Beaune 1er Cru Les Montrevenots 2002

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Beaune 1er Cru Les Montrevenots 2002
Divinis® Bar à Vins è lieto di proporvi
“DI...VINO, MA NON SOLO…”
Martedì 26/10/2010
La Borgogna Comune per Comune:
Beaune
Beaune 1er Cru Grêves 2000
Domaine Lafarge ~ Volnay (F)
Beaune 1er Cru A.O.C. ~ Pinot Noir ~ 13° ~ Euro 62,50
Beaune 1er Cru Les Montrevenots 2002
Vincent Dancer ~ Chassagne-Montrachet (F)
Beaune 1er Cru A.O.C. ~ Pinot Noir ~ 13,5° ~ Euro 40,00
Beaune 1er Cru Grèves Vigne de l’Enfant Jésus 2002
Bouchard Père et Fils ~ Beaune (F)
Beaune 1er Cru A.O.C. ~ Pinot Noir ~ 13,5° ~ Euro 90,00
Beaune 1er Cru Les Sizies 2004
Hubert de Montille ~ Volnay (F)
Beaune 1er Cru A.O.C. ~ Pinot Noir ~ 13° ~ Euro 60,00
Beaune Clos du Dessus des Marconnets 2005
Pierre Labet ~ Château de la Tour ~ Beaune (F)
Beaune A.O.C. ~ Pinot Noir ~ 12,8° ~ Euro 45,00
Beaune 1er Cru Clos des Mouches 2006
Chanson Père et Fils ~ Beaune (F)
Beaune 1er Cru A.O.C. ~ Pinot Noir ~ 13° ~ Euro 95,00
Esclusivamente in occasione della serata a chi desidera acquistare i vini per l’asporto, riserviamo uno sconto del 10%.
Le nostre iniziative sono dirette a favorire un consumo moderato e consapevole del vino. Qualità e non quantità.
Beaune
Piccola, ma ricca e graziosa cittadina, Beaune è la capitale della Borgogna enologica. Fin dal
medio evo la città, già fortificata, si caratterizzava per il ricco commercio dei vini della
regione; spesso anche in concorrenza con le altrettanto importanti abbazie locali, che hanno
sempre fatto della produzione dei vini di Borgogna la loro bandiera.
Ma è alla fine del XVIII secolo che, dopo lo smembramento dei possedimenti delle abbazie,
i grandi commercianti della zona si insediano nella cittadina e ne fanno il vero centro di
comunicazione dei loro commerci. Tra l’altro le moderne tecniche di vinificazione e di
conservazione che si vanno precisando in quegli anni permettono una più lunga
conservazione dei vini in bottiglia; da questo nasce l’esigenza di avere locali sempre di
maggiore dimensione, adatti alla conservazione. E cosa di meglio degli immensi bastioni di
fortezza che circondano la città, ormai dismessi dagli usi militari?
A Beaune risiedono le più importanti maison commerciali di Borgogna, per cui è difficile
scindere il territorio dall’immagine di questi colossi, che male sembrano armonizzarsi con la
quiete “campagnola” che si respira tra i vigneti, appena oltrepassate le ultime case.
Ma il ruolo di queste aziende, che peraltro si va sempre più ibridando, rimane
fondamentale. Dopo il successo degli anni settanta che ha portato i commercianti ad
invadere il mercato con fiumi di improbabili vini di Borgogna ed i produttori ad utilizzare
tutte le tecniche messe a disposizione per produrre quantità sempre crescenti di vini
forzatamente anonimi, la realtà del mercato ha spinto, da un lato i commercianti ad
acquisire vigne per caratterizzare meglio i loro vini, e dall’altro i piccoli produttori a
trasformarsi anche in commercianti per fare fronte alla crescente domanda dei loro prodotti.
Le caratteristiche generali del suolo, come per tutta la Borgogna, sono molto variegate, con
una costante presenza, però, di argille e di sabbia. Le due componenti, come se si
controbilanciassero, portano ai vini di Beaune una purezza aromatica importante. Più vicina,
però, all’espressione del vitigno, che del terroir. Forse anche per questo la denominazione
Beaune non prevede Grand Cru. D’altronde la denominazione territoriale si fonda proprio
sulla supremazia del terroir sul vitigno.
I commenti di Maurizio Landi
La degustazione ha mostrato una batteria di vini di alta qualità, anche se non siamo certo al
vertice dell’espressività borgognona, anche se un paio di vini non mancano certo di classe.
Purtroppo il vino di Vincent Dancer anche in questo caso mostra i limiti di una
interpretazione troppo legata ai dettami del mercato; frutto presente ma banale e, soprattutto
un tannino “morbido” che sospetto non originario.
Un discorso analogo, con le dovute proporzioni, si può fare per il vino di Chanson. Il vino è
giovane, ma la classe non gli manca; solo un legno un po’ invadente ed un approccio
“morbido” lo penalizzano non poco.
Mi dispiace un po’ per il vino di De Montille; forse l’annata non brillante ed una eccessiva
giovinezza del vino, penalizzano la fruizione. A bottiglia aperta il vino impiega tempo a
mostrarsi, ma la classe del produttore viene fuori. Certo non si tratta di un Volnay o di un
Pommard, ma rimane un vino notevole.
Analogamente il vino di Labet al primo assaggio si mostra chiuso, “secco”, come se la
permanenza in bottiglia lo avesse rinchiuso in un bozzolo di legno, neanche troppo pulito.
Col tempo, però, si distende e un frutto esplosivo e teso viene in evidenza. Incredibile! Una
bellissima evoluzione! Considerando, tra l’altro, che si tratta di una denominazione
comunale a confronto con i più prestigiosi premier cru, il risultato è veramente
impressionante. Certo, l’annata di alto profilo aiuta, ma lo stile è veramente entusiasmante.
Ed infine i due Grèves: il vino di Bouchard, forse un po’ più denso, rimane un po’ bloccato
da una nota evidente di liquirizia, ho spessore ed eleganza. Non ho amato molto gli assaggi
dei vini della maison Bouchard dopo il passaggio di proprietà della fine degli anni ’90, ma
in questo caso il vino dimostra una stile ed una interpretazione del terroir impeccabili.
Ma il vero fuoriclasse è il Grèves di Lafarge. Di fronte ad un vino come questo non si può
che rimanere ammirati. L’essenza vera della Borgogna. Certo la maturazione del vino lo
aiuta nella fruibilità, ma è altrettanto vero che l’annata 2000 non è stata certo brillante nella
regione. Ed invece il vino ha stoffa, spessore, complessità e grande eleganza. Lo stile è puro
ed essenziale. Veramente grande!
Indice di Gradimento dei Partecipanti alla Degustazione
Vino
Produttore
Totale
1 Beaune 1er cru Les Montrevenots 2002
Vincent Dancer 1 1 1 1 4 3 3 2 1 1 1 1 1 1 1 1 2 2 3 5 1 2 3 4
46
2 Beaune 1er cru Les Sizies 2004
De Montille
2 2 2 3 1 6 4 1 3 3 2 3 2 2 3 3 3 3 2 2 2 3 1 3
61
5 Beaune 1er Cru Clos des Mouches 2006
Chanson
3 3 4 2 3 1 1 6 5 2 4 2 4 3 2 4 1 1 1 3 3 1 2 1
62
3 Beaune Clos du Dessus des Marconnets 2005
Pierre Labet
4 4 3 5 2 4 2 3 4 4 6 6 6 5 5 2 5 4 5 4 5 4 5 2
99
4 Beaune 1er cru Grèves Vigne de l’Enfant Jésus 2002 Bouchard
6 5 5 4 6 2 6 4 6 5 3 5 3 4 4 6 4 5 4 1 4 6 4 5
107
6 Beaune 1er Cru Grêves 2000
5 6 6 6 5 5 5 5 2 6 5 4 5 6 6 5 6 6 6 6 6 5 6 6
129
Lafarge
Clos du Dessus des Marconnets
Immagine tratta da: "Nouvel Atlas des Grands Vignobles de Bourgogne" di Sylvain Pitiot e Pierre Poupon edizioni Collection Pierre Poupon
Beaune
Grèves
Les Sizies
Les Montrevenots
Clos des Mouches
Beaune 1er Cru (317,55 ha)
Les Boucherottes, Les Vignes Franches, Clos des Ursules,
Les Chouacheux, Les Épenotes, Le Clos des Mouches, Les Montrevenots,
Les Aigrots, Les Sizies, Pertuisots, Clos Saint-Landry, Les Avaux, Les Tuvilains,
Belissand, Les Seurey, Clos de la Mousse, Les Reversées, Les Sceaux, Les Teurons,
Clos du Roi, Blanches Fleurs, A l’Écu, Clos de l’Écu, Les Fèves, Les Cent Vignes,
Les Marconnets, En Genêt, En l’Orme, Les Perrières, Les Bressandes,
Beaune Rouge (362,74 ha)
Les
Toussaints,
Les Grèves, Sur les Grèves, Sur les Grèves-Clos Sainte-Anne,
Pinot Nero
Aux Cras, Le Bas des Teurons, Aux Coucherias, Clos de la Féguine,
Gradazione alcolica: 10,5 - 13,5 %
Montée Rouge, La Mignotte, Clos des Avaux, Champs Pimont.
Rendimento massimo: 40 hl/ha
Beaune Blanc (48,96 ha)
Chardonnay
Gradazione alcolica: 11 - 14 %
Rendimento massimo: 45 hl/ha
Pinot Nero
Gradazione alcolica: 11 - 14 %
Rendimento massimo: 40 hl/ha
Chardonnay
Gradazione alcolica: 11,5 - 14,5 %
Rendimento massimo: 45 hl/ha