Giornalino_scolastico_anno_V_n. 1

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Giornalino_scolastico_anno_V_n. 1
LAVOCE DEI RAGAZZI
Dire ore: Olivieri Silvana
Anno V – Numero 1
Reda ori: gli alunni dell’I.C. di Albanella
Bim. O obre — Novembre 2013
MERCOLEDI’, 2 OTTOBRE, INCONTRO CON
IL SINDACO.
DA OGGI, 25 OTTOBRE
2013, ALBANELLA E’
GEMELLATA CON
Palazzo Spinelli : il C. C. j. incontra il Sindaco,
dott. G. Capezzuto.
BAILLY
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ROMAINVILLIERS.
Rappresentanti delle Istituzioni, e della Scuola
accolgono la delegazione
dei francesi.
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TANTI AUGURI AI NONNI
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ALLA FESTA DEI NONNI, IN “PIAZZA MARTIRI DEL LAVORO” DI MATINELLA C’ERA IN
MOSTRA UNA GIOVANILE “ LAMBRETTA”.
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Sabato, 19 ottobre
2013 : Fiori d’Arancio
per il primo cittadino
di Albanella .
Il nostro Sindaco, dott.
Giuseppe Capezzuto,
si è sposato
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Il 27 novembre saremo nella
“Sala Nervi” e davanti a noi ci
sarà Papa Francesco.
Noi ci stiamo preparando………anche partecipando al
Perché il Papa ha scelto il nome
Francesco?
Racconto liberamente ispirato al tema
del concorso “Perché il Papa ha scelto il nome Francesco?”
In una notte di settembre del 1182, in
una piccola casa di Assisi, nasceva un
bambino. Papà e mamma erano felicissimi, la mamma voleva chiamarlo Giovanni , ma il papà, che era un ricco
mercante e faceva ottimi affari con i
francesi, aveva pensato a un nome
non di moda in quel periodo, ma per
lui certamente di buon augurio: Francese, no…Frances..co. Ecco! Francesco era il nome giusto!
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concorso intitolato
“Perché ha scelto di chiamarsi Francesco”
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RICORDI DELL’ESTATE APPENA TRASCORSA.
Io, durante l’estate ho letto molti libri. Tra essi ne ho letto uno che in effetti era una raccolta di racconti. Tra le storie narrate, quello che più mi è
piaciuta si intitolava : “WELLIE E LA BUCA DEL GIGANTE”.
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DA OGGI, 25 OTTOBRE 2013, ALBANELLA E’ GEMELLATA CON
BAILLY ROMAINVILLIERS.
Rappresentanti delle Istituzioni, e della Scuola
accolgono la delegazione dei francesi.
L’arrivo con il pullman davanti al cancello della Scuola Primaria di
Albanella
Il saluto di benvenuto dato dal Sindaco, dott. Giuseppe Capezzuto e il DS dell’IC di Albanella, dott.ssa Mattea Pelosi
Atrio della Scuola Primaria di Albanella: una numerosa rappresentanza di alunni della Secondaria di I grado dell’IC, festeggia gli ospiti
intonando al flauto le note della “Marsigliese”, di “Fratelli d’Italia” e
dell’”Inno alla Gioia” .
Alunni della Secondaria di I grado si avvicendano spiegando agli
ospiti l’organizzazione della nostra scuola, le caratteristiche ambientali del nostro territorio. foto 17+18+22+23
Durante la cerimonia interviene la dott. Pelosi Mattea. La nostra
DS sottolinea la positività dell’iniziativa e la volontà di tutti quelli che lavorano nella Scuola a cogliere ogni opportunità, ad
aprirsi a nuove esperienze, convinti che i nostri alunni devono conoscere le lingue e sentirsi appieno cittadini d’Europa.
La festa dell’accoglienza si chiude con i doni che vengono consegnati agli ospiti: una
piccola colonna dorica, a ricordare le nostre radici e il patrimonio artistico e culturale
che custodiscono le nostre terre, una confezione di dolci tipici della tradizione locale.
MERCOLEDI’, 2 OTTOBRE, INCONTRO CON IL SINDACO.
Palazzo Spinelli : il C. C. j. incontra il Sindaco, dott. G. Capezzuto.
Alla presenza del DS, dott.ssa Mattea Pelosi, martedì 2 ottobre 2013, a Palazzo Spinelli si è tenuto un incontro tra il sindaco junior, Acito Cristian, il sottoscritto Bamonte Luca, vicesindaco, i compagni delle classi III della Secondaria di I grado, i professori che ci accompagnavano,
e il sindaco di Albanella , dott. Giuseppe Capezzuto. Durante l’assemblea, ha preso la parola
prima il sindaco junior, Acito Cristian, poi io, e a seguire il consigliere Vairo Cosimo. Abbiamo
esposto i problemi che ogni giorno riscontriamo essere presenti nelle nostre scuole. Ma abbiamo anche ringraziato per tutto ciò che è stato fatto, compresi i lavori per migliorare la struttura dell’edificio scolastico .
Il sindaco ha ascoltato le nostre richieste e ci ha proposto, per la prossima festa dell’olio, di organizzare una raccolta fondi per far si che i soldi ricavati servissero per comprare materiale
scolastico. Perché, ci ha detto, non basta dire quali sono le cose da comprare, bisogna sapere
dove prendere le risorse per far fronte alle spese e, successivamente, non distruggere ciò che è
stato comprato.
Siamo rimasti molto contenti di questo incontro, il sindaco ha ascoltato le nostre richieste,
perché, anche se siamo ancora piccoli, abbiamo le nostre idee. Per esempio, vogliamo che i lavori in palestra finiscano, non possiamo rinunciare a fare educazione fisica, una delle nostre
materie preferite. Inoltre il sindaco ci ha proposto di utilizzare la biblioteca comunale per leggere e arricchire il nostro bagaglio culturale.
Bamonte Luca
Secondaria I grado classe III A Albanella
Sabato, 19 ottobre 2013 : Fiori d’Arancio per il primo cittadino di Albanella .
Il nostro Sindaco, dott. Giuseppe Capezzuto, si è sposato
Intervista dell’alunna Giardullo Sofia ad alcuni dei compagni ( tre per classe
estratti a sorte) che (accompagnati dalla prof.ssa Perillo Angela), sono intervenuti alla cerimonia nella Chiesa di Santa Sofia e hanno portato agli sposi gli auguri
di tutto l’Istituto Comprensivo di Albanella.
Ti ha fatto piacere partecipare? Iuliano Ivan: - Sì, perché il Sindaco è una persona importante per Albanella, è il primo
cittadino ed era giusto che tutti noi studenti gli facessimo gli auguri Quando siete arrivati al Santuario, la cerimonia era già iniziata? Lettieri Vincenzo: - No, non era ancora iniziata. Noi siamo entrarti in Chiesa e ci siamo
fermati al lato sinistro, all’interno del Santuario –
Quindi , avete visto com’era addobbata la Chiesa ? Tortora Federica: - Sì, l’abbiamo vista. Lungo il percorso, dalla porta d’ingresso all’altare, per terra c’era un tappeto rosso,
all’estremità dei banchi, c’erano posati dei cuori realizzati con fiori e nastri bianchi –
Coppola Marco: - Sul tappeto c’erano petali di rose e , lungo i lati, sia a sinistro che a destra, ad una distanza più o meno di un
metro l’uno dall’altro, c’erano bouquet di rose bianche. Sull’altare c’erano piedistalli bianchi con vasi di rose. Anche la statua di
Santa Sofia era piena di rose.
Avete visto la sposa? Tortora Federica: - L’ho vista, aveva i tacchi molto alti, il vestito bianco con un fiocco grande sul pettoCoppola Marco: - La sposa aveva un vestito color panna, non molto lungo, un po’ scollato dietro, con un fiocco a destra sul petto e
a sinistra una bretella di svaroski . Al lato sinistro aveva uno spacco - Era molto bella –
E lo sposo , com’ era vestito? Cortazzo Mattia: - Era molto elegante e indossava un vestito scuro Iuliano Ivan: - Lo sposo indossava una giacca blu, la camicia bianca, la cravatta a righe, il pantalone scuro e, nel taschino della
giacca, un fiore bianco.
Avete partecipato a tutta la cerimonia religiosa? Santoro Alessandro: - No, siamo entrati in chiesa per fare gli auguri al Sindaco, la sposa non era ancora arrivata. Poi siamo usciti fuori quando è arrivata la macchina della sposa e tutti gli invitati di lei. Abbiamo visto il corteo nuziale e poco dopo siamo tornati a scuola -
Tanti auguri al Sindaco e alla sua Sposa per una lunga vita felice!
Intervista di Giardullo Sofia
Classe IIA secondaria I grado Albanella.
TANTI AUGURI AI NONNI
Tanti auguri ai nonni
dolci capelli d’argento
teneri sorrisi fra i solchi della vita.
Mani rugose a volte incerte,
mai sazie di donare carezze.
Lacrime d’amore
per un nostro sorriso……
nonni che sanno aspettare ……..
che sanno comprendere ……..
che hanno sempre tempo da dare.
Piccole passeggiate in giardino dei ricordi migliori.
I miei nonni vivono lì,
all’ombra degli alberi di pesco…….
si stringono le mani e pregano per noi !
Dedicata alla nonna.
Diana Parente,
Dedico a nonna questa canzone ,
certo mi ascolta con emozione .
So che per me farebbe ogni cosa,
se io l’ abbraccio diventa radiosa.
Antonietta Troiano,
Sara Bruno,
Maria Pompea Stomeo
Classe ID secondaria I grado Matinella
C’è un nonno……
C’è un nonno in disparte
Che gioca con le carte.
C’è un nonno in giardino
Che beve del vino.
C’è un nonno per strada
Non si sa dove vada.
C’è un nonno che dorme
Speriamo che in sogno
Qualcuno ci sia
In sua compagnia.
Conforti Carmela
La nonna è come un albero d’ argento
che la neve ripara e muove il vento .
Dice di “No” con la testa e “Sì” col cuore
Sta presso il fuoco e prega tutte le ore!
VIVA I NONNI, NONNI CARI
NONNI PREZIOSI, NONNI GIOVANI
VIVA I NONNI , NONNI CARI ,
NONNI PREZIOSI ,
NONNI PIENI DI BONTA’…
Lamberti Veneranda,
Cennamo Mariafrancesca –
CLASSE ID
Secondaria I grado di Matinella
Grazie nonni !
I nonni
Cari nonni,
Cari nonni vi vogliamo ringraziare,
per tutte le ore,
per tutte le cose,
che ci potete dare.
Hanno i capelli bianchi
Grandi occhi stanchi,
sono grandi maestri di vita
di una grande storia infinita.
Troppo spesso dimenticati,
invece di essere grati
sono un libro aperto
che deve essere
SCOPERTO!!!
Voi grandi e io piccino
Voi nonni e io bambino
Ma stiamo sempre insieme
Perché ci vogliamo bene.
Lamberti Veneranda,
Cennamo Mariafrancesca
CLASSE ID
Secondaria I grado di Matinella
Ecco la mia nonna
Quella bella dolce donna
Con i fiori sulla gonna
Sguardo da Madonna.
Ecco mio nonno quel signore lì impettito
tutto ben vestito
con la fede al dito
è il mio preferito.
Voi grandi e io piccino
Voi nonni e io bambino
Ma stiamo bene insieme
Perché ci vogliamo bene!
STOMEO MARIA POMPEA,
ALLA FESTA DEI NONNI, IN “PIAZZA MARTIRI DEL LAVORO” DI
TROIANO ANTONIETTA
MATINELLA C’ERA IN MOSTRA UNA GIOVANILE “ LAMBRETDIANA MARIA PARENTE,
TA”.
SARA BRUNO.
Secondaria I grado Matinella classe I D
Di gran moda negli anni ’60, per molte famiglie è stato il primo veicolo a
motore che hanno posseduto. I nonni, che oggi hanno 70 - 80 anni, la
ricordano con gioia e un pizzico di nostalgia, in sella alla lambretta , le
sere d’estate, facevano “gli spacconi”, e quando al mattino bisognava
andare al lavoro, la lambretta era lì, pronti a portarli per ogni dove.
PER LA FESTA DEI NONNI IL SIGNOR GIOVANNI COSTANTINO HA MESSO IN MOSTRA LA
SUA VERDE “MOTOGUZZI SUPER ALCE 146 ORIGINALE”.
Tempo fa partii soldato, ma ora sono tornato con la mia MOTOGUZZI “SUPER ALCE” 146 ORIGINALE e ti porterò via con me…………
Perché il Papa ha scelto il nome Francesco?
Racconto liberamente ispirato al tema del concorso
“Perché il Papa ha scelto il nome Francesco?”
In una notte di settembre del 1182, in una piccola casa di
Assisi, nasceva un bambino. Papà e mamma erano felicissimi, la mamma voleva chiamarlo Giovanni , ma il papà, che
era un ricco mercante e faceva ottimi affari con i francesi,
aveva pensato a un nome non di moda in quel periodo, ma
per lui certamente di buon augurio: Francese, no…
Frances..co. Ecco! Francesco era il nome giusto!
Gli anni passavano e Francesco cresceva bene. Si era fatto
un bellissimo giovane e spensierato si godeva la vita. Quando, ad Assisi, c’erano le fiere, lui scorrazzava fino a tarda
notte nelle stradine del suo paese, magari giocando a dadi
con i suoi compagni di avventura. Il papà voleva che Lui
lo seguisse per fiere e mercati a vendere stoffe pregiate,
oppure, se ciò non gli piaceva, poteva imparare a fare il
Cavaliere (era ricco e si poteva permettere di comprare armature e mantenersi un bel cavallo). E così, nelle campagne intorno ad Assisi, Francesco si allenava a maneggiare le
armi sfidando in duelli altri cavalieri. Un giorno , durante
uno scontro, ferì il suo avversario. Francesco tornò a casa
sconvolto e il papà, quando lo vide, gli chiese che avesse,
forse aveva avuto paura mentre guerreggiava e sguainava
la spada?. Lui gli rispose che non aveva avuto paura, bensì
aveva provato “orrore” vedendo la sofferenza che aveva
provocato in quella persona. Quel piccolo episodio fece
capire a Francesco che la sua vita doveva essere grande, si
doveva dedicare ad ascoltare ciò che Gli diceva il Signore ,
e cioè servire i più poveri, gli ammalati, e aiutare tutti. Divenne “il Poverello d’Assisi” e quando non aveva niente da
fare, amava passeggiare tra il verde della campagna intorno
ad Assisi, ammirava entusiasta i paesaggi che si estendevano intorno a lui. Ogni tanto si fermava a scrivere poesie.
Così , facendo tanto bene al prossimo, passò la sua vita.
Sono trascorsi otto secoli! A Roma viene eletto un nuovo
Papa. Viene dall’Argentina e si chiama Jorge Mario Bergoglio. IL giorno della Sua elezione, quando si affaccia alla
finestra , saluta i fedeli che lo aspettano in Piazza San Pietro dicendo: “Buona sera!” Come una persona normale ,
come avrebbe fatto uno di noi, come avrebbe fatto Francesco, nei primi anni del 1200, incontrando di sera una persona qualunque. Non è un caso che Papa Bergoglio abbia
scelto di chiamarsi Francesco , come il “poverello d’Assisi”
non ha voluto indossare vestimenti di lusso, ai suoi piedi
non ha messo le scarpette rosse dorate e non ha voluto abitare nel pregiatissimo appartamento a lui destinato. Vuole
essere come tutti gli altri , insegnarci che nella vita bisogna
essere buoni e umili e non interessarci solo al danaro. Come
Francesco vuole guidarci sulla strada indicata dal Signore.
PERCHE’ IL NOME FRANCESCO
Il nostro Papa , ha scelto il nome di
“Francesco” perché vuole essere come SAN
FRANCESCO D’ASSISI ,cioè vuole essere
una persona molto “povera” e umile .
Il Papa è una persona semplice ed è il primo
Papa che rinuncia a molte cose, secondo me è il
Papa più gentile e amoroso di tutti gli altri .
POESIA
AL MIO PAPA
Caro Papa Francesco,
sei sempre pronto a donare amore
a tutti noi poveri nel cuore.
Sei umile, sincero,
sempre incline all’amore vero.
Ci insegni con le tue parole a perdonare
e a pregare, mentre noi sappiamo solo odiare.
Caro Papa, con la tua preghiera apri il cuore
delle persone che non hanno amore.
Verrone Valeria.
Pellegrino Russo Alessia
Frunzo Miriam
Classe IIC
Nella nostra piccola poesia trova anche un po’ d’allegria
Donala al mondo ed ai più infelici, sperando che siano tutti
più amici.
Secondaria I grado Albanella
MariafrancescaCennamo
Il 27 novembre saremo nella “Sala Nervi” e davanti a noi ci sarà Papa Francesco.
Noi ci stiamo preparando………anche partecipando al concorso intitolato
“Perché ha scelto di chiamarsi Francesco”
promosso dall’Associazione “ Sorella Natura” che ha organizzato l’incontro con il Papa.
Papa Bergoglio ha scelto di chiamarsi Francesco in ricordo di San Francesco d’Assisi.
Agli inizi del 1200, Francesco, giovane ricco e spensierato, sceglie di rinunciare ad ogni ricchezza e
seguire gli insegnamenti del Signore.
Francesco , fra due strade, sceglie quella della povertà.
Disegno di Della Monica Gaspare
Classe I A secondaria I grado Albanella
RICORDI DELL’ESTATE APPENA TRASCORSA.
Io, durante l’estate ho letto molti libri. Tra essi ne ho letto uno che in
effetti era una raccolta di racconti. Tra le storie narrate, quello che più
mi è piaciuta si intitolava : “WELLIE E LA BUCA DEL GIGANTE”.
Wellie abitava in una cittadina di periferia ed era un tipo che andava
spesso girando, gli piaceva fare lunghe passeggiate, alla scoperta di
nuove avventure . Il posto che amava di più frequentare era la cosiddetta '' BUCA DEL GIGANTE ''. La buca del gigante era un posto
isolato dalla città, ma non molto distante, era un posto pieno di rifiuti,
lì, un tempo, c'era un bellissimo laghetto, che ora era diventata lurido
e inquinato. Ma, nonostante tutto, a Wellie piaceva stare lì, era da
solo, e poteva giocare in santa pace, e , strano a dirsi, non disdegnava
di respirare l'aria che c'era intorno.
Ovviamente la mamma gli diceva di non andarci, perché aveva paura
che il figlio si sporcasse o si prendesse qualche malattia, ma lui ci
andava lo stesso e pur essendo un bambino giocherellone e poco attento alla pulizia, faceva attenzione a non insudiciarsi e fin ora
non gli era mai capitato di macchiarsi la salopetta. Wellie tutto l'anno vestiva allo stesso modo: una salopetta e una maglia da
sopra. Per il freddo non c'era problema, visto che d'inverno portava la maglietta a maniche lunghe e d'estate quella a maniche
corte, e se aveva troppo caldo si piegava la parte di sotto della salopetta, cioè il pantalone.
Un giorno arrivò a casa di Wellie il cugino Rubert. Wellie detestava Rubert perché era il suo esatto contrario: un bambino educato che metteva sempre in ordine le cose, che non si sporcava mai, che non diceva né bugie e né tantomeno parolacce.
Ovviamente la mamma di Wellie adorava Rubert perché era il figlio che lei aveva sempre desiderato.
Quel giorno Rubert bussò alla porta della casa di Wellie con un mazzo di rose per la mamma. Quel giorno (come tutte le altre
volte che andava a trovarli) la mamma di Wellie chiese a Rubert come andava la scuola e se aveva sempre quegli ottimi voti, e
lui rispondeva di sì, mentre lei lo guardava ammirata. Quel giorno, poco dopo aver pranzato, la mamma disse a Wellie di fare
una passeggiata insieme a Rubert e aggiunse: << Mi raccomando! Non far stancare Rubert, non farlo sporcare e non cacciatevi in
situazioni pericolose!>> Wellie, con aria seccata, rispose con un: << ok >>.
Mentre passeggiavano però a Wellie venne in mente la brillante idea di portare Rubert alla buca del gigante. Rubert seguì Wellie
con aria un po’ dubbiosa. Arrivati, stettero lì per un po’ , giocarono e man mano Rubert sembrava sempre più a suo agio.
Ma, giocando sulla riva del laghetto, Rubert fece poca attenzione e cadde nell’acqua, Wellie allungò le braccia per acchiapparlo,
aveva anche afferrato e teneva strette le mani del cugino, ma…cadde anche lui nell’acqua sporca e puzzolente del laghetto. Insieme si fecero coraggio e uscirono dall’acqua aggrappandosi ad alcuni rami di un albero che era sopravissuto alle sostanze inquinanti presenti in quel posto. Erano salvi, ma disperati perché i loro vestiti erano sporchi, luridi e puzzolenti. Andarono in lavanderia con i vestiti che gocciolavano, misero i vestiti nella lavatrice pubblica, e per non farsi vedere da altre persone come
”mamma li aveva fatti”, si coprirono con delle buste della spazzatura. Dopo che la lavatrice ebbe finito, indossarono i vestiti
ancora bagnati (avevano pochi gettoni e non avevano potuti farli asciugare). Nel tragitto verso casa il sole splendeva e i vestiti si
asciugarono in fretta. Appena entrati in soggiorno, però, la mamma si accorse di tutto, dato il suo forte senso dell’olfatto. Incominciò subito a sgridare Wellie perché lo riteneva responsabile, come al solito. Ma Rubert intervenne:<No zia, non è stata colpa
sua, mi sono fatto condizionare io, l’ho seguito fino alla buca del gigante senza dirgli niente e l’ho fatto perché a me , anche se
non l’ho mai detto, a me piace fare quello che fa lui, solo che non posso farlo, perché vivo in città. Non sono libero come lui, non
posso fare quelle lunghe passeggiate e devo stare chiuso a studiare>>. A quelle parole la mamma di Wellie si commosse e, dopo
pochi attimi di riflessione, rispose: << Oh Rubert! hai ragione, io a volte sgrido Wellie perché non voglio che esca, ma in fondo
se lui stesse sempre chiuso non sarebbe felice. Facciamo una cosa! Ogni volta che vieni qui, ti devi divertire, devi uscire con Rubert, giocare fuori all’aria aperta, perché i ragazzi devono studiare, ma devono avere anche il tempo libero da dedicare al gioco>>. E’ proprio vero, noi ragazzi dobbiamo studiare, ma dobbiamo anche avere il tempo libero per stare insieme agli amici e
divertirci.
Verrone Valeria
Classe IIC Secondaria I grado di Albanella.
Ricordi d’estate.
Quest’estate è stata meravigliosa. Al mattino mi alzavo molto tardi. Le giornate erano così lunghe, sembravano non finissero mai. Per la maggior del tempo io sono stata a Roccadaspide, dai miei zii e nonni e lì ho fatto nuove amicizie. Roccadaspide è un paese una ventina di Km distante da Albanella, abbastanza grande per vedere tanta gente e stringere amicizie. Io, quasi tutti i pomeriggi, uscivo per una passeggiata, incontravo i miei amici e insieme ci divertivamo, ne facevamo di tutti i colori. La sera, poi, c’era sempre qualche festa dove poter ballare, cantare e mangiare stuzzichini di ogni
genere. Di fronte casa di mia nonna c’è un palazzo e al secondo piano abita Alessia , una delle mie migliori amiche. Sempre , nel primo pomeriggio, io mi affacciavo al balcone, lo stesso faceva lei e stavamo a parlare per ore: ci organizzavamo
per uscire , parlavamo della nostra vita, dei ragazzi che entrambe conoscevamo e che ci piacevano.
Due o tre volte a settimana andavo in piscina con i miei amici, ci divertivamo a schizzarci, a fare lotte in acqua, a fare le
capriole o a chi resisteva più tempo in apnea. Verso mezzogiorno si pranzava con panini farciti e, mentre aspettavamo le
due ore per rientrare in acqua, facevamo gli scemi sdraiati a bordo piscina, ci raccontavamo barzellette, indovinelli e di
quello che avevamo fatto durante l’anno scolastico. Qualche volta sono andata al mare, insieme alla mia famiglia, mi divertivo tantissimo con i miei cugini. La cosa che più mi piace fare al mare, è passeggiare sulla riva o prendere il sole con
il rumore delle onde nelle orecchie e l’acqua che sfiora e solletica i piedi. Era uno spettacolo quando stavo fino a tardi, e
potevo vedere il sole velocemente scomparire all’orizzonte. Il mare si faceva più calmo e sembrava prepararsi per il sonno
della notte.
Ora la scuola è iniziata ed io a Roccadaspide ci vado solo il fine settimana, tuttavia con i miei amici sono rimasta in contatto, e continuiamo a raccontarci le tante cose che ogni giorno ci accadono.
Frunzo Miriam
Classe IIC Secondaria I grado di Albanella.
COMITATO DI REDAZIONE
ID: LAMBERTI VENERANDA—CENNAMO MARIA FRANCESCA IID: MOSCA GIORGIA BISOGNO RAFFAELE IIID: CENNAMO ALESSANDRA - TISO ROBERTA
IE: PELLEGRINO ALEXIA - URTI MARIKA IIE: RENNA AMERIGO - ESPOSITO MANUELA
IIIE MASCOLO LAURA - RENGA IRENE IA: COSTANTINO ILARIA—DELLA MONICA GASPARE
IIA: GIARDULLO SOFIA—IULIANO IVAN IIIA: BAMONTE LUCA—AUFIERO MEGANE
IC: D'ANGELO MICHELANGELO - GERARDO SGANGARELLA IIC: VERRONE VALERIA—
CENNAMO MARIA FRANCESCA