come cambia il sistema scolastico e formativo: ipotesi di percorsi
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come cambia il sistema scolastico e formativo: ipotesi di percorsi
COME CAMBIA IL SISTEMA SCOLASTICO E FORMATIVO: IPOTESI DI PERCORSI POSSIBILI A partire dall’anno scolastico 2010/2011, la scuola secondaria di secondo grado avrà un nuovo assetto. Il Consiglio dei Ministri infatti ha approvato i nuovi Schemi di regolamento: il 28 maggio quello per il riordino degli Istituti professionali e quello per il riordino degli Istituti tecnici e il 12 giugno quello per il riordino dei Licei. È bene precisare che i Regolamenti entrano in vigore dopo la loro pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, quindi gli Schemi di regolamento non sono legge e possono essere modificati prima della loro approvazione definitiva. Ciò nonostante ci sembra doveroso illustrare i cambiamenti previsti dagli Schemi di regolamento attuali, che non dovrebbero subire modifiche sostanziali, almeno per quanto riguarda gli aspetti fondamentali da tener presente nella scelta di un percorso di studi. I ragazzi e le ragazze che quest’anno frequentano le classi terze delle scuole secondarie di primo grado, dovranno decidere se continuare gli studi in una scuola secondaria superiore di durata quinquennale (compresi gli Istituti Professionali) per conseguire il diploma di Stato, oppure iscriversi ad uno dei percorsi del “sistema di istruzione e formazione professionale”, a carattere regionale, di durata triennale per conseguire una qualifica, o di durata quadriennale per conseguire un diploma professionale. Una delle novità introdotte dal riordino prevede che i percorsi di Istruzione e formazione professionale regionale possano essere attivati anche dagli Istituti Professionali Statali. Un’altra novità riguarda la struttura dei percorsi quinquennali che viene suddivisa in due bienni ed un quinto anno (quest’ultimo in un futuro non immediato potrebbe assumere carattere di specializzazione). In sintesi l’ipotesi del nuovo sistema scolastico e formativo può essere così schematizzato: Istruzione liceale Istruzione tecnica Istruzione Professionale 5 anni 5 anni 5 anni Formazione/Istruzione Professionale regionale 3 anni attestato di qualifica diploma di maturità diploma di maturità diploma di maturità professionale corsi a carattere regionale 3 anni attestato di qualifica +1 anno diploma professionale +1 anno diploma professionale Il diploma quinquennale garantisce l’accesso all’Università e agli Istituti di alta formazione artistica, musicale e coreutica, agli Istituti Tecnici Superiori (ITS) e all’Istruzione e Formazione Tecnica Professionale (IFTS), mentre il diploma professionale quadriennale regionale permette solo l’accesso ai percorsi di Istruzione e Formazione Tecnica Professionale (IFTS). L’obbligo di istruzione resta confermato a 16 anni (dieci anni di scuola) e può essere assolto frequentando il primo biennio di un Istituto superiore, oppure, frequentando i primi due anni di un triennio di qualifica professionale regionale. La data di scadenza per le iscrizioni è prevista il 27 febbraio 2010 (tranne per i percorsi proposti dai Centri di formazione professionale che, dovendo sottostare al sistema “dote”, potrebbero prevedere un periodo diverso). IL RIORDINO DEI LICEI “I percorsi liceali forniscono allo studente gli strumenti culturali e metodologici per una comprensione approfondita della realtà, affinché egli si ponga, con atteggiamento razionale, creativo, progettuale e critico, di fronte alle situazioni, ai fenomeni e ai problemi, ed acquisisca conoscenze, abilità e competenze sia adeguate al proseguimento degli studi di ordine superiore, all’inserimento nella vita sociale e nel mondo del lavoro, sia coerenti con le capacità e le scelte personali.” Art. 2 comma 2 bozza schema di regolamento dei licei Il sistema dei Licei si articolerà in 6 tipologie (contro le 5 esistenti): - Liceo Classico - Liceo Scientifico (con opzione Liceo Scientifico Tecnologico) - Liceo Linguistico - Liceo delle Scienze Umane (con opzione Liceo Economico Sociale) - Liceo Artistico (3 indirizzi) - Liceo Coreutico (di nuova attuazione – 2 indirizzi) • Liceo classico Viene introdotta una lingua straniera per l’intero quinquennio. • Liceo scientifico Oltre al normale indirizzo scientifico le scuole potranno attivare l’opzione del Liceo scientifico tecnologico, che non prevede lo studio del latino. • Liceo linguistico. Il liceo linguistico prevede l’insegnamento di 3 lingue straniere (insegnamento della terza lingua straniera a partire dalla classe terza). A partire dalla terza liceo un insegnamento non linguistico sarà impartito in lingua straniera e dalla quarta liceo un secondo insegnamento sarà impartito in lingua straniera. • Liceo delle scienze umane. Il piano di studi di questo indirizzo si basa sull’approfondimento dei principali campi di indagine delle scienze umane, della ricerca pedagogica, psicologica e socio-antropologico-storica. E’ prevista l’opzione del Liceo economico sociale, in cui vengono approfonditi i nessi e le interazioni fra le scienze giuridiche, economiche, sociali e storiche e in cui non è presente la materia di latino. • Liceo artistico Il liceo artistico prevede un primo biennio comune e a partire dal secondo biennio tre indirizzi: 1arti figurative – 2 architettura, design, ambiente – 3 audiovisivo, multimedia, scenografia • Liceo musicale e coreutico. E’ un nuovo liceo e sarà articolato, fin dal primo biennio, in due sezioni: 1 musicale - 2 coreutica Inizialmente saranno istituite 40 sezioni musicali e 10 coreutiche che potranno essere attivate in collaborazione con i conservatori e le accademie di danza per le materie di loro competenza. Il Liceo scientifico tecnologico e quello economico sociale sono, tra i licei, quelli maggiormente assimilabili agli Istituti Tecnici. Tutti i licei avranno un quadro orario di 27 ore settimanali nel primo biennio e 30 negli anni successivi ad eccezione del classico (31 nel secondo biennio e nel quinto anno), dell’artistico (fino a 35 ore), del musicale e coreutico (32). Attraverso il piano dell’offerta formativa, i Licei possono attivare attività e insegnamenti opzionali, coerenti con il percorso liceale per un monte ore che può essere del 20% nel primo biennio, del 30% nel secondo biennio e del 35% nel quinto anno. IL RIORDINO DEGLI ISTITUTI TECNICI “L’identità degli Istituti Tecnici si caratterizza per una solida base culturale di carattere scientifico e tecnologico in linea con le indicazioni dell’Unione Europea, costruita attraverso lo studio, l’approfondimento e l’applicazione di linguaggi e metodologie di carattere generale e specifico, ed è espressa da un limitato numero di ampi indirizzi, correlati a settori fondamentali per lo sviluppo economico e produttivo del paese, con l’obiettivo di far acquisire agli studenti, in relazione all’esercizio di professioni tecniche, i saperi e le competenze necessari per un rapido inserimento nel mondo del lavoro, per l’accesso all’università e all’istruzione e formazione tecnica superiore.” Art. 2 comma 1 - bozza schema di regolamento degli Istituti Tecnici Nel documento di riordino degli Istituti Tecnici i nuovi istituti tecnici si divideranno in 2 settori: economico e tecnologico con un totale di 11 indirizzi, ed avranno un orario settimanale corrispondente a 32 ore di lezione (di 60 minuti ciascuna), contro le attuali 33/36 (della durata media di 50 minuti. Il settore economico prevede 2 indirizzi: 1. amministrativo, finanza e marketing; 2. turismo. Il settore tecnologico prevede 9 indirizzi: 1. meccanica, meccatronica ed energia; 2. trasporti e logistica; 3. elettronica ed elettrotecnica; 4. informatica e telecomunicazioni; 5. grafica e comunicazione; 6. chimica, materiali e biotecnologie; 7. sistema moda; 8. agraria e agroindustria; 9. costruzioni, ambiente e territorio. Il primo biennio del settore economico sarà comune a tutti gli indirizzi, così come il primo biennio del settore tecnologico. Per articolare in opzioni gli indirizzi, si avranno a disposizione, all’interno dell’orario annuale delle lezioni dell’area di indirizzo, spazi di flessibilità (20% nel primo biennio, 30% nel secondo biennio e 35% nel quinto anno). Questi spazi di flessibilità si aggiungono alla quota del 20% di autonomia rispetto al monte ore complessivo delle lezioni di cui già godono le scuole. IL RIORDINO DEGLI ISTITUTI PROFESSIONALI “L’identità degli istituti professionali si caratterizza per una solida base di istruzione generale e tecnico-professionale, che consente agli studenti di sviluppare, in una dimensione operativa, i saperi e le competenze necessari per rispondere alle esigenze formative del settore produttivo di riferimento, considerato nella sua dimensione sistemica.” Art. 2 comma 1 bozza schema di regolamento degli Istituti Tecnici Gli istituti professionali si articoleranno in 2 macrosettori: Istituti professionali per il Settore dei servizi e Istituti professionali per il Settore industria e artigianato. Ai 2 settori corrispondono 6 indirizzi. Il Settore dei servizi si articola in 5 indirizzi: 1. Servizi per l'agricoltura e lo sviluppo rurale; 2. Servizi per la manutenzione e l'assistenza tecnica; 3. Servizi socio-sanitari; 4. Servizi per l'enogastronomia e l'ospitalità alberghiera; 5. Servizi commerciali. Il Settore industria e artigianato prevede a partire dal secondo biennio due indirizzi: 1. Produzione industriale 2. Produzione artigianale Per articolare in opzioni gli indirizzi gli Istituti Professionali avranno maggiore flessibilità rispetto agli Istituti Tecnici. In particolare, gli spazi di flessibilità nell’area di indirizzo riservati agli Istituti Professionali, aggiuntivi alla quota del 20% di autonomia già prevista, ammontano al 25% nel primo biennio, al 35% nel secondo biennio, per arrivare al 40% in quinta. A tale proposito mediante decreto il Ministero stilerà un apposito elenco nazionale di possibili opzioni per indirizzo. Presumibilmente, così come per i Tecnici, anche se non esplicitamente previsto, le opzioni potranno essere attivate “nei limiti degli organici determinati a legislazione vigente”. Il riordino degli Istituti Professionali coinvolgerà a partire dall’a.s. 2010/2011 solo le prime classi. Le classi successive proseguiranno secondo i piani di studio previgenti, ma probabilmente, con il nuovo orario settimanale: 34 ore per le seconde e le terze – 32 ore per le quarte e le quinte. Offerta coordinata con il sistema di Formazione e Istruzione e professionale regionale A partire dall’anno scolastico 2010/2011, gli Istituti professionali potranno attivare sperimentare trienni/quadrienni per il rilascio di qualifiche e diplomi professionali. Lo Schema di regolamento infatti prevede, per la “realizzazione dell’offerta coordinata tra i percorsi di istruzione degli istituti professionali e quelli di istruzione e formazione professionale” regionali, che il MIUR, il MEF e le singole Regioni possano concordare intese, finalizzate alla “sperimentazione di nuovi modelli organizzativi e di gestione degli istituti professionali, anche in relazione all’erogazione dell’offerta formativa” [Articolo 8, comma 2]. ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE REGIONALE Il sistema di istruzione e formazione professionale, regolamentato dal decreto legislativo n. 226 del 17 ottobre 2005, prevede dopo tre anni di corso professionale regionale il rilascio di una qualifica professionale di II livello e al termine del quarto anno un diploma professionale corrispondente a una qualifica professionale di III livello. Il diploma professionale è diverso dal diploma di istruzione secondaria superiore rilasciato al termine di un percorso di istruzione liceale, tecnico o professionale, perché non garantisce l’accesso all’università, ma solo all’istruzione e formazione tecnica superiore (IFTS). Per accedere all’università e, per il momento, all’istruzione tecnica superiore (ITS) è necessario dopo aver conseguito il diploma professionale frequentare un quinto anno finalizzato al conseguimento di un diploma di istruzione secondaria superiore. La Regione Lombardia, con la legge di riforma del sistema di formazione e istruzione professionale (L.119/07), ha introdotto l’assegnazione della “dote individuale” ai ragazzi e alla ragazze che si iscrivono ai corsi di Formazione Professionale. Attraverso il meccanismo della dote vengono finanziati i vari percorsi di formazione/istruzione professionale (in pratica il corrispettivo economico di ogni dote viene dato al Centro di Formazione che organizza il corso corrispondente). In questi corsi, oltre alla formazione di competenze trasversali e specialistiche (area tecnico professionale), sono presenti tre aree formative (linguistica e delle scienze umane, matematico scientifica, personalizzazione). In sintesi, gli obiettivi di questi percorsi sono: Formare figure professionali competenti e orientate all’inserimento nel mondo del lavoro in settori produttivi specifici (per esempio: estetista meccanico/a, elettricista, aiuto cuoco/a, operatore/trice d’ufficio, addetto/a alle vendite…) Consolidare e sviluppare le competenze di base conseguite (per esempio: lingua italiana, lingua inglese, matematica, informatica…) Facilitare l’integrazione socio-lavorativa degli allievi e delle allieve Dal punto di vista didattico e pedagogico, questi corsi sono caratterizzati dall’opportunità di individualizzazione dei percorsi proposti e dall’alternanza scuola lavoro; questo significa che alcuni periodi di formazione si svolgono in aziende del settore professionale di riferimento (tirocini).