vela e golf: coppia riuscita

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vela e golf: coppia riuscita
LIFE CLUB 19
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FREE PRESS
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Viaggi Mondo
NAMIBIA: IL PAESE DELLE DUNE ROSSE
Personaggio
FILIPPO TROJANO, ITALIANO INTERNAZIONALE
Mostre
CHAGALL DELLE MERAVIGLIE A ROMA
Suoni
23° JAZZASCONA NEW ORLEANS & CLASSICS FESTIVAL
Vela
VELA E GOLF: COPPIA RIUSCITA
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editoriale
Ancora una volta Life Club è l’aliante che procede tra le correnti nuove, e ci accompagna
in un mondo in cui colore e dinamicità, fantasia e stile la fanno da padroni. La nave Life
questa volta butta l’ancora in Mediterraneo, prima ad Ischia e poi sulla costa dalmata
per rendere omaggi alla splendida Dubrovnik.
Se il colore vuole essere protagonista, non facciamo fatica a trovarlo nella poesia in
punta di pennello vergata da Chagall, in mostra a Roma, nella straordinaria casa-atelier
dell’architetto d’interni Luciano Abbaterusso e infine nei magnetici occhi smeraldo di
Filippo Trojano, l’attore made in Italy che ha avuto l’onore di debuttare con mostri sacri
quali Ken Loach, Kiarostami, Ermanno Olmi, ed ora è alle prese con il suo nuovo film.
Questo e tanto altro ancora vi accolgono nel nostro numero di benvenuto all’estate, che
per i lettori di Life Club vorremmo intensa e appassionante. Sapevamo che il bianco
raccoglie in sé tutti i colori dell’arcobaleno. Non sapevamo che fosse così anche il green.
Non si finisce mai di scoprire…
Eva Morletto
giugno - luglio 2007
ANNO IV giugno - luglio 2007
Autorizzazione Tribunale di Ivrea n. 2 del 2004 registro periodici
direttore editoriale
Eva Morletto
editore
Keyco S.r.l.
P.zza Martiri della Libertà, 30 10083 Favria (Torino)
redazione
www.lifeclubmagazine.com
[email protected]
segreteria di redazione
Lucia Glaudo
tel. 0124 47 05 53 fax 0124 34 96 07
[email protected]
pubblicità
Susann Bernien
tel. 3403401643
[email protected]
hanno collaborato
Luca Servelli, Monica Sala, Maurizio Di Maggio,
Eleonora Mori, Gilberto Crisostomo Gribaudo,
Marco Mussini, Antonio Daniele, Pietro Boschi,
Stefano Bosco, Marta Azzolin, Ingrid Hoffman,
Andrea Guermani, Simone Perolari
direttore responsabile
Mauro Giubellini
progetto artistico
Simona Goi
grafica e impaginazione
Antonio Daniele
stampa
Diffusioni Grafiche Editoriali
Strada Statale 31, km 22 15030 Villanova Monferrato (Al)
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Sommario
6
GOLF
10
EVENTI
12
EVENTI
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VELA
24
ITALIA
26
EUROPA
30
MONDO
36
ARCHITETTURA
39
PERSONAGGIO
43 MOSTRE
47
ARTE
51
FOTOGRAFIA
55
LIBRI
57
VINI
58
LIFESTYLE
62
SUONI
66
AUTO
71
MODA
78
TENDENZE
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Slice col drive
Ponterosso Golf Challenge Trieste
Keyco Golf Cup 2007
Vela e golf: coppia riuscita
Ischia e Procida: quando la bellezza è troppa
Dubrovnik: paradiso a Levante
Namibia: il deserto a misura d’uomo
43
71
Abbaterusso: omaggio a Mondrian
Filippo Trojano: italiano internazionale
Chagall delle meraviglie a Roma
Gianni Asdrubali
Paolo Verzone: un italiano a Parigi
Al mio Giudice di Alessandro Perissinotto
19
Montepulciano
La nave da crociera più grande del mondo
Jazzascona New Orleans & Classics
Audi Cross Coupè
Tara Jarmon: elogio alla femminilità
I consigli per l’estate
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golf
Slice col drive?
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La lezione di Golf del nostro maestro Luca Servelli
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Quello che voglio mostrarvi oggi è senza
dubbio il più comune degli errori con il
drive, lo slice.
Lo slice è quel tipo di colpo in cui la palla,
senza che il giocatore lo voglia, procede
con una accentuata curvatura verso
destra.
Così comune che spesso gli architetti dei
campi da golf difendono maggiormente il
lato destro delle buche con laghi, bunker,
alberi che vanno inesorabilmente a
rendere il gioco ancora più complicato, e
divertente.
Ecco le ragioni per le quali molti giocatori
sono portati a spedire il drive a destra.
Dopo aver caricato il drive nel backswing
ruotando le spalle verso destra, il
bastone dovrebbe essere azionato nella
discesa verso la palla, in primis dalle
braccia. Il giocatore che “soffre” di slice
a destra invece, nel tentativo di generare
potenza, quando colpisce la palla, inizia
il downswing con un’accentuata azione
delle spalle. (foto 1)
Questa azione delle spalle genera degli
incroci tra le linee dei piani di movimento
del corpo, e come risultato abbiamo il
classico effetto di sidespin della palla
verso destra. Lo slice appunto.
Ecco allora un semplice esercizio da
praticare che può aiutarvi nel caso siate
affetti da slice cronico.
Posizionatevi pronti per tirare con il
vostro odiato drive facendo attenzione
a tenere i piedi e le gambe uniti tra loro
e prendendo la distanza corretta dalla
palla. Posizionatela sempre verso il piede
sinistro. (foto 2)
NO
foto 1
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foto 2
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Effettuate dei colpi di pratica senza
cercare di ottenere distanza, a piedi
uniti rischiereste di cadere, ancor di più
se cercate la potenza con un’accentuata
azione di spalle. (foto 3, 4, 5)
Questo è un ottimo esercizio che vi
inviterà a colpire la palla con una marcata
azione di braccia piuttosto che di spalle.
Vi aiuterà poi a sentire che le braccia nel
downswing si muovono allontanandosi
dal corpo piuttosto che rimanere strette
e contrite, incapaci di generare potenza e
traiettorie efficaci.
foto 3
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Non preoccupatevi quindi dell’azione
del corpo quanto invece del release delle
braccia, che si distendono nel downswing
e ruotano intorno al corpo.
Praticate una certa quantità di palle
nel vostro driving range a piedi uniti, e
se vedrete le palline clamorosamente
curvare ora a sinistra, beh, siete sulla
buona strada nel correggere il vostro
slice cronico. Se vi sono stato d’aiuto
come spero, nessuno vi vieta di giocare in
campo con i piedi e le gambe uniti, forse
non farete delle distanze alla Tiger, ma
foto 4
sicuramente la palla non effettuerà curve
indesiderate.
Buon divertimento!!
Luca Servelli
[email protected]
foto 5
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eventi
Ponterosso
Challenge
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Golf, arte e cultura a Trieste, dal 22 al 24 giugno
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Il grande golf internazionale guarda a
Trieste. La città della Bora, di Rilke, di
Svevo e degli imperatori asburgici ospiterà
dal 22 al 24 giugno una straordinaria
manifestazione sportiva, il Royal Golf
Silver Trophy – Ponterosso Challenge
Nearest to the Pin Water Contest. Grazie
al patrocinio delle istituzioni locali e della
PGAI (Professional Golfers Association of
Italy) il capoluogo giuliano si appresta a
vivere un ricco fine settimana in cui sport
e cultura verranno celebrati al meglio. Le
iniziative sportive avranno come scenari
alcuni dei luoghi simbolici della città,
tra cui, il Ponterosso che dà il nome alla
manifestazione, e che diventerà in questi
giorni teatro di un happening sportivo
a 360 gradi. Golf Club Bar, palestra e
un’area riservata ai neofiti avranno come
sfondo la suggestiva piazza con la fontana
settecentesca realizzata da Giovanni
Mazzoleni. E il golf sarà protagonista in
numerosi suggestivi punti della città.
Il tee di partenza sarà un’ampia pedana
montata sul Ponterosso. Il fairway sarà il
Canal Grande triestino. I green saranno
invece costituiti da tre isole galleggianti
rivestite con erba naturale. Le tre isole
(circa 6 metri di diametro ciascuna)
verranno collocate a distanze diverse dal
ponte: a 50, 75 e 100 metri. L’obiettivo dei
giocatori sarà quello di puntare alle isole
galleggianti secondo la regola dl “Nearest
to the Pin” o quella dell’”Hole in One”.
Ricca la proposta culturale dell’evento.
Tra le iniziative, la presentazione di
un libro inedito sul golf, una galleria di
immagini di alcuni tra i più celebri artisti
contemporanei che hanno dedicato a
questo sport un frammento significativo
del loro universo concettuale. Bastino i
nomi di Gillo Dorfles, Franco Fontana,
Ugo Nespolo, Andy Warhol. Il libro nasce
all’interno del progetto Part 72, che si
propone di ideare una serie di volumi
artistici in edizione limitata, dedicati al
golf.
Per informazioni consultare il sito
www.ponterossochallenge.it
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eventi
Temperatura in rialzo
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Gli appuntamenti estivi della Keyco Golf Cup 2007
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Estate torrida, movimentata e ricca di
eventi è quella che si appresta ad affrontare
anche quest’anno la Keyco Golf Cup.
Ottime le premesse. Nonostante l’euforia
vacanziera dei ponti di aprile, il 21 del
mese sono stati ottanta i partecipanti
alla gara di Asolo. Davvero non male.
I risultati sono stati anche migliori alla
Garlenda, teatro della Cup per il terzo
anno consecutivo, alla cui competizione,
il 5 maggio, sono intervenuti più di 110
giocatori.
Le altre gare previste dal percorso: 26
maggio in Brianza, appuntamento con
un occhio di riguardo alle giocatrici
che riceveranno in omaggio una maglia
Capobianco in edizione limitata con logo
Keyco. Si prosegue a Perugia il 2 giugno, al
Golf Club Le Fronde il 16, a Verona il 30.
Quindi sarà la volta di Milano (8 luglio) e
gran finale a Bologna il 15 settembre.
La Keyco vezzeggia i golfisti con un regalo
speciale, per la prima volta quest’anno,
ad inizio gara, ogni partecipante verrà
omaggiato di una preziosa “welcome bag”:
all’interno una bibita energizzante Sit-in,
palline, cappellini, brochure informative
e, immancabile, il Magazine Life Club.
Ancora regali d’eccezione: in occasione
della tappa conclusiva di Bologna, i
finalisti potranno aggiudicarsi, con Hole
in One, un cart EZ-GO.
I vincitori della finale di ogni categoria,
godranno il relax del soggiorno omaggio
alle Terme Krka, strutture esclusive a 4
e 5 stelle. Bagni termali, trattamenti in
spa, saune e un campo da golf 9 buche
nelle immediate vicinanze. Questo
il menu proposto dal soggiorno. Per
quanto riguarda i secondi classificati di
ogni categoria, invece, il premio sarà un
weekend in una grande città europea,
ospiti di Planethouse.
Tra gli sponsor della kermesse ricordiamo
Manpower, agenzia p
er il lavoro
interinale che vanta 400 filiali in tutta
Italia e Celltech (produzione macchine
utensili). Inoltre, E-costruire (pool di
architetti specializzati in progetti a
zero impatto ambientale), Planethouse
(agenzia immobiliare per investimenti
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1° Tappa Keyco Golf Cup 2007
Asolo 21 aprile
Prima categoria
1° netto Enrico Scudella 38 punti
1° lordo Sebastiano Bonato 32
2° netto Michele Massa 37 punti
3° netto Enrico Valentini 35
Seconda categoria
1° netto Giovanni Bergamin 39 punti
2° netto Stefano Foggiato 38 punti
3° netto Giovanni Baratto 38 punti
Terza categoria
1° netto Leonardo Partele 42 punti
2° netto Claudio Fior 40 punti
3° netto Alec Dallan 40 punti
1° Lady: Gabriella Maino 37 punti
1° Seniores: Domenico Cutrì 37 punti
Nearest to the pin: Susann Bernien 2,58 m
premio ceduto a Christian Marchetto 2,74 m
all’estero), Lastminutegolf (il portale
Internet in cui i golfisti possono
riservare green fee). Tra i product
sponsor: Bushnell, Bollé e Serengeti
(eccellenza nella proposta di occhiali da
sole e telemetri), Capobianco (filati e capi
d’abbigliamento con la garanzia del made
in Italy), Golfcolour (la professionalità e
l’esperienza tedesca per i migliori guanti
da golf, made in Bonn), Koviss (set per
golfisti, tee particolari, alza pitch e infinite
altre sorprese). Insomma sono davvero
innumerevoli i motivi per partecipare
alla Golf Cup. Un’altra scommessa Keyco
vinta.
E. M.
Driving Contest Marcello Scollo
2° Tappa Keyco Golf Cup 2007
Garlenda 5 maggio
Prima categoria
1° netto Andrea Beniamini 36 punti
2° netto Eugenio Beraldi 36 punti
3° netto Giovanni Scofferi 36 punti
Seconda categoria
1° netto Andrea Benedetto 39 punti
1° lordo Michele Scofferi 27
2° netto Valerio Saglietto 38 punti
3° netto Antonino Marsala 38 punti
Terza categoria
1° netto Paolo Gobbi 40 punti
2° netto Angela Berrino 37 punti
3° netto Silvia Preti 36 punti
1° Lady: Angela Cavero 35 punti
1° Seniores: Gioachino Riss 35 punti
Nearest to the Pin: Antonio Petrini
Driving Contest: Alessandro Fiorio
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Sulle onde
e sul green
vela
Vela e golf: coppia riuscita
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Blu e verde, il connubio cromatico ideale
per rilassarsi dopo il bianco e il grigio
dell’inverno.
Sulle onde e sul green, sempre più spesso
“Vela & Golf” si abbinano, in meravigliosi
scenari costieri.
Dopo le giornate passate a seguire
l’America’s Cup, che ci ha accompagnato
per tutti i mesi passati, possiamo
finalmente tornare a casa e goderci il
nostro mare, lasciare il “Mare Nostrum”
di Valencia e concentrarci sugli eventi
che ci toccano più da vicino.
Negli ultimi anni le combinate “Vela &
Golf” sono state sempre più frequenti,
incentivate dal nascere di nuovi Golf
Club in prossimità del mare.
Questo anno sarà la quarta edizione
per la combinata organizzata dallo
Yachting Club di Marina degli Aregai e
da “Castellaro Golf Club” (23-24 giugno)
e per quella organizzata dallo Yachting
Club di Sanremo e dal Circolo Golf “degli
Ulivi” (19-21 ottobre). Per la seconda
volta si è tenuta invece la combinata
nell’ambito del 22° “World Festival on
the Beach” programmato a Palermo dal
16 al 20 maggio, organizzata per il 20
maggio dal Circolo Canottieri di Palermo
e dal Golf Club “Collesano”. Non viene
riproposta, invece, la combinata che ha
visto la sua terza edizione l’anno scorso,
progettata dallo Yachting Club della Costa
Smeralda e dal “Pevero Golf Club”. Molte
altre le manifestazioni da riportare, che
tralasciamo per amor di concisione.
Le combinate “Vela & Golf” sono un
momento di incontro tra due discipline
praticate all’aria aperta, che vede coinvolti
gli atleti di entrambe. Diversi sono però
i casi in cui i professionisti di una delle
due discipline si cimentano già anche
nell’altra, come nel caso di giocatori di
golf che sono già veri e propri velisti.
Le regole delle combinate possono
differire tra le manifestazioni, ma
costante è la partecipazione obbligatoria
di un golfista alla regata velica o di un
velista ad una prova di golf. Di solito
vengono poi stilate classifiche separate
per la regata, la prova di golf e la
combinata.
Per esempio il programma della
combinata di Sanremo prevede un
articolato programma per le giornate
da venerdì a sabato. Nella giornata di
venerdì si svolgerà la prova di golf al
Circolo di Sanremo, che sarà disputata da
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un golfista abbinato ad un’imbarcazione,
che disputerà invece una regata. Nella
giornata di sabato un velista d’ogni
equipaggio, insieme ad un golfista
puro, prenderà parte alla “4 palle la
migliore Stableford”, e al termine della
prova si svolgerà un’altra regata. Infine
nella giornata di domenica, ci saranno
nuovamente una prova di golf e una regata
e, al termine, ci sarà la premiazione. Il
vincitore della combinata sarà colui che
primeggerà in entrambe le discipline.
Le combinate sono sempre accompagnate
da eventi e feste. Il primato di questo
anno sembra averlo la combinata
inserita nell’ambito del 22° “World
Festival on the Beach” di Palermo, una
settimana di sport, spettacoli e cultura
nel contesto paesaggistico di Mondello,
una delle borgate marinare della città.
Protagonista della manifestazione sarà
la località di Mondello, con il golfo ed il
suo lungomare, fra spiaggia e scogliera,
ed il suo mare dai colori tropicali. Tutto
a 7 chilometri dalla storica Palermo e a
poche ore dai vari tesori di cui è la Sicilia
abbonda.
Marta Azzolin
MARTA AZZOLIN
Velista appassionata ed istruttrice di vela (FFV) per l’associazione Sea Land di cui è Presidente dal 2002 (www.
sealandweb.org).
Amante del mare, si occupa di cetacei dal 1993. Attualmente collabora con l’Università di Torino e diverse
organizzazioni internazionali per progetti di conservazione dei cetacei nel Mediterraneo. Tra i suoi progetti di ricerca,
studi sull’ecologia e la bioacustica dei cetacei odontoceti. Per lavoro ha navigato nel Mediterraneo, nell’Oceano
Indiano, nel Pacifico e nei Caraibi.
Insieme all’associazione Sea Land propone un modo diverso di fare vela, di stare sul mare, di vivere nel vento, per la
salvaguardia dell’ambiente naturale.
Con Sea Land naviga durante tutto l’arco dell’anno. Tra autunno e primavera l’associazione propone corsi di vela per
principianti e per esperti, con l’arrivo della bella stagione comincia invece l’attività di crociera.
Questa estate Sea Land navigherà nelle acque dei cosiddetti “Caraibi” italiani, nella cornice dello splendido ambiente
naturale di Corsica e Sardegna, su “Didisi”, un bellissimo 12 metri da crociera e regata, con un ponte caratterizzato
da ampio spazio per la manovra e il relax ed un ambiente sotto coperta accogliente e perfettamente attrezzato per
lunghe crociere d’altura e viaggi in mare.
Gli imbarchi estivi sono offerti a singoli o a gruppi, a neofiti o ad esperti. Gli imbarchi avvengono alla Maddalena,
a Porto Massimo, ogni domenica e gli sbarchi ogni sabato successivo. La quota di partecipazione parte da 450€/
settimana.
Per ulteriori informazioni e prenotazioni: Marta Azzolin, [email protected], 346 3782213
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viaggi italia
Isole ad alta
corrente
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Ischia e Procida: quando la bellezza è troppa
Vi ricordate quella scena de “Il postino”
in cui Massimo Troisi si avventurava
lungo una scogliera, con un ingombrante
microfono a giraffa per carpire
l’anima dell’isola attraverso i suoni?
Sebbene senza quel microfono e senza
l’indimenticabile ironia dolceamara
dell’attore napoletano, Ischia e Procida
sono ancora pronte a regalare emozioni
a chi vuole catturarne lo spirito. Bastano
i ricordi di una vacanza da queste parti,
basta un apparecchio fotografico che sia
in grado di rispettare i colori, le sfumature
del mare, della vegetazione, dei porti con
l’infilata di case variopinte addossate
le une sulle altre. Basta poco per essere
contagiati. Per ammalarsi di bellezza.
Lo sapeva bene Ibsen, che in questi lidi
soggiornò per lunghi periodi, lo sapeva
bene Truman Capote, ospite regolare
della stanza n. 3 della pensione Lustro di
Forio a Ischia e lo sapevano bene quelli
che hanno fatto di queste isole gli sfondi
in cui ambientare romanzi leggendari. Il
giovane Alphonse de Lamartine giunse
qui al seguito delle armate napoleoniche.
I soldati francesi e la formalità dei loro
rituali marziali ebbero sicuramente
meno presa sull’animo dello scrittore
romantico di quanto fecero l’impeto
amoroso e l’innocenza di Graziella, la
giovane procidana che gli aprì il cuore.
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L’amore finì, in modo drammatico, come
tutti i grandi amori hanno da finire,
ma le pagine di Graziella sono eterne, e
ogni parola di quel romanzo, imprigiona
sentimenti mutevoli in un quadro
immenso e perpetuo, cristallizza il
mediterraneo in una banchisa immobile
e rovente, dove ogni stato d’animo trova
posto, dove il sole è accecante, dove le
passioni, le loro euforie e i loro dolori
inventano stagioni gelide o afose, dolci
o terribili. Negli anni Cinquanta del
Novecento, fu la nostra scrittrice Elsa
Morante a scegliere l’isola di Procida per
i tormenti adolescenziali del personaggio
principale de L’isola di Arturo. Pochi
anni dopo il regista Damiano Damiani
ne trasse l’omonimo film. E Procida fu
ancora protagonista. Un amore infelice, i
tormenti e la solitudine di un ragazzino
che trova conforto nei sogni e in una
passione impossibile, e quindi, qualche
anno fa, la perfidia di Matt Damon ne “Il
talento di Mister Ripley”. Il fatto che posti
così idilliaci siano teatro di tanti tormenti
letterari e cinematografici, dovrebbe
far pensare... Ma forse la soluzione è
semplice: è un gioco di opposti, ogni
luogo di irriverente meraviglia, se reso
sfondo di drammi, rende i drammi ancora
più intensi. O forse se ne vuole rendere
umana la bellezza, intaccandola coi lati
oscuri dei personaggi che vi si muovono.
Oppure banalmente Ischia e Procida
piacciono tantissimo a registi e scrittori,
e ambientarci un film o un romanzo, è
un ottimo pretesto per venire sul posto.
L’hanno capito anche i giornalisti, che
ogni anno si ritrovano sulla principale
delle isole flegree per la consegna
del Premio Ischia Internazionale di
Giornalismo. Uno torna a casa col premio
e tutti gli altri con gli occhi rigenerati
dalle meraviglie isolane. Un premio
democratico. Da afferrare nelle isole che
secondo il mito greco furono teatro delle
lotte titaniche tra giganti e dei. Insomma,
guai e tormenti anche nell’antichità.
Perché la perfezione è difficile da
accettare. Bisogna deturparla in qualche
modo, è una tentazione irresistibile.
Dura riuscirci qui. Dura anche trovare
aggettivi adeguati per tanta bellezza.
Onde evitare di essere prolissi “A questo
punto si può dire anche etcetera…”. Per
dirla con le parole del Postino di Neruda.
Eleonora Mori
Mangiare a Ischia
La gastronomia delle isole campane affonda le sue radici nella duplice
tradizione marinara e contadina, erede dei costumi greci e romani. Da
non mancare assolutamente è la tipica zuppa di pesce all’ischitana,
preparata con i pesci più gustosi, dallo scorfano alla gallinella, per non
parlare del totano ripieno, la cui ricetta risale alla notte dei tempi. Le
tradizioni contadine propongono il pollo e il coniglio all’ischitana,
cucinati con aglio, pomodoro, vino bianco, peperoncino e vari aromi
nei tegami di coccio. Ma anche i peperoni ripieni di pane, capperi e
olive. Un cenno lo meritano anche i dolci, in particolare le lingue di
bue, fragranti dolci di leggera pastasfoglia farciti di crema pasticcera
(tipiche dell’isola di Procida), o le torte di pere e cioccolato o alla
ricotta.
Vineria “Oh X Bacco!” –Ischia Ponte tel 081/991354.
Ristorante “Cocò Mare!”- Torre di Michelangelo (Torre Guevara)
Ischia Ponte 081/981823.
Ristorante “Alberto” – Ischia tel. 081/981259.
Wine Bar “Alta Marea” – Forio d’Ischia.
Ristorante “Il Saturnino” – Forio d’Ischia 081/998296.
Ristorante “Umberto a Mare” – vicino la Chiesetta del Soccorso
– Forio d’Ischia 081/997171.
Ristorante “Il Melograno” tel. 081/998450.
Dormire a Ischia
Hotel terme “La bagattella” - Forio d’Ischia
Ubicato a Forio d’Ischia, nell’incantevole baia di San Francesco.
Immerso in uno scenario tipicamente mediterraneo l’hotel è
circondato da piante tropicali. La struttura è dotata di beauty farm,
reparto termale e piscina. A soli 100 metri si raggiunge la spiaggia di
San Francesco, sicuramente uno dei lidi più belli di Ischia.
Hotel terme “St. Raphael”
Hotel 4 Stelle ristrutturato completamente nel 2004, a picco sulla
spiaggia più importante di Ischia (Maronti) lunga circa 4 Km. Tutte
le camere sono fornite di aria condizionata, frigo bar, cassetta di
sicurezza, tv color satellitare, telefono diretto. L’ hotel dispone di un
reparto termale convenzionato. Beauty farm interno.
Grand Hotel “Terme di Augusto”
Esclusivo Albergo sul centro di Lacco Ameno, a poche decine di metri
dal mare e dal grazioso lungomare del paese. Dispone di 4 piscine
termali di cui una coperta, vasca Kneipp, bagno turco, sauna, beauty
farm, centro termale, bus navetta per la spiaggia e parcheggio.
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viaggi europa
Dubrovnik: la più bella dell’Adriatico
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Paradiso
a levante
Una perla è ben nascosta dalla conchiglia.
La natura fa le cose per bene quando si
tratta di proteggere ciò che vi è di bello
e prezioso. Dubrovnik è protetta da un
lungo perimetro di impressionanti mura
da cui si ergono quindici possenti torri
di guardia: uno dei complessi difensivi
più belli tra i centri mediterranei. A nord
ci pensa il monte Srd a proteggerla dai
soffi violenti della bora che flagella
Trieste, e l’isola di Lokrurn la pone
al riparo dallo scirocco. Uomini e
natura si sono dati da fare in sinergia
per difendere Dubrovnik, “la perla”
– appunto- , dell’Adriatico.
La posizione in cui l’antica città
di Ragusa si trova è di per sé
spettacolare: su una costa
bellissima, e circondata da una
vegetazione lussureggiante.
Il nome stesso giunge dai
rigogliosi boschi che la
attorniano; la quercia qui
si chiama dubrava, e ce ne
devono essere parecchie,
perché la città levantina
porti quell’appellativo. Per
non parlare degli aranci,
dei limoni, e della varietà
di piante tropicali portate
dai marinai che dai
tempi di Marco Polo e
della Via della Seta,
fecero scalo qui.
George Ber na rd
Show scrisse che
“coloro che cercano
il paradiso terrestre
devono venire a
Dubrovnik”
E
non è difficile
pensare
a
]
un Eden mentre si ammira la linea
armoniosa dei palazzotti nobiliari che
si affacciano sullo Stradun, l’arteria
principale del centro cittadino, meta
serale di abitanti e turisti che si disputano
le terrazze all’aperto. Non è difficile
usare l’aggettivo “paradisiaco” quando
il sole va giù e la luce calda trasforma le
architetture in una scenografia da sogno.
La storia è passata di qui e ha lasciato
dietro di sé considerevoli tracce, tra
queste la splendida chiesa dedicata a San
Biagio, patrono della città, e le vecchie
fortezze militari, tra cui Lourijenac, a 37
metri di altezza su un pauroso sperone
di roccia, baluardo inespugnabile per i
Veneziani che attentavano alla libertà
della repubblica di Ragusa per avere
il controllo della rotta adriatica verso
l’Oriente.
Ma fu soltanto il puro valore strategico
a solleticare le brame della Serenissima
verso Dubrovnik? La città è sempre stata
bellissima, ed ha saputo rinascere come
la fenice dopo il tremendo terremoto che
a metà del Seicento quasi la rase al suolo,
e poi, in tempi recenti, nei tragici giorni
della guerra jugoslava – in cui nessun
vergognoso scempio venne risparmiato dalle bombe serbe che deturparono parte
del centro storico. Ragusa è rinata, con la
sua fiera identità slava e la dolcezza dei
luoghi che sono crocevia per il mondo
intero. La sua magnificenza è stata
riconosciuta anche dall’UNESCO, che
l’ha dichiarata Patrimonio dell’Umanità.
Perché non ci siano altri folli disposti a
scalfire la perla.
Bernard Show, il drammaturgo irlandese
che amava Dubrovnik un giorno disse:
“La bellezza dopo tre giorni è noiosa come
la virtù” . Ma le lodi che tesse a proposito
19 giugno luglio Life club
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di questi luoghi fanno pensare che non si
riferisse a Dubrovnik. Dove ci si vorrebbe
fermare settimane, mesi, anni interi.
E.M.
Mangiare a Dubrovnik
Il centro storico offre una grande
concentrazione di ristoranti, tanti da
avere l’imbarazzo della scelta. Prijeko
Ulica, la via parallela allo Stradun ne è
un esempio: diventa quasi impossibile
la sera dopo le 19.00 passeggiare senza
essere fermati ad ogni passo da stuoli
di “Buttadentro” che invitano più o
meno caldamente a sperimentare il
loro locale. A coloro che potrebbero
essere infastiditi da tale pratica,
consigliamo di dirigersi fuori le mura.
Un posto in cui vale la pena recarsi
è il Pergola, nella penisola di Lapad:
un ambiente gradevole e una buona
cucina a base sia di carne che di pesce.
Nel centro storico il ristorante Ragusa
è un punto di riferimento sicuro per
gli amanti del pesce fresco: dentici,
sardine, sgombri, orate e cernie sono
il piatto forte. La cucina dalmata si
basa perlopiù sulle specialità alla
griglia; non mancano comunque
ricette tipiche come la kastradina
(pecora essiccata), la manestra (pasta
con carne macinata), la pasticada
(gnocchi con sugo alla dalmata) o gli
arambasici (foglie di vite ripiene). Per
quanto riguarda il dessert, invece, la
cucina dalmata si caratterizza per la
sua semplicità; molti sono i dolci a
base di frutta. Tipici gli smokvenjaci
(fichi secchi schiacciati) e i paprenjaci
( ricetta dolce dall’isola di Hvar).
Dormire a Dubrovnik
Anche la scelta per il pernottamento
è molto vasta e varia. Da segnalare
per il buon rapporto qualità-prezzo il
Neptun Dubrovnik, sulla penisola di
Lapad, lungo la via Kardinala Stepinca.
Ubicato sul lungomare e circondato
da una lussureggiante vegetazione
mediterranea, offre camere a partire
da 52 euro. Sulla stessa via si trova
l’Ariston, che propone camere doppie
sui 70 euro. Per chi cerca lusso e relax
un ottimo indirizzo è l’hotel Bellevue,
in Pera Cingrije 7; situato a soli
800 metri dal centro storico su una
scogliera a picco sull’Adriatico, mette
a disposizione degli ospiti 93 camere
tutte affacciate sul mare. Il sogno di
una notte d’estate in doppia si aggira
sui 170 euro.
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viaggi mondo
Namibia
]
Il deserto a misura d’uomo
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A Windhoek vale la pena fermarsi
qualche ora, se non avete molto tempo,
per avere una prima impressione della
Namibia. Cuore geografico ed economico
del paese questa città di poco più di
200.000 abitanti riflette in parte il suo
passato di città coloniale tedesca ed allo
stesso tempo la modernità di un popolo
che si adatta al futuro.
Per il nostro mini-viaggio in Namibia
abbiamo optato per un fuoristrada,
scelta che si è dimostrata azzeccata per
via delle diverse opportunità di esplorare
zone inaccessibili alle piccole due ruote
motrici. Da Windhoek siamo partiti in
direzione sud-ovest sulla C26 direzione
Walvis Bay, costa atlantica. La strada,
come d’altronde il 90% della rete di tutto
il paese, è sterrata ma ben mantenuta
e larga abbastanza per il traffico
decisamente raro. La C26 fila dritto
costeggiando la catena delle Hakosberge
a nord fino ad arrivare al Gambsberg
Pass dove inizia un saliscendi in mezzo
alle collinette rocciose senza vegetazione
attraversando letti di fiumi secchi in
balia della sabbia. E’ un paesaggio di una
immobilità impressionante, il silenzio
acuto e il calore secco del sole alto.
Continuando sulla C26 ci si immette a
un certo punto sulla C14 dove dopo pochi
chilometri si entra nel Parco Nazionale
del Namib – Naukluft. Qui il paesaggio
si spiana e le montagne si vedono
all’orizzonte mentre una vegetazione di
ciuffi di erbe secche coprono la vasità di
questa pianura sconfinata. Se scegliete
questa strada guiderete per un tratto di
strada senza curve per decine e decine di
chilometri dove le velocità può diventare
una tentazione. I ciuffi bassi di erba
lasciano spazio, quando si è più o meno
a metà del parco nazionale verso il mare,
alla sabbia, e al vento, costante. Questo
sembra essere il deserto delle immagini
romantiche delle distese di sabbia fino
a vedere le dune sullo sfondo che sulla
mappa, sono segnate in prossimità di
Walvis Bay. La cittadina di qualche
migliaio di abitanti è una ottima base per
attività escursionisitche e d’avventura
nel deserto circostante. Sulla Dune 7
poco fuori il centro, sulla C14, potrete
scarpinare sulla duna o potrete scegliere
se divertirvi con i quad o ancora con una
sandboard.
Il senso del deserto con le sue dune di
sabbia attirano gente da ogni parte del
mondo specialmente per via del fatto
che il deserto del Namib è considerato
il più antico del mondo. Milioni di anni
in cui i soli elementi naturali hanno
imposto la loro supremazia sulle forme
del paesaggio.
Forse il momento cruciale del nostro
viaggio è stata appunto l’ingresso alle
dune di Sossusvlei, un vero monumento
naturale. Da Walvis Bay abbiamo
guidato verso sud sulla C14, dopo avere
riattraversato il Kuiseb Pass ed il Kuiseb
Kanyon fino al Gaub Pass dove la strada
taglia il Tropico del Capricorno. Passiamo
la notte al Lodge di Weltevrede, vicino
alle famose dune rosse. Un gruppo di
impala si avvicina alla pozza dell’acqua
per bere, durante la notta. Uno spettacolo
bellissimo. Il giorno dopo, all’alba
ripartiamo ed entriamo nel parco di
Sossusvlei quando il sole, ancora basso,
batte sulle dune creando un gioco si luci e
ombre colorate, surreale. Saliamo a piedi
sulla duna 45, col vento che ti spara la
sabbia in faccia e si infila dappertutto.
Scendiamo correndo dalla duna,
l’eccitamento di vivere la natura nella
sua forma più selvaggia e radicale. Con il
nostro fuoristrada allora continuiamo e ci
addentriamo sulla strada di sabbia dove
le due ruote motrici non possono passare
e dopo avere superato alcune macchine
insabbiatesi, ci fermiamo nel bel mezzo
di Sossusvlei, una conca circondata di
dune, la terra secca e crepata, il sole che
batte fortissimo, nessuno intorno, solo
scarfaggi del deserto che corrono veloci
sulla sabbia rossa. E poi la Dedvlei, la valle
della morte, a poche centinaia di metri di
distanza; un’altra conca questa volta con
alberi morti, da chissà quanto tempo,
che si rianimano in parte con la stagione
delle pioggie, quando mette giù qualche
centimetro d’acqua. Uno spettacolo di
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desolazione e forza della natura che
richiede rispetto ed ammirazione. Come
in pellegrinaggio lunghe file di turisti
camminano coprendosi naso a bocca con
sciarpe o turbanti improvvisati. Altri
più avventurosi si allenano correndo
sulle dune, in pantaloncini e maglietta,
per qualche gara di resistenza estrema.
Ma tutto stà nel fermarsi e guardare
a occidente e immaginare che oltre le
vette delle dune alte fino a 300 metri, ci
sono altri 200 chilometri fino all’oceano
atlantico dove la sabbia entra in mare.
La sabbia a sud arriva fino al porto
di Luderitz, verso sud, dove le dune
avanzano senza sosta, si spostano,
cambiano forma ogni giorno. Un segno
del paesaggio che cambia è la città
fantasma di Kolmanskop, poco fuori
Luderitz una volta gioiello della industria
dei diamanti della Namibia, oggi invasa
dalla sabbia. La sosta a Luderitz con
la visita a Kolmanskop vi farà rivivere
un atmosfera retrò e oggi anche un po’
decadente di città dal passato brillante
come i diamanti appunto di cui oggi
tutto il paese ne va fiero e ci vive grazie
alla sua rinata industria mineraria.
L’albergo Bay View Hotel a Luderitz è
un’ottima soluzione come base per visitare
il sud del paese, ancora di proprietà
della famiglia Luderitz e dall’ambiente
tradizionalmente coloniale.
Tornando verso Windhoek abbiamo
deciso di fermarci per la nostra ultima
notte nel deserto in una guesthouse a
Maltahohe, a metà strada tra il porto
di Luderitz e la capitale. La storia
della signora francese, proprietaria e
manager, è solo quella degna di una
visita. Professoressa di linguistica
all’università di Heidelberg in Germania
ha lasciato tutto da parte ed è scesa qui
per accogliere i turisti attratti dalle rosse
sabbie del deserto e forse ancora più dalla
sua natura incontaminata e indomabile e
probabilmente dal suo silenzio, estremo.
Gilberto Crisostomo Gribaudo
32 Life club giugno luglio 19
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architettura
Home Chic Home
Nella casa - atelier di Luciano Abbaterusso
Affondare le mani in una parete che pare
stata affidata all’estro di Mondrian, per
tirarne fuori una bottiglia di Perrier è
qualcosa che non capita sovente, almeno
in una casa ordinaria, di quelle in cui le
cose hanno un nome e un ruolo ritrito e
le cose sembrano quello che sono. Ma può
anche non essere così, almeno non quando
36-38ARCHITETTURA.indd 36
]
fantasia, tecnologia e studio del design si
fondono in una efficace alchimia e danno
vita ad ambienti unici. È il caso della
dimora-atelier di Luciano Abbaterusso,
architetto, toscano di nascita, berlinese
d’adozione prima e parigino poi. Dieci
anni di idillio professionale con la capitale
francese, ne hanno fatto uno dei giovani
architetti di riferimento per il design
d’interni improntato alla creatività
full-concept. Non se lo è fatto scappare
Custo, il fashion brand spagnolo che ha
voluto la firma di Abbaterusso per tutte
le sue boutiques parigine. Osare, perché
no? È ciò che Luciano ha imparato,
nella sua formazione europea, in città-
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caleidoscopio dove la sua immaginazione
ha potuto attingere a piene mani. La
Berlino in preda all’euforia da progetti
di ricostruzione post-Ottantanove, era
un buon posto per un architetto. Luciano
ne descrive uno dei fotogrammi di vita
più intensi. Arrivare nel momento di
rottura in cui l’opprimente prigione
piombata del regime e l’inquietante
staticità della Guerra Fredda hanno
lasciato il posto all’inarrestabile fluire di
nuove idee ha rappresentato un impulso
notevole alla sua creatività. Va da sé che
i risultati sono qui, tangibili, nella Parigi
in cui Abbaterusso ha scelto di vivere,
quella degli arrondisement in perenne
trasformazione. Qui di muri non ne
sono caduti, ma ogni giorno se ne ergono
a migliaia, in quartieri-camaleonte
che mutano volto nell’arco di tempi
brevissimi e diventano collettori di idee
e progetti spesso arditi.
Partiamo ad esplorare lo spazio, 80 metri
quadrati nel 18esimo arrondisement, ai
piedi della collina di Montmartre, uno
dei luoghi dove la Ville Lumière dei bobos
(si definiscono proprio così: bourgeoisbohème, è la borghesia “alternativa”
francese, quella dei giovani professionisti
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benestanti che mangiano cibi bio,
ascoltano Manu Chao e si spostano in
bicicletta) si mescola in un colorato e
curioso melting-pot di quartiere alla
Parigi multietnica dei bazar maghrebini e
dei ristoranti asiatici. L’atelier ti accoglie
come dovrebbe accoglierti lo studio di
un architetto: scrivanie, poltrone, tavoli
di lavoro… poi l’occhio si fa più acuto e
ti accorgi che quello che a prima vista
sembrava un lungo armadio da ufficio
è in realtà il blocco-cucina. Il ripiano
liscio si alza e voilà: lavello, lavastoviglie,
piastre. Il gioco di prestigio continua
nell’ampia parete decorativa ispirata ai
moduli colorati di Mondrian e ai tagli
sulle tele vibrati da Fontana. Invisibili
qui le porte che celano rispettivamente il
frigorifero, l’armadio, l’accesso alla salle
de bain. Lo stile minimal si contrappone
a note calde offerte da alcuni particolari
che attingono all’etnico o movimentano
le geometrie con un tocco di naturale. Il
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vano doccia in vetro trasparente incornicia
così l’angolo in cui da un tappeto di
sabbia ocra si alza un lungo corallo rosso,
accento sensuale e pennellata cromatica
intensa, in mezzo alle tonalità metalliche
dei materiali high tech impiegati.
Fantasia pop e rigore minimal anche
per la camera da letto, dove la sobrietà
dei colori e delle forme si alterna al
decor “pelle di mucca”. Se la parete dello
studio-soggiorno strizza l’occhiolino a
Mondrian, qui lo spirito che aleggia è
quello di Pollock, la fantasia “pezzata”
conduce per suggestioni all’effetto
“sgocciolamento” dei quadri dell’enfant
terribile del materialismo americano,
quello che prima pensò bene di farsi
cacciare dall’Accademia di Belle Arti
di Los Angeles e poi diventò icona di
riferimento per l’arte contemporanea.
L’atelier colpisce in ogni particolare, la
pulizia delle linee nasconde e svela un
barocco genio creativo in un avvincente
gioco di scatole cinesi. D’altra parte era
tutto già intuibile dall’esterno, da quella
lapidaria sigla LA in rilievo sulla vetrina.
LA come Luciano Abbaterusso. Semplice.
Il fatto che LA evochi anche furiosi miti
californiani, quella è un’altra storia. Ma
magari c’entra… e lì le cose mica sono
semplici, Pollock insegna.
Eva Morletto
ph LA: Ingrid Hoffman
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personaggio
]
Chi ben comincia…
Riflettori puntati su Filippo Trojano, esordiente per Loach, Kiarostami e Olmi
Si appresta ad attraversare il bosco,
Flippo Trojano. Si direbbe che ne ha
già attraversati parecchi in passato e il
verde smeraldo delle chiome degli alberi
è rimasto intrappolato nel suo sguardo.
Uno sguardo pulito, aperto, di chi sa
come procedere, nel bosco, e sa che non
si perderà. Il bosco è la metafora della
vita, dei suoi ostacoli, delle sue ombre,
dei suoi labirinti di incertezze, e anche
di alcune piacevoli sorprese, talvolta
evidenti, talvolta vicine ma mimetizzate
da foglie secche, rami, confusione da
sottoboschi domestici. Ma Filippo sa
come orientarsi, le sue bussole sono arte,
poesia, ironia. E’ tutto ciò che anima Luis
il saltimbanco, il personaggio che Filippo
interpreterà ne “Il Bosco”, il suo prossimo
film, diretto da Massimo d’Orzi, il
regista fiorentino affermatosi grazie
al film intervista a Marco Bellocchio
titolato “L’immagine della ribellione” e
lo splendido lungometraggio “Adisa o la
storia dei mille anni”, echi di Gatlif e di
Kusturica in un opera sui gitani della Ex
Yugoslavia.
Ne “Il Bosco” Luis parte alla volta di
Florencia, una sorta di Eldorado per
artisti, poeti e musicisti. Una città
fantastica, come le stelle per i marinai,
irraggiungibili, ma utili a stabilire la rotta,
perché come per ognuno che affronta
l’esistenza a mo’ di viaggio, la meta non
è la tappa finale, ma il percorso stesso,
i suoi imprevisti, i suoi incontri, le sue
emozioni, tutto ciò che andrà a gonfiare
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il bagaglio dell’esperienza, l’unico che
si porta senza ingombro e senza fatica,
l’unico che non si dimentica in bivacchi
e locande.
D’altra parte Filippo è abituato a
viaggiare.
Attraverso
esperienze
professionali poliedriche – è fotografo,
attore e regista – e attraverso i suoi film.
Il debutto è stato infatti con “Tickets”,
progetto realizzato nel 2005 che ha
visto avvicendarsi alla regia tre mostri
sacri del cinema mondiale: Kiarostami,
Olmi, Loach. Tre episodi, situazioni
differenti e un contesto comune: il treno,
microcosmo neutro, in grado di mettere
a confronto ravvicinato, nei suoi spazi
ristretti, i diversi percorsi di vita scelti
da ognuno. Viaggi esistenziali che si
incrociano in viaggio. In uno spazio e in
un tempo, quello del percorso in treno, in
cui un ozio forzato invita alla riflessione,
all’osservazione, mette in rilievo le
nervature dei sentimenti che albergano
negli animi, e questi sentimenti amplifica,
talvolta esaspera.
“Tickets” è stato riproposto con successo
nel corso dell’ edizione 2007 del
Festival parigino CinéRail, rassegna
cinematografica che vede proprio il treno
come protagonista nelle opere in concorso
La liaison tra cinema e ferrovia d’altra
parte si è stabilita molto tempo fa, basti
pensare all’arrivo del treno alla stazione
La Ciotat, filmato dai leggendari fratelli
Lumière nel tempo in cui la settima arte
emetteva i primi vagiti. E qui Filippo
Trojano ha presentato anche il suo libro,
un titolo a caso: “Viaggio”, un’opera
che alterna testi efficaci a una serie di
suggestivi scatti fotografici realizzati
durante la lavorazione di “Tickets”. Le
immagini rivelano che Filippo ha grande
sensibilità fotografica e, per composizione
e soggetti, uno sguardo eccezionale. Non
solo occhi da ammirare dunque, sebbene
anche questi aiutino, e possano essere
bussole meravigliose, nel viaggio.
Eva Morletto
ph: Simone Perolari
Filippo Trojano
“Il Bosco” è attualmente in
lavorazione. Il film è diretto da
Massimo D’Orzi e prodotto in sinergia
dalla Medioteca Reionale Toscana,
la Cooperativa Il Gigante e Toscana
Film Commission, e vede come set
numerose splendide location toscane
quali Barberino del Mugello, Fiesole,
le Crete Senesi. Il film sarà presentato
nelle sale in giugno 2007.
Il libro fotografico di Filippo Trojano,
“Viaggio”, realizzato nel backstage
di “Tickets”, è pubblicato da Gangemi
editore, Roma.
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]
Chagall
delle meraviglie
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mostre
Roma presenta al pubblico le favole pittoriche del maestro russo
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In prima pagina: “La caduta di Icaro”, 1974
olio su tela
213 x 198 cm
Parigi, Centre Georges Pompidou,
Musée national d’art moderne, centre de
création industrielle
Sotto: “Sopra la città”, 1914-1918
olio su tela
139 x 197 cm
Mosca, Galleria di Stato Tretjakov
Nella pagina a fianco: “Amanti in blu,”
1914
tempera su cartone
49 x 44,3 cm
San Pietroburgo, Collezione privata presso il
Museo di Stato Russo
“Il carnevale notturno”, 1963
olio su tela
130 x 162 cm
Caracas, Museo de Arte Contemporaneo
Sofia Imber Parque Central
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“ Senza ali e senza rete”, proprio come nella
Donna cannone di De Gregori, si librano
nell’aria i personaggi di Marc Chagall
(Vitebsk, Russia 1887 – Saint-Paul de
Vence 1985). Con un espressionismo
cromatico di straordinaria intensità,
questo pittore russo di origine ebrea
indaga i misteri dell’ animo umano.
E sconfina nelle lande interminabili
dell’inconscio individuale e collettivo
dipingendo letteralmente delle favole.
Arrivato a Parigi nel 1910 Chagall
conosce presto le nuove tendenze
artistiche contrassegnate dal cubismo
analitico di Braque e Picasso. Ma la sua
è una sensibilità poetica, poco o per
nulla incline al cruccio razionalista,
vicina piuttosto all’intuizione “cosmica”
di Delaunay. Egli non vuole creare dei
freddi “teoremi pittorici”; il cubismo
per lui non è un fine ma uno strumento
attraverso cui portare sulla tela tutta
la carica emozionale del ricordo e delle
passioni. Come per Umberto Saba, anche
per Chagall la memoria è consolatoria:
le sue tele sono affollate da figure legate
all’ infanzia e alla prima giovinezza.
Avventurosi nella mitologia dell’artista,
gli animali di Vitebsk, le sue case, i
suoi contadini, sono ossessivamente e
irrealisticamente raffigurati. Tutte queste
presenze sono dislocate in uno spazio
completamente arbitrario tanto che in
alcuni dipinti viene da pensare se Chagall
intendesse dar colore ad una specie
di funambolica parodia del cubismo.
Non è infatti estranea alla pittura di
questo artista una componente ludica
rilevabile anche in moltissimi lavori
di un genio assoluto come Paul Klee il
quale, pressappoco negli stessi anni, fa
affiorare con un linearismo magico il
battito cardiaco della psiche. E’ invece
il colore a fare di Chagall un grande
artista. Un colore sicuramente ravvivato
dalla visione delle opere di Van Gogh
e dei Fauves ma anche da un’altissima
spiritualità religiosa paragonabile, forse,
a quella di Georges Rouault. Un colore,
soprattutto, mediante il quale viene
precorsa la poetica surrealista che non
è, propriamente, una poetica del colore
ma che nelle mani del pittore russo, in
qualche modo, lo diventa.
Il mondo fantastico di Chagall è ora
possibile ammirarlo a Roma. Presso le
sale del polo museale del Vittoriano, le
tele del maestro russo sono presenti in
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gran numero e consentono al visitatore
di avere una soddisfacente panoramica
della sua intera attività artistica.
Dalle opere giovanili risalenti agli anni
in cui l’artista studia a San Pietroburgo
– notevoli sono “Nudo Rosso” e “Il
morto”, entrambi del 1908 – si passa alle
tele dei primi anni parigini (1910-1914)
sostanzialmente contrassegnate dalla
sperimentazione del linguaggio cubista.
Proseguendo il percorso espositivo i lavori
continuano ad essere proposti secondo
un criterio cronologico: “Composizione
con capra”, 1920, è collocato accanto ad
un superlativo dipinto di Malévic ad
indicare un contatto tra due pittori russi
praticamente agli antipodi ma per breve
periodo cooperanti nel contesto della
Rivoluzione attuata da Lenin. Ci sono poi
i dipinti degli anni ’30, un decennio che
vede la consacrazione ufficiale di Chagall
come artista internazionale grazie alla
prima retrospettiva che il Museo di
Basilea gli dedica nel ’33. E così si prosegue
passando per i tragici anni della seconda
guerra mondiale quando il pittore,
invitato dal Museo d’Arte Moderna di
New York, lavora confrontandosi con un
pubblico che stenta ad apprezzarlo fino in
fondo: come ricorderà il critico Henry Mc
Bride sulle pagine del New York Sun del
23 febbraio 1946 “Chagall è stato capito
a New York con molta maggior difficoltà
che a Parigi dove invece è stato accettato
subito senza contrasti ottenendo una
posizione eminente.”. Gli anni del
rientro in Francia sono anch’essi ben
rappresentati e tra i lavori di allora spicca
“La caduta dell’angelo”. Iniziato nel ’23 e
concluso soltanto nel ’47 questo dipinto è
il più potente tra quelli del maestro e vale
da solo una mostra .
Visitare l’esposizione romana significa
dunque calarsi per almeno un’ora in un
mondo favoloso dove, come ha scritto
Lionello Venturi alla fine degli anni ‘60,
“ […] l’impossibile diventa verosimile,
l’irreale evidente, il fantastico familiare,
il magico convincente.”
Chagall delle meraviglie
A cura di Claudia Beltramo Ceppi Zevi e Meret Meyer
Roma, complesso del Vittoriano
8 marzo – 1 luglio 2007
dal lunedì al giovedì 9.30 – 19.30
venerdì e sabato 9.30 – 23.30
domenica 9.30 – 20.30
Biglietti: intero 10,00 € – ridotto 7,50 €
Pietro Boschi
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arte
]
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Gianni Asdrubali
Fondazione Zappettini: Milano si conferma capitale italiana dell’arte contemporanea
22-05-2007 15:46:41
Prima pagina: belvedere su “Stoide”.
Sopra: “Stoide” inserito nel paesaggio.
A lato: “Stoide” inserito all’interno di una fabbrica.
Nella sede milanese della Fondazione
Zappettini è in corso una mostra
assolutamente unica che propone al
pubblico “Zunta” (2004) e “Stoide”
(2006). Si chiamano così gli ultimi
due cicli di lavori di un big dell’arte
italiana contemporanea quale è Gianni
Asdrubali.
La stragrande maggioranza della
produzione artistica contemporanea trova
ormai da diversi anni una deprimente ed
infruttuosa legittimazione nel discorso,
nella citazione e nel racconto. Sembra
addirittura che l’arte si sia realmente
esaurita nel logos della critica. Un
inaccettabile paradosso vuole che oggi sia
l’artista a dover illustrare, con il suo lavoro,
un pensiero che non gli appartiene, un
pensiero che non nasce da un’intuizione
immaginativa e inedita. A rimetterci è
pure la stessa critica la quale perde il suo
Impossibile, la sua sublime incapacità
di risolvere pienamente nel linguaggio
scritto il mistero dell’immagine. C’è
dunque un urgente bisogno di recuperare
nell’arte la potenza rivelatoria dell’opera,
la sua dirompente “difficoltà”, la sua
eversiva luminescenza.
E’ proprio in questa direzione che si
muove il lavoro di Gianni Asdrubali la
cui ricerca,a partire dal 1979, mira alla
visualizzazione di una spazialità che può
definirsi anti-geometrica. Se infatti la
geometria è, letteralmente, misurazione
di uno spazio dato, significa che essa deve
necessariamente poggiare sul concetto
di forma. Al contrario, nello spazio
dinamico che Asdrubali compatta nella
superficie della tela la forma è spaccata
da una tensione estrema e convulsa che
annulla ogni possibilità di orientamento.
Il risultato è la visione di un “assoluto
spaziale” (non misurabile ma solo
percettibile) generato dalla collisione
della pittura con il suo contrario, ossia del
dipinto con il non dipinto. La superficie
del supporto pittorico, sia esso una tela o
del forex, diventa dunque il punto critico
dove
tale “annichilazione” avviene,
diventa limite illimitato.
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Alla luce di questa interpretazione non
ci si può esimere dal considerare il lavoro
artistico di Asdrubali partecipe del
rinnovamento dell’epistemologia della
nostra civiltà in cui assume un notevole
significato la scoperta e lo studio
dell’antimateria nel campo della fisica. E’
questo, è sempre stato questo il concetto
di contemporaneità in arte: essere in
sintonia con il pensiero più avanzato
dell’epoca in cui essa si realizza.
Nella pittura di Asdrubali c’è anche una
straordinaria coincidenza tra realtà fisica
e realtà morale: se la conoscenza nasce
dal bisogno dell’uomo di contrastare il
malessere generato dalla Natura allora
quest’ultima diventa nemica. La natura è
l’inferno dantesco nel cui fondo esplode
l’urlo di Lucifero col quale l’uomo morale
deve necessariamente fare i conti per
poter desiderare il cielo. Con Asdrubali
non c’è più motivo di scendere agli Inferi
perché la violenza dell’esistente è tutta
nella frontalità del suo spazio. Spazio
profondamente tragico ma, proprio per
questo, irresistibilmente vitale.
Sono queste le premesse che poniamo
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a chi, tra i lettori di Life Club
particolarmente attenti alle tendenze più
significative dell’arte contemporanea,
visiterà nei prossimi giorni le sale della
Fondazione Zappettini .
Grazie ai prestiti concessi dalla galleria
“Artra” di Milano e dalla Galleria
fiorentina “Santo Ficara”, le opere di
Asdrubali, recentemente presentate
nel capoluogo toscano dall’eccentrico
Philippe Daverio, sono ora proposte al
pubblico dal direttore di “Titolo”, Giorgio
Bonomi.
Pietro Boschi
GIANNI ASDRUBALI
A cura di Giorgio Bonomi
Milano, Fondazione Zappettini
fino al 15 giugno
dalle ore 15.00 alle ore 19.00 - sabato e festivi chiuso
www.fondazionezappettini.org
[email protected]
tel. 02 89281179
Catalogo in mostra con un colloquio
di Giorgio Bonomi con Gianni Asdrubali
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fotografia
]
Paolo
Verzone
Un italiano a Parigi
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Nelle foto:
Doria Panphilj,
Viktor&Rolf,
Roberto Cavalli
Oskar Barnak aveva un problema di
schiena. E gli piaceva la fotografia. Due
caratteristiche inconciliabili in un’epoca,
gli anni Venti, in cui gli apparecchi
fotografici erano ancora voluminosi
marchingegni stracarichi di ottoni
pesanti come macigni. La necessità
aguzza l’ingegno. Anziché imprecare
contro la malasorte il nostro tedesco si
mise di buzzo buono e inventò la Leica,
la prima macchina fotografica moderna,
ricaricabile automaticamente, destinata
a diventare icona nella storia del
fotogiornalismo, tra le mani di Robert
Capa durante la guerra di Spagna e di
Cartier Bresson nelle sue peregrinazioni
attorno al mondo. Anche Paolo Verzone
ha un problema, o più di uno. È nato
a Torino, negli anni in cui la città
assomigliava meno a Barcellona e più a
Manchester. E non stiamo parlando di
calcio. Ma di una città che pareva avere il
destino gravato sul muro come un brutto
graffito a spray indelebile. Torino uguale
grigio fabbrica. In un posto così o ci si
rassegna o si sognano grandi cose. Paolo
Verzone è nato a Torino nel 1967 e vive a
Parigi dal 2000.
Nota biografica che spiega molto.
Perlomeno a quale categoria lui
appartenesse. Nel frattempo Torino è
diventata splendida, ma al momento
questo non ci interessa. Torniamo ai
problemi di Verzone. Torinese, sognatore
e inquieto.
A diciotto anni pubblica i ritratti degli
autori de “La donna della domenica”, gli
scrittori torinesi Fruttero e Lucentini.
In collaborazione con Alessandro Albert
realizza nel 1991 una preziosa galleria
di volti moscoviti, raccolta nel volume
Volti di Passaggio, pubblicato da Peliti
& Associati. Grazie alla sua abilità nel
ritrarre l’umanita all’ombra del Cremino,
è suo nel 1992 il premio Kodak European
Panorama. Le stesse fotografie sono
tra le protagoniste nello stesso anno
dei Rencontres Internationales de la
Photographie di Arles, calamita per
talenti emergenti e podio d’onore per
geni affermati.
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Sopra: Cambogia
La sua avventura professionale continua
a Peshawar, Pakistan, dove realizza il
reportage che gli vale il Premio Canon
Giovani fotografi 2000, finalista al
Leica Oskar Barnak Award (1998) – così
finalmente si capisce perché abbiamo
esordito con l’inventore tedesco - e
menzione speciale al premio Attention
Talent Photo Fnac (2000). Grazie al
progetto Seeuropeans, realizzato tra il
1994 e il 2002 insieme al Alessandro
Albert, vince il World Press Photo 2001,
sezione ritratti.Il suo lavoro su Beirut
viene proiettato nel 2006 durante il
Festival Visa pour l’Image di Perpignan.
Paolo Verzone collabora regolarmente
con le principali riviste italiane e
internazionali tra cui D la repubblica
delle Donne, Flair, Geo, Io Donna,
Marie Claire, Rolling Stones, Specchio,
Sportweek, Vanity Fair, Ventiquattro,
Courrier International, Das Magazin, Le
Monde, Le Monde 2, Liberation.
Le sue immagini sono presenti nelle
collezioni del Victoria & Albert Museum
di Londra, della Bibliotheque Nationale
di Parigi e dell’istituto Nazionale per
la Grafica di Roma. Un curriculum del
genere avrebbe fatto passare il male
di schiena ad Oskar Barnack, ma per
fortuna lui si è tenuto gli acciacchi. Così
ha inventato la Leica. E così è arrivato
Robert Capa. E David Seymour. E Will
Brandt. E Eugene Smith. E un giorno è
nato Verzone, sotto la Mole, quando non
se ne vedeva la punta perché c’era troppo
smog. E ha cominciato a fantasticare
di diventare fotografo. E se audacia e
irrequietezza si mischiano al talento da
qualche parte si arriva. Magari a Parigi.
Magari a un World Press Photo. Per
fortuna ci sono i problemi.
Eva Morletto
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libri
Al mio giudice
di Alessandro Perissinotto
]
Premiato come supervincitore alla
XXIV edizione del Premio Grinzane
Cavour nella sezione Narrativa Italiana
“Al mio giudice” è un romanzo giallo
originale ed atipico, scritto con grande
maestria dall’emergente autore torinese
Alessandro Perissinotto.
La storia racconta la fitta corrispondenza
telematica tra Luca Barberis, reo
confesso di omicidio, fuggito
all’estero per evitare il processo e il
carcere preventivo, e il giudice Giulia
Ambrosini, incaricata della sua cattura.
Tra i due protagonisti si crea in breve
tempo un ambiguo rapporto di
complicità dove gli aspetti giudiziari
legati al delitto, al movente e al corso
delle indagini si legano a doppio filo con
argomenti più intimi e personali che
costituiscono le basi per una problematica
quanto improbabile amicizia.
L’abilità di Perissinotto sta nel mischiare
sapientemente tutti gli ingredienti del
buon giallo d’autore con la descrizione
accurata dei sentimenti, dei sogni e dei
dubbi dei due protagonisti, entrambi alla
ricerca di una verità che, pagina dopo
pagina, e-mail dopo e-mail, si delinea
sempre più concreta all’orizzonte.
Una verità per certi versi scomoda e
imprevedibile ma determinante per la
redenzione dell’accusato e per il sollievo
dell’accusatore.
Ma l’autore piemontese non si limita a
creare un avvincente intreccio narrativo
e, con grande sagacia, si introduce
in profondità nella psicologia dei
personaggi, scoprendoli fragili e indecisi
e per questo fortemente reali. Una realtà
che si legge nelle continue disperate fughe
di Barberis e nella sua voglia di essere
compreso e creduto dal proprio giudice,
ma anche nelle crisi esistenziali della
Ambrosini, combattuta tra i rigidi doveri
di una seria professionalità e l’innata
dolcezza della sua indole femminile.
Con “Al mio giudice” Perissinotto
rende esplicitamente omaggio al quasi
omonimo capolavoro dell’autore francese
Georges Simenon “Lettere al mio giudice”,
differente per ambientazione geografica
e storica ma estremamente simile per
trama e ambiguità del rapporto esistente
tra vittima e carnefice. Edito da Rizzoli.
Stefano Bosco
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vini
]
Montepulciano
Tra palazzi patrizi e cantine medievali
Montepulciano è un delizioso borgo della
provincia di Siena situato su una collina
a 600 metri sul livello del mare, tra Val
di Chiana e Val d’Orcia ed è la patria del
Vino Nobile.
“Vino perfectissimo” viene definito in
documenti papali d’epoca cinquecentesca
e quindi destinato a nobili palati.
Sembra che papa Paolo III fosse un
grande estimatore di questo prodotto,
che continua ad essere realizzato come
un tempo anche in cantine storiche
ancora in funzione nel centro del borgo. Il
Vino Nobile, ottenuto da uve Sangiovese
e Canaiolo nero, è stata la prima
D.O.C.G. nazionale ad essere immessa
in commercio consentendo al locale
Consorzio dei produttori di ottenere le
prime “fascette” statali. Tra le bottiglie
più interessanti quelle che portano
l’etichetta di Avignonesi, Poliziano e
Boscarelli.
La tradizione vitivinicola profondamente
radicata nel territorio si sublima nel
Bravio delle Botti: l’ultima domenica di
agosto le 8 contrade si sfidano in una
corsa a far rotolare i “tonneaux” sulle
strade acciottolate del centro storico. La
festa prosegue a tavola con le specialità
locali, naturalmente innaffiate dal vino
Nobile.
Maurizio di Maggio
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lifestyle
Metropoli galleggiante
]
Vacanze da primato sulla Liberty
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La nave passeggeri più grande e più nuova
del mondo. Una meraviglia tecnologica
realizzata nei cantieri di Turku, in
Finlandia, per la Royal Caribbean.
Si chiama Liberty ed è come un palazzo
di 15 piani lungo 340 metri, tutto a
balconcini vetrati che splenderanno
sotto il sole dei Carabi. La nave da
crociera record può accogliere oltre 4.200
passeggeri e 1.300 persone d’equipaggio.
Garantito impatto ambientale zero per
questa cittadina che va in giro per i mari
e attracca nei porti o getta l’ancora in rada
davanti ai posti più belli del mondo: la
Liberty infatti è dotata di un inceneritore
e di un depuratore per il trattamento
delle acque reflue, mentre alluminio,
plastica e carta vengono riciclati, come in
una piccola città.
E’ una nave organizzatissima e immensa,
con una stazza di 154.000 tonnellate.
Perché le fanno così grandi? “Per
rispondere alla domanda di un mercato
in piena espansione” risponde Lina
19 giugno luglio Life club
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Mazzucco, responsabile Italia di Royal
Caribbean, la compagnia di crociere che
ha fatto costruire la Liberty. Si risparmia
energia fino al 40% per passeggero e si
offrono ai clienti maggiori spazi comuni
dedicati allo sport e al benessere. La
crociera è cambiata, non è più una
vacanza da pensionati ma è diventata
un soggiorno per famiglie e singles, per
coltivare o cominciare qualsiasi tipo di
attività. E poi si visitano più paesi senza
fare e disfare le valige in continuazione.”
La Liberty è una nave che scatena
un continuo wow di ammirazione:
gigantesche
vasche
idromassaggio
sporgono dai bordi, sospese sul mare. La
zona piscine è un tripudio di getti d’acqua
e fontane per divertire i bambini. Inoltre
a bordo c’è una pista da pattinaggio
su ghiaccio, aperta al pubblico durante
il giorno, dove la sera va in scena un
grande show. E poi una palestra di roccia:
si arrampica in sicurezza sul fumaiolo
centrale. Ma la cosa che strappa il WOW
più grande è il Flowrider, un tappeto alto
un palmo di acqua sparata ad altissima
pressione da cavalcare con la tavola da
surf. La Liberty, insieme alla gemella
Freedom è la nave più grande del mondo
ma tra un paio di anni arriverà sempre
per la Royal Caribbean una nuova classe
di navi più grandi del 40%: le Genesis
avranno 220.000 tonnellate di stazza e
chissà quali meraviglie a bordo.
Maurizio di Maggio
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suoni
Jazz club feeling!
Da New Orleans ad Ascona
Ascona, ospiterà dal 21 giugno al 1 luglio
JazzAscona New Orleans & Classics.
Nella foto qui sotto:
Tanya Boutte
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L’estate 2007 si apre a ritmo di jazz con
la 23° edizione di quello che è diventato
il primo festival in Europa, secondo
per importanza solo a quello di New
Orleans: “JazzAscona New Orleans &
Classics”.
Il festival quest’anno si propone di mescolare le band europee con quelle americane, all’insegna della musica dal vivo
e del più vero significato del jazz che è
quello della aggregazione, della liberazione, della leggerezza, in controtendenza
rispetto alle giganti manifestazioni musicali odierne, prediligendo l’intimità
e la calda atmosfera
del club jazz.
Dal 21 giugno al 1
luglio 2007 Ascona
e il Lago Maggiore
]
ospiteranno una quarantina di band per
un totale di 250 musicisti e oltre 400 ore
di musica dando spazio sul palco ai nomi
già consolidati del panorama mondiale
come Al Copley che ha suonato nel 1978
con gli originali Blues Brothers, John
Belushi e Dan Ackroyd; Alvin Queen, che
all’età di 11 anni suonò a fianco di John
Coltrane nel mitico locale “Birdland”
sulla 52ma strada; il sassofonista Red
Holloway, che ha accompagnato leggende
della musica jazz come Billie Holiday,
Muddy Waters, Sonny Rollins, Chuck
Berry e Aretha Franklin.
Dado Moroni, Carlo Bagnoli, Rossano
Sportiello e Paolo Tomellieri, sono
i nomi italiani di punta in questa
edizione. All’insegna della parodia e
del divertimento intelligente Ascona
propone la novità di Calabrò coi Colibrì,
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ironici “juke boxers” con al loro attivo un
enorme repertorio di evergreen.
Un ospite d’eccezione sarà Nick The
Nightfly con la sua Montecarlo Orchestra,
per la prima volta al Jazz Ascona con il suo
repertorio di classici del jazz mondiale.
Uno spazio speciale è destinato infine alla
voce delle donne: Lillian Boutté, veterana
del jazz, del gospel e del rhythm‘n’blues,
unica ambasciatrice musicale, insieme a
Louis Armstrong, insignita dalla città di
New Orleans. Sarà protagonista quindi
Cynthia Sayer, capace di passare con
incredibile versatilità dal banjo, al canto
al pianoforte, collaboratrice storica della
jazz band di Woody Allen e di artisti quali
Dick Hyman, Milt Hinton, Bill Cosby,
Wynton Marsalis.
Per questa che si preannuncia come
una torrida estate si consiglia quindi
di godersi qualche giorno le miti
temperature del Lago Maggiore con un
sottofondo di jazz tradizionale di New
Orleans o di Chicago, passando dallo
swing al ragtime, sorseggiando un buon
whisky, ascoltando blues e R&B.
Antonio Daniele
A fianco: Lilian Boutte, insignita dalla città di New Orleans con il titolo di ambasciatrice della musica.
Solo Louis Armstrong prima di lei ha ottenuto questa onorificenza.
Sopra,
Nick The Nightfly,
Calabrò coi Colibrì
ph: ©fotopedrazzini.ch
19 giugno luglio Life club
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auto
Suv via… è tempo
di stile!
Le innovazioni della neonata Audi Cross Coupé
Vistosa ed appariscente. Due aggettivi per
definire la nuova concept car dell’Audi,
la Cross coupé Quattro, presentata al
salone dell’auto di Shangai. Si tratta
di un prototipo che anticipa linee e
contenuti della Q5, la nuova Suv della
casa dei quattro cerchi che verrà messa
sul mercato tra alcuni mesi (non prima
del 2008) nel tentativo di acquisire parte
di quella clientela che finora ha scelto
le Bmw X3 o X5. E si preannuncia una
concorrenza agguerrita anche con la
Mercedes, pronta ormai a far debuttare
la sua Mlk. I progettisti dell’Audi con
]
questo nuovo modello hanno voluto
creare una crossover, ossia in parole
povere un incrocio di stili tra una classica
Suv ed una coupé; la pesantezza, l’altezza
da terra, le ruote di grosse dimensioni
sono da mezzo allroad, mentre la coda
molto profilata, il tetto leggermente
curvato, il muso contraddistinto dalla
griglia prominente e i fianchi segmentati
fanno pensare ad un’auto sportiva. Un
gadget vistoso per chi vuole rendersi
protagonista, nonostante la coda desti
qualche perplessità per le sue soluzioni sin
troppo elaborate. Il prototipo presentato
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in Cina è stato realizzato nella classica
tinta “liquid silver”, mentre gli interni si
contraddistinguono per il contrasto fra
il grigio chiaro di cruscotto, plancia e
volante e i sedili (profilati ed ergonomici)
in pelle bi-colore marrone-bianca; ed a
proposito di selleria, c’è da notare che i
posti sono solamente quattro (manca lo
schienale posteriore per un eventuale
quinto passeggero). La Cross Coupé è
un’auto compatta, dalle dimensioni poco
superiori ad una A3: lunga 4,82 metri,
è larga 1,82 ed alta 1,60, ossia quasi
venti centimetri in più della due volumi
Audi, consentendo così un accesso
più semplice e comodo ai passeggeri.
La stessa comodità che si trova anche
nell’accesso al piano bagagli (della
capacità di 450 litri), dall’apertura molto
ampia. Per quanto riguarda il motore, la
Cross Coupé è stata equipaggiata con un
nuovissimo propulsore diesel TDI 2.0 da
204 cavalli, che unisce caratteristiche
sportive (coppia massima tra i 2000
e i 3500 giri) a consumi ridotti: la casa
preannuncia infatti che questa crossover
è in grado di sfiorare i 17 kilometri con
un litro (dato tuttavia da verificare
in condizioni di guida standard). Ma
non solo i consumi dovrebbero essere
estremamente ridotti per un’auto di
questa gamma, ma anche le emissioni: il
nuovo motore, infatti, è già in grado di
soddisfare le norme anti-inquinamento
Euro 6, nonchè le rigide leggi americane.
Questo grazie ad un sistema commonrail di ultima generazione che possiede
una pompa ad alta pressione ed un
collettore per ognuno dei quattro cilindri,
i quali consentono un’atomizzazione del
carburante ancora più sottile, ottenendo
una miscela migliore ed una combustione
più efficiente. Non solo, ma gli iniettori
piezoelettrici consentono una serie di
sequenze di iniezione per ciclo lavorativo
regolabile in base alle proprie esigenze.
Una strategia che offre una combustione
meno aggressiva ed emissioni meno
inquinanti - in altre parole, un motore
più silenzioso e allo stesso tempo più
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parsimonioso nei consumi. In più, i tecnici
tedeschi hanno lavorato anche per ridurre
le emissioni, combinando il motore non
soltanto con un filtro anti-particolato,
ma utilizzando un sistema di iniezione
“Bluetec” (che prevede una marmitta
catatlitica a valle del catalizzatore
ossidante e del DPF) pere ridurre l’ossido
d’azoto. Una seconda componente del
sistema è un serbatoio aggiuntivo
contenente una soluzione acquosa di
carbammide (urea). Piccole quantità
della soluzione nota come “AdBlue”, sono
iniettate nel sistema di spurgo. I gas di
scarico surriscaldati decompongono la
soluzione fino a formare ammoniaca che
divide l’ossido d’azoto in azoto e acqua.
Il sistema rimane efficiente per tutto il
ciclo di vita della vettura.
Stando ai dati forniti, quindi, il nuovo
TDI sviluppato dal gruppo Volkswagen
si propone come il nuovo il punto di
riferimento della sua classe. Ma non
solo il motore è stato ideato strizzando
l’occhio all’ambiente; anche le luci della
Cross Coupé sono “risparmiose” dal punto
di vista energetico, perchè realizzate con
tecnologia Led. Un sistema che, perdipiù,
consente di avere fasci di luce più potenti
ed uniformi che affaticano meno la vista
del guidatore specie nei lunghi viaggi
notturni.
Tante soluzioni tecnologiche per la nuova
nata di casa Audi, quindi. A disposizione
di chi guida, poi, c’è il display retrattile
MMI, posizionato nella parte superiore
della consolle centrale, dal quale si
possono ottenere tutte le informazioni
necessarie. Le informazioni selezionate,
per esempio i messaggi e le telefonate,
possono essere visualizzate direttamente
dallo schermo attraverso una proiezione
laser. Un ulteriore aspetto di questa
tecnologia sono i comandi attivati
elettronicamente o i permessi per il
parcheggio che possono essere proiettati
in un’immagine a specchio, e quindi essere
letti dall’esterno, ai bordi dello schermo
panoramico, visibili anche a macchina
spenta. Oltre al terminale MMI, la Cross
Coupé quattro dispone anche di un
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dispositivo sensibile al tatto (touchpad)
posto di fronte al sistema MMI. Come in
un qualsiasi computer portatile, questo
elemento può essere usato, per esempio,
per muovere le sezioni di immagini della
mappa.
Il touchpad è anche in grado di
riconoscere la scrittura - persino caratteri
cinesi - e elaborarli come comandi.
Insomma, la sfida a Bmw e Mercedes è
pronta per essere lanciata.
Marco Mussini
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moda
]
Tara
Jarmon
Elogio alla femminilità
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Per la moda estiva, Tara Jarmon ci lascia
un identikit: giovane lady, bon ton, nata
in America, probabilmente sulla raffinata
East Coast, quella dei college bostoniani e
della luce metallica riflessa dall’Atlantico
a Cape Cod. Ama lo sport, lo yachting,
naturalmente il golf. E’ iscritta a club
esclusivi. I week end sono dedicati allo
shopping durante fughe last-minute
nelle metropoli glamour del momento:
Dubai, Los Angeles.
Per la nostra piccola lady, l’estate è la
stagione ideale, quella dei romantici
pique nique sulla spiaggia, dei frizzanti
“parties” a bordo piscina nelle lussuose
ville degli Hamptons, dei tornei di tennis
coi compagni d’università.
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19 giugno luglio Life club
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Inutile dire che milady trabocca classe e
femminilità.
Per questa stagione primavera estate, la
donna “inventata” dal brand francese Tara
Jarmon ama i vestiti. Di tutti i generi.
E con tutte le fantasie. In stile vintage,
a motivi floreali, a grandi righe e giochi
grafici d’effetto. Seta, lino e cotone per i
materiali. Essenziali e perfetti. Cocktail
golosi per i colori: nero liquirizia, mirtillo,
limone, grenadine, curaçao. Classe tout
court, senza rinunciare alla malizia…
Monica Sala
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tendenze
Sun... dressed
I consigli per l’estate
]
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78 Life club giugno luglio 19
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Country Club, Miglianico CH
Golf Club San Donato, Santi di Petruro
AQ
Abruzzo Golf Club, Brecciarola CH
Calabria
San Michele Golf Club, Cetraro CS
Montechiarello Golf Club, Montechiarello Ortì RC
Feudo Montalto Limbaldi VB
Campania
Volturno Golf Club, Castel Volturno
CE
Napoli Circolo Golf Club, Arco Felice
NA
Emilia Romagna
Le Fonti Golf Club, Castel San Pietro
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Bologna Golf Club, Monte
San Pietro BO
Argenta Golf Club, Argenta FE
Modena Golf e Country Club,
Colombaro di Formigine MO
Croara Country Club,
Loc. Croara Nuova di Gazzola PC
Castell’ Arquato Golf Club,
Castell’ Arquato PC
Molino del Pero Golf Club, Monzuno
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Marignano RN
Casalunga Golf Club, Castenaso BO
Cervia Adriatic Golf Club, Cervia
Milano marittima RA
Cus Ferrara, Ferrara FE
I Fiordalisi, Maglianico Forlì
La Bastardina, Agazzano PC
Piacenza Golf Club, Piacenza PC
La Rocca Golf Club, Sala Baganza PR
Salsomaggiore Golf & Country Club,
Salsomaggiore Terme PR
San Valentino Golf Club, San Valentino di Castellarano RE
Riolo Golf & Country Club, Riolo
Terme RA
Matilde di Canossa Golf Club,
S. Bartolomeo RE
Santo Stefano Golf Club, Campagnola
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Rimini Golf Club, Villa Verucchio RN
L’ Augusto Fava Cento, Cento FE
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Cicogne Faenza RA
Imola Il Grifone, Imola BO
Monte Cimone, Sestola MO
Cus Parma S. Elisabetta Fontanini PR
Friuli Venezia Giulia
Grado Golf Club, Grado GO
Gorizia Golf Club, Capriva del Friuli
GO
Castel D’Aviano Golf Club, Castello di
Aviano PD
Golf Club Trieste, Trieste TS
Udine Golf Club, Fagagna UD
Lignano Golf Club, Lignano Sabbiadoro UD
Tarvisio Golf e Country Club,
Tarvisio UD
Lazio
Fiuggi Terme Golf Club, Fiuggi FR
Belmonte Golf Club, Belmonte in Sabina Rieti
Centro d’Italia, Rieti
Eucalyptus Golf Club, Aprilia ROMA
Castelgandolfo Golf Club, Castel
Gandolfo ROMA
S.S. Golf Marco Simone, Guidonia
ROMA
Olgiata Golf Club, ROMA
Fioranello Golf Club, ROMA
Parco De’Medici Golf Club, ROMA
Circolo del Golf di Roma Acquasanta,
ROMA
Arco di Costantino Golf Club, ROMA
Parco di Roma Golf Club, ROMA
Real, ROMA
Marediroma, Ardea ROMA
Le Querce Golf Club, Sutri VT
Tarquinia, Tarquinia VT
Liguria
Golf Sant’Anna, Cogoleto GE
Garden Golf, Genova GE
Rapallo Circolo Golf e Tennis,
Rapallo GE
Arenzano Golf Club, Arenzano GE
Circolo Golf degli Ulivi, Sanremo IM
Marigola Lerici Golf Club, Lerici SP
Filanda Golf Club, Albisola Superiore
SV
Garlenda Golf Club, Garlenda SV
Castellaro Golf, Castellaro IM
Cus Genova, Quarto Alto GE
Lombardia
Bergamo l’Albenza Golf Club,
Almenno San Bartolomeo BG
Brescia Golf, Brescia BS
Parco dei Colli Golf Club, Bergamo BG
La Rossera Golf Country Club,
Chiuduno BG
Franciacorta Golf Club, Nigoline di
Corte Franca BS
Gardagolf Country Club, Soiano del
Lago BS
Arzaga Golf Club, Carzago di Calvagese della Riviera BS
Circolo Golf Bogliaco, Toscolano
Maderno BS
La Pinetina Golf Club, Appiano
Gentile CO
Carimate Golf Club, Carimate CO
Monticello Golf Club, Cassina Rizzardi
CO
Il Torrazzo Golf Club, Cremona CR
Golf Club Lecco, Annone Brianza LC
Castello di Tolcinasco, Pieve Emanuele
Ambrosiano Golf Club, Bubbiano MI
Associazione Sportiva Molinetto, Cernusco sul Naviglio MI
Villa Paradiso Golf Club, Cornate
D’Adda MI
Green Club Lainate, Lainate MI
Barlassina Country Club, Lentate sul
Seveso MI
Le Rovedine Golf Club, Noverasco di
Opera MI
Milano Golf Club, Parco Reale di Monza MI
Brianza Golf & Country Club, Usmate
Velate MI
Circolo di Campagna Zoate Golf Club,
Zoate di Tribiano MI
Vigevano Santa Martretta Golf Club,
Vigevano PV
Varese Golf Club, Luvinate VA
Le Robinie Golf Club, Solbiate Olona
VA
Associazione Sportiva Golf dei Laghi,
Travedona Monate VA
Crema Golf Club, Crema
San Vito Golf Club, San Vito di Gaggiano MI
Mirasole, Noverasco di Opera MI
Panorama Golf Club, Varese
Ponte di Legno Golf Club, Ponte di
Legno BS
Lanzo Golf Club, Lanzo Intelvi CO
Menaggio Ecadenabbia Golf Club,
Grandola ed Uniti CO
Villa d’ Este Circolo Golf, Montorfano
CO
Salice Terme Golf Country Club,
Rivanazzano PV
80 Life club giugno luglio 19
80-82DISTRIBUZIONE.indd 80
22-05-2007 18:14:02
Aprica Golf Club, Aprica SO
Bormio Golf Club, Bormio SO
Valtellina Golf Club, Caiolo SO
Marche
Amici del Conero Golf Club, Sirolo AN
Molise
Varvarusa, Filgniano Isernia
Piemonte
Margara Circolo Golf, Fubine AL
Le Colline, Acqui Terme AL
Villa Carolina Golf Club, Capriata d’Orba
AL
Colline del Gavi Golf Club, Tassarolo
AL
Golf Feudo di Asti, Asti
Cavaglià Golf Club, Cavaglià BI
Living Garden Golf Club, Cossato BI
Cherasco Golf Club, Cherasco CN
Bogogno AS Circolo Golf, Bogogno NO
A.S. Golf Club Novara, Bellinzago Novarese NO
Arona Golf Club, Borgoticino NO
I Girasoli Golf Club, Carmagnola TO
La Margherita Golf Club, Carmagnola
TO
Golf Club Druento Cascina I Merli,
Druento TO
La Romanina Golf Club, Favria TO
Moncalieri Golf Club, Moncalieri TO
I Ciliegi Golf Club, Pecetto TO
San Giovanni dei Boschi Golf Club,
San Giovanni Canavese TO
Stupinigi Golf Club, Torino TO
Circolo Golf Grugliasco, Grugliasco TO
Iles Borromees Golf Club, Brovello
Carpugnino VB
Verbania Golf & Sporting Club,
Verbania Fondotoce VB
Lago di Salasco Golf Club, Salasco VC
La Serra Golf Club, Valenza AL
Biella Le Betulle Golf Club, Magnano
Biellese BI
A.S. Gagliassi Golf Club delle Langhe,
Monforte d ‘Alba CN
Associazione Sportiva Circolo Golf,
Boves CN
Golf Club Limone co’ di Paris, Limone
Piemonte CN
I Pioppi Golf Club, Madonna dell’
Olmo CN
Il Bricco Golf Club, Venasca CN
Castelconturbia Golf Club, Agrate
Conturbia NO
Associazione Sportiva I Roveri,
Fiano TO
Claviere Golf Club, Claviere TO
La Mandria, Druento TO
Le Fronde Golf Club, Avigliana TO
Sporting Club Sestriere Circolo Golf,
Sestriere TO
Torino Circolo Golf, Fiano TO
Alpino di Stresa Golf Club, Vezzo VB
Pian di Sole Circolo Golf, Premeno VB
Golf Club Mera - Valsesia, Scopello VC
Puglia
Barialto Golf Club, Casamassima BA
Acaya Golf Club, Acaya LE
Riva dei Tessali Golf Club, Castellaneta
TA
San Domenico Golf, Savelletri di Fasano BR
Sardegna
Is Molas Circolo Golf, Santa Margherita di Pula CA
Is Arenas Golf & Country Club, Narbolia OR
Pevero Golf Club, Porto Cervo SS
Sa Tanca Golf, Quartu Sant’Elena
Cagliari
Golf Club Puntaldia, San Teodoro NU
Golf Club Stintino, Stintino SS
Sicilia
Il Picciolo Golf Club, Castiglione di
Sicilia CT
Le Madonie, Collesano PA
Toscana
Firenze Ugolino Golf Club, Grassina FI
Castelfalfi Golf & Country Club,
Montaione FI
Poggio dei Medici Golf Club, Scarperia
FI
Golf Club Toscana Il Pelagone, Gavorrano GR
Punta Ala Golf Club, Punta Ala GR
Maremmello Golf Club, Fonteblanda
GR
Argentario Golf Club, Monte Argentario GR
Elba Golf Club dell’Acquabona,
Portoferraio GR
Cosmopolitan Golf Club, Tirrenia LI
Versilia Golf Club, Pietrasanta LU
Tirrenia Golf Club, Tirrenia PI
Montecatini Golf Club, Monsummano
Terme PT
Le Pavoniere Golf & Country Club,
Prato
Golf Casentino, Poppi AR
Golf Montelupo, Montelupo Fiorentino
FI
Golf Club Fontevivo, San Miniato PI
Valdichiana Golf Club, Bettolle-Sinalunga SI
Golf Club Hermitage, Porto Ferraio GR
Trentino
Alta Badia Golf Club, Corvara in Badia
BZ
Carezza Golf Club, Nova Levante BZ
Golf Club Passiria Merano, San Leonardo in Passiria BZ
Lana Merano, Lana BZ
Petersberg Golf Club, Petersberg BZ
Pustertal, Brunico BZ
Dolomiti Golf Club, Seio di Sarnonico
TN
Folgaria Golf Club, Folgaria TN
Golf Club Tesino La Farfalla, Pieve
Tesino TN
Rendena Golf Club, Bocenago TN
Umbria
Antognolla Golf Club, Antognolla PG
Perugia Golf Club, Ellera Umbra PG
Caldese, Città di Castello PG
Golf Lamborghini Panicale, Panicale
PG
Golf La Romita, Terni
Val d’ Aosta
Courmayeur et Grandes Jorasses Golf
Club, Courmayeur AO
Golf Club Aosta Arsanieres, Gignod
AO
Golf Club del Cervino, Valtournenche
AO
Golf Club Gressoney, Gressoney Saint
Jean AO
Pila Golf Club - Valle d’ Aosta, Gressan
AO
Veneto
Castelfranco Castelfranco, Veneto TV
Golf Club Paradiso del Garda, Peschiera del Garda VR
Golf Club Villafranca, Villafranca di
Verona VR
Golf Club della Montecchia, Selvazzano Dentro PD
Frassanelle Golf Club, Rovolon PD
Padova Golf Club, Valsanzibio di Galzignano Terme PD
Albarella Golf Club, Rosolina RO
Golf Club Rovigo, Rovigo RO
Asolo Golf Club, Cavaso del Tomba TV
Villa Condulmer, Golf Club
Zerman di Magliano, Veneto TV
Ca’ della Nave Golf Club, Martellago
VE
Venezia Circolo Golf, Alberoni VE
Jesolo Golf Club, Lido di Jesolo VE
Colli Berici Golf Club, Brendola VI
Golf Club Vicenza, Villa degli Olmi
Creazzo VI
Ca’ degli Ulivi Golf Club, Marciaga di
Costermano VR
Associazione Golf Club Verona, Sommacampagna VR
Zerman Golf Club, Zerman di Magliano Veneto TV
Cansiglio Golf Club, Tambre d’ Alpago
BL
Terme di Galzignano, Galzignano
Terme PD
Golf Club Pra’ delle Torri, Caorle VE
Marco Polo Golf Club Vittorio Veneto
TV
Asiago Golf Club Asiago VI
Montecarlo
MonteCarlo Golf Club La Turbie
Svizzera
Gerre Losone, Losone
Golf Club Lugano, Magliasco
HOTEL / CENTRI BENESSERE
Friuli Venezia Giulia
Nuovo Hotel Daneu, Opicina TS
Lombardia
Grand Hotel Terme, Sirmione BS
Hotel Principe di Savoia, Milano MI
Grand Hotel Como, Como CO
Piemonte
Meta S. Giusto, TO
Hotel Green Park, Cavaglià BI
Romantic Hotel, S. Farncesco
al Campo TO
Hotel Santa Fe, S. Giusto Canavese TO
Hotel des Geneys Splendid, Bardonecchia TO
Chalet “Il Capricorno”, Salice d’Ulzio
TO
Grand Hotel La Torre, Salice d’Ulzio
TO
Grand Hotel Principi Piemonte,
Sestriere TO
Grand Hotel Sestriere, Sestriere TO
Hotel Belvedere, Sestriere TO
Hotel Du Col, Sestriere TO
Puglia
Hotel La Peschiera, Monopoli BA
Riva dei Tessali Golf Hotel, Riva dei
Tessali TA
Sardegna
Fortevillage, S. Margherita di Pula CA
Is Molas Hotel, S. Margherita di Pula
CA
Toscana
Grand Hotel Villa Medici, Firenze FI
Grand Hotel Bellavista, Montecatini
Terme PT
Calidario, Venturina LI
Umbria
Hotel Villa Montegranelli, Gubbio PG
Hotel Brufani, Perugia PG
Valle d’Aosta
Hotel Printemps, Gressan AO
Veneto
International Hotel Bertha, Montegrotto Terme PD
Hotel Terme La Residence, Abano
Terme PD
Hotel Terme Esplanade Tergesteo,
Montegrotto Terme PD
Hotel Terme Bristol Buja, Abano
Terme PD
Hotel President Terme, Abano Terme
PD
19 giugno luglio Life club
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81
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Grand Hotel Trieste & Victoria, Abano
Terme PD
Abano Ritz Hotel Terme, Abano
Terme PD
Hotel Danieli, Venezia VE
Hotel Cipriani & Palazzo Vendramin,
Venezia VE
Hotel Terme Preistoriche, Montegrotto Terme PD
YACHT CLUB
Campania
Capri Yacht Club, Capri
Circolo del Remo e della Vela, Italia
Napoli NA
Yacht Club Canottieri, Savoia Napoli
NA
Friuli Venezia Giulia
Adriatico Yacht Club, Trieste TS
Liguria
Yatch Club Italiano, Genova GE
Sardegna
Yacht Club Costa Smeralda, Porto
Cervo SS
Toscana
Yacht Club Punta Ala, Punta Ala GR
Veneto
Compagnia della Vela, Venezia VE
PUNTI VENDITA / CENTRI SPORTIVI
Emilia Romagna
Fini Sport (Reparto Golf), Bologna BO
Blue Team Snc, Piacenza PC
La Boutique Di Adani, Modena MO
Volpi Di Volpi Raffaele & C, Modena
MO
Lazio
Golf House, Roma RM
Honeycomb, Roma RM
Italgolf Srl, Roma RM
Mario Lucchese, Roma RM
Bellettini Golf e Cashemere,
Cura di Vetralla VT
Golf Bazar, Roma RM
Manpieri Centro Moda, Olevano
Romano RM
Santoni Store, Roma RM
Liguria
Golf House Spa, Garlenda SV
Mauri Adriano, Genova GE
Annamode, SanRemo IM
Lombardia
L. Fedeli e figlio Srl, Showroom Milano MI
Roberto Cavalli, Showroom Milano
MI
Piquadro, Milano MI
Santoni Showroom, Milano MI
Gran Sasso Showroom, Milano MI
FABI Showroom, Milano MI
Gianni Campagna, Milano MI
Gianni Campagna, Milano MI
Polos Golf e Abbigliamento, Milano
MI
Golf Project Srl, Brescia BS
Golf’us Spa, Milano MI
Mister Golf, Srl Milano MI
Polos Abbigliamento e Golf, Milano
MI
Macrongolf Snc, Castelnuovo Rangone MO
Primiera Golf, Varese VA
Cerdelli Abbigliamento Srl, Sarnico
BG
Moretti Boutique, Spirano BG
Cashmere Cotton & Silk, Milano MI
Dock Of The Bay Srl, Milano MI
Ferrario, Saronno VA
Il Clan, Varese VA
Harbour Club, Milano MI
Marche
AreaT, Tolentino MC
Piemonte
Tecnowear Sport System, Trecate NO
Circolo della Stampa Sporting, TO
Sport City, TO
Ronchi Verdi, TO
Golf E Golf, TO
Golf Time Srl, TO
Nevada Bob’s, TO
Botta & B, Cuneo CN
Andrew’s Ties, TO
Carlo Pignatelli Showroom, TO
Puglia
Edward, Trani BA
Vi. Ben Boutique, Casamassima BA
Versienti Angelo, Campi Salentina LE
Aldo Di Battista S.r.l., LE
Boutique Harris, Manduria TA
Lord Spa, Taranto TA
Toscana
Golf House Srl, Impruneta FI
Golf House, Castiglione della
Pescaia GR
Commercial Agent, Prato
Ugolini A. & Figli, Firenze FI
Umbria
Elsa Boutique, Terni TR
Veneto
Golf House Spa, Zerman TV
Golf House, Pianiga VE
Golf Planet Srl, Vicenza VI
Golf’us Spa, Affi VR
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