pdf interattivo - Gallerie degli Uffizi
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4 PERCORSI PER SCOPRIRE LA MOSTRA BUFFONI, VILLANI E GIOCATORI ALLA CORTE DEI MEDICI Palazzo Pitti Andito degli Angiolini 19 maggio - 11 Settembre 2016 GALLERIE DEGLI UFFIZI Galleria Palatina IL POPOLO DEI PICCOLI 1 intro Il tema che percorre l’intera esposizione è l’intrattenimento a corte. Le opere presentate ci mostrano l’importanza sociale del riso come strumento di svago e antidoto alla noia, ma anche come pausa dagli impegni e dalle preoccupazioni che il ruolo istituzionale comporta. IL RISO NELLE CORTI E PER LE STRADE 2 Far ridere è un’arte e come tale esiste fin dall’antichità: per suscitare il riso ci si affida alla parola o al proprio corpo, sfruttandone anche le sue difformità. Le attività ed i personaggi che ruotano attorno alla corte medicea, qui rappresentati, sono indagati con verità; emergono così quegli aspetti drammatici e malinconici di una comicità giocata sul paradosso, sulla distanza dai canoni di bellezza ed equilibrio. 3 4 IL GIOCO VILLANI E CACCIATORI I QUATTRO PERCORSI rappresentano dei suggerimenti di lettura della mostra, una proposta di approfondimento ai vari aspetti dell’intrattenimento a corte fra XVI e XVIII secolo. tutte le opere esposte in mostra credits I 4 PERCORSI IL POPOLO DEI PICCOLI CLICCA QUI E SCOPRI LE OPERE RELATIVE AL PERCORSO 1 1 2 3 4 percorso 1 0 ggi, il popolo dei piccoli come si autodefinisce, al di là delle credenze e di altre cognizioni che l’ha contrassegnationel tempo, è una categoria ben lontana dal sentirsi malata. La diversità che lo caratterizza ha da sempre suscitato attenzione e grande curiosità. Nel corso del tempo ai nani sono stati associati significati e a volte speciali poteri. Essi erano legati alla corte nella duplice e complementare funzione di buffone e prezioso confidente del signore, poiché si ritenevano dotati di spigliata intelligenza. La prossimità con la corte, la condivisione di una vita così rigidamente scandita dalle regole dell’etichetta, riuscivano ad avvicinare mondi diametralmente opposti: paradossalmente la condizione di diverso diviene un’opportunità di cambiamento straordinario. intro opere L’acondroplasia (nome derivante dall’unione di tre parole di origine greca: a - senza, condro – cartilagine e plasia formazione), come è noto, è un’alterazione genetica che inibisce lo sviluppo della cartilagine delle ossa lunghe, con conseguente disarmonica formazione dell’apparato scheletrico. E’ questa l’immagine con cui più frequentemente si rappresenta il nano nell’arte. secolo), abbigliato con eleganza a servizio della Granduchessa d’Austria, accanto all’immagine fiabesca de Il Gatto Mammone di Faustino Bocchi in cui i nani sono rappresentati in un mondo giocoso come musici e cantori o ancora si rappresenta il nano come una creatura mostruosa in un’atmosfera surreale e suggestiva, tra bagliori, sbuffi di vapore e trasparenze in Orfeo agli inferi. Le opere di quest’esposizione ci presentano sia immagini di nani realmente vissuti, che rappresentazione che attingono ai miti e alla letteratura. Due aspetti che rappresentano da sempre il mondo del nanismo. Fra tutti i personaggi qui rappresentati di cui in parte si conosce la storia, emerge la figura del nano Morgante alla corte di Cosimo I de’ Medici. A Braccio di Bartolo fu attribuito ironicamente il nome di un celebre gigante creato dalla fantasia di Luigi Pulci: Morgante. Fu ritratto in varie occasioni in pitture, sculture e opere letterarie ed è presente qui in mostra nel doppio ritratto di Bronzino, tela di un realismo e una rilevanza quasi scultorea. Ecco, quindi, il significato dei ritratti che ritroviamo lungo il percorso come il Ritratto di nano con mazza ferrata e cane al guinzaglio di pittore fiorentino (prima metà del XVII I 4 PERCORSI IL POPOLO DEI PICCOLI 1 CLICCA SULLE IMMAGINI PER SCOPRIRE CIASCUNA OPERA 2 3 9 21 JOSEPH HEINTZ IL GIOVANE Orfeo agli inferi ANONIMO PITTORE FIORENTINO DEL XVII SEC. Ritratto di nano con mazza ferrata e cane al guinzaglio 28 FAUSTINO BOCCHI Il Gatto Mammone 11 16 ANDREA DI MICHELANGELO FERRUCCI (attr.) Nano con sonagli intro opere AGNOLO BRONZINO Doppio ritratto di Braccio di Bartolo detto il Nano Morgante 15 NICCOLÒ CASSANA Ritratto di Angiola Biondi nana di Violante di Baviera 4 IL RISO NELLE CORTI E PER LE STRADE I 4 PERCORSI CLICCA QUI E SCOPRI LE OPERE RELATIVE AL PERCORSO 2 1 2 3 4 percorso 2 I l riso, carattere istintivo e distintivo dell’uomo, tema che attraversa tutta la mostra con un vario apparato iconografico, è sempre stato affrontato a livello teorico fin dall’antichità. Oggi le più recenti teorie sul riso si sono dedicate al legame tra benessere psicologico e umorismo che favorisce la creatività e riduce stress e tensioni. Il tema del riso e del divertimento è presente in questa mostra in alcuni esempi di pittura di genere del XVII sec.olo che mostrano manifestazioni di corte e di strada. Sopravvive nel Medioevo una forma itinerante di teatralità profana caratterizzata dall’attività di intrattenitori, giullari e buffoni, che trova ancora nel ‘600 contrarietà nella morale intro opere cristiana, ma che in realtà è molto apprezzata dai ceti popolari, dalle famiglie nobili e persino dal clero. Dobbiamo però distinguere la figura del giullare da quella del buffone: il primo è l’intrattenitore libero, il cantastorie, l’ artista di strada di condizioni umili, spesso mendicante; il secondo è legato alla corte a cui si adatta e che gli garantisce una certa agiatezza economica: di proprietà del principe, risiede stabilmente nel suo palazzo, è amato, vestito, stipendiato. Il giullare è spesso accusato di praticare vizi e mestieri non sempre leciti e comprende una tipologia molto variegata di intrattenitori: musici, menestrelli, mimi, addomesticatori di animali, acrobati, a volte ciarlatani e imbroglioni che rallegrano luoghi improvvisati quali le strade, le taverne, le piazze. Il buffone è, invece, interprete della spettacolarità di corte che, a cominciare dall’ età rinascimentale, si realizza sia all’interno del palazzo che all’esterno, nel tessuto cittadino, in feste, mascherate, trionfi, canti carnascialeschi. E’ insieme suonatore, giocoliere, animatore di feste e banchetti, a volte anche prezioso consigliere. Rimedio alla noia, possibilità di evasione dagli impegni ufficiali e dalla routine quotidiana dei signori, il buffone è un abile professionista, protagonista di un’arte giocosa ricca di virtuosismi verbali; spesso enfatizza la follia dei comportamenti umani con giochi di parole, salti, balli, capriole per ottenere divertimento e riso. Una trasgressione mentale e comportamentale testimoniata in un ricco repertorio iconografico, come nel dipinto che ritrae Meo Matto di Giusto Suttermans, dove il buffone di corte è ripreso in maniera realistica coi tipici tratti psicosomatici del folle e nelle sue movenze disarticolate. IL RISO NELLE CORTI E PER LE STRADE percorso 2 intro I 4 PERCORSI CLICCA SULLE IMMAGINI PER SCOPRIRE CIASCUNA OPERA 1 2 3 22 25 ARTISTA DELLA FINE DEL XVII SECOLO Il venditore di occhiali (La sposa, il gobbo e il garzone di Mangiacani) JUSTUS SUTTERMANS Madonna Domenica delle Cascine, la Cecca di Pratolino e Piero moro 23 3 STEFANO DELLA BELLA Ritratto di Bernardino Ricci, detto il Tedeschino JUSTUS SUTTERMANS Ritratto di un buffone (Meo Matto) opere 4 I 4 PERCORSI IL GIOCO CLICCA QUI E SCOPRI LE OPERE RELATIVE AL PERCORSO 3 ESPOSTE IN MOSTRA E NEL GIARDINO DI BOBOLI 1 2 3 4 percorso 3 N el Nel Rinascimento esistevano varie tipologie di giochi, ognuna delle quali, generalmente, era legata ad una certa classe sociale. Tra questi ve ne erano alcuni come i giochi d’azzardo, i dadi, la morra o le carte, in voga presso i ceti più popolari ma apprezzati anche dai nobili, sebbene incontrassero la generale riprovazione ecclesiastica. Altri erano poi i giochi di abilità, come gli scacchi e la dama, altri ancora erano più fisici come l’equitazione e la scherma; infine c’erano i giochi tipici della civiltà cortigiana e della conversazione: giochi di parola, dubbi amorosi, indovinelli e simili. Alcuni giochi avevano dinamiche piuttosto violente, che comportavano lo scontro fisico fra giocatori, a cui necessitavano velocità e scaltrezza. intro opere Spesso i giochi nascono per caso, altre volte in occasione di eventi particolari, come il Calcio in Costume, giocato per la prima volta il 17 febbraio 1530, durante l’assedio di Firenze, come forma di irrisione nei riguardi del nemico. DI SEGUITO RIPORTIAMO ALCUNI GIOCHI TIPICI DELL’EPOCA IL GIOCO DELLE PALLOTTOLE, antesignano di quello delle bocce, si diffuse nel Medioevo, divenendo uno dei prediletti dal popolo. Veniva praticato nelle piazze e nelle strade. Ben presto però incontrò l’avversione da parte della Chiesa e dei potenti, a causa delle liti furibonde che il gioco provocava. A Firenze, come del resto in altre città, il gioco era vietato in molti luoghi, lo dimostra il fatto che, sono ancora visibili alcuni divieti scritti su pietra, dove i Signori Otto di Guardia e Balia, la polizia del tempo, proibivano il gioco delle pallottole e della palla, per ragioni varie, come il rispetto dei luoghi di culto. Uno di questi bandi è ancora ben visibile su il muro esterno della Badia Fiorentina. A testimonianza dell’importanza che il gioco aveva in città resta il toponimo della Piazza delle Pallottole, nella zona di Piazza del Duomo. I 4 PERCORSI 1 IL GIOCO 2 percorso 3 IL GIOCO DELLE CARTE era spesso avversato tanto dalle autorità religiose, che lo vedevano come distrazione dalla preghiera, quanto da quelle civili. Il gioco, specie quello d’azzardo, poteva provocare risse o peggio ancora portare intere famiglie alla rovina. Risalgono alla fine del Quattrocento giochi come il baccarà e la scopa napoletana. intro opere IL GIOCO DELLE MINCHIATE FIORENTINE nasce forse attorno alla metà del Quattrocento ed ha la prima attestazione scritta nel 1466, in una lettera di Luigi Pulci a Lorenzo il Magnifico. Veniva giocato con 97 carte e poteva essere considerato una variante dei più famosi tarocchi, anche se non aveva un uso divinatorio.All’interno del mazzo erano comprese 41 carte dei trionfi, contro le usuali 22 e al posto dell’immagine dei cavalli c’erano quelle dei centauri. Il gioco era conosciuto anche come Germini, derivante dal termine Gemini (gemelli), una delle figure delle carte. Il termine sembra che derivi dal verbo “sminchiare”, col senso di utilizzare una carta dal valore alto. Originario da Firenze, il gioco ebbe larga diffusione e se ne trovano testimonianze anche in Sicilia, a Genova e perfino nell’Europa orientale e del Nord. SCOPRI ALTRI GIOCHI ATTRAVERSO ALCUNE STATUE DEL GIARDINO DI BOBOLI 3 4 I 4 PERCORSI IL GIOCO percorso 3 CLICCA SULLE IMMAGINI PER SCOPRIRE CIASCUNA OPERA 1 2 3 4 26 ZANOBI ROSI (QUI ATTRIBUITO) Ritratto di giocatore con palla 1 13 NICOLAS RÉGNIER Scena di gioco e chiromante in atto di leggere la mano intro opere MAESTRO DELL’INCREDULITÀ DI SAN TOMMASO (JEAN DUCAMPS?) Suonatore di chitarra I 4 PERCORSI IL GIOCO percorso 3 GIOVANNI BATTISTA CAPEZZUOLI Gioco della Pentolaccia GIOVANNI BATTISTA CAPEZZUOLI Gioco della Civetta intro opere CLICCA SULLE IMMAGINI PER SCOPRIRE CIASCUNA OPERA 1 2 3 ORAZIO MOCHI, ROMOLO FERRUCCI detto DEL TADDA Gioco del Saccomazzone 4 I 4 PERCORSI VILLANI E CACCIATORI CLICCA QUI E SCOPRI LE OPERE RELATIVE AL PERCORSO 3 ESPOSTE IN MOSTRA E NEL GIARDINO DI BOBOLI 1 2 3 4 percorso 4 Q uesto percorso indaga brevemente l’aspetto culturale e ideologico della caccia e dei villani nel XVII sec. attraverso alcuni dipinti qui esposti e alcune sculture presenti nel Giardino di Boboli. E’ proprio nel Seicento che inizia l’attenzione verso personaggi popolari quali contadini e cacciatori, e si rappresentano le prede, i cani e la selvaggina in generale accanto ai prodotti della terra. Vivere in villa ha un significato duplice: da un lato è legato al controllo della produzione agricola, dall’altro è ostensione di potere e luogo di svago. Il riposo intellettuale, il godimento della campagna, erano veri e propri piaceri scaturiti dalla frequentazione della villa. Da qui deriva un nuovo modo di rapportarsi delle élite cittadine con il mondo contadino. La vita intro opere in campagna è riletta attraverso lo stile del nobile che ridisegna e rivaluta il rapporto con il contado, dandogli un nuovo senso. Nel Bacco fanciullo di un pittore della cerchia di Giovanni da Sangiovanni, l’ebbro e bizzarro protagonista della scena, veste abiti contadini da festa e indossa un elegante cappello piumato. Questo genere di dipinti si inserisce in quel filone che rappresenta temi popolari traendo ispirazione da soggetti di vita quotidiana. Anche due sculture del Giardino di Boboli, La lavacapo e La fontana della vendemmia, entrambe di Valerio Cioli, sono connotate da una narrazione semplice e naturale. Uno degli intrattenimenti prediletti dalla famiglia Medici era la caccia, praticata per lo più nelle loro ville suburbane, quali quella di Pratolino, Poggio a Caiano, Cerreto Guidi ed altre ancora. Passata da necessità di sopravvivenza a sport codificato, la caccia contribuì a plasmare parte del territorio mediceo, ne sono un esempio le Ragnaie del Giardino di Boboli, boschetti destinati alla caccia degli uccelli con le reti denominate “ragne”. E inoltre, con i ritratti di cacciatori, cani e selvaggina, permise di sviluppare nuovi modelli iconografici con punte di eccezionale qualità artistica. Le scene di caccia erano affidate prevalentemente ad artisti stranieri, come nella bellissima tela qui proposta di Giusto Suttermans, Il guardarobiere di Pratolino con cacciatori e cuochi della ‘famiglia’ medicea, di cui sono noti anche i nomi e che proviene dalla collezione del cardinale Giovan Carlo de’ Medici, fratello di Ferdinando II. I 4 PERCORSI VILLANI E CACCIATORI percorso 4 L’attività venatoria era praticata anche dalle donne, come si può vedere nel ritratto Anna Maria Luisa de’ Medici in abito da caccia, 16911670, di Jan Frans van Douven, esposto nella Galleria Palatina. Il complesso dei territori venatori era governato da una magistratura, quella del Gran cacciatore, carica rivestita da un esponente dell’entourage aristocratico mediceo. Ma in parallelo a queste grandi figure di corte, vi è poi tutto un mondo variegato di personaggi subalterni spesso raffigurati dagli artisti dell’epoca con l’intento di rappresentarne le virtù e le loro particolari capacità nella pratica venatoria. intro opere CLICCA QUI E SCOPRI LE OPERE RELATIVE AL PERCORSO 3 ESPOSTE IN MOSTRA E NEL GIARDINO DI BOBOLI 1 2 3 4 I 4 PERCORSI VILLANI E CACCIATORI percorso 4 CLICCA SULLE IMMAGINI PER SCOPRIRE CIASCUNA OPERA 1 2 3 27 14 GIOVANNI DA SAN GIOVANNI (CERCHIA DI) Bacco fanciullo JUSTUS SUTTERMANS Il guardarobiere di Pratolino con cacciatori e cuochi della ‘famiglia’ medicea 18 5 GIAMBOLOGNA (ATTR.) Uccellatore EBERHARD KEILHAU detto “MONSÙ BERNARDO” E BOTTEGA Venditori ambulanti intro opere 4 I 4 PERCORSI VILLANI E CACCIATORI percorso 4 CLICCA SULLE IMMAGINI PER SCOPRIRE CIASCUNA OPERA 1 2 3 VALERIO CIOLI, GIOVAN SIMONE CIOLI Fontana della vendemmia VALERIO CIOLI Donna con bambino detta “La lavacapo” intro opere 4 LE OPERE IN MOSTRA 1 MAESTRO DELL’INCREDULITÀ DI SAN TOMMASO (JEAN DUCAMPS?) Suonatore di chitarra 2 PITTORE EMILIANO DEL XVIII SECOLO Nano dormiente (Il nano bocciolo) 3 JUSTUS SUTTERMANS Ritratto di un buffone (Meo Matto) 4 ANONIMO FIORENTINO DEL XVII SECOLO Ritratto del nano Gabriello Martinez 5 EBERHARD KEILHAU detto MONSÙ BERNARDO (e bottega) Venditori ambulanti intro opere 6 DOMENICO CASINI VALORE CASINI (qui attr.) Ritratto di Odoardo Farnese con un nano e un cane 7 FAUSTINO BOCCHI L’Estate, L’Autunno, L’Inverno 8 ANTON DOMENICO GABBIANI Quattro servitori alla corte dei Medici 9 ANONIMO PITTORE FIORENTINO DELLA PRIMA METÀ XVII SECOLO Ritratto di nano con mazza ferrata e cane al guinzaglio 10 ANONIMO PITTORE TOSCANO DEL XVII SEC. Banchetto grottesco 11 NICCOLÒ CASSANA Ritratto di Angiola Biondi, nana di Violante di Baviera 12 CESARE DANDINI Giovane pastore con piva 13 NICOLAS RÉGNIER Scena di gioco e chiromante in atto di leggere la mano 14 JUSTUS SUTTERMANS Il guardarobiere di Pratolino con cacciatori e cuochi della ‘famiglia’ medicea 15 AGNOLO DI COSIMO detto BRONZINO Doppio ritratto di Braccio di Bartolo, detto il Nano Morgante 16A AGOSTINO UBALDINI Nano musicante 16B ANDREA DI MICHELANGELO FERRUCCI (attr.) Nano con sonagli 17 FAUSTINO BOCCHI Nani al bagno 18 GIAMBOLOGNA (attr.) Uccellatore intro opere 19A - 19B NICCOLÒ CASSANA Giuliano Baldassarrini, detto Zigolino, in veste di cacciatore Alberto Tortelli in veste di cacciatore 20 ADRIAEN PIETERSZ VAN DE VENNE (copia da) Due cantastorie vagabondi 21 JOSEPH HEINTZ IL GIOVANE Orfeo agli inferi 22 ARTISTA DELLA FINE DEL XVII SECOLO Il venditore di occhiali (La sposa, il gobbo e il garzone di Mangiacani) 23 STEFANO DELLA BELLA Ritratto di Bernardino Ricci, detto il Tedeschino 24 MARGHERITA COSTA Li buffoni 25 JUSTUS SUTTERMANS Madonna Domenica delle Cascine, la Cecca di Pratolino e Piero moro 26 ZANOBI ROSI (qui attribuito) Ritratto di giocatore con palla 27 GIOVANNI DA SAN GIOVANNI (cerchia di) Bacco fanciullo 28 FAUSTINO BOCCHI Il Gatto Mammone Opere all’interno del Giardino di Boboli incluse nei percorsi VALERIO CIOLI La Lavacapo ORAZIO MOCHI ROMOLO FERRUCCI detto DEL TADDA Gioco del saccomazzone GIOVANNI BATTISTA CAPEZZUOLI Gioco della pentolaccia GIOVANNI BATTISTA CAPEZZUOLI Gioco della civetta VALERIO CIOLI GIOVAN SIMONE CIOLI Fontana della vendemmia intro opere 1 MAESTRO DELL’INCREDULITÀ DI SAN TOMMASO (JEAN DUCAMPS?) attivo a Roma fra la fine del secondo decennio e la fine del quarto decennio del XVII secolo Suonatore di chitarra 1620 olio su tela Firenze, Gallerie degli Uffizi, Galleria Palatina e Appartamenti Reali, depositi inv. 1890 n. 979 Il “musico” è un soggetto in voga nel campo della pittura di genere fin dal secolo XVI. In questa tela, che risente dei modelli caravaggeschi, l’anonimo maestro, forse il francese Jean Ducamps, ha immaginato il suonatore all’interno di una taverna, appoggiato al tavolo dove compaiono i dadi, strumenti di giochi proibiti, e un mazzo di carte. intro opere CLICCA QUI PER TORNARE ALLA MAPPA DEL PERCORSO 3 2 PITTORE EMILIANO DEL XVIII SECOLO Nano dormiente (il nano Bocciolo) 1700-1710 ca. olio su tela Firenze, Gallerie degli Uffizi, Galleria Palatina e Appartamenti Reali, depositi inv. 1890 n. 5144 La figura del nano placidamente appisolato, dopo aver vuotato il fiasco di vino, è un soggetto appartenente al mondo degli umili e dei pitocchi, descritto con partecipe umanità dal naturalismo lombardo. Lo stile pittorico rimanda tuttavia più decisamente alla pittura emiliana degli inizi del XVIII secolo. intro opere 3 JUSTUS SUTTERMANS Anversa, 1597 - Firenze, 1681 Ritratto di un buffone (Meo Matto) ante 1640 olio su tela Firenze, Gallerie degli Uffizi, Galleria Palatina e Appartamenti Reali, depositi inv. 1890 n. 2187 Il dipinto, eseguito con la stesura preziosa di un ritratto di corte, raffigura Meo Antonio di Domenico Matto, personaggio vissuto alla corte di Ferdinando II, dove si esibì in curiose imprese, come l’esecuzione di capitomboli o il lancio carnascialesco delle uova. A lui è ispirata la figura di Meo, principe di Marocco, “nato scimunito”, protagonista della commedia satirica Li Buffoni di Margherita Costa (1641). intro opere CLICCA QUI PER TORNARE ALLA MAPPA DEL PERCORSO 2 4 ANONIMO FIORENTINO DEL XVII SECOLO Ritratto del nano Gabriello Martinez 1640 ca. olio su tela Firenze, Gallerie degli Uffizi, Galleria Palatina e Appartamenti Reali, depositi inv. 1890 n. 5244 Questo dipinto tramanda l’immagine di uno dei nani appartenuti al granduca Ferdinando II. L’accostamento ai due uccelli palustri, una cicogna e un mignattaio, è un espediente consueto per questo tipo di pitture, poiché illustra in modo immediato le proporzioni dei nani al confronto con uccelli o cani, in compagnia dei quali sono spesso rappresentati. intro opere 5 EBERHARD KEILHAU detto MONSÙ BERNARDO (e bottega) Helsingør, 1624 -Roma, 1687 Venditori ambulanti 1660-1680 ca. olio su tela Firenze, Gallerie degli Uffizi, Galleria Palatina e Appartamenti Reali, depositi inv. 1890 n. 6996 Nelle scene del danese Monsù Bernardo, popolani e viandanti appaionoin atteggiamenti o attitudini che rimandano a significati allegorici. I quattro protagonisti di questa telasi potrebbero intenderecome allegoria delle età dell’uomo, o dell’autunno (per la presenza delle castagne), o ancora dell’udito (simbolizzata dal vecchio suonatore). intro opere CLICCA QUI PER TORNARE ALLA MAPPA DEL PERCORSO 4 6 DOMENICO CASINI Firenze, 1588 - 1660 VALORE CASINI (qui attr.) Firenze, 1590 - 1660 Ritratto di Odoardo Farnese con un nano e un cane 1620 ca. olio su tela Firenze, Gallerie degli Uffizi, Galleria Palatina e Appartamenti Reali, depositi inv. 1890 n. 2476 La tela, documentata a Palazzo Pitti fin dal 1638, raffigura Odoardo Farnese, duca di Parma e Piacenza e promesso sposo di Margherita de’ Medici. Il principino è qui ritratto all’età di otto anni circa, accanto ad un cane, secondo una distaccata tradizione aulica. Il volto del nano che gli è accanto, si accende viceversa di un’improvvisa verità di vita. intro opere 7 FAUSTINO BOCCHI Brescia, 1659 - 1741 L’Estate L’Autunno L’Inverno 1690-1695 ca. olio su tela Firenze, Gallerie degli Uffizi, Galleria Palatina e Appartamenti Reali, depositi inv. Castello 1911 nn. 1002, 1004, 1005 Il tema delle Stagioni come rappresentazione delle attività umane, ha ispirato le arti figurative fin dall’antichità. La serie qui esposta, mancante della Primavera, ha per protagonisti nutriti gruppi di nani dediti alle occupazioni tipiche di ogni periodo dell’anno. intro opere 8 ANTON DOMENICO GABBIANI Firenze, 1652 - 1726 Quattro servitori alla corte dei Medici 1684 ca. olio su tela Firenze, Gallerie degli Uffizi, Galleria Palatina e Appartamenti Reali, depositi inv. 1890 n. 3827 Il dipinto raffigura quattro personaggi realmente vissuti alla corte medicea. Sono, da sinistra verso destra, il Caporal Buccia, il Moro e, seduti in primo piano, un nano dall’espressione giocosa, accompagnato da una scimmietta, e Cristofanino gobbo, che reca un piatto di spinaci, simbolo di maldicenza. intro opere 9 ANONIMO FIORENTINO DELLA PRIMA METÀ XVII SECOLO Ritratto di nano con mazza ferrata e cane al guinzaglio 1620-1630 ca. olio su tela Firenze, Gallerie degli Uffizi, Galleria Palatina e Appartamenti Reali, depositi inv. 1890 n. 2453 È qui ritratto uno dei buffoni al servizio della granduchessa Maria Maddalena d’Austria. Sul collare del cane sono infatti riportati l o stemma bipartito e il doppio monogramma della sovrana. Il nano è abbigliato con la veste ‘alla pollacca’ di stoffa cremisina e impugna una mazza ferrata, pronto per una parata o una battuta di caccia. intro opere CLICCA QUI PER TORNARE ALLA MAPPA DEL PERCORSO 1 10 ANONIMO PITTORE TOSCANO DEL XVII SECOLO Banchetto grottesco 1630-1640 ca. olio su tela Firenze, Gallerie degli Uffizi, Galleria Palatina e Appartamenti Reali, depositi inv. 1890 n. 5147 Questo curioso banchetto, composto di figure bizzarre, nani e gobbetti, è un soggetto di misteriosa interpretazione. I volti dei personaggi sono ricavati forse da ritratti assai noti al momento dell’esecuzione del dipinto, ma oggi difficili da individuare. Il tema gtottesco è in linea con il filone della pittura burlesca e giocosa del pieno Seicento fiorentino. intro opere 11 NICCOLÒ CASSANA Venezia, 1659 - Londra, 1713 Ritratto di Angiola Biondi nana di Violante di Baviera ante 1707 olio su tela Firenze, Gallerie degli Uffizi, Galleria Palatina e Appartamenti Reali, depositi inv. 1890 n. 5140 Angiola Biondi,‘nanina’ al servizio di Violante di Baviera, è qui ritrattaelegantemente abbigliata in un arcadico paesaggio agreste, circondata da fiori ed animali, tra i quali procede come a passo di danza. intro opere CLICCA QUI PER TORNARE ALLA MAPPA DEL PERCORSO 1 12 CESARE DANDINI Firenze, 1596 - 1657 Giovane pastore con piva 1635 ca. olio su tela Firenze, Gallerie degli Uffizi, Galleria Palatina e Appartamenti Reali, depositi inv. 1890 n. 5706 Entro un recesso boschivo, un giovane pastore vestito a festa imbraccia la sua piva, strumento simile alla zampogna usato prevalentemente in occasione di balli e raduni popolari. Il dipinto faceva parte della collezione di Don Lorenzo de’ Medici, fratello del granduca Cosimo II. intro opere 13 NICOLAS RÉGNIER Maubeuge, 1591 - Venezia, 1667 Scena di gioco e chiromante in atto di leggere la mano 1624-1625 olio su tela Firenze, Gallerie degli Uffizi, Galleria delle Statue e delle Pitture inv. 1890 n. 9460 Il dipinto propone il tema del gioco e del doppio inganno. La chiromante – impegnata nella lettura della mano – è assistita dall’anziana complice che sottrae la borsa alla giovane donna al centro della scena. La ladra viene a sua volta derubata dal passante col cappello, che le prendela gallina dal sacco. intro opere CLICCA QUI PER TORNARE ALLA MAPPA DEL PERCORSO 3 14 JUSTUS SUTTERMANS Anversa, 1597 - Firenze, 1681 Il guardarobiere di Pratolino con cacciatori e cuochi della ‘famiglia’ medicea 1634 ca. olio su tela Firenze, Gallerie degli Uffizi, Galleria Palatina e Appartamenti Reali, depositi inv. 1912 n. 137 I sei personaggi raffigurati appartenevano alla ‘famiglia’ stipendiata del granduca e sono stati tutti identificati perché citati nei conti di Ferdinando II. La tela coglie un ritrovo di servitori al termine di una battuta di caccia e prima di un pranzo ristoratore che i cuochi di corte sono già intenti a preparare. intro opere CLICCA QUI PER TORNARE ALLA MAPPA DEL PERCORSO 4 15 AGNOLO DI COSIMO detto BRONZINO Firenze, 1503 –1572 Doppio ritratto di Braccio di Bartolo detto il Nano Morgante ante 1553 olio su tela Firenze, Gallerie degli Uffizi, Galleria delle Statue e delle Pitture inv. 1890 n. 5959 Il dipinto ritrae Braccio di Bartolo, uno dei nani più popolari della corte di Cosimo I, ironicamente soprannominato Morgante come il gigante protagonista dell’omonimo poema di Luigi Pulci. È dipinto su entrambi i lati della tela, per dimostrare che anche la pittura poteva gareggiare con la scultura rappresentando la realtà da più punti di vista. intro opere CLICCA QUI PER TORNARE ALLA MAPPA DEL PERCORSO 1 16 A AGOSTINO UBALDINI Firenze, 1578 - 1623 Nano musicante primi anni venti del XVII secolo marmo Firenze, Gallerie degli Uffizi, Giardino di Boboli Originariamente nel Giardino di Boboli, in una collocazione non nota, questo nano baffuto è intento a strimpellare uno strumento a corde, ormai perduto. Ancora sconosciuta l’identità del personaggio. intro opere 16 B ANDREA DI MICHELANGELO FERRUCCI (attribuito) Fiesole, 1559 - Firenze, 1626 Nano con sonagli primi anni venti del XVII secolo marmo Firenze, Gallerie degli Uffizi, Giardino di Boboli Questo nano con folta capigliatura riccioluta, baffi e barba, è raffigurato seduto, le membra tese, con sonagli nella mano destra alzata e espressione corrucciata. L’autore è uno specialista di sculture di questo genere, tra cui celebri quelle dei nani Barbino e Morgante, sempre nel Giardino di Boboli. intro opere CLICCA QUI PER TORNARE ALLA MAPPA DEL PERCORSO 1 17 FAUSTINO BOCCHI Brescia, 1659 - 1741 Nani al bagno 1687 - 1695 olio su tela Firenze, Gallerie degli Uffizi, Galleria Palatina e Appartamenti Reali, depositi inv. 1890 n. 4839 Presente nelle collezioni medicee già nel 1700, il dipinto fu forse commissionato al Bocchi dal Gran Principe Ferdinando. Nello scorcio fluviale numerosi nani, resi ancora più minuscoli dal confronto con fiori di passiflora, sono impegnati, come in una sorta di baccanale, in diverse attività ludiche ed erotiche. intro opere 18 GIAMBOLOGNA (attr.) Douai, 1529 – Firenze, 1608 Uccellatore 1635 ca. bronzo Museo Nazionale del Bargello inv. 50B L’uccellatore è colui che pratica la caccia agli uccelli per catturarli vivi. Questo personaggio goffo e rustico sta cercando le sue prede in una battuta notturna. Infatti rivolge lo sguardo al suolo, perché nell’erba si nascondono gli uccelli durante la notte e per aiutarsi nella ricerca utilizza un ‘frugnolo’ ovvero una grossa lanterna che emana un raggio diretto e molto intenso per abbagliare gli uccelli intro opere CLICCA QUI PER TORNARE ALLA MAPPA DEL PERCORSO 4 19 NICCOLÒ CASSANA Venezia, 1659 – Londra, 1714 Giuliano Baldassarrini, detto Zigolino in veste di cacciatore Alberto Tortelli in veste di cacciatore 1694 olio su tela Firenze, Gallerie degli Uffizi, Corridoio Vasariano inv. 1890 nn. 547, 550 I dipinti fanno parte di una serie di ritratti che avevano per soggetto i personaggi della cerchia più intima del Gran Principe Ferdinando. Alberto Tortelli e Giuliano Baldassarrini, detto Zigolino, erano due buffoni di corte, qui abbigliati da cacciatori di ritorno da una battuta. intro opere 20 ADRIAEN PIETERSZ VAN DE VENNE (copia da) Delft, circa 1589 - L’Aia, 1662 Due cantastorie vagabondi XVII secolo olio su tela Firenze, Gallerie degli Uffizi, Galleria Palatina e Appartamenti Reali, depositi inv. 1890 n. 5304 Questa antica copia da una invenzione dell’olandese Adriaen van de Venne ritrae una coppia di anziani in cammino: un mendicante zoppo che suona la ghironda, e una donna, munita di occhiali, che canta una canzone trascritta su di un foglio. È un’immagine amara e allegorica della condizione umana e delle sue contraddizioni. intro opere 21 JOSEPH HEINTZ IL GIOVANE Augsburg, 1600 ca. - 1678 Orfeo agli inferi 1650 – 1660 ca. olio su tela Firenze, Gallerie degli Uffizi, Galleria delle Statue e delle Pitture, depositi inv. 1890 n. 3807 Il dipinto è opera di un pittore tedesco di nascita, ma veneziano di adozione. Specializzato in soggetti bizzarri, rappresenta qui, entro un’atmosfera da moderno musical, il momento in cui Orfeo ha appena terminato un canto per implorare Plutone e Proserpina di restituirgli Euridice, mentre tutto intorno è una danza sfrenata di caramogi, demoni, scheletri e presenze infernali. intro opere CLICCA QUI PER TORNARE ALLA MAPPA DEL PERCORSO 1 22 ARTISTA DELLA FINE DEL XVII SECOLO Il venditore di occhiali (La sposa, il gobbo e il garzone di Mangiacani) fine del XVII secolo olio su tela Firenze, Gallerie degli Uffizi, Galleria Palatina e Appartamenti Reali, depositi inv. Poggio Imperiale 1860 n. 2028 L’opera, appartenuta al Gran Principe Ferdinando, raffigura con ironia una donna che, tutta agghindata di abiti lussuosi ma fuori moda, incurante della sua vecchiaia, tenta di sedurre un giovane spiantato. Il venditore di galanterie, che con aria sorniona le porge un paio di occhiali, pare invitarla a guardarsi senza infingimenti. intro opere CLICCA QUI PER TORNARE ALLA MAPPA DEL PERCORSO 2 23 STEFANO DELLA BELLA Firenze, 1610 - 1664 Ritratto di Bernardino Ricci detto il Tedeschino 1637 acquaforte Gallerie degli Uffizi, Gabinetto Disegni e Stampe inv. 102229 Questa è la prima tra le rare stampe di ritratto a figura intera realizzate da Stefano Della Bella, disegnatore e incisore, ideatore di apparati effimeri per gli spettacoli e le feste della corte medicea. È qui rappresentato,secondo un’iconografia equestre di solito riservata ai sovrani o ai condottieri, Bernardino Ricci, celebre buffone alla corte medicea, noto come il Tedeschino. intro opere CLICCA QUI PER TORNARE ALLA MAPPA DEL PERCORSO 2 24 MARGHERITA COSTA Roma, 1600 ca. - 1657 ca. Li buffoni comedia ridicola di Margherita Costa romana a Berardino Ricci cavaliero del piacere detto il Tedeschino Fiorenza: nella stamp. nuoua d’Amador Massi e Lor. Landi, 1641 Firenze, Biblioteca Riccardiana, Misc. 88.4 Composta dalla poetessa e cantante romana Margherita Costa, talentuosa artista attiva presso la corte medicea, la commedia porta sulla scena, in un allusivo gioco di rispecchiamenti, personalità ed episodi reali. Tra i personaggi si ricordano Meo Matto e Bernardino Ricci, entrambi buffoni di corte, nonchè alcuni nani, tutti documentati al servizio della famiglia granducale nei primi decenni del Seicento. intro opere 25 JUSTUS SUTTERMANS Anversa, 1597 - Firenze, 1681 Madonna Domenica delle Cascine, la Cecca di Pratolino e Piero moro 1634 ca. olio su tela Firenze, Gallerie degli Uffizi, Galleria delle Statue e delle Pitture inv. Poggio Imperiale 1860 n. 1356 I nomi delle due contadine ricorrono frequentemente nei libri contabili del granduca Ferdinando II. Quello della pollivendola Domenica delle Cascine è ricordato anche per occasionali pagamenti della corte elargiti in occasione di alcune sue prestazioni buffonesche. intro opere CLICCA QUI PER TORNARE ALLA MAPPA DEL PERCORSO 2 26 ZANOBI ROSI (qui attribuito) Firenze, 1580/1590 - 1633 Ritratto di giocatore con palla olio su tela Firenze, Gallerie degli Uffizi, Galleria Palatina e Appartamenti Reali, depositi inv. 1890 n. 5292 Il misterioso giocatore è verosimilmente uno dei personaggi, forse un buffone, al servizio dei Medici. L’uomo è intento a lanciare una palla, durante il gioco della pallottola, uno tra i tanti intrattenimenti in voga presso le corti dell’epoca. intro opere CLICCA QUI PER TORNARE ALLA MAPPA DEL PERCORSO 3 27 GIOVANNI MANNOZZI detto GIOVANNI DA SAN GIOVANNI (cerchia di) San Giovanni Valdarno, 1592 - Firenze, 1636 Bacco fanciullo 1630 - 1640 ca. olio su tela Firenze, Gallerie degli Uffizi, Galleria Palatina ed Appartamenti Reali, depositi inv. 1890 n. 5171 Questo contadinello rubicondo vestito a festa inneggia ai piaceri del vino ed è forseun personaggio del tempo ritratto in veste di Bacco. Il dipinto è riconducibile al versante giocoso e buffonesco della pittura fiorentina del Seicento. intro opere CLICCA QUI PER TORNARE ALLA MAPPA DEL PERCORSO 4 28 FAUSTINO BOCCHI Brescia, 1659 - 1741 Il Gatto Mammone 1690 – 1695 ca. olio su tela Firenze, Gallerie degli Uffizi, Galleria Palatina ed Appartamenti Reali, depositi inv. 1890 n. 6842 A seguito della pomposa regina che cavalca il gatto a mo’ di destriero, un trionfante corteo di nani - musici, cantori e servitori attorniano il grosso animale, in una giocosa rappresentazione da favola popolare. intro opere CLICCA QUI PER TORNARE ALLA MAPPA DEL PERCORSO 1 l’opera si trova nel Giardino di Boboli GIOVANNI BATTISTA CAPEZZUOLI documentato 1755 - 1800 Gioco della pentolaccia 1780 marmo Il gioco della pentolaccia, ancora oggi in voga, ed esemplificato dal gruppo scultoreo del Capezzuoli visibile presso il giardino di Boboli, prevedeva che una persona bendata colpisse una pentola o un vaso di coccio, con l’intento di romperlo e liberare così il suo contenuto, che poteva consistere in denaro o materiali più umile come la sabbia. intro opere CLICCA QUI PER TORNARE ALLA MAPPA DEL PERCORSO 3 l’opera si trova nel Giardino di Boboli ORAZIO MOCHI Firenze, 1571-1625 ROMOLO FERRUCCI detto DEL TADDA Fiesole, 1544-Firenze, 1621 Gioco del saccomazzone 1615-1620 pietra serena Questo gioco di origine contadina, rappresentato dalla scultura di Orazio Mochi, era un tempo assai diffuso. Vi prendevano parte due giocatori, entrambi bendati che con una mano reggevano un flabello, ovvero un bastone con delle strisce attaccate alle sommità mentre l’altra doveva essere tenuta ferma su un basamento. I due dovevano colpirsi e vinceva quello che riusciva ad infliggere il numero maggiore di colpi. intro opere CLICCA QUI PER TORNARE ALLA MAPPA DEL PERCORSO 3 l’opera si trova nel Giardino di Boboli GIOVANNI BATTISTA CAPEZZUOLI documentato 1755 - 1800 Gioco del civettino 1780 marmo Si tratta di un gioco rinascimentale, dove due uomini, l’uno di fronte all’altro si affrontavano, fermando con il proprio il piede dell’avversario. Quindi con una mano dovevano prendersi a schiaffi e con l’altra parare il colpo. intro opere CLICCA QUI PER TORNARE ALLA MAPPA DEL PERCORSO 3 l’opera si trova nel Giardino di Boboli VALERIO CIOLI Settignano, 1529 - Firenze, 1599 La “Lavacapo” 1595 ca. marmo Una donna, superiore al naturale nelle dimensioni e fortemente caratterizzata nel piglio e nell’abbigliamento popolare, lava i capelli ad un fanciullo che si dimena. Realizzata su commissione di Ferdinando I de’Medici, è una delle ultime opere realizzate da Valerio Cioli, il quale propone un’interpretazione elegante e caratteristica del soggetto popolare, che la sua bottega saprà mantenere anche dopo la morte del maestro. intro opere CLICCA QUI PER TORNARE ALLA MAPPA DEL PERCORSO 4 l’opera si trova nel Giardino di Boboli VALERIO CIOLI Settignano, 1529 - Firenze, 1599 GIOVAN SIMONE CIOLI attivo tra la fine del XVI secolo e la prima metà del XVII secolo Fontana della Vendemmia 1599-1607 marmo La fontana, non attiva, raffigura un vignaiolo che versa l’uva in un tino, destinato alla pigiatura o alla fermentazione, mentre un fanciullo lo assiste. Il contadino ed il tino rientrano nel progetto iniziale per gli arredi scultorei di Boboli di cui Valerio Cioli lasciò i modelli, mentre il bimbo che accompagna il villano è interamente autografo del nipote Giovan Simone. intro opere CLICCA QUI PER TORNARE ALLA MAPPA DEL PERCORSO 4 GALLERIE DEGLI UFFIZI Galleria Palatina BUFFONI, VILLANI E GIOCATORI ALLA CORTE DEI MEDICI a cura di Anna Bisceglia, Matteo Ceriana e Simona Mammana Palazzo Pitti Andito degli Angiolini 19 maggio - 11 Settembre 2016 direzione Matteo Ceriana testi Silvia Barlacchi Viviana Fanizza Paola Mastrocicco Gabriele Morandi Maria Spanò grafica Andrea Biotti intro