un piccolo radioattivo? contraddizioni da istanbul

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un piccolo radioattivo? contraddizioni da istanbul
il mensile del vivere naturale
n.162 dicembre 2010/gennaio 2011 distribuzione gratuita
un piccolo radioattivo?
Contraddizioni da Istanbul
sommersi e salvati
Il tredicesimo Baktun
Fotovoltaico su terreno agricolo
appuntamenti di dicembre e gennaio
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3 Konrad dicembre 2010 / gennaio 2011
konrad 162 - dicembre 2010 / gennaio 2011
Questo numero di Konrad vuole festeggiare due eventi: il primo, l’uscita dal coma del giornalista Oleg Kashin. Il giornalista si
stava occupando delle proteste pubbliche contro l’abbattimento di una foresta finalizzata alla costruzione di un’autostrada (la sua
aggressione peraltro è stata preceduta dal pestaggio di un attivista, Anatolii Fetisov, impegnato nella difesa di quella foresta).
Kashin è sopravvissuto ma merita comunque ricordare che, a quasi vent’anni dal crollo
dell’Unione Sovietica, la Russia odierna è uno dei paesi più pericolosi al mondo per i
giornalisti e solamente quest’anno ne sono stati uccisi otto.
Il secondo evento riguarda la liberazione di Aung San Suu Kyi. Il 15 novembre la leader
birmana, premio Nobel per la pace, è tornata nel suo ufficio presso la sede della Lega
Nazionale per Democrazia (Lnd) dopo aver passato gran parte degli ultimi 20 anni
(venti!) agli arresti.
Chi si batte per la libertà di pensiero, proprio perché combatte una battaglia che ha
già vinto in sé stesso, lo fa per difendere o affermare anche e soprattutto la libertà del
pensiero altrui.
SOMMARIO
4
5
6
Lettere
Il "nuovo" WWF di Trieste
Un PICCOLO radioattivo?
L’Emetico
OGM. Lo stato dell'arte
13 Musica ad arte
Konrad
Mensile di informazione
di Naturalcubo s.n.c.
Redatto dall’Associazione Konrad
via Corti 2a - 34123 Trieste
Fax 1782090961
[email protected] - www.
konradnews.it
Aut. Trib. di Udine n. 485
del 5/9/80 Aut. fil. di Trieste
Direttore editoriale:
Roberto Valerio
14 Igor Sutyagin ringrazia Amnesty
15 Trasporti e ambiente
16 Cinema
17 Teatri di confine
18 Alimentazione
19 Fotovoltaico su terreno agricolo
7 Milano "capitale immorale" d'Italia
8 Contraddizioni da Istanbul
9 Sommersi e salvati
10 Libri: Cime tempestose
11 Il tredicesimo Baktun
12 Percorsi d'arte
I mondi magici di Escher
20 Colonna vertebrale
21 Ecorubrica
22 Marinella al Verdi di Trieste
23 Cinofilia
24 Le voci degli alberi
23 A pesca su youtube
Sport: Pallanuoto
27 Annunci di dicembre e gennaio
... e sul sito
www.konradnews.it
S.A.F.E.: riciclaggio al posto
della Ferriera di Aurora Mischi
Vivere senza soldi di Gabriele Culot
Grafologia di Carlo Chinaglia
Munch e lo spirito del Nord
Il carattere del cane: questione
di geni di C. Di Iorio e M. Visintin
Direttore responsabile:
Dario Predonzan
Pubblicità:
Alex Cibin
cell. 340 4000934
[email protected]
Copertina:
foto di Tiziana Gramaglia
Hanno collaborato:
Mariagrazia Beinat, Sara Biasutti,
Nadia e Giacomo Bo,
Michele Colucci, Luciano Comida,
Stefano Crisafulli, Adriana De Caro,
Carlo Dellabella, Sara Ferluga,
Graziano Ganzit, Francesco
Gizdic, Sergio Franco, Alessandro
Lombardo, Gianfranco Manfredi,
Luisella Pacco, Sergio Paoletti,
Tiziana Peressutti, Giuliano
Prandini, Stefano Rongione,
Lino Santoro, Marco Segina,
Gianni Ursini, Severino Zannerini
Grafica e stampa:
Tip. Villaggio del Fanciullo - Opicina
Trieste - [email protected]
Stampato su carta riciclata
Konrad non è responsabile della
mancata pubblicazione degli annunci o
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4 Konrad dicembre 2010 / gennaio 2011
lettere [email protected]
Piccolo appello per gli alberi
Continuo a vedere alberi potati in modo sommario,
piante maestose trasformate in monconi di una
tristezza infinita. Alberi tagliati di netto o sradicati nei
giardini, nei parchi e nella campagna del paese dove
vivo, perché “troppo grandi”, perché fanno ombra,
perché non piacciono più, per guadagnare terreno da
coltivare, ecc..
A quanto pare ci siamo dimenticati l’importanza
di queste splendide creature, che non sono solo
combustibile ed oggetti decorativi, ma fondamentali
alleati che, oltre ad assorbire l’inquinamento che
noi produciamo, rilasciano ossigeno essenziale
alla sopravvivenza nostra e degli altri animali. Trovo
giusto ed importante salvaguardare ed ampliare le
poche foreste rimaste nel mondo, ma non capisco
perché trattiamo con assoluta noncuranza il nostro
patrimonio arboreo locale. è necessario cominciare
a diffondere una nuova consapevolezza verso queste
creature che non possono essere considerate una
proprietà privata o una merce, ma un bene comune
e come tali protette e tutelate. Purtroppo sembra che
le attuali norme regionali consentano il taglio libero
degli alberi, pertanto è lasciato ai singoli Comuni
Foto di Tiziana Gramaglia
il compito di provvedere o meno ad un’eventuale
regolamentazione in merito, come ad esempio
l’obbligo di richiedere un’autorizzazione per l’abbattimento di piante di grandi dimensioni o
l’impegno di provvedere alla piantumazione di nuovi alberi in sostituzione di quelli che vengono
tagliati. è necessario riconoscere l’importanza di questi “amici verdi” fondamentali per l’equilibrio
e la stabilità ambientale, oltre che per la bellezza del territorio, senza dimenticare il ruolo
importante che svolgono per la sopravvivenza di molte specie animali alle quali offrono rifugio e
sostentamento, compresa la specie umana! Credo sia giunto il momento per gli uomini di guardare
agli alberi con occhi nuovi e con una nuova consapevolezza, il fatto che non possano comunicare
la loro sofferenza o scappare dalle seghe elettriche, non li rende meno vivi, ma solo più indifesi.
Ringraziandovi per l’attenzione, attendo una vostra eventuale risposta in merito. Cordiali saluti.
Antonella Witzmann
Aquileia - (Udine)
Risponde Sara Ferluga del Comitato per la
Salvaguardia degli Alberi di Piazza Libertà
Gentile Signora Witzmann,
Varie associazioni per la salvaguardia del
verde e del patrimonio urbano e privati
cittadini costituitesi in un comitato
spontaneo hanno iniziato a collaborare nel
2008, in occasione di un fatto contingente,
come il salvataggio di alberi secolari in una
piazza storica di Trieste, per sensibilizzare
l’amministrazione comunale e la cittadinanza
sul problema della conservazione del verde
urbano; piano piano, grazie alla costruzione
di un sito e di contatti fuori città, abbiamo
allargato il raggio d’azione fino a ricevere
segnalazioni da tutta la Regione e oltre.
Le persone sono poche e la battaglia è
impari, però ogni tanto qualche piccolo
cambiamento lo notiamo. Tra l’altro si sono
formati nuovi comitati che hanno come
obiettivo la salvaguardia di particolari aree
verdi cittadine, segno che la sopravvivenza
di parchi e giardini sta a cuore a sempre più
persone.
Ora ci stiamo impegnando affinché siano
stabilite regole per potature che tengano
conto delle esigenze degli alberi e non della
comodità per le amministrazioni e perché
siano introdotti regolamenti per la tutela del
verde urbano non solo pubblico ma anche
privato.
Per maggiori informazioni sulle attività
www.sos-alberi-fvg.it
e per contatti [email protected]
Il “nuovo” WWF di Trieste
Dal settembre dell’anno scorso la tradizionale presenza del WWF nella
nostra città e provincia ha assunto un’altra veste: la storica sezione triestina del WWF (fondata nel lontano 1971) è stata sostituita dall’Associazione
di Trieste del WWF.
Ciò è avvenuto in seguito ad una riorganizzazione, ritenuta necessaria
dal WWF Italia, che ha comportato la scomparsa delle sezioni locali e
la costituzione, al loro posto e laddove le condizioni lo consentivano,
di Associazioni o Comitati, autonomi dal punto di vista economico e
amministrativo ma sempre legati alla casa madre da un accordo per l’uso
del simbolo e la collaborazione sulle attività nazionali. Sono rimaste, a
garantire la presenza diretta del WWF sul territorio, le sezioni regionali.
È un bene o è un male? Si vedrà, il giudizio appare prematuro. Sicuramente la scelta è stata condizionata – oltre che dai mutamenti sociali che la
rivoluzione informativa continua a produrre – da fattori economici: infatti
la rete locale capillare prima esistente, non sempre operativa e produttiva
in tutte le sue diramazioni, stava diventando un onere insostenibile.
Per quanto riguarda Trieste, si è trattato di una transizione senza particolari problemi, possiamo dire nella piena continuità. La nuova Associazione, costituitasi come ONLUS, condivide in toto la mission del WWF, si
batte per i medesimi obiettivi ed utilizza il logo WWF (il noto Panda). Di
essa fanno parte tutti gli attivisti storici del WWF triestino più numerosi
soci.
Grazie alla dinamica intraprendenza del nuovo Presidente, l’avvocato
Alessandro Giadrossi, l’Associazione ha svolto nel suo primo anno di vita
un’attività di ampio respiro. Non è venuto meno, anzi si è forse rafforzato,
da parte degli attivisti esperti più prestigiosi – Dario Predonzan e Fabio
Gemiti in primis – l’impegno tradizionale, in collaborazione col WWF
regionale, sui più scottanti problemi di attualità (quali il pian regolatore di
Trieste, l’inquinamento dell’aria e la questione Ferriera, la difesa dell’acqua come bene pubblico, la TAV, la scelta nucleare). Contemporaneamente la nuova Associazione si è fatta conoscere ad un pubblico più vasto
attraverso una serie di affollate conferenze-incontri (le“Conversazioni
a casa del Panda”) su temi di grande rilevanza ambientale. Ha esteso
inoltre la rete dei rapporti creando un sodalizio di collaborazione con
l’associazione Adria. In più, si è costituito per la prima volta un gruppo
studentesco del WWF che avrà la propria sede presso l’Università: segno
e auspicio, si spera, della presenza nell’associazione, finalmente, di nuove
leve (meno “esperte” certo, ma anche meno “datate”).
Un’ultima novità in fieri: è in corso il trasferimento della sezione regionale da Udine a Trieste, per cui, a partire dal 2011, la sede triestina di via
Rittmeyer 6 ospiterà entrambe le organizzazioni (locale e regionale).
Qualche ulteriore informazione.
Dopo anni di “commissariamento” il WWF ha un Consiglio regionale [con:
Roberto Pizzutti Presidente, Lia Brautti, Gianluca De Vido, Guido Pesante,
Dario Predonzan consiglieri]
Il direttivo della nuova Associazione di Trieste del WWF è composto da
tre membri: Alessandro Giadrossi (presidente), Carlo Dellabella (vicepresidente), Fabio Gemiti.
Le quote associative – indispensabili (purtroppo) per la sopravvivenza
dell’Associazione, e aggiuntive rispetto all’iscrizione al WWF Italia – sono
le seguenti: socio sostenitore 50 euro (annuali), socio ordinario 10 euro,
socio studente 5 euro.
I recapiti del WWF Trieste sono: tel. O40 360551, e-mail: [email protected]
Carlo Dellabella
5 Konrad dicembre 2010 / gennaio 2011
EDITORIALE
Un PICCOLO radioattivo?
Avevamo già parlato (v. “Porcate energetiche”, sul Konrad n. 159 del
settembre scorso) della campagna propagandistica pro-nucleare annunciata dal Governo. In attesa dell’anno di spot sulla RAI, promesso
da Belusconi, si stanno muovendo altri.
Per esempio IL PICCOLO. Dopo l’inserto del 16 luglio sulle tariffe biorarie (dove compariva quella che in gergo giornalistico si chiama una
“marchetta”, cioè un collage di dichiarazioni osannanti pro-nucleare
dell’amministratore delegato dell’ENEL, Fulvio Conti), il principale – nel
senso che è l’unico – quotidiano dell’area Triestina (e di fatto anche
della “bisiacaria”)nei mesi successivi ha dato ampio spazio ad interviste e dichiarazioni pro-atomo di vari personaggi, da Margherita Hack
a Folco Quilici, al presidente regionale di Confindustria, Calligaris.
Pochissimo spazio, invece, a voci contrarie. Dopo di che, il 6 novembre
il giornale festeggia la nomina dell’oncologo Umberto Veronesi a capo
dell’Agenzia governativa per la sicurezza nucleare, correndo ad intervistare un altro Umberto, vale a dire l’oncologo pordenonese Tirelli,
direttore del CRO di Aviano.
Persona validissima, certo, nel suo campo. Come spesso accade però
agli specialisti, appena mettono il naso fuor del proprio settore di
competenza, incorrono in qualche infortunio. Anche clamoroso. Nuclearista sfegatato come Veronesi, infatti, il nostro comincia rivelando
che il nucleare “è l’unica energia realmente pulita se vogliamo davvero
combattere il buco dell’ozono”. Poco a suo agio con fisica e climatologia,
l’illustre oncologo ha evidentemente confuso il buco nello strato di
ozono (dovuto principalmente alle emissioni di gas clorofluorocarburi
CFC, usati soprattutto negli impianti di refrigerazione) con l’effetto
serra – e lo sconvolgimento climatico conseguente - dovuto all’accumulo di anidride carbonica CO2 nell’atmosfera. è quest’ultimo, infatti,
ad aver qualcosa a che fare con le centrali nucleari, che a differenza di
quelle convenzionali - a metano, carbone o derivati del petrolio - non
emettono CO2. Purtroppo però se ne emette molta (e sempre di più
se ne emetterà in futuro, se nuove centrali verranno costruite) nella
produzione del combustibile nucleare a partire dal minerale di uranio.
Poi Tirelli aggiunge che “il disastro di Chernobyl è stato provocato da
un pazzo … figlio del segretario del partito comunista che per farsi bello
conduceva esperimenti”. è la tesi ufficiale contenuta in un rapporto
delle autorità sovietiche, divulgato nel 1986 poco dopo l’incidente.
Una più accurata ricostruzione dei fatti, qualche anno dopo, ha invece
identificato la causa del disastro in un difetto di progettazione del
reattore. Tirelli, però, non si rende conto che la sua tesi porta acqua al
mulino degli antinuclearisti: una centrale “a prova di pazzo” (o di errore
umano, o di guasto), infatti, ancora non è stata inventata.
Ciliegina sulla torta, Tirelli dichiara che una centrale nucleare “magari la realizzassero a Monfalcone, dovrebbero essere felici, io la farei
anche a Pordenone.” E sostiene che in Francia, Svezia e Finlandia, varie
città lotterebbero per ospitare gli impianti di stoccaggio delle scorie
radioattive. Di questa lotta, cercando notizie in giro, si fa però fatica a
trovare traccia.
Il 13 novembre, poi, IL PICCOLO e la Junior Chamber International di
Trieste organizzano – con la sponsorizzazione di ENEL, Confindustria,
ecc. – un convegno su “Il nocciolo della questione”. Relatori il presidente triestino di Confindustria, Razeto, il fisico prof. Tuniz dell’ICTP, l’ing.
Lenaz dell’ENEL e Francesco de Falco, ad della joint venture tra ENEL
ed EDF che dovrebbe costruire almeno 4 centrali nucleari in Italia.
Un’ottantina le persone presenti in sala, ma in questi casi quel che più
conta è il riscontro poi sui media. Il PICCOLO del 14 novembre riserva
una pagina intera all’evento, ma per dare spazio soltanto alle tesi dei
nuclearisti.
Relatore era anche l’ing. Oscar Garcia di Legambiente, ma la cronaca
del PICCOLO dedica solo cinque righe (!) al suo intervento. Ben diverso
il trattamento riservato agli altri: Razeto che sponsorizza l’idea di
Tondo sulla partnership italo-slovena per il raddoppio della centrale di
Krško, Tuniz che lamenta l’assenza di italiani al corso sulla sicurezza nucleare avviato dall’ICTP a Miramare, Lenaz che magnificato la “rinascita
nucleare” in atto in tutto il mondo.
L’intervista a De Falco, poi, occupa da sola mezza pagina. Peccato che
sia una collezione di slogan, banalità e approssimazioni (“66 centrali
nucleari in costruzione nel mondo” – ma secondo Lenaz sono 55, si
mettessero almeno d’accordo sui numeri…).
Secondo De Falco l’elettricità prodotta con l’atomo costerà “il 20 per
cento in meno” (ma il Dipartimento USA dell’energia stima un costo del
kWh nucleare al 2020 superiore a quello di tutte le altre fonti, eolico
compreso), mentre le centrali EPR che ENEL e EDF hanno concordato
di costruire in Italia sono sicure e costeranno 4,5 miliardi di Euro l’una
(però le due uniche EPR in costruzione, quella finlandese a Olkiluoto e
quella francese a Flamanville, hanno accumulato anni di ritardo sulla
tabella di marcia con ovvi incrementi nei costi, tanto che centrali di
questo tipo sono state offerte l’anno scorso al Canada - senza successo
– al prezzo di 7 miliardi di Euro ciascuna).
De Falco poi denuncia la scelta “scellerata”, fatta in Italia in passato, di
dipendere dall’estero per gli approvvigionamenti energetici. Dimentica di dire (né il giornalista del PICCOLO glielo ricorda) che le centrali
nucleari hanno bisogno di uranio, che l’Italia dovrebbe importare da
Russia, Niger, Kazakistan, Uzbekistan, ecc. Senza contare che la Francia,
il Paese più nuclearista del mondo, importa più petrolio dell’Italia…
Neanche una parola sul destino delle scorie radioattive (tanto quello
sarà un problema di altri, non certo di ENEL-EDF!).
Nel complesso una “mega-marchetta” pro-atomo, insomma.
Perché il principale-unico quotidiano dell’area giuliana si schiera così
platealmente a favore dell’atomo? La spiegazione può trovarsi in una
parola magica: inserzioni. Tutti i media vivono soprattutto di pubblicità: ENEL, EDF & co (senza dimenticare le associate locali di Confindustria) ne fanno e ne faranno tanta. Per un giornale che non se la passa
tanto bene, visto il continuo calo delle copie vendute, sono potenziali
clienti da tener buoni.
Del resto il gruppo “La Repubblica –L’Espresso”, di cui IL PICCOLO fa
parte, non è nuovo a simili operazioni: La Repubblica l’aveva già fatto,
direttore-fondatore Eugenio Scalfari in testa, all’epoca del referendum
sul nucleare nel 1987. Sappiamo com’è andata a finire.
Dario Predonzan
Abbondante materiale sui temi energetici ed il nucleare nei siti:
www.wwf.it
www.legambiente.it
www.qualenergia.it
www.greenpeace.org/italy
www.wwf.it/friuliveneziagiulia (sezione “documenti”, sottosezione
“energia”)
Negare, negare sempre
Se ti beccano, nega, qualsiasi cosa tu abbia fatto e in
qualsiasi circostanza ti abbiano scoperto. Prendi esempio da un vero sotto-eroe italiano: il senatore Marcello
Dell'Utri. I giudici della Corte d'appello di Palermo ti
condannano a sette anni di reclusione per concorso
esterno in associazione mafiosa? Dove sta il problema?
Nega come quando mamma ti beccava con le mutande
bagnate di pipì e tu le dicevi “non me la sono mica fatta
addosso”. Nega. Il boss mafioso Vittorio Mangano era
stalliere nella villa di Arcore di Silvio Berlusconi? “Non sa-
pevo che era mafioso, non aveva mica un distintivo, non
si sapeva la sua vita precedente, non abbiamo chiesto
informazioni” Ti ha condannato un regolare tribunale
della Repubblica italiana? Di’ che la sentenza di condanna “è una favola, frutto di incontri mai provati, illazioni e
fantasie di pentiti” Nega nega, Marcellino. Tanto prima o
poi mamma ti becca di nuovo con le mutande sporche e
quella volta sarà stufa di sentirti blaterare nuove scuse.
L’Emetico
6 Konrad dicembre 2010 / gennaio 2011
OGM. Lo stato dell’arte
AquaBounty Technologies, una multinazionale con sedi in USA, Canada
e Inghilterra, sta attendendo dall’americana Food and Drugs Administration l’autorizzazione a commercializzare l’AquaAdvantageSalmon, il
salmone transgenico che raggiunge una pezzatura di due volte quella
di un salmone normale dopo 700 giorni grazie a due geni: uno codifica
l’ormone della crescita del salmone, l’altro ne stimola la produzione
continua. Quale sarebbe l’effetto dell’ormone sui consumatori e quale
la sorte del salmone naturale nell’ambiente, di fronte a un competitore
così vorace?
La Monsanto, multinazionale americana, è invece specializzata
nell’agricoltura transgenica con brevetti nella produzioni di semi
transgenici. Le varianti manipolate di mais avrebbero già provocato dei
cambiamenti nelle varietà solitamente in uso in Messico. Controllando
il patrimonio genetico delle sementi, l’azienda condiziona la politica
alimentare ed economica a livello mondiale, imponendo l’uso dell’erbicida Roundup. Monsanto ha brevettato il sistema Terminator, un pool
di geni inseriti nelle sementi che producono una tossina che distrugge
i semi di seconda generazione. La tossina viene attivata dall’antibiotico
tetraciclina quando i semi vengano immessi sul mercato agricolo.
I “disobbedienti” distruggono
una coltivazione di mais OGM
a Vivaro nell’agosto 2010
Provocazioni e reazioni
L’attenzione sugli OGM in Friuli Venezia Giulia è stata suscitata da quanto è successo in provincia di Pordenone: la semina di mais transgenico
e la crescita delle piante in seguito alla provocazione di un produttore
agricolo. Nonostante la coltivazione di piante transgeniche debba
essere sottoposta ad autorizzazione, il Ministro dell’agricoltura non
è intervenuto immediatamente, tanto che è stata necessaria l’incursione dei “disobbedienti” per distruggere le coltivazioni di mais. Negli
ultimi giorni di settembre il Centro internazionale per l’ingegneria
genetica e la biotecnologia ha organizzato il Corso di aggiornamento
sulla valutazione del rischio relativo alla ricerca e alla produzione degli
organismi transgenici. Mauro Giacca ricercatore del’Icgeb in un recente
articolo su Il Piccolo, intitolato “Gli OGM? Non devono far paura”, tenta
di tranquillizzare sul rischio per la salute derivante dagli OGM. Sull’analisi, la valutazione e la gestione del rischio ambientale e sanitario
l’Icgeb ha pubblicato numerosi articoli scientifici, che sostanzialmente
sostengono una tesi di non pericolosità. Leggendo però fra le righe, la
probabilità che gli OGM possano generare resistenza agli antibiotici,
formare proteine straniere, con conseguente riduzione delle proteine
naturali, che possa verificarsi un flusso di geni fra organismi diversi,
in particolare quello verso microrganismi, che si possano generare
effetti tossici e allergenici, esiste ma è estremamente bassa. Però i
numeri (quantità di polline disperso, numero di microrganismi presenti
nell’ambiente, velocità della loro generazione) sono estremamente alti,
per cui il rischio non è proprio trascurabile. Quest’ultima tesi del resto è
autorevolmente sostenuta da altri ricercatori fra cui Manuela Giovanetti, preside della facoltà di Agraria dell’Università di Pisa: in numerosi
articoli sostiene che il rischio di contaminazione da geni, da tossine e
da allergeni presenti nelle
piante OGM riguarda non
solo direttamente i consumatori, ma da esperimenti
condotti in laboratorio e
sul terreno è possibile dimostrare il trasferimento,
con gli essudati radicali,
dei contaminanti al suolo
e quindi ai microrganismi:
in un grammo di terreno
fertile vive circa un miliardo di batteri, che possono
trasferire la contaminazione ai microrganismi
presenti normalmente nell’intestino umano. Quindi, per la complessità
delle interazioni presenti in natura dove “tutto va dappertutto”, geni,
tossine e allergeni possono trasferirsi all’uomo.
Danni anziché benefici
Alla mentalità riduzionista, che ha portato a introdurre geni estranei
negli organismi, l’ambiente reagisce: le piante infestanti aumentano
quindi la loro resistenza agli erbicidi e gli insetti ai pesticidi, la produttività delle colture transgeniche non si dimostra poi tanto migliore
di quella delle coltivazioni naturali. Tanto che la Monsanto, una delle
maggiori multinazioni del settore, ha visto ridurre il suo fatturato negli
ultimi due anni e il valore dei titoli azionari è sceso dai 145 dollari nel
2009 ai 47 dollari di oggi. Le sementi più tecnologiche, per le quali
sono stati investiti decine di milioni nella ricerca, dimostrano la stessa
produttività di quelle con contenuto di geni mutati inferiore. è scaduto
il brevetto del loro erbicida Roundup, e sul mercato arrivano dalla Cina
prodotti a base di glifosato (principio attivo del Roundup), molto più
competitivi.
La balla che solo le coltivazioni transgeniche sfameranno le popolazioni del terzo mondo, è contraddetta dagli alti costi delle sementi transgeniche, dalla ridotta produttività e dai superprofitti che la multinazionale vuole ricavare dalle sementi, dal meccanismo di brevettazione
del genoma delle varietà naturali modificate e dalla riduzione conseguente della biodiversità nelle coltivazioni naturali. L’invasione delle
coltivazioni transgeniche sta mandando in crisi l’economia agricola dei
piccoli produttori del centro e del sud America che coltivavano i ceppi
autoctoni, utilizzavano i cicli naturali e i meccanismi di coltivazione
biologica per le loro colture.
Le norme ci sono, ma bastano?
La normativa Europea, basata sul principio di precauzione, è regolata
dalla direttiva 2001/18/CE che fissa le regole per l’approvazione di un
nuovo OGM, mentre due regolamenti (1829 e 1830/2003/CE) disciplinano l’autorizzazione e l’etichettatura e la tracciabilità degli alimenti e
dei mangimi. La Raccomandazione 556/2003 indica le linee guida sulla
coesistenza fra colture OGM e convenzionali a cui devono allinearsi le
norme nazionali e regionali. I ministri per le politiche agricole e forestali
Pecoraro Scanio, Alemanno e Zaia (con meno convinzione l’attuale
ministro Galan) hanno imposto una sostanziale moratoria sul territorio
nazionale all’uso degli OGM in agricoltura, in base a considerazioni di
salvaguardia dalle interazioni fra coltivazioni OGM, coltivazioni naturali
e aree protette. Gran parte delle Regioni ha legiferato per impedire le
coltivazioni nel proprio ambito territoriale, nel rispetto delle norme
europee, per la salvaguardia delle coltivazioni naturali. Anche in Friuli
Venezia Giulia è stata presentata lo scorso ottobre una proposta di
legge analoga, firmata da consiglieri di tutte le forze politiche (sulla
base del testo proposto da una coalizione di 58 associazioni agricole,
ambientaliste, consumeriste, ecc. - v. Konrad n. 156 del maggio 2010).
Il punto di riferimento dovrebbe essere comunque rappresentato dal
protocollo di Cartagena sulla biosicurezza, che deriva dalla Convenzione internazionale sulla diversità biologica. Certo è però che gran
parte dei mangimi impiegati negli allevamenti italiani è prodotta con
semi di soia e mais geneticamente modificati provenienti da Stati Uniti,
Canada e America Latina, senza che vi sia alcuno studio serio sulle
conseguenze sanitarie di questo utilizzo.
Lino Santoro
Milano “capitale
immorale” d’Italia
PROMEMORIA DI URBANISTICA, ARCHITETTURA, POLITICAE ALTRE COSE
388
è Milano la protagonista principale dell’ultimo libro di Lodo (Lodovico) Meneghetti:
LODOVICO MENEGHETTI
“Promemoria di urbanistica, architettura,
L’urbanistica, quale disciplina volta a pianificare la città e
e ilaltre
territoriocose”.
secondo Milano
l’interesse un tempo chiapolitica
pubblico, si è persa nei meandri della cattiva
mata,
non
del sotto
tutto
torto,
politica, poi
si è dissolta
i colpiadei
grandi “capitale morale”
PROMEMORIA
proprietari e degli speculatori fondiari e finand’Italia,
per contrapporne
DI URBANISTICA, ARCHITETTURA, POLITICA
ziari. L’architettura,
dopo aver spezzato il dia-la vitalità economilogo con l’urbanistica tradizionale, ha perduto
E ALTRE COSE
ca
l’efficienza
alla proverognierapporto
con i contestiamministrativa
sociali e territoriali.
Si è ridotta a vendere se stessa come pura imbiale
mollezza, rilassatezza (in tutti i sensi) e
magine dettata dall’internazionalismo pretenzioso degli autori
e dei finanziatori che,
alleati,
cronica
inefficienza
della
capitale vera. Quella
hanno assoggettato sindaci e presidenti a
scelte
socialmente
insensate,
dettate
solo
da
capitale al centro nel 1955-1956
(!) di una
un abnorme sfruttamento edilizio. Così l’urbanistica privatizzata
e la falsa architettura
si tenstorica
inchiesta
sulla speculazione
edilizia
gono insieme, in altra maniera rispetto al
apparsa
sull’”Espresso”,
passato, attraverso
il potere politico, chedal
ridi- titolo “Capitale
stribuisce in senso classista la resa del gigancorrotta
Nazione
infetta”.
tesco affare =
immobiliare
basato
sull’intera
geografia del paese. Che fare? Intanto non
Meneghetti
descrive
invece
una Milano,
smettere l’analisi e la critica, diffonderne
i testi.
E cercare di mobilitarsi, insieme alle minooggi,
paradigma emblematico di alcuni tra i
ranze non succubi dei poteri locali e nazionali,
in una battagliamali
per la resurrezione
cos’ si
peggiori
italiani.(seAnche
all’avanguardia,
può dire) del paese dalle sue stesse macerie.
certo, come un tempo, ma nel peggio: la
distruzione dell’urbanistica (Milano non ha
un piano regolatore, perché i suoi reggitori
lo ritengono inutile), la sistematica privatizPaul Klee, Beride (Wasserstadt), 1927
zazione
– e quindi eliminazione - degli spazi
pubblici, lo strapotere degli immobiliaristi,
l’ostilità verso il verde urbano, il degrado
estetico e sociale della città.
Promemoria di urbanistica, architettura, politica
L’infezione, diagnosticata soprattutto a Roma
e altre cose di Lodo Meneghetti
2010, Maggioli Editore - 200 pagg. - € 12,00
già a metà degli anni ’50, si è quindi estesa
oltre misura. Soprattutto per l’assenza di
medici e cure adeguate. Appena negli anni ’90 infatti, con Mani Pulite, qualcosa è parso muoversi nella giusta direzione, salvo poi essere travolto dalla reazione berlusconiana – che non è
opera solo dei berluscones, come spiega chiaramente Meneghetti, poiché pesanti sono anche
le complicità del cosiddetto centrosinistra – non a caso particolarmente virulenta proprio sul
terreno della gestione del territorio, dello scempio paesaggistico ed urbanistico.
Meneghetti, novarese trapiantato a Milano, dove è stato per decenni docente di urbanistica
al Politecnico, ha raccolto nel volumetto (l’ultimo di una serie di quattro, cominciata nel 2005
con “Parole in rete”) soprattutto gli interventi scritti tra il 2009 e la metà del 2010 per il bellissimo sito www.eddyburg.it, vera agorà del dibattito tra la migliore intellighentsia italiana
sui temi della gestione del territorio, la (mancata) tutela dei beni culturali e del paesaggio, e
quindi anche - inevitabilmente – le questioni più generali dell’economia, nel suo rapporto
con l’ambiente e la politica.
Già i titoli di alcuni interventi sono quanto mai significativi: “Rovinio in piazza Duomo”, “Smog
e traffico. A Milano non cambia nulla”, “Il decreto Berlusconi (quello sull’infame “piano casa”
- NdR) Milano l’ha già attuato”, “Auto e moto distruggono lo spazio pubblico milanese”, ”Morattiana”, “L’odiato albero milanese”, “L’incorreggibile Partito democratico milanese” e così via,
allargando la visuale dal capoluogo lombardo al resto d’Italia.
Certo, prevalgono i toni cupi, l’indignazione e la denuncia, rispetto alle speranze di rinsavimento e correzione degli errori. Non è però colpa dell’autore: la realtà di Milano e ormai del
Paese intero è questa, che la si voglia vedere o no.
Chiudono il libro alcune recensioni, di libri che trattano gli stessi temi trattati su eddyburg,
oppure questioni ed episodi storici legati alle radici novaresi di Meneghetti.
Dario Predonzan
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8 Konrad dicembre 2010 / gennaio 2011
Contraddizioni da istanbul
Alcune note sul Festival della Letteratura di Istanbul, da cui sono appena tornato. Gli stimoli che ne ho ricavato sono talmente tanti, l'esperienza è stata così intensa, che mi ci vorrà tempo per metabolizzare.
Vi evito un Diario perché sarebbe magari interessante da leggere, ma
accumulando troppi temi e troppe questioni tuttora per me aperte.
Dunque comincerò con alcune note essenziali, dichiarandomi più che
disponibile ad approfondire e a rispondere a eventuali richieste di
chiarimento. Anzitutto una premessa. Ero stato a Istanbul nel lontano
1971. La memoria inchioda al passato i posti in cui si è stati. Quando
si scopre come siano cambiate le cose in quarant’anni, non si può non
vivere una spaesante sensazione di viaggio nel tempo cancellato e
non si può fare a meno di chiedersi: “cosa penseremmo del NOSTRO
stesso passato se venissimo rimpiombati indietro di quarant’anni?”. Ma
soprattutto con quali occhi potremmo guardare al nostro PRESENTE?
Istanbul è attualmente un città di quindici milioni di abitanti cui vanno
aggiunti cinque o sei milioni di immigrati clandestini. La mia prima
sensazione è stata di choc assoluto, dato che ricordavo una Istanbul
che non esiste più, una città che molti dei suoi stessi abitanti attuali
non hanno mai conosciuto. A questo va aggiunto il disagio di ritrovarsi
costantemente bloccati nel traffico a passo d’uomo, non solo di auto
ma anche di persone.
La città si distende per cento chilometri. Per arrivare dal mio albergo al
festival dovevo farne ottanta al giorno a una velocità non superiore ai
trenta chilometri all'ora. La fiera, di dimensioni pari se non superiori a
quella del Libro di Torino, era affollata da centinaia di migliaia di persone, in larga maggioranza donne. Ragazze in casual, jeans e maglietta,
ragazze in minigonna e ragazze con il foulard, ma tutte con cellulari
di ultima generazione. Intere scolaresche di ragazzini anche molto
piccoli. Lunghissime file agli stand per le firme degli scrittori. Veniva
da ridere, davvero, ripensando ai discorsi sulla Morte del Romanzo,
che pure si fanno anche là. Come spiegare una realtà metropolitana
di questo genere confrontandola alla nostra piccola Italia? Tremano
i polsi solo al tentativo. Omologazione? Non si capisce più di cosa si
stia parlando. Dentro Istanbul vivono decine di città diverse anche
architettonicamente, stratificazioni storiche e culturali in perpetua trasformazione, culture diverse e multiple accavallate eppure reciprocamente trasparenti, melting pot inimmaginabili. Le omologazioni sono
la superficialità vistosa quanto prevedibile (i Pizza Hut, gli Starbuck
Coffee), che copre una realtà sfuggente che nessuno sa e può prevedere dove ci condurrà. Quanto ridicoli mi sono sembrati, là in mezzo,
i nostri discorsi sulla cultura islamica, da noi conosciuta poco e male,
solo attraverso la stampa, le chiacchiere, le propagande. Senza mai
passare nel bagno rigenerante e insieme stravolgente del vissuto vero,
dell’esperienza personale. Nulla di ciò che si dice corrisponde a quanto
si vede e si impara a conoscere anche in pochi giorni di permanenza.
Me n’ero andato dall’Italia con ancora in testa un dibattito televisivo
che avevo visto sui rifiuti di Napoli, ad esempio: qualcuno aveva osservato (e mi era parso saggiamente) che gran parte della difficoltà di
risolvere il problema stava nelle dimensioni metropolitane di Napoli.
A Istanbul, nonostante le dimensioni, il problema rifiuti non esiste. La
città è di una pulizia che ci fa vergogna. Si cura persino che i cassonetti
(peraltro costantemente svuotati) non offendano il gusto estetico, e
dunque sono protetti dentro appositi recinti in modo da sparire alla vista. Lo smog è in compenso intollerabile e mi hanno raccontato che in
provincia, persino in piccoli centri, la situazione è anche peggiore. Tra
funzionamento "svizzero" e paralisi, pare debba logicamente esserci
opposizione insanabile, eppure a Istanbul i due dati di fatto coincidono. Una piccola nota riguardo alla questione islamica. In una città così
pazzescamente moderna, ogni tanto risuonano, a spezzare la giornata,
i richiami dei muezzin, incredibilmente melodici e tra l'altro moderni,
perché si avvalgono oggi di tecnologie "ad eco" da sala di registrazione discografica d'avanguardia. La vita continua a procedere inalterata.
Non è vero che tutto si blocca. Ma si vedono gruppi che si lavano i
piedi in apposite fontane e spezzano il ritmo giornaliero, pregando.
Sono richiami che ricordano, per chi ha avuto l'avventura di ascoltarle
in passato, le nostre campane, oggi odiatissime in Italia, perché chi
si prende una casa in campagna come prima cosa chiede al Comune
locale di silenziare le campane che lo disturbano, il che la dice lunga
circa il nostro rispetto per la tradizione religiosa intesa come rito sociale. All'ora della funzione, tra le due e mezza del pomeriggio e le tre
e mezza, anche le moschee più antiche e turistiche come la Moschea
Blu, chiudono ai visitatori, per rispetto della cerimonia e dei fedeli, e
questo anche se il traffico turistico porta soldi. Il che mi ha fatto venire
in mente il mio imbarazzo (imbarazzo da non credente) quando mi
capita di entrare a vedere le bellezze di una chiesa o cattedrale italiana
e trovo che c'è una funzione in atto. Mi chiedo quale raccoglimento
possano trovare i fedeli, vedendosi circolare attorno turisti svagati
con macchina fotografiche al collo. Quale mancanza di rispetto! Non
è questione di essere islamici o cristiani, dovrebbe essere questione
elementare di civiltà. Peraltro sarebbe sviante pensare che la religione in Turchia (uno dei primi e più importanti stati laici d'Oriente) sia
fenomeno di resistenza dell'antico o di difesa fondamentalista rispetto
all'Occidente. Il fenomeno è assai più complesso. Oggi in Turchia c'è
al governo un'alleanza tra religiosi e super-americani. In altre parole,
mercantilismo occidentale e tradizione religiosa non si oppongono affatto, anzi si tengono l'un l'altra. è una sorta di diabolico abbraccio che
molti turchi vedono minacciare la loro storia profondamente laica e la
loro stessa legislazione. Qualcosa di estremamente simile alla nostra
destra al governo, insieme irreligiosa e consumista nei comportamenti, quanto all’apparenza devota e clericale. Anche noi, come i figli e i
nipoti di Atatürk, ci troviamo in questo diabolico abbraccio a dover
difendere elementari valori Costituzionali. L'attuale premier turco è
grande amico di Berlusconi e negli alberghi turchi, infatti, come canale
italiano, non si vede Rai Uno, bensì Canale Cinque. La loro immagine
dell'Italia è costituita da Bonolis, Maria de Filippi e Grande Fratello.
Ciò non impedisce ai giornali turchi, anche quelli di regime, di irridere
ormai apertamente a Berlusconi e alla sua vita "privata", il che è per noi
piuttosto desolante. Mi sono fatto tradurre un titolo che commentava
una sortita del nostro premier che prometteva di togliere le prostitute
dalla strada e si diceva apertamente fin dal titolo che stavolta la promessa appariva fondata, visto che se la porta tutte a casa sua. Questa
farsa totale, che non manca di avvilirci, va anche però letta in trasparenza come metafora di un simile destino della LORO rappresentanza
politica inquinata insieme da affarismo e da una religiosità di pura
facciata. Questo però non significa che chi è religioso non senta acutamente la contraddizione e non ne soffra. Questo dovremo tenerlo
sempre presente, anche quando si discute di cose nostre.
Gianfranco Manfredi
Collabora con Konrad Gianfranco Manfredi.
Cantautore politico e ironico negli anni Settanta
(Ma non è una malattia, Zombie di tutto il
mondo unitevi), autore di fumetti (Magico Vento, Volto Nascosto), romanziere tra i più eclettici
in Italia (Magia rossa, Ho freddo, Una fortuna
d’annata, il recentissimo Tecniche di resurrezione), sceneggiatore cinematografico.
9 Konrad dicembre 2010 / gennaio 2011
SOMMERSI E SALVATI
Le immagini della devastazione portata dalla tracimazione
dei fiumi Bacchiglione e Frassine, ci ricordano di quanto piccolo
sia l'uomo di fronte alle forze della natura
la vignetta di Colucci
Le immagini della devastazione portata dalla tracimazione dei fiumi
Bacchiglione e Frassine, ci ricordano di quanto piccolo sia l'uomo di
fronte alle forze della natura.
Nei primi giorni sembravano essere 131 i comuni interessati, in forme
diverse, dall’emergenza maltempo abbattutasi nel Veneto, con esondazioni di fiumi specie nel Veronese, nel Vicentino e nel Padovano.
Attualmente il numero dei colpiti sembra essere più che raddoppiato,
a 280, assieme alla quantificazione dei danni: 200 mila circa gli animali
annegati; aziende con perdite di centinaia di migliaia di euro di macchinari, strumenti ed arredi oramai inutilizzabili; raccolti persi; rifiuti,
anche pericolosi, sparsi ovunque.
Le condizioni climatiche, unite ad un insieme di fattori sfavorevoli, ci
hanno rammentato dell'importanza del buon senso nell'edificare, nel
conservare e nel preservare e del pericolo conseguente a urbanizzazione selvaggia, forzate canalizzazioni dei fiumi, inadeguata manutenzione di argini e letti dei corsi d'acqua.
Per portare un'esperienza diretta dell'accaduto, abbiamo raccolto la
testimonianza di un Vigile del Fuoco che ha prestato servizio nelle
zone colpite del padovano.
"Quest' alluvione ha avuto una serie di concause. Nella settimana precedente gli allagamenti, l'intero arco alpino è stato interessato da una
perturbazione con neve e piogge a quote medio alte.
Causa l'abbondante pioggia caduta, la neve si è sciolta provocando
un notevole ingrossamento dei fiumi. Inoltre, soffiava proprio in quei
giorni il caldo vento di scirocco, da sud-est, impedendo così all'Adriatico di accogliere l'acqua in eccesso che scendeva dalle montagne.
Il risultato è stato un repentino innalzamento del livello dei fiumi, aggravato dalle continue precipitazioni, che ha prodotto il collassamento
di tutta la rete fognaria e le inevitabili esondazioni dove l' argine è
stato trovato più debole. Io sono stato a Casalserugo (PD), dove tutte
le case e le attività commerciali che ho visto avevano più di un metro e
venti d'acqua al piano terra, arrivando in certi punti anche a un metro
e ottanta, senza considerare le aree interrate come garage e scanti-
nati, completamente allagati. Abbiamo lavorato giorno e notte con i
gommoni, per soccorrere la popolazione che si era rifugiata al primo
piano delle proprie case. Navigavamo su strade, inondate non solo
dall’acqua del fiume Bacchiglione, ma anche da quella delle fogne e
dal gasolio per il riscaldamento fuoriuscito dai serbatoi. La gente aveva la disperazione negli occhi... prova ad immaginare... però ho rivisto
le stesse persone, nel corso di una settimana, non perdersi d'animo e,
con le maniche rimboccate, lavorare per ridare un senso a tutto, il più
presto possibile...
A piangersi addosso si perde solo tempo, secondo me e credo anche
secondo loro...
è stata una "Macro emergenza", per cui, oltre al soccorso urgente, compito unicamente affidato alla professionalità dei Vigili del Fuoco, sono
stati attivati tutti gli organi competenti e la logistica che va innescata
in questi casi: dal dare un tetto per la notte agli sfollati, ai pasti caldi,
alle docce, agli indumenti. Inoltre, l’energia elettrica è la prima cosa
che salta quando si va sott'acqua, ma fin quando il livello non scende
non si può ripristinarla, bisogna affidarsi ai gruppi elettrogeni. Ed ecco
che, per fortuna, ci sono i volontari... che non sono mai abbastanza...".
L’Anbi, l’associazione nazionale bonifiche irrigue, aveva proposto lo
scorso febbraio un piano pluriennale per ridurre il rischio idrogeologico: si stimavano costi di bonifica per 703 milioni di euro in Veneto.
Comprendeva varie opere di ricalibratura e ristrutturazione di canali
e argini, proprio per migliorare un sistema di difesa adatto a un territorio rurale, che oggi non c'è più. Le stime dei costi per tali bonifiche
erano quindi nettamente inferiori rispetto ai miliardi di danni oggi
subiti. Forse si sarebbe potuto evitare un disastro di tali proporzioni,
essendoci state delle chiare avvisaglie: alcuni comuni sono stati infatti
sommersi per la terza volta in pochi anni.
Dalle testimonianze dei colpiti si ricava che, come al solito, l'impegno
vero è stato quello profuso da chi aveva le mani nel fango, come
vigili e volontari, mentre sono mancati il coordinamento e l'organizzazione adeguati a far fronte a una calamità che era, almeno in parte,
annunciata. Ha invece stupito la tempestività e capillarità di internet
che, attraverso facebook, twitter e testate giornalistiche locali on-line,
quali ad esempio "Il Mattino di Padova", ha permesso un capillare
monitoraggio dei momenti critici dell'alluvione. Si è ancora una volta
dimostrato come l'informazione dal basso, fatta nel web dagli stessi
cittadini, sia oramai diventata una realtà preziosa per la stessa pubblica utilità e salvaguardia.
Bravi VV.FF, forza e coraggio alle popolazioni colpite: ma si aspettano
aiuti e, soprattutto, una corretta amministrazione dei fondi stanziati!
Tiziana Peressutti
[email protected]
www.apnu.net
Per informazioni
e per iniziare un sostegno:
348 9035858
10 Konrad dicembre 2010 / gennaio 2011
Libri
Cime tempestose
Nutrivo qualche dubbio sull’opportunità di parlarvi di un classico
come questo. Chi sono io per osare avvicinarmi ad un romanzo notissimo e sublime? Ci vorrebbe un esperto, in questo caso un esperto
di letteratura inglese, e non una semplice lettrice che racconta le sue
banali emozioni libresche. Ma poi ho considerato che ci stiamo avvicinando al famigerato periodo dei regali di Natale (famigerato, perché
clienti e venditori fanno tutto
troppo in fretta) e mi è venuto
in mente un episodio del Natale
scorso.
Mi trovavo in una nota libreria
del centro di Trieste. Una signora
vi si aggira un po’ stranita. La
osservo. I suoi gesti indicano
scarsissima familiarità col luogo:
non sa da che parte cercare, soppesa i libri chiusi come fossero
sedani. Non la giudico male per
questo: ci sono moltissime brave
persone, nient’affatto stupide,
che non amano la lettura. La
signora, anzi, si comporta in
modo saggio e umile: ammettendo subito a se stessa il
Ritratto di Emily Brontë (1818-1848)
proprio smarrimento, decide di
rivolgersi a una delle commesse. È lecito supporre che ne capiscano
qualcosa… o no?
“Scusi, vorrei fare un regalo a mia nipote, una ragazzina di tredici anni.
Pensavo ad un grande classico… Lei cosa mi consiglia?”
La commessa, con voce fastidiosamente squillante, in un batter
d’occhio suggerisce (impone) La ragazza con l’orecchino di perla
e sculettando se ne torna veloce alla cassa, dove la signora paga e
chiede le sia confezionato un bel pacchetto.
Io fremo di rabbia. Vorrei intervenire. Vorrei dire alla commessa che,
con tutto il rispetto per Tracy Chevalier, dubito che uno dei suoi
romanzi possa esser definito “un grande classico”. Vorrei prendere la
signora sottobraccio, salvarla dall’odioso inganno, portarla nell’angolo dove so che potrà trovare un vero classico. E se a quel punto mi
chiedesse un consiglio, potrei darle una risposta pronta e appassionata. Perché c’è un solo romanzo, a mio avviso, che può penetrare l’anima di una tredicenne e renderla schiava di un’ossessione che durerà
per la vita. Quel romanzo è Cime tempestose. Della più enigmatica e
geniale tra le sorelle Brontë: Emily.
Vorrei, vorrei… Ma la signora se n’è già andata, e sua nipote non
leggerà Cime tempestose, almeno non a breve.
Guardo di sbieco la commessa. Me ne vado senza comprare nulla.
In strada avverto che la nostalgia del romanzo si sta facendo largo
dentro di me. L’asfalto d’improvviso è un sentiero selvaggio, il vento
è un sibilo di brughiera, l’ombrello è fuori luogo. Il rumore del traffico
Via San Giuliano, 35 - Pordenone
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non esiste: nell’orecchio, soltanto la voce di Heathcliff e Catherine che,
separati dalla morte, si cercheranno e chiameranno per sempre. La
magia è compiuta. Già so come andrà a finire: lo rileggerò. Tutti gli aggettivi sembrano insufficienti per definire un libro che, se
letto in gioventù, ti appartiene per sempre, vincolandoti ad un altro
modo di vedere le cose.
Nelle sue pagine c’è tutto. C’è Odio. Heathcliff è astioso e malvagio
come poche altre figure letterarie. Eppure qualcosa di lui (o di noi
stessi, che gli siamo specchio) ce lo rende nelle vesti di eroe. C’è
Amore ma, come ha scritto Virginia Woolf, “non è l’amore degli uomini
e delle donne. Emily si ispirava a una concezione più generale [...] volgeva
lo sguardo verso un mondo in preda al caos e sentiva in sé la forza di
conferirgli unità in un testo”. E c’è Natura, un bisogno insopprimibile di
comunione con essa, una fame di aria e di pietra, di terra e di pioggia.
Wuthering Heights viene pubblicato nel 1847, l’anno che vede anche
la pubblicazione di Jane Eyre di Charlotte e di Agnes Grey di Anne.
Tutte e tre le sorelle, per aggirare i pregiudizi dell’epoca sulle scrittrici,
scelgono pseudonimi neutri, dietro ai quali potrebbe esserci sia un
uomo che una donna, e diventano (mantenendo le iniziali) Currer,
Ellis e Acton Bell. I romanzi di Charlotte e di Anne hanno immediato
successo. Quello di Emily, no. Lascia i critici perplessi, alcuni lettori
offesi. In pochi si rendono conto di quello che oggi è evidente, e
cioè che il suo è un romanzo dalla struttura innovativa e dal cuore
potente, di molto superiore alle pur ottime ma “normali” opere delle
altre Brontë.
Del resto, come potrebbe un romanzo così cupo sedurre l’Inghilterra
vittoriana? È saturo di passioni brute e distruttive, è privo di moralità,
è sovrannaturale: in una parola, scandaloso! E come ha potuto una
ragazza come Emily, che nella sua breve vita non ha mai conosciuto
neanche l’ombra dell’amore, concepire una storia così impetuosa?
In una biografia di Emily, Emily Brontë. Ipotesi per un ritratto a
colori, ed. Archinto, la studiosa Nicoletta Gruppi, raccontando delle
quotidiane incombenze che impegnavano le sorelle, scrive che “gli
spazi della sospensione contemplativa, tanto aborriti dall’utilitarismo
puritano, ma tanto indispensabili alla creazione artistica, riuscivano ad
insinuarsi tra le maglie della giornata. Emily riusciva a far convivere il
concreto casalingo con un particolarissimo sguardo allucinatorio capace
di spingersi oltre la pellicola del reale.”
Non posso, non voglio, raccontare in poche righe la complessa trama.
Non avrebbe senso e non renderei giustizia a questo capolavoro.
Ho soltanto un piccolo sogno. Che la ragazzina che l’anno scorso s’era
persa il suo giusto regalo, trovi questo articolo sulla sua strada. Le
direi di correre in libreria e di rimediare. Le direi... sai, leggere Cime
tempestose ora, in questo momento della tua vita, sarà una dolce
dannazione. Ti entrerà nelle ossa. E un po’ dello “sguardo allucinatorio”
di Emily scenderà anche nei tuoi occhi. Ti renderà diversa. Ti salverà.
Luisella Pacco
il celebre calendario maya esposto
al museo antropologico
di Città del Messico
l’iscrizione trovata a Tortuguero
che sancirebbe la fine del mondo
Uno dei famosi teschi di cristallo.
Pare che siano in realtà dei falsi ottocenteschi
La Terra colpita da un asteroide
Il tredicesimo baktun
Non sempre il presente ci piace: può essere stressante e duro da vivere, così come può essere insoddisfacente e noioso. Per questo l’essere
umano ha escogitato mille modi per allontanare la propria attenzione
dal “qui e ora” o per mettere un po’ di pepe nella propria esistenza. Una
tecnica molto antica è il gioco della “fine del mondo”.
Ma davvero il mondo può finire, a circa cento settimane a partire da
adesso, lasciandoci “in braghe de tela”? Secondo alcuni è proprio così,
lo direbbero nientemeno che delle antiche profezie maya.
All’apice della loro civiltà, tra 300 e il 900 d.C., i Maya elaborarono un
calendario molto complesso e raffinato, che comprendeva cinque unità di tempo: la più breve era il kin, ovvero il giorno; poi c’erano lo uinal
(mese di 20 giorni), il tun (anno di 360 giorni), il katun (20 anni di 360
giorni) e il baktun (20 katun). Tredici baktun rappresentavano il Conto
Lungo, un ciclo della durata di 5125 anni. La data d’inizio del calendario maya corrisponde con il 13 agosto del 3113 a.C., e la “fine” con il 21
dicembre 2012. Fine tra virgolette, perché in realtà per i Maya il tempo
era circolare, tanto che la stessa data d’inizio coincideva con la fine
di un Conto Lungo precedente. E così anche la data del 21 dicembre
2012 indicherebbe semplicemente il completarsi di un ciclo e l’inizio
di quello successivo. Un po’ come quando guidiamo e il contachilometri segna “999999” e poi fa “000000”. Non accade niente. Gli stessi Maya
non hanno mai dato enfasi a questa data. Tutto il polverone attuale
al riguardo è stato scatenato da una celebre iscrizione ritrovata a Tortuguero, in Messico, da cui lo studioso New Age José Argüelles negli
anni ’70 ha tratto la famosa “profezia”. In realtà il frammento è corroso
e parzialmente cancellato, e non parla affatto di catastrofi. Nessun
accademico ha mai confermato la lettura di Argüelles. Secondo alcuni
sulla data del 2012 concorderebbero pure gli Egizi, Nostradamus e
l’irlandese San Malachia.
Anche molti jettatori contemporanei si sono trovati d’accordo sul
2012, ed è così che sono confluite le teorie più assurde e disparate.
Ben nota e controversa è la storia dei tredici teschi di cristallo: secondo
una leggenda, quando saranno riuniti tutti assieme finirà il mondo.
Quindi se avete ereditato dal bisnonno quell’inquietante teschio
trasparente è meglio se lo fate a pezzi ed evitate di rispondere ad
annunci economici sul tipo “Cerco teschi di cristallo usati o nuovi, offro
cifre apocalittiche”.
Tradizioni sumere parlavano di un corpo celeste denominato Nibiru,
associato al dio Marduk. Tale astro è identificabile secondo alcuni
studiosi con Giove, secondo altri con la Stella Polare. Tale Zecharia
Sitchin, esperto in “archeologia alternativa”, avrebbe trovato che Nibiru
sarebbe un pianeta sconosciuto, ipotesi ripresa nel 1995 dalla veggente Nancy Lieder, la quale aggiunse che questo corpo celeste sarebbe
entrato in collisione con la Terra nel 2012. Naturalmente nessun osservatorio astronomico ha mai suffragato tali affermazioni. Consideriamo
anche che un corpo simile, se esistesse, sarebbe con ogni probabilità
già stato rilevato per l’influsso gravitazionale sugli altri pianeti e oggi, a
soli due anni di distanza dal disastro, sarebbe certamente visibile.
Una teoria bislacca ma molto diffusa, dice che nel 2012 la rotazione
terrestre si fermerà per 72 ore e poi ripartirà in senso inverso. Una
cosetta da nulla: 5.975 miliardi di miliardi di tonnellate in rotazione a
una velocità di circa mezzo chilometro al secondo (velocità misurata
all’equatore) che si fermano di botto, fanno pausa per tre giorni per
tirare il fiato e poi girano in senso inverso. Qualcuno diceva che Dio
non gioca a dadi: magari gioca con la trottola, ma io ci credo poco.
Ma visto che qualcuno potrebbe sopravvivere al trattamento centrifugo (io sopravvivo a stento già con certe frenate sugli autobus), è
necessario trovare un’altra spada di Damocle, come l’inversione dei
poli magnetici. Processo assolutamente reale e ben studiato dal mondo scientifico: i geologi hanno infatti rilevato nelle rocce le testimonianze fossili di diversi episodi di cambiamento del campo magnetico
terrestre. Ma non vi è alcun segno che un evento del genere sia in atto,
e anche se ciò dovesse accadere l’inversione richiederebbe il tempo di
qualche millennio. Non vi sono nemmeno evidenze scientifiche che
tale cambiamento abbia mai creato problemi agli organismi viventi.
Si parla pure di terribili tempeste solari che ci bersaglierebbero con
particelle e radiazioni dannose, mettendo a rischio la nostra salute e
danneggiando le apparecchiature elettroniche. In realtà conviviamo
da sempre con i capricci del Sole, ed un simile allarmismo è ingiustificato. Tra l’altro l’attività della nostra stella, come molti altri fenomeni
naturali, pur avendo delle ciclicità è sostanzialmente imprevedibile,
soprattutto a 1.500 anni di distanza.
Un altro profeta di sventure è Michael Drosnin, autore del celebre
ed esecrando “Codice Genesi”. Nel suo lavoro avrebbe analizzato la
Torah con l’aiuto di alcuni matematici israeliani e del calcolatore, alla
ricerca di schemi ordinati di caratteri dell’alfabeto. In parole povere
ha giocato alle “parole crociate”. Ne sono risultate svariate profezie, tra
cui l’impatto con una colossale cometa appunto nel 2012. Non credo
occorra sprecare parole al riguardo, ricordo solo come sia dimostrabile
statisticamente che, con i parametri giusti, da qualunque testo si può
trarre qualunque cosa.
Ma anche dal mondo alternativo ormai si levano voci per cui probabilmente non accadrà alcuna catastrofe, quanto piuttosto avverrà un
“salto quantico”, un “aumento di consapevolezza” nel genere umano. Un concetto che rinverdisce quello di ”Età dell’Acquario”, mito
fondante del movimento New Age stesso. E qui lascio da parte le mie
critiche, che voglio destinare solo a ciò che appartiene all’universo
della fisica e della materia. Da che mondo è mondo l’essere umano ha
bisogno anche dell’indimostrabile, dell’intangibile, dell’imponderabile.
Ben vengano i miti se contengono un germe di positività, se possono
farci riflettere e darci uno stimolo. Per fortuna la fantasia umana non
ha limiti, ed escogiteremo di certo qualcosa di nuovo per il prossimo
baktun...
Francesco Gizdic
[email protected]
dott. Majaron Leonarda
Bilanciamento craniosacrale - Cromopuntura
Test intolleranze alimentari - Fiori di Bach
Dieta Psicosomatica
Associazione Regionale
Via San Lazzaro, 7 - Trieste
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Centro Trattamento e Formazione
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12 Konrad dicembre 2010 / gennaio 2011
I mondi magici di Escher
“Noi non conosciamo lo spazio, non lo vediamo, non lo ascoltiamo,
non lo percepiamo. Siamo in mezzo ad esso, ne facciamo parte ma
non ne sappiamo nulla. Vediamo solo sentieri, segni.” (M.C.Escher)
© MC Escher Foundation
ASCENDING AND DESCENDING
Litografia del 1960. Immagine di notevole complessità
dove sulla base di una costruzione reale viene
strutturata un’elaborata illusione ottica. Il tetto di un
edificio è costituito da una scala senza fine percorsa
da quelli che sembrano essere monaci, membri di una
setta segreta. Il fulcro di questo disegno è la scala
senza fine che riporta eternamente allo stesso punto.
© MC Escher Foundation
THREE SPHERES II
Litografia del 1946. Tre sfere della stessa dimensione
ma differenti. La prima sia riflettente sia trasparente,
la seconda riflette l’intero ambiente la terza è densa di
luci ed ombre.
Nome dal suono misterioso e magico come le
sue opere, appartenuto ad un uomo capace
di catturare l’infinito mescolando differenti
dimensioni, capace di attraversare lo spazio
ed il tempo sfuggendo l’immobilità, un uomo
la cui opera è stata una ricerca di perfezione
matematica e geometrica in un universo apparentemente caotico.
M. C. Escher nacque in Olanda il 17 giugno
1898. Vita vissuta in vari paesi tra cui il nostro,
dove si stabilì per parecchi anni fino a quando
il regime fascista lo oppresse e lo costrinse ad
abbandonare questa terra, che tanto amava.
Gli anni in Italia impressero nella sua anima
bellissimi e variegati paesaggi che riportò in
molte sue opere. Grande rivelazione fu per
lui anche la Spagna, dove rimase affascinato
dall’Alhambra di Granada, spettacolare e
superbo esempio di arte moresca.
Soffocato dal clima politico italiano del 1935,
si stabilì in Svizzera, successivamente in Belgio
ed infine ritornò in Olanda, fino a quando la
sua vita si spense nel 1971.
Casa Colombatti Cavazzini, splendido gioiello
architettonico e culturale totalmente ristrutturata e destinata a divenire la nuova Galleria
d’Arte Moderna di Udine, è la cornice che racchiude le opere del grande artista matematico.
Il visitatore passa attraverso paesaggi ingannevoli, architetture surreali e mosaici incantati,
dove bidimensionalità e tridimensionalità si
mescolano, fino a ritrovarsi in un mondo dove
giorno/notte, cielo/acqua, pesci/uccelli si
fondono armonicamente.
Molte e varie sono le opere esposte. Del suo
periodo italiano (dal 1924 al 1935) sono presenti tra le altre “Castrovalva”, “Barbarano” ed
“Atrani”, litografie a tema paesaggistico.
Dopo l’abbandono del nostro paese non vi
sono più pittura paesaggistica, soggetti biblici
o esplorazioni dello spazio dal vivo, ma introspezioni e viaggi nella mente umana attraverso disegni periodici.
Escher suddivide il piano regolarmente in figure uguali, o meglio lo riempie: disegni in cui lo
spazio negativo inteso come vuoto si interseca
con lo spazio positivo, unendosi istantanea-
mente. Disegni che possiedono la capacità di
farci percepire lo spazio in un modo in cui non
è mai stato percepito, rendendoci consci dei
nostri limiti e stimolando le nostre capacità
percettive.
Degli anni di permanenza in Svizzera e Belgio
(dal 1935 al 1941) sono esposti tra gli altri
“Development”, le spettacolari “Methamorphosis II”, “Sky and Water I”. Il visitatore è sconcertato dal passaggio da una forma all’altra, dalla
facilità con cui l’artista passa dalla seconda alla
terza dimensione, la mente è affascinata dalla
complessa struttura prospettica e l’occhio è
attratto dal segno pulito e preciso.
Al suo rientro in Olanda (dal 1941) la produzione è molto varia e fruttuosa. Spiccano tra le
molte opere, le famosissime “Drawing Hands”,
“Encounter”, ”Eye” e “Relativity”.
Pensieri fluiscono spontanei attraverso forme,
animali irreali e reali, ripetizioni cicliche e rinascite superando il dualismo che permea la realtà cercando di interpretarla. Le opere lasciano
trasparire la continua ricerca di un’anima divisa
tra creatività e matematica, sospesa su di un
filo teso tra arte e scienza.
Non mancano opere di grande successo come
l’enigmatica “Rind”, “Ascending and Descending”,
“Belvedere”, “Bond of Union”, “Convex and Concave”; lavori permeati dall’illusione della realtà
intrecciata alla matematica.
Litografie, incisioni e disegni hanno come
protagonisti mondi impossibili e irreali, costruzioni con prospettive vertiginose, scale ripide
senza fine e senza inizio.
Pur avendo subito un declassamento critico
che lo ha visto escluso da molti libri di storia
dell’arte, questo grande artista, che ha saputo
unire con armonia immaginazione e scienza
ed ha saputo manipolare il tempo e lo spazio,
ha lasciato un’impronta molto profonda nella
storia della pittura e della grafica.
L’esposizione sarà visitabile fino al 6 gennaio
dal lunedì al venerdì dalle 15.00 alle 19.00;
sabato e domenica dalle 10.00 alle 19.00.
Adriana De Caro
Munch e lo spirito del Nord
Pittura scandinava del secondo Ottocento a Villa Manin
è il titolo della mostra che si stà svolgendo nella splendida cornice di Villa Manin a Passariano di Codroipo.
Di Munch sapevo quel poco che avevo studiato a scuola durante le ore di Storia dell’Arte,
ma devo riconoscere, che questa visita ha ampliato notevolmente le mie conoscenze
nell’ambito della pittura del Nord Europa nella seconda metà del diciannovesimo secolo.
Infatti, oltre alle opere del famosissimo artista norvegese, sono esposti quadri di pittori
scandinavi, finlandesi, norvegesi e danesi, molti dei quali, probabilmente sconosciuti al
pubblico italiano. Una sorta di grande mostra nella mostra.
Suddivisa in cinque sezioni, l’esposizione dedica le prime quattro agli artisti delle scuole
Edvard Munch: Melancolia, 1894-1896
13 Konrad dicembre 2010 / gennaio 2011
Musica ad arte
Foto di Tiziana Gramaglia
Struttura, armonia, composizione, proporzione, misura. Ritmo e
colore, simmetria, pieni e vuoti... Sono concetti che possono essere
usati sia a proposito di un'opera d'arte musicale, sia di una visiva.
Entrambe le forme di espressione offrono, all'artefice e al fruitore
insieme, la possibilità di essere completamente coinvolti, immersi
nell'opera, apportando profonda armonia e facendo assaporare il
sublime.
A chi non è capitato, durante un'esecuzione musicale, di percepire
quel quid che fa di un'interpretazione un istante in cui la vita ci si
rivela nell'essenza più profonda? Momenti in cui possiamo sentire
ragione, sentimento, passione ed emozione uniti in profonda armonia? E non dovrebbe essere possibile, nella nostra esistenza, poter
parlare ed ascoltare più spesso questo linguaggio?
Un musicista studia le caratteristiche e le singole componenti dell'
insieme di una composizione musicale e contemporaneamente
sente l’emozione che questa produce su più livelli, trasmettendola
agli ascoltatori. Ascoltare musica classica significa aprire una porta
verso un ambiente di ricerca, cultura, tecnica e virtuosismo, ottenuti
grazie ad anni di sforzi, a intere giornate sullo strumento, a ore di
studio sulle partiture musicali: non si arriva ad affermarsi per caso,
come magari accade nella musica leggera.
Non accennano a placarsi le polemiche riguardanti i tagli alla cultura
e oggi ci si può interrogare su quali siano i pilastri che hanno elevato
questa nostra mole culturale, sostenuta da cesellature finissime.
Si guardi per esempio a Trieste: oltre ad essere stata una vera e
propria succursale di Vienna per lo spettacolo, nutriva una vivissima
cultura musicale peculiare. Quasi ogni famiglia benestante possedeva un pianoforte e la cosiddetta "Hausmusik" rappresentava uno
dei diletti preferiti dei triestini: vi erano persino gruppi da camera
privati di amatori che si riunivano per tenere concerti.
Ma oggi? Parte di questo prezioso tesoro culturale è certamente stata inghiottita dalla post-modernità, da quella cultura dello spettacolo televisivo preconfezionato che ha impoverito nella realtà il nostro
modo di stare insieme, di vivere lo svago e le passioni dell'anima.
Eppure c'è chi ha proseguito l'opera di creazione, conservazione, valorizzazzione del patrimonio artistico, musicale e culturale di Trieste.
Al museo Revoltella, da dieci anni, le Mattinate musicali Internazionali festeggiano un felice connubio tra arti figurative e musica. Un
museo "vivo" come luogo di incontro e di dialogo, oltre che come
spinta ed appoggio alle realtà d'eccellenza che ancora abbiamo,
come l'orchestra da camera " Ferruccio Busoni".
Diretta da Massimo Belli, si tratta della più antica orchestra da
camera della regione. Fin dai suoi esordi, nel 1965, ha proposto temi
e autori originali appartenenti al tessuto culturale triestino e alle
sue diramazioni multietniche. Ha presentato opere di compositori
triestini quali Viozzi, Zanettovich, Illesberg, Bibalo, Bugamelli, Merkù
e in prima esecuzione assoluta, Visnoviz, Nieder e Sofianopulo, oltre
che altri autori taliani, sloveni, croati, greci, tedeschi ecc.
Nell'ambiente musicale triestino, il maestro Belli e il suo ensemble apportano un messaggio di continua ricerca come premessa
essenziale di creatività: rischiano, esplorano, sperimentano il proprio
potenziale attraverso l'inserimento, in qualità di solisti, di nuovi
giovanissimi talenti, di altissimo livello, provenienti ad esempio
dal Concorso Biennale nazionale di Vittorio Veneto. Tra le sue fila
vi sono soprattutto affermati strumentisti, vincitori di importanti
concorsi internazionali, che possono vantare una lunga esperienza
concertistica nel campo solistico e cameristico, tramandando la
civiltà musicale propria del Trio di Trieste e del Quartetto Italiano.
Negli anni si sono esibiti insieme a loro artisti di spessore internazionale quali Salvatore Accardo, Domenico Nordio, Michael Flaksman,
Lucio Degani, Federico Agostini, Massimo Gon, Friedemann Eichhorn, Peter Bannister, Markus Placci, Mauro Maur, Cristiano Rossi,
Sandro De Palma, Nazzareno Carusi.
Nonostante la situazione economica drammatica in cui versa il
sistema culturale Italiano e di riflesso quello triestino, la creatività
e l’arte ripagano sempre l'investimento che le sostiene, continuando ad apportare il loro prezioso messaggio. Invece, la scure sulle
programmazioni priva la società civile di eventi in grado di nutrire le
coscienze, la sensibilità e le capacità critiche di chi volentieri presterebbe loro attenzione.
Il 5 dicembre alle 11, al Museo Revoltella, la "Busoni" insieme al
violinista Lucio Degani presenterà in prima esecuzione assoluta
un brano a lei dedicato dal compositore triestino Gianpaolo Coral,
seguito da musiche di Sarasate, Bizet e Farkas. Quale miglior modo
per nutrire spirito e orecchio, di una mattinata domenicale a tempo
di musica?
d’arte di Svezia, Norvegia, Finlandia e Danimarca.
All’interno di queste sezioni, si possono ammirare paesaggi diversi dipinti in modo diverso, con sensibilità "diverse" da quelle che si hanno
di solito in repertorio.
Il chiarore delle estati, la cupezza delle notti invernali, il bianco candore delle nevi, il silenzio e il fragore del paesaggio nordico è quello che
la mostra vuole far vedere al pubblico italiano attraverso le opere di
artisti come Philipsen, Krøyer e Hammershøi (a cui è dedicata una sala
intera).
Dopo tanto pellegrinare per le fredde lande nordiche, finalmente,
l’ultima sezione della mostra è dedicata a lui: Edvard Munch.
Di lui, si riconoscono subito le sagome ed i tratti dei suoi soggetti.
Nelle sue opere esprime i suoi sentimenti, le sue paure, le emozioni
che prova di fronte alla Natura.
Ispirato non solo alla natura, nel corso degli anni, traspone su tela
anche eventi drammatici che hanno caratterizzato la sua vita, come ad
esempio, la morte della sorella o quella del padre.
In tutto, fra dipinti e xilografie, sono presenti 35 opere del geniale pittore fra cui: “Inger sulla Spiaggia” (dedicato alla sorella), “Malinconia”,
“Sera sul viale Karl Johan”, “Chiaro di luna”.
“Il Grido”, forse l’opera più popolare di Munch, non è presente all’interno dell’esposizione ma vi assicuro, che i dipinti che potrete ammirare
non fanno certo rimpiangere quest’assenza.
Sara Biasutti
La mostra è visitabile fino al 6 marzo:
da lunedì a venerdì: ore 9 – 18, sabato, domenica e festivi: ore 9 – 19
Chiuso il 24, 25 e 31 dicembre 2010. 1 gennaio ore 11 – 19
Tiziana Gramaglia
14 Konrad dicembre 2010 / gennaio 2011
Igor Sutyagin ringrazia Amnesty
“E ora aiutate gli altri prigionieri russi!”
L’11 luglio Igor Sutyagin, scienziato nucleare russo, è stato liberato dopo aver trascorso quasi undici anni in prigione - in seguito al più
grande scambio di spie tra gli Stati Uniti e la Russia dalla fine della
guerra fredda. Arrestato il 29 ottobre 1999, cinque anni più tardi veniva condannato a quindici anni di carcere duro per alto tradimento, la
pena più severa dai tempi dell’Urss. Furono denunciate violazioni procedurali durante le indagini ed il processo a porte chiuse e fu messa
in discussione l’imparzialità e indipendenza della corte. Il caso sollevò
dubbi sulle ragioni politiche della condanna e fece seguito ad una
serie di procedimenti giudiziari contro scienziati, giornalisti, ambientalisti indipendenti. Igor Sutyagin aveva sempre sostenuto di non essere
colpevole di spionaggio.
Igor Sutyagin
con l’autore
dell’intervista
Amnesty International lo ha dichiarato prigioniero politico, condannato in seguito alle misure restrittive contro la libertà di espressione in
Russia.
Al Segretariato Internazionale di Amnesty International a Londra Igor
Sutyagin racconta gli anni passati in carcere e ringrazia chi, scrivendogli, gli ha dato il coraggio per resistere.
Quando è stato arrestato?
Mi fa molto piacere incontrarla perché io sono stato arrestato il 28
ottobre 1999, esattamente il giorno prima di recarmi all’ambasciata
italiana a Mosca per ottenere il visto. Dovevo andare a Roma per
partecipare ad un seminario scientifico ed il mattino del 27 sono stato
arrestato, meglio sono stato invitato per una conversazione dal locale
dipartimento del FSB (Servizi di Sicurezza Federali): la conversazione è
durata dieci anni e otto mesi. Io non sono mai stato in Italia. Ora, in un
certo senso, il cerchio si è chiuso. L’Italia è un Paese che vorrei visitare,
ma non posso farlo adesso perché il visto concesso dall’Inghilterra non
mi consente di rientrare. Sto cercando di prolungarlo da sei mesi ad un
anno e allora potrò viaggiare.
Che accuse le furono mosse?
Di rivelare segreti di Stato, il che era assolutamente stupido, perché io
non avevo accesso a segreti di Stato e non potevo rivelare ciò che non
era in mio possesso. Penso che la cosa risultò chiara al FSB, che non
stava in piedi, e dopo una settimana riformularono l’accusa e fui incriminato per alto tradimento. Ci sono tre tipi di alto tradimento secondo
la legislazione russa, il mio caso era del secondo tipo: spionaggio.
L’accusa comprendeva 106 punti, uno era proprio ridicolo, si riferiva
ad un’intervista che avevo dato al “Moscow Times”, giornale in lingua
inglese di Mosca, in cui criticavo il bombardamento della Jugoslavia
da parte degli americani. Quando il mio caso fu portato in tribunale,
68 dei 106 punti erano stati cancellati. Il procuratore cercò di provare
l’accusa, ci mise un anno e un giorno. Ma dopo un anno e un giorno
il tribunale sentenziò che non capiva qual era l’accusa. Invece di prosciogliermi, il caso fu sottoposto a nuove indagini, durarono due anni
e mezzo e dei 38 punti ne rimasero solo cinque. Uno di questi, cerco di
tradurlo dal russo checkista, era l’intenzione di procurare danno alla sicurezza dello Stato, avendo raccolto, tenuto e poi consegnato durante
un incontro con funzionari dei servizi militari americani, informazioni
pubblicate dal “Washington Post” sei mesi prima e posso farle vedere
l’articolo per cui sono stato condannato.
Che condanna le hanno dato?
Quindici anni di carcere duro, con limiti nei contatti con i famigliari, nel
ricevere pacchi, nel poter telefonare…
Come erano le condizioni in prigione?
A Kaluga, 150 km a sud ovest di Mosca, la mia prima cella, la n. 60, era
di cinque mq, un mq era preso dalla toilette, c’erano tre letti per cinque detenuti, dormivamo a turno, senza vetri e con 25/26 gradi sotto
zero in inverno; non era molto confortevole, coprivamo le finestre con
coperte. Sono stato mandato in un terzo delle 254 celle della prigione,
è una pratica comune, ti spostano. Una di queste celle era di 16 mq,
con otto letti, eravamo in 32. Dormivamo non solo a turno ma due
per letto. Io dividevo il letto con altri cinque detenuti. Sono rimasto
a Kaluga due anni e mezzo e poi mi hanno spostato a Lefortovo, a
Mosca, una prigione del FSB dove sono rimasto due anni. Le celle sono
di 5/6 mq per due, tre persone. E’ una prigione molto ben organizzata, persino confortevole per gli standard russi, ma dove la pressione
psicologica sui detenuti è molto forte. A parte il compagno di cella, si
è completamente isolati, e se passa un altro detenuto nel corridoio, si
viene nascosti.
Perché l’hanno cambiata di prigione?
I funzionari del FSB non erano riusciti ad ottenere in tribunale una sentenza di colpevolezza contro di me e si erano convinti che la direzione
di Kaluga non era in grado di gestire il mio caso.
Ha subito maltrattamenti da parte dei funzionari della prigione?
Ci sono stati dei momenti ma in generale le autorità non erano adirate
con me, loro ricevevano degli ordini e li eseguivano. A Kaluga in un
certo senso i miei rapporti con le autorità erano buoni e quando veniva loro detto di mettermi in una cella di punizione (in isolamento, senza i propri effetti personali, non ci si può sedere, non è permesso bere
tè/caffè/fumare/leggere/scrivere, si ha diritto a solo mezz’ora d’aria) mi
ci tenevano un giorno e non i quindici prescritti. Era la provocazione
voluta dal FSB, la pressione richiesta dal procuratore generale.
E i compagni di cella, l’hanno mai aggredita?
Qualche volta è accaduto, è impossibile che non accada se si rimane
in prigione per un periodo così lungo. Ma quando uno è d’aiuto agli
altri capita più raramente, perché io ho aiutato molti detenuti, ho
scritto per loro appelli, ho spiegato i loro casi, ero diventato il loro
avvocato. Un detenuto ad esempio fu rilasciato grazie ai miei consigli,
ad un altro la pena fu ridotta da dieci a cinque anni. E questo è uno dei
motivi per cui mi spostarono spesso. Ma anche in questi casi ricevevo
di nascosto lettere: “Per piacere aiutami a scrivere…”. La prigione è il
luogo dove nulla accade ed era interessante ascoltare le diverse storie,
rispondere alle richieste di aiuto, e io ho aiutato molto. In prigione
vige un tacito accordo, una norma di sopravvivenza per cui è troppo
pericoloso aggredire un compagno, la tensione psicologica è altissima, l’atmosfera è molto aggressiva, una volta che si inizia è quasi
impossibile fermarsi. C’è un detto nelle prigioni russe, un’aggressione
è tale finché non appare la prima goccia di sangue, dopo si uccide. E in
prigione non vi sono gravi forme di depressione, perché la depressione è come un’epidemia che colpisce anche chi sta intorno. I compagni
di cella quando si accorgono che uno sta per cedere lo fanno ridere,
scherzano con lui anche se non vuole. E’ la legge della sopravvivenza
per evitare che tutti vengano coinvolti.
Con che frequenza i suoi famigliari hanno potuto visitarla? E il suo
avvocato? Ha avuto bisogno di visite mediche?
ANNIVERSARIO DELLA DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI UMANI
Concerto di beneficenza in favore di Amnesty International
con la partecipazione del Coro dei “Lions Singers” diretti dal m° Severino Zannerini.
Interverrà Giusy Muscas, coordinatrice di Amnesty International per i programmi europei,
che parlerà di alcuni problemi tuttora irrisolti nel nostro continente.
Chiesa Evangelica Luterana di largo Panfili, Trieste, 11 dicembre 2010, ore 18.
15 Konrad dicembre 2010 / gennaio 2011
Sul tavolo messaggi di solidarietà
arrivati dall’Italia
I miei famigliari potevano visitarmi tre volte all’anno,
ogni volta fino a quattro ore. Eravamo separati da
uno schermo di vetro e comunicavamo con il telefono. Tre volte all’anno erano ammesse visite lunghe
di 68 ore, venivamo tutti chiusi in una parte speciale
della prigione. Telefonavo alla mia famiglia ogni due
settimane. Non era permesso avere cellulari, ma
molti, non io, ne facevano uso. L’avvocato poteva
visitarmi, ma la distanza delle prigioni da Mosca
ha reso i contatti difficoltosi. Le prigioni hanno una
struttura sanitaria ma i medici spesso non hanno
la preparazione richiesta, mancano le medicine e
spesso semplicemente si rifiutano di curare.
Che cosa l’ha sostenuta durante questi anni?
Il sapere che non ero solo. Le lettere che ho ricevuto
mi sono state estremamente utili, hanno aiutato
molto me e la mia famiglia. Sapevo che non ero
stato dimenticato. Sembra una cosa molto semplice ma mi è stata di grande aiuto. Là non succede
niente ed anche una lettera è un evento, ti solleva il
morale. Ricevevo lettere due volte alla settimana, e
non una sola , ma due, tre, quattro… Le autorità mi
davano le lettere, qualche volta no, con la scusa che
erano scritte in una lingua che non conoscevano. Ho
ricevuto lettere dall’Italia, molte. In questi anni ho
ricevuto migliaia di lettere. è stato importante anche
per i compagni di cella, ha aiutato pure loro. Quando
uno riceve 27/32 lettere in una volta è importante.
Io ho scritto alla mia famiglia. Ho tenuto conto delle
lettere che sono arrivate e di quelle che non hanno
ricevuto. Ho scritto 371 lettere a mia moglie, 102 alle
mie figlie, 278 ai miei genitori e fratello.
In carcere ha scritto un libro di racconti.
Sono state pubblicate un migliaio di copie e alcuni
racconti sono stati tradotti in inglese. Le autorità del
carcere mi hanno lasciato scrivere. Ho potuto leggere, studiare ma con difficoltà, nella cella c’era poco
posto per i libri. Amo i libri e quando sono uscito ho
portato con me due scatole piene.
Si sente ancora in pericolo?
In un certo senso no, ma la prigione ti insegna ad
essere cauto.
Ha già detto che non può lasciare l’Inghilterra,
quindi non può ritornare in Russia?
Sì, a causa dei termini del visto. Inoltre non mi è
stato dato nessun documento al momento del mio
rilascio sebbene la legge russa lo preveda. Tutti
coloro che vengono a trovarmi dalla Russia o che mi
scrivono, mi dicono di non stare nemmeno a pensare di ritornare senza quei documenti.
Come potremmo esserle di aiuto ora?
Penso che ora possiate aiutare gli altri detenuti. Giuliano Prandini
TRASPORTI E AMBIENTE
I trasporti: problemi e soluzioni (?)
La rubrica Trasporti e Ambiente non viene curata a caso, seguendo gli
impulsi delle varie notizie sul tema. No: risponde ad una precisa linea ideologica, se vogliamo. Ad un intento politico più o meno esplicito. Si tratta
di cambiare il sistema di trasporti prevalente, di propagandare un diverso
modello di trasporto che metta in secondo piano il mezzo di trasporto
privato e in primo piano quello pubblico. E poi di insistere per un modello
di città diverso dall’attuale, che privilegi non soltanto il trasporto pubblico,
ma anche la qualità della vita in generale nei centri urbani, dando sempre
maggiore spazio alle aree pedonali, al verde, alla ristrutturazione di vecchi
edifici nei centri storici, evitando quanto più possibile la nascita di quartieri
periferici e la dispersione delle abitazioni sul territorio. Se proprio occorrono parcheggi per le invadenti automobili – di cui si deve predicare l’uso
decrescente e non crescente come oggi accade – si costruiscano ai margini
dei centri storici (e non nel cuore antico delle città). Anche mettere l’accento sulla sostituzione dei mezzi a motore a scoppio o diesel con veicoli a
trazione elettrica può essere sbagliato. Non si tratta tanto di cambiare tipo
di veicoli, quanto di diminuirne il numero. Il passaggio ai tram e ai filobus
può senz’altro essere un rimedio alla situazione attuale, ma non rappresenta l’obiettivo finale: che rimane quello di ridurre la circolazione veicolare di
massa nei centri storici, sino ad annullarne o quasi la presenza.
Si devono considerare i rapporti fra trasporto e urbanistica e quelli fra
trasporto ed economia.
Nella situazione attuale è logico che il trasporto privato prevalga, non
essendo possibile collegare tutte le abitazioni presenti su un dato territorio
con i luoghi di lavoro ed i centri storici con la necessaria agilità e rapidità.
Malgrado tutto e i significativi handicap del trasporto automobilistico,
come ad esempio i danni della congestione, l’auto rimane il mezzo preferito dai cittadini perché ritenuto più rapido e comodo. Si può persuadere
il cittadino a cambiare sistema di trasporto soltanto se si riesce a rendere il
mezzo pubblico rapido, puntuale e quanto più possibile capillare. In modo
da relegare l’automobile, al piacere del viaggio, alla vacanza, ai tragitti a
raggio regionale, ecc. Cioè ad un uso razionale dell’auto, quale appariva
agli esordi della motorizzazione di massa, prima che quest’ultima finisse
per annullare i vantaggi di usare un’automobile. Si tratta anche di educare
il pubblico a modi di vita più razionali. Un esempio interessante è quello
di cui si è parlato sul Konrad di novembre (progetto “Pedibus”), a proposito
del modo di far raggiungere la scuola ai giovani e giovanissimi scolari mediante gruppi organizzati a coprire distanze modeste a piedi e con la guida
di volonterosi adulti. O anche la generalizzazione del cosiddetto “car pooling”, cioè l’utilizzo dell’automobile in più persone su determinati tragitti e
orari. Si tratta di un grande progetto educativo, al quale ognuno può dare
il suo piccolo contributo, nella consapevolezza che i risultati non saranno
raggiunti in breve tempo e soltanto dopo una dura battaglia di civiltà.
I rapporti fra trasporto e economia rappresentano un problema forse
ancora più difficile. è fuori dubbio che soltanto con i mezzi su gomma
avviene la necessaria distribuzione delle merci nelle città e a quasi nulla
servono le ordinanze comunali che impongono precisi limiti di tempo
nella giornata per la consegna delle merci. A questo problema si è tentato
di ovviare con l’istituzione dei cosiddetti centri logistici. Sul tema la rivista
“Economia e Servizi”, n. 3 del 2009 ha pubblicato uno studio di Marco Spinedi, sul quale mi propongo di ritornare, malgrado il tecnicismo dell’argomento. Sempre a proposito dell’economia, non è possibile sottovalutare il
problema, che riguarda il trasporto interurbano, del sistema “just in time”.
Il fatto che le industrie abbiano abolito o ridotto le scorte non ha fatto altro
che incrementare in modo esponenziale il trasporto delle merci fra le varie
località del Paese. Né si vede come si possa contrastare il fenomeno, di vitale importanza per l’industria, se non sviluppando una logistica quanto più
possibile rispettosa dell’ambiente. So benissimo che questa mia affermazione è troppo generica e che il problema andrebbe studiato congiuntamente da economisti e politici. Nel frattempo noi cittadini possiamo dare
qualche buon esempio, adottando per primi i rimedi che pretendiamo dal
nostro prossimo.
Sergio Franco
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16 Konrad dicembre 2010 / gennaio 2011
cinema
UN NATALE DIVERSO AL CINEMA E TV
Da un po’ di tempo siamo sommersi da
pellicole tratte dagli albi a fumetti. Dopo la
valanga di super eroi con super-problemi
provenienti dagli USA, i francesi prima ci
hanno divertito con la tribù di Asterix e ora
ci provano con una specie di Indiana Jones
in gonnella. L’ultimo film di Luc Besson, Miss
Adèle e l’enigma del Faraone è dichiaratamente ispirato agli albi di Jacques Tardi usciti
a metà degli anni Settanta e usciti in Italia a
puntate nel 1978 sulla rivista Alterlinus (Rizzoli). Pur essendo un capolavoro grafico, per
i miei gusti era troppo cupo, sanguinario e
pessimista, oltre che assolutamente privo di
senso dell’umorismo. In Francia ebbe grande
successo, ma in Italia lo ricordano pochi. Vi
lascio immaginare la mia sorpresa nel vedere
che Besson è riuscito a trarre, da un fumetto
così pesante e impegnato, un film brioso
dichiaratamente per ragazzi, simpatico e frizzante. Ambientato nel 1911 in una Parigi ricostruita con certosina pazienza, è un’amabile
presa in giro della Belle Epoque: feroci rettili
preistorici, scienziati pazzi, poliziotti pasticcioni e mummie egiziane redivive che invece di
fare paura si comportano col bon ton degno
dei migliori gentleman inglesi. Di recente,
Rizzoli- Lizard ha ristampato un volume con
le opere di Jacques Tardi dedicate alla mitica
Adèle. Restiamo nel campo dei fumetti con
The Walking Dead, serie tv della americana
AMC: tratta da una graphic novel disponibile pure in italiano a cura della Saldapress,
scritta da Robert Kirkman e disegnata da Tony
Moore e Charles Adlard, il telefilm compare su
Fox Channels, ma arriverà in DVD. Vi assicuro
che ne vale la pena. Intanto, il regista è Frank
Darabont, autore di tre belle versioni dei
romanzi di Stephen King (Le ali della libertà
del 1995, Il miglio verde del ‘99 e The Mist
del 2007). Ecco la trama dell’episodio pilota:
un poliziotto con diversi problemi familiari
viene ferito durante una sparatoria e finisce in
coma. Si risveglia in uno scenario apocalittico:
ospedale a pezzi e deserto, corpi ammassati
ovunque, nessuno in giro, sua moglie e suo
figlio spariti assieme a tutto il vicinato. Ben
presto, si scopre che una misteriosa febbre
si è diffusa ovunque, trasformando i morti
in zombi affamati di carne umana. Un incipit
quasi uguale a quello del britannico Danny
Boyle in 28 giorni dopo (2002). Tuttavia, negli sviluppi, Darabont valorizza l’ambientazione americana, creando impressionanti scene
di massa, visionarie e assolutamente originali.
Il protagonista del film di animazione Cattivissimo me di Pierre Coffin e Chris Renaud,
targato USA ma realizzato interamente in
Francia, non è uno zombi, ma è brutto come
la fame: corpo rotondo e arti filiformi, Gru
sembra un ragno gigante, ma la sua cattiveria
è solo apparente. In eterno conflitto con il
rivale Vector, utilizza innumerevoli aggeggi
avveniristici per realizzare le sue imprese paradossali (rubare la statua della Libertà, la Muraglia Cinese o le Piramidi). Alla fine decide di
far sparire la Luna, ma basterà l’amicizia di tre
orfanelle a trasformarlo in un vero tenerone.
I soldi sono dell’americana Universal Pictures per contrastare il monopolio della Pixar,
ma le teste pensanti sono tutte europee: la
compagnia parigina McGuff, specializzata in
animazioni tridimensionali computerizzate,
utilizza tecnici provenienti da tutto il mondo,
ma, udite, udite! il capo di tutta la squadra si
chiama Mitja Rabar ed è un triestino sloveno
trentenne, simpatico ed estremamente spiritoso. Altro film: A Christmas Tale di Jalmari
Trieste Film Festival
Conclusosi con un incredibile successo di pubblico il
Festival di Science plus Fiction, sta ora scaldando i motori
il Trieste Film Festival in programma a Trieste nel gennaio
2011. Purtroppo anche codesta manifestazione sarà penalizzata dai notevoli tagli alla cultura che puntualmente
sono arrivati pure nella nostra regione, che da qualcuno
era stata definita “ La più cinematografica d´Italia”. A
nulla sono servite le proteste delle decine di associazioni
cinematografiche regionali che avevano partecipato alla
Helander è una coproduzione di Finlandia,
Norvegia,Francia e Svezia, favola nera dove
il mitico Babbo Natale si trasforma in un
orco che invece di portare regali ai bimbi,
se li mangia cucinati in salmì. Protagonista
è Pietari, bambino pauroso che scoprirà di
aver molto più coraggio di tutti suoi coetanei.
Paesaggi mozzafiato e scene di azione quasi
horror, caratterizzano la prima parte, ma nella
seconda prevale un piglio umoristico che
sdrammatizza la vicenda, con un happy end
tipico dei film per ragazzi. Non so dire se e
quando il film sarà distribuito in Italia, ma visti
i premi di pubblico e giuria internazionale al
Festival di Science plus Fiction di Trieste, mi
sembrava giusto rendergli omaggio. Accenno
a un altro film di animazione con distribuzione ingiustamente limitata: L’illusionista di
Sylvain Chomet, tratto da una sceneggiatura
del grande umorista Jacques Tati che non
riuscì mai a tradurla in film. Ci prova con esiti
molto felici Chomet, di cui nel 2003 avevamo apprezzato il bizzarro Appuntamento a
Belleville. Lo stralunato mondo dell’animatore francese si sposa molto bene con l’ironia
di Tati, per raccontare il dignitoso tramonto
della carriera di un prestigiatore che deve
lasciare Parigi perché i gusti del pubblico
sono cambiati. Con la nuova aiutante Alice,
cercherà fortuna nella lontana Scozia. Ora
che l’animazione viene fatta a colpi di 3D e
iper-tecnologia, un semplice film a cartoni
animati come si usava una volta raggiunge
un altissimo livello di poesia mescolando
sapientemente tenerezza e melodramma.
Un’opera che sarebbe piaciuta un sacco al
grande Charlie Chaplin.
Gianni Ursini
conferenza stampa di protesta al caffè Tommaseo il
26 novembre 2009. “Quando mancano i soldi per la
pastasciutta, c´è poco da pensare alla cultura” aveva
sentenziato il consigliere regionale Camber, parafrasando il ministro Brunetta, mentre qualche settimana fa il ministro dell´economia Tremonti ha detto
sghignazzando: “Provate a farvi un panino con la Divina
Commedia, e vedrete che gusti!” Nonostante ciò, dal 20
al 26 gennaio 2011 al teatro Miela ed al cinema Ariston l´Associazione Alpe Adria e Annamaria Percavassi organizzano la 22a edizione del Trieste Film Festival,
una kermesse che dal lontano 1987 si impone di
17 Konrad dicembre 2010 / gennaio 2011
teatri di confine
NEL DESERTO DEL REALE
Costretta all'immobilità, blatera parole che forse non verranno ascoltate, sotto un sole implacabile e malato. è questa la situazione, tragicomica e assurda, in cui è immersa Winnie e, assieme a lei, il pubblico che la sta guardando.
Un pubblico, quello intervenuto sabato 30 ottobre al Teatro Nuovo Giovanni da Udine, ben informato, incuriosito e,
solo in minima parte, infastidito, come dimostreranno alcuni posti vuoti in platea all'inizio del secondo tempo. Del
resto lo spettacolo 'Giorni felici' di Beckett, sin dalla sua uscita nei primi anni '60, non ha mai voluto strizzare l'occhio allo spettatore, anzi, lo ha piuttosto messo di fronte a uno specchio, nel quale il deserto del reale si presentava
in tutta la sua crudele immediatezza. Inoltre questa nuova edizione, che è andata in scena con successo al Festival
di Spoleto e a Parigi, può contare sull'ideazione scenografica e la regia del geniale Bob Wilson e su un'attrice del
calibro di Adriana Asti nella parte di Winnie: un'accoppiata da far tremare i polsi. Giovanni Battista Storti interpreta
Willie, il sotterraneo marito di Winnie.
Bob Wilson, celebre regista di performance che sono divenute ormai dei classici, come 'Einstein on the beach'
(1976), sostituisce il sipario con un suggestivo telo bianco semitrasparente mosso dal vento. Tolto il telo, si scopre una collina nera, fortemente
stilizzata e percorsa da linee spezzate, sulla quale si staglia il mezzobusto di Winnie. Dietro, quasi a contrastarne l'oscurità, una luce diffusa e
lancinante. Winnie è incastrata per sempre in un buco alla sommità di quella collina e non può muoversi. Accanto a sé ha una sporta, da cui ogni
tanto trae qualche oggetto, come uno spazzolino da denti o una pistola, un ombrellino rigorosamente nero e, in testa, porta un vezzoso cappellino 'vecchio stile'. Il marito Willie emerge ogni tanto dal buco in cui è rintanato lì accanto per proteggersi dalla luce del sole, si esprime con suoni
gutturali, grugniti e rumori vari e talvolta legge gli annunci del giornale. è l'unico contatto, per così dire, umano che Winnie possiede, nella speranza che le sue parole vengano ascoltate. Attorno ai due, il deserto, forse provocato da un immane disastro nucleare.
Il campanello del risveglio segnala a Winnie, dal volto dipinto di bianco come nel teatro No giapponese, che un altro 'giorno felice' sta per cominciare. E sarà pieno di insignificanti parole ripetute, di ricordi frammentari, di un residuo di umanità che nei gesti quotidiani resiste al nulla
che avanza. Si potrebbe quasi ridere della situazione, se la sua evidente infelicità non fosse anche la nostra. Immersi in un mondo sempre più
disumano e costretti a far finta di essere felici, anche noi non scorgiamo alcun cambiamento all'orizzonte. E andiamo avanti nell'insensatezza
dell'essere, perché 'c'è così poco che si possa fare, che lo si fa tutto'. Benvenuti nel deserto del reale: questo annuncia Beckett. Ma pochi, ancora
oggi, lo ascoltano.
Stefano Crisafulli
LA LEZIONE DI MARTHA
DANZARE IL FLUSSO
Quando apparve per la prima volta, la 'modern dance' portò finalmente un vento
di novità nel mondo della danza, ribellandosi all'estetica del kitsch. Ad inventarla
e a portarla sulle scene fu la celebre danzatrice e coreografa Martha Graham, che
alla fine degli anni '20 aprì una strada decisiva per tutti coloro che la seguirono.
Ora che la danza non è più moderna, ma postmoderna, è giusto dare omaggio a
chi ha dato inizio a questa gloriosa rivoluzione. Per questo martedì 26 ottobre al
Rossetti, l'attuale 'Martha Graham Dance Company', guidata da Janet Eilber, ha
mostrato al pubblico il processo di sviluppo della 'modern dance' sciorinando
una serie di coreografie storiche, anche se con piglio un po' troppo didattico.
A partire da 'Serenata morisca', un assolo danzato da Martha Graham nel 1921,
ancora legato a stilemi tradizionali, subito seguito da 'Lamentation', che nel 1930
segnalò il definitivo cambio di direzione.
Visto in sala e poi rivisto nel filmato che ci fa apprezzare la bravura geniale di Martha Graham, 'Lamentation' continua a stupire: una donna sola sul palco e senza
scenografie, avvolta da un vestito nero di lana che la imprigiona, lotta disperatamente per liberarsi, ma più si dibatte e più affonda. Coraggioso e potente anche
il balletto successivo, 'Steps in the street', del 1936, che rappresenta l'assurdità di
tutte le guerre proprio alla vigilia di una guerra mondiale. Nello stesso anno Martha Graham rifiutò l'invito di Hitler ad esibirsi per i Giochi Olimpici di Berlino. Sentono invece il peso del tempo le coreografie 'El penitente', che mescola i rituali
dei nativi americani con la Bibbia, e 'Diversion of angels', sull'amore. Uno squarcio
di contemporaneità giunge invece da 'Lamentation variations', tre balletti ispirati
all'originale che i coreografi Move, Keigwin e Pagarlava hanno svolto su commissione per conto della compagnia nel 2007 a New York, al fine di commemorare
l'11 settembre. Ma non bastano ad impedire che lo spettacolo risulti monumentalmente datato.
Riverran, past Eve
and Adam’s... Sarà
pure un collegamento azzardato,
quello con il Finnegans Wake joyciano, ma ‘Flow-er’,
la performance di
danza contemporanea che è andata in scena venerdì 5 novembre presso il
Teatrino Franco e Franca Basaglia, nell’ambito della rassegna ‘Frammenti di teatro civile’ promossa dalla Provincia
e dalla Casa dei Teatri, permette questa e altre numerose
suggestioni a chi guarda. Prodotto dall’ACTIS di Trieste,
progettato e realizzato da Lorenza Masutto, Valentina
Morpurgo e Manuela Parovel, con la partecipazione di
Giulio Budini, ‘Flow-er’ è uno spettacolo che mescola sapientemente danza e teatro, incentrando il flusso di movimenti e situazioni sulla femminilità. Il nucleo portante
dell’idea sta in quel fiore che è presente nel titolo e che
diventerà una delle sequenze conclusive. Strutturato circolarmente, lo spettacolo fluisce armonioso tra immagini
antiche (il lavoro, le risate e i pettegolezzi) e momenti di
forte impatto emotivo. Un fluido fiume in cui Adamo è un
clown sperduto.
S.C.
fatto come la più ricca e articolata manifestazione festivaliera italiana
espressamente dedicata alle cinematografie dell´Europa centro-orientale e oltre. Attualmente, il festival propone un programma ampio e
diversificato, costituito mediamente da 150 titoli provenienti dai paesi
dell’area, con un´offerta in crescita esponenziale di anteprime internazionali e nazionali di lungometraggi, cortometraggi e documentari,
tutti in versione originale sottotitolata in inglese e in italiano. Oltre alla
presentazione in anteprima italiana dei migliori film realizzati durante i
due anni precedenti nei paesi dell´Europa dell´Est e dintorni, vengono
presentate ogni anno: una retrospettiva che omaggia un regista di
particolare spessore; una monografia su un movimento cinematografico, un´area geografica o un periodo storico particolari; eventi speciali,
celebrazioni e omaggi ad autori, scuole di cinema e realtà che si siano
distinte nella produzione e/o nella diffusione del cinema; una sezione
espressamente dedicata alle produzioni e ai registi del Friuli Venezia
Giulia (“Zone di cinema”); eventi collaterali di varia natura (mostre,
concerti, presentazioni di libri, performance). Un´occasione privilegiata per incontrare autori, attori, professionisti del cinema provenienti dalla vasta area geografica esplorata, per confrontarsi in libertà
con critici, esperti e addetti ai lavori, ma anche un progetto che ha
richiesto molti anni di lavoro duro e paziente da parte di tante persone
diverse, ma accomunate tutte da una grande passione per il cinema.
G.U.
18 Konrad dicembre 2010 / gennaio 2011
ALIMENTAZIONE
Natale in casa
Come preparare una bella festa in amicizia e in salute
La festività del Natale affonda le sue radici
nell’antichità, ben prima dell’avvento del Cristianesimo. Era la festa del nuovo sole perché,
venendo subito dopo il solstizio invernale (il
giorno più corto dell’anno), annunciava il ritorno della luce. Allora, le famiglie e le comunità si
riunivano tutti intorno al fuoco e festeggiavano
con ricchi pasti, canti e danze, e soprattutto,
con tanta voglia di stare insieme; l’inverno era
al suo culmine e da quel momento in avanti le
giornate avrebbero ripreso ad allungarsi.
Oggi il Natale è diventata una festa commerciale e consumistica, ma il suo spirito è rimasto
intatto ed è possibile riportarlo alla luce con
alcuni semplici gesti.
Ultimamente, per via dei grandi cambiamenti
di stile di vita che hanno coinvolto soprattutto
le famiglie, si è presa l’abitudine di festeggiare il
Natale fuori casa, al ristorante, ma così facendo
si perde il significato vero di questa festa:
ritrovarsi tutti insieme intorno alla tavola nella
propria casa, per sentire lo spirito dell’amicizia,
del legame familiare, della protezione. Natale
significa prima di tutto calore familiare, unione,
accoglienza e ospitalità. è un sacrificio per chi
ospita, ma dona un grande bene a tutti.
Un secondo gesto importante è contribuire alla
preparazione della festa, soprattutto del pranzo
che rappresenta il momento apice dei festeggiamenti. Anche qui è abitudine comprare cibi
già pronti, ma sarebbe molto meglio prepararli in casa, contribuendo così con la propria
energia e la propria cura ad arricchire la festa.
Immaginatevi la sorpresa quando i parenti vi
vedranno arrivare con un piatto di tortellini fatti
da voi.
Il cibo più basilare che potete preparare in
casa è il pane. è un gesto antico e carico di
significato, perché rappresenta il simbolo della
nostra cultura. Farina, acqua, sale e lievito (di
birra ma molto meglio quello di pasta acida) si
amalgamo meravigliosamente per dare vita a
questo cibo così semplice e prezioso. Insieme
ad esso potete anche provare a fare i grissini e
la focaccia, e l’opera sarà completa!
Per gli antipasti, potete essere molto creativi,
preparando salsine da spalmare sul pane (una
buonissima consiste nel mescolare insieme
acqua calda, tahin – crema di sesamo - shoyu
– salsa di soia - miso e mezzo limone spremuto
oppure acidulato di umeboshi). Con il tofu fatto
a crema potete sbizzarrirvi aggiungendo verdure come la cipolla, i broccoli, l’aglio, le carote.
Potete addirittura fare una maionese senza
uova! I più coraggiosi possono preparare la
pasta millefoglie per fare deliziosi vol-au-vent.
Come primi, c’è solo l’imbarazzo della scelta;
con la pasta fatta in casa si possono proporre
tortelli, pansotti, gnocchi, lasagne (con il seitan
al posto della carne, oppure completamente a
base di verdure), cannelloni, pasta al forno.
Per i secondi, carne e pesce possono essere preparati in mille modi, e per i vegetariani seitan,
tofu e tempeh sono alternative deliziose, senza
dimenticare le infinite possibilità delle torte
verdi salate ripiene con la vostra creatività.
è sui dolci che possiamo dare il nostro meglio.
Solitamente il panettone, il torrone e la crema
di cioccolato la fanno da padroni, ma sono
proprio questi i prodotti meno sani perché
pieni di sostanze nocive. Allora, per il panettone
possiamo orientarci verso un prodotto meno
industriale, preparato fresco da una pasticceria
di fiducia. è possibile anche farlo in casa, ma
richiede una lavorazione lunga e difficile, non
adatta ai principianti. Il torrone invece è più
facile da fare in casa e risulta sicuramente molto
più sano, perché saremo noi a scegliere gli
ingredienti di base.
Cugino del torrone è il croccante, ancora più
semplice da preparare. Basta un po’ di malto
e dei semi oleaginosi come le mandorle, le
nocciole o le noci.
Un dolce che riscuote sempre grande successo
è il salame al cioccolato, conosciuto in ogni
regione italiana e preparato spesso con ingredienti ‘pesanti’ come la cioccolata, la panna,
le uova, il burro, il rhum, il caffè, ecc. In verità,
è possibile prepararlo in modo più semplice,
usando solo la cioccolata, il malto per dolcificare, un po’ di latte di riso e dei biscotti semplici;
il gusto non cambia di molto, ma per la salute è
sicuramente meglio.
Un’altra ricetta particolare è la torta di cioccolato e pere. Anche questa può essere preparata in
modo molto semplice, con farine, cacao magro,
malto, pere, latte di riso e lievito.
Per le creme e le mousse di cioccolato il discorso è molto semplice e non servono latte e uova.
Esiste infine una versione del Tiramisù fatta solo
con biscotti, caffè d’orzo e crema di cioccolata,
che non farà rimpiangere la versione originale.
Volete esagerare? Montate in casa la panna
partendo dal bianco delle uova, anziché comprare il prodotto industriale che è pieno zeppo
di sostanze chimiche tossiche per la salute, e
aggiungete frutta di stagione, come mirtilli,
arance, pompelmi, mele, una spolverata di
cacao in polvere o della granella di nocciole e
avete un semplice e originale dolce.
In definitiva, con un po’ di impegno in più da
parte di tutti è possibile rendere più vivo e più
bello il Natale in casa. Qualcuno forse storcerà un
po’ il naso di fronte ai vostri piatti, ma l’allegria e
il piacere di assaggiare cosa ognuno ha preparato sostituiranno presto il suo disappunto.
Nadia e Giacomo Bo
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Il “Parco fotovoltaico” in costruzione su un terreno agricolo a Codroipo
19 Konrad dicembre 2010 / gennaio 2011
FOTOVOLTAICO SU TERRENO AGRICOLO
Sappiamo che l’agricoltura è in profonda crisi e una seria riconversione
non è a portata di mano, soprattutto perché gli agricoltori sono in preda ad una “Sindrome di Stoccolma” della chimica, che non li porta a
vedere nel mondo del bio un reale campo di sviluppo. Guardano, questo sì, le opportunità che offre il mondo energetico, soprattutto nella
produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili quali il fotovoltaico
o biomasse. Lodevole iniziativa se ciò non andasse a detrimento e
consumo delle superfici agricole che, nel caso del Friuli Venezia Giulia,
sono ridotte allo stretto essenziale e consumarne altre significa votarsi
all’autodistruzione per sostenere, coi nostri soldi, altri profittatori del
denaro pubblico. Il caso di Codroipo è emblematico, in quanto sta
sorgendo nel suo territorio uno dei più grandi esempi di scempio
ambientale della Regione, legato alle cosiddette “Energie da fonti rinnovabili”. è un caso che deve fare riflettere, in quanto Regioni più serie
della nostra, assieme alle nazioni a nord di noi, hanno imposto regole
serie, permettendo l’istallazione dei pannelli solo su superfici già urbanizzate ed escludendo assolutamente le superfici agricole. Il Comune
di S. Vito al Tagliamento, non potendolo proibire, ha imposto un limite
di “consumo di terra agricola” pari all’1% del terreno aziendale, di fatto
impedendo ai grossi latifondisti istallazioni distruttive. Codroipo, invece, si è data la “zappa sui piedi”, per stare in tema agricolo, e ciò che sta
accadendo qui merita riferirlo.
Il territorio comunale ad ovest del capoluogo, a nord della Pontebbana, denominato Coseat, stava per diventare famoso quale area
destinata a così detti “grandi eventi”. Questa zona, per circa la metà,
storicamente è stata adibita a polveriera militare ed a fabbrica di
esplosivi dalla ditta Mangiarotti. L’altra metà, all’incirca, ha avuto uso
agricolo. Queste due aree presentano un notevole degrado, in quanto
il Demanio militare dello Stato ha trasferito la polveriera al Comune
di Codroipo, senza alcun ripristino ambientale, e il piano di bonifica
della ex Mangiarotti è fermo. Si tratta perciò di due aree enormi molto
degradate e senza progetti. Fortunatamente il cosiddetto progetto
“Grandi eventi” è stato bloccato dal buonsenso e dal preventivo di
spesa colossale e non giustificato. Altro discorso è la Mangiarotti:
essendo area privata si può dire “…che sono affari suoi”. Passando
all’utilizzo del terreno agricolo si potrebbe dire, per trasposizione, che
ciò che fanno i proprietari sia affare loro. Io non lo credo e penso sia
giusto fare una riflessione su quanto sta accadendo di questi tempi da
quelle parti, in quanto l’ambiente è di tutti e i danni che si fanno alla
terra non possono essere faccenda privata chiusa lì. Intendo invitarvi
ad un pensiero critico sulla costruzione del grande “Parco fotovoltaico
del Coseat”. Si tratta di una mega-installazione di pannelli fotovoltaici
su una superficie di ben 18 ettari di buon terreno agricolo, che di fatto
creano un deturpamento all’ ambiente e un blocco dell’utilizzo agricolo di terra che potrebbe essere vocata a ben altro destino, molto
più confacente alle nostre necessità alimentari. Non sto a discutere
sulla tecnologia del fotovoltaico, anche se ho molte perplessità sulla
sua criticità, né sulla produzione di energia. Ciò che non accetto è il
modo in cui lo si fa e come viene sperperato il denaro pubblico, cioè
il nostro. è innegabile che un’installazione del genere è enorme per
utilizzo di cemento, ferro e vetro che una volta scaduti, per vetustà,
per superamento tecnologico, per crisi economica, dovranno essere
smaltiti…oppure restare lì a far compagnia al pattume che sta diventando la materia prima prodotta dalla ex polveriera. Il perché è presto
detto. Chi garantirà che la società installatrice sarà ancora operativa,
quando la società acquirente l’energia elettrica la pagherà a prezzo
di mercato? Chi demolirà e avvierà a recupero l’area che oggi i privati
sfruttano e che sicuramente si defileranno quando l’aria tirerà all’incontrario? Lasciando il cerino acceso al Comune, e dunque a tutti noi,
non sarebbe stato meglio se i nostri amministratori avessero messo
a disposizione del Parco fotovoltaico l’area della ex Polveriera, che
nelle zone dei depositi disponeva già di platee in cemento, pozzetti
di collegamento, recinzione? In questa maniera si sarebbe raggiunto
l’obiettivo di un ripristino ambientale, senza toccare il prato stabile,
portando nelle casse del Comune un introito sostanzioso che, in caso
di fallimento del sistema, non avrebbe gravato sulle nostre tasche.
Ovviamente la strada percorsa, a mio avviso oscena, è perfettamente
legale e prevista dalla legge (quella degli uomini). La Legge (quella
del Padre) ci dice che la terra ci è stata donata per sostenerci e darci
vita attraverso l’agricoltura e chi la professa dovrebbe sentire alto
e responsabile questo richiamo, soprattutto se si sente figlio della
grande cultura cristiana. Constato amaramente, come cittadino, che
così non è ed ancora una volta i nostri soldi, che pagheranno quell’impianto e il profitto a pochissime persone, non ritornerà assolutamente
in nessun termine a beneficio della collettività. Ah… Dimenticavo che
questi impianti vengono fatti per abbattere la CO2 e con questa scusa
si giustifica l’assalto all’ambiente e alle nostre tasche. Nessuno dice
che una buona pratica agricola quale quella biologica, biodinamica o
omeodinamica, è in grado di elevare il tenore di humus nel terreno, di
fatto risolvendo il problema già con un incremento dello 0,5%. Il tutto
ovviamente gratis! Ma allora perché non si fa, pur sapendo che questa
strada è obbligata? Semplicemente perché riconvertire l’agricoltura è
sforzo impossibile di questi tempi, in cui mancano uomini coraggiosi
e coscienti nella scuola, nella politica, nella professione agricola. Ma
non preoccupiamoci, di sicuro staranno studiando la nostra dieta del
futuro a base di Watt, metano, vetro, ferro e cemento. Così va il mondo,
sperando che lassù qualcuno non si stufi e presenti il conto.
Graziano Ganzit
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20 Konrad dicembre 2010 / gennaio 2011
colonna vertebrale
Il mal di schiena e la posizione seduta
La posizione seduta spesso è
un problema per chi ha mal di
schiena: come mai?
Prima di tutto va detto che la
posizione seduta non è così
naturale come sembra a noi, o
per lo meno non è naturale per
l’uomo restare seduto tante ore
al giorno. Il nostro corpo infatti è stato “progettato e costruito” per muoversi
e svolgere moltissime attività.
Nella nostra storia ancestrale
il corpo serviva per la caccia: il
corpo vive di movimento, mentre
la posizione seduta serviva solo
per un riposo momentaneo, ma
non veniva mantenuta per ore ed
ore come facciamo oggi. La posizione seduta è un problema fondamentalmente perché
l’homo “erectus” non si è ancora
trasformato nell’homo sedutus:
fra 20-25000 anni forse non sarà
più un problema!
Di certo non possiamo aspettare
così a lungo per evitare il mal di
schiena da seduti! Ma la posizione seduta che cosa provoca?
Da seduti tendiamo naturalmente a perdere la posizione
naturale della nostra schiena, la
lordosi, che è quella inarcatura
verso avanti che compare alla
zona lombare quando stiamo in
posizione eretta. Questo succede
perché dal momento che le
gambe e le anche si flettono,
cambia la posizione del bacino e
la colonna viene spinta naturalmente indietro. L’altro problema è poi la posizione mantenuta a lungo: se restiamo fermi tendiamo letteralmente
a “soffocare” i muscoli ed il disco
intervertebrale, perché il sangue,
che porta ossigeno, nutrimento
e porta via le scorie, non scorre
come dovrebbe (è il movimento
a facilitarne lo scorrimento) e
muscoli e disco intervertebrale
soffrono.
Allora, che cosa dobbiamo fare?
Primo: dovremmo muoverci il
più possibile e variare spesso la
posizione.
Secondo: dovremmo cercare
di privilegiare e mantenere le
posture corrette, ossia quelle posture nella quale la schiena viene
mantenuta ben inarcata in zona
lombare. Un esempio potrebbe
essere l’utilizzo di opportuni supporti lombari da applicare allo
schienale. Questo secondo punto, è altrettanto importante del
muoversi con regolarità. Quindi
cambiare spesso posizione, e fare
pause frequenti che comportano qualche movimento (anche
la pausa caffè, prendere delle
fotocopie, portare delle pratiche
a mano.. o semplicemente alzarsi
e sgranchirsi qualche minuto).
Terzo: dovremmo quantomeno
cercare di raddrizzarci spesso.
Questo punto è più importante
di tutti. Il gesto del “raddrizzarsi”
è di per sé un movimento. Spezza
la monotonia della postura
fissa e ci permette man mano di
rinforzare i muscoli antigravitari
posteriori della schiena abituandoci ad autocorreggerci.
Molte persone però dicono che
i dolori si scatenano quando si
alzano da sedute, e non quando
restano sedute. Come mai?
Verissimo, in alcuni tipi di mal di
schiena il dolore compare solo al
momento in cui ci si deve alzare,
impropriamente questo fatto
porta a pensare che la posizione
seduta sia “rilassante e curativa”
mentre in realtà è stando seduti
che creiamo il problema, che
poi si manifesta al cambio della
posizione, con la conseguente impossibilità a raddrizzare
completamente la schiena se non
dopo aver fatto qualche passo ed
aver proferito qualche improperio a causa del dolore. Ma per
evitare che ciò avvenga bisogna
lavorare sulla posizione seduta;
correggendola e raddrizzandosi
spesso.
Ma proprio tutti stanno male
restando seduti? Non esistono
situazioni in cui la schiena sta
meglio da seduti?
Non tutti soffrono da seduti.
Dipende dal tipo di patologia
vertebrale. Esistono diverse situazioni nella quale il dolore non è
causato dalla posizione seduta;
una tra queste è una condizione
patologica che si chiama “stenosi
o canale stretto”, ossia quella
situazione per cui il canale posteriore dietro alle vertebre in cui
passa il midollo spinale con tutti
i nervi che arrivano alla colonna
vertebrale risulta più stretto del
normale. Questo può succedere per
fattori congeniti o per una artrosi
particolare e molto marcata, che
stringe questo canale. In queste
situazioni si soffre molto quando
si cammina, ed il paziente dopo
100-200 metri di cammino riferisce dolore ad una o entrambe le
gambe, mentre sta meglio solo
se si ferma e rimane piegato in
avanti. Questi pazienti stanno bene anche da seduti, perché al contrario
degli altri, per far arrivare sangue
ed ossigeno ai nervi, questa
volta, e non a muscoli e disco
intervertebrale, devono stare
piegati in avanti, in una posizione
in cui il canale altrimenti stretto si
allarga. Questi pazienti solo così
stanno meglio. Bisogna però fare
attenzione che la maggior parte
dei mali di schiena hanno un’origine multifattoriale e solo dopo
un attenta valutazione di tutti i
fattori coinvolti sarebbe possibile
giungere ad una diagnosi esatta.
E come si cura questa situazione?
Una volta escluso che i sintomi
siano causati da un problema
venoso alle gambe o da problematiche concomitanti con
sintomi sovrapponibili, nei casi
più gravi si ricorre alla chirurgia,
in quelli meno gravi e in cui ci
si attiva per tempo, si possono
applicare trattamenti con esercizi
specifici ma che devono, colme
al solito essere eseguiti solo da
mani esperte.
Quale consiglio si può dare per
non avere mal di schiena quando restiamo seduti a lungo?
Oltre a ribadire quanto detto
sino ad ora, si consiglia sempre
di controllare bene anche quello
che si fa durante il giorno: che le
posture ed i movimenti siano corretti, e come sempre fare qualche
attività fisica con regolarità sotto
una guida esperta. Se ciò non
dovesse bastare o se il dolore c’è
già, è sempre meglio rivolgersi ad
un esperto “di mal di schiena”.
Marco Segina
21 Konrad dicembre 2010 / gennaio 2011
ecorubrica
Acqua calda grazie al sole
Dopo aver parlato negli ultimi articoli di
impianti, per lo più per la produzione di
corrente e acqua calda sanitaria, ottenute da
fonti rinnovabili come il sole, questo mese
parleremo di riscaldamento domestico più
tradizionale, cioè ottenuto per mezzo di una
caldaia. Cercheremo di capire, nel caso stiate
per realizzare un nuovo impianto o semplicemente state per sostituire il vostro vecchio
bruciatore, quali sono le novità, sempre con
un occhio di riguardo al risparmio energetico
e al rispetto per l’ambiante.
Negli ultimi 20 anni gli impianti si sono
sviluppati sempre più velocemente e con
grande attenzione al risparmio energetico,
migliorando il rapporto tra consumi e produzione di calore, quindi migliorando la resa.
Per la scelta della caldaia il primo elemento
da considerare è il combustibile a disposizione presso l’abitazione. Ma potendo scegliere,
qual è il miglior combustibile utilizzabile?
Non esiste una risposta univoca a questa
domanda, i fattori sono tanti e diversi, dipendono dalla reperibilità in loco della fonte
da utilizzare, dalle esigenze di ogni singolo
utente, ecc. La cosa migliore sarebbe quella
di non aver bisogno di nessun combustibile,
soluzione che si sta cominciando a realizzare
e che nei prossimi anni prenderà sempre
più piede con le case passive. Comunque i
combustibili che maggiormente oggi sono
utilizzati sono il gasolio, il metano, il legno e
gpl. Cercheremo ora di parlare dei due sistemi
forse più diffusi come caldaie di tipo autonomo e di tipo centralizzate che sono quelle più
diffuse.
Entrambi i sistemi hanno dei pro e dei contro
che si compensano alla fine. Sembra a prima
analisi che l’autonomo ci faccia risparmiare
grazie ai vantaggi offerti dall’autonomia di
accensione e di utilizzo, ad esempio se siamo
tutto il giorno fuori casa, ma se analizziamo
con più cura il confort e l’economicità generale e il rispetto dell’ambiente, sicuramente
sceglieremo l’impianto centralizzato, che
permette la suddivisione dei costi generali di
manutenzione e di acquisto. Però un impianto di tipo centralizzato efficiente anche con
l’utilizzo di contabilizzatori di calore e valvole
termostatiche, permette un confort abitativo
migliore e emissioni inquinanti in atmosfera
più basse, con una più equa suddivisione dei
consumi e quindi dei costi.
La scelta di una “caldaia”, per usare un termine
comune, è una scelta che parte dell’involucro.
La prima analisi va fatta sulla necessità che
la nostra abitazione ha di essere riscaldata.
Quanto meno la casa sarà isolata tanto più
sarà la quantità di calore da produrre e quindi
caldaia più grande con consumi maggiori.
Tanto meglio la nostra casa sarà isolata tanto
meno sarà necessario produrre calore, quindi
caldaia più piccola, consumi, costi e emissioni
inquinanti ridotti, e aumento di benessere
abitativo. Una casa tradizionale, cioè il 75%
del parco case esistente che ad oggi non è assolutamente isolato, può richiedere un costo
per il riscaldamento fino a 30 euro al metro
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quadrato all’anno. Una casa isolata a basso
consumo ci porta a spendere invece 3 euro
al metro quadrato, e una casa passiva, come
accennato prima, ci porterebbe a spendere
pochi euro al metro quadrato all’anno. Fatta
questa considerazione possiamo pensare alla
scelta. Una caldaia di tipo standard, indipendentemente dal combustibile, lavora a temperature molto alte, circa sui 90°C. Produrre
temperature così alte calcolando la grande
dispersione di calore sia all’interno della caldaia che nel sistema che porta l’acqua calda
ai radiatori, fa scendere la resa di questo tipo
di impianto al 55-70%, quindi molto bassa
rispetto al consumo. La nuova tecnologia ha
portato alla produzione di materiali che permettono di lavorare all’interno della caldaia
a temperature più basse, da un massimo di
75°C a un minimo di 30°C e la regolano in
base alle temperature esterne all’abitazione.
Questo tipo di caldaia raggiunge ad oggi
una resa fino al 90-95%. L’ottimo che oggi
si può installare nelle nostre abitazioni è la
caldaia murale a condensazione. Questa
grazie al recupero della condensa e lavorando
a temperatura ancora più basse, permette
di aumentare la resa di un 10%, superando
addirittura la fatidica soglia del 100%. Però
la tecnologia che utilizza fonti fossili, per le
caldaie, sta raggiungendo il suo picco e al
momento non si vedono particolari sistemi
che possano nel tempo farle evolvere in
maniera sostanziale. Esistono diverse altri tipo
di tecnologie, ma quella che per semplicità
tecnica ed economica rappresenta una valida
alternativa sono quelle che utilizzano il legno
nelle sue varie forme.
Il legno è una fonte energetica rinnovabile ed
è sempre stata utilizzata per il riscaldamento
nelle nostre case, a patto che la materia prima
sia di buona essiccazione e venga utilizzato
all’interno di impianti capaci di sfruttare al
meglio le sue capacità caloriche. Abbiamo diversi tipi di legname, come i ceppi, il cippato
e i pellet. Il più diffuso di questi è sicuramente
il pellet, sia per il grado di resa maggiore rispetto agli altri due sia per facilità di acquisto
e trasporto.
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22 Konrad dicembre 2010 / gennaio 2011
marinella al verdi di trieste
Conversazione con Stelio Sinico, ultimo discendente di una famiglia di musicisti triestini
a cavallo fra ’800 e ‘900
Perché è qui a Trieste?
Sono qui a Trieste, proveniente da Roma
da dove vivo da circa 50 anni, per assistere
alla prima esecuzione presso il Teatro Verdi
dell’Opera Marinella del mio avo Giuseppe
Sinico. Pensi che quella di oggi è la quarta
esecuzione assoluta, le altre tre furono date
al Teatro Mauroner (1854), Teatro Armonia
(1862), Politeama Rossetti (1883), e Sala Tripcovich de Banfield (3 Gennaio 2010),posso
quindi definire oggi una giornata storica per
l’Opera e per la mia famiglia.
La sua è una famiglia di musicisti, di compositori?
Si, gli avi sono nati a Bergamo e si sono
trasferiti a Trieste tra la fine del ‘700 ed i primi
dell’800 e sono entrati nell’ambito del mondo
musicale come insegnanti di canto e compositori ottenendo subito molto successo,
scrivendo sia per il Teatro che per la Chiesa.
Ma Giuseppe è sicuramente il più importante della famiglia?
Si, Giuseppe, a 18 anni, ha composto la
Marinella, Si raccontava anche in famiglia del
trionfo della prima esecuzione del 26 agosto
del 1854 al Teatro Mauroner, pensi... aveva 18
anni, ma considerando che mediamente per
scrivere un’opera ci vuole uno o due anni, la
iniziò sicuramente a 15-16 anni!! Che coraggio!!! E da là è nato tutto questo fermento,
questo grosso entusiasmo della città per
l’Inno [di San Giusto, ndr], che divenne il canto
ufficiale di Trieste e delle terre redente fino
alla fine della seconda guerra mondiale... Le
cronache del tempo (Caprin), parlano che il
brano fu “trissato” a furor di popolo e che la
mattina dopo, i conducenti delle carrozze lo
cantavano già per la strada!!
Ha scritto altre Opere?
Sì, “I Moschettieri”,”Aurora di Nevers”, e
“Alessandro Stradella, riscuotendo un buon
successo in vari teatri italiani... Giuseppe ebbe
2 figli: Francesco (baritono), e Lidia (soprano).
Chi insegnò musica e canto a Joyce?
Francesco, ovvero mio nonno, abitava in Viale
XX Settembre, c’è una targa che lo testimonia.
Ha qualche curiosità da aggiungere sulla
vita di Giuseppe?
Si, posso dirvi una cosa che è poco conosciuta: il fatto che la famiglia Sinico, quindi
sia Giuseppe sia Francesco, abbiamo lasciato
tracce musicali , sia nella chiesa Serbo-Ortodossa che nella Greco-Ortodossa, musicando
Messe, e il noto Padre nostro, di Dante.
E su Trieste città?
Io ho abitato, fino agli anni Sessanta in piazza
della Borsa, quindi mi godevo questa magnifica città e ho anche assistito a tanti fatti legati
almomento storico e travagliato della città
Ma, lasciamo stare il passato..., meglio pensa-
re alla Marinella che è rinata il 3 gennaio 2010
alla Sala Tripcovich, grazie al M°Zannerini e
sarebbe magnifico che, nel giorno di San Giusto, il 3 di novembre, al Teatro Verdi, venisse
annualmente rappresentata.
Ha qualche ricordo dei nonni (non so se dei
bisnonni)?
Beh, i nonni li ricordo perfettamente. Mio
nonno Francesco [figlio di Giuseppe, il compositore, ndr], e nonna Ines li ricordo perfettamente […], in particolare che, ogni tanto,
quando c’era il compleanno della zia Lidia
(che era la sorella di Francesco; lei abitava
a Via dell’Acquedotto, e abitava proprio
dirimpetto al teatro Rossetti) era uso e consumo che l’insalata, a tavola, doveva essere
tricolore.
E finalmente il il 24 ottobre del 2010, il Teatro Verdi a distanza di un secolo e mezzo
ha accolto Marinella...
Si, di questo sono immensamente felice,
e ho condiviso questa felicità con tutti gli
esecutori dell’Opera , nel bellissimo e festoso
ricevimento dato all’Hotel Savoia, e il ricordo
di questa lunga e commovente giornata mi
accompagnerò nel viaggio di ritorno fino a
Roma, anche se con un po’ di velata nostalgia
per la mia città natale.
...dopo l’esecuzione al Teatro Verdi
dell’opera lirica di Giuseppe Sinico
"Finalmente, non ci speravo più" dice quasi sospirando Stelio Sinico,
Bè, non credo di poter racchiudere un semplice articolo una giornata
come quella di ieri, solo Mozart ce l’ha fatta... "Le nozze di Figaro",
ovvero “la “folle giornata” , tutta l’opera in 24 ore, che capolavoro!!
Per me veramente la giornata del 24 ottobre 2010 è durata qualche
anno!!! Da una cena del Club Lions al caffè S.Marco di 5-6 anni passati,
alla domenica autunnale... ore 14-15,30 prova di rifinitura, gli ultimi
particolari da “blindare”, ovvero attacchi, note, ritmi,parole, intonazioni, coloriti,entrate ed uscite coro (erano in 131....), di là, silenzio!...
Ma no Coro, recuperare la posizione, più veloci i cambi, (sembrava
un campo di battaglia...), l’orchestra osservava divertita... Giorgio e la
Reana, Paolo, il microfono,le luci, la banda dietro il palcoscenico che
si accorda con Aljosa... La tensione dei cantanti si taglia col coltello!!
Marinella (al secolo Mariana Prizzon), sembra la più calma...così un
po’ meno Dax, Giuliano, Iulia e Alberico... dentro gli splendidi costumi
creati per loro da Silvia.!! David con telecamere varie sta lavorando....la
Mariko accorda l’orchestra... ”Chi è di scena ?” In troppi” rispondo.Non
possiamo iniziare puntuali, c’è ancora ressa alla porta, tutto esaurito,
caccia all’ultimo biglietto... che non c’è più... tutto esaurito il Verdi!! Bè
allora mi torna il coraggio, e quando Paolo Albertelli mi dice... ”Mae-
stro, quando vuole”, che tradotto significa “ Vada fuori,la musica non
aspetta” , sono le 17,15, esco quasi ad occhi chiusi... e via con la bella
storia della Marinella!!
Severino Zannerini
23 Konrad dicembre 2010 / gennaio 2011
cinofilia
Vittime innocenti dell'umana follia
Condanna a morte: è questo il terribile verdetto emesso per tre cani, tre storie diverse
che hanno in comune la giovane età e l'inadeguatezza dei proprietari, il tipo di cane e
la terribile fine degli animali. Fatti accaduti
negli ultimi mesi in Friuli Venezia Giulia che
devono farci riflettere.
Spritz, Regghy e Spike sono gli sfortunati
animali che hanno avuto la sventura di
incontrare nella loro breve vita tre giovani
scellerati incoscienti, capaci di decretarne
la morte. Dopo averli adottati con estrema
leggerezza, senza sapere che cosa avrebbe
comportato la convivenza con un cane, i
giovani proprietari con la stessa leggerezza e senza alcuna remora morale li hanno
condotti alla morte, nonostante le leggi
vigenti in materia di tutela degli animali ne
vietino la soppressione. La legge regionale
numero 39 del 1990, all'articolo 8 comma
5 cita testualmente: "i cani possono essere
soppressi soltanto se gravemente ammalati
ed incurabili".
Nessuno dei tre lo era. Spritz era un cane
giovane di razza Pitbull vitale e festoso:
rinunciato nel luglio 2009 dalla famiglia
triestina a causa della nascita di un figlio,
fu trasferito presso il canile di Porpetto
convenzionato con il Comune di Trieste.
Per la sua bellezza e giovialità fu scelto
dall'assessore Lobianco come testimonial
della campagna triestina in favore dei
cani abbandonati. Adottato nel mese di
novembre da un giovane poco più che
ventenne residente a Udine, fu dopo breve
tempo messo sotto sequestro a causa di
una denuncia effettuata da un passante
intimorito dal cane che era sopraggiunto di
corsa dopo esser sfuggito al controllo del
proprietario. Spritz pur avendo la museruola
- secondo le testimonianze - era stato preso
a calci dal passante e quindi aveva reagito
di conseguenza, senza comunque causare
alcun danno. Trasferito per gli accertamenti
al canile sanitario, dopo pochi giorni fu
ricondotto alla struttura di Porpetto, e
dopo alcuni mesi restituito incautamente al
legittimo proprietario che lo portò nella sua
abitazione. La gioia per il povero animale
durò soltanto una decina di giorni: divenuto
un problema ed un ingombro non indifferente, fu condotto presso l'ambulatorio di
un veterinario compiacente e soppresso
senza una valida motivazione in totale spregio delle leggi vigenti.
Stessa identica sorte per il povero Regghy, incrocio Amstaff affidato nel mese di
giugno ad un giovane ventunenne residente in Provincia di Trieste, dal proprietario
di una pensione privata del Comune di
San Daniele. Soltanto un mese più tardi
ROY:
Cucciolone
Amstaff
dal carattere
equilibrato,ha
solo 7 mesi ma
cerca già una
nuova famiglia...
chi lo vuole???
maltrattamento portato all'estremo, nessun
veterinario serio accetterebbe mai una
simile richiesta e chi la pratica deve essere
considerato complice del reato.
Invitiamo i cittadini che si rendessero
testimoni di maltrattamenti nei confronti
di animali a denunciare senza esitazioni
il fatto alle autorità competenti, affinché
simili atteggiamenti crudeli non rimangano
impuniti.
Mariagrazia Beinat
Presidente associazione
"il Capofonte" ONLUS
www.ilcapofonte.it
SOPHIE:
Bellissimo esemplare
di American Stafford
di 5 anni, attende
disperatamente
i proprietari che
non verranno mai
più a riprenderla...
chi vuole aiutarla...
Regghy fu fatto sopprimere dal giovane con
l'assurda motivazione che non era in grado
di tenere l'animale poiché i genitori non
glielo permettevano ed inoltre si avvicinava
il periodo delle ferie a cui lui non voleva
rinunciare. Un'ulteriore aggravante è data
dal fatto che il ragazzo a tutti gli effetti non
era il proprietario del cane, in quanto il
microchip inserito nella povera bestiola era
registrato presso l'anagrafe canina a nome
di un’altra persona. Con estrema crudeltà
e leggerezza, come nel caso precedente
Regghy fu condotto alla morte nonostante
alcuni veterinari si fossero rifiutati di praticare la soppressione in quanto il cane era
in ottime condizioni fisiche e nonostante
fosse in corso con buonissime prospettive
di adozione una campagna sostenuta da
più associazioni alle quali lo stesso ragazzo
pochi giorni prima si era rivolto.
Storia ancora più tragica quella di Spike,
American bulldog di tre anni annegato nelle
acque antistanti Muggia: alla fine di settembre fu gettato in mare con sei kg di dischi di
ferro attaccati al collare. Una morte orrenda
causata probabilmente dal proprietario di
24 anni che intendeva disfarsi dell'animale.
Il giovane, attualmente indagato, dovrà
rispondere per l'ipotesi di reato prevista
dall'articolo 544 bis del codice penale .
Un atto violento senza dubbio di estrema
malvagità, che non può e non deve rimanere impunito.
La soppressione di un cane sano è un
Ristoro Agrituristico & Alloggi
Aperto i weekend, festivi o su prenotazione
Si accettano prenotazioni per il pranzo di Natale
e per il Cenone di fine Anno
tel./fax 040 226901 cell. 346 0180611 - 340 6733919
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Ecosportello
sospende l’attività
dal 1 dicembre.
Riapertura il
1 febbraio 2011
Punto informativo gratuito della Provincia di Trieste
progettato e realizzato da LEGAMBIENTE
a Trieste in via Donizetti, 5/a
orario:martedì dalle 10.00 alle 12.00
venerdì dalle 17.00 alle 19.00
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24 Konrad dicembre 2010 / gennaio 2011
Le voci degli alberi
Numerose segnalazioni di fatti e soprattutto
misfatti giungono al nostro sito, e stavolta
vogliamo raccontare la storia di una quercia
secolare sita nel fondo del n. 72/1 di
Contovello.
Ci hanno scritto che una farnia tricentenaria
corre il rischio di abbattimento, per un
attacco parassitario che qualche settimana
prima non era riscontrabile. A detta
dell’autore della segnalazione, fino a poche
settimane prima il maestoso albero sembrava
sano. Non appena il tempo meteorologico
l’ha permesso è stato fatto un sopralluogo
con un dottore agronomo, per formulare
una diagnosi corretta e con somma gioia si è
potuto riscontrare che l’albero gode di ottima
salute e che è più giovane rispetto a quanto
stimato: la sua età si aggira tra i 150 e i 200
anni.
Per garantire la sopravvivenza di questo
giovincello bicentenario, vorremmo fosse
dichiarato albero monumentale e pertanto
ci stiamo informando sull’iter per segnalarlo
alla Regione, che ha il potere di riconoscere la
monumentalità di un albero, mentre alla cura
è preposta la Provincia.
Vi terremo aggiornati sugli sviluppi.
Sara Ferluga
per il Comitato SOS Alberi
Per maggiori dettagli
www.sos-alberi-fvg.it in segnalazioni.
p.s. Nella stessa rubrica apparsa sul Konrad di
giugno 2010 era stato pubblicato l’elenco degli
alberi monumentali della Provincia di Trieste.
GUARIRE CON IL BIONIC
E’ finalmente disponibile in ITALIA il BIONIC 880, l’innovativo apparecchio medicale
prodotto in Germania per curare con successo in modo naturale le patologie più diffuse in
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25 Konrad dicembre 2010 / gennaio 2011
“Mi me la mocco”:
in uscita il secondo disco
dei Sardoni Barcolani Vivi
Dopo il grande successo del primo disco “Trieste 1000 novità”, ormai
giunto alla terza ristampa, sarà presto disponibile “Mi me la mocco”,
secondo capitolo della saga ittico-musicale dei Sardoni Barcolani Vivi.
Vincitori del Festival della Canzone Triestina nel 2008 con il pezzo “No
volevo la vinjeta”, secondi nel 2009, i Sardoni tenteranno nuovamente
l’assalto al gradino più alto del podio nella trentaduesima edizione della
nota kermesse guidata da Fulvio Marion, decano dei presentatori locali.
Il prossimo 16 dicembre nella prestigiosa cornice del Teatro Miela
l’ensemble più sardonico della costa giuliana eseguirà “La filologica
tergestina (se fa i furlani faremo anca noi)”, pezzo sullo scottante tema del
friulano materia di insegnamento scolastico.
“Mi me la mocco” sarà ufficialmente presentato presso il negozio “Dimensione Sport” (Via Milano 21) domenica 19 dicembre dalle ore 19 in poi:
si consiglia la partecipazione, nonché l’acquisto di una copia, a tutti gli
amanti della triestinità più verace.
Il secondo disco, si sa, è il più difficile per ogni artista, specie se il primo
è stato un trionfo superiore ad ogni aspettativa: i Sardoni affrontano la
sfida puntando su testi ben scritti e accattivanti melodie, formula ulteriormente raffinata nelle otto tracce del nuovo lavoro.
I cinque giovani musicisti hanno infatti la capacità di ironizzare sulle debolezze, sulle abitudini e sulle spesso sterili polemiche triestine con gusto
ed eleganza e senza mai cedere a facili volgarità: argomenti di stringente
attualità, dalla Ferriera di Servola all’ordinanza anti-pipì, forniscono gli
spunti necessari per ridere e far ridere gli ascoltatori, molti dei quali si
ritroveranno nel poetico edonismo fancazz-oblomovista cantato dai
Sardoni Barcolani Vivi.
Alessandro Lombardo
a pesca su
www.youtube.com/watch?v=vV7Y5WCy6M0
Il rock sa essere elettrico anche quando stacca la corrente elettrica. Ci sono musicisti che sprizzano energia anche se le chitarre sono acustiche.
Lo vivremo il 4 dicembre, al Verdi di Muggia: arriva dalle nostre parti il Light of the Day, una grande carovana di beneficienza. Tra i tanti, sul palco
ci sarà il newyorkese Willie Nille, un omino tutto cuore e nervi, ironia a passione. Non avrà la sua band ma nessuno li rimpiangerà. Provate a sentire
come canta e suona (da solo) "Innocent ones": www.youtube.com/watch?v=vV7Y5WCy6M0
Luciano Comida
sport
Settebello e Setterosa: stupiteci
Il nuovo d.s. Grimaldi ha rinforzato le rose delle due formazioni triestine
Si avvicina l’esordio in campionato per la Pallanuoto Trieste maschile
che anche questo anno parteciperà al campionato nazionale di A2. Il
campionato, il secondo per importanza nel panorama della pallanuoto
italiana, è suddiviso in due gironi (nord e sud) da 12 squadre ciascuno. Le
prime quattro di ogni girone disputeranno i play-off, mentre le squadre che si piazzeranno al 10° e 11° dei due gironi faranno i play-out. La
squadra del presidente Enrico Samer è stata inserita nel raggruppamento
nord assieme a: SC Quinto, Chiavari Nuoto, RN Sori, RN Arenano, Torino
81, Pallanuoto Brescia, Plebiscito Padova, President Bologna, RN Cagliari,
Bergamo Alta Nuoto e Vigevano Nuoto. La formazione triestina nel corso
della sessione estiva del mercato ha operato in maniera oculata. Per
prima cosa è stato inserito nell’organigramma societario un direttore
sportivo di esperienza: Stefano Grimaldi. Il neo d.s. ha subito messo a
segno due ottimi colpi di mercato. Il primo affare concluso dal dirigente
siciliano è stato quello di Aldo Ercolano, acquistato dalla Florentia Nuoto
via Sori. Ercolano, siciliano, classe 1982, è un’attaccante di esperienza e
tecnica che può garantire un discreto numero di segnature a partita. Il
secondo arrivo in casa triestina è stato quello di Tommaso Morena, prelevato con la formula del prestito dalla Pallanuoto Savona. Morena, invece,
è un ottimo difensore che in fase offensiva ha il vizio del gol. Questi due
innesti non possono che far fare un salto di qualità all’organico triestino,
di per sé già valido, guidato, per la sesta stagione consecutiva, da mister
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da 16.00 a 19.00.
Ugo Marinelli. L’esordio casalingo alla piscina Bianchi è previsto per il 4/12
quando Trieste affronterà l’SC Quinto. Per quanto concerne la Pallanuoto
Trieste femminile, le orche alabardate disputeranno (come i colleghi
maschi) il campionato nazionale di A2. La formula del campionato femminile di A2 è simile a quello maschile: vi sono due gironi da 10 squadre.
Ai play-off accedono solo le formazioni che si sono piazzate nei primi
tre posti dei due gironi, mentre il play-out li giocheranno solamente chi
arriverà 8° o 9° nei due raggruppamenti. La compagine triestina è stata
inseita nel girone nord assieme a: Pallanuoto Firenze, Pallanuoto Livorno,
Nuoto Tolentino, Locatelli Nuoto, Camogli RN, Nuoto Prato, Promogest,
GN Osio e Milano. Per rinforzare la rosa delle ragazze, invece, il nuovo d.s.
Grimaldi ha concluso una maxi-operazione con l’Athlon Palermo. Sotto
il colle di San Giusto sono arrivate il portiere Claudia Bisconti (per lei è
un ritorno visto che ha indossato nella stagione 2009/2010 la calotta
alabrdata), Anna Calamita e Denise Nuccio. Il campionato del setterosa
giuliano prenderà il via solamente ad inizio 2011. Nella prima giornata di
campionato, prevista per il 9 gennaio, la Pallanuoto Trieste sarà di scena
sul campo della Nuoto Tolentino.
Stefano Rongione
26 Konrad dicembre 2010 / gennaio 2011
brevi
Musica in gravidanza
per un rapporto più “forte”
tra madre e bambino
Diversi studi in ambito musicale e musico terapeutico sottolineano
l’importanza della voce materna quale elemento fondamentale tra i
ritmi e i movimenti del mondo prenatale. Già in gravidanza madre e
feto sono in ascolto reciproco e risuonano l’uno per l’altra. Nell’utero
il feto è raggiunto da sensazioni vibratorie “filtrate” dal liquido amniotico: battito cardiaco, respirazione, rumori intestinali e suoni esterni
che costituiscono l’insieme di informazioni che contribuiscono a
formare nel bambino la costruzione del Sé neurofisiologico e mentale. Ciò è strettamente percepito a livello sensoriale, vibratorio ed
emozionale, corporeo più che uditivo: si tratta di una comunicazione
non verbale che andrà ad incidere in gran parte sull’universo affettivo
e caratteriale del bambino.
Spesso le madri non sono in grado di dare la giusta attenzione a
questa importante prima fase della vita. Molto rari infatti sono i corsi
di musica e canto in gravidanza e spesso neanche così poco costosi!
Una Ricerca promossa dal Dipartimento di Scienze della Riproduzione e dello Sviluppo e delle Medicine Pubbliche dell’Università di
Trieste in collaborazione con l’Azienda Sanitaria n. 1 “Triestina” vuole
dimostrare che sensibilizzando le mamme all’ascolto musicale e al
canto in gravidanza e nel periodo post-natale, il livello di attaccamento madre-bambino al suo primo anno d’età sarà più alto. Molto
importante quindi è che la comunicazione madre-figlio inizi fin da
subito, in modo che la nascita del bambino non sia l’inizio di un
rapporto, ma la sua prosecuzione e che il distacco dalla madre, in un
ipotetico periodo anche più lungo (come una possibile incubatrice o
l’asilo nido) possa essere vissuto in modo meno traumatico.
Le mamme che vi partecipano vengono reclutate, volontariamente
e gratuitamente, ai corsi di accompagnamento alla nascita c/o i Distretti del Comune triestino. Abbiamo bisogno di tante mamme!!! Sia
che decidano di intraprendere il percorso di sensibilizzazione o che
vogliano solo rispondere a qualche quiz!
Mamme dateci una mano!
Elena Benedetti
[email protected]
Lo psicologo di quartiere
Si tratta di un progetto inizialmente sperimentato a Milano e che ben
presto si è attivato a Bologna e a Lecce. Si sta ora diffondendo in varie
città italiane e a dicembre è arrivato a Trieste. L'obiettivo è offrire gratuitamente, tramite la farmacia, un sostegno psicologico al cittadino
bisognoso di ascolto.
"Lo psicologo di quartiere", per motivi di spazio e di tempo, non può
effettuare delle vere e proprie sedute di terapia all'interno della farmacia, però il cittadino avrà l'opportunità di conoscere, attraverso un
primo colloquio, il metodo d'intervento del professionista; potrà poi
richiedere un secondo appuntamento e avere una risposta o almeno
un orientamento utile per ritrovare la salute interiore. La Farmacia Alla
Borsa ha aderito all'iniziativa nella consapevolezza che questo nuovo
servizio vada incontro ai bisogni del quartiere e alle esigenze di una
società complessa e difficile come quella in cui viviamo. Per informazioni telefonare allo 040367967.
Fotografaredonna
Uscirà il prossimo 15 dicembre il Calendario 2011 di FOTOGRAFAREDONNA associazione culturale di donne che riunisce fotografe
professioniste, artiste ed appassionate dell’arte della fotografia e che si
propone di promuovere la creatività femminile in campo fotografico ed
artistico in generale. Il calendario, nasce da un percorso sperimentale
di formazione condotto da Marisa Ulcigrai, che intrecciando progetto
didattico e ricerca artistica ha sviluppato, con un gruppo di donne
di svariate personalità, competenze e professionalità, un progetto di
ricerca sull’identità femminile attraverso l’immagine fotografica: un
impegno attento all’interiorità e sensibile al sociale che sottende sempre a tutti i progetti dell’associazione. Fra le autrici ricordiamo alcune
fotografe e artiste note nell’associazione come Adriana De Caro, Nadia
Sirca, Rosanna Ruzzai, Marinella Perosa, Gianna Uxa,Emanuela Masseria,
che insieme a nuove artiste straniere come Irene Porto, Anna Bizyukova,
Agnieszka Wenskowska, Laura Paliaga, Natasa Mandic, Emanuela Masseria. Victoria Abugova hanno dato un forte contributo alla resa di un
calendario realmente multiculturale. Il calendario (Ed. La mongolfiera
Libri – euro 10,00) sarà reperibile in libreria, presso la sede dell’associazione FOTOGRAREDONNA (www.fotografaredonna.it, [email protected]) e alla Casa internazionale delle donne di Trieste.
Banca Etica
nella regione Friuli Venezia Giulia
Promotori finanziari
Alice Pesiri - Via Donizetti 5/A, Trieste - tel. 040 638472 - 347 2690400 - [email protected]
Dario Francescutto - Via S.Francesco 37 - Udine - tel. 0432 500744 - [email protected]
Punti informativi
Gorizia – Referente Rita Calligaris (Staranzano) tel. 348 7722120 - [email protected]
Pordenone – c/o “L’altra metà”, Via della Motta - tel. 0434 524228 - [email protected]
Trieste – Via Donizetti 5/A - tel. 040 638472 - [email protected] - www.bancaetica.org/trieste
Udine – Via San Francesco, 37 - tel. 0432 500744 - www.bancaetica.org/udine
Tolmezzo – c/o Comunità di Rinascita - Via G.Bonanni 15 - tel 0433 40461
27 Konrad dicembre 2010 / gennaio 2011
APPUNTAMENTI DI dicembre/gennaio
Trieste
1 mercoledì
dicembre
ingresso libero
Studio psichico dell’uomo Non cercare fuori ciò che si trova
dentro. Conosci te stesso!
È indispensabile conoscere il proprio
spazio psicologico per cambiare le
cause delle afflizioni. Invito alla conferenza con immagini alle ore 20.30 al
Centro Rachmiel in via Mazzini 30.
Info 377 1256908.
2 giovedì
ingresso libero
Natale di guerra
Presentazione del libro di Alessandro
Paronuzzi a cura di Emergency e l'Associazione Il pane e le rose alle ore 17
nella Sala Baroncini delle Assicurazioni Generali in via Trento 8.
2 giovedì
ingresso libero
Le doti del carattere
Conferenza con Massimo Visintin
e Costantino Di Iorio addestratori
esperti in psicologia canina, alle ore
17.45 Farmacia Alla Borsa piazza della
Borsa 12. Info 040 367967,
www.farmaciaallaborsa.it
3-5 da venerdì a domenica
Corso avanzato di Theta Healing
con possibilità di pernottamento
in agriturismo. Info dott. Marinella
Starace 347 8453670.
3 venerdì
ingresso libero
Ladakh: il piccolo tibet
Proiezione di diapositive a dissolvenza incrociata di Tullio Conti (rinviata
la scorsa settimana) alle ore 20.30
presso l’Institute of Yogic Culture, via
San Francesco 34. Info 040 635718.
4 sabato
Corso di euritmia
L’insegnante B. Berden guiderà il
corso di Euritmia ad Opicina presso
la Casa-Dom Brdina, ore 10-12. Organizza L’Associazione per l’Agricoltura
Biodinamica. Info 333 7864810.
4 sabato
ingresso libero
Ll linguaggio di Gaia
Riconoscerlo per interagire con Lei.
Un percorso da fare con corpo, cuore,
mente sulle terre a noi vicine.
Conferenza alle ore 20 presso Teatime in via del Monte 1.
Info Rossana 349 4539133.
4 sabato
ingresso libero
La rivoluzione del benessere
Presentazione di Lifewave i dispositivi
nanotecnologici efficaci per dolori,
dimagrire, disintossicarsi, dormire e
aumentare l’energia. Test in sala per
mostrare come il dolore diminuisce o
sparisce in pochi secondi. Alle ore 17.30
al New Age Center via Nordio 4/C.
4-5 sab-dom
ingresso libero
Che bello il circo senza animali
La sede territoriale della Lav (Lega
Anti Vivisezione) ONLUS della Pro-
vincia di Trieste, in occasione delle
giornate nazionali organizza dei tavoli informativi con una raccolta firma
contro i circhi con animali. Sabato 4 e
domenica 5 ci troverete in via S. Nicolò tra via S. Spiridione e via Roma.
6 lunedì
ingresso libero
Gurdjieff e la IV Via
Serata di letture sul percorso della IV
Via indicato da Gurdjieff e introduzione al seminario con Sauro Tronconi
dell’8/12, all’Ass. Espande, ore 20.30,
v. Coroneo 15. Info 380 7385996,
www.trieste.espande.it
6 e 27 lunedì
ingresso libero
Meditazione di luce per la terra
Un invito di cuore a tutti e a chi si
chiede il perchè dei cambiamenti in
atto, dove stiamo andando, perchè
siamo qui ora? Meditazione di Luce
per il Passaggio della Terra e dell’
Umanità, guidata da Arleen, in
connessione con altri gruppi e rete
di luce del pianeta; l’incontro sarà
introdotto da una breve spiegazione
a titolo informativo, e dopo la meditazione seguirà un aggiornamento
sull’Ascensione, la situazione attuale
del passaggio di frequenza e cambiamento di coscienza della Terra. Ogni
lunedì alle 20.30 presso Assoc. Lam-Il
Sentiero, in piazza Benco 4. Info
ArtLight 347 2154583,
[email protected]
7 martedì
ingresso libero
Sport e salute
Integrazione, prevenzione e cura
dello sportivo agonista amatoriale:
prima, durante e dopo la prestazione sportiva. Dalla esperienza Silver
Cross e dalla collaborazione con i
più importanti team professionistici
del calcio, volley, basket e ciclo, utili
consigli per l’utilizzo degli integratori come complementi alimentari,
delle creme e degli oli da massaggio
per preparare il muscolo e della
medicazione e bendaggio per curare
gli infortuni. Conferenza con il dottor
Pierluigi Signorini, farmacista. Parteciperà all’incontro un massaggiatore/fisioterapista della Triestina Calcio, alle
ore 17.45. Farmacia Alla Borsa piazza
Della Borsa 12. Info 040 367967,
www.farmaciaallaborsa.it
8 mercoledì
Gurdjieff e la quarta via
Un seminario dove Sauro Tronconi
dà tutte le informazioni tradizionali
ma dove ognuno mette in pratica la
propria comprensione in relazione
agli altri. Nessun altro al di fuori di
noi può essere artefice del proprio
cammino. Info 380 7385996,
www.trieste.espande.it
8 mercoledì
ingresso libero
La meccanicità dell’uomo
La struttura dell’uomo e le sue possibilità di miglioramento per non ammalarsi
su www.konradnews.it gli annunci di febbraio entro il 21 gennaio
e vivere meglio dominando la sua natura. Invito alla conferenza multimediale
alle 20.30 al centro Rachmiel in via
Mazzini 30. Info 377 1256908.
9 giovedì
ingresso libero
Punto vegetariani
Incontro dal titolo”Un’autentica
realizzazione spirituale prevede l’amorevolezza della scelta
vegetariana”-conducono Susanna
Beira e Marco Bertali, medici delegati
Ass.Vegetariana Italiana-ore 17-18.30
presso Banca Etica, via Donizetti 5/a.
9 giovedì
ingresso libero
ingresso libero
ingresso libero
ingresso libero
ingresso libero
ingresso libero
La coscienza cosmica dentro di noi
Storia dimenticata della Terra,
interazione dei Popoli Stellari nel Suo
passato, presente e possibile futuroFigli delle Stelle e Walk In. Conferenza
con Axa ore 14.30-18.30 a Etnoblog in
Riva Traiana 1/3. Info 345 4938931.
12-16 da domenica a giovedì
Incontri con D.A. Spachtholz
Dal 12 al 16 dicembre Seminari ed
appuntamenti da non perdere: Qi
14 martedì
ingresso libero
15 mercoledì
ingresso libero
15 mercoledì
ingresso libero
15 mercoledì
ingresso libero
16 giovedì
ingresso libero
L’esperto risponde: omeopatia
Domande e risposte con la dottoressa Maria Luisa Tognon. Ore 17.30.
Farmacia Alla Borsa piazza della Borsa
12. Info 040 367967,
www.farmaciaallaborsa.it
Lezioni concerto
Incontriamoci per conoscere la musica. A cura della Casa Internazionale
delle Donne alle ore 11, Teatrino Parco San Giovanni, via Weiss, 13. Info:
040 568476 (mar-mer-gio ore 16-19)
12 domenica
ingresso libero
La quarta dimensione
Einstein, con la sua teoria della relatività, dimostrò che, parallelamente
a questo mondo a tre dimensioni,
esiste un altro mondo di energia.
Invito alla conferenza multimediale
alle ore 20.30 al Centro Rachmiel di
via Mazzini 30. Info 377 1256908.
Qi Ray Conferenza introduttiva al Metodo Qi
Ray-”L’aspetto Fisico dell’Energia”. Relatrice ed ideatrice del Metodo Sonia
Rizzi. Ore 20 presso il Centro Studi e
Ricerche Olistiche di Via Palestrina 8.
Seguirà il 1° livello sab 15 e dom 16
Gennaio. Info 338 7592945,
www.qi-ray.it, [email protected]
12 e 19 domenica
14 martedì
Alzheimer ipercolerolemia diabete
Strumenti nuovi di prevenzione e
cura. Conferenza con la dottoressa Silene Piscanec medico-terapia olistica
e la dottoressa Sara Giadrossi, biologa
esperta in genetica. Ore 17.45.
Farmacia Alla Borsa piazza Della Borsa
12. Info 040 367967,
www.farmaciaallaborsa.it
Oggetti smarriti... alla ricerca Esposizione artistica dei creativi Ana
Cevallos, Adriana De Caro, Frank Del
Gudio, Stefania Di Paolo, Magda Martinci e Barbara Romano alla Scuola
del Vedere in via Ciamician 9.
Orario: ven 18-22, sab10.30-22, dom
11.30-19. Info: 040 311885
10 venerdì
ingresso libero
Elaborazione del lutto
La Società Antroposofica organizza
un incontro con il gruppo di sostegno
per l’elaborazione del lutto, seguendo
il testo “Confrontarsi con la morte”
Ed. Novalis in via Mazzini 30, Ip. ore
18.15-19.45. Info 339 7809778,
[email protected]
Quando il femminile è doloroso
Il valore dell’autostima al femminile.
Conferenza con la dottoressa Donatella De Colle, psicologa musicoterapeuta, alle ore 17.45. Farmacia Alla
Borsa piazza della Borsa 12. Info 040
367967, www.farmaciaallaborsa.it
10-12 ven-dom
13 lunedì
L’esperto risponde: psicologia
Domande e risposte con la dottoressa
Fulvia Fragiacomo, psicologa. Ore
17.30. Farmacia Alla Borsa piazza
Della Borsa 12. Info 040 367967,
www.farmaciaallaborsa.it
Sos- cervello
Campagna di psicofarmaco-vigilanza
dal titolo: “Psicofarmaci o veleni per
l’anima? Ciò che i medici non dicono,
o non sanno”. Con Marco Bertali, psichiatra- ore18.45-20.15, Banca Etica,
via Donizetti 5/a.
9 giovedì
gong dei 5 animali (1° incontro)
– Autotrattamento Corpo e Mente –
Aspettando il 2012 – FEF – Massaggio
Sonoro – Preghera Consapevole –
Tavola di Natale secondo il Feng Shui.
Info e prenotazioni 335 5409328,
330 2495227, 347 0348629, studio@
tecnichedelbenessere.com, www.
tecnichedelbenessere.com
Ayurveda: esame del polso
E consulenza medica. Con il dottor
Basalisco e un medico indiano Vaidya.
Mattina e pomeriggio per appuntamento ( rivolgersi alla Farmacia ).
Farmacia Alla Borsa piazza della Borsa
12. Info 040 367967, www.farmaciaallaborsa.it
L’esperto: allattamento materno
Domande e risposte con Antonella
Chiurco, consulente professionale
IBCLC. Ore 10.30. Farmacia Alla
Borsa piazza Della Borsa 12. Info 040
367967, www.farmaciaallaborsa.it
La Bottega delle Spezie
erboristeria
dott. Manuela Zippo
spezie e tè dal mondo - cioccolate selezionate
integratori alimentari - fitocosmesi
via combi 12 - trieste - tel. 040 303555
28 Konrad dicembre 2010 / gennaio 2011
APPUNTAMENTI DI dicembre/gennaio
Trieste
16 giovedì
dicembre
ingresso libero
Allenamento alla vita
Abbiamo proprio bisogno di allenare
i nostri figli all'uso delle armi?
Tavola rotonda sul progetto scolastico La Russa-Gelmini alle ore 18 alla
Casa del Giovane in via Inchiostri 4.
Interverranno: Franco Codega, Silvano Magnelli e Fabio Feri.
Info: Tiziana 328 7908116
16 giovedì
ingresso libero
Pazienti sovrappeso
Gestione multidisciplinare nel paziente sovrappeso o obeso. Incontro
a cura del dottor Francesco Dapas,
endocrinologo, e della dottoressa
Chiara Modricky, biologa nutrizionista. Ore 17.45. Farmacia Alla Borsa
piazza della Borsa 12. Info 040 367967
17 venerdì
ingresso libero
La fratellanza galattica di luce
18° incontro: Cosa accadrà nel 2012?
I grossi cambiamenti a livello individuale, sociale e planetario, segnali del
risveglio di coscienza e spirituale, del
passaggio di frequenza, già in atto;
questa meravigliosa opportunità di
ascensione in 4° e 5° dimensione per
la Terra e l’ Umanità, attesa con gioia
in seno alla Fratellanza Galattica di
Luce. Messaggi di condivisione per
vivere al meglio questi momenti di
trasformazione interiore e nel quotidiano. Temi di approfondimento: La
Terra e i Popoli Stellari; gli interventi e collaborazioni extraterrestri
negli eventi storici planetari e nello
stato attuale di Ascensione; Guida al
discernimento e il Primo Contatto;
modelli di vita della nuova Energia
nella nuova Terra e l’Umanità Galattica. Conferenza a cura di Arleen, alle
ore 20.30 all’Assoc. Lam-Il Sentiero
in piazza Benco 4. Info ArtLight 347
2154583, [email protected]
18 sabato
ingresso libero
L’arte, la scienza e le lingue
per festeggiare il Natale. Laboratorio
gratuito per bambini dai 5 anni in su,
organizzato dal Comitato Pro-Fondazione ELIC Scuole Libere di Ricerca
Scientifica per Bambini alle ore 16.30
in via Mazzini 30 3°p. Info 040 55273,
333 4784293, 320 0488202.
18 sabato
ingresso libero
Tavolo antipellicce
La sede Territoriale della LAV (lega
anti vivisezione) ONLUS di Trieste
organizza dalle 9.30 alle 19.30, in via
Dante angolo via Genova un tavolo
in difesa degli animali da pelliccia per
informare i cittadini sulle sofferenze
e crudeltà che gli animali subiscono
per la vanità degli uomini.
18-19 sabato e domenica
Performerzen®/physical theater
Stage. Principi e pratiche di teatro,
danza e arti marziali. Corpo, Voce,
Immaginazione, Tecniche miste,
Rimozione blocchi, Posture, Partiture, Ricerca dell’espressività intima
dell’essere umano. Sabato 15 - 19.
Domenica 10.30 -17.30. Prenotazioni
entro il 10 dicembre 328 9410442,
[email protected]
18-19 sabato e domenica
Corso base di Pranic Healing
Il Pranic Healing è una tecnica che
utilizza il Prana o Energia Vitale per
ristabilire l’equilibrio e la salute
fisica ed emozionale. In questo corso
esperienziale imparerete a conoscere
l’anatomia sottile dell’essere umano,
percepire le aure ed i centri energetici
del corpo, eliminare l’energia congesta,
ripristinare il livello di energia vitale,
trattare i disturbi più comuni. Presso
l’Ass. Alma via Tor San Pietro, 16. Info
Elisa 340 6858339, Nadia 339 3185960.
19 domenica
ingresso libero
Concerto di musica natalizia
Il Coro Gruppo Incontro diretto dalla
prof. Rita Susovsky terrà un concerto
di musica natalizia, alle ore 16.30, nella
chiesa Immacolato Cuore di Maria in
via S. Anastasio 9/2. Offerto dal Consiglio Circoscrizione Città Nuova-Barriera
Nuova e S. Vito-Città Vecchia. Seguirà
un brindisi nei locali parrocchiali.
20 lunedì
Corso di massaggio olistico
Gennaio-Maggio 2011. Il massaggio
olistico si prefigge di raggiungere il
benessere della persona attraverso
l’equilibrio di Mente-Corpo-Spirito.
Iscrizioni entro il 20 dicembre 2010.
Info Akshara Laura 349 8720915.
20 lunedì
ingresso libero
Meditazione del solstizio
La Stella Dorata che si attiva nel
Cuore. Rinascere nella Luce e il
Cristo Cosmico, origini e significato
nella tradizione e spiritualità; La
Terra e i Portali Galattici, le Energie
del Solstizio verso l’Ascensione del
2012. Meditazione del Solstizio e
per Madre Terra seguita da incontro/
conferenza, con Arleen alle ore 20.30,
presso Assoc. LAM-Il Sentiero, p.zza
Benco 4. Info ArtLight, 347 2154583,
[email protected]
21 martedì
ingresso libero
Solstizio festa della luce
Celebriamo insieme il Solstizio d’
Inverno, un incontro di gioia e condivisione, di canti e danze sacre dal
mondo e delle aree celtiche, ed altro
ancora... Serata a cura di Arleen, alle
ore 20.30 presso Assoc. LAM-Il Sentiero in piazza Benco 4. Info ArtLight 347
2154583, [email protected]
22 mercoledì
ingresso libero
Lo sdoppiamento astrale
Durante il sonno del corpo la nostra
anima viaggia verso altri mondi e può
conoscere così i misteri della vita e
della morte. Invito alla conferenza multimediale alle 20,30 al centro Rachmiel
in via Mazzini 30. Info 377 1256908.
28 martedì
ingresso libero
La famiglia in trasformazione
La Società Antroposofica organizza
l’incontro mensile per una possibile
comprensione delle tematiche familiari, seguendo il testo “La famiglia
in trasformazione” Ed. Novalis in via
Mazzini 30, I p - ore 18.15-19.45. Info
339 7809778, lorenzolucchetti18@
gmail.com, www.rudolfsteiner.it
Trieste
3 e 31 lunedì
gennaio
ingresso libero
Meditazione di Luce per la Terra
Un invito di cuore a tutti e a chi si
chiede il perchè dei cambiamenti in
atto, dove stiamo andando, perchè
siamo qui ora? Meditazione di
su www.konradnews.it gli annunci di febbraio entro il 21 gennaio
Luce per il Passaggio della Terra e
dell’Umanità, guidata da Arleen, in
connessione con altri gruppi e rete
di luce del pianeta; l’incontro sarà
introdotto da una breve spiegazione
a titolo informativo, e dopo la meditazione seguirà un aggiornamento
sull’Ascensione, la situazione attuale
del passaggio di frequenza e cambiamento di coscienza della Terra.
Ogni lunedì alle 20.30 presso Assoc.
Lam-Il Sentiero, in piazza Benco 4.
Info ArtLight 347 2154583,
[email protected]
4 martedì
ingresso libero
Elaborazione del lutto
La Società Antroposofica organizza
un incontro con il gruppo di sostegno
per l’elaborazione del lutto, seguendo
il testo “Confrontarsi con la morte” Ed.
Novalis, v.Mazzini 30, I p ore 18.1519.45. Info 339 7809778, [email protected],
www.rudolfsteiner.it
9-13 da domenica a giovedì
Incontri con D.A. Spachtholz
Corsi: Preparazione al Reiki, Radiestesia base – Esperienziali: Autotrattamento corpo/mente, Aspettando
il 2012, Massaggio Sonoro – gratuiti:
Visione Sciamanica, l’Anno che Verrà,
Scambio Reiki – su appuntamento: Predizioni anno nuovo, terapie
alternative. Info e prenotazioni 335
5409328, 330 2495227, 347 0348629,
[email protected],
www.tecnichedelbenessere.com in
via Udine 55a.
12 mercoledì
ingresso libero
Problemi di colonna vertebale?
Domande e risposte da parte dei dottori del “Centro Rieducazione Colonna
Vertebrale”: a partire dalle ore 17.30
presso il poliambulatorio Fisiosan in
via Genova 21, viene offerta una consulenza gratuita sulle problematiche
di collo e schiena. Vengono inoltre
presentati i nuovi approcci fisioterapici (RAM e DBC) utilizzati dal Centro
e le loro indicazioni. Posti limitati, si
prega di prenotare allo 040 3478678.
13 giovedì
ingresso libero
13 giovedì
ingresso libero
Punto vegetariani
Incontro mensile dal titolo “Scelta
vegetariana e salute del pianeta”,
conducono Susanna Beira e Marco
Bertali, medici delegati dell’Ass. Vegetariana Italiana. Dalle 17 alle 18.30Banca Etica -via Donizetti 5/a.
zione focalizzando la mente e creando energia. Condotto da Stefano
Senni www.stefanoshanty.it. Sabato
15-19.30 - Domenica 10-19 presso
l’ass. Rosa Bianca via San Francesco
38. Info e iscrizioni 347 9812269,
[email protected]. Contributo
libero per seminario e sala.
15-16 sabato e domenica
Incontri di modellaggio
Equilibrio in movimento: 4 incontri di
modellaggio per sostenere la ricerca
di un equilibrio personale. Info 338
2433798, www.officinadeitalenti.it
16 domenica
Pensieri per l’anima
Le nostre idee sono incantamenti per
l’anima, la rendono bella o orribile.
Ritroviamo il pensiero alto, la capacità
di parlare a se stessi, di alimentare
quel sé che conduce avanti nella
propria crescita. Seminario con Sauro
Tronconi. Info 380 7385996, www.
trieste.espande.it
16 e 30 domenica
Corso di Euritmia
L’insegnante B. Berden guiderà il
corso di Euritmia ad Opicina presso
la Casa-Dom Brdina, ore 10-12. Organizza L’Associazione per l’Agricoltura
Biodinamica. Info 333 7864810.
18 martedì
Corso di pittura
L’Ass. Agricoltura Biodinamica organizza un corso guidato dalla pittrice
Roseta Peternelli avente per tema la
poesia di Goethe “La metamorfosi
della pianta”. Gli incontri avranno
luogo nella sede di via Mazzini 30 Ip
ore 17.45-19.30. Info 333 7864810.
18 martedì
Rilassamento profondo
Con la Bioenergetica impariamo a
scaricare le tensioni accumulate nel
corpo per sperimentare livelli sempre
più profondi di rilassamento e
piacere. Seminario dell’Ass. Espande, ore 20.30, v. Coroneo 15. Info
3807385996, www.trieste.espande.it.
19 mercoledì
ingresso libero
Osho e la visione dell’Uomo Nuovo
La visione dell’Uomo Nuovo e la possibilità di passare da una bellissima
teoria a una splendida pratica. Conferenza dell’Ass. Espande alle ore 20.30
in via Coroneo 15. Info 380 7385996,
www.trieste.espande.it
19 mercoledì
Sos- cervello
Incontro mensile di Sos-cervello,
campagna di psicofarmaco-vigilanza
dal titolo” Il potere di guarigione
dell’Anima” conduce Marco Bertali,
psichiatra. Dalle 18.45 alle 20.15,
Banca Etica, via Donizetti 5/a.
Corso massaggio decontratturante
6 lezioni di massaggio base Ayurvedico, per rilassare e sciogliere tensioni
muscolari ed articolari. Con attestato
finale. Ogni mercoledì ore 18-20.30
all’Associazione Essenia in piazza
Goldoni 5. Info Sabrina Martino
334 1559187.
15 sabato
21 venerdì
Corso per dimagrire naturalmente
Intolleranze, biotipo personale,
gonfiori, psicosomatica, rimedi/
tecniche per sciogliere i chili. Con
prove pratiche e spazio per domande.
Susanna Berginc naturopata. Info 347
9842995, [email protected]
15-16 sabato e domenica
ingresso libero
Co-CreAzione & MeditAzione
I fondamenti per migliorare ogni tipo
di meditazione e la Legge dell’Attra-
ingresso libero
Il tocco Craniosacrale
Un percorso attraverso i fluidi per
ritrovare l’origine della Salute.
Sua utilità nella pratica quotidiana e
professionale da mamme in attesa a
operatori della salute.
Conferenza esperienziale con la
dr. Majaron Op.Prof.CS. Alle ore 18,
presso l’Associazione Alabarè, via
Gatteri 9.
Info e prenotazioni 333 9180290,
www.associazionealabare.it
29 Konrad dicembre 2010 / gennaio 2011
APPUNTAMENTI DI dicembre/gennaio
su www.konradnews.it gli annunci di febbraio entro il 21 gennaio
22 sabato
Massaggio decontratturante Scuola del Vedere/Arte
A gennaio si attivano corsi di: Abc
dell’Arte - disegno e pittura per
principianti, lezioni di Storia dell’Arte
e Autoritratto. info@scuoladelvedere.
it, www.scuoladelvedere.it
25 martedì
ingresso libero
La famiglia in trasformazione
La Società Antroposofica organizza
l’incontro mensile per una possibile
comprensione delle tematiche familiari, seguendo il testo “La famiglia in
trasformazione” Ed. Novalis,v.Mazzini
30, I p - ore 18.15-19.45.
Info 339 7809778, [email protected], www.rudolfsteiner.it
25 martedì
ingresso libero
Strategia dello Yoga
Efficacia delle tecniche Yoga nel
rapporto tra corpo e mente e tra
mente e corpo. Incontro con Roberto
Catalano alle 20.15 al Centro Sportivo
Internazionale a.s.d. di via Conconello
16 a Opicina. Info 040 214288.
28-30 da venerdì a domenica
Craniosacrale - corso base
Aperto a tutti. Accorgimenti e abilità
per contattare la Respirazione Primaria del sistema CS, ottenere il giusto
equilibrio psico-fisico ed essenziale
per iniziare la Formazione. Organizza
BCS-Trieste ad Aurisina (Igo Gruden).
Prenotare entro 10 gennaio al 345
9224454, [email protected],
www.bcstrieste.it
Ass. Enosis
Yoga Integrale
Dal 10 gennaio riprendono i corsi
trimestrali di yoga con Vanna Viezzoli,
gli incontri di meditazione con Alberto Severi e i kirtan (canto di mantra in
gruppo). Info 347 8461831,
www.yogajayma.it
Sala corsi/conferenze in affitto Da gennaio affittasi sala accogliente
per corsi, trattamenti o conferenze
(capienza 40 persone), centralissima.
Info 349 2869470 Chiara.
Società antroposofica Ogni martedì 20-21.30 studio sul
testo “L’uomo quale corpo,anima e
spirito” di F.Pavisi. Ogni sabato (escluso il 25.12) 17.30-19 studio sul testo “Il
Vangelo di Giovanni” di R.Steiner. Le
attività sono gratuite presso la sede
via Mazzini 30, I p. Info 339 7809778,
[email protected],
www.rudolfsteiner.it
Apertura del Joy C-enter A gennaio apre il Joy C-enter, in
via San Francesco 34. Tecniche di
illustrazione, Grafica pubblicitaria,
Counselling, percorsi per bimbi, Terapie orientali e molto altro. Inaugurazione il 5 gennaio dalle ore 16. Info
345 8634422, Chiara Gelussi.
Ass. agricoltura biodinamica Ogni mercoledì 20-21.30 incontro con
la Sezione di Biodinamica di Trieste e
Gorizia sul testo di R. Steiner “Uomo
sintesi armonica” e “L’eterico” presso la
sede via Mazzini 30, Ip.
Info 333 7864810.
Tarocchi intuitivi Lezioni di Yoga Integrale secondo la
Tradizione Antica. Lunedì dalle 19 20
e dalle 20 alle 21.30, mercoledì dalle
13.15 alle 14.15 e dalle 19 alle 20.30,
giovedì dalle 20 alle 21.30. Lezione di
prova gratuita. Presso lo Studio Integrato Therapeia, viale XX settembre
24. Info 340 2768293, 328 4717996,
www.associazione-enosis.it
Corsi di Restauro Ligneo Il laboratorio D’Eliso & Tomè organizza, presso la propria sede, corsi
amatoriali teorico pratici di restauro
del mobile e dei manufatti lignei.
Potete visitarci in via Alfieri 10/a, a
Trieste. Info 040 763116,
www.restaurodelisotome.it
Incontri con
Legambiente
Corsi ASD Yoga Jay Ma Puoi trovarci ogni mercoledì dalle 18
alle 20 nella sede di via Donizetti, 5/a
(presso il punto informativo dei soci
di Trieste della Banca Popolare Etica).
Circolo Verdeazzurro di Legambiente
Trieste. Info 040 577013, 366 3430369,
fax 040 9890553, [email protected]. Segui le nostre iniziative su
www.legambientetrieste.it
Con lo studio di questo mezzo di predizione impareremo ad analizzare le
situazioni del presente per proseguire
verso un futuro di consapevolezza e
conoscenza. Info consulti e corsi
347 1098771.
Ass. Culturale Mamaya Da gennaio nuovo corso di percussioni africane, iscrizioni aperte. Info
349 5720522, 328 0219963, info@
mamaya.it, www.mamaya.it
Qi Ray Qi Ray-”L’Aspetto Fisico
dell’Energia”. Corso di 1°livello Sab 15 e Dom 16 gennaio
2011. Trainer Sonia Rizzi.
Il corso è a numero chiuso. Info 338
7592945, www.qi-ray.it, [email protected]
Jing Tao®
essenza in movimento
News! Da ora anche con orario mattutino. Proseguono i corsi pomeridiani
e serali. Trainer Sonia Rizzi.
Info 338 7592945, www.jingtao.it,
[email protected]
Corso in 6 lezioni di massaggio base
Ayurvedico, per rilassare e sciogliere
tensioni muscolari ed articolari. Con
attestato finale. Ogni mercoledì ore
18-20.30 all’Associazione Essenia, in
piazza Goldoni 5. Info Sabrina Martino 334 1559187.
Nadayoga,
il canto il suono la voce L’uso del suono e della voce quale
mezzo riequilibrante del benessere
psicofisico; NadaYoga e Mantra; Ricerca del proprio Suono fondamentale o
tonica individuale; Effetti e uso consapevole delle scale e intervalli musicali;
Risonanza corporea e organi interni;
Gestualità, voce e corpo; Canti, stili,
espressione; Armonizzazione dei chakra e dei corpi sottili; I Suoni creatori di
luce, forme e colori; Il Canto Armonico e Overtones. Lezioni individuali,
frequenza e orari personalizzati; a richiesta si organizzano corsi, laboratori
e seminari di gruppo. Info ArtLight 347
2154583, [email protected]
Terapie Essene
e lettura dell’Aura Le terapie energetiche Essene di Luce
e Suono e Lettura dell’Aura. Un aiuto
a tutte le problematiche, le disarmonie, i disagi del corpo e dell’ anima,
secondo gli insegnamenti di Anne e
Daniel Merois-Givaudan. Un incontro
con sè stessi, di guarigione e armonia
interiore, fisica e sottile; il legame
tra le malattie e le Forme Pensiero;
il sistema dei chakra, la pulizia dei
nadi, i campi aurici e i corpi di luce.
Curare ed essere canali per mezzo
dell’ Amore. Sedute e trattamenti
individuali con Arleen, terapeuta e
allieva diretta della scuola di formazione di terapeuti di Anne Givaudan
e del dott. Antoine Achram. Info e
appuntamenti ArtLight 347 2154583,
[email protected]
Buon Natale da Joytinat
Il nostro ringraziamento ed augurio a
tutte le persone che abbiamo incontrato nel nostro percorso di diffusione di
yoga ed ayurveda. Grazie e Buon Natale dal cuore. Joytinat Yoga Ayurveda.
Gorizia
3 venerdì
dicembre
ingresso libero
Antiche terapie essene
Conferenza con Gabriella Ferrero, terapeuta allieva di Anne Givaudan, sulle
Antiche terapie essene e lettura dell’aura, alle 8.30 presso il centro Smile - Via
duca d’Aosta 40, Monfalcone. Info 347
4414917, [email protected]
10 venerdì
Colori d’autunno
Cena a base di pietanze naturali in
tema con la stagione. alle ore 20,
nella scuola gestita dalla Cooperativa
“Educare Waldorf”, a Borgnano di
Conosci i migliori prodotti bio?
erboristeria Il
Fiore dell’arte di sanare
del dott. Dario Blasich
Ronchi dei Legionari (GO) - Via Carducci 21 - Tel. 0481 475545
Cormons in piazza della Repubblica
33. Un modo inusuale e gustoso per
conoscere una realtà Steineriana.
Info 0481 67496.
14 martedì
ingresso libero
16 giovedì
ingresso libero
Chakra e respiro
Tra giochi, meditazioni ed esercizi
impareremo ad usare i chakra e attraverso il respiro a riequilibrarli. Sistema
Corpo-Specchio e Rebirthing alle 20.30
Ass. Delfino Blu via 7 Giugno 8 Ronchi
d.L.. Info 349 2840064, 334 6728109.
Programmazione neuro corporea
Apprendere ad ascoltare il corpo per
comprendere il sintomo e il disagio
interiore che lo ha creato. Sistema
Corpo-specchio con Sandro alle ore
20.30 Ass.Delfino Blu via 7 Giugno 8
Ronchi dei Leg. Info 334 6728109.
Gorizia
13 giovedì
gennaio
ingresso libero
Programmazione neuro corporea
Apprendere ad ascoltare il corpo per
comprendere il sintomo e il disagio
interiore che lo ha creato. Sistema
Corpo-specchio con Sandro alle 20.30
Ass. Delfino Ble via 7 Giugno 8 Ronchi
dei Legionari. Info 334 6728109.
23 domenica
Rinascere in acqua
Seduta di respiro consapevole e circolare, praticato in acqua calda, presso
la palestra Bodyguard di Villesse alle
ore 9. Info 349 2840064 Patrizia e
Sandro rebirthers qualificati,
prenotazione obbligatoria.
30 domenica
Eft corso base L’Associazione EFT Friuli organizza
il corso base di EFT, tecnica di autoaiuto, a Ronchi dei L. presso lo Studio
Kinesiologico Armonicamente in
via Roma 96. Info Ivan 334 1359515,
[email protected]
Associazione Spazio Organizza Corsi di Yoga Hatha-Raja
il lunedì dalle ore 9 alle ore 10.30 e
il martedì dalle ore 17.30 alle ore 19,
con inizio lunedì 10 gennaio 2011;
- corso di qi gong (ginnastica tradizionale cinese) il giovedì dalle ore
17.15 alle ore 18.15, con inizio giovedì
13 gennaio 2011. Presso la palestra
Spazio via Marega 26 Lucinico.
Info 0381 32990.
Associaz.ne Wu Zhen Italy Organizza Corsi di Yoga Hatha-Raja,
ogni lunedì e mercoledì dalle ore
18 alle ore 19.30 e dalle ore 20 alle
ore 21.30 ed ogni giovedì mattina
dalle ore 9.30 alle ore 11, con inizio
mercoledì 12 gennaio 2011. A Ronchi
dei Legionari presso la palestra Corpo
Libero di via Roma 13. Info 0481
777737, Anna 0481 32990.
Essenze,
fiori di Bach,
aura-soma, incensi,
cristalli,
fitocosmesi, miele,
alimenti biologici,
libri...
30 Konrad dicembre 2010 / gennaio 2011
APPUNTAMENTI DI dicembre/gennaio
Udine
dicembre
2 giovedì
Yoga tradizionale & cultura indiana
Rimangono aperte le iscrizioni
al corso di Yoga con frequenza
bisettimanale: lunedì e giovedì dalla
19 alle 20.30. Pratichiamo lo Yoga
libero da contaminazioni modaiole,
seguiamo gli insegnamenti del Maestro Swami Joythimayananda.
Info tel Gianna 340 2233994,
[email protected]
3 venerdì
ingresso libero
Serata di costellazioni familiari
Per conoscere questo straordinario
metodo di risoluzione dei problemi
di vita una serata dimostrativa aperta a tutti. Dr. Giacomo Bo,
via S. Rocco 142 - ore 20.30.
Info www.lecostellazionifamiliari.net
3 venerdì
ingresso libero
Nascere con amore
Nascere con amore. Il parto in casa
con Luciana Zobin, ostetrica. Conferenza organizzata dalla cooperativa
Aurora, alle ore 20.30 presso la scuola elementare di piazza Dante
a Codroipo.
3 venerdì
ingresso libero
Luce del Natale - La via del cuore
Conferenza esperienziale: il Reiki
oltre le parole come introduzione al
Seminario di Attivazione al Primo Livello del 18 e 19 Dicembre, a cura di
Laura Orso (Reiki Master). Ore 20.40
all’Ass. Gem in via Canova 13
a Feletto Umberto.
Info 0432 574002, www.nutrivita.it
3 venerdì
ingresso libero
La salute vien correndo
Considerazioni di un atleta ecobio.
Incontro con Brunello Pagavino,
runner e cittadino ecobio, alle ore
20.30 alla Bioteca in via Villa Glori.
4 sabato
Master: scienza della meditazione
Conoscenza di sè e cambiamento.
10 giornate per porre le basi di una
profonda trasformazione interiore.
Incontro successivo 8 gennaio. Info
dr. Fabio Ricchetti 335 6083781,
www.it-noesis.blogspot.com
4-5 sabato e domenica
Curarsi con la musica.
Evento Importante! Seminario
con il Maestro Krishnadas. - Il
Potere del Mantra - Nada/Mantra
Yoga - Lo Yoga dell’Energia Presso Diabasi in viale Tricesimo
103. Seminario dalle ore 15.30
alle 19. Concerto alle ore 21.15.
5 dicembre - Seminario dalle ore
09.30 alle 13. Portare: indumenti
comodi, un tappetino per le pratiche, un cuscino, una copertina.
Info tel Gianna 340 2233994,
[email protected]
7 martedì
A cena con la salute - Natale
A cena con il dr. Giacomo Bo per
parlare di salute e alimentazione, e
per gustare un menù vegetariano
natalizio e salutare a cura dell’Arc di
SanMarc di Tricesimo.
Info e prenotazione 0432 884140.
8 mercoledì
Corso di costellazioni familiari
Una giornata per lavorare con
questo straordinario metodo che
fa emergere le dinamiche nascoste
che rendono difficile i rapporti
umani, l’amore e ogni altro aspetto
della vita. Giacomo Bo, via S. Rocco
142. Info 0432 728071.
10 venerdì
ingresso libero
Il Massaggio psichico Il Massaggio psichico e dei meridiani energetici, un tandem salutare.
Incontro con la dott.ssa Patrizia
Bortolotti, psicologa e operatore
shiatsu alle ore 20.30 alla Bioteca in
via Villa Glori.
11 sabato
Conosci le costellazioni familiari!
Sperimentare il contatto con le
radici familiari consente di sciogliere i nodi interiori che rendono
difficile il vivere. Ore 15-18.30 in Via
Canova 13 a Feletto. Info e costi 335
5977306, www.ilmutamento.it
12 domenica
Eft corso base ex 1° livello
L’Associazione EFT Friuli organizza il
corso Base EFT presso la Bioteca di
Udine. Una giornata per imparare
una affascinante tecnica di autoaiuto. Info Franco 335 8445140,
[email protected]
12 domenica
L’asinello - spettacolo teatrale
Una bellissima fiaba raccontata ai
bambini a cura della compagnia
teatrale “Il pesciolino d’oro”. Seguirà
una piacevole merenda. Ore 15, ass.
ne Panta Rei, via S. Rocco 142.
Info 0432 728071.
17 venerdì
ingresso libero
Le tecniche andine e la radiestesia
Le tecniche della tradizione andina
sono semplici, pratiche e utilizzabili
nella quotidianità. La radiestesia
sviluppa il lato intuitivo in armonia
con quello razionale. Conferenza
introduttiva ai due corsi con V. Maestra e A. Nucci alle ore 20.30 all’Ass.
Waira in via S. Rocco 2/a.
Info Valter 329 2303459.
su www.konradnews.it gli annunci di febbraio entro il 21 gennaio
21 martedì
ingresso libero
14 venerdì
ingresso libero
22 mercoledì
Sogni? capisci i tuoi sogni?
Ti piacerebbe imparare a ricordare i tuoi sogni e a comprenderli?
Affascinante incontro con Giacomo
Bo per parlare dei sogni e delle loro
potenzialità. Ore 20.30 - via S. Rocco
142. Info www.ricerchedivita.it
ingresso libero
20 giovedì
ingresso libero
Udine
21 venerdì
ingresso libero
28 venerdì
ingresso libero
28 venerdì
ingresso libero
Vieni a conoscere le costellazioni
Familiari con Giacomo Bo che
condurrà una serata dimostrativa e
pratica per mostrare come funziona
questo straordinario metodo che
risolve i problemi della vita. Via S.
Rocco 142 - ore 20.30.
Info 0432 728071.
gennaio
2 domenica
Balliamo le danze popolari!
Un divertente e coinvolgente incontro per imparare a ballare alcune
danze popolari celtiche, ebraiche e
di altre tradizioni del mondo. Ass.ne
Panta Rei, via S. Rocco 142, ore 16.
Info 0432 728071.
8 sabato
Master: scienza della meditazione
Conoscenza di sè e cambiamento.
10 giornate per porre le basi di una
profonda trasformazione interiore.
Info dr. Fabio Ricchetti 335 6083781,
www.it-noesis.blogspot.com
11 martedì
ingresso libero
L’affascinante mondo dei sogni
Conoscere i sogni significa comprendere meglio noi stessi e i loro
messaggi per la nostra vita. Sognare
è un’abilità che si impara facilmente.
Dr. Giacomo Bo - via S. Rocco 142 ore 20.30. Info 0432 728071.
12 mercoledì
ingresso libero
Il rebirthing e la respirazione
Vieni a conoscere le grandi potenzialità del tuo respiro e di come questo
può aiutarti a sciogliere traumi ed
esperienze passate dolorose, schemi
mentali invalidanti e molto altro. Giacomo Bo, via S. Rocco 142, ore 20.30.
13 giovedì
ingresso libero
Le dodici notti sante
Le dodici notti sante. Il sole si
ricollega al nuovo anno. Relatore
dott.Dario Anderle, astronomo. Conferenza organizzata dalla cooperativa Aurora alle ore 20.30 presso la
scuola elementare di piazza Dante a
Codroipo.
Terapie essene e lettura dell’aura
Le antiche terapie essene e la lettura
dell’aura. Anteprima dell’arrivo
in regione della nota scrittrice e
terapeuta francese Anne Givaudan,
autrice di numerosi libri sul tema.
Conferenza con Gabriella Ferrero
alle ore 20.30 all’Ass. Waira, in via S.
Rocco 2a. Info Valter 329 2303459.
17 venerdì
14 venerdì
ingresso libero
17 venerdì
ingresso libero
ingresso libero
Andropausa e menopausa
Piante, minerali, alimenti che sostengono la produzione ormonale
in questa fase della vita. Conferenza
con Ilaria Forte, Medico esperto
in omeopatia, omotossicologia,
naturopatia e Giuliana Cossettini,
Naturopata. Alle ore 20.30 all’Ass.
Gem in via Canova 13 a Feletto U.
Info 0432 574002, www.nutrivita.it
17 venerdì
ingresso libero
La via Igienista al benessere
La via Igienista al benessere olistico.
Incontro con il Dott. Valdo Vaccaro,
esperto di nutrizione, alle ore 20.30
alla Bioteca in via Villa Glori.
Vieni a provare le costellazioni
Familiari con il dr. Giacomo Bo
che coinvolgerà il pubblico in una
dimostrazione di questo metodo
che risolve i problemi della vita. Ore
20.30 - via S. Rocco 142. Info www.
lecostellazionifamiliari.net
14 venerdì
ingresso libero
Simbologia della psicosomatica
Il contenuto simbolico della
psicosomatica: la malattia come
linguaggio dell’anima. Relatore dr.
Antonio Donadini, medico, psicosomatista. Conferenza organizzata
dalla cooperativa Aurora, alle ore
20.30 presso la scuola elementare di
Piazza Dante a Codroipo.
Apriamoci al sentire con il cuore
Conferenza esperienziale: il Reiki
oltre le parole come introduzione
al Seminario di Attivazione al Primo
Livello del 29 e 30 gennaio, a cura di
Laura Orso (Reiki Master). Ore 20.40
all’Ass. Gem in via Canova 13
a Feletto U. Info 0432 574002,
www.nutrivita.it
Vuoi conoscere le costellazioni
Familiari? Allora vieni a questo
incontro dimostrativo dove potrai
vedere come funzionano e verificare
la loro straordinaria efficacia. Dr.
Giacomo Bo , via S. Rocco 142,
ore 20.30. Info 0432 728071.
I chakra e le aure parlano
Comprendere cosa ha provocato
l’allontanamento dalla condizione
di salute e benessere attraverso
l’analisi dei corpi sottili. Conferenza
con Valter Maestra alle ore 20.30
all’Ass. Waira in via S. Rocco 2/a.
Info Valter 329 2303459.
Alimentazione e sistema immunitario
Alimentazione e sistema immunitario. Dalla nascita alla terza età.
Relatrice dott. Michela Trevisan,
nutrizionista. Conferenza organizzata dalla Cooperativa Aurora, alle ore
20.30 presso la scuola elementare di
piazza Dante a Codroipo.
L’acqua e il nostro corpo
“Liquido” indispensabile che
avvolge e nutre le cellule, purifica
e veicola informazioni elettromagnetiche. Antiche saggezze e nuove
conoscenze a confronto. Conferenza
con Ilaria Forte, Medico esperto
in omeopatia, omotossicologia,
naturopatia e Giuliana Cossettini,
Naturopata. Alle ore 20.30 all’Ass.
Gem in via Canova 13 a Feletto U.
Info 0432 574002, www.nutrivita.it
29-30 sabato e domenica
Io e mia madre
Attraverso le Costellazioni Familiari
possiamo incontrare e sciogliere
i legami con le tante Madri della
nostra storia familiare. Sabato 1518.30; Domenica 9.30-17,.30. Si può
partecipare anche solo uno dei due
giorni. Via Canova 13 a Feletto.
Info e costi 335 5977306,
www.ilmutamento.it
Escursioni
domenica
19 dicembre e 16 gennaio
ingresso libero
Piramidi in Friuli Alla scoperta di colline modellate a
piramidi, particolari formazioni geologiche forse intagliate dall’uomo
e ipogei utilizzati per il culto della
Madre Terra e a scopo terapeutico.
Escursione con Valter Maestra a
Cividale del Friuli.
Info e adesioni 329 2303459 Valter.
LA TERAPIA CRANIO-SACRALE
DEL DOTT. JOHN UPLEDGER
J. UPLEDGER
Dall’Upledger Institute della Florida - USA - all’Italia,
la CranioSacral Therapy diventa Tecnica del Benessere,
con il dott. Diego Maggio e l’Accademia Cranio-Sacrale.
A
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I CORSI DI CST 1 - TECNICA CRANIO-SACRALE - 1° LIVELLO – NEL 2011
CST 1 - APERTO A TUTTI DAL 26 AL 29 GENNAIO A TRIESTE
CST 1 - APERTO A TUTTI DAL 9 AL 12 FEBBRAIO A MONTEGROTTO TERME (PD)
CST 1 - APERTO A TUTTI DAL 2 AL 5 MARZO
A ROMA - LIDO DI OSTIA
MANIPOLAZIONE VISCERALE FASCIALE
LA MVF - DI GIACOMO LEONE TDR-CSTD
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G. LEONE
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I CORSI DI MANIPOLAZIONE VISCERALE FASCIALE – 1° LIVELLO – NEL 2011
MVF 1 - APERTO A TUTTI DAL 2 AL 5 FEBBRAIO A MONTEGROTTO TERME (PD)
MVF 1 - APERTO A TUTTI DAL 18 AL 21 MAGGIO A TRIESTE
L’ACCADEMIA CRANIO-SACRALE METODO UPLEDGER È L’UNICA REALTÀ AUTORIZZATA DALL’UPLEDGER
INSTITUTE PER L’ORGANIZZAZIONE DI CORSI ED EVENTI DI TECNICA E TERAPIA CRANIO-SACRALE IN ITALIA
CST 1 e MVF 1 sono Tecniche del Benessere e quindi la loro applicazione è subordinata alle leggi vigenti in materia
PER INFORMAZIONI ED ISCRIZIONI:
ACCADEMIA CRANIO-SACRALE METODO UPLEDGER - ASSOCIAZIONE CRANIO-SACRALE FVG
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