Sempreverde - Associazione Succede solo a Bologna
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Sempreverde - Associazione Succede solo a Bologna
Bologna più che una città … è una famiglia! Sempreverde Di Erika Granini Sfogliando quell’album che profumava di ricordi, la fanciullina si soffermò incuriosita sull’immagine di una bambina con una mela tra le mani, dallo sguardo illuminato come custodisse un diamante. E l’anziana signora, dal tiepido sorriso scolorito dal tempo, cominciò il vissuto racconto con voce gentile, senza mentire. “.. era così bella lei, col suo parlare a raffica, e l’aggraziata statura, parlava la lingua degli angeli, mai un attrito fra quello che pensava e l’atteggiamento calmo e composto, consapevole del divario tra sé e gli altri, simili a lei per la vivacità di spirito della loro età; così distante lei per quella insolita sensibilità, che, immancabile e puntuale, scintillava come una rugiada dentro il nero del suo sguardo, che pareva sapesse già tutto quello che i cuori altrui portavano dentro. Gli occhi oltre la pace, aveva attraversato a nuoto i fiumi di un’epoca maledetta, a volte si sentiva mancare nel ricordo di quelle bracciate a perdifiato, nell’incessante sforzo di tenersi a galla. Ma il peso di questa enorme fatica era ormai lontano, dissolto nella nebbia, quasi asciutto.. non era che uno dei mattoni su cui si erigeva la sua persona, dagli occhi trasparenti sì, ma il sorriso sempreverde. Sembrava fosse venuta al mondo sbocciando da un campo di fiori di lillà, anziché dalle macerie di un amore disgraziato dei suoi genitori. In entrambi i casi , così per caso…… o per volere del Sole. E anche se un sì davanti all’altare non cambia le cose, lei credeva che una menzogna raccontata bene potesse rendere una persona molto più felice di una bieca verità. Conoscere così presto la verità sul senso della vita, l’aveva resa inconsapevolmente un’eroina. Contro il suo volere, aveva dovuto insegnare a sé stessa a diventare donna in premature stagioni, come una mela acerba volata a terra per sbaglio, e arrossita lontana dal suo albero, fra le intemperie del cielo e della terra. Decine di inverni scontrosi perennemente in lotta con lei, l’abbandono di un padre soldato verso lontani orizzonti, oppure la fuga di un uomo da una donna, sua madre, la cui assente presenza fu per lungo tempo sorretta da un affetto incondizionato, nel teatrino di un agghiacciante scambio di ruoli contro natura. Quel lumicino fioco sul tavolo da disegno, da sempre acceso la notte per la soffocante paura del buio, la rasserenava, rassicurandola nel sonno, come un piccolo Sole, in attesa di ricominciare l’indomani un nuovo giorno. Senza di lei, senza di lui, tranquillamente adagiata in solitaria quiete, ai piedi di un nuovo albero.” La giovane non comprendeva il senso della gioia racchiusa nella verità di quel sorriso ritratto. “Il senso della tua vita, tu che ascolti le mie parole, sta nella consapevolezza di non sapere, nella innocenza di non capire, nella beatitudine di vivere. Bologna più che una città … è una famiglia! E non tentare in tutti i modi di squarciare un diamante per vedere cosa contiene, per decifrarne la perfezione. È inutile, non si romperà mai. Né con martello, pietra dura o lama. Soltanto un altro diamante può penetrarlo. Come la natura umana. Proprio come noi.” La bambina poggiò solo allora la piccola mano candida su quella più ruvida della donna, ed insieme, senza parole da dover pronunciare, l’accompagnò soffiando su quel lumicino notturno, che a poco a poco svanì l’ultimo alito di fumo. Poi la piccola guardò la donna con gli occhi più accesi di cui disponeva, e le chiese: “Nonna, avrei voglia di una mela, vuoi dividerla con me………..?”