Psicologia scorpionica

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Psicologia Scorpionica - La Lotta tra il BENE e il MALE
Dai pianeti governatori del segno zodiacale dello Scorpione dovrei forse dire meglio “lotta tra
male e meno male” dato che Marte è il dio della guerra e Plutone è dio degli inferi.
Marte è anche il suo governatore esoterico. Spinge l’individuo all’esperienza materiale
attraverso l’azione affinché la sua Anima possa espandersi.
Plutone ha a che vedere con le nostre più temibili e consuete paure, come la paura del buio
(inferi), della morte, della fine di tutte le cose.
Il Tipo Scorpione è tortuoso e complicato e spesso è sadico proprio verso gli oggetti del proprio
desiderio. È tormentato dalla ricerca del lato più buio e tenebroso di ogni cosa. Ma Plutone si
nasconde (Ade indossa l’elmetto per rendersi invisibile) per non mostrare mai il suo reale
aspetto. L’individuo del Segno tende a nascondere la sua vera personalità così come le
emozioni del momento, perché è terribilmente diffidente, conosce quanto può essere contorta la
mente umana, teme che gli altri possano giudicarlo per quel “temibile, orrendo, cattivo, brutale
essere umano” quale si rifiuta di essere. Conosce quanto è racchiuso nell’inconscio perché sa
come accedervi (il riferimento all’8a fatica di Ercole è evidente: per scovare l’Idra l’Eroe deve
immergersi nella melma paludosa, per analogia appunto il nostro inconscio): la mente
Scorpione è contorta perché valuta ogni possibile sfaccettatura per non lasciare nulla al caso
anche per assicurarsi eventualmente una via di fuga.
Architetta modi diversi per non essere mai scoperto nella sua reale natura perché detesta
riconoscersi alla fin fine solo ed esclusivamente terribilmente umano. Ecco, il Tipo Scorpione, è
questo ciò che teme più di tutti gli altri segni: il scoprirsi semplicemente straordinariamente
umano in antitesi al soffio lieve di Plutone che invece induce il dubbio di non-umanità perché
LUI - il Signore della Morte - nulla ha a che vedere con l’umana specie. È il potere sovrumano
della trasformazione nella sublimazione dal corpo materiale alle molecole e agli atomi
“essenziali”, per poi tornare a “nuova vita”.
Ecco perché Scorpione è così scrutatore, così capace di cogliere l’essenza, nel bene ma
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soprattutto è nel male che cerca risposte perché ognuno di noi cerca un significato del male per
quanto ne vorremmo essere esentati. Il suo è un continuo oscillare tra il bene e il male, la luce e
le tenebre, l’affermazione e la negazione, la creazione e la distruzione.
Marte apporta aggressività, competitività, lotta, ma con l’influenza di Plutone tutto questo è
nascosto, ti fa la guerra ma manipolandoti astutamente, ad esempio, provocando una tua
reazione perché sa perfettamente quale è il tuo punto debole per una sorta di sottilissima
capacità percettiva che sa superare i limiti dei soli 5 sensi.
Quando poi è risentito, e il suo equilibrio non è mai così tanto stabile per cui è estremamente
facile offenderlo, diventa anche punitivo. Ti punisce per il torto subito e anche a distanza di
molto tempo sa infierirti il suo colpo "migliore", certo di aver distrutto ancora per una volta il
male (che in questo caso è colui che lo ha offeso). È per questo che ne esce sempre vincente,
in un modo o nell’altro vince sempre il male perché in ogni caso basta cambiare il punto di
riferimento. Non scorda mai perché questo significherebbe “lasciare andare”, ma ogni “fine” è
vissuta come un taglio ombelicale da quella esperienza, persona, situazione, in maniera
sofferente ecco perché non lascia mai andare le cose, ma tende a voler rimanere “legato” o
meglio “collegato” nel bene o nel male all’esperienza.
Mi viene in mente il rito egizio della pesatura delle Anime dove il cuore del defunto veniva
pesato e solo se fosse stato più leggero di una piuma, la sua anima si sarebbe salvata
conquistandosi il regno dell’eternità. Credo che il Tipo Scorpione vada proprio cercando questo
con le sue cicliche crisi che lo conducono ogni volta a morire dentro per poi rinascere. Egli
cerca di alleggerire il suo cuore dagli errori e dai peccati e dalle peggiori qualità umane: Ercole
uccide l’Idra dalle 9 teste che rappresentano: sesso benessere denaro (= appetito, peccato di
gola) paura odio desiderio di potere (= passione, peccato di lussuria), orgoglio “separatività”
crudeltà (mente non illuminata).
L’8a Casa (associata al Segno in questione) si colloca nella fase di passaggio tra il mondo
materiale figurato e quello celeste, eterico, aperto alle infinite possibilità extra corporee (Segni
zodiacali successivi), ecco perché vive di emozioni intense e profonde che gli consentono di
sentirsi in fusione totale attraverso la compenetrazione nell’universo individuale altrui (è in
quadratura a Leone = l’individualità, l’egocentrismo; e Aquario = libertà di espressione e rispetto
degli altri). E l’atto sessuale diventa l’unico tramite per raggiungere la fusione totale con l’altro o,
meglio ancora con molti altri, perché tende al ricongiungimento corporeo e spirituale, come a
poterne così rapire il soffio spiritico (Ade è questo che fa nel momento in cui si impossessa
dell’Anima del defunto) per dominarlo, possederlo, assorbirlo dentro di sé. Ma c’è anche un
bisogno di oltrepassare ogni limite perché questa è la fase di passaggio tra la forma e il suo
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contenuto, ma per questo occorre liberarsi da ogni occasione frenante e limitante, comprese le
inibizioni. Ecco perché va oltre, ecco perché si mette costantemente alla prova, sperimenta fino
a che punto può arrivare per ampliare sempre più vastamente i propri confini, ed essendo la vita
il confine della morte, si prende anche gioco della Morte schernendola, consapevole che LEI è
solo l’altra soglia dello stesso confine.
L’individuo del Segno prova profondi sensi di colpa e vergogna verso le varie manifestazioni del
lato oscuro. È scrutatore, è ricercatore, è profondo perché il suo scopo è di scoprire che anche
tu hai dentro di te le qualità più terribili e temibili e molte volte te le sbatte in faccia con una
crudeltà imparabile.
Non lo Scorpione evoluto, in qual caso il tutto si addolcisce o addirittura capovolge:
generalmente sono ottimi psicologi perché con empatia sanno entrare nell’inconscio dei pazienti
per liberarli dal loro peggior incubo che è anche il proprio.
Per concludere, le parole del Maestro a Ercole all’ingresso dell’8a porta furono: “noi ci eleviamo
inginocchiandoci; conquistiamo arrendendoci; guadagniamo donando”.
Articolo di Manuela Mattioli, 3 Agosto 2005
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