DI SAINT LOUIS LA REGATA
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DI SAINT LOUIS LA REGATA
viaggi testo di Luciana De Michele LA REGATA DI SAINT LOUIS Sfida di remi e amuleti sulle acque del fiume Senegal. Ogni autunno centinaia di pescatori-rematori di etnia lebu danno vita ad una gara avvincente che scuote l’ex capitale senegalese. Un evento in cui sport e fede si mescolano e si confondono 72 africa · numero 3 · 2014 I l ponte traballa, la gente straripa dai suoi lati e si accalca per affacciarsi sul fiume. Centinaia di gambe penzolano a pochi metri dall’acqua, mentre la folla sulla spiaggia saluta con urla e percussioni l’entrata in scena delle prime piroghe. Fino all’ultimo, le imbarcazioni sono rimaste nascoste sotto dei teloni, in attesa del giorno della Regata. «Abbiamo iniziato a rimetterle in sesto un mese fa», spiega Abdou Fall, segretario dell’associazione sportiva che promuove l’evento. «Ogni anno bisogna ristrutturarle, ridipingerle e scrivere sopra gli scafi i nomi dei padrini: politici locali che ne finanziano la messa a nuovo». La Regata di N’Dar (il nome originario di Saint Louis) risale alla fine del secolo scorso, quando i coloni francesi facevano competere i pescatori locali in occasione di feste o eventi importanti. «Dopo l’indipendenza abbiamo continuato la tradizione», racconta Amadou Ndiaye, presidente della Commissione della Regata. «È l’evento dell’anno più importante e atteso nella nostra città. I rematori si allenano per mesi e durante la gara si contendono il trofeo restando in piedi per dare sfoggio della loro abilità». Magia e preghiere Doudou Ndiagne è stato ingaggiato da un equipaggio come fornitore ufficiale di gris-gris, i tradizionali talismani senegalesi, fatti di ossicini, conchiglie e pietruzze magiche. «Ogni squadra nasconde il proprio portafortuna nella piroga per scacciare il malocchio e ogni concorrente ne porta uno personale attaccato al braccio per aumentare la forza durante la gara», rivela indicando un minuscolo cuscinetto scu- ro fissato nel legno all’interno dell’imbarcazione. «Abbiamo vegliato sulla piroga per mesi, anche di notte, per evitare che gli avversari potessero gettarvi all’interno degli amuleti negativi!», precisa serio. Per conquistare le grazie divine, prima della gara, ci si affida anche alla lettura di versetti coranici. Ogni quartiere ha un marabut, una guida religiosa, che dopo essersi consultato con Allah, suggerisce a che ora e dove immergere la piroga in acqua. Niente è lasciato al caso: nemmeno quei rituali propiziatori effettuati rapidamente con del latte versato sulla riva del fiume, che solo un occhio attento può scorgere tra la folla esultante, nel momento in cui le piroghe, trasportate a spalle dai vogatori, entrano finalmente in acqua. Il giorno della sfida A metà pomeriggio, l’intera Saint Louis è accalcata sul celebre ponte di ferro di Faidherbe, sotto il quale le piroghe si allineano per la partenza. Dalla tribuna, un centinaio di metri più in là, gli organizzatori sistemano i trofei sulla tavola davanti alla giuria e accompagnano i notabili a prendere posto nella tribuna d’onore. La Regata ha inizio con uno sparo seguito dal boato degli spettatori. In ogni piroga ci sono quaranta rematori, due timonieri e due mozzi incaricati di svuotare l’acqua dal fondo dell’imbarcazione. La prima gara dura mezz’ora ed è la più massacrante. La seconda, quella della categoria senior, è una sfida d’astuzia e di tattica. La terza gara, sinistramente denominata “naufragio”, è la più caotica. A competere sono i pescatori più giovani: inesperti e spericolati. In un turbinio di pagaiate e manovre azzardate, i concorrenti sfilano a pochi centimetri dalle imbarcazioni avversarie, rischiando pericolose collisioni. I vincitori alzano i remi al cielo dopo aver tagliato il traguardo: saranno loro i nuovi re di Saint Louis. • Invito al viaggio Primo insediamento europeo in Africa Occidentale e capitale dell’impero francese dal 1895 al 1902, la città di Saint Louis (così chiamata in onore di re Luigi XIV) è stata dichiarata dall’Unesco patrimonio dell’umanità, per i suoi sfarzosi edifici coloniali (oggi decadenti) e la sua invidiabile posizione (sorge su una lingua di terra tra il fiume Senegal e l’oceano Atlantico). La Regata si svolge ogni anno nel mese di novembre. Altre manifestazioni di interesse sono: il pellegrinaggio della confraternita islamica mourid (ogni 5 settembre), la processione notturna di Capodanno e il Festival Internazionale del Jazz (tra maggio e giugno). Per raggiungere la città si può prendere un taxi collettivo dalla capitale Dakar (prezzo del biglietto: 7,50 euro). Brussels Airlines vola in Senegal da Milano, Bologna, Venezia e Roma, a partire da 544,00 euro (biglietto a/r). www.brusselsairlines.com africa · numero 3 · 2014 73