ORGANIZZAZIONE DELLA RETE BANCHE ITALIANE CSE DA
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ORGANIZZAZIONE DELLA RETE BANCHE ITALIANE CSE DA
A.O. Città della Salute e della Scienza di Torino TCBB Torino Cord Blood Bank S.S. Banca Cellule e Tessuti Responsabile Dr.ssa Luigina Fazio Servizio di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale Direttore Dr. Mauro Pagliarino ORGANIZZAZIONE DELLA RETE BANCHE ITALIANE Dr.ssa Luigina Fazio CSE DA CORDONE OMBELICALE Da molti anni si è intravista la possibilità di utilizzare come fonte di Cellule Staminali, in alternativa al midollo osseo, il CORDONE OMBELICALE. PLACENTA CORDONE OMBELICALE 1 PROBABILITA’ DI REPERIRE UN DONATORE COMPATIBILE DI CELLULE STAMINALI EMOPOIETICHE 25% donatore familiare 60% donatore nei Registri di Midollo Osseo ...e per i restanti pazienti? Necessità di reperire fonti alternative di CSE pluripotenti STORIA BANCHE DI SANGUE PLACENTARE • Anno di inizio congelamento g sistemico del sangue g placentare (“banking”) New York, Milano e Dusseldorf, nel 1993 • Anno di nascita della prima rete di Banche italiane di sangue placentare - GRACE, nel 1995 • Nascita organizzazione NETCORD GRACE (network internazionale che riunisce le banche di Dusseldorf, Milano e Barcellona), nel 1997 2 GRACE (Gruppo per la Raccolta e l’Amplificazione delle Cellule Emopoietiche) Milano SPORTELLO INFORMATICO Padova Pavia Torino Firenze • Creato C t nell 1995 • Modello nazionale di banche legate ad 1 sportello (Milano) Roma • 6 banche riunite in un network certificato ISO 9002 Milano, Torino, Firenze, Lazio, Padova, Pavia Aggiornamento settimanale del data-base Log di importazione PD TO PV Controllo dati FI d ti dati MI Lazio 3 CONNESSIONE CON REGISTRI O NETWORK NETCORD Network di banche CB BMDW Registro donatori midollo Milano Mil HUB Torino Padova Pavia Firenze Roma Caitlin Raymond Registry Registro donatori midollo Normativa di riferimento Legge 21/10/2005 n. 219 “Nuova disciplina delle attività trasfusionali e delle produzione nazionale degli emoderivati”, GU n. 251 del 27/10/2005 (abroga la precedente legge 4/5/1990 n. 107). DDMM 03.03.2005 Dls n. 191 06.11.2007 - Direttiva europea 2004/23/CE 31/3/2004 norme di qualità e sicurezza per la donazione, approvvigionamento, controllo, lavorazione, conservazione, stoccaggio e distribuzione di tessuti e cellule umani CSR 75 20.04.2011 20 04 2011 “Linee Linee guida per ll’accreditamento accreditamento delle Banche di Sangue Cordonale Standard IBMDR NETCORD-FACT International Standards for Cord Blood Collection, Processing, Testing, Banking, Selection and Release 4 - “..le Regioni e le Province Autonome, sentito il Centro Regionale o Interregionale per i Trapianti individuano strutture sanitarie pubbliche o accreditate, accreditate senza attività lucrative, aventi il compito di conservare e distribuire tessuti e cellule prelevati, certificandone la tracciabilità, l’idoneità e la sicurezza”. -“..le Regioni assicurano elevati standard di sicurezza e di qualità per i processi di reperimento, valutazione di idoneità, trattamento, conservazione e distribuzione di tessuti e cellule di provenienza umana allo scopo di assicurare un alto livello di protezione della salute dei cittadini”. predisposte p linee g guida necessarie a specificare p p per ciascuna -“A cura del CNT sono p tipologia di tessuti o cellule i predetti standard di qualità e sicurezza. Tali standard sono aggiornati in base ai progressi scientifici in materia”. -Le strutture per la conservazione di Tessuti e delle Cellule sono inserite nel “sistema trapianti” nazionale e adottano procedure di comunicazione con la sede di prelievo, con i Centri di Trapianti, con i Centri Regionali e Interregionali per i trapianti Che siano omogenee con le linee guida emanate dal CNT e diffuse dagli stessi Centri. Art. 2. (Attività trasfusionali) 1. La presente legge disciplina le attività trasfusionali ovvero le attività riguardanti 1 la promozione del dono del sangue, la raccolta di sangue intero, degli emocomponenti e delle cellule staminali emopoietiche autologhe, omologhe e cordonali; il frazionamento con mezzi fisici semplici; la validazione, la conservazione e la distribuzione del sangue umano e dei suoi componenti, nonché le attività di medicina trasfusionale e la produzione di farmaci emoderivati. Art. 3. (Donazione di sangue sangue, emocomponenti e cellule staminali emopoietiche) 1. Sono consentiti la donazione di sangue o di emocomponenti, nonché il prelievo di cellule staminali emopoietiche periferiche, a scopo di infusione per allotrapianto e per autotrapianto, e di cellule staminali emopoietiche da cordone ombelicale, all’interno delle strutture trasfusionali autorizzate dalle regioni. 5 Capo IV. PROGRAMMAZIONE DELLE ATTIVITÀ TRASFUSIONALI Art. 10. (Competenze del Ministero della salute) 1. Il Ministero della salute svolge funzioni di indirizzo e programmazione del settore trasfusionale. Per le funzioni di coordinamento e controllo esso si avvale del Centro nazionale sangue di cui all’articolo 12. Capo V. MISURE PER IL COORDINAMENTO Art. 12. ((Compiti p del Centro nazionale sangue) g ) 1. Il Ministro della salute, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, provvede con proprio decreto, adottato sentita la Consulta e previa intesa in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, all’istituzione, presso l’Istituto superiore di sanità, di una apposita struttura, denominata Centro nazionale sangue, finalizzata al raggiungimento degli obiettivi di autosufficienza nazionale ed al supporto per il coordinamento delle attività trasfusionali sul territorio nazionale. Centro Nazionale Trapianti 6 Centro Nazionale Trapianti Il coordinamento e la gestione delle richieste di CSE per finalità di trapianto, sia da cordone ombelicale presso le banche italiane ed estere, sia per la ricerca dei donatori di midollo osseo presso i registri nazionali ed esteri; La regolazione degli scambi tra i diversi soggetti coinvolti nelle procedure Midollo Osseo e/o Cordone ombelicale Centro Nazionale Trapianti “Italian Cord Blood Network” (ITCBN) •È istituita presso il Centro Nazionale Sangue la Rete nazionale delle banche di sangue da cordone ombelicale, denominata, per le finalità di relazione internazionale, “Italian Cord Blood Network” (ITCBN). •La Rete è costituita dalle banche di sangue da cordone ombelicale riconosciute idonee dalle Regioni di appartenenza sulla base della normativa vigente, fatto salvo il regime autorizzativo e di accreditamento previsto dalla normativa nazionale anche in recepimento di direttive comunitarie •Il Centro Nazionale Sangue svolge funzioni di coordinamento e di controllo tecnico scientifico nelle materie disciplinate dalla legge 219 medesima, d’intesa con la Consulta tecnica permanente per il sistema trasfusionale. 7 Schema di Decreto Ministeriale recante: “Istituzione di una rete nazionale di banche per la conservazione del sangue di cordone ombelicale” (Art.10, comma 3, L219/05) CNS ITCBN Consulta tecnica permanente CNT Centro Nazionale Trapianti Comitato Tecnico Scientifico composto: • - dal Direttore del Centro Nazionale Sangue, che lo presiede • - dal Direttore del Centro Nazionale Trapianti • - dal Responsabile p del Registro g Italiano dei Donatori di Midollo Osseo ((IBMDR)) • - dal Responsabile della Milano Cord Blood Bank, Fondazione IRCCS Ospedale Maggiore Policlinico, Mangiagalli e Regina Elena di Milano • - da 1 esperto designato dalla Società Italiana di Medicina Trasfusionale ed Immunoematologia (SIMTI), • - da 1 esperto designato dal Gruppo Italiano Trapianto Midollo Osseo (GITMO), • -da 1 esperto designato dall’Associazione Italiana di Immunogenetica e Immunologia dei Trapianti (AIBT) • - da 2 esperti designati dalle Associazioni di Volontariato di settore • - da 3 esperti p designati g dalla Conferenza Stato Regioni g da individuare tra i responsabili p delle banche di sangue da cordone ombelicale. Il riferimento operativo della Rete per la validazione dei dati forniti dalle singole banche e per la qualità è individuato presso la Milano Cord Blood Bank. 8 Centro Nazionale Sangue Riconoscimenti e certificazioni • Riconoscimento REGIONALE • Certificazione ISO • Accreditamento EFI (European Federation for mmunogenetics) o ASHI ( American Society y of Home Inspectors) p ) • Accreditamento FACT ( Foundation for the Accreditation of Cellular Therapy) 9 VANTAGGI della scelta di CSE da Sangue Cordonale per Trapianto Allogenico • Assenza di rischi legati a procedure invasive per la madre e per il neonato, a fronte del rischio anestesiologico legato alla donazione di midollo • Assenza del rischio di rifiuto della donazione, evenienza possibile nel momento in cui viene proposta al donatore la procedura di espianto di midollo osseo • Pronta disponibilità alla richiesta, pari a pochi giorni o settimane per le unità di sangue placentare, contro svariati mesi necessari per reperire un donatore di midollo osseo VANTAGGI • Presenza di minoranze etniche emergenti in una società multirazziale, tuttavia poco rappresentante nei Registri di midollo osseo • Minor rischio di malattie infettive infetti e trasmissibili • Minor restrizione nel grado di compatibilità del sistema antigenico leucocitario (HLA) richiesto tra donatore e ricevente nel caso di trapianto di sangue placentare che prevede, altresì, un’identità pressoché assoluta nel caso di trapianto di midollo osseo • Minor rischio di gravi reazioni immunologiche post-trapianto, come la malattia da trapianto contro l’ospite (Graft versus Host Disease, GvHD), responsabile di un’alta morbilità e mortalità post-trapianto 10 CRITICITA’ Il sangue di cordone ombelicale presenta il limite di un ridotto contenuto di cellule staminali emopoietiche che ne condiziona l’utilizzo a scopi prevalentemente pediatrici oppure per giovani di ridotto peso Le linee guida internazionali raccomandano una dose minima di cellule nucleate per un trapianto di midollo pari a 22--3 x 107 per ogni Kgg di ppeso del ricevente La soglia cellulare minima per il bancaggio delle unità di sangue cordonale è di 120 x 107 di cellule nucleate prepre-processazione 11,5% 55,5% 33% 11 Protocolli operativi Identificazione potenziale donatore/donatrice Verifica criteri di esclusione Raccolta unità Sangue placentare Valutazione fornitori ed approvigionamenti Caratterizzazione e manipolazione Ci Criopreservazione i DISTRIBUZIONE ED ATTIVITA’ DI FOLLOW-UP Movimentazione, consegna, imball. (inventario) Consegna Centro Trapianto Protocolli operativi Identificazione potenziale donatore/donatrice Verifica criteri di esclusione Raccolta unità Sangue placentare Valutazione fornitori ed approvigionamenti Caratterizzazione e manipolazione Ci Criopreservazione i DISTRIBUZIONE ED ATTIVITA’ DI FOLLOW-UP Movimentazione, consegna, imball. (inventario) Consegna Centro Trapianto 12 Protocolli operativi Identificazione potenziale donatore/donatrice Verifica criteri di esclusione Raccolta unità Sangue placentare Valutazione fornitori ed approvigionamenti Caratterizzazione e manipolazione Ci Criopreservazione i DISTRIBUZIONE ED ATTIVITA’ DI FOLLOW-UP Movimentazione, consegna, imball. (inventario) Consegna Centro Trapianto Consegna materiale informativo / Colloquio informativo a probabile donatrice Sottoscrizione consenso informato Percorso di arruolamento Anamnesi materna Esclusione permanente Anamnesi paterna Esclusione temporanea Anamnesi familiare Pre-idoneità alla ll d donazione i Rivalutazione dell’idoneità in prossimità i ità del parto IDONEITA‘ O Anamnesi ostetrica NON IDONEITA’ 13 FOGLI INFORMATIVI Counselling • • • • • • • • • • Tipologia di raccolta e conservazione Procedura di raccolta Utilizzo ili di campioni i i biologici bi l i i della d ll madre d e dell’unità d ll i Richiesta informazioni anamnestiche per la validazione Rischi e benefici correlati alla raccolta Impegni madre/coppia/bambino in relazione alla raccolta Possibili impieghi dell’unità raccolta Test eseguiti sull sull’unità unità e sulla madre (genetici-virologici) (genetici virologici) Diritto di rifiuto del consenso Diritto a ricevere comunicazioni per eventuali risultati patologici 14 IL CONSENSO INFORMATO IL QUESTIONARIO ANAMNESTICO 15 Valutazione dell’idoneità alla donazione di sangue da cordone ombelicale per uso non dedicato (unrelated) Decreto Ministeriale 3 marzo 2005 caratteristiche e modalità per la donazione del sangue e di emocomponenti Decreto Ministeriale 3 marzo 2005 Protocolli per p l’accertamento dell’idoneità per la donazione del sangue e di emocomponenti. Valutazione dell’idoneità alla donazione di sangue da cordone ombelicale per uso non dedicato (unrelated) compilazione questionario anamnestico I criteri di selezione del Donatore, si basano sull’analisi dei rischi di trasmissione di patologie al paziente che riceve le cellule emopoietiche del cordone ombelicale; per valutare l’idoneità all’uso clinico è necessario raccogliere la storia clinica e familiare della madre e del padre del neonato. 16 DM 03.03.2005 Art.13: Donazione di cellule staminali da cordone ombelicale 1. La candidata donatrice di sangue g da cordone ombelicale deve essere persona sana; la procedura per l'accertamento della idoneità deve comprendere l'anamnesi familiare di entrambi i genitori del neonato, con particolare riguardo alla esistenza di malattie ereditarie. 2. La candidata donatrice deve essere sottoposta ai test per le malattie infettive trasmissibili non oltre trenta giorni prima della donazione; detti test debbono essere ripetuti tra i sei e dodici mesi dall'avvenuta d donazione. i La L gravidanza id deve d essere stata t t normale; l il neonato t deve d essere scrupolosamente controllato alla nascita, prima della raccolta del sangue, e obbligatoriamente sottoposto a controllo medico tra i sei e i dodici mesi di età per evidenziare la presenza di eventuali malattie genetiche prima che il sangue cordonale sia utilizzato. Valutazione dell’idoneità alla donazione di sangue da cordone ombelicale per uso non dedicato (unrelated) compilazione questionario anamnestico • Procedura E’ preferibile raccogliere la storia clinica della madre, del padre e delle loro famiglie, prima della raccolta del sangue da cordone ombelicale, subito dopo la raccolta del consenso informato. Non raccogliere mai l’anamnesi durante la fase attiva del parto. L’operatore che raccoglie l’anamnesi deve avere superato il training ppredisposto p dalla Torino Cord Blood Bank (T.C.B.B.) ( ) Se la Madre è straniera il personale deve verificare che la madre comprenda la lingua italiana, oppure colloquiare con la Madre in una lingua straniera compresa da entrambi 17 Valutazione dell’idoneità alla donazione di sangue da cordone ombelicale per uso non dedicato (unrelated) compilazione questionario anamnestico • Procedura Leggere alla madre ogni domanda e compilare il questionario. Ciascuna domanda deve essere formulata in maniera chiara e spiegata (se necessario) alla persona che si ha di fronte, affinchè possa rispondere consapevolmente. Se la madre ed il padre (se presente) preferiscono, possono compilare il questionario da soli. In questo caso, l’operatore dovrà comunque rivedere con loro ogni sezione e ogni domanda del questionario. Valutazione dell’idoneità alla donazione di sangue da cordone ombelicale per uso non dedicato (unrelated) compilazione questionario anamnestico • Procedura Identificare un luogo che garantisca la massima riservatezza, luogo deciso da ciascun Centro di Raccolta. Il colloquio è privato, tra l’operatore che raccoglie l’anamnesi e la madre. Non raccogliere l’anamnesi dalla madre e dal padre in presenza di altre persone, anche se familiari. La presenza della padre è auspicabile, soprattutto per la raccolta dell’anamesi familiare. Se l’anamnesi è stata raccolta dalla coppia madre-padre, al completamento del colloquio l’operatore deve chiedere la conferma delle informazioni raccolte alla madre, in assenza del padre e viceversa 18 Valutazione dell’idoneità alla donazione di sangue da cordone ombelicale per uso non dedicato (unrelated) compilazione questionario anamnestico • Procedura L’intervista L’i i può ò essere iinterrotta se lla madre d rifiuta ifi di proseguire i nella compilazione, oppure se una risposta rivela la presenza di un criterio di esclusione. In questo caso, se la raccolta di sangue da cordone ombelicale è già stata effettuata, completare comunque la compilazione del questionario, con l’anagrafica del neonato. Per ciascuna pagina del questionario è richiesta l’applicazione dell’etichetta con barcode nello spazio indicato. L’etichetta è fornita d ll TCBB, dalla TCBB deve d essere apposta t solo l all momento t della d ll raccolta lt del d l sangue da cordone ombelicale (creando così il link tra l’anagrafica della madre ed il codice barcode assegnato alla sacca) sul questionario anamnestico, sulla sacca di raccolta, sul modulo di consenso e sulle provette con il sangue materno. Malattie genetiche • La maggior parte delle malattie genetiche porta ad una esclusione permanente. Tali malattie sono molteplici è impossibile fornire un elenco esaustivo. • E’ necessario, quindi, chiedere espressamente alla madre e al padre se è stata diagnosticata loro o a qualche componente delle rispettive F i li di origine Famiglie i i una malattia l tti genetica ti 19 Malattie genetiche • In particolare, sono un criterio di esclusione le patologie genetiche per le quali non esiste un test di screening, screening o per le quali non cc’èè un sufficiente follow up che garantisca la sicurezza del sangue raccolto, ad esempio patologie che si manifestano in età adulta. • L’operatore che raccoglie l’anamnesi non è sempre in grado di valutare nell’immediato l’idoneità o la non idoneità. • Registrare l’informazione sul questionario anamnestico, per consentire la valutazione finale del Direttore della T.C.B.B. La raccolta • Le procedure del parto non dovranno essere modificate in funzione della raccolta di sangue cordonale. Devono essere applicate procedure operative, dispositivi e tecniche atte a garantire la asetticità del prodotto. • L’unità cordonale deve essere univocamente identificata con le modalità stabilite dalla normativa vigente; una adeguata conservazione deve essere garantita nel punto nascita, la temperatura di conservazione deve essere registrata e documentata. • Qualora il punto nascita non abbia in dotazione un’adeguata attrezzatura per la conservazione del sangue cordonale deve immediatamente provvedere al trasferimento dello stesso presso la Struttura Trasfusionale o la Banca di riferimento. 20 Protocolli operativi Identificazione potenziale donatore/donatrice Verifica criteri di esclusione Raccolta unità Sangue placentare Valutazione fornitori ed approvigionamenti Caratterizzazione e manipolazione Ci Criopreservazione i DISTRIBUZIONE ED ATTIVITA’ DI FOLLOW-UP Movimentazione, consegna, imball. (inventario) Consegna Centro Trapianto Storia Torino Cord Blood Bank • 1990 Banca Intrafamiliare • 1994 Banca Allogenica Solidaristica • 1998 Certificazione ISO 9002 “per la raccolta e il banking di sangue placentare ad uso trapianto” • 1998 Invio dati a registro NETCORD 21 deliberazione della Giunta Regionale 31 agosto 2000, n. 18-752 PUNTI NASCITA Qualificati: 26 Attualmente attivi: 19 22 FORMAZIONE AREA RACCOLTA • • • • • Richiesta formale di adesione Definito un incontro con il personale coinvolto Definito un piano di formazione Identificato un Referente della raccolta Addestramento Teorico (Protocolli Tecnico operativi, Procedure, modalità di trasporto, ecc.) • Addestramento Pratico • Riqualificazione Annuale (Operatori e Punto Nascita) INDICATORI CDR SCO • Numero e % di ostetriche addestrate e operative/N° totale in servizio • • • Numero e % di unità SCO raccolte/N° idoneità Numero e % di unità SCO raccolte/N° totale dei parti Numero e % di unità SCO bancate/N bancate/N° totale raccolte • Numero e % delle NC rilevate su tutta l’attività di raccolta (es.: documentazione, prodotto, servizio) • • Numero e % di unità SCO con volume <60 ml Numero e % di unità SCO con cellularità <12x108 • • Numero e % di scarti per coaguli/N° totale raccolte Numero e % di scarti per inquinamento/N° totale bancate • Numero e % di unità SCO con tempo di storage superiore a 36 ore all’arrivo alla Banca • Compliance della risposta ai richiami di follow up/N° totale delle unità bancate • Esito dei Questionari di soddisfazione delle MD 23 CENTRI DI RACCOLTA ATTIVI PER LA BANCA ALLOGENICA SOLIDARISTICA Azienda Ospedaliera OIRM – S.Anna Divisione Ospedaliera Azienda Ospedaliera OIRM – S.Anna Divisione Universitaria Aziendaz. Osp. Umberto I Ospedale Maria Vittoria Clinica Pinna Pintor e Sedes Sapientiae Osp. Martini Ospedale “Edoardo Edoardo Agnelli Agnelli” Presidio Ospedaliero di Ivrea e Courgnè Opedale S. Croce Moncalieri Ospedale Civile di Susa Presidio Ospedaliero di Verbania Ospedale S. Biagio di Domodossola Ospedale degli Infermi di Biella Ospedale SS trinità di Borgomanero Ospedale Civile di Asti Osp. SS Antonio e Margherita di Tortona Osp. SS Antonio e Biagio e Cesare Arrigo di Alessandria Ospedale S. Croce e Carle Cuneo Rete inter-regionale Convenzione Punti nascita: 1 N. Parti: 1.280 Referente: Med. Trasfus. Ostetr. Qualif.: 15 (100%) 24 ATTIVITA’ GLOBALE 10000 9559 9000 8000 7000 6000 5000 4000 2222 3000 1602 2000 800 1000 78 0 Unità Raccolte Unità Imbancate Unità Validate Unità Selezionate Unità Rilasciate ATTIVITA’ A REGISTRO al 31 Dicembre 2011 5 9 2010 4 8 2008 9 2006 5 5 2004 Validate Selezionate Consegnate 6 5 4 7 7 2002 2000 3 1 1998 0 500 1000 1500 2000 25 DISTRIBUZIONE 78 UNITA’ PER TRAPIANTO ALLOGENICO NON FAMILIARE Rilasciate al 31 Dicembre 2011 USA 18% Asia 2% Italia 17% Sud America 4% Resto d'Europa 37% ATTIVITA’ 2010 1000 Media = 24% 800 600 Raccolte Imbancate 908 400 00 200 214 0 26 ATTIVITA’ 2011 1400 Media= 18% 1200 1000 1246 800 Raccolte Imbancate 600 400 200 219 0 ATTIVITA’ BANCA INTRAFAMILIARE Indicazioni al trapianto 80 70 60 50 11 40 4 10 0 18 0 53 35 11 6 30 20 28 38 46 49 23 0 1990-93 1994-96 1997-99 2000-02 2003-05 2006-08 2009-11 ricevente malato futuro fratello malato 27 PAESI DI PROVENIENZA DELLE COPPIE A RISCHIO DI EMOGLOBINOPATIA 1% 7% 1% 4% 1% 1% 1%4% 6% Albania Algeria Angola Burkina Faso Cameroon Congo Costa d'Avorio Ecuador Filippine Ghana I Iran Marocco Nigeria Pakistan Senegal Vietnam Zaire 5% 8% 1% 1% 5% 1% 4% 49% ATTIVITA’ GLOBALE BANCA INTRAFAMILIARE 2009-11 60 2 74 2006-08 3 64 2003-05 3 44 2000-02 3 39 1997-99 23 1994 96 1994-96 18 1990-93 0 10 3 1 1 20 30 Imbancate 40 50 60 70 80 Trapiantate 28 29 (N. 544) Europa: 69,5% (Italia 41%, Francia 26%) USA: 19,5% US , % 30 31 12 8% 12,8% 32 26% 74% RETE NAZIONALE DELLE BANCHE OBIETTIVI (1) Caratterizzare la propria organizzazione in accordo a criteri qualitativi e quantitativi condivisi con le autorità nazionali e regionali Assicurare la completa adesione ai requisiti di qualità e sicurezza definiti dalle norme nazionali e dalle direttive europee Tendere alla progressiva completa adesione ai requisiti d’eccellenza (EFI/ASHI, FACT/JACIE), per raggiungere standard competitivi e migliorare la capacità di scambio delle CBUs a livello internazionale. 33 OBIETTIVI (2) Dotarsi di un sistema informativo nazionale per supportare le funzioni p proprie p del network,, anche p prevedendo l’integrazione g con i sistemi informativi nazionali in merito alle funzioni di emovigilanza; Promuovere programmi di formazione continua di tutto il personale coinvolto nel sistema; Collaborare con il volontariato di settore per migliorare e rendere omogenea l’informazione ai cittadini e ottimizzare le risorse tecnologiche e di ricerca scientifica. CONCLUSIONI Nella Regione g Piemonte annualmente vengono g raccolte unità di sangue cordonale inferiore al 5% dei parti. Pertanto, dobbiamo riaffermare il primato della cultura della solidarietà e l’impegno a sensibilizzare alla donazione altruistica. 34 CONCLUSIONI Secondo le indicazioni del Ministero della Salute è necessario incrementare il numero dei punti parto organizzati per raccogliere le donazioni (attualmente lo sono meno del 10%), garantendone una disponibilità il più possibile uniforme sul territorio nazionale. Per ottenere una copertura ottimale delle caratteristiche genetiche, infatti, il numero dei cordoni disponibili nelle banche per donazioni altruistiche (oggi circa 23.000) andrebbe triplicato. Grazie 35