cenni biografici artisti in mostra

Transcript

cenni biografici artisti in mostra
CENNI BIOGRAFICI ARTISTI IN MOSTRA Backer, Jacob Adriaensz (1608 Harlingen ‐ 1651 Amsterdam) Fu uno dei più stretti seguaci di Rembrandt, del quale, molto probabilmente, fu allievo. Fu influenzato anche dalla pittura di P. P. Rubens. Abile disegnatore, i suoi lavori furono prevalentemente ritratti, soggetti storici e scene di caccia. Backhuysen, Ludolf (1631 Emden ‐ 1708 Amsterdam) Formatosi dapprima sotto Allart van Everdingen e poi sotto Hendrik Dubbles, Backhuysen fu attivo ad Amsterdam dal 1469. Più volte navigò in mare aperto per studiare gli effetti del mare in tempesta, con dipinti di marine con velieri, affermandosi come il maggior specialista del genere nei Paesi Bassi. Bega, Cornelis Incisore e disegnatore, fu con probabilità allievo di A. van Ostade, celebre pittore di genere. Nel 1653 andò prima in Germania poi in Svizzera e probabilmente in Italia deducibile dall´esistenza di un disegno, seppure di incerta attribuzione, firmato ʺBega Romaeʺ. Nel 1652 decise di ritornare ad Haarlem, dove entrò a far parte della gilda dei pittori della città. Bisschop, Cornelis (1630 Dordrecht ‐ 1674 Dordrecht) Buytewech, Willem Pietersz (1591/92 Rotterdam ‐ 1624 Rotterdam) Nonostante siano state rinvenute solo 8 delle sue opere, Buytewech è considerate “inventore” del genere pittorico olandese. Formatosi ad Haarlem dove entra a fare parte del circolo degli artisti nel 1612, sente l’influenza di Frans Hals. Nei primi anni di attività si dedica ai disegni e alla rappresentazione di paesaggi e pittura di genere, con tematiche occasionalmente bibliche e allegoriche. Le otto tele rappresentano compagnie in festa, per questo l’artista fu soprannominato “William il gioviale”. Codde, Pieter (1599 Amsterdam ‐ 1678 Amsterdam) Pittore di genere e ritrattista della vita mondana e di caserma ad Amsterdam. Le sue tele più apprezzate sono di piccole dimensioni, contraddistinte da tonalità argentate. Nel 1637 venne chiamato a portare a termine il gruppo di ritratti delle guardie civiche conosciute come Meagre Company, che Frans Hals non terminò perché trasferitosi ad Amsterdam. Codde riuscì ottimamente a catturare lo spirito, il tocco e la pennellata di Hals tanto che gli esperti faticano a riconoscere le differenze. Crabeth il giovane, Wouters Pietersz (1593 Guda ‐ 1644 Guda) de Gelder, Aert (1645 Dordrecht ‐ 1727 Dordrecht) Allievo di Rembrandt dal 1661 al 1663, non fu soltanto uno dei suoi allievi più talentuosi ma anche uno dei suoi seguaci più devoti. Per questo motivo è ricordato come l’unico artista a seguire le orme di Rembrandt nell’ultimo periodo del diciottesimo secolo. de Hooch, Pieter (1629 Rotterdam ‐ 1683 Amsterdam) Allievo di Berchem a Haarlem, lavorò a Leida, a Delft e quindi ad Amsterdam, dove la sua presenza è documentata fino al 1677. Le sue prime opere sono scene di genere di impianto piuttosto tradizionale ma, a partire dal suo arrivo a Delft, il suo stile si trasforma e alle narrazioni piacevolmente aneddotiche degli anni precedenti si sostituiscono nitide vedute di interni borghesi scanditi e articolati con impeccabile metrica spaziale. Le opere successive al trasferimento ad Amsterdam manifestano il progressivo adeguamento al gusto aristocratico dei committenti nella più ricercata grandiosità dell´impianto spaziale, nell´ambientazione architettonica più sontuosa e nella rigidezza un po’ manierista delle figure. de Vos, Cornelis (1585 Hulst ‐ 1651 Antwerpen) Durante la sua attività lavorò soprattutto come ritrattista ispirandosi a Pourbus il Giovane e Rubens con il quale collaborò per un certo periodo. Dipinse anche paesaggi, scene storiche e dipinti di genere. Divenne membro della Gilda di San Luca e attorno al 1617 dipinse due tele, “La Natività” e la “Presentazione al tempio”, delle 13 che furono dipinte da altri artisti tra i quali Rubens. Il suo lavoro è riconoscibile per l’utilizzo dei colori intensi e le espressioni facciali cariche di energia e vitalità. Dou, Gerard (1613 Leiden ‐ 1675 Leiden) Inizialmente nello studio dal padre, artista vetraio, presto divenne allievo di Pieter Couwenhorn. Successivamente lavorò per tre anni come apprendista nello studio di Rembrandt. Nel 1632 si stabilì a Leida come pittore indipendente diventando rapidamente molto famoso. Le sue prime opere mostrano sicuramente una grande influenza di Rembrandt, al punto che in certi casi è difficile notare la differenza. Dal 1640 circa si dedicò alla realizzazione di dipinti rappresentanti scene di vita quotidiana, in generale di piccole dimensioni, estremamente dettagliati. Le scene dei suoi quadri venivano spesso dipinte viste attraverso una finestra ad arco che esaltava lʹintimità della scena, perfezionò lʹeffetto chiaroscuro realizzando scene notturne alla luce di candele, per le quali realizzava un numero eccezionale di studi preliminari. Dou dipinse più di 200 opere, per la maggior parte di piccole dimensioni. Duyster, Willem Cornelisz (1599 Amsterdam ‐ 1635 Amsterdam) Hals, Frans (1581/85 Antwerpen ‐ 1666 Haarlem) Stabilitosi ad Haarlem con la famiglia prima del 1591, all´età di 27 anni divenne membro della Gilda di San Luca, una delle più prestigiose associazioni olandesi di artisti. Iniziò come pittore di genere, passando poi al ritratto, sia su commissione sia su modelli scelti dall´artista. Ci pervengono circa 240 opere caratterizzate soprattutto dalla tendenza a una resa immediata e vivacissima del soggetto attraverso una stesura pittorica a pennellate rapide e irregolari. Hals stabilì per i ritratti di gruppo un nuovo schema compositivo che doveva diventare canonico per la pittura olandese, sconvolgendo gli inerti allineamenti dei personaggi e coinvolgimento questi ultimi in azioni che si collegano e articolano intorno alla tavola imbandita del ʺbanchettoʺ. Kalf, Willem (1619 Rotterdam ‐ 1693 Amsterdam) Attivo a Parigi dal 1642 al 1646, ritornò in Olanda nel 1651 e dal 1653 si stabilì ad Amsterdam. Inizialmente dipinse cucine e interni rustici o composizioni gremite di pezzi di oreficeria, tessuti e oggetti di porcellana. Dopo il ritorno in patria si dedicò a rappresentazioni meno cariche, con pochi oggetti preziosi, come magicamente evocati dall´oscurità del fondo, grazie a un impareggiabile virtuosismo esecutivo che ne evidenzia e differenzia le qualità materiche nel sensibile diffondersi della luce e nel gioco fittissimo dei riflessi e delle trasparenze. Lingelbach, Johannes (1622 Frankfurt Main ‐ 1674 Amsterdam) Pittore tedesco, soggiornò a Parigi, in seguito si stabilì in Italia per circa cinque anni affermandosi come pittore di paesaggi e scene di genere. Fu influenzato dallo stile dei bamboccianti, dapprima dipinse scene fresche e luminose, poi trasferitosi ad Amsterdam divennero molto più descrittive e banali. Maes, Nicolaes (1634 Dordrecht ‐ 1693 Amsterdam) Allievo di Rembrandt; in seguito ad un soggiorno ad Anvera conobbe la pittura fiamminga e l´opera di de Hooch. Le sue opere rappresentano principalmente scene di genere in cui si scorgono interni con figure femminili. Il suo talento si dimostra però pienamente nei ritratti singoli o di gruppo. Metsu, Gabriel (1629 Leiden ‐1667 Amsterdam) Figlio del pittore fiammingo Jacques Metsu (1588‐1629) visse gran parte della sua vita a Leiden. Diventò famoso per le scene di genere, soprattutto di interni. Metsu fu allievo di Gerard Dou e viene influenzato da pittori come Jan Steen, Jan Lievens e in seguito da Frans van Mieris il Vecchio. Membro del circolo di Leiden fino al 1649,negli anni successivi si stabilisce ad Amsterdam venendo prima formato a Utrecht da Jan Baptis Weenix e Nicolaus Knüpfer. Molenaer, Jan Miense (1610 Haarlem ‐ 1668 Haarlem) Si trasferì ad Amsterdam nel 1636 con sua mogli anch’essa pittrice, Judith Leyster, con la quale condivideva uno stile molto simile tanto da essere difficile riconoscere sempre le differenza. Dipinse soprattutto scene di genere, ritratti e temi religiosi. Ochtervelt, Jacob (1634 Rotterdam ‐ 1682 Amsterdam) Dopo un inizio caravaggesco si affermò nella pittura di genere, allievo di Berchem e in seguito influenzato da Ter Boch e da De Hooch, dipinse aneddotiche scene di genere e ritratti di ambiente borghese. Pickenoy, Nicolaes Eliasz (1588 Amsterdam ‐ 1650/56 Amsterdam) Tra il 1631 e il 1637 la sua l’elevata attività artistica si concentrò sui numerosi ritratti commissionatigli da personaggi di valore, conosciuti sia a livello locale che nazionale, come Cornelis de Graeff. L’artista collaborò con Rembrandt, ma è alquanto difficile distinguere le sue opere da quelle dei suoi contemporanei; tipica nei quadri è la luce intensa che illumina e risalta la forma delle teste dei personaggi, le loro gestualità accentuate e esagerate e le lunghe ombre dai colori marroni. Post, Frans (1612 Haarlem ‐ 1680 Haarlem) Si specializzò nella pittura di paesaggio ed è noto per una serie di dipinti in cui rielaborò con vivace immediatezza gli schizzi raccolti durante un soggiorno in Brasile, fu al seguito del principe Maurizio di Nassau. Potter, Paulus (1625 Enkhuizen ‐ 1654 Amsterdam) Figlio di un pittore di nature morte e battaglia, studiò all´Aia con J. van Goyen e si perfezionò ad Amsterdam presso C. Moeyaert. Nei suoi primi lavori prevalsero interessi paesaggistici e descrittivi, dopodiché giunse gradualmente a una diretta e sintetica evocazione della natura, con ritratti di animali che campeggiano su sfondi luminosi di paese. Rembrandt, Harmensz van Rijn (1606 Leiden – 1669 Amstedam) Figlio di mugnai frequentò la Scuola Latina e nel maggio 1620 si iscrisse all´Università di Leida, la più antica e prestigiosa del paese ma interruppe gli studi universitari per fare pratica da un pittore del luogo. Presto si trasferì ad Amsterdam dove cominciò ad ottenere le prime commissioni ed i primi successi. Ebbe due mogli e molti figli molti dei quali, però, morirono presto. Il suo stile di vita e la fine del suo successo lo portarono ad affrontare il fallimento ed il rischio del carcere. Circa due terzi dei dipinti ed un quarto delle acqueforti di Rembrandt sono ritratti. Il periodo di massima attività in questo genere si svolse dal 1630 al 1640, quando era subissato da commissioni da parte di ricchi cittadini di Amsterdam. A parte i ritratti, i soggetti religiosi costituiscono la categoria più ampia della produzione di Rembrandt come pittore. La devozione per questo tipo di soggetti è il frutto di una forte inclinazione personale, poiché il genere non era molto richiesto nei Paesi Bassi; dipinse anche molti dei più grandi episodi della Bibbia e numerose immagini di Cristo. Roos, Johann Heinrich (1631 Reipoltskirchen ‐ 1685 Frankfurt Main) Pittore ed acquafortista tedesco dellʹera barocca, specializzato in paesaggi ed animali. Eʹ stato pittore di corte sotto Carlo I Luigi del Palatinato. Rubens, Pieter Paul (1577 Siegen ‐ 1640 Antwerpen) Si formò a Colonia e ad Anversa, dopodiché soggiornò per diversi anni in Italia, soprattutto a Venezia, dove subì l´influenza di Tiziano, del Veronese e del Tintoretto. Poco dopo fu chiamato al servizio di Vincenzo Gonzaga, duca di Mantova e dovette alternare la sua attività artistica con missioni diplomatiche e politiche ed ebbe modo di studiare i maestri del rinascimento, ma anche i Carracci e Caravaggio. Tornato in patria riuscì a fondare la sua famosa casabottega, nella quale creò con l´aiuto di molti artisti tra cui A. van Dyck un gran numero di opere. Sorgh, Hendrick Martensz (1611 Rotterdam ‐ 1670 Rotterdam) Steen, Jan (1625/26 Leiden ‐ 1679 Leiden) Nasce in una famiglia cattolica benestante e ricevette la sua educazione artistica da Nicolaes Knupfer, pittore tedesco noto per i suoi quadri a sfondo storico o narrativo ambientati a Utrecht. Le influenze di Knupfer si ritrovano nell´uso della composizione e del colore messi in atto da Steen. Un´altra fonte di ispirazione fu Adriaen van Ostade, pittore di scene rurali. Molte delle scene di genere da lui eseguite sono tanto vivaci da arrivare al caos più totale e alla lascivia. Tuttavia sottili indizi nei suoi dipinti suggeriscono che Steen intenda avvertire lo spettatore piuttosto che invitarlo a copiare questi comportamenti. Molti dei lavori del pittore fanno riferimento a vecchi proverbi olandesi e alla letteratura del Paesi Bassi. Jan Steen dipinse anche diversi autoritratti, nei quali non mostra alcuna vanità, scene storiche, mitologiche e religiose, nature morte e paesaggi. ter Borch, Gerard (1617 Zwolle ‐ 1681 Deventer) La sua prima formazione avvenne ad Amsterdam e a Haarlem, dove studiò e venne influenzato dalla tradizione caravaggesca di Utrecht. Tra il 1635 e il 1644 viaggio per l´Europa soggiornando nelle città principali e una volta tornato in patria lavorò ad Amsterdam. Dopo le prime opere di carattere bambocciano e rembrandtiano si dedicò alla pittura di interni borghesi, i suoi personaggi sono collocati in camere dove riflettono i colori delle loro vesti di seta. Ter Borch fu inoltre un grande ritrattista e nei suoi lavori vi in modo evidente il tema aristocratico. ter Brugghen, Hendrick (1588 Provinz Overijssel ‐ 1629 Utrecht) Si stabilì giovanissimo a Utrecht dove diventò allievo di Abraham Bloemart. Nel 1604 si trasferì in Italia, dove rimase fino al 1614 e dove conobbe Caravaggio, Orazio Gentileschi, Carlo Saraceni e molti altri pittori seguaci del Caravaggio. In quel periodo rimase affascinato dalla loro arte e la sua tecnica pittorica ne fu grandemente influenzata. Fu sicuramente il più innovativo ed originale tra i pittori caravaggeschi nordici. van Beyeren, Abraham (1620/21 Den Haag ‐ 1690 Overschie) Le sue opere rappresentano nature morte caratterizzate da un singolare virtuosismo con effetti coloristici e luministici. Nelle sue tele sono presenti argenterie, pesci volatili, fiori e vasellame. van de Velde, Adriaen (1636 Amsterdam ‐ 1672 Amsterdam) Educato alla pittura dal padre Willem il Vecchio, insieme al fratello Willem il Giovane. Trascorse in Italia gli anni tra il 1653 e il 1656 e si stabilì infine ad Amsterdam. Non relegò la sua opera ad un solo genere pittorico ma ne sperimentò svariati, raggiungendo i risultati più felici nella pittura di paesaggi. I suoi effetti luministici sono di notevole intensità, di estrema finezza risultano anche le scelte cromatiche. Di grande fama le spiagge e i paesaggi assolati in cui si scorgono piccole figure. Le tecniche maggiormente usate sono l´olio su tela e l´acquaforte. van de Velde, Esaias (1590/91 Amsterdam ‐ 1630 Den Haag) Fratello di Williem il Vecchio e allievo di Van Coninxloo. Trascorse un periodo ad Amsterdam per poi trasferirsi ad Haarlem dove fu attivo dal 1610. All´Aia dal 1618, fu al servizio della corte dei principi Maurizio e Federico Enrico. Le sue opere più note sono battaglie e paesaggi in cui appare evidente un realismo che può essere definito sobrio. Dipinse anche ritratti e scene di genere. van Dyck, Anton (1599 Antwerpen ‐ 1641 London) La sua carriera di pittore inizia in giovanissima età. A dieci anni appena entra nella scuola di Hendrick Van Balen. Nel 1618 viene accolto nella corporazione di Anversa e nello stesso anno realizza la sua prima opera in collaborazione con Rubens che lo considera il suo migliore discepolo. In Inghilterra nel 1620 fu al servizio del re Giacomo I, nel 1621 è in Italia, fermandosi per qualche mese a Genova dove lavora a numerosi ritratti per famiglie nobili del luogo. L´anno successivo si sposta a Roma per poi visitare Venezia, Padova, Mantova e Firenze. In ciascuna città realizza ritratti delle personalità di maggior rilievo, oltre che studiare i grandi maestri del passato e contemporanei. Il periodo italiano rappresenta il superamento della maniera rubensiana per acquisire uno stile più personale, alla luce dell´opera dei grandi maestri, tra i quali in particolare Tiziano. Si sposta in Olanda nel 1632 Inizia poi la sua attività come pittore ufficiale della corte inglese a Londra ma opera anche a Bruxelles. van Goyen, Jan (1596 Leiden ‐ 1656 Den Haag) Frequentò lo studio di van de Velde ad Haarlem tra il 1616 e 1617. Viaggiò molto, visitando Paesi Bassi, Inghilterra e Francia. Ciò gli diede modo di eseguire numerosi studi di motivi paesistici, che rielaborò in seguito nel corso della sua esperienza pittorica. Nel 1631 si stabilì all´Aia. La sua opera si fece nel tempo sempre meno ricca di dettagli ornamentali per raggiungere infine effetti di intensa unità spaziale ed atmosferica. Ciò fa di lui uno di più originali paesaggisti del Seicento olandese. Negli ultimi anni si intravede anche nella sua opera la tendenza al classicismo. van Mieris, Franz (1635 Leiden ‐ 1681 Leiden) Esponente di spicco di una famiglia di artisti, fu allievo di Dou e van den Tempel. Le sue opere, oltre che dalle dimensioni ridotte, sono caratterizzate da un’intensa brillantezza data anche dall’utilizzo di colori metallizzati. Ritrasse soprattutto abitudini e costumi tipici delle classi benestanti. Dipinse più volte la gonna di seta che ter Borch rese famosa e ne fu rivale nella riproduzione fedele di tessuti intrecciati coloratissimi. Nel corso della sua carriera ebbe numerosi committenti, tra cui Cosimo de medici III, granduca di Toscana. Ciò rese la sua produzione vasta ma non influì in alcun modo sull’accuratezza e la qualità dei suoi lavori. van Ostade, Adriaen (1610 Haarlem ‐ 1685 Haarlem) Compì i suoi primi studi presso Hals. Le sue tele rappresentano soprattutto soggetti contadini; nel corso del tempo si possono notare influenze di derivazione diversa, come temi ripresi da Bruegel il Vecchio. La sua produzione fu decisamente numerosa, circa 800 opere. Nell´ultimo periodo della sua attività pittorica risentì in modo sempre più evidente dell´influsso di Rembrandt soprattutto per quanto riguarda gli effetti di luce e la gamma cromatica. Le ultime opere sono caratterizzate da una mitigazione degli elementi realistici più crudi. Fu anche un ottimo incisore. van Ruisdael, Salomon Jacobsz (1628/29 Haarlem ‐ 1682 Amsterdam) Compì i primi studi presso lo zio Salomon che lo introdusse al realismo. Lavorò inizialmente ad Haarlem per poi spostarsi ad Amsterdam. Grazie al rapporto con Rembrandt superò la visione realistica. La sua produzione è costituita soprattutto da paesaggi, la cui interpretazione del paesaggio, emotiva e con effetti cromatici caratterizzati da effetti di luce e tonalismo, fu molto importante per tutto il corso del Settecento. Vermeer, Jan (1632 Delft ‐ 1675 Delft) Si ritiene che il suo insegnate fosse Carel Fabritius o Leonaert Bramer. Risulta iscritto alla corporazione dei pittori di San Luca a Delf dal 1653; ne divenne vice‐decano nel 1662 e decano l´anno seguente. Gli vengono attribuite circa 40 opere, delle quali 16 firmate e solo 2 datate. Le opere ritenute più precoci, indicano un avvicinamento ai temi caravaggeschi ai quali si unisce una interpretazione dell´arte di Rembrandt. Assunse poi uno stile più personale e divenne maestro indiscusso della pittura di genere, con una scarsa intenzione narrativa e forte intento descrittivo. Le ultime opere sono invece volte ad indagare più in profondità gli aspetti luministici. Vermeer era in grado di ottenere colori trasparenti applicando sulle tele il colore a punti piccoli e ravvicinati, tecnica nota come pointillé. Vaillant, Wallerand (1623 Lille ‐ 1677 Amsterdam) Wtewael, Joachim Anthonisz (1566 Utrecht ‐ 1639 Utrecht) Figlio di un pittore di vetrate, soggiornò in Francia e in Italia tra il 1588 e il 1592, venne a contatto con pittori veneti e manieristi fiorentini. A venticinque anni, Wtewael aderì ad una corporazione come pittore e intraprese la produzione di dipinti, disegni, incisioni, e vetrate. Fu uno dei principali esponenti del manierismo olandese, ottenne fama come ritrattista e autore di dipinti di soggetti biblici e mitologici.