Giù le mani dal Tocai!

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NOTIZIE
Giù le mani dal Tocai!
Echi di un incontro voluto dall’ERSA e dal Comune
di Cividale del Friuli, nell’ambito della rassegna «Civintas»
Cividale, 22 giugno 2001
C. Fabbro
Attento osservatore
degli eventi dell’ultimo triennio il Presidente
dell’ERSA, Bruno Augusto Pinat, ha pensato bene - trovando nel Comune e nel Comitato organizzatore della «Capitale»
dei Colli orientali del Friuli una collaborazione assoluta - che il «giorno dell’orgoglio ritrovato» potesse essere ben posizionato nell’ambito dell’annuale Civintas ( Cividale +
Vino + Civiltà), quest’anno dedicata esclusivamente (e provocatoriamente) al Tocai.
E così si sono ritrovati,
nella suggestiva cornice
dell’ex chiesa di S. Francesco, uomini di scienza
e di legge, d’arte e comunicazione, per toccare
con mano lo stato dell’arte di Tocai e dintorni.
Ha aperto i lavori il Sindaco di Cividale, agronomo Attilio Vuga, il quale
ha colto l’occasione per
confermare l’interesse del
mondo vitivinicolo del territorio a difendere ad ogni
costo un patrimonio storico ed economico, quale il
vino in questione cui, non
a caso, è stata dedicata
Civintas 2001, Rassegna
classica ed importante
nel panorama regionale.
Dopo il saluto di Pinat
è stato affidato al prof.
Antonio Calò, Direttore
dell’Istituto sperimentale
per la viticoltura di Conegliano Veneto il compito
di illustrare gli aspetti storici e scientifici del vitigno
e del vino dalle origini ai
NOTIZIARIO ERSA 3-4/2001
tempi nostri, approfondendo il ruolo dei proff.
Dalmasso e Cosmo nella
valorizzazione dei medesimi.
Il direttore dell’Ufficio
Legislativo e legale della
Regione Friuli-V.G., avv.
Enzo Bevilacqua - già direttore generale all’Assessorato all’agricoltura ha riassunto i termini del
contenzioso con apprezzabile sintesi e terminologia semplificata ad uso di
oltre 200 addetti ai lavori
che finalmente hanno potuto leggere fra le righe
un dossier sin qui esposto in antipatico «burocratese». Secondo Bevilacqua nuovi documenti
probatori di nomi riferentisi al Tocai (atti, riferi-
menti catastali ecc.) la dicono lunga su taluni diritti precostituiti.
L’incidenza del diritto
internazionale sugli accordi comunitari è stata
al centro dell’articolata
relazione del prof. Fausto
Capelli dell’Università di
Parma, il quale ha anticipato vari passaggi della
strategia che intende
adottare nelle opportune
sedi per ribaltare posizioni «filo ungheresi» solidificate più per negligenze
ed assenza di contradditorio che per reale validità giuridica.
Molto interessante, in
proposito, quanto riferito
dal rappresentante della
Direzione generale agricoltura - Commissione
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europea di Bruxelles,
dott. Felice Romano, ripreso con altre argomentazioni dai Dirigenti
del Ministero degli esteri
dott. Umberto Zamboni
e dott. Vincenzo Del Monaco. Zamboni, in particolare, ha ricordato le
tappe di un iter sviluppatosi a partire dal 1999 fra
la Regione Friuli-Venezia
Giulia, vari Ministeri e
Bruxelles, nell’ambito di
una correttezza nei rapporti fra Istituzioni che
aveva proprio nell’allora
Ministro Dini un garante
di prestigio. Se il Ministero degli esteri ha
mantenuto, nel tempo, la
propria linea di appoggio
alle istanze friulane, il
«problema Tocai» ha co-
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nosciuto, nell’ambito del
Ministero per le politiche
agricole, alterne fortune
e qualche amarezza. Anche per tale motivo era
atteso con particolare interesse, a Cividale, il Dirigente del MIPA, dott.
Giuseppe Ambrosio, primo interlocutore della
Regione in ordine al Tocai.
Purtroppo la presenza
dell’alto funzionario, tanto desiderata e da tempo
confermata, si è resa imprevedibilmente impossibile all’ultimo minuto e
ciò ha impedito a centinaia di produttori friulani
(in trepidante attesa di
un, seppur tiepido, messaggio di speranza) di
poter esprimere «in diretta» anche al Ministero
dell’agricoltura
quello
stesso apprezzamento,
nell’occasione manifestato, con riconoscenza
sincera, al Ministero degli
Esteri.
In un dibattito dai toni
caldi, ricco di spunti, in
cui chi scrive, nel delicato ruolo di moderatore
affidatogli, ha dovuto disciplinare i numerosi interventi stemperando le
polemiche, riportando il
dialogo nell’alveo della
proposta piuttosto che in
quello della protesta, due
sono stati, in particolare,
i contributi da registrare
prioritariamente.
Innanzitutto quello di
Luigi Veronelli, giornalista incisivo e penna graffiante che a Cividale ha
riconfermato al Vigneto
Friuli un amore per il vino
friulano nato nel lontano
1956 tra le colline di Rosazzo e Rocca Bernarda
ed ha usato toni duri, rinunciando a giustificare
un sistema burocratico,
amministrativo, ma anche politico, «troppo
spesso insensibile alla
voce che s’alza dai campi e dalle vigne, vanificando con decisioni sorpren-
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parto vitivinicolo regionale.
Grazie al «Caso Tocai», dunque, il Friuli della prudenza e della rinuncia volta decisamente pagina. La conferma di un
orgoglio e tanta ritrovata
dignità è venuta anche
dall’intervento conclusivo
del dott. Danilo Narduzzi,
da poche ore nominato
Assessore regionale all’agricoltura ma già prontamente calato nella realtà
in cui sarà chiamato a
muoversi e adottare decisioni importanti.
Narduzzi ha confermato che su questo e similari problemi l’Assessorato,
pur privilegiando il corretto rapporto istituzionale
ed amministrativo che
deve caratterizzare le ri-
denti anni di programmi e
di serio lavoro».
Quanto potrà servire
alla «Causa del Tocai» la
comunicazione, la ricerca d’immagine, l’arte nell’accezione più ampia del
termine lo ha spiegato ai
viticoltori friulani Oliviero
Toscani, la cui presenza
ai lavori rientra in un progetto d’ampio respiro
ispirato, per i vini bianchi
del Collio, dal presidente
del Consorzio Marco Felluga (pure intervenuto a
Civintas 2001 con una
relazione di spessore, in
cui ha toccato anche i
delicati rapporti con la
realtà viticola slovena)
ma che potrà - secondo
PINAT - essere trasferita
ed addirittura amplificata
a favore dell’intero com-
spettive competenze di
Regioni, Stato ed Unione
europea, non rinuncerà
ad esplorare percorsi
nuovi ed alternativi a
quelli tradizionali.
«Pubblico» e «privato»
si sono trovati d’accordo,
in sostanza, proprio a Cividale, nel riconoscere a
personaggi del calibro di
Capelli, Veronelli e Toscani quel ruolo complementare, diverso e sicuramente incisivo per dare
una mossa ulteriore in
una vicenda in cui comunicazione e diritto internazionale possono ben
andare a braccetto per
portare a quei risultati
che la procedura amministrativa ordinaria non è come sembra - in grado
n
di ottenere.
Incontro tecnico sul diserbo biologico
Giovedì 24 maggio presso l’azienda Agraria Sperimentale «M. Marani»
(Ravenna) del CRPV (Centro Ricerche
Produzioni Vegetali) si è tenuto un incontro per la dimostrazione in campo
di macchine
e tecniche
per l’agricoltura biologica.
Le prove
condotte
sono variate
dal diserbo
delle colture
erbacee e
arboree alle
orticole alla
lavorazione
del terreno e
alla concimazione organica.
L’incontro ha evidenziato quanto è
fondamentale il rispetto del suolo. In
particolare, le lavorazioni del terreno
dovrebbero essere il meno invasive
possibile, per evitare di danneggiare
la struttura e creare delle suole di lavorazione.
Nelle colture erbacee e per le orticole si sono potute vedere in azione
varie macchine (rompicrosta, spazzolatrici, erpici strigliatori, sarchiatrici,
dalle più comuni a quelle più innovati5
ve), mentre per i frutteti si è potuto
osservare il lavoro di frese e trinciatutto interceppo per il diserbo sui filari, fino a una dimostrazione pratica di
pirodiserbo.
L’appuntamento si è
concluso
con un incontro-dibattito sulle
concimazioni organiche
in agricoltura biologica
in cui è stata
messa
in
evidenza
l’importanza
dell’effetto
pacciamante che si ottiene dal taglio
del cotico erboso unito all’effetto di
restituzione al terreno di sostanza organica.
Per ottenere risultati più che soddisfacenti il lavoro di ricerca e affinamento delle tecniche è ancora lungo,
ma questo non deve scoraggiare, anzi il lavoro da fare deve essere come
incentivo per il continuo miglioramento della produzione e tutela dell’ambiente.
M.C.
NOTIZIARIO ERSA 3-4/2001