ORGANIZZAZIONE DELLA RETE BANCHE ITALIANE CSE DA

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ORGANIZZAZIONE DELLA RETE BANCHE ITALIANE CSE DA
A.O. Città della Salute e della Scienza di Torino
TCBB Torino Cord Blood Bank
S.S. Banca Cellule e Tessuti
Responsabile Dr.ssa Luigina Fazio
Servizio di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale
Direttore Dr. Mauro Pagliarino
ORGANIZZAZIONE DELLA RETE
BANCHE ITALIANE
Dr.ssa Luigina Fazio
CSE DA CORDONE OMBELICALE
Da molti anni si è intravista la possibilità di utilizzare come fonte
di Cellule Staminali, in alternativa al midollo osseo, il
CORDONE OMBELICALE.
PLACENTA
CORDONE
OMBELICALE
1
PROBABILITA’ DI REPERIRE UN DONATORE COMPATIBILE
DI CELLULE STAMINALI EMOPOIETICHE
25% donatore familiare
60% donatore nei Registri di Midollo Osseo
...e per i restanti pazienti?
Necessità di reperire fonti
alternative di CSE pluripotenti
STORIA BANCHE DI SANGUE PLACENTARE
• Anno di inizio congelamento
g
sistemico del sangue
g
placentare (“banking”) New York, Milano e
Dusseldorf, nel 1993
• Anno di nascita della prima rete di Banche italiane di
sangue placentare - GRACE, nel 1995
• Nascita organizzazione NETCORD GRACE (network
internazionale che riunisce le banche di Dusseldorf,
Milano e Barcellona), nel 1997
2
GRACE
(Gruppo per la Raccolta e l’Amplificazione delle Cellule
Emopoietiche)
Milano
SPORTELLO
INFORMATICO
Padova
Pavia
Torino
Firenze
• Creato
C t nell 1995
• Modello nazionale di banche
legate ad 1 sportello (Milano)
Roma
• 6 banche riunite in un
network certificato ISO 9002
 Milano, Torino, Firenze,
Lazio, Padova, Pavia
Aggiornamento settimanale del data-base
Log di importazione
PD
TO
PV
Controllo dati
FI
d ti
dati
MI
Lazio
3
CONNESSIONE CON REGISTRI O NETWORK
NETCORD Network di
banche CB
BMDW
Registro donatori midollo
Milano
Mil
HUB
Torino
Padova
Pavia
Firenze
Roma
Caitlin Raymond Registry
Registro donatori midollo
Normativa di riferimento
 Legge 21/10/2005 n. 219 “Nuova disciplina delle attività trasfusionali e
delle produzione nazionale degli emoderivati”, GU n. 251 del
27/10/2005 (abroga la precedente legge 4/5/1990 n. 107).
 DDMM 03.03.2005
 Dls n. 191 06.11.2007 - Direttiva europea 2004/23/CE 31/3/2004 norme
di qualità e sicurezza per la donazione, approvvigionamento, controllo,
lavorazione, conservazione, stoccaggio e distribuzione di tessuti e
cellule umani
 CSR 75 20.04.2011
20 04 2011 “Linee
Linee guida per ll’accreditamento
accreditamento delle Banche di
Sangue Cordonale
 Standard IBMDR
 NETCORD-FACT International Standards for Cord Blood Collection,
Processing, Testing, Banking, Selection and Release
4
- “..le Regioni e le Province Autonome, sentito il Centro Regionale o Interregionale
per i Trapianti individuano strutture sanitarie pubbliche o accreditate,
accreditate senza attività
lucrative, aventi il compito di conservare e distribuire tessuti e cellule prelevati,
certificandone la tracciabilità, l’idoneità e la sicurezza”.
-“..le Regioni assicurano elevati standard di sicurezza e di qualità per i processi
di reperimento, valutazione di idoneità, trattamento, conservazione e distribuzione
di tessuti e cellule di provenienza umana allo scopo di assicurare un alto livello
di protezione della salute dei cittadini”.
predisposte
p
linee g
guida necessarie a specificare
p
p
per ciascuna
-“A cura del CNT sono p
tipologia di tessuti o cellule i predetti standard di qualità e sicurezza. Tali standard
sono aggiornati in base ai progressi scientifici in materia”.
-Le strutture per la conservazione di Tessuti e delle Cellule sono inserite nel
“sistema trapianti” nazionale e adottano procedure di comunicazione con la sede di
prelievo, con i Centri di Trapianti, con i Centri Regionali e Interregionali per i trapianti
Che siano omogenee con le linee guida emanate dal CNT e diffuse dagli stessi Centri.
Art. 2.
(Attività trasfusionali)
1. La presente legge disciplina le attività trasfusionali ovvero le attività riguardanti
1
la promozione del dono del sangue, la raccolta di sangue intero, degli emocomponenti
e delle cellule staminali emopoietiche autologhe, omologhe e cordonali;
il frazionamento con mezzi fisici semplici; la validazione, la conservazione e
la distribuzione del sangue umano e dei suoi componenti,
nonché le attività di medicina trasfusionale e la produzione di farmaci emoderivati.
Art. 3.
(Donazione di sangue
sangue, emocomponenti e cellule staminali emopoietiche)
1. Sono consentiti la donazione di sangue o di emocomponenti, nonché il prelievo di
cellule staminali emopoietiche periferiche, a scopo di infusione per allotrapianto e
per autotrapianto, e di cellule staminali emopoietiche da cordone ombelicale,
all’interno delle strutture trasfusionali autorizzate dalle regioni.
5
Capo IV.
PROGRAMMAZIONE DELLE ATTIVITÀ TRASFUSIONALI
Art. 10.
(Competenze del Ministero della salute)
1. Il Ministero della salute svolge funzioni di indirizzo e programmazione del settore trasfusionale.
Per le funzioni di coordinamento e controllo esso si avvale del Centro nazionale sangue di cui
all’articolo 12.
Capo V.
MISURE PER IL COORDINAMENTO
Art. 12.
((Compiti
p del Centro nazionale sangue)
g )
1. Il Ministro della salute, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge,
provvede con proprio decreto, adottato sentita la Consulta e previa intesa in sede di Conferenza
permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano,
all’istituzione, presso l’Istituto superiore di sanità, di una apposita struttura, denominata Centro
nazionale sangue, finalizzata al raggiungimento degli obiettivi di autosufficienza nazionale ed al
supporto per il coordinamento delle attività trasfusionali sul territorio nazionale.
Centro Nazionale Trapianti
6
Centro Nazionale Trapianti
 Il coordinamento e la gestione delle richieste di CSE per finalità di trapianto, sia da cordone ombelicale
presso le banche italiane ed estere, sia per la ricerca dei donatori di midollo osseo presso i registri
nazionali ed esteri;
 La regolazione degli scambi tra i diversi soggetti coinvolti nelle procedure
Midollo
Osseo
e/o
Cordone
ombelicale
Centro Nazionale Trapianti
“Italian Cord Blood Network” (ITCBN)
•È istituita presso il Centro Nazionale Sangue la Rete nazionale delle banche di
sangue da cordone ombelicale, denominata, per le finalità di relazione internazionale,
“Italian Cord Blood Network” (ITCBN).
•La Rete è costituita dalle banche di sangue da cordone ombelicale riconosciute idonee
dalle Regioni di appartenenza sulla base della normativa vigente, fatto salvo il regime
autorizzativo e di accreditamento previsto dalla normativa nazionale anche in
recepimento di direttive comunitarie
•Il Centro Nazionale Sangue svolge funzioni di coordinamento e di
controllo tecnico scientifico nelle materie disciplinate dalla legge 219
medesima, d’intesa con la Consulta tecnica permanente per il
sistema trasfusionale.
7
Schema di Decreto Ministeriale recante: “Istituzione di una rete
nazionale di banche per la conservazione del sangue di cordone
ombelicale” (Art.10, comma 3, L219/05)
CNS
ITCBN
Consulta tecnica
permanente
CNT
Centro Nazionale Trapianti
Comitato Tecnico Scientifico composto:
•
- dal Direttore del Centro Nazionale Sangue, che lo presiede
•
- dal Direttore del Centro Nazionale Trapianti
•
- dal Responsabile
p
del Registro
g
Italiano dei Donatori di Midollo Osseo ((IBMDR))
•
- dal Responsabile della Milano Cord Blood Bank, Fondazione IRCCS Ospedale Maggiore
Policlinico, Mangiagalli e Regina Elena di Milano
•
- da 1 esperto designato dalla Società Italiana di Medicina Trasfusionale ed
Immunoematologia (SIMTI),
•
- da 1 esperto designato dal Gruppo Italiano Trapianto Midollo Osseo (GITMO),
•
-da 1 esperto designato dall’Associazione Italiana di Immunogenetica e Immunologia dei
Trapianti (AIBT)
•
- da 2 esperti designati dalle Associazioni di Volontariato di settore
•
- da 3 esperti
p
designati
g
dalla Conferenza Stato Regioni
g
da individuare tra i responsabili
p
delle banche di sangue da cordone ombelicale.
Il riferimento operativo della Rete per la validazione dei dati forniti dalle singole
banche e per la qualità è individuato presso la Milano Cord Blood Bank.
8
Centro Nazionale Sangue
Riconoscimenti e certificazioni
• Riconoscimento REGIONALE
• Certificazione ISO
• Accreditamento EFI (European Federation for mmunogenetics)
o ASHI ( American Society
y of Home Inspectors)
p
)
• Accreditamento FACT ( Foundation for the Accreditation of
Cellular Therapy)
9
VANTAGGI della scelta di CSE da Sangue Cordonale per
Trapianto Allogenico
• Assenza di rischi legati a procedure invasive per la madre e per il
neonato, a fronte del rischio anestesiologico legato alla donazione di
midollo
• Assenza del rischio di rifiuto della donazione, evenienza possibile nel
momento in cui viene proposta al donatore la procedura di espianto di
midollo osseo
• Pronta disponibilità alla richiesta, pari a pochi giorni o settimane per le
unità di sangue placentare, contro svariati mesi necessari per reperire un
donatore di midollo osseo
VANTAGGI
• Presenza di minoranze etniche emergenti in una società multirazziale,
tuttavia poco rappresentante nei Registri di midollo osseo
• Minor rischio di malattie infettive
infetti e trasmissibili
• Minor restrizione nel grado di compatibilità del sistema antigenico
leucocitario (HLA) richiesto tra donatore e ricevente nel caso di trapianto
di sangue placentare che prevede, altresì, un’identità pressoché assoluta nel
caso di trapianto di midollo osseo
• Minor rischio di gravi reazioni immunologiche post-trapianto, come la
malattia da trapianto contro l’ospite (Graft versus Host Disease, GvHD),
responsabile di un’alta morbilità e mortalità post-trapianto
10
CRITICITA’
Il sangue di cordone ombelicale presenta il limite di un ridotto
contenuto di cellule staminali emopoietiche che ne condiziona
l’utilizzo a scopi prevalentemente pediatrici oppure per giovani di
ridotto peso
Le linee guida internazionali raccomandano una dose minima di
cellule nucleate per un trapianto di midollo pari a 22--3 x 107 per ogni
Kgg di ppeso del ricevente
La soglia cellulare minima per il bancaggio delle unità di sangue
cordonale è di 120 x 107 di cellule nucleate prepre-processazione
11,5%
55,5%
33%
11
Protocolli
operativi
Identificazione
potenziale
donatore/donatrice
Verifica
criteri di esclusione
Raccolta unità Sangue
placentare
Valutazione fornitori
ed approvigionamenti
Caratterizzazione e
manipolazione
Ci
Criopreservazione
i
DISTRIBUZIONE ED
ATTIVITA’ DI
FOLLOW-UP
Movimentazione,
consegna, imball.
(inventario)
Consegna
Centro Trapianto
Protocolli
operativi
Identificazione
potenziale
donatore/donatrice
Verifica
criteri di esclusione
Raccolta unità Sangue
placentare
Valutazione fornitori
ed approvigionamenti
Caratterizzazione e
manipolazione
Ci
Criopreservazione
i
DISTRIBUZIONE ED
ATTIVITA’ DI
FOLLOW-UP
Movimentazione,
consegna, imball.
(inventario)
Consegna
Centro Trapianto
12
Protocolli
operativi
Identificazione
potenziale
donatore/donatrice
Verifica
criteri di esclusione
Raccolta unità Sangue
placentare
Valutazione fornitori
ed approvigionamenti
Caratterizzazione e
manipolazione
Ci
Criopreservazione
i
DISTRIBUZIONE ED
ATTIVITA’ DI
FOLLOW-UP
Movimentazione,
consegna, imball.
(inventario)
Consegna
Centro Trapianto
Consegna materiale
informativo /
Colloquio informativo a
probabile donatrice
Sottoscrizione
consenso
informato
Percorso di arruolamento
Anamnesi materna
Esclusione
permanente
Anamnesi paterna
Esclusione
temporanea
Anamnesi familiare
Pre-idoneità
alla
ll d
donazione
i
Rivalutazione
dell’idoneità in
prossimità
i ità
del parto
IDONEITA‘
O
Anamnesi ostetrica
NON IDONEITA’
13
FOGLI INFORMATIVI
Counselling
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Tipologia di raccolta e conservazione
Procedura di raccolta
Utilizzo
ili
di campioni
i i biologici
bi l i i della
d ll madre
d e dell’unità
d ll i
Richiesta informazioni anamnestiche per la validazione
Rischi e benefici correlati alla raccolta
Impegni madre/coppia/bambino in relazione alla raccolta
Possibili impieghi dell’unità raccolta
Test eseguiti sull
sull’unità
unità e sulla madre (genetici-virologici)
(genetici virologici)
Diritto di rifiuto del consenso
Diritto a ricevere comunicazioni per eventuali risultati patologici
14
IL CONSENSO INFORMATO
IL QUESTIONARIO ANAMNESTICO
15
Valutazione dell’idoneità alla donazione di sangue da
cordone ombelicale per uso non dedicato (unrelated)
 Decreto Ministeriale 3 marzo 2005 caratteristiche
e modalità per la donazione del sangue e di
emocomponenti
 Decreto Ministeriale 3 marzo 2005 Protocolli per
p
l’accertamento dell’idoneità per la donazione del
sangue e di emocomponenti.
Valutazione dell’idoneità alla donazione di sangue da
cordone ombelicale per uso non dedicato (unrelated)
compilazione questionario anamnestico
I criteri di selezione del Donatore, si basano sull’analisi dei rischi di
trasmissione di patologie al paziente che riceve le cellule emopoietiche
del cordone ombelicale; per valutare l’idoneità all’uso clinico è
necessario raccogliere la storia clinica e familiare della madre e del
padre del neonato.
16
DM 03.03.2005 Art.13: Donazione di cellule
staminali da cordone ombelicale
1. La candidata donatrice di sangue
g da cordone ombelicale deve essere
persona sana; la procedura per l'accertamento della idoneità deve
comprendere l'anamnesi familiare di entrambi i genitori del neonato, con
particolare riguardo alla esistenza di malattie ereditarie.
2. La candidata donatrice deve essere sottoposta ai test per le malattie
infettive trasmissibili non oltre trenta giorni prima della donazione; detti
test debbono essere ripetuti tra i sei e dodici mesi dall'avvenuta
d
donazione.
i
La
L gravidanza
id
deve
d
essere stata
t t normale;
l il neonato
t deve
d
essere scrupolosamente controllato alla nascita, prima della raccolta del
sangue, e obbligatoriamente sottoposto a controllo medico tra i sei e i
dodici mesi di età per evidenziare la presenza di eventuali malattie
genetiche prima che il sangue cordonale sia utilizzato.
Valutazione dell’idoneità alla donazione di sangue da
cordone ombelicale per uso non dedicato (unrelated)
compilazione questionario anamnestico
• Procedura
 E’ preferibile raccogliere la storia clinica della madre, del padre e
delle loro famiglie, prima della raccolta del sangue da cordone
ombelicale, subito dopo la raccolta del consenso informato. Non
raccogliere mai l’anamnesi durante la fase attiva del parto.
 L’operatore che raccoglie l’anamnesi deve avere superato il training
ppredisposto
p
dalla Torino Cord Blood Bank (T.C.B.B.)
(
)
 Se la Madre è straniera il personale deve verificare che la madre
comprenda la lingua italiana, oppure colloquiare con la Madre in
una lingua straniera compresa da entrambi
17
Valutazione dell’idoneità alla donazione di sangue da
cordone ombelicale per uso non dedicato (unrelated)
compilazione questionario anamnestico
• Procedura
 Leggere alla madre ogni domanda e compilare il questionario.
Ciascuna domanda deve essere formulata in maniera chiara e
spiegata (se necessario) alla persona che si ha di fronte, affinchè
possa rispondere consapevolmente.
 Se la madre ed il padre (se presente) preferiscono, possono
compilare il questionario da soli. In questo caso, l’operatore dovrà
comunque rivedere con loro ogni sezione e ogni domanda del
questionario.
Valutazione dell’idoneità alla donazione di sangue da
cordone ombelicale per uso non dedicato (unrelated)
compilazione questionario anamnestico
• Procedura
 Identificare un luogo che garantisca la massima riservatezza, luogo
deciso da ciascun Centro di Raccolta. Il colloquio è privato, tra
l’operatore che raccoglie l’anamnesi e la madre.
 Non raccogliere l’anamnesi dalla madre e dal padre in presenza di
altre persone, anche se familiari.
 La presenza della padre è auspicabile, soprattutto per la raccolta
dell’anamesi familiare. Se l’anamnesi è stata raccolta dalla coppia
madre-padre, al completamento del colloquio l’operatore deve
chiedere la conferma delle informazioni raccolte alla madre, in
assenza del padre e viceversa
18
Valutazione dell’idoneità alla donazione di sangue da
cordone ombelicale per uso non dedicato (unrelated)
compilazione questionario anamnestico
• Procedura
 L’intervista
L’i
i può
ò essere iinterrotta se lla madre
d rifiuta
ifi di proseguire
i
nella compilazione, oppure se una risposta rivela la presenza di un
criterio di esclusione. In questo caso, se la raccolta di sangue da
cordone ombelicale è già stata effettuata, completare comunque la
compilazione del questionario, con l’anagrafica del neonato.
 Per ciascuna pagina del questionario è richiesta l’applicazione
dell’etichetta con barcode nello spazio indicato. L’etichetta è fornita
d ll TCBB,
dalla
TCBB deve
d
essere apposta
t solo
l all momento
t della
d ll raccolta
lt del
d l
sangue da cordone ombelicale (creando così il link tra l’anagrafica
della madre ed il codice barcode assegnato alla sacca) sul
questionario anamnestico, sulla sacca di raccolta, sul modulo di
consenso e sulle provette con il sangue materno.
Malattie genetiche
• La maggior parte delle malattie genetiche porta ad una esclusione
permanente. Tali malattie sono molteplici è impossibile fornire un
elenco esaustivo.
• E’ necessario, quindi, chiedere espressamente alla madre e al padre
se è stata diagnosticata loro o a qualche componente delle rispettive
F i li di origine
Famiglie
i i una malattia
l tti genetica
ti
19
Malattie genetiche
• In particolare, sono un criterio di esclusione le patologie genetiche
per le quali non esiste un test di screening,
screening o per le quali non cc’èè
un sufficiente follow up che garantisca la sicurezza del sangue
raccolto, ad esempio patologie che si manifestano in età adulta.
• L’operatore che raccoglie l’anamnesi non è sempre in grado di
valutare nell’immediato l’idoneità o la non idoneità.
• Registrare l’informazione sul questionario anamnestico, per
consentire la valutazione finale del Direttore della T.C.B.B.
La raccolta
• Le procedure del parto non dovranno essere modificate in funzione
della raccolta di sangue cordonale. Devono essere applicate
procedure operative, dispositivi e tecniche atte a garantire la
asetticità del prodotto.
• L’unità cordonale deve essere univocamente identificata con le
modalità stabilite dalla normativa vigente; una adeguata
conservazione deve essere garantita nel punto nascita, la
temperatura di conservazione deve essere registrata e documentata.
• Qualora il punto nascita non abbia in dotazione un’adeguata
attrezzatura per la conservazione del sangue cordonale deve
immediatamente provvedere al trasferimento dello stesso presso la
Struttura Trasfusionale o la Banca di riferimento.
20
Protocolli
operativi
Identificazione
potenziale
donatore/donatrice
Verifica
criteri di esclusione
Raccolta unità Sangue
placentare
Valutazione fornitori
ed approvigionamenti
Caratterizzazione e
manipolazione
Ci
Criopreservazione
i
DISTRIBUZIONE ED
ATTIVITA’ DI
FOLLOW-UP
Movimentazione,
consegna, imball.
(inventario)
Consegna
Centro Trapianto
Storia Torino Cord Blood Bank
• 1990 Banca Intrafamiliare
• 1994 Banca Allogenica Solidaristica
• 1998 Certificazione ISO 9002 “per la raccolta e il
banking di sangue placentare ad uso trapianto”
• 1998 Invio dati a registro NETCORD
21
deliberazione della
Giunta Regionale 31
agosto 2000, n. 18-752
PUNTI NASCITA
Qualificati: 26
Attualmente attivi: 19
22
FORMAZIONE AREA RACCOLTA
•
•
•
•
•
Richiesta formale di adesione
Definito un incontro con il personale coinvolto
Definito un piano di formazione
Identificato un Referente della raccolta
Addestramento Teorico (Protocolli Tecnico operativi,
Procedure, modalità di trasporto, ecc.)
• Addestramento Pratico
• Riqualificazione Annuale (Operatori e Punto Nascita)
INDICATORI CDR SCO
•
Numero e % di ostetriche addestrate e operative/N° totale in servizio
•
•
•
Numero e % di unità SCO raccolte/N° idoneità
Numero e % di unità SCO raccolte/N° totale dei parti
Numero e % di unità SCO bancate/N
bancate/N° totale raccolte
•
Numero e % delle NC rilevate su tutta l’attività di raccolta (es.: documentazione, prodotto,
servizio)
•
•
Numero e % di unità SCO con volume <60 ml
Numero e % di unità SCO con cellularità <12x108
•
•
Numero e % di scarti per coaguli/N° totale raccolte
Numero e % di scarti per inquinamento/N° totale bancate
•
Numero e % di unità SCO con tempo di storage superiore a 36 ore all’arrivo alla Banca
•
Compliance della risposta ai richiami di follow up/N° totale delle unità bancate
•
Esito dei Questionari di soddisfazione delle MD
23
CENTRI DI RACCOLTA ATTIVI PER LA BANCA ALLOGENICA SOLIDARISTICA
Azienda Ospedaliera OIRM – S.Anna Divisione Ospedaliera
Azienda Ospedaliera OIRM – S.Anna Divisione Universitaria
Aziendaz. Osp. Umberto I
Ospedale Maria Vittoria
Clinica Pinna Pintor e Sedes Sapientiae
Osp. Martini
Ospedale “Edoardo
Edoardo Agnelli
Agnelli”
Presidio Ospedaliero di Ivrea e Courgnè
Opedale S. Croce Moncalieri
Ospedale Civile di Susa
Presidio Ospedaliero di Verbania
Ospedale S. Biagio di Domodossola
Ospedale degli Infermi di Biella
Ospedale SS trinità di Borgomanero
Ospedale Civile di Asti
Osp. SS Antonio e Margherita di Tortona
Osp. SS Antonio e Biagio e Cesare Arrigo di Alessandria
Ospedale S. Croce e Carle Cuneo
Rete inter-regionale
Convenzione
Punti nascita: 1
N. Parti: 1.280
Referente: Med. Trasfus.
Ostetr. Qualif.: 15 (100%)
24
ATTIVITA’ GLOBALE
10000
9559
9000
8000
7000
6000
5000
4000
2222
3000
1602
2000
800
1000
78
0
Unità
Raccolte
Unità
Imbancate
Unità
Validate
Unità
Selezionate
Unità
Rilasciate
ATTIVITA’ A REGISTRO
al 31 Dicembre 2011
5
9
2010
4
8
2008
9
2006
5
5
2004
Validate
Selezionate
Consegnate
6
5
4
7
7
2002
2000
3
1
1998
0
500
1000
1500
2000
25
DISTRIBUZIONE 78 UNITA’ PER TRAPIANTO ALLOGENICO NON
FAMILIARE
Rilasciate al 31 Dicembre 2011
USA
18%
Asia
2%
Italia
17%
Sud America
4%
Resto d'Europa
37%
ATTIVITA’ 2010
1000
Media = 24%
800
600
Raccolte
Imbancate
908
400
00
200
214
0
26
ATTIVITA’ 2011
1400
Media= 18%
1200
1000
1246
800
Raccolte
Imbancate
600
400
200
219
0
ATTIVITA’ BANCA INTRAFAMILIARE
Indicazioni al trapianto
80
70
60
50
11
40
4
10
0
18
0
53
35
11
6
30
20
28
38
46
49
23
0
1990-93 1994-96 1997-99 2000-02 2003-05 2006-08 2009-11
ricevente malato
futuro fratello malato
27
PAESI DI PROVENIENZA DELLE COPPIE A RISCHIO DI
EMOGLOBINOPATIA
1%
7% 1%
4% 1%
1%
1%4%
6%
Albania
Algeria
Angola
Burkina Faso
Cameroon
Congo
Costa d'Avorio
Ecuador
Filippine
Ghana
I
Iran
Marocco
Nigeria
Pakistan
Senegal
Vietnam
Zaire
5%
8%
1%
1%
5%
1%
4%
49%
ATTIVITA’ GLOBALE BANCA INTRAFAMILIARE
2009-11
60
2
74
2006-08
3
64
2003-05
3
44
2000-02
3
39
1997-99
23
1994 96
1994-96
18
1990-93
0
10
3
1
1
20
30
Imbancate
40
50
60
70
80
Trapiantate
28
29
(N. 544)
Europa: 69,5% (Italia 41%, Francia 26%)
USA: 19,5%
US
, %
30
31
12 8%
12,8%
32
26%
74%
RETE NAZIONALE DELLE BANCHE
OBIETTIVI (1)
 Caratterizzare la propria organizzazione in accordo a criteri
qualitativi e quantitativi condivisi con le autorità nazionali e
regionali
 Assicurare la completa adesione ai requisiti di qualità e
sicurezza definiti dalle norme nazionali e dalle direttive europee
 Tendere alla progressiva completa adesione ai requisiti
d’eccellenza (EFI/ASHI, FACT/JACIE), per raggiungere standard
competitivi e migliorare la capacità di scambio delle CBUs a
livello internazionale.
33
OBIETTIVI (2)
 Dotarsi di un sistema informativo nazionale per supportare le
funzioni p
proprie
p del network,, anche p
prevedendo l’integrazione
g
con i sistemi informativi nazionali in merito alle funzioni di
emovigilanza;
 Promuovere programmi di formazione continua di tutto il
personale coinvolto nel sistema;
 Collaborare con il volontariato di settore per migliorare e
rendere omogenea l’informazione ai cittadini e ottimizzare le
risorse tecnologiche e di ricerca scientifica.
CONCLUSIONI
Nella Regione
g
Piemonte annualmente vengono
g
raccolte unità di
sangue cordonale inferiore al 5% dei parti.
Pertanto, dobbiamo riaffermare il primato della cultura della
solidarietà e l’impegno a sensibilizzare alla donazione altruistica.
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CONCLUSIONI
Secondo le indicazioni del Ministero della Salute è necessario
incrementare il numero dei punti parto organizzati per raccogliere le
donazioni (attualmente lo sono meno del 10%), garantendone una
disponibilità il più possibile uniforme sul territorio nazionale.
Per ottenere una copertura ottimale delle caratteristiche genetiche,
infatti, il numero dei cordoni disponibili nelle banche per donazioni
altruistiche (oggi circa 23.000) andrebbe triplicato.
Grazie
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