La Goccia n19/12hot!

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La Goccia n19/12hot!
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n. 19 - 15 settembre 2012
n. 19 - 15 settembre 2012
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Sommario
La Goccia n. 19 - 15 settembre 2012
Questo periodico
è associato alla
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Periodica Italiana
La Goccia
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SOC. COOP. A R.L.
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DIRETTORE RESPONSABILE:
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DIREZIONE:
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ADELE CARRERA
COMITATO DI REDAZIONE
MARIA C. BONELLI
ROSAMARIA BUSTO
ERASMO MAZZONE
PALMA MARTINO
DOMENICO RANALDO
HANNO COLLABORATO
A QUESTO NUMERO:
GIUSEPPE CARRERA
MARIO D’ALCONZO
ROBERTO MUSCOLINO
GIUSEPPE PIZZULLI
GIANLUCA CATUCCI
DAVIDE GIOVE
FRANCO ROMANO
ANTONELLA CARRERA
MICHELANGELO ZANELLI
GIORGIO MOREA
LUCA CALABRESE
VIOLA LAVERMICOCCA
GIOVANNI MATERA
FLORIANA RIBECCO
BALDASSARRE D’ANGELO
WANDA PUCCI
LIBORIO PATIMISCO
SARAH SCORPATI
CORRADO STRADA
A.MARIA COSSU
TERESA GALEOTA
TOMMASO FRANCAVILLA
STEFANIA LUISI
DALILA BELLACICCO
NINI’ DE PREZZO
ANTONELLO LOVECCHIO
PAOLO COSTANTINO
fOTO:
ERASMO MAZZONE
AMMINISTRAZIONE
VITO CONTE
IMPAGINAZIONE E GRAFICA:
STEFANO GIOVE
Maurizio Falivene
STAMPA
FALIGRAPH
Cominciamo dalle...
Ambulatori…
Int. De Palma…
In... condominio
di Stefano Giove
pag. 4
di S Giove - L Patimisco
pagg. 5/6
Le favole di grim
di Grim
pag. 7
Versus di From
di From
pag. 7
Notizie flash…
di Giulio Pinto
pagg. 8/9
Le caricature…
di Giorgio Morea
pag. 9
Int. Giannico…
di S Giove - L Patimisco
pagg. 10/11
Int. Di Canio…
di S Giove - L patimisco
pag. 12
Int. Perniola…
di S Giove L Patimisco
pag. 13
Anziani
di La Serena
pag. 14
Avis
di Baldassarre D’Angelo
pag. 9
RG Interviste…
di Floriana Ribecco
pag. 17
Int. Galeota…
di S Giove - L Patimisco
pagg. 18/19
di Paolo Costantino
pag. 20
di Wanda Pucci
pag. 21
Viaggio nel…
di Luca Calabrese
pag. 34
Le Icone…
di M C Bonelli
pag. 35
Flomar...
Lospinuso…
Baldari…
I Delfini…
di Stefania Luisi
pag. 21
di Antonello Lovecchio
pag. 22
Biografia…
di Ninì De Prezzo
pag. 23
Dialoghi…
di Corrado Strada
pag. 24/25
Noi e…
di Mario D’Alconzo
pag. 26
Storie di…
di Antonella Carrera
di Tommaso Francavilla
pag. 35
di M A
pag. 36
Misericordia…
di SG
pag. 37
Lions…
di A M Cossu
pag. 38
Cantami o…
di Viola Lavermicocca
pag. 39
Clunb One
pag. 26
di L Di Franco
pag. 39
Lettera aperta…
Ginosa…
Ricerca e …
Studio 100
di M C Bonelli
pag. 27
di Giovanni Matera
pag. 28
Estemporanea…
di Dalila Bellaccicco
pag. 31
Utopia…
di Sarah Scorpati
pag. 32
La Consulta…
di Teresa Galeota
pag. 33
di Domenico Ranaldo
pagg. 40/41
di Stefano Giove
pag. 41
VCR…
di Baldassarre D’Angelo
pag. 42
Casatta…
di Baldassarre D’Angelo
pag. 42
Questo numero de
La Goccia è stato chiuso
alle ore 12.00
del 12 settembre 2012
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l’editoriale
n. 19 - 15 settembre 2012
Cominciamo dalle piccole cose
Sfogliando il nostro giornale, i lettori avranno modo di vedere che da
questo numero abbiamo avviato un confronto a più voci per capire quali
sono gli orientamenti politico-programmatici dei diversi gruppi consiliari, che amministrano la nostra comunità. Siamo partiti, com’è giusto che
sia, con una intervista al Sindaco Vito De Palma ed è nostra intenzione
intervistare i consiglieri, sia di maggioranza sia di opposizione per chiedere la loro opinione e per conoscere le proposte dei diversi gruppi consiliari, espressione del voto popolare. Pertanto, questa serie di interviste
continuerà anche nei prossimi numeri per dare a tutti la possibilità di
far conoscere la propria posizione. Il perché di questa iniziativa è presto
detto: siamo in una fase cruciale della “legislatura”, nel senso che si è
superata la fase iniziale di assestamento e, adesso, si dovrebbe viaggiare
al massimo della velocità e quindi gettare le basi per quello che deve
essere il nostro futuro, dal punto di vista amministrativo.
Il quadro che emerge da queste prime interviste è differente, per la maggioranza va tutto nel verso giusto, per l’opposizione ci troviamo di fronte a una maggioranza incapace.
D’altra parte è il gioco della democrazia e non ci scandalizza se ognuno
vede la situazione dal proprio punto di vista.
A questo dibattito avviato su queste pagine, vogliamo partecipare con
un nostro contributo specifico portando in primo piano argomenti sui
quali crediamo sia necessario approfondire la discussione e capire cosa
ne pensano i diversi protagonisti della vita amministrativa.
Un primo aspetto sul quale crediamo sia giusto soffermarsi è quello
della circolazione veicolare a Ginosa e della gestione della “questione
traffico”. Da diverso tempo si aspetta l’attuazione del Piano Urbano del
Traffico che favorisca la decongestione della situazione attuale, che è al
limite della tollerabilità!
A una situazione che definire precaria è un eufemismo, si sono aggiunte,
in questi ultime settimane, scelte tecniche discutibili in materia di viabilità, scelte che molti cittadini ci hanno segnalato con grande preoccupazione.
Una prima scelta discutibile è quella operata per sistemare via del
“Pozzillo”, per essere più precisi: la strada sotto il ponte di via Della
Pace. Possibile che non si veda la pericolosità di quel dosso? Cosa si
aspetta un incidente per intervenire in maniera diversa?
Se alla pericolosità si aggiunge la mancanza di un’adeguata segnaletica
che regolamenti il parcheggio (già divenuto selvaggio) … il quadro è
completo.
Lo stesso discorso va fatto per la rotonda realizzata all’incrocio di via
Palatrasio e via della Pace. Possibile che si consenta il parcheggio delle
auto fino a ridosso della rotonda? Sempre sulla stessa via Palatrasio,
all’incrocio con via Cavese, non vi è alcuna segnaletica… eppure crediamo che quella sia una strada di una certa rilevanza.
In questi giorni, poi, salta agli occhi quello che si è realizzato alla rotonda tra via Bandiera e ex SS 580. Insomma un accesso privato su di una
rotonda e un allargamento del marciapiede per la stessa abitazione, che
è “differente” dal resto della strada. Altrettanto pericoloso è l’innesto tra
la circonvallazione sud (quella appena completata) e la provinciale per
Bernalda.
Insomma, la questione della viabilità e del traffico non può essere affrontata con logiche che tengano conto degli interessi particolari (forse anche
legittimi di privati), credo si debba tenere conto dell’interesse collettivo.
Per quanto riguarda la viabilità credo che sia giusto inserire anche il
problema dei marciapiedi e degli alberi di via Palatrasio. Provate a percorrere quella strada a piedi e vi accorgerete che sarete costretti a dover
camminare (in diversi tratti) sulla carreggiata stradale perché i marciapiedi sono stretti e sconnessi. Eppure in quella via insiste un importante
presidio sanitario e questo costringe tanta gente a percorrerla.
Altro aspetto sul quale bisognerebbe attivarsi maggiormente è quello
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della sicurezza e vivibilità di alcuni quartieri ginosini. Via Alfieri, zona di piazza Plebiscito, Popolicchio,
Centoscale, sono solo alcuni dei luoghi in cui la gente
vive una condizione di estremo disagio dovuto al fatto che gruppi di ragazzi pensano di poter bivaccare a
tutte le ore, senza rispetto alcuno per chi vi abita e ha
il sacrosanto diritto di vivere in pace.
Lo stesso discorso vale per quanto riguarda la pulizia
delle strade, di alcune strade. Vivere in zone periferiche significa essere privati del servizio di pulizia delle
strade. Le zone di Ginosa e Marina di Ginosa che vivono questa condizione sono tante.
Ecco, questo promemoria, di cose semplici, che non
richiedono grandi investimenti e che, comunque, condizionano la vita quotidiana di tanti cittadini, lo offriamo all’attenzione degli amministratori di maggioranza di opposizione.
Nel momento in cui prevale il “populismo”, e le critiche verso i politici, i partiti o (se vogliamo) “il potere” si fanno più forti, credo che partire dalla piccole
cose ci aiuterebbe ad affrontare con maggiore serenità
e forza d’animo le dure prove che questo momento ci
sta imponendo.
Stefano Giove
cronaca
n. 19 - 15 settembre 2012
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Intervista al sindaco di Ginosa
dottor Vito De Palma
Signor Sindaco, siamo oramai a circa un
anno e mezzo dalla sua elezione, vogliamo stilare un bilancio di questa prima
esperienza nonché spiegare ai cittadini quali sono le prospettive future che
quest’amministrazione si prefigge?
«Avevo già, con la lettera di ferragosto, tracciato un bilancio circa la mia prima esperienza a primo cittadino di Ginosa. Io ritengo che
il risultato è più che positivo perché, nonostante tutta una serie di situazioni congiunturali e non, sia dal punto di vista amministrativo che legislativo (si veda, ad esempio,
il provvedimento inerente la
diminuzione di consiglieri ed
assessori), siamo comunque
riusciti garantire alla città i
servizi in maniera inalterata
(su alcuni ci sono addirittura
delle innovazioni) nonché tutta una serie di opere pubbliche.»
Ci sono però degli aspetti
che a nostro giudizio dovrebbero essere meglio
analizzati: pensiamo, ad
esempio, all’annosa questione della viabilità. C’è
stata molta discussione in
merito alla scelta operata
dall’amministrazione
comunale per quanto riguarda
i parcheggi a pagamento a
Marina di Ginosa in un periodo, diciamo, cruciale per
quella che è la stagione turistica.
«I parcheggi a pagamento sono stati registrati (salvo qualche normale, giusta, anche legittima critica)
dalla stragrande maggioranza dei cittadini in
termini positivi, in particolar modo dai non
residenti. Così com’è stato concepito il parcheggio a pagamento non è stato affatto un
voler salassare il cittadino, tutt’altro: esso
mirava soprattutto a decongestionare il traf-
fico a ridosso dell’area marina. Non a caso
il mese di agosto ha visto una circolazione
molto più ordinata rispetto a quella del mese precedente. Per quanto riguarda invece
la zona a ridosso della pineta il parcheggio
a pagamento aveva anche un’altra funzione, che è poi quella della sicurezza dei
cittadini, giacché faceva sì che in un’area
altamente suscettibile d’incendi, entrassero
meno auto di quante ne potessero uscire in
sicurezza.»
Sul tema della viabilità c’è però anche
un’altra piccola questione che balza agli
occhi: la rotonda della zona PIP che ad
un certo punto si restringe.
«Non è mia competenza entrare nei dettagli
tecnici circa l’assetto della rondò. Dico solo
che giorni fa su facebook venne fatto girare un video mostrante un camion, dotato
di relativo rimorchio, che vi girava tranquillamente attorno; questo mi induce a pen-
sare che non dovrebbero esserci problemi
di natura veicolare. Se poi si dovessero
riscontrare errori dal punto di vista tecnico
(cosa su cui dubito) sarà nostra premura
approfondire la questione. Il problema vero
è che oggi stiamo intervenendo con quelle
cose che purtroppo andavano fatte trenta/
quaranta anni fa, ossia quando il paese era
ancora in via di sviluppo.»
Lei parlava di opere pubbliche, io vorrei
parlare anche di completamento di alcuni appalti, come ad esempio la pubblica
illuminazione, il servizio di raccolta rifiuti …
«Un sindaco che dopo un anno di mandato porta a casa il
completamento dell’illuminazione dello stadio comunale,
quello del palazzo di giustizia,
l’inizio dei lavori della piazza e della condotta idrica su
viale Trieste, completamento
della zona PIP, della realizzazione di via del Pozzillo, tra
l’altro con i problemi che oggi il patto di stabilità impone
soprattutto sulle opere pubbliche, non credo che si possa giudicare negativamente.
Ciononostante non ci siamo
fermati. Per quanto concerne la pubblica illuminazione
agli inizi di agosto l’ufficio ha
confermato alcuni passaggi
burocratici alla ditta che in
questo mese deve presentare il progetto esecutivo. Sulla
raccolta differenziata abbiamo scontato i tempi della giustizia amministrativa. A luglio la gara è stata
definitivamente aggiudicata da Tecnoselfis,
la quale, in sintonia con i tre mesi stabiliti
dalla legge, sta già provvedendo alla distribuzione, presso gli esercizi commerciali,
dei bidoni per il contenimento. Attorno al 20
settembre partirà la distribuzione delle pat
segue a pag. 6
6
n. 19 - 15 settembre 2012
segue da pag. 5
tumiere per le famiglie e agli inizi di ottobre
il porta a porta.»
Signor sindaco, tra qualche giorno inizia il nuovo anno scolastico. Come si è
preparata l’amministrazione comunale
per quanto riguarda edifici e servizi a
domanda (servizio mensa, servizio trasporti alunni)?
«Io ritengo che a tutt’oggi la scuola sia il
fiore all’occhiello di tutta l’amministrazione comunale. Essa si è fatta promotrice di
numerosi interventi, quali, ad esempio, lo
smaltimento di amianto sulla palestra del
plesso G. Deledda, messa in sicurezza
della Carducci (350mila euro), sulla S. G.
Bosco e sulla Moschetti-Alberti ci sono due
progetti di 700mila euro, messa in sicurezza della Leone (800mila euro). Insomma,
risorse ce ne sono a bizzeffe e le stiamo
utilizzando per rendere la scuola più moderna e a misura di ragazzo. Ma c’è di più:
noi oggi abbiamo, grazie ad un’intuizione
dell’amministrazione che non si fece prendere dall’errore di accorpare istituti scolastici (cosa che invece hanno fatto alcuni
grandi comuni come Martina Franca), la
Deledda, Carducci e la Leone istituti autonomi. E ci opporremo ad ogni tentativo di
accorpamento, poiché credo che il modello
scolastico, così come presente sul territorio, è il migliore per Ginosa.
Sui servizi: già lo scorso anno anticipammo i servizi di mensa da fine novembre a
fine settembre. Quest’anno si parte il 24
settembre. Avevamo, a dir il vero, voluto
farlo prima, ma abbiamo ritenuto più opportuno uniformarci ai differenti inizi scolastici
tra i plessi di Ginosa e quelli di Marina di
Ginosa. È questo un servizio notevole alle
famiglie, specie a quelle in cui i genitori sono entrambi lavoratori. L’altro giorno approvammo anche la delibera circa l’esenzione
dalla mensa scolastica con un’integrazione
da 70 a 100 del numero degli esenti.»
Signor sindaco, questa sua riflessione
ci porta ad affrontare un altro aspetto
dell’attività amministrativa, vale a dire quello del settore dei servizi sociali.
Come sia stato possibile, di fronte alla
situazione di crisi, questo settore, sia
stato salvaguardato dai tagli.
«Intanto per volontà politica, perché il bilancio appena approvato non solo non ha
tagliato i servizi sociali (sorte che, ahimè, è
toccato a molte altre spese pubbliche) ma
li ha addirittura implementati. A me piace
ricordare sempre che la mensa sociale è
presente nel bilancio del comune di Ginosa
con un importo raddoppiato rispetto a quello dell’anno passato. Purtroppo mi dicono
che le prospettive per il prossimo anno, per
quella quota di risorse che ci viene trasferita
dalla regione, sono estremamente negative. Affronteremo il problema, e io mi auspico che venga evitata la riduzione dei servizi. Mi preme ricordare che un ticket minimo,
qualora ci venissero chiesti dei sacrifici, è
sempre meglio della totale eliminazione del
servizio.»
La stagione estiva è oramai in una fase
conclusiva. Un bilancio sull’andamento
turistico di Ginosa e Marina di Ginosa.
«Io credo, alla luce di quanto comunicatomi da proprietari di alberghi e ristoranti, che
Marina di Ginosa non sia fuori dal contesto
nazionale. Però ritengo anche che abbia tenuto, e questo per due ragioni: il primo perché esso non intercetta un turismo extraregionale, che è stato poi quello maggiormente condizionato dalla crisi, e poi perché
il nostro territorio è preparato all’accoglienza turistica con tutta una serie di servizi (la
fogna nera, la bianca, la condotta idrica)
che purtroppo mancano alle altre località
ioniche limitrofe. Oltre a ciò aggiungiamo
una notevole presenza anche su Ginosa, e
se questo è da un lato imputabile alla crisi
(per cui molta gente non scendeva a Marina
di Ginosa) dall’altro è segno del fatto che
il nostro centro storico comincia a vivere,
grazie anche alle iniziative promosse dalle
associazioni.»
Vogliamo dare un giudizio d’insieme sulle varie manifestazioni estive?
«Anzitutto mi preme fare un apprezzamento al consigliere Bradascio e all’assessore
al turismo Galante che hanno governato
questi due mesi, perché nonostante una
riduzione delle risorse sono riusciti comunque a presentare un cartellone nutrito, variegato ed apprezzato. Certo, si poteva fare
di più, come in tutte le cose, ma il problema
sono le risorse e io francamente non credo
che i bilanci degli enti locali riusciranno a
cronaca
tirare più risorse di quelle elargite quest’anno. Ecco perché, a mio giudizio, è importante cominciare a fare sinergia con i vari
operatori commerciali presenti sul territorio. In qualità di primo cittadino mi avallerò
di incontri specifici con la Confcommercio
affinché si possa trovare una migliore visione d’insieme.»
Parliamo adesso di alcuni aspetti politici che lei sta vivendo in prima persona.
Cominciamo con la maggioranza, una
maggioranza che ha avuto, come dire,
una vita complicata, se non tormentata,
con consiglieri che si sono spostati da
una parte all’altra anche nell’ambito dello stesso schieramento, anche se poi in
fin dei conti il numero resta invariato se
non aumentato nell’ambito della stessa
maggioranza …
«La maggioranza ha avuto bisogno di un
certo periodo di carburazione, molti consiglieri sono dovuti entrare in ruoli differenti
rispetto al passato, ve ne sono stati addirittura alcuni collaudati. Ci sono stati, è vero,
alcune fibrillazioni, specie nei primi mesi di
vita, ma io non smetterò mai di ringraziare
la maggioranza per aver mostrato una straordinaria unità durante il voto del bilancio di
previsione. In quell’occasione Donno fece
una scelta.»
E i rapporti con l’opposizione?
«L’opposizione è attualmente il mio cruccio. Nelle mie passate esperienze di amministrazione credo di non aver mai avuto
rapporti così conflittuali con l’altra parte politica. Auspicavo, per l’opposizione, un ruolo costruttivo e propositivo, perché un’opposizione costruttiva è necessaria per il
continuo miglioramento del paese. Quella
di oggi è un’opposizione distruttiva, che
sembra non sappia far altro se non contestare, a torto, ogni nostra concessione
d’appalto, il che è dannoso per tutti i cittadini di Ginosa, poiché alla fine perdono i
ricorsi, si ricomincia daccapo con ulteriore
esborso di danaro comunale. Colgo altresì l’occasione per far notare come in un
solo anno l’amministrazione sia riuscita
a raggiungere due dei tre obiettivi fissati in campagna elettorale, ossia la vittoria
al Consiglio di Stato inerente la questione Gin-Power e la questione relativa allo
smaltimento rifiuti.»
Stefano Giove - Liborio Patimisco
scherzi a parte
VERSUS Le favole di Grim
di from
Rott-amando
Rottamatori
rottamandi
in fieri,
in rotta
con rottamandi
vetero,
a dirotto
rompono,
rompendosi:
insieme
rott-amandosi,
Grilletto
spingono.
Novantunesimo
Ecco,
dalla Rai
a Sky
cambia canale
il fischio finale
che con Necco
da Napoli
e da Ascoli
Carino,
la domenica
Valenti
raccontò
a teleutenti
col pallone
ancora
in radio.
Dimentica
del nome,
dopo Tonino
e il verso
ha perso
il tempo
e il campo:
a Raiuno
il novantuno,
in Cielo va ora
il primo stadio.
n. 19 - 15 settembre 2012
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Le strade
C’era una volta, non lontano di qui, il paese di Occhiocitrullo, un paese straordinariamente unico per la gente che
lo abitava ma, anche per se stesso in quanto tale. Infatti, il popolo occhiocitrullese era ben noto nell’intero contado
a causa dell’impervio e tortuoso modo di pensare e di agire ma, a ben vedere, poiché il villaggio era percorso da
vie tortuose che per percorrerle solo il cielo lo sapeva!... Ci fu un tempo in cui si diffuse la voce che: “tali vie e tali
pedoni”.
Ma la storia aveva origini assai lontane.
Fin da quando fu fondato, il villaggio si ritrovò con strade strette e tortuose che rendevano la vita disagiata a tutti i
suoi abitanti (e, forse, questo fu all’origine delle tortuosità di vita).
Il sistema di viuzze contorte e scoscese che attraversava il villaggio, aveva, all’epoca, una ragione ben precisa.
Essendo il paese nato per proteggere alcuni monaci perseguitati per le loro attitudini pittoriche, le sue vie di accesso dovevano essere impervie e facili da difendere dai nemici dell’arte, che contro quei santi uomini avevano mire
assai feroci.
Col passar degli anni, quello che era un villaggio di monaci artisti, amanti della pittura, divenne un luogo ameno,
buono soltanto per divertimenti e battute di caccia di ricchi e potenti nobili.
E, intanto nell’incuria e il disinteresse dei nobili padroni , il villaggio e con esso le anime più povere che l’abitavano, pian piano cominciò a scivolare tra le viscere d’un tumultuoso torrentello che (a volte) non si riusciva a tenere
a bada.
La sorte d’affogare toccava soltanto ai poveri, mentre ai nobili potenti toccava quella di bere e per tal principio, il
cucuzzolo della collina su cui il villaggio s’ergeva, fu riservato alle loro piazze e palazzi. Se proprio ai poveri diavoli era concesso il privilegio di vivere: « Che lo facessero nelle case grotte!» Sentenziarono i conti che contavano.
Tra il fossato che risucchia e una casa (seppur di grotta!), differenza ce n’era e dopo un privilegio sì inatteso, chi
vuoi che pensasse alla qualità delle vie tra quelle case!? E quelle rimasero strette e contorte, da esempio, nel tempo,
anche per le nuove. Sicché le vie d’Occhiocitrullo furono, fin dal suo nascere, tutte strette e contorte, tranne una:
quella che conduceva a palazzo reale.
Gli anni passarono e i re che si succedevano sul trono del villaggio ebbero tutti gran cura di rendere sempre più
ampia e più agevole la via per il palazzo ponendo tuttavia una strana attenzione per quelle che s’estendevano tra
le case del villaggio: «Devono assicurare il passaggio da una parte all’altra, senza alcun altra pretesa, anzi per
tener vivo l’acume della mente popolare, esse devono essere rigorosamente tortuose e strette, in maniera tale che
chi le attraversa deve accendere il cervello per potersi districare bandendo il rischio di diventar stupido. Per il bene
del nostro popolo, questo decreta sua altezza reale!» Erano queste le parole che il banditore ad ogni cambio di re,
leggeva nella piazza grande al popolo che ascoltava, beandosi della benevolenza che il sovrano di turno mostrava
per i loro cervelli.
Un giorno, però, un pover’uomo ch’era riuscito a risalire con gran fatica dalla sua casa grotta e aveva posto dimora nelle stalle ch’erano appartenute ad un nobile palazzo (al momento abbandonato), s’accorse che non solo le
vie dell’antico villaggio erano strette e tortuose ma anche quelle che attraversavano il nuovo erano ben impervie e
impraticabili! E, non soddisfatto dell’annuncio fatto dall’araldo reale, decise, per proprio conto, di saperne di più.
S’addentrò, nottetempo nel castello dove sua maestà, fino a tardi faceva bisboccia con pari e cortigiani e, nascosto
nel buio di un angolo della grande sala del trono udì il re che, a coloro che gli chiedevano di poter costruire strade
più agevoli, almeno per il passaggio verso le loro dimore, rispondeva: «Miei cari non posso consentire che le vie
che conducono ai vostri palazzi siano meno tortuose delle altre… noi re, quando sediamo su questo trono, facciamo
nostro l’agio che viene dall’esercizio del potere ma dobbiamo saperlo, comunque, meritare!... Insieme allo scettro
ci vien dato in consegna dal predecessore una bolla che soltanto noi sovrani possiamo leggere… - e sussurrando
aggiunse – ma, questa volta voglio mettere a parte anche voi del contenuto, perché siete cortigiani ben fidati. Nella
bolla è scritto che il re di turno deve scrupolosamente provvedere a mantenere dritta, ampia e a ben percorribile la
via che porta al trono… tutte le altre devono essere strette e tortuose affinché assicurino che il popolo non giunga
mai al governo del palazzo… che è di pochi eletti e designati!» Di fronte a tale rivelazione pari e cortigiani non
proferirono parola e, pensando ciascuno al proprio futuro, s’inchinarono solennemente.
Il pover’uomo acquattato nel buio angolo della sala del trono, sgusciò via, nel silenzio della notte e, il mattino dopo
di buon’ora fu visto, armato di una grossa vanga, intento a svangare terra dal bordo d’una via.
Morale della favola: solo le vie del signore sono larghe e infinite
8
n. 19 - 15 settembre 2012
Notizie
Flash
Rubrica a cura di Giulio Pinto
BCC: si rinnova il CdA
A seguito delle dimissioni presentate nello
scorso mese di agosto da quattro consiglieri del CdA, Giovanni Ranaldo, Vincenzo
Pavone, Giacomo Dragone e Cosimo
Andreula, e della conseguente presa d’atto, nei prossimi giorni verrà ufficializzato
l’ingresso dei nuovi consiglieri, Gianluigi
Strada, imprenditore agricolo, Nicola Delfino
titolare di una fabbrica di porte, Vincenzo
Calabrese dirigente scolastico e Maurizio
Putignano medico dentista. La immediata
nomina di nuovi consiglieri sembra essere
una chiara risposta al comportamento dei
quattro consiglieri uscenti che, per la prima
volta nella storia del locale Istituto di credito, hanno presentato a firma congiunta le
dimissioni. Le motivazioni che stanno dietro
il gesto dei quattro consiglieri, tre dei quali
anche legati da stretti vincoli di parentela
con il presidente, dott. Franco DAlconzo,
riportate nella lettera congiunta di dimissioni sembrano riferirsi ad un provvedimento
assunto dal presidente D’Alconzo, nell’ambito delle proprie funzioni stabilite dal regolamento interno e da quello della Banca
d’Italia, privo dell’assenso del CdA. Un gesto che potrebbe interpretarsi con un vero e
proprio atto di sfiducia nei confronti del presidente, in quanto nulla e nessuno vietava
ai consiglieri di chiedere, al presidente ed al
direttore Galitelli, spiegazioni sul provvedimento assunto. Dimissioni che potrebbero
svelare i reali motivi, nei prossimi giorni,
atteso che nella seduta del Cda, di ratifica
delle dimissioni, gli interventi dei dimissionari pare siano stati in palese contrasto con
quanto dichiarato nella loro lettera di dimissione, rinnovando fiducia alla conduzione
del presidente D’Alconzo. Quest’ultimo potrebbe valutare nei prossimi giorni il comportamento da assumere non escludendo
la possibilità di dimettersi anticipando una
bagarrè elettorale per la nomina del nuovo
CdA che, rispettando i canonici tempi, dovrebbe svolgersi fra un anno.
****
Solo poco più di un milione per gli alluvionati marinesi
È notizia certa! Marina di Ginosa sarà uno
dei pochi comuni se non l’unico comune a
cui il governo ha disposto la somministrazione di un finanziamento appena superiore
al milione di euro. In ogni caso si tratta di un
primo passo che sarà sicuramente ben accettato dalla popolazione aspetta da quasi
un anno e mezzo aiuti economici per uscire
dall’empasse. Non sono ancora note le modalità di erogazione delle somme.
****
Una alternativa vegetale nella cura del
diabete di tipo II: Poterium Spinosum
Numerose sono le piante officinali che possono essere utilizzate nel trattamento delle
forme lievi e medio-gravi del diabete mellito
di tipo II. Alcune di esse (loro) possiedono
una specifica azione ipoglicemizzante, altre
stimolano la produzione di insulina, alcune
inibiscono reversibilmente il recettore per il
glucosio a livello intestinale, alcune provocano una desaccarificazione del glucosio
per la presenza di elevate concentrazioni
di tannini; altre ancora inibiscono l’aldosoreduttasi, enzima che catalizza la riduzione
del glucosio a sorbitolo, principale responsabile delle complicazioni oculari e neurologiche del diabete. L‘aldoso-reduttasi è,
infatti, l’enzima implicato nella formazione
di alcoli alcuni dei quali (sorbitolo e galattitolo) sono implicati nell’insorgenza delle
complicanze diabetiche. L’uso di sostanze
che inibiscono l’aldoso-reduttasi, ha dato
incoraggianti risultati nei pazienti diabetici. I
flavonoidi, ampiamente diffusi nel regno vegetale (come ad esempio la quercetina), so-
cronaca
no potenti inibitori dell’accumulo di sorbitolo
e possono contribuire a spiegare gli effetti
positivi di numerose piante medicinali tradizionalmente utilizzate nella cura del diabete. Il Poterium spinosum, pianta medicinale
ricca di principi attivi utili nel trattamento
del diabete mellito con un’azione ipoglicemizzan te nota da tempo ma raramente
utilizzata a questo scopo. Attualmente
si conoscono solo tre fonti commerciali
di questo rimedio: Germania, Olanda e
Turchia che raccomandano la pianta come
“un farmaco sensazionale contro il diabete.”
In Italia il Poterium spinosum pur essendo
presente nel territorio, è quasi sconosciuto
come rimedio antidiabetico e non compare
come pianta medicinale in nessun trattato di fitoterapia. E’ reperibile sul mercato
italiano in forma di Tintura Madre (T.M.) e
distribuito dalla HOMEOPHARM che lo importa dalla Germania. E’ inoltre presente
in un complesso fito-omeoterapico denominato HOMEOS 9 che la stessa Officina
Farmaceutica ha elaborato in sinergia con
altri rimedi ad azione ipoglicemizzante. Il
dott. Fernando Piterà, specialista in Scienze
Biologiche , docente in Omeopatia, fitoterapia e Bioterapie ha condotto uno studio per
la cura del diabete mellito di tipo II conclamato di grado lieve, medio e grave, a stratificazione regionale (Liguria), nella cura di
50 pazienti . I pazienti sono stati trattati per
il periodo di un anno con Poterium spinosum (L.). La somministrazione del rimedio
Fitoterapico POTERIUM SPINOSUM in
tintura madre , ha evidenziato nel tempo di
sei mesi una significativa riduzione dei valori glicemici, consentendo la graduale ma
completa sospensione dei farmaci ipoglicemizzanti orali e la diminuzione giornaliera
delle unità d›insulina. Al temine di 12 mesi
di cura, 40 pazienti su 50 presentavano valori di glicemia nella norma. La percentuale
di successo (80%) è estremamente significativa se si tiene conto del fatto che solo
un esiguo numero di pazienti (36 %) si è
attenuto ad un corretto regime dietetico ipoglucidico.
****
Lettera aperta di Beppe Grillo
Gentile Martin Schulz,nella sua recente visita nel nostro Paese ha fatto delle affermazioni su di me e sul MoVimento 5 Stelle che
dette da lei, nella sua qualità di presidente
del Parlamento europeo, sono molto gravi.
cronaca
n. 19 - 15 settembre 2012
Le riporto integralmente:”Quando i politici vanno a vedere una commedia penso sia meno pericoloso di quando i
comici diventano politici. Grillo è un classico fenomeno di
protesta che non mi pare né molto democratico, né molto
trasparente. Non ha uno statuto per il suo movimento.
Non si sa come lavora. Lo fa anonimamente e su internet. Non è disposto a discutere e non rappresenta una
cultura democratica tradizionale. Dire sempre no a tutto
senza dire a favore di cosa si è non è un’opzione. E dire
usciamo dall’euro e torniamo alla lira io penso che sia
pura ciarlataneria”. Io credo che lei non disponga di tutte
le informazioni o sia stato male informato. Il MoVimento
5 Stelle ha un programma. Il MoVimento 5 Stelle ha uno
Statuto. Il MoVimento 5 Stelle è un movimento democratico che si ispira alla democrazia diretta non intermediata
dai partiti. Il MoVimento 5 Stelle ha agito soltanto per vie
democratiche. Ha raccolto 350.000 firme per una legge
di iniziativa popolare per non consentire ai pregiudicati
di entrare in Parlamento e per l’elezione diretta del candidato, legge mai discussa dal Senato in 5 anni. Ha raccolto le firme per tre referendum sulla libertà di stampa,
uno per l’abolizione della legge Gasparri che favoriva le
emittenti di Berlusconi, osteggiato da tutti i partiti tranne
l’Italia dei Valori. Ha partecipato a elezioni comunali e
regionali senza alcun contributo pubblico facendo eleggere circa 400 consiglieri e quattro sindaci. Il MoVimento 5 Stelle è per la trasparenza assoluta
di ogni atto pubblico. Il MoVimento 5 Stelle non lavora anonimamente, ma
pubblicamente e, questo è vero, usa Internet come media essendo tutti gli
altri, televisioni e giornali, occupati da lobby o da partiti. Le posso assicurare
che io e i ragazzi del Movimento 5 Stelle siamo sempre disposti a discutere.
Lo facciamo nelle piazze, nelle strade, nei banchetti, oltre che sulla Rete. La
scorsa primavera, nel periodo pre elettorale, ho parlato in decine e decine di
piazze italiane a migliaia di persone e discusso direttamente con centinaia
di cittadini. Senza alcuna scorta e a mie spese. Il MoVimento 5 Stelle si
confronta con i cittadini, a loro risponde, è composto da cittadini. In quanto
all’euro, non ho detto che bisogna uscirne, non voglio arrogarmi una decisione così importante, ho proposto invece che siano gli italiani attraverso
un referendum a decidere. Non è democrazia? Lei ci accusa di non avere
“una cultura democratica tradizionale” e, devo confessare che non riesco
a capirne il senso. Cosa vuol dire “tradizionale”? Il MoVimento 5 Stelle è
democratico. “Democratico” senza aggettivi, né ideologie. Le propongo un
incontro, che spero lei voglia accettare, per rassicurarla e per esporle i punti
del programma del M5S. Cordiali saluti.” Beppe Grillo
Tinto Brass
caricatura disegnata da
9
Giorgio Morea
Lettera aperta
al sindaco di Ginosa
Questa è una lettera aperta rivolta a tutti i concittadini di Ginosa per riportare alla memoria e all’attenzione di tutti un evento accaduto nel febbraio
del 2009 e per rendere noto quanto questa amministrazione sia solerte
nel risolvere i problemi del territorio. Ebbene l’evento riguarda il crollo
di un tratto di strada in via Pescarella, evento accaduto tre anni e sette
mesi fa.
Forse molti penseranno che la questione sia risolta, altri avranno dimenticato l’avvenimento (come il nostro sindaco) ma il problema è ancora
là. In più di tre anni e mezzo assolutamente nulla è stato fatto, né un
preventivo di spesa, né un piano d’intervento e di conseguenza non sono
stati chiesti fondi a nessun ente per il ripristino e la messa in sicurezza
della strada e della casa che è lì abbandonata da più di tre anni, a causa
di un ordinanza di sgombero. Atto dovuto da parte del Comune, certo,
ma non permanente, mi risulta: a proposito la scrivente è la proprietaria
dell’immobile in questione.
Adesso sia io che il resto degli abitanti di via Pescarella saremmo grati al
sig. De Palma e alla sua Giunta se gentilmente ci volessero convocare
e chiarire finalmente cosa intendono fare. Attendiamo una risposta che
sicuramente non ci sarà, poiché il sig. De Palma non ha tempo di discutere con i suoi concittadini ed elettori, ma noi non ci scoraggiamo perché
possiamo continuare il dibattito (o monologo) attraverso i mass-media
fino a quando non avremo delle risposte.
La salutiamo cordialmente
LENGE CHIARA
E GLI ABITANTI DI VIA PESCARELLA
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n. 19 - 15 settembre 2012
attualità
Intervista a Enzo Giannico
«Io dò una valutazione mediocre all’amministrazione De Palma, pienamente
giustificato dalla totale mancanza di idee con cui questa maggioranza opera»
Consigliere Giannico, un giudizio importanti sui quali si impegnava l’allora tanto tempo di rifiuti. La prima gara fu
sull’attività dell’amministrazione De candidato sindaco De Palma sono stati fatta a marzo 2011. Oggi siamo a setPalma in questo suo primo anno di per 2/3 raggiunti. Ci sono poi, a loro pare- tembre 2012 e non sappiamo null’altro,
vita, specie per quanto riguarda la ge- re, altri risultati conseguiti, quali il com- se non che il servizio è stato affidato,
stione della stagione estiva.
pletamento dello stadio comunale, della ma la raccolta differenziata non è par«Io dò una valutazione mediocre all’am- circonvallazione sud, dell’iter inerente i tita; partirà, così come dice il disciplinaministrazione De Palma, pienamente giure della gara assegnata, al quarto mestificato dalla totale mancanza di idee con
se dalla firma del contratto (nel nostro
cui questa maggioranza opera. Sembra
caso ad ottobre). Ma il dato importante
che ci si muova a tentoni. Non c’è un’idea
è che ad agosto 2012 la raccolta difdi riorganizzazione urbanistica, di proferenziata è pari a quella dello scorso
grammazione turistica, di quali prospetanno (10/11%). L’obiettivo del 38% a
tive deve avere la comunità ginosina nel
dicembre 2012 si pone sempre più cosuo insieme. Non lo si è visto in questo
me una chimera. Mi auguro solo che si
anno e continuo a non notarlo rispetto alla
faccia bene (e questo è un appello alla
programmazione della ripresa dell’attività
società che ha vinto l’appalto), perché è
amministrativa e politica, dopo la sosta
interesse di Ginosa (non di De Palma o
estiva.»
di Giannico) avere una percentuale alta,
Da parte vostra cosa ritenete che analtrimenti pagheremo più tasse e contidrebbe fatto?
nueremo a distinguerci come paese in«Stiamo ragionando su due proposte: tucivile.»
rismo ecosostenibile e nuovo rapporto tra
Avete contestato, con una certa ferpubblica amministrazione ed associazioni
mezza, la gestione dei lavori pubblidella comunità ginosina. Secondo noi non
ci. Pensate che oggi la situazione
funziona più il modello che fino ad oggi
sia cambiata, alla luce del fatto che
ha caratterizzato lo sviluppo turistico di
alcune opere sono state realizzate e
Marina di Ginosa. L’idea delle strisce blu
completate?
a ridosso dell’area rivierasca,
«Intanto voglio subito precisare
ad esempio, non è male, ma riche questa non è “l’opposizione
teniamo che vada organizzata «Amministrare significa anche conoscere la che dice sempre di no”. Abbiamo
meglio. Noi dobbiamo rendere
già sviluppato alcune proposte,
il centro di Ginosa Marina il legge e saper fare bene i bandi. Se loro pa- ritenute anche provocatorie: a noluogo dove il turista, ma anche gano profumatamente un dirigente e questi vembre 2011 l’opposizione portò in
il marinese, possa vivere, nel
consiglio comunale una mozione
pieno della stagione estiva, in non riesce a progettare le gare, non è mica su un problema che riguarda moltotale relax, un luogo soprattut- colpa nostra. Il nostro compito è solo quello tissimi cittadini di Marina di Ginosa
to ciclabile e pedonale. La mia
inerente l’IMU sui terreni edificabiproposta è che le auto debba- di farglielo notare.»
li e sui quali non si può costruire,
no fermarsi, con parcheggio
aperta anche ad una riflessione
interscambio, nella zona nord
per i risvolti sociali che questa può
del paese, ossia prima di viale Pitagora.» servizi della raccolta rifiuti, il progetto di avere, poiché ci sono cittadini che non
Eppure a sentire l’opinione degli am- pubblica illuminazione...
riescono più a pagare e per non avere
ministratori pare che gli obiettivi più «Rifiuti. Questa comunità discute oramai da gli esattori dietro la
attualità
n. 19 - 15 settembre 2012
porta svendono i propri beni. Noi proponemmo di abbattere il 70% dei valori catastali di
quei terreni. Così come a gennaio proponemmo all’amministrazione di rivedere una gara mai conclusa della pubblica illuminazione. Il sindaco reagì alla nostra proposta, ma il
dato di fatto è che ad oggi, ossia dopo otto mesi, il progetto è ancora fermo. Continuano
a fare assegnazioni provvisorie perché la manutenzione dell’impianto di pubblica illuminazione è carente.»
C’è stato un momento in cui molto animato è stato il confronto rispetto alla questione relativa allo staff e alla spesa per quanto riguarda le collaborazioni esterne.
Lei personalmente è stato fatto oggetto di forti attacchi rispetto ad un atteggiamento un po’ diverso tra gli staffisti del comune di Ginosa e quelli della provincia
di Taranto. Vogliamo chiarire una volta per tutte la questione, se la responsabilità
del non rinnovo del contratto agli staffisti, sia una responsabilità vostra oppure
un adempimento legislativo?
«Non è né adempimento legislativo né responsabilità nostra. Noi a febbraio ponemmo
un quesito, cioè se il comune di Ginosa rispettava la norma che vuole la riduzione della
spesa dei contratti a tempo determinato del 50% rispetto a quelli dell’anno precedente.
È chiaro poi che ogni amministrazione sceglie come spendere i propri soldi. La nostra
ha optato per il taglio gli staffisti poiché aveva altri contratti a tempo determinato che
non poteva in alcun modo sciogliere. Emerge quindi che, al cospetto della legislazione,
il Comune ha fatto una scelta, la Provincia un’altra.»
Consigliere Giannico, da parte del sindaco vi viene mossa l’accusa di essere alla
ricerca del cavillo per rallentare l’attività amministrativa, la quale poi si traduce in
una perdita di tempo rispetto all’attuazione di progetti importanti …
«Amministrare significa anche conoscere la legge e saper fare bene i bandi. Se loro
pagano profumatamente un dirigente e questi non riesce a progettare le gare, non è
mica colpa nostra. Il nostro compito è solo quello di farglielo notare.»
Il sindaco ha ribadito di avervi aperto le porte ad un’attiva collaborazione …
«In questo primo anno di amministrazione abbiamo approvato varie cose unitarie: tra
ottobre e novembre decidemmo che alcuni rappresentanti del consiglio comunale si
sarebbero recati alla regione per verificare come il governo regionale si stesse muovendo in merito alla questione dell’alluvione. Delegammo il sindaco a fare ciò. Nello
stesso giorno affrontammo il problema della riorganizzazione del distretto sanitario a
Ginosa, e ci impegnammo che a gennaio il consiglio comunale e il sindaco si sarebbero
recati all’ASL di Taranto per affrontare le modalità e le forme perché il centro di Primo
Soccorso a Ginosa potesse avere una propria autonomia. Entrambi gli impegni non sono stati mantenuti. Nel frattempo approvammo all’unisono tre commissioni, cioè quello
sull’IMU sui terreni edificabili e su cui non si può costruire, sull’urbanistica, sui problemi
socio-sanitari. Commissioni ad oggi mai convocate.»
Consigliere Giannico, ci sono stati, in questo primo anno di vita, anche dei malesseri in maggioranza, con consiglieri che si sono spostati anche all’interno dello
stesso schieramento. Il risultato finale è stato però che l’opposizione ha perso
un consigliere, a vantaggio della maggioranza. Rispetto a questo, vi siete posti
un problema politico?
«Io non vado dietro agli “humor”, ma vivo la condizione del maggioritario. La cosa da
evidenziare è che la maggioranza, democraticamente votata dai cittadini, malgrado
alcune fibrillazioni, ha finora tenuto in tutti gli appuntamenti importanti.»
Ai cittadini appare però anche evidente un certo disagio che vive il Pd …
«Non credo che si possa parlare di disagio, anche se poi (e dobbiamo ammetterlo) il
Pd ginosino non è esente dalla crisi che sta interessando i partiti a livello nazionale. Il
Pd locale ha fatto un congresso e posto alle segreterie di Ginosa e Marina di Ginosa
giovani dalle svariate capacità, che stanno sperimentando sul campo le loro qualità di
direzione del partito. Ritengo che finora i risultati sono positivi. Ora conta saper vedere
quanto, alla vigilia delle elezioni, riusciamo a far presa sull’opinione pubblica.»
Quali appuntamenti il Pd si appresta a vivere nei prossimi mesi?
«Come detto, stiamo lavorando su due proposte che renderemo pubbliche nei prossimi
mesi: il turismo ecosostenibile e il miglioramento dei rapporti tra amministrazione comunale ed associazioni presenti sul nostro territorio.»
Stefano Gove - Liborio Patimisco
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n. 19 - 15 settembre 2012
attualità
Intervista
al
consigliere
Vincenzo
Di
Canio
«Senza ombra di dubbio l’amministrazione di cui mi onoro di far parte, viaggia ormai a gonfie vele…»
Consigliere Di Canio, in qualità di capogruppo consiliare del Pdl, può esprimere
una valutazione di massima su questo primo scorcio di amministrazione De Palma?
«Senza ombra di dubbio l’amministrazione di
cui mi onoro di far parte, viaggia ormai a gonfie vele; dopo un primo momento di rodaggio, dovuto all’ingresso di nuovi Assessori e
Consiglieri, abbiamo ripreso lo stesso ritmo
delle precedenti Amministrazioni Montanaro.
Le posso garantire che questo non è assolutamente semplice, governare una comunità per il terzo mandato consecutivo mette a
dura prova gli amministratori; è come se si
salisse su un treno in corsa, dove solo alcuni
sono già a bordo, mentre gli altri devono sforzarsi di mettersi al passo: l’importante però
è che si riesca a garantire alla Città quella
continuità e stabilità amministrativa di cui
oggi vi è tanto bisogno a tutti i livelli. Siamo
riusciti ad approvare il bilancio di previsione
senza aumentare le aliquote IMU, registrando l’unanimità dei voti della maggioranza ed
anche il voto di una parte dell’opposizione.
Non ho mai avuto dubbi sulle capacità di Vito
De Palma ed i fatti lo stanno dimostrando»
Lei ha anche conservato importanti deleghe, come riesce a far coesistere il ruolo
politico di capogruppo e quello di consigliere delegato?
«Io mi sforzo e ci provo, saranno i risultati ed
i cittadini a dire se ci riesco bene. Comunque
non sono nuovo nell’associare incarichi amministrativi ad incarichi politici, infatti i primi due anni in cui ero Assessore con Gino
Montanaro ero anche Presidente del Circolo
di AN; sicuramente è faticoso ma sono convinto di mettercela tutta. La mia esperienza
sia a livello comunale sia provinciale e regionale, mi permette di coadiuvare e sostenere
nella loro azione i miei colleghi Assessori e
Consiglieri, e spesso non solo del PDL.»
All’interno del suo gruppo si sono manifestate situazioni di dissenso, quali sono
le cause?
«Intanto va precisato che il gruppo del PDL
è attualmente identico a quello uscito dai risultati elettorali, piuttosto mi sembra che sia
l’opposizione a perdere pezzi, del resto con
quel modo di fare politica…! Quanto alle fibrillazioni, piuttosto che situazioni di dissenso, erano dovute al rodaggio di cui parlavo
prima; ritengo siano superate, come ritengo
riusciremo a superare anche eventuali situazioni che si dovessero ripresentare sul nostro
cammino: basta avere soltanto un poco di
buon senso.»
Da parte dell’opposizione sono stati denunciati ritardi nel completamento di alcune importanti opere pubbliche… la sua
opinione in proposito?
«Lo dimostrano i fatti. Abbiamo completato
il campo sportivo, il tribunale, la circonvallazione sud, a cui a breve si aggiungeranno
ulteriori lavori non previsti in progetto ed a
completo carico del Comune di Ginosa, che
prevedono la realizzazione di un ulteriore
tappetino di asfalto e della pista ciclabile,
l’ampliamento della fogna bianca a Marina
di Ginosa, è stato sbloccato il ponte di via
della Pace e tanto altro. Sono in stato avanzatissimo i lavori per la realizzazione del
centro diurno per minori a Marina di Ginosa,
in questi giorni partono i lavori di sistemazione delle porte di ingresso e delle piazze a
Marina di Ginosa, i lavori di sistemazione del
Centro Storico e delle Piazze IV Novembre e
Marconi a Ginosa. Stanno partendo le gare
di appalto per tantissimi altri lavori e stiamo
continuando, nella scia del passato, ad intercettare ulteriori finanziamenti. Purtroppo l’opposizione fa il suo gioco e spesso finisce per
confondere le idee alla gente; in un periodo
difficile come questo, le assicuro che il ritmo
della nostra Amministrazione sia nel campo
delle opere pubbliche sia in tutti gli altri, è
piuttosto sostenuto, se per esempio lo si paragona alla media dei Comuni simili. Solo per
fare un esempio, l’opposizione non dice che il
ritmo delle opere pubbliche è spesso scandito
dal meccanismo del patto di stabilità piuttosto
che da quello delle imprese e dei tecnici, non
dice che per ottenere i soldi dalla Provincia
di Taranto per pagare il 4° stato avanzamento lavori alla circonvallazione, abbiamo dovuto aspettare un anno. La verità è che noi
abbiamo più o meno lo stesso ritmo di una
Amministrazione al suo decimo anno di attività, quale è stato quello dell’amministrazione
Montanaro, pur essendo solo ad un anno dal
nostro insediamento. Ovviamente il termine di
paragone è molto elevato, e questo ci induce
a dare il massimo ogni giorno: sono questi i
vantaggi della continuità amministrativa, gli
aspetti positivi che i ginosini ed i marinesi
hanno carpito nella nostra proposta e li hanno
indotti a darci senza alcun dubbio la fiducia
per governare ancora. Sapremo ben ripagare
questa fiducia.»
Consigliere, ci dice quali sono gli obiettivi
prossimi dal punto di vista amministrativo e quelli dal punto di vista politico, visto
che manca meno di un anno dalle elezioni
politiche?
«Dal punto di vista amministrativo portare a
termine il programma. Abbiamo per esempio
ottenuto un brillante risultato sulla questione
Gin Power vincendo il ricorso al Consiglio di
Stato; sta ormai partendo il nuovo servizio di
raccolta differenziata e come dicevo si stanno
portando avanti molte opere pubbliche. Tra gli
obiettivi vi è anche quello del porto turistico, il
cui iter, anche se tra mille difficoltà, sta procedendo.
Tra gli obiettivi politici del PDL, oltre a quello
di aver mantenuto il Coordinatore provinciale, nella figura di Gino Montanaro, vi è sicuramente quello di riuscire ad avere un parlamentare ginosino del PDL, e sono sicuro che
ci riusciremo.»
Stefano Giove - Liborio Patimisco
attualità
n. 19 - 15 settembre 2012
13
Intervista al consigliere Giovanni Perniola
«La circonvallazione sud adesso è una realtà a disposizione della comunità ginosina.»
Consigliere Perniola, sono passati quindici mesi dal vostro insediamento. Avete
superato la fase di rodaggio. A questo
punto, come vede il futuro della coalizione amministrativa?
«Io non parlerei di fase di rodaggio, semmai
sono stati mesi di lavoro intenso, in continuità con la precedente amministrazione.
Devo dire che in questo periodo di amministrazione De Palma, siamo stati protagonisti
di tante realizzazioni. La circonvallazione
sud adesso è una realtà a disposizione della
comunità ginosina, le tante azioni realizzate
a Marina di Ginosa, credo siano un elemento di novità importante, rispetto alla gestione della traffico, per esmpio, in un periodo
particolarmente impegnativo qual è quello
estivo. L’affidamento del servizio di raccolta rifiuti e l’avvio imminente della raccolta
differenziata, credo sia un altro tassello importante nell’ammodernamento dei servizi
del Comune. Anche per quanto riguarda la
Pubblica Illuminazione, il servizio adesso
avrà un miglioramento sensibile e la ditta
che lo gestisce ha garantito anche l’adeguamento di tutta la rete di PI.
Tutto questo mi porta a dire che il periodo di
sindacato del dottor De Palma non è stato
una fase di rodaggio. Ovviamente ci sono
tante cose da fare e noi ne siamo consapevoli. Infatti, la nostra attività amministrativa
procederà con sempre maggiore speditezza
e fra qualche settimana cominceranno i lavori di sistemazione di piazza IV Novembre.»
Tuttavia, non può negare che alcuni segnali di insoddisfazione sono giunti
dall’opinione pubblica…
«Allora, diciamo subito che la fase che stiamo vivendo è una fase molto delicata e che
gli Enti Locali stanno subendo un salasso
terribile da parte del Governo Monti. Il bilancio comunale vede un consistente taglio
per le entrate derivanti dai trasferimenti dello Stato e questo comporta un conseguente
taglio alle spese del Comune. Noi abbiamo
fatto di necessità virtù e abbiamo operato tagli senza intaccare i servizi essenziali e parlo
dei servizi sociali e della Pubblica Istruzione.
In maniera altrettanto chiara, abbiamo evitato di aumentare le tasse. Questo, ovviamente, ha comportato delle riduzioni in altri
settori, con le lamentele che sono inevitabili
in queste circostanze. Lei prima parlava di
fase di rodaggio, se vogliamo, il rodaggio,
se c’è stato, è stato per la coalizione, ci siamo conosciuti meglio sul piano personale e
si sono definiti i rispettivi ruoli, tenuto conto
che per alcuni sono cambiati ruoli e competenze delegate.»
Sì, ma le scelte sulla viabilità a Marina
di Ginosa sono apparse tardive e poco
adeguate…
«Sulla tempistica io direi che non è come
dicono certi nostri critici. Certo, rispetto alla
stagione estiva siamo partiti in ritardo, però
dovevamo partire per mettere dei punti fermi
e avere un quadro preciso per la prossima
stagione. Noi volevamo sperimentare e per
poterlo fare dovevamo attuare il programma. Dalla sua attuazione sono emerse luci
e ombre e sulla base di questa esperienza,
il prossimo anno potremo avviare questa
impostazione fin da subito, senza ripetere
quelle che sono apparse scelte inadeguate.
Oggi il nostro Comune dispone di una verifica concreta e credo che sia cosa di non
poco conto. Se pensiamo alla grande inno-
vazione dei bus navetta ci rendiamo conto
che, il prossimo anno, con una adeguata
pubblicizzazione del servizio, riusciremo a
dare ai turisti un servizio che da una parte
riduce il volume di traffico e dall’altra garantisce un ambiente più pulito.»
Consigliere Perniola, quando sarà attuato il Piano della Mobilità Urbana?
«Per certi aspetti lo stiamo realizzando a
stralci. Sicuramente la sua completa attuazione porterebbe a ridurre fortemente l’incidenza caotica che ha il traffico cittadino.
Stiamo lavorando per questo.»
Intanto ci sono situazioni al limite della
decenza per mancanza di segnaletica,
altre dove ci sono segnali stradali inutili
(se non dannosi), scelte opinabili come
quella che si riscontra alla rotonda della
zona PIP.
«È vero ci sono situazioni che necessitano
interventi radicali, dalla segnaletica di via
Palatrasio alla messa in opera di dissuasori
di velocità in alcune strade. Così come bisognerebbe rimuovere segnali stradali che
sono fuori “regola”, penso alla segnaletica
nell’area mercatale. Per quanto riguarda la
rotonda della zona Pip, credo che il Codice
della Strada sia stato rispettato, il problema, semmai, è di chi ha autorizzato quel
progetto.»
Consigliere, come sono i rapporti all’interno della maggioranza di centro destra?
«Direi buoni. Voglio sgombrare il campo
e far mettere l’anima in pace al centro sinistra: questa maggioranza concluderà
la legislatura e si candiderà con autorevolezza per guidare anche la prossima.
Ovviamente all’interno di una coalizione
c’è dialettica politica e credo che questo sia
un bene. Con il confronto si cresce tutti.»
E i rapporti con l’opposizione?
«Dire buoni anche quelli. Veda, io sono un
dirigente di partito e ho imparato che solo
con il confronto e con il rispetto si ottengono risultati. È chiaro che con i partiti di
opposizione abbiamo programmi e prospettive diverse, ma sui temi concreti il
confronto è necessario per operare scelte
amministrative che facciamo crescere la
nostra comunità.»
Stefano Giove - Liborio patimisco
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attualità
n. 19 - 15 settembre 2012
ANZIANI GINOSINI E MARINESI IN VACANZA
Centri Anziani Polivalenti di Ginosa e Marina di Ginosa
Ormai si sa: lo “status” di anziano non è più quello di una
volta. Se pensiamo anche solo
a trent’anni fa, la “terza età”
di adesso, che incomincia a
diventare “quarta età” per l’allungamento delle aspettative
di vita, è radicalmente diversa
quanto a livello di benessere
e per stile di vita. Il mutamento ha ripercussioni evidenti in
ogni aspetto della loro quotidianità, compresa la gestione
del tempo libero.
Anche
quest’anno
la
Cooperativa “La Serena” ha
programmato in collaborazione con l’Amministrazione
Comunale e l’Assessorato alle Politiche Sociali di Ginosa,
un’estate ricca di entusiasmanti iniziative
per i Centri Anziani Polivalenti di Ginosa e
Marina di Ginosa. Infatti socializzare, stare
insieme, fare movimento, ballare e mangiare bene rende la vita più vivace e aiuta a
non sentirsi emarginati.
Tra le iniziative proposte e tanto richiesta dagli anziani è stata la visita guidata del 22 Giugno 2012 organizzata dalla
Cooperativa “La Serena” e dall’Amministrazione Comunale di Ginosa presso la località
di Pompei e Sorrento (NA). La gita, all’insegna della cultura e dello svago, ha visto la
partecipazione di molti anziani del Comune
di Ginosa e Marina di Ginosa che accompagnati dall’equipe della Cooperativa “La
Serena” e dalla guida turistica, hanno visitato gli scavi, il Santuario della Beata Vergine
e la bellissima Sorrento.
Inoltre in collaborazione con l’associazione
ARCI di Ginosa, gli anziani dei due Centri,
accompagnati dal Responsabile della
Cooperativa “La Serena”, hanno visitato la
città di Otranto e le grotte di Zinzulusa a
Castro. In serata si sono recati ad Andrano
(Le) dove c’è stata la cerimonia finale del
progetto “Le vie del tabacco”, un progetto
al quale gli anziani del centro hanno aderito
raccontando le loro esperienze passate in
merito alla raccolta e alla lavorazione del
tabacco. Un progetto questo, che è stato
esposto a Ginosa nel mese di Agosto, durante la festa “Terr du munachicch”.
Vi sono state altre attività come la partecipazione di un numeroso gruppo di signore
del Centro Anziani di Ginosa, capitanato
dalla rappresentante Addolorata Bianco
alle manifestazioni organizzate rispettivamente dalle Associazioni: “I Cavalieri della Madonna Dattoli”, da LU.MA.GI.GI e da
“Pronto Amici in aiuto” in cui le signore hanno riprodotto canti e balli in vernacolo ginosino, preparato orecchiette e fritto del pesce
nel meraviglioso scenario della gravina.
Anche quest’anno gli anziani del Centro Polivalente di
Ginosa hanno partecipato
alla colonia estiva organizzata dall’Amministrazione
Comunale presso il Lido
Franco di Ginosa Marina,
iniziata il 9 Luglio 2012 e
conclusasi il 27 Luglio con
un pranzo di fine colonia.
Un’iniziativa tanto desiderata dagli anziani e alla quale
l’Amministrazione De Palma
e l’Assessore alle Politiche
Sociali Sig. Pietro Parisi
hanno saputo dare una risposta concreta.
La cooperativa “La Serena”,
attraverso il gruppo di lavoro formato dal Coordinatore/Assistente
Sociale dott. Francesco Bianco, dalle
Psicologhe dott.ssa Giovanna Nocco e
dott.ssa Mariangela Carmignano e dall’educatrice Nunzia Staffieri, è sempre attenta alla programmazione di attività che
possano limitare quei momenti in cui l’anziano si sente “solo” ed “abbandonato”,
favorendo aggregazione e socializzazione,
grazie al gruppo di lavoro che negli anni è
riuscita a costruire e alla stretta collaborazioni con l’Amministrazione Comunale ed
Associazioni presenti sul territorio ginosino.
Coop. “La Serena”
AVIS DI GINOSA GITA A TORRE
GUACETO E OSTUNI
Domenica 2 settembre, l’AVIS di
Ginosa ha organizzato una gita
presso Torre Guaceto e Ostuni,
con l’intento di avvicinare i giovani
all’associazione.
A Torre Guaceto, visitata l’intera
area adibita a riserva naturale, con
esperte guide che spiegavano tutto
con estrema semplicità e capacità.
All’interno della stessa area, visitata anche la torre, che all’epoca (nel
1500 circa), era usata per allertare
il castello principale con segnali di
fumo, indicanti che vi era un attacco dal mare. La zona è divisa in
area balneabile e non, per proteg-
gere la fauna e la flora marina, presenti nel luogo.
Al termine della visita alla riserva naturale, spostamento nella città bianca, Ostuni. Qui
i partecipanti hanno avuto la libertà di visitare il posto a piacimento.
Città bellissima, e ricca di monumenti e paesaggi tipici della zona, come i trulli.
La gita è stata studiata benissimo dall’organizzazione AVIS, e l’intento è stato raggiunto, difatti un socio poteva portarsi un non donatore.
Nonostante le attività di avvicinamento all’associazione, l’AVIS ricorda che domenica
30 settembre ci sarà la giornata di donazione presso il Poliambulatorio di Ginosa, e
comunica che è disponibile il Centro Trasfusionale a Castellaneta, nei giorni lunedì,
mercoledì e venerdì, nelle ore mattutine.
Partecipate numerosi perché aiutare gli altri, è sempre opera buona e donare puo’
salvare una vita.
Baldassarre D’Angelo
n. 19 - 15 settembre 2012
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n. 19 - 15 settembre 2012
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attualità
Parliamo di una band
che nell’ultimo mese sta
scalando le classifiche e
diventando sempre più
popolare tra i giovani…
Parliamo dei The Script!
Qualche giorno fa è
arrivato il primo singolo
estratto dal loro nuovo
lavoro, band irlandese
che nel 2008 ha debuttato con
l’album omonimo ottenendo
immediatamente un successo
nel Regno Unito. Nel 2010 la
band che attualmente risiede a
Londra, ha pubblicato sempre per
la Sony BMG “Science & Faith”
ma ora, giunti nel 2012 è venuto
il momento di svoltare pagina.
Il pezzo anticipa l’album “#3″
che rappresenta la terza fatica
discografica della formazione la
cui uscita è stabilita per l’inizio
di settembre. L’uscita ufficiale,
invece, è stata circa un mese fa,
il 19 agosto 2012. Al momento
possiamo ascoltare “Hall
Of Fame”, singolo che vede la
partecipazione del leader dei Black
Eyed Peas, will.i.am. L’incontro fra
i due è avvenuto grazie al talent show
The Voice U.K e per due intendiamo
proprio il leader dei Black Eyed
Peas e dei The Script ossia Danny
n. 19 - 15 settembre 2012
Le interviste di
parliamo di
THE SCRIPT
O’Donoghue.
The Script – #3 – Artwork
Passando al brano esso risulta molto
incisivo e immediato; la canzone
parla della lotta continua che la vita
comporta e si colgono i punti chiave
della musicalità di entrambi. Gli Script
sembrano tornati in ottima forma e non
17
fatichiamo a credere che
“#3″ raggiungerà in breve
le cime delle classifiche
europee e non solo.
Ricordiamo che il terzo
disco della formazione
conterrà 12 tracce di cui
è già stata svelata proprio
“Hall of Fame”. Settembre
si conferma sempre più un
grande mese per quanto
riguarda le uscite discografiche
e i The Script si inseriscono in
questo gruppo di uscite attese.
La band irlandese, dopo i buoni
successi di “The Script” e
“Science and Faith” sono pronti
a confermarsi e, se possibile
fare ancora meglio, con questo
nuovo disco d’uscita. Il primo
singolo si contraddistingue per
una melodia molto “scontata” e
immediata con la chicca ottima
di Will.I.Am che riesce a dare
un buon appeal alla canzone. Il
disco “#3″ è stato annunciato via
Twitter il 2 Giugno ed è stato
rilasciato in UK il 10 settembre
2012. Ci saranno vari temi in questo
nuovo lavoro della formazione, dalla
separazione amorosa passando per
la perdita di un proprio caro… E noi
di RG Studio non vediamo l’ora di
ascoltare questo nuovo album.
Floriana Ribecco
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n. 19 - 15 settembre 2012
attualità
Intervista all’assessore provinciale Teresa Galeota
La ripresa dell’attività politica dopo la pausa
estiva, per l’Amministrazione provinciale di
Taranto,è stata al fulmicotone. La lettera dei
consiglieri e degli assessori Provinciali, con
la quale si sollecitava Florido a rimanere al
proprio posto… il documento letto da Florido
in Consiglio provinciale, con il quale diceva di
accettare la richiesta fattagli… le dimissioni
dell’assessore all’Ambiente della Provincia,
Michele Conserva, sono stati gli argomenti che hanno tenuto banco. Dopo un’estate
rovente, resa tale sia per la situazione determinatasi per i provvedimenti presi dalla magistratura tarantina nei confronti dell’Ilva, sia
per le tante vertenze occupazionali che sono
lontane dall’essere risolte (Miroglio in testa),
un elemento di chiarezza c’è stato: Florido rimane al proprio posto e con lui l’intera Giunta provinciale potrà continuare a operare in
attesa di definire l’applicazione delle nuove
norme in materia di province varate dal Governo Monti.
Per avere un quadro più chiaro della situazione abbiamo rivolto alcune domande
all’assessore provinciale Teresa Galeota.
Assessore Galeota, vuole spiegare ai nostri lettori il significato della vostra lettera
a Florido e la sua risposta data in Consiglio?
«Da circa sei mesi, circolavano voci che davano il presidente Florido dimissionario dalla
carica per poter essere candidato ad altro
incarico istituzionale. Queste voci, mai confermate per la verità, avevano condizionato
e non poco l’attività dell’Ente. In Provincia
si respirava aria di dismissione e questo
anche in ragione del piano di riordino delle
province, varato dal Governo Monti, che ci
vedrebbe accorpati alla provincia di Brindisi.
Potremmo dire che questi sei mesi si è vissuto in una sorta di limbo, anche se, questo
stesso periodo ha visto una concentrazione,
sul piano sociale e politico, di avvenimenti
di una tale importanza e gravità che hanno
richiesto la massima attenzione da parte di
noi amministratori. Voglio partire dalle elezioni amministrative di Taranto. A oltre 3 mesi
dalle elezioni, manca ancora la nomina di 3
componenti dell’esecutivo. Questa incompiutezza politico-amministrativa, ha generato
dissidi all’interno del Partito Democratico. A
tutto ciò, è necessario aggiungere le questioni che riguardano l’ambiente e il lavoro,
che hanno avuto e hanno tuttora una centralità importantissima nel confronto politico
e amministrativo dei vari livelli istituzionali.
Questa convergenza di situazioni delicatissime, ha indotto i consiglieri Provinciali di maggioranza e gli assessori ad assumere una
posizione chiara e a chiedere al presidente
Florido un ripensamento, qualora ritenesse
giusto abbandonare il suo incarico. La nostra
posizione scaturiva dalla necessità di non far
rimanere privo di rappresentanza un territorio, qual è quello della nostra provincia, che
ha dinanzi a sé sfide difficilissime. Pensiamo
alla questione Ilva e a tutto quello che significa, alle oltre trenta vertenze che riguardano
il mantenimento dei livelli occupazionali, tra
le quali si inseriscono quella della Miroglio
e della Curvet. Devo dire che il Presidente,
l’altra mattina, in Consiglio provinciale, ha
messo in atto un’azione di grande politica e
di alta responsabilità. Ha fatto una scelta di
vita personale e che riguarda la nostra intera comunità. Egli ha detto che “non poteva
lasciare il territorio in un momento di così
grande difficoltà e di così grande impegno
per quanto riguarda il riordino”.»
Assessore Galeota, parliamo di riordino.
Cosa accadrà nei prossimi mesi, come si
articolerà il nuovo assetto istituzionale?
«Ci attendono mesi di intensa attività dal
punto di vista amministrativo e politico. Difficile per via dei tagli di risorse operato dal
governo, nei confronti delle province. Questo
in aggiunta al riordino stesso, scelte che partono da una logica priva di fondamento: non
ci sarà nessun importante risparmio da questa operazione. Solo disagi per le comunità.
Quindi il quadro è estremamente complesso e di difficile definizione, l’unica cosa che
sappiamo è che sarà Taranto ad accorpare
Brindisi, perché le sue comunità sono più popolose. Inoltre, ci sarà una riduzione dei diri-
genti del 10%, e una riduzione dei dipendenti
del 20%. Nell’ottica del riordino, che permetterà comunque una ridefinizione e uno
snellimento della Pubblica Amministrazione,
stiamo procedendo alle nomine degli amministratori unici per quanto riguarda la società
Isola Verde, e la partecipata CTP. Per il resto le modalità precise con cui si realizzerà
il piano, non si conoscono ancora. Questo
preoccupa e non poco perché ci lascia pensare che ci siano spazi di manovra tali che
possano permettere ulteriori cambiamenti.
Queste riflessioni hanno rafforzato la nostra
richiesta al presidente Florido di rimanere in
capo alla Provincia. Non potevamo lasciare in mano ad un Commissario la gestione
di questa fase e noi, in provincia di Taranto, abbiamo tra l’altro due grandi questioni
che non possono essere abbandonate a loro
stesse. Questioni che hanno bisogno della
sensibilità di un amministratore eletto dalla
volontà popolare, come Isola Verde e l’Istituto Paisiello. Due realtà che hanno un budget
di bilancio di dieci milioni di Euro la prima, e
quasi 4 milioni la seconda. Sono, per intenderci, due voci importanti del bilancio della
Provincia. È chiaro che un commissario opererebbe dei tagli in maniera asettica, invece
noi non possiamo permetterci di perdere un
“fiore all’occhiello” qual è l’Istituto Musicale
Paisiello che tanto lustro artistico conferisce
alla nostra provincia. Occorre mantenere
questa sensibilità politica proprio perché,
come relazionato durante l’ultimo consiglio
provinciale, con grandi sacrifici, infatti, non
sono state aumentate le imposte di competenza provinciale come l’RC Auto, e continua
la realizzazione di progetti infrastrutturali già
avviati, come l’intervento di rifacimento del
piano viabile della S.p. 1, la strada provinciale per Montescaglioso, e la posa in opera delle barriere metalliche del programma
“Strada facendo”. »
Le difficoltà sono tante e i problemi da risolvere anche… ma ci sono anche ritardi
nell’attuazione di alcuni importanti progetti, pensiamo al Porto di Taranto. Cosa
ci dice in proposito?
«Indubbiamente il problema Ilva avrà un riverbero pesante su tutto l’apparato produttivo della nostra provincia e anche le infrastrutture, già carenti, risentiranno di questa
situazione di estrema difficoltà. Il presidente
dell’Autorità portuale, Sergio Prete, nei giorni scorsi, ha lanciato un allarme molto forte. Devo dire che un pessimismo di fondo è
emerso anche dal dibattito che si è sviluppato in Consiglio provinciale l’altro giorno. Le
cifre messe a disposizione dal governo (parliamo dei 336 milioni di euro), sono poche
e nemmeno sicure nella loro disponibilità.
Inoltre, in questi giorni ci potrebbero essere ulteriori provvedimenti della magistratura
che potrebbero
attualità
aggravare ulteriormente la già difficile situazione. In questo momento di grande difficoltà
sistemica, è facile che si possano sviluppare
atteggiamenti demagogici che porterebbero
come unico risultato il rallentamento di ogni
processo di rinnovamento e di adeguamento
alle norme di tutela della salute dei cittadini.»
Dottoressa, sulla gravità e complessità
della situazione economica, sociale e ambientale della nostra provincia non ci sono dubbi. Quello che non si capisce è la
litigiosità politica che prevale nello schieramento di centro sinistra e, soprattutto,
nel suo partito di appartenenza il Pd che
essendo il partito di maggioranza relativa
dovrebbe dimostrare maggiore serietà.
«Il Partito Democratico è all’interno dell’amministrazione provinciale non solo il partito di
maggioranza, il perno sul quale ruota l’intera
politica della coalizione, ma è stato, e continua ad essere il faro che illumina la strada da
percorrere. Certo, sappiamo bene che ogni
politica amministrativa ha bisogno di un supporto forte da parte di una segreteria politica
stabile. Purtroppo, in questo momento, viviamo l’ennesima situazione di grande instabilità dovuta a incomprensioni che riflettono la
mancanza di autorevolezza nel gestione tra
anime differenti, che continuano a non amalgamarsi. La fase di relativa calma che ci ha
portato a vincere le elezioni amministrative
di Taranto con una grande coalizione non ha
visto sanati i vecchi personalismi e ha determinato un isolamento politico che ha prodotto
anche un allontanamento dai rappresentanti
regionali. Anche questo ha portato alle dimissioni di un assessore provinciale del livello e
della qualità di Michele Conserva.»
Dottoressa, da 2 anni, lei è assessore provinciale, ci vuole tracciare un bilancio di
questa esperienza, tenuto conto che si occupa del futuro in quanto assessore alle
politiche giovanili?
«Come assessore alle politiche giovanili sto
facendo una esperienza straordinaria, bellissima. Un’esperienza che mi sta permettendo
di conoscere un territorio che va da Avetrana
a Ginosa, e giovani che vivono nella fascia
d’età più bella e più problematica, e in una
fase storica molto complessa per il nostro
Paese. Veda, il mondo giovanile, vuole essere protagonista in prima persona delle scelte che riguardano il loro futuro e quello delle
loro comunità, ma il fatto che non ci siano
spazi, o meglio, che non vengano concessi
loro spazi di espressione, fa rivolgere le loro energie verso quello che è comunemente
n. 19 - 15 settembre 2012
definito “antipolitica”. Devo dire che mi sento
investita della responsabilità di essere una
persona che, per il proprio ruolo istituzionale,
deve creare le opportunità per questi ragazzi
e aiutarli a decidere di scendere in campo per
diventare la nuova classe dirigente. Tra l’altro,
tra le mie deleghe vi sono anche la cooperazione e l’innovazione. Deleghe quanto mai attuali e funzionali per uno sviluppo lungimiranti
delle politiche giovanili. Ovviamente, questa
mia esperienza assessorile si arricchisce anche dell’esperienza che si matura all’interno
di una Giunta, dove ci si deve confrontare con
problematiche che richiedono una conoscenza completa delle peculiarità e delle criticità
del territorio, e che ti pongono di fronte a scelte ed importanti assunzioni di responsabilità.
Voglio fare due esempi: il tema dell’ambiente, vissuto insieme all’assessore Conserva,
o quello del lavoro, vissuto con l’assessore
Di Gregorio. Tutto questo mi ha fatto capire
quanto sia centrale l’azione amministrativa
dell’Ente provincia.»
Dottoressa, dopo questa esperienza, cosa
pensa di fare in termini di impegno politico?
«Allo stato attuale, questa domanda sembra
prematura dal momento che abbiamo deciso,
come Giunta e come Consiglio provinciale di tener fede all’impegno assunto con gli
elettori. Di portare a termine il nostro lavoro nel rispetto del voto che ci è stato dato e
nell’impegno di realizzare una buona politica.
Il nostro obiettivo politico, in questi ultimi 20
mesi, è quello di portare avanti e consolidare
l’esperienza di politica allargata che vede la
collaborazione tra i diversi partiti che compongono il centro-sinistra, e che anzi deve essere allargata. Questo esempio, che giunge da
un’amministrazione sana, deve essere una
fonte di ispirazione politica per le segreterie,
incapaci alle volte di mediare tra personalità
spesso troppo forti. Il mio impegno politico
andrà in questa direzione. Devo aggiungere, che la mia esperienza amministrativa si
sta compiendo in un momento non certo di
vacche grasse. Per questo sto imparando ad
ascoltare con ancora maggiore attenzione le
richieste e le sollecitazioni della mia comunità, per poter essere in grado di dare risposte
concrete e immediate. Una vera scuola che
sicuramente non può che permettere la mia
crescita politica.»
Assessore, lei è impegnata a Taranto, però
un pensiero al Pd ginosino lo rivolge…
«Come potrei non rivolgerlo, tenga conto che
sono una “Costituente” nazionale del Pd. Cer-
19
to, il Pd ginosino, in questo momento, vive
un periodo non certo brillante. D’altra parte
veniamo fuori dal periodo estivo e da una
festa del Pd che ha dato inizio all’estate.
Con il giovane segretario, sono sicura che in
autunno ci sarà un rilancio dell’iniziativa politica e la ripresa attiva della vita del nostro
partito. Indubbiamente, anche a Ginosa ci
sono delle grosse contraddizioni, ma confido nella determinazione e nella capacità del
giovane segretario che saprà dare slancio
alla nostra iniziativa, attraverso una maggiore collaborazione tra organismi dirigenti,
gruppo consiliare e presenze istituzionali,
al fine di meglio stigmatizzare il comportamento della maggioranza di centra destra.
Spetta al giovane segretario fare in modo di
allargare le porte del Pd, prendendo come
esempio la lezione dell’Ente provinciale, per
permettere una maggiore partecipazione e
un maggiore coinvolgimento dentro e fuori
il Partito, per far capire quale può essere il
suo futuro a Ginosa. Non nascondo che è
un periodo in cui nel partito manca l’entusiasmo. Si vive una fase stantia. Bisogna
chiamare tutti all’opera. Bisogna ricaricare
la macchina.»
Forse ci sarebbe bisogno di amalgama?
«Per avere l’amalgama ci vuole qualcuno
che sappia amalgamare. Io non dispero da
questo punto di vista. Veda, in un momento in cui si parla di antipolitica, dobbiamo
registrare che con la discesa in campo dei
giovani, si attira, dall’interno e dall’esterno
del partito, grande partecipazione, a dimostrazione che, nonostante il populismo, vi è
bisogno di proposte, idee e portatori di tali
idee e tali proposte, per dare una prospettiva reale di governo al nostro Paese. Spetta a noi non lasciare spazio all’antipolitica,
ad amalgamare esperienza e entusiasmo,
ricordando che la novità non è esclusivamente legata all’età anagrafica. Per me i
partiti sono importanti, molto importanti. Ma
i partiti devono essere espressione di figure
sociali diverse e non di padroni o padrini. Il
circolo di Ginosa vive la stessa condizione
di tutti i circoli della nostra provincia. Per la
eterogeneità che compone il partito ginosino, che ha arricchito il nucleo fondante del
2007, sono fiduciosa e convinta che abbiamo la forza, la volontà, le idee per offrire
alla cittadinanza una proposta di alternativa credibile al centro destra che governa
Ginosa da troppo tempo.»
Stefano Giove
Liborio Patimisco
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attualità
n. 19 - 15 settembre 2012
AMBULATORIO DI MEDICINA H 24: OVVERO
L’ENIGMA dei TG NAZIONALI
Il Direttore de “La Goccia” mi ha chiesto di
chiarire ai lettori la nuova normativa prevista dal decreto sulla Sanità, relativa alla
riorganizzazione della Medicina di Base.
E’ opportuno cogliere favorevolmente l’invito poiché i Telegiornali RAI e delle reti commerciali hanno fatto a gara (come
sempre) per confondere i telespettatori.
Allora chiariamo subito che in Italia, in
Europa e, forse, nel Mondo, nessun lavoratore può fare turni di 24 ore, soprattutto
un medico che per porre una diagnosi e
prescrivere la terapia adeguata necessita,
oltre che di preparazione professionale,
capacità di ascolto, di intuito, soprattutto di
lucidità e freschezza mentale.
Il Decreto prevede semplicemente la copertura degli orari di ambulatorio 24 ore su 24,
mediante l’Associazione degli studi medici
e l’integrazione con la Medicina di continuità assistenziale (detta Guardia Medica),
la novità OTTIMA è che le Regioni attraverso le ASL dovranno allocare gli studi
medici nella stessa sede, ovvero dovranno
costruire POLIAMBULATORI all’interno dei
quali il cittadino troverà il Medico di Medina
Generale (MGG o se si vuole medico di
famiglia), il Pediatra, il Medico di Guardia
(dalle 20.00 alle 8.00 dei giorni feriali, dalle 10.00 dei prefestivi e dell’intero giorno
festivo).
Gli orari dei MMG saranno articolati in modo tale che dalle 8.00 alle 20.00 uno o più
ambulatori siano sempre aperti. Il decreto
prevede la possibilità di mettere insieme
dai 10 ai 20 MMG nella stessa struttura.
Nel primo anno saranno coinvolti circa
46510 medici e pediatri, all’interno del
Poliambulatorio tutti i medici saranno collegati in rete ed avranno accesso all’Archivio Pazienti dell’altro collega, in questo
modo visionando la scheda personale del
paziente sarà possibile conoscere la eventuale patologia dalla quale è affetto il paziente ed i farmaci che assume, riducendo
al massimo la probabilità di errore nella
prescrizione farmacologica.
Nei Poliambulatori sarà possibile ospitare
specialisti (cardiologi, ginecologi, ortopedici ecc.), effettuare ecografie e radiografie,
esami di laboratorio.
Ci sarà una o più segreterie amministrative
e/o collaboratori di studio, il servizio infermieristico per le prestazioni ambulatoriali.
Saranno attivati servizi telematici di collegamento con gli ospedali.
OBIETTIVI: 1)
modernizzazione della
Medicina di Base con offerta ai cittadini di
un servizio assistenziale sul territorio pressoché continuo;
2) Riduzione del carico di lavoro per i
Pronto Soccorsi (pensate che a fronte di 20
milioni di accesso all’anno c/o i P.S. italiani
solo 1 milione di accessi è classificato come
codice rosso) e riduzione dei ricoveri ospedalieri definiti inappropriati.
3) Risparmio di risorse economiche per il
Servizio Sanitario Nazionale, a fronte di
un investimento iniziale ci sarebbe nell’arco
di 3 anni un forte recupero di spesa per le
Aziende sanitarie.
E’ opportuno segnalare ai lettori che questo
Decreto, di fatto, non fa altro che riprendere quanto previsto dal Piano Sanitario
Nazionale approvato dal Governo Prodi
e riconfermato dal Governo Berlusconi,
infatti in diverse regioni (Toscana, Emilia
Romagna, Umbria, Puglia), con l’approvazione del Piano Regionale della Salute,
queste strutture esistono già o sono in fase
di realizzazione.
Ho seguito personalmente, come consi-
gliere regionale, fino alla firma del protocollo di intesa Regione- ASL- Comune,
l’avvio della istituzione della Casa della
Salute a Palagianello (così è definita nel
Piano Nazionale della Salute questo tipo
di struttura), i dieci medici di Palagianello
(otto MMG, due Pediatri) con la Guardia
Medica rappresentavano il modello ideale, ora riproposto dal Ministro.
Infine segnalo ai lettori che in Puglia le
Associazioni di Medici in rete sono numerosissime, e che a Ginosa le Associazioni
esistenti son già in rete e coprono già l’intera giornata con orari incrociati, solo che
gli ambulatori non sono allocati nella stessa
struttura.
Tutto così bello??? Veniamo ai PUNCTA
DOLENS (punti dolenti):
a) Il decreto non prevede alcun
finanziamento per realizzare le
strutture,
la
copertura
ECONOMICA è demandata alle
Regioni;
b) Le Regioni non hanno fondi, i tagli
delle ultime Finanziarie sono stati
pesantissimi;
c)
le ASL non possono investire se
non ricevono fondi delle Regioni.
Dunque, nonostante la firma già
acquisita dai tutti i Sindacati dei
Medici, si prevedono tempi lunghi.
Solo un ministro tecnico o non
politico poteva dichiarare che
entro 1 anno avremo le strutture,
non conosce evidentemente i
tempi “tecnici” delle Regioni e
delle ASL per indire gare di appalto
e assegnare la gestione delle
strutture, prescindendo comunque
dalle risorse economiche che per
ora non sono definite.
Paolo Costantino
attualità
n. 19 - 15 settembre 2012
COSTITUZIONE
E VALIDITA’
DELL’ASSEMBLEA
Nel precedente numero abbiamo
parlato della delega assembleare,
in questo numero, approfondiremo
il tema della costituzione e validità dell’assemblea.
L’articolo del c.c che approfondisce la tematica della Costituzione
dell’assemblea è il 1136, e recita
così: L’assemblea è regolarmente
costituita con l’intervento di tanti condomini che rappresentino
i due terzi del valore dell’intero
edificio e i due terzi dei partecipanti al condominio.
In particolare, uno degli aspetti
principali dell’intera normativa sul
Rubrica a cura di Wanda Pucci
condominio riguarda la costituzione
dell’assemblea e le maggioranze necessarie per deliberare sui vari punti all’ordine del giorno. Non bisogna
infatti confondere quanto previsto al
primo comma dell’articolo 1136 c.c.
a proposito di regolare costituzione
o validità dell’assemblea con la validità delle deliberazioni. Per la validità dell’assemblea in prima convocazione occorre che al momento
dell’inizio della assemblea siano presenti, di persona o per delega, i 2/3
del valore dell’edificio o valore delle
singole unità immobiliari espressi in
millesimi, e i 2/3 dei partecipanti al
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condominio determinabili con un semplice calcolo matematico. Mancando
entrambe queste condizioni, il codice
prevede che l’assemblea possa riunirsi in seconda convocazione, e pur non
parlando espressamente di regolare
costituzione dell’assemblea, la sottintende prescrivendo che per la validità
delle deliberazioni è necessario il voto
favorevole di almeno 1/3 dei condomini
che rappresentino almeno 1/3 del valore dell’edificio. Constatata la validità
dell’assemblea, questa resta sempre
valida anche se in seguito molti partecipanti si allontanano. Per la validità
delle deliberazioni occorre controllare
volta per volta se il quorum richiesto
viene raggiunto. I condomini possono
lasciare l’assemblea, possono arrivare
dopo che è iniziata ma ciò deve essere
annotato, occorrendo che per ogni votazione sia verificato il raggiungimento
del quorum stabilito.
Per maggiori informazioni mi potete
contattare ai seguenti recapiti:
Studio Pucci,
Via G.Parini, 28 - Laterza (Ta)
E-mail: [email protected]
Cell. 347.2955747
Facebook: Studio Pucci
L’associazione Flomar protagonista alla 5ª
edizione della notte dei Claustri di Altamura
L’associazione Flomar ONLUS, associazione senza fini di lucro, sita in
Ginosa, è nata nel Luglio del 2011, dalla
volontà di un nucleo di persone che, armate di passione e di un profondo amore per il territorio ionico, offrono la loro
esperienza per contribuire alla promozione e gestione delle attività socio-assistenziali, culturali ed ambientali. La
nostra organizzazione è impegnata nella realizzazione di interventi che abbracciano le diverse espressioni e le diverse anime operanti sul territorio. Un
grande movimento che si propone
nell’ambito della solidarietà e del volontariato. Il nostro intento è quello di essere sempre al servizio del cittadino e del
territorio.
L’associazione Flomar Onlus ha partecipato, il 1 Settembre scorso, alla V edizione della Notte dei Claustri ad Altamura, l’evento si è svolto nel meraviglioso
centro storico della città.
Protagonisti assoluti della nottata i Claustri, i quali sono stati animati in maniera
creativa dalle Associazioni Culturali del
territorio non solo di Altamura, ma anche
da altre associazioni appartenenti ad altri
contesti territoriali.
L’associazione Flomar Onlus ha voluto
presentare in tale occasione un evento di
promozione dell’arte, legato a giovani artisti (poeti, pittori, creatori di oggettistica e
ballerini). L’iniziativa ha origine dalla constatazione di un’effettiva difficoltà dei giovani artisti a relazionarsi con i luoghi deputati alla promozione dell’arte e della cultura e con i linguaggi della creazione.
L’intento principale è stato quello di far
partecipare attivamente all’avvio di relazione proficua tra l’arte e i giovani presenti sul territorio.
L’associazione Flomar Onuls partecipando all’evento Notte dei Claustri 2012 ad Al-
tamura ha voluto creare un’esperienza di
frequentazione di un luogo dell’arte (in tutti
i suoi aspetti).
Ha voluto fornire ai ragazzi che esponevano le loro opere la possibilità di un confronto diretto con il pubblico. Motivare i ragazzi
al coinvolgimento attivo nell’esposizione
delle loro opere, ma anche di altri artisti,
tentando di fornire un know how basilare
sull’organizzazione e la cura dell’evento
espositivo.
La principale attività è stata la possibilità di
coinvolgere attivamente un gruppo di artisti
alla realizzazione di un evento espositivo di
cui sono loro i primi protagonisti, favorendo
in questo modo la conoscenza e la frequentazione di un centro di esternazione
della propria arte, avvicinando i giovani ai
linguaggi più complessi della propria esternazione artistica.
Il Presidente
Stefania Luisi
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n. 19 - 15 settembre 2012
argomenti
Marina di Ginosa dedica una via a Carmine Baldari,
figura storica del movimento operaio.
20 Luglio 2012 è una data storica per la borgata di Marina di Ginosa, è la data in cui per
la prima volta la borgata guarda alla sua
storia e alle figure istituzionali che hanno
contribuito alla nascita e alla crescita di una
comunità che oggi ormai conta settemila anime circa e può vantare una sua storia locale.
della giunta e del consiglio comunale di
Ginosa, oltre a tanti parenti , amici e “colleghi” del Baldari, che hanno condiviso
con lui l’esperienza della vita amministrativa, operando dalla sua parte o dal fronte
politico opposto, ma lottando al suo finco
nel comune interesse del servizio alla cit-
A pochi giorni dal primo anniversario della
sua dipartita, in via del tutto eccezionale, allo
scomparso consigliere e assessore Carmine
Baldari, il Comune di Ginosa ha voluto rendere omaggio con la dedicazione di una strada.
Con l’espansione dell’area urbana di Marina
di Ginosa, non poche sarebbero state le vie
candidate all’intitolazione, ma la scelta è ricaduta su una strada, presente da decenni
nella borgata, centralmete ubicata, ma stranamente ancora senza nome.
E’ la via che costeggia il palazzone della
delegazione comunale e su cui, per lungo
tempo ,nei primi anni di presenza a Marina
di Ginosa, si svolta la vita della famiglia di
Carmine Baldari barbiere di professione, che
aveva, come si suol dire, casa e bottega proprio in quella zona.
Quindi la scelta non è stata affatto casuale
e questo è stato ribadito nella cerimonia di
dedicazione “sobria ma significativa” , come è stata definita dal Sindaco Dott. Vito De
Palma che, unito ad alcuni componenti della
giunta e del consiglio comunale ha voluto
ricordare la figura dell’uomo politico Baldari,
un lottatore onesto e dedito al servizio della
sua gente, protagonista di molte battaglie,
condotte sempre con un agire e una dialettica onesta e leale.
Il sindaco de Palma ha inoltre voluto sottolineare il valore storico dell’evento che vede,
per la prima volta, la dedicazione di una via
ad un cittadino marinese, cosa ormai diffusa nel capoluogo del comune che vanta una
storia più ampia nell’asse tremporale.
Non pochi i cittadini che hanno presenziato alla cerimonia di dedicazione, momento
tadinanza.
Orgogliosa di aver dato i natali al politico marinese e compiaciuta dell’omaggio
riservato dall’Amminitrazione comunale a Carmine Baldari, anche la città di
Galatina era presente alla cerimonia con
il suo gonfalone comunale e con la partecipazione del consigliere Romano, il
quale, introdotto dal sindaco De Palma,
ha manifestato la riconoscenza della comunità di galatina per questo omaggio.
Il consigliere Romano ha inoltre ricordato
la visita galatinese di Carmine Baldari in
occasione della Festa della Liberazione
Italiana del 2009, quando, incontrando i
giovani della città ha raccontato la sua avventuraosa esperienza di partigiano della
“Brigata Gramsci” all’età di soli 17 anni,
racconto che, ha riacceso in loro l’entusiasmo di essere parte di un Paese che
trova la sua dignità solo nella democrazia
e lontano da ogni forma di dispotismo e
oppressione, condizione resa reale con
l’impegno e la lotta dei Partigiani durante
la Resistenza del secondo dopoguerra.
Presente anche il medagliere della sezione provinciale di Lecce della Associazione
Nazionale Partigiani di Italia, i cui componenti originari, tanti oggi non più presenti
tra noi, possono ben sperare in una continuità nel tempo poiché non pochi sono
i giovani di oggi che si iscrivono all’ANPI
e che , riconoscendo l’opera patriottica
dei Partigiani Italiani, vogliono rendere
ancora rendere attuali lo spirito e i sentimenti che spinsero tanti giovani di allora
ad intraprendere la audace impresa della
Liberazione Italiana.
di Ginosa è stato rivolto anche da Antonio
Baldari, nipote di Carmine, artista e cultore
della storia locale galatinese, che da alcuni
anni aveva intrapreso una ricerca nel passato
incentrandosi sulla figura del Partigiano e politico Carmine Baldari, ma riscoprendo storie
e personaggi del territorio protagonisti della
recente storia italiana.
Il sindaco De Palma ha passato poi la parola
a Luciano Baldari, il figlio di Carmine che ha
voluto seguire le orme del padre nell’attività
politica, sedendo per diverse legislature nei
banche ìi del cosiglio comunale di Ginosa e
svolgendo vita attiva di partito.
Luciano ha voluto ricordare i momenti di vita
quotidiana vissuti prorio in via Baldari, esperienze genuine di sincero rispetto e condivisione che legavano le famiglie della zona.
Luciano ha ricordato lo speciale rapporto con
la famiglia D’Angelo con cui sono stati condivise giornate e esperienze, all’insegna di un sano stare insieme e ha voluto ringraziare in particolare Mimmo D’Angelo, promotore dell’intitolazione di via Carmine Baldari oltre che il
nipote di Carmine Roberto Perrone che spinto
dalla stima verso il compianto zio Carmine ha
curato delle ricerche sulla sua storia politica.
Luciano ha ricordato anche altre due figure della famiglia Baldari impegnate nell’attività politica di Ginosa e Galatina, il fatello di
Carmine Giuseppe, già consigliere comunale
a Ginosa e il padre Pasquale Baldari che ha
condotto la sua vita sindacale e politica nei
tempi più difficili della storia italiana a costo
della sua stessa vita, quelli del ventennio degli anni 20 – 40, quando la barbarie fascista si
abbattuta con più violenza sul popolo italiano
seppellendo del tutto quella forza vitale che
garantisce il progresso sociale dei popoli, la
democrazia. Per il giovane Carmine sono state figure di riferimento per la sua attività politca costellata da tanti episodi che Luciano
ha voluto ricordare come esempi di una vita
politica integerrima volta al solo fine del bene
comune , così come Mons. Gennaro Inglese
ha sottolineato nell’omelia in occasione delle
esequie del compianto Carmine con l’espressione “Visse per gli altri”.
Ha concluso Mons. Inglese che ha ricordato la
comunione di intenti con cui si svolgeva l’attività politica a Marina di Ginosa negli anni in
cui Baldari era Consigliere delegato Sindaco
e assessore, ha ricordato le battaglie per l’autonomia amministrativa e lo spirito di coerenza
e di onestà non più riscontrabiule nella classe
dirigente dei giorni nostri.
Ultimo atto della serata la sottrazione del panno che ricopriva la tabella di intitolazione della
via, l’acclamazione dei cittadini presenti e l’orgoglio della famiglia riunita nel ricordo e nell’esempio di Carmine Baldari.
L’intitolazione di via Baldari, sancisce un riconoscimento verso una storia di cui Marina
di Ginosa deve riappropriarsi, una storia unica e degna di essere chiamata tale, ricca di
momenti e di personaggi esemplari, figure che
tutti i marinesi, di qualunque estrazione politica, riconoscono come portatori di valori, che
devono essere portati avanti nel tempo se si
vuole dare continuità alla storia di Marina di
attualità
n. 19 - 15 settembre 2012
CARMINE BALDARI: BREVE NOTA BIOGRAFICA
Carmine Baldari, figlio di Pasquale e Luigia
Pizzola, è nato a Galatina, in provincia di
Lecce, il 17 luglio 1927. Sposato con Rita
Piccione, il 28 gennaio del 1956, dalla quale
ha avuto quattro figli: Luciano, Franco, Carlo e Rossano, ha trascorso la maggior parte
della sua via a Ginosa Marina.
Vivere a Ginosa è stata per lui una scelta
obbligata. Fin da ragazzo ha seguito i genitori che, al pari di tanti braccianti salentini
migrati in Terra Tarantina, erano dediti alla
coltivazione del tabacco. Stabilitosi definitivamente a Ginosa ha svolto l’attività di barbiere sino al 1980, poi quella di lavoratore
stagionale nelle squadre antincendio della
Forestale.
La sua formazione autodidatta ha avuto
soprattutto interessi nel campo sociale e
politico. Giovanissimo, nel gennaio 1944,
si iscrive al ricostruito Partito Comunista
Italiano e segue con attenzione i lavori del
Congresso dei Comitati Nazionali di Liberazione che si tiene a Bari, nel Teatro Piccinni,
il 28 e 29 gennaio 1944, in cui sono presenti illustri personalità del mondo politico e
culturale dell’Italia unita nella lotta al nazifascismo. Il 28 gennaio, Carmine ha soltanto
diciassette anni, aderisce alla Brigata “Antonio Gramsci”, che ha sede a Gravina di
Puglia, in provincia di Bari. Dopo circa due
mesi di addestramento, la formazione partigiana è trasferita in zona operativa militare.
Imbarcati notte tempo su una motozattera
inglese, dal porto di Monopoli i partigiani
sbarcano sulle coste della Dalmazia, nell’Isola di Lissa.
La formazione “Gramsci” dalle iniziali 150
unità si rafforzò, grazie all’adesione di numerosi soldati italiani sfuggiti alle rappresaglie punitrici dei nazisti tedeschi, divenendo così il V° Battaglione “A. Gramsci”
aggregato alla Terza Brigata d’Oltremare. A
Carmine Baldari, essendo il più giovane dei
compagni combattenti, venne assegnato il
compito di portaordini. Dopo il 25 Aprile, la
liberazione di Monfalcone il 3 maggio 1945,
la sua azione di partigiano si spostò in altre
località, Mostar, Srebrenica, Bisac, Susak,
Villa del Nevoso, San Pietro del Carso,
ed altre ancora, a contatto dei battaglioni
“Monfalcone” e “Mazzini”, operanti nella
zona di Trieste, sino al 1° giugno del 1945.
Rientrato a Galatina, dal 1947 al 1949 svol-
se il servizio militare di leva, con destinazione al CAR di Palermo; trasferito a Udine si
congedò con la qualifica di assaltatore.
Dopo alcune esperienze di lavoro a Legnano e a Bustarsizio si stabilì definitivamente
a Ginosa Marina, dove, svolgendo l’attività
di barbiere, ebbe inizio la sua lunga militanza politica e la decennale esperienza di
consigliere comunale e di amministratore
della cosa pubblica.
Dal Congresso sezionale del PCI, svoltosi
nel 1963 e presieduto da Camillo D’Ippolito,
venne eletto segretario cittadino, succedendo a Pompeo Bellosguardo e ricoprendo tale carica sino al 1981 e dal 1990 al 1992.
Limpegno nell’assise comunale inizia il 23
novembre del 1964 con l’elezione a consigliere nella lista del PCI, riconfermato in
tutte le successive tornate elettorali sino al
20 luglio del 1988.
Queste le tappe più significative della sua
attività a favore della comunità ginosina:
- dal 1968 al 1975, per sette anni, su indicazione del Sindaco dott. Cosimo Inglese
ricopre la carica di “Delegato per la frazione
23
di Marina di Ginosa”;
- nello stesso periodo è consigliere nel Consorzio intercomunale turistico denominato
“Costa Verde”, con sede a Castellaneta
Marina, in rappresentanza del Comune di
Ginosa, assieme al sindaco dott. Inglese e
al prof. Vincenzo Tamborrino;
- con la nascita delle Unità Sanitarie Locali,
viene designato componente del Comitato
di Gestione della USL TA\1 di Castellaneta;
- per un anno, dal 1987 al 1988, nell’ambito
dell’esperienza amministrativa di “Alleanza
Democratica” guidata dal sindaco dott. Mario D’Alconzo, ricopre la carica di assessore
effettivo;
- nel 1988 è eletto nel Consiglio di Circoscrizione di Ginosa Marina, carica che ricopre sino alla sua soppressione voluta dalla
legge 142\90. Il figlio Luciano, nella stessa
tornata elettorale, viene invece eletto consigliere comunale.
- con altri, promotore della cooperativa denominata “Cassa Rurale e Artigiana” e suo
consigliere dalla costituzione, il 23 maggio
1966, e sino al 27 aprile del 1975;
- nel triennio 1981- 1983, in rappresentanza
dei genitori, è stato presidente del Consiglio
d’Istituto della Scuola Media “R. Leone”.
Dopo lo scioglimento del PCI, con il congresso del 1990, aderisce al Partito Democratico della Sinistra, divenendo componente del Comitato Provinciale di Taranto.
Negli ultimi anni della sua vita Carmine si
è costruito un ruolo pedagogico ricco di insegnamenti. I suoi racconti hanno arricchito
le discussioni nel corso di iniziative storicopolitiche, narrando le vicende più importanti
della sua vita, trasferendo ai giovani i suoi
sentimenti di solidarietà per le persone più
deboli e bisognose, fulgido esempio di caparbio lottatore per la libertà, la democrazia
e la giustizia.
Carmine Baldari si è spento a Ginosa l’11
luglio del 2011, a 84 anni. Nel primo anniversario della sua morte, il 20 luglio 2012,
l’Amministrazione comunale di Ginosa,
sindaco il dott. Vito De Palma, ha voluto ricordarlo dedicando alla sua memoria una
strada di Ginosa Marina. Alla cerimonia di
scopertura della targa, oltre alle delegazioni
locali, hanno partecipato i familiari, la Sezione provinciale dell’ANPI (l’associazione
dei partigiani) e una rappresentanza degli
amministratori di Galatina, guidata dal delegato del sindaco Pasquale Romano.
Ninì De Prezzo
24
n. 19 - 15 settembre 2012
Lettere ginosine - Il mio latino
di Corrado Strada
Caro nipote Luigi,
fra un mese circa tornerai a scuola: da diversi anni la frequenti ad Atene. I tuoi programmi di scuola sono diversi da quelli dei
tuoi coetanei in Italia. Studi il greco e l’inglese, oltre la matematica, materia quest’ultima
che sembra piacerti molto.
Ti invidio! Non solo per la tua giovinezza,
ma soprattutto perché studi il greco. Certo;
il tuo è il greco moderno; quello classico a
cui stupidamente rinunciai è un po’ diverso.
Ma il tuo è sempre “basic”, può dare adito ad altre cose. Le tue sono “radici” che
fruttano sempre. Il greco classico era a
me congeniale; ma eravamo in guerra negli anni 1940 - 1945. I giovani sognavano,
perché li facevano sognare; poi le delusioni. Chi sognava di fare l’ufficiale di Marina,
chi voleva volare e desiderava entrare nell’
Aereonautica. Bèh! Non è il caso di piangersi addosso.
Il mio primo insegnante di latino fu monsignor Ventrella, un sacerdote di Carbonara
di Bari. Era responsabile dell’insegnamento delle lettere per i ragazzi del ginnasio.
Ragazzi di undici o dodici anni. Il suo metodo didattico era molto originale. I primi
giorni ci propinò e ci costrinse a mandare a
mente i primi nomi. Quelli della 13 declinazione latina: rosa, puella, agricola; poi quelli
della 2ª declinazione: gallus, digitus, avus;
seguì il plurale dei nomi per entrambe le declinazioni. E così via. Le declinazioni sono
5. La «fortuna» è nella prima, le «avversità»
sono nella 5ª: res adversae.
Dopo i sostantivi arrivarono gli aggettivi.
E qui cominciò il «casino». Facile a prima
vista. Puella est pulchra: la ragazza è bella. Ma se ti capita la parola «animus»? Per
fortuna avevo alle mie spalle, mio nonno
Giuseppe: medico ma soprattutto mio nume
tutelare. Mi diede una regola in versi:
Prima ognun sia persuaso
concordarsi l’aggettivo,
col suo nome sostantivo
In genere, numero, e caso.
È una regola tratta dalla grammatica di Port
Reale. Questa, sarebbe un adattamento
«napoletano» del Port Royal in uso nelle
«Petites Ecoles» di Parigi. Port Royal è a
qualche chilometro da Versailles.
Scusami queste informazioni; qualcuna
la troverai su «internet», ma gli approfondimenti ti arriveranno dagli sforzi tuoi personali, e mentali. Vedi, come la storia della
famiglia Manuzio che cominciò a stampare
libri e grammatiche a Venezia nel 1449.
Quando mio nonno Giuseppe, il «tutor» fu
convinto che avevo imparato e
digerito la regola, passò alla pratica ed il disagio iniziale fu ridotto. Il prof.
Ventrella, di Carbonara anche lui, fu soddisfatto. Ma monsignore era un diavolo; non
solo si limitava ad insegnare il latino, ma anche a stimolare il nostro amor proprio. Un bel
giorno le file dei banchi dell’aula, che erano
inizialmente tre e tutte uguali fra di loro, divennero disuguali; la prima fila, quella alla
destra della cattedra, addossata al muro,
accanto alla finestra divenne più corta. Su
di essa venne appiccicato un cartello bene
in vista, vi era scritto: “Aselli, octavo quoque
die”. Praticamente gli asini, “Aselli”, dovevano sedersi almeno per una settimana, “octavo quoque die”, nei banchi di quella fila.
Monsignore non mancava mai di inventiva;
era alto e robusto, bonario e direi quasi “pacioccone”. Indossava un zimarra, una lunga
veste nera, fermata sul
davanti da una fila di bottoncini neri, circa
venti.
E questo è niente. In perfetto dialetto barese anzi “carvnarese” ci dettò alcune regole.
Tempo “imperativo” per i verbi: dire, fare, ducere, ferere, che sono irregolari:
Dic, due, fac, fer
mitte mane a chessa sferr;
ci non fosse per fio, fis,
t’accidesse a te e a isse.
Due anni dopo nella cappella del collegio di
Bari imparai a servire messa.
Non era ancora arrivato il Concilio Vaticano
II, esso abolì il latino nella celebrazione della
messa, in tutto il mondo cattolico; introdusse
le lingue nazionali. Ma io col celebrante, sino
al Concilio dicevo:
Introibo ad altare Dei (celebrante)
Ad Deum qui laetificat Iuventutem meam
(servente)
Dal IV ginnasio passai allo liceo scientifico.
Studiavo sempre il latino e la lingua straniera: tedesco. Inaspettatamente il latino mi
serbò qualche difficoltà poiché arrivarono i
retori ed i poeti.
Giulio Cesare con il suo “ De bello gallico”
non mi diede grandi preoccupazioni, ma la
poetica portò due cose per me veramente antipatiche: la “Metrica” e la “ Prosodia”.
Espressioni semplici, ma irte di ostacoli, non
solo per me. Il mio guaio era che non avevo
“orecchio”; non riuscivo ad esprimermi nella
valutazione delle sillabe componenti le parole. Le sillabe avevano la loro “quantità”, cioè
lunghezza - o brevità.
attualità
Ci trovammo davanti all’ironico e satirico,
trocaico, all’elegiaco. Sin dal VI secolo
a. C. sia il greco e poi il latino, venivano
espressi in versi poetici, come nelle commedie o nelle tragedie. Per fortuna i poeti
moderni hanno abolito alcune di queste regole, ma i loro versi hanno perduto nel loro
ritmo e nella musicalità. Mi fermo qui, non
vado oltre poiché non capisco un “tubo”. E
ti farei più male che bene. Queste regole
devono essere una cosa seria per chi le
apprezza. Archiloco un poeta lirico vissuto
nel VII secolo a. C. era di nobili origini ma
morì, come gli altri anche lui, in povertà.
Come mai? Aveva chiesto al padre di una
ragazza dal nome Nebule la sua mano. Il
padre Licambe prima promise e poi gliela
negò.
Archiloco per protesta compose una poesia in “giambici”, che erano allora versi
aggressivi e satirici. Nebule una volta negata si suicidò. Archiloco per tutta la vita
disprezzò con i versi il mancato suocero.
Purtroppo mi convinsi che non avrei potuto
studiare Ritmo, cioè Metrica e Prosodia.
Mi consolai leggendo le Bucoliche di
Virgilio in latino, senza alcun arpeggio.
Tityré, riposa all’ombra di un ampio faggio
...
ma l’esile “flauto” non era per me.
Mi consolai acquistando le Bucoliche di
Virgilio in lingua inglese: Virgil The Pastoral
Poems. Sono d’accordo con Orazio: non
bisogna essere Laudator temporis acti,
cioè lodare il tempo passato. Ma ci sono
scrittori e poeti del passato che ci aiutano
a vivere ed a superare il presente.
Ma diciamolo pure, ai drastici negatori del
passato: senza accorgersene loro stessi
utilizzano per esprimersi parole latine: come gratis ... et amore dei, auditorium, exit,
carisma, referendum, more uxotio, rebus,
enigma, sic et simpliciter …e chi ne ha …
più ne metta.
Fammi ancora sognare. Avevo quindici anni e mi imbattetti in Giulio Cesare.
Lui passò un fiume in Emilia Romagna, il
Rubicone: “Alea iacta est”, disse: Il dado
è tratto. E fu guerra civile: per il comando
e l’impero di Roma. Pompeo arrivò dalla
Cilicia e si fermò a Brindisi.
Fra i due c’era anche un terzo personaggio, il nipote di Cesare, Marco Iunio Bruto,
quello del “pugnale”. Come erano seri i nostri predecessori “romani”!
Catilina, Cicerone, Sallustio… Non avrei
capito niente, se nel 1958 non avessi comprato un libro, scritto nel ‘500, da un giudice e scrittore francese, innamorato del
“latino”: Montaigne lui mi fece conoscere
“Pharsalia”, il poe
attualità
ma di Lucano. In esso Lucano prima adulò
Nerone poi ne fu suo detrattore. Anche qui
come nel caso di Bruto una congiura, ordita questa volta da Pisone. Lucano seguì
Pisone, ma scoperta la trama fu condannato
a morte, con Socrate, anche per lui la “cicuta’; avvelenamento, auto-avvelenamento.
Michel Eyquem de Montaigne (1533 - 1592)
riporta sul suo “Essais”, Saggi, i versi di
Lucano: Ventus ut amittit vires
nisi robore densa
occurrant silvae spatio diffusus inani
Se alzi lo sguardo e non vaghi sperduto
Lontano, nel vento e nell’aria, è meglio che
lo
fermi a ragionevole distanza:
cioè è meglio non vedere.
Montaigne da stoico fatalista che era, diventò scettico: gli anni lo portarono a conoscere bene l’animo umano. Subito intervenne, il Torquemada dell’epoca. La Santa
Inquisizione e lo condannò, nel 1576; i suoi
libri furono messi all’Index. Oggi lo chiamerebbero relativista? Non so. Era comunque
orgoglioso del suo individualismo, nonché
assertore della libertà dello spirito.
Caro nipote Luigi, mi dirai; e il tuo “latino”?
Hai ragione! Arriva Seneca: non nobis solum
nati sumus. Non siamo nati soltanto per noi.
Omnia… homini, dum vivit, speranda sunt:
finchè c’è vita l’uomo deve sperare tutto. Poi
arriva Terenzio: Quot homines tot sententiae. Quanti sono gli uomini, altrettante le
opinioni.
Ed infine Catone: Impedit ira animum, ne
possit cernere verum,· l’ira impedisce all’animo di vedere la verità.
Questa sera ho visto, tra i libri che mio
nonno Giuseppe mi ha lasciato in eredità
una Bibbia datata 1709 “apud Nicolaum
Pezzana” a Venezia. Conoscevo solo
degli editori veneti, quelli della famiglia di
Aldo Manuzio operante dal 1500.
Leggo dal vangelo di Giovanni 4-V: 6-26;
è l’unico dei Vangeli scritto direttamente in
greco. Purtroppo, te lo trascrivo in latino.
Un giorno Gesù, fatigatus ex itinere, stanco
del cammino, si fermò al pozzo di Giacobbe,
mentre i suoi discepoli abierant in civitate ut
cibus emerent. Erano andati in città a procurarsi da managiare. Arrivò al pozzo una
donna Samaritana. Dicit ergo ei Jesus: da
n. 19 - 15 settembre 2012
mihi bibere. Dammi da bere. Dicit ergo ei
mulier illa samaritana: quomedo ti Judeus
aum sis, dibere a me poseis qual sum mulier Samaritana?
Perché tu Giudeo chiedi a me samaritana
che ti dia da bere? Non contustur Judaci
Samaritanis. Non opprimono i Giudei i
Samaritani? Respondat Jesus, et dixit ei:
si scire donum Dei, et qui est, qui dicet tibi: Da mihi dibere, tu foristan petisses ab
eo, et dissidet tibi acquam vivan. Se tu sapessi chi è colui che ti ha chiesto da bere,
chiederesti a lui di darti un acqua viva.
Mi fermo, chiudo questa lettera: quando
oltre al “latino” consocerai le cose dello
“spirito”, sarai contento di conoscerlo.
Ti abbraccio
Tuo nonno Corrado
Bibliografia
Della Pura A.: Alma Mater-Vallerini Roma
1946
Cesare G.: La guerra Civile Libro IIICorsera Milano 2012
Giovanni: Vangelo-Biblia Venezia 1709
Lucano: Farsaglia o La guerra Civile-BUR
Milano 2012
Montaigne M.: Essais.Saggi - Gherardo
Casini Editore Roma 1953
Virgilio M.: Bucoliche BUR Milano 2012
Virgilio M.: The Pastoral Poems - Penguin
1949
La Redazione si scusa con
i collaboratori e con i lettori per i numerosi contributi
pervenuti e non pubblicati e per le rubriche fisse,
temporaneamente sospese. Tali scelte sono state
operate a causa dei numerosi articoli giunti per i
quali non si poteva, oggettivamente, trovare spazio
in questo numero ma che
sicuramente saranno pubblicati prossimamente.
25
Noi e il Fisco
Scadenze
IMU
Lunedì 17 settembre prossimo scade il
termine per versare la seconda rata di
acconto dell’IMU relativa alla abitazione
principale. L’opzione delle tre rate era
prevista soltanto per quest’ultima tipologia. La terza rata a saldo dovrà essere
versata entro il 17 dicembre 2012. La
seconda rata, di prossima scadenza, va
calcolata con le stesse regole della prima, sulla base dell’aliquota dello 0,4%
applicando la detrazione di euro 200
maggiorata di euro 50 per ciascun figlio
di età non superiore a 26 anni, se convivente. Eventuali maggiori agevolazioni vanno applicate se già deliberata dal
Comune di appartenenza.
Quella del 17 settembre prossimo non è
la sola scadenza in merito all’IMU. Infatti
il 1° ottobre, cadendo il 30 settembre di
domenica, va presentata la dichiarazione prevista dalla normativa. Stanno
per essere varati in via definitiva modello e regolamento. Il termine potrebbe slittare considerato il ritardo nell’approvazione del modello da utilizzare. A
tutt’oggi non c’è una posizione ufficiale
da parte del Ministero competente.
Entro il 31 ottobre i Comuni devono
fissare le aliquote IMU e delle altre imposte locali.
Entro il 10 dicembre, sulla base delle
risultanze del gettito, lo stato potrebbe
intervenire sulle aliquote di base (ovvero 0,4% e 0,76%) per adeguarle alle
previsioni di gettito.
Dott. Mario D’Alconzo
26
n. 19 - 15 settembre 2012
Storie di approdi
e partenze
a cura di Antonella Carrera
Il paese dei
cuochi
Oggi non mi riesce di tenere un ritmo, mi
sveglio caoticamente poggiando il piede
sinistro per primo, tralascio di fare colazione
per vincere sul ritardo, corro per le scale e
inciampo sulle mie lacrime, mi arrendo quasi subito.
Sono giornate da vivere in campagna, con l’orto sotto casa nella
contemplazione di bruchi in
trasformazione, di farfalle potenziali, di verdi radure e orizzonti.
Per calmarmi apro con un gesto
scolastico la finestra e rigo lo
smalto. Adesso ho un unghia da
fine della festa e una riunione di
presidenza tra 10 minuti. Sono
alla frutta e con lo stomaco in
subbuglio. Esco senza chiedermi
più nulla, senza tempo e con un
cerotto intorno al dito per nascondere un presente goffo e maldestro.
Correggo il passo come posso,
corro e sudo e una volta in ufficio
sono scapigliata come dopo un
viaggio in barca a vela, ho il colore di un tonno rosso del baltico,
e forse lo stesso odore. Ma sorrido, a piena bocca, mostrando
tutti i denti e provando a simulare un assoluto controllo, mimo una paresi. In riunione
faccio l’intervento migliore. Il Presidente si
complimenta, accoglie con favore e entusiasmo la mia analisi sulla trasformazione e
la crisi, ma poi mi parla di gambero rosso e
chef stellati, senza nessun legame con il
mio intervento e con l’incertezza di un periodo di rimesse e decadenza che l’azienda
in cui lavoro con un assegno di ricerca in
scadenza, sta affrontando da mesi. Ma il
Presidente è ottimista e interviene con
metafore culinarie e televisive. La dirigenza è l’ingrediente che dà il tono al piatto, a
detta sua, mentre i lavoratori sono le farine
e le basi immancabili, senza i quali non ci
sarebbe il piatto stesso.
E poi mi cita dei nomi ignoti di cuochi televisivi.
Perché la crisi in realtà è una questione di
palinsesto. E in Italia viene dopo la cronaca, dopo i fatti di sangue, dopo la fiction
degli omicidi in famiglia, dopo il costume e
le gite in barca dei politici e la serie interminabile di vip ai fornelli.
In Italia ai precari sono preferiti i cuochi,
quelli che disossano i broccoli, frullano il
latte e servono le cozze come dessert. Nel
attualità
frattempo una generazione sta scomparendo e mentre lo fa ha fame ed è incazzata. Il
profumino di braciola della Parodi e le tagliatelle della Clerici sono il triste miraggio di
un paese ingordo, che si ingozza e ingurgita, che fa la spesa e spende con gioia, tanto
esibito quanto inesistente.
Nel mio personale programma di cucina, mi
piacerebbe segnalare al Presidente ricette
succulente dello chef precario e nella variante gourmet del menù del disoccupato.
Per iniziare direi che pane e pasta e rigurgiti di collera sono un classico irrinunciabile.
Il precario salta l’antipasto e unisce alla prima la seconda portata. I prodotti sono scelti
con sensibilità e al chilometro zero
preferisce la mensa del call-center. I centrifugati insapore che producono aria e insofferenza, le fette di carne di legno di betulla e il dessert di merda, non nel senso del
colore, ma proprio nella sostanza,
sono i sapori insostituibili della dieta
precaria.
Il menù del disoccupato è pane e
veleno, o come diceva il comico, solo
veleno. C’è una fetta di Paese a dieta, con i nervi a julienne e le speranze sminuzzate finemente, con un
domani che si scioglie come un
semifreddo al sole. E mentre tutto
questo accade il Presidente continua
con la metafora culinaria, imperterrito e inorgoglito dall’intuizione di rappresentare l’impresa e i suoi dipendenti, come una sacker farcita a
tristezza ma poi con fierezza gli pongo quella domanda che mi frulla in
testa come in uno shaker il mojito ad
agosto: “Presidente secondo lei i
precari e i cassa integrati in questa
azienda a quale alimento corrisponderebbero?”
Mi aspetto che si innervosisca e mi
infili una risposta secca come nel
trafiggere il maiale allo spiedo. Ma
invece quello compiaciuto mi ha assesta un
amichevole pacca sulla spalla e mi risponde
sereno, che i precari sono l’acqua e
senz’acqua morirebbe qualsiasi cosa. Che
magra consolazione. Poi mi guarda le mani
e accortosi del dito incerottato incuriosito mi
chiede spiegazioni.
Ovviamente gli ho risposto che mi sono tagliata affettando il roastbeef.
attualità
n. 19 - 15 settembre 2012
Lettera aperta all’ARCI
di Maria Carmela Bonelli
Queste poche parole vogliono essere un plauso
pubblico alle manifestazioni, che da diversi anni ruotano intorno al “Folletto”, in
particolare l’ultima: “Le vie
del tabacco”. L’iniziativa
portata avanti questa estate ha senza dubbio connotato il cartellone estivo di
quella nota aggiuntiva di
qualità e cultura, di cui non
si può fare a meno.
Spesso ci si impegna in
iniziative volte esclusivamente allo svago, o in serate che inseguono fantasie. Che ben vengano! Ci
sono proposte delle quali
il più delle volte si stenta
però a riconoscere l’aderenza alla realtà. L’ARCI
si è fatta invece portavoce di quello che nel
passato recente è stata una realtà, uno stato
di fatto, che oggi ci consente di poter meglio
conoscere le vicende e gli antefatti di uomini
residenti nelle nostre terre. L’iniziativa, che
ha avuto come tematica la tabacchicoltura,
ha permesso una riflessione su un aspetto,
direi, pressoché dimenticato. Ci rendiamo
invece conto di quanto di buono e di nuovo
vi fosse in quella realtà, ossia non solo tutta
la portata sua economica, ma anche la sua
portata umana. Intere famiglie risolvevano le
proprie ansie quotidiane attraverso un fenomeno collettivo. Sì, perché la coltivazione del
tabacco ha avuto una connotazione collettiva.
La circolazione ed il continuo aggiornamento delle idee deve molto ai ceti umili, i quali
- muovendosi - hanno innescato rivoluzioni
sociali pacifiche. Quelle rivoluzioni che si
vincono davvero, così come sono state vinte, qui, da noi, perché hanno fatto leva sulla
coesione e sulla forza delle famiglie giovani,
le quali, radicandosi nel nostro territorio, hanno potuto offrire ai propri figli la desiderata
stabilità.
L’immigrato salentino, che inizialmente non
veniva considerato come una riserva permanente, in realtà tale è stato inserendosi saldamente nella vita di Ginosa e del borgo. La
gioventù, poi, ha realizzato definitivamente la
saldatura che, in fondo, era già in nuce, amal-
gamandosi con il nuovo ambiente. I salentini – i quali a differenza dei nostri contadini
parlavano perfettamente l’italiano – hanno
dato infatti un ulteriore contributo di idee, di
27
prospettive, di educazione. Muovendosi
con le famiglie hanno cercato qui quello di
cui erano privi nei luoghi di
provenienza, portando con
sè non solo ansie e bisogni,
ma anche quella ricchezza,
che sola deriva da diverse
culture e costumi.
Ai ginosini il grande merito
di aver saputo accoglierli,
senza bloccare la contaminazione, dovuta alla diversa
provenienza. La lotta contro l’emarginazione, portata
avanti singolarmente, politicamente, collettivamente
è un dato di fatto dei nostri
territori,ove si consente a
quanti giungano di vivere
esperienze umane qualificate e qualificanti.
Grazie dunque all’ARCI ed
al Presidente Giove, perché
- direttamente o indirettamente - attraverso l’ultima proposta estiva hanno
saputo ricordare a tutti che se la borgata
è diventata quello che è lo deve anche
all’arrivo sia dei veneti, sia dei leccesi.
Professoressa, noi narriamo
la nostra storia
Ringrazio la professoressa Maria Carmela
Bonelli per la pubblica manifestazione di
apprezzamento verso il lavoro che, come Circolo Arci di Ginosa, siamo riusciti
a realizzare, in occasione della VII edizione della Festa Terre de U’ Munachicchie.
Indubbiamente “La via del tabacco” si è rivelato un tema affascinante, capace di suscitare emozioni forti in un territorio come
il nostro, che ha vissuto quella esperienza
umana e sociale, fatta di sacrifici, sfruttamento, voglia di crescere, contaminazione
culturale. Insomma un periodo che merita
di essere raccontato perché anche da esso
deriva quello che siamo come Comunità.
Mi permetto, però, di sottolineare che il
Circolo Arci “Il Ponte”, da diversi anni, ha
scelto un “tema” specifico per caratterizzare
la propria festa. “I riti magici”, “Le erbe officinali”, “I mestieri scomparsi”, “l’Unità d’Italia”, sono altri argomenti sui quali ci siamo
soffermati a ricercare e raccogliere storie,
memorie, documenti. Questa impostazione ha un chiaro intento: quello di raccontare la nostra storia, farla raccontare a chi
quella storia l’ha scritta con il proprio lavoro, con il proprio sacrificio.
Professoressa Maria Carmela, il nostro intento come Circolo è quello di ridare dignità alla nostra memoria perché è ricca di
dignità. Le vorrei fare un esempio: quanto
si è scritto e raccontato sulle “Mondine”?
Si è scritto e raccontato tanto!
Quanto si è scritto e raccontato sulle
“Tabacchine”? Poco o niente!
Ecco, noi siamo convinti che ispessire con
ricerche, indagini, analisi, la nostra storia,
significa riappropriarci un ruolo che ci appartiene di diritto.
Grazie ancora per i suoi complimenti, ci
sono utili per andare avanti! SG
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attualità
n. 19 - 15 settembre 2012
RICERCA & FORMAZIONE
Un mondo
difficile
“Non dirmi quanto lavori duro, dimmi ciò che hai
realizzato!”
James Ling
Non c’è niente che mi gratifichi più del
condividere con voi queste mie conoscenze, ma sono anche consapevole che
da sole non servono a nulla. “Sapere è
potere” soltanto se usiamo la conoscenza
per agire, per modificare abitudini acquisite, altrimenti sono semplici nozioni teoriche non utili a cambiare lo stato delle
cose. In molti casi si tratta di argomenti
che già sappiamo e di cui io stesso, se pur
in maniera diversa, ho già trattato in precedenti articoli. Ora vi è una semplice ma
inevitabile domanda da porsi: Siamo davvero in grado di mettere in pratica questo
sapere?
Mai come in questo momento storico la vita è stata così frenetica: abbiamo agende piene d’impegni e la mente
bombardata da informazioni. Tv, social
network, internet anche nei telefonini…
la tecnologia avanza così velocemente,
che facciamo fatica a tenere il passo. In
tutto il mondo occidentale, la pressione e
la competizione si fanno sempre più ossessive. Lo stress cui siamo sottoposti è a
livelli quasi insormontabili. Se poi siamo
degli imprenditori o abbiamo dei ruoli
di responsabilità, siamo continuamente
in obbligo di prendere decisioni, senza
mai tradire le nostre debolezze, e questo
richiede notevoli energie. Ma ciò riguarda ormai tutte le professioni, e quindi dovremmo proteggerci tutti quanti, poiché
non esiste ruolo o lavoro così importante
da valere una malattia o addirittura una
vita. Anzi, direi che limitarsi a mantenere
una buona salute, non basta. Dobbiamo
garantirci qualcosa in più: la vitalità e
l’energia. Le persone vitali ed energiche
hanno un potenziale maggiore rispetto alla
norma. Sono più positive, più estroverse,
più produttive e, quel che più conta, più serene.
Prendiamo ad esempio i pluricentenari.
Loro hanno in comune l’atteggiamento mentale e una certa filosofia di vita.
Sembrano possedere la capacità di gestire
lo stress, le perdite e altre difficoltà dell’esistenza, rimanendo attivi in ogni situazione.
Portano avanti passioni, interessi e progetti.
Motivano gli altri, hanno degli obiettivi e
fanno di tutto per raggiungerli. Sono entusiasti, appassionati, dimenticano in fretta,
non rimuginano sul passato e si concentrano sul presente e sul futuro. Hanno un
grande senso dell’umorismo, sono immersi
nel flusso della vita, impermeabili alla convinzione che col passare degli anni si debba
rallentare il passo. Amano la compagnia ma
stanno bene anche da soli, non dipendono
dall’approvazione altrui, non hanno nessun
desiderio di apparire interessati, si considerano senza tempo e prendono la vita come
viene e la amano così com’è.
Ma come si può essere sempre al top, in
un mondo così caotico e difficile? Intanto
cominciamo a chiederci cosa veramente
vogliamo fare da grandi e a fissarci degli
obiettivi. Ora proviamo a vedere come dovrebbe essere strutturato un obiettivo veramente efficace e “Smart”.
Smart in inglese significa abile, intelligente
ecc., ma è anche l’acronimo di:
S – Specifico
M – Misurabile
A – Associato a sensazioni piacevoli
R – Realistico/raggiungibile
T – Time based, cioè definibile sulla scala
dei tempi.
Vediamo adesso di comprendere più a fondo
il significato di queste caratteristiche.
Specifico. Per realizzare ciò che si desidera
bisogna averlo prima ben chiaro nella mente, altrimenti si finisce nella situazione del
marinaio che vuole andare grossomodo da
qualche parte, ma che non ha una precisa
destinazione. Di conseguenza non potrà mai
stabilire una rotta di navigazione.
Misurabile. E’ fondamentale conoscere
l’esatta posizione della linea del traguardo,
per rendersi conto di quanto ancora bisogna
correre per raggiungerlo.
Associato a sensazioni piacevoli. Sviluppare
un’immagine dell’obiettivo prefisso, (una
foto o un simbolo) e tenerla bene in vista così da poter sorridere ogni volta che la guardiamo, sapendo a quale piacevole sensazione l’abbiamo associata. Realistico. Non basta avere degli obiettivi,
occorre crederci fermamente e, soprattutto,
essi devono corrispondere all’immagine che
abbiamo di noi stessi e di ciò che riteniamo
veramente possibile; altrimenti, come molti
di noi sappiamo, il cervello ne saboterà costantemente l’attuazione.
“Time based”. E’ fondamentale dare una
scadenza ai propri obiettivi: decidere entro
quali tempi realizzarli e impegnarsi su una
piccola meta alla volta. Le grandi distanze si
coprono con piccoli passi.
Ognuno di noi ha un obiettivo da raggiungere, e sa anche come fare. Solo che il sapere
non basta, occorre che quel sapere sia tradotto in azioni concrete.
Giovanni Matera
Per consultare altri miei articoli:
www.materarredamenti.it > Blog
attualità
n. 19 - 15 settembre 2012
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attualità
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attualità
n. 19 - 15 settembre 2012
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Estemporanea di pittura a Marina di Ginosa
Considerazioni gioiesi
Si è svolta l’8 agosto l’estemporanea di pittura, nella bella cornice di piazza P.Pio. Un
Laura Galante.
Nel caldo pomeriggio dell’8 agosto in Piazza
gioiese, il pittore Antonio D’Aprile, ha conquistato il secondo posto in occasione di
questo 1° Concorso di pittura e scultura in
estemporanea, inserito nella “Festa dell’Arte” organizzata dalla Pro Loco “L. Strada” di
Ginosa Marina, presieduta da Rosario Sassi. La signora Rossella Montesano Galante,
vice presidente, è stata la coordinatrice della
manifestazione.
In giuria la gioiese Antonella Lozito con i pittori Annamaria Campa e Damiano Putignano, presidente la professoressa Maria Carmela Bonelli, raffinata storica ginosina; tra i
componenti Lucia Losito, Rosanna Bruno e
Padre Pio gli artisti hanno creato le loro opere attenendosi al tema proposto: “Il fascino
dell’Arte nella ricerca storica e ambientale”.
L’estemporanea conclusasi in serata è stata valutata dalla giuria sia dal punto di vista
tecnico, affidato agli artisti presenti, che storico.
Al cospetto dell’assessore al Turismo Leonardo Galante (il sindaco Vito De Palma era
impegnato in un altro incontro istituzionale)
sono state lette le didascaliche riflessioni,
redatte dagli artisti per presentare i propri
lavori.
Antonio D’Aprile ha rappresentato su legno
in acrilico uno degli scorci più belli della
zona, il lago Salinella, con i suoi suggestivi
canneti, sottolineando ancor più con i colori autunnali e le dense pennellate il senso di pace, silenzio e bellezza del luogo.
Ad Antonella Lozito abbiamo chiesto che
effetto ha fatto essere “dall’altra parte” in
un contesto artistico.
“E’ un’esperienza sicuramente positiva,
che aiuta a comprendere le dinamiche di
un concorso. Certo, d’istinto sentivo di dover essere dall’altra parte… mi mancavano i colori, i pennelli, la gioia di creare! Di
contro mi sono resa conto che non è facile
rimuovere i tuoi vissuti ed essere pienamente oggettiva nella valutazione delle
opere in concorso. Cogli ogni sfumatura
del lavoro degli artisti, le loro emozioni, la
loro tecnica, anche le piccole insicurezze
e questo incide sul giudizio finale, cosa
che magari non è percepita da chi non dipinge e vede il quadro finito. Comunque
un’esperienza da ripetere, anche perché
ho conosciuto persone fantastiche, con
cui sono stata benissimo. E’ stato importante confrontarsi e condividere le stesse
emozioni, anche partendo da punti di vista
diversi. Maria Carmela Bonelli ci ha fatto
scoprire la storia e la poesia delle opere
in concorso, il maestro Putignano la sua
profonda competenza pittorica, la sig.ra
Rossella la capacità di accoglienza. Un
piacere,tutti davvero molto bravi e coinvolgenti!”.
Antonio D’Aprile, come sempre di poche
parole, ha commentato che il caldo era
tanto da asciugare la pennellata, prima
ancora di poterla sfumare; per lui, “ umile
artigiano del colore”, un riconoscimento
meritatissimo in outdoor estivo.
Dalila Bellacicco
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argomenti
IL
VECCHIO
“NUOVO”
n. 19 - 15 settembre 2012
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Consulta provinciale dei giovani jonici. Galeota:
“Per combattere il populismo è necessario creare
gli spazi giusti di confronto e partecipazione”
Una nota stampa dell’assessore provinciale, Marta Teresita Galeota,
a commento dell’istituzione dell’esecutivo della Consulta provinciale dei Giovani jonici.
Di Sarah Scorpati
“Lasciate che la gente creda di governare
e sarà governata”.
William Penn
L’entusiasmo va bene. Va bene anche la
voglia di cambiare, insieme alla
determinazione a farlo. Va bene
il diritto di continuare a credere che, come canta qualcuno
“il meglio deve ancora venire”,
che esiste un meglio, che qualcuno è ancora davvero pronto
ad offrirci il meglio.
Va bene la stanchezza, la stanchezza del passato, delle bugie, delle frasi già sentite, dei
volti visti e rivisti, delle promesse infrante, la stanchezza di
dover dire sempre sì e pagare il
conto noi, per tutti, per “grandi”
e “piccini” che se la ridono alle
spalle di noi onesti.
Va bene pure il tentativo di trovare un capro espiatorio, che
poi magari qualche colpa ce
l’ha davvero, va bene liberarsi
di lui e far festa per poi rendersi
conto che, come disse Badoglio
“la guerra continua”, che il problema non è risolto.
Ci può stare il disordine, l’incertezza per il futuro, la “Fiducia” di un’élite o
la sfiducia di molti nel nuovo che sembra
farci male più del vecchio e incolpare anche questo. Va bene accettare di versare
“lacrime e sangue”, per poi rendersi conto
che davvero non ce la facciamo e arrivare
a volte al punto di “farla finita”.
argomenti
È comprensibile cercare qualcosa o qualcu-
no, guardarsi attorno dubbiosi ma desiderosi, sperare e crederci. Va bene anche stare
ad ascoltare chi dice quello che da sempre
desideriamo sentirci dire, annuire convinti
ed iniziare a convincerci che quello sia il
“nuovo”, ma il “nuovo” vero non un nuovo
come quello vecchio, che di nuovo aveva
solo l’abito e lo scandalo dell’ultim’ora.
C’è una cosa che però non
va bene. Che proprio non ci
può stare, che non è comprensibile, che è quantomeno innaturale. Credere
che cosa o chi per primo si
spaccia per “nuovo” venga
creduto immediatamente
tale da chi tanti “nuovi” li ha
visti presentarsi e rivelarsi
vecchi e consumati, ripetitivi e sporchi. Non va bene
cercare il “nuovo” ma non
essere noi nuovi, cercare il
diverso ma non essere noi
diversi, inseguire il sicuro
ma credere senza esserne
davvero sicuri, senza averne la prova.
Il rischio è che tutti i nuovi
del passato, che come tali
si sono mostrati, non siano
così distanti da un nuovo
del presente.
Allora attenzione, attenzione, da troppo tempo ci
hanno promesso cattedrali, regge e castelli, per poi in realtà darci un’ostello e infine
tassarci anche quello. Occhio che anche
oggi qualcuno potrebbe prometterci qualcosa che a lungo andare potrebbe non rivelarsi una residenza a “5 Stelle”.
Giovani ed emergenza. Questa è la prima immagine che viene in mente quando
si pensa a quella fascia della società che
ha terminato il ciclo di formazione scolastica e si appresta a fare le sue primissime scelte da adulti. E, questa associazione di parole, porta con se altri significati.
Apre altri scenari. Emergenza scolastica,
per via di un sistema formativo non sempre collimante con la realtà di crescita
individuale dei giovani. Emergenza lavorativa, appunto perché fuori dal mondo
della scuola diventa sempre più difficile,
per questi giovani donne e uomini, trovare una collocazione nel mondo del lavoro. Emergenza sociale, perché la somma
delle precedenti vertenze è questo che
producono: giovani stanchi di una politica incapace di dare risposte concrete
alle loro domande. Una politica incapace
anche semplicemente di comunicare con
loro. Di ascoltarli.
Eppure, la generazione che va dai venti ai trenta anni, è quella che dovrebbe
offrire per prima le energie e le idee più
fertili per animare le comunità, rendendo
“interessanti e attivi” i territori di appartenenza.
Sono queste le riflessioni che hanno da
sempre accompagnato il mio impegno
sociale e politico. Sin da giovanissima,
ancora prima di iscrivermi alla facoltà di
Medicina di Padova, quindi ancora prima
di “uscire dal nido” ovattato che è la famiglia, ho fatto della partecipazione un
metodo che non ha mai smesso di accompagnare le mie politiche. La partecipazione, quella volontaria e quasi sempre a costo zero, è quella che permette
di attivare i propri principi, le proprie idee.
E con il confronto, l›abitudine al dialogo,
si rende operativa la propria etica. E, così
facendo, si familiarizza con la riflessione.
In questi anni bui, la disperazione sociale,
la frustrazione economica, i repentini cambiamenti che non hanno trovato spesso
una adeguata risposta da parte del sistema
politico e dirigente, hanno fatto lievitare il
populismo che nutre l’antipolitica. Per combattere il populismo, instillato goccia a goccia nelle menti soprattutto dei più giovani,
dei nostri figli, cresciuti guardando proprio
la più grande maestra, la tv, è necessario
creare spazi giusti dove le generazioni dei
ventenni e trentenni, possano affinare la lo-
ro capacità di analisi della società. Perché,
la semplificazione che appartiene ai populisti trova una cura adeguata con la pratica
al ragionamento di chi, in maniera seria,
guarda alla realtà cercando non il nemico,
ma soluzioni.
Queste riflessioni mi hanno accompagnato durante l’accettazione dell’incarico di assessore alle Politiche Giovanili e
Innovazione. E queste riflessioni, hanno
trovato conferma durante il percorso che ha
portato alla istituzione della consulta provinciale dei giovani jonici.
Nei giorni scorsi, dopo la costituzione dei tavoli del Benessere della Persona e Welfare,
Gestione del territorio, Sport, Cultura, Lavoro
e Occupazione, i componenti della Consulta
hanno avuto modo di conoscersi e grazie ad
un confronto a tratti timidamente serrato, hanno proceduto alla elezione del Presidente, e
dei componenti dell’esecutivo: i tre responsabili territoriali, e dei tavoli tematici già istituiti.
Per conoscere l’attività della Consulta, basta
andare sul portale della Provincia di Taranto,
all’area “Giovanemente”.
La presentazione delle candidature ha visto
un momento di serio confronto tra i candidati
e i votanti. Un momento intenso ma sereno.
Ascoltandoli si apprezzava la loro freschezza, il loro interesse per le tematiche inerenti
il bene comune e i diritti costituzionali come
salute, lavoro, ambiente, cultura e istruzione.
L’urgenza, che accomuna tutti i componenti dell’assemblea, come della giunta oltre al
Presidente, è quella di intervenire in vicende
anche complesse, con il fervore che caratterizza la loro età, oltre che con le competenze che hanno imparato con l’esperienza sul
campo. Infatti, anche grazie al sostegno dei
diversi rappresentanti degli ordini professionali della provincia, le risposte, i suggerimenti
come anche le domande e le sollecitazioni
che potranno giungere alle varie sedi istituzionali da parte della Consulta, avranno un profilo certamente professionale. Per concludere:
con l’accorpamento della provincia di Brindisi
a quella di Taranto, giunta e assemblea della
Consulta giovanile, avranno il compito di guardare ad un territorio più ampio di quello chiamato inizialmente a monitorare.
Buon lavoro ragazzi, il futuro vi appartiene,
siatene primi attori.
Marta Teresita Galeota
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attualità
n. 19 - 15 settembre 2012
Viaggio nel mondo
dell’imprenditoria
locale
Rubrica
di Luca Calabrese
L’Ebanista Giulio Cesare Lenge anche
se rientrato dalla Svizzera nelle sue Puglie
natali, resta
dove ritorna almeno due volte l’anno
alla “Sorgente delle sue ispirazioni”.
Eroe del libro “Le Due Patrie di
Giulio L’Italiano” di Michèl Gremaud
(Editions Grueriennes, 2009)
Malgrado la distanza tra Friburgo e la
Grotta Atelier nella Gravina di Ginosa,
G. C. Lenge continua a realizzare dei
Capolavori originali di ispirazione
classica dell’Ebanisteria friburghese.
L’ultima nata è una Superba
Cassapanca “Profetica”, realizzata in
occasione dell’anno della profezia dei
Maya, secondo la quale nel 2012 ci sarebbe La Fine del Mondo.
“ Chi vivrà…vedrà!!!”…
L’artista Lenge, con la realizzazione di
quest’opera, vorrebbe che si facesse una
Seria Presa di Coscienza Individuale
del nostro Comportamento quotidiano in un mondo ormai Senza Regole.
Dove si trasgrediscono quotidianamente, a quasi tutti i livelli, i 10
Comandamenti determinando inesorabilmente il declino di questa civiltà e
creando una nuova Sodoma&Gomorra.
Se fate attenzione, i primi segnali ci sono:
Ø
Il Pianeta Terra sta subendo degli immani sconvolgimenti. Mai di codesta Gravità…
avvenimenti
Le icone di don Domenico Cantore
Un inno alla bellezza
La Nuova Creazione del Maestro
Artigiano Giulio Cesare Lenge
35
di Maria Carmela Bonelli
Chiunque abbia visitato la mostra di icone scritte da don
Domenico Cantore, mostra organizzata dall’ARCI nel periodo
estivo, non può non aver provato un brivido d’emozione. E’ l’emozione della bellezza. La teologia contemporanea ha riscoperto la categoria della bellezza per educare l’uomo secolarizzato
al mistero di Dio. L’esperienza del bello rafforza nella Chiesa la
scelta per l’arte e pertanto anche la valorizzazione delle icone.
L’icona equivale alla scrittura, essendo – come sottolinea don
Domenico Cantore – teologia in immagini. «Esponi alla vista
Colui che ha accettato di essere visto», insegnava S. Giovanni
Damasceno.
Don Domenico si è perfezionato nell’abbazia di S. Maria
di Pulsano,nel Gargano,e con l’archimandrita di S. Nilo in
Grottaferrata. Quella estiva è stata la sua terza mostra ginosina: la prima nel 2009 e la seconda nel 2011. Circa 10 grandi
tavole, donate allo sguardo ed al cuore di chi ha voluto e potuto
accostarsi ad un capitolo fondamentale dell’arte cristiana e della
storia della Chiesa. Un volto di Cristo, un pantocrator, presenze mariane, Santi, fra i quali S. Michele Arcangelo: eppure si è
trattato di una mostra cristologica, perché i Santi conformandosi
a Cristo ne sono diventati l’immagine. Di particolare profondità
e competenza è stata la relazione tenuta dal giornalista della
nostra testata, Liborio Patimisco, il quale ha tracciato il percorso
teologico – artistico che ha portato negli anni don Domenico a
qualificarsi quale iconografo di fama ormai nazionale.
Don Domenico, con la stessa gioia provata il 2 aprile di sette
anni fa, mi faccio portatrice dei giudizi lusinghieri di coloro che
ammirano le Vostre opere, concittadini e non. Grazie, dunque,
della speciale forma di evangelizzazione, che attraverso le icone
ci ripropone l’irruzione della luce divina nella storia dell’umanità.
VENERE, SOLE, LUNA, STELLA;
L’ETERNA LOTTA TRA IL MALE E IL BENE
“…ma in fondo è solo una Cassapanca in Legno”
ü
Maremoti & Inondazioni;
ü
Grandi Smottamenti & Terremoti
che durano mesi;
ü
4 mt. di neve che hanno messo in
ginocchio un’intera Regione.
ü
Forse tutti questi segni vogliono
che sarebbe ora di INGINOCCHIARSI E
PREGARE
ü
COLLETTIVAMENTE COME UNA
VOLTA, ALZANDO PIU’SPESSO GLI OCCHI AL CIELO, PER EVITARE, FORSE,
CHE SI AVVERI LA PROFEZIA.
Il FRONTALE DELLA CASSAPANCA è un
n. 19 - 15 settembre 2012
A SORGERE e soprattutto LA LUNA
E LE STELLE continuino ad ISPIRARE come da sempre hanno fatto, Poeti,
Scrittori, Pittori, Artisti ed anche i comuni mortali.
Come sempre in ogni sua Opera d’Arte,
in ogni suo Manufatto, rifinito e amorevolmente armonizzato, ognuno può percepire quello che vuole, può immaginare,
sognare o solo vagare con la mente chissà dove, pensando a chissà chi… non è
forse questo che dovrebbe suscitare
un oggetto d’Arte?! Per questo, lungi da
Lospinuso (PDL): “Discriminati i
cacciatori pugliesi.”
Selene
GRIDO DI ALLARME o un MESSAGGIO AL
CAMBIAMENTO che, malgrado tutte le cattiverie di questo mondo, resta…
LA SPERANZA che IL SOLE CONTINUI
me suggerirvi spunti di riflessione di qualsiasi natura….ma in fondo è solo una
Cassapanca in Legno….vi pare??!!
Meditate gente meditate!!!
Cooperativa di servizi
Servizi di assistenza:
Socio Sanitaria
* Assistenza domiciliare in ambito socio-sanitario, rivolto a persone anziane e diversamente abili di tutte le età
(assistenza a persone allettate con patologie croniche
invalidanti, anche terminali)
* Assistenza ospedaliera (diurna e notturna)
* disbrigo pratiche sanitarie, burocratiche e
incombenze domestiche (spesa, pagamento bollette, ecc.)
Infermieristica
* Assistenza infermieristica
Fisioterapica
Il servizio si svolge 24 ore su 24
per assistenza notturna e ospedaliera
Per ulteriori informazioni
rivolgersi ai numeri - 3319045903 - 3319045632
“Al di là delle motivazioni del blocco in atto della riapertura anticipata della
caccia, un mero esame comparativo dei trattamenti riservati al mondo
venatorio pugliese rispetto a quello lucano documenta le discriminazioni a
carico dei nostri cacciatori, che pure sono soggetti agli stessi, pesanti oneri
dei loro amici della Regione a noi limitrofa. Lì, nonostante vi si registrano
le nostre stesse condizioni climatiche, siccità compresa, la caccia è stata
riaperta senza contrasti ed i periodi di apertura durano comunque di più.
E’ di tutta evidenza che questa diversità di trattamenti ai danni dei nostri
cacciatori, tanto più nelle zone di confine, non abbia alcuna fondata ragione.”
Per la Segreteria
Tommaso Francavilla
Auguri a
Lina Lospinoso
Auguroni a Lina Lospinoso per i suoi 70 anni che compirà il 23
Settembre. Una dedica ad una mamma, nonna e moglie speciale.
La tua famiglia.
36
personaggi
n. 19 - 15 settembre 2012
Jonian Dolphin Conservation: nati delfini nel Golfo di Taranto!
Un lieto evento nel Golfo di Taranto:
il mese scorso nel nostro mare sono
nati diversi delfini!
La scoperta è della Jonian Dolphin
Conservation (www.joniandolphin.
it), l’associazione che da oltre tre
anni studia e tutela la presenza dei
cetacei nel Golfo di Taranto.
Vincenzo Prunella, ricercatore universitario e responsabile scientifico della
Jonian Dolphin Conservation, racconta che “pur avendo nelle nostre
uscite in mare di dolphin watching
una percentuale di avvistamento del
98%, prima di Ferragosto da qualche giorno “stranamente” non incontravamo
delfini. Il 16 agosto la scoperta: al calar del
sole, all’improvviso si sono presentati sotto
i nostri occhi numerosi cuccioli di Stenella
strettamente “sorvegliati” dal branco!”
Prunella spiega che “la lunghezza dei cuccioli, circa 90 centimetri, dimostra che questi erano nati da pochi giorni nelle nostre
acque, un’ulteriore conferma di quanto già
documentato da tempo dalla Jonian Dolphin
Conservation: il Golfo di Taranto è una delle pochissime “feeding ground” del mondo,
ovvero una zona in cui la “Stenella striata”,
trovandovi le condizioni ambientali e alimentari ottimali, riesce contemporaneamente a
riprodursi e a vivere”.
Dopo una gestazione di circa 12/13 mesi, la
Stenella striata partorisce un solo cucciolo
della lunghezza di circa 90 cm e del peso
medio di 12 chilogrammi; lo svezzamento
avviene intorno ai due anni di età; mentre
i giovani raggiungono la maturità sessuale
verso i nove anni. L’intervallo tra un parto e
l’altro è quindi di circa tre anni e, ammesso
ottimisticamente che su dieci nati ne sopravvivano cinque fino all’età riproduttiva, si può
ben comprendere quanto fragile sia l’equilibrio di questi cetacei.
“Le Stenelle – continua Prunella – hanno due
stagioni riproduttive, alla fine dell’inverno e
dell’estate, un intervallo che consentirebbe
alle femmine del branco di aiutarsi a vicenda nei delicatissimi momenti del parto e dei
primissimi giorni di vita. La Stenella striata,
un mammifero marino che può raggiungere
l’età di 57/58 anni, è un potentissimo predatore che non teme l’uomo e, in presenza dei
cuccioli, tutto il branco partecipa con estre-
ma dedizione alla protezione degli stessi
da qualsiasi intruso”.
”In relazione al bassissimo tasso riproduttivo di questi cetacei, l’avvistamento
del mese scorso – conferma Vincenzo
Prunella – è un avvenimento di eccezionale importanza scientifica, che lo staff
di Jonian Dolphin Conservation intende
studiare e approfondire rispettando la vita del branco. A tal fine non riveleremo
la zona dell’avvistamento e abbiamo reso
pubblica la notizia aspettando un periodo nel quale l’attività dei diportisti
è fisiologicamente in calo”.
Vincenzo Prunella conclude: “l’avvistamento avvalora la tesi di Jonian
Dolphin Conservation che classifica
il Golfo di Taranto tra le poche aree
estremamente delicate e strategiche
per la riproduzione e il sostentamento delle popolazioni di Stenella Striata
(Stenella coeruleoalba, Meyen 1833),
una specie di delfino che svolge l’intero ciclo vitale nel nostro mare”.
4000 anni addietro l’arrivo di un delfino sulla nostra costa segnò l’inizio
della millenaria storia di Taranto, colonia magno greca: è finalmente arrivato il momento
di studiare con rigore scientifico le colonie
stanziali di delfini del Golfo di Taranto e, soprattutto, tutelare la loro presenza nel nostro
mare e sensibilizzare i cittadini sul ruolo che
svolgono nel nostro ecosistema marino.
Taranto 7 settembre 2012
Per informazioni: addetto stampa:
Marco Amatimaggio: 368.913428
Nozze d’Argento per
Rosanna e Alessandro
Carmela e
Mino Guarino
si uniscono
alla gioia di
Rosanna Lupo
ed Alessandro
Matarrese che
il prossimo 15
settembre festeggiano il
venticinquesimo
anniversario di
matrimonio
personaggi
n. 19 - 15 settembre 2012
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La Misericordia di Ginosa in missione a San
Felice sul Panaro per aiutare le popolazioni
emiliane colpite dal terremoto
Lo scorso 6 settembre per la Confraternita
La Misericordia di Ginosa è giunta la tanto
attesa “attivazione”. Infatti, proprio lo scorso
6 settembre, è giunta la comunicazione, da
parte de Le Misericordie Nazionale, all’associazione ginosina a sostenere le popolazioni emiliane gravemente colpite dal terremoto.
La partenza del gruppo ginosino è previsto
per sabato 15 settembre e durerà fino al
sabato successivo (22 settembre), destinazione San Felice sul Panaro in provincia
di Modena, uno dei Comuni maggiormente
colpiti dal sisma.
Abbiamo chiesto alla professoressa Lia
Bernardi di descriverci quali sono i compiti
assegnati alla Misericordia Ginosina: «Il nostro compito sarà quello di garantire il Posto
Medico Avanzato, la gestione della cucina,
della vita del campo e delle attività ludiche
per i bambini. Insomma, compiti delicati che
richiedono un certo livello di professionalità.
Vorrei ricordare che il campo nel quale opereremo è gestito dalle Misericordie d’Italia
22ª Forza di Protezione civile Nazionale.
Questo ci inorgoglisce in quanto siamo
tenuti nella giusta considerazione dalle
Misericordie nazionali ed è, per chi come
noi opera nel volontariato, il giusto premio
a tanto impegno e diciamolo pure, a tanti
sacrifici.»
Indubbiamente, l’orgoglio della presidente
Lia Bernardi è condiviso anche da noi in
quanto ancora una volta le associazioni di
volontariato ginosine si stanno dimostrando all’altezza dei compiti. È innegabile che
la tradizione del nostro paese in materia
di protezione civile nasce fin dal terremoto dell’Irpinia del 1980, quando da Ginosa,
si riuscì a inviare viveri e soccorsi e, a
Sicignano, venne allestito un campo gestito
da ginosini.
Prima di chiudere vorrei riportare i nomi dei
volontari che andranno a San Felice sul
Panaro: Alessandro Calabrese (infermiere), Marilisa Calabrese (laureanda in infermieristica); Rosa Ciriello, Maddalena
Annibale, Francesco Aloisio, Irene Bozza e
Sebastiano Bongermino (operatori).
Non possiamo che augurare un buon lavoro
ai nostri volontari. EsseGi
Interrogazione sui servizi della Polizia Provinciale.
Il sottoscritto Giuseppe Cristella Capogruppo Provinciale del PDL - Premesso - Che
questo Ente ha installato gli autovelox sulle strade Provinciali principalmente per la
sicurezza ed il controllo della velocità degli automobilisti, ad oggi gli stessi non hanno
sortito gli effetti previsti sia in termini di sicurezza che in termini di previsione di bilancio in
entrata delle sanzioni, che a parere dello scrivente la Polizia Provinciale non dovrebbe
occuparsi delle cinture di sicurezza degli automobilisti (come sta accadendo da anni
vessando i cittadini) ma bensì di controlli contro l’inquinamento. - chiede - al Dirigente
Avv. Stefano Semeraro di cambiare gli obbiettivi dell’ordine di servizio finalizzando i
controlli contro l’evasione delle RC auto, che in Provincia di Taranto supera il 40 % ed il
controllo ambientale all’industria ed alle discariche e non banalmente alle cinture.
Il Capogruppo del PDL - Giuseppe Cristella
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n. 19 - 15 settembre 2012
argomenti
eventi sportivi
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n. 19 - 15 settembre 2012
Meeting Culturale dei Lions con il “ mitico” prof. Michele Mirabella
Ovvero : QUANDO LA CULTURA SI FA SPETTACOLO
Di solito la presentazione di un libro è
un evento di nicchia per addetti ai lavori
con un presentatore talvolta imbarazzato
nel trovare gli aspetti positivi del testo
attraverso espressioni altisonanti che
servono a dare lustro solo a se stesso. E
la noia pervade la platea diradata fra le
sedie… Con Michele Mirabella , invece,
per circa un’ ora e mezza il bel pubblico
assiepato nella suggestiva corte del Borgo
Antico di Ginosa è stato letteralmente
galvanizzato dall’ autopresentazione di un
libro dotto per contenuto
e linguaggio, quanto
originale e accattivante
per metodo. “ Cantami, o
mouse” è il titolo del testo,
due termini appartenenti
il primo all’ Iliade di
Omero,
il
secondo
alla
modernità,
un
accostamento sapiente
di due mondi in antitesi
solo in apparenza, come
dimostrerà l’ autore nel
suo lungo discorso, una
dissertazione
erudita,
sì, ma gradevole nelle
battute argute e sagaci
che molto spesso hanno
creato momenti di sana
giovialità. E’ proprio il
caso di dire che in questo
evento voluto dai lions di
Ginosa, la Cultura, quella
con la “C” maiuscola,
è diventata spettacolo (dal latino
“spectare”=guardare, chioserebbe subito il
professore), perché, come ha affermato la
giornalista Antonella Millarte nel presentare
l’ ospite,“ Mirabella ha saputo trasmettere
la cultura con leggerezza al grande
pubblico, riuscendo a veicolare concetti
difficili in un modo piacevole, un pregio
raro in chi è veramente colto. Un’ impresa
non certo facile, oserei dire “titanica”( per
restare nel tema…). Lui, il conduttore
televisivo, il professore, il regista, ecc.
ecc ha realizzato questo libro per dare
contemporaneità al passato, raccogliendo
in un florilegio divulgativo, pagine vecchie
e nuove in ordine alla persistenza dei
miti dell’ antichità”. Ecco l’ originalità e la
grande capacità intellettuale di Mirabella:
aver trovato la musa ispiratrice giusta “ per
mostrare quanto nelle gesta degli antichi,
nei loro amori e nelle loro guerre si possono
leggere anche le moderne vicende umane
. Mentre “dell’ epica ronzante in Internet e
dei naviganti del Mito nella rete mediatica”
la musa ispiratrice non può che essere il
“mouse”… di un web mitizzato dai social
network, verso cui il professore grida tutta
la sua diffidenza in nome della libertà.
Mirabella ha esordito prendendo spunto
dall’ inno nazionale poco prima ascoltato,
per riflettere sul cerimoniale e su alcune
espressioni valoriali,come l’ elmo di Scipio,
l’ Italia s’è desta…, per poi passare al libro,
formulando la domanda retorica: “ che
cosa manca alla società odierna del mondo
antico”? Pronta la risposta. Manca il “logos”,
ossia la ragione che diventa intelligenza ed
infine nomos, norma, quando si comunica
con la parola.” E a noi manca molto- afferma
Mirabella- dei valori inalienabili degli antichi
sia in termini formali che di sostanza”. Ma
a ben guardare nella prassi quotidiana e
nel linguaggio, ritroviamo in noi dei ed eroi
che sedimentano nel nostro subconscio,
dando sostrato consapevole a tanti nostri
comportamenti, decisioni, modi di dire. E
tutto questo grazie al “ mito”, un termine
oggi abusato ed usato impropriamente
per idealizzare una star, un personaggio
famoso, ma anche semplici persone che di
mitico hanno ben poco o niente.I miti veri,
invece, sono sia quelli classici di memoria
scolastica ,sia quelli nati nel corso di
sviluppo della nostra società occidentale,
purché generati da “ un sentire collettivo”,
per trasmettere qualità universali ( ingegno,
saggezza, coraggio, amore, amicizia,
bellezza…) e nel contempo liberare i
popoli da angosce, condizionamenti,
paure. E molti sono i miti che affiorano
nella nostra quotidianità, come i modi di
dire “ non fare la Cassandra”, “la spada
di Damocle”, voce stentorea, afrodisiaco,
marziale… Esilarante è stato il riferimento
al mito di Venere che naviga su di una
conchiglia (confusa per una volgare cozza
da uno sprovveduto studente), un mito
che ha alimentato un vasto immaginario
artistico e non solo, fino a diventare
logo di un moderno petroliere e… yacht
“Conchiglia” per le moderne divette.
Queste “Veneri” di oggi, però, nudità a
parte, di divino hanno ben poco, sono
soltanto icone del gossip, preoccupate
non di “ingentilire con la bellezza la città
dell’ uomo” (come fa Venere al suo sbarco),
ma solo “ di sdraiarsi su una poltrona di
governo”. Anche il mito di Ulisse è attuale:
Ulisse che si fa legare per non cedere alle
lusinghe di creature inesistenti, è solo una
metafora, è l’uomo che
non vuole
ascoltare
la verità, quell’ amara
verità che è il dramma
della vita con tutte le sue
fatiche, la vecchiaia e la
morte. Da qui il suono
delle odierne sirene
che invitano a liberare
la strada per salvare
una vita; da qui l’ invito
di Mirabella “a gioire
di quel che abbiamo
senza soffrire per quello
che non abbiamo”.
Stuzzicante è stato
anche l’ accostamento
di Pippa, sorella della
principessa Kate , ad
Eris, dea della discordia,
che con la sua mela d’
oro ( il famoso pomo
della discordia) gettò lo
scompiglio alle nozze
di Peleo e Teti, fino a
causare la guerra di Troia. Anche Pippa,
da novella Eris, con il suo conturbante
lato “B” è riuscita a togliere la scena alla
sorella nel giorno del suo matrimonio! Per
non parlare del marketing di Cleopatra….,
delle coltellate di Cesare, dei tradimenti di
Aurora… e tanti altri miti mai esistiti, ma
ugualmente depositari di insegnamenti
e di valori validi sempre, ieri come oggi
e come domani. Insomma, un libro
intrigante, piacevole e divertente che
coniuga erudizione classica e modernità.
Veramente una gran bella serata culturale
grazie all’ impegno del Lions Club Ginosa
“ Le Gravine”, guidato dal suo nuovo e
dinamico Presidente Giacomo Cassano,
unitamente ai Clubs di Massafra- Mottola,
Grottaglie, Altamura “ Murex”, Jesce
e Universitario Lum di Casamassima.
Un grazie per il patrocinio va rivolto alle
Amministrazioni Comunali di Ginosa e di
Laterza rappresentati dai rispettivi Sindaci
Vito De Palma e Gianfranco Lopane . La
serata, alla quale è intervenuta anche l’
assessore provinciale dott.ssa Teresita
Galeota, oltre a numerosi Lions dei vari
Clubs, si è conclusa piacevolmente con
gli autografi dispensati dal prof. Mirabella.
Anna Maria Cossu
Addetto stampa del Club Ginosa
“ Le Gravine”
Michele Mirabella, ha presentato al Caffè del Borgo antico il suo libro
Cantami, o mouse. Il mondo di oggi spiegato dagli antichi
La leggerezza con cui tratta l’argomento non è affatto sinonimo di superficialità della trama (Italo Calvino sarebbe stato entusiasta!). Tutt’altro.
L’esperienza consente all’autore di parlare nel 2012 di mitologia e letteratura senza risultare noioso, stimolando una curiosità che induce il lettore
non solo a documentarsi per cercare di colmare almeno in parte i vuoti di
cultura, che sarebbe ovvio, ma anche ad accogliere il mito nella quotidianità. In fin dei conti, Michele Mirabella (e basta chiamarlo ilprofessoreperantonomasia della televisione italiana!) vuole proprio questo, far capire a
chi legge che le storie dei miti non sono poi così distanti dalle storie degli
uomini e delle donne dei giorni nostri. Familiarizzare con i vari personaggi
non è difficile se il narratore li ha ripuliti da anni di polvere e pregiudizi. Il
risultato è ironico ed suadente.
Coerentemente, il Lions Club Ginosa - Le Gravine ha scelto il Caffè del
Borgo antico per ospitare la presentazione di questo libro; atmosfera d’altri tempi, accoglienza perfetta, autore come al solito coinvolgente ed in
forma smagliante.
Viola Lavermicocca
Club One Corso di Taekwondo I.T.F.
Cari lettori,
Dopo il grande successo della
stagione sportiva 2011-2012 (ricordiamo le cifre ovvero Numero
35 atleti Iscritti – rispettivamente
tra le sedi di Ginosa e Marina di
Ginosa (TA); Numero 30 Atleti Affiliati alla F.I.TAE - Numero 11 Medaglie Vinte su 8 Atleti Agonisti);
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Taekwondo I.T.F. – 3 volte campione Italiano
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LDF
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n. 19 - 15 settembre 2012
avvenimenti sportivi
PRIMA CATEGORIA / Inizia domenica la nuova stagione con la Coppa Puglia
Ginosa, squadra pronta per la Prima
Categoria: 6 acquisti eccellenti
La compagine ginosina, dopo circa un mese di preparazione pre-campionato, è pronta per
l’esordio ufficiale di domenica nel primo turno di Coppa Puglia contro i cugini del Laterza
al “Madonna delle Grazie”. Dopo aver confermato gran parte della rosa che si è ben
distinta lo scorso anno, il sodalizio biancazzurro ha messo a segno alcuni colpi eccellenti
(Magno, Bonsignore, Marzano, Mangia e Pastore),
oltre alla riconferma dell’estroso Stefano Cifarelli, per
ben figurare nel campionato che inizia il 23 settembre.
La Lega ha inserito il Ginosa nel girone B con
United Mottola e Palagiano, una squadra brindisina
e ben dodici squadre baresi: a breve sarà diramato il
calendario delle gare.
Dopo circa un mese di intensa preparazione atletica agli ordini del prof. Giampiero
L’Insalata e sotto la supervisione del tecnico Tony Pizzulli, il team biancazzurro è
pronto per fare il suo esordio nella nuova
stagione 2012-2013. La società, capeggiata dal massimo dirigente Geom. Vincenzo
Ribecco in collaborazione con il d.s. Germano Leccese, ha deciso di intraprendere
una linea locale puntando sui ginosini che
si sono ben distinti nello scorso campionato, colmando alcune lacune con l’ingaggio
di alcuni giocatori di esperienza al fine di
ben figurare nel prossimo torneo di Prima
Categoria. Dopo aver riconfermato i vari
Bozza, Orfino, Larocca, Pagone, Castellano, Lomagistro, Maggiore, Presicci, Lombardi ed altri, oltre all’estroso centrocampista Stefano Cifarelli, sono giunti in casa
biancazzurra cinque pedine di notevole spessore per dare maggiore
competitività alla squadra. Oltre a registrare i ritorni dell’attaccante Alessandro Magno e del difensore Giuseppe Bonsignore, entrambi classe
87 e reduci dalla breve parentesi, lo
scorso anno, nel Real Gioia, la società biancazzurra ha tesserato la
forte punta Marcello Marzano, trentacinque anni all’anagrafe con il vizio
del gol, con esperienza da vendere
avendo indossato le maglie di Massafra (Promozione), Mottola (Eccellenza), Manduria e Martina in Serie
D. La società, comunque, ha pensato bene di mettere a disposizione del
tecnico altri due giocatori eccellenti
come il centrocampista Luigi Man-
avvenimenti
scaglioso, Grottole e Bernalda)
ed il difensore Andrea Pastore,
classe 86, l’anno scorso in forza
al Castellaneta, con esperienze anche nel Paolo VI e nelle
giovanili del Taranto. Una rosa
di tutto rispetto che potrà competere ad alti livelli e togliersi
qualche soddisfazione. Inoltre,
in questa nuova stagione il
Ginosa ha rispolverato l’Under
18 affidata ai tecnici Michele
Pavone e Francesco Russo
che parteciperà al campionato regionale juniores, mentre
i tecnici Giovanni Ratti ed Antonio Giancipoli guideranno
gli “Allievi” ed il duo Tommaso
Contangelo - Angelo Calabrese
guideranno i “Giovanissimi” nei
rispettivi campionati di categoria. Per quanto riguarda la preparazione dei portieri, la prima
squadra e la juniores è stata
affidata alle cure di Giuseppe
Mancino, gli “Allievi” a Giuliano Lenge ed i “Giovanissimi” a
Vito Vavallo. Intanto la Lega ha
ufficializzato i gironi della Prima
Categoria: il Ginosa è stato inserito nel girone B insieme alle
tarantine United Mottola e Palagiano, una brindisina (Pezze
di Greco) e ben dodici baresi
(Bitetto, Bitonto, Gravina, Fortis
Murgia Altamura, Giovinazzo,
Molfetta Sportiva, Nuova Molfetta, Omnia Bitonto, Sibillano
Bari, Real Gioia, Real Modugno
e Virtus Putignano): un girone
competitivo in cui la compagine
ginosina vuole essere protagonista. A breve sarà diramato il
calendario delle gare, con lo
“start” previsto il prossimo 23
settembre. L’esordio del nuovo Ginosa avverrà domenica
con l’andata del primo turno
di Coppa Puglia: i biancazzurri saranno ospiti al “Madonna
delle Grazie” di Laterza contro
i cugini rivali guidati dal tecnico
Passarelli. Fischio d’inizio ore
15,30.
Domenico Ranaldo
([email protected] - www.
asginosa.it)
n. 19 - 15 settembre 2012
41
LA NUOVA PROGRAMMAZIONE SPORTIVA DI STUDIO 100 TV
GIANLUCA CATUCCI CONFERMATO ALLA
GUIDA DI SPORT & SPORT SU STUDIO 100 TV
CONFERMATO IL NOSTRO GIANLUCA CATUCCI ALLA
CONDUZIONE DELLA TRASMISSIONE DEL LUNEDI’ “SPORT
& SPORT”. CONFERMATO ANCHE MISTER TONY PIZZULLI.
MISTER GIOVANNI RATTI SARA’ IL NUOVO OPINIONISTA DELLA
TRASMISSIONE DELLA DOMENICA POMERIGGIO 100 GOAL LIVE.
Con l’inizio di tutti i campionati di calcio, è partita la nuova programmazione sportiva di Studio
100 Tv. Anche in questa stagione è stato riconfermato il nostro Gianluca Catucci, che, come
di consueto, condurrà la trasmissione sportiva
del lunedì pomeriggio “Sport & Sport”, in onda
sul canale 15 del digitale terrestre, in diretta alle ore 15:45, con replica a mezzanotte, dopo il
Tg. In questa stagione ampio spazio al Martina,
con ospiti in studio e commenti sul campionato
di Lega Pro. A seguire, spazio alla Serie D con
i riflessi filmati sul Taranto, Brindisi e Grottaglie.
Nella seconda parte della trasmissione, spazio, come sempre, alle altre discipline sportive.
Gianluca Catucci sarà il principale protagonista
di Sport & Sport e grazie alla sua bravura e alle
sue ottime capacità in campo sportivo, la redazione dell’emittente tarantina lo ha riconfermato
conduttore per il terzo anno consecutivo. Il palinsesto sportivo di Studio 100 Tv, da questa stagione, vanta tante novità. La principale riguarda le dirette delle partite in trasferta di Taranto
e Brindisi, sul canale 187 del digitale terrestre.
Il sabato pomeriggio, alle ore 15.45, Anteprima
Sport sarà il nuovo appuntamento con la conduzione di Liberato Casole e l’opinionista ginosino Mister Tony Pizzulli, confermato anche lui
per il secondo anno consecutivo. Tony, con la
sua magica “lavagnetta”, ci svelerà i segreti con
i movimenti tattici e i moduli delle squadre della serie D. La grande novità arriva la domenica
pomeriggio. Nella squadra dello sport di Studio
100 Tv, ci sarà la presenza di un altro ginosino.
Da questa stagione Mister Giovanni Ratti sarà
l’opinionista della domenica pomeriggio, nella
trasmissione di 100 Goal Live, in onda alle ore
15:00, con la conduzione di Mimmo Nesca e i
collegamenti in diretta da tutti campi di gioco. Il
nostro Giovanni Ratti commenterà le vicende
di tutte le squadre dell’arco jonico. Questo grazie a Gianluca Catucci e naturalmente al Capo
dei Servizi Sportivi di Studio 100 Tv, Gianni
Sebastio che ha voluto arricchire il palinsesto
con personaggi importanti dello sport ginosino.
Anche quest’anno Studio 100 Tv stringe un forte
legame con lo sport e i suoi telespettatori garantendo una copertura massiccia e un’informazione
puntuale e professionale. Appuntamento quindi
dal sabato, con Tony Pizzulli, la Domenica con
Giovanni Ratti e il Lunedì con il nostro Gianluca
Catucci. Buon calcio a tutti e auguri dalla nostra
redazione sportiva per queste nuove avventure
dei nostri ginosini in TV.
Stefano Giove)
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n. 19 - 15 settembre 2012
avvenimenti sportivi
A GINOSA UN TEAM MOTOCICLISTICO NAZIONALE
LA “VCR MOTORSPORT TEAM”
tiva) e siamo continuamente
alla ricerca di altre aziende
interessate a questa iniziativa
unica nel nostro paese. Perciò,
per quest’anno ci stiamo limitando a partecipare a 3 o 4 gare in campionati differenti per
fare esperienza e conoscere
da vicino il mondo delle corse”.
Per le aziende interessate a
sponsorizzare quest’avventura
con visibilità su tutto il
territorio nazionale, scrivere a
[email protected]
Facebook e youtube
VCR MOTORSPORT TEAM
Baldassarre D’Angelo
Nato dall’idea dei fratelli Ruscigno
(Giuseppe e Stefano), appassionati di moto e di corse motociclistiche, il VCR MOTORSPORT TEAM,
da quest’anno vedrà impegnata la
loro moto, nel circuito nazionale.
Iniziato tutto per passione con la
Aprilia RS 125, ora, grazie all’aiuto di Ambrogio Fiorito, sono in corsa
con la GSX-R-1000. A sostegno dei
fratelli Ruscigno troviamo: i ginosini, Giuseppe Tarasco e Giuseppe
Costantino e i lucani, Mimmo Zotta e
Raffaele Romano.
Ascoltiamo le parole di Giuseppe
Ruscigno:”Abbiamo iniziato circa 6
anni fa, e il nostro amico Ambrogio
Fiorito, conosciutissimo a Ginosa, ci
ha portati per la prima volta in pista a
Binetto (BA) con la nostra Aprilia RS
125 che usavamo tutti i giorni. Dopo,
con una Suzuki gsx-r 600 abbiamo iniziato a girare nei circuiti di tutta Italia.
Due anni fa siamo passati alla GSX-R
1000, facendo subito segnare tempi di
tutto rispetto e da quest’anno abbiamo deciso di fare qualche esperienza
con le gare e provare l’emozione delle
competizioni vere e proprie. Purtroppo
è uno sport tra i più costosi, e per una
gara si spendono circa dai 1.500 ai
3.000 euro e per una intera stagione di
6 o 7 gare, si arrivano a spendere quasi 30.000 euro. Avere il supporto di 3 o
4 sponsor è indispensabile, noi ringraziamo STRASSMANIA di Salvatore
Costantino (l’unico che per ora ha creduto in questa nuova avventura spor-
SERIE A UISP: LA C.A. CASATTA
VUOLE RICONFERMARSI
Dopo due stagioni con la salvezza raggiunta, la C.A.CASATTA di Marina di Ginosa, si appresta ad affrontare la terza stagione nel campionato Uisp di Taranto. Un torneo molto rinomato
soprattutto nell’est del tarantino e con team davvero fortissimi, che si danno battaglia per procacciare i migliori calciatori disponibili sul territorio.
Conosciamo meglio il gruppo!
Gli “storici” sono Avantaggiato, Vecchione, Tria, Policarpo, Casatta, L’insalata, Musio, con in
panchina il mister Luigi Policarpo di Castellaneta, lo sponsor(con gran parte delle spese) è
affidato al Centro Acustico Casatta, dal quale la squadra prenda il nome. Nel mercato appena
concluso, si sono aggiunti Angelo Di Donato e Mario Troiano, e sino al termine delle trattative,
si cercherà di portare nel team, altri calciatori di spessore.
Il campionato Uisp inizierà sabato 22 settembre. Accorrete numerosi ad incoraggiare la
C.A.CASATTA. Un ringraziamento a Gino Avantaggiato.
Baldassarre D’Angelo
attualità
n. 19 - 15 settembre 2012
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