Il Montebaldo Gennaio - Febbraio 2014

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Il Montebaldo Gennaio - Febbraio 2014
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Anno LXII
Gennaio - Febbraio 2014
Bimestrale edito dalla Sezione di Verona dell’Associazione Nazionale Alpini
Via del Pontiere,1 - 37122 Verona - tel. 045.800.25.46 - Fax 045.801.11.41
www.anaverona.it - E-mail [email protected]
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LA PAROLA DEL DIRETTORE
La stupidità col vestito bello
il Montebaldo
Q
ualcuno ha detto che
c’è la stupidità degli
ignoranti, ma c’è anche quella dei dottori.
Ne sono profondamente convinto. Anzi, penso che la seconda sia ancora peggiore,
perché è il caso della scemenza che si mette il vestito
delle feste, in questo caso la
cultura, il potere economico
o quello politico, per nascondere lo scemo che sta sotto.
Mi vengono spontanee
queste riflessioni pensando al
dibattito in corso all’Assemblea Nazionale francese, l’equivalente della nostra Camera dei Deputati, per abolire dal codice civile la dicitura
«bon père de famille», ossia
buon padre di famiglia, per
indicare la responsabilità che
si dovrebbe avere nel governare la cosa pubblica.
Quando leggerete queste
osservazioni, probabilmente
l’espressione sarà già stata
cancellata, considerata indegna di sopravvivere ancora
nel 2014.
Com’è noto si tratta di un
principio, introdotto dai romani, che è entrato, non solo
nei codici di tutto il mondo,
ma anche nella cultura sapienziale universale.
Eppure in Francia, alcune
frange politiche hanno sentenziato che si tratta di «cultura sessista», cioè una cultura che esaltando il maschio,
di fatto farebbe torto alle altre categorie sessuali che, come recita la legge europea
sono maschile, femminile,
gay, lesbica e transessuale.
Tutti uguali con uguali diritti.
Ed è qui che emerge la stupidità, quella che vorrebbe
farsi paladina della giustizia,
ma che, nei fatti, è solo ideologia faziosa, che porta acqua
a qualche mulino, quello del
pensiero politicamente corretto, per cui bisogna pensare
e dire come ti dicono di pensare e di dire.
Governare come un buon
padre di famiglia, non è esaltazione della sessualità maschile a scapito degli altri generi sessuali. È semplicemente un principio sapienziale, il
cui contenuto non riguarda i
pantaloni, ma i valori morali
cui ispirarsi.
Chi si ferma alla forma
senza coglierne la sostanza fa
come lo stupido orientale che
guarda il dito mentre gli indicano la luna.
Ora, i valori di questo principio, riguardano il fatto che
chi governa, e non solo in casa, stanno ad indicare che il
bene pubblico va gestito senza clientelismo, parzialità, favoritismi, corruzione, interesse privato, ipocrisia, nepotismi… Nessuno che abbia
responsabilità in famiglia farebbe così verso i suoi figli. E
così non dovrebbe fare chi ha
responsabilità verso il bene
dei cittadini.
Che sia maschio, femmina,
gay o lesbica o quant’altro…
comportarsi come un buon
padre di famiglia è una metafora, cioè una affermazione
che porta oltre ai dettagli con
cui è descritta, per farci approdare al principio di responsabilità.
Dicevo sopra, non senza
durezza, che è difficile non
pensare ad una stupidità che
fiorisce dalla malafede. Dobbiamo buttar via la saggezza
popolare solo perché è stata
formulata col linguaggio del
passato? Buttiamo via la
«Preghiera dell’Alpino» perché parla di rocce e di ghiacciai, dato che adesso la naja
si fa con l’elicottero e gli aerei?
La verità è che, in atto un
attacco frontale alla famiglia,
di cui si sentono echi anche
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in Italia. Niente è più famiglia perché tutto è famiglia, si
pensa da alcune parti. E così
si finisce per buttare in vacca
un patrimonio che non è dei
preti, ma della natura.
Un patrimonio comune a
tutti i tempi, a tutte le latitudini della terra e a tutte le religioni. Forse è il caso di dirlo con forza, anche se qualcuno storce il naso.
Il pluralismo non deve diventare relativismo. Il primo
si confronta e discute, il secondo parte dal principio che
non esiste alcuna verità, nemmeno di natura. Personalmente ritengo che sulla famiglia la verità sia molto chiara
ed anche evidente, a dispetto
di chi la combatte.
Bruno Fasani
Giocattoli anche alle Materne
Con cuore ed entusiasmo, in occasione delle Festività Natalizie,
gli alpini di Borgo Nuovo, hanno saputo organizzare un incontro
nel Salone del Centro Sociale, tutti i bambini delle Scuole Materne del Borgo.
Lunedì 16 dicembre, alla presenza di Babbo Natale, del Papà del
Gnoco e del parroco, è stato consegnato ad ogni alunno, un giocattolo ed un pandorino, tra canti e poesie degli stessi alunni: un
ulteriore intervento, si è avuto alla Scuola Materna “Bottagisio”.
Grande gioia, grande riconoscenza da parte delle Direttrici. Una
maestra ha detto: «Grazie, alpini, siete sempre presenti, nelle cose belle e nelle situazioni difficili, con grande disponibilità, serenità e spirito di servizio. Grazie!
SOMMARIO
Circolo “M. Balestrieri”
Vita militare
Attualità
La nostra Storia
Escursionismo
Vita sezionale
Penna sportiva
Vita dei Gruppi
Anagrafe sezionale
pag. 4
pag. 5
pag. 6
pag. 7
pag. 8
pag. 9
pag. 10 - 11 - 12 - 13
da pag. 14 a pag. 20
pag. 21 - 22 - 23
Direttore responsabile: Bruno Fasani
Comitato di redazione: Denis Dalbon, Ezio Benedetti, Angelo Pandolfo,
Antonio Scipione, Giorgio Zanetti, Maurizio Mazzocco
Impaginazione e grafica: Ezio Benedetti, Giuseppe Avesani
Aut. del Tribunale di Verona 15.05.1952
n. 44 del Registro - n. 1018 Vol. 11 f. 137 (06.09.1983) del Reg. Naz.
Associato all’USPI (Unione Stampa Periodica Italiana)
Stampa: Edizioni Stimmgraf srl - S. Giovanni Lupatoto
Questo numero è stato chiuso lunedì 27 gennaio 2014.
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LA PAROLA DEL PRESIDENTE
Grazie… e poi grazie…
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uando si assumono
delle decisioni, non
sempre si è consapevoli delle conseguenze, ma quando si prendono
con pacatezza, si può stare
sereni.
Posso assicurare i perplessi
che la mia mancata candidatura, non significa che ho
messo lo zaino a terra, o che
sono stanco dell’incarico ricevuto, o che mi metta da
parte, anzi…
Nei sei anni che ho avuto
l’onore di presiedere la nostra Sezione, ho potuto apprezzare, con viva soddisfazione, l’ambiente alpino, ho
avuto l’opportunità di im-
mergermi nell’Associazione
ad ogni livello, trovando persone speciali: per umanità,
per emotività, per umiltà, per
dedizione, per sensibilità, per
disponibilità, per capacità,
per carattere, per tenacia, per
convinzione, per coraggio,
per rispetto, per riconoscenza, per cultura, per vissuto
singolare, per passione, per
simpatia, per affetto, per forza d’animo, per affinità, per
temperamento, per personalità, per profondità di pensiero,
per religiosità.
Certo non sono assenti,
purtroppo, coloro che vanno
alla ricerca del difetto a tutti i
costi, con il piacere del tanto
peggio, tanto meglio, e, come
li ha definiti Papa Bergoglio,
sono affetti da coprofagia,
cioè vivono e si nutrono di
letame.
Forse sono alla ricerca di
uno spazio per emergere, ma
non nell’interesse dell’Associazione.
Da Presidente, ho avuto il
privilegio di incontrare moltissime persone, tante autorevoli figure istituzionali, conoscere personalità di spicco,
ma il rapporto con i semplici,
con gli anziani, con i giovani,
è indubbiamente di maggior
appagamento, sono le circostanze nelle quali si percepisce la genuinità dei sentimen-
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ti e del calore familiare.
Con un grande e forte abbraccio vi saluto, ancora, da
Presidente (sperando nella
puntualità delle poste).
Ilario Peraro
COME CAMBIANO I TEMPI
I nuovi alpini... con il CD nello zaino
Impressioni, pensieri, attese e
manie nelle confessioni dei
nostri alpini in Afghanistan
così come traspaiono in queste interviste flash:
Mauro, 22 anni:
«Sono stato nel Kosovo e, nei
villaggi, spesso ci offrivano il
caffè. Qui in Afghanistan,
niente caffè».
Mirko, 23 anni:
«Ero già stato a Kabul, una
città caotica e con una puzza
soffocante».
Carlo, 21 anni:
«Siamo addestrati per uscirne
fuori da ogni situazione, su
qualsiasi tipo di terreno e di
clima».
Enrico, 32 anni,
sposato, sottufficiale:
«Sono stato in Bosnia e in
Kosovo. Ho imparato che,
quando si parte, non bisogna
pensare a casa, perciò niente
foto nel portafoglio».
Giovanni, 20 anni:
«Ho al collo un’immagine di
Padre Pio, che mi protegge.
Me l’ha data mia madre mettendosi a piangere quando sono partito».
Riccardo, 45 anni,
sottufficiale:
«Dico sempre ai miei ragazzi:
pensate a voi e basta. Mai ab-
bassare la soglia di attenzione in queste situazioni».
Mauro, 26 anni:
«Che sfortuna. In estate sono
stato a Kabul e mi sono perso
i mondiali di calcio che, visto
come sono andati, è stato anche meglio».
Remigio, 25 anni,
caporale:
«Mia madre ce l’ha con me,
perché dice che sono venuto
in Afghanistan per i soldi. E
allora? Che male c’è? Questo è il mio mestiere e, a me,
piace anche per questo».
Bruno, 21 anni:
«Anch’io sono stato in Kosovo e Macedonia. Nello
zaino, porto sempre un
“Diddl”, un pupazzo di peluche che mi ha regalato la fidanzata. Non parto mai senza quello».
Alvaro, 23 anni:
«Il mio segreto è un diario
che aggiorno quotidianamente. Dentro c’è tutto, anche
quello che non confesserei
nemmeno sotto tortura».
Rolando, 25 anni:
«Io invece, ho con me la Bibbia, ne leggo qualche pagina
ogni sera prima di dormire,
mi aiuta a pensare e a riflettere sul giorno trascorso».
Luigi, 21 anni:
«Il mio passatempo, è il mangia-cd: i miei preferiti sono
“Le vibrazioni”, un gruppo
musicale fortissimo. Ho anche una montagna di fumetti
di Tex Willer e qualche libro».
Questi sono alpini, ragazzi e
uomini come gli altri.
E. B.
BELLA FAMIGLIA
Oreste
Cracco
(Gruppo di Vestenanova), decorato
con due Medaglie al
Valor Militare, combattente della Guerra di Liberazione,
con la moglie Bruna
e gli adorati pronipoti Matteo, Luca,
Matilde, Samuel e
Alberto
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Alpini... all’Auser
il Montebaldo
Legnago
CIRCOLO CULTURALE “M. BALESTRIERI”
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Nogara
L’interessamento di alcuni Capigruppo locali ha dato il via anche ad una proficua collaborazione culturale tra il Circolo ANA
“Mario Balestrieri”, con la sua storica documentazione prevalentemente filmica, e le Associazioni di aggregazione, presenti da
tempo sul nostro territorio, con una variegata attività di offerta multidisciplinare, come l’Università del Tempo Libero.
Balestrieri News
Il Circolo Culturale A.N.A. “Mario Balestrieri” presenta un nuovo documentario per le
scuole, le baite, i circoli, le sale civiche…
Ecco il sommario:
1943-1945 IN LOTTA PER LA LIBERTÀ: la guerra civile in casa
● L’Italia viene invasa da sud dalle truppe Alleate (USA, GB…) e occupata da nord dalle truppe tedesche della Wermacht
e dalle SS naziste.
● Mussolini, Capo del Governo Italiano, destituito dal Gran Consiglio del Fascismo e arrestato il 25 luglio 1943, viene
liberato dai tedeschi: nasce la Repubblica Sociale Italiana (R.S.I.).
● L’Italia ha due Governi: uno a nord (Mussolini), l’altro a sud (Badoglio).
● NAPOLI, settembre 1943, le quattro giornate eroiche. Parlano A. Ghirelli, A. Zazo, U. Corvino, A. Amoretti abitanti.
● CASSINO (Frosinone) 1944, la storia fa un passo indietro, il tempo torna alle trincee della Prima Guerra Mondiale.
Il salvataggio da parte dei tedeschi delle opere d’arte di Montecassino, rasa al suolo. Testimoniano: Les Andrews e Bhrati
Gurung reduci neozelandesi, don Faustino Avagliano Direttore archivio di Montecassino, Ahmed Ben Bella ex presidente
dell’Algeria, Silvana Casmirri storica, Maria De Angelis abitante di Esperia.
● ROMA, il clima sociale dell’occupazione tedesca: deportazioni, torture, violenze. Il divieto di circolare in bicicletta.
Sabotaggi: l’attentato di via Rasella (33 morti tedeschi). La rappresaglia tedesca 1:10. 335 italiani fucilati alle Fosse
Ardeatine! Testimonianze di Giorgio Amendola, Mario Fiorentini, Rosario Bentivegna, Carla Capponi partigiani;
A. Portelli storico; Arturo Atz superstite; Eugen Dollman e Luca Moellhausen tedeschi; Ada Pignotti abitante. 1945 la
resa dei conti: 5 criminali nazisti condannati in Italia all’ergastolo. Le vicende controverse del capitano SS Erich Priebke:
la fuga in Argentina, l’estradizione in Italia, il processo, l’ergastolo. 2013: muore a Roma all’età di 100 anni («eseguivo
gli ordini, spuntavo solo la lista»). Le testimonianze di Giulia Spizzichino (7 familiari fucilati).
● LA LINEA GOTICA: ultimo lungo baluardo. Le formazioni partigiane: testimonianze di N. Galassi, M. Ricci e C. Macchia.
● LE STRAGI NAZISTE più o meno nascoste e più o meno solo naziste:
- BOVES (Cuneo) 1943 il paese incendiato: 57 vittime civili.
- MARZABOTTO (Bologna) 1944: 1836 civili trucidati (Maggiore Walter Reder). Fernando Piretti, allora undicenne, c’era.
- FOSSOLI (Bologna): 67 internati uccisi.
- S. ANNA DI STAZZEMA (Lucca) 1944: 560 civili trucidati.
● 1944 prime prove di democrazia: la Repubblica Partigiana di Montefiorino (Modena) e la Repubblica Partigiana
dell’Ossola (Novara).
● 1945 a TORINO e a MILANO sciopero di resistenza e occupazione delle fabbriche a protezione: parla Sandro Pertini,
il futuro Presidente partigiano.
● MILANO, piazzale Loreto: patibolo di partigiani e di fascisti.
● 25 aprile 1945: è la Liberazione!
(Durata: 74 minuti)
APPUNTAMENTI a ingresso libero del Circolo Culturale A.N.A. “Mario Balestrieri” in collaborazione con i Gruppi alpini
locali:
- Novaglie 7 marzo ore 20,30 nel Teatro Parrocchiale: “1943-1945 donne: PARTIGIANE E AUSILIARIE”.
- Lugagnano 22 marzo in baita “1940-1945 A. Setti Carraro: una crocerossina per tutti i Fronti della 2^ Guerra Mondiale”.
- Bonavigo 24 aprile ore 20,30 presso la palestra: “1943-1945 donne nei momenti difficili della nostra Patria: PARTIGIANE E AUSILIARIE”.
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VITA MILITARE
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Alpini: simbolo di virtù spirituale e qualità fisiche
Gli alpini sin dalla loro costituzione, forti
della loro naturale attitudine alla guerra in
montagna, capaci di compiere gesta gloriose,
dimostrando particolari qualità fisiche e morali conferite dalla montagna stessa, hanno
sempre meritato, da Adua a Monte Marrone,
il grande affetto e l’incondizionata fiducia di
tutto il popolo Italiano.
Con la ferrea volontà dell’esempio, sino
all’estremo sacrificio, hanno contribuito ad
esaltare le nostre tradizioni, dimostrando che
le stesse devono costituire per tutti, indistintamente, il più fervido incitamento al dovere,
nel ricordo tramandato di generazione in generazione, delle gesta compiute dai nostri avi
e dai nostri padri, in difesa del Sacro Suolo
Italiano.
Le “tradizioni alpine”, però, non ebbero
solamente inizio dal 1872, anno di costituzione del Corpo degli Alpini, bensì possono essere ricondotte già ai tempi di Roma, con le
Cohortes Alpinorum o Montanorum poste a
difesa dei valichi alpini fortificati, caratterizzate quasi certamente da un reclutamento regionale, tratto dai monti e dalle vallate ed alle
quali può essere collegata l’idea del Cap. Perrucchetti di affidare a truppe reclutate sul posto la difesa delle nostre frontiere terrestri.
Le tradizioni procedono, poi, con le guerre combattute nei secoli sulle Alpi, nel corso
delle quali, citando solo alcuni esempi, sono
emerse la tenacia dei Valdesi in Piemonte,
fedeli al loro particolare culto religioso e
amanti delle loro valli, che difesero sfidando i rigori dell’inquisizione, l’ostilità dei
Pontefici Gregorio XI e Innocenzo VIII, di
Luigi XIV di Francia e le forze militari dei
Duchi di Savoia.
In quegli anni sono emerse la capacità di
operare delle Milizie Valdostane che, nel secolo XVI, durante le guerre tra Francia e Spagna per il predominio sull’Italia, difesero la
neutralità delle loro valli. Come non ricordare, poi, la Milizia Paesana, istituita nel 1560
in Piemonte dal Duca Emanuele Filiberto.
Milizia che, come i nostri alpini, ebbe un reclutamento regionale, in forza di cui ai soldati del Duca di Savoia spettò particolarmente
il compito di difendere i monti e le valli dove
erano nati. Per non parlare, ancora, delle Milizie Piemontesi che, sulle Alpi Marittime e
sulle Cozie, fronteggiarono per tanti anni
Spagnoli e Francesi e che poi, dal 1792 al
1796, contesero il passo agli Eserciti della
Rivoluzione ed a quelli Napoleonici.
Ma, oltre ai ricordi del passato ed agli
esempi di truppe destinate alla difesa delle
Alpi con un reclutamento regionale, dovettero concorrere a suggerire al Perrucchetti l’istituzione di speciali truppe alpine anche le
particolari qualità dei figli della montagna.
A tal proposito,Vegezio, nel III secolo dopo Cristo, nella sua opera «De re militari»
scrisse: «E’ molto più idonea alle armi la
gente rude, che cresce a cielo scoperto e nelle fatiche, paziente del sole, noncurante
dell’ombra, non usa alle delicatezze, di animo semplice, sobria, con le membra allenate
ad ogni fatica», specificando anche le caratteristiche che desiderava per soldati romani:
«Occhi vivaci, collo dritto, petto ampio, spalle muscolose, braccia forti, dita lunghe, ventre scarno, gambe asciutte».
Caratteristiche, queste, che ritengo proprie
degli alpini, i quali, oltre alle qualità fisiche,
ben manifestano anche particolari qualità
spirituali. Infatti, come ebbe modo di scrivere Marcello Soleri (politico e Ufficiale degli
alpini, che insieme a Giovanni Giolitti e
Luigi Einaudi è considerato il terzo grande
Liberale Italiano del Novecento): «La disciplina della montagna e la scuola dell’isolamento dotano l’alpino del senso dell’orientamento, del fiuto della strada, dell’istinto
della previdenza e lo fanno esperto di ogni
bisogna ed artigiano di ogni mestiere, capace di provvedere da solo a se stesso nelle
comuni vicende, ma anche solidale con gli
altri fino al supremo sacrificio nelle estreme
contingenze».
Il possesso delle particolari qualità fisiche
e morali, conferite loro dalla montagna, ven-
ne sempre confermato dagli alpini in tutte le
guerre alle quali presero parte dal 1896 al
1945 e specialmente durante la Grande Guerra del 1915-1918 e, non ultime, in tutte le
Operazioni fuori dal territorio nazionale cui,
da vent’anni ad oggi, gli alpini sono chiamati
a prenderci parte.
In merito al valore dimostrato dagli alpini,
sono state scritte moltissime opere, dalle quali traspaiono le loro particolari virtù, nonché
il culto per le loro patriottiche tradizioni. In
tale contesto, è interessate evidenziare, in
particolare, cosa scrissero alcuni Ufficiali
Generali (non alpini), protagonisti, nel bene e
nel male, della nostra storia e che degli alpini
ebbero modo di verificare il loro valore e
l’indiscussa capacità di operare in montagna:
● Maresciallo d’Italia Luigi Cadorna:
«Gli alpini ebbero dapprima campo di dimostrare la saldezza dell’organizzazione e le loro virtù militari nelle guerre coloniali, in Eritrea e in Libia. Ma fu soprattutto nella guerra 1915-1918 che essi illustrarono, con innumerevoli azioni, il loro nome e compirono,
assieme all’Artiglieria da Montagna, operazioni leggendarie sui ghiacciai dell’Adamello, ad altezze fra i 3000 e i 3400 metri, fino a
quel momento ignote a combattenti di qualsiasi nazione».
● Maresciallo d’Italia Guglielmo Pecori
Giraldi: «Nello spirito e nel cuore di vecchio
Comandante è vivo, sereno e profondo il sentimento di ammirazione e riconoscenza che
ho per loro che, forti al pari delle rupi native,
schietti come il ghiaccio e la neve dei monti
che abitano, tenaci quanto il metallo di più
salda tempera, pazienti meglio che i Francescani, si sono dimostrati in ogni occasione
soldati impareggiabili. Durissimi nella difesa, impetuosi attaccando, prodi sempre, silenziosi, modesti, hanno prodigato col disprezzo della morte il loro sangue dovunque
s’è combattuto: sui ghiacciai, sulle asperrime cime, sulle colline, in pianura».
● Maresciallo d’Italia Armando Diaz:
«Allo Stelvio, al Rombon, al Tonale, al
Monte Nero, all’Ortigara, al Grappa, dovunque fu asprezza di lotta, furono mirabili
nell’esempio, nella devozione, nella tenacia, nelle audaci imprese. Ove pareva che
solo l’aquila potesse avere il suo regno, essi
giunsero con indomito valore e vi rimasero,
imponendosi alla natura e al nemico. Aperta la via alla guerra sulle più impervie cime,
portandovi armi e mezzi di vita, incuranti
delle fatiche, del rigidissimo inverno, in regioni di ghiacci perenni, si affermarono impavidi, sereni, superbi».
La brevità di trattazione, mi impedisce di
dilungarmi in lodevoli citazioni, ma non posso certo esimermi, in ultimo, di citare un martire dell’unità della Patria, Cesare Battisti,
che così scriveva di questi eroici soldati:
«Buoni e semplici come eroi e fanciulli, audaci e prudenti come soldati di razza, robusti, resistenti come il granito dei loro monti,
calmi, sereni come pensatori o filosofi, col
cuore pieno di passione malgrado la fredda
scorza esteriore, al pari di vulcani coperti di
ghiaccio e di neve. Tali apparvero, sull’Alpe
nostra, gli alpini d’Italia, all’irrompere della
santa guerra di redenzione e di libertà».
Ritengo che queste lusinghiere quanto sentite affermazioni, siano più che sufficienti per
farci esclamare a gran voce: «Che gloria essere alpini! Giù il cappello davanti agli alpini! Onore agli alpini! Viva le tradizioni
alpine!».
Che eroica e tremenda eredità ci hanno lasciato gli alpini dei tempi passati; che esempi
di virtù militari, morali e di amor Patrio ci
hanno tramandato quei figli della montagna
nel compimento del loro dovere; che solidità,
che costanza e che valore hanno dimostrato
quegli indomiti combattenti; che meraviglioso gesto di altruismo hanno compiuto, donando la loro vita per la vita di altri uomini.
E noi, alpini di oggi, possiamo con fierezza vantarci di possedere analoghe virtù e qualità che hanno fatto degli alpini di ieri una
leggenda, un mito? Certamente sì! Come?
Da un lato, servendo in armi la nostra Patria,
con grande generosità, impegno ed amore e,
dall’altro, operando nell’ambito della nostra
Associazione con onestà, dinamismo, dirittura morale, costanza e con l’esempio, senza la
spinta di nessun interesse o tornaconto personale, ma per il bene della società in cui viviamo, all’insegna della solidarietà, dell’amicizia, della fratellanza e dell’altruismo.
Gen. B. (alpino) Claudio Rondano
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il Montebaldo
Il termine «patria» deriva da «terram
patria», a sua volta derivato da patrius
cioè “del padre”, e suole indicare la terra
natale di una persona. L’enciclopedia
Treccani indica che la Patria è «il territorio abitato da un popolo e al quale ciascuno dei suoi componenti sente di appartenere per nascita, lingua, cultura, storia e
tradizioni».
Foscolo, nello «Jacopo Ortis» riferisce
la Patria a un territorio abitato da un popolo che ha una storia comune, le stesse tradizioni e la stessa lingua. La Patria è per
Jacopo un valore sacro, assimilato alle altre passioni intense, talvolta illusorie, che
permettono all’uomo di superare momentaneamente la negatività della realtà.
Verdi nel «Nabucco» la canta: «...o mia
Patria sì bella e perduta...», alimentando
la speranza nel cuore di ogni emigrante di
potervi ritornare, finalmente libero dallo
stato di costrizione che lo ha allontanato.
In diversi momenti e luoghi, questo termine ha assunto, più o meno esplicitamente, un diverso valore, un passaggio
che si allarga dall’individuo alla collettività. Per noi, è un significato relativamente recente, figlio della cultura risorgimentale che, con le Guerre di Indipendenza, è
arrivata fino alla creazione della nazione
Italia.
La cultura militarista del novecento attribuisce alla Patria quello di «paese per
cui si è disposti a sacrificarsi e morire».
Un altro modo di definire la Patria è quello più recente del luogo in cui si hanno legami familiari ed emozionali e nel quale
si progetta il futuro.
Tradizione e storia concretizzano come
un diritto naturale Patria e Nazione. La
LAUREA
ATTUALITÀ
Amor
di Patria,
oggi
nazionalità è un diritto legittimo di ogni
individuo. Ogni nazione, grande o piccola, ha l’indiscutibile e medesimo diritto
ad esistere, a vivere in accordo con la
propria natura.
Questo diritto è semplicemente il corollario del principio generale della libertà e conseguentemente a questo è dovuto il rispetto che ognuno deve avere
pei i fatti naturali... La nazionalità, come
l’individualità, è uno di questi fatti.
Dobbiamo dunque rispettarla. Violarla è
un misfatto e difenderla diviene un sacro
principio ogni volta che è minacciata o
violata. Non tutti hanno avuto un’idea
positiva del concetto di Patria.
Tolstoj, anticipando quello che sarà
successivamente un pilastro ideologico
del comunismo, definiva il patriottismo
«... un sentimento artificiale e irragionevole, funesta origine della maggior parte
dei mali che desolano l'umanità».
Togliatti rivendicava: «... è motivo di
particolare orgoglio per me l’aver abbandonato la cittadinanza italiana per quella
sovietica. Io non mi sento legato all’Italia
come alla mia Patria, mi considero cittadino del mondo, di quel mondo che noi vogliamo vedere unito attorno a Mosca».
Stabilire quanto sia remoto questo passato, appartiene alla soggettività del giudi-
Emilio Battaglia e gli
alpini del Gruppo di
Villa Bartolomea, festeggiano la figlia
Arianna per aver
conseguito brillantemente la laurea in
“Architettura”.
di Corghi Enrico
Laboratorio e negozio
Via Piave n. 43 – Villafranca di Verona
fr. Pizzoletta
Tel. 045/6336545 – fax 045/4854374
Edizione
Gennaio - Febbraio 2014
zio. Finito lo scontro ideologico fra capitalismo e comunismo, patriottismo, nazionalismo e identità erano destinati a ritornare al cuore del dibattito politico
Certamente oggi il concetto di Patria va
attualizzato. E’ necessario per conservarne la profondità dei valori di cui è stato un
utile simbolismo. I concetti antichi, i riferimenti alla disponibilità al sacrificio, fuori dal contesto storico, sarebbero anacronistiche espressioni difficilmente assimilabili dalla concezione moderna del vivere
comune.
Senza perderne la sacralità vanno adattati e trasferiti al vivere moderno, alla
quotidianità dei nostri giorni, vissuti come
un organismo di cui ci si sente parte, con
cui fare i conti e a cui dare un contributo.
La ricerca della coerenza ci porta a credere in una possibile redenzione del Paese, la cui prefigurazione è negli esempi di
onestà e impegno civile. Nei valori che da
sempre hanno ispirato la nostra civiltà cristiana; dove i problemi degli altri dovrebbero essere anche i nostri e alimentare uno
sforzo che anche individualmente dobbiamo fare per capire in quale modo possiamo essere degni della gloria del nostro
passato.
Viviamo in una società competitiva che
ha generato troppe disparità nelle condizioni di vita quotidiane. Nella cultura alpina, onestà e solidarietà sono i fondamenti
che giustificano l’esistenza della nostra
Associazione. L’esempio è uno dei principi antichi che dovremmo tentare di attualizzare. Con l’esempio si guidano e si condizionano quelli che lo dovrebbero seguire. A nulla valgono leggi e norme se chi le
approva, le sorveglia e le deve applicare,
non ne è riconosciuto a sua volta rispettoso. Come può eliminare gli ingiusti privilegi che nel privilegio vive e per sé lo difende. Sono principi elementari ma non
praticati in una società civile, degna di
questo nome, dove l’equilibrio fra i diritti
e i doveri è fondamentale.
Il diritto ad una possibilità di vita, almeno nei bisogni indispensabili, deve essere
un obiettivo da perseguire, non solo da
parte di chiunque abbia una coscienza cristiana, ma anche da chi, non abituato a
leggere o ascoltare il Vangelo, abbia un
onesto, elementare concetto della convivenza.
Amor di Patria, sia oggi, la ricerca di vivere in comunità, con più giustizia, una
delle chiavi della riscossa civile del Paese.
Maurizio Mazzocco
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Edizione
Gennaio - Febbraio 2014
LA NOSTRA STORIA
Come sono nati gli Alpini
E’ vero che fu l’imperatore
Augusto a costituire le prime
Legioni, che si chiamavano
“Julia Alpina”, ma, siamo sinceri, pensare che quelle siano
state le prime penne nere è
troppo.
E’ vero che avere origini nobili ed imperiali sarebbe bello.
Romantico sarebbe poter vantare antenati gladiatori ma se
non ci sono... Più modestamente, il capostipite degli al-
pini fu un insegnante di geografia, si chiamava Giuseppe
Domenico Perrucchetti, nato
nel 1839 a Cassano d’Adda, in
pianura e non in montagna.
Non era un alpino e non lo
diventò mai e quando, a 33 anni, ebbe la grande idea, era un
capitano, impiegato appunto
come insegnante di geografia
militare alla Scuola di Guerra
di Torino.
Questo lombardo, diventato
piemontese per sfuggire agli
austriaci, decorato alla battaglia di Custoza nel ’66, firmò,
nella primavera del ’72, un articolo per la “Rivista militare”,
nel quale si trattava il problema della difesa dei valichi alpini e suggeriva alcune innovazioni per l’ordinamento militare nelle zone di frontiera.
Ma la sua proposta di arruolare, per questo scopo, i montanari locali, non incontrò immediati favori. Gli annali riportano che il generale Pianelli, suo superiore diretto, respinse senza riserve, la pretesa
di costituire “Compagnie fatte
di contrabbandieri, che scapperebbero subito a casa! Altro
che soldati, bracconieri sarebbero!”.
Ma come spesso accade nel-
la politica di questo Paese,
quell’idea giudicata strampalata, diventò realtà, e questo,
grazie ad un sotterfugio, o, se
vogliamo, ad un inganno giuridico per aggirare le ristrettezze economiche, con cui
il Montebaldo
l’Amministrazione statale deve sempre fare i conti.
Il piano venne ripreso e sostenuto dal generale Ricotti
Magnani, che era ministro della guerra nel governo di Quintino Sella. E Ricotti Magnani
che, come Perrucchetti, faceva
parte del Club Alpino di Torino, nel condividere la necessità della difesa dei valichi alpini, preparò un decreto nel quale si istituiva, praticamente di
nascosto, il nuovo Corpo come generici distrettuali “culo
di pietra” destinati a compiti di
fureria.
Ed ecco un altro paradosso
di questa bizzarra storia: gli alpini nacquero non nel nord Italia, come sarebbe stato naturale, ma nientemeno che a Napoli, perché fu nella città del
Golfo che il re Vittorio Emanuele II firmò quel decreto,
appena sei mesi dopo la pubblicazione di quell’articolo di
cui si è detto: era il 15 ottobre
1872.
Perrucchetti poi, con gli anni, diventò generale, comandò
anche le Divisioni territoriali
di Firenze e Milano e, alla fine, si dette anche alla politica,
facendosi eleggere senatore:
ma - alpino, come si è detto non diventò mai.
Per non entusiasmarci troppo, aggiungeremo che, ai nostri alpini, non va nemmeno il
primato dell’originalità, perché un Corpo di questo genere
esisteva già in Francia fin dal
1778 con il nome di “chasseurs à pied” che venivano reclutati tra guardiacaccia e valligiani.
Insomma, stranezze, per capirci; l’onore arrivò dopo, ma
le origini furono quelle che furono. E fra le tante, aggiungeremo che il simbolo dei nuovi
valorosi, sarebbe diventato
quel famoso cappello che altro
non era che il berrettaccio dei
banditi calabresi, quindi un
BU
O
NO
SC
T
ON
O
1
%
0
7
Giuseppe Domenico Perrucchetti
fondatore delle Truppe Alpine
copricapo che aveva molto a
che fare con l’orgoglio dell’Italia unita, ma pochissimo con
le cime delle Alpi.
In tale contesto di arrangiamento, risulta essere stato
scelto anche il primo fucile in
dotazione, il «Vetterli», di fabbricazione svizzera, che, più di
un fucile, era un porta baionetta, perché sparava un colpo solo e senza troppa fretta e questo perché i parsimoniosi strateghi dell’epoca, sostenevano
la bizzarra teoria che il soldato
non doveva consumare troppi
proiettili. Al contrario, era bene che facesse uso della sciabola baionetta che, infatti, abbondava con una lama di quasi
70 centimetri.
L’arte di arrangiarsi, anche
allora, era una regola di vita e
simbolo di questa filosofia divenne ben presto la zaino degli
alpini, una sorta di borsa di
Mary Poppins, pesante come il
piombo, ma con il merito che
in essa si poteva trovare di tutto, praticamente un armadio,
dove c’era posto per la paglia
per dormire, la legna per cucinare, la coperta arrotolata, il
bastone da montagna, gli scarponi di ricambio, il gavettone
e i basilari generi per l’alimentazione: pane, caffè, zucchero
e sale. Così cominciò l’avventura, sotto il motto “Di qui non
si passa”, che fu un’invenzione del generale Pelloux, primo
Ispettore del Corpo.
Ultimo obbligo da rispettare
da parte delle penne di corvo –
il famoso internazionalismo
alpino – fu la massima... cinese, secondo la quale “un uomo
senza baffi è come una donna
con i baffi”. Il regolamento infatti, recitava che «... i militari
devono lasciarsi crescere i baffi e possono portare anche il
pizzo». Vietate invece le basette, nonostante che, all’epoca, fossero molto di moda.
Ezio Benedetti
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ESCURSIONISMO
il Montebaldo
Edizione
Gennaio - Febbraio 2014
Ritorno in Himalaya: il Nepal!
Dopo aver effettuato un
trekking in Nepal nel 2010 ed
in India nel 2011, quest’ anno
ho deciso di ritornare per la seconda volta in Nepal, visitando altre vallate, con una spedizione di 14 persone.
Questa volta sono riuscito a
convincere anche mia moglie
Pasquina che, all’inizio, era
molto reticente sulla destinazione, ma che poi si è convinta
ed è partita entusiasta di questo trekking, denominato
“around Manaslu”, chiamata
anche “la montagna dello spirito”, percorrendo un passo a
5200 mt,
Siamo partiti da Verona alla
volta di Venezia con scalo ad
Istambul e destinazione Kathmandu.
Arrivati nella capitale abbiamo inizialmente visitato
questa caotica città con i suoi
colori e caratteristici odori di
spezie ed incensi.
Il giorno successivo, abbiamo iniziato ufficialmente il
trekking di 18 giorni, partendo
da Arughat, un piccolo paesino nella vallata del Budhi
Gandaki a soli 570 mt di altitudine, accompagnati da 4
sherpa ed 8 portatori, che ci
hanno fatto da guida, portando
tutti i nostri “sacconi” sulle
loro spalle!
Fin da subito il percorso si è
rivelato molto accidentato,
con stradine strette e tortuose,
pieni di buche e fango dovute
alle forti piogge dei giorni precedenti. Abbiamo incontrato
dei piccoli villaggi, con case
fatte di sassi e tetti in lamiera.
Questi paesini sono collegati tra loro solamente da impervi sentieri e mulattiere, tutti
molto esposti con profondi dirupi verso il fondo valle; bisognava infatti fare molta attenzione ai muli che avevano la
precedenza su tutto e tutti!!
Essendo queste vallate molto selvagge e non ancora in-
fluenzate dal turismo, la gente
vive con semplicità, coltivando riso, orzo e mais e con elettricità quasi inesistente, ma
mostrando tutta la loro sereni-
poterci lavare, in quanto l’acqua era molto fredda ed era
disponibile solo quella del torrente. Il più delle volte non
c’era nemmeno la corrente
tà e pace che noi non riusciamo a comprendere.
Ogni giorno si camminava
parecchie ore, questo per poter
arrivare prima di sera in lodge
spesso fatiscenti, con cene
elettrica e ci si arrangiava con
la torcia. I letti erano formati
da tavolacci di legno con sopra dei materassini in gommapiuma e, più di una volta, abbiamo condiviso la stanza con
molto spartane a base di zuppe, riso e the.
Anche l’igiene lasciava
molto a desiderare. Siamo rimasti parecchi giorni senza
dei topolini, anche se poi ci
siamo adattati e dopo un po’
non ci facevamo più caso..
Durante il trekking abbiamo
visitato diversi monasteri or-
CREST - SPILLE
BANDIERE
ABBIGLIAMENTO
STRISCIONI
nati da molte bandiere di preghiera, dipinti e statue raffiguranti le divinità del buddismo.
Abbiamo visitato alcune
scuole, dove i bambini facevano lezione al freddo e con le
finestre prive di vetri; oltrettutto se non tutti possono frequentare la scuola perché troppo lontana: infatti il 49% della
popolazione è analfabeta.
Abbiamo consegnato loro
delle penne e palloncini offerti
dall’Avis, doni che hanno apprezzato moltissimo, ringraziandoci con dei sorrisi davvero commoventi. Mano a mano
che passavano i giorni, ci si alzava di quota ed il respiro diventava sempre più pesante,
così come la temperatura che
si abbassava notevolmente.
Per poter superare il passo
Larkya La, a 5200 mt, siamo
partiti di notte, camminando
10 ore con una temperatura di
-15 °C, in mezzo a tanta neve.
Arrivati, abbiamo fatto le
foto di rito, con il gagliardetto
del Gruppo alpini di Sona, lasciandolo sul passo come segno del nostro passaggio, condivivendo questo particolare
viaggio con compagni di avventura, con i quali abbiamo
instaurato un rapporto di vera
e profonda amicizia.
La suggestione di questo
percorso sta nella varietà di
culture che si incontrano, un
mosaico di genti che l’isolamento ha preservato da influenze occidentali; camminare lungo questi sentieri, dormire in alberghetti semplici e
spartani…
Queste non sono esperienze di tutti i giorni, ma lasciano il tempo ed il piacere di
scoprire ed osservare spettacolari paesaggi al ritmo del
proprio passo, esplorare la
natura, assaporare il silenzio
della solitudine...
Corrado Andreoli
e Pasquina Campostrini
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VITA SEZIONALE
Edizione
Gennaio - Febbraio 2014
Zona “Val d’Illasi”
il Montebaldo
9
Restauro della Chiesetta “Ai morti Alpini”
I lavori presentati in occasione del Pellegrinaggio annuale allo “Scalorbi”
L'annuale Pellegrinaggio
della Sezione A.N.A. di Verona, organizzato dalla Zona
“Val d'Illasi” il 25 agosto
2013, concomitante con la gara di corsa in montagna denominata «5° Trofeo Caduti Alpini» della Val d’Illasi alla
memoria dei fratelli alpini
Luigino e Carmelo Valalta, reduci di Russia e il «Memorial
Adriano Pizzini», è stata l’occasione per presentare i lavori
di restauro della Chiesetta dedicata “Ai morti Alpini” e degli spazi antistanti.
Al restauro, hanno provveduto: per tutta la parte strutturale la Provincia Autonoma di
Trento, per gli arredi e gli infissi il Gruppo di Sanguinetto
mentre, per la recinzione in legno, la Sezione di Verona
(che ha acquistato il legname
necessario) e il gruppo composito di alpini e amici degli
alpini della Zona “Val d'Illasi”
e non, che hanno anche provveduto alla logistica del Pellegrinaggio allestendo il campo base a 1.770 metri s.l.m.
con servizio di cucina. Alle
note di cronaca che, sinteticamente esprimono una buona
partecipazione di atleti ed alpini, il Presidente Ilario Peraro in testa.
Favorevoli le condizioni del
tempo che hanno permesso lo
svolgersi della gara e la Santa
Messa “al campo” celebrata
dal cappellano sezionale don
Rino Massella. Si aggiunge la
positiva circostanza dei tanti
che hanno collaborato con vero spirito alpino alla riuscita
del più «alpino» dei cinque
Pellegrinaggi, visto che per
arrivarci bisogna lasciare l'auto al Rifugio Revolto (se si ha
la fortuna di trovare parcheg-
gio) e percorrere almeno gli
ultimi sei chilometri a piedi.
La Squadra di Protezione
civile A.NA “Val d’Illasi”, per
chi non era in grado di affrontare la salita, ha provveduto a
fornire un servizio di trasporto
e a presidiare emergenze e necessità organizzative dell’ulti(g.v.)
ma ora.
«Noi e Voi insieme» sempre in prima linea
Il cav. Luciano Rainero, presidente
dell’Associazione «Noi e Voi insieme» con
la collaborazione del Gruppo alpini di Borgo Nuovo, il gruppo Marcia del giocattolo
e i Cavalieri d’Italia, sezione di Verona,
sentito in televisione l’appello di una maestra che ringraziava tutti coloro che avevano collaborato dopo l’alluvione con vestiario e generi alimentari, segnalava che non
erano arrivati giocattoli: appello avvenuto
il giorno 7 dicembre 2013.
Il giorno 8 dicembre, a Verona, in Piazza Bra, si è tenuta la tradizionale marcia
del giocattolo dal titolo «Un giocattolo,
un sorriso per i bambini di Olbia».
Immediata la partecipazione dei veronesi che è stata grande: hanno donato 700
giocattoli, oltre 50 scatoloni di giocattoli.
La spedizione, avvenuta il 3 gennaio u. s.,
grazie alla Compagnia Aerea “Meridiana”
che ha offerto il trasporto.
Saranno centinaia i sorrisi dei bambini
ed ognuno di noi, che ha contribuito a questa iniziativa.
Dagli alpini di Verona e dall’Associazione «Noi e Voi insieme», un sincero CIAO
a tutti i bambini di Olbia.
TROVATO UN CAPPELLO ALPINO
Al Raduno Sezionale di Ronco all’Adige, è stato trovato un cappello alpino del 7° Reggimento Alpini. Il proprietario lo può ritirare presso Domenico Vicentini di Albaredo d’Adige,
cell. 347.11.55.370.
Cav. Luciano Rainero
Silvano Fuss e Luciano Rainero
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10
il Montebaldo
PENNA SPORTIVA
Edizione
Gennaio - Febbraio 2014
Pesca: “4° Trofeo Giovanni Ambrosi alla memoria”
battuta competizione.
CLASSIFICA INDIVIDUALE
1° Balenario Gabriele; 2° Tomelleri Martino; 3° Sartori
Giovanni; 4° Tomasetto Paolo;
5° Aldergheri Luca; 6° Paricelli Roberto; 7° Adami Eros;
8° Gobbi Bruno.
CLASSIFICA GRUPPI
1° Marcellise; 2° Borgo Ro-
Domenica 13 ottobre u. s.,
presso il laghetto “Ai Portici”,
organizzata dal Gruppo di Palazzolo, si è disputata la quarta
gara di pesca denominata “4°
Trofeo alla memoria Giovanni
INCONTRIAMOCI
Ambrosi”, a ricordo dell’alpino “andato avanti”.
Numerosa la partecipazione
dei Gruppi alpini della Sezione di Verona, che hanno saputo dare vita alla bella e com-
Avendo svolto il servizio militare nell’anno1979 nella Compagnia Genio Pionieri “Tridentina”, caserma Vodice a Bressanone (BZ), gestisco e curo il sito internet www.vodice.it dedicato alla suddetta Compagnia sciolta nel 2001.
Ogni anno, due ex genieri di Bolzano, organizzano un ritrovo
per tutti gli alpini che sono stati in forza alla suddetta Compagnia: il prossimo incontro si terrà domenica 15 giugno 2014 a
Costalovara (BZ), presso il Soggiorno Alpino dell'ANA.
Per ulteriori informazioni contattare Marco Birtele - [email protected] oppure Angelo, tel. 0471/35.43.62 –
331.48.73.902.
ma; 3° Grezzana; 4° Perzacco
di Zevio; 5° S. Martino B. A;
6° Veronella.
Il Gruppo alpini di Marcellise,
si è aggiudicato l’ambito Trofeo offerto da Stefano Marchi,
nipote di Giovanni Ambrosi.
Al termine della manifestazione, è stata organizzata una lotteria a scopo benefico.
Biathlon estivo: 2a edizione
Dopo il lusinghiero successo ottenuto l’anno scorso per la 1a Edizione del Biathlon estivo, gara combinata di corsa e tiro con carabina ad aria compressa con un percorso di 7 km e due prove di tiro
da cinque colpi ciascuno.
La gara è stata programmata dal locale Gruppo alpini in collaborazione con il Tiro a Segno Nazionale di Verona.
Gli organizzatori, visto l’ottimo riscontro e la buona partecipazione di atleti, ha organizzato, sempre a Bosco Chiesanuova, la seconda edizione di questa gara, che si terrà domenica 10 agosto 2014.
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PENNA SPORTIVA
Edizione
Gennaio - Febbraio 2014
il Montebaldo
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Calendario sezionale delle gare sportive 2014
Data
Disciplina
Località
Denominazione
Organizzazione
Responsabile
18/19 Gennaio
Tiro
Poligono Verona
Pistola Grosso Calibro
Avesa
Brunelli
16/17 Febbraio
Tiro
Poligono Verona
2° Trofeo "Ex Ordinanza"
Alpini T.S.N.
Brunelli
19 Gennaio
23 Febbraio
17 Marzo
29/30 Marzo
Corsa
Monteforte d'Alpone 13° Trofeo “S. Ferroli”
Biathlon
Conca Dei Parpari
Pesca
Castelnuovo d/G
Tiro
Poligono Verona
5 Aprile
Bocce
Bocc. Gavagnin
6 Aprile
Pesca
Al Maglio
5/6 Aprile
13 Aprile
Tiro
Poligono Verona
Mountain-bike
Lugagnano
27 Aprile
Corsa
Castelvero
28 Aprile
Pesca
Al Maglio
1 Maggio
Corsa Campestre Villafranca
17/18 Maggio
Tiro
4 Maggio
18 Maggio
24/25 Maggio
25 Maggio
1 Giugno
8 Giugno
22 Giugno
29/30 Giugno
10 Agosto
7 Settembre
Corsa
Basson
Corsa
Badia Calavena
Poligono Verona
Tiro al Piattello
Corsa
Corsa
Corsa in mont.
Biathlon estivo
Corsa
20/21 Settembre Tiro
Tregnago
Selva di Progno
Corsa
Tiro
"I Bridi" Perzacco
Castelnuovo d/G
Giazza
Bardolino
Memorial "Renato Aldegheri"
Borgo Venezia
2° Trofeo "Girardi Francesco"
San Martino B. A.
Carabina Standard
17° Trofeo A.N.A.
Campionato Sezionale
Chievo
Lugagnano
Grezzana
Adami
377/1529711
Trofeo Gruppo Alpini
Villafranca
Cappelletti
045/519839
Combinata Pistola/Carabina
Golosine
Tronconi
333/6870686
Pantano
045/7101642
"Pesca alla Trota"
Trofeo Gruppo Alpini Basson
Trofeo "Caduti Alpini"
30° Memorial "Ugo Quattrina"
11° Trofeo Gruppo Alpini
Trofeo "Mario Cappelletti"
Campionato Prov. su strada
"Trial dei Cimbri"
Carabina Cal. 22 - 100 metri
Basson
Badia Calavena
Bovolone
Tregnago
Selva di Progno
Castelnuovo d/G
Giazza
Calmasino
Sci nordico
GARE
NAZIONALI
2014
Palazzolo
Poligono Verona
Poligono Verona
2 Laghi
Bussolengo
Campofontana
Carabina Cal. 22-100 m. (ottica) Lubiara
17° Trofeo Gruppo Alpini
Pistola Grosso Calibro
Carabina-Pistola 10 Metri
38° Pesca Verde
Trofeo "Generale Campagnola"
Lugagnano
Golosine
Cristo Risorto
Colà di Lazise
Bussolengo
2° Trofeo "Alpini Campofontana" Campofontana
389/0774504
Gugole
348/7216708
Dal Bosco Lino
045/7847074
Baltieri Gianni
347/6069265
Lonardoni Cristian 347/2948150
Melotti M.
Gugole G.
Bussolengo
Palazzolo
Tamburello
Venturini
Bottura Lorenzo
Badia Calavena
6° Trofeo Gruppo Alpini
da destinarsi
Tanara
Provedelli Claudio
Memoriale "G.Pasquale"
Fane
Pesca
Fasoli L.
S. Giovanni Lupatoto
Lugagnano
3339771197
Trofeo Gruppo Alpini
Corsa alpina in montagna
Tiro
Masotto
045/992534
045/7470520
Corsa
13/14 Dicembre
045/7702470
Pasetto
347/0366150
Maccadanza
Corsa Campestre Alpina
22/23 Novembre Tiro
Giardini
Castelvero
"Maccadanza G.& R."
Corsa Campestre Bussolengo
Pesca
338/3900947
Scandola
Trofeo Gruppo Alpini
S. Andrea/Badia C. 2° Trofeo "Arturo Tebaldi"
Fane
3403660655
Dal Forno
Gabriele
Carabina Production
Podistica
da destinarsi
Tregnago
336/358277
349/0854525
347/6069265
Poligono Verona
Lubiara
da destinarsi
Pistola Standard
336/358277
Baltieri
San Bortolo
Tiro
13 Ottobre
2° Trofeo Gruppo Alpini Tregnago
Castelnuovo d/G/
Brunelli Franco
3° Trofeo Gruppo Alpini
4/5 Ottobre
12 Ottobre
Trofeo “Fausto Pizzini”
Pressi Giovanni
San Bortolo
Camminata
5 Ottobre
Staffetta Alpina
Velo - Roverè
Bosco Chiesanuova Gara alpina Bosco Chiesanuova Bosco Chiesanuova
21 Settembre
28 Settembre
3° Trofeo Lessinia
Zona Valdalpone
Telefono
349/1867742
Tanara
389/0774504
Camera Ezio
3382592671
Guardini Ugo
Masotto
Tacconi
Tronconi
Zanotti
Brusco Claudio
Lonardi
Bruno
348/7435858
340/7696929
333/9771197
045/6080496
333/6870686
045/7151102
348/5550410
045/7755040
045/7810390
Data
Disciplina
16 Marzo
37° Sci Alpinismo
Sondrio - Lanzada Val Malenco
Alpiniadi estive
Cuneo
16 Febbraio
30 Marzo
5-6-7-8 Giugno
27-28 Settembre
79° Sci di Fondo
48° Slalom
Tiro a segno
Località
Lecco - Piani di Bobbio
Trento - San Martino di Castrozza
Treviso
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PENNA SPORTIVA
il Montebaldo
Edizione
Gennaio - Febbraio 2014
Caprino: gara ex-ordinanza. Finale Trofeo Mosin
Grande partecipazione all’appuntamento con l’ex-Ordinanza di Caprino V.se che
ha confermato, lo scorso 17 novembre,
l’interesse che questa specialità del tiro a
segno suscita negli appassionati.
Fin dal mattino, infatti, tiratori alpini e
non, si sono succeduti ininterrottamente
sulle 8 linee del poligono, totalizzando
132 prestazioni ed arrivando con gli ultimi
tiri al limite della visibilità serale.
Va ricordato che, in questa gara, si usano armi lunghe che sono state in dotazione
agli Eserciti del passato (fino al 1955) con
il bersaglio posto a 100 metri senza altro
ausilio che le mire metalliche originali: un
cannocchiale per il controllo ed i propri
occhi. Come consueto, non ha deluso la
varietà delle armi d’epoca, ma su tutti, mi
sento di nominare il “nostro” mitico ’91
Carcano ed il Garand.
Anche quest’anno, per permettere a chi
non ha un’arma propria per partecipare alla gara, il TSN di Verona, in accordo con
quello di Caprino, ha messo a disposizione alcuni Mosin-Nagant 91/30 russi, confermando come la sinergia delle due strutture dia buoni risultati.
E buoni risultati hanno dato anche i
Gruppi alpini di Golosine, Tregnago e S.
Giovanni Lupatoto, i cui tiratori, ben si
sono prestati a coadiuvare il personale del
Poligono per l’ottima riuscita della com-
S. Bortolo: corsa in montagna
Si è svolta domenica 1 settembre 2013, a S. Bortolo con
una grande partecipazione di
concorrenti, la tradizionale
corsa in montagna aperta a tutte le categorie di podisti.
CLASSIFICA GENERALE
(Percorso km. 11)
Amatori: 1° Dal Bosco Giuseppe (Giazza); 2° Tanara
Francesco (Badia C.).
Juniores: 1° Piubelli Emanuele (Badia C.).
Veterani: 1° Presa Stefano
(Tregnago); 2° Venturini Cesarino (Tregnago).
CLASSIFICA CATEGORIE
(Percorso km. 4)
Cucciole: 1^ Ferragli Elisa
(Campofontana); 2^ Dal Zovo
Aurora.
Ragazze:1^ Beso Laura (Basson).
Allieve: 1^ Corbellari Giorgia
(Campofontana); 2^ Lucchi
Sara (Badia C.).
Allievi: 1° Presa Federico
(Campofontana); 2° Roncari
Antonio (Campofontana); 3°
Roncari Nicolas (Campofontana); 4° Roncari Cristian (Camofontana).
Femminile: 1^ Fainelli Alessandra (Campofontana); 2^
Corbellari Francesca (Campofontana); 3^ Guardini Emanuela (Fane); 4^ Guardini Mariella (Fane); 5^ Zoccante Ti-
ziana (Campofontana).
Pionieri: 1° Tanara Giuseppe
(Badia C.); 2° Pertile Lorenzo
(Tregnago); 3° Tirapelle Flaviano (Badia C.); 4° Battisti
Giuliano (Tregnago); 5° Massignan Adriano (Castelvero).
Over: 1° Piubelli Bruno (Badia C.); 2° Galvani Francesco
(Basson); 3° Ferrari Francesco
(Badia C.); 4° Santi Severino
(Castelvero); 5° Camera Ottorino (Castelvero).
(Percorso km. 11)
Seniores: 1° Piubelli Emanuele (Badia C.); 2° Piazzola Massimo (Selva P.); 3° Roncari Roman (Campofontana); 4° Campara Pietro (Campofontana);
5° CattazzoLuca (Badia C.).
Amatori: 1° Dal Bosco Giuseppe (Giazza); 2° Tanara
petizione. A questa gara, era abbinata la finale dell’Edizione pilota del Trofeo Mosin: al risultato della prova, andava sommato anche il migliore di quelli ottenuti
durante la stagione.
Il Trofeo per la categoria Mosin, è andato a Castellani Andrea, mentre per la categoria Open, è stata vinta da Tecchio Gian
Paolo. Il trofeo per il Gruppo alpino più
numeroso, è andato, invece , a Tregnago.
Un ringraziamento particolare al consigliere sezionale e responsabile allo sport
Marco Rambaldel, al presidente del TSN
di Caprino, Prando, alla Sala lettura, ai Direttori sulle linee ed al personale di fossa
e tutti i partecipanti.
Classifica gruppo 2: 1° Sartori Samuele
(Caprino); 2° Frigeri Yurin (Caprino); 3°
Morando Gabriele (Caprino).
Classifica gruppo 3: 1° Bellini Andrea
(Tregnago); 2° Coato Giuseppe (S. Ambrogio); 3° Castellani Andrea (Golosine).
Classifica gruppo 5: 1° Ciccardini Stefano (Caprino); 2° Provedelli Claudio (S.
Giovanni L.); 3° Bellini Andrea (Tregnago).
Trofeo Mosin - cat. Open: Tecchio Gianpaolo (Sovizzo).
Trofeo Mosin - cat. Mosin: Castellani
Andrea (Golosine).
Badia Calavena vincitrice della gara per il secondo anno consecutivo
Francesco (Badia C.); 3° Piubelli Isacco (Badia C.) 4° Gugole Diego (Selva P.); 5° Florio Alessandro.
Veterani: 1° Presa Stefano
(Tregnago); 2° Venturini Cesarino (Tregnago); 3° Bonadiman Simone (Giazza); 4° Pezzo Paolo (Bosco); 5° Furlani
Quirino (Campofontana).
CLASSIFICA GENERALE
(Percorso km. 4)
1° Tanara Giuseppe (Badia
C.); 2° Presa Federico (Campofontana); 3° Pertile Lorenzo
(Tregnago); 4° Piubelli Bruno
(Badia C.); 5° Roncari Antonio (Campofontana).
ASSISERVICE sas di Pinali Eros & C.
LEGNAGO
Via P.D. Frattini, 85 - 37045 Legnago (VR)
Tel. 0442.20430 - Fax 0442.25922
ZEVIO
P.zza Santa Toscana, 36 - 37059 Zevio (VR)
Tel. 045.7850451 - Fax 045.6051396
E-mail: [email protected]
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Edizione
Gennaio - Febbraio 2014
PENNA SPORTIVA
Campionato Sezionale C10 e P10
Sabato 14 e domenica 15 dicembre 2013, si è disputato il
19° campionato sezionale di
carabina e pistola ad aria compressa, presso il Poligono di
Verona, organizzato dal Gruppo alpini “Cristo Risorto” di
Bussolengo.
La partecipazione è stata
molto numerosa, sia di alpini,
sia di simpatizzanti, signore e
bambini con ottimi risultati sul
piano agonistico: i Gruppi alpini erano circa venti.
Il Gruppo organizzatore,
forte dell’esperienza maturata
negli anni, ha curato anche nei
minimi particolari l’organizzazione della competizione, ottenendo le congratulazioni dei
partecipanti.
Un ringraziamento particolare va al TSN di Verona che,
con signorilità e grande disponibilità, mette a nostra disposizione le sue attrezzature.
Il Gruppo alpini di Avesa, si
è aggiudicato il trofeo “Gruppo Alpini Cristo Risorto” con
assegnazione triennale anche
non consecutivo.
Alle premiazioni, gradita la
presenza del consigliere sezionale Marco Rambaldel, responsabile delle attività sportive relative alle gare al Poligono, e dal capogruppo Giancarlo Zamboni.
CLASSIFICHE
CARABINA
Alpini 1ª classe: 1° Lavagnoli
Maurizio (S. Giovanni L.); 2°
Bellini Andrea (Tregnago); 3°
Zavattieri Marco (Calmasino).
Alpini 2ª classe: 1° Scardoni
Angelo (S. Giovanni L.); 2°
Cremon G. Luca (Golosine);
3° Rambaldel Marco (ZAI).
Alpini veterani: 1° Girelli
Guido (Cristo Risorto); 2°
Brunelli Luciano (Avesa); 3°
Fasolo Alessandro (Avesa).
Amici alpini: 1° Bistaffa
Giorgio (Avesa); 2° Brunelli
Nicola (Avesa); 3° Spiga Valentino (Golosine).
Signore: 1ª Scardoni Franca
(S. Giovanni L.); 2ª Lavagnoli
Doriana (Tregnago); 3ª Tronconi Alessia (Golosine).
Ragazzi: 1° Gennari Simone
(Avesa).
Bambini: 1° Ascedu Simone
(Avesa); 2° De Vincenzi Lorenzo (Avesa).
CLASSIFICA PISTOLA
Alpini 1ª classe: 1° De Guidi
Paolo (S. Giovanni L.); 2° Castellani Enzo (Golosine); 3°
Lavagnoli Maurizio (S. Giovanni L.).
Alpini 2ª classe: 1° Castellani
Andrea (Golosine); 2° De Beni
Adriano (S. Ambrogio); 3° Scardoni Angelo (S. Giovanni L.).
Alpini veterani: 1° Fasolo
Alessandro (Avesa); 2° Milani
Mauro (S. Giovanni L.); 3°
Bonato Omero (Avesa).
il Montebaldo
13
Amici alpini: Nigro Marco (S.
Giovanni L.); 2° Bistaffa Giorgio (Avesa); 3° Spiga Valentino (Golosine).
Signore: 1ª Tronconi Alessia
(Golosine); 2ª Bianchi Laura
(Avesa); 3ª Scardoni Franca
(S. Giovanni L.).
Ragazzi: 1° Gennari Simone
(Avesa).
Bambini: 1^ Campostrini Giulia (Avesa); 2° Mingolla Giovanni (Avesa); 3° Ascedu Simone (Avesa).
CLASSIFICA GRUPPI
1° Avesa;
2° S. Giovanni L.;
3° Golosine.
Giuseppe Zanotti
Pistola grosso calibro... “Golosine strepitose”
Sabato 23 e domenica 24
novembre 2013, si è svolta
presso il T.S.N. di Verona di
Via Magellano, la 5^ edizione
del trofeo dedicato al cap. Dorino Pedretti, gara di pistola
grosso calibro organizzata dal
Gruppo alpini di Golosine.
Come al solito, fin dall’inizio, la competizione è stata
molto combattuta dai numerosi Gruppi, alla ricerca del miglior risultato. I 134 tiratori
partecipanti, si sono dati battaglia senza esclusione di colpi,
ma alla fine, la vittoria, ha sorriso al Gruppo organizzatore
che ha piazzato ben quattro
vincitori su sette categorie ammesse.
“Golosine strepitose” con
Castellani Enzo, massimo
punteggio ottenuto cat. Maestri, mentre il Gruppo ha ottenuto il miglior punteggio assoluto a 65 lunghezze dal secondo classificato. Il Trofeo Pedretti, assegnato da tradizione
al Gruppo con più tiratori alpini, è stato vinto dal Gruppo di
S. Giovanni Lupatoto.
Alla gara hanno partecipato
tiratori rappresentanti di 31
Gruppi alpini, a consolidare il
grande interesse che suscitano
queste nostre attività sportive.
CLASSIFICA CATEGORIE
Maestri: 1° Castellani Enzo
(Golosine); 2° Sega Alberto
(Golosine); 3° Facchetti Angelo (Calmasino).
1^ Classe: 1° Bellini Andrea
(Tregnago); 2° Lavagnoli
Maurizio (S. Giovanni L.); 3°
Zavatteri Marco (Calmasino).
2^ Classe: 1° Lorenzoni Flavio (Sommacampagna); 2°
Zamboni Giorgio (S. Giovanni
L.); 3° De Beni Alessandro (S.
Ambrogio).
Veterani: 1° Zorzi Giovanni
(Golosine); 2° Brunelli Luciano (Avesa); 3° Vanzo Gabriele
(Avesa).
CLASSIFICA
GRUPPI
1° Golosine ; 2° Calmasino;
3° S. Giovanni L.; 4° Avesa;
5° Lugo.
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14
VITA DEI GRUPPI
il Montebaldo
Edizione
Gennaio - Febbraio 2014
Presentato il libro «Il valore della Memoria»
BUTTAPIETRA
Sabato 14 dicembre 2013, presso la
Baita, durante la Festa del Tesseramento
del Gruppo, è stato presentato il libro dal
titolo emblematico «Il valore della Memoria: testimonianze dei reduci di Buttapietra della 2^ Guerra Mondiale», del 63enne
Giorgio Bighellini, alpino e bancario in
pensione.
Erano presenti: Ilario Peraro presidente
sezionale, il responsabile della zona “Isolana” Rinaldo Marini, il capogruppo Franco Bombieri, il presidente dell' Associazione locale Combattenti e Reduci, Giovanni Colesbi, il sindaco Aldo Muraro,
due reduci testimoni citati nel volumetto e
molti tra alpini ed amici.
Dopo il saluto del sindaco e la presentazione del capogruppo Bombieri, Ilario Peraro , sottolineando l' evento, metteva in
evidenza il valore di questa ricerca destinata a rimanere nel tempo come prova storica di quanto accaduto.
Prendeva la parola l' autore che ricordava il motivo che lo ha spinto a dedicarsi a
questa ricerca: «Partecipando come alpino
alle celebrazioni patriottiche e rendendomi conto che i reduci presenti erano sempre meno, ho pensato che fra non molti
anni non ci sarà più nessuno di loro ed il
valore della loro preziosa memoria sarà
perso per sempre. Ho ritenuto quindi doveroso questo mio atto d' affetto nei loro
confronti».
La presentazione del libro cade nella ri-
correnza di una data storica e l' autore ha
proseguito: «Ci tenevo che questo momento rievocativo avvenisse nel 70° Anniversario della battaglia di Nikolajewka
del gennaio '43. Non l' ho scritto nel libro,
ma desidero ricordare in questa occasione
che, in quel dramma, erano presenti anche
due miei zii materni alpini di Verona che,
fortunatamente, tornarono anche se in parte congelati: Marino Zermiani, classe
1914, di Golosine e Silvino Franceschetti,
classe 1915, di Santa Lucia».
Prima di concludere, l' autore ha voluto
comunicare ai presenti una bella sorpresa:
«Dopo questo primo impegno dedicato ai
reduci, ho pensato di scrivere anche la
«Storia del Gruppo Alpini di Buttapietra,
certamente ricca di persone generose che
dal lontano '46, anno della sua costituzione, si sono prodigate fino ad oggi nello
spirito di altruismo ed aiuto verso gli altri.
Sarà la seconda ricerca che dedicherò, nei
prossimi mesi, agli alpini del mio paese».
E non sono mancati tanti consensi.
10° anniversario del gemellaggio con Bisenti
Siamo stati invitati dagli alpini di Bisenti (Teramo) per
festeggiare il 10° anniversario
del gemellaggio fra i nostri
due Gruppi alpini.
All’incontro erano presenti:
il capogruppo Franco Bombieri, il Sindaco Aldo Muraro,
l’Assessore alle manifestazioni Edoardo Bertucco, la Banda
musicale “Le Penne Nere” con
il Presidente Lino Muraro ed
un nutrito numero di alpini.
All’arrivo, la comitiva è
stata festosamente accolta dal
capogruppo di Bisenti, Franco Cretarola, dal sindaco Enzino De Febis e dagli alpini
del luogo.
L’occasione, ha portato a
sottoscrivere, per la prima volta, anche il gemellaggio fra le
due Amministrazioni comunali, improntato allo scambio
culturale scolastico tra i due
paesi.
Dopo una breve visita alla
Sala consiliare, sfilata per le
vie di Bisenti fino all’arrivo al
Teatro Comunale, dove veniva
firmato il protocollo fra i due
Comuni, con discorsi ufficiali
di circostanza, lo scambio di
targhe-ricordo tra le Associa-
Adriano Bussi
zioni dei due paesi.
Il giorno seguente, la domenica, dopo la sfilata per le vie
del paese, il corteo arrivava al
Parco Comunale, dove è stata
celebrata la S. Messa, alla presenza di tre consiglieri dell’ANA della Sezione d’Abruzzo.
Seguiva il pranzo e, nell’intervallo, sono proseguiti gli
scambi di doni tra i due capigruppo.
Lunedì mattina, accompagnati dal capogruppo, visita
all’Aquila, ancora in fase di ricostruzione e, successivamente, al nuovo paese di Fossa che
ha dedicato una via del centro
a Verona, in quanto ricostruita
dall’ANA di Verona.
Franco Bombieri
capogruppo
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Edizione
Gennaio - Febbraio 2014
VITA DEI GRUPPI
il Montebaldo
15
Commemorazione di tutti i Caduti in guerra
GREZZANA
Commemorazione ufficiale
a Grezzana, del 4 Novembre,
l’Anniversario dell’Unità d’Italia e la Festa delle Forze Armate. Numerosa è stata la partecipazione della popolazione.
Erano presenti il capogruppo alpini, nonché capozona
della “Valpantena-Lessina”,
Ivo Squaranti, il delegato di
zona dei Combattenti e Reduci, Luigi Albrigi, il sindaco
geom. Mauro Fiorentini, il vice Comandante la Stazione dei
carabinieri, il parroco don Remigio Menegatti, i tre reduci
novantenni cav. Alfredo Bianchi, Alfredo Laiti, e il cav. uff.
Elio Turri, 500 alunni della
Scuola Media e alcune classi
elementari dell’Istituto Comprensivo “G. Pascoli” di Grezzana, parecchi gonfaloni e
stendardi di Associazioni del
luogo oltre un folto gruppo di
alpini e militari in congedo di
varie Armi.
La cerimonia ha avuto inizio al monumento con: l’alza-
bandiera, l’onore ai Caduti, la
benedizione del Monumento
come luogo Sacro, e la deposizione di una corona d’alloro.
Il cerimoniere Ivo Squaranti, nel suo intervento iniziale,
ha ricordato vari eventi della
Prima e della Seconda Guerra
Mondiale, durante i quali hanno perso la vita tanti giovani
militari, verso i quali dobbiamo essere grati per averci dato
la libertà.
Ha preso quindi la parola il
sindaco geom. Mauro Fiorentini, il quale, ha voluto esprimere un suo personale giudizio sul significato del 4 No-
anniversario del ricongiungimento definitivo dell’ Italia in
ogni sua parte e quindi come
Unità Nazionale e ruolo delle
Forze Armate».
Ha concluso dicendo: «Viva
il 4 Novembre, viva i nostri
soldati e viva un’ Italia unita e
coesa di fronte all’Europa e al
mondo».
La cerimonia proseguiva
con la presenza degli alunni
delle Scuole i quali con recite,
canti e riflessioni sulla ricorrenza del 4 Novembre, hanno
completato il significato della
cerimonia.
Alla fine, il capogruppo, ha
voluto aggiungere che, la Sezione Alpini di Verona, in collaborazione con tutti i Gruppi
della Provincia, sta ripulendo
e rendendo agibili molti tratti
di trincee militari della Prima
Guerra Mondiale che si trovano sparse sui nostri Monti Lessini.
Per questo motivo, chiede
aiuto ai volontari che vogliono
collaborare per continuare il
lavoro intrapreso e dare grande rilievo al valore dei nostri
soldati-combattenti: «Per non
dimenticare» .
Giampietro D’Agostini
Segretario Gruppo alpini
vembre affermando: «Mi sento di dire che, alla luce della
situazione attuale, che vede gli
Stati Europei in pace ed in armonia gli uni con gli altri per
diversi decenni, festeggiare la
vittoria dell’Italia sull’Austria-Ungheria, che oggi ci è
amica, quindi commemorare il
4 Novembre, non come il giorno della vittoria, ma in quanto
RONCONI - Gli alpini hanno sfoggiato la nuova divisa del Gruppo in
occasione della S. Messa celebrata a ricordo dei soci “andati avanti”.
Via Fontanelle, 18 - 37055 Ronco all’Adige (VR)
Tel. 045.702.0010 - Cell. 347.414.4434 / 340.939.7263
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VITA DEI GRUPPI
il Montebaldo
Edizione
Gennaio - Febbraio 2014
Novembre di cultura, memoria e solidarietà
SAN MARTINO B. A.
Sono questi i tre elementi
che hanno caratterizzato la coda dell’anno sociale 2013 del
Gruppo alpini, un mix di
obiettivi che, a lungo e costantemente perseguiti, si sono
concretizzati nello scorso mese di novembre.
«La cultura... è proprio attraverso la cultura e il coinvolgimento delle giovani generazioni che passa il futuro associativo, attraverso la diffusione dei valori di amicizia, di
solidarietà e di impegno sociale propri del mondo alpino,
spesso offuscati da un’immagine quantomeno impropria e,
talvolta, superficiale. Abbiamo quindi colto l’invito della
Presidenza Nazionale a mettere in campo iniziative e progetti culturali che facciano
scoprire ai nostri ragazzi chi
sono stati e chi continuano ad
essere gli alpini, il perché del
loro essere sempre “in servizio”, il perché, in poche parole, aiutano gli altri. L’iniziativa, di cui questa sera viviamo
il culmine, è stata l’istituzione
ed il finanziamento di una borsa di studio per gli alunni,
chiamati a svolgere un lavoro
sulla storia Patria e sul volontariato sociale».
Con queste parole, in occasione della consegna dei massimi riconoscimenti civici da
parte dell’Amministrazione
Comunale, lo scorso 8 novembre, all’interno della tensostruttura gremita di pubblico,
il capogruppo Renato Zambelli, presentava l’iniziativa culturale del Gruppo che ha visto
la messa in palio di ben quattro borse di studio (due per gli
alunni delle scuole elementari
e due per le scuole medie).
L’iniziativa, partita nel maggio scorso, ha entusiasmato
tanto i ragazzi quanto gli insegnanti, ed ha sorpreso anche
noi nel vedere con quale spirito, impegno e, soprattutto, riconoscenza i nostri piccoli
sanmartinesi hanno svolto
questo particolare compito, cimentandosi sia nello svolgi-
dare chi è “andato avanti”. Nel
suo discorso così continuava
Zambelli: «Abbiamo intitolato
le borse di studio alla memoria
del socio alpino Pietro Dal
Ben, classe 1923, che, dopo il
ra e la nostra iniziativa culturale è dedicata a lui, a Pietro,
come segno di ulteriore e pubblica riconoscenza per il servizio reso».
Dato l’esito estremamente
Un momento della cerimonia di consegna della prima edizione delle Borse di studio alpine “Pietro Dal Ben”
mento di temi che nella realizzazione di elaborati con tanto
di “cante alpine” a fare da sottofondo.
La bella iniziativa ci ha fornito anche l’occasione per raggiungere un secondo e irrinunciabile obiettivo alpino: ricorCOMPLEANNO
famigerato 8 settembre, inizialmente dato per disperso, ha
vissuto l’orrore della prigionia
internato in un campo in Germania col numero di matricola
60186. L’immane esperienza
gli è valsa il riconoscimento
della Croce al Merito di Guer-
Auguri vivissimi
a nonna Elvira per i
suoi 103 anni,
madre di Giovanni
Perugini, consigliere
del Gruppo di Peschiera del Garda
positivo dell’esperimento, e
l’entusiasmo che ha suscitato
in tutta la comunità, la borsa di
studio alpina si propone di divenire, anche per gli anni a venire, il principale appuntamento culturale del Gruppo.
In tema di solidarietà, la pluriennale collaborazione tra il
Gruppo e l’Associazione Nazionale Tumori, che cura gratuitamente i malati terminali
presso le proprie famiglie, ha
permesso la concretizzazione
di un’importante iniziativa socio-sanitaria, svoltasi sabato 23
novembre 2013. L’assidua opera di promozione, svolta negli
anni dal Gruppo, ha infatti concorso all’integrale copertura
dei costi per le 40 visite di prevenzione del tumore della pelle
(Melanoma), nonché delle 30
visite di prevenzione del tumore della tiroide, operate dal personale medico dell’ANT.
Giuliano Zusi
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VITA DEI GRUPPI
Edizione
Gennaio - Febbraio 2014
il Montebaldo
“Santo Natale in Badia”
BADIA CALAVENA
E’ la rassegna di presepi che, da ben otto anni consecutivi, il Gruppo alpini allestisce e presenta al pubblico presso l’Oratorio dell’Abbazia Benedettina, luogo storico di incantevole bellezza, presente nel
nostro territorio comunale.
Organizzata per la prima volta nel dicembre 2006, nasce come un evento volto
a dare l’opportunità ai tanti artisti della
Provincia veronese di esporre le proprie
opere, ponendone in evidenza il talento, la
passione, la dedizione e riportare nella comunità, una tradizione capace di risvegliare ed esaltare il valore della famiglia attraverso le opere rappresentanti la Natività.
Proprio a tale scopo, sono stati negli anni, coinvolti anche i ragazzi e le ragazze
dell’Istituto Comprensivo “Edmondo De
Amicis” di Badia Calavena, invitati a realizzare, dando libero sfogo alla fantasia,
alcuni presepi.
Come capogruppo, in veste di ideatore,
con l’amico Paolo Sandrini di questa manifestazione, sento di voler ringraziare tutti gli amici e collaboratori senza il cui validissimo aiuto non avremo potuto raggiungere quelli che sono stati ad oggi dei
lusinghieri risultati: all’incirca 70 opere
esposte ad edizione, una media di 1.8002.000 visitatori annuali ed il pieno raggiungimento dell’obiettivo di far conoscere la nostra Abbazia, il bellissimo territorio circostante, e la passione di tanti artisti
a moltissime persone non solo della nostra
provincia, ma anche di alcune province limitrofe. Con l’auspicio di poter dare un
seguito a questa significativa rassegna,
anche nei prossimi anni, colgo l’occasione
VALGATARA
Festeggiata Santa Barbara
per invitare i “presepisti” alpini della nostra Sezione a partecipare a questo evento
La rassegna, verrà inaugurata lunedì 8
dicembre 2014, e sarà visitabile ad ingresso libero per tutte le domeniche e festivi
sino a domenica 11 Gennaio 2015 compresa.
Le offerte raccolte verranno impiegate,
come consuetudine, per opere di solidarietà.
Luigi Venturini
VESTENANOVA
Un grande alpino
“andato avanti”
Lorenzo Pandolfo, già capogruppo, uomo
forte, deciso e laborioso, ha saputo guidare
il Gruppo con tenacia e con grande spirito di
solidarietà. I tuoi amici alpini ti ringraziano
e ti ricorderanno per sempre.
Comunicato della Redazione
Alcuni artiglieri del 2° Reggimento da montagna, e di altre specialità, si sono riuniti mercoledì 4 dicembre presso la baita, per
festeggiare la Santa Patrona: ospite d’onore il generale Tullio
Campagnola.
Gara di “baccalino”
CHIEVO
Nell’ambito della 35^ sagra paesana, il Gruppo alpini ha organizzato, nello stupendo Parco di Villa Pullè, una gara di “baccalino”, riproponendo così un vecchio gioco popolare quasi dimenticato. Buona affluenza di appassionati nelle
quattro serate
previste dal programma: Grande soddisfazione
dei soci alpini
che si sono impegnati nell’organizzazione.
17
Nel numero di novembre-dicembre 2013, nella pagina
delle “Offerte pervenute”, per un errore tecnico, non sono
stati evidenziati quattro indirizzi per l’indirizzo delle offerte: alla Sezione, al giornale “il Montebaldo”, Chiesette alpine e Protezione civile.
Ci scusiamo con i lettori per l’inconveniente.
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il Montebaldo
VITA DEI GRUPPI
Edizione
Gennaio - Febbraio 2014
Festa per l’80° di Fondazione del Gruppo e 20°
della Squadra di Protezione civile “Basso Veronese”
MINERBE
Domenica 20 ottobre 2013,
è stata una grande festa per il
Gruppo alpini e per tutta la comunità che ha visto la partecipazione della Scuola, delle
Associazioni di volontariato e
della Parrocchia. Il programma prevedeva:
Giovedì 17: l’inaugurazione della mostra fotografica:
«Io che la naja...» e serata culturale a cura del Circolo sezionale «Mario Balestrieri» con
premiazione degli studenti che
hanno partecipato al Concorso: «Per me l’alpino è...» dei
volontari fondatori della
Squadra di Protezione civile,
nata a Minerbe. Consegna di
targhe ricordo al capogruppo
onorario Luciano Mattiazzi e
all’alfiere Danilo Menegolo.
Venerdì 18: serata di musica con il concerto della Banda
sezionale “Edoardo e Oreste
Tognetti” di Perzacco.
Sabato 19: presentato, alla
popolazione e agli studenti, da
parte della Protezione civile, il
programma: «Terremoto, io
non rischio» e serata con i cori
“Valli Grandi” del Basso Veronese e “Soldanella” di Adria
(Rovigo).
Domenica 20: ammassamento presso la baita ed inizio
della sfilata. Erano presenti: il
Vessillo sezionale scortato dal
Presidente Ilario Peraro e dal
Consiglio direttivo, da alcuni
capi zona, 44 gagliardetti e
numerosi alpini della provincia. Ha fatto gli onori di casa il
consigliere nazionale Angelo
Pandolfo e il para-presidente
Corrado Perona.
Ospiti d’onore i Gruppi di
Marlengo (Bolzano), Montagnana ed Este (Padova). Proseguimento della sfilata, per
le vie del paese, pavesato di
Tricolore, che ha visto la presenza del sindaco, dott. Carlo
Guarise e della Giunta comunale, del sindaco di Bonavigo,
Ermanno Gobbi, della Squadra di Protezione civile del
“Basso Veronese”, del gruppo
Sportivo Ciclisti Alpini (per
l’occasione con la nuova divisa) e, per chiudere, ottanta
bambini delle scuole che
sventolavano fazzoletti Tricolore.
Sosta della sfilata in Piazza
IV Novembre, al monumento
per gli onore ai Caduti, (ripulito e rimesso a nuovo dai vo-
lontari della Protezione civile), discorsi ufficiali da parte
delle autorità intervenute.
Appassionato il “messaggio” di Corrado Perona agli
Amministratori locali, ai capigruppo e ai studenti.
Seguiva la cerimonia della
S. Messa celebrata da mons.
ONORIFICENZA
Domenica 15 dicembre 2013,
presso l’Auditorium di Veronafiere, la Camera di Commercio di
Verona, ha conferito al cav. Angelo Gozzi (capogruppo alpini di
Isola della Scala) la Medaglia
d’Oro con Diploma per i 55 anni
di Fedeltà al Lavoro e del Progresso Economico.
Bruno Fasani e concelebrata
da don James Paradil, parroco
di S. Giorgio in Salici. Il coro
“Valli Grandi” ha solennizzato
la celebrazione. Dopo la S.
Messa, la sfilata proseguiva fino alla baita.
La manifestazione si concludeva al Palaminerbe per il
LAUREA
“rancio alpino” a cura delle
mogli degli alpini di Gazzo
Veronese. A ricordo della manifestazione, è stato coniato
un “Crest” e una serie di tre
cartoline, con annullo postale,
ancora disponibili.
Doriano Pesarin
capogruppo
Mattia Milani, si
è brillantemente
laureato in
“Ingegneria dei
Processi Industriali e dei Materiali”.
Al neo dottore,
congratulazioni
vivissime
dal
nonno Giuseppe Milani (Gruppo di Monteforte
d’Alpone), unitamente a tutta
la famiglia.
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VITA DEI GRUPPI
Edizione
Gennaio - Febbraio 2014
Tour in Brasile
con il Coro “La Parete”
S. LUCIA EXTRA
Dal 14 al 29 novembre 2013, con il Coro “La Parete”, abbiamo portato i nostri
canti e la nostra allegria in un tour in Brasile, grazie all'invito e all'amicizia dell'Associazione “Veronesi nel mondo”.
Approfittando dell’occasione, ho deciso
di portare con me il cappello alpino e alcuni gagliardetti per i fratelli brasiliani,
sperando di trovarne qualcuno.
Dopo un tour di 3.600 km., attraverso
sette città e comunità venete, la speranza
di trovare un alpino stava svanendo.
Giunti a Urussanga, comune del Brasile, nello stato di Santa Catarina e ultima
cittadina da visitare, ad un tratto, tra le
il Montebaldo
19
persone che, come al solito, ci accolgono
molto calorosamente, scorgo due cappelli
alpini: immaginatevi la mia gioia nell’andar loro incontro, portando in testa il mio
cappello. La soddisfazione di aver consegnato il gagliardetto del nostro Gruppo alla baita di Urussanga, frequentata da circa
trenta persone, è stata enorme.
Una trentina di persone che portano il
cappello, pur non essendo alpini di fatto,
ma discendenti da emigranti da Longarone e dintorni, conservandone tradizioni e
valori.
Albino Galli
capogruppo
VALEGGIO S/M
POVEGLIANO VERONESE
Come ogni anno, il nostro Gruppo ricorda i fratelli alpini che
sono “andati avanti”. Per la circostanza, si sono ritrovati in baita
alpini, amici e familiari, assistendo alla celebrazione della S.
Messa di suffragio celebrata da don Mario Venturelli di cui abbiamo ascoltato la commovente omelia.
La massiccia presenza di parenti ed amici d'ogni età, ci dice
quanto siano ancora presenti, spiritualmente, tutti coloro che, con
stile alpino, sono stati esempio di rettitudine e solidarietà .
Presente alla cerimonia anche il sindaco Angelo Tosoni che ha
voluto salutare e ringraziare gli alpini per tutto quello che hanno
fatto, fanno e faranno a beneficio della comunità, materialmente
e con preziosi esempi per le nuove generazioni.
Sabato 16 novembre 2013, il Gruppo alpini ha organizzato la
Trentesima Rassegna corale del Patrono San Martino: trent’anni
di storia musicale cui hanno partecipato tanti cori alpini e folcloristici .
Un particolare ringraziamento va al coro ANA “Coste Bianche”, gemellato con il nostro Gruppo, ed al maestro Damiano
Ceschi, che si è prodigato, come sempre, alla buona riuscita della
manifestazione: in quest’ultima rassegna era presente il coro
“Tre Pini” di Padova diretto dal maestro Malatesta.
Presenti anche l'Amministrazione comunale rappresentata dal
sindaco Annamaria Bigon, il presidente sezionale Ilario Peraro
che, nel suo intervento, ha sottolineato la bravura dei cori. Presenti, inoltre, alcuni consiglieri sezionali.
In baita S. Messa a ricordo
degli alpini “andati avanti”
Giorgio Rovina
Trentesima Rassegna corale
del Patrono San Martino
Pellegrinaggio a Lourdes dal 10 al 13 aprile 2014
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dell’Agenzia, pensione completa in Hotel 3 Stelle.
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il Montebaldo
LAUREE
VItA DEI GRUPPI
MATRIMONI ED ANNIVERSARI
Valentina Ciocchetta, iscritta al Gruppo alpini di San Giovanni Lupatoto, in qualità di atleta dei “Sbaradori”, si è laureata, mercoledì 4 dicembre 2013, in “Scienze Infermieristiche”. Congratulazioni vivissime da papà Giampietro, capogruppo, dal nonno Angelo Sprea, componente del Direttivo e da Claudio Provedelli, vice capogruppo e responsabile del GSA i “Sbaradori”.
Valentino Dall’Ora, fotografato, con papà Benvenuto e il nonno Romano Ceschi (Gruppo di Bure), ha brillantemente conseguito la laurea in “Matematica Applicata” presso l’Università di Verona.
Emilio Battaglia nel giorno del matrimonio del figlio Michele con Silvia
attorniato da alcuni alpini
(Gruppo di Villa Bartolomea)
60° di matrimonio, Livio Poli con
Paola Zampollo
(Gruppo S. Michele Extra)
Edizione
Gennaio - Febbraio 2014
50° di matrimonio, Dario Brutti
con Maria Pimazzoni
(Gruppo Mezzane)
Si sono uniti in matrimonio Elena e Alessandro Magagnotto, figlio del
capogruppo Paolo. La festa è culminata con un lancio di paracadutisti
alpini
(Gruppo Costalunga)
Felicitazioni vivissime allo sposo, artigliere Enrico Zago, con papà
Valentino (a sinistra), allo zio Eliseo “Alpino dell’Anno 2011” (Gruppo di
Parona) ed alla sposa Emanuela
(Gruppo Soave)
60° di matrimonio, Attilio Lugo, combattente e reduce, con Emilia
Bersani attorniati dai figli Ivano, Giuseppe e Loretta
(Gruppo Custoza)
50° di matrimonio, Cesare
Cuccati con Virginia Zamboni
(Gruppo Mezzane)
50° di matrimonio, Giovanni Burro
con Erminia Spada
(Gruppo Mezzane)
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Edizione
Gennaio - Febbraio 2014
ANNIVERSARI DI MATRIMONIO
50° di matrimonio, Walter Corrà con Dorina Poli
(Gruppo Buttapietra)
AnAGRAfE
SEzIOnALE
il Montebaldo
50° di matrimonio, Alessandro Lorenzoni
con Elda Garbin e il figlio Massimo, capogruppo
(Gruppo Gazzolo d’Arcole)
21
50° di matrimonio, Carletto
Nichele con Teresa Bassi
(Gruppo Mozzecane)
50° di matrimonio, Bruno Ciman
con Nadia Girardi
(Gruppo Albaredo d’Adige)
50° di matrimonio, Renato
Nicolis con Graziella Righetti
(Gruppo Pesina)
50° di matrimonio, Silvestro
Parolini con Elda
(Gruppo Cavalcaselle)
50° di matrimonio, Giuseppe
Casarotti con Emilia
(Gruppo Montecchia di Crosara)
50° di matrimonio, Rino
Pellegrini con Santina Zansavio
(Gruppo Sommacampagna)
45° di matrimonio, Giovanni
Zivelonghi con Tiziana Biasi
(Gruppo S. Massimo)
40° di matrimonio, Gabriele
Musa con Antonietta Cretarola
(Gruppo Buttapietra)
40° di matrimonio, Adriano Bellini
con Elisabetta Cavazza
(Gruppo Minerbe)
30° di matrimonio, Claudio Bodini,
capogruppo, con Stefania
Giacopuzzi (Gruppo Dossobuono)
25° di matrimonio, Riccardo
Nichele con Roberta Tosi
(Gruppo Mozzecane)
La famiglia di Emilio Battaglia con il nipotino Ettore
(Gruppo Villa Bartolomea)
NASTRI ROSA ED AZZURRI
Leonardo con papà Paolo BIrtele, tenente, e il nonno Novello
BIrtele, consigliere
(Gruppo Grezzana)
Lorenzo è arrivato dopo Michelle,
Aurora e Martina con il nonno
Antonio Caleffi (Gruppo Vigasio)
Anna nel giorno del suo battesimo con Matteo e
Marco ed il nonno Luigi Venturi (Gruppo Buttapietra)
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ANAGRAFE
il Montebaldo
NASTRI ROSA ED AZZURRI
Gloria e Greta con il nonno
Ezio Colombari
(Gruppo Lavagno)
Rocco figlio dell’amico
Saverio Zenari
(Gruppo Roveré V.se)
Sofia, Emma e Samuele con il nonno
Sergio De Agostini
(Gruppo Sona)
Edizione
Gennaio - Febbraio 2014
SEZIONALE
Nicolò con i nonni Rocco Fainelli, Francesco e Luigi Roncari
(Gruppo Campofontana)
Emily, figlia del tenente Andrea Gatto
e nipote di Giorgio
(Gruppo Sona)
Andrea Cordioli con il nonno
Angelo Manzati
(Gruppo Palazzolo)
SONO “ANDATI AVANTI”
(Gr. Alpo)
Giovanni Todeschini
(Gr. Sona)
Mario Signorini
reduce di Russia
(Gr. S. Michele Extra)
Adriano Ederle
“amico”
(Gr. Stallavena)
Ester Colantoni
madre del capogruppo
Fiore Domenico Costantini
(Gr. Bovolone)
Luigino Bistaffa
(Gr. Salizzole)
Valentino Perlini
(Gr. Raldon)
Marco Chico
(Gr. Tregnago)
Giovanni Ongaro
(Gr. Isola della Scala)
Lino Bonizzato
Colonnello
Walfrido Zafarana
(Gr. Golosine)
Lorenzo Parise
reduce di Russia
(Gr. Buttapietra)
Giuseppe Battistoni
(Gr. Castel d’Azzano)
Italo Venturini
(Gr. Montecchia di C.)
Giovanni Zenti
(Gr. Isola della Scala)
(Gr. Alpo)
Roberto Mischi
1° ANNIVERSARIO
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Edizione
Gennaio - Febbraio 2014
SOCI
DECEDUTI
Albaredo d’Adige
Livio Ghioldo.
Borgo 1° Maggio
Dario Zanella, amico e collaboratore.
Borgo Roma
Giuseppe Mingon;
Giovanni Vanti;
Bianca Ragogna, amica.
Caprino
Luigino Chignola;
Roberto Vesentini;
Sergio Bonomini.
Castel d’Azzano
Lino Todesco.
Castelnuovo d/G
Gaetano Carrario;
Umberto Vincenzi;
Guido Olivieri;
Gino Antonini.
Colognola ai Colli
Lino Aldegheri.
Cellore
Sergio Baltieri.
Golosine
Giuseppe Lonardi;
Giancarlo Chiavegato.
Grezzana
Paolo Salvagno.
Illasi
Luigi Lavagnoli.
Isola della Scala
Dario Ortini.
ANAGRAFE
S. Giovanni Lupatoto
Gabriele Perazzoli, amico;
Mansueto Girlanda.
S. Maria in Stelle
Giovanni Fedrigo, amico.
Soave
Mario Ferro.
Spiazzi
Walter Spiazzi.
Tregnago
Tullio Cracco.
DECEDUTI
TRA I FAMILIARI
Albaredo d’Adige
Walter Agnolin, figlio di Lino;
Maria Luigia Crestani, madre
di Filippo Cavaggioni.
Basson
Dino Romagnoli, padre di
Mirco e Cristina;
Maria Brunelli, madre di
Angiolino Cagliari.
Borgo Roma
Lucia Provolo, suocera di Renato Salomon.
Cavaion
Simonetta Zerbini, figlia di
Giuseppe;
Angelia Spadre, madre di
Mario Turrini.
Cazzano di Tramigna
Alfonsa Da Ronco, moglie di
Ezio Bennati.
Fane
Parona
Augusto Cerpelloni, padre di
Bruno;
Giovanni Bombieri, padre di
Cristian.
Perzacco
Lazise
Lugagnano
Alberto Tomelleri.
Luigi Bottacini;
Luigi Marini.
Amelio Cicolin “Beio”.
Prova
Nello Cracco.
Quartiere S. Zeno
Umberto Bertoldi.
S. Giovanni Ilarione
Lorenzo Marcazzan.
INCONTRIAMOCI
Illasi
La madre di Renzo Olivieri.
Milena Marai, moglie di
Ermanno Lò.
Marcellise
Stella Polinari, moglie di
Giancarlo Aldegheri.
Perzacco
Narciso Farinelli, cognato di
Sabato 14 e domenica 15 giugno
2014, si terrà a Vipiteno (Bolzano), il 3° Raduno nazionale degli Artiglieri da Montagna del Gruppo
“Sondrio”. Per informazioni contattare Battista "Mefisto" Averone
cell. 349.36.32.455.
SEZIONALE
Pietro Germani;
Antonia Bizzaro “Maria”,
madre di Adriano Moretto e
sorella di Sergio;
Elisa Rigon, suocera di
Adelino Marchioro;
Rosalia Bassi “Noemi”, madre
di Gianfranco, Giuliano e
Giuliana Benin.
Piovezzano
Jolanda, moglie di Aurelio e
mamma di Fabio.
S. Floriano
Giovanni Cipriani, padre di
Remo;
Luigi Zantedeschi, combattente e reduce, padre di Sergio.
S. Martino B. A.
Giulia Padovan, suocera del
cons. Giorgio Castagna;
Rino Damasconi, padre di
Valeriano;
Barbarina Bertoldi, moglie di
Bruno Fiorentini;
Lucia Tosi, moglie di Aldo
Canteri;
Bruna Gaiga, moglie di Lino
Canteri.
S. Stefano di Zimella
Orazio Dal Barco, suocero di
Dino Pertile;
Anna Koudiakov, nipote di
Antonio e Maurizio Castellani;
Cesarino Bosetto, reduce,
padre di Graziano e nonno di
Luca Adami.
Salizzole
Zaira Mantovani, madre di
Elio, Renzo, Fernando e nonna
del capogruppo Nicola
Saggioro.
Stallavena
Luigina Pernigo, sorella di
Ezio e zia di Leonardo.
Zevio
Lino Marcantoni, fratello di
Angiolino.
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il Montebaldo
NASTRI ROSA
ED AZZURRI
Borgo S. Pancrazio
Matteo,
Agosta.
nipote
di
Bruno
Cazzano di Tramigna
Asia Burato, nipote dell’amico
Graziano Tanchio:
Marano di Valpolicella
Ruggero, nipote di Gianpaolo
Vaona;
Viola, nipote di Giorgio Tomasi.
Salionze
Mattia, nipote di Ennio Nobis.
Zevio
Federico, nipote di Silvio
Fiorini.
Illasi
FIORI
D’ARANCIO
Michela, figlia di Giovanni
Battocchio con Edoardo
Valsesia.
ANNIVERSARI
DI MATRIMONIO
Illasi
25° di matr. Carlo Santi con
Giovanna Bovi.
NOTIZIE LIETE
Illasi
Donazione del midollo osseo
del socio Giovanni Battocchio.
Novaglie
Michela, figlia di Alessandro
Mezzari, ha conquistato il titolo di Campionessa Mondiale
di Pattinaggio Artistico su
Rotelle.
S. Stefano di Zimella
Miriam, figlia di Domenico
Sambugaro, ha conseguito la
laurea in “Economia e
Management del Turismo”.
Artiglieri da Montagna Btg. “Cadore” cl. 1944
Sono Giacomo Framarin, scrivo dall’Ungheria, animatore degli Artiglieri da
Montagna della Brigata “Cadore”, Gruppo “Agordo”, Reparto comando, 2°
scaglione 1965.
Siamo della classe 1944 e, quest’anno per i 70 anni, vorremmo festeggiarla
a dovere.
L’idea è questa: sabato 5 luglio 2014, ci incontreremo a San Giacomo
di Romano d’Ezzelino, Piazzale Impianti Sportivi, ore 9,00. Salita a Cima
Grappa in autobus. Ore 10,30 S. Messa, celebrata da mio cugino missionario in Indonesia, nella Cappella del Sacrario.
Pranzo presso il Ristorante “Busa della Giara”. Visita guidata con Davide
Pegoraro sul Grappa.
Per le adesioni contattare: e-mail: [email protected]
cell. (Ungheria): 0036.30.68.14.505,
oppure con sms al cell. 338. 57.79.541.
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il Montebaldo
PORDENONE
87a Adunata Nazionale
9 - 10 - 11 maggio 2014
ORDINE DI SFILAMENTO PER NOVE
PRIMO BLOCCO
Cartello Sezione di Verona: “Lessinia-Valpantena’’.
Striscione Aquile del 6° Alpini: “Lessinia Valpantena”.
Striscione Reduci di Russia (scortato dai Giovani).
Gruppo Storico 6° Alpini.
Vessillo Sezionale con Presidente.
Vicepresidenti e cappellano.
Consiglio Direttivo Sezionale.
Alpini in armi.
Sindaci alpini e non, con fascia tricolore.
Autorità.
Tamburi di Pacengo
Gagliardetti sezionali.
Gruppo Giovani: con la maglia: “dal 1919 l’impegno continua”.
DISTANZA 5 METRI
SECONDO BLOCCO
Striscione.
Gruppi in divisa.
Fanfara
Alpini delle Zone: “Val d’Illasi” - “Lessinia-Valpantena”
“Val d’Alpone” - “Medio Adige”.
Gruppi in divisa delle Zone suddette.
DISTANZA 5 METRI
TERZO BLOCCO
Striscione.
Gruppi in divisa.
Fanfara
Alpini delle Zone: “Valpolicella” - “Basso Lago” - “Baldo Alto Garda”
“Verona 1” - “Verona 2”.
Zona “Val d’Adige Veronese”.
Gruppi in divisa delle Zone suddette.
DISTANZA 5 METRI
QUARTO BLOCCO
Striscione.
Gruppi in divisa.
Fanfara
Alpini delle Zone: “Isolana” - “Basso Veronese” - “Mincio”
“Adige Guà”.
Gruppi in divisa delle Zone suddette.
Cori Sezionali.
Foulard tricolori portati dalla Zona “Adige Guà”
DISTANZA 5 METRI
QUINTO BLOCCO
Responsabile: il Comandante
Blocco alpini Paracadutisti.
All’ammassamento, i nomi delle Zone nel blocco,
sono disposti come identificativo
e non come ordine di partenza
Come da disposizione nazionale, i sindaci alpini e non,
che vogliono sfilare con la fascia tricolore, sono inseriti
CON LE AUTORITA’ NEL PRIMO BLOCCO,
altrimenti sfileranno, senza fascia, con il loro Gruppo.
Si intendono Gruppi in divisa quelli che riescono a
formare minimo tre file da nove.
Gli altri, di numero inferiore, potranno fare la loro riga
senza distanziamenti all'interno dello schieramento.
RACCOMANDAZIONI
● Salutare il Labaro Nazionale al suo passaggio.
● Posizionarsi all'ammassamento, nel blocco cui si è
stati assegnati.
● Il cappello non deve essere "un nido di tordo", ma
decoroso e pulito.
● Gli alfieri dovranno indossare la casacca tricolore,
tenere un comportamento e un abbigliamento
decoroso.
● Il gagliardetto deve essere affidato a personale
idoneo, vista la lunghezza del percorso.
● Durante lo sfilamento, tutti devono tenere un comportamento austero e rispettoso.
● Divieto assoluto di portare striscioni, cartelli e
bandiere non autorizzati.
NON SI SFILA IN PANTALONI CORTI
● I responsabili del Servizio Sezionale, provvederanno
ad allontanare dallo sfilamento, tutti coloro che,
con i l loro comportamento, oscureranno la reputazione della Sezione.
La nostra Sezione è collocata nel 6° settore.
Ammassamento alle ore 16 - Sfilamento previsto per le ore 17,30 circa.