Bmw 130i elogio del “tremila”
Transcript
Bmw 130i elogio del “tremila”
136 laPADANIA Venerdì -1 novembre -1 La collezione Fiat 500 riprende i vecchi loghi, la vecchia grafica e i vecchi stemmi di una vettura che è diventata un vero e proprio simbolo dello stile di vita Made in Italy La felpa per il bimbo è caraterizzata dal disegno del muso della 500 davanti e dietro il retro della macchina. simpatica e accattivante è la felpa che farà impazzire i bambini, ma anche i genitori... in edizione limitata e numerata sarà in vendita nei migliori negozi a Settembre. Prezzo: da 127,50 € Rally d’Italia: domina la Ford, vince la Citroen Ducato si rinnova e cresce Il commerciale Fiat è più grande, più comodo e con più contenuti. Motori turbodiesel con potenze da 120 a 157 Cv GIANCARLO MARIANI Per la Fiat quello dei veicoli commerciali è un vero business strategico ecco perchè il Nuovo Ducato, che sarà commercializzato da giugno, riveste particolare importanza per la Casa torinese che si prefigge di incrementare le vendite del 20% arrivando a 130.000 unità all’anno. È invece 400.000 l’obiettivo di vendita per il prossimo anno di tutti i commerciali, un settore in espansione tanto in Europa le vendite sono aumentate del 9% nei primi quattro mesi del 2006. Nel 2007 poi vedrà la luce il nuovo Scudo mentre nel 2008 arriverà il Minicargo. Il Nuovo Ducato, rispetto alla precedente versione, è più grande, più comodo e più ricco di contenuti. E’ stato disegnato dal Centro stile Fiat e si ispira alle linee aerodinamiche dei treni ad alta velocità ma punta anche sulla funzionalità e sul risparmio tanto è vero che il paraurti è diviso in tre parti così, in caso di incidente, ci sono minori costi di riparazione. I quattro motori a quattro cilindri in linea con quattro valvole per cilindro e doppio albero a camme sono esclusivamente turbodiesel ad iniezione diretta Common Rail. Si parte da un 2.2 Multijet da 100 Cv con una coppia di 250 Nm a 1.500 giri per passare a un 2.3 Multijet da 120 Cv oppure da 130 Cv per il settore Camping Car. Entrambe le versioni hanno coppia di 320 Nm che si mantiene costante da 2.000 a 2.800 giri. Il più potente del lotto è invece il 3.0 Multijet da 157 Cv con l’eccezionale coppia di ben 400 Nm praticamente costante da 1.700 a 2.500 giri. Sono tutti propul- sori Euro 4 che si distinguono per i ridotti valori di consumi che sono diminuiti dal 7% fino al 16% rispetto al modello precedente. Ai propulsori 2.3 e 3.0 Multijet sono abbinati due nuovi cambi a sei marce mentre il 2.2 dispone di un cambio a cinque marce. L’accesso alla cabina è migliorato in quanto l’altezza del gradino di ingresso/uscita è stato abbassato a 450 mm in confronto ai 500 mm del precedente modello. Una volta al volante del veicolo ci si rende subito conto che l’impostazione di guida è di tipo automobilistico. Rispetto alla versione precedente è aumentato lo spazio della cabina soprattutto per il guidatore. La visibilità è veramente buona e il parabrezza è composto da un vetro stratificato che riflette una parte di energia solare per merito di sottili strati di ossidi metallici PAGINA A CURA DI LEONARDO BORIANI deposti tra le due lastre di vetro. Tutti i comandi sono a portata di mano e facilmente individuabili così per utilizzarli non viene richiesto il minimo spostamento dello sguardo dalla strada. Risulta ampio lo spazio a disposizione, rappresentato da cassetti, sportelli e ripiani, per riporre oggetti di ogni tipo. Anche nelle versioni trasporto passeggeri l’abitabilità è decisamente buona. Il Nuovo Ducato risulta anche molto confortevole, si guida con estrema facilità tanto che si prende subito confi- MOTO GUZZI NORGE 1200 Bentornato Gran Turismo Milano - Presso il Salone dei Tessuti di Via San Gregorio la nuova arma Moto Guzzi per il Gran Turismo è stata ufficialmente presentata alla stampa dal Presidente ed Amministratore Delegato della casa di Mandello del Lario Daniele Bandiera. La Norge 1200 è una moto dedicata alla tradizionale vocazione Guzzi per i lunghi viaggi, che non a caso ricava la denominazione dalla "antenata" G.T. del 1928 (prima moto ad adottare la sospensione posteriore a forcellone oscillante, poi introdotta suglia altri modelli della produzione) soprannominata "Norge" in occasione del raid di 4 mila miglia da Mandello del Lario al Circolo Polare Artico, effettuato in quattro settimane da Giuseppe Guzzi in persona. Intorno al tradizionale bicilindrico a V di 90° di 1151 cc da 95 cv, soluzione ora evoluta con i più recenti aggior- namenti tecnologici su materiali e processi produttivi, è stata realizzata una moto che presenta un’estetica decisamente accattivante, un livello di comfort finora riconosciuto soltanto alle Bmw ed un range di prestazioni di assoluta eccellenza. Particolare attenzione è stata rivolta all’aspetto sicurezza con l’adozione di un impianto frenante particolarmente potente e modulabile, dotato di ABS dell’ultima generazione che impedisce i pericolosi bloccaggi sui fondi a scarsa aderenza pur non inficiando la piacevolezza di guida. La Moto Guzzi Norge 1200, ulteriore testimonianza degli sforzi che il Gruppo IMMSI della Famiglia Colaninno sta facendo per scalare rapidamen- te le classifiche di vendita mondiali, rappresenta il ritorno dell’Italia a due ruote nella fascia dedicata alle GT con un ruolo di protagonista assoluta e viene proposta in quattro versioni di allestimento a partire da 13.500 Euro chiavi in mano. P.C. denza con il mezzo nonostante le generose dimensioni. E’ aumentata anche la volumetria del vano di carico che, a seconda delle versioni, va da 8 a 17 metri cubi. Le porte laterali e quelle posteriori, ampie e squadrate, consentono un facile accesso alla zona di carico consentendo così il trasporto di merci ingombranti. Per migliorare l’accessibilità è stata anche abbassata a 53 cm, dai precedenti 56, la soglia di carico. Sono poi presenti le sospensioni pneumatiche autolivellanti con 5 posizioni di abbassamento e 5 di sollevamento potendo così da un lato agevolare le operazioni di carico e scarico, abbassando la soglia posteriore fino a 70 mm, e dall’altro migliorare l’angolo di rampa o il superamento di un ostacolo sotto il veicolo. La trazione è anteriore ma è anche allo studio quella integrale con due possibili soluzioni, inseribile o permanente. L’impianto frenante è dotato di serie del sistema Abs con correttore elettronico della frenata Ebd che ripartisce l’azione frenante sulle quattro ruote così da impedirne il blocco e consentire il controllo del veicolo in ogni condizione d’impiego. A richiesta è disponibile l’Esp che prevede anche il sistema antislittamento Asr con l’Msr che interviene in caso di cambio brusco della marcia durante la scalata ridando coppia al motore. C’è poi l’Hill Holder che assiste il conduttore nelle partenze in salita e il Lac, controllo adattivo del carico. Per la visibilità posteriore sono disponibili i sensori di parcheggio o una telecamera che trasmette le immagini all’interno della cabina in un apposito display. Il Nuovo Ducato viene prodotto dalla Sevel, che si trova in Val di Sangro, ed è frutto della joint venture paritetica tra Fiat e PSA Peugeot Citroen che è stata prolungata fino al 2017 Bmw 130i elogio del “tremila” Prova su strada PAOLO CALOVOLO Una come nessuna. Effettivamente nel caso della Bmw serie 1 dotata del motore a 6 cilindri in linea da 265 cv lo slogan, coniato dai responsabili della comunicazione della casa di Monaco di Baviera per la gamma d’accesso, si rivela particolarmente calzante. Per design, qualità costruttiva d’insieme e comportamento dinamico la 130i è da considerarsi veramente un’automobile a sé stante, dotata com’è di una fruibilità a 360° e, contrariamente a quanto si potrebbe ipotizzare, di un’economia di gestione insospettabile, a patto di saper sfruttare appieno le immense doti di coppia e di elasticità del motore. L’ergonomia, ad iniziare dalla precisione con la quale si riesce ad individuare la corretta posizione di guida, è curatissima persino nei particolari della plancia "avvolgente" che rende di immediata facilità l’accesso ai comandi funzionali alla guida così come a quelli relativi al sofisticato impianto audio ed all’efficace sistema di climatizzazione automatica. Data l’impostazione generale da coupé, pur trattandosi di una funzionale due volumi a cinque porte, per apprezzare al meglio le notevoli doti dinamiche della 130i è consigliabile adottare un livello di seduta particolarmente basso, che comunque non compromette l’eccellente visibilità percepibile dal posto guida, offerta dallo studio applicato a forme e dimensioni delle superfici vetrate, il cui montaggio particolarmente accurato contribuisce al piacevole livello di insonorizzazione riscontrabile a bordo. Una volta inserito il blocco-chiave nella plancia e premuto il pulsante di start (soluzione da racing car particolarmente apprezzata dal pubblico sportivo) il suono pieno e fluido del "tremila" bavarese che filtra appena nell’abitacolo fa subito intuire che si ha a che fare con un cavallo di razza. Sensazione che trova piene ed appaganti conferme già dai primi rapidi cambi di marcia, con il potente e leggero propulsore (il basamento in alluminio e magnesio pesa solo 161 kg.) che spinge in una progressione appassionante i rapporti ravvicinati di un cambio a sei marce degno delle migliori turismo da competizione, per velocità e precisione di innesto. Per godere della fluidità di marcia della 130i non è necessario "tirare" i regimi più elevati: tra i 2500 ed i 4000 giri ci sono già i 315 Newton metri di coppia massima necessari a divertirsi… risparmiando! Già, la vera sorpresa di questa tre litri sono proprio i consumi. Se ci si mantiene entro i limiti descritti, le velocità consone ad una guida divertente nel rispetto dei limiti di legge (o quasi…) vengono raggiunte molto più rapidamente di quanto si possa immaginare e le medie di consumo carburante si attestano tra i 9,0 ed i 9,2 litri per 100 km (valore misurato su un range di 1000 km) che possono essere ulteriormente migliorati su strade extraurbane ed autostrade utilizzando l’efficacissimo controllo automatico della velocità, che stabilizza le variazioni dinamiche con la massima progressività ed economia di esercizio. I percorsi che meglio esaltano la natura di grande stradista della 130i sono sicuramente quelli misto veloci, anche connotati da sostanziose variazioni altimetriche: l’assetto di serie è già molto preciso e neutro nei comportamenti, con un inserimento di curva assolutamente impeccabile e preciso ed una percorrenza che non denota la benché minima oscillazione. Certo, non v’è dubbio che per i guidatori più dotati ed esigenti l’adozione del pacchetto di assetto ed aerodinamica M Sport predisposto dalla BMW sia una scelta "obbligata", ma già quello d’origine garantisce comportamenti stabili e prevedibili (pur concedendo qualcosa alla precisione alle alte velocità e nei trasferimenti di carico laterali nelle "esse"), offrendo in cambio un livello di comfort particolarmente apprezzabile sulle lunghe distanze e sui fondi sconnessi delle grandi città. La frenata è assolutamente adeguata al potenziale della vettura: anche affrontando le discese più lunghe e tormentate con andature "allegre", le staccate risultano sempre efficaci, con il pedale del freno che resta ben modulabile senza mai allungare la corsa oltre i limiti del ragionevole. Nel complesso la 130i risulta una vettura consigliabile a chi ama la distinzione e l’individualità, unitamente alla migliore espressione della guida veloce in "bella calligrafia". Una vera Bmw. Ancora una volta il copione “ufficiale” adottato dal Campionato Mondiale Rally 2006 è andato in scena con incredibile ripetitività: anche al Rally d’Italia in Sardegna a dominare le prime fasi di gara è stato un Marcus Gronholm in gran forma, capace di far volare la sua velocissima Ford Focus e rifilare la bellezza di 35 secondi al “solito”, grandissimo, Sebastien Loeb, la cui Citroen Xsara (gestita in maniera semi ufficiale) nelle mani dell’alsaziano non accenna a perdere lo smalto delle scorse trionfali stagioni. Sulla ottava prova di Monte Lerno, tuttavia, la situazione si ribalta per non cambiare più sino all’arrivo: una pietra semiannegata nella terra ha causato, sul punto di frenata più impegnativo di tutta la “speciale”, la rottura della coppa dell’olio sulla Ford del finlandese, costretta a fermarsi di lì a poco. Per Loeb, a quel punto, si è trattato solo di non fare errori e portare la francesina al traguardo di Olbia, visto che nessuno degli altri avversari aveva tenuto il loro passo sino a quel momento. Certamente non Hirvonen, seconda guida Ford (e 2° all’arrivo a quasi 3 minuti) ed ancora distante dalle prestazioni del capo squadra, né Solberg ed Atkinson, con le Subaru Impreza ancora in crisi di identità nonostante un paio di prove speciali vinte sul finire della gara; tanto meno gli altri “enfant” spagnoli della Citroen Sordo e Pons, peraltro ottimi al 3° e 4° posto finale. Tra le Super 1600 festeggia la Renault con Sandell capaci di portare la Clio ad una vittoria insperata dopo il dominio totale della Suzuki Swift di Andersson, fermo a due passi dal traguardo con il motore out. In Gr. N dominio Mitsubishi, con la Lancer Evo IX di Hanninen davanti alle Subaru di Scorcioni e Bentivogli. Nel Trofeo Ford Fiesta ST il successo ha arriso ad Alessandro Bettega, figlio del compianto ed indimenticato Attilio. Nel Wtcc Seat detta legge ma Chevrolet centra la prima vittoria Il “nuovo che avanza” nel Campionato Mondiale Turismo Wtcc è… già arrivato: Seat Leon e Chevrolet Lacetti, che ad inizio stagione potevano essere considerate “soltanto” qualcosa di più che outsiders di lusso, nella tappa inglese di Brands Hatch dello scorso week end hanno saldamente preso in mano le redini della serie iridata ai danni delle più celebrate Bmw 320 is ed Alfa Romeo 156 Gta palesemente in affanno, le prime per la zavorra regolamentare rimediata in seguito agli ottimi risultati delle gare precedenti, le seconde perché accusano il peso degli anni e la mancanza di evoluzioni su un modello già fuori produzione ed abbandonato a se stesso dalla casa madre, con gli uomini della Ntechnology di Cremona (pluricampione mondiale nell’ultimo decennio) che ne stanno spremendo le ultime potenzialità facendo ricorso a tutto il talento di cui dispongono. In gara 1 la Seat ha vissuto un momento storico occupando tutti i gradini del podio con le Leon del velocissimo alsaziano Yvan Muller seguito dai compagni di squadra Peter Terting e James Thompson. In gara 2 l’evento epocale è stato “firmato” dalla Chevrolet Lacetti dell’elvetico Alain Menu che ha centrato per il marchio statunitense la prima vittoria nel Mondiale da quando la “Chevy” vi partecipa, seguito come un’ombra dalle 4 Leon di Rydell, Thompson, Tarquini e Muller che hanno ribadito una superiorità disarmante sulla concorrenza. La classifica di campionato è un monologo Seat, prima nel “Costruttori” (davanti a Bmw e Chevrolet) e prima nel “Piloti” con gli alfieri della Casa di Martorell Yvan Muller, Thompson e Tarquini. A Spinelli su Gilera Sport 175 il 6° Motogiro d’Italia Ducati Alla fine di 5 giornate di gara con altrettante tappe per 1250 km complessivi percorsi sulle strade dell’Italia centrale, i cui punti nevralgici sono stati Rimini, Ancona ed Ascoli Piceno, Angelo Spinelli in sella alla sua Gilera Sport 175 si è aggiudicato la sesta edizione del Motogiro d’Italia, importante e significativa rievocazione di un vero e proprio “classico” del motociclismo, vissuta dai partecipanti con lo spirito di lealtà e d’avventura che contraddistinse le edizioni disputate tra il 1953 ed il 1957. Il vincitore, grazie al contributo della Ducati intervenuta in qualità di Main Sponsor della manifestazione, si è aggiudicato una fiammante Sport 1000, consegnatagli per l’occasione dal comico “politico romagnolo”di Zelig Paolo Cevoli. Paolo Calovolo