Striscia la notizia (R)
0.00 Tg3 Linea notte Attualità
1.05 Rai Parlamento - Telegiornale Attualità
1.15 Diario Civile con Franco
Roberti Cultura
2.15 Rainews 24
Attualità
Italia 1
6.40 I Puffi Cartoni animati
7.10 Spank tenero rubacuori
7.35 Una spada per Lady
Oscar Cartoni animati
8.00 Sailor moon Cartoni
8.30 Supercar Telefilm
10.30 Person of interest Serie
12.25 Studio Aperto
13.00 Grande Fratello Vip
13.20 Sport Mediaset Sport
13.55 I Simpson Cartoni
14.45 Big Bang Theory Sitcom
15.20 2 Broke Girls Telefilm
15.45 Due uomini e mezzo
Telefilm
16.15 Baby daddy Sitcom
16.45 How I Met Your Mother
Sitcom
17.35 Friends Telefilm
18.00 Grande Fratello Vip
18.30 Studio Aperto. Meteo
19.25 CSI New York Telefilm
Rete 4
La 7
6.35 Practice - Professione
avvocati Telefilm
8.30 Cuore ribelle Telenovela
9.30 I Cesaroni Serie
10.40 Ricette all’italiana
11.30 Tg 4 - Telegiornale
12.00 Detective in corsia TF
13.00 La signora in giallo TF
14.00 Lo sportello di Forum
15.30 Flikken - Coppia in giallo TF
16.50 Contro quattro bandiere
Film (guerra, 1979) con
George Peppard, George Hamilton. Regia di
Umberto Lenzi. La storia di Brett, Maurice,
Dick e Jurgen divisi dalla
guerra. ★★
18.55 Tg4 - Telegiornale
19.35 Dentro la notizia
19.55 Tempesta d’amore SO
20.30 Dalla vostra parte
6.00 Meteo. Oroscopo. Traffico
7.00 Omnibus Attualità
9.40 Coffee break Attualità
11.00 L’aria che tira Attualità
13.30 Tg La7
14.00 Tg La7 Cronache Attualità Il programma, a cura
della redazione News,
dedicato alla cronaca
14.20 Tagadà Attualità
16.15 L’ispettore Tibbs
Telefilm
18.00 Joséphine ange gardien
Telefilm La serie narra di
Joséphine Delamarre,
un angelo custode che il
cielo ha mandato sulla
Terra
20.00 Tg La7
20.35 Otto e mezzo Attualità
con Lilli Gruber
21.10
Bring the Noise
21.15
Gangster Squad ★★
21.10
La gabbia - Open
Secondo appuntamento con lo show musicale
condotto da Alvin in cui due
squadre, formate da personaggi
famosi, si sfidano in prove di
canto e ballo
FILM. (thriller, 2013) con Ryan
ATTUALITÀ. Ancora una puntata della nuova stagione del
programma di Gianluigi Paragone. Al centro della serata le
riforme volute dal governo,
l’economia e l’immigrazione
VARIETÀ.
0.00 Io vi dichiaro marito e...
marito Film (comm.,
2007) con Adam Sandler, Kevin James. Regia
di Dennis Dugan. ★★
2.20 Studio aperto - La giornata
Gosling, Emma Stone. Regia di
Ruben Fleischer. La lotta di due
poliziotti contro il boss mafioso
più temuto di Los Angeles alla
fine degli anni Quaranta
23.50 Oldboy Film (dramm.,
2003) con Choi Min-sik,
Ji-tae Yu, Hye-jeong
Kang, Dae-han Ji, Dal-su
Oh. Regia di Chanwook Park ★★★★
1.55 Tg4 Night News
0.00
0.10
0.45
2.50
Tg La7
Otto e mezzo (Replica)
L’aria che tira (Replica)
La paura fa 90 Film
(comm., 1951) con Silvana Pampanini, Ugo
Tognazzi ★★
digitale terrestre
RAI 4
21
15.30 Non fidatevi di
Andrew Mayne
15.55 Doctor Who Serie
17.25 Rai News - Giorno
17.30 Doctor Who Serie
17.35 Beauty and the
Beast Serie
19.00 Devious Maids
Serie
20.35 Pechino Addicted
21.10 Un weekend con
il nonno Varietà
21.55 21 Jump Street
Film
23.45 Pechino Addicted
RAI 5
23
16.40 Wild Japan
17.30 I Segreti del
Sottosuolo
18.25 Rai News - Giorno
18.30 Passepartout:
Bologna, Mostre
in cocktail Rubrica
19.05 Tre città, un secolo Documentari
20.00 Nessun dorma
20.30 Osn Rai Concerto
Piovani Musicale
22.00 Doors Live At The
Bowl ‘68 Musicale
23.15 Rai News - Notte
RAI STORIA 54
19.30 Italia viaggio
nella bellezza Cimitile:
Santuario dei
destini incrociati
20.30 Il giorno e la storia
20.50 Il tempo e la storia - Giustizia per
Marzabotto
21.15 Speciali StoriaStoria del West
22.15 Speciali Storia Diario civile Antonino Caponnetto
film
19.20 Invito a una sparatoria
Al ritorno dalla guerra
civile George Segal scopre che gli hanno rubato le terre SKY CLASSICS
19.25 Abduction - Riprenditi
la tua vita Nathan ha
sempre avuto la sensazione di vivere la vita di
qualcun altro SKY HITS
19.30 I 7 nani Uun lungometraggio d’animazione
che mescola diverse
fiabe classiche SKY
CINEMA FAMILY
21.00 Sky Cine News Cinema 3D Vintage
SKY CINEMA 1
Eragon Nel regno di
Alagaesia, il giovane
Eragon si imbatte in un
magico uovo di drago
SKY CINEMA FAMILY
Caccia al ladro Cary
Grant è “il gatto”, un
ladro gentiluomo che si
innamora di un’ereditiera SKY CLASSICS
Si accettano miracoli
Alessandro Siani al suo
secondo lungometraggio da regista SKY
COMEDY
Eddie - Un’allenatrice
fuori di testa
Un’allenatrice dalle
idee folli porterà la sua
squadra alla vittoria SKY
21.15 Taken 3 - L’ora della
verità Terzo capitolo
della saga di “Taken”.
Protagonista Liam
Neeson SKY HITS
Confirmation 1991. Il
giudice Thomas vede la
sua nomina alla Corte
Suprema messa in pericolo SKY CINEMA 1
22.45 Le leggi del desiderio
Silvio Muccino è un life
coach di successo. Ora è
alle prese con un concorso tv SKY PASSION
22.50 Piccole pesti Operazione Hotel Due
fratelli si schiantano
con l’auto del padre.
Ora bisogna farla riparare SKY CINEMA FAMILY
22.55 Appuntamento
per una vendetta Billy,
giovane pistolero, è
costretto a uccidere per
legittima difesa SKY
CLASSICS
RAI MOVIE
10.20 L’oro del mondo
Film
12.00 Hero Film
13.45 Coriolanus Film
15.55 Goodnight for
Justice Film
17.35 Rai News - Giorno
17.40 L’inchiesta Film
19.35 Stanlio e Ollio Fra’ Diavolo Film
21.10 La principessa
Sissi Film
23.00 Movie Mag
23.30 Il giardino dei
Finzi Contini Film
serie tv
16.35 Criminal Minds
FOX
CRIME
16.40 The Big Bang Theory
18.00 In Cucina con
GialloZafferano
LIFE
LIFE
18.20 Bones FOX CRIME
18.30 I Griffin FOX
19.00 I Griffin FOX
19.10 Ghost Whisperer
Solo per vendetta La
vita di Nicolas Cage
viene sconvolta quando
la moglie viene aggredita SKY CINEMA 1
Bear Grylls: l’ultimo
sopravvissuto
DISCOVERY CHANNEL
19.05 Prigionieri di guerra
19.30
NATIONAL GEOGRAPHIC
SOS veterinario SKY
UNO
ARTE
20.00 Ogni volta Vasco:
L’uomo che hai di
fronte ARTE
Professione acchiappanimali DISCOVERY
Prigionieri di guerra
20.20
FOX
CRIME
19.20 La vita secondo Jim
NATIONAL GEOGRAPHIC
E poi c’è Cattelan SKY
UNO
20.25 Professione acchiappanimali DISCOVERY
FOX
CHANNEL
19.45 La vita secondo Jim
FOX
20.10 2 Broke Girls FOX
20.35 The Big Bang Theory
Rischio a due Ex giocatore di football si allea
con uno dei bookmaker più potenti del
mondo SKY MAX
ARTE
FOX
LIFE
20.55 Cosmos. Odissea nello
spazio NATIONAL
FOX
GEOGRAPHIC
21.00 Come è fatto
CRIME
Ghost Whisperer
FOX
LIFE
FOX
21.00 Rosewood FOX CRIME
Parla con lei FOX LIFE
Second Chance FOX
21.50 Wayward Pines FOX
21.55 Rosewood FOX CRIME
Parla con lei FOX LIFE
22.45 Tonight Show con
Jimmy Fallon FOX
CIELO
TV8
26
13.45 MasterChef
Australia Varietà
14.15 My Kitchen Rules
16.15 Buying & Selling
17.15 Case in rendita
Varietà
18.15 Fratelli in affari
Varietà
19.15 Top Gear Usa
Varietà
20.15 Affari di famiglia
Documentari
21.15 10,000 Days Film
23.00 Sex Diaries
Documentari
8
14.15 Pericolo in casa
Film
16.00 Il tesoro dei
Templari Film
17.45 Scandali a
Hollywood
18.45 Crazy Animals
Varietà
19.30 House of Gag
20.30 Singing in the Car
Varietà
21.15 Angeli e Demoni
Film
0.00 X Factor 2016
Varietà
REAL TIME
21.15
DISCOVERY CHANNEL
Film ARTE
Milionario cerca
moglie SKY UNO
21.25 Come è fatto
DISCOVERY CHANNEL
21.55 Come è fatto
DISCOVERY CHANNEL
Il futuro secondo
Hawking NATIONAL
GEOGRAPHIC
22.00 La mia vita da sogno
SKY UNO
31
16.40 Abito da sposa
cercasi: Atlanta
18.10 Quattro matrimoni - Canada
20.10 Take Me Out: esci
con me Varietà
21.10 Abito da sposa
cercasi Varietà
22.10 Incidenti di bellezza
0.05 Escort
1.05 Malattie imbarazzanti
2.50 Life Shock
4.40 Life Shock
DMAX
12.30
13.20
14.10
15.05
15.55
16.50
17.45
20.20
21.10
23.10
film
intrattenimento
19.00 I predatori dell’arte
perduta: Van Gogh
CHANNEL
SKY COMEDY
HITS
11.15 La soldatessa alle
grandi manovre
Film
13.10 Acquasanta Joe
Film
15.10 Alibi e sospetti
Film
17.10 Son tornate a fiorire le rose Film
19.15 Miami Vice Telefilm
20.05 A-team Telefilm
21.00 Rivelazioni - Sesso
è potere Film
23.40 American History
X Film
FOX
American Dad FOX
18.15 Chirurgia estrema FOX
19.15 Senza traccia
22
19.45 Sei in un Paese meraviglioso - Tevere Est
LIFE
20.05 Senza traccia
PASSION
IRIS
FOX
17.00 Castle FOX LIFE
17.05 2 Broke Girls FOX
17.30 Bones FOX CRIME
17.35 American Dad FOX
17.50 In Cucina con
GialloZafferano FOX
Norbit Eddie Murphy
sposa Rasputia, ma un
giorno incontra il suo
primo grande amore
23.10 Tutto può cambiare Un
film musicale che vede
nel ruolo di protagonista Keira Knightley SKY
24
16.45 Scarface Ascesa e caduta di Al Pacino, un rifugiato cubano che
diventa boss della
droga PREMIUM CINEMA
ENERGY
17.20 Studio illegale Fabio
Volo è un avvocato di
successo col vizio
dell’Inter e del sushi
PREMIUM CINEMA
17.35 Bianco Rosso e
Verdone PREMIUM
COMEDY
PREMIUM
CINEMA EMOTION
17.55 God’s Pocket
18.20 Capricorn One Un giornalista scopre che la
missione verso Marte è
fallita tragicamente
PREMIUM UNIVERSAL
19.00 Jurassic World Sono
trascorsi 22 anni dagli
eventi di Jurassic Park e
dall’incidente di allora
PREMIUM CINEMA
19.30 The Words Clay
Hammond è un celebre
scrittore corteggiato da
una seducente dottoranda PREMIUM CINEMA
EMOTION
19.35 Pierino contro tutti Lo
sguaiato scolaro ripetente Vitali passa il
tempo a fare terribili
scherzacci PREMIUM
COMEDY
19.40 Assassin’s Bullet - Il
Target dell’assassino
PREMIUM CINEMA ENERGY
20.40 Hollywood’s Best Film
Directors — Curtis
Hanson PREMIUM
UNIVERSAL
21.15 Inception Leonardo
DiCaprio è il ladro più
abile nel riuscire ad
entrare nel subconscio
PREMIUM CINEMA
Le leggi del desiderio
Silvio Muccino è un life
coach di successo. Ora è
alle prese con un concorso tv PREMIUM CINEMA
EMOTION
300 La battaglia delle
Termopili in cui il re
Leonida e i suoi 300
spartani combatte
PREMIUM CINEMA ENERGY
Pierino colpisce ancora
Dopo la bocciatura a
scuola, Pierino/Alvaro
Vitali viene mandato in
collegio PREMIUM
COMEDY
Thelma & Louise Susan
Sarandon e Geena
Davis decidono di fuggire dalla routine.
Regia di Ridley Scott
PREMIUM UNIVERSAL
22.58 L’insegnante Il figlio di
un notabile è una frana
a scuola. Ma promette
bene in sessuologia
PREMIUM COMEDY
23.10 Il caso dell’infedele
Klara Laura Chiatti e
Claudio Santamaria in
un film sulla gelosia
degli uomini PREMIUM
CINEMA EMOTION
52
Banco dei pugni
Rimozione forzata
Attenti al tubo
Dual Survival
Swords: pesca in
alto mare
Gator Boys: gli
acchiappalligatori
Affari a quattro
ruote
Affare fatto!
Harley and the
Davidsons - 1^TV
Camion di famiglia - 1^TV
serie tv
15.05 Human Target ACTION
15.10 Hart Of Dixie JOI
15.45 The Mentalist TOP
CRIME
15.55 Psych JOI
The tomorrow people
ACTION
16.45 Suburgatory JOI
Supernatural ACTION
17.35 Mom JOI
Monk TOP CRIME
17.45 Parenthood STORIES
18.20 Big Bang Theory JOI
Human Target ACTION
18.30 Monk TOP CRIME
18.40 Parenthood STORIES
18.45 Big Bang Theory JOI
19.05 No Limit ACTION
19.10 2 Broke Girls JOI
19.25 The Mentalist TOP
CRIME
19.30 Covert affairs STORIES
19.35 Una mamma per
amica JOI
20.10 No Limit ACTION
20.20 Covert affairs STORIES
The Mentalist TOP
CRIME
20.25 Due uomini e 1/2
21.10 Stalker TOP CRIME
21.15 Mike & Molly JOI
Game of Silence
JOI
STORIES
Arrow ACTION
21.40 Mike & Molly JOI
22.00 Stalker TOP CRIME
22.05 Mom JOI
The Slap STORIES
Arrow ACTION
22.50 Containment ACTION
100 Code TOP CRIME
22.55 Big Bang Theory JOI
34
STAMPA
.LA
MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016
Saluti romani, Figc multata
Doping, sconto alla Sharapova
La Figc è stata sanzionata dalla
Commissione della Fifa con una
multa di 30 mila franchi svizzeri
per i saluti romani fatti da alcuni
tifosi italiani ad Haifa durante il
match vinto contro Israele lo
scorso 5 settembre.
Il Tas di Losanna ha ridotto da 2
anni a 15 mesi la squalifica della
tennista Maria Sharapova,
sospesa lo scorso giugno per
doping. Lo sconto di 9 mesi
consentirà alla russa di tornare a
gareggiare il prossimo 26 aprile.
IN CAMPIONATO GLI UNDER 23 RESTANO POCHI MA GIOCANO MOLTO DI PIÙ
Il confronto
Italiani 2016/2017
Under 23
440
188
51
130
Giocatori impiegati
in Serie A
Dal 1/1/1993
in avanti
Under 23 italiani
SPORT
12%
Gioventù
lanciata
GUGLIELMO BUCCHERI
ROMA
2015/2016
551
244
71
172
Oggi
in Tv
Dal 1/1/1992
in avanti
13%
C’è un’aria nuova che ha attraversato la prima parentesi di
stagione e nasce da una combinazioni di fattori: qualità (dei
ragazzi) e coraggio
(dei tecnici) giocano
al fianco di una beata
gioventù in rampa di
lancio.
Ragazzi di qualità,
tecnici coraggiosi
e il cambio di regole:
in A c’è un’aria diversa
e la Nazionale spera
Le rose da 25
13,20 Sport Mediaset
Italia1
15,30 Sport at the
Service of Humanity
SkySport24
18,00 Biliardo.
Snooker European
Masters
EuroSport1
18,30 TG Sport
RaiDue
18,45 Calcio
nazionale. Diretta
azzurra
RaiSport1
19,00 Premium Sport
News
Italia2
2014/2015
574
259
82
187
Dal 1/1/1991
in avanti
14%
2013/2014
570
261
68
175
Dal 1/1/1991
in avanti
12%
2012/2013
583
272
60
163
Dal 1/1/1991
in avanti
Fonte:
10%
LA STAMPA
Così accade che Manuel Locatelli, 18 anni, spinga il Milan sul
3 a 3 contro il Sassuolo (finirà con la vittoria rossonera) grazie
ad una saetta da fuori area, ma anche che
Andrea Petagna (21)
si regali il terzo centro in A mandando al
tappeto il Napoli con
la sua Atalanta o che
Antonio Barreca
(21), granata di fede e
formazione, giochi la
terza partita di fila e
per novanta minuti.
Guardando i numeri
dell’ultimo lustro, sono cinque anni che la
tendenza non cambia: intorno al 30 per
cento è il peso dell’utilizzo degli under 23 in serie
A, al 12-13 per cento quello dei
giovani italiani, ma la differenza di questo campionato rispetto a quelli dal 2012/13 ad
oggi è che in campo i ragazzi
azzurri ci vanno più spesso e
con risultati migliori. Il motivo? Le doti tecniche, sicuramente. Poi, il rischio calcolato
che si stanno assumendo allenatori come Montella al Milan,
Inzaghi alla Lazio, Gasperini
all’Atalanta. Mihajlovic al Toro
o Di Francesco al Sassuolo, so-
Manuel Locatelli, 18 anni
Il centrocampista del Milan ha esordito in serie A il
21 aprile contro il Carpi (0-0). Domenica ha segnato
il suo primo gol, nel match vinto 4-3 col Sassuolo
lo per citare i tecnici che danno più spazio alla linea verde, o
addirittura, verdissima. E non
va dimenticata la rivoluzione
voluta dal governo del nostro
calcio che ha obbligato i club a
liste di 25 giocatori, di cui
quattro di formazione nazionale e quattro cresciuti nel
proprio vivaio.
FABIO URBINI/LAPRESSE
Antonio Barreca, 21 anni
Il difensore del Toro, cresciuto nel vivaio granata,
dopo 2 stagioni in serie B (Cittadella e Cagliari) ha
debuttato in serie A il 18 settembre in Toro-Empoli
LA STAMPA
.
MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016
Il Milan chiama Maldini, ma l’ex capitano chiede pieni poteri e condizioni economiche da top
LAURA BANDINELLI
La bandiera rossonera Paolo Maldini rischia di continuare a sventolare
in America, dove l’ex difensore ha un’attività calcistica avviata nel
Miami Fc. Le probabilità che torni al Milan come dirigente si riducono
con il passare delle ore. I cinesi lo vorrebbero nella nuova società, lui si
dice «interessato» ma per far decollare una trattativa molto
complicata bisogna essere tutti sulla stessa lunghezza d’onda. E le
pretese di Maldini, da quanto trapela, sarebbero molto consistenti sia
in termini economici che di ruolo. Le parti si sono già incontrate
quattro volte e Paolo ha potuto parlare anche con i rappresentati
cinesi della Sino Europe Sport per capirne i progetti, ma adesso
vorrebbe andare oltre e confrontarsi direttamente con gli investitori.
Marco Fassone, futuro amministratore delegato della società che
Personaggio
MASSIMILIANO NEROZZI
INVIATO A FIRENZE
i sono momenti in cui le
critiche e i mugugni che
rotolano insieme al pallone tornano a essere quel che
sono, chiacchiere di un gigantesco bar sport, racconta commosso Leonardo Bonucci,
«perché poi quello che accade
nella vita è più importante di
un passaggio sbagliato». A lui,
a sua moglie Martina e al figlio
più grande Lorenzo, di 4 anni,
era accaduto di dover portare
all’ospedale il piccolo Matteo
per un delicato intervento
d’urgenza. «Gli ultimi due mesi
sono stati duri - dice ancora il
difensore juventino - e ringrazio mio figlio e mia moglie, che
mi hanno trasmesso tanta forza: abbiamo lottato, insieme a
Matteo». Fino a ieri, al massimo Bonucci aveva spedito
qualche foto sul web, e s’erano
visti striscioni negli stadi, mai
aveva raccontato queste settimane di preoccupazione e ansia, di attesa e speranza, con
giorni senza Juve e senza Nazionale. Non più giocatore, ma
solo papà. «Sono momenti che
ti fanno crescere e capire la reale importanza delle cose».
Quel che ti pare banale, la vita
di tutti i giorni, diventa eccezionale, restituendoti un po’ diverso: «Quando stai bene nella
testa e nel cuore, puoi affrontare qualsiasi cosa».
acquisterà la maggioranza delle quote di Silvio Berlusconi, è stato a
casa dell’ex capitano e gli ha sottoposto la proposta per diventare
direttore tecnico: insieme con Massimiliano Mirabelli (ex capo
osservatore dell’Inter) si occuperebbe della prima squadra, del settore
giovanile e dei rapporti con l’Uefa. Maldini però avrebbe altre idee:
preferirebbe un ruolo tipo Adriano Galliani (ad con competenze
nell’area sportiva), con mansioni simili a quelle che ebbe Leonardo
quando lavorava nel Paris Saint Germain. Inoltre tra Maldini e la
proprietà cinese non sarebbe stato trovato un accordo economico e le
cifre fatte sarebbero molto lontane dalle aspirazioni dell’ex difensore.
In quei momenti dai il
giusto peso alla realtà
E se stai bene nella
testa e nel cuore puoi
fare qualsiasi cosa
Quel che accade nella
vita è più importante di
un passaggio sbagliato
Negli ultimi due mesi in
casa abbiamo lottato
per i problemi di salute
di mio figlio Matteo
Leonardo Bonucci
Difensore della Juventus
e della Nazionale
C
FABIO URBINI/LAPRESSE
Andrea Petagna, 21 anni
Punta cresciuta nel Milan, esordì nel 2012 a 17 anni
in Champions contro lo Zenit, in A nel 2013 contro il
Verona. Dal 25 gennaio è di proprietà dell’Atalanta
Mental coach e silenzio
La miscela è esplosiva e il movimento sembra guadagnarne.
Per capirlo basta dare un’occhiata alla possibile formazione dell’Under 21 attesa, martedì prossimo, dal viaggio in Lituania per strappare in anticipo il pass europeo (serve un solo punto): il portiere Cragno del
Benevento è l’unico a giocare in
B perché Conti, Caldara e Petagna (Atalanta), Biraschi (Genoa), Barreca e Benassi (Torino), Verre (Pescara), Cataldi
(Lazio), Di Francesco (Bologna) e Ricci (Sassuolo) sono
tutti abituati al grande palcoscenico, o stanno per farlo. La
beata gioventù, oggi nelle rappresentative nazionali, mostra
i tatuaggi, ma anche una saggezza che ti può sorprendere.
Parlano molto, ma fra di loro.
«Sanno che i riflettori si possono spegnere in un attimo. Per
questo, se possono, evitano interviste o proclami...», spiegano dalla federazione. In molti,
vedi Petagna, si rivolgono al
mental coach perché «allenare
la mente è come allenare il fisico...». E, poi, è una crescita passata anche dalla tentazione di
mollare tutto. «Quando sei giovanissimo conta solo vincere,
ma, per me è sbagliato: io - racconta il debuttante fra i ragazzi
dell’Under 21 Morosini - ero
gracile, altri avevano fisici più
possenti e, a quell’età, conta
molto, fa la differenza. Così,
cresciuto nell’Inter, ad un certo
punto ho pensato di smettere
pur credendo nelle mie qualità.
Non l’ho fatto, altri miei coetanei si sono arresi: bisogna dare
tempo ad ognuno di mostrare
le proprie virtù...».
Tempo e virtù. Poi, le regole.
Le nuove norme sono un assist
per chi cerca spazio. Un infortunio o una squalifica può spalancare le porte ai più giovani
ora che gli allenatori devono
scegliere in una rosa con quattro giocatori che hanno vissuto
il vivaio per tre anni dai 16 ai 21
e quattro che abbiano una militanza triennale in una qualsiasi
società italiana entro i 21 anni.
Non è detto che siano tutti italiani, anzi. E che siano tutti giovani: ma di sicuro aiuta.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
«E pensare
che ero pronto
a mollare tutto
solo un anno fa»
6
domande
a
Andrea Petagna
(Atalanta)
Tre reti (Lazio, Crotone e Napoli) in 180 minuti in campo.
Andrea Petagna lei è uno dei
ragazzi terribili di questo campionato...
«Uno dei tanti. Mi fa piacere
che molti giovani, o giovanissimi, siano partiti con il piede
giusto. È un bene per il nostro calcio...».
Eppure per lei al Milan si erano chiuse le porte...
«Acqua passata, anzi. Ringrazio Allegri per avermi
lanciato in Champions League ed in A: quando sono andato via da Milano mi ha
scritto un sms che ancora
conservo. Diceva così: puoi
sbagliare tutto, ma non l’atteggiamento. Un bell’insegnamento».
Ha visto la magia del rossonero Locatelli?
«Sì, mi ha messo i brividi».
Primi applausi, prima convocazione in nazionale under
21...
«Mi hanno chiamato in tanti.
Lo hanno fatto anche tutti i
miei colleghi con cui mi giocavo il posto in attacco a Latina o Ascoli. Davvero una
grande emozione».
Quale è stato il segreto per
farle dimenticare in fretta i
momenti bui dopo un avvio di
carriera a mille all’ora?
«Ho sempre creduto nelle
mie qualità. E, poi, l’aiuto di
un mental coach: me lo ha
consigliato De Silvestri, lo
ringrazio ancora...».
È vero che voleva smettere di
giocare a vent’anni?
«Si, un anno fa: non avevo
squadra. E se l’Ascoli non fosse
stato ripescato in B...». [G. BUC.]
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Mondiale
a 48
Il presidente
della Fifa,
Gianni
Infantino,
ha suggerito
l’idea di un
Mondiale a
48 squadre
a partire
dal 2026
La nuova
formula
prevederebbe una sorta
di torneo
preliminare
a mondiale
in corsa
che
porterebbe
al taglio di
16 squadre
Domani Italia-Spagna
Da affrontare, fortunatamente, ora il destino offre la Spagna, domani allo Juventus Stadium: «E sarà una squadra
nuova, più motivata - spiega
Bonucci - perché avranno voglia di riscattare la sconfitta
dell’Europeo. Non è decisiva,
ma importante sì, per non
compromettere il percorso
verso il Mondiale 2018». La sfida in Francia non ha invertito
il ranking: «I favoriti sono loro,
perché hanno i migliori del
mondo in ogni settore. Così,
per sovvertire i pronostici, dovremo metterci corsa, qualità
e cinismo sotto porta». Stavolta, gli ex campioni di tutto non
sottovaluteranno l’Italia: «La
Spagna arriverà a Torino con
la giusta dose di presunzione,
ma anche di umiltà». Lui non
vede l’ora: «Pensare alla vittoria di Parigi mi gasa e mi carica, perché mettemmo sotto
una delle più forti del mondo».
C’era Conte, ci sarà Ventura:
«Conte è molto più meticoloso
e motivatore, ma non vuol dire
che c’è un modo giusto e uno
sbagliato».
«L’energia dello Stadium»
Giocherà nella sua arena:
«Entrare allo Stadium mi dà
sempre un’emozione e
un’energia particolari, è uno
stadio che sento mio», dice
con orgoglio Bonucci. Dall’Italia alla Juve, si parte pur sempre dalla difesa: «Ma quel che
conta è l’approccio alle partite
e l’aggressività di tutta la
squadra, non se hai la linea a
tre, quattro o cinque». Nel
dubbio, al momento i bianconeri hanno mischiato i nume-
35
Leonardo Bonucci, 29 anni, in maglia azzurra è stato vicecampione europeo 2012
Il nuovo senso di Bonucci
per la vita: “Ho capito
l’importanza delle cose”
L’azzurro racconta per la prima volta quello che
ha provato per la malattia del figlio. E si commuove
ri: «Alla Juve usiamo un modulo un po’ particolare, perché
Barzagli gioca quasi terzino,
bloccato, e finiamo per essere
sempre a quattro».
Sarri e Balotelli
Sarri ha detto che la Juve ha già
vinto: «L’avesse fatto un mio allenatore mi avrebbe fatto girare
le scatole, ma potrebbe essere
una mossa per togliere la pressione ai giocatori». Lui incorag-
gia Balotelli: «Dicendo che non
meritava la Nazionale e che ci
vuole umiltà, ha dimostrato di
cominciare a pensare come un
adulto: il Batotelli delle Balotellate non serve né a lui, né all’Italia. Ha qualità infinite. La voglia
di mettersi a disposizione e sacrificarsi potrebbero riportarlo
in Nazionale». Starà a lui non
rovinare tutto: in quello, finora,
è stato un numero uno.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
22
anni
Ha esordito
in azzurro
il 3 marzo
del 2010
a 22 anni
in amichevole
contro
il Camerun
(finita 0-0)
Pjaca si infortuna, rischia un mese di stop
Infrazione a un perone per il croato della Juve
1 In fase di decollo con la Juve, Marko
Pjaca è stato costretto a un bruttissimo atterraggio: il 21enne talento bianconero ha
infatti una «sospetta infrazione» al perone,
che potrebbe tenerlo fuori dalle partite per
un mese. Per questo ha lasciato il ritiro della
Croazia e già in mattinata sarà a Torino per
essere sottoposto a esami strumentali al JMedical. Detto che prima di un affidabile referto è rischioso azzardare diagnosi, figurarsi prognosi, la previsione di una ventina
di giorni ai box pare ottimistica, se la frattura incompleta dell’osso, un’infrazione appunto, sarà confermata. Nel caso ci vorranno almeno 15-18 giorni con l’arto praticamente immobilizzato, poi inizierà la ripresa
del tono muscolare. Non è neppure chiaro
come Pjaca si sia fatto male, tanto che ieri
dalla Federcalcio croata filtrava l’ipotesi che il giocatore fosse arrivato già
infortunato. E’ solo una frattura a parole invece quella di Stephan Lichtsteiner, dal ritiro della Svizzera: «Io sono tranquillo - ha detto lo juventino
- perché ho avuto una carriera magnifica, tra Juve, Lilla e Nazionale, ma è
evidente che la situazione attuale con i bianconeri non fa per me». [M.NER.]
1
36 .Sport
STAMPA
.LA
MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016
ANTICIPAZIONE: LA BIOGRAFIA POSTUMA
Il Cruyff che non ti aspetti
“Non tutti mi hanno capito
è successo anche a Van Gogh”
Con Pep Guardiola ai tempi del Barcellona (1990-1996)
In un libro la vita del genio del calcio scomparso a marzo
Guardiola: “Ha costruito una cattedrale, preserviamola”
Immagino che Van
Basten mi abbia a lungo
considerato quello che lo
ha spinto a giocare
con la caviglia malconcia
agli inizi, all’Ajax. Quel
problema lo avrebbe poi
costretto a ritirarsi presto
Se non fosse stato per
me il Barça avrebbe
venduto Guardiola
quando giocava. Una
volta diventato tecnico
gli ho detto: tieni la
società fuori dallo
spogliatoio, è il tuo regno
Con Van Basten all’Ajax (1985-87)
Il mio calcio non è solo
il calcio come piace
a me: è il calcio che
i tifosi amano, il calcio
come dovrebbe essere
Johann Cruyff
Tratto dalla sua biografia «La mia rivoluzione»
in uscita domani
GIULIA ZONCA
La cattedrale costruita da
Cruyff diventa un’eredità, una
biografia postuma che si intitola «La mia rivoluzione» e la
racconta.
Il libro edito da Bompiani
esce domani e, certo, come è
prevedibile, c’è la vita di un
genio, c’è il suo ego legittimato all’invadenza dall’infinito
talento, c’è la provocazione di
un paragone con Rembrandt
e Van Gogh (ci sta), ci sono i
ricordi, tanti, e poi c’è que-
Tre Palloni
d’oro:
una carriera
da fenomeno
st’uomo che sa di «non essere
stato capito», ma scopre di essere rimasto. Di essere stato
tramandato. E non è il Cruyff
che ti aspetti.
Oltre il campo
Sembra qualcuno che si guarda da fuori e dopo tanto vagare
tra risultati e immagini diventati memoria collettiva, e strappati ai colori che gli aveva dato
lui, si riconosce dentro una frase di Pep Guardiola: «Johan ha
costruito una cattedrale, ora
sta a noi preservarla». Cruyff
1970
All’apice
Contro
l’Argentina
ai Mondiali
del 1974
L’Olanda
vince 4-0,
questo
è il quarto
gol
smonta e rimonta la frase, la
usa come un prisma attraverso
cui guardare una carriera da
leggenda. La parte da calciatore è facile: «La capacità di giocare in questo modo mi è stata
data da Dio». Lui l’ha usata al
meglio, ha valutato e protetto le
sue doti però non è dentro quello spettacolo che si vuole perdere, «non mi va che la mia intera vita venga giudicata per
quei 15-20 anni, è troppo poco».
Non gli va, ma quello che succede dopo è più complicato. Il
calcio totale è l’invenzione del-
1971
1974
Coppa Campioni
Pallone d’oro
Finale Mondiale
La scomparsa
Con l’Ajax supera in
finale il Panathinaikos.
Sarà la prima di tre
vittorie di fila
Alza per la prima volta
il trofeo che vincerà
altre due volte, nel
1973 e nel 1974
Il calcio totale dell’Olanda incanta, ma
viene sconfitta dalla
Germania Ovest
Ha giocato nel Barça e
l’ha allenato. È scomparso a 68 anni per un
tumore polmonare
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2016
l’Olanda, lui è l’interprete perfetto, con i capelli lunghi e la faccia pulita, lui è l’assolo dentro un
universo arancione. Ma la sua
rivoluzione inizia e non finisce di
sicuro lì. Se ne porta dietro l’essenza, la sperimenta altrove e la
spinge alla perfezione negli anni
sulla panchina del Barcellona,
nel periodo in cui tira su la cattedrale e forma gli adepti. Il più fedele è Guardiola.
È stato Cruyff a convincere
la società a tenerlo quando giocava: «Volevano venderlo, lo
consideravano un lungagnone
dinoccolato che non poteva difendere. Elencavano i difetti, io
ho visto la sua intelligenza». Lo
ha cresciuto, spronato, liberato, gli ha fatto da padrino quando ha iniziato ad allenare: «Gli
ho detto: tieni fuori la società
dallo spogliatoio. Quello è il tuo
regno e ci comandi solo tu, ci
puoi sbagliare solo tu».
Da domani
«La mia
rivoluzione»
in libreria
da domani
con una
prefazione
di Federico
Buffa
224 pagine
17 euro
Il mito e la fiducia
Individua persino un erede,
«Sono convinto che Busquets,
sarà un ottimo allenatore» e
riconosce di non aver sempre
affascinato chi gli orbitava intorno: «Van Basten era un fenomeno e non aveva bisogno
di me. Probabile che mi abbia
considerato a lungo come
quello che agli inizi, all’Ajax, lo
ha costretto a giocare con la
caviglia malconcia. E quel
problema sarebbe tornato e lo
avrebbe costretto a ritirarsi
presto». Si capisce che da lì
Van Basten non ha più seguito
i suoi consigli, ha perso la fiducia dell’uomo che allora era
il suo mito. Un ruolo che
Cruyff ha recuperato quando
si è ammalato: «Ho un cancro
ai polmoni e ora che si sa, tante delle persone con cui non
ho avuto grandi rapporti tornano, vogliono parlare con
me, lasciarsi il passato alle
spalle. E del resto era un passato che si limitava al campo
da gioco».
Sa che la vita è altrove e la
va a cercare anche se è ammalato, la insegue per incastrarla in una biografia da lasciarsi
dietro. Il suo calcio non aveva
bisogno di essere raccontato,
la sua rivoluzione sì.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
LA STAMPA
MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016
La storia
si ripete
POALO BRUSORIO
INVIATO A MIAZZINA (VERBANIA)
S
uona ancora jazz e
basket, Charlie Yelverton. L’ha fatto per una vita e anche ora che ricordarsi di
lui è un esercizio della memoria non ha smesso. Sta appollaiato a Miazzina, un balcone affacciato sul Lago Maggiore dove vivono 390 anime e dove lui
ha deciso di posteggiare quel
corpaccione che l’età ha reso
ancor più dinoccolato. Da
quassù, l’America neanche
l’immagini, ma per capire che
cosa stia succedendo nello
sport Usa, che senso hanno le
proteste dei neri nella Nfl , dove porteranno le parole delle
stelle Nba (da Steph Curry a
Melo Anthony) contro le discriminazioni, allora conviene
mettersi davanti all’ex genio di
Varese e lasciarlo parlare.
Rewind. Portland, 1972. Trail
Blazers vs Phoenix Suns. Inno
nazionale. Tutti in piedi, tranne
uno. Lui. Charlie Yelverton da
New York, guardia di Portland,
cresciuto con i frati irlandesi alla Rice High School, diventato
grande a Fordham University
dai gesuiti «e i frati sì che andavano nel ghetto, mai visto invece un gesuita da quelle parti».
Tensioni sociali Ha cominciato la Nfl,
presto anche il basket farà lo stesso: i neri
dello sport Usa contro le discriminazioni
Sport .37
.
L’esperienza Sul Lago Maggiore vive un ex
cestista americano che 44 anni fa ha pagato
sulla propria pelle il peso della rivolta
Decisi
La protesta
dei due
giocatori dei
San Francisco
49ers durante
lo scorso 12
settembre:
Eric Reid
(numero 35)
e Colin
Kaepernick si
inginocchiano
durante
l’esecuzione
dell’inno
americano
Perché quella protesta?
DANIEL GLUSKOTER /AP
“Inginocchiarsi è solo una moda
E insulta la memoria degli Usa”
Nel ’72 Yelverton non si alzò all’inno per protesta contro il razzismo
L’Nba lo cacciò, ma oggi dice: “È un segnale di guerra, non porta pace”
«Erano i tempi dei figli dei fiori
e avevo cominciato a leggere i
filosofi indiani. Arrivavo da
troppi anni di scuole cattoliche,
la mia testa stava cambiando.
Dentro l’Nba tutti vedevano le
discriminazioni, se eri nero non
potevi ammalarti, altrimenti il
tuo posto finiva ai bianchi. Valeva per tutti noi. Sidney Wicks
era la stella, guadagnava 500
mila dollari all’anno, era un misto tra James Brown, Jimi
Hendrix e Flip Wilson, un comico di allora. Io ne portavo a
casa trentamila, ma il massaggiatore non faceva differenze:
quando doveva trattare i nostri
muscoli si metteva i guanti, non
aveva mai toccato un nero».
Problemi solo in campo?
«No, ogni scusa era buona per
rifiutarci una casa. Stavo
esplodendo».
Questo il clima, ma la scintilla?
«Prima di una partita Willie
McCarter stava male, non doveva giocare e invece lo obbligarono a scendere in campo.
Willie arrivava dai Lakers, poi
fu mandato via anche perché
aveva sposato una bianca. Noi
eravamo a casa sua, era una sfida a chi si lamentava di più, mi
ero stufato, “è tutto l’anno che
parlate, ma non fate mai niente.
Io contro Phoenix non mi alzo
durante l’inno”. Mi guardarono
come si guarda un matto».
Come reagì la società?
«In campo coach Todd non si
accorse di niente, era voltato
verso la bandiera. Poi venne licenziato, tra le colpe anche
quella di non saper imporre la
disciplina alla squadra».
E il pubblico?
«Non ero in quintetto base, così
quando Todd mi mandò in
campo venni fischiato e insultato, mi urlavano comunista di
merda. Poi inventai un supercanestro e giù applausi».
1
Lo slogan
«Black lives
matter»,
le vite dei neri
contano:
lo slogan
per protestare contro
l’uccisione dei
neri da parte
della polizia
2
Le proteste
Dopo
le violenze
metropolitane
alcuni giocatori della Nfl
in segno di
protesta non
si sono alzati
durante l’inno
americano
3
I divieti
La Nfl
ha deciso
di non punire
i giocatori
La Nba, che
comincerà il
27 ottobre, si
è già detta
contraria a
questi gesti
Conseguenze?
«Fui convocato dai vertici di Portland. Mi chiesero le ragioni della
protesta e io, invece di parlare di
discriminazione, me la presi con
l’allora presidente Nixon: sosteneva di aver ritirato le truppe dal
Vietnam, quando io invece avevo
ancora amici in guerra».
Charlie Yelverton, 67 anni, e il sax che da sempre è la sua passione
Come reagirono?
«Mi dissero: “lei non può esprimere opinioni politiche”. E io:
“Vedete, allora non sono un cittadino americano libero”. Mi multarono di 300 dollari, però a fine
anno fui tagliato. Girò la voce che
facevo parte delle Black Panthers, Tutto falso, ma fecero terra bruciata intorno. Per me era
finita. Lasciai gli Usa».
Forward. Che cosa ha provato
vedendo le proteste di oggi?
Quando Kaepernick e poi gli altri
giocatori di football si sono inginocchiati durante l’Inno?
Erano anni impossibili:
il massaggiatore
si metteva i guanti
per toccare noi neri
Jackie Robinson e Ali
sono simboli immortali:
le loro parole non
hanno portato violenza
Se rifarei il mio gesto?
Sì ma non così:
mi metterei la mano
sul cuore e pregherei
Ero amico di Jabbar
suono ancora il suo
sax, ma dopo il mio
gesto smise di parlarmi
Charlie Yelverton
Ex giocatore di basket
a Portland e Varese
«Fastidio, hanno dato un cattivo
esempio».
NBA PHOTOS/NBAE/GETTY
Come scusi?
«Quello non è un messaggio di
pace, ma di guerra. Se vuoi lanciare un segnale, allora ti inginocchi davvero, ti metti la mano
sul cuore e preghi per le vittime
di tutte le ingiustizie. Farlo anche l’11 settembre, poi, è stato un
insulto alla nostra memoria»
Quindi lei non rifarebbe più
quella protesta?
«Sì, ma mi inginocchierei e pregherei. Io sono con Dio. A Chicago si stanno ammazzando, sono
le gang nere ma nessuno ha detto niente. Né Obama né Jesse
Jackson, non vogliono mischiarsi. Ci vuole meno tolleranza, avete visto come ha fatto Giuliani a
ripulire New York?».
E se diventasse presidente
Trump?
«A me non fa paura. Trump non
è razzista, è solo un business
man. Sei bianco, nero o giallo e
vuoi lavorare? Bene, puoi entra-
Da Portland
a Varese
re. Altrimenti stai fuori dagli
Stati Uniti».
Charlie
Yelverton
dopo un anno
nell’Nba è
approdato in
Europa Prima
in Grecia e poi
a Varese dove
ha vinto uno
scudetto (’78)
e una coppa
dei campioni
(’75)
Ha finito
la carriera in
Svizzera, nel
Viganello
Dopo la Nfl, ora tocca all’Nba
protestare.
«Lo faranno per moda. Spero di
sbagliarmi ma la vedo così. LeBron teme di perdere i contratti?
Non morirà certo di fame. Se un
giorno dovesse inginocchiarsi
Curry, allora vedrete che anche
bianchi lo seguirebbero: lui non
sembra neanche un nero. Ma è
una deriva pericolosa che può
portare anche alle tensioni tra il
pubblico. E meno male che non
c’è il baseball, è lo sport più americano di tutti: una protesta lì e
sarebbe un gran macello».
Che cos’è l’ìnno per un americano?
«Una preghiera. Una dichiarazione di onore del tuo Paese»
Scelga i simboli della lotta al razzismo nello sport: chi e perché?
«Jackie Robinson e Muhammad
Ali: le loro proteste non hanno
scatenato violenze. Poi mi piaceva Bill Bradley, l’unico bianco
che andava nei ghetti».
E nello sport di oggi?
«David Ortiz dei Boston Red
Sox. Dopo gli attentati alla maratona di Boston, Big Papi è stato un grande con i suoi messaggi
di pace».
Nel 1972 lasciò l’America razzista ma che Europa trovò?
«Più o meno la stesso clima. Insulti ai giocatori di colore, ricordo che a Latina in un torneo
estivo negarono il posto a sedere alla moglie di un mio compagno. “Chi l’è chel negher lì” dicevano a Brescia quando mi vedevano. Fino ai giorni nostri, dieci
anni fa ero in un ospedale per
un’operazione, facevano fatica a
lavarmi».
Che fa oggi Charlie Yelverton?
«Suono il sax e quando mi chiamano insegno i fondamentali del
basket ai ragazzi. E poi volontariato: sono andato all’Aquila dopo il terremoto a insegnare
basket. Ma perché nessuno parla più dell’Aquila?».
È vero che il sax è ancora quello
di Kareem Abdul Jabbar?
«Vero. Prima di ogni partita io e
Kareem ascoltavano jazz e giocavamo a scacchi. Poi ci siamo rivisti al Greenwich a New York
tanti anni dopo, ma quasi mi ha
evitato. Nel ’72 mi ha venduto il
suo sax per 100 dollari, dovevamo giocare a Cleveland e persi
l’aereo, la società mi multò: 75
dollari più il costo del biglietto,
ma io ero a Long Island dai genitori di Jabbar a prendere il sax».
E allora suonala ancora Charlie.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
9A
LA DENUNCIA DEI SERVIZI REGIONALI
LA STORIA
Allarme Aids in Piemonte
ogni anno 250 nuovi casi
In Piemonte ci sono 250 nuovi casi di Aids ogni anno e in 9
casi su dieci dovuti a rapporti
sessuali non protetti. E’ questa la nuova faccia dell’Hiv
secondo la fotografia scattata dal Seremi, il Servizio regionale di epidemiologia per
Che
tempo
fa
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Noemi Penna ALLE PAGINE 40 E 41
AFP
Malattia non sconfitta
10° 22°
VENDITA
TORINO - Str. SAN MAURO, 18
TEL. 011.274.15.25 - 011.198.62.241
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Aperto il Sabato
A PAGINA 41
TORINO
LA STAMPA
MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016
Via Lugaro 15, 10126 Torino, tel. 011 6568111 B fax 011 6639003,
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& PROVINCIA
Nella Città Metropolitana vivono per strada 1700 persone. Lo Stato stanzia 2 milioni per Torino
CULTURA
Il Comune offre 300 euro
a chi ospita un senzatetto
Ma l’idea divide le associazioni. La Caritas: “In famiglia è gratificante”
1 Il
Oggi
Soleggiato nella
prima parte
della giornata.
Rapido aumento
della nuvolosità
verso sera con
qualche piovasco sui settori
pedemontani e
di bassa montagna.
IN FUGA DAI CACCIATORI ARRIVANO IN CITTÀ. AUMENTANO I CASI COME QUELLO DI VIA NIZZA
10° 17°
Domani
Comune ha deliberato il
piano di potenziamento dei servizi per i senza dimora in vista
dell’arrivo del freddo. E tra gli interventi ne ha inserito uno inedito: la proposta alle famiglie, dietro pagamento mensile di 300
euro, di accogliere una persona
che vive in strada. Per il direttore
della Caritas, Dovis, è un segno
per migliorare la qualità della vita di comunità. Ma alle associazioni l’idea appare poco praticabile. Intanto il governo ha stanziato 2 milioni per Torino per la
lotta contro l’emarginazione.
Martinengo A PAGINA 44
Nuvoloso tra la
notte e il mattino con qualche
piovasco sui
settori pedemontani e di
bassa montagna; tendenza a
schiarite in
giornata.
IL CASO
Venerdì
In gran parte
soleggiato in
giornata ma con
temporanei
addensamenti
sulle pianure nel
primo mattino e
velature o
passaggi nuvolosi più estesi in
serata.
I dieci anni
del Circolo
dei Lettori
l tempio torinese della
cultura festeggia i suoi
primi dieci anni di vita.
Il Circolo dei Lettori, da
venerdì a domenica, spegnerà le candeline insieme a lettori e scrittori.
Ospiti Valerio Berruti,
Enrico Remmert, Davide
Ferrario, Michela Murgia,
Margherita Oggero e Steve Della Casa. Per celebrare via Bogino, anche
un’installazione di carta e
un dj set in piazza San
Carlo.
I
Tutti invidiano
quel posto
un po’ snob
8° 19°
“Torino ha i tram
più lenti d’Europa”
Il cinghiale sulle strisce pedonali
Federico Genta A PAGINA 49
Ecco lo studio del Poli
che ispira il Comune
nella riorganizzazione
dei trasporti cittadini
Andrea Rossi
A PAGINA 43
Qual è il vero Villella?
Portici di Carta nel nome di Eco
EMANUELA M INUCCI
a libreria più lunga
d’Italia compie dieci anni. E sta per andare in
scena nel weekend - con 130
bancarelle - fra via Roma e
piazza San Carlo. L’edizione
speciale di quest’anno sarà
dedicata a Umberto Eco, morto lo scorso febbraio. «Due
chilometri di bancarelle nella
città dove mio padre ha vissuto e studiato, ci sembra un bel
modo di ricordarlo senza
troppa solennità» ha dichiarato il figlio dell’autore de «Il nome della rosa», Stefano Eco. A
rievocarne la figura gli amici
L
®
RICAMBI AUTO
“E’ stata molto dura
ora è più facile
ma c’è tanta ignoranza”
Situazione
Soleggiato per
gran parte della
giornata. Rapido
aumento della
nuvolosità in
bassa valle e sui
primi tratti delle
vallate orientali
dal tardo pomeriggio.
R A L
La vita di A.
contagiata
24 anni fa
dal fidanzato
la sorveglianza delle malattie
infettive. I più a rischio sono gli
uomini fra i 25 e i 35 anni, e il
40% dei contagiati arriva alla
diagnosi quando ormai la malattia – l’Aids – è conclamata
12345367318
130
bancarelle
Crescono ogni anno i
partecipanti a Portici di
Carta: appuntamento
irrinunciabile
Furio Colombo e Gianni Vattimo. Il programma prevede anche una passeggiata a tema nei
luoghi che Eco frequentò da
universitario, e una proiezione
dei suoi disegni di liceale all’Oratorio San Filippo Neri e alcuni suoi scritti letti per bambini. Fra le iniziative 2016, anche
una installazione «in progress»
realizzata dal Castello di Rivoli
con l’obiettivo di far acquistare
ai partecipanti volumi da donare a biblioteche e scuole delle
aree colpite dal terremoto dell’agosto scorso nel centro Italia.
Fra aperitivi, dj set, maratone
di scrittori, iniziative per bambini, passeggiate letterarie, e taglio della torta, il mondo torinese del libro tornerà ancora una
volta per qualche giorno protagonista della vita cittadina.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
FABRIZIO ASSANDRI
l fu Pietro o il fu Francesco? È il colpo di scena riservato ieri dal processo, a
Catanzaro, per la restituzione
del teschio del brigante Giuseppe Villella, conservato al
Museo Lombroso di Torino:
ora i Villella sarebbero addirittura due.
In quel cranio, il criminologo Lombroso pensò d’aver
trovato la prova della «predisposizione naturale alla delinquenza». Il comitato «No
Lombroso» e il Comune calabrese di Motta che gli diede i
natali ne chiedono la sepol-
I
tura, giudicando razzista il museo torinese. In primo grado i
giudici hanno dato ragione a
Motta, in appello s’è presentato
un erede, Pietro Esposito, carrozziere romano. «Mia madre è
l’unica discendente di Giuseppe
Villella, figlio di Pietro». Ed è intenzionato a lasciare il cranio al
museo. Per i «No Lombroso» è
un caso di omonimia, se non
un’impostura: nella replica
hanno parlato di Giuseppe Villella, ma figlio di Francesco.
Tutti e due i Giuseppe morti nel
1864, il primo a dicembre, il secondo in agosto. Chi sarà quello
giusto? La corte s’è riservata.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
GIUSEPPE CULICCHIA
ieci anni. Sono ben
dieci anni che noi
scrittori torinesi ci
sentiamo dire dai nostri colleghi romani, bolognesi, fiorentini, partenopei, palermitani, quando capita anche
londinesi o berlinesi o
newyorkesi, talvolta addirittura milanesi.
«Eh, certo che voi a Torino... avete il Circolo dei Lettori». I nostri colleghi vicini
e lontani ce lo dicono con un
misto di ammirazione e invidia. Milanesi inclusi.
D
CONTINUA A PAGINA 45
Per il libro
è la Scala
o il Bernabeu
MAURIZIO DE GIOVANNI
l Circolo dei Lettori, sappiatelo, fa paura. Fa paura agli autori come fanno
paura il San Carlo o La Scala ai cantanti lirici, il Covent Garden ai jazzisti, il
Bernabeu ai calciatori.
I
CONTINUA A PAGINA 45
12345367318
40 .Cronaca di Torino
STAMPA
.LA
MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016
La malattia
mai sconfitta
Un tempo era paragonata alla peste poi il
tema Aids e sieropositività è finito in un
angolo delle emergenze: un errore, perché
l’infezione continua a mietere vittime
La denuncia del Servizio regionale per la sorveglianza delle malattie infettive
Allarme Aids, 250 nuovi casi all’anno
I più a rischio gli uomini fra i 25 e i 35 anni e 9 volte su dieci per rapporti non protetti
NOEMI PENNA
9000
piemontesi
Sono le persone
infettate dall’Hiv
e molti altri
potrebbero non saperlo
14
contagi su 100
È il tasso d’incidenza
più elevato che
si registra in pazienti
fra i 25 e i 35 anni
90
per cento
È il tasso di infezioni
contratte per via
sessuale attraverso
rapporti non protetti
Duecentocinquanta nuovi casi
ogni anno e in 9 casi su dieci dovuti a rapporti sessuali non
protetti. E’ questa la nuova faccia dell’Hiv in Piemonte, un virus che continua a essere un
problema rilevante in termini
d’impatto sulla salute, secondo
la fotografia scattata dal Seremi, il Servizio regionale di epidemiologia per la sorveglianza
delle malattie infettive. I più a
rischio sono gli uomini fra i 25 e
i 35 anni, e il 40% dei contagiati
arriva alla diagnosi quando ormai la malattia – l’Aids – è conclamata.
Due su mille
Si stima che le persone con
l’Hiv che vivono in Piemonte siano due su mille, circa novemila persone, e il loro numero è
cresciuto costantemente nell’ultimo decennio. A scoprire
nel 2015 di aver contratto il virus sono stati cinque piemontesi su 100 mila. E la frequenza
dell’Hiv risulta tre volte maggiore tra gli uomini rispetto alle
donne, con incidenze più alte
per alcune fasce di età: ad
esempio, fra i 45 e i 54 anni a
presentare la patologia sono otto piemontesi su mille. Ma è
cambiato il modo in cui il virus
si trasmette. «Se prima una
delle cause principali era lo
scambio di siringhe infette, ora
oltre il 90% avviene per trasmissione sessuale, con rapporti non protetti. Negli ultimi
15 anni si osserva una crescita
delle diagnosi fra gli omosessuali, pari in media a 6 casi in
più l’anno. Un andamento stabile si osserva invece nei rapporti eterosessuali non protetti», spiega Chiara Pasqualini
del Seremi.
I giovani, i più a rischio
Le nuove diagnosi con frequenza maggiore sono tra gli uomini
(75% del totale) e i giovani. Il
Diffusione
Si stima che le
persone con
l’Hiv che
vivono in
Piemonte
siano due su
mille, circa
novemila
persone, e il
loro numero è
cresciuto
costantemente nell’ultimo
decennio. A
scoprire nel
2015 di aver
contratto il
virus sono
stati cinque
piemontesi su
100 mila
REUTERS
tasso d’incidenza più elevato
(14 casi su 100 mila) si registra
fra i 25 e i 35 anni. «Le diagnosi
negli stranieri provenienti da
zone endemiche rappresentano invece il 23% del totale, con
un trend in calo rispetto al passato», prosegue la dottoressa
Pasqualini. Ma ad allarmare è
«il numero di persone che arrivano tardi alla diagnosi: il 40%
delle persone che hanno contratto il virus lo scoprono solo
quando il loro sistema immunitario è già compromesso o addirittura quando si è già sviluppata la malattia, l’Aids. Un segnale evidente che c’è ancora
molto da fare a livello di educazione primaria ma anche secondaria, ovvero nella diagnosi
precoce».
Mancata prevenzione
Questi dati saranno ufficialmente presentati alla Giornata
mondiale contro l’Aids, ma verranno anticipati domani nel
convegno organizzato dal Comitato Collaborazione Medica
in collaborazione con l’Osservatorio Italiano sull’Azione Globale contro l’Aids, alle 10,30 nella sala multimediale della Re-
Il progetto per le scuole medie
Cosa si può fare oggi?
non governativa nata a Torino
e operante in Africa e in Italia
per la salute come diritto.
Come si passa dall’Hiv all’Aids?
«S
empre più spesso
arriviamo ad una
diagnosi quando il
sistema immunitario è compromesso». A confermare
che l’Hiv è «un virus subdolo, che allo stato iniziale non
dà alcun sintomo» è la dottoressa Marilena Bertini, ematologa e presidente del Ccm,
il Comitato Collaborazione
Medica: un’organizzazione
«L’Hiv è un virus in grado
di distruggere cellule del sangue, i linfociti, che svolgono
un ruolo rilevante per il nostro sistema immunitario.
Abbassandone il livello, il nostro corpo rimane senza difese e quindi è più soggetto a infezioni di ogni tipo, così come
a linfomi e altre malattie. Ma
fino a quando il sistema immunitario non è compromesso, non si evidenziano sintomi
particolari. A volte si scopre
che si è sieropositivi perché si
manifesta un fungo o un’infezione da cui non si riesce a
ANSA
Spesso i ragazzi
sono impreparati
sull’argomento e
ancora oggi in casa il
sesso è un tema tabù
Marilena Bertini
Ematologa
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
gran parte delle infezioni avvengono per trasmissione sessuale in rapporti non protetti.
In Africa è più diffuso in coppie eterosessuali, in Occidente
fra omosessuali».
“Servono corsi di educazione sessuale
per impedire la diffusione del virus”
Intervista
gione. Il messaggio è che «le terapie oggi assicurano una vita
assolutamente normale, ma se
si cura l’infezione in tempo.
Uno dei grandi errori del passato è stato quello di ghettizzare, che la malattia riguarda solo
alcuni sottogruppi, sottovalutandone diffusione e prevenzione», conclude Pasqualini.
Il progetto di educazione riguarda alcune scuole medie
guarire come in un normale
decorso. La sindrome da immunodeficienza acquisita,
l’Aids, la manifestazione dell’Hiv, che oggi con i farmaci
riusciamo a cronicizzare, evitando fenomeni acuti».
Cos’è cambiato a livello di prevenzione?
«Pur conoscendo sempre
meglio la malattia, rispetto a
trent’anni fa le diagnosi arrivano tardivamente. Questo
perché prima c’era più paura e
la massima allerta sul tema,
con forti campagne di prevenzione. Oggi invece si tende a
non pensarci: è per questo che
«Come Ccm operiamo in
Africa a livello di prevenzione
primaria e secondaria nonché
siamo responsabili del monitoraggio tecnico dei centri di
diagnosi e cura del territorio
da quando sono state avviate
le azioni del Fondo globale per
la lotta all’Aids. In Piemonte
abbiamo deciso di investire sui
giovani, con un corso di educazione all’affettività per le scuole medie che non parla solo di
Aids ma di tutto il processo di
avvicinamento alla sessualità.
Spesso i ragazzi sono impreparati sull’argomento e ancora
oggi in casa il sesso è un argomento tabù: ne parlano un po’
con le madri ma tutte le loro
convinzioni arrivano dal confronto con i coetanei». [N.PEN.]
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
12345367318
LA STAMPA
MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016
.
Cronaca di Torino .41
Le infezioni
La diagnosi
Le cure
L’Hiv, acronimo inglese di human immunodeficiency
virus, noto come sindrome da immunodeficienza
acquisita, si trasmette da un corpo all’altro attraverso il contatto dei liquidi biologici. Attraverso il sangue, le secrezioni genitali e vaginali, ma anche con il
latte materno.
Per identificare la presenza del virus dell’Hiv serve
un semplice esame del sangue e i cui risultati possono essere disponibili in pochi giorni. I sintomi purtroppo arrivano quando ormai il sistema immunitario è incapace di difendersi dalle malattie, come ad
esempio un banale raffreddore.
La ricerca di una terapia risolutiva contro l’Hiv è una
delle sfide scientifiche più impegnative degli ultimi
anni. Attualmente sono disponibili dei farmaci
definiti «antiretrovirali»: con la loro azione è possibile bloccare e rallentare il decorso del virus e non
farlo evolvere in Aids.
1,1
La storia
milioni
«F
inalmente c’è qualcosa che ci lega.
Una frase che non
dimenticherò mai, ce l’ho tatuata nella mente dal 23 aprile
del 1992, giorno in cui ho detto
in lacrime al mio compagno
che mi aveva trasmesso
l’Hiv». Oggi Anna ne parla come se fosse un’altra vita. E’ da
ventiquattro anni che è sieropositiva ma ora riesce a vivere
la patologia con serenità, in
pace con se stessa. Il cammino è stato lungo: ha cambiato
radicalmente la sua vita, il suo
modo di affrontare le giornate: «Mi avevano dato 5 anni.
Ora mi ricordo di essere sieropositiva solo quando prendo
le medicine la mattina o quando ho rapporti con il mio partner, esclusivamente protetti.
Per il resto non ci penso, ma
non è una cosa di cui parlo
apertamente. C’è ancora molta ignoranza. Mi è capitato di
far paura anche a medici, dal
dentista al ginecologo. Eppure lavoro, ho due figli, faccio
una vita sana».
Il coraggio di raccontare
E la gioventù le sembra lontana anni luce, come se non gli
appartenesse più. Merito della psicoterapia – «che ho affrontato sino a un anno e mezzo fa» – e di un’associazione,
«l’Arcobaleno Aids, dove mi
sono sentita a casa e ho trovato il conforto che cercavo».
Anna ha 49 anni, fa l’artigiana
e ha trovato il coraggio di raccontare «quegli anni bui, fatti
di violenze e paure, nate da un
rapporto sbagliato, con un uomo gentile che dopo si è rivelato per il disgraziato che
era».
«Il mio aguzzino»
«Ho conosciuto il mio aguzzino in un momento in cui ero
molto fragile. Avevo 23 anni,
due bambini piccoli e un ex
marito tossicodipendente. Mi
sono affidata a un programma
Sono i morti di Aids
nel mondo nel 2014,
in 10 anni i decessi
sono scesi del 40%
I medicinali
Anna ha 49
anni, fa l’artigiana, è sposata ed ha
due figli
«Penso alla
mia sieropositività ormai
solo quando
prendo i
medicinali»
33
miliardi
È la cifra in dollari
utilizzata nel mondo
per combattere Aids
tubercolosi e malaria
35
anni
REUTERS
Infettata 24 anni fa da chi doveva aiutarla
“Contagiata dal mio fidanzato
Una vita da sieropositiva”
Anna, 49 anni: “E’ stata dura e c’è ancora molta ignoranza”
per il sostegno dei famigliari dei
tossici, dove lui lavorava: mi ha
prima aiutata nel percorso, poi
ha iniziato a farmi la corte. Era
carino e gentile e io ero giovane
e sola e ho iniziato a uscirci. Poi
è arrivato anche il primo rapporto sessuale. Che è stato voluto ma non protetto. Di certo
non avrei mai potuto immaginare quello a cui stavo andando
incontro. Ho saputo che aveva
l’Hiv solo dopo: ha iniziato a dirmi “Devo dirti una cosa, devo
dirti una cosa”, ma non la diceva. Poi sembrava così sinceramente impaurito che io non ho
chiuso la relazione. Avrei dovuto dargli uno schiaffo e andarmene e invece gli ho detto: basta che d’ora in poi utilizziamo il
preservativo».
Poi le cose sono degenerate.
«Lui è diventato aggressivo e
violento, ha iniziato a bere e ad
alzarmi le mani. Ed io ero troppo spaventata e impaurita per
reagire e per interrompere la
relazione. Ma le vessazioni sono
proseguite e sono arrivati anche i rapporti non protetti, a cui
sottostavo per non farlo arrabbiare. Sapevo del pericolo, ma
sapevo anche cosa mi sarebbe
capitato se mi fossi negata».
«Ho fatto il primo esame nel
gennaio del 1992 all’Amedeo di
Savoia ed era risultato negativo. Pensavo di averla scampata.
E invece ad aprile è arrivata la
doccia fredda: quel giorno non
lo dimenticherò mai, piangevo e
gliel’ho detto lui sembrava quasi contento. Ero entrata in un
tunnel da cui volevo uscire ma
non sapevo come. E’ stata dura
ma ce l’ho fatta».
[N.PEN.]
La malattia è stata
riconosciuta nel 1981
anche se l’infezione
esisteva da molti anni
Ho una data tatuata
nella mia mente ed è
quella del 23 aprile
1992 quando dissi a
mia madre che ero
sieropositiva
Non parlo volentieri
del mio stato perché
mi è capitato di far
paura anche ai medici
ai quali mi rivolgo, dal
dentista al ginecologo
Anna
Sieropositiva
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
1
Un lettore scrive:
visto che le auto
costituiscono un pericolo e sono usate al di fuori delle regole
“ noi “ ciclisti provvediamo,
per la nostra incolumità, a fare altrettanto con le nostre biciclette, utilizzando i marciapiedi, sempre e solo a scapito
del pedone, unica vittima sacrificale da immolare sull’altare del traffico».
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2 «Allora
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1
timana».
EDOARDO MURMURA, ARENZANO ( GE )
ANNA V.
Una lettrice:
Una lettrice scrive:
2 «’’Crollo
2 «Volevo commentare la let-
del 38% della
produzione di olio di oliva in
Italia, e la Coldiretti lancia l’allarme’’.
«Sono d’accordissimo, ma
non lo deve dire a noi; lo deve
dire alla grande distribuzione
che ci fa trovare sugli scaffali
olio nostrano a prezzi impossibili e olio di produzione extra
Italia a prezzi accessibili.
«Se i prezzi fossero invertiti, secondo me questo problema si risolverebbe in una set-
tera apparsa su Specchio del
29/09: sembra scritta da me con
la differenza che io la trafila l’ho
iniziata molto ma molto tempo
prima e mi ero illusa di aver risolto a marzo 2016, quando mi
fu garantito il supporto economico da giugno. Invece l’amara
scoperta: il cambio di residenza
e quindi di Asl ha azzerato tutto.
Da corso Svizzera la comunicazione è totalmente assente, non
sanno dare previsioni. Non ri-
spondono né via mail né di persona, solo “bisogna aspettare...”
«Già avevamo aspettato in
ospedale ma la struttura ce la
siamo dovuta trovare da sole e
privatamente
«Quando finiremo i risparmi
di 3 vite per pagare le rette saremo costrette e ripartire con il ricovero dal pronto soccorso».
P.V.
Un lettore scrive:
2 «Vorrei dire alla nostra sindaca – premesso che non ho votato per lei, ma che ho apprezzato il discorso che ha fatto subito dopo essere stata eletta e
che sono pronto a riconoscere
tutto quello che di buono realizzerà per la nostra città – che sono preoccupato, da torinese che
ha esclusivamente a cuore il futuro di Torino, delle posizioni
che sono emerse in capo alla
giunta Cinquestelle su alcuni
progetti che riguardano la città.
«Parlo, oltre che della TAV –
su cui le decisioni a livello comunale non dovrebbero poter incidere - del sottopassaggio di corso Grosseto, della riqualificazione del Palazzo del Lavoro e, da
ultimo - notizia di oggi - del progetto del club Med di realizzare
un resort a Cesana, sull’area su
cui sorge l’inutilizzata pista di
bob realizzata per le Olimpiadi,
tutti progetti avversati dalla
giunta pentastellata che li ha
già bloccati o cercherà di bloccarli.
«Considerato il momento di
crisi economica generale e le
difficoltà che sta vivendo in particolare la nostra città, considerato che a mio modo di vedere si
tratta comunque di progetti che
in alcuni casi consentono il recupero di opere abbandonate e/
o la riqualificazioni di aree periferiche, di progetti che rappresenterebbero un volano per
l’economia e l’occupazione loca-
li e che per alcuni di essi sono
disponibili finanziamenti pubblici già stanziati, ritengo necessario da parte della giunta comunale – al posto di annunciare
soltanto la totale contrarietà ai
progetti in questione – proporre
soluzioni alternative altrettanto concrete e valide in termini di
ricadute positive sull’economia
locale nell’immediato e in grado
di porre le basi per lo sviluppo
futuro.
«Certamente i progetti in
questione non saranno perfetti,
ma per diminuire le mie preoccupazioni vi sarei grato se poteste - oltre a dire che siete contrari – indicare quali sono le
proposte alternative e quali
tempi si ipotizzano perchè vengano realizzate».
A.C.
[email protected]
via Lugaro 15, 10126 Torino
Forum lettere su
www.lastampa.it/specchio
www.facebook.com/specchiodeitempi
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42 .Cronaca di Torino
STAMPA
.LA
MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016
Ecco lo studio del Politecnico a cui si ispira la riorganizzazione del trasporto voluta dal Comune
A Torino i tram più lenti d’Europa
Troppe fermate. Riducendole la velocità aumenta fino al 13% e i mezzi sono più puntuali
Tagli alle fermate
“Così i mezzi pubblici
andranno più veloci”
La sperimentazione potrebbe partire dalla linea 4
il caso
LETIZIA TORTELLO
Blue Air
Ritorna il volo
Torino-Pescara
1 «Il nuovo volo na-
L’
ipotesi è di iniziare a
riorganizzare a partire dall’«ammiraglia»,
la linea 4, che ogni giorno serve qualcosa come 100 mila
passeggeri: eliminare un tot
di fermate, quelle più ravvicinate sotto i 300 metri di distanza una dall’altra, meno di
una ventina sulle oltre 50 che
oggi coprono il servizio.
L’assessorato alla Viabilità
del Comune, guidato dall’ingegnera Maria Lapietra conferma i propositi: «Abbiamo
intenzione di rendere più efficienti e veloci le linee di tram
e bus, rivedremo i percorsi
abolendo delle fermate, per
rendere più rapido il trasporto pubblico». Ha intenzione di
far partire la sperimentazione di quella che si annuncia
una rivoluzione controversa
«entro fine anno». Le fermate
eliminate non verranno cancellate, ma «momentaneamente
transennate, per capire se si
fluidifica il servizio e se si aumenta la velocità», dice ancora
Lapietra, che ieri ha annunciato il piano di riorganizzazione
in Consiglio Comunale, per alcune pensiline sotto i 300 metri. «L’Agenzia per la Mobilità continua - sta studiando le linee su cui intervenire. L’obiettivo è velocizzare le corse, per
agevolare i passeggeri».
Ogni 8 fermate, ha calcolato
l’Agenzia sulla linea 4, si risparmiano 5 minuti. L’inconveniente è che il passeggero
dovrà camminare un po’ di più
per prendere il tram. Abolendo una fermata sì e una no, tra
quelle più ravvicinate, l’obiettivo è risparmiare un turno
per gli autisti e utilizzare un
mezzo in meno. Una scelta
sce anche dalla forte
richiesta della comunità imprenditoriale
abruzzese, ma crediamo che possa portare
ottimi risultati anche
per quel che concerne
il flusso turistico delle
due regioni». Adrian
Duru, productor manager di Blue Air, sintetizza così il ritorno del
volo che collega Pescara con Torino. Il volo
avrà una cadenza di
tre collegamenti settimanali, il lunedì e il
mercoledì con partenza alle 10.45 da Caselle
e il venerdì alle 18.45.
Da Pescara il decollo è
previsto alle 12.45 (lunedì e mercoledì) e alle
20.45 (il venerdì).
REPORTERS
Verranno
Il progetto dell’assessora
poste a meno di 300 metri d
che, secondo l’assessora, ri
sponde a un’esigenza di «razio
nalizzazione del servizio», vi
sta la difficile situazione eco
nomica di Gtt. Il piano era sta
to studiato dalla docente de
Politecnico Cristina Pronell
un anno fa, all’epoca dell’ex as
sessore Lubatti, che però no
se l’era sentita di dare il via li
bera ai tagli, per non penaliz
zare anziani, disabili e altr
utenti dei mezzi pubblici.
Stavolta i grillini sono intenzionati a sfidare le inevitabi
polemiche. Lapietra difend
quelli che non vuole chiamar
«tagli», anche se di fatto lo so-
Sulla
«Stampa»
Sul giornale
di ieri
il progetto
del Comune:
sperimentare
la riduzione
delle fermate
per rendere
più rapide
le corse
di bus e tram
Una proposta
già inserita
nel piano
realizzato
dal Politecnico
nel 2014 per Gtt
ma finora
mai attuato
Il confronto in Europa
Al primo punto dello studio c’è
proprio un confronto tra Torino
e 32 città europee, più Melbourne: da Dublino a Valencia, da Lione a Copenhagen, da Glasgow
a Vienna e poi Liverpool, Porto,
Oslo, Helsinki, Amsterdam. Il
risultato? A Torino ci sono troppe fermate: una ogni 340 metri.
Altrove, la media è 560 metri
tra uno stop e l’altro, che diventano 592 nel «cluster» di cui fa
parte Torino, ovvero le città
(compresi i comuni della cintura) tra 1,5 e 2 milioni di abitanti.
A Dublino, ad esempio, ci sono
700 metri tra una fermata e l’altra, a Valencia 750, a Marsiglia
570, a Lione 470, a Colonia 530,
a Stoccolma 800.
Quali sono le conseguenze? I
mezzi non raggiungono mai la
velocità di crociera, sono lenti,
consumano più gasolio (o elettricità nel caso dei tram) del dovuto. La dimostrazione è in un
metri
A Torino esiste in media
una fermata ogni 340
metri; la media europea
è una ogni 560 metri
I risparmi
Eppure a Torino i passaggi - almeno sulla carta - sono più frequenti che altrove: un bus ogni
15 minuti (nelle altre città siamo a uno ogni 16,9 minuti) e un
tram ogni 5 minuti (contro una
media di uno ogni 9,4 minuti).
Una buona notizia? No, almeno
secondo il Politecnico: mezzi
che circolano di frequente, e
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TORINO
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3362 - Pavese
CAPOLINEA
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1216 - Emilia
241 - Borgo Dora
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1915 - Stati Unti
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Quelli della mia età
hanno problemi di
gambe. Mezzo
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12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
4
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Falchera
6-7 fermate abolite): la velocità
media crescerebbe tra il 2,4%
della linea 3 e il 13% del 13 (che
oggi non è più un tram ma un
autobus), passando per il 10%
del 16, il 9% del 15 e del 9.
L’obiettivo è presto detto: se i
mezzi si fermano meno spesso e
impiegano meno per percorrere la tratta, si possono dilatare
un po’ i passaggi o addirittura
eliminare qualche corsa (e
quindi risparmiare su chilometraggio, carburante, personale)
senza che i passeggeri se ne accorgano. O quasi.
Fermate a 300 metri di distanza
che potrebbero essere soppresse
LETIZIA TORTELLO
e pensano solo ai giovani va bene, ma
quelli della mia
età...hanno difficoltà con le gambe. Marciare mezzo chilometro
sinceramente è tanto». Detto così, mezzo chilometro per raggiungere la fermata più vicina, fa
impressione. Sul tram 4, la metro leggera dal carico pesante di
passeggeri, che taglia la città da
Sud a Nord per 16 chilometri, la
notizia che il Comune pensa di
sperimentare i tagli ad alcune
fermate strategiche ieri si era
diffusa rapidamente e non è stata accolta con gran favore, per
usare un eufemismo. Soprattutto da quel 30 per cento di anziani
che ogni giorno fruiscono del
servizio. Anche se non manca
chi sarebbe disposto a pazientare e macinare a piedi qualche
centinaia di metri in più.
Non è il caso della signora
Maria Cassata: «Ma quanto si
guadagnerebbe?» Sei minuti.
«Sai che vantaggio rispetto all’ora e mezzo che ci metto per
venire a Torino». Si arrabbia:
«Tagliassero un po’ ai dirigenti
invece dei pullman». È l’una di
pomeriggio e la signora, pensionata, sta tornando verso casa.
Abita a Villafranca Piemonte.
«Prima prendo il bus blu, poi salgo sul 4per andare alle Molinette, non è un tragitto piacevole
CAPOLINEA
L’ipotesi di nuovo tracciato del 4
DIREZIONE
DROSSO
Reportage
fanno molte fermate, rischiano
di imbottigliarsi. Magari ne
passano due in cinque minuti e
poi nessuno per mezz’ora.
Il progetto di eliminare, in
via sperimentale, alcune fermate del 4 nasce da questa
analisi. La linea ha 45 fermate
ed è lunga 15,6 chilometri, con
uno stop ogni 340 metri. Con
un piccolo ritocco, eliminando
5 fermate, la velocità media
passerebbe da 14,6 chilometri
all’ora a 15,2. Il Politecnico ha
simulato anche quel che accadrebbe agli altri tram, in uno
scenario prudente (massimo
340
cors
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a
Il progetto dell’assessora Lapietra
Se il Comune ha deciso di cominciare la riorganizzazione
del trasporto pubblico dalle fermate di bus e tram, un motivo
c’è. È racchiuso nel documento
consegnato a Gtt nel 2014 da
Cristina Pronello, docente di
Pianificazione dei trasporti al
Politecnico, in procinto di trasferirsi per un periodo alla Sorbona di Parigi, ma soprattutto
fresca di nomina al vertice dell’Agenzia per la mobilità regionale. Il «piano Pronello» è l’architrave su cui si fonderanno le
politiche della giunta Appendino, che molto ha spinto per nominare la docente a capo dell’Agenzia.
altro confronto: a Torino i bus
viaggiano ai 17 all’ora (dato
piuttosto buono), ma i tram
(14,8 chilometri all’ora) sono tra
i più lenti d’Europa. A Lione
viaggiano ai 46 all’ora, a Goteborg ai 22 all’ora, a Colonia ai
26, a Monaco di Baviera ai 20.
corso
Trapa
ni
ANDREA ROSSI
4
- LA STAMPA
La tratta studiata per la sperimentazione del taglio delle fermate
Anziani contrari, giovani tolleranti
Viaggio con i passeggeri della linea 4
per me - dice -. Speriamo non
tocchino le mie fermate». Vicino
a lei, anche Patrizia Mavilio, insegnante che lavora a San Mauro e prende ogni giorno il 4 e il 57
(«È un viaggio che non le dico,
ma non ho scelta, non guido») fa
gli scongiuri. Scende in corso
Unione Sovietica, fermata dell’Istituto Agnelli: «È sotto casa
comoda, non vorranno mica togliermela? Ma ci sono i salesiani.
Questa palina sarà salva, lo so»,
sentenzia. Tra i passeggeri della
linea ammiraglia della Gtt, aumentare la velocità di crociera
tagliando fermate non sembra
essere un gran guadagno: «ho
capito che bisogna risparmiare,
perché Gtt ha i conti messi male,
ma ci devono rimettere i più deboli?», tuona Ivana Casalini. È
d’accordo Paolo Barbiero, commercialista: «Questa linea è
buona perché è veloce. Per anziani e disabili 500 metri sono
troppi». Lui, invece, ogni giorno
di fermate a piedi ne percorre
tre: «Così risparmio sulla palestra», scherza.
È pur vero che, se il progetto
del Comune sul 4 avrà corso (lo si
deciderà nei prossimi giorni), le
fermate temporaneamente soppresse non toccheranno le periferie e le zone degli ospedali, dei
mercati o delle scuole. «Per gli
anziani la distanza fa la differenza, non è da un pilastro della mobilità come il 4 che si deve partire», dice la presidente della Circoscrizione 6, Carlotta Salerno,
anche lei sul bus. La prova del
nove è Francesca Fucci, che parte da Torino Nord per andare all’università ad Economia: «Io sono giovane, al massimo corro un
po’ di più per prendere il bus».
Non è la sola tra i coraggiosi della
rivoluzione delle fermate. Con
lei, si schiera anche Annamaria
Marchello: «Camminare un po’
fa bene alla salute», sentenzia.
Sorride e confessa la sua età: «80
anni. Perché? Non si vede?».
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LA STAMPA
MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016
.
Cronaca di Torino .43
I NODI DEI TRASPORTI
il caso
MAURIZIO TROPEANO
L
a commissione lavori
pubblici del Senato ha
deciso di chiamare in
causa il governo in difesa dei
pendolari dell’alta velocità
(8000 in tutta italia, circa
1600 solo tra Torino e Milano) che a gennaio rischiano di
ritrovarsi nell’impossibilità
di acquistare l’abbonamento
ai Frecciarossa. Una richiesta trasversale che arriva dai
senatori di Sinistra Italiana,
M5S (Marco Scibona). E dal
Pd: più diplomatico Daniele
Borioli, durissimo, quasi
sprezzante, Stefano Esposito: «Cara dottoressa (Barbara Morgante, amministratore
delegato di Trenitalia, ndr.),
mi dispiace ma lei non è stata
nominata dallo Spirito Santo
ma dal governo e non è lei che
deve decidere oppure no quali sono le politiche di trasporto per i pendolari dell’alta velocità che hanno diritto di
viaggiare ad un prezzo sostenibile». E aggiunge: «Faremo
di tutto per garantire questo
diritto, anche con l’intervento del governo».
La delibera dell’Autorità
Che cosa è successo? Morgante, durante la sua audizione davanti alla Commissione
Trasporti del Senato, dopo
aver ricostruito la querelle
degli abbonamenti Av ha
spiegato le conseguenze della
delibera dell’Autorità di regolazione dei Trasporti: «Trenitalia per adeguarsi alle prescrizioni deve affrontare costi economici di alcune centinaia di migliaia di euro per
l’adeguamento informatico e
interventi complessi di aggiornamento che investono
anche il sistema dei pagamenti». Interventi che richiedono tempo. Secondo l’Autorità il nuovo sistema dovrebbe essere pronto, il 31 dicembre ma è «chiaro - spiega
Morgante - che se non dovessimo essere operativi per il
primo gennaio allora, piuttosto che subire penali per aver
messo in vendita gli abbonamenti, si dovrà aspettare fino
a quando non saremo pronti». Poi aggiunge: la decisione
di continuare a garantire gli
abbonamenti Av non è «da
considerarsi come un obbligo, perchè per i servizi a mer-
Come
funziona
adesso
Fino al 31
dicembre
i pendolari
hanno diritto
ad acquistare
l’abbonamento mensile
con
prenotazione
obbligatoria
ma Trenitalia
ha deciso di
non applicare
la sanzione
di 8 euro
per chi sale
sui convogli
senza aver
riservato
il posto
a sedere
Trenitalia rischia la sanzione se non si adegua all’Autorità
“Abbonati Frecciarossa
Intervenga il governo”
Senatori contro Fs: a gennaio non congeli le vendite
1600
abbonati
dei Frecciarossa sulla
Torino-Milano, in tutta
Italia i pendolari dell’Av
sono circa 8000
cato non ci può essere un’imposizione, ma come segnale di attenzione nei confronti dei propri clienti».
I pendolari: ascoltateci
Qui è scattata la rivolta dei se-
Cara Morgante non è
stata nominata dallo
Spirito Santo ma dal
governo, faremo di
tutto per i pendolari
Stefano Esposito
vicepresidente Pd
com. trasporti del Senato
natori convinti che l’alta velocità si configuri come un servizio
pubblico essenziale per migliaia di lavoratori e le loro famiglie. Per Esposito tra le soluzioni si potrebbero di «aumentare
le corse in determinate fasce
orarie magari con i Frecciabianca». Intanto anche i comitati dei pendolari vogliono essere ascoltati dal Senato. Secondo uno dei loro avvocati, Felice Petillo, il punto non è l’adeguamento tecnologico: «Deve
essere riconosciuto l’obbligo di
servizio pubblico con una regolamentazione della previsione
dei posti messi a disposizione e
un prezzo di vendita che deve
essere accessibile».
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Entro la primavera
Con 200 mila euro una ciclabile
da Porta Susa a Porta Nuova
Duecento mila euro, tutti per
collegare Porta Susa a Porta
Nuova con una ciclabile,
sfruttando quella che già c’è
in corso Matteotti. I fondi sono stati deliberati ieri dalla
Giunta Appendino. Sono tutto quello che c’è a bilancio
2016 sulla viabilità dedicata
alle due ruote. Il progetto
esecutivo dovrà essere pronto entro metà novembre. I lavori partiranno con l’anno
nuovo e all’assessorato ai
Trasporti del Comune sperano che la pista sia pronta entro «la primavera prossima».
Prevede la costruzione di
una ciclabile che permetterà
a chi pedala di muoversi in sicurezza da Porta Nuova a
Porta Susa, collegando finalmente le stazioni con il centro
storico. Attualmente, infatti, ci
sono scampoli di ciclabile qua e
là: attraversamenti dedicati
(con i quadrotti al fianco delle
strisce pedonali), piccoli tratti
in centro, la ciclabile del passante, la ciclabile di corso Matteotti. Ma il percorso non è fluido, dunque i pedalatori devono
inventarsi strategie per sopravvivere al traffico, e giù di
marciapiedi o controviali sempre in ansia, con il fiato sul collo delle auto abituate ad andare più veloce di loro.
Con la ciclabile delle stazioni, la vita per chi è in sella
alle due ruote e ad esempio
deve correre a prendere il
Sicurezza
Il Comune ha
stanziato 200
mila euro per
la ciclabile
delle stazioni
REPORTERS
treno, dovrebbe cambiare radicalmente. Il collegamento
sfrutterà la tratta del passante fino a corso Vittorio, per
proseguire in corso Bolzano,
fino a corso Matteotti, agganciandosi alla ciclabile che già
c’è. Arrivati all’altezza di via
XX Settembre, il Comune al
momento ha in progetto di
sfruttare via Gramsci per far
correre la pista, ipotizzando
di togliere parcheggi alle au-
to, fino a via Lagrange, dove la
promiscuità tra pedoni e bici
è già realtà. Le ciclabili saranno simili a quelle che già esistono in via Cavour e via Principe Amedeo. Si uniranno alla
pista di via Nizza, che entro
l’anno prossimo verrà rivoluzionata e raddoppiata, per un
centro storico e quartieri limitrofi sempre più fruibili
senz’auto.
[L. TOR.]
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12345367318
44 .Cronaca di Torino
STAMPA
.LA
MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016
Nella città metropolitana vivono per strada oltre 1700 persone
Trecento euro a chi ospita un senzatetto
La proposta del Comune divide le associazioni di assistenza, e lo Stato stanzia 2 milioni per Torino
MARIA TERESA MARTINENGO
In vista dell’arrivo dell’inverno, il Comune si attrezza
con nuove iniziative per aiutare le persone senza dimora. È di ieri l’approvazione di
una delibera con cui, tra l’altro, si offrono 300 euro anche a famiglie che possano
accogliere un uomo o una
donna costretti alla strada.
La delibera, per caso, è arrivata nel giorno in cui, il ministero del Lavoro e del Welfare ha pubblicato sul suo sito
l’avviso per la presentazione
di «proposte di intervento
per il contrasto alla grave
emarginazione adulta e alla
condizione di senza dimora»
(Pon Inclusione e Po I Fead)
che porteranno alla Città
Metropolitana torinese - dove l’Istat conta oltre 1700 homeless (quinta per numero
in Italia) - ben 2 milioni e 80
mila euro di risorse, mentre
altri 767 mila sono destinati
al resto del Piemonte.
meless, «non sarà un’impresa
facile, anche se magari i pionieri si troveranno. Forse è
più facile pensare a comunità
gestite da gruppi strutturati
come può essere il nostro».
Le prospettive
Anche Cristina Avonto, presidente della Federazione Italiana Organismi per le Persone Senza Dimora, ente che
collabora con il ministero del
Lavoro e del Welfare nell’ambito del Piano nazionale per il
contrasto alle povertà, non si
nasconde le difficoltà. «Non
possiamo dimenticare - osserva - che la maggioranza
delle persone senza dimora
ha condizioni multi-proble-
Essere ospitati
in una famiglia
è certo più gratificante
che in una struttura
di grandi dimensioni
In maggioranza si
tratta di persone
multiproblematiche
Non sarà facile
inserirle in famiglia
Pierluigi Dovis
Cristina Avonto
Presidente
Caritas diocesana
Federazione Italiana
Organismi Senza Dimora
matiche, dipendenze, alcolismo, disturbi psichiatrici: non
è semplice ipotizzare forme di
accoglienza in famiglia, l’abbinamento potrà funzionare
per un numero molto piccolo
di persone».
Per la presidente Fiopsd,
gli investimenti che invece si
potranno fare con le risorse
in arrivo dal Piano nazionale
contro le povertà che il ministro Poletti ha promosso,
permetteranno la costruzione di interventi su più vasta
scala. «Le linee di intervento
parlano di accoglienza in case, qualcosa di differente dal
“rifugio diffuso”. E parlano di
innovazione sociale, quindi
non mense e dormitori, ma
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
La vita di chi dorme per strada
Sulla «Stampa»
ora è quella dell’uscita
dall’ultimo spettacolo.
Il cinema, il Lux, Galleria San Federico. Da quel punto è partita la conta, l’altra sera. Una conta involontaria e
dolorosa. Tanto da far prendere il cellulare in mano per documentare. Tredici persone
dormivano in strada in cinquecento metri di percorso, fino a
via Po angolo via Carlo Alberto: in un angolo della Galleria
una coppia, lui e lei, forse sudamericani. Poi, una serie di giovani davanti alle vetrine più illuminate di via Roma, su entrambi i lati: la profumeria,
una boutique di borse e pellicce, un negozio che urla supersaldi al 70%, uno store di occhiali. Davanti alla farmacia le
persone sono due. Tre sono in
piazza Carlo Alberto. In via Po,
all’inizio, un uomo di mezz’età,
lo stesso che dorme lì da almeno un anno. Ieri, nel primo pomeriggio, il suo materasso - di
solito mai visibile di giorno -,
era arrotolato tra le colonne e i
vigili discutevano per farlo
portare via. La sera l’uomo
dormiva al solito posto su una
coperta.
L’
La qualità
Per Pierluigi Dovis, direttore della Caritas diocesana,
la delibera del Comune va
nella direzione giusta. «Curare la qualità dell’accoglienza delle persone in difficoltà è una cosa buona e vincente. Essere ospitati in famiglia è certo più gratificante che in una struttura di
grandi dimensioni. L’idea
contenuta in questo progetto è di invitare la gente a farsi carico in prima persona,
per quello che può, delle situazioni di maggiore difficoltà per migliorare la qualità del vivere comune». A
questo proposito Dovis ricorda l’esperienza di accoglienza diffusa dei profughi
e quella dei senza dimora
nelle parrocchie. «Tre anni
fa l’arcivescovo lanciò l’iniziativa “Un angolo di casa”
alle comunità parrocchiali,
che se ne fecero carico in
modo gratuito. I numeri,
seppure non molto grandi,
hanno dato un feedback
molto positivo. Come attuare la proposta del Comune
sarà più complicato e con
denaro di mezzo si dovrà
monitorare con attenzione».
Per Marco Gremo, presidente della storica Bartolomeo & C. al fianco degli ho-
1 Sono in
tanti i clochard
che di notte si
preparano un
giaciglio sotto i
portici di via
Roma
Gli altri
1 C’è chi,
come questa
donna, si sistema davanti alle
vetrine illuminate anche di
notte perché è
più sicuro
1 Di giorno
c’è chi cerca un
po’ d’ombra per
Ma chi incontra e osserva le
persone senza dimora ogni
giorno perché quella è la sua
missione la visione ce l’ha più
complessiva. Cesare Pedri,
operatore della Bartolomeo &
C. di via Camerana 10/a, l’associazione fondata da Lia Varesio nei primi anni 80, la prima
a Torino a dedicarsi all’assistenza di chi vive in strada,
non si stupisce della conta. E
va oltre via Roma. «Vivo fuori
città - racconta - e arrivo ogni
mattina alle 4,30 in via Sacchi.
Subito vedo 4-5 uomini stranieri che dormono in fila sotto i
portici. Altri due sono sulle
panchine sul lato della stazione, altri 3-4 dormono in piazza
Carlo Felice». Pedri ha in affidamento un ragazzo tossicodipendente al quale deve dare il
metadone e la terapia per
l’Hiv. «Lui dorme poco di notte, quindi quando arrivo prendiamo un caffè insieme. Alla
stazione a quell’ora ci sono già
molti senza dimora in giro».
Cesare parla con le persone.
«Il mattino presto è il momento in cui c’è più modo di scambiare qualche confidenza, di
aprirsi», dice. Come con quel
senza tetto che da anni vive su
una panchina in corso Vinzaglio. «Quest’estate mi ha spiegato che sono in quattro o cinque a dormire lì, si fanno buona compagnia». Parla con Car-
Dormitori
pieni
Sono lunghe
le liste di
attesa nei
dormitori
comunali
Ma in estate,
molti preferiscono dormire per strada
perché i
dormitori
hanno regole
e orari precisi
che non
ammettono
deroghe
Nella foto, un
clochard in
via Po davanti
a una banca
REPORTERS
Cresce l’emergenza sociale
Grand Hotel
Torino
Aumentano i senzatetto che dormono davanti alle boutique del centro
dall’estero e scelgono di dormire per strada. L’altra notte
in via Lagrange erano in due,
coi capelli rasta. Gli ho chiesto
se avevano bisogno, in inglese
mi hanno risposto che sono in
vacanza». Anche a loro Cesare
ha offerto un caffè al bar.
Le ragioni
«I senza dimora in strada - dice Cesare Pedri, che ha iniziato ad occuparsene quindici anni fa - sembrano aumentati parecchio. In inverno erano meno numerosi, c’erano le strutture d’emergenza aperte. In
questo momento i dormitori
comunali hanno lunghe liste
d’attesa. C’è un uomo che è
56°. È vero che alcuni servizi
come il nostro bivacco, in via
Saluzzo, gli asili notturni Umberto I di via Ormea e il dormitorio del Cottolengo sono chiu-
si. Ma quelli comunali sono invece tutti aperti».
L’osservatorio Caritas
Pier Luigi Dovis, direttore della Caritas, sottolinea che «in
estate, storicamente, una parte delle persone senza dimora
La mappa dell’accoglienza
Sempre di più i giovani
tra le file dei disperati
Il Cottolengo mantiene aperta sempre, salvo che a Ferragosto, la sua mensa da oltre
cinquecento pasti. Ma ha
chiuso il dormitorio di Casa
Accoglienza. «È così ogni an-
risalire quella lunga lista che,
come testimoniano alla Bartolomeo & C., arriva ad avere
molte decine di nomi in elenco.
Eppure, a scorrerli sull’elenco fornito dal Comune, i letti
223
700
posti letto
l’inverno scorso
È l’accoglienza
garantita durante
l’anno dai dormitori
comunali
Il numero di posti
letto viene aumentato
ogni anno con
l’emergenza freddo
La «Stampa» del 4 agosto scorso ha raccontato la
vita dei senzatetto che vivono accampati sotto i portici
e nelle vie del centro.
22 e 2 per le donne, variabili a
accoglienza in un edificio delle
1
Due scuole per gli adulti
Al Centro per l’educazione degli adulti di via Bologna
A Torino i Cpia sono due con
più sedi. Qui si tengono anche i
gli esami di lingua italiana per
ottenere il permesso di soggiorno di lungo periodo
Tagliata la metà dei docenti
che insegnano l’italiano ai profughi
C’è amarezza tra gli insegnanti, il dirigente e tutto il personale del Cpia 2, il Centro per
l’educazione degli adulti di via
Bologna 153, da anni è impegnato in una missione importante: alfabetizzare i migranti
- oggi soprattutto profughi - e
migliorare la conoscenza della lingua italiana degli immigrati. L’amarezza deriva dalla
«decimazione» dei docenti assegnati a via Bologna, mentre
le richieste di iscrizione sono
oltre 1500 (2000 iscritti nel
2015/16, 520 dei quali ha ottenuto la licenza media, 429 attestati, 274 crediti didattici).
«Ne abbiamo accettati un
migliaio. Oggi - spiega il diri-
un rafforzamento di politiche
di “Housing first”. Abbiamo
parlato con l’assessora alle
Politiche sociali Sonia Schellino e con il dirigente Uberto
Moreggia: l’idea è di individuare del patrimonio immobiliare pubblico e privato,
magari piccolo e poco vendibile sul mercato, per togliere
le persone dalla strada in modo che possano ricominciare
a prendersi cura di sé. Le due
tipologie di risorse previste
insieme nell’avviso pubblicato dal ministero permetteranno di sostenere sia l’accompagnamento e sia gli aiuti materiali per trovare e allestire le case».
gente, Jeanclaude Arnod - iscriveremo ancora qualcuno, ma la
situazione è veramente molto
complicata». Nel dettaglio
scende Ennio Avanzi, coordinatore della sede dove lo scorso
anno ha insegnato l’assessora
all’Istruzione Patti: «Ad oggi
siamo in 10, di cui due part time
e tre alla prima esperienza con
adulti e stranieri. L’anno scorso
eravamo in 24. Ora in servizio
c’è un solo alfabetizzatore più
un part time». Eppure qui arrivano interi gruppi di richiedenti asilo analfabeti o pochissimo
scolarizzati.
«Oltre alle 9 classi che fanno
regolarmente lezione - prosegue Avanzi - abbiamo cercato di
fare ciò che generalmente si fa a
settembre: i colloqui con le persone iscritte entro giugno. Ma
siamo stati costretti per la prima volta da quando esistiamo
ad accogliere le nuove iscrizioni
solo per tre giorni e solo alla fine di settembre. La marea arrivata in quei giorni ha creato situazioni insostenibili e il numero insufficiente di docenti non
ha permesso di iscrivere persone anche dopo ore di coda in un
clima di comprensibile insofferenza». In quei giorni sono arrivate associazioni con gruppi di
20-30 rifugiati. «I docenti, per
permettere di mantenere il servizio in Barriera di Milano, dove
i residenti stranieri sono il
REPORTERS
2000
iscritti
Tanti sono gli immigrati
che hanno seguito i
corsi in via Bologna
nell’anno 2015/16
23,1% della popolazione e gli italiani inviati dai servizi sociali
ancora numerosi, lavorano un
numero di ore sproporzionato
senza nessuna certezza».
Teresa Olivieri, segretariadella Cisl Scuola Torino, è convinta che la situazione potrà
migliorare solo se il Miur concederà i 550 docenti che i sindacati chiedono da mesi per rispondere all’incremento degli stu-
denti. Ma il tempo stringe. «In
questo caso, poi, si pagano errori del passato quando l’organico
non è stato stabilizzato con posti di diritto. Il Cpia, poi, ha comunque diritto ad avere risposte: parliamo di migranti e di un
obiettivo politico, l’istruzione
degli adulti, in cui diciamo di
credere».
Un altro errore è stato non
assegnare lo scorso anno l’organico di potenziamento della primaria anche ai Cpia. «Purtroppo il loro codice meccanografico - spiega Teresa Olivieri - è
quello della media: anziché insegnanti di italiano, ne sono arrivati di musica e arte». [M. T. M.]
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LA STAMPA
MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016
.
Cronaca di Torino .45
Fondazione del Libro
Morto a 94 anni
Moisio è indagato
ma le sue dimissioni
restano congelate
Nello Pacifico
il giornalista
operaio
È morto ieri a 94 anni
Nello Pacifico, scrittore
e giornalista torinese.
Direttore di «Nuvole»,
testata dell’Associazione
Italia Civile, aveva cominciato a scrivere nei
giornali di fabbrica per
passare poi alla redazione torinese dell’«Unità».
Nel 2013 aveva pubblicato per Ediesse il racconto autobiografico «I balilla di corso Parigi».
Il cda con due soli membri non può deliberare
EMANUELA MINUCCI
Roberto Moisio, per il momento, non si è dimesso dal
consiglio d’amministrazione
della Fondazione del Libro. A
dire il vero due giorni fa, dopo
aver appreso di essere fra gli
indagati per turbativa d’asta
del Salone del Libro, ha chiesto a tutti - via mail - di poter
fare un passo indietro. Il problema è che se il vicepresidente della Fondazione avesse
rassegnato le dimissioni con effetto immediato allora nel cda
sarebbero rimasti solo in due. E
sarebbe mancato il numero legale anche nel caso si fosse dovuta affrontare una decisione
inderogabile.
to chiesto di restare ancora qualche giorno nel caso si dovessero
assumere provvedimenti urgenti, ma in questa situazione mi auguro che non ci sia bisogno di una
riunione alla mia presenza».
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
ANSA
Entro la prossima settimana Massimo Bray nominerà il direttore
GIAMPAOLO ORMEZZANO
Il nuovo direttore
La mail
«Io ho avvertito tutti tramite una
lettera - ha commentato ieri Moisio il cui nome risulta nel filone
d’inchiesta per l’organizzazione
della kermesse del 2015 - mi è sta-
L’unica eventualità in cui ci potrebbe essere bisogno di una
riunione che «richiami» Moisio
al suo ruolo di consigliere di
amministrazione sarebbe quella in cui il presidente Massimo
Bray sciogliesse le riserve su
chi nominare «caporedattore»
dei quattro responsabili delle
macro-aree del Salone. Ma pare che sino alla prossima settimana questo nome non ci sarà.
Ieri Bray ha incontrato lo scrittore Gianluigi Ricuperati. Come ha incontrato nei giorni
scorsi Giuseppe Culicchia e Andrea Bajani.
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Un weekend di incontri, reading, musica e arte
Il Circolo dei Lettori compie 10 anni
ello Pacifico così si raccontava, serenamente,
nostalgicamente, sinteticamente: «Sono stato manovale, operaio, e poi anche
giornalista, e ho sempre cercato di essere la stessa persona, anche se cambiavano i
tempi e cambiava il mio lavoro e io con esso». Alla fine di
una lunga attività giornalistica a «L’Unità», prima nei vasti
spazi dell’edizione torinese
del dopoguerra, presso la sede quasi di culto di corso Valdocco dove ferveva tanta edi-
N
Il tempio torinese della cultura festeggerà da venerdì a domenica il suo compleanno
Sono passati dieci anni. E la città della cultura ha cambiato completamente volto. Il «Circolo del Lettori» festeggerà il suo compleanno nel weekend. Venerdì 7 e
sabato 8 il Circolo ospita le installazioni dell’artista
Matteo Capobianco, realizzate a partire dalla componente primaria ed essenziale dei libri: la carta. Una cattedrale di fogli intagliati ad arte che riveste gli spazi di
Palazzo Graneri. Maratone letterarie, incontri con gli
autori, reading e spettacoli compongono il programma
Giuseppe Culicchia
dei tre giorni a Palazzo Graneri. Fra gli ospiti che festeggeranno il circolo di via Bogino, Valerio Berruti,
Alessandra Montrucchio, Enrico Remmert, Davide
Ferrario, Michela Murgia, Margherita Oggero, Steve
Della Casa. E sabato 8 ottobre dalle 21 sul palco di piazza San Carlo dj set, musica live e parole per la grande
festa con gli scrittori: un Torino Book Pride in cui si
festeggerà anche il compleanno di Portici di Carta.
[E.MIN.]
Maurizio De Giovanni
Pacifico ha scritto per l’Unità
Tutta l’Italia ci invidia In quelle sale storiche
quel posto un filo snob batte il cuore dei lettori
GIUSEPPE CULICCHIA
SEGUE DA PAGINA 39
Culicchia
L’ultimo
libro dello
scrittore
torinese è
«Mi sono
perso in un
luogo comune» per
Einaudi
Perché loro il Circolo dei Lettori non ce
l’hanno. E se anche ce
l’avessero, non sarebbe il
Circolo dei Lettori di Torino.
Intendiamoci: da parte mia, anche se ho scritto tra gli altri un
libro intitolato Torino è casa
mia e secondo certi torinesi in
trasferta a Milano proprio per
questo sarei un provinciale, ho
sangue siciliano, e sono il solo
autore piemontese vivente tradotto in Russia (che c’entra?
Niente, ma fa curriculum),
quindi non faccio campanilismo. Dico solo le cose come
stanno. Prendo atto della realtà. Perché l’ammirazione e l’invidia sono vere, concrete, palpabili. E non si riferiscono ovviamente soltanto al luogo in
sé, ovvero al Palazzo Graneri
della Roccia e nello specifico ai
locali in cui ha sede il Circolo,
oggettivamente fantastici. Ma
hanno a che vedere con il contenuto dei medesimi, ovvero col
programma del Circolo e con la
risposta del pubblico. Il Circolo
dei Lettori è fin dalle origini un
posto accogliente: per chi lo
frequenta e per chi ha idee da
proporre. Vige al suo interno
una grande disponibilità all’ascolto, cosa per nulla scontata in questa nostra epoca in cui
tutti pensano di sapere già tutto, unita a una pari curiosità. E
quest’apertura nei confronti
del mondo si riflette nella varietà dell’offerta culturale, che va
dai gruppi di lettura in lingua
oppure no alle conferenze alle
presentazioni ai reading alla
musica alle feste e ai viaggi e
agli aperitivi letterari a dio-solo-sa-cos’altro, perché le ragazze del Circolo lavorano come
matte dalla mattina alla sera, e
ad Armando va tutta la mia ammirazione e solidarietà. E il tutto avviene per poco meno di undici mesi l’anno, dalla mattina
alla sera domeniche escluse –
ma non è detto – tra l’altro con
possibilità per tutte le tasche,
tant’è che al Circolo ci s’imbatte in un pubblico come usa dire
variegato o se preferite trasversale, studenti, pensionati,
liberi professionisti, tranvieri,
casalinghe, architetti, hostess,
e perfino scrittori che si confondono tra i presenti perché
sinceramente interessati a
quello che hanno da dire altri
scrittori, altra cosa che scontata davvero non è. E poi al Circolo ci si può dare appuntamento
al bar o al ristorante, si può studiare o leggere gratis quotidiani o riviste, in certi casi fortunati si può perfino rimorchiare.
Poi lo so, c’è chi non c’è mai stato perché lo considera a priori
un posto snob. Che se ci pensate è un filo snob. Comunque il
Circolo non è snob: il Presidente va pure allo stadio. Peccato
solo sia quello sbagliato.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
MAURIZIO DE GIOVANNI
SEGUE DA PAGINA 39
De Giovanni
Il suo
ultimo
libro
è «La
solitudine
dell’anima»
100 autori
Fa paura, perché si
sa bene quanto siano
esigenti i frequentatori di quelle austere
bellissime sale, piene di sussurri e di sorrisi, di canapè e di
storia antica e recente. Fa paura agli autori, a meno che
non siano consapevoli della
propria statura intellettuale o
del consolidamento della propria fama, della forza delle
proprie storie e del proprio
pensiero.
Il sottoscritto, che non appartiene ad alcuna delle categorie di cui sopra, aveva del
Circolo un sacro terrore. Mi ci
ero intrufolato un giorno in cui
c’era la presentazione di una
collega, trovandosi a Torino
per un’affacciata in casa editrice. Avevo chiesto a un angelo custode dell’ufficio stampa,
di quelli che sorridendo assecondano le paturnie degli
scrittori, di accompagnarmi
nell’incursione; ricordo che la
presentazione terminò in un
cortese, gentile applauso che
però lasciava trasparire un
basso livello di apprezzamento. La sala era piena a metà.
Parati e affreschi assistettero
muti. Percorsi in discesa le
scale con la convinzione che
non mi sarei mai sentito all’altezza di quella prova.
Passò del tempo, e ogni vol-
ta che si parlava di una presentazione torinese chiedevo
di esserne dispensato. Preferivo le biblioteche, dove la veloce turnazione dei miei romanzi confortava la previsione, poi
realizzata, di una nutrita e appassionata presenza, o le piccole eroiche librerie di frontiera. Mi sentivo genuinamente
popolare, un genere di largo
consumo ma di grana grossa,
per palati poco raffinati, e tutto sommato, da lettore, pensavo fosse giusto così. Un neomelodico non canta alla Scala.
Poi accadde che due meravigliosi amici, Luca Beatrice e
Steve Della Casa, mi invitarono a parlare di calcio, che è
tutt’altra cosa. Una chiacchierata senza pretese letterarie, l’incontro tra un tifoso
granata, uno bianconero (che
Dio lo perdoni) e il mio cuore
azzurro. Con sorpresa infinita, mi ritrovai di fronte a una
sala traboccante di sorrisi e
fantasia, di ingenua allegria e
di infinita competenza; il discorso transitò felice dal calcio ai miei personaggi, e mi ritrovai sommerso dall’affetto
che conosco bene. Scoprii
l’anima popolare dei lettori
innamorati, in quelle sale piene di Storia.
Non ne farò a meno mai più.
Perché il Circolo dei Lettori di
Torino è il cuore dei lettori di
tutto il paese: io non lo sapevo, e
ora lo so. Sappiatelo anche voi.
toria italiana, poi nel suo operare di reporter in Piemonte e
soprattutto a Torino e soprattutto nello sport e soprattutto
con il suo amato Toro (un successone una sua commedia
sul tifo cittadino), si può anzi
si deve dire che rimase sempre se stesso, caparbiamente
anche quando i tempi e le mode lo sconsigliavano, anzi proprio perché i tempi e le mode
lo sconsigliavano: e cioè faticatore onesto, operaio specializzato dello scrivere, severo
prima di tutti con sé, reporter
attento alla sostanza ma anche alla forma che spesso diviene sostanza, ironico sempre indulgente mai. Niente ricerca della crassa notorietà
televisiva e neppure del tartufo odoroso che è lo scoop. Uno
«contro» perché quella è la
posizione per vedere più lucidamente le cose, e pazienza se
è una posizione scomoda e
niente redditizia. Ma anche
uno mai ostile a prescindere.
Nello Pacifico, che si firmava pure Nello Paci («per risparmiare un fico», diceva),
pensava in dialetto e scriveva
in impeccabile italiano. Come
giornalista ricordava l’operaio torinese solerte e fervido di
Primo Levi in «La chiave a
stella», come uomo il piemontese che non vuole «dare disturbo» di Guido Ceronetti. Il
suo «extra» lo metteva nei libri, su cose partigiane e anche
sui casini torinesi, quando casino era soltanto bordello.
Chissà se crescono ancora tipi
così: se pure ci sono le sementi, mancano i terreni adatti.
Sicuramente non si saprebbe
che farne. Che tristezza.
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46 .Cronaca di Torino
STAMPA
.LA
MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016
I casi
il caso
1
FABRIZIO ASSANDRI
PAOLA ITALIANO
La prima denuncia
la prima denuncia è di una
mamma perché la figlia non
ha mangiato in refettorio
U
na lista nera delle
«esperienze peggiori»
vissute dai bambini
che vanno a scuola con il pasto da casa. Si moltiplicano le
segnalazioni di bambini che
hanno mangiato il loro baracchino soli in classe con una
maestra, ma ancora più gravi
- se confermati - sono altri episodi raccontati dai genitori al
gruppo Caro Mensa Torino.
Tutto materiale al vaglio degli
avvocati nell’ambito del dossier con cui molte famiglie intendono denunciare il mancato rispetto della sentenza e
delle ordinanze. Un clima esasperato dalla marcia indietro
del Comune sulla data del 3
ottobre - che doveva sancire
l’avvio della convivenza tra
mensa e pasto domestico - e la
comunicazione che i sopralluoghi nei refettori non termineranno prima di gennaio
2017. Ma anche dai comportamenti diversi, se non opposti,
dei presidi: difficile accettare
che si vieti del tutto il baracchino, mentre in altre scuole il
pasto misto in refettorio è già
realtà. Così come avallare che
i bimbi siano separati dai
compagni o lasciati in classe:
magari mentre altri alunni
stanno facendo lezione, come
ha denunciato ieri un papà.
Pranzo e lezione
Ha raccontato che ha portato
via la figlia da scuola (seconda elementare alla «Gambaro» di via Talucchi) perché ha
scoperto che l’avrebbero
messa a mangiare in un banco «rivolto contro il muro, co-
2
I diari del «panino»
Sui diari 2016-2017 resterà
il ricordo dello strano avvio con
le polemiche sul pasto da casa
Tante comunicazioni e non solo
dalle scuole alle famiglie: sopra, il messaggio alle maestre
lasciato da alcune mamme
alla «Gobetti-Sclarandi»
REPORTERS
Pasto da casa, nuove segnalazioni di presunte discriminazioni
“Mio figlio contro il muro
come se fosse in castigo”
La protesta di un genitore. I presidi: non possiamo disobbedire
Non è vero che era
contro il muro. Ho
denunciato il genitore
per istigazione a
delinquere: non può
pretendere che
disattenda un ordine
Maurizio Tomeo
Dirigente scolastico
me se fosse in castigo» in un’altra classe, una quarta, durante
la lezione. Il dirigente, Maurizio Tomeo, nega che il banco
fosse rivolto al muro, conferma
il pranzo durante la lezione:
«La mensa è orario scolastico dice - quindi le due cose, mensa
e lezione, sono equiparabili».
Dice di essersi attenuto alle disposizioni: «Ho pochi insegnanti, ’unica possibilità perché i bambini siano sorvegliati,
escluso il refettorio, è che chi
ha il pasto da casa venga smistato nelle classi in cui si fa lezione». E contrattacca: «Io per
primo ho denunciato il genitore, per istigazione a delinquere:
non può pretendere che disattenda un ordine del Comune».
«Fatta uscire da scuola»
Altro caso limite: una mamma
ha lasciato la figlia di 11 anni alla
Dante Alighieri con il baracchino. Le è stato detto che non era
possibile, che sarebbe dovuta
tornare a prenderla a pranzo.
Ha replicato che non poteva.
«Poi, ho scoperto che il personale le ha detto che sarei andata a prenderla, e lei è uscita, abbandonata davanti al cancello».
Il preside, Bruno Stuardi: «Non
mi risulta sia accaduto. In ogni
caso, era chiaro che nelle nostre
scuole per ora non è possibile
portare il pasto da casa». Spiega che, «diversamente dalle elementari, la mensa alle medie
non fa parte del tempo scuola: è
Soli con la maestra
Numerose le segnalazioni di
bimbi lasciati a pranzare in
classe soli con una maestra
3
In un’altra classe
Un padre dice che per la
figlia era stato «allestito» un
banco rivolto contro il muro
4
«Torna a casa»
Una bimba con il baracchino
è stata fatta uscire perché la
scuola non è ancora partita
un di più. E quindi gli insegnanti non sono tenuti a vigilare, già
ora facciamo ricorso ad esterni.
In ogni caso, il Comune deve rivedere le tariffe della mensa».
L’incontro di venerdì
Un po’ di chiarezza si attende
dall’incontro convocato venerdì dall’Ufficio scolastico con
scuole e sindacati per avviare
la «cabina di regia» sul pasto
da casa.
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LA STAMPA
MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016
.
Cronaca di Torino .47
Sul Parco della Salute Montanari avverte Saitta: «Le aree ex-Avio e Molinette vanno trasformate di pari passo»
“Siamo pronti ad occupare l’Oftalmico”
La rabbia del Comitato arriva in Comune: i Cinquestelle sono solidali ma chi decide è la Regione
ALESSANDRO MONDO
Un post sull’inchiesta sul bar del tribunale
«Non ci cacceranno, siamo
pronti ad occupare l’edificio».
Non è la minaccia dei lavoratori dell’ennesima azienda in
crisi, sull’orlo della disperazione e pronti a fare muro per
evitare lo spostamento furtivo dei macchinari da parte
della proprietà, ma la promessa del Comitato contro la
chiusura e il trasferimento
dell’Oftalmico.
Insulti e offese su Facebook
Una militante del Pd
denuncia la grillina Castelli
Deputata
5 stelle
Monta la protesta
Ieri Pier Carlo Perruquet una delle anime della protesta
insieme a Savino D’Amelio,
medico dell’ospedale - l’ha
detto chiaro e tondo, con una
veemenza che ha preso in contropiede i consiglieri della seconda e quarta commissione
consiliare riunite a Palazzo civico per discutere l’ordine del
giorno che ha come primo firmatario Andrea Russi, esponente dei Cinquestelle: chiede
alla Regione di lasciare il presidio sanitario in via Juvarra
salvo garantire, nel caso di
trasferimento in altra collocazione, «che le attività non siano smembrate ma traslocate
in un’unica sede». No allo
«spezzatino» tra Molinette e
San Giovanni.
L’ospedale degli equivoci
È stato l’unico sussulto di una
discussione sostanzialmente
sterile su un tema spinoso.
Una brutta gatta da pelare soprattutto per il M5S, barricadero in Regione più che in Comune, sospeso tra le promesse fatte da Chiara Appendino
in campagna elettorale e la
consapevolezza che il destino
dell’Oftalmico attiene alla
programmazione regionale.
In sostanza, Palazzo civico
non può mettere becco. E questo, nonostante le aspettative
sempre più tiepide del Comitato, che durante la seduta ha
manifestato in piazza, verso
l’impegno della nuova amministrazione. Da qui gli affondi
del Pd, in particolare nella
REPORTERS
«No allo spezzatino»
Ieri di fronte al Comune è stato organizzato un presidio per protestare contro il progetto
di trasferimento dell’ospedale Oftalmico alle Molinette e al San Giovanni
Dopo le promesse
in campagna elettorale
ora dalla Appendino
ci aspettiamo
un segnale concreto
Molte perplessità
sullo smembramento
di questo ospedale,
chiederemo
garanzie alla Regione
Pier Carlo Perruquet
Sonia Schellino
Comitato
Salviamo l’Oftalmico
assessore comunale
alle Politiche sociali
persona di Mimmo Carretta:
«Appendino chiarisca la sua
posizione in sala Rossa». Chiarimento sollecitato da Elide Tisi. Mentre Osvaldo Napoli (Forza Italia), ieri assente, rimarcava a distanza l’incoerenza dei
Cinquestelle. Presenti al presidio, gli «azzurri» Porchietto,
Ruffino, Vignale e Balena.
ro Parco della Salute caro a
Chiamparino e Saitta: variante
peraltro in fase di definizione
con la Regione. «A condizione
che la trasformazione proceda
parallelamente a quella delle
Molinette - ha avvertito Guido
Montanari, vicesindaco e assessore all’Urbanistica -, altrimenti è inaccettabile». Quanto
al trasferimento dell’Oftalmico,
«le preoccupazioni dei cittadini
sono legittime: meglio soprassedere». Pochi minuti dopo se
ne è andato. Prima di lui Sonia
Schellino, assessore alle Politiche sociali ed unico esponente
rimasto a rappresentare la
Cinquestelle in difficoltà
L’unica leva che la giunta-Appendino potrebbe impugnare
per farsi valere è la variante urbanistica per cambiare la destinazione d’uso dell’area ex-Fiat
Avio sulla quale sorgerà il futu-
giunta, aveva espresso «perplessità» sullo smembramento
promettendo di convocare a
breve la conferenza socio-sanitaria. Nè più nè meno di quello
che chiede dalla Regione Nadia
Conticelli, consigliera Pd, affatto convinta dall’«operazioneOftalmico».
È la stessa Regione decisa a
tirare dritto, come si è potuto
evincere dagli interventi di
Gian Paolo Zanetta e Valerio
Alberti - il primo direttore generale della Città della Salute, il
secondo alla guida dell’Asl Torino 2 e commissario della Torino
1 - convocati in commissione. I
cantieri per adeguare i locali
delle Molinette in via Cherasco,
dove verrà trasferita parte dell’Oftalmico, partiranno questo
mese con un costo di mezzo milione: previste due sale operatorie, 10 posti destinati all’attività
chirurgica ambulatoriale, 156
posti-letto, 13 stanze tra pronto
soccorso e attività ambulatoriale. Al San Giovanni i lavori di
adeguamento sono in corso.
Partita chiusa, o quasi.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Laura
Castelli
è accusata
di aver
pubblicato
un post
corredato
da
commenti
offensivi
scritti
da altri
Gli insulti su Facebook in
campagna elettorale finiscono in procura. È stato
aperto un fascicolo per valutare la condotta di quaranta
persone, denunciate da una
donna di origine romena, Lidia Roscaneanu, 31 anni, che
alle comunali era stata in
predicato di candidarsi per
il Pd nella terza circoscrizione. Una foto con Piero Fassino, pubblicata su Facebook,
aveva originato un post
scritto dalla deputata del
Movimento 5 Stelle Laura
Castelli.
Castelli, nei mesi scorsi,
aveva più volte sollevato il
problema del bar del tribunale, affidato con una gara
dal Comune a un’azienda
che non possedeva i requisiti «e con un ribasso sospetto», appalto poi revocato e
su cui è aperta una inchiesta
in procura. Lidia Roscaneanu lavorava in quel bar. Nel
suo post Castelli, pubblicando la foto della giovane con
Fassino accanto a un ritaglio
di giornale sull’inchiesta a
carico del bar, si chiedeva
«quali legami ci fossero» tra
le due situazioni e se non fosse
inopportuna la candidatura
della donna, poi naufragata.
La denuncia nasce dai commenti a quel post, alcuni volgari, altri a sfondo sessuale e
razzista. «Mi hanno dato della
prostituta. Persino i frequentatori del bar del Tribunale,
mi indicavano e ridevano.
Non ne potevo più. Mi sono ritirata senza nemmeno presentare i documenti per entrare in lista». Lidia Roscaneanu ha sporto denuncia contro Castelli e altre 40 persone
che hanno commentato il suo
post che Facebook ha cancellato. Il Pd chiede le dimissioni
della Castelli. La deputata
Cinquestelle spiega che il suo
post si limitava a denunciare
l’appalto del bar del tribunale
e l’inopportunità della candidatura, senza nessun insulto.
E che lei stessa ha rimosso
buona parte degli insulti e dei
commenti volgari dalla pagina Facebook.
[R.CRO.]
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Colloquio Giorgio Marsiaj presidente degli industriali metalmeccanici
MAURIZIO TROPEANO
o strumento c’è: il piano
del governo battezzato
Industria 4.0. E il nuovo
presidente dell’Amma, l’associazione degli industriali del
settore metalmeccanico, lo
vede come «un’opportunità
che potrà dare nuovamente
slancio all’innovazione e all’occupazione». L’obiettivo di
Giorgio Marsiaj è di «utilizzare tutti gli strumenti utili per
mantenere la testa e la progettazione della nuova manifattura a Torino». E per raggiungerlo indica una strada «è necessario dialogare con le forze
sindacali e politiche per lavorare sulla competitività e sull’agevolazione degli investimenti nel settore industriale».
Giorgio Marsiaj ha preso il
posto di Alberto Dal Poz: guiderà la più importante associazione territoriale di categoria che rappresenta circa
600 aziende dei settori Meccanico e Meccatronico fino al
L
“La manifattura resta centrale
Torino guidi l’industria digitale”
2020. Nel suo intervento di insediamento ha sottolineato
l’importanza di continuare sulla strada intrapresa sinora dall’Amma nel richiedere «attenzione per il comparto metalmeccanico, che rappresenta
uno dei fulcri del sistema industriale ed economico italiano».
Dal suo punto di vista è, e dovrà essere anche per il prossimo futuro, il cuore dello sviluppo anche se «in Italia dall’inizio della crisi c’è stato un calo
della produzione metalmeccanica di quasi il 30%, con la cancellazione di circa 300 mila posti di lavoro mentre in Piemonte ne sono stati persi 21 mila».
Marsiaj spiega di aver accettato la guida dell’associazione per spirito di servizio, lo
stesso che lo aveva spinto negli
ultimi anni ad occuparsi di politica prima con la presidenza
di Italia Futura in Piemonte, il
movimento voluto da Luca
Cordero di Montezemolo, e tra
Il progetto del Comune
Al via il piano per attrarre
a Torino le imprese straniere
1 Un piano operativo per lo sviluppo e il rilancio del
territorio che favorisca l’insediamento di nuove imprese produttive in città e nella regione. È il progetto
«Open for Business», lanciato in estate, che coinvolge
istituzioni e atenei. Il Comune ieri ne ha varato i primi
provvedimenti. Tre le aree di intervento: manifattura,
finanza e cultura. Per quel che riguarda il comparto
produttivo, il progetto mira ad attirare nuovi investimenti, sviluppare il tessuto industriale e il terziario
avanzato. Ci sarà una mappatura dei siti sul territorio
dove insediare aziende, un dossier con le competenze
disponibili sul territorio, la riorganizzazione dello Sportello delle attività produttive e lo studio per creare possibili «free tax area» e cercare potenziali investitori. Nel
piano è compresa la missione a Dubai della sindaca e la
terza edizione del Turin Islamic Economic Forum. Alla
definizione del piano lavorerà un gruppo coordinato
dal capo di gabinetto della sindaca Paolo Giordana.
Giorgio Marsiaj ha preso il posto di Alberto Dal Poz
i volti più prestigiosi di Scelta
Civica, la lista dell’allora premier Mario Monti.
Marsiaj è fondatore, presidente e amministratore delegato di Sabelt, azienda leader nella produzione di sedili sportivi
per auto di alta gamma e di cinture di sicurezza e abbigliamento tecnico per il Motorsport e
applicazioni speciali di sistemi
di ritenuta nel settore Aerospace e Aviation. Un’esperienza dove «tutti lavorano nella stessa
direzione» e che il nuovo presidente ha intenzione di replicare
anche alla guida dell’associazio-
ne: «Io credo che serva un piano
d’azione per il rilancio del settore metalmeccanico». Un piano
che coinvolga enti locali, imprese - il presidente ha messo in
evidenza il ruolo passato e futuro di Fiat-Fca in questo campo e anche dei sindacati. E in questo campo «servirebbe un nuovo modi di intendere le relazioni
sindacali che non sia arroccato». Marsiaj ha assicurato la volontà di Amma di collaborare
con Regione e Comune di Torino nel piano per attrarre investitori stranieri.
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48 .Cronaca di Torino
STAMPA
.LA
MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016
L’arresto
Sinigaglia fermato dai carabinieri in coda alle poste di Moncalieri
Gabriele
Defilippi,
23 anni,
è stato
arrestato
dai carabinieri
la sera del
19 febbraio
2016
Lascia gli arresti domiciliari
per riscuotere la pensione
Di nuovo nei guai il decano dei rapinatori, finito in cella a 79 anni
Verso il processo in corte d’Assise
GIUSEPPE LEGATO
Le divise non lo hanno mai
turbato, anche quando faceva
le rapine da film. E non è successo nemmeno l’altroieri,
quando Ennio Sinigaglia, 79
anni, detto «Tepepa», decano
di una vecchia guardia di banditi è stato «beccato» dai carabinieri di Moncalieri alle
poste centrali di via Vittime di
Bologna. Con tono cordiale ha
detto loro: «Sto solo ritirando
la pensione. Non mangio da
due giorni. Sono venuto a
prendere i miei soldi, qual è il
problema?».
Il bandito
Ennio
Sinigaglia,
noto con il
nome Tepepa
è andato
all’ufficio
postale di
Moncalieri a
ritirare la
pensione
Vita spericolata
Il problema è che «Tepepa»,
amico da una vita di Pietro
Cavallero uno dei più noti rapinatori italiani degli anni
Sessanta, avrebbe dovuto essere a casa sua in via Santa
Croce, nel centro storico di
Moncalieri. Lì lo avevano
«confinato» i giudici agli arresti domiciliari dopo l’ennesimo guaio della sua vita. Venti
giorni fa era finito in manette
perché considerato «consulente» di una banda di finti finanzieri che avevano commesso una serie di rapine in
Torino e provincia. Quindi,
tecnicamente, quello che lui
ha definito «una normale
uscita per ritirare la pensione» era una vera e propria
evasione.
È stato di nuovo arrestato,
rimesso ai domiciliari, stamattina affronterà il processo
con rito direttissimo. Rischia
di tornare in carcere dove ha
trascorso 42 dei suoi 79 anni.
L’età – forse – giocherà a suo
favore. E per l’ennesima volta,
a difenderlo in aula, ci sarà il
legale storico di fiducia, l’avvocato Mauro Molinengo. Sinigaglia, molto probabilmente – e nonostante il curriculum criminale di enorme
spessore - aveva confuso la
detenzione domiciliare – che
dà diritto a due ore di permesso concesse dal Tribunale –
con la custodia cautelare in
regime di arresti domiciliari.
Non esattamente la stessa cosa.
L’altroieri mattina i carabi-
Nei conti degli assassini
nessuna traccia dei soldi
di Gloria Rosboch
investigativo di Torino sui tabulati telefonici e le auto dei killer.
Dove sono finiti i risparmi di Il processo in corte d’Assise doGloria Rosboch? Di certo non vrebbe celebrarsi nella primanei conti bancari esteri, tra vera 2017.
Monaco e Lichtenstein, riconEra stato Defilippi, difeso
ducibili in qualche modo a Ro- dall’avvocato Pierfranco Bertoberto Obert, 55 anni, compli- lino, nel corso di un confronto
ce-amante di Gabriele Defilip- con Obert, ad accusarlo di avepi nel delitto di Castellamon- re ricevuto da lui il denaro e di
te. La procura di Ivrea ha con- averlo nascosto, ma il complice
cluso le rogatorie internazio- aveva sempre negato. Che fine
nali per cercare di scoprire hanno fatto, dunque, i risparmi
dove erano stati nascosti i 187 di Gloria? Secondo una prima
mila euro truffati a Gloria, con versione, Gabriele aveva conuno squallido stratagemma fessato di averli spesi tutti in
(la promessa di una
pochi mesi, tra puntate
vita nuova in Coal casino’ e spese
sta Azzurra),
folli. Ora si riparn e l l ’o t t o b re
te da zero. I ca2014. O almerabinieri hanno una parte
no ricostruito
di quel dele sue incurnaro, svanisioni a Saint
I soldi affidati
to nel nulla.
Vincent, andalla donna a Gabriele
Non è stato
che in base alle
con la promessa di fuggire
recuperato
testimonianze
in Costa Azzurra
nemmeno un
di amici e dell’ex
cent, salvo i 20 mila
fidanzata Sofia Saeuro ritrovati in una
bhou. Lei aveva rivelato
cassetta di sicurezza, intesta- di averlo visto spendere migliata a Obert e custodita in una ia di euro ai tavoli verdi, idem
banca di Forno Canavese, do- altri frequentatori abituali, inve risiedeva l’ex contabile del- curiositi da quel giovane elela multinazionale Danone. Ma gante e impassibile anche dopo
l’avvocato Stefano Caniglia, avere perso forti somme di deche tutela la famiglia Rosbo- naro. Bertolino: «Non ho mai
ch, ha ottenuto il sequestro creduto che queste indagini podelle proprietà immobiliari di tessero condurre a un colpo di
Caterina Abbattista (in carce- scena». Obert, difeso dall’avvore per concorso in omicidio) e cato Celere Spaziante, aveva a
del figlio Gabriele.
sua volta confermato l’ipotesi di
Il procuratore capo Giu- uno «sperpero senza controllo»
seppe Ferrando si avvia a così dei soldi di Gloria da parte di
a completare gli ultimi tron- Gabriele che, in quel periodo,
coni di un’indagine iniziata il teneva in tasca rotoli di bancogiorno dopo la scomparsa di note. Tra le sue follie, quella di
Gloria, il 13 gennaio, prosegui- farsi accompagnare in taxi a
ta con gli arresti dei due as- Milano o a Montecarlo. O quansassini e di Caterina Abbatti- do accompagnò Sofia in un
sta per concorso nel delitto, il grande outlet. Le disse: «Com19 febbraio, e infine con le pe- pra tutto quello che vuoi».
rizie dei carabinieri del nucleo
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
MASSIMO NUMA
187.000
Sulla «Stampa»
Diario
Ennio Sinigaglia dietro le sbarre a 79 anni
Ladro braccato
In carcere il nonno bandito
amico di Pietro Cavallero
Arrestato per aver fatto da “consulente” ad una banda di rapinatori
Personaggio
MASSIMILIANO PEGGIO
avallero diceva di
essere stato il primo rapinatore di
Torino. Invece ho cominciato
prima io di lui. Tant’è che mi
diceva “ti ’t ses ’l maestro”, “tu
sei il maestro”. Io e lui parlavamo sempre in piemontese».
Così si raccontava due anni fa
in un docufilm Ennio Sinigaglia, il più longevo dei rapinatori torinesi, in arte «Tepepa». Dall’altro ieri, dall’alto
dei suoi 79 anni, di cui quasi la
metà trascorsi dietro le sbarre, anche per aver partecipato
alle due rivolte in carcere nel
1969 e nel 1971, è il rapinatore
più anziano detenuto in Italia,
amico di Pietro Cavallero, il
più noto criminale degli anni
Sessanta. È stato arrestato
dai carabinieri con l’accusa di
associazione a delinquere, per
essere il «consulente» di una
nuova banda che faceva rapine spacciandosi per finti finanzieri. In più è anche accusato di aver nascosto quasi 3
etti e mezzo di tritolo nei boschi di Moncalieri. Sei arresti
in tutto, su ordine di custodia
«C
1967
Sinigaglia
torna in
libertà dopo
essere stato
accusato di
una rapina
all’Aci
1976
Sinigaglia
Si nascon
dopo il fu
Ha rubato il p
studente minore
va su un bus dell
cercato di nasc
drone di un palaz
rio, raggomitola
lenzuolo arancio
uno stendibianc
giovane di 22 an
mena, ha cercat
l’inseguimento
studente deruba
al furto. Era brac
scondersi, il giov
di via Saluzzo e s
nuti dopo, è stato
vane, già note pe
cente per un altr
1
Nuovi servizi a
Riapron
per ospi
Dopo la rist
restyling, hanno
Notturni Umberto
I lavori hanno inter
tori per i senza
docce e i bagni, c
vanderia. Inoltr
giunti due nuovi servizi,
parrucchiere per
del podologo, di
valersi gratuita
della struttura, g
si aiutano persone
anche dato lavoro
ti da tempo. «In
Sergio Rosso, presidente
è ben più vasto del
prescindibili, di cui
1
REPORTERS
L’arsenale della gang
Sei persone arrestate dai carabinieri di Chivasso per una serie di rapine in ville
e uffici postali: nelle perquisizioni trovate armi giocattolo ma anche tritolo
la stazione ferroviaria di Chivasso, pedinato, aggredito con
la moglie all’ingresso della loro
abitazione a San Raffaele Cimena, e picchiato da un bandito a
volto scoperto, poi fuggito su
un’auto di colore chiaro con al-
nenti della banda e le loro attività criminali. Tra cui la scoperta
di un arsenale sulla collina di
Moncalieri, nascosto in un boschetto di Testona. In alcuni
sacchetti i militari trovano 344
grammi di tritolo e micce. Più
visto entrare nell’ufficio centrale di Poste Italiane, che sorge di fianco al complesso commerciale, si sono insospettiti.
Hanno pensato a una rapina.
Arrestato dalla
La notizia dell’arresto
di Ennio Sinigaglia, accusato di aver fatto da consulente di una banda criminale.
Con un p
1
nieri della stazione di Moncalieri si trovavano in via Vittime di
Bologna non per caso. Da giorni
stavano addosso a un uomo che
tenta di borseggiare le anziane
clienti del supermercato Carrefour. Le avvicina nel parcheggio
e cerca di scipparle. Conoscono
“Tepepa” da una vita per motivi
di giustizia. Quando lo hanno
Maxiprocesso, iniziato l’appello
Allo sportello
Così lo hanno seguito, si sono
appostati dietro il vetro trasparente attraverso il quale si può
vedere tutto ciò che accade
dentro gli uffici. Uno dei militari ha notato che aveva in mano il
tesserino rilasciato agli over 65
per riscuotere la pensione sociale. A quel punto sono entrati,
gli si sono avvicinati. «Sinigaglia lei non può stare qui, lo sa?»
gli hanno detto. E lui, telegrafico: «Pensavo di poter riscuotere i miei soldi. Ad ogni modo fatemi ritirare e poi vi seguirò». I
carabinieri hanno atteso che
l’uomo terminasse le operazioni allo sportello, poi – su ordine
del Tribunale – lo hanno riaccompagnato a casa ai domiciliari aumentando le statistiche
dei suoi arresti e allungando il
casellario giudiziale.
euro
Stava soffocando
Carabiniere salva
bimba di 18 mesi
1 La pattuglia stava
attraversando corso
Orbassano, quando ha
notato diverse persone
agitarsi vicino al cofano
di una macchina. Sopra, c’era una bimba di
appena diciotto mesi:
aveva ingoiato un grissino e non riusciva più a
respirare. È successo ieri mattina. Un appuntato dei carabinieri non
ha perso tempo e si è
subito messo in contatto con il 118. Ha eseguito le manovre antisoffocamento e si è fermato solo all’arrivo dell’ambulanza, quando
la piccola si è ripresa.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Inchiesta della procura
No Tav, il pg Saluzzo
Partorisce in casa all’ottavo mese
“Seguo la linea Caselli” Il feto trovato morto nell’armadio
«Sono qui per proseguire
lungo la linea tracciata dalla
procura di Torino di Gian
Carlo Caselli, che condivido
in pieno: una linea di grande
rigore, all’interno, naturalmente, di una cornice di garantismo». Il procuratore
generale Francesco Saluzzo
è sceso in campo di persona
per rappresentare la pubblica accusa, in appello, al maxi
processo ai No Tav, iniziato
ieri, 53 imputati per gli scontri in Valle di Susa dell’estate
del 2011 durante la contestazione alla linea Torino-Lione. In primo grado il dibattimento, terminato con 47
condanne (per quasi 150 di
carcere) e sei assoluzioni, era
stato ospitato nell’aula
bunker delle Vallette, destinata di solito ai casi di mafia e
terrorismo. Scelta contestata
dai No Tav, anche durante le
udienze, con proteste, cori, invettive, slogan. «Ho stabilito
che la causa venga celebrata
qui a Palazzo di Giustizia - ha
aggiunto Saluzzo - per recuperare un clima di normalità».
La prima udienza, oggi, si è dipanata in assoluta tranquillità. Le schermaglie sono state
in punta di diritto e sono terminate con lo stralcio - per
problemi di notifica degli atti di cinque posizioni.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
L’ospedale
MASSIMILIANO PEGGIO
È arrivata in ospedale in fin
di vita, con il cordone ombelicale tagliato di netto e con
una forte emorragia, ma senza neonato. Una donna peruviana di 36 anni ha rischiato
di morire dissanguata poco
dopo aver partorito in casa.
A salvarla sono stati i medici
del pronto soccorso del Maria Vittoria. Il feto, invece, di
32 settimane, è stato trovato
morto all’interno della sua
abitazione dai carabinieri
della compagnia San Carlo,
in un alloggio di zona Cenisia.
Il feto era avvolto in un sacchetto di plastica, chiuso
Una donna
peruviana
è stata ricoverata al Maria
Vittoria
in fin di vita
nella sua
abitazione
i carabinieri
hanno trovato un feto
dentro un armadio della camera da letto.
Sul caso la procura ha aperto un’inchiesta per accertare se
la morte del feto sia stata causata da un aborto spontaneo,
oppure indotta da fattori esterni. O sia il tragico epilogo di un
parto domestico, gestito in famiglia, nella convinzione di dover sborsare denaro in caso di
ricovero. Il pm Lisa Bergama-
sco ha disposto l’autopsia.
La donna è arrivata con
un’ambulanza del 118 all’ospedale
Maria Vittoria intono alle 20,30
di lunedì. Il marito, 35 anni, anche lui di origine peruviana, ha
raccontato ai carabinieri che si
trovava fuori casa quando la donna si è sentita male. Era con i due
figli di 5 e 7 anni, impegnato a fare spese. «Non aveva mai avuto
dolore, stava andando tutto bene, eravamo tranquilli» ha detto.
Agli atti non risultano denunce
di maltrattamenti risalenti nel
tempo o altre vicende giudiziarie
legate alla famiglia. Stando ai primi accertamenti non sarebbero
state trovate tracce di lesioni o
percosse sul corpo della donna.
L’uomo, quando è tornato a casa,
ha chiesto aiuto ad alcuni familiari ed ha accompagnato la moglie in ospedale. La donna è ricoverata in osservazione. Gli accertamenti sono in corso. Al momento non ci sono indagati, affermano i carabinieri.
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LA STAMPA
MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016
.
Cronaca di Torino .49
Il testimone che lunedì lo ha filmato in via Nizza: «Era spaventato e pericoloso»
Cinghiali in città: fuggono dai cacciatori
L’ente che tutela la fauna: segnalazioni quotidiane, da gennaio ne abbiamo dovuti abbattere 130
il caso
FEDERICO GENTA
n cinghiale in città. Lunedì era notte, ma le
luci di via Nizza, accanto all’ingresso della metropolitana, illuminano a
giorno la scena. Un grosso
esemplare, di almeno cento
chili, si muove veloce e spaventato tra le auto parcheggiate. Sembra voglia imboccare i gradini che scendono fino ai binari, invece corre via
verso corso Dante. Carabinieri e curiosi lo seguono a debita distanza. È questo l’esemplare abbattuto dai militari,
attorno alle 4, nel parcheggio
Rosmini, davanti alla redazione de La Stampa. Spuntato
dai boschi che circondano la
collina, probabilmente aveva
attraversato il Po passando
dal ponte Isabella. Aveva già
percorso diversi chilometri e
spaventato i cittadini che a
decine hanno chiamato 112
per segnalare quell’insolita
presenza.
«Sembrava davvero pericoloso - racconta Salvo Barca, autore del video e titolare di un pub che si affaccia
su piazzetta Nizza -. Non ci
siamo mai avvicinati troppo
a lui proprio perché dava
l’impressione di volerci cari-
U
Ripreso
L’esemplare
di cento
chili, che
i carabinieri
hanno dovuto
uccidere,
è stato
ripreso
con un
telefonino
mentre
attraversa
via Nizza
care. I carabinieri, alla fine,
non hanno potuto fare altro
che sparare».
Sulla «Stampa»
In via
Lugaro
L’esemplare
è stato
abbattuto
da un militare
fuori servizio,
nel
parcheggio
davanti
alla redazione
de La Stampa
Gli avvistamenti
Ma si tratta davvero di un episodio isolato? Sembrerebbe
proprio di no, almeno a giudicare dai dati del Servizio di Tutela fauna e flora della Città metropolitana. Lo scorso anno gli
interventi dei «selecontrollori», squadre di cacciatori incaricate a intervenire quando gli
ungulati occupano abitualmente spazi privati (giardini privati
e parchi condominiali), oppure
raggiungono aree urbane, sono
entrati in azione 85 volte e sono
stati costretti ad abbattere 147
Circoscrizione 5/ Lucento
Giardino Isab
ostaggio dei p
quando cala l
PAOLO COCCORESE
La settimana scorsa i residenti
pressi del giardinetto «Principessa
hanno contati. Nel cuore
seduti sulle panchine erano
timi anni, la presenza degli
in via Verolengo è aumenta
abitanti di questo pezzo di
biati. «Spesso si mettono a
e tengono sveglio il vicina
confinante edicola notturna,
città. Qualcuno non ne può
dallo sconforto - probabilmente
ne di appendere un avvis
quel «giardino è la centrale
Nessuno sa chi sia l’au
FEDERICO GENTA
«C’è un cinghiale in corso Dante». Sono state tante le persone che, ieri notte, hanno chiamato il 112 per segnalare la presenza di un grosso animale selvatico che vagava per San Salvario. Alla caccia hanno partecipato diverse auto del Radiomobile, fino a quando l’ungulato non è stato chiuso nel parcheggio, recintato, proprio davanti all’ingresso della «Stampa». Attorno alle 4, infatti, il
guardiano di turno si è affacciato su via Lugaro dopo aver
sentito chiaramente il rumore
di uno sparo.
Non era il suono di una pistola, ma del fucile di un cacciatore. Anche lui militare, ma fuori
servizio, era stato chiamato dai
colleghi per abbattere il grosso
esemplare, di almeno 100 chili,
che dava ormai segni di insofferenza e stava diventando pericoloso. La carcassa è stata poi
caricata a fatica nel retro di un
furgone. Sparita per diverse
ore, è riapparsa in serata,
quando è stata messa a disposizione delle autorità competenti, per procedere alle regolari
procedure di smaltimento.
Circoscrizione 8/ San Salvario
Cinghiale ucciso
dai carabinieri
nel parcheggio
29
episodi
Il record
di avvistamenti risale
all’autunno
2014, quando
29 ungulati,
arrivati
dalla collina,
sono stati
visti aggirarsi
tra le strade
e i giardini
di Torino
dante provinciale dell’Arma,
che ha immediatamente avviato accertamenti interni per
non lasciare nemmeno un’ombra sui dettagli della procedura adottata, quanto meno ingenua, sicuramente insolita.
Non è certo la prima volta che
dei cinghiali raggiungono il
centro di Torino. E gli avvistamenti, quasi sempre, coincidono proprio con il mese di ottobre. Il motivo? Con l’apertura
della stagione venatoria, gli
animali tentano di scappare
dai cacciatori e si spingono anche verso i centri abitati.
a Torino, scesi dalla collina e
notati aggirarsi tra corso Casale e il Po. Quando è possibile, di loro si occupa il servizio
Tutela della fauna della Città
metropolitana. Se invece gli
animali assumono atteggiamenti pericolosi, come sembra essere stato il caso di ieri
notte, è necessario l’abbattimento. Sei anni fa, in corso
Traiano vigili e poliziotti avevano inseguito invano due
esemplari che avevano scatenato il panico tra i passanti.
Nel 2005, proprio i carabinieri erano stati costretti ad uc-
Ne hanno
contati 15
La polemica
è ormai
sulla bocca
di tutti, e il
presidente
della Cinque
chiede
l’intervento
delle forze
dell’ordine
appeso al telefono pubblico
il nome non importa. Ciò
è che quella è «una verit
Infatti il giardinetto, dove
cano i bambini del quar
cartolina di tranquillità, d
veramente in una «centra
condo le forze dell’ordine
minanti». Preferiscono m
rare l’attenzione. I clienti
o in auto. Comprata la co
consumarla si spostano
(davanti la piscina) o nel p
Una volta davanti alla Pr
trovavano le siringhe, ogg
ogni tanto un lampione sm
motivo? A colpi di pietre,
Ieri la notizia del cinghiale ucciso dai carabinieri in via Lugaro, nel parcheggio Rosmini davanti alla redazione de La Stampa
1
esemplari. Numeri in linea con
il 2016. Dall’inizio dell’anno, infatti, l’ente è dovuto intervenire
già in 68 occasioni: 130 i capi
uccisi. Episodi che si concentrano in autunno, con la riapertura della stagione venatoria.
Proprio nelle ultime settimane,
gli avvistamenti sono pressoché quotidiani.
«Questo perché gli animali
selvatici vengono spaventati
dai cacciatori e cercano zone
più sicure - dice l’istruttore direttivo di vigilanza del Servizio, Leone Ariemme -. L’elevatissima erraticità dei cinghiali,
fa sì che si possano incontrare
praticamente ovunque». Caratteristica che si va ad aggiun-
gere alla prolificità della specie,
che ogni anno può arrivare a
raddoppiare, se non quadruplicare, la popolazione».
Falsi miti
Ma i cinghiali sono davvero pericolosi? In tanti anni non è mai
stata documentata nessuna aggressione, intesa come un animale che abbia attaccato l’uomo
di sua iniziativa. Certo, per evitare di essere colpiti, non bisogna mettersi davanti a una possibile via di fuga. Un altro mito
da sfatare è quello della presenza, tra i boschi e le colline torinesi, di incroci tra maiali e cinghiali
selvatici: i così detti «porcastri».
«Questi hanno una livrea
tra il pezzato e il maculato, con
macchie chiare tendenti al rosa - spiega Ariemme -. Dalle
nostre parti non ce n’è alcuna
traccia, anche se è corretto,
per gli esemplari torinesi, parlare di ibridi: i nostri boschi sono popolati da un incrocio tra
il comune cinghiale toscano,
che al massimo può pesare 50
chili, e quello del Nord Europa
che arriva a superare il quintale». Il motivo? «Colpa dei cacciatori, che l’hanno introdotto
per avere a disposizione prede
più prestigiose».
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Guarda il video su
www.lastampa.it/torino
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50
STAMPA
.LA
MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016
Aperte tutti i giorni: piazza Massaua 1, sempre aperta (24 ore su 24); atrio Stazione Porta
Nuova, dalle 7,00 alle ore 19,30.
Orario minimo 9-19,30: via Vibò 17 B; corso Siracusa 98; viale Falchera 70/B; via Nizza 183;
piazza G. Madre di Dio 1; via Tripoli 15/A; via C.
Colombo 42; via Monginevro 178; corso Giambone 19; via Cernaia 14; corso R. Margherita
114; corso Lecce 31; via Madama Cristina 14.
Di sera (19,30-21,30): piazza Galimberti 7; via
Foligno 69; via Sempione 112; via San Remo
37; via Sacchi 4; corso Vittorio Emanuele II 66;
corso Traiano 73; corso Francia 1/bis.
Di notte (19,30-9): via XX Settembre 5; via
Nizza 65; piazza Massaua 1.
Informazioni: www.farmapiemonte.org
Circoscrizione 1
Domani, alle 7, presso i Magazzini Oz in via Giolitti 19,
sarà presentato il video del brano hip-hop degli ospiti di
CasaOz, la onlus cha accoglie i bambini malati e le loro
famiglie. Il brano stato scritto, cantato e musicato dai
ragazzi, che hanno inoltre dato vita a una coreografia
danzata.
[P. F. CAR.]
Circoscrizione 4/ San Donato
Circoscrizione 3/ Pozzo Strada
Cambia la viabilità
ma nessuno rispetta
i nuovi segnali
Mezzo chiuso e con poche auto
il park di interscambio è un flop
FABRIZIO ASSANDRI
Il parcheggio Gtt non custodito da oltre 100 posti
in via del Sarto, dietro il Maria Vittoria, ha finalmente aperto, ieri, dopo anni di attesa. Ma si porta dietro una polemica per il nuovo senso di marcia che, finora, in pochi rispettano. Privati, taxi,
mezzi Amiat e persino ambulanze ieri andavano
contromano. La novità non è di immediata comprensione, nonostante i cartelli. La strada, un
prolungamento di via San Donato, è stata spezzata a metà. Fino all’angolo con via Medail il senso non cambia, ma s’inverte subito dopo. La modifica dovrebbe favorire il parcheggio Gtt, agevolando chi arriva da corso Tassoni, ma è osteggiata dai residenti e dalla Circoscrizione. Da anni. Il presidente Claudio Cerrato l’ha ribadito
Via
Del Sarto
La modifica
al senso
di marcia
è dovuta
all’apertura
di un nuovo
parcheggio
con una lettera alla nuova giunta: «Cambiare il
senso di marcia è un errore: la viabilità diventa
più complicata è pericolosa. Si rischiano frontali». Dal Comune replicano che c’è uno studio sui
flussi di traffico: «Ogni giorno passano lì 1880 veicoli, solo 300 proseguono su via del Sarto, gli
altri già svoltavano in via Medail. C’è anche l’ok
dei vigili». Replica Cerrato: «Da statuto, la viabilità minore spetta alle Circoscrizioni. In concreto non ci è ancora stata affidata: quando succederà, valuteremo la revoca. Secondo i miei tecnici così è più pericoloso». Chiede spiegazioni anche il comitato di cittadini. «Via Medail rischia di
diventare un imbuto verso via Cibrario» dice
Ferdinando Cartella. I residenti lamentano poi
che uno dei nuovi cartelli di stop è oscurato dai
rami, mentre non è ben segnalato il costo ridotto
(1 euro contro 1,30 delle strisce blu). Infine, se da
corso Tassoni il parking è più accessibile, non lo
è da via San Donato e dalla Piazza dei Mestieri.
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Luci al minimo e niente pulizia al terzo piano. Gtt: “Risparmiamo”
FEDERICO CALLEGARO
Ad accogliere gli automobilisti
c’è una «X» rossa che indica
«Posti completi», ma al terzo
piano del parcheggio di interscambio Gtt di piazza Massaua
gli spazi per le vetture non sono esauriti. Anzi, l’intera area è
chiusa da tempo perché di auto
da metterci non ce ne sono proprio. La grande struttura profonda tre piani, che si snoda
sotto le case di quello che una
volta era il giardino della Venchi Unica non è mai decollata
veramente. E se le intenzioni
del progetto originario erano
quelle di fare diventare questo
snodo d’interscambio il luogo
in cui i lavoratori che arrivavano da fuori Torino avrebbero
lasciato l’automobile prima di
salire sulla metropolitana, non
ha centrato l’obiettivo.
«Il parcheggio sotterraneo
continua a fare un po’ di fatica raccontano dal Gruppo torinese trasporti -. Se i primi due
piani, bene o male, vengono
usati, il terzo lo teniamo chiuso
per ammortizzare le spese».
Scendendo a piedi la rampa
che dall’angolo tra corso Francia e corso Marche permette
l’accesso si riescono a distinguere i segni di lungo periodo
di inattività. Oltre le barriere
che chiudono l’accesso al piano
meno tre, infatti, i luoghi corridoi in cemento sono illuminati
al minimo e la pavimentazione
è coperta da strati di polvere
accumulata nel tempo.
Costi di manutenzione
Non è un caso che la luce sia
scarsa e l’ambiente polveroso e
costellato da piante spontanee
che crescono sulla rampa. Visto lo scarso utilizzo Gtt preferisce non aprirne l’accesso nonostante sia perfettamente
funzionante. «Se non abbiamo
richieste lo teniamo chiuso -
Alla Venchi
Unica
Il maxi
parcheggio
era stato
pensato
e costruito
per chi entra
in città
in automobile
ma poi vuole
muoversi
con la Metro
spiegano -. In questo modo risparmiamo sull’illuminazione,
e sulle spese di pulizia». La storia del suo sotto utilizzo non è
nuova e in passato aveva anche
fatto sollevare la polemica di
alcuni residenti che lamentavano un parcheggio sotterrano
vuoto, a fronte di una carenza
di parcheggi in superficie. Come dire: chi arriva da fuori per
lavoro usa la zona per lasciare
l’auto e prendere la metro ma
non sceglie la struttura della
Gtt per parcheggiarla. Anche i
dati avvaloravano la tesi perché nel 2012, a un anno dalla
sua inaugurazione, il Comune
aveva stimato un suo sfruttamento pari al solo 15% della capienza. A cui si aggiungeva il
fatto che, già in quell’anno, il
terzo piano era chiuso.
Le promozioni
La situazione è leggermente
migliorata, e lo è anche per i
posti disponibili in superficie.
Probabilmente il merito è anche delle promozioni stipulate
con alcuni esercizi commerciali della zona, come con il cinema Massaua. Per chi parcheggia nell’area di interscambio
mentre va a vedere un film, infatti, tre ore si sosta sono gratuite. Certamente dei passi in
avanti ma che non garantiscono ancora la possibilità di
sfruttare a pieno un’opera che
aveva non poche ambizioni.
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Circoscrizione 2/ Mirafiori Sud
Circoscrizione 5/ Madonna di Campagna
Semaforo da record in via Vigliani
Il verde dura solo otto secondi
Nominati i presidenti dei quartieri
Si sciolgono le tensioni in casa Pd
PIER FRANCESCO CARACCIOLO
Servono riflessi fulminei agli automobilisti che, transitando su via Onorato Vigliani, arrivano all’incrocio con via
Artom e via Pio VII con l’intenzione di
girare a sinistra. Otto secondi: tanto resta accesa la luce verde che indica la
svolta. Altri quattro dura il giallo. Dopodiché, nel caso non si faccia in tempo a
passare, bisogna armarsi di pazienza.
Perché il rosso, in quella direzione, resta acceso un minuto e 15 secondi. Tempi che valgono su ambo i lati, accanto ai
banchi degli ambulanti che da 4 anni occupano la banchina centrale (in attesa
di tornare in piazza Bengasi) e all’altezza del parco Colonnetti. Dove infatti le
corsie di sinistra sono regolarmente occupate da lunghe file di veicoli. «E dire
che via Pio VII e via Artom sono due as-
si viari importanti, molto utilizzati da
chi si muove in auto» dice Giovanni Bono, che tutti i giorni percorre quel tratto
di via Vigliani. Eppure superare l’incrocio è spesso un’impresa. «Basta un attimo per perdere il verde: un automobilista distratto, un autobus che scatta più
lentamente - aggiunge Francesco Pace,
che vive in zona - Se poi, arrivando all’incrocio, ti trovi davanti 4 o 5 veicoli,
puoi metterti il cuore in pace». Non si
lamentano solo gli automobilisti. «Anche il verde per i pedoni che attraversano via Pio VII e via Artom dura troppo
poco» dice Pietro Ansaldi, pensionato.
Anche in questo caso i secondi sono 8,
cui se ne aggiungono 15 di giallo: «Ma
perché non vengono invertiti? Con la luce gialla, si tende ad accelerare il passo
e si rischia di cadere» continua Ansaldi.
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Gli attriti interni al Pd hanno fatto vacillare la maggioranza della Circoscrizione 5. Ma alla fine si è trovato l’accordo sulla squadra di presidenti dei quartieri, i rappresentanti di via Stradella
che dovranno curare i rapporti più
stretti con i territori. Se per Borgo Vittoria il nome già scritto era quello di Simone Tosto (Pd), la querelle per Vallette-Lucento aveva fatto scontrare i due
democratici, Mary Gagliardi e Paolo
Policaro. Dopo due settimane di fuoco
si è firmato un accordo di massima che
ha premiato Policaro, al suo secondo
mandato, a discapito della consigliera
che ha ripiegato sulla presidenza di
quartiere Madonna di Campagna e la
carica della sottocommissione al Patrimonio, settore del coordinatore, Orazio
Alù. Vince la continuità e l’esperienza
che supera in volata il nuovo corso del
partito. Ieri, intanto, è stato reso noto
anche il responsabile della sottocommissione Sport. È Enrico Colia. Lavorerà con la coordinatrice alla Cultura,
Martina Monachino (Pd) in tandem anche in la campagna elettorale. [P. COC.]
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LA STAMPA
MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016
Mandate le vostre segnalazioni,
foto e video a
[email protected]
.
51
QUARTIERI
Per le vostre segnalazioni [email protected]
Parco di arte vivente
Circoscrizione 7/ Aurora
L’area di 20 mila metri quadri.
ideata dall’artista torinese
Pietro Gilardi, ogni anno
è visitata da oltre 25 mila
persone. Si tratta in gran parte
di studenti delle scuole
di Torino e provincia
Ancora al palo
la stazione Dora
“Bisogna aprirla”
DIEGO MOLINO
PIER FRANCESCO CARACCIOLO
Non avendo uno spazio verde
nei due cortili interni alle loro
palazzine, ma vedendone uno
a pochi metri di distanza, i
bambini dei due comprensori
residenziali in via Giordano
Bruno angolo via Arduino si
sono riuniti e hanno scritto
un’accorata lettera all’amministratore di condominio: «Vogliamo un’area per giocare a
calcio o a nascondino, correre
o andare in bici».
La richiesta, firmata da
Rocco, Francesco, Giulia e tanti altri bimbi, è figlia di un’esigenza precisa. Come sottolineato più volte dai genitori, è
troppo pericoloso giocare nell’area in cui sorgono i garage.
Alfredo Graziani, l’amministratore, avrebbe la soluzione:
«Utilizziamo lo spicchio di verde tra le palazzine e via Zino
Zini». Quel lembo di terra, però, non è uno spazio qualunque. Fa parte del Pav, il «Parco
di Arte Vivente» centro di arte
contemporanea che sorge nel
quadrilatero accanto ai comprensori e ha una protuberanza, appunto, davanti agli stabili. Un’area costellata d’installazioni artistiche che, nel complesso, raggiunge i 23 mila metri quadrati.
«Ci piacerebbe utilizzare
quello spicchio, di mille metri
quadri, attrezzandolo con panchine, scivoli e altalene - dice
Graziani - .Chiediamo al Pav
una piccola rinuncia per il benessere dei bambini». Il tema
non è nuovo. Già 2 anni fa, su
richiesta del consigliere Alessandro Lupi, la ex Circoscrizione 9 - d’accordo col Comune
- si era mossa per verificare la
possibilità di espropriare il
terreno. Non se ne fece nulla: il
Pav, concessionario dell’area,
non aveva intenzione di privarsene. Né vuole farlo ora.
Per i residenti di tutto il quartiere sarebbe
un’opera fondamentale di collegamento al sistema ferroviario metropolitano, soprattutto adesso che la risistemazione superficiale del Passante sta per essere ultimata. Invece la stazione
sotterranea «Dora» continua a essere una struttura vuota, chiusa in attesa dei lavori di completamento che la rendano finalmente agibile. Una
situazione di stallo che è stata affrontata durante l’ultimo consiglio della Circoscrizione Sette
con un ordine del giorno, come spiega il presidente Luca Deri. «Dallo sblocco di questa parte
di cantieri dipende anche il rilancio di tutta la
zona Nord della città – dice –. Per questo chiediamo all’amministrazione di attivarsi per repe-
REPORTERS
Circoscrizione 8/ Filadelfia
Troppo terreno
al Pav, i bambini
ne vogliono un po’
Enrico
Bonanate
Direttore
del Parco
di arte
vivente
«Invece di portar via una piccolo pezzo di terra, che in quell’angolo seminascosto si
esporrebbe al degrado, ragioniamo su un progetto diverso,
sempre rivolto ai bambini - dice Enrico Bonanate, direttore
del Pav -. Nel parco si potrebbe
realizzare uno spazio con percorsi didattici sui temi che
trattiamo noi: ambiente, cura
del paesaggio, corretto uso
delle risorse».
L’idea, però, non entusiasma l’amministratore né la
Circoscrizione 8. «Serve una
vera area giochi, in cui far sfogare e divertire i bambini«.
Massimiliano Miano, oggi coordinatore al verde della Otto
ma prima vicepresidente del-
l’ex Nove, sta lavorando a una
mediazione. «In passato col
Pav, fiore all’occhiello del nostro territorio, abbiamo portato avanti iniziative che hanno aperto il parco alla collettività - spiega -. Ora dobbiamo
fare un passo avanti». Che, all’atto pratico, consiste in una
più profonda collaborazione.
«Noi abbiamo l’esigenza di restituire uno spazio verde ai
cittadini - dice Miano -. Dal
Pav ci vengano incontro: da
parte nostra, siamo pronti ad
aiutarli a crescere ulteriormente, organizzando in via
Giordano Bruno conferenze
ed incontri culturali che oggi
hanno luogo altrove».
Lavori
terminati
Restano da
completare
le opere
di finitura
ma la
struttura
è pronta
ormai
da tempo
rire le risorse necessarie alla restante parte delle opere». La predisposizione degli spazi per la
futura stazione in corso Principe Oddone - nel
tratto compreso fra lungo Dora Napoli e piazza
Baldissera - fu realizzata nel 2012 compreso l’allargamento del marciapiede interrato che dovrebbe ospitare la banchina dei passeggeri. A
mancare però sono tutte le opere di finitura: impianti di illuminazione e ventilazione, ascensori
e scale mobili, pavimentazioni e controsoffitti.
«La fase di progettazione si è conclusa – spiegano da Rfi – per avviare i cantieri siamo in attesa
che arrivino i finanziamenti dagli enti locali».
Ma fra le richieste della Circoscrizione c’è anche quella di dare una nuova sistemazione alla
vicina via Saint Bon, dove in passato transitava
la Torino-Ceres. «La priorità resta riqualificare
l’asse centrale realizzando magari un boulevard
con piste ciclabili e qualche oasi verde – dice Deri – Come è stato fatto in via Stradella».
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Circoscrizione 6/ Bertolla
Circoscrizione 1/ Centro
Pranzo solidale pro terremotati
domenica nel cortile dell’oratorio
Griglie e pannelli ai portici del Lidl
“Così avremo maggior sicurezza”
La visita di Papa Francesco ha riacceso
i riflettori sulle zone del Centro Italia
colpite dal sisma di fine agosto. Ma a
Bertolla non hanno bisogno di alcun volano per ricordarsi di chi è più sfortunato: domenica l’intera borgata organizza
una lunga tavolata per raccogliere fondi
per aiutare le popolazione terremotate
con una «amatriciana solidale». Idealmente si siederanno e banchetteranno
uno accanto all’altra tutte le realtà associative e istituzionali del quartiere. Il
gruppo «Proposta Bertolla-Torino«, i
custodi della memoria de «La Lavandera ed ij Lavandè ’d Bertula» che rievocano il passato dell’oltre Stura, le scuole Grassi e Micca, la parrocchia di San
Grato, la Circoscrizione 6, l’associazione dei commercianti e degli artigiani. Il
pranzo di beneficenza (offerta minima
7 euro) «Bertolla per Amatrice» si svol-
DIEGO MOLINO
gerà nella parrocchia di strada Bertolla
113, nel cortile dell’Oratorio. Prenotazioni al 3356171964. Nel menù è compreso anche acqua e vino. In caso di
brutto tempo, i tavoli saranno spostati
nei locali della chiesa.
[P. COC.]
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Un sistema fatto di pannelli e griglie
per impedire l’accesso al porticato
esterno e risolvere, una volta per tutte, il problema dei bivacchi. Sono quelli che dovrebbero essere installati nelle prossime settimane in corrispondenza del supermercato Lidl di via
Carlo Alberto, quasi all’angolo con via
Giolitti, dove ormai da anni la presenza di sbandati tiene in ostaggio questo
spicchio di quartiere, proprio a due
passi dalle vetrine dello shopping. A
sbloccare la situazione negli ultimi
giorni è arrivata l’autorizzazione al
progetto da parte della proprietà dello
stabile, mentre a breve partirà una veloce gara d’appalto per l’assegnazione
dei lavori. Da almeno cinque anni
quell’isolato in pieno centro è diventa-
to terra di nessuno, dove bivaccano
giorno e notte gruppi di sbandati che
consumano alcolici a qualsiasi ora.
«Spesso hanno comportamenti violenti tanto che le risse in mezzo alla
strada di fronte ai passanti sono quasi
all’ordine del giorno – spiegano i residenti – Non di rado siamo costretti a
richiedere l’intervento delle forze dell’ordine per riportare la calma». Un
problema che ha gravi conseguenze
anche sul piano igienico. Il piccolo
porticato del discount, nelle ore notturne, diventa un dormitorio a cielo
aperto. Ogni mattina siamo costretti a
disinfettare il marciapiede davanti alle nostre vetrine – dicono i negozianti
–, speriamo che questa sia la volta
buona per trovare una soluzione anche a questo problema».
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STAMPA
.LA
MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016
Collegno, trent’anni di Amnesty
Rivalta, niente tempo pieno alla media
Druento, l’arte del pellegrinaggio
Amnesty international, il gruppo 115 di
Collegno, Rivoli e Grugliasco, ha festeggiato a Leumann i suoi trent’anni di attività.
«Un compleanno sentito - dice il sindaco
Casciano - per il grande lavoro fatto nel
tempo nella zona per i diritti umani». [P. ROM.]
Cancellato il tempo pieno questa settimana
alla scuola media Garelli di Tetti Francesi. La
dirigenza scolastica ha comunicato che «in
seguito alla mancanza di nomine dei docenti
non sarà possibile iniziare i rientri pomeridiani e il relativo servizio mensa».
[M.MAS.]
Venerdì alle 21, al centro culturale San Sebastiano, si terrà l’incontro «Una estate di
cammini». Marinella Orsino, Adele De Luca,
Alessio Beggio e Francesco Romano racconteranno viaggi a piedi in Cornovaglia e lungo
la via Francigena.
[G. GIA.]
Rosta
Riparata la pista distrutta dai vandali
Dopo il blitz alla Ciclistica, genitori e insegnanti aggiustano le attrezzature danneggiate
PATRIZIO ROMANO
Vandalizzata e subito ripristinata. La pista di mountain
bike della Ciclistica Rostese,
in via Ponata, è stata devastata dai vandali nel weekend.
Molte delle attrezzature sono
state divelte, rotte, ribaltate e
rovesciate per terra. Ma in
una sola giornata maestri e
genitori le hanno rimesse in
funzione.
Il raid
«Non sappiamo con certezza
quando è avvenuto il raid - dice amareggiato Massimo Be-
notto presidente della Ciclistica Rostese -, pensiamo tra sabato e domenica». A fare la scoperta è stato Roberto Vacchina, maestro di mountain bike,
quando è arrivato lunedì mattina. «Hanno fatto un disastro conferma Benotto -. Pensare
che tutte quelle attrezzature
sono state realizzate da genitori e maestri, recuperando il materiale e costruendole di sana
pianta. Tutto volontariato, solo
per il piacere di far giocare e
correre i bambini».
Perché la Ciclistica conta un
centinaio di iscritti dai 7 ai 18
anni. «E quella pista è usata so-
Andrea
Tragaioli
Il sindaco
di Rosta si è
subito recato
sul posto
per portare
la solidarietà
del Comune
alla società
sportiva.
«Purtroppo
è la
dimostrazione di quanto
siano incivili
certe
persone»
prattutto dai più piccoli - confida - bambini dai 7 ai 12 anni».
Sgomento anche il sindaco Andrea Tragaioli quando sa del
fatto. «Che dire, se non che è la
dimostrazione dell’inciviltà di
alcune persone» afferma.
Giochi riparati
Ma la pista è già stata rimessa a
posto. «Certo - conclude Benotto - i genitori ed i maestri hanno
ricostruito gli ostacoli rotti, divelti o ribaltati». La gara di solidarietà è scattata rapida sul
gruppo Whatsapp. «Rimetteremo tutto a posto - scrive un
genitore - la nostra squadra è
FOTO ROMANO
troppo forte per farsi spaventare. E questo non farà altro che
rafforzare il gruppo». E dopo
poco esultano. «Tutto sistemato - scrive Edoardo Nebiolo maestro di mtb - con tanto di nuovo gioco per i ragazzi. Non ci
ferma nessuno». «Complimenti a tutti - aggiunge Luca Carlotto aiutante direttore sportivo - anche oggi la Rostese ha dimostrato di essere una delle società migliori, questo è anche
dovuto alla passione che ogni
direttore sportivo, aiutante e
genitore mette ogni giorno».
Uno spirito di gruppo, che li
ha portati a superare già altre
volte situazioni analoghe. «Perché questa non è mica la prima
volta - confessa Benotto -, tempo fa ci hanno rubato una altalena. Insomma, poco più di un
asse di legno. Per farne cosa
non so proprio. Però siamo
amareggiati. Ma poi rimettiamo tutto a posto. Perché noi
siamo più forti di loro».
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Diario
Orbassano
Baruffa in due bar, alla fine
lo bloccano i carabinieri
Prima ha cominciato a sniffare strisce di polvere bianca sui tavolini di un bar a Orbassano e poi,
completamente fuori controllo, ha
picchiato i clienti di un altro locale, a Bruino. Serata movimentata
per un 45enne orbassanese che,
dopo una furibonda colluttazione,
è stato denunciato dai carabinieri
della compagnia di Moncalieri per È intervenuta l’Arma
violenza a pubblico ufficiale e lesioni. I militari lo avevano «mancato» intorno alle 20, in un
dehors di via San Rocco, ma l’hanno rintracciato poco dopo
mentre seminava il panico in un bar in via dei Glicini, a
Bruino. L’uomo, noto alle forze dell’ordine, è stato immobilizzato da 4 carabinieri e sottoposto a Tso.
[M.MAS.]
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Collegno
Trasporti, cancellato il bus 88
e l’87 cambia percorso
Delle due linee di bus 87 e 88, che portavano a Savonera
e Terracorta, e che non venivano utilizzate tantissimo, a
breve resterà solo l’87. «Ma con un percorso diverso - spiega l’assessore Valentino Romagnolo -: partirà dalla metro di
Fermi e girerà intorno alla zona industriale». Richiesta partita proprio dalle aziende che hanno chiesto un mezzo pubblico per i loro dipendenti. «È stata una scelta condivisa aggiunge il sindaco Francesco Casciano - per sostenere la
mobilità alternativa all’auto e per utilizzare l’ampio bacino
commerciale vicino alla statale 24». I residenti di Savonera
a Terracorta cpotranno usare il «Mebus».
[P. ROM.]
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Venaria
Nuovo comandante
alla compagnia carabinieri
Il capitano Giacomo Moschella, messinese di 32 anni, è il nuovo
comandante dei carabinieri della
Compagnia di Venaria. Fino a pochi giorni fa Moschella ha comandato la Compagnia di Giarre, in Sicilia. Dopo aver conseguito la laurea in Giurisprudenza in Accademia, è stato comandante di plotone e insegnante nella scuola allievi Il capitano Moschella
di Iglesias, in Sardegna. Subito
dopo ha assunto, per due anni, il comando del nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Monreale, nel Palermitano, dove ha condotto in prima linea la lotta alla mafia.
Nel suo incarico, avvicenda il maggiore Marco Porcedda
destinato ai vertici del «Centro interforze di cooperazione
di polizia e dogana» di Modane, nella Savoia francese. [G. GIA.]
1
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LA STAMPA
MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016
.
53
ETROPOLI
M
Rivalta, tentato furto all’asilo
Furto tentato nella scuola d’infanzia Bruno
Munari, a Gerbole, ma i ladruncoli sono
dovuti a fuggire a mani vuote. I malviventi,
probabilmente balordi, hanno forzato una
finestra e messo a soqquadro gli uffici lasciando una lunga scia di danni.
[M.MAS.]
Per le vostre segnalazioni [email protected]
In crisi da
otto anni
In provincia di Torino
Bracconaggio in aumento
“Un caso ogni cinque giorni”
La denuncia di Legambiente. Nel mirino aquile, lupi, cervi e camosci
Presidente
Legambiente Piemonte
FOTO MASSENZIO
Rivalta
GIANNI GIACOMINO
Fabio
Dovana
Malgrado
tutti i tentativi di lavoratori
e sindacati
per scongiurare gli
esuberi, ieri
l’azienda ha
comunicato
30 licenziamenti
In Piemonte e nel Torinese
prosperano ancora i bracconieri. Lo dice l’ultimo «Rapporto Ecomafia di Legambiente» che chiede al Parlamento
di «approvare al più presto
una legge per fermare chi, ogni
giorno, uccide aquile, ibis, lupi,
orsi, cervi, camosci o pettirossi». Le forze di polizia nel Torinese, dal
2009 allo scorso anno, hanno registrato
103 infrazioni (524 in
Piemonte), denunciato 63 persone ed
effettuato 88 sequestri. Negli ultimi tre
anni, sempre nel Torinese, sono state denunciate 13 persone e indagate
altre 15 per reati di bracconaggio. In pratica in Piemonte si
commette un’infrazione ogni
cinque giorni.
Opac Mare, partite
trenta lettere
di licenziamento
MASSIMO MASSENZIO
«Siamo indignati»
Giorgio
Ferrero
Assessore
regionale
all’Agricoltura
Lo dice Fabio Dovana, il presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta, che avverte: «Il controllo sul territorio da parte delle
guardie venatorie è
diminuito negli ultimi anni e questo ci
preoccupa davvero
molto. Anche perché, secondo noi, ci
sono molti reati dei
bracconieri che non
vengono scoperti».
Tra chi caccia fuori
dalle regole c’è chi non ha un
regolare porto d’armi, chi impallina gli animali in zone
protette o scegliendo come
prede animali appartenenti a
specie in via di estinzione, oppure utilizzando lacci e tagliole. Le pene vanno dalle
sanzioni pecuniarie molto salate al carcere, dipende dall’infrazione commessa.
15
indagati
nel Torinese
negli ultimi
tre anni
Ma secondo
gli ambientalisti molti
episodi di
bracconaggio
non vengono
scoperti né
denunciati
Poche risorse
«Vero, tra le centinaia di Gev,
per esempio, iniziano a scarseggiare i volontari e non c’è
più un ricambio generazionale
– dice il consigliere regionale
Daniele Valle –. I corsi di formazione stentano perché la
Regione non può più finanziarli e non ci sono nemmeno più i
buoni benzina». «Penso anche
che l’unico dato sensibile sul
bracconaggio derivi dall’abbattimento dei lupi che, comunque, nella maggior parte
dei casi, muoiono perché sono
investiti dai veicoli e non impallinati» - riflette Giorgio Ferrero, l’assessore regionale all’Agricoltura. «Il fenomeno
odioso del bracconaggio ri-
chiede controlli più duri – taglia corto il capogruppo di Sel
in Regione, Marco Grimaldi. –
Se, ogni cinque giorni, si registra un’infrazione, cosa potremmo scoprire monitorando
la situazione tutti i giorni?».
Quando si parla di bracconaggio vengono in ballo i cacciatori. Alessandro Bassignana, il vice presidente regionale
Federcaccia,
puntualizza:
«Generalizzare non va bene,
perché il cacciatore non è un
bracconiere». Aggiunge: «È un
bene che chi caccia di frodo
venga sanzionato, anzi tutte le
associazioni venatorie inviano
i loro tesserati a denunciare le
situazioni fuori legge».
Carmine
Coppola
Sindacalista
della Cgil
«La situazione è drammatica, ci
sono padri
di famiglia
che rischiano di rimanere senza
reddito»
Sono partite ieri sera le lettere di licenziamento
per 30 operai (su 183 dipendenti) della Opac Mare di Rivalta, leader europeo nella produzione di
accessori per yacht, in crisi dal 2008. Dopo anni
di cassa integrazione le ultime speranze di raggiungere un accordo si sono infrante negli uffici
della Regione e anche la mediazione di Comune e
Unione Industriale sembra fallita. Oggi pomeriggio, nella sala del Consiglio del Municipio, si svolgerà un’assemblea straordinaria dei lavoratori
nel tentativo di scongiurare la mobilità collettiva,
ma le possibilità di individuare una via d’uscita
sono ridotte al lumicino.
«La situazione è drammatica – commenta Carmine Coppola, Cgil – Non sappiamo ancora con
precisione quali persone verranno licenziate, ma
in base ai criteri annunciati dall’azienda ci siamo
già fatti un’idea. Ci sono padri di famiglia, lavoratori anziani senza nessuna possibilità di ricollocamento e coppie che lavorano insieme in questo
stabilimento e che si ritroveranno senza reddito». La procedura di mobilità era stata avviata lo
scorso 21 luglio e per tutta l’estate è proseguita la
trattativa: «Sono state proposte soluzioni alternative, come part-time e isopensionamenti, ma
non c’è stata possibilità di dialogo – confermano
le rappresentanze sindacali –. Adesso temiamo
per il futuro di 30 famiglie, ma sappiamo anche
che, se oggi tocca agli operai, la prossima volta
potrebbe essere il turno degli impiegati».
Lo scorso 12 settembre i lavoratori hanno incrociato le braccia nel tentativo di indurre la proprietà a cambiare rotta, ma ieri la trattativa con i
sindacati si è definitivamente arenata. «L’azienda ci ha fatto capire che vuole ridurre l’organico
di almeno 20 unità – conclude Coppola – Staremo
a vedere se adesso, con le lettere di licenziamento, qualcuno preferirà accettare la buonuscita».
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Chieri
Beinasco
I messaggini del cellulare
per sventare i furti in alloggio
Spunta una telecamera
ma è per fare le multe
Nuove videocamere in centro
e gruppi di Whatsapp tra cittadini per cercare di avere più sicurezza a Chieri. Gli occhi elettronici da oggi funzioneranno
in piazza Mazzini, piazza Duomo, parcheggio dell’Oasi, via
Vittorio Emanuele e piazza
Europa, la piazza del mercato
ambulante.
Il gruppo su Whatsapp, invece, è partito da Madonna della Scala, quartiere che farà da
apripista al resto della città: i
cittadini segnalano pericoli,
episodi e individui sospetti. In
più saranno organizzati giri di
ricognizione a piedi o in auto
per controllare la zona. Si tratterà semplicemente di tre,
quattro persone che si organiz-
zeranno per portare a spasso il
cane insieme e intanto terranno gli occhi aperti.
«Un’ottima iniziativa – sottolinea Federico Battel, comandante dei vigili urbani -.
Queste segnalazioni serviranno ad avere un controllo più capillare della città e ad intervenire tempestivamente». Alla
minima avvisaglia di situazione
sospetta, infatti, vengono chiamati i carabinieri o i vigili urbani, ai quali sono anche inviati
tutti i dati raccolti sul gruppo
via telefono.
Un modo «fai da te» per arginare il fenomeno dei furti, in
particolare nelle zone come appunto Madonna della Scala,
che è tra Chieri e Cambiano,
Progetto
comunale
Oltre alle
telecamere si
punta sul
cosiddetto
«controllo di
vicinato», che
si avvale
anche di
Whatsapp
dove ci sono molte case o cascine isolate. Metodo «istituzionalizzato» di recente anche da
una delibera approvata dalla
giunta comunale che ha adottato il programma «Controllo di
vicinato», promosso dall’omonima associazione. Sono 92 le
famiglie che hanno aderito al
[A. TOR.]
gruppo di Whatsapp.
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Borgaretto
Nella
frazione da
tempo si
chiede più
sicurezza
I cartelli avvertono che la zona di piazza Vittorio
Veneto, a Borgaretto, è videosorvegliata e una
strana telecamera è «spuntata» nei giorni scorsi
all’angolo con via Galileo Galilei. Molti residenti
hanno pensato che fosse finalmente
una misura di sicurezza, ma il nuovo
occhio elettronico rimarrà solo temporaneamente. Si tratta infatti di una
fotocamera «mobile» utilizzata dalla
polizia locale per controllare la viabilità e pizzicare chi imbocca la rotonda
contromano: «Nei mesi scorsi abbiamo ricevuto molte segnalazioni e la situazione cominciava a diventare pericolosa – precisa il comandante Sergio
Florio - Ci sono automobilisti che, arrivando da
via Galilei, tagliano la rotatoria e svoltano in contromano in via Ortigara. In alcune occasioni si è
sfiorato l’incidente e ci auguriamo la telecamera
possa essere un efficace deterrente».
[M.MAS.]
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54
STAMPA
.LA
MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016
La biografia di Springsteen
Evento dedicato a Bruce Springsteen alla Mondadori (via
Monte di Pietà 2) alle 18,30 per l’uscita dell’autobiografia del
rocker «Born to run»: «Tramps like us - Bruce, la sua storia, le
storie dei suoi fan», con Massimo Cotto e Renato Tammi.
&
CULTURA
SPETTACOLI
Intervista
ELISABETTA PAGANI
Esposte
settanta
immagini
Palazzo
Madama
La mostra «In
prima linea.
Donne fotoreporter in luoghi
di guerra», nata
da un’idea di
Andreja Restek,
sarà visitabile da
venerdì al 13
novembre. Sono
esposti 70 scatti
di 14 fotorepor-
ello zaino, prima di
partire per ogni viaggio, Andreja Restek infila giubbotto anti proiettile,
scarponi, foulard, kit di primo
soccorso e lacrime. «Non faccio mai vedere di avere paura
perché è un contesto duro e
non puoi mostrarti debole racconta - ma anche per rispetto: come puoi lagnarti di
fronte a chi ha perso tutta la
famiglia sotto le bombe?».
Restek, croata d’origine e
torinese d’adozione, è l’ideatrice e una delle 14 fotoreporter protagoniste, ciascuna
con i suoi cinque scatti migliori, della mostra «In prima linea», visitabile da venerdì al
13 novembre nella corte medievale di Palazzo Madama.
«Si pensa sempre che sia un
lavoro maschile, invece non è
così, siamo tantissime. E per
la prima volta esponiamo insieme i nostri lavori». Tra loro
c’è anche Camille Lepage, fotoreporter francese uccisa a
26 anni in un’imboscata nella
Repubblica Centrafricana. È
suo uno degli scatti più poetici
(a fianco un dettaglio della fotografia): un uomo e una donna che, per mano, attraversano la distruzione del Sudan.
N
Lei è croata, la guerra l’ha conosciuta da vicino.
ter che provengono da diverse
nazioni: Italia,
Egitto, Usa,
Croazia, Belgio,
Francia, Gran
Bretagna e Spagna. Palazzo
Madama è aperto tutti i giorni tranne il martedì
- dalle 10 alle 18
(la biglietteria
chiude alle 17).
Biglietti: intero
10 euro, ridotto
8, gratuito per
bambini fini
ai 6 anni
«Pensiamo, sbagliando, che le
guerre capitino sempre altrove e invece non è così. Io avevo
poco più di 20 anni quando è
scoppiata a casa mia e ancora
non me la sento di parlarne, è
come se sentissi che non è finita».
Le è mai successo di rinunciare
a uno scatto?
«Sì, prima viene il rispetto.
Abbiamo il dovere di essere
onesti, non di vincere il World
Press. A me è successo dopo
un bombardamento ad Aleppo. In quella devastazione
erano rimaste solo due bambine. Si aggiravano perse, con
un sacchetto di plastica in mano. Ho fatto una foto ma poi mi
Aleppo,
2013
La fotoreporter Andreja
Restek, in
questo scatto
al lavoro in
Siria, è l’ideatrice della
mostra di
Palazzo Madama, curata
con Stefanella
Campana e
Maria Paola
Ruffino
Palazzo Madama, da venerdì al 13 novembre
Andreja che fotografa la guerra
“Il rispetto prima dello scatto”
Il racconto di una delle curatrici della mostra “In prima linea”
sono fermata. Ci siamo abbracciate per dieci minuti».
Fra le sue foto in mostra ce n’è
una particolarmente forte, una
bambina che sembra pulire il
sangue dal pavimento...
«È la figlia di un medico di un
ospedale di Aleppo. Dopo ogni
bombardamento l’ospedale si
riempie di morti e feriti, c’è sangue dappertutto. Lei prende lo
spruzzino, uno dei quelli che noi
usiamo per innaffiare le piante,
e pulisce. Ha cinque anni, non
l’ha scelto: semplicemente lo fa,
così si svolge la sua giornata».
Ha lavorato in tante zone di
guerra: Balcani, Africa, Ucraina,
Crimea. Ma soprattutto Siria.
«Ci sono guerre che ti rimangono più addosso, a me è successo
con la Siria. Ci vado da 4 anni».
Come si organizza un fotoreporter prima di partire?
«Bisogna prepararsi molto
dal punto di vista geopolitico e
prendere contatti sul territorio
con quelli che in gergo si chiamano fixer, persone che sanno
muoversi in quel contesto. Devono essere sicuri, fidati. Purtroppo a volte non accade e ti
tradiscono. Puoi essere rapito,
o rimetterci la pelle».
A lei è mai successo?
«Una volta ho rischiato, ma
sono stata avvertita e sono
scappata in tempo, riattraversando il confine turco».
Ne ha attraversati parecchi di
confini, documentando i viaggi
dei migranti...
«Ricordo ancora una marcia
lenta, nel bosco sotto una piog-
gia incessante, per raggiungere
il confine serbo-ungherese. Ero
con un gruppo di 18 iracheni.
Temevo di essere arrestata e mi
hanno protetta: “Mettiti questa
coperta, fingi di essere nostra
sorella”. Pensavano a me, in un
momento come quello, con i cani liberati dalla polizia che ci
ringhiavano dalla barriera. Io
dovevo proseguire in Ungheria.
“Ma come fai?” mi hanno chiesto. “Con il passaporto”. “Ah è
vero, tu sei libera”. Mi sono profondamente vergognata. Io tornavo la sera nel mio alberghetto
da quattro soldi, ma caldo. Loro
non avevano nulla».
Cosa succede in guerra quando
non si spara?
«Si vive, si può anche giocare a
scacchi. A me è successo con un
gruppo di adolescenti del Free
Syrian Army. La loro scuola era
diventata la linea del fronte:
dalle loro ex aule sparavano, ma
nei momenti di quiete giocavano a scacchi o dormivano».
Dove si dorme in un Paese in
guerra, o in difficoltà?
«Dipende. In Sierra Leone, dove sono stata per Ebola, sono
stata ospite di un ministro e di
un prete magnifico, padre Ignazio. In Siria all’interno di palazzi sventrati e abbandonati, infilata in un sacco a pelo con addosso il passaporto. È importante perché se ti cade una
bomba di fianco scappi senza
perdere tempo a cercare i documenti, se la bomba di prende almeno ti possono identificare».
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Luoghi Comuni, oggi alle 18,30
Prima al Regio
La «Boheme»
celebra i 120 anni
“Shapeguard”, le immagini astratte
che raccontano le città americane
La mostra su
Paolo Pettigiani:
colori intensi e
geometrie minimal
SARA JACOMUSSI
Colori intensi, forme geometriche minimal e decontestualizzazione: è «Shapeguard», letteralmente il guardiano della forma, perché è
così che si è sentito Paolo Pettigiani quando ha realizzato il
progetto fotografico che viene inaugurato oggi alle 18,30
a Luoghi Comuni, in via San
Pio V 11. In occasione di
«Le4stagioni», rassegna curata da Marisa Coppiano e che
espone lavori artistici quattro
volte all’anno, per l’appunto a
ogni nuova stagione, il 25enne
torinese e il collega Giulio Maulini saranno ospiti a San Salvario dal 5 al 16 ottobre.
Pettigiani è famoso nel panorama fotografico internazionale grazie a «Infrared
NYC», un insieme di scatti che
immortalano la Grande Mela,
pubblicato su giornali come
Washington Post, Design Father e Hype Beast. Ora è il turno di Miami: «Sono fotografie
– spiega l’artista - che rappre-
sentano architetture attraverso una fisionomia astratta,
estrapolata dal contesto, minimalista. Ho scelto di unire la
passione per la fotografia con
i miei studi universitari, quelli
di graphic design». Si tratta
delle torrette di salvataggio di
Miami Beach progettate dall’architetto William Lane dopo l’uragano Andrew del 1992.
Anche se, a vedere le foto, non
lo si direbbe: «Creo un luogo
dematerializzato dalla sua
stessa fisicità attraverso le geometrie: ho così trasformato il
bagnino in un guardiano delle
forme»
Shapeguard è stato realizzato durante il soggiorno negli
1 Sarà la celebrazio-
Pettigiani è autore di «Infrared NYC», scatti su New York
Stati Uniti, ma Pettigiani ha poi
scelto di tornare a casa. «Voglio
dedicarmi alle esposizioni: le
immagini di Miami sono fatte
apposta per la mostra a Luoghi
Comuni, mentre quelle di New
York saranno esibite a Parigi,
in concomitanza con la ParisPhoto, la rassegna fotografica
più famosa a livello francese, e
a Berlino alla Lumas Gallery».
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
ne dei 120 anni della
«Boheme» ad inaugurare il 12 ottobre la stagione del Regio, nell’allestimento del direttore musicale Gianandrea
Noseda e del regista
della Fura dels Baus
Alex Ollé: dell’evento
parlerà alle 17,30 al Piccolo Regio Alberto Mattioli, giornalista de «La
Stampa». Presenterà
l’opera di Puccini con
momenti d’ascolto e video, oltre a illustrare il
percorso della nuova
produzione.
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LA STAMPA
MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016
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Visioni d’Oriente
Il design dell’automobile
I Flying Bach volano al Colosseo
Il FestivalStoria propone al Mao (via S.
Domenico 11) dalle 9,30 alle 19 il convegno
su «Vento dell’Est. L’Oriente visto
dall’Occidente». Fra i relatori, Angelo
D’Orsi, Toshio Miyake e Matteo Cestari.
«A car design approach... to everything»
è il titolo dell’incontro alle 18 al Circolo
del Design (via Giolitti 26/a) con il celebre
designer Chris Bangle, che ha visto crescere
la sua carriera nel settore automobilistico.
Breakdance sulla musica di Bach: è la
miscela dei Red Bull Flying Bach, alle 21 sul
palco del Teatro Colosseo (replica domani),
con lo spettacolo che unisce passi di danza
classica e quelli di breaking.
Dreamers, da oggi a domenica
Piazza Vittorio
La boutique Poncif
festeggia i 30 anni
In centro il colorato flash mob
con 30 donne di tutte le taglie
E per la passeggiata alla scoperta di 23 negozi si parte alle 18 in piazza Carlo Emanuele
CRISTINA INSALACO
I «dreamers» sono gli stilisti,
gli artisti, gli imprenditori,
chiunque produca o venda
moda contemporanea. E la
prima edizione di «Dreamers», da oggi a domenica al
Museo Ettore Fico di via Cigna 114, vuole raccontare le loro storie. Storie di progetti e
visioni di moda, partendo dall’Italia per arrivare agli Stati
Uniti e all’India. Nel programma della rassegna ideata da
Barbara Casalaspro e Ludovica Gallo Orsi ci sono incontri,
workshop, performance, mostre e appuntamenti musicali,
per condurre il pubblico - anche quello intellettuale che a
volte la snobba - a considerare
la moda come un prodotto
culturale e non soltanto commerciale.
MONIA MERLO
La moda protagonista
L’anteprima
L’anteprima di Dreamers si
chiama «Fashion Pills». Inizia
oggi alle 18 e si conclude alle
21: una passeggiata lungo 23
negozi del centro città, da
piazza Carlo Emanuele a corso Re Umberto, che hanno
creato un progetto, un allestimento o un evento ispirati alla
rassegna. Si potrà camminare
facendo tappa in alcuni dei
luoghi più interessanti della
moda di ricerca torinese, scoprendo come i titolari di atelier e negozi hanno interpretato il tema dell’evento, «Imaginarium»: il mondo in fermento che esiste quando si
crea un abito o un accessorio.
Il viaggio di stasera lo si inizia alle 18 da Antonioli, in
piazza Carlo Emanuele 19, e
prosegue ai Bagni Paloma di
via dei Mille 30, e ancora da
Born in Berlin, in via San Dalmazzo 9/a. Alle 19 l’appuntamento con La Fucina di Valen-
Una modella dell’atelier sperimentale Raptus & Rose. Sotto, la preparazione
per il flash mob nell'atelier di Maria Teresa Grilli e una calzatura di Ferragamo
tina Laganà e l’atelier di Maria
Teresa Grilli in via delle Rosine
1 bis: da qui partirà un flash
mob di trenta donne dalla taglia
38 alla 60 che sfileranno per le
vie del centro indossando i gio-
ielli di Valentina e gli abiti di
Maria Teresa in stile anni Venti,
sui quali il disegno del fiore della magnolia è simbolo di speranza e felicità. «Abbiamo interpretato il tema “Imagina-
rium” pensando al sogno di bellezza di ognuna - dice Maria Teresa Grilli -: una donna libera
che non si fa vestire ma sceglie
il proprio look». Perché l’abito,
come un profumo o un taglio di
capelli, mostra e comunica
qualcosa di ciò che siamo o che
vorremmo essere. Marta Manfredini, titolare di Les Coquettes di via Barbaroux, ha allestito la vetrina con una collezione
dedicata ad Alice nel Paese delle Meraviglie: «Il fil rouge della
kermesse è la fantasia. Così
proporrò borse con il Bianconiglio e lo Stregatto ricamati sopra». Il viaggio continua da
Uno, via Monte di Pietà I/d, da
Poncif in piazza Vittorio 5/f e da
Walter Dang, corso Vittorio
Emanuele 52/a: per lui il «dream» è un sogno che guarda verso i desideri realizzabili e non le
nuvole. In quest’ottica di sognatore pragmatico, Dang stasera
disegnerà la sua nuova collezione davanti al pubblico, mentre
all’esterno ci sarà una performance di alcune ballerine e all’interno una sfilata con le ultime creazioni ispirate all’anima
pop dell’America Latina.
Il flash mob
La rassegna continuerà a esplorare la moda contemporanea
domani alle 19 al Museo Ettore
Fico con il flash mob dell’atelier
sperimentale Raptus & Rose
dal titolo «La moda liberata». Si
tratta di una performance in
collaborazione con Balletto Teatro Torino che vuole dire al
pubblico di amare i propri vestiti, perché hanno addosso il
nostro odore e i nostri sogni. I
workshop e le mostre iniziano
venerdì e si concluderanno domenica. Tra gli appuntamenti,
venerdì alle 11 si parlerà di arte
e tendenze con Stefania Ricci,
direttrice del Museo Ferragamo. Sabato l’appuntamento è
con «Il rock è un teatro: David
Bowie scene e costumi», mentre Reinhard Plank alle 15.30 di
domenica svelerà i segreti di
come nasce un cappello.
“Intervista”, perché mi ricorda
la volta in cui mi chiese di inserire un omaggio a Nino Rota.
Quando arrivo a quel certo punto, devo fare un enorme sforzo
per non commuovermi».
Piovani: “Suonare le musiche di Fellini
mi emoziona quasi sino alle lacrime”
certo intitolato «Piovani dirige
Piovani» nel quale verrà proposta una selezione delle sue più
belle colonne sonore (biglietti a
15 euro, tel. 011/810.46.53; trasmesso in diretta su Rai5).
Lei ha collaborato con i grandi
del cinema: per quale regista le
piacerebbe scrivere?
«Per tutti quelli bravi, a partire
da De Sica padre, che purtroppo non c’è più, fino ad Almodóvar».
«Piovani
dirige
Piovani»
È il titolo
del concerto
di stasera
Ormai la musica fa parte della
nostra vita, ne siamo circondati.
Come ha scelto i brani?
FRANCA CASSINE
una musica carica di
emozioni e di colori
quella di Nicola Piovani. Ancor più se declinata da
una compagine come quella
dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai. Il compositore premio Oscar oggi alle
20,30 sarà ospite dell’Auditorium Toscanini con un con-
È
«Non è stato semplice perché il
mio repertorio è quantitativamente grande, ho musicato oltre 180 film. In un auditorium si
presentano le musiche che hanno ragione d’essere anche senza la proiezione di una pellicola
ed è stato necessario fare un ulteriore cernita per rientrare
nelle 2 ore di concerto, quindi
sono rimaste fuori cose per me
importanti. Ma posso dire che
c’è l’idea di replicare nella pros-
REPORTERS
Il mio repertorio
è quantitativamente
importante: fino
ad ora ho musicato
oltre 180 film
è un indirizzo che tante torinesi conoscono
a memoria, una tappa
obbligata e ormai storica dei loro pellegrinaggi modaioli. Storica perché «Poncif» è lì,
a far gola alle donne
con le sue raffinate vetrine riche di abiti eleganti, da trent’anni
giusti. E per festeggiare il compleanno lo
staff del negozio ha
pensato a un’iniziativa in linea con il suo
stile particolarmente
«amichevole»: sul sito
web, sono le stesse
clienti ad essere ritratte, per un giorno come
modelle, mentre indossano un abito griffato «Poncif». La trovata è quella di allestire una specie di «teatro della memoria».
«Se nei tuoi armadi
hai ancora un “Poncif” che hai amato,
che ha saputo interpretare
qualche
aspetto di te, o al quale hai legato qualche
ricordo, e che conservi
“anche se…”, saremmo felici se tu avessi
voglia di portarlo con
te, da noi, oggi tra le 9
e le 19». Un piccolo
defilée delle emozioni, che verrà immortalato dal fotografo Enrico Frignani e conservato assieme ai ricordi
che rendono speciale
quel capo d’abbigliamento.
[S. FRA.]
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Auditorium Toscanini, oggi alle 20,30
Intervista
1 Piazza Vittorio 5f
sima stagione inserendo le partiture che ho scritto per Moretti, Monicelli e Magni».
Stasera saranno in programma
le colonne sonore di tre registi.
«Aprirò con la versione sinfonica di un brano che non ho mai
eseguito in pubblico. Si tratta di
“Fiorile” dei fratelli Taviani, si
proseguirà con “Il sole anche di
notte”, “La notte di San Loren-
zo”, “Good morning Babilonia”
per passare poi a un film al quale sono affezionato: “Pinocchio”
di Benigni. Dopo l’intervallo sarà la volta de “La vita è bella”
sempre di Benigni, per concludere con una cosa particolarmente toccante: la sequenza
dei tre film che ho creato per
Fellini. Suonare quelle musiche
mi emoziona molto, soprattutto
«È un mal costume dilagante.
Ovunque troviamo l’uso della
musica passiva, cioè quella che
non scegliamo di ascoltare ma
siamo obbligati a farlo, perché
ci troviamo al ristorante, sul taxi, al supermercato. Io spererei
che, come avviene per il divieto
del fumo, si crei il bollino
“SMS”, cioè senza musica di
sottofondo, in modo che i clienti
siano avvisati e abbiano la possibilità di scegliere».
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SPECIALE INNAMORARSI
PUBLIKOMPASS
SERVIZI PROMOZIONALI
EUROSTUDIO: SENTIMENTI, LOVE TRAINING E COUNSELING PSICO-BIOLOGICO
L’amore è più autentico
se una storia inizia dopo i 50 anni
Ogni amore è un primo amore e non si vede perché a 50 anni non debba essere cosi,perché non
a 50, 60, 70 e oltre. Dopo una certa età, anzi, le
emozioni saranno più consapevoli e autentiche, e forse anche meno in grado di barattare
un sentimento d’amore con le cose più effimere della vita. Tanti si stupiranno, ma solo perché resistono ancora troppi tabù. Mentre sentir
parlare dell’amore dopo i 50 anni sarà sempre
più facile, perché questo dato è destinato a crescere con l’aumento delle separazioni e dei single, con l’aumentare delle persone che desiderano sentire di nuovo quell’emozione che sembrava smarrita per sempre ed invece era solo dimenticata, negata, sopita. Eppure trovare l’altra metà non è una cosa alla quale possiamo rinunciare.
Ricomporre quell’unità che, citando Aristofane, Zeus aveva tagliato in due, diventa una necessità inestinguibile nel corso di tutta la vita.
«Eurostudio» è un centro di consulenza sentimentale e psicologica per aiutare ognuno di
noi a ricomporre questa interezza dalla quale
dipende la tua felicità. A «Eurostudio», da tempo nel Torinese con una consolidata esperienza, operano consulenti, coaching e psicologi
che contribuiscono a far chiarezza in noi nella
ricerca dell’anima gemella. Che cosa significa
innamorarsi a 50 anni? Ogni volta che ci si innamora è come la prima volta, ma ogni volta è diversa. Difficile assegnare una scala di intensità
all’amore: certo in un cinquantenne ci sono
maggiori esperienze vissute, storie precedenti
che lo hanno cambiato, migliorato, maturato e
reso più consapevole. La cosa più bella dell’amore è che tutti sono convinti di intendere la
stessa cosa quando ne parlano, ma non ci sono
due individui al mondo che se lo rappresentano con le stesse sensazioni. Tutto è possibile. È
ancora possibile innamorarsi a 50 anni? Ammesso che quell’insieme di sensazioni, emozioni, sentimenti, pensieri che si possono definire
«innamoramento corrisponda a qualcosa di valido, sì, è possibile. Se sentite suonare un campanello e aprendo la porta vedete una persona
che vi emoziona, allora quello è il primo segnale. E poi? Se vi emozionate incontrando i suoi
occhi, restando ancorati per un minuto impossibilitati a muoversi, sentendo che quegli occhi
trasmettono qualcosa, e vi trovate abbracciati,
incapaci di parlare, balbettare qualcosa «tanto
per», finire a parlare del tempo o sentire il desiderio di fondersi in un unico corpo, ecco... quello è l’inizio della passione. Riprovare sulla pelle
«quelle» sensazioni e fare l’amore con «quella»
passione... Se tutto ciò significa «innamorarsi»,
sì, ci si può innamorare a 50 anni.
E se tutto questo è diverso dagli altri «innamorarsi» si tratta ancora una volta di un primo
Martedì 11 ottobre La tavola
rotonda: «Per conquistare
un uomo devi essere
disposta a perderlo»
amore. Se si provano «quelle» sensazioni, se si
ha «quella» impressione che «quel» momento
sia eterno, è amore, anzi è «primo amore». Da
«Eurostudio», laboratorio esperienziale, si discute di temi dell’affettività. Qui tutti hanno la
possibilità di parlare d’amore, di scambiare
opinioni, emozioni, esperienze. Segnatevi questo appuntamento: martedì 11 ottobre, dalle 16
alle 17, la tavola rotonda «Per conquistare un
uomo devi essere disposta a perderlo» (ingresso
gratuito, posti limitati, prenotazione obbligatoria. Infoline e prenotazioni 011/5631240). In
questi contesti ci si incontra e ci si parla. Gli argomenti possono essere scelti dal pubblico scrivendo ad «Eurostudio»: [email protected]. Per
informazioni, telefonare a «Eurostudio » al numero di telefono 011.5631240.
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LA STAMPA
MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016
E Miagola caffè diventa un libro
Esce domani in libreria «Miagola Colouring Book.
Relax e fusa tra a- mici»: il libro pubblicato da Golem
Edizioni che racconta la storia dei mici che vivono al
Miagola Caffè, scritto dalla titolare, Andrea Levine. La
prefazione è di Margherita Oggero, e una parte del
ricavato delle vendite sarà donato all’Enpa.
[C. INS.]
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NIMALIA
A
A CURA DI ANTONELLA MARIOTTI
Per le vostre segnalazioni: [email protected]
La storia
Un’estate senza abbandoni
“Solo 60 e la metà già adottati”
Il bilancio Enpa: “Aumentano però i mici in cerca di una casa”
CRISTINA INSALACO
L’immagine del cane abbandonato in autostrada prima di
partire per le vacanze è ormai
quasi soltanto un ricordo: da
giugno a settembre i cani abbandonati a Torino sono stati
soltanto 60. Di questi, la metà
è già stata adottata, tra cui
venticinque cuccioli, che sono
rimasti nel rifugio di strada
Cuorgnè pochissimi giorni prima di riuscire a trovare una
nuova famiglia. A giugno sono
entrati nel canile comunale 44
cani, di cui soltanto 11 erano
senza microchip e quindi si
trattava di quattro zampe
«scaricati» sul serio. In tutti gli
altri casi il proprietario è tornato a riprenderseli. A luglio
gli abbandoni sono stati 18, ad
agosto 25 - mentre 43 sono
scappati di casa e poi sono stati riconsegnati ai loro padroni e a settembre il numero dei
quattro zampe è sceso a 6. Un
record se pensiamo ai sovraffollamenti del rifugio di dieci
anni fa, quando non c’era più
spazio per accogliere i randagi
che vagavamo senza un padrone per le strade della città.
Il calo
«Dall’anno scorso a oggi c’è
stato un calo di abbandoni del
10 per cento - dice Marco Bravi, responsabile Enpa di Torino -. E se negli ultimi cinque
anni parliamo di una diminuzione del 30 per cento, il numero sale al 50 per cento se ci
spingiamo a guardare la situazione di una decina di anni
fa». I numeri raccontano il
successo delle campagne per
combattere il randagismo, ma
anche l’utilizzo sempre più
diffuso del microchip, che è
obbligatorio dal 2004 e oggi in
città è sempre più raro trovare un quattro zampe che ne
sia sprovvisto. Tra motivi del-
Cifre dimezzate in dieci anni
Nel 2006 nei canili non c’era più spazio per accogliere i randagi. Da allora
il numero degli abbandoni di animali si è dimezzato
la diminuzione c’è anche una
consapevolezza maggiore nelle
adozioni, «Unito all’intensificarsi dei controlli e ai cambiamenti di spiagge, hotel e luoghi
di villeggiatura che sono sempre più pet friendly - dice Valeria Bosco, responsabile del canile comunale - Insomma, Fido
Un selfie per due
Una foto e tre righe con la storia del vostro compagno
a quattro zampe a [email protected]
non viene quasi più adottato
con leggerezza». Tiziana Berno, responsabile dell’Enpa di
via Germagnano, aggiunge:
«Anziché abbandonarli, i proprietari vengono a chiederci un
aiuto». Dalla richiesta di crocchette a operazioni a prezzi calmierati, fino alle visite gratuite.
«Sono però in aumento del 30%
gli abbandoni dei gatti - prosegue Bravi -. Ma ci auguriamo
che anche qui funzionino le nostre campagne».
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Altri servizi su
www.lazampa.it
Dal dottore
cercocasa
CESARE PIERBATTISTI
Rettili
e rettiliani
e alghe
er Jung l’archetipo
rappresenta
un’immagine
primordiale, qualcosa che
è presente nell’inconscio
collettivo. L’esempio più
classico è rappresentato
dai rettili, in particolare i
serpenti da sempre visti
come esseri viscidi,
pericolosi e da eliminare.
In fondo chi fu a
convincere Eva a
mangiare la mela del
peccato e trascinare alla
rovina quell’imbranato di
Adamo: il demonio
travestito da serpente. Da
allora in molta
iconografia religiosa
vediamo il piede della
Vergine che schiaccia la
testa del malcapitato
serpente. Ma anche
prima degli eventi biblici
gli uomini provavano
poca simpatia per i rettili,
e pensare che erano già
presenti sul pianeta
quando noi eravamo
ancora ben lungi dal fare
la nostra comparsa. Oggi i
rettili condividono il
pianeta con noi,
cominciamo a conoscerne
le abitudini di vita e
l’intolleranza nei loro
confronti dovrebbe
ridimensionarsi. Ma c’è
qualcosa che complica la
situazione, negli Usa,
dove si trova di tutto,
esistono gruppi di
singolari personaggi che
credono nell’esistenza dei
Rettiliani, specie di non
chiare origini, forse
Visitors provenienti dallo
spazio; sarebbero
piuttosto cattivi, con un
aspetto simile ad un
improbabile incrocio fra
un’iguana verde ed un
uomo. Ma anche noi
italiani non potevamo
essere da meno. Secondo
una leggenda nel Po vive
un mostro alto due metri,
squamoso con arti
palmati, capace di
terrorizzare anche i
pescatori più coraggiosi
con urla assordanti. È
stato battezzato Homo
Saurus, abiterebbe nelle
basse del Po dove sarebbe
stato avvistato più volte.
Sull’argomento ci sono
numerosi articoli,
segnalazioni e perfino un
libro scritto da un
professore che lo studia
da decenni, e poi c’è
anche una pubblicità
televisiva. Che dire: dopo
lo Yeti, il Bigfoot, il
mostro di Loch Ness,
perché non dovrebbe
esserci un piccolo spazio
per l’Homo Saurus? Se
non fosse inverosimile,
potremmo nutrire la
speranza che diventi
vegetariano e ci aiuti a
ripulire il fiume dalle
alghe esotiche che lo
hanno invaso.
P
Morgana e Paolo
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
«Paolo e Morgana, Morgana e Paolo... amici inseparabili»
DEI VETERINARI DI TORINO
CONSIGLIERE ORDINE
India
Cucciolona
affettuosa
Cucciolona nata a dicembre
2015. Bellissima, buona, sana,
sterilizzata. Desideriamo per
lei una famiglia affettuosa,
giardino e magari anche la
compagnia di un maschietto.
ADOTTA UN CANE
telefono .348/745.38.08
Betta
Abbandonata
con i fratelli
Betta è bianca e riccia come
una pecorella, trovata
6 mesi fa, grande come un
pugno. È stata salvata insieme
ai suoi fratelli tutti dolci e
affettuosissimi.
BAU E MIAO
Katia 392/575.54. 90
Ipsilon
Due micini
salvati
Ics e Ipsilon sono di Beinasco
hanno 5 mesi. Sono ospiti di
una volontaria ma hanno
bisogno di una casa tutta loro.
Sono mici tranquilli, educati e
molto affettuosi.
UNA CASA PER TUTTI
Simona 320/361.01.65; Roberta 348/928.43.32
Loco
Lasciato solo
si dispera
Loco è stupendo, i suoi occhi
sono malinconici, tristi e pieni
di incredulità per l’abbandono
che gli è stato riservato. Lo ha
portato in canile il suo
proprietario.
ARCA DI PIERA
Lidia 392 00 88 535
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SPECIALE CASA E CONDOMINIO
PUBLIKOMPASS
SERVIZI PROMOZIONALI
IL CONVEGNO DELL’ASSOCIAZIONE GEOMETRI ITALIANI AMMINISTRATORI IMMOBILIARI
Dieci anni insieme all’Agiai
L’innovazione nel condominio
Grande successo per il Convegno organizzato dall’AGIAI, Associazione Geometri Italiani, Amministratori Immobiliari. «Siamo veramente fieri di questo traguardo e ben intenzionati a fare ancora meglio in futuro queste le parole del presidente nazionale
AGIAI Tommaso Mongiovì -. La nostra associazione è nata per salvaguardare gli stabile,
tutelare i condomini, ed elevare la figura
dell’Amministratore Immobiliare, troppo
spesso sottovalutata. Sono tanti gli aspetti
da gestire in un condominio, non è più tem-
po di improvvisare, occorre puntare sulla professionalità di ogni amministratore».
«Una bella festa e un bel traguardo non
solo per l’AGIAI ma per tutta la categoria
dei Geometri», così ha detto il Presidente
del Collegio dei Geometri di Torino, Ilario
Tesio - «L’AGIAI è nata proprio dal nostro
Collegio e poi ha fatto aggregazione a livello nazionale. Il suo pilastro centrale è la figura del geometra professionista, conoscitore della materia a 360 grandi, questo è un
grande punto di forza».
Il presidente Tommaso Mongiovì ha aper- conto e gli allegati previsti dall’Art.1130. Il geto il convegno, ribadendo l’importanza del- ometra Luca Bini, presidente del Collegio di
la formazione, come la Riforma suggerisce. Varese e consigliere AGIAI, ha spiegato quale
Non possono però bastare 72 ore, perché il sarà l’evoluzione della figura dell’amministraruolo di un amministratore è veramente tore immobiliare nei prossimi anni, sempre
complesso, e le normative in continua evo- più vicina ad un building manager. Si è poi afluzione. Occorre una preparazione adegua- frontato il tema della nuova normativa sugli
ta, dal momento che è in gioco il patrimo- ascensori con l’ingegner Fausto Avaro, amminio dell’ 80 % degli italiani: che sono pro- nistratore delegato della Seucer e quella delle
prietari di immobili.
linee vita e dei lavori in altra quota, secondo il
Poi ha puntualizzato l’importanza dell’in- nuovo regolamento della Regione Piemonte,
formazione da riservare ai condomini, perché con il geometra Fausto Avaro, membro del
se questi non conoscono almeno le norme di Centro Studi AGIAI.
base, diventa difficile per l’amministratore
A chiudere il convegno il geometra Mauavere un dialogo costruttivo e lavorare insie- rizio Pannoni, responsabile del Centro Stume per la salvadi AGIAI, che ha
guardia delle loro
riferito tutte le
proprietà.
iniziative dell’asDopo il presisociazione e la didente Mongiovì si
sponibilità del
sono susseguite diCentro Studi: avverse autorità per
vocati, ingegneri,
portare il loro salufiscalisti e tecnici
to: il presidente nasempre pronti a
zionale della Confar chiarezza sulle
fedilizia, avvocato
tematiche più criGiorgio Spaziali Tetiche.
sta, l’onorevole
Tante le tematiGian Pietro Girotche e grande l’inteto, l’assessore Alresse per questo
berto Sacco, in rapmondo in contipresentanza della Tommaso Mongiovì (a destra) con Domenico Italia
nua evoluzione.
sindaca Chiara ApAl temine del
pendino, e il presiconvegno sono stadente del Collegio
ti consegnati 4 ridei Geometri di Toconoscimenti: la
rino, Ilario Tesio.
targa di «Socio
Molto apprezzaOnorario» conseto l’intervento del
gnata al presidendottor Sebastiano
te della ConfediliMarra, presidente
zia, Giorgio Spadell’Associazione
ziali Testa, che da
Amici del Cuore,
anni collabora con
che ha condiviso all’associazione e
cuni dati importancondivide il lavoro
ti sul discordo della
dell’AGIAI. La tarprevenzione delle
ga di Merito per
malattie cardioval’ingegner Lelio
scolari. «L’AGIAI da
Casale dell’APE Toanni sostiene querino, molto vicino
sta associazione - Tommaso Mongiovì con Giorgio Spaziali Testa
alla nostra associaha riferito Il presizione e sempre didente Mongiovì sponibile per collaquello dalla salute
borazioni e prezionon è il nostro tesi suggerimenti. La
ma, ma ci sembra
targa di Merito per
giusto supportare
il tesoriere AGIAI,
cause sociali così
geometra Alfredo
importanti, soBertone, da 10 anni
prattutto quando
in associazione,
sono gestite con
sempre attivo e
così tanta serietà e
propositivo nel
competenza».
promuoverne la
Grande è stata
crescita. Per finire
l’affluenza di publa targa consegnablico, richiamato
ta al presidente
dagli interessati tedell’AGIAI Tommami sviluppati duso Mongiovì per
rante il convegno. Tommaso Mongiovì con Lelio Casale
questi 10 anni alla
Il condominio naguida dell’associaturalmente al cenzione, per la sua letro delle relazioni
altà e per il suo imche si sono sussepegno costante e
guite: per comininstancabile.
ciare la contabilizGrande riconozazione del calore
scenza a tutti gli
e la ripartizione
sponsor che handelle spese, tema
no reso possibile
affrontato dall’inl’evento e che sono
gegner Lorenzo
anche i fornitori di
Balsamelli, del
molti degli ammiCentro Studi AGIAI
nistratori associae dall’avvocato Pier
ti. Fornitori di fiPaolo Bosso, del Coducia che hanno
ordinamento Legadimostrato in queli di Confedilizia.
sti anni, professioPoi un excursus su
nalità, competencome le leggi di Tommaso Mongiovì con Alfredo Bertone
za e lealtà. Ricorquesti ultimi 10 andiamo che gli assoni hanno cambiato il condominio, intervento ciati AGIAI sono tutti geometri professioniad opera dell’avvocato Vincenzo Nasini, re- sti, quindi tecnici prima ancora che amminisponsabile del Coordinamento Condominiale stratori. Sono per tanto in grado di risolvere
di Confedilizia.
problematiche di vario genere e possono
Il dottor Alberto Ribaldone, commercialista vantare la Polizza Salva Cassa, una polizza in
e membro del Centro Studi AGIAI e il geometra grado di risarcire i condomini in caso di
Domenico Italia, segretario nazionale dell’as- eventuali ammanchi di cassa provocati dalsociazione, hanno affrontato il tema del rendi- l’amministratore.
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LA STAMPA
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MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016
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PORT
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Le coppe dell’Italia del calcio a Palazzo di Città
Fino a mercoledì la Sala Marmi di Palazzo di Città è la bacheca dei trionfi italiani nel calcio. Le quattro coppe conquistate dagli azzurri - le due
Rimet del 1934 e del 1938, e quelle vinte nel 1982 e nel 2006, con la
coppa Europa del 1968 – sono esposte (dalle 8 alle 18) con ingresso
libero, per offrire ai torinesi l’occasione di vedere da vicino i trofei alzati
al cielo dai capitani della nazionale dopo le vittorie più prestigiose.
A CURA DI SILVIA GARBARINO
Per le vostre segnalazioni [email protected]
Ciclismo
Nel 2017 torna la Sei Giorni di Torino
Dopo due anni riapre il velodromo di San Francesco al Campo: lavori per 1,5 milioni
mento individuale, ed Elisa
Balsamo, tre titoli iridati negli
ultimi due anni tra le Juniores.
«I lavori sono terminati - dice
Giacomino Martinetto, presidente della società che gestisce il velodromo. - Ora attendiamo la commissione federale
che dovrà omologare la pista,
ma si tratta di una pura formalità». L’impianto, inaugurato
nel 1996 grazie alla munificenza di Pietro Francone, mecenate del luogo, appare ora del
tutto rinnovato: la tribuna è
stata coperta, il manto in cemento completamente rifatto,
così come la balaustra, gli spogliatoi e gli uffici. Il costo complessivo è stato di un milione e
mezzo di euro, sostenuto in
parte dal Comune di San Francesco al Campo e in parte dalla
Regione grazie al finanziamento per impianti sportivi di
La storia
FRANCO BOCCA
La nuova
tribuna
Il sudoku
Medio
Il gioco consiste nel riempire tutte le caselle in modo tale che
ogni riga, ogni colonna e ogni settore contenga tutti i numeri
senza alcuna ripetizione: negli junior sudoku sono in gioco
i numeri da 1 a 6, nel sudoku medio e difficile i numeri da 1 a 9
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Il tempo: primi segnali d’autunno, nubi in serata e rovesci in Liguria. Da domani più freddo.
Nuvoloso con rovesci localmente intensi
nella notte in Liguria, specie tra Genova e
il Levante, e qualche piovasco sui settori
pedemontani e di bassa montagna
piemontesi e della Valle d’Aosta orientale.
Schiarite in giornata, ma rimangono
addensamenti più persistenti su Cuneese
e Torinese.
Soleggiato al mattino salvo locali
addensamenti sui settori pedemontani e
lievi velature sulle Alpi. Rapido aumento
della nuvolosità dal tardo pomeriggio con
nubi più compatte e qualche piovasco
sulle zone pedemontane e sui primi tratti
vallivi. Rovesci più intensi in serata sul
Genovese.
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23
23
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23
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22
Si conclude la lunga fase insolitamente mite. Masse d’aria fredda dai Balcani irrompono
oggi sulla Pianura Padana con correnti da Est che portano un rapido aumento della
nuvolosità in serata sulle nostre regioni con qualche piovasco a ridosso dei rilievi e
rovesci più estesi in Liguria, soprattutto sul Genovese. Schiarite già domani in giornata
ma con temperature in sensibile calo che si riporteranno su valori autunnali con
massime generalmente sotto i 20 gradi in pianura.
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Junior Sudoku
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La soluzione
dei giochi di ieri
Medio
Sudoku
Una parte
degli spalti
sono stati
coperti,
il manto
in cemento
completamente rifatto
così come
gli spogliatoi
e gli uffici
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Difficile
D
opo due anni di inagibilità a causa dei lavori di ristrutturazione,
nel 2017 il velodromo Pietro
Francone di San Francesco
tornerà ad essere l’epicentro
dell’attività regionale su pista, che negli ultimi anni ha
regalato tanti allori al ciclismo piemontese. Basti pensare a Fabio Felline, che vinse
tre maglie tricolori su pista
nei suoi anni giovanili, Filippo Ganna, campione del
mondo in carica dell’insegui-
interesse internazionale a suo
tempo erogato per il progetto
del velodromo coperto, poi tramontato.
Dalla prossima primavera
riaprirà dunque i battenti il
Centro di avviamento alla pista, diretto da Francesco Giuliani, che negli ultimi mesi era
stato spostato, con risultati
poco soddisfacenti, al Motovelodromo di Corso Casale. Vi
si svolgeranno le consuete
riunioni del mercoledì e i
campionati regionali, ma non
solo. Pare certo che, per celebrare i primi 20 anni di attività e per inaugurare alla grande il velodromo rinnovato, a
luglio verrà organizzata una
grande manifestazione internazionale. «Ancora non sappiamo - dice Martinetto - se
sarà la Sei Giorni di Torino o
una Tre Giorni, dipenderà
dalle risorse finanziarie che
riusciremo a trovare. Ma di
sicuro ci impegneremo al
massimo per riportare a San
Francesco, che in passato ha
già ospitato prove di Coppa
del Mondo e campionati italiani, Sei giorni e Parate delle
stelle, un’altra manifestazione di grande interesse».
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60 .Dove andiamo
STAMPA
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MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016
Musei
ACCADEMIA ALBERTINA - PINACOTECA (Via Accademia Albertina 8; tel 011/0897370). Orario: lun, mar, giov,
ven, sab, dom e festivi: 10-18. Ultimo ingresso alle ore 17.30. Mercoledì chiuso. Mostra «Filippo di Sambuy.
Alleretour» (fino al 13/11).
A... COME AMBIENTE (c.so Umbria 90, tel. 011 0702535). Sab-dom 14-19, ultimo ingresso alle 18.
ARCHIVIO DI STATO (p.zza Castello 209, tel. 011 540382). Sala studio di piazza Castello e via Piave 21, orario:
lun-ven 8-18,30, sab 8-14. Mostra: «Storie di archivi, storia di uomini. L’Archivio di Stato di Torino tra guerra e
Resistenza», fino al 30 novembre.
ARCHIVIO STORICO DELLA CITTA’ (via Barbaroux 32, 011 4431811). Or lun-ven 8.30-16.30. Mostra «Invito a
pranzo in Archivio. Liste di pranzi e ricettari dell’Archivio Storico della Città di Torino» fino al 28 gennaio, dal
lun al ven 8,30 -16,30 ingresso libero.
ARMERIA REALE (bigl. unica Palazzo Reale p. Castello 191, tel. 011 543889). Or.: mar-dom e festivi 8,30-19,30.
BASILICA DI SUPERGA E REALI TOMBE DI CASA SAVOIA (strada Basilica di Superga 75, tel. 011 8997456). Lundom 9,30-19. Visite alla Cupola, lun-ven 10-18, sabato 9,30-19, dom 12,45-19.
BIBLIOTECA REALE (piazza Castello 191, tel. 011/543855). Orario: lun-mar-mer 8,15-18,45; gio-ven 8,1513,45; 14-18,45; sab 8,15-13,45.
BORGO E ROCCA MEDIEVALE (viale Virgilio - Parco del Valentino, tel. 011/4431701). Orario Borgo (ingresso libero): da lunedì a domenica: 9-19 invernale; 9-20 estivo (cambiamento con l’introduzione dell’ora legale). Orario
Rocca (ingresso a pagamento): 10-18. Ultima visita ore 17.15. Lun chiuso.
FONDAZIONE 107 (via Sansovino 234, tel. 011/45 444 74). Or.: gio-dom 14-19. Visite guidate su prenotazione.
FONDAZIONE ACCORSI OMETTO - MUSEO DI ARTI DECORATIVE (via Po 55, interno 3, tel.011837688 interno 3).
Mostre: «Carlo Pittara e la scuola dI Rivara. Un momento magico dell’Ottocento pedemontano» (sino al
15/1). Or: da mar a ven10-13; 14-18; sab e dom. 10-13; 14-19
FONDAZIONE MERZ (via Limone 24, Torino). Mar-dom 11-19.
FONDAZIONE SANDRETTO (via Modane 16, tel. 011/379.76.00). Orari: gio: 20-23, ven-sab-dom: 12-19.
GAM (via Magenta 31, tel. 011/4429518). Mar-dom 10-18, lun chiuso. Mostre: «Organismi. Dall’Art Nouveau di Émile Gallé alla Bioarchitettura» fino al 6 novembre. La biglietteria chiude un’ora prima. www.gamtorino.it
JUVENTUS MUSEUM (via Druento 153 interno 42). Orario: lun-merc-gio-ven 10,30-18, sab-dom e festivi
10,30-19,30, mar chiuso. Aperto anche il giorno gara. Per info www.juventus.com
MAO - MUSEO D’ARTE ORIENTALE (Via San Domenico 11, tel 011/4436927) Or. mar-ven 10-18, sab e dom 1119. Lun chiuso. Mostre: «Nothing is real. Quando i Beatles incontrarono l’Oriente» (prorogata al 9 ottobre);
«La limpidezza del suono. Strumenti musicali tradizionali dal Vietnam». La biglietteria chiude un’ora prima.
www.maotorino.it
MUSEO DEL CARCERE «Le Nuove» (via P. Borsellino n. 3, tel. 011/309.01.15; 011/76.04.88). Or. visita guidata:
lun-sab ore 15; dom ore 15 e 17; 2° e 4° dom ore 9, 15 e 17; Ricovero antiaereo sab-dom 17.15.
MUSEO DELLA SINDONE (via San Domenico 28, tel. 0114365832). Or. tutti i giorni 9/12 e 15/19. Ultimo ingr.
un’ora prima della chiusura.
MUSEO DI ANTICHITA’ (via XX Settembre 86, tel. 011 521 2251). Biglietteria unica presso Palazzo Reale. Or.:
da mar-sab. 8,30-19,30; dom e festivi 14-19,30. Tutte le domeniche alle 16 visita tematica gratuita.
MUSEO DI ANTROPOLOGIA CRIMINALE CESARE LOMBROSO (via P. Giuria 15, 011 6708195). lun-sab 10-18.
MUSEO DI STORIA NATURALE DON BOSCO DELL’ISTITUTO VALSALICE (viale Thovez 37, 011 6601066). Sab e
dom 14,30-18,30. Previa prenotazione lun-ven 9-12,30 e 14,30-18,30.
MUSEO DIFFUSO DELLA RESISTENZA (c.so Valdocco 4/A, tel. 011 4420780). Allestimento permanente: «Torino
1938-1948. Dalle leggi razziali alla Costituzione». Or.: mar-mer-ven-sab-dom 10-18, gio 14-22. Lun chiuso.
MUSEO EGIZIO (via Accademia delle Scienze 6, tel 011 5617776). Orario: tutti i giorni 8,30-19,30; lun 9-14.
Ultimo ingresso un’ora prima.
MUSEO ETTORE FICO (via F. Cigna 114, 011 853065). Orario: da merc a ven ore 14 -19, sab e dom 11-19
MUSEO NAZIONALE DELL’AUTO (corso Unità d’Italia 40, tel. 011 677666). Or.: lun 10-14, mar 14-19, mergio., dom 10-19, ven-sab 10-21. La biglietteria chiude un’ora prima.
MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA ALLA MOLE ANTONELLIANA (via Montebello 20, tel. 011 8138560). Orario:
tutti i giorni 9-20, martedì chiuso. La biglietteria chiude un’ora prima.
MUSEO NAZIONALE DELLA MONTAGNA (p.le Monte dei Cappuccini 7, tel. 011/6604104). Da mar. a dom. 1018. Chiuso il lunedì. Mostra: «Ex Libris delle Montagne. Incisori di vette» sino al 27 novembre.
MUSEO NAZIONALE DEL RISORGIMENTO – PALAZZO CARIGNANO (piazza Carlo Alberto 8, 011 5621147). Or. da
mar a dom dalle 10 alle 18 (ult. ingresso ore 17). Visite guidate sab e dom alle 15,30. Mostra «Torino e la
Grande guerra 1915-1918» (fino al 22 gennaio ).
MUSEO PIETRO MICCA (Via Guicciardini 7/a tel. 011 54 63 17). Mar-dom 10-18 (ultimo ingresso 17). Visite
guidate 10,30, 14,30, 16,30.
MUSEO REGIONALE DI SCIENZE NATURALI (via Giolitti 36, tel. 011/4326354). Chiuso.
MUSEO STORICO REALE MUTUA (Via Garibaldi 22) . Mar e gio 16-18, primo e terzo weekend del mese sab
14,30 – 18, dom 10 - 18. Su prenotazione lun- gio 9 – 13.
MUSLI – MUSEO DELLA SCUOLA E DEL LIBRO PER L’INFANZIA (Palazzo Barolo, via Corte d’Appello 20/c, tel.
011/197.84.944). lun-ven 9,30-12,30; dom. 15,30-18,30. Visita guidata 5 euro. www.fondazionetancredidibarolo.com
PALAZZO MADAMA - MUSEO CIVICO DI ARTE ANTICA (p.zza Castello, tel. 011 4433501). Collezioni permanenti:
lun 10-18; mer-dom 10-18. Mar chiuso. La biglietteria chiude un’ora prima. www.palazzomadamatorino.it
PALAZZO REALE (p. Castello, tel. 011 4361455). Or.: tutti i giorni 9-19,30, lun chiuso, sab visite 9,30 - 18,10.
PAV PARCO ARTE VIVENTE (Via Giordano Bruno 31, tel. 011 3182235). Or. ven 15-18, sab-dom 12-19.
PINACOTECA «GIOVANNI E MARELLA AGNELLI» (Lingotto, 8 Gallery - via Nizza 230, tel. 011 0062713). Orario:
mar-dom 10-19, ultimo ingresso 18,15.
PROMOTRICE BELLE ARTI (viale Crivelli 11, tel. 011/5790095). Mar-sab 11-13/16,30-20, festivi 10,30-12,30.
SPAZIO LA STAMPA (via Lugaro 21 www.lastampa.it/spaziolastampa). Lun-ven 9-19, sab 15-19, dom e fest
15-19. Visite guidate su prenotazione allo 011/6568.319 o mail a [email protected] - Visite diurne: museo+redazione - Visite serali: museo+redazione+stabilimento.
TEMPORARY MUSEUM (c.so Verona 15/C, c/o BasicVillage, tel. 011/432.4591). Esposizione permanente: «La
Rivoluzione Informatica: dal Mainframe all’iPad». Mer-ven 15-19, sab-dom 10-19.
CASTELLO DI RIVOLI - MUSEO D’ARTE CONTEMPORANEA (piazza Mafalda di Savoia, tel. 011 9565220/22). Or.:
mar- ven 10-17, sab-dom 10-19, lun chiuso.
FORTE DI FENESTRELLE. Or: da gio a lun 10-17; chiuso mar e mer. Prenotazioni tel. 0121 83600.
MUSEO DELLO SPAZIO E PLANETARIO DIGITALE (via Osservatorio 8, Pino Torinese, tel. 011 8118740,
www.planetarioditorino.it).
REGGIA DI VENARIA REALE (p.zza della Repubblica, Venaria Reale, tel. 011 4992333; www.lavenaria.it). Reggia «Teatro di Storia e Magnificenza», Giardini e mostre in corso «Brueghel. Capolavori dell’arte fiamminga»,
«Meraviglie degli Zar», «Il mondo di Steve Mc Curry», «La Regia Scuderia. Il Bucintoro e le Carrozze Regali»,
«Le Belle Arti», «Sculture Moderne», «Giuseppe Penone – Anafora». Or. mart merc giov ven: 10-17; sab.,
dom. e festivi: 10-18.30 (la mostra «Brueghel» chiude alle 19.30). Biglietterie ed ingressi chiudono 1 ora prima
PALAZZINA DI CACCIA (p.zza P. Amedeo 7, Stupinigi). Da mar a ven 10-17.30 (ultimo ingresso 17); sab, dom e
festivi 10-18,30 (ultimo ingresso 18) . Tel. 011/6200634 , www.ordinemauriziano.it
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LA STAMPA
MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016
I Cinema
Le trame
del 5 ottobre 2016
AMBROSIO CINECAFÈ corso Vittorio 52, tel. 011540.068.
Prezzi: € 4,50; € 4,00 over 60 pom. Proiezioni 3D: int. € 7,00
Café Society
Sala 1
P 15.30-18.00-20.30-22.30
La vita possibile
Sala 2
P 15.45-17.50-20.15-22.30
Se permetti non parlarmi di bambini!
Sala 3
15.30-20.15
The space in between - Marina Abramovic and Brazil
Sala 3
17.50-22.30
CENTRALE ARTHOUSE - UNIVERSITY FRIENDLY via Carlo
Alberto 27, tel. 011540.110. Prezzi: € 4,50
Café Society VO
16.00-17.55-19.50-21.45
(sott.li ita.)
CITYPLEX MASSAUA piazza Massaua 9, tel. 01177.40.461.
Prezzi: € 4,50 (per tutti)
Bridget Jones’s Baby
P 17.40-20.10-22.35
I magnifici 7
P 20.00-22.30
Al posto tuo
P 17.00-20.30-22.35
Abel - Il figlio del vento
P 16.50-18.40
Alla ricerca di Dory
P 17.10-18.40-20.30-22.35
Ben-Hur
P 17.30-20.00-22.35
CLASSICO piazza Vittorio Veneto 5, tel. 01153.63.323. Prezzi:
€ 7,50 int.; € 5,00 rid., Aiace, over, studenti fino a 26 anni, under 14
The Assassin
P 16.15-18.15
(20.15 VO sott. li)
El abrazo de la serpiente VO
P 22.00 (sott.li ita.)
DUE GIARDINI ARTHOUSE - UNIVERSITY FRIENDLY via Monfalcone 62, tel. 01132.72.214. Prezzi: € 4,50
Café Society
Nirvana
P 16.00-17.55-19.50-21.45
Frantz
Ombrerosse P 16.15-21.15
The space in between - Marina Abramovic and Brazil
Ombrerosse P 18.30 (int. 10,00 - rid. 8,00)
ELISEO p.zza Sabotino, tel. 01144.75.241. Prezzi: € 4,00; Abb.
14 € 4,60
The space in between - Marina Abramovic and Brazil
Eliseo Grande
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(int. 10,00 - rid. 8,00)
Indivisibili
Eliseo Grande
22.00
La vita possibile
Eliseo Blu
P 15.30-17.40-19.50-22.00
Café Society
Eliseo Rosso P 15.00-16.50-18.4020.30-22.20
F.LLI MARX ARTHOUSE - UNIVERSITY FRIENDLY corso Belgio
53, tel. 01181.21.410. Prezzi: € 4,50
Café Society
Sala Groucho P 16.00-17.55-19.50-21.45
Le ultime cose
Sala Chico
P 16.10-18.10-20.00-21.40
Alla ricerca di Dory
Sala Harpo
P 15.30-17.30-19.30-21.30
GREENWICH VILLAGE via Po 30, tel. 01183.90.123. Prezzi: €
4,50; € 4,00 over 60 pom. Proiezioni 3D: int. € 7,00
I magnifici 7 VO
Sala 1
P 18.00 (sott.it.)
Bridget Jones’s Baby VO Sala 1
P 21.00 (sott.it.)
Al posto tuo
Sala 2
P 18.00-21.00
Torno da mia madre
Sala 3
P 18.00-21.00
IDEAL - CITYPLEX corso Beccaria 4, tel. 01152.14.316. Prezzi:
€ 4,50; Proiezioni 3D: € 7,00; € 6,00 Tessera Io Studio
Ben-Hur
P
15.00-17.30-20.00-22.30
Alla ricerca di Dory
P
15.30-17.45-20.10-22.30
Bridget Jones’s Baby
P
15.15-17.40-20.05-22.30
I magnifici 7
P
15.00-17.30-20.00-22.30
Io prima di te
P
15.20-20.10
Jason Bourne
P
17.40-22.30
LUX galleria San Federico, tel. 01156.28.907. Prezzi: € 4,50; €
4,00 over 60 pom. Proiezioni 3D: int. € 7,00
I magnifici 7
Sala 1
P
17.50
Bridget Jones’s Baby
Sala 1
P
20.10-22.30
Alla ricerca di Dory
Sala 2
P
17.50-20.30-22.30
Abel - Il figlio del vento Sala 3
P
17.50-20.30
I magnifici 7
P
22.30
Sala 3
MASSIMO via Verdi 18, tel. 01181.38.574. Prezzi Massimo 1 e
2: € 4,00. Massimo 3: € 6,00 int.; € 4,00 rid., Aiace; € 3,00 over 60
La vita possibile
Massimo 1
P
16.00-18.10
Belli e dannati
Massimo 1
P
21.00
Indivisibili
Massimo 2
P
16.00-18.10-20.20-22.30
Les cheveaux de Dieu VO Massimo 3
P
15.45 (sott. it.)
Sentieri selvaggi VO
Massimo 3
P
18.00 (sott. it.)
Rock the Casbah VO
Massimo 3
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20.30 (sott. it.)
Les hommes libres VO Massimo 3
P
22.30 (sott. it.)
NAZIONALE via Pomba 7, tel. 01181.24.173. Prezzi: € 4,00;
Abb. 14 € 4,60
Frantz
Nazionale 1
15.30-17.40-19.50-22.00
Un padre, una figlia
Nazionale 2
16.00-18.30-21.00
REPOSI via XX Settembre 15, tel. 011531.400. Prezzi: € 4,50.
Proiezioni 3D: int. € 8,00; Abb. Agis accettato
Alla ricerca di Dory
P
15.30-17.50-20.10-22.30
Café Society
P
15.30-17.50-20.10-22.30
Bridget Jones’s Baby
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15.15-17.40-20.05-22.30
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15.00-20.00-22.30
Blair witch
17.30
Abel - Il figlio del vento
15.15-17.40-20.05
Trafficanti
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Ingresso via Arsenale 31:
Al posto tuo
15.00-16.50-18.4020.30-22.30
Ben-Hur
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THE SPACE CINEMA TORINO - PARCO DORA salita Michelangelo Garove 24, tel. 892111.
Al posto tuo
Sala 1
P 15.20-17.30-19.45-22.00
Alla ricerca di Dory
Sala 2
P 16.40-19.10-21.40
Alla ricerca di Dory
Sala 3
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Bridget Jones’s Baby Sala 3
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I magnifici 7
Sala 3
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Café Society
Sala 4
P 16.30-18.50-21.15
Alla ricerca di Dory
Sala 5
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Trafficanti
Sala 5
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Bridget Jones’s Baby Sala 6
P 15.55-21.50
The space in between - Marina Abramovic and Brazil
Sala 6
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Ben-Hur
Sala 7
P 15.40-18.30-21.20
Abel - Il figlio del vento Sala 8
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Sala 8
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UCI CINEMAS LINGOTTO via Nizza 262, tel. 892960. Prezzi: €
8,20 int.; € 6,70 rid., ragazzi fino a 14 anni, over 65; € 5,00 Matinee.
Proiezioni 3D: int. € 10,50, rid. € 9,00
L’era glaciale - In rotta di collisione
P 14.20-16.55
Frantz
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Alla ricerca di Dory
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Independence Day: Rigenerazione P 18.30
Ben-Hur 3D
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Alla ricerca di Dory
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Alla ricerca di Dory
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The space in between - Marina Abramovic and Brazil
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Bridget Jones’s Baby
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Ben-Hur
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Al posto tuo
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Abel - Il figlio del vento
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Café Society VO
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Trafficanti
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Se permetti non parlarmi di bambini! P 14.15-16.50-19.30-22.10
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Cinema:Torino e altre visioni
AGNELLI via P. Sarpi 111/a, tel. 01131.61.429.
Riposo
CINE TEATRO BARETTI via Baretti 4, tel. 011655.187.
Riposo
ROMANO galleria Subalpina, tel. 01156.20.145. Prezzi: €
4,00; Abb. 14 € 4,60
CINE CARDINAL MASSAIA via Sospello 32, tel. 011257.881.
Riposo
Escobar
Sala 1
P
15.30-17.40-19.50-22.00
Café Society
Sala 2
P
15.15-17.00-18.45-
ESEDRA via Bagetti 30, tel. 32488.68.183.
Riposo
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Questi giorni
Sala 3
P
15.30-17.40-19.50-22.00
BEINASCO
IVREA
THE SPACE CINEMA BEINASCO - LE FORNACI via G. Falcone,
tel. 892111.
Al posto tuo
Sala 1
16.00-18.00-20.05-22.10
Alla ricerca di Dory
Sala 2
17.50-20.15
Blair witch
Sala 2
22.40
Independence Day: Rigenerazione
Sala 3
16.55-19.40-22.25
Alla ricerca di Dory
Sala 4
17.00
I magnifici 7
Sala 4
19.20
Bridget Jones’s Baby Sala 4
22.20
Abel - Il figlio del vento Sala 5
17.20
Ben-Hur
Sala 5
19.40
Se permetti non parlarmi di bambini!
Sala 5
22.25
Alla ricerca di Dory
Sala 6
16.30-19.05-21.30
Ben-Hur
Sala 7
17.40-22.35
Bad Moms
Sala 7
20.30
Café Society
Sala 8
16.40-19.00-21.20
Trafficanti
Sala 9
16.30-22.00
The space in between - Marina Abramovic and Brazil
Sala 9
19.30
BOARO 0125641.480.
Lui è tornato
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POLITEAMA 0125641.571.
Suffragette
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MONCALIERI
UCI CINEMAS MONCALIERI via Postiglione, tel. 899.788.678.
Prezzi: € 6,00 int.; € 5,70 rid.; € 4,00 studenti. Proiezioni 3D: € 10,50
intero; € 8,50 rid. Il prezzo è da considerarsi escluso di occhialini 3D al
costo di € 1,00
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Ben-Hur
P 14.00-16.50-19.40-22.30
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Café Society
P 14.15-16.45
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MONTEROSA via Brandizzo 65, tel. 01123.04.153.
Riposo
Alla ricerca di Dory
L’estate addosso
Alla ricerca di Dory
Io prima di te
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L’era glaciale - In rotta di collisione
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P 19.40-22.20
P 15.20-18.00-21.00
P 14.20-17.05-19.45
P 22.25
P 15.00-18.00-21.00
P 14.25
P 16.55-19.40-22.25
PIANEZZA
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Una volta nella vita
Bridget Jones’s Baby
Ben-Hur
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21.15
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21.00
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PINEROLO
BLAIR WITCH
Horror. Regia di Adam Wingard, con Corbin
Reid e Wes Robinson. Durata: 90 minuti. Alcuni studenti universitari si avventurano nella foresta di Black
Hills per svelare il mistero della sparizione di Heather.
(Reposi, Uci Lingotto, The Space)
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BRIDGET JONES’S BABY
··· Commedia. Regia di Sharon Maguire, con Renèe
Zellweger e Colin Firth. Durata: 122 minuti. Terza avventura per il personaggio creato dalla scrittrice Helen
Fielding: Bridget scopre di essere incinta, non sa chi tra
i due fidanzati è il padre. (Reposi, Greenwich, Uci,
The Space, Ideal, Massaua, Lux)
CAFE’ SOCIETY
Commedia sentimentale. Regia di Woody Allen, con Jesse Eisenberg e Kristen Stewart. Durata: 97
minuti. Negli anni 30 il giovane newyorkese Bobby va
a Los Angeles in cerca di fortuna nel mondo del cinema: comincia a lavorare per lo zio potente agente di
attori, s’innamora della sua attraente segretaria.
(Ambrosio, Reposi, Centrale, Due Giardini, Marx,
Eliseo, Romano, Uci, The Space)
ESCOBAR
···· Drammatico. Regia di Andrea Di Stefano, con
Benicio Del Toro e Josh Hutcherson. Durata: 120 minuti. In vacanza in Colombia per fare surf, il canadese
Rick s’innamora di Maria, una ragazza del posto che
un giorno gli presenterà lo zio, il narcotrafficante Pablo Escobar. Opera prima. (Romano)
FRANTZ
···· Drammatico. Regia di François Ozon, con Pier-
re Niney e Paula Beer. Durata: 113 minuti. Germania,
1919. In un piccolo villaggio la giovane Anna si reca
tutti i giorni alla tomba del fidanzato Frantz, morto in
guerra. Un giorno incontra Adrien, un francese venuto a rendere omaggio all’amico conosciuto a Parigi
prima del conflitto. Opera in bianco e nero, da un testo teatrale. (Due Giardini, Nazionale)
INDIVISIBILI
···· Drammatico. Regia di Edoardo De Angelis,
con Angela e Marianna Fontana. Durata: 96 minuti.
Due sorelle siamesi, Viola e Daisy, fanno la fortuna
della loro famiglia esibendosi ai matrimoni e alla feste
di compleanno: un giorno scoprono che possono dividersi ma i famigliari non sono d’accordo. Dal cineasta
di «Perez». (Eliseo, Massimo)
IO PRIMA DI TE
Emilia Clarke e Sam Claflin. Durata: 110 minuti. Nella
campagna inglese la briosa Louise, ragazza di famiglia modesta, trova lavoro come assistente di Yill, ricco e scontroso manager costretto sulla sedia a rotelle.
Dal best seller di Jojo Moyes, opera prima della regista
teatrale Sharrock. (Ideal)
JASON BOURNE
21.00
I MAGNIFICI 7
Motley Crue: The end
P 20.00
COLLEGNO
Bridget Jones’s Baby
P 22.20
CINEMA PARADISO piazza Bruno Trentin 1.
Bridget Jones’s Baby
15.30-20.40
Alla ricerca di Dory
17.55
Alla ricerca di Dory 3D
P 15.00-18.30
Alla ricerca di Dory
P 22.00
Bridget Jones’s Baby
P 15.30-18.30-21.30
SUPERCINEMA 01145.94.406.
Abel - Il figlio del vento
L’estate addosso
Bridget Jones’s Baby
Alla ricerca di Dory
I magnifici 7
P 17.45-20.15
P 17.30-22.30
P 20.00-22.30
P 17.45-20.15
P 22.30
···· Western. Regia di Antoine Fuqua, con Denzel
Washington e Chris Pratt. Durata: 133 minuti. Sette
pistoleri vengono assoldati per difendere Rose Creek
dall’arrogante magnate Bogue. Remake del classico di
John Sturges, dirige l’autore di «Training day» su sceneggiatura di Nic Pizzolatto («True detective»). (Ideal,
Uci, Reposi, Massaua, Lux, The Space)
QUESTI GIORNI
··· Commedia drammatica. Regia di Giuseppe Piccioni, con Marta Gastini. Durata: 120 minuti. Quattro
amiche che vivono in una cittadina di provincia decidono di accompagnare una di loro a Belgrado, alla ricerca di una ragazza e di un lavoro. (Romano)
SE PERMETTI NON PARLARMI DI BAMBINI
··· Commedia. Regia di Ariel Winograd, con Diego
Peretti e Maribel Verdú. Durata: 110 minuti. Gabriel è
un padre separato che adora la figlia di 8 anni al contrario della nuova fidanzata Vicky che non vuole bambini nella sua vita. Produzione argentina campione
d’incassi in patria. (Ambrosio, Uci)
del 5 ottobre 2016
CASA TEATRO RAGAZZI E GIOVANI corso G. Ferraris 266/C, tel.
Azione. Regia di Timur Bekmambetov, con Jack
Huston e Morgan Freeman. Durata: 123 minuti. Rifacimento del pluripremiato kolossal (undici Oscar), narra
le epiche gesta di Giuda Ben-Hur, giovane dalle nobili
origini prima ridotto in schiavitù e poi in cerca di vendetta. Dal cineasta kazako di «Wanted - Scegli il tuo
destino». (Reposi, Massaua, Ideal, Uci, The Space)
PIOSSASCO
P 14.15-16.35-19.20-22.15
VENARIA
800.235.333.Prosegueinbiglietteria e on-line la vendita abbonamenti stagione 2016/ 2017,
vendita anticipata biglietti degli spettacoli Il giardino dei ciliegi e La signorina Felicita, abbonamenti e biglietti Torinodanza
BEN HUR
··
Al posto tuo
P 19.25
CARIGNANO/TEATRO STABILE TORINO piazza Carignano 6, tel.
Commedia. Regia di Max Croci, con Luca Argentero e Stefano Fresi. Durata: 90 minuti. Un architetto
single e un geometra padre di famiglia ambiscono allo
stesso posto da manager di un’azienda che, per metterli alla prova, li invita a scambiarsi per qualche giorno le vite. Nel cast, Ambra Angiolini. (Reposi, Uci,
Greenwich, Massaua, The Space)
··
Se permetti non parlarmi di bambini! P 14.30-17.10-19.35-22.25
P 16.00
AGIESSE - ALFA TEATRO via Casalborgone16/I,tel.3336387963.
Sabato 15 ore 21 Serata di Inaugurazione stagione 2016/2017
ingresso gratuito su prenotazione. Domenica ore 16.30 Primo
spettacolostagione“Giornidifesta” con Gianduja nella terra dei
giganti di e con Marco Grilli
ALFIERIpiazzaSolferino2,tel.011
56.23.800. Sono in vendita i biglietti singoli per tutti i cartelloni 2016-17 nei Teatri Erba, Alfieri
eGioielloeproseguelacampagna
abbonamenti per la Stagione
2016-17 di Torino Spettacoli
AUDITORIUM RAI p.zza Rossaro,
tel. 011 81.04.653. Concerto Piovani Musiche composte e dirette da Nicola Piovani. Mercoledì
5 ottobre. Ore 20.30
AL POSTO TUO
20.30
Blair witch
Teatri
ALLA RICERCA DI DORY
···· Animazione. Regia di Andrew Stanton e Angus MacLean. Durata: 97 minuti. Tredici anni dopo il
premio Oscar «Alla ricerca di Nemo», le avventure di
Dory. (Massaua, Ideal, Reposi, Lux, Uci Lingotto,
Fratelli Marx, Greenwich, The Space)
RITZ 0121374.957.
Al posto tuo
P 18.00-20.20
SPLENDOR via XX Settembre 6, tel. 01194.21.601.
Escobar
21.15
··· Avventura. Regia di Gerardo Olivares e Otmar
Penker, con Jean Reno e Manuel Camacho. Durata: 98
minuti.L’inusuale amicizia tra Lukas, ragazzino orfano
di madre, e un aquilotto a cui salva la vita fra le montagne del Tirolo. (Reposi, Uci, Lux, Space, Massaua)
··· Azione. Regia di Paul Greengrass, con Matt Damon e Tommy Lee Jones. Durata: 123 minuti. Quinto
capitolo della saga sul personaggio creato dallo scrittore Robert Ludlum, vede lo smemorato agente segreto ancora in pericolo. (Ideal)
Alla ricerca di Dory
CHIERI
ABEL IL FIGLIO DEL VENTO
···· Sentimentale. Regia di Thea Sharrock,con
IL MULINO - UNIVERSITY FRIENDLY 01190.41.984.
The Danish Girl
16.30-21.15
21.00
A CURA DI Daniele Cavalla
HOLLYWOOD 0121201.142.
Alla ricerca di Dory
The space in between - Marina Abramovic and Brazil
ELIOS.
Lo chiamavano Jeeg Robot
BRUTTO · MEDIOCRE ·· INTERESSANTE/DIVERTENTE ··· BELLO ····
····
Cinema aperti: Area Metropolitana e Provincia
CARMAGNOLA
Dove andiamo .61
.
011 19.740.280. Festival Incanti
Rassegna internazionale di Teatro di Figura: domani ore 19.30
arenaInte(G)razionidiOndaTeatro/T.Urbano.Ore21salagrande
Sorry, boys di Marta Cuscunà
COLOSSEO via M. Cristina 71, tel.
01166.98.034.Staseraore21Red
Bull flying Bach. Dal 28 al 30 ottobre Performance di e con Virginia Raffaele. Martedì 8 novembre Lebal-l’Italiaballadal1940 al 2001 di Giancarlo Fares
CONSERVATORIO GIUSEPPE VERDI piazza Bodoni. Unione Musi-
cale. Da sabato 1 ottobre (10.3016) vendita nuovi abbonamenti.
Mercoledì 12 ottobre ore 21.
Concerto con Katia e Marielle
Labèque pianoforti. Musiche di
Stravinskij, Ravel, Bernstein
ERBA corso Moncalieri 241, tel.
011 66.15.447. Oggi ore 10, per
il 18° Festival di Cultura Classica,
in scena Processo a un seduttore
scritto e diretto da Piero Nuti
dal Pro Caelio di Cicerone, con
la Compagnia Torino Spettacoli. Si prenota per La donna del
caso, in scena dal 6 al 14 ottobre
GIOIELLO TEATRO via Cristoforo
Colombo31bis,tel.0115805768.
Sono in vendita i biglietti singoli per tutti i cartelloni 2016-17 e
prosegue la campagna abbonamenti per la Stagione 2016-17
di Torino Spettacoli. Si prenota
per Miseria e nobiltàin scena dal
13 al 16 ottobre
GOBETTI TEATRO/TEATRO STABILE
TORINO via Rossini 8, tel.
800235333. Prosegue in biglietteria e on-line la vendita abbonamenti stagione 2016/ 2017,
vendita anticipata biglietti degli
spettacoli Il giardino dei ciliegi e
La signorina Felicita
I CONCERTI DEL POMERIGGIO
piazza Solferino 4. Prelazione e
rinnovo abbonamenti posti numerati per stagione 2016-2017.
Conferenza di presentazione
dellastagione2016-2017giovedì
13 ottobre ore 11.30 al Teatro
Alfieri. Ingresso gratuito
LBT- LA BOTTEGA TEATRALE corso Govone 16, tel. 0161 840.796.
Giovedì6dalleore17lezioniprova gratuite per iscriversi alla
“Scuola di Teatro e delle Figure” per bambini, ragazzi e adulti e alla scuola di Hip Hop Teatral Coreografico per bambini e
ragazzi
MONCALIERI LIMONE FONDERIE
TEATRALI/TEATROSTABILETORINO
viaPastrengo88,tel. 800235333.
Venerdì 7 prima italiana di Paradoxe Melodie, di Danièle Desnoyers. Prosegue in biglietteria
e on-line la vendita abbonamenti stagione 2016/ 2017
MONTEROSA via Brandizzo 65,
tel. 011 23.04.153. Lunedi 10 ore
18.30,eMartedì11ore18.30e21,
Bianconeri Juventus Story - Il film
Brazil
TEATRO NUOVO corso M.
D’Azeglio 17, tel. 6500200. Sono
aperte le pre-iscrizioni ai Corsi
gratuiti di Formazione Professionale Post Diploma 2016-2017
OFFICINA CAOS piazza E. Montale 18 A, tel. 011 73.99.833. Alle Officine Caos è in corso il secondo
anno della Residenza MultidisciplinareArteTransitivaconprogetti
di work in residence fino a novembre2016epresentazionipubbliche dal 12 al 26 novembre
PICCOLO REGIO GIACOMO PUCCINI. Ore 15.30 Al Regio dietro
le quinte, visita guidata. Le conferenze del Regio: ore 17.30 La
bohème. Scene di vita gaia e terribile, a cura di A. Mattioli in oc-
casione della messa in scena dell’opera di G. Puccini al Teatro
Regio, dal 12 al 23/10
PICCOLO TEATRO PEREMPRUNER Grugliasco,tel.011787.780.Cammei: storie d’arte e d’artisti a Torino e in Piemontecon Luca Scarlini. Giovedì 6. Ore 19.30
TANGRAM TEATRO via Don Orione 5, tel. 011 338.698. Rassegna
teatrale MaldiPalco dal 14 al 23
ottobre. Venerdì 14 ore 21 Dissonorata.Undelittod’onoreinCalabria Musiche originali dal vivo
Gianfranco De Franco
TEATRO AGNELLI via Sarpi 111,
tel.01130.42.808.Domenica9ore
17.30alMausoleodellaBelaRosin
(Str. Castello di Mirafiori 147/8) –
letture in lingua originale – Veronica Caissiols in Mujer America
TEATROASTRA viaRosolinoPilo6.
Martedì 11 dalle ore 18 Presentazione aperta la pubblico della nuova Stagione TPE 16.17, con
gli artisti protagnisti del nuovo
cartellone
TEATRO BORGONUOVO via Roma149(Rivoli),tel.32078.75.879.
Rassegna “Teatro Sotto il Castello” Stagione 2016/2017. Essere o non EssereCompagnia Ar-
tisti per Caso. Regia Gianni Garzara. Sabato 22. Ore 21.15. Domenica 23 Ottobre. Ore 16
TEATRO CARDINAL MASSAIA via
Sospello 32, tel. 011 257.881. Sabato15ore20.45CarlottaIossetti
presenta la Stagione 2016/2017
ingresso gratuito su prenotazione. prenotazioni@teatro cardinalmassaia.it, tel. 011257881 e
presso la biglietteria del teatro
(da mar a sab ore 16-19)
TEATRO MARCHESA corso Vercelli 141. Sono ancora aperte le iscrizioni per i Corsi di Danza, Teatro, Canto e Musica. Sabato 22
ore 21 e Domenica 23 Ottobre
ore16,Inaugurazionedellanuova stagione 2016/17 “BarrieraDanza” presentazione del cartellone “Gran Galà di Stelle dello
Spettacolo”
TEATROREGIO.Stagioned’Opera
2016-2017: dal 12 al 23/10 La
bohème di G. Puccini. G. Noseda direttore. Regia di A. Ollé.
Orchestra e Coro del Teatro Regio. Nuovo allestimento
TEATRO SUPERGA piazzetta Macario - Nichelino, tel. 011
62.79.789. Paolo Rossi in RossinTesta. Sabato 29 ottobre
THE ASSASSIN
···· Drammatico. Regia di Hou Hsiao-Hsien, con
Satoshi Tsumabuki e Chen Chang. Durata: 105 minuti.
Avviata alle arti marziali, Nie Yinniang è diventata nella Cina del nono secolo un’assassina con il compito di
uccidere funzionari governativi corrotti. Premio per la
regia al Festival di Cannes 2015. (Classico)
TRAFFICANTI
··· Commedia. Regia di Todd Phillips, con Jonah
Hill e Miles Teller. 114 minuti. Il nuovo lavoro del cineasta della serie di successo «Una notte da leoni» racconta di due giovani che si mettono a trafficare armi
con l’avallo del governo americano. Da una singolare
storia vera. (Reposi, Uci, The Space)
LE ULTIME COSE
··· Drammatico. Regia di Irene Dionisio, con Ro-
berto De Francesco e Fabrizio Falco. Durata: 85 minuti. Al Banco dei Pegni di Torino s’incrociano le vite di
alcune persone. Opera prima presentata alla Mostra
di Venezia. (Fratelli Marx)
LA VITA POSSIBILE
·· Drammatico. Regia di Ivano De Matteo, con Mar-
gherita Buy e Valeria Golino. Durata: 107 minuti. In
fuga dal marito violento, Anna si trasferisce con il figlio a vivere a Torino da un’amica in cerca di un futuro
migliore. Dall’autore de «La bella gente» e «I nostri
ragazzi». (Massimo, Eliseo, Ambrosio)
UN PADRE, UNA FIGLIA
···· Drammatico. Regia di Cristian Mungiu, con
Maria-Victoria Dragus e Adrian Titieni. Durata: 128
minuti. Figlia del medico di una cittadina romena, Eliza dopo l’esame di maturità andrà a studiare in Inghilterra, all’università di Cambridge. Ma un’aggressione mette a rischio la partenza. Miglior regia al Festival di Cannes. (Nazionale)
12345367318
9A74BCADE3F3B11B7A382 LA STAMPA 8
12345367318
LA STAMPA
MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016
Il tempo
Venti freddi e temperature in calo. Pioggia al Centro-Sud tra domani e venerdì
LE PREVISIONI DI OGGI
SITUAZIONE
Aria fredda dai Balcani
raggiunge il Mediterraneo
portando un primo sensibile
calo delle temperature che
anche nei prossimi giorni si
manterranno su valori
autunnali. Oggi raffiche di
vento e nubi in aumento sulla
Pianura Padana e lungo il
versante adriatico, ma piogge
più estese solo da domani al
Centro-Sud.
SOLE
NUVOLOSO
POCO NUVOLOSO
NORD
DOMANI
VARIABILE
Ben soleggiato sulle regioni
tirreniche con cielo sereno,
salvo annuvolamenti in serata
sul Sud del Lazio. Ventoso e
con primi addensamenti già al
mattino sul versante adriatico,
ma nubi in ulteriore aumento
tra pomeriggio e sera con
annuvolamenti in estensione
anche all’Umbria e
all’Appennino Toscano.
PIOGGIA DEBOLE-MODERATA
IN EUROPA
Il Sole
CENTRO
Nubi in aumento già in
mattinata su pianura e Prealpi
venete e in Romagna,
soleggiato altrove salvo
modesti addensamenti sul
Levante Ligure. Nubi in
aumento nel pomeriggio su
Pianura Padana e Prealpi con
qualche piovasco, solo in
serata al Nord-Ovest con
rovesci in Liguria. Rimane
soleggiato sulle Alpi.
COPERTO
Tempo .63
.
PIOGGIA INTENSA
TEMPORALE
SUD
Irregolarmente nuvoloso
con qualche rovescio tra la
Sicilia orientale e il Sud
della Calabria. In gran
parte soleggiato altrove,
ma con temporanei
addensamenti al mattino
sulle zone interne pugliesi
e sull’Appennino Campano
e Lucano e nubi in
aumento in serata sul Nord
della Campania, con
possibili rovesci.
NEBBIA
VENTO
NEVE
Sorge
alle ore
7.10
Culmina
alle ore
12.58
Tramonta
alle ore
18.47
Orari medi Italia
La Luna
PRIMO
QUARTO
Si leva Cala
alle ore alle ore
21.26
11.04
09 OTT
MARE CALMO
POCO MOSSO
MARE MOSSO
Aria fredda ha
invaso l’Europa
orientale portando
un sensibile calo
delle temperature
e piogge più estese
e intense tra
Polonia, Rep. Ceca
e Slovacchia. Più a
Nord l’alta
pressione mantiene
tempo stabile in
Scandinavia,
mentre una
depressione
lambisce le Isole
Britanniche e la
Francia occidentale.
MARE AGITATO
Le precipitazioni attese oggi
LA TENDENZA DELLE
TEMPERATURE
Temperature in calo,
più sensibile al NordEst e sul medio
versante adriatico.
Rimangono punte
oltre i 25 °C in Sicilia.
Trento
Trieste
8 18
Aosta
Venezia
Milano
10 21
8 21
Bologna
12 21
Torino
10 22
10 17
12 18
Genova
17 23
Firenze
Ancona
12 23
Perugia
14 18
10 20
Nella notte piogge in Liguria, più estese in
giornata sulle regioni centrali. Migliora al
Nord.
DEBOLI
L‘Aquila
Roma
Campobasso
13 24
DOPODOMANI
8 15
Foggia
FORTI
MOLTOFORTI
Vigilanza meteo di oggi e domani
13 19
Bari
Napoli
15 21
14 24
Alghero
MODERATE
Rovesci dalla serata in Liguria, specie sul
Genovese.
10 19
Potenza
9 16
17 25
Cagliari
Catanzaro
18 26
17 22
Palermo
Reggio Calabria
20 25
18 24
Catania
19 23
Piogge e temporali sulle regioni centromeridionali, localmente intensi. Più
soleggiato al Nord.
NESSUNA
MODERATA
ELEVATA
ESTREMA
Nulla da segnalare.
Acura di www.nimbus.it
Mercoledì I tempi del mondo
Tempo e temperature previsti nel mondo e in Europa
CITTÀ
ALGERI
ANKARA
BAGHDAD
BANGKOK
BEIRUT
BOMBAY
BRASILIA
BUENOS AIRES
CALGARY
CARACAS
CASABLANCA
CHICAGO
CITTÀ DEL CAPO
CITTÀ DEL MESSICO
DAKAR
DUBAI
FILADELFIA
GERUSALEMME
HONG KONG
IL CAIRO
JOHANNESBURG
KINSHASA
LA MECCA
L'AVANA
LOS ANGELES
MANILA
MELBOURNE
MIAMI
MONTREAL
NAIROBI
NEW YORK
NUOVA DELHI
PECHINO
SHANGHAI
SINGAPORE
TOKYO
WASHINGTON
MIN °C MAX °C OGGI
20
10
19
27
22
25
19
14
-1
26
19
16
13
14
27
28
9
19
27
22
7
23
29
24
17
26
10
27
12
14
12
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15
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15
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26
38
33
30
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25
17
5
32
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22
26
31
34
21
28
32
32
28
31
42
31
25
31
27
31
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27
22
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24
22
CITTÀ
AMSTERDAM
ATENE
BARCELLONA
BELGRADO
BERLINO
BERNA
BRATISLAVA
BRUXELLES
BUCAREST
BUDAPEST
COPENHAGEN
DUBLIN
EDIMBURGO
HELSINKI
ISTANBUL
LISBONA
LONDRA
LUBIANA
MADRID
MOSCA
OSLO
PARIGI
PODGORICA
PRAGA
REYKJAVIK
ROMA
SARAJEVO
S. PIETROBURGO
SOFIA
STOCCOLMA
TALLINN
TIRANA
VARSAVIA
VIENNA
VILNIUS
ZAGABRIA
MIN °C MAX °C OGGI
7
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18
8
8
4
6
6
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5
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11
8
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17
10
5
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1
9
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3
8
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10
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10
11
14
Matthew devasta i Caraibi, il via all’Accordo
di Parigi non basterà a salvare il clima
LUCA MERCALLI
I
l potente uragano Matthew - il primo a raggiungere la categoria 5 da
9 anni a questa parte nell’Atlantico
- è in azione sulle Bahamas e minaccia
la costa orientale Usa. La scorsa settimana ha già colpito le Piccole Antille
con piogge fino a 319 mm in 24 ore, venti a 145 km/h, gravi inondazioni e danni
alle piantagioni di banane. Poi eccezionali diluvi hanno subissato lunedì l’isola di Hispaniola, rovesciando 582 mm
d’acqua in 13 ore sulla costa sud-est
della Repubblica Dominicana e causando alluvioni e frane anche nel confinante, sciagurato e deforestato territorio di Haiti, di cui non c’è ancora un
bilancio esaustivo. Inoltre, “Chaba”,
supertifone di grado 5 che ha scatenato raffiche a 320 km/h in mare aperto a
Sud-Ovest del Giappone, è risultato il
più intenso mai visto sull’isola di Kume, qui con punte di 216 km/h lunedì
notte, e ora sta passando sul tratto di
mare tra Corea del Sud e Giappone
con rischio di importanti alluvioni sui
suoli saturi d’acqua dopo il transito di
altri tre tifoni in meno di venti giorni.
Siamo d’altra parte nella stagione di
massimo sviluppo di queste violente depressioni tropicali nell’emisfero Nord,
sempre più favorite da acque oceaniche
prossime ai massimi storici di temperatura (circa 30 °C nelle zone ora interessate da “Matthew”). Tra mercoledì 28 e
giovedì 29 una delle più distruttive tempeste da mezzo secolo, con venti a 140
km/h, ha abbattuto 23 tralicci dell’alta
tensione e lasciato al buio l’intero stato
della South Australia (1,7 milioni di abitanti): a torto, il governo federale ha incolpato l’elevata quota di energia rinnovabile prodotta nello Stato (40% del
consumo interno), che renderebbe più
instabile la rete elettrica nazionale, ma
gli esperti del settore hanno smentito
all’unanimità il legame tra black-out e
tipo di fonte energetica, attribuendo la
causa esclusivamente alla tempesta.
Con la ratifica da parte di India e
Ue l’Accordo di Parigi sul clima ora potrà entrare in vigore avendo superato
le soglie necessarie di 55 paesi aderenti responsabili di almeno il 55% delle
emissioni mondiali. Tuttavia la sua applicazione non basterà a contenere il
riscaldamento atmosferico sotto la temuta soglia di 2 °C a fine secolo, e occorrerebbe raddoppiare o triplicare
gli sforzi, come sostiene un gruppo di
autorevoli climatologi tra cui Robert
Watson, già presidente IPCC, e l’italiano Carlo Carraro, nel nuovo rapporto
The Truth About Climate Change.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
AL VENERDÌ LA STAMPA E TORINOSETTE € 1,70 NON VENDIBILI SEPARATAMENTE. AL SABATO, SOLO NELLE PROVINCE DI BIELLA E VERCELLI, LA STAMPA E «GENTE» C 2,00 NON VENDIBILI SEPARATAMENTE.
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