Leggi l`articolo - Tonnara di Scopello
Transcript
Leggi l`articolo - Tonnara di Scopello
SICILIA: ARTE testo di Ilaria Maggi taste of SICILY La Sicilia è un mondo a sé: racchiude arte, storia, tradizione, archeologia e architettura. Tutti buoni motivi per visitarla, con itinerari studiati all’insegna di un patrimonio ricco e altrettanto vario 24 In apertura: uno scorcio di Ragusa, nella punta sud est della Sicilia, è una delle città, insieme a Modica e Noto, dove l’espressione del barocco siciliano è al suo picco di splendore. A lato: l’allestimento della mostra Essential Experiences proposta a Palazzo Riso, a Palermo (photo: Fabio Sgroi); in basso: tuttora in corso, la mostra di Carla Accardi allestita dall’artista stessa presso il Palazzo Valle sede della Fondazione Puglisi Cosentino di Catania. Scrigno barocco – Se c’è un luogo che più di ogni altro in Sicilia vede trionfare quel gusto e quell’architettura barocca che ne è segno distintivo, quel luogo è la Val di Noto e il suo celebre trittico costituito da Modica, Ragusa e Noto. Dichiarato dall’Unesco patrimonio dell’Umanità, adagiata nel sud est siculo, è una delle massime espressioni del Barocco Siciliano, stile architettonico e artistico che si impose dopo il terribile terremoto del 1693. Tre città ricche di fascino, da visitare di giorno come di sera, passeggiando con gli occhi sgranati, lasciandosi incantare dalle sue meraviglie. L’impatto visivo è senza dubbio spettacolare. I palazzi di Modica trasudano storia, arroccati alle pendici della collina sembrano osservare chi entra in città, tra le strette vie spuntano palazzi dalle balconate in ferro battuto, mentre una scalinata di oltre 200 gradini porta alla Chiesa di San Giorgio, il Duomo della città alta. Aggrappata su uno sperone roccioso, Ibla è la parte più antica di Ragusa, fatta di scalinate e stretti vicoli che sembrano tutti condurre al centro dell’intero complesso: il Duomo di San Giorgio. Ogni passo equivale a un incontro con la storia: la Cattedrale di San Giovanni, S. Maria delle Scale, la Chiesa di San Domenico. Noto è la perla del sud siciliano, piccola e rara; la Cattedrale, Palazzo Ducrezio, piazza dell’Immacolata, via Nicolaci, dove la terza domenica di maggio si tiene l’Infiorata; e ancora le balconate, i capitelli sono la manifestazione più accentuata ma senz’altro più suggestiva del barocco. Un tripudio di bellezza che gli occhi ne restano abbagliati. www.valdinoto.it Il contemporaneo tra l’antico – Portato a nuova vita grazie al recente restauro, dopo mezzo secolo di abbandono, 25 Palazzo Riso, nel cuore di Palermo, è una delle sedi espositive più significative di tutta la Sicilia in fatto di arte contemporanea. La sua collezione permanente ospita alcuni mostri sacri del panorama artistico internazionale, come Christian Boltanski, e italiano, come Emilio Isgrò. Nei suoi spazi, in bilico tra barocco e neo-classicismo, si susseguono mostre e installazioni; peculiarità è quella di volersi proporre come museo diffuso regionale, coinvolgendo nella sua attività i centri di Palermo, Siracusa, Catania, Castel di Tusa e Gibellina. Inoltre promuove e coordina programmi di educazione all’arte per i giovani e ha una sua collana editoriale. Prossimo appuntamento, dal 10 giugno al 31 ottobre, con 5 movimenti sul paesaggio con opere di Massimo Bartolini, Flavio Favelli, Hans Schabus, Marinella Senatore e Zafos Xagoraris. www.palazzoriso.it Capolavoro dell’architettura barocca siciliana, Palazzo Valle, nel pieno centro di Catania, svela al suo interno uno dei luoghi più all’avanguardia per quanto riguarda l’arte contemporanea, la Fon- 26 dazione Puglisi Cosentino. Aperta nel 2009, occupa la corte interna, il secondo e il terzo piano del Palazzo, e si è distinta nei primi anni con mostre di un certo spessore, prima Alberto Burri e Lucio Fontana, ora Carla Accardi. Ad accogliere i visitatori, due capolavori di Jannis Kounellis e Giovanni Anselmo, esponenti dell’arte povera. Fino al 12 giugno è in corso la mostra di Carla Accardi, che ha curato anche l’allestimento valorizzando in modo diverso tutti gli spazi del Palazzo. www.fondazionepuglisicosentino.it Lungo la via del sale – Una trentina di chilometri da Marsala a Trapani lungo la strada provinciale costituisce la Via del Sale, punteggiata da mulini a vento che si stagliano all’orizzonte. Montagne di un colore bianco scintillante compongono le saline, una delle risorse più antiche dell’economia siciliana. Il paesaggio sembra formare un’immensa scacchiera dalle colorazioni che dal verdastro tendono al rosa; gli itinerari si snodano lungo gli argini dei bacini e, percorrendo le sponde delle vasche luccicanti per la Sotto: una veduta suggestiva della saline di Trapani, un intrico di bacini con le vasche per la cristallizzazione del sale e i classici mulini a vento che si stagliano all’orizzonte (© Assessorato al Turismo della Regione Siciliana). Nella pagina accanto: la Tonnara di Scopello, nel golfo di Castellammare, è una delle più antiche tonnare dell’isola, oggi racchiude alcune unità abitative da affittare per le vacanze, di grande semplicità, in piena sintonia con il luogo che ancora conserva gli strumenti di lavoro. cristallizzazione del sale, raggiungono gli isolotti su cui troneggiano mulini a vento restaurati, memoria del tempo in cui erano gli strumenti principali per pompare acqua e macinare il sale. Uno scenario suggestivo e irreale da godere ancora di più al tramonto quando tutto si tinge di rosso. Dal molo partono con una certa frequenza i barconi (www.mozialine.com) che portano all’isolotto di Mozia, nella laguna dello Stagnone. Ex colonia fenicia, qui vale la pena sostare un pomeriggio per visitare il museo, il cui pezzo forte è la scultura in marmo che è stata chiamata il Giovinetto di Mozia, per fare un giro tra le rovine e un bagno nell’acqua così salata che permette di galleggiare. Uomini e tonni – Sono un retaggio del secolo scorso e testimoniano una delle attività più fruttuose della regione: parliamo delle tonnare, stabilimenti in riva al mare dove avveniva la mattanza dei tonni. Ne è cosparso l’intero litorale siculo, una delle più importanti, oggi costituita museo è la tonnara Florio sull’isola di Favignana, proprio di fronte a Trapani. Di proprietà della famiglia Florio, ha cessato la sua attività negli anni ’70, ne restano gli austeri edifici della fabbrica in riva al mare divenuti un autentico monumento di archeologia industriale che testimonia il periodo d’oro della pesca del tonno. Nel golfo di Castellammare, il borgo marinaro di Scopello custodisce una delle più antiche tonnare dell’isola, testimonianza di un attività fiorente. Sono rimasti intatti i magazzini con le storiche imbarcazioni, tra cui i monumentali palascarmi e la muciara del Rais, nonché il magazzino delle reti, mentre lungo il profilo degli edifici si vedono ancora integre le quasi 300 ancore. Per immergersi nel silenzio e nella storia e al tempo stesso poter apprezzare le acque di un azzurro intenso che lambiscono la baia, dalle case dei pescatori sono state ricavate dodici unità abitative, ideali per trascorrere le vacanze ma anche per eventi e cerimonie. Semplici ma funzionali, le unità sono da 2 a 6 persone, con cucina attrezzata; niente tv né aria condizionata, per conservare intatto lo spirito del luogo. www.tonnaradiscopello.com Per info: www.regione.sicilia.it/turismo/web_turismo/ 27