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Parrocchia di Sant'Apollinare in Trento.
Inventario dell'archivio storico (1577 - 2008)
a cura di
Cooperativa Koinè
Provincia autonoma di Trento. Soprintendenza per i beni librari e archivistici
2008
Premessa
L'ordinamento e l'inventariazione dell'archivio sono stati effettuati per incarico e con la direzione della Soprintendenza
per i beni librari e archivistici della Provincia autonoma di Trento e con la collaborazione dell'Archivio diocesano
tridentino; la redazione dell'inventario è stata curata da Cinzia Groff, Elena Bertagnolli, Ornella Bolognese e Francesca
Tecilla socie della cooperativa Koinè e ultimata nel maggio 2008.
Relativamente alla descrizione delle singole unità archivistiche sono stati usati i seguenti criteri:
- il titolo originale del documento è riportato tra virgolette;
- nella trascrizione dei titoli si sono ricondotti all'uso moderno i segni d'interpunzione, i segni diacritici, le lettere
maiuscole e minuscole e si sono sciolte le abbreviature, tranne quelle ancora in uso;
- le ricostruzioni di titoli, di date ed eventuali altre integrazioni sono state indicate tra parentesi quadre;
- di ogni unità archivistica si sono indicati gli estremi cronologici, la definizione archivistica e il numero delle carte.
In particolare per i registri:
- in presenza di più titoli originali, si è scelto quello più significativo, specificandone la posizione solo se esso non
appare all'esterno;
- si è riportata, ove presente, la numerazione originaria per carte o per pagine; se assente si è dato il computo delle carte
scritte, facendo seguire al numero l'espressione "non numerate" (n.n.);
- la numerazione originaria riferita allo specchio formato da due facciate contrapposte viene espressa mediante la
locuzione "carte sinistra - destra" (cc. sd);
- in presenza di una numerazione non omogenea si è indicato il computo totale delle carte scritte, specificando di
seguito, tra parentesi tonde, il tipo di numerazione presente (parziale, varia, imprecisa);
- si è indicata tra parentesi la presenza di carte bianche, tranne quelle esistenti in fine registro.
Nelle citazioni, l'unità archivistica è individuata dal nome del fondo, dal nome della serie e dal numero che indica la
posizione dell'unità all'interno della serie. Ad ogni unità archivistica è inoltre associata una segnatura, scritta nel
margine sinistro in alto e applicata sul pezzo, che indica la collocazione fisica del pezzo all'interno della serie. Questa è
costituita da una lettera alfabetica maiuscola diversa per ogni fondo, dal numero corrispondente alla serie, dal numero
del pezzo in inventario e, eventualmente, dal numero della busta-contenitore.
Nella descrizione delle unità archivistiche si è fatto ricorso alle seguenti abbreviazioni:
c., cc.
carta, carte recto - verso
cc. sd
carte sinistra - destra, cioè con la numerazione originaria riferita allo specchio formato da due facciate
contrapposte
ex.
exeunte
in.
ineunte
n., nn.
numero, numeri
n. n.
non numerato/e
num. orig.
numerazione originale
p., pp.
pagina, pagine
tit. dorso
titolo dorso
tit. int.
titolo interno
Alla fine dell'inventario si trovano indici relativi a: persone, toponimi, istituzioni e cose notevoli. Ad ogni lemma
dell'indice sono associati i numeri che indicano la posizione del lemma stesso nell'inventario; tali numeri sono collocati
tra parentesi tonde, accanto alle introduzioni e alle unità archivistiche, in alto a destra.
Le voci dell'indice si riferiscono esclusivamente a quanto riportato nel presente inventario, senza ulteriori ricerche e
approfondimenti critici.
2
SOMMARIO
Archivio storico della parrocchia di Sant'Apollinare in Trento, 1577 - 2008.................................................................. 6
Parrocchia di Sant'Apollinare.................................................................................................................................. 9
A Ufficio parrocchiale di Sant'Apollinare in Trento, 1577 - 2008 ................................................................................16
A 1 Registri dei nati e battezzati e dei matrimoni, 1577 - 1610 ...............................................................................17
A 2 Registri dei nati e battezzati, 1611 - 1966 ........................................................................................................18
A 3 Registri dei matrimoni, 1630 - 1960 ................................................................................................................22
A 4 Registri dei morti, 1639 - 2008........................................................................................................................25
A 5 Registri dei cresimati, 1825 - 2007 ..................................................................................................................28
A 6 Stati delle anime, [1884] - sec. XX seconda metà.............................................................................................29
A 7 Atti matrimoniali, 1833 - 1959 ........................................................................................................................31
A 8 Carteggio e atti attinenti all'anagrafe, 1879 - 1922 ...........................................................................................33
A 9 Registri degli ammessi all'istruzione religiosa, [1880] - 1894 ...........................................................................34
A 10 Registri degli avvisi e delle pubblicazioni matrimoniali, 1895 - 1941 .............................................................35
A 11 Registri degli avvisi, 1941 - 1959 ..................................................................................................................37
A 12 Diari delle messe avventizie, 1943 - 1960......................................................................................................39
A 13 Registri delle messe ordinate, 1941 - 1945.....................................................................................................41
A 14 Registri delle elemosine, 1902 - 1981 ............................................................................................................42
A 15 Registri dei legati, 1769 - 1939......................................................................................................................43
A 16 Registri di cassa generale, 1903 - 1958 .........................................................................................................44
A 17 Registri pro oratorio, 1942 - 1944..................................................................................................................45
A 18 Registri di amministrazione della Conferenza di San Vincenzo, 1952 - 1966..................................................46
A 19 Registri degli iscritti ad associazioni e opere pie, 1942 - 1959........................................................................47
A 20 Registri di cronache e memorie, 1901 - 1940 ................................................................................................48
A 21 Protocolli degli esibiti, 1883 - 1943 ...............................................................................................................49
A 22 Atti d'ufficio, 1827 - 1958 .............................................................................................................................50
A 23 Carteggio e atti, 1714 - 1959 .......................................................................................................................511
3
Confraternita del Santissimo Sacramento .............................................................................................................544
B Confraternita del SS. Sacramento di S. Apollinare in Trento, 1887 - 1965..............................................................566
B 1 Registri dei verbali delle riunioni, 1887 - 1965...............................................................................................577
B 2 Registri degli iscritti, 1927 - 1962..................................................................................................................588
B 3 Registri di cassa, 1904 - 1950……………………………………………………………………..……………..59
Indici...................................................................................................................................................................................60
4
Albero dei soggetti produttori
Parrocchia di Sant'Apollinare, Trento, [1212] Confraternita del Santissimo Sacramento, Parrocchia di Sant'Apollinare, Trento, 1714 - post 1956
5
superfondo
Archivio storico della parrocchia di Sant'Apollinare in Trento, 1577 -
(1)
2008
registri 56, quaderni 19, buste 9 (sottounità 4), fascicoli 10; metri lineari 4.0
Lingua
Latino, Italiano
Storia archivistica
La documentazione appartenente all'archivio storico della parrocchia di Sant'Apollinare si trovava collocata, al
momento del presente riordino, in due armadi di legno posti in una mansarda nel sottotetto della canonica. I registri di
uso corrente relativi all'anagrafe erano invece in un armadio di metallo nell'ufficio del parroco posto al primo piano
dello stesso edificio.
Non è stato possibile capire come fosse strutturato anticamente il materiale documentario poiché mancano notizie. Il
primo documento ritrovato che si riferisce all'archivio è del 12 dicembre 1900 (1) sul quale il viceparroco Germano
Dalpiaz annota la sostituzione delle coperte "levate dai volumi delle matricole" e il rifacimento della loro legatura per
opera del legatore Giuseppe Gerloni di Trento. Dallo stesso documento si evince che in quell'occasione "venne
riordinato l'archivio", ma purtroppo non si specificano le modalità di tale intervento.
In occasione del presente riordino la maggior parte della documentazione cartacea si trovava raccolta in fascicoli e in
mazzetti che conservavano alcune fascette originali riportanti la dicitura "protocollo" o "atti d'ufficio" seguita
dall'indicazione dell'anno relativo. La documentazione appartenente a questo nucleo era conservata per anno e
raccoglieva quello che generalmente viene prodotto da un ufficio parrocchiale cioè circolari e corrispondenza con
autorità ecclesiastiche e civili (Comuni, Congregazione di carità, enti scolastici, Curia), corrispondenza con le curazie
sottoposte al controllo della parrocchia, certificati anagrafici, eccetera. Questi fascicoli si trovano ora nella serie "Atti
d'ufficio".
Oltre a questa parte se ne è individuata un'altra costituita da carteggio e atti risalenti a periodi antecedenti o estrapolati
dai mazzetti annuali, probabilmente perché attinenti ad argomenti di particolare interesse. Un esempio al riguardo può
essere rappresentato dal materiale documentario raccolto dal parroco don Vittorio Speccher e inserito in buste da lettera
con l'indicazione sommaria del contenuto. Don Speccher, molto attento ed interessato alla storia locale tanto da redigere
una "cronachetta" (2) sulla base di quanto documentato in archivio, inserì tra questo materiale anche una notevole
quantità di articoli ritagliati da giornali, per lo più locali, a testimonianza di avvenimenti importanti e rilevanti per la sua
parrocchia. Ora questi fascicoli sono raccolti nella serie "Carteggio e atti".
Criteri di ordinamento e inventariazione
Come riferimento metodologico generale per l'ordinamento e l'inventariazione dell'archivio storico della parrocchia di
S. Apollinare di Trento ci si è attenuti a quanto indicato nelle "Direttive circa i requisiti dei locali, i criteri generali di
ordinamento e inventariazione, nonché di organizzazione degli archivi" approvate dalla Giunta provinciale di Trento
6
con deliberazione 29 marzo 1993, n. 3692, parte prima, punto 3, che fa riferimento alla C.M. del Ministero dell'interno
n. 39/1966, Direzione generale degli Archivi di Stato, "Norme per la pubblicazione degli inventari".
Il presente lavoro ha comportato tre momenti principali: la schedatura, l'ordinamento e l'elaborazione finale. In fase
iniziale sono stati schedati tutti i pezzi rinvenuti nell'archivio parrocchiale rispettando le unità preesistenti. Per quanto
riguarda l'ordinamento poiché non è stato possibile ricostruirne uno preesistente, si sono individuate le varie attività
svolte dal parroco e le amministrazioni che nella parrocchia operano sotto la sua diretta o indiretta responsabilità.
Le valutazioni, le scelte e le operazioni occorse nel presente lavoro di riordino sono state comunque concertate con il
direttore dell'Archivio diocesano tridentino e con il referente della Soprintendenza per i beni librari e archivistici della
Provincia autonoma di Trento.
Condizioni di accesso
In base alle "Intese fra la Giunta provinciale di Trento e l'Ordinariato diocesano in materia di archivi degli enti
ecclesiastici dipendenti dall'autorità diocesana" la consultazione dei documenti riguarda esclusivamente la
documentazione dichiarata di interesse storico. La consultazione di documenti di carattere riservato, relativi a situazioni
puramente private di persone, è regolata in termini di legge statale (D. L. 30/6/03 n. 196 "Codice in materia di
protezione dei dati personali") richiamata dal "Testo unico provinciale dei Beni Culturali" (L. P. n. 1/2003). Ai titolari
degli archivi viene riservato il giudizio sulla consultabilità dei documenti che possono ledere il riserbo dovuto alle
persone e comunque solo ad essi, o ad operatori autorizzati, è concessa la facoltà di accedere alla parte relativa
all'anagrafe. Inoltre, in base alle suddette "Intese", la consultazione da parte degli studiosi deve comunque avvenire
mediante motivata richiesta da inoltrarsi al titolare dell'archivio tramite l'Archivio diocesano, il quale dovrà inviare al
servizio provinciale competente l'elenco delle autorizzazioni rilasciate.
Condizioni di riproduzione
La riproduzione (fotoriproduzione, microfilmatura, ecc.) dei documenti conservati nell'archivio parrocchiale è
consentita previa autorizzazione da parte del titolare dell'archivio stesso, sentito il parere e avuto il consenso
dell'incaricato diocesano per gli archivi parrocchiali. L'Ordinariato consente alla Provincia la microfilmatura dei
documenti al fine di costituire copie di sicurezza che saranno conservate presso l'Archivio provinciale.
Bibliografia
CASETTI A., Guida storico-archivistica del Trentino, Trento, 1961
(2)
Bibliografia utilizzata per la compilazione della scheda
BAZZANELLA G., Manuale d'ufficio per il clero curato, Trento, 1888
(3)
COPPOLA G., GRANDI C. (a cura di), La conta delle anime. Popolazioni e registri parrocchiali: questioni
(4)
di metodo ed esperienze, Bologna, 1989
SPARAPANI L., I libri parrocchiali della diocesi di Trento, IN: La conta delle anime. Popolazioni e registri
(5)
parrocchiali: questioni di metodo ed esperienze a cura di COPPOLA G. e GRANDI C., Bologna, 1989
Normative
Circolare del Ministero dell'Interno 25 giugno 1966, n. 39, Norme per la pubblicazione degli inventari
(6)
Codice di diritto canonico
(7)
7
Deliberazione della giunta provinciale di Trento 29 marzo 1993 n. 3692, Approvazione delle direttive circa i
(8)
requisiti dei locali, i criteri generali di ordinamento ed inventariazione, nonché di organizzazione degli
archivi (art. 28, comma 2 L.P. 14 febbraio 1992, n. 11)
Legge provinciale 17 febbraio 2003, n. 1, Nuove disposizioni in materia di beni culturali.
Codice in materia di protezione dei dati personali, D. L. 30 giugno 2003, n. 196
(9)
(10)
Norme o convenzioni
La scheda è stata compilata secondo le regole di descrizione di "Sistema informativo degli archivi storici del Trentino.
Manuale-guida per l'inserimento dei dati", Trento, 2006.
Note
(1) Cfr. Ufficio parrocchiale di Sant'Apollinare in Trento, Atti d'ufficio, b. 2.
(2) Cfr. Ufficio parrocchiale di Sant'Apollinare in Trento, Registri di cronache e memorie, reg. 1.
8
Ente
(11)
Parrocchia di Sant'Apollinare
[1212] -
Luoghi
Trento
Archivi prodotti
Fondo Ufficio parrocchiale di Sant'Apollinare in Trento
Storia
La chiesa di Sant'Apollinare si trova nell'antico sobborgo di Trento denominato Piedicastello ubicato sulla destra del
fiume Adige ai piedi del Doss Trento, quest'ultimo identificato anche con il toponimo "Verruca".
Questa zona ha accolto il primo stanziamento umano stabile della città, composto da popolazioni di origine retica e
gallica: lo dimostrano i ritrovamenti archeologici che attestano la presenza di antiche culture umane. La conquista
romana cambiò però la situazione: i Romani fondarono infatti la città sulla riva sinistra del fiume da lui protetta e
attraversata dalla via Claudia Augusta Padana (1). La popolazione locale, sentendosi più sicura, abbandonò il Verruca
che aveva perso importanza strategica per stabilirsi entro la cinta muraria romana.
Al tempo delle invasioni barbariche il Verruca accolse nuovamente la popolazione di Trento che tornò a rifugiarvisi
abbandonando la città e trasferendo nei pressi del dosso anche le spoglie di san Vigilio conservate nella basilica
cittadina. Fu molto probabilmente in questo periodo che si rese necessaria la costruzione di un luogo dove esplicare le
pratiche di culto; la titolazione a Sant'Apollinare, primo vescovo di Ravenna, sembra essere infatti appropriata per una
chiesa costruita nel corso del VI secolo (2).
A mano a mano che la situazione politica venne stabilizzandosi e la popolazione potè lentamente ritornare verso la città,
la prima chiesa di Sant'Apollinare perse la sua importanza e assunse funzioni molto più modeste di un tempo anche se a
lei sottostava un'ampia zona sulla destra dell'Adige nella quale erano comprese a sud Romagnano e Ravina e a nord la
piana della Vela. Così, quando nel 1146 il vescovo di Trento Altemanno decise di chiamare in città un ordine
benedettino riformato, quello di Vallalta presso Bergamo, pensò di dotarlo oltre che della chiesa e del monastero di San
Lorenzo anche dell'amministrazione dei beni di Sant'Apollinare. La situazione doveva essere consolidata prima del
1183, data in cui venne emanata la bolla di papa Lucio III con cui il pontefice prendeva l'abbazia di San Lorenzo sotto
la sua protezione, ne confermava la regola benedettina e tutti i possedimenti fra i quali "ecclesiam sancti Apollinaris
cum capellis suis et pertinentiis" (3).
I Benedettini erano tenuti a mantenere per la cura d'anime un sacerdote che nel 1212 era Ottone "de Sancto Apolenario"
(4). Le antichissime origini di parrocchia vengono confermate da un documento dell'11 giugno 1245 nel quale si
afferma "quod ecclesia S. Apollinaris est plebs..." nella quale "celebrat baptisterium" e "habet sub se capellas scilicet
illam de Romagnano et Ravina" (5).
Nel 1235 i monaci benedettini intanto avevano ceduto il loro convento ai domenicani e cominciarono ad approntare a
Piedicastello la costruzione di un nuovo monastero, nel quale si installarono nel 1237, e che continuò ad essere
chiamato "San Lorenzo". Il complesso era costituito dalla casa dell'abbate (attuale canonica), da un dormitorio, da un
refettorio, da un chiostro e da un orto. I monaci iniziarono inoltre la ristrutturazione della chiesa, diventata
9
implicitamente la chiesa abbaziale, abbattendo una parete risalente ad epoca romana dalla quale ricavarono le pietre e le
lapidi romane che attualmente si trovano nell'edificio. I lavori si protrassero fino agli inizi del XIV secolo.
Le vicende politiche del principato videro alla fine del Trecento protagonisti anche i monaci di San Lorenzo che
pagarono con la soppressione del monastero il loro appoggio al partito antiaustriaco capeggiato dal vescovo Giorgio
Liechtenstein. Infatti il 10 ottobre 1425 il vescovo di Trento Alessandro di Mazovia, succeduto al Liechtenstein,
convocato il Capitolo del Duomo, sopprimeva l'abbazia di San Lorenzo e ne devolveva i beni per la fondazione della
Prepositura, riservava la nomina dei prepositi al vescovo e procedeva a nominare il canonico Stanislao Dobnowski
quale primo preposito (6). Per quanto riguarda Sant'Apollinare, il vescovo disponeva che fossero eletti dal preposito due
cappellani per celebrarvi la messa al posto dei monaci. L'anno seguente, il 12 settembre 1426, una bolla di papa
Martino V confermava la decisione presa dal vescovo. I monaci si opposero strenuamente ma del monastero, ormai
disabitato e in rovina, rimase solo la casa di abitazione dell'abbate trasformata in canonica e sede del preposito.
Parroco di Sant'Apollinare era quindi il preposito del Capitolo della Cattedrale, seconda dignità dopo quella del decano,
che esercitava la cura d'anime tramite dei sacerdoti detti "vicari". Il rapporto che il titolare intratteneva con i suoi vicari
sembra essere basato su una stretta gerarchia: infatti riguardo l'amministrazione della parrocchia "cioè in quei punti che
non riguardano l'immediata cura di anime e l'amministrazione dei sacramenti" (7), il vicario non aveva nessuna autorità
e non poteva dare esecuzione a nulla "senza prima ottenerne la mente dal suo padrone".
Essendo la parrocchia di Piedicastello incorporata alla Prepositura del Capitolo, il mantenimento del vicario, facente le
veci del parroco, spettava allo stesso preposito. Sembra però che al sacerdote venisse assegnato un onorario esiguo
nonostante le rendite pingui della parrocchia. Oltre allo "stipendio" fornito dal preposito egli percepiva i diritti di stola e
il ricavato dalla generosità di alcune persone che, nel corso del tempo, avevano donato parte delle loro proprietà, dietro
obblighi missari, a favore del mantenimento del vicario.
Uno dei più importanti legati fondati a favore del parroco fu quello istituito da Rocco Castelli da Piedicastello con
testamento del 6 giugno 1775. Egli ritenendo infatti "assai tenue" (8) la rendita del "pievano o sia rettore d'anime della
venerabile parrocchiale di Piedicastello", mise a disposizione alcuni suoi beni con l'obbligo della celebrazione di due
messe settimanali presso l'altare privilegiato della Madonna e di altre otto da celebrarsi durante l'anno; dispose inoltre di
provvedere all'illuminazione dello stesso altare e alla distribuzione di denaro ai bisognosi di Piedicastello.
Altre fondazioni istituite in parrocchia andarono a contribuire alla rendita del parroco come, ad esempio, il legato di
Giovanni Broseghin istituito il 14 luglio 1769, quello del conte Carlo Lodron del 6 ottobre 1730, quello di Bartolomeo
Rizzi istituito il 3 dicembre 1736, quello di Francesco Vigolin e di Bernardo Zampedri (9).
Tornando alle vicende del borgo di Piedicastello nel corso dei secoli, si può notare che le sue condizioni durante il
secolo XVI andarono sempre più deteriorandosi fino a trasformarsi in luogo in cui venivano confinati tutti i poveri e i
vagabondi della città e più tardi ancora, nel secolo XVII, venne persino ridotto a lazzaretto per gli appestati. Nel 1703,
in seguito alla guerra scoppiata tra l'Impero austriaco e la Francia, Trento venne assediata e bombardata dall'esercito
francese e la zona di Piedicastello venne completamente rasa al suolo. Anche la chiesa di Sant'Apollinare, incendiata,
subì in quell'occasione numerosi danni. A questo si aggiunse il fiume Adige che, per mancanza di dighe e per il
continuo innalzamento del suo letto, spesso invadeva il pavimento della chiesa. "Durante la stagione delle grandi piogge
la casa di Dio si convertiva in una rospaia schifosa, per modo che per mesi interi si dovevano sospendere le sacre
funzioni" (10).
Nel 1760 il preposito Bartolomeo Passi (11) intraprese i restauri dell'edificio cercando di rimediare alle infiltrazioni
dell'Adige facendo innalzare il pavimento della chiesa di qualche metro, interrando l'antico portale romanico ed
aprendone uno più in alto. In quell'occasione fece aprire nuove finestre e trasportare all'interno, collocandolo su uno dei
10
tre altari realizzati ex novo, un affresco raffigurante la Madonna con il Bambino in braccio che si trovava sulla facciata
esterna.
Nel corso degli anni si approntarono diversi interventi di miglioramento, manutenzione e restauro sia per quanto
riguarda l'interno che l'esterno dell'edificio, nonché del campanile che subì nel tempo ben due innalzamenti.
Don Vittorio Speccher, nella sua cronachetta redatta tra il 1901 e il 1940, descrive la chiesa con la pianta che forma "un
quadrilatero due volte lungo quanto largo" (12) diviso da un arco trionfale a tutto sesto formante due campate pressoché
uguali, la nave e il coro. Gli altari settecenteschi sono in stile barocco, quello di sinistra è dedicato alla Madonna,
mentre quello di destra a san Giovanni Nepomuceno. L'altare maggiore, dedicato al patrono, è munito di pala dipinta
nel 1517 dal pittore tedesco Altdorfer ed affiancato ai suoi lati dalle statue di san Vigilio e di sant'Apollinare realizzate
nel 1711 dallo scultore bresciano Alessandro Calegari.
Nel 1859 venne realizzata una bifora romanica sopra l'altare maggiore, disseppellito l'antico portale romanico e rimesso
in opera.
Nel 1901 vennero riparati i banchi staccandoli dalle pareti. Don Speccher ricorda ancora che nel 1904 le due statue
poste ai lati dell'altare maggiore furono provviste dei pastorali, dei quali erano da tempo privi, realizzati in legno
argentato con ricci d'oro. Nel 1907 venne dipinta la nicchia del battistero e munito il fonte battesimale di un nuovo
cancello, fu provvista molta biancheria e fatti argentare diversi vecchi candelieri.
Altro intervento venne fatto per favorire un miglioramento della qualità dell'ambiente interno, più volte invaso
dall'esondazione dell'Adige, mediante l'acquisto nel 1910 di un apparato di disinfezione e di deodorazione dell'aria. Nel
1914 si intrapresero i lavori per il rifacimento del tetto di scandole affidandoli alla ditta Giuseppe Gelpi. Il 17 luglio
1921 vennero benedette le nuove campane (13) a sostituzione di quelle fatte togliere nel 1916 dall'autorità militare.
Don Speccher dichiara che per anni la parrocchia di Piedicastello rappresentò la "cenerentola" delle parrocchie cittadine
e che di questa situazione ne risentiva non solo il sacerdote ma anche la chiesa tanto che i pochi arredi sacri di cui
godeva erano stati donati dalla confraternita del Santissimo Sacramento e da quella della Madonna.
Per quanto riguarda però la situazione del curato, questa andò lentamente migliorando fino alla legge del 1898 relativa
alla sistemizzazione dell'onorario dei curatori d'anime. Ad ottenere i maggiori vantaggi dalla nuova legge fu senza alcun
dubbio don Giovanni Battista Inama, preposito dal 1902 al 1908, il quale, nel 1903, presentò una fassione che venne
favorevolmente liquidata dal Governo portando finalmente vantaggio sia al vicario che alla chiesa.
Nel Novecento il desiderio e la volontà di svincolare la parrocchia dalla Prepositura si fece più pressante, ma si dovette
giungere fino al 1966 per avere il parere positivo dell'arcivescovo e del consiglio di amministrazione della Curia
aricivescovile; l'11 gennaio 1967 si ottenne anche il consenso del Capitolo (14). Il 7 marzo 1967 un decreto
arcivescovile sanciva definitivamente che la parrocchia di Sant'Apollinare era ufficialmente separata dalla Prepositura
del Capitolo della Cattedrale. Con decreto del Presidente della Repubblica del 7 febbraio 1969, n. 49 pubblicato sulla
Gazzetta Ufficiale n. 74 dd. 22 marzo 1969 la separazione viene riconosciuta anche agli effetti civili "con attribuzione
alla chiesa parrocchiale omonima di un complesso immobiliare, stralciato dal patrimonio dell'anzidetto canonicato,
consistente nell'edificio sacro, nei piazzali annessi, nel cimitero parrocchiale e nella casa canonica con orto attiguo"
(15).
La parrocchia di Sant'Apollinare inglobava anche la cura delle anime di Ravina e Romagnano (16); le popolazioni delle
due località partecipavano alle processioni del Corpus Domini, del Santo Patrono e intervenivano ad altre sacre funzioni
presso la chiesa matrice (17).
11
In applicazione della Legge n. 222 del 20 maggio 1985 e dei DD.MM. 21 marzo 1986 e 30 dicembre 1986 nell'ente
Parrocchia di Sant'Apollinare con sede a Piedicastello confluirono i beni degli enti Chiesa di Sant'Apollinare e
Beneficio parrocchiale di Sant'Apollinare che erano stati soppressi.
Con D.M. del 30 dicembre 1986, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 24 gennaio 1987, la parrocchia di
Sant'Apollinare è stata dichiarata persona giuridica (Tribunale di Trento, Registro persone giuridiche, n. 576).
ELENCO DEI VICARI PARROCCHIALI DI SANT'APOLLINARE (18)
1577-1592
Iosepho Barilino 'novareso'
1592-1606
Giovanni Battista Valentini (19)
1606-1614(?)
Lazzaro Metello
1615-1616
Gregorio Sesino
1616-1629
Ferdinado Avancium
1630-fine a.
Pietro Calvi
1631-fine a.
Pietro Pompeati
1631-1637
Andrea Pauleti
1638-1647
Giovanni Paolo Parisi
1648-fine a.
Martino Paglia
1649-1656
Alessandro Ventura
1656-1679
Ambrogio de Zentati
1680-1711
Giovanni Francesco Plozzoler
1712-1718
Felice Ippolito Madernini
1718in.
Giovanni Domenico Finardi
1718-1729
Francesco Trent Turcati
1729-1739
Bartolomeo Ricci
1740-1746
Giacomo Antonio Signorini
1747-1748ex.
Giovanni Battista Vivaldi
1748-1751ex.
Pietro Ignazio Trabolti
1751-1755
Pietro Minati
1756-1768
Antonio Caracristi
1768-1796
Lodovico Giuseppe Martinolli coadiuv. da Giovanni B. Vivaldi, Giorgio Prati e Antonio Conci
1797-1800
Domenico Antonio Rigotti
1800-1817
Domenico Benigni
1818-1832
Giacomo Antonio Gilli
1832-1833
Giuseppe Andreolli
1833-1848
Giovanni Mattevi
1848-1853
Francesco Saverio Battisti
1853-1855
Giovanni Battista Andreolli
1855-1858
Giovanni Berrera
1858-1863ex.
Giovanni Nepomuceno Hartmann
1863-1883
Mosè Marinelli da Trento
12
1883-1885
Saverio Ciola da Levico
1885-1899
Sante Facchini da Imola
1899-1901ex.
Germano Dalpiaz da Terres
1901-1940
Vittorio Speccher da Trento
1941-1944
Adelio Frasnelli
1945-1946 prima metà
- VACANZA -
1946-1956
Luigi Moresco
1957-1958
Carlo Bergamo
1958-1965
Albino Pederzolli
1966-1969
Renzo Agostini - primo parroco -
1970-1980
Lionello Corradini
1981-
Pietro Rattin
Condizione giuridica
Ente privato
Funzioni, occupazioni e attività
Il termine "parrocchia" (21) deriva dal greco e indica, dal punto di vista etimologico, una qualsiasi circoscrizione
territoriale. Nei primi secoli della cristianità fino al basso medioevo il termine venne adottato per indicare le ripartizioni
dei territori diocesani in circoscrizioni minori, fenomeno nato in conseguenza del moltiplicarsi nelle diocesi di nuove
chiese sotto la spinta delle crescenti esigenze dei fedeli. La consacrazione definitiva del "sistema parrocchiale" si ebbe
con il Concilio di Trento che, sulla base della precedente normativa pontificia e conciliare, dettò una nuova e completa
disciplina della struttura della Chiesa. I legislatori del Concilio prescrissero che, per la più efficace tutela della cura
delle anime affidate ai vescovi, il "populus fidelium" si dovesse distinguere in parrocchie proprie con confini
determinati e che a ciascuna di esse venisse assegnato un sacerdote che vi risiedesse, soltanto dal quale i fedeli potevano
ricevere i Sacramenti (Sess. XXIV, cap. 13). Si ordinò così che venissero erette parrocchie in tutti i luoghi in cui esse
non esistevano e si stabilirono delle norme per assicurare ai parroci un reddito minimo. Il parroco si impegnava a
risiedere nel luogo assegnatogli, ad approfondire la conoscenza della comunità dei fedeli attraverso la compilazione e
l'accurata custodia dei libri parrocchiali e a partecipare alle adunanze vicariali.I principi enunciati dal Concilio di Trento
e successivamente ribaditi nella normativa pontificia sono stati accolti e sintetizzati nel testo del Codice di diritto
canonico del 1917. Il can. 216 §1 dispone che il territorio di ogni diocesi debba essere diviso in "distinctas partes
territoriales", a ciascuna delle quali "sua peculiaris ecclesia cum populo determinato est assignanda suusque peculiaris
rector, tamquam proprius eiusdem pastor, est praeficiendus pro necessaria animarum cura". L'istituzione parrocchiale
dunque risulta costituita, oltre che dall'elemento territoriale, da altri tre elementi: un determinato "popolo", una
peculiare "chiesa" e un "pastor".Il Codice di diritto canonico del 1983 ha riconosciuto la personalità giuridica della
parrocchia espressamente concepita come "Communitas Christifidelium" (CIC 1983, can. 515 §3). Tale riforma è stata
recepita sia nell'accordo tra Stato e Chiesa (legge 121/1985) sia nelle disposizioni sugli enti e beni ecclesiastici (legge
222/1985); le diocesi e le parrocchie acquistano la personalità giuridica civile dalla data di pubblicazione sulla Gazzetta
Ufficiale del decreto del Ministero dell'interno che conferisce loro la qualifica di "ente ecclesiastico civilmente
riconosciuto".
13
Contesto generale
Diocesi di Trento
Decanato Trento nord
Fonti normative
Codice di diritto canonico
(12)
Legge 20 maggio 1985, n. 222
(13)
Decreto Ministeriale 30 dicembre 1986, Conferimento della qualifica di ente ecclesiastico civilmente
(14)
riconosciuto
all'Istituto
per
il
sostentamento
del
clero
nella
diocesi
di
Trento
ed
alle
quattrocentocinquantasei parrocchie costituite nella stessa diocesi. Perdita della personalità giuridica civile
da parte di millecentonovantuno enti beneficiali e di quattrocentoquarantadue chiese parrocchiali, tutti della
sopraddetta diocesi di Trento
Fonti archivistiche e bibliografia
Fonti d’archivio
Archivio diocesano tridentino, Atti visitali
Archivio diocesanto tridentino, Libro B
Bibliografia
AMBROSI F., Commentari della storia trentina, Trento, 1985
(15)
BERTOLOTTI G., Il parroco italiano ne' suoi rapporti con le leggi dello stato, Roma, 1910
(16)
BONELLI B., Monumenta ecclesiae tridentinae, Trento, 1765
(17)
COSTA A., La chiesa di Dio che vive in Trento, Trento, 1986
(18)
CURZEL E., Le pievi trentine. Trasformazioni e continuità nell'organizzazione territoriale della cura
(19)
d'anime dalle origini al XIII secolo (studio introduttivo e schede), Bologna, 1999
CURZEL E., I canonici e il Capitolo della cattedrale di Trento dal XII al XV secolo, EDB Bologna, 2001
(20)
FAES M., La chiesa di S. Apollinare a Trento, tesi di laurea (relatore prof. Fulvio Zuliani) - Università degli
(21)
studi di Udine, Facoltà di Lettere e Filosofia, a.a. 1993-1994
Fonti per la storia del principato e della chiesa tridentina: atti del convegno Trento 16-17 maggio 1991,
(22)
Trento, 1995
GIONGO G., La chiesa di S. Apollinare in Trento, IN: Studi trentini di Scienze Storiche, A. 29 (1950), nn.
(23)
1-2, pp. [110]-120
LUTTEROTTI A., Il Trentino: il nuovo volto di un'antica terra d'incontro, Bolzano, 1997
(24)
RASMO N., S. Apollinare e le origini romane di Trento, Trento, 1966
(25)
RIZZI G., Passeggiate trentine. Lezioni popolari sui monumenti principali della città di Trento, Parte I.
(26)
Monumenti entro la cinta romana, Trento, 1931
TOVAZZI G., Parochiale tridentinum, ed. a cura di Remo Stenico, Trento, Biblioteca PP. Francescani, 1970
Note
(1) Cfr. RASMO N., S. Apollinare e le origine romane di Trento, Monauni, Trento, 1966, p. 14 e segg.
(2) Ibidem. p. 18. Il santo venne sepolto nella Basilica di Classe edificata nel 549 in suo onore.
(3) Documento dell'11 aprile 1183, cfr. Ibidem, p. 92 nota 16.
14
(27)
(4) Documento dell'8 giugno 1212 che cita tra i presenti all'atto il "presbitero Otone de sancto Apolenario", cfr. Ibidem,
p. 92, nota 17.
(5) Ibidem, p. 92 nota 20.
(6) Cfr. CURZEL E., I canonici e il capitolo della Cattedrale di Trento dal XII al XV secolo, Bologna, 2001, pp. 325326.
(7) Cfr. Ufficio parrocchiale di Sant'Apollinare in Trento, Carteggio e atti, b. 1.
(8) Cfr. copia del testamento in: Ufficio parrocchiale di Sant'Apollinare in Trento, Registri dei legati, reg. 1, c. 6v.
(9) Cfr. "Prospetto di tutte le fondazioni pie della parrocchia" (1846 nov. 19) in Ufficio parrocchiale di Sant'Apollinare
in Trento, Carteggio e atti, fasc. 2.
(10) Cfr. RIZZI G., Passeggiate trentine. Lezioni popolari sui monumenti principali della città di Trento. Parte Prima.
Monumenti entro la cinta romana, Trento, 1931, pp. 16-34.
(11) Figlio del cavaliere Bartolomeo Passi da Pressano, nacque il 26 marzo 1693, venne investito della Prepositura nel
1748, morì il 25 luglio 1774.
(12) Cfr. Ufficio parrocchiale di Sant'Apollinare, Registri di cronache e memorie, reg. 1.
(13) Cfr. Ufficio parrocchiale di Sant'Apollinare, Atti d'ufficio, b. 4.
(14) Cfr. Curia arcivescovile di Trento, Ufficio di cancelleria, Piccolo archivio parrocchiale, "Sant'Apollinare".
(15) Ibidem.
(16) Romagnano fu eretta curazia il 22 dicembre 1711 e parrocchia nel 1919; Ravina fu eretta curazia nel 1794 e
parrocchia nel 1944.
(17) Documentazione relativa alla concessione di maggiore autonomia da parte della chiesa matrice di Sant'Apollinare
alle due chiese di Ravina e Romagnano si trovano in: Ufficio parrocchiale di Sant'Apollinare, Carteggio e atti, fasc. 1.2.
(18) Il presente elenco è stato compilato consultando i registri di anagrafe presenti in archivio.
(19) Sostituito a periodi da Bartolomeo Manuali e poi da Pietro Zanini.
(20) Le presenti notizie informative sono da ritenersi generali e non esaustive. Per un approfondimento e una
bibliografia articolata si rimanda alla voce corrispondente dell'Enciclopedia del diritto, Giuffré, Varese, 1958-1995.
15
fondo A
Ufficio parrocchiale di Sant'Apollinare in Trento, 1577 - 2008
(28)
registri 51, quaderni 19, buste 9 (sottounità 4), fascicoli 10
Soggetti produttori
Parrocchia di Sant'Apollinare, [1212] -
(29)
Contenuto
La documentazione conservata nel fondo è quella tipica presente in tutte le parrocchie, composta prevalentemente dai
registri anagrafici e dai relativi atti, da registri di amministrazione, da carteggio e atti vari.
Lingua
Latino, Italiano
Modalità di acquisizione e versamento
Il fondo è sempre stato di proprietà dell'ente; in base alla Commissione Beni Culturali del 15 settembre 1993 è stato
dichiarato di interesse storico.
Incrementi previsti
Si prevede il continuo accrescimento della documentazione in quanto l'ente parrocchia è ancora attivo.
Esistenza e localizzazione delle copie
Presso l'Archivio diocesano si trovano microfilmati tutti i registri anagrafici (nati e battezzati, matrimoni, morti) dal
Concilio di Trento fino alla fine del 1923, data oltre la quale tali registrazioni e certificazioni diventano di competenza
comunale.
16
serie A 1
Registri dei nati e battezzati e dei matrimoni, 1577 - 1610
(30)
registri 1
Contenuto
La serie è costituita da un unico registro sul quale si trovano annotati i battezzati a partire dal 1577 e i matrimoni a
partire dal 1586.
(31)
A 1.1
"I. Nati 1577-1610
I. Matrimoni 1586-1610"
1577 febbraio 12 - 1610 settembre 18
Altre denominazioni: "In questo libro si conteneno li nomi et cognomi de li baptizati per mi presbitero Iosepho Barilino
novareso (1) capelano in la cura dil signor preposito di la badia di Santo Apolinar di fori di Trento commenzando l'ano
sopra schrito et sicut, et circa il fine di questo libro vi è notato anco li matrimoni" (2)
pp. 1-288: registro dei nati e battezzati, 1577 feb.12-1610 set. 18 (3);
pp. 289-333: registro dei matrimoni, 1586 giu. 11; 1592 nov. 23-1609 set. 21 (4).
latino
Registro, carta, legatura in mezza pelle, cc. II, pp. 333
Note
(1) forse da Novara.
(2) Da "et circa il fine" aggiunta posteriore di altra mano.
(3) Una registrazione di battesimo del 19 ottobre 1588 si trova a c. I.
(4) Una registrazione di matrimonio del 16 giugno 1603 si trova a p. 227 tra le registrazioni di nascita.
17
serie A 2
Registri dei nati e battezzati, 1611 - 1966
(32)
registri 11
Contenuto
I registri dei battesimi insieme a quelli dei matrimoni furono introdotti nel diritto canonico dal
"Decretum de
Reformatione Matrimonii" del Concilio di Trento (Sess. XXIV, capp. 1-2). I titoli 91-97 del "Rituale Romanum"
emanato da Paolo V nel 1614 proposero le formule per la corretta stesura degli atti nei singoli libri. Tali normative
trovarono applicazione nelle parrocchie della diocesi di Trento in tempi relativamente brevi; infatti i libri dei battezzati
vennero compilati costantemente fino all'epoca contemporanea, prima con finalità solo religiose, poi anche civili e
anagrafiche. L'autorità politica austriaca si interessò ai libri parrocchiali con la lettera circolare del primo maggio 1781
che li dichiarava documenti pubblici a tutti gli effetti civili. Nella successiva legge imperiale del 20 febbraio 1784
vennero prescritte formule e espressioni linguistiche uniformi per la loro compilazione in modo da "impiegare ogni cura
ed attenzione, acciocché per il bene de' nostri sudditi venga data una forma tale a simili registri, per via della quale lo
stato ne possa fare l'uso occorrente, e che dalla loro uniformità ne risulti la sicurezza pubblica come oggetto della
legge". Dopo la breve parentesi dei domini bavarese e napoleonico, durante i quali le competenze in materia di stato
civile furono trasferite ai Comuni (anche se la regolare tenuta dei libri canonici da parte dei parroci non venne mai
meno) con il decreto del 21 agosto 1815 la Commissione aulica centrale d'organizzazione restituiva ai curatori d'anime
il compito di ufficiali di stato civile che essi mantennero fino al primo gennaio 1924, data dell'impianto dello stato civile
italiano presso i Comuni.
La serie è formata da undici registri dei nati e battezzati nella parrocchia di Piedicastello a partire dal 1611. Le
registrazioni dei nati e battezzati dal 1577 al 1610 si trovano in: Ufficio parrocchiale di Sant'Apollinare in Trento,
Registri dei nati e battezzati e dei matrimoni, reg. 1.
I primi sei registri della serie sono redatti in lingua latina e in forma discorsiva con la registrazione della data di
battesimo, del nome del battezzato, dei suoi genitori, del ministro battezzante e dei padrini. Nei registri che coprono
l'arco temporale 1638-1672 i battezzati sono registrati in ordine alfabetico per nome, pratica in seguito abbandonata e
sostituita con la registrazione in ordine cronologico.
A partire dal 1720 circa viene annotata, a fianco delle registrazioni, la località di provenienza del battezzato
(Piedicastello, Ravina, Romagnano).
Dal 1805 viene introdotto l'uso del registro strutturato a tabella prestampata. Vengono così registrati, secondo le
disposizioni governative, le generalità del battezzato, 'il tempo della nascita' completo di anno, mese e giorno, il luogo
di nascita, il giorno del battesimo, i nomi dei genitori, del ministro battezzante e dei padrini, compresa la condizione
sociale di questi ultimi. Una particolarità da segnalare è che gli illegittimi si trovano generalmente registrati a rovescio
costringendo chi legge a capovolgere il registro.
18
(33)
A 2.1
"II. Nati 1610-1638
II. Matrimoni 1610-1630"
1611 marzo 3 - 1611 marzo 16; 1615 maggio 10 - 1636 settembre 28
Sul registro si trovano unicamente registrazioni di battesimi e non di matrimoni.
latino
Registro, carta, legatura in mezza pelle, cc. 1, 18-109
(34)
A 2.2
"III. Nati 1638-1657"
1638 ottobre 26 - 1656 dicembre 27
latino
Registro, carta, legatura in mezza pelle, cc. 81 (bianche alcune cc.), con indice alfabetico a rubrica all'inizio n.n.
(35)
A 2.3
"IV. Nati 1657-1671"
1657 gennaio 17 - 1672 maggio 12
Le registrazioni sono in ordine per lettera dell'alfabeto e in qualche caso non in perfetto ordine cronologico.
latino
Registro, carta, legatura in mezza tela, cc. 40 (1)-105; 127 (2)-160 (bianche le cc. 87, 106), con indice alfabetico a rubrica alle cc.
40-59
Note
(1) La cartulazione coeva parte da c. 40.
(2) Dopo la c. 105 c'è una carta bianca, poi la cartulazione riparte, per errore, dalla c. 127: non ci sono lacune nelle
registrazioni.
(36)
A 2.4
"V. Nati 1671-1711"
1672 giugno 2 - 1712 aprile 11
Altre denominazioni: "Liber baptizatorum parochialis ecclesiae Sancti Apollinaris reverendissimae prepositurae
Tridenti" (tit. int.)
Registrazioni in ordine per lettera d'alfabeto.
Alla fine: copia di un accordo del 1 maggio 1673 tra due privati con loro impegno a versare un importo all'altare di S. Brigida nella
chiesa di Romagnano qualora non rispettassero i patti, 1673 mag. 21.
latino
Registro, carta, legatura in mezza tela, cc. 220 (bianche diverse cc.; mancano alcune cc.), con indice alfabetico a rubrica all'inizio
n.n. (1)
Note
(1) Tra le lettere H e I dell'indice: altro indice a rubrica di dimensioni inferiori di un registro non identificato.
19
(37)
A 2.5
"VI. Nati 1711-1745"
1712 maggio 1 - 1745 ottobre 7
Altre denominazioni: "In hunc librum baptisati inscribantur iuxta formam praescriptam ad finem ritualis romani" (tit.
int.)
All'inizio: annotazione relativa alla donazione del registro da parte del conte Carlo Ferdinando Lodron, 1712 feb. 13;
a c. 140: dichiarazione da parte di testimoni di un battesimo impartito nel gennaio 1721 del quale era stata omessa la registrazione,
1754 apr. 13.
latino
Registro, carta, legatura in mezza pelle, cc. 140, con indice alfabetico a rubrica all'inizio n.n.
(38)
A 2.6
"VII. Nati 1745-1805. Ravina 1795-1805"
1746 gennaio 29 - 1805 gennaio 1
cc. 1-154: registro dei nati e battezzati di Piedicastello e località annesse alla cura d'anime, 1746 gen. 29-1805 gen. 1;
cc. 216-244: registro dei battezzati di Ravina, 1795 gen. 28-1804 dic. 18.
A c. 139: annotazione che rimanda alla c. 217 dove si trovano le registrazioni dei nati di Ravina;
a c. 216: annotazione di un accordo tra il preposito Giovanni Giacomo Pizzini e la comunità di Ravina relativo alla comunicazione
alla cura di Piedicastello dei battezzati a Ravina, 1797 gen. 2;
a c. 380: "Nomina expositorum spurium", tre registrazioni di esposti, 1746 giu. 20-1777 gen. 7.
latino
Registro, carta, legatura in mezza tela, cc. 160; 211-380 (bianche le cc. 155-160, 211-215, 245-250, 321-323, 373-379; mancano le
cc. 250-320), con indice alfabetico per nome all'inizio n.n. e indice alfabetico a rubrica per cognome alle cc. 324-372
(39)
A 2.7
"VIII. Nati di qui e di Ravina. 1805-1822"
1805 gennaio 8 - 1822 novembre 5
cc. sd 1-46: registro dei nati e battezzati di Piedicastello, 1805 gen. 11-1822 nov. 5;
cc. sd 35-75: registro dei nati e battezzati di Ravina, 1805 gen. 8-1821 lug. 26.
A c. 36, incollato: riconoscimento di un illegittimo, 1820 mar. 21.
italiano
Registro, carta, legatura in mezza pelle, cc. sd 46; 35-75, con indice alfabetico a rubrica n.n. all'inizio per le lettere A-L e alla fine
per le lettere M-Z
(40)
A 2.8
"IX. Nati. 1822-1870"
1822 novembre 30 - 1870 dicembre 25; 1871 agosto 2 - 1871 agosto 20 (1)
A c. 26, incollata: ricevuta relativa all'accoglienza presso l'Ospizio delle Laste di Trento di un neonato rinvenuto accanto al muro
della chiesa di S. Apollinare, 1833 apr. 13.
italiano
Registro, carta, legatura in mezza pelle, cc. sd 129, con indice alfabetico a rubrica all'inizio n.n.
Note
(1) Si tratta di tre registrazioni che sono state trasportate sul registro seguente.
20
(41)
A 2.9
"X. Nati 1871-1904"
1871 gennaio 18 - 1904 gennaio 3; 1904 gennaio 8 - 1904 aprile 10 (1)
A c. 112: annotazione di don Vittorio Speccher relativa al suo predecessore don Germano Dalpiaz nominato canonico della
Cattedrale.
italiano
Registro, carta, legatura in mezza pelle, cc. sd 135, con indice alfabetico a rubrica all'inizio n.n.
Note
(1) Queste ultime registrazioni sono cassate e riportate sul registro seguente.
(42)
A 2. 10
"XI. Nati. 1904-1928 inclusive"
1904 gennaio 8 - 1928 maggio 23
A c. 58, incollato: atto di abiura e conseguente conversione alla religione cattolica, 1911 mag. 14.
italiano
Registro, carta, legatura in mezza pelle, cc. sd 162, con indice alfabetico a rubrica n.n.
(43)
A 2.11
"XII. Registro battezzati (Liber renatorum) 1929-1966"
1929 dicembre 20 - 1966 dicembre 26
italiano
Registro, carta, legatura in mezza tela, cc. sd 195, con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n.
21
serie A 3
(44)
Registri dei matrimoni, 1630 - 1960
registri 6
Contenuto
I registri dei matrimoni, insieme a quelli dei battesimi, furono introdotti nel diritto canonico dal "Decretum de
Reformatione Matrimonii" del Concilio di Trento (Sess. XXIV, capp. 1-2). I titoli 91- 97 del "Rituale Romanum"
emanato da Paolo V nel 1614 proposero le formule per la corretta stesura degli atti nei singoli libri. Tali normative
trovarono applicazione nelle parrocchie della diocesi di Trento in tempi relativamente brevi; i libri dei matrimoni infatti
vennero compilati costantemente fino all'epoca contemporanea, prima con finalità solo religiose, poi anche civili ed
anagrafiche. L'autorità politica austriaca si interessò ai libri parrocchiali con la lettera circolare del primo maggio 1781
che li dichiarava documenti pubblici a tutti gli effetti civili. Nella successiva legge imperiale del 20 febbraio 1784
vennero prescritte formule e espressioni linguistiche uniformi per la loro compilazione e si ordinò di "impiegare ogni
cura ed attenzione, acciocché per il bene de' nostri sudditi venga data una forma tale a simili registri, per via della quale
lo stato ne possa fare l'uso occorrente, e che dalla loro uniformità ne risulti la sicurezza pubblica come oggetto della
legge". Dopo la breve parentesi dei domini bavarese e napoleonico, durante i quali le competenze in materia di stato
civile furono trasferite ai Comuni (anche se la regolare tenuta dei libri canonici da parte dei parroci non venne mai
meno) con la legge imperiale del 20 aprile 1815 ed il decreto del 21 agosto 1815 della Commissione aulica centrale
d'organizzazione veniva restituito ai curatori d'anime il compito di ufficiali di stato civile che essi mantennero fino al
primo gennaio 1924, data dell'impianto dello stato civile italiano presso i Comuni. Se durante la dominazione austriaca
il matrimonio celebrato in chiesa aveva validità civile e al parroco veniva richiesta un'attenzione particolare nella
produzione degli atti necessari per la celebrazione e la registrazione del sacramento (Cfr. Codice civile austriaco, § 80),
negli anni tra l'annessione al Regno d'Italia e il Concordato del 1929 stipulato tra la Santa Sede e l'autorità politica, i riti
civile e religioso venivano celebrati separatamente. Con la legge n. 847 del 27 maggio 1929 lo Stato italiano riconobbe
la validità civile del matrimonio celebrato secondo le norme di diritto canonico ed il curatore d'anime è tenuto alla
notificazione dell'avvenuta celebrazione al Comune, per la sua trascrizione nei registri anagrafici.
La serie è formata da sei registri dei matrimoni celebrati nella chiesa di Sant'Apollinare a partire dal 1630.
Le registrazioni dei matrimoni dal 1586 al 1609 si trovano in: Ufficio parrocchiale di Sant'Apollinare in Trento, Registri
dei nati e battezzati e dei matrimoni, reg. 1.
Mancano le registrazioni dal 1610 al 1629 nonostante vi sia traccia della loro presenza, in passato, nel titolo riportato
sul primo registro dei nati e battezzati (1).
I primi due registri sono redatti in lingua latina e in forma discorsiva, con l'indicazione della data del matrimonio, dei
nomi degli sposi, del ministro celebrante e dei testimoni. Si nota un particolare disordine nelle registrazioni presenti sul
primo registro le quali non sono in ordine cronologico. Molto probabilmente si era tentato di annotare i matrimoni in
ordine alfabetico creando in questo modo degli spazi vuoti tra una lettera e l'altra, spazi riempiti in un secondo momento
dai parroci che nel tempo si susseguirono. A partire dal 1805 vengono utilizzati registri a tabella prestampata che
riporta, secondo le norme governative, la data del matrimonio, le generalità degli sposi, del ministro celebrante, dei
testimoni e la condizione sociale di questi ultimi. Su questi registri si trovano anche i matrimoni celebrati a Ravina e
22
Romagnano dai curati muniti di delega del parroco. L'ultimo registro, infine, è compilato secondo la formulazione
entrata in vigore con le nuove norme concordatarie.
Note
(1) Cfr. Ufficio parrocchiale di Sant'Apollinare in Trento, Registri dei nati e battezzati, reg. 1.
(45)
A 3.1
"III. IV. Matrimoni 1630-1706"
1630 febbraio 11 - 1706 gennaio 13; 1720 maggio 4 - 1720 maggio 14
cc. 1-74/g: registro dei matrimoni, 1639 feb. 28-1703 apr. 29, 1706 gen. 13, 1720 mag. 4-1720 mag. 14;
cc. 75-90 (1): registro dei matrimoni, 1630 feb. 11-1636 ott. 24, 1647 mag. 1-1648 set. 1.
latino
Registro, carta, legatura in mezza tela, cc. 90 (mancano le cc. 4-5), formato da due registri di diverse dimensioni cuciti insieme, con
indice alfabetico a rubrica relativo ad entrambi i registri all'inizio n.n.
Note
(1) Quasi sicuramente mutilo delle cc. 91-98 che vengono segnalate nell'indice.
(46)
A 3.2
"V. Matrimoni 1706-1804"
1710 novembre 10 - 1804 dicembre 18
Altre denominazioni: "In hunc librum denuntiationes et matrimonia inscribantur iuxta formam praescriptam ad finem
ritualis romani" (tit. int.)
All'inizio: annotazione relativa alla donazione del registro da parte del conte Carlo Ferdinando Lodron, 1712 feb. 13.
latino
Registro, carta, legatura in mezza tela, cc. 128, con indici alfabetici a rubrica n.n. all'inizio, per nome dello sposo, e alla fine, per
cognome (1)
Note
(1) Si legge, all'inizio del registro: "NB. in hoc libro tantum nomina virorum esse notata in alfabeto ... ab anno 1795
alfabetus a cognomine conscribitur, non a nomine".
(47)
A 3.3
"VI. Matrimoni 1805-1833"
1805 gennaio 16 - 1833 novembre 27
cc. sd 23, 79: registro dei matrimoni celebrati a Piedicastello, 1805 feb. 20-1833 nov. 27;
cc. sd 24-39 (1): registro dei matrimoni celebrati a Ravina e in località Pissavacca, 1805 apr. 30-1823 set. 24;
cc. sd 67-78: registro dei matrimoni celebrati a Romagnano, 1805 gen. 16-1818 lug. 15.
A c. 75: certificazione del comune di Aldeno attestante la conformità delle registrazioni di Romagnano con quelle presenti sui registri
di stato civile, 1815 nov. 6.
italiano
Registro, carta, legatura in mezza tela, cc. sd 79 (bianche le cc. sd 40-66), con indice alfabetico a rubrica n.n. all'inizio relativo alle
lettere A-L e alla fine relativo alle lettere M-Z
Note
(1) Con rimando ad una registrazione pertinente a c. 16, 1823 set. 24.
23
(48)
A 3.4
"VII. Matrimoni 1833-1897"
1834 febbraio 8 - 1897 novembre 3
italiano
Registro, carta, legatura in mezza pelle, cc. sd 97 (bianche alcune cc. n.n.), con indice alfabetico all'inizio n.n.
(49)
A 3.5
"VIII. Matrimoni 1897-1937"
1898 febbraio 19 - 1937 settembre 27
Altre denominazioni: "Registro dei matrimoni celebrati in Piedicastello dal 19 febbraio 1898. Tomo IV°" (tit. int.)
italiano
Registro, carta, legatura in mezza pelle, cc. sd 98, con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n.
(50)
A 3.6
"IX. Matrimoni 1937-1960"
1937 ottobre 28 - 1960 dicembre 22
italiano
Registro, carta, legatura in mezza tela, pp. 335, cc. 336-357, con indice per anno alla fine n.n. e indice alfabetico a rubrica sciolto
24
serie A 4
(51)
Registri dei morti, 1639 - 2008
registri 7
Contenuto
I registri dei morti vennero introdotti insieme ai registri dei cresimati e agli "stati delle anime" dal "Rituale Romanum"
di Paolo V nel 1614, nel quale si stabilivano anche le formule per la corretta stesura degli atti nei singoli libri (Cfr. §
Formulae scribendae in libris habendis apud parochos ut infra notatur). Tale normativa trovò applicazione nelle
parrocchie della diocesi di Trento in tempi relativamente brevi; infatti i libri dei morti vennero compilati costantemente
fino all'epoca contemporanea, prima con finalità solo religiose, poi anche civili ed anagrafiche. L'autorità politica
austriaca si interessò ai libri parrocchiali con la lettera circolare del primo maggio 1781 che li dichiarava documenti
pubblici a tutti gli effetti civili. Nella successiva legge imperiale del 20 febbraio 1784 vennero prescritte formule e
espressioni linguistiche uniformi per la loro compilazione e si ordinò di "impiegare ogni cura ed attenzione, acciocché
per il bene de' nostri sudditi venga data una forma tale a simili registri, per via della quale lo stato ne possa fare l'uso
occorrente, e che dalla loro uniformità ne risulti la sicurezza pubblica come oggetto della legge". Dopo la breve
parentesi dei domini bavarese e napoleonico, durante i quali le competenze in materia di stato civile furono trasferite ai
Comuni (anche se la regolare tenuta dei libri canonici da parte dei parroci non venne mai meno) con il decreto del 21
agosto 1815 la Commissione aulica centrale d'organizzazione restituiva ai curatori d'anime il compito di ufficiali di
stato civile, che essi mantennero fino al primo gennaio 1924, data dell'impianto dello stato civile italiano presso i
Comuni.
La serie è costituita da sette registri dei morti nella parrocchia di Piedicastello a partire dal 1639. Il primo registro è
redatto in forma discorsiva e in lingua latina e riporta registrazioni con annotazioni dettagliate (come ad esempio la
somministrazione del Viatico e degli Olii Sacri). E' presente l'indicazione dell'età del defunto e il luogo di sepoltura.
Anche questo registro, come i primi delle serie precedenti, era stato predisposto per una compilazione in ordine
alfabetico, in seguito sostituita da quella cronologica che andava a riempire gli spazi vuoti lasciati tra una lettera e l'altra
dell'alfabeto. A partire dal secondo registro sono indicate le località di appartenenza dei defunti (Ravina, Pissavacca,
Belvedere, Romagnano e Piedicastello) e il luogo di sepoltura.
Sul terzo registro della serie si trova annotata in corrispondenza del 25 luglio 1774 la morte di Bartolomeo Passi da
Pressano. Egli ebbe un ruolo molto importante nella campagna di restauri alla chiesa danneggiata dai bombardamenti
francesi e dalle infiltrazioni dell'Adige nel 1760.
A partire dal 1805 le registrazioni avvengono su registri a tabella e riportano, secondo le disposizioni governative, le
generalità del defunto, la causa di morte e il luogo di sepoltura.
25
(52)
A 4.1
"I. Morti 1639-1695
II. Morti 1695-1705"
1639 febbraio 19 - 1703 aprile 4
cc. 1-86: registro dei morti, 1639 feb. 19-1694 nov. 4;
cc. 86, 1-11: "Liber mortuorum anno 1695 in tota parochia S. Apollinaris", 1695 gen. 1-1703 apr. 4.
Alla fine: estratto della registrazione di una morte avvenuta il 28 agosto 1747 fuori parrocchia, 1748 mag. 28.
latino
Registro, carta, legatura in mezza tela, cc. 86, 11, formato da due registri cuciti insieme, con indice alfabetico a rubrica n.n. relativo
agli anni 1695-1703 tra la c. 86 e la c. 1
(53)
A 4.2
"III. Morti 1709-1774"
1709 ottobre 4 - 1774 gennaio 14
Altre denominazioni: "In hunc librum defuncti inscribantur iuxta formam praescriptam ad finem ritualis romani" (tit.
int.); "Liber defunctorum v. ecclesiae parochialis S. Apollinaris martiris et pontificis Pedicastelli suburbii civitatis
Tridentinae 1712" (sulla coperta)
All'inizio: annotazione relativa alla donazione del registro da parte del conte Carlo Ferdinando Lodron, 1712 feb. 13;
all'inizio, prima dell'indice: annotazione di morte di un prelato, 1712 feb. 15.
latino
Registro, carta, legatura in mezza pelle, cc. 89, con indice alfabetico a rubrica all'inizio n.n.
(54)
A 4.3
"IV. Morti 1774-1805"
1774 gennaio 15 - 1799 dicembre 30
Altre denominazioni: "Liber defunctorum inceptus die 15 ianuarii 1774" (tit. int.)
latino
Registro, carta, legatura in pelle, cc. 68, con indice alfabetico a rubrica all'inizio n.n.
(55)
A 4.4
"Morti Ravina e Romagnano 1805-1820"
1805 gennaio 6 - 1820 agosto 22
cc. sd 1-9, pp. 10-48: registro dei morti di Ravina, 1805 gen. 6-1820 ago. 22;
cc. sd 1-9, pp. 10-18: registro dei morti di Romagnano, 1805 apr. 7-1819 ott. 11.
italiano
Registro, carta, legatura in mezza tela, cc. sd 9, 9; pp. 48, 18, con indici alfabetici a rubrica all'inizio delle parti n.n.
(56)
A 4.5
"V. Morti 1805-1884"
1805 gennaio 23 - 1883 dicembre 28
italiano
Registro, carta, legatura in mezza pelle, pp. 203, con indice alfabetico a rubrica n.n. all'inizio relativo alle lettere A-L e alla fine per
le lettere M-Z
26
(57)
A 4.6
"VI. Morti 1884-1928"
1884 gennaio 22 - 1928 dicembre 23
Si trovano anche, tra le normali registrazioni, annotazioni relative a persone sepolte nel cimitero della chiesa anche se morte in altre
parrocchie e, dal 1904 fino al 1918, alla fine di ogni anno si trova l'elenco dei morti fuori parrocchia e nell'ospedale civico.
italiano
Registro, carta, legatura in mezza pelle, pp. 193, con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n.
(58)
A 4.7
"Registro morti della parrocchia di S. Apollinare dal 1929 al ***"
1929 gennaio 14 - 2008 gennaio 30
italiano
Registro, carta, legatura in mezza tela, pp. 268, con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n.
27
serie A 5
(59)
Registri dei cresimati, 1825 - 2007
registri 2
Contenuto
I registri dei cresimati vennero introdotti insieme ai registri dei morti e agli "stati delle anime" dal "Rituale Romanum"
di Paolo V nel 1614, nel quale si stabilirono anche le formule per la corretta stesura degli atti nei singoli libri (Cfr. §
Formulae scribendae in libris habendis apud parochos ut infra notatur). In realtà nella diocesi di Trento i registri dei
cresimati furono compilati con sistematicità solo a partire dal secolo XIX.
La serie è costituita da due registri. Il primo registro, dal quale sono state strappate le carte iniziali, riportava
originariamente lo 'status animarum' (1) della parrocchia di Piedicastello attualmente andato perduto.
Note
(1) Cfr. titolo sul dorso. Il titolo sul piatto anteriore della coperta è parzialmente coperto da una moderna etichetta e
probabilmente ripeteva quello del dorso.
(60)
A 5.1
"Cresimati 1825-1927"
1825 maggio 23 – 1927
Altre denominazioni: "Status animarum" (tit. dorso)
italiano
Registro, carta, legatura in pergamena, pp. 87 (1)
Note
(1) Paginazione non coeva.
(61)
A 5.2
"I. Registro cresimati della parrocchia S. Apollinare dal 1928 al ***"
1928 - 2007 marzo 3
italiano
Registro, carta, legatura in mezza tela, cc. 87 n.n.
28
serie A 6
Stati delle anime, [1884] - sec. XX seconda metà
(62)
registri 2, quaderni 2
Contenuto
Il "Liber Status animarum" (o Anagrafe) era un registro che permetteva al parroco di conoscere in modo esatto la
composizione, la situazione anagrafica e l'impartizione dei Sacramenti delle famiglie sottoposte alla sua cura al fine di
facilitare il suo compito di sacerdote e di ufficiale di stato civile. La compilazione degli stati delle anime venne
raccomandata, insieme a quella dei registri dei cresimati e dei morti, dal "Rituale Romano" di Paolo V nel 1614.
Successivamente diversi concilii e sinodi ordinarono che durante la Quaresima di ogni anno questi libri venissero
aggiornati. Queste disposizioni non furono applicate diligentemente nelle parrocchie della diocesi di Trento: prima del
XIX secolo infatti si sono conservati pochi registri di questo tipo nonostante le frequenti sollecitazioni provenienti
anche dalle autorità civili. Molti sono i vescovi tridentini che, negli atti delle visite pastorali, richiamano l'attenzione su
questa lacuna; ma fu il vescovo Celestino Endrici che in occasione della sua prima visita pastorale nella diocesi stilò un
formulario in cui si richiedeva, tra l'altro, e per la prima volta in forma esplicita, di segnalare la presenza in parrocchia
degli "Status animarum" o "Anagraphes" (Foglio diocesano, VII, 1905, p. 239). Nel 1917 il Codice di diritto canonico li
rese obbligatori, lasciando alle disposizioni dei vari Ordinari il compito di introdurli e di stilare anche nuovi e più
semplici metodi di compilazione (cfr. CIC, can. 440).
La serie è costituita da due registri e da due quaderni.
Il secondo registro riporta delle descrizioni, spesso molto dettagliate, di alcuni membri delle famiglie di Piedicastello
con l'aggiunta di commenti personali del parroco compilatore.
I due quaderni sono stati compilati dal parroco don Luigi Moresco il quale, oltre a riportare i nomi e i cognomi dei vari
componenti delle famiglie, ha calcolato anche il numero totale degli abitanti. Sembra trattarsi quasi di due brutte copie
compilate in previsione della redazione di un registro ufficiale.
Bibliografia
BAZZANELLA G., Manuale d'ufficio per il clero curato, Trento, 1888, p. 52
(63)
SPARAPANI L., I libri parrocchiali della diocesi di Trento, IN: La conta delle anime. Popolazioni e registri
(64)
parrocchiali: questioni di metodo ed esperienze a cura di COPPOLA G. e GRANDI C., Bologna, 1989, pp.
277-319
(65)
A 6.1
"Anagrafe di Piedicastello"
[1884] (con integrazioni fino al 1900)
All'inizio, sciolto: elenco delle abitazioni con i nomi dei proprietari, denominazione delle famiglie residenti, numero degli individui e
dei 'fuochi', 1884-1885.
italiano
Registro, carta, legatura in mezza pelle, pp. 128, con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n.
29
(66)
A 6.2
"Anagrafe. Stato d'anime dal 1942 al ***"
[1942] (con integrazioni fino al 1944)
italiano
Registro, carta, legatura in mezza tela, cc. sd 58, con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n.
(67)
A 6.3
"Elenco famiglie Pasqua 1947. Poveri"
[1947]
italiano
Quaderno, carta, legatura in carta, cc. 12 n.n.
(68)
A 6.4
Elenco delle famiglie di Piedicastello
sec. XX seconda metà
italiano
Quaderno, carta, legatura in carta, cc. 35 n.n.
30
serie A 7
(69)
Atti matrimoniali, 1833 - 1959
buste 8
Contenuto
La documentazione è composta dall'insieme delle pratiche relative ai singoli matrimoni celebrati nella parrocchia. Gli
atti, prodotti dagli enti ecclesiastici o civili e dai futuri sposi, variano per genere e quantità a seconda delle epoche e dei
governi. Si possono trovare, per esempio, certificati di battesimo e di cresima, esami di religione, attestati di avvenute
pubblicazioni, dispense vescovili da impedimenti, permessi politici e militari, consensi paterni. Il permesso politico,
introdotto nel Tirolo con il decreto della Cancelleria aulica del 12 maggio 1820, veniva rilasciato dal Comune e doveva
dimostrare che lo sposo fosse in grado di mantenere una famiglia mediante l'esercizio di un'attività o fosse garantito da
una paga giornaliera. Ai parroci era vietato benedire i matrimoni di coloro che non lo avessero presentato. In seguito
alla legge n. 847 del 27 maggio 1929, la documentazione di ogni matrimonio viene raccolta nel bifoglio "Esame dei
contraenti", consistente nelle domande da farsi agli sposi secondo il can.1020 del Codice di diritto canonico, e
comprende anche la notificazione al comune dell'avvenuta celebrazione da parte del parroco con la relativa attestazione
della sua registrazione nei registri anagrafici comunali.
La serie si compone di otto buste contenenti gli atti relativi ai matrimoni celebrati nella parrocchia di Sant'Apollinare a
partire dal 1833.
Al momento del presente riordino gli atti erano conservati in faldoni. Quelli più antichi erano piegati a metà nel senso
della lunghezza, in parte raccolti in mazzi annuali e in parte sparsi alla rinfusa all'interno del faldone. Solo
occasionalmente gli atti riportavano sul verso i nomi degli sposi, il numero del matrimonio e l'anno della celebrazione.
A partire dal 1911 le pratiche matrimoniali non erano più piegate a metà ma spesso erano fermate da fermagli metallici
e, a volte, raccolte in cartelline. Dal 1944 ogni pratica è stata raccolta nel bifoglio "esame dei contraenti".
In occasione del presente riordino si sono ricostruite le pratiche verificando la registrazione sul corrispondente registro
dei matrimoni e riordinando i matrimoni secondo il numero apposto dal ministro celebrante. Sono stati tolti inoltre i
numerosi fermagli metallici che erano in un avanzato stato di ossidazione. Gli atti matrimoniali sono stati raccolti in
fascicoli annuali, collocando alla fine di ogni anno la documentazione relativa a matrimoni non celebrati o celebrati
fuori parrocchia (ad esempio richieste di pubblicazioni matrimoniali, certificati di nascita, dispense vescovili).
Bibliografia
BAZZANELLA G., Manuale d'ufficio per il clero curato, Trento, 1888, pp. 174-175
(70)
A 7.1 b. 1
(71)
Atti matrimoniali
1833 - 1866
italiano
Busta, carta, cc. 458 n.n.
31
(72)
A 7.2 b. 2
Atti matrimoniali
1867 - 1899
italiano
Busta, carta, cc. 773 n.n.
(73)
A 7.3 b. 3
Atti matrimoniali
1900 - 1921
italiano
Busta, carta, cc. 652 n.n.
(74)
A 7.4 b. 4
Atti matrimoniali
1922 - 1932
italiano
Busta, carta, cc. 506 n.n.
(75)
A 7.5 b. 5
Atti matrimoniali
1933 - 1942
italiano
Busta, carta, cc. 742 n.n.
(76)
A 7.6 b. 6
Atti matrimoniali
1943 - 1950
italiano
Busta, carta, cc. 931 n.n.
(77)
A 7.7 b. 7
Atti matrimoniali
1951 - 1955
italiano
Busta, carta, cc. 1045 n.n.
(78)
A 7.8 b. 8
Atti matrimoniali
1956 - 1959
italiano
Busta, carta, cc. 882 n.n.
32
serie A 8
Carteggio e atti attinenti all'anagrafe, 1879 - 1922
(79)
fascicoli 2
Contenuto
La serie si compone di due fascicoli. Il primo raccoglie i certificati rilasciati dall'ufficiale sanitario (detto "visitatore dei
cadaveri") che attestava la morte e autorizzava la sepoltura del cadavere; nel secondo fascicolo sono conservate le
dichiarazioni che ogni "mammana" (levatrice), assistente al parto, doveva notificare entro 24 ore "all'organo incaricato
della tenuta dei registri nel luogo ove avvenne il parto" (1).
Bibliografia
BAZZANELLA G., Manuale d'ufficio per il clero curato, Trento, 1888, p. 32
(80)
Note
(1) Legge del 25 marzo 1874 n. 32 relativa all'istruzione per le levatrici.
(81)
A 8.1 b. 1
Certificati di ispezione cadaverica
1879 - 1922
Mancano i certificati per l'anno 1914.
italiano
Fascicolo, carta, cc. 678
(82)
A 8.2 b. 2
"Attestati mammane"
1899 - 1922
Partecipazioni di nascite da parte delle levatrici.
italiano
Fascicolo, carta, cc. 595
33
serie A 9
Registri degli ammessi all'istruzione religiosa, [1880] - 1894
(83)
registri 1
Contenuto
La serie si compone di un registro che contiene gli elenchi dei bambini ammessi all'istruzione religiosa. Per ogni
fanciullo sono riportati la data di nascita, l'anno di Prima Comunione, le assenze e il profitto. Con il passare del tempo i
dati annotati si limitano all'età dei partecipanti.
(84)
A 9.1
"Istruzione religiosa quaresimale Piedicastello"
[1880] (1) - 1894
Elenchi di fanciulli ammessi all'istruzione religiosa.
italiano
Registro, carta, legatura in mezza tela, cc. 28 n.n.
Note
(1) L'estremo cronologico iniziale è dedotto dall'anno in cui i fanciulli fecero la Prima Comunione.
34
serie A 10
Registri degli avvisi e delle pubblicazioni matrimoniali, 1895 - 1941
(85)
registri 4
Contenuto
La serie è composta da quattro registri sui quali venivano annotati gli avvisi da leggersi ai fedeli a conclusione delle
principali celebrazioni liturgiche; essi riguardavano l'orario e la scadenza delle funzioni settimanali, lo smarrimento di
oggetti rinvenuti e portati in chiesa, l'orario delle confessioni, le attività di preparazione alle feste religiose e altre
comunicazioni. Su di essi potevano essere annotate, per essere successivamente comunicate ai fedeli, anche le date delle
tre pubblicazioni necessarie alla celebrazione dei matrimoni stabilite dal Concilio di Trento (Sess. 24) e dal Codice di
diritto civile austriaco (§ 71) che recitava "la denuncia deve farsi in tre giorni di domenica o di festa, all'adunanza
ordinaria nella chiesa parrocchiale del distretto e se gli sposi abitano in diversi distretti nella chiesa parrocchiale del
distretto di ciascun di essi".
(86)
A 10.1
"Pubblicazioni matrimoniali ed avvisi diversi nella chiesa parrocchiale di Piedicastello dal 1895-96-99"
1895 gennaio 1 - 1899 novembre 26
All'inizio: "Ordine delle sacre funzioni straordinarie che si celebrano nella chiesa parrocchiale nel corso di ogni anno", con prospetto
degli oneri e delle tasse, [1895]-1897.
italiano
Registro, carta, legatura in mezza tela, cc. 86 n.n.
(87)
A 10.2
"Pubblicazioni matrimoniali ed avvisi diversi nella chiesa parochiale di Sant'Apollinare in Trento dalla
prima domenica di Avvento 1899 al 1908" (tit. int.)
1899 dicembre 3 - 1908 [aprile 12]
All'inizio: prospetto degli oneri e delle tasse, ordine delle sacre funzioni, [1899].
italiano
Registro, carta, legatura in carta, cc. 132 n.n.
(88)
A 10.3
Registro degli avvisi e delle pubblicazioni matrimoniali
1908 [aprile 19] - 1926 [aprile 11]
italiano
Registro, carta, legatura in mezza pelle, cc. 203 n.n.
35
(89)
A 10.4
Registro degli avvisi e delle pubblicazioni matrimoniali
1926 aprile 4 - 1941 maggio 25
italiano
Registro, carta, legatura in mezza pelle, cc. 145 n.n.
36
serie A 11
(90)
Registri degli avvisi, 1941 - 1959
quaderni 10
Contenuto
Per un'introduzione generale si veda l'introduzione alla serie "Registri degli avvisi e delle pubblicazioni matrimoniali".
(91)
A 11.1
Registro degli avvisi
1941 maggio 22 - 1943 agosto 1
italiano
Quaderno, carta, legatura in carta, cc. 89 n.n.
(92)
A 11.2
"Quaderno delle pubblicazioni settimanali dall'8 agosto 1943, domenica 8 dopo Pentecoste" (tit. int.)
[1945 aprile 22] - 1947 maggio 11
italiano
Quaderno, carta, legatura in carta, cc. 55 n.n.
(93)
A 11.3
Registro degli avvisi
1947 maggio 18 - 1948 ottobre 31
italiano
Quaderno, carta, legatura in carta, cc. 32 n.n.
(94)
A 11.4
"Chiesa"
1948 novembre 7 - 1950 aprile 2
italiano
Quaderno, carta, legatura in carta, cc. 32 n.n.
(95)
A 11.5
"Avvisi chiesa"
1950 aprile 9 - 1951 maggio 27
italiano
Quaderno, carta, legatura in carta, cc. 32 n.n.
37
(96)
A 11.6
"Chiesa"
1951 maggio 27 - 1952 luglio 27
italiano
Quaderno, carta, legatura in carta, cc. 32 n.n.
(97)
A 11.7
Registro degli avvisi
1952 agosto 3 - 1954 maggio 9
italiano
Quaderno, carta, legatura in carta, cc. 42 n.n.
(98)
A 11.8
"Avvisi chiesa"
1954 maggio 16 - 1955 novembre 6
italiano
Quaderno, carta, legatura in carta, cc. 43 n.n.
(99)
A 11.9
Registro degli avvisi
1955 novembre 13 - 1958 gennaio 6
italiano
Quaderno, carta, legatura in carta, cc. 61 n.n.
(100)
A 11.10
"Pubblicazioni"
1958 gennaio 1 - 1959 ottobre 4
italiano
Quaderno, carta, legatura in carta, cc. 83 n.n.
38
serie A 12
Diari delle messe avventizie, 1943 - 1960
(101)
registri 4
Contenuto
L'autorità ecclesiastica predispose l'uso di tre diari per la registrazione delle messe: il diario per le messe legatarie,
quello per le messe avventizie e il diario personale del sacerdote e ne stilò le norme per la loro compilazione. I diari
delle messe avventizie, con quelli delle messe legatarie, dovevano essere costuditi in sacrestia, come stabilito da una
comunicazione ai decani del 14 agosto 1804 redatta dal vicario generale del vescovo di Trento Simone Albano Zambaiti
che riprendeva quanto enunciato nell'enciclica 'Quamvis iterato' del 4 gennaio 1774. Tali disposizioni vennero
confermate dal vescovo Francesco Saverio Luschin nel 1825 (Costituzioni diocesane, 1 marzo 1825). Nei diari delle
messe avventizie dovevano essere annotati il numero progressivo delle messe celebrate, la data della celebrazione,
l'intenzione e il nome del ministro celebrante.
Bibliografia
BAZZANELLA G., Manuale d'ufficio per il clero curato, Trento, 1888, pp. 382-386
(102)
A 12.1
(103)
"Diarium missarum"
1943 gennaio 1 - 1947 novembre 16Altre denominazioni: "Diarium missarum celebratarum in ecclesia Sancti
Apollinaris Tridenti ab 1.1.1943 ad 16.11.1947" (tit. int.)
latino
Registro, carta, legatura in mezza tela, cc. 77 n.n.
(104)
A 12.2
"Diarium missarum"
1947 novembre 17 - 1951 novembre 30Altre denominazioni: "Diarium missarum celebratarum in ecclesia S.
Apollinaris Tridenti ab 17.11.1947 ad 1.XII.1951" (tit. int.)
latino
Registro, carta, legatura in mezza tela, cc. 80 n.n.
(105)
A 12.3
"Diarium missarum"
1951 dicembre 1 - 1956 aprile 8Altre denominazioni: "Diarium missarum celebratarum in ecclesia-oratorio S.
Apollinaris Tridenti a die 1 dicembris 1951 ad 8 aprile 1956" (tit. int.)
latino
Registro, carta, legatura in mezza tela, cc. 80 n.n.
39
(106)
A 12.4
"Diarium missarum 1956-1960"
1956 aprile 9 - 1960 maggio 29Altre denominazioni: "Diarium missarum celebratarum in ecclesia-oratorio a die 9 aprile
1956 ad 29 maggio 1960" (tit. int.)
latino
Registro, carta, legatura in mezza tela, cc. 76 n.n.
40
serie A 13
Registri delle messe ordinate, 1941 - 1945
(107)
registri 1
Contenuto
La serie è costituita da un unico registro sul quale sono annotate le messe da celebrarsi con la data dell'ordinazione, il
nome del committente e l'intenzione, la tassa pagata e l'eventuale annotazione della soddisfazione.
(108)
A 13.1
"Parrocchia S. Apollinare Trento. Missae celebrandae et celebratae"
1941 maggio 23 - 1945 aprile 29; 1945 agosto 8
italiano
Registro, carta, legatura in carta, cc. 86 n.n.
41
serie A 14
(109)
Registri delle elemosine, 1902 - 1981
registri 2, quaderni 2
Contenuto
La serie è formata da due registri e da due quaderni sui quali sono state annotate le offerte e le elemosine raccolte a
Piedicastello a favore della celebrazione di messe per le anime dei defunti e per il sostentamento dei poveri.
(110)
A 14.1
"1902. Registro incassi e spese pelle 'Anime'"
1902 gennaio 1 - 1940 dicembre 14
italiano
Registro, carta, legatura in tela, cc. 31 n.n.
(111)
A 14.2
Registro del Pane di S. Antonio
1904 aprile 4 - 1929
italiano
Registro, carta, legatura in tela, cc. 53 n.n.
(112)
A 14.3
"Registro delle elemosine raccolte in chiesa di Piedicastello nei diversi ceppi dall'aprile 1916 al dicembre
1918, intanto che il parroco era in esilio"
1916 aprile 6 - 1918 dicembre
Registro delle elemosine raccolte in chiesa, nella cassetta della Madonna e in quella delle S. Anime.
All'interno del piatto anteriore: nota relativa all'occupazione della chiesa da parte dei militari dal marzo 1916 al 5 novembre 1916,
s.d.
italiano
Quaderno, carta, legatura in carta, cc. 8 n.n.
(113)
A 14.4
"Parrocchia S. Apollinare Trento. Pane di S. Antonio. 1958-***"
1958 dicembre 1 - 1981 luglio 6
italiano
Quaderno, carta, legatura in carta, cc. 54 n.n.
42
serie A 15
(114)
Registri dei legati, 1769 - 1939
registri 3
Contenuto
La serie è costituita da tre registri relativi alla gestione amministrativa e agli adempimenti missari dei legati pii fondati a
Piedicastello.
(115)
A 15.1
"Registro de legati pii della parrochiale di S. Appolinare formato l'anno 1769"
1769 - 1833
cc. 1-5: registro degli adempimenti dei legati, 1769-1833;
cc. 6v, 13-17: copia del testamento di Rocco Castelli e registro di amministrazione del legato Castelli, 1780 ago. 25-1830;
cc. 18v-31: registro delle riscossioni dei livelli a favore della canonica, degli adempimenti dei legati fondati nella chiesa parrocchiale,
delle soddisfazioni degli oneri missari e delle riscossioni degli interessi sui capitali della canonica, 1818-1833.
A c. Iv: nota del provvisore parrocchiale Scrinzi relativa alle soddisfazioni degli oneri missari degli anni 1832 e 1833, 1833 lug. 6.
italiano
Registro, carta, legatura in mezza pelle, cc. I, 6, 13-31
(116)
A 15.2
"Registro de legati pii della parrocchiale di S. Apollinare, descritto fedelmente da un libro antico dell'anno
1769, che si conserva in questa canonica di Pedecastello. Anno 1833"
1833 - [1877] gennaio 8
Altre denominazioni: "Vecchio registro legati pii" (tit. dorso)
cc. 1-10, 27-36: registro degli adempimenti dei legati, 1833-1863, 1858-1876;
cc. 12-26, 37-52: registro di amministrazione dei legati, 1833-1876, 1857 set. 27-[1877] feb. 8.
A c. 11: tabella delle messe legatarie, [1833].
italiano
Registro, carta, legatura in mezza pelle, cc. 52, con indice parziale alla fine n.n.
(117)
A 15.3
"III. Registro dei legati pii esistente nella canonica parrocchiale di S. Apollinare in Piedicastello, che
comincia dall'anno del Signore 1877"
1877 - 1939 novembre 17
Altre denominazioni: "Registro dei legati" (tit. dorso)
pp. 1-33, 124-154: registro delle soddisfazioni dei legati, 1877-1883 gen. 10, 1883-1905 feb. 7 (con annotaz. del 16 ott. 1906);
pp. 39-123: registro di amministrazione dei legati della canonica, 1877-1939 nov. 17.
Alla fine, prima dell'indice: prospetto delle messe legatarie, [1883]-1891
italiano
Registro, carta, legatura in mezza pelle, pp. 154 (bianche molte pp.), con indice dei legati e dei debitori della canonica alla fine n.n.
43
serie A 16
(118)
Registri di cassa generale, 1903 - 1958
registri 2
Contenuto
La serie è formata da due registri in uso al parroco il quale annotava le entrate e le uscite di varie amministrazioni
presenti in parrocchia sulle quali esercitava controllo.
(119)
A 16.1
"Parrochia di S. Apollinare Trento. Cassa chiesa dal 1903 al ***"
1903 gennaio 15 - 1945 maggio 15
Frammiste alle registrazioni di cassa alcune notizie di cronaca della chiesa e della parrocchia di mano di don Adelio Frasnelli, 19421944.
italiano
Registro, carta, legatura in mezza pelle, cc. 47 n.n.
(120)
A 16.2
"Libro mastro della parrocchia di S. Apollinare. Piedicastello. Trento"
1941 maggio 22 - 1958 maggio 15
italiano
Registro, carta, legatura in mezza tela, cc. 71 n.n. (num. originale parziale)
44
serie A 17
(121)
Registri pro oratorio, 1942 - 1944
quaderni 3
Contenuto
Nel 1942, allo scopo di fornire i ragazzi di Piedicastello di un luogo di ricreazione e istruzione, venne autorizzata dal
parroco Adelio Frasnelli la stesura di un progetto idoneo alla realizzazione di un oratorio parrochciale. Il luogo scelto
per la costruzione fu un terreno ai piedi del Doss Trento nei pressi della chiesa parrocchiale di proprietà della
Prepositura.
Dalla documentazione presente in archivio sembra però che questo nuovo edificio non sia stato realizzato e che si sia
utilizzato a tale scopo una parte della canonica.
(122)
A 17.1
"Estratto libro cassa pro Oratorio (Filodrammatica)"
1942 dicembre 8 - 1943 gennaio 10
Registro cassa della filodrammatica.
italiano
Quaderno, carta, legatura in carta, c. 1 n.n.
(123)
A 17.2
"Registro bollettini di versamento c.c.p. 14/7839"
[1942] - 1944 settembre 8
Registro delle offerte pro Oratorio.
italiano
Quaderno, carta, legatura in carta, cc. 8 n.n.
(124)
A 17.3
"1942-***. Erigendo Oratorio parrocchiale"
1942 - 1944
Registro delle entrate e delle uscite.
italiano
Quaderno, carta, legatura in carta, cc. 14 n.n.
45
serie A 18
Registri di amministrazione della Conferenza di San Vincenzo, 1952 -
(125)
1966
registri 1, quaderni 1
Contenuto
La serie è formata da un quaderno e da un registro relativi all'amministrazione e agli iscritti della Conferenza di San
Vincenzo (1) istituita presso la parrocchia di Sant'Apollinare.
Note
(1) Società di S. Vincenzo de Paoli: organizzazione cattolica internazionale di laici, fondata a Parigi nel 1833 da
Federico Ozanam. Posta sotto il patrocinio di San Vincenzo de Paoli essa si ispira al suo pensiero e alla sua opera
sforzandosi di portare sollievo in spirito di giustizia e di carità, con un impegno personale, a coloro che soffrono e, nello
stesso tempo, scoprire e correggere le situazioni che ne sono causa. A Trento ha cominciato le attività nel 1861. La
struttura della Società prevede, nell'ambito diocesano, due Consigli particolari dai quali dipendono le Conferenze che
sono, per la maggior parte, parrocchiali. Cfr. COSTA, op. cit., p. 755.
(126)
A 18.1
"S. Vincenzo. Gennaio 1952-***"
1952 gennaio - 1958 febbraio
Registro di cassa della Conferenza di S. Vincenzo.
italiano
Quaderno, carta, legatura in carta, cc. 36 n.n.
(127)
A 18.2
"S. Vincenzo. 1958"
1958 gennaio 1 - 1966 dicembre 16
Registro delle riunioni, degli iscritti e di cassa della Conferenza di S. Vincenzo.
italiano
Registro, carta, legatura in mezza tela, cc. 89 n.n.
46
serie A 19
Registri degli iscritti ad associazioni e opere pie, 1942 - 1959
(128)
registri 2
Contenuto
La serie è formata da due registri relativi agli iscritti all'Opera di S. Vigilio e ad un'altra associazione non precisata.
(129)
A 19.1
"Registro ascritti Opera di S. Vigilio"
1942 giugno 19 - 1947
italiano
Registro, carta, legatura in carta, cc. 16 n.n.
(130)
A 19.2
Registro degli iscritti
1950 - 1959
Registro degli iscritti a una non precisata associazione.
italiano
Registro a rubrica, carta, legatura in carta, cc. 34 n.n.
47
serie 20
Registri di cronache e memorie, 1901 - 1940
(131)
registri 1
Contenuto
La serie è costituita da un unico registro compilato dal parroco don Vittorio Speccher (1). Vengono riportate notizie
storiche sull'origine del borgo, sulle messe fondate, sui lavori di restauro eseguiti nell'edificio e sugli arredi sacri e, in
generale, cronache e memorie della chiesa e della parrocchia. L'autore fa spesso dei rimandi a dei documenti presenti in
archivio (es. fatture per lavori e arredi, inventario chiesa, ecc.) con l'indicazione "vedi busta...": con molta probabilità si
tratta delle buste da lettera che contenevano documenti e che, nel presente ordinamento, sono inserite nella serie
"Carteggio e atti", fasc. 5.
Altre notizie di cronaca della chiesa e della parrocchia di mano di don Adelio Frasnelli (2) relative al periodo 19421944 si trovano in: Ufficio parrocchiale di S. Apollinare in Trento, Registri di cassa generale, reg. 1.
Note
(1) Don Vittorio Speccher da Trento fu parroco a Piedicastello dal 1901 al 1940.
(2) Don Adelio Frasnelli fu parroco a Piedicastello dal 1941 al 1944.
(132)
A 20.1
"Giornale delle messe legatarie celebrate e cronachetta"
1901 - 1940 settembre (con annotazioni fino al 1942)
- registro delle soddisfazioni delle messe legatarie, 1902 nov. 4-1918 dic. 23;
- memorie relative all'incoronazione dell'immagine della B.V. Maria, a lavori di restauro eseguiti nella chiesa e agli arredi sacri a
partire dal 1901, 1924 dic. 8-1940 set.;
- registro di cronache e memorie della chiesa e della parrocchia di S. Apollinare, 1901-1940 mag. (con annotaz. fino al 1942).
All'interno dei piatti della coperta, incollati: alcuni articoli di giornale, sec. XX in.;
a c. 1, incollata: disposizione della Curia vescovile di Trento relativa alla soddisfazione delle messe legatarie, 1924 feb. 16;
alla fine: memoria relativa al Centenario di S. Apollinare e all'erezione della Confraternita dell'Annunziata di Piedicastello, sec. XX
in.
italiano
Registro, carta, legatura in carta, cc. 74 n.n.
48
serie A 21
(133)
Protocolli degli esibiti, 1883 - 1943
registri 1, quaderni 1
Contenuto
I protocolli degli esibiti sono registri sui quali devono essere annotati, secondo una numerazione progressiva, gli atti e la
corrispondenza in arrivo e in partenza di una amministrazione con l'indicazione della data e del contenuto. Ai parroci
venne raccomandata la compilazione di tali registri per una corretta gestione del loro ufficio sia dall'autorità politica
(Raccolta delle leggi provinciali, 19.12.1816) sia da quella ecclesiastica (Decreto vescovile 9.03.1887 nel Foglio
Diocesano, 1887).
Lingua
Italiano
Bibliografia
BAZZANELLA G., Manuale d'ufficio per il clero curato, Trento, 1888, pp. 120-121
(134)
A 21.1
(135)
"Protocollo dell'ufficio parocchiale di Piedicastello dal 1 maggio 1883"
1883 aprile 9 - 1898 dicembre 2
italiano
Quaderno, carta, legatura in carta, cc. 27 n.n.
(136)
A 21.2
"Protocollo esibiti 1906-***"
1906 luglio 12 - 1943 febbraio 10 (con due registrazioni del 21 febbraio 1956)
italiano
Registro, carta, legatura in mezza tela, cc. 71 n.n.
49
serie A 22
(137)
Atti d'ufficio, 1827 - 1958
fascicoli 4
Contenuto
La serie è formata da quattro fascicoli contenti gli atti e la corrispondenza pervenuta o prodotta dal parroco pro tempore
relativa alla gestione dell'ufficio parrocchiale. Si tratta di documentazione raccolta in ordine cronologico e costituita da
carteggio, circolari, certificati, prospetti ecc. originariamente raccolti in mazzetti con fascette recanti il titolo "Atti
d'ufficio" o "Protocollo". Purtroppo non è stato possibile riordinare tale documentazione seguendo la registrazione di un
protocollo poiché solo nella prima unità ci sono alcuni atti che riportano il riferimento al numero di registrazione mentre
la maggior parte delle altre carte è in ordine prettamente cronologico; nella seconda unità ci sono alcuni numeri ma non
esiste il protocollo a cui si riferiscono. Poiché però non era possibile disfare tali fascicoli si è ritenuto, in fase del
presente riordino, mantenere le unità come erano state pensate da chi ha raggruppato gli atti inizialmente.
(138)
A 22.1 b. 1
Atti d'ufficio
1827 - 1899
italiano
Fascicolo, carta, cc. 484
(139)
A 22.2 b. 2
Atti d'ufficio
1900 - 1905
italiano
Fascicolo, carta, cc. 496
(140)
A 22.3 b. 3
"[Prot]ocolli e atti d'ufficio anni 1906-07-08-09-10-11"
1906 - 1911
italiano
Fascicolo, carta, cc. 411
(141)
A 22.4 b. 4
Atti d'ufficio
1912 - 1958
Manca documentazione relativa al periodo 1935-1941.
Alla fine un fascicolo contenente documentazione non datata.
italiano
Fascicolo, carta, cc. 511
50
serie A 23
(142)
Carteggio e atti, 1714 - 1959
buste 1 (sottounità 4), fascicoli 4
Contenuto
La serie è costituita da una busta originale suddivisa in sottounità e da quattro fascicoli, tre originali e uno contenente
documentazione raccolta da don Speccher.
Nella serie è raccolta la documentazione prodotta o ricevuta dal parroco riguardante la gestione dell'ufficio parrocchiale
ad esempio carteggio e atti anagrafici, circolari ecclesiastiche e civili, corrispondenza e l'amministrazione dei sodalizi
presenti in parrocchia dei quali il parroco era rappresentante.
Particolare è il fascicolo contenente la documentazione raccolta da don Vittorio Speccher il quale, per interesse
personale e per la stesura della "cronachetta" (1), raccolse documenti estrapolandoli dai mazzetti originali e vi aggiunse
molti articoli di giornali locali.
Note
(1) Cfr. Ufficio parrocchiale di S. Apollinare in Trento, Registri di cronache e memorie, reg. 1.
(143)
A 23.1 b. 1
"Disposizioni locali dal 1795"
1714 - 1902
italiano, latino
Busta
(144)
A 23.1.1
"Confraternita del SS. Sacramento"
1714 - 1902
Documento di erezione della confraternita corredato dagli statuti (1714), carteggio amministrativo in particolare mutui ipotecari
(dal 1766), elenco e inventario dei beni della confraternita (1836, 1856), atti e carteggio relativi a legati misssari istituiti a
favore della confraternita (dal 1875), nuovi capitoli (1876), nuovo statuto (1901), ecc.
Fascicolo, carta, cc. 84
(145)
A 23.1.2
"Relazione fra la parocchia e le curazie di Ravina e Romagnano"
1734 - 1900
Capitoli per Romagnano (sec. XVIII), assegnazione di un sacerdote a Romagnano (1734), questione sul diritto di processione
(1737), carteggio e atti relativi ai diritti di stola, accordo relativo alla cura d'anime (1756), donazione del Preposito di
Sant'Apollinare alla chiesa di Ravina (1794), esonero dei curati di Ravina e Romagnano all'intervento alla benedizione del
Sabato Santo (1805), carteggio con i curati, emolumenti assegnati al curato di Ravina (1884), atti di consegna, capitoli per il
51
curato di Romagnano (1885), Ravina eretta curazia (1887 copia), carteggio relativo alle congrue curaziali, atti di consegna,
capitoli, ecc.
Fascicolo, carta, cc. 65
(146)
A 23.1.3
"1795. In causa Conci et Tasin coram Officio Pretorio"
1795 - 1796
Atti della causa intercorsa tra don Antonio Conci vice parroco di Piedicastello e Giacomo fu Antonio Tasin da Margon per un
inganno attuato all'atto di una compravendita di un fondo.
Volume, carta, cc. 59
(147)
A 23.1.4
"Disposizioni locali"
1796 - 1889
Disposizioni e ordini emanati da Preposito nei confronti del suo vicario parrocchiale, autorizzazione all'erezione della Via
Crucis (1812, 1861), facoltà di benedire una campana (1841), "santese", nomina e capitoli (1867-1879), indulgenze, "cantori",
regolamento e capitoli (1872-1887), ecc.
Fascicolo, carta, cc. 27
(148)
A 23.2 b. 2
"Legati pii e documenti antichi" (1)
1732 - 1890
Documentazione relativa alla gestione e amministrazione delle rendite e di quanto proviene da varie fondazioni pie e legati della
parrocchia di Piedicastello per il mantenimento del parroco pro tempore.
All'inizio: elenco di documenti, s.d.
italiano
Fascicolo, carta, cc. 133
Note
(1) Segue annotazione: "NB. Il documento di Martino V per la erezione della prepositura è fra le disposizioni locali e
documenti nuovi"; il titolo è stato ripreso da una carta che originariamente raccoglieva la documentazione piegata a
mazzo e aperta in fase di riordino.
(149)
A 23.3 b. 3
"Leggi e ordinanze dal 1833 al 1860"
1818 - 1884
Circolari, disposizioni, ordini provenienti dall'Ordinariato vescovile e da autorità civili.
italiano
Fascicolo, carta, cc. 487
52
(150)
A 23.4 b. 4
"Raccolta degli atti relativi alla parrocchia di S. Apollinare e di atti in genere"
1884 - 1959 (con documenti del 1755 e 1772)
Certificati anagrafici (1755, 1772; 1884-1959); carteggio e atti relativi all'acquisto di paramenti (1890-1899); legati vari pro chiesa
(1894-1937); inventario mobili chiesa (1904 con aggiunte fino al 1940); visite pastorali (1905-1956); quietanze (1903-1940);
realizzazione del teatrino (1913-1914, 1928); polizze assicurative (1925-1932, 1942); lavori di ristrutturazione della casa della
prebenda prepositurale (1927); offerte per i banchi (1930); asilo infantile (1940-1957); confraternita del SS. Sacramento ( 19461951); autentica di reliquia (1942); rifugio per bambini (1943); tinteggiatura della chiesa (1949); casa sociale per la gioventù (19561957), oratorio (1956-1958).
italiano
Fascicolo, carta, cc. 455
(151)
A 23.5 b. 5
Documentazione raccolta da don Vittorio Speccher (1)
1890 - 1941
"Carte trovate dietro a quadri votivi..." a testimonianza di grazie ricevute (1890-1898); quietanze (1899-1913); "Il decreto di erezione
all'Aggregazione del Santissimo Sacramento" (1908); "Promemoria" per l'orto canonicale (1909); normative del preposito Flabbi
(1912-1914); "Pallio" (1913-1914); "Furti in chiesa" (1916-1935); "Nomi degli aggregati all'ora d'Adorazione mensile" (1922);
nuova pavimentazione del presbiterio (1924); congresso eucaristico diocesano (1926); lavori chiesa (1928-1939); "Nuova pala
d'altare - S. Giovanni Nepomuceno" (1929); banchi chiesa (1929-1934); erigendo asilo (1939); casa del clero (1940); ritagli di
giornali relativi a Piedicastello e alla vita parrocchiale, carteggio e corrispondenza, appunti, cenni storici, annotazioni per la
compilazione della "Cronachetta" (2), ecc.
Contiene: fotografie b/n e un frammento di "Legno della croce del S.mo Crocefisso della Cattedrale di Trento".
italiano
Fascicolo, carta, cc. 385
Note
(1) Don Vittorio Speccher nato a Trento il 2 marzo 1860, ordinato sacerdote il 3 gennaio 1886, vicario parrocchiale a
Piedicastello dal 20 novembre 1901.
(2) Cfr. "Ufficio parrocchiale di Sant'Apollinare in Trento", "Registri di cronache e memorie", reg. 1.
53
Ente
Confraternita del Santissimo Sacramento
(152)
1714 - post 1956
Luoghi
Trento
Archivi prodotti
Fondo Confraternita del Santissimo Sacramento della parrocchia di Sant’Apollinare in Trento
Storia
La confraternita del Santissimo Sacramento di Piedicastello venne eretta dal vicario generale del vescovo di Trento
Giovanni Michele Spaur, il 24 dicembre 1714 (1). In quell'occasione vennero concordati e stesi i capitoli che
regolavano l'organizzazione devozionale ed amministrativa della compagnia.
Si stabilì che ogni confratello, a proprie spese, dovesse munirsi di "una cappa di tela di Salzburgo di Carintia rossa"
come pure di un "capuccio" e di una candela. Gli iscritti erano inoltre obbligati al pagamento mensile di sei carantani
per la copertura delle spese del sodalizio. L'elezione alle cariche di priore, consigliere, sacrestano ed economo
avvenivano la prima domenica di gennaio dopo la celebrazione della messa cantata. In quell'occasione si riunivano
infatti i confratelli assieme al "pievano" (2) o al preposito per la scelta dei candidati. Compito del priore era quello di
vigilare sull'osservanza delle regole mentre ai consiglieri spettava quello di "dare buon consiglio per ricevere buoni
fratelli informati della loro condotta", il segretario si occupava delle scritture e dei libri della confraternita, registrava le
generalità degli iscritti e teneva i conti. L'economo doveva provvedere la confraternita di tutto il necessario rendendo
conto mese per mese di quanto speso.
A favore della confraternita vennero istituiti tre legati missari che andarono ad incrementare le sue rendite. Il primo,
fondato da Bartolomeo Zampedri con testamento del 19 agosto 1760, era assicurato su una casa situata a Piedicastello
ed era gravato dalla celebrazione di sette messe annue. Un altro, fondato con testamento del 6 giugno 1775 da Rocco
Castelli, aveva l'obbligo della celebrazione di una messa nel giorno di S. Rocco. L'ultimo, istituito il 14 febbraio 1778
da Giacomo Antonio Navarini, aveva l'onere di un'altra messa.
Nel 1876 vennero stesi dei nuovi capitoli dove si definirono più chiaramente le cariche della confraternita. Appare la
figura del "presidente o direttore" identificabile nella persona del "vicario parrocchiale pro tempore" (3), seguiva poi il
"priore o ministro" che doveva occuparsi dell'osservanza delle regole. Cinque erano i consiglieri, il più anziano dei quali
doveva sostituire il priore in caso di sua malattia o morte. C'erano poi il cassiere e il cancelliere con compito di
amministrare il denaro e i conti della confraternita ed infine un massaro "il quale custodirà i sacri arredi e le cere".
Altri nuovi capitoli, stesi nell'anno 1901 (4), nell'occasione della loro approvazione vennero riveduti e corretti (5).
Dalla documentazione presente in archivio si evince che la confraternita rimase attiva e che nell'agosto 1950 (6) venne
rieretta dall'arcivescovo Carlo de Ferrari con l'approvazione degli statuti; durante la visita pastorale del 1956 (7) si
segnala la presenza di 172 iscritti.
54
Funzioni, occupazioni e attività
Le confraternite sono pie congregazioni di persone laiche associate per attendere ad esercizi di culto e anche di
beneficenza. Esse possono essere canonicamente erette dalla competente autorità ecclesiastica, oppure mancare di tale
approvazione e in questo caso sono enti di natura laicale. Norme generali circa l'erezione delle confraternite, da
osservarsi esattamente pena la nullità delle stesse, furono stabilite da papa Clemente VIII (Bolla "Quaecumque a Sede
Apostolica" del 7 dicembre 1604). Fin dal Concilio di Trento la Chiesa sentì la necessità di esercitare su di esse
un'azione di controllo, ponendole sotto la vigilanza dei vescovi ed introducendovi il clero. In conseguenza di ciò il
curatore d'anime ricoprì presto al loro interno una posizione preminente - generalmente ne era il presidente - ed era
chiamato a garantirne il retto funzionamento. Un interesse particolare dell'autorità ecclesiastica era dedicato
all'amministrazione dei redditi dei vari sodalizi. Ad essa provvedeva un massaro, che ogni anno doveva rendere conto
del suo operato. Per le associazioni trentine, in particolare, lo scopo principale era quello di assicurare la celebrazione di
messe in suffragio dell'anima dei confratelli e delle consorelle defunti. Durante il periodo napoleonico le confraternite
religiose furono soppresse, ad eccezione di quelle del Santissimo Sacramento, seguendo provvedimenti analoghi a
quelli presi da Giuseppe II e dal governo bavarese durante la loro dominazione nel Trentino. Infatti il decreto del 25
aprile 1806 art. I stabiliva: "Sono proibite in tutto il Regno le confraternite, le congregazioni, le compagnie ed in genere
tutte le società religiose laicali eccettuate le confraternite sotto la denominazione del Santissimo, delle quali potrà
esistere una sola presso ciascuna parrocchia sotto la direzione e dipendenza dell'Ordinariato e del parroco rispettivo per
l'esercizio delle sacre funzioni" e l'art. IV prevedeva che i beni e le rendite delle confraternite del Santissimo fossero
amministrati dai fabbriceri delle chiese parrocchiali e sussidiarie.
Contesto generale
Diocesi di Trento
Decanato Trento nord
Note
(1) Cfr. Ufficio parrocchiale di Sant'Apollinare in Trento, Carteggio e atti, fasc. 1.1.
(2) Il sacerdote che faceva le veci del preposito nella cura delle anime veniva identificato con il nome di "vicario",
"pievano", "vice parroco", "parroco", "vicario parrocchiale", "rettore".
(3) Cfr. Ufficio parrocchiale di Sant'Apollinare in Trento, Carteggio e atti, fasc. 1.1.
(4) Cfr. Ufficio parrocchiale di Sant'Apollinare in Trento, Carteggio e atti, fasc. 1.1.
(5) Cfr. Ufficio parrocchiale di Sant'Apollinare in Trento, Carteggio e atti, fasc. 4 relativo alle visite pastorali, anno
1905.
(6) Cfr. Curia arcivescovile di Trento, Ufficio di cancelleria, Piccolo archivio parrocchiale, “Sant’Apollinare”.
(7) Cfr. Ufficio parrocchiale di Sant'Apollinare in Trento, Carteggio e atti, fasc. 4 relativo alle visite pastorali, anno
1956.
55
fondo B
Confraternita
del
Santissimo
Sacramento
della
parrocchia
di
(153)
Sant’Apollinare in Trento, 1887 - 1965
registri 5
Soggetti produttori
Confraternita del Santissimo Sacramento, 1714 - post 1956
(154)
Contenuto
Carteggio e atti relativi alla confraternita per il periodo che va dal 1714 al 1902 e dal 1946 al 1951 si trovano in: Ufficio
parrocchiale di S. Apollinare in Trento, Carteggio e atti, rispettivamente nei fasc. 1.1 e 4.
Lingua
Italiano
56
serie B 1
Registri dei verbali delle riunioni, 1887 - 1965
(155)
registri 1
Contenuto
Nei verbali qui registrati si possono trovare le liquidazioni dei conti (in gennaio) con sottoscrizione del parroco che era
direttore della confraternita, del ministro, del cassiere, del segretario e dei consiglieri; ci sono anche verbali per le
nomine delle cariche (es. cassiere, "ufficianti") e per l'approvazione dello statuto.
(156)
B 1.1
"Libro delle rese di conto e sessioni della Compagnia del SS. di Piedicastello dal 1887 in poi"
1887 gennaio 3 - 1965 gennaio 24
Registro dei verbali delle riunioni.
Di seguito al verbale della riunione del 20 dicembre 1901: capitoli della confraternita, 1901 gen. 19 (copia).
italiano
Registro, carta, legatura in mezza tela, cc. 78 n.n.
57
serie B 2
(157)
Registri degli iscritti, 1927 - 1962
registri 2
Contenuto
La serie è formata da due registri. Il secondo registro riporta anche la registrazione dei pagamenti delle quote annuali di
iscrizione.
(158)
B 2.1
"Confratelli del Santissimo di Piedicastello dal 1927 al 1938"
1927 - 1938
italiano
Registro a rubrica, carta, legatura in tela, cc. 64 n.n.
(159)
B 2.2
"Confraternita del SS. Sacramento Piedicastello. Incominciato nel 1939"
1939 - 1962
italiano
Registro a rubrica, carta, legatura in mezza tela, cc. 68 n.n.
58
serie B 3
(160)
Registri di cassa, 1904 - 1950
registri 2
Contenuto
La serie è formata da due registri. Il secondo registro era tenuto dal cassiere della confraternita. Le prime registrazioni
sono delle vere e proprie quietanze (es. il parroco per la celebrazione delle messe), in seguito il cassiere riporta le uscite.
Alla fine di ogni anno il parroco don Speccher (fino al 1940) apponeva il proprio visto.
(161)
B 3.1
"Quietanziario della venerabile confraternita del SS.mo Piedicastello"
1904 gennaio 1 - 1950 dicembre 31
Registro delle uscite.
italiano
Registro, carta, legatura in mezza tela, cc. 41 n.n.
(162)
B 3.2
"1904-***. Giornale di cassa della venerabile Confraternita del Santissimo Sacramento in Piedicastello"
1904 gennaio 12 - 1962 gennaio 21
italiano
Registro, carta, legatura in tela, cc. 54 n.n.
59
INDICI
Cose notevoli
Altari
(11, 29, 151)
Arredi sacri
(11, 29)
Campane
(11, 29, 147)
Campanile
(11, 29)
Canonica
(1, 121)
Cimitero
(57)
Concilio di Trento
(1, 11, 29, 32, 85, 152, 154)
Cronache e memorie
(112, 119, 131, 132, 151)
Inventari
(150)
Lavori chiesa
(11, 29, 131, 150, 151)
Reliquie
(150, 151)
Restauri
(51, 131, 132)
Sacrestano
(147)
Statue
(11, 29)
Via Crucis
60
(147)
Visite pastorali
(150)
61
Istituzioni
Archivio diocesano tridentino di Trento
(1)
Archivio provinciale di Trento
(1)
Cancelleria aulica di Vienna
(69)
Canonica di Piedicastello
(115, 116, 117)
Capitolo della Cattedrale di Trento
(11, 29)
Cattedrale di San Vigilio di Trento
(41)
Chiesa di Romagnano
(36)
Chiesa di San Lorenzo di Trento
(11, 29)
Chiesa di Sant'Apollinare di Trento
(11, 29, 40, 44, 86, 87, 112, 115, 119, 132)
Commissione aulica centrale
d'organizzazione, Vienna
(32, 44, 51)
Comune di Aldeno
(47)
Comunità di Ravina
(38)
Conferenza di San Vincenzo di Piedicastello
(125, 126, 127)
Confraternita del SS. Sacramento di
Piedicastello
(11, 29, 144, 150, 151, 152, 153, 154, 156, 158, 159, 161, 162)
62
Confraternita della Madonna di Piedicastello
(11, 29)
Confraternita dell'Annunziata di
Piedicastello
(132)
Curazia di Ravina
(145)
Curazia di Romagnano
(145)
Curia arcivescovile di Trento
(132)
Diocesi di Trento
(32, 44, 51, 62)
Ditta Gelpi Giuseppe
(11, 29)
Fondo Sante Anime di Piedicastello
(110, 112)
Giunta provinciale di Trento
(1)
Impero austro-ungarico
(11, 29)
Istituto delle Laste di Trento
(40)
Legato Bartolomeo Rizzi di Piedicastello
(11, 29)
Legato Carlo Lodron di Piedicastello
(11, 29)
Legato Giovannni Broseghin di Piedicastello
(11, 29)
Legato Rocco Castelli di Piedicastello
(11, 29, 115)
Legato Vigolin Zampedri di Piedicastello
(11, 29)
63
Ministero dell'interno, Direzione generale
degli archivi di Stato
(1)
Monastero di San Lorenzo di Trento
(11, 29)
Opera S. Vigilio, Trento
(128, 129)
Oratorio parrocchiale di Piedicastello
(121, 122, 123, 124, 150)
Ordinariato diocesano di Trento
(1)
Ordinariato vescovile di Trento
(149)
Ordine benedettino di Vallalta presso
Bergamo
(11, 29)
Pane di S. Antonio di Piedicastello
(111, 113)
Parrocchia di Ravina
(145)
Parrocchia di Romagnano
(145)
Parrocchia di Sant'Apollinare di Trento
(1, 11, 29, 32, 51, 58, 59, 61, 69, 108, 115, 119, 120, 125, 132, 148, 150)
Prepositura del Capitolo della Cattedrale di
Trento
(11, 29, 121)
Provincia autonoma di Trento, Commissione
beni culturali
(1)
Provincia autonoma di Trento,
Soprintendenza per i beni librari e
archivistici
(1)
64
Regno d'Italia
(44)
Società di S. Vincenzo de Paoli
(125)
Ufficio pretorio di Trento
(146)
65
Persone
Agostini Renzo, primo parroco di
Piedicastello
(11, 29)
Alessandro di Mazovia, vescovo di Trento
(11, 29)
Altdorfer, pittore
(11, 29)
Altemanno, vescovo di Trento
(11, 29)
Andreolli Giovanni Battista, vicario
parrocchiale di Piedicastello
(11, 29)
Andreolli Giuseppe, vicario parrocchiale di
Piedicastello
(11, 29)
Apollinare, vescovo di Ravenna, santo
(11, 29)
Avancium Ferdinando, vicario parrocchiale
di Piedicastello
(11, 29)
Barilino Giuseppe, cappellano di
Sant'Apollinare di Trento
(11, 29, 31)
Battisti Francesco Saverio, vicario
parrocchiale di Piedicastello
(11, 29)
Benigni Domenico, vicario parrocchiale di
Piedicastello
(11, 29)
Bergamo Carlo, vicario parrocchiale di
Piedicastello
(11, 29)
Berrera Giovanni, vicario parrocchiale di
Piedicastello
66
(11, 29)
Calegari Alessandro da Brescia, scultore
(11, 29)
Calvi Pietro, vicario parrocchiale di
Piedicastello
(11, 29)
Caracristi Antonio, vicario parrocchiale di
Piedicastello
(11, 29)
Castelli Rocco, fondatore del legato Castelli
di Piedicastello
(11, 29, 115, 152, 154)
Ciola Saverio da Levico, vicario
parrocchiale di Piedicastello
(11, 29)
Clemente VIII, papa
(152, 154)
Conci Antonio, vicario parrocchiale di
Piedicastello
(11, 29, 146)
Corradini Lionello, parroco di Piedicastello
(11, 29)
Dalpiaz Germano, vicario parrocchiale di
Piedicastello
(1, 11, 29, 41)
de Ferrari Carlo, vescovo di Trento
(152, 154)
Dobnowski Stanislao, preposito di Trento
(11, 29)
Endrici Celestino, vescovo di Trento
(62)
Facchini Sante da Imola, vicario
parrocchiale di Piedicastello
(11, 29)
Finardi Giovanni Domenico, vicario
67
parrocchiale di Piedicastello
(11, 29)
Frasnelli Adelio, vicario parrocchiale di
Piedicastello
(119, 121, 131)
Gerloni Giuseppe, legatore di Trento
(1)
Gilli Giacomo Antonio, vicario parrocchiale
di Piedicastello
(11, 29)
Hartmann Giovanni Nepomuceno, vicario
parrocchiale di Piedicastello
(11, 29)
Inama Giovanni Battista, preposito della
Cattedrale di Trento
(11, 29)
Liechtenstein Giorgio, vescovo di Trento
(11, 29)
Lodron conte Carlo Ferdinando
(37, 46, 53)
Lucio III, papa
(11, 29)
Luschin Francesco Saverio, vescovo di
Trento
(101)
Madernini Felice Ippolito, vicario
parrocchiale di Piedicastello
(11, 29)
Marinelli Mosè da Trento, vicario
parrocchiale di Piedicastello
(11, 29)
Martino V, papa
(11, 29, 148)
Martinolli Lodovico Giuseppe, vicario
parrocchiale di Piedicastello
(11, 29)
68
Mattevi Giovanni, vicario parrocchiale di
Piedicastello
(11, 29)
Metello Lazzaro, vicario parrocchiale di
Piedicastello
(11, 29)
Minati Pietro, vicario parrocchiale di
Piedicastello
(11, 29)
Moresco Luigi, vicario parrocchiale di
Piedicastello
(11, 29, 62)
Navarini Giacomo Antonio, benefattore
della confraternita del SS. Sacramento di
Piedicastello
(152, 154)
Ottone 'de Sancto Apolenario", sacerdote di
Sant'Apollinare di Trento
(11, 29)
Ozanam Federico, fondatore della Società di
S. Vincenzo de Paoli
(125)
Pagial Martino, vicario parrocchiale di
Piedicastello
(11, 29)
Paolo V, papa
(32, 44, 51, 59, 62)
Parisi Giovanni Paolo, vicario parrocchiale
di Piedicastello
(11, 29)
Passi Bartolomeo da Pressanto, preposito
della Cattedrale di Trento
(11, 29, 51)
Passi Ferdinando da Pressano, cavaliere
(51)
Pauleti Andrea, vicario parrocchiale di
Piedicastello
(11, 29)
69
Pederzolli Albino, vicario parrocchiale di
Piedicastello
(11, 29)
Pizzini Giovanni Giacomo, preposito di
Trento
(38)
Plozzler Giovanni Francesco, vicario
parrocchiale di Piedicastello
(11, 29)
Pompeati Pietro, vicario parrocchiale di
Piedicastello
(11, 29)
Prati Giorgio, vicario parrocchiale di
Piedicastello
(11, 29)
Rattin Pietro, parroco di Piedicastello
(11, 29)
Ricci Bartolomeo, vicario parrocchiale di
Piedicastello
(11, 29)
Rigotti Domenico Antonio, vicario
parrocchiale di Piedicastello
(11, 29)
Scrinzi, provvisore parrocchiale di
Sant'Apollinare di Trento
(115)
Sesino Gregorio, vicario parrocchiale di
Piedicastello
(11, 29)
Signorini Giacomo Antonio, vicario
parrocchiale di Piedicastello
(11, 29)
Spaur Giovanni Michele, vicario generale
del vescovo di Trento
(152, 154)
Speccher Vittorio, vicario parrocchiale di
Piedicastello
70
(1, 11, 29, 41, 131, 142, 151, 160)
Tasin Giacomo fu Antonio da Margon
(146)
Trabolti Pietro Ignazio, vicario parrocchiale
di Piedicastello
(11, 29)
Trent Turcati Francesco, vicario parrocchiale
di Piedicastello
(11, 29)
Valentini Giovanni Battista, vicario
parrocchiale di Piedicastello
(11, 29)
Ventura Alessandro, vicario parrocchiale di
Piedicastello
(11, 29)
Vigilio, vescovo martire di Trento, santo
(11, 29)
Vincenzo de Paoli, santo
(125)
Vivaldi Giovanni Battista, vicario
parrocchiale di Piedicastello
(11, 29)
Zambaiti Simone Albano, vicario generale
del vescovo di Trento
(101)
Zampedri Bartolomeo, benefattore della
confraternita del SS. Sacramento di
Piedicastello
(152, 154)
Zentati Ambrogio, vicario parrocchiale di
Piedicastello
(11, 29)
71
Toponimi
Adige, fiume
(11, 29)
Belvedere, località di Trento
(51)
Claudia Augusta Padana, via
(11, 29)
Doss Trento
(11, 29, 121)
Francia
(11, 29)
Parigi
(125)
Piedicastello, località di Trento
(11, 29, 32, 38, 39, 47, 51, 65, 68, 84, 86, 109, 114, 121, 131, 135, 151, 152, 154)
Pissavacca, località di Trento
(47, 51)
Ravina
(11, 29, 32, 38, 39, 44, 47, 51, 55)
Romagnano
(11, 29, 32, 44, 47, 51, 55, 145)
Tirolo
(69)
Trento
(11, 29, 125)
Val Pusteria
(11, 29)
Vela, località di Trento
(11, 29)
Verruca (Doss Trento)
(11, 29)
72
73