DI MAIO Giuseppe - Terra di Guglielmo

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DI MAIO Giuseppe - Terra di Guglielmo
INDICE
Bourg-en-Bresse – Troyes ………………………………………………………………. pag. 2
Jumièges……………………………………………………………………………………………… pag. 3
Fécamp………………………………………………………………………………………………… pag. 4
Rouen…………………………………………………………………………………………………… pag. 7
Étretat………………………………………………………………………………………………….. pag. 9
Honfleur………………………………………………………………………………………………. pag.10
Le città di Guglielmo “Il Conquistatore”: Caen e Bayeux……….. pag.11
Le spiagge dello sbarco…………………………………………………………………….. pag.14
Mont Saint-Michel………………………………………………………………………………. pag.15
Saint-Malo……………………………………………………………………………………………. pag.16
Chartres: la cattedrale……………………………………………………………………… pag.16
Chalon-sur-Saône………………………………………………………………………………. pag.18
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BOURG-EN-BRESSE
Il monastero reale di
Brou, con la sua chiesa
sontuosa e i tre chiostri, fu
edificato fra il 1506 e il 1532
nelle campagne attorno a
Bourg-en-Bresse, allora parte
del ducato di Savoia. La chiesa,
San Nicola da Tolentino, fu
costruita dal 1513 al 1532 da
Louis van Bodeghem per ordine
di Margherita d'Austria, figlia
dell'imperatore Massimiliano I,
vedova del duca di Savoia
Filiberto II, detto il Bello, e zia di Carlo V. È un
capolavoro del gotico fiammeggiante: sormontata da
un tetto di tegole smaltate, custodisce al suo interno
le tombe di Margherita d'Austria, di Margherita di
Borbone-Clermont, moglie di Filippo II di Savoia e
di Filiberto II, loro figlio, uno splendido insieme
realizzato dai migliori artisti locali e fiamminghi
dell’epoca.
Entrando si viene colpiti dal colore chiaro e
dalla luce che le grandi finestre fanno passare, la
navata è inondata dall’abbondante luce che gioca
sulla pietra bianco-dorata. Con i suoi muri nudi, i
suoi potenti pilastri e le vetrate incolori è di una
voluta sobrietà che contrasta con il jubé ornato da
pizzi di pietra. La chiesa non contiene banchi per i
fedeli poiché non è una chiesa parrocchiale. Nella
cappella di Margherita d’Austria si possono ammirare la vetrata dell’Assunzione
e una splendida pala in marmo bianco delle Sette allegrezze della Madonna. Il
monastero ospita negli edifici monastici il Museo Civico.
TROYES
Antica capitale della Champagne, è situata sulla
riva sinistra della Senna che qui si divide in varie
diramazioni. Importante centro di arte dal ‘400 al
‘600, è oggi una città fiorente. Curiosamente a forma
di tappo da Champagne, il centro storico è ricco di
edifici gotici, tra cui la grandiosa basilica di SaintUrbain e Sainte-Madeleine, la più antica chiesa
della cittadina. Imperdibile è una passeggiata in ruelle
de Chats, tanto pittoresca da costituire l’emblema
della città: si tratta di uno strettissimo vicolo che si
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apre tra case a graticcio, i cui piani superiori sono inclinati fino a toccarsi alle
sommità.
È impossibile non
notare
la
cattedrale,
battezzata San Pietro e
San Paolo,
grandiosa
costruzione gotica che è
stata
realizzata
a
più
riprese tra il XIII e il XVII
secolo.
Capolavoro
di
Martin Chambiges è la
facciata seicentesca, con
ricchi portali e racchiusa tra
massicce torri di cui solo
quella di sinistra, alta 66
metri, fu portata a termine.
Tra di esse, un grande rosone in stile gotico-fiammeggiante; notevole anche la
rosa quattrocentesca, alla testata del transetto settentrionale. L’interno, a
cinque navate, è impreziosito da bellissime vetrate di epoche diverse; quelle
nel coro, del ‘200, sono le più preziose, hanno intensi colori dove predominano
il blu e il rosso.
Passeggiando per le stradine a pavé, su cui si affacciano belle facciate a
graticcio restaurate, si possono visitare Saint-Nizier (XV sec.) e le sue
favolose sculture, Saint-Urbain (XIII sec.), edificata da Jacques Pantaléon, di
Troyes, il quale, sotto il nome di Urbano IV, diventò Papa nel 1261, SaintJean-au-Marché (XIII sec.), nel cuore del centro pedonale, dove si
svolgevano, nel Medioevo, i mercati e le fiere della Champagne, Luigi II (846879) vi fu incoronato re di Francia. Bisogna pure indugiare a Saint-Martinès-vignes (XVII sec.), per le vetrate realizzate dal maestro vetraio Linard
Gontier (1565-1642), il migliore rappresentante della Scuola di Troyes.
JUMIÈGES
Situata nella vallata della Senna a Ovest
di Rouen, prende il nome dall'abbazia
benedettina, oggi in rovina, fondata nel 654
da S. Filiberto. Nei secoli VIII e IX fu un
cenobio assai prospero con un vasto
organismo monastico comprensivo di tre
chiese, di cui la più grande, Notre-Dame, fu
dotata nel sec. IX di un corpo occidentale
provvisto di due torri e consacrato al
Salvatore; la Vita sancti Filiberti contiene una
dettagliata descrizione dell'abbazia carolingia,
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che, distrutta nel corso delle invasioni
normanne a partire dall'844, fu abbandonata
dai monaci e quindi rioccupata nel 928, ai
tempi del duca di Normandia Guglielmo detto
Lungaspada.
La ricostruzione della chiesa di SaintPierre sul finire del X secolo e in seguito quella
dell'abbaziale di Notre-Dame segnano le tappe
del nuovo sviluppo di Jumièges, voluto da
Guglielmo da Volpiano e dal suo discepolo
Thierry, abate dal 1017 al 1027. Notre-Dame
fu iniziata intorno al 1027 e, dopo
un'interruzione dei lavori, eretta tra il 1040 e
il 1066 e consacrata nel 1067. I ruderi dei
fabbricati abbaziali attestano oggi la fase di
ricostruzione del monastero nel XII secolo.
Durante i secc. XIII e XIV, epoca in cui Jumièges raggiunse una
considerevole prosperità, vennero ricostruiti il coro e il transetto di NotreDame, insieme con la maggior parte della chiesa di Saint-Pierre. A partire dal
1463 il regime commendatario e una cattiva gestione determinarono la
decadenza, parzialmente arginata nel secolo XVII dalla riforma maurista.
Confiscato il complesso durante gli anni della rivoluzione francese, i
monaci furono dispersi ed il monastero venne addirittura utilizzato come cava
di pietra per la costruzione di abitazioni. Molte delle case del piccolo paese
sono state costruite con le rocce prelevate dalla chiesa. Le sue rovine furono
sottoposte a vincolo dal 1824, per passare, dopo il 1852, in proprietà della
famiglia Lepel-Cointet. Solo nel 1946 il governo francese decise di acquistarne
e tutelarne i resti.
Anche se definita nel XIX secolo “il più bel rudere di Francia”, qui si
respira un’aria davvero arcaica e solenne, dettata da una storia lunga quasi
1500 anni che non può lasciare indifferenti, ma che invece produce senz’altro
un indelebile ricordo.
FÉCAMP
Fécamp è una piccola cittadina sul mare, una volta con un porto molto
attivo. Il centro è composto da case a graticcio e chiese. Verso il porto si
raggiunge la spiaggia da dove si possono ammirare le falesie. Seppure non
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siano così spettacolari come quelle di Étretat, le falesie di Fécamp sono però le
più alte di tutta la Normandia (126m).
Palais Bénédictine
Tra le strette vie vicino al porto si trova il Palais Bénédictine, costruito
dal mercante Alexandre Le Grand che nel 1863 ritrovò l’antica ricetta di un
liquore dolce inventato da un monaco benedettino nel ‘500. Su questo
cominciò a costruire un'impresa commerciale per la vendita del prodotto che
poi ebbe molta fortuna e acquistò grande notorietà.
Il Palazzo che ospitava la distilleria fu realizzato a fine '800 in architettura
neo-gotico/rinascimentale.
Alla memoria di A. Le Grand è dedicata una vetrata del 1900 che lo
rappresenta mentre affida la bottiglia Bénédictine alla Fama (evocazione della
pubblicità) ed ha una mano posata sul globo terrestre (così anche l'export è
messo in evidenza). Infatti il 95% della produzione attuale della distilleria
viene esportata.
All’interno della famosa Distillerie de la Bénédictine, tra alambicchi di rame
ed erbe profumate, viene prodotto un liquore digestivo composto da 27 tra
erbe officinali e spezie.
La visita all'interno conduce i turisti attraverso il sito della lavorazione e la
cantina dove il liquore viene conservato in grosse botti.
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Abbazia di Fécamp
Il primo edificio monastico di Fécamp risale al VII secolo; fu costruito,
secondo una leggenda nel 658 d.C., per conservare la reliquia del Sangue di
Cristo e fu incendiato dai Normanni nell’842 all’incirca. Durante il regno di
Guglielmo Lungaspada (927-942) vicino alle sue rovine fu costruito il Palazzo
Ducale e al suo interno un oratorio dedicato alla Trinità, e, solamente attorno
al 990, per volere di Riccardo I, fu costruita una grande chiesa sempre
dedicata alla Trinità. Fu poi Riccardo II, suo figlio, che nel 1001 trasformò la
chiesa in abbazia benedettina chiamando il monaco riformatore Guglielmo
da Volpiano. Con l’insediamento nel palazzo ducale accanto all’abbazia e sotto
la direzione del nuovo abate, l’abbazia di Fécamp diventa la più importante
delle abbazie normanne. Nel 1066 Guglielmo il Conquistatore porta la sua corte
a Fécamp e nel 1069, alla morte di Giovanni di Ravenna (secondo abate di
Fécamp), nomina Guillaume de Rots come abate. La chiesa costruita da
Riccardo I è allora sostituita da un’abbazia romanica costruita nel periodo
1087-1099, che sarà distrutta da un incendio nel 1168. Le due cappelle
romaniche superstiti consentono una ricostituzione planimetrica caratterizzata
da coro, deambulatorio e cappelle radiali, riscontrabile di rado in Normandia.
Dell’apparato scolpito di periodo romanico colpisce la stretta parentela con
l’arte miniaturistica in uso nello scriptorium abbaziale. I bassorilievi con scene
della vita di Cristo conservati nel coro sono posteriori, fanno probabilmente
parte del complesso sepolcrale in cui Enrico II Plantageneto fece deporre nel
1162 i resti di Riccardo I e Riccardo II, evidenziando così il suo attaccamento
alla dinastia normanna.
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ROUEN
Rouen è una città nel Nordovest della Francia, capoluogo del dipartimento
della Senna Marittima e della regione dell'Alta Normandia. Possiede uno dei
maggiori porti fluviali della Francia, giacché vi fa capo il tratto più navigabile
della Senna a servizio di Parigi. È sede di arcidiocesi, il cui arcivescovo è
primate di Normandia.
Nel luogo in cui oggi sorge Rouen, era ubicata nell'antichità la capitale
della tribù celtica dei Veliocassi. Dopo la conquista della Gallia da parte di
Cesare, vi venne fondata una città Gallo-Romana, chiamata Rotomagus. La
città vera e propria venne poi ampliata, ma anche del tutto rifondata, sotto il
regno di Augusto, fino a raggiungere la grandezza di seconda città della Gallia,
preceduta soltanto da Lugdunum (Lione).
Successivamente la città attraversò un periodo di benessere e di grande
sviluppo, che culminò nel III secolo d.C. con la costruzione di grandi bagni,
terme e di un anfiteatro. Tutto questo benessere tuttavia durò ben poco: non
molto tempo dopo infatti, iniziarono a verificarsi le prime invasioni barbariche
ad opera dei Germani e dei Vichinghi. Nel suo periodo di splendore Rouen,
divenuta sede vescovile, vide anche la costruzione di una prima cattedrale: il
primo vescovo, San Victricio, sarebbe poi divenuto il santo patrono della città.
Conquistata dal re dei Franchi Clodoveo nel 497, venne battezzata col
suo attuale nome a partire dal 841, anno della conquista ad opera dei
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Normanni che ne fecero la capitale del Ducato di Normandia nel 911. Presa nel
1204 da Filippo Augusto, ebbe privilegi comunali aboliti nel 1292 in seguito a
disordini popolari. Nel 1418 viene assediata da Enrico V d'Inghilterra. Il 1431
fu l'anno del martirio di Giovanna d'Arco. Nel 1449 vi entra Carlo VII re di
Francia, mentre nel 1572 vi ebbe luogo un terribile massacro di protestanti.
Durante la seconda guerra mondiale fu gravemente danneggiata da un
incendio nel giugno 1940 e dai bombardamenti del 1944.
La
Cattedrale
di
Notre-Dame è una delle
più belle e imponenti della
Francia e uno dei massimi
capolavori
del
goticofiammeggiante, evolutasi
dal XIII al XVI secolo.
Presenta tre spettacolari
facciate, la principale e
quelle dei transetti, oltre a
tre bellissime torri, una
sulla crociera (che con la
sua flèche di 151 metri di
altezza rende la cattedrale
di Rouen la più alta di
Francia) e due sulla facciata
principale: a sinistra la Tour
Saint-Roman,
di
base
romanica,
continuazione
gotica
e
coronamento
fiammeggiante; a destra la
Tour de Beurre, capolavoro
gotico-fiammeggiante eretta
tra il 1485 e il 1505, che
custodisce un carillon di 55
campane.
Il Palazzo di Giustizia è
uno
dei
capolavori
assoluti dell'Arte goticofiammeggiante e uno dei
più superbi esempi di
architettura civile gotica.
Venne costruito fra il
1499 e il 1550 come
sede del Parlamento di
Normandia, meravigliosa
è la fronte sulla Cour
d'Honneur, vera filigrana
in pietra lunga ben 66
metri.
Il Gros Horloge, simbolo della città, è una costruzione rinascimentale eretta
sopra un arcone ribassato che scavalca la principale arteria cittadina. È munita
L'Abbazia benedettina di Saint-Ouen, una delle più
potenti della
di un bell'orologio medievale a due quadranti del 1389 e fiancheggiata dal
Normandia, di cui faceva parte la chiesa, venne fondata nel 553 e nel 684 vi fu
Beffroi gotico
del 1389-98.
seppellito
Sant'Audoeno,
che da allora le diede il nome.
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L'Abbazia benedettina di Saint-Ouen, una delle più
potenti della
Normandia, di cui faceva parte la chiesa, venne fondata nel 553 e nel 684 vi fu
seppellito Sant'Audoeno, che da allora le diede il nome.
Danneggiata dai Vichinghi nell'841, la chiesa venne ricostruita in stile
romanico, ma fu distrutta da un incendio nel 1248. Nel 1318 l'abate Jean
Roussel detto Abbé Marc d'Argents ne decise
la totale ricostruzione in un mirabile stile
gotico-fiammeggiante.
La pianta è a croce latina e, secondo la tipica
tradizione normanna, una torre sorge sulla
crociera. Il coro dall'abside pentagonale è
cinto da undici cappelle radiali. Su
un'absidiola del fianco settentrionale si erge
la cosiddetta Tour aux Clercs, unica vestigia
della chiesa romanica precedente.
La facciata venne compiuta e rimodellata in
stile neogotico fra il 1846 e il 1851, secondo il progetto dell'architetto Henri
Grégoire ispirato alla facciata del Duomo di Colonia. il pregevole rosone è
l'unico elemento originale.
Tutti i finestroni della chiesa sono dotati di vetrate che costituiscono un
prezioso insieme di grande omogeneità e coerenza, tutte realizzate fra il XIV e
il XV secolo.
La chiesa è rinomata per il suo organo di Aristide Cavaillé-Coll, descritto da
Charles-Marie Widor come "il Michelangelo degli organi".
ÉTRETAT
Étretat è una delle principali località della Costa d’Alabastro dove si trova una
delle scogliere più famose d’Europa, uno dei veri e propri simboli della
Normandia. È un minuscolo paesino con una spiaggia di ciottoli levigati
insediata tra due falesie: la Falesia D’Amont (si può salire con 250 gradini a
85 m) e la Falesia D’Aval.
La cittadina è graziosa, il centro del paese è inondato da fiori.
Queste scogliere, insieme alle spiagge frequentate da villeggianti, hanno
attratto molti artisti, tra cui i pittori Eugène Boudin, Gustave Courbet e Claude
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Monet che le hanno immortalate, ma anche scrittori come Maurice Leblanc (che
vi ha ambientato un racconto del suo personaggio più famoso, Arsenio Lupin),
Gustave Flaubert e Guy de Maupassant.
Dalla spiaggia ci sono 2 percorsi che portano uno sulla falesia d’ Amont
(raggiungibile anche in auto) e l’altro su quella d’Aval. Da quest'ultima si può
ammirare il Manneporte, un arco di pietra naturale alto 90m, dietro cui svetta,
con i suoi 70m l'Aiguille, un gigantesco obelisco che si staglia nell’oceano.
Inoltre da lì sopra si gode la vista di tutta la cittadina.
Nella falesia d'Aval pare ci sia una grotta, raggiungibile dalla spiaggia, dove
Arsenio Lupin nascondeva i suoi tesori.
Il panorama che offrono queste falesie al tramonto lascia senza fiato come
pure il brivido che si prova guardando il precipizio di sotto...
Sopra a destra, il Manneporte visto dalla spiaggia della cittadina.
HONFLEUR
Honfleur è posizionata proprio poco dopo il Ponte di Normandia.
Si tratta di una romantica cittadina situata nel punto in cui la Senna sfocia
nell'Atlantico.
La prima menzione scritta di Honfleur è una citazione di Riccardo III, duca di
Normandia, nel 1027. Dalla metà del XII secolo, la città rappresentò un punto
di transito significativo per lo scambio delle merci tra Rouen e l’Inghilterra. Il
vecchio porto (Vieux Bassin), proprio nel centro della città, è il fiore
all'occhiello. Dal porto partirono diversi esploratori, tra cui nel 1503 Binot
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Paulmierde Gonneville diretto alle coste del Brasile, nel 1506 il nativo Jean
Denis diretto a Terranova e alla bocca del San Lorenzo. Una spedizione
del 1608, organizzata da Samuel de Champlain, fondò la città di Québec e, nel
1681, il Cavalier de la Salle raggiunse la foce del Mississipi e diede a quelle
terre il nome di Louisiana in onore di re Luigi XIV, allora regnante. Dopo il
1608 Honfleur commerciò con il Canada, le Antille, le coste Africane e
le Azzorre. In conseguenza di ciò fu uno dei cinque principali porti francesi per
il commercio degli schiavi. Oltre al porto, Honfleur ha mantenuto un bellissimo
centro storico (Rue des Lingots) che conserva ancora oggi le sue alte case
scandinave con muri a travi e mattoni crudi di paglia e fango (torchis) lungo
stretti vicoli. Ma il monumento più originale è la chiesa di Santa Caterina
interamente costruita in legno durante la guerra dei Cent'anni, che è la chiesa
in legno più grande di tutta la Francia.
Molti sono i pittori venuti a dipingere a Honfleur, uno di questi è Claude
Monet.
LE CITTÀ DI GUGLIELMO “IL CONQUISTATORE”: CAEN E BAYEUX
Guglielmo I “Il Conquistatore” (1027o1928-1087)
Figlio illegittimo di Roberto il Magnifico, duca di
Normandia di origini vichinghe, Guglielmo venne
designato erede dal padre in partenza per la Terra
Santa. Prima di diventare un grande uomo del suo
tempo, era chiamato in modo dispregiativo “il
bastardo” per la sua nascita da un’unione al di fuori di
un matrimonio. Morto il padre nel viaggio di ritorno,
Guglielmo diventò duca di Normandia alla sola età
di otto anni e ricevette una buona educazione,
soprattutto di carattere militare. Dovette lottare non
poco per difendere il ducato nei confronti di
pretendenti che non riconoscevano la legittimità del suo potere. Vennero anche
assassinati tre dei precettori che suo padre aveva designato alla sua
formazione.
Deciso, intrepido e risoluto, debellò rivolte e congiure, chiedendo
anche l’aiuto del re di Francia Enrico I, il quale lo sostenne e ne ricevette a sua
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volta aiuto; quest’ultimo non esiterà tuttavia a combatterlo, senza successo,
quando Guglielmo sarà ormai così potente da rappresentare una minaccia.
Il potere di Guglielmo si rafforzò ulteriormente per il matrimonio con la
cugina Matilde, figlia del conte di Fiandra e della sorella del re di Francia. La
moglie si occuperà dell’amministrazione della Normandia durante ogni sua
assenza dal ducato.
Nel 1066 moriva il re d’Inghilterra Edoardo il Confessore, che aveva
designato alla successione proprio il cugino duca di Normandia. Ma il cognato
del defunto sovrano, Aroldo
Godwin, sostenendo che in
punto di morte il re avesse
rinnegato la promessa, si
fece incoronare re al suo
posto, nonostante gli avesse
precedentemente
giurato
fedeltà. Questa circostanza fu
per Guglielmo l’occasione di
un’ambiziosa
impresa:
la
conquista
del
regno
d’Inghilterra. In poco tempo
fece costruire una flotta di
700 navi e consolidò il suo
esercito. Aspettò condizioni atmosferiche favorevoli e salpò alla volta dell’isola.
Aroldo volle attaccare subito, nonostante le profezie sfavorevoli annunciate
dall’apparizione della cometa di Halley. La battaglia avvenne il 14 ottobre ad
Hastings e si concluse con la vittoria di Guglielmo, grazie ad una astuta
manovra bellica e alla superiorità dei Normanni nell’uso dell’arco e della
cavalleria. Aroldo morì nella battaglia colpito ad un occhio da una freccia.
Guglielmo venne incoronato re d’Inghilterra a Westminster il giorno di
Natale. Si era guadagnato il soprannome di “il conquistatore”. Per la prima
volta e per oltre un secolo l’Inghilterra sarà legata al continente. Il nuovo re si
adoperò per una politica di riconciliazione, anche se dovette affrontare
parecchie ribellioni e resistenze interne per consolidare la sua sovranità. Avviò
anche un processo di rinnovamento dell’amministrazione, censendo tutte le
proprietà nel “Domesday book” e controllando le entrate fiscali. L’aristocrazia
normanna sostituì quella inglese, così avvenne per l’episcopato; ad opera di
Guglielmo venne favorita la riforma cluniacense e furono costruite molte
cattedrali.
Caen
La città venne costruita da Guglielmo il
Conquistatore che ne fece un sito strategico e
sua città di rappresentanza. Ancora oggi il
castello-fortezza testimonia il potere del duca
e lo splendore del luogo, sua dimora privilegiata,
nel secolo XI.
Il sua matrimonio con Matilde era stato
contrastato dalla chiesa e dal papa a causa del
legame di parentela che intercorreva tra i due sposi. Per farsi perdonare
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Guglielmo e Matilde intrapresero la costruzione, contemporaneamente a quella
della cittadella, di due complessi abbaziali: l’Abbaye-aux-Hommes e
l’Abbaye-aux-Dames. Gli edifici contengono rispettivamente le due bellissime
chiese di Saint-Étienne e della Trinité, in stile romanico, ma con elementi
modificati nel corso dei secoli in stili diversi. Nella prima è sepolto Guglielmo e
nella seconda Matilde.
Interessanti sono anche la chiesa
di Saint-Pierre, che accosta lo stile
gotico
fiammeggiante
allo
stile
rinascimentale, e la chiesa di SaintSauveur, con l’originale accostamento
di due navate gemelle e comunicanti.
Caen fu teatro di una terribile
battaglia nell’estate del 1944, quando
venne a trovarsi sotto una pioggia di
bombe e bruciò per undici giorni. Gli
abitanti trovarono rifugio nella chiesa di
Saint-Étienne, che ospitò più di 1500
sfollati, e nelle altre chiese della città. Passarono due mesi d’inferno prima
della liberazione definitiva da parte degli Alleati. La città ha però avuto la forza
di rialzarsi e ricostruirsi, diventando un esempio di modernità e ricchezza
culturale. Molto interessanti per la visita sono alcuni musei:
- il Memoriale, un museo per la pace;
- il Museo delle Belle Arti e il Museo di Normandia, entrambi
all’interno del castello.
Distante solo 12 Km. dal mare, Caen ha sempre avuto la vocazione di
città marittima con il collegamento del fiume Orne su cui è situata. Verso la
metà del XIX secolo venne costruito un canale lateralmente al fiume con un
sistema di chiuse, da allora sempre allargato e con nuovi bacini.
Bayeux
La città ha un patrimonio straordinario e miracolosamente conservato.
La sua storia è segnata da due importanti avvenimenti della storia francese: la
conquista dell’Inghilterra ad opera dei Normanni nel 1066 e quella degli Alleati
nel 1044, che fece di Bayeux la prima città francese ad essere liberata.
La cittadina va giustamente
orgogliosa
di
possedere
l’unico
documento
pittorico
dell’epoca
sull’impresa
di
Guglielmo
il
Conquistatore: la Tapisserie
di
Bayeux o Arazzo della Regina
Matilde. Si tratta di un ricamo in filo
di lana su una striscia di tela in lino
lunga 70 metri che racconta in 58 scene l’epopea della straordinaria conquista.
È un’opera famosa in tutto il mondo, visitata ogni anno da migliaia di turisti.
Costituisce anche una pagina di storia per le informazioni che trasmette sulle
abitudini quotidiane e militari dei Normanni. Sembra che sia stata
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commissionata dalla regina Matilde e ricamata in
un monastero. Oggi è conservata in un maestoso
edificio settecentesco.
Nel centro storico, dove sono visibili antiche
dimore in pietra
e a travatura lignea, si può
ammirare la cattedrale di Notre-Dame, un
bell’edificio di scuola gotico-normanna con la torre
centrale
di epoca successiva. Nella figura del
timpano del portale centrale è narrata la vicenda
dell’assassinio nella cattedrale di Canterbury
dell’arcivescovo Tommaso Becket su ordine di Enrico II.
LE SPIAGGE DELLO SBARCO
Omaha
è
una
delle
cinque spiagge dello Sbarco.
Se c'è un luogo, dove lo Sbarco
ha rischiato di fallire, è questa
spiaggia. Le pesanti perdite, che
le truppe americane vi subirono
il Giorno J, le hanno valso il
triste soprannome di «Bloody
Omaha»,
«Omaha
la
sanguinosa». Le sorti della
Francia e dell'intera Europa si
sono giocate qui, il 6 giugno
1944.
Andando
su
questa
spiaggia, che si stende per 8
km nei comuni di Vierville-surMer, Saint-Laurent-sur-Mer e
Colleville-sur-Mer,
vi
farete
un'idea più precisa dello svolgimento dei combattimenti. Il litorale del Bessin è
in effetti cinto da falesie calcaree scoscese, che s‘ innalzano sul mare per
qualche decina di metri come alla Punta du Hoc. Queste falesie furono scalate
con corde, scale e ramponi con gravissime perdite.
Sul sito un piccolo museo
presenta una bella collezione di
uniformi, di armi, di oggetti
personali e di veicoli. Numerose
scene,
foto
d'archivio
molto
espressive, delle carte e un film,
accompagnato da testimonianze di
veterani americani, spiegano con
chiarezza lo Sbarco a Omaha e alla
Pointe du Hoc. Il
cimitero
americano di Colleville sur Mer è
situato in cima alla scogliera che
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domina la celebre spiaggia di Omaha Beach. Al di là della Réception, si trova
un magnifico Memoriale a semicerchio al centro del quale una statua di
bronzo rappresenta “lo Spirito della gioventù americana che s’innalza dalle
onde”. Nel prolungamento della vasca in cui si riflette il Memoriale si allunga il
viale centrale lungo il quale si allineano le tombe di 9.387 soldati, di cui 4
donne e 307 ignoti. Le croci sono tutte orientate a Ovest, verso il paese natale.
Il prato verde e l’onnipresenza del mare ispirano un sentimento di pace e
serenità. All’incrocio dei viali principali la Cappella ospita un altare in marmo
nero con la scritta « Io do loro la vita eterna e non periranno mai ». Nel
Giardino del ricordo, dietro il Memoriale, i nomi di 1.557 dispersi nella
regione sono incisi sul muro.
MONT SAINT-MICHEL
«Meraviglia d'occidente», il Mont Saint Michel si innalza nel cuore di un
immenso golfo invaso dalle più grandi maree d'Europa. E’ su richiesta
dell'Arcangelo Michele, «capo delle milizie celesti », che Aubert, vescovo
d’Avranches, costruisce e consacra una prima chiesa il 16 ottobre 709, il cui
nome originario latino era Mons Sancti Michaeli in periculo mari o, in
francese, Mont Saint-Michel au péril de la mer.
Nel 966, su domanda del Duca di Normandia, una comunità di
benedettini si stabilisce sulla rocca. Durante otto secoli non smetteranno di
costruire, ingrandire e abbellire il loro Golfo a tal punto che nel tredicesimo
secolo prenderà il nome di Meraviglia. Questo capolavoro d'Architettura, o per
meglio dire di Architetture, permette all'uomo del XX secolo di meditare nella
cripta preromanica, di ammirare la potenza e la maestosità dell'arte romanica
e di estasiarsi davanti alla bellezza delle parti gotiche. Questo grande centro
spirituale e intellettuale fu, con Roma e Santiago di Compostela, una delle più
importanti mete di pellegrinaggio dell'Occidente medioevale. Per circa mille
anni i pellegrini sono venuti, percorrendo
strade cosiddette «strade del
Paradiso», a chiedere all'Arcangelo del giudizio la sicurezza dell'eternità. Nel
1791 in seguito alla Rivoluzione Francese gli ultimi monaci furono cacciati
dall’abbazia, che divenne una prigione: vi furono incarcerati più di 300
sacerdoti che rifiutavano la nuova costituzione civile del clero. La prigione fu
chiusa nel 1863 per decreto imperiale. In occasione della
celebrazione del
millennio monastico nel 1966 una
piccola comunità religiosa si è
nuovamente insediata nell'antica
dimora abbaziale, comunità che
perpetua la vocazione principale
di questo luogo: la preghiera e
l'ospitalità. Parallelamente allo
sviluppo
dell'Abbazia,
una
cittadina si è organizzata e ha
prosperato ai piedi delle mura.
Situata sul fianco sud-est della
rocca, ha sviluppato da sempre
un’attività commerciale affermata
nel campo alberghiero della
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ristorazione e dei souvenirs. Iscritto dall'Unesco nel «Patrimonio Mondiale»,
questo straordinario luogo turistico riceve oggi più di tre milioni di visitatori
all'anno.
All'entrata di questa cittadina medioevale si trova l'ufficio di turismo
nell'antico « Corps de Garde des Bourgeois ». Passando la porta del «
Boulevard », poi quella del « Roi » , dopo il ponte levatoio incontriamo « La
Grand Rue » con i suoi musei, i suoi negozi e le case del secolo XV e XVI. La
chiesa parrocchiale, piccolo edificio del secolo XV e XVI, è dedicata a San
Pietro, patrono dei pescatori. Qui comincia la scalinata del «Gran Degré» la cui
maestosità è un preludio alla «Meraviglia». Dopo aver ammirato l' "Abbatiale",
si potrà contemplare la bellezza incomparabile del golfo scendendo per la
strada dei bastioni.
SAINT-MALO
Al confine con la Normandia, questa città
bretone è turisticamente molto conosciuta per
il suo centro storico, interamente cinto da
fortificazioni protese sull’oceano, che le
conferiscono un’aria fiera e maestosa. La sua
posizione isolata e ben difesa le ha permesso
di conservare nel tempo indipendenza e
autonomia. Ha avuto una tradizione piratesca,
prima di diventare città di corsari, cioè con
una flotta che agiva per conto del re nel mettere in atto scorrerie per
difendere le coste dai nemici, soprattutto inglesi. La città è stata anche base di
partenza di fortunate navigazioni commerciali e d’importanti scoperte: ad
esempio fu il navigatore di Saint-Malo Jacques Cartier a scoprire il Canada
cercando un passaggio per l’Asia. I bastioni risalgono al XII secolo, ma hanno
subito ampliamenti e modifiche fino al XVIII. Nel XVII secolo Vauban progettò
un complesso sistema militare lungo la costa e sulle isole che la fronteggiano.
All’interno della città vecchia si trova la cattedrale, iniziata nell’ XI secolo, ma
modificata nel corso dei secoli, soprattutto ricostruita a seguito dei pesanti
bombardamenti dell’ultima guerra mondiale. Oggi è possibile percorrere il giro
di ronda per ammirare scorci della città con i suoi palazzi austeri in pietra
grigia e sorprendenti panorami marini. In questo punto della costa ci sono le
più alte maree esistenti, con variazioni anche di 13 metri; con la bassa marea
si possono raggiungere a piedi le isole del Grand-Bé e del Petit-Bé.
Saint-Malo ha dato i natali anche allo scrittore François René de
Chateaubriand, considerato il padre del romanticismo francese.
CHARTRES: LA CATTEDRALE
La cattedrale Notre–Dame di Chartres è
considerata uno dei monumenti religiosi più famosi del
mondo e realizzazione emblematica dell’arte gotica
francese. Meta importante di pellegrinaggio, la cattedrale
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e le sue torri, visibili già a decine di chilometri di distanza , dominano la città di
Chartres e la circostante pianura della Beauce. Nel 1979 è stata dichiarata
dall’UNESCO Patrimonio culturale dell’Umanità.
La costruzione sorge sulle rovine di precedenti luoghi di culto già
esistenti a partire dal IV secolo. Nell’XI secolo il vescovo Fulberto iniziò la
realizzazione di un’imponente chiesa romanica di dimensioni eccezionali per
l’epoca. Ma la sorte di questo edificio annovera diversi incendi che distrussero
ogni volta parte del monumento. Nel 1194, dopo un
nuovo incendio, un grande slancio di fede diede l’avvio
a una ricostruzione conclusasi in circa 25 anni che
donò alla cattedrale gran parte dell’aspetto che ancora
oggi possiamo ammirare.
Le
dimensioni
della
cattedrale
sono
straordinarie per l’ altezza, la lunghezza, la larghezza
e l’ ampiezza del coro, pur mantenendo l’eleganza delle
proporzioni. Le diverse facciate sono ornate con nove
portali scolpiti, testimonianza dell’abilità degli scultori
che vi hanno lavorato. Il Portale Reale è incorniciato da
due torri diverse tra di loro: una è in un lineare stile
gotico mentre l’altra, completata solo nel XV secolo, è
di architettura più complessa in stile gotico
fiammeggiante. Sono caratteristica di questa cattedrale le 4.000 sculture,
perlopiù raffiguranti personaggi delle Sacre Scritture, poste sulle pareti esterne
e all’interno della costruzione. Altro elemento di pregio sono le vetrate,
inserite
nelle
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finestre,
mirabilmente
conservate e conosciute per il famoso blu di
Chartres, che gli artigiani hanno realizzato
mettendo a punto una tecnica particolare.
Incastonato nella pavimentazione interna è
tuttora visibile il labirinto del XII secolo, un
cammino simbolico percorso dai pellegrini nel
medioevo, costituito da una successione di
tornanti e archi concentrici.
Nell’anno 876 venne donata alla cattedrale
dall’imperatore Carlo il Calvo
il velo della
Vergine, che, secondo la tradizione, sarebbe
l’indumento portato da Maria al momento
dell’Annunciazione. Dopo l’incendio del 1194, il
suo ritrovamento senza danni fu interpretato come il desiderio della Vergine di
vedere realizzata una chiesa ancora più grande per la conservazione della
reliquia. Questo spiegherebbe la rapidità e l’entusiasmo con cui furono portati
avanti i lavori. Durante la rivoluzione il velo fu tagliato in diverse porzioni che
vennero vendute. Oggi è possibile vederlo esposto nel deambulatorio in una
delle cappelle absidali.
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CHALON-SUR-SAÔNE
Costruita sui bordi del Saône circa 3000 anni fa, dopo essere stata base
navale nell'antichità, luogo di grandi fiere durante il medioevo e centro di
commercio ai tempi moderni ed all'epoca contemporanea, Chalon-sur-Saône è
oggi sous-préfecture di Saône e Loire, prima città del dipartimento e secondo
polo economico della Bourgogne. La sua economia fiorente, da sempre propizia
allo sviluppo del commercio, fa di Chalon la finestra commerciale della
Bourgogne del sud.
Città d’arte e di storia, annovera fra i monumenti più importanti la
cattedrale di Saint-Vincent ed il museo Nicéphore Niépce.
Il complesso della cattedrale di Saint-Vincent, ex sede della diocesi di
Chalon-sur-Saône, è costituito dalla cattedrale, dal chiostro e dalle case dei
canonici.
Costruito dal 1090 in stile romanico, la cattedrale oggi è caratterizzata da
una elevazione gotica e da una facciata rifatta in neogotico.
Il suo design semplice è costituito da tre navate, senza cappelle laterali. Al
suo interno si possono ammirare gli arazzi di Bruxelles del 1510 e una vetrata
del XVI secolo.
Chalon-sur-Saône è la città natale di Nicéphore Niepce (1765 - 1833),
inventore della fotografia nel 1816. Nel museo omonimo si può vedere una
collezione di macchine fotografiche e immagini unica al mondo.
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APPUNTI DI VIAGGIO
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