Il Giornale dell`Ingegnere - Giugno 2005 - Alberto Grossi

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Il Giornale dell`Ingegnere - Giugno 2005 - Alberto Grossi
N. 10 - 1 Giugno 2005 - Anno 53 - Quindicinale - t 1 - Abbonamento t 20 - Poste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1, DCB Milano (contiene I.P.)
http://www.giornaleingegnere.it
Dal 1952
quindicinale
di informazione
per gli ingegneri
1563
Un convegno organizzato dal CNI
Sbocchi occupazionali sicuri ma salari nella maggior parte dei casi ancora insufficienti
Un obiettivo: diffondere
la cultura della sicurezza
Professione ingegnere, crescono le incertezze
ma i neolaureati si confermano soddisfatti
Paolo Rizzi
Davide Canevari
Le Università italiane
continuano a insistere: i
corsi di studio in ingegneria forniscono sbocchi professionali sicuri
e in tempi brevi. Eppure
la busta paga resta
sconfortante e i contratti a tempo indeterminato sono la minoranza assoluta. Tuttavia, sembra
che oltre il 90 per cento
dei neolaureati sia soddisfatto della scelta fatta.
Capri, sede del convegno
l tema della sicurezza al
centro dell’attività professionale, con l’obiettivo di svilupparne una cultura diffusa per darle un
ruolo prioritario e strategico nella società contemporanea. E’ stato questo l’argomento principale del
convegno organizzato dal
Consiglio Nazionale degli
Ingegneri, in collaborazione
con il Consiglio Nazionale
dei Periti Industriali e dei
Periti Industriali Laureati,
svoltosi a Capri, il 29 e 30
aprile scorsi, in occasione
della Giornata Nazionale
della Sicurezza. Numerose
e interessanti le tematiche
che sono state oggetto di
approfondimenti, a cominciare dalla sicurezza dell’abitare sulla nuova normativa e la sicurezza delle costruzioni in zona sismica.
Importanti anche i convegni dedicati alla sicurezza
sui luoghi di lavoro e la sicurezza antincendio e relativi obblighi, procedure e
responsabilità. Un appuntamento di estrema attualità, organizzato pochi giorni dopo il licenziamento del
riordino della normativa
tecnica da parte del Ministero delle Infrastrutture in
un Testo Unico che comprende anche le norme relative alla sicurezza.
"La sicurezza rappresenta
un fattore di competitività
– ha dichiarato Sergio Polese, presidente del Cni –
paragonabile alla qualità in
architettura, ancora non valorizzata adeguatamente
dal mercato anche in termini economici. Agli ingegneri spetta un compito
importante nella promozione che rappresenta, allo
stesso tempo, un dovere e
un’opportunità di qualificazione professionale".
Romeo La Pietra, vice presidente del Cni, sostiene
con forza la necessità di un
consolidamento del ruolo
I
del tema della sicurezza. "Il
convegno ha riaffermato il
ruolo centrale nel campo
della sicurezza degli ingegneri che con i periti industriali si occupano ampiamente di questo settore ha detto l'ingegner La Pietra -. Ora però gli ingegneri hanno un compito importante: devono compiere un salto di qualità e passare dalla semplice fase di
applicazione tecnica della
normativa a quella propositiva per essere ascoltati
preventivamente in sede di
formulazione di leggi, norme e linee guida in materia
di sicurezza, diversamente
da quanto è avvenuto anche recentemente con il
‘Testo unico sulle costruzioni’ dove la categoria è
stata incomprensibilmente tenuta ai margini della
problematica. Occorre altresì che la questione della
sicurezza sensibilizzi l'opinione pubblica per passare
dalla semplice percezione
del rischio come fattore
occasionale a seguito, ad
esempio, di gravi incidenti,
ad una diffusa cultura della sicurezza nella popolazione che soltanto, in ultima analisi, è in grado di indirizzare le scelte dei decisori pubblici e privati verso
una sostanziale riduzione
del rischio. Molto è stato
fatto in questi anni, però la
strada da percorrere nella
sicurezza è ancora lunga.
Per quanto ci riguarda come ingegneri per massimizzare la competenza nel
settore è necessario garantire una formazione permanente sempre più qualificata ma anche aumentare ed elevare il già importante ruolo della sicurezza nella formazione universitaria e la previsione di
un corso di laurea in ingegneria della sicurezza è un
signoificativo segnale in tal
senso".
a pag. 4
a professione di ingegnere sta vivendo un
periodo di crisi o, per lo
meno, di ripensamento? Il Sistema Paese sta girando le
spalle a questa indispensabile
figura professionale? Davvero
oggi “credere” in un corso di
laurea in ingegneria può essere considerato un investimento a rischio? A giudicare dalle
lettere dei giovani colleghi che
negli ultimi mesi stanno giungendo alla redazione del Giornale dell’ingegnere sembre-
L
Politecnico di Milano, sede di Lecco
rebbe di sì. Le voci accorate –
e scorate – che segnalano problemi di inserimento nel mondo del lavoro, denunciano livelli retributivi poco dignitosi, segnalano una quasi sudditanza psicologica da parte della progettazione nei confronti
della vendita e del marketing
puro sono purtroppo prevalenti.
Sarebbe comunque un errore,
soprattutto per i più giovani,
considerare l’ingegneria una
professione ormai del tutto
fuori moda.
Le Università, dal canto loro,
continuano a sciorinare dati
di assoluto rilievo. E questo
non vale solo nelle grandi città, ma anche nella cosiddetta
“provincia”. Alcune settimane
fa il Polo Regionale di Lecco,
costola lariana del Politecnico
di Milano, ha lanciato un messaggio senza mezzi termini:
“Tempi d’oro per gli ingegneri; il 93 per cento dei laureati
ha lavoro. E cresce anche il
salario”.
“Il tempo medio di attesa per
il primo impiego – prosegue
il comunicato - diminuisce rispetto allo scorso anno (anche se in maniera simbolica:
di soli 9 giorni). Nel 2003 era
di un mese e 25 giorni, nel
2004 si è attestato sulla soglia
di 1 mese e 16 giorni.
I laureati specialisti in ingegneria civile impiegano mediamente solo 24 giorni a trovare un’occupazione, il riscontro più alto riguarda i laureati specialisti in ingegneria
meccanica (2 mesi e 18 giorni). Più in generale, il 47 per
cento degli intervistati ha trovato lavoro entro un mese dalla laurea, il 90 per cento entro
sei mesi e il 93 per cento entro
12 mesi”.
segue a pag. 5
Alla scoperta del centro di ricerca triestino
Le disposizioni sui materiali da costruzione
L’attività e i progetti
dell’Area Science Park
Normativa sulla reazione
al fuoco dei prodotti
Franco Cianflone
dott. arch. Mario Abate
ulla Gazzetta Ufficiale n.
73 del 30 marzo 2005
sono stati pubblicati due
decreti del Ministero dell’Interno, già entrati in vigore, che
apportano significative innovazioni nel settore della reazione al fuoco dei prodotti da
costruzione. Per la precisione
si tratta del D.M. 10 marzo
2005 recante: “Classi di reazione al fuoco per i prodotti
da costruzione da impiegarsi
nelle opere per le quali è prescritto il requisito della sicurezza in caso di incendio” e
del D.M. 15 marzo 2005 inerente: “Requisiti di reazione
al fuoco dei prodotti da costruzione installati in attività
disciplinate da specifiche disposizioni tecniche di prevenzione incendi in base al sistema di classificazione europeo”.
Nell’ambito del comportamento al fuoco, la reazione al
fuoco indica il grado di partecipazione di un materiale
combustibile all’innesco al
quale è sottoposto ed assume
particolare rilevanza nelle costruzioni civili per la caratterizzazione dei materiali di rifinitura e rivestimento, delle
pannellature, dei controsoffit-
S
Visione aerea dell’Area Science Park e del sincrotrone di Trieste
TRIESTE - Una nuova realtà
scientifica e di ricerca è attiva
nella zona di Trieste. Sin dai
suoi primi insediamenti sul Carso triestino nel 1982, AREA
Science Park si è affermato come uno dei più importanti parchi tecnologici multisettoriali
d’Europa. Le principali finalità
consistono nel favorire lo sviluppo del territorio, attraverso
la leva dell’innovazione, mediante la creazione di un legame
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stabile tra il mondo scientifico e
il sistema imprenditoriale. Sono attualmente 75 i laboratori, le
società e gli istituti ospitati, nei
quali lavorano oltre 1600 addetti, impegnati in attività di ricerca e sviluppo, trasferimento
tecnologico, formazione e servizi qualificati. Il “giro annuo
d’affari” di questa realtà italiana
è stimato in 130 milioni di euro.
segue a pag. 3
a pag. 7
ti, degli isolanti, delle decorazioni e simili, estendendosi anche agli articoli di arredamento, ai mobili imbottiti, ai
materassi, ai tendaggi e ai tessuti in genere.
Per la valutazione della reazione al fuoco di un materiale non sono disponibili metodi di calcolo e modelli matematici, essa viene determinata esclusivamente su basi sperimentali, mediante prove su
campioni in laboratorio, secondo metodiche che nel nostro Paese sono state codificate con il decreto ministeriale 26 giugno 1984, e successive modifiche ed integrazioni, secondo sei classi (0, 1, 2, 3,
4, 5) con l’aumentare della
partecipazione alla combustione.
Le specifiche regole tecniche
di prevenzione incendi stabiliscono poi l’obbligo di impiegare nelle attività soggette
al rilascio del certificato di prevenzione incendi, materiali
aventi una determinata classe di reazione al fuoco con
l’intento di controllare e ridurre i rischi di incendio.
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a pag. 8
I sistemi di gestione
ambientale e la normativa
UNI EN ISO 14001
Ecco il primo
nano-biotransistor
a singola proteina
Proviamo a tracciare
il futuro energetico
del nostro Paese
Intervista al Presidente
dell’Ordine degli Ingegneri
della Provincia di Ascoli
Paolo Oppini
Francesco Francia
Alberto Grossi
Roberto Di Sanzo
2
IL GIORNALE dell’INGEGNERE
N. 10 - 1 Giugno 2005
I contenuti più significativi degli 11 articoli che caratterizzano le nuove disposizioni
Approvato lo schema di decreto sulle procedure
elettorali dei consigli degli ordini degli ingegneri
1563
stato approvato dalle Camere lo scorso
23 marzo lo schema
di decreto del Presidente
della Repubblica recante le
“Disposizioni in materia di
procedure elettorali e di
composizione degli organi
disciplinari dei consigli degli
ordini degli ingegneri”. Un
documento che regola il sistema elettorale di altre categoria tra le quali gli architetti, i biologi, i geologi e i
chimici.
In questa breve nota illustriamo i contenuti più significativi degli 11 articoli
che caratterizzano le nuove
disposizioni.
Per quanto riguarda la composizione dei consigli degli
ordini territoriali il numero
dei componenti degli stessi
varia a seconda degli iscritti. Se esso non supera i 100
gli eletti sono 7, se è compreso tra i 100 e i 500 si prevedono 9 eletti, da 500 a
1500 vengono eletti 11 rappresentanti e infine se gli
iscritti sono più di 1500 gli
eletti previsti sono 15.
Importante poi sottolineare
che i componenti restano in
carica quattro anni e, a far
data dall’entrata in vigore
del nuovo regolamento, non
possono essere eletti per più
di due volte consecutive.
Proseguendo nell’analisi del
documento un cenno d’attenzione è quindi da rivolgere alle candidature: le stesse vanno indicate al consiglio dell’ordine fino a sette
giorni prima della data fissata per la prima convocazione. Il consiglio dell’ordine ne assicura l’idonea dif-
É
QUINDICINALE DI INFORMAZIONE
PER GLI INGEGNERI
_________________________________________________
Direttore responsabile
Adolfo Colombo
___________________
Direttore scientifico-culturale
Giulio Galli
___________________
Direttore editoriale
Pierfrancesco Gallizzi
___________________
Comitato d’onore
Edoardo Bregani, Vittore Ceretti,
Ferdinando Passani,
Riccardo Pellegatta,
Fabio Semenza, Gianni Verga
___________________
Comitato di gestione
Patrizia Giracca, Carlo Valtolina,
Guido Bellani, Gilberto Ricci
___________________
Comitato Scientifico Culturale
AREA STRATEGICA
Sergio Barabaschi, Vittorio Coda,
Umberto Colombo, Alberto Quadrio
Curzio, Adriano DeMaio, Giacomo
Elias, Giuseppe Lanzavecchia, Giovanni Nassi, Paolo Scolari
AREA FORMAZIONE, RICERCA,
INNOVAZIONE E SVILUPPO
Umberto Bertelè, Maurizio Cumo,
Osvaldo De Donato, Franco Forlani,
Aurelio Misiti, Walter Niccodemi,
Aldo Norsa, Lucio Pinto, Michele
Presbitero, Umberto Ruggiero, Claudio Smiraglia, Cesare Stevan
AREA PROFESSIONALE,
LEGISLAZIONE
E NORMATIVA
Di diritto i presidenti
degli Ordini provinciali
degli ingegneri e dei Collegi abbonati
Mario Abate, Pierangelo Andreini,
Giovanni Angotti, Guido Arrigoni,
Giancarlo Bobbo, Gianmario Bolloli, Giuseppe Callarame, Alberto Cantoni, Vittorio Carnemolla, Vito Carrescia, Franco Cianflone, Sergio Clarelli, Piercarlo Comolli, Antonio De
Marco, Gabriele Di Caprio, Luigi Di
Stasi, Guido Gai, Mario Ghezzi, Gian
Carlo Giuliani, Franco Ligonzo, Sergio Mammi, Ernesto Pedrocchi, Giovanni Rigone, Michele Rossi, Alberto
Rovetta, Angelo Selis, Giorgio Simeone, Franco Sironi, Andrea Sommaruga, Attilio Susani, Giorgio Valentini
___________________
Redazione
Sandra Banfi
Davide Canevari
Franco Cianflone
Roberto Di Sanzo
___________________
Corrispondenti dagli Ordini:
Alessandria: Antonio Zanardi; Biella:
Fabio Pozzato; Brescia: Benedetto Buffoli; Caltanissetta: Franco Bennardo;
Catania: Valeria Vadalà; Catanzaro:
Luigi Poerio; Cuneo: Paolo Spina;Ferrara: Silvio Stricchi; Lecco: Angelo
Valsecchi; Messina: Achille Baratta;
Milano: Giuseppe Susani; Parma: Luigi Minato; Piacenza: Paolo De Lama;
Pordenone: Denis Infanti; Ragusa: Giuseppe Di Natale; Rimini: William Flamigni; Rovigo: Cristina Gedda; Sondrio: Enrico Moratti; Trapani: Sergio
Carta; Trento: Franco Decaminada;Varese: Alberto Speroni; Venezia: Joseph
Lecis; Vercelli: Carlo Degregori; Verona: Maurizio Cossato
Editore
Società di servizi del
Collegio degli Ingegneri
e Architetti di Milano S.r.l.
corso Venezia 16 - 20121 Milano
___________________
Direzione, redazione,
segreteria, abbonamenti
corso Venezia 16 - 20121 Milano
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tel. +39 0276003509,
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Alberto Grossi, Silverio Laghi, Elisa
Mariani Travi, Paolo Oppini.
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n° 3147, 16 settembre 1953
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● agli iscritti agli Ordini degli Ingegneri delle provincie di Alessandria, Aosta, Belluno, Bergamo, Biella, Brescia, Brindisi,
Catanzaro, Como, Cremona, Cuneo, Forlì-Cesena, Gorizia,
Lecco, Lodi, Mantova, Milano, Napoli, Novara, Parma, Pavia,
Piacenza, Reggio Emilia, Sondrio, Torino, Treviso, Trieste, Varese, Verbania, Vercelli e Verona;
● agli iscritti ai Collegi degli Ingegneri di Pavia e Venezia;
● agli iscritti al Collegio degli Ingegneri e Architetti di Milano;
● agli iscritti alle Associazioni aderenti all’ANIAI (Associazione Nazionale Ingegneri e Architetti Italiani);
● alle Associazioni professionali, ai principali Enti tecnici e Industrie nazionali, ad alcuni istituti scolastici medi superiori, ad
alcune sedi Universitarie.
fusione presso i seggi per
l’intera durata delle elezioni. Ovviamente, risulteranno eletti, per ciascuna sezione, coloro che hanno riportato il maggior numero
di voti. In caso di parità di
consensi prevarrà il candidato che abbia maggiore anzianità di iscrizione all’albo.
Guardando al passo successivo il nuovo regolamento
prevede, all’articolo 4, che
il consiglio dell’ordine elegge tra i propri componenti
un presidente che ha la rappresentanza dell’ordine stes-
Accadeva
Giugno 1985
L’articolo di apertura del nostro
Giornale era dedicato – giusto 20
anni fa – al tema della mobilità. In
particolare, prendendo spunto da
un dibattito promosso dal
Collegio, al sistema aeroportuale e
alle sue esigenze di
interconnessione. Al centro del
dibattito, l’hub di Malpensa. E
ancor di più i cronici ritardi - nella
politica di programmazione prima,
e poi nell’esecuzione dei lavori tipici dell’Italia di allora e oggi,
forse, non ancora superati. “Per
quanto riguarda la realizzazione
dei servizi ferroviari di
interconnessione con l’aeroporto
e i principali centri della Pianura
Padana – si legge - nei precedenti
trent’anni la gente ha aspettato
inutilmente. Ora finalmente, dopo
tanto rumore, qualcosa autorizza
a sperare in bene”. Forse un po’
ottimistica, allora, fu la previsione
so, di cui convoca e presiede il consiglio e l’assemblea.
Il presidente è tenuto a convocare l’assemblea a richiesta della maggioranza dei
Un’opportunità per gli Ordini abbonati
Tutti gli Ordini degli Ingegneri abbonati al nostro giornale che volessero far pervenire le liste partecipanti
alle elezioni delle rispettive zone territoriali, possono farlo inviando la documentazione all’indirizzo di posta
elettronica [email protected].
Le liste che perverranno in redazione saranno pubblicate sul sito internet www.giornaleingegnere.it
20
di un completamento delle opere
in progetto già nel 1991-1992.
Da sottolineare anche un
importante intervento riguardante
la professione, dal titolo:
“formazione: la strategia ha
bisogno di uomini”. Uno dei
passaggi significativi cita come “la
formazione vada già oggi calata
nel quotidiano; la ‘formazione
permanente’ è già termine per
certi versi desueto, dovendosi
parlare più propriamente di
‘formazione continua’, inserita nel
lavoro stesso e parte integrante di
esso, addirittura qualificabile”. La
prima pagina si completava con
un importante approfondimento
sulle “Nuove strategie della CEE
per la rimozione delle barriere
non tariffarie”. Importane, sempre
in tema di professione, la
segnalazione di un articolo
apparso sul Sole 24 Ore, dal titolo
“Le società di ingegneria non
devono soffocare l’attività del
TARIFFE ABBONAMENTI
● ANNUALE
20 8
● STUDENTI ISCRITTI ALLE FACOLTÀ
DI INGEGNERIA E ARCHITETTURADEL 5° ANNO
PROMOZIONALE PER UN ANNO
15 8
(DA CONCORDARE )
● COLLETTIVI
componenti del consiglio,
ovvero di un quarto degli
iscritti all’albo. Attenzione
le cariche di consigliere nazionale e consigliere del
consiglio territoriale sono
incompatibili.
Uno sguardo, infine, alle disposizioni transitorie finali.
In sede di prima applicazione, le elezioni dei consigli
degli ordini territoriali sono
indette entro due giorni dall’entrata in vigore del presente regolamento e in ogni
caso entro e non oltre il 30
giugno 2005. A tal fine gli
iscritti sono convocati in assemblea entro quindici giorni dalla data di indizione
delle elezioni (quindi entro il
15 luglio).
L’assemblea si intende regolarmente costituita qualunque sia il numero degli
intervenuti e il seggio elettorale è aperto per otto ore
al giorno per otto giorni feriali immediatamente consecutivi. Tali termini sono
ridotti alla metà per gli ordini con meno di tremila
iscritti.
Il presente regolamento entra in vigore il giorno stesso
della pubblicazione sulla
Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana.
anni fa
professionista.
Approfondito e coinvolgente
anche il servizio di terza pagina,
dedicato al giovane Picasso.
Un’esposizione al Kunstmuseum
di Berna forniva lo spunto per
ribadire il genio di un pittore
rivelato già attraverso i primi
disegni realizzati all’età di soli 10
anni!
Infine uno sguardo sulle nuove
tecnologie. L’articolo dal titolo
“gestire il territorio con
l’elaboratore non è più una sfida
ma una necessità”, sentenziava
l’ingresso dell’informatica
nell’urbanistica come “vera e
propria rivoluzione culturale”. Il
marchio Olivetti veniva citato
quale esplicito punto di
riferimento per i professionisti del
settore. E questo, inevitabilmente,
lascia qualche rimpianto viste le
vicende successive del produttore
italiano.
A TUTTI GLI ABBONATI
Per qualsiasi segnalazione
e variazione di indirizzo, rivolgersi a:
PICOMAX S.R.L.
VIA BORGHETTO, 1 - 20122 MILANO
IL PAGAMENTO DELLA QUOTA DI ABBONAMENTO PUÒ ESSERE
EFFETTUATO MEDIANTE:
● invio di assegno non trasferibile,
● versamento sul c/c. postale n. 23805278 intestare a:
Società di servizi del Collegio
degli Ingegneri e Architetti di Milano
Corso Venezia,16 - 20121 Milano
AMMINISTRAZIONE
TEL. 02 77428022 - 02 77428023
ABBONAMENTI
TEL. 02 77428040 - FAX 02 76340836
E-mail: [email protected]
N. 10 - 1 Giugno 2005
IL GIORNALE dell’INGEGNERE
3
Nella struttura operano oltre 1600 addetti che si occupano in particolar modo dei progetti di ricerca e sviluppo
Area Science Park, vivace realtà scientifica alle porte di Trieste
Franco Cianflone
segue da pag. 1
■
produzione
successivi proget- fotografare, con rara precisione, la composiziod’apparati a radioti in Svizzera, in ne chimica di campioni di dimensioni infiniteltre il 60% di tale importo deriva dalla frequenza
per
Germania, nel Re- simali, appena 90 nanometri, con applicazioni
cessione di prodotti immateriali, pro- macchine accelegno Unito, in importanti nella chimica, microelettronica, migetti e servizi al mercato, nei settori am- ratrici d’elettroni.
Francia e in Spa- cromeccanica e scienze dei materiali. La Spectro
biente, biotecnologie e diagnostica, chimica e Per sopperire alle
gna.
Microscopy consente la visione di dettagli picbiochimica, elettronica e automazione indu- richieste dell’induLa luce di sincro- coli fino al decimo di micron, evidenziando non
striale, fisica, aerospazio e nuovi materiali, in- stria e promuovetrone è un’onda solo la forma ingrandita del campione, come
formatica e sistemi multimediali, tecnologie bio- re le ricadute apelettromagnetica, un convenzionale microscopio, ma anche la sua
mediche, telecomunicazioni.
plicative delle atemessa quando composizione chimica.
AREA Science Park è uno dei dodici Enti pub- tività del Laborauna particella elet- Super ESCA è una linea di luce può riprendere
blici di ricerca nazionali. Afferisce al MIUR (Mi- torio ELETTRA,
tricamente carica, fotograficamente lo stato chimico di un matenistero Istruzione, Università e Ricerca). Il suo è stato istituito
mentre attraversa riale a ogni frazione di secondo. In questo moConsiglio d’amministrazione è composto da rap- l’Industrial Liaison
un campo magne- do si osservano, in tempo reale, le reazioni chipresentanti delle Università di Trieste e di Udi- Office (ILO), che
tico, è deviata dal- miche, la cui conoscenza può avere importanti
ne, del Consiglio Nazionale delle Ricerche e del- ha consentito l’avla sua traiettoria.
ricadute in campo industriale.
le principali istituzioni scientifiche nazionali e vio di nuove colIn Elettra, fasci di Con la linea X Ray Diffraction si studia la strutterritoriali, nonché della Regione Friuli Venezia laborazioni induelettroni generati tura dei virus e delle proteine, determinando la
Giulia e dei più importanti enti locali regionali.
striali, forniture di Studi sui materiali al laboratorio TASC
da una sorgente disposizione degli atomi che li costituiscono. Si
Il Centro opera in un contesto, quello triestino, ad prodotti e servizi
termoionica sono può lavorare su campioni molto piccoli.
altissima concentrazione d’istituzioni scientifiche. per laboratori di ricerca internazionali o per accelerati da un Linac (acceleratore lineare) si- Le applicazioni del laboratorio Elettra sono
Due settori d’attività vedono AREA Science aziende industriali in diversi ambiti produttivi, no a raggiungere l’energia di 1,5 elettronvolt. Il disparate e vanno dalla ricerca dei materiali
Park all’avanguardia a livello nazionale e inter- quali microelettronica, ottica, meccanica, co- Linac si comporta come un grande cannone biologici alle nanostrutture, dalla diagnostica
nazionale: la medicina molecolare e le nano- struzioni ed energia. Le operazioni dell’ILO so- che spara gli elettroni attraverso la linea di tra- medica allo studio di atomi isolati, dai matetecnologie. Campi, questi, ai quali sono destinate no indirizzate da un panel di manager di fama sferimento, all’interno dell’anello d’accumula- riali magnetici ai catalizzatori. Se Elettra è il
maggiori risorse economiche e umane, con la internazionale che, sulla base di una visione stra- zione dove è stato fatto un alto vuoto spinto.
prodotto e l’immagine di Sincrotrone Trieste,
creazione di veri e propri cluster.
tegica del mercato, forniscono pareri per lo svi- Elettra si distingue dalle altre macchine a luce di non bisogna dimenticare l’importanza, anche
ELETTRA è il Laboratorio di luce di sincro- luppo e l’orientamento delle attività del Labo- sincrotrone per la qualità della luminosità pro- economica, dell’enorme know-how maturato e
trone che produce utilizza fasci di radiazione ratorio.
dotta, particolarmente intensa e brillante. Il rag- della tecnologia sviluppata, utilizzata anche da
elettromagnetica molto brillante nella banda dei Nell’ambito dei servizi analitici, le facilities di giungimento di quest’obiettivo è stato possibile altri laboratori.
raggi X e dell’ultravioletto. Le sue applicazioni ELETTRA sono state utilizzate da molte azien- per la presenza dei “wiggler” e degli ondulatori, Tra le missioni costitutive di AREA Science
attraggono ricercatori da molte università e la- de europee dei settori microelettronica e mec- dispositivi costituiti da una lunga serie di poli Park sono da annoverare: la valorizzazione delboratori italiani ed europei, da enti scientifici canica, per analisi di materiali altrimenti non ef- magnetici alternati, che imprimono agli elet- le attività di ricerca e sviluppo, il sostegno alla
nazionali ed esteri (tra cui CNR, INFM, ICTP, fettuabili con strumentazioni convenzionali. troni una traiettoria a ”zigzag”. Questa radia- competitività delle imprese, l’assistenza alla creaAccademie delle Scienze austriaca e ceca) per lo ELETTRA ha acquisito importanti commes- zione, con velocità molto prossima a quella del- zione di nuove aziende e di spin-off, la diffusiosviluppo congiunto, con impegno di risorse e se per la fornitura di strumentazione scientifica la luce, è raccolta alla fine della traiettoria, dove ne dell’innovazione.
personale, di piani di ricerca di base applicata.
avanzata sia ad aziende private, sia a laboratori sono poste le stazioni sperimentali per analizzare Negli ultimi anni, AREA Science Park ha avviato una serie d’importanti iniziative volte a
Le caratteristiche innovative di ELETTRA con- di ricerca internazionali. In termini finanziari, il gli effetti sul campione.
sentono di svolgere indagini sulla struttura dei tutto si è tradotto in un ordinativo semestrale Gli elettroni, nell’irradiare luce di sincrotrone, realizzare un sistema stabile di trasferimento
materiali solidi e sui fenomeni dinamici che si ve- complessivo pari a circa 1 milione di Euro.
perdono parte della loro energia. Per mante- tecnologico, diffusione dell’innovazione alle imprese e valorizzazione dei risulrificano sulle superfici, ricerche
Il valore aggiunto che ELET- nerli in orbita è necessario porre,
tati della ricerca.
sui superconduttori, studi sulla
TRA fornisce alle industrie inte- sulla circonferenza dell’anello
Progetto Novimpresa fornisce
struttura dei metalli, dei materessate a sfruttarne le potenziali- d’accumulazione del sincrotroservizi a sostegno di innovazioriali compositi e sulle strutture
tà
consiste
non
solo
nella
capane,
opportuni
dispositivi
chiaA Trieste un centro di ricerca
In questo centro
ni di prodotto, di processo e gebiologiche.
cità di rispondere in tempi rapi- mati “cavità risonanti”.
utilizza un moderno
si svolgono studi sulla
stionali alle imprese del Friuli
I programmi di ricerca attivati
di alle specifiche esigenze d’u- Il punto d’utilizzo, il luogo fisiVenezia Giulia. L’obiettivo è stipuntano, in particolare, su:
tenti industriali, garantendo un co dove la luce di sincrotrone disincrotrone per studi
struttura dei materiali
■ biologia strutturale, per indamolare la domanda d’innovaaccesso immediato alle proprie venta strumento d’indagine è
avanzati sui materiali,
solidi e sui fenomeni
gini sulla costituzione di proteizione, avviare collaborazioni fra
strutture, ma anche nel supporto rappresentato dalle linee di luce.
ne, enzimi e per lo studio dei
ricerca e industria e promuovetecnico e scientifico, altamente Considerando le caratteristiche
utilizzando le
che si verificano
materiali magnetici che, dopo
re la domanda di consulenza e di
qualificato, e nella forte atten- della radiazione incidente e minanotecnologie
sulle superfici
quello dei semiconduttori, rapservizi reali per aumentare la
zione alle tematiche della pro- surando i prodotti dell’interaziopresenta la tecnologia più diffucompetitività industriale. Sono
prietà intellettuale e del segreto ne tra radiazione e materia, si otsa sul mercato, utilizzata nella
state 2177 le imprese contattate,
industriale.
tengono valide informazioni sul
creazione di supporti di memoria come gli hard La luce di sincrotrone è un fascio di raggi X ad campione. Ogni linea è ottimizzata per una ti- con l’avvio di 780 interventi d’innovazione e ridisk dei computer o integrata in dispositivi elet- altissima brillanza. Come i raggi X della medi- pologia di misura su una classe di materiali e cadute molto interessanti sul territorio.
tronici d’uso comune;
cina consentono di vedere dentro un corpo, utilizza il tipo di luce più adatta alle specifiche L’evoluzione delle positive esperienze matura■ microelettronica per circuiti integrati e miquelli della luce di sincrotrone permettono di esigenze di ricerca, selezionando la particolare te con Progetto Novimpresa si sono riversate
cromeccanica: fabbricazione d’ingranaggi e com- guardare dentro la materia e di scoprirne la gamma di lunghezza d’onda che serve per la nel programma Innovation Network che, a reponenti di dispositivi meccanici miniaturizzati, struttura interna.
specifica sperimentazione. Attualmente sono gime, conterà 10 Centri di Competenza disloutilizzabili anche in campo biomedico.
Avanzato strumento di ricerca, con elevata po- attive venti linee di luce ed altre sei sono in fa- cati sul territorio regionale, tenendo conto dei
La luce di sincrotrone trova numerose applica- tenza, assicura la “visione” di dettagli della strut- se di realizzazione.
settori d’eccellenza presenti in Friuli Venezia
zioni nei più vari settori, tra i quali:
tura dei materiali inaccessibili con altri mezzi. Il La VUV Photoemission consente di analizzare lo Giulia.
■ indagini delle strutture molecolari, atomiche
laboratorio Elettra è attivo nello studio di ma- stato chimico della materia sino al singolo ato- SISTER è il progetto che la Regione Friuli Veed elettroniche dei materiali e delle sostanze teriali nanostrutturati, nella micro e nanofab- mo. Permette non solo di conoscere esatta- nezia Giulia ha affidato ad AREA Science Park
organiche e inorganiche in tutte le forme d’ag- bricazione, in campo biologico, con la deter- mente gli elementi di cui un materiale è com- per la realizzazione di un SISTema pERmagregazione;
minazione della struttura di virus e proteine.
posto, ma anche di individuare i legami di con- nente al fine di valorizzazione la ricerca regionale
■ servizi di metrologia, di progettazione eletLa grande qualità della luce emessa da Elettra è nessione. Questa linea rappresenta un enorme a favore delle Pmi.
tronica avanzata, di controllo e analisi dati, an- il risultato di un progetto che ha reso questa salto di qualità per applicazioni in microelet- Con il Distretto tecnologico di Biomedicina
Molecolare il Friuli Venezia Giulia punta su un
che da remoto;
macchina la prima al mondo nella sua classe di tronica e in chimica.
■ microlitografia con elettroni e raggi X;
acceleratori e che ha consentito lo sviluppo dei La linea di luce ESCA Microscopy è in grado di nuovo modello di distretto “science based”.
O
IL SINCROTRONE
Il sincrotrone è un acceleratore di particelle derivato dal ciclotrone e nel quale si mantiene il sincronismo tra il moto delle particelle e il campo elettrico
che ne produce l’accelerazione. Aumentando contemporaneamente la frequenza dei campi elettrici e magnetici dell’oscillatore che comanda l’alternarsi dei potenziali d’accelerazione, le particelle si mantengono su un’orbita
circolare. Si può pertanto evitare lo sfasamento tra la frequenza e quella del
moto circolare delle particelle accelerate (fasci di elettroni nell’elettrosincrotrone o di protoni nel protosincrotrone), che raggiungono energia elevatissima. Tale sfasamento tende a diminuire in funzione dell’aumento della massa delle particelle, secondo i criteri della relatività. Il progresso della fisica teorica ha reso indispensabili queste macchine che acquistano dimensioni sempre maggiori (molti chilometri di circonferenza) e accelerano
Un ricercatore sulla linea di Spettromicroscopia di Elettra
fasci di particelle e antiparticelle in direzioni opposte a energie elevatissime
e a velocità prossime a quelle della luce.
Le particelle cariche, muovendosi su orbite circolari a velocità relativistiche
(quasi quella della luce), perdono inevitabilmente parte della loro energia sotto forma di radiazione elettromagnetica. L’intensità della radiazione emessa è inversamente proporzionale al raggio di curvatura dell’orbita e alla
quarta potenza della massa delle particelle accelerate. Quindi la radiazione (o luce) di sincrotrone è molto più importante quando si accelerano
elettroni piuttosto che protoni (che hanno una massa 1836 volte maggiore)
e diminuisce all’aumentare del raggio dell’acceleratore.
Nella seconda metà dello scorso secolo, la luce di sincrotrone ha trovato numerose applicazioni e sono stati costruiti acceleratori dedicati al suo uso.
4
IL GIORNALE dell’INGEGNERE
N. 10 - 1 Giugno 2005
CERTIFICAZIONE
I sistemi di gestione ambientale e la norma UNI EN ISO 14001
dott. ing. Paolo Oppini*
MANTOVA - È stata ratificata dall’UNI in data 17 dicembre 2004 la norma UNI
EN ISO 14001:2004 (“Sistemi di gestione ambientale –
Requisiti e guida per l’uso”),
che recepisce a livello nazionale la norma ISO 14001
pubblicata nel novembre
2004.
La norma ISO 14001, applicabile a organizzazioni di
ogni tipo e dimensione, si
propone di contribuire alla
protezione dell’ambiente e
alla prevenzione dell’inquinamento, tenendo in debito
conto le necessità del contesto socio-economico; la
certificazione ambientale
ISO 14001 può essere rilasciata da parte di organismi
accreditati alle organizzazioni che volontariamente
abbiano intrapreso e concluso positivamente l’iter di
certificazione.
La nuova norma, come dichiarato nell’introduzione al
documento, risulta focalizzata sui chiarimenti rispetto alla prima edizione del
1996 (che rimarrà in vigore
sino al 31 maggio 2005) e
intende migliorare la pro-
pria compatibilità con la ■ il paragrafo 4.1 prescrive
norma ISO 9001:2000, che ora la definizione e la docufissa i requisiti per i sistemi mentazione del campo di
applicazione del sistema di
di gestione per la qualità.
Tra le modifiche più signifi- gestione ambientale. Nella
cative apportate alla norma precedente versione del
1996, questo requisito apsi segnalano le seguenti:
■ nell’intero testo della norpariva non altrettanto esplima, viene usata l’espressione cito, in quanto la sezione 1 si
“persone che lavorano per limitava a richiedere l’”idenl’organizzazione, o per con- tificazione” del campo di apto di essa”,
plicazione;
■ il paragrafo
mentre
la
4.3.2 richiede
versione del
La norma
ora la deter1996 si limitaminazione di
va essenzialè stata
come le premente al perratificata
scrizioni legasonale interli (nonché le
no;
dall'Uni
■ tra le molte
eventuali altre
in data
definizioni
prescrizioni) si
aggiunte nelapplichino
17 dicembre 2004
la sezione 3,
agli aspetti
si evidenzia
ambientali;
quella di “procedura”, che ■ il requisito relativo alla coriveste un’importanza par- municazione esterna, conticolare in quanto è chiarito tenuto nel paragrafo 4.4.3, è
che le procedure possono stato potenziato e reso più
essere documentate o me- chiaro. Ogni organizzaziono; di fatto, viene lasciata la ne deve ora decidere se colibertà di redigerle laddove municare all’esterno riguarla loro assenza "potrebbe do ai propri aspetti ambienportare a difformità rispet- tali significativi, documento alla politica ambientale, tando la propria decisione.
agli obiettivi e ai traguardi"; Se l’organizzazione decide
di comunicare all’esterno, 14001:2004 (15/11/2004)
essa deve stabilire un meto- alla
sua
attuazione
do per raggiungere lo sco- (15/05/2005);
po;
2. un secondo periodo di 12
■ un nuovo paragrafo, il
mesi, che va dall’attuazione
4.5.2, risulta dedicato alla va- alla fine della transizione
lutazione del rispetto delle (15/05/2006).
prescrizioni applicabili (le- Il primo periodo è inteso
gali ed eventualmente di al- per lasciare all’organizzatra natura); in realtà, non si zione il tempo di prepararsi
tratta di un nuovo requisito alla transizione. Durante tabensì dell’elele periodo, le
vazione
a
verifiche saparagrafo
ranno svolte e
La
nuova
norma
dell’ultima
le certificaziofrase del vecni saranno richiarisce
chio paragralasciate a fronalcuni aspetti
fo
4.5.1.
te della vecMaggiore enchia oppure
"critici"
fasi
viene
della nuova
della prima
inoltre confeedizione della
rita alla connorma. Coedizione
servazione
munque, le ordelle registraganizzazioni
zioni dei risultati delle valu- dovrebbero avviare la transtazioni periodiche condot- izione al più presto e cercate a questo proposito.
re di completarla senza riPer quanto riguarda invece schiare di eccedere il termile modalità e le tempistiche ne ultimo di 18 mesi.
di transizione alla nuova Nel secondo periodo, invenorma, sono stabiliti due ce, tutte le verifiche dovranstadi consecutivi:
no essere condotte a fronte
1. un primo periodo di 6 della nuova edizione della
mesi, che va dalla pubblica- norma; tutti i certificati esizione della norma ISO stenti dovranno essere ag-
giornati alla nuova edizione
entro la fine del periodo.
Durante entrambi gli stadi
della transizione, nel corso
delle verifiche verranno
emesse le eventuali non
conformità riscontrate a
fronte della ISO 14001:2004.
Tuttavia, qualora tali non
conformità fossero relative
a requisiti modificati dalla
nuova edizione, queste non
saranno considerate non
conformità maggiori e non
pregiudicheranno pertanto
la certificazione fino alla relativa scadenza.
Relativamente infine alla durata delle verifiche, non è
prevista alcuna durata aggiuntiva né per le visite iniziali, né per quelle di sorveglianza. Per le organizzazioni già certificate ISO
14001 si prevede che la verifica di conformità alla nuova edizione della norma
venga condotta in occasione
delle visite di sorveglianza
già pianificate, le quali manterranno la durata già prevista.
* Ingegnere gestionale
e consulente aziendale
BREVI
Dall’Australia laurea
honoris causa a Elia Valori
SYDNEY - Il presidente di Confindustria Lazio, Giancarlo Elia Valori, dopo il recente e produttivo accordo in
Catalogna, è stato nei giorni scorsi in trasferta in Australia per una cooperazione tra il sistema Lazio e il paritetico dello Stato del Nuovo Galles del Sud, in una missione
definita “Un ponte con il Nuovo Galles del Sud”. “Già
interprete di feconde stagioni nei rapporti fra Italia e Australia - sottolinea una nota di Confindustria Lazio - nel
quadro dell'unificazione europea, Valori ha aperto la via a
nuove, ampie e strutturate partnership unitamente a forme di collaborazione che consentiranno alle imprese del
Lazio di occupare un posto di rilievo nel contesto dell'economia globalizzata”. “Per la sua autorevolezza di manager, di docente, di economista e di studioso a respiro internazionale - viene annunciato - il presidente di Confindustria Lazio e' stato insignito della Laurea honoris causa in ingegneria dal più antico e prestigioso ateneo australiano, l'University of New South Wales di Sydney,
che ospita oltre 44mila studenti di varie nazionalità. Ricco il parterre degli intervenuti alla cerimonia, tra i quali il
premier del Nuovo Galles del Sud, Bob Carr, i ministri della Sanità, del Turismo, dell'Industria e delle Finanze l’ambasciatore Dino Volpicelli, oltre a esponenti di spicco della nutrita comunità italiana”.
L'intervento del leader degli industriali del Lazio ha avuto come tema centrale ‘Scienza, tecnica e politica estera’:
dopo aver sostenuto che “la tecnologia oltre che diffusione del prodotto é innovazione della distribuzione e
della stessa produzione di nuovi beni in vendita”, Valori ha
ricordato come “la fabbrica ‘totale’, inventata dalla Toyota
per risolvere la crisi petrolifera del 1973 in Giappone, sia
divenuta circolo ‘totale’ del consumo, al quale partecipano con ruoli precisi decisori economici, sistema finanziario, consumatori organizzati, perfino i decisori politici e, talvolta, quelli strategici”.
Tecnologie ambientali,
missione pmi in Marocco
ROMA - Individuare nuove opportunità di business nel settore delle tecnologie ambientali in Marocco. Questa la finalità di una missione, organizzata dall'Ice e da Promos
(azienda speciale della Camera di commercio di Milano)
che porterà a Casablanca il 14 e 15 giugno alcune piccole e medie imprese italiane. L'iniziativa, informa una nota, riguarderà in particolare le attrezzature e gli impianti per
il trattamento e il riciclaggio dei rifiuti, il trattamento acque, i sistemi di salvaguardia ambientale, le energie alternative e l’insonorizzazione. Gli interlocutori locali, viene
precisato, saranno selezionati dall’ufficio Ice di Casablanca e dal Desk della Camera di Commercio di Milano. La
missione prevede visite ad alcuni siti per valutare sul campo i progetti da realizzare e incontri bilaterali tra responsabili d'impresa o di studi di ingegneria sulla base dei profili delle società italiane presenti.
N. 10 - 1 Giugno 2005
IL GIORNALE dell’INGEGNERE
5
La quasi totalità dei neolaureati italiani afferma comunque di essere soddisfatto della scelta intrapresa
L’ingegnere del terzo millennio: l’occupazione è sicura
ma i salari non sono ancora all’altezza delle prestazioni
Davide Canevari
Con la sospensione totale della leva e la riorganizzazione
a non è tutto. “Il 96 del sistema di difesa nazionaper cento degli in- le è subito emersa la necessitervistati afferma di tà di “reclutare” nuove figure
essere contento del proprio professionali di spicco. “AAA
impiego, il 98 per cento si di- Forze armate cercano profeschiara soddisfatto degli studi sionisti. Medici e ingegneri i
compiuti, mentre il 73 per più richiesti”, scriveva nei
cento riferisce che c’è co- giorni scorsi in un articolo di
erenza fra la preparazione ri- approfondimento il quotidiacevuta e il lavoro svolto”.
no L’Opinione. Dove nascoDa un estremo all’altro dell’I- no allora i problemi? Volendo
talia non cambia la musica. usare uno slogan potremmo
Anche l’Università di Paler- riassumere la questione dimo lancia segnali incorag- cendo semplicemente che
gianti agli ingegneri. “Nella “tutti li vogliono, tutti li cerprevisione di assunzione di cano… pochi li assumono e
giovani con titolo di studio poco li pagano”.
universitario, un interesse par- Qui entrano ancora in gioco
ticolare viene evidenziato – i dati del recente studio del
da parte dei dirigenti d’azien- Politecnico – Polo di Lecco.
da intervistati in provincia di Il comunicato stampa parla
Palermo – verso i laureati nel- con un certo orgoglio di
“crescita della
l’area econoretribuzione
mico-ammininetta mensile”.
strativa e inPrime
E fornisce anformatica e
che i dati: dai
delle telecoretribuzioni?
992 euro del
municazioni.
Spesso
2003 ai 1064
Buone prefenel 2004. La
renze anche
al di sotto
retribuzione
per le lauree in
dei 1.100 euro
più bassa si riingegneria geferisce ai laustionale ed
al mese
reati in ingeelettronica, in
gneria edile –
statistica e nell’indirizzo ambientale e delle architettura (910 euro), la più
alta risulta essere quella degli
biotecnologie”.
Altri “indizi” sembrano far ingegneri civili (1.275). Di
pendere la bilancia a favore fronte a queste cifre crolla il
di chi sostiene che una laurea castello di carte. Difficile
soddisfazione
in ingegneria vale un posto di ostentare
lavoro assicurato. Recente- quando si galleggia attorno
mente il Ministero del lavoro ai 1.000 euro al mese. Meno
ha varato il progetto "Sud- di quanto prende un impieNord-NordSud" per pro- gato delle Poste addetto alla
muovere la mobilità geografi- distribuzione delle lettere
ca dei disoccupati del Mez- (siamo attorno ai 1.200 euro
zogiorno. Il progetto, della du- considerando tutte le voci
rata minima di un anno, so- della busta paga).
stiene i lavoratori che deci- Poi c’è la questione precarietà.
dono di spostarsi alla ricerca Su 100 giovani ingegneri che
di un’occupazione. Il Mini- hanno fatto il loro debutto nel
mondo del lastero paga vitvoro solo 37
to e alloggio
hanno firmato
per tutta la duIl progetto
un regolare
rata dell’especontratto a
rienza lavoraeuropeo
tempo indetertiva, al cui terAirbus A380
minato. 23 somine l’impresa
no assunti a
può decidere
ha coinvolto
tempo deterdi dare una
oltre 6 mila
minato. I conborsa lavoro al
tratti a progetgiovane, opingegneri
to e di collabopure no; così
razione coincome il lavoratore è libero di continuare volgono il 18% dei neolaul’iter professionale al Nord, o reati, i liberi professionisti sodi ritornare nel Mezzogiorno, no il 10%, il 4% svolgono uno
avendo comunque maturato stage, il restante ha formule
una importante competenza contrattuali differenti.
Come volevasi dimostrare: “i
professionale.
Ebbene quali sono le figure giovani ingegneri tutti li voprofessionali più richieste? In gliono, tutti li cercano… poprimis la manovalanza indu- chi li assumono e poco li pastriale, subito dopo i periti gano”. "A livello aziendale chi
chimici e gli ingegneri infor- fa la finanza è pagato il dopmatici. Verrebbe da pensare pio di un ingegnere. Non posche le Università del Setten- siamo più reggere se nelle fatrione non riescono a laurea- coltà di comunicazione ci sore un numero di soggetti suf- no dieci volte più studenti che
ficienti a coprire la domanda in ingegneria; così un Paese è
finito. Dobbiamo investire di
delle imprese.
Di recente sono scese in cam- più sulla risorsa critica dei giopo anche le Forze Armate. vani", ha tuonato di recente
segue da pag. 1
M
Romano Prodi. Il problema
è, dunque, sul tavolo ed è ben
noto anche alla componente
politica.
Ma è chiaro che non può essere risolto per decreto. Ciò
che serve realmente è una
svolta del Sistema Paese nel
suo complesso. È la ripresa di
una reale politica industriale.
L’esempio più evidente riguarda il recente progetto per
la costruzione dell’Airbus
A380, il nuovo gioiello realizzato dall’industria aeronautica
europea. Si legge sull’autorevole Le Monde: “per la realizzazione dell'A380 il consorzio europeo Airbus – che
riunisce Gran Bretagna, Germania, Spagna e Francia (e
l’Italia dove è? Ndr) – ha speso 10,7 miliardi di euro per
progettare e costruire in dieci
anni un velivolo in grado di
trasportare dai 550 agli ottocento passeggeri. Circa seimila ingegneri hanno partecipato a quesa 'avventura tecnica, scientifica e industriale”.
Seimila! Difficilmente pagati
solo 1.000 euro e spiccioli al
mese.
BACHECA DELLE UNIVERSITÀ
Università di Siena, concluso
il progetto “Orientaingegneria”
SIENA – Un’approfondita conoscenza della lingua italiana e il possesso di un buon
metodo di studio sono requisiti fondamentali per l'apprendimento di materie
scientifiche. Queste teorie sono alla base
del progetto “OrientaIngegneria”. Il progetto di didattica, svoltosi nell'ambito del
più ampio programma di sperimentazione ''CampusOne'', ha dimostrato infatti
l'importanza cruciale che le capacità logiche
e linguistiche rivestono nel settore della didattica scientifica. Il progetto, basato su una
convenzione tra l'Università di Siena e sei
scuole superiori di Siena, Arezzo e Grosseto, e' iniziato lo scorso anno e si è concluso il 10 maggio, presso la Facoltà di Ingegneria di Siena, con un workshop dal titolo ''La ricerca metodologico disciplinare
per le materie scientifiche: un ponte tra
Scuola e Università”. “OrientaIngegneria” é
nato con lo scopo di aumentare, negli studenti delle scuole medie che intendono accedere alla facoltà di Ingegneria (e, più in
generale, a qualsiasi facoltà scientifica), la
consapevolezza dell'importanza delle capacità logiche e linguistiche, in primo luogo nell'ambito della lingua italiana. Entrambe le capacità, infatti, si influenzano a
vicenda, nel senso che eventuali carenze
nell'una finiscono per ‘inquinare’ anche l’altra e viceversa. Gli strumenti utilizzati nel
corso del progetto fanno parte della cosiddetta ‘Ricerca metodologico disciplinare (RMD)’, che da qualche anno si è diffusa tra i docenti delle scuole superiori sull'intero territorio nazionale; tali strumenti
permettono di trasformare le aule in veri
e propri laboratori didattici.
LETTERA
Le “amare” riflessioni di un ingegnere meccanico
opo aver letto l’articolo del Professor Ingegner Ga- finta di non vederlo e quindi di non pagarlo.
briele Di Caprio e l’intervista al Professor Alberto Oggi l’engineering aziendale è malata. Le aziende del nostro
Rovetta sul Giornale dell’Ingegnere N.6 del 1 Apri- Paese sono puramente “commerciali” e quindi ci affidano
le 2005; dopo aver letto molti articoli troppo ottimistici ri- “mansioni che di ingegneristico non hanno nulla”. Noi itaguardanti la professione dell’Ingegnere italiano su quoti- liani ormai siamo tutti venditori di prodotti che arrivano
diani e riviste, mi sono sentito in dovere di esprimere alcu- dall’estero. Ecco quindi che molti dei miei ex-colleghi unini liberi pensieri da “povero” ingegnere meccanico di 34 versitari sono “scappati” all’estero sperando di poter svolgere
anni, vecchio ordinamento.
la vera professione di ingegnere. Sbagliando.
Mi sono stufato di leggere che oggi la situazione lavorativa Il sistema industriale italiano “non necessita di menti ma
è ottima per la nostra professione, che l’80% dei neolau- di braccia”, nel senso che per lavorare devi essere pronto a
reati trova posto di lavoro dopo 6 mesi dalmortificare la tua cultura ed entrare in uno
la laurea, che l’ingegnere italiano è il più prestato di “letargo intellettuale prolungato”, acparato al mondo, che l’ingegnere italiano è un
cettando passivamente quella logica azienNei colloqui?
professionista grintoso, che siamo più flessidale stupida dell’ “abbiamo sempre fatto cobili mentalmente dei nostri colleghi eurosì” e quella del “fare e non fare”.
Contano
Quando ti fanno un colloquio di lavoro, non
pei…. Sarà forse vero per i miei colleghi civili
più le lingue
interessano le nozioni di ingegneria che hai
o edili, ma esistono anche le altre specialità.
appreso dopo lunghi e sofferti anni di studio,
Oggi la situazione di noi ingegneri meccastraniere
ma quante lingue straniere parli, quanti softnici dipendenti ha davvero toccato il fondo.
delle conoscenze
ware conosci. Allora, cari professori, dovePer favore smettiamola di far finta di non vevate dircelo prima, voi che sapete tutto, codere le difficoltà che stiamo incontrando in
tecniche
sì andavamo a studiare anche Lingue Straquesti ultimi anni, a maggior ragione dopo
niere, non Oleodinamica e Pneumatica o
l’ingresso sul mercato del lavoro degli Ingegneri di 3 anni. Questi ultimi giustamente accettano qua- Principi e Metodologie della Progettazione Meccanica.
lunque mansione e retribuzione pur di lavorare subito ma Quale progettazione meccanica c’è nell’azienda italiana?
così facendo ci stanno rovinando il mercato. A livello re- Quale ricerca? Per favore smettetela di illudere anche gli
tributivo ormai veniamo tutti trattati alla stregua di un ope- studenti di oggi, bastiamo già noi vecchi! La situazione
raio specializzato, “eterni apprendisti”anche dopo 7-8 anni non l’avete assolutamente risolta snellendo i programmi di
di lavoro, come recitava il mio collega Ingegner Cristian studio anzi avete fatto calare il livello di preparazione dei
Bressanelli sul Vs. giornale qualche tempo fa, che non de- nuovi ingegneri italiani e state creando degli operai spevono crescere culturalmente perché altrimenti “le aziende cialistici, non degli ingegneri.
temono la successiva richiesta di aumenti stipendiali o l’ab- Le aziende, che non sono stupide, se ne sono già accorte.
Infatti molte ditte aborrono l’ingegnere dei 3 anni, ritebandono…”, parole del Prof.essor Giulio Ballio.
Il grave problema è che noi “vecchi” ingegneri dobbiamo ac- nendolo impreparato. Quindi se lo assumono, gli affidano
cettare questo sistema di cose per poter lavorare. Se solo dei ruoli da operaio o mansioni che un tempo erano svolosiamo difendere la nostra dignità personale e professio- te forse dai periti industriali. Il problema grave è che quenale, veniamo oggi esclusi anche a favore dei giovani inge- sta situazione si riflette anche su noi ingegneri del vecgneri dei 3 anni, forse ancora poco orgogliosi. Allora magari chio ordinamento: “tanto siete tutti ingegneri”!
bisognerebbe far capire alle aziende italiane che devono
dott. ing. Davide Bianco (Vercelli)
sfruttare il nostro “potenziale tecnico” per crescere e non far
D
6
IL GIORNALE dell’INGEGNERE
N. 10 - 1 Giugno 2005
TECNOLOGIE
Inventato a Modena il biotransistor: si aprono applicazioni di frontiera
Francesco Francia
MODENA - Un gruppo di fisici del Centro di Ricerca S3
(NanoStructures and BiosySistems at Surfaces) dell’INFM, coordinati da Paolo
Facci, ricercatore principale
INFM ha messo a punto il
primo modello di nano-biotransistor basato su singola
proteina, nella fattispecie l’azurina, in ambiente liquido.
Il Centro sulle nanostrutture è
stato istituito 2002 dall’INFM
– Istituto Nazionale per la Fisica della Materia (ente di ricerca attualmente in fase di
accorpamento al Consiglio
Nazionale delle Ricerche) nell’ambito di un programma
di sostegno all’eccellenza
scientifica. Il Centro S3 è dedicato alle nanoscienze e nanotecnologie: qui fisici, chimici, biologi, medici e ingegneri lavorano congiuntamente per acquisire nuove
conoscenze sulla struttura e
sulle funzioni della materia su
scala atomica e molecolare,
essenziali per progettare materiali e dispositivi d’avanguardia nel campo delle
scienze della vita e delle tecnologie dell’informazione.
Lo straordinario risultato conseguito, che promette una vera e propria rivoluzione in
campo tecnologico, è stato
pubblicato su “Applied
Physics Letters”, una delle
prestigiose riviste dell’American Institute of Physics.
Alla base della realizzazione
c’è l’azurina, un composto organico che rientra nelle famiglie delle metallo-proteine,
come, ad esempio l’amicianina e la plastocianina. L’azurina è caratterizzata dalla funzione di "electrontransfer",
ossia della proprietà di trasferimento di elettroni attraverso le molecole. In natura
questo processo è di fonda-
Un gruppo
di ricercatori modenesi
ha messo a punto
un biotransistor,
utilizzando una proteina
organica. Numerose
le applicazioni previste
mentale importanza in funzioni vitali quali la respirazione, la fotosintesi e varie reazioni enizmatiche.
Lo stesso meccanismo che
permette a un organismo di
vivere è stato trasferito nell’elaborazione dell’informazione digitale. Il team di ricerca, coordinato da Paolo
Facci, ha avuto questa geniale intuizione ed ha messo a
punto un biotransistor veramente innovativo.
L’azurina è stata posta in posizione strategica tra due elettrodi in oro, che agiscono rispettivamente da “sorgente”
e da “pozzo” del transistor.
Un terzo elettrodo, che agisce da “gate”, permette all’azurina, posta al centro, di far
fluire la corrente. L’intero
processo si svolge in ambiente liquido: è la prima volta
che si riesce a mettere a punto un nano-bio-transistor in
queste condizioni. Le ricadute tecnologiche potrebbero essere di eccezionale importanza.
Il nano-bio-transistor, basato
su singola proteina, potrebbe trovare utilizzo e avere
grande funzionalità con di-
verse situazioni in ambienti
liquidi, come l’interfacciamento di matrici di microelettrodi/dispositivi elettronici
con sistemibiologici quali
neuroni
(brain-machine
hybridinterface); elettronica
molecolare verde (in ambiente acquoso), nanosensori
ad altissima sensibilità per applicazioni spaziali.
Il Centro S3 è ubicato nel
campus universitario di Modena. Si pone all’avanguardia
sul panorama internazionale e
rappresenta un esempio concreto di cervelli che tornano
dall’estero. Lo dirige la professoressa Elisa Molinari, ordinario di Fisica della materia
presso le Università di Modena e Reggio Emilia. Il centro si avvale di circa 80 ricercatori. A pochi anni dalla fondazione, ha ottenuto pubblicazioni di grande rilievo su
riviste scientifiche internazionali. Grazie al Centro S3, l’Università di Modena si sta affermando a livello nazionale.
L’attività svolta a Modena in
questo campo ha prodotto
nuovi risultati, regolarmente
pubblicati sulle principali riviste scientifiche internazionali. Le nanostrutture e i biosistemi sulle superfici costituiscono oggi uno degli aspet-
ti più avanzati delle nanoscienze e delle nanotecnologie. Accanto all’attività di ricerca sperimentale, fortemente interdisciplinare, nel
centro S3 opera un gruppo
di simulazione teorica tra i
più avanzati in Europa. Un
settore futuristico ma che
promette rivoluzioni scientifiche in tempi più ravvicinati
di quanto si possa pensare. Il
Centro ha già prodotto ricadute sulla ricerca industriale,
grazie a uno Spin-off (si tratta di una particolare tipologia di imprese che valorizzano e sfruttano, dal punto di
vista commerciale, il knowhow maturato da docenti, ricercatori e tecnici delle Università e degli enti di ricerca).
Ha preso il nome di Star
(Surface Technological Advanced Research) e sta già offrendo consulenza e soluzioni avanzate alle imprese meccaniche, elettroniche, ceramiche e biomedicali. Sarà
probabilmente la medicina a
essere investita dalle applicazioni più pratiche. Altre applicazioni coinvolgeranno le
tecnologie informatiche e la
meccanica, dato che si potrà
intervenire sulla superficie di
un corpo aumentandone o
azzerandone l’attrito.
BREVI
Laurea honoris causa a Byrne,
progettista della Ferrari
TRENTO - L’Università di Trento ha conferito la laurea honoris causa in Ingegneria
dei materiali a Rory Byrne, il capo-progettista delle vetture di Formula Uno Ferrari,
uno degli uomini di punta della scuderia.
Con questo riconoscimento l’Università di
Trento e, in particolare, la Facoltà di Ingegneria - che proprio nel 2005 compie i suoi
primi vent'anni - intendono premiare Byrne
per la straordinaria abilità e per l'esperienza
maturata nel settore delle tecnologie dei
materiali, uno tra i punti chiave del successo Ferrari. “Per la creatività e l’originalità
con cui ha saputo utilizzare conoscenze e
tecnologie proprie dell’Ingegneria dei materiali - si legge infatti nella motivazione della laurea - sviluppando e applicando materiali innovativi nel campo dell'automobilismo da competizione per ottenerne le mi-
gliori prestazioni e la massima affidabilità”.
Rory Byrne, nato a Pretoria (Sudafrica) nel
1944, si è diplomato a pieni voti e con nota
di merito in matematica presso la Queens
High School di Johannesburg nel 1960 e
laureato in Scienze, con specializzazione in
chimica e matematica alla Withwatersrand
University nel 1964.
Dopo 25 anni di esperienza professionale
nell'area della progettazione di macchine
di Formula Uno e' entrato nella Scuderia
Ferrari nel 1997 in qualità di capo-progettista. Le monoposto progettate da Rory
Byrne hanno vinto 99 Gran Premi e sono
state guidate, fra gli altri, da tre campioni del
mondo: Ayrton Senna, Nelson Piquet e Michael Schumacher. Fra il 1999 e il 2004 le
Ferrari di Rory Byrne hanno vinto undici titoli iridati (sei costruttori e cinque piloti).
Eni: Saipem, nuovo contratto
in Nigeria da 850 mln di dollari
ROMA - Nuovo contratto in Nigeria per
la Saipem, la società del gruppo Eni, che
si è aggiudicata una commessa “chiavi
in mano” dal valore di circa 850 milioni
di dollari per lo “sviluppo sottomarino”
di un giacimento nell'offshore del Paese.
Lo rende noto un comunicato spiegando che il contratto, assegnato dalla To-
tal Upstream Nigeria, riguarda un progetto di costruzione in mare che va dall’ingegneria, la costruzione, l’installazione e la messa in servizio di condotte sottomarine; la costruzione di un terminale di caricamento dell'olio, la posa di un
gasdotto e l'installazione di sistemi di
ancoraggio navale.
N. 10 - 1 Giugno 2005
IL GIORNALE dell’INGEGNERE
7
L’importante e qualificato contributo di un professionista che vive quotidianamente la problematica
Analisi e considerazioni sul futuro energetico italiano
dott. ing. Alberto Grossi*
o letto con interesse i stabilità in Iraq, la crisi finanprecedenti articoli ziaria del gruppo petrolifero
pubblicati sull’energia russo Yukos, la nuova politica
ed ho ulteriormente rafforza- di esportazione del Venezueto la convinzione che gli inge- la, i colli di bottiglia nella raffigneri possano svolgere, cia- nazione e nel trasporto maritscuno nel ruolo ricoperto, sia timo.
in qualità di liberi professioni- In effetti la messa in produziosti sia all’interno di organizza- ne di nuovi giacimenti (quali
zioni private o pubbliche, un ad esempio quella avvenuta il
compito insostituibile nel per- 16 aprile 2005 di South Pars,
seguimento delle scelte neces- situato nelle acque iraniane del
sarie per il Paese in tema di Golfo Persico, da parte di Eni
in joint venture con Petropars
energia.
Il drammatico black-out na- e Naftiran Intertrade Co.) conzionale, accaduto il 28 settem- sente a fatica di tenere dietro
bre 2003, durante il quale por- all’aumento della richiesta di
zioni estese del territorio na- petrolio: i dati riportati in “La
zionale sono rimaste a lungo congiuntura economica ed
prive di energia elettrica, ha re- energetica” n. 168 di marzo
so evidente a tutti il fatto che 2005, pubblicata nel sito interl’energia elettrica è ormai di- net dell’Eni, ed in particolare
ventato un bene indispensabi- il Bilancio petrolifero mondiale: tuttavia non bisogna fer- le, mostrano come dal 2003 al
marsi al dato che sia necessario 2004 la domanda mondiale di
assicurare la continuità nell’e- petrolio sia passata da 79,78 a
rogazione dell’energia. Occor- 82,51 milioni di barili al giorno
re comprendere come l’ener- e come questo aumento sia
gia, e non solo elettrica, in linea dovuto per più di due terzi ai
con quanto più volte afferma- paesi non OCSE (soprattutto
to nell’Unione europea, debba Cina e altri paesi asiatici) e per
essere resa disponibile in modo circa un terzo ai paesi OCSE
sicuro, efficiente, competitivo (per la quasi totalità Nord
America). Anche la messa in
e nel rispetto dell’ambiente.
Tali obiettivi
produzione di
possono essere
giacimenti ritein contrasto tra
nuti fino ad ieri
di loro: la sfida
con un costo di
Il fabbisogno
che ci attende è
produzione
energetico
l’individuazione
troppo elevato,
di un difficile ed
quali ad esemnazionale
articolato perpio quelli veneè
stato
corso di scelte
zuelani per l’eche ottimizzino
strazione del
nel 2004
il raggiungipetrolio dagli
pari a 195,5 Mtep
mento degli
scisti bituminoobiettivi comusi dell’Orinoco,
nitari minimizserviranno a
zando nel contempo i possibili fronteggiare le richieste dell’oeffetti negativi.
ro nero, ma non certo ad abbatterne il prezzo.
■ Quali prospettive
Vi è poi l’incognita rappresenper il petrolio
tata dal non conoscere in quaL’energia che oggi utilizziamo le punto della curva di produè fortemente legata al petro- zione si trovino la maggior
lio: è stata proprio la sua sco- parte dei giacimenti petroliferi
perta e il suo utilizzo su scala attualmente in produzione o,
industriale a partire dall’Otto- in caso di declino già iniziato,
cento che hanno impresso quale sia il modello matematiun’accelerazione allo sviluppo co che meglio consenta di predelle nazioni. Oggi i paesi in- vedere il decremento di produstrializzati non potrebbero duzione: un interessante artifare a meno del petrolio e si colo di Kemp e Kasim, pubfatica ad immaginare nel pros- blicato su “The Energy Joursimo decennio uno scenario nal”, n. 1 del 2005, affronta
plausibile con una drastica ri- questo tema studiando il caso
duzione nell’utilizzo di tale fon- del Regno Unito e concludente energetica.
do come se da una parte la
Purtroppo a partire dal 2004 il curva cosiddetta “logistic” è
prezzo del barile di petrolio ha quella che meglio approssima
iniziato a salire rapidamente il declino dei giacimenti, dalda valori compresi nella for- l’altra, esso possa essere ritarcella 22-28 dollari fino a supe- dato attraverso ulteriori inverare la soglia, fino a pochi an- stimenti sui pozzi per favorire
ni fa inimmaginabile, di 50 dol- la massimizzazione dello sfrutlari al barile, oggi in parte mi- tamento dei giacimenti in protigata dal cambio favorevole duzione.
dell’euro rispetto alla valuta Gli ultimi mesi hanno però diamericana.
mostrato quanto la domanda
Gli esperti si sono interrogati del petrolio sia anelastica risui motivi che hanno determi- spetto ad aumenti del prezzo e
nato tale fenomeno, inizial- come elevati prezzi del barile
mente considerato solo frutto consentano alle compagnie pedi speculazioni, per pervenire trolifere di conseguire elevati
alla convinzione che tale prez- profitti; di fronte a tali evidenzo riflette ormai una situazione ze risulta plausibile l’ipotesi forstrutturale dovuta almeno alle mulata da Kleindorfer e Li nelseguenti ragioni: la difficoltà di l’articolo pubblicato sempre su
incrementare la produzione in “The Energy Journal”, n. 1 del
misura pari alla crescita della 2005, che l’OPEC, e in genedomanda, la riduzione della rale le compagnie petrolifere,
spare capacity dell’Opec, l’in- stiano adottando un compor-
H
tamento monopolistico riducendo al minimo gli investimenti per sostenere il prezzo
elevato del greggio.
Questi brevi cenni sul tema del
petrolio, pur nella loro sinteticità e contraddittorietà, fanno
ritenere realistico uno scenario dei prossimi anni con prezzi e scarsità crescenti del petrolio.
■ L’energia in Italia
Il recente Rapporto sull’energia
in Italia predisposto dal Ministero delle Attività Produttive
(MAP) ha fotografato la situazione energetica nel nostro
Paese: il fabbisogno energetico nazionale è stato nel 2004
pari a 195,5 Mtep, coperto per
66,21 Mtep dal gas naturale,
per 89,5 Mtep dal petrolio, per
15,9 dal carbone e per 13,9
Mtep dalle fonti rinnovabili.
Per quanto riguarda in particolare la produzione dell’ener-
gia elettrica, i dati pubblicati
dall’Autorità per l’energia elettrica e il gas (AEEG) evidenziano una progressiva sostituzione del petrolio con il gas
naturale accompagnata dalla
rivalutazione del carbone (tabella 1), fenomeni che servono per ora solo ad alleviare il
grave svantaggio competitivo
del Paese dovuto ad un mix
per la produzione di energia
elettrica che vede la totale assenza del nucleare a fronte di
valori medi dell’Unione Europea (UE 15) dell’11,2% (dati
pubblicati dal Gestore della
Rete di Trasmissione Nazionale, GRTN, al 31 dicembre
2002) e una scarsa rilevanza
del carbone.
Per quanto riguarda i consumi di energia, il Rapporto del
MAP evidenzia per il 2004 un
consumo totale di 143,4 Mtep
dei quali in particolare 41,4 per
l’industria, 43,3 per il civile e
44,4 per i trasporti, con una intensità energetica complessiva
decrescente ad eccezione del
civile nel quale l’intensità crescente trova una sua giustificazione nell’affermazione di alcune tecnologie (come quella
del condizionamento e della
catena del freddo o delle apparecchiature elettroniche).
Il dato sull’intensità energetica
risulta particolarmente interessante in quanto i dati pubblicati
nel proprio sito dal GRTN evidenziano come il nostro Paese
presenti un’intensità energetica
molto bassa se confrontata con
quella di altri Paesi industrializzati (tabella 2).
Il Rapporto del MAP stima infine in oltre il 24% la crescita
del fabbisogno energetico nazionale nel periodo 2004-2020,
quantificando in 243,6 Mtep il
fabbisogno energetico nazionale nel 2020; tali valutazioni
sono state effettuate dal MAP
sulla base di ipotesi di un tasso
medio di crescita del consumo
pari all’1,57% annuo e di un
tasso medio di crescita del fabbisogno energetico pari
all’1,38% annuo. Nella restante
parte, la mia relazione si concentrerà sui mercati dell’energia elettrica e del gas, rinviando ad altri interventi un approfondimento sulle misure
che andrebbero adottate nel
Paese con riferimento ai singoli settori dell’industria, dei
trasporti e del civile.
*Responsabile per la qualità
dei servizi gas presso l’Autorità
per l’energia elettrica e gas
Sul prossimo numero pubblicheremo la seconda parte dell’analisi dell’ingegner Alberto Grossi
Tabella 1 - Produzione lorda di energia elettrica in Italia per fonte 1997-2003 (GWh) (fonte AEEG)
solidi
gas naturale
prodotti petroliferi
altri
totale termoelettrico
totale pompaggi
idroelettrico
eolico
fotovoltaico
geotermico
biomassa e rifiuti
totale rinnovabili
totale
1997..
1998..
1999..
2000..
2001..
2002..
2003..
20.518
60.649
113.282
5.600
200.049
4.965
41.599
118
6
3.905
820
46.448
251.462
23.311
70.213
107.237
5.900
206.661
6.232
41.213
232
6
4.214
1.228
46.893
259.786
23.812
86.217
91.286
5.900
207.215
6.451
45.358
402
6
4.403
1.822
51.991
265.657
26.272
97.607
85.878
8.800
218.557
6.688
44.204
563
6
4.705
1.906
51.384
276.629
31.730
95.906
75.009
14.147
216.792
7.117
46.810
1.178
5
4.506
2.587
55.086
278.995
35.446
99.413
76.997
15.789
227.645
7.744
39.519
1.404
4,1
4.662
3.422
49.011
284.400
39.671
114.500
66.579
16.700
237.450
7.511
36.702
1.419
4,1
5.340
4.400
47.865
292.826
Tabella 2 – Principali indicatori socio-economici ed energetici nel 2002 (fonte GRTN)
Popolazione
Milioni
MONDO
UE 15
Austria
Belgio
Danimarca
Finlandia
Francia
Germania
Grecia
Irlanda
Italia
Lussemburgo
Paesi bassi
Portogallo
Regno Unito
Spagna
Svezia
RESTO D'EUROPA
AMERICA DEL NORD
AMERICA LATINA
AFRICA
ASIA
OCEANIA
6197,0
379,9
8,2
10,3
5,4
5,2
59,5
82,5
10,6
3,9
58,2
0,4
16,2
10
58,9
41,7
8,9
491,4
319,8
527,9
831,9
3615,2
30,7
Reddito pro capite ppa
1,000$ 1995
7,0
22,8
25,4
24,2
27,6
23,9
22,9
23,9
16,5
29,8
23,4
42,7
25,3
16,8
23,3
18,8
23,4
6,8
32,0
6,4
2,1
4,3
18,7
Intensità energetica ppa
kep/$ PIL 1995
Consumi elettrici procapite
kWh/ab
0,23
0,17
0,14
0,23
0,13
0,28
0,19
0,17
0,17
0,13
0,13
0,21
0,19
0,15
0,17
0,17
0,24
0,32
0,25
0,18
0,28
0,21
0,24
2.121
6.113
6.678
7.588
7
15.373
6.633
6.106
4.288
5.677
5.017
13.169
6.230
4.071
5.697
4.938
14.695
3.014
12.296
1.509
476
1.104
7.219
8
IL GIORNALE dell’INGEGNERE
N. 10 - 1 Giugno 2005
LINEA DIRETTA CON GLI ORDINI
Intervista all’ingegner Pasquale Ubaldi, Presidente dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Ascoli Piceno
“Le Federazioni professionali non devono più
essere facoltative ma istituzionalizzate”
Roberto Di Sanzo
Pasquale Ubaldi, 45 anni, è Presidente dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Ascoli Piceno dal 2002.
Consigliere Segretario dal 1994, l’ingegner Ubaldi oggi è a capo di una struttura che conta ben 1130 iscritti, un punto di riferimento importante e tutti i colleghi
dell’Ascolano.
Ingegner Ubaldi, corsi, convegni, dibattiti, incontri di aggiornameno. L’Ordine degli
Ingegneri della Provincia di
Ascoli Piceno avrà una vasta
attività in tal senso.
Da sempre prestato la massima attenzione alla formazione
e all’aggiornamento professionale permanente degli
iscritti, ben consapevoli di tale importante funzione degli
Ordini Provinciali per il mantenimento delle necessarie
competenze professionali nel
tempo. Tale funzione è ormai
nei fatti, anche se non ancora
istituzionalizzata pur se contenuta in tutte le ipotesi di riforma delle professioni intellettuali che purtroppo, ancora
una volta ha subito uno stop.
Molti sono i corsi fatti nel recente passato. Fra gli altri, degni di nota sono i cinque corsi sulla sicurezza dei cantieri ai
sensi della 494/94, tutti al
massimo livello di professio-
nalità e interamente gestiti dal
consiglio dell’Ordine senza
apporto di organizzazioni privatistiche esterne, e i corsi ai
sensi della 818/84 sulla prevenzione incendi in collaborazione con la Federazione
degli Ordini degli Ingegneri
delle Marche. Inoltre, abbiamo organizzato due corsi sul
recupero edilizio e storico in
collaborazione con l’università di Ingegneria di Ancona e
un un corso di 60 ore sulle
nuove norme per le costruzioni in zona sismica. Inoltre
sono stati fatti convegni e incontri di aggiornamento sui
temi relativi al risparmio energetico degli edifici, al Testo
unico per l’edilizia, all’etica e
deontologia professionale, al
condono edilizio e agli impianti negli edifici. Per il futuro il consiglio dell’Ordine sta
già progettando una serie di
incontri che prenderanno in
considerazioni argomenti co-
me le normative tecniche, ivi
comprese le norme sulle strutture in zona sismica, la geotecnica, l’acustica, la sicurezza
nei cantieri, la qualità, la finanza di progetto, la certificazione energetica dei fabbricati, l’architettura bioecologica.Ricordo inoltre che con la
Commissione Acustica è stato fatto un interessante studio
sull’inquinamento da rumore
nel centro storico della città
di Ascoli Piceno, sfociato in
un convegno e una pubblicazione, mentre con la Commissione rilevamento campi
elettromagnetici è stato svolto un importante studio sull’inquinamento da campi elettromagnetici nell’intera provincia, sia essi a bassa frequenza che ad alta frequenza. I risultati saranno presto
disponibili sul sito dell’Ordine. L’attività ha prodotto due
convegni e presto sarà redatto un testo come raccolta dell’attività di rilievo e monitoraggio dell’inquinamento da
campi elettromagnetici del
nostro territorio. Per entrambi gli studi l’Ordine degli Ingegneri della Provincia di
Ascoli Piceno ha ottenuto un
finanziamento da parte della
Fondazione Cassa di Rispar-
Alla scoperta del sito Internet
sito http://www.ordine-ingegneri.ap.it/
Ordine degli ingegneri
della provincia di Ascoli Piceno
Ci ritroviamo nella Marche, sul web della provincia di Ascoli Piceno. L’indirizzo da digitare è basato su due livelli: www.ordine-ingegneri.siglaprovincia.siglapaese; quindi una soluzione classica e facile da ricordare.
La prima pagina che visualizziamo è la home page graficamente semplice
e ordinata. Troviamo una struttura standard, ben impostata e organizzata: la parte superiore ospita il logo, il marchio e il menù principale composto
su due livelli posizionati orizzontalmente.
Aggiornamento
Ottimo
Navigabilità
Ottimo
Grafica
Sufficiente
Molti gli aspetti positivi: notiamo la presenza di pagine dinamiche, scritte in linguaggio ASP (Active Server Pages).
Vengono forniti servizi efficienti e utili come la rapida consultazione dell’Albo degli iscritti all’Ordine provinciale sia
tramite inserimento del nominativo, sia tramite indice alfabetico. È stata anche creata un'area ad accesso riservato agli iscritti.
La veste grafica si presenta molto semplice ma ben curata e permette
al visitatore una navigazione facile, veloce, intuitiva. Le news sono
aggiornate e spesso abbinate a un documento in formato DOC o PDF
di dettaglio.
Pochi i punti di debolezza per un sito che sembra sia
stato realizzato internamente nel “lontano” anno 2000.
Si nota che la parte dedicata ai link non è completa e a
ben vedere di poca utilità per il professionista navigatore.
La grafica, per quanto semplice e leggera, potrebbe essere più accattivante e moderna.
Contenuti
Buono
Utilità
Buono
Link utili
Scarso
Scarso / Sufficiente / Buono / Ottimo
A cura di
Francesco Tarricone
[email protected]
mio di Ascoli Piceno a cui va
ancora una volta il nostro ringraziamento pubblico.
L’ingegneria e Ascoli Piceno: quali sono le figure professionali maggiormente richieste nel territorio. C’è ancora spazio per i colleghi per
svolgere la propria attività in
mnaiera adeguata a rispondente alle aspettative?
La vicinanza dell’università di
ingegneria di Ancona ha
comportato un incremento
negli ultimi anni delle iscrizioni con un calo degli ingegneri civili rispetto a quelli industriali e del settore dell’informazione. Negli ultimi anni
molti colleghi ingegneri sono
stati impegnati nella ricostruzione e nel recupero degli edifici danneggiati dal sisma delle Marche e Umbria del 1996.
Questo fatto, unito all’incremento degli investimenti nel
mattone anziché nella borsa,
ha comportato una forte attività edilizia, non solo nel recupero degli edifici, ma anche nella riqualificazione del
tessuto urbano a fini turistici,
specie nelle zone costiere. Ad
Ascoli Piceno, città monumentale e storica, poco conosciuta, sono occupati molti ingegneri, sia a livello di edilizia che di riqualificazione urbana con il rifacimento di
molte e importanti piazze della città. La stessa sede dell’Ordine degli Ingegneri, a detta di molti, tra le più belle d’Italia, si trova in un importante palazzo del centro storico.
Oltre al settore dell’edilizia e
dell’urbanistica, ci sono molti
ingegneri occupati nelle numerose industrie insediatosi
nella valle del Tronto. In futuro ci sarà bisogno di ingegneri ambientali, anche per la
necessità di risanare e riconvertire una importante zona
a ridosso dell’importante centro storico, adesso occupata
da una fabbrica di notevole
estensione e sospetto inquinamento sulla cui sorte è in
corso un notevole dibattito a
livello cittadino e politico. La
composizione degli Ingegneri della Provincia di Ascoli Piceno è destinata a variare sensibilmente a seguito di decreto del Ministero della Giustizia che ha istituito l’Ordine
degli Ingegneri della Provincia di Fermo per distacco
dall’Ordine degli Ingegneri
della Provincia di Ascoli Piceno. A seguito di ciò, si stanno iniziando le procedure
che porteranno alla prima
stesura dell’albo degli Ingegneri della Provincia di Fermo. Del totale degli iscritti,
circa un terzo di colleghi verranno trasferiti al nuovo Ordine degli Ingegneri della Provincia di Fermo.
Come sono i vostri rapporti
con le istituzioni locali? Ha
già accennato a collaborazioni con l’università e la Federazione degli Ordini degli
Ingegneri delle Marche, ce
ne vuole parlare?
Abbiamo ottimi rapporti sia
con il l’Amministrazione Comunale di Ascoli Piceno, sia
con l’Amministrazione Provinciale, con le quali abbiamo
in piedi un tavolo tecnico di
consultazione per alcune problematiche di carattere professionale e in particolare per
questioni di carattere urbanistico-edilizio. Attraverso la Federazione degli Ordini degli
Ingegneri delle Marche abbiamo rapporti con la regione
Marche. In passato è successo, però, di essere interpellati
dalla Regione solo “A posteriori”, a provvedimenti presi.
In questo modo il rapporto
non è producente, il nostro
operato, anziché un supporto
tecnico, rischia di essere visto
come una critica verso il dirigente, questo o quel politico
o amministratore. Dopo la riforma dell’art. 117 della Costituzione che annovera il governo del territorio (urbanistica) come materia soggetta a
legislazione concorrente (ove
compete alle Regioni la potestà legislativa, nel rispetto
dei principi generali fissati dallo Stato) è necessario uno
sforzo maggiore di interlocuzione tra Ordini Provinciali e
Amministrazioni locali, tra
Federazione degli Ordini e le
Regioni per uniformare sul
territorio di competenza le
norme e i regolamenti di un
settore importante come quello dell’edilizia e dell’urbanistica. Dovrebbe essere istituzionalizzato per legge una interlocuzione costante tra le Regioni e le Federazioni degli
Ordini ed istituiti dei tavoli di
costante lavoro tra Regioni e
Federazioni per tutti i temi
che coinvolgono le professioni. Le Federazioni dovrebbero essere non più facoltative,
ma obbligatorie e istituite per
legge. Ma c’è di più.
Poiché i professionisti in genere e gli ingegneri in particolare, che hanno avuto un
ruolo centrale nello sviluppo
tecnologico, autentico motore dell’economia moderna,
devono stare al tavolo delle
trattative. Le Regioni non
possono continuare ad interpellare i professionisti solo a
cose fatte. I rapporti sono ottimi, inoltre, con l’Università
di Ingegneria di Ancona. Molti sono i corsi organizzati in
collaborazione con i docenti
della facoltà. Abbiamo intenzione di continuare e intensificare il rapporto con l’Università in un momento cruciale in cui sta cambiando tutta la normativa tecnica e con
l’approvazione del testo unico
sarà necessaria una intensa at-
tività di formazione per non
abbassare, per impreparazione, il livello di sicurezza dei
fabbricati che la nuova normativa si prefigge. Il professionista, e l’ingegnere in particolare, è chiamato ad essere
l’artefice della sicurezza nell'esercizio professionale che
deve essere esercitato con la
massima correttezza, con
competenza, diligenza, prudenza, perizia, con la qualità
delle prestazioni, con la conseguente assunzione di responsabilità, nell'interesse
pubblico e dell'intera collettività. L’ingegnere rappresenta
una delle figure più importanti
per la definizione e l'implementazione di misure atte a
salvaguardare la sicurezza di
utenti, lavoratori, cittadini in
diversi settori quali la gestione
delle acque pubbliche e le
opere idrauliche, l'ambiente,
la circolazione stradale, l'igiene e la sicurezza sul lavoro, la
sicurezza nei cantieri, l'edilizia, in particolare quella strutturale e sismica, gli impianti, la
prevenzione incendi, la prevenzione rispetto all’inquinamento da campi elettromagnetici.
Parliamo della bozza della riforma delle professioni, che
Lei avrà sicuramente visionato. Un suo giudizio?
Gli ingegneri come tutte la
professioni intellettuali hanno bisogno di una legge quadro, moderna, che aggiorni e
potenzi le funzioni attuali degli Ordini. In una società in
cui il 20% del PIL è prodotto
dalle professioni intellettuali,
non è possibile più rimandare
tale riforma. Inoltre il 3+2 ha
prodotto un abbassamento
del livello di preparazione degli studenti universitari che l’Italia pagherà presto in termini di competitività del paese.
Occorre decidersi tra due modelli: Università di massa o
Università di èlite. Io personalmente credo che per essere competitivi occorre potenziare e innalzare il livello di
preparazione, siamo in controcorrente se vogliamo essere competitivi nell’economia
della conoscenza.
Ultima questione, la proroga
del rinnovo dei Consigli.
La proroga dei Consigli degli Ordini, che in alcuni casi
sono in carica ormai da cinque anni, senza poter indire
le votazioni per i rinnovi, oltre
ad essere un provvedimento
antidemocratico, ha causato
un senso di stanchezza e di
abbassamento degli stimoli,
oltre alla impossibilità di programmare le normali attività.
Un regolamento che doveva
essere emanato in poco tempo si protrae ormai da troppo
tempo a alla fine non vorrei
che la montagna partorisse
un topolino.
N. 10 - 1 Giugno 2005
IL GIORNALE dell’INGEGNERE
NORMATIVA
Reazione al fuoco dei prodotti,
le nuove disposizioni ministeriali
dott. arch. Mario Abate*
segue da pag. 1
d esempio nelle attività soggette ad affollamento di persone è
prescritto che negli atri, nei
corridoi, nei disimpegni, nelle rampe e nei passaggi in genere, possono essere adottati materiali di classe 1 per
non oltre il 50% della superficie totale (pavimento + pareti + soffitti + proiezioni
orizzontali delle scale), mentre per la restante parte devono essere impiegati materiali di classe 0, ossia non
combustibili.
Recentemente è emersa la problematica relativa all’adeguamento dei vigenti criteri nazionali utilizzati per la valutazione e la classificazione della
reazione al fuoco dei prodotti
da costruzione, alle procedure definite per la materia in
ambito comunitario e derivanti
dall’applicazione del requisito
essenziale n. 2 - sicurezza in
caso di incendio - della direttiva 89/106/CEE relativa ai
prodotti da costruzione.
Al riguardo, il decreto 10
marzo 2005 ha introdotto
nel nostro ordinamento il sistema di classificazione europeo per i prodotti da costruzione riportando, tra l’altro, nell’allegato C i prodotti considerati incombustibili
senza oneri di prova e nell’allegato B l’elenco delle
classi di reazione al fuoco attribuibili in base al tipo di impiego previsto per lo specifico prodotto (parete e soffitto
o pavimento). Si tratta in
realtà di un sistema molto
più articolato di quello italiano in quanto oltre alle sette classi principali (questa
volta identificate con una lettera ossia A1, A2, B , C, D, E,
e F) sono valutati ulteriori
parametri aggiuntivi quali il
gocciolamento (d0, d1 e d2)
A
e la produzione di fumo in
termini di opacità (s1, s2 e
s3). Il tutto dà origine a ben
quaranta possibili combinazioni per definire la classe di
un prodotto contro le sei finora utilizzate in Italia.
Si è reso allora necessario fissare quali requisiti devono
possedere i prodotti da costruzione per poter essere in-
La reazione
al fuoco
di un materiale
è determinata
esclusivamente su basi
sperimentali
stallati nelle attività ricomprese nel campo di applicazione delle vigenti disposizioni tecniche di prevenzione
incendi (scuole, locali di pubblico spettacolo, strutture sanitarie, attività ricettive turistico-alberghiere, impianti
sportivi, eccetera) in alternativa alle classi definite dal
D.M. 26 giugno 1984.
Il decreto
10 marzo 2005
ha introdotto
in Italia il sistema
di classificazione
europeo
Ciò è stato attuato con il decreto 15 marzo 2005, che oltre a precisare come sono
identificati i prodotti incombustibili (classi A1) e quelli
non classificati (classi F), stabilisce una sorta di corrispondenza tra il sistema di
classificazione italiano e quello europeo indicando quali
caratteristiche di reazione al
fuoco devono possedere i
prodotti da costruzione in
funzione del luogo di installazione (vie di esodo o altri
ambienti) e del tipo di impiego previsto (pavimento,
parete, soffitto, eccetera) in
alternativa alle classi italiane
finora utilizzate. Così per riprendere l’esempio delle vie
di esodo, il 50% dei prodotti
anziché in classe 1 potrà essere in una delle seguenti
classi: A2-s1,d0; A2-s2,d0;
A2-s1,d1; B-s1,do; B-s2,d0;
B-s1,d1 per impiego a parete
e A2-s1,d0; A2-s2,d0; Bs1,d0; B-s2,d0 per impiego a
soffitto.
Occorre a questo punto precisare che è considerato materiale da costruzione qualsiasi prodotto fabbricato al fine di essere permanentemente incorporato in opere
da costruzione, ossia in edifici e in opere di ingegneria civile, sono quindi esclusi dal
campo di applicazione della
direttiva, e di conseguenza
dei decreti appena emanati,
i materiali di arredo ed i mobili imbottiti.
Naturalmente tale nuova impostazione, che risponde all’inderogabile principio europeista della libera circolazione dei prodotti in ambito
comunitario, richiederà del
tempo prima di essere del
tutto compreso e assimilato
sia dal mondo produttivo sia
da quello professionale, ma
una volta a regime potrà offrire nuovi spunti nella individuazione delle misure di
protezione antincendio da
prevedere a compensazione
di specifici rischi di incendio.
*Ispettore Antincendi
Vigili del Fuoco
di Milano
on line
www.giornaleingegnere.it
9
10
IL GIORNALE dell’INGEGNERE
N. 10 - 1 Giugno 2005
L’impianto che unisce il versante piemontese a quello della Valle d’Aosta e segna
La nuova funivia di Pianalunga, un
dott. ing. Claudio Francione* e dott. ing. Franco Barosso**
Comprensorio Monterosa Ski
l 3 dicembre 2004 alle ore 9.00 dall’Alpe Pianalunga in Comune di
Alagna Valsesia (VC) è partita la
prima vettura dell’impianto Funifor, carica di sciatori e turisti, diretta al Passo
dei Salati.
Un momento storico che ha sancito la
realizzazione di un progetto di collegamento intervallivo atto ad accorciare le
distanze fra il Piemonte e la Valle d’Aosta, seguendo le orme lasciate dalle antiche popolazioni Walser che circa tre
secoli fa hanno colonizzato le vallate di
Alagna (VC) e di Gressoney (AO).
Il collegamento tra il paese di Alagna
in frazione Bonda (storico punto di partenza della funivia del Monte Rosa costruita dall’ing. Giorgio Rolandi) e la frazione Staffal in Comune di Gressoney
La Trinité si articola in quattro tratti,
che permettono a sciatori e semplici turisti di spostarsi fra le due vallate e di
procedere poi, sci ai piedi, fino alla Valle di Ayas per raggiungere Champoluc.
Per chi arriva ad Alagna è sufficiente salire sulla telecabina ad agganciamento
automatico con vetture da otto posti
“Alagna (1200 m) – Alpe Pianalunga
(2050 m)” e poi sul nuovo impianto Funifor “Alpe Pianalunga (2050 m) – Cimalegna (2670 m) – Passo dei Salati
(2970 m)”, per trovarsi al confine con
la Valle d’Aosta; successivamente si può
scendere con una telecabina ad agganciamento automatico con vetture da 12
posti che dal Passo dei Salati collega al
Lago Gabiet (2450 m) e poi continuare
con un’altra telecabina ad agganciamento automatico con vetture da sei
posti che permette di raggiungere la frazione Staffal a Gressoney.
La novità di quest’anno,
come già detto, è costituita dall’impianto funiLe vetture
viario di tipo Funifor che
sono in grado
collega Pianalunga con il
Passo dei Salati; tale imdi sfrecciare
pianto costituisce un’assoluta novità nel mondo
a una velocità
della tecnica funiviaria e
di 12 metri
segna un punto di svolta
nell’ambito delle funivie
al secondo
bifune a va e vieni.
La peculiarità di questo
sistema di trasporto rispetto ad una funivia tradizionale sta nel fatto che la trasmissione del moto alle due linee avviene in maniera assolutamente indipendente. In una funivia bifune tradizionale esistono delle funi portanti (una
o due per ogni linea) che costituiscono
la via di corsa per le vetture e una fune
traente chiusa ad anello; sulla fune traente, che viene mossa da un argano, sono normalmente agganciate due vetture che presentano il tipico moto a va e
vieni. Il sistema Funifor rivoluziona questo concetto e presenta una fune traente per ogni vettura mossa da un argano
indipendente.
A rigore questa nuova funivia è costituita da due impianti affiancati fra di lo-
I
ro, che possono funzionare in maniera durre notevolmente le dimensioni delle
coordinata ma fra cui non esiste nessun stazioni.
tipo di accoppiamento meccanico.
Dal punto di vista strettamente tecnico
Le caratteristiche principali di questa l’impianto adotta soluzioni abbastanza
funivia sono le seguenti
vicine a quelle delle funivie bifune tra- lunghezza sviluppata = 3156 m
dizionali, con la particolarità che l’asso- dislivello = 950 m
luta indipendenza delle due vie di corsa
- capacità di ciascuna vettura = 100 per- necessita di un raddoppio di quasi tutti
sone
i sistemi di funzionamento.
- portata oraria teorica con funziona- La stazione motrice e tenditrice si trova
mento in accoppiato =
a valle (Alpe Pianalunga a
800 persone/h
2050 m) ed è alimentata
- potenza elettrica instalda un elettrodotto interlata per ciascuna linea =
rato a 15 kV, di proprietà
La portata
950 kW
della Società Esercente,
massima
- numero di sostegni di
che proviene dall’abitato
linea = 6 (di cui uno con
di Alagna Valsesia. A Piateorica
funzione di stazione innalunga sono presenti le
dell'impianto
termedia)
stazioni motrici di tre im- funi portanti per ogni
pianti, tra cui appunto il
è di 800 persone
via di corsa = 2
Funifor, che è dotato di
all'ora
- diametro funi portanti
due trasformatori dedica= 61 mm (in acciaio a
ti per l’alimentazione dei
formazione chiusa)
due argani.
- diametro funi traenti = 26 mm (a tre- Gli argani sono costituiti da due motofoli con anima tessile)
ri in corrente continua per ciascuna linea
L’unico Funifor costruito in precedenza alimentati con un ponte a tiristori, seè quello denominato “Trincerone-Li- condo una tipologia abbastanza consovrio” al Passo dello Stelvio: esso è però lidata negli impianti a fune; i due motodefinibile come un prototipo di piccole ri sono coassiali e calettati sull’albero
dimensioni. Il Funifor di Alagna per lun- veloce di un riduttore epicicloidale, il
ghezza, portata, numero di sostegni e quale ha due alberi lenti che muovono le
presenza della stazione intermedia rap- pulegge motrici. Le pulegge motrici sopresenta a tutti gli effetti il primo im- no a doppia gola per migliorare l’attrito
pianto completo dotato di questa tec- fune-puleggia e pertanto sono dotate di
nologia.
contropulegge per ottenere un giro morLe vetture sono in grado di sfrecciare to della fune traente. Tutto il gruppo
ad una velocità massima di 12 m/s nel- argano è montato su di un imponente
la seconda campata (che è quella più carrello tenditore idraulico che mantielunga e con maggior dislivello) e co- ne la tensione dell’anello trattivo entro
prono la distanza da Pianalunga al Pas- un range predeterminato; il carrello tenso dei Salati in circa sette ditore è dotato di ben sei accumulatori
minuti.
a gas, che servono a rispondere ai reL’indipendenza meccani- pentini movimenti della fune dovuti alca ha due vantaggi: da un lo spostamento del carico in linea. I silato la totale flessibilità di stemi di frenatura (oltre a quella elettriesercizio dell’impianto ca) sono di tipo idraulico ad azione neche, a seconda dei flussi gativa ed agiscono con quattro coppie di
dei passeggeri, permette pinze (freno di servizio e freno di emerdi adeguare le tipologie genza) direttamente sulla stessa fascia
delle corse, dall’altro la freno di ciascuna puleggia motrice.
non necessità del sistema In caso di avaria di un motore è possibile
di soccorso in linea. In ca- effettuare il funzionamento con un solo
so di avaria di una linea e motore elettrico: qualora si verifichi
di assoluta inamovibilità di una vettura, mancanza di erogazione di energia da
è sempre possibile affiancare il veicolo parte di ENEL vi è a disposizione un
bloccato usando la linea parallela anco- gruppo elettrogeno azionato con mora in funzione ed effettuare il trasbordo tore diesel da 18 cilindri per ogni linea.
dei passeggeri con una passerella appo- In funzionamento con gruppo elettrositamente predisposta.
geno è possibile utilizzare un solo moVale la pena ancora ricordare che la tec- tore elettrico e vanno inoltre inserite
nologia funifor presenta anche una inu- delle batterie di resistenze che sono insuale resistenza al vento trasversale in dispensabili per dissipare l’energia prolinea, grazie al notevole scartamento fra dotta per il trattenimento del carico in
le funi portanti di ciascuna vettura (4 m discesa.
di interasse a fronte di una larghezza In caso di totale avaria dell’azionamendei veicolo di 3,60 m). Inoltre lo scar- to principale o di guasto sul riduttore,
tamento ampio consente alla vettura esiste ancora la possibilità di utilizzare
grandi possibilità di pendolamento in l’azionamento di recupero; esso è cosenso longitudinale e quindi fa sì che si stituito da un gruppo elettroidraulico
possano adottare sospensioni partico- con una pompa idraulica che aziona
larmente corte e conseguentemente ri- due motori i quali muovono due pi-
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IL GIORNALE dell’INGEGNERE
un’importante novità per quel che riguarda le opere “bifune a va e vieni”
“volo” di 3 km che collega due regioni
gnoni dentati. I pignoni sono innestabili direttamente su una corona dentata
ricavata all’interno di ciascuna puleggia
motrice e consentono di muovere l’impianto alla velocità massima di 1 m/s e
di recuperare i passeggeri eventualmente
rimasti bloccati. Va precisato che il sistema di recupero, vista la ridondanza
dei sistemi di sicurezza di tutto l’impianto, è comune a entrambe le linee.
Nell’eventualità che ci sia un guasto ad
una delle pulegge d’argano (l’unico caso
reale potrebbe essere determinato dalla
rottura di un cuscinetto), risulta ancora
possibile utilizzare uno solo dei due motori idraulici dell’argano di recupero,
bloccando un ramo dell’anello trattivo.
In tal modo le pulegge di compensazione presenti sulla vettura comincerebbero a girare creando un “effetto
paranco” e consentendo comunque il
recupero dei passeggeri in stazione.
Le vetture, come già anticipato, hanno
una capacità di 100 persone più il vetturino e sono realizzate interamente in
alluminio. Sulla sospensione sono montate quattro pulegge coassiali su cui si
avvolgono i due rami, superiore e inferiore, dell’anello di fune traente; le pulegge di compensazione sono normalmente ferme, tuttavia potrebbero muoversi in caso di differente usura delle gole delle pulegge di stazione. In tale situazione infatti il ramo destro ed il ramo
sinistro della fune traente di una vettura
avrebbero una velocità relativa diversa
da zero e pertanto, in assenza di pulegge di compensazione, si genererebbe un
pericoloso momento torcente sul veicolo. Il carrello è ovviamente dotato di
freno di emergenza sulle funi portanti,
che è costituito da quattro coppie di
pinze azionate ciascuna da un circuito
idraulico indipendente.
Come le funivie bifune di ultima generazione, anche il Funifor è dotato di
comando da vettura: ciò sta a significare che l’esercizio del veicolo è interamente comandato dall’agente che su
di esso risiede e, solo in caso di intervento del circuito di sicurezza, è necessaria l’azione del macchinista che
risiede alla stazione motrice per ripristinare l’esercizio.
La linea è sostenuta da sei sostegni del
tipo a T, con doppia scarpa per il sostegno delle funi portanti; i pali sono
costituiti da carpenteria metallica in acciaio zincato e hanno un’altezza massima di 28 m. Il sostegno n. 3 ha funzione di stazione intermedia e consente la salita e la discesa degli sciatori; esso è dotato di una carenatura del fusto
centrale nonché di porte automatiche e
pedane mobili per regolare l’accesso
Vettura dell’impianto Funifor in linea
Vettura Funifor e stazione motrice di Pianalunga
alle vetture. In linea sono inoltre pre- un partner di grande rispetto per la
senti 7 cavallotti che hanno la funzione Monterosa 2000 S.p.A., Committente
di sostenere i rami di andata e di ritor- dell’opera.
no della fune traente sfruttando le funi Una citazione va anche fatta per la Equipaggiamenti Elettronici Industriali, che
portanti.
La stazione di rinvio a monte è molto ha seguito la realizzazione e la messa a
semplice e presenta le pulegge di rinvio punto dei sistemi elettronici di azionadelle funi traenti e i tammento e controllo, nonburi di ancoraggio delle
ché del software che perfuni portanti. E’ bene
mette il funzionamento
Come
le
funivie
bifune
precisare che il Funifor
dell’impianto.
presenta le funi portanti
Per concludere, quando si
di ultima
ancorate sia a valle che
sale su questa nuova funigenerazione
a monte, quindi in totale
via, ci si rende conto di
assenza di contrappeso;
avere a che fare con un
è dotata
ciò rappresenta la nuoimpianto indiscutibilmenva tendenza sulle funivie
te innovativo dal punto di
di comando
bifune poiché permette
vista tecnologico e che,
da vettura
di risparmiare lo spazio
dal punto di vista funzionecessario per garantire
nale, ha colmato l’ultima
l’escursione dei contrappesi.
lacuna che ancora impediva ad Alagna
Il sistema di sicurezza e dialogo fra le di entrare a tutti gli effetti nel comprenvetture e le stazioni è un classico EAG sorio Monterosa-Ski.
Teichmann; esso è costituito da un si- E’ altresì vero che tale impianto ora costema capacitivo-induttivo ad onde con- stituisce solo un punto di partenza per lo
vogliate che sfrutta la fune traente come sviluppo turistico delle valli del comvia di dialogo. Come per tutte le altre prensorio, con un occhio puntato verso
apparecchiature, il sistema è doppio e il nuovo Funifor che dal Passo dei Salaindipendente per ciascuna linea.
ti raggiungerà Cresta Rossa (3670 m)
Fornitore e realizzatore di questo im- con possibilità di sosta a Punta Indren
pianto chiavi in mano è stata la Dop- (3260 m).
pelmayr Italia S.r.l. con sede a Lana
*Direttore dei Lavori dell’impianto Funifor
(BZ), cui va sicuramente il merito di
aver saputo scrivere una pagina im- “Pianalunga - Cimalegna - Passo dei Salati”
portante nell’ambito dei sistemi di tra**Presidente Ordine di Vercelli
sporto a fune e che si è rivelata essere
11
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IL GIORNALE dell’INGEGNERE
N. 10 - 1 Giugno 2005
INTERPRETAZIONE NORMATIVA
Contenzioso ed autorità di vigilanza sui lavori pubblici:
il contributo dei tecnici per procedure più snelle in tempi rapidi
dott. ing. Silverio Laghi
Pubblichiamo il terzo ed ultimo articolo sul contenzioso con le
imprese appaltatrici nell’esecuzione del contratto d’appalto per
i lavori pubblici.
a circostanza appare utile an- chiamata possono essere fugati atche per una breve riflessione traverso la volontà con esplicite posull’art.32 della legge quadro sizioni espresse delle stazioni appale dei regolamenti connessi; nella sua tanti, dove chiare e libere articolapiena autonomia, l’attenzione del- zioni contrattuali individuando a
l’Autorità di vigilanza può essere priori i criteri con i quali affrontare le
chiamata a valutare quanto l’appli- proprie controversie, all’interno delcazione della norma sia rispondente le maglie delle regole vigenti.
allo spirito della stessa, la dove si leg- L’Organo di governo della Camera
ge che gli arbitri nominati dalle par- Arbitrale tratta una materia con amti sono “...professionisti di partico- pia valenza tecnica, dove gli arbitri
lare esperienza nella materia dei la- da essa nominabili possono avere revori pubblici...”.
quisiti anche di professionalità tecL’Autorità e gli Ordini professionali nica, dove il giudizio può essere di
competenti hanno poteri ed elementi equità e non di solo diritto: è lecito
per verificare quanto gli incarichi interrogarsi per chiedere quanto tale
operativi facciano uso in realtà dei ri- Organo sia in realtà rappresentativo
chiesti professionisti (ovvero quella delle scienze applicate alle costrucategoria di persone che, codificate zioni.
dalla legge, esercitano una profes- Il legislatore della riformata legge
sione intellettuale o liberale come at- quadro pare intendesse attivare l’autività economica
toregolamentazione
primaria); potranno
dei LL.PP. attraverso il
anche verificare la riprevio arbitrato tramiIn futuro
spondenza alla parte il collegio arbitrale
ticolare esperienza
in terna, qualora invopotrebbe
dovuta nella materia
cato contrattualmente
nascere
dei lavori pubblici
dalle parti; la stessa ter(quale professionalina avrebbe dovuto poi
una nuova
tà può incarnare
essere presieduta da un
professione:
questa esperienza,
giurista, il quale coorche deve essere pardinava il lavoro dei due
l'ingegneria legale
ticolare, ovvero avearbitri di estrazione
re caratteri propri e
tecnica nominati dalle
distintivi da una generica esperien- parti (da qui l’affermazione della
za, con pratica ed abilità nell’arte norma che richiede specificatamendei lavori pubblici? L’avvocato o l’in- te “...professionisti di particolare espegegnere, piuttosto che l’architetto?). rienza nella materia dei lavori pubI dubbi interpretativi emergenti dal- blici...”) e garantiva la forma del lodo
la lettura etimologica della norma ri- arbitrale, quale atto depositabile e ri-
L
conoscibile come emesso dal giudice
competente.
La forbice divaricante fra giuste pretese e leciti riconoscimenti nell’ambito dell’etica del pubblico servizio,
può trovare composizione se potranno essere assicurate le procedure stabilite secondo il diritto conclamato, in base alla prassi ed agli usi
dell’organizzazione più attenta e così come certificata, avendo come fondamenta i principi della scienza applicata alle costruzioni, secondo ruoli distinti ma rispettosi delle posizioni avverse nei dettami del contraddittorio, costruendo una credibilità
reciproca, fuori dagli opportunismi
speculativi, all’interno di una chiara
cooperazione che sappia conseguire l’utilità del risultato d’appalto, secondo equità visibile e riconoscibile, avendo chiare le specificità della
circostanza.
É opportuno lasciare ai tecnici del
diritto definire quale strumento sia
più adatto a tali pratiche esigenze e
se esso debba rispondere, secondo il
prossimo possa condurre alla ingegneria legale; l’obbligo di legge di assicurare i rischi delle attività di progettazione, validazione ed altri servizi tecnici, congiunto a quello delle
garanzie dell’imprenditore e della generale sicurezza nell’esercizio di opere ed impianti, sembrano elementi
sufficienti per giustificare lo studio di
una materia che sappia riconoscere
le responsabilità di quanti operano
nelle costruzioni a vario titolo e nei
vari comparti, secondo etica e regolamentazione tecnica, alla ricerca di
quei nessi causali tanto utili all’operato
del sistema giudiziario. Il tecnico legale può ben svolgere quella funzione di coordinamento delle specializzazioni occorrenti all’esito di una penostro ordinamento, all’arbitraggio rizia, per l’opera di cucitura e raccoro all’arbitrato irrituale secondo equi- do necessaria per condurre a sintesi le
tà, piuttosto che alla perizia contrat- esigenze cognitive del giudice, per
tuale; se mi è consentita una fugace avere la competenza scientifica più
invasione di campo, con tutta l’u- adeguata alla casistica in argomento,
miltà del caso, credo si possa far ri- plurima e complementare.
corso allo spirito delle cosiddette tec- Merita accennare che già altri campi
niche ADR (Alternative Dispute Re- del diritto, come quello della navigazione, obbligano il
solution) dove la megiudice ad operare
diation, rispondente
con un esperto del
alla nostra conciliaIl tecnico
settore al proprio
zione, sembra offrire
fianco, oltre ad avvala duttilità necessaria
legale
lersi degli eventuali
per prevenire liti e ripuò ben
consulenti tecnici
cercare composizioni
d’ufficio. Aiutiamo la
equilibrate, dove intesvolgere
giustizia ad uscire dalgrare la norma del diuna
funzione
le secche dei procesritto con la peculiarità
si che durano lustri,
del caso.
di coordinamento
La riforma degli ordiricerchiamo forme
namenti professionaconciliative rapide
li, e segnatamente quelli ad indirizzo che possano affiancare gli appalti antecnico, potrà contemplare anche in- cor prima di procedere al rito arbisegnamenti per un nuovo ambito trale, generalizziamo la procedura
professionalizzante. Così come da contemplata per i lavori della legge
decenni è praticata la medicina lega- obbiettivo di importo superiore ai 10
le, non è da escludersi che il futuro milioni di euro.
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IL GIORNALE dell’INGEGNERE
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Viaggi tra le realtà maggiormente rappresentative di uno dei Paesi africani più vicini all’Italia
Alla scoperta dell’architettura moderna della Tunisia
Elisa Mariani Travi, storica dell’arte
e l’architettura moderna
tunisina non ha ancora
raggiunto livelli di eccellenza, bisogna però tenere
conto di quanto i giovani architetti tunisini cerchino di trascorrere un periodo di studi
in Europa per potere poi lavorare nel proprio paese con
una nuova preparazione critica. E’ successo che uno dei
più validi architetti tunisini
contemporanei, Tarak ben
Miled, si sia laureato a Venezia
con Carlo Scarpa fondendo
nei suoi progetti citazioni della romanità con caratteri architettonici islamici; non dimentico nemmeno di quanto
aveva apportato al suo paese
la colonizzazione francese, e
criticamente aggiornato sui
contributi del Movimento
Moderno. Di impronta francese sono l’Accademia di Belle Arti e la Scuola di Architettura di Tunisi. Certamente
oggi, sotto il profilo urbanistico, le città tunisine risentono
della giustapposizione dei tracciati a scacchiera ottocenteschi sugli antichi insediamenti di carattere islamico con i
loro vicoli a percorso tortuoso
e a fondo cieco. Oggi le autorità culturali tunisine sono determinate nella conservazione dell’intero tessuto urbano
antico, come, ad esempio, con
il piano per la conservazione
della Medina di Tunisi avviato negli anni ’70 del Novecento e non solo nel restauro
e nella conservazione del singolo monumento. Suggestive
e originali le abitazioni trogloditiche della zona predesertica di Matmata dove i circa 700 crateri circolari hanno
dato origine ad altrettanti nuclei abitativi scavati nel tufo,
con i numerosi ambienti af-
S
La Moschea di Kairouan
facciati sulla corte centrale con
destinazioni diverse, comunque protetti dal calore cocente. Ancor meglio conservato
l’antico agglomerato rupestre
di Haddej con le centinaia di
abitazioni organizzate intorno a una corte a cielo aperto
su cui si aprono gli ambienti
della casa.
Si suppone che molto ci sia
ancora da scavare in Tunisia
per portare alla luce i reperti di
età romana (sec. II-IV d.C.) tra
i quali spicca l’immenso e
straordinario “corpus” dei mosaici pavimentali in cui eccellevano le maestranze africane.
Oggi, quelli ritrovati sono in
gran parte riuniti nel famoso
Museo del Bardo di Tunisi
(ma ve ne sono anche nel
Museo di Sousse, in quello di
El Djem-Thysdrus e in molti
altri siti di colonizzazione romana), dai temi più vari, soggetti mitologici come scene
dionisiache, giochi circensi,
catture di belve feroci, paesaggi nilotici, scene di pesca e
di caccia. Con la fondazione
di Cartagine, città marinara e
commerciale, inizia la storia
Battistero di Kelibia VI - sec. d.C.
urbanistica e architettonica ga (ora Dougga) con locali in
della Tunisia dove altre città parte o del tutto sotterranei,
puniche come Utica, Hadru- suggeriti da ragioni climatimetum (Sousse) ebbero gli che, una sorta di soggiorni
stessi caratteri: un buon porto estivi. I Vandali distrussero in
e un retroterra protetto da ac- parte le costruzioni paleocriquitrini. Con la dominazione stiane e bizantine, ma resti imromana, quanto all’urbanistica, portanti come il bellissimo
la Tunisia è caratterizzata da battistero di Kelibia (sec. VI), a
numerose centuriazioni a sco- immersione, mosaicato che si
po agricolo, ma soprattutto trova al Bardo, sono di noteemergono edifici quali gli an- vole fattura e pregio. Della
fiteatri dell’antica Thysdrus conquista araba (sec. VII) re(El Djem), di cui uno gran- stano importanti complessi
dioso e recenquali l’arsenale
temente remarittimo, la
staurato con
Grande MoGli scavi
tre ordini di arschea (Ez-Zicate e semicotouna ossia
in siti
lonne corinzie
Mochea deldi età romana
e composite
l’Ulivo) e l’in(ellisse di m.
teressantissima
potrebbero
149 x m. 124 x
Medina di Tuportare
alla
luce
m. 36). Numenisi, un conrosi gli archi a
centrato di
altre meraviglie
un
fornice
moschee, me(Bulla Regia) o
derse, dimore
a tre come quello di Sbeitla- principesche e nobiliari che
Sufetula, numerose le terme l’Associazione per la Salva(Thuburbo Majus) legate alle guardia della Medina è impesorgenti termali: le case ro- gnata a conservare e, dal 1979,
mane più interessanti si tro- è dichiarata dall’Unesco pavano a Bulla Regia e a Thug- trimonio dell’umanità.
Matmata
Spicca, nel panorama dell’arte
islamica tunisina la Grande
Moschea di Kairouan, la cui
sala di preghiera a 17 navate,
scandite da una selva di colonne in marmo e porfido recuperate da monumenti romani e bizantini presenta, con
una sorte di transetto, una
pianta a T per l’influenza di
basiliche cristiane locali. Riccamente e finemente ornate,
internamente ed esternamente, le cupole: splendide le piastrelle di maiolica decorate a
lustro importate da Bagdad nel
IX secolo. Il monumentale
cortile, in parte rimaneggiato
nel corso dei secoli e il minareto massiccio di forma piramidale a tre piani (forse ebbe
anche funzione difensiva)
completano il complesso architettonico che, per vari secoli, ispirò le costruzioni religiose dell’Africa settentrionale
che si rifecero a Kairouan sia
per la pianta che per le decorazioni. Già la visita al Museo
del Bardo giustifica il viaggio
in Tunisia, per la ricchezza
delle sue opere scultoree romane, crudemente ritrattisti-
che o raffigurazioni eroiche di
imperatori, ma vi sono anche
stele attiche e stele libiche, immerse nell’eccezionale e prestigiosa collezione di mosaici
romani (sec. II-IV d.C.), ma
anche paleocristiani e bizantini. I mosaici pavimentali
(un’eccezionalità è che talora
salivano anche sui muri) sono
di raffinata fattura, spesso a tessere molto minute, marmoree
(talvolta anche vitree) per dare plasticità e pittoricismo alle
figure, testimoniano la ricchezza e la cultura della borghesia tunisina in età romana.
E’ molto interessante annotare che anche per la splendida
e ricca serie di mosaici della
villa del Casale di Piazza Armerina (IV sec. d.C.) si ipotizza il rapporto con i mosaici
africani. D’altronde la Cartagine romana dovette essere un
centro culturale molto vivo: vi
studiarono Apuleio (autore del
celebre Asino d’Oro), Tertulliano, San Cipriano e Sant’Agostino, rappresentanti questi
ultimi della cristianità africana: un padre e uno dei grandi
dottori della Chiesa.
14
IL GIORNALE dell’INGEGNERE
N. 10 - 1 Giugno 2005
La cerimonia, alla presenza del Sindaco Gaetano Dominici, si è svolta nell’importante Salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio
Inaugurato a Firenze il 252° Anno Accademico dei Georgofili
dott. ing. Vittorio Carnemolla
l 30 aprile scorso si è svolta
nel grandioso Salone dei
Cinquecento (1) in Palazzo Vecchio (2) la cerimonia
di apertura dell’anno accademico dei Georgofili, il 252°
della celebre istituzione fiorentina, una delle più prestigiose presenti in Italia, nota
per la intensa attività promozionale svolta a favore dell’agricoltura, originariamente a
sostegno dell’economia toscana del sette - ottocento, attualmente con un vasto programma di studi scientifici e
specifiche ricerche e la divulgazione di tecnologie per lo
sviluppo del settore agroalimentare in ambito nazionale
ed internazionale.
Nella degna cornice, al tempo stesso splendida e solenne
del Salone, in cui si respira l’aria della migliore storia di Firenze e dell’Italia (3), davanti al
gonfalone del Comune ed alla presenza delle maggiori autorità cittadine, primo fra tutti il Sindaco Gaetano Dominici, in veste di padrone di casa, del Presidente Franco Sca-
I
ramuzzi, deputato
alla celebrazione dei
fasti accademici in
ragione della sua carica, di una folta
rappresentanza del
Consiglio e del Corpo accademico e di
un pubblico numeroso, attento e partecipe ai temi trattati, ha avuto inizio la
manifestazione come da programma.
Dopo i rituali squilli di tromba emessi
da araldi in costume
d’epoca come segnale d’inizio della
cerimonia e l’indirizzo di saluto del
Sindaco, assiduo,
presenzialista in perfetto stile
gentilizio per l’intera durata
della manifestazione, ha preso
la parola il Presidente Scaramuzzi che ha illustrato in sintesi i contenuti della annuale
relazione dell’attività svolta nel
decorso anno accademico
2004, distribuita ai presenti.
Tralasciando per ragioni di
tempo i temi, pur di grande
interesse e rilevanza, relativi
alla produzione di fonti energetiche rinnovabili da biomasse vegetali, il Presidente si
è soffermato sulla crisi del settore vitivinicolo nazionale dovuta ad eccesso di interventi
normativi nei confronti delle
produzioni estere, favorite da
differenti, più adeguate impostazioni
tecniche e dimensioni imprenditoriali oltre che da
consistenti sostegni
politico-economici
di carattere strategico; il che ne accresce la concorrenzialità nei confronti del “vecchio
mondo” e degli attuali modelli di gestione della vitivinicoltura italiana
più legati ai caratteri fisici, storici e
culturali dei rispettivi territori di produzione.
Tuttavia superando i limiti settoriali del comparto vitivinicolo il Presidente,
nella sua perorazione esortativa, ha disegnato una visione
più generale e più ampia dei
problemi dell’agricoltura e del
suo sviluppo futuro, riportando un triplice ordine di considerazioni, meritevoli di speciale attenzione nel seguente
ordine:
e delle sue dotazioni naturali.
ÿ a livello mondiale per l’anti- Della tradizione di valori sifnomia, derivante dai processi fatti i Georgofili da 252 anni si
di globalizzazione in atto del- considerano promotori, eredi
la produzione, fra il “made” continuatori e custodi orgoed il “produced”;
gliosi e responsabili.
ÿ a livello europeo per la com- Alle preoccupazioni sopra ripatibilità tra la strategia di svi- portate espresse con particoluppo produttivo e di tutela lare risalto dal Presidente Scaambientale, tendenti a conci- ramuzzi sul futuro dell’agriliare sostenibilità e competiti- coltura globalizzata ha fatto
vità di mercato dei prodotti eco il Ministro dell’Economia
agricoli nella prospettiva di un e delle Finanze Domenico Siridimensionamento genera- niscalco nella sua prolusione
lizzato degli aiuti e dei soste- sul tema “L’Europa e le sfide
gni finanziari;
della globalizzazione”: in una
ÿ a livello nazionale, laddove visione ancora più generale,
la crescente tendenza ad ur- allargata alla considerazione
banizzare la campagna ed a dell’insieme delle realtà in cui
ridurre progressivamente il i fattori produttivi operano, incontingente di suolo agrico- fluendo sullo scambio di granlo, unitamente alla accentua- di flussi di merci, capitali, forzione di gestioni pianificate ze lavorative, informazioni
del territorio e degli oneri bu- dando luogo al fenomeno delrocratici e di regolamentazio- la globalizzazione moderna,
ne che ne conseguono, pos- l’Europa rischia di collocarsi
sono causare aumenti dei co- in posizione marginale.
sti di produzione a danno de- In contrasto con la sua forgli stimoli alla intraprenden- mazione di economista libeza competitiva e della effi- rale, il relatore ritiene che gli
cienza imprenditoriale.
attuali squilibri dell’economia
Copiosa, quanto vasta ed arti- mondiale, non sono correggicolata, l’attività editoriale, svol- bili contando sulla sola azione
ta nel 2004, consistita in 194 regolatrice dei mercati perché
titoli distribuita in 14 testate: il loro funzionamento differitra esse meritevoli di citazione sce in pratica a causa di nuil volume degli atti del 2003, i merose imperfezioni, dalle
primi due tomi del 2004 e ipotesi teoriche di ambito spequello, di carattere straordi- culativo.
nario, celebrativo delle mani- Bisogna invece operare in anfestazioni organizzate per il ticipo con idonee politiche di
250° anniversario della fonda- prevenzione rendendo flessizione dell’Accademia, e an- bili i tassi di cambio fissi e micora la Rivista di Storia del- gliori le politiche di bilancio e
l’Agricoltura, l’edizione ag- monetarie delle tre grandi
giornata dell’Inventario del- aree mondiali dell’Asia (Cil’Archivio Storico ed il noti- na) Nord America (USA) ed
Europa.
ziario mensile.
L’ampliamento del sito in In- Diversamente si corre il riternet e le attività di “routine” schio di andare incontro a reaper l’aggiornamento, la ge- zioni sproporzionate di sconstione e la conservazione del- finamento rispetto a prestabila Biblioteca, dell’archivio e el- liti valori obiettivo (“oversla fototeca completano l’im- hooting”).
pegno dell’istituzione nella Occorre pertanto una attenta
pubblicistica e nel connesso riflessione propedeutica alla
settore della documentazione, evoluzione delle scienze soconfermando altresì l’orienta- ciali come strumento di commento a svilupparne la pecu- prensione della realtà e di guiliarità con gli strumenti tec- da nella formulazione delle
politiche economiche.
nologicamente più avanzati.
La cerimonia si
Dopo aver
è conclusa con
ringraziato gli
il reiterato squilEnti
della
Fra i temi
lo delle trombe
Pubblica Amaraldiche dopo
ministrazione
trattati,
la consegna del
centrale (Mil'applicazione
“Premio Antico
nistero per i
Fattore” dedibeni e le attidelle biotecnologie
cato alla vitivività culturali)
al miglioramento
nicultura
e
e periferica
sponsorizzato
(Regioni e
genetico
dalla Ruffino
Comuni), le
che è stato conorganizzazioni camerali, gli Istituti di Cre- segnato agli autori di due condito, i committenti, pubblici e tributi, uno di carattere scienprivati, di specifiche ricerche, tifico e l’altro storico letteraalle cui contribuzioni si deve il rio.
pareggio di bilancio conseguito anche nel decorso 2004, (1) altrimenti denominato Sala del
il Presidente Scaramuzzi ha Maggior Consiglio della Repubblicompletato la sua relazione ca, fu sede delle adunanze pubcon alcuni dati sulla consi- bliche dei cittadini (convocate al
stenza, sulla composizione e suono della campana grande, posui mutamenti intervenuti nel- sta alla sommità della torre del Palazzo), poi del primo Parlamento
la compagine sociale.
Attualmente i Georgofili so- dell’Unità d’Italia (1865-71) con Fino 543: il Corpo Accademi- renze capitale, attualmente è sede
co, organo assembleare deli- del Municipio
berante conta 36 Accademici (2) principale monumento in stile
Emeriti, 140 ordinari, 305 cor- gotico dell’architettura civile in Firispondenti, di cui 78 stranie- renze fu costruito tra il 1294 ed il
ri, 11 onorari, 37 aggregati e 1314 da Arnolfo di Cambio, scultore ed architetto toscano (124914 in soprannumero.
L’attività, svolta attraverso 4 1302); l’esile, elegante torre camcentri studi, è articolata in 4 panaria alta 94 m., coronata da
sezioni territoriali e si avvale sporti, caditoie e merlature, è opera di alta ingegneria per intuizione
di tre Comitati consultivi.
Alla consistenza numerica del statica e sapienza costruttiva,
Corpo Accademico si deve esemplare per i materiali impiegaperò aggiungere anche, ciò ti e le conoscenze scientifiche delche costituisce il vero patri- l’epoca
monio culturale e morale del- (3) quella, per intenderci, grazie
l’istituzione, il complesso del- alla quale la città del Giglio è perle personalità di rilievo dei manentemente affollata da un
suoi membri, tutti rappresen- pubblico eterogeneo di visitatori,
tanti altamente qualificati del- soprattutto giovani, di ogni parte
le attività scientifiche, tecni- del mondo, in una sorta di diverche, economiche e sociali del- sificato campionario delle mode,
l’agricoltura relative all’am- dei costumi e delle etnie che ivi
biente ed alla produzione nel- si ritrovano attirati dal fascino di
la gestione contestuale ed ap- un misterioso quanto universale
propriata dell’uso della terra richiamo
N. 10 - 1 Giugno 2005
IL GIORNALE dell’INGEGNERE
LIBRI E RIVISTE
ADEGUAMENTO
ANTINCENDIO
Degli edifici esistenti e
del patrimonio culturale
AICARR
Associazione Italiana
Condizionamento dell’Aria
Riscaldamento
e Refrigerazione
Autori: Stefano Marsella,
Paolo Mirabelli
Editore: Legislazione Tecnica
editrice – Roma
Pagine: 174
Prezzo: Euro 28,00
Con questo testo si è cercato di dare conto del complesso di norme che vincolano la progettazione della
sicurezza antincendio quando si deve adeguare o modificare un edificio esistente. Nel volume si parte dalla
descrizione delle disposizioni obbligatorie, si riportano poi quelle che hanno
individuato misure per gli
edifici esistenti, e si classificano quelle che possono
guidare la progettazione nel
caso in cui, per l’edificio,
non sia vigente una norma
specifica.
Le difficoltà tecniche che si
Padova, 23 giugno 2005
IMPLICAZIONI
IMPIANTISTICHE
DEL DECRETO
SUL FUMO
NEI LOCALI PUBBLICI
incontrano nell’adottare misure di sicurezza nuove in
edifici già realizzati sono infatti tali da costringere i professionisti, gli organi di controllo ed anche gli organi legislativi a cercare una strada
diversa da quella usualmente seguita negli altri casi, per
cercare di contemperare l’adeguamento del livello di sicurezza con l’utilizzazione
dei beni stessi.
INDIA, LA CITTÀ
MONDIALE
DI AUROVILLE.
IL RACCONTO
Autore: Barbara Bartoli
Editore Alinea Editrice - Firenze
Pagine: 183
Prezzo: Euro 15,00
Cosa spinge un realizzato
manager e docente universitario a vivere per due mesi
nella giungla - 9000 km lontano dai luoghi conosciuti e
rassicuranti del proprio ambiente professionale e di vita
- in questa città ideale fondata nel 1968 nell'India del
Sud? Non solamente l'architettura e l'urbanistica che
l'autrice ha studiato anche
qui ad Auroville, utilizzando
il proprio metodo di interpretazione del costruito; e neanche la sola curiosità di verificare come si può vivere in
una città new-age da ingegnere ed architetto del tutto
distante da tali stili di pen-
MOSTRE E CONVEGNI
siero tipicamente occidentali. Lo si può scoprire quando
si arriva alla fine di questo
racconto, che è un vero e
proprio viaggio nell'anima,
confessione di un progettista
che ha deciso di mettere in
gioco le proprie certezze per
verificare quanto un progetto
di città possa coinvolgere ed
ampliare un più impegnativo
progetto di vita.
Collegio degli Ingegneri
e Architetti di Milano
PROGRAMMA
DELLE PROSSIME MANIFESTAZIONI
MANIFESTAZIONI DEFINITE
13 giugno 2005
Costruire grattacieli. L'approccio architettonico e ingegneristico del progettare in altezza
Sede: Collegio
Organizzato in collaborazione con:
Kone, Permasteelisa, Redesco, Siemens.
20 giugno 2005
Risparmio energetico. Esperienze
applicative della Provincia di Bolzano e del Canton Ticino
Sede: Collegio
Organizzato dalla Commissione
Qualità Ambiente del Collegio
21 giugno 2005
Normativa strutturale 3274
Sede: Unione del Commercio
Organizzato in collaborazione con
Logical Soft
ottobre 2005
Il mondo dell'ingegneria e dell'architettura. Come entrano nel mercato i nuovi laureati.
Sede: da definire
Organizzato in collaborazione con:
Ordine Ingegneri, Ordine Architetti, Politecnico, CNI, AIET
Il Responsabile delle manifestazioni
(Dott. Ing. Giancarlo Bobbo)
CERTIFICAZIONE
ENERGETICA
DEGLI EDIFICI IN VISTA
DEL RECEPIMENTO
DELLA DIRETTIVA
EUROPEA
L’appuntamento Aicarr a Padova è dedicato a due temi
di grande attualità, vale a dire il decreto legge sul fumo
nei locali pubblici nelle sue
implicazioni impiantistiche e
la certificazione energetica
degli edifici. Di quest’ultimo
tema si era occupata già lo
scorso anno una tavola rotonda tenuta nell’ambito del
convegno, suscitando molteplici dubbi. E’ sembrato utile
riportare in questo convegno
le prime esperienze di applicazione in Europa e, per
quanto riguarda le pochissime esperienze italiane, quelle del Progetto Casa-Clima
della Provincia Autonoma di
Bolzano. Si potranno avere
indicazioni importanti sulla
metodologia che si può adottare e sull’impegno che attende il progettista sia dal
punto di vista dell’analisi degli
edifici che degli impianti. Per
quanto riguarda il decreto sul
fumo l’interesse è ovviamente concentrato sulle tematiche della qualità dell’aria e
sulle possibili soluzioni impiantistiche analizzate sia dal
punto di vista tecnico che
economico: quali tecniche di
ventilazione conviene impiegare. Con quale scelta di
componenti, con quali costi
iniziali e gestionali.
Per informazioni:
AICARR
Via Melchiorre Gioia 168
20125 Milano
Tel. 02-67479270
Fax 02-67479262
Segreteria: Ornella Perra
[email protected]
www.aicarr.it
15
ORDINI E FEDERAZIONI
FIOPA
RICONFERMA DELLE CARICHE DI CONSIGLIO
Il Consiglio della Federazione Interregionale degli Ordini degli Ingegneri del Piemonte e della Valle d’Aosta,
nella riunione tenutasi a Torino il 7 aprile 2005, ha proceduto alla riconferma delle cariche.
Per l’ano 2005-2006 sono stati riconfermati i seguenti ingegneri, che enunciamo con il proprio Ordine di appartenenza:
Presidente: Giuseppe Lonero (Torino)
Vice Presidente: Guido Torello (Vercelli)
Segretario: Adriano Gerbotto (Cuneo)
Tesoriere: Gianmario Bolloli (Alessandria)
Completano inoltre il Consiglio i consiglieri: Antonio Zanardi (Alessandria), Sandro Rota (Alessandria), Michel Grosjacques (Aosta), Sergio Grange (Aosta),
Marco Gonella (Asti), Ennio Nebiolo (Asti), Giuseppe Levis (Biella), Andrea Perratone (Biella), Alfredo
Penna (Cuneo), Angelo Breida (Cuneo), Riccardo Capello (Cuneo), Andrea Gianasso (Torino), R. Andrea
Benincasa di Caravacio (Torino), Natalina Corigliano
(Torino), Vincenzo Corrado (Torino), Remo Vaudano
(Torino), Giacomo Priotto (V.C.O.), Alberto Gagliardi
(V.C.O.), Franco Barosso (Vercelli).
La Federazione costituisce organo di coordinamento e
rappresentanza a livello regionale degli Ordini degli Ingegneri del Piemonte e della Valle d’Aosta che vi aderiscono. Attualmente gli ingegneri iscritti ai rispettivi Albi professionali nel Piemonte e Valle d’Aosta sono circa
9.000. Tel. /Fax 011-505265
16
IL GIORNALE dell’INGEGNERE
Collegio degli Ingegneri e Architetti di Milano
ASSOCIAZIONI E COLLEGI
CONFERENZA PERMANENTE PER LO STUDIO DEL SISTEMA IMMOBILIARE
ANTONINO MOLINARO
CONFERMATO PRESIDENTE DELL’UAMI
FONDI IMMOBILIARI QUOTATI
AGGIORNAMENTO
La Conferenza Permanente per lo Studio del Sistema Immobiliare pubblica i dati aggiornati sugli
indici di borsa dei Fondi Immobiliari italiani quotati.
L'indice CPSI 9 e l'indicatore CPSI T9 sono riferiti ai dati su prezzi e scambi al 28 Aprile 2005.
Indice dei prezzi di borsa:
CPSI 9 = 106.2 (97.1 al 30.01.04)
Indicatore del divario prezzo-Net Asset Value:
CPSI T9 = - 25.0 (-25.2 al 30.01.04)
Alla fine del mese di Marzo l’indice dei prezzi
CPSI 9 ha segnato lo stesso valore del mese
precedente (106.2) mostrando la raggiunta stabilità dopo la fase di calo. La migliore performance è stata la crescita della quota di SECURFONDO (BENI STABILI) (+2.0%); seguono le
quote di INVESTIETICO (BPM R.E.) (+1.3) e di
PIRAMIDE GLOBALE (Deustche Bank) (+0.6);
stabile la quota di UNICREDITO IMMOB. UNO, In
calo ALPHA IMMOBILIARE (-2.0) e BNL PORTFOLIO IMMOB. (-2.0).
I titoli maggiormente scambiati tra quelli del nuovo Listino sono state le quote di TECLA FONDO
UFFICI (PIRELLI R.E.) (la media giornaliera su
base mensile è scesa da 305.19 a 237.81 scambi), UNICREDITO IMMOB. UNO (61.00 scambi) e
POLIS (Fondi Imm. di Banche Popolari) (57.40
scambi); solo altri due Fondi del listino hanno re-
gistrato un numero di scambi superiore a 20; elevato è anche il numero di scambi del titolo OLINDA FONDO SHOPS (PIRELLI R.E.) (166.36
scambi giornalieri) che registra un leggero calo
del prezzo da 515.0 a 508.0 Euro.
Il volume giornaliero medio (su base mensile)
degli scambi per i 9 Fondi del nuovo Listino a fine mese è stato di 752.565 Euro (581.794 Euro
alla fine di Dicembre 2004).
In calo lieve è anche l’indice di liquidità che misura
il divario Prezzo di borsa / Net Asset Value (25.0% rispetto a -24.7 del mese precedente); in
particolare solo due sono i Fondi del listino che
quotano in borsa con uno sconto sul NAV vicino
alla soglia del 20%: PORTFOLIO IMM. CRESCITA (BNL) (-21.02%) e ALPHA IMMOBILIARE (-21.63%).
✶✶✶
L’andamento dei prezzi indica che si è esaurita
l’oscillazione legata al pagamento delle cedole,
aspetto tipico del mercato della borsa; la fase di
calo dei prezzi ha avuto ripercussioni anche sull’indicatore del divario prezzo di borsa / NAV; indice CPSI 9 e indicatore CPSI T9 sembrano essersi entrambi stabilizzati.
E’ del 25 Aprile il provvedimento della BANCA
N. 10 - 1 Giugno 2005
D’ITALIA “Regolamento sulla gestione collettiva del risparmio”; riguardo alle valutazioni anche
in questa versione aggiornata il regolamento prevede che “il valore corrente” dell’immobile venga
“determinato al netto delle imposte di trasferimento della proprietà”; questo criterio è da applicare anche alla valutazione del patrimonio netto delle partecipazioni in spa immobiliari non quotate (in questo caso sul valore del bene incide
l’anticipazione del carico fiscale potenziale sulla
plusvalenza stimata).
Il regolamento di BANCA D’ITALIA fa inoltre riferimento ai fondamenti delle stime ed in particolare “all’andamento prospettico del mercato”, che
incide sulle valutazioni di lungo periodo per capitalizzazione delle entrate (OMRV) e sulle valutazioni per anticipazione dei flussi di cassa (DCF).
Per rendere più omogenee e confrontabili le analisi dei Gestori e degli esperti indipendenti sul valore del patrimonio, sarebbe tuttavia opportuno
adottare standard più specifici per l’analisi previsionale sull’andamento del mercato a mediolungo termine.
(maggiori informazioni sul sito www.giornaleingegnere.it e www.collegioingegneriarchitettimilano.it)
Dott. ing. Lorenzo Greppi
Antonino Molinaro è stato riconfermato per il biennio
2005-2006 alla Presidenza dell’Uami, associazione che
raggruppa le imprese di costruzione e di monitoraggio di
impianti industriali in cantiere. L’Uami è federata ad ANIMA (Federazione delle Associazioni Nazionali dell’Industria Meccanica varia ed Affine), che fa parte a sua volta di Confindustria. Inalterate anche le altre cariche: Sebastiano Messina e Mario Bernoni sono stati confermati Vice Presidenti, Segretario Generale Aimone Vaccari.
Numerosi gli impegni dell’Uami per il 2005, a cominciare dal convegno nazionale di impiantistica, organizzato in
collaborazione con Animp e Oice, che si terrà a Rimini il
6 e il 7 ottobre. Il settore, che conta in Italia quasi 20 mila addetti, ha fatto registrare nel 2004 un fatturato di oltre 2,9 miliardi di euro e una quota export del 37%. L’attività rimane stabile: prevalgono motivi di ottimismo riguardo al volume delle iniziative, sia in Italia che all’estero.
Collegio degli Ingegneri
e Architetti di Milano
Per il ciclo
“ALTA TECNOLOGIA NELL’EDILIZIA”
Organizza un incontro sul tema
COSTRUIRE GRATTACIELI
L’APPROCCIO ARCHITETTONICO ED INGEGNERISTICO DEL PROGETTARE IN ALTEZZA
13 giugno 2005
ore 14,30
Palazzo Serbelloni
Corso Venezia n° 16 – MILANO
Tel. 02 76 00 35 09 – Fax 02/76 02 27 55
e-mail: [email protected]
La tendenza a costruire in altezza è presente da sempre
nella storia della città.
Se in alcuni periodi storici ed in taluni ambiti culturali
questo può essere stato dettato da caratteri prevalentemente economici, oggi, all’interno di città che diventano
organismi di complessità sempre crescente, il costruire in
verticale torna ad assumere un potenziale determinante.
Nel 1936 Le Corbusier, in visita a New York, lodava la
realizzazione di edifici alti e ne enfatizzava il ruolo di
“macchine” che consentono una maggiore efficienza
nell’utilizzazione del suolo, creando nuovi spazi nelle
aree urbane da dedicare a verde.
Oggi, le esperienze in corso nelle maggiori città internazionali mostrano le nuove opportunità sociali derivanti dall’utilizzo di questa tipologia.
I progressi nelle tecnologie operati negli ultimi anni, le riflessioni culturali sulle esperienze passate e sugli esiti
derivanti nel contesto delle città, conferiscono un’accresciuta libertà progettuale ed una maggiore coscienza culturale che potrà continuare a migliorarne il valore
funzionale e urbano.
ore 14,30 Saluto ai partecipanti
Dott. Ing. Adolfo Colombo
Presidente del Collegio degli Ingegneri e
Architetti di Milano
Presidente della FAST
Aspetti normativi, urbanistici ed impatti logistici
Dott. Ing. Gianni Verga
Assessore allo Sviluppo del Territorio del
Comune di Milano
1. Le peculiarità del progetto
Dott. Ing. Umberto Freddi
Gli aspetti normativi e le relative implicazioni, l’organizzazione degli spazi
2. L’integrazione tra architettura struttura
ed impianti
Dott. Ing. Mauro Eugenio Giuliani
Aspetti strutturali
Dott. Ing. Gabriele Del Mese
Aspetti impiantistici
3. Realizzazione e gestione
Dott. Arch. Gian Carlo Magnoli
Le nuove tecnologie
Dott. Arch. Luca Bartolini
Gli involucri
Dott. Ing. Johannes De Jong
I collegamenti verticali
Dott. Ing. Franco Filippi
La sicurezza in fase di gestione
ore 18,30 dibattito
Data la prevedibile grande affluenza, è indispensabile
prenotare la propria partecipazione presso la Segreteria del Collegio degli Ingegneri e Architetti di Milano telefonicamente (02/76003509), per fax (02/76022755) o
per e-mail: [email protected]
N. 10 - 1 Giugno 2005
IL GIORNALE dell’INGEGNERE
Collegio degli Ingegneri
e Architetti di Milano
1563
Per il ciclo
“ALTA TECNOLOGIA NELL’EDILIZIA”
Organizza un incontro sul tema
RISPARMIO ENERGETICO
Esperienze applicative della Provincia di Bolzano
e del Canton Ticino
lunedì 20 giugno 2005
ore 14,30
Palazzo Serbelloni
Corso Venezia n° 16 – MILANO
Tel. 02 76 00 35 09 – Fax 02/76 02 27 55
e-mail: [email protected]
ore 15,30 Saluto ai partecipanti
Dott. Ing. Adolfo Colombo
Presidente del Collegio degli Ingegneri e
Architetti di Milano
Presentazione dell’incontro
Dott. Arch. Isabella Tiziana Steffan
Coordinatrice della Commissione energetica del Collegio
Dott. Ulrich Klammsteiner
Direzione aree e rumore, Provincia di Bolzano.
Ing. Bruno Vitali
Responsabile dell'Agenzia Minergie, dell'Ufficio per il Risparmio Energetico del Canton Ticino
Ing. Luca Gattoni
Responsabile settore Fisica, Acustica, Energetica Swiss Engineering Consulting
Ing. Mattia Rigoni
Collaboratore del Settore Impianti Tecnologici
Swiss Engineering Consulting
ore 18.30 discussione
Data la prevedibile grande affluenza, è indispensabile
prenotare la propria partecipazione presso la Segreteria del Collegio degli Ingegneri e Architetti di Milano telefonicamente (02/76003509), per fax (02/76022755) o
per e-mail: [email protected]
Collegio degli Ingegneri
e Architetti di Milano
in collaborazione con
Organizza un seminario tecnico sulla
NORMATIVA STRUTTURALE 3274
Martedì 21 giugno 2005
ore 10,00
Sala Orlando – Unione del Commercio
Corso Venezia, 49 - Milano
oore 9,45 Registrazione partecipanti
ore 10,00 Il calcolo agli stati limite
Calcolo e verifica agli stati limite
Esempio: calcolo di una trave
Esempio: verifica di una sezione in c.a.
L'analisi dinamica delle strutture
ore 12,30 Pausa pranzo libera
ore 14,00 L’analisi sismica dinamica di un edificio
L'analisi sismica e gli elementi finiti
Analisi sismica di un edificio (dinamica e statica)
Modellazione agli elementi finiti di un edificio
Esempio: calcolo di un edificio a tre piani
Relatore: Ing. Andrea Boriani, Logical Soft
ore 18,00 Dibattito
ore 18,15 Termine dei lavori
A tutti gli intervenuti sarà consegnata la documentazione tecnica relativa ai temi trattati e due CD-ROM multimediali contenenti:
- un esempio pratico di modellazione di un intero edificio svolto secondo le prescrizioni della nuova normativa strutturale
- una versione ridotta del software TRAVILOG per esercitarsi con le verifiche agli stati limite.
La partecipazione al seminario tecnico è totalmente
GRATUITA ed è aperta a tutti, l’iscrizione è obbligatoria
per consentire la predisposizione degli ATTESTATI di
PARTECIPAZIONE e la distribuzione di DOCUMENTAZIONE TECNICA relativa ai temi trattati.
La prenotazione deve essere effettuata direttamente
via internet all’indirizzo: www.logical.it
In alternativa è possibile registrarsi presso Logical Soft
telefonicamente (0362.30.17.21), per fax (0362.83.31.11)
o per e-mail, al seguente indirizzo: [email protected]
17
EUCENTRE
European Centre for Training and Research in Earthquake Engineering
8-9 Luglio 2005
CORSO BREVE DI PROGETTAZIONE DELLE STRUTTURE SISMO-RESISTENTI DI ACCIAIO
O.P.C.M. n. 3274 del 20/3/2003
Iscrizioni entro il 1 LUGLIO 2005
L’8 e il 9 Luglio 2005 si terrà presso il Centro Europeo di
Formazione e Ricerca in Ingegneria Sismica (EUCENTRE) il
corso breve di Progettazione delle Strutture Sismo-resistenti di Acciaio. Il corso si svolge nell’ambito di un’iniziativa di EUCENTRE diretta ad affrontare, con corsi brevi tenuti da esperti del campo, quei temi più specialistici legati alla progettazione
antisismica che non potevano trovare spazio all’interno dei corsi di aggiornamento sulla normativa sismica organizzati dai diversi ordini. In particolare il corso è rivolto a professionisti, tecnici e funzionari operanti nel campo dell’edilizia interessati
a capire in modo approfondito la progettazione antisismica delle strutture di acciaio.
Il corso è articolato in due parti. La prima parte riguarda gli
aspetti generali della progettazione antisismica delle strutture di acciaio. Dopo aver introdotto la filosofia attuale di progetto antisismico e definiti i concetti e i requisiti progettuali di
base con specifico riferimento agli edifici di acciaio, si passerà
all’illustrazione dei principi alla base della concezione strutturale per le varie tipologie sismo-resistenti tipiche. Verranno
definiti i fattori di struttura e le modalità di applicazione del criterio di gerarchia delle resistenze tra le membrature, evidenziandone le peculiarità in relazione alle tipologie strutturali esaminate. Successivamente si focalizzerà l’attenzione sui
requisiti specifici del materiale, delle membrature e dei collegamenti. La seconda parte del corso è incentrata sullo svolgimento di esempi progettuali relativi agli edifici di acciaio
con struttura sismo-resistente a controventi concentrici, a
controventi eccentrici e a telaio, nonché agli edifici industriali.
Il corso si propone di fornire gli strumenti necessari per un’applicazione critica, consapevole ed autonoma della procedura per la progettazione antisismica delle strutture di acciaio,
alla luce degli aspetti innovativi introdotti dalla nuova normativa sismica (Ordinanza Ministeriale 3274 del 20-03-2003).
Particolare spazio verrà lasciato all’applicazione pratica con
numerosi e significativi esempi di modellazione eseguiti e
discussi col diretto coinvolgimento dei partecipanti.
Durante il corso verranno distribuite le dispense preparate
dai docenti e come testo teorico di supporto il commentario
“Edifici di acciaio”, F. M. Mazzolani, R. Landolfo, G. Della
Corte, B. Faggiano, pubblicato dalla IUSS-Press (www.iusspress.it).
Coordinatore del Corso:
Prof. Federico Massimo Mazzolani
Professore Ordinario presso il Dipartimento di Analisi e Progettazione Strutturale dell’Università “Federico II” di Napoli.
Per informazioni rivolgersi alla:
segreteria EUCENTRE,
Via Ferrata 1, 27100, Pavia, Italy,
Tel: +39 0382 516911, Fax: +39 0382 529131,
E-mail: [email protected],
Web-site: www.eucentre.it
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IL GIORNALE dell’INGEGNERE
N. 10 - 1 Giugno 2005
Sono pubblicate gratuitamente solo le richieste di lavoro degli abbonati al Giornale
Ulteriori opportunità di lavoro sul sito www.giornaleingegnere.it e www.collegioingegneriarchitettimilano.it
Legnano, fino al 19 giugno 2005
IN MOSTRA ALFREDO CHIGHINE
Alfredo Chighine è poco noto al
pubblico italiano, purtroppo spesso distratto ed ipnotizzato dalle
“grandi firme” imposte dal mercato e da certa critica.
Michele Perla su “Il Giornale”, recensendo la mostra di Legnano,
ha definito la sua pittura come
un mistero. Meglio sarebbe definirla una “magia”, difficile, e forse per questo più stimolante.
Difficile come il suo carattere
scontroso, che pure era sensibile all’amicizia, per esempio con i
pittori di corrente quali Ajmone,
Birolli, Francese, Morlotti; tutti
con le loro individualità, ma con in
comune anche le ristrettezze consumate nei bar di Brera.
Lui, in particolare caposcuola dell’ “Informale” italiano, nell’alveo di Nicolas De Stael
(1914 – 1955) che ne fu di fatto l’ iniziatore.
Suoi galleristi: Ghiringhelli (Il Milione), Fumagalli (Le Ore), Bergamini (Via Senato).
Suoi critici: Tassi, Valsecchi, Russoli.
Questi nomi scandiscono la qualità di questo pittore dagli inverosimili occhi azzurri, che nel
suo studio mi apparve intiepidito da una piccola stufa, mentre alle finistre, con noncuranza,
mancava in pieno inverno qualche vetro.
La rassegna di Legnano, patrocinata dalla moglie Ester Violante, pur trascurando le
sculture in legno degli anni ’40, comprende circa 160 opere, partendo dai bellissimi piccoli acquerelli (1946 – ’47) per passare agli olii graffiati e “graffiti” (1955 – ’60), alle grandi figure di intonazione grigio-azzurro, alle “illuminazioni” del 1965.
La noncuranza di pubblico e critica convenzionale deve essere stata ben sorda per non
accorgersi di fatto della partecipazione alle Quadriennali romane del 1959 e 1965, alla Biennale di S. Paolo del Brasile del 1962, della mostra di pittura a Milano 1945 – 1964, a Palazzo Reale, della mostra “Pittura lombarda” 1945 – 1973 alla Villa Reale di Monza, dei
dipinti confluiti nella collezione Boschi- Di Stefano, della mostra “Milano 70/70” al Museo
Poldi Pezzoli.
La sua pittura? Guardatela, e perdetevi nella sua profondità.
Non è mai casuale, né vuole stupire, ma conquista nella sua essenzialità magica, perché
forse lui stesso ne era perso, non sopportando opere non riuscite, o anche solo indifferenti. Le distruggeva.
Non credo sia possibile produrre un falso di Chighine, e questo spiega la complessità tanto creativa che esecutiva dell’opera.
Un Amico carissimo, che avrei amato presentarvi di persona.
Ora, per farlo, mi servono le sue opere, e forse Lui avrebbe preferito così.
Ma vi devo un’avvertenza. Uscendo dalla mostra, al di là della strada, subirete l’aggressione visiva di un’architettura e di una scultura.
Perdonate e dimenticate. Non si può avere tutto.
OFFERTE E RICHIESTE
DI COLLABORAZIONE
Dirigente neopensionato,
59 anni, ingegnere elettrotecnico, iscritto all’Albo dell’Ordine degli Ingegneri di
Lecco, ventennale esperienza nel campo dei servizi generali maturata in primarie
aziende nazionali. Dal 2000
Direttore e Property Manager
nel campo della gestione tenica/amministrativa di patrimoni immobiliari pubblici e
privati. Esperienza di formulazione di budget esercizio/investimenti . Analisi e ottimizzazione di processi operativi
industriali. Definizione di strategie operative e obiettivi.
Disponibile a proposte di collaborazione.
Cellulare 3388788523
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Ingegnere aerospaziale con
Laurea Vecchio Ordinamento presso il Politecnico di Milano nel Luglio 2004, indirizzo
Impianti di Bordo.Esame di
Stato sostenuto nella 2 sessione 2004. Buona conoscenza Office, Matlab, Simulink e Labview 7, con esperienze di programmazione in
C++ Buider e Visual Basic 6.
Discreta conoscenza lingua
inglese.
Esperienze di tesi lavorative
nel settore dei CND ad ultrasuoni. Esamina proposte nel
settore Aereo, Aerospaziale,
CND e ricerca e sviluppo.
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Dott. Ing. Franco Gerosa
Ingegnere socio AIA e ASSOACUSTICI, esperto in Radiazioni non ionizzanti, esperienza nei rilievi fonometrici
(ex. dlgs 277/91) e di campo
ELF (ex. L.36/2001), ricerca
studi tecnici per collaborazione e/o aziende per certificazione ai sensi L.626 del rischio rumore ed elettromagnetico a bassa frequenza.
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acciaio ed in strutture in generale, presso Politecnico di
Milano, pluriennale esperienza lavorativa in analisi strutturale ed Insegnamento; ottima conoscenza del computer PC (pacchetto office; internet; programmi di calcolo
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Ingegnere civile strutturista, 29 anni, iscritto all'Ordine, attualmente
Impiegato nell'ambito dell'edilizia, considera proposte di
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costruzione e aziende operanti nel settore.
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30 anni, laurea quinquennale,
iscrizione Ordine degli Ingegneri della Provincia di Milano, p. IVA, abilitata ai sensi
del D.Lgs 494/96, esperienza
di lavori pubblici sia in ufficio
tecnico comunale sia in studio privato, valuta proposte
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Cell. 347-0123117
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Ingegnere informatico di
33 anni, in possesso di
P.IVA- laurea vecchio ordinamento-,iscritto all’ordine
di Milano, attualmente responsabile sistemi informativi. Progettazione in Visual
c++, Visual Basic,Java, C#,
.Net, Database (Oracle, Sql
Server), project management, legge privacy 196-03
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Corso di Perfezionamento in
PROGETTAZIONE
DELLE MACCHINE INDUSTRIALI
Legnano, Palazzo Leone Perego, via Gilardelli 10.
Martedì – venerdì 16.30 – 19.00
Domenica e festivi 10.00 – 13.00/ 15.00 – 20.00
anno accademico 2004/2005
Il Dipartimento di Progettazione e Tecnologie dell'Università degli Studi di Bergamo
promuove un corso di Perfezionamento postLaurea dal titolo "Progettazione delle Macchine Industriali" che mira a preparare tecnici rivolti a un’attività professionale di progettazione e impiego di macchine, destinate a svariati settori manifatturieri. Tale attività
richiede padronanza dei fondamenti scientifici e prevede ampi livelli di autonomia e
responsabilità, con possibilità d’impiego in
settori ad alta comples-sità tecnologica e
organizzativa.
Destinatari
Il corso è indirizzato a tecnici che vogliano
ampliare i propri skill progettuali, con una
visione ad ampio spettro e l’impiego di strumenti moderni di progettazione meccanica.
Destinatari tipici possono essere diplomati/laureati triennali già impiegati in uffici tecnici, disegnatori meccanici di macchine automa-tiche, progettisti e tecnici d’automazione di formazione non meccanica.
■ il corso di perfezionamento avrà inizio nel
mese di Giugno 2005 e terminerà a Novembre 2005, con sospensione nel periodo estivo;
■ frequenza: obbligatoria (l’Attestato di perfezionamento si consegue al raggiungimento
di almeno il 75% del monte ore del corso);
MODULIORE
progettazione funzionale delle macchine
progetto costruttivo delle macchine
meccanica computazionale (FEM e multibody)
vibrazioni e meccanica sperimentale
macchine automatiche, meccatronica;
macchine tessili
materiali e tecnologie non convenzionali;
normativa, affidabilità, sicurezza e aspetti legali
30
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Sede del Corso
Il corso si svolgerà presso la sede della Facoltà d’Ingegneria, viale Marconi 5, Dalmine;
il calendario delle lezioni è stato studiato
per favorire la frequenza di allievi già impegnati in attività lavorativa.
Requisiti e modalità di ammissione
Certificazione finale
Si richiedono diploma universitario o laurea
secondo il v.o.; ovvero laurea triennale o
specialistica secondo il n.o., con preferenza
per gli indirizzi meccanico/aeronautico, tessile ed elettrico/elettronico.
L’ammissione al corso di perfezionamento è
subordinata a un colloquio motivazionale.
L’Università degli Studi di Bergamo rilascerà un Attestato di Perfezionamento, previo
superamento di una prova finale.
Struttura del Corso
Informazioni
■ durata: il corso di perfezionamento è articolato in 6 moduli per un totale di 180 ore di didattica frontale da svolgersi nell’arco di 5 mesi;
■ articolazione giornaliera: dalle ore 17.30 alle ore 20.30 il Martedì e Giovedì, dalle ore
9.00 alle ore 13.00 il Sabato;
Direttori del Corso
Proff. Riccardo Riva e Sergio Baragetti
E-mail: [email protected] ; [email protected]
Ulteriori informazioni e la domanda di ammissione (in carta libera) si possono reperire accedendo al sito web dell’Università
http://www.unibg.it
il link “Master - Corsi di Perfezionamento”
è già visibile in home-page.
N. 10 - 1 Giugno 2005
IL GIORNALE dell’INGEGNERE
A cura di Publimaggioli
LE AZIENDE INFORMANO
Master in Real Estate
SDA Bocconi e il MiP Politecnico di Milano hanno
progettato il Master in Real Estate. Il Master ha
una durata di nove mesi, prevede un impegno
giornaliero full-time e si rivolge a laureati provenienti
in prevalenza da studi universitari a orientamento
economico-finanziario, ingegneristico, giuridico o
affine. La metodologia didattica si sviluppa con
sessioni d’aula, simulazioni su PC e svolgimento
di Business Games, interventi di visiting professor, testimonianze aziendali e attività on filed sia individuali che di gruppo. L’obiettivo dell’iniziativa è
di coniugare le professionalità economico-finanziarie e quelle tecnico-ingegneristiche, necessarie
per raggiungere una preparazione approfondita
e diventare un professional di alto livello nel settore
immobiliare. Il mercato, e in particolare Pirelli RE
che ha contribuito all’avvio del programma, ha segnalato la difficoltà di reperimento di personale
qualificato dal punto di vista manageriale e finan-
ziario, inducendo SDA Bocconi e MiP ad avviare
il Programma. Al termine dell’iniziativa, i partecipanti riceveranno dai Direttori del Programma il
Certificato di Master in Real Estate. Saranno
messe a disposizione borse di studio offerte da
primarie Aziende e Istituzioni.
La quota di partecipazione al Programma è di
13.500 euro, suddivisa in tre rate.
La scadenza per la presentazione delle domande è il 30 giugno 2005.
Per ulteriori informazioni:
Segreteria MRE
SDA Bocconi School of Management - Area Finanza Aziendale e Immobiliare
Tel. 02 58366816 – Fax 02 58366821
Email: [email protected]/
Websites: www.sdabocconi.it/mre/
www.mip.polimi.it/mre/
Controlli non distruttivi
su calcestruzzo e muratura
Una corretta diagnosi dello stato di conservazione della struttura costituisce il primo passo
per un corretto intervento di recupero; errori di valutazione nella fase di progettazione dell’intervento di ripristino, rifunzionalizzazione, cambio di destinazione possono tradursi in perdite di tempo e risorse in fase di
realizzazione. Sotto l’etichetta
di “prove non distruttive” o “metodi indiretti” rientrano tutte quelle metodologie capaci di fornire informazioni sulle caratteristiche
meccaniche, fisiche, chimiche dei materiali, senza
dover ricorrere a campionamenti e prove di laboratorio. La grandezza da misurare (resistenza
meccanica, stato corrosivo, permeabilità ecc.) viene infatti ottenuta mediante la misura di un parametro (meccanico, elettrico, ottico) direttamente
correlato con essa. Per fare un esempio, la resistenza caratteristica del calcestruzzo può essere
valutata mediante la misura dell’entità del rimbalzo di una corpo battente di massa ed energia costante (metodo sclerometrico), ovvero mediante la
misura del tempo di transito di
un impulso sonoro trasmesso
tra due sonde poste sulla superficie dell’elemento (metodo
ultrasonico). Entrambi questi
metodi presentano il vantaggio
di consentire indagini speditive e non invasive. Questa in
sostanza la filosofia alla base di
tutti questi tipi di controlli e questo il motivo della loro crescente popolarità, anche alla
luce della recente normativa in materia di adeguamento sismico (ordinanza ministeriale n.
3274/03). La PASI s.r.l. vanta 50 anni di attività
nel settore nonché l’esclusiva nazionale del marchio PROCEQ, l’azienda svizzera che con l’invenzione del cosiddetto Martello di Schmidt ha
aperto le porte all’applicazione delle metodologie
non distruttive nel campo dell’ingegneria civile.
PASI s.rl.
Via Galliari 5/E,10125 Torino
Tel: 011 6507033 - Fax: 011 658646
Web: www.pasisrl.it - E-mail: [email protected]
Il Miniescavatore PC15R-8
Il PC15R-8 è un miniescavatore robusto, compatto ed estremamente maneggevole. Grazie alla forza di trazione, esso
può muoversi agevolmente anche nelle situazioni più impegnative e, dotato di una seconda velocità di traslazione, azionabile tramite un comodo pedalino, può spostarsi ancor più
rapidamente.
L’ampio angolo di rotazione del
braccio gli permette inoltre di lavorare senza difficoltà anche in presenza di ostacoli o addirittura
lungo i muri.
Caratterizzato da un ridotto ingombro operativo
(larghezza: mm 1000 ÷ 1320), il PC15R-8 è motorizzato dal propulsore Komatsu, a basse emissioni, che garantisce la massima potenza (kW
11,2) a consumi contenuti. Con un peso operativo
variabile tra i 1575 e i 1730 Kg, questo miniescavatore assicura livelli minimi di rumorosità e inquinamento gassoso. La profondità massima di
scavo è di 2160-2380 mm e l’altezza massima di
scarico è di 2500-2670 mm.
Il PC15R-8 è dotato del sistema idraulico Komat-
su CLSS (Closed Load Sensing System) a centro chiuso,
alimentato da una pompa a
portata variabile che consente
movimenti precisi, veloci e simultanei, indipendentemente
dal carico applicato. Dall’utilizzo semplice e intuitivo, questa
macchina permette la massima visibilità sulla zona di lavoro e un confort totale, grazie
alla notevole semplicità d’accesso, alla buona abitabilità e all’ergonomia dei
comandi. Il PC15R-8 è infine disponibile anche
nella versione HS (High Stability) con sottocarro a
larghezza variabile (larghezza 1000 – 1320 mm);
questo peculiare dispositivo consente alla macchina di incrementare la stabilità ed è particolarmente indicato e utile nei lavori su pendio.
Komatsu Italia spa
per informazioni contattare ufficio stampa:
Prima&Goodwill s.r.l.
via Enrico Fermi, 11/a, 37135 Verona
Tel. 045-8204222 fax 045-8204348
www.goodwill.it
Barriere Mursan® contro l’umidità da risalita
Mursan®BCO è una barriera
chimica osmotica alla risalita
dell’acqua per murature in mattoni pieni. L’intervento prevede
la realizzazione di fori a circa
30 cm dal piano di campagna
da ambo i lati oppure da un lato solo. L’intervento si divide
in due fasi:
1. introduzione per caduta fino a saturazione di speciale liquido a base di idrossido di
calcio, il cui scopo è accelerare il processo di carbonatazione all’interno dei fori, mantenere umidi e
consolidare i capillari della muratura, per favorire
la penetrazione osmotica della fase 2;
2. iniezione a bassa pressione (0,5-1 bar) di uno
speciale cemento osmotico ad altissima capacità
di penetrazione e impermeabilizzazione.
Mursan®BCM è una barriera chimica alla risalita
dell’acqua per murature miste che presentano cavità al loro interno (pietra e mattone, tufo, ciottoli
ecc.).L’intervento, prevede la stessa procedura
descritta sopra ma con introduzione di prodotti differenti e specifici e di una fase aggiuntiva:
1. iniezione a bassa pressione
(0,5-1 bar) di speciale cemento
fluidificato, il cui scopo è consolidare e chiudere le cavità più
grandi;
2. nuova foratura (per liberare i
fori dal cemento precedentemente iniettato) e introduzione
per caduta fino a saturazione di
liquido silicizzante ad altissima penetrazione, il cui
scopo è saturare e sigillare tutti i capillari della
muratura;
3. iniezione a bassa pressione (0,5-1 bar) di uno
speciale cemento osmotico ad altissima capacità
di penetrazione e impermeabilizzazione.
Mursan® s.r.l.
N° VERDE 800-010882 oppure 011-4553887
Sito internet: www.mursansrl.it oppure info: [email protected]
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IL GIORNALE dell’INGEGNERE
N. 10 - 1 Giugno 2005