Vivere la Sila Grande

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Vivere la Sila Grande
Vivere
LA SILA
GRANDE
itinerari e percorsi tra natura, storia, enogastronomia e cultura
Acqua
Legno
Terra
Spirito
Spirito
CLEMENTI EDITORE
www.galsila.com
VIVERE
APPUNTI DI VIAGGIO
GRUPPO DI AZIONE LOCALE
DELLA SILA
I COMUNI
DEL GAL
Via Guido Rossa, 24 – 87050
Spezzano Piccolo (CS)
Tel. / Fax 0984.431064
www.galsila.com
[email protected]
◗ ACRI
Municipio
Via Roma, 16 - 87041
Tel. 0984.914204
www.comune.acri.cs.it
Pro Loco Acri
Via Baffi snc
87041 Acri (CS)
Tel. 0984.954106
Museo del Beato Angelo
Piazza Beato Angelo d’Acri, 5
87041 Acri (CS)
Tel. 0984.953368
[email protected]
www.beatoangelo.it
MACA – Museo di Arte Contemporanea di Acri
Palazzo Sanseverino Falcone
Piazza Falcone, 1
87041 Acri (CS)
Tel. 0984.953309
Cell. 339.6935464
www.museovigliaturo.it
[email protected]
Orari di apertura invernali.
09:00 - 13:00 / 16:00 20:00 da martedì a sabato
10:00 - 13:00 / 16:15 20:15 domenica
Orari di apertura estivi.
9:00 - 13:00 / 15:00 19:00 tutti i giorni
◗ CASOLE BRUZIO
Municipio
Via Antonio Proviero, 9
87050
Tel. 0984.432000
Fax 0984.432033
www.comunecasolebruzio.it
Pro Loco Casole
Bruzio
Via P. Magliari, 2
87050 Casole Bruzio (CS)
Tel. 0984.432679
◗ CELICO
Municipio
Piazza Gustavo Valente, 5
87053
Tel. 0984.435004 /
431820 / 435242
Fax 0984.434414
www.comunedicelico.it
◗ LAPPANO
Municipio
Via Roma, 25 - 87050
Tel. 0984.651003
Fax 0984.651218
www.comune.lappano.cs.it
Pro Loco Lappano
Piazza S. Gemma, 1
87050 Lappano (CS)
◗ PEDACE
Municipio
Piazza Municipio, 1 - 87050
Tel. 0984.436065
COME ARRIVARE
In auto. I comuni della Sila
Grande sono raggiungibili da
ovest tramite la A3 SalernoReggio Calabria, uscita
Cosenza, e proseguendo sulla SS107 e la SP256 in
direzione Lorica, oppure sulla SP217 in direzione Aprigliano e Pietrafitta e la
SS178 fino a Lorica.
Da est: casello di Crotone,
segue SS107 fino a San
Giovanni in Fiore.
Da nord: casello di Sibari,
segue SS534 e SS106 fino
a Mirto. Seguono SS531,
SS177 ed SP255 in direzione La Fossiata/Bocchigliero.
In alternativa, da Rossano
SS660 fino ad Acri.
In aereo. Aeroporti di Lamezia-Sant’Eufemia e di Crotone-Sant’Anna.
In treno. Stazioni FF.SS. di
Cosenza da ovest, Crotone
Sant’Anna da sudest, Rossano da nord.
NUMERI
UTILI
PARCO NAZIONALE
DELLA SILA
Via Nazionale snc
87055 Lorica
Comune di San Giovanni
in Fiore (CS)
Tel. 0984.537109 (Sede)
Fax 0984.537888 (Sede)
Tel. 0984.579757
(Centro Visite Cupone)
Tel. 0984.76760 (Amministrazione Corpo Forestale di
Cosenza)
www.parcosila.it
[email protected]
[email protected]
Centro Visite di Cupone
Loc. Cupone - 87052 Spezzano della Sila (CS)
Comunità Montana Silana
Via G.Rossa, 24 - 87050
Spezzano Piccolo
Tel. 0984.431807
www.comunitamontanasilana.it
Fax 0984.436034
www.comunepedace.it
◗ PIETRAFITTA
Municipio
Via Bonaventura Zumbini, 154
87050
Tel. 0984.424021
Fax 0984.424900
www.comune.pietrafitta.cs.it
Pro Loco Pietrafitta
www.prolocopietrafitta.it
◗ ROVITO
Municipio
Via Giacomo Leopardi 1
87050
Tel. / Fax 0984.433003
www.comune.rovito.cs.it
Pro Loco Rovito
Piazza del Popolo
87051 Rovito (CS)
◗ SAN GIOVANNI IN FIORE
Municipio
Piazza Municipio - 87055
Tel. 0984.977111
Fax 0984.991317
www.comune.sangiovanniinfiore.cs.it
Pro Loco San Giovanni
in Fiore
Via Kennedy, 10
87055 San Giovanni in Fiore
(CS)
Tel. 0984.971079
www.prolocosangiovanniinfiore.it
Pro Loco Lorica
Via Nazionale 87050
Lorica (San Giovanni in Fiore) Tel. 0984.537069
[email protected]
Centro Internazionale di Studi Gioachimiti
Abbazia Florense
87055 San Giovanni in Fiore
(CS)
Tel. 0984.991825
Fax 0984.975888
www.centrostudigioachimiti.it
[email protected]
◗ SAN PIETRO IN GUARANO
Municipio
Largo Municipio 1 - 87047
Tel. 0984.472511
Fax 0984.472147
www.comune.sanpietroinguarano.cs.it
Pro Loco San Pietro in Guarano
Via Mazzini, 1
87047 San Pietro in Guarano (CS)
Tel. 0984.47100
◗ SERRA PEDACE
Municipio
Via Roma - 87050
Tel. / Fax 0984.436093
www.serrapedace.info
Pro Loco Serra Pedace & Silvana Mansio
Via Papa Giovanni XXIII
87050 Serra Pedace (CS)
Tel. 0984.436502 /
436093
◗ SPEZZANO DELLA SILA
Municipio
Via Fausto Gullo, 1 - 87058
Tel. 0984.435021
spezzanodellasila.asmenet.it
Delegazione Municipale
Camigliatello
Tel. 0984.578031
spezzanodellasila.asmenet.it
[email protected]
Pro Loco Camigliatello Silano
Tel. 0984.578159
www.camigliatellosilano.eu
Impianti sciistici di Tasso Monte Curcio Camigliatello
Silano
Tel. 0984.579400
Stazione sciistica
La Pagliara
Tel. 0984.578401
Nave della Sila
Parco Old Calabria
87052 Camigliatello
Silano (CS)
Tel. 0984.578200
Fax 0984.578200
www.oldcalabria.org
[email protected]
Fondazione Napoli Novantanove
(per prenotare la visita)
Tel. 081.667599
◗ SPEZZANO PICCOLO
Municipio
Via Annunciata 1 - 87050
Tel. 0984.435035
Fax 0984.435040
www.comune.spezzanopiccolo.cs.it
Pro Loco Spezzano
Piccolo
Via Petroncello, 6 -87050
Spezzano Piccolo (CS)
Tel. 0984.435040
◗ TRENTA
Municipio
Corso Umberto 59
87050
Tel. 0984.432003
Fax 0984.438049
www.comune.trenta.cs.it
LA SILA GRANDE
L
a Sila Grande costituisce il cuore del Parco Nazionale della Sila, la parte centrale e più
estesa dell’altopiano con le sue fitte foreste di conifere e i laghi cristallini. Una terra che
sin dall’antichità ha ispirato poeti e scrittori e che incantò i grandi viaggiatori stranieri che la
percorsero già dalla fine del 1800.
La bellezza del paesaggio e l'ambiente naturale incontaminato, la biodiversità, i boschi secolari, così come la qualità e l'unicità dei prodotti e piatti tipici, rappresentano eccezionali risorse che meritano di essere valorizzate e rese accessibili agli appassionati di turismo rurale e di
outdoor.
Il turismo nelle zone rurali, con particolare riguardo a quello imperniato sulla valorizzazione
dei percorsi enogastronomici ed agrituristici, può essere oggi considerato una delle più
importanti forme di "turismo emergente", di grande potenzialità per il territorio Silano, e fattore-chiave per lo sviluppo, in quanto capace di integrarsi in modo efficace con un’offerta
turistica già consolidata nei tradizionali segmenti del turismo sportivo e montano.
In tale contesto, il Gruppo di azione locale della Sila sta realizzando un progetto strategico che
ha come obiettivo quello di promuovere e qualificare un’offerta turistica diversificata e integrata, in grado di soddisfare i bisogni di un consumatore/viaggiatore alla continua ricerca di
autenticità, di informazioni e garanzie su prodotti, servizi e qualità della ricettività.
Il marchio Silautentica - Ospitali per natura rappresenta l’icona di un prodotto turistico territoriale competitivo ed attrattivo, che gli operatori della Sila Grande andranno a realizzare
in un’ottica di sistema turistico integrato e sostenibile.
La realizzazione di questa innovativa guida turistica è parte di questa strategia ed attraverso i
quattro percorsi tematici proposti esalta le eccellenze ambientali e storico-culturali del territorio in sinergia con le attività delle imprese turistiche, agroalimentari e artigianali che sinora hanno aderito al progetto. Ne emerge un quadro di insieme di assoluta ricchezza capace
di proiettare la Sila Grande tra le destinazioni più ambite e qualificate nel mercato turistico
nazionale ed internazionale.
Un’esperienza da vivere in ogni periodo dell’anno attraverso un’interazione autentica con
l’identità del territorio e la proverbiale ospitalità delle popolazioni Silane.
Avv. Francesco De Vuono
Direttore Gal della Sila
SOMMARIO
6
Sila Grande a 360 gradi
8
ACQUA
56
TERRA
10
12
17
23
In viaggio sulla via dell’acqua
In viaggio per scoprire la terra
1 tappa - Dal Lago Arvo al Monte Botte Donato
2a tappa - Dal Lago Arvo al Lago Ariamacina
3a tappa - Dal Lago Ariamacina al Lago Cecita
58
60
69
77
1a tappa - Da San Giovanni in Fiore a Camigliatello Silano
2a tappa - Da Camigliatello Silano a Acri
3a tappa - Da Camigliatello Silano ai Paesi della Presila
28
LEGNO
80
SPIRITO
30
32
38
46
50
In viaggio sulle tracce del legno
a
1 tappa
2a tappa
3a tappa
4a tappa
a
-
Il Centro Visite Cupone sul Lago Cecita
Dal Lago Cecita a Camigliatello Silano
Da Torre Camigliati ai Giganti della Sila
Da Camigliatello Silano a Lorica
82
84
89
94
108
In viaggio seguendo lo spirito
1a tappa
2a tappa
3a tappa
4a tappa
- San Giovanni in Fiore
- Da San Giovanni in Fiore a Pietrafitta
- Da Pietrafitta a Celico
- Da Celico a Acri
122 La Sila si veste di bianco
L’area interessata dalla GUIDA
coinvolge i seguenti comuni:
Acri, Casole Bruzio,
Celico, Lappano, Pedace, Pietrafitta,
Rovito, San Giovanni in Fiore,
San Pietro in Guarano,
Serra Pedace, Spezzano della Sila,
Spezzano Piccolo, Trenta.
128 Sila Grande in festa
VIVERE LA SILA GRANDE
itinerari e percorsi tra natura, storia, enogastronomia e cultura
Direttore Responsabile: Italo Clementi
Curatore: Serafino Ripamonti Caporedattore: Enrico Bottino Art Director: Stefano Roffo, Francesca Massa
Testi di: Francesco Bevilacqua, Elisa Canepa, Italo Clementi, Sara Dalessio Clementi, Milena Lombardo,
Alfonso Lucifredi, Giorgio Meroni, Elisa Patrone, Carlo Rocca, Marco Tagliabue, Michele Vaccari.
Referenze fotografiche: Gabriele Palmato, Francesco Bevilacqua, Enrico Bottino, Massimo Piacentino, Sergio Scrivano,
Cartine: Daniela Blandino.
Clementi Editore S.r.l.: Corso Torino, 24/3 - 16129 Genova - 쏼 010.5701042 - Fax 010.5304378
www.trekking.it e-mail: [email protected]
Associato Unione Stampa Periodica Italiana
Gli itinerari outdoor
1 Collegamento Lago Arvo – Lago Ampollino
Mountain bike pag 16
2 Sentiero della Fiumarella
Trekking e ciaspole pag 55
3 Anello dei Colli Perilli
Trekking pag 93
4 Anello del Lago Arvo
Cicloturismo pag 54
5 Sentiero dell’Abate
Trekking pag 106
6 Sentiero dell’Altare
Trekking pag 27
7 Serra Carlomagno
Mountain bike pag 67
8 Sentiero dell’Ariamacina
Trekking e ciaspole pag 22
9 Sentiero nella Riserva del Fallistro
Trekking pag 48
10 Area dei Giganti della Sila
Mountain bike pag 49
11 Strada delle Vette
Mountain bike, ciaspole, sci di fondo pag 107
12 Sentiero della Presila
Trekking e ciaspole pag 79
13 Sentiero della Foresta del Tasso
Trekking e ciaspole pag 121
14 Anello del Lago Cecita
Mountain bike pag 76
15 Sentiero del Cupone
Trekking e ciaspole pag 37
16 Sentiero del Fiume Cecita
Trekking pag 68
17 Tour Cupone – Fossiata
Mountain bike pag 45
La prima impressione che si ha quando si
raggiunge la Sila Grande è – a ragione –
quella di trovarsi nel cuore di un
ambiente naturale che non si riscontra
in nessun’altra zona della nostra penisola.
Un territorio che permette di godere di
un clima rilassante e di muoversi per ore
restando sempre a contatto con la natura.
Fondamentale in questo angolo di
Calabria è l’armonia tra uomo e
paesaggio, in un’area che non è solo
wilderness ma anche un raro e magistrale
esempio di corretta gestione
di un ecosistema, dove la natura
selvaggia si integra con una armonica
presenza umana.
Sila Grande
a 360 gradi
Acqua Legno Terra Spirito
B
oschi, fiumi e montagne rendono la Sila un’ideale
palestra naturale per le attività all’aria aperta, dal
trekking alle passeggiate a cavallo, dallo sci alpino alle ciaspole. Ma anche l’enogastronomia rappresenta un fiore all’occhiello nell’offerta turistica di questo territorio, grazie a sapori custoditi e tramandati da
generazioni. In netto contrasto con una globalizzazione delle abitudini alimentari, che comporta l’abbandono dei metodi naturali per cibi pronti e ricette poco
salutari, la vocazione rurale della Sila Grande si fa
oggi portatrice di valori da non dimenticare. I prodotti tipici sono destinati ad un mercato ampio ed eterogeneo, e chiunque può ritrovare nell’alimentazione
tradizionale le radici del proprio territorio o scoprire
6
la ricchezza di un luogo che non conosce: in quest’ottica la Sila Grande con i suoi sapori genuini ed i suoi
prodotti autentici, come la patata o il caciocavallo,
parte con una marcia in più. Insieme all’enogastronomia in Sila Grande emergono usanze e costumi che
devono essere valorizzati, a partire dall’eredità spirituale dell’abate Gioacchino da Fiore e dall’artigianato di qualità.
Quattro itinerari tematici
Nell’ottica di sviluppo del turismo rurale, inteso come
ri-scoperta dell'ambiente naturale storicamente insediato, il territorio silano si presta ad essere vissuto
attraverso quattro percorsi legati ad altrettanti temi.
Lago Arvo
Gli itinerari sono incentrati su quelli che sono gli elementi più caratteristici del territorio: Acqua, Legno, Terra e Spirito. Quattro elementi naturali, quattro peculiarità, quattro presenze costanti che rendono unica e
inconfondibile la Sila Grande. L’idea è quella di condurre il viaggiatore lungo percorsi fuori dalla logica
dei tradizionali itinerari turistici, sulla scia di un filo rosso che connette i vari punti di interesse coinvolgendo il
territorio nella sua interezza. Lo schema mette insieme
in modo naturale le diverse ricchezze custodite nella
Sila Grande, e gli itinerari si trasformano da semplici
tracce in una cartina a vere e proprie guide turistiche,
per essere percorsi o solo letti, per offrire degli spunti
o divenire un prezioso bacino di informazioni.
I laghi della Sila, insieme alle zone umide e ai
numerosi fiumi che attraversano l’altopiano,
sono la traccia ideale per la scoperta del territorio.
Diverse appaiono le attività legate all’acqua:
ammirare i paesaggi nordici dalle sponde dei bacini
lacustri o dalle alture, camminare nelle valli ascoltando
la voce dei ruscelli, negli stessi luoghi che furono teatro
delle azioni epiche dei briganti, esplorare i laghi
a bordo di una canoa o semplicemente concedersi una
sosta all’ombra dei pini larici che scendono fino a
lambire le rive degli specchi d’acqua.
In viaggio sulla via dell’acqua
1a Tappa
L’ITINERARIO
Località di partenza
Lorica
Località di arrivo
Cupone
Località intermedie
Silvana Mansio
Lago Ariamacina
Cupone
Chilometraggio totale
25 km
3a Tappa
Le Aziende dell’itinerario
1 Le Delizie di Marianna (Produzione Agroalimentare) – Pag. 13
2 Albergo Ristorante Al Cavaliere (Hotel, Ristorante) – Pag. 14
3 Rifugio Lo Scoiattolo (Rifugio, Ristorante) – Pag. 51
4 Il Brillo Parlante (Griglieria, Pub, Birreria) – Pag. 90
5 Hotel Park 108 (Hotel, Ristorante) – Pag. 15
6 Bar Ristorante La Locomotiva (Ristorante, Paninoteca) – Pag. 20
7 Fattoria Sila (Produzione Agroalimentare) – Pag. 63
8 Il Villaggetto di Biagio Pingitore (Agriturismo, Ristorante,
Produzione Agroalimentare) – Pag. 25
9 La Corte dei Pini (Ristorante, Produzione Agroalimentare,
Agriturismo e Fattoria Didattica) – Pag. 26
10 Agriturismo Lago Ariamacina
(Agriturismo, Produzione Agroalimentare) – Pag. 21
11 Rifugio dei Peccatori di Gola (Ristorante) – Pag. 35
12 San Lorenzo si alberga - La Tavernetta di Pietro Lecce
(Hotel, Ristorante, Enoteca) – Pag. 36
13 Ristorante La Pignanella (Ristorante) – Pag. 23
14 Circolo Ippico Sila (Centro Ippico) – Pag. 43
15 Azienda Agricola Gangale (Produzione Agroalimentare) – Pag. 44
16 Azienda Agricola Sirianni Nicola
(Produzione Agroalimentare) – Pag. 32
17 Agriturismo Zagaria - Azienda Agricola Francesco Sirianni
(Agriturismo, Produzione Agroalimentare) – Pag. 33
18 Agriturismo Simao
(Agriturismo, Produzione Agroalimentare) – Pag. 34
19 La Silana da Camillo (Ristorante) – Pag. 24
ACQUA
Oltre 200.000 metri cubi di acque purissime. Il
tumulto delle sorgive della Sila che corrono verso
valle è un canto perfetto che accompagna il visitatore nelle sue escursioni. I tre principali invasi artificiali dell’altopiano (Cecita, Arvo e Ampollino) ricevono le acque filtrate dalle rocce granitiche, che rilasciano elementi minerali tali da rendere di altissima qualità l’acqua che scorre in questo
territorio. I più importanti fiumi calabresi - Neto,
Savuto, Trionto, Crati e Tacina - trovano la
propria genesi in questi luoghi, dove tutto segue
ancora il ritmo e le regole delle stagioni dettati
dalla natura. Ma l’elemento di maggior interesse
della Sila Grande restano i laghi: nati per lo sfruttamento idroelettrico dei corsi d’acqua dell’area,
con il tempo sono diventati un’importante attrattiva naturalistica, in perfetta armonia con l’ambiente circostante.
2a Tappa
Come arrivare
A3 Salerno-Reggio Calabria, uscita Cosenza, proseguire sulla SS107 e la SP256 in direzione Lorica,
oppure la SP217 in direzione Aprigliano e Pietrafitta e la SS178 fino a Lorica. Da Crotone seguire la
SS107 fino a San Giovanni in Fiore e proseguire sulla SS108bis fino a Lorica. Dalla Sila Greca seguire la
SS106, a Mirto SS531 fino a Cropalati, poi SS177.
Gli itinerari outdoor
1
•
Collegamento Lago Arvo –
Lago Ampollino Mountain bike
2 • Sentiero della Fiumarella
Trekking
3 • Anello dei Colli Perilli
Trekking
4 • Anello del Lago Arvo
Cicloturismo
5
•
Sentiero dell’Abate
Trekking
6 • Sentiero dell’Altare
Trekking
8 • Sentiero dell’Ariamacina
Trekking
14 • Anello del Lago Cecita
Mountain bike
• Sentiero del Cupone
Trekking
16 • Sentiero del Fiume Cecita
Trekking
17 • Tour Cupone – Fossiata
Mountain bike
15
11
1a
IN VIAGGIO SULLA VIA DELL’ACQUA
tappa
Dal Lago Arvo al Monte Botte Donato
L’acqua è una delle glorie della Sila: ovunque sgorga in freschi ruscelletti
fra i ciottoli e scorre giù per le pendici per unirsi ai grandi torrenti che vanno verso
le terre costiere, malsane e desolate della Magna Grecia… I nomi stessi di questi
fiumi - Neto, Arvo, Lese, Ampollino - profumano di vita pastorale.
Norman Douglas, 1915
Località di partenza Lago Arvo – Lorica | Località di arrivo Monte Botte Donato
Chilometraggio 2,50 km
Si parte da Lorica sul lago Arvo, frazione
di Pedace e San Giovanni in Fiore .
Lorica è un importante villaggio sorto intorno al lago Arvo, incastonato fra le due
montagne più elevate dell’Altopiano: il monte Botte Donato e il Montenero. La località nasce come centro agricolo e si sviluppa
Lago Arvo
12
come perla del turismo locale a partire dagli
anni ‘60. Nell’abitato la sede amministrativa
del Parco Nazionale della Sila è un
importante punto di riferimento per trovare
materiale informativo sul territorio. Il lago su
cui si affaccia Lorica è il punto di partenza
ideale per scoprire le radici più antiche della
Sila. Lorica si trova a 1.315 metri di altitudi-
ne in una posizione interna e defilata rispetto
alle grandi vie di comunicazione stradale, e
questo in realtà l'ha preservata dal turismo di
massa e dall'assalto edilizio, conservandone
l'ambiente ancora oggi integro, capace di
paesaggi incantevoli. La nascita del lago
Arvo così come oggi lo vediamo risale agli
anni compresi fra il 1927 e il 1931, quando
venne eretta la diga, costituita da un terrapieno con un nucleo centrale in argilla. L’opera
rappresentò il primo esempio in Italia, ed uno
dei primissimi in Europa, di invaso realizzato
con questa tecnica. La diga oggi è un camminamento con una lunghezza di circa 280
metri, che si può percorrere godendo di suggestivi panorami sul bacino lacustre e sull’abitato di Lorica che vi si affaccia. Il modo
migliore per andare alla scoperta di questo
angolo di territorio silano è sicuramente quello di concedersi qualche ora dedicata alle
attività all’aria aperta. La canoa, il windsurf o anche un semplice pedalò sono le
tipologie d’imbarcazione che possono essere
noleggiate in zona, con le quali è possibile
“avventurarsi” in affascinanti esplorazioni del
lago. A breve è previsto il completamento del
Centro Olimpico di Canottaggio e dal 5 agosto 2012, inoltre, ha preso il via un vero e
proprio servizio di navigabilità sull’Arvo,
organizzato dalla Provincia di Cosenza,
un’opportunità del tutto inedita e straordinaria per conoscere ed ammirare ancora
meglio il contesto naturalistico e paesaggistico di questa area della Sila. Il battello in questione è un’imbarcazione da diciotto posti di
nuovissima concezione tecnologica, con
motore alimentato elettricamente, e segue un
percorso itinerante sulla superficie dello specchio lacustre della durata media di 33 minuti. Facilmente accessibile l’area d’imbarco,
posizionata sul lungolago di Lorica.Chi invece preferisce rimanere sulla terraferma può
tranquillamente noleggiare una bicicletta e
Le delizie di Marianna
Contrada Baracchella - Lorica (Pedace)
Tel. e fax 0984.537196
Cell. 349.5336638 (Marianna Costanzo)
[email protected]
deliziedimarianna.myblog.it
➜ Tipologia attività: Produzione Agroalimentare,
Fattoria didattica.
Produzione di frutti di bosco, ortaggi, frutta, marmellate, conserve, miele, dolci, funghi, rosa canina.
Animali da cortile. Fattoria didattica, visite guidate
agli orti, degustazione produzione aziendale, vendita diretta. Bungalow con 4 posti, possibilità di prima
colazione. Fa parte della Associazione Fattore Creativo ONLUS. A disposizione per mostrare le tecniche di produzione.
Un amore che nasce da bambina, quello di Marianna per i sapori del bosco. Piccoli, di nicchia, quasi
mai in primo piano nella storia della cucina, i frutti di
bosco riserbano dolcissime sorprese per chiunque
sappia apprezzarli. Un tempo erano un cibo facilmente reperibile e consumato dalla gente di montagna e collina, ma disdegnati dai più ricchi. L’azienda
agricola, con il supporto della fattoria didattica e la
vendita diretta delle “delizie”, desidera trasmettere la
passione verso questi tesori boschivi dai mille usi:
come ci insegna Marianna, sono ottimi dessert sotto forma di macedonie o crostate, diventano molto
dissetanti come sciroppi o succhi di frutta, ma
soprattutto ideali per gustosissime marmellate.
Tipo di produzione: agricoltura, allevamento.
Prodotti: ortaggi, frutti di bosco (ribes, lamponi,
mirtilli siberiani), cuccumilus, amarene, sambuco,
rosa canina; conigli, pollame.
Vendita diretta al pubblico
Fattoria didattica: sì
Accesso per diversamente abili
Si parla: inglese, francese
Carte di credito: no
Periodo di chiusura: sempre aperto
13
ACQUA 1a
TAPPA IN VIAGGIO SULLA VIA DELL’ACQUA
Albergo Ristorante
Al Cavaliere
Via Nazionale – 87055 Lorica (Pedace)
Tel. 0984.577222
Cell. 329.4326657 (Aquino Giorgio)
Fax 0984.537921
[email protected]
www.albergoalcavaliere.it
➜ Tipologia attività: Hotel, Ristorante
Cucina casareccia con forno a legna.
Creata nel 1964 dal leggendario signor Rocchino che, con la moglie, ha iniziato l’attività a conduzione familiare, questa struttura divenne presto un punto di riferimento nella località Cavaliere e venne presa in gestione poi dai figli, pronti
a mantenere lo stesso spirito di genuinità e
autenticità iimpostato dai genitori. Negli anni
questo albergo si è creato una clientela fedele ed
affezionata, grazie a tutti i comfort della categoria e di qualche marcia in più: dalla cucina rigorosamente calabrese che caratterizza il ristorante alla possibilità per tutti i visitatori di praticare
splendide escursioni accompagnati da guide
preparate e desiderose di far conoscere le molteplici bellezze del territorio silano.
Categoria: ★★
Accesso per diversamente abili: solo il primo
piano
Servizi: terrazzo, sala TV, connessione internet,
noleggio bici, deposito bagagli e/o attrezzature
sportive. Possibilità di accogliere animali domestici.
Si parla: inglese
Carte di credito: sì
Numero camere: 20 (4 singole), tutte con
bagno.
Posti letto: 45
Camere con: riscaldamento, cambio biancheria, servizio pulizie, zona soggiorno, TV.
Giorno di chiusura: sempre aperto
Ristorante aperto anche a chi non soggiorna
Numero coperti: 180
Ristorazione all’aperto: 30 posti
Specialità a tavola: primi piatti a base di funghi, secondi di selvaggina e trote, vini, liquori e
dolci calabresi. Cucina tradizionale e casalinga.
Degustazione di prodotti tipici, menu per sportivi e menu per celiaci.
14
compiere, in circa 2 ore, il periplo completo
delle sponde del bacino lungo un itinerario
cicloturistico adatto a tutti e che, lungo
strade asfaltate ma poco battute dal traffico
automobilistico, svela paesaggi di rara bellezza e scorci di natura incontaminata.
Gli amanti della storia e delle tradizioni non
possono perdersi la visita alla frazione
Cavaliere, situata a brevissima distanza
dal centro di Lorica. La si raggiunge percorrendo la strada che conduce alla stazione di
partenza dell’impianto di risalita del monte
Botte Donato. Proprio ai bordi della via, si
ammira un esempio delle costruzioni più
caratteristiche e interessanti del territorio silano: le turri. Queste case-fortezza sono testimonianza di antiche vicende e del ripresentarsi, anche nella bucolica quiete dell’altopiano silano, di una guerra la cui origine si
perde nella notte dei tempi: la contrapposizione tra umili e prepotenti, tra gente onesta
e approfittatori. A partire dal Settecento, fino
a metà dell’Ottocento, la Sila è stata infatti
terra di briganti: si trattava sovente di ex
ergastolani, ma anche di ex ufficiali dell’esercito. Il re borbone Federico II li assoldò
nella speranza che potessero rivelarsi utili
per sconfiggere l’esercito italiano, e già anni
prima, nel 1799, il governatore borbonico
se ne era servito per combattere i patrioti
giacobini della Repubblica Partenopea. Per
un lungo periodo i briganti furono visti quali
coraggiosi difensori della popolazione, ma
con il passare del tempo questa popolarità
andò scemando, l’immagine dei protettori
Hotel Park 108
Via Nazionale 86 – 87055 Lorica
Tel. 0984.537077 – Fax 0984.537885
[email protected]
www.hotelpark108.it
Lago Arvo
dei più deboli lasciò il posto a quella degli
astuti ladruncoli. È in questo momento storico
che si inserisce la vicenda delle turri, costruite dai silani come rifugio per i pastori. La
posizione sopraelevata permetteva una completa visuale sulla vallata sottostante e le
spesse pareti in pietra le rendevano inaccessibili. L’unico ingresso alla struttura era posto
a più di 5 metri dal suolo e per raggiungerlo occorreva percorrere una ripida scala in
pietra e un ponte levatoio.
Una volta raggiunta la frazione Cavaliere,
nulla vieta di concedersi una gita in alta quota salendo con impianto a fune sino alla
panoramica vetta del monte Botte Donato,
vero e proprio balcone naturale sull’intera
Lorica, sul suo lago e su buona parte dell’altopiano silano.
➜ Tipologia attività: Hotel
Ristorazione e ricettività alberghiera
L’Hotel Park 108 si trova a Lorica, una delle più belle
località montane della Calabria, denominata “la perla
della Sila”, nel cuore del Parco Nazionale, adagiata
sulle splendide rive del lago Arvo, a ridosso di una
lussureggiante sempreverde foresta di pino laricio
ed offre la possibilità di soggiorni incantevoli e diversi tra paesaggi idilliaci in una natura incontaminata e
selvaggia. Ci sono diverse opportunità di divertimento, a seconda della stagione, quali la caccia, la pesca,
lo sci alpino e di fondo, l’equitazione, il tennis, il calcetto, il canottaggio, il windsurf, escursioni sul lago
con battello, pista bob, parco avventura e percorsi di
trekking e mountain bike. Un soggiorno di sicuro e
completo relax, grazie anche all’attrezzato centro
benessere dell’hotel, dotato di sauna, bagno turco,
docce aromatiche, zona relax, solarium e palestra.
Il ristorante “Virgilio”, panoramico, propone una
cucina particolarmente curata, tendente a valorizzare
le tradizionali specialità calabresi.
Categoria: ★★★★
Accesso per diversamente abili
Servizi: sala lettura, sala convegni, sala TV, lavanderia e stireria, connessione internet, Wi-Fi, terrazzo e giardino; possibilità di praticare escursioni
guidate, escursioni a cavallo, calcio, mountain
bike, tennis, ping-pong, bocce. Attività per bambini e anziani.
Si parla: inglese, francese
Carte di credito: sì
Numero camere: 24 (12 doppie; 5 triple;
7 quadruple); tutte con bagno.
Posti letto: 67
Camere con: riscaldamento, servizio pulizie,
cambio biancheria, telefono, TV.
Periodo di chiusura: sempre aperto
Ristorante aperto anche a chi non soggiorna
Numero coperti: 200
Caratteristiche della cucina: tradizionale
Specialità a tavola: antipasti di salumi e sottoli
caserecci, delizie ai funghi porcini, trota in crosta di
patate.
15
itinerario outdoor
2a
Collegamento Lago Arvo – Lago Ampollino
Dal Lago Arvo al Lago Ariamacina
tappa
Mountain bike
Località di partenza e arrivo
Aprigliano, fraz. di Pino Collito
Lungo il percorso
Pino Collito, Aprigliano, Tassitano, Cappello
di Paglia, Abete dell’Aglio, Caporosa
Difficoltà
Medio
Dislivello
+ 731 metri
– 731 metri
Tempo di percorrenza
4 ore
Fondo stradale
53% sterrato
47% asfalto
5,7 km sterrato – 10,9 km asfalto – 8,5 km
sterrato – 1,5 km asfalto
Quota massima raggiunta
1560 metri slm, Aprigliano, lungo il S.I. nr 17
Lunghezza del percorso
26,6 chilometri
Segnaletica
Segnavia Sentiero Italia nr 17
Come arrivare
Da Lorica prendere la SS108bis in direzione Aprigliano, girare a sinistra all’altezza
della frazione Quaresima lasciando la statale e procedere sulla strada per Pino
Collito per 5,5 chilometri.
Prendere la strada sterrata
prima del ponticello sulla
sinistra e parcheggiare nello
spiazzo immediatamente
seguente.
R
appresenta uno degli itinerari su due ruote più appaganti della Sila Grande: un suggestivo alternarsi di prati verdi, lussureggianti foreste e laghi dove si riflette il cielo.
Descrizione: dalla frazione Pino Collito di Aprigliano, piccolo
borgo rurale immerso nel verde, il sentiero risale gradualmente verso il Passaturo del Melillo, una sella che costituisce
l’unico collegamento tra la valle dell’Arvo e quella dell’Ampollino. La prima parte del percorso segue la strada principale in un avvicendarsi di pinete e radure soleggiate, per poi
pedalare piacevolmente nella frescura di una splendida e fitta faggeta. Superata una recinzione e usciti dal bosco la vista
si apre sulle vette circostanti, dove si distingue il monte Botte Donato.
16
IN VIAGGIO SULLA VIA DELL’ACQUA
Località di partenza Lago Arvo – Lorica | Località di arrivo Lago Ariamacina
Chilometraggio 30 km
Da Lorica sul lago Ariamacina
lungo la SP211
Una serie di bivi e tornanti (tenere il percorso principale in
discesa), seguiti da una larga zona disboscata, conducono
alla strada asfaltata che porta da Tassitano a Caporosa, attraversando le caratteristiche frazioni di Aprigliano, uno dei
comuni più estesi della Sila.
Il paesaggio che accompagna il ciclista all’interno della facile
pedalata in saliscendi del tratto centrale dell’itinerario è quello tipico rurale della Sila: si è avvolti dalla realtà agraria racchiusa tra le cime ricoperte di foreste.
Si incontra il villaggio Caporosa dopo aver superato Tassitano, Cappello di Paglia, Abete dell’Aglio e il bivio per l’inizio
del Sentiero Italia nr 17 che dovremo imboccare di ritorno
dall’Ampollino. Ora si intravede in tutta la sua bellezza il
bacino artificiale che bagna tre diverse province: Cosenza,
Crotone e Catanzaro.
Ricorrenti punti panoramici tolgono il fiato proseguendo nell’avvicinamento al lago: prossimi alle rive dell’Ampollino una
stradina chiusa da un cancello apribile scende direttamente
verso le sponde (è sconsigliato avvicinarsi troppo perché il
terreno circostante è paludoso).
Per il rientro al punto di partenza si imbocca il Sentiero Italia
nr 17 (o Sentiero della Fiumarella), incontrato in precedenza. La via sterrata presenta immediatamente uno spiazzo in
cui è possibile parcheggiare, prima di iniziare la lunga e faticosa ascesa.
Si guadano i ruscelli, si pedala tra ontani e pioppi, si costeggia un antico ricovero per pastori (Turri) dopo aver superato
un paio di cancelli apribili, accompagnati sulla sinistra da un
fiumiciattolo. Al bivio seguente si lascia la strada principale
per guadagnare quota a destra, nel bosco, dove l’ascesa si fa
impegnativa: il gorgoglio dell’acqua, unito allo stormire delle foglie, lasciano il posto al silenzio della pineta. Una serie di
bivi sempre ben segnalati porta al punto più alto del percorso, per poi intraprendere la divertente discesa tra bivi e tornanti ottimamente segnalati, fino alla strada asfaltata che a
sinistra chiude l’itinerario ad anello.
Una volta terminata l’esplorazione turistica del
territorio di Lorica, l’itinerario dell’Acqua
imbocca la strada provinciale 211, che serpeggia dolcemente tra boschi di pini larici
imponenti e prati che degradano verso il
lago Arvo: dopo alcune curve è d’obbligo
una sosta per ammirare lo specchio d’acqua
che spunta, quasi all’improvviso, tra le fronde
degli alberi. Sulla sponda opposta, la valle
Fiumarella costituisce un autentico paradiso
soprattutto per gli amanti dell’outdoor. Nel
passaggio di collegamento superficiale tra
l’Arvo e l’Ampollino si incontra infatti il sugge-
stivo Sentiero della Fiumarella, facente
parte del Sentiero Italia, che promette
splendide escursioni panoramiche a piedi o
in mountain bike. Proseguendo l’itinerario in
auto, la strada sembra condurci idealmente in
un tipico paesaggio da grandi laghi.
Lasciate le sponde dell’Arvo, la SP211 prosegue in direzione nord e, dopo un lungo rettilineo, giunge nei pressi delle segnalazioni per
la Pietra dell’Altare, “Stonehenge della
Sila”. Anche qui vale la pena fermare l’automobile ed incamminarsi per una tranquilla
escursione nella pineta. Usciti dal bosco in un
assolato pianoro, è possibile imbattersi in
grosse pietre, molte disposte in fila per circa
200 metri, altre sparse nella bassa vegetazio-
Lago Arvo
ACQUA 2a
TAPPA IN VIAGGIO SULLA VIA DELL’ACQUA
Tenuta di Torre Garga
Orti dei Monti Soc. Coop.
18
➜ Tipologia attività: Agriturismo, Fattoria
didattica, Produzione Agroalimentare.
Coltivazione della patata della Sila IGP; visita agli orti
aziendali, degustazione prodotti, area pic-nic, ristorazione tipica, alloggi. Mtb, tiro con l’arco, trekking,
pesca sportiva. Associazione Fattore Creativo
ONLUS.
Meta ideale per chiunque voglia immergersi nella verde campagna della Sila, la struttura si trova in prossimità del fiume Garga e offre servizi e alloggi adatti a
tutti, soprattutto agli appassionati della natura e dell’outdoor. La Tenuta si distingue anche per la produzione e vendita di ortaggi, orzo, grano e frutta: la coltivazione segue i più rigorosi metodi naturali utilizzando acqua pura di sorgente. La produzione più rilevante è legata alle patate che hanno permesso di far
conoscere il marchio ORTI dei MONTI. Da non perdere l’occasione per degustare i tanti piatti tipici della
tradizione silana.
Categoria: Agriturismo e Azienda Agricola
Accesso per diversamente abili:
in preparazione per il solo punto ristoro
Servizi: ristorazione, pernottamento, escursioni,
visite aziendali guidate, vendita prodotti.
Si parla: inglese, spagnolo, tedesco.
Carte di credito: sì
Numero camere: 7 (2 doppie; 2 triple; 3 quadruple);
tutte con bagno.
Posti letto: 21
Giorno di chiusura: lunedì
Periodo di chiusura: sempre aperto
Ristorante aperto anche a chi non soggiorna
Numero coperti: 60
Ristorazione all’aperto: 60 coperti e area picnic.
Caratteristiche della cucina: cucina tipica con solo
prodotti aziendali o locali tra cui spiccano ortaggi, formaggi, carni di montagna, insaccati e vini locali.
Tipo di produzione: patate, ortaggi, animali di corte.
Prodotti: insaccati, sottoli, patate, ortaggi.
Biologico certificato: a lotta integrata
Vendita diretta al pubblico
ne, tutte o quasi della stessa dimensione, ben
levigate e di forma arrotondata. Stando alle
leggende locali, la denominazione “Pietra
dell’Altare” deriva da una messa celebrata sul
sito da una spedizione di cavalieri, di ritorno
dalle Crociate, che improvvisarono un altare
su una grossa pietra. Altre storie affondano
ancor di più nell’antichità e sostengono che il
celebre rito fosse avvenuto alla presenza di
Carlo Magno in persona. Certo, non esistono
fonti storiche che attestino la presenza del re
carolingio sull’altopiano silano, ma l’idea che
un così illustre “turista” possa aver fatto tappa
fra le foreste dell’antica selva bruzia è sicuramente suggestiva. Inoltre, forse per caso, forse no, la Pietra dell’Altare si trova nell’area
che sulle carte geografiche porta proprio il
nome di Serra di Carlomagno, denominazione che compare addirittura in un manoscritto attestante l’avvenuta donazione ad un
monastero, compiuta dalla madre di Federico
II nel 1198. Naturalmente è grande l’alone di
mistero e magnetismo che queste curiose pietre non mancano di esercitare: non sono
pochi i passanti che, al cospetto dei massi,
riferiscono di aver percepito sensazioni strane, particolari vibrazioni… Forse all’origine
di tante leggende c’è solo la fantasia umana,
quello che resta difficile da spiegare è il per-
Hotel Biafora
Bivio Garga, 9 - 87055 San Giovanni in Fiore
Tel. 0984.970078 - Fax 0984.970953
[email protected]
www.hotelbiafora.it
➜ Tipologia attività: Hotel, Ristorante.
Cucina tradizionale di prodotti locali, ricettività
alberghiera. Disponibilità di bici, convenzioni con
impianti sportivi della zona.
La collocazione di questa elegante struttura ricettiva all’interno del sempreverde polmone del Parco
Nazionale della Sila, a pochi chilometri dalle principali località turistiche del territorio, dona ai visitatori l’occasione di avere tutti i vantaggi offerti dalla
flora e fauna locali, a partire dall’immersione in
un’atmosfera di assoluto relax a pieno contatto con
la natura. I punti di forza dell’attività sono più di
uno: la cucina, rinomata nell’intera zona per l’antica
sapienza della genuinità silana, che la inserisce fra
le più affermate nel settore, poi il verde campo da
golf affiancato alla struttura e l’ampia offerta rivolta
al benessere autentico, che spazia dalle numerose
escursioni possibili nei dintorni alle sale dedicate al
fitness e alla cura del corpo. A fare da cornice a tutto questo, delicatezza e attenzione da parte dei
componenti del personale, che sorprendono e sanno rendere davvero indimenticabile il soggiorno.
Categoria: ★★★
Accesso per diversamente abili
Servizi: sala lettura, sala convegni, lavanderia e stireria, noleggio bici, deposito bagagli e/o attrezzature
sportive, connessione internet gratuita, terrazzo,
giardino, parco giochi, punto ristoro, parcheggio,
convenzioni con altre strutture, escursioni guidate,
corsi di degustazione e cucina locale.
Si parla: inglese, francese
Carte di credito: sì
Numero camere: 25 (2 singole)
Posti letto: 60
Camere con: riscaldamento, cambio biancheria,
servizio pulizie, telefono, TV, linea wireless.
Giorno di chiusura: lunedì (ristorante)
Ristorante aperto anche a chi non soggiorna
Numero coperti: 250
Ristorazione all’aperto: 40 posti
Specialità a tavola: salumi, formaggi locali, zuppe,
pasta fresca, pesci di fiume, dolci al cucchiaio. Cucina tradizionale rivisitata, degustazione prodotti tipici.
Menu per sportivi e menu per celiaci e allergici.
In prossimità dell’itinerario, a soli 8,5 km da Rovale e 8 km da S. Nicola
In prossimità dell’itinerario, a soli 8,5 km da Rovale e 8 km da S. Nicola
Contrada Garga - 87055 San Giovanni in Fiore
Tel. 0984.992879 - Fax 0984.653116
Cell. 366.3269303 (Luisa Intrieri)
Cell. 328.9084558 (Andrea Ambrosio)
[email protected] - [email protected]
www.tenutaditorregarga.it
ché dell’allineamento perfetto di un buon
numero di massi, che non sembra essere affatto una disposizione casuale.
Dopo l’immersione nel silenzio particolare della Pietra dell’Altare, il viaggio lungo la provinciale 211 riprende sino al bivio che, sulla sinistra, conduce a Silvana Mansio. Questo
bizzarro villaggio residenziale merita una visita, non fosse altro che per toccare con mano
l’impresa compiuta dall’ingegnere varesotto
Alessandro Vanotti, che negli anni ‘30 del
Novecento ne progettò la costruzione: innamoratosi del panorama e dell’inusuale atmosfera silana, l’uomo pensò che non ci sarebbero state abitazioni migliori per il luogo delle
casette tipiche dei paesaggi nordamericani.
Villette rosse, azzurre e rosa, con tanto di porticato in stile coloniale, si alternano a baite in
pietra con pozzo e prato perfettamente tagliato all’inglese. A completare l’opera, è presente in loco persino uno “Sheriff’s Office” che
tanto riporta alle atmosfere da Far West che
pervadono parchi come lo Yellowstone.
Ritornando sulla strada principale, si prosegue
in direzione di San Nicola. Le curve lasciano
il posto ad una pianura apparentemente senza confini, ma dopo un breve tratto ai prati si
sostituiscono lievi protuberanze cespugliose
che sembrano colline in miniatura. Tra gli
arbusti che crescono spontanei non è raro
avvistare alcuni dei protagonisti della fauna
locale: martore, scoiattoli neri, gatti selvatici, ghiri e faine. Al termine della provinciale,
la strada si apre in tre direzioni: prendendo a
destra, verso San Giovanni in Fiore, si raggiunge la stazione di San Nicola, testimo-
19
ACQUA 2a
TAPPA IN VIAGGIO SULLA VIA DELL’ACQUA
Bar Ristorante La Locomotiva
di Angela Caligiuri
Contrada San Nicola Silano (ex stazione FC)
Serra Pedace
Tel. e fax 0984.579803
Cell. 338.4109325 (Angela Caligiuri)
[email protected]
www.ristoranteinsilalalocomotiva.com
➜ Tipologia attività: Ristorante, bar,
paninoteca, punto ristoro
Un locale particolarissimo, che ispira simpatia già
dal nome, e che strappa irresistibilmente un sorriso appena appare all’orizzonte. Sì, perché l’edificio
è nientemeno che l’interno di quattro veri rimorchi
delle vecchie Ferrovie della Calabria, presso la stazione di San Nicola-Silvana Mansio, la più alta d'Europa a scartamento ridotto (m 1406). Le solide fondamenta del successo ottenuto in questi anni da
La Locomotiva rispondono al nome di qualità e
originalità, che si riscontrano nelle deliziose bruschette e nei panini sfiziosi della paninoteca così
come nei piatti del ristorante, che di anno in anno
propongono intriganti combinazioni tra tipicità
silane e vini selezionatissimi. L’arredamento semplice e insieme elegante è solo l’ultimo di numerosi sigilli di qualità.
Servizi: telefono, fax, accesso ad un sentiero CAI
in prossimità.
Si parla: francese
Carte di credito: sì
Giorno di chiusura: mercoledì
Numero coperti: 55 (carrozze ristorante);
32 (paninoteca)
Ristorazione all’aperto: 60 posti
Specialità a tavola: salumi e formaggi locali, verdure sottolio, pasta fresca, zuppa di fagioli con cotica di maiale, salsiccia e crostini, dolci della casa,
vini e amari regionali. Cucina casalinga con prodotti locali, pasta fresca fatta in casa.
20
nianza dell’antica ferrovia che univa Cosenza
a Catanzaro. I vagoni della linea sono ancora presenti in loco e attualmente ospitano un
affascinante punto di ristoro, il ristorante La
Locomotiva.
Tornando all’incrocio con la provinciale 211,
l’itinerario prosegue sulla ex statale 107. Da
alcuni anni, questa strada ha perso la sua funzione di principale arteria della viabilità (sostituita in questo dalla superstrada a cui corre
parallela in diversi tratti) ed è ormai a completa disposizione di chiunque voglia addentrarsi con tutta calma nell’atmosfera silana. Qualche casupola spunta tra i prati, mentre dopo
alcuni splendidi saliscendi i pini diradano fino
a lasciare spazio ad un panorama più antropizzato. Poco oltre la frazione Righio, si
incontra sulla destra il bivio che, superato il
ponticello e il binario morto dell’antica ferrovia della Sila, immette sulla provinciale 207.
Si prosegue dunque nella prateria tra dolci
declivi appena accennati. Quasi senza rendersene conto, si sale di qualche metro d’altitudine, raggiungendo la frazione Casolesi.
Qui, proprio nel mezzo di una curva caratterizzata dalla presenza di un vecchio silos che
ricorda un tipico mulino andaluso (e che oggi
ospita le camere dell’agriturismo Ariamacina), si lascia la provinciale per immettersi nella stradina che si stacca sulla destra. Questa
via può sembrare un improbabile cambio di
rotta ma la Sila è proprio così: dove c’è l’inaspettato, l’impensabile, ecco lo scorcio magico. Dopo pochi metri, a dimostrazione di ciò,
si rimane sbalorditi dalla vista emozionante
del lago Ariamacina. I pini larici ordinati
sullo sfondo, i prati e le vallette che si susseguono morbide: un paesaggio da cartolina
che strappa un pezzetto di cuore.
Il piccolo invaso artificiale venne costruito per
scopi idroelettrici intorno agli anni ‘50; adagiato ad un’altitudine di 1321 metri (è geograficamente il più alto di tutti i laghi della
Agriturismo Lago Ariamacina
Contrada Casolesi – 87052 Spezzano Piccolo
Cell. 368.695006 (Teresa Cava)
[email protected]
www.ariamacina.it
Sila), viene alimentato dal fiume Neto che
scorre dalle pendici del monte Botte Donato
attraverso la valle dell’Inferno e continua il
suo corso fino a raggiungere l’Arvo e ad unirsi agli altri affluenti diretti al Mar Jonio. Come
tutti i bacini opera dell’uomo che si trovano in
Sila, anche questo lago si è adattato all’ambiente circostante, tanto da sembrare un invaso naturale. Posto alle falde occidentali del
monte Volpintesta, è un luogo incantato,
circondato da fitte foreste di faggio, abete
e pino laricio e da ampie praterie d’alta quota. Diverse sono le specie migratorie
che ogni anno sostano o nidificano tra le bellezze naturali della zona; lo svasso maggiore, noto per la curiosa danza di corteggiamento a pelo dell’acqua, possiede proprio
qui uno dei rari siti di nidificazione presenti in
Italia. Gli amanti dell’escursionismo potranno
godere di queste suggestioni grazie ad un
sentiero che, partendo dalla stazione di San
Nicola, giunge proprio fino alle sponde del
lago, ripercorrendo una piccola parte dell’antica via della transumanza che permetteva agli armenti dei pascoli montani di trasferirsi, alla fine dell’estate, alla “marina”, ossia
nelle zone di pianura del crotonese.
➜ Tipologia attività: Agriturismo e Produzione
Agroalimentare
Patate, ortaggi, ortofrutticoli. Fiore all’occhiello un
vecchio silos ristrutturato e adibito ad appartamenti.
Un’atmosfera intima e familiare e un’attenzione per
i dettagli particolarmente curata rendono il soggiorno presso l’agriturismo Ariamacina un vero e proprio tuffo nel passato, una riscoperta di atmosfere,
sensazioni e gusti ormai perduti. Se lo si desidera
si può assaggiare la deliziosa cucina, rigorosamente casalinga, di “Mamma Rosina”. Sapori di una
volta come i profumati “pennoni con polpettine” o
le genuine braciole di maiale, la sardella o rosamarina nota come “il caviale dei poveri”, le novelle verdure dell’orto, la frutta di stagione e i dolci silani
fatti in casa. La posizione geografica nei pressi del
lago da cui l’azienda prende nome, in un luogo pieno di fascino e suggestione, dove la natura è ancora incontaminata, è l’ideale per il riposo, ma anche
per lunghe passeggiate ed escursioni a piedi e in
mountain bike, supportate dal servizio di guide
specializzate.
Servizio di ristorazione e pernottamento
Servizi: terrazzo, giardino, terreno agricolo, bici a
disposizione. Escursioni con guida esterna, in
mountain bike; attività per bambini, ragazzi e anziani;
partecipazione attività aziendali; accoglienza animali
domestici di piccola taglia. Area LIPU nelle vicinanze.
Carte di credito: no
Numero miniappartamenti: 4 (2 monolocali
grandi, 2 bilocali)
Posti letto: 10 (12 con aggiunta lettini)
Miniappartamenti con: cambio biancheria
(ogni 3 gg).
Apertura: da luglio a settembre
Ristorante aperto anche a chi non soggiorna
(prenotazione 24 ore prima)
Degustazione e vendita prodotti tipici e
di produzione propria (solo per ospiti).
Numero coperti: 10
Specialità a tavola: antipasti fatti in casa, pasta
fresca e sughi fatti in casa, melanzane ripiene,
dolci della casa e vini locali. Cucina tradizionale
e casalinga.
21
itinerario outdoor
3a
Sentiero dell’Ariamacina
Dal Lago Ariamacina al Lago Cecita
tappa
Trekking
Località di partenza e arrivo
Serra Pedace, fraz. San Nicola Silano,
parcheggio del bar/paninoteca La Locomotiva
Lungo il percorso
San Nicola Silano, territorio di Serra
Pedace
Difficoltà
T (itinerario escursionistico privo di
difficoltà)
Dislivello
+ 53 metri
– 128 metri
Tempo di percorrenza
0,45 ore, solo andata
Fondo stradale
19% asfalto
81% sterrato
560 m asfalto – 2,44 km sterrato
Quota massima raggiunta
1416 metri slm, all’entrata della pineta
dopo il cavalcavia
Lunghezza del percorso
3 chilometri
Segnaletica
Segnavia nr 412
Come arrivare
Da Camigliatello prendere la
SS107 e uscire per Lorica e
imboccare la EX-107 fino al
parcheggio poco più avanti
della stazione e del bar.
IN VIAGGIO SULLA VIA DELL’ACQUA
P
osto alle falde occidentali del monte Volpintesta, il lago Ariamacina è un luogo incantato, circondato dalle fitte foreste di
faggio, abete e pino laricio e dalle ampie praterie d’alta quota. Sulle sponde della zona lacustre si entra in contatto con le bellezze naturalistiche e paesaggistiche, dove spiccano gli uccelli
migratori e le mandrie che attraversano l’area nel periodo di
transumanza. Sulle sponde del lago si può ammirare uno dei
panorami “da cartolina” più belli di tutto il territorio della Sila.
Descrizione: si parte dal parcheggio de “La Locomotiva”, a fianco
della stazione di S. Nicola, per poi proseguire sulla ex-107 affiancati dalla nuova statale da una parte e dai binari ferroviari dall’altra, come una staffetta tra vecchio e nuovo che avanza all’interno del panorama degli spostamenti silani. Si incontra subito il
cavalcavia per superare la nuova SS107 e si gira a sinistra imboccando la strada che si infila nella pineta; si perde quota avvolti dai
pini silani per sbucare nel contesto collinare che anticipa la magnifica vista del lago Ariamacina, modesto bacino artificiale realizzato per scopi idroelettrici negli anni 1953 – 1955. Il sentiero procede nel contesto collinare fino a superare una caratteristica roccia che fa angolo con la svolta che dà all’escursionista il panorama che aspettava dall’inizio del sentiero; qui si è coinvolti in una
passeggiata panoramica sulle sponde del lago, circondati dall’acqua da una parte e dai pini dall’altra. Si giunge fino ad un cancello alla fine del lungolago, punto terminale del sentiero. Si rientra percorrendo il sentiero dell’andata.
Le immense foreste che la ricoprono quasi per intero, e che costituiscono
dall’antichità uno degli ornamenti più belli dell’Italia meridionale, ombreggiano
le sorgenti di numerosi fiumi che discendono verso il Mar Jonio, conservando acque
di una certa abbondanza fin nelle siccità dell’estate…
Francois Lernormant 1881 - 1883
Località di partenza Lago Ariamacina | Località di arrivo Lago Cecita - Cupone
Chilometraggio 30 km
Dal lago Ariamacina
al lago Cecita
Una volta terminata la visita al lago dell’Ariamacina si può ripercorrere la strada dell’andata, fin quasi a ricongiungersi con la ex
SS107. Poco prima di arrivare alla statale,
una stradina asfaltata si stacca sulla destra.
Alla prima curva, la ginestra italica invade il
panorama, il silenzio diventa una delle com-
Ristorante La Pignanella
Contrada Molarotta – 87052 Camigliatello
Silano (Spezzano della Sila)
Tel. e fax 0984.578443
Cell. 328.4407456 (Pantusa Giovanni)
[email protected]
www.lapignanella.it
➜ Tipologia attività: Ristorante
Cucina tipica locale, prodotti a km 0 e vini esclusivamente calabresi, cucina senza glutine autorizzata
dalla AIC.
Ubicata nel cuore pulsante della Sila più accogliente, la tradizione ventennale e l’attenzione nella scelta
delle materie prime fanno della Pignanella un must
per i visitatori di Camigliatello, desiderosi di venire a
contatto con la migliore gastronomia silana e calabrese.
La cucina del ristorante è seguita con attenzione e
professionalità da un personale competente, e la
qualità nella scelta dei prodotti tipici rende i pranzi e
le cene un’esperienza difficile da dimenticare. Una
particolare attenzione è dedicata ai celiaci, grazie ad
22
ponenti di questo paesaggio agreste e montano dove può capitare di bloccarsi in coda…
con mucche e pecore, che specie in periodo
di transumanza, trovano qui l’habitat ideale
per il pascolo. Si prosegue lungo l’esiguo
nastro d’asfalto avendo come guida le indicazioni turistiche per gli agriturismi Il Villaggetto
e La Corte dei Pini, situati in cima alla collinetta di Colle Lungo. Lasciando alla destra le
strutture ricettive, si procede in discesa tra i fagun menu interamente privo di glutine, e alla sostenibilità: tante materie prime utilizzate sono a km 0.
Accesso per diversamente abili
Servizi: telefono, fax, connessione internet
Si parla: inglese
Carte di credito: sì
Giorno di chiusura: giovedì, tranne il periodo estivo
sempre aperto
Servizi: degustazione prodotti tipici della zona.
Numero coperti: 120
Ristorazione all’aperto: solo su prenotazione
Specialità a tavola: salumi e formaggi tipici, pasta
fresca fatta in casa, selvaggina e suino nero, dolci ai
frutti di bosco, vini regionali. Cucina tradizionale; prodotti km 0. Menu per sportivi. Menu senza glutine
autorizzati AIC.
23
ACQUA 3a
TAPPA IN VIAGGIO SULLA VIA DELL’ACQUA
La Silana da Camillo
Il Villaggetto di Biagio Pingitore
La Silana ad Acri - C.da Varrise, 81
Tel. 0984.578189
Cell. 333.4874793
(Algieri Camillo)
La Silana ad Acri – Via Amendola 1 – 87041
Tel. 0984.953459
Cell. 333.4874793
Contrada Colle Lungo – Spezzano della Sila
Tel. 0984.019432
Cell. 388.1686214 (Biagio Pingitore)
[email protected]
www.ilvillaggetto.com
➜ Tipologia attività: Agriturismo, Ristorante e
Produzione Agroalimentare
Patate, ortaggi, grano, suini nero. Visita alle stalle e
agli orti aziendali, pernottamento, ristorazione tipica,
trekking. Associazione Fattore Creativo ONLUS
Un borgo rurale situato a pochi chilometri da Camigliatello Silano, quasi interamente ricoperto da
boschi, fa da culla a questo luogo di pace, tranquillità
e bellezza. Il Villaggetto è punto di partenza ideale per
le escursioni nel Parco Nazionale e sui laghi Cecita e
Arvo. Numerose le specialità gastronomiche servite
nell’accogliente sala ristorante incastonata nell’ambiente in cui sorgeva la vecchia casa colonica, così
come vasta è l’offerta di attività sportive e ricreative,
ma è l’insieme di pochi semplici ingredienti a rendere davvero speciale questo agriturismo: l’accoglienza,
l’aria fresca e pulita che accarezza la pelle al primo
risveglio, il profumo particolare e persistente che pervade ogni angolo, la calma trasmessa dal respiro della terra e dai colori caldi della foresta.
Servizio di ristorazione e pernottamento
Accesso per diversamente abili: nel ristorante
(no in camera)
Servizi: giardino, terreno agricolo, parco giochi,
sala lettura, sala TV, connessione internet, deposito
bagagli e/o attrezzature sportive. Possibilità accoglienza animali domestici. Tiro con l’arco, escursioni a cavallo, in mtb, escursioni guidate, osservazione animali. Partecipazione alle attività aziendali,
corsi di cucina locale.
Carte di credito: sì
Numero camere: 7 doppie (con possibilità
aggiunta letto), tutte con bagno
Posti letto: 16
Camere con: riscaldamento, TV, servizio pulizie,
cambio biancheria.
Giorno di chiusura: martedì
Ristorante aperto anche a chi non soggiorna
Degustazione prodotti tipici e di produzione propria. Menu per sportivi e menu per celiaci.
Numero coperti: 60
Specialità a tavola: verdure grigliate o ripiene,
lasagne ai funghi porcini, maiale nero al forno,
crostata, vini locali. Cucina casalinga.
➜ Tipologia attività: Ristorante
Cucina tipica silana e prodotti a chilometro zero
A pochi chilometri dal centro di Acri, città ricca di
storia e cultura, La Silana da Camillo si integra
perfettamente con lo spirito del centro abitato,
offrendo una riscoperta del passato in chiave
gastronomica, grazie ad un menu variegato e ricco di fantasia e creatività che, oltre a offrire “i
grandi classici” della cucina silana, li presenta
anche in veste nuova, con rivisitazioni e invenzioni originali e gustose, adatte anche ai palati dei più
tradizionalisti.
Oltre all’attività di ristorante viene offerto un
servizio di catering a domicilio per feste ed
eventi, raffinato e di altissima qualità, che permette di assaporare “a casa” le prelibatezze
acresi e silane tipiche.
Servizi: degustazione e vendita di prodotti tipici.
Carte di credito: sì
Giorno di chiusura: mercoledì
(in estate sempre aperto)
Numero coperti: 250
Specialità a tavola: pasta al ragù di capriolo,
agnolotti con porcini e tartufo nero, pasta fresca
con straccetti di cinghiale, tagliata di podolica,
panna cotta, dolce di castagne, mousse di torrone, frutti di bosco, lista vini nazionale. Menu per
sportivi e menu per celiaci, vegetariani e vegani.
Il giusto connubio tra una cucina tradizionale e
ricercata.
24
Lago Cecita
Centro Cupone
gi e le conifere. Tra le foglie, s’intravede già lo
spettacolo della natura: distesa in fondo allo
sguardo, ecco spuntare la piana che conduce
in località Cupone. L’azzurro del cielo potrebbe essere l’azzurro dell’acqua. Per chiunque si
fosse ormai abituato alla presenza costante
del pino laricio e avesse deciso di eleggerlo a
compagno ideale per l’esperienza in corso, il
paesaggio non è disponibile a dare sicurezze,
né ad annoiare: la foresta cede il passo alla
campagna.
Una campagna che solo le pellicole d’oltreoceano, fino ad ora, hanno saputo raccontare
con l’epica giusta: si potrebbe pensare di essere stati catapultati in Kansas o in Michigan.
Dopo alcune curve che digradano alla piana
e alcuni bivi presso i quali si tiene sempre la
strada principale più ampia e asfaltata, ci si
trova immersi in una distesa color crema di
campi coltivati. Mandrie numerose ruminano
placide ai bordi della strada, qualche fattoria
in lontananza tiene aggrappati alla civiltà.
Arrivati ad un bivio ai piedi di una collinetta si
prende sulla destra, verso ovest, per poi seguire la strada sulla sinistra che porta all’incrocio
con la statale 177, che si imbocca sulla destra
in direzione della frazione Cupone. Sul fondovalle il lago Cecita rimette in pace con il mondo e la solitudine finora provata si scopre essere una prova cui la Natura sottopone i suoi
ospiti per prepararli al meglio per l’incontro
con una delle sue manifestazioni più sensazionali: l’appagamento visivo cresce con l’avvicinarsi alla meta. Bastano ancora pochi chilometri per godere completamente dell’incanto del
lago: l’ambiente richiama alla mente l’armonia
delle isolette scozzesi, con i pini larici che crescono fino alle sponde, e qualche casetta di villeggiatura che definisce il paesaggio abbellendo, con la sua architettura armonica, i prati
che circondano il bacino.
Il lago Cecita è il più vasto e capiente dell’area
silana e rappresenta l’ultima tappa del percorso dell’Acqua.
Recenti studi archeologici e geologici dimostra-
25
ACQUA 3a
TAPPA IN VIAGGIO SULLA VIA DELL’ACQUA
Trekking
La Corte dei Pini
Sentiero dell’Altare
Contrada Collelungo
87052 Camigliatello Silano (Spezzano della Sila)
Tel. e fax 0984.1906192
www.agriturismolacortedeipini.com
➜ Tipologia attività: Ristorante e Produzione
Agroalimentare. Agriturismo e Fattoria Didattica
in previsione.
Allevamento di suini e bovini e trasformazione.
Produzione e vendita diretta di patate, ortaggi e
foraggi. Agriturismo e ristorazione.
Recarsi in vacanza in Sila può riservare grandi sorprese. Come per esempio ritrovarsi, quasi per caso,
trasportati nell’atmosfera suggestiva ed ebbra di storia di una tipica casa colonica inserita nel verde di un
ambiente rurale di notevole pregio naturalistico.
Conoscere usi e costumi ormai dimenticati, scoprire
un angolo di Calabria dalle tradizioni millenarie e
veramente affascinanti. E assaggiare ricette dai sapori di una volta, piatti preparati con passione e senza
alcuna fretta, rispettando i giusti tempi di cottura: dalla pasta fatta in casa con ragù di vitello all’agnello al
forno con patate; l’unica regola è assaporare lentamente ogni porzione, chiudere gli occhi e lasciarsi
guidare dalla voglia di entrare a contatto con la semplicità di ingredienti veramente naturali. Un incontro
a tu per tu con il passato più dolce e con la bontà:
questa la garanzia dell’agriturismo La Corte dei Pini.
Ristorazione
Carte di credito: si
Giorno di chiusura: sempre aperto
Ristorante aperto anche a chi non soggiorna
Degustazione prodotti tipici aziendali. Menu per
sportivi e menu per celiaci. Cucina casalinga.
Numero coperti: 50
Specialità a tavola: salumi e formaggi tipici,
pasta fresca e ragù fatti in casa, secondi di carne, dolci della casa e vini locali.
Agriturismo con pernottamento in progetto
Servizi: connessione internet, giardino, piazzole per campeggio. Attività per bambini, ragazzi
e anziani; partecipazione attività aziendali e corsi cucina locale.
Numero camere: 6 (5 doppie; 1 matrimoniale
con lettino), tutte con bagno.
Posti letto: 13
Camere con: riscaldamento, cambio
biancheria, servizio pulizie, TV.
26
itinerario outdoor
no che l’invaso artificiale nasce su un preesistente lago naturale; sulle sue sponde diversi
sono i reperti archeologici rinvenuti che testimoniano la presenza di agricoltori e cacciatori nell’età preistorica. La diga del Cecita conta circa 55 metri di altezza ed è stata ultimata nel
1951. L’opera colossale costruita dalla S.M.E.
(Società Meridionale Elettrica) alimenta due
grosse centrali, una delle quali si colloca nel
comune di Acri (l’altra è a Bisignano). La nota
purezza delle acque e dell’ambiente circostante è dimostrata dalla presenza della lontra:
benché a forte rischio di estinzione, dato che in
Italia sono ormai rari i luoghi di diffusione di
questo mammifero, le sponde del lago Cecita
vantano un habitat ideale per l’acquatico predatore. Avvicinandosi alla conclusione dell’itinerario, la strada comincia a costeggiare il
lago. Il pino laricio è di nuovo signore del luogo ed un cartello che ricorda che “il lupo è cattivo solo nelle favole” preannuncia l’arrivo al
Centro di Osservazione Naturalistica
del Cupone. Ad est del lago si estende la
splendida foresta della Fossiata con i suoi
infiniti corsi d’acqua. L’ampio e ben organizzato parcheggio sulla sinistra permette di fare una
breve passeggiata tra i mastodontici pini fino a
raggiungere l’entrata del Centro.
Località di partenza e arrivo
Pedace, SP211, poco oltre il bivio per il rifugio
Carlomagno provenendo da Camigliatello
Lungo il percorso
Territorio di San Giovanni in Fiore
Difficoltà
T (itinerario escursionistico - turistico)
Dislivello
+ 175 metri
– 175 metri
Tempo di percorrenza
1 ora
Fondo stradale
100% sterrato
5,42 km sterrato
Quota massima raggiunta
1712 metri slm, Pedace, lungo il sentiero
416, in prossimità di un grande spiazzo
Lunghezza del percorso
5,42 chilometri
Segnaletica
Segnavia nr 416, 416a
Come arrivare
Da Camigliatello prendere la SS107, uscire
per Lorica e imboccare la SP211.
Si prosegue sulla provinciale oltrepassando
Silvana Mansio e il bivio per il
rifugio Carlomagno (a sinistra)
fino ad imboccare un’evidente
sterrata in salita sulla destra,
dove si può parcheggiare.
S
i narra che presso la “Pietra dell’Altare” sia stata celebrata
una messa dai crociati di ritorno dalla Terra Santa, addirittura al cospetto di Carlo Magno, ma non esistono fonti storiche che attestino la presenza del re carolingio sull’altopiano
silano. Sicuramente lungo questa passeggiata semplice e adatta
a tutti si incontrano grosse pietre di forma rotonda e ben levigate, alcune disposte in fila per circa 200 metri, altre in ordine
sparso tra la bassa vegetazione, nell’area che sulle carte geografiche porta il nome di Serra di Carlomagno (denominazione che
compare addirittura in un manoscritto del 1198).
Descrizione: dal parcheggio sterrato si prosegue lungo la pista
ben segnalata e utilizzata per il trasporto del legname. Si entra
in un bosco, si supera uno spiazzo, attraverso diramazioni sempre ben segnalate. Al bivio tra i sentieri nr 416 e nr 416b si può
procedere in entrambe le direzioni: imboccato il 416 a sinistra si
incontrano alcuni massi attorno al sentiero, che successivamente
si divide portando l’escursionista a lasciare la strada principale
tenendo la destra e seguendo i segnavia. Altri bivi ben segnalati
portano l’escursionista ad ammirare la Pietra dell’Altare, che al
secondo bivio successivo deve nuovamente abbandonare la strada principale tenendo la destra. La bella escursione prosegue in
uno spazio aperto su prato in cui è possibile ammirare il contesto silano circostante, che, attraversato, porta ad un segnavia su
roccia ed a un cancello spinato da superare senza problemi.
Dopo aver attraversato nuovamente un ampio prato si giunge
ad un pino laricio che sorregge tutte le indicazioni utili per
l’escursionista: si svolta a destra per il sentiero nr 416a e si
seguono i segnavia lungo il percorso. Qui si rientra sotto il bosco,
per godere di un po’ di ombra dopo aver percorso un tratto
soleggiato. La parte finale della passeggiata è un continuo alternarsi tra spiazzi e zone d’ombra, dove sono protagonisti i pini
larici (Pinus laricio calabrica), la specie arborea che più di ogni
altra caratterizza le foreste silane. Si superano alcune recinzioni
aperte e un fiumiciattolo, oltre che un vecchio casolare, per giungere nuovamente all’incrocio con il sentiero nr 416 che riporterà al parcheggio ritornando sui propri passi. In sintesi una bella
passeggiata per tutta la famiglia, ottimamente segnalata, che
alterna spazi aperti al sole a zone ombrose sotto i pini.
27
Abeti bianchi e pini larici imponenti, suggestive faggete,
boschi “solenni e silenziosi ”: legno dell’ambiente
naturale e legno per le attività dell’uomo.
La Sila è la grande foresta della Calabria, gli alberi
monumentali che la ricoprono costituivano un tempo la
preziosa materia prima utilizzata per costruire le navi
che solcavano il vicino mare. Un patto non scritto tra
mondo della flora e mondo dell’uomo rimane la legge
fondamentale per chiunque decida di addentrarsi nella
selva e andare incontro a un angolo della propria
anima finora inesplorato. L’itinerario del Legno ha inizio
dal Centro del Cupone: un’imperdibile mostra racconta
la storia degli alberi, delle foreste e dell’utilizzo da
parte dell’uomo di questo prezioso elemento in Sila.
Una ricchezza di natura che, ricoprendo l’80% della
superficie, è tutelata dal Parco Nazionale della Sila.
In viaggio sulle tracce del legno
1a Tappa
L’ITINERARIO
LEGNO
Dai Romani fino ai Borboni, la Sila Grande è stata la falegnameria a cielo aperto della nostra penisola, il luogo in
cui rigogliosa prosperava la vegetazione arborea, una
risorsa giustamente invidiata dalle corti e dagli eserciti di
tutta Europa, che guardavano all’eventuale discesa in Italia ben consapevoli di questo patrimonio prezioso. Era
d’obbligo, quindi, dedicare un percorso al signore indiscusso di questi luoghi, un sovrano capace, con la sua imponenza, di essere nel contempo maestoso e protettivo: l’albero. Qui, come nel rinomato Sequoia National Park della California, famoso per le sue piante secolari, il legno, in
particolare il pino laricio diventa attrattore di un turismo
nuovo, che vive l’albero come mondo parallelo, da esplorare e conoscere, come luogo della memoria e museo
vivente in cui sentire, trasportati da una fantastica macchina del tempo, le atmosfere, i suoni, i profumi degli eroi e
dei guerrieri che da questi boschi partirono per fare la
storia.
Località di partenza
Cupone
Località di arrivo
Lorica
Località intermedie
Torre Camigliati, Parco
Old Calabria
Riserva dei Giganti del Fallistro
Riserva del Tasso
Località Fago del Soldato
Chilometraggio totale
55 km
30
Come arrivare
A3 Salerno-Reggio Calabria, uscita Cosenza, proseguire sulla SS107 e la SS177 in direzione Cupone. Da
Crotone seguire la SS107 fino a San Giovanni in Fiore e proseguire sulla SS117. Dalla Sila Greca seguire
la SS106, a Mirto SS531 fino a Cropalati, poi SS177
in direzione Longobucco e Centro Cupone.
2a Tappa
3a Tappa
4a Tappa
Le Aziende dell’itinerario
1 La Silana da Camillo (Ristorante) – Pag. 24
2 Agriturismo Simao
(Agriturismo, Produzione Agroalimentare) – Pag. 34
3 Agriturismo Zagaria – Azienda Agricola Francesco Sirianni
(Agriturismo, Produzione Agroalimentare) – Pag. 33
4 Azienda Agricola Sirianni Nicola
(Produzione Agroalimentare) – Pag. 32
5 Azienda Agricola Gangale (Produzione agroalimentare) – Pag. 44
6 San Lorenzo si alberga - La Tavernetta di Pietro Lecce
(Hotel, Ristorante, Enoteca) – Pag. 36
7 Rifugio dei Peccatori di Gola (Ristorante) – Pag. 35
8 Ristorante La Pignanella (Ristorante) – Pag. 23
9 Circolo Ippico Sila (Centro Ippico) – Pag. 43
10 Azienda Camigliati Srl (Torre Camigliati)
(Affittacamere, B&B) – Pag. 61
11 Hotel La Fenice (Hotel Ristorante) – Pag 38
12 Villa Guido (B&B) – Pag. 52
13 Barrese Srl (Produzione Agroalimentare, Commerciante) – Pag. 72
14 Hotel Cristallo (Hotel) – Pag. 41
15 Hotel Cozza (Hotel, Ristorante) – Pag. 39
16 Hotel Aquila e Edelweiss (Hotel, Ristorante) – Pag. 40
17 Hotel Tasso (Hotel, Ristorante) – Pag. 42
18 Altipiani Eventi e Turismo (Servizi, Commerciante) – Pag. 125
19 Sila Funghi (Commerciante) – Pag. 53
20 Centro Carni Srl (Commerciante) – Pag. 66
21 La Corte dei Pini
(Ristorante, Produzione Agroalimentare, Agriturismo) – Pag. 26
22 Il Villaggetto di Biagio Pingitore (Agriturismo, Ristorante,
Produzione Agroalimentare) – Pag. 25
23 La Cascina del Fiume (Produzione Agroalimentare, Agriturismo,
Ristorante, Allevamento) – Pag. 47
24 Rifugio Casello Margherita - Società Cooperativa Il Sentiero
Pag. 95 Rifugio
25 Il Brillo Parlante (Griglieria, Pub, Birreria) – Pag. 90
26 Hotel Park 108 (Hotel, Ristorante) – Pag. 15
27 Rifugio Lo Scoiattolo (Rifugio, Ristorante) – Pag. 51
28 Albergo Ristorante Al Cavaliere (Hotel, Ristorante) – Pag. 14
29 Le Delizie di Marianna (Produzione Agroalimentare) – Pag. 13
Giganti della Sila
Gli itinerari outdoor
1 • Collegamento Lago Arvo
e Lago Ampollino
Mountain bike
2 • Sentiero della Fiumarella
Trekking
3 • Anello dei Colli Perilli
Trekking
4 • Anello del Lago Arvo
Cicloturismo
5 • Sentiero dell’Abate Trekking
9 • Sentiero della Riserva del
Fallistro Trekking
10 • Area dei Giganti della Sila
Mountain bike
11 • Strada delle Vette
Mountain bike
13 • Sentiero della Foresta
del Tasso Trekking
14 • Anello del Lago Cecita
Mountain bike
15 • Sentiero del Cupone
Trekking
16 • Sentiero del Fiume
Cecita Trekking
17 • Tour Cupone – Fossiata
Mountain bike
31
1a
IN VIAGGIO SULLE TRACCE DEL LEGNO
tappa
Il Centro Visite Cupone sul Lago Cecita
Regna il pino silano, albero libero… Esso forma cattedrali arboree dai tronchi
regolari e fitti, che si prolungano talvolta per qualche chilometro, avviluppando
anche le cime, e riempiendo perciò la Sila di luoghi segreti.
Si direbbe che il Mezzogiorno, costretto nelle forme di un paesaggio nordico, si
manifesti sotto il travestimento, con un soprappiù di linfa. La Sila è una fantasia
del Nord eseguita con il rigoglio meridionale.
Guido Piovene, 1957
Località di partenza Centro Visite Cupone | Località di arrivo Centro Visite Cupone
Chilometraggio 3 km (parte dei sentieri del Centro Visite)
Si parte dal Centro Cupone sul lago
Cecita, comune di Spezzano della Sila
Il modo migliore per vivere la Storia è passare dall’entrata principale. Si consiglia,
quindi, di iniziare la propria esplorazione
del manto forestale silano dalla località
Cupone. Qui, l’Ente Parco ha lavorato di
Az. Agr. Sirianni Nicola
Contrada Zagaria – Spezzano della Sila
Tel. e fax 0984.579740
Cell. 328.9224640 (Nicola Sirianni)
[email protected]
➜ Tipologia attività: Produzione Agroalimentare
(caseificio)
Produzione di formaggi, salumi, carne e verdura.
Lavorazione e degustazione dei prodotti caseari e
vendita diretta. Visite guidate alle stalle, fattoria e
laboratori didattici, caccia fotografica a daini e
caprioli. Associazione Fattore Creativo ONLUS
Partendo dai mestieri del casaro e del contadino,
patrimonio di famiglia e bagaglio culturale tanto
prezioso quanto affascinante, il signor Sirianni
ha scelto per la propria azienda agricola una delle zone più belle del Parco Nazionale, tra le montagne e le sponde del lago Cecita. È qui che i
bovini trovano l’habitat ideale: la peculiarità di
avere pascoli biologici quasi tutto l’anno favorisce una produzione di latte di altissima qualità.
32
impegno per offrire un’immagine idilliaca
della Sila, dando a questo angolo di Calabria una nuova occasione di turismo alternativo. Per il visitatore giunto d’improvviso
dalla costa, con il lago Cecita sullo sfondo, il paesaggio montano che abbraccia
idealmente le case sparse, come disegnate
da mano esperta e amante del paesaggio
L’agriturismo tenta di trasmettere alle nuove
generazioni la tradizione contadina e a preservare dalla corsa del tempo questo scrigno di
sapienza e conoscenza.
Tipo di produzione: alimentare, casearia
Prodotti: bovini; latticini
(in particolare caciocavallo e mozzarella)
Vendita diretta al pubblico
Fattoria didattica: si, Fattorie Aperte; Fattore
Creativo
A disposizione per aprire l’azienda al pubblico
per mostrare le tecniche di produzione
Accesso per diversamente abili
Carte di credito: no
Periodo di chiusura: sempre aperto
alpino, l’impressione d’insieme è sconvolgente: il Mediterraneo e i suoi elementi
peculiari sembrano distanti migliaia di chilometri.
Il Centro del Cupone accoglie il turista
con il suo prato tagliato alla perfezione ed
una struttura architettonicamente all’avanguardia, integrata perfettamente nel paesaggio di cui fa parte. L’impatto risulta sorprendente, conferendo all’insieme un
aspetto estremamente british e regalando
una sensazione di benessere e di equilibrio
interiore che ben predispone alla visita.
Nei locali del Parco, il Museo dell’Albero, attraverso immagini, suoni, narrazioni
e oggetti dell’uomo, racconta il delicato
rapporto tra sfruttamento delle risorse naturali e lavoro umano. Imponenti sezioni
degli alberi sussurrano la propria storia e
le caratteristiche botaniche. Sempre nel
Museo Naturalistico è allestito anche uno
spazio dedicato al lupo, abitante silenzioso delle immense foreste silane. Il temuto
carnivoro, da sempre considerato un nemico per gli attacchi al bestiame, oggi è controllato attraverso un programma di introduzione di caprioli e cervi per ristabilire gli
equilibri della catena alimentare e far sì
che questo splendido animale non rappresenti più una minaccia per l’uomo. Un tempo, inoltre, il Cupone era proprio il centro
dove il legno silano veniva lavorato per i
clienti che ne facevano richiesta da tutto il
mondo. L’antica segheria, specializzata
nell’estrazione della colofonia e dell’essenza di trementina utile alla produzione di
Agriturismo Zagaria
Az. Agr. Sirianni Francesco
Contrada Zagaria – Spezzano della Sila
Tel. e fax 0984.579742
Cell. 349.8700586 (Francesco Sirianni)
[email protected]
➜ Tipologia attività: Agriturismo e Produzione
Agroalimentare. Fattoria Didattica in previsione
dal 2013
Produzione di formaggi, salumi, carne e verdura,
visite guidate alle stalle, lavorazione e degustazione
dei prodotti caseari, ristorazione tipica e vendita
diretta. Associazione Fattorie Creativo ONLUS
L’azienda agricola si rivolge a chi sa apprezzare i paesaggi rurali e il valore delle antiche tradizioni contadine. L’idea è offrire ospitalità in strutture rurali che
appartengono all’azienda, recuperate e adattate allo
scopo. L’agriturismo Zagaria offre prodotti tipici che
rispecchiano le tradizioni gastronomiche locali, con la
possibilità di partecipare alle attività aziendali, dalla
raccolta di ortaggi e frutta alla vendemmia, contribuire ad accudire il bestiame, perfino con la mungitura.
I laghi e i pini secolari del Parco Nazionale e i boschi
che circondano l’azienda assicurano una vacanza
all’insegna del benessere e del relax.
Pernottamento e ristorazione.
Accesso per diversamente abili: solo il ristorante
Servizi: sala TV, lavanderia e stireria, deposito
bagagli e/o attrezzature, noleggio bici, chiavetta
internet. Escursioni in mountain bike. Accoglienza
animali domestici di piccola taglia.
Si parla: inglese
Carte di credito: sì
Numero camere: 2 (1 doppia; 1 quadrupla), tutte
con bagno.
Posti letto: 6
Camere con: riscaldamento, servizio pulizie,
cambio biancheria, TV, recintino per animali.
Numero miniappartamenti: 1
Posti letto: 5 (2 letti matrimoniali, 1 lettino)
Periodo di chiusura: sempre aperto
Ristorante aperto anche a chi non soggiorna
Numero coperti: 60 (fino a 180 per grandi eventi)
Specialità a tavola: salumi e formaggi (ricotta fresca e affumicata), verdure sottolio, tagliatelle ai funghi, carne alla brace, torte di ricotta, vini regionali.
Degustazione e vendita prodotti tipici di produzione
propria. Cucina casalinga. Menu per sportivi.
33
LEGNO 1a
TAPPA IN VIAGGIO SULLE TRACCE DEL LEGNO
Agriturismo Simao
Contrada Zagaria – Spezzano della Sila
Tel. e fax 0984.579752
Cell. 320.0682338
www.agrisimao.it
➜ Tipologia attività: Agriturismo e Produzione
Agroalimentare
Allevamento bovini da carne. Parco animali (cervi, daini, mufloni, lama, cigni, ecc), passeggiate a
cavallo, ristorazione tipica, area pic-nic. Associazione Fattore Creativo ONLUS
Il primo agriturismo ad aprire i cancelli sulle ridenti
colline della zona dell’altopiano silano si estende per
69 ettari all’interno del Parco Nazionale della Sila.
Una posizione privilegiata che permette agli ospiti di
praticare ogni genere di escursione, dall’equitazione
al trekking, ed entrare a stretto contatto con i numerosi animali che vivono questa oasi in completa libertà. L’azienda moderna ma sempre attenta alle tradizioni, con strutture degli anni ’80 del secolo scorso,
è della famiglia Costabile che ha deciso di intraprendere l’attività agricola che ancora oggi esercita con la
stessa costante voglia di fare. Ed è proprio questo
forte desiderio di condividere i numerosi frutti che la
terra se curata con amore e attenzione è sempre
pronta ad offrire, ad aver spinto i proprietari a dedicarsi all’ospitalità gestendo in modo impeccabile
l’agriturismo e far sentire i proprio ospiti come a
casa propria, servendo cene tipiche calabresi a base
di verdura, frutta, uova e carni rigorosamente di produzione aziendale.
Servizio di ristorazione e pernottamento
Servizi: giardino, terreno agricolo, area picnic.
Osservazione animali, attività per bambini, ragazzi e anziani. Possibilità di ospitare animali domestici. Area comune per gli ospiti. Possibilità organizzazione eventi.
Carte di credito: sì
Numero camere: 10 (doppie); 1 con bagno;
9 con bagno in comune
Posti letto: 20
Camere con: riscaldamento, cambio biancheria,
servizio pulizie.
Giorno di chiusura: martedì
Ristorante aperto anche a chi non soggiorna
Numero coperti: 60
Specialità a tavola: verdure sottolio, salumi, ragù
fatto in casa, grigliate di carne, dolci e liquori della casa. Cucina rustica.
34
pece greca, ha conservato il suo valore
intrinseco e rappresenta, un esempio di
archeologia industriale, guardiano della
memoria silana.
Oggi il Centro Visite Cupone è come un
generale orgoglioso che, al termine di una
vita spesa sul campo, si fa narratore delle
proprie imprese per chiunque sia disponibile a farsi affascinare, a lasciarsi conquistare rievocando epiche battaglie, faticosi
mestieri e infinite fughe, in particolare quelle compiute dal primo dei personaggi che,
fino all’inizio del secolo scorso, veniva irrimediabilmente associato all’idea di Sila
come foresta: il brigante. Persino Alexandre Dumas, in visita di piacere come molti
suoi coetanei protagonisti dei Grand Tour
che resero rinomata l’Italia di fine Settecento per l’Europa che contava, rimase talmente stupito da questo connubio, che, per il
suo racconto, che vedeva protagonista un
Robin Hood molto vicino a quello della leggenda, prese ispirazione proprio da queste foreste e dai suoi difensori più illustri e
maggiormente maledetti dalle polizie di
mezza Italia e non solo. Sull’area esterna
del Centro, brevi percorsi all’aperto
completano la visita alla conoscenza naturalistica della Sila.
Un Orto Botanico e un Parco Geologico espongono la flora essenziale autoctona del territorio e i massi erratici di granito che rivelano come l’altopiano della
Sila sia un’“appendice” dell’arco alpino.
I punti tappa del percorso, attrezzati con
recinti faunistici, offrono l’emozionante
Rifugio dei
Peccatori di Gola
Contrada Campo San Lorenzo – Camigliatello
Silano (Spezzano della Sila)
Tel. e fax 0984.578377
Cell. 346.7307208
(Luigi Primo Granata)
[email protected]
Museo Naturalistico (Centro Cupone)
possibilità di avvistare il lupo, il muflone, il cervo, il daino, il capriolo o il
gufo reale. Lungo il sentiero, infine, una
zona umida rappresenta l’habitat prevalente dei laghi, mentre la vegetazione arborea
descrive all’escursionista l’altopiano a
seconda dell’esposizione solare: a sud il
pino laricio, a nord il faggio e l’abete bianco. Partendo dal Centro, un breve circuito
didattico di circa 3 chilometri (Sentiero
Didattico-Naturalistico nr 1) si inoltra
nel vicino bosco diretto alla scoperta della
fauna silana e di una vecchia carbonaia.
La regola è incamminarsi lasciandosi trasportare dall’immaginazione: l’atmosfera
invita a farlo. Chiudere gli occhi e respirare l’aria, con tranquillità: è la stessa aria di
allora. L’aria del legno e degli alberi, il sole
che filtra tra i rami o la pioggia che ne permea i frutti spinosi, il fumo della carbonaia
a colorare il cielo in lontananza. Ora, se si
è concentrati, si può porgere l’orecchio a
ciò che fino a pochi minuti prima non
sarebbe stato lecito neanche pensare di
sentire: un rumore di zoccoli...
Sono cavalli in avvicinamento, cavalli che
scalpitano. Ecco, d’improvviso, che qualcosa disturba i suoni della natura: sono voci
e parole di due lingue ai più forse sconosciute, un francese d’antan (“di una volta”),
ormai fuori moda, e un dialetto locale,
➜ Tipologia attività: Ristorante
Piatti legati alla tradizione della cucina calabrese, a 3
chilometri da Camigliatello e a 2,5 chilometri dal Lago
Cecita.
Situato in località Campo San Lorenzo a Camigliatello Silano, immerso nella pace dei verdi
boschi silani, il Rifugio dei Peccatori di Gola
offre ai suoi visitatori un’incredibile varietà di
piatti legati alla tradizione della cucina calabrese, dove un posto di rilievo lo ricoprono i funghi
porcini, principi indiscussi delle foreste della
Sila, insieme ai primi, alla carne alla brace, alle
verdure, agli insaccati, tutti prodotti locali,
genuini e di alta qualità.
Il Rifugio dispone inoltre di una zona campeggio
attrezzata, per accogliere anche i visitatori dotati di tenda o camper, che vogliono associare alle
bellezze naturalistiche delle escursioni anche le
bontà rustiche e veraci della cucina silana.
Si parla: inglese, francese, tedesco, rumeno
Carte di credito: no
Periodo di chiusura: sempre aperto
Servizi: degustazione e vendita di prodotti
tipici e di produzione propria.
Numero coperti: 150
Ristorazione all’aperto: 50 posti
Specialità a tavola: primi a base di funghi,
secondi di selvaggina e carne podolica, dolci
fatti in casa, vini della zona.
Cucina casalinga. Menu per sportivi e menu
per celiaci.
35
LEGNO 1a
TAPPA IN VIAGGIO SULLE TRACCE DEL LEGNO
San Lorenzo si alberga
La Tavernetta di Pietro Lecce
36
Contrada Campo San Lorenzo 14
87052 Camigliatello Silano (Spezzano della Sila)
Tel. 0984.579026 Fax 0984.570761
[email protected] [email protected]
www.sanlorenzosialberga.it www.latavernetta.info
➜ Tipologia attività: Hotel, Ristorante ed enoteca
Ristorazione rinomata a livello nazionale ed internazionale, cucina di territorio: funghi, verdure, carni di
vitello podolico, di suino nero e di capretto, castagne, noci, mele, pere, prugne ed erbe spontanee.
Il “San Lorenzo si alberga” è una struttura gestita con
professionalità e passione. Le camere sono studiate
per regalare all’ospite il massimo benessere, sono
comode, silenziose, caratterizzate da un accattivante
design minimale dai colori allegri. Il ristorante “La
tavernetta”, locale accogliente, arredato con la semplicità propria dell’assoluto buon gusto, fa da contesto a una cucina che, pur rifacendosi alla tradizione,
viene magistralmente curata, reinterpretata e portata
con sapienza all’oggi.
Categoria: ★★★★
Accesso per diversamente abili
Servizi: TV, sala convegni, lavanderia e stireria su
richiesta, deposito bagagli e/o attrezzature sportive,
telefono, fax, connessione internet, terrazzo sulla sala
colazioni, giardino, parcheggio aperto, accoglienza
animali domestici. Escursioni a piedi e in mountain
bike, escursioni guidate, pesca sportiva, escursioni a
cavallo presso centro ippico; Corsi di cucina di territorio con lo chef Pietro Lecce. Esperto di vini e di funghi.
Si parla: inglese, francese
Carte di credito: sì
Numero camere: 20 (1 sing; 12 matrim; 4 triple;
1 quadrupla; 2 suite), tutte con bagno.
Posti letto: 48
Camere con: riscaldamento, servizio pulizie, cambio
biancheria, TV, zona soggiorno, telefono, frigobar
Giorno di chiusura: Il ristorante chiude di Lunedì,
l’albergo rimane sempre aperto
Periodo di chiusura: Il ristorante 10 gg a Marzo e
10 gg in Novembre
Ristorante: La Tavernetta ristorante a la carte convenzionato con il San Lorenzo si alberga
Numero coperti: 80
Specialità a tavola: I piatti creati dallo Chef Pietro
Lecce che reinterpreta la tradizione con le materie del
territorio: Malfatti di grano saraceno con porcini e semini d’anice silano, filetto di suino nero steccato con la
radice di liquirizia, gelato di fichi secchi con miele di fichi.
duro, di difficile comprensione, una lingua
fatta di consonanti concitate e vissute, lettere
che raccontano di una forza e di una fierezza ormai scomparse. È la lingua della Sila, e
la voce che la urla, sporcandola di imprecazioni, viene da una barba fitta tipica di inizio
Ottocento, una maschera folta che è la fotografia di una terra intera. Un insieme scuro e
impenetrabile che riempie il viso e rivela storie di lunghi inverni e di una sopravvivenza
ai limiti del possibile, nascondendo il resto
del viso e soprattutto gli occhi, pieni di rabbia e voglia di rivalsa. Il fuggitivo si blocca,
fermato dai soldati stranieri che, dopo mesi,
hanno avuto ragione di questo eroe, per loro
un semplice delinquente. Lo costringono a
scendere da cavallo. Lui lo sa: questo è il suo
capolinea. Quello che si para davanti al turista, infatti, è uno dei briganti più noti della
storia silana: Pietro Monaco. Una volta
tornati al tempo in cui viviamo, con un po’ di
fortuna (o meglio, sfortuna) lo si potrebbe
incontrare: la sua testa, racconta la leggenda, venne decapitata e lasciata nel cavo di
un castagno, da qualche parte fra i boschi
dell’altopiano... Per chi ha paura, è consigliabile restare guardinghi: come nella tradizione di Sleepy Hollow, si racconta che a tutt’oggi il brigante cerchi ancora la sua testa e
non avrà pace finché non l’avrà trovata. Riaperti gli occhi e ritornati ai giorni nostri,
dopo aver controllato che il proprio capo
sia ben saldo sul collo, si può procedere lungo il sentiero facendo attenzione ai punti
tappa del percorso, attrezzati con appositi
recinti faunistici.
itinerario outdoor
Trekking
Sentiero del Cupone
Località di partenza e arrivo
Spezzano della Sila, fraz. Cupone,
Centro Visite
Località toccate
Cupone
Difficoltà
T (itinerario escursionistico - turistico)
Dislivello
+ 184 metri
– 184 metri
Tempo di percorrenza
1 ora
Fondo stradale
12,5% lastricato
87,5% sterrato
230 m lastricato – 3,5 km sterrato – 230 m
lastricato
Quota massima raggiunta
1301 metri slm, Spezzano della Sila,
in prossimità del bivio tra nr 1 e nr 2
Lunghezza del percorso
4 chilometri
Segnaletica
Sentiero nr 1, 2, 7
Come arrivare
Da Camigliatello Silano
prendere la SS177 in direzione
Cupone, parcheggiare
nell’area riservata ai visitatori
del Centro.
nr 1 e 2, lungo la strada che sale nel bosco. È un percorso guidato grazie alla presenza di esaustivi cartelli didattici che
riportano tutte le informazioni relative alle specie arboree e
botaniche che si incontrano lungo il sentiero. La prima parte
del percorso illustra le emergenze vegetali, così il visitatore
percepisce chiaramente l’alto livello di biodiversità del Parco:
ginestre, rose, specie di pini e abeti e altre varietà arboree e
arbustive. Abbandonato il sentiero nr 2, i pannelli didattici
sono legati soprattutto agli animali del bosco. Lungo la seconda parte del tracciato si sbuca in uno spiazzo dove è presente
una carbonaia: i carbonai originari per lo più di Serra Pedace,
risalivano in quota a fine estate, accompagnati da tutta la
famiglia, per ottenere carbone vegetale dal legno di faggio,
quercia e cerro. Un cartello informativo racconta la storia di
queste persone e come veniva strutturata la carbonaia. Presa
la strada in discesa che segue il piazzale si incontrano nuovamente pannelli didattici fino a incontrare il sentiero nr 7, da
imboccare tenendo la destra per sbucare in prossimità dei
recinti faunistici per ammirare dentro ad apposite cabine di
osservazione cervi, caprioli e lupi. Superato questo punto,
dopo una sosta obbligatoria per poter visionare con calma tutte le specie presenti, si prosegue sul sentiero ben indirizzati
dai segnavia e dai cartelli fino all’uscita, che riporterà al punto di partenza.
N
elle vicinanze di Camigliatello, in prossimità del lago Cecita, il Centro Visite del Parco Nazionale della Sila offre
svariate opportunità di contatto con la natura. Il nome
della località, Cupone, deriva probabilmente da un antico
albero “cupo”, per la base scura e concava perché scavata dai
pastori che incidevano la corteccia al fine di ricavare resina
per le fiaccole. Un albero trattato in questo modo veniva detto “slupato”. L’itinerario descritto è semplice, attrezzato, ideale per le famiglie con bambini che desiderano avere una visione d’insieme della flora, della fauna e degli aspetti storico-culturali del Parco Nazionale.
Descrizione: prima ancora di iniziare la passeggiata è importante prendere visione delle emergenze culturali e naturalistiche dell’altopiano della Sila visitando il Museo Naturalistico, il
Parco Geologico, l’antica segheria e l’Orto Botanico accessibile anche ai non vedenti e diversamente abili. All’ingresso del
Centro Visite si viene indirizzati all’inizio dei sentieri tematici
37
2a
IN VIAGGIO SULLE TRACCE DEL LEGNO
tappa
Dal Lago Cecita a Camigliatello Silano
…ha un clima mite nell’estate, e aria pura, e un paesaggio riposante, e soprattutto
una pace che invano si cercherebbe nei luoghi più noti di villeggiatura.
I suoi boschi sono solenni e silenziosi, vi si sente soltanto il canto degli uccelli
e il rumore del vento che passa tra gli aghi dei pini.
Giuseppe Berto, 1948
Località di partenza Centro Visite Cupone | Località di arrivo Camigliatello Silano
Chilometraggio 10 km
Da Cupone, proseguendo per la SS117
in direzione Camigliatello Silano,
si raggiunge Casino Torre Camigliati
Dal Centro del Cupone, attraversando i
campi lavorati dalla mano sapiente dell’uomo che da queste terre è riuscita a trarre tesori unici come la patata della Sila
IGP, si prosegue lungo la SS177. Il suggerimento è andare piano e gustarsi ogni
Hotel La Fenice
Via Forgitelle 80 – 87052 Camigliatello Silano
(Spezzano della Sila)
Tel. 0984.570578 - Fax 0984.570810
Cell. 349.0875560
[email protected] www.hotel-lafenice.it
➜ Tipologia attività: Hotel, Ristorante
Ristorazione con prodotti principalmente locali.
Immerso nell'atmosfera accogliente di una pineta,
l’hotel accoglie il visitatore in una posizione incantevole a quota 1250, in una struttura che fonde tradizione e modernità: sorge nell'edificio recentemente
ristrutturato di Villa Bernaudo, costruita nel 1926, di
cui è stata lasciata inalterata la struttura originaria.
Fiore all’occhiello è una cucina legata alla tradizione
gastronomica silana. Un luogo affascinante e riservato, che permette di godere delle bellezze della Sila e
che sa concedere spazio al silenzio e all'anima.
Categoria: ★★★★
Accesso per diversamente abili
Servizi: sala lettura, TV, sala convegni, lavande-
38
centimetro di questo territorio, immergersi
nella quiete dei boschi silani. Immaginarsela quando era totale, quando il paesaggio ricordava le atmosfere de Il segreto del
bosco vecchio di Dino Buzzati: il canto
degli uccelli cadenzato dai colpi di scure
che abbattevano i pini e dal fragore degli
stessi quando si schiantavano al suolo. A
governare le asce, uomini che parevano
dello stesso legno che abbattevano, i
ria e stireria, wi-fi gratuito, giardino, piazzole per
campeggio, parco giochi, tennis, calcetto, bocce,
pattinaggio. Accoglienza animali domestici.
Si parla: inglese, francese
Carte di credito: sì
Numero camere: 38 (18 doppie, 2 singole, 14
triple, 4 quadruple) tutte con bagno
Numero miniappartamenti: 6
Posti letto: 120
Camere con: riscaldamento, cambio biancheria,
telefono, servizio pulizie, TV, frigobar, cassaforte.
Giorno di chiusura: sempre aperto
Ristorante aperto anche a chi non soggiorna
Numero coperti: 250
Specialità a tavola: antipasti con funghi, formaggi e salumi locali, selvaggina. Menu per sportivi.
“mannesi” (dalla scure che adoperavano, simile alla mannaia) addetti alla squadratura dei pini, all’abbattimento dei pini
larici e alla lavorazione dei tronchi di
castagno silani d’altri tempi che erano parte del paesaggio ed elementi essenziali
alla salvaguardia dell’ecosistema. Il loro
corredo, al momento di recarsi al lavoro,
consisteva in una grande sega a doppia
impugnatura, in una scure, in una lima per
affilare i denti della sega, in una cote per
affilare la scure e in un certo quantitativo
di petrolio per lubrificare la sega, l’unico
olio in grado di scivolare sulla resistente
pece greca, ricercata fin dall’antichità proprio per questa sua caratteristica viscosità.
I mannesi erano il simbolo di un mondo
perduto, fatto di fatica vera e di collaborazione di gruppo per il bene collettivo:
ognuno guardava le spalle all’altro, e la
Sila con i suoi alberi assicurava il benessere economico dei boscaioli. Il segno del
loro lavoro oggi pare distante secoli, ma la
grandezza di alcuni alberi e la bellezza
della foresta raccontano di un equilibrio
tra uomo e natura difficile da trovare altrove, dove la deforestazione è diventata selvaggia e non è quasi mai, come qui, figlia
della sottomissione alle leggi sacre dell’ambiente, in Sila sempre al primo posto.
Poco prima di raggiungere il cento abitato
di Camigliatello Silano, sempre seguendo
la SS177, una promenade naturale guida
alla scoperta di una delle perle culturali
della Calabria, che si raggiunge deviando
poco prima di Forgitelle, oltrepassando un
Hotel Cozza
Via Roma 77 – 87052 Camigliatello Silano
(Spezzano della Sila)
Tel. 0984.578034
[email protected]
www.hotelcozza.eu
➜ Tipologia attività: Hotel, Ristorante
L’hotel dispone di 40 camere dotate di ogni
comfort. Il ristorante offre specialità silane e
calabresi in genere oltre a piatti internazionali
rivisitati dallo chef.
Camigliatello Silano significa natura, sport e
gastronomia. Escursioni a piedi, in bicicletta o a
cavallo, campi da sci che si avvalgono di modernissimi impianti di risalita, campi gioco, laghi,
boschi, fiumi e fauna silana.
Tutto questo sembra un sogno, ma diventa realtà se si sceglie come dimora del proprio soggiorno l’Hotel della famiglia Cozza, che dal 1957
rappresenta il paradiso per chi ama l’alta quota
e tutto ciò che solo la montagna è in grado di
trasmettere. Le numerose sale interne adibite al
relax e alla voglia di stare insieme si incastrano
perfettamente con la disponibilità e la calda
accoglienza che guidano ogni componente del
personale nella ricerca di esaudire ogni richiesta
del cliente, dalla prelibatezza dei piatti del ristorante, alle tante attività dedicate anche ai più
piccini, in particolare nel periodo invernale.
Categoria: ★★★
Servizi: sala lettura, sala TV, deposito bagagli
e/o attrezzature sportive, connessione internet,
terrazzo, parcheggio, convenzione per noleggio
bici. Possibilità di ospitare animali domestici.
Si parla: inglese, francese
Carte di credito: sì
Numero camere: 38, tutte con bagno.
Posti letto: 80
Camere con: riscaldamento, cambio biancheria
e servizio pulizie, telefono, TV.
Giorno di chiusura: sempre aperto
Ristorante aperto anche a chi non soggiorna
Numero coperti: 100
Specialità a tavola: latticini tipici, tagliatelle ai
funghi porcini, secondi di carne, contorni a base
di patate e funghi, vini locali.
Cucina tradizionale e degustazione prodotti tipici. Menu per sportivi e menu per celiaci.
39
LEGNO 2a
TAPPA IN VIAGGIO SULLE TRACCE DEL LEGNO
Hotel Aquila e Edelweiss
Hotel Cristallo
Via Stazione 13 -15
87052 Camigliatello Silano (Spezzano della Sila)
Tel. e fax 0984.578044
Cell. 389.1575616 (D’Amico Rodolfo)
[email protected]
www.hotelaquilaedelweiss.com
Via Roma – Camigliatello Silano
(Spezzano della Sila)
Tel. 0984.578013 - Fax 0984.578763
[email protected]
www.hotelcristallosila.it
➜ Tipologia attività: Hotel, Ristorante
Ristorazione con utilizzo di prodotti principalmente locali. Posizione centrale nella Sila con facile
possibilità di fare escursioni.
Fiore all’occhiello di questo incantevole albergo
situato al centro del territorio di Camigliatello Silano, nel cuore della Sila Grande, è sicuramente la
cucina, particolarmente curata e caratterizzata da
sapori tradizionalmente calabresi rivisitati, e da
prodotti locali che permettono di entrare a diretto
contatto con il territorio silano.
Un ristorante che non a caso appartiene alla famiglia D’Amico dal 1948 e che si affianca alla struttura alberghiera dal 1960, in un connubio che da
anni racchiude la sintesi della passione e dell’amore dei proprietari verso il proprio lavoro e la
propria terra, sentimenti che si collocano alla base
di un’autentica e disarmante ospitalità verso tutti i
clienti.
Categoria: ★★★★
Servizi: sala lettura, sala polifunzionale da 50
posti, sala TV, lavanderia e stireria, deposito
bagagli e/o attrezzature sportive, wi-fi nella sala
comune, giardino, corsi di degustazione.
Si parla: inglese, francese
Carte di credito: sì
Numero camere: 40 doppie, tutte con bagno
Posti letto: 80
Camere con: riscaldamento, cambio biancheria,
telefono, servizio pulizie, TV, balcone.
Giorno di chiusura: martedì
(ristorante, eccetto periodi di forte affluenza)
Periodo di chiusura: dal 20/03 al 20/04
(esclusione Pasqua) e dal 15/11 al 20/12
Ristorante aperto anche a chi non soggiorna
Numero coperti: 90
Specialità a tavola: cartoccio di pecorino e primo sale, mezzelune al brasato e funghi, trippa
alla cosentina, contorni di verdura, pastiera,
crostate, vini calabresi. Cucina ricercata. Menu
per sportivi e menu per celiaci.
40
Nave della Sila
ponticello. Siamo a Torre Camigliati, a
1250 metri di altitudine, un monumento di
interesse nazionale del XVIII secolo che
rappresenta un tipico esempio delle residenze baronali calabresi in Sila. Al suo
interno, opera dell’architetto Barracco, da
un’idea del giornalista Gian Antonio Stella
già autore del bestseller La Casta, insiste la
cosiddetta Nave della Sila, un museomonumento narrante dedicato alla storia
dell’emigrazione calabra e facente parte
del più ampio progetto denominato Parco
Old Calabria. Un viaggio letterario che
segue la scia della storia, della società e
degli artisti che con la presenza, nei secoli, resero rinomata la regione a livello internazionale.
La Nave della Sila è realmente ciò che
sembra: un’opera d’arte che riproduce in
tutto e per tutto le imbarcazioni che a inizio Novecento traghettarono a migliaia gli
emigranti calabresi nelle Americhe in cerca di fortuna, un tentativo di narrazione
per il mantenimento della memoria storica
e civile legata all’esodo migratorio che ha
SilAvventura presso il Lago Arvo
investito l’Italia di inizio Ventesimo secolo,
nazionalizzando un processo sociale sentito sempre, dal Piemonte alla Sicilia, come
un fenomeno familiare o locale. Questo
luogo nasce invece per essere la casa del
ricordo di ognuno di noi, lo schermo sui
nostri antenati, le loro angosce, le speranze, le nostalgie, i drammi pubblici e privati dei nostri avi che, per sfuggire alla fame
e alla miseria, espatriarono verso un mondo sconosciuto. Le loro avventure divennero nel tempo il simbolo di un’intraprendenza italiana, una capacità di rimettere in
discussione la propria vita e di costruire
“ponti” dal proprio Paese a nuove, importanti realtà sociali ed economiche. Attraverso gigantografie, canti popolari tradizionali e una voce che guida il visitatore,
si ripercorre con emozione la storia degli
uomini della Sila e, inevitabilmente, di tutta l’Italia. Legno come ornamento e legno
per viaggiare, dunque. I locali dell’ex vaccheria si sono trasformati in ponte di piroscafo, con tanto di cabine per i viaggiatori. Le diverse sezioni del museo illustrano
➜ Tipologia attività: Hotel
La cucina del ristorante è particolarmente gradevole,
accanto alle pietanze di uso internazionale offre le
migliori specialità calabresi.
Ospitalità con la O maiuscola: questo l’impegno
preso dall’Hotel Cristallo, situato nel pieno centro di
Camigliatello Silano, con una ricettività che conta
42 camere con bagno e 5 incantevoli appartamenti
pensati apposta per i nuclei familiari. Motivo di
orgoglio dell’intera struttura è la saporita cucina del
ristorante, che accosta magistralmente sapori
internazionali ai gusti decisi delle specialità calabresi. Dalla celebre pitta con sarde salate, ai deliziosi
formaggi locali che spaziano dalla ricotta al caciocavallo, per non parlare dei “cuozzi nivuri”, i funghi
porcini conosciuti in tutto il mondo, sempre ampia
è l’offerta di prelibatezze cucinate dallo chef, sempre estremamente disponibile verso tutti i clienti.
Esperienza e professionalità costituiscono le mani
gentili che aprono le porte ai turisti in visita e che li
accompagnano fino alla speranza dell’arrivederci
dell’ultimo giorno di vacanza, per un soggiorno che
sorprende e non delude.
Categoria: ★★★
Servizi: sala lettura, sala TV, sala convegni, deposito bagagli/attrezzatura, connessione internet,
terrazzo, salottino di piano, discoteca.
Carte di credito: sì
Numero camere: 42, tutte con bagno.
Posti letto: 94
Camere con: riscaldamento, cambio biancheria
(camera 3 gg, bagno quotidianamente), servizio
pulizie, zona soggiorno, TV, cassaforte (in alcune).
Numero miniappartamenti: 5 (4/5 posti)
Posti letto: 20/25
Periodo di chiusura: sempre aperto
Ristorante aperto solo a chi soggiorna
Numero coperti: 120
Specialità a tavola: salumi e formaggi, secondi
di carne, funghi porcini, dolci fatti in casa, vini
calabresi. Cucina tradizionale calabrese. Degustazione prodotti tipici della zona. Menu per
sportivi e menu per celiaci.
41
LEGNO 2a
TAPPA IN VIAGGIO SULLE TRACCE DEL LEGNO
Hotel Tasso
Via Tasso – 87052 Camigliatello Silano
(Spezzano della Sila)
Tel. 0984.578113
[email protected] - www.hoteltasso.it
➜ Tipologia attività: Hotel, Ristorante
Cucina tradizionale di prodotti locali, ricettività
alberghiera.
Immerso nella Riserva Naturale Tasso di Camigliatello Silano, l’hotel si trova vicino ad una pineta secolare nel centro del paese. Le camere sono arredate in
stile classico ed il balcone si affaccia, nella maggior
parte dei casi, sulla sagoma maestosa e rassicurante del monte Curcio. A 1300 metri sul livello del
mare, siamo distanti appena 700 metri dalle piste
sciistiche di Camigliatello, mentre lo splendido lago
Cecita è raggiungibile in auto in 10 minuti. I momenti di relax nella terrazza panoramica si alternano alle
mille opportunità di tenersi in forma; tennis, escursioni, equitazione, ma anche arte e cultura circondano questo angolo di montagna silana.
Categoria: ★★★
Servizio di ristorazione e pernottamento
Accesso per diversamente abili
Servizi: sala TV, sala convegni, connessione
internet.
Si parla: inglese, spagnolo.
Carte di credito: sì.
Numero camere: 78 (8 singole; 40 doppie;
20 triple; 10 quadruple), tutte con bagno.
Posti letto: 188
Camere con: riscaldamento, cambio biancheria,
servizio pulizie, TV e wi-fi.
Periodo di chiusura: maggio - giugno - novembre.
Ristorante aperto anche a chi non soggiorna
Numero coperti: 180
Specialità a tavola: antipasti tipici silani, tagliatelle ai funghi, caciocavallo alla piastra. Cucina tradizionale.
42
Circolo Ippico Sila
con tecniche interattive argomenti come la
migrazione, il rapporto con i cari lasciati
nel borgo d’origine, il nuovo mondo. È forte il contrasto tra la struttura dell’esposizione
e la struttura che la ospita: la casa nobiliare,
con la simbolica Nave della Sila al suo interno, è capace in un attimo di spiegare al visitatore le contraddizioni e le peculiarità della
storia italiana e dei suoi protagonisti, dai
feudatari ai proletari. Incredibilmente, le due
costruzioni si rivelano armoniche a livello
visivo, e l’occasione della visita alla Nave
della Sila diventa un’opportunità per scoprire Torre Camigliati e la storia dei “casini”
silani.
Il “casino” in questo caso è un maestoso edificio a tre piani, che, dopo un periodo di
abbandono successivo alla riforma agraria,
è stato recentemente restaurato.
I “casini” silani furono le residenze estive
delle potenti e nobili famiglie calabresi del
Contrada Molarotta
87052 Camigliatello Silano (Spezzano della Sila)
Tel. e fax 0984.431947
Cell. 335.1776811 (Franco Via)
[email protected]
Regno di Napoli. A tutt’oggi, rappresentano
il più tangibile ricordo della potenza delle
dinastie aristocratiche che un tempo venivano a rinfrancarsi dalla frenesia cittadina in
questa oasi di silenzio, che appariva ai loro
occhi come una terra esotica, la più particolare e inconsueta tra tutte quelle del Sud Italia. Specie a Normanni e Borboni, la Sila
doveva ricordare la terra d’origine, i selvaggi boschi della primordiale foresta che caratterizzava gran parte del Nord Europa fino
alla metà dell’Ottocento. Dimore di Re, principi e soldati che, spesso in lotta con i contadini che da sempre con fatica assicuravano
loro ricchezza e agiatezza, dimostrarono la
propria forza e supremazia attraverso la
costruzione di queste residenze estive: Torre
Camigliati fu uno dei primi esempi italiani in
cui la foresta dovette venire a patti con l’esigenza edilizia di una classe sociale che
vedeva nella “collezione” di fabbricati, ville
➜ Tipologia attività: Centro Ippico
Associazione, Circolo Ippico, Maneggio, Scuola di
Equitazione.
È senza alcun dubbio una delle scelte migliori
per attraversare le bellezze dell’altopiano silano,
per stupirsi delle sue meraviglie, rimanere affascinati dai suoi colori percorrendo sentieri che
si ramificano per tutto il territorio, costeggiando
siti di interesse naturalistico, storico e culturale.
Tutto in sella all’animale più bello che c’è! Ne
sono convinti i ragazzi del Circolo Ippico Sila,
che, nei pressi del Centro Cupone del Parco
Nazionale della Sila, offre tutto l’anno possibilità di escursioni di monta all’inglese, corsi per
patente equestre, pensioni per cavalli e una stazione di monta.
Tipo di servizi: maneggio, escursioni a cavallo,
scuola di equitazione.
Attività: escursioni guidate, attività per bambini, ragazzi e anziani. Dodici cavalli a doma
inglese.
Accesso anche per diversamente abili
Si parla: inglese, polacco
Carte di credito: no
Periodo di chiusura: in inverno e primavera
apre solo su prenotazione.
43
LEGNO 2a
TAPPA IN VIAGGIO SULLE TRACCE DEL LEGNO
Mountain bike
Azienda Agricola
Gangale
Tour Cupone - Fossiata
Contrada Campo San Lorenzo
Via Roma 200/A
87058 Spezzano della Sila
Tel. 0984.431601
Cell. 338.8107441
(Giovanni Cinnante)
[email protected]
➜ Tipologia attività: Produzione Agroalimentare.
Agriturismo dal 2013
Coltivazione di patate e frutti di bosco con metodo biologico nel terreno di proprietà, presso Campo San
Lorenzo, a due passi dal lago Cecita.
Da secoli le attività agro-silvo-pastorali, insieme
alle attività legate alla filiera del bosco, occupano
un posto di primo piano nell’economia dell’altopiano silano.
Il terreno si presta in particolare alla coltivazione
della patata. Non a caso proprio la patata, insieme
ai funghi, è l’elemento che più contraddistingue in
Italia e nel mondo la gastronomia della Sila. L’ampio uso che si fa dei frutti di bosco, ribes, lamponi, uva spina e fragoline, soprattutto nelle conserve, ha portato l’azienda Gangale a prediligere proprio queste due coltivazioni, e visti i risultati, è stata la scelta giusta.
Tipo di produzione: agricoltura
Prodotti: patate, frutti di bosco (stagione raccolto
2013)
Vendita diretta al pubblico
Carte di credito: no
Periodo di chiusura: dicembre/gennaio
44
itinerario outdoor
e fattorie fortificate l’esplicitazione di uno status. Fu quindi la Sila la patria del “turismo
vip” italiano, che negli anni a venire caratterizzò esperienze come quella delle isole siciliane o della Costa Smeralda, luoghi da sempre isolati, perle nascoste che nel tempo
divennero paradisi privati per le famiglie più
agiate che cercavano la pace e un clima
riposante. Nel caso specifico, a fungere da
irresistibile richiamo turistico furono l’aria
salubre della montagna e la bontà dei prodotti autoctoni, che qui in Sila trovava massima espressione specie in ambito culinario,
quando la materia prima, lavorata con la
sapienza di abili contadini, si trasformava in
prelibatezza gastronomica ineguagliabile
per il gusto quanto per la vista.
Torre Camigliati è circondato da un parco
naturale di 60 ettari e custodisce alcuni esemplari di alberi secolari. Tra prati e ruscelli
curati, nel giardino della casa si trova una
sequoia della California, alta 25 metri,
di 9 metri di circonferenza, messa a dimora
nel 1940 dalla signora Gabriella Barracco
Nicolis di Robilant: legno del Nuovo Mondo
che ricorda gli antichi splendori del podere.
Il casino si colloca alle spalle di Camigliatello Silano, località di punta della ricettività turistica silana, specie invernale, apprezzato dagli escursionisti e dagli sportivi, ma,
soprattutto, luogo di partenza ideale per scoprire il cuore della Sila: le sue faggete, le
sue pinete, e, soprattutto, i suoi Giganti.
Località di partenza e arrivo
Spezzano della Sila, fraz. Cupone,
parcheggio del Centro Visite
Lungo il percorso
Cupone, Longobucco, Cava di Melis, Fossiata,
Spezzano della Sila
Difficoltà
Difficile
Dislivello
+ 863 metri
– 859 metri
Tempo di percorrenza
4 ore
Fondo stradale
25% asfalto
74% sterrato
1% lastricato
4,88 km asfalto – 5,8 km sterrato – 1,07 km
asfalto – 12,1 km sterrato – 250 m lastricato
Quota massima raggiunta
1439 metri slm, Spezzano della Sila, nel
tratto di sentiero nr 6 dopo aver
abbandonato il nr 2
Lunghezza del percorso
24,1 chilometri il giro principale
20,5 chilometri con deviazione per nr 1
20,7 chilometri con deviazione per nr 2
Segnaletica
Sentieri Parco Nazionale nr 8, nr 3, nr 6,
nr 2, nr 7, nr 1
Come arrivare
Prendere da Camigliatello
Silano la SS177 in direzione
Lago Cecita, entrare nel
parcheggio riservato ai visitatori
del Centro Visite Cupone.
I
I Centro Visite Cupone offre svariate opportunità di contatto con
la natura: sentieri didattici, visite guidate, recinti faunistici, i locali dell’antica segheria, l’Orto Botanico accessibile anche ai non
vedenti e persone con disabilità motoria, il Parco Geologico, un
Museo Naturalistico dotato di laboratori didattici, sala multimediale e sala convegni. Dal cuore operativo del Parco Nazionale della
Sila, dove particolare attenzione è dedicata al legno, patrimonio
vivo del territorio, inizia un itinerario ciclabile interessante sia per
le famiglie sia per i bikers più esperti. Descrizione: dal parcheggio
del Centro Visite Cupone si imbocca la SS177 e si svolta a sinistra
per la salita regolare che conduce al ponte sul lago Cecita, dove
ammirare il bacino artificiale in tutta la sua interezza. Rimanendo
sulla strada principale in direzione Cava di Melis, appena entrati
nella frazione si giunge al bivio dove imboccare il Sentiero del Brigante (nr 8), che sale in forte pendenza verso il comando di stazione forestale (qui è presente l’unica fontanella di tutto il tragitto). Dopo la caserma, la salita ben segnalata riprende tra i pini per
circa 2 chilometri, per poi perdere quota tra le ginestre e fiancheggiare la recinzione dei lupi; dopo una serie di bivi ben segnalati si
sbuca sulla SS282. Si prende a sinistra la salita in direzione Fossiata, sempre sull’asfalto, fino all’ingresso dell’Arboreto “Sbanditi”,
che dopo il ponte sul fiume Cecita accompagna il bikers all’inizio
dei sentieri nr 2 e nr 3: si svolta a destra verso quest’ultimo che
prosegue in piano (prestare attenzione agli smottamenti e aperture nel terreno). Lungo la pista si incontrano alberi coricati a terra
che rendono il percorso piacevolmente avventuroso e conferendo
un senso di inesplorato. In sella alla mountain bike si segue il tratto di sentiero nr 3 per tre chilometri fino a raggiungere il bivio in
cui si imbocca il sentiero nr 6: dopo aver superato una serie di alberi caduti si sbuca su un pianoro dove è presente un capanno di
legno. Si svolta a sinistra per guadagnare rapidamente quota e
giungere al bivio con il nr 2 (Sentiero del Corvo) che porta al Cozzo del Principe (a sinistra): noi proseguiamo a destra per affrontare un lungo saliscendi. Superato un rio, a un nuovo incrocio si può
rientrare al Centro Visite Cupone seguendo il sentiero nr 2 (consigliabile per le famiglie); oppure in sella alla mountain bike continuare sul nr 6 fino a raggiungere il punto più alto del tragitto.
Dopo l’impegnativa salita si affronta la ripida discesa: gli ultimi 23 chilometri, tra alberi caduti e bivi ben segnalati, scendono al
ponte che precede i magnifici recinti faunistici del Cupone. Dopo
averli superati si seguono le chiare indicazioni che portano
all’uscita del Centro Visite. Le due deviazioni scelte imboccano il
sentiero nr 1 e il sentiero nr 2: entrambi facili e didattici, il primo illustra meglio la parte arborea del Parco, il secondo approfondisce quella legata alla presenza degli animali selvatici. Sia il
sentiero nr 1 che il sentiero nr 2 hanno il comune il passaggio
con il nr 6 dai recinti faunistici.
45
3a
IN VIAGGIO SULLE TRACCE DEL LEGNO
tappa
Da Torre Camigliati ai Giganti della Sila
Az. Agricola e Agrituristica
La Cascina del Fiume
Crescono ivi in gran numero altissimi abeti e pioppi, ampi faggi, frassini ed ogni
sorta d’alberi. Sono essi fecondati da acque dalle acque che vi scorrono e fanno s
ulle montagne con i rami continua ombra. Gli alberi prossimi al mare ed ai fiumi,
tagliati dal ceppo e portati ai vicini porti, forniscono materiali a tutta l’Italia per
navi e case: quelli che ne sono lontani, ridotti in pezzi e portati sulle spalle dagli
uomini, producono remi, pertiche, domestici utensili e mezzi d’ogni arme;
ed infine, la più gran parte che è la più folta viene destinata a dare la resina
chiamata Brettia ch’è la cosa più odorosa di quanto io conosca.
Dionigi di Alicarnasso (I sec. a.c.)
C.da Neto Ferraro – 87050 Spezzano Piccolo
Tel. e fax 0984.579927
Cell. 328.3865915 (Antonio Prospero)
[email protected]
[email protected]
Località di partenza Casino Torre Camigliati | Località di arrivo Riserva Naturale del Fallistro
Chilometraggio 8 km
Dal Casino Torre Camigliati alla località
Croce di Magara e alla Riserva dei
Giganti del Fallistro, percorrendo la
SS177 fino a Camigliatello e deviando
sulla ex SS107 in direzione di
San Giovanni in Fiore
Dal casino Camigliati l’itinerario riprende
la direzione di Camigliatello, sino ad
arrivare nel centro del paese. Qui si
seguono le indicazioni per San Giovanni
46
in Fiore, ma, trascurando volutamente il
percorso “direttissimo” della nuova
SS107, ci si immette nel tragitto della vecchia statale che in breve conduce a Croce
di Magara, storico punto di sosta per chi
decidesse di vivere appieno l’esperienza
silvestre: sul territorio sono presenti alcune
strutture ricettive perfettamente in grado di
soddisfare la voglia di riposo assoluto a
totale contatto con la natura.
Dopo Croce di Magara, si percorre per
circa un chilometro la strada secondaria
che si trova al bivio sulla destra per poi
immettersi in una sterrata che conduce in
uno dei luoghi più noti e raccontati dai
viaggiatori europei del Grand Tour: è la
terra dove, come in un racconto di memoria mitologica, vivono ancora quei Giganti capaci, con la loro mole, di essere per
gli abitanti del luogo i guardiani ideali del
territorio e i massimi rappresentanti di una
cultura ecologica ante litteram che, da
sempre, caratterizza e rende speciale la
zona. I Giganti in questione sono gli
alberi secolari presenti in numero talmente
La via delle Vette
importante da costituire la Riserva centrale
della Sila, la Riserva Naturale del Fallistro. Ci si addentra dunque nel giardino
esclusivo della Sila. Ci si trova ad un’altitudine di 1420 metri, in un lembo di pineta
dove gli alberi raggiungono i 450 anni
d’età, dando con la loro presenza una
testimonianza unica dell’antica selva silana. I Giganti possono innalzarsi fino a 45
metri di altezza e avere un diametro alla
base di circa 2 metri, tanto da essere spesso paragonati per dimensioni alle sequoie
nordamericane. I pini presenti nella riserva
sono esattamente 56; oltre al pino laricio, sono presenti meli selvatici, faggi,
castagni, pioppi tremuli e aceri montani. Questi mostri di bellezza dalla dimensione eccezionale dominano il paesaggio
e rendono unica l’esperienza in Sila sia
per l’escursionista più esperto che per
l’amante dei boschi alle prime armi. L’area
protetta dal 1987 è gestita dal Corpo Forestale dello Stato, l’accesso alla riserva è
consentito solo a piedi, nei mesi da giugno
a ottobre, lungo un percorso attrezzato
con passerelle e tracciati recintati.
➜ Tipologia attività: Agriturismo, Produzione
Agroalimentare, Allevamento
Servizio di pernottamento e ristorazione. Noleggio
sci da discesa e da fondo, ciaspole e motoslitte.
Escursioni a piedi, in bicicletta, in quad e a cavallo.
Vendita diretta di ortaggi, conserve, sottoli. Coltivazione di patate, ortaggi, grano e allevamento di suini, conigli e pollame.
Nel cuore del Parco Nazionale, in località Croce di
Magara, l’accogliente agriturismo La Cascina del
Fiume, circondato da un’incantevole cornice fatta di
alberi da frutto, offre un ricco menu di piatti tipici e
la scelta tra un gran numero di attività all’aria aperta, anche nella stagione invernale (siamo vicinissimi
ai Giganti della Sila). Antonio Prospero è orgoglioso
di aver trasformato quasi per gioco, grazie all’aiuto
di parenti e amici, un edificio rurale in una struttura
bella e accogliente che promette di essere uno dei
punti di riferimento dell’ospitalità in Sila.
Accesso per diversamente abili.
Servizi: giardino, parco giochi, area barbecue.
Noleggio attrezzature sportive. Maneggio.
Accoglienza animali domestici.
Si parla: inglese, francese
Carte di credito: sì
Numero camere: 6 (1 per disabili);
tutte con bagno.
Posti letto: 20
Camere con: riscaldamento, TV, cambio
biancheria ogni 2 gg.
Periodo di chiusura: sempre aperto
Ristorante aperto anche a chi non soggiorna
Possibilità di degustare prodotti tipici e di
produzione propria
Numero coperti: 60
Ristorazione all’aperto: sì
Caratteristiche della cucina: tradizionale, alla
riscoperta di antiche ricette.
Specialità a tavola: zuppa di fagioli, guanciale e
patate.
A disposizione per aprire l’azienda e mostrare le
tecniche di produzione
Vendita diretta al pubblico
47
itinerario outdoor
itinerario outdoor
Sentiero nella Riserva del Fallistro
Area dei Giganti della Sila
Trekking
Località di partenza e arrivo
Spezzano della Sila, fraz. Croce di Magara
Lungo il percorso
Spezzano della Sila, fraz. Croce di Magara
Difficoltà
T (itinerario escursionistico - turistico)
Dislivello
+ 65,5 metri
– 44,6 metri
Tempo di percorrenza
0.30 ore
Fondo stradale
15% asfalto
37% sterrato
48% terra
120 m asfalto – 320 m sterrato – 780 m terra
– 320 m sterrato – 120 m asfalto
Quota massima raggiunta
1450 metri slm, zona di sosta
Lunghezza del percorso
1,66 chilometri
Segnaletica
Percorso obbligato e attrezzato
Come arrivare
Prendere da Camigliatello Silano la SS107
(E846), uscire a Croce di Magara e seguire
le chiare indicazioni per la riserva, oppure
all’imbocco della superstrada
proseguire per la strada (ex-107) che si
inoltra nella zona boschiva fino
a che si giunge alle indicazioni
per la riserva al primo bivio
incontrato, in cui è presente
una fontanella.
I
l paesaggio forestale dell’altopiano silano è caratterizzato dalla presenza di grandi boschi di pino laricio e la Riserva Naturale del Fallistro custodisce, appunto, una tra le più antiche formazioni arboree della leggendaria Selva Bruzia, già conosciuta ai
tempi dei Romani. L’area è facilmente accessibile perché situata
nelle vicinanze della superstrada “Paola-Crotone” e fa parte del
Parco Nazionale della Sila che dal 2002 ha inglobato la riserva e
tutti i territori già ricadenti nello storico Parco Nazionale della
Calabria. La zona è in parte compresa nel S.I.C. (Sito di Interesse
Comunitario) “Bosco di Fallistro”, inoltre fa parte della Z.P.S.
(Zona di Protezione Speciale) “Sila Grande”. Segnaliamo in particolare alcune piante di “pino laricio Poiret” che per la loro età,
imponenza e bellezza sono state tutelate nel 1987 con l’istituzio-
48
Mountain bike
ne della Riserva Naturale Guidata Biogenetica denominata
“Giganti della Sila”. Il pino laricio, sempre contraddistinto da un
fusto dritto e slanciato e dalla corteccia a grandi scaglie piatte,
raggiunge dimensioni imponenti: fino a 45 metri di altezza e 2
metri di diametro del tronco alla base. Molti pini silani presentano antiche incisioni a spina di pesce sulla corteccia, utilizzate in
passato per l’estrazione della resina.
L’attuale riserva è gestita dal Corpo Forestale dello Stato in convenzione con il Parco Nazionale della Sila. All’interno della riserva non vi sono fabbricati demaniali ma solo un capanno in legno
adibito a biglietteria e locale di ricovero.
Descrizione: la visita della riserva si effettua lungo un percorso
obbligato che permette di ammirare la maestosità dei 58 alberi di
pino laricio, di cui quattro a terra. Il percorso nella riserva, candidata a diventare sito dell’UNESCO, Patrimonio dell’Umanità, procede ben indirizzato da una staccionata e permette di osservare
tutti i Giganti nella loro maestosità e imponenza. Sono caratteristici alcuni alberi caduti, ora superati da un ponticello costruito
appositamente, mentre quelli intatti, sempre ben segnalati da cartelli e targhette che ne descrivono numero, altezza e diametro,
offrono al visitatore la possibilità di ammirare la bellezza della
natura manifestata in questi stupendi esemplari di pini larici.
Località di partenza e arrivo
Spezzano della Sila, fraz. Croce di Magara,
di fronte alla stradina che conduce alla
riserva dei Giganti di Fallistro
Lungo il percorso
Croce di Magara, Spezzano della Sila,
Serra Pedace, Spezzano Piccolo
Difficoltà
Difficile
Dislivello
+ 715 metri
– 715 metri
Tempo di percorrenza
4 ore
Fondo stradale
29% asfalto
71% sterrato
130 m asfalto – 5,7 km sterrato – 5,3 km
asfalto – 9,2 km sterrato - 530 m asfalto
Quota massima raggiunta
1876 metri slm, Serra Pedace, circa 1,3 km
dopo aver imboccato la strada sterrata per
tornare a Croce di Magara
Lunghezza del percorso
20,86 chilometri
Segnaletica
Segnavia MTB3, CAI 422
Come arrivare
Prendere da Camigliatello Silano la SS107
(E846), uscire a Croce di Magara e seguire
le chiare indicazioni per la riserva, oppure
all’imbocco della superstrada proseguire per
la strada (ex-107) che si
inoltra nella zona boschiva fino
a che si giunge alle indicazioni
per la riserva al primo bivio
incontrato, in cui è presente
una fontanella.
U
n percorso all-mountain per chi ama questo tipo di tracciati, divertente perché si affrontano diversi tipi di fondo,
pendenze e particolarità. Volendo è possibile evitare il primo tratto di salita, che costituisce la parte più difficile del percorso, utilizzando l’ovovia attrezzata con agganci per le biciclette per raggiungere la cima di monte Curcio. L’itinerario inizia
presso la Riserva Naturale del Fallistro, celebre per custodire 58
esemplari monumentali di Pinus nigra laricio, alberi eccezionali di oltre 500 anni di età che evidenziano la strategica perennità del bosco.
Descrizione: dopo aver imboccato il sentiero che porta ai Giganti della Sila, proseguiamo oltre l’ingresso della Riserva per
imboccare la strada su fondo sterrato che guadagna quota (prestare attenzione alle numerose pigne presenti sulla pista). La
foresta di pino laricio ospita esemplari rari, fuggevoli, in perenne lotta per la sopravvivenza nei freddi mesi invernali, come il
capriolo, il gatto selvatico, lo scoiattolo dalla colorazione scura
tipica dell’area meridionale e il lupo, che in Sila rappresenta uno
dei nuclei più consistenti d’Italia, circa una sessantina di esemplari, seppure non si abbia un’esatta stima numerica. Il percorso
prosegue in salita con una serie di bivi all’interno della pineta. In
questo tratto non ci sono indicazioni, ma è semplice seguire l’itinerario, proseguendo lungo la traccia principale e ignorando le
diramazioni. Al quinto bivio è però necessario svoltare a sinistra,
lasciando il tracciato principale. La difficoltà è alta a causa della
grande quantità di pigne e rami spezzati a terra che condizionano la salita. Segue un lungo tratto in forte pendenza, su fondo
roccioso, dove i bikers meno esperti riterranno più opportuno
scendere dalla bici e proseguire a piedi (anche per affrontare con
maggiore sicurezza il rio che scende sul tracciato). Dopo un rudere, la pista strappa ulteriormente, sempre su percorso roccioso,
prima di un cambio di fondo in sterrato, sempre all’interno della zona boschiva. Una discesa conduce al prato che precede l’incrocio con la magnifica Strada delle Vette: questa è una via asfaltata che conduce al monte Botte Donato, eccezionale punto
panoramico sul lago Arvo e Lorica. Imboccata la strada, girando
a sinistra parte la lunga e impegnativa salita per le vette, suggestiva ma carente di fonti d’acqua (una sola fontanella fino al
bivio che ci ricondurrà sullo sterrato). Il percorso dispone di
numerose aree di sosta e di una zona picnic. Si percorre un buon
tratto di strada asfaltata, lunga circa 9,5 chilometri, per poi
riprendere lo sterrato (bivio ben segnalato) e procedere in discesa fino a un punto panoramico sulla vallata. Il sentiero prende
nuovamente a salire, poi una discesa regolare con bivi ben
segnalati è seguita da un punto panoramico appena fuori dal
bosco; si continua a scendere tra spiazzi e pinete con fondo
sconnesso, fino a un tratto di percorso attraversato da un corso
d’acqua. L’ultima parte di questo sterrato, magnificamente
vario, culmina con il guado del fiume Neto, oltre il quale una
breve salita su sassi precede l’incrocio con la strada proveniente da Magara che conduce alla Riserva dei Giganti di Fallistro,
punto di partenza dell’itinerario.
49
4a
IN VIAGGIO SULLE TRACCE DEL LEGNO
tappa
Rifugio Lo Scoiattolo
Da Camigliatello Silano a Lorica
Contrada Comuniello
87055 Comuniello (Pedace)
Cell. 327.6996977 / 329.4326657 (Aquino
Giorgio)
Fax 0984.537921
www.rifugioscoiattolo.it
Qualunque sia il punto d’ingresso all’altopiano, prima impressione di novità
e di un particolare carattere del paesaggio geografico ed estetico insieme è quella che
viene dalla vegetazione. Agli ulivi, alle querce, ai castagni, ai faggi cedui del fianco
percorso sottentra, dapprima in piante isolate, poi in più o meno grandi masse
boschive, il pino, una sottospecie del pino nero comune in Austria che ha nome
Pinus laricia e che si imparenta con il pino della Corsica, terra di singolare
analogia naturale con la Calabria.
Giuseppe Isnardi, 1963
Località di partenza Camigliatello Silano – Riserva Biogenetica del Tasso
Località di arrivo Lorica | Chilometraggio 41 km
L’itinerario tocca la Riserva Biogenetica
del Tasso e la località Fago del Soldato,
raggiungendo Lorica attraverso la Strada
delle Vette
Si ritorna verso Camigliatello Silano percorrendo la strada seguita all’andata. Arrivati in paese, si prosegue sulla provinciale
648 verso la frazione Moccone. La sensazione generale è quella di essere da sempre parte di questi luoghi. In Sila troviamo
l’ambiente montano unito all’ospitalità tipica del Sud Italia, un matrimonio inusuale
che è una festa per l’esperienza del viaggiatore. Prima di arrivare a Moccone, si
transita nei pressi della Riserva Natura-
le Biogenetica del Tasso, l’antico
“silos” per il legname da costruzione delle
navi, 223 ettari di foresta incontaminata,
con il pino laricio a svettare per numero e
dimensione degli esemplari. Protetta oggi
come allora, la Riserva Naturale del Tasso
è la casa del lupo silano, il vero e indiscusso re della Sila. L’area è di interesse
zoologico anche per la presenza di un simpatico roditore chiamato driomio, una specie rara della famiglia dei ghiri, che in Sila
ha trovato un rifugio sicuro. Anche se non
si è amanti del genere, è d’obbligo provare a godere dell’emozione di un tuffo nel
birdwatching: sparvieri, assioli, picchi,
lucarini e crociere faranno la gioia di grandi e piccini.
Una volta raggiunta la frazione Moccone, se si capita nel fine settimana, ci si può
➜ Tipologia attività: Rifugio, Ristorante
Baita caratteristica in legno, ristorazione e posti
letto
Situato a Comuniello, a pochi chilometri da Lorica e in prossimità delle sponde del lago Arvo, il
Rifugio Lo Scoiattolo, recentemente restaurato
e inserito in un contesto paesaggistico incantevole, offre ai visitatori una lunghissima lista di
offerte dedicate sia agli amanti dell’outdoor –
con la possibilità di escursioni guidate, a cavallo, mountain bike, pesca sportiva – sia agli
amanti della buona cucina, con un servizio di
ristorazione strettamente legato ai più tradizionali piatti della cucina silana, raffinato e rustico
al tempo stesso. Da non perdere inoltre i corsi
di degustazione che vengono spesso organizzati per i visitatori più curiosi di conoscere a fondo le bontà della tradizione culinaria della zona.
Di prossima apertura la parte ricettiva
con posti letto
Accesso per diversamente abili
Servizi: terrazzo, parco giochi, area barbecue,
terreno a disposizione ospiti, deposito bagagli
e/o attrezzature, telefono.
Degustazione prodotti della zona. Possibilità
escursioni guidate, a cavallo, mountain bike,
pesca sportiva, osservazione fauna, gioco delle
bocce, calcio, calcetto.
Attività per bambini, ragazzi, anziani, persone
diversamente abili. Corsi degustazione, cucina
locale.
Si parla: inglese
Carte di credito: no
Periodo di chiusura: stagionale
Numero coperti: 70
Ristorazione all’aperto: 60 posti
Specialità a tavola: piatti locali, specialmente
a base di carne e pesce.
Cucina tradizionale. Menu per sportivi.
Riserva del Tasso
50
51
LEGNO 4a
TAPPA IN VIAGGIO SULLE TRACCE DEL LEGNO
Villa Guido
Via Napoli 19
87052 Spezzano della Sila
Tel. 0984.433839
[email protected]
www.villaguido.it
➜ Tipologia attività: B&B
Bed&Breakfast, utilizzo di prodotti locali e assistenza agli ospiti per attività sul territorio.
Un Bed&Breakfast di prima categoria, quello
della famiglia Guido, che sorge nel cuore del
Parco Nazionale della Sila, in una splendida villa recentemente ristrutturata rispettando l’eleganza rustica del tipico stile di montagna, e
ricorrendo ad innovativi prodotti e materiali ecocompatibili. La struttura dispone di ampie
camere dotate di ogni comfort, mentre un’accogliente sala comune, i profumi e colori del parco attrezzato e l’interessante formula del Country Club, che include un giardino attrezzato, la
mountain bike, degustazioni di prodotti tipici ed
escursioni alla caccia di funghi e frutti di bosco,
sono a completa disposizione degli ospiti dodici mesi all’anno.
Servizi: sala lettura, sala TV, deposito bagagli/
attrezzature sportive, terrazzo, giardino, area barbecue, parcheggio. Degustazione prodotti tipici.
Noleggio bici e possibilità di escursioni guidate.
Accoglienza animali domestici.
Si parla: inglese
Carte di credito: no
Numero camere: 5 (2 doppie; 1 tripla;
2 quadruple), tutte con bagno.
Posti letto: 15
Camere con: servizio pulizie, cambio biancheria, riscaldamento, frigobar, asciugacapelli, TV.
Giorno di chiusura: dal lunedì al venerdì.
52
fermare a curiosare tra le bancarelle che
artigiani e produttori gastronomici locali
allestiscono per offrire le loro specialità.
Dopo la sosta, si continua a sinistra sulla
SP648 e si arriva a Fago del Soldato,
battezzato così perché la leggenda vuole
che in questo luogo i briganti impiccarono
ad un faggio un soldato che probabilmente era sulle loro tracce. Il nome ancora oggi
racconta dell’eterna lotta tra il potere costituito e il potere reale che imperava in Sila.
Da Fago del Soldato si gira ancora a sinistra. Lungo la strada si incontra la seggiovia della stazione sciistica della
Pagliara: per gli appassionati delle
discese sulla neve, qui durante l’inverno si
possono tracciare le curve anche in piena
notte, grazie all’impianto di illuminazione
artificiale della pista.
Per proseguire in questo viaggio nella
libertà assoluta, ci si avventura al valico
di Monte Scuro, una delle cime più
importanti della Sila e della Calabria: da
qui comincia la Strada delle Vette, che
nella stagione invernale si trasforma in una
bellissima pista per lo sci di fondo. Passando nelle vicinanze di Monte Timpone
Bruno (m 1742) e della vetta del Monte
Curcio (m 1768), si raggiunge Monte
Botte Donato, che offre straordinari
panorami sui laghi e sulle immense foreste
che lo circondano. I belvedere si alternano, dal valico sul Monte Scuro domina il
lago Cecita e sul Monte Botte Donato il
lago Arvo. Parallelo alla
strada asfaltata corre
anche un tragitto escursionistico che raggiunge le cime
dei monti attraversati. Oltrepassato il Monte Botte Donato si discende a Lorica. Fin
dal nome, il borgo tradisce la sua natura
antichissima.
Con questo termine, infatti, si identificava
l’armatura usata dai potenti Romani che
abitarono queste zone al tempo delle guerre puniche e che proprio dal legno della
Sila estraevano la pece per le loro navi da
guerra. La fortuna turistica di Lorica oggi è
legata soprattutto alla vicinanza al lago
Arvo, ma anche qui non mancano gli elementi di interesse riferiti al legno, elemento
guida del nostro itinerario: ci sono le meravigliose pinete che scendono fino alle
sponde del bacino, mentre nel folto degli
alberi si trova il Parco attrezzato
SilAvventura, che accompagna grandi e
piccini, in completa sicurezza, in un percorso acrobatico ed aereo tra le abetaie
della Sila, tra ponti sospesi, scalette ed
esperienze equilibristiche.
Prima di lasciare l’itinerario del Legno, il
consiglio è di imitare proprio gli antichi
Romani, che sicuramente una volta raggiunta questa riserva verde oziavano per
qualche ora, lasciandosi cullare dalla quiete del lago.
L’ideale è una gita in canoa: provare ad
accarezzare, mentre lentamente il mondo
intorno svanisce, l’imbarcazione su cui ci si
trova, seguire le linee della chiglia, e
lasciare che le dita scendano fino a
bagnarsi, raggiungendo una pace interiore che non ha paragone. Si entrerà così in
contatto con “l’oro bruno”
della Sila.
Sila Funghi
di Campanaro Roberto
Via Roma 38 – 87052 Camigliatello Silano
(Spezzano della Sila)
Cell. 328.3682402 (Roberto Campanaro)
[email protected]
➜ Tipologia attività: Commerciante (prodotti
tipici agroalimentari)
Vendita al dettaglio di prodotti tipici agroalimentari,
specialità funghi porcini freschi, secchi e sottolio,
approvvigionamento prevalentemente da aziende
agricole attive sul territorio.
Il signor Campanaro esercita l’attività di vendita al
dettaglio di prodotti tipici calabresi con la possibilità di far conoscere ed assaggiare le prelibatezze della migliore gastronomia calabrese grazie
alla passione per la ricerca dei prodotti naturali.
Essendo l’attività svolta nella località turistica
Camigliatello Silano, meta di turismo interregionale, ha consentito al titolare di rafforzare la sua
posizione nel settore agro-alimentare sottoscrivendo dei protocolli d’intesa con alcune aziende
agricole attive sul territorio operanti in regime
biologico per meglio soddisfare le esigenze del
consumatore finale e con l’intento di creare una
vetrina nel cuore del Parco Nazionale sempre
aperta sul mondo dei prodotti tipici calabresi.
Tipo produzione: agroalimentare, prodotti tipici
calabresi.
Produzione artigianale: prodotti provenienti
da aziende agricole attive sul territorio silano.
Specialità: funghi secchi, conserve, sottoli,
prodotti tipici regionali.
Vendita diretta
Accesso per diversamente abili
Carte di credito: sì
Periodo di chiusura: sempre aperto
53
itinerario outdoor
itinerario outdoor
Anello del Lago Arvo
Sentiero della Fiumarella
Cicloturismo
Località di partenza e arrivo
Pedace, fraz. Lorica, di fronte alla sede legale
e amministrativa del Parco Nazionale
Lungo il percorso
Cavaliere, Lorichella, Lorica, Rovale, Pino
Collito, Quaresima, Ceci, Baracchella, Mellaro
Difficoltà
Facile
Dislivello
+ 641 metri
– 641 metri
Tempo di percorrenza
2.30 ore
5 ore con deviazione a monte Botte Donato
Fondo stradale
100% asfalto
Quota massima raggiunta
1379 metri slm, Pedace, località Baracchella
Lunghezza del percorso
27,9 chilometri
Segnaletica
Assente
Come arrivare
Da Lorica prendere la SS108bis in direzione
S. Giovanni in Fiore: lasciare
l’auto nel parcheggio della sede
legale e amministrativa del
Parco Nazionale della Sila.
I
l bacino artificiale dell’Arvo, inserito in modo armonico nell’ambiente montano della Sila, offre una serie di paesaggi
incantevoli con foreste, piccoli spiazzi e ampie aree attrezzate lungo le sponde. Il giro cicloturistico è descritto in senso
orario per avere il lago e i punti panoramici alla propria
destra. Descrizione: l’anello inizia dalla sede legale e amministrativa dell’Ente Parco Nazionale della Sila, di fronte all’inizio
del sentiero CAI 440.
Prima di salire sul sellino si può scendere lungo la stradina che
termina sulla sponda del lago, creato negli anni 1926-32 per
scopi idroelettrici a seguito della realizzazione di uno sbarramento in terra compatta e argilla, caso unico in tutta la regione.
Nella sede del Parco è possibile vedere splendide foto del territorio di Lorica e del lago Arvo. Un breve tratto in discesa conduce
al bivio con la strada che porta a monte Botte Donato, punto
finale della Strada delle Vette: questa deviazione è consigliata ai
ciclisti esperti perché prevede una lunga ed impegnativa salita
(10 chilometri per 500 metri di dislivello), disseminata di sugge-
54
Trekking
stivi punti panoramici. La fatica è premiata dall’eccezionale vista
sui laghi Arvo e Cecita; nei giorni di massima visibilità, dalla roccia dietro la struttura della cabinovia di Botte Donato si può scorgere l’Etna. Per i ciclisti meno allenati si consiglia di proseguire
con l’altrettanto magnifico giro panoramico del lago Arvo, che
poco dopo il bivio sopraccitato supera Rovale, regalando un’ampia visuale sull’imponente diga di Nocelle (o del lago Arvo), che
al tempo della costruzione rappresentava lo sbarramento in terra compatta e argilla più lungo e grande d’Italia. Il giro prosegue in continuo saliscendi, ricco di punti panoramici, sempre tra
pini larici e faggi, superando Pino Collito. Un cambio di scenario,
da bosco a paesaggio agricolo, precede uno dei due belvedere
dotati di area di sosta, da dove apprezzare il lago e le vette che
lo abbracciano. Superata la frazione di Quaresima e il torrente
omonimo, si incontra un pannello informativo riguardante Aprigliano e la sua storia. I punti panoramici si susseguono, dopo la
frazione di Ceci una serie di bivi porta ai ponti sui torrenti Fiego
e Coppo, fino a giungere al Parco SilAvventura: coraggio, dinamicità, emozione e gioco sono i segreti per passare da un albero all’altro attraversando ponti tibetani, corde a mezz’aria e
altalene oscillanti. Lungo i percorsi sospesi tra gli alberi i grandi
tornano bambini e i bambini fanno cose da grandi. Superato il
parco si prosegue entrando nella frazione Cavaliere, la cui strada per raggiungere le piste sciistiche è vicino a una fontanella;
si supera il ponticello sul torrente Cavaliere e si prosegue in leggera salita incontrando la partenza di uno dei tanti sentieri che
caratterizzano la zona. In questo primo tratto si susseguono
punti panoramici notevoli. Dopo aver superato Cavaliere si può
optare per una deviazione per il lungolago (consigliata decisamente, altrimenti si procede attraverso il paese sulla SS108bis
incrociando la partenza dei sentieri CAI 440b, 440c, 440a),
dove panchine e punti panoramici invitano l’escursionista alla
sosta per apprezzare la superficie del lago che si estende per
8 chilometri quadrati. Superata una piccola area giochi, con
campo di pallavolo, ci si ricongiunge alla SS108bis e si incontra l’inizio di una nuova passeggiata panoramica che precede
il cartello di benvenuto a Lorica, che riporta al punto iniziale
dell’anello.
Località di partenza
San Giovanni in Fiore, poco più avanti
la diga di Nocelle
Località di arrivo
Caporosa, lungolago
Lungo il percorso
Territorio di S. Giovanni in Fiore, territorio
di Aprigliano, Caporosa
Difficoltà
E (itinerario escursionistico privo di difficoltà
tecniche)
Dislivello
+ 441 metri
– 459 metri
Tempo di percorrenza
4.30 ore
Fondo stradale
80 % sterrato
20 % asfalto
10,7 km sterrato – 2,7 km asfalto
Quota massima raggiunta
1559 metri slm, Aprigliano, lungo il S.I. 17
Lunghezza del percorso
13,4 chilometri
Segnaletica
Sentiero Italia 17, 401a
Come arrivare
Da Lorica prendere la SS108bis
in direzione San Giovanni in
Fiore, quindi prendere la svolta
per Pino Collito, superare la
diga di Nocelle e parcheggiare.
L
e acque del lago Ampollino e del lago Arvo alimentano due centrali idroelettriche, Orichella e Timpa Grande, poste 800
metri più a valle. Il Sentiero della Fiumarella, che segue il
Sentiero Italia, permette agli escursionisti di giungere sulle rive
dei due bacini artificiali lungo percorsi panoramici fruibili a piedi
o in mountain bike. Descrizione: si parte dal lungolago dell’Arvo,
si imbocca la stradina che lambisce una baracca riportante la scritta “La Locanda”, per poi salire lungo un tratto assolato che porta
l’escursionista ad incontrare due zone disboscate. Si trascura una
serie di incroci privi di indicazioni, tenendo sempre la strada principale, fino a giungere al bivio dove ha inizio il tratto in terra battuta (segnato dal passaggio di camion), che sale verso sinistra. Il
percorso coinvolge l’escursionista all’interno del contesto silano,
avvolgendolo nella penombra del bosco. Risaliti alcuni tornanti si
guadagna il culmine dell’itinerario, sopra quota 1550: dopo una
sosta meritata per riprendere fiato inizia la discesa ben segnalata. Il passo procede sicuro, sebbene su terreno non sempre ottimale, lungo la via principale che attraversa il bosco fino a raggiungere una vecchia “turri” silana, nel bel mezzo di un grande
spiazzo tra due cancelli che si possono aprire (con l’accortezza di
richiuderli per le mucche), sempre accompagnati nel percorso dallo scorrere dell’acqua. Lasciandosi alle spalle l’antico ricovero per
i pastori si rientra nel bosco tra filari di ontani e pioppi, si guadano dei ruscelli e al termine della discesa uno spiazzo anticipa la
fine del Sentiero Italia nr 17. Giunti sulla strada si prende a sinistra, verso località Caporosa che dista pochi chilometri. Procedendo lungo la carrabile asfaltata si inizia a scorgere l’Ampollino, il
primo degli invasi artificiali creati nel Novecento per scopi idroelettrici e che si rivela in tutta la sua bellezza non appena si giunge sul lungolago. Si può raggiungere la riva del lago tramite una
viuzza chiusa da un cancello apribile, non conviene però avvicinarsi troppo perché il terreno circostante è paludoso. Da qui è
necessario un servizio navetta per tornare al punto di partenza.
55
Foreste, acqua, fauna selvatica e habitat incontaminati:
il cuore della Sila è il luogo ideale per coltivare,
portare al pascolo le mandrie e sperimentare cibi della
tradizione. Sulle fertili terre dell’altopiano varie sono le
ricchezze che si trovano nelle aziende agrituristiche,
nei ristoranti e nelle botteghe che onorano la generosità
di questo territorio.
In viaggio per scoprire la terra
1a Tappa
L’ITINERARIO
Località di partenza
San Giovanni in Fiore
Località di arrivo
Acri
Chilometraggio totale
90 km
TERRA
Un “itinerario diffuso” con direttrice di marcia la
SS107 che attraversa l’altopiano e avvicina la Sila
alle coste del Cosentino e di Crotone. Seminati per
i variegati terreni, gli incontri per sperimentare le
declinazioni enogastronomiche non mancano. La
Sila Grande è rinomata per i funghi, le castagne e
i deliziosi frutti di bosco che ricoprono generosi le
sue ampie foreste. La tradizione, testimoniata dalla transumanza stagionale, regala anche squisiti
formaggi come il caciocavallo silano DOP. Imperdibili sono anche i salumi da suino nero calabrese,
allevato rigorosamente allo stato brado. Nell’area
del lago Cecita si coltiva la patata della Sila IGP
dall’inconfondibile sapore. L’ospitalità silana consente ai turisti di entrare in contatto con le attività
tipiche delle aziende agricole e di allevamento.
Come arrivare
A3 Salerno-Reggio Calabria, uscita Cosenza, proseguire sulla SS107 e la SP256 in direzione Lorica,
oppure la SP217 in direzione Aprigliano e Pietrafitta e la SS178 fino a Lorica. Da Crotone seguire la
SS107 fino a San Giovanni in Fiore.
Note
Questo è un itinerario diffuso, la direttrice di
percorrenza è la Strada Statale 107 che unisce
Cosenza a Crotone; il chilometraggio è indicativo e si riferisce alle principali località toccate, a
cui va aggiunto il tratto di percorrenza per raggiungere le aziende che sono dislocate intorno
alle tappe di riferimento.
58
2a Tappa
3a Tappa
Le Aziende dell’itinerario
1 La Fattoria dei Ricordi (Agriturismo, B&B, Camping scout,
Produzione Agroalimentare) – Pag. 65
2 Scuola Tappeti Caruso
(Artigianato locale, Produzione, Vendita) – Pag. 86
3 Giovambattista Spadafora
(Artigianato locale, Produzione, Vendita) – Pag. 85
4 Fratelli Mancina (Produzione, Vendita, Tavola calda, Rosticceria,
Commerciante) – Pag. 88
5 Macchia di Tuono Barberio Rosa
(Produzione Agroalimentare) – Pag. 64
6 Tenuta di Torre Garga Orti dei Monti (Agriturismo) – Pag. 18
7 Hotel Biafora (Hotel, Ristorante) – Pag. 19
8 Caseificio Vallefiore
(Ristorante, Produzione Agroalimentare) – Pag. 87
9 Bar Ristorante La Locomotiva (Ristorante, Paninoteca) – Pag. 20
10 Agriturismo Lago Ariamacina
(Agriturismo, Produzione Agroalimentare) – Pag. 21
11 Fattoria Sila (Produzione Agroalimentare) – Pag. 63
12 La Cascina del Fiume (Produzione Agroalimentare, Agriturismo,
Ristorante, Allevamento) – Pag. 47
13 Il Villaggetto di Biagio Pingitore (Agriturismo, Ristorante,
Produzione Agroalimentare) – Pag. 25
14 La Corte dei Pini (Ristorante, Produzione Agroalimentare,
Agriturismo di prossima apertura) – Pag. 26
15 Centro Carni Srl (Commerciante) - Pag. 66
16 Sila Funghi (Commerciante) – Pag. 53
17 Altipiani Eventi e Turismo (Servizi, Commerciante) – Pag. 125
18 Hotel Tasso (Hotel, Ristorante) – Pag. 42
19 Hotel Aquila Edelweiss (Hotel, Ristorante) – Pag. 40
20 Hotel Cozza (Hotel, Ristorante) – Pag. 39
21 Hotel Cristallo (Hotel) – Pag. 41
22 Azienda Camigliati Srl (Torre Camigliati)
(Affittacamere, B&B) – Pag. 61
23 Hotel La Fenice (Hotel, Ristorante) – Pag. 38
24 Villa Guido (B&B) – Pag. 52
25 Zoosilana Paese Soc. Coop. (Caseificio, Produzione
Agroalimentare) – Pag. 75
26 Associazione Fattore Creativo
(Servizi e Fattorie Aperte) – Pag. 62
27 Barrese Srl
(Produzione Agroalimentare, Commerciante) – Pag. 72
28 Azienda Agricola Paese Fiorella (Agriturismo, Ristorante,
Produzione Agroalimentare) – Pag. 70
29 Hotel La Fattoria (Hotel, Camping, Ristorante) – Pag. 115
30 Fattoria Biò Grillo
(Agriturismo, Produzione Agroalimentare) – Pag. 73
31 Fattoria del Lago
(Agriturismo, Produzione Agroalimentare) – Pag. 71
32 Azienda Agrituristica 4 stelle Società Agricola Sas
(Agriturismo, Produzione Agroalimentare) – Pag. 74
33 Azienda Agricola Serravalle Annunziata
(Produzione Agroalimentare) – Pag. 69
34 Azienda Verde Sila di Pingitore Lorenzino
(Produzione Agroalimentare) – Pag. 75
35 Azienda Agricola Eredi Filicetti Francesco Attilio
(Produzione Agroalimentare) – Pag. 116
36 Azienda Agricola Branca Antonella (Produzione Agroalimentare,
Agriturismo di prossima apertura) – Pag. 114
37 Bio Sila di Salvatore Abbruzzese (Agriturismo, Produzione
Agroalimentare, Commerciante, Ristorante) – Pag. 113
38 Azienda Agrituristica Val Calamo (Agriturismo, Campeggio,
Ristorante, Produzione Agroalimentare) – Pag. 118
39 Nero di Calabria (Produzione Agroalimentare) – Pag. 109
40 Azienda Agrituristica Santa Maria di Macchia (Agriturismo,
Produzione Agroalimentare) – Pag. 112
41 Ristorante del Cacciatore (Ristorante) – Pag. 119
42 Azienda Agricola Fratelli Coregrande
(Produzione Agroalimentare) – Pag. 110
43 Azienda Agricola Adimari (Produzione Agroalimentare,
Agriturismo di prossima apertura) – Pag. 111
44 Ristorante la Veranda - Hotel 660 (B&B, Ristorante, Hotel) – Pag. 117
Gli itinerari outdoor
7
•
Serra Carlomagno
Mountain bike
8 • Sentiero dell’Ariamacina
Trekking
9 • Sentiero della Riserva del
Fallistro Trekking
• Sentiero della Presila
Trekking
13 • Sentiero della Foresta
del Tasso Trekking
14 • Anello del Lago Cecita
Mountain bike
12
16
• Sentiero del Fiume
Cecita Trekking
59
1a
IN VIAGGIO PER SCOPRIRE LA TERRA
tappa
Da San Giovanni in Fiore a Camigliatello
Salgono allora da Cosenza, da Pietrafitta, da Spezzano, dai tanti paeselli,
ammucchiati nelle falde, ove l’inverno è clemente… Gli altipiani e le vallate si
popolano di buoi, di vacche, di pecore, di giovenche… ferve la vita ove pocanzi
incombeva la solitudine echeggiano voci, belati e muggiti ove per due terzi
dell’anno regnò profondo silenzio; e tutto un popolo di lavoratori si affaccenda
su pei monti, giù nelle valli penetra nei boschi, scoperchia neviere, manipola
i formaggi nelle rozze cascine, scavi i ponti di terra.
Nicola Misasi 1883
Località di partenza San Giovanni in Fiore | Località di arrivo Camigliatello
Silano Chilometraggio 38 km
Si parte da San Giovanni in Fiore,
“Capitale della Sila”.
Il percorso Terra è un’esperienza di apnea in
un paradiso perduto. Salendo da San Giovanni in Fiore per Via della Repubblica si
Coltivi dell’altopiano Silano
60
entra sulla SS107 sulla sinistra in direzione
Camigliatello Silano-Cosenza. Prima di
lasciare questa cittadina costruita a vortice sulla roccia, è consigliabile portarsi dietro una
guida, o, perlomeno, una metafora di essa: la
pitta ‘mpigliata. Più di qualsiasi mappa
geografica, infatti, questo dolce nuziale - tipico di San Giovanni fin dall’inizio del Settecento - è una summa dei sapori, degli odori, delle tradizioni e dei valori della Sila e dei suoi
abitanti, capace da sola di raccontare secoli
di radicamento dei calabresi in Sila: grano
duro, zucchero, frutta, noci, uva sultanina, fiori d’arancio. Tutti questi ingredienti sono racchiusi nella pitta, dall’arabo “schiacciata”,
una sorta di torta rotonda che viene costruita
e chiusa a spirale, come se il pasticcere che la
inventò volesse fare una riproduzione gastronomica della topografia del paese che le ha
dato i natali, anch’esso “arrotolato” a spirale
sui rilievi presilani.
Da San Giovanni in Fiore la direzione da
seguire è quella di Camigliatello Silano.
Basta uscire di pochi chilometri da San Giovanni in Fiore e salire verso l’altopiano perché il paesaggio urbano diventi un lontano
ricordo. Le abitazioni si fanno sporadiche e
dominatore torna ad essere l’albero, che in
Sila, più che faggio o betulla, è soprattutto
pino laricio. Ci si inoltra nella pineta silana
con lo sguardo dell’esploratore più curioso. Le
chiome si protendono in avanti formando tunnel silvestri dall’architettura magica. Si intrecciano e accolgono, abbracciano e saggiano
il visitatore, quasi cercando un contatto con
lui, che ai loro “occhi” deve parere un estraneo: sembrano osservare con attenzione,
devono scoprire se sia un turista responsabile
di cui potersi fidare. Lo sfiorano per verificare
se sia pronto. Sono loro i protettori dell’ingres-
Azienda Camigliati Srl
(Torre Camigliati)
Via Camigliati (Parco Old Calabria)
Camigliatello Silano (Spezzano della Sila)
Tel. 0984.578200 - Fax 0984.570776
Cell. 338.756018 (Roberto Bisignano)
[email protected]
www.torrecamigliati.it - www.oldcalabria.it
➜ Tipologia attività: Affittacamere, B&B
Bed&Breakfast, centro visitatori del Parco Old
Calabria per lo sviluppo e la promozione del territorio sulle orme dei viaggiatori del Grand Tour.
Tangibili testimonianze delle dinastie aristocratiche di
una volta sono le residenze estive delle potenti e nobili famiglie calabresi del Regno di Napoli. Immerse in
un contesto paesaggistico di incomparabile bellezza,
rappresentano la memoria storica di un’epoca passata. Una storia tormentata e affascinante, quella di questo monumento di interesse nazionale del XVIII secolo, abitato fino all’inizio del secolo scorso dai baroni
Barracco e circondato da splendidi alberi secolari,
ruscelli e prati multicolori che invitano ad un soggiorno ideale per riposo, turismo, incontri di lavoro. La
riforma agraria del 1950 che decretò la fine del latifondo la condannò ad anni di abbandono e decadenza, ma, dopo un attento restauro strutturale e conservativo, sottolineato dall’elegante semplicità degli arredi in armonia con le più moderne tecnologie di comunicazione, dal 2001 Torre Camigliati è tornata a vivere, questa volta come centro culturale ideato per la
valorizzazione del territorio.
Accesso per diversamente abili
Servizi: sala lettura, sala TV, sala convegni, lavanderia e stireria, magazzino, connessione internet.
Noleggio bici con convenzione ditta esterna. Organizzazione eventi (convegni e matrimoni) con collaborazione catering esterno. Accoglienza cani di piccola taglia.
Si parla: inglese, francese
Carte di credito: sì
Numero camere: 12 (1 singola; 2 doppie;
6 matrimoniali; 2 quadruple), tutte con bagno.
Posti letto: 25
Camere con: riscaldamento, servizio pulizie, cambio biancheria, telefono, TV, zona soggiorno, wi-fi.
Numero miniappartamenti: 6
Posti letto: 16
Periodo di chiusura: sempre aperto
61
TERRA 1a
TAPPA IN VIAGGIO PER SCOPRIRE LA TERRA
Associazione
Fattore Creativo
Rapp. Legale Mario Grillo
Contrada S. Maria Lagarò (c/o famiglia Grillo)
87052 Camigliatello Silano
(Spezzano della Sila)
Cell. 368.7629105 - Nr. Verde 800.135412
Fax 800.135485
[email protected]
www.fattorecreativo.it
➜ Tipologia attività: Fattorie aperte in Sila; rete
di aziende agricole e agrituristiche
Produzione di prodotti tipici di qualità (formaggi,
salumi, carne, verdure) e valorizzazione attraverso
spacci aziendali e agriturismo delle fattorie aderenti, dettaglianti, alberghi e ristoranti.
L’associazione Fattore Creativo Onlus propone una
rete integrata di aziende agricole e di strutture ricettive che cooperano insieme nel comune obiettivo di
offrire ai turisti prodotti tipici di qualità, dal salume al
formaggio, e di valorizzare la conoscenza delle tecniche contadine di una volta attraverso i progetti di fattoria didattica a cui aderiscono molte delle strutture.
Fattorie Aperte in Sila, dopo ben sei edizioni, si propone come un’iniziativa ormai consolidata, che si rinnova ogni anno nella voglia di mostrare ai visitatori lo
svolgersi della vita in fattoria, protagonisti gli animali e i prodotti di montagna.
Tipo di servizi: rete di aziende agricole e agrituristiche.
Attività: produzione e valorizzazione prodotti
tipici.
Aderenti: Az. Agrituristica
4 stelle, Az. Agr. Fattoria
Biò, Az. Agr. Le Delizie di
Marianna, Caseificio Vallefiore, Agriturismo Tenuta di Torre Garga, Fattoria
dei Ricordi, Agriturismo
Il Villaggetto, Agriturismo
Simao, Az. Agr. Sirianni
Francesco, Az. Agr.
Sirianni Nicola, Az. Agr.
Biosila, Antica Residenza
GBG, Caseificio Paese
(Azienda Zoo Silana), Az.
Agr. Barberio Rosa.
62
so al Parco Nazionale della Sila.
È una sorta di rito di passaggio, di purificazione, partire da San Giovanni, località per antonomasia del misticismo silano, e dirigersi verso il centro del Parco. L’atmosfera generale da
Grande Nord è straniante: il pino laricio cresce fitto e ben disposto alla destra e alla sinistra del turista. Procedendo sulla piana bisogna aspettare di giungere in località Montagnagrande per ritrovare uno scorcio di paesaggio tipicamente italiano: tra le curve sagomate sulle naturali tortuosità del territorio,
alberi di ciliegio dalle chiome immacolate sul
finire della primavera lasciano intravedere
spiazzi verdi di prato ad andamento irregolare. Non è strano avvistare esemplari della fauna selvatica o greggi di pecore e mucche:
l’animale si sente a casa, qui. Gli “intrusi”
sono gli umani, ed è loro compito, infatti, ritrovare l’armonia con la Natura: la Sila è un’ottima palestra per ricostruire questo rapporto
dimenticato e primordiale.
Proseguendo nel viaggio,
i pini restano sullo sfondo a cingere con una
disposizione da quadro il paesaggio
ben curato della campagna
in cui ci si trova immersi.
Perché adesso
è la campagna, la prateria
con i suoi allevamenti, ad
essere al centro dell’attenzione. Ci si sta avvicinando all’area del lago artificiale dell’Ariamacina, poco distante dalla zona
denominata Piana di Carlomagno.
D’estate è facile incontrare le mandrie di
mucche podoliche, riconoscibili per le lunghe e caratteristiche corna, che, dalle basse
valli, salgono in questi luoghi dove l’erba cre-
sce rigogliosa e il clima non è afoso come sulla costa ionica. La sua pregiata carne ha ottenuto il riconoscimento di presidio Slow Food.
Il rito della transumanza si ripete ancora oggi,
come da millenni, e il sapore del latte con cui
si ricava il caciocavallo silano DOP ne è
la controprova: un formaggio a pasta filata
celebre ed apprezzato per le sue proprietà
organolettiche e il suo sapore deciso e delicato nel contempo. I più antichi documenti che
ne attestano la produzione, rimasta legata per
secoli al latifondo calabrese e destinata
soprattutto all’esportazione, risalgono al Cinquecento. Latte crudo, caglio, calore e pascolo rustico: per ottenere il caciocavallo silano
non serve altro.
È questo il luogo giusto, quindi, per fermarsi a
gustare quella che gli abitanti del posto chiamano “una colazione”: pane rustico, prosciutto di suino calabrese e caciocavallo. Ogni
morso racconta la storia di questo mondo
rurale, che sembra uno degli ultimi esempi dell’Italia più autentica. Qui il contatto con la
terra non è uno slogan per attirare turisti:
uno dei fili conduttori dell’esperienza
silana è l’acqua pura, che sgorga tra i
graniti e che, salto dopo salto, si arricchisce di preziose particelle minerali
capaci di donare anche al pane un
sapore ed una genuinità che non è
artefatta. Autenticità reale, selvaggia, che incombe chilometro dopo
chilometro e diventa un assioma a
cui il visitatore si abitua con piacere ma
anche con una certa difficoltà, avvezzo
com’è a un turismo sempre più costruito.
Fattoria Sila
Contrada Sculca
87050 Spezzano Piccolo
Tel. 0984.570840
Cell. 339.4149029
(Vivacqua Claudio)
Fax 0984.579905
[email protected]
www.fattoriasila.it
www.aperigusto.com
➜ Tipologia attività: Produzione Agroalimentare
(trasformazione conserve)
Trasformazione di frutta, funghi e ortaggi in conserve, vendita al dettaglio di specialità gastronomiche
calabresi.
Quello silano è un paesaggio suggestivo e spirituale, ma accanto a panorami che invitano alla
meditazione, la Sila regala prodotti di gusto.
“Fattoria” e “Sila” sono due termini che storicamente vanno da sempre insieme, a tradire le
radici agresti del territorio, legato a doppio filo
alla pastorizia e ai prodotti della terra molto prima che al turismo. Fattoria Sila, a Spezzano Piccolo, è specializzata da anni nel trasformare
questi frutti della terra in pregiate salse piccanti, paté, ortaggi ripieni, confetture, spezie, risultato di un’antica tradizione alimentare legata al
territorio e di una accurata lavorazione nel massimo rispetto dei disciplinari produttivi. L’azienda di Contrada Sculca è presente alle più importanti fiere mondiali del settore food: una scelta
importante per confrontarsi con altre realtà,
promuovendo e diffondendo costantemente la
propria mission aziendale.
Il Sistema Qualità e il Sistema di Gestione
Ambientale di Fattoria Sila sono garantiti dalle
certificazioni UNI EN ISO 9001: 2000.
Tipo di produzione: conserve alimentari
Produzione artigianale
Specialità: conserve, verdure sottolio, sughi
pronti.
Vendita diretta
A disposizione per mostrare la produzione
Accesso per diversamente abili
Si parla: inglese, francese
Carte di credito: no
Giorno di chiusura: sabato pomeriggio
e domenica
63
TERRA 1a
TAPPA IN VIAGGIO PER SCOPRIRE LA TERRA
Macchia di Tuono
Az. Agr. Barberio Rosa
Contrada Macchia di Tuono
87055 San Giovanni in Fiore
Tel. e fax 0984.992276
Cell. 333.4274026 (Giovanni Tripodi)
[email protected]
www.macchiadituono.com
➜ Tipologia attività: Produzione Agroalimentare.
Agriturismo, Ristorante e Fattoria Didattica
in previsione.
Ortaggi biologici, frutta, foraggi, patate della Sila,
mele, allevamento bovini, macelleria, pollame biologico, vendita diretta. Pesca sportiva, raccolta funghi
con guida, fattoria didattica, guide in Braille per non
vedenti. Associazione Fattore Creativo ONLUS
L’eccellenza della struttura è costituita dalla presenza della razza bovina Blond d’Aquitaine. La qualità
della sua carne è molto pregiata e ricercata. Da gennaio 2013, con l’aggiunta della ricettività agrituristica, possibilità di partecipare alle attività aziendali,
passeggiare nel bosco, assaggiare le numerose
varietà coltivate nel meleto “antico” di famiglia, e
dimenticare per un attimo la fretta quotidiana.
64
Si parla: inglese, tedesco
Carte di credito: no
Periodo di chiusura: sempre aperto
Agriturismo per ristorazione e pernottamento
in progetto.
Accesso per diversamente abili
Servizi: aula didattica, sala convegni, lavanderia/stireria, deposito bagagli/attrezzatura, internet,
giardino, terrazzo, terreno agricolo. Noleggio bici,
escursioni guidate, pesca sportiva, mtb, Attività
per bambini, ragazzi, anziani e persone diversamente abili. Possibilità di partecipare alle attività
aziendali. Accoglienza animali domestici.
Numero appartamenti: 2 (con bagno)
Posti letto: 8 (4 per appartamento)
Appartamenti con: riscaldamento, TV, servizio
pulizie, cambio biancheria, accesso privato
orto/frutteto.
Ristorante aperto anche a chi non soggiorna
Degustazione e vendita prodotti tipici aziendali.
Menu per sportivi e menu per celiaci.
Numero coperti: 35
Ristorazione all’aperto: 15 posti
Specialità a tavola: cucina tradizionale con
presentazione moderna.
All’altezza di San Nicola Silano, l’altopiano si apre in tutta la sua bellezza: pur essendo in totale pianura, l’ambiente è quello montano. D’inverno basta il bianco placido della
neve che ricopre pini, terra e faggi a far
dimenticare dove ci si trova, mentre in estate
sono i valloni scoscesi e poi dolci e poi apparentemente infiniti verso l’orizzonte a regalare
attimi di spaesamento. La ginestra quasi inebria con il suo intenso profumo. Sembra
arduo pensare che qui abiti l’uomo, ma in
località Sculca ci si deve ricredere. Perché
ricredersi è d’obbligo in Sila. Il paesaggio
impone questa ferrea regola: l’altopiano
diventa prato, il prato prateria, la prateria si
innalza per farsi collina, la collina, verde e
lucente, si fa spoglia e diventa scoscesa roccia, la roccia si trasforma in borgo, paese
abbarbicato, che a sua volta lascia il posto a
distese floreali, quindi a campi coltivati, ligi
alle ferree regole agricole. Tra le conifere, tra
i cespugli e le architetture selvatiche più antiche spunta l’ambiente rurale: la fattoria nel
senso classico diventa protagonista del panorama, con le aziende del settore primario che
si susseguono, l’urbano che si moltiplica.
Quando i francesi imposero in tutta Europa,
per volontà di Antoine Parmentier, il noto
agronomo e nutrizionista francese, la coltivazione della patata, la Calabria, in quanto
possedimento d’oltralpe, divenne uno dei luoghi ideali in cui far crescere il tubero. Fatto
che comportò disboscamenti e la fine di un
mondo: storicamente, infatti, i calabresi si dividevano in “popoli da albero” e “popoli da
grano”, a seconda delle coltivazioni cui era-
La Fattoria dei Ricordi
Località Marinella dell’Arvo San Giovanni in Fiore
Tel. e fax 0984.992724
Cell. 338.5672437 (Biagio Caruso)
Cell. 328.4577671 (Mimmo Caruso)
[email protected]
www.lafattoriadeiricordi.it
no principalmente dediti, ed è facile intuire
che la Sila, con i suoi boschi infiniti, fosse terra d’albero. Ma con la coltivazione della
patata le cose cambiarono. Si attesta fin dal
1811, in un atto del Regno di Napoli, dell’esistenza di una coltivazione propria in Sila. Da
allora, fino all’IGP (Indicazione Geografica
Protetta) di pochi anni fa, la Patata della
Sila IGP è cresciuta fino a diventare un simbolo di questa terra, un’icona della fatica e
della dedizione al lavoro di un popolo che,
grazie alla sola forza di volontà, è riuscito a
ottenere un prodotto unico, caratterizzato da
un’elevata presenza di amido che rende il suo
gusto persistente e particolare.
Superata Croce di Magara, e lasciatosi
alle spalle la Riserva dei Giganti del Fallistro, inoltrandosi per la statale che prosegue fino a Camigliatello Silano si intuisce
sempre più facilmente come in queste zone il
legame uomo-Natura sia un matrimonio in
cui gli interessi e i bisogni della modernità
sanno mettersi da parte e la sostenibilità
diventa chiave di lettura per una vita condivisa. I dogmi della Madre Terra sono i comandamenti cui i due mondi, all’apparenza così
distanti, si attengono, consapevoli che l’equi-
➜ Tipologia attività: B&B, Agriturismo, Fattoria
didattica, Produzione Agroalimentare. Camping.
Salumi, formaggi, marmellate, vendita diretta dei
prodotti. Ristorazione. Servizi per equiturismo, cicloturismo ed escursionismo. Fattoria didattica e visite
guidate per le scolaresche. Circuito Fattorie del Panda (WWF). Associazione Fattore Creativo ONLUS
Un nome che parla da sé: la Fattoria dei Ricordi, che
offre uno sguardo sul passato, è un esempio d’insediamento rurale tipico dell’architettura silana. Prodotti sani preparati secondo antiche ricette tramandate
da generazioni e sostenibilità del territorio sono gli
obiettivi della famiglia Caruso, attraverso un costante
impegno rivolto alla terra, agli animali e alla genuinità
dei prodotti. In una zona ideale per promuovere attività didattiche, l’azienda ha attenzione per i più piccini, accompagnati alla scoperta degli infiniti segreti
che si celano dietro il vero lavoro di un fattore.
Ristorazione e pernottamento.
Servizi: giardino, area barbecue, deposito bagagli e/o
attrezzature sportive. Escursioni a piedi, in mtb, a
cavallo, speleologiche, tiro con l’arco, pesca al fiume,
osservazione fauna e avifauna, percorso della transumanza. Attività per bambini, ragazzi, anziani e persone diversamente abili. Partecipazione attività aziendali, corsi di degustazione, di cucina e artigianato locale, degustazione olio, osservazione stelle. Accoglienza animali domestici.
Accesso per diversamente abili: spazi esterni e
sala ristorante (no camere)
Si parla: inglese, francese
Carte di credito: sì
Numero camere: 3 (1 doppia; 1 tripla; 1 quadrupla),
tutte con bagno.
Camere con: riscaldamento, cambio biancheria,
servizio pulizie.
Periodo di chiusura: sempre aperto
Ristorante aperto anche a chi non soggiorna
Degustazione di prodotti tipici aziendali e vendita
diretta. Il menu segue i prodotti di stagione. Menu
per sportivi, menu vegetariano e vegano.
Numero coperti: 32
Ristorazione all’aperto: 70 posti
65
TERRA 1a
TAPPA IN VIAGGIO PER SCOPRIRE LA TERRA
Centro Carni Srl
Via Forgitelle 62 - 87052 Camigliatello Silano
(Spezzano della Sila)
Località Iacoi, San Giovanni in Fiore - zona PIP
Tel. 0984.579211 - Fax 0984.578645
Cell. 339.7668444 / 320.1482074
(Antonio Falcone)
[email protected] - www.silaesila.it
➜ Tipologia attività: Azienda Agroalimentare,
Commerciante
Produzione di salumi di Calabria DOP e suino nero.
Vendita diretta.
Tra i tanti sapori della Sila non si possono assolutamente dimenticare i salumi, che ricoprono un’importanza fondamentale non solo nella cucina locale, ma
anche a livello regionale, con il marchio DOP a rimarcare l’importanza degli standard qualitativi necessari
a produrre insaccati in Calabria. E a livello di qualità
e prestigio pochi produttori possono vantare un curriculum del livello dell’azienda dei fratelli Falcone, che
ormai da quattro generazioni produce ‘nduja, spianata, soppressata, prosciutto e tanti altri salumi tipici di
altissima qualità. L’azienda della famiglia Falcone
sorge nel cuore verde e lussureggiante della Sila,
dove il microclima presente in questa zona di montagna, sia per la latitudine che per la vegetazione che
la circonda, ne fa un posto particolarmente adatto,
anzi unico, per la stagionatura e lo sviluppo dell’aroma e del sapore caratteristico dei salumi e prosciutti dei fratelli Falcone. Naturalmente il rispetto delle
norme igieniche è assoluto grazie anche a strutture
d’alto livello, e impianti e macchine dalla moderna
tecnologia. L’Azienda Centro Carni Sila è socio fondatore del Consorzio di Tutela dei salumi di Calabria
DOP e produce nel totale rispetto del disciplinare della denominazione di origine protetta.
66
Tipo di produzione: alimentare, salumificio
Specialità: salumi di suino Nero di Calabria allevato
nel Parco della Sila (linea “Gran riserva 1846”); salumi di Calabria DOP (salsiccia, soppressata, capocollo, pancetta), linea salumi “Sila e Sila”, salumi
macelleria tipica Falcone linea “Natura”, fiorentina di
Podolico (presidio Slow Food della carne podolica).
Vendita diretta
A disposizione per mostrare la produzione: sì
Accesso per diversamente abili
Si parla: inglese e francese
Carte di credito: sì
Giorno di chiusura: sempre aperto
Periodo di chiusura: sempre aperto
librio di questo ecosistema è dato dal lavoro
puntuale e costante di entrambi, e che alle
esigenze dell’uomo deve corrispondere sempre la volontà della Natura, con le sue leggi,
le sue necessità, i suoi ritmi fuori dal tempo e
una logica dello spazio e del suo sfruttamento, distante millenni da quella che domina la
contemporaneità globale. Ad icona di questo
stile di vita, il mercato domenicale del
Moccone: proseguendo da Camigliatello
Silano, poco prima del bivio che da una parte conduce al Fago del Soldato e a destra
porta ad Acri, in un grande piazzale nel
bosco i produttori locali allestiscono banchetti dove poter vendere le loro prelibatezze:
dalle specialità tipiche conservate sott’olio
alle cosce di prosciutto di suino nero calabrese, dalle pitte ‘mpigliate alle forme di caciocavallo. I tavoli traboccano leccornie e colori: la tentazione è troppo forte. Una volta terminata la sosta, se non si è ancora abbastanza sazi, sempre da Camigliatello è possibile
intraprendere un altro percorso del gusto che
ricalca in parte l’itinerario tematico del
Legno, inoltrandosi nel cuore della cultura
contadina più autentica di questo territorio.
Percorrendo il tracciato della SS177, ad ulteriore dimostrazione del forte legame che lega
a questa terra chi di essa da generazioni vive
e cresce i propri figli, ecco svelarsi numerose
le aziende agricole: il turista goloso, o
semplicemente curioso di toccare con mano
la fase primaria delle svariate produzioni di
qualità che la Sila è in grado di offrire, avrà
semplicemente l’imbarazzo della scelta.
itinerario outdoor
Mountain bike
Serra Carlomagno
Località di partenza e arrivo
Serra Pedace, fraz. San Nicola Silano,
parcheggio del bar/paninoteca La Locomotiva
Lungo il percorso
San Nicola Silano, Case San Bernardo,
territorio di S. Giovanni in Fiore, territorio
di Serra Pedace
Difficoltà
Facile
Dislivello
+ 349 metri
– 349 metri
Tempo di percorrenza
1.30 ore
Fondo stradale
81% asfalto
19% sterrato
8,33 km asfalto – 2,62 km sterrato – 2,76
km asfalto
Quota massima raggiunta
1453 metri slm, Serra Pedace, 500 m prima
di uscire sulla strada panoramica fuori
dal bosco
Lunghezza del percorso
13,71 chilometri
Segnaletica
Assente
Come arrivare
Da Camigliatello prendere la
SS107 e uscire per Lorica e
imboccare la EX-107 fino al
parcheggio poco più avanti
della stazione e del bar.
zona ombrosa tra le villette di Case San Bernardo. Segue un tratto di saliscendi di circa 1-2 chilometri, tralasciando le deviazioni
ai bivi incontrati e superando alcuni ponticelli: in particolare,
dopo il secondo la vista si apre sulla magnifica Valle di S. Bernardo. Procedendo sulla direttrice principale per alcuni bivi si giunge all’area pic-nic vicino alla Fontanella di Padre Pio, la cui
immagine svetta sopra l’acqua che sgorga. Oltrepassati alcuni
ponticelli sui torrenti affluenti del fiume Garga che attraversano
tutta la zona di Carlomagno, si sale accompagnati da un suggestivo panorama sulla destra, per poi perdere quota fino ad un
incrocio: si prosegue dritto per la via sterrata che si inoltra nel
pieno della pineta, un ambiente bucolico dove respirare a pieni
polmoni lungo piacevoli saliscendi. Dopo un guado si esce dal
bosco, si incontra un secondo bivio, si supera uno spiazzo aperto e beneficiando nuovamente della penombra del bosco si lascia
la strada principale per prendere a sinistra un sentiero in salita
che tra bivi e saliscendi conduce il ciclista fuori dalla pineta fino
ad una pista sterrata sopraelevata, in cui la sosta è d’obbligo per
l’ampio panorama che si apre a sinistra sulla meravigliosa vallata creata dal prosciugamento del lago Votturino e sui monti che
ospitano il rifugio Carlomagno. Ripresa la pedalata si rincontra
l’asfalto, girando per il piccolo tornante sulla destra, proseguendo ancora in saliscendi, superando alcuni ponti fino a riattraversare di nuovo i binari e ritornare al punto di partenza.
I
l nome Serra Carlomagno, riportato addirittura in uno scritto
del 1198, secondo alcuni studiosi potrebbe essere associato ad
una visita dello stesso Imperatore nelle terre silane. Non esistono testimonianze storiche a sostegno di questa ipotesi, ma di
sicuro questa teoria aggiunge un ulteriore motivo di interesse
all’area. Descrizione: si parte dal parcheggio del ristorante “La
Locomotiva”, presso la stazione di S. Nicola, per poi proseguire
sulla ex-107, affiancati dalla nuova statale da una parte e dai
binari ferroviari dall’altra. Si prosegue per la strada asfaltata
principale incrociando prima un rudere e poi una nuova abitazione con cappelletta. Il percorso soleggiato prosegue incrociando
più volte la SS107, con cavalcavia e sottoponti, fino al bivio in
prossimità dell’hotel Villa Teresa, dove bisogna attraversare i
binari e procedere lungo la stradina che attraversa una breve
67
itinerario outdoor
2a
Sentiero del Fiume Cecita
Da Camigliatello Silano a Acri
tappa
Trekking
Località di partenza
Longobucco, fraz. Fossiata
Località di arrivo
Spezzano della Sila, loc. Cupone,
Centro Visite
Lungo il percorso
Nocella, territorio di San Giovanni in Fiore
Difficoltà
T (itinerario escursionistico - turistico)
Dislivello
+ 343 metri
– 484 metri
Tempo di percorrenza
2 ore
Fondo stradale
97% lastricato
3% sterrato
8,77 km sterrato – 250 m lastricato
Quota massima raggiunta
1342 metri slm, Spezzano della Sila, sul
sentiero nr 6 in prossimità dell’incrocio
con il nr 2
Lunghezza del percorso
9,02 chilometri
Segnaletica
Sentieri Parco Nazionale nr 3, nr 6, nr 2, nr 7
Come arrivare
Da Camigliatello Silano prendere la SS177
in direzione Cupone, quindi
svoltare dopo il ponte sul lago
Cecita per Fossiata, parcheggiare
nella zona picnic adiacente
all’inizio del sentiero nr 3.
U
bicato nella zona Cupone-Fossiata, questo itinerario ci permette di entrare in contatto con l’ambiente dei piccoli torrenti di acqua cristallina che solcano le foreste e disegnano
il paesaggio silano. Argomento di dibattito presso gli zoologi è
l’eventuale presenza della lontra, importante indicatore di qualità ambientale; infatti l’affascinante mustelide è estremamente
schivo, evita le zone antropizzate e vive solo in acque del tutto
prive di inquinamento e perfettamente ossigenate. Descrizione:
si parte da località Fossiata, all’ingresso dell’arboreto “Sbanditi”
seguito immediatamente dal ponte sul fiume Cecita che porta
all’inizio dei sentieri nr 2 e nr 3. Si svolta a destra verso il nr 3
che prosegue pianeggiante all’interno della fitta foresta. Il percorso è semplice e accessibile a tutti, anche se occorre fare attenzione alle zone di frana che a volte si incontrano accanto alla
68
IN VIAGGIO PER SCOPRIRE LA TERRA
traccia, a causa della presenza del fiume. Immersi nella penombra del bosco si percorre il sentiero accompagnati sulla destra dal
mormorio del Cecita che muove verso il lago. Un lungo tratto
porta a un bivio che accompagna il bikers sul sentiero nr 6 che
marca ancora di più quel senso di inesplorato già percepito pedalando lungo il sentiero nr 3: siamo infatti completamente immersi nella imponente foresta della Fossiata, una delle più antiche e
selvagge del territorio silano.
Dopo aver superato una serie di alberi caduti a terra, si sbuca su
uno spiazzo dove è presente una capanna in legno; dopo aver
svoltato a sinistra il percorso si inerpica verso il bivio con il sentiero nr 2 (Sentiero del Corvo) che porta al Cozzo del Principe (a
sinistra), mentre la nostra direttrice prosegue a destra imboccando il tratto in comune dei sentieri nr 6 e nr 2. Un lungo saliscendi porta a un fiumicello e a un nuovo bivio: ora si segue solo il
segnavia nr 2 che ritorna a Cupone, per poi sbucare al bivio dove
si incontra il sentiero nr 1. Qui si possono prendere entrambe le
direzioni, perché i sentieri conducono comunque al Centro Visite
Cupone, punto finale dell’itinerario. Si sceglie di prendere la strada sulla sinistra, in cui si iniziano ad incontrare pannelli sulle specie animali che popolano il Parco, quali donnole, lupi, tassi, lepri,
caprioli; in questo tratto si sbuca anche su uno spiazzo in cui è
presente un’antica carbonaia con tanto di cartello informativo.
Presa la strada in discesa che segue il piazzale, in cui bisogna
fare attenzione alle radici che attraversano il percorso, si incontrano nuovamente pannelli didattici fino al sentiero nr 7, da
imboccare tenendo la destra per sbucare in prossimità dei recinti faunistici, dove cervi, caprioli e lupi sono in stato di semilibertà e osservabili all’interno di apposite cabine, per incontrare da
vicino alcune tra le tante affascinanti specie che popolano le foreste silane. Superato questo punto, dopo una sosta obbligatoria
per visionare con calma tutte le specie presenti, si prosegue sul
sentiero, ben indirizzati dai segnavia e dai cartelli fino all’uscita
che riporterà al punto di partenza.
Qui si possono trovare ancora pastori leggendari: giovinetti ricciuti, sdraiati sub
tegmine fagi, nel migliore stile di Teocrito e occupati a deliziare le loro greggi a
suon di flauto. Di solito salgono ai monti per l’estate dalla pianura jonica (…)
Norman Douglas, 1915
Località di partenza Camigliatello Silano | Località di arrivo Acri
Chilometraggio 37 km
Da Camigliatello ad Acri
Dopo la pausa gastronomica, al turista si
impone un’ardua scelta: proseguire la visita al
cuore agricolo dell’altopiano, percorrendo la
provinciale 247 e le stradine di campagna
che portano verso Lagarò Lupinacci e da qui
ad Acri, oppure imboccare i tortuosi tornanti
della vecchia Strada del Cannavino, che
porta giù verso i paesini della Presila,
Azienda Agricola
Serravalle Annunziata
Via Colamauci 1 - 87053 Celico
Tel. 0984.901558 - Fax 0984.1711104
Cell. 328.7268984 (Vittorio Pingitore)
[email protected]
[email protected]
www.aziendaserravalle.com
➜ Tipologia attività: Produzione Agroalimentare
Produzione ortofrutticola, prodotti caseari e
patata, vendita diretta online.
La filosofia che muove questa azienda dell'altopiano
silano, si intreccia con la cultura contadina del territorio, la cui storia è custodita nel microclima presente e nelle antiche tecniche di coltivazione e lavorazione dei prodotti locali, vero e proprio fulcro di una
genuinità ormai rara. Dietro la scelta di ognuno dei
nostri prodotti, c'è un percorso culturale: un itinerario del gusto e del sapere fra tante terre racchiuse in
una sola regione. Azienda Serravalle, forte del cre-
dove l’ambiente ed il paesaggio sono tanto
diversi, ma sempre autentici e rappresentativi
di questo angolo di Calabria.
Nessuno può aiutare a risolvere il dilemma:
lungo l’itinerario della Terra le decisioni vanno
prese “di pancia”, ascoltando le intuizioni e
gli umori del momento. Se si decidesse di proseguire verso Lagarò, presto ci si troverebbe
immersi nella campagna coltivata e punteggiata dalle costruzioni delle aziende agricole
scente interesse del mercato nazionale e internazionale, ha puntato negli ultimi anni, sui prodotti tipici
del territorio silano: “la patata e i prodotti caseari”,
tipicità locali che racchiudono in sé tutte le peculiarità di una terra baciata dal sole, bagnata dal mare
cristallino e caratterizzata dal verde delle campagne,
vere oasi di pace. Il risultato di questa scelta è una
qualità eccelsa di sapori unici, introvabili e inimmaginabili… provare per credere.
Tipo di produzione: agricoltura
Prodotti: ortofrutta, patate, frutti di bosco,
prodotti caseari.
Vendita diretta al pubblico
Si parla: inglese, francese.
Carte di credito: sì
Periodo di chiusura: sempre aperto
69
TERRA 2a
TAPPA IN VIAGGIO PER SCOPRIRE LA TERRA
Az. Ag. Paese Fiorella
Fattoria del Lago
Contrada Guzzolini – 87058 Camigliatello
Silano (Spezzano della Sila)
Tel. 0984.579217
Cell. 328.7639058 (Paese Fiorella)
[email protected]
www.agriturismofiorella.it
di Scrivano Katia
Contrada Pizzirillo – Celico
Tel. 0984.432044
Cell. 335.1298619
[email protected]
➜ Tipologia attività: Agriturismo, Ristorante e
Produzione Agroalimentare.
Insaccati, sottoli, sottaceti e ortaggi. Ambiente
tranquillo, immerso nel verde, rilassante, in posizione panoramica e circondato da verdi prati dove
si può passeggiare a piedi o a cavallo.
Un paradiso per gli amanti degli sport invernali, come
per chi predilige il trekking o l’escursione a cavallo,
ma anche la location ideale per il turismo culturale e
naturalistico. Il Parco Nazionale e il lago Cecita sono
meta di diversi concerti all’aperto nei periodi estivi,
mentre durante il giorno è possibile assistere alla
lavorazione dell’autentico caciocavallo silano presso il
caseificio Paese, raccogliere funghi nel mese di settembre e gustare i deliziosi piatti di prodotti locali.
Servizio di ristorazione e pernottamento
Accesso per diversamente abili
Servizi: giardino, terreno agricolo, area barbecue,
lavanderia e stireria, deposito bagagli e/o attrezzature sportive, telefono, connessione internet. Possibilità di praticare calcio/calcetto, escursioni guidate, escursioni a cavallo, pesca sportiva, osservazione fauna, partecipazione alle attività aziendali,
corsi di cucina locale, possibilità di ospitare animali domestici.
Si parla: inglese
Carte di credito: no
Numero miniappartamenti: 2
Posti letto: 11
Miniappartamenti con: riscaldamento, TV, servizio pulizie, cambio biancheria, wi-fi in corso di
installazione.
Periodo di chiusura: in inverno solo su prenotazione
Ristorante aperto anche a chi non soggiorna
Degustazione e vendita di prodotti dell’azienda.
Menu per sportivi e menu per celiaci.
Numero coperti: 50
Ristorazione all’aperto: sì (20 posti)
Specialità a tavola: crêpes ai funghi, arrosto di
maiale, dolci tipici e liquori di produzione artigianale. Cucina tradizionale.
70
locali. Quelli che circondano sono i campi
dove si coltiva la patata della Sila IGP e dove
spesso scorrazzano liberi i pasciuti esemplari
di uno dei più noti protagonisti (suo malgrado)
della gastronomia locale: il suino nero di
Calabria. Oggi l’allevamento di questa specie è tornato in auge, ma negli anni ’70 la razza ha addirittura rischiato di scomparire. Se si
guarda solo alla quantità, infatti, il nero di
Calabria non può competere con i suoi “cugini rosa”: le figliate sono meno numerose, i cuccioli più piccoli alla nascita, i tempi di accrescimento più lunghi e la stazza media raggiunta
dagli adulti ben inferiore. Ma, come spesso
accade, la quantità corre in direzione opposta
alla qualità e, per quanto riguarda quest’ultima il suino nero non ha rivali: le sue carni sono
perfette per produrre salumi dal gusto deciso e
indimenticabile e la sua resistenza alle malat-
tie e ai climi avversi lo rendono ideale per l’allevamento allo stato brado e semi-brado nei
luoghi come la Sila, dove certo non mancano
i grandi spazi aperti. Il paesaggio che si attraversa è fatto di caseifici, agriturismi e aziende
agricole, che si susseguono e tentano il viaggiatore con cartelli lungo la strada che invitano
a fermarsi. Non è sempre stato così. In passato, invece delle vaste aziende agroalimentari
ubicate anche molto distanti l’una dall’altra, si
sarebbe osservata la presenza omogenea di
piccolissime proprietà terriere. Questo era lo
scenario intorno alla metà del secolo scorso,
quando, in seguito alle lotte dei contadini provocate dalla fame causata dalla fine della
guerra, fu promulgata, nel maggio del 1950,
la legge della Riforma Agraria. Migliaia di
ettari di terreno vennero distribuiti gratuitamente ai braccianti agricoli, che finalmente, dopo
➜ Tipologia attività: Produzione Agroalimentare; Agriturismo e Fattoria didattica in previsione Produzione ortofrutticola e patata della
Sila IGP.
Fattoria didattica con percorsi educativi sui cicli
biologici degli animali.
Privilegiata dalla posizione, che la rende l’unica
azienda situata sulle rive del lago Cecita, il ventaglio di possibilità che si apre al turista alla
Fattoria del Lago risulta davvero ampio. Gli
appassionati di birdwatching non resteranno
delusi poiché sulle sulle rive del lago è possibile osservare diverse specie di uccelli che si
recano in questo splendido specchio d’acqua
per nidificare.
Si parla: inglese
Carte di credito: sì
Periodo di chiusura: sempre aperto
Agriturismo per ristorazione e pernottamento
in progetto
Accesso per diversamente abili
Servizi: sala lettura, sala TV, deposito
bagagli/attrezzature, internet, terrazzo, giardino,
parco giochi, area barbecue. Noleggio bici,
quad, escursioni a cavallo, escursioni guidate,
pesca sportiva, mtb, osservazione animali. Attività per bambini, ragazzi e persone diversamente abili; corsi degustazione e cucina locale, partecipazione alle attività aziendali. Accoglienza
animali domestici.
Numero camere: 3 (in costruzione), tutte con
bagno.
Posti letto: 15
Camere con: riscaldamento, cambio biancheria, servizio pulizie, TV, telefono.
Numero miniappartamenti: 2
Ristorante aperto anche a chi non soggiorna
Numero coperti: 60 (120 per grandi eventi)
Specialità a tavola: ricercata ma con prodotti
tradizionali. Degustazione e vendita prodotti tipici e di produzione propria. Menu per sportivi.
71
TERRA 2a
TAPPA IN VIAGGIO PER SCOPRIRE LA TERRA
Barrese Srl
Fattoria Biò Grillo
Via Bachalet, 20 - 87052 Camigliatello Silano
(Spezzano della Sila)
Tel. e fax 0984.578681
Cell. 328.9443119 (Francesco Barrese)
[email protected] - www.barrese1929.it
Contrada S. Maria Fraz. Lagarò
87052 Camigliatello Silano
Cell. 335.6726576
(Grillo Saverio)
Nr. Verde 800.135412
Fax 800.135485
[email protected]
www.fattoriabio.it
➜ Tipologia attività: Produzione Agroalimentare,
Commerciante
Laboratorio artigianale di conserve di prodotti tipici,
prodotti del sottobosco e vendita diretta di salumi.
Percorsi didattici.
Prima ancora della comparsa delle strutture turistiche, nel 1929, a Camigliatello Silano, località immersa nelle bellezze naturali della Sila, la famiglia Barrese con nonno Alfonso iniziò a commercializzare
alcuni prodotti – salumi, formaggi, funghi freschi e
secchi, conserve – noti, fin dai primi anni d’attività,
per la rigorosa scelta delle materie prime, i sapori
autentici e l’alta qualità. A distanza di anni, con papà
Giovanni vennero inaugurati i primi esercizi commerciali, avviando anche la produzione degli inimitabili sottoli: funghi, peperoncini, ortaggi, patè. L’impegno dell’azienda non conosce sosta e Barrese
continua la propria attività ininterrottamente, fino ad
aprire un piccolo laboratorio artigianale, senza mai
perdere di vista il forte legame con la tradizione,
facendo di passione e professionalità un proprio
marchio di fabbrica. Ecco perché è impossibile resistere alle prelibatezze Barrese, che oggi come allora
nascono dall’immenso amore per la terra.
Tipo di produzione: alimentare, salumeria, conserve.
Produzione artigianale
Specialità: conserve di funghi e ortaggi.
Vendita diretta
A disposizione per mostrare la produzione
Si parla: inglese
Carte di credito: sì
Giorno di chiusura: martedì (solo spaccio aziendale)
Periodo di chiusura: gennaio e febbraio (solo azienda)
72
Caciocavallo silano DOP: presso molte aziende
si può assistere alla sua lavorazione.
anni di subordinazione ai ricchi proprietari terrieri, gli unici in grado di possedere e sfruttare
i vasti latifondi, ebbero la possibilità di occuparsi di un proprio podere. Se oggi la Sila presenta una produttività agricola di altissima qualità è proprio grazie alla Riforma Agraria, che,
se da una parte ha provocato l’esodo di molti
(date le ridotte dimensioni dei terreni, che non
sempre riuscivano a sostenere un’intera famiglia), dall’altra ha permesso, con le sue “fattorie modello”, l’evoluzione di coltivazioni
improntate sempre più alla professionalità e a
specificità di alto livello, garantendo la formazione di quella cultura contadina profondamente radicata al territorio che attualmente fa sì che
la Sila Grande sia conosciuta in tutto il mondo.
Riprendiamo il nostro viaggio lungo l’itinerario
della Terra visitando le aziende agricole e i
tesori del sottobosco silano; miele, olio, conserve, patate, salumi, castagne e funghi,
che qui in Sila sono una religione: oltre tremila
specie, un vero e proprio “pantheon” micologico, dove ogni divinità ha il suo nome e la propria peculiarità: dai porcini neri ai rositi, passando per i vavusi, le mazze di tamburo e i
gallinacci. Punto di svolta per il viaggio nella
Sila agricola è il Museo delle Tradizioni
Rurali dell’Altopiano Silano, allestito in
Contrada Colamauci a Lagarò: un’esposizione piccola ma ben organizzata e ricca di testimonianze della cultura contadina locale (la
visita al museo si effettua solo su prenotazione,
➜ Tipologia attività: Agriturismo, Fattoria didattica e Produzione Agroalimentare
Ortaggi, salumi, carne; formaggi biologici, lavorazione e degustazione prodotti caseari. Vendita diretta.
Visita guidata alle stalle e fattoria didattica. Cucina
tipica. Associazione Fattore Creativo ONLUS
Una fattoria didattica, motivo d’orgoglio della
famiglia, che nasce dalla forte convinzione che
solo facendo con le proprie mani si possa imparare: e da qui i laboratori, che insegnano ai bambini a diventare grandi, a riconoscere il valore
del lavoro e a saper aspettare, andare al passo
con il ciclo della natura.
Un nome, Fattoria Biò, che esprime perfettamente la sintesi della filosofia di Tommaso Grillo, allevatore per passione e punto di riferimento della pastorizia calabrese, che affermava che
“il segreto di tutto è la terra, che chiede solo di
essere rispettata”.
Servizio di ristorazione
Accesso per diversamente abili
Servizi: giardini, terreno agricolo, area barbecue, parco giochi. Attività per bambini, ragazzi,
anziani e persone diversamente abili. Possibilità
di partecipare alle attività aziendali. Corsi di
cucina locale, corsi degustazione. Noleggio bici,
escursioni guidate, pesca sportiva, mountain
bike e osservazione animali.
Si parla: inglese, spagnolo
Carte di credito: sì
Periodo di chiusura: sempre aperto
Ristorante
Numero coperti: 60
Specialità a tavola: formaggi e salumi tipici, pasta
fatta in casa, secondi di carne, dolci della casa,
liquori e vini calabresi. Degustazione e vendita di
prodotti di produzione propria e tipici. Menu per
sportivi e menu per celiaci. Cucina tradizionale e
ricercata.
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TERRA 2a
TAPPA IN VIAGGIO PER SCOPRIRE LA TERRA
Caseificio artigianale
Paese (Zoo Silana Paese
Soc. Coop.)
Azienda Agrituristica 4 Stelle
Società Agricola Sas
di Greco Antonella - Contrada Lagarò
Lupinacci 113 – 87053 Celico
Tel. e fax 0984.579841
Cell. 329.1771869 (Antonella Greco)
[email protected]
www.agriturismo4stelle.com
➜ Tipologia attività: Agriturismo e Produzione
Agroalimentare
Produzione di carne suina, bovina e salumi, ricotta,
caciocavallo, ortaggi. Visita guidata alle stalle, ristorazione tipica, vendita diretta. Associazione Fattore
Creativo ONLUS
Una storia tutta da scoprire, quella dell’azienda della famiglia Greco, nata tra gli anni ’20 e ’30 del secolo scorso, sorta inizialmente come attività agricola e
zootecnica. Sicuri della qualità e genuinità dei prodotti, dopo i primi anni è stato realizzato un punto
ristoro, ricavato dal grembo di una vecchia stalla ed
oggi ribattezzato appunto la “stalla del buongustaio”: all’interno si respira un’aria intima, e con un po’
di attenzione si possono osservare ancora oggi piccoli angoli che riportano alla luce l’antica tradizione
contadina e le tecniche di allevamento di una volta.
Servizio di ristorazione e pernottamento
Accesso per diversamente abili
Servizi: sala lettura, telefono, fax, giardino, parco giochi, terreno agricolo, piazzole per campeggio. Escursioni guidate, pesca sportiva,
osservazione animali; attività per bambini,
ragazzi, anziani e persone diversamente abili,
partecipazione alle attività aziendali, corsi degustazione e di cucina.
Si parla: inglese, francese.
Carte di credito: sì
Numero camere: 8 (2 triple; 6 quadruple), tutte
con bagno
Posti letto: 30
Camere con: riscaldamento, TV, servizio pulizie,
cambio biancheria.
Giorno di chiusura: lunedì
Ristorante aperto anche a chi non soggiorna
Degustazione e vendita prodotti tipici aziendali.
Menu per sportivi e menu per celiaci.
Numero coperti: 60
Specialità a tavola: salumi e formaggi tipici, fusilli
con salsiccia, spezzatino di vitello, crostate e cannoli dolci, vini e liquori locali. Cucina casalinga.
74
Via dell’Agricoltura 73
87052 Camigliatello Silano
(Spezzano della Sila)
Tel. 0984.579930
Fax 0984.570796
Cell. 392.5406108 (Antonio Paese)
[email protected]
www.caseificiopaese.it
tel. 0984. 435385). Da qui si prosegue sulla
SP206 in direzione nord-ovest, attraversando
le frazioni disseminate lungo la strada per
Acri: Piano d’Arnice, Contrada Pastamolla,
Contrada Ferrante e altre ancora. Le strade si
fanno strette e il viaggio avventuroso. I campi
cedono il passo alle asperità della collina brulla, ai contrafforti modellati dal vento e dai
secoli che trasformano in cattedrali naturali le
rocce che all’improvviso cingono il passaggio,
restituendo al turista la caratteristica orografia
calabrese in tutta la sua potenza e solidità granitica. La vallata diventa corridoio: la Natura
richiama all’ordine e chiede di abbandonare
ogni eccesso. È il momento della sobrietà,
entrare nello spirito vero di questa terra richiede una strada difficile, che sappia introdurre al
luogo magico che ci si appresta ad incontrare
con la giusta predisposizione interiore. Sarà
l’ultima ascesa propiziatoria nel ventre della
Sila prima di giungere ai tre colli dove sorgono le case di Acri.
➜ Tipologia attività: Caseificio e Produzione
Agroalimentare.
Caseificio artigianale con vendita diretta di caciocavallo silano Dop, ricotta, formaggio di capra. Allevamento di bovini e caprini. Fattoria didattica. Disponibilità per mostrare al pubblico le tecniche di produzione. Associazione Fattore Creativo ONLUS.
È uno dei caseifici di eccellenza sull’altopiano silano. L’origine si deve all’omonimo allevamento che
da tre generazioni lavora e produce latte di sicura
qualità, grazie agli ambienti eco-naturali, idonei
per una sana vita di pascolo, in cui sono curati e
mantenuti gli animali. I pilastri su cui si fonda
l’azienda sono pochi ma di sostanza: il desiderio
di mantenere viva la tradizione di famiglia, il forte
attaccamento ad un territorio straordinario, il
rispetto dell’ambiente e la volontà di continuare
ad offrire ai consumatori formaggi genuini. Lo
scopo è trasmettere attraverso ogni singola porzione la percezione concreta di aromi e sapori che
evochino l’ambiente puro della Sila montana,
mentre la fattoria didattica racconta in modo
semplice e divertente anche ai bambini la “catena
di montaggio” che si nasconde dietro tanta eccellenza.
Tipo di produzione: allevamento e produzione
casearia.
Prodotti: bovini, equini, suini, caprini, pollame e
conigli; produzione di formaggi (soprattutto ricotta e
caciocavallo).
Vendita diretta al pubblico
Fattoria didattica: sì
Accesso anche per diversamente abili
Si parla: inglese, spagnolo
Carte di credito: no
Giorno di chiusura: lunedì
Azienda Verde Sila
di Pingitore Lorenzino
Contrada Lagarò – 87052 Celico
Via Corso Umberto 38 Casole Bruzio (Spaccio)
Tel. e fax 0984.578692
Cell. 331.9347550 (Lorenzino Pingitore)
[email protected]
www.verdesila.com (in costruzione)
➜ Tipologia attività: Produzione Agroalimentare, Fattoria didattica dal 2013
Coltivazione di ortaggi, produzione di formaggi
con vendita diretta, laboratorio didattico in fase
di realizzazione con lo scopo di far conoscere le
tecniche tradizionali di lavorazione e trasformazione dei prodotti caseari dell'azienda (caciocavallo, ricotta...).
Nata nel 1927 in un piccolo paese nel cuore della
Sila, dall'insediamento del fondatore Pingitore Ferdinando, è straordinario pensare che questa azienda inizialmente era un semplice cascinale circondato da 4 ettari di terreno. La naturale crescita
vede maggiormente incrementata la vocazione
ortofrutticola, con coltivazione a rotazione annuale
in quelli che nel frattempo diventano ben 29 ettari.
Oggi l’attività ha mantenuto questa dedizione, ma
trovano posto anche l’allevamento e il commercio
di carni bovine, suine, ovi-caprine e prodotti
caseari. L’intenzione è quella di espandersi ancora
e di coinvolgere anche i più giovani, tramite l’allestimento di un laboratorio didattico, nella divulgazione di un tesoro di sapienza che non deve assolutamente andare perduto.
Tipo di produzione: allevamento, agricoltura,
produzione casearia.
Prodotti: bovini, caprini, ortaggi.
Vendita diretta al pubblico
Fattoria didattica: dal 2013
Carte di credito: no
Periodo di chiusura: sempre aperto
75
itinerario outdoor
3a
Anello del lago Cecita
Da Camigliatello ai Paesi della Presila
tappa
Mountain bike
Località di partenza e arrivo
Spezzano della Sila, fraz. Camigliatello
Silano, Piazza Misasi
Lungo il percorso
Camigliatello Silano, Moccone, Celico Salerno,
Lagarò Lupanacci, Cava di Melis, Cupone,
Cuponello, Campo San Lorenzo, Molarotta,
Camigliatello Silano
Difficoltà
Facile tranne alcuni tratti in forte salita
Dislivello
+ 624 metri
– 624 metri
Tempo di percorrenza
3 ore circa
Fondo stradale
asfalto 100%
Quota massima raggiunta
1328 metri slm, subito dopo il punto di
partenza a piazza Misasi
Lunghezza del percorso
35,1 chilometri
Segnaletica
Assente
Come arrivare
In auto. Si giunge a Camigliatello Silano
imboccando la SS107 dalla A3. Si parte dal
centro del paese, da piazza Misasi, vicino
all’anfiteatro all’aperto.
In corriera. Sostitutivo alla linea
ferroviaria fuori servizio, si può
raggiungere Camigliatello con
autolinea da Cosenza.
T
erminato nei primi anni ’50 del Novecento grazie allo sbarramento del fiume Mucone, il lago Cecita alimenta due centrali
idroelettriche e parte delle sue acque vengono utilizzate per l’irrigazione dei campi, dedicati soprattutto alla coltivazione della celebre patata della Sila IGP. L’itinerario in mountain bike che ne segue
le sponde si presta a infinite varianti, nell’ambiente incontaminato
del Parco Nazionale. Descrizione: il giro del lago parte dal centro di
Camigliatello Silano, precisamente da piazza Misasi (fontanella).
Bisogna rimanere sulla strada principale affiancata sulla destra dai
binari ferroviari che verranno attraversati più avanti quando si
incontrano le prime abitazioni della frazione Moccone (area picnic). Attraversati i binari dopo alcuni edifici si perde quota tra
boschi di pini larici tipici della zona (punti panoramici sulla vallata). La strada prosegue incontrando una serie di bivi, dove bisogna
76
IN VIAGGIO PER SCOPRIRE LA TERRA
sempre seguire in direzione Lagarò-Lupinacci, procedendo in saliscendi per alcuni chilometri, ammirando i paesaggi rurali silani e i
primi scorci del lago; si incrocia anche il crossodromo Santa Maria.
In seguito si giunge ad un bivio in salita: prestare particolare attenzione poiché si incrocia la SS206 dove bisogna girare a destra. Proseguendo si arriva ad un ottimo punto panoramico per ammirare
una delle lingue del lago dove pascolano e si rinfrescano le mucche podoliche. Nel tratto successivo si pedala nel bosco dove è possibile dissetarsi grazie alle fontanelle che s’incontrano lungo il percorso. Una lunga discesa piena di tornanti precede una impegnativa salita, inerpicandosi lungo alcuni chilometri che terminano in
prossimità dell’ingresso della centrale idroelettrica. La carrozzabile prosegue ancora in saliscendi fino a incontrare la SS177, parte
del tracciato dell’itinerario Tour Cupone-Fossiata. Una serie di punti panoramici precedono il bivio in cui bisogna procedere in direzione Camigliatello e il ponte sul lago Cecita, da cui si può ammirare finalmente il bacino in tutta la sua magnifica interezza; superato il ponte si entra nel Parco Nazionale e si incrocia il Centro Visite Cupone. Un lungo viale in leggero saliscendi circondato da pini
larici conduce ad uno spazio aperto tra campi coltivati e pascoli,
dove sono situati alcuni degli ultimi punti panoramici del percorso.
È presente una zona di sosta in cui è possibile parcheggiare, provvista di un utile cartellone informativo. Dal successivo punto panoramico è visibile la zona del lago adibita alla pesca. Il paesaggio
rurale circostante continua anche oltre l’ultimo ponte incontrato
lungo il percorso, proseguendo fino ad una possibile deviazione del
percorso: girando a destra per percorrere il sentiero sterrato si
giunge davanti alla Chiesetta di San Lorenzo. Ritornando sulla strada il percorso passa poi di fronte alle due entrate del Centro Sperimentale Dimostrativo di Malarotta, che opera nel settore delle
produzioni vegetali, zootecniche e di acquacoltura. L’ultima parte
del percorso attraversa ancora zone rurali alternate ad aree
boschive, prima di incrociare le prime abitazioni di Camigliatello;
senza mai abbandonare la SS177 si giunge nel pieno della frazione, si supera andando dritto la rotonda costruita attorno ad un
pino laricio gigante, dove è presente anche una fontanella, imboccando la via principale di Camigliatello in leggera salita che conduce al punto iniziale e finale del percorso. Questo itinerario è praticabile sia in senso antiorario che orario: è preferibile però quest’ultimo in quanto si tiene alla propria destra il lago Cecita e quindi tutti i punti panoramici, evitando quindi di doversi fermare e attraversare la strada per goderne la vista.
Protetti dall’eccessivo calore del sole, si possono ammirare i bei prati nelle valli
incantevoli bagnati da tanti ruscelli di montagna e si possono vedere le mandrie
pascolare sulle alture dei monti. Questo distretto deve la sua fertilità all’umidità
del terreno che risplende non solo per la ricchezza dei suoi prati ma anche per i bei
campi di grano, per l’altezza, la varietà e l’abbondanza di frutta degli alberi.
Johann Heinrich Bartels, 1785 - 1786
Località di partenza Camigliatello | Località di arrivo Spezzano della Sila
Chilometraggio 23 km
Da Camigliatello ai paesi della
Presila
Facendo un passo a ritroso nel tempo e nello spazio, ci si ritrova al Moccone, il luogo
in cui l’itinerario della Terra si biforca. Invece di scegliere la campagna, il viaggio fra
i sapori silani può prendere anche un’altra
Azienda Agricola e
Agrituristica Carricato Emilia
Contrada Terratelle
Contrada Cozzo del Cuoco
San Pietro in Guarano (punto ristoro)
Cell. 328.1216931 (Francesco Capalbo)
[email protected]
➜ Tipologia attività: Ristorante, Produzione
Agroalimentare e vendita diretta. Fattoria
Didattica dal 2013
Coltivazione patate e ortaggi, allevamento ovi-caprino, trasformazione e vendita dei prodotti. Ristorazione, cucina tradizionale, prodotti locali, tiro al piattello.
L’azienda della signora Emilia si distingue per l’ottima
cucina offerta nel ristorante, dove si respira un’atmosfera distesa e familiare. Tutte le pietanze sono di
esclusiva produzione dell’azienda, all’interno della
quale è possibile acquistare patate e ortaggi. Il locale
appare molto curato, con un parcheggio riservato ai
clienti, un ampio ingresso con veranda e una sala
all’aperto che ospita una postazione dj per l’organizzazione di serate dedicate ai giovani ma non solo.
direzione: si può decidere di oltrepassare il
valico di Monte Scuro e scendere dall’altopiano lungo il tracciato tortuoso e
panoramico della storica Strada del
Cannavino.
In breve si perde quota e i paesaggi mutano notevolmente. Lungo questi costoni,
esposti come un balcone naturale sulla valRistorazione
Servizi: terrazzo, terreno agricolo, punto fuoco per
grigliate. Tiro con l’arco e tiro al piattello.
Si parla: inglese
Carte di credito: no
Giorno di chiusura: lunedì
Periodo di chiusura: novembre
Specialità a tavola: degustazione prodotti di produzione propria (carne di capra); preparazione e confezionamento menu per sportivi.
Numero coperti: 70
Ristorazione all’aperto: 30 posti
Specialità a tavola: cipolle in agrodolce, fusilli alla
boscaiola, carne di capra/capretto, dolci fatti in casa.
Cucina casalinga.
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TERRA 3a
TAPPA IN VIAGGIO PER SCOPRIRE LA TERRA
Trekking
Azienda Agricola
Verrina Gianna
Sentiero della Presila
Azienda Via Acqua Coperta
87050 Spezzano Piccolo
Tel. 0984.431711
Cell. 347.5454373 (Verrina Gianna)
➜ Tipologia attività: Produzione
Agroalimentare, Agriturismo con ristorazione
da dicembre 2012.
Vendita diretta di ortaggi e piccoli frutti (fragole, lamponi, more e ribes) coltivati con metodo biologico.
Situata all’interno del comune di Spezzano Piccolo,
l’azienda si trova proprio sulla vecchia strada che
portava in Sila da Spezzano e che è ancora oggi molto frequentata dai ciclisti. Suddivisa in due settori,
una parte della struttura è riservata alla ricezione
agrituristica (che sarà ultimata entro dicembre
2012), mentre la seconda ospita il laboratorio di produzione di ortaggi e frutti di bosco che vengono
offerti al cliente, con possibilità di vendita diretta. Sul
terreno esterno della struttura trovano spazio anche
caprini suini e pollame, allevati dalla signora Verrina
con le giuste dosi di attenzione e scrupolosità.
Servizio di ristorazione: (da dicembre 2012).
Carte di credito: no
Periodo di chiusura: sempre aperto
itinerario outdoor
le del Crati e su Cosenza, l’aria della Sila
si mescola con sentori mediterranei. Non si
è tanto distanti dalle foreste di pino laricio,
ma il clima e già più mite e consente di
cogliere un ultimo gioiello del patrimonio
enogastronomico locale: il vino prodotto
dal vitigno Magliocco, antichissima
varietà calabrese che proprio a Spezzano
della Sila vanta uno dei suoi presidi. Pochi
ettari coltivati alle porte del paese, dai quali sorge un vino rosso che al palato del
viaggiatore stanco e assetato regalerà una
grande soddisfazione, rievocando ad ogni
sorso profumi, colori e ricordi della terra
silana appena attraversata.
Località di partenza e arrivo
Spezzano Piccolo,
parcheggio di fronte all’Hotel Petit Etoile
Lungo il percorso
Spezzano Piccolo, Serra Pedace
Difficoltà
E (itinerario escursionistico privo di difficoltà
tecniche)
Dislivello
+ 870 metri
– 870 metri
Tempo di percorrenza
3 ore
Fondo stradale
Asfalto: 35 %
Sterrato: 65 %
100 m asfalto – 9,6 km sterrato – 5,13 km
asfalto
Quota massima raggiunta
1065 metri slm, Serra Pedace, al culmine
della salita
Lunghezza del percorso
14,83 chilometri
Segnaletica
Assente
Come arrivare
Da Camigliatello Silano imboccare la SS107
in direzione Cosenza, uscire a
Spezzano della Sila/Spezzano
Piccolo, prendere la prima via
sulla sinistra in salita in direzione
Hotel Petit Etoile.
ta: due punti panoramici mostrano Serra Pedace e la statale 107,
attraversata in precedenza per giungere all’inizio dell’itinerario.
La vista si apre anche su un altro sentiero della zona, diretto alle
prese dell’acqua del Cardone, che alimenta la centrale idroelettrica. Una serie di bivi non segnalati caratterizza la via in salita fino
a Casa Barca e ad un’area boschiva utilizzata per il taglio della
legna. Lasciato il pianoro si imbocca la via in forte discesa sulla
destra che, lambendo alberi di faggio e castagni dalla forme particolari, offre vari punti panoramici sulla vallata. Ad un bivio realizzato attorno ad un grande faggio si prende la strada di fronte,
che, attraversato il bosco, si ricongiunge a quella precedentemente percorsa, con il vantaggio di affrontare una pendenza più lieve e meno disagevole. La discesa termina presso un ponticello e
un’area di ristoro da dove si iniziano a scorgere le prime case di
Serra Pedace, posto sulle colline sovrastanti il paese di Pedace, in
luogo nascosto e sicuro dalle incursioni saracene. Lungo la strada
asfaltata si raggiunge il centro storico, si attraversa l’incantevole
piazzetta principale, le caratteristiche stradine e gli stretti passaggi di Serra Pedace, fino a tornare a Spezzano Piccolo, ridente
paesino alle porte della Sila dove morì Fausto Gullo, politico italiano protagonista della riforma agraria che in Sila assegnò le terre ai contadini.
L’
itinerario ad anello inizia presso Spezzano Piccolo (m 743),
borgo presilano situato su una fascia collinare tra le valli dei
torrenti Caricchio e Cardone, nato da un gruppo di cosentini
in fuga dalle incursioni saracene del X secolo, come avvenne per
molti altri borghi dell’area alle pendici del grande altopiano. Descrizione: dal parcheggio di fronte all’Hotel Petit Etoile, in vicinanza
del salumificio San Vincenzo, si imbocca una strada asfaltata che
scende sulla destra. La via diventa presto sterrata, inoltrandosi
nella penombra della faggeta: a destra la vista si apre sulla vallata. Alberi cavi caratteristici accompagnano i nostri passi fino al
fiume Cardone – affluente del Crati – che si attraversa grazie a
un ponte. Allontanandoci dal conciliante mormorio dell’acqua e
delle cascatelle si giunge ad un’area picnic dove al bivio si prende a destra la via che guadagna quota. La salita in ambiente
aperto diventa leggermente più dolce entrando nella bella fagge-
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Santi protettori, uomini illuminati, briganti e contadini
in lotta per la terra e la libertà.
Crocevia di uomini e idee, la Sila ha dato i natali o
ha ospitato personaggi storici che ne hanno disegnato
l’identità. Gioacchino da Fiore, San Francesco
da Paola, il Beato Angelo da Acri, i fratelli Bandiera,
solo per citare i più noti. L’epopea dello spirito silano
però non si esaurisce in queste figure: ogni angolo
del territorio racconta un’infinità di vicende che
prendono spesso forma nel patrimonio storico e artistico
oppure nelle botteghe artigiane dove ancora oggi
si tramandano tradizioni e conoscenze antiche.
In viaggio seguendo lo spirito
1a Tappa
L’ITINERARIO
Località di partenza
San Giovanni in Fiore
Località di arrivo
Acri
Chilometraggio totale
134 km
SPIRITO
L’itinerario tematico attraversa le principali località
della Sila Grande che con le numerose testimonianze religiose e artistiche svelano l’identità storico-culturale di questa area verde nel cuore della Calabria.
Personaggi come Gioacchino da Fiore hanno
lasciato le loro tracce e la loro influenza, che ancora oggi è possibile ammirare. Eredità religiose che
insieme alla tradizione artigiana e alle ricchezze
dei piccoli borghi sono gli elementi culturali di una
storia ricca e variegata. Il percorso si snoda sulle
orme dell’Abate, prosegue attraverso i conventi
fondati da San Francesco da Paola, passando
per le numerose testimonianze di devozione popolare, e termina infine ad Acri, paese alle porte settentrionali del Parco. Un viaggio dello “Spirito” che
si è espresso in attività umane, in patrimoni artistici e valori storici.
Come arrivare
A3 Salerno-Reggio Calabria, uscita Cosenza, proseguire
sulla SS107 e la SP256 in direzione Lorica, oppure la
SP217 in direzione Aprigliano e Pietrafitta e la SS178
fino a Lorica. Da Crotone seguire la SS107 fino a San
Giovanni in Fiore. Dalla Sila Greca seguire la SS106, a
Mirto SS531 fino a Cropalati, poi SS177.
82
2a Tappa
3a Tappa
4a Tappa
Le Aziende dell’itinerario
1 La Fattoria dei Ricordi (Agriturismo, B&B, Camping scout,
Produzione Agroalimentare) – Pag. 65
2 Scuola Tappeti Caruso
(Artigianato locale, Produzione, Vendita) – Pag. 86
3 Giovambattista Spadafora
(Artigianato locale, Produzione, Vendita) – Pag. 85
4 Fratelli Mancina
(Produzione, Vendita, Rosticceria, Commerciante) – Pag. 88
5 Macchia di Tuono Barberio Rosa
(Produzione Agroalimentare) – Pag. 64
6 Tenuta di Torre Garga Orti dei Monti (Agriturismo) – Pag. 18
7 Hotel Biafora (Hotel, Ristorante) – Pag. 19
8 Caseificio Vallefiore
(Ristorante, Produzione Agroalimentare) – Pag. 87
9 Rifugio Lo Scoiattolo (Rifugio, Ristorante) – Pag. 51
10 Hotel Park 108 (Hotel, Ristorante) – Pag. 15
11 Il Brillo Parlante (Griglieria, Pub, Birreria) – Pag. 90
12 Albergo Ristorante Al Cavaliere (Hotel, Ristorante) – Pag. 14
13 Le Delizie di Marianna (Produzione Agroalimentare) – Pag. 13
14 Azienda Agricola Giuliano Talarico
(Produzione Agroalimentare, Vendita diretta) – Pag. 91
15 Emporio Dolce Salato Red.Cam (Produzione Agroalimentare,
Commerciante) – Pag. 102
16 Hotel Petite Etoile (Hotel, Ristorante) – Pag. 98
17 Ristorante L'Oste Matto (Ristorante) – Pag. 99
18 Bisciglia Snc (Produzione Artigianale) – Pag. 96
19 B&B Le Stagioni (B&B) – Pag. 101
20 B&B Antica Residenza GBG (Azienda Agricola Paola Granata)
(B&B, Antica Residenza) – Pag. 97
21 Fratelli Barbarello
(Produzione Agroalimentare, Commerciante) – Pag. 100
22 Azienda Agricola Verrina Gianna (Produzione Agroalimentare,
Agriturismo di prossima apertura) – Pag. 78
23 Il Golosone (Produzione, Vendita) – Pag. 103
24 Gli Antichi Ricami (Produzione, Vendita, Artigianato) – Pag. 104
25 Magna Graecia (Produzione Agroalimentare, Vendita) – Pag. 105
26 Azienda Agricola Agrituristica Carricato Emilia (Ristorante,
Produzione, Vendita diretta) – Pag. 77
27 Rifugio Casello Margherita - Società Cooperativa Il Sentiero
(Rifugio, Servizi) – Pag. 95
28 Barrese Srl (Produzione Agroalimentare, Commerciante) – Pag. 72
29 Zoosilana Paese Soc. Coop.
(Caseificio, Produzione Agroalimentare) – Pag. 75
30 Villa Guido (B&B) - Pag. 52
31 Hotel Cristallo (Hotel) – Pag. 41
32 Hotel Cozza (Hotel, Ristorante) – Pag. 39
33 Hotel Aquila e Edelweiss (Hotel, Ristorante) – Pag. 40
34 Associazione Fattore Creativo (Servizi e Fattorie Aperte) – Pag. 62
35 Hotel Tasso (Hotel, Ristorante) – Pag. 42
36 Altipiani Eventi e Turismo (Commerciante e Servizi) – Pag. 125
37 Sila Funghi (Commerciante) – Pag. 53
38 Centro Carni Srl (Commerciante) – Pag. 66
39 Hotel La Fattoria (Hotel) – Pag. 115
40 Azienda Agricola Paese Fiorella (Agriturismo, Ristorante,
Produzione Agroalimentare) – Pag. 70
41 Fattoria Biò Grillo
(Agriturismo, Produzione Agroalimentare) – Pag. 73
42 Azienda Agricola Eredi Filicetti Francesco Attilio
(Produzione Agroalimentare) – Pag. 116
43 Azienda Agrituristica Val Calamo (Agriturismo, Campeggio,
Ristorante, Produzione Agroalimentare) - Pag. 118
44 Nero di Calabria Soc. Coop. (Produzione Agroalimentare) – Pag. 109
45 Azienda Agrituristica Santa Maria di Macchia
(Agriturismo, Produzione Agroalimentare) – Pag. 112
46 Ristorante del Cacciatore (Ristorante) – Pag. 119
47 Azienda Agricola Fratelli Coregrande
(Produzione Agroalimentare) – Pag. 110
48 Azienda Agricola Adimari (Produzione Agroalimentare, Agriturismo
di prossima apertura) – Pag. 111
49 Ristorante La Veranda - Hotel 660 – (B&B, Ristorante, Hotel) – Pag. 117
Gli itinerari outdoor
1 • Collegamento Lago Arvo –
4 • Anello del Lago Arvo
Lago Ampollino Mountain bike
2 • Sentiero della Fiumarella
Trekking
3 • Anello dei Colli Perilli
Trekking
Cicloturismo
5 • Sentiero dell’Abate
Trekking
11 • Strada delle Vette
Mountain bike
12 • Sentiero della Presila
Trekking
13 • Sentiero della Foresta
del Tasso Trekking
83
1a
IN VIAGGIO SEGUENDO LO SPIRITO
tappa
Giovambattista Spadafora
San Giovanni in Fiore
Via Roma, 3 - 87055 San Giovanni in Fiore
Tel. 0984.993968 - Fax 0984.975067
Cell. 392.1366368 (Monica Spadafora)
[email protected]
[email protected]
www.spadaforagioielli.it
E lucemi da lato il calavrese abate Giovacchino di spirito profetico dotato…
Dante Alighieri, Paradiso Canto XII
Località di partenza San Giovanni in Fiore | Località di arrivo San Giovanni in Fiore
Chilometraggio 0 km
Si parte da San Giovanni in Fiore,
“Capitale delle Sila”.
Spirito, perché per vivere appieno l’esperienza silana ci vuole predisposizione d’animo.
Da San Giovanni in Fiore ad Acri, ritornando
sui luoghi di meditazione e pellegrinaggio dell’Abate Gioacchino. L’itinerario può iniziare
dalla pittoresca piazzetta circolare antistante
l’entrata dell’Abbazia Florense, il più importante edificio religioso della provincia di Cosenza e uno dei più rinomati di tutto il Sud Italia,
nata sulla falsariga della Jure Vetere fondata
alcuni anni prima proprio dal grande Abate
Gioacchino da Fiore e dai suoi monaci.
Abbazia Florense
84
L’abbazia venne costruita nel 1215 su un
costone roccioso affacciato sul fiume Neto; il
monastero, ancora in buono stato, è di matrice romanica e visse fino alla fine del Settecento un periodo di grande splendore, rivestendo
un ruolo chiave nella diffusione degli ideali
gioachimiti e trasformando questo piccolo centro della Sila in un punto di riferimento per il
misticismo e il cristianesimo panteista del
Medioevo. Proprio sul finire del Settecento, il
convento fu protagonista di un episodio tra
leggenda e realtà: i monaci ospitarono un giovane confratello di Gaeta, tale Michele Pezza.
Fattosi amico un frate del luogo, Gennaro
Rivelli, il Pezza elaborò un piano che si rivelò
diabolico: impadronirsi del monastero con
una sorta di colpo di stato conventuale. Già
sulla strada di un accordo con il feudatario
locale per la spartizione dei beni ecclesiastici
e l’aiuto in armi utile alla sommossa in cambio
della promessa di portare a termine al meglio
la rivolta, Pezza e Rivelli vennero scoperti.
Avvertiti, i due frati decisero di vendicarsi per
il complotto non riuscito tagliando le corde delle campane della chiesa, così che nessuno
potesse dare l’allarme. Quindi diedero fuoco
all’intero edificio e scapparono. Il rogo provocò la morte di 34 persone e fece nascere una
leggenda maledetta, secondo la quale Michele Pezza, da quel giorno, divenne noto in tutto
il mondo come il Fra’ Diavolo. La sua storia,
ancora oggi, caratterizza l’Abbazia Florense,
concedendo spazio ad una verità che forse
Arco normanno, San Giovanni in Fiore
storica non lo è del tutto. I locali ombreggiati,
i negozietti di prodotti tipici e di artigianato locale, dalla lavorazione dei tappeti a
quella del legno, passando per la creazione
delle ceramiche e delle tipicità gastronomiche
che si affacciano sulla Badia meritano una
sosta tutt’altro che breve. In particolar modo
sono da segnalare alcune botteghe artigiane
che si incontrano prima di entrare nella piazzetta, con le insegne scolpite in legno: la prima è la Scuola Tappeti Caruso, dove è
possibile ammirare gli ozaturi a pizzulune e le
tipiche coperte trappigne o la n’cullerata.
Oltre a lavorare sul tradizionale, l’attività ha
la particolarità di utilizzare fibre naturali come
la ginestra, la lana, il lino e il cotone e di progettare grandi arazzi a tema spirituale: è il
caso del rifacimento in tappeto del Liber Figurarum proprio di Gioacchino da Fiore, la più
conosciuta opera di teologia figurativa del
Medioevo. Di particolare rilievo il tessuto rea-
➜ Tipologia attività: Produzione e vendita
artigianato locale (Oreficeria)
Produzione e lavorazione orafa, gioielli che richiamano la terra silana.
Difficile stabilire con esattezza quando nasce l’arte
orafa di questa famiglia, ma si sa che l’iniziatore, il primo Francesco Spadafora, sia vissuto nella prima
metà del XVIII secolo. Filosofia ispiratrice, fin dal principio, il rispetto della tradizione, delle tecniche, degli
strumenti, delle forme che hanno subìto le più svariate influenze dai popoli approdati nei secoli nella meravigliosa terra di Calabria. La tradizione è arrivata fino
a Giambattista e ai suoi figli, che insieme hanno fatto
qualcosa di più rispetto ai predecessori, per far
apprezzare il proprio prodotto a livello internazionale:
creando modelli attuali, gioielli che hanno raggiungo
livelli di considerazione unici al mondo (attirando una
clientela di prestigio quali i rappresentanti della Santa
Sede), ma che escono sempre fuori da piccolissime
incudini, stampi in ossi di seppia, crogiuoli riscaldati
a mantice, che nessuno osa sostituire.
Tipo di produzione: oreficeria, gioielleria
Prodotti: gioielli e argenti da casa
Lavorazione a mano
Vendita diretta
A disposizione per mostrare la produzione
Accesso per diversamente abili
Si parla: inglese, francese
Carte di credito: si
Giorno di chiusura: domenica
85
SPIRITO 1a
TAPPA IN VIAGGIO SEGUENDO LO SPIRITO
Scuola Tappeti Caruso
Caseificio Vallefiore
Via A. Gramsci 195
87055 San Giovanni in Fiore
Tel. 0984.992724
Cell. 328.4577671
(Domenico Caruso)
[email protected]
www.scuolatappeti.it
Contrada Garga SS107 - San Giovanni in Fiore
Tel. e fax 0984.970889
Cell. 335.1550815 (Giovanni Biafora)
[email protected]
Sito in costruzione
➜ Tipologia attività: Artigianato locale. Tessitura
artistica, arazzi e tappeti. Produzione e vendita.
Bottega d’arte specializzata nella tessitura ed
annodatura di arazzi, tappeti e tessuti d’arredamento, realizzati con fibre naturali su telai a
mano ed artistici.
“Ozaturi a pizzulune”; le tipiche coperte “trappigne”; la “n’cùllerata” (sfilato tipico); intramontabili arazzi, servizi da tavola e gli asciugamani che
rievocano la Magna Grecia; scialli, stuoie, tende
e tessuti d’arredamento.
Artisti ed architetti sanno ormai che da Scuola
Tappeti potranno vedere i propri disegni fedelmente riprodotti su telaio. Gli arazzi della Scuola Tappeti Caruso sono presenti in musei e collezioni private di tutto il mondo; tra questi,
l’arazzo consegnato alla Real Casa Normanna
d’Altavilla.
Tipo di produzione: tessitura
Prodotti: tappeti, arazzi, tessiture artistiche, tessili
per interni.
Lavorazione a mano
Vendita diretta
A disposizione per mostrare la produzione
Accesso per diversamente abili
Si parla: inglese
Carte di credito: sì
Giorno di chiusura: domenica (ma apre su richiesta
per rivenditori ecc.)
86
lizzato nel 1999 da Domenico Caruso, portando a termine un’impresa che non ha eguali in tutta Italia: si tratta di un ordito di fibre
metalliche nobili (oro o argento), lavorate utilizzando un telaio particolare, frutto dell’ingegno
del maestro e del padre Salvatore. Il telaio da
loro creato permette di superare la difficoltà
principale derivante dalla mancata elasticità
delle fibre metalliche. L’innovativo tessuto fatto
a San Giovanni in Fiore è stato poi utilizzato
per forgiare borse tempestate di pietre preziose esportate fino in Medio Oriente, culla della
tessitura mondiale.
Dall’artista dell’annodamento Salvatore Caruso al maestro Domenico Madia: dalla natura
all’arte, come recita il motto della sua azienda
specializzata in lavorazione artigianale
della pietra e del granito silano. Un patrimonio culturale enorme concentrato nel lavoro
di poche, tenaci persone, il sapere antico che
si tramanda e diventa tesoro condiviso: da
semplice scalpellino a imprenditore dell’arredo
urbano, edilizio, funerario. E materiali a chilometri zero, visto che il granito silano è la pietra regina della Sila. Gli abitanti dell’altopiano
da sempre si interessano a questa attività, proprio a causa dell’abbondanza di materia prima presente sul territorio, i massi erratici disseminati nella zona da tempo immemore. Caratterizzata da una grana ruvida, con puntini neri
e bianchi, la composizione principale del granito è costituita da mica e quarzo, elementi che
ne fanno un materiale resistentissimo alla compressione e alle intemperie. Proprio a San Giovanni in Fiore, storicamente, operò una vera e
propria scuola di scalpellini; punta e mazzuolo alla mano, gli artisti aspettavano l’estate per
ritrovarsi nella valle del Garga per lavorare la
roccia: minuti di fronte all’imponenza dei
mastodontici massi di granito, era come se
affrontassero i giganti in pietra con la consapevolezza che dentro a quei titani già ci fossero
artistici capitelli, superbi portali, mole per macinare il grano, e bastasse solo il loro duro lavoro per liberare i soggetti. Quando sopraggiungeva l’inverno, si ritornava a lavorare nella
piazzetta antistante l’Abbazia. Le opere più
belle ed interessanti sono i portali che si trovano a San Giovanni in Fiore: quello del
monastero, con incorniciatura ad arco di trionfo di inizio Rinascimento, il portale della Chiesa di S. Maria delle Grazie, con due coppie di leoni che reggono il suo peso, e infine
quello di Palazzo Lopez, dove furono messi
in prigionia i fratelli Bandiera.
San Giovanni in Fiore vanta una tradizione
pressoché unica nell’artigianato dell’oro, nell’intera Europa, vivendo una realtà senza soluzioni di continuità tra passato e presente.
La bottega orafa della famiglia Spadafora,
fin dal Settecento tramanda di padre in figlio la
tradizione del gioiello. Ancora oggi gli Spadafora lavorano su stampi ricavati da ossi di seppia, modellando i preziosi col mantice alla luce
➜ Tipologia attività: Ristorante e Produzione
Agroalimentare
Visita del caseificio, lavorazione, degustazione e
vendita diretta dei prodotti caseari, ortaggi, carne e
griglieria. Associazione Fattore Creativo ONLUS
Il segreto è il profondo legame con un territorio la
cui storia è legata alla vita e alle opere dell’abate
Gioacchino da Fiore. A suggellare la forte identità
storico-culturale del caseificio è l’ubicazione a soli 3
chilometri da Iure Vetere, dove l’Abate fece sorgere
il primo cenobio.
La tradizione gioachimita si riflette in ogni elemento del marchio: dalla scelta del nome, all’immagine
riprodotta, il fiore che riprende un particolare del
Liber Figurarum di Gioacchino. Le condizioni singolari del territorio, in una sorprendente armonia
tra maestosità della montagna e clima mite del
Mediterraneo, rendono il latte di qualità superiore e
unica la produzione, come si riscontra al ristorante,
dove oltre a deliziosi formaggi è possibile degustare ottime grigliate di carne e specialità silane.
Accesso per diversamente abili
Si parla: inglese, francese, tedesco, spagnolo
Carte di credito: no
Periodo di chiusura: sempre aperti
tranne Capodanno
Numero coperti: 200
Ristorazione all’aperto: 50 posti
Specialità a tavola: formaggi (caciocavallo), lasagne ai funghi, carne alla griglia, contorni di verdura,
crostate. Vini calabresi. Cucina ricercata ma con prodotti tipici. Menu per sportivi e menu per celiaci.
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SPIRITO 1a
2a
TAPPA IN VIAGGIO SEGUENDO LO SPIRITO
Fratelli Mancina
tappa
Abbazia Florense
Via Panoramica, 83
87055 San Giovanni in Fiore
Tel. 0984.992318
Cell. 331.4037167 (Pietro Mancina)
Fax 0984.975215
[email protected]
www.fratellimancina.it
➜ Tipologia attività: Produzione e vendita,
Tavola calda e rosticceria, Commerciante.
Biscottificio e panificio con utilizzo del forno a legna,
dolci tipici. Tavola calda, rosticceria e pasticceria.
Sebbene ubicato nel pieno centro di San Giovanni in
Fiore, il panificio dei Fratelli Mancina riesce a offrire
uno spazio fresco e accogliente, grazie a un giardino
con posti a sedere, dove degustare un pezzo di pizza
o un dolce tipico in tutta tranquillità. L’attività, iniziata
dai genitori del sig. Pietro Mancina, è ormai attiva da
oltre cinquant’anni, ed è da sempre legata alla realizzazione di prodotti da forno e dolci che segue gli antichi gesti di una volta. Un progetto a lungo termine
prevede anche dei corsi specialistici per i giovani, al
fine di non perdere le tradizionali produzioni sia del
pane che dei dolci, veri tesori della cultura silana da
preservare e tramandare ai posteri. Punto vendita
anche a Camigliatello Silano con commercio di prodotti tipici e piatti tradizionali silani.
Tipo di produzione: panificio, biscottificio,
gastronomia.
Produzione artigianale
Specialità: pane casereccio, dolci tipici (“turdillo”),
Pitta ‘mpigliata.
Vendita diretta
A disposizione per mostrare la produzione
Accesso per diversamente abili
Si parla: inglese, francese, tedesco
Carte di credito: no
Giorno di chiusura: domenica
Periodo di chiusura: settimane centrali di luglio
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IN VIAGGIO SEGUENDO LO SPIRITO
Da San Giovanni in Fiore a Pietrafitta
O no, no non fate del Gran Bosco d’Italia una locanda o un ospedale: resti, anzi
torni ripopolato di pini e di abeti, qual fu nei secoli la Sila aspra e gagliarda,
albergo un tempo di numi, e siano i numi dell’oggi il lavoro fecondo, il sentimento
forte e sano della natura donde scaturiscono le vere grandi virtù umane.
Nicola Misasi 1883
Località di partenza San Giovanni in Fiore | Località di arrivo Pietrafitta
Chilometraggio 55 km
Da San Giovanni in Fiore al Lago Arvo
lungo la ex SS107 e la SS108bis.
delle lampade ad olio. In particolar modo, il
capofamiglia odierno Giovambattista Spadafora ha trasformato la sua storia in un marchio
riconosciuto e apprezzato a livello mondiale e il
suo laboratorio è diventato, a partire dagli anni
‘50 del Novecento, un punto di riferimento per
personalità di tutto il mondo. Sophia Loren, Giulio Andreotti, Roberto Benigni, Giancarlo Giannini, i reali del Belgio, fino alla Santa Romana
Chiesa che, oltre ad avergli ordinato gioielli per
papa Wojtyla e l’attuale pontefice Benedetto
XVI, ha permesso all’artista di conseguire un
risultato quasi unico nel suo genere: con oltre
150 corone per statue di Vergini realizzate in
tutta la sua carriera, Giovambattista ha raggiunto un primato inimitabile che gli è valso il titolo
di “Orafo delle Madonne”.
Dopo la visita alle aziende di riferimento, è inevitabile perdersi per le vie che salgono da questo grazioso centro della campagna silana.
Dall’anfiteatro urbano partono infatti alcuni
vicoli che si dirigono verso la montagna su cui
San Giovanni in Fiore è aggrappata quasi con
devozione religiosa.
Il contatto con il trascendente caratterizza il
percorso che da San Giovanni in Fiore si
dipana in direzione del Lago Arvo: la vecchia SS107 sale dolce e tortuosa come la
vocazione di un uomo di Chiesa: è questa,
non a caso, la strada antica che l’Abate Gioacchino percorse per testimoniare la propria
devozione e portare conforto ai fedeli della
Sila.
Gioacchino è assurto a figura internazionale
integerrima del cristianesimo medioevale, a
seguito in particolare della posizione che
Dante gli riservò nel girone dei Beati del
Paradiso nella Divina Commedia. Teologo,
scrittore, ma soprattutto testimone della parola di Dio, un monaco errante che - come racconta una delle tante leggende sorte attorno
alla sua figura - tornò da una peregrinazione in Terra Santa con il Sacro Graal, che da
quel giorno illuminò il suo percorso, guidandolo nella creazione della congregazione
florense di cui fu ispiratore e guida religiosa
indiscussa. Una confraternita che portò
avanti le sue originali interpretazioni delle
Sacre Scritture e permise alle sue idee innovative, specie in materia di rapporto tra Antico e Nuovo Testamento, di rappresentare
Lago Arvo
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SPIRITO 2a
TAPPA IN VIAGGIO SEGUENDO LO SPIRITO
Il Brillo Parlante
Via Lungo Lago - Lorica
Tel. 0984.537282
Cell 339.8626913 (Alfredo Martire)
[email protected]
www.ilbrilloparlantelorica.it
➜ Tipologia attività: Griglieria, Pub, Birreria
Chi è già stato al Brillo Parlante e desidera pubblicizzarlo agli amici, si trova sempre un po’ in difficoltà. Nel voler parlare di questo ristorante ci si rende
conto, infatti, di non sapere con esattezza quale sia
l’elemento, all’interno come all’esterno del locale,
che sia stato maggiormente apprezzato. La posizione splendida in cui si colloca la struttura, letteralmente sulla riva del lago Arvo, lascia molti incantati; altri si innamorano immediatamente del solare e
gentilissimo personale, dove i camerieri come i
cuochi sembrano sempre felicissimi di rispondere
ad ogni richiesta dell’ospite; altri ancora torneranno
sicuramente perché conquistati dai piatti strepitosi,
dagli antipasti alla carne alla griglia, dai secondi di
verdura alle sfogliatine dolci. Non resta che provare per credere!
Accesso per diversamente abili
Servizi: telefono, connessione internet.
Si parla: inglese, francese, spagnolo
Carte di credito: sì
Giorno di chiusura: sempre aperto
Numero coperti: 120
Ristorazione all’aperto: 50 posti
Specialità a tavola: salumi, formaggi, carne alla griglia, verdure grigliate, sfogliatine dolci, amari regionali. Cucina casalinga, prodotti locali.
Degustazione di prodotti tipici (carne podolica, patate della Sila, formaggi). Menu per sportivi e menu per
celiaci.
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per la Cristianità la via per una nuova era
cosiddetta “dello Spirito Santo”, un’epoca
segnata dall’avvento di un papato illuminato,
vicino alle idee moderne dei gioachimiti,
capace di spazzare con una ventata di verità la corruzione e l’edonismo che fino a quel
momento avevano caratterizzato la Chiesa.
L’abate Gioacchino fece delle sue peregrinazioni, dei suoi viaggi, delle sue missioni in
Sila un esempio tale che, se da una parte
molti lo temerono e lo ostacolarono, la Santa Sede lo volle abate a tutti i costi, anche
contro il suo stesso volere. Era forse in questi
boschi, più che nei conventi e nelle abbazie,
che Gioacchino trovava il contatto con il Divino, essendo la foresta e la natura al suo stato brado la manifestazione più evidente dell’esistenza dell’Onnipotente. La Sila era
l’Eden e Gioacchino il suo vate. Ancora
oggi, egli rappresenta il mito più forte e persistente tra i credenti della Sila, per un “panteismo cristiano” così vicino alla visione francescana da essere un patrimonio universale
anche per il turista solo di passaggio, che
Azienda Agricola
Talarico Giuliano
Loc. San Mauro – 87050 Pietrafitta
Cell. 338.2928223 (Giuliano Talarico)
[email protected]
Convento di S. Antonio, Pietrafitta
ancora ai giorni nostri può trovarsi a contatto con luoghi e sentieri inalterati nei secoli,
con un Parco Naturale che offre la possibilità di vivere appieno l’esperienza mistica del
Beato Gioacchino e dei suoi seguaci.
Un esempio di questa potenza si ritrova nel
panorama circostante la ex SS107, che si
consiglia di intraprendere per visitare alcuni
luoghi focali per la spiritualità silana. Lungo
la strada il paesaggio agreste lascia
immediatamente il posto ai due re assoluti di
questo tratto di Sila: la montagna, impo-
➜ Tipologia attività: Produzione Agroalimentare,
Allevamento, Agriturismo in previsione. Vendita
diretta dei prodotti.
Produzione ortaggi, olive, uva; allevamento di bovini;
vendita diretta dei prodotti.
Tra le aziende agricole che segnano il paesaggio a
cavallo tra i borghi arroccati della Presila e l’altipiano della Sila alcune realtà rappresentano appieno la
continua evoluzione di questo piccolo mondo: un
esempio luminoso è dato dall’azienda di Giuliano
Talarico, che, tra cibi naturali e genuini nati dalle
produzioni agroalimentari e dell’allevamento e venduti direttamente al pubblico, ha trovato il tempo
per programmare la conversione ad agriturismo,
pianificata per fine 2013, per permettere ai visitatori di godere appieno di questo territorio suggestivo
e incontaminato.
Tipo di produzione: agricoltura, allevamento.
Prodotti: ortaggi, olive, uva; bovini.
Vendita diretta al pubblico
A disposizione per aprire l’azienda al pubblico
e mostrare le tecniche di produzione:
solo a fine lavori agriturismo (fine 2013)
Si parla: inglese, spagnolo, rumeno.
Carte di credito: no
Periodo di chiusura: sempre aperto
Mucche podoliche al pascolo
91
SPIRITO 2a
TAPPA IN VIAGGIO SEGUENDO LO SPIRITO
nente e granitica, con i suoi orridi e i fianchi
spezzati, feriti e cicatrizzati dal tempo e dalle intemperie, e la vegetazione. Una vegetazione che prevede, a sua volta, due sovrani
indiscussi: il pino laricio e la ginestra.
Nelle curve che separano da Rovale è facile attraversare corridoi d’ombra creati dalle
fronde selvagge dei pini e, dopo alcuni chilometri di tenebra, rimanere accecati dalle
cascate di ginestra italica che sul finire della
primavera esplodono in tutta la loro intensità
cromatica omaggiando il turista con attimi di
pura euforia. Dai terrapieni cascano come
rampicanti, nelle praterie all’apparenza infinite che ogni tanto si aprono a bordo strada,
si moltiplicano in cespugli gonfi e vivi, infondendo nel visitatore un sentimento di armonia e di equilibrio naturale difficile da provare altrove: sono le fioriture di questa pianta
profumata e portatrice di gioia, rigogliosa e
simbolo di rinascita per la Sila dopo i lunghi
e scuri inverni ghiacciati.
Inebriati dal panorama, è quasi automatico
rimanere sorpresi dalla visione in lontananza
del Lago Arvo che spunta tra i tronchi secolari degli alberi silani. La flora ritorna montana e il paesaggio è quello tipico della foresta. Placido, il lago Arvo sembra attenderci.
Doverosa è la visita al ridente villaggio turistico di Lorica, sorto proprio sulle sponde
del lago. Anche in questo luogo di serenità e
spensieratezza è possibile ritrovare il filo
discreto di quella spiritualità francescana che
aleggia su tutto il nostro percorso. Proprio
alle spalle dell’abitato di Lorica partono infatti diversi sentieri che si inoltrano nel silenzio
dei boschi. Tutti sono consigliabili agli amanti delle escursioni, ma uno di questi si addice
particolarmente al nostro itinerario dello Spirito: è il Sentiero dell’Abate, che ripercorre probabilmente lo stesso percorso su cui
tante volte si incamminò Gioacchino nei suoi
viaggi verso i paesi della Presila.
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Una volta terminata la visita a Lorica, si consiglia di non proseguire sulla sponda nord
del lago, ma di tornare verso Rovale e da lì
prendere la strada secondaria che costeggia
tutto il versante sud dell’Arvo, offrendo splendide vedute del grande bacino idrico ed
angoli suggestivi che invitano alla sosta e a
godersi attimi preziosi di relax all’ombra dei
pini e degli abeti. Superata la frazione di
Pino Collito, un grande tornante ci conduce
a Quaresima, località di confine della
Sila: da qui, infatti, si può discendere sulla
SP178 verso Aprigliano. Proseguendo sulla
stessa strada, discendendo tra panorami
mozzafiato e vedute della valle cosentina in
lontananza, si intravedono i centri storici dei
comuni che hanno la loro competenza territoriale su tutta la Sila.
Il primo che si incontra è Pietrafitta, balconi scenografici sulla vallata sottostante permettono di avere in un attimo un breve
accenno della realtà dei paesi della Presila:
dominanti sulle creste dei colli su cui sono
stati edificati, i centri storici dei borghi presilani si stagliano nell’infinito del cielo
ergendosi a guardiani del territorio, sentinelle silenziose che con la loro presenza
sembrano segnare l’entrata di un regno
epico, l’ultimo baluardo di una realtà quasi mitologica: la Sila.
itinerario outdoor
Trekking
Anello dei Colli Perilli
Località di partenza e arrivo
San Giovanni in Fiore, loc. Nocelle
Lungo il percorso
Croce dei Laghi, Colli Perilli
Difficoltà
Trekking: E (itinerario escursionistico privo di
difficoltà tecniche)
Mountain bike: Difficile
Dislivello
+ 579 metri
- 579 metri
Tempo di percorrenza
Trekking: 4.30 ore
Mountain bike: 3 ore
Fondo stradale
3% asfalto – 97% sterrato
400 m asfalto – 10,5 km sterrato
Quota massima raggiunta
1749 metri slm, Croce dei Laghi
Lunghezza del percorso
10,9 chilometri
Segnaletica
nr 438, nr 420
Come arrivare
Da Lorica SS108bis in direzione
San Giovanni in Fiore, girare
a destra alla svolta per Pino
Collito, fino a località Nocelle.
S
i parte dalla località di Nocelle (m 1321), imboccando la
via in salita dove ci accoglie il cartello indicante l’inizio del
sentiero 420; dopo la breve salita si giunge al punto di
incontro tra i due sentieri che formano l’anello dell’itinerario, il
438 e il 420, in prossimità di una grande cascina. Qui si può
decidere in che senso percorrere l’anello, in base ai gusti: la parte a sinistra del 420 è prevalentemente all’interno del bosco e
si inerpica tra stretti tornanti, mentre a destra il 438 si alterna
tra tratti al sole e ombra ma ha una salita più regolare.
Si gira a destra per il 438 e si inizia la salita lunga circa 5 chilometri che porta fino alla Croce dei Laghi (m 1749); lungo tutta la salita si tiene sempre la strada principale, e il terreno è
dapprima sterrato, ma nel seguito a tratti muta in sabbioso, roccioso e dissestato, a cui l’escursionista deve quindi fare attenzione nel cammino. Sempre ben indirizzato dai segnavia si sale in
maniera regolare, e si iniziano già a poter ammirare scorci sulla sinistra delle vette e i loro versanti, preludio a quello che si
potrà ammirare più avanti. Giunti alla sommità della salita, nel
punto di congiunzione dei due sentieri, si sale ulteriormente per
un breve tratto fino alla Croce dei Laghi, visibile sulla destra.
Qui si è ripagati di tutto lo sforzo appena fatto: dal punto in cui
è situata la croce si dominano le intere vallate di lago Arvo e
Ampollino e si scorgono monte Botte Donato e monte Coppo, e
Montenero dall’altra parte. Siamo molto in alto, su una delle
principali vette della vasta dorsale del Montenero e dell’intero
altopiano della Sila. Dopo aver fatto una sosta obbligatoria, sia
per ammirare a fondo il panorama, sia per rifiatare giustamente, ci si inoltra ritornando sui propri passi e poi si gira a destra
nella discesa del 420 che riporterà al punto di partenza; qui una
serie di stretti tornanti in cui si tiene sempre la strada principale su terreno a tratti dissestato, a cui prestare attenzione, portano l’escursionista, sempre attraverso il bosco, a poter ammirare anche ultimi scorci tra i rari spazi tra gli alberi. Superato un
ponticello si giunge dopo altri due tornanti fuori dalla zona
boschiva; presa la strada a destra si tiene poi la sinistra più
avanti, dopo circa 100 metri, al bivio davanti a un rudere,
imboccando la strada che riporta all’abitazione vista ad inizio
itinerario; quindi prende la stradina in discesa per ritornare al
punto di partenza.
L’itinerario è fruibile anche in mountain bike, ma solo per
esperti poiché è impegnativo nel tratto che prende quota,
soprattutto a causa della conformazione del terreno che richiede una buona capacità tecnica e atletica.
93
3a
IN VIAGGIO SEGUENDO LO SPIRITO
tappa
Da Pietrafitta a Celico
L’impressione che rimane, profonda e originale, è una sensazione di eterno silenzio, di
isolamento assoluto… si è in presenza della natura come essa è uscita dalle mani del
Creatore e come essa resterà senza modifiche, senza sozzure. (…). Hanno senza dubbio
l’animo contemplativo i baroni calabresi, o per lo meno essi amano venire a riposarsi
dall’agiato rione delle città in quelle solitudini infinite, perché i più ricchi tra essi hanno
scelto questa zona della Sila Grande, che è vicina al corso del Neto, la più silenziosa,
la più selvaggia del paese per fissarvi i loro luoghi di villeggiatura.
Louis e Charles de Fonchier, 1911
Località di partenza Pietrafitta | Località di arrivo Celico | Chilometraggio 15 km
In viaggio attraverso i paesi della Presila.
A Pietrafitta, l’abate Gioacchino trovò la morte; a Celico incontrò la vita. È qui, infatti, che
nacque da una famiglia agiata, e da questo
luogo iniziò il suo percorso di sacrificio e totale devozione al messaggio cristiano. Celico,
però, è l’ultimo dei borghi da visitare: iniziando da Pietrafitta, rimanendo in linea con il messaggio di predicazione francescano che poi fu
gioachimita, è consigliabile la visita del convento di Sant’Antonio, fondato nel 1612
da Padre Pietro da Cassano. Tra i primi religiosi che l’onorarono della loro presenza si erge,
figura celestiale, Sant’Umile da Bisignano.
Dopo la soppressione del 1866, il convento fu
riscattato dal demanio nel 1890 e divenne
casa di probandato prima e di noviziato poi.
Nel 1902 vi fu aperto il Collegio Serafico e
divenne così una casa di formazione per gli
aspiranti all’Ordine dei Frati Minori.
Lasciata Pietrafitta, s’incontra Pedace. Il paese ha dato i natali a Michele de Marco, in
arte “Ciardullo”, poeta e drammaturgo dialettale. Un tempo veniva chiamata la “Toledo della Calabria”, per il grande numero di attività
di fabbri e arrotini di lame e coltelli. Una bre-
94
Pedace
ve visita permette di conoscere la chiesa
Parrocchiale dei SS. App. Pietro e Paolo che costituisce un notevole organismo architettonico del sedicesimo secolo, importante per
i suoi riferimenti stilistici. All’esterno la facciata
principale, di notevole interesse, è scandita da
lesene verticali in muratura su cui si imposta un
timpano triangolare decorato da una serie di
cornici in pietra scolpita: interessante è il rosone centrale con colonnine a raggiera e due
piccoli rosoni in pietra ubicati sopra le entrate
secondarie.
Pregevoli i portali di ingresso della navatella di
sinistra, sul prospetto laterale, con decorazione litica della rinascenza, opera di intagliatori
roglianesi. All’interno l’impianto si presenta
costituito da tre navate, divise da una serie di
pilastri a pianta quadrangolare in pietra tufacea a vista in stile romanico, su cui si impostano archi a tutto sesto, anch’essi in pietra finemente lavorata a mano.
Di altrettanto interesse è la cinquecentesca
chiesa di Santa Maria di Monte Oliveto, costruita dai frati del luogo; nella facciata
principale si apre il portone ad arco in pietra
sormontato da una monofora, mentre l’interno, ad un’unica navata, custodisce il polittico
su tela firmato Hippolitus Burghesius e datato
1612. Infine merita una visita il convento di
San Francesco di Paola costruito nel
1617 sui resti del cenobio della confraternita
di Santa Maria della Pietra. Ristrutturato di
recente, presenta nella facciata principale con
pietra a vista il portale d’ingresso ad arco.
All’interno sulla parte destra si nota subito una
stanza con caminetto e cinque celle con
monofore quadrate dotate di supporto in tufo,
risalente all’originaria edificazione.
Si arriva quindi a Serra Pedace, con la sua
Loggia appena ristrutturata, la chiesa dell’Immacolata, i Palazzi Gentilizi e il
Museo Ambientale. Per godere totalmente della bellezza di questo antico villaggio di
origine preromana si consiglia di salire fino al
campo sportivo e seguire la strada che procede in costa. Svoltando sulla prima a destra si
discende per Via Giovanni XXIII e, dopo una
cappella votiva, ci si può fermare a gustare
una delle acque più buone della terra silana,
che sgorga libera da tre fontane affacciate su
Rifugio Casello Margherita Società Cooperativa Il Sentiero
di Eduardo e Simonetta Santoro
SP256 km 10 - 87053 Celico (CS)
Cell. 349.1078789 (Eduardo Santoro)
Cell. 340.3411987 (Simonetta De Rose Santoro)
[email protected]
www.casellomargherita.it
➜ Tipologia attività: Rifugio Montano, Servizio
di Guida Turistica ed Escursionistica.
Primo rifugio montano in Sila, vicino alla pista di
fondo di Montescuro e punto di partenza per escursioni sulle montagne vicine.
È una ex casa cantoniera dei primi del Novecento
ristrutturata secondo i principi della bioedilizia,
immerso in un ambiente incantevole, tra boschi di
pini larici, faggi, castagni e abeti bianchi. Offre la possibilità di fare piacevoli passeggiate con le racchette
da neve e di praticare lo sci di fondo sulla vicina e
panoramica Strada delle Vette. Il rifugio è gestito e
abitato tutto l’anno da Eduardo e Simonetta. Il primo
da 14 anni fa la guida escursionistica in Sila (guida
AIGAE e guida ufficiale del parco). Simonetta è canadese, insegna inglese presso l’Università della Calabria e ogni mattina scende “a valle” dai suoi studenti,
anche con mezzo metro di neve. Il rifugio offre ospitalità familiare e una cucina a base di piatti semplici,
tradizionali e non, con prodotti locali e biologici.
Accesso per diversamente abili
stanza e bagno dedicati
Servizi: sala da pranzo con caminetto, zona soggiorno, lavanderia e stireria ospiti. Escursioni guidate a piedi, in mountain bike, con ciaspole e sci di
fondo, osservazione animali. Corsi di cucina locale
e di lingua inglese. Possibilità di accoglienza animali domestici.
Si parla: inglese
Carte di credito: no
Numero camere: 4 (1 doppia; 1 tripla; 2 quadruple).
Posti letto: 13
Camere con: bagno, riscaldamento, cambio biancheria.
Periodo di chiusura: sempre aperto su prenotazione.
Ristorante aperto solo a chi soggiorna
Numero coperti: 13
Caratteristiche della cucina: tradizionale, con prodotti genuini e dove possibile a km 0.
95
SPIRITO 3a
TAPPA IN VIAGGIO SEGUENDO LO SPIRITO
Bisciglia Snc
Via Case Sparse 33 - 87050 Casole Bruzio
Tel. e fax 0984.432355
Cell. 328.4030341 (Andrea Bisciglia)
[email protected]
www.bisciglia.it
➜ Tipologia attività: Produzione Artigianale
Lavorazione artigianale, produzione e vendita di
ferro battuto e acciaio inox.
Il viso si bagna di sudore, inevitabilmente, davanti
alla forgia, mentre la massa ferrosa incandescente
viene plasmata. La passione per produrre artigianato
di qualità, una cura e una dedizione uniche e un’esperienza di quasi quarant’anni nel settore del ferro battuto che nessuna università potrebbe insegnare, vincono giorno dopo giorno l’immensa fatica comportata dal duro lavoro. L’eccellente risultato è una bottega a carattere familiare che, partendo dalla formidabile tenacia di Valentino Bisciglia, divenuto bravissimo dopo un periodo di importante apprendistato
presso famosi artigiani italiani e francesi, fonde l’arte della progettazione con la consolidata conoscenza del metallo. Proprio questo è il valore di questi
pezzi unici curati nei minimi particolari, dal “ribattino” alla rifinitura della verniciatura, la quale si conclude con la realizzazione di patinatura in quattro
eleganti opzioni disponibili.
Tipo di produzione: ferro e acciaio inox
Prodotti: mobili, scale, cancelli, parapetti e ringhiere, letti, gazebo, verande, lampade e lampadari,
tavoli di ogni genere e forma.
Lavorazione a mano (anche macchinari)
Vendita diretta
A disposizione per mostrare la produzione
Accesso per diversamente abili
Si parla: francese
Carte di credito: no
Giorno di chiusura: domenica
Periodo di chiusura: dall’01/08 al 15/08
96
Convento di San Francesco di Paola,
Spezzano Sila
un piccolo piazzale decorato con mattoni
bianchi e neri di origine recente. Rimanendo in
costa, e svoltando per Casole Bruzio, si
ammira l’intera Cosenza da questo paese, che
è un balcone naturale e che offre scorci impareggiabili tra le case. Da qui è possibile fare
una deviazione per visitare anche il caratteristico paesino di Trenta con le sue numerose
chiese che ne fanno un gioiello del patrimonio
storico artistico della provincia di Cosenza. A
Casole Bruzio,la cui Patrona è Santa Marina,
si può far visita alla chiesa madre intitolata a
Santa Maria Vergine eretta nel Seicento, e
a un edificio che onora la memoria di un evento storico di portata nazionale: la chiesa dell’Annunziata. Situata nel centro del paese,
in piazza Arcivescovo Basile, tra gli antichi
palazzi nobiliari, presenta una facciata con
campanile a vela ed un imponente portale in
pietra tufacea con inciso il probabile anno di
costruzione dell’edificio, 1575. Una data simbolica, che con dovuta attenzione ci racconta
molto della devozione degli abitanti di Casole
Bruzio alla Madonna: il 7 ottobre 1571 la flotta cristiana sconfigge a Lepanto, nel golfo di
Patrasso, la flotta dei Turchi Saraceni, evitando
il pericolo della conquista musulmana su tutta
l’Europa. Papa San Pio V attribuisce la vittoria
all’intercessione della Vergine Maria e decreta
il 7 ottobre la festa della Regina delle Vittorie,
ordinando che le campane suonino al mattino,
a mezzogiorno e a sera per richiamare il
popolo alla preghiera e invocare l’aiuto della
Vergine in ricordo dell’avvenimento. In questi
anni sorgono diverse chiese e congreghe intitolate alla Vergine Santissima, ed è interessante scoprire che anche a Celico, a pochi chilometri da Casole, nel 1571 sorga un’altra chiesa dedicata all’Annunziata, come ringraziamento per la vittoria riportata a Lepanto. Certamente anche i fedeli di Casole iniziarono la
costruzione dell’edificio religioso subito dopo
questi avvenimenti, istituendo una congrega
che s’interessasse delle opere di carità e di soccorso per le persone più bisognose, oltre che
per diffondere il culto della Vergine Maria.
La chiesa dell’Annunziata è costituita da
un’unica navata, l’altare maggiore è di una raffinatezza particolare perché custodisce una
pala in legno scolpito di scuola roglianese.
All’origine certamente racchiudeva una tela,
come si può ancora notare dalla cornice rimasta; in seguito al posto della tela fu fatta costruire una nicchia, che attualmente ospita la statua
della Madonna e dell’Arcangelo Gabriele.
Nella navata è situato l’altare della Vergine
Addolorata, in stucco decorato in oro zecchino di finissima fattura.
Proseguendo lungo l’itinerario dello Spirito, si
passa per Spezzano Piccolo, luogo dove
visse e morì Fausto Gullo, più volte deputato e Ministro della Repubblica, denominato il
Ministro dei contadini per i suoi decreti sulla
terra che portano il suo nome: “I Decreti Gullo”, i quali ruppero il latifondo e diedero l'avvio alla riforma agraria. Nel borgo medie-
B&B Antica Residenza G.B.G.
della famiglia Granata
Via B. Croce 21 Spezzano della Sila
Tel. e fax 0984.464000
Cell 339.2034648 (Paola Granata)
[email protected]
➜ Tipologia attività: Azienda Agricola, B&B e
Antica Residenza.
Quasi interamente sviluppata sull’altopiano silano, l’attività gestita da Paola Granata promette
un soggiorno indimenticabile.
Il territorio in cui si colloca la struttura è caratterizzato da fiumi, fiumare e torrenti ed è coperto da immense foreste di conifere e di faggi, cui
si alternano colline e pianori ricchi di prati e
pascoli. La felice esposizione offre al visitatore
un’immagine superba del lago Cecita, circondato dalle creste delle montagne. Una volta arrivati all’azienda, si entra in un mondo fiabesco dove
i vari personaggi che in qualche modo hanno
intriso questi luoghi della loro presenza, come
lupi, briganti, carbonai, pastori, riportano la
memoria all’età dell’adolescenza.
L’accoglienza squisita e le produzioni dell’azienda agricola, dove un valore particolare assumono la coltivazione di patata silana e il ripristino di
vitigni da vino, completano alla perfezione un’offerta ricettiva di grande interesse.
L’Azienda agricola
Tipologia attività: Azienda agricola, Produzione
Agroalimentare e Fattoria Didattica (in progetto)
Coltivazione della patata, frumento, cereali, foraggi,
olio, vigne, alberi pregiati (ciliegio, quercia). Associazione Fattore Creativo ONLUS.
Biologico certificato: sì (patate)
Carte di credito: no
Periodo di chiusura: dicembre - maggio
B&B Antica Residenza
Servizi: studio e biblioteca, giardino.
Ditta esterna per servizio lavanderia e stireria.
Accoglienza animali domestici.
Carte di credito: no
Numero camere: 2 (doppie), bagno in comune.
Posti letto: 4
Camere con: riscaldamento, zona soggiorno,
TV, cambio biancheria, servizio pulizie.
Periodo di chiusura: da ottobre a maggio
(aperta in altri periodi su prenotazione)
97
SPIRITO 3a
TAPPA IN VIAGGIO SEGUENDO LO SPIRITO
Hotel Petite Etoile
Contrada Acquacoperta, 11
87058 Spezzano Piccolo
Tel. 0984.435182 - Fax 0984.435912
[email protected]
www.hotelpetiteetoile.it
➜ Tipologia attività: Hotel, Ristorante.
“I cibi della salute sono i cibi della tradizione”: questa
splendida verità era il motto del mitico papà Umberto, buongustaio dei vecchi tempi che, insieme al cucchiaio di mamma Gemma, ha reso il ristorante la vera
forza del Petite Etoile. I gusti forti della tradizione si
esprimono nei numerosi piatti fatti in casa, dai fusilli
alla pecorara, “il piatto del buon ricordo”, alla selvaggina e ai buonissimi dolci. Gestione a carattere familiare e numerosi servizi offerti dall’ampio spazio in cui
si colloca la struttura, dal verde del parco e del giardino alle sale giochi per bambini, dal relax della sala riunioni alla varietà dell’offerta outdoor.
Categoria: ★★★
Accesso per diversamente abili
Servizi: sala lettura, sala TV, sala convegni, lavanderia e stireria ospiti, deposito bagagli e/o attrezzature
sportive, telefono, fax, connessione internet, giardino, terrazzo, parcheggio per ospiti. Possibilità di
ospitare animali domestici.
Si parla: inglese
Carte di credito: sì
Numero camere: 15 doppie, tutte con bagno
Posti letto: 24
Camere con: riscaldamento, cambio biancheria, telefono, servizio pulizie, TV su richiesta.
Giorno di chiusura: lunedì
Ristorante aperto anche a chi non soggiorna
Numero coperti: 160
Specialità a tavola: fusilli alla pecorara, carne, dolci
e vini tipici. Cucina tradizionale. Degustazione prodotti tipici, menu per sportivi e menu per celiaci.
98
vale di Macchia è ubicata la sua casa dove è
presente una biblioteca in cui sono custoditi
numerosi volumi dell'Ottocento.
Dopo Spezzano Piccolo s’incontra il borgo
principale della fascia presilana, Spezzano
Sila, con le sue viuzze scoscese e caratteristiche, la piazzetta centrale e la terrazza che la
delimita offrendo uno scorcio panoramico
insuperabile. Qui è possibile ristorarsi bevendo la fresca acqua che sgorga da secoli dai
"canali".
Prima di proseguire nella visita dei restanti
comuni della Presila, è consigliabile una sosta
allo splendido convento di San Francesco da Paola del XV secolo; nascosto tra le
fronde dei faggi, si raggiunge tramite una ripida salita che ricostruisce alla perfezione l’antico sentiero medievale.
Il convento di Spezzano è cronologicamente la terza delle chiese costruite dal Santo, dopo quelle presso la sua città natale Paola e Paterno, città del fidato collaboratore Fra
Paolo, ma è il primo al mondo nell’ordine
francescano della Charitas.
Quella di S. Francesco è la festa di Spezzano per antonomasia e da anni immemori i
festeggiamenti sono sempre straordinari. Si dà
inizio alla festa al nono giorno antecedente
alla terza domenica di settembre, con il chiassoso rullio dei tamburi che suonatori esperti
fanno risuonare per le vie del paese, preceduti e seguiti da frotte di ragazzini, affascinati dal
loro ritmo. Al rullio dei tamburi si uniscono i rintocchi del campanone del convento e quello
dei potenti botti prodotti dai “colpi scuri”. L’eccezionalità dell’avvenimento era ed è tuttora
rappresentata dal fatto che per mettere in funzione l’oramai pluricentenario campanone
occorra la forza di circa una decina di persone. La sera dello stesso giorno avviene “l’apertura”: con il medesimo rituale i fedeli accorrono a salutare il santo nella sua chiesa addobbata sfarzosamente. Il giorno successivo,
Ristorante Oste Matto
Via del Mulino - 87050 Casole Bruzio
Tel. 0984.1901696 - Fax 0984.424324
Cell. 329.4326657 (Aquino Giorgio)
Chiesa di Santa Barbara, Rovito
sabato, inizia il novenario con un ciclo di predicazioni tenute da grandi predicatori della
regione. I festeggiamenti civili durano quattro
giorni, da venerdi a lunedì con i giochi popolari..
Scendendo verso Cosenza, è consigliabile
optare per una sosta a Rovito e Lappano.
Il primo paese è rimasto tra le pagine della storia che segnano l’Unità d’Italia, a causa dell’oramai famoso “Vallone di Rovito”, dove
trovarono la morte nel 1844 i fratelli Bandiera,
i noti patrioti italiani di ideali mazziniani.
Attualmente, è un solare borgo ordinato e
caratterizzato da terrazze e giardini fioriti. La
natura stupisce ancora: il clima si fa mediterraneo e il paesaggio nordico della Sila sembra
un lontano ricordo. Gli ulivi e i fichi sono i protagonisti assoluti della macchia, rincorrendosi
tra le curve e le case. Questo lembo di Presila
sembra strappato dalla campagna senese, per
cura dei dettagli, delle strade e delle abitazioni. Si coglie una volontà di aprirsi e di farsi
guardare difficile da ritrovare nell’architettura
silana, così votata alla funzionalità obbligatoria richiesta dalle rigide temperature dell’altopiano e, per ciò che concerne fattori e aziende agroalimentari, un’essenzialità rurale che
ancora resiste alla modernità e alla nuova
vocazione turistica che negli ultimi anni stanno
avendo questi luoghi. Da qualsiasi angolo la
panoramica sulla valle sottostante leva il fiato.
Summa di tale esperienza è la visita alla chiesa di Santa Barbara, che come un faro
➜ Tipologia attività: Ristorante
Cucina casareccia calabrese e silana.
Per gli amanti della cucina tradizionale e casareccia
inserita in un contesto familiare e alla mano, il Ristorante Oste Matto, con il suo menu che unisce ricette tipiche calabresi e silane con un ambiente accogliente spesso arricchito da eventi e musica dal vivo,
è l’ideale. Serate a tema e piatti del giorno rendono
la visita all’Oste Matto un’esperienza sempre nuova
ed inedita, grazie anche alla simpatia e ospitalità dei
gestori, che fanno sempre sentire il visitatore a casa.
È pertanto d’obbligo ritornare, la serata sarà sempre
diversa!
Accesso per diversamente abili
Carte di credito: no
Giorno di chiusura: sempre aperto
Numero coperti: 90
Ristorazione all’aperto: 30 posti
Specialità a tavola: carne, pesce e selvaggina, dolci
e vini calabresi. Cucina tradizionale.
99
SPIRITO 3a
TAPPA IN VIAGGIO SEGUENDO LO SPIRITO
Fratelli Barbarello
Corso Umberto 67/69
87058 Spezzano della Sila
Tel. 0984.431901
Cell. 340.6613404 (Rocco Barbarello)
[email protected]
➜ Tipologia attività: Produzione Agroalimentare,
Commerciante.
Panificio e biscottificio con produzione di pane, frese, taralli, biscotti secchi e prodotti da forno e da
pasticceria, con i metodi di lavorazione tradizionali e
vendita diretta.
Il panificio si trova in Corso Umberto a Spezzano della Sila, nel cuore del centro storico del paese.
All’esterno una caratteristica insegna di legno indica
l’ingresso dell’attività, dove si possono gustare non
solo una svariata quantità di pani, focacce e pizze, ma
anche un’infinità di dolci caratteristici. I gesti della tradizione silana rivivono anche nelle scelte della preparazione dei prodotti: le macchine vengono usate
esclusivamente per la cottura dei pani e biscotti, che
sono prodotti a mano, seguendo gli antichi metodi di
lavorazione, per far sì che ogni morso a un tarallo, a
una fresa o a un biscotto tipico faccia rivivere le stesse sensazioni che provavano i nostri nonni.
Tipo di produzione: panificio, biscottificio
Produzione artigianale
Specialità: biscotti alle mandorle, fiocchetti alle
pepite di cioccolato, ciambelle, salati rustici, pizzette.
Vendita diretta
A disposizione per mostrare la produzione
Accesso per diversamente abili
Carte di credito: no
Giorno di chiusura: domenica
100
San Francesco di Paola
domina dall’alto l’abitato e sembra quasi protendersi idealmente verso il Tirreno, a ricordare il ruolo che la fede riveste per le popolazioni della Sila.
Scendendo lungo le strade di Rovito, seguendo le indicazioni sulla destra per San Pietro in
Guarano si raggiunge Lappano. Il paesaggio è più spoglio, adesso sembra di trovarsi
nella campagna di qualche isola sperduta nel
Mediterraneo, le curve si dipanano dolci e
accompagnano su una strada pianeggiante
alla prossima meta: il borgo è un agglomerato che sorge intorno all’antico centro storico
oggi in parte abbandonato ma comunque
ancora affascinante, con una bella chiesa del
XV secolo intitolata al patrono San Giovanni Battista. L’ottimale esposizione fa sì che
Lappano sia sempre ben illuminato dai raggi
del sole, mentre il panorama è semplicemente
entusiasmante: affacciarsi da un balcone di
Lappano significa ammirare tutto l’altopiano
silano da un lato e poi man mano scorrere
quasi tutta la provincia di Cosenza, con una
vista completa della zona urbana del capoluogo di provincia fino ad arrivare al monte
Cucuzzo e all’altopiano del Pollino.
Da Lappano si può proseguire fino a San
Pietro in Guarano, paesino sopraelevato a
mo’ di terrazzo su Cosenza, degno di nota
per almeno tre peculiarità. La prima è la chiesa di Santa Maria di Gerusalemme,
uno degli edifici religiosi più importanti del
paese. In stile neoclassico e dalle linee sobrie
ma eleganti, sembra dominare dalla sua posizione tutto il borgo antico: impressione, questa, sottolineata dallo sviluppo verticale della
costruzione, cui si accede attraverso tre larghe
scalinate. La facciata è suddivisa in due livelli,
caratterizzati da lesene classicheggianti e
quattro nicchie vuote. Alla sinistra dell’osservatore si erge maestosa la torre campanaria con
orologio, anche se lo sguardo sarà probabilmente attratto dall’imponente portale ad arco
a tutto sesto che incornicia un massiccio portone d’ingresso di forma quadrangolare sormontato da un dipinto del 2001 raffigurante la
Madonna di Gerusalemme con il Bambino.
All’interno della chiesa l’attenzione potrà essere attratta da vari elementi, tutti molto interessanti: se si leva lo sguardo verso l’alto si potrà
ammirare il bel soffitto a cassettoni, opera di
maestranze paesane, così come le lastre di
vetro decorate con dipinti di pregevole fattura
e le colonne dai capitelli corinzi. In fondo alla
chiesa fa bella mostra di sé l’altare maggiore
in marmo bianco, con ornamenti tipicamente
barocchi; è stato portato qui nel 1900 dal Duomo di Cosenza, insieme alla balaustra, all’organo e al cancello in bronzo. Diversi anche i
dipinti conservati, in gran parte copie di celebri opere eseguite dal sacerdote Pietro Napoli, molto ben realizzati. Tra le statue ricordiamo
quella lignea raffigurante Gesù Bambino,
facente parte di un’opera più grande che comprendeva anche Maria, andata però distrutta
nel corso del terribile incendio che colpì San
Pietro in Guarano nel 1806: il fatto che il Bambinello sia rimasto praticamente intatto ha fatto
pensare ad un intervento miracoloso e la statua è pertanto oggetto di particolare venerazione.
Il secondo motivo per fermarsi a San Pietro in
Guarano è la visita alla chiesa di Santa
Maria della Consolazione, l’edificio religioso più antico del paese. Le sue origini risal-
B&B Le Stagioni
Via A. Guarasci, 70 A
87058 Spezzano della Sila
Tel. 0984.434568
(gestore Arch.Teresa Guido)
Cell. 334.8663182
Fax 0984.433858
[email protected]
www.lestagioni.net
➜ Tipologia attività: B&B
Bed&Breakfast, noleggio gratuito di bici.
Il B&B si contraddistingue per la posizione strategica, perché in poco tempo si può raggiungere sia la montagna che le spiagge del Tirreno e
dello Jonio. Particolare cura è stata riservata
all’arredamento ed al comfort delle stanze, inoltre ogni camera ripropone le tonalità delle stagioni. L’inverno è una camera con due letti alla
francese, le cui tinteggiature vanno dal bianco
all’azzurro della neve di sera; la primavera è la
camera matrimoniale, dalle nuance pastello verde mela, lilla e pervinca; l’autunno dispone di un
letto matrimoniale e di uno singolo, dalle sfumature verde bosco e arancio ocra; l’estate è la
stanza destinata all’angolo della colazione, con i
toni caldi del rosso, arancio e giallo.
Accesso per diversamente abili
Servizi: deposito bagagli e/o attrezzature sportive,
noleggio bici, fax, terrazzo.
Si parla: inglese
Carte di credito: no
Numero camere: 3 (1 doppia, 1 matrimoniale
con aggiunta lettino, 1 tripla); 2 con bagno,
1 con bagno non in camera ma riservato.
Posti letto: 8
Camere con: riscaldamento, servizio pulizia,
cambio biancheria, TV, zona soggiorno,
asciugacapelli, frigo bar.
Periodo di chiusura: da gennaio a marzo
101
SPIRITO 3a
TAPPA IN VIAGGIO SEGUENDO LO SPIRITO
Emporio Dolce Salato
Azienda Red Cam S.n.c.
Via Roma 184 - 87050 Spezzano Piccolo
Tel. 0984.434638
Cell. 320.2164671 (Giuliana Reda)
[email protected]
➜ Tipologia attività: Produzione Agroalimentare
e Commerciante.
Pasticceria e biscottificio con produzione artigianale e vendita di dolci, salati, pasta fresca e pizze rustiche.
Tra i viottoli e gli antichi scorci tipici della Presila di
Spezzano Piccolo, quel senso di tradizione, di piccoli segreti tramandati di generazione in generazione e di ambiente familiare ed accogliente sono il
punto di forza dell’Emporio Dolce Salato, dedicato
a tutti gli amanti dei gusti tipici, dei dolci e delle produzioni da forno tradizionali. Da non perdere le tante varietà di pasta fresca, le scalille e i turdilli (dolci
tipici natalizi), e la tradizionalissima coccìa, piatto
tipico locale con grano bollito, carne di maiale e di
capra successivamente infornata.
Tipo di produzione: pasticceria, biscottificio.
Produzione artigianale
Specialità: numerose varietà di dolci e salati artigianali, pizze rustiche, la tradizionale pizza con sardella
e la coccìa.
Vendita diretta
A disposizione per mostrare la produzione
Accesso per diversamente abili
Giorno di chiusura: lunedì
102
gono al XIV secolo, allorché i monaci agostiniani si insediarono nella zona ed edificarono
questo santuario dedicandolo alla loro protettrice, la Beata Vergine della Consolazione.
La costruzione è piuttosto semplice, con una
classica pianta a croce latina, una torre campanaria a base quadrata ed una suddivisione
dello spazio in tre navate. All’interno, diverse
opere di grande valore spirituale ed artistico:
nella navata di sinistra si può ammirare il crocifisso originario, posto qui dagli agostiniani
nel Trecento, in quella centrale un bell’altare
marmoreo con decorazioni barocche di recente restauro, mentre in quella di destra si trovano dipinti raffiguranti soggetti sacri. Guardando con maggior attenzione queste tele, è possibile notare dei fori dovuti ai proiettili che le
truppe napoleoniche spararono anche in questa chiesa nel 1806, data in cui venne decisa
la repressione nel sangue di una rivolta antifrancese: questi danneggiamenti non sono stati riparati, ma lasciati quali segni dell’eroica
difesa da parte dei sampietresi della propria
eredità culturale e religiosa.
Ultima tappa della visita a San Pietro in Guarano è trovare qualche locale disposto a
mostrare al turista U’ Diroccu, la maschera tradizionale sampietrese, costruita in cartapesta
con lo scheletro in canne. Può raggiungere i 3
metri di altezza ed è cavo all’interno per far
posto alla persona che deve animare le esibizioni. La sua origine non è certa ma sembra
che il nome derivi da “Don Rocco” (Dominus
Roccus), un prepotente e ricco proprietario terriero locale, poco amato dalla gente e vissuto
a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento. La
popolazione, non potendo agire direttamente
perché soggiogata dal bisogno, come valvola
di sfogo costruì un fantoccio a caricatura del
signorotto contro il quale inveire in forma satirica. La manifestazione culminava con l’incendio del pupazzo nella piazza del paese, unico modo possibile e indiretto per manifestare
contro i soprusi che venivano perpetrati anche
attraverso lo ius primae noctis (letteralmente
“diritto della prima notte”: indicava il diritto del
signore feudale, al matrimonio di un proprio
servo della gleba, di trascorrere la prima notte
di nozze con la sposa). L’abbinamento con
la festa di San Rocco potrebbe essere
soltanto casuale e la semplice ripetizione, nel corso degli anni, averne consolidato la tradizione. Ma non deve sfuggire che il pupazzo, nella credenza
popolare, ha spesso rappresentato la
personificazione del male nel senso più
generico e San Rocco è considerato guaritore e protettore degli appestati.
La spagnola, durante il periodo della Prima
Guerra Mondiale, fece moltissime vittime in
Europa, e anche a San Pietro perirono nove
persone. La distruzione finale del fantoccio,
bruciato in piazza, può rappresentare la volontà di debellare il male stesso e la purificazione
contro ogni possibile contaminazione. Con il
passare del tempo, l’esibizione della maschera ha assunto un carattere essenzialmente
festoso, con uno sfondo di gradevole e sottile
satira, indirizzata a personaggi locali, a volte
facilmente individuabili, o ad avvenimenti e
personalità generiche. In molte manifestazioni
del passato hanno sfilato più maschere contemporaneamente, che rappresentavano personaggi fantastici della tradizione sampietrese,
come ‘A Pantasima o E Guvitèddre, ma in alcune occasioni non sono mancate le allusioni a
personaggi fiabeschi (Pinocchio e la Fatina) e
ad eventi di rilievo nazionale (Tangentopoli,
compromessi politici). Oggi, l’esibizione dell’U
Dirròccu rappresenta un grande raduno popolare, ed ogni anno la sera del 16 agosto, giorno di S. Rocco, la sfilata è accompagnata da
una folla immensa di partecipanti come non
avviene in nessun’altra occasione. La maschera viene portata in giro per le vie del paese
con fiaccole, fontanelle e girandole luminose,
Il Golosone
Corso Europa 89 - 87058 Spezzano della Sila
Tel. 0984.435694
Cell. 339.1226897 (Architetto Rizzo)
[email protected]
➜ Tipologia attività:
Produzione e vendita
Biscottificio e panificio:
produzione artigianale di
dolci e salati della tradizione spezzanese e presilana.
A brevissima distanza dal
Convento di San Francesco da
Paola, l’attività della famiglia Rizzo rappresenta un’autentica istituzione a Spezzano, nota a tutti per la bontà dei dolci prodotti, al punto da aver ricevuto anche premi e riconoscimenti. Ci sono il titolare Luciano e suo figlio
Roberto, e con un po’ di fortuna si può anche incontrare la signora Gioconda, intenta, nel laboratorio
artigianale, a dar vita a piccoli gioielli di arte enogastronomica silana come i “Ginetti”. È presente
anche una veranda laterale presso cui piccoli gruppi possono sostare per godersi un rinfresco a base
di dolci tipici, e un bancone del bar, dove prendere
anche un caffè.
Tipo di produzione: panificio, biscottificio.
Produzione artigianale
Specialità: dolci tradizionali e rustici salati (Ginetti,
Pitta ‘mpigliata, Castagnaccio, Pitta con sarde)
Vendita diretta
A disposizione per mostrare la produzione
(su prenotazione)
Accesso per diversamente abili
Si parla: inglese, francese, spagnolo
Carte di credito: no
Giorno di chiusura: mercoledì (in inverno)
103
SPIRITO 3a
TAPPA IN VIAGGIO SEGUENDO LO SPIRITO
Gli antichi ricami
di Frontera Maria
Corso Umberto, 80 - Spezzano della Sila
Tel. e fax 0984.434088
[email protected]
Cell. 348.4888680 (Maria Frontera)
➜ Tipologia attività: Produzione e vendita,
Artigianato Locale (Ricamificio)
Lavorazione artigianale, produzione e vendita di
biancheria per la casa e per strutture alberghiere con
possibilità di personalizzazione con ricami a mano e
a macchina, anche su indumenti da lavoro
Le sue origini si perdono nella notte dei tempi, il
lavoro diventa arte nel momento in cui l’apprendista comincia a “creare”: sotto l’ago, guidato da
mani raffinate e delicatissime, ogni disegno, punto croce, linea sembra prendere lentamente vita
da sé sul prezioso tessuto.
Altissima concentrazione, tanta pazienza, lunghe
ore di applicazione che sembrano non finire mai:
queste le basi per offrire capolavori artigianali di
qualità. Una passione che oggi si potrebbe tristemente dichiarare scomparsa, se non fosse per
chi, come Maria Frontera e le sue collaboratrici,
sente ancora forte il desiderio di tramandare una
sapienza antichissima, dai contorni quasi magici.
Tipo di produzione: ricami
Prodotti: ricami su biancheria; personalizzazione
indumenti da lavoro.
Lavorazione a mano e a macchina
Vendita diretta
A disposizione per mostrare la produzione
Accesso per diversamente abili
Si parla: inglese
Carte di credito: no
Giorno di chiusura: sabato
Periodo di chiusura: agosto
104
fra balli, musiche e grida festose. Per concludere al meglio il tour dei paesi della Presila è preferibile intraprendere la spettacolare Strada
del Cannavino, un’arteria ricca di storia e
importanza: fino al 1829, infatti, quando venne costruita la SS107, essa costituiva la principale rete di collegamento tra Cosenza e la
fascia presilana.
Salendo sulla costa est del Cannavino, si scorge una serie pressoché infinita di agglomerati
rurali che raccontano meglio di mille parole il
rapporto ancora molto forte che i silani hanno
con il mondo contadino primigenio. Ammaliati dal paesaggio, si può deviare per Celico,
paese natale dell’Abate Gioacchino, la cui
abitazione si pensa corrisponda all’attuale
chiesa dell’Assunta.
Edificata certamente molto prima del 1421 sul
perimetro della casa natale dell’Abate, al cui
nome battesimale di Giovanni venne dapprima intitolata, ebbe vita e prosperità come terza chiesa di Celico, e forse non soltanto per la
sua importanza, ma proprio in conseguenza
della sua origine che la lega al nome del più
grande celichese, alla cui protezione si attribuisce il miracolo di essere uscita indenne dal terremoto del 1638 quando tutt’attorno era solo
rovina. Costituitasi la congrega intitolata all’Assunta, la chiesa ne divenne cappella, e come
tale ebbe vita e nome, e subì adattamenti. Il
semplice coro ligneo posto ai lati dell’ingresso,
che richiama lo stipo della sagrestia della chiesa di S. Antonio, entrambi opera di artigiani
locali, doveva essere certamente riservato ai
confratelli. Sul soffitto è dipinta la Gloria della
Madonna, per devozione di Nicola Lauro nel
1845, ed un’Assunzione a devozione di
Michele Ripoli. Alle pareti sono presenti alcune
tele provenienti dall’allora diroccante convento
di S. Domenico, raffiguranti S. Pietro, S. Antonio, S. Domenico con S. Giacinto e la Pentecoste. Ai lati del ricco altare maggiore sono
anche i busti dei Santi realizzati in stucco,
anch’essi provenienti dal convento di S. Domenico. Una bella acquasantiera in marmo bianco è ora conservata nel corridoio della sagrestia posta nel lato interno, verso la campagna,
che secondo la tradizione è la camera in cui
Gioacchino aprì gli occhi alla luce e dove
sono custoditi un notevole crocefisso ligneo ed
una bella sedia ad intagli. Ed è qui che fino al
giorno della loro dispersione erano custodite le
reliquie del grande Abate, che il Padre Minimo
fra’ Giacomo da Celico aveva ottenuto dai
Padri del Monastero di San Giovanni in Fiore,
i quali gliene avevano fatto consegna perché
venissero custodite nella chiesa dell’Assunta,
dove sono state poi meta di pellegrinaggi e di
visite da parte di persone anche di lontana provenienza. E non è azzardato pensare che molti, se non addirittura tutti quei visitatori, non
mancassero di spingersi fino alla vicina Fontana Fetida, un tempo compresa negli orti di
proprietà della famiglia, per andare a sedere
su quella stessa pietra dove è tradizione che
Gioacchino sostasse in meditazione all’ombra
nascosta dell’anfratto e degli alberi e al mormorio dello scorrere lento della poca acqua.
Usciti dalla chiesa, per avere una visione d’insieme è meglio ritornare sulla superstrada e da
qui ammirare la spettacolare disposizione
urbanistica di Celico. Il borgo si sviluppa in
armonia con la cresta del monte, a rappresentare il rispetto dei silani per l’orografia naturale del territorio, l’intenzione di convivere con
essa evitando il più possibile di stravolgerla.
Magna Graecia
Via Guarasci – 87058 Spezzano della Sila
Store: Corso Europa 167 – 87058 Spezzano
della Sila
Locale storico di famiglia Aperitivi - Degustazioni - Presentazioni nuove collezioni e vendita vini
Piazza Vittorio Veneto
87058 Spezzano della Sila
Visite vigna: Località U’Gavuru
Tel. e fax 0984.434446
Cell. 347.1927214 (Vincenzo Granata)
[email protected]
www.magnagraeciavini.it (in costruzione)
➜ Tipologia attività: Produzione Agroalimentare
(vini), con vendita diretta.
Produzione vitivinicola, visite guidate nei locali dell’azienda, cantina di trasformazione, cantina di affinamento e percorsi in vigna (località U’ Gavuru).
Il nome di un marchio o di un prodotto contiene in sé
la storia della terra dove nasce. Nella Magna Graecia
vennero sviluppate tecniche di viticultura divenute
parte integrante delle culture di tutta Europa. Da questo passaggio storico scaturisce l’entusiasmo della
famiglia Granata, da ben quattro generazioni impegnata nella produzione del “nettare d’uva”, che prende il nome della zona più bassa del territorio. Con alle
spalle una lunghissima tradizione fatta di dedizione e
di sacrifici, ma anche di gratificazione, ancora oggi si
cura minuziosamente l’intera filiera, rafforzando l’indissolubile legame con il territorio calabrese.
Tipo di produzione: vinicola
Prodotti: vini
Vendita diretta al pubblico
Accesso per diversamente abili (nello spaccio)
Si parla: inglese
Carte di credito: sì
Giorno di chiusura: lunedì mattina
105
itinerario outdoor
itinerario outdoor
Sentiero dell’Abate
Strada delle Vette
Trekking
Località di partenza e arrivo
Pedace, fraz. Cavaliere, dalla fontanella
affianco all’albergo Il Ruscello
Lungo il percorso
Cavaliere, territorio di Pedace
Difficoltà
T (itinerario escursionistico - turistico)
Dislivello
+ 489 metri
– 489 metri
Tempo di percorrenza
4 ore
Fondo stradale
26% asfalto
74% sterrato
500 m asfalto – 9,52 km sterrato – 2,75 km
asfalto
Quota massima raggiunta
1572 metri, Pedace, lungo il sentiero nr 423b
poco dopo esser rientrati nel bosco
Lunghezza del percorso
12,77 chilometri
Segnaletica
Segnavia nr 440d, nr 440c, nr 437, nr 423b
Come arrivare
Da Lorica prendere la SS108bis in direzione
Catanzaro, fermarsi entrati
nella frazione Cavaliere al
parcheggio dell’albergo
Il Ruscello sulla destra.
L
ungo un cammino amato da Gioacchino da Fiore, che da
San Giovanni in Fiore conduceva ai paesi della Presila, è
possibile ripercorrere le tracce della grande figura religiosa
lungo un percorso carico di misticismo, immersi nel silenzio delle foreste. L’itinerario è una passeggiata facile adatta a tutta la famiglia, che
si inoltra nel pieno della pineta della
zona di Lorica e dove si possono vedere magnifici esemplari giganti di pini
larici, alcuni dei quali paragonabili a quelli della
riserva dei Giganti della Sila (località Fallistro).
Descrizione: il percorso parte su asfalto in salita, dopo
aver fatto rifornimento d’acqua alla fontanella presente
nelle immediate vicinanze dell’imbocco del sentiero 440d;
superate le ultime casupole e con il fiume che sulla destra
accompagna il cammino si cambia il fondo in sterrato per
inoltrarci all’interno del bosco. Superato un cancello spinato
106
Mountain bike
ci si immerge nella fantastica pineta, dove ci sono da superare
facilmente una serie di torrentelli e una successione di bivi ottimamente segnalati, in cui bisogna tenere la strada principale,
che fanno terminare il sentiero 440d nel 440c. Sbucati su un
prato si gira per la strada in salita a sinistra, imboccando il sentiero 437 e al bivio seguente si tiene la sinistra lasciando la strada principale. Dopo aver guadato facilmente due torrentelli,
azione che si ripeterà spesso durante questo itinerario, si iniziano ad incrociare i primi Giganti della zona: a causa dell’opera di
disboscamento e delle forti nevicate invernali, è probabile
incontrare lungo il tracciato alberi caduti a terra. Dopo aver
superato alcuni bivi tenendo la strada principale, si sbuca fuori
dal bosco per godere della vista mozzafiato sul lago Arvo. La
passeggiata prosegue guadando altri rii, sempre senza difficoltà, fino ad entrare nella parte difficile del percorso, poiché a
causa della massiccia caduta degli alberi trovare la giusta rotta
di viaggio può risultare complicato. La strada procede su un sentiero ben tracciato in direzione della cabinovia, il cui spiazzo tra
i pini si va a incrociare più avanti. Rientrati nel bosco si procede
seguendo i segnavia fino ad attraversare anche lo spiazzo dei
cavi elettrici e, successivamente, dopo aver superato un’ulteriore pineta, si raggiunge l’incrocio con il sentiero 423b. Attraversato un prato con felci e asfodeli, con vista sull’altopiano, una
serie di segnavia su roccia e alberi ci indirizzano di nuovo dentro al bosco. Dopo alcuni
bivi nei quali bisogna tenere la strada principale si arriva ad uno spiazzo da cui si può ammirare una curva della pista di bob vicina; successivamente si attraversa il ponticello sul fiume che ci fa sbucare sulla strada che porta al punto di partenza dell’impianto di risalita che porta gli sciatori fino alla cima di monte Botte Donato. Un ultimo tratto in discesa su asfalto ci riporta al
punto di partenza, facendo tappa obbligata alla magnifica
Torre Cavaliere, una struttura fortificata seicentesca che ci
riporta con le sensazioni alle antiche tradizioni silane.
Località di partenza e arrivo
Valico di Montescuro (m 1618)
Località di arrivo
Cabinovia di monte Botte Donato (m 1869)
Lungo il percorso
Valico di Montescuro (Spezzano della Sila),
Monte Curcio (Spezzano della Sila), Spezzano
Piccolo, Monte Coppo (Pedace), Monte Botte
Donato (Serra Pedace)
Difficoltà
Media
Dislivello
+ 613 metri
– 317 metri
Tempo di percorrenza
2 ore
Fondo stradale
100% asfalto
Quota massima raggiunta
Monte Botte Donato, 1878 metri slm
Lunghezza del percorso
14,9 chilometri
Segnaletica
Assente
Come arrivare
Da Camigliatello si prende la SS107
in direzione Cosenza uscendo a Fago
del Soldato; da qui si prende
la strada statale 648
in direzione Spezzano della Sila.
Si parcheggia a Valico di Monte
Scuro.
I
l valico di monte Scuro coincide con la partenza della Via delle Vette, celebre strada panoramica che conduce a Lorica toccando le più importanti cime dell’altopiano, compresi il monte Scuro, il monte Curcio e il monte Botte Donato. Questo itinerario mostra agli escursionisti una lunga serie di paesaggi indimenticabili, associati ad un percorso ciclistico di rara bellezza. I
panorami si alternano: dal valico di monte Scuro si domina il
lago Cecita, dal monte Botte Donato (m 1928), la vetta più alta
della Sila, la vista si apre su Lorica, rinomata località turistica
affacciata sul bacino artificiale dell’Arvo.
Descrizione: al Valico di Montescuro (m 1630), dominato da
una Croce con Cristo, si trova un cippo dedicato allo scrittore
cosentino Nicola Misasi che più volte ha celebrato la Sila nelle
sue opere. La pedalata inizia dalla sella, a sinistra per non finire nella zona militare aeronautica, lungo la strada che all’ombra della faggeta segue il crinale. La salita è abbastanza regolare e prima di raggiungere la stazione di arrivo della cabinovia di monte Curcio si incontrano diverse aree di sosta e una
fontana per rinfrescarsi e approvvigionarsi d’acqua. Il percorso
diventa più ripido e faticoso dopo l’incrocio con il sentiero MTB3
proveniente da Croce di Magara, duro fino al nuovo bivio con
lo stesso sentiero che riconduce a Magara (si incontra una sola
fontanella).
Da qui, a 1750 m, la salita diventa di nuovo regolare e con
minore pendenza, ma sempre dura, superando monte Coppo
fino al punto più alto del percorso, il piazzale della cabinovia di
monte Botte Donato. Risalendo nella zona retrostante la struttura, il panorama si allarga a 360 gradi: nelle giornate terse lo
sguardo a sud si spinge fino al mar Tirreno e l’Etna. Sotto di noi
i boschi che abbracciano il lago Arvo e verso nord il lago Cecita
e gli impianti di risalita di Botte Donato.
I ciclisti meno allenati possono evitare la prima parte del percorso, impegnativa per via del dislivello da coprire, usufruendo
dell’impianto di risalita grazie alle cabinovie attrezzate con gli
agganci per le biciclette. La Via delle Vette è apprezzata anche
dagli escursionisti che amano la stagione fredda perché d’inverno viene battuta la pista per lo sci di fondo.
107
4a
IN VIAGGIO SEGUENDO LO SPIRITO
tappa
Da Celico a Acri
Di colpo, come per un fantastico cambiamento di scena, tutta una immensa novità
di terre e di vegetazione si spiega dinanzi agli occhi estasiati del viaggiatore:
è, finalmente, la Sila! (…) Ma qualcosa soprattutto colpisce l’animo e lo tiene
come preso e incantato: è il silenzio, al quale di immensa solitudine dà come
la consistenza di una viva e solenne presenza. Pare di sentirsi lontani e isolati,
chiusi, pur nella vastità dell’orizzonte, entro lo spazio di mondo in cui tutto
è nuovo e diverso da ciò di cui prima era fatta la nostra vita.
Giuseppe Isnardi, 1927
Località di partenza Celico | Località di arrivo Acri | Chilometraggio 63 km
Dalla Presila ad Acri lungo la SP256.
Per proseguire questo “cammino spirituale” in
maniera completa, la scelta più logica e panoramica è risalire in Sila, sulla strada che conduce alla vetta di Monte Scuro, lungo la ex
strada statale 648, attuale SP256. L’inizio dell’arteria si colloca nei pressi di Spezzano della Sila, vicino allo svincolo della SS107 e si
dirige ad Acri, vera capitale spirituale della
Sila. Lo sguardo si perde sui paesini della Presila sottostanti. Curva dopo curva, la Sila
irrompe con la sua potenza silvestre: è il pino
laricio a tornare protagonista. Le fiumarelle
naturali lungo la strada ci restituiscono un rapporto ancora puro con la terra. Si può credere davvero di ritrovarsi sulla versione asfaltata
di uno dei tanti sentieri che percorse l’abate
Gioacchino nell’alto Medioevo nel tentativo di
evangelizzazione di queste terre allora ancora più selvagge. La parola di Dio, probabilmente, fu in quegli anni parola di civiltà. È
salendo verso la cima che l’aria diventa sempre più salubre e il contatto con il Celeste sempre più reale: da quassù si domina il confine,
tra moderno e antico, tra anima e corpo. Il luogo si presta a picnic e passeggiate nell’incon-
108
taminato. Proseguendo, superata la vetta del
Monte Scuro, si scende per la strada principale tra boschi sempre più fitti e silenziosi verso il
Fago del Soldato. L’acqua sgorga rigogliosa e limpida tra le frasche ricordandoci quale
importanza rivesta l’istituzione del Parco
Nazionale della Sila per la salute e la salva-
guardia di questo prezioso ecosistema.
Giunti in località Moccone, è importante far
visita al luogo ove sorse la Colonia Silana
di Federici, centro propulsore di umanità,
medicina e assistenza realizzato dopo il tragico sisma del 1908 e la successiva malaria.
Nato per volere di un gruppo di note personalità mosse dalle parole di Antonio Fogazzaro, e animato da medici locali quali Domenico Migliori cui è intitolata una targa all’ingresso della Colonia, essa fu sostenuta da forze
nazionali e da eccellenti personaggi tra cui,
soprattutto, donne.
Il cuore pulsante dell’iniziativa fu Giuseppina
le Maire, di origine piemontese; nel 1910 la
Colonia funzionava già concretamente e fu
ritenuta la prima opera sociale in Calabria
Proseguendo si consiglia la provinciale 247
per raggiungere Acri. La strada, da enorme
e diritta fino all’orizzonte, d’improvviso si
restringe e aumenta la pendenza. Il paesaggio dei prati e delle mandrie viene sostituito
dalla faggeta, che circonda i visitatori per-
Nero di Calabria Acri
Soc. Coop.
Via Marullo 121 - Acri
Tel. e fax 0984.953124
Cell. 368.7305991 (Gencarelli Antonio)
[email protected]
www.nerodicalabriacri.it
➜ Tipologia attività: Produzione Agroalimentare
Allevamento suino e produzione di salumi tipici biologici ottenuti dal Nero di Calabria e vendita diretta.
Razza prelibata e autoctona calabrese, riscattata
da un destino incerto grazie all’attento lavoro di
recupero di alcuni allevatori esperti di Acri: ecco
come il celebre nero di Calabria, un suino dal
manto scuro e dalle carni particolarmente adatte a produrre insaccati di alto livello, è giunto
fino a noi.L’azienda Nero di Calabria segue con
attenzione e cura le varie fasi della produzione e
lavorazione dei salumi di questo animale, tra le
massime prelibatezze gastronomiche della
regione.
L’allevamento all’aperto prevede un sistema in
cui i suini sono alloggiati prevalentemente all’interno di strutture fisse in muratura, ma allevati a
cielo aperto su superfici agrarie e forestali delimitate da idonei sistemi di recinzione. La società cooperativa di Acri, con la sua produzione di
insaccati di suino nero è testimonial dell’unicità
che sa offrire la Calabria sia dal punto di vista
rurale che artigianale.
Tipo di produzione: salumificio
Specialità: salumi di suino nero, “vuorjia”.
Vendita diretta
A disposizione per mostrare la produzione
Accesso per diversamente abili
Si parla: inglese, francese, spagnolo
Carte di credito: no
Periodo di chiusura: sempre aperto
Chiesa dell’Annunziata, Acri
109
SPIRITO 4a
TAPPA IN VIAGGIO SEGUENDO LO SPIRITO
Azienda Agricola Fratelli
Coregrande S.n.c.
Azienda Agricola
Adimari
Contrada San Benedetto 40
87041 Acri
Tel. e fax 0984.950720
Cell. 349.8376920
(Coregrande Michele)
[email protected]
www.pollocoregrande.it
Contrada Vagno 97
87041 Acri
Cell. 368.3424425
[email protected]
www.aziendaagricolaadimari.it
➜ Tipologia attività: Produzione Agroalimentare
Allevamento avicolo, coltivazione di ortaggi e frutta,
produzione di olio e vino. Prodotti eco-sostenibili
senza utilizzo di agenti chimici o fertilizzanti.
L’attività avicola iniziata negli anni ’60 ad opera
di Eugenio e Antonia Coregrande, è portata
avanti con la stessa attenzione e passione dai
figli Michele, Renato e Piero.
Dalla selezione delle materie prime all’allevamento, dalla trasformazione alla distribuzione,
tutta la filiera produttiva dell’azienda garantisce
un prodotto finale naturale, sano, genuino e di
alta qualità.
Coregrande rappresenta una delle realtà avicole
rurali più importanti del Sud Italia, affonda le
sue radici nella tradizione e al tempo stesso sposa metodi innovativi che contribuiscono alla
buona qualità del risultato finale. In un sistema
agricolo moderno, in un contesto economico
che si sta sempre più “industrializzando”,
l’obiettivo è quello di effettuare una produzione
agricola eco-sostenibile, cercando di salvaguardare l’inestimabile patrimonio ambientale.
Tipo di produzione: allevamento. Settore avicolo e
produzione di carne, pollame, equini, conigli e suini.
Disponibili ad aprire l’azienda al pubblico per mostrare le tecniche di produzione.
Accesso per diversamente abili
Periodo di chiusura: sempre aperto
110
mettendo di intravedere le aziende agricole che ancora abitano questi luoghi, prima del
tratto mozzafiato per cui vale la pena intraprendere questo percorso, nonostante la sua
rudezza: dopo un continuo saliscendi tra borghi di case che si affastellano per poi scomparire per alcuni chilometri, ecco, dall’altro versante, a picco sul fondovalle come la stessa
strada, l’agglomerato glorioso di Acri, che
sovrasta il contrafforte di roccia e lo domina.
La visione d’insieme è da ripresa cinematografica: la cittadina, che si sviluppa a 700 metri
d’altitudine su tre colli ben distinti, da cui il suo
stemma araldico “Acrae, Tri Vertex, Montis Fertilis”, si staglia sulla valle con la forza dei
20.000 ettari di cui è costituita. Il borgo antico
è Padìa, con la torre civica detta Rocca dei
Bruzi; le altre due sommità sono rappresentate dal quartiere greco di Picitti e da Odivella. Scendendo dalla SP247, ogni angolo
della cittadina è gioia per gli occhi e la mente:
il primo monumento che si incontra è la chiesa del Beato Angelo, la posa della prima
➜ Tipologia attività: Produzione Agroalimentare;
Agriturismo e Fattoria Didattica in previsione.
Produzione e vendita diretta di frutta, verdura e
vino sfuso e imbottigliato; allevamento di diverse specie animali.
“L’acqua divide gli uomini, il vino li unisce”.
La celebre frase del poeta giornalista Libero
Bovio viene fatta propria dall’azienda Adimari.
Un’attività che fin dalla sua nascita ha posto in
primo piano la coltivazione espressamente biologica dei suoi 2 ettari di vigna, così come degli
uliveti, sicura che sia questa l’unica garanzia per
la riuscita di un prodotto sano e genuino.
Appartenente al Consorzio dei Vini della Calabria
Citra, la struttura si colloca inoltre in una posizione altamente panoramica e suggestiva, con la
vista che spazia dalla valle del Crati alle montagne del Pollino. Al suo interno trovano spazio
anche allevamenti di piccoli animali quali pecore
e capre, che non appena l’agriturismo previsto
sarà pronto ad accogliere gli ospiti, diventeranno una piacevole compagnia per tutti, dai grandi ai piccini.
Si parla: inglese, spagnolo
Carte di credito: no
Periodo di chiusura: sempre aperto
Agriturismo in progetto
Solo pernottamento (ristorante convenzionato)
Servizi: terrazzo, giardino, area barbecue,
terreno agricolo. Escursioni a piedi, a cavallo e
in mountain bike, per osservazione animali.
Attività per bambini, ragazzi, anziani e persone
diversamente abili. Corsi di degustazione e partecipazione attività aziendali.
Accoglienza animali domestici
Numero miniappartamenti: 2 (1 bilocale,
1 trilocale) con bagno
Posti letto: 8
Miniappartamenti con: soggiorno, TV, riscaldamento, servizio pulizie
111
SPIRITO 4a
TAPPA IN VIAGGIO SEGUENDO LO SPIRITO
Bio Sila
Azienda Agrituristica
Santa Maria di Macchia
di Salvatore Abbruzzese
Contrada Filiciuzzi - 87041 Acri
Tel. e Fax 0984.952541
Cell. 340.2840314 (Vincenzo Abbruzzese)
[email protected] www.biosila.it
Località Macchia di Baffi, 66 – 87041 Acri
Tel. 0984.946165 - Fax 0984.946165
[email protected]
www.santamariadimacchia.it
➜ Tipologia attività: Agriturismo e Produzione
Agroalimentare
Vino, olio, frutta, verdura, allevamento, produzione
casearia, liquori, marmellate. Trekking a piedi, escursioni a cavallo e torrentismo, campo polifunzionale
Dalla lezione di equitazione alla gara di endurance, dal
torrentismo al tiro con l’arco, dal turismo culturale
presso pittoreschi borghi albanesi alle infinite attività
offerte ai più piccoli, l’agriturismo, parte integrante
dell’azienda agricola, grazie alla passione intramontabile del titolare verso il proprio lavoro si colloca ai primi posti di un’offerta ricettiva che non delude neanche le aspettative dei turisti più attivi ed esigenti.
112
Servizio ristorazione e pernottamento
Accesso per diversamente abili
Servizi: sala lettura, sala TV, sala convegni, lavanderia e stireria, deposito bagagli e/o attrezzature sportive, internet, terrazzo, giardino, piscina, area barbecue, parco giochi, terreno agricolo, piazzola per
campeggio. Escursioni a piedi, a cavallo, scuola di
equitazione, pesca sportiva, calcio, bocce. Attività
per bambini, ragazzi, anziani e persone diversamente abili. Partecipazione alle attività aziendali, corsi di
degustazione e di cucina locale, lavorazione del latte
e possibilità di stage. Possibilità accoglienza animali domestici.
Si parla: inglese, francese
Carte di credito: solo bancomat
Numero camere: 19 (1 con bagno interno)
Posti letto: 25
Camere con: riscaldamento, cambio biancheria,
servizio pulizie, zona soggiorno, TV.
Numero miniappartamenti: 3
Posti letto: 25
Periodo di chiusura: dal 07/01 al 31/03
Ristorante aperto anche a chi non soggiorna
Degustazione prodotti tipici e vendita diretta dei prodotti riservata ai clienti. Menu per sportivi e celiaci.
Numero coperti: 60 (180 per grandi eventi)
Ristorazione all’aperto: 60 posti
Specialità a tavola: tagliatelle ai funghi porcini,
maiale, agnello al forno, crostate con marmellate
fatte in casa, liquori tipici.
Chiesa del Beato Angelo, Acri
pietra avvenne l’11 maggio 1893 su progetto
dell’architetto Guido Quercioli da Roma, con
solenne celebrazione eucaristica, e l’inaugurazione avvenne il 17 luglio del 1898. La basilica con tutta la sua imponenza racconta la
devozione degli abitanti di Acri per il francescano Lucantonio Falcone, noto a cavallo tra
Seicento e Settecento per i suoi miracoli che gli
valsero l’elevazione da parte di papa Leone
XII nel 1825 al titolo di Beato.
Il portale in bronzo pesa 54 quintali. La facciata è realizzata in porfido rosa e presenta svariate decorazioni: nelle quattro nicchie disposte uniformemente su due livelli ed ornate da
cornici e lesene sono collocate le statue in marmo di San Francesco d’Assisi, Sant’Antonio da
Padova, del Beato Angelo e della Madonna
Addolorata. Sopra il portale si può notare un
balcone in pietra rosa caratterizzato da una
vetrata su cui è dipinta la Madonna assisa sul
trono. Entrando si contano dodici cappelle
gentilizie, disposte su due file, in quella centrale è disposta l’urna interamente di bronzo e
vetro a tenuta stagna, dove è riposto il corpo
ricomposto del Beato. Di particolare pregio, il
meraviglioso mosaico creato nell’urna del Beato da Padre Ugolino da Belluno. Procedendo
verso il centro si comincia a godere della vista
della cupola, alta ben 32 metri con due torri
campanarie della stessa altezza, con campane bronzee a movimento elettrico, entrambe
rivestite di rame; l’interno della basilica è interamente affrescato con scene che raffigurano i
➜ Tipologia attività: Produzione Agroalimentare,
Commerciante. Fattoria Didattica, Ristorante e
Agriturismo in previsione.
Produzione di formaggi, carne, patate, ortaggi con
vendita diretta, laghetto per pesca sportiva, area
semiattrezzata. Disponibilità per mostrare al pubblico le tecniche di produzione. Associazione Fattore
Creativo ONLUS.
La famiglia Abbruzzese può vantare un’esperienza
nel campo delle produzioni zootecniche lunga ben
quattro generazioni, con un nome che sa di bontà:
Bio come Biologico. La domanda sempre più attenta
e sensibile dei consumatori rappresenta un volano
per la diffusione di un modello, che poteva dirsi elitario in passato, ma che oggi è adottato da numerosi
produttori come strategia per competere in un mercato sempre più globalizzato, oltre che per rispettare
l’ambiente, la salute di lavoratori e compratori ed il
benessere degli animali. È anche per questo che
l’azienda promuove ogni mese attività didattiche da
svolgere in collaborazione con le scuole, perché non
si è mai troppo piccoli per capire valori quali il rispetto del corso della natura ed il pregio della semplicità.
Tipo di produzione: allevamento, caseificio, macelleria.
Prodotti: bovini, ovini, caprini, suino nero di Calabria.
Biologico certificato: sì
(produzione lattiero-casearia e di macelleria)
Vendita diretta al pubblico
Fattoria didattica: sì
Accesso per diversamente abili
Si parla: inglese
Carte di credito: sì
Periodo di chiusura: sempre aperto
Convento Padri Cappuccini, Acri
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SPIRITO 4a
TAPPA IN VIAGGIO SEGUENDO LO SPIRITO
Azienda Agricola
Branca Antonella
Torre Rocca dei Bruzzi
Contrada Velaci - 87041 Acri
Tel. 0984.953956
[email protected]
Cell. 388.3631645
(Antonella Branca)
➜ Tipologia attività: Produzione Agroalimentare;
Agriturismo in previsione.
Produzione di ortaggi, patate, grano tenero biologico, ciliegeto da legno e allevamento suino nero.
Da sempre, la tradizione agricola della Sila Grande ha seguito i ritmi lenti, evitando la meccanizzazione eccessiva e la filosofia del tutto e subito,
preferendole un autentico connubio con la Natura, in cui le risorse vengono utilizzate, non sfruttate. In quest’ottica l’azienda di Antonella Branca e le sue produzioni silane tipiche (patate,
ortaggi, grano tenero, legno di ciliegio) rispecchiano perfettamente lo spirito con cui nei secoli l’altopiano si è popolato di tante realtà oneste,
sincere, legate alla terra e ai suoi doni, qui particolarmente pregiati come il Suino Nero, o rari
perché generati da un ambiente unico, come la
patata della Sila.
Tipo di produzione: agricoltura; allevamento
Prodotti: grano, patate, suino nero
Biologico certificato: sì (patate, grano)
A disposizione per aprire l’azienda al pubblico
mostrare le tecniche di produzione
Accesso per diversamente abili
Carte di credito: no
Periodo di chiusura: sempre aperto
114
miracoli del Beato Angelo d’Acri.
La città di Acri, che gli diede i natali, e la chiesa che si erge maestosa nel paese hanno inteso rendere omaggio alla figura del Beato
Angelo e soprattutto veicolare quanto più possibile la sua grande opera di predicazione e
di spirito cristiano, istituendo un piccolo ma
suggestivo Museo nei locali dell’ex chiesetta a
lui nominata, annessa a quella attuale. In esso
sono esposte reliquie del Beato che si aggiungono alle spoglie e al saio originale conservati nella chiesa, oltre a oggetti della sua vita
quotidiana e dei frati dell’Ordine dei Cappuccini, ma anche dipinti, statue e testi antichi. A
pochi passi dalla struttura si trova la cella del
Beato Angelo, quella cella di isolamento del
convento nella quale egli soleva ritirarsi. Il
Museo del Beato Angelo è di grande
importanza sia da un punto di vista storico e
religioso (vi accorrono infatti numerosi pellegrini), sia prettamente artistico e museale.
Scendendo appena un tornante si incontrano
le indicazioni per la seconda meraviglia della
cittadina delle acque e dei colli: il Castello di
Acri. Già primitivo fortilizio in epoca bruzia
prima e romana in seguito, descritto in origine
come “Castel Vetere” (ossia molto antico), era
sorto a controllo della valle dei fiumi Mucone
e Calamo. La forma del castello in origine era
trapezoidale con tre torri poste nella parte più
alta, e la quarta inserita nel livello più basso
delle mura difensive a controllo del ponte levatoio o della porta a caditoia. Le mura di cinta
del castello hanno un diametro di circa 2 metri
nella parte più alta del perimetro, mentre le
mura del livello inferiore avevano un diametro
di circa 4 metri. Visibile fino ai primi del Novecento, la cisterna per l’approvvigionamento
dell’acqua in caso di assedio era posta a nord
della torre esistente: era alta circa due piani (6
metri di altezza) e larga venti. Nel 1999 furono rinvenute all’interno delle mura del castello
parecchie monete di origine greca, tra cui alcune di Sibari, altre di Thurii, ed una sola di Crotone, ora in possesso della Soprintendenza
Archeologica della Sibaritide.
Nel Medioevo le mura difensive cingevano il
quartiere Padìa formando una cittadella che
comprendeva anche la chiesa di Santa
Maria Maggiore, altro importante monumento religioso di Acri. Elencata nella platea
duecentesca del vescovo Ruffino da Bisignano
del 1269, vi si ammira sia lo stile romanico
che barocco; la volta, un tempo dipinta, per
via di un incendio del 1780 è andata perduta.
All’interno della chiesa sono state rinvenute nel
2004 e nel 2007 tracce di un tempio paleocri-
Museo del Beato Angelo
Hotel La Fattoria
Contrada Labonia - 87053 Celico
Tel. 0984.578364 - Fax 0984.579205
[email protected] - www.hotelfattoria.it
➜ Tipologia attività: Hotel, Ristorante, Camping.
Ristorazione, albergo, campeggio, strutture sportive
(campo da calcio, calcetto, tennis, bocce, minigolf,
tavolo da biliardo e pista da bowling).
La Fattoria, completamente immersa nel verde e a
soli 3 chilometri da Camigliatello Silano, si rivolge in
particolar modo al turismo di tipo familiare; un’attenzione assoluta e sincera viene riservata ai bambini,
che possono usufruire di ampi spazi all’aperto. A
grandi e piccini sono dedicati molteplici servizi
ricreativi, dal minigolf al tennis, insieme alla possibilità di toccare con mano la bellezza antica dei luoghi
della Sila, dove specchi d’acqua circondati da abeti,
pini e faggi che a volte quasi si tuffano nell’acqua
creano suggestivi contrasti. A questo si aggiunge
una cucina tipica e genuina che trova il suo cavallo di
battaglia nelle specialità di funghi porcini, preparate
in particolare durante la Sagra del Fungo (ottobre).
Categoria: ★★★
Accesso per diversamente abili
Servizi: sala lettura, sala TV, sala convegni, noleggio
bici, connessione internet, terrazzo, parco giochi,
giardino, area barbecue e piazzole per il campeggio,
possibilità di praticare vari sport, degustazioni.
Si parla: inglese, francese, tedesco
Carte di credito: sì
Numero camere: 51 (7 suites),
tutte con bagno
Posti letto: 104
Camere con: riscaldamento, cambio biancheria,
servizio pulizie, telefono, TV, zona soggiorno,
asciugacapelli.
115
SPIRITO 4a
TAPPA IN VIAGGIO SEGUENDO LO SPIRITO
Azienda Agricola
Eredi Filicetti
Francesco Attilio
Ristorante La Veranda
Hotel 660
Chiostro Convento
dei Cappuccini, Acri
di Tenuta Snc
Via Cocozzello 83-87 - 87041 Acri
Tel. e fax 0984.949201
Cell. 380.3685861 (Tenuta Antonio)
[email protected]
[email protected]
www.ristorantelaveranda1985.com
Località Iona - SP 247 - km 33 (Ex SS279)
87053 Celico
Tel. e fax 0984.579035
Cell 347.4981021 (dott.ssa Maria Filicetti)
[email protected]
www.agricolafilicetti.it
➜ Tipologia attività: Agricola e zootecnica.
Allevamento di bovini da carne e da latte, coltivazione “Patata della Sila IGP”, produzione latte
“Alta Qualità” per “Caciocavallo Silano DOP”,
degustazione prodotti tipici. Passeggiate ed
escursioni per le strade poderali ed i sentieri nel
bosco. In allestimento Agriturismo con Fattoria
Didattica e Punto Ristoro.
L’azienda si caratterizza per una consolidata
esperienza e tradizione che si tramanda da più
generazioni, in quanto la famiglia Filicetti è da
sempre dedita all’agricoltura in questa zona suggestiva dell’Altopiano Silano. Siamo nella parte
alta del torrente Lagarò-Rosario, ai limiti dell’antica foresta “Serra della Guardia”: è qui che Francesco Attilio Filicetti, a partire dalla prima metà
del secolo scorso, ha realizzato una delle aziende
agricole più esemplari del comprensorio. Oggi, i
familiari del fondatore continuano l’attività con
competenza e dedizione, mantenendo integre le
caratteristiche e le tradizioni tipicamente montane delle produzioni praticate, valorizzando
un’area rurale che regala uno scenario quasi
bucolico. L’azienda si estende su circa 170 ettari
di proprietà, sui quali l’attività agricola esercitata
garantisce le esigenze di qualità e genuinità,
strettamente collegate all’uso delle risorse naturali. L’azienda è inserita nei sistemi di controllo
per la produzione della “Patata della Sila IGP” e
del “Caciocavallo Silano DOP”.
Tipo di produzione: agricoltura e allevamento.
Prodotti: foraggi, orticole; bovini da latte e da carne, Patata della Sila IGP, latte “Alta Qualità”.
Vendita diretta al pubblico
Accesso per diversamente abili
Si parla: inglese
Carte di credito: no
Periodo di chiusura: sempre aperto
116
stiano. Scendendo ancora si incontrano finalmente l’agglomerato urbano principale e gli
altri monumenti religiosi della città: la chiesa dell’Annunziata, in cui sono di particolare rilievo il campanile su tre piani in pietra
bianca, gli affreschi di Raffaele d’Alvisio e
l’antichissimo affresco di stile bizantino-gotico
recentemente scoperto nella chiesa antica,
ora trasformata in sacrestia; la chiesa e
convento dei Padri Cappuccini del
1590 che conserva vicino all’altare la statua
della Madonna dei Bisogni, consegnata al
popolo di Acri dal Beato Angelo; la chiesa
di Santa Caterina, dove si ritrovano una
tela di Cristoforo Santanna, una tela del trionfo della Croce di artista ignoto del XII secolo,
un olio su tela del XVI secolo ed una tela di
Santa Caterina del XVII secolo; la chiesa di
San Nicola da Belvedere, nell’antico
quartiere Casalicchio, di cui si racconta per
la prima volta nel 1070, in occasione del
Palazzo Padula, Acri
regalo che la Regina Giovanna d’Angiò fece
a Simone Cofone conte di Acri e di Padìa; e
infine la chiesa della Madonna del Rinfresco. A quest’ultima è legata la leggenda
secondo la quale venne edificata dal parroco
De Piris nel 1521 in seguito all’apparizione
della Madonna ad un’anziana signora del luogo che, andando a lavare il bucato al fiume e
stanca per il lavoro, si fermò per dissetarsi e
invocò la Vergine, che comparve all’improvviso chiedendole di far costruire un pozzo forni-
➜ Tipologia attività: Ristorante, B&B, Hotel
Cucina tradizionale di ricette calabresi e nazionali.
Ospitalità in B&B e Hotel.
Il ristorante La Veranda, in perfetta sintonia con
l’ambiente, offre ogni giorno, grazie alla competenza del suo staff, una personale interpretazione della tradizione, non solo calabrese ma anche tipicamente acrese. Nei piatti si trova l’essenza del territorio, lo spirito della gente di un tempo, suggestioni figlie del vissuto dei proprietari. Il leit motiv è
“riscoprire, riportare alla luce i sapori perduti della
tradizione e rinnovarli”, in un contesto moderno e
innovativo, lo stesso in cui si inserisce il nuovissimo Hotel 660, un contesto che si mantiene
comunque rispettoso della storia dell’uomo, in Sila
da sempre in armonia col territorio.
Accesso per diversamente abili
Si parla: inglese
Carte di credito: sì
Ristorante
Servizi: degustazione prodotti tipici e di produzione
propria.
Giorno di chiusura: mercoledì
Numero coperti: 100
Ristorazione all’aperto: 40 posti
Specialità a tavola: frittelle tipiche, verdure sottolio,
ragù di capra, trippa, dolci e crostate della casa, vini
e liquori tipici. Cucina tipica. Menu per sportivi.
Hotel
Categoria: ★★★
Servizi: sala lettura, sala convegni, sala TV,
connessione internet, deposito bagagli/attrezzature.
Terrazzo, piazzale, terreno a disposizione ospiti.
Numero camere: 18 (9 singole, 9 doppie)
Posti letto: da 36 a 40
Camere con: riscaldamento, aria condizionata,
cambio biancheria, servizio pulizie, TV, telefono.
Giorno di chiusura: mercoledì
117
SPIRITO 4a
TAPPA IN VIAGGIO SEGUENDO LO SPIRITO
Azienda Agrituristica
Val Calamo
Ristorante del Cacciatore
Museo Civico d’Arte Contemporanea
Silvio Vigliaturo
Contrada Gammarossa 40 - 87041 Acri
Tel. 0984.947227
Cell. 339.7828882 (Michele Angelo Cozzolino)
[email protected]
www.ristorantepizzeriadelcacciatore.com
Via San Zaccheria - 87041 Acri
Tel. e fax 0984.941287
Cell. 329.7235573 (Michele Curto)
[email protected] - www.valcalamo.it
➜ Tipologia attività: Agriturismo, Campeggio,
Ristorante, Produzione Agroalimentare e
Fattoria didattica.
Ortaggi, frutta, verdura e vino. Ricettività agrituristica, punto ristoro, piatti tipici con prodotti di quasi
esclusiva provenienza aziendale e metodi naturali.
Attività di educazione ambientale ed equitazione.
Su una splendida collina che sovrasta l’intera valle
del fiume da cui l’agriturismo Val Calamo prende
nome, è possibile toccare con mano la vita di fattoria, assaporare la vera frutta di stagione, le uova o gli
ortaggi appena raccolti, apprendere metodi di coltivazione quasi dimenticati, inventarsi contadini e partecipare alla produzione dei latticini, del miele e dei
vini. Anche il bosco e il sottobosco riservano deliziose sorprese, come erbe spontanee o piccoli frutti selvatici. Occasione da non perdere per ritrovare gli
antichi piaceri di una volta, accompagnati da un’offerta ricreativa e outdoor che trova il punto di forza
nel Club Trekking Val Calamo.
118
Servizio ristorazione e pernottamento
Accesso anche per diversamente abili
Servizi: sala lettura e TV, lavanderia e stireria, deposito bagagli, connessione internet, terrazzo, giardino,
area barbecue. Noleggio bici, escursioni a cavallo,
escursioni guidate, bocce, pesca sportiva, mtb,
osservazione animali. Attività per bambini, ragazzi,
anziani e per persone diversamente abili. Partecipazione attività aziendali, corsi degustazione, corsi
cucina locale. Accoglienza animali domestici.
Carte di credito: no
Numero camere: 3
Camere con: riscaldamento, servizio pulizie, cambio
biancheria, zona soggiorno.
Numero miniappartamenti: 1 monolocale
Posti letto totali: 15
Periodo di chiusura: settembre/ marzo
Ristorante aperto anche a chi non soggiorna
(solo su prenotazione) Degustazione e vendita prodotti tipici aziendali. Menu per sportivi.
Numero coperti: 50
Specialità a tavola: frittelle ai fiori d’acacia, pasta
fatta in casa, arrosti, crostate, liquori della casa.
to dell’acqua di una fonte sacra che lei avrebbe provveduto a creare nel luogo in cui si
incontrarono, per benedire in tal modo quella
terra già bagnata da troppo sangue umano
(cento anni prima, infatti, nel 1462, Acri aveva vissuto il peggiore assedio della sua storia
ad opera dell’esercito aragonese proprio in
quel luogo, lo stesso in cui esisteva la Giudeica, l’antico quartiere ebraico). Sempre secondo la leggenda locale, inizialmente la donna
raccontò la storia dell’apparizione al parroco,
che dopo qualche titubanza iniziò i lavori, e a
poco più di un metro dal luogo prescelto sgor-
➜ Tipologia attività: Ristorante
Cucina di qualità e dai sapori antichi, specialità cacciagione.
Il Ristorante del Cacciatore offre ai suoi clienti i piatti della tradizione calabrese reinterpretati in gustose
varianti che propongono sapori e profumi spesso
dimenticati. Un menu curato nei minimi dettegli,
vario e fantasioso, conduce i visitatori alla scoperta
di antipasti, carni e pesci, secondi e ottimi dolci fatti in casa, in un tripudio di aromi e gusti che sanno
di rustico. Una cantina particolarmente fornita, oltre
alla competenza del personale, troveranno sempre
il vino giusto da accostare a ogni piatto. Accanto al
menu tradizionale, il ristorante prepara anche ottime pizze cotte rigorosamente nel forno a legna e
condite con ingredienti genuini e verdure di stagione. L’ambiente familiare, le sale climatizzate e l’atmosfera rilassata rendono la cena un momento
ideale per famiglie e comitive.
gò presto un’acqua freschissima, limpida e
abbondante; il pozzo divenne luogo di culto e
di pellegrinaggio, dal momento che l’acqua
era naturalmente ritenuta miracolosa, e i primi
a bere erano sempre i bambini portati in processione. Successivamente si eresse alla fine
del 1540 la chiesetta, ma dell’originario splendore non rimane nulla a causa dell’incendio
avvenuto a metà dell’Ottocento. La chiesa fu
ricostruita ed ogni anno viene ancora oggi
ripetuta una solenne celebrazione, con l’usanza di portare una bottiglia d’acqua ai propri
Accesso per diversamente abili
Servizi: telefono, fax. Degustazione piatti tipici
e salumi acresi.
Carte di credito: sì
Periodo di chiusura: mercoledì
(pranzo periodo estivo)
Numero coperti: 80
Ristorazione all’aperto: 80 posti
Specialità a tavola: pane ripieno, primi piatti ai funghi porcini, agnello e carne alla brace, dolcetti di miele e mandorle. Cucina tradizionale, rustica.
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SPIRITO 4a
TAPPA IN VIAGGIO SEGUENDO LO SPIRITO
cari o di berne un bicchiere chiedendo soccorso alla Madonna.
Non è un caso che l’acqua sia al centro della
devozione degli abitanti di Acri. Fin dall’antichità, era nota la presenza di fonti d’acqua sul
territorio: Acri era infatti chiamata dai Romani
Idrusia, “la città delle acque”. Ancora oggi
possiamo vedere alcune splendide fontane nei
curati giardini centrali della cittadina. Le più
antiche fontane della città sono la Fonte del
Rinfresco, ubicata, si dice, fin dall’anno Mille nell’antico borgo della Giudeica, e la Fonte di Pompio, le cui acque lustrali erano
sacre a Hermes Psicopompo.
Prima di lasciare Acri, è consigliata anche una
visita dei suoi palazzi nobiliari: Palazzo
San Severino-Falcone, Palazzo Julia, Palazzo
De Simone-Julia (un esempio delle cosiddette
“case impalazzate”, edifici caratterizzati da
una costruzione architettonica unica esternamente ma suddivisa internamente in tre piani
sovrapposti), Palazzo Spezzano della famiglia
omonima e Palazzo Padula (dal nome del
poeta Vincenzo Padula che ne fu proprietario
e sul cui portone ancora oggi si può notare il
suo stemma raffigurante un calamaio con due
penne), Palazzo Astorino Giannone (con la
sua biblioteca e i suoi mobili settecenteschi), e
Palazzo Civitate, legato al rapimento e all’uccisione, da parte di tre noti capibanda di briganti, dei tre figli maschi della nobile famiglia
e della strenua caccia che diede loro la madre
Rosanna La Pera, rimasta vedova del marito
Giuseppe, morto dal dolore per la perdita della prole. Sotto il muro di gronda sono ancora
oggi visibili le tre “caggiarole”, ovvero le gabbie che avrebbero accolto le teste recise dei tre
assassini dei Civitate.
Ma Acri custodisce gelosamente anche importanti tradizioni artigiane che spesso sono sfociate in una vera e propria forma artistica, specialmente grazie al genio creativo di personaggi come Silvio Vigliaturo, il grande
120
itinerario outdoor
Trekking
Sentiero della Foresta del Tasso
Sala del MACA
maestro della vetrofusione. La sua opera è
oggi diventata oggetto di una mostra permanente all’interno del MACA, il Museo Civico
d’Arte Contemporanea Silvio Vigliaturo di Acri. Questo è il luogo ideale da cui partire per una scoperta della Sila spirituale, attraverso l’anima delle 237 opere donate dall’artista al Museo, che ha aperto la strada a incontri didattici, convegni, esposizioni di artisti
internazionali e ha permesso ad artigiani locali come Alessandro Aiello, creatore della Vetreria Artistica Vetrò, di poter avviare e veder crescere la propria attività, portando innovazione
e originalità e condividendo con l’agreste e la
perfezione della Natura silana un valore che
accomuna tutti i luoghi di questo itinerario dello Spirito: la purezza.
Nel campo della musica, sono infine da
segnalare le chitarre a battente, un particolare tipo di strumento a dieci o dodici corde
tipico del Mezzogiorno.
Località di partenza e arrivo
Spezzano della Sila, fraz. Moccone, di fronte
alla stazione ferroviaria (in disuso)
Lungo il percorso
Moccone, Sciovia del Tasso, Manca di Zolfo
Difficoltà
T (itinerario escursionistico - turistico)
Dislivello
+ 216 metri
– 216 metri
Tempo di percorrenza
2 ore
Fondo stradale
74% sterrato
23% asfalto
3% lastricato
1,08 km sterrato – 610 m asfalto – 620 m
sterrato – 130 m lastricato – 1,68 km sterrato
– 420 m asfalto
Quota massima raggiunta
1451 metri slm, vetta di monte Tasso
Lunghezza del percorso
4,54 km
Segnaletica
Segnaletica CAI 421a e Parco Nazionale della
Sila nr 14
Come arrivare
Da Camigliatello si prende la strada comunale
per la frazione Moccone; arrivati
alla frazione si può
parcheggiare di fronte alla
stazione ferroviaria in disuso.
L’
itinerario inizia alla stazione di Moccone delle Ferrovie
della Calabria, che vedeva decenni fa sostare le locomotive a vapore, simbolo assoluto della meccanizzazione del
mondo e dell’accorciarsi delle distanze tra gli uomini, insieme
alle carrozze realizzate nel secondo e terzo decennio del Novecento, dismesse nei primi anni Settanta.
Descrizione: dalla stazione ferroviaria si attraversa la strada e
oltrepassata l’area picnic si giunge di fronte al pannello informativo dell’itinerario. Superato il bel ponticello su un rio si sale per
il tracciato all’ombra dei pini larici caratteristici della zona. Il percorso, sempre opportunamente indicato da segnavia, prosegue
relativamente piano nella fitta pineta fino a incontrare un’area
gioco e picnic, oltre ad alcune fontane. Sbucati sulla SS177 si
raggiunge il piazzale antistante la cabinovia di monte Curcio e la
pista da sci utilizzabile anche nel periodo estivo per la specialità
di mountain bike downhill. L’impianto sciistico di Camigliatello
Silano, inaugurato nel 2002, è caratterizzato da un sistema di
risalita ad alta tecnologia, dotato di un’ovovia con cabine chiuse
a gancio automatico, con portata oraria di 1800 persone e una
lunghezza di quasi 2 chilometri. Si prosegue in discesa tra i pini
e dopo circa 200 metri un cartello sulla sinistra fa abbandonare
l’asfalto e riprendere la sterrata; dopo aver superato un bel ponticello sul torrente si raggiunge la Fontana del Pecoraro. Proseguendo si incontrano nuovamente un ponticello e la Fontana del
Tasso, il sentiero procede in salita su un caratteristico fondo lastricato. Raggiunto un pianoro sterrato si incontra un bivio con l’incrocio del sentiero nr 421a, dove bisogna tenere la sinistra in
direzione Monte Scuro. Dopo una breve discesa inizia la salita
per raggiungere la vetta del monte Tasso, segnalata da punto
IGM, immerso nel pieno del magnifico contesto silano e posto al
culmine del profilo altimetrico del sentiero (la traccia è indicata
da cartelli e segnavia, ma può essere evitata tagliando verso
destra lungo il sentiero nr 421a, rinunciando però alla vetta del
monte Tasso). Una serie di bivi non sempre ben segnalati portano ad uscire dal bosco per incontrare le prime case di Moccone
dove è presente una fontana; da qui per strada asfaltata comunale si raggiunge via Torquato Tasso (che da Camigliatello Silano si dirige verso gli impianti di risalita), e svoltando a destra
dopo la salita si ritorna alla stazione di Moccone. Da non perdere Torre Federici (visita guidata, prenotare), che si può raggiungere nello spostamento tra Camigliatello Silano e Moccone, particolare per i laghetti generati da risorgive.
121
La Sila si veste
di bianco
La Sila è un paradosso paesaggistico
che ci riporta a certe composizioni surreali,
che ottengono il loro fascino accostando tra
loro oggetti eterogenei e disambientati (…).
Sembra a tratti di essere caduti in un angolo
della Scandinavia, con i pini silani più alti
e più snelli degli abeti nordici.
Guido Piovene
N
eve per molti significa sci alpino, emozioni
in alta quota presso impianti sportivi sempre
più all’avanguardia e naturalmente dotati di
ogni comfort; per altri la stagione invernale è sinonimo di passeggiata con le racchette da neve, nel
silenzio dei boschi, magari seguendo le tracce
lasciate dagli animali selvatici sul manto candido
che ricopre il sentiero. Altri preferiscono invece i
cosiddetti “sci stretti” per affrontare gli itinerari nel
cuore della natura più selvaggia e ancestrale.
Il bosco addormentato
Nei boschi in Sila la presenza della neve si avverte in ogni dove. A terra come in alto, tra gli ultimi
rami che sfiorano il cielo. Un abbraccio fatto di
silenzi ovattati e di scenari insoliti, regalo dell’inverno che ama stupire. La neve si appropria dei
paesaggi che incontra, lentamente, nevicata
dopo nevicata, copre con il suo manto bianco
una natura pronta ad accoglierla, proprio quando, ormai esausta per aver portato a termine un
altro lungo ciclo, ha preparato alberi, prati e
arbusti ad affrontare la stagione più fredda dell’anno.
Grandi fiocchi che scendono in batuffoli bianchi,
fitte tempeste o solitarie spruzzate che danzano
nell’aria dal monte Botte Donato verso il basso: la
neve si adegua alla superficie delle cose, soffermandosi sui profili delle staccionate, ridisegnando i tetti delle aziende agricole, sostando ostinata sul più sottile dei rami, in precario equilibrio
122
sulle piccole bacche tonde o, ancora, aggrappata alle fessure verticali tra la corteccia dei grandi
tronchi del pino laricio. Il bosco, nelle sue infinite
sfaccettature, è forse l’ambiente che meglio di tutti riesce a farsi interprete delle suggestive atmosfere invernali della Sila Grande. E in questa Sila
che deriva lo stesso nome dalla “silva” latina che
identificava proprio una fitta selva boscosa, in
una dimensione in cui tutto appare sospeso, ritratto nell’istante esatto in cui il tempo sembra essersi fermato per conservare, sotto la neve, il sonno
della natura fino a primavera, tra altissimi faggi,
abeti e pini larici ci muoviamo con le ciaspole
contemplando paesaggi da fiaba.
Un buon livello di innevamento crea un microclima favorevole alla vita, grazie a temperature
accettabili sia per la fauna che per la vegetazione, evitando le “bruciature” da freddo riscontrabili in assenza di neve. Il bosco quindi, con le sue
meraviglie e le sue creature, è davvero lontano
da sprofondare in un sonno profondo e, anche
d’inverno, custodisce per chi sa “ascoltare” e per
chi sa “vedere” innumerevoli sorprese, da scoprire lasciandosi catturare dalla magia degli alberi.
Sono tante le sensazioni e le emozioni che si possono provare al ritmo lento del camminare, nel
grande polmone del Mediterraneo. Nella Sila
Grande, nel “Gran bosco d’Italia”, gli amanti dell’outdoor possono ammirare paesaggi innevati
mozzafiato, che suscitano profonde emozioni
quando regna il silenzio ovattato dalla neve.
Il Grande Nord del profondo Sud
“È ‘na Sila!” si dice nel cosentino, intendendo con
questo che la Sila è un posto freddissimo. Effettivamente il freddo invernale, pungente e lungo, caratterizza il clima silano: questo perché nella Calabria settentrionale si hanno variazioni idrogeologiche notevoli dovute alla conformazione geografica
particolare: un’esile striscia pianeggiante lungo la
costa tirrenica, seguita dalla rapida elevazione
della Catena Costiera, da un nuovo abbassamento nella Valle del Crati, dall’elevazione della Presila e della Sila stessa, e infine dalla discesa collinare del Crotonese e delle steppe joniche. L’aria fine
e profumata è la più pulita d’Europa, almeno stando ai recenti studi di due esperti mondiali di nanopatologie. Secondo le analisi, infatti, l’aria della
Sila contiene addirittura meno polveri di quella
delle isole Svalbard, vicino al Polo Nord, che sono
quasi disabitate e senza strade.
La parte più interna ed alta della regione calabrese può davvero apparire, agli occhi di un visitatore che venga qui per la prima volta, come una sorta di “Grande Nord del Sud”. Una tale impressione non è affatto azzardata se si pensa che tra il
Settecento e i primi del Novecento, colti viaggiatori stranieri, scesi in questa terra di confine considerata una vera e propria frontiera del Grand Tour,
una volta al cospetto delle montagne della Calabria si appuntarono sui loro diari comparazioni
geografiche davvero curiose. Questo perché, in
anni in cui la cultura europea misconosceva la
Calabria, era difficile dar conto di una realtà
ambientale tanto inattesa per viaggiatori che avevano visto mezzo continente, se non ricorrendo a
paragoni con luoghi più noti all’opinione pubblica. Il risultato di una vacanza in Sila, in qualsiasi
periodo dell’anno ma forse specialmente nella stagione fredda, è un’emozione che nessuna macchina fotografica di ultima generazione è in grado di
trasmettere adeguatamente, e che a chiunque, nessuno escluso, resta per sempre stampata nella
memoria e nel cuore.
Muoversi sulla neve con le ciaspole
Una tranquilla passeggiata sulla neve consente
osservazioni di grande interesse: le racchette da
neve consentono di muoversi in paesaggi intatti, di
riappropriarsi di ambienti selvaggi e valli incontaminate, di entrare in piena sintonia con la natura.
Con le ciaspole ai piedi il trekker può percorrere
lunghe distanze con poco dispendio di energia,
calpestando la migliore alleata per la scoperta delle tracce lasciate dagli animali. Per le persone che
appartengono al corpo forestale, o sono ricercatori, l’individuazione delle impronte e dei segni
lasciati sulle cortecce, peli, carcasse di animali predati e giacigli, sono la chiave di lettura per stabilire quali e quanti esemplari sono presenti sul territorio. Gli escursionisti che amano muoversi nella
neve con le ciaspole e con gli sci da fondo trovano in Sila gli ambienti ideali, talvolta già innevati
prima ancora delle ben più famose località alpine
e appenniniche del Nord, e che regalano silenzi e
terse atmosfere invernali alle quali nessuno dovrebbe sottrarsi. Nonostante la quota limitata e la vicinanza al mar Jonio e al Tirreno, l’inverno trasforma
questa terra in un invito irresistibile per gli amanti
degli sport invernali, un ambiente, anzi, non ancora conosciuto quanto meriterebbe dagli appassionati di queste attività che trovano qui una palestra
naturale decisamente sicura e fruibile da adulti e
bambini, grazie alla conformazione tipica dell’altopiano, che sviluppandosi a quote superiori ai 500
metri, ma lungo distese pianeggianti, non prevede
rispetto, alle vette alpine e alle stesse pendici del
Pollino, alcun ripido pendio e di conseguenza nessun pericolo di slavine o valanghe.
Da nord a sud, in linea d’aria l’altopiano silano si
estende per più di 40 chilometri, almeno 30 da est
ad ovest. Le grandi distese arboree che lo ricoprono sono interrotte da catene parallele di monti che
arrivano a sfiorare i 2000 metri di quota, e il clima
particolarmente rigido e la quota relativamente
alta consentono alla neve di sostare addirittura da
dicembre ad aprile, un regalo a tutti gli amanti delle innumerevoli attività invernali.
Sono numerosi i sentieri che, apprezzati nella bella stagione da escursionisti e amanti della bicicletta, si prestano splendidamente anche ad essere
percorsi con le racchette da neve, complici le intense nevicate che solitamente imbiancano la Sila; un
esempio su tutti la Via delle Vette.
L’arte degli sci stretti
Sono tracce sulla neve, bianco su bianco quasi a
confondersi. Sono sci delicati e sottili, affascinante
interpretazione dell’outdoor invernale. Lungo
immensi pianori dove lo sguardo si perde, nasce la
123
sintonia tra il fondista e la natura. Tracce candide,
lisce e perfette corrono lontano, ma gli sci si muovono grazie ad una combinazione leggera ed
elegante di spinte, senza le quali diventa impossibile scivolare sulla superficie compatta. E poi il
nastro bianco, preparato con cura dai gatti battipista, si arrampica in salita, chiede al fondista di
seguirlo senza aiuti, solo con la forza di braccia
e gambe, per conquistare altri paesaggi, altri
orizzonti. Il silenzio e il respiro si confondono, gli
spazi immacolati si lasciano violare dagli sci sottili e leggerissimi, come se uomo e natura avessero siglato un patto di rispetto reciproco. Un’altra
motivazione da non dimenticare è l’accessibilità
del fondo, che offre davvero a tutti l’opportunità
di provare a scivolare sulla neve in sicurezza, a
contatto con l’ambiente naturale in pieno inverno. Anche se è la prima volta e non avete mai
messo gli sci prima. Anche se non avete equilibrio, se non siete allenati e se il vostro primo pensiero è una fetta di torta in rifugio. Scegliere
quando partire, dove fermarsi e quando tornare
sono elementi fondamentali perché non è importante il numero di chilometri percorsi ma il piacere di muoversi sulla neve, senza ritmi o traguardi
imposti, solo con il desiderio di scegliere un’attività salutare per conoscere ed esplorare il volto
più affascinante di ambiente naturali intatti e dall’incredibile fascino.
In Sila Grande le zone sicuramente più ricche di
sentieri percorribili con gli sci stretti si sviluppano
in particolare su tre aeree: sul fondovalle del Cen-
IDEE
PER CAMMINARE SULLA NEVE
• Il Sentiero della Fiumarella segue il Sentiero
Italia e permette agli escursionisti di giungere sulle
rive dei bacini artificiali di Arvo e Ampollino lungo
percorsi panoramici. Il primissimo tratto, dal lungolago dell’Arvo, è quasi sempre poco innevato, quindi consigliabile farlo con gli scarponi, il restante
80% del percorso è su strada sterrata e assolutamente ideale per le ciaspole.
• Vari sentieri che si sviluppano presso il lago Cecita, in particolare quello che dal Centro Visite
Cupone raggiunge il villaggio Zarella, molto suggestivo per i paesaggi attraversati e adattissimo anche
allo sci escursionismo.
• Il Trekking dell’Ariamacina, che è da percorrere esclusivamente da dicembre a febbraio poiché
l’esposizione è a sud e si sviluppa intorno al luogo
incantato del lago, circondato dalle fitte foreste di
faggio e pino laricio e da ampie praterie.
• Gli itinerari della Riserva Naturale del Tasso,
in particolare il nr. 3, il più affascinante e fruibile da
dicembre a marzo inoltrato; presenta un’esposizione
a nord e in alcune giornate già alle due del pomeriggio inizia a fare buio, a causa della vicinanza delle
montagne.
124
tro Fondo Carlo Magno, nei pressi di Lorica,
dove alcuni anelli di diversa lunghezza si inoltrano nel silenzio più cristallino permettendo la conoscenza del volto più affascinante di ambienti naturali intatti e dall’incredibile fascino; nel primo tratto della Strada delle Vette, molto frequentata
dai trekkers come dai bikers durante la bella stagione, e che collega il Valico di Monte Scuro al
panoramicissimo monte Botte Donato; nella zona
di Silvana Mansio, dove ogni inverno, in particolare da dicembre a febbraio, vengono regolarmente battute alcune piste per tutti gli appassionati di questo sport faticoso quanto appagante.
Impianti per tutti i gusti
Il fiore all’occhiello della ricettività turistica per
l’inverno dei più sportivi che vanno in vacanza in
Sila è probabilmente il Centro Sportivo di
Tasso Monte Curcio: a quota superiore ai
1800 metri, l’impianto è dotato di una nuovissima ovovia con 52 cabine chiuse da 8 posti ciascuna a sgancio automatico, per una portata oraria di 1800 persone. Quota di partenza 1368
metri, quota d’arrivo 1765 metri, per un dislivello di 379 metri e una lunghezza di 1809 metri.
Gli impianti di risaliti sono ad alta tecnologia e
permettono anche a turisti con disabilità motorie
di non perdersi la magia irripetibile dell’alta quota calabrese. Sul piazzale è possibile noleggiare
sci, abbigliamento sportivo e smorzare i morsi
della fame con un delizioso panino nella vicina
paninoteca. Ben due rifugi accolgono il turista,
uno presso la località di partenza, Tasso, uno
all’arrivo Monte Curcio, entrambi predisposti con
sala bar e servizi.
Le piste del complesso sono due: la pista rossa,
lunga 2050 metri, e la pista blu, che arriva a
2220 metri. L’impianto è aperto tutto l’anno dalle ore 9:00 alle ore 16:00. (Tasso - Monte Curcio Camigliatello Silano - Tel. 0984.579400).
Meta di moltissimi sciatori è anche il Complesso Sportivo di Cavaliere - Monte Botte
Donato, che si colloca a due passi dal lago
Arvo, nella splendida Lorica. È dotato di funzionali impianti di risalita, che vengono gestiti dall’ARSSA. Le piste sicuramente più suggestive
sono quelle alte della bella e fredda Valle dell’Inferno: Inferno I è lunga 810 metri, Inferno II è
950. La quota di partenza è di 1.665, quella
d’arrivo (a Codecola di Coppa) è di 1.877 metri.
Il dislivello è quindi 212 metri, la lunghezza è
773 metri.
La velocità d’esercizio è di 2,8 m/s. (ARSSA impresa funivia - Tel. 0984.537093 / 537300.
Rifugio Botte Donato - Tel 0984.537301).
Restando nell’ambito delle piste tracciate per lo
sci, gli amanti del fondo possono usufruire di 3
anelli da 3, 5 e 7 chilometri, situati a quota superiore a 1500 metri, dell’impianto Centro Fondo
Carlomagno, che si colloca tra le località Silvana Mansio e Lorica. Il complesso sciistico per lo
sci da fondo ubicato sull’altopiano della Sila, è
quello posto più a sud di tutta Europa. Il complesso sportivo dispone di un moderno rifugio montano gestito da una cooperativa che offre ristoro e
nella quale si possono noleggiare gli sci. Il Centro è posto in una posizione dominante e soleggiata, immerso in uno straordinario scenario
naturale incontaminato, che non a caso ormai da
qualche anno è stato scelto per ospitare i campioni dello sci di fondo “Sci Club Montenero” di San
Giovanni In Fiore e quelli dello Sleddog, che proprio su queste piste praticano gli allenamenti e le
gare (Centro Fondo Carlo Magno - Tel. 0984.
99319).
Sleddog: “Dogs on the snow”
In Sila la neve richiama alla mente anche un
evento particolare: l’emozione di filare leggeri
sulla neve soffice, in un suggestivo scenario, trainati dai meravigliosi cani husky con gli occhi grigio-azzurri, su slitte apparentemente fragili, ma
in realtà straordinariamente resistenti. Le condizioni necessarie per praticare lo Sleddog sono
l’amore per gli animali e per la natura, oltre naturalmente ad una grande passione per le sfide con
sé stessi e con l’ambiente che ci circonda. Questa particolare attività invernale con il tempo si è
trasformata in un vero e proprio sport con gare
internazionali di differenti lunghezze: l’incantevole scenario dei Parchi Nazionali del Pollino e della Sila, dal 2007 ospitano nel mese di febbraio
“Dogs on the snow”, la traversata con i cani
da slitta che porta ogni anno sull’altopiano campioni internazionali della disciplina. Da Carlomagno al Cupone, da Croce di Magara a Lorica, la
corsa non competitiva tocca alcune delle località
più belle della Sila Grande; nelle varie pause tra
una tappa e l’altra, grazie alla generosa disponibilità degli atleti e dei loro bellissimi cani, gli
spettatori possono vivere l’emozione di essere
musher per un giorno. Un’esperienza decisamente diversa dall’idea di fruizione turistica della
montagna tradizionale, unica nel suo genere e
che permette di coniugare il mondo animale con
la passione per la natura e lo sport.
Altipiani Eventi e Turismo
Punto vendita “La Bottega della Montagna”
Via Roma 101
87052 Camigliatello (Spezzano della Sila)
Tel. 0984.578766
Cell. 339.2642365 (Ivan Franco Vigna)
[email protected]
www.inaltipiani.it
➜ Tipologia attività: Servizi, Commerciante
Guida Ufficiale del Parco Nazionale della Sila, Guida
Ambientale Escursionistica, turismo scolastico,
turismo sociale, turismo eco-sostenibile. Servizio
navetta, noleggio attrezzature sportive, abbigliamento e attrezzature tecniche da montagna, editoria
sulla montagna e carte e guide dei sentieri.
Un impegno eccezionale, quello che i ragazzi di
Altipiani stanno mettendo ormai da qualche anno
nella valorizzazione turistica della Calabria, con
riferimento particolare all’area silana, attraverso la
promozione di iniziative compatibili con le peculiarità del territorio. Ambiente e tradizione, tempo
libero e intrattenimento sono i principali ambiti di
intervento, con un’offerta articolata di servizi realizzati con le migliori attrezzature e avvalendosi di
personale altamente qualificato per soddisfare
ogni particolare esigenza, sia di gruppi organizzati
che di singoli visitatori.
Tipo di servizi: turistici
Attività: escursioni guidate, mountain bike, osservazione animali, sci di fondo escursionistico, escursioni con racchette da neve, orienteering.
Ulteriori servizi: accompagnamento non vedenti.
Attività per bambini, ragazzi, anziani e persone
diversamente abili. Visite al centro storico, partecipazione alle attività aziendali, corsi di degustazione.
Si parla: inglese
Carte di credito: sì
Giorno di chiusura: martedì (da giugno ad
ottobre sempre aperto)
Gli itinerari
Dislivello + 480 metri circa
Tempo di percorrenza 2.30 ore
Periodo consigliato da gennaio a marzo
1° itinerario / ciaspole o sci di fondo
Dal Villaggio Zarella a Serra Ripollata
Località di partenza
Villaggio Zarella (m 1334), Spezzano della Sila
Località di arrivo Serra Ripollata (m 1668)
Difficoltà E
Dislivello + 350 metri circa
Tempo di percorrenza 3.30 ore
Periodo consigliato da gennaio a marzo
Da Cosenza si imbocca la SS107 per San Giovanni in Fiore e superato Camigliatello Silano si
esce allo svincolo Croce di Magara-Germano. Si
prosegue per Germano. Circa 8 chilometri dopo
il bivio, passato il Lago di Ariamacina e un agriturismo, si devia a sinistra per Villaggio Zarella. Si lascia l’auto dove c’è il cartello indicante
il villaggio o poco più avanti, prima delle case
dove la stradina si biforca.
Descrizione: ci si incammina sulla stradina a
sinistra e, poco dopo, facendo attenzione sulla
destra, si devia in questa direzione oltrepassando una sbarra e proseguendo oltre lungo la
stradina nel bosco. Al successivo bivio girare a
destra, tralasciando la via che continua dritta,
salendo in un magnifico bosco di pini larici, tra
i più monumentali della Sila. Si passa a monte
di Villaggio Zarella. Al bivio andare a sinistra.
Si prosegue sempre lungo la larga stradina
principale superando varie radure e salendo
gradualmente ma costantemente. Superata
una sbarra si accede all’area sommitale, a un
valico che immette al trivio sotto la larga gobba che sale verso la cima di Serra Ripollata, con
ampi e panoramici pianori. Sotto di essa di
allarga la magnifica conca di Macchialonga.
2° itinerario / ciaspole o sci da fondo
Da Caporosa ai Colli Perilli
Località di partenza
Caporosa (1290 m), Aprigliano
Località di arrivo Colli Perilli (1776 m)
Difficoltà E
126
Dall’autostrada Salerno-Reggio Calabria si esce
allo svincolo di Altilia Grimaldi, in direzione
Colosimi e da qui si prosegue per la Sila; al
bivio di Bocca di Piazza si gira a sinistra e,
superato il villaggio di Poverella, si prende a
destra verso Caporosa. Con l’auto si sale alla
chiesetta con uno spiazzo e dei fabbricati posta
poco più in alto delle case di Caporosa.
Descrizione: parcheggiato il mezzo motorizzato
si imbocca la stradina alle spalle del caseggiato
che sale verso il bosco. Al bivio, posto poco al di
sotto di un casotto in muratura (sulla sinistra),
si prende a destra e si procede a mezza costa
sulla pendice della valle, lungo una larga stradina a fondo naturale immersa nel bosco di pini
e faggi. Si guada un ruscello. Subito dopo, al
bivio, s’imbocca la deviazione a destra in salita, dove c’è una sbarra.
La cantoniera prende quota con alcuni tornanti, nella penombra di un giovane bosco di pini.
Ad un successivo bivio si prende a destra e si
passa sopra un ruscello che è intubato sotto la
stradina. La foresta diviene più matura, con
splendidi esemplari di pini e faggi. Si raggiunge così, dopo circa un’ora, il crinale contrassegnato da una recinzione in filo spinato. La stradina piega a sinistra e costeggia la recinzione.
A questo punto occorre abbandonare la carrabile e scavalcare la recinzione prendendo il largo crinale che si segue verso destra.
Facendo un po’ d’attenzione, si può rinvenire
un sentiero nel bosco (vi sono dei segnali in
vernice bianca e rossa di tanto in tanto ma
riguardano le particelle demaniali). Quando il
sentiero si dirama, si gira a destra immettendosi su una serie di radure che si alternano a
gruppi d’alberi. Una breve erta, sgombra di
vegetazione arborea, porta all’inconfondibile
cima conica dei Colli Perilli, eccezionalmente
panoramica, con una base di muratura.
5° itinerario / ciaspole
Strada delle Vette
Località di partenza
Cabinovia di monte Botte Donato (m 1869)
Località di arrivo
Valico di Monte Scuro (m 1618)
Difficoltà E
Dislivello – 613 metri + 317 metri
Tempo di percorrenza 6 ore
Lunghezza del percorso 14,9 chilometri
3° itinerario / ciaspole
Da Camigliatello a Croce di Magara
Località di partenza
Camigliatello Silano (m 1300)
Località di arrivo
Croce di Magara (m 1375)
Difficoltà E
Dislivello + – 100 metri
Lunghezza del percorso 5 chilometri
Tempo di percorrenza 2 ore
Periodo consigliato da dicembre a marzo
A3 Salerno-Reggio Calabria, uscita Cosenza
Nord, segue SS107 per San Giovanni in Fiore,
uscita Camigliatello Est.
L’itinerario segue la ex SS107 direzione Croce
di Magara, che nella stagione invernale non
viene pulita.
Si superano alcune curve e sulla destra si trova la fontana di Jordanello. Dopo alcuni chilometri, deviando al secondo bivio a destra, si
arriva a Croce di Magara.
Da qui, proseguendo sul rettilineo, dopo alcune centinaia di metri si raggiunge, sulla
destra, la stradella sterrata che porta alla
riserva del Fallistro, chiusa d’inverno.
La Riserva, che ospita i Giganti della Sila,
esemplari secolari di pini laricio e che è gestita dal Corpo Forestale dello Stato, nella stagione invernale non apre al pubblico, ma partendo dalle ultime case dell’abitato, all’escursionista si offre uno splendido scenario di circa 2 chilometri fino all’ingresso della riserva,
ideale per le ciaspole, ma anche, dal momento che la pista non viene battuta (per via del
delicato equilibrio dell’area protetta, che non
permette ai grossi automezzi di avvicinarsi)
per lo sci escursionismo.
4° itinerario / ciaspole
Da Cagno a Montenero
Località di partenza Cagno (m 1366)
Località di arrivo Montenero (m 1880)
Difficoltà E
Dislivello + 514 metri
Tempo di percorrenza 4 ore
Periodo consigliato da dicembre a marzo
A3 Salerno-Reggio Calabria, uscita Altilia-Grimaldi, segue superstrada per Colosimi. Da qui
proseguire per il Lago Ampollino, costeggiarlo
e girare a sinistra superando la diga. Continuare e al bivio girare a destra per San Giovanni in
Fiore, fino al successivo bivio, dove si gira a
sinistra fino al borgo di Cagno. Si attraversa
una delle zone più solitarie e suggestive della
Sila. Dal borgo di Cagno, poco oltre, dopo una
curva a sinistra, si imbocca la stradella a sinistra che con una serie di tornanti risale sulle
pendici di questo versante del Montenero.
Descrizione: dopo un lungo tratto, si sbuca su
un ampio pianoro con un fabbricato in muratura sulla sinistra. Da questo punto è preferibile
lasciare il sentiero e risalire liberamente la valletta posta dietro alla casa fino alla recinzione.
Oltrepassatala, al primo bivio si continua a
destra (tralasciando la deviazione a sinistra),
mentre al successivo si prende a sinistra. Si risale diagonalmente nel bosco fino a un piccolo
culmine oltre il quale si può scendere. In questo
punto si lascia la stradella e si risale a destra
liberamente. Si passa alternativamente nel
bosco e su piccole radure a prateria fino ad una
valletta aperta che occorre attraversare interamente sempre nella stessa direzione fino al
bosco. Lo si attraversa per un breve tratto e si
sbuca su un pianoro costellato di massi sparsi,
ricoperti in parte dalla neve. Lo si attraversa
ancora, risalendo lungo il sentiero o tagliando
ulteriormente. Si raggiunge così il pianoro-passo posto poco sotto la cima di Montenero, per
raggiungere la quale occorrerà deviare liberamente a sinistra per un breve tratto. La cima è
invasa da giovani faggi.
Partendo da Rovale e percorrendo la SS108bis
verso Lorica, dopo pochi minuti si incontra il
bivio per il rifugio del Monte Botte Donato. La
cima è raggiungibile in cabinovia dagli impianti
di risalita della stazione Cavaliere a Lorica quando la suddetta strada è sbarrata dalla neve. Il
punto d’arrivo della ciaspolata, il Valico di Monte Scuro, coincide con la partenza della Via delle
Vette, celebre strada panoramica che conduce a
Lorica toccando le più importanti cime dell’altopiano, compresi il monte Scuro, il Monte Curcio e
il Monte Botte Donato. Questo itinerario mostra
agli escursionisti una lunga serie di paesaggi
indimenticabili, associati nel periodo estivo ad un
percorso ciclistico di rara bellezza. Descrizione: si
parte dal punto più alto del percorso, il piazzale
della cabinovia di Monte Botte Donato. La zona
retrostante la struttura offre un panorama che si
allarga a 360 gradi: nelle giornate terse lo
sguardo a sud si spinge fino al mar Tirreno e
all’Etna. Sotto di noi i boschi che abbracciano il
lago Arvo e verso nord il lago Cecita e gli impianti di risalita di M. Curcio. Dal piazzale, superato
monte Coppo, si inizia a scendere con regolarità
e poca pendenza, ma prestando attenzione, fino
a raggiungere quota 1750 presso un primo bivio
con il sentiero MTB3 che conduce a Magara (si
incontra una fontanella). Il sentiero si fa più ripido e faticoso fino ad un nuovo incrocio con lo
stesso sentiero che proviene appunto da Croce di
Magara. Si supera un pianoro molto ampio
(Macchia Sacra), poi uno più piccolo (Macchione), passando alle spalle della cabinovia di Monte Curcio. Si prosegue su una discesa abbastanza
regolare lungo la quale si incontrano una fontana per rinfrescarsi e approvvigionarsi d’acqua e
diverse aree di sosta. La ciaspolata prosegue sulla sella, lungo la strada che all’ombra della faggeta segue il crinale, fino a raggiungere il nostro
punto d’arrivo (m 1630). Qui, dominato da una
Croce con Cristo, si trova un cippo dedicato allo
scrittore cosentino Nicola Misasi che più volte ha
celebrato la Sila nelle sue opere.
127
Sila Grande
in festa
Da millenni le festività in
Calabria rappresentano
un’occasione per conoscere l’affascinante
storia di questa terra, accompagnati
da musica, spettacoli e soprattutto
abbondanti assaggi di deliziose
tipicità locali. In Sila Grande, dove ancora
resiste una cultura enogastronomica
profondamente radicata al buono della
tradizione, c’è solo l’imbarazzo della scelta.
zione che rende unico questo borgo. A Camigliatello Silano l’intero mese di ottobre vede privilegiato il
prodotto più conosciuto di questa terra, con la
Sagra del Fungo, che si accompagna all’Autunno
Silano, una kermesse di volti noti e meno noti davvero irresistibile, per la quale si possono incontrare
stand enogastronomici, percorsi del gusto, costumi
tipici e naturalmente funghi in tutte le salse che fanno
da leitmotiv all’intero evento. A Serra Pedace la fine
di ottobre vede un’altra protagonista dei boschi silani splendere in tutta la sua bellezza e bontà sulle tavole della Sagra in suo onore: si parla ovviamente della castagna, che nello stesso periodo colora anche
i banchetti della Sagra che si svolge a Flavetto, piccola frazione di Rovito. A mano a mano che ci si
avvicina all’inverno e le prime nevicate trasformano
la Sila in un paesaggio da Nord America, iniziano a
spuntare qua e là gli elementi della gioia del Natale,
dal presepio vivente di Cribari, frazione di Trenta, alle processioni lungo le vie dei comuni della
Sila Grande, con i loro abitanti che si fanno portatori di valori troppo spesso dimenticati.
Cultura d’estate
Le festività silane non si limitano ad accontentare il
palato. Specialmente in piena estate sono numerosi
gli eventi che si rivolgono a grandi e piccini, agli
amanti della risata, della musica, ma anche delle tradizioni. Si parte da Rovito, con Rumori di Fondo,
l’ormai rinomato festival di fine luglio che guarda alle
128
ACri
Sagra della
salsiccia e delle
polpette
sapori
febbraio
Acrinscena
musica e spettacolo
luglio-agosto
Sagra della
castagna e mostra
micologica
sapori
ottobre
Info: 0984.914205
CASOLE BrUZiO
Festa di Santa
Marina
religione
17 luglio
(Frazione Scalzati)
Sagra dello Gnocco
sapori
ottobre
CELiCO
Festival
dell’Effimero
musica e cultura
seconda metà di
agosto
Info: 0984.435004 /
0984.431820
Meeting
Internazionale di
Pattinaggio
Artistico
sport e cultura
agosto
Info: 0984.435004 /
0984.431820
Festa di
San Nicola
religione
29 settembre
Info: 0984.435004 /
0984.431820
LAppAnO
Festa di San
Giovanni Battista
religione
24 giugno
Info: 0984.651003
Festa di Santa
Maria delle
Grazie
religione
8 settembre
Info: 0984.651003
Sagra del Turdillo
sapori
26 dicembre
Info: 0984.651003
pEDACE
Sagra del Fagiolo
sapori
inizio settembre
Festa della
Pecorella
religione
quarta domenica di
settembre
Info: 0984.436065
piEtrAFittA
Sagra del fungo
porcino
sapori
settembre
Info: 0984.424021
Festa di San Rocco
religione
prima domenica
di settembre
Info: 0984.424021
rOvitO
Rumori di Fondo
festival musicale
fine luglio
(Frazione Motta)
Info: 0984.433003
Sagra degli
Arneidos
sapori
fine agosto
(Frazione Flavetto)
Info: 0984.433003
Sagra della
Castagna
sapori
ottobre
Info: 0984.433003
SAn GiOvAnni
in FiOrE
Festa di San
Giovanni Battista
religione
24 giugno
Sapori e Saperi
sapori e artigianato
tivi ed artisti di fama nazionale ed internazionale. Il
16 del mese, per la Festa di San Rocco, è d’obbligo passare invece da San Pietro in Guarano, dove
si verrà catapultati nel magico mondo alla rovescia
della sfilata ‘U Diroccu, la maschera tradizionale in
cartapesta con lo scheletro in canne. Le sorprese continuano con la Sagra degli Arnedos che anima
da quindici anni le caratteristiche viuzze di Motta, frazione di Rovito, con suoni, iniziative culturali e artigianato di qualità. A chiudere in bellezza la stagione
calda il Transumanze Sila Festival, che la Provincia di Cosenza organizza dalla seconda metà di
agosto ai primi di settembre. Degustazioni, cultura,
musica, escursioni e sport animano l’altopiano silano
tra Camigliatello e Lorica: un’iniziativa nata per diffondere la conoscenza delle bellezze ambientali a
contatto ravvicinato con la natura, per evidenziare le
risorse tipiche, le attività produttive e sportive del comprensorio, e che prevede inoltre approfondimenti con
sessioni scientifiche.
primi di agosto
(Frazione Lorica)
Info: 0984.977111
Transumanze Sila
Festival
sapori, folclore e
cultura
seconda metà di
agosto / inizio
settembre
Info: 0984.977111
SAn piEtrO
in GUArAnO
Festa di San Rocco
e sfilata “U Diroccu”
folclore
16 agosto
Info: 0984.472511
Sagra della
Castagna
sapori
ottobre
(Fraz. San Benedetto)
Info: 0984.472511
Sagra del Vino e
dell’Uva
sapori
settembre
Info: 0984.472511
SErrA pEDACE
Festa patronale di
San Donato
religione
seconda domenica
di agosto
Info: 0984.436093
Sagra della
Castagna
sapori
fine ottobre
(Fraz. Silvana Mansio)
Info: 0984.436093
Festa di
Sant’Alessandro
religione e folclore
26 agosto
Info: 0984.436093
SpEZZAnO
DELLA SiLA
Festa della Musica
musica
primi di settembre
Festa di San
Francesco di Paola
religione
terza settimana di
settembre
Sagra della Cucina
Spezzanese
sapori
fine settembre
(Fraz.Camigliatello
Silano)
Info: 0984.435021
Sagra del Fungo
sapori
ottobre
Info: 0984.578159
Autunno Silano
sapori e cultura
ottobre
Info: 0984.578159
Transumanze Sila
Festival
sapori, folclore e
cultura
seconda metà di
agosto / inizio
settembre
Info: 0984.434746
SpEZZAnO
piCCOLO
Sagra della
Cucuzza
sapori
luglio/agosto
Info: 0984.435035
0984.434388
Festa della
Madonna
dell’Assunta
religione
metà agosto
Info: 0984.435035
0984.434388
trEntA
Presepio vivente
festività natalizie
dicembre
(Frazione Cribari)
Info: 0984.432003
Appunti di viaggio
Autunno per tutti i “gusti”
Ogni comune si distingue per la “propria” sagra, il
“proprio” piatto, ma il consiglio, per chi capitasse in
Sila in autunno, è cercare di non perdersi un solo
evento: ciascuna giornata di festa, infatti, si caratterizza per un amore tanto forte verso ciò che si offre al
turista e al compaesano, che l’emozione di assistere
merita di essere rivissuta più volte. Il mese di settembre si apre con la Sagra del Vino e dell’Uva a
San Benedetto, frazione di San Pietro in Guarano,
richiamando ogni anno frotte di buongustai. Imperdibile è la visita al centro storico di Spezzano della Sila
nell’ultima settimana del mese, quando un elogio alla
Cucina Spezzanese invita a conoscere la produ-
realtà più seducenti del panorama musicale nazionale ed internazionale. A Spezzano Piccolo, tra luglio e
agosto la Sagra della Cucuzza (uno zucchino
molto lungo tipico del Meridione) presenta un menu
interamente a base di zucca, zucchini e fiori di zucca all’insegna della genuinità, ma anche musica etnofolcloristica e la bravura di poeti e comici locali con
il contorno di una fiera dell’artigianato e di mostre di
antichità.
Nello stesso periodo Acri propone Acrinscena, una
delle più importanti rassegne estive di spettacoli della
provincia di Cosenza, nello scenario suggestivo dell’anfiteatro comunale.
Ad agosto San Giovanni in Fiore propone la riscoperta dei gusti e delle saggezze antiche dell’altopiano
silano attraverso Sapori e Saperi, in cui si possono degustare le prelibatezze locali e ammirare le
maestranze cittadine impegnate nella lavorazione
dei loro prodotti. Molto curioso e interessante è il
Festival dell’Effimero che nella seconda metà di
agosto attira moltissimi turisti a Celico, grazie a un
gruppo di giovani determinati e invogliati da un interesse comune: riscoprire il “modus vivendi” ed “operandi” dei propri antenati. Sempre Celico viene scelta come location, ancora ad agosto, per il Meeting
Internazionale di Pattinaggio Artistico, altro
appuntamento unico nel suo genere che ospita spor-