Cinema alla deriva 2015

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Cinema alla deriva 2015
Venerdì 10 luglio
Brigadoon
Usa 1954, 108’., di Vincente Minnelli,
con Gene Kelly e Cyd Charisse
Venerdì 17 luglio
La donna
che visse due volte
Usa 1958, 128’, di Alfred Hitchcock,
con James Stewart e Kim Novak
Venerdì 24 luglio
Splendore nell’erba
Usa 1961, 124’, di Elia Kazan,
con Natalie Wood e Warren Beatty
Venerdì 31 luglio
La signora
della porta accanto
Francia 1981, 106’, di François Truffaut,
con Fanny Ardant e Gérard Depardieu
Giovedì 6 agosto
I ponti di Madison County
Usa 1995, 135’, di Clint Eastwood,
con Clint Eastwood e Meryl Streep
Giovedì 20 agosto
Se mi lasci ti cancello
Usa 2004, 107’, di Michel Gondry,
con Jim Carrey e Kate Winslet
Venerdì 28 agosto
I segreti di
Brokeback Mountain
Usa 2005, 134’, di Ang Lee,
con Heath Ledger e Jake Gyllenhaal
Venerdì 10 luglio
Brigadoon
(Brigadoon, Usa 1954, col., 108’)
di Vincente Minnelli, con Gene Kelly, Cyd
Charisse, Van Johnson, Elaine Stewart
Jeff e Tommy, due americani in viaggio per la
Scozia, si ritrovano in un villaggio incantato che
appare dal nulla per un solo giorno ogni cent'anni,
restando così preservato dal male. Tommy si innamora, ricambiato,
di una fanciulla, ma il giorno magico finisce ed egli deve tornare a New
York. Una commedia fantastico-sentimentale, basata su un copione
teatrale, realizzata con la consueta professionalità da un regista che
è un maestro del genere "musical" e raccontata con garbo e delicatezza.
Efficaci coreografie, costumi e scene, belle le musiche di Frederick
Loewe, bravi gli interpreti.
Venerdì 17 luglio
La donna che visse due volte
(Vertigo, Usa 1958, col., 128’) di Alfred
Hitchcock, con James Stewart, Kim Novak,
Barbara Bel Geddes, Tom Helmore
Sofferente di vertigini, l'agente John “Scottie”
Ferguson, ormai a riposo, accetta di sorvegliare la
moglie di un amico con manie suicide. Di fronte a
Scottie, paralizzato dalle vertigini, la donna si butta
da un campanile, o almeno così crede l’investigatore. Ma un giorno un
incontro casuale rimette tutto in gioco. Uno dei film più belli e l’opera in
assoluto più “labirintica” della storia del cinema. Forse il capolavoro
“filosofico” di Hitchcock, quello in cui la sua concezione della vita come
«passaggio necessario attraverso le tenebre» viene raccontata nella maniera
più compiuta e coinvolgente. La regia funzionale alla trama, alla suspense,
all'intreccio di corpi e fantasmi, raggiunge le vette del sublime. Un grande
film di amore e morte, sullo sfondo di una San Francisco onirica. Tutta la
prima parte ambigua e misteriosa, poi sempre più morbosa, e un finale
agghiacciante. Non contano le giravolte della sceneggiatura, bensì l'ipnosi
e l'atmosfera, la straordinaria doppia interpretazione di Kim Novak. Superbe
la fotografia di Robert Burks e la musica di Bernard Herrmann.
Venerdì 24 luglio
Splendore nell’erba
(Splendor in the grass, Usa 1961, col., 124’) di
Elia Kazan, con Natalie Wood, Warren Beatty,
Pat Hingle, Audrey Christie
Nel Kansas del 1928, l’amore tra due liceali si
scontra con una morale che colpevolizza il loro
desiderio sessuale e con l’intrusione dei genitori.
Inevitabile che la situazione precipiti, favorita
anche dalla grande crisi del 1929. Forse il melodramma più fiammeggiante
sul primo amore che sia mai stato realizzato al cinema. Radicale e diretto
atto d’accusa contro una morale sessuale conformista, in «una società
che eleva la proibizione a rango di legge e l’ipocrisia come sua ineluttabile
conseguenza». Ma un’opera che è anche una profonda e partecipe analisi
psicologica sulla giovinezza, un’educazione sentimentale verso la maturità
che si raggiunge socraticamente conoscendo se stessi e i propri desideri,
e imparando ad accontentarsi di ciò che si riesce a conseguire (come
ricordano i versi dell’Ode on Intimitations of Immortality di William
Wordsworth, da cui il titolo del film è tratto).
Venerdì 31 luglio
La signora della porta accanto
La femme d’à côté, Francia 1981, col.,
106’) di François Truffaut, con Fanny
Ardant, Gérard Depardieu, Henri Garcin
Dopo dieci anni di lontananza, due ex amanti si
ritrovano vicini di casa. Entrambi sposati,
riallacciano la loro appassionata relazione, che
subito assume una piega morbosamente
violenta. Un melodramma perfetto sull’impossibilità di vivere la passione
(«né con te, né senza di te» è la morale della storia), in cui i temi
dell’amour fou e del fato, tipici del cinema francese, sono trattati senza
magniloquenza e opportunamente aggiornati: il destino diventa caso
e il binomio eros-thanatos è risolto tutto all’interno della coppia. Si
tratta di una passione dalle dimensioni quotidiane, eppure non per
questo meno terribili. Di fronte a una materia di bruciante banalità,
Truffaut escogita una forma di allontanamento: è Odile, la tenutaria
del tennis club, che ci fa ripercorrere la tragica vicenda in flashback.
Sotto semplici apparenze, un film di grande potenza drammatica.
Giovedì 6 agosto
I ponti di Madison County
(The Bridges of Madison County, Usa 1995, col.,
135’) di Clint Eastwood, con Clint Eastwood,
Meryl Streep, Annie Corley, Victor Slezak
Iowa, 1965: un fotografo professionista,
impegnato in un servizio sui famosi ponti
coperti, incontra una casalinga di origine
italiana, sposata e con due figli, ma rimasta
sola per quattro giorni, il breve quanto intenso lasso di tempo in
cui esplode e si consuma la loro passione. Romantico,
crepuscolare, straziante, il lavoro di Eastwood ha la semplicità
solenne ed essenziale del cinema classico. I personaggi, due
“normali” persone di mezz’età, acquistano progressivamente
spessore ed “eccezionalità” in un contesto di tranquilla
quotidianità. Il regista ricostruisce col massimo realismo il sorgere
simultaneo di una duplice seduzione, asciugando l’enfasi ma non
respingendo la commozione, e sottolinea l’inevitabile tragicità del
tempo che scorre verso la fine. Uno dei film d’amore più struggenti
degli anni ’90, imperniato, come sempre, su una impossibilità.
Giovedì 20 agosto
Se mi lasci ti cancello
(Eternal Sunshine of the Spotless Mind, Usa
2004, col., 107’) di Michel Gondry, con Jim
Carrey, Kate Winslet, Elijah Wood, Mark
Ruffalo
Quando la relazione tra Joel e Clementine finisce,
la ragazza ricorre a un'operazione per farsi
estirpare la sezione della memoria relativa alla loro storia. Joel lo scopre
e, per ripicca, decide di sottoporsi allo stesso lavaggio del cervello, ma
durante il trattamento si rende conto di essere ancora innamorato.
Un’opera assolutamente originale, riflessione sull’amore e le sue
illusioni, sugli errori che si continuano a fare, sulla necessità di non
perdere il passato. Una «meta-love story concettuale, surreale e
struggente insieme», non lontana dalle tematiche fantascientifiche di
Ph.K. Dick, che si presta a diverse letture. Regista e sceneggiatore
(premiato con l’Oscar) sanno essere toccanti evitando il sentimentalismo,
mentre sullo sfondo si delinea il quadro non indulgente di una società
che impone l’oblio. Il titolo originale è un verso del poema epistolare
Eloisa to Abelard di Alexander Pope (1688-1744).
Venerdì 28 agosto
I segreti di Brokeback
Mountain
(Brokeback Mountain, Usa 2005, col., 134’) di
Ang Lee, con Heath Ledger, Jake Gyllenhaal,
Michelle Williams, Anne Hathaway
Nell'estate del 1963, due giovani sheepboy
(guardiani di pecore) si incontrano in un ranch
del Wyoming. Tra essi esplode un'intensa attrazione, che con il passare
del tempo, benché entrambi sposati, si trasforma in un legame ancora
più profondo. Lee gira un melodramma trattenuto che, dopo un inizio
travolgente e senza eufemismi, contrappone due tipi di amore: la
routine coniugale imposta dalla società e la passione che rompe ogni
regola, ma deve rimanere dolorosamente nascosta. E usa
l’ambientazione western – seppur moderna – per far risaltare i contrasti
e ribaltare gli stereotipi, mostrandone il lato segreto e a lungo negato.
Come tutte le storie di amori “impossibili”, rispetto alla morale sociale,
quest’opera si carica di un’intensità amara da dramma sentimentale
e ha una conclusione struggente, un finale «secco e silenzioso come
tutto il film». Tre Oscar: regia, sceneggiatura e musica.
Rassegna curata da Pasquale Gionta