ia caron ews - Istituto Comprensivo di Santo Stefano di Camastra
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IA CARONE WS Anno zero numero uno Ciao a tutti! quest’anno noi ragazzi della scuola Secondaria di I grado di Caronia Marina abbiamo deciso di scrivere un giornalino scolastico, che avrà due uscite. Nel nostro giornalino troveranno spazio argomenti che riguardano noi adolescenti e notizie correlate a Caronia, in particolare alle attività svolte a scuola; inoltre saranno pubblicate anche lettere, rubriche e giochi. Caronia News è un mezzo per esprimere le nostre opinioni e per interagire con la realtà che ci circonda. Per realizzare questo giornalino abbiamo approfondito tutto ciò che riguarda il mondo dei giornali, ci siamo confrontati per la scelta degli argomenti e ci siamo impegnati per scrivere articoli che possano suscitare il vostro interesse. Ciao a tutti, vi auguriamo una buona lettura, ricordandovi che il nostro giornalino è anche online, sul sito www.icsantostefanodica mastra.gov.it Enrico Brusca, II B Peppe Musarra, II B febbraio 2015 a cura delle classi I B, II B, III B, Scuola Sec. di I Grado di Caronia Mari- ALL A SCOPERTA DEL NOSTRO TERRITORIO IL BOSCO DELL A TASSITA: LO SMERALDO DEI NEBRODI Il “Bosco della Tassita”, situato nel territorio del Comune di Caronia, si trova a circa 1320 metri s.l.m. Si estende per circa 50 ettari e fa parte del Parco dei Nebrodi. Il bosco è composto principalmente da alberi di Tasso misto con acero montano, agrifoglio e faggio. La Tassita rappresenta un’unicità naturalistica non solo per il territorio dei Nebrodi, ma per tutta la Sicilia. È un’area di eccezionale valore botanico: al suo interno, in un contesto paesaggistico di grande fascino e suggestione, si possono osservare alcuni tra gli alberi monumentali più belli dell’isola, tra cui il “Tasso Grande”, alcuni faggi ed aceri montani e campestri. Ma soprattutto il Bosco della Tassita costituisce l’unica stazione di crescita in Sicilia del Tasso Baccato, con un’ apprezzabile estensione ed alcuni esemplari di notevoli dimensioni. Il Tasso appartiene alla famiglia delle Taxaceae, è originario dell’Europa ed è diffuso nel Nord Africa e in Asia Minore. È un albero sempreverde di colore verde scuro, dalla forma piramidale con rami ascendenti. È una pianta molto longeva (può raggiungere, infatti, oltre i 1000 anni di vita). Il tronco è eretto e robusto ed è ricoperto da una corteccia rossastra. Le foglie sono spesse, lineari, di colore verde scuro nella pagina superiore e biancastre inferiormente. segue a pagina 3 Pagina 2 Lettere al giornale Caro giornalino, siamo due ragazze della classe II B , ti vorremo parlare di un periodo molto importante della nostra vita: “l’adolescenza”. In questa fase noi ragazzi cambiamo tantissimo. Soprattutto si modifica il nostro carattere, i rapporti con i genitori diventano complicati, loro vorrebbero sapere sempre che cosa facciamo, con chi messaggiamo, ma noi spesso non rispondiamo e così iniziano le liti. Questa è l’età dei primi amori, dei litigi, dei migliori amici, delle delusioni… . Tutti questi sentimenti possono rendere una giornata favolosa o tremendamente triste. Ecco perché è molto importante trovare a scuola un ambiente sereno, dove noi ci possiamo sentire liberi di esprimere noi stessi e dove si possano creare dei rapporti di fiducia con compagni ed inse- gnanti. L’adolescenza è qualcosa di speciale, ma soltanto se riusciamo a instaurare un dialogo costruttivo con chi ci circonda saremo in grado di viverla al meglio. Valentina Principato, II B Giada Crisà, II B Cari lettori, vorremmo attirare la vostra attenzione su alcuni problemi che affliggono la nostra scuola. Iniziamo a parlare delle nostre aule. Appena entriamo, la prima cosa che si nota sono i banchi mal ridotti, tutti scarabocchiati, senza alcune viti. E non parliamo dei muri e dei termosifoni... tutti rovinati. I bagni non sono mal ridotti Cari lettori, durante la festa di Natale anche a Caronia, come in molte città italiane, le strade vengono addobbate con le decorazioni natalizie luminose. Queste consumano molta energia e, ovviamente, le persone che la pagano siamo noi cittadini. Natale è ormai passato da due mesi e ancora queste luci sono presenti nel paese. La domanda quasi spontanea che nasce è: “Il comune di Caronia non ha i soldi per sostituire un lampione fulminato da quattro anni in CD/A Ponte Bruca, però ha i soldi per sprecare energia?! ma le porte sono piuttosto vecchie e lo scarico non funziona, inoltre abbiamo lo scaldabagno rotto dal quale non esce acqua calda. Nella nostra scuola c’è una sala di informatica che stanno sistemando. Ma quando sarà pronta? È più di due anni che aspettiamo di poter usufruire di questa aula. Speriamo che la nostra scuola venga sistemata al più presto. Infine vorremmo rivolgere un invito particolare a tutti gli alunni. Cerchiamo di non danneggiare ancora di più i nostri arredi e teniamo la nostra scuola più possibile pulita e sistemata.. perché la scuola è la nostra seconda casa! Sabrina Bongiorno , II B Rosalia Trusso , II B P.S Speriamo che questa lettera vi faccia riflettere Questo problema non è limitato alle luci natalizie; infatti anche in estate, dopo la festa de “La Nunziatella” le luci rimangono accese per molto tempo. Vorrei quindi rivolgere un appello alle autorità competenti in materia, affinché si attivino per risolvere il problema. Giovanni Corpina, II B SE I LIBRI FOSSERO... Caronia news Numero uno Febbraio 2015 L’ANGOLO DELLA POESIA Testi e immagini a cura degli alunni. Realizzato dalle classi I B, IIB, IIIB della scuola Sec. di I grado di Caronia Marina. A. s. 2014/2015 Se i libri fossero aspri come il limone, non li mangerei di certo a colazione, però se fossero al ragù non ne resterebbero più. Se i libri fossero al manzo li mangerei tutti a pranzo. Se i libri fossero di vaniglia li mangerei con tutta la famiglia. Se i libri fossero duri come i mattoni preferirei mangiare i lamponi. Se i libri fossero ai pinoli preferirei mangiare i cannoli. E per una cena deliziosa un buon libro alla torta mimosa. Enrico Brusca, II B Anno zero numero uno Pagina 3 IL BOSCO DELL A TASSITA: LO SMERALDO DEI NEBRODI Il seme è duro, rosso a maturità, di tà, queste piante nel corso dei secoli sapore gradevole, ricercato dagli uccelli che ne operano così la disse- sono state abbattute in maniera selvaggia, correndo il rischio d'estinzio- minazione. Il legno è rosso bruno, ne. Ma se il Tasso risulta mortale per venato e di pregiate caratteristiche gli uomini e gli animali domestici, è tecnologiche; particolarmente invece alimento gradito ad alcuni ricercato per lavori al tornio e per animali selvatici, soprattutto i cervi, sculture. che traggono una specie di effetto è Il tasso è una specie molto antica e, malgrado la sua capacità rigenerativa, è diventato sempre più raro stimolante dalle sostanze tossiche. Seme di Tasso Fra gli innumerevoli tesori racchiusi nel Parco dei Nebrodi, il bosco della nel corso degli ultimi secoli. Le cau- so, mangiato dagli uccelli). Gli anti- Tassita, per rilevanza naturalistica e se della sua rarità possono essere chi cacciatori usavano le sue proprie- valore paesaggistico, può senz'altro addebitate al suo sviluppo estrema- tà mortali per bagnare le frecce dei essere considerato la gemma più bel- mente lento e al valore del suo le- loro archi. Gli alcaloidi del tasso pro- la e più preziosa dell'area protetta. gno, che veniva già apprezzato in ducono palpitazioni e difficoltà re- È importante, quindi, che tutti i citta- epoca preistorica per la costruzione spiratorie, e in poche ore portano dini prendano coscienza del suo ine- di archi e frecce. Esso è oramai praticamente estinto in Sicilia e le uni- all’arresto cardiaco. Provocano inoltre spasmi allo stomaco, cosa che lo stimabile valore. Negli ultimi anni, anche le ammini- che stazioni note nella nostra regio- fece diventare un metodo abortivo strazioni locali si sono attivate per ne sono quelle dei Monti dei Ne- nel tardo Medioevo, (metodo che valorizzare questo immenso patrimo- brodi, esattamente in contrada Tas- spesso portava alla morte anche la nio e farlo conoscere a livello regio- sita. È conosciuto anche con il no- madre). nale, nazionale e internazionale. me di “Albero della Morte”, poiché nell'Amleto, cita le sostanze nocive tutte le parti della pianta sono velenose ad eccezione dell'arillo del tasso che avrebbero ucciso il padre. (involucro del seme, di colore ros- In Sicilia, proprio per la loro tossici- Anche Shakesperare, Giovanni Corpina, IIB Il bosco della tassita è contraddistinto principalmente dalla presenza del Taxus baccata. Questa specie protetta fa parte dell’ordine delle conifere, sempreverde e a crescita molto lenta; vegeta spontaneamente in particolari aree di alcuni boschi dove convive con faggi, agrifogli e aceri. Questo esemplare, localizzato all’ingresso del bosco, ha un'altezza di circa 5,80 m e una circonferenza del fusto di circa 3,60 m. L'età stimata è di cira 500 anni. IDENTIFICAZIONE: Nome scientifico: Taxus baccata L. Famiglia: Taxaceae Nome volgare: Tasso o Albero della morte Nome locale: Tassu Pagina 4 A SPASSO NEL BOSCO DELLA TASSITA Un’escursione da non perdere! Il Parco Dei Nebrodi, varie Associa- gli, nonché particolari rocce calcaree selvatici, martore e volpi. zioni e periodicamente anche l’Amministrazione Comunale di Ca- ricche di fossili. Estremamente interessante è il sottobosco con i caratte- La particolare fauna di questo meraviglioso bosco, negli ultimi anni, è ronia organizzano escursioni e pas- ristici massi tappezzati da ricche colo- stata oggetto di diversi studi, sia sugli seggiate ecologiche verso il bosco nie di muschi che conferiscono a que- uccelli insettivori che sui piccoli mam- della “Tassita”. sto posto un aspetto tipicamente fia- miferi, come il moscardino. La loro Il percorso è agevole, dunque la pas- besco. presenza nel bosco è indicativa di un seggiata è aperta a tutti coloro che ecosistema sano e riccamente diversi- vogliono trascorrere una giornata ficato. particolare, immersi nel suo splendore naturalistico. Abbigliamento consigliato: Partendo da Portella dell’Obolo ci si scarpe da trekking, cappello, borrac- addentra in una suggestiva faggeta cia, colazione a sacco. per circa tre chilometri. Lungo il per- Sabrina Bongiorno, II B Cristina Contino, II B corso si incontra un abbeveratorio, “a funtana i ciccu” dove è possibile riempire le borracce. Raggiunta l’area della “Tassita”, si percorre un sentiero “ad anello” do- Se si procede in silenzio si possono ve si possono ammirare gli splendidi scorgere esemplari dei numerosi ani- esemplari di Taxus baccata, elegante mali che popolano il bosco, o udirne conifera sopravvisuta alle glaciazioni, il verso. Tra le diverse specie, di gran- che presenta de interesse naturalistico, si trovano un’apprezzabile popolamento. Sono ghiri, moscardini, cince, ghiandaie ed presenti inoltre, faggi, aceri ed agrifo- i loro predatori, soprattutto gatti soltanto qui Anno zero numero uno Pagina 5 CHI TROVA UN LIBRO TROVA UN TESORO “In ogni istante. Felicità: sempre” di Luigi Ballerini Posso dire di essere felice perché ho imparato che si può essere felici sempre, in ogni istante. In ogni istante. Felicità: sempre è un libro che è stato scritto da Luigi Ballerini, un medico che ha studiato e vive a Milano dove opera come psicoanalista. Questo libro, pubblicato nel 2007, ha per protagonista una ragazza di tredici anni, di nome Sara. È giugno e si avvicinano gli esami di terza media. Ma Sara dovrà affrontare problemi ben più grandi: suo padre infatti si ammala gravemente per poi passare al coma profondo, quindi alla morte. Sara, nonostante tutto questo, continua a vivere con il suo sorriso smagliante stampato sulle labbra, seguendo l’esempio di ottimismo e di coraggio lasciatole dal padre. L’autore descrive, senza cadere nella retorica, il rapporto che lega Sara e suo padre, il loro affetto e i loro pro- blemi e tratteggia, con grande sensibilità, il difficoltoso passaggio dall’adolescenza all’età adulta. Insomma un libro bellissimo ed emozionante, che riesce a toccare il cuore e a commuovere. Cristina Contino, II B Claudia Palazzi, I B “Wonder” di R.J. Palacio Un libro con un grande cuore: dimostra che siamo tutti meravigliose creature perfettamente imperfette. (Julia Alvarez) Consiglio a tutti la lettura di questo libro. Lo definisco commovente, educativo e un inno ad amare ed apprezzare la vita come un dono meraviglioso. È la storia di un ragazzino di nome August, affetto dalla sindrome di Treacher Collins, che deforma il volto. August solamente in prima media comincia a frequentare la scuola; l’autrice descrive il suo difficile inserimento e la sua lotta per farsi accettare dagli altri, al di là del suo aspetto “mostruoso”. Avrà amici veri, come Summer una ragazzina dolce e sensibile che ogni giorno lo aspetta per pranzare con lui, e amici non sempre sinceri, come Justin che parla male di lui. August un giorno sente Justin che lo diffama e, disperato, decide di abbandonare la scuola ma poi desiste, sostenuto da sua sorella Olivia, però diventa solitario e distante. Durante una gita scolastica i suoi compagni si dimostrano solidali con lui per proteggerlo da alcuni ragazzi di terza media che gli rubano l’apparecchio acustico, per lui indispensabile. Alla fine dell’anno il ragazzino sarà premiato tra gli studenti migliori e riconosciuto dai suoi compagni come un modello di vita. Carla Romeo, I B Pagina 6 VITA DIGITALE UN COMPLEANNO DA RICORDARE. I PRIMI 20 ANNI DELLA PLAY. Vent’anni fa i videogiochi riguardavano un numero limitato di ragazzi, soprattutto maschi. Ora sono diventati una realtà che coinvolge un pubblico di 1,5 miliardi di persone, di cui 21 milioni sono italiani. La prima Playstation vendette più di 100 milioni di pezzi, la seconda, l’immortale Ps2, nei suoi 12 anni di vita, è arrivata alla cifra record di 155 milioni. Il 2007 è stato poi l’anno che cambiò definitivamente il mondo dei videogiochi. Lì Sony All’inizio si chiamava Play Station, con uno spazio in mezzo. Ed era di Nintendo. Era il 1991 e Sony stava lavorando con la (non ancora) rivale di Kyoto per inserire un lettore cd nella console di gioco di riferimento di allora, il Super Nintendo Entertainment System. Poi Nintendo ruppe il contratto e a Tokyo non la presero bene. Decisero di andare avanti per conto proprio. Il 3 c’entrò ben poco, anzi la Ps3 (uscita a fine 2006) ebbe una delle partenze commerciali peggiori della storia. Protagonista era il «fenomeno Nintendo», azienda che a settembre ha festeggiato i 125 anni di vita, con la console Wii. Dopo i suoi primi 20 anni Sony propone oggi la Playstation 4 capace in 12 mesi di vendere 15 milioni di pezzi (mezzo milione in Italia). dicembre 1994 la prima Playstation (senza spazio, per motivi di licenza) arrivò nei negozi giapponesi, portando con sé una grafica 3D fino ad allora mai vista. E Enrico Brusca, II B Rosario Lo Cicero, II B Peppe Musarra, II B NOI RAGAZZI , QUALE CONSOLE PREFERIAMO ? Una piccola inchiesta tra gli alunni della nostra scuola Ormai la playstation non è l’unica le altre due ne hanno bisogno. console nel campo dei videogame, infatti combatte con i rivali xbox e A questi pro però si aggiungono anche dei contro, soprattutto il fatto wii . La maggior parte degli alunni di che la scheda video della play station Caronia preferisce la wii; su 26 ragaz- è inferiore rispetto a quella xboxiana. zi intervistati sono circa 12 le prefe- Il gioco più noto e acquistato per la renze per la wii, tutte espresse da console di sony è sicuramente calcisti- ragazze, mentre la playstation è pre- co ed è Fifa; questo gioco esce ogni ferita da 8 persone e la xbox ha ri- anno e viene creata ogni volta una scosso solo 6 voti. Alla domanda: “Perché avete scelto la play?” gli a- versione migliore e ricca di contenuti. A Fifa si aggiungono “Gta V” famoso lunni hanno risposto che : gioco i cui contenuti sono adatti ai Ha il controller più piccolo ragazzi sopra i 18 anni e Pes, un altro quindi più facile da usare; gioco di calcio. Ha la connessione a internet gratuita mentre la console di Microsoft la fa pagare; Il controller sony non ha bisogno di batteria mentre invece Enrico Brusca, II B Rosario Lo Cicero, II B Peppe Musarra, II B Anno zero numero uno Pagina 7 MUSICA PER LE NOSTRE ORECCHIE: IL RAP Il rap n a s c e c o m e parte di un movimento culturale più grande chiamato "hip hop". Nato negli Stati Uniti d’America verso la fine degli anni Sessanta è diventato parte di spicco della cultura moderna. Il rap consiste essenzialmente nel "parlare", utilizzando sequenze di versi ritmati in cui compaiono frequenti accorgimenti retorici, quali assonanze e allitterazioni. Chi scandisce tali versi è il rapper. Per poter rappare, a differenza degli altri generi musicali, non è necessario possedere una voce eccellente. Molte canzoni rap assomigliano a degli scioglilingua parlati molto velocemente. Le tematiche dei testi sono molto varie. Il rap ha origine in carcere dove i detenuti arrangiavano ritmi e basi e protestavano contro la propria situazione sociale. Questo spiega le caratteristiche estetiche della maggior parte dei cantanti rap, statunitensi e non: infatti nelle prigioni si rasavano i capelli per evitare le infestazioni di pidocchi e si toglievano i lacci delle scarpe ai detenuti per evitare che si suicidassero; inoltre, venendo spesso da famiglie povere, avevano un abito più grosso di qualche taglia, perché capitava di ereditare qualche vestito dai fratelli maggiori e le taglie non erano mai precise. I cantanti più seguiti da noi ragazzi sono: Emis Killa, Rocco Hunt, Fedez, Babman, Club Dogo, Wiz Khalifa, Eminem, Tupack, Clementino, Salmo, Noyz, J-Ax, Fabri Fibra, Entics, Mostro, Mondo Marcio, Low Low, Marracash, Narcos Gemitaiz, Ensi. Il rap piace ai giovani perché è un genere musicale molto originale e diverso nel panorama della musica leggera, è anche un gioco di parole ed il suo ritmo veloce risulta molto coinvolgente. Inoltre spesso i testi rap rappresentano una forma di denuncia dei problemi che affliggono la nostra società. Grazia Fragale, II B Rosalia Trusso, II B La canzone: “Uomini contro” di Ensi Una canzone molto significativa è “Uomini contro” di Ensi, che tratta un argomento di grande attualità, la VIOLENZA CONTRO LE DONNE. Soffocati dall’indifferenza Niente ci fa più pena: più che una catena è una dipendenza Pensiamo di essere solidi, stiamo comodi Ma piano piano affondiamo nelle sabbie mobili Quanti popoli ci sono sulla terra? Noi ci crediamo più nobili di chi fa la guerra Solo perché non abbiamo fame o barricate Gli scontri non sono in tv ma nelle nostre case La donna è madre: come fai solo a pensare di poter farle del male? Chiudere sogni in gabbia per non farli più volare Qua non esiste rabbia che possa giustificare Devi realizzare che RIT: la violenza sulle donne è un problema degli uomini È un problema di alcuni uomini La violenza sulle donne è un problema degli uomini Ne abbiamo fatte di parole Abbastanza da riempire cento libri e poi discutere nella televisione Dimenticandoci che il mondo aveva il sogno di essere un posto migliore Noi siamo ancora qua, ancora qua senza più niente da dirci Ancora qua, colpevoli figli E non parlare di passione quando sei violento E non cercare una ragione nell’amore: è un controsenso I lividi schiariscono col tempo Ma non esiste fondotinta per i segni che le lasci dentro Per quelli come te è difficile il perdono Non c’è aggettivo, la violenza non ti rende uomo Anzi, ti rende debole Il male scorre nelle vene al punto tale che Marte uccide Venere Al colpevole puntiamo il dito con troppo distacco Ma la complicità è del mondo che è troppo distratto Ereditiamo dal passato un concetto Che è ancora radicato nella società ed è un dato di fatto RIT. L’amore non è il possesso Stiamo parlando di sangue, non di un oggetto La dignità è come il rispetto: non ha prezzo Come mio padre con me, a mio figlio insegnerò questo: gli dirò che non c’è una regola scritta Che in generale nei rapporti la strada non è mai dritta Ma che un uomo in quanto tale non si approfitta del silenzio di una donna cui grida di stare zitta Anzi, gli dirò che è da bastardi Che il coraggio guarda avanti E mascherare dietro la veemenza la debolezza di non riuscire a migliorarsi È la prerogativa dei codardi. Pagina 8 SAMANTHA CRISTOFORETTI La prima donna italiana nello spazio È perfettamente riuscito il lancio del- L’ingresso degli astronauti nella Sta- la sonda russa Soyuz TMA-15M dal cosmodromo kazako di Bajkonur con zione Spaziale, però non è avvenuto subito: prima di tutto hanno atteso a bordo la trentasettenne Samantha che la pressione della Soyuz fosse la Cristoforetti, ingegnere aerospaziale stessa presente all’interno della Sta- e copilota, prima astronauta d’Italia. zione Spaziale e soltanto a quel pun- Alla partenza ha avuto gli occhi del to hanno potuto togliersi le ingom- mondo addosso e in Trentino c’era veniva fino a poco più di un anno fa. branti tute pressurizzate e aprire il pure l’emozione di vedere partire la Il primo italiano a compiere il portello per salutare i loro compagni bambina cresciuta in Val Di Sole. La sua Malè (cittadina della provincia di “viaggio lampo” fino alla stazione orbitale è stato, nel maggio 2013, di equipaggio. Nel programma della missione, della durata di circa 6/7 Trento dov’è cresciuta) la sera del 23 Luca missione mesi, vi sono esperimenti sulla fisio- Novembre 2014, era pronta col ma- “volare”, la prima di lunga durata logia umana ed analisi biologiche. E xischermo in piazza, per guardare il della Agenzia Spaziale Italiana (Asi). allora…buon viaggio Samantha e lancio che avrebbe portato Samantha In precedenza il volo rapido era stato buon lavoro! nella missione Futura e, insieme nella sperimentato con tre voli di riforni- storia, come prima astronauta italia- mento del cargo Progress, quindi na. Samantha Cristoforetti è la seconda italiana a raggiungere la Stazione senza equipaggio. Dopo sei ore, all’incirca alle 4 del Spaziale Internazionale in sole sei mattino italiane, la Soyuz si è aggan- ore, anziché in due giorni, come av- ciata alla Stazione Spaziale alla Iss. Parmitano Chi è Samantha Cristoforetti? Samantha Cristoforetti è nata a Milano il 26 aprile 1977. Dopo aver studiato in Trentino Samantha, che parla ben quattro lingue straniere (tedesco, inglese, francese e russo), si è laureata in Ingegneria Meccanica a Monaco di Baviera. Ha poi conseguito anche la laurea in Scienze Aeronautiche all’Accademia Aeronautica di Pozzuoli. Nel 2009 è stata la prima donna italiana selezionata come astronauta dall’Agenzia Spaziale Europea. nella Cristina Contino, II B Rosalia Trusso, II B Anno zero numero uno Pagina 9 FRANCESCA MANCUSIO La prima donna in Italia a prendere la patente ronia. La donna ricevette in dono dal padre nel 1909 una Isotta Fraschini, che all’epoca costava una cifra stratosferica (14.500 lire) ed è ora esposta con la patente al Museo dell’Automobile di Torino. In paese si dice che suo padre decise di comprarle l’automobile perché aveva solo figlie femmine. Nel suo diario personale la donna racconta lo stupore e lo scalpore di quando per la prima volta, con quel mezzo si recò a Capizzi; addirittura racconta che i suoi paesani attribuirono a lei ed al mezzo di trasporto la responsabilità di un’improvvisa grandinata. Successivamente fece anche un incredibile viaggio con un’amica, a bordo di una Lancia Appia, sino al polo Nord attraversando l’Europa. Una donna assolutamente rivoluzionaria per l’epoca, che È stata una sorpresa per noi scoprire che anche un paese piccolo come Caronia vanta un primato al femminile. La prima donna a prendere la patente in Italia, infatti, fu Francesca Mancusio, nata a Caronia il 10 novembre 1893, alla quale fu rilasciato il “certificato di idoneità a ha scritto una pagina di storia dell’emancipazione femminile. L’1 dicembre 2013, a quasi 40 anni dalla sua morte avvenuta il 22 gennaio del 1974, Caronia le ha dedicato un tratto del lungomare che d’ora in avanti porterà il suo nome. condurre automobili con motore a scoppio”, il 5 giugno 1913, dalla prefettura di Palermo. Figlia del cavaliere Luigi Mancusio, originario di Capizzi, Francesca sposò l’avvocato Ignazio Mirabile, di Ca- Grazia Fragale, IIB Sabrina Bongiorno, II B Foto di Giada Crisà, II B Pagina 10 NONSOLOSTUDIO Progetti e attività realizzati a scuola “DAMA” … DI CLASSE Un’intervista al nostro Prof. Noi ragazzi della Scuola Secondaria di I grado, durante l’ora di Educazione Fisica, a volte giochiamo a dama, un’attività che pratichiamo già sce la ricerca di adeguate strategie operative. Concentrazione e capacità decisionali sono alla base dell’agire sulla scacchiera. dall’anno scorso. Il nostro professore Bartolo, ha iniziato facendoci costruire delle scacchiere su dei cartoncini e ci ha fatto ricavare le pedine con dei tappi di bottiglia. Dopo averci spiegato le regole principali e dopo qualche amichevole per imparare a giocaabbiamo cominciato un vero e proprio torneo di classe, in cui tutti ci siamo sfidati. Così la dama è diventato un piacevole passatempo quando non si può uscire in cortile. Professore Di Bartolo, perchè ha deciso di far praticare la dama ai ragazzi? È una strategia per cercare di coinvolgere i ragazzi in uno sport che oltre agli aspetti competitivi, sviluppa le capacità di problem solving e favori- TA OPER C S ALLA DAMA DELLA Certamente si, anche se talvolta le difficoltà organizzative hanno ostacolato questo proposito. Ha deciso di far praticare , oltre alla dama, altri sport mentali? di Educazione Fisica, Giuseppe Di re, Ha previsto la partecipazione ai campionati studenteschi in questo sport? Ha deciso di far praticare questa disciplina anche in altre scuole? Certo, perché in altre scuole, anche dove c’è la palestra, ed è , quindi, possibile una programmazione delle attività meno legata agli agenti atmosferici, è importante che gli alunni sviluppino le abilità proprie di uno sport che favorisce l’attenzione, la speculazione tattica e la strategia operativa. Non farei un distinguo troppo netto, la pratica di qualsiasi attività sportiva comporta un impegno mentale: la tattica, la scelta di strategie di soluzione dei problemi, la tecnica applicata e le capacità relazionali con compagni ed avversari sono abilità fondamentali in qualsiasi sport. Io, insieme agli sport più tradizionali quali l’atletica, il calcio, il basket e la pallavolo, propongo la dama anche per favorire l’espressione e la formazione di quegli alunni che non hanno nelle capacità coordinative e condizionali le loro qualità migliori. Giacomo Sferruzza, II B Giuseppe Cangemi, II B REGOLE DI GIOCO La dama italiana è un gioco da tavolo e da competizione di origine incerta (forse nato nel Sud della Francia introno all’anno 1000) Il primo trattato sulla dama italiana risale al 1830 ad opera di CESARE MANCINI, mentre il primo campionato italiano di dama fu disputato nel 1925. Il gioco della dama si esegue in due giocatori su una scacchiera composta da 64 caselle: 32 chiare e 32 scure; le pedine sono 24:12 chiare e 12 scure e tutte si dispongono sulle caselle scure della prima fila. Le pedine si muovono, uno alla volta, sulle caselle nere, sempre in avanti. Appena arrivano all’estremità opposta diventano “DAME” , che possono muoversi in tutte le direzioni. Quando una pedina incontra una pedina di colore diverso, che abbia dietro di sè una casella libera, la prende, scavalcandola; se, dopo la presa, si trova in condizioni di catturarne ancora può continuare a mangiare pedine con un massimo di tre. Il “soffio” è la possibilità di un giocatore di eliminare la pedina dell’ avversario se era in condizioni di mangiare ma non lo ha fatto intenzionalmente o per distrazione. La pedina può mangiare solo in avanti mentre la dama può mangiare in tutte le direzioni. La partita si conclude quando uno dei due partecipanti resta senza pedine o dame, oppure quando le pedine non hanno la possibilità di muoversi. Anno zero numero uno Pagina 11 IL VESCOVO TRA I GIOVANI Cronaca di una giornata scolastica particolare Il vescovo si è anche recato nelle nostre scuole partendo dall’asilo, finendo, giorno 8 novembre, con noi ragazzi della scuola media. Venuti a conoscenza di questa visita, tutti noi studenti abbiamo cercato di accoglierlo al meglio con il poco che abbiamo avuto a disposizione. Ci siamo impegnati molto, realizzando un grande striscione di benvenuto e un cartellone all’ingresso della scuola con la scritta “ W IL VESCOVO”. Abbiamo inoltre preparato un breve discorso e varie domande da porgli. Abbiamo ricevuto da lui degli ottimi consigli, significativi e utili per la nostra vita. A insistente richiesta di noi ragazzi, il vescovo con tanta tranquillità e gioia, ha accettato di partecipare a dei Il vescovo Mons. Ignazio Zambito, nella prima settima- “selfie”, gergo moderno per indicare un autoscatto. na di Novembre, è venuto presso la nostra piccola co- Con la partecipazione di tutti, partendo da noi alunni e munità per la sua ultima visita pastorale. Da tutti noi, finendo con i professori, abbiamo deciso di eseguire un grandi e piccoli, è stato accolto gioiosamente, perché è canto per concludere questa bella mattinata trascorsa sempre un piacere averlo tra noi. Si è dimostrato presente con visite agli ammalati, passeggiate tra le vie del pae- insieme. se, ma soprattutto ascoltando le varie richieste da parte Giusy Contino, III B Elena Palazzi, III B di noi cittadini, attraverso delle riunioni in chiesa. NATALE A SCUOL A Giorno 17 Dicembre, in occasione eravamo elettrizzati pensando che vamo un po’ ma, nonostante tutto, del Natale, abbiamo organizzato una piccola festa a scuola, insieme ai avremmo dovuto esibirci davanti ai nostri genitori. Abbiamo cantato ac- abbiamo recitato bene. Anche i bambini di quinta hanno recitato una nostri compagni della classe V della poesia in italiano e in inglese e noi Scuola Primaria. Nella settimana pre- abbiamo donato loro dei bigliettini cedente ci siamo preparati imparan- augurali realizzati con le nostre mani. do alcune canzoni come: We wish Dopo la recita c’è stato un piccolo you a marry Christmas, Astro del ciel, buffet e alla fine della festa siamo Jingle Bells, nelle versioni italiana, tornati nelle nostre classi come se francese e inglese; noi della prima B inoltre abbiamo imparato delle poe- fosse stato un normalissimo giorno di scuola, ma contenti e soddisfatti dell’ sie in siciliano, tipiche della nostra esperienza vissuta. tradizione. Durante le prove scherza- Alessandro Cangemi, I B Miriam Contino, I B vamo e ridevamo ma, allo stesso tempo, ci impegnavamo moltissimo per far si che tutto si svolgesse nel compagnati dal professore di musica, miglior modo possibile. Alla fine il che ha suonato la pianola. Quando è giorno tanto atteso è arrivato e tutti arrivato il nostro turno ci vergogna- Pagina 12 UNO SGUARDO ALLA STORIA LA TREGUA DI NATALE DEL 1914 Un secolo dopo, una lettera per ricordare Il 25 dicembre del 1914, il primo Natale della guerra, i soldati inglesi e tedeschi uscirono dalle loro trincee per salutarsi, scambiarsi regali e giocare a calcio nella terra di nessuno. L'evento è diventato noto come "tregua di Natale" e durò solamente un giorno, prima che le truppe tornassero a spararsi a vicenda dalle rispettive linee. Per ricordare questo avvenimento vogliamo proporvi alcuni stralci di una lettera, inviata da un soldato inglese alla sorella a Londra, che è una preziosa testimonianza di quanto avvenne in quella notte. Janet, sorella cara, sono le due del mattino e la maggior parte degli uomini dormono nelle loro buche, ma io non posso addormentarmi se prima non ti scrivo dei meravigliosi avvenimenti della vigilia di Natale. In verità, ciò che è avvenuto è quasi una fiaba, e se non l’avessi visto coi miei occhi non ci crederei. Prova a immaginare: mentre tu e la famiglia cantavate gli inni davanti al focolare a Londra, io ho fatto lo stesso con i soldati nemici qui nei campi di battaglia di Francia! …… Ieri mattina, la vigilia, abbiamo avuto la nostra prima gelata.... Durante la giornata ci sono stati scambi di fucileria. Ma quando la sera è scesa sulla vigilia, la sparatoria ha smesso interamente…… . Di colpo un camerata mi scuote e mi grida: Vieni a vedere! Vieni a vedere cosa fanno i tedeschi! Ho preso il fucile, sono andato alla trincea e, con cautela, ho alzato la testa sopra i sacchetti di sabbia….. Grappoli di piccole luci brillavano lungo tutta la linea tedesca, a destra e a sinistra, a perdita d’occhio. ….. I tedeschi avevano disposto degli alberi di Natale di fronte alla loro trincea, illuminati con candele e lumini. E poi abbiamo sentito le loro voci che si levavano in una canzone: ‘stille nacht, heilige nacht’…. ‘notte silente, notte santa’. Non ho mai sentito un canto più bello e più significativo in quella notte chiara e silenziosa. Quando il canto è finito, gli uomini nella nostra trincea hanno applaudito. Sì, soldati inglesi che applaudivano i tedeschi! Poi uno di noi ha cominciato a cantare, e ci siamo tutti uniti a lui: ‘the first nowell the angel did say…’….Hanno risposto con applausi entusiasti, e poi ne hanno attaccato un’altra: ‘o tannenbaum, o tannenbaum…’. A cui noi abbiamo risposto: ‘o come all ye faithful…’ E questa volta si sono uniti al nostro coro cantando la stessa canzone, ma in latino: ‘adeste fideles’… Non potevo pensare niente di più stupefacente, ma quello che è avvenuto dopo lo è stato di più. ‘Inglesi, uscite fuori!’, li abbiamo sentiti gridare, ‘voi non spara, noi non spara!’. Nella trincea ci siamo guardati non sapendo che fare. Poi uno ha gridato per scherzo: ‘venite fuori voi!’. Con nostro stupore, abbiamo visto due figure levarsi dalla trincea di fronte, scavalcare il filo spinato e avanzare allo scoperto. Uno di loro ha detto: ‘Manda ufficiale per parlamentare’. Ho visto uno dei nostri con il fucile puntato, e senza dubbio anche altri l’hanno fatto - ma il capitano ha gridato ‘non sparate!’. Poi s’è arrampicato fuori dalla trincea ed è andato incontro ai tedeschi a mezza strada. Li abbiamo sentiti parlare e pochi minuti dopo il capitano è tornato, con un sigaro tedesco in bocca! Nel frattempo gruppi di due o tre uomini uscivano dalle trincee e venivano verso di noi. Alcuni di noi sono usciti anch’essi e e in pochi minuti eravamo nella terra di nessuno, stringendo le mani a uomini che avevamo cercato di ammazzare poche ore prima. ….... Ci siamo scambiati mostrine e bottoni …. Questi non sono i ‘barbari selvaggi’ di cui abbiamo tanto letto. Sono uomini con case e famiglie, paure e speranze e, sì, amor di patria. Insomma sono uomini come noi. …… E insomma, sorella mia, c’è mai stata una vigilia di Natale come questa nella storia? Per i combattimenti qui, naturalmente, significa poco purtroppo….. Ma che succederebbe se i nostri governanti si scambiassero auguri invece di ultimatum? Canzoni invece di insulti? Doni al posto di rappresaglie? Non finirebbero tutte le guerre? Il tuo caro fratello Tom Anno zero numero uno Pagina 13 I RAGAZZI DI TEREZÌN Poesie da un lager. Per non dimenticare II giorno della memoria si celebra il 27 Gennaio e ricorda la liberazione dei prigionieri che si trovavano nel campo di concentramento di Auschwitz, avvenuta il 27 Gennaio 1945. A scuola, in questa occasione, abbiamo letto delle poesie di ragazzi della nostra età rinchiusi nel campo di concentramento di Terezìn, alcuni sopravvissuti, ma la maggior parte morti. Questi versi hanno suscitato in noi emozioni fortissime in quanto ci siamo immedesimati in quelle orribili scene piene di sangue, tristezza e dolore. È stata grande la commozione che abbiamo provato soprattutto all’idea che protagonisti sono stati nostri coetanei. IL CAMPO DI TEREZÌN Il 19 ottobre 1941 Terezìn, una città-fortezza a nord di Praga, cominciò a funzionare come “ghetto”. E ghetto significò campo di concentramento e di transito per gli ebrei. In poco tempo divenne un campo affollato dove imperversavano fame, stenti, epidemie, morte, deportazione. Negli anni 1941-1945 furono deportati a Terezìn circa 140000 ebrei. Di questi quasi 100000 vennero trasferiti all’est e uccisi nei campi di sterminio di Auschwitz, Maidank, Treblinka, e 34000 morirono di fame e di stenti. Nella tragica realtà del ghetto ebraico si distingue a Terezìn la presenza di una quantità elevatissima di detenuti bambini. Negli anni 19421944 15000 piccoli ebrei, di età compresa per lo più tra i 7 e 13 anni furono condotti alla cittadella, dopo essere stati strappati alle loro case e talvolta ai loro genitori, e quindi costretti a una situazione di allucinante brutalità. Nella cittadella-ghetto i ragazzi restavano qualche mese, un anno, due anni e poi venivano fatti ripartire sui carri o vagoni, su convogli di camion e trasportati all’est, ai campi di eliminazione. Di quelle migliaia di bambini soltanto 100 sono scampati alla morte, la maggior parte di essi fu ammassata sui trasporti la cui meta erano i campi di sterminio, Auschwitz soprattutto. L’ultimo trasporto ebbe luogo alla fine di ottobre nel 1944. A testimonianza di questa angosciante realtà rimangono oltre 4000 disegni e un elevato numero di poesie e altre espressioni letterarie, tra cui diari, riviste e compiti realizzati dai bambini rinchiusi nel campo. Tra le tante poesie lette abbiamo scelto di pubblicarne una dal titolo “La paura”, che esprime l’orrore della morte nel ghetto ma anche la speranza che possa essere la vita a trionfare. L’autrice di questa poesia è la dodicenne Eva Pickovà di Nymburk, nata il 15/5/1929, deportata a Terezìn il 16/04/1942, morta il 18/12/1943 ad Auschwitz. LA PAURA Di nuovo l’orrore ha colpito il ghetto, un male crudele che ne scaccia ogni altro. La morte, demone folle, brandisce una gelida falce che decapita intorno le sue vittime. I cuori dei padri battono oggi di paura e le madri nascondono il viso nel grembo. La vipera del tifo strangola i bambini e preleva le sue decime dal branco. Oggi il mio sangue pulsa ancora, ma i miei compagni mi muoiono accanto. Piuttosto di vederli morire vorrei io stesso la morte. Ma no mio Dio, noi vogliamo vivere! Non vogliamo vuoti nelle nostre file. Il mondo è nostro e noi lo vogliamo migliore. Vogliamo fare qualcosa. È vietato morire! Giovanni Corpina, II B Marco K. Shibchurn , II B Rosario Trusso, II B Illustrazione di Giada Crisà, II B Pagina 14 GIOCHI E CURIOSITÀ CRUCIVERBA MITOLOGICO a cura della classe I B Conosci bene la mitologia? Mettiti alla prova con questo cruciverba. Leggendo la prima colonna, dall’alto verso il basso, otterrai il nome dell’abilissimo fabbro degli dei. 1 Definizioni 1. Donna amata da Orfeo 2. Ercole ne compì dodici 3. Fu rapita da Zeus sotto forma di toro bianco 4. Lo era il fuoco per le Vestali 5. Moglie di Peleo e madre di Achille 6. Materiale di cui era fatta la mela della discordia 2 3 4 5 6 DALLA FRANCIA CON… “PAROLE” Risolvi il cruciverba, tenendo presente che tutte le soluzioni sono prestiti derivanti dalla lingua francese. Nelle caselle colorate, leggendo dall’alto verso il basso, troverai il nome di un prestito davvero squisito! 1 DEFINIZIONI 1. Si usa per brindare 2. Ha il cappello e si mangia 3. Si mangia con la granita o con il gelato 4. Vino, città o colore 5. Fiocchetto che usano spesso i camerieri 6. Si dà ai neonati per bere 7. Lo lancia la sposa 8. Si gioca al casinò 9. Pantaloni con le bretelle 10. Si chiede al ristorante per ordinare 2 3 4 5 6 7 8 9 10 ..per ridere un po’ Nel vostro ristorante è tutto buono! Anno zero numero uno Pagina 15 GIOCHI E CURIOSITÀ ONOMATOPEE ALL’INGLESE Chi sa le lingue è favorito, perché molte espressioni onomatopeiche dei fumetti non sono altro che verbi inglesi. SMACK WOW Un esempio: SIGH significa in inglese “sospirare” e la stessa sillaba viene usata nei fumetti per rappresentare un sospiro. Prova ora ad accoppiare azioni e “onomatopee” (ovvero parole che assomigliano al suono di ciò che significano) e prova a indovinare quali sono parole inglesi e quali invece sono inventate di sana pianta (6). glu –glu BOOM CLICK MUMBLE ahia RONF BOING CRASH SIGNIFICATO PUFF slam AMMIRAZIONE BACIARE BERE fiuu DOLORE BANG SLURP MEDITARE ESPLODERE COUGH PREMERE UN TASTO SPLASH MANGIARE SIGH SOB RIMBALZARE ROTTURA RUSSARE SBATTERE SCAMPARLA YAWN SCOMPARIRE SPARARE TOSSIRE TUFFO GUSTARE SINGHIOZZARE SBADIGLIARE Illustrazioni di Yesenia Bodanza, I B ONOMATOPEA PAROLE “MITICHE” Lo sapevi che ci sono parole di uso comune che derivano da personaggi e vicende del mito? Eccone alcune. CRUDELI CENTAURI E …. MITICI MOTOCICLISTI I centauri, secondo la mitologia greca , sono creature mostruose, metà uomini e metà cavalli e sono armati di clava o di arco. Ebbero origine da Centauro, nato dall’unione della dea Era e del mortale Issione. Possedevano tutti i pregi e i difetti degli uomini, avevano un carattere irascibile e brutale e spesso compivano azioni violente e sanguinose. Erano molto abili nella caccia, nella corsa e nella guerra. L’invenzione di questo essere mitico, secondo alcuni studiosi, è collegata al culto del cavallo, che per tanto tempo rimase sconosciuto ai Greci e quindi fu oggetto di venerazione per le sue grandi qualità, che lo rendevano un alleato prezioso in pace e, soprattutto, in guerra. ANTICHE DIVINITÀ E …. CROCCANTI CEREALI I cereali hanno origini molto antiche e sono legati a un famoso mito dell’area mediterranea. Cerere per i romani era la dea della terra e della fertilità, protettrice dell’ agricoltura e dei campi, in particolare del grano. I Greci veneravano questa divinità con il nome di Demetra che significa “madre terra”. Cerere, secondo la mitologia, governava anche l’alternarsi delle stagioni; in grembo portava frutti o animali e stringeva nelle mani una spiga di grano. PESANTI PUNIZIONI E …. CELEBRI CARTOGRAFI La geografia è una scienza molto antica, nata dal desiderio di conoscere ed esplorare il mondo. Man mano che tutte le terre venivano esplorate, venivano descritte ed anche disegnate in modo elementare ed è così che nacque la cartografia grazie alla quale furono realizzate mappe, carte geografiche e atlanti sempre più completi. Nel II secolo D. C. Claudio Tolomeo inventò il primo atlante geografico raccogliendo 27 cartografie. Ma il nome “Atlante” fu usato soltanto a partire dal 1595. Questo nome deriva dalla mitologia greca; Atlante era uno dei Titani, giganti schierati contro Zeus, che voleva dominare su tutte le divinità. Zeus vinse la battaglia e punì i Titani; Atlante fu condannato a portare, in eterno, sulle proprie spalle il cielo, che per gli antichi era un’immensa cupola sospesa sopra la terra. Alessandro Cangemi, Daniele Lupica, Claudia Palazzi, I B Miriam Contino, Simone Pezzino, Carla Romeo, I B Soluzioni dei giochi 1 E U R I D I C 2 F A T I C H E 3 E U R O P A 4 S A C R O 5 T E T I 6 O R O SIGNIFICATO E Yesenia Bodanza, Alessandra Calanni, Elena Gerbino, I B ONOMATOPEA SIGNIFICATO ONOMATOPEA 1 C H A M P A G N E 2 C H A M P I G N O 3 B R I O C H E 4 B O R D E A U X 5 P A P I L L O N AMMIRAZIONE WOW (inglese) RUSSARE RONF BACIARE SMACK (inglese) SBATTERE SLAM (inglese) BERE GLU GLU SCAMPARLA FIUU DOLORE AHIA SCOMPARIRE PUFF (inglese) MEDITARE MUMBLE (inglese) SPARARE BANG (inglese) 6 B I B E R O N ESPLODERE BOOM (inglese) TOSSIRE COUGH (inglese) 7 B O U Q U E T PREMERE UN TASTO CLICK (inglese) TUFFO SPLASH (inglese) 8 R O U L E T T E MANGIARE GNAM GUSTARE SLURP (inglese) 9 S A L O P E T T RIMBALZARE BOING SINGHIOZZARE SOB (inglese) ROTTURA CRASH (inglese) SBADIGLIARE YAWN (inglese) 10 M E N U E N